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45.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 21 OTTOBRE 2015

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 1128

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda assumere iniziative nei confronti del Governo per sollecitare la revisione delle norme in materia di tutela delle vittime di estorsioni mafiose e di relativi strumenti finanziari di sostegno anche al fine di valutare singole situazioni come quella già riportata dalla stampa e riguardante un imprenditore residente in Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

MEZZETTI, assessore

FOTI (FdI)

 

Interpellanza oggetto 1179

(Rinvio)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 916

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

AIMI (FI)

 

OGGETTO 849

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad eliminare gli ostacoli burocratici che rallentano la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, procedendo inoltre a discutere i relativi provvedimenti con i soggetti interessati e continuando ad assistere al meglio la popolazione. A firma dei Consiglieri: Alleva, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 885

Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere temporaneamente, in materia di ricostruzione post-sisma e di contributi per l'autonoma sistemazione (CAS) e per il canone di locazione (CCL), l'ordinanza 20/2015 del Commissario delegato alla ricostruzione, fino a quando tale processo non avrà raggiunto un avanzato stato di realizzazione, introducendo inoltre snellimenti burocratici nei relativi procedimenti. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pettazzoni, Fabbri

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 972

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare un'azione volta ad assicurare il rispetto delle regole in tutta l'azione della ricostruzione, compresa la parte relativa alla assistenza della popolazione adottata a seguito del sisma del 2012. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Taruffi, Soncini, Boschini, Zappaterra, Poli, Serri, Cardinali, Ravaioli, Zoffoli, Marchetti Francesca, Caliandro, Rontini, Montalti, Bagnari, Paruolo, Pruccoli, Bessi, Mori, Prodi, Iotti, Molinari, Rossi Nadia, Torri

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

BARGI (LN)

SABATTINI (PD)

ALLEVA (Altra ER)

FABBRI (LN)

COSTI, assessore

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

CALIANDRO (PD)

 

OGGETTO 547

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, riguardanti l'incremento, l'utilizzazione e le procedure relative alle risorse destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche. A firma dei Consiglieri: Soncini, Lori, Caliandro, Mumolo, Zoffoli, Bagnari, Iotti, Prodi, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Calvano, Bessi, Rossi Nadia, Zappaterra, Montalti, Paruolo, Serri, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SONCINI (PD)

DELMONTE (LN)

PICCININI (M5S)

LORI (PD)

ZOFFOLI (PD)

PETTAZZONI (LN)

MUMOLO (PD)

AIMI (FI)

LORI (PD)

BERTANI (M5S)

PICCININI (M5S)

SONCINI (PD)

 

OGGETTO 1348

Risoluzione affinché si apportino modifiche al DPCM 159/2013 sull'applicazione dell'ISEE per una maggiore tutela delle persone con disabilità e delle famiglie numerose e per valutare la rideterminazione delle graduatorie di accesso ai contributi per effettuare interventi finalizzati al superamento/eliminazione delle barriere architettoniche. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

LORI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

FOTI (FdI)

ZOFFOLI (PD)

PICCININI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

 

OGGETTO 1012

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sensibilizzare il Parlamento ed il Governo al fine di ridurre i costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari Vigili del Fuoco, rivedere la normativa per favorire il reclutamento e bloccare l’eliminazione dei rimborsi spettanti ai volontari che operano durante il proprio orario di lavoro. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Saliera)

FABBRI (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

CARDINALI (PD)

MUMOLO (PD)

CARDINALI (PD)

FABBRI (LN)

 

OGGETTO 1054

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nelle sedi competenti, e anche presso il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, al fine di rivedere le argomentazioni assunte dal Governo in merito al “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica” (PSNPL), coinvolgendo anche la Conferenza delle città portuali dell’ANCI. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro, Rontini, Bagnari

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

BESSI (PD)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

BAGNARI (PD)

BESSI (PD)

BERTANI (M5S)

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE (Soncini)

BESSI (PD)

TARUFFI (SEL)

FOTI (FdI)

BERTANI (M5S)

FOTI (FdI)

POMPIGNOLI (LN)

CALIANDRO (PD)

POMPIGNOLI (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

 

OGGETTO 1160

Risoluzione per non introdurre nelle scuole di ogni livello e grado dell’Emilia-Romagna la "teoria del gender" e promuovere attività informativa ed educativa sulla famiglia come presente nella Costituzione. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1239

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere iniziative volte a impedire l'introduzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, della teoria del gender, a rispettare il ruolo prioritario della famiglia nell'educazione all'affettività ed alla sessualità, ed a valorizzare e diffondere i relativi principi costituzionali, coinvolgendo a tal fine anche le associazioni rappresentative dei genitori e le famiglie. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1343

Risoluzione per impegnare la Giunta a far sì che non venga, in alcun modo, introdotta nelle scuole di ogni grado la "teoria gender", ad attivarsi affinché ogni istituto dichiari in modo trasparente i propri contenuti didattici al fine di rispettare e consentire le scelte etico-educative delle famiglie nell'ambito della affettività e della sessualità, e ad impedire ogni iniziativa scolastica finalizzata all'imposizione della "teoria gender". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1488

Risoluzione per promuovere progetti educativi finalizzati al benessere dei giovani in età scolare, alla prevenzione delle patologie fisiche o psichiche e ad ogni forma di violenza derivante da discriminazioni di genere. A firma dei Consiglieri: Mori, Torri, Taruffi, Mumolo, Prodi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zoffoli, Lori, Ravaioli, Tarasconi, Calvano, Rontini, Caliandro, Cardinali, Bagnari, Serri, Pruccoli, Bessi, Poli, Molinari, Montalti, Sabattini, Iotti

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

MORI (PD)

FOTI (FdI)

PICCININI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

TORRI (SEL)

POMPIGNOLI (LN)

FOTI (FdI)

MORI (PD)

POMPIGNOLI (LN)

TARUFFI (SEL)

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 914

Risoluzione per chiedere alla Giunta la sospensione delle nuove richieste di concessioni minerarie e la revoca, in base al principio di precauzione, delle concessioni minerarie attive. A firma del Consigliere: Alleva

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1079

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a bloccare l'attività estrattiva nel mare Adriatico, accogliere l'appello lanciato da Legambiente per favorire la vocazione turistica, l'ospitalità e le attività di pesca sostenibile e tutelare la biodiversità marina, avviando inoltre le procedure di VAS transfrontaliera a fronte di richieste di concessione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Soncini)

POMPIGNOLI (LN)

BAGNARI (PD)

BERTANI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 865

Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare il sostegno della Regione in ordine alla creazione delle condizioni favorevoli alla disputa del Gran Premio di Formula 1 presso l'autodromo di Imola. A firma dei Consiglieri: Poli, Marchetti Francesca, Caliandro, Serri, Rontini, Iotti, Lori, Sabattini, Calvano, Marchetti Daniele, Pruccoli, Bessi, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

POLI (PD)

MARCHETTI Daniele (LN)

PICCININI (M5S)

POLI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 1348 - 1012 - 1054 - 1239 - 1343 - 1488 - 914 - 1079

Emendamenti oggetti 916 - 849 - 547 - 1012 - 1054 - 865

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,53

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la quarantacinquesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Comunico che, oltre agli assenti della mattinata, ha comunicato di non poter partecipare alla seduta anche la consigliera Raffaella Sensoli.

 

Svolgimento di interpellanze

 

PRESIDENTE (Rainieri): Diamo inizio ai lavori della seduta pomeridiana con lo svolgimento delle interpellanze.

Comunico che i consiglieri Taruffi e Torri hanno accettato la risposta scritta all'interpellanza oggetto 1205, che quindi viene archiviata.

 

OGGETTO 1128

Interpellanza per sapere se la Giunta intenda assumere iniziative nei confronti del Governo per sollecitare la revisione delle norme in materia di tutela delle vittime di estorsioni mafiose e di relativi strumenti finanziari di sostegno anche al fine di valutare singole situazioni come quella già riportata dalla stampa e riguardante un imprenditore residente in Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 1128: Interpellanza per sapere se la Giunta intenda assumere iniziative nei confronti del Governo per sollecitare la revisione delle norme in materia di tutela delle vittime di estorsioni mafiose e di relativi strumenti finanziari di sostegno anche al fine di valutare singole situazioni come quella già riportata dalla stampa e riguardante un imprenditore residente in Piacenza, a firma del consigliere Foti.

Risponde l'assessore Mezzetti.

La parola al consigliere Foti per illustrare l'interpellanza in oggetto. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

La do per letta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Mezzetti per la risposta. Prego.

 

MEZZETTI, assessore: Grazie, presidente.

La Giunta regionale ha appreso della vicenda in oggetto dal consigliere interpellante, e naturalmente esprime la sua piena solidarietà nei confronti della vittima di estorsione. Ma detto questo, non appare possibile un intervento regionale attraverso le norme richiamate dal consigliere Foti.

Infatti, ai sensi del comma 4 dell'articolo 7 della legge regionale 24/2003, che recita: “Disciplina della Polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza”, la Fondazione emiliano-romagnola interviene a favore delle vittime dei reati qualora si tratti di delitti non colposi commessi nel territorio regionale, ovvero nei confronti di cittadini ivi residenti, da cui derivi la morte o un danno gravissimo alla persona.

La Fondazione, dunque, interviene su richiesta del sindaco del comune in cui è avvenuto il fatto, oppure del comune di residenza della vittima stessa. Non appare questo il caso di specie, quindi, essendo la vittima all'epoca residente a Gela, quando venne fatta bersaglio di pratiche estorsive, ed essendo quindi la stessa attività delittuosa posta in essere al di fuori del nostro territorio emiliano-romagnolo.

Rispetto poi all’articolo 9, Interventi per la prevenzione dell'usura e di altre fattispecie criminogene, della legge regionale n. 3 del 2011, si specifica che nei confronti dei fenomeni connessi all'usura, la Regione promuove specifiche azioni di tipo educativo e culturale volte a favorirne l'emersione, anche in collaborazione con le istituzioni e le associazioni economiche e sociali presenti nel territorio regionali. Né può dunque applicarsi l'articolo 11, sempre della legge n. 3 del 2011, in quanto fa espresso riferimento all'intervento della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati non attivabile per le ragioni che ho sopra richiamato.

Voglio, però, aggiungere che sulla materia della tutela delle vittime di usura ed estorsione è attivo un gruppo di lavoro regionale multidisciplinare, la Cabina di regia per la legalità, istituita con una delibera di Giunta regionale il 27 febbraio 2015, al fine di favorire l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, e per garantire il raccordo e l'armonizzazione degli interventi regionali posti in essere dalla legge 11/2010, Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, della legge n. 3 del 2011 e della legge n. 3 del 2014, su facchinaggio ed autotrasporti.

Si tratta della stesura di quello che stiamo chiamando il Testo Unico sulla Legalità, che dovrebbe prevedere al suo interno tre nuovi aspetti, oltre all'armonizzazione delle leggi esistenti, che riguardano il tema dell'usura, della lotta e contrasto al gioco d'azzardo e interventi su beni o imprese confiscati o interdette. A tale scopo, stiamo valutando esattamente un percorso che possa affiancare le vittime di usura, attraverso protocolli d'intesa con ABI e Confindustria, e con l'utilizzo di strumenti economico-finanziari, in cui la Regione in qualche modo possa farsi garante per affiancare le vittime dei reati di usura residenti sul nostro territorio residenti, ovviamente previa loro disponibilità ad inserirsi nel percorso di denuncia, quindi di inchiesta sui fatti in questione.

Tale gruppo di lavoro, come dicevo, attualmente sta elaborando le proposte che porteremo all'attenzione entro questo mese della Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso, di cui fanno parte anche i capigruppo, che quindi potranno prendere anche loro in esame, al fine di elaborare il testo finale del Testo Unico, da portare, entro l'inizio del prossimo anno, nel percorso istituzionale, in Assemblea legislativa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Mezzetti.

La parola al consigliere Foti per la replica. Prego.

 

FOTI: Grazie, presidente.

Assessore, io ho tentato di interpretare nel senso più estensivo possibile le norme cui ho fatto riferimento, ma il mio obiettivo era più che altro quello di porre all'attenzione della Giunta regionale - perché noi parliamo molto spesso di legalità, ma poi bisogna anche cercare di vivere le cose concretamente - una situazione che, a mio avviso, è assurda e poco edificante. Perché? Perché un cittadino che ha un’attività economica viene sistematicamente vessato dalla mafia, è costretto anche ad emettere assegni a vuoto per fare fronte a degli impegni che aveva assunto perché doveva dare i contanti alla mafia. Alla fine si stufa e, in una città come Gela – e penso che lei, come me, sappia di che cosa stiamo parlando –, decide di collaborare con i carabinieri. Si realizza un’operazione di polizia che porta all'arresto di 88 persone. Viene sgominata un’associazione di tipo mafioso che da anni imperversava indisturbata sul territorio.

Purtroppo, la persona in questione ha pensato, – come lei può pensare e come io posso condividere – che forse la sua presenza a Gela poteva essere quantomeno inopportuna, di trasferirsi, anche per tutelare meglio la sua famiglia, in un comune della provincia di Piacenza, quindi non ha presentato, entro i 120 giorni dalla denuncia, la richiesta di assistenza all'Autorità Antiracket.

Ora, indubbiamente ha sbagliato, ma vi rendete conto che oggi questa persona, che nel frattempo ha trovato un lavoro, che vive con la sua famiglia in un comune della provincia di Piacenza, si è vista recapitare decine e decine di intimazioni di pagamento da parte di Equitalia e poi addirittura il blocco del conto corrente e dello stipendio sempre da parte di Equitalia? Perché avendo egli emesso degli assegni a vuoto ovviamente è soggetto ad un tipo di sanzione che porta al recupero da parte di Equitalia.

Ecco, io mi chiedo e chiedo: è questo l'esempio che lo Stato dà ad un cittadino che collabora con la giustizia? Assessore, le posso assicurare che sono intervenuto personalmente presso la prefettura di Caltanissetta tre volte, dopo che ero intervenuto cinque volte presso la prefettura di Piacenza. Alla fine mi sono arreso, perché ho pensato che nel mio governo in esilio era meglio che non mi occupassi più di questa vicenda, perché praticamente la risposta è stata: “sì, vedremo, faremo, interverremo”, ma poi solo intercedendo presso il sistema bancario è stato possibile lasciare a questa persona un po' di respiro, ma stiamo parlando di un po' di respiro perché le cifre sono enormi.

Io ritengo che giustamente le leggi che io ho citato, cui lei faceva riferimento, si occupino evidentemente di fatti accaduti nel territorio emiliano-romagnolo, però non possiamo neanche dimenticare vicende come queste, che in una lotta per la legalità devono trovare comunque una forma di rappresentazione. Quindi mi auguro che nel momento in cui si andrà a definire il Testo Unico delle norme cui lei faceva riferimento sia possibile trovare almeno una qualche forma se non di sostegno economico, almeno di sostegno giuridico – scusate se prospetto questa forma –, per evitare che si verifichino situazioni come questa, che francamente fanno venire meno tante delle espressioni teoriche che ognuno di noi utilizza, ché io ho sempre detto che più che di professionisti dell'antimafia sarebbe opportuno occuparsi delle vittime della mafia, che è altra cosa.

In questo caso, mi pare che una vittima della mafia, che ha collaborato positivamente con la giustizia sia stata trattata dallo Stato non come un cittadino che ha avuto il coraggio, in zone estremamente difficili, di alzare la testa e di non fare come gli struzzi, ha ricevuto come risposta dallo Stato il pignoramento dei beni da parte di Equitalia.

Se questo è il messaggio che lo Stato dà ai cittadini vessati, io penso che sia giusto che, almeno a livello regionale, laddove tante iniziative vengono assunte in questo senso, vi possano essere delle forme di rappresentazione di norme giuridiche che consentano di dare ai cittadini vessati, come quello del caso in esame, non dico la risoluzione del problema ma almeno la speranza di avere al proprio fianco lo Stato, gli organi dello Stato, gli organi che costituzionalmente lo Stato riconosce, tra i quali la Regione Emilia-Romagna.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

 

Interpellanza oggetto 1179

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Comunico che, stante l'assenza giustificata dell'assessore Venturi, come sa il proponente, consigliere Foti, l'interpellanza oggetto 1179 è rinviata alla seduta del 27 ottobre.

 

OGGETTO 916

Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

(Continuazione discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo ora il dibattito sull’oggetto 916, su cui insiste un emendamento a firma della consigliera Piccinini.

È aperto il dibattito generale sull’emendamento.

Se nessun consigliere chiede di intervenire in sede di dibattito generale sull’emendamento, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulla risoluzione 916, a firma dei consiglieri Bignami ed Aimi, e sull'emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini. Ogni gruppo può intervenire per cinque minuti.

Colleghi, abbiamo un problema di consenso per quanto riguarda l'emendamento: non essendo presente il consigliere Bignami, chiedo al consigliere Aimi se dà il consenso per la votazione dell'emendamento a firma della consigliera Piccinini.

 

AIMI: Grazie, presidente.

Posso sottoscrivere la risoluzione e poi prestare il consenso …

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere, l’ha già sottoscritta …

 

AIMI: Grazie, Presidente.

Presto il consenso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Prima di passare alla votazione, nomino scrutatori i consiglieri Lori, Cardinali e Fabbri.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L'emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione 916, a firma dei consiglieri Bignami ed Aimi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione oggetto 916 è respinta.

 

OGGETTO 849

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad eliminare gli ostacoli burocratici che rallentano la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, procedendo inoltre a discutere i relativi provvedimenti con i soggetti interessati e continuando ad assistere al meglio la popolazione. A firma dei Consiglieri: Alleva, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 885

Risoluzione per impegnare la Giunta a sospendere temporaneamente, in materia di ricostruzione post-sisma e di contributi per l'autonoma sistemazione (CAS) e per il canone di locazione (CCL), l'ordinanza 20/2015 del Commissario delegato alla ricostruzione, fino a quando tale processo non avrà raggiunto un avanzato stato di realizzazione, introducendo inoltre snellimenti burocratici nei relativi procedimenti. A firma dei Consiglieri: Bargi, Pettazzoni, Fabbri

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 972

Risoluzione per impegnare la Giunta a continuare un'azione volta ad assicurare il rispetto delle regole in tutta l'azione della ricostruzione, compresa la parte relativa alla assistenza della popolazione adottata a seguito del sisma del 2012. A firma dei Consiglieri: Sabattini, Taruffi, Soncini, Boschini, Zappaterra, Poli, Serri, Cardinali, Ravaioli, Zoffoli, Marchetti Francesca, Caliandro, Rontini, Montalti, Bagnari, Paruolo, Pruccoli, Bessi, Mori, Prodi, Iotti, Molinari, Rossi Nadia, Torri

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): È aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bargi. Ne ha facoltà.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Si tratta di una risoluzione ormai un po' datata, che era stata presentata nel momento in cui l'ente commissariale, nella figura del presidente della Regione Bonaccini, aveva emanato un’ordinanza, la n. 20, come da lei citato nella presentazione della risoluzione. Tale ordinanza modifica uno strumento ideato per sostenere le popolazioni colpite dal sisma della Bassa Modenese in particolare, del Ferrarese, del Bolognese e del Reggiano, che ha coinvolto la nostra Regione e ha visto un po’ tutti gli enti partecipi.

Questa forma di contributo assistenziale prevedeva un’erogazione in denaro per coloro che avevano scelto di non entrare nei moduli abitativi, ma di trovare autonomamente una propria sistemazione, o in affitto o tramite altre forme, per potere comunque superare al meglio la situazione, per esempio con l'acquisto di prefabbricati o di piccole strutture, magari da tenere nel sito dell’abitazione distrutta dal sisma.

Questo strumento era stato pensato per potere consentire a queste persone di superare la fase di difficoltà, affinché la ricostruzione potesse proseguire, ebbene, con questa ordinanza si è manipolato lo strumento, in modo tale che non potesse più essere erogato, se non nei confronti di coloro che sono andati in affitto, come inizialmente era stato previsto, perché? Perché si è voluto ritirare uno strumento, sulla cui validità possiamo anche aprire una discussione, essendo questo uno strumento puramente assistenziale, ma credo che ad oggi, visto che tale era stata la scelta dell'allora commissario Errani, con le cui parole era stato stabilito che questa tipologia di contributo sarebbe rimasta finché non si fosse arrivati alla sistemazione di queste famiglie con la ricostruzione delle loro abitazioni, questo strumento debba rimanere. Quindi ci pare assurdo che si vada a manipolare quello che è diventato per alcune di queste persone uno strumento di supporto e di aiuto, parlo in particolare di coloro che non hanno scelto di andare in affitto, ma che si sono dotati, con proprie risorse, chiaramente appoggiandosi sul CAS, di una sistemazione autonoma.

Successivamente è uscita un’ulteriore ordinanza, la n. 39. Noi non abbiamo voluto aggiornare la nostra risoluzione con il numero delle ordinanze, come peraltro proposto con un emendamento dalla consigliera Gibertoni sulla nostra risoluzione, che non intendiamo accogliere per un semplice motivo: l'ordinanza n. 39, da un certo punto di vista, torna sull’ordinanza n. 20 e ne migliora una parte, perché, per quanto riguarda il contributo a coloro che sono in affitto, stabilisce che il contributo, che nel suo calcolo era stato rivisto al ribasso e prevede una copertura magari inferiore all’affitto, possa in tal caso coprire completamente la rata dell'affitto, dando in questo modo alle persone, almeno nel caso in cui siano presso una locazione, di poterla coprire. Quindi, da un certo punto di vista è migliorativa.

Ma perché stiamo portando avanti la nostra risoluzione? Perché la risoluzione, a questo punto, è indirizzata a coloro che non sono in affitto e che, come dicevo prima, si sono dotati autonomamente di strumenti, magari di prefabbricati, che hanno pagato con i loro soldi e che il CAS doveva aiutare a mantenere, almeno fino al completamento della ricostruzione. Ad oggi, sono queste le persone alle quali è indirizzata la nostra risoluzione.

A volte sventoliamo numeri e sembra quasi che abbiamo superato completamente il problema del sisma; è stato chiesto che entro la fine dell'anno venissero smobilitati i MAP; viene chiesto di ridurre o ridimensionare il CAS, perché? Sembra che da un punto di vista politico si voglia arrivare al 2016 e dire: “Guardate che per quanto riguarda il sisma, abbiamo risolto tutto”. Ma non è togliendo gli strumenti di supporto ai cittadini che noi dimostriamo questo.

La ricostruzione tarda ancora ad arrivare; sappiamo che ci sono tantissime pratiche ancora ferme; siamo in presenza di una impasse burocratica molto complicata; tantissime ordinanze (siamo nell'ordine delle migliaia) sono uscite dall'ente commissariale. Pertanto, a nostro avviso, oggi non si può toccare uno strumento che era stato promesso per tutta la durata della ricostruzione, senza che quest'ultima sia terminata. È questo il senso della nostra risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bargi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sabattini. Ne ha facoltà.

 

SABATTINI: Grazie, presidente.

Abbiamo presentato anche noi alcuni mesi fa, come sottolineava il collega Bargi, una risoluzione sulla tematica, a seguito delle sollecitazioni pervenuteci in merito alla prima stesura dell'ordinanza n. 20.

Oggi, come sottolineava il collega Bargi, sicuramente ci troviamo a discutere risoluzioni che sono in gran parte superate. Sicuramente, per quanto riguarda la nostra risoluzione, la gran parte delle richieste che con essa facevamo alla Giunta è stata accolta e messa in campo.

Certo è che rimane assolutamente importante portare all'attenzione dell'Assemblea le tematiche della ricostruzione. E tutte le volte che sarà possibile, come Partito Democratico, ci faremo parte attiva per coinvolgere l’Assemblea su tutti gli step e sulle sollecitazioni da fare alla Giunta – appunto – sul tema della ricostruzione, sottolineando che, come sappiamo bene, la struttura commissariale non dipende dall'Assemblea.

A tre anni dal sisma che ha colpito la nostra Regione, si sono aggiornate, in coerenza con l'attuale fase del processo di ricostruzione e ponendo l'attenzione alle norme di riferimento, ai principi di equità, di correttezza di gestione delle risorse pubbliche, le misure di assistenza alla popolazione messe in campo sin da subito per sostenere tutti coloro che avevano dovuto lasciare l'abitazione a causa del terremoto.

Il provvedimento è stato costruito lavorando in stretto raccordo con i comuni in numerosi incontri tecnici e politici, che hanno portato a rivedere più volte i contenuti per cercare di contemperare le diverse esigenze e garantire la massima coerenza tra i diversi strumenti di assistenza.

Un lavoro paziente e certo sicuramente non semplice; un’opera faticosa che, però, sta tracciando la strada di un modello con il quale le istituzioni si rapportano tra di loro, un modello che – credo possiamo riconoscerlo tutti, come ce lo riconoscono a livello nazionale – ha messo in campo la Regione Emilia-Romagna per affrontare questa grande ferita del nostro territorio.

