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187.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 16 LUGLIO 2014

 

(POMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5355

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna» (Testo Base) (99)

(Esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

OGGETTO 1273

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Sconciaforni e Donini: «Misure in materia di tutela dell'occupazione, delocalizzazione, incentivi alle imprese e sostegno all'imprenditorialità collettiva»

(Abbinato)

OGGETTO 3315

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Corradi, Manfredini, Cavalli e Bernardini: «Legge Regionale in materia di salvaguardia occupazionale, incentivi alle imprese e contrasto alla delocalizzazione produttiva fuori Regione»

(Abbinato)

(Ordine del giorno oggetto 5355/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione) (113)

PRESIDENTE (Costi)

FAVIA (Misto)

FAVIA (Misto)

VECCHI Luciano, assessore

FAVIA (Misto)

VECCHI Luciano, assessore

FAVIA (Misto)

CAVALLI (Lega Nord)

FAVIA (Misto)

VILLANI (Forza Italia - PDL)

ALESSANDRINI (PD)

SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)

CAVALLI (Lega Nord)

PRESIDENTE (Costi)

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)

PRESIDENTE (Costi)

NOÈ (UDC)

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

ZOFFOLI (PD)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Costi)

PIVA (PD)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5529

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)» Iniziativa dei Consiglieri: Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini, Mazzotti (100)

(Relazione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MAZZOTTI, relatore

 

OGGETTO 5787

Delibera: «Addendum per gli anni 2014-2015 all’“Atto di indirizzo triennale 2011-2013 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale” - Delibera dell'Assemblea legislativa n. 32 del 2010. Integrazione, estensione e conferma per gli anni 2014-2015 dei principi e delle finalità.» (Proposta della Giunta regionale in data 7 luglio 2014, n. 1024) (171)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Costi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

PERI, assessore

 

OGGETTO 5520

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna» Iniziativa dei Consiglieri: Zoffoli, Meo, Pariani, Barbieri, Alessandrini, Mazzotti, Piva, Fiammenghi, Casadei (101)

(Relazione, discussione e approvazione)

OGGETTO 4954

Progetto di legge d’iniziativa Consigliere recante: «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico locale e culturale della Regione Emilia-Romagna» Iniziativa del Consigliere: Favia

(Abbinato)

PRESIDENTE (Costi)

PIVA, relatore

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

ZOFFOLI (PD)

PRESIDENTE (Mandini)

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

PRESIDENTE (Costi)

GRILLINI (Misto)

FAVIA (Misto)

 

OGGETTO 5715

Delibera: «Approvazione del rendiconto dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2013. Conseguente variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014.» (Proposta dell'Ufficio di Presidenza in data 25 giugno 2014, n. 49) (172)

(Relazione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MAZZOTTI, relatore

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5783

Delibera: «Variazione al bilancio di previsione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2014.» (Delibera dell'Ufficio di Presidenza in data 9 luglio 2014, n. 64) (173)

(Relazione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

MAZZOTTI, relatore

 

OGGETTO 5703

Delibera: «L.R. n. 24/2001 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo). Riparto dei fondi per la realizzazione del programma di edilizia residenziale pubblica "Recupero alloggi ERP sfitti nei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012".» (Proposta della Giunta regionale in data 23 giugno 2014, n. 898) (174)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 5355 - 5529 - 5520

Ordine del giorno oggetto 5355/1

Emendamenti agli oggetti 5355 - 5529

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,25

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centottantasettesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Il presidente della Giunta regionale Vasco Errani ha comunicato di non poter partecipare alla seduta ai sensi dell’art. 65, comma 2, del Regolamento.

Comunico che l’assessore Patrizio Bianchi non sarà presente alla seduta di oggi in quanto impegnato in una trasferta istituzionale a Roma e comunico anche che l’assessore Paola Gazzolo non sarà presente nella seduta di oggi per la partecipazione a un incontro istituzionale a Roma. Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Gabriella Meo e Mauro Manfredini

 

OGGETTO 5355

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna» (Testo Base) (99)

(Esame articolato, dichiarazioni di voto e approvazione)

 

OGGETTO 1273

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Sconciaforni e Donini: «Misure in materia di tutela dell'occupazione, delocalizzazione, incentivi alle imprese e sostegno all'imprenditorialità collettiva»

(Abbinato)

 

OGGETTO 3315

Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Corradi, Manfredini, Cavalli e Bernardini: «Legge Regionale in materia di salvaguardia occupazionale, incentivi alle imprese e contrasto alla delocalizzazione produttiva fuori Regione»

(Abbinato)

(Ordine del giorno oggetto 5355/1 - Presentazione, dichiarazioni di voto e reiezione) (113)

 

PRESIDENTE (Costi): Nomino scrutatori i consiglieri Paruolo, Moriconi e Lombardi. Questa mattina abbiamo chiuso il dibattito generale, per cui entriamo ora nella fase dell’articolato con la discussione anche degli emendamenti. Sono stati presentati sette emendamenti, uno a firma dei consiglieri Alessandrini e Lombardi, due a firma dell’assessore Vecchi, due a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi e due a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Procediamo con l’articolato e partiamo dal Titolo I, articolo 1 (Obiettivi).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Specializzazione intelligente e innovazione del sistema produttivo regionale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Ruolo delle imprese nella strategia di specializzazione intelligente e di innovazione del sistema produttivo regionale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Ruolo delle attività terziarie nella strategia di specializzazione intelligente e di innovazione del sistema produttivo regionale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Il sistema di istruzione formazione e lavoro a sostegno della crescita sostenibile dell’innovazione).

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Questo articolo è stato un po’ trattato, essendo un tema importante, in maniera sbrigativa. Volevo sapere se potevano definire meglio con che modalità intenderanno intervenire per le finalità dell’articolo stesso Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6 (Accordi regionali di insediamento e di sviluppo delle imprese).

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Quando si parla dell’impatto dell’investimento e degli strumenti quindi per promuoverlo o attirarlo, vorrei capire due cose dall’Assessore, e visto che siamo in dibattito generale spero possa intervenire davanti a una richiesta da parte del Consiglio. La prima è se vanno bene tutti gli investimenti o se, come si spiega nelle norme generali, basti un investimento per far attivare tutte queste misure. Assessore, quando un investimento ha un impatto occupazionale tale da far muovere tutta una serie di incentivi e di promozione? Penso ai temi che tratteremo dopo l’articolo 8. Le leggi scritte in maniera generale creano poi dei dubbi interpretativi. L’investimento è anche fare un’attività estremamente minore e a che normative dobbiamo rifarci per capire come considerare un investimento impattante nella nostra regione? C’è un tema occupazionale? Basta che qualcuno apra una qualsiasi attività con due – tre occupati per muovere tutte queste iniziative? Mi sono informato prima di farle la domanda, Assessore, per evitare di chiedere cose a cui non potesse rispondere. Alla luce del fatto che c’è stata una sentenza del Consiglio di Stato sul tema della pubblica utilità che definisce meglio cos’è l’interesse pubblico – parlo anche agli uffici di questa Regione – alla luce del fatto che la nostra legge 20 sull’urbanistica parla di cosa si intende per opere di pubblica utilità, che voi qui trasformate in apertura di aziende, senza neanche specificarne la dimensione e senza neanche puntualizzare che tipo di dimensioni e ricadute occupazionali, voglio comunque sfruttare gli spazi istituzionali che abbiamo e rivolgermi a lei per approfondire queste cose. Noi non puntualizziamo la dimensione e la ricaduta che sul territorio avranno gli investimenti, parliamo in maniera generica di investimenti e in maniera generica di un’importante ricaduta, ma quando poi la pubblica amministrazione si trova ad avere uno spartiacque cosa può rientrare negli incentivi di questa legge e cosa no a cosa si attaccheranno?

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare l’assessore Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano, assessore: Grazie, presidente. Interloquisco volentieri con il collega Favia su un procedimento che è aperto da parecchi mesi. Basta leggere l’articolato per vedere che evidentemente la legge stabilisce un meccanismo. Come si può immaginare non è una legge prescrittiva, quindi non stabilisce soglie, ovviamente mette in capo all’amministrazione regionale, però per una volta con procedure che sono codificate, il fatto di dichiarare, perché è prevista una specifica delibera di Giunta, se un progetto presentato sotto forma di proposta di accordo sia o meno di interesse generale rispetto ai criteri che sono definiti dalla legge. Ovviamente tali criteri verranno interpretati sulla base di una valutazione che da un lato è politica essendo la Giunta organo di governo ma, come già detto anche questa mattina, è evidente, dato che questa non è una legge auto-applicativa, che sarà necessario mettere in campo anche due strumenti di natura diversa, che sono un bando - c.d. a sportello - destinato a definire con più puntualità, valutate evidentemente le caratteristiche del momento e gli strumenti che ci sono a disposizione, e la riorganizzazione di una parte delle società in house con unificazione ERVET - Nuova Quasco che è volta non in maniera esclusiva a fornire quel supporto di analisi, di valutazione e di expertise sia di carattere economico sia legale sia tecnico che meglio può permettere di assumere una decisione pienamente informata e consapevole. Aggiungo che, ma questa è un’opinione personale, le leggi sono leggi quadro che stabiliscono dei meccanismi che poi devono essere gestiti in relazione con una realtà mutevole, quindi con questa legge non si dice che si stabilisce il diritto "x" o il dovere "y" soggettivo in capo ai cittadini o alle imprese - non è lo scopo di questa legge - e quindi evidentemente ci si è guardati bene dal fissare soglie o altri criteri numerici che potranno essere evidentemente definiti, se necessario, con altri strumenti di carattere non legislativo.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Luciano Vecchi.

Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’articolo 7 (Contenuti dell’accordo per l’insediamento e per lo sviluppo). Su questo articolo insiste l’emendamento 1, a firma del consigliere Alessandrini e del consigliere Lombardi.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Alessandrini e Lombardi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7, come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’articolo 8 (Semplificazione urbanistica e misure per ridurre il consumo del suolo nella localizzazione dei nuovi insediamenti produttivi). Su questo articolo insiste l’emendamento 6 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Le associazioni di categoria non hanno richiesto questo tipo di modifiche alla norma urbanistica ma al massimo serviva un po’ più di flessibilità quando si entra all’interno di un’area e si hanno delle esigenze particolari. Perché in una legge di questo genere abbiamo inserito un articolo che dice chiaramente che per un interesse privato, ovvero quello di un’azienda, a costruire una propria sede si può tranquillamente con la legittimità della Regione andare a edificare un edificio su un’area vincolata a livello ambientale o ad alta vocazione agricola? Perché con l’assenso degli Assessori o forse con la richiesta particolare di chi ha partorito questa legge - parlo dell’assessore Muzzarelli - si è legalizzato ciò che fino ad oggi era qualcosa di straordinario? Il consigliere Naldi citava il caso della Philip Morris con 24 ettari di terreno vergini che andranno perduti per un allargamento di un’azienda importante che porterà sicuramente posti di lavoro. Lei, Assessore, ha ragione sul fatto che non è sicuramente facile individuare aree idonee ma la domanda che le rivolgo è se il lavoro istruttorio non con il Comune di Crespellano ma con la Regione, perché quello è un intervento di portata regionale, è stato fatto. Abbiamo un percorso e un sistema il cui scopo è quello di valorizzare l’esistente e riutilizzarlo, che ha la capacità di avere una banca dati e una rete con i Comuni e di ragionare con il mondo dell’impresa? Abbiamo questo servizio a livello regionale determinante per ottimizzare le risorse su un’area vasta come la regione? Dov’è? Fatemi vedere le carte che hanno preso in esame delle soluzioni per la Philip Morris dove gli enti locali hanno proposto delle alternative o perlomeno dove gli enti locali hanno fatto un’istruttoria per vedere se vi fossero alternative. Non c’è stata e io ho avanzato ovviamente, con tutti i limiti che poteva avere la proposta fatta dalla segreteria di un gruppo politico, la possibilità di portare quell’investimento in una zona agganciata al nodo autostradale e alla tangenziale di Bologna in un’area abbandonata che già storicamente si era occupata di lavorazione del tabacco, ovvero la Manifattura tabacchi. Si tratta di un’area enorme di proprietà pubblica che avremmo potuto valorizzare. Questo è un esempio. Facciamo finta che tutte le istruttorie siano state fatte, che il trasferimento dell’Intertaba alla Manifattura tabacchi, e io ho dimostrato che il progetto è corrispondente all’area, non fosse possibile. Magari ci avremmo rimesso a lavorare i vecchi lavoratori che per colpa di questo ente oggi sono a spasso. Io sono d’accordo con lei che i 24 ettari in quel caso andavano utilizzati tant’è che senza questa legge l’intervento è stato fatto. Non serve questa legge per questo. Quello è un intervento che ha una ricaduta occupazionale che facendo una scelta, seppur difficile, di sacrificare del terreno poteva avere un senso amministrativo, ammesso e non concesso tutte le premesse che ho fatto, ma qui parliamo di altro e forse è un’eccezione, forse l’unica, Intertaba di grandi investimenti arrivati e sono riusciti ad arrivare anche senza questa legge. Invece oggi noi consentiamo, legalizziamo e istituzionalizziamo il fatto che un’azienda che comunque ha un interesse privato, perché ricordiamoci che c’è una differenza tra interesse pubblico e privato, un’azienda sicuramente non di dimensioni di quelle legate all’intervento di Crespellano con cadute occupazionali minime, può andare a costruire in zona ad alta vocazione agricola e a tutela ambientale. Diteci - la sentenza della Consiglio di Stato l’ho letta - che cosa sono per voi interesse pubblico e opere di pubblica utilità. Un’azienda non è un’opera primariamente di pubblica utilità come i vostri legislatori pensavano quando scrissero la legge 20.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare l’assessore Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.

 

VECCHI Luciano, assessore: Grazie, presidente. Non stiamo parlando di interesse pubblico ma di accordi per insediamenti a interesse regionale come definiti dalla legge. Ribadisco, come ho fatto questa mattina e come ho avuto modo di fare su sua cortese sollecitazione anche in Commissione, che le norme urbanistiche contenute in questo articolo, soprattutto nelle parti finali, sono oggettivamente più restrittive rispetto a quella che è la realtà attuale e le possibilità che sono in capo ai Comuni i quali fanno pianificazione urbanistica. Tali formulazioni hanno trovato - lo dico in maniera eufemistica - molta freddezza in molti operatori economici rappresentanti di associazioni di impresa, a dimostrazione che la lettura corretta è esattamente quella opposta che lei sollecita. Siccome penso che siamo tutti in buona fede invito e sono disponibile a fare, se lo ritiene opportuno, con lei una lettura comune della legge di questo passaggio per vedere che le cose corrispondono a quanto dico. Questa è non solo l’interpretazione ma è anche la volontà del legislatore, per cui queste norme servono a facilitare il percorso di insediamento esclusivamente per quelle imprese di dimensioni e caratteristiche di cui abbiamo parlato, non per altre, che rientrano negli accordi di insediamento e sviluppo, ed è vincolante rispetto alla decisione, quando si è dentro questo quadro, dei singoli comuni rispetto a eventuali modifiche alla programmazione urbanistica.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Luciano Vecchi.

Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Intervengo per esprimere il voto a favore sull’emendamento. Le iniziative estremamente restrittive di cui parla l’Assessore forse corrispondono all’onere di urbanizzazione maggiorato del 50 per cento e non credo che davanti a una speculazione che potrebbe teoricamente con la conversione del valore dei terreni fruttare anche qualche milione di euro, il 50 per cento di onere di urbanizzazione base sia una misura così restrittiva. Riconosciamo la buonafede ma se c’è un intervento di interesse regionale l’interlocutore deve essere la Regione e non ci si deve chiudere lavorando su un Comune, quindi vuol dire che cambia la prospettiva, perché se un’azienda decide di venire a investire qua la Regione a quel punto può aprire una trattativa e indirizzare nel Comune idoneo che magari ha spazi dismessi e aree con delle capacità edificatorie l’intervento. Le aree le abbiamo. Se tutto si riduceva al 50 per cento dell’onere di urbanizzazione facevamo prima a lasciare le cose com’erano e a togliere integralmente l’articolo 8. Non so cosa pensino all’Assessorato all’Ambiente e quello all’Agricoltura che si vedono comunque legittimare un’iniziativa di cementificazione su terreni che hanno vocazioni diverse e ricordo che questa cosa va anche contro la legge che si sta preparando a livello nazionale sull’utilizzo dei suoli.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Per ribadire il nostro voto a favore dell’emendamento da noi presentato e che con il nuovo PSR che abbiamo appena approvato ieri noi vogliamo anche tutelare l’agricoltura in Emilia-Romagna. I dati sono confortanti, sono dei dati che rendono orgogliosi sia la maggioranza sia la minoranza perché l’agricoltura in Emilia-Romagna è la prima in Italia e quindi con questo emendamento vogliamo tutelare e valorizzare l’agricoltura nella nostra regione, soprattutto non vogliamo che vengano tolti ulteriori terreni a favore della cementificazione e di tutti quei terreni che ancora oggi sono già destinati all’urbanizzazione però non hanno avuto, per cause della crisi, questo impulso. Siamo a favore del nostro emendamento per ribadire ancora una volta che siamo contro l’articolo 8. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 6, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 6 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’articolo 9 (Interventi pubblici a sostegno degli Accordi di insediamento e sviluppo).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’articolo 10 (Promozione del welfare). Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’articolo 11 (Ruolo delle società regionali per la valorizzazione del territorio, la promozione degli investimenti e l’internazionalizzazione).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 11 è approvato.

Passiamo all’articolo 12 (Consorzi d’area e aree ecologicamente attrezzate).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 12 è approvato.

Passiamo all’articolo 13 (Agevolazioni fiscali per le imprese). Su questo articolo insiste l’emendamento 7 a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 7, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 7 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 13.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 13 è approvato.

Passiamo all’articolo 14 (Aggregazione, rafforzamento del patrimonio dei Confidi e contro-garanzia. Linee di finanziamento agevolato).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 14.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 14 è approvato.

Passiamo all’articolo 15 (Misura per il superamento del divario digitale negli insediamenti produttivi).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 15.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 15 è approvato.

Passiamo all’articolo 16 (Sistema regionale di calcolo distribuito (Data center e Cloud computing)).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 16.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 16 è approvato.

Passiamo all’articolo 17 (Responsabilità sociale d’impresa e impresa sociale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 17 è approvato.

Passiamo all’articolo 18 (Fondo di garanzia per i lavoratori di aziende in crisi).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 18.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 18 è approvato.

Passiamo all’articolo 19 (Relazioni sindacali, partecipazione e informazione dei lavoratori).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 19.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 19 è approvato.

Passiamo all’articolo 20 (Misure di contrasto delle delocalizzazioni produttive). Su questo articolo insistono gli emendamenti 4 e 5, a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4, a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 4 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 5, a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 5 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 20.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 20 è approvato.

Passiamo all’articolo 21 (Internazionalizzazione delle imprese).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 21.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 21 è approvato.

Passiamo all’articolo 22 (Fusione di "ERVET S.p.a". e "Nuova Quasco S.c.r.l."). Su questo articolo insistono gli emendamenti 2 e 3 a firma dell’assessore Luciano Vecchi.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma dell’assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma dell’assessore Luciano Vecchi.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 22, come emendato.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 22 è approvato.

Passiamo all’articolo 23 (Modifiche alla legge regionale n. 25 del 1993).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 23.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 23 è approvato.

Passiamo all’articolo 24 (Clausola valutativa).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 24.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 24 è approvato.

Passiamo all’articolo 25 (Norma finanziaria).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 25.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 25 è approvato.

Avendo concluso la votazione degli articoli, ricordo che è stato richiesto l’abbinamento al disegno di legge dell’ordine del giorno, oggetto 5355/1, a firma del consigliere Giovanni Favia, che è appena stato distribuito.

Apro le dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno e sul progetto di legge. Ricordo che anche in questo caso interviene uno per gruppo, sempre che un consigliere non abbia un’opinione diversa rispetto a chi interviene per il proprio gruppo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Leggerò, essendo molto breve, il testo e spero di trovare una larga condivisione con maggioranza e opposizione.

"La Simest SpA, società per le imprese all’estero, è un’azienda italiana controllata dallo Stato attraverso Cassa Depositi e Prestiti che ne possiede il 76 per cento. Istituita come società per azioni nel 1990 per promuovere il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane e assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero, sembrerebbe di fatto svolgere un’attività volta a finanziare gli imprenditori italiani nel delocalizzare all’estero le loro imprese creando sì nuove opportunità di lavoro ma all’estero utilizzando capitali pubblici e promuovendo la disoccupazione nel nostro territorio. Tale attività della Simest contrasta con l’intento e le finalità del progetto di legge regionale che stiamo discutendo, perciò impegniamo la Giunta affinché solleciti il Governo nazionale ad assumere iniziative per introdurre linee guida in materia e comunque norme stringenti per la concessione dei finanziamenti da parte della Simest e da parte di altre società pubbliche per evitare di finanziare la delocalizzazione all’estero di aziende italiane che riducono il loro carico occupazionale in Italia, affinché si escludano finanziamenti pubblici ad aziende che producono all’estero prodotti che utilizzano diciture facenti riferimento anche indirettamente alla provenienza italiana del prodotto".

