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12.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 14 APRILE 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDI DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 447

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare il principio di legalità, tutelare i lavoratori e salvaguardare l'economia regionale, con particolare riferimento ad agenzie che impiegano lavoratori interinali ai quali vengono applicate normative estranee all'ordinamento giuridico italiano. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Serri, Prodi, Sabattini, Poli, Rontini, Pruccoli, Iotti, Bessi, Zoffoli

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Francesca (PD)

BIANCHI, assessore

MARCHETTI Francesca (PD)

 

OGGETTO 456

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il finanziamento della festa chiamata "Venerdì tredici, notte eretica e scaramantica" organizzata dall'Associazione Circolo Arcigay il Cassero di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MARCHETTI Daniele (LN)

MEZZETTI, assessore

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 458

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la richiesta di un contributo regionale riguardante i proprietari di aree che consentono l'accesso al fiume Po, nel Comune di Caorso. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

GAZZOLO, assessore

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 459

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa procedure riguardanti il progetto F.I.C.O. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

DONINI, assessore

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 460

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei locali del Distretto Sanitario di Sassuolo (MO) e la tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Torri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

TORRI (SEL)

VENTURI, assessore

TORRI (SEL)

 

OGGETTO 379

Relazione riguardante la clausola valutativa di cui all’art. 28, comma 2, della L.R. n. 15/2007 ad oggetto: "Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione".

(Discussione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIANCHI, assessore

PARUOLO (PD)

TORRI (SEL)

BIANCHI, assessore

 

OGGETTO 289

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla discussione, presso l'Assemblea Legislativa regionale, delle problematiche del settore lattiero-caseario, al fine di valorizzare il latte italiano, tutelando i prodotti agroalimentari italiani e le relative filiere produttive. A firma dei Consiglieri: Bignami, Bessi, Calvano, Rontini, Gibertoni, Fabbri, Aimi, Foti

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 300

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di sostenere e tutelare la produzione del latte e la sua tracciabilità. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 314

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di contrastare e perseguire, specie in ambito internazionale, la contraffazione di prodotti alimentari italiani quali il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano, ricorrendo anche alla denominazione di origine ed alla indicazione geografica protetta. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 279

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di proseguire con sempre maggiore determinazione, anche in ambito europeo, l'azione di sostegno, promozione e salvaguardia delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, revocando inoltre le sanzioni contro la Russia che ne penalizzano l'esportazione. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 384

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo azioni in tutte le sedi istituzionali, ed in particolare presso il Governo, affinché l'obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione permanga in forma testuale sulle etichette dei prodotti. A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sensoli, Piccinini, Sassi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Soncini)

BESSI (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

RAINIERI (LN)

BERTANI (M5S)

BESSI (PD)

TORRI (SEL)

BIGNAMI (FI)

FOTI (FdI)

RAINIERI (LN)

 

OGGETTO 325

Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa a porre in essere azioni, in merito all'affidamento del servizio ferroviario regionale, volte ad indire una gara il più aperta possibile, che preveda una durata massima di 10 anni e non più a lotto unico, mantenendo inoltre le garanzie occupazionali, di ammodernamento del servizio e di rispetto delle esigenze degli utenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 365

Risoluzione per impegnare la Giunta ad indire una nuova gara d'appalto per l'affidamento del servizio ferroviario regionale applicando criteri rispondenti ai principi di libera concorrenza, con un affidamento massimo di 10 anni per lotti omogenei e contendibili, rispettando inoltre le esigenze degli utenti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

FABBRI (LN)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

GIBERTONI (M5S)

ALLEVA (Altra ER)

GIBERTONI (M5S)

DONINI, assessore

GIBERTONI (M5S)

PARUOLO (PD)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 325 - 365

Emendamenti oggetti 289 - 314 - 279

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,46

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la dodicesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute

 

pomeridiana   del 24 marzo 2015 (n. 9);

antimeridiana del 25 marzo 2015 (n. 10);

pomeridiana  del 25 marzo 2015 (n. 11);

 

inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.

Se non ci sono osservazioni i processi verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna i consiglieri Rancan e Liverani e l'assessore Simona Caselli.

Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diamo inizio ai nostri lavori con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata in Aula.

 

OGGETTO 447

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare il principio di legalità, tutelare i lavoratori e salvaguardare l'economia regionale, con particolare riferimento ad agenzie che impiegano lavoratori interinali ai quali vengono applicate normative estranee all'ordinamento giuridico italiano. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Serri, Prodi, Sabattini, Poli, Rontini, Pruccoli, Iotti, Bessi, Zoffoli

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponde per la Giunta l'assessore Bianchi.

La parola alla consigliera Francesca Marchetti per illustrare l’interrogazione. Ha sei minuti, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

La illustrerò brevemente nei punti salienti. Nei giorni scorsi la CGIL di Modena ha diffuso il volantino pubblicitario di una nota agenzia interinale, la Work Support Agency. Tale società di selezione del personale si è rivolta alle aziende italiane pubblicizzando i propri servizi promettendo risparmi fino al 40 per cento, poiché impiega lavoratori interinali con contratto rumeno, che non prevede il versamento di contributi Inail, Inps ed altri voci del salario quali tredicesima e quattordicesima.

La vicenda ha scatenato forti polemiche, a partire dal sindacato fino al responsabile economico del Pd nazionale, Filippo Taddei, che ha annunciato interventi del Governo per frenare il fenomeno, e risulta che è già stata emanata una direttiva.

La Regione Emilia-Romagna ha adottato nel 2005 la legge n. 17, in applicazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 276/03, la legge Biagi, disciplinando tra le altre cose l'azione delle agenzie di lavoro interinale sul territorio regionale.

La società di intermediazione dichiara di operare regolarmente in forza delle norme europee.

Considerato che tale vicenda porta alla ribalta il caso esemplificativo dell'idraulico polacco, già noto in tutta Europa, quando si temeva che il basso tenore di vita e la scarsa protezione sociale dei nuovi stati membri dell'Unione europea potesse alterare gli equilibri economici dei Paesi più solidi, come la Francia, l'Italia e la Germania. La famosa vicenda dell'idraulico polacco che, una volta in Francia, opera con costi ridotti della metà degli idraulici francesi è stata a lungo l'ipotesi agitata da chi si batteva contro la globalizzazione e l'allargamento ad est dell'Unione europea.

Considerato che questo caso, verificatosi in territorio modenese, rappresenta un campanello d'allarme per le condizioni del lavoro nella nostra Regione già fortemente provata dalla lunga crisi da cui con grande fatica stiamo tentando di uscire.

Visto che numerosi sono i casi di imprese che quotidianamente decidono di abbassare definitivamente le saracinesche e che le soluzioni proposte dalla Work Support Agency per supportarle non fanno altro che creare ulteriori disagi nel lungo periodo ad esclusivo svantaggio dei lavoratori.

Interroghiamo la Giunta per sapere se sia a conoscenza della vicenda; se la legge regionale 17/2005, in combinato disposto con le altre norme, consenta o meno tali modalità operative; quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto del principio di legalità, tutela dei lavoratori e salvaguardia dell'economia regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Francesca Marchetti.

La parola all'assessore Bianchi per la risposta. Ha tre minuti, assessore.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente.

Ringrazio i consiglieri interroganti per avere portato in Assemblea la nota vicenda. Un’agenzia interinale di diritto romeno propone in Italia la cessione di attività di lavoro secondo quello che era in quel momento il diritto romeno, sostenendo che questo è abilitato dal diritto di stabilimento, cioè dalla libera circolazione delle merci e dei servizi.

In realtà la materia è chiaramente normata dalla legge europea, con la cosiddetta direttiva Bolkestein, cioè la direttiva 123/ 2006 che è la norma che regola effettivamente la cessione di attività di servizio fra Paesi appartenenti all'Unione. Nella direttiva Bolkestein è scritto in maniera chiarissima che sono esentati i servizi al lavoro, in particolare tutte le attività concernenti la tutela del lavoro. Pertanto, secondo l’attuale normativa europea, quanto è stato dichiarato da questa agenzia non è possibile.

La direttiva Bolkestein è stata adottata in Italia nel 2009, quindi tutta la normativa nazionale e tutte le normative regionali, compresa la nostra, non possono derogare a questa che è la direttiva generale della Comunità europea. Questo vuol dire che per tutta la materia giuslavoristica, in particolare quella concernente la tutela del lavoro, vale il principio del Paese in cui si espleta il servizio, non quello di origine, come ad esempio avviene per le banche e le assicurazioni.

Pertanto, l’indicazione portata da questa agenzia di diritto romeno è assolutamente in contrasto con la norma vigente - non c’è discussione! -, com’è stato ribadito in maniera chiarissima da una circolare del Ministro che ha dato disposizione a tutti gli ispettorati regionali del lavoro di perseguire non solo l'agenzia ma anche i datori di lavoro che vengano meno alla normativa nazionale.

Come lei sa, noi non abbiamo capacità ispettiva, mentre abbiamo un accordo istituzionale con il Ministero, in base al quale, non appena venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo informato l'ispettorato regionale del lavoro perché possa eseguire i dovuti controlli.

Tutta la nostra normativa è adeguata, laddove vi siano agenzie interinali, alla normativa nazionale, ossia alla "Bolkestein", quindi non solo siamo informati, ma non esistono margini di interpretazione diversi da quelli vigenti in tutt'Europa. Aggiungo che nel frattempo lo stesso Governo romeno ha cambiato la normativa allineandola a quella vigente in tutto il resto d'Europa.

Per concludere, i contratti romeni non si fanno più neanche in Romania. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

La parola alla consigliera Francesca Marchetti per la replica. Ha tre minuti, consigliera.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessore, la cui risposta è stata chiara. Certo è che bisogna prestare - e presteremo - la massima attenzione a questi fenomeni. In tal senso, credo sia importante praticare nei confronti delle imprese una sorta di campagna di informazione con riferimento a quanto stabilisce la norma nazionale e alle sanzioni cui può dare luogo l'eventuale adesione a campagne sbagliate. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Francesca Marchetti.

 

OGGETTO 456

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il finanziamento della festa chiamata "Venerdì tredici, notte eretica e scaramantica" organizzata dall'Associazione Circolo Arcigay il Cassero di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponde l’assessore Mezzetti.

La parola al consigliere Daniele Marchetti per illustrare l'interrogazione.

Ha sei minuti, consigliere.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

La festa che si è svolta il 13 marzo non riguarda il finanziamento che è oggetto del presente question time, perché ciò che è successo quella sera presso il Circolo Arcigay il Cassero di Bologna è abbastanza noto, quindi è inutile spiegarlo nuovamente sottraendo tempo utile alla discussione.

Con il question time di oggi siamo a chiedere se alla luce di quanto accaduto quella sera, che ha fatto emergere una condotta non proprio esemplare del circolo in questione che - ricordiamolo - vive prevalentemente di concessioni e finanziamenti pubblici, tra cui finanziamenti regionali per un ammontare di 73.533 euro dal 2006 ad oggi, e un finanziamento da 25 mila euro per l'organizzazione di un evento che si è concluso proprio pochi giorni fa.

Chiediamo dunque se la Giunta non ritenga indegna di ricevere finanziamenti pubblici un'associazione che organizza iniziative tanto lesive della sensibilità di molti nostri concittadini; se non si consideri opportuno non finanziare più le sue iniziative; se non ritenga di dovere altresì avviare un'istruttoria a posteriori per verificare se le precedenti sovvenzioni siano state utilizzate per gli scopi per i quali sono state concesse, in caso negativo - ovviamente - richiedendo la restituzione della somma finanziata.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

La parola all'assessore Mezzetti per la risposta. Ha tre minuti, assessore.

 

MEZZETTI, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Marchetti innanzitutto una precisazione: all'episodio cui si fa riferimento nell’interrogazione hanno fatto largo riferimento anche la stampa e gli organi di informazione. Esso si è verificato nel corso di una manifestazione che non era finanziata dalla Regione.

In effetti, in passato noi abbiamo finanziato altre iniziative di carattere artistico, teatrale, musicale e di danza, che peraltro hanno carattere di rilievo nazionale ed internazionale riconosciuto dai più grandi critici. Addirittura l’ultimo finanziamento, quello di 25 mila euro cui lei faceva riferimento, rappresentava il contributo della Regione Emilia-Romagna, insieme con altri enti pubblici, ad un progetto europeo cofinanziato, che è stato l'unico progetto artistico italiano riconosciuto dalla Comunità europea, che si svolgerà al Cassero e prodotto da Gender Bender. Noi non finanziamo il Cassero Arcigay in quanto tale, ma finanziamo singole manifestazioni o programmazioni, all'interno dei quali a noi non risulta essere mai accaduto nulla di quanto viene indicato.

Desidero aggiungere la mia personale opinione. L'episodio che lei ha riportato ha infastidito anche me da cristiano e da credente, nello stesso modo in cui credo abbiano infastidito i credenti musulmani le vignette di Charlie Hebdo. Questo non ha impedito - a mio avviso, giustamente e legittimamente - alla sua formazione politica, dopo i gravissimi fatti di Parigi, di impegnare ingenti risorse per pubblicare volantini e manifesti che riproducevano le vignette di Charlie Hebdo. Credo l'abbiate fatto anche in virtù ed in ottemperanza del principio, che credo voi abbiate affermato all'epoca, di difesa dei valori occidentali conquistati in anni ed anni di battaglie. Ebbene, fra quei valori occidentali conquistati in anni ed anni di battaglia, forse a vostra insaputa, vi è anche il valore della laicità, proprio quel valore che voi avete rivendicato pubblicando le vignette di Charlie Hebdo. Ricordo che Charlie Hebdo, oltre alle vignette contro i musulmani, pubblicava molte vignette contro il Papa e contro i cattolici, il che non vi ha impedito (giustamente) di rivendicare la libertà di espressione di Charlie Hebdo, in virtù - appunto - di quel principio di laicità dello Stato che vale anche quando si ritiene offensivo un oltraggio alla religione.

Offensivo è, ad esempio, bruciare la bandiera nazionale nel corso di una manifestazione pubblica, proprio come è avvenuto in passato nel corso di manifestazioni di alcune formazioni politiche italiane, ma quest’atto stupido di un militante non ha significato certo chiedere la messa fuori legge del partito interessato.

Credo che allo stesso modo vada rivendicata ed affermata la libertà di espressione artistica, anche qualora questa dovesse in qualche modo offendere il proprio credo. Io ritengo che andrebbe adottata una sorta di autodisciplina da parte di coloro i quali organizzano queste manifestazioni, ma anche quando questa dovesse venir meno, questo non può essere motivo per opprimere e reprimere la libertà di espressione che giustamente avete anche voi rivendicato in occasione del dramma di Charlie Hebdo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Mezzetti.

La parola al consigliere Daniele Marchetti per la replica. Ha quattro minuti, consigliere.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Assessore, all'inizio del mio intervento ho precisato che comprendo che le serate in questione sono differenti, tuttavia sono pienamente convinto che condannare senza prendere provvedimenti sia un'azione fine a se stessa. Infatti, sono pienamente convinto che dato che quell'evento che ha suscitato tanto scalpore, che ha indignato tantissime persone, peraltro di schieramenti politici differenti, rappresenti la dimostrazione che così le cose non vanno bene. Noi crediamo che, oltre a criticare, sia ora di far capire a queste persone che gli eventi che il più delle volte organizzano si svolgono grazie a finanziamenti e concessioni di locali da parte delle amministrazioni pubbliche, quindi sono eventi in un certo senso finanziati anche con i soldi provenienti dalle tasse versate da quegli stessi cittadini che si sentono continuamente offesi dagli eventi in questione.

Capisco la libertà d'espressione, ma sono altrettanto convinto che essa debba essere messa in pratica di tasca propria e in casa propria, non con i soldi della collettività. Pertanto, dato che da quel che ho capito dal suo intervento si continuerà sulla stessa strada concedendo, come sempre è avvenuto, finanziamenti a questa associazione, e dato che noi non siamo soliti alzare i polveroni per farla morire lì, annuncio che continueremo questa nostra battaglia perché siamo pienamente convinti che, alla luce di quanto è emerso a seguito di quella serata, ma anche in altre occasioni, sia veramente ora di chiudere i rubinetti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

 

OGGETTO 458

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la richiesta di un contributo regionale riguardante i proprietari di aree che consentono l'accesso al fiume Po, nel Comune di Caorso. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponde l’assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per illustrare l'interrogazione. Ha sei minuti, consigliere.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Il mio non sarà un intervento confessionale né un intervento laico, ma spero non sia laido, perché mi pare che l’interrogazione precedente si riferisse ad una vicenda di questo tipo.

Detto questo, interrogo l'assessore competente per chiedere una risposta relativamente ad una questione esplosa prevalentemente in provincia di Piacenza, ma non solo. L'argomento è l'avviso che molti proprietari di aree confinanti con il percorso del fiume Po hanno ricevuto dalla Regione, con un avviso di pagamento, peraltro non quantificato, ma neanche specificato nei termini.

Ebbene, io ho provato a ricostruire il tema. Se il tema è l'occupazione del Demanio idrico, nel caso di specie mi sembra difficile, perché se sono proprietari non possono occupare il Demanio idrico ed essere soggetti a concessione dello stesso. Se noi tassiamo coloro i quali manutengono le proprie aree e consentono anche, attraverso il diritto di passaggio, di utilizzare gli attracchi al fiume Po, mi pare un’iniziativa alquanto inopinata, perché come contraltare potrebbe avere solo quello di dire: "se devo passare, dato che non sono obbligato a pulire, allora pago la tassa e poi pensi la Regione a fare la manutenzione che serve per poter accedere al fiume".

Visto che sono stati pubblicati articoli di questo tenore: "così si uccide il fiume", chiedo se non sia il caso, innanzitutto, quando si scrive per chiedere dei contributi ai cittadini di specificare almeno il quadro normativo in ragione del quale si pretende il pagamento del contributo o di un tributo che dir si voglia; al tempo stesso se non sia il caso di valutare in modo opportuno di soprassedere a quest’iniziativa.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Gazzolo per la risposta. Ha tre minuti, assessore.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Foti, rispondo volentieri perché, com'è noto, dal 2001 la gestione del Demanio idrico, aree e risorsa idrica, è stata posta in capo alle regioni. La Regione Emilia-Romagna esercita tale funzione attraverso i servizi tecnici di bacino e la disciplina specifica risulta dettata dalla legge regionale 7/2004, “Disposizioni in materia ambientale”, che richiama, in particolare all'articolo 20, la disciplina dei canoni di concessione demaniale, comprendenti anche la fattispecie delle strade arginali carrabili e delle rampe di collegamento. In particolare, ai sensi dell'articolo 20, comma 3, lettera h), punto 5), è previsto che per l'occupazione di aree demaniali effettuata con strade arginali e rampe di collegamento si debba richiedere relativo atto concessorio che prevede il pagamento di un canone annuo pari a 125 euro.

La corresponsione di un canone da parte del concessionario rappresenta il corrispettivo per l'utilizzo da parte di un privato di un bene destinato all'uso pubblico ed è connesso per tale motivo a qualunque occupazione di bene pubblico. Si tratta di un principio a cui si attengono tutte le regioni a seguito del trasferimento delle competenze alla gestione del Demanio idrico da parte dello Stato. Proprio in relazione alle caratteristiche proprie dell'occupazione di aree del Demanio idrico con rampe di accesso alla sommità arginale, già dal 2009, si è ridotto il corrispettivo alla metà del minimo del canone ricognitorio in determinati casi e nello specifico se ne è consentito il libero utilizzo alla pubblica amministrazione per l'attività di pulizia idraulica. In tal caso, il canone infatti è di 75 euro.

Quanto alla citata comunicazione di cui sarebbero stati oggetto i proprietari di aree con accesso al fiume nel comune di Caorso, di cui all'interrogazione presentata al servizio tecnico di bacino affluenti del Po, mi risulta che sia stata posta in essere unicamente un’interlocuzione informale finalizzata all'eventuale regolarizzazione della loro posizione, nello spirito di collaborazione tra pubblico e privato che la Regione persegue e che rappresenta l'unica strategia efficace nella prevenzione dei rischi idraulici e nella tutela della pubblica incolumità.

Pertanto sia la sottoscritta sia gli uffici sono a disposizione del Sindaco o della Giunta per eventuali incontri con i cittadini interessati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha quattro minuti, consigliere.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Assessore, lei è della zona, quindi poteva organizzare tale incontro senza la necessità di rispondermi, però devo dire che, come avrà letto e come converrà, la norma di legge prevedeva già una sanatoria, perché se non erro, entro un certo periodo, chi occupava aree demaniali senza concessione doveva regolarizzare la propria posizione. In questo caso, nessuno sta occupando delle aree demaniali, il problema è stabilire se il proprietario di un'area confinante con il fiume Po e che ha una rampa d'accesso debba pagare un canone ricognitorio per tale rampa. Qual è il motivo di fondo? Innanzitutto, come lei sa, questi fondi non sono recintati, quindi il proprietario paga, ma in realtà la rampa d'accesso viene utilizza da chiunque, peraltro in molte di queste zone, come lei sa meglio di me, si esercitata una forma di pesca, quindi molti cittadini hanno la barchetta attraccata e utilizzano queste rampe per accedere alla stessa.

