Espandi Indice

193.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 5928

Delibera: «Convalida dell’elezione del consigliere Graziano Fiorini, ai sensi dell’art. 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 "Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale".» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 6 novembre 2014, n. 102) (179)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5583

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013» (108)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BARBIERI, relatore

LOMBARDI (Forza Italia - PDL)

GRILLINI (Misto)

FIORINI (Lega Nord)

MANDINI (Italia dei Valori)

ALESSANDRINI (PD)

NALDI (SEL-Verdi)

POLLASTRI (Forza Italia - PDL)

 

OGGETTO 5918

Delibera: «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’anno 2015.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 27 ottobre 2014, n. 101) (180)

(Relazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

BARBIERI, relatore

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5920

Delibera: «Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014-2016 dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. Secondo provvedimento di variazione.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 ottobre 2014, n. 1683) (181)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

OGGETTO 5924

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti e improrogabili per la continuità di funzioni, interventi straordinari in materia di sicurezza del territorio e proroga di termini» (109)

(Relazione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

FERRARI, relatore

 

OGGETTO 5919

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno 2015» (110)

(Relazione e approvazione)

PRESIDENTE (Costi)

 

Saluto della Presidente Costi

PRESIDENTE (Costi)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche sugli oggetti 5583 - 5924 - 5919

Comunicazione prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE COSTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,34

 

PRESIDENTE (Costi): Dichiaro aperta la centonovantatreesima seduta della IX legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sul processo verbale relativo alla seduta

 

antimeridiana del 27 ottobre 2014 (n. 192);

 

inviato ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni il processo verbale si intende approvato.

 

(È approvato)

 

PRESIDENTE (Costi): Ricordo che, a tutti i consiglieri, è stato comunicato che l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, con delibera n. 102 del 6 novembre 2014, avente ad oggetto "Convalida dell’elezione del Consigliere Graziano Fiorini ai sensi dell’art. 17 della legge n. 108 del 17 febbraio 1968, e successive modifiche o integrazioni", ha preso atto dell’adesione al gruppo assembleare Lega Nord Padania Emilia e Romagna del consigliere Fiorini, adesione dichiarata con nota protocollo 39995 del 23 ottobre 2014.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio Bianchi e Tiberio Rabboni.

Passiamo agli oggetti di questa Assemblea. Prima di procedere nomino gli scrutatori: chiedo al consigliere Mumolo, al consigliere Alessandrini e al consigliere Fiorini di coadiuvarmi nelle votazioni.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

OGGETTO 5928

Delibera: «Convalida dell’elezione del consigliere Graziano Fiorini, ai sensi dell’art. 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 "Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale".» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 6 novembre 2014, n. 102) (179)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Nella seduta antimeridiana del 27 ottobre 2014 è stato proclamato eletto consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, per surrogazione, il signor Graziano Fiorini, ai sensi dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale).

Trascorsi, ora, i quindici giorni prescritti dal secondo comma dell’articolo 17 della citata legge n. 108/1968, l’Assemblea deve provvedere alla convalida di tale elezione.

A norma dell’articolo 4 del Regolamento interno, l’Ufficio di Presidenza ha proceduto all’esame delle condizioni del predetto Consigliere proclamato eletto così formulando la propria proposta di convalida ai cui contenuti rimando (deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 6 novembre 2014, n. 102), ed è l’atto deliberativo di cui ho parlato in premessa che vi è già stato inviato.

Invito tutti i componenti dell’Assemblea, qualora consti alcunché di diverso, a farlo presente.

Non avendo chiesto la parola alcun consigliere, chiedo all’Assemblea di convalidare, ad ogni effetto, l’elezione del consigliere Graziano Fiorini.

Si proceda quindi alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5928.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea convalida.

Passiamo alla sessione di bilancio e voi sapete che abbiamo già discusso anche le modalità con cui discuteremo oggi la parte che riguarda il bilancio.

 

OGGETTO 5583

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013» (108)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali nella seduta del 3 novembre 2014, il progetto di legge è composto da undici articoli e il relatore della Commissione, il consigliere Marco Barbieri, ha presentato relazione scritta.

Do la parola al consigliere Barbieri per la relazione.

 

BARBIERI, relatore: Grazie, presidente. Una parola di premessa perché mi pare opportuno proprio oggi, vista la particolarità di questa giornata, il non confondere inchieste e altre cose assolutamente legittime sulla gestione dei fondi dei gruppi con un giudizio complessivo sul bilancio virtuoso di questa Regione. Proprio qualche settimana fa infatti la Corte dei Conti ha giudicato positivamente la gestione finanziaria della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2013, fatto non scontato visto anche quello che abbiamo letto e accaduto in molte altre Regioni italiane. L’attività di controllo è stata espletata mediante richieste istruttorie sull’attendibilità e veridicità dei dati contenuti nel rendiconto generale, a differenza di quanto accaduto in altre Regioni italiane con giudizi molto positivi. È giusto che si sappia che la Regione nell’esercizio 2013 ha rispettato innanzitutto gli equilibri di bilancio di competenza e di cassa nelle diverse fasi di previsione, assestamento e consuntivo nonostante la significativa flessione delle risorse destinate al finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni.

Per quanto riguarda il patto di stabilità, la Regione Emilia-Romagna ha pienamente rispettato le regole fissate per l’anno 2013, contenendo la spesa soggetta a vincolo di crescita all’interno dell’obiettivo programmatico sia per gli impegni sia per i pagamenti. Nel 2013 la Regione ha autorizzato il superamento dei saldi finanziari del Patto di Stabilità dei Comuni e Province per un importo complessivo di Euro 120.894.089,80. Inoltre, la Regione ha autorizzato per un importo complessivo di euro 50 milioni - quando parliamo di 2013 dobbiamo sempre avere presente quello che è accaduto - una distribuzione degli spazi finanziari, in deroga agli obiettivi di patto, ai Comuni colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 al fine di agevolare la ripresa delle attività e consentire l’attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei danni causati dagli eventi sismici.

Per quanto riguarda la sostenibilità all’indebitamento, anche quest’anno si evidenzia un ampio margine esistente rispetto al limite all’indebitamento. Infatti, a fronte di una soglia legale di 208 milioni di euro (individuata sulla base della legge 40/2001), l’ammontare complessivo delle rate di ammortamento dei mutui contratti per spese d’investimento è pari a soli 73 milioni di euro. I risultati positivi ottenuti anche per il 2013 evidenziano il forte e responsabile governo della spesa regionale, per cui la Regione ha contribuito ad assicurare al Paese, per quanto di competenza, il pieno raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.

Il 2013 è stato anche l’anno in cui finalmente si è affrontato il problema dei ritardi nei pagamenti ai fornitori della Pubblica Amministrazione, problema di rilevanza nazionale che ha assunto un grado di urgenza crescente sotto la spinta del continuo peggioramento delle condizioni e delle prospettive economiche generali, in particolare delle imprese. Una svolta decisiva per risolvere il problema dei tempi di pagamento è arrivata con il Decreto Legge 35/2013 convertito poi nella Legge 64/2013, con la quale lo Stato ha assicurato liquidità per i pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili al 31/12/2012 dello Stato, degli Enti locali, delle Regioni e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Per la Regione Emilia-Romagna il tema ha riguardato solo gli enti del Servizio Sanitario Nazionale poiché la Regione paga regolarmente e tempestivamente i propri fornitori. Nel 2013 la Regione Emilia Romagna ha ottenuto due anticipazioni di liquidità complessivamente pari a 806 milioni di euro ed ha adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla normativa. Mentre a dicembre 2012 i tempi medi di pagamento - stiamo parlando delle aziende sanitarie regionali - erano pari a 230 giorni per i beni sanitari ed economali e a 199 giorni per i servizi in appalto, a dicembre 2013 i tempi medi di pagamento regionali erano passati a 91 giorni - meno 139 giorni - per i beni sanitari ed economali e a 96 giorni - meno 103 giorni - per i servizi in appalto. Nel mese di dicembre 2013 la Regione ha inviato istanza di accesso al MEF per accedere ad una ulteriore quota di anticipazione di liquidità, relativa alle disponibilità 2014, ed è stata assegnata nella misura di 140 milioni, per cui il tema dei pagamenti è ulteriormente migliorato e stiamo puntando oggi alla media dei sessanta giorni previsti dalla normativa comunitaria e nazionale.

Le previsioni iniziali e le loro variazioni.

La gestione dell’esercizio finanziario 2013 si è chiusa con un avanzo di amministrazione di Euro 877 milioni, determinato dalla somma algebrica di tre voci: il fondo finale di cassa (420 milioni di Euro), i residui attivi (4 miliardi 790 milioni di Euro), i residui passivi (4 miliardi 333 milioni di Euro). Gli stanziamenti definitivi di entrata ammontano a Euro 17 miliardi 861 milioni. Relativamente alla parte spesa gli stanziamenti definitivi ammontano a Euro 18 miliardi 530 milioni, sempre escludendo sia prima che adesso l’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente. Se esaminiamo il bilancio di cassa, lo stanziamento definitivo per la parte di entrata, comprensivo del fondo di cassa dell’esercizio precedente, ammonta a Euro 22 miliardi 86 milioni mentre per la parte spesa lo stanziamento definitivo ammonta a Euro 21 miliardi 996 milioni.

Per l’esercizio 2013 si sono mantenute ed accentuate le incertezze normative che hanno caratterizzato la finanza delle regioni negli ultimi anni, con una significativa flessione delle risorse destinate al finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni. Sul fronte del finanziamento della spesa per il Servizio sanitario nazionale, che assorbe circa il 75 per cento delle risorse correnti dei bilanci delle regioni, le varie manovre del Governo e i decreti con obiettivi di razionalizzazione hanno prodotto tagli pesantissimi a regioni ed enti locali, purtroppo non finalizzati all’individuazione di sprechi né rispetto alla qualità e la quantità dei servizi forniti bensì attuando tagli meramente lineari.

