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4.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 65

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare a seguito dell'alluvione provocata, nel territorio modenese, dal crollo dell'argine di S. Matteo, con particolare riferimento ai conseguenti risarcimenti, alla manutenzione del Secchia, alle esenzioni fiscali ed al contrasto del rischio idrogeologico. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

BARGI (LN)

GAZZOLO, assessore

BARGI (LN)

 

Interrogazione oggetto 135 - (Decaduta)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 149

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il restauro conservativo, la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico della ex Scuola Primaria "A. Tassoni", sita a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

GIBERTONI (M5S)

COSTI, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 150

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il mantenimento degli uffici e dei servizi postali sul territorio della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle zone montane. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

TARUFFI (SEL)

PETITTI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

Sul giorno del ricordo delle vittime delle foibe

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 145

Delibera: «Elezioni regionali del 23 novembre 2014, relative alla X legislatura. Convalida degli eletti ai sensi dell’articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 3 febbraio 2015, n. 12) (5)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 140

Delibera: «Elezione di sei Consiglieri regionali quali componenti della Giunta per il Regolamento assembleare, a norma dell’art. 9 dello stesso regolamento interno.» (6)

(Discussione ed elezione a componenti della Giunta per il Regolamento dei consiglieri di maggioranza Sabattini, Boschini, Taruffi e dei consiglieri di minoranza Marchetti Daniele, Sassi, Aimi)

PRESIDENTE (Soncini)

BIGNAMI (FI)

CALVANO (PD)

BIGNAMI (FI)

GIBERTONI (M5S)

TARUFFI (SEL)

DELMONTE (LN)

BIGNAMI (FI)

CALVANO (PD)

BIGNAMI (FI)

 

Decisioni della Conferenza dei presidenti di gruppo

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 159

Comunicazione della Giunta sull’emergenza maltempo del 5 e 6 febbraio 2015

PRESIDENTE (Soncini)

GAZZOLO, assessore

 

OGGETTO 23

Richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di emergenze ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

(Discussione)

PRESIDENTE (Soncini)

GIBERTONI (M5S)

DELMONTE (LN)

SENSOLI (M5S)

RONTINI (PD)

BERTANI (M5S)

CALVANO (PD)

SENSOLI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

SASSI (M5S)

TARUFFI (SEL)

GIBERTONI (M5S)

BARGI (LN)

AIMI (FI)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 145

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,52

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la quarta seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

antimeridiana del 26 gennaio 2015 (n. 2);

pomeridiana del 26 gennaio 2015 (n. 3);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Soncini): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna dell'Assemblea legislativa la presidente Simonetta Saliera, l'assessore Patrizio Bianchi e il consigliere Foti.

Nomino scrutatori i consiglieri Mori, Mumolo e Fabbri.

 

Diamo per lette le comunicazioni inviate a tutti i consiglieri ex articolo 68 del Regolamento.

Comunico che l'Ufficio di Presidenza è convocato insieme ai presidenti dei gruppi assembleari e ai rappresentanti della Giunta regionale in data odierna, al termine dell'oggetto 140, l'elezione della Giunta per il Regolamento, a seguito della richiesta avanzata dal capogruppo di Forza Italia Galeazzo Bignami, ex articolo 76 del Regolamento interno.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Chiamo l'oggetto 65.

 

OGGETTO 65

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare a seguito dell'alluvione provocata, nel territorio modenese, dal crollo dell'argine di S. Matteo, con particolare riferimento ai conseguenti risarcimenti, alla manutenzione del Secchia, alle esenzioni fiscali ed al contrasto del rischio idrogeologico. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Soncini): La parola al consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente. Questa question time nasce dall'impellenza visto l'anniversario dell'alluvione che ha colpito un'area della Bassa Modenese, che solo due anni prima era stata interessata dal sisma del 2012. Alcuni dei comuni coinvolti fanno parte del margine del cratere sismico, altri invece avevano subito già danni da quello che era stato un evento catastrofico per quell'area.

È una questione su cui siamo tornati più volte e una questione su cui anche la precedente Giunta si era espressa parlando, ad esempio, della riforma dell'AIPo, l'ente che gestisce i nostri fiumi, si era espressa in termini di misure contro il dissesto idrogeologico, in questo caso per quanto riguarda il fiume Secchia. Ad un anno da allora siamo a chiedere alcune informazioni in merito allo stato dell'opera perché abbiamo riscontrato una certa lentezza nei contributi e negli aiuti da rivolgere alle popolazioni colpite da questa calamità. Sappiamo che ci sono molte aziende della zona che si sono risollevate con le proprie risorse, non tanto con aiuti o contributi dal pubblico, e vista questa lentezza, questo incespicare, siamo qui a chiedere di fare luce su alcuni aspetti, sui ritardi, sull'entità dei danni, sullo stato di manutenzione del fiume Secchia e dei suoi argini, sul progetto in corso per la prevenzione e il contrasto al rischio idrogeologico e sulla mancata concessione di esenzioni fiscali, oltre a voler sapere a che stato è la riforma dell'AIPo promessa dalla precedente Giunta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

La parola all'assessore Gazzolo.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. All'indomani dell'alluvione che ha colpito i territori della pianura modenese, esaurita la fase della primissima emergenza durante la quale la protezione della popolazione aveva costituito la priorità assoluta, la Regione, attraverso il sistema della Protezione civile, ha attivato da subito le azioni necessarie per garantire il ritorno alla normalità, con la preziosa collaborazione di tutte le istituzioni e le strutture competenti.

Importanti sono le risorse messe in campo per far fronte sia alla fase emergenziale che alla messa in sicurezza. Con ordinanza del Capo dipartimento della Protezione civile n. 175 del 2014 sono stati riconosciuti 11 milioni finalizzati a recuperare spese per i primi interventi urgenti effettuati durante la fase di emergenza sul reticolo idraulico per il ripristino dei servizi essenziali della viabilità, l'assistenza alla popolazione, oltre che per le spese per il volontariato, per materiali e mezzi di protezione civile.

Il Governo, con decreto-legge n. 74 del 2014, ha stanziato 210 milioni di euro, di cui 160 milioni nell'anno 2014 e 50 milioni nel 2015, per danni subiti da soggetti privati (beni immobili e mobili), ripristino delle opere pubbliche danneggiate, ripristino delle attività produttive comprese quelle agricole nonché per i più urgenti interventi connessi alla messa in sicurezza idraulica dei territori.

In relazione a questi ultimi interventi ad oggi il commissario straordinario ha emanato tre ordinanze specificatamente dedicate al tema del rischio idraulico, per un totale di 39.487.170 euro. Gli interventi previsti hanno l'obiettivo di potenziare il sistema delle opere di difesa lungo i fiumi Secchia e Panaro, il canale Naviglio, i corsi d'acqua minori e il reticolo di bonifica, sia rimuovendo le criticità emerse a seguito dell'evento di piena di gennaio, sia approfondendo il quadro delle conoscenze sulle condizioni di sicurezza delle arginature e migliorando la funzionalità idraulica dei tratti interessati in stretto raccordo con le indicazioni fornite dalla pianificazione di bacino. Si tratta di interventi finalizzati a: migliorare la stabilità del corpo arginale eliminando fenomeni di filtrazione, ridurre fenomeni di dissesto con ripresa di frane che hanno interessato i corpi arginali, ripristinare le arginature per danneggiamenti da tane di animali, rimozione di materiale flottante all'interno delle casse di espansione, riduzione delle presenze arbustive e arboree in alveo, ripristino dell'officiosità idraulica del reticolo dei canali di bonifica, mitigazione del rischio sul reticolo idrografico non arginato, adeguamento in quota e in sagoma delle arginature del fiume Secchia.

Sono state parallelamente attivate azioni specifiche di controllo ordinario delle arginature da parte dei volontari di Protezione civile dei gruppi comunali e dei coadiutori degli Ambiti territoriali di caccia a supporto di AIPo nel censimento delle tane di animali selvatici o di altre criticità rilevabili lungo gli argini. Questo ha consentito di coordinare lo sfalcio delle arginature con il monitoraggio delle criticità arginali, gli interventi di chiusura tane e ripristino frane, la cattura e l'abbattimento di animali selvatici. Gli interventi sono in larga parte in corso o in fase di completamento e dovranno in ogni caso essere conclusi entro il 31 luglio 2015 come da programma.

Ho terminato il tempo, lascio gli atti ovviamente il contenuto della risposta, che è molto articolato come penso meriti la risposta a questa interrogazione.

Rispetto al tema del funzionamento di AIPo che veniva richiamato, dalla risposta vedrete che non ci sono ritardi e tutto prosegue secondo quanto programmato. Nel contesto, però, appena descritto di una programmazione efficace, che fra l'altro viene realizzata con la rapidità consentita anche dalle norme contenute nello stesso decreto-legge n. 74, senza dubbio la modalità di funzionamento dell'AIPo riveste un ruolo di grande rilievo. Da tempo in seno agli organi di indirizzo dell'agenzia è in corso una discussione su quali siano le leve da utilizzare per rendere la struttura più integrata nell'ambito delle politiche regionali e al contempo più snella e più efficace nella sua azione. Sono certa che nel corso di questa legislatura, come abbiamo inserito nel programma di governo, potranno essere prese decisioni in tal senso, le quali comunque dovranno essere condivise da tutte e quattro le Regioni istitutrici.

Relativamente alla questione dei risarcimenti si fa presente che il riconoscimento dei danni ai privati per i beni mobili e immobili è stato ottenuto a seguito di una lunga e puntale interlocuzione con il Governo. L'attività di ricognizione è stata capillare e i provvedimenti di liquidazione sono in corso.

In relazione alle esenzioni fiscali ai cittadini alluvionati la Regione è ancora fortemente impegnata nel tentativo di trovare con il Governo una soluzione alla mancata proroga.

In merito all'accertamento delle responsabilità all'origine della rotta del fiume Secchia si ricorda che sono ad oggi in corso le relative indagini da parte degli organi giudiziari competenti.

Considerati il grande impegno profuso dal sistema istituzionale nel suo complesso e l'avanzamento puntuale delle attività promosse, non si condivide la necessità di istituire una commissione d'inchiesta come proposto dai consiglieri firmatari.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Bargi per la replica. Consigliere, ha quattro minuti, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente. Devo essere sincero, mi sarei aspettato più che altro di sentire dati in termini di contributi evasi o comunque percentuali di contributi evasi, invece mi è sembrato di aver capito che ci sono stati degli stanziamenti, cosa che sapevamo, ma quello che ci interessava più che altro era lo stato dell'evasione di questi stanziamenti, perché noi teniamo a sottolineare e a far presente ogni volta che possiamo – e anche le interrogazioni servono un po' come stimolo – che quell'area è stata interessata da diverse calamità naturali. Se vogliamo aggiungerci anche la nevicata di questi giorni, aggiungiamoci anche quella. Insomma i disagi soprattutto per le attività e per i privati sono stati enormi.

Se noi non vogliamo abbandonare totalmente l'area è necessario che su questa zona andiamo ad agire e a contribuire a quello che deve essere lo sviluppo di quest'area, ad aiutare le imprese a ritornare ad investire su quel territorio, ad aiutare a far ritornare coloro che sono stati costretti a delocalizzare perché le attività non riescono più a proseguire in quelle zone. Finché non vediamo azioni in questo senso... Assessore, io capisco che ci sono stati gli stanziamenti, ma i soldi che veramente queste persone hanno percepito quanti sono in percentuale sugli stanziamenti? Questi sono i numeri che speravo di sentire. Capisco che per quanto riguarda il dissesto idrogeologico ci sia stato già un interessamento, però per quello che riguarda il privato, il cittadino, che magari è quello che ci interessava adesso un po' di più, capiamo che c'è ancora da discutere per quanto riguarda l'esenzione fiscale, capiamo che ci sono ancora molti contributi non evasi e quindi non possiamo ritenerci soddisfatti della risposta, se non altro dal punto di vista politico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

 

Interrogazione oggetto 135 - (Decaduta)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico che l'interrogazione oggetto 135 decade perché il consigliere Foti è assente giustificato.

Procediamo con l'interrogazione oggetto 149.

 

OGGETTO 149

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il restauro conservativo, la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico della ex Scuola Primaria "A. Tassoni", sita a Piumazzo di Castelfranco Emilia (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Soncini): La parola alla consigliera Gibertoni, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Rinuncio all'esposizione, che mi sembra già chiara ed è agli atti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola ora all'assessore Costi, prego.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Gentile consigliera, a seguito del sisma del 2012, priorità della Regione e di tutte le istituzioni è stata quella di ricostituire in tempi celeri il patrimonio scolastico con la massima sicurezza sismica, il tutto nel rispetto delle norme e delle prerogative che sono state assegnate dal Governo al commissario per la ricostruzione e ai sindaci, che invece hanno e mantengono prerogative proprie e autonomia nelle scelte.

Anche in questo caso obiettivo unico del Comune di Castelfranco, svolto in piena autonomia ma nel pieno rispetto di tutte le normative, anche di quelle di tutela storico-artistica, è stato quello di fornire alla comunità di Piumazzo una scuola con la massima garanzia di sicurezza sismica, con risparmio energetico di classe A, spazi adeguati alla didattica attuale e al confort soprattutto dei bambini, e realizzata in tempi utili alla ripresa del prossimo anno scolastico e comunque nei tempi più celeri possibili. A tale fine la scuola primaria Tassoni di Piumazzo, secondo il progetto presentato dal Comune di Castelfranco Emilia, è oggetto di un intervento di demolizione e ricostruzione in sito.

Per quanto riguarda il valore dell'edificio oggetto dell'interrogazione non si può chiaramente fare riferimento a generiche indicazioni, ma solo alla normativa statale prevista in materia e precisamente dal decreto legislativo n. 42/2004 che prevede che la Direzione regionale del MIBAC (Ministeri dei beni culturali ed architettonici) è l'unico ente che può accertare l'eventuale interesse dell'immobile. Questa si è già espressa con la nota prot. n. 7564 del 9 maggio 2007, rilevando il mancato interesse storico e artistico ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto legislativo, pertanto l'edificio non è tutelato e può essere abbattuto.

Ricordo anche che, alla luce di quanto certificato dall'organo competente, il Comune di Castelfranco già prima del sisma, a seguito proprio della vulnerabilità dell'immobile, aveva deciso di procedere alla demolizione e ricostruzione con l'unico intento di dare il massimo di sicurezza e confort ai bambini.

Tutto questo chiaramente non può essere a detrimento del lavoro di tutela fatto da questa Regione in generale con le proprie leggi, ma anche in particolare dal commissario, in merito a preservare il patrimonio storico-artistico tutelato, perché ricordo l'immensa opera di messa in sicurezza del patrimonio storico-artistico sia pubblico che privato proprio dopo il terremoto e anche i fondi che sono stati stanziati, sempre con un lavoro congiunto con il MIBAC, per recuperare il patrimonio vincolato. Pertanto non intendiamo rivedere le determinazioni assunte per la demolizione e ricostruzione della scuola Tassoni in quanto la decisione è stata assunta legittimamente dal Comune nel rispetto pieno delle regole e, ricordo, unico soggetto competente.

Per quanto attiene invece i tempi, ricordo che il contratto con l'aggiudicataria, che è una RTI, un'associazione di imprese formata da Cooperativa di Costruzioni di Modena e Impresa Generale di Modena, è stato sottoscritto in data 20 gennaio 2015, pertanto la struttura commissariale è impegnata a seguire le procedure affinché la realizzazione della scuola si realizzi nei termini assegnati al fine della normale ripresa delle lezioni per l'anno scolastico prossimo. Visto la crisi che investe il settore edile, non si esclude che la Cooperativa di Costruzioni possa ricorrere ad istituti previsti dalla legge, ma questo non inficia per noi il progetto di demolizione e ricostruzione così come la nostra massima attenzione e determinazione a rispettare gli impegni presi nell'interesse unico ed esclusivo della comunità di Piumazzo e del ritorno dei bambini all'interno di una scuola sicura, energicamente in classe A e con tutti i confort.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Costi.