La seconda questione che mi pongo e che vi pongo è la seguente: non sarebbe meglio fare delle convenzioni in ragione delle quali chi confina con le rampe se ne assume la gestione, anziché pretendere il pagamento di un contributo ridotto di 75 euro, salvo dover essere la Regione ad intervenire per sistemarle? Diversamente ogni due giorni qualcuno si lamenterà del fatto di dovere sistemare una rampa che non è a norma, che non è in condizioni ottimali e quant'altro.

Aggiungo che addirittura molti capivano - ma l’assessore ha risolto molto bene la questione - che tutti dovessero pagare e non solo il diretto interessato. Il ragionamento di fondo, assessore, è che da una parte ci sono i 75 euro che deve pagare il proprietario di una rampa d'accesso, dall'altra il fatto che decine di persone passano da quella stessa rampa d'accesso. Seguendo questa logica alla fine la Regione, nel momento in cui fa pagare un canone per l'utilizzo della rampa d'accesso, fatalmente deve farsi carico almeno della manutenzione straordinaria della rampa.

Inoltre, faccio presente che occorrerebbe assicurare le rampe d'accesso, perché se non si sa chi se ne fa carico e quello che si chiede è solo un "diritto di passaggio", quindi la questione si complica. Pertanto, inviterei l'assessore Gazzolo e i suoi uffici, dato che non è un problema di vita o di morte neanche a livello di bilancio, stante il numero degli attracchi conosciuti, a verificare una norma interpretativa che consenta un rapporto che non sia quello che si sta profilando solo di regolarizzazione della concessione, perché diversamente, a mio avviso, si rischia - per stare in argomento - di fare un buco nell'acqua.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

 

OGGETTO 459

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa procedure riguardanti il progetto F.I.CO. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponde l'assessore Donini.

La parola alla consigliera Gibertoni per illustrare l’interrogazione. Ha sei minuti, consigliera.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Spero che l'assessore apprezzi gli atti che gli rivolgiamo. Noi apprezziamo molto meno la partenza in forte ritardo del progetto F.I.CO.

Utilizzo i primi tre minuti del mio intervento per un breve cenno alle tappe cronologiche più recenti di tale progetto. Nel giugno del 2013 il Cda del CAAB, mercato all'ingrosso di Bologna, che - lo ricordo - è pubblicò al 95 per cento, mette nero su bianco una soluzione al proprio sostanziale fallimento. Questo solo dopo 13 anni. La struttura, infatti, era nata sovradimensionata; scommetteva sull'allargamento del proprio segmento, mentre, come sappiamo, l'andamento è stato esattamente opposto, con la grande distribuzione, già dotata di proprie piattaforme logistiche, che ha soppiantato quel piccolo commercio che poteva essere il cliente naturale del CAAB. Questo a distanza di 13 anni da un’apertura in pompa magna, con il core business relegato in un angolino, dando il resto ad Eataly, dichiarando che sarebbe diventata e che diventerà la Disney World dell'agroalimentare italiano, fabbrica italiana contadina, il cui acronimo è appunto F.I.CO.

Il Comune approva il progetto che formalmente necessita della costituzione di un fondo immobiliare, dell’autorizzazione alla sub-cessione onerosa del diritto di proprietà sulle aree interessate dal progetto, nonché del cambio della ragione sociale del CAAB. La delibera di Giunta regionale è del 2 agosto 2013.

Il 17 settembre 2013 si sottoscrive il protocollo d'intesa tra Regione, Provincia, Comune e CAAB per l'attuazione del progetto F.I.CO. Si parla esplicitamente delle aree a contorno del CAAB, nonché di rigenerazione del Pilastro, quartiere della periferia di Bologna adiacente al CAAB. Alcune di queste aree sono di proprietà di soggetti come Banca Intesa San Paolo, ma il problema è che i valori immobiliari del Pilastro sono forse i più bassi di tutta Bologna, allora, nella migliore tradizione italiana, la grande opera, il grande evento F.I.CO. dovrebbe servire da catalizzatore per un programma di sviluppo e riqualificazione, per accelerare il ritmo del cambiamento rendendo urgente, lecita e addirittura necessaria quella che è sostanzialmente una speculazione immobiliare. Autunno 2013: siamo pronti per partire con il solito battage pubblicitario che crei il consenso necessario. Viene scelta con procedura la SGR e casualmente vince Prelios, l’uomo forte di questa società e socio di Farinetti in Eataly Roma, che amministrerà poi il fondo immobiliare parchi agroalimentari italiani. La maggioranza ad oggi (55 milioni di euro) è detenuta da soci pubblici che ci mettono gli immobili e i beni mentre i soci privati, che mettono il contante, detengono quote per 40-45 milioni di euro, però i contenuti del progetto sono sviluppati da Eataly, quindi abbiamo dei beni pubblici, o almeno pubblici al 95 per cento, valutati in 55 milioni di euro in cui Eataly metterà una parte irrisoria di contanti decidendo però tutti i contenuti del progetto sviluppati da Eataly, che cura l’individuazione dei gestore e dei conduttori di tutti i reparti. Il progetto F.I.CO. è un’operazione quindi che sotto una superficiale patina di ecologismo nasconde molti sprechi. Si demolisce una struttura che - abbiamo detto - è quasi nuova, che dopo un’apertura che era stata molto pubblicizzata viene decretata come essenzialmente fallita, si creano poi delle serre e degli impianti fortemente energivori e si va verso un grande spreco di denaro pubblico.

Nel progetto F.I.CO. ci sembra un palese asservimento degli interessi pubblici a quelli privati, infatti se leggiamo il memorandum di quindici pagine di Ernst & Young per il battesimo dell’operazione, e sottolineiamo come in quindici pagine si decretino l’asservimento agli interessi privati di 55 milioni di beni pubblici, si dice che CAAB partecipa al progetto attraverso la messa a disposizione dei propri beni immobiliari e della sua rete di relazioni istituzionali, in particolare con Comune e Regione, tra l’altro deputati all’approvazione edilizia urbanistica. Possiamo così tradurlo: i soci pubblici, oltre al patrimonio edilizio, mettono la garanzia di condurre in porto l’intero progetto dato che Comune e Regione sono gli stessi soggetti che dovranno dare tutte le approvazioni e autorizzazioni (ecco quindi il fulcro dell’affare). I soci pubblici ci mettono soprattutto il potere dell’ente regolatore di cambiare le destinazioni d’uso delle aree e la garanzia di un percorso amministrativo senza intoppo alcuno.

La scelta di Eataly Farinetti come general contractor di tutta l’operazione è avvenuta senza nessuna procedura concorsuale o ad evidenza pubblica e senza che la società prescelta potesse vantare esperienza pregressa in un’operazione di tale portata. Veniamo ad oggi: ad Expo 2015 l’autorità nazionale anticorruzione ha sollevato numerosi dubbi sulla legittimità del contratto di affidamento diretto della ristorazione su una presunta unicità di Eataly nell’ambito dei servizi di ristorazione, qui ai Bologna stiamo facendo di più e di peggio con Eataly Farinetti Coop c’è una sostanziale analogia tra i ruoli dovuta a un affidamento diretto senza possibilità di valutare altri soggetti giocato da Eataly in Expo 2015 a Milano e quello giocato da Eataly nel progetto F.I.CO. a Bologna, chiediamo quindi all’assessore Donini se non ritenga opportuno una segnalazione all’autorità nazionale anticorruzione di quanto operato all’interno del progetto F.I.CO. con l’affidamento diretto e senza gara a Eataly, che ne diventa il general contractor, pensando contemporaneamente alla radice l’intero progetto F.I.CO.. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

La parola all’assessore Donini. Ne ha facoltà.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Il giorno in cui la consigliera Gibertoni dovesse condividere un progetto strategico per il territorio regionale che fa parte del nostro programma di mandato mi impegno sicuramente ad andare a San Luca a piedi.

La questione che ha posto ovviamente è molto complessa e cercherò in tre minuti di sintetizzare alcune affermazioni. Per noi la Fabbrica Italiana Contadina rappresenta davvero un’opportunità importante e fondamentale per il territorio non solo della città metropolitana di Bologna ma di tutta la nostra regione. Abbiamo parlato anche in occasione di Expo della Food Valley e dell’importanza di questo settore nell’ambito del rilancio delle politiche di sviluppo, quindi su questo ci sono idee diverse, però ricostruiamo un po’ le principali questioni che attengono all’amministrazione. Proprio perché si condivide il progetto Fabbrica Italiana Contadina, la Regione ha sottoscritto in data 17 settembre 2013 un protocollo di intesa, strumento che sapete meglio di me cosa comporta, approvato con delibera di Giunta regionale 1138 del 2 agosto 2013, al fine di attivare percorsi di condivisione delle scelte relative al nuovo assetto e ruolo del polo funzionale e avviare quindi l’iter per giungere alla realizzazione degli interventi di adeguamento delle strutture e di organizzazione e gestione delle nuove funzioni.

La realizzazione del progetto F.I.CO. consiste nella creazione a Bologna all’interno del mercato agroalimentare del CAAB di un contenitore nel quale condensare le eccellenze (di questo si parla ancora poco) dell’enogastronomia italiana in un rapporto diretto di produzione, commercializzazione e somministrazione attraverso l’apporto da parte di CAAB degli immobili interessati dal progetto a un fondo immobiliare chiuso riservato e di nuova costituzione previa selezione attraverso una procedura ad evidenza pubblica della SGR (Società di Gestione e del Risparmio), cui affidare l’incarico di costituzione del fondo.

Tale selezione si è conclusa con l’affidamento alla società Prelios SGR Spa del contratto avente per oggetto l’istituzione, la costituzione e la gestione del fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso denominato Fondo parchi agroalimentari italiani. L’impegno dei soggetti sottoscrittori del protocollo è anche quello di definire il nuovo assetto e il ruolo del polo funzionale, perché di questo si tratta, su cui insiste il progetto attraverso l’approvazione di un accordo di programma ai sensi dell’articolo 40 della legge regionale 20/2000.

In data 21 ottobre del 2014 il Comune di Bologna, quale ente proponente, ha avviato il procedimento amministrativo dell’accordo di programma convocando la conferenza dei servizi preliminare ad oggi tuttora in corso di svolgimento. I soggetti sottoscrittori dell’accordo di programma risultano la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Bologna, la società CAAB e la società Prelios.

Per quanto concerne il coinvolgimento da parte di CAAB e di Eataly, sin dalla fase di avvio del progetto, non si ravvisa che possono sussistere le condizioni che ne motivino una segnalazione all’autorità nazionale anticorruzione, come pure per un ripensamento del progetto stante la sua attuale configurazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Donini.

La parola alla consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Io dichiaro che accompagnerò l’assessore Donini a San Luca appena l’assessore Donini farà un bando aperto di gara. Invito tutti a essere presenti nel pomeriggio, quando parleremo di Trenitalia e del bando di gara con l’assessore Donini e invito tutti a essere qui e aspettare che l’Assessore ammetta un bando di gara oggi. Ricordo solo che c’è anche la questione Civis.

Non siamo soddisfatti per nulla, quindi da un lato abbiamo un fallimento, che è quello del presente, del progetto CAAB, un fallimento del passato, che è quello di Civis, che verrà in qualche modo coinvolto qui, e un fallimento del futuro che ci aspetta, che è quello del progetto F.I.CO. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

 

OGGETTO 460

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei locali del Distretto Sanitario di Sassuolo (MO) e la tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Torri.

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Risponderà l’assessore Venturi.

La parola al consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. L’interrogazione che presento a nome del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà riguarda la situazione che si è venuta a creare nei locali del Distretto Sanitario di Sassuolo che hanno trovato posto nell’ex Villa Fiorita, una residenza storica il cui acquisto era costato 5 milioni di euro e le successive opere di restauro 2 milioni. Qui hanno trovato posto sia uffici sia ambulatori del distretto sanitario e si parla di circa centocinquanta lavoratori tra chi svolge le funzioni all’interno dello stabile e chi tra l’interno e fuori per l’assistenza domiciliare.

Una volta entrati nel nuovo stabile i lavoratori hanno cominciato ad accusare disturbi che si è poi scoperto essere collegati alla presenza eccessiva di formaldeide, una sostanza tossica classificata anche tra le sostanze cancerogene. Dopo la problematica emersa a seguito delle denunce dei lavoratori oltre un mese fa si è provveduto a fare rilievi, almeno a quanto ci risulta, chiediamo quindi all’Assessore competente quali siano le risultanze e che conseguenze avranno questi rilievi e soprattutto due aspetti, uno che riguarda la tutela e la salute dei lavoratori insieme alla continuità del servizio che deve essere garantito in questi ambiti, dal momento che tra l’altro tra gli ambulatori che hanno trovato collocazione qui ci sono anche quello di dermatologia, quello di neuropsichiatria infantile, pediatria e il consultorio, e l’altro quello che riguarda eventuali costi aggiuntivi rispetto alle opere già sostenute per la bonifica dei locali e se per questi costi ci si intenda eventualmente rivalere sull’azienda che ha eseguito i lavori in quanto a suo tempo aveva vinto la gara - era un bando con il criterio del massimo ribasso - con un ribasso di oltre il 30 per cento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

La parola all’assessore Venturi. Ne ha facoltà.

 

VENTURI, assessore: Grazie, presidente. Le rispondo attraverso una cronistoria, anche se lei l’ha già fatta parzialmente nel suo intervento iniziale. La vicenda risale al luglio 2013. I servizi territoriali della USL di Modena sono stati trasferiti, per quanto riguarda il distretto di Sassuolo, nella sede di via Cairoli al n. 19, denominata Villa Fiorita, il 22 ottobre, in seguito alle segnalazioni che sono pervenute, come lei ha riferito, da alcuni operatori sanitari di situazioni di disagio ambientale, è stato eseguito da parte dell’azienda un primo sopraluogo e in quell’occasione è stato deciso l’avvio di una serie di controlli che servivano a individuare l’eventuale presenza di aldeidi e composti organici volatili, tant’è che la campagna di monitoraggio e campionamento è stata realizzata prima dal servizio di prevenzione e protezione aziendale e successivamente anche con la collaborazione del centro ricerche e ambiente della Fondazione Maugeri di Milano.

I controlli analitici sono stati avviati nel novembre 2013 nei locali interessati e progressivamente sono stati estesi a tutta la struttura e anche ai materiali edili e hanno evidenziato la presenza di inquinanti (aldeidi e composti organici volatili) in quantità peraltro inferiori al 25 per cento dei valori soglia di rischio. Comunque le verifiche e i campionamenti diretti a determinare con precisione gli interventi di risanamento saranno complessivamente disponibili entro il prossimo 15 maggio. La direzione dell’azienda, sulla base del disagio lamentato, in attesa dei risultati definitivi, ha assegnato alla Direzione Distretto la realizzazione di un piano di dislocazioni temporanee che saranno avviate dal prossimo mese di maggio e che prevede lo spostamento della neuropsichiatria infantile del consultorio in spazi disponibili presso il nuovo ospedale di Sassuolo.

La continuità del servizio all’utenza è salvaguardata mantenendo le sedi nel territorio del distretto e al momento non è possibile identificare la tipologia delle spese e prevederne la quantificazione, ma in questa prima fase sono limitate ai parziali adattamenti degli spazi che accoglieranno i servizi sopracitati. La disponibilità delle aree progressivamente liberate nello stabile ex Villa Fiorita permetterà di effettuare ulteriori rilevazioni più complete e invasive nei materiali edili e nelle finiture e di realizzare gli interventi di bonifica che si renderanno necessari e che oggi non sono ancora prevedibili. In questa fase sarà possibile valutare i costi ed entro i tempi tecnici strettamente necessari ciascuna area verificata ed eventualmente bonificata sarà resa nuovamente agibile e potrà essere riutilizzata.

Per quanto riguarda l’ultimo aspetto che lei sottolineava, cioè quello di un’eventuale rivalsa rispetto alle spese aggiuntive, si precisa che a seguito di una nota relativa allo stato dell’immobile inviata dalla direzione generale dell’azienda al responsabile del procedimento è stata sospesa l’approvazione amministrativa del collaudo finale tecnico-amministrativo da parte dell’amministrazione di Villa Fiorita fino al completamento dei rilievi e dei monitoraggi per l’individuazione delle responsabilità e l’adozione degli eventuali conseguenti provvedimenti potranno essere assunti ai sensi del Codice appalti e del Codice civile.

L’amministratore unico dell’immobiliare Villa Fiorita, con nota del 10 aprile 2015, ha comunicato all’azienda USL l’intenzione di sospendere l’adozione del provvedimento di approvazione amministrativa sottoscritto nel novembre del 2014 e quindi di sospendere la liquidazione della rata di saldo all’impresa esecutrice, nonché di contestare all’impresa esecutrice stessa i problemi rilevati e di procedere all’adozione di tutti i provvedimenti che si renderanno necessari nei confronti del soggetto responsabile al definitivo completamento della campagna di monitoraggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Venturi.

La parola al consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta puntuale, che ci soddisfa per le modalità con cui sono stati trattati i temi, che dimostrano comunque che la situazione è sotto controllo e anche per i contenuti della risposta, soprattutto per quanto riguarda l’ultima parte, dal momento che siamo in una fase in cui la logica del massimo ribasso nelle gare pubbliche fortunatamente va a tramontare nonostante le difficoltà che le amministrazioni continuino a correre, però visto che ci portiamo ancora dietro i residui di questa logica è importante monitorarli ed è importante intervenire con prontezza, come è stato fatto, e anche con durezza a fronte di lavori che sono stati svolti ma che dobbiamo essere certi siano stati svolti bene prima di liquidare.

Per quanto riguarda l’organizzazione e il mantenimento della continuità del servizio, credo che sia importante quello che ci ha detto l’Assessore e quello che posso rilevare a fronte di questo, come consiglio e considerazione, a fronte anche di una risposta soddisfacente, è magari il tentativo di sollecitare un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori nella discussione e nella definizione di questi indirizzi, dal momento che una delle lamentele, che ho rilevato nello studio di questa situazione è l’incertezza che hanno riscontrato i lavoratori rispetto alle loro prossime destinazioni. Magari, vista la situazione precaria per quanto riguarda la salute, invito ad agire il più celermente possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Dichiaro chiuso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 379

Relazione riguardante la clausola valutativa di cui all’art. 28, comma 2, della L.R. n. 15/2007 ad oggetto: "Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione".

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ricordo che ai sensi dell’articolo 28, quarto comma, della legge regionale 15/2007 l’Assemblea legislativa, previo esame della Commissione assembleare competente, discute la relazione in oggetto.

Ricordo anche che l’esame in Commissione è avvenuto in data 09.04.2015.

Dichiaro aperta la discussione. Per ogni intervento si hanno a disposizione dieci minuti.

Ha chiesto di parlare l’assessore Bianchi. Ne ha facoltà.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Come voi sapete, nel 2010 si decise in questa Regione un passo di grande rilievo che fu sostanzialmente lo spostarsi da aziende per il diritto allo studio centrate sulla singola università a un’unica azienda per il diritto allo studio. Questo fu il risultato di una lunga discussione tra l’allora Assessore e i quattro rettori, tra cui mi trovavo in quel momento, della convenzione, che non soltanto è per razionalizzare i servizi di diritto allo studio ma anche per aumentare questi servizi e nella fattispecie per poter in maniera sistematica offrire eguali condizioni di attrazione degli studenti su tutto il territorio regionale. Sulla base di questo si diede via a questa azienda per il diritto allo studio della regione Emilia-Romagna che nei quattro e cinque anni di riferimento ha dato grandi risultati (voglio insistere su questo), che vuol dire che in questi anni siamo riusciti, con l’aiuto delle università, a rispondere sempre al cento per cento delle richieste di borse di studio.

Vi faccio notare che noi siamo passati da circa quattordicimila richiedenti a diciannovemilatrecento, quindi abbiamo aumentato in maniera considerevole il numero degli aventi diritto e abbiamo corrisposto al cento per cento degli aventi diritto. Questo è stato frutto soprattutto della maggiore razionalizzazione che abbiamo potuto fare all’interno delle nostre strutture. Ricordo che dal 2010 a oggi noi abbiamo aperto undici residenze universitarie per più di tremila posti letto e sulla base di questo abbiamo aperto dieci mense e oltre settantotto locali convenzionati. Ricordo che su questo siamo la regione che spende la quota più alta in tutto il Paese (65 milioni di euro), che riteniamo ben spesa perché spendere per il diritto universitario non vuol dire soltanto avere la capacità di tutelare un diritto essenziale ma anche, e questo va sottolineato con forza, fare un sostanziale investimento per il futuro del Paese.