Questo è un fatto gravissimo che ho scoperto per caso qualche settimana fa parlando con un imprenditore del ravennate. Parlavamo di internazionalizzazione e questo imprenditore mi diceva che aveva dei grossi problemi a trovare dei finanziamenti per vendere i prodotti italiani all’estero, cioè per trovare le reti di vendita all’estero, che è la cosa determinante, ma che invece se si fosse rivolto alla Simest per avere finanziamenti pubblici lo avrebbero finanziato solo delocalizzando. Questa azienda pubblica finanzia gli imprenditori solo se delocalizzano. Casualmente cinque giorni fa è uscito un articolo su L’Espresso che riporta esattamente questo scandalo. Credo che bisogna assolutamente chiedere al Governo che attraverso gli strumenti in sua possibilità intervenga affinché la Simest cambi la propria governance.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.

 

VILLANI: Grazie, presidente. Condivido assolutamente le valutazioni che sono state fatte dal consigliere Favia e aggiungo anche un altro particolare per l’esperienza personale che ho avuto dell’approccio tra aziende e Simest. Direi che forse questo è uno degli esempi, insieme all’ICE, così come è oggi strutturato, di malversazione di fondi pubblici senza l’ottenimento di alcunché di positivo rispetto agli obiettivi che si poneva questa società e soprattutto rispetto agli interessi delle aziende. Sarebbe molto opportuno che lo Stato sciogliesse questa Spa e che anziché avere una società che ha una dispersione sulla governance che è assolutamente notoria - è stato citato l’articolo recente de L’Espresso e potrei dirvi di guardare un numero di Panorama di quattro mesi fa - e che lo Stato si facesse il carico per l’internalizzazione delle aziende di richiamare gli istituti bancari italiani con un approccio diverso, il che significherebbe risparmiare molto su un carrozzone che non solo oggi ma anche per il passato ha prodotto pochissimo in termini di aiuto all’internazionalizzazione delle nostre imprese. Credo che questo sia uno degli argomenti che andrebbero assolutamente affrontati con questa finta spending review di cui si parla, ma abbiamo visto anche ieri che il debito pubblico di questo Paese ha battuto un record, ma ahimè credo che essendo un carrozzone utile all’associazionismo imprenditoriale o, meglio, a quei rappresentanti dell’imprenditoria che poco fanno gli imprenditori e molto spendono del proprio tempo in questo capitalismo di relazione che ha prodotto i disastri che noi stiamo vedendo affinché questo istituto rientri negli sforzi che sta facendo Cottarelli e finalmente ce ne possiamo liberare, perché credo che sia una di quelle istituzioni che a fronte di un vantaggio che, in termini numerici è uno ha disperso in termini di capitali pubblici tre. In questa occasione il nostro voto sarà convinto di adesione a questo ordine del giorno.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Villani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Intervengo per dichiarazione di voto ovviamente favorevole del Partito Democratico. Oggi abbiamo potuto tutti constatare che con questa legge la nostra regione cambia passo e acquisisce una marcia in più per mettere in campo il sostegno allo sviluppo e all’occupazione, e lo fa chiamando a raccolta tutti i protagonisti (la pubblica amministrazione regionale, locale e quella decentrata dello Stato nell’ambito dei vari territori) e lo fa chiamando a raccolta l’economia intendendo con ciò le imprese e il lavoro.

La ripresa degli investimenti abbiamo detto questa mattina che è alla base di qualunque desiderio di crescita e noi con questa legge questo desiderio lo vogliamo esprimere a gran forza e gli vogliamo dare gambe. La crescita però la vogliamo sostenibile, possibilmente senza consumo di suolo vergine e per questa ragione prevediamo comportamenti incoraggianti, cioè premi, ma prevediamo anche comportamenti scoraggianti e quindi penalizzazioni.

Questa mattina è stato fatto oggetto di polemica ad esempio la relazione della nostra istituzione con le rappresentanze degli interessi. Voglio cogliere questa occasione invece per ringraziare, oltre che la Giunta, come ho già fatto, anche i nostri abituali interlocutori, che - nella questione specifica di questa legge - sono i sindacati dei lavoratori, le associazioni imprenditoriali che vanno dal tavolo regionale delle imprese, cioè le piccole imprese più la cooperazione, fino alla Confindustria che insieme ad altri ha contribuito obiettivamente ad avanzare proposte che credo alla fine abbiano migliorato la legge e ciò è avvenuto non nell’interesse di qualcuno ma nell’interesse generale della comunità emiliano-romagnola.

Infine vorrei - chiederei un attimo di attenzione - esprimere parere negativo sull’ordine del giorno che è stato presentato dal consigliere Favia, che chiama in causa l’attività della Simest. Propongo il voto contrario perché secondo me si confondono fischi per fiaschi, nel senso che questa società deve aiutare il sistema delle imprese italiane a internazionalizzarsi e farlo non significa solo vendere prodotti all’estero ma significa essere partner delle aziende estere per trovare nei mercati esteri ad esempio reti di vendite, oppure costruire reti di vendite, trovare partner per aiutare a collocarsi e significa anche trovare il modo di impiantare unità produttive all’estero ma non con la logica della delocalizzazione...

 

(interruzioni)

 

Non con la logica della delocalizzazione ma con la logica di aiutare le imprese italiane a inserirsi in mercati in cui in qualche caso, anzi in molti, se non si è presenti anche con la produzione non si riesce ad entrare. Ciò si chiama internazionalizzazione.

 

(interruzione del consigliere Favia)

 

Per queste ragioni propongo di non votare a favore di questo ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.

 

SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Per quanto riguarda la legge ribadisco velocemente ciò che ho già avuto modo di dire nell’intervento. Noi consideriamo questa legge complessivamente una buona legge perché stabilisce una serie di regole che prima non c’erano come il patto per l’insediamento e lo sviluppo nelle quali sono previste tutta una serie di clausole affinché chi, azienda estera, viene a produrre nella nostra regione debba rispettare tutta una serie di parametri tra cui le ricadute occupazionali e questo attraverso la sottoscrizione di un patto, ovviamente previo confronto con le parti sociali. A tal fine vengono messe a disposizione evidentemente e giustamente anche risorse, quindi questo lo consideriamo un elemento positivo che razionalizza e sistematizza cose positive che già c’erano ma che le inquadra meglio soprattutto per quanto riguarda la tutela di una serie di ricadute e di conseguenze sociali e occupazionali. Ciò che per noi è importante in questa legge è anche il fatto che viene introdotto un principio importante, che ha delle conseguenze pratiche, cioè che non si può, come troppo spesso è successo, più considerare questa regione una sorta di riserva di caccia in cui arrivano multinazionali o aziende straniere, raccolgono fondi pubblici, acquistano marchi o settori produttivi importanti e sulla base di loro valutazioni senza alcun tipo di confronto decidono di andarsene lasciando a terra decine e a volte centinaia di lavoratrici e lavoratori. Chi pensa di fare questo sa d’ora in poi che attraverso questa legge dovrà restituire i contributi in conto capitale che ha ricevuto. Questo è un elemento nuovo che abbiamo chiesto da tempo, che viene accettato e che quindi per noi rappresenta un passo in avanti importante che non risolve tutti i problemi, ma questo ho già cercato di spiegare che non è possibile farlo lavorando solo in una dimensione regionale se non si cambia l’impostazione nazionale di questo governo.

Detto questo, quindi rileviamo la positività anche se dobbiamo riscontrare - per questo abbiamo mantenuto i nostri emendamenti - che secondo noi non c’è ancora sufficiente chiarezza nel poter escludere a prescindere il fatto che non possono essere considerate delocalizzazioni le trasferte in Paesi che non fanno parte dell’Unione europea. Questo a noi pare un elemento ambiguo sul quale la Regione avrebbe dovuto mantenere più apertura. Detto questo, questo non inficia gli elementi positivi della legge e per questo voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Sconciaforni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.

 

CAVALLI: Grazie, presidente. Per l’ordine del giorno ci trova d’accordo, quindi a nome del gruppo della Lega Nord appoggiamo l’ordine del giorno del collega Favia, quindi non sto a elencare i motivi che già lui ha esplicitato in modo molto chiaro. Per la legge mi piace fare una metafora, cioè che è un bellissimo vaso ma privo di contenuti perché, come abbiamo evidenziato, su alcune tematiche troviamo che manca quell’attrattività effettiva che possa favorire il nostro territorio. Il collega Alessandrini parla di un cambio di passo ma lo vorremmo vedere, che sicuramente non ci sarà, di dare gambe, e le gambe non ci sono, di andare contro il consumo del suolo, e ahimè l’emendamento presentato dal sottoscritto con i miei colleghi è stato bocciato. Dove sappiamo benissimo che questa deve essere una legge cardine per questa amministrazione troviamo delle grosse lacune, l’intento è buono però non vediamo effettivamente quello che potrebbe dare impulso alle aziende a venire in Emilia-Romagna. Stamattina il collega Grillini parlava della Silicon Valley dell’Emilia-Romagna, ma con questa legge non diventiamo una Silicon Valley e purtroppo le nostre aziende saranno sempre più destinate ad andare all’estero perché abbiamo sempre più burocrazia, sempre più tasse e sempre più leggi che produciamo che non danno impulso al nostro territorio. In Commissione chiesi di fermarci, anche se eravamo a fine mandato, perché questa legge mancava dei contenuti fondamentali per far sì che ripartisse l’economia sull’Emilia-Romagna e le aziende venissero attratte. Il nostro voto è un voto convinto e contrario a questo disegno di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Cavalli.

