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180.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5619

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adeguamento degli organici scolastici ai bisogni della popolazione scolastica emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Naldi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

NALDI (SEL - Verdi)

BIANCHI, assessore

NALDI (SEL - Verdi)

 

OGGETTO 5616

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il termine di scadenza della prima rata di restituzione del prestito, riconosciuto alle imprese della zona del cratere sismico, relativa al pagamento delle tasse riguardanti il 2012. A firma della Consigliera: Donini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

DONINI (Fed. della Sinistra)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

DONINI (Fed. della Sinistra)

 

OGGETTO 5618

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto "Processo partecipativo e Town Meeting sullo Statuto per la convivenza e la democrazia deliberativa nella città metropolitana di Bologna". A firma della Consigliera: Noè

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

NOÈ (UDC)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5621

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la promozione della coltura della canapa e l'utilizzazione di tale fibra vegetale. A firma del Consigliere: Grillini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI (Misto)

RABBONI, assessore

PRESIDENTE (Aimi)

GRILLINI (Misto)

 

OGGETTO 5588

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le auto mediche operanti nelle zone dell'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

VECCHI Alberto (Forza Italia - PDL)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

VECCHI Alberto (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5615

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la trasparenza in materia di incarichi dirigenziali e di responsabilità, con particolare riferimento al sistema sanitario regionale. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Corradi, Cavalli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Aimi)

BERNARDINI (Lega Nord)

LUSENTI, assessore

BERNARDINI (Lega Nord)

 

Interrogazione a risposta immediata in Aula oggetto 5620

(Decaduta)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5539

Delibera: «Modifiche alla delibera assembleare n. 130 del 2 luglio 2013 "Definizione della misura e dei criteri di erogazione dei contributi da destinare agli allevatori e alle aziende agricole per danni da predatori ai sensi della L.R. 7 aprile 2000, n. 27 (Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina)".» (Proposta della Giunta regionale in data 12 maggio 2014, n. 621) (161)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5586

Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale contenuto nella relazione sulla partecipazione in Emilia-Romagna (art. 6, L.R. 9 febbraio 2010, n. 3).» (Proposta della Giunta regionale in data 26 maggio 2014, n. 754) (162)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 5586/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (112)

PRESIDENTE (Aimi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

NALDI (SEL - Verdi)

FAVIA (Misto)

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta

BERNARDINI (Lega Nord)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

MONARI (PD)

FAVIA (Misto)

 

Saluto dell’assessore Muzzarelli

PRESIDENTE (Aimi)

MUZZARELLI, assessore

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5056

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, nelle sedi preposte, gli opportuni adeguamenti della legislazione nazionale e regionale affinché il volontariato possa esplicare la funzione di veicolo di cittadinanza attiva e inclusione sociale e a promuovere l'analisi di un sistema di rendicontazione del rimborso delle spese sostenute dalle associazioni. A firma dei Consiglieri: Marani, Garbi, Piva, Paruolo, Mumolo, Casadei, Pariani, Moriconi, Zoffoli, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

MARANI (PD)

CORRADI (Lega Nord)

 

OGGETTO 5492

Risoluzione circa le azioni da porre in essere per contrastare, stanziando anche le relative risorse, la disoccupazione e l'inoccupazione giovanile. A firma dei Consiglieri: Barbati, Riva

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

BARBATI (Italia dei Valori)

CASADEI (PD)

 

OGGETTO 5342

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere l'esenzione dal bollo auto dei veicoli elettrici ibridi per i primi anni dall'immatricolazione, se l'acquisto sia avvenuto con contestuale rottamazione di un veicolo inquinante. A firma dei Consiglieri: Alessandrini, Pariani, Ferrari, Donini, Zoffoli, Mori, Carini, Naldi, Sconciaforni, Barbati, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

ALESSANDRINI (PD)

BERNARDINI (Lega Nord)

 

OGGETTO 5447

Risoluzione per impegnare la Giunta, a fronte della chiusura dello stabilimento della azienda Sandvik sito a Crocetta di San Polo, a porre in essere azioni a tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Cavalli

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 5627

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al fine della tutela dei lavoratori interessati dal processo di razionalizzazione aziendale della società Sandvik. A firma dei Consiglieri: Carini, Casadei, Garbi, Pariani

(Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

CAVALLI (Lega Nord)

PARIANI (PD)

 

OGGETTO 5115

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sostenere e diffondere la cultura della donazione degli organi, anche in applicazione delle procedure sperimentate nella Regione Umbria. A firma dei Consiglieri: Marani, Pariani, Fiammenghi, Pagani, Barbieri, Piva, Alessandrini, Luciano Vecchi, Zoffoli, Mori, Mumolo, Casadei, Ferrari, Moriconi, Mazzotti, Paruolo, Monari e Carini

(Approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5501

Risoluzione circa le azioni da attuare per informare produttori e consumatori circa i rischi conseguenti alla contraffazione di prodotti alimentari. A firma del Consigliere: Cavalli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Aimi)

CAVALLI (Lega Nord)

ALESSANDRINI (PD)

PRESIDENTE (Aimi)

ALESSANDRINI (PD)

 

OGGETTO 5378

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché le risorse destinate alla cultura, con la scomparsa delle province, trovino utilizzo attraverso il protagonismo di altri Enti locali. A firma dei Consiglieri: Casadei, Donini, Pariani, Carini, Zoffoli, Pagani, Piva, Grillini, Montanari, Barbieri, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Sconciaforni, Mori, Naldi, Serri, Mandini, Vecchi Luciano, Barbati, Mumolo, Paruolo, Riva

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

CASADEI (PD)

CORRADI (Lega Nord)

PRESIDENTE (Aimi)

CASADEI (PD)

 

OGGETTO 5579

Risoluzione in merito alle procedure per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori della Cooperativa Produttori Uova Associati (COPUA). A firma dei Consiglieri: Alessandrini, Casadei, Pariani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

ALESSANDRINI (PD)

CAVALLI (Lega Nord)

PRESIDENTE (Aimi)

 

OGGETTO 5398

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rassicurare i partner diplomatici economici e politici russi sulla volontà della Regione Emilia-Romagna di continuare ad accrescere il livello delle relazioni esistenti e di tutelare i rispettivi interessi economici connessi ai numerosi progetti comuni, chiedendo inoltre al Governo di assumere iniziative, in relazione alla "crisi di Crimea" volte ad evitare che vengano compromesse le attuali relazioni con la Russia. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 5581

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere sostegno alla posizione assunta dal Governo italiano sulla crisi in Crimea, ribadendo la necessità di una soluzione conforme al diritto internazionale, attraverso il dialogo e rifiutando ogni forma di violenza. A firma dei Consiglieri: Vecchi Luciano, Fiammenghi, Grillini, Pariani, Montanari, Alessandrini, Monari, Paruolo, Piva, Marani, Ferrari, Riva

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Aimi)

CORRADI (Lega Nord)

VECCHI Luciano (PD)

PRESIDENTE (Costi)

CAVALLI (Lega Nord)

MONTANARI (PD)

NALDI (SEL - Verdi)

CORRADI (Lega Nord)

MONTANARI (PD)

MANDINI (Italia dei Valori)

CAVALLI (Lega Nord)

 

OGGETTO 5388

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivendicare il diritto al risarcimento dei danni provocati dall'alluvione dell'11 giugno 2011 nella provincia di Parma. A firma dei Consiglieri: Favia, Villani, Meo, Riva

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 2638

Risoluzione per la realizzazione delle opere finalizzate alla messa in sicurezza idraulica dei territori dei comuni parmensi di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo Taro colpiti dall'alluvione dell'11 giugno 2011. A firma dei Consiglieri: Corradi, Ferrari e Villani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

CORRADI (Lega Nord)

MEO (SEL - Verdi)

GARBI (PD)

VILLANI (Forza Italia - PDL)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Costi)

MORI (PD)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Parlamento modifichi il "Piano di razionalizzazione dei presidi presenti nel territorio nazionale" al fine di non pregiudicare, tramite la riduzione degli organici delle forze dell'ordine, il diritto alla sicurezza dei cittadini. A firma del Consigliere: Villani

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 5344

Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire presso il Ministero per conoscere tempestivamente le previsioni del piano di razionalizzazione delle Forze dell'Ordine. A firma dei Consiglieri: Ferrari, Serri, Pariani, Monari, Vecchi Luciano, Riva

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

VILLANI (Forza Italia - PDL)

MORI (PD)

MANDINI (Italia dei Valori)

BERNARDINI (Lega Nord)

LEONI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5340

Risoluzione per chiedere alla Giunta di rendersi parte attiva in tutte le sedi preposte per la realizzazione degli indirizzi, e per il sostegno delle esperienze di prevenzione e contrasto all'hackeraggio, cyberbullismo, identity thief, flaming. A firma dei Consiglieri: Mori, Bernardini, Alessandrini, Moriconi, Grillini, Pariani, Monari, Carini, Donini, Sconciaforni, Aimi, Leoni, Filippi, Casadei, Pagani, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MORI (PD)

 

OGGETTO 5200

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo per limitare o evitare, in materia di gare pubbliche, effetti deleteri dell'applicazione dell'art. 13 del decreto "Destinazione Italia", al fine di non causare danni all'Aeroporto Marconi ed ai comparti del turismo e dei trasporti. A firma del Consigliere: Mandini

(Ritiro)

PRESIDENTE (Costi)

MANDINI (Italia dei Valori)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5398 - 5581

Ordine del giorno oggetto 5586/1

Emendamenti agli oggetti 5492 - 5378

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,42

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centottantesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 27 maggio 2014 (n. 178);

pomeridiana   del 27 maggio 2014 (n. 179);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Costi): Ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento interno dell'Assemblea, il presidente Errani comunica l'assenza dalla seduta assembleare per impegni istituzionali precedentemente assunti.

Per motivi personali il presidente del gruppo Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi non sarà in Aula oggi.

Informo che il consigliere Gabriele Ferrari sta partecipando ad una missione di rappresentanza con una Regione a noi gemellata, in rappresentanza della Presidenza e dell'Ufficio di Presidenza, quindi non potrà essere presente.

L'assessore Marzocchi è in missione istituzionale per cui non potrà essere presente oggi.

L'assessore Mezzetti comunica che per gravi motivi familiari non riesce ad essere presente.

La vicepresidente Simonetta Saliera, gli assessori Paola Gazzolo, Maurizio Melucci e il consigliere Manfredini non saranno presenti nella giornata di oggi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Costi): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.

Ho avuto comunicazione dall'assessore Lusenti che è bloccato in autostrada per cui chiede di poter invertire le interrogazioni che lo riguardano in attesa del suo arrivo.

Chiamo l'oggetto:

 

5619 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adeguamento degli organici scolastici ai bisogni della popolazione scolastica emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Naldi

 

Risponde per la Giunta l'assessore Bianchi.

La parola al consigliere Naldi per illustrare la sua interrogazione.

 

NALDI: Grazie, presidente. A Bologna c'è una mobilitazione di genitori, insegnanti, presidi e sindaci contro i tagli delle ore di tempo pieno nelle scuole medie e nelle materne, che è causato dal sottodimensionamento dell'organico. Ci sono molti numeri che dicono che questo aspetto è particolarmente grave perché l'Emilia-Romagna ha una situazione un po' in controtendenza rispetto a quella nazionale dato che qui è aumentato in maniera un po' più significativa che altrove il numero degli alunni e c'è anche il più alto numero di alunni per classe: 21,8 contro una media nazionale del 20,7.

Siccome sono decenni che discutiamo dell'importanza da molti punti di vista del tempo pieno, la nostra sollecitazione alla Giunta è rivolta a chiedere cosa intende fare la Giunta per cercare di rimuovere gli ostacoli e fare in modo che vi sia un'assegnazione di personale più adeguata alle esigenze e ai bisogni della popolazione scolastica dell'Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

Prego, assessore Bianchi, per la risposta.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio il consigliere Naldi che ha posto ancora una volta il tema del funzionamento della nostra scuola. Intendo rispondere anche all'interrogazione a risposta scritta che mi è stata inviata dal consigliere Roberto Sconciaforni sempre sullo stesso tema. Se lei permette, le anticipo nella risposta al consigliere Naldi la risposta che poi lei avrà in forma scritta come richiesto.

Il tema del fabbisogno della nostra scuola è legato non soltanto all'andamento del numero di studenti che è più rilevante nella nostra regione che in altre regioni, ma anche alla qualità della nostra scuola. Questo dipende essenzialmente da tre elementi ordinari più uno straordinario. I tre elementi ordinari sono: l'estensione dell'attività didattica in fase pre-obbligatoria (la scuola dell'infanzia), il tempo pieno, la larga presenza di istituti professionali che richiedono più personale. Non è quindi solo una questione di quantità, ma è anche una questione di qualità. Rispetto a questo abbiamo dovuto tuttavia tener conto di un elemento in più, cioè degli effetti del terremoto, perché, come lei ben sa, non soltanto abbiamo proceduto a ricostruire, ma abbiamo, nel ricostruire, riorganizzato l'intera struttura estendendo a tutto il territorio i tre elementi che prima le ho detto.

Questa situazione, come lei ben sa, non è soltanto in capo a noi che abbiamo una responsabilità di programmazione, ma è in capo anche allo stesso Ministero, che in questi anni ha tenuto ben stretta a sé tutta la competenza riguardante gli organici. Qui si apre un problema istituzionale tra chi ha una responsabilità di programmazione e chi ha la responsabilità di gestire quello che è l'elemento fondante della programmazione scolastica. Rispetto a questo le ricordo ancora che il numero dei docenti a livello nazionale è fissato in un tetto per cui la ripartizione deve tener conto degli aumenti da una parte, ma dei cali dall'altra. Come più di una volta ho ribadito in quest'Aula, le Regioni hanno fortemente discusso fra loro di un algoritmo che permetta di dare una ripartizione dei docenti più coerente con l'effettiva condizione delle diverse strutture educative regionali. In particolare si genera una situazione per cui noi abbiamo dei fabbisogni in crescita mentre in molte regioni meridionali vi sono degli eccessi.

Detto questo, noi ripetutamente abbiamo impegnato direttamente il ministro, o meglio, i ministri che si sono succeduti in questo periodo, i quattro ministri che abbiamo avuto occasione di incontrare in questo nostro periodo di mandato, quindi sicuramente l'onorevole Gelmini, sicuramente il professor Profumo, la professoressa Carrozza ed attualmente anche l'onorevole Giannini. Le allego in risposta anche la lettera reiterata che da ultimo ho mandato alla professoressa Giannini. Rispetto a questo abbiamo ottenuto 250 insegnanti in più di diritto, quindi un ampliamento di cattedra, risultato non scontato tenendo conto che il resto del paese ha condizioni per cui quelle cose che noi riteniamo fondamentali, cioè tempo pieno, scuola dell'infanzia e professionale, in altri contesti italiani sono ancora un sogno. Noi abbiamo richiesto almeno altri 360 insegnanti in diritto. Quindi non soltanto le rispondo su quello che abbiamo intenzione di fare, ma le rispondo anche su quello che abbiamo già fatto e intendiamo fare e continueremo a fare. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie a lei, assessore Bianchi.

Prego, consigliere Naldi.

 

NALDI: Grazie, presidente. Mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'assessore. D'altra parte la mia interrogazione non voleva mettere in discussione quello che è stato fatto, ma sollecitare magari uno sforzo ancora maggiore con il sostegno politico più largo possibile. Per questo vorrei verificare anche le condizioni per la presentazione di una risoluzione, che mi auguro possa essere unitaria, che potrebbe dare alla Giunta anche una maggiore spinta politica per riuscire ad essere incisiva su questo terreno, perché comunque, nonostante gli sforzi compiuti, rimangono molte domande inevase. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5616 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il termine di scadenza della prima rata di restituzione del prestito, riconosciuto alle imprese della zona del cratere sismico, relativa al pagamento delle tasse riguardanti il 2012. A firma della Consigliera: Donini

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Donini per illustrare la sua interrogazione.

 

DONINI: Grazie, presidente. Il titolo che è stato dato alla mia interrogazione già di per sé la illustra per cui non aggiungo altro, se non che nella settimana scorsa abbiamo appreso attraverso la stampa e attraverso segnalazione diretta che c'era un problema di interpretazione della norma relativa ai tempi per la restituzione dei mutui che hanno anticipato il prestito riconosciuto a molti imprenditori della zona sismica che hanno ottenuto in questo modo la possibilità della sospensione del pagamento delle tasse sul 2012. Le banche, attraverso raccomandate, hanno chiesto di concordare una rateizzazione con partenza della prima rata entro il 30 giugno di quest'anno quando in realtà l'interpretazione che anche noi a livello istituzionale avevamo dato della norma prevedeva un'altra scadenza e sicuramente una scadenza più lontana, quella di giugno 2015. Si sa, l'abbiamo detto più volte che le situazioni sono ancora di disagio. Il sistema Sfinge sta funzionando perché si sta progressivamente riconoscendo la liquidazione dei danni e il rimborso delle cifre già pagate da molte imprese per recuperare i danni nelle loro strutture, ma è chiaro che l'anticipo di queste scadenze non programmate rischia di gettare ancor più in difficoltà moltissime persone.

Vorrei sapere come la Regione intende attivarsi per ripristinare il programma originale, vale a dire spostare le scadenze per la restituzione del prestito a giugno del prossimo anno.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.

Prego, sottosegretario Bertelli, per la risposta.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie presidente. In relazione all'interrogazione della consigliera Donini si precisa che la norma in vigore (comma 1 dell'articolo 3-bis del decreto 4/2014, modificato dalla legge 50/2014, che riporto nella risposta all'interrogazione che le verrà consegnata) prevede non un ulteriore differimento della data di inizio restituzione del prestito, che sembra pertanto ad oggi fissata al 30 giugno del 2014, ma un allungamento del periodo di rimborso di ulteriori due anni. Il periodo di rimborso per i prestiti contratti ai sensi della cosiddetta "moratoria 1" (quelli contratti nel dicembre del 2012) è pertanto dal 30 giugno 2014 al 31 dicembre 2016, mentre i prestiti contratti ai sensi della cosiddetta "moratoria 2" (quelli contratti nel novembre 2013) è pertanto dal 30 giugno 2014 al 31 dicembre 2017.

Al fine di trovare una soluzione alla problematica dovuta ad un'interpretazione difforme rispetto al significato letterale della norma, alcuni parlamentari del territorio, il relatore della legge di conversione del decreto-legge 74/2014, di concerto con il Commissario Errani, hanno proposto al Governo, tramite uno specifico emendamento, in sede di conversione del citato decreto-legge 74/2014, di prevedere con chiarezza che, su richiesta dell'impresa, la data di inizio del rimborso del prestito possa essere differita dal 30 giugno 2014 al 30 giugno 2015.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Donini.

 

DONINI: Grazie, presidente. Auspico che l'iniziativa dei parlamentari del territorio venga accolta e si arrivi rapidamente ad ottenere un'interpretazione autentica della norma, o piuttosto una chiarezza rispetto ai termini di scadenza per la restituzione del mutuo. Ringrazio il sottosegretario per la sua risposta.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Donini.

Chiamo l'oggetto successivo:

 

5618 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto "Processo partecipativo e Town Meeting sullo Statuto per la convivenza e la democrazia deliberativa nella città metropolitana di Bologna". A firma della Consigliera: Noè

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Noè per illustrare la sua interrogazione.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Faccio questa domanda perché vorrei comprendere come si concilia da parte di questa Assemblea legislativa, che recentemente, lo scorso 2010, ha fortemente voluto una legge sulla partecipazione, in relazione alla quale anche di recente ha stanziato 20 mila euro per un progetto che ha coinvolto per circa due anni tanti cittadini della provincia di Bologna per avere, attraverso questo progetto, indicazioni sul nuovo statuto della città metropolitana, vorrei capire come si concilia questa volontà, questo desiderio di questa Regione di coinvolgere maggiormente i cittadini nei processi partecipativi e il prendere atto che il 12 aprile scorso, con una votazione a fronte di questo progetto, il 77 per cento dei partecipanti si è espresso per l'elezione diretta del sindaco, come si concilia questo con il fatto che ad una settimana dal giorno in cui il verdetto rivela che il 77 per cento vuole, a fronte della nuova area metropolitana, un'elezione diretta del sindaco, solo dopo una settimana, il primo cittadino di Bologna, il sindaco Merola, il primo cittadino di questa Regione, il presidente Errani, il secondo cittadino di questa Regione, la vicepresidente Saliera, dichiarano l'esatto contrario, cioè che sono a favore dell'elezione di secondo grado del sindaco dell'area metropolitana.

Tenendo conto che queste dichiarazioni sono state fatte senza considerare che a distanza di una settimana dal verdetto non era ancora stata predisposta, elaborata la relazione sul risultato finale e che, stando al dettato della legge sulla partecipazione, le autorità decisionali coinvolte sul tema non possono o quantomeno possono discostarsi dalla proposta partecipata e dal suo verdetto solo se danno un'esplicita motivazione del mancato accoglimento della stessa, vorrei capire come si giustifica - voglio dirlo già in sede di domanda - questo atteggiamento un po' prevaricatore, arrogante da parte di queste figure che hanno un ruolo ben specifico e che prescindono completamente da un verdetto che non posso definire plebiscitario, ma che se al 77 per cento esprime un'indicazione e un indirizzo, allora una pronuncia così netta da parte di queste tre persone senza alcuna motivazione credo che oggi almeno richieda una spiegazione, quindi sono qui a comprendere le ragioni di questo atteggiamento e soprattutto di questa mancanza totale di osservanza di una legge recentissima. Questa è un'Aula, è un'Assemblea legislativa che l'ha fortemente voluta lo scorso 2010. Non sappiamo neanche quello che, pur volendo esprimersi contrariamente, prevede la legge, cioè che prevede che un'eventuale espressione contraria deve essere accompagnata da una giustificazione? Io spero di averla questa mattina perché sennò non la comprendo.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Naturalmente quando si citano le percentuali bisognerebbe anche riferirle alle persone che hanno partecipato perché stiamo parlando dell'area della città metropolitana che comprende diverse centinaia di migliaia di persone interessate al problema, e il 77% di quelli che hanno partecipato a questa attività sono decine, non di più, quindi questo è un punto che bisogna sempre tenere presente.

Così come è utile tenere presente che il sindaco della città di Bologna, così come gli altri soggetti che sono intervenuti, non solo la vicepresidente dell'Assemblea legislativa o il presidente, ma anche altri sindaci dell'attuale provincia di Bologna, hanno totalmente diritto di dire la loro anche di fronte ad un processo di partecipazione che, come previsto dalla legge che abbiamo approvato, non è vincolante rispetto agli adempimenti successivi. Se ne terrà conto, si dovrà discutere, specialmente in una situazione così complicata come quella che riguarda le recenti norme sull'attivazione delle città metropolitane.

Il processo partecipativo Town Meeting è stato senza dubbio un valido momento di confronto e di coinvolgimento dei cittadini in quella che si annuncia come la più ampia ed epocale riforma del nostro assetto istituzionale dall'Unità d'Italia, perché non riguarda, come sapete, solo le Città metropolitane. Per questo motivo bisogna valorizzare il lavoro di organizzatori e partecipanti del Town Meeting senza ridurre l'esito ai soli risultati relativi a quale governance dare alla nascente Città metropolitana di Bologna, perché il lavoro ha riguardato molte altre questioni.

Occorre ricordare che la stessa "legge Delrio" prevede l'elezione diretta come una sorta di deroga rispetto alla legge stessa, subordinandola ad un'articolazione del Comune capoluogo in più Comuni, scenario ad oggi escluso da tutti i soggetti interessati, a partire dal sindaco di Bologna.

