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11.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 22

Richiesta di istituzione di una commissione speciale di ricerca e di studio, ai sensi dell'articolo 61, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'articolo 40, comma 2, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di cooperazione. A firma del Consigliere: Foti

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

AIMI (FI)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

PARUOLO (PD)

BERTANI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Richiesta di inversione dell’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

BONACCINI, presidente della Giunta

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 10

Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore al fine di esprimere contrarietà alla ipotizzata chiusura del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC). A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

MOLINARI (PD)

SASSI (M5S)

MOLINARI (PD)

AIMI (FI)

DELMONTE (LN)

SASSI (M5S)

MOLINARI (PD)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 122

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di evitare la soppressione della sede distaccata del TAR di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Foti, Aimi

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 268

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di ottenere una proroga alla soppressione della sezione distaccata del Tar di Parma, per approfondire l'economicità dell'operazione. A firma dei Consiglieri: Lori, Cardinali, Molinari, Soncini, Calvano, Prodi, Iotti, Taruffi, Torri, Sabattini, Serri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

RAINIERI (LN)

FOTI (FdI)

LORI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

AIMI (FI)

TARUFFI (SEL)

SASSI (M5S)

IOTTI (PD)

SASSI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

GAZZOLO (PD)

 

OGGETTO 214

Risoluzione circa la situazione relativa agli Ospedali "Sacra Famiglia" di Novafeltria e "Achille Franchini" di Santarcangelo di Romagna, ed i servizi sanitari riguardanti la Valmarecchia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Sensoli

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 105

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria tra quelli operanti in zone particolarmente svantaggiate, prevedendone quindi la salvaguardia e l'applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto "Balduzzi". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bignami

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 267

Risoluzione per impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 306

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a sostegno della Sanità nella Valmarecchia, con particolare riferimento agli Ospedali "Franchini" di Santarcangelo e "Sacra Famiglia" di Novafeltria ed al relativo documento unitario approvato dal Consiglio dell'Unione della Valmarecchia. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

PRUCCOLI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

SENSOLI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

ROSSI Nadia (PD)

TARUFFI (SEL)

BONACCINI, presidente della Giunta

CALVANO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

SENSOLI (M5S)

FOTI (FdI)

POMPIGNOLI (LN)

TARUFFI (SEL)

PRUCCOLI (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 22 - 10 - 122 - 268 - 214 - 105 - 267 - 306

Emendamenti oggetti 10 - 267

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,18

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta l’undicesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa. Comunico che l’assessore Andrea Corsini ha giustificato la sua assenza.

Hanno inoltre comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Bianchi, Caselli, Mezzetti, Petitti e Venturi e i consiglieri Alleva, Mumolo e Rancan.

 

OGGETTO 22

Richiesta di istituzione di una commissione speciale di ricerca e di studio, ai sensi dell'articolo 61, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'articolo 40, comma 2, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di cooperazione. A firma del Consigliere: Foti

(Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Eravamo in discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Innanzitutto ringrazio il consigliere Foti per aver sollevato un tema estremamente delicato che sta a cuore non solamente a una parte politica, penso di poter dire, vista la comune provenienza, ma che è andato anche al di là di quello che è un naturale confine, perché coinvolge anche eminenti esponenti della sinistra che si sono posti alcuni interrogativi proprio sul dna di questo sistema. Oggi non vi è francamente chi non veda come il sistema delle cooperative sia diventato nel tempo un protagonista autentico della vita economica e finanziaria del nostro sistema di impresa. Molte di queste cooperative si sono talmente industriate e destreggiate nella giungla di un mercato spietato che sono diventate a loro volta vere e proprie holding finanziarie, vere e proprie multinazionali e si muovono in un’ottica puramente di mercato e imprenditoriale.

Il consigliere Foti ripropone un quesito che secondo me quest’Aula dovrebbe tenere in attenta considerazione. Il quesito è questo: permane ancora nel loro dna questa natura mutualistica oppure la stessa è mutata? Le cooperative hanno guardato più al mercato e meno alle esigenze dell’aggregazione dei cooperatori oppure hanno mantenuto quello spirito iniziale a cui avevamo fatto riferimento ricordando l’articolo 45 della Costituzione? Io credo che c’entri poco il fine mutualistico con quello che oggi alcune di queste cooperative hanno assunto; mi riferisco ad alcune derive che sono tipiche, ad esempio si è finiti nel sistema bancario, nel sistema creditizio e nel sistema assicurativo.

Anche l’Unione europea – lo ricordo a me stesso ma per ricordarlo all’Aula – ha pesantemente censurato la legislazione italiana in tema di cooperazione perché le agevolazioni che sono state concesse a tali imprese sul presupposto della mutualità prevalente e della loro dimensione provocano un’autentica distorsione nel mercato. Non è che sia io a dirlo o solamente una parte politica o l’opposizione in quest’Aula ma sono rimproveri che sono stati mossi dall’Unione europea. In Italia, ma in questa regione in particolare, ad esempio nel campo della distribuzione commerciale dell’agroalimentare e dell’edilizia abbiamo una sorta di monopolio e di fatto si è creato un rapporto di sleale concorrenza, che è palpabile soprattutto in Emilia-Romagna, con le imprese private e con coloro che affrontano il rischio del mercato. Questa logica che viene perseguita con la leva fiscale e anche con agevolazioni burocratiche finisce per mettere alcune imprese in una posizione di subordinazione, quasi fossero figlie di un dio minore. Io vorrei ricordare ancora il principio dell’articolo 45: la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fine di speculazione privata. Il consigliere Foti e tutti noi ci domandiamo se questi nobilissimi intenti riportati dai padri costituenti all’articolo 45 siano rimasti integri oppure no. Ricordo a me stesso ad esempio che su Giovanni Consorte ai tempi della scalata della Banca Nazionale del Lavoro ci sono questioni ancora aperte. Il consigliere Tommaso Foti ha chiesto semplicemente di verificare i principi che sono alla base della società cooperativa di fronte alla degenerazione di un sistema, il cui originario spirito di mutualità e solidarietà appare sacrificato sull’altare della logica del mercato. Non vi è nulla di folle se si richiede l’istituzione di una commissione di ricerca e di studio su queste questioni, che sono questioni fondamentali anche per il tessuto economico della nostra regione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io ritengo che – lo dico in modo pacato – su alcuni oggetti, tipo questo, se si ritiene, più che presentare risoluzioni o richieste di commissione di studio o di inchiesta, ecc. sarebbe opportuno procedere avanzando anche progetti di legge di modifica di quelli che il consigliere Foti prima ha elencato. Tra l’altro al consigliere Foti voglio ricordare, visto che prima ha detto che sono un socratico, che Socrate diceva che il filosofo è colui che sa di non sapere, e mi sento di condividere, perché sicuramente è molto peggio quando non si sa di non sapere. Battute a parte, credo che l’attività dell’Assemblea legislativa dovrebbe essere, e lo dico in senso generale e lo dirò anche in Conferenza dei Capigruppo, quella di esaminare progetti di legge anche d’iniziativa di Consiglieri, perché – l’ho detto il giorno dell’insediamento – mi piacerebbe pensare che in questa legislatura il numero di leggi di iniziativa dei Consiglieri approvate fosse maggiore rispetto a quelle che sono state approvate nelle precedenti legislature, perché l’iniziativa legislativa è un nostro compito, che non necessariamente dobbiamo demandare alla Giunta. È giusto che la Giunta proponga iniziative di legge ma è altrettanto giusto che lo facciamo noi perché la facoltà e la potestà l’abbiamo anche noi. Questo lo dico in senso generale, perché anziché fare risoluzioni che impegnano la Giunta, che certo su alcuni aspetti è utile, o richiedere commissioni di studio o approfondimento, che sono per certi casi utili, sarebbe anche opportuno avanzare progetti di legge e proposte in questo senso. Lo dico in senso generale perché nell’oggetto specifico, al di là dell’interesse per la questione, che ovviamente non esclude nessuno di noi, perché non ci sono tabù, fare analisi approfondite e valutazioni anche sul sistema del mondo cooperativo per quanto ci riguarda non c’è nessun problema e nessuna reticenza perché bisogna affrontare tutte le situazioni con lo stesso approccio, e il proliferare di queste commissioni non vorrei che facesse dimenticare che comunque siamo sempre in cinquanta.

Visto che dobbiamo razionalizzare e impegnarci con profitto nelle commissioni e nei lavori già previsti che dobbiamo svolgere, richiedere continue commissioni su oggetti che peraltro possiamo trattare tranquillamente nelle commissioni già istituite, credo che sia una ridondanza pleonastica di cui non abbiamo bisogno, per di più quando si tratta di temi come quello avanzato dal consigliere Foti, che sicuramente merita una riflessione generale quando parliamo delle politiche economiche e, se volete, per certi aspetti, visto che molte delle attività delle cooperative riguardano anche il sociale, anche quell’ambito, però facciamolo negli ambiti, nei temi e nei tempi previsti destinati a questo. Altrimenti corriamo il rischio di passare delle giornate a discutere di risoluzioni senza magari produrre atti legislativi oppure scambiandoci idee e riflessioni che però poi portano a poco o a nulla. Ovviamente penso sia più opportuno impegnare l’Assemblea in attività legislativa evitando di sollevare temi che servono magari per acquistare un titolo sul giornale o per dire che qualcuno ha detto di no o di sì ma che non spostano di una virgola la realtà e quello che è il nostro grado di incidenza sulla realtà. Dalle parole che ho detto, così anticipo ed evito di intervenire successivamente, noi non sosterremo questa richiesta, pensiamo però, e colgo l’occasione per dirlo, che, e concludo, su altri ambiti il rapporto con il sistema delle cooperative ci interessa affrontarlo con particolare attenzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ci sono iscritti in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto. Ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Penso – ne abbiamo parlato oggi nell’Ufficio di Presidenza e forse è il caso di dirlo anche in questa sede – che bisogna decisamente mettere mano a questo punto, sia allo statuto sia al regolamento, perché mi pare che se noi teniamo nello statuto e nel regolamento degli strumenti come le commissioni di inchiesta o le commissioni di studio e poi sistematicamente si dice che non servono a nulla, la proprietà transitiva dovrebbe suggerire di abolire le commissioni di inchiesta e le commissioni di studio come previsione legislativa e come previsione regolamentare, perché se il legislatore si è dato questi strumenti evidentemente ha ritenuto che fossero degli strumenti da utilizzare. Se la decisione di quest’Assemblea, come nel passato, è quella che a prescindere dal merito si ritiene di dover sistematicamente respingere ogni proposta al riguardo molto meglio è togliere la norma in modo tale che ci si rifà ad altre procedure. Io devo dire peraltro che non è che di progetti di legge non ne siano stati presentati, perché ne ho presentati una decina ma non ho avuto ancora il piacere di vederne calendarizzato neanche uno in Commissione, dove non mi pare che ci sia questa ressa di lavoro, seduta e sessione di bilancio a parte. Anche sotto questo profilo, il suggerimento sarebbe facile da accogliere se non ci si rendesse conto che poi il progetto di legge addirittura non costituisce neanche premessa di un dibattito. Soprattutto – mi riferisco ai dati delle precedenti Assemblee legislative – si sa molto bene quali sono i terminali dei progetti di legge dell’opposizione, e basterebbe andare a vedere nella scorsa Assemblea legislativa e in quella precedente quante volte al termine della discussione generale non si è alzato un esponente della maggioranza chiedendo il non passaggio all’esame dell’articolato e così facendo decadere il provvedimento di legge ancora prima che l’Aula potesse pronunciarsi sui vari articoli e sul merito. Mi pare che anche sotto questo profilo, se si vuole che giustamente ci si concentri più sull’attività legislativa in senso stretto, la proprietà deve essere anche quella di consentire che il procedimento legislativo non deve essere una perdita di tempo, perché se ne discutiamo in Commissione, lo rimandiamo all’Aula e l’Aula con cinque minuti di intervento richiede il non passaggio all’esame del progetto di legge e la votazione favorevole al non passaggio al progetto di legge penso che per l’economia dei nostri lavori francamente è meglio allora non andare neanche su questa strada.

Se non c’è alcuna strada che può andar bene, mi viene un dubbio, cioè che salvo i progetti della Giunta e i progetti della maggioranza non ci sia altra alternativa, ma dubito che sia questa la finalità delle assemblee elettive e soprattutto di quelle legislative, che se non altro dovrebbero nascere all’insegna del confronto. Non mi stupisco di questo atteggiamento, perché basterebbe vedere come in termini di collegato alla legge finanziaria della Regione si è operato a proposito del CAL. Il Consiglio delle Autonomie Locali, decaduto e scaduto il 31 dicembre 2014, viene e verrà riportato in vita da un articolo del collegato alla legge finanziaria regionale nella parte esclusivamente riservata ai rappresentanti di diritto, il che significa che il CAL, che in passato era un organismo che vedeva la partecipazione dell’opposizione e dei sindaci dell’opposizione, che sotto i cinquantamila abitanti sono ben presenti in Emilia-Romagna, oggi diventa uno stupendo monopolio della maggioranza, perché gli attuali membri di diritto sono solo membri di diritto della maggioranza. Penso sotto questo profilo che escludono il centrodestra che, se non sbaglio, alle ultime elezioni regionali qualcosa ha rappresentato anche in questa regione in termini elettorali. Vedo quindi che in questi atteggiamenti di chiusura c’è la volontà di discutere solo di ciò che interessa alla maggioranza, ne prendiamo atto ma non ci rassegniamo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Per annunciare il voto contrario del Partito Democratico. Le ragioni di merito sono state già bene espresse dal Capogruppo Paolo Calvano nel suo intervento. Volevo rassicurare il consigliere Foti: il fatto che sia previsto un istituto non obbliga a essere d’accordo nel merito ogni volta che lo si chiede di usare. Sono sicuro che lui lo capirà, ma in particolare gli vorrei rivolgere una preghiera personale, perché ha tirato in ballo la proprietà transitiva. Cerchiamo di tenere la matematica un po’ a riparo, perché ieri il consigliere Bignami ha detto che la matematica è fascista e oggi lei mi tira fuori la proprietà transitiva nell’occasione di un sillogismo, peraltro sbagliato. Per questo io, del comitato di difesa della matematica in quest’Aula regionale, intervengo non solo per dichiarare il voto del mio partito, ma anche a tutela del buon nome della matematica, che vogliamo tenere al di sopra delle parti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Pongo una questione di metodo e di merito. Concordo col consigliere Foti, cioè il metodo sembra quello di rigettare qualsiasi richiesta, seppur ragionevole, di commissioni di inchiesta o di studio dicendo “ne trattiamo in Commissione”, ma vedremo, perché temo che invece l’idea sia di non trattare o di trattare genericamente. Riguardo al merito, noi riteniamo l’argomento interessante, quindi sicuramente andrebbe approfondito, al di là che non si vuole fare una Commissione, perché penso che qualcuno tema che vogliamo il processo al mondo cooperativo.

Per noi il mondo cooperativo è un mondo importante, sicuramente ha subito delle trasformazioni e ha subito anche da parte di qualcuno dei suoi componenti degli attacchi, perché le mele marce purtroppo esistono in tutti i campi, anche nel mondo cooperativo, quindi secondo me una commissione di studio sarebbe interessante in primis anche per capire cosa possiamo fare come Regione e in secondo luogo il risultato di questa commissione potrebbe essere sicuramente passato ai Ministri competenti visto che si diceva la materia è statale. Noi voteremo a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Nomino scrutatori le consigliere Silvia Prodi, Francesca Marchetti e Silvia Piccinini.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell’oggetto 22, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

44

Assenti

 

6

Votanti

 

43

Favorevoli

 

16

Contrari

 

27

Astenuti

 

--

 

Ai contrari aggiungiamo il voto della consigliera Zappaterra.