La parola alla consigliera Gibertoni. Ha sei minuti per la replica, prego.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. La CdC sappiamo che è entrata in concordato preventivo e certamente erano informazioni note agli addetti ai lavori il fatto che questa società versava in cattive acque ancor prima della firma e questo già di per sé è particolarmente grave.

Tornando sull'altro punto altrettanto grave, cioè quello della mancata tutela del nostro patrimonio, ricordo che l'articolo 9 della Costituzione dice che la Repubblica tutela il patrimonio, quindi gli organismi in generale della nostra Repubblica dovrebbero, al di là di quello che è stato il parere di una Soprintendenza che mi viene da dire che non è neanche andata a Piumazzo a vedere le scuole, dovrebbero farsi carico di quella che è la nostra storia, la nostra identità, invece mi sembra che qui sia esattamente il contrario. Il contrario anche rispetto a quanto detto dagli uffici tecnici di questa Regione, perché nella scheda redatta dopo il sisma del maggio 2012 – abbiamo fatto l'accesso agli atti subito dopo l'insediamento – tre tecnici della Regione, il 17 giugno 2012, dicono che i danni da terremoto (anzi, i danni in generale, non da terremoto, perché ricordiamoci che a Piumazzo siamo a 50 chilometri dall'area del cratere della Bassa Modenese, lì nessun cittadino privato ha fatto richiesta di risarcimento danni e non si è conosciuto nessun terremoto a Piumazzo) lì sono piuttosto modesti, che loro propendono decisamente per il recupero dell'edificio e forniscono già alcuni primi elementi per la progettazione esecutiva dell'intervento di recupero parlando di messa in sicurezza, di innalzamento della classe energetica e di un edificio che sarà antisismico, mantenendo però quello originario.

La relazione storico-artistica predisposta dal Comune di Castelfranco, poi fatta propria in modo assolutamente acritico dalla Soprintendenza per i beni culturali, è di appena quattro righe, non riporta nulla del progettista, quando i progetti sia di Pilati che di Legnani sono tutelati sia a Bologna, sia a Roma nei nostri archivi storici. Soltanto a Piumazzo si dice che si vuole continuare a demolire quella scuola, aggiudicando i lavori ad una, ripeto, CdC che è entrata perfino in concordato preventivo.

Ricordo anche che la stessa Soprintendenza dice che l'edificio non ha valore storico-artistico ma poi si contraddice perché su altre segnalazioni – avute sempre in seguito ad accesso agli atti – scrive, dopo aver detto che non aveva nessun pregio e si poteva abbattere: "però ci segnalano dei cittadini che la volete abbattere e volete abbattere anche dei cedri del Libano, come mai?", quindi c'è questa lettera di Paola Grifoni della Soprintendenza che scrive al Comune di Castelfranco e dice: "abbiamo saputo questa cosa", ma non si ricordava evidentemente di averla dichiarata di non interesse quella scuola. Il Comune di Castelfranco poi risponde ed effettivamente gli viene poi concesso di abbatterla.

Mi sembra che vada rivalutato il valore storico dell'edificio, che vadano rivalutati i costi, che sono molto ingenti per la collettività. Si poteva arrivare ad un esborso molto inferiore per le casse pubbliche mettendo in sicurezza l'edificio e rendendolo antisismico ed innalzando la classe energetica. Secondariamente pensiamo che i veri terremotati intanto stanno ancora aspettando. Mentre parte dei fondi destinati al terremoto vengono utilizzati per demolire e ricostruire una scuola che terremotata non è stata, ricordiamo che nella vera zona del cratere, quella che l'assessore conosce molto bene, cioè la zona del cratere della Bassa Modenese, i veri terremotati aspettano ancora.

Noi abbiamo avuto l'impressione, dall'accesso agli atti e dai colloqui che abbiamo fatto con una serie di persone, di cittadini allarmati per la demolizione eccetera, che ci sia stato un pressappochismo molto grave intorno alla valutazione di questo caso e che, in alcune situazioni evidenziate dagli atti, ad un Comune, quello di Castelfranco, che non sa come procedere, la Regione sia venuta incontro addirittura cambiando un regolamento, tanto che il 20 maggio 2014 il commissario dice: non preoccupatevi, il commissario sta modificando il regolamento – non si capisce neanche quale – per poter espletare le funzioni di stazione appaltante. Quindi la nostra impressione è: il Comune di Castelfranco non sa come muoversi, ma la Regione e la struttura commissariale sono a disposizione, mentre, ribadisco, i terremotati veri possono attendere.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Procediamo con l’interrogazione oggetto 150.

 

OGGETTO 150

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il mantenimento degli uffici e dei servizi postali sul territorio della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle zone montane. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Soncini): La parola al consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. È stato presentato da Poste Spa un piano che prevede la chiusura di 53 uffici postali in tutta la regione e il ridimensionamento di altri 35, in particolar modo in frazioni e comuni di montagna, con le evidenti ripercussioni che questo comporta per chi vive in quei territori. Ovviamente parliamo di servizi che sono per lo più rivolti a cittadini anziani, come la riscossione della pensione ed altri servizi simili, che in territori di montagna sono molto utili e molto significativi. Chiaramente la chiusura di questi uffici è determinata dalla mancanza di numeri particolarmente significativi e su questo vorrei spendere due parole. È ovvio, come ho detto anche nell'Assemblea precedente in sede di presentazione del programma, che se ci limitiamo a prendere atto dei numeri e a stabilire che sotto una certa soglia alcuni servizi non debbano essere garantiti, oggi parliamo delle poste, ieri magari di alcuni servizi ospedalieri, domani della ferrovia e di chissà che cos'altro. In sostanza, lo dico in modo abbastanza chiaro, si fa prima a dire che in certi territori di questa regione i servizi non sono garantiti e quindi chi ci vive si deve adeguare.

Lo dico oggi dopo tre giorni in cui questa regione ha vissuto una situazione particolarmente grave, specialmente per chi vive nei territori di montagna. Come sapete io vengo dall'Appennino bolognese, territorio colpito, come altri territori di questa regione, da un blackout che ha messo in ginocchio il territorio: tre giorni praticamente senza luce, senza acqua, senza riscaldamento, in una condizione che non è consona sicuramente al ventunesimo secolo. Ci sarà modo e tempo, immagino, per approfondire, però volevo segnalare anche in questa occasione il forte disagio che i territori di montagna hanno vissuto e vivono. Non è stato un incidente isolato, certo, per dimensioni non è paragonabile ad altri, ma quotidianamente chi vive in montagna deve fare i conti con difficoltà logistiche, di spostamento, di vario tipo e natura proprio perché spesso e volentieri le manutenzioni non sono forse così seguite come dovrebbero, i soggetti che sono incaricati di svolgere i servizi pubblici magari trascurano alcuni di questi aspetti e alla fine i risultati sono quelli che abbiamo visto in questi giorni.

Ovviamente l'interrogazione ha un obiettivo e un oggetto limitato, che è quello, appunto, dei servizi postali, però ho colto l'occasione per segnalare tutto il disagio e tutta la difficoltà del territorio da cui provengo e di altri territori di montagna della regione in questi giorni e soprattutto per segnalare come le istituzioni, in particolar modo le amministrazioni comunali e i sindaci, si siano trovati a dover affrontare questa emergenza senza la dovuta comunicazione da parte, in questo caso, di Enel Distribuzione. Abbiano dovuto affrontare senza nessun tipo di sostegno comunicativo da parte di soggetti come Enel un'emergenza molto significativa. Anche su questo penso che si dovrà fare chiarezza, si dovrà fare luce e si dovrà capire come mai un soggetto strutturato come Enel non sia stato in grado di sostenere minimamente le amministrazioni e i sindaci neanche dal punto di vista comunicativo.

Le infrastrutture del ventunesimo secolo, in un territorio come il Centro-Nord, in montagna, dovrebbero essere strutturate pensando che lì nevica, che lì la neve è un fatto naturale, non è un fatto straordinario, e che trenta centimetri di neve non possono bloccare un territorio in modo devastante come è accaduto in questi giorni.

Chiudo perché il tempo è finito, ma chiudo da dove sono partito: è chiaro che se pezzo dopo pezzo, oggi i servizi postali, domani altri servizi, vengono tolti a quei territori, a quei territori viene sottratta la possibilità, per chi ci vive, di rimanerci a vivere. Poi non ci possiamo stupire se ci sono problemi per mancata manutenzione anche da parte dei privati. Il modo migliore per garantire manutenzione, per garantire la cura del territorio è il presidio e il presidio si garantisce se lì ci vive qualcuno e affinché lì ci viva qualcuno è necessario che i servizi vengano garantiti, a partire dai servizi postali.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all'assessore Petitti. Prego.

 

PETITTI, assessore: Grazie, presidente. Gentile consigliere Taruffi, sono in dovere di ricordare che Poste italiane Spa è un'azienda a se stante rispetto alla Regione, ma vista la rilevanza, come ricordava anche lei, dei propri servizi che svolge sul territorio e anche al fine di mantenere la coesione sociale, che questa Regione ha sempre portato avanti rispetto ai principi di sussidiarietà, abbiamo seguito con puntale attenzione l'evolversi della situazione, tanto che voglio ricordarle quello che è accaduto solo per fare un esempio. Nel 2012 la collaborazione tra Poste italiane e la Regione Emilia-Romagna ha impedito la chiusura di 104 su 132 sportelli. Anche sulle problematiche da lei indicate questa amministrazione continuerà, nei modi che abbiamo già attivato nel passato, a seguire l'evolversi di questa circostanza, anche in conseguenza di quelle che sono state le sollecitazioni che sono arrivate in questi giorni sia dai sindacati confederali che dalle associazioni e dagli enti locali. L'obiettivo che abbiamo è quello di aprire un confronto costruttivo per giungere a proposte e soluzioni condivise per il bene delle nostre comunità.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Petitti.

Consigliere Taruffi, siccome ha esaurito il suo tempo, ha solo l'occasione di dire se è soddisfatto o non soddisfatto della risposta. Prego.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Diciamo che sono soddisfatto in parte.

 

Sul giorno del ricordo delle vittime delle foibe

 

PRESIDENTE (Soncini): Come convenuto in sede di Conferenza dei presidenti dei gruppi, dopo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata si svolge una comunicazione, come richiesto da parte della Presidenza dell'Assemblea legislativa, in ordine alla ricorrenza del 10 febbraio.

Abbiamo accolto con piacere l'invito di tutti i capigruppo delle forze politiche rappresentate in questa Assemblea a commemorare la Giornata del Ricordo che ricorre nella giornata di domani, 10 febbraio.

La legge del 30 marzo 2004 ci indica il senso della giornata di domani: "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del Ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".

Settant'anni fa, nell'inverno del 1945, infuriava nel Nord-Italia la battaglia più terribile e sanguinosa e la guerra civile che avrebbe portato il Comitato di liberazione nazionale a liberare il Paese dalla dittatura nazifascista. Volgeva al termine, dopo sei anni di ostilità, la seconda guerra mondiale. Più di 30 milioni di europei avevano già perso la vita tra militari e civili. La guerra di movimento, i bombardamenti aerei, la tattica della terra bruciata, le migrazioni forzate o volontarie di intere popolazioni, le liquidazioni di massa operate nei campi di concentramento avevano provocato danni umani e materiali incomparabilmente più gravi rispetto a quelli del primo conflitto mondiale. Le popolazioni civili erano state esposte alle conseguenze del conflitto spesso in modo non molto meno crudele dei militari, soggette a privazione di ogni genere, prestazioni forzate, requisizioni, feroci rappresaglie; quasi tutti i Paesi d'Europa subirono quelle naziste e vendette sulla popolazione civile vennero in modo massiccio commesse anche dall'Armata Rossa al momento dell'occupazione dei Paesi dell'Est.

«L'Italia ripudia la guerra» verrà scritto nella Costituzione all'articolo 11.

«Noi non tolleriamo e non tollereremo mai» scrive don Primo Mazzolari mentre ancora infuria il conflitto «che vengano spogliati e manomessi in qualsiasi modo i diritti dei poveri e dei deboli, di individui, città, nazioni e popoli cristiani e non cristiani».

Domani, 10 febbraio, celebreremo il Giorno del Ricordo e le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo delle popolazioni della Venezia Giulia e della Dalmazia. Per decenni quella storia è stata inghiottita nel silenzio, annullata, cancellata proprio come migliaia e migliaia di persone annientate, cancellate, inghiottite in quelle foibe della Venezia Giulia e della Dalmazia diventate il simbolo di un eccidio. È proprio lì, in quelle voragini carsiche tipiche dell'Istria, che tra il 1943 e il 1947 furono gettati dalle truppe di Tito, vivi e morti, centinaia di italiani. Ad essere inghiottita è stata una delle pagine più dolorose della storia italiana. Migliaia di morti, migliaia di esuli costretti all'esodo dalle proprie terre e a fuggire in altre città italiane o all'estero, chi addirittura in America, chi in Australia. Un esodo durato dieci anni.

Il Giorno del Ricordo ha un significato preciso. In primo luogo quello di reintegrare nella memoria nazionale la memoria di chi è stato colpito da quelle tragedie. In secondo luogo questa giornata consente agli italiani di riappropriarsi della conoscenza di una storia importante, non solo quella del massacro delle foibe e dell'esodo, ma anche della storia della presenza italiana sull'Adriatico orientale, che è una parte importante della storia italiana. Prima del Giorno del Ricordo e comunque fino agli anni Novanta la storia stava scomparendo, ora è stata recuperata e salvata.

 

OGGETTO 145

Delibera: «Elezioni regionali del 23 novembre 2014, relative alla X legislatura. Convalida degli eletti ai sensi dell’articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108.» (Proposta dell’Ufficio di Presidenza in data 3 febbraio 2015, n. 12) (5)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Poiché l'Assemblea legislativa nella decima legislatura ha tenuto in data 29 dicembre 2014 la prima seduta, di insediamento, dedicata alla nomina dell'Ufficio di Presidenza prevista dall'art. 33 dello Statuto, i componenti di questa Assemblea hanno avuto modo di conoscere anche direttamente che, a seguito delle elezioni del 23 novembre 2014, sono stati proclamati eletti Consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna i Signori:

 

  1. AIMI Enrico

  2. ALLEVA Piergiovanni

  3. BAGNARI Mirco

  4. BARGI Stefano

  5. BERTANI Andrea

  6. BESSI Gianni

  7. BIGNAMI Galeazzo

  8. BONACCINI Stefano

  9. BOSCHINI Giuseppe

10. CALIANDRO Stefano

11. CALVANO Paolo

12. CARDINALI Alessandro

13. COSTI Palma

14. DELMONTE Gabriele

15. FABBRI Alan

16. FOTI Tommaso

17. GAZZOLO Paola

18. GIBERTONI Giulia

19. IOTTI Massimo

20. LIVERANI Andrea

21. LORI Barbara

22. MARCHETTI Daniele

23. MARCHETTI Francesca

24. MOLINARI Gian Luigi

25. MONTALTI Lia

26. MORI Roberta

27. MUMOLO Antonio

28. PARUOLO Giuseppe

29. PETTAZZONI Marco

30. PICCININI Silvia

31. POLI Roberto

32. POMPIGNOLI Massimiliano

33. PRODI Silvia

34. PRUCCOLI Giorgio

35. RAINIERI Fabio

36. RANCAN Matteo

37. RAVAIOLI Valentina

38. RONTINI Manuela

39. ROSSI Andrea

40. ROSSI Nadia

41. SABATTINI Luca

42. SALIERA Simonetta

43. SASSI Gian Luca

44. SENSOLI Raffaella

45. SERRI Luciana

46. SONCINI Ottavia

47. TARUFFI Igor

48. TORRI Yuri

49. ZAPPATERRA Marcella

50. ZOFFOLI Paolo

 

Tale composizione risulta dalle operazioni dell'Ufficio centrale regionale ex articolo 13 della legge elettorale regionale 23 luglio 2014, n. 21 “Norme per l’elezione dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale”.

