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31.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 15 LUGLIO 2015

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 915

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte ad evitare lo spostamento all'estero delle sedi legale e fiscale della Ferrari SpA, con sede a Maranello. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Foti

(Discussione e ritiro)

OGGETTO 955

Risoluzione per impegnare la Giunta a intraprendere ogni iniziativa utile ad evitare lo spostamento della sede legale e fiscale della Ferrari all'estero, sollecitando inoltre il Governo a chiedere all'Unione Europea di eliminare le differenze fiscali tra i vari paesi dell'Unione che motivano le delocalizzazioni. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Presentazione, discussione e ritiro)

OGGETTO 958

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le relazioni con il competente ministero al fine di trattenere la sede legale della Ferrari in Italia. A firma dei Consiglieri: Serri, Sabattini, Boschini, Calvano, Rontini, Soncini, Marchetti Francesca, Mori, Zappaterra, Bagnari, Molinari, Bessi, Rossi Nadia

(Presentazione, discussione e ritiro)

OGGETTO 961

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le iniziative di sua competenza, per tutelare la produzione e l'occupazione e mantenere il connubio Modena-Ferrari. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Presentazione, discussione e ritiro)

PRESIDENTE (Rainieri)

SERRI (PD)

GIBERTONI (M5S)

BARGI (LN)

FOTI (FdI)

TARUFFI (Sel)

COSTI, assessore

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 864

Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo la revisione della normativa riguardante le modalità di trattamento ed i limiti di emissione del CSS-Combustibile, al fine di introdurre gli standard più restrittivi ai sensi della direttiva 2010/75 UE sulle emissioni industriali. A firma dei Consiglieri: Molinari, Cardinali, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Ravaioli, Soncini, Lori, Caliandro, Serri, Prodi, Rossi Nadia, Iotti, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 613

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere parere contrario all’utilizzo di combustibili solidi secondari e rifiuti speciali nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca (Piacenza) e a chiedere una revisione del Decreto Clini sull'utilizzo di tali combustibili. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 960

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché non venga rilasciato un giudizio di compatibilità ambientale dalla società Buzzi Unicem di Vernasca e ad attivarsi con il Governo per l'abrogazione del Decreto Clini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Presentazione, discussione e reiezione)

OGGETTO 940

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere accessibili tutti i dati riguardanti le emissioni dello stabilimento Buzzi Unicem sito a Macomero di Castelletto di Vernasca (PC), effettuare controlli riguardanti l'utilizzo di Carbonext (CSS) e tutelare la salute della popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami

(Presentazione, discussione e approvazione)

OGGETTO 970

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare al fine di assicurare indagini sull'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) sul versante della salute e dell'ambiente, anche utilizzando i dati relativi all'impianto di Vernasca. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Presentazione, discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

FOTI (FdI)

MOLINARI (PD)

TARUFFI (SEL)

GAZZOLO, assessore

MOLINARI (PD)

RANCAN (LN)

RANCAN (LN)

GIBERTONI (M5S)

RANCAN (LN)

MOLINARI (PD)

FOTI (FdI)

TARUFFI (SEL)

RANCAN (LN)

MOLINARI (PD)

FOTI (FdI)

ROSSI Nadia (PD)

 

OGGETTO 831

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere i termini e le prescrizioni contenute nel calendario venatorio 2015/2016 tenendo conto delle proposte avanzate dai cacciatori, reintrodurre lo storno tra le specie cacciabili al fine di contenere i danni alle colture ed alla flora, contenendo inoltre i costi relativi al rilascio della licenza di caccia ed all'iscrizione agli ATC. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani

(Sull’ordine dei lavori)

OGGETTO 964

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere la legge regionale 15 febbraio 1994 n. 8 e a chiedere al Governo di intervenire in sede comunitaria per inserire lo storno tra le specie cacciabili. A firma dei Consiglieri: Rontini, Molinari, Bagnari, Poli, Marchetti Francesca, Bessi, Rossi Nadia, Pruccoli, Caliandro, Lori, Zoffoli, Cardinali, Serri, Zappaterra, Iotti, Mori

(Presentazione e sull’ordine dei lavori)

PRESIDENTE (Rainieri)

FABBRI (LN)

RONTINI (PD)

 

OGGETTO 916

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. A firma del Consigliere: Bignami

(Sull’ordine dei lavori)

PRESIDENTE (Rainieri)

BARGI (LN)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Ancora sugli oggetti 915 - 955 - 958 - 961

(Ritiro)

OGGETTO 973

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto gli sforzi necessari per evitare lo spostamento della sede legale, fiscale e della produzione della Ferrari dalla sede storica di Maranello. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Serri, Bargi, Taruffi, Torri, Caliandro, Aimi, Bignami, Foti, Boschini, Marchetti Francesca, Sabattini, Fabbri

(Presentazione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

GIBERTONI (M5S)

BARGI (LN)

SERRI (PD)

TARUFFI (SEL)

 

OGGETTO 863

Risoluzione per invitare la Giunta a chiedere al Governo di assumere ogni iniziativa utile ad affermare, specie presso la Commissione UE competente, i vantaggi per il consumatore connessi all'acquisto ed alla degustazione di prodotti lattiero-caseari di alta qualità come quelli italiani, contrastando inoltre la procedura di infrazione in merito attivata. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 923

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di opporsi alla diffida della Commissione Europea circa la rimozione del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari, al fine di tutelare gli interessi nazionali dal punto di vista economico, occupazionale, ambientale e dei consumatori. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Bargi

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

RAINIERI (LN)

BESSI (PD)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 864 - 613 - 960 - 940 - 970

Emendamenti agli oggetti 864 - 940 - 863

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,18

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la trentunesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Hanno comunicato di non poter essere presenti ai lavori odierni la presidente dell’Assemblea Saliera, l’assessore Bianchi, l’assessore Caselli, l’assessore Venturi e i consiglieri Bertani e Mumolo.

 

OGGETTO 915

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte ad evitare lo spostamento all'estero delle sedi legale e fiscale della Ferrari SpA, con sede a Maranello. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Foti

(Discussione e ritiro)

 

OGGETTO 955

Risoluzione per impegnare la Giunta a intraprendere ogni iniziativa utile ad evitare lo spostamento della sede legale e fiscale della Ferrari all'estero, sollecitando inoltre il Governo a chiedere all'Unione Europea di eliminare le differenze fiscali tra i vari paesi dell'Unione che motivano le delocalizzazioni. A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Presentazione, discussione e ritiro)

 

OGGETTO 958

Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le relazioni con il competente ministero al fine di trattenere la sede legale della Ferrari in Italia. A firma dei Consiglieri: Serri, Sabattini, Boschini, Calvano, Rontini, Soncini, Marchetti Francesca, Mori, Zappaterra, Bagnari, Molinari, Bessi, Rossi Nadia

(Presentazione, discussione e ritiro)

 

OGGETTO 961

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le iniziative di sua competenza, per tutelare la produzione e l'occupazione e mantenere il connubio Modena-Ferrari. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Presentazione, discussione e ritiro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diamo inizio ai nostri lavori con lo svolgimento delle risoluzioni.

Oggetto 915, Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte ad evitare lo spostamento all'estero delle sedi legale e fiscale della Ferrari SpA, con sede a Maranello, a firma dei consiglieri Gibertoni e Foti; oggetto 955: Risoluzione per impegnare la Giunta a intraprendere ogni iniziativa utile ad evitare lo spostamento della sede legale e fiscale della Ferrari all'estero, sollecitando inoltre il Governo a chiedere all'Unione europea di eliminare le differenze fiscali tra i vari paesi dell'Unione che motivano le delocalizzazioni, a firma dei consiglieri Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli; oggetto 958: risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le relazioni con il competente ministero al fine di trattenere la sede legale della Ferrari in Italia, a firma dei consiglieri Serri, Sabattini, Boschini, Calvano, Rontini, Soncini, Marchetti Francesca, Mori, Zappaterra, Bagnari, Molinari, Bessi, Rossi Nadia; oggetto 961: risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le iniziative di sua competenza, per tutelare la produzione e l'occupazione e mantenere il connubio Modena-Ferrari, a firma dei consiglieri Taruffi e Torri.

Ricordo che la volta scorsa qualche collega aveva sollevato la questione della discussione congiunta delle risoluzioni, pertanto se qualcuno dei proponenti volesse discutere la propria separatamente, lo dichiari subito, altrimenti procediamo con la discussione congiunta, come stabilito dall'Ufficio di Presidenza. Ripeto: se qualcuno dei proponenti volesse discutere singolarmente la propria risoluzione, lo dica adesso o, come si suol dire, taccia per sempre.

Nessun consigliere avendo chiesto di intervenire sulla mia sollecitazione, si proceda alla discussione generale congiunta delle suddette risoluzioni.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Serri. Ne ha facoltà.

 

SERRI: Grazie, presidente.

Abbiamo presentato questa risoluzione perché la notizia dello spostamento della sede legale della Ferrari Spa in Olanda ha destato davvero tante preoccupazioni. Devo dire che sono subito arrivate rassicurazioni circa il non spostamento della parte produttiva, quindi la Ferrari continuerà ad essere progettata, sviluppata e costruita a Maranello. Lo spostamento della sede legale – così si dice – legata alla scelta di costituire una società holding in Olanda, è finalizzata ad omogeneizzare la governance aziendale, in prospettiva delle quotazioni in Borsa, beneficiando di norme favorevoli sul voto multiplo e plurimo, così come è già avvenuto per la FCA (Chrysler Automobiles).

Ebbene, io credo che sia opportuno innanzitutto sottolineare che cosa vuol dire Ferrari per il nostro territorio. Vi è una storia, la storia di un'azienda automobilistica nata settanta anni fa, che è cresciuta con un fortissimo legame con il territorio, che ha costruito saperi e competenze, ma che ha anche utilizzato i saperi e le competenze che il territorio ha saputo mettere a disposizione del marchio.

Il “cavallino rosso” è uno dei marchi più famosi e prestigiosi al mondo, oggi dà garanzia di lavoro, occupazione, quindi è una realtà importante dal punto di vista dell'economia del territorio. Ha un indotto importante: sono molteplici le imprese, piccole e non solo, che sono cresciute attorno a questa fabbrica automobilistica, la Ferrari, che oggi producono e lavorano proprio in virtù della presenza di quest’importante industria.

Io credo che vada sottolineata soprattutto l'immagine della Ferrari, che è forte, prestigiosa, riconosciuta, conosciuta e famosa in tutto il mondo. È ovviamente legata all'automobile, alla Ferrari, ma è un'immagine che, trasferitasi nel mondo, ha messo in luce il territorio. Infatti, stiamo parlando di uno dei brand più conosciuti al mondo, si dice: uno dei brand più famosi al mondo. Quando nel mondo si cita Ferrari, viene spontaneo pensare all'Italia, alla nostra Regione, a Maranello.

Ebbene, proprio in virtù di questo tema, di questo valore importante che la Ferrari ha trasmesso al territorio, vi sono degli studi interessanti, penso ad uno studio della Camera di Commercio di Monza-Brianza, che addirittura parla di un aumento del brand di Maranello del 776 per cento, legato – appunto – alla Ferrari. Stiamo parlando quindi di una realtà che è davvero molto, molto preziosa per il nostro territorio, che non possiamo assolutamente permetterci di mettere in discussione.

La Ferrari, proprio perché parliamo di brand, parliamo di immagine, vuol dire anche turismo, aumento di competitività del territorio, vuol dire attrattività del territorio. Basti pensare agli importanti progetti che si sono sviluppati, che il nostro Presidente cita spesso, la Motor Valley: La Terra dei Motori, una società il cui presidente è, non a caso, il sindaco di Maranello. Pertanto, va evitato, va scongiurato ogni rischio per il presente e per il futuro.

Voglio inoltre sottolineare l'apprezzamento nei confronti del nostro Presidente Bonaccini, che è intervenuto con tempestività non appena uscita la notizia, come peraltro hanno fatto alcuni dei nostri parlamentari, che hanno immediatamente presentato interrogazioni al Governo. Sono stati quindi tempestivamente interessati i massimi vertici del ministero e del Governo.

Io penso e sottolineo che le politiche che la nostra Regione ha messo in campo, ha saputo mettere in campo nel tempo, sono state politiche importanti, che hanno permesso a questa prestigiosa casa automobilistica di crescere e di arrivare ai suddetti livelli. Accanto alla genialità di un uomo, alla laboriosità di un territorio, credo sia stata messa in campo una politica importante da parte degli enti locali, delle autonomie locali, una politica che la nostra Regione, con riferimento al tema dell'attrattività e delle politiche industriali, mette in campo tuttora. In tal senso, i fatti, a dimostrare come importanti investitori siano attratti proprio nella nostra regione.

A mio avviso, dobbiamo dedicare il massimo del nostro impegno affinché venga scongiurato lo spostamento della sede legale della Ferrari Spa. In particolare, credo che la sollecitazione vada portata sul livello delle politiche fiscali e del diritto societario dei vari Paesi europei, sollecitando una omogeneizzazione di tali politiche, per evitare che nasca una concorrenza che finisca per diventare un elemento destabilizzante. Pertanto, deve assolutamente essere svolto un lavoro che punti all’armonizzazione delle politiche fiscali e delle politiche legate al diritto societario dei vari Paesi europei. Concludo, sollecitando ogni sforzo, ogni impegno affinché si eviti lo spostamento della sede legale della Ferrari SpA. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Serri.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Premetto che guardiamo con grande favore al fatto che, dopo essere stati in realtà i primi a sollevare la questione, non appena uscita la notizia, nel giro di tre o quattro giorni, siano arrivati dei segnali anche da parte della maggioranza. Il primo è stata la risposta dell'assessore Palma Costi al nostro question time di martedì scorso, una risposta che, ancorché probabilmente non ancora perfettamente compiuta, ha parlato di un’intenzione di tutela, anche se con un'attenzione, dal nostro punto di vista, ancora troppo sbilanciata sull’idea della produzione. Ecco perché oggi, a distanza di un’ulteriore settimana, dopo che il Movimento 5 Stelle ha tenuto alta l'attenzione sulla questione, siamo contenti che la risoluzione del PD, che ci sembra ben fatta, ben ricalcata sui contenuti da noi portati in Aula, si esprima decisamente e nettamente sulla questione della sede legale, che cioè non demandi a dei distinguo che in questo momento non è il caso di fare, che però all'inizio si era cercato di fare. Infatti, si diceva: “be’, comunque la produzione resta qui; comunque il lavoro sarà tutelato”, quasi a sminuire il fatto che un'azienda che prende una residenza altrove intanto non sia una cosa positiva per l'immagine, e certamente non lo è, come peraltro ha già detto la consigliera Serri, infatti noi avevamo ricordato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Ferrari è uno dei primi marchi al mondo in assoluto; nello stesso tempo, certamente non possiamo nascondere che questo potrebbe essere solo l'inizio di un trasloco, prima di beni immateriali e poi di beni materiali.

Tuttavia resta aperta una questione importante: che cosa stiamo impegnando la Giunta a fare? È questo, a questo punto, il nodo. La risoluzione del PD, per noi va bene, quindi ha anche il nostro appoggio, diversamente da quella di SEL, che invece ci sembra non prenda nella dovuta considerazione la preoccupazione rispetto alla questione della sede legale, perché impegna la Giunta a mettere in atto iniziative per tutelare produzione e occupazione, e mantenere il connubio Modena-Ferrari, che, dal nostro punto di vista, è un'espressione troppo vaga. Ma dicevo: che cosa stiamo impegnando la Giunta a fare? Che cosa sta facendo effettivamente il presidente Bonaccini?

