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Legislatura XI - Commissione IV - Processo Verbale del 12/12/2023 antimeridiano

     

    Processo verbale n. 34

    Seduta del 12 dicembre 2023

     

     

    Il giorno 12 dicembre 2023 alle ore 9,30 è convocata, con nota prot. n. PG/2023/30162 del 5/12/2023, presso la sede dell’Assemblea legislativa, in Bologna, viale A. Moro, n. 50, la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali,  in modalità mista, con la presenza, in sede, della presidente, dei vicepresidenti e dei seguenti membri per Gruppo assembleare: Amico (ERCEP); Bondavalli (BP); Caliandro, Costi, Daffadà, Paruolo, Pillati, Rontini (PD); Cuoghi, Evangelisti (FDI); Facci, Stragliati (Lega); Pelloni (RCPER); Piccinini (M5S); Zamboni (EV); nonché degli altri partecipanti in via telematica, in attuazione dell’ art. 124, comma 4 bis, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e a seguito della delibera dell’Ufficio di Presidenza 26 maggio 2022, n. 26.

     

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    SONCINI Ottavia

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    6

    presente

    MALETTI Francesca

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    5

    presente

    MARCHETTI Daniele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    6

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BERGAMINI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    2

    assente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CALIANDRO Stefano

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    assente

    COSTA Andrea

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    CUOGHI Luca

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    presente

    DAFFADA’ Matteo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    EVANGELISTI Marta

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    2

    presente

    GERACE Pasquale

    Componente

    IV

    3

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTALTI Lia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    PARUOLO Giuseppe

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    PELLONI Simone

    Componente

    RCPER

    2

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PILLATI Marilena

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    RONTINI Manuela

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    STRAGLIATI Valentina

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    presente


    Sono presenti i consiglieri: Stefano Bargi, Maura Catellani, Gabriele Delmonte, Massimiliano Pompignoli (Lega); Luca Sabattini (PD); Giancarlo Tagliaferri (FDI).

     

    Sono altresì presenti: Paolo Calvano, assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale, rapporti con UE; Raffaele Donini, assessore alle politiche per la salute; Igor Taruffi, assessore a welfare, politiche giovanili, montagna e aree interne.

     

     

    Presiede la seduta: Ottavia SONCINI

    Assiste la segretaria: Annarita Silvia Di Girolamo

    Funzionario estensore: Angelo Baratelli


    La presidente SONCINI dichiara aperta la seduta alle ore 9,50, procedendo preliminarmente all’appello, ai sensi della delibera dell’Ufficio di Presidenza 26 maggio 2022, n. 26 recante “Disposizioni per lo svolgimento in modalità telematica o mista delle sedute delle Commissioni assembleari”, ai fini dell’identificazione certa dei partecipanti.

     

     

    Approvazione dei processi verbali nn. 31, 32 e 33 del 2023.

    La Commissione approva alla unanimità.

     

     

    7598 -Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024". (Delibera di Giunta n. 1863 del 30 10 23)

     

     

    La Presidente SONCINI introduce l’argomento e ricorda che la Commissione, nella seduta odierna, è chiamata ad esprimere parere alla competente Commissione Bilancio, Affari generale e istituzionali; cede quindi la parola alla relatrice della Commissione, consigliera COSTI, che illustra l’oggetto.

     

    Segue l’intervento della relatrice di minoranza, consigliera CATELLANI.

     

    La Presidente SONCINI apre quindi il dibattito.

     

    Interviene il consigliere MARCHETTI D.; di seguito, la relatrice della Commissione, consigliera COSTI, formula alcune precisazioni.

     

    In assenza di ulteriori richieste di intervento, la presidente SONCINI pone in votazione l’oggetto n. 7598.

     

    La Commissione, per quanto di competenza, esprime parere favorevole all’oggetto n. 7598 con 29 voti favorevoli (PD, BP, ERCEP, EV, IV), 17 voti contrari (LEGA, FDI, RCPER, M5S) e nessun astenuto.

     

    La presidente SONCINI propone la trattazione congiunta degli oggetti nn. 7654, 7655 e 7656, per affinità di argomento.

    La Commissione concorda.

     

     

    7654 -Progetto di legge di iniziativa Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024". (Delibera di Giunta n. 1963 del 13 11 23)

     

    7655 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)". (Delibera di Giunta n. 1964 del 13 11 23)

     

    7656 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026". (Delibera di Giunta n. 1965 del 13 11 23)

     

    La Presidente SONCINI introduce l’argomento e ricorda che la Commissione, nella seduta odierna, è chiamata ad esprimere parere alla competente Commissione Bilancio, Affari generale e istituzionali; cede quindi la parola al relatore della Commissione, consigliere SABATTINI, che illustra gli oggetti.

     

    Segue l’intervento del relatore di minoranza, consigliere BARGI.

     

    Interviene l’assessore DONINI, che svolge diverse considerazioni.

     

    In assenza di ulteriori richieste di intervento, la presidente SONCINI pone in votazione gli oggetti nn. 7654, 7655 e 7656.