È, infatti, altamente sconsigliabile pensare di poter attuare in un solo momento l'ambizioso progetto di riordino istituzionale dello Stato (revisione del Titolo V della Costituzione, trasformazione delle Province in enti di secondo grado, istituzione delle Città metropolitane, abolizione delle Comunità montane) con il passaggio da elezioni di secondo grado, come previsto dalla "legge Delrio" a quelle di primo grado che comporterebbe, come si è detto, un intervento non certo indolore e non solo formale come lo smembramento del Comune capoluogo in più Comuni.

Questo proprio nel momento in cui, forti degli esiti del referendum e anche dei risultati elettori del turno amministrativo del maggio-giugno scorso, anche la Regione favorisce la nascita di nuovi Comuni per fusione.

Detto ciò, dunque, pur apprezzando il lavoro del Town Meeting, non pare proprio che ci sia nessuna contraddizione se il sindaco di Bologna Merola, soggetto in capo a cui stanno grandi prerogative per l'avvio e il completamento del percorso di realizzazione della Città metropolitana, autorevoli sindaci del territorio e la vicepresidente della Regione Saliera o il presidente Errani abbiano sottolineato come, a legislazione vigente, l'aspetto ottimale per fare della Città metropolitana un momento di semplificazione della vita dei cittadini e delle imprese, sia quello di mantenere un assetto di governance di secondo livello e di demandare la valutazione dell'eventuale elezione diretta del sindaco metropolitano ad un secondo momento, quando la Città metropolitana si sarà irrobustita e quando si sarà deciso di quale statuto dotarsi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

La parola alla consigliera Noè.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario. Io preferisco dire che questo è un atteggiamento che comunque sia rivela mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che hanno partecipato a questo processo, ma soprattutto mancanza di rispetto ad una legge che questa stessa Assemblea ha votato e che all'articolo 16, secondo comma, dice: "l'ente responsabile della decisione istituzionale da assumere, valutata la proposta partecipata, non ha obbligo alcuno e può decidere di recepire, in tutto o in parte, le conclusioni del procedimento partecipativo o di non recepirle. È comunque tenuto ad una comunicazione pubblica con ampia rilevanza e precisione, anche per via telematica, che esponga le motivazioni delle proprie decisioni, soprattutto nel caso in cui esse siano diverse dalle conclusioni del procedimento partecipativo".

Al di là dell'aspetto legale, io credo che, nel momento in cui un comitato, un gruppo di lavoro, che per due anni ha fatto un grande lavoro per cui un'Assemblea legislativa ha anche stanziato delle risorse, un lavoro fatto con un percorso comunque partecipato, decide di pronunciarsi e di dare indicazioni e indirizzo su quella che giustamente lei, sottosegretario, definiva la più grande riforma epocale, insomma, di fronte almeno al lavoro che è stato svolto da questo gruppo, da questo impegno, vogliamo almeno porci con rispetto valorizzando quello che è stato fatto? Dando anche tutte le giustificazioni come anche la "legge Delrio", però, mi permetta, sottosegretario, quando lei, a fronte di un determinato verdetto del 77 per cento, sia pure esso sulla base anche di poche persone, ma comunque questo è quello che noi abbiamo preso a riferimento e l'abbiamo considerato valido, si esprime subito, a distanza di pochi giorni, in senso contrario rispetto ad una manifestazione molto chiara, io le dico, e qui vengo forse al punto che mi preme di più, considerando anche il particolare momento in cui tutti noi abbiamo preso atto di quanto oggi i nostri cittadini facciano fatica a dare fiducia alla politica, io le dico: se l'obiettivo di questa legge sulla partecipazione era effettivamente di recuperare il coinvolgimento dei cittadini in modo da renderli non solo dei soggetti amministrati, ma anche dei soggetti attivi, se questo è il comportamento, ribadisco che non è solo irrispettoso, ma è anche arrogante e quindi io vi chiedo: se effettivamente abbiamo una legge sulla partecipazione, che alcuni miei colleghi hanno fortemente voluto, o effettivamente la rispettiamo, o sennò lasciamo perdere ed evitiamo di disperdere risorse finanziarie e soprattutto di non valorizzare tutte le persone che al percorso hanno partecipato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Informo i consiglieri e anche gli assessori che sono arrivati in questo momento che tutti quelli che vengono dall'Emilia sono in ritardo, quindi il consigliere Pollastri, l’assessore Lusenti, la consigliera Mori, perché c'è un problema sull'autostrada, per questo sto rinviando alcune interrogazioni.

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5621 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la promozione della coltura della canapa e l'utilizzazione di tale fibra vegetale. A firma del Consigliere: Grillini

 

Risponde per la Giunta l'assessore Rabboni.

La parola al consigliere Grillini per illustrare la sua interrogazione.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. L'interrogazione è molto semplice. Esiste una legge regionale del 18 giugno 2007, la n. 8, recante: "Promozione della coltura della canapa (cannabis sativa L.) e altre colture innovative nel territorio dell'Emilia Romagna". È una legge che finora non ha avuto attuazione ed è un vero peccato perché la coltura della canapa, come tutti sanno, è un elemento della nostra storia e neanche troppo lontana. Chi non è più giovanissimo come me ha potuto vedere da piccolo la coltura della canapa, magari aveva anche parenti che vivevano di canapa. C'è stato un periodo in cui una parte non irrilevante del prodotto interno lordo del nostro paese, per quanto riguarda l'agricoltura, derivava dalla coltura della canapa. Chi vive in campagna tutt'oggi vede ancora la persistenza dei maceri, dei piccoli laghetti dove la canapa veniva lasciata macerare, i "masnadur", come si dice in bolognese. Abbiamo ancora tutto il macchinario che veniva usato per questa coltura che possiamo ancora oggi vedere nei vari musei sparsi per la nostra Regione, cito quello di Ferrara e quello di Bologna a San Marino di Bentivoglio, che è uno dei più importanti e dei più rilevanti, che addirittura dedica ogni tanto delle vere e proprie iniziative su questo tipo di coltivazione.

Come si sa la canapa è una pianta straordinaria. Non richiede diserbanti, è facile da coltivare, è strepitosa per il rapporto biologico con il territorio, con il terreno. Dalla canapa si possono ricavare i famosissimi tessuti in canapa. Adesso che finalmente è arrivata l'estate, chiunque si può ricordare come si stava bene a dormire, in estate, in un lenzuolo di canapa. Si possono fare vestiti, ci sono delle filature, adesso, che fanno cose straordinarie, anche molto raffinate, si sa che c'era un accordo con il mondo della moda, ma si possono ricavare anche farmaci, alimenti, olio, si può fare addirittura la plastica.

Da un punto di vista biologico, quindi, è una pianta straordinaria. C'è, però, una certa ritrosia da parte dei coltivatori, intanto perché ovviamente ci vuole un committente, ma anche perché, con la follia proibizionista dei precedenti Governi, siamo arrivati al punto che chi coltiva la canapa deve avere il permesso della Questura e ogni tanto fanno un'analisi e se trovano un contenuto di THC più alto di quello ritenuto consentito, viene ordinato l'abbattimento dell'impianto. Quindi siamo proprio in piena follia proibizionista da questo punto di vista, che fa un danno grave alla nostra agricoltura. Allora semplicemente si vuole sapere quali sono le iniziative della Giunta per incentivare la coltivazione di questa pianta straordinaria parte integrante della nostra storia e per l'effettiva applicazione della normativa esistente nella nostra regione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Prego, assessore Rabboni, per la risposta.

 

RABBONI, assessore: Grazie, presidente. La Regione Emilia-Romagna ha avviato, a partire dalla fine degli anni Ottanta, un'articolata attività di ricerca e sperimentazione sulla coltura della canapa. Nel 2002 l'interesse dell'industria tessile di qualità per l'approvvigionamento di fibra di produzione nazionale e la presenza di aiuti comunitari accoppiati alla canapa hanno consentito di realizzare in comune di Comacchio, in provincia di Ferrara, l'unico impianto di trasformazione di canapa esistente all'epoca in Italia e di avviare ex novo una filiera della canapa tessile basata su tecnologie innovative di trasformazione che non prevedono la complessa e faticosa operazione di macerazione dei fusti. Nel 2004 questa coltura ha interessato in particolare nelle province di Ferrara e di Bologna una superficie di oltre 1000 ettari.

Tuttavia, dopo questa prima fase che lasciava intravedere concrete possibilità di sviluppo, le mutate condizioni di mercato del settore tessile e la conseguente perdita di interesse da parte degli utilizzatori, nonché il disaccoppiamento degli aiuti diretti e la bassissima remunerazione riconosciuta ai produttori agricoli, hanno portato all'abbandono del progetto e della coltura. Negli anni seguenti non si sono segnalate nuove iniziative imprenditoriali di coltivazione della canapa neanche dopo l'emanazione della legge regionale ricordata dal consigliere Grillini.

Qualora dovessero proporsi nuove iniziative imprenditoriali nel comparto della canapa, la Regione è pronta a collaborare alla loro realizzazione con gli strumenti a disposizione, compreso il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale, che offre a questa coltura, come a tutte quelle a seminativo, opportunità di sostegno finanziario sia in ambito agricolo che di prima trasformazione.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Rabboni.

Consigliere Grillini, ha la parola per la replica, prego.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Ringrazio l'assessore Rabboni, soprattutto per la risposta positiva, era esattamente quello che volevamo sentirci dire, nel senso che l'obiettivo di questa interrogazione era ribadire l'impegno della Regione su questa materia e anche la disponibilità concreta a sostenere economicamente chi ha intenzione di intraprendere questa coltura nei prossimi anni. È ovvio che noi non dobbiamo soltanto seguire le iniziative di mercato, dobbiamo anche sollecitarle; c'è un ruolo, nel nostro ente, di sollecitazione anche dell'attività imprenditoriale, posto che si dà un giudizio positivo su questa coltura. Se una coltura è utile, se una coltura è positiva, se è utile per il terreno, ad esempio quando si fanno le rotazioni, quando si mette a riposo il terreno, se è una coltura che è utile per ciò che produce, a parte le questioni nostalgiche, la storia, i musei e via dicendo, io penso che ci debba essere anche un ruolo attivo di sollecitazione, di incentivazione. Quindi va benissimo che ci sia una disponibilità e va benissimo che ci sia una previsione del PSR. A mio parere, assessore, la previsione nel PSR dovrebbe essere proprio esplicita, nel senso che bisognerebbe dare un segnale che c'è l'intenzione di favorire e incentivare il ritorno alla produzione di questa pianta straordinaria.

Ribadisco, inoltre, che ci deve essere anche una richiesta nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, della Presidenza delle Regioni, perché si cancelli la paranoia dei controlli o almeno non ci sia sui coltivatori la spada di Damocle per cui se uno coltivava la canapa corre il rischio di essere identificato come un produttore del cartello del narcotraffico. Siamo veramente al ridicolo, siamo nella situazione grottesca per cui una coltivazione di grandissima, enorme utilità viene in qualche modo ostacolata da un'idea proibizionistica che io definirei cretina, quindi è chiaro che bisogna sollevare questo tema, bisogna cancellare questa paranoia per la coltivazione di questa pianta.

In ogni caso ringrazio di nuovo l'assessore per la risposta e, ripeto, adesso discuteremo il PSR e io sono perché ci sia una previsioni specifica dentro il PSR. Grazie ancora.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Grillini.

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5588 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le auto mediche operanti nelle zone dell'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

 

Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.

La parola al consigliere Alberto Vecchi per illustrare la sua interrogazione.

 

VECCHI Alberto: Grazie, presidente. L'interrogazione è determinata dal fatto che nella montagna bolognese sono state disponibili in questi anni delle auto mediche che hanno coperto il territorio e una parte di queste era legata anche ai lavori della Variante di valico. Siccome è un tema fortemente sentito dalla popolazione, volevo capire qual è l'esatta mappatura delle auto mediche e quali si intendono, da parte anche dall'amministrazione regionale, della Regione, parlando con l'ASL, di importanza e da mantenere per i cittadini. Se può dare questa risposta, la ringrazio, cioè dando un panorama delle auto mediche e dicendo quali eventualmente si intendono mantenere.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.

Prego, sottosegretario Bertelli, per la risposta.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. La convenzione tra l'Azienda USL di Bologna e la società Autostrade per l'Italia Spa per la gestione di un sistema integrato di primo soccorso e la gestione degli infortuni correlati ai lavori per la costruzione della variante di valido traduce operativamente il protocollo tra la Regione Emilia-Romagna e la Società Autostrade per l'Italia già sottoscritto il 28 febbraio 2002 per la definizione degli interventi per la minimizzazione dell'accresciuta domanda di servizi nel settore sanitario e sociale.

L'accordo tuttora operante tra Azienda USL di Bologna e Autostrade per l'Italia è stato sottoscritto il 18 aprile 2007. Questo accordo sarà operativo fino al termine dei lavori.

Tra i servizi previsti ci sono anche due auto mediche a Pian del Voglio e Lama di Setta, mentre la terza, alla quale pure si fa riferimento nell'interrogazione, localizzata a Marano, non ha alcuna correlazione con la presenza dei cantieri ed è già finanziata totalmente con risorse aziendali.

Il piano di riorganizzazione complessiva del sistema di risposta alle urgenze nell'area della montagna, che ricomprende anche la collocazione e l'impiego delle auto mediche, è attualmente oggetto di valutazione da parte della direzione dell'Azienda USL di Bologna. Per quanto riguarda, in particolare, le questioni sollevate dall'interrogazione, l'Azienda USL di Bologna è impegnata a configurare un assetto organizzativo in grado di contemperare le esigenze del bacino di utenza e del territorio serviti con il venir meno di risorse finanziarie per la copertura dei costi legati alla conclusione dei lavori. Al momento, tuttavia, non è stata ancora assunta alcuna decisione.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

Prego, consigliere Alberto Vecchi.

 

VECCHI Alberto: Grazie, presidente. La ringrazio per la risposta, sottosegretario, ma mi sembra comunque di capire che la risposta sia ancora in una fase assolutamente di non risposta, nel senso che, al di là dei protocolli e di quant'altro, che noi conosciamo perfettamente, mi sembra di aver capito che, escludendo Marano, dove chiaramente c'è una situazione a se stante che nulla c'entra con la Variante di valico, sia ancora tutto in alto mare per quanto riguarda la definizione del futuro di queste auto mediche, perché da quello che ho potuto capire dalla lettura che mi è appena stata fatta, è evidente che è tutto legato a questo accordo che poi è stato rinnovato tra la Regione e Autostrade e che a sua volta ricade su ASL e Autostrade e finché ci sono i finanziamenti, finché c'è la Variante di valico, queste auto rimangono, ma nel momento in cui saranno terminati i lavori, la ASL si riserva di decidere se tenerle o non tenerle, quindi siamo ancora in una fase assolutamente iniziale.

Credevo e speravo di riuscire ad avere una risposta dove comunque venisse almeno data una linea di indirizzo della Regione Emilia-Romagna per quanto riguarda aree particolarmente disagiate del territorio dove l'auto medica diventa importante, quindi il senso della mia interrogazione a risposta immediata in Aula era cercare di capire se era considerato prioritario o meno mantenere attive sul territorio della montagna, a parte Marano, anche le altre due auto mediche e non legate esclusivamente ai contributi di Autostrade. La risposta ancora non c'è stata, continuerò a seguire questo argomento, nel frattempo prendo atto di questa prima risposta.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.

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5615 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la trasparenza in materia di incarichi dirigenziali e di responsabilità, con particolare riferimento al sistema sanitario regionale. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Corradi, Cavalli

 

Risponde per la Giunta l'assessore Lusenti.

La parola al consigliere Bernardini per illustrare la sua interrogazione.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. È un'interrogazione per andare in qualche modo a richiedere più trasparenza in materia di nomine nelle Aziende sanitarie e negli altri enti pubblici. Abbiamo rilevato come l'Agenzia sanitaria e sociale regionale si avvalga di personale proprio e di personale dipendente da Aziende sanitarie o da altri enti pubblici in ordine alle funzioni conferite all'articolazione e alle sue modalità di funzionamento per la realizzazione dei programmi stabiliti dalla Giunta regionale. Purtroppo abbiamo provvedimenti dove non sono pubblicati i relativi incarichi dirigenziali all'interno di quelle che sono le piattaforme che dovrebbero in qualche modo dare un quadro completo degli organigrammi interni alle ASL di competenza e alle Agenzie sanitarie, quindi chiediamo quali siano gli intendimenti e le azioni che la Giunta vorrà porre in essere per garantire trasparenza e anche accessibilità di dati per un controllo anche da parte dell'opinione pubblica sugli incarichi dirigenziali all'interno di strutture sanitarie. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bernardini.

La parola all'assessore Lusenti per la risposta.

 

LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Intanto vorrei premettere che, a differenza di quanto affermato nell'interrogazione scritta, sotto l'incipit "ritenuto che" è un'evidente forzatura sostenere, come fatto dagli interroganti, che i clamorosi scandali che hanno coinvolto la sanità emiliano-romagnola motivano l'interrogazione, perché i fatti emersi, tuttora oggetto di indagine da parte della Magistratura, si riferiscono a singole realtà e chiamano in causa singoli individui, e comunque i fatti citati nulla hanno a che vedere con le funzioni e le attività svolte dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale. Premesso questo, chiarisco per punti.

L'articolazione organizzativa dell'Agenzia sanitaria è direttamente conseguente alle linee di indirizzo formulate dalla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione assembleare, per la predisposizione del suo programma pluriennale, anch'esso approvato dalla Giunta previo parere della competente Commissione. Le regole deliberate prevedono che la stessa Agenzia operi con personale regionale o avvalendosi di personale proveniente dalle Aziende del servizio sanitario o da enti locali della Regione in funzione delle specifiche competenze e delle esperienze necessarie per la tipologia di attività da espletare e dei progetti da realizzare secondo un piano annuale i cui costi sono concordati con la direzione generale, la centrale organizzazione personale, il sistema informativo e telematico della Regione.

Per quanto riguarda più in particolare il costo del personale, nell'anno 2012 è stato di 5.134.000, con un aumento rispetto al 2011 ascrivibile all'acquisizione da parte dell'Agenzia del personale operante presso il Ceveas di Modena. Nel 2013, viceversa, la spesa per il personale, in riduzione, è stata di 4.654.000 e si è ulteriormente ridotta nella previsione per il 2014 a 4.400.000.

Per quanto riguarda la spesa per le prestazioni professionali di 68.800 euro, come richiamato nell'interrogazione, questa fa riferimento al supporto tecnico-scientifico necessario al coordinamento generale di un progetto di ricerca presentato dall'Agenzia e di due progetti di ricerca dove l'Agenzia ha contribuito alla presentazione da parte di enti pubblici (l'IRCCS, l'Istituto nazionale di malattie infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma e l'Azienda ospedaliera di Bologna) ammessi a finanziamento dallo Stato a seguito di processi competitivi. La spesa è comprensiva delle ritenute previdenziali, assicurative e fiscali di legge ed è stata totalmente coperta dai finanziamenti statali dei progetti in parola. Il conferimento dell'incarico è stato effettuato come previsto dalla delibera 667/2009.

Per quanto riguarda i compensi, cioè le retribuzioni di posizione di risultato, le parti, cioè, variabili del personale che opera presso l'Agenzia, il direttore ha un compenso stabilito con delibera 293/2009, i dipendenti regionali, gli incaricati e le relative retribuzioni seguono la regolamentazione applicata a tutto il personale dipendente della Regione Emilia-Romagna, i dipendenti degli enti del servizio sanitario regionale e degli enti locali, i loro incarichi e le relative retribuzioni seguono la regolamentazione applicata a tutto il personale dipendente di dette amministrazioni secondo i dettami delle specifiche singole contrattazioni decentrate.

Ai consiglieri regionali che ne hanno fatto richiesta nel tempo sono già più volte stati forniti: l'elenco completo del personale che opera presso l'Agenzia e per ogni singola persona i dati anagrafici completi, il titolo di studio, l'inquadramento, il curriculum, il compenso annuo comprensivo della retribuzione di risultato, una sintesi dell'attività espletata, la data di avvio della collaborazione e, ove il caso, di cessazione della stessa.

Per quanto riguarda l'obbligo ai sensi della normativa vigente di pubblicizzare gli elenchi dei dirigenti in servizio sia a tempo determinato che indeterminato, nonché l'ammontare dei compensi erogati, questo obbligo viene così espletato: i dirigenti dipendenti regionali o in posizione di comando presso la Regione Emilia-Romagna sono compresi negli elenchi pubblicati dalla Regione Emilia-Romagna, i dipendenti degli enti del servizio sanitario regionale o di enti locali sono compresi negli elenchi pubblicati da ogni singola amministrazione.

Poiché le informazioni richieste, pur essendo già disponibili, come sopra riportato, derivano da fonti diverse, al fine di facilitare l'accessibilità l'Agenzia ha provveduto a posizionare sul proprio sito web un elenco completo dei suoi collaboratori, con il profilo, l'ente di afferenza e una sintetica descrizione delle attività svolte.

Alla luce di questa descrizione si ritiene, quindi, di aver ampliamente e esaustivamente documentato come l'Agenzia sanitaria e sociale regionale operi nella più assoluta trasparenza, con regole stringenti che ne disciplinano il funzionamento e nel pieno rispetto delle norme vigenti.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Lusenti.

La parola al consigliere Bernardini per la replica.

 

BERNARDINI: Grazie, Presidente. Sarà nostra cura leggere con attenzione la sua risposta, assessore, ma mi permetta solo un inciso, se abbiamo fatto un'interrogazione vuol dire che qualcosa di chiaro non c'era. Sul "ritenuto che" mi permetto un altro inciso: le considerazioni politiche penso che siano legittime e penso anche che ci si debba mantenere su un risvolto oggettivo, poi sicuramente i risvolti oggettivi hanno implicazione su quelle che possono essere le inchieste giudiziarie e collegare le due cose ritengo che non sia un errore ma sia un dato di fatto visto che, specialmente in ambito sanitario, la trasparenza spesso sia qualcosa che non viene garantita, ma, anzi, è elusa. Ci rimettiamo a una lettura attenta della sua risposta.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bernardini.

 

Interrogazione a risposta immediata in Aula oggetto 5620

(Decaduta)

 

PRESIDENTE (Aimi): Ricordo che per l'ultima interrogazione rimasta, la n. 5620, che è l'Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la carenza del personale viaggiante in relazione al trasporto pubblico locale svolto, a Piacenza, da SETA, alla quale avrebbe dovuto dare risposta l'assessore Peri, il consigliere Pollastri è in ritardo, lo ha comunicato.

 

(Interrogazione decaduta ai sensi dell’art. 114, comma 3,

del Regolamento interno dell’Assemblea).

 

Sospendo per due minuti la seduta in modo da consentire ai colleghi di prendere posto prima di passare alla sessione ordinaria.

 

(La seduta, sospesa alle ore 10,36, è ripresa alle ore 10,39)

 

OGGETTO 5539

Delibera: «Modifiche alla delibera assembleare n. 130 del 2 luglio 2013 "Definizione della misura e dei criteri di erogazione dei contributi da destinare agli allevatori e alle aziende agricole per danni da predatori ai sensi della L.R. 7 aprile 2000, n. 27 (Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina)".» (Proposta della Giunta regionale in data 12 maggio 2014, n. 621) (161)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): La Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 26 maggio 2014 con la seguente votazione: 30 voti a favore, nessun contrario, 8 astenuti, apportando modifiche al testo.

Ricordo che, ai sensi dell'articolo 73 del nuovo Regolamento, i consiglieri possono intervenire più di una volta sullo stesso oggetto purché entro il limite dei dieci minuti.

Passiamo, quindi, alla fase della discussione generale. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo alla dichiarazione di voto. Può intervenire un consigliere per gruppo. Nessuno chiede di intervenire, procediamo alla votazione.

Nomino scrutatori i consiglieri Barbieri, Moriconi e Pollastri.

Ora dovremmo passare alla votazione, però mi rendo conto, ictu oculi, che non c'è il numero legale e quindi sospendiamo la seduta. Mi comunicano che c'è un incidente tra Reggio e Modena e questa è probabilmente la ragione per la quale non siamo riusciti a raggiungere il numero legale. Comunque attendiamo cinque minuti e poi riprendiamo i lavori.