Già martedì scorso l'assessore Palma Costi ci aveva risposto dicendo che il presidente Bonaccini si stava muovendo presso gli organi competenti del Governo. Noi però abbiamo sentito la risposta del ministro Guidi ad un’interrogazione di un deputato del PD di questa Provincia, e ci è sembrata una risposta che non si assume delle grandi responsabilità, come invece avremmo voluto. È una risposta che ricalca quell’idea per cui l'azienda privata di fatto può fare quello che vuole. Mi sembra che queste siano delle espressioni già utilizzate da ministri del nostro Governo che rischiano di denotare un conflitto di interessi, che non va nella direzione che dovrebbe portare avanti un amministratore della cosa pubblica.

Pertanto, vorrei che l’Assemblea legislativa impegnasse la Giunta e il presidente a chiarire, prima di tutto, se questa è la motivazione effettiva, cioè se il trasferimento della sede legale in Olanda da parte dell’AD Marchionne sia effettivamente riconducibile solo ed esclusivamente alla questione del voto maggiorato, perché se è riconducibile solo e soltanto alla questione del voto maggiorato degli azionisti senior, come riferito a mezzo stampa, ossia della famiglia Agnelli, che, possedendo le azioni da più tempo, avrebbe diritto in Olanda a maggior potere decisionale al tavolo degli azionisti, allora dovreste spiegarci come mai ci risulta che, già a partire dall'agosto del 2014, esiste la possibilità anche in Italia di avere un voto maggiorato degli azionisti. Forse che non è lo stesso voto maggiorato? Chiedo per capire; credo che tutti dovremmo porci questa questione. Perché se sono scuse, allora noi non stiamo difendendo Ferrari e non stiamo facendo in modo che il nome di Ferrari resti a Modena; se invece è la verità, allora è una questione di virgole? Forse che il voto è più maggiorato in Olanda, un po' più maggiorato rispetto a quello che consente l’Italia? E se è più maggiorato in Olanda rispetto a quello che consente l’Italia, possiamo agire presso il Governo perché quest’ultimo emetta un decreto, che ovviamente poi varrà anche per le altre aziende, che eviti lo scempio presente e potenzialmente futuro di vedere i nostri marchi fissare la propria residenza altrove, senza neanche le adeguate motivazioni?

Pertanto, il Movimento 5 Stelle chiede alla Giunta che ci siano immediatamente i doverosi interventi e la doverosa convocazione, cioè che la Giunta si attivi, intanto, come abbiamo detto la settimana scorsa, per prendere posizione e distanza da un trasferimento di questo tipo, che certamente non è irrilevante, è molto preoccupante, tuttora lo è, ma anche per attivare quei colloqui che andrebbero fatti direttamente con l’AD Marchionne, in modo da chiarire come mai, se è effettivamente solo una questione di voto maggiorato, non riusciamo a confrontarci; come mai il Governo, che ha un Presidente del Consiglio che dovrebbe assolutamente agire, non riesca a fare proposte. Come mai abbiamo visto – in tal senso chiedo una risposta dalla Regione e un’attivazione da parte del Consiglio regionale – che davanti ad una risposta insoddisfacente del ministro Guidi, non vi sia stata alcuna controrisposta, alcuna presa di posizione da parte di questa Regione, se non: “stiamo parlando”.

A questo punto, attendiamo di sapere che cosa vi state dicendo, e che si chiarisca se la questione è: voto maggiorato in Olanda, voto maggiorato in Italia, cioè se da noi è consentito e se ci sono proposte che il Governo può fare, che le faccia. Ma non si limiti il Governo, né si limiti il Governo di questa Regione, ad avallare quanto letto nelle notizie di cronaca. Non è questo il compito di una Giunta, non è questo il compito di un Governo, dire: “è vero, l'ho letto anch'io, Marchionne va in Olanda con la sede legale, ve lo confermo, è un'azienda privata, faccia quel che vuole”. Non è questo che deve fare il Governo; probabilmente può farlo Confindustria, può farlo un cronista intellettualmente onesto che legge i fatti e li riporta in quanto tali; certamente non può farlo il Governo di una regione, né il Governo di uno Stato. Ci sembra importante sottolineare quest’aspetto della questione.

In ogni caso, oggi voteremo a favore delle risoluzioni che si impegnano a sottolineare la questione prioritaria della sede legale, ma che, di concerto con i consiglieri regionali, tengano alta l'attenzione sulle risposte che la Giunta ci deve dare a breve in questo contesto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto la parola il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Anche noi ci siamo uniti al coro istituzionale dell’Assemblea legislativa a fronte di queste notizie, che ricordo essere comunque notizie trapelate dalla stampa, non confermate, ma d'altronde l'esperienza Fiat ci insegna a tenere alta la guardia. Personalmente, lo dico in tutta sincerità, questo tipo di risoluzioni, per cercare di andare nella direzione di dire alla aziende private che vanno via di restare, peraltro attivate sempre, ovviamente, quando si tratta di aziende grosse, che hanno un forte impatto sul territorio, lasciano il tempo che trovano. Mi spiego meglio: noi facciamo una bella “risoluzioncina” che altro non è che un insieme di tante “paroline” alle quali o seguono fatti concreti, e di solito è l'esecutivo, nel nostro caso la Giunta regionale, o magari il Governo, che si fa parte attiva, oppure il nostro grido: “no, dai, restate qui, per favore!” rimane vano, perché queste aziende dicono: “certo, noi restiamo qui, ma a fronte di meno burocrazia, più comodità gestionale della sede legale in Olanda e fiscale a Londra”, parole di fronte alla quali la nostra richiesta, informale o formale che sia, rimane vuota.

Ecco perché abbiamo voluto presentare una risoluzione ulteriore in cui abbiamo inserito un altro principio. Ben venga quanto hanno detto prima le colleghe che sono intervenute, perché condividiamo, e sicuramente sosterremo anche le risoluzioni proposte dagli altri gruppi, però, a noi, interessava porre la nostra attenzione su un'altra questione: perché la Ferrari, perché l’amministratore delegato di Ferrari decide di portare la sede legale in Olanda e quella fiscale a Londra? È questa, a nostro avviso, la questione che dobbiamo porci. Perché allo stesso modo tante aziende medie, magari attratte dalle offerte fiscalmente vantaggiose di Paesi a noi confinanti, europei ed extraeuropei, perché la Svizzera in teoria non fa parte dell’Unione europea, l’Austria, che è Paese membro dell’Unione europea, la Slovenia, che è un Paese emergente dell’Unione europea, decidono di delocalizzare? Perché gli imprenditori ci vengono a dire: “l'altro giorno mi è arrivata quest’offerta, io non vado via perché ormai ho una certa età, i miei figli fanno un altro mestiere, mi sa che quando avrò finito chiuderò, perché di certo non voglio lasciare sul groppone la mia impresa ad un Paese come questo”? Sono questi i quesiti che dobbiamo porci, perché delle due l’una: o noi agiamo come abbiamo fatto con la Fiat sostenendola economicamente, con risorse le pubbliche derivanti dalle tasse pagate dai contribuenti, tra cui anche tante piccole e medie imprese, che magari non hanno la forza di delocalizzare, quindi restano sul territorio a sopportare tutto il carico fiscale sulle loro spalle … noi vogliamo capire questo: il nostro Paese, ed è questo il punto, non è in grado di competere al punto da rivaleggiare con altre regioni, altri Paesi europei? È questa la questione vera che sta alla base di tutto.

Pertanto, ben vengano i ragionamenti da fare direttamente nelle trattative con Ferrari; ben venga cercare di mantenere un brand che sicuramente è un vanto per il Paese, in particolare per la Regione, per la Motor Valley, di cui abbiamo parlato in una risoluzione da noi presentata precedentemente sulle auto storiche, che però non ha trovato il consenso da parte della maggioranza, è un brand sicuramente molto forte per il mio distretto – fin da piccolo vedevo girare per le strade del mio paese i collaudatori della Ferrari –, un simbolo talmente radicato sul nostro territorio che pensare che possa spostare, anche solo per questioni burocratiche, la sede legale altrove non fa piacere, però, oltre a questo ragionamento, che sicuramente è da farsi, ci preme il discorso della competitività. Il Paese fa fatica ad essere competitivo. Nella risoluzione del PD si dice che la Giunta ha fatto di tutto, che sta cercando di fare di tutto. Può darsi, speriamo, staremo a vedere. Noi abbiamo proposto – ovviamente nei limiti delle possibilità delle regioni italiane a causa della loro scarsa autonomia, ché certo non possiamo fare miracoli a livello regionale – di rendere più competitivo il nostro territorio.

Inoltre, l'allerta deve essere lanciato ad un Governo che, da questo punto di vista, o si sveglia o rischia di perdere le aziende grosse, quelle che possono delocalizzare, quelle che magari lasciano qui i capannoni ma spostano la sede fiscale in un altri Paesi andando a pagare le tasse altrove, lasciando sul groppone delle piccole e medie imprese, che costituiscono l'ossatura portante del sistema produttivo, soprattutto dell'area NEC (nord, est, centro), in particolare l'Emilia-Romagna e Veneto, del nostro Paese, tutto il carico della pressione fiscale, che quindi si troverebbero a dovere sopportare ancora di più il peso di una pressione fiscale che già oggi le sta strozzando.

Ecco perché approfittiamo della questione Ferrari, ma lanciamo un monito sul vero problema che si innesca e che sta alla base di questo ragionamento. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Io penso che la risoluzione che ha presentato la consigliera Gibertoni, alla quale mi sono associato, in realtà, sia un atto dovuto nei confronti non solo del sistema delle imprese italiane, ma del made in Italy. Perché è indubbio che noi molto spesso ci riempiamo la bocca di parole magiche – “la grande forza del made in Italy” –, ma poi in realtà, quando andiamo a vedere i casi concreti, ci rendiamo conto della debolezza del sistema Italia.

Io non penso che Ferrari o gli amministratori di Ferrari decidano a cuor leggero di fare questa operazione; penso piuttosto che l'abbiano meditata, e proprio perché l'hanno meditata, la decisione stessa mi risulta particolarmente grave. È grave perché significa che il nostro Paese, in un sistema che si vuole globalizzato, riesce soltanto ad esprimere dei sentimenti negativi nei confronti degli operatori economici, tali da indurli a trasferire oggi le sedi legali, ma – attenzione! – in alcuni casi è difficile trasferire le sedi operative, perché quando si hanno delle fabbriche gioiello diventa difficile, ma si apre comunque un vulnus molto pesante nel sistema industriale italiano.

A me pare che questa notizia – devo essere sincero – sia stata molto sottovalutata a livello nazionale, perché, tutto sommato, si parte dalla vicenda Fiat Chrysler, che, però, partiva da altri presupposti. Al di là del trasferimento della sede legale dell'azienda, in quel momento, era Fiat che andava ad acquisire Chrysler. In questo caso, invece, stiamo parlando di un’operazione del tutto diversa, di una società con i conti in ordine, a tal punto da essere – ed anche questo è un pregio della risoluzione presentata dalla consigliera Gibertoni – prossima alla quotazione in Borsa. E se è prossima alla quotazione in Borsa, significa che evidentemente i parametri ci sono e ci sono tutti. Io sono disposto a scommettere che sarà uno di quei titoli che in Borsa, al di là degli andamenti della stessa, realizzerà dei risultati clamorosi, perché – dicevano bene i colleghi – è un brand quello di Ferrari forte quanto il brand Italia. Anzi, aggiungo: è più facile che l'Italia sia riconosciuta per il nome Ferrari che il nome Ferrari sia automaticamente associato al nome di Renzi, tanto per dirne uno.

Ebbene, proprio perché è un brand forte, io penso che sia doveroso cercare di tutelarlo ed in un certo senso anche di intervenire da parte dello Stato, perché lo Stato non deve intervenire all'interno dei processi economici, ma non può far finta di non capire che cosa sta succedendo. Diceva prima il consigliere Bargi che uno degli elementi essenziali è il fatto che l'impresa è soggetta ad una tassazione che non la rende non solo competitiva sul mercato, ma neppure appetibile, perché, attenzione, sul mercato, tutto sommato, Ferrari ha un vantaggio, occupa un settore di nicchia talmente specialistico e talmente suo che ha una concorrenza che nei fatti non esiste, perché il concorrente di Ferrari, ahimè, non c’è, Ferrari è un unicum. Ma noi non possiamo dimenticare che gli azionisti di Ferrari, soprattutto nel momento in cui Ferrari si apre alla Borsa, saranno sempre più attenti ai margini operativi del marchio, agli utili operativi ed indirettamente al livello di pressione fiscale cui Ferrari sarà soggetta, al punto tale che verrebbe da chiedersi per quali motivi, per un paniere limitato di società, noi non si possa chiedere una fiscalità di vantaggio. Secondo me, non è pensabile che si faccia una Unione europea dove tutti dobbiamo rispettare gli stessi parametri, ma ognuno è libero di tassare nel modo più variopinto e fantasioso possibile. Non a caso Fratelli d'Italia aveva proposto, ma rimane ovviamente agli atti del Parlamento, di introdurre nella Costituzione il livello massimo di pressione fiscale complessiva, che poi è il principio dello Stato americano, laddove è possibile sforare quel tetto, ma è possibile sforare quel tetto a patto che il Parlamento approvi, quindi con una corresponsabilità politica sul punto. E noi tutti sappiamo quali effetti negativi determini l'approvazione di una legge di sforamento, a tal punto che recentemente – lo ricorderete – negli Stati Uniti si è fatto di tutto perché quel livello non fosse superato.

Ebbene, io ritengo che oggi la risposta della Regione, innanzitutto, debba essere una risposta corale: se si vogliono approvare quattro documenti, se ne approvino quattro, ma secondo me sarebbe opportuno che vi fosse un documento unico che prenda le varie parti di tutti i documenti in essere, che peraltro hanno un filo comune, per arrivare ad una risoluzione volta non solo a dire al Governo di interessarsi della questione, ma di dire al Governo anche che con questi livelli di pressione fiscale, i casi Ferrari si moltiplicheranno giorno per giorno. A tal proposito, devo dire che qualcuno pensa che il problema sia solo di Ferrari, ma il problema è anche di tanti fornitori di Ferrari. Ne cito uno della mia area: LPR, il fornitore ufficiale delle pastiglie dei freni Ferrari. Sono stabilimenti in cui – devo dirlo sinceramente – sembra di andare in cliniche di alto livello per il sistema, l'attenzione, la pulizia, la professionalità. Noi stiamo perdendo l'immagine del bello italiano e del capace italiano, oltreché del marchio italiano. Scusate, colleghi, ma nessuno si è mai posto il problema di quante volte Ferrari ha vinto il Gran Premio grazie alla capacità non solo dei suoi piloti, ma anche di quella bellissima squadra di meccanici che, quando tutti con le stesse attrezzature cambiavano le ruote in trenta secondi loro le cambiavano in diciotto o in quindici secondi? Nessuno si è mai posto il problema degli interventi sui motori che altri non riuscivano a fare? È quella la componente forte, la componente umana, la componente lavoro, che ha portato Ferrari a quei livelli. Faccio un esempio: a fare la Coca-Cola – lo dico anche perché non è che mi entusiasmi poi tanto – non è che ci volesse granché, nel senso che è un brand sufficientemente diffuso, ma voi sapete benissimo che vi sono paesi in cui la Pepsi batte la Coca-Cola. Nel mondo non esiste qualcuno che batte Ferrari. È questa la verità! È questa la nostra ricchezza umana, la nostra fantasia, la nostra capacità di produrre.