     

    Con tre distinte votazioni di identico esito, la Commissione, per quanto di competenza, esprime parere favorevole agli oggetti nn. 7654, 7655 e 7656 con 28 voti favorevoli (PD, BP, ERCEP, IV), 17 voti contrari (LEGA, FDI, RCPER, M5S) e nessun astenuto.

     

     

    4726 -Risoluzione per impegnare la Giunta ad intraprendere azioni volte al potenziamento dell'assistenza psicologica per i cittadini all'interno del Servizio Sanitario Regionale, con particolare riguardo alla figura dello psicologo delle cure primarie. (14 02 22)

    A firma dei Consiglieri: Rossi, Amico, Pillati, Marchetti Francesca, Montalti, Taruffi, Pigoni, Mori, Bulbi, Piccinini, Zamboni, Mumolo, Gerace, Daffada', Bondavalli, Caliandro, Sabattini, Rontini, Costa, Tarasconi, Zappaterra, Pelloni, Paruolo, Costi, Fabbri, Maletti, Soncini

     

    Alle ore 11,43 la presidenza è assunta dalla vicepresidente MALETTI.

     

    La Presidente MALETTI introduce l’argomento e comunica che, sulla risoluzione in oggetto, sono pervenuti l’emendamento sostitutivo n. 1 a firma delle consigliere ROSSI, MALETTI e ZAMBONI e due sub emendamenti all’emendamento n. 1: il subemendamento n. 1 a firma del consigliere MARCHETTI D. e il subemendamento n. 2 a firma del consigliere PELLONI.

     

    La Presidente MALETTI cede quindi la parola alla consigliera ROSSI, che illustra la risoluzione, l’emendamento e dichiara di accettare la messa in votazione dei subemendamenti.

     

    Interviene il consigliere MARCHETTI D. che illustra il subemendamento n. 1; segue l’intervento del consigliere PELLONI, che svolge diverse considerazioni e dichiara infine di ritirare il subemendamento n. 2.

     

    Alle ore 11,57 la presidenza è assunta dalla Presidente SONCINI.

     

    La Presidente SONCINI pone quindi in votazione il subemendamento n. 1 all’emendamento n. 1, l’emendamento n. 1, come eventualmente emendato, e la risoluzione n. 4726, come eventualmente emendata.

     

    La Commissione, alla unanimità dei votanti, approva il subemendamento n. 1 all’emendamento n. 1, con 44 voti favorevoli (PD, BP, ERCEP, IV, LEGA, FDI, RCPER), nessun voto contrario e nessun astenuto.

    Con due distinte votazioni di identico esito, la Commissione approva l’emendamento n. 1, come emendato e la risoluzione n. 4726, come emendata, con 41 voti favorevoli (PD, BP, ERCEP, IV, LEGA, RCPER), nessun voto contrario e 3 astenuti (FDI).

     

     

    6688 -Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare i soggetti decisori affinché provvedano all'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza con l'inserimento dell'implantologia protesica peniena e dell'implantologia sfinterica urinaria nelle attività, servizi e prestazioni assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale. (05 04 23)

    A firma dei Consiglieri: Delmonte, Bergamini, Pelloni, Stragliati, Catellani, Marchetti Daniele

     

     

    La Presidente SONCINI introduce l’argomento e comunica che, sulla risoluzione in oggetto, sono pervenuti l’emendamento sostitutivo n. 1 a firma del consigliere DELMONTE e degli altri sottoscrittori della risoluzione, il subemendamento n. 1 all’emendamento n. 1 e il subemendamento n. 2 all’emendamento n. 1, entrambi a firma delle consigliere MALETTI, PILLATI, COSTI e BONDAVALLI; cede quindi la parola al consigliere DELMONTE, che illustra la risoluzione, l’emendamento e dichiara di accettare la messa in votazione dei subemendamenti.

     

    Interviene la consigliera MALETTI che illustra i subemendamenti.

     

    La Presidente SONCINI pone quindi in votazione il subemendamento n. 1, il subemendamento n. 2, l’emendamento n. 1, come eventualmente emendato, e la risoluzione n. 6688, come eventualmente emendata.

     

    Con quattro distinte votazioni di identico esito, la Commissione, alla unanimità dei votanti, approva il subemendamento n. 1, il subemendamento n. 2, l’emendamento n. 1, come emendato, e la risoluzione n. 6688, come emendata, con 41 voti favorevoli (PD, BP, ERCEP, IV, LEGA, RCPER), nessun voto contrario e nessun astenuto.

     

     

    In assenza di ulteriori richieste di intervento, la presidente SONCINI dichiara chiusa la seduta.

     

     

    La seduta termina alle ore 12,26.

     

    Approvato nella seduta del 9 gennaio 2024.

     

     

     

     

    La Segretaria

    La Presidente

    Annarita Silvia Di Girolamo

    Ottavia Soncini

     

     

     

     

    Allegato al verbale del 12/12/2023

     

     

    Subemendamento n. 1 all’ emendamento n. 1 all’oggetto 4726 a firma consigliere Marchetti D.