Mi si permetta di connotare questo dato, cioè perché dico il futuro del Paese e non della regione: ormai nelle nostre università una quota consistente viene da altre regioni e da altri paesi. Sul tema delle altre regioni, ricordo che negli ultimi due anni abbiamo assistito a una riduzione del numero di iscrizioni all’università in tutta Italia meno che nella nostra regione, il che vuol dire che stiamo sostanzialmente svolgendo un servizio per la regione ma anche per tutto il Paese.

Questo è un punto che noi abbiamo richiesto ci venga riconosciuto, e devo dire che in verità ci è stato riconosciuto, perché all’ultima ripartizione dei fondi noi abbiamo ricevuto dal Governo nazionale non i 13 che erano stati previsti inizialmente ma ben 27, con i quali siamo in condizione di garantire il cento per cento delle borse anche per il prossimo anno, mettendo quindi in sicurezza il nostro sistema. Questa è la materia su cui si è esercitata la clausola valutativa, colgo però l’occasione di fare alcune indicazioni su quello che succederà d’ora in poi.

Noi abbiamo avviato una riflessione insieme con le università per andare a compattare ancora di più il rapporto agenzia con le università, andiamo al superamento della figura del presidente, questo anche nel principio di semplificazione che abbiamo più volte detto in questo contesto, e io qua voglio ringraziare l’attuale presidente che si è fatto in prima persona portatore di questo principio di razionalizzazione, e al posto del consiglio di amministrazione un comitato con voto vincolante sugli atti di bilancio costituito dagli stessi rettori o dai loro delegati permanenti a cui si aggiunge ovviamente il rappresentante della consulta degli studenti.

Mi si permetta di fare un’ultima considerazione sulla consulta: la consulta è essenziale per l’operato al diritto allo studio. Abbiamo lavorato in questi anni benissimo e voglio ringraziare i tre presidenti che si sono di volta in volta succeduti, perché ovviamente concludevano i loro studi, alternati alla guida della consulta. In primo luogo credo che la decisione presa, non senza difficoltà, cinque anni fa, e devo dire fortemente dibattuta anche tra i rettori di allora (non tutti erano convinti), mi pare abbia dato buoni risultati, ha comunque permesso un ampliamento degli aventi diritto e ha permesso la soddisfazione totale di tutti gli aventi diritto, inoltre ha reso il diritto allo studio un elemento fondamentale nell’attrattività delle nostre università, ha avviato nelle diverse città una dose massiccia di investimenti che hanno fortemente riqualificato in maniera di alto livello anche le città e i contesti urbani in cui si sono andate a posizionare le nostre residenze.

Questo ci permette di fare il passo in avanti che vi ho detto, cioè di ricompattare ancora di più il diritto allo studio con le nostre università che, come voi sapete, ritengo essere patrimonio essenziale e cruciale per lo sviluppo del nostro territorio.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ha dieci minuti a disposizione.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Ne prenderò meno per esprimere un apprezzamento per la relazione che ha svolto adesso l’assessore Bianchi. Noi abbiamo avuto occasione di ascoltare i dirigenti del suo Assessorato che ci hanno fatto l’illustrazione anche nella Quinta Commissione. Questa è una delle poche clausole valutative in cui è previsto anche un passaggio in Assemblea e credo che vada sottolineata la bontà del lavoro svolto. Questo ovviamente non implica che non ci possano essere ulteriori tappe da percorrere e uno sforzo che può vedere contributi anche da parte dei Consiglieri regionali, dell’Aula e complessivamente di tutti noi per cercare di far sì che il lavoro svolto su questo campo possa ulteriormente migliorare. Però credo che vadano salutate con soddisfazione le cose che l’Assessore ha elencato, in particolare il fatto che l’Emilia-Romagna è tra le poche regioni in cui si ha il soddisfacimento pieno delle domande che sono presentate e quindi voglio dire che siamo nelle condizioni di potere eventualmente migliorare un meccanismo che però mostra già di aver dato dei buoni risultati e su cui credo ci debba essere un apprezzamento da parte di tutti.

Grazie del lavoro svolto, anche in Commissione, e anche nell’occasione di quello che sarà il piano triennale per l’azienda regionale per il diritto allo studio che discuteremo tra non molto tempo. Credo davvero siamo nelle condizioni di poter metterci nell’ottica di un miglioramento incrementale e di continuare nella bontà del lavoro svolto fino ad ora. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Paruolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ha dieci minuti a disposizione.

 

TORRI: Grazie, presidente. Per dare seguito al lavoro che è stato fatto sulla clausola valutativa già in Commissione, ci tenevo a intervenire a nome del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà a partire dal fatto che il momento di una clausola valutativa di una legge, ancor più che passa oltre che in Commissione anche in Aula, è un momento importante, come ha giustamente ricordato l’Assessore, e credo che l’Assessorato lo abbia affrontato in maniera adeguata, non soltanto per fare un bilancio, quindi presentare i numeri di una legge, ma anche per dare prospettive e una valutazione per quanto riguarda lo sviluppo futuro ed eventuali modifiche della legge.

Da questo punto di vista credo dobbiamo partire anche dalle condizioni economiche e sociali del Paese, che complicano l’attività degli enti pubblici ma complicano anche e di più la vita dei cittadini e degli studenti; in un contesto non semplice è chiaro che i trasferimenti e le risorse che il pubblico può mettere a disposizione per certi servizi calano, noi da questo punto di vista fortunatamente siamo in controtendenza e tanti dati dimostrano la bontà di questo sistema, però è chiaro che anche in un contesto difficile, se si ritiene il diritto allo studio un diritto e, come tale, una priorità, bisogna puntare a mantenere alto e ad alzare il livello dei servizi e degli interventi che facciamo in questo ambito.

Ragionando sulla clausola valutativa, la prima cosa che viene in mente credo sia di puntare, dove è possibile, a una razionalizzazione delle risorse che ancora si può fare rispetto a lati positivi e a criticità che la relazione evidenzia. Da questo punto di vista credo che quella che emerga con più evidenza sia quella relativa all’utilizzo scarso dei prestiti. Sul tema, come gruppo, avevamo già sottolineato in Commissione di pensare a una ristrutturazione, anche radicale, di questo impianto, magari favorendo con le stesse risorse strumenti più utilizzati e non soltanto utilizzando le economie che emergono dallo scarso utilizzo di questo asse ma ristrutturando il sistema e arrivando eventualmente anche a toglierlo come strumento o comunque a limitarsi a soddisfare le poche richieste che ci sono. Un’altra esigenza di cui ci si può far carico nel ripensare questa legge è lo snellimento delle procedure burocratiche per la concessione degli aiuti agli studenti facendo in modo che a prevalere sia l’idoneità a ricevere i sostegni e magari perdano peso certi aspetti legati più alla burocrazia interna al percorso universitario.

In generale, il principio che ci sta a cuore come gruppo politico è anche quello di, in una valutazione complessiva, dare priorità all’accessibilità e alla diffusione dei servizi rispetto agli aiuti monetari che vengono dati agli studenti, quindi anche in questo caso valutare una riforma un po’ di tutto il sistema, chiaramente in un’ottica di dialogo e di confronto tra le varie realtà che compongono il mondo universitario. Su questo mi avvio a concludere: una cosa importante nel valutare e nello sviluppare la legge sul diritto allo studio sarà quella della democraticità del processo e delle istituzioni per come si vanno a delineare, quindi anche la riforma del ruolo del direttore e degli organi sottoposti crediamo debba essere improntata a una massima democraticità in modo da dare anche alle rappresentanze degli studenti e alle rappresentanze tecniche voce in capitolo e potere decisionale in maniera da favorire la massima partecipazione per lo sviluppo di un sistema che proprio su questa partecipazione e che sul contributo di tutti coloro i quali lo animano vive e si sviluppa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto di parlare l’assessore Bianchi. Ne ha facoltà.

 

BIANCHI, assessore: Grazie, presidente. Faccio una riflessione sulla democraticità. La consulta degli studenti ha lavorato benissimo e sta lavorando in continua presenza ed è una voce fondamentale e importante di questo. La struttura aziendale è una struttura molto piccola e l’abbiamo già ridotta al minimo, quindi quello che lei chiamava il corpo tecnico è un corpo tecnico fatto di sei persone, quindi non è che sia una macchina infinita. Rispetto a questo, volevo considerare il fatto che è necessario secondo me ampliare ancora di più la gamma di servizi che possono essere dati. Noi stiamo lavorando molto sull’orientamento anche recuperando una quantità di esperienze che avevamo fatto sulla FSE nei due precedenti giri, in particolare i programmi di inserimento lavorativo e tutta la parte di avvicinamento anche al lavoro.

La parte che lei diceva dei prestiti è una parte interessante e devo dire che questo che ritenevo essere uno strumento con forte appeal nei confronti degli studenti in realtà si è verificato di essere di poco interesse, quindi dobbiamo studiarlo di più, però la logica di tutta l’operazione deve essere questa, quella che lei ha detto prima, che condivido e che abbiamo discusso in Quinta Commissione, anche col Presidente Paruolo più di una volta, cioè l’ampliamento dei servizi più che non interventi monetari surrogatori di servizi, così come è chiaro che noi dobbiamo coinvolgere nell’offerta di servizi il maggior numero di soggetti e non soltanto i servizi che noi diamo direttamente.

Questa è materia che discuteremo in ambito di Quinta Commissione e che comunque, come lei ha detto e come tutti avete osservato, parte da alcuni risultati che io voglio ribadire e qui voglio ringraziare assolutamente sia il presidente sia il direttore per lo straordinario lavoro che hanno fatto, così come tutti i nostri dipendenti (di questa Regione) e dall’altra parte le università e la consulta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Bianchi.

Dichiaro chiusa la relazione riguardante la clausola valutativa e iniziamo con gli atti di indirizzo.

 

OGGETTO 289

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla discussione, presso l'Assemblea Legislativa regionale, delle problematiche del settore lattiero-caseario, al fine di valorizzare il latte italiano, tutelando i prodotti agroalimentari italiani e le relative filiere produttive. A firma dei Consiglieri: Bignami, Bessi, Calvano, Rontini, Gibertoni, Fabbri, Aimi, Foti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 300

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di sostenere e tutelare la produzione del latte e la sua tracciabilità. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 314

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di contrastare e perseguire, specie in ambito internazionale, la contraffazione di prodotti alimentari italiani quali il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano, ricorrendo anche alla denominazione di origine ed alla indicazione geografica protetta. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 279

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di proseguire con sempre maggiore determinazione, anche in ambito europeo, l'azione di sostegno, promozione e salvaguardia delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, revocando inoltre le sanzioni contro la Russia che ne penalizzano l'esportazione. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 384

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo azioni in tutte le sedi istituzionali, ed in particolare presso il Governo, affinché l'obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione permanga in forma testuale sulle etichette dei prodotti. A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Sensoli, Piccinini, Sassi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): È stata aggiunta la firma del consigliere Aimi alla risoluzione 289. Preannuncio inoltre che sono pervenute alcune proposte di emendamento sulle quali dopo si aprirà il dibattito, tutte a firma del consigliere Bessi, sugli oggetti 289, 314 e 279.

Apro la discussione. Ogni consigliere ha a disposizione dieci minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Intanto desidero sentitamente ringraziare tutti i colleghi che hanno ritenuto di sottoscrivere questa risoluzione, non ultimo il collega Aimi, che l’ha testé sottoscritta, e un ringraziamento particolare permettetemi di formularlo al collega Bessi, per il quale tra l’altro esprimo l’assenso all’emendamento proposto, che ha, con un lavoro importante, qualificato ulteriormente questa risoluzione che abbiamo presentato e l’unanimità raggiunta, almeno nella sottoscrizione, che credo annunci anche un voto favorevole dell’Aula, credo vada sottolineata in ragione dell’istanza che proveniva dalle associazioni di categoria e in particolar modo da Coldiretti per affrontare questo tema che veniva richiamato anche dal Presidente nell’illustrazione della nuova fase di gestione dell’offerta produttiva sul settore lattiero-caseario, che di fatto è già in essere con le normative recentemente messe in attuazione dalla Comunità europea.

In questo senso si giunge al superamento di una fase che per certi aspetti ha connotato anche lo scontro non solo politico ma anche nelle relazioni con i produttori delle cosiddette quote latte con l’indirizzamento da parte della produzione su un nuovo assetto che è però in larga parte tutto da definire e tutto da scoprire. In questo contesto in cui si deve andare a realizzare la costruzione di questo nuovo apparato che dovrà poi tutelare, almeno noi ci auguriamo, non solo l’efficienza e la qualità del settore ma anche la capacità produttiva di uno dei punti di eccellenza made in Italy, si rende a nostro modo necessario che la Giunta, come cortesemente anche corretto dal consigliere Bessi nell’emendamento che si accoglie alla risoluzione, informi l’Assemblea in ordine a quelle che sono le soluzioni e le prospettive che si intendono adottare a tutela non solo della produzione del settore ma anche di tutta quella filiera che in una qualche maniera possiamo richiamare sull’agroalimentare e che è richiamata nella risoluzione che riguarda le produzioni correlate al settore lattiero-caseario, vale a dire le produzioni DOP, le produzioni del Grana, le eccellenze di questo territorio, che inevitabilmente rischiano di essere esposte in assenza di una protezione dell’apparato normativo che presidia questo tipo di ambito.

In questo senso credo che sia stata molto importante la sottoscrizione indistintamente di tutti i colleghi dei gruppi che hanno ritenuto di sottoscrivere questa risoluzione perché, certo, i problemi sono diversi, probabilmente nei contenuti e nelle soluzioni che andremo ad approntare vi saranno delle distinzioni, ma al contempo l’indirizzo che andiamo a dare, partendo dai punti individuati nella risoluzione di approdo e che inevitabilmente costituiranno anche le premesse su cui si realizzeranno poi i dibattiti, credo che sia già un elemento importante condividerlo nelle fasi iniziali. In questo evidentemente il merito non va ascritto al sottoscritto quanto piuttosto a quelle associazioni di categoria che hanno portato sul tavolo di tutti noi la vicenda e un ringraziamento va anche al gruppo del PD che ha ritenuto di condividere questo tipo di iniziativa, e speriamo che poi da parte dell’Aula vi sia la possibilità di un confronto con l’Assessore, che non vedo presente ma che sono certo sta ascoltando o che comunque avrà modo di apprendere dell’esito della discussione, per poter affrontare insieme la costruzione da portare in sede europea di un apparato che, come ho già detto, tuteli i nostri produttori e soprattutto la qualità dei prodotti che il nostro territorio, su questa filiera in particolare, da sempre realizza.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Grazie, presidente. La relazione del consigliere Bignami è esaustiva e ringrazio anche io tutti i colleghi, perché credo che, soprattutto su questi temi, si debba avere un approccio di buonsenso perché una strategia di settore e di un passaggio dal 31 marzo, dalle quote latte al nuovo regime, credo che sia un momento cruciale per tutto un settore così strategico che riguarda parti importante di questa regione.

Faccio riferimento a due aspetti, anche riconoscendo, come è stato evidenziato, il ruolo del Parlamento europeo, che oggi è co-decisore nelle decisioni, quindi sicuramente c’è più democrazia e trasparenza nel rapporto in questo campo, in particolare in quello agroalimentare, che è il 40 per cento del budget dell’Unione europea, e l’altra parte, come è stato evidenziato, una strategia di settore che deve essere portata avanti al di là delle appartenenze ad associazioni di categoria o di produttori o dei vari consorzi, ma soprattutto che coinvolga una consultazione ampia, come sta avvenendo, da parte del Governo e delle regioni con i principali protagonisti per il posizionamento del latte italiano nella fascia alta, come gli compete. Basta pensare che circa il 50 per cento della straordinaria industria di trasformazione riguarda i nostri formaggi.

Per quanto riguarda l’emendamento, è un refuso che ci eravamo portati un po’ dietro nelle varie stesure, quindi non è nulla di effettivo nel testo, ma sono sostituite nel dispositivo finale “riferire alla prima Assemblea legislativa regionale circa le problematiche precedenti richiamate”, quindi ringraziando il primo firmatario e tutti i gruppi credo che sia un lavoro importante procedere in questo passaggio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bessi.

Comunico che alla risoluzione 289 si è aggiunta la firma del consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Penso che si possano discutere in un unico intervento tutte le risoluzioni all’esame su questo punto. Il tema del latte è particolarmente delicato soprattutto per la particolare situazione che stanno vivendo in questo momento i produttori di latte. Il prezzo è precipitato sotto livelli ormai non più neppure minimamente rapportabili a quelli che sono i costi a cui i produttori stessi devono far fronte, ma soprattutto mi pare, e penso che sia doveroso dirlo, che manchi in questo momento una trattativa trasparente tra industria e produttori. Come sapete, il latte fresco deve essere per forza ogni giorno munto e ogni giorno va trasportato a chi poi lo mette in vendita e non è possibile dire di stoccarlo per quindici giorni, quindi vi è un contraente debole in questa fase che è – è inutile volerlo nascondere – il produttore.

D’altra parte, se così non fosse, non si capirebbe perché la legislazione nazionale, segnatamente la legge 24 marzo 2012, n. 27, nel momento in cui imponeva la forma scritta per i contratti, avesse stabilito che gli stessi dovevano essere informati a principi di trasparenza, correttezza, professionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni con riferimento ai beni forniti. È lì la chiave del nostro problema oggi sotto un certo profilo che poi si collega anche a tutta la filiera agroalimentare.

Oltretutto sappiamo benissimo che anche sotto il profilo degli interventi a livello europeo è ora che si tenga finalmente presente una realtà che a molti dà fastidio a livello europeo considerare, cioè che il latte italiano un po’ fastidio lo dà, perché è competitivo, lo dà in termini di produzione e di qualità. Oggi l’Assessore delegato mi risulta sia a Roma per un incontro col Ministro, quindi spiace soltanto la sua non presenza, ma non in relazione a uno spirito polemico ma all’arricchimento che avrebbe potuto dare al nostro dibattito, però sotto questo profilo dobbiamo tassativamente chiedere che anche il nostro Ministero non soltanto agisca nell’ambito dell’Unione europea con quella determinazione che il caso richiede e conclama ma anche soprattutto con i provvedimenti che si devono prendere, come per esempio l’aggiornamento del decreto ministeriale 199/2012, perché devono essere finalmente trasfuse in modo chiaro in norma le garanzie sia per quanto riguarda i contratti nei confronti dei produttori sia affinché venga istituita la Commissione interprofessionale latte, così come ad esempio hanno fatto in Francia.

La difesa dei propri prodotti e della propria economia molto spesso passa anche attraverso l’adozione di momenti e di tavoli di partecipazione dai quali si possa finalmente uscire con delle soluzioni e non soltanto con l’elenco delle cose che non funzionano. Devo dire anche che una riflessione dobbiamo farla, pur tenendo presente tutta la normativa di settore per non cadere nell’eventuale obiezione di un aiuto scorretto da parte nostra ai nostri produttori rispetto alle normative europee, però non possiamo far finta di non sapere che l’energia elettrica, il gasolio, le imposte, le tasse, gli alimenti e i medicinali hanno in Italia il costo più elevato di tutta l’Europa. Questo è un argomento che rende anche la competitività una chimera. Se parto già massacrato su quelli che sono i fondamentali della mia attività imprenditoriale come potrò essere competitivo sui mercati e come potrò conquistarmi nuove quote di mercato se non, certo, realizzando delle scelte di nicchia ma che sappiamo bene ha un mercato di nicchia, e quello del latte non può essere tale, ma deve essere un mercato che garantisce ai nostri produttori almeno un ritorno parziale dei sacrifici che quotidianamente fanno.

Ecco allora che questa mia risoluzione, che non vuole essere alternativa a quella di prima, ma che era soltanto più settoriale, quindi con proposte più dirette, ha questo fine, cioè anche di far sì che vi sia un riconoscimento anche da parte del consumatore del tipo di latte che va a comprare, perché anche sotto questo profilo non possiamo dimenticare che l’indicazione “latte fresco”, se noi andiamo in una filiera del supermercato, è organizzata secondo quindici simboli diversi. A malapena io ricordo la targa della mia auto e figuriamoci se ricordo quando vado a prendere una bottiglia di latte che cosa vuol dire un marchio rispetto a un altro, e lo dico perché il consumatore, ancorché attento, è un consumatore a cui noi non possiamo delegare il riconoscimento di tutto lo scibile umano. Proprio in ragione di queste considerazioni relative all’argomento latte mi auguro che anche questa risoluzione possa essere accolta e ringrazio per l’emendamento presentato che accolgo e condivido rispetto alla risoluzione che ho presentato relativamente al tema del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano.