I settori maggiormente penalizzati nel corso del 2013 sono stati la Sanità e il Trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda il settore sanitario cito solo il fatto che per la prima volta nella storia di questo Paese lo stanziamento del 2013 è stato inferiore allo stanziamento del 2012 e anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale sono stati abbandonati gli accordi sul federalismo fiscale riferito all’IRPEF e non sono state mantenute, oltre a norme abrogate, le relative compartecipazioni su cui la Regione poteva contare rispetto all’accise sul gasolio e sulla benzina. Nonostante tutto ciò, nel 2013 la Regione Emilia-Romagna ha mantenuto invariata la propria leva fiscale, quindi vuol dire che c’è stata una grande capacità di stare seriamente su un difficile equilibrio ma anche sul lavoro di qualità.

Per quanto riguarda le spese, nel 2013, come negli anni precedenti, la Regione si è impegnata a perseguire una riduzione e un attento monitoraggio delle spese di funzionamento dell’Ente. In particolare, sono state perseguite le azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e che sono state rafforzate. Infatti le spese di funzionamento nel 2013 sono inferiori del 4,5 per cento rispetto a quelle del 2012, con un risparmio di oltre 14 milioni di euro. Le riduzioni - le cito perché tre dati mi sembrano significativi - hanno interessato il -20 per cento di spese di rappresentanza, il -8,8 per cento di spese per l’Assemblea legislativa, il -20 per cento di spese per manifestazioni e congressi, il -5 per cento di spese per il personale e -10 per cento tra spese per la comunicazione e spese d’ufficio. L’ultima cosa che voglio dire è che questa riduzione di entrate e questa difficoltà ci ha comunque obbligati, obbligato la Giunta in particolare, ad avere degli obiettivi certi e quindi si è agito sui temi della qualità, delle politiche sociali e sanitarie, sui temi degli interventi sullo stato sociale, si è ribadita l’importanza della scuola e della formazione, il tema delle politiche di mobilità in un’ottica di sviluppo sostenibile e il sostegno al credito alle imprese sono state le priorità.

Ovviamente nelle priorità nel 2013 si è sempre tenuto un occhio fondamentale agli interventi nelle aree colpite dal terremoto mediante la pianificazione di provvedimenti e l’adozione di diversi strumenti che consentono nelle aree interessate un ritorno alle normali condizioni di vita, la ripresa delle attività economiche e la riduzione della vulnerabilità nei comuni che hanno subito danni molto gravi al patrimonio edilizio abitativo, produttivo e per servizi, ai beni culturali e alle infrastrutture. Il risultato di questo rendiconto generale di bilancio mi pare che possa dimostrare che le ombre di questi giorni non possono mettere in ombra una capacità straordinaria di governare, come ha dimostrato questa Regione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.

Apro il dibattito. Sapete che ad ogni gruppo è stato assegnato un determinato tempo per intervenire.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.

Ricordo che il gruppo del PDL ha a disposizione 46 minuti.

 

LOMBARDI: Grazie, presidente. Credo saranno sufficienti. Anche io intervengo in questa occasione perché, essendo anche l’ultimo Consiglio e quindi l’ultima occasione per parlare in quest’Aula in questa legislatura, credo sia opportuno fare un richiamo anche alla situazione che in qualche modo stiamo vivendo. Ce ne dà l’occasione il rendiconto 2013. Penso che, pur capendo che all’esterno alcuni discorsi fanno fatica a passare, ma qui siamo in un’Aula istituzionale, quindi ritengo che si possano fare, il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini e l’opera per cui dobbiamo essere giudicati è quella di Consiglieri regionali sia di maggioranza sia di opposizione che governano questa regione, pur da ruoli diversi, e soprattutto, per quanto mi riguarda e ci riguarda, controllare l’operato di chi governa questa regione.

In tema di rendiconto, quando vediamo che, non come primi della classe, perché ci sono state altre regioni virtuose come la nostra, ma sicuramente in maniera più proficua di quanto non sia avvenuto in altre regioni, la Corte dei Conti in un giudizio formale di parificazione precisa più volte come il bilancio di questa Regione sia un bilancio tecnicamente virtuoso credo che questo debba essere rivendicato come un merito di tutto il Consiglio ma - consentitemi di dire - anche come merito dell’opposizione, perché se è vero che il nostro ruolo è quello di verificare e controllare ciò che la maggioranza fa, cioè mantenere la maggioranza all’interno dei binari tecnicamente previsti dalla legge per il bilancio, è un’attività che noi tra l’altro istituzionalmente, proprio dalla Commissione Bilancio, abbiamo svolto in questi anni. Credo che su questo dovrebbe essere valutata la nostra attività politica in questa legislatura e anche in occasione di quest’ultimo scorcio, poi rimane tutto il resto che, seppur mediaticamente interessante dal punto di vista quantitativo e assolutamente irrisorio rispetto al volume complessivo del bilancio della Regione, ritengo invece sia stato da una parte amministrato e dall’altra parte controllato in maniera assolutamente corretta. Sicuramente su questo verrà prestata meno attenzione dei media che non sugli altri argomenti, però, proprio perché è l’ultima occasione che ho di intervenire su questo argomento, mi sembrava opportuno invece rivendicarlo con forza.

Detto questo, chiaramente non è che noi siamo d’accordo politicamente su come è stato impostato il bilancio anche nel 2013, tanto è vero che voteremo contro questo rendiconto, perché noi abbiamo idee diverse su come andrebbe amministrata per esempio la sanità, e lo abbiamo detto in più occasioni, da ultimo, non riguarda questo bilancio ma riguarda le prospettive che si sono poi verificate dopo per quanto riguarda l’accorpamento dell’ASL unica, il modo in cui è stato fatto in Romagna non ci è piaciuto, il modo con cui si tenta di razionalizzare in quel campo non ci trova d’accordo, abbiamo più volte stigmatizzato, e anche in occasione del bilancio a cui fa riferimento il rendiconto, il fatto ad esempio che si è usata poco la centrale regionale di acquisti per quanto riguarda i beni acquistati nel campo della sanità, e se lo avessimo fatto avremmo potuto risparmiare molto di più, non ci siamo trovati d’accordo sulla gestione dell’edilizia popolare in questi anni, perché ritenevamo che si dovesse modificare meglio la legge che riguardava l’accesso e l’uscita da queste abitazioni, avevamo proposto la possibilità di valutare anche l’anzianità di residenza in queste abitazioni per far sì che fossero privilegiati i residenti rispetto a chi arriva all’ultimo momento, in tema di turismo anche nel corso del 2013 abbiamo stigmatizzato come una regione turistica come la nostra poi in realtà per il turismo si comporta come si comporta lo Stato, dicendo che è il nostro petrolio ma facciamo sempre un po’ meno che per le altre attività di carattere imprenditoriale. La modifica della legge 7 l’abbiamo auspicata più volte proprio perché riteniamo che sia una legge ormai superata, nata per fini assolutamente condivisibili ma poi strumentalizzata dal punto di vista della commistione tra attività dei privati e attività pubblica. Abbiamo contestato le politiche relative agli asili nido proprio perché noi riteniamo che in questo campo la Regione faccia poco, le liste d’attesa in molte province vedono la necessità di dare ulteriori posti alle famiglie e noi ci siamo più volte sclerotizzati su un’impostazione pubblica e pubblicistica di questo tipo di attività.

Da ultimo abbiamo anche contestato, per quanto riguarda la formazione professionale, l’invasione di campo che ha voluto fare questa Regione, mentre quando parlavamo di scuole e di possibilità per i giovani di fare formazione all’interno delle aziende ci sono state levate di scudi per dire che quello è un ambito in cui lo studio non deve in qualche modo interferire con il lavoro, poi ci siamo trovati a dover approvare una legge sulle cooperative sociali dove si prevedeva invece la formazione dell’interno delle cooperative sociali.

Ho fatto questi riferimenti a politiche portate avanti da questa Regione che ci hanno visto contrastare più o meno fortemente questo andamento proprio per ribadire ciò che invece ho detto all’inizio: noi abbiamo fatto politica in questi anni dall’opposizione contestando le scelte politiche ma abbiamo anche svolto un ruolo tecnico di controllo rispetto alla redazione del bilancio. Su questo rivendico i meriti, non ovviamente solo dell’opposizione, di aver tenuto la barra dritta mentre su altro siamo pronti a confrontarci e c’è una campagna elettorale in corso nella quale ognuno di noi esprimerà un modello diverso di società e di regione che vuole portare avanti.

Concludo dicendo che un’altra questione che probabilmente è passata sotto silenzio, ma che anche il rendiconto 2013 evidenzia, è che noi siamo passati da anni cinque - sei anni fa - in cui i nostri bilanci presentavano un avanzo di amministrazione enorme - parlo di miliardi di euro - e siamo arrivati a ridurlo al minimo. Questo grazie anche al controllo incalzante che noi tutti abbiamo esercitato per questo aspetto e l’avanzo di amministrazione è quel polmone che permette alla Regione di poter fare più interventi di quanti in realtà i tagli del Governo e la crisi in qualche modo gli permetterebbe di fare, quindi l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione secondo le norme e con tutta la prudenza del caso ci ha consentito di forse superare o comunque di affrontare meglio la crisi di questi anni. L’opera sull’avanzo di amministrazione è stata fatta da noi fin dai bilanci di alcuni anni fa e quindi vuol dire che se abbiamo razionalizzato al meglio questo dato siamo riusciti a dare qualcosa di più alle imprese e ai cittadini di questa regione.

Pur non trovandoci d’accordo rispetto all’impostazione del bilancio e quindi alla sua approvazione, mi sentivo di fare queste considerazioni per rivendicare il ruolo dell’opposizione rispetto alla redazione del bilancio della Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Lombardi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.