 

Il Presidente provvisorio, nella prima seduta, ha provveduto a comunicare all’Assemblea la sua composizione ai sensi dell’articolo 2 del regolamento interno dell’Assemblea. La composizione dell’Assemblea è stata poi pubblicata sul Bollettino ufficiale dell’8 gennaio 2015, n. 4.

 

Ora, trascorsi i quindici giorni dalla proclamazione, prescritti dall'articolo 17 - secondo comma - della legge 17 febbraio 1968, n. 108 “Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale” (articolo a cui espressamente fa rimando l’articolo15 della citata l.r. n. 21 del 2014), l'Assemblea legislativa deve provvedere alla convalida dell'elezione dei cinquanta consiglieri proclamati eletti.

 

A sensi dell'articolo 4 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, l'Ufficio di Presidenza ha proceduto all'esame delle condizioni dei Consiglieri eletti con deliberazione n. 12 del 3 febbraio 2015 per la proposta di convalida dei cinquanta consiglieri, così formulata:

 

""...omissis...

 

L'Ufficio centrale regionale ha trasmesso gli atti concernenti le operazioni per l'elezione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per la X legislatura (elezioni regionali del 23 novembre 2014) che sono stati acquisiti agli atti dalla Direzione generale.

 

In data 29 dicembre 2014 si è tenuta la seduta di insediamento dell’Assemblea legislativa,

che risulta composta dai seguenti Consiglieri elencati in ordine alfabetico:

 

1. Aimi Enrico

2. Alleva Piergiovanni

3. Bagnari Mirco

4. Bargi Stefano

5. Bertani Andrea

6. Bessi Gianni

7. Bignami Galeazzo

8. Bonaccini Stefano

9. Boschini Giuseppe

10.Caliandro Stefano

11. Calvano Paolo

12.Cardinali Alessandro

13.Costi Palma

14.Delmonte Gabriele

15.Fabbri Alan

16.Foti Tommaso

17.Gazzolo Paola

18.Gibertoni Giulia

19.Iotti Massimo

20.Liverani Andrea

21.Lori Barbara

22.Marchetti Daniele

23.Marchetti Francesca

24.Molinari Gian Luigi

25.Montalti Lia

26.Mori Roberta

27.Mumolo Antonio

28.Paruolo Giuseppe

29.Pettazzoni Marco

30.Piccinini Silvia

31.Poli Roberto

32.Pompignoli Massimiliano

33.Prodi Silvia

34.Pruccoli Giorgio

35.Rainieri Fabio

36.Rancan Matteo

37.Ravaioli Valentina

38.Rontini Manuela

39.Rossi Andrea

40.Rossi Nadia

41.Sabattini Luca

42.Saliera Simonetta

43.Sassi Gian Luca

44.Sensoli Raffaella

45.Serri Luciana

46.Soncini Ottavia

47.Taruffi Igor

48.Torri Yuri

49.Zappaterra Marcella

50.Zoffoli Paolo

 

Richiamati:

- l'art. 122, comma 2 della Costituzione, così come modificato dall'art. 2 della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1 fissa direttamente le seguenti incompatibilità: tra l’appartenenza ad un Consiglio o ad una Giunta regionale e ad altro Consiglio o Giunta regionale, ad una delle Camere o al Parlamento europeo;

- l'art. 84, comma 2 della Costituzione (incompatibilità tra la carica di Presidente della Repubblica e di Consigliere regionale);

- l'art. 104, comma 7 della Costituzione (incompatibilità tra la carica di membro del Consiglio Superiore della Magistratura e di Consigliere regionale);

- l'art. 135, comma 6 della Costituzione (incompatibilità tra la carica di Giudice costituzionale e di Consigliere regionale);

- la legge 24 gennaio 1979, n. 18 “Elezione dei membri del parlamento europeo spettanti all’Italia” prevede all’art. 6 l’incompatibilità fra la carica di membro del Parlamento europeo e quelle di Presidente di Giunta regionale, Assessore e Consigliere regionale;

- la legge 23 aprile 1981, n. 154 “Norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alle cariche di Consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale e in materia di incompatibilità degli addetti al Servizio sanitario nazionale”, e ss.mm.ii, fornisce disposizioni per quanto riguarda le cause di ineleggibilità e di incompatibilità dei Consiglieri regionali;

- il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” indica all’art 65, comma 1 che il presidente e gli assessori provinciali, nonché il sindaco e gli assessori dei comuni compresi nel territorio della Regione, sono incompatibili con la carica di Consigliere regionale;

- gli artt. 7, 8, 15 e 16 del decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235 del "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n.190";

- gli artt. 11, 12, 13 e 14 del D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;

- l’art. 16 della l.r. 11/2013 che in materia di incompatibilità dei consiglieri stabilisce che “L'articolo 3 della legge 23 aprile 1981, n. 154 (Norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale e in materia di incompatibilità degli addetti al Servizio sanitario nazionale) si applica ai consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna, con esclusione della incompatibilità di cui al comma 1, numero 4)”.

 

Richiamata in particolare la legge 17 febbraio 1968, n. 108 “Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale”, che all’art. 17 demanda all’Assemblea legislativa la convalida dell’elezione dei propri componenti.

 

In sede di convalida l’Assemblea esamina d’ufficio la condizione degli eletti e, qualora sussista qualcuna delle cause di ineleggibilità previste dalla legge, annulla l’elezione provvedendo alla sostituzione con chi ne ha diritto. Nessuna elezione può essere convalidata prima che siano trascorsi quindici giorni dalla proclamazione.

 

L’articolo 27, comma 9 e l’articolo 30 dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, prevedono che spetti all’Assemblea, prima della convalida dei Consiglieri eletti, l’accertamento dell’eventuale esistenza delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità; tale accertamento è effettuato secondo le norme del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa. L’articolo 4 del Regolamento interno, stabilisce che:

 

1. al comma 1, “all'inizio di ogni legislatura, l'Ufficio di Presidenza procede all'esame delle condizioni di eleggibilità dei Consiglieri eletti e propone all’Assemblea, secondo quanto disposto dalla normativa elettorale, la convalida o l'annullamento della elezione di ciascun componente”;

 

2. al comma 3, “se per un consigliere regionale esiste o si verifica qualcuna delle cause di incompatibilità previste dalla legge, il Presidente dell'Assemblea provvede a contestargliela per iscritto, sottoponendo poi il caso all'Ufficio di Presidenza. Il consigliere ha dieci giorni per rispondere. Entro i successivi cinque giorni l'Ufficio di presidenza presenta le proprie conclusioni all'Assemblea che, entro ulteriori cinque giorni, delibera definitivamente e, ove ritenga sussistente la causa di incompatibilità, chiede al consigliere di optare tra il mandato assembleare e la carica che ricopre. Se il consigliere regionale non provvede entro i successivi dieci giorni l'Assemblea lo dichiara decaduto”.

 

La Direzione generale ha acquisito per ogni Consigliere proclamato eletto la necessaria documentazione ai fini della convalida. Tale documentazione consiste in dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà di cui all’art. 47 del DPR 445/2000, da cui risulta l’assenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità.

 

Richiamate:

- la determinazione del Direttore generale n. 227/2010 “Direttiva dell’Assemblea legislativa per l'effettuazione dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà di cui agli articoli 46 e 47 del DPR 28 dicembre 2000 n. 445 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”;

- la determinazione del Direttore generale n. 1 del 07/01/2015 recante “Disposizioni in merito ai controlli da effettuarsi sulle dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà rese dai consiglieri della X legislatura relative all'assenza di causa di ineleggibilità/incompatibilità” con cui, valutata la particolarità del procedimento, ha disposto di procedere tramite controllo a tappeto alla verifica delle dichiarazioni sostitutive rese dai consiglieri regionali della X legislatura in ordine all’assenza di causa di ineleggibilità/incompatibilità.

 

Preso atto che, come riportato nel verbale di convalida agli atti della Direzione generale, sono stati svolti idonei controlli sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive ai sensi dell’art. 71 dello stesso DPR, non sussistono cause di ineleggibilità, né d'incompatibilità, come indicate dalla Costituzione e dalle leggi precedentemente indicate a carico dei consiglieri della X legislatura.

 

Visto il parere di regolarità amministrativa allegato al presente atto

 

Per quanto precede a voti unanimi

 

D E L I B E R A

 

di proporre all’Assemblea legislativa la convalida, ad ogni effetto, dell’elezione dei sotto indicati Consiglieri regionali, proclamati eletti dall’Ufficio centrale regionale, a seguito delle elezioni regionali del 23 novembre 2014 relative alla X legislatura:

 

1. Aimi Enrico

2. Alleva Piergiovanni

3. Bagnari Mirco

4. Bargi Stefano

5. Bertani Andrea

6. Bessi Gianni

7. Bignami Galeazzo

8. Bonaccini Stefano

9. Boschini Giuseppe

10.Caliandro Stefano

11. Calvano Paolo

12.Cardinali Alessandro

13.Costi Palma

14.Delmonte Gabriele

15.Fabbri Alan

16.Foti Tommaso

17.Gazzolo Paola

18.Gibertoni Giulia

19.Iotti Massimo

20.Liverani Andrea

21.Lori Barbara

22.Marchetti Daniele

23.Marchetti Francesca

24.Molinari Gian Luigi

25.Montalti Lia

26.Mori Roberta

27.Mumolo Antonio

28.Paruolo Giuseppe

29.Pettazzoni Marco

30.Piccinini Silvia

31.Poli Roberto

32.Pompignoli Massimiliano

33.Prodi Silvia

34.Pruccoli Giorgio

35.Rainieri Fabio

36.Rancan Matteo

37.Ravaioli Valentina

38.Rontini Manuela

39.Rossi Andrea

40.Rossi Nadia

41.Sabattini Luca

42.Saliera Simonetta

43.Sassi Gian Luca

44.Sensoli Raffaella

45.Serri Luciana

46.Soncini Ottavia

47.Taruffi Igor

48.Torri Yuri

49.Zappaterra Marcella

50.Zoffoli Paolo

… omissis…""

 

Invito i signori Consiglieri, qualora consti alcunché di diverso, a farlo presente.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Come previsto dall'articolo 80, comma 3, del Regolamento interno dell'Assemblea, sono a richiedere la votazione elettronica. Lo dico fin da subito che come Lega Nord chiederemo sempre questa modalità di voto per garantire una maggiore trasparenza sulle votazioni nei confronti dei cittadini, cosa che al momento attuale secondo noi non è garantita dal Regolamento vigente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione del partito di deliberazione, oggetto 145, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l'esito della votazione:

 

Presenti

47

Assenti

3

Votanti

44

Favorevoli

44

 

L'Assemblea legislativa approva la convalida dei cinquanta consiglieri.

 

OGGETTO 140

Delibera: «Elezione di sei Consiglieri regionali quali componenti della Giunta per il Regolamento assembleare, a norma dell’art. 9 dello stesso regolamento interno.» (6)

(Discussione ed elezione a componenti della Giunta per il Regolamento dei consiglieri di maggioranza Sabattini, Boschini, Taruffi e dei consiglieri di minoranza Marchetti Daniele, Sassi, Aimi)

 

PRESIDENTE (Soncini): La Giunta per il Regolamento, istituita all’inizio di ogni legislatura, è composta dal Presidente dell’Assemblea, da tre consiglieri espressi dalla maggioranza e da tre espressi dalle opposizioni, eletti dall’Assemblea con votazione segreta a mezzo schede e con voto limitato a uno.

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Ho chiesto di intervenire non per discussione ma per conoscere le modalità con cui si procederà al voto. Ho capito che sarà segreto, ma vorrei sapere se a chiamata in ordine alfabetico. Mi viene detto di sì, però vorrei allora capire come viene garantita la distinzione tra la votazione per i componenti di opposizione e la votazione per quelli di maggioranza. Se avviene a chiamata per ordine alfabetico potrebbe capitare, e certamente non capiterà mai, ma potrebbe capitare, che qualcuno della maggioranza voti qualcuno dell'opposizione; magari, che ne so, due del PD votano il professor Alleva, che tra l'altro darebbe lustro alla Commissione. Invece se la maggioranza vota separatamente e l'opposizione vota separatamente siamo sicuri che questo mio peccaminoso pensiero non si potrà realizzare. Visto che il Regolamento dice tre di maggioranza e tre di opposizione con un voto, io chiedo che venga fatta la chiamata distinguendo chi è di maggioranza e chi è di opposizione.

 

PRESIDENTE (Soncini): La questione è garantita dal fatto che il Regolamento prevede che il voto è limitato a uno e quindi se si sono espressi due voti si considera la seconda votazione annullata.

 

BIGNAMI: Presidente, io ho tanti difetti, ma l'anello al naso non ce l'ho. Visto che l'altra volta un illustre esponente della maggioranza ha detto che era pronto ad intervenire anche nella definizione dei ruoli di minoranza, questo illustre esponente non credo che abbia cambiato opinione nel giro di dieci giorni, indi per cui, visto che il Regolamento dice tre di maggioranza e tre di opposizione, io non vorrei che il PD, che ha 30 voti, dicesse: 7 votano lì, 7 votano lì, 7 votano lì, 7 votano lì e 2 votano là, e abbiamo finito. Io mi fido di tutti, ma appunto perché mi fido sono convinto che questa accortezza non sia difficile da accogliere. Io chiedo che la maggioranza voti la maggioranza e l'opposizione voti l'opposizione – lo dice il Regolamento, non è che lo dico io – perché, come ho detto, se della maggioranza, per sbaglio, in quattro votano il professor Alleva, io sono contentissimo perché il professor Alleva darebbe lustro alla Giunta, ma la maggioranza è intervenuta sulle scelte dell'opposizione, non so se mi sono spiegato. Quindi, visto che il voto è segreto ed è tutto approntato per il voto segreto, visto che il Regolamento è chiaro e che questa Giunta qualche funzione ce l'ha, allora chiediamo che venga distinta la votazione tra maggioranza ed opposizione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Intervengo sul punto e poi mi permetto di fare una considerazione su quello che pone il consigliere Bignami. Sul punto il centrosinistra in qualità di maggioranza farà tre nomi e voterà quei tre nomi, nel senso che noi in questo caso siamo chiamati a fare questo. I nostri tre nomi sono il consigliere Boschini, il consigliere Sabattini e il consigliere Taruffi. La maggioranza voterà questi. Anche perché da colloqui informali mi pare che ci sia un accordo che dovrebbe portare a candidare – se lo si ritiene come elemento di garanzia, credo che ci possa essere utile – sei persone di cui tre di maggioranza e tre di minoranza, quindi credo che dubbi in questo senso non ce ne debbano essere.

È chiaro che la procedura prevede la segretezza del voto e la questione posta da Bignami sembrerebbe un po' una violazione a questo elemento di segretezza perché evidentemente si identifica chi ha votato che cosa. Per cui da questo punto di vista, per quanto riguarda il centrosinistra, i nomi sono, ripeto, Boschini, Sabattini e Taruffi, e il centrosinistra ripartirà le proprie preferenze nei modi in cui riterrà opportuno su questi tre consiglieri.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Ricordo che l'articolo 9 del Regolamento prevede che sono eletti dall'Assemblea i componenti della Giunta con votazione segreta a mezzo schede con voto limitato a uno, quindi è garantita la presenza delle minoranze con il voto limitato a uno, e ricordo che la votazione è segreta.