L’oggetto 22 è respinto.

 

Richiesta di inversione dell’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Saliera): È pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine del giorno a firma della consigliera Sensoli in cui chiede, ai sensi dell’articolo 75 del Regolamento interno, l’inversione dell’ordine dei lavori per dare priorità alla trattazione dell’oggetto 105, come primo oggetto degli atti di indirizzo. A norma del Regolamento, può intervenire un consigliere a favore e uno contro e poi si mette al voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Ho fatto questa richiesta perché questa mattina era presente l’intero comitato a salvaguardia dell’ospedale di Novafeltria e purtroppo vedo che sono rimasti in pochi ed evidentemente qualcuno è stato convinto a mollare l’osso anche se io avevo fatto presente che avrei fatto questa richiesta. Per rispetto alle persone che sono ancora qui e che sono venute ad assistere all’Assemblea e per il fatto che comunque già da tempo aspettano la discussione di questi punti, chiedo che si dia priorità a questo oggetto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

A chiarimento, l’inversione del punto 105 vuol dire che contestualmente si discutono anche i punti 214, 267 e 306.

Ha chiesto di parlare il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Questo ordine dei lavori lo abbiamo ampiamente discusso e aggiungo che ci sono assolutamente le condizioni per arrivare alla trattazione del punto, visto che è il terzo punto della seduta pomeridiana. Peraltro il punto messo dal collega Foti continuiamo a spostarlo, quindi sarei per confermare l’ordine del giorno con l’impegno a tenere una discussione che consenta di arrivare serenamente al terzo punto della seduta pomeridiana. Considerando la situazione, credo che ci siano le condizioni per farlo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Calvano.

 

(brusio in Aula)

 

Invito il pubblico a non appoggiarsi alle barriere e a spegnere le luci semplicemente per un fatto di sicurezza.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di inversione dell’ordine dei lavori è respinta.

Non si applaude. Chiedo silenzio.

 

(interruzioni dei consiglieri Bertani e Sensoli)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 10, risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa…

Per fatto personale ha chiesto di intervenire il presidente Bonaccini. Ne ha facoltà.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Fate ridere, Consigliera, lo rivolge a qualcun altro. Si possono avere opinioni diverse ma siamo dentro un’Aula elettiva nella quale il rispetto delle persone viene prima di ogni altra cosa. Io non mi permetterei mai di scadere a livelli che non credo siano utili e consoni al rispetto che dobbiamo avere l’un dell’altro. Ci può stare, però chiedo solo di avere tra di noi un rispetto che non deve travalicare almeno le opinioni che possono essere anche divergenti, invece a volte abbiamo visto che sono perfino convergenti, ed eviterei di rivolgersi agli altri con questi toni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, Presidente Bonaccini.

Per fatto personale ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Mi scuso per il tono. Su questo non ci sono dubbi, però è un argomento che mi sta particolarmente a cuore e per carattere mi scaldo facilmente. Naturalmente chiedo scusa, però rispetto è per le istituzioni, per quest’Aula e anche per i cittadini. Il tanto rispetto che voi dite di avere nei confronti delle persone io l’avrei attuato oggi votando a favore di questa inversione dell’ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’oggetto 10.

 

OGGETTO 10

Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore al fine di esprimere contrarietà alla ipotizzata chiusura del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC). A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Sull’oggetto 10 insiste un emendamento a firma dei consiglieri Molinari, Foti e Rancan.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Noi abbiamo una situazione a Piacenza, segnatamente a San Damiano, nel comune di San Giorgio, che è diventata preoccupante ma che in un incontro in Prefettura successivamente alla presentazione della risoluzione è stata anche abbastanza confermata con la decisione da parte dell’Aeronautica Militare della chiusura del 50° stormo, che rappresenta indubbiamente un punto di eccellenza della nostra Aeronautica, ma rappresenta anche una fetta consistente dell’attività e della produzione che si registra nel paese di San Giorgio. Da parte di tutte le forze politiche c’è stato un impegno per cercare di ottenere un incontro col Ministero della Difesa anche da parte della Regione per verificare indubbiamente se alla luce dei fatti che si sono successi dopo il 29 dicembre magari non ci sia un ripensamento, visto che siamo alla seconda, terza o quarta edizione della chiusura annunciata e poi non realizzata, ma in ogni caso noi abbiamo verificato che ci possono essere delle possibilità di utilizzo alternativo di questa struttura. Di qui l’emendamento a firma mia e dei consiglieri Molinari e Rancan, col quale chiediamo alla Giunta se può attivarsi per verificare che una struttura sulla quale sono stati effettivamente investiti tanti soldi e che rappresenta ancora oggi sicuramente una struttura molto importante, utilizzabile a tutti i livelli, tra l’altro facilmente collegabile alla rete autostradale e in una condizione ottimale sotto il profilo del decollo e dell’atterraggio degli aerei, possa essere comunque tenuta in vita anche con un utilizzo eventualmente diverso da quello militare o attraverso un couso. Questa è la richiesta che ci siamo permessi di rivolgere sperando che sia accolta dall’Assemblea.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Anche a dimostrazione che questa maggioranza è attenta a quelle che sono le proposte costruttive e che comunque raccolgono le istanze del territorio, noi abbiamo inteso proporre un emendamento, quindi unirci alla risoluzione presentata dal consigliere Foti, un emendamento che è stato sottoscritto anche dal collega Rancan di Piacenza, ovviamente cercando solamente di modificare leggermente la direzione in considerazione del fatto che comunque la Regione si è già mossa su questo argomento, quindi ha già incontrato anche il Ministero della Difesa, che comunque di fatto ha escluso ripensamenti per quanto riguarda anche lo spostamento del 50° stormo. Abbiamo, insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, anche al collega Tommaso Foti, incontrato le rappresentanze militari insieme alle autorità locali, quindi soprattutto al sindaco di San Giorgio e ai sindaci circostanti, in cui ovviamente le speranze e le possibilità di un ripensamento per quanto riguarda anche lo spostamento verso Ghedi del 50° stormo di fatto sono ridotte al lumicino. Indubbiamente l’impegno che l’amministrazione regionale avrà a verificare anche quella che può essere definita l’ultima opportunità per quanto riguarda il mantenimento del 50° stormo verrà effettuata, però riteniamo importante anche verificare un impegno della Giunta per quanto riguarda la verifica di tutte quelle che sono le opportunità in campo. Si è parlato di protezione civile, ovviamente vanno approfondite anche le opportunità offerte da questa opzione, e soprattutto nell’ottica di quelle che sono le utilizzazioni legate al motivo per cui c’è l’aeroporto e quindi soprattutto un’ottima pista di atterraggio, un’ottima centrale e di conseguenza questo sarà il lavoro che ci vedrà tutti insieme impegnati a capire, anche per evitare quelle che sono magari un po’ di disinformazione o informazione un po’ troppo veloce per quanto riguarda anche altri eventuali utilizzi alternativi che in una comunicazione un po’ impazzita rischiano anche di creare preoccupazione e comunque anche un po’ di disorientamento per quanto riguarda soprattutto gli abitanti di quelle zone e di tutta Piacenza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie consigliere Molinari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Com’è noto, il Movimento 5 Stelle vorrebbe evitare in generale investimenti o comunque l’impiego di fondi per questioni militari, preferiamo la questione civile, quindi, per quanto riguarda l’oggetto 10, il mantenimento del 50° stormo in questo aeroporto non è che ci tocchi più di tanto da questo punto di vista, in quanto appunto struttura di tipo militare. Siamo più propensi alla totale riconversione all’uso civile, perché se un aeroporto è attrezzato adeguatamente può essere sfruttato in molti modi e in ambito civile. Per la protezione civile senz’altro, abbiamo purtroppo sempre più spesso bisogno, quindi magari ci può venire utile avere una struttura attrezzata, così come la riconversione di quelle aree che oggi per esempio nell’area militare sono adibite ad alloggi, che potrebbero essere sfruttati in modo differente e quindi trovare una collocazione più vicina alle esigenze del territorio.

Qualcuno chiede anche che la popolazione sia coinvolta nell’eventualità che il 50° stormo venga trasferito, che quindi quella zona non si identifichi più come un’area militare e nel caso si riesca a trovare la strada e le condizioni per cui ci possa essere una perfetta e completa riconversione in struttura civile. I cittadini, che ovviamente hanno le loro perplessità per quello che riguarda sia la parte occupazionale di quella zona in questo momento sia per l’indotto che quella struttura sostiene, auspichiamo siano coinvolti nel percorso di identificazione di destinazione di quest’area. Questo per evitare anche che i comitati che oggi raccolgono le firme per il mantenimento del 50° stormo con il timore che poi non essendoci più questa struttura molto dell’indotto e dei posti di lavoro possono trovare delle difficoltà, coinvolgendo i cittadini interessati in quella zona credo che possa essere una scelta più democratica e più partecipativa, quindi trovando il consenso dei cittadini certamente si otterranno migliori risultati cercando di affrontare quelli che sono i timori e le problematiche della zona. Se ci fosse la possibilità di eliminare la volontà di mantenere il 50° stormo, lo voteremmo, però vedremo cosa dicono gli altri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà. Ha tre minuti.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Penso di tranquillizzare anche il Movimento 5 Stelle dicendo che non faremo impegni di spesa per quanto riguarda armamento pesante, bombe o robe del genere. Quando parliamo dell’aeroporto di San Damiano – ovviamente nessuno di noi è a favore della guerra -, che è un aeroporto militare, ricordiamo che questo aeroporto militare per la realtà territoriale ha avuto dal punto di vista economico e sociale un’importanza strategica e ovviamente lo spostamento del 50° stormo andrà anche a influenzare tantissimo quello che è lo svolgimento della normale attività della vita sociale anche dei comuni intorno all’aeroporto, perché tutte le famiglie che sono presenti ad oggi, nonostante tutte le rassicurazioni, ovviamente dovranno fare valutazioni professionali, di vita e di conseguenza la richiesta non è fatta tanto nel merito dell’oggetto militare ma proprio a tutela di una comunità che è nata e cresciuta attorno a questa realtà. Era solo un intervento di precisazione per quanto riguarda anche il merito delle nostre richieste.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Non ci sono altri interventi in discussione generale, per cui apro le dichiarazioni di voto sull’oggetto 10 e sull’emendamento 1.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Per comunicare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia per una serie di ragioni, non fosse altro perché riteniamo fondamentale la permanenza nel territorio di Piacenza del 50° stormo e comunque di un’organizzazione che può essere anche valutata, come abbiamo visto prima, sotto il profilo economico, di posti di lavoro, ecc., ma questo è l’aspetto probabilmente minore, ma se noi facciamo una valutazione sotto il profilo politico e soprattutto di ciò che sta avvenendo in questi giorni e in queste ore credo che la permanenza di un aeroporto di questo tipo, che può essere anche riconvertito nell’eventualità per attività ad esempio di protezione civile o comunque di intervento di natura diversa, credo che sia assolutamente opportuno.

Credo che, al di là di queste considerazioni, ci sia anche un’altra valutazione da fare: il 50° stormo caccia erano i piloti d’assalto anche nel secondo conflitto mondiale e chiuderlo è un po’ chiudere una memoria storica. Parlo per cognizione di fatto, perché mio padre, che è tuttora in vita e tra un po’ compirà cento anni, ma ha ancora una memoria molto forte, apparteneva proprio a quel reparto, il 50° stormo assalto e ha combattuto in Africa, in Sicilia e sono legati alla memoria non solamente della mia famiglia ma di tantissime famiglie e anche ai tanti ragazzi che hanno perso la vita per un ideale, giusto o sbagliato che sia, e servivano la loro patria. Dietro a questo reparto c’è anche una storia, oggi però è di grande attualità e credo che sia di grande importanza ricordare che in un momento particolare come questo, nel quale tutti auspichiamo che la pace possa trionfare, che non si scivoli verso derive diverse, perché nessuno vuole la guerra e tutti vogliamo assolutamente vivere nella più assoluta tranquillità, la saggezza latina ci ricordava che “si vis pacem para bellum”, non per dire che dobbiamo preparare a tutti i costi una guerra ma per dire che purtroppo, quando questa viene dichiarata o quando ci troviamo di fronte ad autentici mascalzoni, come quelli che appartengono e aderiscono a certe forme di estremismo, a volte non pensiamo che ci si possa difendere solo con le parole. Noi auspichiamo che non ci siano conflitti e ci auguriamo che si possa continuare a vivere in pace, però ricordiamoci che, da un lato per ragioni economiche e dall’altro per ragioni di occupazione e di impiego diverso, perdere una memoria ma soprattutto perdere un’opportunità in questi momenti delicati può essere un errore politico grave.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Mi spiace che non ci possa essere il collega Rancan, perché naturalmente conoscendo la realtà territoriale avrebbe potuto argomentare meglio. Esprimo la nostra disponibilità a votare favorevolmente ovviamente sia all’emendamento sia alla risoluzione. Sarebbe fin troppo facile forse polemizzare con i colleghi del Movimento 5 Stelle sul fatto che non siamo qui a decidere noi se entrare in guerra o no, se finanziare o no le forze armate, ma siamo qui semplicemente a decidere il futuro di ottocento dipendenti, che sono molti civili ma sono anche molti militari, e di conseguenza anche tutta la vita che è strettamente collegata alle loro famiglie e all’indotto di cui la regione e il territorio limitrofo possono usufruire. Sicuramente il nostro voto sarà a favore perché dobbiamo difendere la popolazione di quella zona ma forse – mi permetto di dire - le forze militari non solo difenderanno quella zona tramite l’indotto ma potrebbero anche essere utili anche a difendere noi, perché la rete non risolve tutti i mali.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Noi ovviamente voteremo contro sia alla risoluzione sia all’emendamento per quanto detto prima, cioè che un’area militare di quel tipo è sempre una possibilità di poterci mettere dentro qualche F35 che stanno costruendo o hanno intenzione di fare costruire da Roma. Noi non siamo certamente a sfavore – tutt’altro – alla tutela dei posti di lavoro e capiamo perfettamente le motivazioni anche di carattere storico che quell’area possa raccontare, ma ci sono anche altre realtà e altre situazioni della nostra storia che potrebbero essere raccontate e non per questo devono essere fatte. Onore a chi ha combattuto – ci mancherebbe – e purtroppo qualcuno non è nemmeno tornato, ma questo non ci dovrà impedire nel mantenere l’occhio sul passato di andare avanti e di evolvere. Noi da questo punto di vista certamente votiamo convintamente contro e ci assumiamo la responsabilità della nostra posizione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Per i motivi anche esposti in precedenza, noi voteremo a favore. La filosofia dell’emendamento era proprio per cercare di aprire ad altri eventuali utilizzi, quindi il fatto anche di essere stati abbastanza pragmatici e di cercare anche di raccogliere quelle che sono le richieste del territorio mi spiace che non sia accolto anche dal Movimento 5 Stelle. Non vorrei che questa richiesta venisse trasformata in un puro dibattito anche ideologico sul pro e a favore della guerra. Stiamo trattando di una questione puntuale, specifica e noi, come Consiglio regionale, abbiamo anche il dovere di entrare in queste decisioni e assumerci anche la responsabilità per quanto riguarda quelle che possono essere le conseguenze anche di atti di riorganizzazione che non decidiamo direttamente. Proprio per questo motivo, per andare incontro a una richiesta specifica del territorio e a un problema di tutta la provincia, e non solo, voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Solo per una precisazione che mi sembra doverosa. Proprio la natura dell’emendamento è frutto dell’incontro che c’è stato in Prefettura e nel quale il Generale Lodovisi, che rappresentava il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, ha fatto presente che dal prossimo anno il personale militare di volo sarà trasferito all’aeroporto di Ghedi. Proprio in considerazione di questa decisione abbiamo detto in primo luogo di verificare se questo trasferimento è inevitabile o meno e in secondo luogo di chiedere al Presidente della Regione di poter interloquire per far sì che una struttura, sulla quale comunque lo Stato italiano ha speso decine di milioni di euro, non vada ad ammalorarsi, a essere abbandonata o quant’altro. A mio avviso è un’iniziativa positiva anche perché nulla vieta di pensare anche a un riutilizzo dell’aeroporto, come abbiamo detto, ai fini cargo essendo evidente che l’ubicazione geografica, la presenza di poli logistici e la vicinanza con Milano potrebbe rendere perfettamente compatibile con questa ipotesi il riutilizzo della struttura che oggi finirebbe fatalmente per essere abbandonata, per andarsi ad ammalorare e vedere dei soldi pubblici non utilizzati per i fini che invece potrebbero tornare a essere meritori.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consiglieri Molinari, Foti e Rancan.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare, procediamo alla votazione della risoluzione oggetto 10, a firma del consigliere Foti.