 

GRILLINI: Grazie, presidente. Anche io vorrei approfittare di questa ultima seduta del Consiglio regionale per fare alcune considerazioni, in parte su quello che sta accadendo sul bilancio e sul lavoro svolto. Noi ci troviamo al centro in questo momento di una vicenda giudiziaria che è già stata citata anche dal collega Barbieri e Lombardi, che avrà il suo corso e sulla quale ognuno di noi ha la sua opinione. Voglio ricordare ai colleghi che avendola prevista a suo tempo avevo cercato di proporre nell’ambito della legge elettorale un emendamento che proponeva il voto a marzo, in modo tale da dare a chiunque la possibilità di potersi difendere nel processo e non dal processo, come hanno fatto altri nel corso della storia di questo Paese, e arrivare ad elezioni con tutte le altre regioni - la scadenza naturale della legislatura - in modo tale da superare anche la probabile disaffezione al voto che questa vicenda probabilmente non fa che aumentare. Le cose sono andate diversamente purtroppo e adesso ci troviamo in una situazione dove quello che di molto buono ha fatto questa Regione e abbiamo fatto anche tutti noi per l’interesse della collettività rischia di passare completamente in secondo piano. Noi discutiamo di un rendiconto di un bilancio - ricordavano i colleghi - che la stessa Corte dei Conti ha definito come virtuoso, abbiamo dei meriti come Consiglio regionale e come Regione, come quello di aver anticipato il decreto Monti sulle regioni, con l’indennità più bassa d’Italia presa ad esempio come parametro dal decreto Monti, e poi sappiamo che le altre regioni non è che si siano molto adeguate, eravamo già intervenuti sulla questione regolamentare sulle spese dei gruppi in maniera abbastanza severa, tuttavia questo non ha evitato la situazione in cui ci troviamo. In una Regione che ha ben governato, che ha il terzo PIL per quanto riguarda le regioni in Italia, che ha un sistema economico che ha retto meglio di altri all’impatto della crisi, che ha un grave problema di occupazione, ma meno di altre aree del Paese, che ha un settore come quello dell’agricoltura che è un settore che sta tirando, che garantisce centonovantamila occupati e una percentuale molto elevata di esportazione, quindi parametri assolutamente positivi, soprattutto se confrontati con altre regioni, è bene ricordare che questa Regione ha fatto insieme al suo Presidente Errani una gestione della tragedia del terremoto che non ha paragoni con altre vicende analoghe in giro per l’Italia, purtroppo questo insieme di lavoro positivo rischia di essere offuscato, non valorizzato o non sufficientemente preso in considerazione da quello che sta avvenendo in questi giorni.

Personalmente sono sempre stato garantista, ho sempre detto che si è colpevoli al terzo grado di giudizio, che bisognerebbe evitare processi mediatici, che bisognerebbe evitare situazioni in cui la pubblica opinione è messa di fronte a un’idea di processo che non si fa nelle aule giudiziarie ma sui media, di colpevolezza già stabilita per il solo fatto di essere iscritto sul libro degli indagati, sono tutti ragionamenti noti, sono tutte cose risapute, sono tutte cose che io ho avuto modo di dire e di ribadire, e che ribadisco anche in questa sede, ma mi dispiace che in questa vicenda, mancando dieci giorni alla fine della campagna elettorale, non sarà più possibile discutere di contenuti, discutere di ciò che di positivo ha fatto questa Regione, per esempio del bilancio virtuoso del 2013, certificato dalla stessa Corte dei Conti, e che qualsiasi iniziativa politica che si faccia dentro o fuori la campagna elettorale sia sommersa da un rumore di fondo che va in tutt’altra direzione.

È un problema che dovrebbe preoccupare un po’ tutti perché siamo di fronte a una situazione economica drammatica, come tutti sanno, a una disoccupazione giovanile fortissima, a problemi tuttora non risolti, a questioni anche molto forti che riguardano per esempio quello che è il 75 per cento del capitolo di bilancio della nostra Regione, cioè la sanità, con file lunghissime, con una risonanza magnetica per la quale ci vogliono 365 giorni, tanto per citarne una, il rapporto pubblico-privato, le politiche sanitarie del Governo centrale, il ruolo della Regione, ecc. Il paradosso di regioni che hanno un problema reputazionale molto forte in questa fase è che tuttavia sono centrali nel processo di riforma istituzionale individuate dall’attuale Governo e dall’attuale maggioranza di Governo. Le regioni dovrebbero addirittura fornire attraverso elezioni di secondo grado il 75 per cento degli eletti del nuovo Senato.

È evidente che il compito che spetterà alla nuova legislatura, al nuovo mandato e ai Consiglieri che rientreranno in quest’Aula è un compito abbastanza arduo perché occorre riportare la reputazione di questa Regione ai livelli che ha sempre avuto, occorre combattere l’idea che sia tutto uguale e occorre combattere l’idea che tutte le regioni abbiano governato male, il che non è vero. Mi sento di rivendicare, anche per il ruolo e il lavoro che tutti noi abbiamo fatto, ma che in particolare a me è capitato di fare, che ho avuto l’onore di fare insieme ai colleghi, un lavoro per il quale penso di non essermi risparmiato, e basta andare a vedere le statistiche che ognuno di noi può chiedere sul lavoro svolto, il fatto che ogni tanto la politica e i politici dovrebbero essere giudicati anche per la loro produttività. Io credo che questo sia un appello che noi possiamo anche fare alla stampa, che è qui fuori, a chi ci segue anche fuori da questo Palazzo, che ogni tanto bisognerebbe sottolineare ed evidenziare la produttività, la competenza e l’impegno di chi sta nelle istituzioni e di chi ha fatto di tutto per fare in modo che la fiducia che i cittadini ci hanno dato sia una fiducia ben riposta. Da questo punto di vista, concludo questo mio breve intervento dicendo che per quanto mi riguarda anche in questo scampolo di campagna elettorale che rimane non potrò che parlare bene di questa Regione e di questo governo regionale che, come tutte le cose umane, ha i suoi difetti, perché i risultati e i dati concreti sono sotto gli occhi di tutti.

Questa Regione, per unanime riconoscimento, ha governato bene e ha fatto gli interessi dei cittadini. Certo, qualcuno può avere anche sbagliato, in buonafede o in malafede si stabilirà nelle aule giudiziarie, però tutti noi siamo chiamati a ribadire che questa Regione ha svolto in questi quattro anni e mezzo di governo un ruolo positivo e che tutti noi abbiamo cercato di fare nel bene e nel male - speriamo più nel bene che nel male - gli interessi della collettività.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Grillini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorini. Ne ha facoltà.

 

FIORINI: Grazie, presidente. Io sono arrivato ieri e non ho la pretesa di conoscere esattamente nei minimi dettagli questo conto consuntivo, però qualcosa l’ho guardata e sono partito dal giudizio di parificazione del rendiconto 2013 da parte della Procura regionale presso la Corte dei Conti, dove ho già trovato qualche cosa di interessante che vi voglio leggere così com’è: "Nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica per l’anno 2014 approvato dalle sezioni riunite della Corte dei Conti in sede di controllo emergono fenomeni di inefficacia nel contenimento delle dinamiche della spesa corrente, che si collocano accanto a indesiderati processi di progressiva riduzione della spesa in conto capitale. Dunque continuano ad assumere un ruolo di fondamentale importanza gli interventi di spending review, i quali segnano il percorso che anche le autonomie territoriali devono seguire per assicurare il loro contributo alla revisione e alla migliore efficacia ed efficientamento della spesa corrente".

Quello che volevo dire a riguardo è che probabilmente in questa Regione ci siamo limitati e ci limitiamo - purtroppo ho notato in questo conto consuntivo - a fare quello che fa lo Stato, cioè tagliare là dove è facile tagliare nelle spese di investimenti e sorvolare un po’ di più nell’efficientamento della spesa corrente, però non lamentiamoci quando la gente dice che anche la regioni sono un centro di costi inutile. Io credo fermamente nelle regioni, come spero tutti qui dentro, ma ormai credo che siamo ormai un po’ delle mosche bianche, che anche sul fronte della spesa corrente si possa fare di più. Ho visto che qualcosa è stato fatto, non è che non è stato fatto niente, per carità, però per esempio ho notato che spendiamo 20 milioni di fitti passivi. Mi hanno detto che abbiamo diversi locali di proprietà che sono inefficienti per farci quello che servirebbe per le nostre strutture e forse solo il male di fare qualche piccolo investimento di adattamento e comunque è sempre meglio fare con quello che si ha piuttosto che andare poi a pagare affitti stratosferici per uffici megagalattici in giro per la nostra regione.

Passando oltre, ho anche notato un aumento dell’indebitamento per il 2013 da 857 milioni a 1 miliardo 586 milioni di euro. Non so a cosa sia dovuto ma non è una gran bella notizia. Credo che la prossima Giunta e la prossima Assemblea dovrà anche lavorare parecchio sulle partecipate, che sono un nodo dolente, anche della nostra Regione. Io non sono candidato per cui non ho delle velleità e quindi penso di poterlo dire: ho sentito il candidato Bonaccini per il Partito Democratico affermare a mezzo stampa che vorrà dimezzare le partecipate entro due anni e spero che questo processo di dimezzamento non sia una semplice fusione tra una società partecipata che va bene e una che va male, così le facciamo andare male tutte e due, anche perché mi sono chiesto Bonaccini dov’era in questi cinque/dieci anni - non so quanti anni di consiliatura ha fatto - perché sembra che parli per un altro Partito Democratico.

