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5.

 

SEDUTA DI LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015

 

(POMERIDIANA)

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 23

Richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di emergenze ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani

(Dichiarazioni di voto e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

CALVANO (PD)

DELMONTE (LN)

AIMI (FI)

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Soncini)

GIBERTONI (M5S)

CALVANO (PD)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Soncini)

CALVANO (PD)

 

OGGETTO 103

Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea Regionale a confermare gli stanziamenti inerenti i luoghi della memoria e a continuare l'attività a favore della conoscenza, dell'educazione e dei percorsi di cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Mori, Pruccoli, Cardinali, Molinari, Paruolo, Calvano, Zappaterra, Lori, Taruffi, Sabattini, Prodi, Serri, Torri, Rontini, Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Bagnari, Mumolo, Rossi Andrea, Iotti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MORI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

TORRI (SEL)

SASSI (M5S)

AIMI (FI)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 124

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare la criminalità organizzata sul territorio regionale, anche tramite il potenziamento della DIA, l'introduzione di norme circa gli appalti regionali, e l'istituzione di un apposito Osservatorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 157

Risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MUMOLO (PD)

DELMONTE (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

SASSI (M5S)

GIBERTONI (M5S)

TARUFFI (SEL)

CALVANO (PD)

BARGI (LN)

MEZZETTI, assessore

TARUFFI (SEL)

MUMOLO (PD)

DELMONTE (LN)

GIBERTONI (M5S)

MUMOLO (PD)

MUMOLO (PD)

 

OGGETTO 56

Risoluzione per impegnare la Giunta a disporre una moratoria per bloccare interventi edilizi volti alla realizzazione di edifici a destinazione religiosa non siti in aree a tal fine destinate, a prevedere il rilascio delle relative autorizzazioni nel pieno rispetto delle varie norme regionali e nazionali, sospendendo inoltre, se non rispettate le garanzie previste dalle disposizioni urbanistiche e dai principi costituzionali, la realizzazione di luoghi di culto. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 55

Risoluzione per impegnare la Giunta a elaborare un progetto di legge al fine di prevedere controlli, nelle moschee e nei centri culturali islamici, volti ad evitare attività incitanti all'odio religioso, culturale, politico e la propaganda politica estremista, a consentire alla cittadinanza di esprimersi democraticamente circa la costruzione di tali luoghi di culto, chiedendo inoltre una moratoria al Governo circa la costruzione degli stessi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

BIGNAMI (FI)

BARGI (LN)

SENSOLI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

SENSOLI (M5S)

BARGI (LN)

TARUFFI (SEL)

BIGNAMI (FI)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

Inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Soncini)

CALVANO (PD)

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 151

Risoluzione per impegnare la Giunta ad un'azione di monitoraggio sulla crisi del gruppo Mercatone Uno, ad agire presso il Governo per l'apertura di un tavolo di crisi nazionale, a farsi parte attiva per trovare le soluzioni più adeguate per salvaguardare i livelli occupazionali e a tenere informata l’Assemblea. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Zappaterra, Prodi, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Taruffi, Torri, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Rontini, Mumolo, Alleva, Serri

(Approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche sugli oggetti 23 - 102 - 103 - 124 - 157 - 56 - 55

Emendamenti all’oggetto 157

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,19

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la quinta seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta pomeridiana la Presidente dell’Assemblea Simonetta Saliera e i consiglieri Tommaso Foti e Fabio Rainieri.

 

OGGETTO 23

Richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di emergenze ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani.

(Dichiarazioni di voto e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Riprendiamo i nostri lavori.

Siamo alle dichiarazione di voto sull’oggetto 23, che ricordo essere la richiesta di istituzione di una commissione speciale d’inchiesta in materia di emergenze ambientali, a firma dei consiglieri Gibertoni e Bertani.

Ricordo che, in sede di dichiarazione di voto, i consiglieri possono intervenire per cinque minuti. Ricordo altresì che, ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento, ha facoltà di parlare (una sola volta) un solo consigliere per gruppo per spiegare il proprio voto, a meno che un consigliere non intenda esprimere un voto difforme rispetto al proprio gruppo. In tal caso, questi ha il diritto di intervenire precisando la propria posizione nel richiedere la parola. Dichiaro aperte le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Dichiaro che voteremo “no” alla risoluzione per le ragioni ormai già esposte in diversi interventi da parte della maggioranza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente.

Intervengo per ribadire che noi voteremo a favore dell'ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Solo per confermare anche il nostro voto favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto. Nomino scrutatori i consiglieri Zoffoli, Prodi e Delmonte.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 23, a firma dei consiglieri Gibertoni e Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

14

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

 

La richiesta di istituzione della commissione di inchiesta è respinta.

 

Richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Soncini): Colleghi, siamo alla richiesta – avanzata dalla consigliera Gibertoni – di iscrizione all'ordine del giorno di un nuovo argomento (oggetto 102) ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del Regolamento, e di inversione dell'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 75, comma 1, del Regolamento. Si tratta della mozione di revoca del vicepresidente dell’Assemblea legislativa, consigliere Rainieri.

In merito a tale richiesta, possono intervenire due consiglieri, uno a favore e uno contro.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Con questo atto chiediamo che venga trattata con urgenza, ai sensi dell'articolo 75, l’ormai nota (anche un po' notoria) mozione di revoca o di sfiducia – come è stata chiamata – del consigliere Rainieri dalla carica di vicepresidente, per gli ormai noti motivi che ricapitolo brevemente.

Il fatto ha luogo nel novembre del 2013 con la pubblicazione di un fotomontaggio sulla pagina Facebook dell’attuale consigliere Rainieri. Il 12 gennaio 2015 il Tribunale di Roma condanna ad un anno e tre mesi Fabio Rainieri, ex parlamentare della Lega Nord, attuale vicepresidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, per la pubblicazione sul proprio profilo Facebook di una foto dell'allora Ministro per l'integrazione Cécile Kyenge con il volto ritoccato in modo da sembrare una scimmia. Imputato di diffamazione con l'aggravante della discriminazione razziale, è stato condannato in primo grado. A gennaio abbiamo immediatamente proposto una mozione di revoca, inviandola a tutti i cinquanta consiglieri. Solo cinque hanno accolto il nostro invito, e solo un consigliere di un altro gruppo ha firmato. Avendo soltanto sei firme, non abbiamo potuto far passare questa mozione, che però ci sembrava un atto dovuto. Alla maggioranza che governa la Regione sono state necessarie ben altre due settimane di tempo per ritenere di fare propria la nostra proposta, redigendo una propria mozione, denominata “mozione di sfiducia”.

Com'è noto, nell'ultima riunione della Conferenza dei Capigruppo abbiamo parlato di iscrivere la mozione all'ordine del giorno odierno. Nel frattempo noi avevano sottoscritto la mozione della maggioranza, ritenendo finalmente conclusa la vicenda. Di fatto, però, ci sbagliavamo perché il 3 febbraio, la Conferenza dei Capigruppo ha rifiutato di iscrivere la mozione all’ordine del giorno della seduta odierna, a causa di un parere legale, che peraltro si è già dimostrato del tutto inconsistente.

Pertanto, a questo punto, chiediamo che la mozione sia trattata con urgenza. Inoltre, chiediamo che la nostra richiesta venga posta in votazione con il dispositivo elettronico.

Infine, un inciso: questo discorso è collegato a quello dell'Ufficio di Presidenza, da cui tuttora il nostro gruppo è escluso. Come abbiamo evidenziato durante l'insediamento, questo è un caso sul quale la maggioranza deve prendere posizione.

Stamattina il consigliere Bignami, mettendo in scena una contrapposizione netta delle parti, che, pur sembrando una pagina di buona politica, rischia di ridurre il tutto ad un teatrino, in cui passano due parti fintamente distante e contrapposte. Non vorremmo che, alla fine, al solo scopo di continuare a tenere fuori il Movimento 5 Stelle, venissero di fatto violate le regole (costituzionali e statutarie) sui ruoli di garanzia per le opposizioni.

Lungi da me l’intenzione di difendere la vicepresidente Soncini, che non ha certo bisogno di essere difesa, devo dire però che le persone che siedono al banco della Presidenza – almeno credo, io sono qui da poco – sono lì per dare i giusti consigli a chi svolge questo compito. Se poi vedremo davvero, in seguito alle dimissioni del consigliere Rainieri, sedere negli stessi banchi il consigliere Bignami, questi vedrà che consiglieranno anche lui allo stesso modo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Provo brevemente a ricostruire la vicenda Rainieri per poi arrivare alla posizione del gruppo del Partito Democratico rispetto alla richiesta del gruppo del Movimento 5 Stelle.

Il consigliere Rainieri è stato condannato – è ormai noto – per diffamazione aggravata da discriminazione razziale. Nel momento in cui è arrivata questa condanna, il Partito Democratico, assieme ad altre forze, certamente di Sinistra Ecologia e Libertà, ha chiesto al vicepresidente Rainieri di fare un passo indietro rispetto al ruolo che svolge all'interno di questa Assemblea. L'abbiamo fatto in modo convinto. Riteniamo che vi siano ragioni di opportunità che dovrebbero spingere il consigliere Rainieri, senza alcun tipo di atto da parte dell'Assemblea, a fare un passo indietro volontariamente, perché stiamo parlando di una situazione nella quale, in quel ruolo, egli non rappresenta più esclusivamente un partito o una forza politica, ma rappresenta l'intera Assemblea. È per questo che gli abbiamo chiesto immediatamente, fin dal giorno successivo, di fare un passo indietro. Peraltro, gli abbiamo lasciato un po’ di tempo affinché riflettesse sulla questione.

Sennonché, non essendo arrivato alcun segnale in tal senso, abbiamo deciso di procedere sostanziando quanto richiesto al consigliere Rainieri attraverso un’apposita mozione di sfiducia o di revoca, che dir si voglia, in base al nostro Regolamento, dal ruolo che ricopre in Assemblea. L'abbiamo depositata, abbiamo raccolto tutte le firme necessarie, ed oggi è iscritta all'ordine del giorno generale di dell’Assemblea.

In occasione della riunione della Conferenza dei Capigruppo, la Lega Nord e lo stesso consigliere Rainieri hanno mosso un'eccezione di legittimità rispetto a questa mozione di sfiducia o di revoca, allegando un parere legale, in cui sono espresse alcune considerazioni di carattere giuridico.

In Conferenza Capigruppo mi sembrava fossimo tutti d'accordo – oserei dire: eravamo tutti d'accordo – circa il fatto che, a fronte di tale eccezione di legittimità, l'Assemblea, in particolare l'Ufficio di Presidenza, facesse una valutazione di merito circa l’opportunità di procedere o meno. Perché ovviamente ciascuno di noi vuole mettere in campo tutte le azioni di carattere politico e amministrativo per raggiungere lo scopo di far sì che il consigliere Rainieri non abbia più il ruolo di vicepresidente, ma certamente non intendiamo farlo contra legem, nel caso in cui effettivamente ci sia un’eccezione di legge. Dopo aver discusso, la Conferenza dei Capigruppo aveva stabilito di non iscrivere la mozione all’ordine del giorno finché non fosse intervenuto un minimo di parere legale da parte dell'Ufficio di Presidenza, che si era dichiarato disponibile all'approfondimento. Abbiamo chiuso la Conferenza dei Capigruppo così, mi sembrava ci fosse un accordo molto chiaro tra tutti i capigruppo. Certo, alcuni erano più contenti, altri meno. Personalmente avrei voluto discutere la mozione immediatamente, altrimenti non l'avrei nemmeno presentata. Siccome però non vogliamo fare alcun atto contro legge, abbiamo ritenuto opportuno procedere all'approfondimento.

Non capisco che cosa sia cambiato – mi riferisco ai colleghi del gruppo del Movimento 5 Stelle – in questi giorni. Essendo il sottoscritto il primo firmatario della mozione, credo che sarebbe stato perlomeno corretto avvisare il gruppo del Partito Democratico di quest’intenzione che – ripeto – ci porta indietro rispetto alla discussione che abbiamo avuto in Conferenza dei Capigruppo.

Per tutte queste ragioni, il gruppo del Partito Democratico ritiene assolutamente opportuno mantenere nell’ordine del giorno generale l'iscrizione della mozione, per discuterla in Consiglio regionale nel momento in cui sarà arrivato l'approfondimento di legge che abbiamo richiesto all'Ufficio di Presidenza. Pertanto, voteremo contro la richiesta di iscrizione della mozione all'ordine del giorno odierno, ferme restando tutte le ragioni per le quali continueremo ad attuare tutte le pratiche possibili per arrivare a far sì che il consigliere Rainieri non sia più vicepresidente dell'Assemblea. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Si proceda dunque alla votazione della richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno, come da richiesta della consigliera Gibertoni con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Votanti

 

42

Favorevoli

 

5

Contrari

 

37

Astenuti

 

--

La richiesta è respinta.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo alla richiesta del consigliere Calvano di iscrizione di nuovo argomento all'ordine del giorno, ai sensi articolo 75, comma 3, del Regolamento. Si tratta dell'oggetto 151: Crisi aziendale Mercatone Uno.

In merito a tale richiesta possono intervenire due consiglieri, uno a favore e uno contro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente.

Molto rapidamente, le ragioni sono due, una di merito e una di metodo. Per quanto riguarda il merito, si tratta dell'urgenza della questione come emerge dal testo della risoluzione stessa. Com'è noto dalle cronache, la crisi del Mercatone Uno sta avendo effetti purtroppo molto negativi su tutto il territorio, mettendo in discussione l'occupazione di migliaia di maestranze, con tutte le difficoltà connesse alle unità locali nei diversi territori.

Pertanto, il tema di merito è legato all'urgenza di prendere provvedimenti e mettere in campo tutte le azioni possibili per gestire al meglio questa crisi.

Per quanto riguarda il metodo, ci tengo a precisare che il Partito Democratico chiede di iscriverla all'ordine del giorno non come forzatura rispetto a quanto stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, ma rimanendo in linea con gli accordi assunti in Conferenza dei Capigruppo, ossia che ai gruppi con più di dieci consiglieri venisse data l'opportunità di iscrivere ogni volta all'ordine del giorno due risoluzioni, mentre ai gruppi con meno di dieci consiglieri una risoluzione. Avendo iscritto una sola risoluzione, questa è la nostra seconda, quindi rimaniamo in linea con il metodo che ci siamo dati, senza chiedere deroghe agli altri gruppi, cosa che potrà succedere in altre occasioni, che valuteremo singolarmente, ma non è questo il caso, poiché rimaniamo nell'ambito dell'accordo fatto in Conferenza dei Capigruppo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Se nessun consigliere chiede di intervenire contro, si proceda alla votazione, per alzata di mano, della richiesta di iscrizione avanzata dal consigliere Calvano.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta è approvata.

La risoluzione, oggetto 151, andrà dunque in coda all'ordine del giorno dei lavori odierni.

 

OGGETTO 103

Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea Regionale a confermare gli stanziamenti inerenti i luoghi della memoria e a continuare l'attività a favore della conoscenza, dell'educazione e dei percorsi di cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Mori, Pruccoli, Cardinali, Molinari, Paruolo, Calvano, Zappaterra, Lori, Taruffi, Sabattini, Prodi, Serri, Torri, Rontini, Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Bagnari, Mumolo, Rossi Andrea, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo alla discussione della risoluzione, oggetto 103, per impegnare la Giunta e l'Assemblea Regionale a confermare gli stanziamenti inerenti i luoghi della memoria e a continuare l'attività a favore della conoscenza, dell'educazione e dei percorsi di cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Mori, Pruccoli, Cardinali, Molinari, Paruolo, Calvano, Zappaterra, Lori, Taruffi, Sabattini, Prodi, Serri, Torri, Rontini, Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Bagnari, Mumolo, Rossi Andrea, Iotti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente.

In linea con le considerazioni espresse sul Giorno del Ricordo fatte stamane, come maggioranza, in occasione della Giornata della Memoria, lo scorso 27 gennaio abbiamo presentato una risoluzione per rendere sempre più attuale la forza pedagogica della memoria ed efficace l'antidoto all'orrore criminale che ha segnato il passato e che si perpetua nel presente.

Il nostro è dunque un contributo che offriamo in discussione all'Aula nell'anno conclusivo del settantesimo anniversario della Resistenza, senza alcuna retorica, alcuna ripetitiva liturgia di maniera, bensì con la profonda consapevolezza di un'eredità importante da conservare e promuovere, un’eredità di pace, democrazia e libertà, che a tanti popoli nel mondo oggi è negata.