Chiedo agli scrutatori di sedersi al tavolo. Ricordo che gli scrutatori sono i consiglieri Mori, Mumolo e Fabbri.

Chiedo al consigliere segretario Rancan di venirmi a coadiuvare per la lettura dei nomi dei consiglieri.

Ricordo che verrà distribuita a ciascuno la scheda, si vota nella cabina e si inserisce la scheda nell'urna.

 

BIGNAMI: Presidente, mentre noi stiamo qua a parlare un consigliere di maggioranza viene a chiedere i voti per Alleva qui e voi ci garantite che questo non succede!? Di che cosa stiamo parlando!? Mentre noi siamo qua e noi chiedevamo di avere garanzie, un consigliere di maggioranza viene qua e chiede i voti per Alleva, allora ci prendete in giro!?

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bignami, lei è intervenuto in fase di discussione...

 

BIGNAMI: Io intervengo per mozione d'ordine e preciso, Presidente, che lei doveva chiudere la discussione, cosa che non ha fatto. Ma mentre voi ci garantivate che non c'era l'interferenza della maggioranza, un consigliere di maggioranza viene qua e chiede i voti per Alleva. Ma stiamo scherzando!?

 

PRESIDENTE (Soncini): Questo è un fatto politico e la Presidenza non...

 

BIGNAMI: Ma come è un fatto politico!? Ma, scusate, ma stiamo scherzando!? Proprio perché è un fatto politico ne va parlato qua. Mentre noi siamo qua che stiamo cercando di capire come evitare eccetera, Calvano interviene e dice: "io mi fido, noi ci facciamo i fatti nostri", un consigliere di maggioranza viene qua e chiede i voti per Alleva. E ci dite che dobbiamo fidarci!? Ma di che cosa stiamo parlando!? Ma ci rendiamo conto della gravità di questo fatto o no? E poi, lei, presidente... era una mozione d'ordine; io non ho intenzione di essere antipatico nei suoi confronti perché sta presiedendo rispetto ad una situazione d'urgenza e non c'è la presidente Saliera e quindi non voglio... ma lei doveva dare la parola per mozione d'ordine, doveva chiudere la discussione generale e non l'ha chiusa, l'intervento per mozione d'ordine lo faccio adesso. Mi dice anche perché la signora di fianco le sta consigliando? È lei il presidente. Io ho detto: "quali sono gli elementi di garanzia che impediscono...?"

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bignami...

 

BIGNAMI: No, mi lasci finire. Io ho detto: "quali sono gli elementi di garanzia che impediscono alla maggioranza di interferire con l'opposizione?" e mentre Calvano mi dice: "non si preoccupi, Bignami, fidati" e io mi fido, un consigliere di maggioranza viene a chiedere i voti per Alleva. Ma di che cosa stiamo parlando!?

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, la Presidenza sta seguendo il Regolamento, ricordo che verranno eletti tre consiglieri di maggioranza e tre consiglieri di minoranza...

 

BIGNAMI: Io chiedo la convocazione dei capigruppo...

 

PRESIDENTE (Soncini): Ci sono altri interventi?

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Appoggio anch'io la richiesta, se vogliamo fare una veloce riunione dei capigruppo mi sembra una cosa corretta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Visto che sono un capogruppo, non ho capito bene su che cosa dovremmo fare la Capigruppo...

 

BIGNAMI: Ma sei venuto a chiedere i voti adesso!

 

TARUFFI: Io non ho interrotto nessuno. Presidente, può dire al consigliere Bignami che siamo in un'Aula e non siamo al bar, per cortesia, grazie...

 

BIGNAMI: Vergognati! Vergognati…

 

TARUFFI: Presidente, chiedo se per cortesia può dire al consigliere Bignami che sto parlando io...

 

BIGNAMI: Non siamo al bar, ma non siamo neanche al mercato delle vacche!

 

TARUFFI: Consigliere Bignami, la invito ad un comportamento...

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bignami, mi scusi, il consigliere Taruffi sta intervenendo. Prego, consigliere Taruffi, prosegua, grazie.

 

TARUFFI: Capisco che è abitudine un po'... se posso, proseguo.

 

BIGNAMI: Prosegui!

 

TARUFFI: Grazie, consigliere Bignami. È promosso presidente d'Aula. Detto questo, vorrei rassicurare tutti sul fatto che nessuno ha chiesto voti per nessuno. Il consigliere Calvano, che è capogruppo del PD, ha fatto la proposta a nome del centrosinistra...

 

(interruzioni del consigliere Bignami)

 

Presidente, se io posso intervenire, bene, sennò...

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Bignami, le chiedo di lasciar parlare il consigliere Taruffi che ha chiesto di intervenire.

 

(interruzioni del consigliere Bignami)

 

TARUFFI: Posso proseguire? Grazie. Nessuno ha chiesto niente a nessuno. Il consigliere Calvano ha fatto la proposta per il centrosinistra, nella quale ovviamente il gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà si sente pienamente rappresentato, quindi sinceramente non capisco quale sia il problema. Dopodiché il centrosinistra ha 32 voti, vedremo dall'esito dell'urna quale sarà il risultato. Io posso assicurare che i consiglieri Taruffi e Torri voteranno secondo le indicazioni che abbiamo concordato all'interno del centrosinistra. Dopodiché tutto il resto sinceramente mi pare abbastanza stravagante dal punto di vista comportamentale e anche dal punto di vista delle relazioni tra di noi. Ho semplicemente voluto ribadire quella che è la nostra posizione. Dopodiché, sinceramente, di fare la Capigruppo, visto che la dobbiamo fare per altre cose credo un po' più urgenti e credo un po' più importanti...

 

BIGNAMI: Ma sei venuto a chiedere i voti o no?

 

TARUFFI: Consigliere Bignami, la prego, io sono una persona tendenzialmente paziente...

 

BIGNAMI: Rispondi: sei venuto o no?

 

TARUFFI: Consigliere Bignami, adesso basta perché lei non è qui a fare show, non siamo in un'Aula di Tribunale. Parli quando è il suo turno, non interrompa continuamente, lei è maleducato, è abituato male anche da un punto di vista istituzionale...

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Taruffi, le chiedo di finire l'intervento.

 

TARUFFI: Io cerco di stare calmo, però lei eviti di fare questi show perché sinceramente non ce n'è bisogno.

 

BIGNAMI: Qui c’è un Regolamento da rispettare!

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Noi chiariamo che come Lega Nord consideriamo opposizione a questo PD tutta la parte che è di qua, non consideriamo Alleva opposizione, quindi garantiamo che non arriverà da parte nostra nessun voto al consigliere Alleva.

Confermiamo la richiesta del consigliere Bignami, quindi se serve a calmare l'Aula e a decidere meglio il prosieguo, appoggiamo la convocazione della riunione dei capigruppo per capire come proseguire per le prossime votazioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte

Chiedo al consigliere Bignami se vuole formalizzare la sospensiva.

 

BIGNAMI: Formalizzo la richiesta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Abbiamo avuto un intervento a favore che è quello della consigliera Girbertoni. C'è un intervento contro?

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Oltre alle rassicurazioni che abbiamo già dato rispetto al fatto che la maggioranza contribuirà all'elezione esclusiva dei propri rappresentanti dentro la Giunta, parlano anche i fatti, nel senso che avremmo potuto avere un atteggiamento diverso e decidere in casa dell'opposizione, di cui, ricordo, fanno parte tutti quelli che non sono della maggioranza. Quindi, al di là delle interpretazioni che ne dà il gruppo della Lega e per quanto potranno svilupparsi i rapporti nel corso della legislatura tra le diverse forze, c'è una maggioranza e un'opposizione; la maggioranza è quella che ha vinto le elezioni, l'opposizione è chi è arrivato dal secondo in giù.

Detto questo, confermo che il nostro atteggiamento in Aula è stato un atteggiamento sempre molto corretto, non ci siamo mai permessi di arrivare a decidere nel campo degli altri. Abbiamo sempre mantenuto questo tipo di atteggiamento e confermo che anche in questa votazione manterremo questo tipo di atteggiamento. Se serve al consigliere Bignami per stemperare il clima, gli giriamo il messaggino WhatsApp con il quale ci siamo divisi equamente le votazioni, come è consuetudine al nostro interno, per evitare che ci siano strumentalizzazioni di altro tipo. Non credo che gli interessi, era solo per stemperare il clima, consigliere Bignami. Credo che il responso della cabina ci dirà che non ci sono problemi in tal senso e che ognuno sceglie giustamente i propri rappresentanti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Chiedo al consigliere Bignami se l'intervento del consigliere Calvano è stato utile a chiarire, se è stato esaustivo.

 

BIGNAMI: Una premessa. Io vorrei che si comprendesse che non è che ci sia una difficoltà nei rapporti con il Partito Democratico su queste cose elementari, però comprenderete che non è molto elegante che mentre noi stiamo accogliendo – accogliendo, non ascoltando – l'indicazione di Calvano che ci dice che non ci saranno ingerenze ed eravamo tranquilli, mentre lo ascoltavo con un orecchio, con l'altro sentivo: "ci girate dei voti per Alleva?". Allora io devo capire qual è la responsabilità politica, perché quando sento Calvano, di cui mi fido, che dice: "il PD e la maggioranza votano i propri, non ci saranno ingerenze", arriva l'altra richiesta. Allora con quali condizioni noi ci possiamo fidare?

Adesso ci viene detta una cosa importante e lo dico: Calvano ha detto: "non ci saranno mai ingerenze della maggioranza sulla definizione dei ruoli dell'opposizione". L'ha detto, non è che è solo per oggi, ma è in generale, anche per i voti di domani, quindi se domani ci dovesse essere un'ingerenza della maggioranza sulla scelta di non so quale ruolo, verrebbe meno questa parola data. Quindi oggi mi fido, ma non perché... mi perdoni, Calvano, alla fine vedrete che i voti ci sono perché alla fine i voti ci saranno per forza perché abbiamo detto: "guardate che state cercando di interferire" ed è comunque una figura barbina, non del PD, e mi dispiace perché avrei preferito che la facesse il PD, ma di altri. Però dico anche che quello che ha detto Calvano è legge, nel senso che domani non è che la maggioranza interferisce su altri voti della minoranza perché quello che ha detto è a verbale. A buon intenditor...

Rinunciamo alla richiesta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Invito l’Assemblea a procedere all’elezione di sei Consiglieri regionali quali componenti della Giunta per il Regolamento consiliare, a norma dell’art. 9 dello stesso Regolamento interno.

Prego il consigliere-segretario Rancan di provvedere all’appello nominale e i consiglieri scrutatori al computo dei voti.

 

Il consigliere-segretario Rancan effettua l’appello nominale dei consiglieri per l’inserimento della scheda nell’urna:

 

AIMI Enrico

presente

ALLEVA Piergiovanni

presente

BAGNARI Mirco

presente

BARGI Stefano

presente

BERTANI Andrea

presente

BESSI Gianni

presente

BIGNAMI Galeazzo

presente

BONACCINI Stefano

presente

BOSCHINI Giuseppe

presente

CALIANDRO Stefano

presente

CALVANO Paolo

presente

CARDINALI Alessandro

presente

COSTI Palma

presente

DELMONTE Gabriele

presente

FABBRI Alan

presente

FOTI Tommaso

(assente)

GAZZOLO Paola

presente

GIBERTONI Giulia

presente

IOTTI Massimo

presente

LIVERANI Andrea

presente

LORI Barbara

presente

MARCHETTI Daniele

presente

MARCHETTI Francesca

presente

MOLINARI Gian Luigi

presente

MONTALTI Lia

presente

MORI Roberta

presente

MUMOLO Antonio

presente

PARUOLO Giuseppe

presente

PETTAZZONI Marco

presente

PICCININI Silvia

presente

POLI Roberto

presente

POMPIGNOLI Massimiliano

presente

PRODI Silvia

presente

PRUCCOLI Giorgio

presente

RAINIERI Fabio

presente

RANCAN Matteo

presente

RAVAIOLI Valentina

presente

RONTINI Manuela

presente

ROSSI Andrea

presente

ROSSI Nadia

presente

SABATTINI Luca

presente

SALIERA Simonetta

(assente)

SASSI Gian Luca

presente

SENSOLI Raffaella

presente

SERRI Luciana

presente

SONCINI Ottavia

presente

TARUFFI Igor

presente

TORRI Yuri

presente

ZAPPATERRA Marcella

presente

ZOFFOLI Paolo

presente

 

(i consiglieri scrutatori procedono allo scrutinio delle schede)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procedutosi alla votazione a mezzo schede e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, comunico il seguente risultato:

 

Presenti

48

Assenti

2

Voti a favore del consigliere Luca Sabattini

11

Voti a favore del consigliere Giuseppe Boschini

10

Voti a favore del consigliere Igor Taruffi

10

Voti a favore del consigliere Daniele Marchetti

7

Voti a favore del consigliere Gian Luca Sassi

5

Voti a favore del consigliere Enrico Aimi

4

Voti a favore del consigliere Piergiovanni Alleva

1

Schede bianche

--

Schede nulle

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La composizione risulta di tre membri della maggioranza e di tre membri delle opposizioni. Ricordo che la Giunta per il regolamento è presieduta dal Presidente dell’Assemblea. Risultano dunque eletti quali componenti della Giunta per il regolamento i consiglieri Luca Sabattini, Giuseppe Boschini e Igor Taruffi per la maggioranza; Daniele Marchetti, Gian Luca Sassi ed Enrico Aimi per la minoranza.

Sospendo la seduta per la convocazione di Ufficio di Presidenza e Capigruppo. La convocazione è in Sala A.

 

(La seduta, sospesa alle ore 11,19, è ripresa alle ore 11,51)

 

Decisioni della Conferenza dei presidenti di gruppo

 

PRESIDENTE (Soncini): Prego i Consiglieri di sedersi perché la seduta riprende.

Comunico l’esito dell’Ufficio di Presidenza svoltosi insieme ai Capigruppo e ai rappresentanti della Giunta regionale. La seduta riapre ora con le comunicazioni dell’assessore Gazzolo in merito alla situazione di emergenza del territorio regionale determinata dalle intense nevicate, piogge e mareggiate nelle giornate del 5 e 6 febbraio 2015. Il dibattito poi si svolgerà nella Commissione Terza, che verrà convocata il prima possibile, quindi all’inizio della prossima settimana, che vedrà coinvolti diversi soggetti esterni che la Commissione riterrà opportuno ascoltare per gli approfondimenti.

 

OGGETTO 159

Comunicazione della Giunta sull’emergenza maltempo del 5 e 6 febbraio 2015

 

PRESIDENTE (Soncini): Assessore Gazzolo, prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente. Abbiate la pazienza di comprendere che in queste ore abbiamo dormito poche ore, però, detto questo, cercherò di farvi un quadro più puntuale possibile della descrizione dell’evento, della sintesi dei principali effetti e dei conseguenti danni sul territorio nonché delle azioni che abbiamo intrapreso, un quadro generale il più dettagliato possibile e alcune conclusioni finali che mi sembrano doverose che questa Giunta già aveva chiesto di fare nella giornata del 5 febbraio a questa importante Aula.

Parto dal quadro meteorologico, cosa è successo giovedì 5 febbraio: un’area di bassa pressione con il centro posizionato sul Mar Tirreno ha determinato condizioni di generale maltempo, in particolare sulle aree adriatiche del nord Italia determinando copiose precipitazioni già dallo stesso giorno e soprattutto dalla serata. Le precipitazioni sono state perlopiù a carattere nevoso in Appennino e sull’Emilia e piovose in particolare sulla Romagna e nell’area ferrarese.

Le nevicate del 5 e 6 febbraio hanno interessato l’intera area appenninica della regione con valori superiori a 50 centimetri sino a punte di 70 centimetri, le zone pedecollinari con valori di circa 50 centimetri e la pianura con valori di 20-30 centimetri nella porzione emiliana. I massimi valori registrati e osservati per provincia ve li dettaglio nella relazione che poi consegnerò e invieremo, come Giunta, a tutta l’Aula in modo tale che ci siano anche i dati di dettaglio.