Un’ultima cosa che vorrei far notare e alla quale ci tengo particolarmente è la sanità. Abbiamo avuto nel 2013 una spesa per la sanità di 10 miliardi, però vi devo dire che io sono preoccupato. Noi nella nostra regione siamo sempre stati un’eccellenza, però alla fine del 2013 ci sono stati dei segnali piuttosto negativi da parte del direttore della sanità Tiziano Carradori, che indicava diversi ospedali territoriali come ospedali, se non da chiudere, da depotenziare. Io mi sto riferendo in particolar modo alla provincia dalla quale vengo, la provincia di Modena, dove sono a rischio gli ospedali di Vignola, di Castelfranco e anche di Finale. Vedo che c’è un processo da questo punto di vista che tende ad accentrare sui capoluoghi di provincia i poli sanitari dimenticandosi spesso del territorio. Una notizia di pochi giorni fa è che su Modena città nasceranno quattro nuove case della salute; abbiamo già a Modena città due grossi centri ospedalieri e non so se è il caso di continuare a investire in Modena città o se magari salvaguardare quelle realtà periferiche che già sono state efficientate, già hanno visto i tagli di posti di letto e in molte hanno anche fatto diversi investimenti, anche con il contributo di privati. I cittadini nel vedere depotenziare queste strutture locali sono un po’ alterati e credo che ci sia un problema di governance, di dove vogliamo andare con la sanità nella nostra regione. È vero che i tagli continui dello Stato ci mettono in difficoltà - questo è chiaro - però credo anche che occorre cambiare la cabina di regia e le idee di dove vogliamo portare la nostra sanità. Perché per esempio non fare partecipare alla cabina di regia per queste scelte anche i cittadini? Capisco che è difficile, andiamo a vedere le realtà territoriali e purtroppo delle volte per salvaguardare un ospedale periferico bisogna anche andare a vedere i singoli casi come la conformazione territoriale, le esperienze che si sono fatte e gli efficientamenti già fatti. Direi di aver concluso. Grazie Presidente.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Fiorini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mandini. Ne ha facoltà.

 

MANDINI: Grazie, presidente. Capisco che corriamo il rischio di trasformare gli interventi odierni in qualcosa che va oltre l’oggetto di cui stiamo parlando, però purtroppo questi sono i tempi che non scegliamo noi ma che sceglie qualcun altro. Io non credo nell’oroscopo e non credo neanche nel fato ma registro che è la seconda volta che puntualmente il giorno prima dell’Assemblea c’è un intervento che parte dalla magistratura, ma i tempi li dobbiamo rispettare. Purtroppo si instaura un meccanismo per il quale - lo hanno detto altri prima di me - passa in secondo piano quello che dovremmo discutere e affrontare più nel merito. Questa mattina ho detto che respingo fermamente l’associazione che questa legislatura, questo governo regionale e questo Consiglio finiscono in un turbinio di voci e illazioni, per arrivare anche ai sexy shop. Questa legislatura e questo governo hanno rappresentato non solo per la nostra Regione, non solo per i cittadini dell’Emilia-Romagna ma per l’intero Paese per tanti anni un modello di riferimento. Il futuro del Paese Italia è passato anche attraverso l’Emilia-Romagna.

Oggi l’Emilia-Romagna sente il peso della crisi, come tutte le altre regioni, pure in condizioni, per certi versi, ancora migliori ma da noi è arrivata la disoccupazione, da noi gli esercizi commerciali chiudono e da noi c’è sempre più un profondo disagio economico che attraversa le famiglie. Da noi però si sono fatte anche delle cose. Siamo stati i migliori? No, indubbiamente. Possiamo sicuramente fare ancora delle cose e migliorare, però anche sul tema delle partecipate ci sono già delle indicazioni precise in questo bilancio e gli orientamenti della Giunta che questa Assemblea ha condiviso di andare a un’ulteriore razionalizzazione, fusione e soppressione. Già per il futuro c’è un percorso avviato. Non siamo stati i migliori ma sicuramente ci siamo posti il tema di come migliorare. Se l’è posto la Giunta e se l’è posto l’Assemblea.

Io sono alla prima esperienza da Consigliere regionale e devo dire che in quest’Assemblea, al di là della parte di maggioranza o di opposizione, al di là di certe posizioni prettamente partitiche, sulla sostanza spesse volte ci siamo trovati d’accordo, questo per dire che chi ha operato in quest’Aula, al di là delle inchieste, credo che abbia operato con lo spirito di pensare ai cittadini di questa regione. In tutte queste difficoltà questa Regione ha comunque garantito una qualità dei servizi sia sociali sia sanitari sia scolastici sia dell’istruzione, ha garantito un rapporto costante col mondo delle imprese, laddove abbiamo fatto sostegno all’economia e laddove abbiamo gestito i tavoli delle crisi. Ultimamente anche il Governo, il Presidente del Consiglio, è venuto sul nostro territorio apprezzando importanti investimenti che le aziende estere hanno fatto in Emilia-Romagna.

Non sono sicuramente tutte ombre, non è tutta luce, ma credo che sia lo sforzo del buon governo che ha guidato l’operato di questa legislatura, dentro la quale questo bilancio che stiamo discutendo si è sforzato di seguire nella parte amministrativa quello che era il percorso che l’azione politica e di governo intendeva portare avanti, perciò sono state fatte delle cose importanti, abbiamo anche, laddove è stato possibile, spostato fondi per poter anche rilanciare, per dare risposte alle emergenze che man mano venivano avanti. Di questo credo che ne dobbiamo essere orgogliosi perché questi sono i fatti e su questo credo che dobbiamo prestare oggi attenzione.

Bisogna rinnovare e bisogna cambiare, certo, nessuno sta dicendo il contrario, è così, le situazioni cambiano, il modo di governare cambia e le risposte devono cambiare, ma anche su questo siamo in campagna elettorale e al di là degli schieramenti credo che un po’ tutti abbiamo l’attenzione rispetto a queste tematiche e vedo che le proposte che vengono avanti vanno in questo senso, nel senso di un cambiamento che però sia anche - la leggo così - una continuità rispetto un’azione di buon governo che si è espressa in questa Regione.

Non so, Presidente, se posso esprimermi a nome del gruppo ma comunque mi esprimo come consigliere Sandro Mandini del gruppo Italia dei Valori: esprimo un parere favorevole a questo progetto di legge del rendiconto dell’esercizio finanziario 2013, abbiamo concorso nella nostra parte, sia nel confronto con la Giunta, nella fase di predisposizione di bilancio, sia nel confronto nell’Aula, nella fase di legislatura, col nostro apporto, qualcosa sicuramente abbiamo stimolato, su altre cose non siamo stati abbastanza capaci ma comunque fa parte delle regole del gioco. Mi auguro che sia il merito delle cose che ancora governi l’opinione pubblica e il confronto; le facili demagogie sia in senso positivo sia in senso negativo corrono il rischio di alterare quello che è un confronto costruttivo.

Come ho detto in quest’Aula quando abbiamo trattato della nuova legge elettorale, non possono essere le norme che noi scriviamo che indicano chi può avere rappresentanza in quest’Aula oppure no (mi riferisco a quello che ho chiamato in quel momento la pervicacia di voler seppellire i partiti minori), perciò non possono essere regole che determinano la democrazia e la rappresentanza. Credo che non debbano essere neanche le azioni giudiziarie laddove si alimenti una contrapposizione tra gli elettori e gli eletti. Non sto dicendo che questo lo sta facendo la magistratura ma sto dicendo che lo si sta facendo a livello mediatico perché quando mi sento dire che probabilmente abbiamo usato i fondi dei gruppi regionali per in un qualche modo finanziare in modo surrettizio i partiti, per me che vengo da un partito che ha donato 1 milione 700 mila euro a un comune terremotato per costruire una scuola, mi pesa molto. Credo che i mass media devono fare anche un piccolo sforzo di ricostruzione storica delle cose e non rincorrere volta per volta solo gli aspetti che fanno gossip oppure gli aspetti che sono solo prettamente negativi, perché credo che sia compito della libera informazione fare informazione, indagare un po’ sulle cose e guardare gli aspetti sotto molteplici punti di vista e non con un occhiale solo. Se tutti ci impegniamo, nel senso la classe politica, a fare la propria parte, che è quella che dicevo prima, ossia lavorare per i cittadini, la libera informazione, che voglio auspicare che rimanga tale, di guardare esattamente le cose e gli altri ruoli istituzionali a svolgere il proprio compito con grande senso di responsabilità credo che faremo tutti a quel punto un favore e un dovere ai cittadini, prima di tutto, a quei cittadini che ancora nutrono una speranza che si governi per il loro bene, che ci si sforzi per migliorare le situazioni. Questo è quello che io ne ricavo dall’esame del progetto di legge “Rendiconto finanziario 2013”, un grande sforzo che questa Assemblea e questa Giunta ha fatto per garantire migliori condizioni possibili ai cittadini dell’Emilia-Romagna. Ovviamente pronuncio il voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Mandini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.

 

ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Effettivamente non è facilissimo rimanere sul tema in momenti come questi, però adesso cerco di attenermi a questo. Credo che quando un bilancio consuntivo chiude con il segno positivo, ovviamente misurato, è un dato assolutamente molto importante, così come quando ci viene segnalato che il debito della nostra Regione a livello pro capite continua a essere tra i più bassi a livello nazionale credo che anche questo sia un fatto assolutamente molto importante, ma penso che sia soprattutto molto importante il fatto che la Corte dei Conti abbia giudicato positivamente la gestione finanziaria della nostra Regione e lo abbia dichiarato mediante il controllo sull’attendibilità e sulla veridicità dei dati contenuti nel rendiconto generale, per cui è chiaro che non si può non esprimere un parere e una valutazione positiva su questo rendiconto.

Questo è il primo punto che mi premeva mettere in evidenza e perciò anche riconoscere l’attività della Giunta e della Vicepresidente, nonché Assessore al Bilancio, che ringrazio. Io credo che questo risultato sia ancora più importante considerando anche, perché non possiamo purtroppo dimenticarcene, i vincoli che lo hanno condizionato e derivati dai tagli di trasferimento dal bilancio dello Stato.