C’è la richiesta da parte del consigliere Lombardi del gruppo di Forza Italia di poter prendere la parola. Ricordo al consigliere che in base all’articolo 79 del Regolamento, così come lo abbiamo modificato, il consigliere di un gruppo può esprimere un voto difforme rispetto a quello dichiarato dal consigliere che è intervenuto a nome del gruppo. Chiaramente do la parola se esprime un parere difforme rispetto al voto che ha dichiarato il rappresentante del gruppo di Forza Italia.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Il collega Villani si è chiaramente espresso rispetto all’ordine del giorno esprimendo un voto contrario. Rispetto a questo voto mi distinguo semplicemente perché intendo astenermi non conoscendo la materia che invece il collega Villani ha così brillantemente illustrato. Il collega Villani, che era intenzionato a soffermarsi sull’ordine del giorno, non ha espresso un voto rispetto al progetto di legge e quindi su questo esprimo il voto contrario per le motivazioni che mi accingo a dire. Intanto, come abbiamo detto già nel dibattito generale, le intenzioni di questo progetto di legge certamente sono condivisibili ma il fatto di dire, come ho sentito dire anche dal collega relatore, che noi non assomiglieremo mai al Texas o alla Carinzia lo prendo come un fatto negativo perché nel momento in cui il Presidente del Consiglio si accinge a ribaltare questo Paese in tutte le sue espressioni dire che noi non riusciremo in qualche modo ad assomigliare a Stati e a Regioni così evolute dal punto di vista degli insediamenti produttivi mi sembra una cosa assolutamente negativa. Certamente abbiamo apprezzato la modifica che è intervenuta nel corso del dibattito sulla conferenza dei servizi preliminari ma non per mettere una bandierina ma semplicemente perché questa conferenza dei servizi preliminari dovrebbe, e mi pare che anche nelle intenzioni della Giunta sia così, costituire quella cabina di regia. L’esempio che facevo io è che nel Texas o negli altri Paesi è rappresentato dal governatore, cioè il governatore chiama al tavolo e contratta le condizioni per poter fare insediare in quel posto. Questo lo capiscono tutti, le multinazionali più di altre, noi siamo sempre un po’ più arzigogolati e prevediamo questa cosa, ma almeno con le modifiche che abbiamo chiesto questa cosa diventa più comprensibile. Rispetto alle remore che qualcuno ha fatto rispetto all’articolo 8, che sono addirittura di segno contrario a seconda di quello che diciamo noi e quello che dicono magari altri colleghi, bisogna considerare che non si può sempre vedere un aspetto negativo a priori ma credo che ci sia la necessità di dare delle certezze a chi si vuole insediare. Naturalmente rimane la nostra contrarietà rispetto al fatto che l’IRAP non si possa diminuire nemmeno sul lavoro che si va a creare e l’applicazione della nostra legge sulla burocrazia. Concludo, Presidente, siccome è stato richiamato il fatto che noi seguiamo indicazioni di associazioni presenti in quest’Aula che non potrebbero intervenire, si tratta di capire se ci sono lobby buone e lobby cattive, perché mi pare che i colleghi che hanno avanzato questa critica sono poi i primi a essere succubi e schiavi, per non dire qualcosa di più, rispetto a delle lobby ambientaliste che ingessano sicuramente lo sviluppo di questa regione. Se noi seguiamo indicazioni di associazioni rappresentative di coloro i quali creano il lavoro e quindi incentivano l’economia non ci sentiamo per niente in difficoltà e credo che si debba sentire più in difficoltà chi segue per fini esclusivamente elettoralistici, lobby che frenano lo sviluppo non solo di questa regione ma del Paese.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.

 

DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Senza entrare nel fatto personale, faccio presente che esistono molte differenze di lobby e ne ricordo solo una: le lobby ambientaliste citate dal consigliere Lombardi non pagano le campagne elettorali dei partiti.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Defranceschi.

Chiedo ai Consiglieri di evitare di scambiarsi accuse o altro ma di stare all’oggetto visto che siamo in dichiarazione di voto, perché oltretutto le procedure sono ben precise.

Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.

 

NOÈ: Grazie, presidente. Non so se posso esprimere due voti differenti rispetto alla legge e all’ordine del giorno collegato. Per quanto riguarda l’ordine del giorno collegato mi ritengo spiazzata nel senso che non ho gli elementi per potermi esprimere, invece per quanto riguarda la legge di elementi ce ne sono a sufficienza. Presidente, se potessi farei un altro tipo di dichiarazione di voto e sinceramente vorrei sospendere la mia valutazione. Lo dico, Assessore, perché obiettivamente anche oggi nel suo intervento (apprezzabile) ho individuato altre forme di apertura. Questo a dimostrazione del fatto, collega Alessandrini, che le richieste che sono state avanzate tutto sommato in tutto questo periodo di confronto hanno trovato poi anche un reale fondamento nell’ascolto e quindi anche nella fondatezza di quello che è stato richiesto. Assessore, dico che vorrei sospendere il mio giudizio di valutazione per due motivi. In primis perché effettivamente chi vivrà vedrà se effettivamente questa è stata una legge il cui impianto sarà in grado di attrarre secondo le aspettative che questa Assemblea si è data, e in secondo luogo per una valutazione politica, che rivolgo ai colleghi del Partito Democratico, perché in questo mondo politico e partitico, rispetto a chi ancora un partito ben saldo ce l’ha, non so quale sarà la sensibilità del PD rispetto al nuovo che avanza. Effettivamente il nuovo che avanza sarà in grado nella prossima legislatura di fare propria questa legge così come l’abbiamo concepita noi e anche un po’ travagliata nelle ultime ore? Io me lo auguro, ma glielo dico, Assessore...

 

(interruzioni)

 

È logico che questa è una legge che come tutte le leggi avrà efficacia da domani e che si verifichino le situazioni previste all’interno della norma, ma anche solo poco tempo fa noi abbiamo legiferato in tema di autotrasporto, Assessore, però se lei va a verificare sul database quanti sono gli autotrasporti e dov’è la white list tutto quello che abbiamo previsto con tanta buonafede e interesse rispetto a quella legge sull’autotrasporto ad oggi nulla di fatto è dato vedere, quindi sarà fondamentale nel passaggio delle nuove consegne, perché questa è una legge importantissima concepita da questa legislatura ma che verrà applicata da una futura legislatura, che non sapremo in qualche modo verrà fatta propria da chi a noi subentrerà. Mi auguro, Assessore, che possa essere portata avanti e che possa essere cavalcata con la stessa convinzione che ha avuto lei e che abbiamo avuto tutti noi nel farci carico delle lobby e dei nostri pensieri affinché questa regione diventi sempre più attrattiva. È tutta qui la chiave di lettura: chi verrà dopo di noi la cavalcherà come noi? Questi nuovi renziani o l’azione di nuove forze che probabilmente verranno in questa Regione saranno in grado di recepirla e di farla propria come l’abbiamo fatta noi?

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliera Noè.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 5355/1, a firma del consigliere Favia.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’ordine del giorno è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Favorevoli

 

27

Contrari

 

15

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna.»

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Ha chiesto di intervenire il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Chiedo l’iscrizione dell’oggetto 5787.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Zoffoli.

La richiesta che io ho è di iscrivere l’oggetto 5787 e anche di invertire l’ordine del giorno al fine di poterlo trattare oggi. Mi pare che il Presidente Zoffoli abbia fatto la dichiarazione a favore e chiedo se c’è un Consigliere che ritiene di fare la dichiarazione contraria all’iscrizione e all’inversione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Lei poi ha risolto quello che era il mio dubbio, perché il collega Zoffoli aveva chiesto l’iscrizione e mi sembrava strano che non avesse chiesto anche l’inversione.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione dell’oggetto 5787 all’ordine del giorno.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’iscrizione è accolta.

Chiedo di anticipare l’oggetto però chiedo di trattarlo dopo il progetto di legge 5529, per cui trattiamo ora il progetto di legge 5529 e poi prenderemo in esame l’oggetto 5787.

Ha chiesto di parlare il consigliere Piva. Ne ha facoltà.

 

PIVA: Grazie, presidente. Direi di metterlo invece dopo il progetto successivo, quindi non quello ma quello sui dialetti, che sono esattamente il 5520 e il 4954.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Piva.

Chiedo di votare la proposta della Presidente, che è quella di inserirlo immediatamente dopo la discussione dell’oggetto 5529, quindi prima dell’oggetto 5520. Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’inversione è accolta.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione dell’oggetto 5529 all’ordine del giorno, ai sensi dell’art. 75, comma 3, del Regolamento.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’iscrizione è accolta.

 

OGGETTO 5529

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)» Iniziativa dei Consiglieri: Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini, Mazzotti (100)

(Relazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali nella seduta del 14 luglio.

È composto da tredici articoli, corredato da scheda tecnico-finanziaria e il relatore della Commissione Mario Mazzotti ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.

 

MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente. Si tratta di un provvedimento di legge che nasce su proposta dell’Ufficio di Presidenza, che ha visto la discussione della Commissione Bilancio e che ha raccolto il parere unanime di tutti i componenti, così come era già successo nel testo unico precedente, quello che andiamo a emendare. Credo che questo faciliti la discussione dell’Aula anche perché i contenuti di questo provvedimento sono stati ampiamente condivisi dall’Assemblea legislativa in tutti questi anni.

Mi limito semplicemente ad affrontare tre delle questioni principali che andiamo a introdurre, intanto perché c’è bisogno di un adeguamento di questa norma. Siamo i primi a dotarci di una legge organica in applicazione completa della legge 174, produciamo un restyling e un adeguamento delle normative vigenti e sostanzialmente rendiamo omogeneo il nostro testo di legge alle recenti sentenze della Corte costituzionale che sono intervenute in materia di organizzazione e finanziamento dei gruppi consiliari, di stato giuridico dei gruppi e dei Consiglieri e quindi rendiamo più attinente alle leggi, così come sono modificate, il nostro impianto normativo.

Per quello che riguarda i finanziamenti ai gruppi, che sappiamo essere una materia sensibile di cui ci siamo occupati in tutti questi anni, ribadiamo con questo progetto che ci sono risorse che sono assegnate ai gruppi e che queste risorse sono divise in due grandi capitoli, il primo relativo al fondo destinato al personale, così come indicato nell’accordo Stato/Regioni in applicazione della legge 174 nelle sue linee guida, e il secondo riguarda le spese per il funzionamento. Queste risorse che noi andiamo ad assegnare ai gruppi vanno usate per finalità precise. Inseriamo in legge quello che prima avevamo indicato nei regolamenti, quindi diamo più forza a un impianto sul quale già prima abbiamo lavorato perché dare forza di legge alle modalità con le quali è possibile utilizzare queste risorse rende ancora più forte e più cogente il nostro impianto.

Definiamo i confini dell’intervento sulla base della natura giuridica dei gruppi che andiamo a correggere sulla base di quanto detto dalla Corte costituzionale. La leggo perché resti agli atti, perché questo passaggio mi pare importante. "Noi affermiamo nella legge che i gruppi assembleari sono organi dell’Assemblea legislativa" - un’affermazione molto precisa - "nonché associazioni non riconosciute di Consiglieri regionali nonché strumenti essenziali di azione e proiezione dei partiti e movimenti politici di cui sono espressione all’interno dell’Assemblea legislativa stessa." Sulla base di questa natura giuridica dei gruppi noi destiniamo le risorse e risolviamo all’interno del nostro impianto di legge la famosa questione della cosiddetta inerenza. In sostanza, l’inerenza dell’utilizzo dei fondi dei gruppi è stabilita dalla nostra legge, definita da una legge, e non viene lasciata all’arbitrio e all’interpretazione. Penso che questo aiuti anche il prosieguo dei lavori in questa fine legislatura e nella prossima legislatura per il lavoro politico e istituzionale che i gruppi politici dovranno fare.