Noi oggi siamo a meno di venti giorni dall’apertura di Expo, ma l’argomento di fondo del prodotto di qualità italiano è che questo è scimmiottato in tutta Europa e in tutto il mondo in modo ignobile. Noi abbiamo delle falsificazioni in termini di utilizzo del nome del prodotto che a pronunciarle viene da ridere, invece noi dobbiamo pensare che quei nomi portati un giorno negli Stati Uniti, un giorno in Brasile e un giorno in un altro stato provocano delle perdite di quota di mercato enorme, e al di là di questo vi è poi un problema di prezzo e di una politica che forse andrebbe rivista anche da parte del consorzio del Parmigiano Reggiano. Se guardiamo anche sotto questo profilo alcune indicazioni che vengono da alcune associazioni di categoria, devo dire che sul tema Coldiretti ultimamente ci va giù piatto, quindi anche in questo caso la politica non può e non deve far finta di non vedere ma deve cercare di trovare, senza volersi intromettere nelle gestioni che sono gestioni – sia ben chiaro – tra soggetti esterni al mondo della politica, le ragioni per far sì che si trovi un punto di equilibrio rispetto a proposte che oggi rischiano di creare delle divisioni e quindi indebolire ancora di più la possibilità di difendere il marchio italiano.

È così anche per altre tipologie di prodotti, a partire dal prosciutto crudo, per non parlare dell’aceto balsamico, perché ormai quando uno va all’estero e va in un supermercato vede tanti tarocchi italiani che francamente una volta pensavamo di trovarli solo in qualche sperduto negozietto del profondo sud, ma se voi andate in Europa e soprattutto in altri paesi vi accorgete che il negozietto del profondo sud era un’università del prodotto tutelato italiano rispetto a quello che cade sugli scaffali di quei supermercati. Sotto questo profilo penso, e concludo, che noi dobbiamo cercare, soprattutto perché questa è una regione che fa non solo immagine sul tema dell’agroalimentare ma anche produzione, fatturato, crea valore aggiunto e soprattutto mantiene un’occupazione notevole in questo settore, di non permettere, soprattutto in una fase delicata come quella attuale nel senso che già i costi di produzione sono costi che molto spesso mettono con le spalle al muro le nostre imprese, che le imprese debbano sistematicamente subire l’affronto di una scimmiottatura di bassissimo livello.

L’intervento ex officio da parte del Ministero ha iniziato a dare i primi risultati, perché se noi alziamo l’asticella i risultati si possono ottenere e penso che sia quasi non dico pregiudiziale alla sottoscrizione dell’accordo ma questo accordo Europa/USA riguardante il partenariato transatlantico su commercio e investimenti a che cosa serve firmarlo se non mettiamo prima come regola chiara la regola che garantisce i prodotti nella loro qualità, nella loro produzione e nella loro filiera?

Se dobbiamo fare un accordo solo per farci invadere ulteriormente da prodotti taroccati è meglio non firmare questo accordo. Con questo ho concluso il mio intervento.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Sono assolutamente contento che ci sia una condivisione da parte di tutti i gruppi di una risoluzione che per la regione Emilia-Romagna non è solo importante ma fondamentale. Quello agroalimentare e del latte è un settore che ha fatto importante non solo una provincia, due o tre dell’Emilia ma tutta l’Emilia. L’Emilia-Romagna è conosciuta in tutto il mondo per i prodotti tipici, i prodotti DOP e i prodotti IGP che sono prodotti nel nostro territorio. Noi dobbiamo cercare di tutelare questi produttori, che sono l’anello più debole della catena, sono quelli che hanno maggiori responsabilità, investimenti e la maggior parte del rischio di tutto quello che è il prodotto finale, eppure vengono sempre per ultimi, vengono molto spesso bistrattati, accusati e sappiamo che la Comunità europea addirittura vuole mettere una tassa sulle esalazioni delle vacche che abbiamo in stalla, quindi stiamo arrivando alla barzelletta per i nostri produttori, e lo dico anche in modo molto arrabbiato prima di tutto da produttore che non da Consigliere regionale.

Io mi onoro del fatto di essere stato membro della Commissione parlamentare contro la contraffazione, la quale, alla fine dei lavori, ha fatto una relazione e ha proposto una risoluzione in Parlamento, votata poi da tutti i gruppi, che andava sostanzialmente nella direzione di dire che la contraffazione nel mondo dei prodotti italiani, ma noi come Emilia-Romagna siamo la regione con il più alto numero di DOP, valeva tre volte il prodotto originale. Noi soltanto bloccando quelle che sono le contraffazioni in giro per il mondo dei nostri prodotti daremmo spazio ai produttori, ai commercianti, alle industrie e soprattutto al consumatore di mangiare e di lavorare per un prodotto che è quello originale.

Come Regione - lo diceva prima il consigliere Foti - dovremo dare un’occhiata anche ai nostri consorzi. Io sono da sempre critico nei confronti del consorzio del Parmigiano Reggiano, di cui faccio parte, perché lo produco, però mi chiedo come si possa, come Regione, avendo noi un membro all’interno del consiglio del consorzio del Parmigiano Reggiano, dare un apporto a questo consorzio perché inizi a lavorare veramente per i produttori.

Abbiamo qualche problema che non è mai stato valutato nella sua interezza e non è mai arrivato a un chiarimento. L’Is4 ha creato un buco di 5 milioni di euro e si chiede come mai l’Is4, il Credito Emiliano, il presidente, la nuova Castelli, i cui vertici la settimana scorsa sono stati condannati e inquisiti per questioni riguardanti dei falsi in bilancio, e un presidente del consorzio Parmigiano Reggiano, del formaggio più conosciuto al mondo e del re dei formaggi, sia stato indagato per partecipazioni con società che producevano in paesi dell’Europa, fuori dal comprensorio quindi del Parmigiano Reggiano, un prodotto che veniva immesso nel circuito del Parmigiano Reggiano e marchiato come tale. Ci chiediamo se la Regione, visto che ha, e lo dico al Sottosegretario, visto che per motivi istituzionali l’assessore Caselli non è presente, un membro all’interno del consorzio, non valga la pena che inizi a fare qualche pressione perché il consorzio dimostri quello che deve fare veramente. Si chiama consorzio di tutela ma ho la vaga sensazione che di tutela in questi anni ne abbia fatta poca.

Ricordo che noi produciamo poco più di tremilioni di forme all’anno (circa tremilioniduecentomila), che sono un niente nel mondo e purtroppo questo prodotto lo consumiamo per l’80 per cento all’interno della nostra regione e per quel poco che ci rimane in giro per il mondo, quindi cercate di capire qual è il potenziale che avremmo solamente utilizzando il consorzio con degli scopi diversi da quelli statutari che sono comunque limitati oggi alla sola tutela della fase alimentare per gli animali e produttiva per il Parmigiano Reggiano.

Credo che noi abbiamo grandi potenzialità e grandi responsabilità perché oggi, da dieci-dodici giorni, è finito il regime delle quote latte e abbiamo il Parmigiano Reggiano che si è dotato di un altro sistema di quote per tenere in mano la produzione e tenere legati i produttori a un sistema che io direi che non è anteguerra ma alla preistoria. Noi non dobbiamo limitare la produzione di un formaggio come questo anche perché non riusciamo a farne di più, siamo già limitati solamente dal fatto che non ci sono più produttori agricoli giovani nel nostro territorio, quindi dobbiamo cercare di aumentare questa produzione dando in mano il prodotto a degli esperti di marketing e di commercio che ci possano aiutare a distribuire il vero Parmigiano Reggiano, come il vero Grana Padano e gli altri prodotti originali, in giro per il mondo.

Queste risoluzioni, compresa la nostra, come Lega Nord, vanno anche nella direzione di togliere l’embargo alla Russia per il nostro prodotto, che è un mercato potenzialmente immenso, però come Paese Italia per situazioni che non riguardano l’agroalimentare ci siamo posti di chiudere i passaggi di prodotti dal nostro territorio a quello russo. Voglio ricordare che i contraffattori sono molto più intelligenti di noi, perché il formaggio lo fanno passare dall’Olanda e lo fanno arrivare in Russia per altri canali, quindi il prodotto in Russia ci arriva lo stesso ma invece di arrivare il Parmigiano Reggiano originale arriva della porcheria, quindi alla fine abbiamo ottenuto esattamente il risultato contrario a quello che probabilmente si voleva ottenere.

Dicevo prima che il regime delle quote latte è finito, oggi c’è la libera produzione di latte e voglio semplicemente ricordare che il latte prodotto in Italia è il 60 per cento di quello consumato, quindi siamo in deficit del 60 per cento di prodotto italiano. Se consideriamo quello che viene trasformato in prodotti a pasta molle, dura o yogurt, quindi in prodotti diversi dal latte fresco, quello che si va ad acquistare nel supermercato come un litro di latte italiano sicuramente per l’80 per cento dei casi non lo è. Su questo dobbiamo dare un segnale perché la regione Emilia-Romagna è la terza regione con la maggior produzione italiana di latte.

Bisogna fare attenzione - lo dico al Sottosegretario e alla Presidente - e vediamo di dare una mano ai produttori perché altrimenti rischiamo di non avere più un mercato, rischiamo di non avere più i produttori e di non avere più un settore, che è quello agroalimentare, che ha fatto sì che la nostra regione soffra molto meno la crisi rispetto ad altre regioni e ad altre situazioni economiche.

Ringrazio anche il consigliere Bessi per gli emendamenti che, come diceva, sono un aggiustamento più che uno stravolgimento delle risoluzioni e noi voteremo naturalmente a favore di tutte le risoluzioni.

Chiedo a tutti gli altri di votarle e alla Giunta, qui rappresentata dal Sottosegretario, di impegnarsi veramente e fare in modo che il Ministro dell’Agricoltura, ma tutto il Governo italiano, si impegni perché il settore primario di una volta rimanga tale e che diventi il settore primario anche per le eccellenze. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Per illustrare anche la nostra risoluzione, visto che oggi discutiamo di difesa dell’agroalimentare e di valorizzare i prodotti alimentari anche di questa regione. Il tema a nostro parere è anche strettamente legato alle informazioni che diamo ai consumatori quando fanno gli acquisti, in particolare vogliamo ricordare che il 13 dicembre 2014 è entrato in vigore il regolamento europeo 1169 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, in particolare in tema di etichettatura. Il regolamento ha eliminato l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione in etichetta perché è andato ad abrogare una parte della nostra legge del 1992 che invece ne prevedeva l’obbligo. Era l’unica garanzia legale che permetteva ai consumatori italiani ed europei di distinguere tra alimenti autenticamente made in Italy o, anche nel nostro caso, made in Emilia-Romagna, rispetto a quelli che di italiano hanno solo l’aspetto o magari anche il marchio.

Due associazioni, “Il fatto alimentare” e “Io leggo l’etichetta”, hanno lanciato due petizioni per affermare la necessità di reintrodurre subito l’obbligo di indicare la sede dello stabilimento di produzione e hanno raccolto già venticinquemila firme. Anche il Ministero dell’Agricoltura ha fatto una consultazione pubblica online tra i cittadini che riguardava l’etichettatura dei prodotti agroalimentari e anche qui oltre venticinquemila persone hanno risposto e oltre il 96 per cento dei consumatori ha dichiarato che è molto importante che sull’etichetta sia scritto in modo chiaro e leggibile l’origine dell’alimento e dove è stato prodotto.

Purtroppo però, stante queste richieste, dobbiamo constatare che siamo tornati indietro e infatti ci siamo uniformati senza muoverci a questa regola europea che rende ai consumatori di fatto impossibile capire dove e chi ha fatto un prodotto. Avevamo questa buona legge che ci consentiva di informare i consumatori e di proteggere anche i produttori, già infatti tre-quattro mesi dopo l’introduzione del regolamento e quindi la rimozione di questo obbligo appaiono sugli scaffali prodotti che hanno perso questa importante informazione. Se guardate su internet, ci sono stessi prodotti che fino a dicembre avevano l’indicazione dello stabilimento di produzione che ad oggi non ce l’hanno più. Questo favorisce sicuramente quei produttori che non vogliono dare questa informazione e favorisce chi vuole sfruttare l’italian sounding, che è quel termine che indica la contraffazione del made in Italy utilizzando delle nomenclature simili ai prodotti originali (pare che questo mercato valga circa 60 miliardi di euro). Tra l’altro questo succede anche perché alcuni importanti marchi italiani sono finiti in mano a gruppi stranieri, se pensiamo a Perugina, Buitoni, Nestlè, ecc. che producono alimenti che hanno il nome italiano ma ormai non lo producono più in Italia.

Di fronte a questi numeri è facile rendersi conto quindi di quanto sia importante avere uno strumento di valutazione in più per i consumatori sulle etichette per scegliere il prodotto con maggiore affinità all’Italia e all’Emilia-Romagna. Io sono romagnolo e quindi vi faccio l’esempio della piadina: al di là del fatto che la piadina ora ha anche l’IGP, se pensiamo all’informazione che una piadina sia prodotta in provincia di Forlì-Cesena, di Rimini o di Ravenna piuttosto che in Piemonte o in Germania, siamo sicuri che il consumatore ha la possibilità di fare una scelta consapevole e difendiamo anche i nostri prodotti. Cosa ha fatto il nostro Ministero fino ad oggi?

Fino ad oggi purtroppo i nostri Ministeri non si sono mossi e solo il 12 febbraio il Ministero dello Sviluppo Economico ha organizzato una riunione su questo tema insieme al Dicastero delle Politiche Agricole. A parole ad oggi sono tutti d’accordo su questa importanza ma di azione ancora non è stato fatto niente, quindi è inammissibile che un paese come l’Italia, che vive di prodotti alimentari che sono famosi nel mondo, ci troviamo con un Governo che pone scarsa attenzione a proteggere il made in Italy e temporeggia su questo problema.

Cosa chiediamo alla Regione Emilia-Romagna? Di spingere presso i Ministeri competenti perché venga reintrodotto questo obbligo che sicuramente difende i consumatori ma difende anche i nostri produttori. A livello parlamentare, come Movimento 5 Stelle, noi abbiamo già proposto delle interpellanze per riallineare la normativa nazionale, abbiamo anche depositato un progetto di legge semplicissimo a firma Parentela che reintrodurrebbe questo obbligo e il passo successivo sarebbe quello di notificarlo all’UE. Chiediamo quindi alla nostra Regione di sollecitare il Governo e i Ministeri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ha sei minuti a disposizione.

 

BESSI: Grazie, presidente. Il mio intervento precedente era solo sul primo emendamento, quindi completo gli altri emendamenti che riguardano, come è stato accennato dai colleghi, la risoluzione 314, quella del consigliere Foti, e la 279. Sul tema della 314 faccio due considerazioni di merito. Nell’Unione europea vale già questo tipo di protezione per le DOP e le IGP, quindi difficilmente ci sono norme stringenti, comunque grazie, come accennavo prima, al ruolo che il Parlamento europeo ha assunto dopo il Trattato di Lisbona c’è una parte politica che interviene.

Sul regolare l’estero occorre procedere con accordi, e su questo vale un esempio recentissimo su cui occorre lavorare chiaramente di più ed estendere anche l’accordo Unione europea/Stati Uniti d’America, ossia l’accordo CETA, che è stato firmato con il Canada, ed estendere oltre il confine dell’Unione europea quelle protezioni per i nostri prodotti a denominazione di origine protetta, per l’IGP e altro. Questo credo sia da sottolineare ed è molto importante, in particolare per gli Stati Uniti, che è un Paese di grandissime dimensioni (oltre trecentomilioni di abitanti) e il saldo positivo tra l’Europa e gli Stati Uniti è di oltre 5 miliardi di euro per il settore agroalimentare e circa il 20 per cento riguarda i prodotti made in Italy, quindi siamo il terzo esportatore negli Stati Uniti di prodotti agroalimentari, quindi quello dei nostri prodotti è un mercato su cui possiamo espanderci grazie a questi tipi di accordi, perché bisogna avere la consapevolezza che gli scambi internazionali avvengono grazie al diritto internazionale e grazie a questo tipo di regole fatte per esempio con il Canada.

Per quanto riguarda il verificare le condizioni - passo alla 279 - perché sia risolta la situazione con la Russia - anche il mercato russo ha una strategica importanza e poi chiaramente c’è anche una situazione che non va vista solo sotto l’aspetto economico e produttivo, ma è chiaramente una situazione di grande tensione che riguarda un’area in guerra, e sono questioni chiaramente molto complesse - non ci deve essere solo una prevalenza dell’approccio economico, ma mi sembra anche recentemente che il lavoro del Commissario Federica Mogherini sia andato in questa direzione. Dove c’è stata la parte più resistente non è certo nei paesi del Mediterraneo, e in particolare dell’Italia, ma su altri paesi del nord Europa e dell’est Europa in particolare, ma qui si entra in tematiche molto complesse.

Facendo ordine, sulla 289, con l’emendamento, abbiamo già un’impostazione con la quale la Giunta si impegna a venire a riferire, quindi si parlerà largamente di quei temi, quindi andremo a un voto contrario sulla risoluzione 300, perché la 289 ha già un’impostazione su cui tratterà molti dei temi con l’Assessore. La 314 e la 279 hanno un emendamento e concludo con la 384 con un voto positivo. Chiaramente anche qui c’è anche un contraltare che va sottolineato, perché molti di quelli che avevano tolto le indicazioni o altro stanno tornando sui loro passi perché a livello commerciale questo tipo di sensibilità ha portato e porta non solo a un passaparola ma a un marketing negativo per questo tipo di scelta, quindi ci sono molti casi che ritornano sui loro passi e rapidamente tornano a mettere le indicazioni nell’indirizzo, però si ritiene condivisibile il contenuto della risoluzione che è stata proposta dal primo firmatario Bertani. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bessi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. A nome del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà interveniamo nel dibattito per dire che anche a noi non sfugge l’urgenza di un confronto adesso e da qui in avanti sul tema dell’agricoltura, un tema che ha importanza cruciale sia per le vicissitudini che questo comparto sta attraversando al momento sia per il sistema economico della nostra regione e del nostro Paese. Da questo punto di vista credo che sia urgente discuterne e confrontarsi anche con la Giunta alla prima occasione utile, come viene richiesto in una delle risoluzioni, anche perché il confronto aiuta credo a consolidare una visione strategica di questo settore sulla quale penso si arrivi per certi comparti con un po’ di ritardo, perché è innegabile che nei decenni passati si sia teso a considerare questo settore come non collegato alla modernizzazione del Paese e ora sappiamo che è cruciale per lo sviluppo moderno del nostro Paese ed è cruciale modernizzare questo settore proprio per stare al passo e per sviluppare la nostra economia.

Parlando di agricoltura, penso si debba tenere presente il principio di, soprattutto nella nostra regione e soprattutto nella Pianura Padana, consumare meno suolo possibile per la cementificazione in modo da non sottrarre benzina al motore di un sistema che produce eccellenze. La nostra regione è quella che ha più marchi depositati e tutelati. Credo che significhi anche tenere presente un sistema di economia solidale tutelato da una legge della nostra regione, che è tutta da applicare e da sviluppare, e credo che sia da tenere presente la funzione che l’agricoltura, oltre che da un punto di vista dello sviluppo economico, ha anche per quello che riguarda il presidio del territorio nelle zone periferiche e non soltanto nelle zone di pianura.

Da questo punto di vista credo vadano prese a riferimento alcune esperienze di cooperativa di comunità per sostenerle, per svilupparle e per sviluppare un sistema che lavorando il territorio e dando sostentamento a chi lo lavora lo tiene anche presidiato e al riparo dal dissesto. Tutto questo funziona chiaramente se queste eccellenze, oltre a favorirle, vengono anche tutelate a livello nazionale, attuando determinate politiche, e a livello internazionale. Tutta questa tutela sicuramente si collega a doppia mandata con il tema della modernizzazione, con il tema del favorire l’accesso per le giovani generazioni a questo settore, avvicinandosi a modelli magari diffusi di piccole aziende molto moderne che possono insistere sul territorio.

Per quanto riguarda l’esigenza della discussione, il tema ci vede d’accordo e per quanto invece riguarda la differenziazione che c’è sui vari livelli, quindi nelle varie risoluzioni, voteremo in maniera differenziata anche perché ci sono tanti livelli sovrapposti mentre l’agricoltura crediamo abbia bisogno di interventi mirati e precisi per andare a intervenire là dove serve e non magari tirare in ballo, come succede per la questione delle sanzioni alla Russia, livelli internazionali su cui la Regione non può intervenire e quindi non può mettere in pratica misure concrete.