Io penso – e concludo – che effettivamente occorra un intervento energico, anche in relazione al fatto che Ferrari non va confusa con Fiat. Fiat per tanti anni è stata bravissima a privatizzare gli utili e a socializzare le perdite. In tal senso, l'accostamento con Ferrari è improprio, perché Ferrari questa strada non l'ha mai seguita, neanche nei tempi difficili. Ed è proprio per questo che io penso che il sistema Italia sia debitore di qualcosa verso questo marchio, e che debba fare di tutto, anche a costo di una procedura di infrazione, per mantenere la sede legale e la sede fiscale in Italia, ripeto, anche forzando la mano sotto il profilo del diritto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

In questa sede, non più tardi di ieri abbiamo discusso la legge comunitaria, mentre qualche settimana fa abbiamo fatto la Sessione Europea. Io credo che dovremmo interrogarci sulla ragione di fondo per la quale, come si diceva, imprese importanti, fondamentali, direi, come Ferrari, ma non solo, trasferiscano spostare la sede legale da una parte, la sede fiscale all'altra (Londra, Olanda).

Ebbene, io penso che dovremmo cogliere l'occasione per focalizzare il punto, cioè finché l'Unione europea, l'Europa sarà un luogo in cui non solo ci sono due velocità, ma ci sono regimi fiscali diversi, costi del lavoro diversi, imposizioni fiscali diverse, di questi problemi ne avremo sempre di più e sempre più spesso. Pertanto, al di là dell'impegno unitario che quest'Assemblea può e deve esprimere su una questione così significativa – anch'io penso che nel dibattito nazionale questa notizia sia stata presa un po' sottogamba o comunque non con la dovuta attenzione – penso che il segnale che deve arrivare da questa Assemblea, che la Giunta deve fare proprio e rilanciare al Governo, debba essere un segnale importante, raccolto con la massima unitarietà. Quindi noi sicuramente sosterremo le risoluzioni che sono state presentate, proprio perché vogliamo dare questo segnale di unitarietà e di impegno comune.

Tuttavia, penso che sbaglieremmo se non sottolineassimo il punto vero della questione, perché degli amministratori di Ferrari, e di Fiat prima per la vicenda FCA, si possono dire tante cose, certo non che non sappiano fare il loro mestiere. Non è questa la sede per fare valutazioni sull'amministratore delegato di FCA, e non ne facciamo, andiamo avanti. Però, vi è un punto che evidentemente dobbiamo cogliere, ed è questo, perché è inutile che parliamo di integrazione europea, è inutile che parliamo di come si costruisce l'Europa, anche se in questi giorni probabilmente è stato assestato un colpo mortale alla costruzione dell’Europa ed al percorso di progressiva costruzione degli Stati uniti d'Europa, però, appunto, quel percorso non può progredire, non può andare avanti, al di là delle vicende drammatiche di questi giorni riguardanti il caso greco, finché esisteranno situazioni di disparità così evidenti e finché non ci sarà la volontà di avere regimi fiscali, costi del lavoro, sistemi pensionistici e quant'altro, unitari.

Credo che questa vicenda, in qualche modo, segnali anche questa esigenza. D'altra parte, è inutile pensare che un’azienda privata nel libero mercato, nel sistema economico capitalistico possa agire diversamente da come sta facendo Ferrari o da come stanno facendo altre aziende. È brutto da dire, ma è così: esiste il libero mercato, esiste il sistema capitalistico, i capitali vanno dove vi è un maggior grado di remunerazione, dal punto di vista fiscale, dal punto di vista produttivo, dal punto di vista generale.

Questa è la realtà, dopodiché dispiace che la vicenda tocchi i marchi italiani, Ferrari, FCA e quant’altro, ma la realtà è questa, quindi delle due l’una: o abbiamo da un lato la volontà di mettere in discussione a livello europeo a livello unitario gli aspetti di cui dicevo prima, e dall'altro abbiamo la forza di incominciare a discutere la validità del sistema economico in quanto tale; oppure questo sarà semplicemente il futuro che abbiamo di fronte, che avremo di fronte, e che stiamo già vivendo. Perché oggi parliamo della sede fiscale e della sede legale di Ferrari; ieri parlavamo di Fiat; tutti i giorni un marchio italiano storico viene acquistato da qualcun altro da qualche altra parte del mondo; vengono trasferite aziende da una parte all'altra. Il capitalismo è questo, quindi o abbiamo la volontà e la forza di fare questo tipo di discussione, altrimenti le risoluzioni, ma anche gli atti del Governo, sono per lo più atti di stile, ma non di sostanza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di intervenire l'assessore Palma Costi. Ne ha facoltà.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente.

Solo per portare alcune considerazioni sul tema, non prima di avere ringraziato l'Assemblea perché credo che sia importante che la stessa, quale organo massimo di rappresentanza di questa Regione, abbia una posizione, che auspico corale ed unica, in quanto credo che il tema riguardi tutti, tutti nello stesso modo.

Sulla vicenda ho ascoltato alcuni temi che sono stati sollevati, sui quali credo sia giusto e corretto portare la posizione della Giunta. Ebbene, il presidente, la Giunta ed io, rispetto alla vicenda Ferrari, non abbiamo atteso che ci fosse l'interrogazione o le risoluzioni, ma nel momento in cui abbiamo compreso, perché ne siamo venuti a conoscenza, ci siamo attivati. Certo, poi quando una Giunta, un assessore o un presidente si attivano non è sempre detto che i giornali ne parlino. Ma questo non vuol dire che ci sia stato un atteggiamento di sottovalutazione di un tema di questo genere, se non altro perché vorrei ricordare che la sottoscritta e il presidente arrivano da un territorio dove, su queste vicende, anche in passato, siamo stati costretti a tenere alta l’attenzione, attenzione che a tutt’oggi è alta. Tanto è vero che i dovuti passaggi con il ministero sono stati fatti in tempi non sospetti, come si suol dire.

Detto questo, è evidente che su un tema di questo genere la posizione della Giunta è chiara: la Ferrari è un tutt'uno con il nostro territorio, lo è perché è nata l'interno di un contesto territoriale, umano ed istituzionale che l'ha portata ad essere quello che è. Pertanto, non è possibile pensare che né la sede legale né la sede fiscale di quest’impresa possa essere spostata. Dunque la posizione della Giunta è chiara, precisa e puntuale, ed è il tema che abbiamo posto e sul quale stiamo continuando a lavorare.

Dopodiché, è chiaro che la vicenda non è semplice, è complessa, perché le imprese sono libere di potersi muovere. Come Giunta regionale – l’abbiamo già detto ma lo riconfermiamo – abbiamo messo in campo, e stiamo mettendo in campo, tutte le azioni di nostra competenza. La prima: proseguire a lavorare su tutti quei temi che possono continuare a dare competitività al nostro territorio, e mi permetto di dire, non solo per le grandi aziende o le multinazionali, sentivo il collega della Lega, noi siamo per salvaguardare tutte le imprese, grandi o piccole che siano, che oggi operano sul nostro territorio. Mi riferisco quindi alla formazione, alla ricerca, a tutti quegli strumenti che possono essere messi in campo perché le nostre aziende continuino ad operare sul nostro territorio e addirittura amplino le loro attività e creino nuovi posti di lavoro. Ora, siamo impegnati in tal senso, voi sapete che, proprio in questi giorni, abbiamo concretizzato quest'impegno con ulteriori risorse.

Certo, su questa vicenda abbiamo bisogno – ed in questa direzione ci stiamo muovendo di concerto con il Governo – di capire quali sono gli argomenti che vengono addotti dall'impresa per lo spostamento, a questo punto, della sede legale, perché mi pare di poter dire che, per quanto riguarda la sede fiscale, sia stata data una risposta. Ma al di là di questo, stiamo approfondendo anche perché ci pare che in questo Paese alcuni sforzi per colmare dei gap rispetto ai temi che sono stati sollevati dall'amministratore delegato con riferimento allo spostamento della sede legale, oggi siano stati fatti. A tal proposito ricordo che il decreto 91 dell'agosto 2014 ha introdotto delle specifiche in materia di voto multiplo e plurimo, allineando la normativa italiana alle best practices europee, proprio per eliminare degli svantaggi competitivi.

Oltre a questo, abbiamo già dimostrato, perché l'abbiamo già fatto con altre imprese, che siamo in grado di mettere in campo, in accordo stretto, con politiche industriali concordate tra Regioni e Governo, altre iniziative che chiaramente possono aiutare l'azienda Ferrari a mantenere non solo l'attività e la produzione (di cui assolutamente non si parla), ma anche la sede legale in Italia.

Pertanto, vorrei rassicurare tutti che questa Giunta, il Presidente ed io siamo impegnati sempre, nel senso che non è un tema di cui discutiamo semplicemente quando si tratta di rispondere ad un’interrogazione o ad una risoluzione, è un tema quotidiano, come altri temi peraltro.

Inoltre, stiamo lavorando per mettere in campo tutti quegli elementi che possono aiutare tutte le imprese ad avere delle condizioni che permettano di lavorare nel miglior modo possibile. Vi è poi un tema, che avete sottolineato e che credo sia un tema giustissimo, un tema politico, di cui si sta discutendo in questi giorni, che la crisi greca ha evidenziato. Si tratta del fatto che in Europa è assolutamente necessario che i regimi fiscali o comunque le modalità con cui vengono trattate le aziende siano regimi armonizzati, in quanto è assurdo che vi sia concorrenza tra i Paesi d'Europa. È assolutamente necessario che questo Continente abbia un unico corpo e un'unica forza. Vi è quindi tutto il tema – con i ragionamenti politici che anche voi avete messo in campo – che noi, come Giunta, abbiamo sollevato, un tema sul quale siamo perfettamente d'accordo e sul quale credo che ogni forza politica (ed ogni istituzione) debba fare la propria parte, a tutti i livelli.

Ribadisco che questa è una vicenda che stiamo seguendo, e che continueremo a seguire con la massima attenzione, perché il nostro unico obiettivo è che questa azienda rimanga in Italia, con sede fiscale, sede legale e produzione. Questo ragionamento vale per quest’impresa, che per noi è la rappresentanza nel mondo, perché il brand Ferrari è il più conosciuto al mondo, il più apprezzato, vale però per una politica generale che la Giunta sta facendo rispetto a tutte le nostre imprese, anche le più piccole, perché anche le più piccole per noi hanno un grande valore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Costi.

Colleghi, chiedo un attimo di attenzione ai quattro primi firmatari Gibertoni, Bargi, Serri e Taruffi: vista l'importanza delle risoluzioni, e vista la proposta, scaturita dal dibattito, fatta dal consigliere Foti, proporrei di sospendere momentaneamente le dichiarazioni di voto e il voto sulle quattro risoluzioni, per fare in modo che i quattro primi firmatari possano fare un ragionamento per riuscire ad elaborare un documento unico, eventualmente da riprendere dopo e votare. Credo che questo documento avrebbe maggiore forza, come peraltro richiesto un po' da tutti, quando sarà presentato al Governo.

Se siete d'accordo – mi rivolgo ai quattro primi firmatari –, andiamo avanti con le risoluzioni successive e riprendiamo questo argomento più tardi.

Registro un cenno positivo da parte della consigliera Gibertoni, dalla consigliera Serri e da parte degli altri firmatari. Così resta stabilito.

Passiamo alle risoluzioni successive.

 

OGGETTO 864

Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo la revisione della normativa riguardante le modalità di trattamento ed i limiti di emissione del CSS-Combustibile, al fine di introdurre gli standard più restrittivi ai sensi della direttiva 2010/75 UE sulle emissioni industriali. A firma dei Consiglieri: Molinari, Cardinali, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Ravaioli, Soncini, Lori, Caliandro, Serri, Prodi, Rossi Nadia, Iotti, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 613

Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere parere contrario all’utilizzo di combustibili solidi secondari e rifiuti speciali nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca (Piacenza) e a chiedere una revisione del Decreto Clini sull'utilizzo di tali combustibili. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 960

Risoluzione per impegnare la Giunta affinché non venga rilasciato un giudizio di compatibilità ambientale dalla società Buzzi Unicem di Vernasca e ad attivarsi con il Governo per l'abrogazione del Decreto Clini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

(Presentazione, discussione e reiezione)

 

OGGETTO 940

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere accessibili tutti i dati riguardanti le emissioni dello stabilimento Buzzi Unicem sito a Macomero di Castelletto di Vernasca (PC), effettuare controlli riguardanti l'utilizzo di Carbonext (CSS) e tutelare la salute della popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

OGGETTO 970

Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare al fine di assicurare indagini sull'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) sul versante della salute e dell'ambiente, anche utilizzando i dati relativi all'impianto di Vernasca. A firma della Consigliera: Gibertoni

(Presentazione, discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): È aperta la discussione generale congiunta.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente.

La vicenda è abbastanza conosciuta per chi risiede in provincia di Piacenza, anzi oggi devo dare un grandissimo benvenuto in questa discussione al PD: buongiorno, finalmente ci siamo accorti che il problema Carbonext esiste!

Un paio di settimane fa vi è stata un’interessantissima serata a Lugagnano, alla quale hanno preso parte colleghi di diverse forze politiche, che oggi hanno presentato altre risoluzioni, alle quali mi permetto di dire che pare si stia disputando la gara a chi arriva per ultimo, perché il gruppo del Movimento 5 Stelle è arrivato a presentare una risoluzione addirittura stamattina. Per fortuna, comunque, il dibattito che è stato promosso a Lugagnano dai comitati dei cittadini è servito a qualcosa, è servito a qualcosa perché forse il PD si è svegliato, oppure inizia a svegliarsi.

Colleghi, la situazione Carbonext è molto complicata, arriva da molto lontano, non a caso i cittadini e i comitati si sono mossi da tempo. Noi avevamo presentato subito un’interrogazione all'assessore Gazzolo, la cui risposta – mi permetta – sappiamo qual è stata, è stata una risposta completamente fumosa. Infatti, io avevo chiesto tre cose: che venisse invocato il principio di precauzione sulla questione Carbonext; a schierarsi politicamente a favore o contro il progetto; e ad anticipare o comunque prevedere che si potesse utilizzare la procedura di VIS, o Moniter, con progetti più avanzati, rispetto alla VIA attuale. Fatto sta che il PD non ha ancora assunto una posizione ufficiale in tal senso.

Secondo me, il principio cardine su cui si deve fondare il ruolo di un amministratore è in primis quello di cercare di ascoltare il cittadino, come ho ripetuto tantissime volte e come ripeterò fino alla nausea.

Ebbene, i cittadini di quella zona non vogliono che in quella cementeria venga bruciato il CSS. Ora, credo che sia compito di fondamentale importanza del politico cercare di portare la voce dei cittadini verso le istituzioni. Ad oggi, questo non è stato fatto. Infatti, l'altra sera in quell’assemblea pubblica vi erano degli stessi iscritti del PD che lamentavano al rappresentante locale del PD il fatto di non essere ascoltati. Ora, se non vengono ascoltati gli iscritti del partito, immaginiamo come possa il PD ascoltare i cittadini non iscritti.

Questa risoluzione vuole impegnare la Giunta a salvaguardare sia la salute sia l'agricoltura, perché secondo noi la salute, l'agricoltura e l'ambiente devono venire prima degli interessi economici, cercando peraltro di avere un occhio di riguardo verso l'occupazione. A tal proposito, dico subito: non iniziamo con pantomime del tipo: “se vi schierate contro Carbonext, Buzzi Unicem si sposta all'estero”. Sono tutte cose che non stanno né in cielo né in terra, perché, a parer mio, viene prima la salute e poi gli interessi economici.

