Espandi Indice

184.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5510

Delibera: «Approvazione del "Documento strategico regionale dell'Emilia-Romagna per la programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020. Strategia, approccio territoriale, priorità e strumenti di attuazione".» (Proposta della Giunta regionale in data 28 aprile 2014, n. 571) (167)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

MANFREDINI (Lega Nord)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5511

Delibera: «Approvazione del Programma Operativo Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2014-2020 in attuazione del Reg.(CE) n. 1303/2013.» (Proposta della Giunta regionale in data 28 aprile 2014, n. 574) (168)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

ALESSANDRINI (PD)

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

VECCHI Luciano, assessore

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5751

Delibera: «Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013.» (Proposta della Giunta regionale in data 30 giugno 2014, n. 978) (169)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MANFREDINI (Lega Nord)

ALESSANDRINI (PD)

GRILLINI (Misto)

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

NALDI (SEL - Verdi)

MANDINI (Italia dei Valori)

FILIPPI (Forza Italia - PDL)

RABBONI, assessore

BAZZONI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5746

Delibera: «Elezione del Presidente dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) a norma della L.R. 10 aprile 1995, n. 29.» (170)

(Elezione del professore Angelo Varni)

PRESIDENTE (Costi)

PARIANI (PD)

FAVIA (Misto)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5167

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del Servizio sanitario regionale» A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Defranceschi, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Mandini, Monari, Casadei, Mazzotti, Carini, Pariani, Mumolo, Serri, Piva, Alessandrini, Montanari, Favia (Testo Base) (96)

(Relazione, discussione e approvazione)

OGGETTO 1118

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche» A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Mandini

(Abbinato)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI, relatore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

NOÈ (UDC)

PIVA (PD)

FAVIA (Misto)

PRESIDENTE (Costi)

BARBATI (Italia dei Valori)

GRILLINI (Misto)

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Relazione consigliere Grillini oggetto 5167

Votazione elettronica oggetto 5167

Emendamenti agli oggetti 5511 - 5751 - 5167

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,11

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centottantaquattresima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 25 giugno 2014 (n. 181);

pomeridiana  del 25 giugno 2014 (n. 182);

antimeridiana del 26 giugno 2014 (n. 183);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Costi): Do comunicazione delle assenze dalla seduta. Comunico, ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, l’assenza dalle sedute assembleari del 15, 16 e 17 luglio del presidente della Giunta Vasco Errani.

La consigliera Gabriella Meo per motivi di salute sarà assente da martedì 15 a venerdì 18 luglio, pertanto non potrà partecipare a questa seduta.

Nomino scrutatori i consiglieri Montanari, Moriconi e Lombardi.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

OGGETTO 5510

Delibera: «Approvazione del "Documento strategico regionale dell'Emilia-Romagna per la programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020. Strategia, approccio territoriale, priorità e strumenti di attuazione".» (Proposta della Giunta regionale in data 28 aprile 2014, n. 571) (167)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che la Commissione "Bilancio Affari Generali e istituzionali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 7 luglio 2014 con 22 voti a favore, 8 astenuti e nessun contrario.

È aperto il dibattito generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Lombardi, ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Intervengo solamente per segnalare che questo provvedimento riveste una importanza fondamentale per quanto riguarda la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 perché indica alcune linee direttrici che tra l’altro l’Europa ci impone e quindi è bene che noi dimostriamo fin dall’inizio di volerci attenere e dall’altro consente di dare una cornice molto definita a importante alla programmazione futura.

Dicevo che trae spunto da alcune indicazioni che l’Europa dà per quanto riguarda le priorità a cui noi ci rivolgiamo e cioè la competitività e l’attrattività del sistema regionale, questo è di particolare importanza anche per il momento che stiamo vivendo. Riguardo poi alle strategie di sviluppo, qui è importante sottolineare il fatto che noi indichiamo, secondo criteri ben precisi una trasversalità di interventi perché se un appunto può essere fatto alle politiche europee per come si sono sviluppate e, conseguentemente anche al nostro paese per non essere stato in grado di portare all’interno del consesso europeo le nostre ragioni, sono quelle che alcune argomentazioni importanti che ci riguardano sono state in quale modo sottovalutate dalla programmazione europea. Mi riferisco in particolar modo al turismo perché se da un lato l’Europa riconosce oggi il turismo oggi come una possibilità di sviluppo per il nostro intero continente e questo, ovviamente, fa bene anche all’Italia, poi in realtà negli strumenti non ci mette niente di suo rispetto a questa strategia e allora l’unico modo che noi abbiamo per attirare investimenti europei rispetto a strategie legate allo sviluppo economico in generale, ma anche al turismo in particolare, sono quelle di intervenire con strategie trasversali. Per fare questo bisogna costruire la cornice a monte che ci consenta gli interventi successivi. Con questo piano la cornice viene in qualche modo indicata e, quindi, nonostante le difficoltà di dialogo con il Governo perché non è stato facile inserire questo nostro provvedimento all’interno della negoziazione che il governo nel frattempo ha portato avanti, però in questo modo siamo riusciti a dare una cornice importante a questi investimenti.

È inutile dire che la politica che riguarda la città riguarda tutte le città della nostra Regione, le politiche per le aree interne si riferiscono alle zone di montagna e al delta del Po’, le politiche per il cratere del sisma, ovviamente, sono particolarmente rilevanti per il rilancio di quelle attività.

I fondi europei verranno orientati secondo questi criteri generali e credo che al di là delle legittime critiche che noi abbiamo espresso in Commissione e che ci hanno portato a un voto di astensione rispetto a questo documento, nel complesso evidentemente anche noi con il voto di astensione abbiamo dimostrato come sia stato fatto un buon lavoro in previsione della allocazione delle ingenti e forse uniche risorse che saremo in grado di gestire nei prossimi sette anni.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare in dibattito generale il consigliere Manfredini, ne ha facoltà.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Come al solito con questo documento di indirizzo ci troviamo di fronte ad obiettivi vaghi e indeterminabili, quali valorizzare il capitale umano, diversificazione, mantenere elevato il grado di qualità dell’ambiente ed è tutto da dimostrare che l’ambiente sia di elevata qualità per inquinamento, siti contaminati, sforamento dei limiti di inquinamento atmosferico, inceneritori, eccetera, eccetera. Abbiamo obiettivi di coesione territoriale sociale, eccetera.

Si vogliono incentivare le politiche di area vasta, l’accordo di partenariato introduce le autorità urbane, la partecipazione alle politiche europee di scala sovranazionale, cooperazione Italia - Croazia, oltre 172 milioni di euro, Adriatico - Jonico 57 milioni di euro, Europa centrale per 38 milioni di euro, Mediterraneo 113 milioni di euro, Interregionale. Leggiamo di interventi di sostegno per l’inclusione attiva e per l’integrazione economica delle comunità Rom; risorse indicative per l’Emilia-Romagna tra finanziamenti dell’Unione Europea per circa il 50 percento più statali, più regionali, ammontano complessivamente a 2.457 milioni di euro. A questi si aggiungono poi i PON, i Programmi Operativi Nazionali pari a 262 milioni di euro, ipotizzando una assegnazione alla città metropolitana per 40 milioni di euro. Già in questo passaggio come politica della Lega Nord dovremmo sicuramente votare contro questo progetto.

Per i programmi operativi regionali la Giunta ha appositamente istituito un comitato permanente formato dai dirigenti e funzionari ed è stata aperta una consultazione pubblica terminata il 6 luglio. Il discorso sui fondi che vengono elargiti, abbiamo tolto in parte dai risparmi derivanti dalla soppressione delle Provincie? Io credo proprio di no.

In sintesi undici obiettivi tematici e gli indicatori affrontati con l’Italia e la media dei ventisette paesi europei, la media fatta non con i migliori ma se ne deduce che siano un disastro sulla riduzione della emissione di gas serra rispetto al 1990. Sulle iscrizioni universitarie e sugli investimenti in ricerca e sviluppo in base al PIL ed anche sulla riduzione di popolazione al di sotto della soglia di povertà relativa, non brillano rispetto alla media dell’Unione Europea, tant’è che gli ultimi dati sulla povertà sono di 1 milione 900 mila famiglie che sono al di sotto della possibilità di sopravvivenza.

Sulla banda larga di seconda generazione, Lepida che cosa sta facendo? Registriamo che il 9 percento sia addirittura al di sotto della media nazionale, è lontano dall’obiettivo dell’Europa al 100 percento. Ci sono scarsi risultati anche sull’uso di internet da parte dei cittadini, utilizzo web da parte dei giovanissimi, fruizione dei servizi web della pubblica Amministrazione ed e-commerce, questo per il settore dei servizi di informazione e comunicazione.

Allarme nel settore agricolo, età media degli agricoltori molto elevata, urge un cambio di generazione. Io avevo detto in Commissione che avremmo presentato un emendamento che doveva finanziare la giovane impresa e non basarsi sulla questione dell’età di chi è intestatario dell’azienda. Mi spiego meglio, ci sono genitori che sono molto anziani e un figlio che magari supera i quarant’anni, come stabilisce l’Unione Europa, noi dobbiamo chiedere che sia puntato tutto sulla giovane impresa e non su chi fa impresa. Se noi riuscissimo a cambiare questo sistema si abbasserebbe l’età, che al momento è elevata, degli agricoltori.

Dal punto di vista climatico e ambientale si mette in evidenza come ci siano costanti superamenti dei limiti della qualità dell’aria, dei PM 10, la gravità del rischio sismico, la persistenza dei fenomeni di erosione della costa, la presenza di zone esondabili, presenza di numerosi siti contaminati, intensificarsi di carenze idriche, con il successivo consumo di suolo e frammentazione del sistema eco-sistemico regionale. Il documento strategico mette in evidenza una lista di criticità che hanno tante obiezioni e anche come minoranza abbiamo sistematicamente denunciato in particolare in Commissione.

Non mi sono letto tutte e ottocento le pagine che compongono questo documento ma, come ho detto in Commissione, ho guardato solamente le ultime sei, sette pagine che è il documento conclusivo, sui punti di forza. E allora abbiamo ventisei punti di forza sui filoni individuati che sono quattro, abbiamo venti punti di opportunità ma le opportunità sono una cosa a cui bisogna arrivarci e bisogna dare tutti gli strumenti per arrivarci. I punti di debolezza sono ventinove e i punti di minaccia sono trenta. In sostanza abbiamo un quarto che sono i nostri punti di forza, contro i tre quarti che non siamo certi di poter raggiungere ma quello che è certo è che con gli altri due quarti, il ventinove che è la debolezza e la minaccia che è il trenta.

Questa è una analisi fatta da voi e che prendo per buona e su cui penso che bisognerebbe rifletterci sopra.

Apprezziamo per gli obiettivi che si pone e che dovranno essere raggiunti con le entità delle risorse che verranno messe in campo, risorse che spesso, abbiamo visto con il precedente settennato, si perdono in gran parte dell’aspetto burocratico, prima di arrivare a destinazione e a noi rimane questa preoccupazione. Per questi motivi in Commissione abbiamo votato una astensione che è una astensione a cui veramente vogliamo contribuire per i fondi che ci sono stati dati per l’agricoltura. È un passo importantissimo, 1 miliardo 190 milioni, cosa che gli agricoltori aspettano da tanto tempo.

Noi pensiamo sicuramente di procedere con questa astensione ma si tratta di una astensione benevola e bisogna continuare con i controlli e con questi punti superare quelle criticità, quelle opportunità e quei punti di debolezza e, in particolare tutte le minacce che sono presenti nel documento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Non ho nessun altro iscritto a parlare in dibattito generale per cui chiudo il dibattito generale e chiedo di intervenire per dichiarazione di voto. Come sapete può intervenire un consigliere per gruppo, sempre che non ci sia un consigliere che vota difformemente dal gruppo.

Non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto, a questo punto chiedo ai consiglieri di procedere alla votazione. Sostituisco il consigliere Montanari, nelle funzioni di scrutatore, con il consigliere Paruolo.

 

Metto in votazione, per alzata di mano, il partito di deliberazione di cui all’oggetto 5510.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 5511

Delibera: «Approvazione del Programma Operativo Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2014-2020 in attuazione del Reg.(CE) n. 1303/2013. (Proposta della Giunta regionale in data 28 aprile 2014, n. 574) (168)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che la Commissione "Bilancio Affari generali e Istituzionali" ha espresso parere favorevole nella seduta del 7 luglio 2014 con 19 voti a favore, nessun contrario e 8 astenuti. Il Consiglio delle Autonomie ha espresso parere favorevole.

Informo l’aula che su questo testo sono pervenute cinque proposte di emendamento a firma dell’Assessore Vecchi.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto la parola il consigliere Alessandrini, ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. L’impianto strategico del POR FESR per il 2014/2020 fa perno sulla strategia di specializzazione intelligente della Regione Emilia-Romagna che fa chiaramente della ricerca e della innovazione il filo rosso che collega in modo strutturale le imprese e il mondo produttivo regionale con il capitale umano e l’ampio sistema della conoscenza. Questo è un punto fermo, per altro l’approvazione della strategia di specializzazione intelligente della Regione era una delle condizioni che richiedeva la Commissione Europea per l’avvio dei nuovi programmi regionali di tutte le Regioni Italiane. Il POR FESR rappresenta lo strumento più importante per la realizzazione della strategia d’Europa 2020 anche se non possiamo nasconderci il fatto che la nuova programmazione purtroppo subirà le incertezze che si sono aperte con la crisi che ha avuto inizio nel 2008 e che, purtroppo, ha comportato contrazione delle attività produttive, contrazione degli investimenti privati ma anche pubblici, contrazione dei consumi della spesa pubblica, del reddito disponibile e via di seguito. A ciò in Emilia-Romagna dobbiamo aggiungere la vicenda che avuto effetto nel 2012 con il sisma. Nonostante però questi problemi, nonostante la crisi, in questa Regione noi abbiamo mantenuto una posizione tutto sommato di leadership in alcune importanti filiere come la meccanica, la meccatronica, la motoristica, con le varie nicchie e comparti di specializzazione, ma abbiamo mantenuto una posizione di leadership, ad esempio, anche in un settore importantissimo come l’agroalimentare, un sistema molto integrato e molto articolato a tutti i livelli.

Abbiamo anche un sistema delle costruzioni e tutta la filiera che ne consegue, purtroppo anche questa fortemente in difficoltà e in crisi, tuttavia rimane un patrimonio essenziale di competenza per tutto il nostro sistema produttivo. Poi sono stati individuati due ambiti ad alto potenziale, quello legato alla salute e al benessere, che può in questo caso beneficiare della grande qualità del nostro sistema sanitario e assistenziale e l’altro settore che è quello delle industrie culturali e creative dove si possono generare opportunità in modo particolare per i giovani, soprattutto quelli che hanno professionalità nell'ambito delle tecnologie digitali e nell'ambito del web.

Il POR-FESR 2014-2020 si pone quindi l'obiettivo di far riprendere un percorso di crescita degli investimenti produttivi, di far crescere il livello di internazionalizzazione, di rafforzare e accrescere la presenza sul mercato delle imprese introducendo servizi. Si pone l'obiettivo di dare continuità e di diffondere le attività di ricerca e sviluppo e di innovazione sia da parte della rete di alta tecnologia che delle imprese. Si pone l'obiettivo di accrescere l'occupazione, le competenze, il capitale delle reti, diciamo così, così come si pone l'obiettivo di ridurre i consumi energetici e l'impatto ambientale, quello di accrescere l'attrattività delle città quali motori dello sviluppo della nuova società creativa ed innovativa. Infine si pone l'obiettivo di garantire elevati livelli di coesione territoriale quale condizione per una nuova strategia di sviluppo e benessere della società regionale.

Ma nel quadro strategico più complessivo, diciamo così, predisposto dalla Regione rientrano anche temi come quello della sicurezza del territorio, come quello degli investimenti in infrastrutture di trasporto ad esempio. Il POR focalizza le sue strategie su sei grandi assi prioritari fra loro strettamente coerenti ed integrati: prima di tutto la ricerca e l'innovazione, lo sviluppo dell'ICT e l'attuazione dell'Agenda digitale, la competitività e l'attrattività del sistema produttivo, la promozione di quella che è stata definita la low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo 20 per cento, la valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali, e poi le città intelligenti, sostenibili e attrattive, infine c'è la parte che riguarda l'assistenza tecnica.

Finisco dicendo che tali risorse vanno ovviamente intese in un'ottica di aggiuntività e di integrazione delle risorse di altri programmi europei, nazionali e regionali. Insieme rappresentano un'occasione importante per una nuova fase di sviluppo, più inclusiva perché più ricca di opportunità, più dinamica ed intelligente perché in grado di incorporare conoscenza, creatività ed innovazione, più sostenibile perché capace di ridurre i consumi e di generare prodotti più rispettosi dell'ambiente e della sicurezza.

Il POR-FESR 2014-2020 è tutto questo. È chiaro che questa è una brevissima sintesi, un concentrato veramente in pillole, ma è per dare il quadro di quello che ci aspetta nei prossimi sette anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Anch'io volevo sinteticamente intervenire su questo argomento per ricordare, perché sia ben chiaro a tutti, anche fuori da quest'Aula, che stiamo parlando di 481 milioni di euro di risorse, che fanno parte del pacchetto più complessivo di risorse europee. Insisto su questo dato perché se da un lato siamo tutti consapevoli di attraversare un periodo difficile dal punto di vista della finanza pubblica, dall'altro prendiamo atto con un certo piacere che dal versante europeo avremo a disposizione ingenti somme per il prossimo settennato, ingenti somme che, come abbiamo visto, poi non sarà facilissimo utilizzare per le note questioni legate al cofinanziamento regionale e al tetto di spesa, ma comunque avremo a disposizione una cospicua possibilità di intervento; in questo caso, ripeto, parliamo di 481 milioni di euro. Allora lo scopo del mio intervento è quello di focalizzare la nostra attenzione anche sull'utilizzo di questi fondi, perché se da un lato la nostra Regione si è dimostrata sicuramente all'altezza nella capacità di utilizzare i fondi europei, il rischio che spesso abbiamo visto annidarsi anche dentro atteggiamenti virtuosi di questa Regione è quello di specchiarsi nello stagno per ripetersi quanto si è belli, quanto si è efficienti, quanto si è capaci; il rischio, cioè, è quello di sclerotizzare la possibilità di utilizzo di queste ingenti somme in procedure ormai consolidate, che ormai garantiscono anche dal punto di vista di un risultato nei confronti dell'Unione europea, ma che possono in qualche modo non essere sempre in linea con le necessità attuali dell'economia emiliano-romagnola.