Sul tema dei controlli la Corte costituzionale ha ribadito in maniera molto chiara e inequivocabile che il controllo fatto nei confronti delle attività e delle spese dei gruppi consiliari non può essere che un controllo di carattere documentale, cioè che non si può entrare nel merito della discrezionalità delle scelte politiche e istituzionali che sono a carico dei gruppi stessi. La norma della legge 174 assegna queste funzioni di controllo delle spese dei gruppi consiliari alla Corte dei Conti e noi con la normativa discipliniamo da una parte le procedure con le quali ci si rapporta alla Corte dei Conti che deve svolgere e svolge le funzioni di controllo che le leggi le assegnano. Dico le leggi perché tutti, compresa la Corte dei Conti, sono tenuti al rispetto delle leggi nazionali e regionali. In secondo luogo ribadiamo l’anomalia dell’impianto normativo di questa materia della Regione Emilia-Romagna, cioè l’affidamento al collegio dei revisori dei conti interno del compito di verificare la regolarità e la conformità dei conti e delle spese dei gruppi, che è una funzione che viene ribadita, perché era già presente nelle leggi vigenti prima di questa e prima del precedente Testo unico e che invece tendiamo a rafforzare anche in un quadro di mutato quadro di controlli così come definito dalla legge 174.

Questi sono i punti principali di modifiche che andiamo a introdurre, sono coerenti con quanto finora è stato fatto ed è stato messo in pratica nel corso di questa legislatura da parte dei gruppi e dell’Ufficio di Presidenza e penso che sia un elemento di chiarificazione dell’impianto stesso. Vi sono poi altri due punti importanti che noi andiamo a introdurre: un intervento sul tema dell’anagrafe degli eletti che consente di mettere in asse l’impianto normativo, che noi avevamo e che abbiamo, che aveva preceduto la legge nazionale per fare in modo che non ci siano delle difformità, e il secondo punto, che è stato proposto in Commissione sottoposto come emendamento in maniera unanime da tutti i componenti della Commissione Parità, è l’introduzione in questo testo della doppia preferenza per le elezioni regionali così come indicato dalla legge di parità.

Infine ho presentato tre emendamenti, e colgo l’occasione anche per presentarli, che sono specificativi nell’articolo 22 ter della funzione dei compiti dei presidenti dei gruppi. Sono tre emendamenti che tendono a rafforzare il principio che ho appena detto, cioè che spetta ai revisori dei conti il compito di verificare la veridicità e la conformità dei conti presentati dai gruppi stessi nella procedura di controllo. L’emendamento 1 sostituisce la parte iniziale del primo comma dell’articolo 22 ter e in sostanza dice che il presidente del gruppo assegna le risorse del gruppo sulla base di una verifica meramente documentale delle spese, quindi sostituisce il concetto di autorizzazione con quello di assegnazione delle risorse. Il secondo emendamento sostituisce le prime due righe del testo che viene così modificato: "la documentazione delle spese sostenute ai sensi dell’articolo 22 bis è predisposta dal presidente del gruppo". Il terzo emendamento in realtà è l’inserimento semplicemente del concetto di conformità alla prima riga: "ai fini della verifica di regolarità e di conformità". Si aggiunge questo concetto per renderlo omogeneo con il resto dell’impianto nel quale i due concetti viaggiano sempre in coppia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.

Non ci sono interventi, per cui chiudo il dibattito generale e iniziamo a esaminare e a votare l’articolato. Voi sapete che ci sono tre proposte di emendamento a firma del consigliere Mazzotti e sono già state distribuite.

Partiamo dall’articolo 1 (Modifiche all’articolo 17 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Sostituzione della rubrica del capo II del Titolo IV della L.R.11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Sostituzione dell’art. 19 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Sostituzione dell’art. 20 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Modifiche all’art. 21 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6 (Inserimento degli articoli 22 bis, 22 ter, 22 quater, 22 quinquies, 22 sexies, 22 septies, 22 octies e 22 nonies al capo III del titolo IV della L.R. 11/2013). Su questo articolo sono stati presentati gli emendamenti 1, 2 e 3 a firma del consigliere Mazzotti.

Apro il dibattito generale su emendamenti e articolo 6. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Mazzotti.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Mazzotti.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma del consigliere Mazzotti.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’emendamento 3 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6, come emendato.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’articolo 7 (Sostituzione dell’art. 23 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’articolo 8 (Sostituzione dell’art. 24 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’articolo 9 (Inserimento dell’art. 25 bis nella L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 9.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’articolo 10 (Modifiche all’art. 29 della L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’articolo 11 (Inserimento del titolo VII bis nella L.R. 11/2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 11 è approvato.

Passiamo all’articolo 12 (Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2012).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 12 è approvato.

Passiamo all’articolo 13 (Abrogazioni e disposizione finale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 13.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 13 è approvato.

Visto che abbiamo concluso l’articolato chiedo chi desidera intervenire per dichiarazione di voto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Favorevoli

 

35

Contrari

 

--

Astenuti

 

1

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l’organizzazione dell’Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell’Assemblea) e alla legge regionale 30 marzo 2012, n. 1 (Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, disposizioni sulla trasparenza e l’informazione).»

 

 

OGGETTO 5787

 

Delibera: «Addendum per gli anni 2014-2015 all'"Atto di indirizzo triennale 2011-2013 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale" - Delibera dell'Assemblea legislativa n. 32 del 2010. Integrazione, estensione e conferma per gli anni 2014-2015 dei principi e delle finalità".» (Proposta della Giunta regionale in data 7 luglio 2014, 1024) (171)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 luglio 2014 con 24 favorevoli, 4 contrari e nessun astenuto.

Apro il dibattito generale. Trattandosi di una delibera, ogni consigliere ha a disposizione dieci minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Dato che la proposta è stata inserita all’ordine del giorno e c’è stata anche la votazione dell’inversione, chiedevo se si poteva avere la copia della delibera, perché non ce l’ho.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

La delibera è già stata inviata ai consiglieri per e-mail.

Apro il dibattito generale. Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Questa è una delibera su cui è impossibile non fare una riflessione di natura politica. Sottrarrò poco tempo all’Aula ma devo dire che avevo posto alcune domande all’assessore Peri, l’assessore Peri in Commissione mi ha risposto ma naturalmente la Commissione è una parte dei gruppi rappresentati in questa Assemblea legislativa, come ben sa il Sottosegretario, quindi è interessante che l’Assessore possa nel suo intervento, se vuole, ribadire la questione che avevo posto in Commissione del bando a livello regionale - la gara che si farà che non sarà in agosto ma avrà dei successivi, se non ho colto male, sviluppi - e chiedevo all’Assessore di chiarire su questo tema, soprattutto perché proveniamo da un atto di indirizzo triennale e sarebbe importante sulla nuova gara per l’affidamento dei servizi ferroviari di competenza regionale avere anche una rassicurazione di natura politica da parte dell’Assessore perché lei sa benissimo in questi anni le problematiche che abbiamo avuto con i pendolari e con gli utenti sui servizi ferroviari. Se non ho colto male, non ci sono ritorni di risorse statali, quindi se potesse approfondire nella sua replica questo tema è importante. Ribadisco che è emersa nella programmazione - mi complimento con l’Assessore - il tema che con diverse interrogazioni avevo segnalato più volte, cioè il tema delle corse, in particolare sulla linea Piacenza-Cremona. Non penso che sia dovuto alle sollecitazioni dell’opposizione, però qua dentro vi è un cambiamento significativo che chiedevano diversi cittadini. Poi vi è il tema dei bacini del trasporto pubblico e vi è anche un altro tema che ormai pongo in scadenza di legislatura, che è il tema delle fusioni delle aziende di trasporto. Diciamo che su questo punto ci sono da parte nostra numerose riserve riguardanti il personale e le tariffe ma non voglio addentrarmi oltre questi tre punti di riflessione per i quali chiedo all’Assessore di replicare in Aula.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha chiesto di parlare l’assessore Peri. Ne ha facoltà.

 

PERI, assessore: Grazie, presidente. Come ho già avuto modo di dire in Commissione, questa delibera ci serve, e non a caso è chiamata "addendum", perché reitera per gli anni 2014 e 2015 l’impianto programmatorio del 2011/2013 riferito al riparto delle risorse della Regione al trasporto pubblico locale e regionale. Visto che a livello nazionale non ci sono risorse, la Regione compensa la mancanza di trasferimenti statali e confermiamo per gli anni 2014 e 2015 ciò che è accaduto per gli anni 2011, 2012, e 2013. Questo è lo scopo della delibera. Se si vogliono due informazioni collaterali che non hanno specifico merito nella delibera in oggetto, posso dire ufficialmente ciò che in Commissione avevo adombrato, cioè che sulla base di richieste che sono state avanzate dai concorrenti della gara regionale per i servizi ferroviari, è stato chiesto alla stazione appaltante di poter avere una proroga e la proroga è stata concessa dal 31 agosto al 20 ottobre. Questa è la notizia. Sulla Piacenza-Cremona con la riprogrammazione dei servizi fatta alla fine dello scorso anno abbiamo strutturato quel servizio automobilistico in capo all’azienda SETA in modo tale da toglierla dai servizi sostitutivi e da mettere invece sui servizi minimi, quindi garantiti dai contributi e dai corrispettivi regionali. Quella linea di servizio diventa a tutti gli effetti una parte stabile dei servizi minimi del bacino in questo caso di Piacenza.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, assessore Peri.

Chiuso il dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5787.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 5520

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: «Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna». Iniziativa dei Consiglieri: Zoffoli, Meo, Pariani, Barbieri, Alessandrini, Mazzotti, Piva, Fiammenghi, Casadei (101)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 4954

Progetto di legge d’iniziativa Consigliere recante: «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico locale e culturale della Regione Emilia-Romagna». Iniziativa del Consigliere: Favia

(Abbinato)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport nella seduta del 10 luglio 2014, è composto da sette articoli ed è corredato da regolare scheda tecnico-finanziaria.

Il relatore della Commissione, il consigliere Roberto Piva, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Piva. Ne ha facoltà.

 

PIVA, relatore: Grazie, presidente. Fossimo in tempi ordinari era bene fare la relazione in dialetto, ma visto che sono tempi straordinari mi attengo a quanto scritto qua. L’iter che il progetto di legge in esame ha seguito, sia pur velocizzato dalle contingenze di questa fine legislatura, ci ha permesso di cogliere attraverso l’udienza conoscitiva alcuni suggerimenti che abbiamo ritenuto di trasformare in emendamenti al testo laddove all’articolo 1 riconosciamo i dialetti quale parte integrante del patrimonio non solo storico e culturale ma anche civile della nostra regione, e l’articolo 2 dove specifichiamo il fatto che l’archivio documentale dovrà e potrà giovarsi anche di contributi sonori. Dico questo perché già gli emendamenti sono stati approvati in Commissione, quindi per coloro i quali avevano seguito precedentemente il testo originale, visto che l’udienza e la Commissione sono state vicine nel tempo e potevano sfuggire, sottolineo questa diversità di questi due emendamenti. Questi due emendamenti non hanno rilevanza finanziaria, per cui resta valida la scheda tecnico-finanziaria redatta in occasione del deposito del progetto di legge. Sulle motivazioni è già stato detto tanto sia in Commissione sia sulla stampa, in particolare quando fu abrogata la legge 45 del 1994, quindi le richiamo solo con molta velocità.