Anche i sindaci della zona si sono schierati apertamente contro questo progetto: il sindaco di Lugagnano, il sindaco di Castell'Arquato e il sindaco di Morfasso; Vernasca, invece, che appartiene sempre alla stessa parte politica non ha ancora preso posizione ufficiale, né a favore né contro. Peraltro, ho ricevuto, l’hanno ricevuta anche i miei colleghi, una importantissima e bellissima lettera delle insegnanti della scuola di Vernasca, dove mi dicono di essere pronte, pur di salvaguardare la salute dei loro alunni, a perdere il posto di lavoro. Io credo che questo sia ammirevole. Da questo punto di vista, con questa risoluzione noi chiediamo che si assuma una posizione politica. Sia chiaro, io capisco benissimo come ogni tanto per certe parti politiche possa essere difficile prendere delle posizioni politiche, ma in questo caso si tratta di dire sì o di no, peraltro in maniera svincolata dai dati. Mi spiego: personalmente posso benissimo avere un'opinione politica senza dire “vedremo come andrà”.

Assessore Gazzolo, io mi sarei aspettato di vederla varie volte partecipe nelle discussioni su Carbonext in assemblee pubbliche, come nel dibattito pubblico che abbiamo fatto qualche settimana fa, ma non l'ho mai vista, ed i cittadini lamentano tale circostanza. Pertanto, se si facesse vedere di più sul territorio, potrebbe rappresentare meglio il ruolo che crede di rappresentare.

Il presidente Bonaccini, l'altro giorno, in un’intervista a Telelibertà ha dichiarato che, secondo lui, gli inceneritori andrebbero chiusi. Bene, a maggior ragione, allora votiamo contro il combustibile Carbonext a Vernasca, perché di fatto si va a bruciare un composto estratto da rifiuti solidi urbani da portare in quel cementificio, che di fatto diventerebbe una sorta di inceneritore. Da questo punto di vista, chiediamo coerenza. Con l’emendamento che abbiamo presentato alla risoluzione del PD, impegniamo la Giunta ad aggiungere: “di esprimere parere contrario al progetto Carbonext”, e chiediamo anche di rivedere quella “bestiaccia”, scusate il termine, del “decreto Clini”, fatto da un Governo eletto da nessuno, che non ci rappresenta, che sta creando dei grandissimi problemi, anche a livello di salute.

Ho letto le altre risoluzioni, quella del Movimento 5 Stelle, anche se è arrivata poco fa, quella di SEL e quella del PD. Ebbene, devo dire che dal PD mi sarei aspettato una presa di posizione più netta. Detto questo, potremmo trovarci – adesso vedremo come andrà la discussione generale – nel votare questi documenti, perché sono migliorativi rispetto alla posizione iniziale che aveva il PD. All'inizio, nel dibattito che ha avuto luogo a Lugagnano, sono state espresse delle posizioni molto nette da parte di alcune forze politiche, mentre il PD è stato … devo dire che mi dispiace un po’ per il collega Molinari, che è stato bombardato da domande – ma tant’è: è il gioco delle parti – da parte dei cittadini. In ogni caso, vedo che quel dibattito è servito; spero che possa continuare a servire; comunque noi ribadiamo il nostro fermo no all'utilizzo di CSS nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca. Speriamo e crediamo che una presa di posizione politica da parte del PD possa servire per riavvicinare la cittadinanza ad una problematica seria e concreta, ma anche per dare delle risposte a dei comuni che, ad oggi, si sentono in pericolo. Sappiamo benissimo, infatti, che la Val d’Arda è una bellissima valle. Speriamo che nessuno possa essere spaventato dall’idea di andare a vivere in quelle zone perché vi è la possibilità di contrarre dei problemi di salute a causa di questa situazione, anche perché sappiamo che il registro tumori da quelle parti è molto elevato. Quindi noi crediamo che una presa di posizione politica forte possa servire anche da parte del partito di maggioranza. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Ha chiesto la parola il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Quest’Assemblea si è già occupata in diverse occasioni del tema del Carbonext, ce ne siamo occupati all'inizio di febbraio con un question time all'assessore Gazzolo.

La vicenda va inquadrata anche sotto il profilo amministrativo, perché noi siamo in presenza di una richiesta di autorizzazione e, come tale, questo è l'argomento. Devo dire che questa autorizzazione ha già avuto una strada più difficile di quanto l'impresa potesse supporre, perché a fronte di una richiesta dell'impresa di un rinnovo della precedente autorizzazione, su parere della Regione, che la provincia di Piacenza come organo competente ha fatto proprio, è stato possibile dire: “no, si deve fare l'operazione di screening, quindi la procedura di VIA”. Se non vi fossero stati questi passaggi, teniamo presente che probabilmente l'autorizzazione sarebbe stata concessa un anno e mezzo fa. Sennonché, la società in questione ha impugnato, con ricorso straordinario al Capo dello Stato, il provvedimento della provincia di Piacenza. La provincia di Piacenza ha resistito, quindi oggi il giudizio, ancorché non sollecitato nell'esame, è pendente presso il Tar di Parma.

Perché ho fatto questa premessa? Perché senza questa promessa non si possono fare alcune valutazioni che è indispensabile fare. La prima valutazione è che il nostro quadro legislativo è stato compromesso da un atto che non è un atto parlamentare. Mi spiego: erano scadute le Camere; la Commissione Ambiente della Camera si pronuncia su un decreto legislativo e approva un ordine del giorno nel quale dice al Governo: “non si inserisca nel decreto legislativo alcuna norma sul combustibile solido secondario”; la Commissione del Senato, a tempo scaduto, invece, dice: “per noi va bene tutto”; il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo senza alcuna norma riferita al combustibile solido secondario; passa una settimana e con un decreto ministeriale si fa l'operazione di inserire la norma di modifica dell’articolo 183 del decreto sul Testo Unico Ambientale. Quest’operazione, che di per sé è scorretta, in sede parlamentare – ho fatto le opportune ricerche – è stata avallata, perché vi sono state delle risoluzioni su questo tema e l’attuale maggioranza di Governo, ma non solo, ha fatto quadrato dicendo: questa norma va mantenuta perché in molti Paesi europei, a partire dalla Germania, il Carbonext è tradizionalmente utilizzato e si ritiene meno impattante sotto il profilo della salute.

Il caso in questione è un po' particolare, in primo luogo perché non stiamo parlando di una struttura nuova, ma di una struttura utilizzata ormai da molti anni, che peraltro – lo debbo dire – rappresenta uno dei pochi insediamenti industriali per quella valle, ché anche questo bisogna dire. Si fa un’operazione di questo tipo e – lo dico all'assessore Gazzolo, che peraltro c'entra relativamente – pare che nessuno si ponga il problema del traffico. Ora, noi sappiamo benissimo che per la Buzzi Unicem venne realizzata una bretella che tagliava fuori il comune di Lugagnano dal traffico, ma che sicuramente non taglia fuori dai carichi di traffico il comune di Castell'Arquato, anzi vi realizza un imbuto, peraltro in uno dei pochi comuni della provincia di Piacenza che ha un'attrattività turistica in sé notevole ed autentica, perché Castell'Arquato, a differenza di Grazzano Visconti, non è un borgo ricostruito, è un borgo autentico.

In secondo luogo, debbo dire che, colpa un po’ nostra, colpa di tutti, il sistema di monitoraggio francamente è un sistema che fa fronte con i mezzi che ha, ma dire che in Val d’Arda vi è una rete di monitoraggio è dire un’eresia. Peraltro, sotto il profilo strettamente della trasparenza, è abbastanza fastidioso che si debbano fare salti mortali per riuscire a vedere questi benedetti dati. Perché vi è sempre una cappa di opacità, che dà quasi l'idea che se tu vai a chiedere un dato sull'emissione sei un rompiscatole, quando in realtà stai solo facendo il tuo lavoro: cercare di avere le informazioni utili.

Io penso che il “decreto Clini” vada abrogato o quantomeno pesantemente modificato, perché così com'è apre dei contenziosi che hanno una storia infinita. Infatti, sapete perché oggi parliamo dello stabilimento di Vernasca? Semplicemente perché non hanno voluto fare la stessa operazione a Lodi. Infatti, Buzzi Unicem voleva fare con A2A e la società della provincia di Lodi l’operazione nel lodigiano. Sennonché, quando le è saltata l'operazione in quel territorio, ha pensato di riconvertire l'impianto di Vernasca.

Inoltre, noi sappiamo che la Conferenza dei Servizi è un organo sul quale, lo dico sinceramente, premere in senso politico è molto rischioso, e mi limito a questo, perché oltretutto delle prese di posizione pubbliche che dicessero alla Conferenza dei Servizi che cosa fare aprirebbero un vulnus sotto il profilo giuridico, a seguito del quale io, che sono l'imprenditore a cui non dai l’autorizzazione, dico subito nel ricorso al Tar che c'era un pregiudizio politico nei miei confronti, dimostrato da queste, queste, queste ed altre prese di posizione.

Quindi sappiamo tutti che la vicenda si gioca in un campo amministrativo delicato, però, alcune cose si possono dire, soprattutto in una Regione che ha avuto dei modelli, non dico di VIS - perché la VIS in senso tecnico non c'è - ma dei modelli di attenzione per quanto riguarda i parametri della salute che altre regioni non hanno mai introdotto. Sotto questo profilo, penso che un intervento dell'Assemblea legislativa regionale che auspichi che ci si adegui, nella valutazione dell’istanza, a modelli dai quali risulti, almeno in un contraddittorio tra le parti, non solo quali sono le reali emissioni, perché anche sotto questo profilo dobbiamo tenere presente che stiamo discutendo di emissioni probabili, dichiarate solo dall'imprenditore interessato all'intervento. Quindi io dico che la mia auto va a 180 all’ora, ma nessuno ha la prova per sapere se vada a 220, a 200 o solo a 180, perché è un’autodichiarazione, certo, con tutti i benefici di legge. Però, io penso che il contraddittorio delle parti sul punto sia un elemento essenziale per la valutazione. Così come penso che noi dovremmo cercare di vedere quali modelli eventualmente di utilizzo di Carbonext sono stati utilizzati, o in quali regioni, nel senso che se noi andassimo a vedere altri modelli similari, magari avremmo degli insegnamenti o magari avremmo delle soluzioni dalle quali scappare, attenzione! Io mi meraviglio: ci sono regioni attente, ma anche regioni molto disinvolte, quindi proporrei di non seguire le strade delle regioni disinvolte.

In conclusione, sono due gli elementi: avere la trasparenza dei dati; avere una rimozione o una manutenzione delle norme del “decreto Clini” che si adeguino effettivamente a livelli di correttezza sotto il profilo del probabile impatto sulla salute; il fatto, ultimo, ma non ultimo per importanza, che se cambiano le norme in questione, l'istanza ad oggi presentata non venga valutata con le vecchie norme, ma con le nuove norme. Queste sono le tre precondizioni per le quali si può evitare, da una parte, un contenzioso amministrativo ed – attenzione! – eventuali richieste di risarcimenti; dall'altra, tenere fermo il punto sul fatto che prima viene la salute e poi viene il profitto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente.

Ben venga la discussione in Aula di tutto ciò che riguarda questo che è un problema molto sentito in Val d'Arda, e credo che sarebbe sentito in ogni territorio in cui si venisse a creare una situazione come questa. Io apprezzo sempre il tono pacato del collega Rancan. Spero che, oltre al dibattito, che penso, avendo avuto modo di confrontarmi con i vari estensori delle diverse risoluzioni, potrà essere pacato, spero – dicevo – che a questo dibattito pacato faccia seguito un resoconto pacato e comunque oggettivo nelle comunicazioni alla stampa, che, purtroppo, in una direzione o nell'altra, tanto male e tanti danni può fare per quanto riguarda l'opinione pubblica, non sempre in una logica corrispondente di crescita elettorale. Perché a volte si crea semplicemente una situazione di forte tensione, che va a colpire soprattutto i soggetti che si trovano schiacciati da questo ingranaggio.

Ebbene, in merito alle affermazioni del collega Rancan, non penso alla comunione, però alla cresima potrei non sbagliarmi, che intanto che il PD, e comunque il sottoscritto si occupava di Buzzi Unicem, il consigliere Rancan faceva la cresima, visto che ha detto che il PD non ha mai seguito questi argomenti. La storia dello stabilimento Buzzi Unicem è una storia lunga, ovviamente contrastata; chi l’ha vissuta, in termini più cruenti negli anni Novanta, sa di che cosa sto parlando. Però, nello specifico, già da alcuni anni lo stabilimento, legittimamente, in base alle normative, sta cercando di seguire quelle che sono sperimentazioni e opportunità di legge. E già alcuni anni fa, il territorio ha bloccato la combustione di CDR, per esempio, che sono realmente rifiuti mascherati. Si è arrivati alla definizione, sostenuta dall'azienda, una sorta di invenzione tutta italiana, che venne classificata da una classificazione ministeriale nazionale, ma venne bocciata dalla Commissione europea.

Si è arrivati ad oggi alla discussione sul CSS, in cui comunque le istituzioni sono state ben presenti, tanto il Partito Democratico, ma soprattutto le istituzioni locali, perché quando si parla di partiti non dobbiamo mai dimenticare che anche le amministrazioni locali (sono tutte liste civiche) sono rappresentate da sindaci quasi tutti schierati; hanno al loro interno diverse espressione, dal PD alla Lega, perché penso che questo sia un dato di fatto. Dicevo che si è arrivati al CSS, alla richiesta in cui l'amministrazione comunale di Vernasca, all’epoca ero io sindaco, e l'amministrazione provinciale, governata dal centro-destra ed anche dalla Lega, riuscì ad opporsi ad un tentativo di scorciatoia, grazie anche all'aiuto della Regione, mi riferisco al tentativo dell'approvazione dell'inserimento del CSS all'interno dell’AIA. Allora arrivò un diniego secco a questa procedura e, di conseguenza, un'azione amministrativa che portò ad una vittoria in questo caso, perché fu un “no” basato su presupposti amministrativi legali. In quella sede agimmo e riusciremo ad ottenere un risultato. Quale risultato? Perché su questo siamo sempre stati sinceri ed onesti con i soggetti con cui discutevamo. Il risultato di spostare il problema, perché l'azienda, come peraltro ricordava il consigliere Foti, ha seguito la pista di andare in screening, ma grazie all'azione dell'amministrazione provinciale, dell'amministrazione regionale, del comune di Vernasca, che è al centro costantemente, soprattutto negli ultimi mesi, di attacchi costanti, spesso anche personali, e questo mi spiace molto, perché la politica dovrebbe essere altro, si è riusciti ad arrivare alla VIA, che è il motivo per il quale possiamo essere qui, perché il tutto non si è bloccato allo screening, e vedremo come andrà a finire il ricorso.

Si è arrivati alla VIA ed alla realizzazione di un percorso partecipato serrato, in cui però, ed arriviamo alla discussione di oggi, dobbiamo cercare di fare una sintesi. Io apprezzo il lavoro fatto da tutti, da tutti i soggetti che hanno lavorato alle risoluzioni, perché sulle risoluzioni credo – almeno noi non le voteremo tutte, ma in tutte posso parlare di un 80 per cento di elementi di buonsenso, ed infatti sono più o meno equamente presenti in tutte –, non potremmo votare però le risoluzioni in cui, quindi anche l'emendamento, adesso non so come funziona, si arrivi a chiedere l’espressione di un “no” politico secco ad una procedura amministrativa, perché io ritengo che gli italiani, i nostri cittadini, tanto a Vernasca come in Val d'Arda, come nella regione Emilia-Romagna, abbiamo bisogno di un po' di certezze, di certezze dalle amministrazioni, di certezze dalla politica e di certezza anche per quanto riguarda, parlando di ambiente, dalle associazioni ambientaliste. Non dimentichiamo, infatti, che il “decreto Clini”, che tutti, più o meno, stiamo chiedendo di rivedere, è stato un decreto licenziato con l'avallo di Legambiente, che, ad oggi, all'interno dei comitati chiede la mancata approvazione di questa procedura, che, a suo tempo, avallò. Lo stesso argomento per quanto riguarda il CSS – ha chiarito bene il percorso il collega Foti, anche per quanto riguarda il discorso dell’iter parlamentare – all'interno della commissione, la posizione di PD, PDL e Lega, per quanto riguarda il CSS, fu una posizione favorevole.