Sono più o meno le 3,00 del pomeriggio quando la prima armata del fronte ucraino apre le porte di Auschwitz, e sono più o meno le 3,00 del pomeriggio quando tutto il mondo vede per la prima volta la forma plastica dell'inferno sulla terra. L’inferno dell'orrore nazista che ha portato l'uomo a negare se stesso e la sua stessa umanità, trasformandosi in creatura di puro odio.

La contemporaneità spesso orfana di valori assoluti e speranze tangibili ritrova nei tanti uomini e tante donne combattenti per la libertà e sacrificati, giovani e giovanissimi, alla causa dell'oppressione nazista, esempi fulgidi di persone che non rinunciarono ai propri ideali, ma li seppero tradurre in gesti concreti di resistenza, libertà e solidarietà, sino a costituire la spina dorsale della nostra Repubblica democratica e della pace che abbiamo conosciuto nella nuova Europa.

Il messaggio che dunque attraverso le istituzioni deve raggiungere i cuori e le menti dei nostri tanti concittadini è quello di un impegno civile, quotidiano, necessario e mai sufficiente, per farsi interpreti all'altezza del peso della storia, così come interpreti e fautori di pace oggi, dal momento che pace, libertà e diritti democratici non sono esenti da minacce.

L'Emilia-Romagna è una terra ricca di luoghi della memoria, di ricordi, di testimonianze che costituiscono l'identità sociale e culturale dell'intero territorio regionale. La Regione e tutte le amministrazioni pubbliche non hanno mai fatto mancare il sostegno alle attività di disseminazione e consolidamento di una memoria condivisa vera e giusta di ciò che è stato. In particolare, i viaggi della memoria promossi dalle associazioni partigiane e degli istituti storici e musei ebraici e della resistenza hanno contribuito e contribuiscono ad una contestualizzazione dei dettagli crudi e terribili dell'Olocausto, necessaria per non dimenticare.

Tutto ciò si inserisce nell'attività di educazione alla memoria rivolta soprattutto ai più giovani, in collaborazione con gli istituti scolastici, un’attività che questa Assemblea legislativa ha promosso negli anni attraverso i percorsi partecipativi di cittadinanza attiva e l'ospitalità a progetti di tante classi di ogni ordine e grado.

L'Emilia-Romagna si è dimostrata attenta anche dal punto di vista normativo, dal momento che ha sancito il proprio impegno con legge regionale 29 ottobre 2008, n. 18, Memoria e responsabilità. Promozione e sostegno di iniziative per la memoria dei giusti; prevedendo studi e ricerche, ma anche bandi e convenzioni con diversi soggetti pubblici e privati e i relativi stanziamenti.

Sottolineo poi l’impegno di innovazione che musei e istituti della Resistenza e preposti alla memoria hanno dispiegato in questi anni per ampliare e qualificare l'offerta e coinvolgere le nuove generazioni attraverso l'utilizzo mirato delle tecnologie.

Sottolineo anche che, in base alla legge regionale del 27 giugno 2014, n. 6, Legge quadro per la parità e contro la discriminazione di genere, la Regione opera per la divulgazione del ruolo delle donne nella storia, della loro partecipazione alla nascita della Repubblica e alla Costituzione, ruolo peraltro oggetto di specifici progetti di valorizzazione presentati da associazioni partigiane femminili proprio in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione.

Con tali premesse, chiediamo alla Giunta, in previsione della definizione del bilancio, i cui aspetti salienti avremo modo di approfondire, di confermare gli stanziamenti regionali in essere e quelli ulteriori destinati a sostenere le iniziative di conoscenza, di viaggio e fruizione dei luoghi della memoria, non facendo mai mancare attenzione e promozione ai migliori progetti che gli istituti e le associazioni resistenziali riconosciute presentano in occasione – appunto – del settantesimo anniversario della Liberazione e della Giornata della Memoria.

Invitiamo dunque la Giunta a fare della memoria condivisa, come del resto è sempre stato, un vero e proprio obiettivo di legislatura, in quanto obiettivo coerente con i valori fondanti della nostra comunità regionale e nazionale, gli stessi contenuti nella Costituzione italiana volti alla prevenzione di qualsiasi fenomeno di intolleranza, discriminazione e prevaricazione.

Chiediamo dunque di arrivare all'approvazione di un aggiornamento organico della normativa regionale sulla memoria, in grado di realizzare politiche avanzate per la sua costante promozione sul territorio, per una più ampia partecipazione attiva delle donne e degli uomini che vivono in Emilia-Romagna all'evoluzione democratica del tessuto identitario, e per un’autentica integrazione delle persone e dei valori, prevedendo esplicitamente in questa normativa la mappatura completa dei luoghi e soggetti della memoria, la loro messa in rete, la loro valorizzazione culturale e turistica, perché anche di questo si tratta.

Sollecitiamo quindi a continuare la promozione pubblica di percorsi di cittadinanza attiva, consapevoli che un'educazione alla memoria rispettosa dei protagonisti maschili e femminili è la base di una convivenza civile più matura e rivolta al futuro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

La risoluzione che stiamo discutendo quest'oggi è chiaramente condivisibile, perché riteniamo assolutamente giusto ricordare ciò che è successo in passato, e ciò che stiamo facendo tutt'oggi discutendo questo documento a pochi giorni dal 27 gennaio, il giorno in cui si celebra ogni anno la Giornata della Memoria.

Nel documento si fa riferimento, in particolar modo nelle premesse, alla memoria degli orrori vissuti negli anni delle dittature, orrori che purtroppo pervadono tutt'oggi il mondo, a dimostrazione che evidentemente l'umanità non ha ancora imparato la lezione. Così come in passato, ancora oggi c'è gente che finge di non vedere. Certamente le immagini di Parigi, peraltro ricordate nella risoluzione, ci hanno impressionato perché quelle stragi hanno colpito il cuore dell'Europa, ma non dobbiamo dimenticare che il progetto dell'Isis, e in generale di tutto l'estremismo islamico, è proprio quello di colpire la nostra democrazia.

Pertanto, se il nostro impegno deve essere volto a tenere viva la memoria per impedire che gli errori del passato si ripetano, molta gente dovrebbe iniziare ad aprire gli occhi, soprattutto coloro che sbandierano tanto i valori della Resistenza, ma che oggi in molti casi fingono di non vedere il pericolo che sta correndo la nostra civiltà.

Chiudo questa parentesi per tornare al tema vero e proprio della risoluzione che, ripeto, è assolutamente condivisibile. Nella risoluzione si fa riferimento alla legge regionale 18/2008, una legge con cui la Regione si impegna a valorizzare la memoria degli uomini e delle donne che, con coraggio civico e responsabilità individuale, hanno operato contro ogni tentativo di genocidio e crimini contro l'umanità (questo dice testualmente la legge regionale). Per noi va benissimo, ma devo dire la verità: oltre alle dichiarazioni della Presidente fatte all'inizio della seduta, ci sarebbe piaciuto leggere qualche parola in più con riferimento a ciò che si andrà a ricordare domani, 10 febbraio, data in cui ogni anno si commemorano le vittime dei massacri della foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina terribile della nostra storia, troppe volte volutamente ignorata per questioni puramente politiche.

Venendo al dunque, poiché la legge regionale 18/2008 dice che le iniziative patrocinate e sostenute dalla Regione sono ricomprese nella definizione “memoria dei giusti”, e dato che saremo tutti d'accordo – almeno spero – sul fatto che non esistono perseguitati o morti giusti o meno giusti, ci piacerebbe sentire in futuro qualche parola in più, e magari vedere anche qualche risorsa destinata proprio al ricordo di queste persone, ai morti delle foibe. In futuro, la Lega Nord lavorerà proprio in questa direzione, magari per arrivare ad una legge regionale specifica e per integrare quella esistente.

Ribadisco che noi della Lega Nord voteremo convintamente a favore di questa risoluzione, ma il nostro impegno andrà nella direzione di ricordare di più le vittime che sono state citate all'inizio della seduta nel discorso della Presidente, anche se oltre alle parole servirebbe ben altro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Marchetti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente.

Vorrei aprire il mio intervento con il ricordo di Massimo Rendina, comandante partigiano, che è morto ieri. Era vicepresidente dell’ANPI, giornalista, con trascorsi lavorativi qui a Bologna. Partendo da questo ricordo, ci tengo a dire che io, come il mio collega Taruffi di SEL, e tanti altri, abbiamo sottoscritto questa risoluzione e siamo convinti nel sostenerla perché è una risoluzione che parte dalla Giornata della Memoria e ci parla molto del presente e ancora di più del futuro. La sosteniamo per motivi di ordine ideale, ma anche di ordine molto pratico e concreto.

Dal punto di vista ideale, io penso che la Shoah e la tragedia in cui il nazismo e il fascismo hanno trascinato l'Europa oltre settant'anni fa restino un monito forte ed indelebile per tutti, per tutti coloro che hanno l'onore e l'onere di sedere in assemblee democratiche come questa e come quelle dei nostri enti locali. Allo stesso tempo, credo restino un valore assoluto ed indiscutibile gli ideali di democrazia e antifascismo che hanno animato le forze alleate, hanno animato la Resistenza, molto forte nelle nostre terre, nelle nostre regioni del Centro e Nord d’Italia, e che sono alla base delle Costituzioni dei Paesi democratici d'Europa. Sono valori che, anche se hanno appunto questo forte radicamento e questo riconoscimento nei testi costituzionali, non vanno mai dati per scontati, come ci dimostrano tanti fatti recenti, e come ci dimostrano tante tesi bizzarre, che comunque sono state confutate.

Ed è qui che veniamo alla ragione pratica dell'importanza di questa risoluzione. Io credo che la Giunta regionale investendo in progetti di questo tipo vada nel senso di cui dicevamo all'inizio del nostro mandato, ossia la consapevolezza che la coscienza civile va sempre alimentata e sostenuta con progetti particolari, quali possono essere i viaggi della memoria. A tal proposito, parliamo di un metodo didattico che, tra l’altro, prevede di portare gli studenti fuori dalle scuole, fuori dalle aule per fare un'esperienza che sicuramente vale tanto, forse di più di quanto si può leggere in un libro di storia. Ma parliamo anche della coscienza civile di chi lavora all'organizzazione di questi viaggi. Spesso si tratta di giovani portati a ricercare e a spiegare ai loro coetanei, o poco più giovani di loro, queste esperienze. Anche questo sicuramente dà un valore in più a ciò che si va a conoscere.

Infine parliamo strettamente di educazione civica e di coscienza civile, perché questi cittadini che crescono vedendo questi valori sicuramente li porteranno nel comportamento di tutti giorni, quindi non solo rievocando ideali e valori importanti, ma comportandosi da cittadini rispettosi.

Di conseguenza, andando in questa direzione, credo che noi manteniamo quell'impegno che ci siamo dati all'inizio, cioè ricordare quanti non sono venuti a votare in queste consultazioni, e facciamo un passo avanti nel capire perché non sono venuti a votare, magari perché hanno visto meno chiaramente espressi certi valori, che devono conoscere e vedere applicati meglio.

Pertanto, credo sia importante sostenere questa risoluzione, che credo sia importante anche al fine di valorizzare il territorio. Perché se queste radici, che qui affonda la Resistenza, nei luoghi della memoria, hanno un valore ideale, hanno anche un valore concreto nel portare le persone a visitare luoghi che sono importanti non solo dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista del paesaggio, della natura, e sono tratti che si interconnettono nella formazione della gente, della popolazione di questi luoghi. Vi è quindi un valore molto concreto e pratico in più che mettendo a frutto e investendo su questo tipo di progetti noi possiamo dare al nostro territorio.

Per tutti questi motivi, credo sia importante sostenere ed approvare questa risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato con attenzione ed ho letto la risoluzione, che peraltro mi tocca personalmente, data la mia storia familiare: mio padre (se io sono qui) ha avuto la fortuna di tornare dalla guerra, dopo essere stato comandante partigiano. Pertanto, il fatto di riconoscere i luoghi della memoria ed avere risorse per portare nelle scuole, perché forse è da lì che bisogna partire, una formazione ed un’informazione su ciò che è stata la gioventù di alcuni dei nostri concittadini, che l'hanno spesa per la difesa della democrazia e della libertà, mi trova senz’altro favorevole.

Peraltro, segue perfettamente il contesto costituzionale, visto che la nostra Costituzione è dichiaratamente antifascista, e ci tengo a ribadirlo: antifascista. Ritengo altresì di prestare una certa attenzione al fatto che quando ci sono iniziative lodevoli come queste, a volte sfugge – come in alcuni casi in passato è capitato per altri contesti – la gestione delle risorse. In tal senso, vorrei chiedere all'Assemblea, in particolare ai firmatari di questa risoluzione, di prestare molta attenzione alle risorse che, essendo sempre scarse, vanno usate in modo oculato ed efficace.

Le scuole come bacino di formazione delle nuove menti, che in futuro devono fare parte attiva della nostra collettività, credo che sia un passo importante. Così come la valorizzazione – la consigliera Mori lo accennava – dei percorsi partigiani in forma turistica, se vogliamo, che non ritengo essere un’idea sbagliata, visto che peraltro la stavamo elaborando con alcuni amici appassionati della storia della Seconda guerra mondiale a Reggio Emilia, agganciando tali percorsi partigiani alle tipicità dei nostri terreni, dei nostri prodotti enogastronomici, creando quindi dei percorsi al tempo stesso turistici e formativi, rivolti cioè sia al turista straniero sia agli studenti.

In chiusura del mio intervento ci tengo a puntualizzare che bisogna prestare molta attenzione agli stanziamenti, facendo in modo che siano oculati, spesi bene ed efficacemente rispetto all'obiettivo che ci si propone. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato con molta attenzione il dibattito che si è sviluppato in quest'Aula, un dibattito che ogni anno ci coinvolge e ci commuove. Ci commuove perché di fronte a quello che è stato definito un orrore criminale non possiamo che avere quest’atteggiamento dell'animo.

Tuttavia, di fronte a questa che è stata definita giustamente una mozione che ha l’obiettivo di impedire che un domani vi siano ulteriori episodi di intolleranza e prevaricazione, ricordo a me stesso che se noi vogliamo difendere la verità da quest’orrore criminale, allora dobbiamo raccontarla tutta. E raccontare tutta la verità significa ampliare lo spettro di quelli che sono stati autentici criminali. Perché se è vero che il 27 gennaio 1945 si aprivano le porte dell'orrore, contemporaneamente si aprivano le porte dell'orrore anche nell'ex Unione Sovietica. Sono totalitarismi che noi dobbiamo condannare entrambi, sia il nazionalsocialismo sia il social-comunismo.

Noi dobbiamo avere il coraggio di questa presa di posizione, altrimenti rendiamo un servizio alla verità estremamente limitato. Con saggezza latina Virgilio diceva parce sepulto, cioè è inutile continuare ad odiare chi non c'è più. Se noi vogliamo arrivare alla pacificazione nazionale, dobbiamo ricordare anche gli orrori che avvennero – e ve ne furono molti – dall'altra parte, dalla parte di coloro che hanno combattuto – si dice in quest'Aula – dalla parte sbagliata.

Per quanto riguarda i luoghi della memoria, non sono d'accordo su un punto: la valorizzazione turistica. Si potrà dire quel che si vuole, che ci sono boschi e bellezze da tutelare, ma c'è un aspetto che, secondo me, non può essere digerito da un'Aula che abbia della memoria – fino a questo momento solo ad intermittenza, e mi auguro che vi sia qualcosa di più – una concezione più alta e più nobile.

Io credo che quest’aspetto andrebbe eliminato: non facciamo turismo dove vi sono stati degli eccidi, per rispetto nei confronti di coloro che non ci sono più, ma anche e soprattutto per rispetto nei confronti dei parenti delle vittime, delle persone che sono ancora in vita. Poi – per carità! – si può fare tutto, ma questo è un atto che, secondo me, non può trovare giustificazioni.

Venendo ai “figli di un dio minore”, coloro che militavano dall'altra parte, che avevano indossato una divisa, che si erano battuti – si diceva allora – per “cercar la bella morte” o “l’onore dell’Italia”, ragazzi che probabilmente hanno sbagliato, ma quanti, quanti familiari, quante persone, quanti sacerdoti sono stati uccisi? Noi non abbiamo dimenticato Rolando Rivi, seminarista, martire di 14 anni, ucciso barbaramente in un bosco ai confini tra Modena e Reggio Emilia. Né possiamo dimenticare gli altri sacerdoti. Così come non possiamo dimenticare i sette fratelli Pallotti, ammazzati nel Ferrarese. O le tante fosse comuni rinvenute dopo la guerra.

Gli americani, dopo la Guerra Civile del 1861, costruirono un cimitero, il Cimitero di Arlington, dove realizzarono una pace tra gli uni e gli altri, tra vincitori e sconfitti.