Il relatore ci diceva che anche in questa occasione, nel 2013, sono stati molti i milioni di euro che sono mancati all’appello e ancora una volta purtroppo quello che fa male è che non c’è stato un giudizio, per far venire meno questi milioni all’appello, di merito rispetto alla qualità e alla quantità dei servizi che sono stati forniti, bensì il solito sistema dell’odioso metodo dei tagli lineari. A fronte di questa situazione credo che noi possiamo tutti dire e riconoscere che in Emilia-Romagna abbiamo cercato di fare meglio la nostra parte e vorrei anche io che nessuno paragonasse la nostra Regione a quelle che in qualche modo in questi giorni, almeno sulla base di servizi stampa, ammesso che siano veri, hanno messo in evidenza pratiche non molto edificanti.

I nostri bilanci sono sani, solidi e in equilibrio e per alcuni versi i nostri bilanci hanno consentito anche di essere a supporto dell’azione dei comuni e delle province rispetto al patto di stabilità e credo che anche nel 2013 tutti abbiamo sotto gli occhi quello che abbiamo fatto per cercare di contenere i costi di funzionamento. Dico questo perché effettivamente bisogna che ci sia la volontà vera di smetterla con la storia dei tagli lineari indipendentemente dai governi che li praticano, siano governi di centrodestra o siano di centrosinistra, e bisogna veramente colpire gli sprechi dove effettivamente si verificano e si annidano e dobbiamo, credo, anche essere orgogliosi del fatto che la nostra Regione, come opportunamente concludeva la relazione del collega Barbieri, stia contribuendo ad assicurare al Paese, per quello che possiamo fare noi e per quello che ci compete, il pieno raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Mi pare molto importante questa considerazione.

Anche noi, proprio coerenti con questo, abbiamo razionalizzato la spesa e abbiamo evitato quelli che vengono chiamati i tagli lineari, ci siamo assunti la responsabilità sempre in questi anni di effettuare delle scelte e di allocare le risorse disponibili in modo diverso fermo restando i principi cardine che abbiamo fissato, cioè il mantenimento dell’invarianza della leva fiscale in capo alla Regione, la salvaguardia dei livelli dei servizi per la comunità regionale e la concentrazione delle risorse su quei settori che noi abbiamo ritenuto, giusto o sbagliato - io credo giusto - più importanti per la vita dei cittadini e delle imprese, cioè le cinque priorità che venivano puntualmente richiamate e che non sto certamente a ripetere.

Dal mio punto di vista quello che invece è giusto dire è che queste cinque priorità ritengo rappresentino molto bene la capacità di governo in una fase che è molto difficile per via della crisi a cui ovviamente si è aggiunta in questa Regione la grande attenzione che è stata riservata giustamente - lo sottolineo - alle azioni e agli interventi nelle aree colpite dal terremoto. Io credo che in una occasione come questa sia opportuno ribadire che l’approvazione del consuntivo non debba essere solo un appuntamento importante per quello che attiene gli aspetti amministrativi e contabili; io credo che questa sia una buona occasione anche per una valutazione politica delle attività svolte rispetto agli impegni che ci siamo assunti in sede di programma annuale e per fare il punto anche sulla crisi, perché rimane il problema dei problemi, e se non passiamo da lì non credo che riusciamo a risolvere molto. Nel 2013 tutti ricorderanno che c’erano tante aspettative, e dopo la disillusione che è avvenuta nel secondo semestre del 2011 e dopo il segno negativo purtroppo del 2012, il 2013 era l’anno in cui ci aspettavamo la ripresa. Purtroppo così non è stato affatto e il 2014 tutti noi sappiamo che con la deflazione e l’inflazione quasi a zero sarà ancora un anno negativo.

Sono rimasto colpito alcune settimane fa di alcune dichiarazioni che ho letto di un premio Nobel, dell’economista Stiglitz, che sosteneva apertamente che l’Italia, ma più in generale i Paesi dell’Eurozona, non aveva più a che fare con una semplice recessione ma con una vera e propria depressione. A sette anni dall’innesto della crisi per la nostra economia dobbiamo constatare - è vero - che stiamo peggio di quanto stesse l’economia europea a sette anni dopo la grande crisi del 1929. Siamo, quello che gli economisti chiamano, di fronte al classico fallimento della politica, ovvero, delle strategie dell’austerità che in qualche modo sono state imposte, soprattutto dall’Europa. È qui quello che mi preoccupa di più, cioè che a fronte di una grave perdita secca di PIL, soprattutto in Italia, che è già avvenuta, noi avremo anche una riduzione di quello che viene definito, sempre dagli economisti, il PIL potenziale, cioè quello che risulterebbe con il massimo di occupazione e di investimenti, e quindi allargando nuovamente il disavanzo anche con un’economia a pieno regime proprio perché depotenziata dalle perdite precedenti. Finché l’Europa, come diciamo da un po’, non riesce a liberare determinati investimenti dal patto di stabilità occorre che su scala nazionale noi si faccia certo le riforme strutturali, perché sono necessarie, ma bisognerebbe concentrare l’attenzione, perché è imposto, su un massiccio rilancio della domanda che rianimi subito la situazione che è così stagnante.

Questo si scontra con la proposta di legge di stabilità che, se era partita in un modo espansivo, poi con i correttivi dell’Europa è obiettivamente diventata meno espansiva e più restrittiva. Così si ritorna al tema dei tagli che devono colpire selettivamente dove si spreca e non chi invece sarebbe in grado, compresa la nostra Regione, di dare un contributo al rilancio della domanda. Questo mi aspetto da qualsiasi governo nazionale fermo restando i tanti aspetti positivi presenti anche in questa legge di stabilità. Io credo che le regioni, attraverso la loro Conferenza, dovrebbero lavorare molto seriamente e sul merito di questi aspetti, cioè come impedire che chi ha i conti a posto non possa contribuire a rilanciare la domanda con puntuali investimenti, perché questo è il punto. Si passa da qui e dagli investimenti, altrimenti possiamo fare tutte le discussioni che vogliamo sui bilanci.

Lo dico perché ho avvertito, e non è certamente troppa attenzione alla personalità, che l’assenza del nostro Presidente a capo della Conferenza delle Regioni si sia fatta già sentire subito nei giorni successivi che è stata presentata la legge di stabilità, perché ho visto un po’ troppo sbandamento su che cosa possiamo e dobbiamo fare come sistema delle regioni. Infine, credo che sia giusto anche volgere uno sguardo, sempre con logica consuntiva - mica potrebbe essere diversamente - per fare un bilancio completo sul 2013 anche sulla capacità per esempio di produzione normativa della nostra Regione. Io mi sono andato a spulciare un po’ tutto quello che abbiamo fatto nel corso dell’anno e viene fuori obiettivamente che il 2013 è stato un anno ricco, un anno importante per quella che è risultata la normativa che ha recepito la volontà di continuare a mettere in pratica la riduzione dei costi della politica e legiferare sulle funzioni e l’organizzazione dell’Assemblea medesima, è stato un anno molto importante per esempio per quello che ha riguardato le fusioni dei comuni, il riordino territoriale, lo sviluppo delle unioni, la soppressione delle comunità montane, ecc. Queste cose sembra quasi siano normalità ma purtroppo non sono normalità, soprattutto se usciamo dal perimetro dei confini di questa regione.

È stato un anno proficuo anche su altre problematiche (ne cito solo alcune velocemente), a partire dal tema della ludopatia per scoraggiare il gioco d’azzardo al pagamento dei debiti del servizio sanitario regionale, sul sociale e sulla sanità, abbiamo legiferato sul riordino delle forme pubbliche di gestione del sistema dei servizi sociali e sanitari, sui servizi alla persona, abbiamo fatto l’azienda USL unica della Romagna e anche questa non è una cosa da due spiccioli, abbiamo approvato la legge sulla semplificazione della disciplina edilizia e le modifiche della 24 riguardando tutto quello che ne consegue, l’intervento pubblico nel settore abitativo, abbiamo legiferato sulla semplificazione amministrativa e definito ulteriori linee di semplificazione, ecc.

Ho richiamato solo i punti di più importanti per economia di tempo ma tanti altri temi sono stati normati ex novo o comunque attraverso modifiche di leggi esistenti. Insomma, e concludo, non solo nel 2013, ma in questi quattro anni e mezzo di legislatura, visto che siamo praticamente arrivati al termine, anche se con un leggero anticipo, nel nostro mandato siamo stati una Regione che ha lavorato molto e che continua a lavorare anche in situazioni difficili, perché obiettivamente sono situazioni difficili quelle che negli ultimi due anni abbiamo attraversato. L’occasione del rendiconto 2013 credo non faccia altro che darci la possibilità di riflettere e di prendere atto dei buoni risultati economico-finanziari ma anche di quelli più specificatamente politico-amministrativi che hanno avuto conseguenze, credo, positive sulle nostre famiglie, sui cittadini, sulle nostre imprese e sui territori in termini generali.

Credo fosse giusto fare un minimo di riassunto di quello che è avvenuto nell’anno 2013 perché siamo in sede di consuntivo e fosse giusto valutarli in questi termini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Alessandrini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.

 

NALDI: Grazie, presidente. Prima di entrare nel merito dell’argomento di oggi volevo rispondere alla sollecitazione critica del consigliere Mandini, col quale non sono d’accordo, e anzi direi che intervengo soprattutto perché vorrei evitare l’autolesionismo in materia di legge elettorale. Difendo la legge elettorale che abbiamo fatto qui in questa Regione, che praticamente non prevede alcuna soglia di sbarramento se non quella del 3 per cento per i partiti che non sono in coalizione, le altre soglie sono tutte naturali date dal fatto che ci sono cinquanta Consiglieri, quindi è difficile con l’1 per cento eleggere un Consigliere quando ce ne sono cinquanta per un semplice calcolo percentuale. Dico che è autolesionista perché magari a livello nazionale potessimo discutere di una legge come questa! Se qualcuno di voi conosce Renzi gliela può portare, visto che mi pare che si parli di legge elettorale nuova nel Paese che comporta delle soglie intorno al 4-5 per cento, non dell’1,8 per cento, come di fatto è qui per chi è in coalizione vincente e del 2,5 per cento per chi è in coalizione perdente. È per questo che mi permetto di intervenire anche in maniera polemica perché se non si è in grado di comprenderne il contesto politico-istituzionale attuale e quello che abbiamo ottenuto, secondo me non ci siamo. Se poi invece si ritiene che il pluralismo viene garantito dal listino insisto a dire che invece il listino non rappresenta l’autonomia dei partiti ma la subordinazione dei piccoli partiti ai grandi.