Per quanto riguarda invece un tema da questo punto di vista forse più stringente, quello dell’accordo TTIP, che come forza politica ci vede contrari, è importante che tutti i livelli facciano attenzione nel momento in cui si vanno a fare queste trattative, perché è vero che da un lato c’è un’esigenza da parte dei nostri agricoltori di uscire dai nostri confini, e gli strumenti a livello di qualità e a livello di registrazione dei marchi in Europa ce li abbiamo per difenderci e per far valere prodotti nettamente superiori, dall’altro però sull’altare di questa esigenza non si devono sacrificare altri principi che sono quelli di poter tenere il controllo dello sviluppo e delle linee di sviluppo di questo settore, per cui crediamo che su questo aspetto vada fatta una riflessione maggiore e l’impostazione che è stata data alla trattativa su questi accordi sia paradossalmente troppo superficiale per alcuni aspetti – non si sa quanto volutamente – e che sposti i livelli decisionali troppo in alto per mantenere la possibilità di controllare un settore così strategico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Non ci sono più iscritti in discussione generale, per cui apriamo il dibattito generale sul complesso degli emendamenti sugli atti 289, 314 e 279. Se non ci sono iscritti a parlare procediamo con le dichiarazioni di voto sia sulle risoluzioni sia sui relativi emendamenti. Ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Solo per precisare che sull’emendamento del collega Bessi c’è un’espressione di parere favorevole da parte del proponente. Visto che non so se verrà messa ai voti oppure se verrà immediatamente recepito nell’atto, chiederei se la Presidenza può anche annunciare quali emendamenti sottoporre al voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Di volta in volta, laddove c’è un emendamento, chiediamo l’autorizzazione al proponente.

Prima di iniziare le votazioni nomino scrutatori i consiglieri Paruolo, Marchetti Francesca e Gibertoni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Bessi, sulla risoluzione 289.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 289, a firma dei consiglieri Bignami, Bessi, Calvano, Rontini, Gibertoni, Fabbri, Aimi, Foti.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 300, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è respinta.

Procediamo con l’emendamento, ma chiedo al proponente della risoluzione 314, il consigliere Foti, l’autorizzazione all’emendamento Bessi che insiste sull’oggetto 314.

 

FOTI: Favorevole.

 

PRESIDENTE (Saliera): Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Bessi.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 314, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è approvata.

Procediamo con l'oggetto 279, su cui insiste un emendamento. Chiedo al consigliere Rainieri, primo firmatario, se acconsente al voto per l'emendamento a firma Bessi.

 

RAINIERI: Sì, presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Bessi.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 279, a firma dei consiglieri Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 384, a firma dei consiglieri Bertani, Gibertoni, Sensoli, Piccinini, Sassi.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 325

Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa a porre in essere azioni, in merito all'affidamento del servizio ferroviario regionale, volte ad indire una gara il più aperta possibile, che preveda una durata massima di 10 anni e non più a lotto unico, mantenendo inoltre le garanzie occupazionali, di ammodernamento del servizio e di rispetto delle esigenze degli utenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 365

Risoluzione per impegnare la Giunta ad indire una nuova gara d'appalto per l'affidamento del servizio ferroviario regionale applicando criteri rispondenti ai principi di libera concorrenza, con un affidamento massimo di 10 anni per lotti omogenei e contendibili, rispettando inoltre le esigenze degli utenti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): È aperta la discussione generale sui due oggetti in trattazione congiunta. Sono previsti dieci minuti per ogni consigliere.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Abbiamo già affrontato questo argomento in Aula con interrogazioni a risposta diretta, poi se n'è parlato lungamente. Insomma, la questione si apre adesso e poi se ne riparlerà tra 22,5 anni, quindi è il momento davvero di affrontare con serietà una possibilità che viene data adesso, da non perdere, alla Regione Emilia-Romagna, cioè quella di fare un bando aperto, un vero bando, un nuovo bando. Anzi, visto che in questo momento non si può dire che l'Emilia-Romagna ha fatto un bando, cioè, l'ha fatto, ma è fallito miseramente, si è chiuso senza nessuna aggiudicazione, significa che se si va a trattativa privata, non si fa un bando. L'unico modo per dire che si fa una vera gara è aprirne uno nuovo. Noi sosteniamo che è quello che dovrebbe fare una normalissima Regione moderna, civile. Lo diciamo, quindi, di nuovo in una risoluzione in cui ricordiamo che i partecipanti al bando di gara chiuso in modo fallimentare in realtà era solo un partecipante, cioè la cordata Trenitalia-TPER, che l'offerta era un'offerta al rialzo, quindi un'offerta che, tra l'altro, non teneva conto neanche di alcuni vincoli presenti nel bando, e che quindi questo bando si chiude senza aggiudicazione. La durata abbiamo sottolineato che ci sembra davvero eccessiva, ci sembra persino un'eternità parlare di 15 anni più 7,5, quindi di 22,5 anni.

L'idea di consegnarsi ad un monopolio, che sia privato o che sia pubblico non importa. I monopoli hanno dimostrato di non essere efficaci, non ci deve essere paura della concorrenza leale. Ci pare, invece, che si continui ad andare avanti con un sistema che la teme fortemente e che quindi evidentemente si raccomanda alla politica per non perdere le posizioni di preminenza, che però in questo momento non si giustificano più. Abbiamo un servizio ormai alla cronaca settimanale, se non quotidiana, dei nostri media che ci segnalano i disservizi ai nostri utenti, ai nostri pendolari, che sanno benissimo che la qualità in questo momento non è garantita, non è garantita da molto tempo. Allora andare a trattativa privata ed evitare invece un vero bando che suddivida in più lotti la regione.

Ricordo che non è vero che la Regione Emilia-Romagna è l'unica ad aver fatto un bando, anzi, in questo momento non lo sta facendo affatto. Si è aperto, nel frattempo, lo ricordo all'assessore Donini, tra l'altro il bando del Piemonte, sembra che il Piemonte, una Regione a guida PD, stia andando a gara suddividendo la regione in tre lotti con un bando effettivamente aperto, tre lotti contendibili, quindi perché non seguire l'esempio del Piemonte? Invece noi ci stiamo ostinando a voler rinnovare, diciamo così, il monopolio di Trenitalia, che però ha dimostrato di non avere lavorato bene. Non ha lavorato bene, non ha mai rinnovato il materiale rotabile prima - che è quello su cui l'assessore Donini punta tanto per giustificare la mancanza di un vero bando, di una vera apertura - non l'hanno fatto prima, dicono di farlo adesso; è come dire: continuo ad andare a mangiare in un ristorante in cui si mangia malissimo perché non possono che migliorare, ci sono solo margini di miglioramento, non di peggioramento, quindi io continuo a dargli fiducia perché certamente margini di peggioramento non ce ne sono.

Visto che potrò intervenire anche dopo, in risposta ad eventuali richieste di chiarimento, chiudo qui ricordando che chiediamo, come è stato già detto - e sono molto contenta che sia in accordo con il gruppo della Lega e spero anche con gli altri gruppi di minoranza -, un bando; la chiave è "contendibile", un bando vero, aperto, trasparente, veramente contendibile, senza paura della concorrenza leale, che è migliorativa; un bando più breve, quindi diciamo di massimo 10 anni, non di 22,5 anni, in cui si possa rimettere in discussione, riconfrontarci su questo tra 10 anni e non nel 2039 o quando sarà; non a lotto unico, mantenendo certamente ferme tutte le garanzie occupazionali che chiediamo non siano agitate ancora una volta come quando si parla anche, ad esempio, del sistema delle cooperative. Di solito si tende a dire che non si vuole il bene dei lavoratori; al contrario, manteniamo le garanzie occupazionali. Dove sono stati fatti i bandi di gara per lotti omogenei, all'estero, le condizioni dei lavoratori sono migliorate, i contratti sono migliorati, i risparmi sono stati fatti nell'ordine del 30 per cento rispetto ai costi al denaro pubblico.

Quindi: tre lotti almeno, 10 anni al massimo, una gestione che sia finalmente, per la prima volta, all'altezza degli obiettivi, nel pieno rispetto delle esigenze degli utenti, nel pieno rispetto di tutte le garanzie occupazionali e di ammodernamento del servizio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Mi rivolgo ovviamente all'assessore Donini in maniera molto, siccome è stato definito "pragmatico", in maniera molto pragmatica e puntale. Diciamo che salta subito agli occhi il fatto che l'obiettivo della Regione era quello, appunto, di puntare ad un bando che desse la possibilità di un miglioramento effettivo su quello che riguarda il traffico sulla tratta del sistema della FER dell'Emilia-Romagna. Sul fatto che arrivi a partecipare soltanto la FER ovviamente qualche lecito dubbio, sia a noi consiglieri che a livello di cittadini normali, viene, considerando anche il fatto, come diceva prima la consigliera Gibertoni, e mi associo anche alle riflessioni del Movimento 5 Stelle, che i disservizi sulle tratte di competenza di questa azienda sono ormai sotto gli occhi di tutti e sotto la cronaca della stampa locale quasi quotidianamente.

Per evitare, però, ogni tipo di fraintendimento su quella che è anche la regolarità di questo bando, già qualche settimana fa, circa un mese fa, ho scritto proprio all'Antitrust un esposto in cui si andava a chiedere se effettivamente c'era la regolarità e stiamo aspettando ovviamente ancora la risposta, che andremo a sollecitare anche in queste settimane, quindi non entro ovviamente nel merito solo di questa questione. Entro nel merito del fatto che se effettivamente si vuole e si voleva avere un miglioramento dei servizi offerti sulla rete dei treni dell'Emilia-Romagna, a mio avviso doveva essere fatto un bando che fosse più compatibile con le esigenze di chi effettivamente vuole investire su questo settore. Per questo come Lega abbiamo proposto questa risoluzione, che spero che anche gli altri colleghi consiglieri accolgano, in cui si parla di un affidamento che si fa per lotti più omogenei, contendibili, quindi più piccoli, e non con un sistema, invece, già avviato come quello a livello regionale, e con un affidamento più breve di un massimo, appunto, di 10 anni.

Credo che l’assessore Donini adesso sicuramente interverrà per cercare un po' di fare chiarezza su questo discorso, spero che comunque si tengano in considerazione le osservazioni che abbiamo fatto per quello che riguarda il miglioramento del servizio della viabilità su ferro di tutta la regione Emilia-Romagna. Prima si parlava di andare a San Luca a piedi, come diceva l'assessore. Se effettivamente questo miglioramento ci sarà attraverso questo bando, sono disposto anch'io, siccome mi fa anche bene andare a piedi fino a San Luca, ad andare insieme all'assessore Donini e a partecipare alla stessa maratona.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Intanto credo che dobbiamo partire da una consapevolezza e cioè la strategicità del trasporto ferroviario per la nostra Regione e quindi l'importanza che si riesca a dare il servizio migliore ai nostri cittadini, considerando anche il fatto che il trasporto su ferrovia ha una valenza importante su cui credo siamo tutti d'accordo. Anche i colleghi dei gruppi che hanno avanzato critiche penso che non possano essere in disaccordo sul fatto che occorre investire davvero sulla priorità dello spostamento e della cosiddetta diversione modale per cercare di fare in modo che il servizio ferroviario nella nostra Regione possa essere erogato nel modo migliore. E da questo punto di vista dovremmo partire nell'analizzare questo, se non vogliamo che sia semplicemente un insieme di slogan e un po' di sciacallaggio politico di bassa lega rispetto alle cose che sono successe. Dobbiamo partire da alcune evidenze.

La prima evidenza è che la nostra Regione al momento è l'unica in Italia che ha attivato una gara ad evidenza pubblica di rilevanza europea, quindi aperta a tutti i concorrenti, non soltanto italiani, per l'affidamento dei servizi ferroviari di propria competenza, nel senso che in questo momento stiamo discutendo non di una delle tante gare che vengono abitualmente svolte per affidare i servizi ferroviari in vari territori, ma stiamo discutendo di una gara che è stata fatta e che ha sicuramente una valenza pionieristica perché si è posta e ha cercato di porsi nel modo migliore per poter conseguire una serie di obiettivi. Il ragionamento di fondo sta proprio nella separazione fra la gestione dell'infrastruttura ferroviaria, che è pienamente in mano pubblica, e la gestione del servizio. È un concetto importante da cui dovremmo trarre anche altre evidenti ed ulteriori conseguenze perché il nostro compito dovrà essere quello, io ritengo, sempre più di ammodernare e di migliorare l'infrastruttura per poter consentire anche una migliore appetibilità di questa gara, di queste gare, e delle gare che si faranno in futuro. Migliore è l'infrastruttura, più è appetibile per chi concorre per poter esercitare la gestione, per poter fare un investimento che possa essere ripagato, perché è evidente che se chiediamo, come stiamo chiedendo, un radicale rinnovo del parco rotabile a chi partecipa e vince questa gara, una componente essenziale per poter far sì che questa cosa sia possibile, evidentemente, è la consistenza e la capacità dell'infrastruttura di essere rispondente alle esigenze. Migliore è l'infrastruttura, più alte possono essere le possibilità di poterla sfruttare, più si aprono degli spazi finanziari per poter acquisire del materiale rotabile, dei treni nuovi che possano svolgere il servizio nel modo migliore. Viceversa, se manteniamo un'infrastruttura che ha delle lacune, è evidente che anche mettendo dei treni nuovi ed aumentando il confort, non potranno essere aggirati o comunque risolti i problemi che sono legati alla situazione dell'infrastruttura.

In questo contesto dobbiamo avere consapevolezza che la nostra è un'infrastruttura in via di evoluzione e che non presenta un uguale grado di appetibilità rispetto alla possibilità di svolgere il servizio ferroviario. Questo è già uno dei temi che sarebbe da considerare nel dover ragionare eventualmente su dei lotti divisi, perché nel momento in cui si andasse ad individuare la possibilità di fare lotti diversi, che ovviamente è una possibilità che immagino sia stata considerata anche nelle premesse della gara di cui stiamo ragionando, si dovrebbe ragionare di come abbinare i lotti fra loro. Se uno, da una parte mette un lotto su cui è più faticoso riuscire ad avere un servizio efficiente ed efficace e anche che possa dare una remunerazione e, dall'altra mette un lotto che invece ha molta presenza di passeggeri, un'infrastruttura in cui è agevole poter mettere anche molti treni e fare molto traffico, è del tutto evidente che ci sarà la corsa per aggiudicarsi il lotto più interessante e si rischierebbe, se si dovesse fare una scelta di questo genere, di trovare i lotti meno interessanti, invece, senza veri concorrenti. Allora a quel punto uno cosa fa? Per fare più lotti, dovrebbe abbinare pezzi appetibili e pezzi non appetibili in modo da effettuare un mix e a quel punto rischierebbe di andare a ledere la vicinanza territoriale delle varie tratte.

Quindi, nel momento in cui si dice, in questo contesto, e lo capisco, "facciamo una gara con più lotti", uno, per essere un minimo credibile, dovrebbe anche dire quali sono i lotti diversi. La strada che è stata scelta è una strada, evidentemente, come tutte le scelte tecniche, discutibile se si mette in campo un'opzione migliorativa, però è una strada che sostanzialmente dice: manteniamo l'unitarietà del sistema dando la possibilità che si presenti non semplicemente un concorrente che dice "faccio tutto io", ma anche un'associazione di imprese, che quindi possa in qualche modo comporre un'integrazione all'interno della proposta che viene fatta, nella quale ci possono essere anche attori diversi che si mettono insieme per poter dare una risposta unitaria e che, appunto, viene valutata in modo unitario. Questo per dire che a fare della propaganda si fa in fretta, a fare delle proposte effettivamente diverse e migliorative... Non è che sia una soluzione quella di dire "facciamo un bando basato su più lotti", perché uno dovrebbe anche spiegare quali sono i lotti e perché dovrebbe essere più funzionale di un bando nel quale il lotto è unico per i motivi che ho provato rapidamente a illustrare.

Così come pure il fatto della durata, che non è i 22 anni di cui si parla, ma è 15 anni, che è un valore desunto direttamente dalla normativa europea, se ricordo bene, con una possibilità di proroga che viene lasciata evidentemente ad una valutazione che non viene fatta dall'azienda aggiudicataria, ma dall'ente che assegna la gara, quindi dalla Regione. È evidentemente una misura che deve tenere conto anche delle considerazioni che dicevo all'inizio. Nel momento in cui si chiede un forte e radicale rinnovo del parco rotabile, non puoi fare una gara con una durata talmente bassa da rendere sostanzialmente impraticabile la possibilità che possa essere effettuato questo radicale investimento sul parco rotabile e poi non hai i tempi per poter ammortizzare questo investimento. Quindi la scelta della misura che è stata fatta è una scelta anche questa evidentemente opinabile, però che ha cercato di dare delle risposte di merito ad una questione che non è banale e semplice e che si presta a degli slogan, ma che deve dare una risposta di quadro d'insieme.

La gara, se ha avuto dei problemi, li ha avuti nel senso di non riuscire a trovare una risposta concorrenziale dal punto di vista economico perché l'unica offerta che è stata giudicata valida e che è stata presentata non ha avuto un corrispettivo che fosse all'interno del quadro economico. Ciò induce a pensare che anche la valutazione della misura della durata non sia stata fatta “alla carlona”, perché, evidentemente, se si fosse messa una durata inutilmente lunga, l'effetto logico che si sarebbe dovuto attendere è quello di un numero esagerato di proposte, perché se quella che alcuni, nelle loro considerazioni, considerano una specie di inutile regalia, cioè il fatto di dare 15 anni di tempo, fosse stata effettivamente un'inutile regalia, avrebbe provocato un proliferare di proposte. Invece le proposte prequalificate sono state due e quella che si è qualificata è stata una soltanto e in più quella aveva avuto una richiesta economica maggiore rispetto a quella che era prevista dalla gara, a dimostrazione del fatto che la gara è stata fatta secondo un criterio che non era certo quello di largheggiare per poter dare chissà quali proventi al vincitore della gara.

Tutte queste considerazioni, secondo me, devono farci dire che è serio, importante e non saltabile il tentativo che ha messo in campo la Giunta nel cercare di vedere l'affinamento che può essere fatto a partire dalla gara che è stata fatta. Da quello che so io, mi risulta sia già un punto di riferimento per altre amministrazioni e per altri territori che si trovano a dover affrontare il problema di dover mettere a punto una gara e guardano all'Emilia-Romagna come la Regione che ha saputo, prima di altre, mettere in campo una proposta in questo senso. Io credo che questo approfondimento sia non soltanto possibile, ma doveroso, perché se si riuscirà, attraverso questo percorso ulteriore che è stato attivato, a sistemare gli aspetti che non hanno consentito di andare ad affidamento già in primo colpo, in senso positivo - con le attenzioni rispetto al fatto che non si tratta di rivedere al rialzo la gara, ma cercare di trovare in questa fase le condizioni per poter andare ad un affidamento - credo che questo sia un aspetto che è doveroso provare ad affrontare.

Il fatto di proporre, a fronte di queste difficoltà, che seguono un percorso difficile e motivato da un punto di vista tecnico, di dire "azzeriamo tutto e ripartiamo da zero" a me suona, nel contesto dato, soprattutto come la voglia di fare andare a finire male un tentativo serio, che invece merita di essere approfondito, anche in questa ulteriore fase della trattativa privata…

 

(Il presidente richiamare l'oratore al rispetto del tempo)

 

PARUOLO: Vado a concludere.

Ci sono altre considerazioni negli ordini del giorno proposti dai colleghi e che sono stati illustrati che sicuramente sono suscettibili di approfondimento. Il fatto che ci sia una partecipazione della Regione all'interno di TPER, che a sua volta ha partecipato all'interno dell'ATI alla gara, certamente è una questione che, anche alla luce della normativa regionale di riferimento, può generare una qualche riflessione, tra l'altro con una situazione nella quale, certo, non si può dire che TPER sia stata teleguidata dalla Regione, anzi, delle due, è abbastanza singolare che proprio da una società che in parte è controllata dalla Regione sia venuta una richiesta di revisione della gara esplicita, perché l'offerta è stata fatta al rialzo. Ma questo approfondimento non può essere e, secondo me, non deve essere l'occasione per dire: fermiamo uno sforzo importante finalizzato a dare una risposta di sistema di cui la nostra Regione ha bisogno per poter far sì che i servizi ferroviari abbiano un miglioramento...

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Paruolo, devo toglierle la parola...

 

PARUOLO: È una riflessione, e concludo, Presidente, che può essere l'occasione per trovare in altri terreni e altri contesti la possibilità di essere svolta.

In conclusione, credo davvero che lo sforzo che la Regione sta facendo meriti di essere sostenuto proprio per cercare di dare le risposte migliori, e i contributi che i colleghi possono dare, se sono effettivamente finalizzati al bene comune, non devono tentare di uccidere...

 

PRESIDENTE (Saliera): Le sto togliendo la parola.

