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13.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 14 APRILE 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 180

Interpellanza circa le procedure riguardanti il fallimento della società che gestiva l'aeroporto di Rimini, con particolare riferimento al risarcimento dei danni subiti dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

DONINI, assessore

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

OGGETTO 277

Interpellanza circa la costruzione del People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Soncini)

DONINI, assessore

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 296

Interpellanza circa la situazione relativa alla messa in sicurezza idraulica dei luoghi colpiti dall'alluvione avvenuta in data 11/06/2011 in provincia di Parma, con particolare riferimento ai risarcimenti riguardanti i soggetti danneggiati da tale evento. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Soncini)

RAINIERI (LN)

GAZZOLO, assessore

RAINIERI (LN)

 

OGGETTO 363

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad escludere dal Patto di Stabilità i pagamenti di opere pubbliche finanziati con i rimborsi assicurativi sugli immobili danneggiati dal sisma, così come quelli finanziati attraverso donazioni, prevedendo comunque meccanismi di alleggerimento da tale patto per i Comuni interessati. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano, Serri, Fabbri, Taruffi, Sabattini, Boschini, Bargi, Foti, Torri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

ZAPPATERRA (PD)

FABBRI (LN)

 

OGGETTO 183

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni presso il Governo al fine di ottenere una fiscalità di vantaggio per le imprese delocalizzate dopo il sisma e che intendono reinsediarsi nelle zone terremotate e alluvionate, da estendere anche alle nuove attività produttive che opereranno nelle stesse, prevedendo inoltre una zona franca urbana e riconoscendo i "danni indiretti". A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 24

Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 388

Risoluzione per impegnare l'Assemblea Legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotto, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area cratere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 391

Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento volte a prevedere, a favore dei soggetti colpiti dal sisma, il mantenimento dello stato di emergenza fino al 31/12/2017, l'istituzione delle Zone Franche Urbane, la proroga dell'esenzione da IMU e TASI per gli immobili inagibili, il sostegno alle imprese, proseguendo il processo di semplificazione burocratico ed amministrativo riguardante la ricostruzione. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi, Torri

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 403

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a prevedere, nelle zone colpite dal sisma, l'esenzione dall'IMU almeno fino al 31 12 15, dalla TASI per gli immobili inagibili, istituendo inoltre nuove zone franche urbane. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

BARGI (LN)

PICCININI (M5S)

SABATTINI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

FABBRI (LN)

GIBERTONI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

 

OGGETTO 334

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare con Poste Italiane SpA la situazione esistente, al fine di rispettare le norme ed i criteri esistenti in materia di chiusura degli uffici postali, ricercando anche soluzioni alternative a tale prospettiva. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 251

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le sedi competenti al fine di evitare la chiusura degli uffici postali, valutandone comunque la sostenibilità e tutelando la popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

AIMI (FI)

MARCHETTI Daniele (LN)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

CALVANO (PD)

BERTANI (M5S)

PETITTI, assessore

BIGNAMI (FI)

 

OGGETTO 238

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni finalizzate a consentire l'accesso alle cure delle persone senza dimora, favorire la rapida approvazione della relativa normativa, sostenendo i soggetti e le organizzazioni di volontariato che prevedano l'assistenza gratuita alle persone prive di residenza anagrafica. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Montalti, Cardinali, Taruffi, Torri, Alleva

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MUMOLO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

MARCHETTI Daniele (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

TARUFFI (SEL)

MUMOLO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 183 - 24 - 388 - 391 - 403

Emendamenti oggetti 24 -388 - 238

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 15,22

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la tredicesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta pomeridiana odierna i consiglieri Andrea Liverani, Gian Luigi Molinari, Lia Montalti, Massimiliano Pompignoli e Matteo Rancan, gli assessori Simona Caselli e Andrea Corsini e il sottosegretario Andrea Rossi.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico che l’interpellanza oggetto 171 è rinviata in accordo tra l'interpellante e l'assessore Caselli che è assente giustificata.

 

OGGETTO 180

Interpellanza circa le procedure riguardanti il fallimento della società che gestiva l'aeroporto di Rimini, con particolare riferimento al risarcimento dei danni subiti dalla Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento dell'interpellanza, oggetto 180.

La parola al consigliere Foti per illustrare l'interpellanza. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Eviterò di fare riferimenti alle azioni oggi in atto per quanto riguarda l'intervento della Magistratura perché non è questa la sede.

La società Aeradria è stata portata al fallimento con delle responsabilità abbastanza evidenti da parte dei suoi amministratori. Peraltro, è una società partecipata dalla Regione Emilia-Romagna. Una società che, sotto un certo profilo, è stata strategica perché è ovvio che l’aeroporto di Rimini ha una sua importanza nell'ambito del sistema trasportistico regionale.

Certo è che leggendo alcune pagine riguardanti tale società, viene da chiedersi in che mani fosse capitata per certi interventi e per certe decisioni. Però, ciò che oggi, rispetto alla società, deve interessare la Regione è la tutela dell'investimento fatto e degli interessi della Regione medesima. Il che non significa che noi dobbiamo evitare di pensare a creare le condizioni, se vi sono, perché l'aeroporto di Rimini possa tornare ad essere non solo funzionante, com’è stato, ma pienamente funzionante e al servizio del sistema trasportistico regionale, ma ciò che rileva è che, quando si amministrano soldi pubblici, bisognerebbe avere quel buonsenso che in alcune parti della gestione della società mi pare sia mancato.

Pertanto, scadendo il 30 aprile 2015 il termine che era stato assegnato ai legali incaricati, credo con l'ultimo atto della Giunta Errani, per verificare la possibilità di un'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della società, interpello la Giunta per sapere se queste iniziative continuano ad essere coltivate da parte della Regione; ma soprattutto per conoscere qual è lo stato della situazione ad oggi, visto che ormai il termine del 30 aprile è prossimo, quindi dovrebbe arrivare o essere già pervenuto un primo report da parte degli avvocati, proprio per mettere nero su bianco e per consentire alla Regione di poter tutelare al meglio i suoi interessi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Donini per la risposta. Ha otto minuti, assessore.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

In seguito alle vicende che hanno condotto al fallimento, cui faceva riferimento il consigliere, della società Aeradria, dichiarato dal Tribunale di Rimini in data 26 novembre 2013, e soprattutto con riferimento alle indagini avviate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini nel corso del 2013, tuttora in corso di svolgimento, ritenendo la Procura sussistere ipotesi di reato nella gestione della società in capo agli organi di amministrazione e controllo, in carica fino alla dichiarazione di fallimento, la Regione ha ritenuto necessario verificare se e in quale misura sia stato causato un danno all'amministrazione regionale dovuto all'operato degli organi di amministrazione e controllo di Aeradria S.p.A., in carica fino alla dichiarazione di fallimento.

Per questo motivo è stato affidato un incarico all'avvocato Roberto Facinelli per promuovere, in rappresentanza e difesa della Regione Emilia-Romagna, eventuale azione civile di responsabilità e risarcimento danni ai sensi di legge nei confronti di amministratori, sindaci e revisori della società, per fatti imputabili agli stessi in relazione alle vicende che hanno condotto all'apertura della procedura di concordato prima e poi al fallimento della stessa società.

La Regione, fin dalla sua adesione alla società, ha espresso un consigliere di amministrazione: da luglio 2010 ad agosto del 2013 l'incarico è stato conferito alla dottoressa Roberta Merlini, dal 28 agosto 2013 e fino al fallimento della società è stata nominata in consiglio d'amministrazione la dottoressa Maria Cristina Pesaresi.

Negli ultimi cinque anni ha rappresentato la Regione alle assemblee dei soci di Aeradria il dottor Francesco Saverio Di Ciommo, responsabile del Servizio affari generali della Direzione reti strutturali, logistica e sistemi di mobilità. In più occasioni, soprattutto a partire dall'anno 2011, quando le risultanze di bilancio hanno cominciato a manifestare segnali di criticità, questi ha espresso riserve su alcune appostazioni a bilancio. In particolare in sede di approvazione del bilancio 2012 ha espresso voto contrario all’approvazione del bilancio medesimo. Tempestivamente il dottor Di Ciommo ha informato circa la situazione finanziaria della società l'assessore competente per materia, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale. Ovviamente, quando avremo le risultanze di tale istruttoria, ne faremo circolare i contenuti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Foti per la replica. Ha cinque minuti, consigliere.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Ringrazio l'assessore per la risposta e faccio solo due riflessioni. La prima in relazione ai consiglieri di amministrazione, che forse avevano il dovere e quantomeno avrebbero dovuto utilizzare, se non ritenevano di avere tale dovere, il potere di tenere maggiormente monitorata la situazione, ma soprattutto di assumere all'interno del consiglio di amministrazione un atteggiamento di maggiore responsabilità per quanto riguarda l'esposizione che l'ente Regione andava ad assumere nel momento in cui la società faceva scelte che definire inopinate è dire poco.

D'altra parte, come sa bene l'assessore Donini, nell'assemblea dei soci, in diverse occasioni, il rappresentante della Regione, non solo, come lei ha detto, in occasione dell'unica volta che ha votato contro il bilancio, ma anche in altre occasioni, aveva fatto mettere a verbale la propria contrarietà rispetto a certe posizioni che gli sembravano quantomeno avventuristiche.

Ritengo che oggi piangere sul latte versato serva a poco, però sarebbe interessante e mi farebbe piacere se, arrivata la prima relazione da parte degli avvocati deputati a fare le verifiche che la Giunta ha loro assegnato, fosse possibile avere un riferimento in commissione sulle iniziative che gli stessi ritengono la Regione debba adottare a tutela del patrimonio dell'Ente regionale, per quanto possa essere ancora tutelato, ma soprattutto per evitare quella che potrebbe essere un’assoluzione post fallimento, cioè che chi causa i danni non ne risponde mai. Penso sia un segnale da rivolgere nei confronti di coloro i quali hanno male amministrato, rispetto - tanto per essere chiari - all’effettiva possibilità di recuperare ciò che il danno ha prodotto. Ma l'esercizio dell'azione di responsabilità è anche la dimostrazione da parte di un ente del fatto di tenere a che l'ente medesimo sia oggetto di quella tutela che molti ritengono non debba mai essere dovuta perché tanto paga sempre "Pantalone", quindi perché lamentarsi? Se l'assessore Donini farà questo riferimento, penso che possa essere utile per chi voglia approfondire la materia, soprattutto a seguito di questa non particolarmente esaltante vicenda.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Comunico che, stante l'assenza giustificata dell'interpellante, il consigliere Rancan, l'oggetto 241 è rinviato.