Per quanto riguarda l’argomento all’ordine del giorno, ho apprezzato la relazione del collega Barbieri per la sua difesa precisa ma sobria del lavoro che è stato svolto e che oggi viene evidenziato nel rendiconto del 2013. Condivido il giudizio nel complesso positivo sul bilancio del 2013, in particolar modo sulla capacità che c’è stata di dare risposte a un problema drammatico enorme come quello del terremoto, alla capacità di tenuta del sistema sanitario e del sistema sociale nella nostra regione nonostante tagli pesanti che ci sono stati, non soltanto sulla sanità ma per esempio anche sulla riduzione degli interventi statali per la non autosufficienza. Più complessa è la questione di carattere economico, quella attinente alla crisi, perché noi avevamo fatto un patto per andare oltre la crisi e direi che siamo riusciti ad accompagnare la crisi cercando di limitarne i danni sociali e difendendo un livello di coesione sociale alla quale noi per fortuna siamo abituati, che non è scontata in altre zone del Paese. È stato molto più difficile mettere in moto effettivamente qualcosa di alternativo e di diverso rispetto al resto del Paese per quanto riguarda la ripresa economica o una nuova modalità di sviluppo di cui ci sarebbe bisogno in questo Paese.

In altri contesti, ovvero quando abbiamo discusso del bilancio preventivo e di quello consuntivo del 2013, avevamo avuto modo come gruppo di mettere in evidenza in particolar modo tutte le contraddizioni legate a una politica di austerità che ci viene dal nostro Paese, dal nostro Governo nazionale e dall’Europa. Ci sarebbe bisogno - lo richiamava pochi minuti fa il consigliere Alessandrini - di un ruolo pubblico molto consistente per sostenere politiche di rilancio della domanda per creare occasione di lavoro, e di questo non c’è stata traccia. Noi abbiamo sollevato anche a suo tempo dure e fondate critiche sulle scelte politiche nazionali che hanno voluto tagliare le voci relative allo stato sociale, alla sanità, anziché tagliare spese militari e spese ministeriali fuori controllo, che non hanno avuto la forza e la capacità, scelte politiche nazionali sostenute negli ultimi due-tre anni anche dalla forza principale del centrosinistra, quella del PD, di intervenire per colpire le rendite, le enormi ricchezze di questo Paese e l’evasione fiscale. Sono tutte cose che sarebbero ancora all’ordine del giorno e che meriterebbero anche in questa occasione, anche nell’occasione che abbiamo qui di seguito quando parleremo del bilancio del prossimo anno, delle considerazioni accurate, attuali, alla luce del fatto che anche il presente governo su queste cose non mi pare che si discosti in maniera significativa dagli ultimi che abbiamo avuto.

Io la penso in maniera diversa anche da alcuni miei colleghi generosi che sono intervenuti e non credo che esistano le condizioni oggi per fare un dibattito serio e approfondito su questi argomenti.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Naldi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.

 

POLLASTRI: Grazie, presidente. Grazie, colleghi. Tentiamo fino all’ultimo di fare il nostro dovere guardando gli atti e i documenti di una relazione introduttiva, signor Presidente, che è la fotografia di quanto si è verificato in termini di efficienza e di efficacia dell’azione amministrativa della Giunta nella sua attività. In sostanza questo consuntivo valuta il grado di ottemperamento delle aspettative e delle indicazioni politiche contenute nel bilancio, quindi negli atti preventivi. Sotto questo aspetto quindi ha un grande valore politico perché ne fotografa la rispondenza rispetto a quanto si è fatto. La struttura della relazione che ho esaminato si sviluppa in due piani: quella più generale del quadro macro-economico e quella del merito.

Relativamente al quadro macro-economico, nella relazione dell’assestamento e in tutti gli altri documenti contabili evidenziamo il riferimento, Sottosegretario, a tante leggi tese a dimostrare sotto l’aspetto politico che comunque la Regione e la Giunta ha operato bene sotto l’aspetto di questa relazione dovendo far fronte a una congiuntura sfavorevole e ai tagli pesanti che impone il livello statale e nazionale. Questo però, se è un dato oggettivo, a nostro avviso poteva avere più forza fino al 2011 e non successivamente, quando comunque il Governo ha applicato dei tagli, e sono più governi di centrosinistra e più affini a questa amministrazione regionale, quindi rispetto ad altre regioni l’impressione, sempre per fare un discorso non numerico e contabile ma politico, è quella che la Regione avrebbe dovuto forse, Vicepresidente, alzare un po’ più la voce proprio perché si dice che è una Regione virtuosa e meritevole rispetto ad altre e quindi questi tagli sono troppo pesanti rispetto a quanto la Regione ha fatto. I tagli devono essere contestati ma bisogna sempre cogliere l’invito al risparmio e una migliore gestione della spesa.

Ho letto che il Presidente Bonaccini, ma l’ha richiamato anche qualche altro collega nell’intervento, ha dichiarato tra le cose programmatiche, perché ormai dobbiamo guardare al futuro chiudendosi questa difficile legislatura, che ridurrà ad esempio le aziende e le società partecipate, cosa che come Forza Italia, come forza politica di opposizione - ce lo riconoscerà alla fine del mandato - sempre propositiva, costruttiva e mai strumentalmente impegnata a fare un muro contro muro con la Giunta o un braccio di ferro che sarebbe stato sterile sotto l’aspetto politico, avevamo indicato e avevamo indicato questo tipo di strada dell’abolizione di tante partecipate per una miglior gestione della spesa regionale. Sotto un altro aspetto abbiamo fin dall’inizio sollecitato, ma anche qualche altro gruppo della minoranza, a cercare di ritoccare, almeno per poco, l’IRAP, e questo non è stato probabilmente possibile ma era un altro dei punti che l’opposizione ha ben rilevato.

Ci sono stati tagli pesantissimi, però nella sanità e nel trasporto pubblico per l’ammontare dell’investimento - mi corregga magari in sede di replica - non vi è stato un grosso scostamento, cioè nonostante i tagli l’investimento ha avuto una certa invarianza, quindi evidentemente certe risorse siete riusciti comunque a trovarle probabilmente da altri capitoli di spesa o con altre risorse - non so se comunitarie (è una domanda che io le pongo) - anche sul livello di capacità che questa Giunta regionale e questa Regione ha avuto in questi anni di fare progetti o attirare dei soldi della Comunità europea, che sarebbe un altro tema di dibattito e di riflessione politico piuttosto importante.

Bene la riduzione della spesa di funzionamento effettuata nel 2013 perché inferiore del 4,5 per cento rispetto al 2012, quindi questa è la prova che, almeno personalmente, si segnalano anche le cose indubbiamente da attribuire con un risparmio di oltre 14 milioni di euro. Le riduzioni hanno interessato in linea generale tutte le tipologie di spesa concentrandosi in particolare in alcune voci come le spese di rappresentanza (-20 per cento), le spese dell’Assemblea legislativa (-8,8 per cento), le spese per manifestazioni e congressi (-20 per cento), le spese del personale (-5 per cento) e le spese per la comunicazione ed ufficio (-10 per cento). Forse anche i Consiglieri avrebbero dovuto - parlo per me - spendere meno. Come si ammette nella relazione, le riduzioni di spesa non hanno danneggiato il livello di efficienza dell’ente, e allora - questa è un’altra domanda politica - se queste riduzioni in seguito ai tagli non hanno bloccato l’azione virtuosa della Giunta mi chiedo e le chiedo, a fine legislatura, che forse si poteva anticipare questo tipo di risparmio riducendo una pressione fiscale, perché nella relazione si dice che "le riduzioni di spesa non hanno danneggiato il livello di efficienza dell’ente". Questo è il punto politico: non hanno danneggiato il livello di efficienza dell’ente. Allora mi sorge una domanda a cui chiedo una risposta politica: perché non iniziamo prima a fare questo toccando anche minimamente, come avevamo chiesto con alcuni progetti di legge, non solo Forza Italia ma anche la collega Noè, la riduzione dell’IRAP sulle imprese che avrebbe dato maggior respiro alle aziende?

Un ultimo aspetto relativamente al quadro economico, perché ho diviso il mio intervento in due parti, quello sul piano macro-economico ponendo delle domande politiche all’Assessore, la quale mi ha sempre risposto in questi anni - devo dargliene atto - riguarda il federalismo fiscale (mi rivolgo direttamente anche al collega Errani), che fu contrastato all’inizio quando il centrodestra lo propose ma oggi sempre di più si riconosce la possibilità e la validità per dare una gestione efficiente.

Per quanto riguarda i numeri, e passo alla seconda e conclusiva parte del mio intervento, si nota che la progressiva riduzione dell’avanzo di amministrazione consegue una riduzione delle risorse, ma è frutto di una politica volta all’utilizzo - ve lo riconosco - delle risorse per il nostro territorio e per le esigenze del territorio e dei cittadini. Si sottolinea poi la necessità di mantenere sotto controllo la cassa per sostenere le entrate, che le entrate effettivamente vengano recuperate (faccio riferimento ai crediti che la Regione ha, crediti inesigibili o non riscossi). La percentuale - questo è un altro punto importante - delle entrate accertate corrisponde al 76,37 per cento delle previsioni ed è utile che queste entrate accertate aumentino. Positivo è un altro aspetto, che vi riconosco ma sul quale l’opposizione ha sempre incalzato, anche nelle Commissioni e fin dall’inizio, ossia la riduzione dei tempi di pagamento per la Regione e le ASL ma anche delle società partecipate. C’è stata una riduzione ma c’è stata anche una forte politica di pressione per arrivare a questa riduzione. Per quanto riguarda la spesa pro capite, essa è diminuita ma è sempre una spesa pro capite un po’ alta ad esempio rispetto alla Lombardia, che ha dei servizi meno costosi, perché probabilmente in Lombardia si punta maggiormente - è un’annotazione politica - sulla sussidiarietà nell’esercizio in tutti i settori dell’ente regionale.