Il provvedimento relativo al CAS, costruito immediatamente dopo il sisma, aveva come obiettivo prioritario quello di favorire i cittadini nel trovare una soluzione in alloggio, in un momento in cui l'offerta abitativa era limitata a causa dei numerosi edifici danneggiati.

Ad oggi, invece, con la ricostruzione in pieno corso, alla presenza nel mercato di alloggi per l’affitto a canone concordato ripristinati con il contributo del Commissario, si rende necessario procedere ad allineare i provvedimenti di assistenza a quei parametri che si sono potuti ampliare soltanto in una prima fase di emergenza. Pertanto, gli importi che vanno oltre tali canoni concordati oggi non sarebbero giustificabili.

Il criterio alla base dell'assistenza alla popolazione non è mutato e resta sempre quello di concedere un contributo per un temporaneo disagio abitativo, che, nel caso di coloro che pagano un canone di locazione, viene commisurato a tale canone.

Nel caso di coloro che si sono sistemati a titolo gratuito, invece, vengono riconosciuti gli importi forfettari in base al numero dei componenti del nucleo familiare, quindi non è vero che questi escono completamente dal circuito dell'aiuto.

Anche a seguito dell'ordinanza n. 20, il lavoro è proseguito a stretto contatto con i comuni, monitorando le diverse situazioni. Alla luce di questo monitoraggio, si è potuto quindi apportare alcuni aggiustamenti più corrispondenti alle reali esigenze del territorio, attraverso – appunto – l’ordinanza n. 39, che citava anche il collega Bargi. Tra (…) principali, sicuramente quelli più rilevanti riguardano il contributo per il canone di locazione. Per tale misura, è stato previsto il superamento delle fasce di contributo per il numero di componenti del nucleo individuato nell'ordinanza n. 20 perché difficilmente riconducibili alle situazioni rilevate ed è stato lasciato come limite soltanto al tetto massimo del contributo. Il tetto massimo, inoltre, a seguito di verifiche degli accordi territoriali nei comuni colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012, ai sensi della legge 431/1998, in materia di contratti a canone concordati nei comuni ad alta densità abitativa, è stato portato da 550 euro a 600 euro. Un aumento significativo su cui è giusto porre l'attenzione, perché corrisponde concretamente a tante famiglie ancora alle prese con un forte disagio abitativo.

In tal modo, con questo aggiustamento e con questo monitoraggio, coloro che sostengono un canone di affitto avranno la possibilità di vederselo rimborsato fino ad un massimo di 600 euro, e, dalle rilevazioni effettuate, con tali modifiche rimarrebbe nei parametri oltre il 93 per cento dei richiedenti.

Il requisito fondamentale per accedere a tale contributo è sempre stato e sarà sempre quello di avere un contratto di locazione regolarmente registrato perché tutto deve essere sempre fatto garantendo il rispetto delle norme e dei principi di legalità.

L'obiettivo, sia nei primi provvedimenti sia in quello attuale, è sempre stato quello di non lasciare nessuno degli aventi diritto fuori dall'assistenza.

Chi ha avuto un disagio abitativo causato dal sisma ha diritto all'assistenza, ma questa non può essere vista come un’integrazione del reddito familiare, bensì come un contributo per affrontare il disagio abitativo causato dal sisma.

Restano ferme le regole per le altre forme di assistenza e continua con particolare attenzione il monitoraggio costante e il lavoro congiunto con i comuni per i nuclei che sono ancora ospitati per poter dare risposte specifiche alle singole situazioni. Se leggete l’allegato 1, quello titolato “Le disposizioni in merito alle misure di assistenza alla popolazione”, vedete quanto anche il contributo di confronto tra la struttura commissariale e i comuni ha permesso anche di regolare tutte quelle che sono le tante fattispecie che troviamo sul nostro territorio. Tutto questo per dire che restando nel merito dei temi trattati rispediamo con forza al mittente le illazioni di mancato confronto con le comunità locali, con le imprese o con i vari portatori di interesse, senza dimenticare che la Regione, in quanto istituzione, ha il compito sempre e comunque dell’interesse generale. Sappiamo bene che tanto lavoro resta ancora da fare per riportare alla completa normalità una situazione che è stata di portata drammaticamente eccezionale. Con la stessa consapevolezza ribadiamo che le modalità con cui sono state affrontate prima l’emergenza e oggi la ricostruzione hanno sempre avuto alla loro base la condivisione e lo stretto rapporto con tutte le comunità coinvolte dal sisma, comunità che hanno accompagnato e attuato insieme alla struttura commissariale tutte le fasi post-terremoto e con le quali si è poi corretto il tiro quando si sono riscontrate delle difficoltà lungo il percorso, cosa che si è fatta anche stavolta attraverso l’ordinanza 39. Il tutto – giova ricordarlo – in assenza, e lo facciamo ogni volta che parliamo del tema della ricostruzione, di una legge quadro sulle emergenze, che manca ancora a livello nazionale. Poche polemiche e tanto pragmatismo: questo è stato il comune denominatore di tutte le fasi con le quali si è affrontato il sisma del maggio 2012. Non parlo solo del comitato dei sindaci ma anche dei tantissimi incontri formali e informali, degli sportelli dedicati dalla Regione e dai comuni, strumenti diversi, ma finalizzati a cercare di risolvere i problemi, compresi i casi specifici e puntuali che via via si presentavano. Arriviamo in conclusione al tema che più volte evocato, che è quello della burocrazia. In tutte le risoluzioni, compresa la nostra, anche se in maniera diversa, viene richiamato l’impegno per velocizzare e semplificare le procedure di richiesta dei contributi, una sollecitazione che crediamo assolutamente corretta, anche se dobbiamo sottolineare quanto il commissario delegato e la struttura commissariale siano già impegnati su questo punto. Dobbiamo anche dirci con franchezza che quando parliamo di burocrazia dovremmo tutti probabilmente fare uno sforzo in più e non può bastare il doveroso richiamo al contenuto in una risoluzione. Credo che in qualità di Consiglieri, quando registriamo delle situazioni che possono essere migliorate, dobbiamo segnalarle tempestivamente alla struttura, anche senza inviare comunicati stampa che spesso non hanno il potere di risolvere i problemi. Il tutto mantenendo alta l’attenzione a quelli che sono gli effetti delle nostre azioni, perché abbiamo il dovere di seguire sempre alcuni principi cardine (trasparenza su come vengono impiegate le risorse, equità e correttezza nell’attribuzione delle stesse) sotto il faro della legalità su ogni elemento del nostro agire. Tutti questi per noi sono valori non negoziabili. Abbiamo la responsabilità e il dovere di ricostruire e ricostruire, come sta già avvenendo, meglio di prima, tenendo conto che un territorio ferito è più fragile e tocca credo alle istituzioni fare di tutto quello che è in proprio possesso per proteggerlo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Sabattini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Alleva. Ne ha facoltà.

 

ALLEVA: Grazie, presidente. Ho sentito la perorazione del consigliere Sabattini e mi viene da dire audiatur et altera pars perché sulle sue considerazioni non sono d’accordo coloro i quali, aderendo a comitati dei terremotati, vengono spesso a trattare con noi Consiglieri. Siccome, come ha detto il collega, se un Consigliere le cose le viene a sapere le deve dire, allora anche io dirò qual è l’altra campana. L’altra campana dice che il canone di locazione al contributo di autonoma sistemazione è stato accolto in maniera del tutto negativo dalla massima parte dei terremotati e per diversi motivi. In primo luogo perché questo è strettamente finalizzato al canone di locazione piuttosto che essere dato in una certa misura alla persona e quindi per il canone di locazione e anche per altre cose che possono servire, e poi anche perché i canoni di locazione di cui si parla evidentemente superano quel medesimo contributo. Questo particolarmente per i nuclei familiari piccoli. 350 euro per un nucleo familiare di una – due persone non sono molti, se si considera che i canoni di locazione sono lievitati proprio nella zona terremotata per essere diminuiti, e di molto, gli edifici agibili. Ovviamente riporto quello che mi hanno detto i comitati dei terremotati. In realtà questa misura è stata una misura in qualche modo che ha ristretto e finalizzato in maniera un po’ soffocante l’aiuto pubblico. Per di più nella sua forma di contributo a canone di locazione può far sorgere qualche perplessità anche rispetto all’andamento complessivo. Si dice che la ricostruzione ha già interessato circa il 50 per cento delle unità immobiliari interessate, ma se in queste si calcolano gli edifici pubblici che sono stati per primi restaurati, quando parliamo delle abitazioni private la percentuale di ricostruzione – dicono i terremotati – scende al 20 per cento e il canone di locazione incentivato fa temere a molti che si possa verificare una situazione che per altri motivi ben conosco, come dire aquilana, laddove, a quasi dieci anni, questo tipo di misure apparentemente temporanee, ma doverosamente prolungate, sostitutive del ripristino del tessuto abitativo, che è la vera aspirazione di queste persone, fa sì che la questione della ricostruzione possa trascinarsi all’infinito. Il vero pericolo che indicano i terremotati è questo. La ricostruzione segna il passo, queste misure (prima il contributo di autonoma sistemazione, a maggiore ragione l’assai meno gradito contributo canone di locazione) possono essere anche il segnale di una sostituzione di una misura economica temporanea all’intervento vero che dovrebbe essere realizzato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Alleva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Mi sento di dover dire qualcosa in merito anche alle dichiarazioni che ha fatto il consigliere Sabattini prima per cercare di spiegare la nostra posizione e per cercare di delineare qual è la situazione vera all’interno del cratere, un po’ come ha fatto anche il consigliere Alleva. La risoluzione che è stata presentata dal gruppo della Lega è stata presentata, e quindi va contestualizzato anche il momento storico, ormai qualche mese fa. Grazie penso anche ai dati di questa risoluzione, agli incontri che sono stati fatti all’interno del comitato istituzionale con il commissario e con l’assessore Palma Costi, che ringrazio, molte cose sono migliorate nell’ordinanza 39. Rimane ancora aperto qualche tema, abbiamo molte persone, specialmente nell’area del cratere del modenese, che invece che essere andati ad abitare in un’abitazione hanno comprato un container e ricevevano il CAS. Le condizioni tre anni e mezzo fa erano molto diverse ovviamente rispetto a ora, e non si pensava che si arrivasse per le lunghe per andare a rimettere in sesto un po’ tutti gli edifici e a mio avviso a queste persone dobbiamo dare una risposta, o perlomeno consentire di cercare di pagare almeno quello che hanno pagato e dare una sistemazione adeguata. Sicuramente l’ordinanza 39 migliora. L’ordine del giorno del Partito Democratico esprime sicuramente molti concetti giusti e su questo ci asterremo perché aspetteremo quello che verrà fatto dall’ente commissariale. Mi ricollego anche a quello che diceva il consigliere Alleva. L’ho già rimarcato anche nella Commissione III, dove è stato fatto il rendiconto realistico del terremoto, a differenza della conferenza stampa del Presidente Stefano Bonaccini, che anche oggi qua non c’è, dove si diceva che il 63 per cento degli edifici interessati dal sisma, con un comunicato dell’addetto stampa della Giunta regionale, aveva ricevuto il contributo. È stato un modo di travisare completamente i dati, secondo me sbagliato, perché toglie dai riflettori nazionali il terremoto emiliano. Se guardiamo i dati realistici, quello che a oggi è stato aggiustato ed è stato reso agibile si avvicina al 20 – 22 per cento degli edifici residenziali, quindi abitativi, del cratere emiliano. Abbiamo ancora circa cinquemila nuclei familiari emiliani fuori dalle proprie abitazioni. Abbiamo un problema di personale, che si deve gestire, perché se i comuni devono dare i contributi e gestire i SAL, così come l’ente commissariale deve dare i contributi e gestire i SAL, cioè lo stato di avanzamento lavori, col personale che abbiamo risulta insufficiente la domanda dell’utente terremotato rispetto alla risposta dell’ente pubblico, abbiamo opere pubbliche che non sono mai partite e opere pubbliche che devono essere ancora finanziate, e il tutto si inserisce ovviamente col fatto che ci aspettiamo anche risposte per quello che riguarda una ricostruzione che riparta velocemente. Ringraziamo comunque quello che è stato fatto dall’ente commissariale, perché ci sono dei tecnici preparati che danno un contributo importante, però bisogna stare con i piedi per terra e vedere le cose come sono. Purtroppo, e mi dispiace dirlo, a volte si esagera un po’, però non lo si fa nella zona del cratere questo discorso, e a volte il Presidente Bonaccini esagera un po’ nel dire che tutte le cose sono fatte. Se fossi in lui, per dire questa affermazione, andrei a dirla non in conferenza stampa a Bologna ma in conferenza stampa a piazza a Mirandola, a Cavezzo, a Finale Emilia, e lì forse l’opinione pubblica guarderebbe questo dato in maniera un po’ diversa. Chiudo dicendo, e ritorno anche su un discorso che faceva ieri il Presidente, che legalità deve essere la parola dominante ovviamente dell’agire pubblico quando si danno i soldi alle persone, però non vuol dire andare a burocratizzare al punto di bloccare la ricostruzione. Le forze di polizia e chi ne ha il diritto a mio avviso stanno facendo il loro dovere, abbiamo delle situazioni che non capiamo ancora bene come andranno a finire, tra l’altro il comune simbolo della ricostruzione emiliana è probabilmente da commissariare, questo su lettera del Prefetto di Modena, che consiglia che il comune di Finale Emilia, provincia di Modena, simbolo della torre dell’orologio, che ha avuto tantissimi contributi pubblici dall’ente commissariale, tantissime donazioni e tantissimi soldi anche da questa regione, forse è da commissariare, quindi togliere l’amministrazione attuale, o forse bisogna togliere i dirigenti che l’amministrazione attuale ha nominato attraverso delle APO all’interno del comune. Non è tutto bello, non è tutto bianco, ma c’è anche del nero e ci sono molte sfumature di grigio che a mio avviso è opportuno andare a puntualizzare, perché altrimenti parliamo del nulla e non parliamo delle cose vere di cui i terremotati aspettano risposta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Fabbri.

Non ci sono più iscritti in discussione generale.

Ha chiesto di parlare l’assessore Costi. Ne ha facoltà.

 

COSTI, assessore: Grazie, presidente. Grazie anche per questo momento di confronto rispetto a un tema che, come riconosceva prima anche il consigliere Fabbri, abbiamo cercato comunque nel frattempo di risolvere, come solitamente facciamo, in accordo con i nostri sindaci, perché per noi il comitato istituzionale e il rapporto con i sindaci sono chiaramente i momenti fondamentali in cui prendere delle decisioni rispetto alla popolazione. Come avete già avuto modo di ascoltare, perché altri sono intervenuti, il processo della ricostruzione è un processo in itinere dove i cambiamenti che sono stati apportati, soprattutto sul tema dell’assistenza alla popolazione, sono cambiamenti perfettamente lineari rispetto alla politica e agli impegni che sono stati presi nell’immediato della ricostruzione, che era quello di assicurare che i cittadini non fossero soli e fossero assistiti rispetto a quel momento e anche nel prosieguo della ricostruzione, dall’altro lato, anche con regole di tipo straordinario. Sapete benissimo che in quel momento abbiamo utilizzato delle regole straordinarie, anche dal punto di vista degli strumenti, e il contributo all’autonoma sistemazione credo sia stato uno di questi strumenti importanti e fondamentali, perché ci ha permesso di non avere un’esplosione di richieste di alloggi temporanei intesi come MAP. Questa è stata un’operazione importante e i sindaci in quel momento sono stati davvero molto responsabili e molto attenti. Dall’altro lato a tre anni di distanza dal sisma abbiamo messo in attuazione anche un altro strumento fondamentale, che era quello di avere alloggi in affitto, e questo è stato il motivo per cui abbiamo permesso di riconoscere a chi aveva le seconde case una quota di contributo a fondo perduto del 50 per cento. Queste seconde case oggi sono venute in possesso, nel senso che i proprietari hanno oggi queste case che sono ristrutturate, e queste case voi sapete che per ordinanza (perché questa era stata una strategia e una parte importante della nostra strategia) devono essere messe a disposizione di quei cittadini che ancora oggi hanno problemi rispetto all’abitazione. Ci sono due regole che per noi sono fondamentali e sulle quali non possiamo derogare, e in parte è anche uno dei temi per cui ad alcuni problemi che sono stati posti e sollevati anche adesso in Aula non si possono dare risposte, perché il primo è quello che i contributi devono essere contributi dati a fronte di contratti di affitto perfettamente regolari. Questo è un tema fondamentale perché – ripeto – sono contributi pubblici da un lato e dall’altro lato noi abbiamo riservato una quota importante di risorse proprio a cittadini proprietari di seconde case perché mettessero a disposizione queste con affitti in base alle norme nazionali, quindi che sono affitti di tipo agevolato. Questo ci ha portato a fare quell’operazione di portare il contributo per l’affitto ai 600 euro, che coprono – lo stanno dicendo i sindaci e non chiaramente la Costi – una percentuale elevatissima di cittadini che sono in questa condizione, cittadini che nel frattempo sono chiaramente diminuiti, perché i nuclei in assistenza stanno diminuendo e sono diminuiti del 79 per cento rispetto al periodo del 20 e del 29 maggio, e ci permettono di dire oggi che quello strumento che abbiamo messo in atto è uno strumento importante. L’altra cosa che abbiamo fatto, perché c’è un tema di tracciabilità delle risorse che noi diamo, è aver permesso a quei cittadini che erano in comodato gratuito, per cui possono avere non il contributo, ma un’altra forma di contributo più basso, di attivare un regolare contratto di affitto rispetto a un alloggio uscendo da quelle situazioni a volte di difficoltà che i cittadini ci hanno posto. A questo abbiamo accompagnato la verifica corretta e puntuale rispetto ai MAP; oggi sono 304 (erano 575), sono 694 i cittadini che sono oggi all’interno di questi moduli urbani a dimostrazione che le politiche che noi abbiamo messo in atto sono politiche che stanno insieme ai sindaci, perché sono i sindaci che stanno conducendo, chiaramente con strumenti che decidiamo insieme, un’operazione importante, che è quella di andare al superamento di queste strutture che erano strutture di tipo temporanee. Nessuno di noi, e mi permetto di dirlo al consigliere Fabbri, sta dicendo che diamo delle percentuali rispetto – c’è stato un errore ed è stato riconosciuto – al sito, quando...

 

FABBRI: Non è stato verificato.

 

COSTI: Nessuno di noi sta dicendo che ci sono delle percentuali della ricostruzione, perché dare le percentuali della ricostruzione - sappiamo benissimo di cosa stiamo parlando – è complicatissimo. È vero però che stiamo dando informazioni, e questo è verificabile, perché l’altra operazione che abbiamo fatto, che vorrei che fosse almeno conosciuta fino in fondo, è stata l’operazione trasparenza. Il sito della Regione riporta in continuazione l’aggiornamento delle pratiche che sono state e che sono in lavorazione e se uno fa le percentuali tra le pratiche in lavorazione e quelle concesse credo che le percentuali se le può fare tranquillamente per proprio conto. In quella paginata, in questa operazione trasparenza, vorrei ricordare che sono inserite ad oggi anche tutte quelle domande che continuano a essere prenotazioni, che quindi non sono state fatte, per cui oggi abbiamo ancora 4.400 pratiche che non sono state presentate né su Mude (sono tremila) né per quanto riguarda Sfinge, e 1.400 è tanto, e che quindi sono solo ed esclusivamente prenotazioni. Se noi facciamo il calcolo, stiamo lavorando 11.603 domande tra Mude e Sfinge e abbiamo concesso settemiladuecentosettantanove cambiali. Questo è un calcolo matematico, quindi non è la ricostruzione al 62 per cento, ma la concessione, e lo abbiamo detto. C’è il 62 per cento di concessioni sulle 11.603 domande, sapendo benissimo che su Sfinge tra marzo e giugno sono arrivate la bellezza di 960 domande che riguardano l’agricoltura, perché si sono spostati su questa parte, per cui credo che i dati parlino per conto proprio e non c’è bisogno che noi andiamo a raccontare. Per l’operazione trasparenza abbiamo pubblicato quest’estate tutti i dati con nome, cognome, soggetto tecnico e impresa per quello che riguarda tutte le operazioni di Mude e di Sfinge che sono state fatte. Anche questa credo che sia un’operazione trasparenza ed è corretto che tutti i cittadini sappiano dove vanno i soldi. L’abbiamo fatto anche per quanto riguarda il tema di coloro i quali hanno prenotato, perché continua a esserci la domanda come mai la propria pratica non va avanti, ma la pratica non è né su Mude né su Sfinge, dopodiché – lo abbiamo già detto in tante altre occasioni – abbiamo un problema non semplicemente di professionalità, ma anche di sovraccarico, rispetto ai soggetti che sono oggi tenuti a presentare le pratiche. Noi stiamo facendo – lo voglio dire, perché anche il Presidente Bonaccini, che non è qui, ha dato una delega e io la sto svolgendo quotidianamente – con la struttura commissariale e con i comuni, e ringrazio anche io perché sono bravi e capaci, un lavoro continuo e soprattutto specifico anche rispetto ai singoli casi, perché noi non vogliamo lasciare indietro nessuno, però è chiaro che non possiamo assolutamente rinunciare, rispetto al fatto che sono soldi pubblici, su quelle verifiche e su quegli atti che devono essere fatti all’interno delle regole che ci siamo dati perché abbiamo visto che un qualche problema ogni tanto emerge. Noi siamo sicuri che il lavoro da fare sia tanto, siamo già impegnati per chiedere le risorse aggiuntive rispetto alle opere pubbliche e a tutto il resto, stiamo lavorando sul personale e stiamo ragionando e lavorando in modo molto puntuale rispetto a tutti i punti che devono essere di eccellenza perché tutta questa procedura o comunque tutto questo iter possa essere fatto nel miglior modo possibile. Io continuo a dire una cosa: quello che continuiamo a fare come struttura commissariale e come sindaci è farci carico anche dei singoli casi. Il tema è che stiamo cercando di lavorare incrociando i dati, le conoscenze, le competenze e le professionalità delle diverse strutture, perché noi riteniamo che quel lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi, dove oggettivamente i cittadini non possono dire di essere stati lasciati soli, continui e continui con il massimo dell’impegno. Questo è un impegno che ha preso il Presidente Bonaccini, io sono uno dei suoi collaboratori primi, però vi assicuro che è un impegno che stiamo facendo in modo stretto con i sindaci.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore Costi.

Si è così concluso il dibattito generale e passiamo ora al dibattito generale sull’emendamento n. 1 a firma Alleva e Gibertoni. Non ci sono interventi, per cui apro le dichiarazioni di voto congiunte sull’emendamento e sulle risoluzioni.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma dei consiglieri Alleva e Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è respinto.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 849, a firma dei consiglieri Alleva e Gibertoni.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è respinta.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 885, a firma dei consiglieri Bargi, Pettazzoni, Fabbri e Bignami.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è respinta.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 972, a firma dei consiglieri Sabattini, Taruffi, Soncini, Boschini, Zappaterra, Poli, Serri, Cardinali, Ravaioli, Zoffoli, Marchetti Francesca, Caliandro, Rontini, Montalti, Bagnari, Paruolo, Pruccoli, Bessi, Mori, Prodi, Iotti, Molinari, Rossi Nadia e Torri.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è approvata.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Volevo intervenire sull’ordine dei lavori. Siccome vedo che la nostra risoluzione è comunque iscritta all’ordine del giorno, però non è stata abbinata a quella della consigliera Soncini, preso atto che comunque l’argomento è lo stesso (è l’accesso al fondo per i disabili), penso che sia francamente surreale fare due discussioni diverse di risoluzioni che trattano sostanzialmente lo stesso tema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Ci sono interventi contro?

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. C’è un Ufficio di Presidenza, la Conferenza dei Capigruppo, la questione è già stata discussa ampiamente, sono state già illustrate le motivazioni per cui non affrontiamo temi che non sono in realtà sovrapponibili, come emergerà, per cui troviamo surreale dover ridiscutere nuovamente in Aula. Non so se quando convochiamo i Consigli per discutere di risoluzioni lo facciamo perché vogliamo affrontarle o perché si vuole fare ostruzionismo. Non si capisce. Affrontiamole una dietro l’altra, altrimenti non hanno senso l’Ufficio di Presidenza e la Capigruppo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Caliandro.

Continuiamo l’esame degli oggetti così come sono stati iscritti all’ordine del giorno.

 

OGGETTO 547

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, riguardanti l'incremento, l'utilizzazione e le procedure relative alle risorse destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche. A firma dei Consiglieri: Soncini, Lori, Caliandro, Mumolo, Zoffoli, Bagnari, Iotti, Prodi, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Calvano, Bessi, Rossi Nadia, Zappaterra, Montalti, Paruolo, Serri, Pruccoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Su questo oggetto insiste un emendamento a firma Rancan, Pettazzoni, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pompignoli, Fabbri, Rainieri e Liverani.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Soncini. Ne ha facoltà.