Si proceda con l'oggetto 277.

 

OGGETTO 277

Interpellanza circa la costruzione del People Mover. A firma del Consigliere: Taruffi

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Risponde l'assessore Donini.

La parola al consigliere Taruffi per illustrare l'interpellanza. Ha otto minuti, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Abbiamo presentato questa interpellanza perché il tema in oggetto merita tutti gli approfondimenti del caso, anche se si tratta di una vicenda che viene da lontano, che stiamo affrontando e che affronteremo nel corso del dibattito in Aula in occasione dell’approvazione del bilancio della Regione.

La posizione, i dubbi e le perplessità del nostro gruppo sono noti, quindi non dico nulla di nuovo quando dico questo. L'interpellanza, che si inserisce proprio in questo quadro, ha lo scopo di conoscere e di avere dei chiarimenti su alcuni punti specifici e dettagliati, per esempio se non si ritenga necessaria l'uscita di TPER dalla compagine societaria della "Marconi Express".

Attendiamo con attenzione le risposte dell'assessore, anche perché questa interpellanza si inquadra nel contesto di una discussione in atto, nella quale sono intervenuti fatti nuovi che la stampa e la cronaca hanno riportato in maniera puntuale e precisa, che certo non agevolano il percorso di quest'opera, di cui peraltro si discute da tanti anni. Come dicevo, aspettiamo la risposta dell'assessore per valutare con più attenzione tutto quel che sarà necessario. Grazie.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

La parola all'assessore Donini per la risposta. Prego.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Nell'interpellanza il consigliere Taruffi individua alcuni punti, quindi cercherò anch'io di procedere per punti. Gli oneri finanziari per la costruzione del People Mover e le spese di gestione corrente dell’infrastruttura competono ad una società, che si chiama "Marconi Express" e che ha per oggetto la realizzazione e la gestione dell'opera.

Nel piano economico-finanziario di realizzazione e gestione dell'opera, "Marconi Express" ha previsto i necessari oneri finanziari e tutte le spese di avviamento e gestione. Ricordo che questo piano economico-finanziario, che peraltro è stato approvato dal Comune di Bologna, prevede da parte della "Marconi Express" una situazione di equilibrio. In particolare, TPER detiene una partecipazione di minoranza - lo ricordava il consigliere Taruffi - del 25 per cento in "Marconi Express". Oltre a questa partecipazione, TPER, come socio, effettuerà la gestione del servizio, in base ad un contratto che prevede la remunerazione dell'attività. Infine, i rapporti tra concedente e concessionario sono regolati da una convenzione che disciplina, tra l'altro, i meccanismi eventuali di riequilibrio.

Il tema della presenza di TPER nella compagine societaria di "Marconi Express", quindi dei possibili conflitti di interesse tra concedente e concessionario, non sono soltanto stati enunciati dal consigliere Taruffi, ma sono stati oggetto di valutazione da parte dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Il pronunciamento del Tar del Lazio, in data 22 maggio 2014, ha dichiarato che l'intervenuta modifica dei patti parasociali di "Marconi Express", che hanno portato al 25 per cento la quota societaria di TPER - e lì resta -, risolve e supera i rilievi che inizialmente aveva posto proprio l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.

La Regione quindi conferma, come ha già fatto più volte il Presidente Bonaccini, la scelta strategica del People Mover quale collegamento di trasporto pubblico tra la stazione ad alta velocità di Bologna e l'aeroporto "Marconi". Tale infrastruttura, proprio in questi giorni, è stata confermata nella sua rilevanza dalle amministrazioni interessate, Regione, Comune di Bologna, Città metropolitana, aeroporto di Bologna e TPER, nell'ambito dell’accordo sulla decarbonizzazione dell'aeroporto "Marconi", cioè per concorrere al raggiungimento dell'obiettivo della crescita sostenibile dello scalo bolognese e per realizzare un aeroporto di livello europeo.

Infine, come già illustrato nella discussione sul bilancio che abbiamo avuto in III Commissione, le caratteristiche del People Mover, ossia di collegamento dedicato e veloce fra aeroporto e stazione ad alta velocità di Bologna sono diverse dal servizio ferroviario metropolitano del territorio bolognese, che comunque resta per questa Amministrazione una priorità. Infatti, la Regione ha intenzione di cofinanziarlo come sistema radiale di trasporto passeggeri in tutta l'area metropolitana di Bologna, sistema che rientra nella programmazione dei servizi ferroviari regionali d'intesa - appunto - con la Città metropolitana di Bologna. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Donini.

La parola al consigliere Taruffi per la replica. Ha cinque minuti, consigliere.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Nel mio precedente intervento ho bypassato la presentazione puntuale dell’interpellanza, che ovviamente era stata depositata oltre un mese fa, quindi mi interessava molto conoscere la risposta dell'assessore, che non ci soddisfa perché riteniamo necessario, al di là degli aspetti che sono stati citati nella risposta dell'assessore, di fare chiarezza nei rapporti tra TPER e "Marconi Express" con riferimento al futuro dell’infrastruttura in questione che noi, com'è noto, non consideriamo il modo migliore per collegare la stazione di Bologna all'aeroporto, perché pensiamo che possano esservi delle alternative, che peraltro abbiamo illustrato in commissione, non solo noi, ma un pezzo significativo della realtà bolognese ha individuato alternative significative per collegare in modo puntuale l'aeroporto con la stazione, e sicuramente con riferimento anche a quella che sarà la gestione, qualora dovesse andare avanti e realizzarsi l'opera, della infrastruttura.

Pertanto, credo che, come dicevo in altre sedi, qualora dovesse andare avanti, non sarà l'ultima volta che ci ritroveremo a discutere di quest’opera perché, con buona probabilità, la gestione concreta dell’infrastruttura, che chiamerà in causa anche TPER, quindi in quota parte la Regione, sarà sicuramente oggetto di attenzione del nostro lavoro. A nostro avviso, quindi, sarebbe stato preliminarmente opportuno - ma lo riproporremo in altre sedi - eliminare qualsiasi elemento di confusione tra concedente e concessionario dell'opera. D'altra parte, è vero, il dibattito sul People Mover va avanti da molto tempo - purtroppo, aggiungo io - perché chiaramente quando le opere si annunciano, si discutono e non si realizzano, poi succede che magari anche dal punto di vista tecnologico, con il passare del tempo, le soluzioni individuate inizialmente non sono più le più idonee dal punto di vista del merito tecnologico, quindi è vero che la discussione va avanti da molto tempo - dicevo -, ma è anche vero che nel frattempo sono cambiate tante cose.

La realizzazione del People Mover stava all'interno di un piano di sviluppo urbanistico della città di Bologna che non ha avuto seguito, o almeno non ha avuto il seguito che allora si immaginava, elemento di cui bisognerebbe tenere conto. Pertanto, per questa serie di molti motivi sicuramente la nostra perplessità, che peraltro abbiamo evidenziato in sede di commissione competente, sull'opera rimane e rimane tutta.

Pensiamo, come dicevo, che potrebbero esservi altri metodi per collegare l’aeroporto alla stazione, ovviamente potenziando il servizio ferroviario metropolitano. A tal proposito, devo dire che mi fa piacere che l'assessore Donini abbia ribadito anche in questa sede, come ha già fatto altrove, la centralità del servizio ferroviario metropolitano per questa Amministrazione. È assolutamente necessario potenziare il servizio ferroviario metropolitano che, secondo noi, può rappresentare anche una risposta nel collegamento tra stazione e aeroporto e - aggiungo io - fiera, perché non dobbiamo dimenticare che i binari arrivano anche in fiera, quindi tre poli così strategici ed importanti per Bologna, ma non solo, possono trovare, forse con investimenti minori rispetto a quelli che riguardano il project financing del People Mover, una risposta concreta e puntuale.

Preso atto della risposta dell'assessore, ci riserviamo in altre occasioni, a partire dalla discussione che faremo in commissione bilancio, di avanzare ulteriori proposte in merito. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Prendiamo ora in esame l'interpellanza oggetto 296.

 

 

OGGETTO 296

Interpellanza circa la situazione relativa alla messa in sicurezza idraulica dei luoghi colpiti dall'alluvione avvenuta in data 11/06/2011 in provincia di Parma, con particolare riferimento ai risarcimenti riguardanti i soggetti danneggiati da tale evento. A firma del Consigliere: Rainieri

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Soncini): Risponde per la Giunta l'assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Rainieri per illustrare l'interpellanza. Prego.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

L'11 giugno 2011, oramai circa quattro anni fa, in provincia di Parma, più precisamente nei comuni di Sala Baganza, Fornovo Taro e Collecchio, si verificò l’esondazione di alcuni torrenti, a seguito della quale, purtroppo, oltre ai danni causati alle cose, ci fu anche un morto in località Talignano. Vi furono 9 milioni di danni accertati, di cui 1 milione 700 mila euro si sperava fossero stanziati dalla Regione Emilia-Romagna per opere in somma urgenza.

In data 10 giugno, la Giunta è stata impegnata, con l'approvazione di una risoluzione dell'Assemblea, a trovare questi finanziamenti. Inoltre, in data 17 giugno 2014 è stato approvato un ordine del giorno all'assestamento di bilancio.

Purtroppo, ad oggi, non sappiamo - ed è per questo che interpello l'assessore competente - a che punto siano le azioni dirette a completare la messa in sicurezza idraulica di questi “fiumiciattoli”, di questi torrenti, e quali siano i lavori eventualmente ancora da realizzare.