Sempre a partire dalla giornata del 5 febbraio, le piogge hanno interessato le province centro-orientali, pedecollina e pianura romagnola e sono state intense e persistenti con valori cumulati anche superiori a 100 millimetri nell’intero evento e con massimi registrati nelle ore notturne e nel primo mattino del 6 febbraio superiori agli 80 millimetri. In particolare le piogge nelle zone del lughese e del faentino sono state anche superiori ai 100 millimetri, parecchio superiori ai valori climatologici del mese di febbraio e pari in certi casi agli accumuli totali dell’intero inverno meteorologico, quindi parliamo del trimestre dicembre-febbraio.

Da un’analisi quindi preliminare, si evidenzia che simili apporti non sembrano trovare precedenti in zona, quantomeno nel mese di febbraio, ed è quindi ragionevole pensare che il mese di febbraio 2015 in queste aree sia stato uno dei più piovosi degli ultimi decenni, e se si considera che gli apporti si riferiscono a uno-due giorni è quindi da credere che l’evento verificatosi sia veramente estremo.

Il vento: in corrispondenza del transito della perturbazione si sono verificati forti venti con raffiche anche fortissime maggiori di 80 chilometri all’ora, particolarmente nelle province orientali e lungo la fascia costiera e sul mare che, di conseguenza, è risultato molto agitato.

Le ripercussioni su fiumi e torrenti: a causa delle piogge insistenti e abbondanti molti corsi d’acqua delle province orientali sono andati in piena a partire dagli affluenti di destra del fiume Reno fino a tutti i bacini pedecollinari e di pianura dal Reno alla Romagna. In particolare sono stati interessati da fenomeni di piena i bacini di Lavino, Ghironda, Navile, Idice, Quaderna, Sillaro, Senio, Bevano, Rubicone e Uso. I livelli idrometrici sono saliti rapidamente fino a superare in certi casi anche la seconda e addirittura la terza soglia idrometrica di riferimento, la massima soglia possibile. Un elemento di forte criticità è stato rappresentato dalle difficoltà di scolo dei fiumi e canali per le condizioni di ricettività del mare. Il mare, infatti, a causa della fortissima ventilazione (vento di bora fino a oltre 80 chilometri all’ora e raffiche a cento chilometri all’ora), è cresciuto moltissimo e ha fatto crescere moltissimo il moto ondoso raggiungendo lo stato di agitato, come si dice nella rilevazione, e anche molto agitato con altezze osservate di onda marina superiore a 4 metri nelle primissime ore del giorno del 6 febbraio. Contestualmente si sono avute nello stesso periodo elevatissime altezze del livello del mare, valori superiori a 1,20 metri, e la corrispondenza temporale quindi tra i picchi d’onda e il livello del mare ha determinato una violentissima mareggiata con conseguente tracimazione di acqua marina sulla spiaggia e successivi allagamenti anche di molte aree litoranee. Da una rapida analisi, anche qui della serie dei dati di altezza d’onda, misurate sulla boa a Cesenatico e da analoga verifica molto speditiva sui dati mareografici di Porto Corsini, si può affermare che questo evento possa essere considerato assolutamente anomalo, se non addirittura eccezionale, quantomeno per la concomitanza di onde e livello marino entrambi elevatissimi. ARPA, Servizio Idro-Meteo-Clima, sta in queste ore ulteriormente dettagliando quest’analisi statistica che poi presenteremo dettagliatamente in Commissione.

La conseguenza sul territorio: la rete idrografica naturale di bonifica è stata attentamente presidiata in corso di evento dai tecnici regionali e dai consorzi di bonifica che, attraverso l’attivazione del servizio di piena, hanno in continuo monitorato i livelli idrici e l’evoluzione delle piene.

Nel territorio bolognese particolare preoccupazione hanno destato le piene del Quaderna e del Gaiana a Medicina con evacuazione di due famiglie a Castel San Pietro con allagamento e chiusura strada comunale e del canale di bonifica a San Giovanni in Persiceto. Negli altri corsi il colmo di piena, pur di altezza considerevole, è defluito regolarmente e costantemente monitorato dai tecnici.

Più diffuse le criticità nella Romagna, che hanno impegnato un numero rilevante di tecnici e volontari. Le piene dei corsi d’acqua principali della rete di bonifica nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno provocato allagamenti diffusi interessando edifici a uso civile e produttivo dovuto sia a rotture arginali sia a tracimazioni a causa della difficoltà di recapitare l’acqua in mare, come vi dicevo prima dai dati del mare.

Sono stati segnalati numerosi allagamenti a causa della tracimazione del Ronco, Bevano e Savio, nonché di alcuni canali della rete di bonifica della Romagna. A San Giovanni in Marignano si è resa necessaria la chiusura del ponte sul Ventana e in generale si è verificata una situazione diffusa di ponti in pressione, come anche sull’Uso a monte di Santarcangelo. Qui, in località Palazzina, si è reso necessario evacuare abitazioni a causa di una rottura arginale. Colpita anche la città di Cesena con allagamenti diffusi nell’area sud-orientale del territorio comunale e la città di Forlì. Altre località maggiormente colpite sono Villafranca, Villa Selva, Santa Maria Nuova, Ronco in provincia di Forlì-Cesena e Lugo, Bagnacavallo, Massa Lombarda, Rossetta, Mandriole e Sant’Alberto in provincia di Ravenna.

Nel ferrarese il Po di Volano è stato interessato da importanti franamenti e dalla rottura di un tratto di argine in località Marozzo che ha interessato l’area golenale e ha allagato parzialmente alcune abitazioni. Sono state segnalate anche infiltrazioni lungo il Canale Navigabile a monte del ponte di San Pietro prima dell’abitato di Comacchio e il sormonto del muretto di difesa in destra idraulica sotto il ponte della Statale Romea. Danneggiato in maniera importante anche il cantiere di Valpagliaro; in pericolo anche la navigazione per il cedimento di un pennello a nord del faro di Gorino.

Gli effetti dell’evento hanno determinato allagamenti sulla situazione della rete di bonifica paragonabili a quelli verificatesi nell’evento storico del 1996 a seguito del quale furono realizzati diversi impianti idrovori che sono stati rilevanti nella gestione di questo evento. Pur tuttavia le aree con scolo naturale sono entrate in crisi per le difficoltà di recapito finale a mare delle acque di canali e per la scarsa ricettività dei corsi d’acqua principali. Questo ha determinato una situazione di stress nei canali che in alcuni casi ha portato a rotture arginali, alcuni interventi urgenti tra l’altro sono stati necessari immediatamente per mettere in sicurezza l’abitato di Villanova, di Bagnacavallo, Casal Borsetti, Sant’Alberto di Ravenna, e alla necessità di ripristino di chiaviche e impianti idrovori.

Gli effetti sulla costa della violentissima mareggiata sono stati davvero rilevanti in termini di danni. L’evento ha provocato un’eccezionale ingressione marina ovunque. Anche i tratti non in erosione, dotati di ampie spiagge, come ad esempio Rimini, centro zona Grand Hotel, sono stati completamente allagati. Le dune di protezione invernale sono state erose, gli stabilimenti balneari sommersi e gravemente danneggiati, l’ingressione ha determinato allagamenti di alcuni centri abitati, tra cui Lido degli Estensi, Porto Garibaldi, Lido di Savio, Lido Adriano, Milano Marittima, Cesenatico, Gatteo Mare. In alcuni casi, come a Cesenatico, si è resa necessaria l’evacuazione di alcune scuole. Gli accertamenti sono tuttora in corso e la quantificazione dei danni in termini di erosione costiera, oltre agli interventi di urgenza già in corso, richiederà alcuni giorni considerato che anche la situazione del mare non ha permesso i rilievi ad oggi di dettaglio.

Non entro nel dettaglio dei dati specifici ferrarese, ravennate, riminese, che lascio agli atti della relazione, ma faccio un focus sui versanti perché diffusi dissesti si sono manifestati nel cesenate-forlivese e in misura minore nel bolognese, in particolare sono stati interessati i comuni di Roncofreddo, Bertinoro, Castrocaro, Mercato Saraceno, Civitella di Romagna e Sasso Marconi, oltre ovviamente al resto del territorio innevato.

La nevicata ha generato cadute di alberi e problematiche ai trasporti nonché importanti interruzioni della fornitura della rete elettrica, che si sono protratte per più giorni. Si sono verificati ritardi e sospensioni dei treni Piacenza-Bologna, Bologna-Rimini, Bologna-Prato, Bologna-Verona, Bologna-Venezia, Bologna-Porretta, del trasporto aereo, della viabilità principale e secondaria con l’A1 tra Bologna e Firenze.

Si è verificata una grave interruzione della fornitura elettrica in tutte le province della regione a causa di danni a circa trecento linee della media e dell’alta tensione che hanno coinvolto, secondo i dati di Enel, duecentomila utenze, e considerando che ogni utenza è pari a 2,5 clienti stiamo parlando quindi di cinquecentomila cittadini. L’interruzione del servizio energetico ha avuto ripercussioni sul riscaldamento e sull’erogazione del servizio idrico e sulla gestione degli impianti di sollevamento delle acque della rete di bonifica, in particolare quello dell’Emilia centrale nella zona di Gualtieri e Boretto. Oltre alla rete Enel è stata interessata anche la rete di alta tensione di Terna.

Quali misure abbiamo adottato e sono state adottate per la gestione dell’emergenza? I fenomeni sopra richiamati sono stati previsti innanzitutto dalla modellistica meteorologica del centro funzionale dell’Emilia-Romagna e conseguentemente l’Agenzia di Protezione Civile ha adottato gli avvisi di criticità e diffuso le allerta di protezione civile per tutti i territori interessati. Sono state emesse, a partire dal 3 febbraio, complessivamente sette allerta di protezioni civile. A seguito degli eventi descritti sono stati attivati il Centro Operativo Regionale, che da qui in avanti chiamerò COR per semplicità di sigla, dell’Agenzia di Protezione Civile, l’ARPA centro funzionali, i centro unificati provinciali e i centri operativi comunali e gli uffici preposti per gli interventi urgenti dei territori interessati, anche con funzionalità h24 per il monitoraggio degli eventi per supportare le richieste dal territorio mediante anche l’attivazione prevista del volontariato di protezione civile. Il COR, quindi il Centro Operativo Regionale, sta raccogliendo le segnalazioni del territorio mantenendo il raccordo con i CCS (Centri di Coordinamento dei Servizi delle Prefetture istituiti a livello provinciale), i COC (Centri Operativi Comunali istituiti nelle unioni dai singoli comuni), le amministrazioni provinciali, i servizi tecnici regionali, i consorzi di bonifica, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, il 118 e la sanità regionale, la Società Autostrade, le aziende di pubblica utilità e fornendo persone e mezzi per fronteggiare le situazioni critiche.

Per la gestione delle problematiche relative all’interruzione elettrica il COR ha attivato il tavolo tecnico con Enel, 118 ed Hera e in stretto contatto con i CCS delle prefetture, le amministrazioni provinciali e i comuni interessati al fine di favorire l’assistenza alla popolazione ancora priva di luce, riscaldamento e acqua fornendo supporto per l’allestimento, come protezione civile, di trenta strutture di accoglienza per i cittadini ancora privi di energia elettrica nelle province in particolare di Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Sono stati attivati e coordinati dai Prefetti i centri di coordinamento soccorsi e i centri operativi per la viabilità e il traffico di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini. Nello stesso tempo i sindaci hanno attivato, come dicevo, i centri operativi comunali e i centri di accoglienza per la popolazione, come previsto dalle procedure di emergenza.

La situazione di emergenza è stata seguita attentamente attraverso le centrali del 118 che hanno monitorato tutti i servizi sanitari facendosi carico in particolare di contattare tutti gli utenti fragili che utilizzano respiratori e i dispositivi medici collegati alla rete elettrica. Quotidianamente seguita è anche la situazione dei bambini con malattie rare. Nel bolognese le richieste di intervento sono aumentate da 570 a 630, sono stati attivati ulteriori tre mezzi in città e cinque nell’area montana. I punti del 118 rimasti senza comunicazione sono stati spostati in altre stazioni coperte da energia elettrica. Le aziende sanitarie hanno garantito anche assistenza sanitaria ai centri di accoglienza attivati dai comuni.

Enel sta continuando le operazioni di ripristino della rete elettrica e anche questa notte ha operato nei venticinque comuni del bolognese e del reggiano. Dal report di sintesi fornito da Enel, la stessa ha mobilitato le risorse operative interne e task-force provenienti da altre aree territoriali per oltre 850 persone, a cui si aggiunge il personale delle imprese appaltatrici. Sono stati gestiti in sicurezza ad oggi oltre seicento cantieri per la riparazione dei guasti in uno scenario operativo reso particolarmente complicato dalle difficoltà di circolazione su strade e autostrade. Già a partire dalla serata di venerdì 6 febbraio il numero dei clienti interessati si è più che dimezzato, durante la giornata di sabato è continuata l’opera di ispezione, ricerca e riparazione dei guasti di media tensione, principalmente conduttori rotti, linee abbattute, piante sui conduttori, durata anche nella nottata. A fine giornata il numero clienti disalimentati è sceso a circa ventimila, principalmente localizzati nel reggiano e nell’alto bolognese.

La giornata di domenica 8 febbraio ha ulteriormente ridotto il numero dei clienti disalimentati dalla rete di media tensione attestandosi a circa settemilacinquecento clienti, come tutti abbiamo letto dai comunicati di questa notte. A seguire sono state avviate le riparazioni dei guasti diffusi e isolati sulla rete di bassa tensione. Sono stati inoltre installati settanta gruppi elettrogeni per riprendere in servizio le situazioni più critiche.

Nella giornata odierna è prevista la normalizzazione del servizio con la risoluzione delle situazioni di criticità sulla rete di media e di bassa tensione dove però occorre specificare che su queste ultime il lavoro capillare sul territorio comporta comunque tempi di ripristino più lunghi e il numero degli interventi ancora elevato, e durante queste fasi, per garantire la sicurezza degli operatori, si potrebbero verificare temporanee sospensioni dell’erogazione dell’elettricità. Nella generalità dei casi i guasti sono stati provocati dall’eccezionale sovraccarico meccanico dei conduttori dovuto a neve e ghiaccio e dalla caduta di alberi situati oltre la fascia di rispetto prevista dalla normativa sul taglio piante. Questo è il dato che ci comunica in sintesi Enel, dove dice che tra l’altro entrambi questi fenomeni hanno determinato in alcuni casi la rottura dei conduttori per sollecitazioni superiori al limite di progetto previsto dalle norme e in altri casi cortocircuito tra le fasi e verso terra (questo è un dettaglio più tecnico).

Manifestazioni meteorologiche di questo tipo, universalmente note come neve collante, si verificano in particolari condizioni di temperature in quota. Hera sta operando per il ripristino del servizio di acqua potabile garantendo comunque la fornitura alle strutture sanitarie e ai centri di accoglienza. La situazione della fornitura dell’acqua potabile va migliorando anche grazie all’intervento del sistema della protezione civile regionale e nazionale, sedici generatori di varia potenza, di cui uno fornito dall’associazione di volontariato A2A di Milano attivata dal dipartimento nazionale di protezione civile, che ha fornito ad Hera alcuni grossi gruppi elettrogeni grazie ai quali è stato possibile riallacciare alla rete idrica circa il 90 per cento delle oltre cinquantamila utenze che ieri risultavano interrotte. Per far fronte alla necessità delle zone ancora sprovviste d’acqua Hera fornisce ai comuni approvvigionamenti di emergenza con autobotti e con la produzione di sacche di acqua potabile nella centrale di Val Setta.