Ebbene, noi non dobbiamo dimenticare che cosa è successo a Piacenza circa un anno e mezzo fa, perché oggi al centro dell'attacco, di tutti gli attacchi politici c’è l'amministrazione, pur con una provincia diversa, di centro-sinistra, ma non dimentichiamo – dicevo – che un anno e mezzo fa l'amministrazione provinciale di centro-destra approvò la combustione, senza nessun intervento all'interno dell'amministrazione provinciale, di 27 mila tonnellate di pneumatici presso un cementificio di Piacenza.

Io credo che i nostri cittadini, ed è qui che cade la credibilità della politica, ci stanno chiedendo una cosa: ma voi, non oggi, in generale, siete a favore o contro? Se ieri la Lega, come il PD, avesse detto: “siamo a favore del CSS” ed oggi dicesse: “no, siamo contrari”, domani l’altro dicesse: “boh, forse, vediamo, ci esprimeremo”, la gente non riuscirebbe più a capire di chi fidarsi, perché non riuscirebbe a capire gli elementi oggettivi su cui si può sviluppare un ragionamento. Quindi il PD c’è per ascoltare i cittadini, però, quando si è amministratori, e noi abbiamo questo mandato, i sindaci hanno questo mandato, dobbiamo essere i primi soggetti che portano al rispetto delle norme. Poi va bene la riflessione politica che tutti stiamo facendo e che possiamo portare anche su altri tavoli, si vedano i tavoli ministeriali per una revisione e riapertura del dibattito. Però, credo che, e questo è importante, quindi apprezzo il tono tenuto oggi, dobbiamo ricordare che ogni frase può avere pesanti conseguenze sul territorio.

Il collega Rancan prima ha citato il registro tumori. I dati del registro tumori dicono una sola cosa, una sola cosa! Che la Val d'Arda non è anomala rispetto al resto dei territori, quindi la Val d'Arda non è, come è stato detto in alcune riunioni, “la terra dei fuochi” … non mi riferisco alla Lega, d’altra parte lei era presente, però, purtroppo, è stato detto, perché in questa “verve”, in questo eclettismo di alcuni soggetti si sente dire di tutto. E dire questo porta al crollo del valore delle produzioni agricole. Questa è la prima e principale conseguenza. L'irresponsabilità di alcune frasi porta a conseguenze pesantissime. Porta alla riflessione sulle scuole, che ci sta. Io ho parlato come lei, collega Rancan, probabilmente con tutte le maestre che hanno sottoscritto il documento. E innanzitutto, abbiamo convenuto sorridendo che il loro posto non è a rischio, magari è a rischio il posto di un imprenditore, ma non quello di un dipendente pubblico, giusto per capirci. Ma l'altro aspetto è che dobbiamo stare attenti, perché noi abbiamo un plesso scolastico di Vernasca, che peraltro non è il plesso scolastico più interessato dall'inquinamento, perché quello più interessato è quello di Lugagnano, però, su quello di Vernasca si è spostata un'attenzione politica – ripeto: politica! –, che ha portato a montare un caso di spostamenti di bambini in un plesso scolastico di montagna. E visto che ci sono anche i miei figli, e non credo di essere un genitore irresponsabile nell'iscrizione dei miei figli in quel contesto scolastico, dove io ho vissuto per quarant'anni con meno controlli e forse con più rischi, e grossi problemi di salute, io come altri, non ne abbiamo, almeno nella norma, poi purtroppo ci sono le patologie ricorrenti.

A fronte di un allarmismo di questo tipo, secondo me, deve essere missione di tutti bloccarlo. Poi ci sta, come ho detto, la riflessione politica, in cui dovremmo trovare una posizione chiara sulle questioni ambientali. La Lega avrà la sua, noi avremo la nostra, Forza Italia la sua, eccetera. Allora potremo dire: “siete più bravi o più cattivi”. Ma ad oggi, anche per evitare di mettere i soggetti finali, che sono le amministrazioni comunali, nel vortice, in un vortice che loro stesse non hanno voluto probabilmente, io credo che debba essere la missione di tutti.

Quindi, il dibattito che c'è e ci sarà sulle risoluzioni sarà in questa direzione: un accoglimento per quanto riguarda tutti quelli che sono gli elementi … la cosa fondamentale è il rispetto delle norme, ma soprattutto il rispetto e la tutela della salute dei cittadini, che attraverso gli strumenti che chiediamo, che già sono stati messi in cantiere da parte dell'amministrazione regionale, potremo noi, abitanti della Val d'Arda, avere finalmente delle certezze, perché ogni tanto l'allarmismo porta anche a mettere in discussione quelle che sono le più elementari certezze per quanto riguarda il nostro futuro, ma soprattutto quello dei nostri figli. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto la parola il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente.

Per non replicare il dibattito che abbiamo fatto a Lugagnano qualche tempo fa, al quale erano presenti tutti i consiglieri che hanno preso la parola finora, penso sia utile concentrarsi sul punto fondamentale che la questione pone, oltreché evidentemente per la valenza per quel territorio, che, come ricordavano i colleghi che sono intervenuti finora, vive con estrema preoccupazione tutto ciò che da tempo si sta muovendo intorno al cementificio della Buzzi Unicem.

Dicevo che il punto centrale, a mio avviso, come peraltro ricordava il consigliere Foti, è il decreto ministeriale, governo Monti, ministro Clini, del febbraio 2013. A questo punto, per amor di verità, devo correggere il consigliere Rancan con riferimento ad una litania che sentiamo spesso. Badate bene, Sinistra Ecologia e Libertà è stata all'opposizione del Governo Monti, è stata all'opposizione del Governo Letta, è all'opposizione del Governo Renzi, però due parole di verità bisogna dirle: non è che il Governo Monti non sia stato eletto da nessuno, non è che il Governo…

 

(interruzione consigliere Rancan)

 

… però non facciamo confusione fra di noi che siamo pezzi delle istituzioni. In Italia, scusate, perché altrimenti la confusione è infernale, i cittadini eleggono il Parlamento, il Presidente della Repubblica indica il Capo del Governo, il Parlamento dà e toglie la fiducia…

 

(interruzione consigliere Rancan)

 

… è importante perché, visto che in Italia non abbiamo eletto mai il Presidente del Consiglio, nessun Presidente del Consiglio è stato eletto direttamente dai cittadini, tutti i presidenti del consiglio hanno ricevuto la fiducia dal Parlamento e indicati dal Capo dello Stato, prima indicati dal Capo dello Stato e poi il Parlamento dà e toglie la fiducia. Quindi tanto il Governo Monti, quanto il Governo Letta, quanto il Governo Renzi sono assolutamente totalmente legittimi, ovviamente. La panzana che non sono stati eletti dai cittadini è per l'appunto tale.

Dopodiché, è evidente che l'opposizione è ferma, è totale, è assoluta, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, però, stiamo su quanto dice la Costituzione. Lo dico perché anche dalla mia parte spesso sento dire cose di questo tipo, però, ogni tanto ricordarsi come stanno le cose è utile. È utile proprio perché ci aiuta ad individuare meglio l'obiettivo.

Siccome stiamo parlando, dal nostro punto di vista, di un decreto ministeriale che è stato assunto a dieci giorni dalle elezioni, perché il 25 febbraio 2013 si votava, questo è un decreto ministeriale del 14 febbraio 2013, con le Camere già scadute, questo sì, quindi in una condizione particolare, e vorrei che si discutesse di questo, cioè dell'aspetto politico ed istituzionale della vicenda, penso che sia necessario tornare su quel decreto.

Le forze politiche che sostenevano il Governo Monti erano: il Partito Democratico, il Pdl e l’UDC; oggi a sostenere il Governo Renzi vi è il Partito Democratico, un pezzo del Pdl che oggi si chiama Nuovo Centro-Destra, e ci sono quelli che allora si chiamavano UDC e che oggi sono i Popolari, o quel che sono. Vi è quindi una totale continuità politica tra le forze politiche che sostenevano il Governo ed il ministro espressione di quel Governo che ha fatto quel decreto e le forze politiche che oggi sostengono il Governo. È questo il punto politico, non il fatto che Monti – o Renzi – sia stato o non sia stato eletto dai cittadini, sono cose che non c'entrano, perché non sono vere.

Io invece sto sul punto politico, ed il punto politico è questo. Io credo, ed è per questo che l'abbiamo inserito nella nostra risoluzione, guardo il consigliere Molinari, da quel che capisco penso che il Partito Democratico forse non voterà la risoluzione di Sinistra Ecologia e Libertà, però, il punto che mi interesserebbe sarebbe proprio questo, cioè che da questa Assemblea si mandasse un segnale alla Giunta, affinché la stessa, attraverso i rapporti che esistono sia dal punto di vista istituzionale sia dal punto di vista politico, pressasse il Governo affinché quel decreto potesse essere, per noi, abrogato, ma quantomeno modificato. Visto, peraltro, che il ministro dell'ambiente non è uno sconosciuto al territorio emiliano e a Bologna in particolare; visto che si occupa molto spesso, almeno leggendo i giornali così sembra, di Bologna e del futuro di Bologna e di chi sarà il sindaco di Bologna, sarebbe utile che si occupasse anche magari, se ha tempo, del suo ministero ed in particolar modo di modificare quello che noi riteniamo essere un decreto non positivo, che produce delle conseguenze altrettanto non positive.

Quel decreto è stato emanato in un contesto economico effettivamente non troppo diverso, al di là di quanto dice il Presidente del Consiglio, da quello in cui viviamo oggi; era il tentativo di agevolare la ripresa e quant’altro, lo sappiamo bene; però, penso che le conseguenze di quel decreto producano, come dicevo, risultati non positivi. Com'è noto, non sono del Piacentino, però, la sera di cui si è parlato ero presente al dibattito, ovviamente ciascuno di noi ha i propri contatti sui territorio regionale; non vi è dubbio che in quel contesto, in quella realtà, questo percorso, come dicevo all'inizio, sia stato vissuto e venga vissuto con estrema difficoltà dai cittadini e dalle istituzioni, perché la scuola è un pezzo dello Stato. Penso, quindi, che noi dobbiamo dare risposte ai cittadini, a quel territorio, dobbiamo indicare un punto di sviluppo per quel territorio e, in generale, per la nostra Regione.

Ovviamente, nel passaggio della risoluzione in cui diciamo che la Regione deve intervenire in Conferenza dei Servizi, l'espressione – il consigliere Foti ha fatto bene a ricordare quelli che sono i passaggi amministrativi – forse non è delle migliori, ma il concetto è chiaro: noi vogliamo che, da un punto di vista istituzionale, la Giunta regionale si muova presso il Governo per modificare, per chiedere la modifica di quel decreto da un lato; dall'altro, affinché nella Conferenza dei Servizi ci si assicuri che vengano espletate tutte le procedure per dare una risposta di massima sicurezza su quel territorio, ed anche perché le istituzioni esprimano un parere non solo in ordine alla Valutazione Ambientale e Sanitaria, ma anche alla valutazione più generale di prospettiva. Perché è ovvio – lo dicevamo quella sera – che se il presidente della provincia di Piacenza si limita a firmare delle carte, io penso che invece debba dire, visto che, questo sì, non è eletto dai cittadini, perché, grazie ad una riforma, che non è una riforma, ma un elemento peggiorativo delle condizioni di democrazia, il presidente della provincia oggi viene eletto dai sindaci e non dai direttamente cittadini, ecco, si esprima anche su quel territorio e dica che cosa pensa per quel territorio. Io penso che le istituzioni debbano fare questo. Il consigliere Molinari ha ragione: dobbiamo dare risposte, ma dobbiamo dare risposte che siano coerenti da Lugagnano a Piacenza, da Bologna a Roma, perché il collega Molinari mi è testimone, lo dicevo anche quella sera, non è che ciascuno di noi, o qualunque forza politica, sul territorio può dire una cosa, in Regione ne dice una a metà, e a Roma ne dice un'altra ancora, perché questo non è serio. Collega Molinari, dicevo che quando siamo sul territorio non possiamo dire una cosa, in Regione dirne un'altra a metà e a Roma un'altra ancora. Ci vuole coerenza: se noi riteniamo che quel decreto vada cambiato, lo diciamo a Lugagnano, a Vernasca, in Regione e a Roma. Visto che l'unico soggetto che oggi ha la maggioranza a Vernasca, che ha la maggioranza a Piacenza, che ha la maggioranza in Regione ed è al governo a Roma è il PD, io penso che sia utile che il PD, assieme a tutti noi, dica se quel decreto deve essere cambiato o meno, e se deve essere cambiato in che misura.

Questo il senso politico di quello che vogliamo dire, perché ovviamente quel decreto non vale solo ed esclusivamente per Vernasca ma per tutto il territorio nazionale, ed è questo l'obiettivo al quale dobbiamo tendere. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Nessun altro avendo chiesto di intervenire in discussione generale, do la parola all'assessore Paola Gazzolo. Ne ha facoltà.

 

GAZZOLO, assessore: Grazie, presidente.

Due considerazioni molto rapide, perché il dibattito ha già detto tanto, quindi condivido tanta parte degli interventi e delle puntualizzazioni che sono state fatte, a partire dal consigliere Foti in particolare ai consiglieri che si sono succeduti. Come dicevo, faccio due considerazioni, partendo dal consigliere Rancan: in questi mesi, da quando si è aperta la discussione, ho cercato di mettermi in ascolto del territorio, dall'inizio. Ho risposto puntualmente a tante interrogazioni che mi sono state inviate; ho risposto ai sindaci che mi hanno chiesto, in particolare il comune Vernasca e la Provincia, che ha in mano la VIA, perché non dobbiamo mai dimenticare che la competenza è dell'amministrazione provinciale di Piacenza, la Regione non ha competenza, però, la Regione che cosa ha fatto? Si è messa in relazione con la provincia mettendole a disposizione esattamente tutta l’esperienza che in questa Regione è nata, si è consolidata, nell'idea di sperimentazione della VIS, visto che il tema principale del territorio era: come fare una Valutazione di Impatto Sanitario? Noi abbiamo già decodificato dei percorsi che possono essere utilizzati all'interno della VIA. Mettiamo a disposizione questi percorsi. Ci sono attività che vanno decodificate nella VIA e ci sono attività che possono essere realizzate successivamente per accompagnare eventuali esiti della VIA.

Ebbene, in tutte le interrogazioni ho sempre ribadito, e lo ribadisco anche in questa sede, l'importanza di essere in VIA. Forse non tutti i consiglieri, alcuni sì, ma vedo che non tutti i consiglieri sanno esattamente il valore della Valutazione di Impatto Ambientale. Peraltro, se si ha una Valutazione di Impatto Ambientale è perché, come ricordava il collega Foti, la Regione si è espressa, con proprio parere, ed io c'ero quando allora si discusse con il comune di Vernasca e con la Provincia, se ai sensi di legge sussistevano le condizioni tecniche di legittimità normativa perché si andasse a screening, e devo dire che, da questo punto di vista, la Regione Emilia-Romagna ha ancora un ricorso pendente in tal senso da parte della stessa azienda, che intendeva procedere secondo quanto previsto dal “decreto Clini”.

In questo caso, c'erano le condizioni di legittimità tecnica. Io dico che è un bene che si sia andati a screening, e dico che è ancora meglio che dallo screening l'esito a valle sia stata la Valutazione di Impatto Ambientale, perché è proprio all'interno della Valutazione di Impatto Ambientale, se si va a leggere il contenuto delle legge n. 9 si capisce esattamente che cosa deve fare una VIA e come la VIA debba dare conto esattamente di tutti gli effetti sulla salute, oltreché sull’ambiente, nella massima trasparenza e partecipazione. Questo è il senso pieno di una Valutazione di Impatto Ambientale.