Ricordo, peraltro, che la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati aveva approvato una risoluzione che impegnava il Governo, pur non essendo di competenza, perché questa non era stata dichiarata crisi nazionale, ma era stato dichiarato solo lo stato di crisi regionale, quindi di competenza della Regione, a trovare ulteriori risorse da destinare alle regioni per i luoghi colpiti dall’esondazione.

Pertanto chiediamo di sapere a che punto siamo, ad oggi, con il completamento e la messa in sicurezza delle opere idrauliche; se l'Assemblea rimanga vincolata all'impegno che aveva assunto con i cittadini nel risarcire i danni, rispetto ai quali le soluzioni erano già messe in programma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

La parola all'assessore Gazzolo per la risposta. Prego.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Consigliere Rainieri, in seguito all’alluvione verificatasi nei territori dei comuni di Sala Baganza, Fornovo Taro e Collecchio l'11 giugno 2011, ad oggi si sono conclusi sette interventi di ripristino e di riduzione del rischio idraulico dei rii Ginestra, Riccò e del torrente Scodogna, per complessivi 911.800 euro. In calce alla risposta che consegnerò al consigliere riporto l'elenco dettagliato e completo delle opere realizzate segnalando che tra queste rientra anche l'installazione di strumenti di monitoraggio pluviometrico in telemisura nel rio Riccò e nel torrente Scodogna.

Entro agosto 2015 aprirà il cantiere di un ulteriore primo stralcio di lavori in somma urgenza per l'adeguamento della sezione di deflusso del torrente Scodogna nei comuni di Sala Baganza e Fornovo di Taro per complessivi 400 mila euro.

La ricognizione dei fabbisogni per danni al patrimonio pubblico e privato e alle attività produttive attivata in seguito alle eccezionali avversità atmosferiche del dicembre 2013 e del 31 marzo 2014 ha evidenziato, inoltre, la necessità di opere urgenti per la riduzione del rischio idraulico determinato dal torrente Scodogna nei territori di Fornovo Taro e Sala Baganza, per un importo di 2 milioni di euro.

La criticità dei corsi d'acqua Scodogna, Recchio ed Dordone costituisce una delle priorità del territorio regionale, per questo uno studio di fattibilità con la relativa scheda sono stati proposti nell'ambito del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020. Il progetto riguarda interventi di mitigazione del rischio idraulico nei bacini citati, mediante la realizzazione e ricostruzione delle opere idrauliche di difesa di sponde danneggiate, la regimazione delle acque lungo gli affluenti interessati dai versanti, con stabilizzazione del profilo di fondo alveo e il consolidamento delle scarpate, attraverso opere di difesa radenti e ripristino delle sezioni di deflusso.

Quanto all'impegno assunto con l'Assemblea legislativa in merito alla ricerca di risorse per il risarcimento dei danni ai privati e alle attività produttive, confermo la massima attenzione della Giunta regionale verso questo tema, tanto che nel mese di settembre 2014, pur non in presenza di una norma primaria, come il consigliere ricordava bene nell’introduzione, è stata avviata un'attività di ricognizione del danno, come previsto in ogni caso dalla legge statale, la stessa ricognizione puntuale a seguito delle dichiarazioni, in presenza di norma primaria, di stato di emergenza nazionale.

Attualmente sono in corso ulteriori approfondimenti tra gli uffici regionali e i tre comuni interessati dall'evento per definire in maniera puntuale la consistenza per le diverse categorie di beni danneggiati.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Gazzolo.

La parola al consigliere Rainieri per la replica. Ha quattro minuti, consigliere.

 

RAINIERI: Grazie, presidente.

Assessore, posso dire di essere soddisfatto, ma non al 100 per cento, anche perché la somma urgenza cui lei faceva riferimento si esplica immediatamente dopo il danno, mentre oggi siamo a quasi cinque anni dall'alluvione, quindi credo siano già passati i termini della somma urgenza.

Per quanto riguarda l'attenzione da parte della Giunta regionale in merito ai danni, mi auguro che sia un'attenzione vera perché - ribadisco - l'alluvione, purtroppo, ha avuto luogo nel giugno del 2011, e chi doveva fare qualcosa, ripristinare la propria attività e le proprietà, dopo l’alluvione, sono sicuro l'abbia già fatto di tasca propria, quindi credo che oggi vadano trovate le soluzioni, nel più breve tempo possibile, perché queste persone vengano rimborsate al più presto, perché cinque anni sono tanti. Un cittadino che abbia perso la propria attività in quella zona, ammesso che abbia avuto il coraggio e la possibilità economica di ripartire, non va bastonato ma premiato.

Pertanto, le chiedo di mantenere alta l'attenzione sugli impegni assunti dalla Giunta, e le chiedo altresì di mantenere costantemente informata la mia persona sull’ordine dei lavori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

 

OGGETTO 363

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad escludere dal Patto di Stabilità i pagamenti di opere pubbliche finanziati con i rimborsi assicurativi sugli immobili danneggiati dal sisma, così come quelli finanziati attraverso donazioni, prevedendo comunque meccanismi di alleggerimento da tale patto per i Comuni interessati. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Calvano, Serri, Fabbri, Taruffi, Sabattini, Boschini, Bargi, Foti, Torri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Credo che l’importanza della risoluzione sia evidenziata anche dal fatto che è stata sottoscritta bipartisan sia dalle forze politiche sia dai territori interessati dal sisma.

In questi anni, dopo il terremoto del 2012, abbiamo sempre detto che era stato fatto uno sforzo importante, un lavoro importante nei territori colpiti dal sisma del 2012 con l'impegno di tutte le istituzioni, a partire dalla Regione assieme alle province e ai comuni per dare risposte immediate. Abbiamo constatato di avere fatto - penso di poterlo dire - un ottimo lavoro, tenuto conto che purtroppo L'Aquila ha vissuto lo stesso dramma e si trova in una situazione molto diversa. In tal senso, credo vada riconosciuto il merito dell'allora presidente Errani, come di tutte le istituzioni e di tutti i sindaci, per l'impegno che hanno profuso nell'emergenza subito dopo il terremoto, ma anche nel percorso di ricostruzione, che comunque sarà lungo.

La risoluzione nelle premesse cita i numeri della ricostruzione, adesso però abbiamo bisogno di guardare in faccia le procedure constatando che, con i limiti che ci sono rispetto al patto di stabilità, noi rischiamo non dico di vanificare il lavoro fatto finora, perché non si tratta di vanificarlo, ma di non portarlo a compimento in tempi brevi ricostruendo i nostri borghi, ricostruendo le nostre scuole, ricostruendo i nostri territori e rendendoli addirittura migliori che in passato, ché era questo l'obiettivo che ci eravamo dati per la ricostruzione.

È innegabile che il meccanismo del patto di stabilità è di per sé assolutamente pesante anche per i comuni non colpiti dal terremoto e che non hanno somme da impiegare nella ricostruzione, sappiamo che il patto di stabilità è uno dei grandi temi di discussione tra Governo ed enti locali, per gli enti locali impegnati in questo duro percorso di ricostruzione post-sisma, il fatto che come parametri vi rientrino tutte le donazioni, e dobbiamo dire che in questo territorio abbiamo potuto constatare che la solidarietà e la generosità sono valori ancora importanti perché le donazioni e le erogazioni liberali hanno riguardato cifre consistenti, per non parlare addirittura delle entrate legate ai rimborsi assicurativi che paradossalmente rientrano nel patto, fa sì che i comuni impegnati nella ricostruzione non possano spendere quelle cifre in tempi rapidi.

Io penso che non possiamo permetterci di lavorare con questi strumenti, che non sono più adeguati alla sfida che abbiamo davanti, quindi l'obiettivo della risoluzione è farsi portatrice verso il Governo delle difficoltà degli enti locali ad avere a che fare con la ricostruzione con questo patto di stabilità, chiedendo alla Regione, alla Giunta regionale e al Presidente, che finora hanno operato in modo efficace, di farsi portatori di queste difficoltà evidenziando che potremo davvero vincere la sfida della ricostruzione solo se il Governo ci darà una mano con il patto di stabilità. Grazie.

 

PRESIDENTE (SONCINI): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Solo alcune osservazioni perché la consigliera Zappaterra è stata esaustiva. La presente risoluzione nasce dal Comitato istituzionale per la ricostruzione post-terremoto che si è tenuto a Bondeno circa due, tre settimane e dalla questioni che sottolineava poc'anzi la collega Zappaterra.

Come gruppo consiliare, abbiamo fortemente voluto sottolineare proprio questo tema attraverso la presente risoluzione perché credo che, come si diceva, se vogliamo ricostruire, dobbiamo ricostruire bene e in sicurezza, e bisogna dare la possibilità ai comuni nel ricostruire la parte pubblica di utilizzare i fondi che hanno a disposizione.

A mio avviso, un governo che inserisce le donazioni e i fondi assicurativi dei comuni virtuosi che si erano assicurati contro il terremoto all’interno del patto di stabilità non ha ben chiara quale sia la situazione vigente nelle zone del cratere. In tal senso, credo che chiediamo una cosa semplice. Mi fa piacere che varie forze politiche abbiano aderito a questo discorso. So che il presidente Bonaccini, in qualità di commissario delegato, e l'assessore Palma Costi la settimana scorsa sono stati a Roma per cercare di portare avanti gli emendamenti che garantiscono ai comuni terremotati la possibilità di utilizzare queste risorse.

Problemi che si aggiungono a problemi, che magari toccheremo nelle risoluzioni successive, ma vorrei fare il punto della situazione in questa sede: il Governo vuole che una quota di IMU venga pagata anche sulle strutture inagibili; abbiamo dei problemi legati al finanziamento ancora di buona parte delle opere da portare avanti sulla parte pubblica della ricostruzione; più di 700/800 milioni di euro devono essere ancora stanziati per arrivare al 100 per cento in termini di copertura economica per la ricostruzione.

Pertanto, proprio ieri l'altro ho scritto una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in qualità di capogruppo ma anche di ex sindaco, siccome ci sono tutte queste risorse legate al “tesoretto”, crediamo sia cosa buona e giusta impiegarne una parte per garantire una fiscalità di vantaggio alle zone del cratere emiliano.