 

SONCINI: Grazie, presidente. Scelgo una sobrietà di intervento per lasciare spazio ai colleghi perché penso che i cittadini debbano poter vedere un’Aula interessata e che presta un’alta attenzione a quelle che sono le questioni che attengono all’uomo comune e anche alle difficoltà che l’uomo comune ha nella sua vita quotidiana. La risoluzione che abbiamo presentato riguarda il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e quello a esso strettamente connesso dell’ammissione al fondo per il superamento delle barriere. Questo tema ha assunto un profilo importante ed è stato richiamato più volte all’attenzione pubblica da parte di familiari e di associazioni. Per la rimozione delle barriere esistono due graduatorie comunali parallele: una legata a un fondo statale disciplinato dalla legge 13/89 e un fondo regionale istituito con la legge regionale 24/2001, poi modificata dalla legge regionale 24/2013. Il fondo nazionale non è finanziato dal 2004. Con la regolamentazione da parte della Giunta con delibera n. 171/2014 si sono introdotti i criteri di funzionamento di quello che è il fondo regionale; in particolare sono previsti criteri per la formazione delle graduatorie comunali che tengano conto della situazione economica del nucleo familiare in cui la persona invalida fa parte e danno precedenza alle persone con invalidità totale. La deliberazione di Giunta 1272/2014 ha modificato la delibera 171, a mio avviso in coerenza anche con quello che è il quadro costituzionale sovranazionale, che riconosce la portata espansiva dei diritti delle persone con disabilità in riferimento all’accessibilità. La delibera 1272 ha consentito l’accesso al fondo regionale anche a coloro i quali avessero fatto domanda per il fondo regionale di cui alla legge 13/89 entro il primo marzo 2014 estendendo la copertura del bisogno in alcuni casi determinati, tra i quali il fatto di non aver avviato l’esecuzione di nessuno degli interventi edilizi per i quali è stato chiesto il contributo o la presenza di situazioni di particolare complessità dal punto di vista economico e sociale, secondo quelle che sono le rilevazioni dei servizi sociali del comune di residenza, quindi una ragione di equità condivisibile. C’è un apprezzamento e una soddisfazione per un impegno aggiuntivo che abbiamo visto con l’assestamento di bilancio; già nel piano casa col bilancio 2015 era stato previsto 1 milione di euro, ora si è aggiunto un altro milione di euro a testimonianza della passione degli amministratori e della politica per le sfide e per stare dalla parte dei cittadini, però ciò non toglie che con questa risoluzione chiediamo in qualche modo un impegno alla Giunta perché solleciti il governo nazionale affinché venga rifinanziato, e in questo senso apprezzo l’emendamento che viene presentato, in modo continuativo il fondo nazionale. Inoltre si chiede di verificare il funzionamento del fondo regionale anche in relazione alle liste di attesa nazionali e al funzionamento del meccanismo di integrazione tra i due bandi introdotto con la delibera a cui facevo riferimento prima (1272 del luglio 2014). Credo che l’intervento per il superamento delle barriere architettoniche sia un pilastro in più che si aggiunge a sostegno di una nuova cultura dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Soncini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Delmonte. Ne ha facoltà.

 

DELMONTE: Grazie, presidente. Il tema è giustamente delicato e importante e auspicavo già di poterlo discutere quando è stato presentato la prima volta, tant’è che avevo parlato con la consigliera Soncini per cercare eventualmente di invertire l’ordine dei lavori, ma sappiamo com’è andata e non è stato possibile, però effettivamente mi ero già informato tempo fa perché avevo ricevuto delle segnalazioni in merito allo svuotamento del fondo statale, che aveva provocato dei disagi in particolare a chi aveva la richiesta solo in quell’ambito e non in quello regionale, perciò si è trovato con delle richieste fatte magari nel 2008 a cui non ha ricevuto risposta e chi invece magari qualche anno dopo l’ha fatta ha ricevuto immediatamente risposta perché era nel fondo regionale e non in quello nazionale. Abbiamo avuto anche casi in televisione di persone reggiane; mi ricordo a Quinta Colonna che c’è stato un caso di una persona di Reggio Emilia che si è trovata senza il finanziamento quando invece altre persone sempre della stessa provincia hanno ricevuto immediatamente i fondi proprio per questa differenziazione che ha visto anche un differente approccio, e di questo do atto alla Regione, tra la Regione stessa e lo Stato. Questo Governo, come anche precedentemente, ha deciso deliberatamente di non rifinanziare questo fondo, che secondo me è assolutamente rilevante, invece di finanziare altre manovre a mio parere sicuramente di rilevanza inferiore. Abbiamo colto questo con non tanto stupore, perché tempo fa nell’interrogazione mi era già stato risposto che ci sarebbe stato un assestamento di bilancio a incrementare un altro milione di euro, quindi segno di una politica già decisa tempo fa e che quindi attendeva solo la pratica burocratica dell’assestamento. Con favore abbiamo accolto questo emendamento che ha portato da 1 milione a 2 milioni il fondo regionale coprendo l’interezza di tutte le richieste, perché dagli atti che avevo richiesto si diceva che il fabbisogno è di circa 2 milioni di euro e che quindi verrà interamente coperto dal fondo regionale. Le delibere che sono susseguite, come ha detto giustamente la consigliera Soncini, sono state in realtà due, la 171 e 1272, che ha rimediato a un danno che la 171 secondo me aveva fatto, che era quello di escludere tutti coloro i quali precedentemente avevano fatto richiesta al fondo nazionale e che avevano esclusivamente opere non ancora realizzate. Con la 1272 si è corso un po’ ai ripari qualche mese dopo aggiungendo che potevano accedere al fondo regionale anche gli invalidi che avevano fatto domanda per il fondo nazionale, di cui alla legge 13/89. Questo sicuramente è un buon segnale; parecchie persone erano rimaste deluse e scottate da un taglio a mio parere demenziale dei governi nazionali e che quindi la Regione ha sicuramente colmato, ma di cui non può farsi carico interamente, perché è evidente che le richieste purtroppo sono in aumento. Abbiamo visto per esempio un incremento di malati di SLA; in un comune ci sono addirittura tre malati di SLA su diecimila abitanti, quando la casistica media è uno su sessantamila – settantamila. Ovviamente questo incide sulla vita delle persone, ma anche su dei conti dei servizi sociali, che obiettivamente vanno valutati almeno in questa sede politica. Bene lo sforzo della Regione, noi voteremo sicuramente a favore e abbiamo proposto tramite anche il consigliere Pettazzoni un emendamento perché il Governo deve impegnarsi in modo continuativo, perché purtroppo ci sono soprattutto la SLA e altre malattie che sono degenerative, quindi non è detto che il superamento della barriera architettonica oggi possa bastare per il prossimo anno, anche sullo stesso caso, perché magari gli interventi devono essere sempre migliorativi nell’ambito domestico, nell’ambito delle autovetture e di tutte quelle agevolazioni di cui ha bisogno un malato di certe malattie. Il nostro voto è favorevole e anch’io mi aspettavo onestamente un abbinamento delle due risoluzioni, perché abbiamo visto abbinamenti molto più sciagurati di questo. Il tema specifico non è esattamente lo stesso, perché parliamo di ISEE e di fondo nazionale, però è evidente che l’argomento era lo stesso, quindi cercheremo di essere brevi in entrambe le discussioni per poter evitare una discussione doppia che sarebbe totalmente inutile.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Delmonte.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Naturalmente anche noi apprezziamo il fatto che a bilancio sia stato stanziato 1 milione di euro, di cui parlavamo prima, bene che si solleciti il Governo nazionale, quindi siamo pienamente d’accordo, bene che si cerchi di verificare il funzionamento tra i due fondi, però non possiamo nasconderci che il fondo nazionale presenta delle criticità a livello di ISEE. Mi pare surreale non poter fare la discussione ora perché i temi sono strettamente collegati. Si tratta di difficoltà e di disuguaglianze tra categorie deboli come quella dei disabili che crea l’ISEE rispetto al funzionamento del fondo regionale, però è stato scelto di non discuterne congiuntamente, quindi ne discuteremo dopo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Lori. Ne ha facoltà.

 

LORI: Grazie, presidente. Il sostegno all’autonomia rappresenta per le persone con disabilità fisiche dalla nascita o disabilità acquisite, come si faceva riferimento poco fa, e per i loro familiari un obiettivo importante che talvolta ha riflessi anche sulla più complessiva qualità della vita della persona. Ritengo dunque molto positiva la scelta della Regione che, attraverso la costituzione del fondo regionale per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle abitazioni private, ha scelto una strada di maggiore certezza per i cittadini rispetto alla precedente situazione che purtroppo ha visto nel tempo una forte discontinuità nel finanziamento del fondo nazionale istituito con la legge 13/89. Il fondo, com’è noto, non è finanziato ormai dal 2004, mentre possiamo favorevolmente constatare il grande e rilevante impegno della Regione che, a fronte di uno stanziamento iniziale di 1 milione di euro, ha in fase di assestamento integrato con un ulteriore milione di euro dando risposte concrete e tempestive ai tanti bisogni. La situazione di criticità dovuta alla carenza di risorse è stata in parte compensata – faccio riferimento in questo caso al fondo nazionale – dal 2002 al 2013 dal cofinanziamento regionale. A partire dal 2014, a seguito dei provvedimenti di modifica della legge regionale 24/2001, assunti nel 2013 con la legge regionale 24/2013, sono stati ridefiniti i criteri per il finanziamento del fondo regionale a cui lo stesso bilancio, come si diceva, ha assegnato fondi in modo consistente. Di particolare rilevanza tra i criteri per la formulazione delle graduatorie comunali è l’introduzione nell’ISEE familiare e la priorità per disabili totali con difficoltà di deambulazione. Faccio questa sottolineatura: non c’è nessun tipo di preclusione – ne discuteremo più dettagliatamente al prossimo punto – rispetto all’introduzione del nuovo ISEE, perché, non trattandosi di fasce che vengono inserite, non c’è nessuna esclusione, ma semplicemente un posizionamento all’interno della graduatoria che si viene a formare e che tiene conto anche dell’ISEE familiare, ma naturalmente non c’è nessun pregiudizio rispetto al fatto di essere presente nella graduatoria. Ci troviamo oggi con due distinte graduatorie, quella regionale e quella relativa al fondo nazionale, che da anni non è più finanziata né cofinanziata dalla Regione. Molti comuni hanno liste di attesa ormai datate e i cittadini e le associazioni dei disabili chiedono chiarezza affinché la complessa situazione calatesi nel tempo possa trovare una definitiva risposta. In questo senso il recente pronunciamento del difensore civico regionale introduce qualche elemento di chiarezza in più rispetto al passato, che non riscontra tuttavia le attese di chi ha presentato la domanda di contributo sul fondo nazionale prima del marzo 2014 e che abbia già effettuato i lavori. È evidente l’importanza che la Giunta si attivi presso il Governo per il rifinanziamento del fondo nazionale almeno fino a esaurimento delle liste di attesa comunali arretrate. Naturalmente se ci fosse la possibilità di un rifinanziamento continuativo, come è stato introdotto anche grazie all’emendamento proposto dai colleghi della Lega, sarebbe più che auspicabile, ma c’è certamente bisogno di concludere e di mettere fine a questa fase di incertezza che purtroppo perdura ormai da molti anni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Lori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Aggiungerò poche cose rispetto a quelle che hanno detto la consigliera Soncini e la consigliera Lori, perché hanno spiegato e illustrato molto bene la legge. Volevo solo mettere in evidenza l’importanza del problema e l’impegno che la Regione ci sta mettendo per risolverlo. Credo che non sempre appaia evidente a tutti il grande problema che sono le barriere architettoniche per un disabile. Lo dico per esperienza personale perché, quando ho fatto il sindaco, nel mio Consiglio comunale c’era un Consigliere con la sclerosi multipla, quindi era in carrozzina. Questo Consigliere per un po’ mi ha prestato i suoi occhi e la sua carrozzina per rendermi conto di come e dove lui non poteva vivere come una persona normale, non poteva accedere dove gli altri accedevano e mi ha fatto capire come non risolvere il problema delle barriere architettoniche riduca notevolmente la qualità della vita per una persona disabile. Credo che la sanità di oggi debba puntare molto sulla domiciliarità e sulla qualità della vita nel proprio domicilio e nella vicinanza a casa. Se dobbiamo puntare a questo, abbiamo la necessità di seguire da vicino e di trovare tutte le soluzioni possibili per fare in modo che chi ha dei problemi fisici possa vivere nella maniera migliore possibile. Che il problema sia sentito lo dimostrano le varie leggi che si sono susseguite, che lo Stato sia partito nel lontano 1998 con una legiferazione e un investimento fa onore a chi governava allora, ma non fa certo onore a coloro i quali sono venuti dopo, che non hanno più finanziato la legge, tant’è vero che – chi ha amministrato lo sa – noi avevamo liste di attesa lunghissime, tant’è vero che spesso i finanziamenti per il superamento delle barriere architettoniche spesso arrivavano quando l’invalido ormai e non poteva utilizzarli perché passato a miglior vita. La possibilità, l’interesse e l’impegno che la Regione ci sta mettendo nella definizione della legge in maniera tale da riuscire a integrare quello che lo Stato non sta facendo è evidente a tutti. Questa amministrazione l’ha reso ancora più evidente, perché già da subito ha messo 1 milione nel piano casa, ha predisposto gli atti affinché chi ha bisogno lo potesse fare. Dall’inizio dell’anno sono arrivate ai comuni 468 domande per un importo di 2 milioni. È chiaro che avendo stanziato a bilancio solo 1 milione si erano create delle attese che la Regione ha voluto onorare con un altro milione nella variante che abbiamo fatto ieri. È una cosa molto importante, ma credo che siano altrettanto importanti le due richieste che facciamo in fondo a questa risoluzione: chiedere che anche lo Stato faccia la sua parte su questo grave problema e attivare un monitoraggio per cercare di capire e di vedere i problemi che non sono risolti e che possibilità abbiamo per interfacciare il bisogno con le risorse e con la legislazione in essere o che si possa mettere in essere. È importante che, oltre alla concessione dei finanziamenti, ci sia anche questo impegno della Regione di monitorare e di verificare se sono state messe a sistema le richieste e chi ancora non ha avuto risposta perché si possa in qualche modo trovare la strada per risolvere i problemi e vedere anche qual è l’entità dei bisogni in base alle richieste fatte sulla graduatoria nazionale che non è stata esaudita. È un impegno che chiediamo, che si aggiunge alla dimostrazione di interesse e all’impegno che la Regione ha avuto finora.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Solo per leggervi il testo del dispositivo con l’emendamento che abbiamo proposto: “A sollecitare il Governo nazionale affinché rifinanzi in maniera continuativa il fondo nazionale”. Chiediamo questa continuità per fare in modo che non siano più finanziamenti una tantum o spot, ma che anche il Governo prenda a cuore questo problema e lo faccia in maniera continuativa. Ringrazio la consigliera Soncini e la consigliera Lori, che hanno accolto questa proposta di emendamento, pertanto, come ha preannunciato il consigliere Delmonte, il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Per comprendere che sono le barriere architettoniche di cui noi parliamo sarebbe sufficiente fare un piccolissimo esperimento. Sarebbe sufficiente che ognuno di noi un giorno all’anno provi a percorrere in sedia a rotelle lo stesso tragitto casa-lavoro che compie tutte le mattine o semplicemente uscire di casa per fare una passeggiata, e probabilmente così ci renderemmo tutti conto meglio di come sia difficile superare un gradino, scendere un marciapiede, affrontare una breve salita o anche una pendenza superiore all’8 per cento. A Bologna c’è un’associazione che prova a far questo e ogni anno organizza una manifestazione che si chiama “Scarrozzata”, in cui dei volontari accompagnano delle persone con disabilità a fare un giretto per Bologna e in quel caso quei volontari si accorgono, forse solo in quell’occasione o soprattutto in quell’occasione, di che cosa sono in realtà le barriere architettoniche. Se il deficit e la malattia nel caso di persone con disabilità non si possono rimuovere – non è nel nostro potere come Consiglieri regionali rimuoverle – si può però ridurre o eliminare la situazione di handicap che la stessa persona incontra nella sua vita attiva e di partecipazione. Si possono migliorare quelle condizioni ambientali che sono barriere architettoniche, comportamenti e leggi che determinano l’handicap. L’handicap derivante dalle condizioni ambientali è ben descritto dall’articolo 1 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che recita: “Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”. La situazione di handicap non è monolitica, ma nasce dall’interazione con un contesto, e di quel contesto ci dobbiamo occupare noi. Ogni passo verso l’eliminazione di quelle barriere che determinano una situazione di handicap è una possibilità di partecipazione in più e un miglioramento per tutta la società e aumentare la possibilità di partecipazione per un cittadino alla vita lavorativa e sociale implica un miglioramento per tutta la società. Leggendo l’articolo 3 della Costituzione emerge con chiarezza quale deve essere il ruolo dello Stato. L’articolo 3 recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e le uguaglianze dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. In sostanza siamo noi a dover fare in modo che le barriere siano abbattute il prima possibile per realizzare una società in cui le persone con disabilità abbiano le stesse opportunità di tutti quanti gli altri. Questa risoluzione, che ho sottoscritto insieme agli altri miei colleghi, va in questa direzione e per questo invito tutta l’Aula a votarla. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Mumolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Anche se dovrei attendere qualche minuto per intervenire in dichiarazione di voto, anticipo che il nostro parere sarà favorevole a questa risoluzione, così come all’emendamento presentato dalla Lega. Chiederei tuttavia all’Aula di verificare quali sono le condizioni anche di questo stabile, perché ricordo che qualche tempo fa un Collega ha avuto problemi di deambulazione in quest’Aula e “vedeva i sorci verdi” quando saliva le nostre scale. In più aggiungo, che stiamo discutendo di un monito che il Partito Democratico fa allo stesso suo Governo, che a lungo si è vantato di elargire fondi per le disabilità e, invece – e questo è il problema che viene oggi evidenziato - non è stato risolto: gli va dunque un plauso per questa considerazione di natura politica. Mi permetto di fare anche un’osservazione, cioè che nella prima pagina si dice: “…prevedendo in particolare i criteri per la formazione delle graduatorie comunali che tengono conto della situazione economica del nucleo familiare di cui la persona invalida fa parte”, ma credo che il criterio economico non sia l’unico criterio che noi dobbiamo prendere in considerazione - e non può esserlo, ma dovremmo prendere in considerazione invece la gravità della patologia e il grado di disabilità, perché innescheremmo non solo una guerra tra poveri, ma “metteremmo all’angolo” persone che si trovano secondo me anche in serie difficoltà fisiche. I riflettori andrebbero puntati più che sulle condizioni economiche - che sono un aspetto importante - sulla patologia e la disabilità. Ad ogni modo comunico che noi daremo il voto favorevole.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Aimi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Lori. Ne ha facoltà.

 

LORI: Grazie, presidente. Intervengo solo per puntualizzare quanto detto poco fa dal collega Aimi. La normativa regionale, come probabilmente è noto, tiene assolutamente in considerazioni le condizioni di gravità tanto che la priorità è stabilita per i disabili totali e con difficoltà di deambulazione. Dopodiché non è prevista una valutazione di tipo economico, ma la valutazione, com’è emerso, riguarda l’ISEE e anche le condizioni patrimoniali. Nessuno comunque viene escluso, ma semplicemente la priorità viene data a chi effettivamente ne ha più bisogno. Naturalmente tutto è migliorabile e gli spunti di questo dibattito credo siano utili a tutti per portare avanti un’osservazione attenta della materia, anche se credo si siano fatti dei passi molto importanti come Regione a tutela delle persone con disabilità.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Lori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Ho ricevuto dalla discussione due stimoli che mi sembrano interessanti. Le barriere architettoniche sono state anche associate alle barriere architettoniche che non troviamo solo nelle abitazioni, ma anche per strada. Preme ricordare che c’è un grosso problema presso i nostri comuni dove i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) non sono quasi mai in nessun caso stati adottati. Anche questo è un tema sul quale sicuramente bisogna intervenire. Riguardo invece alla non esclusione delle liste, si pone il problema che si poneva ieri quando parlavamo delle borse di studio. Non è che nessuno viene escluso dalle liste, ma il problema è che in alcuni casi con questo calcolo dell’ISEE ci sono delle persone che vengono retrocesse o che rischiano di non accedere a quei benefici. Mentre per quanto riguarda i libri e le borse di studio si sta facendo un monitoraggio, mi piacerebbe capire se invece stiamo facendo un monitoraggio che riguarda l’applicazione dell’ISEE in questi casi. Secondo noi ci sono delle distorsioni e quindi un monitoraggio per capire che effetto ha questo calcolo dell’ISEE sarebbe importante.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. L’intervento del collega Bertani è anche a dimostrazione del fatto che la discussione andava fatta in maniera congiunta. È assurdo che adesso ci troviamo a discutere di una risoluzione che verrà a seguire rispetto a questo oggetto, perché i temi sono congiunti. Rispetto alla non esclusione dalle graduatorie, mi preme ricordare alla Consigliera di fianco a me che nel comune di Bologna sul sito si fa presente che gli interessati possono realizzare le opere per cui richiedono contributo solo dopo presentazione della domanda sopportando ovviamente il rischio dell’eventuale mancata concessione del contributo stesso in funzione dei fondi a disposizione e le domande non ammesse a contributi rimangono in graduatoria per gli anni successivi. Questo è un problema ulteriore rispetto al fatto che il nuovo ISEE crea delle discriminazioni tra disabili. Come diceva il mio collega Bertani, non è neanche stato fatto un monitoraggio, quindi mi dovete dimostrare come fate a dire che nessuno è rimasto escluso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Piccinini.

Se non ci sono altri interventi, chiudo il dibattito generale sulla risoluzione e passiamo al dibattito generale sull’emendamento. Se non ci sono iscritti, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte dell’emendamento e della risoluzione.

Chiedo il consenso alla consigliera Soncini per la votazione sull’emendamento a prima firma Pettazzoni.

 

SONCINI: Sì, acconsento.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Soncini.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1, a firma del consigliere Pettazzoni e altri.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): L’emendamento 1 è approvato.

Se nessun consigliere chiede di parlare metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 547, a firma dei consiglieri Soncini, Lori, Caliandro, Mumolo, Zoffoli, Bagnari, Iotti, Prodi, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Calvano, Bessi, Rossi Nadia, Zappaterra, Montalti, Paruolo, Serri e Pruccoli.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 1348

Risoluzione affinché si apportino modifiche al DPCM 159/2013 sull'applicazione dell'ISEE per una maggiore tutela delle persone con disabilità e delle famiglie numerose e per valutare la rideterminazione delle graduatorie di accesso ai contributi per effettuare interventi finalizzati al superamento/eliminazione delle barriere architettoniche. A firma della Consigliera: Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Sempre perché stiamo parlando di una cosa diversa, vorrei ricollegarmi a quello che diceva il collega Mumolo, in cui chiedeva a noi di vestire i panni dei disabili. Io invece vorrei chiedere ai Consiglieri del PD di vestire i panni di chi ha disabilità gravi e che vengono esclusi dalle graduatorie proprio perché a Roma hanno deciso che le provvidenze assistenziali devono costituire un reddito. Per quanto riguarda la risoluzione, come già dicevamo, vi è un’altrettanta importante criticità legata al funzionamento del fondo. Parliamo ovviamente del fondo regionale che, a differenza di quello nazionale, che nella definizione delle graduatorie tiene conto soltanto della disabilità totale come criterio prioritario e della cronologia di presentazione delle domande, prende in considerazione anche il valore ISEE. Da gennaio sappiamo tutti che è entrata in vigore grazie a Monti e con la complicità dei governi Letta e Renzi il nuovo modello ISEE che include e considera a reddito anche tutte quelle somme fiscalmente esenti come pensione di invalidità, accompagnamento, assegni di cura e pensioni sociali, un’aberrazione e violazione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità e dei dettami costituzionali. Il TAR con ben tre sentenze ha accolto il ricorso delle persone con disabilità e famiglie e ha riconosciuto che le somme date a titolo di risarcimento e compensazione ai soggetti in grave condizione di disabilità non debbano essere considerate reddito. Il Governo, nonostante le sentenze fossero a partire già da febbraio immediatamente esecutive per tutti gli interessati di tutta Italia le ha ignorate e nel frattempo ne ha chiesto la sospensiva facendo ricorso al Consiglio di Stato, il quale però sembra non l’abbia concessa, e ha fissato l’udienza nel merito per il giorno 3 dicembre, data in cui oltretutto, per ironia della sorte, ricorre la giornata internazionale delle persone con disabilità. Faccio presente anche che nei comuni si sta già applicando un nuovo ISEE (abbiamo visto per esempio per Bologna), nuovo ISEE che falsa la graduatoria, crea discriminazioni tra persone con disabilità e tra questi penalizza coloro i quali godono di provvidenze socio-sanitarie con il rischio che alcuni possano rimanere ingiustamente esclusi dalla possibilità di accedere ai contributi. Paradossalmente il nuovo ISEE discrimina i soggetti che dovrebbero avere il maggior sostegno, ossia le persone con disabilità gravi, con difficoltà di deambulazione o difficoltà a compiere gli atti quotidiani della vita, le due categorie di persone a cui, per la loro particolare fragilità, è riconosciuto il diritto all’assegno di accompagnamento, assegno che serve a compensare la disabilità e non certo ad arricchirli. Quello che noi chiediamo in questa risoluzione è sostanzialmente che si prenda atto di una criticità e, come già fatto per il diritto allo studio, venga effettuato quantomeno un monitoraggio. Non vi si sta chiedendo niente di difficile secondo me; si sta chiedendo semplicemente che si monitori la situazione, si veda se ci sono degli esclusi e si cerchi semplicemente di risolverle. Penso che sia una cosa fattibile e non così difficile.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Lori. Ne ha facoltà.