 

(La seduta, sospesa alle ore 10,42, è ripresa alle ore 10,51)

 

PRESIDENTE (Aimi): Riprendiamo i lavori con la votazione dell'oggetto 5539: "Modifiche alla delibera assembleare n. 130/13: «Definizione della misura e dei criteri di erogazione dei contributi da destinare agli allevatori e alle aziende agricole per danni da predatori ai sensi della L.R. 7 aprile 2000, n. 27»". Ricordo che la Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 26 maggio 2014 con la seguente votazione: 30 voti a favore, nessun contrario, 8 astenuti, apportando modifiche al testo.

Essendo assente il consigliere Pollastri, lo sostituisco con il consigliere Lombardi nelle funzioni di scrutatore. Ricordo che gli scrutatori sono i consiglieri Barbieri, Moriconi e Lombardi.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5539.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 5586

Delibera: «Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta regionale contenuto nella relazione sulla partecipazione in Emilia-Romagna (art. 6, L.R. 9 febbraio 2010, n. 3).» (Proposta della Giunta regionale in data 26 maggio 2014, n. 754) (162)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno oggetto 5586/1 - Presentazione, discussione e approvazione) (112)

 

PRESIDENTE (Aimi): La Commissione "Statuto e Regolamento" ha espresso parere favorevole nella seduta del 4 giugno 2014 con la seguente votazione: 24 voti a favore, nessun contrario, 10 astenuti.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Intervengo molto brevemente, signor Presidente, perché l'argomento è stato oggetto di un'ampia discussione sia nella I Commissione che nella VI Commissione, avendo sostanzialmente la Commissione Statuto anche il compito di valutare la tematica della partecipazione. Devo dire che avevo posto alcuni quesiti in Commissione ai funzionari dell'ufficio competente che segue per conto della Giunta il tema dei processi partecipativi e avevano dato una risposta abbastanza esaustiva alle mie richieste, richieste che vertevano anche sul coinvolgimento da parte della Giunta regionale della società partecipata Ervet in questo percorso partecipativo, che poteva essere una fonte di dati grazie all'osservatorio nel quale confluiscono tutte le varie iniziative.

Devo dire, leggendo la delibera, che probabilmente è un tema su cui è abbastanza difficile dare un giudizio sotto il profilo politico perché sono stati tantissimi i bandi che sono stati svolti, uno, mi sembra, dalla Giunta e due dall'Assemblea, però a fronte di questo rimaneva di fondo un interrogativo: essendo un tema molto caro al centrosinistra, molto sbandierato da quando questa legge è entrata in vigore, quindi nel febbraio del 2010, al termine della precedente legislatura, mi è sembrato che rispetto a questa politica della partecipazione, signor sottosegretario, i fondi che la Giunta ha stanziato per i vari progetti e obiettivi siano abbastanza scarsi, mi consenta la parola, nel senso che a fronte di una legge che si poneva l'ambizione di avere da parte della Giunta regionale un interfaccia con le varie associazioni di cittadini, con i vari enti, a fronte di tanti incontri di consultazione, di partecipazione, di verifica, di esperienze partecipative, soprattutto anche in tema di ambiente e territorio, a fronte, dicevo, di tutti questi piani integrati, di queste proposte e quant'altro che dovrebbero provenire dal territorio, mi sembra di cogliere, ma penso che lo abbiano colto anche i colleghi in Commissione, che rispetto ai 68 progetti pervenuti, se non ricordo male, ma la memoria potrebbe ingannarmi, solo 11 o 12 sono stati poi realmente finanziati dalla Regione e quindi hanno potuto avere corso. Questa è stata un po' la domanda di fondo: come mai, a fronte di questa richiesta di una settantina di bandi, poi, di fatto, la capienza, signor sottosegretario, è stata limitata ad una decina per un tetto di 20 mila euro l'uno? Potrei sbagliarmi, vado a memoria perché, essendo stato bloccato in autostrada da un incidente, purtroppo i documenti, anche su questo punto, li ho di sopra in ufficio. Comunque vado a memoria e ricordo questo dibattito molto ricco che si è svolto in Commissione.

Il tema effettivamente è importante. Vi è una legge di principio, che è la fonte di questa deliberazione, che pone dei principi molto chiari: la Giunta deve presentare il piano all'Assemblea legislativa ed è giusto che già in Commissione, ma oggi anche in Aula, i colleghi si pronuncino ed evidentemente possano dire soprattutto - parlo anche dei colleghi di centrosinistra - se a distanza di cinque anni dall'entrata in vigore di questa importante... perché la partecipazione è anche il sale della democrazia e quindi è importante che i cittadini possano dire la loro, al di là del fatto che si potrebbe aprire tutta una parentesi richiamando lo Statuto e il Regolamento sugli istituti di partecipazione, dai referendum a quant'altro.

Ma non voglio uscire dal tema e sfuggire al tema. Proprio i dubbi che dicevo hanno portato il mio gruppo a non poter dare un voto favorevole a questa proposta che viene oggi in Aula, nonostante anche alcune cose che abbiamo apprezzato, tipo l'utilizzo dei sistemi informatici, tipo una certa attenzione anche alla partecipazione per il futuro dei giovani, alcuni temi che riguardano la trasparenza. Però, ripeto, ci sono state tante forme, tante esperienze partecipative che poi hanno trovato, come posso dire, poca benzina da parte della Giunta regionale, perché questa è una legge sicuramente importante ed ambiziosa, ma di fronte a questo, ripeto, ci siamo trovati uno stanziamento molto esiguo, molto modesto di soli 200 mila euro e quindi tanti processi, tante richieste, tanti bandi sono rimasti fuori dal finanziamento. Io ero andato anche a vedere nel dettaglio, ma non voglio entrare nel dettaglio.

Vi è il tema della fusione dei Comuni e dell'unione dei Comuni e già dall'inizio, quando il presidente Errani presentò in apertura di mandato gli indirizzi programmatici, fra le linee contenute nel programma elettore della Giunta vi era anche il tema della spinta verso l'aggregazione, è stata una scelta ben spiegata, peraltro, anche dalla vicepresidente Saliera, che ha questa delega ad hoc, e qui ritroviamo anche bandi per fusioni dei Comuni, processi partecipativi per questo, però, di fatto... Non so se il sottosegretario vorrà magari dire qualcosa sul punto, sulla mia domanda sotto il profilo politico di fondo.

Sulla legge io non ricordo, allora non ero su questi banchi, il nostro gruppo che atteggiamento di voto tenne. I colleghi più anziani mi ricordano che già allora ci furono delle critiche, non so se queste furono dovute al fatto che ormai si era a ridosso della campagna elettorale del 2010, si votò molto presto, alla fine di marzo mi sembra, e questa normativa è di febbraio, quindi il timore fu probabilmente, allora, che fosse una legge varata in fretta e furia a ridosso delle elezioni per gettare un po' di fumo negli occhi, ma in realtà, guardando bene la normativa, vi sono anche delle cose, devo dire, ad onor del vero, apprezzabili ed utili. La domanda di fondo però rimane quella e chiedo al sottosegretario o a qualche esponente della maggioranza se vorrà chiarirmi questo mio dubbio: come mai...

 

PRESIDENTE (Aimi): Consigliere Pollastri, lei ha esaurito il suo tempo, si avvii alla conclusione.

 

POLLASTRI: Sì, vado alla conclusione, signor Presidente, ma, ripeto, sotto il profilo politico un'astensione va anche motivata e io la sto motivando in quest'Aula proprio perché si fece una legge sulla partecipazione, ci fu una grande iniziativa, ma poi i fondi messi dalla Giunta sono stati scarsi e tanti progetti sulla partecipazione sono rimasti al palo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie a lei, consigliere Pollastri.

Ricordo che è stato distribuito un ordine del giorno su questo oggetto 5586, a firma dei consiglieri Naldi, Sconciaforni, Pariani, Grillini, che verrà abbinato poi in dichiarazione di voto.

Ricordo che siamo in discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.

 

NALDI: Grazie, presidente. Abbiamo potuto, in Commissione, valutare la relazione sulla partecipazione, che è una bella relazione, molto analitica, approfondita da molti punti di vista. Muovo una piccola critica, però esplicita: ritengo che magari avrebbe meritato, quella relazione, di essere presentata anche dalla Giunta oggi, non sarebbe stato male darle il valore che a mio parere merita.

Vado al merito. Da parte mia non so se sono in grado di rispondere o meno ad una delle questioni che ha posto il consigliere Pollastri, comunque secondo me sì, si può rispondere al consigliere Pollastri in termini positivi, ovvero il confronto con il passato, che è contenuto in maniera molto analitica nella relazione, dimostra che la legge 3 del 2010 ha attivato una nuova fase molto robusta di processi partecipativi, sono proprio i dati che lo mettono in risalto. Quindi questa legge, diciamo così - e noi siamo in una fase nella quale possiamo cominciare a fare qualche bilancio - ha avuto la capacità di promuovere, di sollecitare, di portare l'attenzione, o quantomeno ha avuto la capacità di stare in sintonia con una tendenza culturale che era propria di quei tempi, immagino. Nonostante il finanziamento abbia coperto, come diceva prima il consigliere Pollastri, soltanto una parte limitata, un 20 per cento delle richieste di progetti che sono state avanzate, è molto importante che invece un numero molto alto di progetti abbia ottenuto la certificazione di qualità da parte del tecnico di garanzia. E, consigliere Pollastri, mentre il primo anno vi è stato un numero consistente di progetti approvati che poi non hanno avuto corso, perché evidentemente, quando coloro che li hanno presentati hanno visto che non c'erano i soldi, hanno rinunciato, nel secondo anno questa rinuncia è diventata un episodio molto più limitato, ovvero evidentemente i soggetti che li hanno proposti, che sono quasi sempre dei soggetti pubblici, hanno ritenuto opportuno e utile procedere applicando i criteri della legge anche in mancanza di finanziamento. Anch'io sono d'accordo sul fatto che sarebbe meglio avere naturalmente più risorse a disposizione, come in quasi tutto quello che concerne l'attività umana, devo però costatare con favore il fatto che i finanziamenti sono utili in particolar modo per i progetti e i processi più complessi e comunque viene ritenuta, questa procedura e questa legge, molto utile in tutti i casi anche senza finanziamento. Io questo lo leggo come un fatto positivo in quanto credo che si possa dimostrare che si sta producendo una cultura della partecipazione, sicuramente a disposizione delle amministrazioni pubbliche, invece mi pare che i dati dimostrino che non è ancora a disposizione dei cittadini e delle associazioni, perlomeno non nella stessa misura, mentre invece la legge è stata previsa sia come strumento per le amministrazioni che per i cittadini.

Ho ascoltato la risposta che ha dato durante il Question Time il sottosegretario all'interpellanza della consigliera Noè e l'ho trovata corretta perché la partecipazione non vuol dire che l'amministrazione che la promuove poi debba necessariamente e obbligatoriamente assumerne le conclusioni. È chiaro che l'amministrazione mantiene la sua autonomia politica e dovrà magari spiegare politicamente perché non accetta quelle conclusioni.

Voglio anche dire, consigliere Pollastri, lo dico a lei e lo dirò di persona anche alla consigliera Noè, che anche la discussione che stiamo facendo qui dimostra che qualche passo avanti è stato fatto da parte di tutti perché io ricordo le obiezioni che sono state fatte la prima volta che abbiamo deciso in quest'Aula di finanziare la legge. La consigliera Noè disse che era meglio spendere quei soldi per darli alle zone terremotate e anche le altre parti dell'opposizione non è che fossero particolarmente attente all'aspetto che stiamo qui discutendo. Se oggi invece vengono fatte critiche da parte della consigliera Noè perché non si tiene abbastanza conto di un processo partecipativo, o perché, come dice lei, non mettiamo abbastanza soldi, secondo me è già un notevole passo avanti rispetto alla situazione precedente.

Dopodiché, per quanto riguarda i soldi che vengono messi a disposizione, già l'anno scorso abbiamo avuto sia il bando della Giunta che anche il bando dell'Assemblea, ed io ed altri consiglieri abbiamo presentato una risoluzione perché anche quest'anno vi sia un bando da parte dell'Assemblea che sia qualificato.

Condivido le nuove premialità che vengono inserite nel bando della Giunta, in particolar modo quella che riguarda le pari opportunità perché è abbastanza singolare e preoccupante, condivido anch'io, il fatto che non vi sia stato un solo progetto presentato nel passato, sui 150-160 presentati, che avesse come tema centrale le pari opportunità, quindi trovo anch'io logico che sia da promuovere questa parte, così come penso che siano centrali, ma lo dimostrano le stesse statistiche che possiamo leggere, gli aspetti delle tematiche dell'ambiente.

Per quanto riguarda il bando dell'Assemblea, ormai si può considerare esaurita la fase progettuale del post sisma mentre invece non lo è quella dei progetti delle fusioni e io più volte in quest'Aula, anche con accenti critici, ho sollecitato una maggiore partecipazione come strumento per coinvolgere le popolazioni ai progetti di fusione. Credo che sia molto utile prevedere di stanziare anche qualche risorsa per un bando che abbia come oggetto la messa in sicurezza del territorio perché questo è un aspetto sempre più importante, ma non soltanto per fronteggiare dei cataclismi già avvenuti, anche per anticiparli.

Finisco dicendo che mi aspetto - c'è già qualche robusto accenno su questo nella relazione - che dal prossimo anno vi possa essere anche una valutazione più approfondita sull'efficacia dei processi partecipativi, che si può fare con diversi strumenti, anche con una specie di verifica dell'indice di soddisfazione dei soggetti partecipanti, perché è chiaro che tutto questo funziona se alla fine di un lungo o meno lungo processo partecipativo le amministrazioni poi sono capaci di tener conto di quello che i cittadini hanno detto, almeno in parte, e funziona anche se i cittadini, quando chiedono che vi sia una procedura partecipativa, poi ottengono da quella procedura partecipativa qualche risultato che sia legato effettivamente alle esigenze che vengono manifestate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Naldi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Onore al consigliere Mazza che nella scorsa legislatura ha portato il tema in Assemblea, tuttavia dobbiamo dire alcune cose sulla legge, sulla delibera e sulla tematica.

Ciò che è stato fatto in tema di partecipazione in questa Regione, in seguito alla legge, è troppo poco. Io sono già intervenuto anche in Commissione. Dire che si è favorita la cultura della partecipazione a fronte di quello che abbiamo fatto, del costo che c'è stato nel produrre la legge, nel far lavorare i tecnici della Giunta, nel finanziare i bandi... se facciamo un'analisi generale, il rapporto costi/benefici è a svantaggio dell'amministrazione generale, in questo senso l'intervento è mediocre, allora cosa significa partecipazione e che senso ha fare una legge?

In questi anni ho sviluppato una cultura legislativa che mi fa dire che servono poche leggi, chiare, fatte bene ed efficaci. Questa non è una legge sistemica, ovvero che interviene sui processi decisionali; è una semplice legge di finanziamento che dà qualche gettone in mano delle amministrazioni, che sono loro che possono avviare i processi di partecipazione. Figuriamoci se veramente questi sono processi che danno la possibilità al cittadino di ribaltare la piramide! Assolutamente no! Sono momenti di pubblicità per lo più, che gli amministratori pubblici, con soldi regionali, sviluppano sul territorio. Meglio che niente sicuramente, ogni volta che ci si mette intorno ad un tavolo e si discute del proprio territorio io sono contentissimo, però qui facciamo un altro lavoro che deve essere serio, allora cerchiamo di capire cosa servirebbe e come possiamo spendere i nostri soldi. Primo: vogliamo dare i soldi? Io non credo che servano i soldi, ma se li vogliamo dare, non li diamo a progetti spot, diamoli alle amministrazioni che decidono di diventare città partecipate e che sottoscrivono un protocollo con la Regione che è di metodo su come loro decidono di governare insieme ai cittadini la loro città. Secondo: diamo la possibilità di avviare i processi al mondo associativo e ai cittadini, non alle Giunte, non ai sindaci, perché la vera richiesta di consultazione è proprio su quei progetti che i sindaci vogliono portare avanti andando come dei treni, spesso progetti devastanti per il territorio, di cementificazione e di avvelenamento del territorio, progetti che calpestano i diritti della collettività, e in quel caso i cittadini non possono avviare processi di partecipazione. Ma che legge è questa allora, è una legge che vuole tutelare il cittadino?

Qui siamo oltre la necessità di partecipare, siamo alla possibilità di essere cittadini e influire sulle scelte del proprio Comune, non andare in un'assemblea e sentirsi dire che l'acqua calda è calda e magari dire che l'acqua è tiepida, non è calda, e trovarsi comunque un Comune che fa uscire l'acqua calda, che ha speso centomila o duecentomila euro per un percorso partecipato, come è successo, e poi se l'è messo sotto le scarpe. A noi non interessa questo? Noi mettiamo i soldi e non ci interessa che la voce dei cittadini, pagando moderatori, facilitatori, campagne di marketing, venga ascoltata? Allora ha ragione la consigliera Noè. È chiaro che noi non possiamo ribaltare i dogmi della democrazia rappresentativa ed è chiaro che chi decide sono le Giunte, ma poniamoci questa domanda, perché se dobbiamo finanziare dei progetti che sono semplicemente del marketing politico, avrei qualcosa da dire. Qua dietro, a duecento metri, nella sede del quartiere San Donato, c'è stato un progetto di partecipazione per rifare la piazzetta e il quartiere. Hanno coinvolto cittadini, hanno speso tantissimi soldi, hanno coinvolto i ragazzi della scuola. Uscirono delle indicazioni precise, puntuali, votate, molto interessanti. Alla fine hanno fatto quello che hanno voluto e poi è nato il comitato dei cittadini contro la ristrutturazione e la cementificazione della piazzetta. Ma di cosa parliamo?!

Io dico che questa legge, impostata così, non serve a nulla. Pensiamo invece, sottosegretario, a dei protocolli chiari, pensiamo anche a dare un finanziamento, ma a chiedere anche qualcosa in cambio al Comune, magari cerchiamo di uniformare un po' gli statuti comunali sul tema della partecipazione, perché se esci da un confine, fai dieci metri, cambia tutta la normativa per presentare petizioni, per avere istruttorie pubbliche, per fare i referendum. Se facciamo leggi serie in quest'Aula a livello sistemico, le leggi devono cambiare le regole, non devono dire come si danno i gettoni, non devono fare questo. Noi dobbiamo cambiare le regole, dobbiamo migliorare le regole della vita democratica. Questa legge non fa niente sotto questo profilo. Quanto abbiamo speso due anni fa per il PRIT partecipato, dove avevamo sorteggiato dei cittadini da tutta la regione? Cosa uscì da quella riunione? Cose che non verranno fatte nel PRIT. Il primo tema contestato fu proprio la Cispadana. Allora a cosa servono queste cose, a mettersi la stellina per dire come Regione o come sindaco: "guarda, io faccio la partecipazione!"? Servono a lavarsi un po' la coscienza? È un tema serio, è un tema che serve a far ricollegare, a ricucire un ponte tra politica e cittadini, ma se il cittadino va a partecipare, magari ha famiglia, ha il lavoro, è stanco, ma è un pazzo e ha visto il volantino e magari decide una sera di andare nel proprio Comune a partecipare, si impegna, mette tempo, passione e poi si accorge, come spesso accade, che il Comune fa l'esatto opposto, quel cittadino secondo voi torna a partecipare, crede nella politica?

Sul Piano strategico metropolitano l'hanno menata in tutti i modi, hanno affittato teatri, hanno chiamato personalità, siete andati anche voi dalla Regione, sottosegretario. Si doveva decidere il futuro di Bologna, come ripartire, si erano proposte le grandi opere, le opere strategiche per Bologna. Ne hanno discusso un anno. Poi un giorno il cittadino apre il giornale e scopre che l'unica opera di cui non si era mai parlato in quei tavoli è l'opera che trainerà Bologna verso un futuro luminoso: FICO, che se l'è inventata un giorno, a porte chiuse, il sindaco con altre tre o quattro persone che conosciamo - poi valuteremo la qualità dell'opera, ma non è questo il momento. E tutto il percorso fatto a cosa serve allora? Allora siamo coerenti come qualcuno al Governo che dice: "io sono stato votato, io decido e faccio le cose e poi mi giudicheranno", non facciamo delle pantomime della partecipazione finanziate con i nostri soldi! Il bilancio, poi, non è che proprio sia, in questo momento di crisi, in buona salute; tagliamo in sanità, c'è da finanziare il mondo dell'impresa, l'agricoltura; abbiamo settori strategici su cui insistono tagli, e lei lo sa, sottosegretario, allora capiamo dove finanziare.

Io sono il primo che si batte per la partecipazione, ma per cambiare le regole, per decidere cos'è un'istruttoria pubblica in un Comune, come la si convoca. Andiamo a fare l'analisi della partecipazione sugli statuti comunali, vediamo se consentono la partecipazione, quante firme occorrono per presentare una petizione, cosa deve succedere dopo la presentazione di una petizione; parliamo dell'inserimento dei referendum vincolanti e non solo di quelli consultivi, di quelli propositivi per i cittadini, prendiamo a modello la Svizzera dove il cittadino partecipa. In Svizzera non danno dei soldi a dei progetti di marketing dei sindaci, fanno partecipazione vera. Noi non possiamo obbligare a cambiare gli statuti comunali, però possiamo proporre dei protocolli, degli schemi di statuto e possiamo finanziare chi decide di aderire ad una campagna della Regione, spenderemmo anche meno. L'altra settimana sono venuti i tecnici della Giunta a presentarci queste delibere e hanno speso tempo e hanno anche un costo orario i dipendenti pubblici, non c'è solo il tema dei finanziamenti. Tutto per mettersi la stelletta e dire: "abbiamo fatto la legge sulla partecipazione, siamo bravi!", quando in realtà il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione continua a rimanere compromesso.

Tra un anno si inizierà un percorso di ripensamento perché c'è una clausola valutativa in questa legge. Questa delibera - che è ineccepibile, sottosegretario, la delibera rispetta la legge - io voterò a favore perché non c'è niente su cui votare contro in questa delibera, è la legge il problema, invito allora il presidente e gli assessori a pensare... Ah, abbiamo anche l'ultima Giunta dell'assessore Muzzarelli presente con noi!...

 

MUZZARELLI: Questa è l’Assemblea, non è la Giunta.

 

FAVIA: L'ultima Assemblea, sì, grazie per la correzione. Ci mancherà, assessore...

 

MUZZARELLI: Non ho dubbi!

 

FAVIA: Chiedo scusa, Presidente...

 

PRESIDENTE (Aimi): Concluda, consigliere Favia, perché è esaurito anche il suo tempo da qualche secondo.

 

FAVIA: Ho concluso. Sottosegretario, iniziate a prendere in esame il ripensamento di questa legge perché così non va.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Non ho più nessun iscritto in discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il sottosegretario Bertelli. Ne ha facoltà.

 

BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Io invece considero l’esperienza finora avviata, e la legge su cui questo lavoro è stato realizzato ha contribuito, certo, con dei limiti, ad accrescere la cultura e la pratica partecipativa. Il lavoro fin qua svolto dice che, certo, si possono perfezionare e modificare anche la stessa legge e l'applicazione della legge, ma tuttavia è uno stimolo importante ed interessante che ha dato i suoi frutti. Lo dico in ragione del fatto che ci sono 114 processi partecipativi in corso, di vario tenore, su vari temi. Come ha detto il consigliere Naldi, la distanza tra il primo e il secondo anno di applicazione rivela che mentre nel primo anno ci sono state sostanzialmente molte richieste, aggiungerei non sempre molto motivate e convinte, tant'è che al non ottenimento del finanziamento è corrisposta un’inattività da parte di chi aveva proposto il progetto, nel secondo anno chi ha proposto il processo partecipativo l'ha fatto con attenzione al risultato finale e con un progetto più significativo.