     

    Tra gli impegni verso la Giunta - A potenziare la figura dello psicologo delle cure primarie incrementando e sostenendo la presenza di psicologi e psicologhe all’interno dei presidi locali dei Distretti Ausl e nelle Case di Comunità, tenuto conto delle sperimentazioni già avviate in diverse AUSL;” e “- A trasmettere il presente atto ai parlamentari eletti nella circoscrizione emiliano-romagnola affinché continuino a sostenere ed approvare proposte legislative che vadano nel verso sopra indicato.” viene inserito il seguente impegno: “Promuovere e facilitare l'integrazione dei progetti promossi dall'Ordine Regionale dei Psicologi su tutto il territorio regionale, andando così a integrare e potenziare l’offerta  messa in campo dalle aziende sanitarie;

     

     

    Subemendamento n. 2 all’emendamento n. 1 all’oggetto 4726 a firma consigliere Pelloni (ritirato).

     

    Al dispositivo finale “Impegna la Giunta” viene inserito in coda un ulteriore punto:

     

    A prevedere l’introduzione di una legislazione regionale sulla figura dello “Psicologo di base”, alla stregua di quanto già previsto da altre Regioni.

     

     

    Emendamento n. 1 all’oggetto 4726 a firma consigliere Rossi, Maletti e Zamboni.

     

    Il testo è sostituito dal seguente:

     

    “Premesso che

     

    -  La necessità di supporto psicologico è un argomento sempre più dibattuto a livello nazionale e locale, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19 e delle difficoltà sempre maggiori provocate da situazioni di isolamento e solitudine forzata, dalla chiusura delle scuole, dei luoghi di lavoro e degli spazi di condivisione;

     

    -  L’incidenza di accessi al Pronto Soccorso per disturbi di ansia e depressione, soprattutto tra i più giovani, è aumentata significativamente. Già dalla fine del 2020 infatti, secondo il responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, i tentativi di suicidio ed autolesionismo sono aumentati del 30% rispetto alla situazione pre-pandemica, così come i disturbi del comportamento alimentare ed i disturbi ossessivo- compulsivi;

     

    - In particolare, riguardo alle nuove generazioni, anche le diverse ricerche relative ai giovani e agli adolescenti in Emilia-Romagna evidenziano la necessità di considerare e promuovere politiche attente al loro benessere psicologico;

     

    Premesso inoltre che

     

    -  Uno studio realizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University ha evidenziato come la pandemia abbia impattato in maniera significativa sulla sfera psicologica e mentale degli individui, sui loro rapporti umani e relazionali: a dimostrazione di questo, il 14% degli intervistati negli ultimi due anni ha iniziato ad assumere ansiolitici o sonniferi, il 10% ha fatto ricorso ad antidepressivi e chi già faceva uso di questi farmaci ne ha incrementato il dosaggio;

     

    -  Secondo l’Istituto Piepoli inoltre, prima dell’emergenza sanitaria, gli italiani favorevoli a strategie di supporto psicologico si attestavano intorno al 20%: solo nel 2020, il numero di coloro che sono diventati favorevoli ad un’assistenza psicologica per tornare alla normalità dopo l’impatto sociale, personale, economico e lavorativo della pandemia si è alzato al 70% del campione;

     

    -  Nel corso del 2021, sempre secondo i dati dell'Istituto Piepoli, il 27,5% dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di supporto psicologico non ha potuto farlo per ragioni economiche, mentre il 21% è stato costretto a interromperlo per le medesime ragioni;

     

    -  Al contempo si è sviluppata una sempre maggiore consapevolezza da parte dei cittadini ed una maggiore volontà di discutere ed affrontare pubblicamente il tema della salute mentale, argomento che nell’ultimo decennio si era rivelato spesso tabù;

     

    Considerato che

     

    Il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale ha richiamato più volte l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di rafforzare la rete dei Servizi Pubblici, evidenziando l’urgenza di adottare piani di azione per i disturbi comuni e potenziare, alla luce del malessere psichico diffuso, la rete dei servizi sanitari dedicati alla salute mentale, territoriali, della medicina generale e specialistica, con particolare attenzione ai servizi psicologici per l’infanzia e l’adolescenza;

     

    A livello regionale, l’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna, attraverso le parole del Presidente Gabriele Raimondi, ha ricordato come le richieste di aiuto dei cittadini emiliano-romagnoli siano in aumento in relazione a vissuti di ansia, depressione e disagio a seguito della pandemia, così come dell'alluvione che ha colpito i territori romagnoli a maggio 2023, ed ha pertanto auspicato l’avvio di un percorso condiviso e strutturale che veda la piena collaborazione dell’Ordine con la Regione Emilia-Romagna per dare tempestiva risposta alle esigenze dei cittadini legate all’assistenza psicologica, aumentando quindi l’investimento in termini economici e programmatici sulla salute mentale;

     

    I nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA, D.P.C.M. 12 gennaio 2017) prevedono che il Servizio sanitario nazionale garantisca attraverso i propri servizi ed i medici e pediatri ad esso convenzionati “la gestione ambulatoriale e domiciliare delle patologie acute e croniche secondo la migliore pratica ed in accordo con il malato, inclusi gli interventi e le azioni di promozione e di tutela globale della salute”;

     