Quando parliamo di ricerca ed innovazione e ci sono a disposizione 144 milioni di euro, dobbiamo chiederci se le operazioni che abbiamo portato avanti in questi anni sono ancora attuali rispetto al contesto con cui ci dobbiamo confrontare. Così come per i 24 milioni di euro per l'Agenda digitale dovremmo cominciare a verificare se la nostra attività in questo settore è un'attività che arriva al risultato, perché io è da quando ho messo piede in quest'Aula che sento parlare di digital divide, di banda larga, di possibilità per le aziende anche in zone montane di poter usufruire di questi servizi; ne abbiamo parlato tanto, probabilmente qualcosa è stato anche fatto, però le ingenti risorse che abbiamo messo negli anni passati e che ancora oggi sembrano essere a disposizione devono in qualche modo, ad un certo punto, trovare anche un risultato attendibile. Così come in tema di competitività. Qui la competitività spesso noi la intendiamo non solamente dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista della competenza delle persone. Vedremo anche dopo, a proposito della legge sulla cooperazione sociale, che il rischio di una certa autoreferenzialità all'interno del sistema della formazione c'è e dobbiamo stare attenti a che queste risorse non vadano a corroborare un sistema piuttosto che arrivare ai destinatari finali per cui questi fondi sono previsti. I 48 milioni di euro per la valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali sono previsti nel programma al servizio, diciamo, del comparto turistico. Una certa fantasia bisogna averla per utilizzare fondi per risorse artistiche, culturali ed ambientali ponendole al servizio del turismo. Dico questo perché è bene che ci ricordiamo spesso che questa è una regione che fa del turismo e del PIL legato al turismo un suo importante plus per l'economia di questa regione. Ci sono anche 28 milioni di euro per le città intelligenti, le cosiddette smart cities. Da questo punto di vista io credo che bisognerà fare un ragionamento più complessivo e vedere come utilizzare al meglio questi fondi per rendere effettivamente le nostre città più vivibili, più attraenti e più capaci di garantire un tenore di vita e una qualità della vita adeguata alla nostra regione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Non ho più nessun iscritto a parlare in dibattito generale, quindi chiudiamo con l'intervento dell'assessore Vecchi che ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.

 

 

VECCHI Luciano, assessore: Grazie, presidente. Ringrazio i colleghi Alessandrini e Lombardi per le considerazioni che hanno ritenuto di svolgere anche in Aula oltre che nel percorso che ci ha portato, attraverso i vari passaggi assembleari e in Commissione, alla data di oggi. Questi testimoniano come vi sia la consapevolezza che la complessiva programmazione dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020 e in maniera specifica la programmazione del POR-FESR sia un passaggio di assoluta importanza per le strategie che la Regione - e non mi riferisco soltanto all'ente, ma anche alla dimensione territoriale - potrà mettere in campo nel corso dei prossimi anni. Come veniva ricordato, si tratta con grande probabilità di gran parte delle risorse finanziarie che avremo a disposizione, perciò ringrazio l'Assemblea e tutte le forze politiche in essa rappresentate perché l'adozione che oggi avverrà ci permette di mettere in sicurezza anche questo strumento.

Mi permettano i colleghi la condivisione di una sensazione, di un'esperienza: vedendo da qualche settimana a questa parte il lavoro che deve essere fatto per perfezionare gli strumenti di programmazione, vedendolo dal punto di vista della Giunta e degli uffici che su questi strumenti lavorano e che ringrazio fortemente - in maniera particolare gli uffici dell'Assessorato alle Attività produttive - devo dire che questo lavoro testimonia che la complicazione nella programmazione è data dal fatto che noi dobbiamo rispettare una doppia base giuridica, cioè da un lato i regolamenti europei e dall'altro un accordo di partenariato tra Italia e Commissione europea che a tutt'oggi non esiste, per cui è evidente che la redazione puntale dei nostri documenti subisce perfezionamenti e modifiche non quotidiane, ma ogni singola ora.

Però la cosa da sottolineare è che questa programmazione si è andata determinando nel corso di un processo partecipativo che ha coinvolto centinaia di soggetti nei mesi scorsi sul nostro territorio. Si sono andate perfezionando, all'interno di quelle che sono le indicazioni sugli assi strategici che ci vengono dai regolamenti europei, le scelte prioritarie su cui concentrare le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e le altre risorse di altra natura eventualmente disponibili per promuovere lo sviluppo e la crescita intelligente nel nostro territorio. Gli assi sono molto chiari, diciamo che complessivamente si tratta di quelle scelte che tendono e che cercano di dare, insieme ai soggetti presenti ed attivi sul territorio, sia istituzionali ma soprattutto sociali ed economici, la possibilità di introdurre quegli strumenti di qualificazione del sistema produttivo e territoriale che ci permettono di essere competitivi, che ci permettono di essere una regione di qualità e che ci permettono di creare buona e durevole occupazione, che ci permettono di presentarci con le carte in regola nei confronti delle sfide che sono di fronte a noi. Da qui la scelta di concentrare il grosso delle risorse sulla ricerca, l'innovazione e la ricaduta industriale della ricerca stessa, sulla qualificazione ed attrattività del sistema produttivo e su tutto ciò che va sotto il tema e sotto la dizione dell'efficienza energetica della low carbon economy.

Accanto a questo c'è una scelta che riguarda anche lo sviluppo e il sostegno, che il collega Lombardi sottolineava essere assolutamente necessario, delle reti a banda larga e a banda ultra-larga per permettere l'accesso e lo sviluppo al sistema ICT di tutto il sistema territoriale e vi sono due innovazioni estremamente importanti: una riguarda le città, che saranno non solo beneficiarie, ma anche soggetto attuatore di una parte delle politiche del POR-FESR, l'altra è una sottolineatura forte della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturale in un'ottica evidentemente che non è meramente conservativa, ma che è anche economica, che dimostra, diciamo così, la scelta di puntare su uno sviluppo di qualità.

Queste mi pare siano le scelte fondamentali che sono di fronte a noi. È evidente che nel corso dei prossimi mesi, nel momento in cui sarà concluso tutto l'iter di programmazione preliminare - cioè di definizione di quelle che saranno le regole, e il processo vedrà ancora molte tappe di rapporto con la Commissione europea e con il Governo italiano - credo si debba andare ad un'azione ancora più forte di quanto non sia stata fatta nel passato di confronto e di rapporto con le autorità locali e i soggetti economici, culturali, formativi presenti sul territorio per ragionare insieme su quali saranno i prossimi passaggi. Lo dico perché il mutare di natura delle Province rende un po' più complicato definire quei meccanismi di governance territoriale che tutto sommato hanno funzionato abbastanza bene nel corso degli anni passati e che quindi hanno bisogno, innanzitutto da parte della Giunta regionale, di uno sforzo, diciamo così, di creatività per determinare forme nuove ed efficaci di governance complessiva e di interlocuzione politica di questo sistema.

Ringrazio veramente l'Aula e le forze assembleari per il lavoro che è stato svolto in condizioni anche un po' complesse nel corso di queste settimane. Credo che con questo passaggio non solo mettiamo in sicurezza, ma mettiamo un mattone molto solido per le politiche di sviluppo regionale nei prossimi anni.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie all'assessore Luciano Vecchi.

A questo punto chiudo il dibattito generale e apro il dibattito generale sui cinque emendamenti che ha presentato l'assessore Luciano Vecchi, che sono già stati distribuiti.

Nessuno chiede di intervenire in dibattito generale, quindi chiudo il dibattito generale. A questo punto chiedo di procedere alla dichiarazione di voto rispetto all'oggetto 5511 e ai cinque emendamenti. Nessuno chiede di intervenire, chiudo la dichiarazione di voto.

A questo punto procediamo con la votazione per ogni singolo emendamento.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dell'assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dell'assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma dell'assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma dell'assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 4 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma dell'assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 5 è approvato.

Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5511 così come emendato…

Il consigliere Manfredini chiede di intervenire per dichiarazione di voto, ma siamo già in fase di votazione, le dichiarazioni di voto sono già state chiuse, quindi siamo in votazione. Io ho aperto la dichiarazione di voto sul documento e sugli emendamenti, nessuno è intervenuto, allora ho proceduto con la votazione sugli emendamenti e adesso si procede con la votazione sull'oggetto.

Pertanto si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all'oggetto 5511 così come emendato.

 

(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L'Assemblea approva.

 

OGGETTO 5751

Delibera: «Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013. (Proposta della Giunta regionale in data 30 giugno 2014, n. 978) (169)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione "Politiche Economiche" ha espresso parere favorevole nella seduta del 10 luglio 2014, apportando modifiche al testo, con la seguente votazione: 33 voti a favore, nessun contrario, 9 astenuti.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Anche su questo atto deliberativo vi è una proposta di emendamento, in questo caso a firma dell'assessore Rabboni. Preciso, prima di dare la parola, che quando ci sono emendamenti ed atto, si procede con una dichiarazione congiunta su emendamento ed atto in fase di dichiarazione di voto; questo per chiarire rispetto a quanto accaduto nell'atto precedente.

Apro il dibattito generale rispetto all'oggetto 5751.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.

 

MANFREDINI: Grazie, presidente. Come gruppo della Lega Nord siamo convinti che l'agricoltura sia un punto di forza e di un'eccellenza per la nostra regione. Ben venga che ci siano risorse importanti da destinare a questo settore, che non è un settore economico qualunque, è il settore che per primo presidia il territorio e garantisce la tenuta sociale delle zone decentrate, che altrimenti sarebbero completamente abbandonate; pensiamo, ad esempio, alla montagna e alle lande della desolata pianura della Bassa.

Il Piano di sviluppo rurale ha degli obiettivi chiari con cui incentivare il ricambio generazionale, l'avvio di imprese e salvaguardare territori e produzioni di eccellenza. Non sono aspetti da poco e ci auguriamo che questa programmazione sia messa in atto con piena efficacia. Ci auguriamo, inoltre, che tale programmazione diventi coerente con le altre politiche regionali.

Le aree fondamentali della regione per alzare i livelli di competitività dovranno essere presidiate. Quando si parla di consumo del suolo, della delocalizzazione di aziende di qualità ambientale fa tutto parte di un sistema che deve chiaramente dichiarare i propri obiettivi e perseguirli sotto tutti i punti di vista.

Con una dotazione regionale pari a 131 milioni totali di euro, a cui si aggiungono 100 milioni di cofinanziamento regionale, ci auguriamo che queste risorse vengano programmate e successivamente spese con bandi chiari e finanziamenti mirati ed efficaci, meno burocrazia possibile - questa è una raccomandazione - e controlli affinché i propositi del piano siano concretamente attuati e gli obiettivi siano raggiunti.

Condividiamo, infine, il percorso di partecipazione e partenariato che è stato messo in campo.

Per questi motivi il nostro voto sarà di astensione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Manfredini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Anche le politiche agricole, anche le politiche per lo sviluppo rurale fanno parte della strategia Europa 2020 ovvero della promozione di una crescita intelligente, di una crescita sostenibile, inclusiva e in linea soprattutto con i tre obiettivi importanti della politica agricola comunitaria, che sono: la necessità di stimolare la competitività del settore agricolo; garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali ed azioni per la mitigazione del clima; lo sviluppo equilibrato dell'economia delle comunità rurali, compresa la creazione di nuovi posti di lavoro.

Con il programma di sviluppo rurale 2014-2020 la nostra Regione consolida in qualche modo e rilancia le strategie sul sistema primario perché attivi sul territorio tutte le risorse potenzialmente disponibili in maniera sinergica, mettendo a disposizione degli attori in campo strumenti operativi nuovi gestiti in modo molto più snello. La scelta della nostra Regione è quella di dare risposte prima di tutto, chiaramente, alle imprese promuovendo competitività e innovazione, potenziando filiere e reti di imprese, agevolando l'accesso al credito, prevedendo forme assicurative e mutualistiche. Ma si propone di dare risposte anche ai giovani, ad esempio al lavoro, favorendo stabilizzazione e qualificazione, promuovendo l'ingresso dei giovani imprenditori nel mondo agricolo, il loro accesso alla terra, ai capitali eccetera; risposte all'ambiente promuovendo la sostenibilità dei processi produttivi, la tutela delle risorse naturali per mitigare i cambiamenti climatici e lo sviluppo delle agro-energie; infine cerca di dare delle risposte al territorio per migliorare la qualità della vita in generale premiando gli interventi nelle aree a maggiore ruralità, puntando sulle specificità locali, sulle produzioni di montagna e sostenendo l'agricoltura più fragile delle aree periurbane anche con interventi per aiutare le cosiddette "filiere corte".

Insomma, il Programma di sviluppo rurale mette in fila tutte queste questioni, ma supporterà e incentiverà ulteriormente il cambiamento competitivo introducendo anche altre novità come la riduzione dei carichi burocratici per le imprese, il supporto agli organismi interprofessionali e alla contrattualistica di filiera, nuovi strumenti di accesso al credito, compensazioni alle aziende agricole nelle aree Natura 2000 e infine una concentrazione e un'attività più selezionata e più finalizzata per ciò che attiene i GAL (Gruppi di azione locale) nell'ambito dell’Approccio Leader.

Tutto questo si farà con un budget di 1 miliardo e 190 milioni di euro, di cui oltre 200 milioni in quota alla nostra Regione; la nostra quota, rispetto alla programmazione precedente 2007-2013, come tutti sanno, è più che raddoppiata.

Io credo che sia giusto terminare qui, non prima di un ringraziamento alla Giunta, all'assessore Rabboni, a tutta la sua struttura tecnica per la grande azione di consultazione e concertazione vera e propria attraverso incontri a più riprese, anche in modo telematico, con le istituzioni territoriali, con le associazioni professionali di rappresentanza, con la Consulta agricola regionale e tutto il partenariato dell'Emilia-Romagna, oltre ovviamente agli incontri nelle competenti Commissioni assembleari.

Per tutte queste ragioni il nostro sarà un voto positivo convinto sul Programma di sviluppo rurale che sarà poi inviato alla Commissione europea per la definitiva approvazione nei prossimi mesi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Il provvedimento di cui stiamo discutendo ha un monte oneri di 1,2 miliardi e quindi rappresenta una cifra assai rilevante come impegno di spesa e assai importante come strumento di intervento e di sviluppo della nostra agricoltura. È uno di quegli atti che se noi non avessimo potuto oggi svolgere regolarmente il Consiglio regionale, rischiava seriamente di andare perduto o rinviato all'anno successivo.

Si tratta di 800 pagine, quindi di un lavoro enorme, rivolto all'Europa che deve finanziare la nostra agricoltura e quindi è un lavoro estremamente complesso, per il quale occorre dare positivamente atto prima di tutto all'assessore Tiberio Rabboni e ai tecnici che lo hanno elaborato. Con questo atto, migliaia di agricoltori potranno avere un aiuto per la loro attività.

Come tutti sanno, l'agricoltura dell'Emilia-Romagna è un pezzo sano della nostra economia, è in crescita, rappresenta una parte rilevante del prodotto interno lordo nella nostra Regione, rivolto in buona parte all'esportazione. Coinvolge 190.000 addetti, è in crescita, e in una fase di crisi economica come questa, sarebbe stato veramente un delitto non riuscire a varare un provvedimento di questo tipo.

Ci sarebbe moltissimo da dire, molto abbiamo già detto nelle Commissioni, io mi limito a sottolineare alcune questioni che mi stanno particolarmente a cuore, prima di tutto l'intervento di rimessa a coltura dei terreni incolti di montagna. Noi non abbiamo un fenomeno di terreni incolti di pianura, anzi, abbiamo, al contrario, il fenomeno di una mancanza di terreni per coloro che vogliono entrare in questo settore, terreni che invece sono fortemente presenti nelle zone di montagna, che costituiscono più di un terzo del nostro territorio regionale. Terreni incolti, abbandonati per tutte le problematiche che riguardano la montagna e di cui abbiamo discusso moltissimo in questo Consiglio regionale e che possono e devono essere rimessi a coltura, intanto perché è un delitto lasciare terreni coltivabili incolti e poi perché tutti sappiamo che lasciare incolto un terreno di montagna significa non sorvegliare la montagna, significa non intervenire su quel territorio, significa non rendersi conto dei problemi idrogeologici che noi abbiamo in maniera consistente sul nostro territorio montano, significa uno spreco di risorse e di lavoro. Quindi l'impegno da questo punto di vista contenuto in questo atto è assolutamente lodevole e mi auguro che il nuovo Consiglio e la nuova Giunta valutino molto positivamente questo atto e che su questo terreno esprimano il massimo dell'impegno nell'interesse della collettività.

Un altro terreno che mi interessa molto e che è contenuto in questo atto è quello della diversità. Noi sappiamo che c'è stata una perdita del patrimonio genetico nella nostra agricoltura, una perdita consistente negli ultimi secoli. Avevamo infinite varietà di frutta, di verdura e questa infinita varietà si è andata via via sacrificando e semplificando sull'altare della commerciabilità, per cui adesso abbiamo una situazione in cui molti prodotti agricoli sono belli, sono conservabili, li vediamo sui banconi, ma non sanno di niente, si sono persi un po' i sapori della nostra giovinezza. Noi qui siamo tutti non più giovanissimi, a parte qualche caso, e tutti ci ricordiamo che cosa voleva dire andare nell'orto, mangiare una fragola appena raccolta, mangiare un frutto appena raccolto, tagliare un pomodoro appena staccato dalla pianta, tutta roba che non aveva subito trattamenti chimici particolari. Tra l'altro la questione della chimica è contenuta in questo atto con gli incentivi a ridurre l'uso della chimica in agricoltura. Anche su questo è stato detto molto, io non mi dilungo, tuttavia penso che sia bene ribadire che questo è un aspetto molto importante per quanto riguarda la salute umana e per quanto riguarda la salute dei nostri terreni e dei nostri corsi d'acqua e dei nostri mari, visto che l'Adriatico rappresenta anch'esso uno degli elementi fondamentali del nostro prodotto interno lordo attraverso il turismo, turismo che è molto legato ormai anche alle questioni alimentari, legate a loro volta all'agricoltura, come ad esempio il turismo enogastronomico, quindi la riduzione della chimica non può che essere un fatto positivo complessivamente inteso. Sostenere la biodiversità significa perciò conservare il patrimonio genetico della nostra agricoltura.