Il prolungarsi dei lavori Enel di ripristino delle linee elettriche e il non completo ripristino delle reti idriche rendono necessario il mantenimento in attività dei circa trenta centri di assistenza alla popolazione nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.

I primi interventi urgenti sono stati forniti dai Vigili del Fuoco, che hanno effettuato interventi di prosciugamento delle aree allagate (scantinati, strade e insediamenti urbani) e interventi di soccorso per il recupero di persone in difficoltà.

Il sistema del volontariato di protezione civile della regione, attivato dall’agenzia regionale di protezione civile, ha operato in supporto ai sindaci, alle province e alle strutture operative, svolgendo attività di monitoraggio e interventi specialistici, sugli argini e sugli allagamenti, di assistenza alla popolazione per garantire i servizi essenziali.

Complessivamente hanno operato ad oggi 270 squadre corrispondenti a 1.220 volontari provenienti dai coordinamenti delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (tutta la nostra regione) e di alcune associazioni regionali (ANPAS, ANA, CRI) con mezzi operativi e con attrezzature specialistiche della colonna mobile regionale di protezione civile. Inoltre è intervenuta, come vi dicevo, attivata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile, l’associazione A2A di Milano, che ha fornito alcuni mezzi. Sono stati impiegati i mezzi e le attrezzature delle organizzazioni di volontariato di protezione civile di tutto il territorio interessato e nella relazione che vi invierò troverete esattamente il dettaglio.

Mi avvio alla conclusione dando alcune note conclusive. Dalla relazione che vi ho fatto, spero abbastanza articolata, è evidente che il quadro ci dimostra che il 5 e 6 febbraio un evento eccezionale ha colpito la nostra terra coinvolgendo l’intero territorio regionale. Oggi si chiuderà la fase di preallarme e la massima attenzione verrà posta nel risolvere le diverse criticità che ci ha lasciato questo evento. Ci vorranno ancora alcuni giorni per riportare il sole sulle ferite che questa nuova emergenza ha prodotto nella nostra comunità.

L’agenzia di protezione civile della regione continua nelle attività di supporto ai comuni per eventuali e qualunque necessità di assistenza alla popolazione, sia in termini di fornitura di attrezzature sia per quanto riguarda interventi urgenti in favore di cittadini in particolari condizioni di difficoltà. Ripercorrendo ciò che è stato fatto in questi giorni, ricordo che fin dalla giornata del 6 febbraio sono stati immediatamente attivati interventi di somma urgenza con risorse regionali proprio per evitare ulteriori danni significativi sul territorio, e questi proseguiranno.

Sabato scorso si è svolto un incontro urgente alle 8 del mattino in comune a Ravenna voluto dal Presidente Bonaccini con i Sindaci, i Presidenti delle Province e delle Unioni dei comuni colpiti dal maltempo e dagli allagamenti. Erano presenti il Prefetto di Ravenna, la sottoscritta, i colleghi Petitti e Corsini, invitati tutti i consiglieri regionali della Romagna e il direttore dell’agenzia regionale di protezione civile, Maurizio Mainetti. La priorità è stata quella di dare prontamente risposte, risposte ai cittadini, risposte alle imprese e agli stabilimenti danneggiati con la consapevolezza che occorre fare in fretta per ripristinare le difese del mare, riaprire i collegamenti, intervenire su frane e sul reticolo idrografico danneggiato.

La Regione ha deciso sabato scorso con gli enti locali di destinare immediatamente 2 milioni 500 mila euro per gli interventi urgenti per far fronte alle emergenze prioritarie dopo il maltempo ed effettuare come seconda grande priorità una ricognizione in tempi stretti dei danni avvenuti per avanzare la richiesta di stato di emergenza nazionale al Governo. Per questo l’agenzia regionale di protezione civile ha contestualmente, nella giornata di sabato, provveduto a inviare a tutte le province, in stretto raccordo con le amministrazioni comunali, con gli enti coinvolti, con i servizi tecnici regionali e i consorzi di bonifica, la richiesta di effettuare una prima quantificazione dei danni, in particolare in riferimento a interventi di prima assistenza alla popolazione, interventi di somma urgenza eseguiti o in corso anche per la rimozione di alberature che hanno interferito con tutta la viabilità provinciale e comunale, interventi di somma urgenza da eseguire, interventi di ripristino finalizzati alla mitigazione del rischio residuo, e ovviamente tutto questo verrà accompagnato da una stima speditiva del complessivo danno anche ai privati e alle imprese del nostro territorio.

L’obiettivo è ottenere la dichiarazione di stato di emergenza nazionale e otterremo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale accompagnata da risorse per gli interventi di ritorno alla normalità, dichiarazione che ci consentirà di avviare la procedura di ricognizione puntuale del danno, come prevede la legge 225.

Non ci possiamo nascondere che, nonostante l’impegno profuso da tecnici Enel, si sono determinate forti criticità e disservizi che consideriamo inaccettabili, in particolare nelle relazioni con i sindaci e ai tavoli delle prefetture. Tutti i nostri primi cittadini hanno lamentato totale assenza di informazione, pervicacemente richiesta in quei giorni in sede locale e regionale. Dobbiamo fare chiarezza e dare risposte, per questo, come convenuto anche dai Capigruppo, già lunedì prossimo è prevista un’audizione di Enel presso la Terza Commissione competente in materia. Dobbiamo fare chiarezza affinché questo non accada più e dobbiamo capire, fare chiarezza e prendere le azioni conseguenti.

Emerge nuovamente nel 2014 e negli ultimi anni l’alta frequenza di eventi estremi. Nel caso di questi giorni, mareggiata eccezionale, piogge convettive in area limitata, nevicata eccezionale per il tipo di neve con alto peso specifico e caduta in poche ore, ciò può essere associato al cambiamento climatico ma quello che deve essere perseguito, se questo è vero, è l’adattamento a queste nuove condizioni con azioni strutturali e non strutturali. Fra quelle non strutturali segnalo la revisione del sistema di allertamento, i piani di emergenza a ogni livello istituzionale, strettamente coordinati tra di loro, il buon uso del suolo, mentre fra quelli strutturali evidenzio la manutenzione costante, su cui destineremo risorse, e naturalmente programmi di messa in sicurezza di ampio respiro, il tutto nell’ambito di un organico piano a valenza decennale che ci consentirà di costruire comunità resilienti, preparate e attrezzate e di ridurre i rischi costruendo cultura di auto-protezione e sicurezza delle nostre comunità. È obiettivo del programma di legislatura e anche di questo parleremo in Commissione e in quest’Aula.

Questi sono in sintesi i percorsi che intendiamo intraprendere ma desidero – permettetelo – qui rivolgere, a nome del Presidente e dell’intera Giunta, un ringraziamento a tutti gli operatori locali, regionali e nazionali, al Dipartimento nazionale di Protezione Civile con Franco Gabrielli, ai volontari, agli enti locali e alle prefetture ancora impegnate nell’emergenza, che anche in questa occasione sono scesi in campo con tempestività e con passione, oltre che con competenza.

Ringrazio i cittadini e ai cittadini, tutti quelli evacuati, quelli che hanno subito disagi inaccettabili, disagi importanti, quelli che si sono però anche rimboccati le maniche per sé e per gli altri, diciamo che, così come è stato nell’emergenza, nessuno sarà lasciato solo. Oggi vogliamo dare la certezza ai nostri cittadini, alle nostre imprese e ai nostri operatori economici che faremo del ritorno alla normalità l’asse principale dell’attività del nostro governo regionale con il massimo impegno da parte di tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Gazzolo.

 

OGGETTO 23

Richiesta di istituzione di una commissione speciale d’inchiesta, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di emergenze ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani.

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta di istituzione di una commissione di inchiesta può essere formulata da ciascun consigliere regionale, è presentata all’Ufficio di Presidenza ed è inserita all’ordine del giorno della prima seduta utile dell’Assemblea.

L’Assemblea, con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi componenti, istituisce commissioni di inchiesta per lo svolgimento delle funzioni di cui all’articolo 40, comma 1, dello Statuto, determinando la durata e il potere della commissione in modo da assicurare l’efficacia dei suoi lavori, l’oggetto e i limiti dell’inchiesta, nonché il numero dei componenti e la partecipazione numerica di ciascun gruppo assembleare.

Apro il dibattito generale su questo argomento. Ogni singolo consigliere ha a disposizione dieci minuti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Abbiamo presentato la richiesta di istituire una commissione speciale di inchiesta sulla materia delle emergenze ambientali, che ci sembra tra l’altro cada in una giornata molto idonea, per parlare senza divisioni e nel totale interesse della collettività perché è prevedibile - lo dicevamo da tempo - che se per il futuro non agiamo subito nel cominciare ad analizzare bene le cause della trasformazione ambientale in atto e non smettiamo di dover agire di rimessa, quindi dover agire sempre per emergenze, prendendo atto invece della trasformazione che sta attraversando il nostro territorio, noi avremo soltanto la possibilità di restare passivi rispetto al ripetersi di emergenze come quelle che abbiamo visto in questi giorni.

Certamente non possiamo sempre dare la colpa agli eventi eccezionali, perché viviamo in un clima di trasformazione costante in cui si è fatta regolarità l’evento eccezionale. Alcune delle località della costiera adriatica colpite dall’alluvione in questi giorni in due anni hanno assistito a ben nove eventi che hanno comportato allagamenti dei piani terra delle abitazioni, dei garage interrati, con enormi danni economici, interruzione della viabilità, danni che nella maggior parte dei casi, come sappiamo, non sono mai stati risarciti o non sono mai stati pienamente risarciti.

In questo territorio la continua frequenza dell’evento alluvione - pensiamo all’alluvione in Emilia, nella bassa modenese, a Parma, quelli più recenti e questi - porta a escludere che si possa parlare di un evento meteorologico eccezionale, quindi non più eccezionale. L’eccezione alla regola è qualcosa che si verifica raramente, quindi che non ci si aspetta, in seguito al quale è ancora possibile giocare di rimessa, quindi parlare di un colmare la normativa rispetto all’eccezionalità, però ormai abbiamo purtroppo tante conferme che fanno sì che sia datato confrontarsi con l’eccezionalità in questo modo. Possiamo dire ormai che regolarmente e non eccezionalmente, perché più di un paio di volte l’anno mi sembra di poter dire, anche guardando soltanto gli ultimi anni, si verificano eventi simili a ciò che è accaduto in questi giorni. Se cominciano a diventare macro-eventi due - tre volte l’anno c’è una regolarità di cui è ormai necessario tener conto.

Secondo noi i compiti della commissione sarebbero da dettagliare in questo modo (come avete visto dall’atto, gli abbiamo dato alcune aree di intervento specifiche): subsidenza, dissesto idrogeologico, piano dei rifiuti (ci interessa soprattutto la questione degli inceneritori), edifici e costruzioni con presenza di amianto, su cui c’è un piano regionale che stenta ad andare avanti e abbiamo già parlato e presentato tramite atti anche un piano alternativo che ci convince di più rispetto alla necessaria bonifica, in particolare di edifici pubblici, dall’amianto (scuole e ospedali ricordo che ancora contengono manufatti in amianto), siti contaminati, quindi opere di bonifica correlate, trivellazioni e conseguenza delle trivellazioni, perché va bene che il terremoto è un evento eccezionale ma vediamo quanto lo rimane, visto che si sta dimostrando che non sia da escludere che le trivellazioni - lo sapete meglio di me quando la commissione ICHESE è stata presentata in colpevole ritardo – sembra che abbiano una correlazione. Non ci consola che ci vengono a dire che delle volte non c’è da preoccuparsi perché i terremoti sono stati anticipati solo di cinquecento anni. Sono tutti temi che non può affrontare compiutamente una commissione ordinaria. Crediamo che per fronteggiare quanto si è prodotto dopo anni di immobilismo occorre quindi uno strumento straordinario che analizzi e proponga delle soluzioni che diventino immediatamente operative. Queste in estrema sintesi sono le determinazioni che ci hanno spinto a chiedere l’istituzione di questa commissione. La situazione legata alle alluvioni è giunta a livelli insostenibili. Io non mi riferisco certo solo a quella che ha colpito la nostra fascia costiera ma quelle che si sono verificate negli ultimi anni, con gli argini ceduti come fette biscottate nel modenese, pensiamo a come è stata gestita male anche quell’emergenza, perché non è che siamo dei campioni anche nel gestire le emergenze. Se noi dicessimo che non siamo ancora arrivati a capire che c’è una trasformazione ambientale in atto e non abbiamo magari le competenze tecniche interne per capire come affrontare questa regolarità ma siamo campioni nel gestire le emergenze va bene, però neppure questo si può dire e lo abbiamo visto con l’alluvione dei comuni di Bastiglia e Bomporto un anno fa.

Anche a causa di questo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni non tiene più, la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni è un fiume che ormai ha rotto gli argini e sta dilagando in forme preoccupanti. Ci sembra che una commissione d’inchiesta su questi temi sia un atto di serietà, un atto che tutela, in aggiunta a una commissione ordinaria, la regolarità di questi eventi, a cui bisogna imparare a far fronte, per evitare di aggravare il bilancio regionale riteniamo però che ai consiglieri componenti della commissione non andrebbero corrisposti gettoni, compensi o altre forme di rimborsi spese e gli esperti che noi vorremmo fossero convocati in questa commissione sono certamente tecnici che dovrebbero svolgere il loro lavoro a titolo gratuito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Come gruppo Lega Nord concordiamo con la richiesta fatta dal Movimento 5 Stelle, quindi premetto che voteremo a favore della richiesta di insediamento di una commissione d’inchiesta. In effetti abbiamo sentito parlare di un terremoto senza precedenti, di un’alluvione senza precedenti, di una pioggia eccezionale, di una neve eccezionale per il peso specifico, ma sembra più una puntata di Studio Aperto che un’Assemblea regionale. Qua dobbiamo imparare a prevenirle perché una pioggia e una neve di 30 centimetri non possono definirsi eventi eccezionali. Ormai sono all’ordine del giorno, purtroppo anche le alluvioni, purtroppo in alcuni casi anche i terremoti, quindi bisogna imparare a gestirli. Un percorso all’interno di una commissione d’inchiesta secondo noi è un percorso che può aiutare questa Giunta e questo Consiglio ad attuare delle misure preventive e non solo a ricorrere, anche se adesso è necessario, a delle misure di emergenza. Dopo gli ultimi giorni abbiamo chiesto anche noi lo stato di emergenza perché crediamo che sia l’unica cosa che si possa fare attualmente perché purtroppo tutto questo non è stato preventivamente curato, sanato o comunque anche solo previsto. L’emergenza va benissimo, però bisogna imparare a ragionare prima per arrivare preparati a degli eventi che - ribadiamo - non sono più ormai eccezionali purtroppo perché ogni anno ormai ne abbiamo almeno un paio. Cercheremo di aiutare anche noi la Giunta e l’Aula partecipando alla commissione di inchiesta in cui speriamo vengano invitate anche delle personalità competenti perché molto spesso assistiamo a delle scelte politiche che in realtà vanno in direzioni opposte a quelle che sono le reali esigenze. Ribadisco il nostro voto a favore alla richiesta di commissione d’inchiesta.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Vorrei ricordare un dato, ossia l’esistenza della commissione De Marchi. Negli anni Settanta, all’indomani dell’alluvione di Firenze, venne istituita una commissione parlamentare che predisponesse un piano per la protezione idrogeologica di tutto il Paese, la Commissione De Marchi appunto. Il dato interessante è che i lavori della commissione stabilirono che per mettere in sicurezza l’Italia intera ci sarebbe voluto un investimento pari a quello che attualmente sarebbero circa 40 miliardi di euro da distribuire in quindici anni. Le stime odierne di spesa sono rimaste le stesse e la situazione del territorio è peggiorata, ne consegue che per il dissesto idrogeologico e la prevenzione da almeno quarantatre anni non si è fatto pressoché nulla. Ricordo inoltre che lavorare costantemente in emergenza, oltre a mettere a rischio le vite di tutti noi, perché vorrei sottolineare che la natura purtroppo è molto democratica, quindi non fa distinzioni, moltiplica in maniera vertiginosa i costi per la gestione del territorio.