È bene ricordare che i dialetti sono una parte fondamentale della cultura e della civiltà degli italiani, conseguenza evidentemente delle vicende storiche del nostro Paese e dall’ancora abbastanza recente unità d’Italia. L’evoluzione della nostra società ha decretato un ruolo più marginale di queste lingue nella quotidianità delle giovani generazioni. La loro preservazione e trasmissione rimane fortemente legata alla difesa del patrimonio storico, culturale e civile e dunque resta un impegno fondamentale. Già con la legge che citavo prima, la n. 45 del 1994, l’Emilia-Romagna aveva affidato all’Istituto dei beni culturali il compito di conservare, proteggere e trasmettere il patrimonio dialettale della nostra regione e l’Istituto si è proposto di farlo attraverso un programma ambizioso che prevedeva l’istituzione di un osservatorio linguistico, di un archivio lessicale, di un corpo di documentazione toponomastica e di una banca dati dalla memoria contadina, artigiana e industriale. In realtà, sebbene alcuni risultati importanti siano stati raggiunti, la legge ha sofferto purtroppo dell’esiguità degli stanziamenti e dunque non ha mai visto una piena realizzazione delle finalità per cui era nata, fino a farla ritenere superata e assorbibile dai finanziamenti previsti sulla legge n. 37 del 1994 sulla promozione culturale.

Tuttavia una legge specifica per la tutela del dialetto aggiunge un ulteriore valore all’azione di tutela del nostro patrimonio linguistico regionale, soprattutto in una regione come la nostra fortemente legata alla tradizione. Basta che chiunque di noi percorra pochi chilometri dal proprio luogo di abitazione o di lavoro per sentire dialetti diversi, una cadenza diversa e terminologie diverse. La nostra è una delle regioni più ricche di dialetti e più ricche di sfumature dialettali anche in pochissimi chilometri tra piccole frazioni delle nostre città e quindi è un patrimonio assolutamente da tutelare. Vorrei anche sottolineare il successo che tutte le manifestazioni dialettali hanno avuto in particolare dell’ultimo decennio, prima forse un po’ abbandonate, quindi una legge come questa entra nel merito pienamente anche di tutte le esperienze dialettali che culturalmente vivono nella nostra regione.

La legge si compone di sette articoli, che per brevità non li illustro, perché sono stati recapitati a voi per tempo, ed è una proposta interessante che vedrà sicuramente un impegno nella prossima legislatura e già però è previsto nell’articolo 6 una norma finanziaria che prevede 50 mila euro per il 2014 che andranno a valere sui fondi riservati alla promozione culturale, quindi non vanno ad appesantire ulteriormente il bilancio ma sono sostanzialmente stornati dai fondi riservati alla promozione culturale. Questi 50 mila euro saranno erogati dopo l’emanazione di un bando con delle caratteristiche che un comitato tecnico-scientifico che la Giunta nominerà ed approverà. Dal punto di vista strutturale è un progetto di legge che a mio avviso è fatto molto bene e senz’altro aiuterà anche tutti coloro i quali nella nostra regione credono nel dialetto e si stanno battendo affinché non ci si dimentichi di questo nostro grande patrimonio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Piva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Questo progetto di legge è significativo e importante e devo dire che è stato importante anche da parte del consigliere Favia presentare un progetto analogo in data 09.01.2014 perché ha così impresso un’accelerazione alla maggioranza per presentare un progetto quale quello che è al vaglio oggi dell’Assemblea che riguarda e va a colmare una lacuna della legge n. 45 del 1994 che fu, come anche richiamato dal relatore Piva, che ringrazio, abrogata. Qui si va a colmare una lacuna su un tema quale quello dei dialetti, Presidente, la cui ricchezza è alla base della nostra cultura e per questo i dialetti vanno valorizzati, salvaguardati, conosciuti, diffusi e utilizzati. Per questo motivo è importante il coinvolgimento dei giovani che spesso dimenticano la storia dei genitori e dei nonni, quindi il coinvolgimento dei giovani è importante. Intendo sottolineare l’importanza anche del passaggio di conoscenze tra le generazioni anziane e quelle più giovani. Positivo anche il lavoro con le scuole e con le biblioteche per valorizzare gli autori più famosi ma anche - lo dico al relatore Piva - il sostegno alle compagnie teatrali, alle tante che hanno bisogno di sostegno, quindi non solo portare avanti la tradizione del dialetto ma anche sostenere le associazioni culturali che sono abilitate a promuovere questa cultura. Queste realtà quindi vanno sostenute non solo promuovendo l’attività ma anche finanziandola con bandi e finanziamenti non più solo di studi e ricerche ma che si calino nella realtà concreta del nostro territorio.

Vi è un aspetto importante che intendo in quest’Aula sottolineare: riguarda l’impegno del comitato per valorizzare i dialetti principali ma anche con le loro, relatore Piva, innumerevoli variazioni. Faccio un esempio concreto: a Piacenza il piacentino non è univoco, non è solo il dialetto della città ma ve ne sono diverse varianti nella provincia e quindi è importante conservare e valorizzare anche queste differenze che sono la ricchezza della storia piacentina.

Ultimo aspetto, relatore Piva, è che il piatto piange, nel senso che nella norma finanziaria che è introdotta, e fa obbligo di essere introdotta la scheda tecnico-finanziaria per ogni progetto di legge, dopo tutte queste belle parole, troviamo a mio avviso un finanziamento esiguo per le finalità di questo provvedimento di legge, che sarà legge, Presidente, e che io voterò - anticipo il mio voto favorevole - e rimane quindi un po’ scarsa la quantificazione delle risorse proprio perché credo in questi principi e in questa finalità. La Regione fa fronte sull’apposito capitolo di bilancio per questi oneri in attuazione dell’articolo 2 citato e richiamato sulle azioni e interventi, seminari, convegni, corsi, la promozione e quant’altro, purtroppo devo dire che spalmati, collega Piva, sulla Regione non sono tanti. Meglio di niente, però 50 mila euro per una legge così ambiziosa, importante e significativa per la nostra storia, per la storia dei nostri comuni e dei nostri territori, mi sembra che alla fine siano pochi. Io non so quando la maggioranza e le forze di centrosinistra propongono un progetto di legge - vedo che ultimamente in tanti vi siete alternati nella sottoscrizione di diversi progetti, anche apprezzabili - tratti con la Giunta sul punto del quantum da mettere a corredo e a sostegno del capitolo di bilancio che sorregge un’iniziativa normativa e legislativa del legislatore regionale, però francamente, consigliere Piva, 50 mila euro che la Giunta vi dà per questa legge francamente sono un po’ pochi.

Si dice che la Giunta regionale è autorizzata a provvedere con proprio atto alle relative variazioni di bilancio e dico - sarà uno degli ultimi miei interventi in quest’Aula - che chi verrà nella prossima amministrazione, di qualsiasi colore o con qualsiasi cambio di casacca o di poltrona, dovrà su diverse leggi, che sono pomposamente illustrate e pubblicizzate, mettere mano con delle variazioni per farle camminare e funzionare perché è inutile che facciamo una legge così buona e positiva, mettendo una clausola valutativa per andare a verificare le ricadute e poi mettiamo dentro le briciole, Sottosegretario, perché con 50 mila euro per sostenere delle iniziative così diffuse come i dialetti sul territorio emiliano-romagnola, dividendo anche per le undici province, parliamo di 5 mila euro a provincia.

Come dice il detto "senza soldi non si canta messa" e qui possiamo fare poco per questo pregevole, per le finalità, atto normativo su cui il collega Piva ha lavorato e intervenuto in Commissione. A me piace perché una legge con pochi articoli e chiari. Questi pochi articoli chiari per salvaguardare e valorizzare i dialetti dell’Emilia mi hanno convinto, colleghi, a un voto favorevole ma - ripeto - rimane un po’ l’amaro in bocca per lo scarso finanziamento che è troppo poco, perché se si va a ripartirlo anche sulla nostra provincia (Piacenza) con le associazioni dialettali e teatrali che ci sono non sono sufficienti neanche a pagare le spese dell’affitto di una sala. È bello che esca domani sui giornali e l’ufficio stampa che è stata approvata all’unanimità o dalla maggioranza dell’Aula il testo per rilanciare i dialetti dell’Emilia ma poi si va a vedere la questione economica e c’è veramente poco. Faccio appello alla Giunta, ai futuri Assessori che verranno o a quelli che saranno eventualmente riconfermati di mettere mano non solo a questa ma anche ad altri provvedimenti normativi che noi con senso di responsabilità politica abbiamo votato ma di cui abbiamo lamentato spesso la pomposa propaganda e spesso l’annuncio sui giornali ma che sotto sotto hanno pochi soldi.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Il relatore Piva ricordava la ragione vera di questa legge. Quest’Aula ha abolito nella sessione di semplificazione dello scorso dicembre insieme a una serie di leggi e di provvedimenti che non venivano finanziati da qualche anno anche la legge n. 45 del 1994 che aveva come oggetto la tutela e la valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna. È stata per molti una svista, sicuramente un errore, potremmo dire, per usare una parola appropriata, una pataccata e uno sbaglio e quindi con questa legge noi recuperiamo un’attenzione dovuta anche ai dialetti della nostra regione. Il professor Raffaello Baldini diceva che certe cose succedono solo in dialetto ed è un’espressione profondamente vera secondo me e credo che nel momento in cui ci preoccupiamo e ci occupiamo del futuro di questa regione e di questo territorio, quando siamo tutti proiettati in avanti a immaginare una nuova fase di sviluppo e un nuovo modello di sviluppo, bisogna che queste cose che succedono solo in dialetto le recuperiamo e non le perdiamo per strada perché è vero che se non ci ricordiamo di chi siamo figli e da dove veniamo è impossibile immaginare e programmare il nostro futuro. Questo è il senso vero di questa legge. La legge precedente aveva dei limiti, soprattutto finanziari, e guardavo che in venti anni sono stati stanziati appena 350 mila euro a sostegno di quel provvedimento e il problema è anche che questi finanziamenti erano saltuari, irregolari e non continuativi. È chiaro che 50 mila euro sono pochi però ripartiamo, è importante comunque irrobustire la dotazione finanziaria e dare continuità a questi finanziamenti. Quella precedente era una legge anche eccessivamente burocratica, quindi c’è un tentativo, come ricordava anche il consigliere Pollastri, che ha ben esaminato e studiato l’articolato, di semplificare anche l’utilizzo e la messa a disposizione di queste risorse. La novità sostanziale della legge è l’istituzione del comitato scientifico regionale consultivo. Non si tratta di una complicazione, che sarebbe contraddittoria rispetto all’obiettivo che ho appena indicato e sottolineato, ma costituire questo comitato che è a costo zero per la collettività ci mette in condizione di avere un interlocutore regionale, chiaramente qualificato e rappresentativo di tutti i territori, perché è vero che ci sono i dialetti in Emilia-Romagna e non c’è una sola lingua, e avere una struttura riconosciuta per legge con cui potersi relazionare, che è importante da una parte per non dimenticarci di finanziare la legge - ci penseranno loro a ricordarcelo - e voglio ringraziare in particolar modo il professor Bellosi col quale, anche a nome della maggioranza, mi sono relazionato per recuperare a questo errore che avevamo commesso e rimettere in campo una progettazione sui dialetti, quindi sicuramente questi non mancheranno di sollecitarci, e soprattutto avremo modo di semplificare anche le programmazioni perché non è opportuno disperdere le poche risorse che ad oggi sono disponibili. Noi sosteniamo convintamente questo provvedimento per queste ragioni.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI

 

PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Zoffoli.