 

(Il consigliere Daniele Marchetti chiede il voto elettronico)

 

PRESIDENTE (Soncini): Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 10, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

45

Assenti

 

5

Favorevoli

 

38

Contrari

 

5

Astenuti

 

2

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 122

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di evitare la soppressione della sede distaccata del TAR di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Foti, Aimi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 268

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di ottenere una proroga alla soppressione della sezione distaccata del Tar di Parma, per approfondire l'economicità dell'operazione. A firma dei Consiglieri: Lori, Cardinali, Molinari, Soncini, Calvano, Prodi, Iotti, Taruffi, Torri, Sabattini, Serri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Apro la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Io per dare forza a quella che è la richiesta non soltanto dei Consiglieri della Lega ma anche dei Consiglieri del PD, quindi la non soppressione del TAR di Parma, darò alcuni dati, che non sono dati né della Lega né del PD ma delle tre sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL) che operano all’interno del TAR di Parma. Questi dati dicono che intanto il TAR di Parma è un TAR molto veloce nel dare le sentenze. A livello nazionale siamo attorno ai 235 giorni di delibera, mentre a Parma siamo a circa tre mesi e mezzo, quindi questo fa già capire che il TAR di Parma è un TAR che è efficiente e sta lavorando ed è assolutamente sbagliato pensare di toglierlo.

Ci sono alcuni dati. I ricorsi giacenti al 31 dicembre 2014 sono 971, i ricorsi pervenuti nel 2014 sono 378, le sospensive, sempre nel 2014, sono 116, i depositi cautelari sono 27. Questi dati (non sto a leggervi tutta la relazione che ci hanno mandato come consiglieri, che tra l'altro incontreremo all'inizio della settimana prossima) dimostrano che distaccare il TAR di Parma a Bologna sarebbe un grave errore, non solamente per il fatto che quei dati che ho appena elencato sono dati che dimostrano l'efficienza del personale del TAR di Parma, ma anche e soprattutto perché spostare tutto a Bologna avrebbe dei costi maggiorativi, non dei costi inferiori rispetto a quello che è oggi l'utilizzo del tribunale a Parma; ci sarebbero dei costi dovuti al trasloco, all'arredamento, alle spese in più per i dipendenti che si dovrebbero spostare da Parma a Bologna. Se poi consideriamo che il sindaco di Parma (potrei dire che è l'unica cosa positiva che ha fatto il sindaco di Parma) ha messo a disposizione gratuitamente una sede per il TAR, direi che il costo del TAR di Parma potrebbe essere anche molto vicino allo zero.

Noi chiediamo al presidente Bonaccini di farsi interprete con il Governo affinché, come per Brescia, Catania e Salerno, mantenga aperta la sede del TAR anche su Parma visto che è un TAR efficiente, non costa nulla rispetto a quelli che sarebbero i costi ulteriori di una sua delocalizzazione e tra l'altro potrebbe essere anche ampliato utilizzando come territorio anche la provincia di Modena che è molto vicina alla provincia di Parma e che comunque non andrebbe a gravare più su Bologna come oggi sta succedendo, con dei tempi molto più lunghi, come ho elencato prima, rispetto a quelli di Parma. Chiediamo, quindi, che l'Assemblea deliberi che si rinunci allo spostamento del TAR di Parma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. La chiusura del TAR di Parma mi sembra non in linea con una decisione saggia di spending review perché noi riusciremmo a realizzare, attraverso questo provvedimento, un combinato disposto: in primo luogo non avremmo più una giustizia rapida, come diceva prima il consigliere Rainieri, il che non guasta in uno Stato dove difficilmente il cittadino riesce ad avere giustizia in tempi brevi; in secondo luogo riusciremmo nella disperata impresa di intasare il TAR di Bologna. Non penso che siano soluzioni sagge, anzi, se devo dire la mia, ed è certificata agli atti in altra sede, io sono dell'avviso che addirittura si dovesse fare la sede della Corte d'Appello anche a Parma proprio per decongestionare quella di Bologna e realizzare quelle condizioni di migliore giustizia che tutti auspichiamo.

È pur vero che qui passiamo dalla schizofrenia legislativa per la quale da una parte si propone la prescrizione a 21 anni dei reati e dall'altra si sta preparando un decreto legislativo che in definitiva prevede una depenalizzazione dei reati fino a 5 anni generale, indiscriminata, quindi mi pare che già questo la dica tutta. Però che il bilancio dello Stato debba temere per la presenza di cinque TAR, perché questo è il numero dei TAR che si vanno a chiudere in tutta Italia, mi sembra francamente una cosa poco commendevole, direi che è un errore grossolano e io mi auguro che il Governo ritorni sui suoi passi su questo punto, tenendo presente, tra le tante cose che diceva prima il consigliere Rainieri, ma questo è un dato fondamentale, che è un TAR che ha delle spese contenute e, per via del continuo aumento indiscriminato dei contributi unificati, è arrivato alla cifra di 330 mila euro annui di contributi unificati, quindi si mantiene da solo, nei fatti, come struttura, e i giudici verrebbero pagati a Parma come a Bologna, anzi, per il personale vi è anche l'obbligo della trasferta. Francamente, quindi, diventa difficile capire quale sia il risparmio che si vuole realizzare con questo provvedimento. Da parte mia, perciò, il voto è favorevole, anche perché ho avuto prova di come il TAR di Parma non solo sia veloce ad esaminare, ma esamini anche con competenza e con estrema prudenza, per cui penso che sia del tutto giustificato il fatto di chiedere la sospensione e la revoca di questo inopinato provvedimento.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Lori. Ne ha facoltà.

 

LORI: Grazie, presidente. Aggiungo alcuni elementi...

 

PRESIDENTE (Soncini): Mi scusi, consigliera, da regolamento dovrebbe alzarsi in piedi, grazie.

 

LORI: Scusate. Aggiungo alcuni elementi rispetto a quello che è già stato illustrato soprattutto in termini di dati numerici inerenti alle pratiche e di dati economici legati agli ipotetici risparmi, che però sembrano di fatto non trovare riscontro anche alla luce delle più recenti comunicazioni, in particolare la posizione assunta dal Comune di Parma di recente in merito alla disponibilità dei locali che potrebbe essere data a titolo gratuito.

La vicenda del TAR di Parma è una vicenda articolata che parte nel giugno del 2014 con il decreto-legge n. 90. A seguito di una serie di emendamenti, ad oggi la disposizione di chiusura riguarderebbe esclusivamente i TAR che non sono sede di Corte d'Appello, quindi Parma, Pescara e Latina. Su Parma in particolare è emersa in più occasioni, nel dibattito che si è sviluppato in questi mesi, una particolare virtuosità anche in una condizione che vede comunque una carenza di organico allo stato attuale.

Come si diceva, questo è un presidio importante per l'Emilia occidentale perché il TAR di Parma è il TAR di riferimento anche per le province di Piacenza e Reggio Emilia, rappresenta un presidio significativo anche proprio nella capacità di fornire delle risposte concrete.

Ad oggi degli spazi credo possano essere ancora percorsi, credo ci possano essere ancora gli elementi per una presa di posizione che auspichiamo possa coinvolgere l'intera Assemblea in quanto è del 28 febbraio il termine ultimo entro il quale doveva essere redatta una relazione analitica relativa ai costi/benefici relativi a questo presidio. Ora il fatto nuovo è la disponibilità di locali gratuiti. C'è stata una presa di posizione molto forte, oltre che da parte delle organizzazioni sindacali, da parte di tutti gli enti locali e della società attraverso l'Università, l'Unione degli industriali ed altri che si stanno muovendo a sostegno di questo importante presidio. La relazione è stata presentata, ma non c'è ancora un pronunciamento definitivo in merito alle risultanze.

In tutti i documenti che abbiamo avuto modo di analizzare emerge anche un'ipotesi forse percorribile che è quella del mantenimento non come sede propria, ma come sede aggregata del TAR di Parma e oltre a questa possibilità si potrebbe anche immaginare una collaborazione tra il TAR di Parma e Bologna finalizzata all'obiettivo di smaltire o migliorare i tempi di risposta rispetto a quella che è l'attuale situazione del TAR di Bologna, che, come è stato detto, ha tempi ben più lunghi.

Per questi motivi io chiedo, così come abbiamo scritto nella risoluzione sottoscritta da me e da tanti altri colleghi e inoltrata alla Giunta, che vi possa essere veramente una condivisione forte, una determinazione affinché si possa prendere in considerazione l'ipotesi, alla luce del nuovo quadro anche economico che si è venuto a prefigurare, che il TAR possa continuare la propria attività eventualmente anche in appoggio in una logica di collaborazione con il TAR di Bologna.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Lori.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aimi. Ne la facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Mi sembra un po' il gioco delle tre carte, un gioco al quale siamo stati abituati recentemente in una logica di spending review che poi alla fine vediamo in moltissimi casi non realizzare tutti gli auspici che ci si era proposti alla vigilia, basti pensare a quello che era avvenuto, ad esempio, con le Province, dove si erano promessi risparmi incredibili e poi alla fine ci si ritrova, calcoli alla mano, ad avere dei problemi, problemi notevoli, perché poi quel personale deve essere riassorbito.

Ma la cosa singolare è che se i dati che sono stati riportati sono veri - e quei dati sono veri, li hanno illustrati con molta profondità di esposizione i colleghi che mi hanno preceduto - sono dati che sono addirittura lusinghieri per ciò che ha realizzato il TAR di Parma. Ci troviamo, quindi, in una situazione assolutamente virtuosa e rischiamo di appesantire, con il carico di lavoro di quel TAR, il TAR di Bologna, il TAR dell'Emilia-Romagna, perché quel carico di lavoro finirebbe inevitabilmente per ricadere sulle spalle e sull'attività dei giudici del TAR di Bologna, quindi abbiamo un problema innanzitutto di questa natura.

Poi, scusate, che cosa ne facciamo di quella struttura? I giudici verrebbero trasferiti a Bologna, e il personale ausiliario, le cancellerie, le segreterie dove, in quali stabili? Abbiamo già pensato ad una struttura in grado di ospitare un'organizzazione di quella portata, che assolve un carico di lavoro enorme? Si va in affitto in altre strutture? Non vorrei che oltre ad avere un problema legato alle spese, che inevitabilmente rischiano non di essere contenute, ma addirittura aumentate, rischiamo anche di non avere quell'efficienza che il TAR di Parma invece sino ad oggi ha garantito, perché finirebbe, come dicevo, per gravare sulle spalle del TAR di Bologna. Per queste ragioni il nostro voto, lo anticipo, è assolutamente favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Comunico che sull'oggetto 122 si è aggiunta la firma del consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Io penso che in questo provvedimento, in questa risoluzione che noi sosteniamo, si avanza una richiesta che in qualche modo va a correggere decisioni che non sono neanche spendibili dal punto di vista dell'efficienza della riorganizzazione dei servizi, come abbiamo già avuto modo di verificare quando sono state riorganizzate le sedi distaccate dei tribunali. In quel caso sono state chiuse moltissime sedi distaccate in tante parti della nostra regione e del paese in generale, salvo poi accorgersi il giorno dopo o qualche tempo dopo che i procedimenti amministrativi, gli incartamenti, tutto quello che doveva essere trasportato nelle sedi centrali, nelle sedi centrali non ci stava, cioè fisicamente non c'era lo spazio per contenere i materiali che erano allocati nelle sedi distaccate, quindi un preteso risparmio in realtà ha portato ad un costo aggiuntivo, perché, ad esempio, un bel giorno il presidente del Tribunale di Bologna si è presentato in Comune a Bologna e ha detto: bisogna che mi diate un'altra sede perché in quella che abbiamo non è possibile contenere il materiale delle sedi distaccate dei tribunali, che allora erano sparsi in alcune zone della provincia. In questo caso credo che stiamo rischiando di ripercorrere lo stesso errore.

Oltre i numeri che ricordava prima il collega Rainieri, con il quale sono in accordo...

 

(interruzione del consigliere Rainieri)

 

...quindi questa è una notizia, diciamo.

Dicevo che oltre i numeri che venivano ricordati sull'efficienza del TAR di Parma, c'è proprio anche un aspetto da considerare: quando prendiamo in esame iniziative che sono volte ad intervenire sulla dislocazione dei servizi, ci dobbiamo sempre chiedere se alla fine il risultato finale è utile o meno ai cittadini, non solo se produce un risparmio, ma anche se è utile concretamente. Questo lo dico ovviamente per quanto riguarda le decisioni che vengono assunte a livello centrale dal Governo. Se poi l'intervento non solo non è forse così utile, ma addirittura non produce risparmi, ecco allora che forse proprio è il caso di modificare l'impostazione. È per questo che noi sosterremo la risoluzione presentata e ci auguriamo che l'intervento possa andare a buon fine. Il nostro voto, quindi, sarà favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Comunico ai colleghi consiglieri che si è aggiunta all'oggetto 122 la firma del consigliere Aimi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Ovviamente sta emergendo che il TAR di Parma è un'eccellenza alla fine, che è efficace, come che il documento che è arrivato da alcuni consiglieri della Regione, tra cui anche i consiglieri del PD, quello che citava prima il consigliere Rainieri, è molto dettagliato sulla non economicità del trasferimento del TAR di Parma a Bologna, tanto più che ciò ovviamente andrà a gravare su quella che è anche la parte di efficienza dell'operato del TAR, quindi è proprio un controsenso pensare di chiuderlo come pensare di aspettare qualche tempo per chiuderlo. Qui i dati ci sono, poi se vogliamo prenderci del tempo per verificarli ci può anche stare, non è questo il problema, però se è evidente che il TAR di Parma lavora bene e che, anzi, come si è detto poco fa, persino sotto organico lavora bene, io direi che sarà il caso di dargli l'organico che gli serve perché magari lavora anche meglio piuttosto che chiuderlo e trasferirlo. Proporre il trasferimento per una questione economica che economica non è solo perché non viene caratterizzata come una sede da tenere aperta per un decreto-legge, per una legge, non lo trovo logico, quindi se troviamo la quadra insieme, noi per tenerlo aperto ci siamo senz'altro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Iotti. Ne ha facoltà.

 

IOTTI: Grazie, presidente. Intervengo a sostegno delle due risoluzioni. Aggiungo alcuni dati a quelli che sono stati dati in precedenza dai consiglieri. Alla fine del processo di riorganizzazione, come qualcuno ha già detto, rimangono tre sedi in ballo, ma per quella di Pescara esiste un parere negativo del Consiglio superiore della giustizia del 28 febbraio che di fatto pone le condizioni per il mantenimento di quella sede. Per quanto riguarda le tre sedi in ballo, va tenuto conto che quella di Parma serve una popolazione di un 1 milione 300 mila abitanti, quella di Pescara solamente 700 mila e quella di Latina ne serve meno di 1 milione; di quelle in gioco credo che questa sia una delle realtà più significative. C'è poi da dire anche che ci sono altre grandi regioni, come la Lombardia, la Campania, il Lazio, la Puglia, la Sicilia, che hanno tutte due sedi, per non parlare della Calabria e dell'Abruzzo che probabilmente ne manterranno due.