 

LORI: Grazie, presidente. Credo che ci sia la necessità di fare un po’ di ordine. Il nuovo ISEE, applicato dal primo gennaio di quest’anno, è la conseguenza di una norma nazionale, tesa a garantire uno strumento più adeguato rispetto al passato nei confronti della fruizione di prestazioni agevolate, quindi uno strumento che serve al welfare e che persegue un obiettivo di equità. Siamo ben consapevoli delle problematiche emerse nei primi mesi di applicazione, siamo consapevoli del pronunciamento del TAR del Lazio e dei ricorsi ancora in attesa di sentenza. C’è quindi un’attenzione elevata rispetto alle problematiche che sono emerse in questa prima fase di applicazione della norma. D’altro canto sarebbe anacronistico pensare che una regione come l’Emilia-Romagna possa cercare scappatoie che potrebbero penalizzare le fasce più deboli della società e in particolare i disabili. Questa attenzione è concretamente confermata con la delibera della Giunta regionale 249 del 16 marzo 2015 avente per oggetto “Applicazione del DPCM 159/2013, determinazioni in materia di soglia ISEE per l’accesso a prestazioni sociali agevolate in ambito sociale e socio-sanitario”, che per l’anno in corso salvaguarda, riconoscendo un principio di continuità nell’erogazione delle prestazioni, la situazione preesistente per numerose prestazioni sociali e socio-sanitarie, quali la non autosufficienza, la disabilità grave e gravissima, tra cui anche l’accesso ai benefici economici per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico e per l’adattamento domestico, per le prestazioni sociali e di assistenza odontoiatrica. Inoltre fino al 31 dicembre di quest’anno manteniamo gli assegni di cura e l’eventuale contributo aggiuntivo per la regolarizzazione delle assistenti familiari, facendo riferimento alle condizioni ISEE precedenti. La stessa delibera ha promosso un’azione di monitoraggio relativamente all’impatto determinato dall’applicazione del nuovo ISEE, con l’impegno ad assumere eventuali azioni conseguenti (come prima citava anche il collega Bertani). L’impegno di questa Giunta in questo senso c’è. In accordo con i comuni e sulla base degli esiti di questo monitoraggio, saranno eventualmente rideterminate le soglie di accesso di competenza regionale. Spetta ai comuni la determinazione delle soglie di accesso per le prestazioni di propria competenza; le due cose devono essere ben distinte e chiare a tutti. È auspicabile che un analogo monitoraggio possa essere esteso anche tramite le realtà associative del territorio in modo puntuale sia sullo stato di applicazione, perché sappiamo che ci sono realtà che ancora non hanno modificato i propri regolamenti e adeguato le soglie di accesso, e anche sugli eventuali impatti dell’applicazione dell’ISEE relativamente alle prestazioni erogate dai comuni (faccio riferimento per esempio ai servizi all’infanzia, al trasporto scolastico, alle prestazioni sociali erogate direttamente dai comuni e rivolte ai minori, agli anziani e ai diversamente abili). Va comunque ricordato che con il nuovo ISEE vengono rilevati direttamente dall’anagrafe tributaria e dagli archivi INPS redditi e patrimoni, che in precedenza erano autocertificati. Sono inoltre inclusi i redditi esenti IRPEF, come le pensioni di invalidità, ed è prevista però una valorizzazione dei patrimoni immobiliari. I dati rilevati dal Ministero, relativi ai primi tre mesi di applicazione, fanno emergere un crollo dei cosiddetti nullatenenti e individuano una percentuale di circa i due terzi dei cittadini per i quali il nuovo ISEE è favorevole o neutro, mentre per un terzo si registra un peggioramento determinato dal maggior peso della componente patrimoniale. Anche questi sono aspetti che andranno sicuramente ancora monitorati e conosciuti. Riteniamo dunque che ad oggi la nostra Regione abbia attivato tutte le azioni tese a tutelare disabili e famiglie numerose, per quanto attiene la propria competenza diretta, compresa l’azione di monitoraggio degli impatti che, certamente una volta ultimata l’analisi, sarà attentamente valutata. Per quanto concerne le barriere architettoniche, l’abbattimento e il superamento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private, a cui si faceva riferimento nella risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle, la delibera della Giunta regionale, la 171/2014, prevede la formazione di una graduatoria regionale distinta da quella statale, com’è noto, finanziata con fondi propri e stabilisce che per la formazione della graduatoria venga considerata l’ISEE del nucleo familiare del richiedente. La graduatoria è distinta tra invalidi totali e parziali e viene redatta all’interno delle due categorie per ordine crescente del valore dell’ISEE, per raggiungere l’obiettivo di finanziare gli invalidi col reddito ISEE più basso; quindi nessuno è escluso. Non vi è pertanto alcuna necessità di rideterminare delle graduatorie per interventi finalizzati al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche perché queste graduatorie, nei fatti, sono determinate all’interno dei criteri che la Regione si è data e in conformità con quello che è il quadro normativo nazionale. Naturalmente questo non esclude, e anzi sicuramente c’è tutto l’impegno e l’attenzione affinché il monitoraggio, e l’impegno, sancito con la delibera 249 di marzo, sia tale da acquisire tutti gli eventuali elementi di penalizzazione, ammesso che esistano. Fino a quando non avremo i risultati di questo monitoraggio è veramente difficile fare una sorta di processo alle intenzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliera Lori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Le premesse della risoluzione in discussione illustrano in modo più che soddisfacente i grandi limiti dimostrati dal cosiddetto nuovo ISEE. Non solo il calcolo dei parametri del nuovo ISEE sono in palese contrasto con i dettami costituzionali, ma anche con i dettami del buonsenso. Conteggiare e quindi tassare i redditi derivanti dalle pensioni di invalidità e dagli assegni di accompagnamento equivale a tassare gli introiti derivanti dai risarcimenti assicurativi o, peggio, equivale a tassare un cane guida per non vedenti. Alcuni degli errori fatti in buonafede o malafede e contenuti nella legge nazionale sul nuovo ISEE sono già stati corretti dalle sentenze dei tribunali amministrativi e altri invece da misure compensative introdotte da alcune regioni. Ad esempio la Regione Lombardia, con un’apposita legge, ha introdotto ulteriori aspetti quali l’età dei familiari a carico, la presenza di disabili e anziani, il numero di figli e infine si calcola anche l’eventuale perdita del lavoro, perché se un capofamiglia perde il lavoro non gli si può chiedere di pagare le tasse in base ai redditi dell’anno precedente. Riteniamo che anche la Regione Emilia-Romagna debba agire su due fronti, in primis presso la Conferenza Stato/Regioni, dove è fondamentale premere affinché la legge venga opportunamente corretta, ma, siccome non è di speranze o di emendamenti che vivono le famiglie emiliano-romagnole, secondo noi tocca anche alla Giunta intervenire al più presto a compensare questi evidenti squilibri. Vorremmo chiedere ai proponenti però qualche precisazione per quanto riguarda il penultimo punto del dispositivo, quello che dice “valutare per le persone portatrici di disabilità grave”. Vorremmo chiedere le motivazioni per cui avete inserito questa richiesta e chi rientra nelle disabilità gravi, cioè con quanta percentuale di invalidità. Vorremmo giusto avere qualche precisazione per fare le nostre valutazioni e in fase di dichiarazione di voto annunceremo la nostra decisione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Marchetti Daniele.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Non so se questa risoluzione dovesse essere trattata o meno con quella precedente, però non mi pare che affronti un argomento meno importante, anche se capisco che politicamente questa è una risoluzione molto più sensibile. Non a caso nella discussione si è detto tutto e il suo contrario, perché da una parte ci è stato ricordato che con la delibera 249 del 16 marzo 2015 la Regione in fin dei conti ha applicato, per quanto poteva, il vecchio ISEE, dall’altra ci è stato detto che però un monitoraggio dell’applicazione del nuovo ISEE, cioè quello del DPCM 159/2013, ha dato dei risultati clamorosi perché mentre due terzi non ne sono stati esclusi dall’applicazione, un terzo è risultato non più conferente come parametri all’applicazione di questo ISEE, soprattutto per ragioni di carattere patrimoniale. Questo è un elemento che effettivamente è interessante, perché noi ci preoccupiamo delle questioni di carattere patrimoniale dimenticando che una patrimoniale è stata introdotta nel nostro ordinamento, almeno per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, e si chiama IMU, che è una patrimoniale a tutti gli effetti. Se volessimo guardare un altro tipo di patrimoniale, potremo ad esempio riferirci all’aumento dell’aliquota del capital gain, perché anche questa è una forma di tassazione patrimoniale. Io mi chiedo se uno dopo aver pagato una, due o tre patrimoniali debba comunque essere discriminato rispetto agli altri solo per il fatto di avere dei patrimoni. Se uno è invalido e ha dei patrimoni paga quanto lo Stato gli dice per quei patrimoni e poi non deve essere ancora considerato uguale agli altri. È un concetto effettivamente anomalo di uguaglianza che si vuole introdurre. A me pare del resto, ma sul punto ovviamente gli uffici non hanno predisposto veline, e allora diventa difficile rispondere, che l’obiezione di fondo che è stata posta nella risoluzione della consigliera Piccinini sia quella che ha portato il TAR del Lazio a ritenere che per alcune prestazioni le stesse non possono essere computate nel reddito dell’ISEE. A fronte di una pronuncia del giudice amministrativo, che certo è in primo grado e non è il Consiglio di Stato, ma che evidentemente sul punto ha valutato il merito della questione - perché la legittimità a dire il vero diventava argomento difficile da poter valutare, perché era un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che aveva la facoltà di adottarlo, quindi sotto il profilo della legittimazione dell’organo ad adottare il provvedimento non vi erano dubbi, è evidente che ha ritenuto che non vi fosse un parere di conformità alle leggi nel momento in cui ha eccepito che il DPCM, per come è stato introdotto nell’ordinamento, potesse avere un’applicazione uguale alla lettera dello stesso - ma ha ritenuto invece che dovesse necessariamente creare quella discriminazione che lo stesso precedente ISEE aveva creato in materia. Mi sia consentito di dire che si può votare o non votare una mozione per motivi ideologici, ma questa è un’altra cosa, si può dire che se la risoluzione sulle barriere architettoniche per finanziare 1 milione di euro il fondo regionale la presenta il PD va bene e se la stessa risoluzione la presenta un altro gruppo consiliare non vi è la copertura finanziaria, ma non possiamo dire anche che ad esempio quest’Aula sia un’Aula destinata a ospitare persone che hanno una qualche disabilità, perché quando per mesi sono andato in carrozzella vi assicuro che arrivando nei nostri garage avevo la fortuna di dover passare attraverso corridoi che sistematicamente mi obbligavano a ritrarre le gambe per non lasciarle sul muro del corridoio medesimo. Non vi dico quale comodità vi sia per uno in carrozzella poter schiacciare i tasti per poter prendere l’ascensore e amenità di questo tipo. Evitiamo il solito muro del pianto fatto solo per strappare un po’ di lacrime e qualche favorevole recensione di stampa. Qui il problema di fondo è un altro: se noi riteniamo e se si ritiene giusto dover discriminare persone che hanno delle disabilità permanenti lo si faccia. A me risulta che a chi viene riconosciuto l’accompagnamento, l’accompagnamento viene comunque riconosciuto indipendentemente dal reddito della persona, perché evidentemente si fa un ragionamento diverso e si ritiene che quella persona debba avere diritto a un accompagnamento. Potremo vedere quante reali persone hanno bisogno dell’accompagnamento e quante lo percepiscono, ma questo è altro argomento. Mi ricordo che quando qualche Governo si era fatto carico di fare questi controlli, vi fu chi fece addirittura delle manifestazioni a Piazza Montecitorio, e ogni allusione al Partito Democratico è puramente voluta, per dire che si volevano togliere i benefici a chi ne aveva diritto. Penso che la risoluzione della consigliera Piccinini, indipendentemente dal fatto che, come tutte le risoluzioni, è un auspicio, e quindi non è un impegno cogente o che obbliga necessariamente a darvi piena e concreta attuazione, esprima dei principi in sé non solo validi sotto il profilo politico, ma che hanno anche una base minimamente riconosciuta dalla giurisprudenza, qualcosa che per dire la verità non ho sentito nella relazione di opposizione a questa risoluzione. Prima ho votato, indipendentemente dalla parte politica che l’aveva proposta, la risoluzione a favore dell’incremento del fondo da parte della Regione e del ripristino del fondo da parte del Governo, ma pensavo non ce ne fosse bisogno perché con una finanziaria da 28 miliardi di euro pensavo ce l’aveste messo dentro, ma questa è l’unica legge finanziaria che viene annunciata da un Presidente del Consiglio che evidentemente ha più a fare con l’arte che col Parlamento da una settimana e che non è reperibile nella Gazzetta Ufficiale, che è l’unico strumento che gli dà una dignità, nonostante si sia mandato un falso in Europa, perché evidentemente se la Commissione europea si sta pronunciando, si sta pronunciando su un documento falso o su un documento che comunque non ha un’ufficialità. Indipendentemente da questo caravanserraglio a cui ci avete abituato pensavo che in quella legge finanziaria non ci fosse bisogno della risoluzione della consigliera Soncini per sollecitare il Governo, ma a titolo precauzionale ho votato ugualmente a favore perché sono certo che quel capitolo di spesa non era stato sicuramente né previsto né rimpinguato.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Credo che la consigliera Lori relativamente alla risoluzione abbia già dato tutte i chiarimenti sul perché noi voteremo contrari. Volevo quindi incentrare il mio ragionamento sulla problematica ISEE. L’ISEE è uno strumento molto importante per quello che riguarda il welfare in generale, perché molto spesso determina chi può avere o chi non può avere un aiuto, un sussidio e un contributo al bilancio e chi può accedere o meno al servizio. Su questo argomento, dal momento in cui è stato istituito, sono stati fatti tanti ragionamenti e chi sul campo l’ha vissuta e l’ha portata avanti ha visto spesso delle criticità importanti e delle ingiustizie forti perché, sulla base spesso di principi enunciati, nella realtà si andavano a dare contribuzioni a famiglie che sicuramente erano benestanti e non si davano a famiglie che invece avevano veramente gravi problemi economici. Questo determinava anche un’importante ed evidente ingiustizia; ad esempio, mi ricordo un anno in cui il limite massimo per la contribuzione era 6 mila euro di ISEE, c’era una famiglia che aveva 5.950 euro che aveva tutte le contribuzioni per diverse centinaia, se non migliaia di euro, e chi aveva 6.050 euro non poteva avere neanche un euro di contributo. Che su questa partita ci siano sempre tante discussioni e tante rivendicazioni da parte degli uni o degli altri che rivendicano il loro diritto piuttosto che quello dell’altro è molto evidente, anche perché spesso, siccome i plafond dei contributi o dei servizi che vengono dati sono determinati, alla fine c’è chi ottiene i contributi e chi invece viene escluso. È molto importante che si trovi lo strumento migliore per fare in modo che, al di là delle enunciazioni di principio, si possa avere uno strumento che aiuti veramente chi ha bisogno e dia una mano a chi senza l’aiuto pubblico, non può accedere a dei servizi importanti o non può fare in modo che il suo nucleo familiare viva una situazione sopportabile. Questa variazione era richiesta da più parti e il Governo ha cambiato quelle che sono state le determinazioni e i punti per determinare l’ISEE su sollecitazione di tutti (comuni e associazioni). Non è che da un giorno all’altro il Governo si è svegliato e ha detto che voleva cercare di modificare qualche cosa che funzionava bene. Sicuramente questa nuova determinazione dell’ISEE ha i suoi problemi (qualcuno ne ha evidenziati alcuni e qualche altro potrà essere evidenziato). Dopo il Governo, che poi ha determinato quelli che sono i criteri per determinare l’ISEE e sia la Regione sia i comuni, determinando le soglie e i regolamenti, rendono esecutivo l’atto. La Regione secondo me ha fatto una cosa molto intelligente, ossia partire dal primo gennaio con il nuovo ISEE, mantenere in via sperimentale per un anno le vecchie norme rispetto alle contribuzioni, proprio per evitare di creare problemi in una fase di transizione, ma nello stesso tempo monitorare, con una doppia verifica, quello che potrebbe succedere nel momento in cui viene attivato questo nuovo ISEE. In questo si può, nel mese di ottobre, fare questa analisi comparata e poter verificarne le criticità, le problematicità, come si discosta il nuovo dal vecchio, quali criticità dell’ISEE precedente sono state superate e quali invece ha introdotto in modo da poterne discutere e vedere come si può fare per risolvere i problemi. L’ISEE è uno degli argomenti che abbiamo già messo in calendario come Commissione e lo faremo nel momento in cui avremo questi dati di monitoraggio che sono fondamentali per cercare di attivare quelle politiche indispensabili per rendere il più possibile giusto lo strumento. Noi abbiamo bisogno di uno strumento giusto, uno strumento che aiuti veramente chi ha bisogno e non chi ha redditi tanto importanti da non avere bisogno di quello che può essergli dato, soprattutto se non ci sono risorse per tutti. Nel caso delle barriere architettoniche, abbiamo visto che, per quello che riguarda la graduatoria regionale, tutte sono state esaudite con il nuovo finanziamento e quindi abbiamo una situazione di giustizia che in questo momento continua a esserci rispetto al passato ISEE. C’è la volontà di approfondire bene l’argomento per cercare di capire se questo è corretto e giusto, quindi può essere mantenuto o se si devono attivare quei correttivi che voi stessi avete chiesto, correttivi che potrebbero essere o non essere necessari, per fare in modo di rendere effettivamente equo il sistema, perché questo è il nostro dovere, ossia aiutare chi ha veramente bisogno ed evitare che soldi pubblici, che possono essere utilizzati per ridurre le criticità, siano dati a chi può farne a meno. È un impegno che come Commissione abbiamo preso e appena i dati ci saranno ragioneremo sui dati e sul concreto, in modo da darci lo strumento giusto per verificare la congruità della legge e dei nuovi regolamenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Per rispondere un attimo al collega Zoffoli. Che tutte le richieste siano state soddisfatte, è ancora tutto da dimostrare, anche perché, se fosse così, non si capisce l’utilità del monitoraggio. Giova anche ricordare che le graduatorie le fanno i comuni e non la Regione, comuni che già applicano un nuovo ISEE. Per rispondere al collega Marchetti, che chiedeva sulla disabilità grave, non l’abbiamo specificato, ma è quanto definito dalla legge 104/92.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Evidentemente non mi sono spiegato. Il monitoraggio è sull’applicazione di tutto l’ISEE e non dell’ISEE sulle barriere architettoniche, che è un’altra cosa. Siccome l’ISEE viene utilizzato per tantissimi campi di contribuzione, di esoneri, di prestazioni di servizi, ecc. abbiamo la necessità di verificare se è lo strumento giusto per dare le risposte giuste su tutto l’arco dove l’ISEE viene utilizzato. Su questa partita le informazioni che abbiamo sono che tutte le domande fatte chiaramente nella graduatoria regionale sono state coperte dai 2 milioni che sono stati messi a disposizione dalla Regione. Sono due cose differenti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Non ci sono più iscritti in dibattito generale, per cui chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

(La consigliera Piccinini chiede la votazione mediante sistema elettronico)

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Dato che prima durante l’intervento avevo detto che comunque avrei aspettato dei chiarimenti dalla consigliera Piccinini, dato che comunque c’è stato spiegato cosa si intendeva col penultimo punto del dispositivo, comunico che come Lega Nord voteremo a favore della risoluzione in oggetto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Marchetti Daniele.

Se nessun consigliere chiede di intervenire si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1348, a firma della consigliera Piccinini, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

12

Contrari

 

24

Astenuti

 

2

 

La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 1012

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sensibilizzare il Parlamento ed il Governo al fine di ridurre i costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari Vigili del Fuoco, rivedere la normativa per favorire il reclutamento e bloccare l’eliminazione dei rimborsi spettanti ai volontari che operano durante il proprio orario di lavoro. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Su questo documento è pervenuta una proposta di emendamento a firma del consigliere Boschini e altri.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Sarò veloce, perché credo che sia un tema abbastanza condivisibile. L’esigenza di una risoluzione nasce, come diceva lei precedentemente, dal fatto che a livello nazionale si sono decise cose che a nostro avviso non sono scelte opportune per quello che riguarda il sistema di volontariato dei vigili del fuoco. Sono stati presi alcuni provvedimenti che sono contenuti nella legge di stabilità del 2012 che presentano delle modalità a nostro avviso penalizzanti per quanto riguarda questo Corpo volontario, come il pagamento a carico dei volontari delle visite mediche, che si aggira attorno ai 430 euro all’anno, e a nostro avviso è una cosa folle che un volontario come un vigile del fuoco debba pagarsi anche la visita medica per accedere al Corpo, considerando anche che in molti teatri dell’emergenza, che sia il terremoto che sia l’alluvione, queste persone prestano il servizio spontaneamente, così come tutelano anche le nostre strade quando ci sono gli incidenti o quando le persone finiscono nei canali, per quello che riguarda i sommozzatori. È stato imposto il numero chiuso per le iscrizioni ai comandi provinciali e non vengono più indetti corsi da parte del Ministero degli Interni e per questo nasce l’esigenza di questa risoluzione. Tra l’altro è frutto anche di alcune perplessità che molti capo distaccamento mi hanno portato davanti agli occhi a seguito anche di una dichiarazione del capo dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Antonio Musolino, che ha detto qualche mese fa che se è volontariato, deve rimanere tale, quindi non dovrebbero neanche percepire il rimborso spettante a loro nel momento in cui vanno a operare sui loro teatri di emergenza, andando quindi a togliere ore dal proprio orario di lavoro, che a questo punto non verrebbero più retribuite. Per questo chiediamo di sensibilizzare il Parlamento e il Governo e di farsi portavoce delle esigenze di questi vigili del fuoco volontari, che tanto danno alle nostre comunità. È anche un rafforzativo importante e molto intelligente l’emendamento che ha fatto il consigliere Boschini, che nelle premesse del dispositivo va comunque a dire quello che fa la Regione Emilia-Romagna, il che va a rafforzare anche la richiesta che facciamo per i vigili del fuoco volontari, ma sposta dal piano nazionale al piano regionale anche gli interventi che si possono fare sulle visite dei vigili del fuoco. Il consigliere Boschini dice che l’Assessorato alla Sanità si deve prendere carico di vedere questo discorso in modo tale che chi fa il volontario possa avere delle agevolazioni o anche la visita gratuita stessa. Non c’è l’assessore Venturi, però prima c’era il Sottosegretario Rossi, e spero che questa risoluzione votata non cada nel vuoto, ma effettivamente già da domani si vada a verificare quello che andiamo a votare e che si porti avanti questo progetto. Accogliamo ovviamente l’emendamento del consigliere Boschini, che ringrazio, così come ringrazio anche il consigliere Cardinali, che mi ha dato l’opportunità di condividere questa risoluzione attraverso l’emendamento del consigliere Boschini.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cardinali. Ne ha facoltà.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Brevemente per ricordare che la volontà di fare l’emendamento e sostenere la risoluzione della Lega Nord nasce proprio dal fatto che la Regione Emilia-Romagna ha fatto già tanto e fa tanto per i venticinque distaccamenti di vigili del fuoco volontari che ci sono nel nostro territorio. Ricordo solo alcune cifre: 8 milioni 500 mila euro per l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi e anche un intervento importante di 4 milioni di euro per l’acquisto di nuovi mezzi ai fini di protezione civile e degli incendi. Questo per dire che nel nostro territorio regionale la presenza è molto importante, perché venticinque distaccamenti sono tanti, per dire quindi che hanno un valore strategico nel territorio la presenza dei vigili del fuoco volontari, per dire che quindi dobbiamo fare di tutto per far sì che questa risoluzione arrivi a un risultato positivo e dico anche che la volontà del Partito Democratico è stata quella di aggiungere l’impegno del sistema sanitario regionale perché riteniamo, sentendo proprio tante di queste situazioni, che 430 euro di visita siano una cifra straordinariamente alta per poterla fare annualmente e per poter stare all’interno dei vigili del fuoco volontari. Con questo emendamento vogliamo riconoscere l’importanza e il valore che hanno sul territorio i vigili del fuoco volontari e insieme provare a portare avanti un’iniziativa che ci metta in condizione di dare loro risposte e di avere ancora un servizio sul territorio ancora più forte e ancora più presente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Cardinali.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.