Io credo che se noi vogliamo riequilibrare la memoria, non possiamo dimenticare gli orrori, anche quelli commessi dal comunismo. In quest'Aula aleggia quasi il timore di utilizzare quel termine, ma sono orrori che ci sono stati e sono stati terribili, senza evocare la Cina di Mao o quello che è successo in Cambogia, in Vietnam, e che sta succedendo in Cina ancora in queste ore con le esecuzioni capitali.

Pertanto, vi prego, cerchiamo di avere equilibrio in queste cose, non possiamo mettere sullo stesso piano i vivi, ma almeno per i morti possiamo farlo, perché molti di questi ragazzi non avevano colpe.

Ebbene, ricordiamo le vittime, ricordiamo le vittime innocenti, ma ricordiamole tutte. La storia poi chiarirà, e la politica in parte l'ha già fatto, chi aveva ragione e chi aveva torto, ma ci sono ancora tante persone che non sanno nemmeno dove piangere un proprio caro. Io credo che noi dovremmo interrogarci su questo, ma soprattutto dovremmo ricordare che non tutta la Resistenza – ricordo Secchia – era finalizzata a portare libertà e democrazia: c’era qualcuno che voleva portare la dittatura in Italia.

Presidente, concludo ricordando che l'educazione alla memoria, com'è stato detto in quest'Aula, è anche e soprattutto educazione alla verità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Naturalmente confermo il voto a favore della risoluzione da parte del gruppo della Lega Nord. E visto che ci sono chiedo la votazione con il dispositivo elettronico. Per chiarimento chiedo se d’ora in poi è possibile farlo in fase di dichiarazione di voto per semplificare le cose, perché stando al regolamento dovrei farlo a discussione chiusa, ma in pochissimi istanti, per i quali ci vuole uno scatto da centometrista. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti, la sua richiesta è accolta. Pertanto, se nessun altro consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 103, a firma della consigliera Mori ed altri, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

39

Contrari

 

--

Astenuti

 

2

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 124

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare la criminalità organizzata sul territorio regionale, anche tramite il potenziamento della DIA, l'introduzione di norme circa gli appalti regionali, e l'istituzione di un apposito Osservatorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 157

Risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo ora alla discussione congiunta dell’oggetto 124, risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare la criminalità organizzata sul territorio regionale, anche tramite il potenziamento della DIA, l'introduzione di norme circa gli appalti regionali, e l'istituzione di un apposito Osservatorio regionale, a firma della consigliera Gibertoni, e dell’oggetto 157, risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata, a firma dei consiglieri Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri.

È aperta la discussione generale congiunta.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente.

Intervengo per illustrare brevemente la risoluzione che abbiamo depositato, ma anche per indicare i motivi per i quali voteremo contro la risoluzione depositata dal gruppo del Movimento 5 Stelle. Non per gli scopi, che sono, dovrebbero essere, e mi auguro siano, comuni in quest'Aula, ma semplicemente perché nella risoluzione del gruppo del Movimento 5 Stelle ci sono alcune frasi che per noi non sono accettabili.

Collega Gibertoni, la critica politica spesso ha pochi confini, però bisognerebbe almeno riconoscere l'oggettività di quanto è stato fatto nella precedente legislatura. Leggo, infatti, nella risoluzione della collega che in Emilia-Romagna le forze politiche, a differenza degli organi inquirenti, hanno da sempre negato negli ultimi tempi il fenomeno. Ora, farei vedere alla collega, anche fisicamente, l'ultimo rapporto che reca la firma di Libera congiuntamente a quella dell'Assemblea legislativa, il dossier 2013, dal titolo “Mosaico di mafie e antimafia. L'altra 'ndrangheta in Emilia Romagna”, dove sono indicate le gravi criticità di questo territorio. Collega, ci sono dei dossier ogni anno, ho portato anche quello dell'anno precedente.

Su questo tema c’è anche “Una Regione che dice no alle mafie. Consuntivo di mandato 2010-2014”, abbastanza grosso, da leggere eventualmente; ma c’è anche il “Rapporto 1994-2014 - Venti anni di politiche per la sicurezza e la polizia locale”. Ci sono le leggi che noi nella scorsa legislatura abbiamo discusso e approvato in quest'Aula.

Siccome sempre allo stesso paragrafo si lamenta che non si sarebbe fatto nulla nel settore degli appalti pubblici, del movimento terra, dell'autotrasporto eccetera, ricordo che la scorsa legislatura noi abbiamo approvato tre leggi per il contrasto alle infiltrazioni mafiose: una legge nel 2010 che si occupava proprio di appalti nell'edilizia pubblica e privata; una legge nel 2011, la legge n. 3/2011, una sorta di legge quadro per il contrasto alle infiltrazioni mafiose in questo territorio, dove, tra l'altro, proprio perché eravamo evidentemente inconsapevoli di questo fenomeno e proprio perché tendevamo a negare questo fenomeno, abbiamo istituito la giornata del 21 marzo in questa regione per il ricordo delle vittime delle mafie. Abbiamo deciso che la Regione potesse costituirsi parte civile nei processi contro le mafie e abbiamo stabilito sostanzialmente una serie di attività positive con quella legge, che consentono a tutti, soprattutto agli studenti, di prendere atto dell'esistenza di questo fenomeno, non di negarlo, di prendere atto dell'esistenza di questo fenomeno e di fare qualcosa ognuno tutti insieme. La legge n. 3/2011 è una legge che ha comportato decine e decine di accordi con enti locali, con le prefetture per il contrasto alle mafie, ha comportato contatti con oltre 20 mila studenti in questa regione e molti di questi studenti sono andati a fare un'esperienza nei campi di Libera. Parliamo del 2011. Ha comportato il fatto che abbiamo snellito le procedure burocratiche per l'assegnazione dei beni confiscati alle mafie. E questa legge che è stata presa come punto di riferimento dalle altre Regioni italiane, è l'unica legge regionale in Italia per il contrasto alle mafie che ha ricevuto un plauso dall'ONU, dall'ufficio dell'ONU che si occupa di contrasto alla criminalità organizzata e al traffico di droga. Questa legge ha ricevuto un plauso perché hanno ritenuto che sia una legge che è effettivamente utile per il contrasto alle mafie. Dopodiché abbiamo fatto un'altra legge nel 2014 che si occupa invece proprio di autotrasporto, di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell'autotrasporto e nel facchinaggio.

Si può fare di più? Certamente collega, tutti quanti possiamo fare di più. È necessario un maggiore coordinamento degli osservatori? Certo, e lo dobbiamo fare e lo faremo, però partiamo da quello che abbiamo fatto. Noi sappiamo che la Regione Emilia-Romagna non ha poteri di ordine pubblico, non può incidere su quelle che sono le indagini, ma certamente forse una mano l'abbiamo data anche noi perché il dossier del 2013 dice molte cose che nell'ordinanza dell'inchiesta Aemilia sono riportate, certamente forse qualcosina, un piccolo contributo l'abbiamo dato anche noi. Poi c'è sicuramente da fare di più, però dirci che non siamo consapevoli del problema dopo tutto quello che abbiamo fatto mi sembra quantomeno non rispondente alla realtà dei fatti. E se ci deve essere una maggiore consapevolezza del fenomeno, e certamente ci deve essere a tutti i livelli, ci deve essere anche in quest'Aula.

Abbiamo presentato la nostra risoluzione perché siamo assolutamente consapevoli che dobbiamo fare ancora di più e stiamo lavorando ad ulteriori proposte di legge con l'assessore Mezzetti che si occupa della delega sul tema della legalità. Noi crediamo che dobbiamo ancora rafforzare e coordinare maggiormente gli osservatori e gli strumenti esistenti in questa Regione. Crediamo, ed invitiamo la Giunta a farlo, che è necessario prevedere lo sviluppo e la realizzazione di un sistema integrato di dati e informazioni territoriali come strumento di analisi e pianificazione del territorio. Prevediamo di ampliare ancora il campo d'azione della legge n. 3/2011 al fine di renderla operativa anche nei casi di prevenzione e contrasto della corruzione. Pensiamo che sia necessario costituire una consulta dei rappresentanti istituzionali degli enti locali e degli organi territoriali dello Stato, delle organizzazioni e dell'associazionismo economico e sociale, nonché di singole personalità esperte in materia. Pensiamo che bisogna altresì rafforzare il sostegno ed il supporto agli enti locali e alle associazioni destinatarie dei beni confiscati.

Sono tutte cose che noi dobbiamo fare e le faremo e spero davvero che su questo siamo tutti quanti d'accordo perché noi consideriamo le infiltrazioni mafiose come una sorta di goccia d'inchiostro che cade su un foglio di carta assorbente: se non c'è un contrasto, quella goccia d'inchiostro si allarga e le ditte mafiose prendono il sopravvento sulle ditte sane perché poi è facile lavorare quando non si retribuiscono secondo il contratto collettivo nazionale i lavoratori, quando non si pagano i contributi, e può accadere che le ditte sane, perdendo gli appalti, ad un certo punto debbano chiudere e questa è la sconfitta dello Stato.

Questo è quello che noi dobbiamo cercare di fare, con i mezzi che abbiamo però, con i mezzi che abbiamo, senza illuderci che possiamo fare altro se non prevenzione in questa regione. Quella prevenzione dobbiamo continuare a farla, noi dobbiamo fare in modo che questa regione diventa una regione ostica, difficile per le organizzazioni criminali, dobbiamo fare in modo che quella carta assorbente diventi impermeabile, questo è quello che dobbiamo fare tutti insieme.

Per questi motivi voteremo questa risoluzione e auspico che questa risoluzione venga votata da tutti perché non ci sono differenze rispetto al contrasto alle infiltrazioni mafiose.

Dico solamente un'ultima cosa. Io sono stato relatore della legge n. 3/2011. Abbiamo fatto tante riunioni, ma quella legge l'abbiamo approvata in otto mesi. La scorsa legislatura abbiamo iniziato a lavorare immediatamente dopo l'insediamento del Consiglio regionale e in otto mesi abbiamo approvato quella legge che oggi è apprezzata anche da altri organismi a livello internazionale. L'abbiamo fatta con il massimo coinvolgimento. L'altra volta non siamo riusciti ad approvarla all'unanimità perché c'è stata, per una questione tecnica, l'astensione della Lega Nord, l'unico gruppo consiliare che non ha votato la legge per il contrasto alle infiltrazioni mafiose. Mi auguro invece che questa risoluzione sia approvata all'unanimità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Prima di tutto volevo fare un'osservazione sul merito delle procedure. Io come molti di voi sono nuovo di queste procedure, però ritengo abbastanza scandaloso che quando c'è una risoluzione in discussione ne venga depositata un'altra pochi minuti prima della discussione – tra l'altro, vediamo adesso, con un emendamento di un firmatario della risoluzione precedente, quindi viene anche emendata personalmente da chi prima aveva firmato l'altra risoluzione – su uno stesso argomento solo per poter bocciare giustificatamente una risoluzione di altri e poi approvare la propria, che in realtà è molto più morbida e si vede.

È per questo che come gruppo Lega Nord sicuramente voteremo a favore di quella del Movimento 5 Stelle e voteremo contrario a quella del PD, per un semplice motivo, che credo sia lo stesso per cui il PD e la maggioranza voglia bocciare quella del Movimento 5 Stelle: perché quella del Movimento 5 Stelle è concreta e pone qualcosa immediatamente, vuole fare qualcosa subito. Chiede di costituire subito un osservatorio regionale, non di programmare eventualmente l'ipotesi di fare un osservatorio regionale. Ci sono pochi giri di parole, si fanno le cose e si fanno per un semplice motivo: perché la politica ha tenuto gli occhi, se non chiusi, socchiusi. Il PD ha tenuto gli occhi socchiusi su tutto quello che è successo nei casi di 'ndrangheta fino ad oggi e questo non vuol dire essere complici, vuol dire semplicemente avere sottovalutato il problema.

È evidente, allora, che se il consigliere Mumolo dice che è brutta la frase "ha sempre negato negli ultimi tempi il fenomeno", però è vera, perché anche la vostra iscritta ex presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini ha dichiarato che più volte è venuta a dirvi del problema che aveva sulla provincia ed è stata ignorata dallo stesso PD, dallo stesso Bonaccini che oggi presiede questa Assemblea. Quindi, secondo me, se gli occhi non sono stati completamente chiusi, sono stati sicuramente socchiusi, o forse uno aperto e uno chiuso.

Soprattutto nel settore degli appalti pubblici si può fare molto di più, su questo concordo con l'emendamento appena arrivato del consigliere Taruffi. Ci si deve impegnare perché il criterio del massimo ribasso non sia l'unico possibile, perché con il massimo ribasso è evidente che si vada magari a risparmiare sui materiali, ma, perché no, anche sulla burocrazia e la burocrazia è vero che a volte è impegnativa, ma a volte invece garantisce della trasparenza che è assolutamente necessaria soprattutto negli appalti pubblici. Un esempio potrebbe essere l'iscrizione alla white list. Noi potremmo chiedere ai parlamentari – e noi sicuramente lo chiederemo, ma ci piacerebbe che venisse chiesto anche dai parlamentari del PD – che l'iscrizione alla white list sia prerogativa assoluta perché si possa partecipare ad un bando, e non che una volta vinto il bando si possano fare i controlli dopo, tra l'aggiudicazione del bando e l'inizio dei lavori, perché questa è una perdita di tempo. Addirittura adesso è stata cambiata la legge: entro trenta giorni il prefetto può richiedere un allungamento di altri quarantacinque giorni prima di rilasciare l'informativa antimafia. Queste sono delle burocrazie inutili, dei tempi inutili che non garantiscono la trasparenza all'interno dei bandi. Allora, perché no, proponiamolo ai nostri parlamentari oppure facciamo noi un progetto di legge per l'iscrizione alla white list obbligatoria per poter partecipare agli appalti.

Poi mi permetto di dire che nella risoluzione proposta dalla maggioranza vedo un po' di demagogia perché ricordiamo che a Reggio Emilia – io parlo sempre di Reggio Emilia perché forse è stato uno dei territori in cui si sono svolte le maggiori indagini – abbiamo un sindaco, il sindaco di Brescello Coffrini – lo conosceranno probabilmente i colleghi di Reggio Emilia – che ha fatto delle dichiarazioni su Grande Aracri, che abbiamo conosciuto un po' tutti grazie alla cronaca di questi giorni, che diceva che era una brava persona, che era una bella persona, che tutto sommato era una persona elegante e raffinata che si è sempre comportata bene sul territorio. Beh, adesso è raffinata in galera perché non è più raffinata sul territorio. Quando noi abbiamo chiesto già in campagna elettorale al Presidente Bonaccini, nel suo ruolo di segretario regionale del partito, di prendere le distanze, anzi, di chiedere immediatamente le dimissioni del sindaco Coffrini, le ha sempre negate, anzi, in realtà ha sempre tergiversato, non si è mai mosso. Ci sarebbe piaciuto vedere nella risoluzione di oggi un impegno anche in questo senso, perché se abbiamo un sindaco che tutela o che comunque ignora una realtà grave come quella dei Grande Aracri a Brescello, forse bisognerebbe partire da lì. Magari sarebbe un gesto solo di presa di posizione, però un gesto che fa capire qual è la distanza tra politica e malavita. Noi lo continueremo a chiedere e mi dispiace che il presidente non ci sia perché glielo avrei chiesto qua e gli avrei chiesto una risposta immediata, ma credo che lo possano fare anche gli altri colleghi reggiani del PD visto che qui ne abbiamo quattro del PD e uno di SEL, quindi magari anche loro potranno esprimere la loro posizione.

Noi, ribadisco, siamo assolutamente favorevoli alla risoluzione del Movimento 5 Stelle perché la vediamo concreta ed immediata, anzi, in realtà ci aspettavamo anche una richiesta di commissione d'inchiesta anche in questo campo e non è detto che magari si possa fare conseguentemente in una prossima seduta, perché se la commissione d'inchiesta abbiamo detto che va fatta per le cose particolari, d'eccezione ed urgenti, beh, questa direi che lo è, quindi sicuramente le parole che oggi ha detto il PD sulla commissione d'inchiesta bocciata per le emergenze ambientali dovrebbero trovare invece appoggio per una commissione d'inchiesta sulla 'ndrangheta.