Dall'anno scorso, da quando si parla della legge di stabilità alcuni deputati del Partito Democratico, come il senatore Broglia e l'onorevole Vaccari, portano avanti all'interno della propria maggioranza una lotta per garantire le zone franche urbane. Ad oggi non abbiamo ancora visto i tanti risultati annunciati durante la campagna elettorale per le regionali, tanto annunciati durante la fase degli emendamenti alla legge di stabilità, tanto annunciati ma che effettivamente non hanno portato a nulla, se non al fatto che sono stati riportati su alcuni titoli dei giornali locali della provincia di Modena e della provincia di Ferrara.

Voteremo convintamente a favore di questa risoluzione, nella speranza che il presidente Bonaccini - in tal caso gli farò i miei complimenti - riesca a portare a casa buona parte delle richieste dei comuni del cratere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Se nessun consigliere chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale e apro le dichiarazioni di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Cardinali, Prodi e Fabbri.

Se nessun consigliere chiede di intervenire in sede di dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 363, a firma dei consiglieri Zappaterra, Calvano, Serri, Fabbri, Taruffi, Sabattini, Boschini, Bargi, Foti, Torri.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione 363 è approvata.

 

OGGETTO 183

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni presso il Governo al fine di ottenere una fiscalità di vantaggio per le imprese delocalizzate dopo il sisma e che intendono reinsediarsi nelle zone terremotate e alluvionate, da estendere anche alle nuove attività produttive che opereranno nelle stesse, prevedendo inoltre una zona franca urbana e riconoscendo i "danni indiretti". A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 24

Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 388

Risoluzione per impegnare l'Assemblea Legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotto, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area cratere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 391

Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento volte a prevedere, a favore dei soggetti colpiti dal sisma, il mantenimento dello stato di emergenza fino al 31/12/2017, l'istituzione delle Zone Franche Urbane, la proroga dell'esenzione da IMU e TASI per gli immobili inagibili, il sostegno alle imprese, proseguendo il processo di semplificazione burocratico ed amministrativo riguardante la ricostruzione. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi, Torri

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 403

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a prevedere, nelle zone colpite dal sisma, l'esenzione dall'IMU almeno fino al 31 12 15, dalla TASI per gli immobili inagibili, istituendo inoltre nuove zone franche urbane. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Metto in discussione congiunta:

l’oggetto 183 Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni presso il Governo al fine di ottenere una fiscalità di vantaggio per le imprese delocalizzate dopo il sisma e che intendono reinsediarsi nelle zone terremotate e alluvionate, da estendere anche alle nuove attività produttive che opereranno nelle stesse, prevedendo inoltre una zona franca urbana e riconoscendo i "danni indiretti", a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri e Pettazzoni;

l’oggetto 24 Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi e Pettazzoni, ricordo che su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento a firma dei consiglieri Piccinini ed altri;

l’oggetto 388 Risoluzione per impegnare l'Assemblea legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotta, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area del cratere, a firma dei consiglieri Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento a firma della consigliera Gibertoni;

l’oggetto 391 Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento volte a prevedere, a favore dei soggetti colpiti dal sisma, il mantenimento dello stato di emergenza fino al 31/12/2017, l'istituzione delle Zone Franche Urbane, la proroga dell'esenzione da IMU e TASI per gli immobili inagibili, il sostegno alle imprese, proseguendo il processo di semplificazione burocratico ed amministrativo riguardante la ricostruzione, a firma dei consiglieri Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi, Torri;

l’oggetto 403 Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a prevedere, nelle zone colpite dal sisma, l'esenzione dall'IMU almeno fino al 31/12/15, dalla TASI per gli immobili inagibili, istituendo inoltre nuove zone franche urbane, a firma del consigliere Foti.

È aperta la discussione generale congiunta sugli oggetti di cui sopra.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Sono due risoluzioni abbastanza simili, di cui una era stata - ovviamente parlo delle nostre -presentata all'inizio del mandato proprio sul tema del terremoto, per fare in modo che sull'argomento non cadesse il silenzio. Viste le battaglie che abbiamo condotto con il nostro precedente gruppo in Assemblea e noi sul territorio per quanto riguarda quest’evento, abbiamo cercato di riproporle ancora.

Abbiamo sviluppato un documento più elaborato - parlo dell’oggetto 183 - che, di concerto con i comitati dei cittadini e con alcune associazioni di categoria che hanno voluto presentarci alcune loro proposte, alcune loro visioni sulla possibile gestione politica del post-sisma, soprattutto a partire dai giorni nostri, con quello che è stato fatto e con quello che invece ci si aspettava fosse fatto e che ancora non si è ottenuto, vogliamo porre l'accento su una questione: i cittadini hanno ravvisato un impaccio burocratico, una lungaggine nei tempi dei risarcimenti, specialmente per quanto riguarda le imprese che, fino a qualche mese fa, quando abbiamo redatto il documento, risultavano aver ricevuto contributi nell'ordine di meno del 10 per cento.

Abbiamo voluto segnalare questa difficoltà burocratica nel riuscire ad avere i contributi e questa mancanza, a nostro avviso particolarmente deleteria, nel riconoscimento dei cosiddetti danni indiretti. Se è vero che nell'area del cratere sismico ci sono stati dei danni a strutture, ad aziende e case, è altrettanto vero che se a me non è caduta la casa e magari non mi è caduto neanche il negozio, è pur vero che in questa realtà oggi probabilmente meno gente è disposta a venire a comprare; se mi è rimasto in piedi il bar, probabilmente ci viene meno gente a fare colazione. Peraltro, vi è stato il caso di alcune aziende che per poter continuare la loro attività hanno dovuto spostarsi in altre realtà, magari dove ci sono capannoni vuoti e la possibilità di continuare l'attività. Ci sono state persone che, magari per disponibilità di parenti o per potere trovare una sistemazione idonea, sono andate via dai loro comuni e si sono spostate. Chiaramente questo ha determinato l’impoverimento generale di un'area che, peraltro, esercita poca attrattività, un’area che prima del sisma produceva il 2 per cento del Pil nazionale, quindi un'area sicuramente importante, un'area che ad oggi invece si ritrova ad essere poco attrattiva ed in difficoltà nel ripartire non solo dal punto di vista della ricostruzione, ma anche dell'economia.

Che cosa ci proponiamo con questa risoluzione? Vorremmo che la Regione si facesse portavoce presso il Governo per far passare il concetto che con questi danni indiretti, i comuni particolarmente colpiti della Bassa Modenese, Ferrarese e in parte anche quella Reggiana e Bolognese, devono essere in qualche modo considerati come zona che ad oggi ha bisogno di stimoli anche dal punto di vista fiscale, perché altrimenti li lasciamo in una difficoltà enorme nella impossibilità di ripartire.

Faccio altresì presente che in Emilia-Romagna vi è una legge regionale, approvata l'anno scorso, proprio per l'attrattività e la competitività delle imprese, la legge 14, che darebbe la possibilità ai comuni di dotarsi di una fiscalità di vantaggio, a cui si potrebbe sommare un sostegno da parte della Regione per quanto riguarda le imposte regionali, che potrebbe rappresentare se non altro una forma di attrazione per quelle imprese che magari hanno delocalizzato e che oggi vorrebbero ritornare in loco con la possibilità di riaprire in questi comuni interessati dal sisma.

È ovvio che bisogna stabilire quali sono tra questi comuni quelli maggiormente colpiti, quelli in cui persiste la criticità in termini di ripresa, altrimenti tendiamo a lasciare eccessivamente aperto il campo, però delle iniziative di questo tipo vanno poste in campo. Ricordo che noi chiedevamo fin da subito la no tax area, no tax area che, per il tramite di alcuni nostri europarlamentari, avevamo capito che era possibile mettere in piedi, ma non vi è mai stata una volontà forte in tal senso da pare della Regione, sicuramente non vi è mai stata da parte del Governo. Ad oggi, ci sono altri strumenti, altre misure, anche in linea con le leggi regionali, che si possono applicare, cerchiamo di stimolarli.

Inoltre, chiediamo che le imposte che ancora vengono prorogate, per esempio l’IMU, che sono state spostate di anno in anno in avanti ritardando il pagamento, possano essere dilazionate su più anni, magari applicando anche uno sconto d'imposta, come è avvenuto nel caso dell'Aquila, caso che veniva citato poc'anzi, facendo in modo che chi non ha pagato allora non si ritrovi spostato sempre in avanti questo pallino, fino al giorno in cui si ritroverà a dover pagare la “mazzata”. Facciamo in modo che i cittadini possano pagare queste tasse rateizzate su più anni magari, facendo in modo che siano più digeribili. Chiaramente sappiamo che deve farlo il Governo, ma come sempre chiediamo alla Regione di farsi portavoce in qualità di ente principe.

Ma vorrei segnalare un'altra questione che riguarda la burocrazia e le lungaggini nei tempi di rilascio dei contributi. Mi è già capitato, in tre o quattro casi, di dovere dare risposta a professionisti, geometri ed architetti in particolare, che aspettano i contributi per avere prestato, a suo tempo, le proprie competenze professionali per la ricostruzione, mi è stato segnalato chi dalla Protezione civile, chi da un comune tramite risorse destinate dalla Regione. Insomma, anche da questo punto di vista noi chiediamo una sburocratizzazione dei tempi, ma teniamo in considerazione non solo il contributo diretto alla ricostruzione per quanto riguarda il privato, importantissimo, ma anche per quanto riguarda tutti i professionisti che hanno lavorato prestando le proprie competenze e che ad oggi ancora devono ricevere i contributi per il loro lavoro. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Come Movimento 5 Stelle, abbiamo presentato una risoluzione ed un emendamento alla risoluzione 24 della Lega Nord, emendamento nel quale chiediamo che venga messa una pezza all'assurdo limite temporale che è stato inserito nella legge di stabilità 2015, secondo il quale i cittadini delle zone terremotate con edificio inagibile pagheranno l'IMU sullo stesso a partire dall’1 luglio, data in cui gli edifici inagibili torneranno magicamente agibili d'ufficio.