Io aggiungo due cose: lì – ho sempre detto – bisogna dare un valore all'esito della Valutazione di Impatto Ambientale. In questo momento sono arrivate undici osservazioni, sono circa duecento quesiti, la VIA deve rispondere – ovviamente – a tutte le osservazioni, e deve farlo sulla base del principio di precauzione, guardando esattamente ai dati e agli studi che sono nelle disponibilità dell'ente, procedendo di conseguenza. Io penso che sia sbagliato, prima il consigliere Foti sottolineava l'importanza della trasparenza e della partecipazione, condivido questa finalità, però, è evidente che è mancato un passaggio, e perché è mancato? Se posso dare il mio giudizio personale, chiaramente. È mancato, secondo me, un sufficiente passaggio di trasparenza e partecipazione nel territorio, perché? Perché è vero quanto dice il consigliere Rancan, ossia che bisogna ascoltare i cittadini, ma bisogna anche permettere ai tecnici di parlare nel territorio quando questi cominciano ad illustrare e vogliono dare conto, nelle sedi istituzionali, del lavoro che si sta realizzando all'interno della Conferenza dei Servizi.

In ogni caso, penso che questo vulnus vada recuperato; penso che si debba dare massima trasparenza degli esiti della VIA, così come la Regione, peraltro… la seconda cosa ho sempre detto rispondendo alle interrogazioni che la Regione metteva a disposizione, oltre agli strumenti, perché non dobbiamo dimenticare che la nostra è la Regione, piaccia o non piaccia, che ha l’ARPA – e lo sottolineo –sostanzialmente fra le migliori d'Italia, e pure la nostra sanità è invidiata in Europa, abbiamo decodificato strumenti importanti, che abbiamo messo a disposizione del territorio, poi tocca al territorio utilizzarli come meglio ritiene. Abbiamo anche detto ad ARPA, ed io l'ho dichiarato in più occasioni, che siamo al fianco dei cittadini, attraverso ARPA e l’azienda sanitaria, proprio perché anche a livello regionale questi strumenti siano il più possibile messi a disposizione, compresa la necessità di indagini suppletive, se queste sono necessarie per ricavare le risposte alle osservazioni.

Poi è tanto vero quanto dico che, condividendo appieno la risoluzione, primo firmatario il consigliere Molinari, che chiede alla Regione di mettere in atto un progetto integrato sanità/ambiente, che la Regione condivide.

È tanto vero che la Regione condivide questo punto, come tutti gli altri, è d'accordo sull'intero dispositivo, che abbiamo già inserito dentro uno strumento che è strategico a livello regionale, che si chiama "Piano della prevenzione 2015-2018", deliberato lo scorso lunedì, 29 giugno, con delibera n. 771/2015. La Giunta ha inserito esattamente all'interno di questo piano una progettualità che guarda a questo punto ad una serie di indagini ulteriori, indipendenti, svolte dalla Regione attraverso l'ARPA e l'Azienda sanitaria, che diano conto di un progetto cementifici e cementifici nell'utilizzo, poi, dei carburanti solidi secondari, come avviene sulla Carbonext, come avviene a Piacenza con il CSS dell'altro cementificio. Quindi a questo punto credo che sia utile dare ulteriori risposte ai nostri cittadini.

La risoluzione chiede, fra l'altro, di avviare un percorso di partecipazione su questo progetto. Credo che sia opportuno. Probabilmente sarà l'occasione anche per rinsaldare una corretta comunicazione, ma, ripeto, io continuo a stigmatizzare... e mi dispiace perché l'unico intervento che ho apprezzato veramente poco è quello del consigliere Rancan perché non basta dire: "la Regione non c'è... la Regione deve venire ad una riunione...". Io faccio l'assessore regionale, io devo seguire in prima battuta le mie competenze, ma credo che sia proprio sbagliato stigmatizzare un'assenza per alimentare le paure dei nostri cittadini. Io penso che i nostri cittadini abbiamo bisogno di risposte e credo che le risposte, come ho sempre detto e dichiarato anche pubblicamente, siano esattamente ricavabili in primis dall'esito della VIA, della conferenza dei servizi, dalle risposte alle 11 osservazioni e agli oltre 200 quesiti, e siano ricavabili comunque sia in un potenziamento di studi e monitoraggi che nel tempo, indipendentemente dall'esito della VIA, ci potranno dare modo anche di costruire un giudizio più articolato, perché il presupposto credo che sia chiaro a tutti, e questo è l'unico giudizio politico che posso esprimere, ma è lo stesso del sindaco di Vernasca, è lo stesso del presidente della Provincia, è lo stesso del consigliere Molinari: è chiaro che se non ci sono impatti migliorativi dal punto di vista ambientale e sicuramente non peggiorativi sul piano della salute, evidentemente dal punto di vista politico non può andare avanti un percorso di questa natura.

Ma credo che quello sia esattamente il luogo che può dare queste risposte, è esattamente la VIA ed è esattamente la Conferenza dei servizi, che in questo momento sta operando con grande rigore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Gazzolo.

Abbiamo chiuso la fase del dibattito generale sugli atti di indirizzo.

Apriamo la fase del dibattito generale sugli emendamenti.

Sono pervenuti tre emendamenti: un emendamento sull'oggetto 864 a firma del consigliere Rancan e due emendamenti sull'oggetto 940 a firma del consigliere Molinari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Noi non voteremo questo emendamento in quanto, come già ricordato anche all'interno della risoluzione...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Molinari, lei sta parlando dell'oggetto 864, emendamento Rancan?

 

MOLINARI: Sì, oggetto 864, emendamento 1 a firma del consigliere Rancan.

Come già ricordato nella nostra risoluzione, logicamente tutta la base del ragionamento è quella che abbiamo detto, quindi lavorare su tutti gli aspetti migliorativi che possiamo stimolare all'interno della VIA, lavorare sui tavoli anche nazionali, quindi in modo politico per quanto riguarda il discorso del Decreto Clini, però un "no" politico ad una procedura normata rigorosamente da tutta una serie di legislazioni, anche sovraregionali, non lo riteniamo corretto, quindi nel percorso noi andiamo avanti con la bocciatura dell'emendamento 1.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. L'emendamento 1, come dicevo prima, è per cercare di ottenere quella risposta politica che si chiede al partito di maggioranza. Io capisco benissimo che l'assessore Gazzolo non abbia gradito il mio intervento, devo dire però che la verità fa male a questo punto, perché, caro assessore, l'altra sera, quando eravamo a Lugagnano, tutti continuavano a chiederci "dov'è l'assessore Gazzolo?". Capisco benissimo che, come mi dice lei, lei fa l'assessore regionale, però...

 

(interruzione dell’assessore Gazzolo)

 

Scusi, ma non è detto che un assessore deve essere sempre invitato, a parer mio. Se io fossi al suo posto, se c'è una costa importante, io ci andrei comunque anche senza invito. Mi dispiace, ma i cittadini volevano solo vederla per parlarle. Se è così tanto difficile raggiungerla perché fa l'assessore regionale, ne risponderà poi ai suoi cittadini.

Rubo ancora un secondo per fare un piccolo appunto a Taruffi. È verissimo che il Presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica, è vero anche, però, che quel Presidente del Consiglio, Monti, non era stato candidato e neanche Renzi, quindi, a parer mio, non è eletto da nessuno.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Se nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale sugli emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sugli emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Volevo solo dire che alcuni consiglieri non hanno il mio emendamento, forse perché è stato distribuito ieri, e quindi chiedo se può essere distribuito.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Facciamo in modo che venga ridistribuito l'emendamento 1 a firma del consigliere Rancan.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Noi abbiamo presentato una nostra risoluzione, però, poiché la questione riteniamo sia particolarmente urgente e in ogni caso vediamo con favore il fatto che da più parti le forze politiche dell'Assemblea legislativa decidano oggi di porre l'attenzione su una questione che si sta trascinando, votiamo a favore di tutte quante le risoluzioni.

Tuttavia è necessario che io segnali all'attenzione del PD che non è questo il contenuto e il lessico da mettere in una risoluzione, questa è una forma del tutto accettabile. Noi votiamo a favore perché quello su cui si impegna la Giunta e si richiede al Governo va nella direzione che anche noi vogliamo, però non ci sembra corretto mettere in una risoluzione la frase: "come consapevolmente omettono di ricordare coloro che, più che dei cittadini e dell'ambiente, sono preoccupati di cavalcare campagne mediatiche alla ricerca di un consenso perduto da tempo"; questo non ci sembra corretto, non ci sembra accettabile, ci sembra davvero estraneo alla forma di una risoluzione di un partito di maggioranza, che non dovrebbe avere necessità di rispondere a degli attacchi tramite la forma della risoluzione. Ci lascia effettivamente molte perplessità rispetto ad un'eventuale, detto in termini da locanda, coda di paglia.

Anche la frase: "sebbene il Decreto Clini si ponga in un'ottica garantista" è dello stesso tipo, c'è l'idea di mettersi sulla difensiva rispetto ad un tema, rispetto al quale, però, per quanto riguarda poi il dispositivo finale, ci sono degli aspetti positivi. Più che mettersi sulla difensiva, concordo con le opposizioni che hanno segnalato che si tratta di prendere decisioni politiche, posizioni politiche esplicite ed intervenire affinché non si proceda ad autorizzazioni fino alle correttissime procedure di indagine, di analisi, di studio e di verifica che abbiamo richiamato e che sono connesse al principio di precauzione che noi stessi sollecitiamo sempre, per cui autorizzazioni date in assenza di risposte di questo tipo sono da vedere criticamente.

Però, poiché anche questo è un piccolo passo in avanti rispetto a quello che è il nostro orientamento da sempre, cioè che i rifiuti non si bruciano perché questa è una pratica che dovrebbe ormai risalire soltanto al pleistocene e non più essere avallata da una Regione moderna nell'anno 2015, votiamo in ogni caso a favore, ma segnaliamo che una forma così da parte di un partito che vuole governare e che in qualche modo governa è inaccettabile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Va fatta una valutazione oggi. Noi abbiamo presentato una risoluzione dove si prende una posizione politica e, da quello che ho capito, non verrà votata dal partito di maggioranza. Però noi voteremo quelle della maggioranza e le altre risoluzioni che sono state presentate perché crediamo che debba essere comunque portata avanti la discussione sulla revisione del Decreto Clini e crediamo che comunque questa sia una presa di posizione differente da quelle che erano state prese in precedenza, nel senso che si sta iniziando un percorso per cercare di sanare la posizione che vi è oggi o comunque le problematiche, le preoccupazioni che ci sono oggi sul territorio. Noi voteremo a favore di tutte le risoluzioni per una presa di coscienza.

Replico al consigliere Molinari. Mi dispiace, ho 24 anni, quindi la cresima l'ho fatta poco tempo fa, comunque il mio riferimento era al Carbonext, non alla Buzzi Unicem. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Ha chiesto di parlare il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Grazie, presidente. Raccolgo l'appunto del Movimento 5 Stelle, nelle considerazioni ovviamente vengono riportati anche passaggi un po' storici di tutta la vicenda.

La nostra intenzione è di votare la risoluzione del Movimento 5 Stelle, di votare ovviamente la nostra, di non accogliere l'emendamento della Lega e, previa l'approvazione dell'emendamento che abbiamo proposto sulla risoluzione di Fratelli d'Italia, arrivare anche alla votazione della risoluzione di Fratelli d'Italia.

Ringrazio la Lega per quanto riguarda il voto alla nostra risoluzione e chiedo che da questi tavoli possa partire un'azione politica congiunta nelle nostre segreterie partendo da Piacenza e poi può essere un tema che può essere portato avanti anche altrove, insieme anche con SEL e con il Movimento 5 Stelle, per quanto riguarda la revisione e il riavvio di un confronto diverso, anche dal punto di vista temporale e dei contenuti, sul Decreto Clini, perché penso che su questo siamo tutti d'accordo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Anch'io voterò tutte le risoluzioni perché il problema è locale e bisognerebbe anche cercare di arrivare ad una sintesi.

Debbo dire che, al di là di tutte le nostre premesse, la cosa che forse sarebbe servita di più - in questo caso lo dico a "suocera perché nuora intenda" - è questa: molti si lamentano perché le risoluzioni sono in aula, ma si potrebbero fare anche in Commissione, ci vorrebbe però che poi le iscrivessero, i presidenti di Commissione, all'ordine del giorno delle Commissioni. Questo è il caso tipico. Io sono convinto che dopo che ognuno di noi ha esposto le proprie tesi, verificando i punti di assenso e quelli di dissenso, la cosa migliore per dare forza ad un documento, al di là del piacere di vedersene approvato uno, non sia approvarne cinque, ma approvarne uno che possibilmente dia effettivamente anche l'idea di una Regione che su certi temi sa decidere congiuntamente.

Diceva prima il consigliere Molinari: "speriamo che sia l'avvio di una campagna di confronto sul territorio"; per quanto mi riguarda, sa benissimo che io le piazze le agito in campagna elettorale perché so fare bene i comizi, ma durante le altre fasi, se ne sarà accorto il consigliere Taruffi, sono abbastanza tranquillo. Certo è che poi, quando vedo che fanno tutti i rivoluzionari, debbo dire che sono l'unica forza politica in opposizione in Provincia, questo lo devo dire, perché la Lega non c'è.

Certo, non possiamo pensare che ci occupiamo di tutto, la Regione si deve occupare dei suoi temi; questo è un tema della Regione perché la Regione a suo tempo se n'è fatta carico e se n'è fatta carico con un parere anche coraggioso, perché se non ci fosse stato quel parere, parliamoci chiaro, la festa sarebbe finita. Oggi, sulla base di quel parere, a mio avviso, si può realizzare un passo in più che è quello di arrivare ad una soluzione che contemperi gli interessi della salute e che non penalizzi inopinatamente quelli dell'impresa. Però occorre una condizione, questo bisogna dirlo chiaramente: le compensazioni ambientali sono una gran brutta cosa, andrebbero abolite dalla legislazione italiana, perché con il termine "compensazione ambientale" sapete cosa si apre? Il mercato delle vacche. Fino a tre giorni prima che scadano i termini per la presentazione di un progetto, nessuno parla perché tutti trattano sottobanco le compensazioni ambientali per il proprio territorio; quando non ottengono il cento per cento, allora fanno i capipopolo. La mia cultura politica non è questa. Io mi schiero, ma a prescindere da queste valutazioni che giudico di poco rilievo.