 

MUMOLO: Grazie, presidente. Anch’io faccio due brevissime considerazioni su questa risoluzione. I volontari vigili del fuoco – lo sappiamo tutti – svolgono un ruolo fondamentale. Lo vediamo ogni giorno nelle nostre terre e lo abbiamo sperimentato in particolare durante il terremoto del 2012 con impegno, solidarietà ed efficienza nonostante la fatica e i ritmi frenetici. Proprio in virtù dell’importanza e l’attività dei volontari, va riconosciuto, come diceva prima il consigliere Cardinali, che la Regione Emilia-Romagna si impegna fin dal 2001 con finanziamenti per l’implementazione dei presidi territoriali, la copertura delle spese di manutenzione ordinaria e il materiale necessario per l’attività. I costi per le visite mediche a carico degli aspiranti volontari possono effettivamente essere un ostacolo, un elemento di discriminazione rispetto alla possibilità di diventare vigile del fuoco volontario. Credo che la Giunta possa approfondire con le strutture del sistema sanitario regionale ipotesi di riduzione dei costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari vigili del fuoco e ritengo anche utile che la Giunta possa farsi tramite presso il dipartimento nazionale dei vigili del fuoco e il Parlamento affinché siano riviste la normativa e la regolamentazione attuali garantendo la piena e ottimale operatività dei distaccamenti dei vigili del fuoco volontari, in particolare superando gli attuali ostacoli in materia di reclutamento, degli oneri a carico degli aspiranti volontari, dell’organizzazione dei corsi, la formazione delle squadre di soccorso e dei rimborsi spettanti ai volontari operanti durante il proprio orario di lavoro. Preannuncio il mio voto positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Mumolo.

Non ci sono iscritti in dibattito generale sulla risoluzione, quindi chiudo il dibattito generale sulla risoluzione e apro il dibattito generale sull’emendamento a firma dei consiglieri Boschini, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Bessi, Rontini, Zappaterra, Poli, Taruffi, Iotti, Torri, Soncini, Mori, Pruccoli e Serri.

Se nessuno intende intervenire in dibattito generale, apro le dichiarazioni di voto congiunte sull’emendamento e la risoluzione. Ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cardinali. Ne ha facoltà.

 

CARDINALI: Grazie, presidente. Confermiamo il voto favorevole sia sulla risoluzione sia sull’emendamento, come il consigliere Fabbri ha già annunciato nel suo intervento, e chiedo anche il voto elettronico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Cardinali.

Chiedo al consigliere Cardinali se vuole la votazione elettronica sia sull’emendamento sia sulla risoluzione. Mi conferma di sì e chiedo al consigliere Fabbri se posso mettere in votazione l’emendamento alla risoluzione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Sì.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Si proceda alla votazione dell’emendamento 1, a firma dei consiglieri Boschini, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Bessi, Rontini, Zappaterra, Poli, Taruffi, Iotti, Torri, Soncini, Mori, Pruccoli e Serri, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

41

Assenti

 

9

Votanti

 

40

Favorevoli

 

40

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

L’emendamento è approvato.

Se nessun consigliere chiede di intervenire si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1012, a firma dei consiglieri Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

39

 

Assenti

 

11

Votanti

 

38

Favorevoli

 

38

Contrari

 

--

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 1054

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nelle sedi competenti, e anche presso il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, al fine di rivedere le argomentazioni assunte dal Governo in merito al “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica” (PSNPL), coinvolgendo anche la Conferenza delle città portuali dell’ANCI. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro, Rontini, Bagnari

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Su questo oggetto insistono sei emendamenti a firma del consigliere Bertani.

Apro il dibattito generale sulla risoluzione. Ci sono dieci minuti per intervento.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Grazie, presidente. La risoluzione così com’è stata presentata, chiaramente nelle tempistiche della sua presentazione e le firme dei Consiglieri che hanno sostenuto questo documento, parte dalla formulazione del percorso che a livello di Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sulla riforma della portualità italiana, tra cui anche l’aspetto e la parte che riguarda la governance delle autorità portuali, tra cui chiaramente il porto di Ravenna, porto regionale, uno dei porti principali dell’Adriatico che chiaramente ricade in questa riforma. La formulazione della risoluzione è articolata partendo da una serie di considerazioni sullo studio presentato a livello ministeriale con una serie di considerazioni e di proposte che vanno chiaramente incontro alla fase migliorativa del provvedimento che nell’iter parlamentare, che è ancora in corso, verrà preso a livello nazionale. Non ricordo tutti i vari elementi che caratterizzano il porto di Ravenna, come le cifre della sua movimentazione, le sue particolarità di essere considerato a livello europeo un core port, quindi parte integrante e inizio del corridoio delle reti interne, in particolare quella del corridoio Baltico/Adriatico, e altro. I temi sono diversi, però nella presentazione, anche perché la risoluzione è da tempo depositata, si parla anche dell’accorpamento delle autorità portuali, tra cui quella di Ravenna con quella di Ancona. Noi crediamo che per caratteristiche del porto di Ravenna, il porto della Regione Emilia-Romagna, e di quello di Ancona non sia, così com’è stato paventato da organi di stampa, la migliore delle soluzioni. Pensiamo che Ravenna abbia una sua identità e una sua caratteristica che la faccia chiaramente essere il porto della regione Emilia-Romagna. Chiaramente ci saranno altri colleghi che interverranno dopo di me per evidenziare altri punti, ma c’è anche il coinvolgimento e il mantenimento del coinvolgimento degli enti locali, in particolare della Regione Emilia-Romagna e dei comuni, nella nomina dei presidenti delle autorità portuali e chiaramente della governance del progetto e del piano nazionale. Vi è una partecipazione dei territori a questo importante ruolo sia a livello territoriale sia sulle scelte nazionali. Un altro punto importante è quello della tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro e della legalità. Sul tema del lavoro portuale e dei servizi tecnico-nautici ci sono già state nel corso di quest’anno varie ipotesi di riforma su cui c’è stato un forte dibattito, ma, come Partito Democratico, in Emilia-Romagna abbiamo sempre valorizzato e preso come punto di riferimento le esperienze già in atto nella sicurezza del lavoro e nella formazione professionale, che già sono nelle pratiche in diversi porti, tra cui quello di Ravenna, che è uno degli esempi di eccellenza a livello nazionale. Anche recentemente c’è stato un incidente a largo, dove i servizi tecnico-nautici hanno posto un servizio di grande livello e di grande tempestività che è stato riconosciuto a tutti i livelli di governo sia italiani sia europei. Passerei chiaramente al dibattito e alla presentazione degli emendamenti, su cui abbiamo lavorato molto in queste settimane in stretto contatto con i colleghi, quindi nel caso intervengo di nuovo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bessi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Indubbiamente il tema che è stato proposto dal consigliere Bessi e altri è un tema importante, anche se devo dire che rispetto probabilmente a quando è stata presentata questa risoluzione, molte questioni sono state quantomeno affrontate. Ad esempio nella risoluzione si dice che le Commissioni parlamentari si sarebbero dovute esprimere, ma si sono già espresse. Quella della Camera, la Commissione IX, il 5 agosto si è espressa con un parere e un insieme di osservazioni che vanno dalla lettera A alla lettera O dell’alfabeto e che mi sembrano abbastanza in linea anche con la critica, neppure troppo velata, che nella risoluzione viene riservata al documento presentato dal Governo. Devo aggiungere che, per quanto riguarda le autorità portuali, purtroppo o per fortuna – dipende dai punti di vista – vi è stata una modifica normativa perché l’articolo 8, primo comma, lettera f) della legge 7 agosto 2015 ha approvato una delega al Governo per la razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernenti le autorità portuali, di cui alla legge 84/1994. Penso che in generale ciò che sia mancata a mio avviso, o sia stata molto ristretta, è la fascia di tempo intercorrente tra la presentazione di questo piano e il confronto con le regioni. In realtà questo piano, che nelle sue linee essenziali è un piano importante, almeno sotto il profilo della dizione, per quanto riguarda il nostro Paese, perché è un piano che non a caso si occupa di un tema importante come quello della logistica, alla fine si riduce a un insieme di scelte non fatte e a un elenco di progetti sui quali probabilmente molto c’è da discutere. Ritengo che sia fondamentalmente sbagliato non valutare ciò che può rappresentare concretamente l’Italia nel suo insieme per quanto riguarda il settore dei trasporti, ma non solo. L’Italia è una piattaforma logistica naturale e sicuramente l’attraversamento di alcuni corridoi europei ne fortifica la posizione. Se non partiamo da questa considerazione, è difficile arrivare a delle conclusioni positive. Penso che sarebbe opportuno – lo dico molto apertamente – non avendo rintracciato gli emendamenti a cui faceva riferimento prima il consigliere Bessi, averli a disposizione, anche perché pronunciarsi su un testo che in alcune parti è superato è abbastanza inutile. Purtroppo siamo sommersi dalla carta, perché continuo a dire che non è possibile, ma tanto non riesco a spiegarmi, consegnare gli emendamenti a secondo delle risoluzioni, perché io avevo capito che Bessi avesse degli emendamenti suoi, invece sono tutti emendamenti del Movimento 5 Stelle. In sede di dichiarazione di voto valuterò meglio questi emendamenti.

Devo dire, comunque, che una presa di posizione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna su questo piano mi sembra doverosa anche in relazione, come faceva prima riferimento il collega Bessi, all'ipotesi iniziale di accorpamento delle Autorità portuali più fatta per ridurre il numero delle Autorità che per valutare esattamente se vi fosse una conseguenza logica nell'azione che si voleva intraprendere, perché può darsi che alcune Autorità portuali dovessero essere accorpate, ma sicuramente inizialmente addirittura si era parlato di, se non sbaglio, accorpare Ravenna, Ancona e Trieste, per cui mi sembravano dei calderoni nei quali più si mirava a dire: "dobbiamo avere pochi rappresentanti delle Autorità portuali" piuttosto che pensare ad una riforma complessa del settore.

In ogni caso, torno a ripetere, indipendentemente dall'iter parlamentare che nel frattempo si è sviluppato, la presa di posizione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna su questo punto mi sembra essenziale anche perché alla fine questo piano, che è un piano nazionale, ha delle ricadute in ambito locale e territoriale che si fanno sentire e a maggior ragione un silenzio potrebbe passare come un peccato di omissione, quando invece è giusto che ogni regione rivendichi le sue specificità e faccia presente anche, laddove vi siano, le carenze che un piano può mostrare o alcune valutazioni che il piano riserva ad una regione che in realtà per quella regione possono avere dei limiti quando non addirittura essere ritenute e valutate in modo negativo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Io ho fatto verificare e mi risulta che gli emendamenti siano stati distribuiti questa mattina.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche a noi il tema sta molto a cuore e quindi abbiamo cercato di intervenire anche noi con il nostro contributo perché sappiamo che il porto di Ravenna, come si diceva, è uno dei maggiori in Italia. Per quanto riguarda le infuse solide è leader nello sbarco di materie prime in alcuni importanti settori ed è un asset importante per la nostra Regione, è uno snodo fondamentale nei traffici dell'area dell'Alto Adriatico. Questa risoluzione, quindi, affronta un tema per noi importante.

Siccome, come diceva Foti, il silenzio su questo tema sarebbe grave, abbiamo ritenuto anche noi di partecipare, anche proprio perché questa ipotesi di accorpamento di più porti in un'unica Autorità portuale ci sembrava illogica e innaturale, infatti le due realtà hanno bacini di traffici e di collegamenti di corridoi intermodali assai diversi e per questo vogliamo evitare questo accorpamento con altri scali. Quindi anche noi nel dispositivo cerchiamo con i nostri emendamenti di rafforzare che il Governo formalizzi una volta per tutte in modo chiaro, netto e rapido che Ravenna non è accorpata con nessun altra Autorità portuale, perché qui, fra ipotesi e contro ipotesi, ancora il pallino non si è capito dove si sia fermato.

L'altro aspetto che per noi è molto importante è quello della governance dei porti perché la nomina dei presidenti e delle Autorità deve avvenire con la partecipazione dei territori (Regioni e Comuni) mentre l'ipotesi che si sta valutando è quella di una nomina dall'alto. Chiediamo al Governo di abbandonare la strada della nomina diretta dei nuovi presidenti delle Autorità portuali, che avrebbero amplissimi e accresciuti poteri svincolati dal rapporto con i territori e con le istituzioni locali e sarebbero direttamente dipendenti dal livello ministeriale, quindi un modello centralistico che a noi non piace.

L'altro aspetto che abbiamo ritenuto importante inserire è quello del lavoro e della sua sicurezza perché a Ravenna si è pagato un prezzo pesantissimo fin dalla tragedia dell'Elisabetta Montanari e ci sono, purtroppo, ancora incidenti, quindi chiediamo un impegno anche sulla sicurezza del lavoro e anche e soprattutto sulla formazione professionale, prendendo spunto magari anche da quanto si sta facendo in altri porti europei. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bagnari. Ne ha facoltà.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Credo che sia da cogliere positivamente il fatto che ci sia una condivisione sull'importanza del tema del porto di Ravenna per l'intera regione e il ruolo che può avere questa infrastruttura per l'intera economia regionale. Lo dico perché quando si parla di porti, a volte si ha l'idea che vengano dimenticati, che vengano vissuti magari come un problema e non invece come una grande opportunità di sviluppo se adeguatamente collegati, valorizzati e governati anche nel modo adeguato.

Sulla questione del porto di Ravenna, l'ha detto in apertura il collega Bessi facendo un inquadramento e richiamando punti che sono anche contenuti nella risoluzione, c'è un tema più ampio di livello nazionale che è quello legato alla strategia sulla portualità e la logistica. Nella risoluzione abbiamo rilevato una serie di criticità che secondo noi sono contenute nel piano strategico e anche nei documenti preparatori, perché si parla di argomenti molto importanti quando parliamo, appunto, di modifica al regime del governo dei porti, di modifiche alle regole del lavoro portuale e dei servizi tecnico-nautici, non solo elementi secondari. Tra l'altro il documento predisposto dal Ministero secondo noi ha una serie di carenze anche dal punto di vista nell'analisi dei dati anche per quanto riguarda la movimentazione delle merci e delle persone: viene considerato in modo eccessivamente importante, diciamo così, o perlomeno in modo abnorme, il traffico dei container tralasciando l'attenzione verso altre tipologie di traffico quali le roll-on/roll-off eccetera, che avranno in prospettiva un peso sempre maggiore.

Stiamo parlando di un documento importantissimo per il nostro paese che è inserito in un contesto europeo, nel quale, però, appunto, vengono rilevate una serie di criticità che secondo noi vanno migliorate, tra l'altro in un percorso che non è ancora concluso e quindi auspichiamo ovviamente che tutto quello che noi sollecitiamo venga considerato.

Dicevo prima che mi fa molto piacere che sia stata rilevata anche da altri colleghi di altre forze politiche l'importanza di questo porto, anche perché ci sono delle questioni, lo ricordava bene prima anche il collega Bertini, sulle quali noi siamo molto sensibili, che hanno a che fare proprio con la centralità del porto di Ravenna, di cui si chiede il non accorpamento con altri porti non tanto e non solamente per motivi di campanile, ma quanto per il fatto che questo intanto è il porto della nostra regione, ma anche per il fatto che ci sono delle caratteristiche peculiari di questo porto che, se accorpato con altre entità simili, andrebbero perse anche a discapito di altri territori, ripeto, in ambito nazionale, per questo noi difendiamo l'autonomia di questo porto. Va bene sottolineare, concentrare l'attenzione anche sui temi della tutela del lavoro, della sicurezza e anche del contrasto ad eventuali infiltrazioni criminali collegate magari anche a modelli di lavoro e di tutela del lavoro più laschi rispetto a quelli che noi conosciamo, sia per principio, ma anche per difendere quella che è la tradizione delle figure professionali che ruotano attorno al porto di Ravenna e anche a tutte le imprese che lavorano intorno al porto. Non da ultimo trovo importante anche la sottolineatura del tema delle nomine dei vertici non passando sopra la testa delle comunità locali. Ripeto, parliamo di un'infrastruttura che è fondamentale per l'economia regionale e per il tessuto locale, credo che non sia giusto accentrare questo tipo di nomine, ma far sì che ci sia un coinvolgimento pieno e consapevole da parte delle comunità locali. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Grazie, presidente. Faccio anche la dichiarazione di voto. Accettiamo gli emendamenti proposti e anche la linea politica, l'indirizzo del fare che il collega Foti ha tracciato. Chiaramente nel corso di una legge delega le posizioni politiche poi non stiamo lì... concordo con la sua affermazione.

Anticipando la dichiarazione di voto, chiederei anche il voto elettronico sia sugli emendamenti che sulla risoluzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bessi.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, chiudo il dibattito generale sulla risoluzione e apro il dibattito generale sugli emendamenti presentati dal consigliere Bertani.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Essenzialmente li ho già in parte presentati prima ed essenzialmente intervengono in buona parte sul dispositivo. I punti che voglio sottolineare, senza andare a ripercorrere tutto, sono il discorso della scelta delle Autorità con il coinvolgimento e la partecipazione dei territori (per noi questo è veramente importante anche per quanto riguarda i Comitati portuali, quindi che non si arrivi alla nomina diretta dei presidenti delle Autorità portuali da parte del Ministero ma tramite gli enti locali) e la sicurezza sul lavoro.

Faccio anche la dichiarazione di voto. Noi voteremo favorevolmente alla risoluzione.

L'altro aspetto che qui non trattiamo sicuramente sarà quello del collegamento del porto di Ravenna tramite i collegamenti ferroviari proprio perché se deve essere un'autostrada del mare, poi servono i collegamenti e secondo noi il collegamenti ferroviari sono veramente importanti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, chiudo il dibattito generale sugli emendamenti e apro le dichiarazioni di voto congiunte sugli emendamenti e sulla risoluzione. Ricordo che ogni gruppo ha a disposizione cinque minuti. Se nessuno chiede di intervenire, procediamo alle votazioni.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 1, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

28

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 2, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

26

Contrari

 

--

Astenuti

 

7

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 3, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

25

Contrari

 

--

Astenuti

 

7

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 4, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

28

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 5, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

28

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione dell'emendamento 6, a firma del consigliere Bertani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

25

Contrari

 

--

Astenuti

 

8

 

L'emendamento è approvato.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1054, a firma dei consiglieri Bessi, Caliandro, Rontini, Bagnari, così come emendata, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

37

 

Assenti

 

13

Votanti

 

36

Favorevoli

 

29

Contrari

 

--

Astenuti

 

7

 

La risoluzione è approvata.

 

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico all'Aula che l'oggetto 1008 è rinviato alla seduta del 27 ottobre, come deciso dalla Conferenza dei capigruppo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bessi. Ne ha facoltà.

 

BESSI: Grazie, presidente. Ho tolto la scheda durante la votazione, il mio voto è favorevole.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ne prendiamo atto, grazie, comunque risultava già favorevole, consigliere.

Il consigliere Taruffi chiede di intervenire sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Alla Conferenza dei capigruppo abbiamo posticipato al prossimo Consiglio, che si terrà il 27 ottobre, la risoluzione 1008 per ulteriori approfondimenti e quindi sarà la prima risoluzione, a questo punto, che, come deciso dalla Conferenza dei capigruppo, esamineremo nella prossima seduta dell'Assemblea, ovviamente terminati gli atti amministrativi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti, sempre sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signor presidente, dato che se accettiamo il rinvio, come abbiamo fatto nella Conferenza dei capigruppo, della 1008, ci sarebbe la 1160 a cui ne sono abbinate tre, mancando il consigliere Bignami, chiedevo se potevamo differire anche questa al 27 e andare avanti con le altre due.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani, sempre sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Sempre sull'ordine dei lavori, dispiace che questo oggetto sull'acqua pubblica, che era in programmazione da tanto tempo... Io so che ci sono diverse associazioni che aspettavano questa discussione, c'è stato un lavoro di gruppo lungo per arrivare ad una soluzione condivisa, adesso pare che ci siano dei problemi. Riconosco a Taruffi l'impegno che ha messo per arrivare a questa soluzione condivisa, dispiace che adesso lui sia costretto a fare un passo indietro perché pare che la posizione unitaria espressa da un altro gruppo... che, a questo punto, se non è quello di Taruffi, non è quello del Movimento 5 Stelle e non è quello dell'Altra Emilia-Romagna, è quello del PD, per cui purtroppo non rimane che constatare la difficile posizione, l'incongruente posizione che ha il PD sull'acqua pubblica. Quindi, nonostante i tentativi di arrivare ad una posizione unitaria, ci troviamo a rimandare questa discussione. Poi queste differenze, immagino, le vedremo e saranno evidenziate alla prossima Assemblea, intanto, però, prendiamo atto di questa difficoltà e ci dispiace molto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Chiedo al consigliere Foti se formalizza la richiesta di sospensiva degli oggetti.

 

FOTI: Sì, io la formalizzerei.

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico che agli oggetti 1160, 1239 e 1343 si è aggiunto l'oggetto 1488 già distribuito.

A questo punto chiedo se c'è un intervento a favore e un intervento contro e poi votiamo sulla richiesta di sospensiva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Io sono a favore della sospensiva, nel senso che c'è anche la risoluzione oggetto 1343 dalla Lega Nord, pertanto se è interesse di tutti che questo tema venga sviscerato a trecentosessanta gradi, ritengo necessario, anche con Bignami presente che dà sostegno a queste risoluzioni, che questo argomento sia trattato, visto che prima c'è l'argomento 1008 del consigliere Taruffi, come secondo alla ripresa dei lavori della prossima settimana.

 

PRESIDENTE (Soncini): Quindi l'intervento è a favore della sospensiva.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. La difficoltà è solo questa, presidente: vorremmo capire se nell'ambito della proposta che è stata avanzata si considera questa inversione dei lavori come pregiudiziale poi ai lavori della prossima seduta, perché mi pare di vedere che poi c'è un'altra risoluzione del consigliere Alleva, che non vedo in aula, la 914, che ci porterebbe in questo momento a concludere i lavori di oggi con la 865, che è quella sull'autodromo con primo firmatario Poli, e conseguentemente ci troveremmo in quella situazione di imbarazzo che avevamo già ravvisato altre volte, cioè di fare un Consiglio per le risoluzioni fino alle otto e poi a non avere tutti quelli delle minoranze che ci hanno tenuto qui a fare il Consiglio sulle risoluzioni. Mettiamoci d'accordo, facciamo due minuti di riflessione perché per avere il consenso del gruppo del PD vorremmo avere anche chiaro qual è il ruolo del Consiglio sulle risoluzioni, quindi chiedo una convocazione dei capigruppo per discuterne.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Caliandro.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. L'oggetto 1079 in ogni caso viene trattato, non chiedo il rinvio o la sospensione di questo oggetto. Ho capito che c'è anche quella del consigliere Alleva, ma si tratta, peraltro, di una discussione sugli idrocarburi già ampliamente fatta nella scorsa Assemblea, pertanto la discussione si ridurrebbe a poco, giusto per illustrare la risoluzione. Io su questa non chiedo il rinvio.

 

PRESIDENTE (Soncini): Sospendo l'Aula per due minuti per svolgere una veloce Conferenza dei capigruppo e poi riprendiamo in base alla decisione che sarà presa nella Conferenza dei capigruppo.

 

(La seduta, sospesa alle ore 17,51, è ripresa alle ore 17,56)

 

PRESIDENTE (Soncini): Riprendiamo i lavori.

 

FOTI: Presidente, ritiro la richiesta di sospensiva.

 

PRESIDENTE (Soncini): Allora proseguiamo.