Su 68 progetti presentati nel 2013 ben 59 sono stati progetti certificati, quindi una qualità di progettazione di ottimo livello. Tant'è vero che molti di questi progetti che non hanno ottenuto il finanziamento sono ugualmente andati avanti, quindi chi li ha proposti si è sentito in dovere di portarli a termine.

Naturalmente il limite di questa attività, come ha detto il consigliere Favia prima, è che in molte circostanze si propongono progetti che servono più ad avallare un'impostazione iniziale che non a sondare davvero l'umore, il parere, il pensiero delle persone per poi cambiare l'impostazione di un progetto presentato. È probabilmente un atteggiamento delle Amministrazioni avere resistenza a mettersi in discussione fuori dalle Assemblee elettive, e questo è un limite che reputo sia necessario superare.

Intanto, credo che la legge abbia un primo merito che è stato quello di offrire l’occasione ai soggetti interessati di avviare processi partecipativi di dialogo tra amministratori e cittadini che sono andati via via crescendo in termini di qualità, e non solo al fine di ottenere il finanziamento. È stato ricordato qui Mazza, il consigliere che sollecitò questa Assemblea legislativa perché si dotasse di quella che è, secondo me, una buona legge.

Però, si può andare oltre, si può andare nella direzione indicata dal consigliere Favia. Nulla vieta che questa Assemblea, possa proporre di andare oltre lo schema protettivo dell'Amministrazione riguardo alla messa in discussione dei propri programmi e dei propri progetti. Ci si può lavorare, credo che non solo la Giunta, ma la stessa Assemblea legislativa possa eventualmente fare un lavoro che porti più avanti questo processo. Tuttavia, insisto, secondo me, dal momento dell’approvazione ad oggi della legge, si è creata la condizione perché ci fosse un'attenzione e un interesse a mettere in moto processi partecipativi in ambito regionale; e l’incremento dei progetti finanziati, ma anche di quelli non finanziati esprimono un ampio interesse verso processi partecipativi.

C'è un tema che è stato richiamato che è quello delle risorse. Naturalmente anche questa norma risente di una situazione più generale che è quella dell'attuale condizione del sistema pubblico, dal livello nazionale a quello regionale, a quello degli enti locali, che fatica ad alimentare processi e progetti anche di questo tipo perché la scarsità di risorse a disposizione è certamente penalizzante. Penso che il buon esito, il buon risultato del lavoro fino ad ora ottenuto, anche se con una parte dei limiti che ha citato il consigliere Favia, possa impegnarci a ragionare di aumentare la quantità di risorse da mettere a disposizione. Nel momento in cui matura una corretta e sana propensione ad aprirsi a processi partecipativi più liberi e meno condizionati dalle cose che diceva Favia, il tema delle risorse non può essere un freno a questa politica di apertura nei confronti di associazioni e cittadini. Aggiungo che le risorse messe a disposizione seppure limitate, diventano molte di più nella misura in cui coloro, e in particolare gli enti locali, che ritengono utile dotarsi di questi sistemi ci mettono del loro, nel senso che sono 200 mila, ma possono diventare tranquillamente tre volte tanto con il concorso di coloro che intendono aprirsi a processi come quelli che qui sono stati indicati. Quindi penso che visto il buon andamento del lavoro fin qui svolto, dovremmo pensare anche ad incrementare, dal punto di vista della Regione, il valore delle risorse, e che dovremmo politicamente insistere perché tutto il sistema pubblico sostenga e alimenti processi partecipativi anche con risorse proprie.

Naturalmente il livello della partecipazione democratica e vera ai processi decisionali dipende da come nei regolamenti e negli statuti delle amministrazioni che decidono e avviano processi decisionali sono consentiti processi veri di partecipazione. Penso che potremmo fare una riflessione sui limiti, non solo della Regione, ma dell'intero sistema istituzionale regionale, che impediscono di andare oltre le modalità con cui ci siamo avviati a sostenere processi decisionali che consentano di coinvolgere più enti e un più ampio coinvolgimento e confronto con cittadini e organizzazioni.

Fossi un consigliere di questa Assemblea, magari mi metterei anche al lavoro per studiare un ulteriore sviluppo di questa normativa. Ma intanto credo che l'applicazione di questa normativa e i risultati fin qui raggiunti dicano che abbiamo fatto bene ad avviarci su questo percorso.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.

È aperta la fase della dichiarazione di voto. Ricordo che la dichiarazione di voto è congiunta con l'ordine del giorno abbinato all'oggetto 5586, a firma dei consiglieri Naldi, Sconciaforni, Pariani e Grillini. Ricordo altresì che ai sensi del nuovo Regolamento può prendere la parola un solo consigliere per gruppo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Manes Bernardini. Ne ha facoltà.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. Esprimo voto di astensione in quanto noi crediamo nella fondatezza e nella validità di un percorso partecipativo tra la città, i cittadini e gli enti pubblici, però il problema è successivamente capire quale sia il grado di incidenza di questi strumenti partecipativi sulle decisioni finali che adottano gli enti. Noi abbiamo un caso e cito quello perché lo prendo un po' come cartina "tornasole" di un percorso partecipativo che ho ritenuto essere stato costruito e condotto in maniera ottimale ed è quello del Town Meeting di Bologna sulla città metropolitana. Prendo ad esempio quello perché lo conosco bene, l'abbiamo seguito fin dall'inizio ed è stato uno dei percorsi finanziati dalla Regione. Ci siamo trovati di fronte alla conclusione di questo percorso partecipativo con le votazioni di coloro che erano stati indicati come soggetti che potevano esprimere apprezzamento sui vari tavoli di lavoro. Abbiamo visto in particolare l'indicazione del governo metropolitano, o meglio, della scelta del modello di governo metropolitano; ho qui la scheda in cui si evince che il 41 per cento degli intervistati partecipanti all'iter, che era stato promosso dal Town Meeting, ha proposto un modello di governo metropolitano, il 41 per cento, che se sommato al 36 per cento che prevedeva un modello leggermente sfumato con una fase transitoria, arriviamo addirittura al 77 per cento. Il giorno dopo sui giornali abbiamo letto notizie e dichiarazioni da parte del sindaco di Bologna, come prima lamentava anche la collega Noè, e di altri della Giunta, che andavano in senso diametralmente opposto a quelle che erano state le risultanze della partecipazione. Allora a che pro fare la partecipazione?

Se questo in qualche modo deve diventare l'alibi per dire: "comunque abbiamo sentito, comunque abbiamo allargato, comunque abbiamo istituito una base di confronto, di dialettica, di valutazione su quelle che sono le tematiche oggetto del percorso partecipativo" e, poi conclusa la fase partecipativa, ognuno va per la sua strada dimenticando le indicazioni che provengono dalla partecipazione, abbiamo fatto un lavoro che non conta niente perché rimane, ripeto, lettera morta, rimane un qualcosa sicuramente da leggere per chi vuole arricchire la propria cultura personale e politica, ma che non trova riscontro nei percorsi decisionali posteriori.

Altro punto su cui mi soffermo è il lato pratico delle elaborazioni di queste partecipazioni. Abbiamo appena stampato, dal portale della Regione Emilia-Romagna, le risultanze e la scheda riassuntiva del percorso di Town Meeting. Ci sono dei vuoti a dir poco inquietanti, mancano i costi del processo. A oggi, se uno visiona la scheda analitica di quello che è stato il percorso partecipativo del Town Meeting, abbiamo, ripeto, dei "buchi" sui costi di processo, sull'importo finanziato e sul sito del processo di partecipazione perché non è indicato alcun sito, che era invece una delle cose che dovevano essere fatte, e inoltre si notano delle incompletezze sulla scheda riassuntiva. Questo lo dico per dire che cosa? Per dire che c'è un problema di ratio di quelli che sono gli strumenti partecipativi per capirne, ripeto, l'effettiva incidenza sulle scelte amministrative e decisionali di governance del territorio. Inoltre abbiamo anche una risultanza di dati e di indicazioni che dovrebbero essere, ripeto, le più chiare e le più possibili trasparenti in merito ad ogni scheda di questi progetti che sono stati finanziati dalla Regione ma, ripeto, ci sono dei grossi buchi e incompletezze su quelli che sono i percorsi importanti del processo. Incompletezze anche nel materiale che ci è stato dato e che viene allegato alla delibera, abbiamo tutta una serie di procedimenti... Questo lo chiesi anche l'anno scorso: perché non indicate gli importi finanziati e l'effettiva spesa sostenuta per ogni singolo processo di partecipazione? Qui manca completamente questo dato, non abbiamo alcuna indicazione di spesa nell'allegato messo in delibera.

Sono dell’idea che alcuni aspetti riguardanti il percorso della partecipazione possono essere migliorati e implementati e che ci portano oggi a dire che ancora non è sufficiente quello che abbiamo predisposto, o meglio, non è ancora stato redatto in maniera completa e pertanto esprimiamo voto di astensione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bernardini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Ribadisco il voto di astensione a nome del gruppo di Forza Italia, dovuto alle riserve che abbiamo avanzato sia in sede di dibattito in Commissione, sia in Aula oggi, anche se devo dire che il sottosegretario Bertelli, e lo ringrazio per questo, ha evidenziato il tema che il nostro gruppo ha posto, che è quello delle risorse. Se non ho colto male, nella sua replica al dibattito lei ha anche avanzato una proposta: che i consiglieri possono, in prospettiva, guardare e mettere mano e cercare di migliorare questa situazione riguardo alla partecipazione le ricadute effettive della legge varata, la n. 3/2010. Noi abbiamo analizzato tutto il documento, abbiamo analizzato la delibera, abbiamo preso atto anche di questo ordine del giorno, che però invita in questo caso l’Ufficio di Presidenza, ma controlliamo e guardiamo come si possa migliorare il tutto sulla base anche di quanto il Sottosegretario ha dichiarato, perché, se non ho colto male, la cifra messa a disposizione secondo lei potrebbe essere anche triplicata ma se vi è anche il fattivo contributo, in gergo il co-finanziamento, di enti locali. Ci sono ancora quindi delle situazioni che su questa legge non ci consentono di esprimere un voto favorevole e quindi per questo motivo e per altri evidenziati nel corso del dibattito Forza Italia si asterrà.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.

 

MONARI: Grazie, presidente. Per esprimere il voto favorevole all’ordine del giorno e ovviamente anche al provvedimento in esame e anche per dire che prendo le dichiarazioni di voto di astensione dei colleghi di Forza Italia e della Lega vedendo il bicchiere mezzo pieno e partendo anche dall’intervento che ha fatto il Sottosegretario Bertelli, che ringrazio, di apertura ai consigli, ai suggerimenti e anche alle critiche, ovviamente se i suggerimenti e i consigli sono tesi, come mi pare, a migliorare il testo della legge nel suo complesso. Faccio un’ultima annotazione poiché nell’intervento del consigliere Favia ho sentito alcuni passaggi che sono condivisibili, ma sono passaggi condivisibili sul piano meramente politico. Voglio dire che noi come Assemblea legislativa e come Regione Emilia-Romagna abbiamo l’onere ovviamente di produrre un perimetro di azione, che è contenuto anche, se vedete, nel testo dell’ordine del giorno nei sei punti che riproducono le motivazioni della legge stessa, dentro il quale promuovere e incentivare azioni di partecipazione quindi di valutare, promuovere, sostenere e finanziare progetti tesi ad assicurare e a soddisfare questi sei punti che sono contenuti nella legge e anche nell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza di centrosinistra che governa la Regione. Il consigliere Favia però sostiene una questione politica che io condivido e della quale bisognerà tenere conto non solo qui ma soprattutto fuori di qua: chi ambisce ad avere una valutazione, a promuovere e a ottenere un giudizio positivo, e quindi un finanziamento e un sostegno a un progetto di partecipazione - sto pensando ad altri enti locali -, deve anche poi tenere conto che il giudizio di merito sulla bontà del processo partecipativo è un giudizio di merito politico che rimane comunque nelle mani dei cittadini. Se il consigliere Favia ha ragione, e secondo me un po’ di ragione ce l’ha, il tema vero è se si mette in campo un processo partecipativo che fornisce delle indicazioni - non voglio entrare nelle questioni che il consigliere Favia ha in un qualche maniera indicato come la piazzetta del quartiere San Donato anziché il processo partecipativo più grande messo in atto dal Comune di Bologna - se si ha un esito addirittura votato, con indicazioni delle personalità, dei cittadini e delle associazioni e si assumono orientamenti diversi da quelli scaturiti dal percorso del progetto partecipativo, il collega Favia ha ragione ma non è la Regione che potrà prendere atto di questo, ma sono gli stessi attori protagonisti del processo e del progetto partecipativo che presenteranno, nel caso, il conto politico a quegli amministratori che dopo averli sollecitati e coinvolti hanno comunque in ogni caso operato scelte fuori dall’ambito della consultazione generale e del processo partecipativo di cui stiamo parlando. C’è, quindi, un giudizio politico che va al di là della promozione, della bontà e del sostegno che questa legge ha dato finalmente a una questione rilevante nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Ovviamente, come ha detto il Sottosegretario Bertelli, siamo disponibili a tutte le migliorie del caso rispetto al testo che abbiamo redatto ed esaminato, ma per questo aspetterei la fine dell’iter, compresa la redazione della clausola valutativa. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Monari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà. Le ricordo che siamo in dichiarazione di voto congiunta sia sull’ordine del giorno sia sull’oggetto 5586.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Per dichiarare il voto di astensione su entrambi gli oggetti.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.

Sostituisco la scrutatrice Moriconi con il consigliere Alessandrini; gli altri scrutatori sono i consiglieri Barbieri e Lombardi.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 5586/1, a firma dei consiglieri Naldi, Sconciaforni, Pariani e Grillini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’ordine del giorno è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, il partito di deliberazione oggetto 5586.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’Assemblea approva.

 

Saluto dell’assessore Muzzarelli

 

PRESIDENTE (Aimi): Per fatto personale ha chiesto di parlare l’assessore Muzzarelli. Ne ha facoltà.

 

MUZZARELLI, assessore: Grazie, presidente. Intervengo qualche minuto per fatto personale. Caro Presidente, cari colleghi della Giunta, colleghi Consiglieri, amici, come sapete i cittadini di Modena mi hanno eletto Sindaco e nella giornata di ieri ho consegnato al Presidente Errani la lettera di dimissioni da Assessore e quindi colgo questa ultima occasione per salutarvi e per ringraziarvi. Da domani, con la proclamazione sarò operativo a Modena.

Non vi nascondo molta emozione perché sono stati per me anni di intenso lavoro sia nella veste di Consigliere sia di Assessore e credo che Giunta e Assemblea insieme abbiano saputo compiere scelte impegnative e strategiche raggiunte dai risultati di grande importanza per la comunità regionale. Permettetemi di citarne solo alcune di mia competenza come il piano energetico, il non nucleare, le operazioni di Rivara, il risparmio e le fonti rinnovabili, il piano della ricerca e dell’innovazione tecnologica, la via del Tecnopoli, le attività produttive, l’innovazione e l’occupazione, i programmi per i bandi dell’internazionalizzazione, le scelte sulle politiche abitative e le leggi sull’edilizia, sulla legalità, il facchinaggio, il patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Dal tragico evento del 2012 in poi siamo stati assorbiti dall’emergenza del terremoto e della ricostruzione e abbiamo tutti lavorato e cercato di aiutare il Presidente Errani e i Sindaci nel loro difficile compito. Ho già detto al Presidente che anche nel nuovo incarico sarò a sua disposizione, dei cittadini e dei colleghi Sindaci, il cui operato è stato premiato dagli elettori con grande evidenza. Prima quindi di concludere il mio mandato di Assessore ho presentato anche la legge sulla promozione degli investimenti, meglio nota come legge sull’attrattività. Sono certo che l’Assemblea saprà discuterla con grande serietà e migliorarla per approvarla in tempi ragionevoli e offrire al nostro sistema uno strumento in più per far ripartire gli investimenti e l’occupazione.

Infine semplicemente grazie a tutto il personale regionale per la collaborazione e la professionalità e con questo auspicio e con la certezza che avremo ancora modo di dialogare e confrontarci in modo diverso per il bene di Modena e di tutta la Regione rinnovo a tutti voi il mio saluto e vi auguro buon lavoro e grazie a tutti voi con tanto affetto. Vi ringrazio molto per l’amicizia di molti di voi, per la collaborazione e l’umanità che abbiamo trovato nei momenti difficili. Semplicemente grazie e buon lavoro.

 

(Applausi)

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Muzzarelli, a nome non solamente mio personale ma dell’intera Aula per l’attività che lei ha svolto in questi anni. Mi unisco agli auspici di tutti per un proficuo lavoro nella veste di Sindaco della città di Modena. Grazie ancora. Passiamo adesso agli atti di indirizzo.

 

OGGETTO 5056

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere, nelle sedi preposte, gli opportuni adeguamenti della legislazione nazionale e regionale affinché il volontariato possa esplicare la funzione di veicolo di cittadinanza attiva e inclusione sociale e a promuovere l'analisi di un sistema di rendicontazione del rimborso delle spese sostenute dalle associazioni. A firma dei Consiglieri: Marani, Garbi, Piva, Paruolo, Mumolo, Casadei, Pariani, Moriconi, Zoffoli, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apriamo la discussione generale.

Non c’è nessuno in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Marani. Ne ha facoltà.

 

MARANI: Grazie, presidente. Nel dare un voto favorevole a questa risoluzione volevo richiamare brevemente le ragioni del voto favorevole a una risoluzione che pone un tema di grande attualità oggi, che è quello della valorizzazione del sistema di volontariato e in generale della sussidiarietà come uno degli elementi fondamentali soprattutto in settori strategici rispetto alla qualità della vita dei nostri cittadini che sono quelli del sociale, della sanità e della cultura. I fatti recenti delle ultime settimane legati anche a difficoltà, che alcune associazioni di volontariato fortemente strutturate sul territorio con molteplici attività che oggi consentono in tempi di grandi difficoltà per le politiche degli enti locali di tenere in piedi servizi importanti e di tenere in piedi anche attività importanti rivolte alle persone, inducono a richiedere fortemente che la legislazione relativa al volontariato sia una legislazione che ha bisogno di essere fortemente adeguata alle esigenze di riconoscere il lavoro volontario senza appesantire le associazioni stesse di adempimenti di carattere burocratico e di procedure che spesso annullano quelli che sono i benefici del lavoro volontario, quindi il tema che viene contenuto in questa risoluzione è relativo per esempio alle misure attraverso le quali in base alla legge nazionale n. 266 le associazioni di volontariato sono tenute a rendicontare il tipo di attività per riconoscere i costi che il volontario sostiene nell’esercizio del suo lavoro volontario. Proprio perché in queste settimane il Governo si sta impegnando attraverso linee guida nazionali, sulle quali si sta svolgendo una consultazione a livello nazionale e che precedono quella che sarà una legge delega del Governo stesso per rivedere tutta la normativa relativa al funzionamento dell’intero terzo settore, credo che la nostra risoluzione sia una risoluzione che si rivolge sia a quella che è la legislazione nazionale, e quindi questo importante provvedimento che dovrà essere cornice a un provvedimento successivo della Regione teso a far sì che questa risorsa, quella del volontariato in primis e del terzo settore in generale, non sia mortificata ma sia sostenuta e sia aiutata a svolgere il ruolo fondamentale che può svolgere per mantenere soprattutto il livello di coesione sociale che esiste nella nostra comunità regionale.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Marani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Annuncio il voto favorevole alla risoluzione dei colleghi Consiglieri del PD da parte del gruppo della Lega Nord in quanto condividiamo e sottolineiamo, cogliendo l’occasione di questa risoluzione, il peso importantissimo che nel nostro tessuto regionale ha il mondo del volontariato. Siamo una delle regioni con i numeri più alti a livello nazionale di volontari impegnati nelle varie associazioni in qualunque ambito del settore della vita civile, soprattutto nell’ambito dei giovani, dell’assistenza agli anziani, della sanità, quindi abbiamo interi comparti del nostro tessuto sociale retti dal mondo del volontariato. Siamo favorevoli all’invito rivolto al Governo di semplificare senza ovviamente andare a svuotare completamente quelle che sono le attività anche di rendicontazione per una corretta gestione interna nell’interesse delle stesse associazioni ma sicuramente questa attività contabile e burocratica deve essere il più possibile semplificata al fine di andare incontro a quelle che sono le richieste del mondo del volontariato e le necessità di oggettivo ed effettivo funzionamento delle associazioni.

Occorre che la burocrazia non diventi un freno al mondo del volontariato che vive di entusiasmo, di spinte e vocazioni morali molto forti che devono trovare il sostegno e la condivisione non solo a parole dal mondo delle istituzioni e credo che una riforma in questo senso della normativa nazionale non possa che essere auspicata da tutti.

Questo è il motivo per cui la Lega Nord voterà convintamente a favore di questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5056, a firma dei consiglieri Marani, Garbi, Piva, Paruolo, Mumolo, Casadei, Pariani, Moriconi, Zoffoli, Riva e Luciano Vecchi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5492

Risoluzione circa le azioni da porre in essere per contrastare, stanziando anche le relative risorse, la disoccupazione e l'inoccupazione giovanile. A firma dei Consiglieri: Barbati, Riva

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento a firma della consigliera Barbati.

Apro la fase della discussione generale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.

 

BARBATI: Grazie, presidente. Volevo illustrare la risoluzione e anche l’emendamento che ho aggiunto dopo perché la risoluzione è stata depositata il 30 aprile e siccome in mezzo c’era stata anche una Commissione, il 15 maggio ho fatto un emendamento aggiuntivo per migliorare il testo.

La risoluzione parla della disoccupazione giovanile e proprio stamattina anche su Repubblica in rete ho letto un intervento di Dionigi che si dice molto preoccupato per la disoccupazione dei giovani e anche di quelli laureati, a maggior ragione quindi credo che l’Emilia-Romagna debba e possa fare un’azione importante per dare una mano in questo momento di drammaticità, perché la disoccupazione arriva al 20 - 21 per cento, per dare una possibilità o un aiuto a tutti quei giovani, che poi giovanissimi non sono, che sono compresi nella fascia che va dai vent’anni ai trentacinque, che diventano in alcuni casi spesso anche quaranta, che ancora non sono entrati nel mondo del lavoro e che molto probabilmente non ci entreranno mai.

Questo è lo spirito quindi della risoluzione che nella prima parte presenta il tema nel suo complesso riportando anche molti dati e soprattutto facendo riferimento alla situazione dell’occupazione in Emilia-Romagna nel 2013. Nelle linee generali il report è fatto sulla base dei dati ISTAT ed Eurostat e riporta la situazione che sembra deteriorarsi già nel corso del 2013, quindi all’inizio del 2014 è già peggiorata rispetto ai dati che sono stati riportati. Si stima quindi che la perdita del lavoro dipendente sia pari a 4.800 posti, soprattutto anche in aree già colpite da eventi sismici, da alluvioni o sistemi franosi.

Ma non è solo questo il problema perché ci sono anche moltissimi giovani che non sono ancora entrati nel mondo del lavoro. Sappiamo benissimo che la Regione Emilia-Romagna ha adottato diversi provvedimenti per fronteggiare la crisi occupazionale giovanile anche in attuazione del patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva siglato nel 2011 dalla Regione con UPI, ANCI, l’UNCEM e la Lega delle Autonomie, Unioncamere, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali e regionali, l’ABI e i rappresentanti del terzo settore. Volevo citare solo gli interventi regionali più recenti, come ad esempio la delibera n. 513 del 14 aprile con la quale la Giunta ha disciplinato l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014. In particolare, sempre il 10 aprile 2012, la Giunta ha approvato il piano per l’accesso dei giovani al lavoro, la continuità dei rapporti di lavoro, il sostegno e la promozione del fare impresa prevedendo misure per l’inserimento e la stabilizzazione nel mondo del lavoro dei giovani fino a trentaquattro anni. Per vero, gli interventi banditi ai sensi del piano sono esauriti e in fase meramente gestionale. Sempre con una delibera, il 2 agosto 2013, la Giunta ha altresì approvato il programma denominato "Staffetta generazionale" rivolto tra l’altro ai giovani disoccupati e inoccupati di età compresa tra i diciotto e i ventinove anni e sommariamente il programma prevedeva la promozione e la realizzazione di interventi di inserimento lavorativo di giovani con contratto a tempo pieno e indeterminato. Si precisa, anche al fine di completezza, che gli interventi previsti nell’ambito di tale programma sono ancora attivi dato che il termine ultimo per presentare la domanda scadrà il 30 giugno 2014.