Non ci sono altri interventi, per cui passiamo all’articolato.

Partiamo dall’articolo 1 (Finalità).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Azioni e interventi).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Gestione).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Incarichi, convenzioni e premi).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Comitato scientifico per la salvaguardia, la valorizzazione e la trasmissione dei dialetti dell’Emilia-Romagna).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6 (Norma finanziaria). Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’articolo 7 (Clausola valutativa).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Mandini): L’art. 7 è approvato.

Apro le dichiarazioni di voto su tutto il provvedimento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Semplicemente per dire che questo è un provvedimento che, come è noto, la maggioranza aveva in qualche modo ritenuto di escludere dalla previsione normativa di questa regione. Il collega Pollastri ha ricordato il consigliere Favia nella presentazione di un progetto di legge ma io volevo ricordare il presidente Bazzoni che ha depositato un ordine del giorno che tendeva alla reintroduzione di questa legge sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale rappresentato dai dialetti in questa regione e che evidentemente ha trovato diritto di cittadinanza all’interno di questo progetto di legge, tanto è vero che nell’ordine del giorno veniva indicato l’Istituto beni artistici e culturali come il luogo in cui si dovesse in qualche modo tutelare e promuovere questa azione e così la legge prevede. Esprimeremo voto favorevole a questo provvedimento di legge per seguire l’entusiasmo con cui il collega Pollastri ha espresso la sua opinione in sede di dibattito generale perché saremmo stati un po’ più restii, e quindi diciamo che aderiamo "in zona cesarini" a questo voto favorevole, perché i 50 mila euro che sono previsti per questa legge sono veramente pochi ma il nostro compito è quello di pungolare questa maggioranza e di richiamarla al senso di responsabilità perché se è vero che è stato detto che i soldi non ci sono poi sappiamo - lo vedremo domani per quanto riguarda l’assestamento ma lo abbiamo visto anche in sede di bilancio - che i 50 mila euro in più che i colleghi avevano chiesto in Commissione sicuramente questa Regione era nella condizione di poterli erogare. Seppure con tutte queste remore ma tenendo conto delle intenzioni sicuramente lodevoli relative alla presentazione di questo progetto di legge, il nostro voto sarà favorevole.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Annuncio il mio voto favorevole perché sono particolarmente convinto che il dialetto, come diceva il compianto latinista e linguista Giuseppe Pittano, è semplicemente una lingua sfortunata. Noi parliamo un italiano che deriva dal dialetto toscano, com’è noto c’era qualcuno che andò a lavarsi i panni in Arno e noi lo dovremmo lavare nel Po, sperando che il Po non sia troppo inquinato. Tra l’altro, visto che in quest’Aula di molto giovani ce ne sono pochi - abbiamo tutti una certa età mediamente - credo che chiunque abbia avuto a che fare con la lingua dialettale. Quando io andai a scuola, essendo figlio di famiglia contadina, dovetti imparare in tre mesi una lingua straniera, che era l’italiano. Scherzando ho sempre detto con mia madre, che ahimè non c’è più, che se in quei tre mesi mi avessero insegnato anche l’inglese magari sarebbe stata una cosa utile, ma si parlava degli anni Sessanta, quindi buona grazia che si riusciva a insegnare ai figli dei lavoratori nella scuola pubblica un italiano corretto. Il dialetto non l’ho mai dimenticato e mi è capitato molto spesso, come credo a tutti noi capiti nella nostra vita quotidiana, di parlare in dialetto e di suscitare grande simpatia. Il dialetto emiliano-romagnolo suscita simpatia istintiva, un po’ perché viene associato a un’idea di bon vivant che noi abbiamo in Emilia-Romagna, un po’ perché viene associato a un certo modo di vedere un po’ volgarotto (in senso simpatico e non negativo) al punto che qualche tempo fa c’erano ben tre pubblicità di note aziende italiane che facevano pubblicità con il dialetto emiliano-romagnolo. Credo che favorire la sopravvivenza sia importante, perché si tratta di questo - il progetto di legge parla di valorizzazione - perché quando il ricambio generazionale sarà completato forse ahimè, per usare un termine molto in voga, i dialetti saranno rottamati e sarà un fatto negativo perché la ricchezza linguistica è un po’ come la ricchezza biologica. Cito ancora una volta l’assessore Rabboni e il Piano di Sviluppo Rurale dove si parla della salvaguardia della ricchezza biologica e la ricchezza linguistica è molto importante. Per esempio glottologi, gli psicologi e le persone che si occupano della vecchiaia dicono che mediamente le persone che parlano più di una lingua sono persone che vivono di più. Io ho sentito tante persone che scherzando mi chiedono quando farò loro i corsi di bolognese. Per dirlo in bolognese, "brisa par criticher", però forse ci voleva anche qualche soldo in più e speriamo che nel prossimo mandato qualcuno che era in questo mandato sopravviva nel Consiglio e porti avanti questa idea che non bisogna semplicemente conservare una lingua che era la lingua dei nostri genitori, dei nostri nonni, dei nostri avi e di chi ha fatto la storia di questa regione come si conserva in una teca una sorta di reliquia ma che sia possibile conservare queste lingue, perché ci sono tanti dialetti in questa regione, come ricchezza linguistica, , storica e come ricchezza affettiva perché alle nostre tradizioni, quelle positive, siamo tutti affezionati e vorremmo che sopravvivessero e ci sopravvivessero. Questo è il mio augurio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.

 

FAVIA: Grazie, presidente. Sono felice che l’Emilia-Romagna possa riavere una legge che tratti queste tematiche. Ho presentato un progetto di legge in seguito all’abolizione fatta per errore dalla Regione e successivamente è arrivato il testo del Partito Democratico, che è diventato testo base, però riscontro con favore che alcune questioni presenti nel mio progetto di legge sono state riprese nel testo del Partito Democratico. Trovo però un problema nel titolo, e ha centrato il consigliere Grillini la questione, perché si parla di valorizzazione dei dialetti, invece noi siamo davanti a una lingua locale, come dice l’UNESCO, che ha dei dialetti ma è riconosciuta da fuori regione come lingua e noi la chiamiamo dialetto. È un po’ strano quando effettivamente se usassimo questo termine potremmo definire anche l’italiano un dialetto, essendo di fatto il toscano, perché l’unica lingua ufficiale che avevamo era il latino. Il resto sono lingue del popolo, che è creatore del linguaggio. Iniziamo a valorizzare questo grande patrimonio. Tra l’altro è una lingua locale bellissima con tutte le sue declinazioni nei dialetti delle varie città; è una lingua musicale, ricca, che racconta il DNA storico di questi territori perché ha subito delle contaminazioni. Perdere il patrimonio linguistico italiano, che è ricco come la storia di questo bellissimo paese, è perdere un qualcosa che non recupereremo più e le ricerche ci dicono che l’Emilia-Romagna sarà il primo territorio italiano dove la lingua locale verrà cancellata. È un fatto di biodiversità contro l’omologazione e questo tipo di globalizzazione che ci vuole più o meno tutti standardizzati. Credo invece nella cultura, nella storia e nel territorio, credo che questo Paese debba valorizzare tutto questo affinché anche il nostro passato possa dare una garanzia di prosperità, se valorizzato, al nostro futuro. Io non ho l’età anagrafica del consigliere Grillini però sono cresciuto in casa con i nonni che parlavano il dialetto, in particolare mia nonna che aveva solo la seconda elementare ed era una montanara di Monzuno ha continuato sempre a parlare il dialetto, quindi faccio parte di una generazione minoritaria che riesce benissimo a comprendere il dialetto ma non riesce a parlarlo perché non lo pratica. Dico questo perché quello che è stato inserito nella legge che mancava è il tema della pratica e dei corsi. C’è una grande voglia da parte dei giovani di imparare il dialetto e di poterlo praticare ma non ci sono le possibilità. Oltre ai teatri, alle pubblicazioni e alla musica c’è bisogno di finanziare momenti in cui il dialetto si possa insegnare e praticare, perché si parla di sopravvivenza. Non dobbiamo permettere che si interrompa la catena generazionale che va avanti da secoli e millenni. Non dobbiamo permettere che si interrompa. Si può modificare, può crescere, perché la lingua è sempre in movimento e in mutazione e contaminazione, ma non possiamo consentire che improvvisamente in questo secolo di follie, in questi ultimi cento anni, dove abbiamo tagliato radicalmente sempre di più i ponti con la nostra cultura, molto più umanistica di quella di oggi, si possa interrompere questa catena. È un bene che ci sia una legge, che sia stata migliorata, si può fare ancora di più, bisogna finanziarla con più convinzione, però non farò ovviamente mancare il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Favia.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna.»

 

OGGETTO 5715

Delibera: «Approvazione del rendiconto dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2013. Conseguente variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014.» (Proposta dell'Ufficio di Presidenza in data 25 giugno 2014, n. 49) (172)

(Relazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del primo luglio con la votazione di 31 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.