 

OGGETTO 1160

Risoluzione per non introdurre nelle scuole di ogni livello e grado dell’Emilia-Romagna la "teoria del gender" e promuovere attività informativa ed educativa sulla famiglia come presente nella Costituzione. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1239

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere iniziative volte a impedire l'introduzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, della teoria del gender, a rispettare il ruolo prioritario della famiglia nell'educazione all'affettività ed alla sessualità, ed a valorizzare e diffondere i relativi principi costituzionali, coinvolgendo a tal fine anche le associazioni rappresentative dei genitori e le famiglie. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1343

Risoluzione per impegnare la Giunta a far sì che non venga, in alcun modo, introdotta nelle scuole di ogni grado la "teoria gender", ad attivarsi affinché ogni istituto dichiari in modo trasparente i propri contenuti didattici al fine di rispettare e consentire le scelte etico-educative delle famiglie nell'ambito della affettività e della sessualità, e ad impedire ogni iniziativa scolastica finalizzata all'imposizione della "teoria gender". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1488

Risoluzione per promuovere progetti educativi finalizzati al benessere dei giovani in età scolare, alla prevenzione delle patologie fisiche o psichiche e ad ogni forma di violenza derivante da discriminazioni di genere. A firma dei Consiglieri: Mori, Torri, Taruffi, Mumolo, Prodi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zoffoli, Lori, Ravaioli, Tarasconi, Calvano, Rontini, Caliandro, Cardinali, Bagnari, Serri, Pruccoli, Bessi, Poli, Molinari, Montalti, Sabattini, Iotti

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Apro la discussione generale congiunta sugli oggetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Vorrei illustrare in nome e per conto della maggioranza una risoluzione che relativamente al tema, diciamo così, antidiscriminatorio e di salute pubblica ci interessa molto. Il fatto che sul punto siano state presentate diverse proposte di risoluzione ci fa dire che il tema dell'educazione e dell'istruzione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze è molto importante. Ovviamente è altrettanto importante come lo si affronta, con quale spirito, con quali contenuti e con quali riferimenti. 

Noi cerchiamo, attraverso questa risoluzione, di affrontare il tema delle discriminazioni nei confronti dell'individuo e dei gruppi di individui con una base di riferimenti antidiscriminatori per una società che noi riteniamo debba essere migliore di quella che è. Ecco perché il quadro normativo internazionale, europeo e anche nazionale, basato ovviamente sulla nostra Costituzione, che promuove principi di antidiscriminazione e ovviamente, attraverso questi, anche un'educazione ad essi confacenti, per noi è da considerarsi un punto di riferimento imprescindibile.

Devo anche dire che, sulla base dei principi di antidiscriminazione e quindi anche sul modo più adeguato possibile di affrontarli fin dalla più tenera età rispetto alla costruzione di relazioni personali, di relazioni tra persone, tra bambini e tra bambine, ovviamente in prevenzione e contrasto contro la violenza anche di genere, abbiamo costruito nel 2014 una legge regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere che, in attuazione della Convenzione di Istanbul e in osservanza dei principi che ampiamente richiamiamo in premessa, non vuole fare altro che legittimare il grande lavoro che la Regione Emilia-Romagna sta facendo, ha fatto e ovviamente farà rispetto a questo tema.

In particolare quello che ci interessa e ci preme sottolineare è l'assoluto avanzamento anche in termini nazionali di questo orizzonte, cioè un orizzonte che mette al centro le politiche di prevenzione e contrasto alle discriminazioni anche all'interno dei programmi scolastici in modo pervasivo, efficace, incisivo, che è quello che, fra l'altro, è inserito nella Buona Scuola nell'articolo 1, comma 16, e che, devo dire, sarà anche oggetto di accordi attuativi che il Dipartimento per le Pari opportunità farà a livello territoriale. Infatti è in corso (questa è un'informazione che approfondiremo anche nelle Commissioni competenti) la stesura di un accordo di programma tra il Dipartimento delle Pari opportunità e la Conferenza nazionale dei presidenti degli organismi regionali di parità proprio per fare in modo che sia dal punto di vista scolastico, ma anche dal punto di vista istituzionale si sostenga in tutta Italia una cultura, ripeto, antidiscriminatoria di pari opportunità e che contrasti quei fenomeni che anche nelle scuole hanno preso piede e che rilevano rispetto al bullismo, rispetto anche ad una deriva di relazioni sempre più violente. In questo senso, allora, il tema del genere rileva non tanto come presunta teoria applicata o considerata come uno schema da inserire o da introdurre nei programmi scolastici, dal momento che è un tema molto complesso, molto articolato, che non può essere e non deve essere riassunto in una teoria che non esiste e di cui non può essere dimostrata l'esistenza, quanto piuttosto è importante considerare che tra gli elementi biologici che corrispondono all'essere uomo e all'essere donna ci sono orientamenti e predisposizioni che non possono essere discriminati. Ciò che è fondamentale sta nel principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione italiana, che deve tradursi in politiche locali e ovviamente nazionali che promuovano azioni di contrasto e di prevenzione alle discriminazioni ovviamente di tutti i tipi, anche di genere.

Devo dire anche che l'Emilia-Romagna in particolare ha moltissimi progetti, quasi una settantina, attivati in collaborazione con le AASSLL, in collaborazione con le scuole, in collaborazione con le associazioni di volontariato, che cercano, appunto, di promuovere un approccio alle relazioni personali e all'affettività il più equilibrato, il più consapevole possibile. Questo è un elemento molto importante.

Ho parlato delle AASSLL perché il tema delle relazioni rispettose, di una costruzione anche di approcci consapevoli all'affettività è presupposto di salvaguardia della salute pubblica. L'informazione, la conoscenza e la consapevolezza nelle relazioni personali sono molto importanti per prevenire devianze rispetto ai rapporti interpersonali. Perché dico questo? Perché purtroppo quello che ci rappresentano anche i nostri agenti della Polizia postale è che spesso un'accessibilità incontrollata alle reti Internet, ad informazioni che arrivano in modo molto potente nell'immaginario collettivo dei ragazzi e delle ragazze può davvero determinare comportamenti che, se non affrontati con strumenti di consapevolezza, possono costituire modelli imitativi del tutto inadeguati per una società, come noi la vogliamo considerare, di convivenza civile e rispettosa gli uni degli altri.

Richiamiamo nella risoluzione (il nostro tentativo è stato, fra l'altro, condiviso da più parti dell'aula nella scorsa IX legislatura) gli articoli della legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere perché questo per noi è un elemento di riferimento, anche nella trattazione di questi temi, ed è per questo che nel dispositivo, che andrò succintamente a leggere e a spiegare, abbiamo anche richiesto e messo a disposizione un approfondimento rispetto a progettualità e anche a principi e concetti che oggi trattiamo rispetto alle Commissioni competenti. Questo perché non vorremmo mai che questo necessario dibattito sull'approccio educativo nei confronti dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, dei nostri bambini e delle nostre bambine in realtà fosse molto condizionato da presunte ideologie anche, come dire, un po' oltranziste che non possono riguardare l'approccio delle istituzioni che noi rappresentiamo, volto al loro benessere. Ecco perché invitiamo con questa risoluzione sia l'Assemblea legislativa, per quanto ovviamente di competenza, che la Giunta, ovviamente per quanto di competenza, a continuare a promuovere e a coordinare e a vigilare sui percorsi e sui progetti educativi finalizzati al benessere di cui ho parlato, in età scolare, anche rivolti alla prevenzione di quelle patologie che richiamavo essere, in particolare tra gli adolescenti, un potenziale pericolo di comportamenti non consapevoli. Così come pure richiediamo di operare affinché siano promossi su tutto il territorio regionale, con il coinvolgimento ovviamente della scuola e delle famiglie e degli studenti, i principi e le norme di cui abbiamo ragionato, che a livello internazionale, nazionale e regionale imprimono un po' l'orientamento delle nostre azioni. Diciamo "con il coinvolgimento di tutti" perché nessuno si permette di escludere nessun soggetto da questo percorso di prevenzione e di contrasto alla violenza e alle discriminazioni e quindi di promozione della salute pubblica, perché deve essere un grande percorso di consapevolezza collettiva e quindi è chiaro che ogni situazione necessita del coinvolgimento di tutti i soggetti che esprimono un interesse sia per titolarità diretta, ma anche semplicemente per interesse di azione e di competenza.

Devo dire anche che i progetti in materia di educazione all'affettività e alla sessualità, che sono scelti in autonomia degli istituti scolastici, riteniamo debbano essere supportati da una formazione importante, dichiarata diciamo, degli insegnanti, degli educatori e delle educatrici, perché questo consente di far precedere alle progettualità che noi andiamo a promuovere, una corretta informazione e un altrettanto adeguato coinvolgimento non soltanto dei genitori e degli studenti, ma, appunto, anche secondo i principi costituzionali, delle famiglie in quanto responsabili dal punto di vista educativo dei loro figli. Per quanto riguarda, però, la responsabilità delle istituzioni, questa c'è tutta, perché l'istruzione pubblica ha un senso e deve esserci proprio per condividere la convivenza civile secondo i principi costituzionali che ci siamo dati. E allora, attraverso l'attivazione, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, di un monitoraggio sulle buone pratiche progettuali sul territorio regionale, nonché sui fenomeni discriminatori sul bullismo, vorremmo avere più materiale, più dati, più elementi per adeguare ancora meglio le politiche antidiscriminatorie della Regione Emilia-Romagna, quindi questo lo richiediamo soprattutto e in particolare all'esecutivo attraverso gli Uffici regionali. Ripeto, mettiamo a disposizione le Commissioni competenti e in particolare quella che mi onoro di presiedere per gli approfondimenti che fossero necessari.

Quindi non esiste una "teoria del gender", non esiste una "teoria del genere", esistono piuttosto uomini e donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine che vivono, amano, desiderano e che all'interno della loro società vogliono realizzarsi pienamente come persone. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Per la ragion che non consente contraddizione, parrebbe quasi che chi non voterà la risoluzione testé illustrata dalla consigliera Mori dovrebbe essere perseguito ai termini del Legge Mancino, se non altro. Ora io non avrei difficoltà ad affrontare questo processo perché non mi sono mai sottratto alle questioni né giuridiche, né politiche, ma ritengo che il partire dal presupposto che al di fuori di una verità scritta vi sia soltanto discriminazione e null'altro che la discriminazione o la ricerca di discriminazione da parte di altri mi sembra quantomeno un esercizio dialettico forzato. Lo dico perché ovviamente il tema era talmente importante per il gruppo del PD che la risoluzione è stata distribuita cinque minuti fa. Ma a prescindere da questo, io ritengo e come Fratelli d'Italia riteniamo che non si possa far finta di non capire, perché è solo un far finta di non capire, che in realtà vi è, piaccia o non piaccia, un tentativo di sottrarre al punto di riferimento naturale, che è la famiglia, l'educazione dei figli.

La signora presidente penso abbia avuto nel corso di questo anno una dura polemica non su un'invenzione ma su fatti reali, perché mi risulta anche che avesse presentato un'interrogazione a risposta scritta su quanto accaduto in alcune scuole a proposito di un sistema educativo che in definitiva voleva rappresentare una realtà dei fatti alterata, alterata a tal punto da ritenere e far ritenere che la differenza sessuale fosse soltanto un momento di passaggio, ma che in realtà la vera formazione uno se la può dare da solo e quindi scegliere indistintamente se essere principessa o burattino. Io penso che invece vi siano degli aspetti educativi che la scuola non ha il diritto di mettere in dubbio. La scuola dovrebbe possibilmente fare un ruolo, a cui non assolve ormai più da anni, e basta vedere le classifiche per capire dove siamo finiti e in quali mani siamo finiti. Ma a prescindere da questo, io ritengo che vi sia un aspetto del tutto inopportuno ed è quello addirittura di criminalizzare coloro i quali vogliono sottrarre i propri figli ad un lavaggio del cervello, perché quando si dice (soprattutto parlo fino alle scuole medie) che uno studente deve decidere di non frequentare un certo corso, beh, ma dove siamo?! Allora la logica è quella di imporre una cultura e uno diventa una riserva indiana perché si vuole sottrarre a quel tipo di indottrinamento? Ma riteniamo veramente che le persone non siano capaci di formarsi una coscienza propria nel corso anche del proprio sviluppo e dell'acquisizione della propria maturità, che ovviamente cambia anche da individuo a individuo, ma che soprattutto nell'età fino ai 14 anni è chiaramente qualcosa di molto più labile di quanto si voglia credere?

Qual è la premessa di questi nuovi studi, di queste forme di coinvolgimento? Che bisogna superare le discriminazioni e allora si discrimina all'incontrario perché chi vuole seguire una lezione e non vuole invece assistere ad un indottrinamento deve dichiarare di non voler assistere all'indottrinamento, quasi che la regola sia di dover indottrinare e l'eccezione sia quella di dover chiedere l'astensione dall'indottrinamento.

Io ho sentito dire che la "teoria gender" non esiste. In realtà è «un'espressione di frustrazione e rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale». Ma, vede, consigliera Mori, "la rimozione della differenza è il problema, non la soluzione". Prima che procediate anche in questo caso chiedendo l'applicazione della Legge Mancino, vi faccio presente che non sono parole mie, sono parole di Papa Francesco. Mi sono permesso di dirlo prima che qualcuno dicesse che io stavo facendo un'apologia di qualche fonte di discriminazione o della realizzazione di discriminazioni.

Ritengo che il dire e il rivendicare che il potere educativo e la facoltà educativa spetta alla famiglia non sia un reato, sia soltanto l'applicazione della Costituzione, e dato che questa vostra risoluzione è stata abbinata alla nostra ma ho sentito soltanto l'apologia della discriminazione, allora vorrei capire se questa apologia della discriminazione era riferita alle nostre risoluzioni, che ovviamente - pur provenienti dalle forze politiche differenti di opposizione qui presenti, la Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia - hanno sicuramente una convergenza di fondo, che è quella del contestare la "teoria del gender". Possiamo chiedere che la Regione si adoperi per quanto di competenza perché nella scuola si eviti ciò a cui in realtà abbiamo assistito, si eviti che l'USL e le ASL finanzino progetti di questo tipo che poi spacciano nelle scuole? Io penso che questa libertà di chiedere, che è solo esercizio di libertà e non di sopraffazione, ci spetti e fino in fondo.

«Il gender si nasconde dietro valori veri come parità, lotta al bullismo e alla violenza, promozione e non discriminazione... ma in realtà pone la scure alla radice stessa dell'umano per edificare un "transumano" in cui l'uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità». Io personalmente mi riconosco molto più in queste parole che sono del cardinal Bagnasco che nella risoluzione che hanno presentato i consiglieri del PD. Dopodiché è legittimo che in politica si abbiano delle idee diverse; è grave che in politica dalle idee diverse si passi alla demonizzazione delle stesse, perché, torno a ripetere, nessuno mette in dubbio che si possano avere idee diverse per quanto riguarda i ruoli anche dell'educazione dei giovani. Noi ci riferiamo alla Costituzione, ci riferiamo, perché le abbiamo citate nella nostra risoluzione, alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, alla Convenzione europea sulla dichiarazione dei diritti dell'uomo, alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, e ci pare che siano dei riferimenti comunque, unitamente alla Carta costituzionale, che un loro valore lo dovrebbero avere. E' legittimo che altri si riconoscano in posizioni differenti, che ritengano che sia giusto e doveroso che nelle scuole si stia facendo quel tentativo di lavaggio del cervello che oggi è in opera, però almeno non si dica che chi non si riconosce nella seconda posizione vuole discriminare perché qui la vera discriminazione è all'incontrario: è tra chi chiede il rispetto di norme che non appartengono ad uno Stato etico ma che appartengono ad uno Stato di diritto e chi invece ha un retro pensiero, questo sì, di Stato etico, per cui dalla culla alla bara chi provvede a tutto non sono le comunità naturali ma è lo Stato. Sotto questo profilo la nostra risoluzione vuole ribadire una differenza che è politica, è di impostazione culturale, è di un modo di concepire la società.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Mi permetto di contraddire il collega Foti e i colleghi che nelle loro risoluzioni hanno più volte citato la "teoria del gender". La "teoria gender" non esiste, è come parlare del mostro di Loch Ness, non esiste, o, peggio, è un equivoco appositamente creato.

Mentre da una parte da qualche anno si è iniziato a parlare di educare ai sentimenti e di combattere gli stereotipi di genere come contrasto alla violenza contro le donne e al bullismo, bullismo omofobico compreso, parallelamente alcune associazioni di stampo cattolico ultraconservatore cominciano a vociare di una certa "teoria gender" che vorrebbe eliminare le differenze uomo-donna. Tutto merito dell'opera di convincimento messa in atto dal Pontificio Consiglio per la Famiglia che già da diversi anni ha iniziato a diffondere l'idea dell'esistenza di un'ideologia che nega l'importanza della differenza dei sessi e favorisce l'esercizio sterile e ludico della sessualità, arrivando a considerare la famiglia un residuo storico destinato a scomparire in un prossimo futuro.

Nessuno tra coloro che sostengono l'importanza dell'educazione alla differenza è d'accordo con queste affermazioni, nessuno nega la differenza tra i sessi, nessuno vuole la scomparsa dell'istituto della famiglia. Famiglia che è comunque in evoluzione, basti pensare al passaggio dalle famiglie patriarcali di un po' di decenni fa alla famiglia nucleare e ai cambiamenti intervenuti sia nel campo sociale che legislativo.

"Gender" è la parola inglese che sta per "genere" inteso come genere sessuale. Da circa trent’anni la parola è associata, appunto, ai "gender studies" che in italiano vengono chiamati "studi di genere". Questi studi mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui ad un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti dei ruoli specifici non strettamente legati alle caratteristiche sessuali (ad esempio, perché le donne guadagnano meno degli uomini o perché certe professioni sono solo maschili). Questi studi non hanno mai prodotto una teoria unificata, ma sono un insieme di singole ricerche e modelli scientifici.

Lo scopo primario della creazione di questo spauracchio della "teoria gender" è la volontà di contrastare l'educazione al genere o l'educazione alla differenza, che dovrebbe comprendere anche l'educazione emotiva e sentimentale, la lotta al bullismo e agli stereotipi di genere. Si cerca di negare il fatto che non esistono ruoli di genere prestabiliti, il che non vuol dire che un bambino può scegliere di diventare una bambina, ma semplicemente che un bambino può desiderare di fare il ballerino o una bambina la calciatrice, che un papà può cambiare un pannolino e la mamma può riparare un rubinetto, o che un bambino può piangere senza essere considerato una femminuccia e che una bimba possa scegliere di non essere abbracciata da un compagno di scuola troppo irruento, perché è da piccoli che si contrasta la violenza di genere insegnando loro a rispettare se stessi, le proprie emozioni e gli altri.

La "teoria del genere" è un'etichetta fabbricata per distorcere qualunque intervento, teorico, giuridico, politico e culturale, che voglia scardinare l’ordine sessuale fondato sul dualismo maschio/femmina (e tutto ciò che ne consegue, come subordinazione, discriminazione, disparità) e sull’ineluttabile complementarietà tra i sessi.

Per riprendere le parole che citava il collega Foti del cardinal Bagnasco, pronunciate in apertura del Consiglio della Conferenza episcopale italiana sulla "teoria del gender", queste vengono ripetutamente smentite da altre fonti cattoliche, a dimostrazione di come certe teorie vengano combattute anche all'interno delle istituzioni cattoliche stesse. Basta leggere un bellissimo articolo sul sito delle Suore Comboniane che smonta la veridicità di questa teoria pezzo per pezzo. La stessa Diocesi di Padova si pone verso la questione in modo talmente illuminato da fare sembrare i sostenitori della lotta alla "teoria del gender" dei cavernicoli.

Qual è la vera ragione dell'accanimento di far girare questa bufala? Sorvolando sull'evidente omofobia intrinseca del messaggio che tenta di sopprimere il contrasto al bullismo omofobico e alla rivendicazione dell'unicità, ormai universalmente disconosciuta, del nucleo familiare composto solo da uomo e donna, trattasi del bieco tentativo di contrastare il comma 16 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 13 luglio 2015 detta "Buona Scuola", forse uno dei pochi passaggi che meriterebbe di essere salvato.

Il comma recepisce un documento elaborato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che secondo i promotori della "teoria del gender" inciterebbe l'insegnamento alla masturbazione. Il che sembra assurdo solo pensarlo, ma poiché esiste il documento originale, invitiamo a leggerlo e a segnalarci il passaggio, semmai lo troviate, dove questo incitamento avviene. Il comma recita: "Il Piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni". In pratica questo comma è un blando incoraggiamento ai docenti, che dovranno, in base alla circolare 43/21, chiedere il consenso informato anche per leggere ai bambini e bambine il racconto che parla di una bambina che vuole fare l'ingegnera, come se la scuola dovesse chiedere il permesso ai genitori per parlare di razzismo, della Shoà o di disabilità. In alcuni casi viene anche tirato in ballo il Patto di corresponsabilità con cui la scuola chiederebbe l'autorizzazione per gli inesistenti "corsi gender". Sono altre falsità. Il Patto di corresponsabilità non è altro che un decalogo di norme sul comportamento insegnanti e studenti.

Nel merito della risoluzione del collega Bignami che cita Simone de Beauvoir, vorrei specificare che è considerata la madre del movimento femminista nato in occasione della contestazione studentesca del maggio '68 ed etichettarla come "ideologa del gender" è quanto di più falso e riduttivo si possa affermare su una donna del suo calibro. Inoltre invitare a ritirare volumi dalle biblioteche significa né più e né meno promuovere la censura e schierarsi contro il libero pensiero e la democrazia tornando al Medioevo, come quando il Sindaco di Venezia ha messo al bando ben 49 libri dedicati all'infanzia, testi diffusissimi in asili e scuole, tra cui diversi capolavori della letteratura per l'infanzia.

Per concludere, in queste risoluzioni si fanno diversi inviti; io l'unico invito che vorrei fare è che se i consiglieri vogliono parlare di fantascienza, scrivano romanzi e non risoluzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Visto che ricorre l'anniversario di Ritorno al Futuro, parliamo di fantascienza. Dire che la "teoria gender" non esiste sembra abbastanza utopico. E' un movimento che è nato nel 1950 da un professore americano che ha fatto esperimenti su due bambini siamesi nati e poi modificatesi nel corso della loro evoluzione naturale ed è una teoria per la quale, secondo quello che è il concetto della "teoria di genere", la teoria per la quale è ininfluente rispetto alle scelte della persona il sesso biologico, non si parla più in questo caso di sesso maschile o femminile, ma si parla in realtà di quello che è il genere 1 e il genere 2, ovvero: genitore 1 e genitore 2.

Quello che si vuole contestare, e nella risoluzione che abbiamo depositato è ben scritto, è il progetto che la Regione Emilia-Romagna ha finanziato con la distribuzione del manualetto Viva l'amore, che in realtà dovrebbe parlare di discriminazioni, che sono concetti assolutamente lodevoli, sono quelli che ha citato la consigliera Mori, ma anziché parlare di discriminazione questo manualetto parla di tutt'altro, la discriminazione è affronta in due o tre pagine, ma in realtà tutto il resto si riferisce a rapporti anali e orogenitali, si parla di contraccettivi, si parla del fatto che nel momento in cui rimani incinta non c'è problema, c'è comunque la pillola del giorno dopo o la pillola del "cinque giorni dopo". Sono tutti concetti che vengono insegnati a ragazzini e adolescenti e che ritengo non debbano entrare all'interno di un insegnamento scolastico, ma devono essere comunque i genitori a dover affrontare determinate problematiche. Io sono per la famiglia, quindi il padre e la madre devono educare i figli su quelli che sono gli orientamenti e le decisioni importanti e quelle che sono comunque le basi fondamentali cui si va incontro e la scuola deve aiutare.

Il citato Patto di corresponsabilità che la consigliera Piccinini sollevava è un patto nel quale i genitori danno ampio mandato all'insegnante di gestire e insegnare quello che vuole, non c'è informazione su ciò che si insegna: io do ampio mandato all'insegnante di insegnare quello che vuole. Tanto che ho letto alcuni libri di seconda elementare dove si parla agli alunni, quindi ai nostri figli, del fatto che non importa che ci sia un padre e una madre o che il padre e la madre debbono essere uomo o donna, ma possono esserci due mamme, due papà o cose simili. Se in seconda elementare si insegnano queste cose io credo che si faccia più confusione ad un bambino di sette o otto anni piuttosto che un beneficio.

Chiederei a lei, presidente, che cosa ne pensa della "teoria gender" perché credo che sia molto ferrata sul tema e vorrei che si esprimesse su questa cosa.