Sono perfettamente cosciente che la Giunta abbia operato in questo senso però credo che dobbiamo diventare una regione pilota che dia esempio anche alle altre regioni e fare altre azioni nei confronti di questa situazione che ormai ha raggiunto dei livelli spaventosi.

Chiediamo un impegno della Giunta, a fronte dei dati citati nella risoluzione anche in maniera più completa rispetto alla mia spiegazione nonostante gli interventi che ha già attivato e che comunque comprovano un aggravamento dello stato di disoccupazione e inoccupazione giovanile, a implementare le politiche e le azioni istituzionali orientate a favorire la formazione professionale, l’accesso al lavoro e il sostegno del reddito dei giovani che si trovano involontariamente in una situazione di disoccupazione o inoccupazione e, cosa molto importante, a stanziare le risorse necessarie per il perseguimento degli obiettivi indicati nel precedente punto e comunque a favore delle azioni a sostegno dei giovani disoccupati e inoccupati. A tal fine valutando anche l’opportunità di razionalizzare quelle spese poste a carico del bilancio regionale ma che non soddisfano direttamente i bisogni della collettività in questo momento perché fatte in tempi precedenti.

Chiedo questo impegno di verifica da parte della Giunta, dell’Assessore al Bilancio e dell’Assessore competente al Lavoro e ai Giovani di verificare se davvero si possono recuperare nell’ambito del bilancio dei fondi in questa grave crisi e che possano essere utilizzati per sostenere i giovani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Barbati.

Ha chiesto di parlare il consigliere Casadei. Ne ha facoltà.

 

CASADEI: Grazie, presidente. Faccio un breve intervento per comunicare il nostro voto favorevole a questa risoluzione presentata dalla collega Barbati, che è una risoluzione che pone al centro della nostra attenzione una questione centrale e che sta in cima all’agenda non solo del Governo nazionale ma anche del nostro lavoro in Assemblea legislativa. Credo sia importante rispetto alla risoluzione che era stata presentata qualche tempo fa l’emendamento aggiuntivo che la collega Barbati ha presentato che conferma l’impegno della Giunta e del Governo nazionale che ruota attorno al progetto europeo "Garanzia giovani", che è una grande opportunità e un vettore importante di investimenti. Sono previsti 74 milioni di euro per il biennio 2014/2015 che andranno a supportare un’azione di sistema che riguarda l’accesso al mondo del lavoro e il collegamento per i giovani tra formazione e occupazione.

Segnalo, e questo credo sia un altro elemento di cui dobbiamo tenere conto, che la Regione Emilia-Romagna - l’impegno della Giunta si è rafforzato nel 2014 su questo - ha un altro strumento fondamentale che è il POR del Fondo sociale europeo che dal 2014 al 2020 prevede una serie di azioni molto importanti e anche investimenti significativi, quindi c’è un lavoro in corso e credo che questa risoluzione sia importante anche per rimarcare questo impegno e per segnalare quanto su queste tematiche l’Assemblea legislativa, i Consiglieri e la Giunta siano fortemente impegnati per dare risposte concrete soprattutto per segnalare come la questione generazionale e dei giovani sia costantemente all’attenzione non a parole ma con strumenti concreti e investimenti importanti. Questo quindi a conferma del nostro voto favorevole ringraziando la collega Barbati per aver, con la sua risoluzione, posto all’attenzione dell’Assemblea legislativa quella che è una priorità comune.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Casadei.

Non ci sono altri interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto sia sull’emendamento sia sulla risoluzione.

Nessuno chiede di intervenire, pertanto metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma della consigliera Barbati.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5492 a firma dei consiglieri Barbati e Riva, così come emendata.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5342

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere l'esenzione dal bollo auto dei veicoli elettrici ibridi per i primi anni dall'immatricolazione, se l'acquisto sia avvenuto con contestuale rottamazione di un veicolo inquinante. A firma dei Consiglieri: Alessandrini, Pariani, Ferrari, Donini, Zoffoli, Mori, Carini, Naldi, Sconciaforni, Barbati, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Credo sia abbastanza noto a noi che siamo qui in quest’Aula che la nostra Regione nel quadro delle proprie attività che vengono svolte mette sempre al centro la sostenibilità ambientale. Queste attività fanno parte chiaramente delle strategie adottate per il raggiungimento degli obiettivi di "Europa 2020" ed è in questa logica che chiediamo alla Giunta, così come è stato specificato dal titolo della risoluzione, di mettere in campo un’altra azione che è quella di esentare dal bollo auto i veicoli elettrici e ibridi per i primi tre - cinque anni dall’immatricolazione qualora vi fosse la contestuale rottamazione di un veicolo inquinante. La risoluzione non è troppo complicata e non c’è bisogno di aggiungere altre parole.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. Esprimiamo anche noi parere favorevole a questa richiesta che in un qualche modo vorremmo anche allargare non solo a un discorso legato al bollo auto ma anche a quello che può essere un discorso legato ai ciclomotori perché comunque se si porta avanti una linea che è quella del rinnovamento del parco macchine e di tutti i mezzi che riguardano la mobilità privata al fine di andare in un qualche modo a migliorare quello che è l’impatto del traffico privato sulle realtà urbane, quindi dando un taglio di nuova generazione rispetto ad alcuni veicoli puntando sull’efficienza e anche sull’energia pulita legata ai veicoli elettrici, riteniamo che debba essere fatta a 360 gradi, quindi non solo ricomprendere i veicoli a quattro ruote ma anche i motocicli, quindi con la possibilità di ampliare l’offerta. Su questo punto richiamo anche l’attenzione dell’assessore Peri perché abbiamo anche altre casistiche che possono allargare lo spettro di coloro i quali trovano incentivi nel modificare la propria autovettura, quindi portandola ad alimentazioni diverse rispetto a quelle legate a benzina e gasolio. Penso per esempio anche al discorso del metano, agli impianti GPL e quindi c’è tutta una casistica che in un qualche modo va in linea con questa richiesta, con una serie di incentivi che possono sicuramente anche in un periodo di crisi alimentare l’offerta per passare da veicoli inquinanti a veicoli che sono più eco-compatibili con il territorio e portare in seno all’Assemblea legislativa proposte che sono di questo stampo perché comunque penso che questa sia la strada che si debba andare a seguire in un momento di crisi dove magari spesso non c’è neanche la possibilità di avere i soldi per comprare un nuovo mezzo ma sicuramente ci può essere la possibilità di convertire mezzi anche se vetusti e vecchi che si hanno già in proprietà e che possono, una volta riassettati, portare un’incidenza positiva su quella che è l’emissione di idrocarburi e quant’altro nel trasporto. Esprimiamo parere favorevole a questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bernardini.

Chiudo la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5342, a firma dei consiglieri Alessandrini, Pariani, Ferrari, Donini, Zoffoli, Mori, Carini, Naldi, Sconciaforni, Barbati, Riva, Luciano Vecchi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5447

Risoluzione per impegnare la Giunta, a fronte della chiusura dello stabilimento della azienda Sandvik sito a Crocetta di San Polo, a porre in essere azioni a tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Cavalli

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 5627

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al fine della tutela dei lavoratori interessati dal processo di razionalizzazione aziendale della società Sandvik. A firma dei Consiglieri: Carini, Casadei, Garbi, Pariani

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro il dibattito congiunto sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Viviamo in una situazione un po’ strana su questa azienda perché sappiamo tutti che i conti sono in ordine, sappiamo tutti che è un’azienda che fa utile però i lavoratori si sono visti recapitare una lettera con la quale si dice da qua a qualche mese saranno lasciati a casa. Chiediamo un impegno fattivo alla Giunta per attivarsi perché quest’azienda che fa utile, che ha lavoro, che mette in mobilità e successivamente chiude lo stabilimento di San Polo di Crocetta per spostare il proprio insediamento lavorativo in un’altra zona del mondo a noi sembra molto poco corretto nei confronti dei lavoratori in un momento di grave crisi in cui ci troviamo. Ringrazio anche i colleghi del PD che hanno presentato successivamente alla mia una risoluzione quasi uguale ma che nel contenuto è un impegno da parte della Giunta di attivarsi, perché questa azienda continui a operare sul territorio di Piacenza per evitare che cinquantasette famiglie possano perdere un lavoro che è un lavoro che fa vivere queste famiglie in un momento di grave crisi economica. È un problema serio, non si può più permettere che queste aziende facciano il bello e il cattivo tempo anche se nel libero mercato possono decidere come meglio credono, però nel momento in cui il lavoro sta per mancare, soprattutto in un momento come questo, è giusto che le istituzioni e tutti noi facciamo un’azione forte per salvaguardare cinquantasette famiglie che rischierebbero di perdere il lavoro. Dichiaro già da ora che voteremo anche la risoluzione del PD perché è molto simile e i contenuti sono uguali. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Cavalli.

Non ci sono più iscritti in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.

 

PARIANI: Grazie, presidente. Intervengo solo per dire che anche noi voteremo entrambe le risoluzioni. Il tema dell’occupazione ci sta a cuore e riteniamo che questa Regione abbia fatto molto in questi anni di crisi e comunque siamo in una fase in cui anche le singole realtà aziendali vanno salvaguardate nei territori.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Pariani.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5447, a firma del consigliere Cavalli.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5627, a firma dei consiglieri Carini, Casadei, Garbi e Pariani.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5115

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sostenere e diffondere la cultura della donazione degli organi, anche in applicazione delle procedure sperimentate nella Regione Umbria. A firma dei Consiglieri: Marani, Pariani, Fiammenghi, Pagani, Barbieri, Piva, Alessandrini, Luciano Vecchi, Zoffoli, Mori, Mumolo, Casadei, Ferrari, Moriconi, Mazzotti, Paruolo, Monari, Carini

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5115, a firma dei consiglieri Marani, Pariani, Fiammenghi, Pagani, Barbieri, Piva, Alessandrini, Luciano Vecchi, Zoffoli, Mori, Mumolo, Casadei, Ferrari, Moriconi, Mazzotti, Paruolo, Monari e Carini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5501

Risoluzione circa le azioni da attuare per informare produttori e consumatori circa i rischi conseguenti alla contraffazione di prodotti alimentari. A firma del Consigliere: Cavalli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Questa risoluzione va nella direzione soprattutto di salvaguardare i prodotti italiani, i prodotti che vengono prodotti in questa regione che devono essere tutelati. Giorni fa una polemica sui giornali di Bologna e di tutta l’Emilia parlava di un problema della patata di Bologna che viene contraffatta con etichettatura differente e con prodotti esteri che vengono etichettati con etichettatura italiana. Questo è un impegno che chiediamo alla Regione per attivarsi perché vengano salvaguardati tutti i prodotti prodotti in Emilia-Romagna perché i nostri agricoltori hanno la priorità della salvaguardia del lavoro e soprattutto dei propri prodotti a favore dei consumatori. Grazie Presidente.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Chiaramente cogliamo lo spirito della risoluzione, però bisognerebbe mettere in fila alcune questioni perché la nostra Regione è impegnata ormai da molti anni in un’intensa attività di formazione, di informazione e di promozione che è rivolta ai consumatori prima di tutto sul significato e sul valore delle denominazioni di origine che sono regolamentate a livello comunitario come il DOP l’IGP, l’STG, ecc. Anche il PSR, quello che ci stiamo lasciando alle spalle, 2007/2013 ha dato spazio attraverso specifici meccanismi di priorità alle imprese agricole che fanno parte chiaramente dei sistemi produttivi qualificanti e certificati e ha previsto a questo proposito la concessione di contributi nell’ambito di due misure: la 132, che riguarda la partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare, e la 133, che riguarda il sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione.

La risoluzione che ha presentato il collega Cavalli fa esplicito riferimento a una notizia, che è stata riportata dalla stampa e che è stata oggetto di una puntata della trasmissione televisiva Report, che è relativa alla possibile commercializzazione di partite di tuberi recanti il marchio "patata di Bologna DOP" contenenti una quota di prodotto di origine francese e quindi non conforme al disciplinare di produzione che ammette come zona di produzione il solo territorio della provincia di Bologna. Su questo particolare problema sono attualmente in corso indagini da parte della Magistratura che dovrà chiarire l’effettiva portata del problema medesimo e le reali responsabilità delle persone o delle società che fossero coinvolte.

Non si ritiene quindi necessario, a partire da questo, perché noi il lavoro lo stiamo già facendo a monte, lanciare un’adeguata campagna informativa per mettere al corrente i produttori e i consumatori sui rischi della contraffazione alimentare e in particolare dell’etichettatura della patata francese come se fosse italiana perché si basa su una notizia che potrebbe peraltro non trovare riscontri concreti. Questa è la ragione per cui non riteniamo opportuno approvare questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Non ci sono più interventi in discussione generale per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5501, a firma del consigliere Cavalli.

 

(si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione mi sembra approvata. Chiediamo ai nostri scrutatori. Consigliere Alessandrini, prego.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Quelli che ho visto io hanno votato contro.

 

PRESIDENTE (Aimi): Ripetiamo la votazione.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5501, a firma del consigliere Cavalli.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 5378

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché le risorse destinate alla cultura, con la scomparsa delle province, trovino utilizzo attraverso il protagonismo di altri Enti locali. A firma dei Consiglieri: Casadei, Donini, Pariani, Carini, Zoffoli, Pagani, Piva, Grillini, Montanari, Barbieri, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Sconciaforni, Mori, Naldi, Serri, Mandini, Vecchi Luciano, Barbati, Mumolo, Paruolo, Riva

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): È stato presentato un emendamento del consigliere Corradi che in questo momento stiamo fotocopiando per la distribuzione.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Casadei. Ne ha facoltà.

 

CASADEI: Grazie, presidente. La risoluzione tocca una questione che sta a cuore credo a tutti i Consiglieri, sono state diverse anche nelle settimane scorse le prese di posizione pubbliche su questo tema e riguarda un settore strategico come quello della cultura che, per qual è attualmente il nostro assetto istituzionale, demanda alle Province un ruolo importante di programmazione, di coordinamento degli interventi e quindi una serie di azioni che poi rendono possibile la realizzazione di progetti e di obiettivi specifici che vedono come protagoniste realtà importanti come imprese, associazioni culturali che nella nostra regione hanno un valore economico oltre che culturale significativo.

Solo per riportare qualche dato, sono circa trentaduemila le imprese che operano specificamente nel settore della cultura con settantottomila addetti senza contare quello che è in realtà il potenziale straordinario in termini di incidenza sulla redditività collegata anche al turismo culturale.

In questa fase di transizione e di riordino istituzionale in corso la risoluzione mira a segnalare l’urgenza di individuare quanto prima un’articolazione delle funzioni che sia ovviamente di sostegno a questo settore strategico, ma più nello specifico la risoluzione impegna la Giunta ad agire affinché le risorse destinate alla cultura, che sono state nel tempo assegnate alle Province, non vengano disperse ma trovino un utilizzo attraverso anche il protagonismo di Città metropolitane, unioni e associazioni dei Comuni, ovvero l’articolazione istituzionale che si sta attualmente definendo.

In secondo luogo si chiede alla Giunta un impegno affinché il bilancio regionale veda destinare alla cultura una serie di finanziamenti che non mettano in discussione un’attività che spesso è un’attività biennale o triennale articolata nel tempo delle associazioni e delle imprese culturali che da tempo faticano in epoca di crisi ma che d’altra parte sono realtà che segnano spesso anche una generazione di occupazione o comunque di possibilità lavorative significative nella nostra regione.

Spero che la risoluzione possa vedere una condivisione - è stata firmata da diversi colleghi - e penso che sia questo un tema su cui convergere al di là delle diverse posizioni su altre questioni. Lasciamo comunque all’Aula la possibilità di esprimersi su questo provvedimento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Casadei.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Faccio un intervento molto breve per illustrare il contenuto dell’emendamento in quanto la risoluzione, come ha detto esattamente il primo firmatario, prende spunto dalla situazione che ha già visto e che vedrà a brevissimo sostanzialmente la scomparsa delle Province così come le abbiamo conosciute fino a poche settimane fa e i riflessi che questo potrebbe avere su un settore molto delicato e importante, soprattutto per la nostra Regione, che è il settore culturale. Il primo comma del dispositivo fa riferimento all’auspicato intervento come protagonista nel settore della cultura da parte di una serie di soggetti diversi ovviamente dalle Province, ossia Città metropolitane, unioni e associazioni di Comuni oltre alle città capoluogo. Questo emendamento, di cui ho già parlato con il primo firmatario della risoluzione, prevede l’aggiunta al capoverso anche delle parole "e i singoli Comuni", posto che le attività culturali vengano svolte anche da singoli Comuni che, pur non essendo città capoluogo, per dimensione, vocazione e sensibilità degli amministratori vedono nelle iniziative culturali un importante settore di impegno dell’attività amministrativa. Chiedevo quindi anche l’inserimento dei Comuni in questo elenco di enti locali chiamati a intervenire nel settore culturale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.

Non ci sono altri interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire.

Prima di mettere ai voti l’emendamento del consigliere Corradi chiedo al consigliere Casadei se è d’accordo di metterlo in votazione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Casadei. Ne ha facoltà.

 

CASADEI: Grazie, presidente. Certamente siamo favorevoli a che venga messo in votazione.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Casadei.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Corradi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5378, a firma dei consiglieri Casadei, Donini, Pariani, Carini, Zoffoli, Pagani, Piva, Grillini, Montanari, Barbieri, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Sconciaforni, Mori, Naldi, Serri, Mandini, Vecchi Luciano, Barbati, Mumolo, Paruolo e Riva, così come emendata.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5579

Risoluzione in merito alle procedure per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori della Cooperativa Produttori Uova Associati (COPUA). A firma dei Consiglieri: Alessandrini, Casadei, Pariani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Nelle scorse settimane la direzione aziendale della cooperativa COPUA, che produce, confeziona e commercializza uova, soprattutto per la grande distribuzione alimentare, che ha due stabilimenti, uno a Cremona, però con diversa ragione sociale e con un diverso contratto di lavoro, e l’altro, quello principale, a Forlì dove vi lavorano quasi settanta dipendenti e sono tutti inquadrati in base alla legge n. 240/84, cioè avventizi stagionali, ha comunicato unilateralmente la chiusura dell’attività per cui tutti i lavoratori si sono trovati praticamente senza lavoro e quasi tutti purtroppo senza ammortizzatori sociali in quanto essendo degli avventizi stagionali sono tutti assunti a tempo determinato. Se cercavamo un caso emblematico di precariato continuo questo forse farebbe in gran parte scuola. Di fatto solo otto dipendenti hanno titolo per avere diritto alla cassa integrazione guadagni speciale, le istituzioni locali e i sindacati stanno facendo un lavoro importante e delicato, purtroppo la trattativa risulta molto difficile e per ora parrebbe che una ventina di questi settanta lavoratori possano trovare lavoro in aziende limitrofe, qualcuno addirittura è andato a Cremona e qualcun altro a Faenza. Nel frattempo i sindacati e la delegazione dei dipendenti si è incontrata a tutti i livelli con le istituzioni ma soprattutto anche con il Governo in occasione della visita del Presidente del Consiglio Renzi a Forlì, quindi è un tema su cui ci si sta lavorando anche a Roma. Alla nostra Giunta è chiesto di intervenire presso il Governo affinché tutti i lavoratori coinvolti possano accedere agli ammortizzatori sociali in attesa che le parti trovino soluzioni definitive anche per quelli a tempo determinato e inoltre chiediamo anche una collaborazione con le istituzioni locali affinché si faccia quell’azione importante, come abbiamo fatto in altri casi di crisi aziendali, di ricerca di potenziali acquirenti del sito forlivese attraverso gruppi che operano nell’ambito del settore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Anche se non è una zona di mia competenza e neanche del collega Corradi, abbiamo letto la risoluzione del PD, i lavoratori sono tutti uguali, quindi ci associamo alla risoluzione del PD perché chiediamo un impegno preciso perché adesso più che mai dobbiamo impegnarci a favore dei lavoratori. Le istituzioni si devono muovere e dare un segnale concreto perché crediamo che queste famiglie abbiano veramente bisogno, come tutte le famiglie che perdono il lavoro. Ci sono dei casi molto seri che vediamo tutti i giorni e quindi tutti noi dobbiamo impegnarci per la salvaguardia dei posti di lavoro, quindi votiamo convintamente questa risoluzione. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Cavalli.

Le ricordo che lei è Consigliere dell’intera Regione Emilia-Romagna e sebbene eletto a Piacenza la competenza la deve avere sull’intero territorio.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5579, a firma dei consiglieri Alessandrini, Casadei e Pariani.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Aimi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5398

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rassicurare i partner diplomatici economici e politici russi sulla volontà della Regione Emilia-Romagna di continuare ad accrescere il livello delle relazioni esistenti e di tutelare i rispettivi interessi economici connessi ai numerosi progetti comuni, chiedendo inoltre al Governo di assumere iniziative, in relazione alla "crisi di Crimea" volte ad evitare che vengano compromesse le attuali relazioni con la Russia. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 5581

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere sostegno alla posizione assunta dal Governo italiano sulla crisi in Crimea, ribadendo la necessità di una soluzione conforme al diritto internazionale, attraverso il dialogo e rifiutando ogni forma di violenza. A firma dei Consiglieri: Vecchi Luciano, Fiammenghi, Grillini, Pariani, Montanari, Alessandrini, Monari, Paruolo, Piva, Marani, Ferrari, Riva

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Aimi): Apro il dibattito congiunto su entrambe le risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Preliminarmente vorrei evidenziare ai colleghi dell’Aula come le due risoluzioni in realtà pur avendo una tematica uguale, che trae spunto dalla crisi che ha coinvolto l’Europa, gli Stati Uniti e la Russia sulle vicende dell’Ucraina, in realtà l’oggetto delle due risoluzioni è ben diverso, nel senso che con la nostra risoluzione ponevamo l’accento sui riflessi che questa vicenda può avere sull’economia emiliano-romagnola facendo riferimento alle circostanze che vedono oggi la nostra regione come una delle regioni italiane più fortemente coinvolta nei rapporti economici con la Russia. Abbiamo interi settori della nostra economia che risentono in modo estremamente positivo di queste relazioni che negli ultimi anni si sono costruite e consolidate, che hanno visto anche l’impegno di istituzioni importanti, come l’Università di Bologna che ha attivato una partnership e un corso di formazione post-universitario proprio per facilitare i rapporti e le relazioni tra il nostro tessuto imprenditoriale e i nostri studenti e gli studenti e il tessuto imprenditoriale russo. Abbiamo un valore di interscambio che supera ampiamente i 2 miliardi di euro come Regione Emilia-Romagna nel 2013 e sono numeri che devono indurre tutti a una profonda riflessione e a porre attenzione a come non vada pregiudicata, pur nella difficoltà della contingenza attuale, questa importante relazione che negli anni abbiamo costruito con la Russia, con gli operatori economici russi e con i cittadini russi.