 

MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente. Solo poche parole di soddisfazione anche perché questo è l’ultimo bilancio consuntivo che possiamo proporre all’approvazione di questa Assemblea. Parlo di soddisfazione perché i dati ci dimostrano che quanto ci eravamo impegnati a fare nel corso di questa legislatura, lo abbiamo fatto, lo abbiamo fatto bene e abbiamo prodotto i risultati che ci eravamo impegnati a raggiungere. Possiamo dire che siamo riusciti a fare di più, quindi più cose, con meno risorse. In questi anni abbiamo consolidato le funzioni dell’Assemblea legislativa, abbiamo istituito le figure dei Garanti, abbiamo dato possibilità che si attivassero queste funzioni e lo abbiamo fatto con una consistente riconversione delle risorse assegnate all’Assemblea e un calo complessivo della spesa. Ricordo a tutti che siamo l’unica Regione che ha inserito in una propria legge un costo standard e una soglia di riferimento sopra la quale non si può autorizzare la spesa di funzionamento, che è in 8 euro per abitante e siamo ampiamente sotto i 7 euro, e anzi se noi prendiamo il bilancio consuntivo 2013 e detraiamo dalla cifra che noi andiamo ad approvare correttamente, così come proposto dagli uffici, l’avanzo che riportiamo, possiamo dire che chiudiamo il consuntivo per la prima volta con una spesa che è inferiore ai 30 milioni (29 milioni 500 mila euro) e quindi con un impegno per abitante di 6,5 euro. Il costo complessivo dell’Assemblea legislativa è stato, prendendo a riferimento la spesa impegnata, quindi non la spesa effettivamente fatta, che è il dato che ho appena riportato, nel 2013 di 31 milioni 153 mila euro con un calo del 3,11 per cento rispetto al 2012 e dell’11,88 per cento rispetto al 2010. Questo denota il risultato che abbiamo messo in campo e abbiamo ridotto ulteriormente alcune voci e alcune spese, in particolare nel 2013, anche per i progetti e i programmi che abbiamo messo in campo, abbiamo registrato una diminuzione di spese nelle voci di sviluppo di attività, analisi, studio e ricerche, iniziative culturali, pubblicazioni e manifestazioni e altre voci. Questo ci conferma il buon dato di gestione dei conti del 2013 e il fatto che il lavoro che tutti abbiamo condotto in questi anni, a cominciare dalla riduzione dei costi di funzionamento dell’Assemblea, della riduzione dei costi cosiddetti della politica, dall’indennità ai vitalizi, ci ha consentito di consegnare a fine mandato un bilancio sano e anche in linea con i numeri giusti che un’Assemblea legislativa come la nostra può presentare ai cittadini dell’Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.

Non ci sono interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5715.

 

(L’Assemblea, all’unanimità dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione dell’oggetto 5783 ai sensi dell’articolo 75, terzo comma, del Regolamento interno.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’iscrizione è accolta.

 

OGGETTO 5783

Delibera: «Variazione al bilancio di previsione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2014.» (Delibera dell'Ufficio di Presidenza in data 9 luglio, n. 64) (173)

(Relazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 luglio con 36 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto. Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mazzotti. Ne ha facoltà.

 

MAZZOTTI, relatore: Grazie, presidente. Sarò molto rapido. Lo dicevo già in sede di presentazione al punto precedente che abbiamo accertato una variazione in aumento di 1 milione 370 mila euro per quello che riguarda l’avanzo, che andiamo, con la delibera che proponiamo all’approvazione, a riassegnare in alcuni capitoli fondamentali, tra cui la retribuzione, come facciamo tutti gli anni, a favore dei titolari delle strutture speciali per 654 mila euro e poi ci sono altri interventi anche relativi alle spese di personale fino ad arrivare alla cifra che ho evidenziato prima.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mazzotti.

Non ci sono altri interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5783.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

 

OGGETTO 5703

Delibera: «L.R. n. 24/2001 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo). Riparto dei fondi per la realizzazione del programma di edilizia residenziale pubblica "Recupero alloggi ERP sfitti nei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012".» (Proposta della Giunta regionale in data 23 giugno 2014, n. 8984) (174)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 luglio del 2014 con 22 voti a favore, nessun contrario e 6 astenuti.

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5703.

 

(L’Assemblea, all’unanimità dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

Iscrizione di nuovi argomenti all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Costi): Rimane da prendere in esame esclusivamente la sessione di bilancio. Se siete d’accordo vi chiedo di iscriverla in base all’articolo 75 del Regolamento, ma passiamo a domani mattina la trattazione.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’iscrizione degli oggetti 5660 e 5661.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’iscrizione è accolta.

Chiudiamo i lavori di questa seduta e ci vediamo domani mattina, come previsto, alle 9,30. Abbiamo esclusivamente la sessione di bilancio.

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,45

 

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI; gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Teresa MARZOCCHI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA, Luciano VECCHI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell’art.65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Vasco ERRANI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI e Paola GAZZOLO e i consiglieri Mauro MANFREDINI e Gabriella MEO.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 5355

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna» (delibera di Giunta n. 386 del 27 03 14) (Testo Base) (99)

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 27

Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 15

Enrico AIMI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CAVALLI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

Assenti: 8

Liana BARBATI, Stefano BONACCINI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Mauro MANFREDINI, Gabriella MEO, Alberto VECCHI.

 

OGGETTO 5529

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)". Iniziativa dei Consiglieri: Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini, Mazzotti (100)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Gabriele FERRARI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Astenuti: 1

Giovanni FAVIA,

 

Assenti: 14

Liana BARBATI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Franco GRILLINI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Gabriella MEO, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.

 

OGGETTO 5520

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna". Iniziativa dei Consiglieri: Zoffoli, Meo, Pariani, Barbieri, Alessandrini, Mazzotti, Piva, Fiammenghi, Casadei (101)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 36

Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Assenti: 14

Enrico AIMI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Gabriella MEO, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

 

 

Ordine del giorno

 

OGGETTO 5355/1

Ordine del giorno in merito alla concessione di finanziamenti da parte della Simest e di altre società pubbliche per evitare di finanziare la delocalizzazione di aziende italiane. A firma del Consigliere: Favia

 

«L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna:

 

Considerato che

 

la Simest SpA, Società Italiana per le Imprese all’Estero, è un’azienda italiana controllata dallo Stato attraverso Cassa Depositi e Prestiti che ne possiede il 76%, istituita come società per azioni nel 1990 (tramite la legge 24 aprile 1990, n. 100) per promuovere il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane ed assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero, sembrerebbe, di fatto, svolgere un’attività volta a finanziare gli imprenditori italiani nel delocalizzare all’estero le loro imprese, creando sì nuove opportunità di lavoro, ma all’estero utilizzando per tale funzione capitali pubblici;

tale attività della Simest SpA contrasta con l’intento e le finalità del progetto di legge regionale oggetto 5355 iscritto nella seduta del 15-16 luglio 2014 dell’Assemblea Legislativa.

 

Impegna la Giunta regionale:

 

affinché solleciti il Governo nazionale ad assumere iniziative per introdurre linee guida in materia e, comunque, norme stringenti, per la concessione dei finanziamenti da parte della Simest e da parte di altre società pubbliche per evitare di finanziare la delocalizzazione all’estero di aziende italiane che riducono il loro carico occupazionale in Italia;

affinché si escludano finanziamenti pubblici ad aziende che producano all’estero prodotti che utilizzano diciture facenti riferimento, anche indirettamente, alla provenienza italiana del prodotto.»

(Respinto)

 

Emendamenti

 

OGGETTO 5355

Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna» (delibera di Giunta n. 386 del 27 03 14) (Testo Base) (99)

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Alessandrini e Lombardi:

«All'art. 7, comma 3, dopo le parole "previsto dal comma 4" sono aggiunte le seguenti parole: "anche attraverso l’indizione di una apposita conferenza dei servizi preliminare."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«All'art. 22, comma 1, le parole "di cui all’articolo 10" sono sostituite con le parole: "di cui all’articolo 11."»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma dell’assessore Luciano Vecchi:

«Il comma 3 dell'art. 22 è sostituito dal seguente:

"3. Gli organi della società "Nuova Quasco s.c.r.I." in carica alla data di entrata in vigore della presente legge restano in carica fino alla conclusione della procedura di fusione per incorporazione di cui al comma 1."»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi:

«All'art. 20, comma 1, sostituire le parole "a uno Stato non appartenente all’Unione Europea" con "ad un altro Stato".»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma dei consiglieri Sconciaforni e Naldi:

«All'art. 20, comma 2, sostituire le parole "in conto capitale" con "erogati o riconosciuti dalla Regione".»

(Respinto)

 

Emendamento 6, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All'art. 8, il comma 4 è così sostituito:

"4. L'ipotesi prevista al comma 3, lettera c) non è comunque consentita nelle aree classificate dal PTCP o dai PSC come ambiti agricoli di rilievo paesaggistico o come ambiti agricoli ad alta vocazione produttiva agricola, di cui rispettivamente agli articoli A-18 e A-19 dell'allegato alla legge regionale n. 20 del 2000."»

(Respinto)

 

Emendamento 7, a firma dei consiglieri Manfredini, Cavalli, Corradi e Bernardini:

«All'art. 13, comma 3, dopo le parole "imprese agricole e agroindustriali", sono inserite le parole:

"ed alle imprese radicate sul territorio con produzioni di eccellenza che non delocalizzino e che non facciano ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legislazione statale e regionale."»

(Respinto)

 

 

OGGETTO 5529

Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)". Iniziativa dei Consiglieri: Costi, Aimi, Mandini, Corradi, Meo, Bartolini, Mazzotti (100)

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Mazzotti:

«All’art. 6, il comma 1 dell’art. 22 ter è così modificato:

"Art. 22 ter

Compiti del Presidente del gruppo

1. Il Presidente del gruppo assegna le risorse del gruppo sulla base di una verifica meramente documentale delle spese. In caso di sua assenza o impedimento, le spese sono assegnate in base a quanto disposto dal regolamento interno adottato da ciascun gruppo assembleare. L'assegnazione alla spesa deve essere conservata unitamente alla documentazione contabile."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Mazzotti:

«All’art. 6, il comma 2 dell’art. 22 ter è così modificato:

"Art. 22 ter

Compiti del Presidente del gruppo

2. La documentazione delle spese sostenute ai sensi dell'articolo 22 bis è predisposta dal Presidente del gruppo sulla base dei dati, delle informazioni e della motivazione fornita dal consigliere fruitore della spesa. Le dichiarazioni false sono sanzionate a norma dell'art. 76 del DPR 445/2000. Il rendiconto è comunque sottoscritto dal Presidente del gruppo in carica al momento della sua presentazione. La direzione generale dell'Assemblea predispone un apposito applicativo informatico per la tenuta della contabilità dei gruppi che, anche ai sensi dell'articolo 2 comma 1 lettera I) del decreto legge n. 174 del 2012, convertito dalla Iegge n. 213 del 2012, consenta di contabilizzare le spese sostenute e di indicare la motivazione circa il nesso intercorrente tra la specifica spesa e le finalità istituzionali perseguite ai sensi dell'art. 22 bis, comma 3, lettera a)."»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Mazzotti:

«All’art. 6, l’art. 22 septies è così modificato:

"Art. 22 septies

Attività del Collegio regionale dei revisori dei conti

1. Ai fini della verifica di regolarità e di conformità del rendiconto annuale il Collegio regionale dei revisori dei conti, ai sensi dall'articolo 4, comma 1, lettera d), della I.r. 18/2012, entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento, attesta la regolarità e la conformità delle spese di funzionamento e del personale dei gruppi assembleari dell'Assemblea legislativa."»

(Approvato)

 

 

I PRESIDENTI

IL SEGRETARIO

Costi - Mandini

Corradi

 

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