In più c'è un altro punto che ci sarebbe piaciuto vedere in entrambe le risoluzioni: non si fa nessun accenno al legame che c'è con il tessuto industriale, con il tessuto cooperativo che sembra stia emergendo. Quindi bisogna stare attenti perché non c'è solo il pubblico, c'è anche il privato. La 'ndrangheta, abbiamo sentito prima le parole di Mumolo, non è infiltrata, è radicata sul territorio, l'abbiamo detto più volte e l'ha detto anche lo stesso PD con una presa d'atto importante, allora se è radicata non è radicata solo nel pubblico, anzi, forse è radicata ancora di più nel privato, quindi bisogna forse muoversi non solo nelle gare d'appalto, ma bisogna muoversi in comitati di garanzia anche per il privato, che facciano anche chiudere i rubinetti eventualmente per quelle aziende che si scoprono colluse con la 'ndrangheta, perché non è detto che ci si debba sempre passare sopra. La Regione Emilia-Romagna deve prendere da questa legislatura una posizione forte e deve assolutamente non solo dichiararsi contraria, ma deve anche esserlo nella pratica. Noi non ci esimeremo dal fare le nostre proposte e dal votare quelle che riteniamo corrette, come oggi quella del Movimento 5 Stelle, però è chiaro che la presa di posizione deve essere davvero forte e deve esserci anche da parte della maggioranza perché promettere e basta con impegni futuri, dicendo che forse faremo e tanti giri di parole non serve a nulla, serve della concretezza ora più che mai. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

Chiarisco all'Aula quanto dispone l'articolo 109 del Regolamento. Il Presidente può disporre a suo insindacabile giudizio che risoluzioni ed interpellanze relative ad argomenti identici o strettamente connessi siano abbinate e svolte contemporaneamente. È una prassi consolidata di quest'Aula che gli oggetti vengano abbinati nel corso dei lavori.

Annuncio che sono pervenuti degli emendamenti: l'emendamento 1 a firma del consigliere Taruffi che insiste sull'oggetto 157 e l'emendamento 2 a firma della consigliera Gibertoni che insiste sempre sull'oggetto 157. Faremo un dibattito a parte sugli emendamenti.

Proseguiamo con la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ho scoperto che in questa Assemblea abbiamo i massimi esperti dell'antimafia. Peccato che fuori da qua non sia uscito niente di quel dossier perché alcuni amministratori locali, a casa mia, a Reggio Emilia, ancora negano. Fino agli arresti negavano, dopo gli arresti no, sono diventati tutti esperti.

Coffrini, come accennava il collega Delmonte della Lega, è ancora al suo posto, ma ovviamente non è uno dei nostri, è uno del PD e quindi ci penseranno loro e valuteranno loro. Di certo politicamente non è un bel segno lasciare lì una persona che di un mafioso ha detto che è una bella persona, perché questo è, e che poi gli paga anche l'attrezzatura per fare una manifestazione pro domo sua: Coffrini ha fatto una manifestazione di "Cittadini liberi", figli del mafioso presenti, e sono saltate fuori le fatture da cui si è visto che il carro che portava la sua effigie, a sostegno e in solidarietà del sindaco attaccato dalla stampa, l'aveva pagato lui. Questo per dare un quadro dell'ipocrisia che io sto sentendo.

Quando si parla di infiltrazioni mafiose non si parla di lupara e coppola, si parla di cravatta, si parla di lauree, si parla di gente che parla tre lingue, non stiamo parlando del picciotto! Scusate, ma io mi scaldo, io questa roba qua non riesco veramente a concepirla! Questa qui non sarebbe una sovrapposizione di competenze con la Magistratura e facciamo che cosa, una consulta? Ma fate i nomi alla Magistratura, abbiate il coraggio di fare i nomi! Punto. Si aprano gli occhi e si dicano le cose come stanno! Io non riesco veramente a concepirlo il fatto che si siano tenuti chiusi gli occhi per vent'anni, perché le mafie sul nostro territorio non ci sono dal 2013, ci sono da vent'anni grazie al soggiorno obbligatorio e hanno avuto la possibilità di infiltrarsi con tutta calma e con tutta tranquillità, hanno fatto affari. Giù sparavano e qui pulivano i soldi.

Adesso si parla di acquistare il costruito invenduto che c'è sui territori. Io porto l'esperienza di Reggio Emilia, ma potremmo portare altri esempi, potremmo parlare di Parma eccetera. Adesso si parla di voler acquistare l'invenduto dai costruttori che hanno costruito grazie ai permessi dati in tutti questi anni. Non vendono niente, ma non hanno neanche voluto vendere perché lo scopo di quando certe associazioni costruiscono in maniera così spinta non è perché vogliono vendere appartamenti, ma è perché hanno soldi da ripulire, questo lo sanno anche i bambini, quindi di cosa stiamo parlando?! Noi stiamo chiedendo un osservatorio preciso che lavori sugli appalti, non solo sulle white list, che giustamente, come diceva Delmonte, dovrebbero essere fruibili, e una legge su questo il Movimento 5 Stelle la sta presentando a Roma, ma trova, guarda caso, ostruzione. Come mai? Certi nomi è meglio non farli? Io li faccio perché non è possibile pensare che questi hanno costruito senza il beneplacito dei politici locali che non vedevano e non sapevano, non capivano. L'ultima testimonianza è di Delrio che non sapeva neanche che Grande Aracri era calabrese. Ma stiamo scherzando?! Quindi, dicevo, abbiamo fatto costruire tanto e adesso andiamo a comprare per l'edilizia pubblica. Sarebbe una grande cosa perché l'edilizia pubblica, vista la crisi, oggi dovrebbe essere espansa, non ridotta come è successo negli ultimi anni. Bene, il problema è che andiamo a comprare un'edilizia che è in mano alla mafia, andiamo a finanziare la mafia. È notizia di pochi giorni fa che a Sorbolo sono stati sequestrati 40 appartamenti per un valore di 20 milioni. E la rete di aziende che li gestiva a chi faceva capo? A Nicolino Grande Aracri. E noi eravamo pronti ad andare a comprare l'invenduto anche lì, come sta succedendo a Reggio Emilia, dove si dialoga attraverso Fincasa con AIER?! AIER è l'Associazione imprenditori edili reggiani, ma non ce n'è uno di Reggio lì dentro e lo sanno tutti, alcuni di loro sono già stati fermati.

Allora, parliamoci chiaro: o abbiamo il coraggio di fare nomi e cognomi e di smetterla di fare retorica con documenti come questo... perché questo è retorica, questo non vale niente! Cosa facciamo, parliamo ancora, discutiamo invece di agire?! Agiamo, è ora di agire, diamoci un taglio, veramente, diamoci un taglio! Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Vediamo con soddisfazione che almeno di questi temi, che fino al 2011 erano parzialmente tabù, adesso sembra che siano accolti o perlomeno che se ne cominci a parlare. Ricordo che l'osservatorio non l'abbiamo chiesto soltanto con questo atto, ma il Movimento 5 Stelle lo chiede in Regione dal 2011. Mi dispiace che non sia citato nell'atto del PD, dove si parla solo di maggiore coordinazione tra gli osservatori locali che già ci sono. Segnalo però che il presidente Bonaccini ha speso parole pubblicamente in più occasioni parlando, appunto, di un osservatorio sulla legalità, cioè quello stesso osservatorio sulla legalità e contro le mafie richiesto già dal 2011 dal Movimento 5 Stelle e a cui all'epoca lo stesso Bonaccini e il PD votarono contro. Ora, se alcune nostre proposte vengono imitate è un segnale molto positivo, però dico che nel frattempo abbiamo perso quattro anni.

Di sottovalutazione e di negazione non ne parliamo solo noi, lo dice lo stesso PD nel momento in cui si accorge che questo fenomeno esiste, perché la stampa fino a dicembre parla dei famosi anticorpi che impedirebbero la collusione tra classe politica e mafie, classe politica che è quella membrana che dovrebbe essere l'ultimo ostacolo all'infiltrazione, e poi, in seguito ai 117 arresti, di colpo il PD dice: non parlate più di infiltrazioni, parlate di radicamento. Ma veramente un mese fa eravate voi a parlare di anticorpi saldi e un mese dopo invece ci insegnate il nuovo lessico da usare e parlate di radicamento. Molto bene, parliamo tutti di radicamento, ma allora dovreste essere voi come maggioranza di governo a parlare adesso anche di sradicamento. Quindi quali sono le misure che ci portano verso un concreto sradicamento? Noi ne abbiamo proposte tre: l'osservatorio non lo ritrovo purtroppo sull'atto del PD; anche sugli appalti siamo in forte ritardo e segnalo che con il pur lento avvio della fase della ricostruzione post sisma è ovvio che l'attenzione deve essere massima e non soltanto l'attenzione, ma ci vuole anche maggiore coraggio nella legislazione. Riguardando la legge n. 3/2011 penso che ci siano proprio delle parole che andrebbero modificate; si parla, ad esempio, ad un certo punto, di "valutazione di adozione di misure contro la criminalità" invece che, ad esempio, semplicemente di "adozione" o "applicazione", perché occorre applicare subito le misure.

Noi abbiamo anche presentato un emendamento. So che il dibattito sugli emendamenti ci sarà dopo, però visto che ci hanno già segnalato che verrà accettato, certamente valuteremo un voto positivo, che però vediamo come un inizio di dibattito concreto da completare poi con successivi atti.

Faccio un altro parallelo. Come dicevo questa mattina a proposito della commissione d'inchiesta sull'ambiente, qui in Regione Emilia-Romagna non abbiamo dimostrato di saper gestire le emergenze, allo stesso modo succede con la criminalità, anche su questo stiamo lavorando soltanto sull'emergenza, quindi o si prende atto di questo senza dire che lo si sapeva da tanto tempo perché ci sono le iniziative di formazione che lo testimoniano... certamente ci sarà stata una consapevolezza individuale e ottime iniziative di formazione per alunni, studenti e via dicendo, però parlano i fatti a questo punto, parlano i 117 arresti, non so cos'altro dire.

Sulla DIA, quindi, abbiamo presentato un emendamento, ci dispiace ancora di dover segnalare il ritardo di quattro anni e insistiamo sulla necessità di centralizzare le informazioni che vengono dai vari osservatori locali in un osservatorio regionale, che dal presidente Bonaccini è stato appoggiato sulla stampa ma evidentemente non negli atti, al cui interno vengano nominati dei tecnici, siamo d'accordo, non cariche politiche, visto che si era parlato proprio della Masini come membro di questo osservatorio; lì invece abbiamo bisogno di tecnici che siano in grado di analizzare ed elaborare il problema e poi di dare indirizzi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Il tema è evidentemente un tema che deve essere affrontato, deve essere percepito come un problema di carattere nazionale perché è evidente che quello delle infiltrazioni mafiose e malavitose è un tema che dobbiamo considerare come una priorità per il Governo a tutti i livelli. È per questo – ma sugli emendamenti ho capito che torneremo dopo – che è necessario anche impegnarsi per modificare la legge nazionale, ad esempio, per quanto riguarda il ribasso sugli appalti.

Io però volevo segnalare per quanto riguarda questa Regione, al di là delle parole che ha speso il consigliere Mumolo che ovviamente condivido e sottoscrivo, che questa Giunta annovera un assessorato specifico in materia con una delega specifica, che è un fatto nuovo che va sottolineato con forza perché evidentemente è la dimostrazione plastica, tangibile e concreta che su quei temi, su quegli aspetti c'è la consapevolezza che si debba tenere alta l'attenzione e lavorare con grande attenzione. Non solo, ma in questa Regione nessuno mi pare, come invece è successo ad esempio in Lombardia, ha mai convintamente negato che non ci fossero infiltrazioni o che non ci fosse il problema delle infiltrazioni mafiose come invece è successo a qualche assessore lombardo della Lega Nord qualche anno fa, che poi ha fatto la fine che conosciamo. Allo stesso modo – lo dico con pacatezza, senza nessun intento polemico, ma giusto per ristabilire un po' alcuni aspetti che ogni tanto tendiamo a dimenticare anche nel dibattito tra di noi – ricordo agli amici del Movimento 5 Stelle che non è stato qualche leader politico del centrosinistra a sostenere fino a qualche anno fa che la mafia aveva una propria morale, è stato Beppe Grillo quando è andato in Sicilia. Quindi ora ricevere osservazioni su che cosa si fa, su che cosa non si fa, sulla volontà di fare o di non fare da formazioni politiche che hanno anche questi aspetti è un po' stravagante.

Stando al merito, la risoluzione non fa altro che ribadire la volontà di lavorare con impegno su questo versante, consapevoli dei rischi che anche la nostra regione corre e anche dei problemi che deve affrontare. Sul lavoro della Magistratura bisogna sempre tenere distinti gli aspetti perché c'è una tendenza un po' strana, secondo me, da parte della politica a sostituirsi alla Magistratura, vale a dire che noi abbiamo strumenti con i quali dobbiamo parare la realtà e la Magistratura fa il suo corso. Va da sé che evidentemente un percorso giudiziario iniziato qualche anno fa mi sarà consentito di pensare che non sia stato completamente scollegato dagli atti che intanto questa Regione e la precedente Giunta, nella precedente legislatura, stava assumendo con le leggi che venivano approvate da quest'Aula. Voglio dire che il collegamento tra lavoro giudiziario e lavoro politico per alcuni aspetti è un collegamento che evidentemente sta nella realtà di quello che è successo, ma noi non possiamo pensare di sostituirci alla Magistratura. Lo dico perché spesso in quest'Aula qualcuno interviene come se fosse un pubblico ministero che accusa questo o quell'altro. Noi dobbiamo essere assolutamente intransigenti negli atti che facciamo, dobbiamo essere assolutamente intransigenti nel verificare che quegli atti diano risultati, poi chiaramente c'è la Magistratura che fa il proprio corso. Le due cose insieme portano risultati, l'inversione del rapporto non porta risultati. Ovviamente questo lo dico a beneficio di tutti.

Sull'emendamento tornerò dopo, però riconosciamoci anche reciprocamente alcuni aspetti. Il fatto che in questa Giunta ci sia un assessorato specifico in materia è un segnale politico che io credo nessuno di noi possa trascurare.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Riprendo parole non mie che ho letto ieri nell'intervento di Gratteri, il procuratore aggiunto a Reggio Calabria, che ha detto su un noto quotidiano locale, su Repubblica, si è limitato a dire questo: "ricordo ai politici di ogni schieramento che la lotta alla mafia non può avere nessuna connotazione ideologica o politica, deve unire e non dividere". Parto da qua e parto proprio da qua perché è ovvio che questa cosa può essere letta in modo diverso a seconda di chi la legge e di come la si legge, però impostare una risoluzione su un tema come questo in quel modo ha un solo scopo: dire che alcuni non hanno fatto niente e che altri sono pronti a fare tutto, e io credo che non sia una cosa corretta, che non ci aiuti a fare quella cosa che il procuratore aggiunto di Reggio Calabria ci ha chiesto di fare, cioè di non dividerci in modo ideologico su una questione di questo genere perché la lotta alla mafia ci deve unire e non ci deve dividere.

Lo dico perché se nella nostra risoluzione abbiamo voluto inserire una serie di cose fatte, è perché quelle cose sono sotto gli occhi di tutti. Allora uno può dire anche in questa Sala che non sono sufficienti e trova sicuramente da parte della maggioranza, da parte del Partito Democratico, la capacità di dire che, sì, non sono abbastanza, ma partire dal fatto che non si sia fatto niente, che addirittura in determinate fasi si sia attuato il meccanismo del negazionismo rischia di portare quest'Aula a discutere solo di una contrapposizione tra voi e gli altri, tra noi e qualcun altro e non è l'obiettivo che ha il Partito Democratico.

Aggiungo una considerazione di carattere culturale. Gli interventi che sono stati elencati all'interno della risoluzione, che non sto neanche a riprendere perché li potete leggere, e che hanno attraversato tutta la legislatura precedente ma anche un pezzo di quella ancora precedente e le cose che sono state fatte in diverse amministrazioni della nostra regione hanno avuto un obiettivo importante che è stato quello di far sì che ci fosse una riflessione culturale anche nella nostra regione su un fenomeno che era sconosciuto a questa regione, ma non sconosciuto solo alle istituzioni, solo ai politici, ma a tutto il sistema e quindi tutto il sistema deve prendere misura, come si suol dire, su questo fenomeno e avere la capacità di affrontarlo anche con strumenti nuovi. È questo l'obiettivo delle cose che in modo concreto vengono scritte anche all'interno di questa risoluzione, con la voglia anche di raccogliere emendamenti e sollecitazioni che arrivano da altri gruppi, perché, ripeto, non è nella nostra idea volerci dividere su un tema così importante come quello della lotta alla mafia.