Chiediamo di togliere questa scadenza e che questa esenzione valga fino alla completa agibilità di questi immobili. Ribadisco che in tal senso abbiamo proposto un emendamento ed una risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sabattini. Ne ha facoltà.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

In premessa alla presentazione della risoluzione da noi presentata, tengo a sottolineare come sia importante tenere alta l’attenzione politica ed istituzionale sul tema della ricostruzione post-sisma.

Gli eventi del maggio 2012 sono stati, per entità e gravità, i più tragici della storia della nostra Regione, affrontati peraltro in assenza di una legge quadro nazionale sulla calamità, sempre più necessaria e in grado di aiutare, da una parte, le popolazioni colpite nella definizione di procedure e regole chiare per affrontare l'emergenza; dall'altra in grado di tutelare il nostro territorio da intenti malavitosi. Molti di noi provenienti da questi territori sono stati amministratori, e tutti ci siamo trovati ad affrontare, senza distinzione di colore politico, un'emergenza che ha colpito le nostre comunità, tutte accomunate dalla necessità di avere risposte e di trovare nelle istituzioni, da chiunque amministrate, punti di riferimento e soprattutto partner con i quali poter costruire un nuovo futuro.

Senza timore di essere smentito e senza paragonarci ad altre realtà italiane, si può affermare che le istituzioni emiliano-romagnole sono riuscite, con una collaborazione interistituzionale tra comuni, province, regioni, parlamentari e governi, a costruire un percorso fatto di tanti attori che ci ha permesso di rispondere all'emergenza, riprogettare ed iniziare la ricostruzione.

Nella risoluzione - abbiamo cercato di presentare una risoluzione abbastanza organica - indichiamo anche alcuni numeri che riprendo velocemente. Sono oltre 4.800 le ordinanze di concessione del contributo emesse dai comuni per la riparazione delle abitazioni; sono stati concessi contributi per oltre 1 miliardo, il 42 per cento di risorse stanziate e il 48 per cento (480 milioni) è stato già erogato.

Le unità abitative coinvolte nelle pratiche già accertate ammontano ad oltre 15 mila unità, per un totale di oltre 25 mila abitanti interessati; mentre le unità ad uso economico, ovvero immobili ad uso produttivo, commerciale, uffici e depositi interessati, sono oltre 4.700 unità. La quasi totalità, oltre il 95 per cento degli edifici danneggiati e classificati con scheda AeDES, è entrata in procedura per il finanziamento.

Il 17 marzo è stata presentata un'ordinanza per adeguare l'assistenza alla popolazione che prevede anche la definitiva dismissione dei MAP entro l'anno, come annunciato nel programma di mandato dal presidente Bonaccini. Sul tema tengo a sottolineare che in data 23 febbraio la Giunta regionale, con delibera 155, ha approvato la ripartizione del fondo sociale regionale destinando 500 mila euro a favore dei sette comuni sede dei prefabbricati modulari abitativi rimovibili sulla base del numero dei nuclei familiari ad oggi alloggiati negli stessi. La finalità del provvedimento è quella di consentire ai comuni che, sulla base dei piani assistenziali personalizzati, attuano misure di contrasto delle povertà e di sostegno al reddito e di consentire ai nuclei terremotati di riacquisire una progressiva autonomia e il ritorno alle normali condizioni di vita. Con tale deliberazione si intende quindi aiutare gli assegnatari dei moduli prefabbricati con gravi difficoltà socio-economiche o fragilità. Gli strumenti utilizzati possono comprendere contributi economici per il pagamento delle utenze, i prestiti d’onore e altro, sempre però targettizzati sul bisogno effettivo e non a pioggia, questo un po’ in risposta alla risoluzione presentata dai colleghi della Lega.

Venendo alle imprese, sono duemilanovantaquattro le domande di contributo presentate e sono oltre millecento i decreti di concessione autorizzati per 646 milioni di euro e di questi decreti già in liquidazione sono 222 milioni. Delle quattromila prenotazioni raccolte dal marzo 2014 circa novecento sono già in lavorazione nel sistema Sfinge. Quando alla ricostruzione dei beni pubblici, il numero degli immobili danneggiati è di duemilaottantanove per un totale di costi di recupero stimati di 1 miliardo 700 milioni.

Noi non indichiamo questi numeri per sottolineare quanto tutte le istituzioni coinvolte sono state efficienti ma solo per fotografare dove siamo arrivati e per aver chiaro quanto lavoro ci sia ancora da fare. Per affrontare eventi calamitosi di questa portata la dimensione regionale non è ovviamente sufficiente sia per forza sia per competenze, nonostante sia necessario agire sulla semplificazione delle procedure burocratico-amministrative per dare maggior velocità al processo di ricostruzione, per questo riteniamo non utile un’ulteriore commissione tecnica, come proposta dalla Lega, infatti sono già avviati atti per aggiornare l’ordinanza all’assistenza alla popolazione, la rimodulazione del programma e dei piani delle opere pubbliche e dei beni culturali, le semplificazioni riguardanti l’ordinanza 57, l’assistenza alle procedure di gara per gli appalti, i controlli e le attività di formazione in materia sismica e l’intesa tra unioni dei comuni e la struttura commissariale per l’utilizzo delle risorse dedicate al personale straordinario, tutto questo senza però arretrare di un centimetro su controlli, trasparenza e legalità, perché ogni euro pubblico deve essere speso con grande attenzione e perché la ricostruzione deve avere sì fondamenta sismicamente adeguate ma devono essere edificate nel terreno di quei valori sul quale è stata costruita la nostra regione.

Con questa risoluzione vogliamo ribadire che oltre alla nostra parte è necessario, per dare forza al lavoro della ricostruzione, portare avanti, come bene stanno facendo dai giorni immediatamente dopo il voto, il Presidente Bonaccini e successivamente l’assessore Costi, il dialogo con il Governo che ha prodotto alcuni risultati concreti, dallo spostamento dell’inizio della restituzione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti per le imposte alle imprese - è vero quello che dice il consigliere Bargi, cioè che sarebbe opportuno nei prossimi provvedimenti anche cercare di portare a un allungamento di quelle che sono le tempistiche di restituzione - alla sospensione per un ulteriore anno dei mutui per i comuni colpiti alla traduzione in un ordine del giorno approvato in dicembre dal Senato che impegna il Governo ad adottare i necessari provvedimenti per promuovere interventi concreti a sostegno dell’economia del cratere colpito dal sisma.

È vero, non ce la possiamo fare da soli, e questo provvedimento approvato in Senato impegna il Governo a istituire e a finanziare nel primo provvedimento utile le nuove zone franche urbane e a destinare alle micro e alle piccole imprese localizzate nelle zone franche urbane le agevolazioni fiscali e contributive nei limiti del regolamento UE 1407/2013 nell’ottica degli aiuti definiti de minimis. Sono quindi necessarie alcune norme primarie per risolvere alcuni problemi ancora aperti e con la nostra risoluzione abbiamo evidenziato in maniera organica e in gran parte la stessa raccoglie la quasi totalità delle sollecitazioni venute dalle diverse forze politiche.

Chiediamo quindi alla Giunta di agire presso il Governo e il Parlamento perché siano approvati gli emendamenti necessari a prorogare non un anno per l’altro ma dando una tempistica di programmazione più lunga, quindi fino al 31.12.2017, lo stato di emergenza, a dare corso a quelli che sono gli impegni contenuti in quell’ordine del giorno approvato in Senato, quindi all’istituzione delle zone franche urbane nei territori e nei comuni colpiti maggiormente dal sisma, a introdurre una proroga automatica del termine di esenzione delle imposte locali IMU e TASI per gli immobili inagibili fissandola già a due anni dalla conclusione dello stato di emergenza, perché è anche la grande difficoltà che stanno riscontrando gli amministratori locali di quei territori, anche nella riprogrammazione di quelle che sono le risorse a loro disposizione per la formazione dei bilanci con una normativa che viene cambiata troppo a ridosso dell’approvazione degli stessi, e credo che un emendamento che chiarisca questo punto di vista sia assolutamente utile, come anche richiesto dalla risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle e dal consigliere Foti.

Inoltre vi è la necessità di modificare il decreto legislativo 368/2001 per permettere la proroga in deroga ai termini attuali dei contratti di lavoro a tempo determinato dei tecnici del comune del cratere, perché una delle grandissime difficoltà anche nell’affrontare le emergenze e anche la ricostruzione è proprio la possibilità di riuscire, all’interno di questi comuni, ad affrontare il grande carico di lavoro, la modificazione del decreto-legge 64 per estendere la possibilità di erogare le sovvenzioni a favore delle imprese ubicate nei centri abitati, quindi, riprendendo anche quello che dicevano i colleghi, fondamentalmente l’individuazione dei danni indiretti richiesti nella risoluzione della Lega Nord, ed estendere l’impiego delle risorse nel fondo istituito dall’articolo 3 bis del decreto-legge 95/2012 anche ai prodotti in corso di maturazione, ovvero di stoccaggio ai sensi del regolamento 510/2006 della Comunità europea relativo alla protezione e alle indicazioni geografiche delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari.

Chiudo auspicando di vederci uniti al voto per rafforzare l’espressione dell’Assemblea e per consegnare al Presidente Bonaccini una forza in più da poter spendere nei colloqui con il Governo. Sono certo che questa non sarà l’ultima risoluzione su questo tema perché siamo consapevoli di quanto è necessario fare per portare a compimento la ricostruzione e contribuire alla piena ripresa economica e al benessere delle nostre comunità.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sabattini.

Se nessun consigliere chiede di parlare, dichiaro chiusa la discussione generale sulle risoluzioni e apro il dibattito generale sugli emendamenti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, apro le dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sugli emendamenti.

Nomino scrutatori i consiglieri Prodi, Fabbri e Pruccoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Sono a richiedere la votazione elettronica per tutti gli oggetti messi in votazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 183, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri e Pettazzoni, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

40

Assenti

 

10

Votanti

 

39

Favorevoli

 

14

Contrari

 

25

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Passiamo alla risoluzione oggetto 24 e prima di mettere ai voti l’emendamento della consigliera Piccinini chiedo al consigliere Fabbri se è d’accordo di metterlo in votazione.