Il progetto che è stato finanziato dalla Regione di distribuire il manualetto Viva l'amore è stato contestato dai genitori perché, come dicevo prima, contiene elementi e insegnamenti del tutto difformi da quella che è la pratica naturale di individuare le basi fondamentali dell'individuo e che questo progetto sia poi stato utilizzato da tutte le ASL (mi riferisco all'ASL di Forlì, di Reggio Emilia, di Piacenza e di Bologna) mi pare una cosa assolutamente assurda perché non è possibile dire che quando si parla di "teoria gender" nella Buona Scuola questa non esista perché dal momento in cui è stato emanato il decreto sulla Buona Scuola fatalità vuole che siano emersi autori e libri all'interno delle scuole che trattano questioni di genere, ma non di discriminazione contro le donne o di bullismo, ma di questioni che riguardano la vita quotidiana dei bambini che vanno ad incidere fortemente su quello che è lo sviluppo mentale del bambino e su quella che è non tanto la discriminazione nei confronti delle donne e il bullismo, ma sul fatto che ci possono essere due genitori uomini, che ci possono essere due genitori donne o che ci possono essere un genitore 1 e un genitore 2, non esiste più il padre e la madre. Se questa per voi è una cosa naturale, per me non lo è.

Se voi ritenete di bocciare le nostre risoluzioni, quelle presentate dal gruppo di opposizione, vuol dire che ammettete che la "teoria gender" insegna determinate cose e ritenete che questa teoria sia giusta da applicare ai ragazzi. E' evidente che se si trattasse della Buona Scuola la risoluzione presentata dal Partito Democratico non c'entra assolutamente nulla con quelle che sono le risoluzioni presentate dal gruppo di opposizione perché non entra nel merito della questione che abbiamo sollevato, non si discute sulla teoria di genere, ma si vuole comunque spostare l'attenzione sulla discriminazione, che è una battaglia giusta contro la violenza sulle donne e contro il bullismo, senza affrontare il problema nel merito. Si sposta l'attenzione volutamente perché evidentemente entrare nel merito della questione comporta molto fastidio per quello che riguarda la vostra posizione politica.

Io credo che a questo punto occorra fare un esame di coscienza su quelli che sono gli insegnamenti che vengono dati ai nostri bambini, credo che bisogna affrontare nel merito la questione, valutarla, contestarla se si vuole, ma non nascondere la polvere sotto il tappeto perché dire che la "teoria gender" non esiste è veramente un'utopia. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. Come gruppo di Sinistra Ecologia Libertà abbiamo sottoscritto la risoluzione che ha presentato tutta la maggioranza e che ha come prima firmataria Roberta Mori. Lo abbiamo fatto seguendo con particolare attenzione questo tema e questo dibattito che per il nostro partito è sempre stato uno dei temi seguiti con grande attenzione. Lo facciamo perché anche nel contributo che vogliamo dare in aula crediamo si debba partire dalla società, quindi da quello che si muove fuori da quest'aula, si debba partire dall'atto che il nostro Parlamento ha approvato all'unanimità, dalla Convenzione di Istanbul che citava anche Roberta Mori, dall'articolo 14 dove si parla di "intraprendere le azioni necessari per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado materiali didattici su temi quali parità tra i sessi e ruoli di genere non stereotipati" - è questo il concetto chiave - "il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere, il diritto all'integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi". In questo articolo ci sono tutti gli elementi che servono per inquadrare la questione: il superamento degli stereotipi di cui la nostra società e tante visioni risentono, l'adeguatezza degli insegnamenti al livello degli allievi, quindi la dovuta sensibilità nell'affrontare determinate materie, ma anche la necessità di affrontarle senza distinguere i livelli, ma distinguendo la sensibilità con cui i temi si affrontano.

Sempre guardando alla società fuori da quest'aula abbiamo avuto modo di vedere i dati di Eurispes e Telefono Azzurro sul Rapporto Italia 2011 dove risulta che nelle scuole italiane una percentuale consistente di bambini ha assistito in prima persona a episodi di bullismo; i dati del Friuli-Venezia Giulia dicono che più del 43 per cento degli studenti ha assistito ad atti di bullismo omofobico e oltre il 30 per cento dichiara di avere subito aggressioni omofobe verbali o comportamentali e più del 10 per cento dichiara di avere compiuto atti omofobi. I dati del Ministero degli Interni parlano di un aumento, nel 2013, di casi di violenza sessuale per quanto riguarda reati di minori a danno di minori. Dobbiamo fare i conti con questi numeri, dobbiamo farlo noi per la nostra parte, lo deve fare la politica, lo deve fare il mondo culturale.

Se si parla di superare gli stereotipi (e in questa ottica anche la "teoria del gender" utilizzata o sbandierata come è stato fatto è uno stereotipo e, possiamo dirlo, non esiste) serve un passaggio culturale che superi anche gli stereotipi dei ruoli definiti per cui una donna può fare certe cose e soltanto quelle cose, un uomo può fare certe cose e soltanto quelle altre cose. Bisogna superarlo perché non è mai stato così ed è sempre più evidente anche all'interno della società. Per avere questo superamento il passaggio da fare è culturale e un passaggio culturale, tanto più nella società di adesso interconnessa e con gli scambi che ci sono, è un passaggio che riguarda tutta la società e non soltanto determinati ambiti. Non si può pensare che sia soltanto la famiglia a svolgere un certo tipo di educazione se poi quello che succede all'esterno cambia continuamente. Serve che, se si vuole prevenire questo tipo di problemi che sono il bullismo, che sono le discriminazioni e gli atti omofobi, tutti i livelli della società, partendo dal piccolo (io ho esperienza nei piccoli comuni e questa esigenza si sente, che sia la famiglia, che sia la scuola, che sia l'allenamento sportivo), parlino degli stessi valori, evitino le discriminazioni. È per questo che serve uno sguardo ampio ed è per questo che, come si diceva prima, serve la giusta sensibilità per affrontare i problemi, ma non bisogna avere preclusioni nell'affrontarli perché poi, con la consapevolezza che si sviluppa dopo questo passaggio culturale, i problemi non solo si risolvono e quindi vedremo dei numeri rispetto ai temi che dicevamo prima calare, ma si prevengono anche, quindi non solo caleranno i reati e le discriminazioni, ma non si avranno più in futuro. Questa consapevolezza aiuterà a superare gli stereotipi, a superare questo tipo di discriminazioni, se c'è coerenza in tutti i livelli della società nell'insegnare determinati valori.

Non possiamo mettere in discussione che prevenire il bullismo sia un valore, che prevenire l'omofobia e la discriminazione, che sia basata sul sesso o sulla religione o su qualsiasi altro tema, sia un valore, per cui è giusto che questi temi, con la dovuta sensibilità, però vengano tenuti presenti in tutti gli ambiti anche con progetti che non sono strettamente collegati ai curricula scolastici, ma che possono dare qualcosa in più in questo senso. Per questo noi abbiamo sottoscritto la risoluzione, che parte da un lavoro importante che la Regione ha fatto e che si può sicuramente sviluppare proprio andando nella direzione che dicevamo prima. In particolare, condividendo tutti gli impegni che vengono presi, metterei un accetto, per tornare alla questione della consapevolezza, sull'impegno a "attivare, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, un monitoraggio sulle buone pratiche progettuali attivate sul territorio regionale e sui fenomeni discriminatori e di bullismo che si vogliono contrastare". La prevenzione e il monitoraggio vanno di pari passo per mettere in atto azioni concrete ed efficaci. Per cui ribadiamo il sostegno a questa risoluzione e quindi il nostro voto favorevole anticipando così la dichiarazione di voto, tenendo presente quel tipo di società che intorno a noi si muove, che noi dobbiamo avere la capacità di comprendere e, dove possibile, di aiutare a svilupparsi, sapendo che non siamo essenziali, ma che facciamo la nostra parte.

Da un lato si parla di aprire la possibilità di voto ai sedicenni, a chi non ha ancora 18 anni; benissimo, ma questo presuppone una consapevolezza di un certo tipo. Non si può pensare che questa consapevolezza venga maturata per un settore soltanto in famiglia, per un settore soltanto nella scuola e per un settore soltanto negli sport. Questa consapevolezza, questa visione viene aumentata avendo uno sguardo ampio e globale. Questo vale per i minori e vale anche per noi che siamo più grandi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Torri.

Non ho altri iscritti in dibattito generale, quindi passo alle dichiarazioni di voto congiunte sugli oggetti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Innanzitutto chiedo: sono abbinate tutte e quattro le risoluzioni? Perché hanno parlato solo della loro risoluzione, non hanno menzionato nel merito la risoluzione che abbiamo presentato, quindi volevo capire se votiamo la loro risoluzione e poi entriamo nel merito sulla "teoria del gender" oppure no.

 

PRESIDENTE (Soncini): Le risoluzioni sono abbinate.

 

POMPIGNOLI: Quindi sono abbinate, però non abbiamo capito qual è la posizione sulle nostre risoluzioni, per cui non riesco a capire.

Noi voteremo a favore delle nostre risoluzioni e ci asterremo su quella del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. Intervengo solo per dire che io sono contro a quella del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Pensavo di avere espresso in modo chiaro il mio pensiero, ma volentieri lo ribadisco. Fermo restando ovviamente il rispetto per tutte le argomentazioni svolte dai colleghi che ritengo importanti in quanto hanno messo al centro il tema dell'istruzione e dell'educazione e anche dell'approccio che si debba avere, però essendo la premessa da noi fondamentalmente contestata, è chiaro che questo non ci può consentire di essere d'accordo con tutte le risoluzioni presentate. Ribadisco: visto che questo tema è stato così massicciamente presentato, ragionato e discusso qui in Assemblea legislativa, confido che il medesimo impegno, la medesima passione civile e istituzionale sia poi testimoniata nelle Commissioni dove approfondiremo le progettualità territoriali e quindi cercheremo di dare il nostro contributo di merito come sempre facciamo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Mori.

Consigliere Pompignoli, lei è già intervenuto...

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Vorrei rettificare la dichiarazione di voto: votiamo contro la risoluzione del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Rasserenato dall'ultimo intervento del consigliere Pompignoli, avendo anche noi firmato e sottoscritto la risoluzione presentata dalla consigliera Mori, annuncio il voto favorevole del gruppo Sinistra Ecologia Libertà per la risoluzione con prima firmataria la consigliera Mori e il voto contrario alle altre risoluzioni.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Se nessun altro consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1160, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è respinta.

Passiamo alla votazione dell'oggetto 1239.

 

POMPIGNOLI: Presidente, sulle successive risoluzioni chiedo la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Soncini): Da adesso in poi, quindi, la votazione è elettronica.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1239, a firma del consigliere Foti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

33

Assenti

 

17

Votanti

 

32

Favorevoli

 

7

Contrari

 

25

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1343, a firma dei consiglieri Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

7

Contrari

 

26

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1488, a firma dei consiglieri Mori, Torri, Taruffi, Mumolo, Prodi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zoffoli, Lori, Ravaioli, Tarasconi, Calvano, Rontini, Caliandro, Cardinali, Bagnari, Serri, Pruccoli, Bessi, Poli, Molinari, Montalti, Sabattini, Iotti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

34

Assenti

 

16

Votanti

 

33

Favorevoli

 

26

Contrari

 

7

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 914

Risoluzione per chiedere alla Giunta la sospensione delle nuove richieste di concessioni minerarie e la revoca, in base al principio di precauzione, delle concessioni minerarie attive. A firma del Consigliere: Alleva

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1079

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a bloccare l'attività estrattiva nel mare Adriatico, accogliere l'appello lanciato da Legambiente per favorire la vocazione turistica, l'ospitalità e le attività di pesca sostenibile e tutelare la biodiversità marina, avviando inoltre le procedure di VAS transfrontaliera a fronte di richieste di concessione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Apro la discussione congiunta sulle due risoluzioni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. Su questo argomento abbiamo ampiamente discusso la scorsa Assemblea quindi non sto a replicare tutto quello che è stato già detto. La nostra risoluzione impegna la Giunta regionale "ad attivarsi in tutte le sedi opportune per fermare l'incontrollata attività estrattiva nel mar Adriatico in un'ottica collaborativa con le altre Regioni italiane direttamente coinvolte nell'intento di promuovere uno sviluppo economico sostenibile partendo dalla valorizzazione del patrimonio ambientale e marittimo emiliano-romagnolo; ad accogliere l'appello lanciato da Legambiente e sottoscritto da migliaia di cittadini per una gestione lungimirante del mar Adriatico, già pesantemente sfruttato, favorendone la vocazione turistica, l'ospitalità, le attività di pesca in un'ottica sostenibile e la biodiversità marina; a richiedere l’avvio di una procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) transfrontaliera che coinvolga tutti i Paesi costieri per valutare l’impatto cumulativo delle attività di prospezione, ricerca ed estrazione degli idrocarburi".

Mi ha sorpreso la dichiarazione di Bonaccini che ha sostanzialmente detto, quando si è trattato sulla questione la scorsa volta, che non avrebbe votato a favore del referendum in quanto già otto Assemblee legislative regionali avevano dato l'assenso e pertanto se il referendum comunque sarebbe passato, il voto della Regione Emilia-Romagna sarebbe stato ininfluente. E' chiaro che se lui si professa sempre il primo della classe che vuole essere presente in tutte le iniziative, mi fa caso e specie che proprio su questa iniziativa dica: tanto otto l'hanno già fatto, è inutile che voti l'Assemblea legislativa. E' abbastanza, secondo me, imbarazzante quello che ha detto.

Sulla base di questa risoluzione, chiediamo un voto positivo dell'Assemblea affinché la trivellazione indiscriminata possa finire e le concessioni che debbono ancora essere date non vengano concesse. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bagnari. Ne ha facoltà.

 

BAGNARI: Grazie, presidente. Credo che sia già chiara la posizione del nostro gruppo, tant'è che abbiamo approvato una risoluzione proposta da noi in cui abbiamo espresso una posizione, direi, molto chiara, nella quale non abbiamo voluto sconfessare le richieste anche da parte delle altre Regioni, ma semplicemente intraprendere un percorso diverso che cerchi di risolvere i problemi in tempi più rapidi. Tra l'altro la nostra Regione ha aderito anche alla Carta di Termoli, quindi quella dell'Emilia-Romagna non è una posizione di apertura indiscriminata a qualsiasi intervento in ambito trivellazioni, ma la nostra è una posizione molto più articolata e, come abbiamo avuto modo di spiegare all'interno di quella risoluzione, teniamo fede a quanto approvato in quell'occasione e vogliamo andare avanti su quel percorso.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bagnari.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Anche noi abbiamo già espresso chiaramente la nostra posizione e quindi queste due risoluzioni ci trovano assolutamente favorevoli perché contengono buona parte di quello che abbiamo già esposto nelle Assemblee scorse quando abbiamo proposto che la nostra Regione sostenesse la richiesta di referendum sull'articolo 35 e sull'articolo 38.

Ci fa piacere sentire che abbiamo sottoscritto la Carta di Termoli perché fino a pochi giorni fa non l'avevamo sottoscritta. Se ci confermate la notizia che nell'ultima riunione della Conferenza Stato-Regioni questa cosa è stata fatta, diamo atto al presidente Bonaccini che l'aveva promesso e l'ha fatto, però ci piacerebbe averne conferma. Tuttavia sottoscrivere la Carta di Termoli non è sufficiente per garantire e per salvare il nostro mar Adriatico. Se non ci saranno interventi legislativi (e anche su questo il presidente Bonaccini ha detto parole importanti, vedremo se seguono degli atti), se non ci saranno degli interventi importanti a livello legislativo e quindi a livello parlamentare, l'unica alternativa rimarrà il referendum, che ovviamente, come abbiamo già detto, noi sosteniamo.

Alle due risoluzioni noi votiamo a favore. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho altri interventi in dibattito generale, quindi chiudo il dibattito generale e apro le dichiarazioni di voto congiunte. Se nessun consigliere chiede di parlare, passiamo alle votazioni.

 

POMPIGNOLI: Presidente, chiedo la votazione elettronica.

 

PRESIDENTE (Soncini): C'è la richiesta di voto elettronico, quindi procediamo alla votazione elettronica.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 914, a firma del consigliere Alleva, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

31

Assenti

 

19

Votanti

 

30

Favorevoli

 

10

Contrari

 

20

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1079, a firma dei consiglieri Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

 

32

Assenti

 

18

Votanti

 

31

Favorevoli

 

11

Contrari

 

20

Astenuti

 

--

 

La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 865

Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare il sostegno della Regione in ordine alla creazione delle condizioni favorevoli alla disputa del Gran Premio di Formula 1 presso l'autodromo di Imola. A firma dei Consiglieri: Poli, Marchetti Francesca, Caliandro, Serri, Rontini, Iotti, Lori, Sabattini, Calvano, Marchetti Daniele, Pruccoli, Bessi, Rossi Nadia

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Su questo oggetto sono pervenute 7 proposte di emendamento e subemendamento: 3 emendamenti più 1 subemendamento a firma della consigliera Piccinini, 2 emendamenti più 1 subemendamento a firma del consigliere Daniele Marchetti.

Apro il dibattito generale sull'oggetto 865.

Ha chiesto di parlare il consigliere Poli. Ne ha facoltà.

 

POLI: Grazie, presidente. La risoluzione che abbiamo presentato credo sia chiara nel testo, ma l'occasione per me è molto preziosa per chiarire alcuni aspetti anche in relazione al dibattito che si è aperto sul piano pubblico, con grande risalto sulla stampa, in relazione allo svolgimento del Gran Premio di Formula 1. La prima questione che voglio chiarire è che questa risoluzione e la posizione che noi abbiamo non è assolutamente in contrapposizione al Gran Premio di Formula 1 che si svolge a Monza, non è per noi oggetto di battaglia politica, ma è una considerazione che va nell'interesse della nostra regione e noi riteniamo anche del nostro paese. Se la società che gestisce l'autodromo di Monza ha le condizioni economiche e finanziarie per sottoscrivere il contratto per il mantenimento del Gran Premio di Formula 1 presso l'autodromo di Monza, la vicenda non ha motivo di essere discussa.

Il contratto per l'autodromo di Monza credo che scada nel 2016 e quindi noi facciamo un ragionamento diverso: noi pensiamo che sia un errore non collaborare se il rischio è quello di perdere lo svolgimento del Gran Premio di Formula 1 per il nostro paese e in questo senso, qualora vi fosse un intervento con risorse pubbliche a sostegno dello svolgimento del Gran Premio di Formula 1, a quel punto non vediamo la ragione per cui anche l'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, oggi gestito bene e con una forte partecipazione da parte del pubblico, non possa essere un soggetto partecipe di questa discussione, in una collaborazione, abbiamo detto, anche con Monza.

In realtà, se uscissimo un po' dalle dispute localistiche, anche se a dimensione regionale, e guardassimo all'interesse del paese, sapremmo che in Italia ci sono quattro autodromi, Misano, Mugello, Monza e l'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, e forse dovremmo pensare che abbiamo una grande risorsa da mettere a disposizione non di una battaglia localistica, ma del prestigio del nostro paese.

Ovviamente abbiamo seguito il confronto che si è sviluppato su questa questione per noi molto importante. L'autodromo di Imola si chiama "Enzo e Dino Ferrari" non a caso ed è un autodromo che ha tutte le certificazioni per poter ospitare i grandi appuntamenti motoristici come la Formula 1. Peraltro, come tutti sanno, è una piattaforma di grande interesse per grandi eventi; oltre al Campionato Superbike, cito, solo per stare a quest'anno, l'arrivo della tappa del Giro d'Italia, il grande concerto degli AC/DC e, per ultimo, il ritrovo nazionale del Movimento 5 Stelle (anche se mi pare fosse un po' meno frequentato rispetto al concerto visto che io vivo a Imola e ho visto i parcheggi; comunque la musica era ad un volume molto elevato perché da casa mia la sentivo così bene che non ho avuto bisogno di andare al raduno).

La questione che con la nostra risoluzione mettiamo in evidenza è di chiedere (il dispositivo è molto secco) al nostro presidente di sostenere questo nostro percorso. Peraltro su questo il presidente ha detto in più occasioni di sostenere questo nostro percorso qualora si verificassero le condizioni utili per poterlo fare e, le condizioni utili per poterlo fare, non sono né in contrapposizione con l'autodromo di Monza, né in contrapposizione con nessun altro autodromo. Se il nostro paese vuole mettere a valore le grandi risorse che ha, non c'è dubbio che l'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola sia una piattaforma di assoluto rilievo. Nel dispositivo affermiamo questo e credo sia chiaro che non ci interessa proprio trasformare questa nostra discussione in uno scontro politico con nessuno perché, ripeto, qualora la società che gestisce l'autodromo di Monza abbia le risorse per sottoscrivere il contratto con Bernie Ecclestone, lo può fare domattina e, se lo fa domattina, la vicenda è risolta. Se non ci sono le risorse e lo Stato (su cui nutro qualche dubbio che possa erogare risorse direttamente ad una società, ma magari, che ne so, risorse del CONI, che sono sempre risorse pubbliche), a quel punto noi siamo protagonisti di questo percorso e chiediamo alla nostra Regione di starci vicino.

Spero di aver chiarito e di non ritrovare sugli organi di stampa riportate vicende che non nulla hanno a che fare con quello che per noi è un patrimonio della nostra regione, del nostro paese, in grado di rappresentare un valore aggiunto per l'economia regionale, per l'attrattività del nostro territorio e anche di portare la nostra immagine nel mondo, perché sappiamo che un Gran Premio di Formula 1, al di là del pubblico che può andare all'autodromo Enzo e Dino Ferrari, ha un risalto dal punto di vista dell'immagine assolutamente rilevante e prestigiosa, per questo noi abbiamo presentato questa risoluzione.

Dico subito che, in relazione agli emendamenti, noi accoglieremo l'emendamento adesso presentato dal collega Marchetti, che ha sottoscritto la risoluzione, che sostituisce un altro emendamento precedentemente presentato e voteremo contro gli altri emendamenti, su cui poi eventualmente dirò quando li discuteremo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Poli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Possiamo dire, consigliere Poli, che sono già trascorsi alcuni mesi da quando abbiamo depositato questa risoluzione per cui di acqua sotto i ponti ne è passata da allora, tant'è che le notizie rimbalzavano sui giornali ormai quotidianamente. Comunque la questione, giusto per ricordarlo ai colleghi, nacque quando venne pubblicata una foto del sindaco imolese Daniele Manca ritratto in compagnia del patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, foto che sarebbe stata scattata al termine di un incontro svoltosi a Londra durante il quale si sarebbe parlato di un eventuale ritorno della massima serie automobilistica sul tracciato imolese.

Pur avendo la consapevolezza che riportare la Formula 1 sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola è quasi una missione impossibile, o meglio, è veramente un'impresa, come eletto del territorio imolese, dato che in campagna elettorale dissi fin dal principio che mi sarei impegnato per rendere attrattivo ai grandi eventi l'impianto Enzo e Dino Ferrari, non potevo fare altrimenti. Io solitamente sono una persona che rimane coerente con quello che dice e da imolese non posso che dire che per me sarebbe un sogno riavere la Formula 1 sul nostro circuito, anche perché sarebbe una vetrina internazionale non soltanto per il territorio imolese, ma un po' per tutta la nostra regione. Peccato però che con il passare delle settimane anche la Lombardia ha mosso i suoi primi passi, tant'è che con il fatto che il Gran Premio di Monza comunque era a rischio, a differenza nostra, Regione Lombardia è riuscita ad ottenere qualcosa di più, ad esempio una defiscalizzazione da parte del Governo Renzi, potendo così fare importanti investimenti all'interno della proprietà dell'autodromo, novità questa per la quale, se prima per noi la strada era in salita, ora proprio è ripidissima. E' proprio all'epoca che qualcuno cercò di mettermi in contrapposizione con quello che diceva il governatore Maroni della Lombardia, devo dire fallendo miseramente perché a mio avviso la Lega in Lombardia in fin dei conti stava e sta facendo tuttora semplicemente ciò che non è stato fatto da noi in passato ovvero difendere un evento importante per il territorio lombardo, perché vi vorrei ricordare che a Imola correva già il gran Premio di San Marino e quando il Circus della Formula 1 abbandonò il nostro tracciato nessuno mosse un dito, la realtà dei fatti è questa. Fortunatamente pochi anni dopo arrivarono dei finanziamenti statali per rifare alcune strutture, tra cui i box che ormai erano obsoleti, e guarda caso i finanziamenti arrivarono da un Governo in cui c'era anche la Lega Nord e per fortuna che arrivarono quei finanziamenti perché altrimenti oggi non staremmo nemmeno qui a discutere questa risoluzione.

E' stato detto di tutto in questi mesi, ad esempio che la Lombardia sarebbe egoista perché vorrebbe mantenere il Gran Premio a Monza, ma a mio avviso ha fatto un ragionamento assolutamente logico ovvero ha detto: io sono disposta a metterci tot, però voglio la garanzia che il Gran Premio rimanga sul nostro tracciato. Ho sentito parlare anche di alternanza, ma l'alternanza tra due circuiti, consigliere Poli, è già stata provata in Germania e devo dire che è stata assolutamente fallimentare. Ad oggi credo che non ci possiamo assolutamente permettere di buttare via dei soldi, quindi bisogna andare avanti con delle azioni mirate e valutare bene.