L'altro terreno che mi sembra particolarmente importante e sottolineato da questo atto - purtroppo per ragioni di tempo, di brevità e anche di sintesi non è possibile sottolineare tutti gli aspetti positivi - è quello dell'intervento sul digitale. Non sono intervenuto su questa materia nell'atto precedente per motivi di brevità, ne approfitto per dire qui che se esiste un digital divide della nostra regione, esiste soprattutto in agricoltura per la semplice ragione che essendo le abitazioni rurali sparse per loro natura, non costituiscono quell'aggregato urbano sul quale gli operatori ritengono più conveniente investire. Se nella nostra regione non c'è un operatore che ritiene conveniente investire, in quella zona non c'è copertura, non è che c'è il digital divide, non c'è proprio copertura. E se c'è un'attività economica che potrebbe trarre beneficio, anzi, tutte le attività economiche possono trarre grande beneficio dallo sviluppo della banda larga e dal superamento del digital divide, ma in particolare l'agricoltura, soprattutto se vogliamo aprire ai giovani. Questo è un altro aspetto posto da questo atto, l'incentivazione dei giovani, basti un dato: la gran parte degli addetti all'agricoltura è ben oltre i cinquant'anni. Noi abbiamo un settore assai rilevante della nostra economia regionale, che contribuisce in modo importante al prodotto interno lordo della nostra regione, che è composto da addetti che hanno più di cinquant'anni. La percentuale dei giovani è estremamente bassa e giustamente in questo provvedimento si incentiva l'ingresso dei giovani in agricoltura. Ecco perché lo sviluppo e il superamento del digital divide e lo sviluppo delle nuove tecnologie potrebbe essere particolarmente rilevante; pensiamo all'e-commerce, alla possibilità di vendere attraverso l'uso delle tecnologie digitali i prodotti direttamente al consumatore, magari confezionandoli direttamente in azienda. Se non c'è la banda larga questo è impossibile. Ecco perché è bene fare in modo che ci sia una copertura omogenea su tutto il territorio regionale, che non ci siano figli e figliastri, perché ormai chi fa investimenti di carattere economico... noi discuteremo tra un po' anche la legge sull'attrattività e tutti i colleghi sanno che la scelta di un investimento economico avviene spesso sulla base del fatto che in quel luogo ci sia la copertura digitale...

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere, è terminato il tempo a sua disposizione, la prego di avviarsi alle conclusioni, grazie.

 

GRILLINI: Ho finito, presidente. Termino dicendo che sono molto compiaciuto di questo provvedimento e ribadisco i miei complimenti all'assessore e ai tecnici che l'hanno redatto.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare sempre in dibattito generale il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Anche in questo caso parliamo di risorse ingenti perché complessivamente la spesa pubblica sarà superiore a 1 miliardo e 100 milioni di euro e il dato significativo è che la componente statale italiana, di cui fa parte anche la componente regionale, vede un aumento quasi del doppio dei fondi regionali in questo settore, quindi mi pare che sia un intervento, per quanto riguarda la nostra economia, di grande rilevanza.

Dobbiamo anche notare, fra l'altro, che il settore è forse uno dei pochi che ha presentato uno sviluppo in questi anni perché dal 2008 ad oggi c'è stato un incremento del 10 per cento. Così come veniva ricordato anche in precedenza, il PIL prodotto dall'agroalimentare in Emilia-Romagna, che assomma a 20 miliardi di euro, è certamente una parte consistente del PIL complessivo.

Le priorità che sono state previste in questo programma sono priorità che certamente possono essere condivise perché riguardano l'ambiente rurale, una particolare attenzione nei confronti delle imprese giovanili e dei territori di montagna, oltre che ovviamente la competitività e redditività della filiera.

L'unica cosa che mi sento di sottolineare, nel complessivo giudizio di sufficiente attenzione nei confronti di questo programma che abbiamo dimostrato anche in Commissione, è lo stiracchiamento di questo programma anche laddove forse non ci sono esigenze particolari. Mi riferisco ad un fatto particolare, che è stato sollevato anche in Commissione, relativo ai poli socio-assistenziali: lì la commistione fra una competenza sanitaria e una competenza agricola ci è un po' sfuggita e ci pareva che fosse un po' stiracchiata questa linea di tendenza per usufruire di questi fondi. Oltre a questo ci sono tutte le perplessità che abbiamo per quanto riguarda anche qui l'applicazione della normativa digitale in questo campo, con tutte le ripercussioni che spesso abbiamo dovuto denunciare, cioè da una parte proclami sempre riproposti, ma dall'altra un'attività reale che dimostra ancora dei punti di inefficienza.

All'interno di queste criticità che abbiamo sollevato in Commissione, certamente il nostro atteggiamento è stato un atteggiamento favorevole dimostrato dal voto di astensione che deve sottendere ad un programma generale come quello di cui stiamo parlando.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie anche al consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.

 

NALDI: Grazie, presidente. Nel mio intervento colgo l'occasione anche per annunciare il voto positivo su questo provvedimento che consideriamo positivo. Abbiamo in questo caso anche risorse notevoli a disposizione e c'è anche una riscoperta, non da parte dell'Assessorato, ma da parte, mi pare, dell'opinione pubblica, del ruolo fondamentale dell'agricoltura rispetto a molti temi di grande attualità, rispetto alla qualità della vita, di un buon livello qualitativo di vita, rispetto anche al ruolo fondamentale che l'agricoltura ha per la nostra economia e anche per la possibilità di creare posti di lavoro.

Questo è un settore nel quale c'è la possibilità di creare posti di lavoro sia perché questo ci è in qualche modo imposto dall'età elevata, che viene sempre giustamente segnalata, dell'attuale occupazione, sia perché in effetti è possibile oggi, è già presente in forme diffuse, una nuova agricoltura di qualità che ha bisogno anche di curricula professionali nuovi molto interessanti. E poi non bisogna dimenticare che l'agricoltura e l'agroindustria sono i settori meno colpiti dalla crisi, per molte ragioni, tra cui anche il fatto che alcuni prodotti di grande qualità di questa regione hanno continuato ad avere un grande gradimento da parte dell'export, quindi anche dei nuovi mercati che si sono in questi anni aperti.

Accanto a queste possibilità, che sicuramente hanno a che fare anche con un'organizzazione industriale dell'agricoltura e dell'agroindustria e della collocazione dei prodotti di qualità sui mercati internazionali con tutto ciò che questo comporta, c'è una parte nuova di agricoltura che viene riscoperta, che in qualche modo adesso ci ricordava con una vena poetica notevole il consigliere Grillini, che è legata alle filiere corte, alle filiere innovative, quelle che stanno molto attente alla qualità del prodotto, alla salute dei consumatori, quindi alla piccola agricoltura contadina di prossimità, ai chilometri zero, alle filiere biologiche, alla filiera corta in generale. Questo vuol dire anche occuparsi, come il piano fa, dell'agricoltura di collina e di montagna, che sono fondamentali anche per garantire, come veniva già ricordato da altri nostri colleghi, la tutela del territorio.

Per creare nuova occupazione serve sicuramente un sostegno all'innovazione tecnologica, ad esempio a tutti gli aspetti collegati alla possibilità di connettersi alle reti di qualsiasi tipo, ma sicuramente c'è anche un altro tema enorme (tutti questi temi li abbiamo affrontati anche nella proposta di legge che discuteremo la prossima settimana sull'economia solidale) ed è il tema della possibilità di accedere facilmente alla terra, perché vi sono molti giovani, per fortuna, che sarebbero intenzionati, sono intenzionati ad avviare un'attività agricola, ma devono superare il grande scoglio di trovare terreni disponibili a prezzi accessibili per poter realizzare i loro desideri, i loro sogni.

Per queste ragioni ritengo che il piano sia positivo perché si confronta con tutti questi temi e cerca di offrire soluzioni a questi temi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Naldi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Non c'è da aggiungere molto rispetto agli interventi di chi mi ha preceduto. Ci teniamo come gruppo ad esprimere la nostra soddisfazione per la politica svolta nel settore dell'agricoltura da questa Regione e per la proposta per il prossimo piano che stiamo esaminando oggi. Concordiamo sul fatto che siamo una Regione - non voglio dire che siamo anche qui primi in Italia, ma mi pare che, se non siamo i primi, siamo sicuramente tra i primi - che ha continuato a credere del valore economico dell'agricoltura a fronte di un passato dove politiche nazionali hanno svenduto l'agricoltura in cambio di altre forme di attività (l'industrializzazione, le acciaierie o quello che vogliamo) che sicuramente non appartenevano alla nostra tradizione economica e che poi sono andate tutte puntualmente in crisi.

Credo che rimanga un problema da risolvere che è quello, oltre che dare la possibilità di integrazione del reddito con altre attività nell'agricoltura, di intervenire sulla filiera del commercio. Intendo dire che gli agricoltori devono essere protagonisti del valore del proprio lavoro e della propria produzione. Purtroppo da anni stiamo assistendo al fatto che il ricavo del prodotto dell'agricoltura è rimasto praticamente invariato, è cresciuto laddove andiamo a comprare il prodotto dell'agricoltura, ma per l'agricoltore, il ricavo, quando c'è, non è sicuramente aumentato. Devo dare anche atto che la Regione ha messo in campo sicuramente iniziative importanti, però questo rimane, credo, un problema da affrontare perché il mercato è complicato, si è aperto molto a livello internazionale. Comunque avere investito e avere continuato a credere nella nostra qualità e tipicità credo che sia stata una scelta giusta. Lo sforzo che richiamiamo per poter dare ancora una svolta e un ulteriore sostegno all'agricoltura è quello di fare in modo che siano gli agricoltori che si pongano sul mercato valorizzando il proprio prodotto e non siano sempre ancora costretti ad accettare il prezzo imposto da altri.

Ci uniamo ai complimenti che altri colleghi hanno fatto prima di me sul lavoro svolto in passato e sul progetto per il futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie anche al consigliere Mandini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Filippi. Ne ha facoltà.

 

FILIPPI: Grazie, presidente. L'agricoltura è un settore primario, fondamentale per la nostra economia. Stiamo parlando di cifre importanti, nel Programma di sviluppo rurale si prevedono stanziamenti per 1,1 miliardi di euro, soldi da investire in agricoltura, che possono anche essere utilizzati per valorizzare prodotti agricoli unici al mondo, come ad esempio il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, la Coppa Piacentina ed altre specialità che vengono prodotte solamente in Emilia-Romagna.

Nell'attuazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 la Giunta deve avere una particolare attenzione al rispetto della direttiva 60/2000 sulle acque che si caratterizza come una direttiva-quadro. Tale direttiva fissa gli obiettivi di qualità da conseguire e la tempistica per raggiungerli. La traduzione operativa della "Direttiva acque" in termini territoriali è affidata ai piani operativi dei distretti idrografici e, nel caso italiano, alle Autorità di bacino. Gli altri provvedimenti della pubblica amministrazione, compresi quelli comunitari di minore livello, come i regolamenti, devono recepire e fare propri gli obiettivi della "Direttiva acque" ed individuare gli strumenti tecnici e finanziari necessari per rispettare le tempistiche fissate nei piani operativi. È evidente che il Programma di sviluppo rurale deve rispettare questo schema ordinamentale e deve favorire il conseguimento degli obiettivi fissati.

Uno degli obiettivi, come dicevamo in Commissione, assessore, è quello della riduzione dei nitrati nelle acque. Il tema è molto complesso. L'agricoltura non è l'unico settore responsabile della presenza dei nitrati, vi concorrono altri settori quali gli scarichi civili, il sistema industriale, il rilascio di ammoniacali nell'aria per effetto dei motori a combustione interna ed altri fattori naturali. Tutti questi settori hanno bisogno di interventi che vengano valutati sia a priori che a posteriori, attraverso sistemi di controllo che accertino l'efficienza delle azioni messe in campo e la corrispondenza tra gli strumenti e gli investimenti effettuati e i risultati conseguiti.

Nello specifico, il Programma di sviluppo rurale prevede la costituzione di fasce tampone a fianco dei corsi d'acqua o nei terminali delle reti scolanti per favorire la cattura dell'azoto o del fosforo da parte di alcune piante. In questo senso il PSR ha previsto un contributo sulle spese di impianto e dei contributi annuali per la gestione. I contributi sono differenziati a seconda delle caratteristiche e delle diverse fasce tampone e quindi della capacità di cattura degli agenti inquinanti. Si può quindi affermare che la Regione, attraverso il Programma di sviluppo rurale, intende contribuire con un premio per ogni unità di azoto sottratta. Quando si parla di interventi sugli allevamenti è previsto il solo contributo all'investimento per gli impianti che catturano l'azoto. A differenza di quanto detto in precedenza per le fasce tampone, manca completamente il contributo gestionale, pur essendo certamente più oneroso quello di funzionamento degli impianti rispetto a quello della gestione agronomica di fasce boscate. Si propone quindi, assessore, che all'interno delle misure agroambientali venga previsto un contributo commisurato in euro per i chilogrammi di azoto catturato e allontanato, onde favorire l'introduzione e il funzionamento di impianti tecnologici in grado di consentire attivamente il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità delle acque fissati nella direttiva citata in premessa. Va segnalato che favorire nuove tecnologie contribuisce allo sviluppo di attività di costruzione di impianti e di manutenzione ed assistenza; in altri termini, contribuisce allo sviluppo di lavoro ed occupazione anche in settori diversi da quelli dell'agricoltura.

Nella redazione di questo programma, come abbiamo già evidenziato in Commissione, l'Unione europea in un certo senso bacchetta la Regione Emilia-Romagna per il modo in cui negli ultimi decenni ha trattato l'agricoltura di montagna. Da questi microfoni è da tempo che faccio presente la scarsa attenzione della Regione Emilia-Romagna nei confronti del territorio montano e pedemontano e nei confronti della sua agricoltura. È dovuta intervenire l'Unione europea imponendo un maggiore equilibrio tra i fondi agricoli destinati alle cooperative, ai progetti di filiera, e quelli riservati all'Appennino, area in cui tradizionalmente il sistema agricolo è composto da imprese familiari di piccole e medie dimensioni a gestione, appunto, familiare, quindi marito, moglie e un figlio o due.

Negli ultimi anni, come ha sottolineato lei, assessore, in Commissione, oltre il 21 per cento delle superfici montane coltivate è stato abbandonato, con la conseguenza dell'aumento del rischio idrogeologico che è causa di frane. L'abbandono di oltre un quinto del territorio lavorato è tra le motivazioni del cartellino giallo attribuito alla Regione da parte dell'Unione europea, il lavoro fatto fino ad ora evidentemente non è stato fatto in modo adeguato. La presenza nel nostro territorio di vaste aree montane ha imposto alla Giunta Errani e all'assessore Rabboni di riservare da adesso in avanti maggiore attenzione ad un territorio simbolo di qualità e di tradizione agricola della nostra regione. Nel Programma di sviluppo rurale per le annualità 2014-2020 diventa quindi importante tornare a coltivare quelle aree che nel nostro Appennino sono state abbandonate. Attraverso il programma europeo abbiamo l'obiettivo di tutelare queste aree, di creare lavoro, e di rimettere in moto un'economia che da tempo è stata abbandonata nella montagna. Viene attivato anche il sistema dell'indennità compensativa per quelle zone.

L'Europa, quindi, si pone questi obiettivi prioritari a favore di aree spesso penalizzate dalla politica della Regione Emilia-Romagna. Si apre, quindi, una nuova stagione per i nostri agricoltori dell'Appennino, che sono pronti a raccogliere la sfida e a riprendere a lavorare le aree abbandonate. La nostra Regione dovrà essere altrettanto capace nel fornire gli strumenti idonei a raggiungere questi importanti obiettivi nei confronti di un territorio, come ho detto, da troppo tempo abbandonato dalla politica del centrosinistra dell'Emilia-Romagna che ha fatto calcoli elettoralistici invece di salvaguardare il benessere del nostro territorio e della nostra economia. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie al consigliere Filippi.

Se nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale, do la parola all'assessore Rabboni per la chiusura del dibattito.

 

RABBONI, assessore: Grazie, presidente. Io vorrei innanzitutto ringraziare i consiglieri che sono intervenuti nel corso del dibattito generale perché hanno svolto considerazioni importanti e perché con il loro intervento credo abbiano sottolineato il rilievo economico, sociale e politico dell'atto che ci predisponiamo ad assumere, il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale, ma credo anche il rilievo del settore primario agricolo e agroalimentare dell'Emilia-Romagna, che, è bene ricordarlo, è volano di oltre un 20 per cento del PIL regionale, è un settore leader in Italia e in Europa, ha conosciuto negli ultimi tempi straordinari traguardi di crescita delle esportazioni al punto che nel 2013 l’Emilia-Romagna è risultata la prima regione italiana per export agro-alimentare superando la Lombardia che per decenni è stata la prima regione italiana ed è un settore, quello agricolo e agroalimentare, come ricordava il consigliere Naldi, che ha chiaramente una funzione antirecessiva se è vero come è vero che nel quinquennio terribile tra il 2008 e il 2013 il valore lordo e vendibile della produzione agricola emiliano-romagnola è cresciuto del 10 per cento rispetto al 2007.

Con questo nuovo programma di sviluppo rurale vogliamo contribuire a un’ulteriore crescita di questo settore, alla sua migliore capacità di competere che significa, come sottolineato dal consigliere Mandini, crescere in redditività e nello stesso tempo vogliamo contrastare alcune delle più importanti criticità che si sono manifestate nel corso degli anni e in particolare la fragilità territoriale, ambientale, economica e produttiva delle aree più marginali, segnatamente quelle di montagna.

Il programma di sviluppo rurale ha quattro priorità, come è già stato ricordato: competitività delle imprese agricole e delle filiere agroalimentari, giovani che avranno una priorità trasversale e 130 milioni di euro dedicati allo start-up di impresa di giovani imprenditori agricoli, l’ambiente con riferimento al migliorare l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente e contribuire attraverso l’agricoltura a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e infine la montagna.

Voglio dire al consigliere Filippi che non so da dove abbia preso queste informazioni che l’Emilia-Romagna sarebbe stata sgridata dall’Unione europea. L’Unione europea ha elogiato l’Emilia-Romagna per l’attenzione che ha dedicato negli ultimi anni all’agricoltura di montagna e ai territori rurali di montagna sulla base di un dato, che ripeto per l’ennesima volta al consigliere Filippi, che l’ha già ascoltato almeno una ventina di volte ma evidentemente non riesce a coglierlo, ossia che nel programma regionale di sviluppo rurale 2007/2013, quello che si sta concludendo, le risorse destinate alle imprese agricole e alimentari di montagna e i territori di montagna sono aumentate del 36 per cento rispetto a quelle che furono impegnate nel programma precedente 2000/2006. Complessivamente le aziende agricole alimentari di montagna e i territori rurali di montagna hanno ottenuto da questo programma regionale di sviluppo rurale il 38 per cento delle intere risorse disponibili. Sono numeri che si commentano da soli e che non hanno bisogno di altre aggiunte. Per quanto riguarda il tema della qualità delle acque della direttiva nitrati, probabilmente il consigliere Filippi non ha colto alcuni aspetti contenuti nel programma perché la misura che lui chiede è già disponibile ed è presente. Sono previsti 1,5 milioni di euro per la gestione degli effluenti zootecnici negli allevamenti della regione.