Detto questo, la nostra risoluzione ha l’obiettivo di impegnare la Giunta a muoversi con delicatezza e con decisione al fine di preservare questi obiettivi, quindi non è una risoluzione che mira ad affrontare il problema della crisi russo-ucraina o della crisi di Crimea ma semplicemente richiama l’attenzione della Giunta mediante ovviamente gli interventi che riterrà opportuno fare presso il Governo nazionale affinché gli equilibri economici così faticosamente costruiti negli anni tra l’economia della nostra regione e l’economia russa possano non essere pregiudicati da quelle che sono le scelte che a livello internazionale verranno messe in campo al fine di cercare di risolvere, mi auguro nel modo pacifico, e questo ce lo auguriamo tutti - vedo che la risoluzione del PD va in questa direzione - le attuali tensioni nate sulla crisi russo-ucraina.

Invito i colleghi a valutare il contenuto oggettivo della risoluzione che abbiamo presentato che ha aspetti meramente economici e quindi ha a oggetto esclusivamente quelle che sono le attuali situazioni che potrebbero essere poste a rischio tra le relazioni economiche attualmente in essere tra l’Emilia-Romagna e la Russia.

Peraltro preannuncio - sarà oggetto di un intervento in dichiarazione di voto - che esprimiamo un giudizio positivo rispetto alla risoluzione presentata e firmata dai colleghi della maggioranza perché la loro risoluzione è centrata sul problema geopolitico della crisi russo-ucraina e ci trova assolutamente favorevoli l’esortazione a individuare presso il Governo italiano soluzioni che in ambito pacifico possano favorire e dirimere questa controversia internazionale attualmente in essere che ha creato tanta tensione e che a livello locale - è quello che interessava a noi con la nostra risoluzione - rischia di mettere a rischio una buona fetta di relazioni economiche tanto faticosamente costruite e tanto proficue non solo sotto il profilo economico ma anche sotto il profilo sociale e culturale tra le realtà della nostra regione e le realtà russe. Grazie.

 

PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vecchi Luciano. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Le risoluzioni che stiamo trattando risentono evidentemente del tempo che è passato tra la loro redazione e l’evoluzione della situazione attuale. Detto questo, ritengo che vi siano due punti che sono affrontati in maniera diversa dalle due risoluzioni, ed è per questo che abbiamo pensato di redigerne una a nome del nostro gruppo, e che riguardano evidentemente da un lato la valutazione assolutamente inevitabile nel momento in cui si affronta questo tema sull’evolversi della situazione e soprattutto di che cosa è possibile fare da questa parte dell’Europa per permettere un’evoluzione positiva, dall’altra evidentemente la preoccupazione - su questo le due risoluzioni si muovono nella stessa direzione - di salvaguardare gli interessi legittimi del nostro sistema economico che è impegnato attraverso numerose imprese già da molti anni in quei Paesi, in maniera particolare nella Federazione Russa, ma non soltanto, e anche in Ucraina e in altri Paesi dell’ex Unione Sovietica.

Il tema politico dal mio punto di vista è estremamente semplice: noi oggi siamo nel 2014, non siamo nel 1989, quindi il nostro tema dal punto di vista politico non è quello di rifare la storia, cioè cosa sarebbe stato meglio succedesse, è abbastanza evidente che per quello che è stata l’evoluzione in molte parti dell’ex Unione Sovietica sarebbe stato auspicabile che il processo di determinazione delle nuove identità statuali che sono succedute a quell’impero fosse avvenuto in maniera più ordinata, e noi oggi dal punto di vista politico abbiamo una situazione molto concreta e cioè che al di là di quelli che sono i legittimi interessi e le legittime percezioni geopolitiche, di natura economica e persino culturale della Federazione Russa non vi è dubbio che nel momento in cui si ha a che fare con gli ordinamenti interni di Stati sovrani quali l’Ucraina, peraltro appartenente da molti anni a pieno titolo al Consiglio d’Europa e quindi facente parte di un sistema, come la stessa Federazione Russa, di obblighi, impegni e scelte dal punto di vista del diritto internazionale, siamo di fronte a un qualcosa che non riguarda soltanto gli affari interni di altri Paesi ma che riguarda il modo in cui le relazioni internazionali sono concepite nel nostro continente e nel modo in cui si tenta di promuovere quell’insieme di diritti dei singoli e delle collettività che sono tutelate in maniera anche contrattuale dal punto di vista degli impegni internazionali a livello di tutto il continente europeo.

Poiché gli interessi dei Paesi appartenenti all’odierna Unione europea sono evidentemente diversi da quelli dell’insieme ex sovietico, e in qualche modo anche le percezioni geopolitiche non sempre collimano, vari governi europei, tra cui quello italiano, hanno scelto di tenere evidentemente conto dell’insieme degli interessi politici ed economici che riguardano i nostri Paesi ma dando priorità alla costruzione di una linea comune all’interno dell’Unione europea e all’interno del concerto della NATO che permettesse di affrontare nella maniera più positiva possibile le sfide sia in diritto internazionale sia nei diritti degli individui e delle collettività all’interno dei Paesi coinvolti.

Per questo vi sono alcune affermazioni nella risoluzione, peraltro apprezzabile sotto altri aspetti, presentata e illustrata dal collega Corradi, che da questo punto di vista non solo non ci convincono ma hanno la nostra contrarietà. Oggi evidentemente, perché sono passati un paio di mesi da quando abbiamo presentato queste risoluzioni, c’è una situazione in evoluzione che ovviamente è gravida di grandissimi rischi sul terreno ma la cui soluzione non può che avvenire attraverso due scelte fondamentali, entrambe sullo stesso piano dal mio punto di vista. La prima è il ribadire l’intangibilità delle frontiere nazionali salvo modifiche determinate da accordi tra le parti. Non c’è dubbio che da questo punto di vista l’annessione della Crimea sia contraria al diritto internazionale, e non voglio esprimere pienamente le mie idee che ho espresso in altra sede perché sono in una sede istituzionale, è un fatto senza precedenti nella storia dell’Europa a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e da questo punto di vista quell’annessione illegale deve essere reversibile e bisogna tornare a una situazione del ripristino della legalità internazionale. Stessa cosa riguarda evidentemente le regioni "russofone" del sud-est dell’Ucraina.

Dall’altro lato evidentemente c’è un aspetto che riguarda negli ordinamenti interni la piena tutela e il riconoscimento non soltanto dei diritti dei singoli ma anche della pluralità linguistica, culturale e religiosa che è caratteristica di moltissimi degli Stati usciti dalla disgregazione dell’Unione Sovietica, la cosa riguarda l’Ucraina ma anche, e forse ancora di più, la stessa Federazione Russa, dove sia il tema del rispetto dei diritti individuali sia del riconoscimento, nel caso dell’Ucraina, neanche delle diverse componenti nazionali deve essere il fondamento per trovare la soluzione.

Devo dire che da questo punto di vista un’iniziativa internazionale che all’inizio è stata un po’ raffazzonata e un po’ caotica ma che ha saputo trovare nei due punti che citavo il proprio comune denominatore può dare sul piano diplomatico soluzioni importanti ricordando che da ciò ne dipende non soltanto il tema della pace e della guerra in una parte importante a noi contigua dell’Europa ma dipende anche da questo la possibilità che quei Paesi siano pienamente inseriti in un circuito di relazioni internazionali ed economiche da cui il nostro sistema economico e sociale non può che trarne giovamento.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Credo che il collega Vecchi, anche se sa la mia stima che ho nei suoi confronti, non abbia capito fino in fondo il nostro intento di proporre questa risoluzione perché la nostra è una risoluzione molto economica, non è di geopolitica, perché sulla geopolitica possiamo disquisire e confrontarci successivamente. Noi parliamo di dati oggettivi, di dati che parlano di una crisi che sta toccando la riviera romagnola perché nei giorni scorsi - ho avuto la fortuna di frequentarla - gli albergatori dicevano che sentivano già un calo dei turisti russi, quindi il nostro è un impegno preciso da parte della Regione per attivarsi per salvaguardare tutte quelle attività e aziende che fanno con la Russia e con gli ex Paesi dell’Unione Sovietica business e lavoro. In questo frangente dell’Aula abbiamo toccato diverse risoluzioni sul lavoro, una che riguardava Piacenza, l’altra che riguardava Forlì e diverse aziende parlano e dialogano con la Russia e hanno contatti tutti i giorni con i colleghi russi. Parliamo di dati significativi perché l’Emilia-Romagna fa buona parte del suo business con la Federazione Russa e ci stupisce che una Regione e un gruppo consiliare di maggioranza quale il PD siano contrari nonostante sappiano benissimo il valore economico che può trarre il continuare di un danno economico che può toccare le province di Reggio, Modena, Bologna, la riviera e Piacenza, insomma tutte quelle province che effettivamente hanno un interscambio molto serio e forte. I dati parlano chiaro, quindi non è un problema politico ma economico che successivamente diventerà anche politico. Noi non stiamo qua a disquisire sul fatto che abbia fatto bene o male la Crimea ad annettersi con la Russia ma stiamo parlando di un dato economico, di un dato grave che può, in un momento di grave crisi economica, dare il colpo mortale a diverse aziende sul nostro territorio. Grazie Presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.

 

MONTANARI: Grazie, presidente. Presidente, colleghi, brevissimamente dopo aver detto che è inaccettabile la violazione della sovranità dell’Ucraina da parte della Russia, dopo aver detto di no all’aggravamento e sì al dialogo, alla pacificazione, alla legalità e alla tutela delle minoranze, dove sta il punto, secondo me, da discutere? Che i colleghi che hanno appena parlato - l’ultimo che ha parlato - per difendere le imprese, il lavoro e la produzione della nostra regione partono da Vaccolino, Piacenza, Fidenza mentre noi, per difendere le imprese e il lavoro che si svolge in ogni angolo di questa regione partiamo dall’ONU, da Bruxelles, perché, altrimenti, non si difende niente di quello che abbiamo. Questo è l’unico punto di differenza fra le due risoluzioni. Ecco perché c’è l’appello al Governo italiano, che ha lavorato bene e sta lavorando bene. Quindi qui non c’è uno che vuol difendere di più, quell’altro che vuol difendere di meno, quell’altro che si mette a fare una discussione generica. Sappiamo il dibattito generale qual è e il punto è se vogliamo difendere e rilanciare, innovando, la nostra economia. Sì, per difendere bene ci vuole la massa critica e qui c’è una differenza culturale, prima che politica, perché da quella parte lì si ritiene che se si parte dalla cosa più piccola quella da sola fa il mondo, mentre noi riteniamo che il mondo sia in quella cosa più piccola contenuto perché si mette in gioco e si mette in relazione con le altre parti del mondo. Volete influire nella situazione di quelle parti del mondo senza avere l’ONU e l’Europa in campo? Vogliamo mostrare la nostra energia nei confronti del sistema delle imprese tirandoci la lingua su questo punto? Ridicolo! Quindi, senza allargare troppo il ragionamento, il punto a mio giudizio è quello lì: noi, per difendere il piccolo abbiamo bisogno della massa critica che deve entrare in campo. È una differenza culturale. Se non c’è differenza, ci voterete la nostra risoluzione e se invece vedete differenze, ognuno farà come ritiene più opportuno. È quello il punto, senza bisogno di stare a tirar fuori altre discussioni più generali.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Montanari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.

 

NALDI: Grazie, presidente. Penso che per fortuna nell’ultima settimana la controversia ucraina ha preso un canale più positivo di confronto e di dialogo dopo l’occasione della celebrazione dei settant’anni dello sbarco in Normandia. Non importa dire perché, perché lo abbiamo visto tutti quanti. Forse anche per questa ragione le risoluzioni che vengono qui discusse sono un po’ superate dai fatti ma in tutti i casi c’è da augurarselo perché è positivo che ci sia un confronto tra i soggetti direttamente interessati. Dico comunque che non condivido nessuna delle due risoluzioni, mi asterrò rispetto a entrambe perché la prima è un po’ ipocrita perché parla di valutazione economica, e in realtà tutte le volte che si parla di qualcosa che ha a che fare con la parola separazione e secessione i leghisti si eccitano, e la seconda perché parla di diritto internazionale senza parlare di politica (quella del PD). L’Italia ha partecipato anche a delle guerre umanitarie, si è parlato molto di diritti umanitari e qui non se ne sta parlando e non si parla di politica. Il consigliere Vecchi ha una competenza che non mi sento assolutamente di mettere in discussione perché è indubbiamente la più alta tra quanti io conosco, almeno in questo consesso, il diritto internazionale è stato violato però come si è arrivati a dare la possibilità a Putin di fare della Crimea un suo boccone? Ci si è arrivati dopo due o tre mesi di manifestazioni che in Europa sono state dipinte come pro Europa e in realtà erano egemonizzate dalla peggiore feccia nazista e si è determinata una rottura di un equilibrio molto fragile, perché l’Ucraina è fatta da tante etnie diverse, da tante storie culturali e sociali e la rottura di questo equilibrio ha consentito l’esito del referendum così come è stato fatto. C’è qualcuno qui che è in grado di negare il fatto che effettivamente la stragrande maggioranza della popolazione della Crimea fosse effettivamente intenzionata ad andare per quella strada per una serie di ragioni economiche e culturali? L’Europa non è stata in grado di dire niente di critico sulla prima parte della rottura dell’equilibrio e penso che l’Europa e l’Italia in questa vicenda abbiano perso quelle poche possibilità residue di credibilità quando non sono state in grado di condannare quel fatto gravissimo violentissimo inaudito che è stato il bruciare vive settanta - ottanta persone inermi dentro la casa dei sindacati di Odessa. Non è stata spesa una parola e ho sentito io con le mie orecchie il Governo italiano che ha detto che non bisognava strumentalizzare quelle morti. Pensiamo se quelle persone fossero state uccise dall’altra parte ad opera dei nazionalisti russi come sarebbero state strumentalizzate. Se su documenti di questo tipo non si ha il coraggio di dire fino in fondo queste cose non vedo perché dovrei essere d’accordo con una cosa che è disumana. Effettivamente abbiamo messo su piani completamente diversi delle vittime di ferocia inaudita che ci hanno fatto correre il rischio di ripercorrere tutte le vicende della Serbia o comunque dei Balcani e credo che non sia questo il modo di gestire dei conflitti internazionali. Non riconosco nessuna azione positiva al Governo italiano perché secondo me è stato in una compagnia che non ha fatto altro che peggiorare le cose, dopodiché - su questo hanno ragione i colleghi della Lega - quando si chiuderà tutto il giro ci si renderà conto che noi abbiamo bisogno di intessere buoni rapporti economici con la Russia, che conta molto di più dell’Ucraina, della quale non gliene frega niente a nessuno, e quindi alla fine ammucchieremo tutte le chiacchiere pur di portare a casa quel po’ di roba che ci serve.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

Non ci sono più iscritti nel dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto congiunte sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Prendendo atto anche di come si è evoluta la discussione, annunciamo ovviamente il voto favorevole alla nostra risoluzione e il voto contrario alla risoluzione che ha come primo firmatario il consigliere Vecchi perché riteniamo che quello che era l’approccio rispetto alla nostra risoluzione sia stato interamente e volutamente travisato. Il richiamo all’ONU fatto dal consigliere Montanari mi ricorda sostanzialmente gli stessi richiami che faceva D’Alema quando autorizzava i bombardamenti in Serbia, le nostre bombe della pace che hanno sicuramente contribuito tanto all’idea di un’Europa pacifica e che sicuramente avranno riscosso gli applausi di coloro che li ricevevano sulla propria testa. Bene ha fatto il consigliere Naldi a ricordare quali sono le complessità che animano quella martoriata terra in questa fase e quali sono le complessità storiche che sottendono alle tensioni che oggi ci sono; ed ha anche correttamente ricordato come oggi l’Europa e gli Stati Uniti abbiano sposato e difeso a spada tratta quello che ha fatto il neoeletto governo ucraino, sulla cui democraticità credo che più d’uno in quest’Aula nutra seri dubbi. Credo che la maggioranza si dimentichi volutamente, come accade sempre in questi casi, che nella carta delle Nazioni Unite esiste anche il principio dell’autodeterminazione dei popoli e che, piaccia o non piaccia, questi popoli hanno affrontato dei referendum con i quali hanno fatto delle scelte di campo ben nette e determinate, peraltro perfettamente in linea con la propria storia, la propria appartenenza culturale e linguistica, che non è certamente quella che ritroviamo a Kiev ma che invece ritroviamo nella confinante Russia, di cui questi territori erano parte integrante, fino a quando con un tratto di penna un dittatore, all’epoca in cui la bandiera era ancora rossa e non a tre colori (e la Russia si chiamava Unione Sovietica), decise di prendere un pezzo di popolazione e di incastrarlo in Ucraina. All’epoca le operazioni di questo tipo non si facevano con referendum, ma con un tratto di penna, nelle migliori delle ipotesi, e con i treni blindati in altre, e di questo il collega Montanari dovrebbe avere buona memoria. Questo è il motivo per cui, a questo punto, voteremo la nostra e certamente non voteremo più quella presentata dai firmatari del PD. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Montanari. Ne ha facoltà.

 

MONTANARI: Grazie, presidente. Vorrei ricordare a me stesso e all’Aula che senza Papa Francesco, la cui dimensione è universale, e senza gli organismi internazionali probabilmente là adesso ci sarebbe una guerra molto più larga di quel territorio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Montanari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Intervengo brevemente per esprimere la dichiarazione di voto a titolo personale e non del mio gruppo: per le stesse motivazioni che ha espresso il consigliere Naldi, anche io mi asterrò su entrambe le risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 5398, a firma dei consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

32

Assenti

 

18

Votanti

 

31

Favorevoli

 

8

Contrari

 

17

Astenuti

 

6

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è respinta.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 5581, a firma dei consiglieri Vecchi Luciano, Fiammenghi, Grillini, Pariani, Montanari, Alessandrini, Monari, Paruolo, Piva, Marani, Ferrari e Riva, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

19

Contrari

 

2

Astenuti

 

11

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5388

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivendicare il diritto al risarcimento dei danni provocati dall'alluvione dell'11 giugno 2011 nella provincia di Parma. A firma dei Consiglieri: Favia, Villani, Meo, Riva

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 2638

Risoluzione per la realizzazione delle opere finalizzate alla messa in sicurezza idraulica dei territori dei comuni parmensi di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo Taro colpiti dall'alluvione dell'11 giugno 2011. A firma dei Consiglieri: Corradi, Ferrari e Villani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.

 

CORRADI: Grazie, presidente. Le due risoluzioni hanno ad oggetto lo stesso fatto calamitoso verificatosi l’11 giugno 2011 in provincia di Parma che ha interessato i comuni di Collecchio, Fornovo e Sala Baganza con un’esondazione nell’ambito della quale si è registrata anche una vittima. La risoluzione 2638, quella che mi vede come firmatario e che era stata depositata nell’aprile 2012, invitava la Giunta ad assumere ogni più utile iniziativa al fine di intervenire per la messa in sicurezza de piccolo bacino idraulico che coinvolge Sala Baganza, Collecchio e Fornovo Taro che ha determinato i danni causati dall’alluvione. Si tratta di un piccolo torrente che però quando è soggetto ad alluvioni di quel tipo non diventa piccolo ma anzi molto pericolo e dannoso. L’altra risoluzione, anche se non è compito mio illustrarla, ha sostanzialmente lo stesso oggetto e anche lo stesso dispositivo, quindi preannuncio, così evito anche il successivo intervento in dichiarazione di voto, il voto favorevole a entrambe le risoluzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Corradi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Meo. Ne ha facoltà.

 

MEO: Grazie, presidente. Soltanto per aggiungere alle parole del consigliere Corradi, che condivido - queste risoluzioni sono praticamente identiche - che tutti noi riconosciamo l’enorme sforzo che la Regione ha fatto per affrontare tutti i dissesti idrogeologici che ci sono stati. Sicuramente ci sono state alluvioni di portata più significativa e che hanno causato danni sicuramente più importanti di questo evento dell’11 giugno, però rimane il fatto che l’11 giugno in questi comuni una massa d’acqua è uscita. La Regione è intervenuta direttamente con la messa in sicurezza dei rii interessati, ma i pochi cittadini, ma cittadini a tutti gli effetti come gli altri dell’Emilia-Romagna, che hanno avuto un danno significativo - ricordo che comunque c’è stata anche una vittima su questo evento - a tutt’oggi sono cittadini che non hanno visto riconosciuto nulla rispetto ai danni che hanno subito, nessun tipo di agevolazione anche di tipo diverso dal contributo e nessun tipo di contributo. Saranno pochi, il danno sarà inferiore ma i cittadini in questa regione vogliamo che siano trattati tutti allo stesso modo. Ecco perché abbiamo seguito questo evento ed ecco perché abbiamo presentato questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Meo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Garbi. Ne ha facoltà.

 

GARBI: Grazie, presidente. Semplicemente per associarmi alle parole dei colleghi Corradi e Meo, quindi per preannunciare il voto favorevole a entrambe le risoluzioni, perché sono speculari, ma anche per rafforzare questa questione perché purtroppo il rischio è quello dell’oblio. La Regione è intervenuta, e questo va riconosciuto, per gli interventi immediati di somma urgenza anche in maniera significativa in assenza di fondi della Protezione Civile, però resta il fatto che a distanza di oltre due anni ci sono delle popolazioni che stanno aspettando un minimo di risarcimento rispetto al lavoro immane di ricostruzione a seguito dei danni subiti. A queste persone credo abbiamo tutti il dovere di dare delle risposte nel limite delle cose fattibili e possibili, quindi bisogna attivarsi presso tutti i canali che sono disponibili perché questi danni siano giustamente riconosciuti a questi cittadini. C’è poi un ultimo problema che è quello, al di là della somma urgenza, di cominciare a mettere in programmazione, e so che qualcosa la Regione sta facendo, anche gli interventi di recupero della difesa del suolo perché la somma urgenza è un conto e la messa in sicurezza definitiva di quel territorio è un’altra emergenza che deve trovare risposta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Garbi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.

 

VILLANI: Grazie, presidente. Naturalmente mi associo a quanto è stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto nella discussione di questi due dispositivi, però mi preme rimarcare un paio di evidenze. La prima, nonostante ormai siano passati tre anni, è che non sono state completate le opere di sistemazione idraulica sia dello Scodogna sia dell’altro piccolo rio che è stato coinvolto in questo evento alluvionale; è vero che la Regione ha impegnato circa 500 mila euro per le opere di somma urgenza ed è altrettanto vero che il servizio territoriale di bacino non ha più ricevuto un minimo di risorse per sanare definitivamente una situazione che, sebbene sia stata in qualche modo mitigata dalle opere fatte, certamente oggi ancora non è in sicurezza. Al di là delle cose che sono state dette anche dal consigliere Garbi voglio sottolineare che in questo caso c’è una grave inadempienza e soprattutto un ritardo, sperando naturalmente che null’altro succeda.

La seconda questione che è stata evidenziata non più tardi di un mese fa, in una conferenza stampa in cui hanno partecipato alcuni membri del comitato che lì si è istituito e che si è implementato con la rete nazionale dei comitati delle zone alluvionate, è che non c’è stato il ben che minimo intervento risarcitorio nei confronti di quei cittadini che tutto hanno perso e non sono poca cosa rispetto alla comunità colpita. Ricordiamoci che, come è già stato detto, ci fu addirittura un morto e quindi si configura come nella regione ci possano essere fasce di cittadini che sono di serie A e fasce di cittadini che sono di serie B. Mi spiace sottolinearlo ma questo è un fatto che rispetto a questi eventi è agli occhi di tutti.

Credo che sia necessario riprendere una serie di iniziative, al di là che il dipartimento della protezione civile non abbia soddisfatto la richiesta fatta ai tempi sulla calamità naturale, però credo che la Regione possa e debba reperire le risorse per mettere in sicurezza definitiva la situazione di quel piccolo distretto di bacino di questi due rii e dare una soddisfazione economica a chi in quell’occasione ha perso tutto.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Villani.

Il consigliere Lombardi non è presente, quindi lo sostituisco nelle funzioni di scrutatore con il consigliere Pollastri. Pertanto sono scrutatori i consiglieri Alessandrini, Barbieri e Pollastri.