 

(Il consigliere Paruolo prosegue a microfono spento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. L'argomento è indubbiamente interessante e merita alcune riflessioni. Dobbiamo però evitare di ritenere illegittime procedure che effettivamente non sono tali, nel senso che se vi è un limite in tutto questo discorso che è stato fatto, è quello che sollevava nella parte terminale del suo intervento il consigliere Paruolo, cioè è il problema della terzietà rispetto all'appalto in questione, perché è evidente che una commistione di interessi, anche solo di tipo azionario nel caso di specie, qualche perplessità la solleva. E quindi, se si va su questa strada, il problema non è il numero di anni di una concessione, il problema è chi fa il bando, perché sul limite della concessione e sulla teoria dei piccoli lotti io, francamente, ho molti dubbi.

Lo dico perché l'esperienza delle ferrovie inglesi, che è un classico caso che tradizionalmente viene presentato alla prima domanda dell'esame di Economia dei trasporti tradizionalmente è il caso delle ferrovie inglesi. Le ferrovie inglesi hanno dimostrato nel corso della loro storia proprio il limite di voler tenere delle piccole tratte in mano ad operatori privati che sistematicamente, dopo aver elevato al massimo il costo dei biglietti per poter raggiungere un breakeven, sono fallite. Tra l'altro dico questo: il materiale rotabile è un materiale che non è ammortizzabile in tempi molto ristretti e se noi vogliamo un ammodernamento del materiale rotabile, dobbiamo auspicare delle gare che consentano, a chiunque sia il soggetto che partecipa alla gara, di poter avere un'utilità marginale che gli consenta di potere operare perché diversamente uno non partecipa.

Devo dire che la gara si è svolta, sarebbe errato dire che la gara non si è svolta, la gara si è svolta. Vi erano, come è stato detto, due società in sede di prequalifica, una sola ha presentato l'offerta. Anche sotto il profilo dell'offerta, non è che l'offerta sia stata ritenuta non valida. Attenzione, l'offerta è conforme e valida, ma il problema dell'offerta è che la parte economica è stata presentata in rialzo. E allora se si presenta questa situazione, mi pare che siamo nella situazione tipica di un'offerta non appropriata cosiddetta, che è la precondizione per poter andare alla procedura negoziata. Quindi anche sotto questo profilo, al di là, torno a ripetere, che se il vizio c'è, è d'origine, cioè la terzietà di chi stabilisce il bando di gara rispetto alla Regione e rispetto a TPER, ma al di là di questo, in questo momento non è che la procedura negoziata sia un fuor d'opera, è in linea con quelle che sono le norme di legge.

Io ho una riserva personale su quanto viene invece sostenuto dai legali che la Regione ha richiesto di parere per quanto riguarda la società che in prequalifica ha partecipato alla prequalifica medesima. Non ha partecipato alla gara ma chiede di poter essere invitata alla procedura negoziata, ma quella è una facoltà, non è un obbligo; l'obbligo può coinvolgere solo le società, in questo caso l'ATI Trenitalia-FER, che hanno presentato quella che tecnicamente viene definita un'offerta non appropriata. Sotto il profilo di allargare la consultazione ad altro soggetto io sono un po' scettico per un unico motivo, perché a questo punto mi pongo un problema: se noi ammettiamo che una società che si è prequalificata e non ha poi presentato l'offerta possa essere richiamata alla procedura negoziata, allora non potrebbe essere chiamata ad una procedura negoziata anche una società che non si è prequalificata? Il limite della deroga può essere limitare a questo punto la possibilità di un esame di offerte negoziate. Ma questo, secondo me, in questa fase, è il punto più debole, a tacere, ripeto, del peccato originale, che comunque non lo togliamo in questo momento, ma lo dobbiamo togliere attraverso una procedura normativa più affinata che faccia una separazione dei compiti e di chi fa che cosa.

Ecco allora che, indipendentemente da tutto, ciò che deve rilevare è questo: volete aprire una fase ulteriore di offerte migliorative? Mi spiego: una volta che è finita la procedura negoziata, intendete prendere quella procedura negoziata come base per vedere se vi sono offerte migliorative ulteriori? Questo potrebbe aprire a tutto un mercato che probabilmente oggi non si è espresso. Io non ritengo che siano molti gli operatori; debbo dire che vi è un operatore tedesco che nel settore mi pare abbastanza forte, ma che, se vado a vedere tutti i sopralluoghi che ha fatto in Piemonte, non sta chiedendo né tratti brevi, né durate brevi di contratto, perché è chiaro che sono investimenti che impongono tempi di ammortamento lunghi se non vogliamo che quei costi vadano a ricadere sugli utenti, perché, attenzione, un ammortamento può essere anche breve, basta raddoppiare il costo del biglietto del treno, ma poi non so se diventa ancora uno strumento competitivo o meno, o se non creiamo le condizioni del caso di scuola delle ferrovie inglesi a cui avevo fatto prima riferimento.

Quindi, a mio avviso, questi dovrebbero essere, assessore Donini, i punti da chiarire, nel senso che innanzitutto varrebbe la pena capire se è intenzione della Regione separare il più possibile compiti e interconnessioni che rischiano di rendere controllori e controllati soci da una parte e azionisti dall'altra, perché l'azionista socio che è anche l'ente crea una situazione di imbarazzo. Tra l'altro, la dico così, forse varrebbe la pena pensare se non vi siano le condizioni per poter pensare a FER con una partecipazione azionaria diversa dall'attuale almeno nella sua composizione.

Ciò detto, la gara ha una finalità: quella di affidare nel più breve tempo possibile un servizio che è un servizio pubblico; e allora la seconda domanda è: indipendentemente dal fatto che oggi si stia seguendo una procedura che è consentita, la procedura negoziata, non ritiene, assessore, che sia quantomeno pericoloso il fatto che qualcuno possa sollevare solo alla fine il problema della non terzietà dei soggetti in campo? E a prescindere dall'eventuale sollevamento o meno di questa questione, ritiene l'assessore comunque che il problema sussista e in qualche modo vada affrontato? Io penso che questa possa essere una buona base di riflessione, al di là, ripeto, di voler ritenere illegittimo ciò che allo stato, ex lege, ha un suo fondamento giuridico, che, piaccia o non piaccia, consente di poter procedere con la procedura negoziata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Puntualizzo che non vedo alternative all'aprire un nuovo bando, sia se la Regione, la maggioranza che governa la Regione vuole continuare a dire di aver fatto una gara, e allora per aver fatto una gara bisogna aggiudicare tramite una gara, cioè, la questione non è, come dice il consigliere Foti, che sia legittimo o non legittimo andare a trattativa adesso, è che adesso non c'è gara, quindi l'unico modo per poter dire di aver fatto un'aggiudicazione tramite una gara è aprire un nuovo bando. Se poi si dice, come dice il consigliere Foti, che si vuole veramente aprire al mercato, non possiamo mica nasconderci dietro a un dito: questo bando sembra fatto su misura per Trenitalia-TPER. Quanti pensate che siano i mastodonti sul mercato in grado di gestire un tale lotto unico? Se vogliamo aprire al mercato, questo vuol dire aprire anche ad operatori medi e vuol dire fare lotti più piccoli, consigliere Paruolo. Se non sappiamo come farli, si va in Piemonte a parlare con gli uffici tecnici di Chiamparino e si chiede: Chiamparino, com'è che pensi di fare tre lotti in Piemonte? Si discute, si apre il confronto e poi noi delle proposte ve ne portiamo, però fatecele portare queste proposte. Non si può dire in Aula, dopo che ne parliamo da un mese: non ci dite dove devono essere i lotti. I lotti possono essere anche un compromesso lotto-tratta, ad esempio. Ne parliamo, ci confrontiamo con gli uffici tecnici, che sono sicuramente più competenti di noi, però prendiamo anche, alla fine, delle decisioni politiche, delle decisioni che rispettino i lavoratori, ma rispettino anche la concorrenza leale e l'apertura del mercato.

Quello che ha detto il consigliere Paruolo conferma la necessità di avere un monopolio. Dice che le infrastrutture non devono avere lacune, ma le hanno, in questo momento abbiamo soltanto lacune. Poi dice che il fatto che la durata è di 22,5 anni garantisce che non si sono presentati in tanti. Io non so se ho capito male, ma sembrava contento di dire che non si sono presentati in tanti. Se un bando ha pochi plichi che si presentano vuol dire che è un bando fallimentare. Più gente si presenta e meglio è, mi pare, se vogliamo essere aperti e trasparenti. Se si conferma che si voleva il monopolio, questo effettivamente è quello che noi abbiamo.

Il materiale rotabile, il parco rotabile ci sono infiniti modi per rinnovarlo. Una società che acquista i treni ad esempio: la Regione costituisce una società che acquisti i treni e poi li affitti ai vari vincitori di volta in volta. Oppure la Regione comincia ad acquistare questi treni e poi i vincitori subentrano e si accollano i costi. Se chi vince deve comprare questi treni con i soldi che gli do io Regione, non capisco, il senso mi sfugge. Stiamo parlando, però, dello stesso che non l'ha rinnovato questo parco rotabile e non l'ha saputo gestire fino adesso. Si citavano poco tempo fa, in Aula, treni degli anni Cinquanta o Sessanta, oppure convogli usati comprati di seconda mano, che quindi non funzionano bene.

Si dice: non si vuole fermare. Non c'è niente da fermare, consigliere Paruolo, perché adesso è tutto fermo. Se vogliamo rimettere in moto in modo virtuoso e non tenere ferma invece questa possibilità unica, ripeto, da adesso fino al 2039, di parlare di come sarà il servizio ferroviario nella nostra regione, è il momento non di fermare, ma, al contrario, di mettere in moto. Anche la questione che si è detta rispetto agli affidamenti diretti, quindi una società partecipata con un appalto curato da un'altra società regionale, configura certamente un conflitto d'interesse e ricordo che è vietato dalle norme europee. Quindi un affidamento alla cordata TPER-Trenitalia sarebbe formalmente lecito, ma è evidente che ciò contribuirebbe e contribuisce a creare un regime di monopolio. Allora tutto questo non solo deve generare una riflessione, come dice il consigliere Paruolo, ma deve generare anche un nuovo bando. Questa è la nostra posizione e speriamo che in qualche modo sia condivisa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. L'impressione è un po' di muoversi tra Scilla e Cariddi, nel senso che le risoluzioni sono perfettamente giustificate dall'insoddisfazione per la situazione passata e presente la quale fondamentalmente porta a dire: forse per uscire da qua l'unica cosa è rinunziare ai mastodonti, e quindi ecco la richiesta di piccoli lotti che dovrebbero consentire la partecipazione di più soggetti economici.

Io però mi chiedo se alla fine, quando si parla di monopoli e si prendono ovviamente e giustamente posizioni contro i monopoli, non si tenga conto che esistono anche i cosiddetti monopoli naturali, cioè situazioni (l'acquedotto, ad esempio) nelle quali l'unitarietà dell'opera e del servizio è un valore preponderante e che non può essere abbandonato per una soluzione solo apparentemente più facile, forse. Insomma, bisognerebbe, mi sembra, saperne di più, perché sicuramente, da quello che si comprende, la situazione di affidamento ad un unico soggetto sta arrivando ed è arrivata ad una situazione abbastanza ferma, invece l'altra è piena di incognite.

Mi chiedo se effettivamente si è fatto tutto quello che si poteva per una scelta più consapevole e se non vada ancora approfondita. Si parla di lotti, ma quanti lotti? Una cosa è parlare di dieci lotti, una cosa è parlare di tre lotti. Quali potrebbero essere i soggetti interessati? Insomma, ho l'impressione che sia un po' indietro il dibattito, per cui, per quello che riguarda il mio gruppo, annuncio il voto di astensione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà. Ha ancora un minuto a disposizione.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Intervengono solo per ricordare una cosa abbastanza scandalosa vorrei dire: il PRIT. Come siamo messi con il PRIT, ce lo ricordate voi della maggioranza? Mi risulta che sia scaduto nel 2010 e in questo momento non abbiamo un PRIT. Ce la facciamo a farlo passare in Consiglio regionale, ad approvarlo e poi a chiederci che bando di gara vogliamo, che trasporto ferroviario vogliamo per i prossimi 22,5 anni? Aspetto risposta, ci tengo molto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire l'assessore Donini in chiusura del dibattito generale. Ne ha facoltà.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente. Intanto dico che stiamo parlando del nostro settore ferroviario che è uno dei più strategici a livello nazionale ed è giusto ricordare anche quali sono le caratteristiche di cui stiamo parlando e che occorre valutare anche nel corso del dibattito di questa giornata: 1.400 chilometri di rete ferroviaria, il 30 per cento sostanzialmente regionale; 266 stazioni; circa 42 milioni di passeggeri all'anno sui treni, circa 143 mila al giorno; 1.705 addetti al settore ferroviario. È ovviamente una delle realtà in Italia - lo abbiamo riscontrato anche di recente al convegno sul trasporto pubblico locale, che questa amministrazione, peraltro, non ha tagliato - tra le più rispettate e tra le più consistenti.

Siccome non mi sentirete mai, nel corso della mia esperienza da assessore, parlare polemicamente, ma dal punto di vista soltanto delle argomentazioni, dei contenuti interloquire con i consiglieri, io vengo al punto focale delle risoluzioni che ci sottoponete in questa Assemblea. L'obiettivo sarebbe quello di interrompere la trattativa negoziata volta a valutare la proposta migliorativa tra le parti, per indire una nuova gara, un nuovo bando. Non giriamoci attorno: questo significherebbe perdere altri 18 o 24 mesi, perché per un bando di gara questi sono i tempi, e siccome i treni devono girare al di là delle nostre elucubrazioni e delle nostre opinioni, significherebbe andare ad un affidamento diretto, attenzione, probabilmente non a contratto di servizio invariato perché ricordo che questa Regione è una delle poche, se non l'unica, a sottrarsi al famoso catalogo di Trenitalia di morettiana memoria. Quindi significherebbe svolgere una nuova gara che nelle intenzioni dei proponenti sarebbe quella di indire due o più lotti, o comunque più lotti, per un periodo di 10 anni.

Pragmatismo per pragmatismo, consigliere Fabbri, mi chiedo e vi chiedo: prima di percorrere questa strada non sarebbe più utile, nell'interesse dell'amministrazione, del servizio ferroviario, dei cittadini passeggeri, concludere una procedura prevista per legge, che sostanzialmente mette in confronto le parti che hanno o partecipato al bando, o si sono prequalificate al bando, per raggiungere un'offerta che sia al tempo stesso tecnicamente adeguata e dal punto di vista economico migliorativa, risultato che potrebbe avvenire nel giro di poche settimane? Pragmatismo per pragmatismo, io penso che dovremmo percorrere, e stiamo percorrendo, questa strada, cioè una strada perfettamente legittima, contemplata dalle norme che riguardano gli appalti, a maggior ragione sulla base di una disponibilità offerta dai proponenti all'atto dell'apertura delle buste, quindi non è tanto una stimolazione, diciamo così, venuta da noi, ma è una disponibilità che abbiamo registrato nel momento in cui si sono aperte le buste e c'è stata una valutazione di congruità rispetto alla parte tecnica e ovviamente di non aggiudicazione rispetto a quella economica.

Si parla di più lotti. Bisognerebbe, lo diceva il consigliere Paruolo e in parte anche altri, capire qual è il punto di caduta di questa ipotesi. Più lotti omogenei sulla base di che cosa? Della rete infrastrutturale? Che è molto eterogenea. Della velocità commerciale? Che è molto varia. Della tipologia dei rotabili che corrono sulle nostre ferrovie? Che sono molteplici. Dei moduli di stazione delle 266 stazioni? Ora, nemmeno nello schema che ci è dato conoscere, da parte dell'Autorità nazionale dei trasporti, si definisce ancora oggi quale sia, diciamo così, il dimensionamento e la qualità di questa omogeneità dei lotti, quindi dovremmo navigare altro che tra Scilla e Cariddi, in un mare aperto molto molto pericoloso. Comunque noi, ripeto, abbiamo scelto pragmaticamente di poter concludere, vista la disponibilità dei concorrenti, la fase di bando di gara.

La scelta del lotto unico d'altra parte noi l'abbiamo valutata nelle nostre simulazioni, non è che viviamo su Marte. Abbiamo fatto simulazioni che, ad esempio, prevedevano per il lotto unico un risparmio di 21 milioni di euro. Abbiamo pensato al lotto unico perché è del tutto evidente che ci siano maggiori economie di scala; perché ricomprendere tutti i servizi regionali e nazionali in un unico servizio che riguarda il territorio della nostra regione per noi è un valore aggiunto; perché anche l'utilizzo del materiale rotabile possa essere intercambiabile e non avere vari interlocutori da gestire; perché occorre valutare anche una migliore soluzione logistica perché i treni girano, ma vanno anche ricoverati quando non girano e ci sono ovviamente spazi di logistica molto diversificati. Questa è la scelta che è stata compiuta, che è una scelta, diciamo, logica, opportuna per quello che riguarda il nostro territorio regionale. L'Italia non è uguale dappertutto, ci sono aree geografiche del paese che forse possono essere maggiormente suddivisibili. La regione Emilia-Romagna, per queste caratteristiche che sono state valutate dalla nostra stazione appaltante, non presentava convenienze in questa direzione.

Il periodo non è di 22 anni ma è di 15 anni ed è il periodo che si riconduce perfettamente al Regolamento europeo 1370 del 2007 perché prevede la proroga di un eventuale 50 per cento del periodo soltanto se l'operatore del servizio fornisce beni necessari per la fornitura dei servizi stessi e ovviamente prevalentemente finalizzati al miglioramento del servizio pubblico.

Ora bisogna dirci la verità: un periodo di dieci anni con più lotti significava e significa dire addio al periodo di ammortamento e ovviamente alle economie di scala per l'obiettivo principale che noi abbiamo su questa gara, cioè, oltre alla qualità del servizio, l'acquisto e la fornitura del nuovo materiale rotabile da parte di chi vince la gara. Questa risoluzione ci porterebbe lì ed è per questo che ovviamente noi non la condividiamo ed è per questo che invece condividono la nostra scelta due realtà esterne per noi importanti, di riferimento: tutti i sindacati, indipendentemente dalla bandiera sindacale, che ci dicono "andate avanti", che ci dicono "speriamo di chiuderla bene questa gara", che sostanzialmente l'offerta economica possa rientrare in modo da avere un'aggiudicazione il più possibile repentina, perché ritengono che dietro questa gara ci sia anche un progetto italiano, nazionale, di politiche industriali, che non è ovviamente un dettaglio da poco; e poi i comitati pendolari, quelli che incontriamo nelle tratte delle nostre ispezioni e delle nostre visite, ma anche il CRUFER, che li raggruppa tutti, che dicono "noi vogliamo continuare in questa direzione". Perché queste due realtà sono a sostegno della nostra ipotesi? Per quello che dicevo prima.

Siamo gli unici in Italia ad avere attivato questa gara ad evidenza pubblica, tutte le altre realtà stanno pensando di attivarla, il Piemonte, per la verità, mi risulta che abbia proposto un affidamento diretto per la città di Torino, dividendo poi la Regione in due o tre gare, però ad oggi noi siamo gli unici che hanno attivato una procedura di gara e tutti ovviamente stanno chiedendo a noi. Abbiamo un obiettivo che è un obiettivo strategico, epocale, che è quello del rinnovo di tutto il materiale rotabile, che è una parte non irrilevante dei problemi dei pendolari. Abbiamo mantenuto, per noi importantissima, la clausola sociale per le imprese che acquisiscono la nuova gestione dei servizi, in ottemperanza a quanto previsto dagli articoli 13 e 5 della legge regionale n. 30, ed è per noi un punto essenziale e fondamentale per la conclusione anche di questa procedura di gara. Ed è previsto nel bando, come abbiamo detto anche nel dibattito precedente, un sistema di premialità e di penalità in riferimento alla qualità del servizio.

Non è che mi sfuggono alcuni elementi anche di strategia che sono venuti fuori dalla discussione di quest'oggi. Li affronteremo probabilmente a gara conclusa, speriamo in maniera più globale, più strategica, dentro ad una discussione che possa riguardare anche il nostro PRIT 2020. Ovviamente noi ci siamo insediati da poche settimane, abbiamo detto che è un obiettivo del primo anno quello di arrivare ad una definizione di uno strumento di pianificazione, almeno di una discussione che possa riprendere quello scaduto.