Fatte queste considerazioni, credo che sia importante anche richiamare, oltre che l'appello dei parlamentari di Parma che qualcuno ha già riferito, anche quello del Rettore di Parma. Il Rettore dell'Università di Parma, in una lettera che ha inviato al Governo, richiama soprattutto un punto fondamentale: che la sede del TAR è stata istituita nel 1971 proprio perché a Parma ha sede la Facoltà di giurisprudenza e lì esiste da tempo una particolare organizzazione e un riferimento importante nell'attività formativa proprio relativa alla presenza del Tribunale amministrativo per quello che riguarda la formazione delle professioni legali. Questo significa che una soppressione danneggerebbe anche, probabilmente, quella che è un'importante presenza pubblica cittadina.

Ma a questo si aggiunge anche l'Unione parmense degli industriali che rimarca un fatto fondamentale: il TAR, come già detto, viene da loro confermato come una struttura pubblica di grande efficienza, rimarcando proprio il dato che lo sviluppo economico e il servizio delle aziende locali beneficia anche del fatto che la presenza di un Tribunale amministrativo di questo tipo, che interviene in materia urbanistica, edilizia e di insediamenti commerciali e ambientali, ha una rilevanza economica significativa.

Aggiungo poi che nei costi messi a bilancio per motivare il trasferimento non vengono tenuti in conto quelli che saranno i costi per i cittadini, perché evidentemente i titolari di interessi, che sono rappresentati da legali, dovranno sostenere costi ben più alti. Ad esempio, non solo Parma, ma soprattutto Piacenza si troverebbe a dover sopportare una trasferta nella sede di Bologna assolutamente impegnativa.

Rimarco solo questo. Nessuno dubita che l'impianto generale della Pubblica amministrazione abbia bisogno di un serio e organico intervento di riforma, né che siano opportune esigenze di razionalizzazione e quindi di riduzione dei costi, ma in questo caso io credo che sia assolutamente da verificare quella che è la proposta e soprattutto se alla fine davvero l'operazione non peggiori invece un servizio per i cittadini. Lo dico perché tutti i dati portati ci fanno pensare che il calcolo reale dell'operazione non sarà assolutamente significativo.

Per questo sostengo le due risoluzioni. Quella che prevede una sospensione di sei mesi credo sia un pochino più strategica, nel senso che abbiamo bisogno di prendere un po' di tempo anche per capire cosa potrà fare il Governo, ma credo che bisogna insistere sul fatto che alla fine, di un piano complessivo che inizialmente aveva sette sedi che poi gli emendamenti successivi hanno ridotto a tre, rischiamo davvero di restare gli unici ad essere penalizzati.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Iotti.

Non ho altri interventi in dibattito generale, per cui apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Come avevamo preannunciato, noi voteremo a favore della risoluzione 122 e a questo punto non vediamo perché votare a favore della 268 che chiede di prendere tempo quando per noi, partendo dal fatto che i sindacati i conti li sanno fare, i conti sono già chiari, quindi voteremo senz'altro convintamente a favore della 122. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Come Lega Nord ovviamente voteremo a favore e colgo l'occasione per richiedere la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in dichiarazione di voto, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 122, a firma dei consiglieri Rainieri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Foti, Aimi, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Favorevoli

 

43

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

Chiedo all'assessore Gazzolo di fare la dichiarazione di voto perché non andava il dispositivo.

 

GAZZOLO: Voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Quindi 44 voti favorevoli.

La risoluzione oggetto 122 è approvata.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 268, a firma dei consiglieri Lori, Cardinali, Molinari, Soncini, Calvano, Prodi, Iotti, Taruffi, Torri, Sabattini, Serri con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Favorevoli

 

41

Contrari

 

--

Astenuti

 

5

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 214

Risoluzione circa la situazione relativa agli Ospedali "Sacra Famiglia" di Novafeltria e "Achille Franchini" di Santarcangelo di Romagna, ed i servizi sanitari riguardanti la Valmarecchia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Sensoli

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 105

Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria tra quelli operanti in zone particolarmente svantaggiate, prevedendone quindi la salvaguardia e l'applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto "Balduzzi". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bignami

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 267

Risoluzione per impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 306

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a sostegno della Sanità nella Valmarecchia, con particolare riferimento agli Ospedali "Franchini" di Santarcangelo e "Sacra Famiglia" di Novafeltria ed al relativo documento unitario approvato dal Consiglio dell'Unione della Valmarecchia. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Sull’oggetto 267 è pervenuta una proposta di emendamento, l'emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli.

Apro la discussione congiunta sugli oggetti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Pochi istanti per illustrare una risoluzione che in realtà si contraddistingue per due profili, uno di metodo, oserei definirlo, come abbiamo dato atto nella premessa della medesima, che è di fatto l'unico elemento di innovazione rispetto al testo che abbiamo depositato. Si tratta di un documento, votato in seno alla relativa Unione territorialmente competente, di mantenimento, in buona sostanza, di queste due strutture ospedaliere ed è un documento votato all'unanimità, senza alcuna distinzione di appartenenza o di coloritura politica. Costituisce da parte del sottoscritto, ma voglio anche aggiungere, e la ringrazio per questo, da parte della collega Sensoli - e tra un attimo spiegherò il perché del ringraziamento - un impegno che abbiamo assunto in seno ad un'assemblea, a cui hanno partecipato anche, per delega del presidente Bonaccini, altri colleghi del PD, un impegno che abbiamo assunto dinnanzi a questa assemblea estremamente nutrita, estremamente partecipata, a cui anche tutti i colleghi consiglieri comunali dell'Unione hanno preso parte rappresentando l'esigenza che in questa sede venisse ribadita la posizione, che infatti abbiamo pedissequamente recepito nell'atto poi portato in questa Assemblea senza spostare una virgola, quindi è il medesimo documento che dinnanzi all'assemblea dell'Unione è stato votato, stesse premesse, stessi ragionamenti, stesse riflessioni, stesse parole, stesse virgole, stessa punteggiatura; preso, trasfuso, presentato.

Di questo ringrazio la collega Sensoli perché il territorio di competenza, se vogliamo definirlo secondo una geografia politica, è quello del suo collegio. È ovvio che i consiglieri regionali, come recita lo statuto, rappresentano l'intera comunità regionale, però mi ha dato l'opportunità di essere il primo firmatario insieme al collega Aimi, che credo, per ovvie ragioni di conoscenza territoriale, sul piano dei contenuti potrà esplicitare meglio i contenuti della risoluzione.

Su questo però credo importante sottolineare due aspetti. Parliamo di due strutture, una a Santarcangelo e una a Novafeltria, che hanno peculiarità proprie ma che rappresentano un unicum nel presidio sanitario del territorio, che in quanto tale va mantenuto. Da un lato Santarcangelo che si qualifica per essere un'eccellenza sanitaria e questo lo riferisce la stessa mozione, che, torno a dire, non è del sottoscritto, e penso di poter aggiungere che non è dei colleghi del Movimento 5 Stelle, non è del collega Aimi, ma è, appunto, il documento votato dall'Unione all'unanimità, centro, destra, sinistra, sopra, sotto. Una risoluzione in cui, appunto, si afferma che Santarcangelo presenta profili di eccellenza avendo anche nel proprio computo oltre 1.300 interventi di chirurgia di cui diversi in senologia con un'elevata specializzazione. Questo pone in una qualche maniera, anche alla luce del Decreto Balduzzi, un importante riferimento in ordine all'esigenza di mantenere queste strutture di eccellenza.

Uno potrebbe dire: sì, però qui è sempre la difesa magari del presidio, del servizio; l'avete fatto prima sul TAR di Parma, veniva ricordato prima sui tribunali per l'Appennino, adesso sugli ospedali. Non credo sia proprio così e comunque credo sia importante dire con chiarezza chi sta con chi e soprattutto chi vuole cosa. Ed è per questo, non lo nego, che abbiamo recepito integralmente quel documento senza modificarlo neanche in una virgola, perché non avremmo voluto che lo spostamento di una virgola legittimasse, voglio essere ampio in questa accezione, magari una parte politica a sfilarsi rispetto ad un impegno preso invece in seno al territorio e ribadito con autorevolezza anche in quell'assemblea.

Dall'altra parte, nell'altro polo del ragionamento c'è Novafeltria, che certamente va a servire un territorio in termini numerici più piccolo, ma molto più disagiato e in questo senso viene richiamato, se non sbaglio, il paragrafo 9.2.2 del Decreto Balduzzi in cui, appunto, si dice: attenzione, proprio per questa particolare situazione geografica del territorio è necessario che vi siano dei presidi con degli standard qualitativi essenziali che consentano il mantenimento e che prevedano il mantenimento di queste strutture.

Potrei anche dire che ci sentiamo in qualche maniera tranquilli perché il precedente direttore generale dell'ASL di Rimini ha speso parole importanti sul mantenimento di questi due presidi ed essendo egli assurto, per volontà della Giunta, ad un ruolo ancora più importante ricoprendo oggi il ruolo di direttore generale dell'ASL Romagna, credo abbia la piena facoltà e piena potestà di ribadire quello che già ha detto sul mantenimento di queste due strutture quando era direttore a Rimini.

Insomma, io credo che il percorso, sia sui contenuti che nel merito, nei presupposti, nelle possibilità, nelle garanzie, negli impegni presi, sia lastricato di buone intenzioni ed è appunto per questo che il mio timore è che non vorrei che invece ci trovassimo in una situazione che, come il proverbiale detto porta a dire, ci reca poi in tutt'altro panorama, perché con tutte queste buone intenzioni non si vorrebbe che poi magari si arrivi ad un inferno, in termini evidentemente metaforici, in ordine all'organizzazione dei servizi sanitari sul territorio. È questa, come ho già detto e ribadisco, la principale ragione per la quale abbiamo formalizzato questa risoluzione, proprio perché in questo senso credo che per il territorio sia importante avere contezza delle posizioni in campo. Mi auguro evidentemente che le sinistre, come hanno rappresentato in quella sede, anche in questa sede, con una coerenza che reputo basilare, votino a favore. Noi evidentemente anche sulla successiva risoluzione della consigliera Sensoli, che ampia il ragionamento che ho voluto succintamente esporre, ci manifestiamo convintamente in una posizione di favore. È evidente che poi questi impegni ci auguriamo, se votati, vengano declinati in fatti e in azioni concrete.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie consigliere Bignami.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pruccoli. Ne ha facoltà.

 

PRUCCOLI: Grazie, presidente. Intanto una piccola nota relativamente all'atteggiamento tenuto sull'anticipazione dell'ordine del giorno. Ahinoi, credo che non si possa, con tutta la buona volontà e pure con la comprensione rispetto alle istanze dei cittadini che riportava la collega Sensoli... Ma d'altra parte io stesso ieri avevo, essendo a conoscenza della probabile visita del comitato a salvaguardia dell'ospedale di Novafeltria, fatto presente che molto probabilmente la trattazione sarebbe avvenuta nel pomeriggio. Poi mi hanno detto che per altre fonti avevano saputo che sicuramente la trattazione sarebbe avvenuta in mattinata e io a quel punto mi sono ritratto e ho detto: fate come credete, ognuno poi ha le fonti che crede, però era abbastanza immaginabile che questa trattazione sarebbe avvenuta nel pomeriggio di oggi. E d'altra parte credo che quest'Aula, in qualche maniera, ripeto, pur mantenendo il più ampio rispetto nei confronti di tutti, non possa iniziare, in base alle presenze che ci saranno nel pubblico, da qui alla fine dei cinque anni, a modificare gli ordini del giorno rispetto agli accordi che vengono presi in conferenza dei capigruppo.

Venendo al merito, su questo tema dell'ospedale di Novafeltria e dell'ospedale di Santarcangelo si sono susseguiti ordini del giorno, risoluzioni. Devo dire che anche noi come consiglieri riminesi del Partito Democratico, della forza di maggioranza, avremmo potuto fare nostri alcuni temi e provare a fare la gara sul tempismo a chi presentava prima una risoluzione su questi temi, magari anche in maniera piuttosto facile e distratta, prendendo un ordine del giorno approvato all'interno del Consiglio dell'Unione stessa, però a chi sarebbe giovato? Sarebbe giovato alla nostra immagine, a fare un po' di autopromozione sul territorio, a dire: io sono il paladino di questa struttura o di quell'altra struttura.

È certo che quel documento votato in Unione è condivisibile, è condivisibile dove parla di difesa dei servizi essenziali sul territorio, dove parla di specificità delle strutture ospedaliere e dove fa un richiamo alle peculiarità dei luoghi, che dovranno pur essere, nella politica del riordino e della razionalizzazione, tenute ben presenti. Tuttavia noi abbiamo pensato che prendere un documento e riproporlo all'attenzione di questa Assemblea, alla votazione di questa Assemblea, fosse un'operazione poco consona al nostro ruolo, perché non possiamo permetterci, credo, nessuno, di votare dieci, venti, trenta, settanta, ottanta risoluzioni che puntualmente vadano sulla singola struttura. Siamo un'Assemblea legislativa regionale, dobbiamo prendere tutto quello che di buono c'è nei documenti che ci arrivano e provare ad allargare un po' l'orizzonte.

Quei principi espressi all'interno del documento, se sono validi, sono validi per tutto il territorio dell'area vasta e anche per tutto il territorio della regione. C'è apprezzamento e condivisione, quindi, per il lavoro di quel Consiglio dell'Unione che ha approvato quel documento. Peraltro, tra parentesi, ricorderei che otto sindaci su dieci rappresentano il centrosinistra in quei comuni; è del tutto evidente che quel documento ci appartiene perché è una formulazione anche concertata con i sindaci di quel territorio. Però, appunto, noi dobbiamo prendere quei principi e rilanciarli qui, in quest'Aula, per cerchi concentrici, dal locale all'area provinciale per arrivare sull'area vasta, se possibile declinandoli anche su scala regionale.

D'altra parte la Regione Emilia-Romagna ha iniziato un percorso di ridefinizione della rete di assistenza sanitaria che ha permesso già di coniugare la vicinanza territoriale e l'eccellenza delle prestazioni mantenendo a livelli sostenibili la spesa pubblica per la sanità. Oggi questo progetto è probabilmente vicino a un'ulteriore evoluzione e tutti quanti noi dovremmo saper coniugare il contenimento della spesa pubblica, che pure è una parola d'ordine, con la capacità di fornire prestazioni più celeri e migliorare l'accessibilità, anche ripensando, ad esempio, ex novo, cosa concertata con l'assessorato, il ruolo dei medici di base e il rapporto tra loro e gli specialisti.

Va evidenziato con forza che la programmazione regionale relativa alla riorganizzazione ospedaliera è ancora tutta da scrivere e successivamente alla presentazione che la Giunta farà di questa, andrà discussa in stretta connessione con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie. Quindi mancano ancora tutta una serie di passaggi. Questa razionalizzazione amministrativa delle aziende - queste sono parole e rassicurazioni dell'assessore anche in Commissione - punta ad eliminare sovrapposizioni e a ridurre i costi di gestione senza andare ad impattare negativamente sui livelli dei servizi offerti ai cittadini, che, anzi, laddove è possibile, andranno implementati e migliorati, tenendo sempre conto, però, della sicurezza delle cure, principale obiettivo del riassetto stesso.