Voglio fare un piccolo esempio, e chiedo se poi la Vicepresidente riuscirà a rispondermi sul fatto se calza questo paragone fatto sulla stampa recentemente dal Vicepresidente della Regione Lombardia, il senatore Mario Mantovani, cioè che il personale della sanità lombarda costerebbe effettivamente molto meno rispetto al personale, in percentuale naturalmente, della Regione Emilia-Romagna. Anche questo è un piccolo quesito che le pongo. Per quanto riguarda poi nel merito, la stragrande parte del bilancio va in spesa socio-sanitaria. Anche su questo abbiamo detto negli anni e nel dibattito sotto il profilo politico una delle ultime garbate e pacate critiche da fare alla Giunta regionale, ossia la questione delle ASP. Magari funzionerà di più in altri comuni e in altri settori, come nelle unioni dei comuni, ma anche lì abbiamo trovato delle difficoltà, o in altri settori, perché a volte in molte realtà - faccio riferimento al territorio ma ho seguito anche altre realtà - questo matrimonio forzoso e questa camicia di forza che si è intesa dare a queste aziende alla persona hanno portato oggettivamente ad avere dei bilanci sempre più negativi, quindi sotto questo aspetto in prospettiva il nuovo Presidente della Regione si dovrebbe far carico di rivisitare questo tipo di normativa sulle aziende e servizi alla Regione, perché è un modello che mi pare non abbia molto ben funzionato.

Poi vi sono delle aree di intervento, ma questo è soltanto per memoria, sulla spesa. Gli organi istituzionali sono costati 33 milioni, gli affari generali 372, gli interventi per lo sviluppo economico 442, l’uso, la salvaguardia e lo sviluppo del territorio 1.198, e su questo, anche sotto l’aspetto politico - l’ho già detto all’assessore Gazzolo, che si è molto impegnata trovandosi in questi anni in una situazione di grande difficoltà - bisognerebbe cercare in futuro - non ho la ricetta e la bacchetta magica - puntare molto più sulla prevenzione e sul coinvolgimento, ma questo lei lo sa benissimo e auspicandole che venga rieletta e riconfermata, al di là dell’azione che lei ha svolto di finanziamento di tutti quei comuni e territori che hanno subito e sono stati danneggiati dai dissesti, dalle frane, dalle alluvioni e quant’altro, bisognerebbe cercare forse in accordo maggiore con gli agricoltori e con gli imprenditori agricoli di trovare magari delle misure e delle soluzioni un po’ preventive piuttosto che dover ahimè intervenire. Capisco che non sia facile ma mi sembrava doveroso evidenziare anche questo aspetto, perché, colleghi, è uno degli aspetti che purtroppo ha contrassegnato di più la nostra regione in questi anni.

Vi sono poi la tutela della salute, che evidentemente è il grosso dell’intervento, e l’istruzione attività formative, culturali, sportive e ricreative. Forse, per quanto mettono in moto, e mi rivolgo all’assessore Mezzetti, si poteva fare uno sforzo un po’ ulteriore aumentando le risorse in questa area di intervento, perché soprattutto riguarda i giovani, l’occupazione, la possibilità di un’occupazione, la formazione e quant’altro. Vi è poi la parte delle contabilità speciali ma soprattutto vi sono i numeri molto alti della sanità. Nella relazione si dice - vado alla conclusione, Presidente - che sono stati garantiti la qualità e gli standard delle politiche socio-sanitarie e delle politiche di assistenza alla persona, sono stati consolidati gli interventi sullo stato sociale al fine di tutelare il potere di acquisto dei salari, delle pensioni e dei redditi già provati duramente dalla crisi, si è ribadita in maniera forte l’importanza della scuola, della formazione avendo ben chiaro il valore dell’autonomia scolastica e dell’impegno nei progetti innovativi, sono state potenziate - mi rivolgo all’assessore Peri, anche se non c’è - le politiche di mobilità nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e si è dato sostegno al sistema delle imprese per cercare di garantire un migliore accesso al credito. Confrontando queste priorità con i numeri, ci saremmo aspettati, ma questo è un mio giudizio per quello che può valere sotto il profilo della fondatezza, una maggiore spinta come risorse sulla scuola - non c’è l’assessore Bianchi - e il sostegno alle imprese.

Anche sulla mobilità devo dire che avete messo dei soldi per i servizi essenziali, però mi riservo un attimo - non sto a ricostruire tutte le questioni del trasporto pubblico e dei rapporti con Trenitalia e di quanto accaduto, perché potrei dilungarmi veramente delle ore, e vedo i colleghi che fremono - di chiudere questo mio intervento - penso sia l’ultimo, almeno in questa legislatura - facendo queste sottolineature, lasciando all’Assessore, magari in sede di replica, di darmi qualche risposta sui punti un po’ più critici con le modalità che ritiene opportune, perché mi pare che su un documento così importante come questo nel dibattito ci sia stato lo spazio per darne una valenza politica e un giudizio in chiaroscuro della Giunta, non un giudizio negativo tout court ma un giudizio secondo il quale si poteva probabilmente avere maggior coraggio nell’azione politica-amministrativa.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Pollastri.

Non ci sono altri interventi, quindi chiudo il dibattito generale.

Informo che siamo in una seduta con i tempi contingentati, per cui apriamo il dibattito rispetto all’articolato e le dichiarazioni di voto per passare poi alla votazione finale della legge.

Stiamo trattando il progetto di legge «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013».

Metto in discussione generale l’articolo 1 (Approvazione del rendiconto generale). Nessuno chiede di intervenire, per cui chiedo se qualcuno interviene per dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Entrate di competenza dell’esercizio finanziario 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Spese di competenza dell’esercizio finanziario 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Riepilogo delle entrate e delle spese di competenza dell’esercizio finanziario 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Residui attivi degli esercizi finanziari 2012 e precedenti).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6 (Residui passivi degli esercizi finanziari 2012 e precedenti).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 6 è approvato.

Passiamo all’articolo 7 (Residui attivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 7.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 7 è approvato.

Passiamo all’articolo 8 (Residui passivi alla chiusura dell’esercizio finanziario 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui chiedo per dichiarazione di voto. Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 8.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 8 è approvato.

Passiamo all’articolo 9 (Situazione di cassa).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 9.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 9 è approvato.

Passiamo all’articolo 10 (Situazione finanziaria).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 10.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 10 è approvato.

Passiamo all’articolo 11 (Attività e passività finanziarie e patrimoniali).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 11.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 11 è approvato.

A questo punto do la parola ai gruppi per eventuali dichiarazioni di voto prima di passare alla votazione con sistema elettronico.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

34

Favorevoli

 

25

Contrari

 

9

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013.»

Passiamo agli atti amministrativi.

 

OGGETTO 5918

Delibera: «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per l’anno 2015.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 27 ottobre 2014, n. 101) (180)

(Relazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 novembre 2014 con 30 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Barbieri. Ne ha facoltà.

 

BARBIERI, relatore: Grazie, presidente. Molto brevemente per spiegare il significato di questa autorizzazione che questa Assemblea dà all’esercizio provvisorio di previsione perché, come ovviamente tutti sappiamo, tra due settimane la nostra regione è chiamata a rinnovare questa nostra Assemblea, dovremmo quindi aspettare la ratifica dei Consiglieri eletti e tutta la parte formale che porterà all’insediamento della nuova Assemblea, del Presidente e della nuova Giunta. Questa tempistica potrebbe determinare l’impossibilità di approvare il relativo bilancio di previsione che negli anni scorsi siamo sempre riusciti a votare entro dicembre, strumento necessario per autorizzare la gestione finanziaria della Regione. Si è ritenuto opportuno quindi, in questo caso, considerata la tempistica, di prevedere l’esercizio provvisorio del bilancio sulla base della legge 40/2001. L’esercizio provvisorio viene autorizzato sulla base dell’ultimo bilancio approvato e sono autorizzati l’accertamento e la riscossione delle entrate, l’impiego e il pagamento delle spese limitatamente, per quanto concerne le spese, a un dodicesimo dello stanziamento di ciascuna unità previsionale di base, per ciascun capitolo di spesa ad essa appartenente, per ogni mese di esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria ove si tratti di spese tassativamente regolate dalla legge e non suscettibili di impegno e pagamento frazionato. L’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio è concessa con legge regionale, quindi per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi, quindi nel nostro caso al massimo fino al 30 aprile 2015. Al fine di evitare vuoti gestionali, si propone pertanto l’approvazione del presente progetto di legge per garantire continuità alla gestione delle entrate e delle spese sulla base degli stanziamenti di bilancio di previsione 2014 come modificato dai provvedimenti di variazione adottati nel corso dell’anno 2014 e nel rispetto dei vincoli e delle limitazioni previste dalla normativa regionale. Il progetto di legge è fatto solo di due articoli: il primo prevede l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per il 2015, per il periodo primo gennaio - 30 aprile, sulla base del bilancio previsionale 2014 e con le variazioni che sono state approvate e autorizzate, nonché l’impegno e il pagamento delle spese limitatamente a un dodicesimo dello stanziamento di ciascuna USB per ciascun capitolo di spesa ad essa appartenente, per ogni mese di esercizio provvisorio ad esclusione delle spese non suscettibili del pagamento in dodicesimi. L’articolo 2 invece prevede che la legge abbia effetto dal primo gennaio 2015 perché ovviamente c’è bisogno dai primi giorni dell’anno di essere in pieno potere e mi sembra anche questo un atto su cui ovviamente la nuova Giunta, il nuovo Presidente e l’Assemblea potranno immediatamente mettere mano e prendere le decisioni politiche che merita. Mi sembra che questo sia appunto un atto certamente per permettere che tutto funzioni più linearmente ma anche di delicatezza per chi prenderà in mano la questione di governo della nostra regione perché abbia più libertà di movimento e non siano preventivamente poste di bilancio definite in modo molto più organizzato da questo Consiglio.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Barbieri.