Per riassumere, il nuovo programma regionale di sviluppo rurale prevede di cofinanziare diecimila progetti di investimento, ventinovemila beneficiari di azione e formazione tecnica e professionale e di consulenza specialistica, duecentomila ettari nei quali realizzare misure di miglioramento dell’impatto ambientale dell’agricoltura. Complessivamente 544,6 milioni sono destinati alla competitività, 526,9 milioni sono destinati alle misure agro-ambientali e 92,3 milioni ai servizi locali. Colgo l’occasione in conclusione per ringraziare i Consiglieri e il partenariato che ha contribuito passo dopo passo a realizzare le proposte di questo programma, abbiamo coinvolto oltre mille persone nel confronto e nella consultazione e nella concertazione e desidero ringraziare anche la struttura dell’Assessorato e tutto il personale che in questi ultimi mesi si è dedicato con particolare impegno, passione e partecipazione alla realizzazione di questo nuovo strumento di governo dell’agroalimentare regionale.

Voglio infine precisare che l’emendamento che ho presentato al dispositivo finale della delibera altro non è che un adeguamento di carattere terminologico e la possibilità, affidata all’autorità di gestione, di apportare adeguamenti di carattere solo redazionale in modo tale da poter utilizzare la piattaforma informatizzata dell’Unione europea per caricare il programma che andiamo ad approvare perché il programma di videoscrittura utilizzato dalla Regione è diverso da quello della piattaforma europea. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Rabboni.

Chiudo il dibattito generale sull’atto 5751 e apro il dibattito generale sull’emendamento n. 1 a firma dell’assessore Rabboni che ha appena illustrato. Non ci sono interventi, per cui chiudo il dibattito generale e a questo punto chiedo ai gruppi di procedere con dichiarazione di voto congiunta sull’atto 5751 e sull’emendamento 1.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bazzoni. Ne ha facoltà.

 

BAZZONI: Grazie, presidente. Da questo corposo documento si possono trarre due considerazioni preliminari. La prima è che l’agricoltura della nostra regione è al massimo livello europeo che mondiale e la seconda è che chi si ferma è perduto. L’eccellenza della nostra agricoltura viene da lontano fin dalla centuriazione fatta per i legionari veterani di Giulio Cesare e ha saputo coniugarsi con la rivoluzione industriale e il boom del dopoguerra. Anzi, per certi versi ne ha rappresentato il sostegno e la molla. Non dobbiamo farci ingannare dal rapporto sproporzionato che vi è tra PIL di industria e servizi e quello dell’agricoltura. Gran parte dell’industria e dei servizi all’Emilia-Romagna sono scaturiti dall’agricoltura ed esistono grazie ad essi. Solo un’agricoltura forte, innovativa e competitiva può supportare la miriade di piccole e medie aziende del nostro territorio che ora fatturano all’estero l’80 per cento della loro produzione e paradossalmente crescono e si espandono anche in questa drammatica crisi.

Chi si ferma è perduto significa che nel mondo globalizzato di oggi basta il tempo per un impianto di andare in produzione e possiamo essere invasi o invadere noi il mondo con qualunque prodotto agricolo. La ricerca, l’innovazione e la sperimentazione devono essere incessanti e ad altissimo livello, pena il declino in pochi anni. D’altronde viviamo in una regione fortemente antropizzata con la popolazione molto dispersa nel territorio salvo le zone montane in cui esiste il problema inverso, cioè di far restare i residenti, una regione in cui la maglia poderale è ancora molto frammentata e in cui le ingiuste esigenze di salvaguardare l’ambiente naturale, promuovere le nuove tecnologie energetiche e sviluppare il turismo pongono limiti piuttosto stretti. L’ambiente rurale è fortemente integrato con quello urbano e spesso nelle nostre campagne è difficile definire i confini. L’invecchiamento dei nostri imprenditori agricoli toglie slancio ed energia al futuro del comparto per cui la priorità deve essere quella di creare le condizioni per un ritorno dei giovani alla terra, condizioni economiche prima di tutto ma anche di servizi e opportunità. La banda larga può fare di più per l’agricoltura e l’ambiente rurale di tante sovvenzioni e contributi.

Le produzioni di eccellenza dell’Emilia-Romagna sono eccellenze mondiali e potrebbero conquistare fette ben più grandi di estimatori in tutti i continenti se non scontassero la zavorra e la negatività del sistema Italia, un’Italia che non riesce neppure a impegnare l’Europa in una lotta seria alla contraffazione sistematica dei prodotti, guarda caso sempre italiani.

Il piano di sviluppo rurale può essere un buon contributo a superare certe manchevolezze e a raccogliere la sfida del futuro anche se un po’ più di coraggio si potrebbe mettere nell’affrontare certi argomenti sui quali gli amministratori regionali e locali sono sempre stati titubanti. La caccia è uno di questi; vi è sempre stata un’integrazione simbiotica tra ambiente rurale e caccia nelle nostre campagne, cosa che è stata spezzata sotto l’impulso delle varie organizzazioni estremiste che vogliono difendere una natura concepita come puramente intellettuale. I danni che specie come cinghiali, caprioli oppure storni fanno alle colture sono ingenti e non sono solamente materiali ma spesso fanno tirare i remi in barca agli agricoltori che spesso di fronte a un investimento e a una nuova coltura preferiscono lasciar perdere perché tanto poi si mangiano tutto gli animali. Tuteliamo gli animali ma non tuteliamo l’uomo nelle zone collinari o montane e questi prima o poi se ne vanno. Basterebbe migliorare i piani di abbattimento e permettere la caccia ai volatili ormai infestanti e tanti problemi si risolverebbero.

La nostra regione ha un patrimonio immobiliare di cascine e case rurali ormai quasi tutte disabitate che potrebbero ricevere il riconoscimento UNESCO di patrimonio dell’umanità, invece nessuno se ne cura e nessun amministratore ha mai pensato di lanciare un piano di recupero, ovviamente in accordo con privati ed enti che ne hanno la proprietà. Basterebbe intervenire sull’enorme mole di normative che regolano l’edilizia e le ristrutturazioni prevedendo eccezioni, sgravi e via preferenziale. Si potrebbero anche prevedere contributi e facilitazioni per invogliare i proprietari a mettere mano a questo patrimonio che va in malora e che è la nostra storia e la cultura della nostra regione. La Regione trova 25 mila euro per coppie giovani che comprano case nuove ancora da costruire e non riesce a trovare risorse per salvaguardare l’esistente.

Un altro aspetto sul quale bisognerebbe fare di più è quello dei consorzi e cooperative, spesso proprietari di vere e proprie industrie di trasformazione. L’impressione che tutti hanno, in primis gli agricoltori, è che questi ormai vivono di una vita propria come un qualunque capitalista senza che al primo posto vi sia più la salvaguardia e la tutela del socio agricoltore. Ormai non vi è più nessuna differenza tra essere o non essere associati; i problemi economici del consorzio vengono fatti ricadere sui soci, le gestioni sono allegre e spesso improvvisate, spesso solamente il contributo pubblico riesce a tenere in vita strutture mal gestite e sviate dalla loro mission statutaria. Siamo arrivati alla beffa, che una nota struttura di trasformazione romagnola per festeggiare la notte rosa in riviera romagnola ha messo sul mercato un prodotto che esaltava il pompelmo rosa, prodotto tropicale, mentre il rosa della pesca nostrana, prodotto dai soci di quella cooperativa, non è neanche stato preso in considerazione provocando proteste e avvilimento. Bisognerebbe che il piano di sviluppo rurale prevedesse anche misure e azioni per riportare le strutture associate alla loro primaria funzione.

Molto vi sarebbe da dire e da fare anche se il corposo documento di quasi seicento pagine è già un piano che può impegnare per anni e decenni. L’importante è che non si perda di vista la coerenza tra esigenze, obiettivi conseguenti e azioni necessarie. Solo così si può raggiungere la sufficienza.

A nome del gruppo Forza Italia preannuncio il voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Bazzoni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dell’assessore Rabboni.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5751.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 5746

Delibera: «Elezione del Presidente dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) a norma della L.R. 10 aprile 1995, n. 29.» (170)

(Elezione del professore Angelo Varni)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che a norma dell’articolo 5 della legge regionale 29/1995 il Presidente è scelto tra eminenti personalità del mondo scientifico e culturale.

Ricordo che procederemo con votazione segreta a mezzo schede.

Ciascun Consigliere vota un solo nome, ci sarà l’appello nominale e non essendoci un consigliere-segretario in Aula chiedo al consigliere più giovane, che è il consigliere Favia, di venire qui alla Presidenza per fare l’appello nominale quando sarà il momento.

Apro il dibattito generale con relative proposte per la Presidenza dell’IBC.

Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.

 

PARIANI: Grazie, presidente. Ho chiesto la parola a nome della maggioranza per fare la proposta di rielezione del presidente in carica...

 

(brusio in Aula)

 

Le nostre norme prevedono la possibilità di un doppio mandato - si tratta di mandati che durano tre anni - e riteniamo di proporre il rinnovo dell’incarico della presidenza dell’IBACN il professor Angelo Varni. Credo che il suo curriculum sia così ampio che sia noto a tutti e ritengo anche di sottolineare che il suo lavoro è stato particolarmente prezioso su alcuni punti di fruizione e di allargamento della fruizione del patrimonio dei beni culturali della nostra regione e facendo un lavoro in particolare relativo alla sperimentazione e alla realizzazione di un progetto sui giovani per il territorio, sull’ampliamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie, che allarga la messa a disposizione dei beni culturali, in relazione col mondo della scuola e dell’istruzione col progetto "Io amo i beni culturali" e in particolare - lo voglio sottolineare - anche per il recupero nelle aree terremotate delle istituzioni culturali, delle funzioni bibliotecarie e la salvaguardia di tutto il patrimonio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Pariani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Io voterò e proporrò la candidatura, visto che credo in un cambio anche alla guida di questo ente, perché penso che sia salutare, dell’architetto Cervellati, che è una persona che da anni si batte su queste tematiche di altro profilo, competente e che credo possa dare un ottimo contributo in questo posto di altro profilo al vertice dell’IBACN.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Intanto è arrivato il consigliere segretario Corradi, quindi ringrazio il consigliere Favia ma chiedo al segretario Corradi di accostarsi al banco della Presidenza.

Visto che non ci sono altre proposte, chiudo il dibattito generale e chiedo agli scrutatori, che sono i consiglieri Paruolo, Moriconi e Lombardi, di avvicinarsi al tavolo sotto la Presidenza per le operazioni di voto.

Prego il consigliere-segretario Corradi di procedere all’appello nominale dei signori consiglieri.

 

Il consigliere-segretario effettua l'appello dei consiglieri:

 

AIMI Enrico

presente

ALESSANDRINI Tiziano

presente

BARBATI Liana

presente

BARBIERI Marco

presente

BARTOLINI Luca

assente

BAZZONI Gianguido

presente

BERNARDINI Manes

presente

BIGNAMI Galeazzo

assente

BONACCINI Stefano

presente

CARINI Marco

presente

CASADEI Thomas

presente

CAVALLI Stefano

presente

CORRADI Roberto

presente

COSTI Palma

presente

DEFRANCESCHI Andrea

assente

DONINI Monica

assente

ERRANI Vasco

assente

FAVIA Giovanni

presente

FERRARI Gabriele

presente

FIAMMENGHI Valdimiro

presente

FILIPPI Fabio

presente

GARBI Roberto

presente

GRILLINI Franco

presente

LEONI Andrea

presente

LOMBARDI Marco

presente

MALAGUTI Mauro

presente

MANDINI Sandro

presente

MANFREDINI Mauro

presente

MARANI Paola

presente

MAZZOTTI Mario

presente

MEO Gabriella

assente

MONARI Marco

presente

MONTANARI Roberto

presente

MORI Roberta

presente

MORICONI Rita

presente

MUMOLO Antonio

presente

NALDI Gian Guido

presente

NOÈ Silvia

presente

PAGANI Giuseppe Eugenio

presente

PARIANI Anna

presente

PARUOLO Giuseppe

presente

PIVA Roberto

presente

POLLASTRI Andrea

presente

RIVA Matteo

assente

SCONCIAFORNI Roberto

presente

SERRI Luciana

presente

VECCHI Alberto

presente

VECCHI Luciano

presente

VILLANI Luigi Giuseppe

presente

ZOFFOLI Damiano

assente

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

42

Assenti

8

Voti a favore del sig. Varni

21

Voti a favore del sig. Cervellati

11

Voti a favore del sig. Riccomini

2

 

Voti a favore del sig. Prandelli

1

Schede bianche

6

 

Schede nulle

1

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo eletto, quale Presidente dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, il prof. Angelo Varni.

 

OGGETTO 5167

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del Servizio sanitario regionale". A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Defranceschi, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Mandini, Monari, Casadei, Mazzotti, Carini, Pariani, Mumolo, Serri, Piva, Alessandrini, Montanari, Favia (Testo Base) (96)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1118

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche» A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati e Mandini

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione "Politiche per la salute e Politiche sociali" nella seduta dell’1 luglio 2014, è composto da otto articoli, regolarmente corredato da scheda tecnico-finanziaria. Il relatore della Commissione, il consigliere Franco Grillini, ha presentato la relazione scritta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI, relatore: Grazie, presidente. La relazione scritta già consegnata mi consente di essere decisamente più breve e mi limiterò qui a ribadire alcuni punti della relazione ricordando che la trattazione di questo argomento ha data ormai dal 2011, quando venne presentato il primo progetto di legge, poi sostituito dall’attuale testo base, in seguito al forte cambiamento della normativa nazionale che nel frattempo era intervenuto, quindi abbiamo deciso di presentare un nuovo testo di legge per tenere conto dei cambiamenti della normativa. L’utilizzo terapeutico dei "farmaci cannabinoidi" rappresenta una terapia farmacologica di apprezzabile efficacia nel trattamento di patologie e sintomi di nota gravità, come confermato da numerose fonti medico-scientifiche nonché da diverse pubblicazioni ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Più in particolare, dalle ricerche dell’OMS risulta che i medicinali cannabinoidi risultano efficaci nel trattamento della nausea e del vomito in pazienti affetti da neoplasie ed AIDS, nella cura dell’asma, del glaucoma, del morbo di Parkinson, dell’epilessia, del diabete, dell’emesi, di alcune spasticità croniche, nonché nel trattamento del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla o nei pazienti affetti da cancro. Secondo le medesime evidenze scientifiche, a fronte di apprezzabili proprietà terapeutiche, dall’utilizzo di farmaci cannabinoidi derivano effetti collaterali di minor impatto rispetto a quelli conseguenti alla somministrazione di altri farmaci di comune impiego. L’uso di cannabinoidi consente infatti di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei (come la morfina), la cui assunzione può ingenerare fenomeni di assuefazione nonché effetti indesiderati di rilevante entità (come il blocco intestinale).

Le proprietà farmacologiche dei medicinali cannabinoidi rilevate a livello scientifico sono state cristallizzate a livello di normativa nazionale: l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi è, infatti, autorizzato fin dal 2007. In particolare, con il decreto del Ministero della Salute (l’allora senatrice Livia Turco) 18 aprile 2007, n. 98, si è riconosciuto normativamente l’utilizzo terapeutico del principale principio attivo della cannabis, il THC, e di due medicinali cannabinoidi di origine sintetica, il Dronabinol e il Nabilone. Segnatamente, sul presupposto della loro efficacia "nel trattamento di patologie neurodegenerative" e "nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei", i citati farmaci cannabinoidi sono stati inseriti nella "tabella dei medicinali" (attuale denominazione) allegata al DPR n. 309.

Nonostante l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi abbia un effetto curativo riconosciuto da evidenze scientifiche e nonostante sia autorizzato e pienamente legittimo ai sensi della citata normativa nazionale, la possibilità per i pazienti di accedere a tale tipologia di cura è rimasta molto limitata a causa dei costi molto elevati dei farmaci stessi, delle difficoltà burocratiche che ostacolano il reperimento dei medicinali e di una diffusa disinformazione, elementi di criticità che si traducono in sofferenza e pregiudizio del diritto alla salute che, come tutti sanno, è garantito dalla nostra Costituzione. Le istanze di tutela della salute e completa presa in carico dei pazienti, in uno con l’esigenza di garantire un accesso regolamentato e quindi sicuro ai farmaci cannabinoidi, richiedono - se non impongono - che il Servizio sanitario adotti adeguati presidi e modalità organizzative per rendere effettivamente disponibile e fruibile in sicurezza terapie farmacologiche i cui effetti terapeutici risultano di riconosciuta evidenza scientifica.

Dal quadro delineato emerge la necessità di approvare una normativa regionale che disciplini gli aspetti organizzativi attinenti alle modalità di erogazione di farmaci cannabinoidi da parte del Servizio sanitario regionale, analogamente a quanto già avvenuto in altre Regioni. Noi siamo la dodicesima Regione che discute di questo tema e a parte la Sicilia, che ha risolto la questione con una delibera di Giunta, le altre Regioni sono intervenute esattamente come noi, cioè con un progetto di legge del Consiglio. La prima Regione che l’ha approvata è stata la Toscana, e su di essa voglio ricordare un fatto umanamente importante, cioè che una Consigliera del Partito Democratico affetta da tumore terminale aveva lasciato come testamento politico al proprio partito e al Consiglio regionale la richiesta di approvare questa legge, cosa che è avvenuta anche in ricordo della Consigliera. Le altre Regioni sono la Liguria, il Veneto, le Marche, il Friuli-Venezia Giulia, l’Abruzzo, la Puglia, la Sicilia, l’Umbria e la Basilicata, provvedimenti che sono stati approvati praticamente all’unanimità con il voto di tutti i gruppi consiliari. Pensiamo per esempio al Veneto di Zaia che ha una normativa analoga a quella che discutiamo oggi in questa sede.