     

    Considerato inoltre che

     

    Allo psicologo delle cure primarie competono le funzioni di riduzione del rischio di disagio psichico e prevenzione e promozione della salute, adottando interventi terapeutici multiprofessionali ed integrati agli altri servizi sanitari già attivi. Fornire una risposta adeguata alle necessità correlate alla salute mentale dei cittadini permette di concorrere alla gestione più appropriata del Servizio sanitario regionale: lo dimostrano molteplici studi, che evidenziano una diminuzione dei costi in termini sanitari e sociali in caso di diagnosi integrata ed intervento tempestivo sull’assistenza psicologica ai pazienti;

     

    Reso noto che

     

    Nel Disegno di Legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”, attraverso una proposta bipartisan appoggiata pubblicamente da tutti i principali gruppi parlamentari, era inizialmente stato inserito un “Bonus Salute Mentale” finalizzato a garantire un aiuto economico a favore dei cittadini con necessità di rivolgersi ad uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta;

     

    Il fondo richiesto per avviare la misura era pari a 50 milioni di euro, suddivisi in due tipologie di sostegno economico: la prima, riguardava un “bonus per l’avviamento della misura” pari a 15 milioni di euro, mentre la seconda riguardava un “bonus sostegno” dei restanti 35 milioni di euro;

     

    Sottolineato che

     

    Il cosiddetto “bonus psicologo” è stato stralciato dalla Legge di Bilancio 2022 e all’interno della manovra di bilancio ha trovato spazio solo il sostegno per gli studenti e le loro famiglie in situazione di difficoltà psicologica a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica da Covid-19;

     

    A seguito della bocciatura del “bonus psicologo” nella legge di bilancio dello Stato per il 2022, una raccolta firme su Change.org istituita ad inizio del 2022 ha ricevuto in qualche giorno il sostegno di più di 250 mila cittadini, a dimostrazione della sensibilità sul tema e della necessità ed urgenza di procedere con misure concrete a tutela della salute mentale;

     

    Sottolineato inoltre che

     

    A febbraio 2022, nella Conversione in legge del Decreto Milleproroghe (D.l. 228 del 2021), è stato infine inserito il “bonus psicologo” con uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2022, reso operativo attraverso decreto attuativo del Ministero della Salute tra maggio e giugno dello stesso anno. Successivamente, attraverso il Decreto Aiuti bis nell’autunno dello stesso anno, i fondi a disposizione per il “bonus psicologo” sono saliti a 25 milioni di euro;

     

    Con la Legge di bilancio nazionale 2023 la misura del “bonus psicologo” è divenuta permanente, con un incremento della somma erogabile attraverso il portale INPS che è passata da 600 euro massimi a 1.500 euro;

     

    Tuttavia, la platea dei destinatari rispetto al 2022 si è ridotta considerevolmente, dal momento che le risorse a disposizione sono diminuite in maniera importante: sono infatti stati stanziati solo 5 milioni di euro per il 2023, diventati 10 milioni a dicembre 2023 attraverso un emendamento del Governo al Decreto Legge “Anticipi” e 8 milioni di euro a partire dal 2024;

     

    Il restringimento dell’operatività della misura non è indifferente, posto che già nel 2022 era stato possibile accogliere solo il 10% delle domande pervenute, circa 40 mila persone a fronte di quasi 400 mila richieste, 30 mila solo nella Regione Emilia-Romagna;

     

    Nella discussione in corso riguardante la manovra di Bilancio dello Stato si sta delineando uno stanziamento di risorse intorno ai cinque milioni di euro, del tutto insufficienti rispetto ai bisogni evidenziati;

     

     

    Evidenziato che

     

    Nel corso del 2023 sono state presentate presso la Camera dei Deputati diverse proposte di legge bipartisan con la finalità di istituire il servizio di psicologia di assistenza primaria, articolato a livello di distretto sanitario, su tutto il territorio nazionale;

     

    Attualmente tali proposte sono state assegnate alla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati che ne ha elaborato un testo unificato in attesa di proseguire l’iter parlamentare;

     

     

    Dato atto che

     

    La Regione Emilia-Romagna ha negli anni sempre creduto ed investito nell’assistenza psicologica, anche attraverso azioni che implementassero i servizi per la salute mentale dei cittadini;

     

    A tal proposito nel luglio 2021 sono state approvate le nuove “Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di organizzazione dell’area Psicologia clinica e di comunità”, aggiornamento di quelle pubblicate nel 2013, tenendo conto dell’importanza dell’assistenza psicologica anche a seguito della pandemia da Covid-19;

     

    A fianco di queste, è stato attivato il “Piano attuativo della salute mentale”, che anche per il 2023 è stato finanziato con 40 milioni di euro e ha confermato il ruolo della psicologia “nello sviluppo della cultura e della prassi in tema di salute mentale attraverso le competenze proprie della Psicologia clinica e della Psicologia di comunità” dettagliandone aree di competenza e di intervento;

     