Non ci sono altri interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5388, a firma dei consiglieri Favia, Villani, Meo e Riva.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2638, a firma dei consiglieri Corradi, Ferrari e Villani.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Costi): Il consigliere Corradi, rispetto alle tre risoluzioni che dobbiamo mettere in discussione adesso, riteneva che la 5340, quella a firma dei consiglieri Mori, Bernardini ed altri, riguardasse un argomento diverso rispetto alla 5252 e alla 5344. Ho chiesto alla consigliera Mori, la quale ritiene che la risoluzione si riferisca ad un problema di organici.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Visto che le tre risoluzioni avevano come elemento comune il tema della razionalizzazione dei presidi delle forze dell’ordine sul territorio, questo era un punto comune che poteva essere trattato trasversalmente ma poi è chiaro che sulla risoluzione rispetto al cyberbullismo c’è anche un quid pluris che comunque può essere valutato individualmente e precisamente con la valutazione della risoluzione. Fate voi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Mori.

Per correttezza rispetto sia all’impostazione della consigliera Mori, ma anche all’impostazione che ha dato il consigliere Corradi, mi pare di capire, anche da quello che ha detto adesso la consigliera Mori, che la risoluzione 5340 non ha solo il tema delle forze dell’ordine per cui, visto che è un oggetto un po’ particolare, forse è meglio separarlo. Passiamo a dibattere immediatamente la risoluzione 5252 e la risoluzione 5344, e poi a seguire la risoluzione 5340.

 

OGGETTO 5252

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché il Parlamento modifichi il "Piano di razionalizzazione dei presidi presenti nel territorio nazionale" al fine di non pregiudicare, tramite la riduzione degli organici delle forze dell'ordine, il diritto alla sicurezza dei cittadini. A firma del Consigliere: Villani

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 5344

Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire presso il Ministero per conoscere tempestivamente le previsioni del piano di razionalizzazione delle Forze dell'Ordine. A firma dei Consiglieri: Ferrari, Serri, Pariani, Monari, Vecchi Luciano, Riva

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.

 

VILLANI: Grazie, presidente. Nel momento in cui è stata presentata la risoluzione di cui sono primo firmatario si è verificato nel Paese un ampio dibattito su un programma di razionalizzazione della presenza delle forze dell’ordine sul territorio che molto ha preoccupato ovviamente anche i cittadini di questa regione. È stato del tutto evidente che questo piano di razionalizzazione, che peraltro in questa regione, stando alle notizie di cui noi disponevamo in quel momento, prevedeva la chiusura di alcuni ispettorati di polizia, di ispettorati di polizia ferroviaria, di alcune caserme di polizia stradale, il ridimensionamento numerico delle forze dell’ordine sul territorio e chiaramente questo è un provvedimento che, se rimanesse tale, contrasta con la necessità di una maggiore sicurezza che è del tutto evidente nelle nostre città, e non solo.

Vi ricordo che ad esempio in un’ampia zona del nostro Appennino, quantomeno per la conoscenza che abbiamo, quello parmense e reggiano, vi è quotidianamente qualche fatto delittuoso che colpisce anziani che vivono nelle nostre frazioni montane. Oltre a questo anche i dati presentati recentemente a livello regionale, non ultimi quelli che abbiamo appreso in questi giorni dal comando regionale dei carabinieri, evidenziano un incremento di tutta una tipologia di fatti delittuosi che possono e devono essere contrastati soltanto con una maggiore più efficace presenza di forze dell’ordine sui nostri territori. Aggiungo anche che davanti all’invasione di extracomunitari a cui stiamo assistendo - penso di poter dire questo in assoluta oggettività senza essere contraddetto - negli ultimi mesi - basti pensare che nei primi mesi sono arrivati in questo Paese, senza averne diritto, oltre 44 mila extracomunitari, il che significa una quantità che è dieci volte superiore a quello che si è verificato per esempio nel 2010 - con fatti che vengono rilevati quotidianamente, per cui questi soggetti vengono trasportati con il taxi marino, che è stato messo a disposizione dalla nostra Marina Militare, essi vengono allocati in qualche modo in strutture create sul territorio ma poi molto spesso succede che da queste strutture improvvisamente fuggono e vanno in giro per la nostra nazione in modo prevalente nelle zone più periferiche delle nostre città e devono in qualche modo sopravvivere, quindi o delinquono "motu proprio" oppure cadono nella ragnatela di quella delinquenza che ne fa una bassa manovalanza.

Chiedo ovviamente che una situazione così eccezionale debba in qualche modo mitigare un piano di spending review che dovrebbe toccare ben altri settori delle attività dello Stato, certamente non, nelle condizioni in cui siamo, il settore della sicurezza che è vitale per il vivere democratico delle nostre popolazioni.

Questo è un allarme che ci viene anche dalle forze dell’ordine alle quali abbiamo naturalmente un doveroso rispetto per quello che fanno molto spesso in mancanza non solo di personale ma anche di mezzi e quindi credo che sia assolutamente necessaria una presa di posizione dell’Assemblea affinché un’iniziativa di questo tipo e un riordino così brutale rispetto a mezzi e uomini venga rivisto.

Voterò certamente anche la risoluzione che ha presentato il Partito Democratico perché è logico che si faccia una richiesta, per cui questa Regione sappia con certezza, e non soltanto per qualche velina uscita malauguratamente dal Ministero o per qualche intervento delle associazioni sindacali o parasindacali delle forze dell’ordine, quali sono le intenzioni del Governo dal punto di vista dei numeri perché credo che privare questa regione di strutture come quelle che abbiamo potuto vedere in quei giorni e di numeri rispetto al personale come quelli che ci sono stati evidenziati possa divenire un gravissimo problema nelle nostre città dove già c’è un problema serio di sicurezza che i cittadini vivono sulla propria pelle quotidianamente, quindi credo che sia giusto che l’Assemblea adotti un’iniziativa per dire al Governo di fare la spending review da qualche altre parte e non sulle forze dell’ordine.

Credo che sia giusto che ci sia una parola certa rispetto a un’iniziativa che se così fosse mantenuta certamente sarà contrastata da noi non solo in questa Assemblea ma anche per le strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Villani.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Semplicemente per condividere l’impostazione di fondo della risoluzione del collega Villani in quanto, con la preoccupazione di una riorganizzazione non condivisa rispetto a un’azione però riformatrice che non si può pensare di bloccare e di spostare sempre altrove anziché partendo da sé, pensiamo che sia importante chiedere, e questo è il senso della nostra risoluzione, un’informazione precisa al Governo rispetto alle intenzioni di riorganizzazione perché pur avendo esplicitamente il Ministro Alfano garantito circa una riorganizzazione che terrà conto delle necessità di presidio di sicurezza locali, dal nostro punto di vista il coinvolgimento e la partecipazione rispetto a questo processo diventa fondamentale per certamente la sicurezza dei territori ma anche per accompagnare insieme. Questo lo dico perché sono stata sindaco di un Comune in cui attraverso le risorse comunali ho costruito una caserma dei carabinieri in assenza assoluta dell’investimento statale, che invece sarebbe prioritario, quindi dal punto di vista del fare il proprio dovere credo che i sindaci e gli amministratori cercano di farlo al meglio anche sostituendosi allo Stato.

È chiaro che di fronte al tema della razionalizzazione, che deve attraversare tutti gli ambiti della spesa pubblica e quindi dell’investimento pubblico, c’è però, come diceva giustamente il collega Villani, un’attenzione da porre soprattutto ai presidi territoriali che non solo sono rappresentativi dello Stato e della sicurezza ma che coordinano e si coordinano con le forze locali per una migliore qualità della vita dei nostri territori.

Ciò che ci risulta un po’ impegnativo da avallare completamente è il presupposto della risoluzione del consigliere Villani rispetto al dare per certo interventi che invece noi richiediamo siano oggetto di informativa per poi poter assumere le iniziative più precise e puntuali sul tema, quindi condividendo lo spirito di fondo della risoluzione del collega Villani ci asterremo sostenendo che prima di qualsiasi iniziativa puntuale rispetto alla rivisitazione del Governo aspettiamo si coinvolgano le comunità locali, come dovrebbe sempre essere di fronte a delle azioni riformiste così impegnative per i territori e le forze dell’ordine. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Viene puntuale questa discussione perché ieri si sono svolte le cerimonie per il bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Comunico che ho rappresentato l’Assemblea legislativa e la Presidenza della Regione a Bologna in questa occasione e porto i ringraziamenti del generale per la presenza della Regione in questa occasione. Faccio questa premessa perché il tema sollevato in queste risoluzioni, e in modo più marcato dal consigliere Villani, è il tema della sicurezza dei territori, perché non stiamo parlando di una sensazione con la quale la gente percepisce che siamo sempre più in presenza di un dilagare dei reati di vario genere e natura, partendo dalla delinquenza comune per arrivare alla delinquenza organizzata fino alle organizzazioni mafiose che da anni si sono infiltrate nel nostro territorio e continuano evidentemente a operare in base a risultanze di indagini e di inchieste e non al sentimento o alla percezione della sicurezza da parte del cittadino, ma siamo di fronte a una situazione che peggiora giorno per giorno e la presenza capillare sul territorio delle forze dell’ordine, laddove distribuite in base alle varie appartenenze (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, ecc.), è oggi più che mai indispensabile e opportuna per arginare una situazione sempre più dilagante che in parte sicuramente è connessa a un disagio sociale provocato anche dalla crisi ma è sicuramente connessa anche a quella situazione, che diceva prima il consigliere Villani, derivata dalla presenza sul nostro territorio di tutta una parte di persone che arrivano nel nostro territorio e non sempre arrivano perché ci sono situazioni di guerra, di disagio, di fame o di carestia nei loro territori ma per altre ragioni, e non faccio mica riferimento solo a chi proviene dai Paesi africani ma faccio anche riferimento a chi proviene da Stati europei e poi ci sentiamo riprendere dai governanti di quegli Stati (Romania, Ungheria, ecc.) che dicono che abbiamo delle leggi troppo blande e che ci pensano loro, tant’è vero che ci sono operatori di questi Stati oggi presenti nel nostro territorio che collaborano con le nostre forze dell’ordine per fare azione di prevenzione.

Se questo è il quadro, dire che dobbiamo chiedere al Governo che sia chiaro ed esplicito sulla spending review che intende applicare secondo me diciamo poco rispetto ai temi e ai problemi, perché sono da anni che si sta applicando una spending review rispetto alle dotazioni e ai fondi delle forze dell’ordine. Le denunce che manca la benzina per fare girare gli automezzi e le denunce che si gira con automezzi inadeguati rispetto all’operatività dei servizi non sono fatte da oggi ma da alcuni anni e purtroppo non abbiamo assistito in nessuna finanziaria a un’operazione inversa.

Tutti dobbiamo essere coscienti che serve una reale operazione di risparmio della spesa pubblica e di andare a intaccare su quelle che io definisco presenze imbarazzanti del nostro Stato e dei nostri militari all’estero rispetto ai risultati raggiunti rispetto ai mandati avuti, perché i nostri militari all’estero operano con grande spirito di umanità e di assistenza sociale ma sono andati là insieme ad altri per appacificare alcune zone e sappiamo benissimo che dopo anni questo non sta succedendo e non succederà.

Se dobbiamo tagliare su quello che è l’apparato del sistema delle forze dell’ordine, andiamo a prendere lì delle risorse e cominciamo a dimostrare che siamo un Paese che magari affronta i problemi con maggior senso di responsabilità rispetto a dover essere sempre presenti laddove ce lo chiedono perché dobbiamo avere un risvolto e un peso internazionale che di fatto non abbiamo più né nella politica né nell’economia né nei rapporti internazionali. Non è mica un bene questo, che sia chiaro, però se siamo in difficoltà è meglio che ce ne rendiamo conto e la nostra situazione la usiamo prima di tutto per investire risorse laddove servono, ossia sul presidio del territorio e sul sostegno delle forze dell’ordine che aiutano i cittadini sulla legalità.

Per questo secondo me serve un atto forte dal punto di vista politico che questa Assemblea deve mandare al Governo e al Parlamento. In questo campo, come in tanti altri, non possiamo più usare le mezze misure o i tatticismi ma dobbiamo avere il coraggio delle nostre azioni e annuncio a titolo personale che voterò anche la risoluzione illustrata dal consigliere Villani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.

 

BERNARDINI: Grazie, presidente. Ci troviamo anche noi favorevoli alla votazione di queste due risoluzioni perché quando si parla di sicurezza abbiamo una sensibilità che ci porta ad accogliere qualsiasi invito rivolto alle istituzioni e al Governo per far sì che comunque non vengano effettuati quei tagli anche di presidi che in un qualche modo il Ministro Alfano ha ventilato. Il problema più grosso è oggi una vera riforma di tutto il comparto della polizia e carabinieri. Oggi abbiamo sette corpi che fanno in un qualche modo le stesse cose ma che sono organizzati in maniera diversa con costi eccessivi per quello che riguarda tutto l’organigramma dirigenziale e logistico.

La miglior richiesta che potremmo fare al Governo è quella di mettere mano a una seria riforma di tutte le forze di polizia presenti sul territorio per arrivare a dare una migliore risposta sul tema della sicurezza e del controllo del territorio per eliminare sette doppioni dirigenziali che oggi ci ritroviamo a dover comunque mantenere e surrogare con notevoli comparti di spesa per avere una migliore organicità anche in fase operativa, visto che poi quando si parla di territorio le problematiche che noi abbiamo sono le medesime su tutto il territorio nazionale, ossia meno risorse umane e meno risorse di mezzi a fronte comunque di impegni di spesa che riguardano per lo più sempre e comunque quelli che sono gli impianti organici dirigenziali e strutturali.

Quella sarebbe l’unica e vera riforma da fare prima di procedere alla soppressione di presidi, come in un qualche modo sono stati ventilati anche sul territorio dell’Emilia-Romagna, e prima di procedere a qualsiasi altra riforma o taglio che si voglia portare avanti. La riforma della polizia è la vera opera incompiuta di questo Paese e penso che al di là di queste due risoluzioni un vero impegno che potremmo portare avanti come Assemblea tutti insieme è quello di chiedere al Governo di porre mano a questa riforma considerato anche che oggi il settore della polizia risulta essere forse il settore più sindacalizzato in assoluto ed è forse anche per questi problemi che non si è mai potuto mettere mano a un’unica vera riforma nel settore, che è quella che porterebbe ad avere più risparmi, più mezzi e più uomini sul territorio a fronte di una diminuzione drastica di tutti quelli che sono inutili doppioni dirigenziali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bernardini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Leoni. Ne ha facoltà.

 

LEONI: Grazie, presidente. Anche io voglio mettere in evidenza che, come bene ha fatto il collega Villani nella sua mozione, tra le varie idee che evidentemente ha il Governo in materia di spending review, per quanto riguarda la mia provincia di elezione, vi era la chiusura della polizia postale e la chiusura della polizia ferroviaria. Peraltro su quest'ultimo aspetto avevo anche fatto un'interrogazione all'assessore Peri, che mi ha risposto e che ha inviato una missiva al prefetto di Modena per sollecitare un ripensamento rispetto a questa cosa e per rappresentare quelle che sono le preoccupazioni. Pare evidente a tutti che pensare di arrivare alla stazione dei treni di Modena e non trovare un posto di Polizia, non avere un posto come quello della Polizia postale di Modena, che è nota per la propria competenza nella ricerca di determinati reati, soprattutto quelli online, pensare di chiuderli sic et simpliciter dà l'idea di quantomeno un'approssimazione davvero notevole rispetto a quelle che sono le esigenze di questo territorio.

Mi aspetto, da un ministro che dice essere di centrodestra, che "faccia anche il centrodestra", insomma, che mentre fa il Ministro degli Interni non vada a chiudere caserme dei Carabinieri, caserme della Polizia in giro. E visto che c'è un ministro di questo tipo, ma c'è anche un Presidente del Consiglio, auspico che il duo Alfano- Renzi riveda l'idea che possono avere rispetto alla sicurezza dei cittadini perché, badate bene, immagino che capiti a tutti voi, in qualsiasi territorio noi giriamo, qualsiasi amministratore comunale di qualsiasi colore si lamenta delle insicurezze del proprio territorio, della carenza di agenti e mezzi e possibilità delle forze dell'ordine nel contrastare la criminalità, e questo va dai territori di pianura addirittura ai territori della nostra montagna che una volta erano territori molto sereni, ma adesso evidentemente non lo sono più. Di fronte a questo evidentemente la spending review deve essere ben rimodulata in altri settori, non in questo, anzi, questo settore richiede forse nuovi investimenti e una capacità di contrasto dei reati che deve essere rivitalizzata perché i cittadini davvero hanno il diritto di non avere paura e hanno anche il diritto di avere un Governo che non taglia stazioni di Polizia e stazioni dei Carabinieri.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Leoni.

Non ho più nessun iscritto in dibattito generale, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto sulle due risoluzioni.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5252, a firma del consigliere Villani.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5344, a firma dei consiglieri Ferrari, Serri, Pariani, Monari, Vecchi Luciano, Riva.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5340

Risoluzione per chiedere alla Giunta di rendersi parte attiva in tutte le sedi preposte per la realizzazione degli indirizzi, e per il sostegno delle esperienze di prevenzione e contrasto all'hackeraggio, cyberbullismo, identity thief, flaming. A firma dei Consiglieri: Mori, Bernardini, Alessandrini, Moriconi, Grillini, Pariani, Monari, Carini, Donini, Sconciaforni, Aimi, Leoni, Filippi, Casadei, Pagani, Riva, Luciano Vecchi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Con questa risoluzione cerchiamo di mettere al centro della nostra riflessione e anche del nostro impegno, per quanto di competenza ovviamente, il tema di un'evoluzione tecnologica che negli ultimi anni ha reso indispensabile e straordinariamente innovativo l'uso di Internet, ma ha anche esposto la fragilità di una cittadinanza digitale non ancora compiuta, nel senso che soprattutto i nativi digitali, cioè i giovani che si apprestano senza filtri all'utilizzo di queste tecnologie, purtroppo sono spesso oggetto di cyberbullismo, di violazione di privacy, di un uso di questi strumenti, così importanti, ma anche così potenti per la comunicazione, in un modo non adeguato. Questo ragionamento passa attraverso anche elementi di cronaca che ci dicono che il 69 per cento degli italiani è stato vittima di qualche attacco informatico attraverso virus, malware, modalità di hackeraggio e di invasività della privacy che soltanto - e qui torniamo al tema che abbiamo trattato finora, che è affine a questo - presidi informatici e forze dell'ordine professionalmente adeguate a questo compito posso aiutarci a respingere.

La Regione Emilia-Romagna, in questo senso, attraverso ricerche specifiche condotte e progettualità altrettanto puntuali, ha cercato di coinvolgere le stesse forze dell'ordine, la Polizia postale in primis, anche per una formazione all'interno delle scuole che possa non soltanto culturalmente far evolvere la preparazione dei cittadini digitali, ma anche prevenire, ripeto, l'uso degli strumenti in una modalità inadeguata.

In questo senso il tema della razionalizzazione delle forze dell'ordine e dell'eventuale soppressione dei presidi di Polizia postale sui territori ci lascia abbastanza basiti e perplessi, nel senso che la Polizia postale, tra l'altro, risiede, per lo svolgimento delle proprie funzioni, presso immobili delle Poste, quindi non si ha neppure da parte dello Stato il peso gravoso della gestione degli immobili, che è la gestione più impegnativa, perché proprio sono strumenti messi a disposizione dalle Poste. Quindi, se proprio vogliamo pensare ad una razionalizzazione, da ultimo dobbiamo pensare ad uno smantellamento dei presidi di Polizia postale, che non solo sono quelli di minor peso economico sul bilancio delle forze dell'ordine, ma, ancora di più, esprimono competenze specifiche e continuamente in formazione che non possono ovviamente essere assimilabili con una formazione generalista delle forze dell'ordine.

Ecco perché in questo senso chiediamo che l'Assemblea legislativa si impegni a valorizzare le esperienze di progettualità integrata di prevenzione e contrasto al cyberbullismo, in collaborazione anche con il Co.Re.Com., il Garante dei diritti dei minori, il Difensore civico e l'Ufficio scolastico regionale, perché la funzione principale della Regione è di costruire una consapevolezza e un utilizzo adeguato di questi strumenti, quindi è una funzione soprattutto di prevenzione culturale socialmente rilevante.

Chiediamo poi al Governo, con questa risoluzione, di rafforzare l'azione di tutela sui minori e in generale sullo sviluppo di una cittadinanza digitale sempre più sicura da intrusioni altrui, che spesso sono intrusioni molto dolorose e anche impegnative da contrastare, investendo sullo sviluppo di competenze e di presidi informatici territoriali che su questi temi possano davvero costruire una rete di intelligence molto importante. Anche perché spesso i reati informatici trovano la loro genesi in server sparsi nel mondo e quindi vanno recuperati attraverso anche specifiche azioni di rogatorie internazionali, oltre che di verifica rispetto alla tracciabilità digitale, tutte cose che non possiamo pensare di smantellare senza la perdita di banche dati molto importanti per la sicurezza digitale dei cittadini.

Chiediamo poi che anche nella stessa Conferenza Stato-Regioni questo elemento sia trattato in tutte le occasioni possibili perché è il futuro che è adesso se ci impegniamo a renderlo davvero positivo al cento per cento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Mori.

Siamo in dibattito generale. Nessuno chiede di intervenire, quindi chiudo il dibattito generale. Apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 5340, a firma dei consiglieri Mori, Bernardini, Alessandrini, Moriconi, Grillini, Pariani, Monari, Carini, Donini, Sconciaforni, Aimi, Leoni, Filippi, Casadei, Pagani, Riva, Luciano Vecchi.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 5200

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo per limitare o evitare, in materia di gare pubbliche, effetti deleteri dell'applicazione dell'art. 13 del decreto "Destinazione Italia", al fine di non causare danni all'Aeroporto Marconi ed ai comparti del turismo e dei trasporti. A firma del Consigliere: Mandini

(Ritiro)

 

PRESIDENTE (Costi): Ha chiesto di intervenire il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Comunico il ritiro di questa risoluzione e comunico anche all'Aula che la ritiro in quanto insieme ai colleghi Casadei e Marani abbiamo mandato una comunicazione al presidente Errani. Visto che i tempi per questa risoluzione non erano più attinenti ai tempi del Parlamento e del Governo, abbiamo mandato una comunicazione al presidente Errani chiedendo al presidente di farsi carico di questa tematica. Volevo dare comunicazione all'Aula che la ritiriamo perché non ha più temporalità per essere discussa, ma è stata sostituita da una comunicazione al presidente Errani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): A questo punto, quindi, la risoluzione 5200 è stata ritirata per le motivazioni di cui il consigliere ci ha appena informato.

Ricordo che l'Ufficio di Presidenza è convocato alle ore 14,30.

Grazie a tutti.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,54

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI; gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Carlo LUSENTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell’art.65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Vasco ERRANI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la vicepresidente della Giunta regionale Simonetta SALIERA, gli assessori Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI e i consiglieri Andrea DEFRANCESCHI, Gabriele FERRARI e Mauro MANFREDINI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5398 "Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rassicurare i partner diplomatici economici e politici russi sulla volontà della Regione Emilia-Romagna di continuare ad accrescere il livello delle relazioni esistenti e di tutelare i rispettivi interessi economici connessi ai numerosi progetti comuni, chiedendo inoltre al Governo di assumere iniziative, in relazione alla "crisi di Crimea" volte ad evitare che vengano compromesse le attuali relazioni con la Russia. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Cavalli, Corradi"

 

Presenti: 32

 

Favorevoli: 8

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Andrea POLLASTRI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Contrari: 17

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Paola MARANI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Astenuti: 6

Monica DONINI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Gian Guido NALDI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 18

Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

OGGETTO 5581 "Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere sostegno alla posizione assunta dal Governo italiano sulla crisi in Crimea, ribadendo la necessità di una soluzione conforme al diritto internazionale, attraverso il dialogo e rifiutando ogni forma di violenza. A firma dei Consiglieri: Vecchi Luciano, Fiammenghi, Grillini, Pariani, Montanari, Alessandrini, Monari, Paruolo, Piva, Marani, Ferrari, Riva"

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 19

Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Contrari: 2

Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI.