Penso poi un'altra cosa, e sotto questo profilo mi auguro che ci sia anche la collaborazione della Regione, perché io penso sempre bene, ma penso anche che bisognerebbe pensare alla soluzione B. Nel caso in cui la conferenza dei servizi dovesse autorizzare questa benedetta istanza, vi faccio presente che il problema del traffico ci rimane tutto e lì, o si trova una soluzione... perché la soluzione per le emissioni può essere prescritta, ma quella per il traffico non la si realizza in dieci giorni. Una bretella da Lugagnano a Castell'Arquato che tagli fuori Castell'Arquato chi è pratico della zona sa che non è di facilissima realizzazione perché o si va nell'alveo, o bisogna far saltare una montagna. Questo è un tema delicato ed è un tema che non so, se non viene messo in agenda almeno a livello precauzionale, dove ci porterà. Io non lo dico perché il sindaco di Castell'Arquato è della Lega. Dico che il sindaco di Castell'Arquato, dei tre sindaci, alla fine rischia di essere il più penalizzato, perché gli altri almeno hanno la gente che va a lavorare nel cementificio, lui ha solo i camion. Poi, essendo il cognato di Molinari, se la vedranno in casa, ma questo è un altro paio di maniche.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Anche noi voteremo tutte e quattro le risoluzioni proprio anche per le cose che diceva Foti, del quale raccolgo in particolar modo il suggerimento di discutere quante più risoluzioni possibile in Commissione. Ieri abbiamo rischiato di rimanere qua fino a mezzanotte, con anche i costi che questo avrebbe significato per l'Assemblea, per discutere delle risoluzioni quando oggi probabilmente (adesso sta arrivando il testo sulla sede della Ferrari, poi c'è questa) le voteremo tutte, questo a dimostrazione del fatto che in Commissione sicuramente avremmo potuto trovare il modo di fare risoluzioni congiunte e occupare i lavori dell'Aula in modo diverso. Anche rispetto al nostro lavoro della Capigruppo - lo dico qua e lo ridirò là; l'ho già detto in quella sede, lo ridico oggi in aula - forse non va bene continuare ad inserire risoluzioni all'ordine del giorno che possono essere discusse in Commissione o che comunque vanno ad intasare in qualche modo i nostri lavori e poi comunque non le riusciamo ad espletare tutte. Oggi probabilmente riusciremo forse ad affrontarne un altro paio, ma non certo tutte quelle che ci sono, che quindi si continuano ad accavallare. Insomma, è un problema che ci dobbiamo porre, altrimenti o le mettiamo all'ordine del giorno tanto per metterle, oppure, se le vogliamo poi discutere, qualche soluzione andrà trovata.

Ripeto che noi le voteremo tutte e quattro.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Abbiamo così terminato le dichiarazioni di voto congiunte, passiamo ora alle votazioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Grazie, presidente. Chiedo il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Rancan.

Prima di passare alle votazioni, nomino scrutatori le consigliere Nadia Rossi, Francesca Marchetti e Silvia Piccinini.

Iniziamo dalla risoluzione oggetto 864, su cui insiste l'emendamento 1, a firma del consigliere Rancan.

Chiedo l'assenso al consigliere Molinari per mettere in votazione l'emendamento Rancan.

 

MOLINARI: Va bene, può essere messo in votazione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Molinari.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Rancan, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

13

Contrari

 

23

Astenuti

 

--

 

L'emendamento 1 è respinto.

Si proceda alla votazione della risoluzione oggetto 864, a firma dei consiglieri Molinari, Cardinali, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Ravaioli, Soncini, Lori, Caliandro, Serri, Prodi, Rossi Nadia, Iotti, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Ranieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 864 è approvata.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 613, a firma dei consiglieri Rancan, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

37

Favorevoli

 

14

Contrari

 

23

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 613 è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 960, a firma dei consiglieri Taruffi, Torri, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

13

Contrari

 

23

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 960 è respinta.

Passiamo ora alla risoluzione oggetto 940, su cui insistono due emendamenti a firma del consigliere Molinari.

Chiedo l'assenso al consigliere Foti per mettere in votazione i due emendamenti.

 

FOTI: Do l'assenso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Nadia Rossi. Ne ha facoltà.

 

ROSSI Nadia: Grazie, presidente. Mi scusi, ma ho spinto il tasto involontariamente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Capisco.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Molinari, che insiste sulla risoluzione oggetto 940, a firma del consigliere Foti e del consigliere Bignami, che ha aggiunto la firma adesso.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Molinari, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

2

 

L'emendamento 1 è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 2, a firma del consigliere Molinari, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L'emendamento 2 è approvato.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 940, così come emendata, a firma dei consiglieri Foti, Bignami, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

36

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 940 è approvata.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 970, a firma della consigliera Gibertoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

38

Assenti

 

12

Votanti

 

37

Favorevoli

 

37

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione oggetto 970 è approvata.

 

OGGETTO 831

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere i termini e le prescrizioni contenute nel calendario venatorio 2015/2016 tenendo conto delle proposte avanzate dai cacciatori, reintrodurre lo storno tra le specie cacciabili al fine di contenere i danni alle colture ed alla flora, contenendo inoltre i costi relativi al rilascio della licenza di caccia ed all'iscrizione agli ATC. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani

(Sull’ordine dei lavori)

 

OGGETTO 964

Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere la legge regionale 15 febbraio 1994 n. 8 e a chiedere al Governo di intervenire in sede comunitaria per inserire lo storno tra le specie cacciabili. A firma dei Consiglieri: Rontini, Molinari, Bagnari, Poli, Marchetti Francesca, Bessi, Rossi Nadia, Pruccoli, Caliandro, Lori, Zoffoli, Cardinali, Serri, Zappaterra, Iotti, Mori

(Presentazione e sull’ordine dei lavori)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Le chiedo di posticipare alla fine dell'ordine del giorno del Consiglio di oggi questa risoluzione perché per problemi personali Pompignoli è in ritardo e l'ha curata lui come primo firmatario, e magari di posticipare anche la risoluzione congiunta del PD.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Chiedo alla consigliera Rontini, prima firmataria della risoluzione oggetto 964, se accetta questa richiesta.

 

RONTINI: Grazie, presidente. È chiaro che il primo documento a cui poi è stata accoppiata la nostra risoluzione è il loro, quindi noi siamo disponibili. Ci dispiace perché comunque la presenza degli storni che causano danni alla nostra agricoltura è un problema che tutti conosciamo e quindi c'era la necessità comunque anche in quest'aula di parlarne per la prima volta in questa legislatura. Speriamo che questo tema sia ricalendarizzato a breve perché penso che nella giornata di oggi sia difficile trattarlo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Quindi rinviamo all'ultimo punto dell'ordine del giorno le risoluzioni oggetto 831, primo firmatario consigliere Pompignoli, e oggetto 964, prima firmataria consigliera Rontini.

 

OGGETTO 916

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. A firma del Consigliere: Bignami

(Sull’ordine dei lavori)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Su questa risoluzione insiste un emendamento a firma Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente. Intervengo all'ordine dei lavori, presidente. Visto che praticamente è pronta la risoluzione condivisa sulla Ferrari, se vogliamo terminare questo oggetto e passare oltre per noi va bene.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se consegnate la risoluzione anche al banco della Presidenza, possiamo chiedere al consigliere Bignami. Consigliere Bignami, abbiamo iniziato i lavori sulla sua risoluzione, vuole intervenire?

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. In realtà la risoluzione è, credo, abbastanza immediata e riguarda la possibilità di consentire alle Polizie municipali che operano sul territorio di avere una dotazione maggiore, un supporto maggiore anche da parte della Regione. Non starei ad illustrare un tema che spero sia già abbastanza sufficientemente descritto in sede di risoluzione stessa, anche per vedere se ci sono le condizioni per concludere prima delle 13 l'esame dell'oggetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se non capisco male, consigliere, la posticipa al prossimo Consiglio?

 

BIGNAMI: Diciamo che mi rimetto alla disponibilità della Presidenza, nel senso che se ci sono delle risoluzioni che possono essere votate entro le 13 perché magari non c'è un dibattito eccessivo, visto che credo che questo sia un tema su cui sarà difficile trovare una condivisione, in tal senso, se ci sono degli oggetti che i colleghi hanno presentato su cui si può raggiungere una condivisione senza un dibattito, sono a disposizione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): La ringrazio, consigliere Bignami.

Quindi rinviamo la risoluzione oggetto 916 e a questo punto, visti i tempi, se siete d'accordo, sospenderei per cinque minuti i lavori in attesa di distribuire la risoluzione congiunta sulla Ferrari, che credo sia quella in questo momento più importante da concludere oggi.

C'è un intervento a favore e uno contro? No.

Sospendo i lavori per cinque minuti in attesa di iniziare le votazioni della risoluzione sulla Ferrari.

 

(La seduta, sospesa alle ore 12,34, è ripresa alle ore 12,40)

 

Ancora sugli oggetti 915 - 955 - 958 - 961

(Ritiro)

OGGETTO 973

Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto gli sforzi necessari per evitare lo spostamento della sede legale, fiscale e della produzione della Ferrari dalla sede storica di Maranello. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Serri, Bargi, Taruffi, Torri, Caliandro, Aimi, Bignami, Foti, Boschini, Marchetti Francesca, Sabattini, Fabbri

(Presentazione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori con la risoluzione oggetto 973.

A questo punto, visto che la discussione generale era già stata fatta sulle quattro risoluzioni precedenti, passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione oggetto 973, però prima chiedo alla consigliera Gibertoni se ritira la risoluzione oggetto 915 presentata in precedenza.

 

GIBERTONI: Sì, la ritiriamo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Gibertoni.

Chiedo al consigliere Bargi se è disponibile a ritirare la risoluzione oggetto 955.

 

BARGI: Ahimè, sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Consigliera Serri, è disponibile a ritirare la risoluzione oggetto 958?

 

SERRI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Serri.

Consigliere Taruffi, è disponibile a ritirare la risoluzione oggetto 961?

 

TARUFFI: Sì.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione oggetto 973.

Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 973, a firma dei consiglieri Gibertoni, Serri, Bargi, Taruffi, Torri, Caliandro, Aimi, Bignami, Foti, Boschini, Marchetti Francesca, Sabattini, Fabbri.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 973 è approvata.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

OGGETTO 863

Risoluzione per invitare la Giunta a chiedere al Governo di assumere ogni iniziativa utile ad affermare, specie presso la Commissione UE competente, i vantaggi per il consumatore connessi all'acquisto ed alla degustazione di prodotti lattiero-caseari di alta qualità come quelli italiani, contrastando inoltre la procedura di infrazione in merito attivata. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 923

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di opporsi alla diffida della Commissione Europea circa la rimozione del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari, al fine di tutelare gli interessi nazionali dal punto di vista economico, occupazionale, ambientale e dei consumatori. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Bargi

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Sulla risoluzione oggetto 863 insistono due emendamenti a firma dei consiglieri Bessi, Foti e Lori.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Quando il primo luglio ho presentato questa risoluzione, ovviamente l'ho presentata con i dati in possesso al primo luglio, nel frattempo ci sono state ulteriori vicende, tra le quali il posticipo da parte dell'Unione europea del termine per la risposta alla procedura d'infrazione che era stata intrapresa nei confronti della norma contenuta nella legge 11 aprile 1974, n. 138, con la quale si stabilisce il divieto dell'uso della polvere da latte per i formaggi.

Io debbo dire che mi pare che ci sia stata, da una parte, una mobilitazione delle associazioni di categoria a partire da Coldiretti, dall'altra, una sensibilità anche da parte della Regione (non è presente l'assessore Caselli, ma sicuramente ho notato la sua presa di posizione) e da parte del ministro Martina. Insomma, c'è un fronte che si sta mobilitando per impedire che circa 470 tipologie di formaggi italiani (non formaggi quali il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano, ma quei formaggi tipici che, peraltro, costituiscono un po' una delle eccellenze parallele del settore lattiero-caseario) debbano essere totalmente svilite nella loro produzione e in questo senso rischiare una fine indecorosa, poi, sul mercato, perché ciò che le caratterizza e che caratterizza questi prodotti è proprio il fatto di non utilizzare, per la loro produzione, polvere da latte.

È indubbio che sotto questo profilo incida negativamente anche una nostra presenza un po' debole all'interno dell'Europa. D'altra parte noi siamo uno dei pochi Paesi dove, in nome della "referendite", abbiamo a suo tempo abolito il Ministero dell'Agricoltura perché ritenevano che fosse un Ministero inutile, quando, se ci pensate, l'Italia sta in piedi con il manifatturiero e con l'agricoltura. Tutti gli altri Paesi hanno potenziato nel corso degli anni la macchina burocratica soprattutto nel settore agricolo perché è chiaro che quando si va a Bruxelles la burocrazia conta e conta la qualità della burocrazia, noi invece abbiamo abolito questo Ministero, che poi, in realtà, è in piedi sotto mentite spoglie, ma non più con l'autorevolezza di un tempo. Io penso che anche queste siano le conseguenze di quella scelta nefasta.

Dopodiché, diciamolo francamente: produrre l'uva senza vino? Il cioccolato senza cacao? La carne annacquata? Io penso che se questa è l'Europa, è meglio starci lontano. Ecco perché occorre una presa di posizione responsabile nelle sedi adeguate per far presente l'indisponibilità del Governo italiano a modificare una legge che, attenzione, non vuole creare delle sacche di concorrenza sleale, ma vuole soltanto qualificare una produzione che è tradizionale.

Non so quali effetti potranno avere le nostre risoluzioni, su questo non mi illudo, però ritengo che una presa di posizione della Regione Emilia-Romagna, così come delle altre Regioni italiane, unitamente alle prese di posizione che si sono registrate a livello governativo, dia forza all'Italia in questa trattativa, che deve essere una trattativa di buonsenso per consentire al nostro Paese di continuare a poter produrre secondo i crismi di una legge che sarà anche datata, ma che a mio avviso ha ancora tanto di buono.

Concludo dicendo, così anticipo la successiva dichiarazione, che accetto che vengano posti in votazione, e voterò a favore, i due emendamenti che insistono su questa risoluzione, a firma del collega Bessi e mia, che aggiornano, da una parte, il testo della risoluzione medesima e che, dall'altra, nel dispositivo ne allargano lo spettro in termini di impegni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Ha già detto molto il consigliere Foti su queste risoluzioni, che sono molto simili nell'impegno. Una cosa non è stata ricordata: purtroppo questa richiesta pare giunga dall'Italia alla Comunità europea e questo credo che sia ancora più grave se pensiamo, come ha detto anche Foti, che abbiamo 487 tipi di formaggi diversi nel nostro Paese e che il nostro Paese è riconosciuto come il non plus ultra al mondo per i formaggi. Quando abbiamo ascoltato Paolo De Castro in quest'Aula e non ne ha fatto cenno, quando abbiamo un assessore regionale all'agricoltura che sostiene che l'Emilia non è particolarmente colpita da questo problema, credo che dobbiamo stare attenti con le parole perché in Emilia-Romagna, se qualcuno non lo sa, al di là dei prodotti DOP e IGP, abbiamo altri circa 12 prodotti che non si possono vantare del marchio DOP o IGP ma che sono comunque formaggi che servono all'economia della nostra regione e che servono alla tutela del patrimonio del territorio, quindi ci chiediamo come si possa anche solo pensare - e il ministro Martina in questo credo che abbia gravi colpe - di appoggiare una richiesta, anche se sollecitata da Assolatte, di fare formaggi con il latte in polvere.

Ricordo che io ho fatto parte della Commissione contraffazione alla Camera, la quale in una relazione sui prodotti agricoli ha dimostrato quant'è il valore delle contraffazioni dei prodotti fatti con materiale alterato in danno non solo all'immagine, ma anche all'economia reale. Quindi attenzione, quando noi avalliamo, stando in silenzio, certe scelte, al danno che poi creiamo al cittadino che va a fare la spesa, alla signora Maria che va a comprare il formaggio; attenzione all'ottica di coloro che in Comunità europea costituiscono le lobby delle multinazionali e cercano in tutti i modi di abbassare il costo di produzione dei prodotti, appiattire il gusto dei consumatori e sostanzialmente, nel nostro caso, fanno chiudere le produzioni di prodotti tipici. Non dimentichiamo che il Parmigiano è un prodotto in deroga, non voglio nemmeno specificare il perché, però è un prodotto in deroga. Se il nostro assessore, se i nostri assessori a livello nazionale e il nostro ministro non iniziano veramente a tutelare il "Made in" e i prodotti tipici soprattutto in questo campo è finita. Non dimentichiamo che l'Europa ci ha già provato con la possibilità di fare il vino senza l'uva utilizzando il sughero. Tutte queste iniziative, che non sono altro che spinte del mondo commerciale, si ribaltano chiaramente poi sul cittadino comune, sulla salute e sull'economia dei cittadini.