Aggiungo che noi siamo istituzioni, siamo consiglieri regionali, siamo in un'Aula che è una delle Aule probabilmente più importanti dell'intero Paese considerando il ruolo e la forza della Regione Emilia-Romagna in questo Paese, e io credo che quando qualcuno qua dentro si alza e dice: "bisogna fare i nomi" ha ragione, ma qui non siamo al bar. Quando qualcuno conosce qualcosa o sa qualcosa, va nei luoghi deputati, fa i nomi, porta prove e tutto ciò che è connesso a quei nomi e giustamente fa partire un'indagine e fa partire un'azione di repressione nei confronti di fatti criminosi o che abbiano la percezione di fatti criminosi. Spetterà poi alla Magistratura fare tutti i passaggi che deve fare. Lo dico perché altrimenti diventa facile iniziare a dire: quel politico ha detto... quel politico ha fatto... quello è andato a pranzo con quello... quello è andato a cena con quell'altro..., perché siccome è una cosa nuova anche dal punto di vista del modo in cui si presenta culturalmente – su questo ha ragione il consigliere Sassi, su questo ha ragione, si presentano in modo diverso, non nel modo in cui li vediamo in televisione, e bisognerà rifare anche tutta la filmografia sul modo in cui si presenta la mafia oggi perché è cambiato il modo con cui lo fa – allora, attenzione, perché rischia di essercene per tutti e finiamo per metterci a discutere di chi ha salutato chi.

Io credo che il tema sia più profondo, dobbiamo avere la forza in quest'Aula di affrontarlo con quel grado di profondità che questa istituzione merita e credo che su questo ci siano le condizioni per lavorare anche congiuntamente in questa legislatura. Lo dico perché la presentazione del programma di Bonaccini che c'è stata qualche settimana fa ha messo al centro il tema della legalità e della lotta alla mafia, basta andare a vedere gli atti sia di campagna elettorale che quelli prodotti all'interno di questa istituzione, e non è che l'ha fatto dietro una risposta a quello che era successo a Reggio Emilia perché l'ha fatto prima, perché c'è nella testa di chi vuole governare questa regione la necessità di riappropriarci di un primato che questa regione ha sempre avuto, cioè quello di essere stata, lo ha detto anche il Presidente della Repubblica, una terra molto spesso immune da questo tipo di contaminazioni, ma siccome adesso non è più immune nessuno e dobbiamo avere la forza di riconoscere che non lo siamo, e mi pare molto chiaro che questa forza ce l'hanno tutti, e di mettere in campo le risposte adeguate, credo che questa sia la sede per provare a farlo anche insieme. Questa è la volontà che ha il Partito Democratico e che ha provato a mettere nero su bianco su quella risoluzione, ma essendo una risoluzione, a questa dovranno seguire fatti come quelli già elencati molto bene da Bonaccini e dalla sua Giunta nella fase di presentazione del programma e come quelli che credo ognuno di noi vuole raggiungere perché abbiamo tutti a cuore il bene di questa regione e il bene di questa regione passa anche per la capacità di creare un tessuto che faccia della legalità un modo di vivere, un modo di essere, perché così sono gli emiliano-romagnoli e così come emiliano-romagnoli vogliamo continuare ad essere.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Proprio perché siamo in un'Aula e dovremmo occuparci di dare, in questo caso con una risoluzione, un indirizzo all'amministrazione di governo, io mi sarei aspettato un atteggiamento diverso. Se passa l'idea, la prassi che ogni volta che l'opposizione fa una proposta, la maggioranza arriva con una risoluzione fatta al momento per elogiarsi... Che poi deve anche emendare, con un emendamento che, tra l'altro, condivido pienamente, quello, cioè, che prevede di andare ad evitare gli appalti al massimo ribasso. Ma noi suggeriamo anche l'opportunità di fare appalti a chilometro zero, che da soli comunque non sono uno strumento sufficiente, però di fatto è sempre un qualcosa in più che si potrebbe andare ad introdurre tramite una legge regionale, peraltro, come ricordato prima, discussa nella precedente legislatura. Qui ho il comunicato in cui venivano bocciati gli emendamenti presentati dal precedente gruppo della Lega Nord proprio nel 2011 e proprio sul tema appalti, per fare una legge – cito le parole di allora del gruppo della Lega Nord di allora – dove ci sono finanziamenti ad associazioni, dove ci sono i convegni, ci sono i seminari, ci sono dei libriccini verdi, che tra l'altro è un bel colore, però questo non è sufficiente, io credo, a fare di questa legge uno strumento che possa andare a contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose.

Gli strumenti adatti invece ci sono. Per quanto riguarda le Forze dell'ordine è ovvio che sono di competenza statale e governativa. Invece dov'è che noi possiamo veramente agire? Proprio sul tema appalti, perché abbiamo capito che è lì che va a premere pressantemente la mafia ed è lì che noi possiamo effettivamente cercare di mettere dei paletti. È stato fatto in passato e nessuno dice il contrario, però abbiamo visto anche il caso recente della ricostruzione post terremoto: tantissime ordinanze, tantissime iniziative, white list, tante proposte che hanno sicuramente messo tanta burocrazia davanti ai cittadini e alla possibilità di avere i contributi per le imprese e che di fatto non sono state sufficienti ad ostacolare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose.

Quindi io capisco, giustamente qua dentro è ovvio che dovremo cercare almeno su certi temi di limitare la battaglia politica, però è anche vero che è difficile farlo perché qui si fa politica e il Movimento 5 Stelle giustamente fa una proposta, a mio avviso, tra l'altro, condivisibile, perché comunque gli impegni sono sempre impegni, quindi non è che la Giunta il giorno dopo deve stare sull'attenti a mettere avanti queste proposte; le può elaborare, se ne può anche tornare a discutere e si possono anche valutare delle alternative, però sono impegni che secondo me possono essere tranquillamente essere presi in considerazione anche dalla maggioranza.

Se c'era un problema su una riga che dà fastidio, io credo che da parte del Movimento 5 Stelle non ci sarebbe stata nessuna difficoltà magari a cancellarla o ad integrarla con qualche riga in cui si parla di libriccini verdi scritti ad hoc per parlare del fenomeno mafioso in Emilia-Romagna.

Parliamoci chiaro, questo modus operandi per quanto mi riguarda è assolutamente inaccettabile, cioè che adesso si arrivi qua e si dica: "la loro risoluzione è brutta perché vogliono mettere la bandierina sul tema della mafia", quando, da quello che dice il capogruppo del PD, ce la vogliono mettere loro invece la bandierina. Allora se la questione è politica, mi dispiace, ma non ci stiamo. Se la questione è fare proposte serie sul tema delle infiltrazioni mafiose, allora possiamo anche ragionare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

In conclusione di dibattito generale ha chiesto di intervenire l'assessore Mezzetti. Ne ha facoltà.

 

MEZZETTI, assessore: Grazie, presidente. Grazie, consiglieri. Credo che faccia bene l'Assemblea a ragionare e a riflettere su queste risoluzioni. Nel frattempo come Giunta abbiamo già cominciato a lavorare e stiamo già approntando alcuni provvedimenti che porteremo all'attenzione dell'Aula nelle prossime settimane. Credo anche, come è stato richiamato da più di un consigliere, dal capogruppo del PD e ora anche dal consigliere della Lega, che noi su un tema così delicato e così sensibile faremmo un errore se ci dividessimo, se ci dividessimo soprattutto sulla base del tentativo di chi rilancia, di chi fa il più uno, di chi è più bravo, chi l'ha detto da più tempo. Su questo, per anzianità anagrafica, per anzianità di servizio, potrei rivendicare – e me lo può riconoscere anche un consigliere dell'opposizione come Enrico Aimi – che io già nel 1996, da allora dirigente politico, denunciai, ahimè, davvero con molta solitudine, l'infiltrazione nel nostro territorio, nel Modenese, delle organizzazioni criminali, e devo dire che un po' più giovane di me è Stefano Bonaccini, che insieme a me (allora militavamo nello stesso gruppo dirigente) sostenne sempre questa posizione e mai fu tra quelli che negavano o facevano finta che il problema non esistesse. Fu da allora che alcuni in Regione e nelle amministrazioni anche provinciali e comunali cominciarono a ragionare di questo, tant'è vero che il primo rapporto "Città sicure", che si occupa delle infiltrazioni criminali e della criminalità organizzata nel nostro territorio regionale, data il 1997, rapporto curato dal Professor Enzo Ciconte.

Dicevo che dobbiamo agire con serietà e rigore, evitando – questo lo dico come consiglio proprio perché da tempo mi occupo del tema – di cadere anche noi nella trappola per cui poi, nella foga della polemica e della vis polemica politica, dipingiamo uno scenario più grave e più preoccupante; non sono certo io a nascondere questo fenomeno, ma non dipingiamolo e non fotografiamolo come uno scenario in cui tutto è mafia, perché quando tutto è mafia, ricordatevi, niente è mafia. Noi dobbiamo rifuggire da questo rischio e da questo pericolo e avere una capacità analitica molto seria, molto rigorosa, molto approfondita, che ci porti a superare le insufficienze anche di questi anni. Io l'ho detto tante volte e sono il primo anche ad ammetterlo, devo ammetterlo perché io sono stato tra quelli che più volte si è lamentato dell'insufficienza dell'attenzione.

Diceva bene il consigliere Sassi, per tanti anni ci ha ingannato lo stereotipo del mafioso, che immaginavano si presentasse con la coppola e con la lupara in spalla, mentre da anni è diventata molto più insidiosa, molto più perniciosa, molto più subdola la capacità di penetrazione della mafia nel mondo dell'economia. Se andate a vedere le 1377 pagine dell'ordinanza giudiziaria, c'è un capitolo che è il carosello della frode, vi dimostra come la frode sull'IVA avveniva attraverso un carosello di imprese di carattere nazionale ed internazionale, di Spa, per riuscire ad aggirare i pagamenti dell'IVA, con una capacità molto elevata dal punto di vista finanziario, economico, informatico dell'organizzazione criminale. Quindi noi dobbiamo avere la capacità di superare quello stereotipo e io credo che questa inchiesta un merito su tutti lo abbia: ha il merito di avere fotografato una situazione nella sua complessità ed articolazione e di averla sbattuta in faccia alla società emiliano-romagnola. Credo che dal giorno dopo la pubblicazione di questa inchiesta e delle notizie giudiziarie, nessuno, amministratore, imprenditore, tecnico amministrativo di un comune, potrà dire: "ma io non immaginavo... io non sapevo... non potevo immaginare...", cosa dietro la quale molto spesso ci si nascondeva. Credo che adesso questo non sarà più ammissibile per nessuno, a nessuno sarà più concesso ignorare, essere ignorante. Questa inchiesta ha questo merito.

Noi adesso dobbiamo agire su questo solco, sapendo che le competenze di una Regione non sono competenze né inquirenti, né giudiziarie, non lo sono per una Regione, né per un ente locale, sapendo che una commissione d'inchiesta si istituisce sulla base di una particolare legislazione, così come la figura di un'authority, che in questo caso noi non possiamo applicare perché non rientra nelle nostre competenze. Fra l'altro – mi sia concesso di dirlo con una battuta, ma non è polemica – ormai l'inchiesta l'abbiamo, non abbiamo bisogno di fare una commissione d'inchiesta, ci sono 1377 pagine, basta leggerle e capiremmo molto. Noi cosa possiamo fare? Non abbiamo neanche una competenza giudiziaria, scimmiotteremmo una cosa che già c'è. Andiamo a leggerci quell'inchiesta piuttosto, approfondiamo quella e cerchiamo di intervenire sulle indicazioni che ci dà quell'inchiesta. E credo anche di poter aggiungere che non ci si ferma neanche lì perché quell'inchiesta ci dà il quadro e la fotografia della penetrazione della 'ndrangheta e delle 'ndrine nel nostro territorio, ma non dimentichiamoci che nel nostro territorio ci sono anche i Casalesi, la camorra, che occupa pezzi del nostro territorio, e ci sono, aggiungo, anche mafie straniere nel nostro territorio, in particolare lungo la Romagna, e abbiamo bisogno di approfondire ulteriormente lo studio e l'analisi del nostro territorio, cosa che vogliamo fare e dovremo fare.

La competenza della Regione deve essere quella di stringere al massimo le maglie attraverso le quali si può infiltrare l'attività economica criminosa delle organizzazioni criminali. Noi abbiamo adottato già alcune misure in corrispondenza dei territori colpiti dal sisma. Se andiamo a vedere, il grado di penetrazione c'è stato soprattutto nelle prime settimane, quando la Regione agiva in assenza di norme. Il sisma ci ha colpito in un momento in cui c'era un vuoto normativo. Pensate che non esisteva neanche la nuova legge sulla Protezione civile, abbiamo dovuto riorganizzare la Protezione civile e dotarci di norme nell'arco di pochissime settimane. In quelle prime settimane, però, da quando quei mafiosi della 'ndrangheta ridevano anche loro come quelli dell'Aquila ignominiosamente al telefono, in quelle prime settimane c'è stato il momento più alto della loro infiltrazione. Poi le maglie si sono strette, ma non evidentemente a sufficienza.

Poi ci sono imprenditori anche locali. Noi possiamo anche fare appalti a chilometro zero, ma Bianchini non era a chilometri duecento, era a chilometro zerissimo, perché purtroppo, fra l'altro, abbiamo dovuto assistere anche ad un altro fenomeno della penetrazione criminale attraverso una diversa attività di usura da quella che tradizionalmente abbiamo visto. In un momento di crisi economica in cui le banche hanno stretto i cordoni del credito, chi aveva denaro cash lo ha prestato ai nostri imprenditori non avendo l'interesse di farsi tornare indietro del denaro perché, nel momento in cui i nostri imprenditori non riuscivano a restituirlo, hanno dovuto cedere la loro impresa e magari sono stati lasciati anche al loro posto perché erano dei prestanome che davano la possibilità al mafioso di coprirsi dietro al prestanome locale che manteneva la titolarità dell'impresa, ma la proprietà azionaria diventava di altri. Quindi abbiamo diverse cose da dover analizzare.

Noi dobbiamo stringere ulteriormente quelle maglie che abbiamo adottato, dobbiamo intensificare l'uso di banche dati, l'incrocio tra banche dati, che si istituisce con protocolli d'intesa con diversi oggetti, e dobbiamo ampliare la possibilità di accesso alle banche dati. Aggiungo che dobbiamo stipulare presto anche protocolli d'intesa con il PRA (Pubblico registro automobilistico) e con l'Agenzia delle Entrate per implementare le banche dati che già abbiamo e avere la capacità di connettere queste banche dati. È qui l'osservatorio, che non dobbiamo istituire perché la legge già lo prevede, l'osservatorio deve diventare questo: il luogo in cui noi abbiamo la capacità di mettere insieme i tecnici e le banche dati, incrociarli ed avere la capacità in tempo reale di avere una lettura di qualunque segnale dovessimo avere nel nostro territorio. Ad esempio quando dico Pubblico registro automobilistico vuol dire che se su un territorio, un sindaco, un amministratore, un cittadino vede un camion che fa movimento terra che è sospetto, basta prendere il numero di targa, comunicarlo alla banca dati e sapere dalla banca dati del Pubblico registro automobilistico a quale ditta appartiene quel camion, dove opera quella ditta, se ha un trascorso sospetto, incrociando questo dato con tutte le altre nostre banche dati che abbiamo. Questo lo dobbiamo fare e lo dobbiamo fare in fretta, presto.

La consulta che viene proposta, ma sulla quale stiamo già lavorando, è invece il luogo in cui mettiamo fisicamente insieme i soggetti e gli attori sociali ed istituzionali locali e dello Stato, le organizzazioni economiche, sindacali, sociali che operano sul territorio e che in questo modo comunicano fra loro. Il ritardo che molto spesso abbiamo avuto in questi vent'anni non è stato solo un ritardo nelle istituzioni. Chi opera nel campo lo sa. Noi abbiamo tardato perché per vent'anni in questa regione molti reati di carattere associativo mafioso non venivano rubricati sotto il reato di associazione mafiosa, ma sotto il reato comune, quindi non scattava l'indicazione nei confronti della DDA e quindi non scattava un'indagine per mafia e quei reati venivano rubricati sotto reati comuni non avendo la capacità di connetterli fra loro, di fare una connessione e legare con un filo rosso la capacità di lettura e di interpretazione di quello che avveniva nel nostro territorio. Questo è un altro dei meriti di questa inchiesta e dell'attività fatta da quando si è istituita, su pressione anche di questa Regione, la DDA e la DIA nella nostra regione, questo bisogna ricordarlo. Noi abbiamo fatto un'attività forse sicuramente non sufficiente se oggi è questa la fotografia, ma intensa anche da questo punto di vista. Oggi si citano i ragazzi di Cortocircuito che a Reggio Emilia hanno fatto quel video, ma quel progetto di Cortocircuito è stato finanziato dalla Regione, dalla legge n. 3/2011, così come altri 93 progetti, per 2 milioni di euro in questi anni. Ma evidentemente tutto ciò non è stato sufficiente.