Noi crediamo che sia molto opportuno un coinvolgimento della I Commissione. In tutto questo contesto, quindi, dovremo avviare un ampio confronto nella Commissione per determinare, sulla base dei criteri e degli standard individuati dal Decreto Balduzzi, il ruolo e le funzioni della struttura nella programmazione della rete ospedaliera regionale. Dobbiamo evitare, insomma, dibattiti isolati, soluzioni estemporanee per ogni singolo ospedale del nostro territorio; dobbiamo avere un disegno programmatico complessivo. Non possiamo farci guidare, lo dico fuori da ogni polemica, nel nostro ruolo di consiglieri regionali, dalla partecipazione ad un'assemblea pubblica piuttosto che ad un consiglio comunale, che pure sono da rispettare e da comprendere e da capire ed eventualmente da rilevare e portare all'attenzione di questa Assemblea. Ma rimane strano comprendere come un consigliere regionale partecipi ad un'assemblea dove si parla solo ed unicamente dell'ospedale di Novafeltria perché è promossa dal comitato dell'ospedale di Novafeltria e entro le ventiquattro ore arrivi una risoluzione a difesa dell'ospedale di Novafeltria; poi, quindici giorni dopo, in Consiglio dell'Unione della Valmarecchia si aggiunge anche l'ospedale di Santarcangelo e allora entro le ventiquattro ore successive si aggiunge un'ulteriore risoluzione dove si cita anche l'ospedale di Santarcangelo con le sue peculiarità, con i suoi punti di forza che il consigliere Bignami ha rappresentato. Allora, se alziamo ancora di dieci centimetri il punto da cui osserviamo il territorio, probabilmente scopriamo che poco più in là c'è l'ospedale di Savignano e poi poco più in là c'è l'ospedale di Riccione e così non finiamo più perché veramente qui ci troviamo ad approvare probabilmente trecento risoluzioni. In tutto questo contesto, quindi, va calato l'approccio alle singole realtà sanitarie, compresa quella della Valmarecchia.

Peraltro voglio ricordare che noi abbiamo anche una specificità come territorio riminese. Noi siamo un territorio che purtroppo - in questo caso lo dico in maniera più ampia - spesso paghiamo proprio la nostra vocazione turistica, la nostra vocazione all'ospitalità. Faccio un caso che non c'entra niente con la sanità così cerco di spiegarmi meglio. Noi paghiamo l'RC Auto più alta d'Italia perché il numero degli incidenti di Rimini viene parametrato sul numero dei residenti, ma evidentemente non facciamo incidenti solamente noi. La stessa cosa succede anche quando parliamo di sanità riminese perché abbiamo dei momenti di picco durante l'anno in cui le nostre strutture devono reggere e contenere l'impatto di presenze che sono molto, molto più numerose rispetto ai residenti stessi.

È già stato ricordato e mi piace sottolineare la nomina del dottor Marcello Tonini a direttore generale della nostra ASL della Romagna e peraltro aggiungerei anche che i finanziamenti straordinari che sotto la presidenza dello stesso dottor Tonini, quando era alla guida della ASL di Rimini, sono stati fatti sui plessi ospedalieri di Santarcangelo di Romagna e di Novafeltria crediamo che siano una ampissima garanzia rispetto alle intenzioni e rispetto alla conoscenza delle problematiche di quelle strutture.

Per cui noi riteniamo che la cosa più seria da fare, senza cercare di fare captatio benevolentiae o cercare di infilare surrettiziamente l'ospedale di Novafeltria in particolare in una contesa elettorale che è prossima a venire (nel 2016 si va al rinnovo del consiglio comunale di quel comune), io in un'assemblea pubblica avevo detto che era il caso di non mettere le bandierine politiche sull'ospedale per altri scopi perché abbiamo la necessità di tenere davvero il focus della nostra attenzione sulla struttura ospedaliera stessa. Riteniamo che la cosa più seria da fare, in un contesto come questo, sia quella di impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, perché noi abbiamo bisogno di declinare sul piano locale le direttive regionali così come ci perverranno, ma non dobbiamo inseguire fantasmi e paure che in questo momento oggettivamente non sono all'ordine del giorno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pruccoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. La questione è sicuramente molto importante perché quando si parla di sanità non dovrebbero esserci colori politici, dovrebbero esserci invece la salvaguardia e la tutela della salute dei cittadini. Noi non abbiamo depositato alcuna risoluzione su questo tema, non perché non condividiamo i contenuti delle risoluzioni presentate dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia, ma perché riteniamo che il percorso debba essere diverso rispetto a quello istituzionale dell'Assemblea e quindi a quello delle risoluzioni che sono state presentate. C'è da dire che è anche vero che prima il consigliere Pruccoli parlava di una cronologia, di atti depositati, ma è altrettanto vero che è da circa due mesi e mezzo che aspetto proprio su questo argomento una risposta ad un'interrogazione che ho fatto alla Giunta, che ad oggi non è ancora pervenuta, proprio sull'applicazione del Decreto Balduzzi.

Le risoluzioni non le abbiamo sottoscritte anche perché intendiamo non classificare territori di serie A e di serie B, o cittadini di serie A e di serie B o di serie C. È ovvio che all'interno del comparto della salute debbano essere inseriti non soltanto l'ospedale di Novafeltria, ma anche quello di Santa Sofia e di Bagno di Romagna, che rappresentano e hanno le stesse peculiarità dell'ospedale di Novafeltria, quindi in un contesto generale di riorganizzazione e di riassetto. Questo è l'intento del nostro movimento, quello di arrivare ad un'intesa unitaria e capire quelle che sono le peculiarità e le intenzioni che questa Giunta e le linee d'indirizzo che questa Giunta vuole dare al comparto sanitario.

È anche vero, dall'altro canto, che l'ASL unica di Romagna è stata voluta dal centrosinistra ed è una sperimentazione provata in Romagna che oggi non trova sicuramente una soluzione positiva. Sono gli stessi sindaci, parlo dell'ex sindaco Balzani di Forlì, dell'attuale sindaco Drei di Forlì, che erano gli innovatori nella creazione di questa ASL unica di Romagna, che oggi fanno un passo indietro dicendo: attenzione, c'è qualcosa che non va perché il comparto sanitario non è assolutamente quello che era una volta, cioè non è più il percorso principale per cui oggi un cittadino si debba sentire sicuro all'interno della propria regione. È stato nominato direttore generale dell'ASL unica di Romagna Tonini, che dopo circa un mese dalla sua nomina è andato, forse in vista delle risoluzioni che oggi dovevano essere esplicate in Assemblea, a rassicurare i territori, ma sono rassicurazioni e parole, di scritto non c'è assolutamente nulla. Noi vogliamo che oggi il Presidente Bonaccini ci dica chiaramente e apertamente, su questi ospedali che sono in zone particolarmente disagiate, e quindi con la possibilità di applicare il Decreto Balduzzi e quindi di preservare quelli che sono i servizi generali di questi ospedali, che oggi si andrà in questa direzione, che ci sia un impegno e ce lo dica oggi affinché la direzione giusta sia quella di mantenere questi presidi ospedalieri, questo vogliamo, non tanto chiacchiere o rassicurazioni che oggi non dicono assolutamente nulla. I cittadini sono comunque un bene da preservare e non si può assolutamente andare contro a quelli che sono diritti costituzionalmente garantiti, come è, appunto, il diritto alla salute.

È ovvio che oggi dobbiamo capire quali intenzioni ha la Giunta, quali linee devono essere avviate per un percorso affinché vengano mantenuti questi presidi e non si parli ancora, visto che non ci sono ancora linee guida o quantomeno è tutto un atto in itinere: di fatto sappiate che l'atto aziendale dell'ASL unica di Romagna è partito un anno e mezzo fa, ad oggi ancora sembra che siamo in alto mare e non si riesce neanche a capire a che punto stiamo arrivati. Cioè, stiamo rimandando, stiamo sperimentando in Romagna; vediamo se l'ASL unica verrà sperimentata anche in Emilia, perché a seconda di come andrà, si vedrà se questa sperimentazione ha dato esiti positivi o esiti negativi. È ovvio che a oggi gli stessi sindaci che l'hanno voluta hanno fatto un passo indietro, quindi bisogna capire se questa linea direttiva è la linea corretta o se, diversamente, occorre che anche la Regione faccia un passo indietro e si ritorni a quelle che erano le tre province, quindi non più un'ASL unica di Romagna, ma un'ASL suddivisa, perché evidentemente i servizi erano migliori. Oggi troviamo in assoluto code in tutti i punti principali degli ospedali di Forlì-Cesena, di Rimini e di Ravenna. Gli stessi medici hanno fortissimi dubbi e si stanno comportando come se l'ASL unica di Romagna non ci fosse, quindi è chiaro che c'è qualcosa che non va.

Non so se dipenda dal direttore generale, non so se dipenda dalla Giunta regionale, ma è chiaro che la Regione ha un ruolo fondamentale in questo percorso, quindi occorre sapere, e ce lo direte oggi, se questa è la linea che voi volete proseguire e se volete effettivamente mantenere questi presidi ospedalieri, che sono situati in zone particolarmente disagiate, efficienti, oppure se volete demandare tutto ancora una volta alla Conferenza socio-sanitaria, aspettare le linee guida dell'atto aziendale e così ci troveremo fra due anni ancora nelle stesse condizioni. Quindi, cosa intendete fare? La risposta deve essere data adesso, non c'è più tempo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Mi atterrò a quanto ho scritto perché, visto il mio temperamento un po' forte, non vorrei uscire dal seminato. Faccio solo una piccola premessa rispondendo al consigliere Pruccoli. Noi purtroppo siamo costretti a rincorrere i singoli casi perché ancora non abbiamo un documento unitario riguardo alla programmazione sanitaria, come ho avuto modo di illustrare questa mattina. Se noi avessimo un documento programmatico unitario che ci facesse chiaramente il punto della situazione, riusciremmo anche a parlare in un'ottica regionale e non rincorrendo i casi singoli, posto che comunque Novafeltria e Santarcangelo presentano delle peculiarità e quindi secondo noi è vero che, nell'ottica regionale, dobbiamo comunque preservare anche quelle che sono le istanze che arrivano singolarmente dai territori.

Detto questo, vengo all'intervento. Purtroppo continuo a percepire che negli interventi dei colleghi del PD e negli atti presentati ci siano tante belle parole, però troppo spesso vuote. Nell'atto stesso non è presente nessuna azione concreta, tant'è che abbiamo dovuto presentare anche un emendamento a riguardo; così come è stato completamente ignorato il documento presentato dal Consiglio dell'Unione dei comuni, che viene poi per la maggior parte da amministrazioni del PD, quindi è il PD che ignora un po' se stesso. Il documento presentato dal Consiglio dell'Unione dei comuni, oltretutto, è stato stilato in completa comunione d'intenti e quindi continuiamo a rapportarci con i concetti di rappresentanza e di espressione popolare.

Cerco di spiegarmi meglio. Si parla di miglioramento delle prestazioni, di capillarità dei servizi, di salvaguardia dei territori e delle popolazioni residenti e ci rassicurano citando la nomina del nuovo direttore Tonini. Io, più che nuovo, lo definirei un usato garantito ma solo per qualcuno, diciamo così, un po' meno per i cittadini della Valmarecchia dato che non è stato fatto granché per il "Sacra Famiglia", come, ad esempio, impedire la riduzione della reperibilità chirurgica o il declassamento a day surgery del reparto di chirurgia o la chiusura dell'ambulatorio analisi almeno fino a pubblicazione di un piano preciso di riorganizzazione territoriale. Ristrutturare i locali del pronto soccorso per poi ridurre i servizi a supporto equivale a spendere soldi per una scatola senza contenuti. Ci chiediamo, quindi, secondo quali presupposti dovremmo essere rasserenati da questa nomina.

Invito, inoltre, i colleghi a riguardare alla differenza di significato di spese di investimento alla luce dei punti già discussi anche nell'Assemblea odierna, così come ci chiediamo dove fossero i sindaci del PD che oggi si spacciano per paladini a difesa degli ospedali locali quando i nosocomi della valle venivano presi di mira da questa scarnificazione spacciata per ristrutturazione.

Lo stesso dottor Tonini lo scorso venerdì è andato in visita al "Sacra Famiglia", accompagnato proprio dal consigliere Pruccoli, se non erro, e anche dal deputato Arlotti, elargendo le ennesime rassicurazioni e dimenticando che già in passato aveva fatto promesse riguardanti il "Sacra famiglia" che poi purtroppo non è riuscito a mantenere, come, ad esempio, il mantenimento, come ho già citato, della chirurgia, che dal primo agosto 2014 è passata da week surgery a one day surgery, oppure la guardia medica interdivisionale. In maniera totalmente fuori da ogni buonsenso, oggi la reperibilità notturna deve partire addirittura da Rimini. Ora mi devono spiegare in questo momento qual è il concetto di ottimizzazione dei servizi a vantaggio della salute dei cittadini visto che si fa prima a portare un ammalato in ambulanza da Novafeltria a Rimini piuttosto che chiamare un medico in reperibilità da Rimini a Novafeltria. Insomma, in poche parole, oggi ci siamo ritrovati nella situazione in cui il PD chiede al PD di rassicurare il PD sull'operato ed i programmi del PD. Sono un po' confusa.

Un'ultima osservazione. Nella risoluzione si impegna la Giunta ad una disanima puntale e approfondita e a scelte programmatiche consapevoli. In poche parole ci state dicendo che finora non vi sono state né la prima, né le seconde. In più si chiede di impegnare la Giunta a far sì che le Conferenze territoriali facciano quello che già per norma sono delegate a fare. Anche qui non vedo la risolutezza di questo atto. Tutto ciò comunque senza specificare per l'ennesima volta quali siano le intenzioni nei fatti dato che nell'atto presentato quest'oggi leggiamo che la riorganizzazione ospedaliera, appunto, ripeto per l'ennesima volta, è ancora tutta da riscrivere. Mi dispiace, questo purtroppo per noi è un brutto vizio della vecchia politica che annuncia riforme senza mai attuarne una che sia spinta da un sano e puro senso civico. Ma d'altra parte è difficile scalfire mezzo secolo di Democrazia Cristiana e purtroppo abbiamo paura che a volte il PD dimostri, in diverse sedi istituzionali, di esserne un po' un degno erede.

Nella nostra risoluzione e nel nostro emendamento presentato si chiedono azioni che arrivano direttamente dal processo partecipativo del territorio e per territorio non intendo la conferenza dei sindaci, che purtroppo troppe volte si dimostra essere solamente esecutore di volontà politica calata dall'alto, ma dai cittadini stessi della valle, coloro che hanno più diritto di far sentire la propria voce e per i quali – ricordo a tutti – abbiamo il dovere di fungere da rappresentanti.