    A tale scopo, la Regione Emilia-Romagna ha attivato un gruppo di lavoro, costituito da referenti per la psicologia clinica e di comunità di nomina aziendale, con il mandato di condurre una ricognizione dell’esistente e di procedere alla costruzione di una proposta condivisa di indirizzi specifici per le Aziende Usl dell’Emilia-Romagna, finalizzata all’avvio e al consolidamento delle attività di psicologia clinica e di comunità con i dovuti requisiti di uniformità ed equità di accesso per tutti i cittadini residenti in Emilia-Romagna;

     

     

    Evidenziato infine che

     

    All’interno delle “Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di organizzazione dell’area Psicologia clinica e di comunità” sopra citate si è dato pertanto spazio al contributo della psicologia da inserire nell’alveo delle cure primarie: è stata espressa quindi la volontà di garantire l’attività degli psicologi all’interno delle Case di Comunità o dei Nuclei di Cure Primarie, in modo da dare al paziente un’assistenza integrata con quella fornita dagli altri specialisti;

     

    Per fornire un servizio idoneo e l’inserimento del supporto psicologico tra le cure primarie, vi è necessità di aumentare l’organico di professionisti psicologi attivi all’interno del Servizio Sanitario Regionale, 768 nel 2022, con il fine di rendere capillare l’offerta di assistenza su tutto il territorio della Regione Emilia-Romagna. L’assenza di sufficiente personale nel servizio pubblico o i lunghi tempi di attesa per una visita inducono infatti sempre più persone a rivolgersi a specialisti privati, le cui sedute possono variare di prezzo dai 40-60€ fino ai 200€: una spesa che non tutte le famiglie italiane sono in grado di affrontare e che pertanto viene spesso tagliata, a scapito della salute mentale delle persone, sempre più indebolita dai due anni di pandemia;

     

     

    Tutto ciò premesso e considerato,

     

    Impegna la Giunta

     

    A discutere nella competente Commissione della Conferenza delle Regioni la possibilità di potenziare l’assistenza psicologica per i cittadini, sollecitando la collaborazione e il sostegno del Governo;

     

    A sollecitare il Governo a confermare e rafforzare il sostegno economico garantito finora sul tema, con il fine di declinare con urgenza queste misure secondo le linee guida regionali, con la prospettiva di potenziare l’organico di professionisti psicologi attivi all’interno del Sistema Sanitario Regionale;

     

    Di dare piena attuazione in ogni territorio alle “Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di organizzazione dell’area Psicologia clinica e di comunità”, redatte dall’Assessorato Politiche per la Salute insieme alle aziende USL con il contributo dell’Ordine degli Psicologi Regionale e approvate dalla Giunta nel Luglio 2021, sostenendo con adeguate risorse gli obiettivi di rafforzamento della figura ad ogni livello territoriale;

     

    A potenziare la figura dello psicologo delle cure primarie incrementando e sostenendo la presenza di psicologi e psicologhe all’interno dei presidi locali dei Distretti Ausl e nelle Case di Comunità, tenuto conto delle sperimentazioni già avviate in diverse AUSL;

     

    A trasmettere il presente atto ai parlamentari eletti nella circoscrizione emiliano-romagnola affinché continuino a sostenere ed approvare proposte legislative che vadano nel verso sopra indicato.”.

     

     

     

     

     

     

    Subemendamento n. 1 all’emendamento n. 1 all’oggetto 6688, a firma consigliere Maletti, Pillati, Costi e Bondavalli.

     

    Viene soppresso il “Considerato che” e i due capoversi che seguono.

     

     

    Subemendamento n. 2 all’emendamento n. 1 all’oggetto 6688, a firma consigliere Maletti, Pillati, Costi e Bondavalli.

     

    Il dispositivo viene così sostituito:

    “A sollecitare i soggetti decisori nazionali affinché:

    provvedano all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza con l’inserimento dell’implantologia protesica peniena e dell’implantologia sfinterica urinaria nelle attività, servizi e prestazioni assicurati e totalmente finanziati dal Servizio Sanitario Nazionale, onde possa essere ripristinato e garantito ai pazienti uomini candidati all'impianto - con particolare riferimento ai pazienti oncologici - il diritto a un accesso equo, paritario e omogeneo alle cure e all’assistenza territoriale;

    a ridurre il divario esistente tra i costi effettivi dell’esecuzione degli interventi e la remunerazione degli stessi.

     

     

    Emendamento n. 1 all’oggetto 6688 a firma consiglieri Delmonte, Catellani, Bergamini, Stragliati, Marchetti D.