Credo che il modello che abbiamo adottato sulle aree del sisma dobbiamo assumerlo ed estenderlo in tutta la regione, e mi riferisco al GICER, al gruppo interforze che abbiamo istituito nelle aree del terremoto, al gruppo interforze che serve a controllare il territorio. Probabilmente abbiamo bisogno di un GICER per tutta la regione, non soltanto per le aree del sisma. Dell'incrocio tra le banche dati, di una banca unica centrale che incrocia i dati, abbiamo bisogno per tutti gli appalti di tutta la regione. Poi dobbiamo agire nei confronti dello Stato nazionale perché modifichi la legge n. 160 sul massimo ribasso. Noi questo possiamo applicarlo su quelli che sono i nostri appalti della Regione, ma ormai, forse non lo sapete, da tre anni abbiamo i capitoli degli investimenti azzerati, di grandi appalti della Regione non ce ne sono più, quindi, volendo, possiamo agire solo su cinque o sei appalti in tutta la regione. Poi dobbiamo fare i protocolli d'intesa con i comuni, con le prefetture. Noi avevamo già da tempo un elenco delle aziende benemerite, che, vi ricordo, ha permesso a questa Regione già di segnalare nell'ottobre dello scorso anno la ditta Bianchini alle autorità giudiziarie, la indicammo noi, perché l'incrocio della lista delle aziende benemerite, che si fa sulla base di una serie di criteri, con quella della white list già ci aveva consentito di vedere che c'era qualcosa di sospetto. Quindi noi dobbiamo assumere e rafforzare questo corpus di strumenti e anche di elementi legislativi che abbiamo e diffonderlo naturalmente su tutto il territorio della regione.

È ovvio che tutti gli strumenti normativi che ci possiamo dare sono importanti, le leggi ci possono aiutare, le autorità giudiziaria vanno assecondate, vanno aiutate e sostenute nel lavoro che stanno facendo, ma poi c'è un tema, che è l'etica della responsabilità individuale e l'etica della responsabilità delle imprese, perché c'è tutto il sistema dei subappalti, nel quale, in quel mare magnum, sfugge l'intero complesso di quello che può avvenire. L'azienda e l'impresa che assume l'appalto deve sapere, quando subappalta i suoi lavori, che se li subappalta ad un'azienda che magari gli fa prezzi minori ma è sospetta, presto a tardi l'azienda madre finirà per essere risucchiata ed inglobata. L'ho detto polemicamente su una rivista e lo ribadisco: più che tanti convegni sulla responsabilità etica dell'impresa ci sarebbe bisogno di comportamenti ed azioni di tutte le imprese, di qualunque tipo di impresa, che davvero abbiano la capacità di rappresentare questa etica d'impresa anche nell'affidare i lavori in subappalto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Mezzetti.

Dichiaro chiuso il dibattito generale sulle risoluzioni congiunte n. 124 e n. 157.

Apro il dibattito generale sull'emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi, che insiste sull'oggetto 157 e sull'emendamento 2, a firma della consigliera Gibertoni, che insiste sempre sull'oggetto 157. I consiglieri hanno cinque minuti a disposizione per intervenire.

La parola al consigliere Taruffi per illustrare l'emendamento presentato.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. L'emendamento mira a sostituire il terzultimo paragrafo laddove si dice "la costituzione di un comitato scientifico e di un'autority che supportino la Regione nelle sue funzioni in materia" con "ad intervenire nei confronti del Governo nazionale per cancellare le norme che regolano il criterio del massimo ribasso per l'assegnazione degli appalti pubblici" proprio sulla scorta di quanto diceva adesso anche l'assessore Mezzetti. Questo è l'emendamento che presento.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Se non ci sono altri interventi in dibattito generale sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Aspettavo di intervenire perché c'è un emendamento presentato anche dalla collega Gibertoni, ma in ogni caso, anche se non è stato presentato, questo emendamento è molto chiaro. Rispetto ai due emendamenti io esprimo il parere favorevole del gruppo del Partito Democratico, quindi li accogliamo tutti e due. Accogliamo l'emendamento del consigliere Taruffi perché crediamo anche noi che quello sia uno dei problemi, cioè l'assegnazione degli appalti pubblici al massimo ribasso. In questa Regione, dove è stato possibile, abbiamo sempre preferito gli appalti pubblici con offerta economicamente conveniente. Ci sono delle cose che la Regione Emilia-Romagna non può fare perché riguardano norme di carattere nazionale e quindi va benissimo questa sollecitazione, cioè l'invito alla Giunta ad intervenire nei confronti del Governo nazionale, perché solo cambiando questa norma gli appalti non saranno più al massimo ribasso, ma saranno valutati con un'offerta economicamente conveniente e quindi valutando tutta una serie di altri requisiti che le ditte devono avere per potersi aggiudicare un appalto.

Esprimiamo parere favorevole anche per l'emendamento del Movimento 5 Stelle, in cui si impegna la Giunta a "intervenire presso le sedi governative competenti per chiedere il potenziamento in termini numerici della Sezione operativa della DIA presente in Emilia-Romagna". Faccio presente che se noi abbiamo una DIA in Emilia-Romagna si deve forse anche a questa Regione perché l'abbiamo chiesto con forza noi diverse volte al Governo nazionale e faccio anche presente che la volta scorsa abbiamo depositato una serie di risoluzioni proprio in relazione anche alla composizione numerica della DIA chiedendo di implementare la DIA in questa regione, quindi a maggior ragione questo emendamento lo riteniamo utile, assolutamente utile, nello spirito che dicevo prima, quello di cercare di approvare insieme, tutti quanti insieme, questa risoluzione, con i limiti che può avere, per carità, però lo spirito è quello di comunque tutti insieme provare a fare qualcosa in più. Gli emendamenti, quindi, sono tutti e due approvati.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Dichiaro chiuso, se non ci sono altri iscritti, il dibattito generale sugli emendamenti. Apro le dichiarazioni di voto congiunte sulle due risoluzioni e i due emendamenti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Ribadisco la posizione del nostro gruppo. Per noi la risoluzione del Movimento 5 Stelle di per sé sarebbe completa e porterebbe ad uno sblocco delle attività, quindi noi sicuramente voteremo a favore della risoluzione presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle. Riteniamo invece completamente superflua la risoluzione n. 157 con i relativi emendamenti e quindi ci asterremo nelle successive tre votazioni perché per noi la risoluzione del Movimento 5 Stelle, ripeto, è completa per l'indirizzo che dovrebbe prendere la maggioranza e la Giunta nelle prossime settimane.

Chiediamo il voto elettronico per tutte e quattro le votazioni.

 

(interruzione del presidente Bonaccini)

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Avrei preferito votare soltanto la nostra risoluzione perché ci sembra fatta meglio. Voteremo a favore della nostra risoluzione e voteremo a favore anche della risoluzione del PD, che troviamo incompleta, morbida, come abbiamo detto, e anche contraddittoria dal punto di vista delle dinamiche interne, perché si fa sempre il cappello dicendo che questo tema non ci deve dividere, ma poi votate contro la nostra risoluzione e ne fate un'altra. Noi invece nei fatti dimostriamo che non vogliamo che questo tema ci divida e quindi votiamo a favore di entrambe le risoluzioni e di entrambi gli emendamenti.

Rispetto a quanto detto dall'assessore Mezzetti mi permetto di dire che io non ci credo tanto alla storia della coppola, al fatto che credevamo tutti fino a ieri che erano come venivano rappresentati nei film e non li abbiamo riconosciuti perché non avevano la coppola e non avevano l'accento marcato, mi sembra davvero poco plausibile, stiamo parlando della regione Emilia-Romagna, di un territorio che fa parte a pieno titolo dell'Occidente moderno. Mi sembrano quelle frasi che vengono dette nei Consigli comunali in Emilia, penso a quello di Modena in cui l'ex assessore all'ambiente ci diceva: "non vi lamentate voi del Movimento 5 Stelle che noi investiamo tanto in inceneritori, perché non investiamo nelle discariche visto che su quelle investe la mafia, mentre tutto il resto è pulito!" Insomma, è molto difficile credere a questa storia, dà veramente l'idea che ci si stia aggrappando un po' a delle scuse, che nel dibattito politico si possono consentire, ma poi le ricadute nel concreto sono 117 arresti, elicotteri nel cielo e altri che ne vedremo.

Per quanto riguarda invece le proposte, sono molto contenta che si parli di consulta, che si parli di banche dati, che si parli anche di una premialità alle aziende etiche, perché sono esattamente le stesse parole che utilizzò il Movimento 5 Stelle nel 2011 e furono le proposte che il Movimento 5 Stelle propose come emendamenti alla legge n. 3/2011 e alle quali il PD votò contro, su alcune cose specificando però che non votava contro perché era contrario nei fatti, ma perché di lì a poco avrebbe presentato delle sue norme, non so quali normative sugli appalti eccetera, poi però non si è ancora visto effettivamente protocollato niente.

Ribadisco la necessità di un osservatorio regionale, perché è vero che la banca dati è fondamentale soprattutto quando è in dialogo bidirezionale con le prefetture, però poi tutti questi dati incrociati, questi dati aggiornati è molto importante anche vedere chi li va a leggere, chi li va ad analizzare, ad elaborare per trarre degli indirizzi.

Per quanto riguarda i tavoli, sono molto importanti anche i tavoli; penso, come diceva l'assessore Mezzetti, a tavoli di confronto fatti di cariche politiche, però anche qui stiamo parlando di tavoli dove non è specificato bene che ci siano dei tecnici in grado di elaborare questi dati. Ho sentito di cariche politiche, ho sentito di organismi economici ed è anche banale dire che se avessimo fatto un tavolo, fino all'anno scorso, con organismi economici e costruttori e avessimo invitato Bianchini, lui avrebbe detto: "stiamo benissimo, non c'è nessun problema a San Felice", quindi attenzione a queste cose.

Votiamo con grande convinzione la risoluzione del Movimento 5 Stelle e ringraziamo la Lega per questo appoggio che in qualche modo ci sembra che effettivamente riconosca che quando un atto è considerato un lavoro ben fatto non ci dovrebbero essere delle opposizioni di primogenitura o cose di questo tipo. Votiamo a favore meno convintamente dell'altra risoluzione.

Proporremo nei prossimi giorni l'istituzione di una commissione speciale antimafia come c'è già in Lombardia, quindi non di una commissione d'inchiesta, ma di una commissione in seno all'Assemblea legislativa, su cui speriamo di avere il voto a favore del PD.

Votiamo a favore di tutte e due le risoluzioni e a favore di tutti e due gli emendamenti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questo dibattito perché reputo davvero utile ogni opinione. Siccome sono stato relatore della legge n. 3/2011 ricordo semplicemente una cosa. Si è detto dell'atteggiamento della Lega nella scorsa legislatura rispetto a questa legge. È successo semplicemente questo, lo dico per amore di verità e perché anche in questa Aula è giusto che si sappia cosa è accaduto quella volta: dopo otto mesi di discussione, di dibattiti, di udienze conoscitive in cui abbiamo invitato tutto il mondo produttivo, la prefettura, la magistratura, i sindacati di polizia, senza che la Lega dicesse alcunché, anzi, normalmente i consiglieri che erano presenti approvavano il lavoro che stavamo facendo, la Lega presentò i suoi emendamenti il giorno in cui ci siamo riuniti in questo Consiglio per votare la legge e siccome alcuni emendamenti presentavano questioni dal mio punto di vista importanti, io dissi in Aula (e potete andare a vedere ciò che è accaduto), io dissi in Aula: però in questo momento accettare quegli emendamenti e quindi stravolgere la legge vuol dire tornare in Commissione e in questo momento noi riteniamo più importante votare la legge. Per questo la Lega si astenne e noi votammo per non tornare in Commissione, ma alcune delle sollecitazioni che la Lega ci diede quel giorno, con quegli emendamenti, noi le abbiamo sviluppate, tant'è che poi è arrivata la legge sulle infiltrazioni mafiose nel trasporto e facchinaggio.

Il consigliere Delmonte diceva che è più concreta la risoluzione del Movimento 5 Stelle perché c'è la previsione dell'osservatorio regionale. Faccio presente che anche nella nostra risoluzione ci sono due punti che sono praticamente la stessa cosa di un osservatorio regionale, perché, come diceva prima l'assessore, si parla di maggiore coordinamento degli osservatori che ci sono e della fruibilità delle banche dati gestite da tutte le istituzioni e soprattutto della costituzione di una consulta dei rappresentanti istituzionali degli enti locali, quindi i sindaci, e degli organi territoriali dello Stato, quindi la Prefettura, delle organizzazioni e dell'associazionismo economico e sociale, quindi tutte le parti sociali, nonché di singole personalità esperte della materia, e sarà quello il punto, il fulcro della nostra attività e funzionerà sostanzialmente come deve funzionare un osservatorio.

Io fino all'ultimo spererei che ci fosse un voto comune e davvero rivolgo un grande apprezzamento per la posizione del Movimento 5 Stelle, che pur non condividendo alcune parti della risoluzione, però su questo tema ha deciso di votare a favore.

Anche sulla questione delle altre proposte che si possono fare dobbiamo tenere sempre presenti quelle che sono le possibilità che noi abbiamo in Regione. Ad esempio noi non possiamo rendere obbligatoria l'iscrizione alla white list e non possiamo, semplicemente perché non è di nostra competenza, decidere sulla legge nazionale sugli appalti. Noi possiamo sollecitare, ecco perché ho colto la sollecitazione del consigliere Taruffi, noi, certo, possiamo sollecitare il Governo a muoversi in questa direzione, però non possiamo farlo direttamente noi, non possiamo fare questo perché, appunto, c'è una gerarchia e non possiamo intervenire su norme di carattere nazionale.

Per il momento mi fermo qui. Ringrazio davvero tutti coloro che sono intervenuti e continuo a sperare che la posizione della Lega in questi pochi minuti possa cambiare, pure con le critiche che sono rivolte a questa risoluzione, critiche politiche, critiche di merito, però in uno spirito comune di lotta a fenomeni che ormai conosciamo già da tempo purtroppo. È per questo che mi sono permesso di consegnare quel libro, che è soltanto una relazione, un dossier del 2013 che si intitola L'altra 'ndrangheta in Emilia-Romagna, al collega Delmonte, perché magari è appena arrivato e non lo aveva perché è abbastanza recente. È soltanto questo lo spirito, su questa battaglia cerchiamo di essere uniti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto. Apriamo la fase delle votazioni.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 124, a firma della consigliera Gibertoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

43

 

 

Favorevoli

 

15

Contrari

 

28

Astenuti

 

--

La risoluzione è respinta.

Prima di mettere ai voti l'emendamento 1 del consigliere Taruffi e l'emendamento 2 della consigliera Gibertoni, chiedo al consigliere Mumolo se è d'accordo di metterli in votazione. Consigliere Mumolo, a lei la parola.

 

MUMOLO: Sì, certo, presidente, ho già anticipato che per quanto ci riguarda voteremo favorevolmente a tutti e due gli emendamenti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi, che insiste sull'oggetto 157, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l'esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

44

 

 

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

10

L'emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 2, a firma della consigliera Gibertoni, che insiste sull'oggetto 157, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

44

 

 

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

L'emendamento 2 è approvato.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 157, così come emendata, a firma dei consiglieri Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Votanti

44

 

 

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

10

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 56

Risoluzione per impegnare la Giunta a disporre una moratoria per bloccare interventi edilizi volti alla realizzazione di edifici a destinazione religiosa non siti in aree a tal fine destinate, a prevedere il rilascio delle relative autorizzazioni nel pieno rispetto delle varie norme regionali e nazionali, sospendendo inoltre, se non rispettate le garanzie previste dalle disposizioni urbanistiche e dai principi costituzionali, la realizzazione di luoghi di culto. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 55

Risoluzione per impegnare la Giunta a elaborare un progetto di legge al fine di prevedere controlli, nelle moschee e nei centri culturali islamici, volti ad evitare attività incitanti all'odio religioso, culturale, politico e la propaganda politica estremista, a consentire alla cittadinanza di esprimersi democraticamente circa la costruzione di tali luoghi di culto, chiedendo inoltre una moratoria al Governo circa la costruzione degli stessi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): È aperta la discussione generale congiunta sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. La presente risoluzione origina da una grave discriminazione che è compiuta ai danni della religione cattolica, la quale si trova oggi in un'oggettiva posizione di disparità rispetto alla confessione di matrice islamica, la quale, per la connivenza e la pelosa simpatia che alcune amministrazioni dimostrano nei confronti di quella stessa confessione, si trova a poter realizzare luoghi di culto esclusivamente laddove sussiste una destinazione urbanistica di natura R "Attrezzatura religiosa", mentre invece i vari luoghi di culto che afferiscono alla religione islamica sono consentiti a prescindere dalla conformità urbanistica dei territori che li accolgono. Questo evidentemente perché qualcuno che vuole sempre essere più realista del re intende la libertà di religione come un "fate quello che volete", invece la libertà di religione, come recita la nostra Costituzione – a cui altrettanto pelosamente tutti si appellano quando gli è comodo salvo poi dimenticarla quando invece viene non comodo – la nostra Costituzione con chiarezza afferma un principio enunciato all'articolo 8 secondo il quale i rapporti che devono essere disciplinati tra le confessioni che non siano quella cattolica... non sono io, ma i Padri costituenti, quelli eletti nel 1948, dopo il fascismo, che dicono che la religione cattolica deve avere una corsia, disciplinata dall'articolo 7, mentre le altre confessioni devono organizzarsi secondo statuti.