Mi permetto di dire che ha fatto una relazione complessiva rispetto a tutti gli oggetti che poi tratteremo, perché la legge sarà l’ultimo oggetto, il 5919, mentre adesso siamo sull’atto amministrativo, ma che è attinente all’esame dell’esercizio provvisorio.

Non ci sono altri interventi, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto. Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5918.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

 

OGGETTO 5920

Delibera: «Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014-2016 dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna. Secondo provvedimento di variazione.» (Proposta della Giunta regionale in data 27 ottobre 2014, n. 1683) (181)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): La Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 3 novembre con la seguente votazione: 23 a favore, 3 contrari, 4 astenuti.

Apro il dibattito generale. Per ogni intervento ci sono dieci minuti a disposizione perché non è un progetto di legge. Non ci sono richieste di intervento, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 5920.

 

(L’Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)

 

PRESIDENTE (Costi): L’Assemblea approva.

Passiamo adesso ai progetti di legge.

 

OGGETTO 5924

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Disposizioni urgenti e improrogabili per la continuità di funzioni, interventi straordinari in materia di sicurezza del territorio e proroga di termini» (109)

(Relazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Affari Generali e Istituzionali nella seduta del 5 novembre, è composto da sei articoli, ha la scheda tecnico-finanziaria e il relatore, il consigliere Gabriele Ferrari, ha preannunciato di svolgere la relazione orale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Ferrari. Ne ha facoltà.

 

FERRARI, relatore: Grazie, presidente. Il progetto di legge in oggetto riguarda "Disposizioni urgenti e improrogabili per la continuità di funzioni, interventi straordinari in materia di sicurezza del territorio e proroga di termini". A seguito delle dimissioni volontarie presentate dal Presidente della Regione, lo Statuto della nostra Regione, art. 69, assegna alla Consulta di garanzia statutaria la competenza e la possibilità, in casi particolari, straordinari e urgenti come il caso di specie, di potere, in deroga al periodo transitorio che stiamo vivendo, intervenire e deliberare. Questo provvedimento legislativo si rende necessario perché ci sono fenomeni che non stanno dentro i parametri previsti dalle nostre vicende umane e fra questi c’è sicuramente il tema dell’ambiente, delle disgrazie che in questo periodo stanno funestando il nostro territorio sia regionale sia anche quello di regioni contermini, come è avvenuto da ultimo anche questa notte e anche in questi giorni.

Questo provvedimento legislativo si compone di sei articoli. Il primo articolo, in materia di ambiente, è quello che riguarda appunto il periodo compreso tra settembre e ottobre che, come dicevo prima, non è ancora finito e anzi continua con particolare intensità, e riguarda intense precipitazioni che hanno riguardato i bacini montani che hanno causato fenomeni di piena particolarmente significativi e che hanno interessato in modo particolare, nel periodo tra settembre e ottobre, le province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e le province di Parma e Piacenza. A seguito di questi eventi si è reso necessario fornire risorse alla nostra Protezione Civile regionale e ai consorzi di bonifica recuperando da altri capitoli di bilancio quello che serve per far fronte con urgenza all’emergenza in corso.

Dentro questa legge sono stati inseriti anche altri provvedimenti, in particolare negli articoli 2 e 3, che riguardano la cultura, in particolare la necessità di prevedere la proroga delle programmazione degli obiettivi e delle azioni prioritarie, delle modalità di promozione culturale in materia di spettacolo e con questo provvedimento si consente di prorogare quanto previsto dalla proroga dei programmi triennali, di cui all’articolo 5 della legge regionale 5 luglio 1999, n. 13, e l’articolo 3 della legge regionale 22 agosto 1994. Gli articoli 4 e 5 contengono invece norme in materia di personale, ma in questo caso le norme non sono urgenti perché riguardano la necessità di prevedere misure che equiparino i giornalisti agli altri dipendenti assegnati a strutture speciali della Regione al momento dell’insediamento dei nuovi organi e la necessità di prorogare la validità di alcune graduatorie concorsuali per l’assunzione dell’ente. Infine, l’articolo 6 disciplina l’entrata in vigore della presente legge.

Al provvedimento legislativo ovviamente è allegata una scheda tecnico-finanziaria con l’individuazione dei capitoli e delle risorse cui attingere per dare sostegno al presente provvedimento di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE (Costi): Grazie, consigliere Ferrari.

Apro il dibattito generale sul testo complessivo della legge. Non ci sono interventi, per cui passiamo all’articolato della legge con l’esame articolo per articolo.

Iniziamo con l’articolo 1 (Interventi urgenti a seguito di eccezionali avversità atmosferiche).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Proroga per l’anno 2015 del programma regionale in materia di spettacolo).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Passiamo all’articolo 3 (Proroga per l’anno 2015 del programma regionale in materia di promozione culturale).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 3.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 3 è approvato.

Passiamo all’articolo 4 (Modifica all’articolo 9 della legge regionale n. 43 del 2001).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 4.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 4 è approvato.

Passiamo all’articolo 5 (Proroga di graduatorie. Modifica alla legge regionale n. 26 del 2013).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 5.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 5 è approvato.

Passiamo all’articolo 6 (Entrata in vigore).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 6.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 6 è approvato.

Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto da parte dei gruppi.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

34

Favorevoli

 

30

Contrari

 

1

Astenuti

 

3

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Disposizioni urgenti e improrogabili per la continuità di funzioni, interventi straordinari in materia di sicurezza del territorio e proroga di termini.»

 

OGGETTO 5919

Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno 2015» (110)

(Relazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Costi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari Generali e Istituzionali nella seduta del 3 novembre, è composto da due articoli e il relatore è il consigliere Marco Barbieri, che mi ha già annunciato che vale la relazione che ha fatto rispetto all’oggetto 5918, per cui apro direttamente il dibattito generale. Non ci sono interventi, per cui chiudo il dibattito generale ed esaminiamo a questo punto l’articolato della legge che, come ha preannunciato il relatore, è composto da due articoli.

Iniziamo con l’articolo 1 (Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno 2015).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 1.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 1 è approvato.

Passiamo all’articolo 2 (Entrata in vigore).

Apro il dibattito generale. Non ci sono interventi. Dichiarazioni di voto. Non ci sono interventi.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’art. 2.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Costi): L’art. 2 è approvato.

Chiedo ai gruppi se hanno dichiarazioni di voto rispetto all’oggetto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’intero testo di legge, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:

 

Presenti

 

36

Assenti

 

14

Votanti

 

36

Favorevoli

 

35

Contrari

 

1

Astenuti

 

--

 

PRESIDENTE (Costi): Proclamo approvata la legge riguardante «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno 2015».

 

Saluti della Presidente Costi

 

PRESIDENTE (Costi): Abbiamo terminato la seduta e informo i miei colleghi dell’Ufficio di Presidenza che ci troveremo perché abbiamo convocato l’Ufficio di Presidenza. Quasi sicuramente oggi è l’ultima seduta dell’Assemblea e posso solamente dire un grande grazie a tutti per il lavoro che è stato svolto da quest’Aula, un grazie a ogni singolo Consigliere, un grande grazie a tutti i nostri collaboratori, a tutti coloro i quali hanno lavorato con noi in questi quasi cinque anni, un grazie anche ai collaboratori esterni e alla stampa che ci ha seguito e soprattutto un abbraccio forte a tutti voi. Grazie davvero.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,38

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50.

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Graziano FIORINI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciana SERRI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;

il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;

gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Alfredo PERI, Simonetta SALIERA.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI e Tiberio RABBONI.

 

Votazione elettroniche

 

OGGETTO 5583 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2013»

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 25

Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 9

Enrico AIMI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Fabio FILIPPI, Graziano FIORINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Silvia NOÈ.

 

Assenti: 16

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Andrea DEFRANCESCHI, Giovanni FAVIA, Franco GRILLINI, Rita MORICONI, Anna PARIANI, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

OGGETTO 5924 “Progetto di legge d’iniziativa Giunta: «Disposizioni urgenti e improrogabili per la continuità di funzioni, interventi straordinari in materia di sicurezza del territorio e proroga di termini»” (109)

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 30

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Andrea DEFRANCESCHI.

 

Astenuti: 3

Roberto CORRADI, Graziano FIORINI, Mauro MALAGUTI.

 

Assenti: 16

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Giovanni FAVIA, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Gabriella MEO, Rita MORICONI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.

 

OGGETTO 5919 “Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno 2015»” (110)

 

Presenti: 36

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Graziano FIORINI, Roberto GARBI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Giuseppe PARUOLO, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Luciana SERRI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.

 

Contrari: 1

Andrea DEFRANCESCHI.

 

Assenti: 14

Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giovanni FAVIA, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Rita MORICONI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68 comma 1 lett. d)

 

L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa, con delibera n. 102 del 6 novembre 2014, avente ad oggetto: “Convalida dell’elezione del consigliere Graziano Fiorini ai sensi dell’art. 17 della legge n. 108 del 17 febbraio 1968 e successive modifiche o integrazioni. Proposta all’Assemblea legislativa”, ha preso atto dell’adesione al Gruppo assembleare Lega Nord Padania Emilia e Romagna del consigliere G. Fiorini, adesione dichiarata con nota prot. n. 39995 del 23 ottobre 2014.

(Comunicazione n. 86 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP.2014.0001794 del 10/11/2014)

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Costi

Corradi - Meo

 

 

Espandi Indice