     

    La risoluzione oggetto n. 6688 è così integralmente sostituita:

     

    RISOLUZIONE

    Dei sottoscritti Consiglieri del Gruppo Lega Salvini Emilia – Romagna

     

    Premesso che

     

    Per disfunzione erettile (DE) si intende la ricorrente o persistente incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti. La DE rappresenta una patologia di rilevante impatto sociale: si calcola che, in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti almeno in parte da DE. Altri studi, condotti su campioni più ampi di popolazione hanno rilevato inoltre il 50% dei casi presenza di DE se si considerano anche le forme lievi-moderate;

     

    L’incidenza di DE aumenta con l’età, passando progressivamente dall’ 1,7% nei pazienti di età inferiore ai 50 anni al 48,3% nei pazienti di età maggiore di 70 anni; in alcune categorie di pazienti come i fumatori ed i diabetici queste percentuali aumentano esponenzialmente poiché aumentano i fattori di rischio che sono alla base del disturbo;

     

    Il 70% dei casi di DE è legato a chirurgia pelvica, rappresentata principalmente da interventi di Prostatectomia Radicale effettuati per cancro prostatico, il 15% circa è relativo ad induratio penis plastica, mentre per il 15% rimanente riferisce a pazienti affetti da vasculopatie o da diabete;

     

    La prostatectomia radicale rappresenta il trattamento gold standard per il carcinoma della prostata: con questo termine si indica l’intervento chirurgico che prevede l’asportazione in blocco della prostata e delle vescicole seminali, e la successiva anastomosi vescico-uretrale;

     

    Le complicanze più frequenti che derivano dall’intervento di prostatectomia radicale sono l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile, causata dal danno nervoso conseguente alla rimozione della massa tumorale.

     

    L‘ incontinenza urinaria dopo prostatectomia radicale è ancora un problema significativo: anche se in questi ultimi anni la sua incidenza percentuale è diminuita, soprattutto per la migliore comprensione della fisiopatologia e per gli sviluppi della tecnica chirurgica, la sua prevalenza è invece probabilmente aumentata in seguito al drastico incremento degli interventi di prostatectomia radicale; la prevalenza dell’incontinenza urinaria post prostatectomia varia dal 2% al 60%. I fattori di rischio per l’incontinenza urinaria dopo prostatectomia radicale comprendono l’ età del paziente al momento dell’intervento, lo stadio della malattia, la tecnica chirurgica utilizzata, la condizione di continenza preoperatoria, l’eventuale terapia radiante eseguita.

    Per la risoluzione dell’incontinenza urinaria stabilizzata, secondaria a prostatectomia radicale e che risulti refrattaria a trattamenti quali:

    fisiochinesiterapia riabilitativa perineale;

    sostanze che introdotte attraverso l’uretra sono in grado di amplificare l’attività sfinterica e quindi correggere l’incontinenza;

    sling (ossia banderelle di materiale biocompatibile che poste a cavallo dell’uretra riducono il grado di incontinenza);

     

    l’impianto di sfintere urinario artificiale resta la soluzione maggiormente indicata per recuperare la funzione urinaria: si tratta di dispositivi idraulici in grado di comprimere l’uretra o il collo vescicale fino ad occluderli impedendo le perdite urinarie. Il paziente è in grado, tramite una pompa impiantata sottocute, di rilasciare la compressione esercitata dallo sfintere in modo da poter svolgere la minzione. In seguito, lo sfintere si riattiva automaticamente.

     

    Nell’ambito delle Disfunzioni Erettili derivanti da interventi chirurgici correlati in modo precipuo al tumore della prostata, i dati più recenti a disposizione mostrano che la quota di italiani sottoposti a prostatectomia radicale nell'anno 2021 sia stata pari a n. 15.966.

    In termini generali dall’analisi della letteratura in materia (in particolare lo studio compiuto nel 2016 sul Sistema Sanitario Inglese “NHS ENGLAND”) si stima che la percentuale di pazienti che soffre di DE in seguito a prostatectomia radicale sia di circa il 50% del totale dei pazienti sottoposti a tale intervento, mentre altri studi sulla tematica riportano percentuali leggermente diverse tra loro, che vanno dal 45% (individuato dallo studio di “Megas et al.”  del 2013) al 54% (dato riportato dall’indagine italiana condotta da “Fondazione Onda” del 2023).

     

    Per quanto attiene la risoluzione della Disfunzione Erettile, pur nella consapevolezza che potenzialmente alcuni pazienti potrebbero decidere – legittimamente - di non intraprendere alcun trattamento, ve ne saranno molti che ricercheranno la soluzione maggiormente compliant con la propria storia clinica e personale  : ad esempio, alcuni pazienti potrebbero ricorrere agli inibitori delle PDE5 o alle punture intra-cavernose, altri invece opteranno per un approccio chirurgico (dispositivi di protesi peniena).

     

    Nonostante la letteratura non indichi con certezza quali siano le percentuali - ovvero quanti pazienti ricorrano a quali soluzioni terapeutiche - è possibile fare una stima ragionevolmente credibile della portata del fenomeno: tra i pazienti affetti da DE post-prostatectomia radicale, la percentuale di pazienti che non cercano alcuna soluzione è stata stimata al 15%; coloro che fanno ricorso agli inibitori PDE5 o alle punture intra-cavernose sono circa il 25%; mentre sarebbero circa il 60% i pazienti elegibili al trattamento chirurgico di implantologia protesica peniena: In Italia, sarebbero quindi 4.789 i pazienti che, a seguito di prostatectomia radicale per carcinoma, avrebbero potenzialmente diritto a ricorre all’impianto di una protesi peniena.

     

    Essendo state effettuate in Emilia-Romagna nel 2022 n. 1353 prostatectomie radicali è quindi plausibile sostenere che per l’anno 2022 circa 405 pazienti affetti da disfunzione erettile che avrebbero avuto diritto alla protesi peniena.