Ci sono comuni che ancora non hanno un piano emergenze, altri, come Rimini, che ne hanno raffazzonato uno approssimativo e inefficace denominato “bozza” e anche punto di partenza ad esempio dello stesso assessore riminese alla protezione civile. Noi più che bozza lo definiremo pezza. Lo dimostrano comunque le quattro emergenze vissute ad esempio nel riminese negli ultimi due anni in una delle quali addirittura c’è anche scappato il morto ed è assurdo che per una mezza giornata di piogge intense i cittadini debbano rischiare la vita. Non si può dare tutta la colpa alla natura; da anni denunciamo la cementificazione selvaggia, tuttora in corso; basti pensare, e lo rinomino anche in questa seduta, al TRC e alla zona dell’ex fiera di Rimini che poteva essere ridonata al verde invece che sacrificata per le necessità di aggiustamento di bilancio dell’ente fiera di Rimini.

A nostro parere finora la gestione è stata inadatta e la cura delle criticità del territorio è stata superficiale, ci auguriamo che naturalmente questa gestione cambi e chiediamo che il dissesto idrogeologico venga reputato una priorità imprescindibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente. In premessa volevo fare una considerazione per quanto attiene gli articoli 40 dello Statuto e 60 del Regolamento semplicemente per dire che, a differenza di quanto avviene per le commissioni parlamentari di inchiesta, a cui vengono attribuiti poteri di autorità giudiziaria, quindi poteri coercitivi, le commissioni assembleari di inchiesta possiedono esattamente gli stessi poteri che abbiamo come singoli consiglieri e che hanno le commissioni assembleari ordinarie, tant’è che nei commi sesto e settimo dell’articolo 60 del Regolamento si dice che le commissioni di inchiesta sommano tutti i poteri ispettivi e di controllo previsti dallo Statuto, dal Regolamento e dalle leggi regionali e spettano in ogni caso alle commissioni di inchiesta i poteri di cui all’articolo 39, commi da 1 a 12 (l’articolo 39 è quello che definisce le funzioni delle commissioni ordinarie). Alle commissioni non è opponibile da parte dei collaboratori regionali il segreto d’ufficio. Questa era una piccola premessa prima di entrare nel merito.

Nel merito vorrei dire che i temi e le materie poste a fondamento della richiesta ci pare siano già correttamente inquadrati nel programma di legislatura e di attività dell’Assessorato, dove ad esempio sul tema del dissesto idrogeologico si parla di prevenzione mediante l’attuazione di programmi di messa in sicurezza dei nostri territori e anche di programmi pluriennali di manutenzione sia del reticolo idrografico sia di quello costiero.

Sul tema dei siti contaminati è nostra intenzione - lo abbiamo scritto nel programma di mandato - elaborare e attuare il piano regionale amianto che non si limiti cioè a un’attività di anagrafe degli edifici e dei manufatti e comunque delle aree contaminate e contenenti amianto ma contenga una programmazione di attività di bonifica sulla base di quanto di buono è stato fatto anche negli anni scorsi.

Tutto questo per dire che a mio avviso non può passare l’idea che tutte queste attività elencate nella richiesta del Movimento 5 Stelle, che sono assolutamente doverose, diventino però legate ad ambiti di straordinarietà ma fanno parte del nostro lavoro quotidiano di consiglieri e di commissari. Aggiungo la mia personale disponibilità a convocare fin da subito, come ha anticipato anche prima l’assessore Gazzolo nella sua relazione, la Commissione Territorio e Ambiente (siamo in attesa che alcuni degli ultimi gruppi formalizzino l’elenco dei membri che parteciperanno alla Commissione) fin dalla prossima settimana e a lavorare con la stessa tempestività dimostrata in questi giorni dalla Giunta, dal Presidente Bonaccini e dall’assessore Gazzolo in primis, dalla Protezione Civile, dagli uffici e da tutti i volontari, che colgo l’occasione per ringraziare per lo straordinario lavoro nella gestione dell’emergenza, utilizzando anche lo strumento dell’audizione per coinvolgere tutti i soggetti esterni con i quali riterremo sia utile confrontarci e discutere per poi portare a sintesi il nostro lavoro dando così risposte a cittadini, imprese e famiglie e il necessario supporto ai sindaci e alle nostre comunità locali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Rispondo in parte anche a quello che ha detto la consigliera Rontini, cioè che è vero che parte delle competenze di questa commissione che noi proponiamo e la Commissione Ambiente di sovrappongono, ma ovviamente nella Commissione Ambiente si prendono decisioni e si danno indirizzi, mentre questa commissione che noi richiediamo è particolarmente focalizzata sul dare ai consiglieri regionali e ai componenti dell’esecutivo le necessarie condizioni di conoscenza, quindi un ulteriore approfondimento su quelle che sono le emergenze ambientali e quindi va oltre l’ordinaria capacità di lavoro che abbiamo nelle commissioni normali, perché riteniamo che le emergenze del dissesto idrogeologico, come abbiamo avuto bene evidenza questi giorni in Romagna tra Cesenatico, Gambettola, l’area del Rubicone e le frane, ma anche le emergenze della subsidenza e quelle legate all’inquinamento e alla gestione dei rifiuti vadano portate all’attenzione di tutti i consiglieri e vadano analizzate in una commissione apposita. Tra l’altro ci sono attività come quella della mappatura del rischio di alluvione, non abbiamo mappature complete del rischio di allagamento, abbiamo visto ad esempio riguardo agli inquinamenti a Forlì come sia stato fatto un tavolo tecnico per analizzare diossine e PCB nelle matrici ambientali e questo lavoro potrebbe essere allargato a tutta la regione, quindi secondo noi questa commissione dà un aiuto in più ad approfondire la tematica, a informare, quindi l’inchiesta è portata all’informazione mentre l’azione e le conseguenze sicuramente fanno parte dei compiti della Commissione Ambiente e Territorio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Credo che oggi nell’incontro dei Capigruppo che abbiamo fatto e soprattutto nelle parole dell’assessore Gazzolo abbiamo dato un esempio di come devono funzionare le istituzioni, cioè devono essere pronte, anche andando oltre confini abitualmente di carattere burocratico, a essere immediatamente operative, quindi ad esempio abbiamo deciso, in accordo a tutti gli altri Capigruppo, che la Commissione Terza, per affrontare l’emergenza maltempo, si riunirà, anche in deroga a quello che è il calendario, nel primo giorno utile, probabilmente lunedì.

Faccio questa premessa per dire che oggi come oggi non abbiamo bisogno di nuove strutture ma di far funzionare quelle che abbiamo e se abbiamo la capacità di far funzionare al meglio quelle che abbiamo noi facciamo un servizio enorme nei confronti dei cittadini, quindi il primo obiettivo deve essere quello. Lo dico anche coerentemente con le parole espresse dalla consigliera Rontini. Credo che ci sia un’emergenza ambientale ogni giorno (considero emergenza ambientale l’amianto rimasto su un tetto di uno spogliatoio di una squadra di calcio), quindi credo che ci sia un’attività ordinaria della commissione che sia assolutamente in grado di rispondere alle questioni poste nella richiesta di istituzione della commissione da parte del Movimento 5 Stelle, che è una richiesta legittima e opportuna rispetto alle questioni ma lo strumento lo consideriamo, come Partito Democratico, un po’ ridondante rispetto a quello che invece potrà fare la Commissione Terza, tenendo conto anche degli intenti illustrati dalla consigliera Rontini, che ne è anche Presidente.

Negli interventi ho trovato che coloro i quali si sono espressi a favore della commissione hanno usato argomenti tra loro opposti, nel senso che da parte della Lega è stato detto che non c’è eccezionalità in tutto quello che succede, e questo mi porterebbe a dire che se non c’è eccezionalità non c’è neanche bisogno di una commissione di inchiesta eccezionale per affrontare il tema e lo si affronta nelle sedi opportune, e dall’altro lato da parte di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle ho invece sentito dire che siamo in costante fase di emergenza. Delle due l’una, e siccome credo che la cosa migliore da fare sia poter fare funzionare le istituzioni diamoci come obiettivo quello di essere rapidi, capaci di intercettare immediatamente il bisogno e di affrontarlo nelle sedi opportune.

Sulla commissione di inchiesta, e chiudo, mi permetto di aggiungere che la commissione di inchiesta non ci dà neanche un valore aggiunto, perché se ci fosse un valore aggiunto nell’istituire una commissione di inchiesta credo che sarebbe assolutamente anche opportuno utilizzarlo, ma in questo caso non ce lo dà perché è molto diverso da quella che è una commissione parlamentare che assume dei poteri di carattere giuridico, che invece nel nostro caso non assumeremmo, quindi non c’è nessun valore aggiunto se non un’ulteriore struttura.

Comprendo anche l’attenzione che si è avuta nel costruire la risoluzione, nel dire che è senza costi, però possiamo anche decidere, cosa che implicherebbe una modifica della legge regionale, che le nuove commissioni non hanno costi, ma le persone che lavorano rappresentano un costo, quindi se dobbiamo spostare delle persone da un servizio a un altro significa che svuotiamo un servizio per farne un altro, ed è comunque un costo a carico della comunità, perché non ci sono solo i costi di gestione legati alla struttura - chiamiamola così - di carattere politico ma c’è anche il costo legato alla struttura amministrativa e avendo già una commissione insediata che dobbiamo far funzionare al meglio, e che sono certo faremo funzionare al meglio, credo che sia più che sufficiente per affrontare i temi assolutamente legittimi e condivisibili posti negli interventi dei colleghi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Do una breve risposta al consigliere Calvano. Emergenza non significa eccezionalità ma emergenza è relativamente ai danni provocati dagli eventi. Questo non vuol dire che siano eccezionali. Era solo questo appunto per specificare il concetto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. La richiesta della commissione d’inchiesta mi sembra apprezzabile da questo punto di vista, cioè un atteggiamento che bisogna assumere, un atteggiamento per il quale non è possibile che degli eventi tutto sommato abbastanza banali o comunque probabilmente ricorrenti riescano a rimandarci indietro di cinquecento anni. Il problema è che in serie si staccano tutti i servizi e le infrastrutture fondamentali. Viene meno la luce, dalla luce viene meno la distribuzione dell’acqua, si bloccano le comunicazioni, si blocca il riscaldamento e non c’è nessuna seconda linea, nessun gruppo alternativo che riesca a impedire questa sequenza negativa.

Questa è una riflessione che dobbiamo fare, cioè l’estrema fragilità del territorio e delle reti che non sono capaci di sostenere un qualsivoglia choc. A ciò si aggiungono, e anche questo penso che sia un motivo per assumere un atteggiamento interrogativo e ispettivo, problemi che sappiamo e scopriamo ogni giorno essere problemi ignorati ma di grandissimo rilievo. Si muore ancora moltissimo di amianto, si ritiene che sia un problema del passato ma basta aprire un manuale di giurisprudenza per accorgersi che ci sono sentenze in continuazione, perché in continuazione questo problema porta ancora dei lutti. Ci sono problemi molto seri di smaltimento dei rifiuti e ogni volta che viene dismessa un’attività industriale questo problema viene a galla e anche su questo mi chiedo se c’è stata tutta l’attenzione necessaria. Commissione sì o commissione no? Istituirla secondo me significherebbe dare un segnale importante ma in ogni caso la Terza Commissione deve anch’essa assumere un atteggiamento, come ho detto, in qualche modo riflessivo e ispettivo rispetto a ciò che sta accadendo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie consigliere Alleva.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ho sentito negli interventi di poco fa che la commissione da noi richiesta sarebbe ridondante rispetto alla Terza, che si occupa di temi ambientali. In alcuni casi può anche essere vero, ma l’efficacia della Terza Commissione non è così palese, almeno nel passato. Se ora saremo in grado di farla rendere effettivamente meglio di quanto è stato fatto in passato rispetto alle emergenze e alle eccezionalità, che stanno diventando sempre meno emergenze e sempre più prassi, degli eventi che hanno toccato ora anche in maniera pesante la nostra regione, lo vedremo in futuro.

Non credo che sia un problema avere una commissione speciale che vada ad agire, al di là delle calendarizzazioni o meno o degli impegni che ognuno di noi potrà avere in quelle commissioni, approfondendo temi anche molto più tecnici di quanto una commissione composta da consiglieri eletti possa fare, sperando che, siccome a quanto mi sembra di capire il Partito Democratico voterà contro, per quanto riguarda il lavoro ordinario della Terza Commissione ci si avvalga di risorse, possibilmente non a titolo gratuito, per quanto sarà possibile, di tecnici e di consulenti super partes che possono permettere un approfondimento serio di quelli che sono gli interventi necessari e delineare esattamente quello che è il quadro della situazione dei nostri territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Penso sia opportuno distinguere due aspetti: l’importanza del tema, cioè delle politiche ambientali e di quello che esse comportano, anche solo per le ragioni che abbiamo accennato prima e sulle quali ci siamo soffermati grazie alla relazione dell’Assessore, e gli strumenti di cui ci dotiamo per affrontare e dare risposta su quei temi. Penso che la Terza Commissione abbia tutti gli strumenti per dare risposta e per analizzare e approfondire i vari aspetti, ovviamente c’è un Assessorato dedicato e quindi c’è il lavoro dell’Assessorato, c’è il lavoro della Commissione, nella Conferenza dei Capigruppo che abbiamo fatto questa mattina abbiamo dato dimostrazione che rispetto a un’emergenza e a un problema qual è quello che si è determinato in questi giorni siamo in grado di convocare in tempi rapidi la Commissione e anche tecnici di società che fanno servizi pubblici per venire a spiegarci quello che è successo e quelli che sono stati i problemi, quindi è un esempio che dimostra come rispetto a un’emergenza gli strumenti per intervenire ci sono.

Ovviamente la sfida è quella di farli funzionare al meglio ed è necessario a tal fine che ciascuno di noi dia il proprio contributo utilizzando gli strumenti che ci sono già perché al di là del giusto richiamo sul tema ambientale eviterei di dar vita a strumenti doppioni o comunque ad elementi che invece di aiutarci rischiano di complicare il nostro lavoro. La Commissione c’è, è una Commissione che ha materie importanti e ciascuno di noi in quell’ambito e in quella sede potrà dare il contributo più opportuno. Aggiungo che ovviamente le Commissioni possono fare audizioni, possono, come faremo la prossima settimana, essere richiesti i pareri di tecnici, interventi anche esterni rispetto alle competenze che pure nella struttura della Regione ci sono, quindi non vedo la necessità di andare ad aggiungere elementi ulteriori. È chiaro, e concludo, che l’attenzione e l’impegno sulle politiche ambientali di questa Giunta e di questa Assemblea deve essere massimo perché le politiche ambientali sono uno degli aspetti strategici e fondamentali per il futuro di questa regione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Ho sentito mentre rientravo che si parlava di modifica alla legge regionale ma mi risulta che dovrebbe bastare una delibera dell’Ufficio di Presidenza, quindi è molto più agevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Non vorrei che sfuggisse una questione, cioè che qui non è che si parla di eventi straordinari o non straordinari. Mi ricordo quando andavo alle elementari che c’erano i cumuli di neve più alti di me e non sono mai stato al buio, non ho mai avuto il riscaldamento spento e non c’è mai stata un’interruzione della fornitura d’acqua, quindi non credo che l’evento in sé sia così eccezionale ma quello che è eccezionale è la disfunzione che c’è stata, ed è su questo punto che secondo me bisogna andare a valutare, e per questo saremo d’accordo a istituire la commissione d’inchiesta.