Però la nostra è un'esperienza pilota e io voglio ricordare che questo nostro bando è stato inviato più volte, e anche con un'interlocuzione forte, all'Autorità nazionale dei trasporti, all'Autorità antitrust, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Comunità europea senza che ci fosse nessun ricorso e ovviamente oggi è in una situazione di, diciamo così, potenziale chiusura sulla base delle procedure previste dalla legge. Io so che il consigliere Fabbri non si fida molto di noi, ma so che si fida sicuramente di Zaia. Ora la Regione Veneto, con delibera di Giunta n. 1711 del settembre 2014, ha deciso di dare avvio alla procedura di gara per l'affidamento dei servizi di trasporto ferroviario di persone di interesse regionale e locale. Quindi un'altra Regione che, indipendentemente dal colore dell'amministrazione che la governa, percorre la strada, appunto, della gara. Sa, consigliere Fabbri, a chi ha dato incarico la Regione Veneto di studiare il bando di gara? Beh, proprio alla nostra FER. Quindi, diciamo così, siamo talmente piloti in questa vicenda che anche Regioni che hanno colori politici diversi fanno riferimento alla nostra esperienza.

Pragmatismo per pragmatismo, noi speriamo di arrivare quanto prima ad una conclusione di una procedura che è prevista per legge e che abbiamo voluto tenere aperta, e guardo alle considerazioni che faceva il consigliere Foti, anche in modo facoltativo, perché, come giustamente richiamava lei, consigliere, noi non avevamo l'obbligo di invitare coloro che si erano prequalificati, ma proprio perché vogliamo essere più realisti del re abbiamo pensato che si possa tentare di chiudere la gara invitando coloro che ne avessero presentato i requisiti, ovviamente che avessero però manifestato nell'atto dell'apertura delle buste, per cui non erga omnes, ma nell'apertura delle buste, l'interesse ad essere coinvolti.

Io spero che da qui a qualche settimana questa procedura possa concludersi e questa amministrazione, magari di esempio per molte altre di diverso colore politico, ottenere un risultato importantissimo sul fronte della qualità del servizio ferroviario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

Procediamo con le dichiarazioni di voto. Ricordo che ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Noi voteremo certamente a favore di questa risoluzione, che, ripeto, era un'occasione importante e mi dispiace che la maggioranza non la colga, la Giunta, l'assessore Donini, il Presidente, perché davvero se ne riparlerà molto probabilmente tra 22,5 anni e non tra 15.

Sono molto contenta, però, che l'assessore Donini citi Zaia, perché vedevo nel Correre del Veneto: "Zaia divide l'appalto dei treni: «Tre lotti: voglio concorrenza»", questo dice il Governatore del Veneto, quindi evidentemente non si lascia spaventare dalla concorrenza leale. Non so se nel frattempo Zaia abbia cambiato idea; a me risulta che il Veneto, a prescindere da chi gli studi il bando, stia andando verso una gara per lotti e vedrà che sarà confermata questa mia idea. "Che dimensione avranno questi lotti di trasporto?" Zaia dice: "Ci sono ancora molti dettagli da mettere nero su bianco ma noi vogliamo una concorrenza leale" e alla domanda: "Le gare saranno tre?" conferma: "È molto probabile". Quindi ecco che è maggiormente importante che sia stato l'assessore Donini a tirare in ballo il Veneto.

Anche la Lombardia aveva presentato una gara, era una gara che riguardava non tutte le tratte, una selezione di tratte; questo per dire che, insomma, pionieri sono stati anche in altre Regioni.

Ribadisco che, per quanto si dica, non si potrà davvero dire che l'aggiudicazione è stata fatta tramite un vero bando. Il bando è stato fatto, il bando è stato chiuso, l'offerta non andava bene. Abbiamo rilevato oggi, e anche altri sono d'accordo, che perlomeno c'è una confusione. L'impressione è che non è stato fatto abbastanza, è stato adombrato da alcuni che forse si poteva lavorare meglio. Lo stesso assessore Donini ci conferma che il Piano regionale dei trasporti andrà presto in discussione, però si sarebbe dovuto fare prima, dal nostro punto di vista, cioè: prima avere una visione complessiva e poi fare il bando che decide l'affidamento del nostro trasporto pubblico, quindi che decide, ripeto, a chi ci metteremo in mano per i prossimi due decenni.

Certamente il Movimento 5 Stelle voterà a favore. Ribadisco che questa è un'occasione che forse si percepisce poco perché è un tema forse, in parte, tecnico, magari meno sentito della chiusura degli ospedali o di altri temi che impattano quotidianamente, però anche questo impatta quotidianamente. Oggi ne abbiamo parlato, però l'occasione è stata perduta nonostante si dica che si è stati pionieri e che da altre parti si chiede alla Regione Emilia-Romagna. Qualsiasi cosa si chieda, l'occasione c'era per essere pionieri, ma per portare anche a termine dei ragionamenti, quindi per metterli anche in pratica, oltre che lasciarli soltanto in teoria o soltanto negli slogan, quindi soltanto nella propaganda, e mi dispiace che non si sia colta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Evidentemente noi voteremo contro per le ragioni che abbiamo illustrato, però ci tengo a che il dibattito fra noi sia attento e rispettoso, e siccome mi pare di cogliere, dalle osservazioni in particolare della consigliera Gibertoni, che non solo non sono riuscito a spiegare, ma che addirittura ha compreso il contrario, vorrei spiegare la puntualità delle osservazioni che ho cercato di fare nel mio intervento.

Quando ho detto che la durata della gara è di 15 anni e non di 22,5, questo è perché dipenderà dalla Regione eventualmente prorogare e non da chi partecipa, e chi partecipa fa affidamento su quello che ha la certezza di poter tenere, non fa affidamento su quello che ha la possibilità di avere o non di avere, cioè i 7,5 anni in più. Se quei 15 anni si fossero calati, è evidente che il numero di partecipanti sarebbe diminuito a parità delle altre condizioni della gara. Quindi, nel momento in cui la proposta che voi fate è quella di fare una gara di durata inferiore, dovete dire da quali altre parti si va a rendere l'offerta più appetibile, altrimenti è del tutto evidente che l'osservazione che io ho fatto è quella di dire che se ad una durata di 15 anni vengono in pochi, se si cala la durata, vengono ancora in meno. A meno che uno non dica, come dite voi, che gli compriamo i treni noi, e allora a quel punto dobbiamo mettere noi i soldi del pubblico per acquistare una cosa che può essere tranquillamente posta a carico del gestore, nel momento in cui l'infrastruttura, che deve essere la nostra priorità e che deve essere oggetto di investimenti - ed è quello su cui dobbiamo davvero investire - viene trascurata. È questo il punto centrale.

Le osservazioni che voi fate sono pienamente legittime per quanto riguarda la fase di istruttoria. Quando qualche anno fa, un anno fa, un anno e mezzo fa, si parlava di questa gara, il gruppo del PD fece una risoluzione per far modificare dei pezzi di quella gara perché il servizio ferroviario metropolitano di Bologna non era sufficientemente tutelato nella prima versione che era stata fatta, e la Giunta adeguò il bando di gara per tenere conto del pieno dispiegamento delle previsioni del servizio ferroviario metropolitano di Bologna. Quello era il momento in cui uno poteva fare delle osservazioni e dare un input. Oggi dire "fermiamo tutto e facciamo un'altra gara" ha l'effetto che ha spiegato un attimo fa l'assessore Donini, cioè quello di imporre uno stop di moltissimi mesi, dovendo partire da capo, quando, come anche altri consiglieri, non solo di maggioranza, hanno osservato che siamo nel contesto di una gara che possiamo cercare di completare attraverso una procedura che è prevista dalle norme e che deve essere evidentemente rispettosa dell'impostazione della Regione.

Se al termine di questa procedura, come io spero e auspico, l'assessore Donini e il presidente verranno qui e diranno "siamo riusciti a comporre un'ipotesi che sta all'interno del quadro previsionale previsto dalla gara che la Regione aveva fatto e che trova a questo punto una risposta che diventa adeguata attraverso questo percorso ulteriore di approfondimento" avremo evitato di perdere degli anni. Dopodiché, ognuno evidentemente è libero di pensare che la concorrenza viene garantita dal numero dei lotti. Io non penso che sia così perché in una gara tutto si tiene, pur essendo assolutamente dell'idea che la cosa possa essere discutibile e vista anche in altro modo, perché non è che è giusto farne uno, o è giusto farne tre, o è giusto farne dieci; sono opzioni che possono essere messe in campo a seconda della consistenza geografica, di come viene messa la rete e di qual è la tipologia delle tratte.

La scelta fatta dalla Regione è una scelta legittima e se riuscirà a trovare una rispondenza attraverso la procedura che viene posta, che salvaguarda alcuni principi cardine che ho cercato di illustrare, credo che sarà una cosa fatta in modo positivo. Per questo noi diamo fiducia e diciamo no alle risoluzioni che vengono proposte. Però le osservazioni che fate, per piacere, fatele su un binario di ragionevolezza e di senso. Non potere dire "facciamo la gara più corta" e poi accusare, chi vi ha contestato le vostre osservazioni, che vuole meno concorrenti, perché fare la gara più corta avrebbe l'effetto di restringere i concorrenti e se voi volete aumentarli dovete farla più lunga, oppure dovete dire quale altro dei capisaldi di questa gara vorreste mettere in discussione. Si è già capito che voi vorreste comprare i treni. Credo che sarebbe una scelta sbagliata perché invece ha senso che il pubblico investa sull'infrastruttura perché l'infrastruttura è il bene che il pubblico deve salvaguardare e i treni li comprano i gestori in base alla concorrenza, esattamente in forza dei principi che voi a parole dite di voler sostenere e che poi vengono confezionati in una marmellata di osservazioni che in realtà non mi sembra che stiano in piedi. Questo è il motivo per cui vorrei, almeno, che le nostre controdeduzioni fossero valutate nella sostanza anche tecnica della loro valenza. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Non ci sono più iscritti per dichiarazione di voto, procediamo direttamente...

 

(Il consigliere Daniele Marchetti chiede la votazione con sistema elettronico)

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Abbiamo ascoltato con molta attenzione tutto il dibattito. Innanzitutto una piccola notazione generale. Ovviamente il Piano regionale dei trasporti è uno strumento che dovremo discutere, che, come ho segnalato anche in Commissione, ci teniamo che possa essere discusso quanto prima, che quantomeno possa essere avviata la discussione preliminare, generale, su quello che è uno strumento molto importante e, come ho ricordato in Commissione, scaduto dal 2010, quindi, insomma, ce n'è la necessità assolutamente, è anche nel programma di mandato e quindi è assolutamente indispensabile avviare quanto prima questa discussione proprio perché ci sono tanti aspetti che là dentro devono trovare una soluzione complessiva. Ovviamente questa discussione, però, lo dico alla consigliera Gibertoni, non è direttamente collegata al tema di cui stiamo a discutere qua oggi, che ha a che fare con la modalità attraverso la quale si cerca di dare risposta ad un tema fondamentale che è la gestione del servizio ferroviario regionale.

Io ho decisamente meno certezze di quelle che ha espresso con dovizia di particolari il consigliere Paruolo in merito alla risoluzione di questa partita. Vedo sicuramente i limiti che derivano dall'interrompere il percorso attualmente in atto, che evidentemente, però, è un percorso complicato, difficile, per tante ragioni, e che evidentemente, insomma, qualche aspetto di dubbio lo lascia. Ovviamente ci auguriamo che la partita possa concludersi positivamente, ma, ciò detto, il rischio che questo non avvenga esiste e comunque nel qual caso ci troveremo qua tra qualche tempo a dover evidentemente ripartire da capo, quindi con il rischio di perdere ulteriori mesi. Sottolineo che comunque, anche se la procedura dovesse chiudersi con esito positivo, qualche mese trascorrerebbe lo stesso. Come ho già detto in altre occasioni all'assessore Donini - al quale bisogna riconoscere quantomeno il primato delle sollecitazioni che riceve in questo inizio di legislatura, ma d'altra parte l'assessorato è uno dei più significativi - come ho già detto in altre occasioni, occorre anche mettere in campo misure concrete nell'attesa dell'assegnazione della gara per dare risposte a chi quotidianamente sta sui treni, ai pendolari.

Ci sono, quindi, delle preoccupazioni che quantomeno sono contenute in questa risoluzione. Le risposte che ha dato l'assessore Donini sono risposte che oggettivamente hanno degli aspetti di validità. Noi, quindi, siccome riteniamo comunque strategico il servizio e, anzi, ci aspettiamo di vedere anche a partire da quest'anno, ma anche nei prossimi soprattutto, tramutarsi in scelte concrete, nel bilancio della Regione, quella che il Presidente Bonaccini ha definito la "cura del ferro" a cui dovremmo sottoporre la nostra regione per dare una risposta ad un settore che riteniamo strategico, noi, appunto per le ragioni che ho cercato di delineare e soprattutto per il timore delle conseguenze che il blocco della procedura in corso possa produrre, non sosterremo la risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle, fermo restando le preoccupazioni e i dubbi e anche gli elementi di non completa soddisfazione rispetto a quello che è il percorso in atto. Ovviamente dovremo verificare con attenzione tutto quello che succederà, però non dimenticando che l'assessorato dovrà dare risposte anche nell'attesa dell'assegnazione e della fine, ci auguriamo positiva, del percorso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ci sono altri iscritti a parlare, procediamo alla votazione con sistema elettronico come è stato richiesto.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 325, a firma della consigliera Gibertoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

46

Assenti

 

4

Votanti

45

 

 

Favorevoli

 

11

Contrari

 

28

Astenuti

 

6

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 365, a firma dei consiglieri Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

47

Assenti

 

3

Votanti

46

 

Favorevoli

 

12

Contrari

 

30

Astenuti

 

4

 

La risoluzione è respinta.

Sono quasi le ore 13, la seduta è terminata, riprendiamo alle ore 15.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Simona CASELLI e i consiglieri Andrea LIVERANI e Matteo RANCAN.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 325 “Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa a porre in essere azioni, in merito all'affidamento del servizio ferroviario regionale, volte ad indire una gara il più aperta possibile, che preveda una durata massima di 10 anni e non più a lotto unico, mantenendo inoltre le garanzie occupazionali, di ammodernamento del servizio e di rispetto delle esigenze degli utenti. A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

Presenti: 46

 

Favorevoli: 11

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 28

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 6

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Presidente Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 4

Paola GAZZOLO, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI.

 

OGGETTO 365 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad indire una nuova gara d'appalto per l'affidamento del servizio ferroviario regionale applicando criteri rispondenti ai principi di libera concorrenza, con un affidamento massimo di 10 anni per lotti omogenei e contendibili, rispettando inoltre le esigenze degli utenti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Presenti: 47

 

Favorevoli: 12

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 30

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 4

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Presidente Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 3

Paola GAZZOLO, Andrea LIVERANI, Matteo RANCAN.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 289 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla discussione, presso l'Assemblea Legislativa regionale, delle problematiche del settore lattiero-caseario, al fine di valorizzare il latte italiano, tutelando i prodotti agroalimentari italiani e le relative filiere produttive. A firma dei Consiglieri: Bignami, Bessi, Calvano, Rontini, Gibertoni, Fabbri, Aimi, Foti”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bessi:

«Nel dispositivo le parole:

“Ad inserire nell’ordine del giorno della prima Assemblea Legislativa Regionale un punto relativo alla discussione delle problematiche precedentemente richiamate”

Sono sostituite con le parole:

“A riferire nella prima Assemblea Legislativa Regionale circa le problematiche precedentemente richiamate,”»

(Approvato)

 

OGGETTO 314 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di contrastare e perseguire, specie in ambito internazionale, la contraffazione di prodotti alimentari italiani quali il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano, ricorrendo anche alla denominazione di origine ed alla indicazione geografica protetta. A firma del Consigliere: Foti”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bessi:

«Il dispositivo finale della risoluzione è sostituito col seguente:

“Impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo:

- una più ampia trasparenza e informazione sullo stato delle trattative avviate nell’ambito dei negoziati per un accordo UE-USA - riguardanti il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP) e sui risultati conseguiti in attuazione delle strategie e delle iniziative avviate dal Ministero;

- di proseguire nell’uso sistematico, a livello europeo, del meccanismo di tutela ex officio delle produzioni agroalimentari di qualità e di definizione di strumenti e linee guida comuni a tutti i Paesi;

- di continuare ed implementare l’attività di prevenzione e contrasto alla contraffazione sul web dei prodotti italiani, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 279 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo al fine di proseguire con sempre maggiore determinazione, anche in ambito europeo, l'azione di sostegno, promozione e salvaguardia delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, revocando inoltre le sanzioni contro la Russia che ne penalizzano l'esportazione. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bessi:

«Il dispositivo finale della risoluzione è sostituito col seguente:

“Impegna la Giunta regionale

a proseguire con sempre maggiore determinazione l’azione di sostegno, promozione e salvaguardia delle proprie DOP e IGP e per questo sostenere il Governo:

- nell’impegno finalizzato alla completa integrazione delle disposizioni UE con l’attuazione del Regolamento 1196/2011 e nel completamento dell’iter per la etichettatura puntuale previsto dalla Legge 4/2011;

- nell’azione di incremento della vigilanza sui mercati anche a livello internazionale e, nel contempo, di incentivazione dell’attività di tutela dei Consorzi di produttori;

- nell’intervento presso le istituzioni europee perché sia nel territorio UE che nel resto del mondo vi sia maggiore tutela dei prodotti comunitari agroalimentari di qualità;

- nella verifica delle condizioni perché siano rimosse al più presto le sanzioni alla Russia, che hanno fortemente penalizzato le esportazioni di prodotti agroalimentari”.»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

È stato presentato li seguente progetto di legge:

 

402 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Modifica della L.R. 7 febbraio 2013 n. 1". (30 03 15) A firma del Consigliere: Bignami

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Petizione

 

443 - Petizione popolare in merito al divieto di reimmissione nelle acque fluviali di alcune specie ittiche estranee alla fauna autoctona (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 37 del 08 04 15).

 

Interrogazioni

 

392 - Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche conseguenti alla chiusura di "punti nascita" e le azioni per contrastare tali decisioni. A firma del Consigliere: Foti

394 - Interrogazione a risposta scritta circa il programma di Attività Fisica Avanzata (AFA) ed il suo inserimento nel Piano di Indirizzo per la Riabilitazione. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

395 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione di una Azienda faunistico-venatoria con sede a Zocca (MO). A firma del Consigliere: Bargi

396 - Interrogazione a risposta scritta circa il finanziamento di opere idrauliche sul territorio del Comune di Bondeno. A firma del Consigliere: Fabbri

398 - Interrogazione a risposta scritta circa l'affidamento della gestione del servizio idrico ad enti di diritto pubblico. A firma della Consigliera: Piccinini

399 - Interrogazione a risposta scritta circa il percorso formativo denominato "W l'Amore" sull'educazione sessuale proposto alle terze classi delle scuole secondarie di primo grado. A firma dei Consiglieri: Soncini, Boschini, Molinari, Paruolo, Rontini, Cardinali

400 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la realizzazione di grandi opere, con particolare riferimento a quelle riguardanti progetti autostradali. A firma del Consigliere: Alleva

401 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare il gioco d'azzardo. A firma del Consigliere: Alleva

404 - Interrogazione a risposta scritta circa la riparazione dei danni causati dal maltempo alla Palestra della solidarietà di Carpi. A firma del Consigliere: Foti

405 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la Cooperativa di Abitazione e Servizi Emilia Romagna. A firma del Consigliere: Foti

407 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione di dissesto e le frane causate dal maltempo del 5 e 6 febbraio 2015, con particolare riferimento al territorio del Comune di Predappio. A firma dei Consiglieri: Aimi, Bignami

408 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche relative ai tirocini formativi riguardanti i professionisti. A firma del Consigliere: Bignami

409 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle condizioni di accesso e fruibilità dei mezzi circolanti su rotaia da parte di utenti portatori di handicap. A firma del Consigliere: Alleva

411 - Interrogazione a risposta scritta circa la predisposizione delle strutture e dei servizi connessi alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. A firma del Consigliere: Bignami

412 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura dell'ambulatorio pediatrico di Idice in San Lazzaro di Savena (BO). A firma del Consigliere: Bignami

413 - Interrogazione a risposta scritta circa le opere da attuare per mettere in sicurezza la strada provinciale SP 62 "Riola Camugnano Castiglione". A firma del Consigliere: Taruffi

414 - Interrogazione a risposta scritta circa gli affidamenti e gli appalti della CPL di Concordia. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli, Sassi

415 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione del progetto del Comune di Villanova sull'Arda per il collegamento con la frazione di Cignano tramite una pista ciclabile. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

416 - Interrogazione a risposta scritta circa l'impugnazione della L. 166/2014, con particolare riferimento alla legittimazione a bloccare la concessione di ricerche per l'estrazione di idrocarburi. A firma del Consigliere: Fabbri

417 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante la pesca e l'acquacoltura nei beni del demanio marittimo. A firma del Consigliere: Fabbri

420 - Interrogazione a risposta scritta circa il deflusso Minimo Vitale (DMV) riguardante le derivazioni a scopo irriguo dei corsi d'acqua. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Pompignoli

421 - Interrogazione a risposta scritta circa la revoca di contributi riguardante una azienda operante nel settore lattiero-caseario. A firma del Consigliere: Rancan