Più in particolare, l’obiettivo che si intende perseguire è quello di introdurre nell’ordinamento regionale disposizioni organizzative, ed è bene che sia chiaro che noi stiamo discutendo di disposizioni organizzative. Non modifichiamo assolutamente la normativa nazionale, che rispettiamo in toto, ma diciamo solo che discutiamo di come organizzare questo farmaco e di come renderlo fruibile ai pazienti. Queste disposizioni organizzative sono finalizzate a rendere effettiva la reperibilità e la disponibilità a carico del Servizio sanitario regionale dei farmaci cannabinoidi, al fine unico di consentirne l’impiego esclusivamente per finalità terapeutiche. Ciò, fermo restando che la classificazione di tali tipologie di medicinali nonché le relative modalità di prescrizione, allestimento e dispensazione sono e rimangono definite dalla normativa statale, per garantirne l’uniformità su tutto il territorio nazionale (Sentenze Corte costituzionale n. 141 del 2013 e n. 8 del 2011). Per non dilungarmi più di tanto, perché i colleghi hanno ricevuto la relazione scritta, che è estremamente dettagliata e spiega nei minimi particolari articolo per articolo la norma, c’è stata una discussione estremamente approfondita e credo anche appassionata in sede consiliare, voglio terminare citando la clausola valutativa, prima però vorrei citarvi un dato che mi sembra significativo, ossia che la norma esiste dal 2007 varata dall’allora Ministro della Salute Turco e finora nella nostra regione, a decorrere da quell’anno e a tutt’oggi sono stati seguiti duecento pazienti (per l’esattezza 236) con cure a base di cannabinoidi, di cui solo ventisette con oneri non a carico del servizio regionale.

Questo dato è estremamente significativo perché chiarisce che non ci sarà, come qualcuno ha paventato, un eccesso di esborso da parte del Servizio sanitario regionale. Noi abbiamo messo su questa normativa una clausola valutativa molto severa che i colleghi possono leggere nell’articolato che hanno a disposizione. Prevede l’analisi dell’andamento del numero di pazienti trattati nel territorio regionale con farmaci cannabinoidi, distinti per patologia e per tipologia di assistenza, evidenziando i relativi effetti, interviene sull’andamento della spesa e all’ammontare degli oneri a carico del Servizio sanitario regionale conseguentemente all’applicazione della presente legge regionale e sulle criticità eventualmente emerse in sede di applicazione ed attuazione della presente legge, con specifico riguardo alle disomogeneità riscontrate sul territorio regionale e alle problematiche inerenti all’acquisizione e all’erogazione dei farmaci cannabinoidi.

Ovviamente qualsiasi relatore è affezionato al proprio progetto di legge e non può che essere altrimenti, perché lo ritiene un po’ figlio suo, ma consentitemi di dire che questo progetto di legge è stato elaborato con grandissima cura anche e soprattutto sul piano tecnico e quindi vorrei ringraziare, soprattutto per quanto riguarda la stesura della norma finanziaria che si è rivelata particolarmente laboriosa, i tecnici dell’Assemblea, che hanno seguito con numerosa quantità di tempo e di energia spesi, naturalmente i tecnici miei collaboratori che hanno fatto un lavoro egregio e che hanno consentito la stesura di quello che a me pare uno dei migliori progetti di legge in questo campo, se non - consentitemi questa piaggeria - il migliore in assoluto. Tutto ciò nell’interesse dei pazienti.

Qualcuno paventa un eccesso - l’ho detto prima - di spesa o un eccesso di prescrizioni ma non sarà così perché purtroppo su questa materia siamo di fronte anche a un pregiudizio culturale che colpisce e caratterizza molti medici di base e molti medici specialisti. Pensate che a tutt’oggi per quanto riguarda la terapia del dolore noi abbiamo molti medici che non la prescrivono benché esista una legge nazionale, che è una legge recente, e il fatto che sia recente deve farci riflettere. Saremo anche di fronte alla necessità di chiarire bene quelle che sono le evidenze terapeutiche e quello che è il suo utilizzo. Mi preme sottolineare - lo abbiamo già detto e consentitemi di ripeterlo - che l’utilizzo di questi medicinali consentirà di sostituire molti oppiacei, soprattutto nella terapia del dolore, senza le conseguenze e gli effetti collaterali degli oppiacei stessi e addirittura con una riduzione dei costi per il Servizio sanitario regionale.

Noi stiamo facendo questa normativa, che è esclusivamente di carattere terapeutico e organizzativo, nell’interesse dei pazienti perché va a incidere in alcune patologie estremamente gravi e credo che sia doveroso da parte nostra come amministratori pubblici essere dalla parte di chi soffre e di chi sta male, soprattutto in molti casi di chi ci sta lasciando.

(La relazione integrale del consigliere Grillini è pubblicata in allegato)

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Apro il dibattito generale sulla legge.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Ho partecipato al dibattito avvenuto in Commissione su questo progetto di legge e a livello personale devo dire che ho apprezzato il lavoro del collega Grillini e ho apprezzato soprattutto il fatto che il collega Grillini abbia tenuto un profilo politico molto basso su questo tema e abbia con una certa chiarezza spiegato bene, quindi mi complimento con lui, in Commissione come al di là del titolo che potrebbe suscitare qualche perplessità, perché si parla di cannabinoidi e di sostanze stupefacenti, in realtà va a collocarsi dentro un quadro di legislazione nazionale, se non ho colto male, o va a incidere soprattutto per quanto riguarda la somministrazione di questi farmaci nei casi in cui altre cure a pazienti terminali non servono. Quindi è una finalità meramente terapeutica. Il collega Grillini in Commissione sotto questo aspetto mi ha anche rassicurato sul tema dei costi, anche se nella sanità parlare di costi è sempre un po’ difficile perché se il risultato di curare bene un paziente si raggiunge bisognerebbe cercare di non guardare al costo dello stesso. Buona è anche la clausola valutativa, che dà anche una certa garanzia di poter andare a verificare in concreto la ricaduta del provvedimento che l’Assemblea licenzierà per vedere che non vi sia degli abusi e quant’altro. Al di là del titolo, che potrebbe far pensare in un primo aspetto a qualcosa collegato, e quindi il timore che qualcuno possa obiettare a un abuso e a una liberalizzazione di queste sostanze, mi sembra che tutti i controlli che seguiranno devono far pensare che parliamo solo di cura e riabilitazione, quindi di tutela della salute. Non mi sono fatto onestamente ingannare dal titolo ma sono andato a leggere il provvedimento, come normalmente faccio, e questo articolato dispone anche una collaborazione con l’Università, se non leggo male l’articolo 5, per specifici percorsi di formazione e aggiornamento per il personale sanitario sull’utilizzo, sull’efficacia e sullo sviluppo biomedico e sanitario di questo tipo di farmaci. Mi rimane un dubbio di natura politica come mai il collega Grillini presentò questo progetto di legge illo tempore ma solo a chiusura della legislatura questo sia in discussione. Progetti di legge non ne ho più presentati perché, al di là della problematica della scheda tecnico-finanziaria, vedevo tanti progetti della minoranza - lo dico a conclusione della legislatura - la cui bontà, il fondamento e il contenuto venivano poi insabbiati in attesa di un testo base o della maggioranza o della Giunta sullo stesso tema che assorbisse il progetto di legge della minoranza, ma essendo Grillini un autorevole esponente della maggioranza mi sono chiesto, e l’ho chiesto anche in Commissione, come mai sia rimasto arenato per tanto tempo questo suo progetto di legge. Ma al di là di questo, penso che ci siano degli aspetti valutabili, che abbia anche un certo supporto normativo e giuridico, infatti è citata anche una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 185, sul diritto alla somministrazione gratuita.

Avevo posto un tema, forse nella relazione mi è sfuggito, ma magari il presentatore potrà ribadirlo, mi riferisco al tema del confronto con gli altri Paesi. Mi spiego meglio: noi abbiamo una legislazione nazionale sulla base della quale le regioni, ivi compresa l’Emilia-Romagna, devono legiferare. Ora, il consigliere Grillini, che ringrazio perché ha fatto un lavoro di cortesia nei confronti dei consiglieri di opposizione, in commissione ha distribuito tutte le posizioni delle altre regioni, con le espressioni di voto dei singoli gruppi politici, che presentavano o sottoscrivevano analogo progetto di legge. È stato apprezzabile quest'atto del collega di consegnare preliminarmente a tutti, soprattutto ai colleghi dell'opposizione, questo documento con le posizioni dei vari gruppi politici, per renderci edotti per esempio su come ha votato il gruppo di Forza Italia nel Lazio. Io l’ho esaminato attentamente, anche se devo dire con grande franchezza, collega Grillini, che forse i testi non erano proprio collimanti, tuttavia lei ha dato atto che in molte regioni, dove governiamo o siamo all'opposizione, il provvedimento è stato abbastanza "potabile", se così possiamo definirlo.

Naturalmente, lascio alla sensibilità dei miei colleghi la valutazione sul provvedimento, ma credo di avere avuto la garanzia che non è, come a volte la maggioranza di centro-sinistra ha fatto, ma per la serietà del collega Grillini, una legge spot, una legge bandiera. Si tratta di una battaglia in cui il collega Grillini crede, e, considerata la passione politica che lo contraddistingue, penso di poter dire che questo testo è molto sentito da parte del collega, anche se è arrivato in discussione molto tardi.

Devo ringraziare anche la collega Barbati, cofirmataria del provvedimento, la quale dimostra sempre grande attivismo in tal senso. Come dicevo, lascio agli altri colleghi ulteriori valutazioni in merito, io ho fatto una panoramica generale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente.

Anche la Regione Emilia-Romagna arriva a pronunciarsi su un testo di legge che prevede alcune disposizioni organizzative per l'erogazione dei farmaci a base di cannabinoidi con finalità terapeutiche. Si tratta di un progetto di legge che praticamente si esprime su due aspetti fondamentali. In primo luogo sulle modalità procedurali, quindi le modalità che consentono di ricorrere ad un trattamento con farmaci contenenti principi attivi a base di cannabinoidi. In secondo luogo, chiarisce che, laddove ricorrano determinate condizioni, questi farmaci contenenti principi attivi a base di cannabinoidi possono rientrare nel sistema sanitario regionale, che se ne farà carico.

Si tratta di un progetto di legge che, secondo il mio punto di vista, ricalca lo stile normativo che ha caratterizzato tante altre regioni sulla materia. Ho avuto modo, dopo diversi approfondimenti, innanzitutto di prendere atto che nulla cambia se non il fatto che oggi ci siano le condizioni per far rientrare nella spesa sanitaria questi farmaci, quando rientrino nei LEA, ma soprattutto apprezzo il fatto che in questo progetto di legge si definisca in modo più preciso il percorso, la procedura che la Regione deve rispettare affinché si possa riconoscere la copertura sanitaria a seguito della prescrizione di questi farmaci.

L'aspetto che mi ha convinto ad esprimere un parere favorevole rispetto al provvedimento in esame è che la procedura ha luogo se e solo se il trattamento parte da una valutazione di carattere specialistico, quindi a monte dell'assunzione di questi farmaci vi è sempre e comunque una valutazione specialistica che avverrà in ospedale o ad opera di medici convenzionati, medici specialisti, che, attraverso un protocollo terapeutico, provvederanno alla definizione di un percorso, cui dovranno attenersi anche i medici di medicina generale nella prescrizione di questi farmaci.

Per quanto mi riguarda era molto importante avere una garanzia in tal senso, ossia che l'avvio del protocollo terapeutico partisse da una legittimazione di carattere specialistico, quindi ho apprezzato il fatto che nella redazione del testo questo passaggio sia stato assolutamente chiarito, così come enuncia l'articolo 4 che chiarisce il protocollo terapeutico.

Credo che tale precisazione sia un atto dovuto data la delicatezza della materia, una materia che, in sede di stesura normativa, non deve assolutamente prestare il fianco al fatto che la prescrizione possa avvenire con delle modalità che non danno garanzie rispetto al fatto che noi stiamo discutendo di sostanze che contengono principi attivi riconducibili ai cannabinoidi, e che comunque sia, al di là del fatto che vengano prescritte per determinate patologie, creano forme di dipendenza. Pertanto, è molto bene che la prescrizione sia tutelata dal protocollo terapeutico.

Ritengo che la discussione che ha avuto luogo in Aula abbia evidenziato tutta una serie di aspetti. Io per prima ribadisco che, sebbene il tema riguardi sostanze cannabinoidi, mi sono impegnata affinché l'approccio fosse, come sempre, laico, quindi in pongo in modo positivo rispetto al contenuto di questo progetto di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Ha chiesto di parlare il consigliere Piva. Ne ha facoltà.

 

PIVA: Grazie, presidente.

Solo poche parole per testimoniare la mia personale convinzione, quindi il mio voto favorevole a questo progetto di legge, che nasce da lontano, e che pone la nostra Regione, come ricordava il relatore, al pari di altre dieci, dodici regioni che hanno già deliberato in materia.

La finalità della legge è già stata spiegata. Ricordo anch'io, ma queste sono notizie di patrimonio comune, non è necessario avere grosse capacità di approfondimento scientifico, ma il riconoscimento dell'effetto positivo di questo tipo di farmacologia è evidente in particolare, come si ricordava, in alcune patologie. Sottolineo i malati terminali che hanno determinate sofferenze, in particolare da tumore, e in tante altre particolari e specifiche patologie, dal diabete al Parkinson, alla spasticità e via dicendo.

Sappiamo che questo tema è regolamentato da legge nazionale, quindi in realtà, come veniva sottolineato, ci troviamo di fronte ad una legge di tipo organizzativo, che fa un po' di ordine da una parte, e che dall'altra dà qualche sicurezza in più nei confronti dei fruitori che, fino all'approvazione di questa legge, dovevano affrontare un percorso che era molto più difficile da seguire e con indicazioni meno precise.

Peraltro, noi oggi approviamo la legge, ma da qui a breve la Giunta dovrà farsi carico di alcuni compiti per regolamentare ed approvare in modo omogeneo la fruizione dei farmaci su tutto il territorio regionale, di monitorare l'andamento della somministrazione dei farmaci, di promuovere la massima riduzione dei tempi di attesa, di promuovere queste importanti adeguate modalità informative, che è un aspetto da sottolineare, perché è una informazione corretta, validata dalla letteratura scientifica non solo nazionale, ma anche internazionale, e così come in termini di sanità la nostra Regione svolge su tanti temi, auspico che sia fatto anche su questo tema, perché se non si conosce, come in tutte le cose, non si ha la capacità di scegliere, ché questa deve essere non un’imposizione, ma una capacità di scelta.

Solo questi pochi concetti perché è già stato detto tutto. La relazione scritta peraltro è molto precisa, puntuale, richiama la normativa nazionale, richiama dei temi molto, molto puntuali. Il parere è positivo nei confronti di un testo di legge che rappresenta un momento di civiltà da parte anche della nostra Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Piva.

Non essendovi altri interventi, dichiaro chiuso il dibattito generale.

A questo punto, diamo inizio all'esame dell'articolato. Comunico che è pervenuto un solo emendamento, che sarà presentato dal proponete al momento opportuno.

Metto in discussione l'art. 1, Disposizioni generali.

È aperta la discussione generale. Nessuno chiede di intervenire. Dichiaro chiuso il dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente.

Era mia intenzione intervenire in sede di discussione generale, ma sono arrivato in ritardo, quindi approfitto di questa occasione per fare qualche breve considerazione.

Nel merito della legge, di cui sono cofirmatario, che condivido profondamente, non ho nulla da aggiungere a quanto detto dal relatore, da cui mi sento perfettamente rappresentato, tuttavia, presidente, vi è un tema che sottende alla legge…

 

PRESIDENTE (Costi): Consigliere, solo per farle notare che non siamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge, siamo alle dichiarazioni di voto sull'articolo 1. Prego.

 

FAVIA: Ne sono consapevole, presidente. Come dicevo, volevo intervenire in dibattito generale, ma sono arrivato in ritardo.

Dicevo che vi è un tema che aleggia, uno spirito che si aggira attorno a questa legge: il tema centrale legato alla canapa, che è un tabù politico. È il tema dell'uso, del consumo ludico di canapa. Un tema a cui sempre più Paesi, dalle Americhe all'Europa, stanno dando risposta, e che un Paese alquanto retrogrado, qual è l'Italia, non riesce ad affrontare.

Ebbene, oggi abbiamo a disposizione un dato sul consumo che si rifornisce attraverso il mercato illegale. Abbiamo quindi dei prodotti, delle sostanze che circolano in maniera non controllata, probabilmente, con dei livelli di principi attivi elevati, teoricamente al di sopra di alcune soglie anche pericolosi. Abbiamo un fenomeno che non si può pensare di cancellare, di combattere, che è diffuso, che fa ormai parte della nostra società, che lo Stato potrebbe regolamentare e controllare.

Infatti, la politica non può mettersi in cattedra e decidere sulla libertà personale, decidere come i cittadini devono vivere, la politica deve gestire la complessità, il più delle volte deve cercare di limitare il danno. Mi auguro pertanto - e concludo perché non è questo il tema - che questo dibattito arrivi anche in questa Regione. Dico questo perché ho sentito una certa timidezza, una certa difficoltà da parte della maggioranza a parlare della questione. Penso ad esempio al tema della coltivazione. La canapa è stata una grande risorsa della nostra società, ha anche un utilizzo di tipo ludico sicuramente non da criminalizzare, un utilizzo che si presta alla stesse considerazioni che si fanno per l'alcol: se non vi è un abuso, non è compromettente né per la salute né per la vita sociale delle persone.

Spero quindi che il dibattito politico tocchi questo tema, perché si tratta di un tema che interessa sempre più cittadini, che quindi non deve essere affrontato in modo bigotto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà. Consigliera, le ricordo che siamo in dichiarazione di voto sull'articolo 1. Prego.

 

BARBATI: Grazie, presidente.

Vorrei rimanere al tema della legge che andiamo ad approvare, perché mi sembra che l'intervento precedente non abbia assolutamente parlato del problema che noi abbiamo affrontato, che - lo ribadisco - riguarda la salute dei cittadini che stanno male. Anzi devo dire che mi sembra abbastanza poco corretto portare all'interno del dibattito un tema, quello dell'uso della cannabis libera, che di sicuro non ci trova timidi, ma che, proprio per una questione di rispetto nei confronti delle persone che soffrono, non abbiamo introdotto in questo provvedimento.

Credo che il consigliere Grillini su queste tematiche non abbia alcuna timidezza. Devo dire anzi che ci sono persone che, in tempi non sospetti, si sono espresse in tal senso.

Pertanto, trovo estremamente strumentale da parte del collega Favia utilizzare questa tribuna per fare la sua "sparata", ma anche pericoloso perché immette in un dibattito, che finora mi è sembrato corretto e sensibile da parte di tutte le forze presenti in Consiglio, una tematica che in questo momento non c'entra. Il dolore delle persone va rispettato. In questo momento, noi siamo tenuti a pensare a quelle oltre duecento persone di cui diceva il collega Grillini, che hanno necessità di quel farmaco, nella speranza che in Emilia-Romagna non ci siano altre persone ad averne bisogno, anche se su questo non possiamo incidere, perché purtroppo la salute non si decide in quest'Aula.

In quest'Aula oggi dobbiamo riuscire ad individuare una strada per togliere la sofferenza e per aiutare queste persone. È questo che dobbiamo fare. Trovo ogni altro intervento fuori luogo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Barbati.