 

FABBRI: Sono d’accordo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sensoli e Sassi, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

14

Contrari

 

22

Astenuti

 

2

 

L’emendamento 1 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 24, a firma dei consiglieri Fabbri, Bargi e Pettazzoni, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

14

Contrari

 

24

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Passiamo alla risoluzione oggetto 388.

Prima di mettere ai voti l’emendamento 1 a firma della consigliera Gibertoni, chiedo alla consigliera Gibertoni se vuole metterlo ai voti.

 

GIBERTONI: Sì.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Gibertoni.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

34

Contrari

 

--

Astenuti

 

3

 

L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 388, a firma dei consiglieri Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi e Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

33

Contrari

 

1

Astenuti

 

3

 

La risoluzione è approvata.

Ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Dichiaro di aver sbagliato, quindi il mio voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zappaterra. La sua rettifica è agli atti.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 391, a firma dei consiglieri Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi e Torri, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

9

 

La risoluzione è approvata.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 403, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

35

Contrari

 

--

Astenuti

 

2

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 334

Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare con Poste Italiane SpA la situazione esistente, al fine di rispettare le norme ed i criteri esistenti in materia di chiusura degli uffici postali, ricercando anche soluzioni alternative a tale prospettiva. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 251

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le sedi competenti al fine di evitare la chiusura degli uffici postali, valutandone comunque la sostenibilità e tutelando la popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Apro la discussione generale congiunta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Come gruppo di Forza Italia, ma credo che la risoluzione che abbiamo presentato abbia toccato la sensibilità anche di altri colleghi e mi auguro anche dell’Aula, ci siamo permessi di evidenziare un problema che è molto sentito in particolar modo dalle fasce più deboli della popolazione (anziani e portatori di handicap) e anche a coloro i quali non hanno particolare confidenza con la tecnologia e con questi sistemi di comunicazione innovativi.

Abbiamo saputo - lo abbiamo appreso inizialmente dai giornali e ne abbiamo avuto conferma - che Poste Italiane per ragioni di razionalizzazione, e quando si parla di razionalizzazione sappiamo che si va sempre incontro a un contenimento della spesa, ha intenzione di chiudere numerosi punti nei quali vengono gestiti i pagamenti e le scadenze, quindi credo di poter dire che è una ragione oggettiva e sentita da tante parti. In buona sostanza, se nei paesi, anche nei più piccoli, questi uffici postali vengono chiusi si creano naturalmente dei disservizi.

Poste Italiane peraltro, che ha ereditato questa sua struttura, che è estremamente capillare sul territorio, può dare una copertura per questi servizi su tutto il territorio nazionale, però in Emilia-Romagna sappiamo che vi è l’idea di chiuderne parecchi, e addirittura in alcuni comuni, magari piccoli, dove ve ne sono due c’è l’intenzione di chiuderli entrambi creando notevoli disagi e soprattutto disservizi a quella parte della popolazione che ha difficoltà.

Credo che la nostra risoluzione sia nella direzione di impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi competenti affinché non sia dato corso alla chiusura degli uffici postali o quantomeno si affronti con i sindaci dei comuni coinvolti la sostenibilità effettiva per la popolazione interessata da questa azione di razionalizzazione, che altro non è che un’azione di contenimento della spesa a scapito però di servizi essenziali che credo che sia importante in alcune zone, in particolar modo nelle zone montane, mantenere in essere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. È già stato detto molto su questa tematica e anche come Lega abbiamo presentato a suo tempo delle interrogazioni perché la questione degli uffici postali è sicuramente un tema importante perché chiudere o ridurre numerosi uffici postali porterebbe a notevoli disagi, soprattutto a chi risiede nei piccoli centri periferici o nei piccoli paesi di montagna, che sono le fasce che si vanno a colpire maggiormente con questa riorganizzazione.

Noi della Lega Nord ci siamo interessati fin da subito a questa vicenda per capire quali sarebbero state le singole prospettive di chiusura e di riorganizzazione, dunque non possiamo fare altro che votare a favore delle risoluzioni che sono state presentate. È ovvio che sarebbe importante magari avere qualche aggiornamento dall’assessore Petitti, dato che ho letto alcune prese di posizioni importanti per quanto riguarda la riorganizzazione degli uffici postali.

Ribadisco il nostro voto favorevole alle risoluzioni in oggetto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Sul tema anche noi, come gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, abbiamo presentato interrogazioni anche a risposta immediata in Aula. Si tratta di un tema che ovviamente ci sta molto a cuore, anche per le ragioni che sono state espresse dai consiglieri che mi hanno preceduto, quindi l'importanza degli uffici postali specie nelle zone dei paesi periferici, di montagna, quindi l'attenzione deve essere massima. Sappiamo che sono in corso e sono stati svolti anche questa mattina degli incontri dagli assessori che stanno seguendo questa vicenda, che è giusto ricordare che non è di competenza diretta della Regione, ma sulla quale ovviamente la Regione può e sta svolgendo un ruolo di coordinamento.

Certo, un giorno sarebbe anche interessante dare un giudizio sui processi che hanno portato alle trasformazioni di soggetti, ad esempio, come Poste Italiane, ma purtroppo non è questa la sede, procedimenti che sono stati sostenuti da un largo schieramento in Parlamento, dal centrodestra e da alcune forze del centrosinistra, che non sempre danno risultati utili alla qualità del servizio per i cittadini.

Detto questo, in quest'Aula tutto quello che possiamo fare per tutelare questi servizi così importanti specie per la fascia più debole, la fascia anziana della popolazione, è giusto sostenerlo, quindi annunciamo il nostro voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Brevemente, signor Presidente, per dire che in una risposta ad una mia interrogazione l'assessore Petitti ha avanzato alcune proposte che sono scaturite da un incontro con la direzione regionale di Poste Italiane che possono avere anche una certa importanza rispetto alle risoluzioni in esame. È vero che da parte di Poste Italiane vi è stata inizialmente una chiusura molto forte e quasi volendo dire "o è così, o è così lo stesso" rispetto alla ventilata chiusura di numerosi uffici postali, però mi pare che nel corso del dialogo poi siano emerse alcune possibilità di un utilizzo diverso degli uffici postali, o di alcuni di essi, che potrebbero limitare almeno i danni in questa Regione, tenendo presente che oggetto del provvedimento di chiusura poi sono prevalentemente zone di montagna e zone della collina, quindi vi è una forma di discriminazione nei confronti di queste zone che già hanno numerosi svantaggi di per sé dovuti alla posizione geografica e soprattutto al fatto che molto spesso sono aree che pian piano si vanno spopolando.

Io sarei grato, quindi, se l'assessore Petitti potesse confermarci innanzitutto qual è lo stato dei rapporti con Poste Italiane e soprattutto se questi paventati utilizzi in modo diverso di alcuni uffici postali, o comunque una sinergia da svolgere con gli enti locali interessati per il tramite delle Province per quanto ancora esisteranno e della Regione, possano portare ad un risultato positivo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Calvano. Ne ha facoltà.

 

CALVANO: Grazie, presidente. Su questo tema ovviamente l'attenzione da parte dell'Aula è stata importante in queste settimane. A conferma di questo ci sono depositate diverse interrogazioni nelle quali tutti abbiamo sollecitato la Regione, da un lato, a monitorare la situazione, a tenere aperti tutti i possibili tavoli di discussione e, dall'altro, a sollecitare Poste a mantenere un rapporto di dialogo costante con le comunità locali, anche perché nel dialogo con gli amministratori possono certamente emergere soluzioni alternative che magari l'azienda non ha preso in considerazione e che invece possono essere assolutamente utili per far sì che il servizio rimanga sul territorio, tenendo conto soprattutto delle zone più svantaggiate.

Detto questo, quindi, riteniamo che ci siano le condizioni per ritrovarsi tutti anche sulle risoluzioni presentate poco fa perché sono coerenti con i passaggi e le richieste fatte nelle settimane scorse anche da parte del Partito Democratico, da un lato, e da Sinistra Ecologia Libertà, dall'altro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Calvano.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche noi vogliamo ribadire questo impegno che c'è da parte di tutti, in effetti anche noi a febbraio presentammo un'interrogazione in merito a questo tema. Anche a noi piacerebbe sapere qual è l'impegno ad oggi della Giunta, essere aggiornati.

Ovviamente sosteniamo l'impegno a mantenere l'apertura degli uffici postali soprattutto nelle zone più svantaggiate, dove costituiscono comunque un presidio di servizi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di intervenire, per la chiusura del dibattito generale, l'assessore Petitti. Ne ha facoltà.

 

PETITTI, assessore: Grazie, presidente. Proprio questa mattina abbiamo avuto modo di rifare il punto con i vertici dell'azienda delle Poste proprio perché come Regione, come avete sottolineato anche voi nei vostri interventi, stiamo cercando di presidiare il tema della riorganizzazione degli uffici postali e soprattutto da mesi ormai abbiamo chiesto alle Poste che questa riorganizzazione passasse da una concertazione con gli enti locali, soprattutto con i comuni coinvolti da questi uffici, dalla riorganizzazione di questi uffici.

Anche oggi ci è stato detto che ci sarà un confronto, perché è questo che noi chiediamo, con ANCI e con UNCEM, perché voi sapete che dei 46 uffici postali interessati, molti sono proprio nei piccoli comuni, soprattutto nei piccoli comuni di montagna. Ci sarà, quindi, un confronto nelle prossime settimane con i sindaci dei comuni coinvolti perché ci possa in qualche modo essere la tutela dei servizi ed eventualmente, laddove si dovesse andare ad una riorganizzazione di quegli uffici, si possa comprendere nel dettaglio e con precisione come questo servizio verrà garantito.

Stiamo organizzando un piano, un cronoprogramma dettagliato con i comuni e con Poste Italiane proprio per far sì che prima della presentazione del nuovo piano - perché sapete che nel primo piano di riorganizzazione scadeva ieri il termine entro il quale si sarebbero dovuti chiudere quegli uffici interessati alla riorganizzazione - questa condivisione e questa concertazione possa dare, come noi speriamo e auspichiamo, degli esiti positivi.