Ripeto un modo di dire che ha già citato il collega Bignami, evidentemente ci siamo letti nel pensiero, abbiamo avuto una sorte di telepatia reciproca. Sicuramente ci saranno tante buone intenzioni, però, come si dice, di buone intenzioni è lastricata la strada che porta all'inferno. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Parto da quest'ultimo concetto espresso dalla consigliera Sensoli. Da noi la democrazia ha ancora delle regole, nell'ambito delle quali i cittadini esprimono la loro opinione attraverso il voto, dopodiché sono i sindaci che sul territorio decidono ed attuano politiche, quelle che hanno promesso in campagna elettorale. Se per ogni singolo problema dovessero decidere i cittadini, credo proprio che finiremmo per non decidere mai niente. Pertanto, ci assumeremo, ci stiamo assumendo e promettiamo di assumerci le responsabilità, e qui è chiaro il documento, come chiede la consigliera Sensoli, deve essere contestualizzato in un'ottica regionale. Che cosa vuol dire? Vuol dire che se noi continuiamo in Assemblea a discutere ospedale per ospedale, abbiamo già decine di risoluzioni, interrogazioni, daremo da lavorare a tanti autisti che arriveranno qui con tanti pullman di cittadini che, di volta in volta, sponsorizzeranno il loro ospedale piuttosto che un altro. Ma non è questo il nostro ruolo. Il nostro ruolo ci impone – l'abbiamo già detto in commissione, e lo faremo a brevissimo, appena approvato il bilancio, peraltro avevamo detto che sarebbe stata la prima cosa che avremmo fatto – di ragionare tutti assieme, avendo in mano i dati relativi al numero e alle caratteristiche degli stessi. Perché ci sono gli ospedali specialistici, i policlinici e gli ospedali delle grandi città, quelli che danno risposte sul territorio principalmente per l'acuto e per la sanità di alta qualità, che hanno bisogno di fare dei percorsi particolari, poi ci sono quelli territoriali, quelli previsti dal decreto Balduzzi in alcuni territori disagiati, rispetto ai quali si dovrà discutere con l’obbiettivo di costruire assieme, nel dibattito, nella trasparenza, nella conoscenza dei territori, le linee guida che dovremo condividere con le conferenze territoriali per fare scelte ponderate. Quelle scelte che, come ha promesso l'assessore Venturi, non ci porteranno a risparmiare o a ridurre i costi, a ridurre le spese, ma a riqualificarle, ad usare meglio i soldi di cui disponiamo, evitando doppioni e riqualificando le strutture in base ai bisogni che una sanità che va sempre avanti e che vuol continuare ad essere di eccellenza, come la nostra, ha bisogno continuamente di rivedere facendo sempre un passo in avanti, sempre guardando in avanti.

È quel che noi vogliamo fare, con discussioni pacate, con dati alla mano, con il coinvolgimento di tutti, nella massima trasparenza. Lo facciamo qui, andremo a giustificarlo ai nostri sindaci nelle conferenze, andremo a giustificarlo anche ai nostri concittadini. Credo, infatti, che si possa ipotizzare, insieme con il presidente, una gita verso Novafeltria proprio per spiegare nella fattispecie la loro situazione.

Vorrei tornare poi, brevemente, sulla questione che poneva il consigliere Pompignoli circa l’Asl unica ed il nuovo direttore generale. Ebbene, a mio avviso, è evidente che finora la nuova Amministrazione regionale ha dimostrato di cambiare verso. Per quanto riguarda il territorio, se il consigliere Pompignoli non si ferma alle dichiarazioni di un mese, un mese e mezzo fa, del sindaco Drei o del sindaco precedente Balzani, che io condividevo, oggi, probabilmente, anzi sicuramente, quelle dichiarazioni non le avrebbero fatte più. Saremo tanto bravi da riuscire a recuperare quel grande progetto, che molti di noi hanno condiviso, dell'Asl unica che guarda al futuro? Io spero di sì, ce la stiamo mettendo tutta. Stiamo cercando di costruire un’organizzazione sanitaria che preveda ruoli ben chiari ed altrettanto chiare assunzioni di responsabilità da parte della politica regionale e della politica territoriale. Le conferenze devono essere coinvolte e devono avere, sulla base di linee guida regionali, la possibilità di contare e decidere veramente sui territori, essendosi confrontati con i cittadini. Infine, i direttori generali debbono fare i direttori generali, cosa che, stando almeno ai primi approcci, il direttore generale Tonini sta facendo, mentre la precedente direzione sembrava fare molto di meno.

Pertanto, vi sono tutti i presupposti perché, come diceva il consigliere Pompignoli, la sanità è di tutti, non è di parte, vorremmo cercare di coniugare assieme questo percorso, di lavorare assieme in un'ottica di massima collaborazione, massima trasparenza, nel rispetto dei ruoli, nell'ascolto dei cittadini e nella volontà di fare una programmazione chiara e condivisa e di portarla alla fine nella migliore destinazione possibile, perché ogni progettazione per quanto buona possa essere, se non viene realizzata bene, non arriva a destinazione. Condividiamo tutti – e qui sono d'accordo con lei – che probabilmente i tempi e le modalità con le quali l’Asl unica di Romagna è partita non sono stati quelli giusti, come dimostrano i risultati. Oggi, però, possiamo dire che abbiamo la volontà di fare diversamente e far vedere che quel progetto è il migliore che si possa fare per una sanità che guardi lontano, che riduca i costi amministrativi per reinvestirli nell’innovazione e nei servizi ai cittadini, perché poi la Regione possa esportare questo modello ovunque affinché diventi – e può diventarlo – un modello vincente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto la parola la consigliera Nadia Rossi. Ne ha facoltà.

 

ROSSI Nadia: Grazie, presidente.

Io credo sia importante, anzi fondamentale, ricordare che la sanità per noi emiliano-romagnoli è un motivo di vanto e di orgoglio, grazie alle scelte strategiche lungimiranti di chi, di fatto, ha governato questa Regione fino ad oggi seguendo un processo democratico, nell’ambito del quale i cittadini hanno scelto i presidenti che si sono succeduti nelle precedenti legislature fino a questa, che quindi, a modo loro, hanno deciso di condividere i programmi elettorali che gli stessi hanno presentato.

Siamo riconosciuti per la nostra sanità non solo in Italia, ma anche in Europa, come eccellenza, ed è bene ricordare che è uno degli ambiti nei quali più forti sono l'attenzione e la sensibilità da parte dei cittadini. Inoltre, penso sia importante ricordare e tenere ben presenti i continui investimenti che la nostra Regione ha fatto in termini di sanità. Poco più di qualche settimana fa, ricordo l'inaugurazione della nuova risonanza magnetica nucleare presso l’IRST di Meldola e la previsione di acquisto di una nuova risonanza identica per l'azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, che è già nel piano degli investimenti 2015-2017, che sono – appunto – in corso di programmazione.

Penso, altresì, che sia un'ottima notizia quella che ci ha comunicato l'assessora Petitti circa i risultati dell'intesa raggiunta con il Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni, nell’ambito della quale intesa, a fronte dei 570 milioni di euro di tagli previsti, siamo arrivati, in termini di trattativa, a 61 milioni di euro. Si tratta, a mio avviso, di un accordo importante che definisce le modalità con le quali le regioni forniscono il proprio contributo al risanamento della finanza pubblica, così come prevede la legge di stabilità 2015, che consente di contenere al minimo, se questa dovesse mai essere la paura per quanto riguarda il tema della sanità, visto che la stessa assorbe la maggior parte del nostro bilancio regionale, quindi sarà in qualche modo tutelato, peraltro il fondo è stato confermato anche per il 2015 così com'era nell’annualità 2014.

Ma voglio sottolineare anche le dichiarazioni dell'assessore Venturi, che qualche settimana fa è intervenuto in IV commissione, che annuncia che, entro il primo anno di legislatura, si vuole affrontare il tema dei temi, cioè la riduzione delle liste d'attesa, che è un obiettivo, anzi è una delle priorità, per cui le risorse sono già a disposizione. Inoltre, a proposito di fondi – assicura l'assessore – per risparmiare abbiamo tante modalità che non toccano assolutamente i servizi ai cittadini, a partire dai tagli di una burocrazia spesso letteralmente duplicata, in tal senso penso che il tema della semplificazione sia condivisibile da tutti. Lunedì scorso, l'assessore, nuovamente presente in commissione, dichiara ancora, qualora ci fossero altri dubbi, che non verranno ridotti ulteriormente i servizi nei piccoli ospedali; preannuncia una svolta sui medici di famiglia; ritorna sulle liste d'attesa; ma soprattutto dichiara che, con riferimento alle liste d’attesa, la Regione si impegnerà per evitare che i cittadini vengano rimbalzati continuamente tra ospedali e medici di famiglia (altra preoccupazione dei nostri territori), su cui siamo ovviamente tutti d'accordo.

Ebbene, in questo contesto, il nuovo Governo dovrà avviare la programmazione regionale relativa alla riorganizzazione ospedaliera, definendo nei distretti e nelle aree vaste il ruolo delle diverse strutture ospedaliere, valorizzandone le vocazioni, costruendo complementarietà e superando le possibili sovrapposizioni e ridondanze. In tal senso, l’Asl Romagna, che racchiude 74 comuni, tra i quali anche Novafeltria e Santarcangelo, che ha da poco compiuto il suo primo anno di vita – la prima azienda unificata (non era sicuramente un percorso semplice) –, ha da poco prodotto una bozza di atto aziendale, ossia il documento che contiene i principi fondamentali per l'organizzazione dei servizi sanitari nell'area vasta. Il testo (di una quarantina di pagine) ribadisce la volontà di superare l'attuale assetto organizzativo ospedaliero costituito da reparti, blocchi operatori e ambulatori distinti, creando invece aree logistiche più ampie e flessibili. La visione strategica, se condivisa da parte di tutti, è di perseguire la tutela della salute degli individui e della popolazione realizzando un sistema organizzativo capace di assicurare appropriatezza, efficacia, adeguatezza e qualità dei servizi messi a disposizione dei bisogni dei cittadini, orientando il miglioramento continuo della qualità alla valorizzazione degli operatori e all'uso ottimale delle risorse assegnate.

L'azienda, pertanto, garantisce, a parità di bisogni e di competenza, l'equità territoriale, realizzando il più possibile uniformità e tempestività nell'accesso alle prestazioni per tutti i cittadini residenti e presenti nel territorio della Romagna, per assicurare livelli di assistenza adeguati, appropriati e di buona qualità. Il tema fondante strategico più efficace è una migliore prestazione sanitaria in un'area territoriale circoscritta e raggiungibile facilmente e rapidamente. Credo sia importante poter contare sullo specialista medico migliore in un raggio massimo di 40-50 chilometri da casa, ed è anche la risposta ad una crisi che di fatto sottrae risorse ai bilanci pubblici. In altre parole, si tratta di affermare l'integrazione e l'unione territoriale, piuttosto che una chiusura in arroccamenti campanilistici, impossibile da sostenere finanziariamente e non adatta ad assicurare il miglior servizio al cittadino. Sono questi lo spirito ed il progetto sui quale nasce l'azienda Asl. È una decisione che premia la più forte ed innovativa riorganizzazione sulla sanità in atto in Emilia-Romagna, e tra le più forti nel nostro Paese.

Tengo a rammentare che il progetto di area vasta nella sanità dovrà diventare sempre di più un patrimonio comune dell'Emilia-Romagna, senza limitarsi alla fascia romagnola. Questi sono i nostri intenti. In tutto questo, è necessario sottolineare che il territorio riminese – è stato già detto, ma è bene ribadirlo – ha delle caratteristiche davvero particolari. Nel nostro territorio, vediamo circa 17 milioni di persone all'anno che lo attraversano, lo vivono ed utilizzano i nostri servizi. Ma non siamo soltanto un territorio con esigenze specifiche, siamo anche una realtà che offre performance sanitarie di eccellenza che, ovviamente, vanno salvaguardate, sostenute ed implementate, eccellenze gestionali.

Anche per questo, abbiamo accolto con favore la nomina di Marcello Tonini a direttore dell'Asl Romagna, perché siamo consapevoli delle sue conoscenze e delle sue competenze, e perché la sua esperienza sarà fondamentale nello sviluppo del percorso di area vasta, avendolo già visto all'opera come direttore generale. Sappiamo come tra le sue caratteristiche vi sia quella di saper tenere unito il filo del confronto e del dialogo con le amministrazioni locali, perché è ovviamente importante, fondamentale un coinvolgimento reciproco, aspetto che, effettivamente, nell'avvio dell'azienda unica abbiamo appurato quanto sia fondamentale. Egli conosce benissimo i problemi e le dinamiche dei territori romagnoli, e questa è la premessa per costruire un percorso comune e condiviso.

A dire che nella nostra risoluzione chiediamo, tra l’altro, che le prossime decisioni sui sistema di governance, sulla gestione delle strutture, tengano debito e prioritario conto le caratteristiche dei territori, valorizzando nelle forme dovute le eccellenze sanitarie e professionali presenti. Per questo chiediamo anche, cosa che secondo noi è fondamentale, anche perché i territori, spesso meglio di noi, che abbiamo, come si diceva prima, uno sguardo forse un po' più concentrato alla località piuttosto che ad una panoramica generale, un processo partecipato con le conferenze territoriali sociali e sanitarie, per declinare sul piano locale le direttive regionali così formulate. Un processo di classificazione e riorganizzazione delle strutture condiviso con la programmazione territoriale – appunto, il ruolo e le funzioni degli ospedali devono essere ridisegnati sulla base di una pianificazione con chiari obiettivi regionali e una buona capacità di declinazione locale. L'obiettivo di largo respiro deve essere il miglioramento della qualità complessiva del servizio teso a garantire, nonostante il contenimento dei costi, la nostra riconosciuta qualità sanitaria al passo con i tempi e come bene primario per i nostri concittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Nadia Rossi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Sulla riorganizzazione della rete ospedaliera penso che avremo modo di discutere molto, e molto approfonditamente, perché si tratta di un tema di grandissima importanza, che riguarda tutto il territorio regionale, che quindi è uno degli assi fondamentali sui quali dovremo uniformare la nostra attività. L'assessore Venturi è venuto in commissione ad avviare questo percorso di discussione e di confronto, che ovviamente si concluderà con l'assunzione di decisioni, di linee guida alle quali uniformare l'attività dell'assessorato, quindi le scelte in materia di politica sanitaria.

Su questo tema, ovviamente, è difficile riuscire a fare discussioni per parti separate, perché oggi discutiamo di un presidio ospedaliero, domani sicuramente discuteremo di altri, stamattina abbiamo discusso di un altro ancora, insomma, quello della sanità pubblica – e sottolineo “pubblica” – è uno degli aspetti fondamentali, che sta più a cuore ai cittadini, che ci chiedono risposte e pretendono da noi garanzie sul livello e sulla qualità dei servizi che siamo in grado di erogare. La Regione Emilia-Romagna, da questo punto di vista, è una regione – le classifiche lo dimostrano – che ha garantito negli anni servizi di grande qualità. Il nostro impegno è teso a riuscire a mantenere questi livelli e, laddove possibile, incrementarli. Dico questo non per sfuggire al tema, tutt’altro, ho voluto fare questa premessa perché, su temi come questo, a mio avviso, quando è possibile trovare elementi di condivisione e convergenza sia indispensabile farlo, proprio perché l'interesse è massimo, ed è un interesse assolutamente importante quello della sanità.

Pertanto, visto che ci avviamo alla conclusione della giornata, è utile cercare di provare a fare sintesi. In tal senso, la proposta che mi sento di avanzare è la seguente. Visto che la risoluzione 267, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zoffoli ed altri, e la risoluzione 105, la cui prima firmataria è la consigliera Sensoli, effettivamente, hanno elementi che possono essere elementi di convergenza; visto che sulla risoluzione 267 è pervenuto un emendamento a firma della consigliera Sensoli, la proposta che mi sento di avanzare, cercando uno sforzo di convergenza, è di accogliere l'emendamento della consigliera Sensoli, che dettaglia un aspetto che comunque è contenuto nella risoluzione a firma dei consiglieri Pruccoli, Zoffoli ed altri, in modo che si possa ottenere una convergenza su un documento, con la più ampia adesione possibile. Credo, peraltro, che questo sia il modo migliore per dare un segnale ai cittadini che questa mattina erano presenti in quest’aula, ai cittadini che ci ascoltano, ai cittadini che stasera stessa o domani vedranno il risultato del lavoro e della discussione di questa giornata.