     

    Quanto alle protesi peniene si tratta di dispositivi che, impiantati nei corpi cavernosi, sostituiscono la funzione erettile e consentono la ripresa della funzione sessuale. Vengono utilizzate in caso di disfunzione erettile severa non responsiva ad altre terapie. Si distinguono in idrauliche (bi o tricomponenti) e semirigide. Le prime hanno la capacità di modificare la loro dimensione e rigidità a seconda del loro stato di riempimento idraulico, consentendo di riprodurre sia lo stato di flaccidità, che quello di erezione del pene. Tali azioni sono realizzate tramite una pompa impiantata generalmente nello scroto, che il paziente può attivare per riempire o svuotare i cilindri presenti nei corpi cavernosi.

     

    Alessandro Palmieri, già Presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA) e professore di Urologia all'Università Federico II di Napoli, ha dichiarato nel 2021 che “solamente il 10% degli italiani che necessitano di una protesi peniena riesce a farsi operare in una struttura pubblica, con liste di attesa che possono superare i 2 anni. Il restante 90% per tornare a una normale attività sessuale deve affidarsi al privato non convenzionato”.

     

    La maggior parte dei candidati non ha accesso alle cure di natura protesica peniena poiché essendo queste ultime escluse dai LEA, le Regioni non sono tenute a erogarle: per motivi economici risultano essere pochissimi gli impianti a disposizione, in pochi centri pubblici, distribuiti in modo disomogeneo sul territorio;

     

    Stando ai dati del Registro nazionale della Società italiana di andrologia, a fronte di circa 3.000 richieste, le protesi peniene erogate sono appena 400 l'anno, concentrate per il 75% fra Nord e Centro;

     

    Il Direttore della Struttura Complessa di Urologia e Andrologia Ricostruttiva dell’ospedale Gradenigo Humanitas – dott. Omid Sedigh - tra i maggiori esperti a livello internazionale di implantologia protesica anche nei pazienti trapiantati, rimarca come anche la più recente revisione dei LEA non menzioni alcuna rimborsabilità per le protesi nemmeno dopo una chirurgia radicale pelvica per un tumore prostatico: ne discende che le Regioni non siano tenute ad erogarle, a fronte di pochissimi impianti a disposizione nei pochi centri pubblici che offrono l’intervento, trattandosi di intervento chirurgico effettuato dagli ospedali sostanzialmente in perdita: l’intervento di impianto risulta avere un costo superiore al rimborso previsto di fatto dal sistema molto datato dei DRG, che nella migliore delle ipotesi non arriva a coprire la metà del costo della protesi la quale ha carattere funzionale e non meramente estetico per ripristinare la qualità di vita dei pazienti e della coppia, altrimenti molto compromessa.

     

    Avuto riguardo

     

    alla necessità di non lasciare impresidiate le implicazioni psicologiche relative ai pazienti colpiti dal cancro alla prostata e ancora di più le ripercussioni profonde che la chirurgia radicale pelvica porta con sé: questa malattia non è solo malattia del corpo, ma colpisce l’identità maschile più intima dell’uomo.

     

    Difatti, secondo quanto affermato in merito agli aspetti psicologici dalla Dott.ssa Chiara Marzorati, Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia e da Gabriella Pravettoni, Direttore Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia..Indipendentemente dalla tipologia d’intervento o dalla persistenza degli effetti collaterali, i pazienti con cancro alla prostata sperimentano un senso di perdita. Questa percezione riguarda quattro aree principali: perdita delle proprie funzioni, perdita del proprio sé, perdita della connessione con l’altro e perdita di controllo. Tra le perdite funzionali, l’incontinenza provoca sensazioni di inadeguatezza, vergogna, imbarazzo, insicurezza, ma soprattutto una tendenza all’isolamento sociale. Per questo motivo compaiono spesso depressione, perdita dell’autostima e apatia. La patologia oncologica può provocare cambiamenti radicali nello stile di vita dei pazienti. Questo implica una perdita del proprio ruolo sociale, familiare, lavorativo e identitario, generando insicurezza e smarrimento. La vita sociale può subire delle limitazioni a causa delle condizioni fisiche determinate dal tumore prostatico, che possono condurre il paziente a un maggiore isolamento. Nell’ambito della relazione di coppia i partner possono andare incontro a tensioni, conflitti e difficoltà comunicative a causa degli effetti collaterali delle terapie. Spesso sentimenti di vergogna inficiano la condivisione dei propri vissuti, compromettendo i rapporti di vicinanza e contribuendo all’isolamento. La mancanza di controllo sul proprio corpo può portare il paziente a sentirsi dipendente e impotente. Infine, la propria condizione clinica può far scaturire preoccupazioni riguardanti il futuro e il paziente arriva a sentirsi sopraffatto dalla malattia oncologica.”