 

Astenuti: 11

Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Monica DONINI, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Gian Guido NALDI, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Non votanti: 1

Palma COSTI.

 

Assenti: 17

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Alberto VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 5586/1 - Ordine del giorno per invitare l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea a prevedere per l'anno 2014 un nuovo bando per la realizzazione di progetti di partecipazione dei cittadini, per accompagnare la comunità nella condivisione del percorso di fusione di comuni e a prevedere ulteriori risorse al fine di promuovere un bando di sostegno economico a progetti di partecipazione legati ad interventi per far fronte ai danni causati dalle alluvioni del 2014 e ad altri eventi riconosciuti come emergenze. A firma dei Consiglieri: Naldi, Sconciaforni, Pariani, Grillini

 

«L’Assemblea legislativa

 

Premesso che la Regione Emilia-Romagna

 

svolge il proprio ruolo istituzionale secondo i principi stabiliti dalla Carta Costituzionale;

 

conforma la propria azione ai principi e agli obblighi derivanti dall’ordinamento internazionale e comunitario e si impegna a promuovere la democrazia partecipata, come affermato nel preambolo dello Statuto;

 

riconosce e garantisce i diritti di partecipazione a tutti coloro che risiedono nel territorio regionale e favorisce, nel rispetto della loro autonomia, forme democratiche di associazionismo e di autogestione ed assicura alle organizzazioni che esprimono interessi diffusi o collettivi il diritto di fare conoscere e di scambiare pubblicamente le loro opinioni e valutazioni sulle materie di competenza regionale, mediante appropriati meccanismi di consultazione.

 

Considerato che

 

l’ulteriore crescita della democrazia rappresentativa può essere conseguita attraverso lo sviluppo e il sostegno dei diritti di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali regionali e locali;

 

la Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge regionale n. 3/2010 "Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali" che, come previsto all’art. 2, comma 1, ha tra i suoi obiettivi:

 

-incrementare la qualità democratica delle scelte delle Assemblee elettive e delle Giunte, a livello regionale e locale, nel governo delle loro realtà territoriali e per quanto di loro competenza;

 

-creare maggiore coesione sociale, governando la conflittualità, facilitando l'individuazione di obiettivi e mezzi condivisi tra gli attori territoriali: amministrazioni pubbliche, istituti pubblici, associazioni di rappresentanza economica e culturale, imprese, famiglie e cittadini;

 

-operare per elevare la qualità delle risorse immateriali quali la fiducia collettiva, il sapere contestuale e le competenze di coordinamento attivabili soltanto con il confronto critico costruttivo, costante e inclusivo di tutti gli attori territoriali destinatari delle decisioni pubbliche;

 

-valorizzare le competenze diffuse nella società, promuovere la parità di genere, l'inclusione dei soggetti deboli e gli interessi sottorappresentati e in generale un maggior impegno diffuso verso le scelte riguardanti la propria comunità locale e regionale;

 

-favorire e regolare la partecipazione delle persone, singole o associate, affinché da soggetti amministrati diventino soggetti attivi, alleati delle istituzioni nel prendersi cura dei beni comuni quali il territorio, l'ambiente, la sicurezza, la legalità, la salute, l'istruzione, i servizi pubblici, la regolazione del mercato, le infrastrutture;

 

-favorire, oltre la mera comunicazione istituzionale, l'evoluzione della comunicazione pubblica, anche per una piena affermazione del diritto alla trasparenza e alla cittadinanza attiva.

 

Dato atto che la stessa LR 3/2010 assegna all’Assemblea legislativa un ruolo attivo nella promozione della partecipazione, in particolare all’art. 6 con la previsione di un’apposita sessione annuale sulla partecipazione, nel corso della quale viene approvato il Programma di iniziative per la partecipazione della Giunta, nonché all’art. 8 con l’attribuzione al Presidente dell’Assemblea della nomina del Tecnico di garanzia in materia di partecipazione.

 

Vista inoltre la legge regionale 8 luglio 1996, n. 24 "Norme in materia di riordino territoriale e di sostegno alle Unioni e alle fusioni di Comuni" che disciplina il procedimento legislativo di fusione di Comuni e in particolare l’articolo 11 che disciplina la consultazione delle popolazioni interessate.

 

Considerato che accanto alla consultazione delle popolazioni interessate dalla proposta di fusione di comuni tramite referendum come previsto obbligatoriamente dalla LR 24/96 (art. 11), i Comuni possono favorire la partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni rappresentative al processo di fusione anche utilizzando le opportunità offerte dalla LR 3/2010 in materia di partecipazione.

 

Viste le Linee guida per il bilancio di previsione 2014, approvate con delibera n. 116 del 18 luglio 2013 dall’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, che indicano gli indirizzi strategici e gli obiettivi che dovranno essere perseguiti nel corso del 2014 ed in particolare la priorità ai processi di partecipazione che coinvolgono cittadini ed istituzioni sulle fusioni e sulla ricostruzione post-sisma.

 

Considerato che con deliberazione n. 141 dell’1 ottobre 2013 l’Ufficio di Presidenza ha approvato il Bando 2013 per il finanziamento di processi di partecipazione nell’ambito dei progetti di fusione di Comuni.

 

Dato atto che a tale bando hanno partecipato n. 4 enti e di questi tre hanno ottenuto il finanziamento per il percorso partecipativo proposto.

 

Ritenuto che sia opportuno prevedere anche per l’anno 2014 un nuovo bando per accompagnare i Comuni del territorio regionale che nel corso del 2014 saranno impegnati nei percorsi di fusione.

 

Ritenuto inoltre opportuno che, a seguito degli eventi di calamità naturale che hanno colpito il territorio regionale nel corso del 2014 (alluvione di gennaio 2014), il tema del dissesto idrogeologico si confermi tra le priorità di intervento, anche attraverso percorsi di partecipazione cosi come regolati dalla LR 3/2010.

 

Invita l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa

 

a prevedere anche per l’anno 2014 un nuovo bando come strumento di incentivazione finanziaria per la progettazione e realizzazione di progetti di partecipazione dei cittadini, per accompagnare la comunità nella condivisione del percorso di fusione di Comuni;

 

e a prevedere ulteriori risorse al fine di promuovere un bando di sostegno economico a progetti di partecipazione legati ad interventi per far fronte ai danni causati dalle alluvioni del 2014, alla messa in sicurezza del territorio e dell’ambiente  e ad altri eventi  riconosciuti come emergenze.»

(Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 10 giugno 2014)

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5492 "Risoluzione circa le azioni da porre in essere per contrastare, stanziando anche le relative risorse, la disoccupazione e l'inoccupazione giovanile. A firma dei Consiglieri: Barbati, Riva"

 

Emendamento 1 a firma della consigliera Barbati:

«Nella parte "evidenziato che", dopo il quarto alinea, è aggiunto il seguente alinea:

"dallo scorso 1 maggio 2014, a seguito di apposita convenzione sottoscritta con il Ministero del Lavoro, è attivo in Emilia-Romagna il progetto europeo denominato "Garanzia giovani", finalizzato ad assicurare ai giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro: il progetto, finanziato con 74 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), prevede tra l'altro la promozione di colloqui di orientamento, di tirocini, di percorsi formativi e di istituti di inserimento lavorativo;"»

(Approvato)

 

OGGETTO 5378 "Risoluzione per impegnare la Giunta affinché le risorse destinate alla cultura, con la scomparsa delle province, trovino utilizzo attraverso il protagonismo di altri Enti locali. A firma dei Consiglieri: Casadei, Donini, Pariani, Carini, Zoffoli, Pagani, Piva, Grillini, Montanari, Barbieri, Alessandrini, Marani, Mazzotti, Sconciaforni, Mori, Naldi, Serri, Mandini, Vecchi Luciano, Barbati, Mumolo, Paruolo, Riva"

 

Emendamento 1 a firma del consigliere Corradi:

«Al primo capoverso del dispositivo sono aggiunte le parole:

"ed i singoli comuni;"»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

5583 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2013" (delibera di Giunta n. 749 del 26 05 14).

5602 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disciplina delle attività di tatuaggio e piercing" (05 06 14) Iniziativa della Consigliera: Noè

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5587 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il servizio di trasporto pubblico gestito da Seta. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Cavalli

5588 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le auto mediche operanti nelle zone dell'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

5589 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori eseguiti dall'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO). A firma della Consigliera: Noè

5590 - Interrogazione a risposta scritta circa le attività di controllo e di verifica poste in essere in merito il Policlinico di Modena. A firma del Consigliere: Noè

5593 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il deposito Ikea di Piacenza ed i relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Cavalli

5594 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure, costi, risultati e controlli relativi alla realizzazione degli ospedali regionali. A firma del Consigliere: Favia

5595 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la sanità regionale, con particolare riferimento all'Ospedale di Lugo ed all'ASL di Ravenna. A firma del Consigliere: Bazzoni

5596 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l'abusivismo nel settore della ristorazione. A firma del Consigliere: Leoni

5597 - Interrogazione a risposta scritta circa la bonifica dei terreni agricoli danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia. A firma del Consigliere: Leoni

5598 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli e la vigilanza della Regione Emilia-Romagna nel settore della Sanità. A firma del Consigliere: Favia

5599 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere le aziende agricole situate nelle zone montane e collinari. A firma del Consigliere: Leoni

5600 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di preselezione e valutazione dei curricula in relazione alle nomine dei dirigenti apicali, con particolare riferimento ai vertici delle AUSL regionali. A firma del Consigliere: Paruolo

5601 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dei punti di prelievo dei Comuni di Camposanto, Massa Finalese e San Possidonio. A firma dei Consiglieri: Serri, Vecchi Luciano

5604 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ridurre la presenza di nitrati nelle acque di territori della provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5605 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire la ricollocazione dei lavoratori di età superiore ai 40-50 anni. A firma del Consigliere: Leoni

5606 - Interrogazione a risposta scritta circa i tagli al servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) riguardante l'AUSL di Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5607 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per garantire la continuità lavorativa e retributiva agli operatori sociali delle cooperative, con particolare riferimento alla situazione esistente a Bologna. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5609 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle camere ardenti costruite presso l'Ospedale di Mirandola. A firma del Consigliere: Leoni

5610 - Interrogazione a risposta scritta circa l'informazione ed i siti riguardanti i processi partecipativi e la democrazia partecipativa nella Città metropolitana di Bologna. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Corradi, Cavalli, Bernardini

5611 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti ad evidenza pubblica indetti da Intercenter in merito allo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto derivanti dal sisma del maggio 2012. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Corradi, Cavalli, Bernardini

5612 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l'aumento dei piccioni e dei relativi disagi nelle aree urbane. A firma del Consigliere: Bignami

5613 - Interrogazione a risposta scritta circa la bonifica degli scarichi a mare nella riviera riminese, con particolare riferimento al programma LIFE+. A firma del Consigliere: Lombardi

5614 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione dell'attività delle sale operatorie dell'Ospedale Ramazzini di Carpi (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5615 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la trasparenza in materia di incarichi dirigenziali e di responsabilità, con particolare riferimento al sistema sanitario regionale. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Bernardini, Corradi, Cavalli

5616 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il termine di scadenza della prima rata di restituzione del prestito, riconosciuto alle imprese della zona del cratere sismico, relativa al pagamento delle tasse riguardanti il 2012. A firma della Consigliere: Donini

5617 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione degli organici delle scuole statali. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5618 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il progetto "Processo partecipativo e Town Meeting sullo Statuto per la convivenza e la democrazia deliberativa nella città metropolitana di Bologna". A firma della Consigliera: Noè

5619 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'adeguamento degli organici scolastici ai bisogni della popolazione scolastica emiliano-romagnola. A firma del Consigliere: Naldi

5620 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la carenza del personale viaggiante in relazione al trasporto pubblico locale svolto, a Piacenza, da SETA. A firma del Consigliere: Pollastri

5621 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la promozione della coltura della canapa e l'utilizzazione di tale fibra vegetale. A firma del Consigliere: Grillini

 

Risoluzione

 

5603 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad attivare forme di sostegno e di solidarietà nei confronti dei cittadini e dei territori di confine tra Serbia e Bosnia-Herzegovina colpiti, nel mese di maggio 2014, da una violenta alluvione causata dal fiume Sava. A firma dei Consiglieri: Pagani, Piva, Mumolo, Fiammenghi, Montanari, Casadei, Marani, Ferrari, Moriconi, Mori, Monari, Mazzotti

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

5293 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per far fronte alla situazione di emergenza idrogeologica ed ai relativi danni causati alle infrastrutture nel territorio di Pavullo nel Frignano (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5302 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di dissesto idrogeologico riguardante la valle del fiume Santerno, con particolare riferimento all'ex Parco della Vena dei Gessi. A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

5309 - Interrogazione a risposta scritta circa la ricostruzione delle abitazioni civili distrutte dagli eventi franosi avvenuti nel 2013 nel territorio del Comune di Corniglio. A firma del Consigliere: Villani

5310 - Interrogazione a risposta scritta circa lo sgombero del "Padiglione B" dell'Ospedale di Fiorenzuola D'Arda, in assenza della valutazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), istituito in attuazione della LR 19/2008 (Norme per la riduzione del rischio sismico). A firma della Consigliera: Donini

5317 - Interrogazione a risposta scritta circa il Piano territoriale del Parco regionale del Delta del Po - Stazione Centro storico di Comacchio. A firma del Consigliere: Favia

5320 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzo delle disponibilità finanziarie derivanti dalle economie dei contributi destinati alla ricostruzione delle civili abitazioni distrutte dalla frana di Corniglio in favore della delocalizzazione in territorio comunale delle civili abitazioni distrutte dalla frana di Sauna del marzo-aprile e maggio 2013. A firma del Consigliere: Malaguti

5347 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli sulle attività di acconciatore con titolare di nazionalità cinese. A firma del Consigliere: Cavalli

5352 - Interrogazione a risposta scritta circa i danni provocati dall'alluvione dell’11 giugno 2011 e la sicurezza idraulica dei territori dei comuni parmensi di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo Taro. A firma del Consigliere: Favia

5361 - Interrogazione a risposta scritta circa richieste di finanziamento, in relazione agli eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna, alla Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB). A firma del Consigliere: Defranceschi

5366 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire, presso le AUSL regionali, l'accesso gratuito alla anestesia epidurale a tutte le partorienti che lo richiedano. A firma del Consigliere: Mumolo

5369 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi, i finanziamenti e l'utilizzazione dell'ex caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara. A firma del Consigliere: Malaguti

5370 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire un servizio di trasporto pubblico ferroviario di qualità, con particolare riferimento alle richieste avanzate da Federconsumatori. A firma del Consigliere: Leoni

5381 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda "Sant'Andrea Novara SpA" ex Cognetex di Imola. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5382 - Interrogazione a risposta scritta circa contratti di lavoro a tempo determinato relativi all'Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5387 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intende intervenire, di concerto con le autorità competenti, al fine di ripristinare la viabilità della strada comunale che collega Poggio alla Lastra all'albergo ristorante Ca' di Veroli nel Comune di Bagno di Romagna (FC). A firma del Consigliere: Bartolini

5396 - Interrogazione a risposta scritta circa la pubblicazione degli importi dei compensi erogati da gruppi industriali cooperativi, con particolare riferimento alla situazione riguardante Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Filippi

5399 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino del servizio di pronto soccorso ostetrico-ginecologico dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5402 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione dei trasferimenti statali in relazione alla situazione della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (CTSS) di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

5403 - Interrogazione a risposta scritta circa la centralizzazione delle autorizzazioni all'incenerimento dei rifiuti, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

5404 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire e combattere le ludopatie. A firma del Consigliere: Pollastri

5431 - Interrogazione a risposta scritta circa l'individuazione di parcheggi riservati alla Polizia penitenziaria presso la Casa circondariale di Ferrara. A firma del Consigliere: Malaguti

5432 - Interrogazione a risposta scritta circa le mansioni relative al personale medico dell'U.O. di Pneumologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì ed il numero di interventi di broncoscopia interventista rigida effettuati. A firma del Consigliere: Alessandrini

5436 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estremamente rilevante aumento del canone di affitto dell’hotel Appennino di Fiumalbo (MO). A firma dei Consiglieri: Serri, Vecchi Luciano

5441 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore. A firma della Consigliera: Noè

5444 - Interrogazione a risposta scritta circa i costi del progetto di mobilità sostenibile "C'entro in bici", con particolare riferimento alla città di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

5446 - Interrogazione a risposta scritta circa la compartecipazione degli inquilini alle spese per interventi di manutenzione straordinaria presso gli immobili in gestione ad ACER Ferrara. A firma del Consigliere: Mandini

5448 - Interrogazione a risposta scritta circa le attività da svolgere a seguito della scoperta, nel territorio di Mirandola, di una discarica abusiva. A firma del Consigliere: Leoni

5449 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare l'esercizio abusivo della professione di estetista e la proliferazione di "centri estetici" irregolari. A firma del Consigliere: Leoni

5450 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure elettorali riguardanti il Comune Unico di Valsamoggia. A firma del Consigliere: Defranceschi

5453 - Interrogazione a risposta scritta circa frane e problematiche riguardanti la galleria "Sparvo" nel tratto autostradale Bologna-Firenze. A firma del Consigliere: Bignami

5458 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Società COCIF SOC. COOP. di Longiano (FC). A firma del Consigliere: Bartolini

5468 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicabilità della sanzione della sospensione per tre mesi dall'attività per gli ambulanti in caso di mancato rispetto dei termini per la presentazione del documento unico di regolarità contributiva (DURC). A firma del Consigliere: Leoni

5480 - Interrogazione a risposta scritta circa gli strumenti di pianificazione faunistico-venatoria, con particolare riguardo ai relativi indirizzi. A firma del Consigliere: Pollastri

5489 - Interrogazione a risposta scritta circa incompatibilità di carattere normativo relative all'accesso ai fondi riguardanti l'eliminazione delle barriere architettoniche. A firma del Consigliere: Mazzotti

5491 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di degrado riguardante la stazione ferroviaria Zanolini di Bologna. A firma dei Consiglieri: Casadei, Pariani

5493 - Interrogazione a risposta scritta circa la funzionalità del Pronto Soccorso Pediatrico di Piacenza. A firma del Consigliere: Pollastri

5496 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Carini srl di Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5506 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di degrado della Stazione ferroviaria Zanolini di Bologna. A firma del Consigliere: Favia

5515 - Interrogazione a risposta scritta circa quesiti posti dall'Antitrust in merito al progetto di costituzione di una tesoreria unica per le AUSL regionali. A firma della Consigliera: Noè

5519 - Interrogazione a risposta scritta circa i disservizi riguardanti la tratta ferroviaria Modena-Carpi. A firma del Consigliere: Leoni

5521 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione del Pronto Soccorso di Mirandola. A firma del Consigliere: Leoni

5523 - Interrogazione a risposta scritta circa la possibilità di utilizzare, quali combustibili di motori endotermici, grassi di categoria 1. A firma del Consigliere: Defranceschi

5524 - Interrogazione a risposta scritta in merito al bando Smart Cities and Communities, indetto dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per interventi e per lo sviluppo di Città intelligenti su tutto il territorio nazionale. A firma del Consigliere: Casadei

5540 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere la rassegna nazionale sul salume di Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5548 - Interrogazione a risposta scritta circa la conformità del notiziario del Comune di Nonantola (MO) alle prescrizioni emesse dall'Autorità Garante per le Comunicazioni dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Leoni

5554 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante esoneri dal pagamento delle tasse scolastiche in relazione alla cittadinanza, indipendentemente dal reddito familiare. A firma del Consigliere: Bernardini

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

5525 - Interrogazione a risposta scritta circa contratti riguardanti Hera. A firma del Consigliere: Filippi

 

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare "Politiche economiche", nella seduta del 28 maggio 2014, ha esaminato la petizione ogg. n.              4957

 

Petizione popolare circa le periodiche operazioni di svaso dei bacini artificiali presenti sull'intero territorio regionale (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 2 del 08 01 14).

 

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Si comunica che la Commissione assembleare "Politiche per la Salute e Politiche sociali", nella seduta del 3 giugno 2014, ha esaminato la petizione ogg. n. 4829 -

 

Petizione popolare circa la situazione dell'Ospedale di Lugo (RA). (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 176 del 04 12 13).

 

formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

(Comunicazione n. 81 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0000944 del 09/06/2014)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5622 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti le insegne dei presidi sanitari operanti H24 nella provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Malaguti

5623 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione e l'informazione relativa alla meningite sul territorio regionale, con particolare riferimento ad un caso verificatosi a Crevalcore (BO). A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

5624 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i costi, la reperibilità e la mutuabilità di farmaci. A firma del Consigliere: Bignami

5625 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni relative all'esistenza di un servizio di Pronto soccorso ostetrico e ginecologico presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5626 - Interrogazione a risposta scritta circa nomine dirigenziali presso l'AUSL della Romagna. A firma del Consigliere: Bartolini

5628 - Interrogazione a risposta scritta in merito ad anomalie ed inefficienze da parte di "Poste Italiane". A firma del Consigliere: Filippi

5632 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure da attuare per far fronte ai gravi danni causati da eventi atmosferici al territorio ed alle colture, in data 31 marzo 2014, a Faenza ed a Brisighella (RA). A firma della Consigliera: Noè

5633 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi e le procedure relativi al recupero dell'area ove sorgeva il Manicomio dell’Osservanza a Imola. A firma della Consigliera: Noè

5634 - Interrogazione a risposta scritta circa interventi riguardanti il nodo idraulico di Modena. A firma della Consigliera: Noè

5635 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza degli ormeggi delle imbarcazioni a Porto Garibaldi. A firma della Consigliera: Noè

5636 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare, in materia di trattamenti sanitari e di assistenza medica, al fine di garantire la trasparenza e l'uguaglianza degli utenti del servizio sanitario. A firma della Consigliera: Noè

5637 - Interrogazione a risposta scritta circa lo spostamento dell'inizio dei pagamenti delle tasse da parte delle imprese colpite dal sisma, e la rateizzazione dei relativi importi. A firma della Consigliera: Noè

5638 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione, attraverso la istituzione di nuovi Tecnopoli, delle esperienze presenti nelle Università. A firma della Consigliera: Noè

5639 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla tratta ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Leoni

 

Risoluzioni

 

5627 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale al fine di tutelare i lavoratori interessati dal processo di razionalizzazione aziendale della società Sandvik. A firma dei Consiglieri: Carini, Casadei, Garbi, Pariani

5630 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di adeguare gli organici ai bisogni della popolazione scolastica emiliano-romagnola, con particolare attenzione al tempo pieno. A firma dei Consiglieri: Naldi, Sconciaforni, Pariani, Corradi, Bazzoni, Barbati, Riva, Casadei

5631 - Risoluzione per impegnare la Giunta a definire, di concerto con gli Enti locali, iniziative volte a ridurre la presenza di zanzare sul territorio regionale. A firma dei Consiglieri: Leoni, Marani, Bartolini, Naldi, Donini, Paruolo, Aimi, Pollastri, Filippi, Bazzoni, Lombardi, Cavalli, Bernardini, Barbieri, Serri, Garbi, Monari, Zoffoli, Alessandrini, Mandini, Riva, Grillini, Piva, Casadei

5640 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nell'impegno presso Philip Morris per giungere ad una soluzione occupazionale che garantisca il riassorbimento dei lavoratori della ex BV-TECH. A firma dei Consiglieri: Pariani, Monari

(Comunicazione n. 77 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0000963 del 10/06/2014)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Aimi - Costi

Corradi - Meo

 

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