Credo che le risoluzioni che anche oggi vengono presentate vadano in questa direzione e credo che sia importante che sia l'Assemblea che la Giunta possano presidiare al massimo questo tipo di interventi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, assessore Petitti.

Apro le dichiarazioni di voto congiunte sugli oggetti 334 e 251.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. Intervengo solo per dare atto a tutti i colleghi che si sono impegnati su questo versante, degli sforzi profusi, e che certamente su questa risoluzione non si intende mettere una mezza incollatura avanti o una bandiera politica. In questo senso ringrazio tutti i colleghi che hanno preannunciato il voto favorevole. Ritenevo doveroso da parte mia significare il fatto che da parte di tutti i gruppi politici indistintamente vi è stata un'azione e una mobilitazione finalizzata a concretizzare la volontà di mantenere questi presidi, ben definiti dal collega Bertani come dei presidi di servizi che effettivamente appaiono irrinunciabili al di là delle fruizioni che quotidianamente si vengono a registrare in quegli stessi uffici. Questa risoluzione è uno strumento con cui, semmai ve ne fosse bisogno, ben comprendendo anche che in questo caso non vi è una competenza diretta dell'ente, è uno strumento, però, questa risoluzione, semmai ve ne fosse bisogno, da porre nelle mani e dell'assessore e del presidente Bonaccini per essere più forti rispetto all'unanimità della richiesta proprio per consentire che, nelle trattative eventualmente imbastibili con Poste, vi sia la forza di tutta un'Aula e quindi di tutta un'intera popolazione rispetto all'istanza formulata nella presente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Se nessun consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 334, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 251, a firma dei consiglieri Bignami e Aimi.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 238

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni finalizzate a consentire l'accesso alle cure delle persone senza dimora, favorire la rapida approvazione della relativa normativa, sostenendo i soggetti e le organizzazioni di volontariato che prevedano l'assistenza gratuita alle persone prive di residenza anagrafica. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Montalti, Cardinali, Taruffi, Torri, Alleva

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Procediamo con l’oggetto 238 Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni finalizzate a consentire l'accesso alle cure delle persone senza dimora, favorire la rapida approvazione della relativa normativa, sostenendo i soggetti e le organizzazioni di volontariato che prevedano l'assistenza gratuita alle persone prive di residenza anagrafica. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Montalti, Cardinali.

Ricordo che su questo oggetto insiste l'emendamento 1 a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Conosciamo tutti, purtroppo, la situazione di tantissime persone in Italia che sono finite in povertà estrema e quindi sono finite in strada. Sono moltissime anche le persone che corrono questo rischio. Nell'ultimo rapporto ISTAT leggiamo che il 28,4 per cento dei residenti era a rischio povertà nel 2013, oggi purtroppo la situazione è peggiorata. Il 12,6 per cento delle famiglie italiane vive in povertà e il 7,9 per cento in povertà assoluta.

Ora, cosa succede quando una persona diventa talmente povera da non riuscire più a pagare l'affitto o il mutuo e finisce in strada? Tutti noi abbiamo in tasca una carta d'identità, c'è scritto "residente in", non ci siamo mai resi conto di che cosa significa perdere la residenza perché l'abbiamo sempre avuta e quando ci spostiamo chiediamo la residenza in un altro luogo e ci viene concessa immediatamente, arrivano due vigili urbani, controllano che effettivamente ci troviamo in quel posto e ci viene concessa la residenza.

Ma che cosa significa perdere la residenza in Italia? Perdere la residenza in Italia significa perdere una serie di diritti, tra cui il diritto alla salute di cui parliamo oggi, perché in Italia, se si perde la residenza, cioè se si è cancellati dalle liste anagrafiche perché nell'appartamento in cui si viveva prima ci va ad abitare qualcun altro, si perdono diritti costituzionalmente garantiti. Ad esempio si perde il diritto al lavoro, non si può lavorare, quindi una persona che finisce in strada e perde la residenza, se trova un posto di lavoro, se vuole aprire una partita IVA, non può farlo perché le manca quel requisito. Si perdono i diritti previdenziali; se una persona ha pagato i contributi per tutta la vita, ma diventa povera e finisce in strada, anche se il mese prima percepiva una pensione, non la percepisce più perché l'INPS non paga nessuna prestazione previdenziale se non c'è il requisito della residenza. Si perdono i diritti politici, non si può votare senza residenza. Si perde il diritto alla difesa perché senza residenza non si può accedere all'istituto del gratuito patrocinio ovvero ad un avvocato di fiducia a spese dello Stato.

Tra tutti questi diritti si perde anche il diritto alla salute, che significa che le persone che finiscono in strada non possono iscriversi nelle liste del Servizio sanitario nazionale, quindi non hanno più un medico di base e hanno diritto solamente a prestazioni di pronto soccorso, cioè o stanno per morire e quindi vanno in pronto soccorso, oppure non hanno alcun diritto di curarsi. E pensate che in strada le malattie si prendono molto frequentemente, c'è una serie di malattie che necessitano di cure continuative, come il diabete, come l'epatite, come le dermatiti, per cui tutte queste malattie oggi non vengono curate. Ricordo a tutti quanti noi che il diritto alla salute è certamente un diritto individuale, personalissimo, previsto e garantito dall'articolo 32 della nostra Costituzione, ma è anche un diritto collettivo, perché se c'è una persona in strada che ha una malattia infettiva, è interesse di tutti che quella malattia venga curata.

Ora noi ci troviamo in questa situazione e per risolvere questa situazione sono state presentate due proposte di legge in Parlamento, una a firma del Partito Democratico circa tre anni fa e un'altra firmata dal Movimento 5 Stelle. Queste due proposte di legge sono assolutamente identiche. Cosa dicono sostanzialmente? Dicono che si può modificare l'articolo 19 della legge 833/1978, che è la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale, che stabilisce, appunto, che per potersi iscrivere agli elenchi, alle liste del Servizio sanitario nazionale, è necessario avere il requisito della residenza. La proposta di legge è composta di tre parole di modifica a quell'articolo: dove c'è scritto "residenza" poi si mette una virgola e si scrive "o dichiarazione di domicilio". In questa maniera risolveremmo, per tutte le persone senza dimora che perdono la residenza e finiscono in strada, il problema gravissimo del diritto alla salute.

Questa legge è stata già discussa in due Commissioni al Senato, è stata discussa in Commissione Diritti umani e in Commissione Sanità al Senato. Io sono stato ascoltato, in quanto è una legge che ho contribuito a scrivere e a proporre, in tutte e due le Commissioni e in tutte e due le Commissioni del Senato tutti i partiti politici presenti hanno dato parere favorevole a questa norma, che dovrebbe a breve andare in Aula.

Ora, questa proposta di legge è stata presentata oltre tre anni fa. Quello che si chiede con questa risoluzione è che anche quest'Aula provi a dare impulso a questa proposta di legge affinché venga approvata nel più breve tempo possibile. L'altra cosa che si chiede con questa risoluzione è che nel frattempo proviamo a fare qualcosa anche noi, e lo possiamo fare, lo possiamo fare perché in tutto il nostro territorio regionale ci sono associazioni di medici volontari che già oggi gratuitamente curano le persone senza dimora. In attesa che venga approvata la legge, noi potremmo sostenere queste associazioni, e non c'è bisogno di soldi, non c'è bisogno di tanto denaro; magari sostenerle significa aiutarle con i ricettari, aiutarle facendo delle convenzioni con le ASL, aiutarle con il materiale di consumo che queste associazioni utilizzano per curare le persone senza dimora. Questa cosa si può fare sia aiutando le associazioni che i professionisti che operano nell'assistenza sanitaria di base analogamente a quanto avviene per l'assistenza di base ai minori stranieri temporaneamente presenti.

Su questa risoluzione è stato proposto un emendamento del collega Daniele Marchetti. Intanto ringrazio davvero tutti quanti i colleghi che hanno sottoscritto la risoluzione e tutti coloro che sono interessati a questo tema perché mi sono state poste molte domande prima della discussione di oggi e sono felice che ci sia questo grande interesse in favore delle persone che hanno perso tutto e che hanno dei diritti che non sono ad oggi tutelati e rispettati. Dicevo che c'è un emendamento del consigliere Daniele Marchetti, che ringrazio per l'interessamento alla questione e per aver proposto l'emendamento.

Dico subito che sono favorevole all'approvazione di questo emendamento. Questo emendamento, al fine di limitare spostamenti di cittadini privi di residenza anagrafica verso questa regione, chiede alla Regione Emilia-Romagna di attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché servizi analoghi e aiuti analoghi siano conferiti alla persona senza dimora in tutte le regioni italiane. Devo dire che, per quel minimo di esperienza che ho, è molto difficile che ciò accada perché già oggi non avviene, perché già oggi ci sono delle associazioni che curano gratuitamente le persone senza dimora; è molto difficile che una persona senza dimora si sposti da Milano per venire a Bologna perché sono persone che ormai vivono in un determinato territorio e in quel territorio hanno provato a costruirsi un minimo di relazioni, un minimo di rapporto con le associazioni lì presenti, quindi diciamo che, come dire, non avevo paventato questo rischio nella mia risoluzione.