Nella mia città ci sono stati diversi problemi di interruzione di energia elettrica (parlo di Sassuolo ma so benissimo che a Castelfranco è stato uguale, perché domenica mattina il Comune era aperto per ricevere i cittadini che avevano dei problemi) e molti ci chiedono cosa si fa quando si rimane senza luce. Anche noi a volte facciamo fatica a dar risposta e in Regioneweb la Federconsumatori fa presente che dopo dodici ore di interruzione c’è la possibilità di richiedere un risarcimento fino a un tetto massimo di 300 euro. Intanto sarebbe credo una mossa strategica farlo sapere a tutte le persone, perché in tanti ce lo chiedono, quindi invece che scriverlo solo su Regioneweb andrebbe scritto a carattere cubitali su tutte le testate con la Regione che dice ai cittadini che hanno questo diritto e che possono esercitarlo. Inoltre c’è da discutere su quelli che sono i danni arrecati, perché 300 euro ci sembra anche minimo per zone montane o comunque appena sopraelevate rispetto alla città, perché il caso di Montegibbio a Sassuolo è emblematico, perché è a un minuto dalla città capo distretto del Distretto ceramico e a un minuto di strada abbiamo il colle completamente al buio con la gente che non ha la possibilità di utilizzare la luce e in alcuni casi neanche l’acqua. Il danno è elevato e vorremmo capire cosa è successo, di chi sono le responsabilità e sbloccare delle soluzioni non troppo burocratiche, non con duecento, trecento o quattrocento ordinanze, ma abbastanza semplici per i cittadini per avere la possibilità di richiedere il risarcimento. Non perdiamo il punto di vista della situazione; va bene che si sono verificate delle calamità particolarmente pesanti (faccio l’esempio del sisma, che sicuramente è un evento particolarmente gravoso e difficile da prevedere), però anche sul caso dell’alluvione che abbiamo citato prima avevamo gente del posto che da tempo segnalava problemi agli argini, abbiamo politici locali, avevamo iniziative poste dal precedente gruppo della Lega in quest’Aula e dopo mi è stato detto che lì si sta già indagando e attenderemo quelli che sono gli sviluppi, però abbiamo situazione che a volte sono molto prevedibili. Questa nevicata era annunciata da una settimana e cosa è mancato? Questo credo che sia il cuore che potrebbe interessare una commissione d’inchiesta sull’argomento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Solo poche parole per dire che come gruppo di Forza Italia voteremo la richiesta presentata dal Movimento 5 Stelle per l’insediamento di una commissione d’inchiesta. Al di là delle valutazioni che facciamo anche nostre, riteniamo che in ogni caso esiste già la Terza Commissione, quindi potrebbe apparire ultronea, tuttavia il punto centrale è che noi sappiamo che l’Italia è in emergenza da sempre, lo è da prima che noi nascessimo, sappiamo cosa è accaduto nel passato, ci sono eventi che sono assolutamente imprevedibili come i terremoti e i maremoti - ricordo quello di Messina - e anche la regione Emilia-Romagna è in situazione di continuo allarme per quello che accade. Ricordo che Alessandro Tassoni – lo sa il Presidente – diceva che Modena è una città di Lombardia “che nel pantan mezza sepolta siede”, quindi già da allora avevamo situazioni di esondazioni del Secchia e Panaro ma lo vediamo in tutta la regione Emilia-Romagna, comprese le frane. Qui si tratta di capire che cosa potrebbe fare questa commissione d’inchiesta, oltre a ciò che sta già facendo la magistratura ordinaria, perché, se non vado errato, la Procura della Repubblica di Modena si sta occupando dell’esondazione del fiume Secchia. Quali sono i risultati ai quali arriveremo? Io provo a pensare che magari la difesa di animaletti più o meno simpatici per una deriva ideologica che non appartiene a questa forza politica possa avere in un qualche modo contribuito, vi è certamente l’incuria nella gestione e nella salvaguardia degli argini, abbiamo una rete idrica che è in difficoltà, una rete fognaria che è messa negli stessi repentagli, abbiamo costruito in tante zone laddove non dovevamo costruire, e lo sappiamo, per cui sono temi e argomenti che probabilmente conosciamo.

Per non sottrarci da quello che è un compito che potrebbe spettare anche a quest’Aula e a coloro i quali ne dovessero fare parte dico subito che noi siamo favorevoli. Sgombero il campo da un equivoco: non vorrei che in Aula si ingenerasse l’erroneo convincimento che siamo di fronte a un cambiamento epocale climatico, perché ricordo un dibattito dell’anno 2003 (ci fu un’estate torrida) nella quale venne citato qui in Aula un rapporto di Al Gore, allora Vicepresidente degli Stati Uniti, che diceva che per i problemi della siccità anche qui in Italia ci saremmo trovati di fronte a difficoltà enormi e insuperabili, avremmo pagato addirittura un bicchier d’acqua un milione di dollari, ma questa situazione a me pare che non si sia verificata perché i cambiamenti climatici avvengono a migliaia di anni e non improvvisamente.

Abbiamo un’estate torrida, abbiamo precipitazioni, come nel caso di quest’anno, molto abbondanti, abbiamo avuto nevicate – lo ricordo e lo ricordava il collega Bargi prima – con metri e metri di neve, quest’anno è arrivata una piccola nevicata e ci troviamo in difficoltà. Credo che noi abbiamo il compito e il dovere assolutamente di verificare queste cose ma soprattutto quando c’è un intervento dell’uomo che può essere positivo, e ovviamente va apprezzato, può esserci anche un intervento dell’uomo negativo e allora accadono i problemi. Là dove ci sono vediamo di risolverli, quindi mi auguro che venga istituita questa commissione e altrimenti che la Terza Commissione, che già esiste, si faccia carico di questi problemi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Le obiezioni principali all’istituzione di questa commissione riassumendo sono la sovrapposizione e gli eventuali ulteriori costi. Solo per ribadire che non si vuole sovrapporre all’attività della Terza Commissione ma questa proposta è solo per creare un quadro della situazione attuale. Oggi il dibattito si è anche un po’ sovrapposto anche emotivamente sulla situazione di emergenza che abbiamo vissuto in questi giorni.

Quando abbiamo presentato questa proposta non eravamo all’interno di questa situazione contingente, quindi mi voglio astrarre un attimo dalla situazione contingente, e ricordare che per definire un rischio, che può essere quello idrogeologico o di inquinamento, e per poi prendere le susseguenti azioni bisogna conoscere a che punto siamo, quindi la proposta che facciamo è quella di creare un quadro conoscitivo delle situazioni ambientali della nostra regione, che ci sembra ad oggi non sia ben chiaro sia dal punto di vista dell’inquinamento sia dal punto di vista del rischio idrogeologico. Non vogliamo sicuramente con questa commissione prendere delle iniziative o dare degli indirizzi politici, che è attività della Commissione. Per quanto attiene ai costi, per costruire un quadro di una situazione e per capire qual è il rischio ovviamente sono da sostenere dei costi e in questo caso secondo noi questi ulteriori costi, che poi sono da valutare, vale la pena sostenerli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Non ci sono altri iscritti, per cui dichiaro chiuso il dibattito generale e chiudo la seduta.

La seduta del pomeriggio inizierà alle ore 15 e proseguirà sull’oggetto 23 con le dichiarazioni di voto. Grazie.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la Presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA, l’assessore Patrizio BIANCHI e il consigliere Tommaso FOTI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 145 “Delibera: «Elezioni regionali del 23 novembre 2014, relative alla X legislatura. Convalida degli eletti ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108.» (Proposta dell'Ufficio di Presidenza in data 3 febbraio 2015, n. 12)” (5)

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 44

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 3

Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 3

Gianni BESSI, Tommaso FOTI, Simonetta SALIERA.

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

96 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale), alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi. A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Cardinali, Serri, Sabattini, Soncini, Rontini, Zoffoli, Poli, Montalti, Ravaioli, Marchetti Francesca, Pruccoli, Mumolo, Lori, Torri, Mori, Bagnari, Iotti

101 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della L.R. 20 del 2000, Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio". (26 01 15)               A firma del Consigliere: Bignami

114 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella Provincia di Reggio Emilia". Procedura speciale art. 13 bis L.R. 8 luglio 1996, n. 24. (Delibera di Giunta n. 51 del 26 01 15)

115 - Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Granaglione e Porretta Terme nella Città metropolitana di Bologna". Procedura speciale art. 13 bis L.R. 8 luglio 1996, n. 24. (Delibera di Giunta n. 52 del 26 gennaio 2015).

 

Sono stati iscritti, ai sensi dell’art. 120 del regolamento interno, i seguenti progetti di legge di iniziativa popolare:

111 - Progetto di legge d'iniziativa popolare recante: "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale"". (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 8 del 29 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 235 del 9 novembre 2012 e di validità n. 13 del 1 agosto 2013 pubblicata sul BURERT n. 231 del 6 agosto 2013 e già oggetto n. 4468 della IX Legislatura).

112 - Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Monteveglio, Sasso Marconi, Crespellano, Castello d'Argile, Forlì, Tredozio e Montechiarugolo recante: "Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per le operazioni di gestione del servizio di igiene urbana privi di rilevanza economica. Regolamentazione del ristoro ambientale collegato all'impiantistica di smaltimento e di recupero diverso dal riciclaggio" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 6 del 26 ottobre 2012 e di regolarità n. 7 del 26 ottobre 2012, pubblicate sul BURERT n. 229 del 31 ottobre 2012 e già oggetto n. 3325 della IX Legislatura).

113 - Progetto di legge d'iniziativa dei Consigli Comunali di Galeata, Bertinoro, Savignano sul Panaro, Monte San Pietro, Medicina e Bazzano, recante: "Disposizioni a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata domiciliare con tariffa puntuale e dell'impiantistica funzionale al riuso e al riciclaggio. Competenze dei Comuni per la gestione del servizio di igiene urbana. Abrogazione e sostituzione della legge regionale 19 agosto 1996, n. 31" (Deliberazioni della Consulta di Garanzia Statutaria di ammissibilità n. 4 del 9 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 222 del 24 ottobre 2012 e di regolarità n. 5 del 19 ottobre 2012 pubblicata sul BURERT n. 223 del 24 ottobre 2012 e già oggetto n. 3307 della IX Legislatura)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Risoluzioni

 

105 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria tra quelli operanti in zone particolarmente svantaggiate, prevedendone quindi la salvaguardia e l'applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto "Balduzzi". (27 01 15) A firma della Consigliera: Sensoli

122 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di evitare la soppressione della sede distaccata del TAR di Parma. (02 02 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele

124 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare la criminalità organizzata sul territorio regionale, anche tramite il potenziamento della DIA, l'introduzione di norme circa gli appalti regionali, e l'istituzione di un apposito Osservatorio regionale. (02 02 15) A firma della Consigliera: Gibertoni

128 - Risoluzione circa la promozione di politiche regionali sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento al comparto agricolo. (02 02 15). A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini, Sensoli

 

Interrogazioni

 

106 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia dell'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria, anche alla luce delle tutele previste dal decreto Balduzzi, riguardante le realtà territoriali svantaggiate. A firma della Consigliera: Sensoli

109 - Interrogazione a risposta scritta circa la proroga riguardante la presentazione delle domande sui contributi per i fabbricati rurali danneggiati dal sisma. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele

110 - Interrogazione a risposta scritta circa un intervento di natura edilizia riguardante un'area sita nel Comune di Poviglio (RE). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri

116 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione e le risorse riguardanti la L.R. 2/2014 in materia di welfare, cura familiare e di solidarietà, con particolare riferimento alla figura del caregiver familiare. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

117 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative alla riconversione dell'Ospedale "Regina Margherita" di Calstelfranco Emilia. A firma del Consigliere: Bargi

118 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la contaminazione dell'area dell'ex-fornace di Campotto (FE). A firma del Consigliere: Sensoli

119 - Interrogazione a risposta scritta circa la costituzione di un Osservatorio regionale al fine porre in essere azioni per prevenire e contrastare la criminalità organizzata e mafiosa. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

120 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la società Mercatone Uno. A firma del Consigliere: Foti

121 - Interrogazione a risposta scritta circa lo smantellamento del laboratorio SAIPEM SpA di Cortemaggiore. A firma del Consigliere: Rancan

123 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni volte a contrastare i furti avvenuti presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

125 - Interrogazione a risposta scritta circa la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, specie nei comparti non rilevati dall'INAIL, con particolare riferimento al settore agricolo ed all'Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro. A firma della Consigliera: Gibertoni

126 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la demolizione, disponendone il restauro, della Scuola Primaria "A. Tassoni" sita a Piumazzo di Castelfranco Emilia. A firma della Consigliera: Gibertoni

127 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per redigere un documento riguardante l'elaborazione di percorsi diagnostici terapeutici delle emergenze cardiologiche quali le bradiaritmie e le tachicardie. A firma della Consigliera: Sensoli

129 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti i lavori di realizzazione dei Finger dell'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

130 - Interrogazione a risposta scritta circa i finanziamenti riguardanti la realizzazione o la ristrutturazione di campi nomadi. A firma del Consigliere: Foti

131 - Interrogazione a risposta scritta circa il contenuto del D.L. n. 3/2015 in materia di investimenti e sistema bancario, con particolare riferimento alla nuova disciplina delle Banche Popolari. A firma del Consigliere: Foti

132 - Interrogazione a risposta scritta circa nomine riguardanti l'USL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

133 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli riguardanti i requisiti previsti per la raccolta dei funghi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pompignoli, Pettazzoni

134 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rilanciare l'Autodromo di Imola. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

135 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la situazione relativa alla società piacentina RDB S.p.A., operante nel settore edilizio. A firma del Consigliere: Foti

136 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare relativamente alla celebrazione del "Giorno del ricordo" in memoria degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. A firma del Consigliere: Foti

137 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia, il mantenimento ed il potenziamento dei servizi postali nel territorio regionale, con particolare riferimento anche ai Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi

138 - Interrogazione a risposta scritta circa la riconferma di contratti di servizio riguardanti funzioni delegate alla Provincia di Piacenza in materia di agricoltura. A firma del Consigliere: Alleva

139 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di un piano straordinario di verifica sulla diffusione dell'amianto sul territorio regionale, con particolare riferimento alle strutture scolastiche, alla rete idrica ed alla mappatura e bonifica dei siti inquinati A firma della Consigliera: Gibertoni

141 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione, quale combustibile, del CarboNext presso uno stabilimento sito a Mocomero di Vernasca (PC). A firma del Consigliere: Foti

142 - Interrogazione a risposta scritta circa una convenzione stipulata, in merito all'accoglienza di cittadini stranieri, tra l'Ufficio Territoriale di Governo di Forlì-Cesena e l'Unione della Romagna Forlivese. A firma del Consigliere: Foti

143 - Interrogazione a risposta scritta circa l'installazione di telecamere sui veicoli della Polizia Municipale di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

144 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di uffici postali sul territorio regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

146 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione, a San Martino in Casola nel Comune di Monte San Pietro (BO), di un impianto di telecomunicazione per telefonia mobile. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

147 - Interrogazione a risposta scritta circa il decesso di un paziente infartuato trasferito dall'Ospedale di Cesena a quello di Forlì, con particolare riferimento alla situazione in cui versa l'Ausl della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

148 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la presenza dei servizi e degli uffici postali sul territorio regionale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni ed alle zone montane. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa la nomina effettuata dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, al 03/02/2015.

 

DPGR n. 14 del 27/1/2015

Designazione di Gaiani Antonio a componente effettivo e di Bartolini Gionata a componente supplente nel Collegio dei Revisori dei Conti della Camera di Commercio di Bologna.

(Comunicazione n. 2 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/0000294 del 05/02/2015)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Soncini

Rancan - Torri

 

 

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