Noi, come gruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà, non abbiamo sottoscritto nessuna delle due risoluzioni, proprio perché abbiamo pensato fosse possibile trovare un punto d'intesa. Visto che la possibilità esiste, visto che l'interesse verso cui tendono sono comuni, credo che oggi possiamo fare uno sforzo che, se premiato positivamente, andrebbe a vantaggio di tutti e comunque darebbe un’indicazione importante alla Giunta, all'assessore Venturi, ma anche all’Assemblea, perché come dicevo prima quello della riorganizzazione della rete ospedaliera è un tema così delicato che nessuno di noi può pensare di risolvere in modo autosufficiente e pensando di essere l'unico depositario della verità. L'ho detto in commissione direttamente all'assessore Venturi: su questi temi, cercare di premiare – utilizzo quest'espressione – l'intelligenza collettiva anziché l'idea di qualcuno che, illuminato, decida da solo, è sicuramente la strada preferibile. E visto che l'atteggiamento dell'assessore Venturi è stato positivo da questo punto di vista, ha dimostrato la volontà e l'interesse ad aprire una discussione ed un confronto vero, sia con la maggioranza sia con l'opposizione, ebbene, a mio avviso, queste occasioni concrete devono essere raccolte per dare corso e sostanza con i fatti alle parole che spendiamo di reciproca stima su alcuni aspetti e su alcune valutazioni.

La proposta che faccio è questa. Speriamo di poter contribuire in questo modo a trovare una soluzione che vada nell'interesse dei cittadini, in questo caso di quel territorio, ma più in generale dei cittadini della Regione che ci hanno mandati in questa sede per risolvere i problemi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola, a conclusione del dibattito generale, al presidente della Giunta Bonaccini. Prego.

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente.

In premessa, noi ci troviamo con una discussione sul bilancio che dovremo fare, che ovviamente, avendo una parte cospicua di ritorno dal sistema sanitario nazionale, che abbiamo difeso fino all'ultimo euro, e dunque sarà di circa 8 miliardi, come lo era stato nel 2014, come peraltro abbiamo difeso e difenderemo nel bilancio, come abbiamo già fatto capire, tutte le risorse destinate al cosiddetto comparto del welfare, a partire da uno di quegli impegni che mi rendono orgoglioso di vivere in questa Regione, cioè quel quasi mezzo miliardo di euro sul fondo sociale per la non autosufficienza. A tal proposito, potrei aprire una discussione, con il rischio di polemiche, che non voglio fare, su che cosa accadde in questo Paese nel passato per coloro che sono non autosufficienti. Ricordo solo, non volendo affrontare quella eventuale polemica, che questa Regione ha sempre garantito un tale livello di copertura che da sola batteva il totale nazionale.

Insomma, noi vogliamo lavorare, sperando di esserne all'altezza, per garantire la qualità della sanità di questa Regione, e una qualità del sistema del welfare, che garantisca servizi ai bambini, agli adulti, agli anziani e alle persone non autosufficienti, di poter essere all'altezza di una Regione che si sente sempre più europea. Ora, sapete che non mi interessano le classifiche, ma potrei utilizzare l'ultima che descrive i parametri per definire i cosiddetti LEA, livelli essenziali di assistenza, ai primi due posti ci sono Toscana ed Emilia-Romagna. Il Veneto è sceso di diverse posizioni, ma io ho sempre considerato la sanità veneta una buona sanità. Ho visto che, nel cercare – ed è anche comprensibile che accada – di provare ad indicare a chi guida questa Regione di prendere ad esempio esperienze da altre parti, da altre regioni vicine, vengono citate spesso dalla Lega la Lombardia e il Veneto, legittimamente, che hanno una buona sanità, però si indica mai il Piemonte. Io non direi mai ad un’altra Regione di copiare da noi o da altre. Se le vogliamo mettere tutte a guida leghista, scrivete anche il Piemonte, che è stata guidata negli ultimi cinque anni, e sappiamo tutti che cos'è accaduto sulla sanità.

Lo dico per provare ad uscire da un dibattito in cui dobbiamo rinfacciarci o esaltarci, ognuno per ciò che è riuscito a garantire, ed almeno su questo trovare un punto d'intesa tra di noi. La nostra è una delle regioni che ha uno dei migliori sistemi sanitari d’Europa. Lo dicono tutti i parametri terzi, non di parte, che sono stati indicati. È una sanità che è buona perfino, se sto al dibattito che facciamo tra di noi, quando sento dire: “mi raccomando, non chiudete o – legittimamente – non andate a chiudere quella struttura ospedaliera o quel servizio” e spesso si aggiunge: “perché finora ha garantito livelli ottimali”, a riprova del fatto che abbiamo una sanità che, anche nei luoghi più distanti, ha garantito qualità elevata.

Io credo che noi abbiamo il dovere di difendere una sanità di qualità. La si può migliorare, ché non mi sentirete mai parlare di “modello” con riferimento alla mia Regione, non l'ho mai fatto in passato, non lo farò mai in futuro, perché credo che in qualsiasi posto del mondo, anche dove si governa benissimo, non si possa dire che esista il paradiso perché i problemi ci sono ovunque. Sapete che uno degli obiettivi che ci siamo dati è quello, ad esempio, di correggere le liste d’attesa su alcune prestazioni sanitarie che sono troppo lente ad essere elencate. Oggi ho visto la risposta che vi ha dato l’assessore Venturi, vediamo chi ha ragione, credo di sapere chi. Ma anche in questo caso, non mi interessa un confronto tra noi ed altri. Mi interessa stabilire il principio per cui noi, a torto o a ragione, abbiamo individuato un elemento di difetto da correggere, e ci proveremo con grande determinazione. Tenendo aperti il più a lungo possibile i luoghi dove ci si cura, come hanno fatto altri. Provando a garantire che coloro che prenotano e non si presentano, che in percentuale sono un po' troppi, come abbiamo visto, trovino un punto di penalizzazione, e bisogna capire qual è lo strumento per poterlo fare. Perché, sapete, se un cittadino prenota e poi non si presenta, se ha ragioni per cui non si è presentato, ci mancherebbe che venisse colpito, ma se non si presenta senza dare ragioni, vi è un'assunzione di responsabilità che significa che chi non è andato ha impedito ad un altro che magari aveva bisogno e urgenza di poterlo fare.

A dire che non abbiamo usato l'argomento “va bene tutto”. Va bene tanto, il tutto non va mai bene perché – l'ho detto prima – ovunque tutto non può andare bene. Sappiamo anche noi che vanno corrette e migliorate alcune cose. Credo che aver potuto garantire e poter garantire, intanto, una quantità di risorse pari a quelle che abbiamo destinato in questi anni alla sanità, e provare a riorganizzare la rete (noi l'abbiamo messo nel programma di mandato del primo anno), anche per coinvolgere non solo i territori, ma anche per rispetto verso questa Assemblea e le sue commissioni. Vi stiamo – o stanno (questa parte) – rispondendo di no alle commissioni speciali, abbiamo detto: “facciamo lavorare le commissioni”. Ci direte se saremo, se sarete in grado di far funzionare le commissioni, nel senso che io credo che quello che l'assessore Venturi ha messo nel programma di mandato già entro dicembre, e cioè di andare ad una riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera che, guardate, per noi deve avere l’obiettivo della sicurezza delle cure, perché è un diritto del paziente, è un diritto universale. A proposito di discussioni che ho sentito fare, in queste settimane, sul tema della centralità pubblica o meno, dico subito che la centralità della sanità di questa regione è e sarà pubblica, con un rapporto con il privato che è iniziato da anni, che in molti casi ha anche funzionato, ma la centralità sarà pubblica. Perché sappiamo che il diritto all'istruzione e il diritto alla salute devono essere garantiti universalmente a chiunque, indipendentemente dal censo della famiglia in cui nasce.

In ogni caso, noi abbiamo bisogno di un'assistenza che sia di buona qualità, ma anche di un'organizzazione sanitaria che eviti, semmai ce ne fossero, gli sprechi. Abbiamo quelle tali risorse, finite e definite, dobbiamo utilizzarle il meglio possibile. E abbiamo bisogno di quel modello, in questo caso “modello” inteso come riferimento, come viene definito in inglese, di “hub and spoke”, che sia a salvaguardia della qualità ed efficienza tecnica delle prestazioni, attraverso la concentrazione presso centri di riferimento, con l'accessibilità del servizio garantita mediante la massima distribuzione territoriale possibile.

Ebbene, rispetto – voglio chiudere subito per non rubare troppo tempo al dibattito – alle questioni che sono state poste oggi, noi certamente risponderemo a breve in un confronto fatto in maniera serrata con il territorio e con tutti voi, nella commissione preposta e anche in aula, laddove sia necessario. Rispetto a come noi vorremmo riorganizzare questa rete, confermo per questa Giunta la giustezza della scelta che chi mi ha preceduto ha fatto, ma la riaffermano anche i sindaci del territorio, di un'unica azienda ospedaliera. Erano le quattro più piccole dell'Emilia-Romagna, non ci sono policlinici, quella scelta è riconfermata, se lo chiedete agli amministratori. Poi ci sono diverse gradazioni, come sono state – peraltro correttamente – riportate rispetto alla soddisfazione di come si è svolta, da allora, la gestione dell'azienda in oggetto. Ma noi confermiamo la giustezza di quell’ipotesi, in un'idea che peraltro non ha voluto dire chiudere l’ospedale. Vuole darsi l'obiettivo di una riorganizzazione e, guardate, siccome è accaduto per la prima volta – non so se è un merito, potrebbe essere anche un demerito quello che ci siamo presi –, di provare ad azzerare e a rinominare tutte quante nella stessa linea di partenza temporale le direzioni generali delle aziende ospedaliere, delle aziende universitario-ospedaliere, dei cosiddetti IRCCS, abbiamo provato a dare un modo e un tempo che, in una nuova stagione di governo, ed entro l'anno una nuova organizzazione complessiva del sistema, provasse a voler dire: “partiamo tutti da capo dalla stessa linea di partenza”, anche nei confronti di coloro che magari avevano legittimamente ancora qualche anno per potere svolgere quella funzione per la nomina che gli era stata assegnata.

Io confido che il dottor Tonini sarà molto capace, ma lo dovrà dimostrare, come io, che sto parlando, dovrò dimostrare di essere capace di fare il presidente, assieme alla mia Giunta, di questa Regione. È una sfida per tutti, è una sfida che oggi inizia, che noi crediamo di poter vincere. Lo dovremo fare dando sempre più risposta alle necessità di maggiore domiciliarità e sempre meno ospedalizzazione. Ecco com'è cambiata la sanità. Se lo chiediamo alle persone, alle famiglie, diranno che sperano di rimanere in ospedale il meno possibile. Ma quando vanno in ospedale, al di là di dove vanno e in quale ospedale vanno, pretendono di avere il massimo di qualità delle cure che servono loro per potersi curare. E noi sappiamo che quando diciamo “integrazione”, al di là dell'azienda unica di Romagna, diciamo che in altri territori, non è il problema dell'azienda unica, è un problema di maggiore integrazione, per esempio, tra policlinici e aziende ospedaliere, laddove dobbiamo evitare doppioni, dobbiamo efficientare al massimo, mettere nelle migliori sinergie i professionisti, e magari su questo provare a dare un ulteriore efficientamento ad una sanità che, però, ho detto prima – non è certamente merito mio –, è una sanità tra le migliori che ci sono in Europa.

Per stare al merito della questione di oggi, però, quindi togliendo nulla alla necessità di dover ragionare presto complessivamente come chiedeva, consigliere, ha ragione, io penso che noi qui possiamo, visto che veniva citata Novafeltria e Santarcangelo di Romagna, di poter rassicurare tutti che quelle strutture, quei centri ospedalieri non solo non saranno smantellati, ma noi puntiamo perfino a migliorarne l'efficienza e la qualità dei servizi che erogheranno. Peraltro, con Novafeltria, in campagna elettorale avevo preso l’impegno ad andarci e presto ci andrò. Credo dobbiamo dare anche modo ai nuovi direttori, visto che soltanto due sono rimasti, tra le quindici aziende che gestiscono, dov’erano, di avere qualche settimana per potersi organizzare, confrontare con il territorio, con gli amministratori, eccetera.

Così come credo, per quanto riguarda la Giunta, poi deciderà questa Assemblea, che l'emendamento che è stato presentato a firma della consigliera Sensoli, così capiamo che non c'è nulla di personale, e le chiedo scusa anch’io, ma l'abbiamo già risolta dal punto di vista del rispetto reciproco, sia accoglibile per quanto riguarda la Giunta, rispetto ad una precisazione che – comprendo – vuole andare nella direzione di provare a rassicurare.

Questo è quanto oggi noi possiamo dire, quindi nessuna preoccupazione, peraltro su quelle strutture si è investito nemmeno poco in questi anni. In ogni caso, rassicurando per l'oggetto di oggi, prendiamo certamente l'impegno a portare una discussione serrata nei territori e nelle commissioni e poi, entro l'anno, a fare una valutazione, insieme con voi, di quella che sarà una riorganizzazione complessiva che non vedrà chiuso alcun ospedale, in tal senso rassicuro tutti, ma proverà ad efficientare ulteriormente le risposte che si vogliono dare sui territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, presidente della Giunta Bonaccini.

Ha chiesto la parola il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Sull'ordine dei lavori, chiederei di arrivare alla votazione del punto che stiamo discutendo, visto che le 18,00 arriveranno prima della fine. Chiederei di arrivare comunque al voto, in coerenza con quanto dichiarato quando abbiamo detto che non avremmo accettato l'inversione, sapendo che saremmo comunque arrivati fino in fondo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Calvano.

Colleghi, la discussione generale è terminata con l'intervento del presidente Bonaccini. Rimarrebbero le dichiarazioni di voto. Presumo che sforeremo di qualche minuto, pertanto, se siete d'accordo, metto in votazione per alzata di mano la proposta di proseguire fino alla votazione del punto.

Pertanto, metto in votazione, per alzata di mano, la continuazione dei lavori fino alla conclusione dell'argomento in trattazione.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La proposta è accolta, quindi proseguiamo con i lavori fino alla fine delle votazioni. Siamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente.

Ringrazio sia il presidente Bonaccini sia il consigliere Taruffi per l'accoglimento del nostro emendamento, ma anche e soprattutto perché hanno capito le intenzioni della nostra risoluzione. Ci auguriamo che si attui davvero un processo che sia il più partecipato e condiviso possibile. Con il presidente della commissione Zoffoli abbiamo più volte convenuto circa la necessità di impostare un lavoro condiviso, proprio per non doverci trovare nuovamente a discutere di singole peculiarità territoriali. Oggi ci sembrava giusto farlo perché ancora non abbiamo un atto preciso.

Nel momento in cui riusciremo finalmente ad avere un quadro completo della situazione su cui lavorare, cercheremo di impostare anche noi, nel rispetto e nel maggior dialogo possibile, una soluzione alla situazione sanitaria dell'Emilia-Romagna che possa non penalizzare nessuno, che mantenga le caratteristiche, che mantenga le eccellenze, che mantenga comunque le necessità anche morfologiche ed anagrafiche del territorio, perché bisogna considerare anche l'età media dei cittadini che compongono le varie zone.

Pertanto, visto l'accoglimento del nostro emendamento, chiaramente voteremo a favore delle risoluzioni da noi presentate, ma voteremo a favore anche dell'atto presentato dal gruppo del PD, in modo tale che sia un segnale anche da parte nostra di voler intavolare un lavoro serio, che sia preciso e volto davvero al bene e alla tutela della salute dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto la parola il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Anch’io avevo presentato una risoluzione, che è agli atti e che non ho illustrato proprio per l'economia dei nostri lavori. Devo dire, tuttavia, che mi pare che le impostazione che sono date, anche in relazione agli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, non possono prevedere una sintesi tra le quattro risoluzioni, perché evidentemente la stessa risoluzione presentata dalla consigliera Sensoli, anche in relazione al suo accalorato intervento della prima tornata, ha sicuramente voluto sottolineare alcuni aspetti che vengono poi ad essere un po' sminuiti nella parte finale, perché una parte significativa del suo dispositivo va a costituire la premessa della successiva risoluzione, che, come tutte le premesse, difficilmente ha attinenza con il dispositivo, che è l'unico che impegna effettivamente la Giunta.