422 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di invasi al fine di consentire l'irrigazione nella Val di Nure. A firma del Consigliere: Rancan

423 - Interrogazione a risposta scritta circa i lavori di appalto affidati dalla Regione Emilia-Romagna alla Cooperativa CPL di Concordia (MO). A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

424 - Interrogazione a risposta scritta circa gli obiettivi di programmazione regionale che interessano l'ospedale di Villanova sull'Arda. A firma del Consigliere: Foti

425 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale iter istituzionale la Giunta intenda porre in essere sul PSR 2014-2020 a seguito delle osservazioni da parte della Commissione UE. A firma del Consigliere: Bignami

427 - Interrogazione a risposta scritta sull'estinzione dell'ASP Oasi e sulla devoluzione del relativo patrimonio. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Gibertoni

428 - Interrogazione a risposta scritta circa gli interventi realizzati da C.A.S.E.R. nelle diverse province dell'Emilia-Romagna, precisando quali immobili sono assegnati in godimento ai soci e quanti soci rischiano di perdere versamenti e alloggi a causa dell'esposizione debitoria di C.A.S.E.R. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rancan, Delmonte

430 - Interrogazione a risposta scritta in merito al progetto di asfaltatura dell'Argine Po in località Roncarolo, nel Comune di Caorso, da parte dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO). A firma del Consigliere: Bignami

431 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali misure la Giunta intenda intraprendere per salvaguardare gli impianti di risalita nelle province di Reggio Emilia e Modena, impianti sottoposti al pagamento dell'IMU a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione (n. 4541 del 21 gennaio 2015). A firma del Consigliere: Delmonte

432 - Interrogazione a risposta scritta in merito al Piano ittico regionale (Pir) con particolare riferimento alla gestione del piano ittico nella provincia di Bologna. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Marchetti Daniele, Pompignoli

433 - Interrogazione a risposta scritta sulla modalità di stoccaggio dei fanghi di escavo del porto di Ravenna e sulla relativa indagine della Procura della Repubblica di Ravenna. A firma del Consigliere: Foti

434 - Interrogazione a risposta scritta circa la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (chiusura prevista dalla legge per il 31 marzo 2015) e l'attivazione delle residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (REMS). A firma del Consigliere: Foti

436 - Interrogazione a risposta scritta circa le funzioni della Polizia Locale e la relativa scuola interregionale. A firma del Consigliere: Delmonte

437 - Interrogazione a risposta scritta circa i GAL (Gruppi dii azione locale) ed i relativi affidamenti di gestioni di attività di promozione di eventi, con particolare riferimento all'Appennino bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

438 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla bonifica dell'area ex Razzaboni di S. Giovanni in Persiceto (BO). A firma dei Consiglieri: Piccinini, Sensoli, Bertani

439 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per ripristinare la viabilità, a seguito di una frana, tra i Comuni di Vergato e Cereglio. A firma del Consigliere: Bignami

440 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione, nei Comuni di Caorso e Monticelli d'Ongina (PC), di un parco tematico. A firma del Consigliere: Foti

441 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela e la valorizzazione della riserva naturale "Isola De Pinedo" (PC). A firma del Consigliere: Foti

442 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di Uffici Postali. A firma del Consigliere: Aimi

444 - Interrogazione a risposta scritta circa gli incarichi assegnati per la difesa legale della Regione Emilia-Romagna, le spese conseguenti e le modalità di individuazione dei relativi avvocati. A firma del Consigliere: Bignami

445 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di raccolta del sangue nei centri gestiti dall'AVIS. A firma dei Consiglieri: Serri, Sabattini, Boschini

446 - Interrogazione a risposta scritta circa la trasformazione in proprietà individuale di immobili costruiti da cooperative a proprietà indivisa. A firma della Consigliera: Rontini

447 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le azioni da attuare per tutelare il principio di legalità, tutelare i lavoratori e salvaguardare l'economia regionale, con particolare riferimento ad agenzie che impiegano lavoratori interinali ai quali vengono applicate normative estranee all'ordinamento giuridico italiano. A firma dei Consiglieri: Marchetti Francesca, Serri, Prodi, Sabattini, Poli, Rontini, Pruccoli, Iotti, Bessi, Zoffoli

448 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche e questioni riguardanti la realizzazione del Trasporto Rapido Costiero (TRC). A firma della Consigliera: Sensoli

449 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di un ulteriore tratto del TRC (Trasporto Rapido Costiero) e la relativa compatibilità urbanistica e territoriale. A firma della Consigliera: Sensoli

450 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la ricostruzione, a seguito del sisma, della Scuola Primaria del Comune di Rolo (RE). A firma del Consigliere: Delmonte

454 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per ripristinare la viabilità, a seguito di frane, nelle strade riguardanti Vergato, Cereglio, Grizzana Morandi, Camugnano, Castiglione dei Pepoli, Zocca, Castel di Casio e Castello di Serravalle. A firma del Consigliere: Bignami

455 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'esecuzione dei lavori relativi al "Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero" con particolare riferimento al cantiere sito a Ronco Campo Canneto (PR). A firma dei Consiglieri: Alleva, Taruffi, Torri

456 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa il finanziamento della festa chiamata "Venerdì tredici, notte eretica e scaramantica" organizzata dall'Associazione Circolo Arcigay il Cassero di Bologna. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Rainieri

458 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la richiesta di un contributo regionale riguardante i proprietari di aree che consentono l'accesso al fiume Po, nel Comune di Caorso. A firma del Consigliere: Foti

459 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa procedure riguardanti il progetto F.I.C.O. A firma della Consigliera: Gibertoni

460 - Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la bonifica dei locali del Distretto Sanitario di Sassuolo (MO) e la tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Torri

461 - Interrogazione a risposta scritta circa l'organizzazione strutturale ed i criteri relativi ai Dipartimenti sanitari dell'Area Vasta Romagna. A firma del Consigliere: Bignami

 

Interpellanza

 

457 - Interpellanza circa l'affidamento, da parte della Regione Emilia-Romagna, dell'appalto per la realizzazione del Business Continuity del Ced. A firma del Consigliere: Bargi

 

Risoluzioni

 

397 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla rimozione del busto commemorativo raffigurante il partigiano ravennate Arrigo Boldrini. (26 03 15). A firma del Consigliere: Bignami

403 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a prevedere, nelle zone colpite dal sisma, l'esenzione dall'IMU almeno fino al 31 12 15, dalla TASI per gli immobili inagibili, istituendo inoltre nuove zone franche urbane. (30 03 15)               A firma del Consigliere: Foti

406 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nel settore dei servizi relativi ai nidi d'infanzia. (30 03 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

410 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad evitare la soppressione del Corpo forestale dello Stato. (31 03 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

418 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo volte ad esprimere contrarietà circa la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. (01 04 15) A firma del Consigliere: Foti

419 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo al fine di prevedere un piano di assunzioni che assorba tutto il personale docente e ausiliario tecnico amministrativo, prevedendo inoltre la stabilizzazione di tutti i precari operanti nel mondo della scuola. (01 04 15) A firma della Consigliera: Gibertoni

429 - Risoluzione circa l'opportunità di attivare la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) sul progetto di edificazione di un impianto di tipo biogas nel Comune di Forlimpopoli (FC) in località San Pietro ai Prati. (03 04 15) A firma dei Consiglieri: Liverani, Pompignoli

435 - Risoluzione per chiedere alla Giunta la predisposizione di un progetto di legge di riordino delle funzioni pubbliche in materia di bonifica, già esercitate dai Consorzi di bonifica. (07 04 15) A firma del Consigliere: Foti

451 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a realizzare un piano di abbandono delle connessioni wi-fi nei Nidi, nelle Scuole dell'Infanzia ed in quelle Primarie di Primo e Secondo grado, monitorando inoltre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici nei luoghi pubblici. (10 04 15) A firma dei Consiglieri: Sassi, Gibertoni

452 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad adottare un atto di impegno circa il riconoscimento della professione sanitaria odontotecnica. (10 04 15) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

453 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a promuovere la sensibilizzazione sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) garantendo l'accesso ai relativi documenti, escludendo dall'accordo i beni fondamentali, garantendo la sicurezza dei prodotti, dei consumatori e dell'ambiente, contrastando inoltre i fenomeni di contraffazione. (10 04 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

4 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da assumere, da parte della Giunta regionale, per celebrare l'anniversario della realizzazione del dipinto denominato "Ecce Homo" di Antonello da Messina, conservato nel Collegio Alberoni di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

5 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere al fine di rispettare gli impegni assunti con l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare con particolare riferimento alla realizzazione della Scuola per l'Europa di Parma. A firma del Consigliere: Foti

20 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure ed i finanziamenti riguardanti la società Matilde di Canossa. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Piccinini, Sassi, Sensoli

26 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi e le procedure riguardanti il ripristino del Ponte di Gramignazzo sul fiume Taro. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

35 - Interrogazione a risposta scritta circa le carenze nell'organico degli operatori del 118 dell'AUSL di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

37 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche riguardanti i servizi di emergenza sanitaria nel territorio dell'Alto e Medio Reno. A firma del Consigliere: Bignami

41 - Interrogazione a risposta scritta circa varianti al POC di Castelfranco Emilia relative all'insediamento di attività di culto riguardanti la religione islamica. A firma del Consigliere: Foti

42 - Interrogazione a risposta scritta circa la reintroduzione, nell'ambito del trasporto pubblico locale, degli abbonamenti annuali e mensili integrati treno/bicicletta. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Liverani, Pompignoli, Rancan, Pettazzoni

50 - Interrogazione a risposta scritta circa la convenzione riguardante il presidio medico sanitario operante all'interno dell'Aeroporto Marconi di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

51 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da promuovere, specie nei confronti di Trenitalia e Tper, per disporre la gratuità del servizio treno-bici e formule di abbonamento per il trasporto delle stesse, verificando inoltre i vari regolamenti regionali esistenti. A firma della Consigliera: Gibertoni

60 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire la mobilità, con particolare riferimento al trasporto di biciclette sui treni regionali. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Prodi

61 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per arrestare la cementificazione del territorio e pervenire al consumo zero dello stesso, con particolare riferimento a procedure relative al Comune di Castelfranco Emilia (MO). A firma della Consigliera: Gibertoni

72 - Interrogazione a risposta scritta circa l'istituzione di un Day Hospital oncologico nel distretto sanitario del Comune di Casalecchio di Reno e della Valsamoggia. A firma del Consigliere: Bignami

73 - Interrogazione a risposta scritta circa la tassa di circolazione riguardante i veicoli ultraventennali. A firma del Consigliere: Foti

77 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per promuovere e garantire la raccolta del sangue nella Provincia di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

80 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di un piano straordinario per l'occupazione nei territori colpiti dal sisma ed altre forme di sostegno alla relativa popolazione, con particolare riferimento alle spese sostenute dalle famiglie ancora ospitate nei moduli abitativi provvisori. A firma della Consigliera: Gibertoni

83 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e la manutenzione delle strade provinciali e degli edifici scolastici, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza ed alla prevenzione del rischio idrogeologico. A firma del Consigliere: Foti

100 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere in ordine al conferimento a Giuseppe Oberdan Salvioli, deceduto mentre portava soccorso a concittadini durante l'alluvione causata dal Secchia, della medaglia d'oro al valor civile. A firma del Consigliere: Foti

106 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia dell'Ospedale "Sacra Famiglia" di Novafeltria, anche alla luce delle tutele previste dal decreto Balduzzi, riguardante le realtà territoriali svantaggiate. A firma della Consigliera: Sensoli

110 - Interrogazione a risposta scritta circa un intervento di natura edilizia riguardante un'area sita nel Comune di Poviglio (RE). A firma dei Consiglieri: Delmonte, Rainieri

123 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni volte a contrastare i furti avvenuti presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

126 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la demolizione, disponendone il restauro, della Scuola Primaria "A. Tassoni" sita a Piumazzo di Castelfranco Emilia. A firma della Consigliera: Gibertoni

127 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per redigere un documento riguardante l'elaborazione di percorsi diagnostici terapeutici delle emergenze cardiologiche quali le bradiaritmie e le tachicardie. A firma della Consigliera: Sensoli

131 - Interrogazione a risposta scritta circa il contenuto del D.L. n. 3/2015 in materia di investimenti e sistema bancario, con particolare riferimento alla nuova disciplina delle Banche Popolari. A firma del Consigliere: Foti

133 - Interrogazione a risposta scritta circa i controlli riguardanti i requisiti previsti per la raccolta dei funghi. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pompignoli, Pettazzoni

137 - Interrogazione a risposta scritta circa la salvaguardia, il mantenimento ed il potenziamento dei servizi postali nel territorio regionale, con particolare riferimento anche ai Comuni montani. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sassi

138 - Interrogazione a risposta scritta circa la riconferma di contratti di servizio riguardanti funzioni delegate alla Provincia di Piacenza in materia di agricoltura. A firma del Consigliere: Alleva

139 - Interrogazione a risposta scritta circa l'attivazione di un piano straordinario di verifica sulla diffusione dell'amianto sul territorio regionale, con particolare riferimento alle strutture scolastiche, alla rete idrica ed alla mappatura e bonifica dei siti inquinati. A firma della Consigliera: Gibertoni

142 - Interrogazione a risposta scritta circa una convenzione stipulata, in merito all'accoglienza di cittadini stranieri, tra l'Ufficio Territoriale di Governo di Forlì-Cesena e l'Unione della Romagna Forlivese. A firma del Consigliere: Foti

144 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare la chiusura di uffici postali sul territorio regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

148 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la presenza dei servizi e degli uffici postali sul territorio regionale, con particolare attenzione ai piccoli Comuni ed alle zone montane. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

152 - Interrogazione a risposta scritta circa la sospensione di servizi essenziali su quasi l'intero territorio regionale causata da un evento meteorologico e le iniziative che la Giunta intende mettere in atto affinché non si riproducano in futuro fatti del genere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini, Sensoli, Sassi, Bertani

153 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione dell'Ospedale Marconi di Cesenatico. A firma del Consigliere: Foti

160 - Interrogazione a risposta scritta circa le cause, i danni, le azioni da porre in essere e le risorse da impiegare relativamente ai danni causati dalla perturbazione meteorologica del febbraio 2015. A firma del Consigliere: Bignami

168 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure ed i termini relativi agli indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da complicanze irreversibili causate da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Zoffoli, Calvano, Paruolo

172 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni di salvaguardia e di tutela da attivare in relazione ai danni ed ai disservizi causati dal maltempo nel mese di febbraio 2015. A firma del Consigliere: Bignami

176 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disagi causati ai cittadini di Faenza (RA) a seguito dei lavori di costruzione dell'Outlet Village Perle. A firma del Consigliere: Liverani

181 - Interrogazione a risposta scritta circa l'allacciamento di una rete ADSL a favore delle imprese operanti presso la zona industriale di Reda di Faenza (RA). A firma del Consigliere: Liverani

184 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mantenere operativo l'aeroporto di Parma. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Rancan, Delmonte

185 - Interrogazione a risposta scritta circa il mancato svuotamento dei cassonetti, da parte di Hera, a Sassuolo (MO). A firma del Consigliere: Bargi

187 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della viabilità del ponte sul Sostegno di Valpagliaro. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

191 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per impedire la chiusura dell'aeroporto di Parma. A firma del Consigliere: Foti

194 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la sanità nella Provincia di Modena e le relative problematiche. A firma del Consigliere: Bignami

196 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative alla ricostruzione delle scuole elementari "Tassoni" di Piumazzo. A firma del Consigliere: Bargi

199 - Interrogazione a risposta scritta circa la proroga dell'accordo riguardante relazioni strategiche ed operative tra l'Interporto di Parma ed il Porto di Ravenna. A firma del Consigliere: Foti

208 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la Biblioteca Malatestiana di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

209 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti l'assunzione di personale relative al Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna. A firma del Consigliere: Alleva

211 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di trasferimento delle famiglie abitanti in alloggi ERP siti a Sesto Imolese in via Vicolo Croci risultati antigienici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

212 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse riguardanti il Fondo per l'abbattimento delle barriere architettoniche con particolare riferimento al Comune di Vigarano Mainarda. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni, Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Liverani, Pompignoli

215 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla riscrittura del Piano di Sviluppo Rurale, a seguito delle osservazioni in merito espresse dalla Commissione Europea. A firma del Consigliere: Bignami

218 - Interrogazione a risposta scritta circa la documentazione allegata dalla Regione Emilia-Romagna al PSR 2014-2020, con particolare riferimento alle osservazioni in merito espresse dalla Commissione UE. A firma del Consigliere: Bignami

224 - Interrogazione a risposta scritta circa la riattivazione del presidio medico continuativo presso l'aeroporto Marconi di Bologna. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

230 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare a favore dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, con particolare riferimento alla CIG in deroga. A firma del Consigliere: Sassi

234 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire il ripristino del percorso turistico delle Grotte di Onferno (RN). A firma del Consigliere: Foti

235 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti il libero cambio d'uso di un immobile. A firma del Consigliere: Bignami

246 - Interrogazione a risposta scritta circa il consumo di suolo riguardante il passante autostradale Nord di Bologna, con particolare riferimento al programma della Giunta regionale. A firma del Consigliere: Piccinini

248 - Interrogazione a risposta scritta circa l'infiltrazione mafiosa in corso sul territorio regionale, con particolare riferimento alle attività volte a contrastare tale fenomeno. A firma del Consigliere: Pompignoli

255 - Interrogazione a risposta scritta circa il coordinamento regionale degli Assessori del Welfare e le risorse riguardanti la realizzazione, a Bologna, di un Hub destinato ad accogliere minori stranieri. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

261 - Interrogazione a risposta scritta circa la conclusione dei lavori di restauro e miglioramento riguardanti il Ponte sul Po che collega Viadana a Boretto. A firma del Consigliere: Foti

265 - Interrogazione a risposta scritta circa avvisi di mobilità esterna e posizioni dirigenziali "professional" riguardanti la Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

272 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per valorizzare e sponsorizzare la ricorrenza del novecentenario della morte di Matilde di Canossa. A firma dei Consiglieri: Serri, Calvano, Prodi, Cardinali, Mori, Caliandro, Marchetti Francesca, Rontini, Lori, Sabattini, Zappaterra, Boschini, Poli, Mumolo, Iotti, Soncini, Molinari

274 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per salvaguardare l'acquacoltura nella Sacca di Goro. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano

276 - Interrogazione a risposta scritta circa la destinazione di un immobile acquistato dal Comune di Langhirano. A firma del Consigliere: Rainieri

288 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino della funzionalità della scuola "Paola Ricci" di Lagosanto (FE). A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni

294 - Interrogazione a risposta scritta circa i beni sequestrati alle mafie in Emilia-Romagna e l'assegnazione degli stessi agli EE.LL. e ad associazioni. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Bargi, Pompignoli, Rancan, Pettazzoni, Liverani

297 - Interrogazione a risposta scritta circa il divario retributivo tra uomini e donne, e le azioni da attuare per raggiungere la parità retributiva. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Sensoli

299 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare in relazione alla situazione dell'Aeroporto di Rimini. A firma della Consigliera: Sensoli

304 - Interrogazione a risposta scritta circa le risorse destinate da Telecom alla manutenzione e rinforzo delle linee telefoniche, anche al fine di tutelare i cittadini in caso di avversità meteorologiche. A firma della Consigliera: Rontini

321 - Interrogazione a risposta scritta circa la circolare esplicativa regionale in materia di alberi monumentali. A firma del Consigliere: Taruffi

352 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il sistema di trasporto pubblico denominato "Civis". A firma del Consigliere: Paruolo

354 - Interrogazione a risposta scritta circa la tempistica riguardante i nuovi indirizzi regionali per il diritto allo studio. A firma del Consigliere: Foti

390 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per consentire l'utilizzazione della palestra dell'Istituto di istruzione secondaria superiore "Marie Curie" di Savignano sul Rubicone. A firma del Consigliere: Bertani

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 118, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea:

 

263 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione economica del Comune di Sassuolo. A firma del Consigliere: Bargi

 

L’Assessore Emma Petitti con nota del 31 marzo 2015, prot. 14079, ha comunicato che la Giunta regionale non ha competenze connesse all’attività in esame.

 

343 - Interrogazione a risposta scritta circa provvedimenti riguardanti il personale di Poste Italiane S.p.a. A firma del Consigliere: Foti

 

Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Andrea Rossi con nota del 30 marzo 2015, prot. 13661, ha comunicato che la Giunta regionale non intende rispondere all’interrogazione in oggetto, ritenendo che il contenuto sia estraneo ai propri compiti di istituto.

(Comunicazione n. 6 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2015/761 del 13/04/2015)

 

I PRESIDENTI

IL SEGRETARIO

Rainieri - Saliera - Soncini

Torri

 

 

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