Se non vi sono altri interventi, chiudo le dichiarazioni di voto.

Gli scrutatori sono i consiglieri Paruolo, Moriconi e Pollastri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 1 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 2, Impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi in ambito ospedaliero o assimilabile.

 

(brusio in Aula)

 

Consiglieri, per cortesia, evitiamo i battibecchi in Aula, perché stiamo votando una legge importante.

È aperto il dibattito generale.

Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 2 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 3, Trattamento in ambito domiciliare.

È aperto il dibattito generale. Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 3 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 4, Protocollo terapeutico.

È aperto il dibattito generale. Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 4 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 5, Formazione e aggiornamento.

È aperto il dibattito generale. Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 5 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 6, Disposizioni attuative.

È aperto il dibattito generale. Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 6 è approvato.

Metto in discussione l'articolo 7, Clausola valutativa.

È aperto il dibattito generale. Nessuno avendo chiesto di intervenire, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nessuno avendo chiesto di intervenire di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 7 è approvato.

Sull'articolo 8, Norma finanziaria, insiste l'emendamento 1 a firma del consigliere Grillini, che interviene sulla scheda tecnico-finanziaria.

Apro la discussione generale congiunta su articolo ed emendamento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie. È come ha detto lei, presidente. Io non ho niente da aggiungere se non che l'emendamento va a sistemare la norma finanziaria in relazione ai numerosi emendamenti approvati in commissione. Si tratta di una scheda tecnico-finanziaria particolarmente curata, come i colleghi possono vedere, anche e soprattutto sotto il profilo tecnico. Anzi colgo l’occasione per ribadire il mio vivissimo ringraziamento nei confronti dei tecnici dell'Assemblea e dei miei collaboratori che hanno provveduto a mettere a punto questa scheda.

Vorrei ringraziare anche i colleghi che sono intervenuti, perché hanno colto lo spirito di questa legge, che ha ad oggetto la distribuzione del farmaco, nello spirito di favorire il benessere e la salute delle persone, intervenendo in situazioni a volte assolutamente drammatiche, nell'ambito delle quali questi farmaci hanno un'efficacia ormai acclarata.

Ringrazio anche i colleghi dell'opposizione che sono intervenuti, che hanno evidenziato la serietà di questo provvedimento. D'altra parte, nelle altre regioni questo provvedimento è stato adottato spesso all'unanimità, come in Basilicata, l'ultima regione che si è espressa in tal senso.

Mi auguro quindi che il provvedimento in esame abbia un ampio consenso. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini, relatore e presentatore dell'emendamento.

Non essendovi altri interventi, chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto sull'emendamento e sull’articolo 8.

Nessuno avendo chiesto di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1 a firma del consigliere Grillini.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 8 come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L'articolo 8 è approvato.

A questo punto, terminato l'esame dell'articolato, apro per le dichiarazioni di voto finali sull'intero progetto di legge. Ricordo che può intervenire un consigliere per gruppo, a meno che un consigliere non voglia intervenire in dissenso rispetto alla dichiarazione di voto del proprio capogruppo o di chi interviene per il gruppo.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

(I consiglieri Aimi e Bartolini dichiarano voto contrario)

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvato il progetto di legge recante: «Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del servizio sanitario regionale.»

A questo punto, mancando pochi minuti al termine fissato per la conclusione della seduta, chiudo i lavori, che riprenderanno alle ore 15.

Colleghi, ricordo che l'Ufficio di Presidenza è convocato alle ore 13,30, mentre la Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 14,30. Chiedo a tutti il massimo della puntualità perché nel pomeriggio abbiamo molti oggetti da trattare.

Grazie a tutti, consiglieri e tecnici.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,57

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI; gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA, Luciano VECCHI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell’art.65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Vasco ERRANI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta la consigliera Gabriella MEO.

 

OGGETTO 5167

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del Servizio sanitario regionale". A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Defranceschi, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Mandini, Monari, Casadei, Mazzotti, Carini, Pariani, Mumolo, Serri, Piva, Alessandrini, Montanari, Favia (Testo Base) (96)

 

Relazione del consigliere Franco Grillini

 

L’utilizzo terapeutico dei cd. "farmaci cannabinoidi" - descrittivamente intendendo come tali i medicinali a base di principi attivi della cannabis, siano essi di origine sintetica o vegetale - rappresenta una terapia farmacologica di apprezzabile efficacia nel trattamento di patologie e sintomi di nota gravità, come confermato da numerose fonti medico - scientifiche nonché da diverse pubblicazioni ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Più in particolare, dalle ricerche dell’OMS risulta che i medicinali cannabinoidi risultano efficaci nel trattamento della nausea e del vomito in pazienti affetti da neoplasie ed AIDS nella cura dell’asma, del glaucoma, del morbo di Parkinson, dell’epilessia, del diabete, dell’emesi, di alcune spasticità croniche, nonché nel trattamento del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla o nei pazienti affetti da cancro.

Secondo le medesime evidenze scientifiche, a fronte di apprezzabili proprietà terapeutiche, dall’utilizzo di farmaci cannabinoidi derivano effetti collaterali di minor impatto rispetto a quelli conseguenti alla somministrazione di altri farmaci di comune impiego: segnatamente, l’uso di cannabinoidi consente di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei (come la morfina), la cui assunzione può ingenerare - tra l’altro - fenomeni di assuefazione nonché effetti indesiderati di rilevante entità (come il blocco intestinale).

Le proprietà farmacologiche dei medicinali cannabinoidi rilevate a livello scientifico sono state cristallizzate a livello di normativa nazionale: l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi è, infatti, autorizzato fin dal 2007.

In particolare, con il decreto del Ministero della Salute 18 aprile 2007, n. 98 (cd. "decreto Turco"), si è riconosciuto normativamente l’utilizzo terapeutico del principale principio attivo della cannabis, il THC, e di due medicinali cannabinoidi di origine sintetica, il Dronabinol e il Nabilone: segnatamente, sul presupposto della loro efficacia "nel trattamento di patologie neurodegenerative" e "nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei", i citati farmaci cannabinoidi sono stati inseriti nella "tabella dei medicinali" (attuale denominazione) allegata al d.P.R. n. 309 del 1990 (cd. "Testo Unico in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope"), ossia nella tabella che indica le sostanze psicotrope con proprietà farmacologiche e pertanto utilizzabili in sede terapeutica.

Con il successivo decreto del Ministero della Salute 23 gennaio 2013 (cd. "decreto Balduzzi"), si è operato un ulteriore aggiornamento della citata "tabella dei medicinali", stabilendo l’inserimento nella stessa dei farmaci cannabinoidi di origine vegetale: se con il decreto del 2007 si sono autorizzati i medicinali cannabinoidi di origine sintetica, con il decreto del 2013 si sono ammessi anche i cannabinoidi a base naturale (sostanze vegetali, estratti e tinture), che possono quindi essere utilizzati come materia prima per l’allestimento di preparazioni magistrali da parte del farmacista su prescrizione medica.

Successivamente alla sentenza della Corte costituzionale n. 32 del 2014, che ha determinato la caducazione delle tabelle ministeriali delle sostanze stupefacenti di cui al T.U. n. 309 del 1990, secondo la nuova classificazione introdotta dal D.L. n. 36 del 2014 (cd. "decreto Lorenzin"), l’uso farmacologico della cannabis e dei suoi derivati resta confermato con l’inserimento dei principi attivi cannabinoidi nella "tabella dei medicinali di corrente impiego terapeutico soggetti a prescrizione medica da rinnovarsi di volta in volta" (ricetta non ripetibile).

Il D.L. n. 36 del 2014, nel riformulare l’art. 26 del T.U. n. 309 del 1990, conferma – inoltre - il divieto di coltivazione delle piante, salvo apposita autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute solo a istituti universitari e laboratori pubblici e unicamente per scopi scientifici, sperimentali o didattici; profilo della coltivazione che esula totalmente dal presente progetto di legge regionale.

Nonostante l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi abbia un effetto curativo riconosciuto da evidenze scientifiche e nonostante sia autorizzato e pienamente legittimo ai sensi della citata normativa nazionale, la possibilità per i pazienti di accedere a tale tipologia di cura è rimasta molto limitata, a causa dei costi molto elevati dei farmaci stessi, delle difficoltà burocratiche che ostacolano il reperimento dei medicinali e di una diffusa disinformazione: elementi di criticità che si traducono in sofferenza e pregiudizio del diritto alla salute.

Le istanze di tutela della salute e completa presa in carico dei pazienti, in uno con l’esigenza di garantire un accesso regolamentato e quindi sicuro ai farmaci cannabinoidi, richiedono – se non impongono - che il Servizio sanitario adotti adeguati presidi e modalità organizzative per rendere effettivamente disponibile e fruibile in sicurezza terapie farmacologiche i cui effetti terapeutici risultano di riconosciuta evidenza scientifica.     

Dal quadro delineato emerge la necessità di approvare una normativa regionale che disciplini – analogamente a quanto già avvenuto in altre Regioni (Toscana, Liguria, Veneto, Marche, Friuli Venezia – Giulia, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Umbria, Basilicata) - gli aspetti organizzativi attinenti alle modalità di erogazione di farmaci cannabinoidi da parte del Servizio sanitario regionale (di seguito: Ssr).

Più in particolare, l’obiettivo che si intende perseguire è quello di introdurre nell’ordinamento regionale disposizioni organizzative finalizzate a rendere effettiva la reperibilità e la disponibilità a carico del Ssr dei farmaci cannabinoidi, al fine unico di consentirne l’impiego esclusivamente per finalità terapeutiche.

Ciò, fermo restando che la classificazione di tali tipologie di medicinali nonché le relative modalità di prescrizione, allestimento e dispensazione sono e rimangono definite dalla normativa statale, per garantirne l’uniformità su tutto il territorio nazionale (Corte cost. sentt. n. 141 del 2013 e n. 8 del 2011).

Le finalità sottese all’intervento normativo regionale, e i limiti dello stesso, sono apprezzabili a fronte di un esame esegetico dell’articolato.

L’articolo 1 contestualizza il provvedimento normativo, anche in relazione alla disciplina regionale e statale vigente, quale intervento finalizzato a dettare disposizioni esclusivamente organizzative in ordine all’erogazione di farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del Ssr, specificando altresì che le misure previste siano predisposte in modo coerente con gli strumenti di programmazione in materia sanitaria e la loro attuazione avvenga comunque nel rispetto dei vincoli di bilancio e, quindi, nei limiti degli stessi.  L’obiettivo del progetto di legge è quello di assicurare una tutela complessiva del diritto alla salute, anche in attuazione dell’articolo 1, comma 2, lett. d), dello Statuto regionale, secondo cui tra gli obiettivi prioritari a cui la Regione orienta la propria azione vi è quello del "rispetto della persona, della sua libertà, della sua integrità fisica e mentale e del suo sviluppo".

Il comma 2 circoscrive puntualmente la nozione di farmaci cannabinoidi, precisando che - ai sensi e per gli effetti della normativa regionale - si intendono come tali solo ed esclusivamente i medicinali e le preparazioni magistrali a base dei principi attivi cannabinoidi riportati nelle tabelle ministeriali dei medicinali allegate al T.U. n. 309 del 1990.

A fini di chiarezza e completezza, si ritiene opportuno precisare che per "preparazione magistrale" s’intende - ex art. 3, comma 1, lett. a), del D.Lgs. n. 219 del 2006 - una sostanza medicamentosa allestita direttamente dal farmacista in base ad una prescrizione medica destinata a un determinato paziente (nel caso di specie, tra l’altro, dietro presentazione di ricetta medica da rinnovarsi volta per volta).

Il rinvio espresso alle tabelle ministeriali, ai fini della definizione di "farmaci cannabinoidi" che si assume nel progetto di legge, conferma che con il provvedimento legislativo non s’intende - né si potrebbe legittimamente - rendere accessibili farmaci cannabinoidi diversi o ulteriori rispetto a quelli già disponibili ai sensi della normativa statale vigente, né tantomeno s’intende introdurre nuove o sperimentali terapie praticabili; l’intervento normativo è volto, si ripete, esclusivamente ad organizzare le modalità di accesso dei pazienti ai farmaci cannabinoidi già prescrivibili e dispensabili ai sensi della normativa nazionale. Ciò, peraltro, in coerenza con la giurisprudenza costituzionale, secondo cui "interventi legislativi regionali (…) sono costituzionalmente illegittimi ove pretendano di incidere direttamente sul merito delle scelte terapeutiche in assenza di - o in difformità da - determinazioni assunte a livello nazionale (…). Nei limiti dei principi fondamentali, nulla vieta invece che le Regioni, responsabili per il proprio territorio dei servizi sanitari, dettino norme di organizzazione e di procedura, o norme concernenti l’uso delle risorse pubbliche in questo campo" (Corte cost., sent. n. 338 del 2003).

Il comma 3 del medesimo articolo 1 precisa che, per i farmaci cannabinoidi aventi l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (A.I.C.) in Italia, si osservano - a presidio del carattere esclusivamente terapeutico dell’impiego - le indicazioni contenute nel Prontuario terapeutico regionale.

Ancorché, per sua stessa natura giuridica, la riferita disposizione di legge debba avere carattere generale ed astratto e quindi essere suscettibile di applicarsi anche pro futuro ad una serie indefinita di casi, ad oggi, risulta autorizzato all’immissione in commercio in Italia solo un farmaco cannabinoide, inserito nel prontuario terapeutico con determinazione dell’Agenzia Italiana del FArmaco - AIFA n. 387 del 2013.

Ad eccezione di tale farmaco cannabinoide dotato di A.I.C., gli altri medicinali cannabinoidi sintetici e le infiorescenze vegetali di cannabis necessarie per l’allestimento di preparazioni magistrali devono essere importate da Paesi esteri (in specie, Olanda e Stati Uniti), secondo la procedura delineata dal D.M. 11 febbraio 1997 ("Modalità di importazione di specialità medicinali registrate all’estero"); il comma 4 dell’articolo 1 rinvia, pur se non espressamente, proprio a tale decreto, precisando altresì che le Ausl dovranno coadiuvare gli assistiti, data la complessità della procedura medesima, nel reperimento del farmaco dall’estero. Tale supporto organizzativo da parte degli enti del Ssr, non solo è funzionale all’efficienza della procedura e quindi alla riduzione dei tempi di attesa del farmaco, ma anche rappresenta l’ennesimo presidio alla regolarità tecnico - scientifica del percorso terapeutico intrapreso dal paziente.

Il comma 5 dell’articolo 1 rinvia, necessariamente per quanto sopra già rilevato, alla normativa statale e alle indicazioni contenute nelle farmacopee ufficiali, per quanto attiene alla procedura di allestimento delle preparazioni magistrali a base di cannabinoidi.

Il progetto die legge prevede che i farmaci cannabinoidi possano essere oggetto di impiego terapeutico in diverse sedi:

1) in ambito ospedaliero (o assimilabile, come gli hospice), con eventuale prosecuzione della cura in sede di dimissioni assistite dal medico ospedaliero proscrittore (articolo 2);

2) in ambito domiciliare (articolo 3).

L’articolo 2 disciplina l’impiego in ambito ospedaliero o assimilabile.

Ai sensi del comma 1, l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi si intende effettuato in ambito ospedaliero (o assimilabile) quando concorrono insieme due: 1) la fase di inizio del trattamento si svolga presso le strutture del Ssr che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero o assimilabile; 2) i farmaci cannabinoidi siano prescritti dal medico specialista che ha in cura il paziente, allestiti e dispensati dalla farmacia ospedaliera.

Nel caso in cui concorrano insieme le due condizioni, i relativi oneri sono posti a carico del Servizio sanitario regionale.

Ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 2, l’impiego terapeutico dei farmaci cannabinoidi si considera effettuato in ambito ospedaliero e i relativi oneri sono a carico del Ssr anche nell’ipotesi in cui il trattamento terapeutico sia iniziato in ambito ospedaliero e proseguito in sede di dimissioni assistite, ossia in regime di continuità terapeutica sotto il controllo del medico specialista ospedaliero proscrittore.

L’articolo 3 del progetto di legge disciplina il trattamento in ambito domiciliare, prevedendo – necessariamente - che i farmaci cannabinoidi possono essere prescritti secondo le modalità previste dalla normativa nazionale.

A fini di chiarezza circa il rinvio alla normativa nazionale relativa al regime di prescrivibilità dei farmaci cannabinoidi, si precisa quanto segue.

L’unico farmaco cannabinoide dotato di A.I.C. in Italia è soggetto a prescrizione medica tramite "ricetta limitativa non ripetibile", ossia da rinnovarsi volta per volta (ex artt. 88, 89 e 91 del D.Lgs. n. 219 del 2006); trattandosi di farmaco sottoposto a monitoraggio da parte dell’AIFA, la prescrizione è realizzabile unicamente tramite una piattaforma web predisposta dalla stessa Agenzia, sulla quale occorre che i medici prescrittori registrino i propri dati e quelli dei pazienti. Il medicinale è vendibile al pubblico solo su prescrizione di centri ospedalieri oppure di specialisti anche al di fuori dei centri stessi (in particolare, secondo la citata determinazione AIFA n. 387 del 2013, deve trattarsi uno specialista - neurologo) ex art. 93 del D.Lgs. n. 219 del 2006; agli stessi medici specialisti prescrittori è demandata, a monte, la diagnosi e, a valle, il controllo in fase di somministrazione.

Fermo restando il rispetto di tali formalità, il medicinale può essere utilizzato - come prevede espressamente il citato art. 93 - "anche in trattamenti domiciliari".

Il farmaco è disponibile presso le farmacie ospedaliere nonché presso le farmacie territoriali delle Ausl, ed è concedibile a carico del Servizio sanitario ove siano rispettate le suddette indicazioni di prescrizione.

A differenza del citato medicinale cannabinoide dotato di A.I.C., le infiorescenze di cannabis, anche necessarie per ottenere preparati magistrali, non sono autorizzate all’immissione in commercio in Italia, ma sono in vendita in Paesi esteri.

Per ottenere tali farmaci si possono seguire due diversi percorsi: l’importazione dall’estero ovvero la reperibilità tramite una qualsiasi farmacia di preparati magistrali.

Nel caso di importazione dall’estero, deve essere seguita la procedura di cui al citato D.M. 11 febbraio 1997, procedimento che si articola nei seguenti passaggi:

1) richiesta del medico che ha in cura il paziente (medico specialista oppure medico di medicina generale), sotto la propria diretta responsabilità;

2) la richiesta del medico prescrittore, redatta su apposito modulo ministeriale che attesti tra l’altro la mancanza di alternative terapeutiche, deve essere inoltrata al Ministero della Salute - Direzione Generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure - Ufficio Centrale Stupefacenti, tramite farmacia ospedaliera oppure tramite altra farmacia dell’Ausl territorialmente competente;

3) la stessa farmacia, a cui viene inviata l’autorizzazione ministeriale, si occupa dell’importazione del farmaco contattando direttamente la ditta estera;

4) il farmaco, giunto alla farmacia richiedente, può essere ritirato direttamente dal paziente.