Noi naturalmente voteremo a favore della risoluzione del consigliere Foti e chiediamo un impegno alla Giunta, un impegno non formale, ma concreto e pesante, nei confronti del ministro perché le nostre richieste vengano portate alla Comunità europea, che continua, soprattutto nel settore agroalimentare, a fare grossi danni al nostro Paese, alla nostra economia e ai nostri cittadini e soprattutto alla nostra regione visto che siamo la regione che ha i due formaggi più conosciuti nel mondo, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, quindi questo creerebbe grossissimi danni d'immagine, perché è vero che il consumatore guarda quello che va a comprare, ma molto spesso, nella fretta, compra quello che gli viene pubblicizzato nel modo migliore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Grazie, presidente. Come gruppo PD, come già annunciato dal consigliere Foti, abbiamo emendato con due emendamenti la sua risoluzione. Non credo che occorrano tante altre parole per confermare l'impegno da parte di questa Regione e che "il ricorso al latte in polvere non rientra negli orizzonti produttivi regionali, che, al contrario, devono essere improntati a chiari obiettivi di qualità, prevedere la costante informazione del consumatore e la completa tracciabilità di tutte le fasi della filiera". Queste non sono mie parole ma dell'assessore Caselli.

Invece l'impegno alla Giunta è più articolato, abbiamo convenuto su una serie di aspetti, credo, molto importanti, che già sono stati ricordati in tante dichiarazioni in maniera trasversale da parte di tutti. Ringrazio del lavoro comune il consigliere Foti e preannuncio il voto positivo a questa risoluzione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bessi.

Se nessun altro chiede di intervenire in dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sulle risoluzioni.

Se nessuno chiede di intervenire, procediamo alle votazioni.

Chiedo al consigliere Foti l'assenso per poter mettere in votazione gli emendamenti che insistono sulla sua risoluzione.

 

FOTI: L'ho già detto durante la discussione generale, comunque lo confermo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Passiamo alla votazione degli emendamenti che insistono sull'oggetto 863.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Bessi, Foti, Lori e Serri, che ha aggiunto la sua firma in questo momento.

 

(È approvato all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento 1 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dei consiglieri Bessi, Foti, Lori e Serri, che ha aggiunto la sua firma.

 

(È approvato a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento 2 è approvato.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 863, così come emendata, a firma del consigliere Foti.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione oggetto 863 è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 923, a firma dei consiglieri Rainieri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Fabbri, Rancan, Liverani, Bargi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione oggetto 923 è respinta.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 13,01

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Andrea CORSINI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA, gli assessori Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Sergio VENTURI e i consiglieri Andrea BERTANI e Antonio MUMOLO.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 864 “Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo la revisione della normativa riguardante le modalità di trattamento ed i limiti di emissione del CSS-Combustibile, al fine di introdurre gli standard più restrittivi ai sensi della direttiva 2010/75 UE sulle emissioni industriali. A firma dei Consiglieri: Molinari, Cardinali, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Ravaioli, Soncini, Lori, Caliandro, Serri, Prodi, Rossi Nadia, Iotti, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli”

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Rancan

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Paolo ZOFFOLI.

 

Votazione finale risoluzione oggetto 864

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 613 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere parere contrario all’utilizzo di combustibili solidi secondari e rifiuti speciali nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca (Piacenza) e a chiedere una revisione del Decreto Clini sull'utilizzo di tali combustibili. A firma dei Consiglieri: Rancan, Fabbri, Rainieri, Bargi, Delmonte, Marchetti Daniele, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 14

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Manuela RONTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

OGGETTO 960 “Risoluzione per impegnare la Giunta affinché non venga rilasciato un giudizio di compatibilità ambientale alla società Buzzi Unicem di Vernasca, e ad attivarsi presso il Governo per l'abrogazione del Decreto Clini. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri”

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 13

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Matteo RANCAN, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 23

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Paola GAZZOLO, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

OGGETTO 940 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere accessibili tutti i dati riguardanti le emissioni dello stabilimento Buzzi Unicem sito a Macomero di Castelletto di Vernasca (PC), effettuare controlli riguardanti l'utilizzo di Carbonext (CSS) e tutelare la salute della popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami”

 

Votazione emendamento 1, a firma del consigliere Molinari

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Votazione emendamento 2, a firma del consigliere Molinari

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Votazione finale risoluzione oggetto 940

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 36

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 13

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

OGGETTO 970 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare al fine di assicurare indagini sull'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) sul versante della salute e dell'ambiente, anche utilizzando i dati relativi all'impianto di Vernasca. A firma della Consigliera: Gibertoni”

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Paola GAZZOLO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Fabio RAINIERI.

 

Assenti: 12

Piergiovanni ALLEVA, Andrea BERTANI, Stefano BONACCINI, Paolo CALVANO, Palma COSTI, Barbara LORI, Antonio MUMOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 864 “Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo la revisione della normativa riguardante le modalità di trattamento ed i limiti di emissione del CSS-Combustibile, al fine di introdurre gli standard più restrittivi ai sensi della direttiva 2010/75 UE sulle emissioni industriali. A firma dei Consiglieri: Molinari, Cardinali, Zoffoli, Bagnari, Rontini, Ravaioli, Soncini, Lori, Caliandro, Serri, Prodi, Rossi Nadia, Iotti, Sabattini, Marchetti Francesca, Pruccoli”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Rancan:

«Dopo “Impegna la Giunta”

Aggiungere “ad esprimere parere contrario al progetto che prevede l’utilizzo di combustibili solidi secondari quali Carbonext e rifiuti speciali nello stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca (PC)”.»

(Respinto)

 

OGGETTO 940 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a rendere accessibili tutti i dati riguardanti le emissioni dello stabilimento Buzzi Unicem sito a Macomero di Castelletto di Vernasca (PC), effettuare controlli riguardanti l'utilizzo di Carbonext (CSS) e tutelare la salute della popolazione interessata. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Molinari:

«Dopo “Impegna la Giunta regionale”

3° paragrafo

eliminare:

da “In particolare, appare utile…” a “… conoscenze disponibili”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Molinari:

«Dopo “Impegna la Giunta regionale”

4° paragrafo

eliminare:

da “presentare un progetto di legge…” a “… si considerano respinte”

sostituire con:

“a richiedere al Governo la revisione della normativa vigente (D.M. 22/2013 - Decreto Clini) affinché la modalità di trattamento ed i limiti di emissione del CSS siano conformi agli standard più restrittivi individuati nei documenti di riferimento per le migliori tecniche disponibili elaborate ai sensi della direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali.”»

(Approvato)

 

OGGETTO 863 “Risoluzione per invitare la Giunta a chiedere al Governo di assumere ogni iniziativa utile ad affermare, specie presso la Commissione UE competente, i vantaggi per il consumatore connessi all'acquisto ed alla degustazione di prodotti lattiero-caseari di alta qualità come quelli italiani, contrastando inoltre la procedura di infrazione in merito attivata. A firma del Consigliere: Foti”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Bessi, Foti, Lori e Serri:

«Dopo il punto “Premesso che” è inserito il punto:

“Valutato che

la procedura di infrazione annunciata dalla Commissione europea nei confronti del nostro Paese per il divieto di usare latte in polvere per la produzione di formaggi contenuto nella legge 183 del 1974 mette in discussione questi capisaldi del nostro modello produttivo;

il latte in polvere, infatti, perde qualsiasi riferimento alla zona di produzione e priva il consumatore della possibilità di essere adeguatamente informato sull'origine di un determinato prodotto lattiero-caseario;

come affermato dall'assessore Caselli in alcune recenti dichiarazioni, "il ricorso al latte in polvere, non rientra negli orizzonti produttivi regionali che, al contrario, devono essere improntati a chiari obiettivi di qualità, prevedere la costante informazione del consumatore e la completa tracciabilità di tutte le fasi della filiera";

l'8 giugno u.s. centinaia di allevatori, casari ed agricoltori della Coldiretti, hanno partecipato ad una manifestazione, svoltasi in piazza Montecitorio a Roma, promossa dalla confederazione per difendere la legge 138/1974;

il ministro Martina ha reso noto che l'Italia "è pronta a motivare all'Unione europea in maniera compiuta le ragioni della propria unicità e delle scelte fatte negli ultimi anni a favore della distintività del modello agroalimentare italiano", ribadendo la propria contrarietà alla "omologazione del modello agricolo italiano".”»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Bessi, Foti, Lori e Serri:

«Il punto:

“Invita la Giunta regionale”è sostituito dal seguente:

“Impegna la Giunta

a sostenere il Governo nell'azione di contrasto alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea ed a garantire il diritto del consumatore ad essere informato sulla provenienza e sul contenuto dei prodotti che intende acquistare;

a sostenere l'indicazione in etichetta dell'utilizzo di latte in polvere;

a promuovere una corretta informazione tra i consumatori in ordine alle peculiari caratteristiche dei prodotti lattiero caseari emiliano-romagnoli;

a favorire il consolidamento - utilizzando tutti gli strumenti disponibili ed in particolare il Programma regionale di Sviluppo rurale - della filiera lattiero-casearia con particolare riferimento alle produzioni caratterizzate da un imprescindibile legame con il territorio e dal rispetto di disciplinari di produzione codificati e costantemente tracciabili;

a sostenere le azioni di contrasto alla contraffazione dei prodotti DOP e IGP avviate dai Consorzi di tutela riconosciuti ai sensi della normativa vigente;

a incentivare, utilizzando le disponibilità del Programma regionale di Sviluppo rurale 2014-2020, la partecipazione dei produttori a sistemi di qualità alimentare.”»

(Approvato)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

943 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la liquidazione delle indennità di risultato per il 2014 relative alle Posizioni Organizzative dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

944 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e nomine riguardanti l'Ufficio Associato Interprovinciale per la prevenzione e la risoluzione delle patologie del rapporto di lavoro dei Comuni della Bassa Romagna, e di quello dell'Unione Reno Galliera. A firma del Consigliere: Bignami

945 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa regionale in materia di edilizia, con particolare riferimento alla crisi che interessa tale settore. A firma del Consigliere: Bignami

946 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa agli interventi riguardanti la difesa del suolo e la prevenzione dei fenomeni di dissesto geologico ed idrogeologico. A firma del Consigliere: Bignami

947 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione delle risorse destinate alla sanità e dei relativi servizi. A firma del Consigliere: Bignami

950 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro dell'Aeroporto Ridolfi di Forlì e la tutela dei relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

952 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti gare d'appalto per la fornitura di sistemi diagnostici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

953 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure relative alla gestione dei rifiuti da parte di Iren e di Hera nelle Province di Forlì-Cesena e Parma. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi

954 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Open.Co. A firma del Consigliere: Sassi

956 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Ikea e della retribuzione degli stessi. A firma del Consigliere: Taruffi

963 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità ed i costi relativi ai servizi di accoglienza degli stranieri immigrati, con particolare riferimento al territorio di Piacenza. A firma del Consigliere: Rancan

966 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato di avanzamento dei lavori del complesso residenziale costituito da alloggi Erp sito a Imola, nel quartiere Montericco. A firma del Consigliere: Bignami

967 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione di specializzandi sulle automediche che prestano servizio sul territorio bolognese. A firma del Consigliere: Bignami

968 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alla messa in sicurezza e bonifica del sito ex S.I.A.P.A. di Galliera. A firma del Consigliere: Bignami

969 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per raggiungere gli standard che hanno consentito alla Regione Lombardia l'attribuzione del riconoscimento quale "Regione Imprenditoriale Europea 2016". A firma del Consigliere: Foti

971 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la situazione debitoria di Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA. A firma del Consigliere: Foti

974 - Interrogazione a risposta scritta circa il rilancio del settore cooperativo, con particolare riferimento alla situazione della Coop. ITER di Ravenna ed alla tutela dei relativi lavoratori. A firma del Consigliere: Bagnari

975 - Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione del Porto di Ravenna, con particolare riferimento al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica. A firma dei Consiglieri: Rontini, Bessi, Bagnari

 

Risoluzioni

 

948 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad evitare la delocalizzazione di settori dell'azienda Corghi di Correggio, ed a tutelare i relativi lavoratori. (13 07 15) A firma del Consigliere: Delmonte

949 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte all'applicazione della L.R. n. 1/2010 per la tutela e la valorizzazione dell'artigianato, alla individuazione ed alla repressione del fenomeno del "sommerso", contrastando inoltre l'abusivismo con particolare riferimento ai settori dell'acconciatura e delle cure estetiche. (13 07 15) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

951 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad adottare provvedimenti in merito alle prestazioni sociali agevolate regionali subordinate alla presentazione dell'ISEE rideterminando le soglie di accesso ai contributi relativi alla eliminazione ed al superamento delle barriere architettoniche ed esentando i disabili gravi dalla presentazione della dichiarazione della situazione economica per l'accesso a interventi socio-sanitari volti ad alleviare la loro condizione. (13 07 15) A firma della Consigliera: Piccinini

955 - Risoluzione per impegnare la Giunta a intraprendere ogni iniziativa utile ad evitare lo spostamento della sede legale e fiscale della Ferrari all'estero, sollecitando inoltre il Governo a chiedere all'Unione Europea di eliminare le differenze fiscali tra i vari paesi dell'Unione che motivano le delocalizzazioni. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

957 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le Poste Italiane S.p.A. affinché adottino misure di sicurezza, volte a migliorare la sicurezza di impiegati e utenti al fine di disincentivare le rapine. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Pompignoli, Rancan, Liverani, Bargi

958 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intensificare le relazioni con il competente ministero al fine di trattenere la sede legale della Ferrari in Italia. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Serri, Sabattini, Boschini, Calvano, Rontini, Soncini, Marchetti Francesca, Mori, Zappaterra, Bagnari, Molinari, Bessi, Rossi Nadia

960 - Risoluzione per impegnare la Giunta affinché non venga rilasciato un giudizio di compatibilità ambientale alla società Buzzi Unicem di Vernasca, e ad attivarsi presso il Governo per l'abrogazione del Decreto Clini. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

961 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto tutte le iniziative di sua competenza, per tutelare la produzione e l'occupazione e mantenere il connubio Modena-Ferrari. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Taruffi, Torri

964 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere la legge regionale 15 febbraio 1994 n. 8 e a chiedere al Governo di intervenire in sede comunitaria per inserire lo storno tra le specie cacciabili. (14 07 15) A firma dei Consiglieri: Rontini, Molinari, Bagnari, Poli, Marchetti Francesca, Bessi, Rossi Nadia, Pruccoli, Caliandro, Lori, Zoffoli, Cardinali, Serri, Zappaterra, Iotti, Mori

970 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad operare al fine di assicurare indagini sull'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) sul versante della salute e dell'ambiente, anche utilizzando i dati relativi all'impianto di Vernasca. (15 07 15) A firma della Consigliera: Gibertoni

972 - Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare un'azione volta ad assicurare il rispetto delle regole in tutta l'azione della ricostruzione, compresa la parte relativa alla assistenza della popolazione adottata a seguito del sisma del 2012. (15 07 15) A firma dei Consiglieri: Sabattini, Taruffi, Soncini, Boschini, Zappaterra, Poli, Serri, Cardinali, Ravaioli, Zoffoli, Marchetti Francesca, Caliandro, Rontini, Montalti, Bagnari, Paruolo, Pruccoli, Bessi, Mori, Prodi, Iotti, Molinari, Rossi Nadia, Torri

973 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in atto gli sforzi necessari per evitare lo spostamento della sede legale, fiscale e della produzione della Ferrari dalla sede storica di Maranello. (15 07 15) A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Serri, Bargi, Taruffi, Torri, Caliandro, Aimi, Bignami, Foti, Boschini, Marchetti Francesca, Sabattini, Fabbri

(Comunicazione n. 14 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/1401 del 15/07/2015)

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Soncini

Rancan - Torri

 

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