Cosa significa che devono organizzarsi secondo statuti? Non che se c'è un'associazione non riconosciuta ai sensi dell'articolo 36 del Codice civile, questa, se vuole, può aprire una moschea, no, funziona che ci deve essere tutta una disciplina interna, deve esistere tutta una disciplina di rapporti concordatari che consenta allo Stato italiano di individuare una relazione – uso un parolone riferito alla religione islamica – istituzionale che disciplini, per l'appunto, le modalità di svolgimento della libertà di culto. Diversamente capita, come capita a Bologna, che un giorno trovi una rosticceria e il giorno dopo trovi una moschea, che è quello che è esattamente successo in via Libia, oppure che trovi un garage e il giorno dopo trovi una moschea, che è esattamente quello che è successo in via Nicolò dall'Arca, oppure che trovi un magazzino per lo stoccaggio di mobili rotti e poi ci trovi una moschea, che è quello che succede nella zona del Lazzaretto.

Questo non è concepibile perché intorno alle cautele che il nostro ordinamento adotta nell'individuazione dei luoghi deputati allo svolgimento delle attività religiose... rispetto alle quali il nostro Stato è certamente laico come è giusto che sia, ma laico, non ateo, sono cose diverse. C'è un bellissimo scritto di monsignor Vecchi che spiega che un conto è la laicità, un conto è il laicismo – che, aggiungo io, prelude l'ateismo – e il nostro Stato è laico, quindi non interviene in merito alla qualità della religione, che sarebbe evidentemente una bestemmia, ma interviene rispetto alle parità di condizioni – parità – il che comporta che non si può dire: "c'è un'emergenza, questi islamici, poverini, dove li facciamo pregare? Lì facciamo una moschea". Non è consentito, perché servono individuazioni urbanistiche compatibili rispetto agli strumenti generali che il nostro ordinamento... la legge n. 20 (su cui chiediamo, tra l'altro, di intervenire, abbiamo fatto una proposta di legge a riguardo) individua le aree entro cui si può, con un intervento ad hoc, edificare un luogo di culto e se non c'è questo, non è che tu puoi creare una moschea qui perché un giorno era un'aula e adesso diventa una moschea.

È ovvio che dietro a tutto ciò vi è un ragionamento, che non spero che qualcuno colga, ma proviamo lo stesso a prospettarlo. La religione islamica è una religione che ha dentro la sua cultura dei DNA pericolosi, e mi assumo la responsabilità di quello che dico. Certi eventi che stanno capitando in giro per il mondo non possono trovarci né indifferenti, né laici, né atei, né impreparati. Dobbiamo adottare quelle cautele che ci permettono, nel momento in cui viene a realizzarsi un edificio, un intervento urbanistico, di sapere chi lo promuove, con quali fondi intende farlo, quali finalità intende svolgere, quali sono gli elementi di rappresentatività. Ci viene detto: "ma gli islamici devono avere un loro luogo di culto", sì, ma chi rappresenta colui che promuove un intervento? Il rischio è che solo coloro che hanno la possibilità di avere i fondi, tipo i Fratelli Musulmani, che hanno più disponibilità in termini di risorse economiche, avendo, appunto, queste potenzialità, promuovono la realizzazione di un intervento edilizio anche importante e poi evidentemente la comunità islamica si rivolge a loro, in quanto sono gli unici che possono farlo, anche se magari non sono moderati, ammesso e non concesso che esista una moderazione rilevante in quell'ambito religioso. E allora se si vuole davvero favorire il dialogo e la capacità di questo Islam moderato affinché riesca sempre con maggiore forza ad affermarsi, ma fino ad oggi c'è poca roba, noi dobbiamo comunque consentire a chi ha la possibilità di edificare una parità di condizione, cosa che i nostri Padri costituenti avevano immaginato nella redazione di quel famigerato articolo 8 di cui parlavo prima.

La cosa che a me sorprende è che le sinistre abbiano creato il problema favorendo l'immigrazione incontrollata e l'ingresso incontrollato di persone nel nostro territorio e poi abbiano l'arroganza intellettuale di venirci a dire come risolvere il problema, che è una cosa che in una nazione normale non sarebbe consentita, perché non solo abbiamo consentito l'accesso di decine e decine di migliaia di persone senza controllo alcuno, ma poi arriva il Ministro degli esteri di turno, che se non sbaglio adesso è Gentiloni, che dice: "ma c'è il rischio di infiltrazioni", che è una cosa che anche nella prima sezione giovanile del nostro movimento viene affermata ormai da tempo. Però uno può dire: "sì, però, Bignami, non è che tutti gli islamici siano dei tagliagole", no, ma io noto che tutti i tagliagole sono islamici e non so se questa è una cosa che fa piacere, e lo dico con tutta la responsabilità del caso, perché o iniziamo a dire con chiarezza che quei gesti efferati vengono compiuti da chi appartiene a quella religione e da chi pone i presupposti per violare quei principi di laicità dello Stato che noi invece intendiamo difendere, oppure continuiamo con l'ipocrisia pelosa, che francamente deve cessare.

Partendo da un dato di natura normativa regionale, perché è evidente che non possiamo pretendere noi la redazione degli statuti che l'articolo 8 della Costituzione fissa come indispensabili per la creazione di relazioni istituzionali, in attesa che ciò venga fatto, credo che la Regione possa adottare una moratoria utile a bloccare la realizzazione di quegli interventi, cosa che tra l'altro opera, sennò si attuerebbe una profonda discriminazione, per qualsiasi intervento urbanistico rispetto al quale scattino le misure di salvaguardia e quindi anche in questo caso noi chiediamo che gli interventi finalizzati alla realizzazione di edifici di culto, di qualsiasi tipo, che siano della religione cattolica, protestante, indù, musulmana, siano comunque compatibili con gli strumenti urbanistici del territorio, cosa che è già ma solo per la religione cattolica e per le altre religioni che abbiamo stipulato degli statuti in relazione all'articolo 8 di cui prima. Non solo. Analogamente chiediamo che, sempre per la stessa ragione di parità – non chiediamo discriminazione, chiediamo parità – tutte le misure che diversamente non sono compatibili con questi strumenti urbanistici vengano poste in misure di salvaguardia esattamente come dice la legge regionale n. 20.

Qual è la difficoltà? Che in realtà, come dicevo prima, c'è qualcuno che sta favorendo l'insediarsi e il radicarsi di queste religioni senza tenere conto del dettato della nostra Costituzione, che è un po' più lungimirante di chi oggi consente, con interventi urbanistici e con permessi ai titoli abilitativi vari, il radicarsi di questi luoghi di culto. Perché dico "luoghi di culto" con un tono un po' perplesso? Perché poi vengono realizzate delle foresterie, perché poi vengono realizzati dei momenti di accoglienza che non sono disciplinati, non sono controllati, non sono verificati e rispetto a cui c'è una soluzione ibrida per cui da un lato sono religioni e quindi non possono essere sottoposte al controllo, anzi, se queste cose sono compatibili con la loro religione, non possono neanche essere opinate; pensiamo allo sgozzamento degli agnelli, che se lo facciamo noi ovviamente ci salta addosso chiunque, prime fra tutti le famose associazioni animaliste, mentre se lo fanno loro è compatibile ed è possibile farlo. Tutto ciò per noi non è evidentemente condivisibile né ricevibile. Riteniamo con questa proposta e con questa risoluzione di poter porre rimedio ad una grave discriminazione in danno alle altre confessioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Ringrazio lei e ringrazio il capogruppo Bignami perché ci avete consentito di discutere insieme questa risoluzione, che sicuramente, sulla traccia di quelle di Forza Italia, ne condivide lo spirito propositivo e in parte anche l'impegno, quindi ci sembra una semplificazione dei lavori d'Aula portare insieme (tra l'altro sono protocollate al n. 55 e al n. 56, quindi praticamente sono state presentate insieme) queste due risoluzioni.

Vorrei illustrare la nostra ai colleghi. Crediamo di essere di fronte ad un fenomeno, quello dello spostamento, per non chiamarla invasione, dai Paesi islamici verso i Paesi occidentali; allo stesso tempo ci troviamo ad una tensione di rapporti tra gruppi estremisti presenti nei Paesi islamici... attenzione, non voglio citare direttamente la religione, pur essendo fortemente collusa con la loro cultura, ma in parte vale anche per la nostra cultura rispetto alla religione cattolica, anche se forse tendiamo a scordarcelo. Però nei Paesi di cultura islamica ci sono, come sappiamo, situazioni di guerra, situazioni di conflitto; abbiamo assistito in questi anni ad attentati fatti anche sul suolo occidentale, fatti anche sul suolo europeo, di cui l'ultimo quello di Parigi. Sappiamo che i nostri cittadini oggi sono particolarmente in difficoltà nei rapporti con questa cultura, lo vediamo quando viene proposto di costruire una moschea. Ad esempio domenica siamo stati a raccogliere firme a Castelfranco Emilia dove si propone di costruire una moschea di 900 metri quadrati, un vero e proprio luogo di culto, con una variazione urbanistica che va a cambiare la destinazione d'uso di un terreno destinato ad attività produttive, che producono anche introiti per il Comune, con un'attività sicuramente lecita, garantita dalla Costituzione, ma non produttiva. Una variante del genere i cittadini tendono ad avere qualche difficoltà ad accettarla. Ecco perché arrivano alcune nostre proposte in questa direzione.

Cosa possiamo fare per andare a limitare un impatto che deve essere in qualche modo preso in considerazione? Perché comunque l'incidenza di questa conflittualità, a volte anche vere e proprie incompatibilità tra i valori e la cultura orientale, islamica nello specifico, e la nostra cultura occidentale, che portano a scoppi di tensione, a problematiche reali, all'insicurezza anche per i nostri cittadini, devono trovare una forma di contrasto oltre che di attenzione da parte di chi ha il ruolo di governo in questo, quindi da parte della Regione, ma anche dello Stato. Sì, abbiamo politiche rivolte verso l'immigrazione, in generale particolarmente molli, particolarmente pronte ad accogliere, anche da questo punto di vista comunque si va a favorire quella che è un'immigrazione che, nel bene, sì, porta qui famiglie che lavorano onestamente, che non hanno problemi a pagare le tasse, ma che rimangono profondamente legate alla loro cultura di origine, che cercano di importarla qui da noi e molte volte si crea dall'insieme A quel sottoinsieme B che non è parte di A, ma è un sottoinsieme dentro le nostre città, una città nella città. Io vengo da Sassuolo e me ne sono accorto abbastanza bene. Braida era un quartiere su tutti i giornali, dopo che abbiamo governato noi per cinque anni bene o male oggi di Braida non se ne parla più, quindi, insomma, anche lì c'è un po' una questione di volontà politica, se si vuole fare qualcosa la si può fare. Nel peggiore dei casi questo tipo di immigrazione porta qualche pazzoide fondamentalista, o zelante religioso, chiamatelo come vi pare, che arriva qui con il mitra e con qualche bomba e pensa di attaccare quelli che considera gli infedeli colpendoli con danni particolarmente gravi, come l'uccisione di persone con attentati in punti sensibili, o come abbiamo visto a Parigi, verso chi a loro avviso, secondo la loro interpretazione della libertà di espressione, offende la loro religione.

Mi voglio allacciare ad un altro discorso che faceva prima Bignami. Effettivamente noi abbiamo una pluralità e continuano a crescere sul territorio dell'Emilia-Romagna centri culturali così chiamati – ripeto, lo so perché ne ho avuta esperienza diretta nella nostra città quando eravamo in maggioranza – centri culturali in cui, dal nome e un po' da quelli che sono gli enti gestori, quindi associazioni, si pensa si faccia attività culturale, magari legata al mondo islamico, magari legata alla religione islamica, ma comunque un'attività culturale. Invece questi luoghi vengono solitamente utilizzati proprio per fare attività di preghiera. Questo crea una vacatio legis nel senso che abbiamo strutture non adeguate alla preghiera, che non sono servite da infrastrutture, spesso incastrate, come diceva prima il capogruppo di Forza Italia, in qualche garage, in qualche luogo non idoneo, senza le uscite di sicurezza. Poi se un nostro cittadino prova ad aprire un'attività e non ha qualcosa in regola sappiamo quello che succede. Allora dobbiamo in qualche modo sollecitare le nostre amministrazioni affinché vadano a fare controlli in questi che sono centri culturali ma che in realtà sono luoghi di preghiera, controlli che devono essere volti a capire se lì viene fatta attività di preghiera. Noi abbiamo vinto fino in Consiglio di Stato ricorrendo contro un'associazione che utilizzava in malo modo, in modo non previsto un garage. Dobbiamo fare in modo che ci siano realtà che siano in regola con quelli che sono i nostri criteri urbanistici. Chiediamo alla Regione di dotarsi di una legge regionale che vada a limitare l'insediamento di luoghi di culto di questo tipo e che chiaramente tutto venga fatto rispettando la Costituzione e le leggi nazionali vigenti.

Vediamo che la Lombardia si è mossa, questa nostra risoluzione è partita di pari passo con la legge che è stata appena approvata in Lombardia e quindi le possibilità, come dicevo prima, ci sono, forse manca la volontà. Con questa risoluzione vogliamo capirlo.

Chiediamo di fornire i comuni dei dovuti strumenti, ma anche di consentire ai cittadini di esprimersi prima dell'insediamento di questi luoghi di culto proprio perché vanno a cozzare con quella che è la vita quotidiana che genera quegli attriti di cui parlavo precedentemente, è il discorso della città dentro la città che facevo prima. La legge regionale n. 3/2010, all'articolo 4, comma 1, dice proprio che "i cittadini singoli o in associazione possono inoltrare istanze e petizioni agli organi della Regione o degli enti locali competenti per la conoscenza e l'informazione sulle scelte che riguardano i relativi territori o questioni di particolare rilevanza sociale o culturale di loro interesse". Non ci sono solamente i referendum, che, posso capire, a livello comunale sono brigosi e anche costosi; esiste anche la possibilità di fare sondaggi o di fare petizioni. Noi nella nostra raccolta firme su Castelfranco, ad esempio, come gruppo Lega, ma l'abbiamo fatto noi perché non l'ha fatto l'amministrazione, chiediamo se uno è favorevole o contrario; c'è anche chi dichiara di essere favorevole, non ci sono solo i contrari, però è giusto andare ad indagare a livello di cittadini se la presenza di un luogo di culto di questo tipo possa andare ad incidere sulle loro vite e quindi se venga in qualche modo accolto.

Chiediamo anche noi di farsi portavoce, perché non siamo sicuri che questo lo possa fare la Regione, presso il Governo affinché si chieda una moratoria per quanto riguarda i luoghi di culto islamici almeno fino a che, da un lato, come ricordava prima il collega Bignami, non vengono stabiliti gli accordi tra la religione islamica e lo Stato italiano come vale per tutte le altre religioni che comunque sono presenti nei nostri comuni e che comunque non hanno mai prodotto situazioni del tipo qualcuno che esce fuori da un tempio buddista con un mitra in mano, questo non lo abbiamo mai visto e i templi buddisti ci sono e sono presenti sul nostro territorio. Chiediamo, inoltre, che la moratoria prosegua fino a che non venga adottata una legge regionale, cui facevo riferimento prima, che possa andare a dotare i comuni di strumenti maggiori per controllare il proliferare di questi luoghi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Le risoluzioni presentate presentano dei profili di illegittimità costituzionale che sono già stati rilevati ed evidenziati dalla Corte costituzionale con le sentenze n. 195 del 1993 e n. 346 del 2002. La legge regionale n. 20/1992 della Regione Lombardia "Norme per la realizzazione di edifici di culto ed attrezzature religiose" prescriveva per le confessioni religiose non cattoliche quale requisito di ammissibilità ai benefici della legge la sussistenza della previa intesa con lo Stato ai sensi dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione. Ugualmente disponeva la legge n. 29/1988 dell'Abruzzo.