Alternativamente alla descritta procedura, le infiorescenze di cannabis necessarie per allestire preparati magistrali possono essere ottenute tramite qualsiasi farmacia, su prescrizione non ripetibile del medico curante (specialista oppure medico di medicina generale) secondo le formalità prescritte dall’art. 5 del D.L. n. 23 del 1998 (cd. "legge Di Bella") e sotto la sua diretta responsabilità. In particolare, il farmacista trasmette la prescrizione del medico al fornitore italiano di medicinali autorizzato dal Ministero della Salute; il fornitore autorizzato provvede, a sua volta, ad importare - tramite l’Office for medicinal cannabis del Ministero della Salute olandese - le infiorescenze di cannabis dalle aziende olandesi produttrici; le infiorescenze vengono trasmesse alla farmacia italiana richiedente, che nei propri laboratori allestisce il preparato magistrale da consegnare direttamente al paziente. Il farmacista dovrà scaricare la sostanza dal registro di carico e scarico degli stupefacenti, conservare la ricetta medica in originale per due anni e dovrà altresì inviare entro la fine di ogni mese una copia della ricetta alla ASL, mentre l’originale rimane in farmacia allegata al registro stupefacenti (art. 45 del T.U. n. 309 del 1990).

Nei casi citati, di impiego terapeutico di farmaci cannabinoidi importati, i relativi oneri sono a carico del SSR se la richiesta proviene da uno specialista ospedaliero per un uso in ambito ospedaliero; tale fattispecie, infatti, rientra nella previsione di cui all’articolo 2 che disciplina l’impiego terapeutico in ambito ospedaliero.

Con l’articolo 3 del progetto di legge, sul presupposto che fuori dall’ambito ospedaliero (prescrizione da parte di medico specialista privato non ospedaliero oppure prescrizione del medico di medicina generale) la rimborsabilità dei farmaci cannabinoidi importati è a discrezione dei servizi sanitari regionali, si sceglie di porre a carico del Ssr anche i farmaci utilizzati fuori dal percorso ospedaliero, ma solo qualora il farmaco stesso sia prescritto da un medico dipendente o convenzionato con il Ssr e la prescrizione sia effettuata mediante l’impiego del ricettario del Ssr stesso.

Tale previsione si pone in linea con la costante giurisprudenza costituzionale, secondo cui "il legislatore nazionale non esclude che (…) una Regione possa differenziare per il suo territorio il livello di rimborsabilità dei farmaci" (Corte cost., sent. n. 44 del 2010).

Peraltro, è pur vero che la Regione, nel farsi carico degli oneri derivanti dal servizio sanitario, deve operare nell’ottica del contenimento della spesa farmaceutica, ma è altrettanto vero che nel bilanciamento tra criterio di economicità e diritto alla salute, quest’ultimo debba prevalere (Corte cost., sent. n. 185 del 1998), finanche a configurarsi un "diritto alla somministrazione gratuita del farmaco".

A favore della scelta di porre a carico del Ssr anche i farmaci cannabinoidi impiegati per scopi terapeutici in ambito domiciliare, per vero, si pongono - oltre e prima ancora di argomenti giuridici - ragioni di solidarietà e tutela della salute: rendere effettivamente disponibili farmaci che, altrimenti, per il loro costo, sarebbero inaccessibili per alcuni pazienti, con grave pregiudizio di quell’obiettivo di "completa presa in carico del paziente" che è a fondamento dell’intero Ssr.

Al fine di presidiare la sicurezza nell’impiego farmacologico dei farmaci cannabinoidi, l’articolo 4 prevede che l’utilizzo di tali medicinali debba avvenire, in ogni caso e quindi sia nell’ipotesi di trattamento ospedaliero (articolo 2) sia nell’ipotesi di trattamento domiciliare (articolo 3), nell’ambito di un protocollo che evidenzi l’obiettivo terapeutico e la sicurezza nell’uso dei farmaci stessi nonché preveda criteri di follow-up del paziente.

L’articolo 5 prevede che la Regione, anche in collaborazione con le Università, promuova specifici percorsi di formazione e aggiornamento per il personale sanitario sull’utilizzo, sull’efficacia e sullo sviluppo biomedico e sanitario dei farmaci cannabinoidi: la finalità perseguita è quella di favorire la diffusione della conoscenza delle evidenze scientifiche più aggiornate sull’impiego terapeutico di tali medicinali.

L’articolo 6 prevede che la Giunta possa adottare disposizioni attuative per garantire l’omogenea interpretazione e applicazione della normativa su tutto il territorio regionale.

In particolare, la disposizione in esame prevede che la Giunta:

a) possa adottare atti esplicativi (delibere, determine o circolari) delle disposizioni contenute nel testo di legge e, quindi, sulla loro applicazione ed interpretazione;

b) possa elaborare proposte e pareri sull’utilizzo terapeutico e più appropriato dei farmaci cannabinoidi;

c) monitori l’utilizzazione sul territorio regionale dei farmaci cannabinoidi, ciò anche al fine di assolvere al "mandato di analisi e valutazione" cristallizzato nella clausola valutativa di cui all’articolo 7;

d) promuova la massima riduzione dei tempi di attesa, la maggiore facilità di accesso alle terapie mediante l’impiego terapeutico dei medicinali cannabinoidi, la semplificazione delle procedure preordinate all’acquisizione dei farmaci cannabinoidi.

Anche in un’ottica pro futuro, con l’obiettivo di promuovere progetti di approvvigionamento di farmaci cannabinoidi e - specularmente - di ridurre la spesa sostenuta dal Ssr per l’importazione di medicinali cannabinoidi dall’estero, si prevede, infine, che la Regione possa stipulare convenzioni con i centri e gli istituti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, alla produzione dei farmaci cannabinoidi.

L’articolo 7 reca la cd. "clausola valutativa", preordinata a consentire il controllo, da parte della Giunta e dell’Assemblea legislativa, sull’attuazione della legge, anche la fine di valutarne i risultati in sede di applicazione. A tali fini, si prevede che - con cadenza triennale -  la Giunta presenti alla commissione assembleare competente una relazione sull’attuazione e sugli effetti della legge, con particolare riferimento:

a) all’analisi dell’andamento del numero di pazienti trattati nel territorio regionale con farmaci cannabinoidi, distinti per patologia e per tipologia di assistenza, evidenziando i relativi effetti;

b) all’andamento della spesa e all’ammontare degli oneri a carico del Ssr conseguentemente all’applicazione della presente legge regionale;

c) alle criticità eventualmente emerse in sede di applicazione ed attuazione della presente legge, con specifico riguardo alle disomogeneità riscontrate sul territorio regionale e alle problematiche inerenti all’acquisizione e all’erogazione dei farmaci cannabinoidi.

L’articolo 8 reca la "Norma finanziaria", in cui sono dettagliatamente indicati i capitoli del bilancio regionale impegnati per far fronte agli oneri derivanti dall’attuazione della legge.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5167

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del Servizio sanitario regionale". A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Defranceschi, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Mandini, Monari, Casadei, Mazzotti, Carini, Pariani, Mumolo, Serri, Piva, Alessandrini, Montanari, Favia (Testo Base) (96)

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 29

Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI.

 

Contrari: 2

Enrico AIMI, Luca BARTOLINI,

 

Astenuti: 6

Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI,

 

Assenti: 13

Gianguido BAZZONI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Gabriella MEO, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5511

Delibera: «Approvazione del Programma Operativo Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2014-2020 in attuazione del Reg.(CE) n. 1303/2013. (Proposta della Giunta regionale in data 28 aprile 2014, n. 574) (168)

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Sostituire il punto 1), lettera d) del deliberato con la seguente formulazione:

"la Determinazione n. 9666 dell'11 luglio 2014 avente ad oggetto: "Parere motivato del Programma Operativo regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2014-2020" - (Allegato n. 4);

Tale determinazione è stata approvata successivamente alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni legate alla procedura di VAS."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Sostituire il punto 1), lettera e) del deliberato con la seguente formulazione:

"Dichiarazione di Sintesi (art. 17 D.Lgs 152/2006) della Valutazione ambientale del Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 (Allegato n. 5);

È stato possibile redigere questo documento a seguito dell'approvazione della determinazione di cui all'emendamento n. 1."»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Al punto 3) del deliberato inserire dopo la parola "comunitari" le parole "e dei soggetti incaricati della valutazione ex ante."»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Inserimento dell’Allegato n. 4 "Determinazione n. 9666 dell'11 luglio 2014 avente ad oggetto: "Parere motivato del Programma Operativo regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2014-2020""»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Inserimento dell’Allegato n. 5 "Dichiarazione di Sintesi (art. 17 D.Lgs 152/2006) della Valutazione ambientale del Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020"»

(Approvato)

 

OGGETTO 5751

Delibera: «Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013. (Proposta della Giunta regionale in data 30 giugno 2014, n. 978) (169)

 

Emendamento 1, a firma dell’assessore Rabboni:

«Modificare il dispositivo della delibera:

"1) di approvare la proposta di "Programma di Sviluppo Rurale dell'Emilia-Romagna 2014-2020", nella formulazione di cui all'Allegato 1), parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2) di delegare, con riferimento alle procedure di cui all'art. 29 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, l'Assessore Agricoltura a intrattenere i rapporti con lo Stato nazionale e con la Commissione Europea, nonché a seguire il percorso di negoziato necessario per l'approvazione del suddetto Programma da parte della Commissione;

3) di autorizzare l'Autorità di Gestione ad apportare al Programma, in sede di presentazione all'Organo comunitario, gli eventuali adeguamenti di carattere redazionale resi necessari dall'utilizzo della specifica piattaforma informatizzata prevista dall'art. 74 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e disciplinata dal capo I del Regolamento (UE) n. 184/2014;

4) di stabilire che, a seguito dell'approvazione del Programma da parte dell'organo comunitario, la Giunta regionale provvederà alla presa d'atto del Programma medesimo nella versione definitiva;

5) di demandare alla Giunta regionale l'adozione di tutti gli atti necessari a dare attuazione al Programma approvato a livello comunitario;

6) di demandare, infine, alla Giunta regionale l'approvazione di eventuali modifiche al testo del Programma che si rendessero necessarie nel corso della programmazione, anche in applicazione di aggiornamenti della normativa comunitaria."»

(Approvato)

 

OGGETTO 5167

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni organizzative per l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell'ambito del Servizio sanitario regionale". A firma dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Defranceschi, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Mandini, Monari, Casadei, Mazzotti, Carini, Pariani, Mumolo, Serri, Piva, Alessandrini, Montanari, Favia (Testo Base) (96)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Grillini:

«All'articolo 8, il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge per l'esercizio finanziario 2014, la Regione fa fronte con gli stanziamenti del bilancio di previsione 2014 e pluriennale 2014-2016, di cui alle unità previsionali di base 1.5.1.2.18000 - Servizio sanitario regionale: Finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA, 1.5.1.2.18020 - SSR: finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria superiori ai LEA e garanzia dell'equilibrio economico-finanziario e 1.5.1.2.18200 - Formazione generica e specifica del personale sanitario - Risorse statali. La Giunta è autorizzata a provvedere, con proprio atto, alle variazioni compensative al bilancio di competenza e di cassa del bilancio 2014, che si rendessero necessarie."»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

5739 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 4 marzo 1998, n. 7 "Organizzazione turistica regionale - Interventi per la promozione e commercializzazione turistica - Abrogazione delle leggi regionali 5 dicembre 1996, n. 47, 20 maggio 1994, n. 22, 25 ottobre 1993, n. 35 e parziale abrogazione della L.R. 9 agosto 1993, n. 28"". (01 07 14) Iniziativa dei Consiglieri: Ferrari, Casadei, Montanari, Pariani, Serri

5758 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" (04 07 14). Iniziativa dei Consiglieri: Grillini, Barbati, Meo, Defranceschi, Mandini, Riva, Mori, Sconciaforni, Naldi, Casadei, Carini, Mumolo

5781 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti" (delibera di Giunta n. 1014 del 07 07 14).

5799 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Norme per l'elezione dell'Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale" (11 07 14). Iniziativa dei Consiglieri: Pariani, Sconciaforni, Naldi

 

È stato presentato il seguente progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione:

5790 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121, comma 2, della Costituzione, recante: "Istituzione di un'Assemblea costituente" (10 07 14). Iniziativa del Consigliere: Leoni

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

5720 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripartizione del fondo regionale per la montagna e la conseguente assegnazione di quote alle Unioni dei Comuni montani, con particolare riferimento alla situazione ed alle procedure relative all'Unione dei Comuni dell'Alto Reno. A firma del Consigliere: Bignami

5722 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dell'attività di contrasto agli incendi estivi. A firma della Consigliera: Noè

5723 - Interrogazione a risposta scritta circa episodi riguardanti l'attivazione di sistemi di vigilanza privata in relazione all'esercizio del diritto di sciopero. A firma dei Consiglieri: Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini

5725 - Interrogazione a risposta scritta circa il recupero delle morosità degli inquilini di ACER, con particolare riferimento agli immobili locati a partiti politici, come avvenuto a Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5728 - Interrogazione a risposta scritta circa la "Riorganizzazione della Direzione Strategica dell'Azienda USL della Romagna" e le figure di coordinamento definite nella relativa deliberazione. A firma del Consigliere: Bartolini

5729 - Interrogazione a risposta scritta circa la deliberazione della Giunta riguardante "Indicazioni sui percorsi relativi alle pratiche assistenziali eseguite da personale laico su pazienti con malattie croniche, rare o con necessità assistenziali complesse". A firma del Consigliere: Leoni

5730 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di acquisto da parte degli Enti locali relativamente a beni, servizi e forniture. A firma della Consigliera: Noè

5731 - Interrogazione a risposta scritta circa una richiesta di concessione balneare, a Cesenatico, riguardante una zona utilizzata quale spiaggia libera. A firma della Consigliera: Meo

5732 - Interrogazione a risposta scritta circa i rischi per le partorienti conseguenti alla chiusura del punto nascite di Porretta, con particolare riferimento ad un recente episodio in cui è stato superato il tempo di intervento previsto per i soccorsi urgenti in caso di rischio per la vita. A firma del Consigliere: Bignami

5733 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative ad un concorso per l'assunzione di ostetriche presso il Policlinico di Modena. A firma della Consigliera: Noè

5734 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure conseguenti alla distribuzione di un opuscolo illustrativo intitolato "Safer Sex Hiv". A firma del Consigliere: Filippi

5735 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione della nuova disciplina europea in materia di etichettatura dei prodotti alimentari a tutela del consumatore. A firma della Consigliera: Noè

5736 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela degli imprenditori, artigiani e professionisti dalla pretesa di esazione, da parte della RAI, del "Canone speciale". A firma del Consigliere: Bignami

5737 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure relative ad una procedura selettiva riguardante un percorso formativo per "operatore della produzione chimica" finanziato con il contributo dei Fondi sociali europei. A firma del Consigliere: Malaguti

5738 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata copertura della rete a banda larga in molte zone dell'Appennino modenese. A firma del Consigliere: Leoni

5740 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure poste in essere in relazione ad un bando per l'assunzione di ostetriche presso il Policlinico di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5741 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere a tutela dei consumatori a seguito di un carico di mais contaminato giunto nel porto di Ravenna. A firma del Consigliere: Cavalli

5742 - Interrogazione a risposta scritta circa un piano di intervento relativo all'immobile che ospita la Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Cesenatico. A firma della Consigliera: Noè

5743 - Interrogazione a risposta scritta circa l'affidamento della gestione degli impianti seggioviari e scioviari di risalita del Corno alle Scale. A firma dei Consiglieri: Filippi, Bignami

5744 - Interrogazione a risposta scritta circa la deliberazione n. 220/2014 della Giunta regionale riguardante i percorsi relativi alle pratiche assistenziali eseguite a domicilio da personale laico su pazienti con malattie croniche, rare e con necessità assistenziali complesse. A firma della Consigliera: Noè

5745 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla Strada provinciale 513, interrotta da una frana, in località La Cantoniera di Vetto (RE). A firma della Consigliera: Barbati

5747 - Interrogazione a risposta scritta circa la pretesa della RAI di applicare un "canone speciale" agli strumenti utilizzati nella normale attività delle imprese. A firma del Consigliere: Leoni

5748 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro del complesso termale di Porretta Terme. A firma del Consigliere: Bernardini

5749 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione della contraffazione di prodotti agroalimentari regionali, e le azioni da attuare per contrastarle. A firma della Consigliera: Noè

5750 - Interrogazione a risposta scritta circa l'indicazione, nei referti di esami clinici, dei valori di raffronto specificando quelli relativi agli adulti e quelli riguardanti i bambini. A firma del Consigliere: Bignami

5752 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione di immobili in una zona sita a Bologna in V.le Berti Pichat e la relativa bonifica. A firma del Consigliere: Defranceschi

5753 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la costruzione di un impianto a biomassa legnosa nel Comune di Bettola (PC). A firma della Consigliera: Barbati

5756 - Interrogazione a risposta scritta circa la diffusione della patologia trasmessa dalle zanzare e denominata Chikungunya, con particolare riferimento alla provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5757 - Interrogazione a risposta scritta circa una procedura concorsuale per l'assunzione di personale riguardante il Comune di Monghidoro (BO). A firma del Consigliere: Bignami

5759 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda RDB di Piacenza. A firma del Consigliere: Cavalli

5760 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e modalità di rilevazione, irrogazione e contestazione di sanzioni per eccesso di velocità. A firma del Consigliere: Vecchi Alberto

5762 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la sospensione, da parte del Comune di Piacenza, degli assegni di cura agli anziani non autosufficienti rientranti nella fascia "C". A firma del Consigliere: Pollastri

5763 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche relative alla linea ferroviaria Fidenza-Cremona. A firma del Consigliere: Pollastri

5764 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti i bilanci delle ASP regionali ed i relativi parametri di accreditamento. A firma del Consigliere: Pollastri

5765 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione della ferrovia Porrettana. A firma della Consigliera: Noè

5766 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura di sale operatorie della Cardiochirurgia dell'Ospedale Maggiore di Parma. A firma del Consigliere: Villani

5768 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione delle norme sulla semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari, con particolare riferimento ai trattenimenti in servizio. A firma della Consigliera: Noè