     

    Preso atto che

     

    Il DPCM 12 gennaio 2017   aggiorna la disciplina di erogazione dell'assistenza protesica, in precedenza contenuta nel D.M. 27 agosto 1999, n. 332, nei termini seguenti:

    • ridefinisce l'elenco delle protesi e ortesi "su misura" (elenco 1) e l'elenco degli ausili "di serie" (elenco 2A e 2B), aggiornando la nomenclatura in relazione alle innovazioni cliniche e tecnologiche intervenute negli anni, e rendendo "di serie" alcuni ausili sino ad oggi erogati "su misura" (carrozzine, protesi acustiche etc.). Nei nuovi elenchi sono tra l'altro inclusi molti dispositivi di tecnologia avanzata per gravissime disabilità e protesi acustiche digitali, mentre sono esclusi dispositivi ortopedici su misura per lievi deformità del piede (quali i plantari)

    • identifica i beneficiari dell'assistenza (art. 18), includendovi i soggetti che, pur in attesa di accertamento dell'invalidità, abbiano urgente bisogno dell'ausilio, i soggetti affetti da malattie rare ed i soggetti in assistenza domiciliare integrata con disabilità temporanea;

    • rinvia la definizione delle modalità di erogazione ad un'apposita Intesa in sede di Conferenza Stato-regioni (art. 19);

    • ridefinisce i principi generali per l'individuazione degli erogatori di protesi prevedendo l'istituto dell'accreditamento sulla base dell'accertamento di alcuni requisiti, e conferma la modalità di remunerazione in base a tariffe predeterminate per gli ausili su misura;

    • in attesa dell'istituzione del Repertorio dei presidi ortesici e protesici erogabili a carico del Ssn, previsto dall'art.1, co. 292, della legge finanziaria per il 2006 (legge n. 266/2005), conferma la vigente disciplina di fornitura degli ausili tramite procedure di gara e rinvia alla disciplina regionale numerosi aspetti oggi disciplinati dal D.M. n. 332/1999.

    Sostanzialmente il DPCM 12 gennaio 2017, nel ridefinire i Livelli essenziali di assistenza, quanto alle protesi ed ortesi di tecnologie innovative non reca traccia dell’implantologia protesica peniena né dell’implantologia sfinterica urinaria: di fatto quindi disattendendo esso stesso il principio contenuto nel proprio art.17, ovvero che Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone riconosciute invalide o in attesa di riconoscimento dell’invalidità le prestazioni sanitarie che comportano l’erogazione di protesi, ortesi e ausili tecnologici per la prevenzione, la correzione o la compensazione di menomazioni o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni, al potenziamento delle abilità residue nonché alla promozione dell’autonomia dell’assistito.

     

    Considerato che

     

    Si verifica la situazione paradossale nella quale i Lea, nati per tutelare l’equità territoriale nell’erogazione dell’assistenza, nel non tener conto dell’implantologia protesica urologica e nello specifico peniena e sfinterica non rispettino il principio di parità di genere, censurando il diritto dei pazienti oncologici uomini all’impianto, diritto altresì riconosciuto e garantito con le protesi mammarie a tutte le pazienti donne operate di tumore al seno: vale qui la pena anche solo accennare che quanto alle protesi mammarie, i LEA ricomprendono sia protesi mammaria esterna provvisoria “atta a ripristinare una visione anatomo-estetica del corpo dopo un intervento radicale di mastectomia” che protesi mammaria esterna definitiva “atta a ripristinare una visione anatomo-estetica del corpo per assistite con malformazione congenita che comporti l'assenza di una o di entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria o dopo un intervento radicale di mastectomia”;

     

    Tale inspiegabile disparità nega il fondamentale diritto alla salute sessuale maschile financo ai malati oncologici candidati all’intervento di protesi peniena, e ciò nonostante l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza introdotti dal  decreto del Presidente del Consiglio, che dopo essere stato sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti, è stato così approvato nella versione definitiva: D.P.C.M 12 gennaio 2017 Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502,  pubblicato sulla G.U. n. 65 del 18 marzo 2017 ( I precedenti LEA erano stati definiti con D.P.C.M. del 29 novembre 2001 ).

     

    Considerato infine che

     

     - il SSN oggi dispensa i farmaci per ripristinare l’erezione ai pazienti sottoposti a chirurgia pelvica (Nota AIFA 75),  di fatto venendosi quindi anche in tal senso a verificare una disparità di trattamento, in quanto lo Stato garantisce un trattamento efficace gratuitamente a coloro che hanno  un problema lieve (cioè curabile con i soli farmaci), non considerando  coloro che hanno  un problema grave (cioè chi non risponde al trattamento farmacologico), nonostante l’analisi costo/beneficio tra la fornitura di farmaci orali o iniettivi a vita e l’impianto definitivo una tantum di una protesi peniena volga  a favore dell’impianto protesico.

     

    Impegnano il Presidente e la Giunta Regionale

     

    a sollecitare i soggetti decisori affinché provvedano all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza con l’inserimento dell’implantologia protesica peniena e dell’implantologia sfinterica urinaria nelle attività, servizi e prestazioni assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale, onde possa essere ripristinato e garantito ai pazienti uomini candidati all'impianto - con particolare riferimento ai pazienti oncologici - il diritto ad un accesso equo, paritario e omogeneo alle cure e all’assistenza territoriale.

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