Con riguardo alla legge dell'Abruzzo la Corte costituzionale aveva affermato che "l'individuazione delle aree destinate ai luoghi di culto e alle attrezzature per servizi religiosi ha l'effetto di rendere concretamene possibile e comunque di facilitare le attività di culto, che rappresentano un'estrinsecazione del diritto fondamentale ed inviolabile della libertà religiosa espressamente enunciata nell'articolo 19 della Costituzione".

Con riguardo alla legge n. 20 della Lombardia la Corte costituzionale, con la sentenza n. 346 del 2002, ha ribadito i principi affermati nella precedente sentenza che avevano condotto a dichiarare l'incostituzionalità della legge. Cito dalla sentenza: "tale ragione di incostituzionalità trova applicazione anche nel presente giudizio. Le intese di cui all'articolo 8, terzo comma, sono, infatti, lo strumento previsto dalla Costituzione per la regolazione dei rapporti delle confessioni religiose con lo Stato per gli aspetti che si collegano alla specificità delle singole confessioni o che richiedono deroghe al diritto comune. Non sono e non possono essere invece una condizione imposta dai poteri pubblici alle confessioni per usufruire della libertà di organizzazione e di azione, loro garantita dal primo e dal secondo comma dello stesso articolo 8, né per usufruire di norme di favore riguardanti le confessioni religiose. In questa prospettiva tutte le confessioni religiose sono idonee a rappresentare gli interessi religiosi dei loro appartenenti. L'aver stipulato l'intesa prevista dall'articolo 8, comma terzo, della Costituzione per regolare in modo speciale i rapporti con lo Stato non può quindi costituire l'elemento di discriminazione nell'applicare una disciplina posta da una legge comune volta ad agevolare l'esercizio di libertà dei cittadini".

Altresì comunque riconosciamo che un'inadeguata regolamentazione delle concessioni inerenti ai luoghi di culto o un'incongruenza tra le concessioni e le effettive destinazioni d'uso possa creare oppure ha già creato in passato dei problemi di sicurezza legati prevalentemente al sovraffollamento dei locali in cui avviene la professione del culto. Ci riferiamo naturalmente, parlando di sicurezza, all'incolumità delle persone non volendo scendere in luoghi comuni ed associare automaticamente la religione islamica a concetti di violenza o inciviltà. Quindi piuttosto noi chiediamo alla Giunta di adoperarsi in modo tale da garantire che i luoghi assegnati a tutte le professioni religiose rispettino i canoni di sicurezza prescritti per legge ed eventualmente impegnare gli enti locali ad effettuare i dovuti controlli riguardanti la congruità tra destinazione d'uso ed effettivo utilizzo dei locali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Capisco lo spirito, nel senso che certamente questo è un tema oggetto di attenzione da parte delle istituzioni e degli enti locali, dei cittadini, e che merita di continuare ad avere un'attenzione molto alta, però ci terrei anche a precisare che non condivido l'impostazione di questo documento perché ovviamente i temi qui posti coinvolgono diversi aspetti che vanno dalle politiche di integrazione alle politiche di sicurezza, alle politiche di coesione della comunità e allo stesso tempo anche ai temi legati alla libertà di culto e alla libertà di espressione. Certamente noi dobbiamo dimostrare sensibilità verso questo tema, non dobbiamo essere a nostra volta quelli che l'affrontano in modo sbagliato scadendo a nostra volta nella violazione della libertà di culto e nella violazione della libertà di espressione.

Io penso che l'approccio di questo documento sia un approccio ideologico, noi invece dobbiamo affrontare questo tema in modo pragmatico mettendo in campo interventi di diverso tipo e con gli strumenti giusti. Non voglio farla lunga, ma nel merito, al di là di quello che è stato detto sull'incostituzionalità, affrontare il problema con gli strumenti giusti vuol dire non pensare che possa essere lo strumento del permesso a costruire quello utile a garantire la libertà di espressione e la libertà di culto. Lo cito come esempio il passaggio del punto 3 per dire che abbiamo bisogno di avere un approccio più approfondito, più pragmatico, non ideologico. Io penso che questo documento affronti un tema sul quale c'è certamente una grande sensibilità da parte di tutti, ma che fa affrontato in modo diverso.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zappaterra.

Dichiaro chiuso il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni e apro le dichiarazioni di voto. Ricordo che il tempo a disposizione è di cinque minuti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Riportando le due risoluzioni dei profili di illegittimità costituzionale, noi voteremo contro le due risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Vorrei far presente alla consigliera Sensoli che io sono un veterano dell'incostituzionalità perché già a Sassuolo ho fatto un ordine del giorno che arrivò fino al Consiglio dei Ministri. Un ordine del giorno, in effetti, è un impegno politico, non è un atto obbligato. Come dicevamo prima sulle risoluzioni precedenti, nessuno obbliga la Giunta a fare quello che si chiede, però è chiaro che gli si dà un indirizzo, da quest'Aula esce una volontà. Se la volontà è: "cara Giunta, prendi in considerazione un qualcosa" e, come diceva la consigliera Zappaterra, serve qualcosa di pragmatico, sì, come non è mai stato fatto, noi diciamo che la Lombardia, non per citare il 2002, ma per citare il 2015, cioè l'altro giorno, una legge regionale l'ha fatta. Il comune di Sassuolo finché abbiamo amministrato noi è riuscito ad andare dentro a questi centri culturali e a capire che cosa succedeva e che cosa veniva fatto. Non ci pare che questo sia mai stato fatto da altre amministrazioni sul nostro territorio. Parliamoci chiaro, Sassuolo è capodistretto del distretto ceramico e agli altri comuni del distretto ceramico, tutti amministrati dal PD, neanche gli passava per la testa l'idea di prendersi in capo il problema moschea, giusto per far capire di che cosa stiamo parlando. È un problema che noi nascondiamo sotto al tappeto e vogliamo far finta che non ci sia, che i nostri cittadini, anzi, siano tutti felici e contenti di avere l'opportunità di ospitare un centro culturale, una moschea o come vogliamo chiamarla, sul proprio territorio, però evidentemente così non è perché poi i problemi sorgono nel momento in cui gli si va a dire: andiamo ad insediarlo.

Ci sembra di capire che dall'Aula non arriverà, e un po' ce lo aspettavamo, il voto favorevole, ma noi volevamo che si parlasse di questo tema, che non fosse scordato e che quella che è la tendenza dei cittadini nei vari comuni venisse presa in considerazione. Volere è potere, le possibilità ci sono per restare all'interno dei parametri costituzionali e allo stesso tempo dotarsi delle normative necessarie per andare a porre i dovuti accorgimenti sull'argomento. Se si vuole, si può fare, altrimenti ci dispiace.

Il nostro voto chiaramente è a favore di entrambe le risoluzioni, anche perché comunque lo spirito che ha portato alla loro presentazione le accomuna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Dichiaro il voto contrario del gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà ad entrambe le risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Devo dire che i richiami formulati dalla consigliera alle due sentenze della Corte costituzionale sono esemplari perché non c'entrano nulla, quindi volevo farle veramente i complimenti, perché una riguarda una vicenda addirittura del 1988, quindi parliamo di molto prima che il tema si ponesse, per quanto riguarda invece l'incostituzionalità della legge della Lombardia era una questione di finanziamenti ad una confessione religiosa, quella dei Testimoni di Geova, che tutto sommato non avevano neanche torto a dire che erano discriminati da quella legge. Quindi complimenti perché proprio non c'entrano nulla.

Analogamente volevo ricordare che la Regione Lombardia quindici giorni fa ha approvato una legge che va sulla stessa direzione di quella che abbiamo presentato noi e devo dire che è abbastanza singolare che il Governo abbia preannunciato di impugnarla, il che mi fa insospettire rispetto alla possibilità che tra Governo e Movimento 5 Stelle ci sia un flirt evidentemente perché sanno ancora meglio e prima addirittura del PD che cosa sta succedendo. D'altronde non sarebbe una novità visto che ci sembra che ci siano diversi transfughi del Movimento 5 Stelle che stanno andando in sostegno al PD. Però questo è un altro tema di cui non ci interessa. Le faccio le più vive congratulazioni perché non so chi le ha citato quelle sentenze, ma nulla c'entrano. Ciò va a conferma della legittimità della nostra proposta, a cui si può votare ovviamente contro, ma per favore non scomodiamo chi non c'entra, cioè la Corte costituzionale.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Non abbiamo altri iscritti ad intervenire.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Sono a richiedere la votazione elettronica. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 56, a firma del consigliere Bignami, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

43

 

 

Favorevoli

 

10

Contrari

 

33

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto n. 55, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

43

 

 

Favorevoli

 

10

Contrari

 

33

Astenuti

 

--

La risoluzione è respinta.

 

Inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Siccome c'è il tempo probabilmente di istruire un'altra pratica e le due successive richiedono entrambe la giusta attenzione, sia quella presentata dalla Lega che quella presentata rispetto al tema Mercatone Uno, che è stata inserita anche all'unanimità da parte dell'Assemblea, e considerando che quei lavoratori stanno aspettando un sostegno istituzionale, che sicuramente non sarà risolutivo, ma che può aiutare, chiedo di invertire l'ordine per poter dare piena attuazione all'aspetto relativo al Mercatone Uno e dare così un segnale concreto da parte di questa Assemblea di vicinanza a quei lavoratori. Spero che questo non venga letto male da nessuno degli altri gruppi, è una volontà proprio di dare un sostegno, che spero sia condivisa da parte dell'Assemblea, a tutti i lavoratori del Mercatone Uno e alla vicenda del Mercatone Uno, quindi chiedo l'inversione e la discussione del punto sul Mercatone Uno.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Può intervenire un consigliere a favore e uno contro sulla richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Il Consiglio è convocato fino alle 18.00, se non sbaglio, però comprendiamo l'esigenza rappresentata e siamo anche favorevoli ad invertire l'ordine del giorno e a votarlo. Proponiamo, ma non per creare un precedente che rischia di essere un po' distorsivo, di votare la risoluzione senza discussione, questa è la proposta che facciamo per cercare di andare incontro alle esigenze rappresentate. Però se ci sono dei colleghi che vogliono intervenire, non voglio minimamente...

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, come da Regolamento, la richiesta di inversione dell'ordine del giorno formulata dal consigliere Calvano.

 

(È accolta all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta di inversione dell'ordine del giorno è accolta.

 

OGGETTO 151

Risoluzione per impegnare la Giunta ad un'azione di monitoraggio sulla crisi del gruppo Mercatone Uno, ad agire presso il Governo per l'apertura di un tavolo di crisi nazionale, a farsi parte attiva per trovare le soluzioni più adeguate per salvaguardare i livelli occupazionali e a tenere informata l’Assemblea. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Zappaterra, Prodi, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Taruffi, Torri, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Rontini, Mumolo, Alleva, Serri

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): È aperta la discussione generale sull'oggetto 151.

Nessuno chiede di intervenire.

Sono aperte le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 151, a firma dei consiglieri Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Zappaterra, Prodi, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Taruffi, Torri, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Rontini, Mumolo, Alleva, Serri.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno, inviate a tutti i consiglieri, sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,06

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA e i consiglieri Tommaso FOTI e Fabio RAINIERI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 23 “Richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di emergenze ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani”

(Reiezione)

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Richiesta di iscrizione all’ordine del giorno:

OGGETTO 102 “Mozione di sfiducia ai sensi dell'art. 3, c. 1 bis del Regolamento interno, nei confronti del Vicepresidente dell'Assemblea legislativa, Fabio Rainieri.A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Gibertoni, Bertani, Mumolo, Piccinini, Sassi, Torri, Sensoli, Alleva, Marchetti Francesca, Paruolo, Ravaioli, Prodi, Poli, Sabattini, Bagnari, Serri, Montalti, Rossi Nadia, Zoffoli”

(Respinta)

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Gian Luigi MOLINARI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 103 “Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea Regionale a confermare gli stanziamenti inerenti i luoghi della memoria e a continuare l'attività a favore della conoscenza, dell'educazione e dei percorsi di cittadinanza attiva. A firma dei Consiglieri: Mori, Pruccoli, Cardinali, Molinari, Paruolo, Calvano, Zappaterra, Lori, Taruffi, Sabattini, Prodi, Serri, Torri, Rontini, Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Ravaioli, Zoffoli, Rossi Nadia, Bagnari, Mumolo, Rossi Andrea, Iotti”

(Approvazione)

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 39

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI,

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Giuseppe PARUOLO, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 124 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare la criminalità organizzata sul territorio regionale, anche tramite il potenziamento della DIA, l'introduzione di norme circa gli appalti regionali, e l'istituzione di un apposito Osservatorio regionale. A firma della Consigliera: Gibertoni”

(Reiezione)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli 15

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Gian Luigi MOLINARI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 157 “Risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri”

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi (approvato)

 

Presenti: 45

 

Favorevoli 34

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione emendamento 2, a firma della consigliera Gibertoni (approvato)

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Votazione finale Risoluzione oggetto 157 (approvata)

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 34

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 56 “Risoluzione per impegnare la Giunta a disporre una moratoria per bloccare interventi edilizi volti alla realizzazione di edifici a destinazione religiosa non siti in aree a tal fine destinate, a prevedere il rilascio delle relative autorizzazioni nel pieno rispetto delle varie norme regionali e nazionali, sospendendo inoltre, se non rispettate le garanzie previste dalle disposizioni urbanistiche e dai principi costituzionali, la realizzazione di luoghi di culto. A firma del Consigliere: Bignami”

(Reiezione)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 55 “Risoluzione per impegnare la Giunta a elaborare un progetto di legge al fine di prevedere controlli, nelle moschee e nei centri culturali islamici, volti ad evitare attività incitanti all'odio religioso, culturale, politico e la propaganda politica estremista, a consentire alla cittadinanza di esprimersi democraticamente circa la costruzione di tali luoghi di culto, chiedendo inoltre una moratoria al Governo circa la costruzione degli stessi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

(Reiezione)

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 10

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 33

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 157 “Risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Taruffi:

«Nel dispositivo finale sostituire il punto “la costituzione di un Comitato scientifico e di un’Autority che supportino la Regione nelle sue funzioni in materia” col punto “ad intervenire nei confronti del governo nazionale per cancellare le norme che regolano il criterio del massimo ribasso per l’assegnazione degli appalti pubblici”.»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma della consigliera Gibertoni:

«Nel dispositivo dopo l’ultimo periodo è aggiunto il seguente periodo:

“Impegna la Giunta regionale

- ad intervenire presso le sedi governative competenti per chiedere il potenziamento, anche in termini numerici, della sezione operativa della Dia presente in Emilia-Romagna.”»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

149 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il restauro conservativo, la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico della ex Scuola Primaria "A Tassoni", sita a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). A firma della Consigliera: Gibertoni

150 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il mantenimento degli uffici e dei servizi postali sul territorio della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle zone montane. A firma del Consigliere: Taruffi

152 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione di servizi essenziali su quasi l'intero territorio regionale causati da un evento meteorologico e le iniziative che la Giunta intende mettere in atto affinché non si riproducano in futuro fatti del genere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani

153 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione dell'Ospedale Marconi di Cesenatico. A firma del Consigliere: Foti

154 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da promuovere nel territorio ferrarese per far fronte ai danni causati dal sisma e dal fenomeno della liquefazione dei terreni. A firma del Consigliere: Foti

155 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per rafforzare il reparto di cardiologia dell'Ospedale Bufalini di Cesena, con particolare riferimento al recente decesso di un paziente trasportato a quello di Forlì. A firma del Consigliere: Foti

156 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in merito alla tracimazione del Portocanale di Portogaribaldi (FE) ed al conseguente allagamento della città e di Lido degli Estensi. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

 

Risoluzioni

 

151 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad un'azione di monitoraggio sulla crisi del gruppo Mercatone Uno, ad agire presso il Governo per l'apertura di un tavolo di crisi nazionale, a farsi parte attiva per trovare le soluzioni più adeguate per salvaguardare i livelli occupazionali e a tenere informata l’Assemblea. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Poli, Montalti, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Zappaterra, Prodi, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Taruffi, Torri, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Rontini, Mumolo, Alleva, Serri

157 - Risoluzione per invitare la Giunta a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Montalti, Prodi, Soncini, Sabattini, Zoffoli, Lori, Bagnari, Marchetti Francesca, Zappaterra, Rossi Nadia, Mori, Paruolo, Rontini, Taruffi, Molinari, Ravaioli, Calvano, Bessi, Boschini, Torri, Alleva, Serri

(Comunicazione n. 2 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/0000320 del 10/02/2015)

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Soncini

Torri - Rancan

 

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