5769 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'attuazione del progetto regionale "Nessun alloggio pubblico sfitto" e le relative risorse. A firma del Consigliere: Mandini

5771 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interpretazione di disposizioni relative al programma denominato "una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari". A firma del Consigliere: Bignami

5772 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la risposta scritta relativa ad una interrogazione proposta circa il "Centro Servizi del Volontariato Regione Emilia-Romagna". A firma del Consigliere: Bignami

5773 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione di atti volti alla piena presa in carico dal Servizio sanitario regionale delle cure domiciliari e l'assunzione, in via straordinaria, di personale infermieristico. A firma del Consigliere: Favia

5774 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione della posta elettronica certificata da parte dei Comuni. A firma del Consigliere: Leoni

5777 - Interrogazione a risposta scritta circa le Linee Guida relative alla progettazione dei sistemi di raccolta delle acque piovane e delle reti idrografiche di pianura. A firma del Consigliere: Noè

5778 - Interrogazione a risposta scritta circa l'adozione, in materia di decorso clinico, del modello denominato National Early Warning Score. A firma del Consigliere: Paruolo

5780 - Interrogazione a risposta scritta circa la proclamazione dello stato di emergenza per risarcire i cittadini della provincia di Reggio Emilia dai danni causati da violenti temporali e grandinate. A firma del Consigliere: Manfredini

5782 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da porre in essere per garantire la vaccinazione dei minori sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Leoni

5784 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei passeggeri transitanti nella Stazione di Bologna da comportamenti inopportuni, abusivi o minacciosi posti in essere da soggetti nella stessa presenti. A firma del Consigliere: Bazzoni

5788 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante l'orario di apertura degli esercizi commerciali. A firma del Consigliere: Leoni

5789 - Interrogazione a risposta scritta circa il monitoraggio del torrente Tiepido, al fine di evitarne ulteriori straripamenti. A firma del Consigliere: Leoni

5791 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le procedure relative all'accoglienza di profughi immigrati, a seguito della attuale situazione di emergenza. A firma del Consigliere: Bignami

5792 - Interrogazione a risposta scritta circa le differenziazioni riguardanti gli utenti di TPER e Trenitalia. A firma della Consigliera: Noè

5794 - Interrogazione a risposta scritta circa gli atti e le procedure riguardanti l'acquisto, da parte dell'USL di Modena, di un edificio da destinare alla realizzazione della Case della salute. A firma del Consigliere: Favia

5795 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione delle agevolazioni relative alle auto alimentate a gas a quelle con doppia alimentazione. A firma del Consigliere: Noè

5797 - Interrogazione a risposta scritta circa l'interruzione dei servizi di assistenza nel periodo estivo nei confronti di minori diversamente abili. A firma del Consigliere: Bartolini

5798 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per munire la rete ospedaliera regionale di nuovi sistemi di disinfezione. A firma del Consigliere: Favia

5800 - Interrogazione a risposta scritta circa le richieste della RAI di pagamento del "canone speciale", avanzate nei confronti di artigiani ed imprese. A firma del Consigliere: Pollastri

5801 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se si intenda invitare, in analogia a quanto avvenuto presso il Consiglio regionale lombardo, l'Arcivescovo di Bologna a visitare l'Assemblea legislativa della R.E.R. A firma del Consigliere: Pollastri

5802 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere l'impresa sociale. A firma del Consigliere: Pollastri

5803 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione ambientale nel tratto del fiume Po interessato dallo sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro nel 2010. A firma del Consigliere: Pollastri

5804 - Interrogazione a risposta scritta circa i protocolli riguardanti gli stati vegetativi in uso presso il Sistema sanitario regionale, con particolare riferimento alla formazione professionale dei relativi operatori. A firma del Consigliere: Pollastri

5805 - Interrogazione a risposta scritta circa gli effetti della Disciplina delle deroghe e dei Piani di abbattimento riguardanti la specie dei piccioni. A firma del Consigliere: Pollastri

5806 - Interrogazione a risposta scritta circa le manifestazioni celebrative dell'inizio della "Grande Guerra". A firma del Consigliere: Pollastri

5807 - Interrogazione a risposta scritta circa i dati relativi alle interruzioni delle gravidanze in Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Pollastri

5808 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al pagamento dei bolli auto. A firma del Consigliere: Pollastri

5809 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti la normativa regionale sulla protezione della fauna selvatica e l'esercizio dell'attività venatoria. A firma del Consigliere: Pollastri

 

Petizioni

 

5716 - Petizione popolare per chiedere l’adozione di un provvedimento in materia di accreditamento dei servizi socio-sanitari (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 59 del 25 06 14).

5717 - Petizione popolare in materia di finanziamento ai gruppi assembleari e in materia di legge elettorale regionale (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di parziale ammissibilità n. 60 del 25 06 14).

 

Risoluzioni

 

5721 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla piena attuazione della L. 194/78, in tema di interruzione volontaria della gravidanza, garantendo inoltre che le strutture autorizzate allo svolgimento delle relative funzioni ne assicurino l'effettivo esercizio, anche in relazione all'obiezione di coscienza degli operatori. (27 06 14) A firma del Consigliere: Mandini

5724 -Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento al fine di rinviare, almeno per un anno, l'entrata in vigore dell'obbligo di uso del POS per operazioni di vendita o di prestazioni di servizi di importo superiore ai 30 euro. (27 06 14). A firma dei Consiglieri: Leoni, Villani

5726 - Risoluzione per invitare la Giunta a promuovere una azione di coordinamento presso gli EE.LL. al fine di disciplinare l'"abbruciamento dei residui vegetali" consentito dal D.L. n. 91/2014. (30 06 14) A firma della Consigliera: Noè

5727 - Risoluzione per impegnare la Giunta a fare pressione sull'Associazione Giovanni XXIII affinché non stazioni nelle zone limitrofe ai luoghi in cui si effettuano le interruzioni di gravidanza, ponendo inoltre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di evitare che l'obiezione di coscienza interferisca con l'effettiva applicazione della L. 194/1978 in tema di aborto. (30 06 14) A firma dei Consiglieri: Naldi, Meo, Sconciaforni, Mandini

5754 - Risoluzione per invitare la Giunta a porre in essere azioni, anche attraverso la Conferenza Stato-Regioni, volte a raggiungere il fine di attuare appieno la trasparenza in materia previdenziale. A firma della Consigliera: Noè

5755 - Risoluzione per invitare la Giunta a porre in essere azioni al fine di accelerare le procedure di pagamento degli arretrati della cassa integrazione guadagni nei confronti delle marinerie di Rimini, Cattolica, Cesenatico, Cervia e Porto Garibaldi, aprendo inoltre un tavolo di confronto circa il fermo pesca. A firma della Consigliera: Noè

5761 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo in merito all'erogazione dei fondi destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici ed ai relativi tempi di ristrutturazione, con particolare riferimento alle risorse destinate all'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Villani

5767 - Risoluzione per impegnare la Giunta, al fine di ridurre la pressione fiscale sulle imprese e rilanciare l'economia nel territorio regionale, ad aumentare a 25 mila euro la franchigia IRAP, attualmente pari a 10.500 euro. A firma del Consigliere: Leoni

5770 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, presso il Governo, la piena applicazione del Programma "Scacchi a scuola", con particolare riferimento al territorio regionale. A firma del Consigliere: Bignami

5779 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad opporsi all'introduzione nell'ordinamento giuridico di norme tali da alterare la struttura della famiglia naturale, fondata sull'unione fra uomo e donna, ad individuare una data per celebrarla, chiedendo inoltre al Governo la non applicazione del Documento Standard per l'educazione sessuale in Europa redatto dall'O.M.S. A firma dei Consiglieri: Filippi, Villani, Lombardi, Aimi, Bazzoni, Vecchi Alberto, Pollastri, Leoni, Bartolini, Bignami, Malaguti

5785 - Risoluzione per invitare la Giunta, in accordo con i Corpi di Polizia competenti, a porre in essere verifiche presso le Stazioni ferroviarie, con particolare riferimento a quella di Bologna, al fine di garantire la sorveglianza delle stesse e tutelare la sicurezza dei passeggeri. (10 07 14) A firma della Consigliera: Noè

5793 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di sostenere le proteste delle associazioni di categoria e degli imprenditori contro le pretese di pagamento, avanzate dalla RAI, del "canone speciale". (11 07 14) A firma del Consigliere: Leoni

5796 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a garantire i pagamenti di propria competenza entro il termine di 60 giorni, al fine di sostenere la ripresa economica e l'attività delle imprese. (11 07 14) A firma del Consigliere: Leoni

5810 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere iniziative volte a garantire la vaccinazione dei minori presenti sul territorio regionale, contrastando inoltre la diffusione di campagne di disinformazione. (11 07 14) A firma del Consigliere: Leoni

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

5440 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancanza di un servizio pediatrico nei Comuni appenninici di Montefiorino, Frassinoro e Palagano (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5442 - Interrogazione a risposta scritta circa la prevenzione della diffusione del virus "Ebola". A firma dei Consiglieri: Bazzoni, Villani

5452 - Interrogazione a risposta scritta circa la non sostituibilità del farmaco Plavix senza precisa ed esplicita richiesta medica scritta. A firma del Consigliere: Favia

5454 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare esondazioni dei torrenti Tiepido e Guerro nella provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5455 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa al decesso di un giovane, il cui corpo è stato rinvenuto in Strada Val di Nure in data 4 gennaio 2012, precedentemente trasportato in data 25 dicembre 2011 al Pronto Soccorso di Piacenza a seguito di un incidente stradale. A firma del Consigliere: Pollastri

5456 - Interrogazione a risposta scritta circa le conseguenze per la viabilità dell'aggravamento della frana di Valoria, nel comune di Frassinoro (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5460 - Interrogazione a risposta scritta circa il riordino delle strutture dei Vigili del Fuoco, con particolare riferimento ai distaccamenti di Imola (BO), Carpi (MO) e Bobbio (PC). A firma del Consigliere: Bignami

5461 - Interrogazione a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a seguito della frana verificatasi nella valle dei Ceci, nel Comune di Bobbio (PC). A firma del Consigliere: Cavalli

5462 - Interrogazione a risposta scritta, circa la situazione relativa al dissesto idrogeologico verificatosi nel Comune di Montese (MO). A firma del Consigliere: Leoni

5463 - Interrogazione a risposta scritta, circa lo stato di realizzazione dell'Accordo di Programma da parte del Servizio Tecnico di Bacino degli Affluenti del Po della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai territori di Modena e di Parma, colpiti dal dissesto idrogeologico. A firma del Consigliere: Corradi

5464 - Interrogazione a risposta scritta, circa la realizzazione di una iniziativa formativa rivolta al personale degli Enti del Servizio Sanitario Regionale, riguardante un'intesa tra l'Azienda Sanitaria Universitaria di Bologna S. Orsola e l'Università di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

5465 - Interrogazione a risposta scritta circa la permanenza in strutture alberghiere di Alfero e Balze, nel comune di Verghereto (FC), di cittadini stranieri assistiti dal Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del programma ministeriale SPRAR. A firma del Consigliere: Bartolini

5467 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti una U.O. dell'AUSL Unica di Romagna. A firma del Consigliere: Alessandrini

5472 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la qualità dei servizi offerti dalle strutture sanitarie, con particolare riferimento alla mancanza di operatori ed all'inefficienza dei servizi. A firma del Consigliere: Bignami

5474 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare, a causa dello smottamento di terreno, l'isolamento della frazione l'Amola di Renno, nel comune di Pavullo nel Frignano (Mo). A firma del Consigliere: Leoni

5475 - Interrogazione a risposta scritta circa la composizione del gruppo di lavoro ministeriale riguardante gli indirizzi e le linee guida per il monitoraggio degli effetti di azioni antropiche in relazione ad eventi sismici.               A firma del Consigliere: Defranceschi

5478 - Interrogazione a risposta scritta circa la quantità ed i costi delle visite fiscali richieste dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Leoni

5479 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese sostenute dalla Regione Emilia-Romagna per il Fondo Non Autosufficienti e per la cura della SLA. A firma del Consigliere: Pollastri

5481 - Interrogazione a risposta scritta circa l'istituzione di un nuovo sportello unico per la casa, in collaborazione tra Comuni e ACER. A firma del Consigliere: Pollastri

5485 - Interrogazione a risposta scritta circa i requisiti riguardanti la copertura del ruolo di Direttore Sanitario dell'AOSP S. Orsola. A firma del Consigliere: Bignami

5487 - Interrogazione a risposta scritta, circa gli interventi da attuare per garantire la sicurezza e la manutenzione dell'istituto scolastico Carlo Sigonio di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5488 - Interrogazione a risposta scritta circa azioni da porre in essere a fronte, in relazione agli eventi sismici, delle risultanze della Commissione ICHESE.               A firma del Consigliere: Favia

5490 - Interrogazione a risposta scritta circa il servizio di ristorazione scolastica svolto dalla società Seribo nel territorio bolognese. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5503 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure concorsuali e nomine riguardanti l'AUSL della Romagna. A firma del Consigliere: Bartolini

5507 - Interrogazione a risposta scritta circa i presidi elettromedicali in dotazione al 118, con particolare riferimento ad un caso di decesso avvenuto nel Comune di Medicina (BO). A firma del Consigliere: Bignami

5514 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative al piano di riorganizzazione dell'area medica dell'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5516 - Interrogazione a risposta scritta circa somme corrisposte, per la realizzazione di studi preliminari, alla società Finanziaria Bologna Metropolitana. A firma della Consigliera: Noè

5526 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ambientazione, precedentemente situata a Modena, della serie televisiva "Che Dio ci aiuti". A firma del Consigliere: Leoni

5531 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimozione di rifiuti pericolosi e tossici sottostanti ad un fabbricato sito in viale Berti Pichat, a Bologna. A firma del Consigliere: Bernardini

5533 - Interrogazione a risposta scritta circa il supporto della Regione Emilia-Romagna al Comune di Piacenza in relazione al "Documento strategico per lo sviluppo locale e la reazione alla crisi". A firma del Consigliere: Pollastri

5547 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire l'occupazione ed il mercato del lavoro, con particolare riferimento alla situazione della provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5550 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro del Corpo di polizia provinciale nell'ambito della Città metropolitana di Bologna. A firma della Consigliera: Noè

5553 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei dipendenti comunali in relazione all'offerta culturale riguardante il sistema museale bolognese. A firma del Consigliere: Sconciaforni

5555 - Interrogazione a risposta scritta circa il miglioramento dei servizi riguardanti la tratta ferroviaria Bologna-Vignola. A firma della Consigliera: Noè

5557 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione della pressione fiscale ed il rilancio dell'economia attraverso la valorizzazione delle imprese. A firma del Consigliere: Leoni

5561 - Interrogazione a risposta scritta circa il ridimensionamento dell'attività degli inceneritori e la valorizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti, con particolare riferimento ad un evento verificatosi a Coriano (RN). A firma del Consigliere: Favia

5568 - Interrogazione a risposta scritta circa la riattivazione dei reparti e dei servizi sospesi a causa della parziale inagibilità, a seguito del sisma, dell'Ospedale di Fiorenzuola. A firma del Consigliere: Cavalli

5587 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il servizio di trasporto pubblico gestito da Seta. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Cavalli

5589 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori eseguiti dall'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO). A firma della Consigliera: Noè

5597 - Interrogazione a risposta scritta circa la bonifica dei terreni agricoli danneggiati dall'esondazione del fiume Secchia. A firma del Consigliere: Leoni

5599 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per sostenere le aziende agricole situate nelle zone montane e collinari. A firma del Consigliere: Leoni

5604 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ridurre la presenza di nitrati nelle acque di territori della provincia di Modena. A firma del Consigliere: Leoni

5605 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire la ricollocazione dei lavoratori di età superiore ai 40-50 anni. A firma del Consigliere: Leoni

5611 - Interrogazione a risposta scritta circa procedimenti ad evidenza pubblica indetti da Intercenter in merito allo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto derivanti dal sisma del maggio 2012. A firma dei Consiglieri: Manfredini, Corradi, Cavalli, Bernardini

5613 - Interrogazione a risposta scritta circa la bonifica degli scarichi a mare nella riviera riminese, con particolare riferimento al programma LIFE+. A firma del Consigliere: Lombardi

5633 - Interrogazione a risposta scritta circa i fondi e le procedure relativi al recupero dell'area ove sorgeva il Manicomio dell’Osservanza a Imola. A firma della Consigliera: Noè

5635 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza degli ormeggi delle imbarcazioni a Porto Garibaldi. A firma della Consigliera: Noè

5638 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione, attraverso la istituzione di nuovi Tecnopoli, delle esperienze presenti nelle Università. A firma della Consigliera: Noè

5639 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla tratta ferroviaria Modena-Sassuolo. A firma del Consigliere: Leoni

5684 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti lo studentato "Fioravanti" di Bologna, con particolare riferimento alla mancanza di condizionamento dell'aria nei relativi locali. A firma del Consigliere: Bignami

5690 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure ed i tempi riguardanti, ai sensi dell'art. 30 comma 3 dello Statuto, le richieste di informazioni e documenti utili per l'espletamento del mandato, proposte dai Consiglieri regionali. A firma del Consigliere: Leoni

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti, dal 19/06/2014 al 09/07/2014:

 

DPGR n. 127 del 27/06/2014

Nomina del Presidente del Collegio Sindacale di BolognaFiere S.P.A.

 

DPGR n. 129 del 30/06/2014

Dichiarazione di decadenza di componenti del Consiglio delle Autonomie Locali a seguito della cessazione dalla carica e nomina in sostituzione dei nuovi componenti.

 

DPGR n. 131 del 02/07/2014

Nomina dei componenti il Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rimini.

 

DPGR n. 133 del 04/07/2014

Costituzione del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB "Opera Pia Ing. Carlo Stradi" con sede a Maranello (MO).

 

Comunicazione ai sensi dell'art. 8, comma 1, della L.R. 1/2005:

 

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della L.R. 7 febbraio 2005, n. 1, recante "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile" il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha comunicato che, con proprio decreto n. 139 dell’8 luglio 2014:

è stato dichiarato lo stato di crisi regionale fino al 6 ottobre 2014 nei Comuni di Brisighella e Faenza in provincia di Ravenna, nei Comuni di Busseto, Fidenza, Medesano, Salsomaggiore e Varano dei Melegari in provincia di Parma e nel Comune di Cesena in provincia di Forlì-Cesena, colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici del 30 e 31 maggio 2014 e del 14 e 15 giugno 2014.

(Comunicazione n. 83 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0001133 del 14/07/2014)

 

 

LA PRESIDENTE

IL SEGRETARIO

Costi

Corradi

 

Espandi Indice