Ma a prescindere da questo, io vorrei fare una considerazione di natura politico-istituzionale: sia la risoluzione del consigliere Bignami sia la risoluzione a mia firma avevano un finale di impegno che riguardava soltanto il recepimento di quello che era un documento unitario licenziato da tutti gli amministratori del territorio, ai quali, più che a noi, doveva esser data una risposta, e la risposta era: o diamo attuazione a quanto richiesto in questo documento o riteniamo che quanto richiesto in questo documento non sia percorribile o sia percorribile solo in parte. Il fatto di dire che è fin troppo semplicistico presentare un ordine del giorno che richiama l'attuazione di altrui volontà, ma sono le volontà del territorio, non sono delle volontà che sono state captate al di fuori di un complesso quadro istituzionale, abbiamo semplicemente ritenuto – e tutt’ora riteniamo – che sia meritevole di attenzione quanto è stato elaborato nel documento nell'assemblea che si è tenuta appositamente nel mese di febbraio. Era il caso soltanto di dire, al di là del confronto cui faceva prima riferimento il presidente Bonaccini, se si riteneva comunque che in quel documento vi fossero delle osservazioni che avevano un loro fondamento, che quindi potessero servire anche a stemperare quella che poteva essere una valutazione negativa sotto il profilo del trattamento che la Regione voleva riservare alle due strutture ospedaliere o meno.

Mi pare che, alla fine, usciamo con un documento che dice tutto e dice niente, perché se andiamo a vedere il dispositivo del documento presentato dal Partito Democratico, vediamo che rimanda tutto ad una valutazione più complessiva, che è la frase di rito per la quale e con la quale si rimane tali e quali.

Se devo fare una valutazione, mi sarei aspettato, al di là dei dispositivi e delle valutazioni che si faranno in futuro, di dire semplicemente qual era l'opinione rispetto ai rappresentanti delle comunità territoriali. Peraltro quest'oggi abbiamo avuto un insegnamento: a seconda delle comunità territoriali, si orienta il giudizio. Se le comunità territoriali chiedono un referendum, va bene, però, deve essere un referendum che non dice esattamente ciò che poi in realtà si attuerà. E va bene. Poi abbiamo portato una risoluzione, che trae la propria origine da una petizione firmata da novemila cittadini, ma ci è stato detto che questa è una chiara manifestazione di populismo. Mi sono permesso di dire che forse era di recepimento di un sentimento popolare, se novemila cittadini di vario orientamento avevano sostenuto la petizione. Adesso addirittura siamo alla dichiarazione secondo la quale siamo semplicistici, quasi banali, se riprendiamo un documento fatto dagli amministratori locali, che sono tutti, né più né meno di noi, eletti, ad un livello diverso, ma eletti direttamente dai cittadini, perché allora è troppo comodo prendere un documento fatto da altri e portarlo in questa sede. Ma a questi altri che rappresentano il territorio qualcuno dà una risposta o dobbiamo sorteggiare?

Ecco, io penso che tutt'al più la sintesi poteva essere quella di dire: “prendiamo atto del documento, ci impegneremo a valutarne la portata in relazione ai nostri impegni, e nel breve periodo andremo sul territorio a spiegare le ragioni per le quali alcune parti di quel documento le riteniamo recepibili ed altre meno”. Non è stato fatto, a maggior ragione penso che trovino fondamento e chiarezza le risoluzioni di coloro che hanno chiesto, sic et simpliciter, di dare luogo e corso a quanto avevano chiesto gli amministratori locali in quell'incontro nel mese di febbraio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto la parola il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente.

Sicuramente ringrazio il presidente Bonaccini perché ha dato seguito alle mie richieste di tranquillizzare i cittadini di quei presidi ospedalieri che si trovano in zone particolarmente disagiate, quindi, da questo punto di vista, sono sicuramente soddisfatto della sua risposta, del suo intervento.

È ovvio che adesso dobbiamo pensare di dare seguito, stando a quanto dice, ad una riorganizzazione dell'assetto del servizio sanitario, soprattutto in Romagna. Infatti, a ben dire del consigliere, non si può sicuramente ritenere che l'atto aziendale e l'Asl unica di Romagna siano stati effettivamente una gran “genialata”, scusatemi il termine. Perché delle due l’una: o non ascoltate i medici che dicono che l'atto aziendale e l'Asl unica di Romagna non funzionano, o viceversa andate avanti come un treno senza dare seguito alle richieste da parte di chi lavora all'interno di queste strutture.

Pertanto, dovremo lavorare molto di più sul servizio sanitario; cercare di migliorare e di adeguare le strutture ai servizi dei cittadini. Da questo punto di vista, sicuramente voteremo a favore delle risoluzioni, sia di quella presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle, sia di quelle presentate dal gruppo di Forza Italia, sia di quella presentata dal gruppo del Partito Democratico, anche se gli interventi che si sono succeduti da parte della maggioranza non hanno chiarito esattamente le intenzioni, ché ha chiarito più lei, presidente, in un unico intervento che dieci suoi consiglieri, quindi credo che su questo si debba lavorare. Per concludere, preannuncio che noi voteremo sicuramente a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto la parola il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Avendo apprezzato l'intervento del presidente Bonaccini sia per quanto ha detto in merito al destino delle strutture ospedaliere di cui sono oggetto le risoluzioni, ma anche in merito all'accoglimento dell'emendamento a firma della collega Sensoli, ovviamente per quanto riguarda la Giunta, il nostro voto sarà favorevole sia all'emendamento sia alla risoluzione; invece ci asterremo, proprio per dare seguito a quanto dicevamo prima, sulla risoluzione a firma della consigliera Sensoli.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Il consigliere Pompignoli chiede la votazione delle risoluzioni mediante il dispositivo elettronico.

Si proceda dunque alla votazione della risoluzione, oggetto 214, circa la situazione relativa agli Ospedali "Sacra Famiglia" di Novafeltria e "Achille Franchini" di Santarcangelo di Romagna, ed i servizi sanitari riguardanti la Valmarecchia, a firma dei consiglieri Bignami, Aimi, Sensoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Favorevoli

 

16

Contrari

 

27

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 214 è respinta.

Si proceda ora alla votazione della risoluzione, oggetto 105, per impegnare la Giunta ad inserire l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria tra quelli operanti in zone particolarmente svantaggiate, prevedendone quindi la salvaguardia e l'applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto "Balduzzi", a firma dei consiglieri Sensoli e Bignami, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Favorevoli

 

16

Contrari

 

25

Astenuti

 

2

 

La risoluzione oggetto 105 è respinta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Con riferimento alla risoluzione oggetto 267, chiedo al consigliere Pruccoli se è disponibile a far votare l'emendamento 1 proposto dalla consigliera Sensoli.

 

PRUCCOLI: Presidente, confermo la disponibilità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Do lettura, pertanto, dell'emendamento 1 alla risoluzione 267: “Il periodo dopo la frase ‘si impegna, di concerto con la Giunta,’ è sostituito dal seguente testo: ‘ad una disamina puntuale ed approfondita delle problematiche relative alla rete sanitaria regionale, al fine di giungere a scelte programmatiche consapevoli e calate in un complessivo contesto regionale che tenga conto che l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria è tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate per i quali il decreto Balduzzi prevede la salvaguardia, essendo realtà territoriali svantaggiate, ed al fine di mantenere in queste realtà territoriali le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello della salute’”.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

42

Assenti

 

8

Votanti

 

41

Favorevoli

 

41

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento 1 è approvato.

Si proceda, ora, alla votazione della risoluzione, oggetto 267, così come emendata, per impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali, a firma dei consiglieri Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

43

Assenti

 

7

Favorevoli

 

40

Contrari

 

2

Astenuti

 

1

 

La risoluzione oggetto 267 è approvata.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 306, per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a sostegno della Sanità nella Valmarecchia, con particolare riferimento agli Ospedali "Franchini" di Santarcangelo e "Sacra Famiglia" di Novafeltria ed al relativo documento unitario approvato dal Consiglio dell'Unione della Valmarecchia, a firma del consigliere Foti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Favorevoli

 

15

Contrari

 

26

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 306 è respinta.

Dichiaro chiusi i lavori dell’Assemblea.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 18,13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI,

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI e Sergio VENTURI e i consiglieri Piergiovanni ALLEVA, Antonio MUMOLO e Matteo RANCAN.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 22 “Richiesta di istituzione di una commissione speciale di ricerca e di studio, ai sensi dell'articolo 61, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'articolo 40, comma 2, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, in materia di cooperazione. A firma del Consigliere: Foti

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 16

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI.

 

OGGETTO 10 “Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore al fine di esprimere contrarietà alla ipotizzata chiusura del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC). A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 45

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 5

Piergiovanni ALLEVA, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 122 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di evitare la soppressione della sede distaccata del TAR di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Foti, “

 

Presenti: 44

 

Favorevoli: 44

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 6

Piergiovanni ALLEVA, Francesca MARCHETTI, Antonio MUMOLO, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 268 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di ottenere una proroga alla soppressione della sezione distaccata del Tar di Parma, per approfondire l'economicità dell'operazione. A firma dei Consiglieri: Lori, Cardinali, Molinari, Soncini, Calvano, Prodi, Iotti, Taruffi, Torri, Sabattini, Serri”

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 41

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 5

Andrea BERTANI, Giulia GIBERTONI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Assenti: 4

Piergiovanni ALLEVA, Antonio MUMOLO, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 214 “Risoluzione circa la situazione relativa agli Ospedali "Sacra Famiglia" di Novafeltria e "Achille Franchini" di Santarcangelo di Romagna, ed i servizi sanitari riguardanti la Valmarecchia. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi, Sensoli”

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 16

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 27

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Palma COSTI, Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 105 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire l'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria tra quelli operanti in zone particolarmente svantaggiate, prevedendone quindi la salvaguardia e l'applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto "Balduzzi". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bignami”

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 16

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Palma COSTI, Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 267 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini”

 

Votazione emendamento 1 a firma della consigliera Sensoli

 

Presenti: 42

 

Favorevoli: 41

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Alan FABBRI.

 

Assenti: 8

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Palma COSTI, Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

Votazione risoluzione oggetto 267

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 40

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 2

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI.

 

Astenuti: 1

Tommaso FOTI.

 

Assenti: 7

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Palma COSTI, Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 306 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a sostegno della Sanità nella Valmarecchia, con particolare riferimento agli Ospedali "Franchini" di Santarcangelo e "Sacra Famiglia" di Novafeltria ed al relativo documento unitario approvato dal Consiglio dell'Unione della Valmarecchia. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 15

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Palma COSTI, Antonio MUMOLO, Silvia PRODI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 10 “Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere un incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore al fine di esprimere contrarietà alla ipotizzata chiusura del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC). A firma del Consigliere: Foti”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Molinari, Foti e Rancan:

«Il dispositivo

“in considerazione delle su esposte premesse, a volere richiedere un urgente incontro con il Ministro della Difesa e con il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare - o loro delegati - alfine di esprimere loro una ferma opposizione all’ipotizzata chiusura del 50° Stormo, che di fatto comporterebbe prima il declassamento, e poi la chiusura, dell’Aeroporto Militare di San Damiano;

a ricercare, in accordo con i predetti soggetti istituzionali, ogni possibile iniziativa volta a fare sì che la sede operativa ed unica del 50° Stormo resti quella di San Damiano, in Comune di San Giorgio Piacentino.”

 

È interamente sostituito dal seguente:

“A verificare la percorribilità di ogni possibile azione tesa al mantenimento del 50° Stormo, anche a seguito delle comunicazioni già avute in merito da parte del Ministero ed a perseguire ogni azione relativa all’utilizzo a fini di Protezione Civile e ad ogni opportunità che le future politiche governative offriranno, nell’ottica della valorizzazione dell’aeroporto e dell’indotto locale e regionale”.»

(Approvato)

 

OGGETTO 267 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad un processo partecipato con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie per declinare sul piano locale le direttive regionali. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Zoffoli, Zappaterra, Bagnari, Marchetti Francesca, Boschini, Iotti, Prodi, Cardinali, Montalti, Ravaioli, Rossi Nadia, Rontini, Sabattini, Serri, Bessi, Soncini”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Sensoli:

«Il periodo dopo la frase “Si impegna, di concerto con la Giunta” è sostituito dal seguente testo:

Ad una disamina puntuale ed approfondita delle problematiche relative alla rete sanitaria regionale, al fine di giungere a scelte programmatiche consapevoli e calate in un complessivo contesto regionale che tenga conto che l’Ospedale “Sacra Famiglia” di Novafeltria è tra quelli ricadenti in zone particolarmente svantaggiate per i quali il decreto Balduzzi prevede la salvaguardia essendo realtà territoriali svantaggiate ed al fine di mantenere in queste realtà territoriali le condizioni minime di vivibilità e di garanzia dei diritti fondamentali quali quello alla salute.»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

380 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per non penalizzare i lavoratori stagionali, con particolare riferimento alla NASPI. A firma della Consigliera: Sensoli

383 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attuazione della disciplina concernente il comportamento dei dipendenti pubblici, con particolare riferimento ai dirigenti. A firma del Consigliere: Bignami

386 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi da attuare a seguito dei danni causati dall'emergenza meteorologica e dal dissesto idrogeologico, con particolare riferimento al territorio cesenate. A firma della Consigliera: Montalti

389 - Interrogazione a risposta scritta circa la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico. A firma della Consigliera: Piccinini

390 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire l'utilizzazione della palestra dell'Istituto di istruzione secondaria superiore "Marie Curie" di Savignano sul Rubicone. A firma del Consigliere: Bertani

 

Interpellanza

 

387 - Interpellanza circa la tutela dei lavoratori a fronte di casi di sfruttamento degli stessi. A firma del Consigliere: Alleva

 

Risoluzioni

 

381 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad introdurre criteri correttivi di calcolo della durata della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'impiego (NASPI), al fine di non penalizzare i lavoratori stagionali. (23 03 15) A firma della Consigliera: Sensoli

382 - Risoluzione circa le azioni da attuare per esprimere solidarietà al Popolo armeno in relazione al genocidio di cui è stato vittima, con particolare riferimento al centenario del "Grande Male". (23 03 15) A firma del Consigliere: Alleva

384 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo azioni in tutte le sedi istituzionali, ed in particolare presso il Governo, affinché l'obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione permanga in forma testuale sulle etichette dei prodotti. (24 03 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sensoli, Piccinini, Sassi

385 - Risoluzione per impegnare il Presidente della Giunta ad avviare una verifica straordinaria volta a valutare la possibilità di evitare il depotenziamento di tutte le strutture sanitarie regionali su cui la Regione nell'ultimo decennio ha investito risorse finanziarie. (24 03 15) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Piccinini, Sassi, Bertani, Gibertoni

388 - Risoluzione per impegnare l'Assemblea Legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotto, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area cratere. (25 03 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini

391 - Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento volte a prevedere, a favore dei soggetti colpiti dal sisma, il mantenimento dello stato di emergenza fino al 31/12/2017, l'istituzione delle Zone Franche Urbane, la proroga dell'esenzione da IMU e TASI per gli immobili inagibili, il sostegno alle imprese, proseguendo il processo di semplificazione burocratico ed amministrativo riguardante la ricostruzione. (25 03 15) A firma dei Consiglieri: Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi, Torri

(Comunicazione n. 5 prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/0000655 del 26/03/2015)

 

I PRESIDENTI

IL SEGRETARIO

Rainieri - Saliera - Soncini

Torri

 

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