In ogni caso l'emendamento va nella giustissima direzione di fare in modo che anche le altre regioni si occupino di questo problema. In Emilia-Romagna ce ne sono 5 mila di persone in strada e in altre regioni, come in Lombardia, ce ne sono molte di più, anche in Veneto ce ne sono moltissime, soprattutto nelle regioni del Nord ce ne sono moltissime. Se anche le altre regioni si attivassero aiutando le associazioni di volontariato sul territorio, le associazioni di medici che si occupano di curare queste persone, e magari si attivassero anche per sollecitare l'approvazione di questa legge in Parlamento, sicuramente otterremmo un grandissimo risultato. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Vi comunico, colleghi, che hanno aggiunto la loro firma all'oggetto 238 i consiglieri Taruffi e Torri.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Il tema proposto con questa risoluzione è certamente importante perché si fa emergere il fatto che, a differenza di quanto può avvenire con un cittadino straniero, per i circa 2.200 cittadini italiani presenti sul nostro territorio regionale senza residenza anagrafica non vi è alcun accesso all'assistenza di base, rilevando una situazione altamente discriminante nei confronti dei nostri poveri. Certo è che stiamo un po' scoprendo l'acqua calda dal momento che noi della Lega denunciamo tutto questo ormai da anni; però, comunque, al di là di questo, come dicevo prima, è certamente un tema importantissimo. Andare, appunto, a garantire il diritto alla salute ai nostri poveri, a tutti coloro che per diverse ragioni si trovano senza una dimora, senza una residenza anagrafica, è una battaglia assolutamente sacrosanta ed è una presa d'atto importante da parte vostra riconoscere il fatto che ai cittadini italiani, molte volte, viene garantito meno che ai cittadini stranieri. Ci abbiamo messo un po' di tempo a farvelo capire, ma evidentemente questa nostra battaglia è stata compresa.

Leggo che con la presente risoluzione si vuole dare forza ai disegni di legge depositati al Senato per modificare la legge 833/1978, proprio quella che prevede che gli utenti del Servizio sanitario nazionale siano iscritti in appositi elenchi periodicamente aggiornati presso le ASL del territorio in cui hanno la residenza. Come veniva detto prima, con i disegni di legge di modifica si chiede sostanzialmente che le persone senza residenza anagrafica vengano iscritte negli elenchi relativi al comune in cui si trovano. Oltre al sostegno alle modifiche della legge 833/1978, si impegna poi la Giunta ad improntare strategie ed azioni che coinvolgano tutti gli operatori del sistema sanitario regionale che prevedano, proprio per le persone prive di residenza anagrafica, l'assistenza gratuita da parte dei professionisti operanti nell'assistenza sanitaria di base, analogamente a quanto avviene per l'assistenza di base ai minori stranieri temporaneamente presenti.

Noi condividiamo certamente le linee di principio contenute in questa risoluzione perché vediamo con favore l'estensione di questo diritto anche a chi non ha una residenza anagrafica, quindi va benissimo il sostegno che andiamo a dare all'iter dei disegni di legge di modifica alla legge 833/1978, ma nutrivamo qualche preoccupazione sull'ultima parte. Stiamo attenti a dare una connotazione prettamente regionale perché poi se su questa strada andrà avanti soltanto la Regione Emilia-Romagna, rischiamo di dover assistere tutte le persone che si recherebbero sul nostro territorio da tutta Italia praticamente, dunque proprio per questo motivo chiediamo di aggiungere all'ultima parte, con il nostro emendamento, al fine di limitare spostamenti di massa di cittadini da una regione all'altra, la richiesta di attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché analoghi servizi siano erogati da tutti i servizi sanitari regionali. Poi, ovviamente, nel frattempo speriamo che Roma faccia il suo lavoro celermente, ma conoscendo i suoi tempi, è bene che le Regioni, almeno momentaneamente, ci mettano una pezza cercando di fare il più possibile sistema.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Vi comunico che si è aggiunta la firma del consigliere Alleva all'oggetto 238.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Intervengo solo per esprimere il voto favorevole del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, abbiamo anche sottoscritto il documento. Crediamo che questo sia un impegno giusto, importante, che deve essere assunto dalla Giunta e che ha a che fare con alcuni diritti di cittadinanza che credo sia giusto rivendicare ed estendere e sui quali penso anche che l'Assemblea dovrà e potrà in qualche modo confrontarsi, perché, certo, questo è un impegno indiretto perché chiediamo alla Giunta di impegnarsi a chiedere al Governo di velocizzare, di rendere concreto ed attuare un progetto di legge nazionale, però io penso che anche nelle prossime sedute e comunque nel corso dei prossimi mesi anche questa Assemblea potrà e dovrà, a mio avviso, discutere e confrontarsi su quelli che, dal nostro punto di vista e per quelle che sono le nostre competenze, in qualche modo possono essere descritti, appunto, come diritti di cittadinanza, tra i quali penso che potrebbe anche e dovrebbe anche essere ricompreso il reddito di cittadinanza.

Penso che siano occasioni, queste, importanti, che segnalano come la strada da percorrere davanti a noi sia molta per affermare alcuni principi e alcuni diritti, però ogni tanto segnare il colpo e indicare con precisione e con determinazione quale sia la strada da seguire è comunque importante.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho altri iscritti in dibattito generale.

Apro il dibattito generale sull'emendamento 1 a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Se non ci sono interventi, apro le dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione 238 e emendamento 1.

Se nessun consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto, prima di mettere in votazione l'emendamento 1 del consigliere Marchetti, chiedo al consigliere Mumolo se è d'accordo di metterlo in votazione.

 

MUMOLO: Sì, grazie, Presidente, sono assolutamente d'accordo, l'avevo detto nel mio intervento iniziale al fine anche di ridurre i tempi e lo ribadisco. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 238, a firma dei consiglieri Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Montalti, Cardinali, Taruffi, Torri e Alleva.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

Avendo esaurito gli oggetti all'ordine del giorno della convocazione di questa giornata anche prima del tempo previsto, dichiaro tolta la seduta e vi auguro una buona serata.

 

(La comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno è riportata in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 17,13

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI, gli assessori Simona CASELLI e Andrea CORSINI e i consiglieri Andrea LIVERANI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI e Matteo RANCAN.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 183 “Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni presso il Governo al fine di ottenere una fiscalità di vantaggio per le imprese delocalizzate dopo il sisma e che intendono reinsediarsi nelle zone terremotate e alluvionate, da estendere anche alle nuove attività produttive che opereranno nelle stesse, prevedendo inoltre una zona franca urbana e riconoscendo i "danni indiretti". A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Pettazzoni”

 

Presenti: 40

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 10

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Andrea LIVERANI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 24 “Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni”

 

Votazione emendamento 1, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sensoli e Sassi

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 22

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Andrea LIVERANI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione risoluzione oggetto 24

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Alessandro CARDINALI, Andrea LIVERANI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 388 “Risoluzione per impegnare l'Assemblea Legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotto, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area cratere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini”

 

Votazione emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni

 

Presenti 38

 

Favorevoli: 34

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Andrea LIVERANI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione risoluzione oggetto 388

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 34

Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 3

Enrico AIMI, Galeazzo BIGNAMI, Tommaso FOTI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Paolo CALVANO, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 391 “Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea a porre in essere azioni presso il Governo ed il Parlamento volte a prevedere, a favore dei soggetti colpiti dal sisma, il mantenimento dello stato di emergenza fino al 31/12/2017, l'istituzione delle Zone Franche Urbane, la proroga dell'esenzione da IMU e TASI per gli immobili inagibili, il sostegno alle imprese, proseguendo il processo di semplificazione burocratico ed amministrativo riguardante la ricostruzione. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Calvano, Serri, Zappaterra, Boschini, Taruffi, Torri”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli 29

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 9

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Fabio RAINIERI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Paolo CALVANO, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

OGGETTO 403 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a prevedere, nelle zone colpite dal sisma, l'esenzione dall'IMU almeno fino al 31 12 15, dalla TASI per gli immobili inagibili, istituendo inoltre nuove zone franche urbane. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 35

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Presidente Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano BONACCINI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 24 “Risoluzione per impegnare la Giunta ed il Commissario alla ricostruzione a sollecitare il Governo affinché promulghi il decreto riguardante le esenzioni fiscali a favore delle aree terremotate, a istituire una Commissione che verifichi e snellisca le pratiche relative alla ricostruzione, facendosi inoltre carico delle spese per utenze elettriche sostenute dalle famiglie che ancora vivono nei moduli abitativi provvisori. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bargi, Pettazzoni”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Piccinini, Bertani, Sensoli e Sassi:

«Nel dispositivo dopo il punto 3) è aggiunto il seguente punto 4):

“4) agire in tutte le sedi istituzionali opportune e, in particolare, nelle sedi governative affinché venga introdotta l’esenzione dall’obbligo di pagare l’Imposta Municipale Unica sugli edifici inagibili, oggetto della ricostruzione post-sisma, nell’area del cratere.»

(Respinto)

 

OGGETTO 388 “Risoluzione per impegnare l'Assemblea Legislativa ad agire nelle sedi governative affinché venga introdotto, oltre la data del 30 giugno 2015, l'esenzione dall'obbligo di pagare l'imposta municipale unica sugli edifici inagibili oggetto della ricostruzione post-sisma, nell'area cratere. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Gibertoni:

«Nella risoluzione ogg. 388 nel dispositivo è sostituito il seguente paragrafo:

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

impegna la Giunta regionale

a porre in campo tutte le azioni possibili agendo, anche nelle sedi governative opportune, per garantire, per tutti gli immobili inagibili, una proroga del termine per l’esenzione di IMU e TASI oltre i due anni dalla chiusura dello stato di emergenza, per tutto il 2015 e, comunque, fino a certificazione dell’avvenuta ricostruzione per il singolo immobile.»

(Approvato)

 

OGGETTO 238 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni finalizzate a consentire l'accesso alle cure delle persone senza dimora, favorire la rapida approvazione della relativa normativa, sostenendo i soggetti e le organizzazioni di volontariato che prevedano l'assistenza gratuita alle persone prive di residenza anagrafica. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Montalti, Cardinali, Taruffi, Torri, Alleva”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Nel dispositivo della risoluzione sono aggiunte le parole:

“Al fine di limitare spostamenti di massa di cittadini privi di residenza anagrafica verso il territorio della Regione Emilia-Romagna, ad attivarsi in sede di conferenza Stato-Regioni affinché analoghi servizi siano erogati da tutti i servizi sanitari regionali.”»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute è pervenuto il sottonotato documento:

 

Risoluzione

 

462 - Risoluzione per valutare ogni azione possibile al fine di evitare il conferimento presso i termovalorizzatori ubicati in Emilia-Romagna di rifiuti solidi urbani. (14 04 15) A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

(Comunicazione n. 6 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/792 del 15/04/2015)

 

LE PRESIDENTI

IL Segretario

Saliera - Soncini

Torri

 

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