Per rendere la risoluzione al passo con i tempi, dato che, come dicevo prima, ne è passata di acqua sotto i ponti, ho proposto comunque degli emendamenti per inserire innanzitutto anche la defiscalizzazione ottenuta da Regione Lombardia, che, come dicevo prima, rende il quadro più complicato, e poi magari per allargare un po' il raggio d'azione non puntando soltanto alla Formula 1 ma in generale ai grandi eventi motoristici. Dico grandi eventi motoristici perché ovviamente stiamo avviando la discussione nell'ambito della Motor Valley e perché ricordo bene le parole dell'assessore Corsini, uscì anche un'agenzia di stampa più di un mese fa, che dichiarò che al momento non ci sono concrete possibilità di riportare il Gran Premio di Formula 1 ad Imola, dunque non vorrei portare avanti una discussione tanto per approvare una risoluzione di bandiera senza alcuna possibilità di concretizzare quanto richiesto ed è per questo che ho chiesto di emendare il dispositivo finale allargando un po' anche l'impegno che andavamo a dare alla Giunta.

Io lo dico chiaramente: vorrei che si creassero realmente le condizioni per riportare i grandi eventi motoristici all'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Parlo soltanto di eventi motoristici, lo ripeto, perché vorrei rimanere nell'ambito della Motor Valley, ma si potrebbe ampliare il discorso anche ad altri eventi, come veniva ricordato prima, quelli dei concerti, però sulla risoluzione ho cercato di rimanere in linea con quanto messo in premessa. Però credo che per fare questo sia necessario inserire questo impianto sportivo all'interno di una rete nell'ambito della Motor Valley perché altrimenti il solo territorio imolese a mio avviso non può essere attrattivo per i grandi eventi internazionali, ci vuole comunque un sistema con tutte le grandi eccellenze emiliano-romagnole, che non ci mancano assolutamente, per rendere finalmente veramente attrattivo il nostro circuito per tutti i grandi eventi internazionali motoristici. Questo è il mio intento.

Condivido le parole di Poli che comunque non dobbiamo fare la battaglia a nessuno, dobbiamo creare qualcosa che fino ad oggi è mancato, perché se abbiamo perso dei grandi eventi è perché qualcosa è andato storto, per cui credo che dobbiamo lavorare tutti insieme per arrivare a raggiungere quegli obiettivi che ci siamo prefissati con questa risoluzione e che con l'emendamento che abbiamo proposto, ovvero quello di ampliare il raggio d'azione non limitandoci alla Formula 1, potrebbe dare dei frutti positivi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Rispetto a quello che diceva il consigliere Poli prima sul rumore del raduno del Movimento 5 Stelle, non oso pensare i problemi di rumore che hanno i cittadini che abitano proprio nei pressi del circuito, dovuti soprattutto all'attuale gestione dell'autodromo. E' noto, infatti, che ci sono diverse lamentale da parte di chi abita nei dintorni e soprattutto da parte della scuola Pelloni Tabanelli, la cui vita è irrimediabilmente condizionata dagli eventi che si tengono all'interno dell'autodromo. L'emendamento che presentiamo è volto, quindi, soprattutto a tutelare la vita scolastica di questi ragazzi e dei cittadini che abitano nei pressi dell'autodromo.

Noi non siamo contrari ai grandi eventi, non siamo contrari alla Formula 1, però sarebbe meglio se questi grandi eventi fossero sostenibili, come è stato, ad esempio, l'appuntamento del Movimento 5 Stelle all'interno dell'autodromo. Quindi noi sicuramente voteremo a favore sia degli emendamenti del collega Marchetti che della risoluzione del consigliere Poli, però avremmo voluto che l'aula prendesse coscienza dei problemi che ci sono rispetto agli sforamenti dei limiti del rumore e che i consiglieri di maggioranza e di opposizione appoggiassero i nostri emendamenti proprio volti a tutelare chi abita intorno all'autodromo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Poli. Ne ha facoltà.

 

POLI: Grazie, presidente. In una vecchia storiella dialettale delle mie parti si dice che "con l'acqua non si fanno le frittelle" per cui torno a dire: se Monza ha le risorse, la società che gestisce firma il contratto, il problema è se non le ha le risorse, caro collega Daniele Marchetti, perché allora vedremo un bel film nonostante l'intervento del Governo, che, come si può confermare, in questo caso non ha certo fatto discriminazione dal punto di vista politico. Detto questo, voglio però anche dire al consigliere Marchetti, che conosco molto bene e che stimo, che l'italiano ha un senso e siccome in italiano me la cavo, il primo emendamento che lei aveva presentato chiedeva di sostituire le parole "svolgimento del Gran Premio di Formula 1" con "grandi eventi motoristici", in cui rientra anche la Formula 1 come lei dice, però capisco bene il significato di quel testo anche dal punto di vista politico. Ma va benissimo, ho detto che l'emendamento presentato a noi va bene e lo accogliamo.

Alla consigliera Piccinini voglio dire che intanto la ringrazio per quanto ha detto rispetto al fatto che voterà la nostra risoluzione e questo mi fa piacere, però voglio ricordarle che a livello territoriale c'è un confronto costante rispetto alle problematiche sollevate in relazione al rumore delle attività motoristiche all'interno dell'autodromo e credo che quel confronto vada sviluppato a livello locale e non sia da questo punto di vista, almeno in questa fase, oggetto dei temi della risoluzione.

Mi fa piacere che la consigliera Piccinini sia in questo caso perfettamente in linea con l'onorevole Di Maio che quando è venuto a Imola ha detto: "non vedo l'ora che si faccia il Gran Premio di Formula 1 a Imola" e che quindi ci daranno una mano anche loro a livello nazionale, salvo che i grillini in Consiglio comunale a Imola, sull'ordine del giorno a sostegno della Formula 1 si sono astenuti. Forse la Ferrari in quel caso si è fermata a Bagnara, dal mio amico Bagnari, perché non è riuscita, diciamo così, a convincere i Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle in Comune a Imola a votare a favore della risoluzione che sostiene il Gran Premio di Formula 1.

Detto questo, io credo che il Gran Premio di Formula 1 sia un patrimonio del nostro paese e se Monza ha le condizioni per mantenerlo, benissimo, se non le ha, noi abbiamo le carte in regola per poter partecipare a pieno titolo alla possibilità, complicata e difficile come diceva Marchetti, di riportare il Gran Premio a Imola. Concludo dicendo che io sono dell'idea che è bene guardare avanti. A guardare dagli specchietti retrovisori si può vedere chi arriva da dietro, ma si rischia di andare nella fossetta che sta davanti. Credo che dobbiamo cominciare a guardare avanti e a smettere di guardare tutte le volte a vent'anni fa.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Poli.

Se nessun altro chiede di intervenire, chiudo il dibattito generale sulla risoluzione e apro il dibattito generale sugli emendamenti. Se nessuno chiede di intervenire, chiudo il dibattito generale sugli emendamenti e apro le dichiarazioni di voto congiunte su emendamenti e oggetto 865.

Se nessuno chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 6 all'emendamento 2, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): Il subemendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 7 all'emendamento 2, a firma del consigliere Marchetti Daniele.

 

(È approvato all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): Il subemendamento è approvato.

Resta, quindi, precluso l'emendamento 2 a firma del consigliere Marchetti Daniele.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma del consigliere Marchetti Daniele.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma della consigliera Piccinini.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L'emendamento è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione, oggetto 865, a firma dei consiglieri Poli, Marchetti Francesca, Caliandro, Serri, Rontini, Iotti, Lori, Sabattini, Calvano, Marchetti Daniele, Pruccoli, Bessi, Rossi Nadia.

 

(È approvata all'unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 19,20

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Andrea CORSINI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Emma PETITTI, Sergio VENTURI e i consiglieri Giulia GIBERTONI, Raffaella SENSOLI e Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1348 “Risoluzione affinché si apportino modifiche al DPCM 159/2013 sull'applicazione dell'ISEE per una maggiore tutela delle persone con disabilità e delle famiglie numerose e per valutare la rideterminazione delle graduatorie di accesso ai contributi per effettuare interventi finalizzati al superamento/eliminazione delle barriere architettoniche. A firma della Consigliera: Piccinini”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI.

 

Contrari: 24

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Antonio MUMOLO, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN, Luca SABATTINI, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 1012 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sensibilizzare il Parlamento ed il Governo al fine di ridurre i costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari Vigili del Fuoco, rivedere la normativa per favorire il reclutamento e bloccare l’eliminazione dei rimborsi spettanti ai volontari che operano durante il proprio orario di lavoro. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Votazione emendamento 1 a firma dei consiglieri Boschini, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Bessi, Rontini, Zappaterra, Poli, Taruffi, Iotti, Torri, Soncini, Mori, Pruccoli e Serri

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 40

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti:

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione risoluzione oggetto 1012

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 38

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 1054 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nelle sedi competenti, e anche presso il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, al fine di rivedere le argomentazioni assunte dal Governo in merito al “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica” (PSNPL), coinvolgendo anche la Conferenza delle città portuali dell’ANCI. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro, Rontini, Bagnari”

 

Votazione emendamento 1 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Francesca MARCHETTI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 2 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Gian Luigi MOLINARI, Giuseppe PARUOLO, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 3 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 25

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 17

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 4 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Gian Luigi MOLINARI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 5 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 28

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Silvia PICCININI, Fabio RAINIERI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 6 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 25

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 8

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Palma COSTI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Fabio RAINIERI, Andrea ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione risoluzione oggetto 1054

 

Presenti: 37

 

Favorevoli: 29

Mirco BAGNARI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 7

Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Matteo RANCAN.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 13

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Alan FABBRI, Giulia GIBERTONI, Barbara LORI, Fabio RAINIERI, Manuela RONTINI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA.

 

OGGETTO 1239 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere iniziative volte a impedire l'introduzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, della teoria del gender, a rispettare il ruolo prioritario della famiglia nell'educazione all'affettività ed alla sessualità, ed a valorizzare e diffondere i relativi principi costituzionali, coinvolgendo a tal fine anche le associazioni rappresentative dei genitori e le famiglie. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 33

 

Favorevoli: 7

Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI.

 

Contrari: 25

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 17

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Matteo RANCAN, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 1343 “Risoluzione per impegnare la Giunta a far sì che non venga, in alcun modo, introdotta nelle scuole di ogni grado la "teoria gender", ad attivarsi affinché ogni istituto dichiari in modo trasparente i propri contenuti didattici al fine di rispettare e consentire le scelte etico-educative delle famiglie nell'ambito della affettività e della sessualità, e ad impedire ogni iniziativa scolastica finalizzata all'imposizione della "teoria gender". A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani”

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 7

Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI.

 

Contrari: 26

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 1488 “Risoluzione per promuovere progetti educativi finalizzati al benessere dei giovani in età scolare, alla prevenzione delle patologie fisiche o psichiche e ad ogni forma di violenza derivante da discriminazioni di genere. A firma dei Consiglieri: Mori, Torri, Taruffi, Mumolo, Prodi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zoffoli, Lori, Ravaioli, Tarasconi, Calvano, Rontini, Caliandro, Cardinali, Bagnari, Serri, Pruccoli, Bessi, Poli, Molinari, Montalti, Sabattini, Iotti”

 

Presenti: 34

 

Favorevoli: 26

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 7

Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 16

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Matteo RANCAN, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 914 “Risoluzione per chiedere alla Giunta la sospensione delle nuove richieste di concessioni minerarie e la revoca, in base al principio di precauzione, delle concessioni minerarie attive. A firma del Consigliere: Alleva”

 

Presenti: 31

 

Favorevoli: 10

Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Daniele MARCHETTI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 20

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 19

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Marco PETTAZZONI, Roberto POLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 1079 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a bloccare l'attività estrattiva nel mare Adriatico, accogliere l'appello lanciato da Legambiente per favorire la vocazione turistica, l'ospitalità e le attività di pesca sostenibile e tutelare la biodiversità marina, avviando inoltre le procedure di VAS transfrontaliera a fronte di richieste di concessione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani”

 

Presenti: 32

 

Favorevoli: 11

Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Gian Luca SASSI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Contrari: 20

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Alessandro CARDINALI, Palma COSTI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Katia TARASCONI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 18

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BARGI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Lia MONTALTI, Roberto POLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Simonetta SALIERA, Raffaella SENSOLI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 916 “Risoluzione per impegnare la Giunta a prendere in considerazione l’apertura di un tavolo operativo con il Comune di Bologna e il Corpo di Polizia Municipale per trovare una soluzione condivisa in merito alla riorganizzazione delle Polizie Municipali. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi”

 

Emendamento 1, a firma della consigliera Piccinini:

«Nella parte dispositiva al punto 2) dell'impegno, dopo le parole:

"Ad attivarsi al fine che il contenzioso tra l'amministrazione comunale di Bologna e la Polizia Locale per la riorganizzazione degli orari di lavoro, possa trovare una soluzione che coniughi le esigenze della città con l'operatività del Corpo in questione" sono aggiunte le parole:

", anche attraverso un parere, sulla soluzione raggiunta, da rendersi a cura del Responsabile della Polizia Municipale di Bologna".»

(Respinto)

 

OGGETTO 849 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad eliminare gli ostacoli burocratici che rallentano la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, procedendo inoltre a discutere i relativi provvedimenti con i soggetti interessati e continuando ad assistere al meglio la popolazione. A firma dei Consiglieri: Alleva, Gibertoni”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Alleva e Gibertoni:

«Si chiede di aggiungere nell’ultimo capoverso dopo "ordinanza n. 20" le parole "e n. 39"»

(Respinto)

 

OGGETTO 547 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, riguardanti l'incremento, l'utilizzazione e le procedure relative alle risorse destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche. A firma dei Consiglieri: Soncini, Lori, Caliandro, Mumolo, Zoffoli, Bagnari, Iotti, Prodi, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Calvano, Bessi, Rossi Nadia, Zappaterra, Montalti, Paruolo, Serri, Pruccoli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Pettazzoni, Rancan, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Pompignoli, Fabbri, Rainieri, Liverani:

«Nel dispositivo al punto 1 dopo la parola "rifinanzi" aggiungere le parole "in maniera continuativa"»

(Approvato)

 

OGGETTO 1012 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sensibilizzare il Parlamento ed il Governo al fine di ridurre i costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari Vigili del Fuoco, rivedere la normativa per favorire il reclutamento e bloccare l’eliminazione dei rimborsi spettanti ai volontari che operano durante il proprio orario di lavoro. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Boschini, Cardinali, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Bessi, Rontini, Zappaterra, Serri, Poli, Taruffi, Iotti, Torri, Soncini, Mori, Pruccoli:

«Nel dispositivo introdotto da "premesso che", quale ultimo punto, è inserito il seguente periodo:

"In particolare, in Emilia-Romagna sono attualmente attivi 25 distaccamenti di vigili del fuoco volontari, per i quali la Regione Emilia-Romagna, per mezzo dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, assicura fin dall'anno 2000, in base ad una specifica Convenzione sottoscritta in forza della L. 296/2006 e della L.R. n. 1/2015 con il Ministero dell'Interno - Dipartimento Vigili del Fuoco - Direzione Regionale Emilia-Romagna, significative risorse finanziarie volte al potenziamento ed all'implementazione delle capacità operative e delle prestazioni in emergenza, sia in merito all'istituzionale soccorso tecnico urgente, che in merito ai reciproci rapporti di collaborazione in materie di protezione civile. La regione nel periodo 2000-2008 ha concesso € 8.500.000 a valere sul Fondo Regionale per l'implementazione delle strutture dei presidi territoriali (Centri Sovracomunali), a cui si devono aggiungere fra 2003 e 2014 circa € 1.800.000 per la copertura delle spese di manutenzione ordinaria, straordinaria e di gestione delle sedi dei distaccamenti volontari. Si ricordano inoltre i fondi regionali erogati nel 2001, pari a 4.000.000 €, per l'acquisto e la successiva concessione in comodato d'uso gratuito ai vari presidi territoriali dei Vigili del Fuoco, di mezzi, materiali ed attrezzature inerenti il rischio idraulico e il rischio incendi boschivi."

AI termine del primo punto del dispositivo finale, sono inserite le seguenti parole:

"A verificare inoltre, con le strutture del Sistema Sanitario Regionale, la possibilità di percorsi per agevolare e favorire la gratuità delle stesse."»

(Approvato)

 

OGGETTO 1054 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nelle sedi competenti, e anche presso il Parlamento e la Conferenza Stato-Regioni, al fine di rivedere le argomentazioni assunte dal Governo in merito al "Piano strategico nazionale della portualità e della logistica" (PSNPL), coinvolgendo anche la Conferenza delle città portuali dell'ANCI. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro, Rontini, Bagnari”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bertani:

«Il settimo capoverso, nella sezione introdotta da "Valutato che", è sostituito dal testo che segue:

"Pur non essendo riportato ufficialmente nel PSNPL, è circolata con crescente insistenza sulla stampa locale l'ipotesi di accorpamento delle autorità portuali dei principali porti italiani, prevedendo anche un'unione di Ravenna ed Ancona."»

(Approvato)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bertani:

«Dopo il settimo capoverso, nella sezione introdotta da "Valutato che", è inserito il testo seguente:

"il Parlamento europeo si appresta ad approvare la "Risoluzione sulla messa in atto del Libro Bianco 2011 sui trasporti: bilancio e via da seguire per una mobilità sostenibile" ove viene ripetutamente richiamata l'esigenza di attuare la programmazione e gli investimenti relativi ai porti al fine di realizzare i necessari collegamenti nell'ambito delle reti transeuropee di trasporto (reti TEN-T) e della rete dei porti core entro il 2030 (quattordici porti italiani nella rete core);"»

(Approvato)

 

Emendamento 3, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da "Considerato che", i capoversi primo, secondo e terzo sono sostituiti dal testo seguente:

"il documento, relativamente ai temi del lavoro portuale e dei Servizi Tecnico Nautici non esclude, come dovrebbe, una deriva verso modelli organizzativi extracomunitari, riducendo le tutele di sicurezza, di professionalità, di regole che rappresentano in Europa una delle principali azioni delle Autorità Pubbliche;

le questioni della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro sono particolarmente delicate per il settore trasportistico e portuale, che ha visto, proprio a Ravenna, il più grave incidente sul lavoro del dopoguerra;

i rischi di una deregulation del mercato del lavoro portuale sono altresì pericolosi per le stesse imprese e riducono gli spazi di leale e libera concorrenza, con il serio rischio di favorire il fenomeno dell'infiltrazione da parte della criminalità organizzata;"»

(Approvato)

 

Emendamento 4, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da "Considerato che", dopo il capoverso che inizia con "Lo scorso 3 luglio …" è inserito il capoverso seguente:

"le procedure previste per la nomina dei Presidenti delle Autorità Portuali di sistema sono poste in capo al Ministro "sentita" la Regione, escludendo la partecipazione degli enti locali: scelta che contrasta con le procedure codificate nella legge 84/94 ed espropria Comuni e Regioni di ogni potestà nella materia portuale, determinando un'evidente violazione dell'art. 117 della Costituzione, che la colloca tra quelle soggette a legislazione concorrente di Stato e Regioni;"»

(Approvato)

 

Emendamento 5, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da "Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta" i primi tre capoversi sono sostituiti dal testo che segue:

"Ad attivarsi affinché il Piano tenga conto dell'insieme dei traffici delle merci e delle persone e non solo del segmento, pur significativo ma minoritario, del traffico contenitori;"»

(Approvato)

 

Emendamento 6, a firma del consigliere Bertani:

«Nella sezione introdotta da "Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta", dopo il quarto capoverso è introdotto il testo seguente:

"a sostenere l'adozione di una strategia sui temi del lavoro portuale e dei servizi tecnico nautici che ponga al centro la tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro, della legalità come fondamento della libertà di impresa, valorizzando le esperienze già in atto in Italia e mutuando, in tema di sicurezza sul lavoro e formazione professionale, le pratiche in atto nei porti europei;

a svolgere tutti gli opportuni e doverosi interventi presso il Governo affinché, nella stesura dei predetti decreti delegati, faccia proprie le osservazioni delle competenti Commissioni parlamentari e i rilievi formulati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al fine di ottenere:

- che la riforma della governance tenga conto di quel che ha deciso il Parlamento, in particolare che la nomina dei Presidenti delle Autorità avvenga con la partecipazione di territori (Regioni e Comuni);

- di formalizzare l'autonomia di Ravenna evitando l'accorpamento con altri porti, collocati in corridoi plurimodali europei e tali da rispondere a flussi di traffico, bacini di riferimento e reti di collegamento assai diversi;

- che venga mantenuto il ruolo dei Comitati Portuali per favorire la partecipazione degli Enti Locali, dei soggetti istituzionali e degli operatori portuali;

- che venga tenuto conto, nell'individuazione delle nuove Autorità Portuali di Sistema, della programmazione comunitaria e della rete dei porti core e che, necessariamente, venga previsto, per l'eventuale accorpamento di altre Autorità Portuali esistenti, il concerto con le Regioni interessate;

- che, conseguentemente, il Governo abbandoni la strada diretta alla nomina diretta dei nuovi Presidenti delle autorità portuali, con amplissimi ed accresciuti poteri, totalmente svincolati dal rapporto con i territori e con le istituzioni locali, e direttamente dipendenti dal livello ministeriale, realizzando un modello fortemente centralistico, che contiene in sé i rischi di scelte operative sbagliate e nocive per le comunità locali, che vengano predisposte precise norme di garanzia a tutela del personale dipendente delle Autorità Portuali accorpate o da sopprimere, che si sostenga l'adozione di una strategia sui temi del lavoro portuale e dei servizi tecnico nautici che ponga al centro la tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro, della legalità come fondamento della libertà di impresa, valorizzando le esperienze già in atto in Italia e mutuando, in tema di sicurezza sul lavoro e formazione professionale, le pratiche in atto nei porti europei;"»

(Approvato)

 

OGGETTO 865 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare il sostegno della Regione in ordine alla creazione delle condizioni favorevoli alla disputa del Gran Premio di Formula 1 presso l'autodromo di Imola. A firma dei Consiglieri: Poli, Marchetti Francesca, Caliandro, Serri, Rontini, Iotti, Lori, Sabattini, Calvano, Marchetti Daniele, Pruccoli, Bessi, Rossi Nadia”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Dopo la frase "II contratto per la disputa del Gran Premio d'Italia di Formula 1 all'Autodromo di Monza scadrà nel 2016" vengono aggiunte le seguenti frasi:

"Il Presidente del Consiglio si è impegnato in prima persona per mantenere il GP d'Italia sul circuito di Monza;

La Regione Lombardia ha ottenuto dal Governo una defiscalizzazione per l'ingresso nella proprietà del parco e dell'autodromo di Monza;

L'Assessore Corsini ha dichiarato che al momento non ci sono concrete possibilità di riportare il Gran Premio di Formula Uno a Imola."»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Le parole "la disputa del Gran Premio di Formula 1" vengono sostituite da "riportare i grandi eventi motoristici"»

(Precluso)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Piccinini:

«Nelle premesse sono aggiunti i seguenti punti:

"nell'area adiacente l'autodromo insistono un intero comparto abitativo, quello Tre Monti - Zello e la scuola primaria "Pelloni Tabanelli" facente parte dell'Istituto Comprensivo n. 4 di via Guicciardini Imola, nonché, altre scuole limitrofe quali l'Istituto agrario, la scuola media Valsalva, il Polo liceale;

l'impatto acustico complessivo nella zona adiacente l'autodromo, negli ultimi anni, ha già visto triplicare le giornate di rumore sopra i limiti di legge;

è scientificamente accertato come il rumore produca numerosi effetti nocivi e danneggi la mente e la salute psichica delle persone e trattandosi, in questo caso, anche di bambini gli effetti dell'inquinamento acustico sono ancora peggiori";»

(Respinto)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Piccinini:

«Nel considerato sono aggiunti i seguenti punti:

"il Calendario delle Attività di Pista e Piano Attività per l'anno 2015 presentato da Formula Imola ed approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 31 nella seduta del 3 marzo 2015 ai sensi dell'art. 6.1 (II) della concessione del Polo Funzionale "Autodromo Enzo e Dino Ferrari" modificato con Delibera di Giunta Comunale n. 141 del 21 luglio e modificato con Delibera di Giunta Comunale n. 176 dell'8 settembre 2015 prevede già 57 giornate con ipotesi di svolgimento in deroga all'art. 3 "Limiti" del Decreto del Presidente della Repubblica 3 aprile 2001, n. 304 recante "Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell'articolo 11 della legge 26 novembre 1995, n. 447" e, per esempio nel mese di aprile 2015 sono state autorizzate 8 giornate in deroga di cui 3 con deroga fino alle ore 20,00;

nelle misurazioni effettuate nel 2013, a finestre chiuse, all'interno della scuola primaria "Pelloni Tabanelli" si misuravano valori di 45 db, quando secondo l'OMS il rumore di fondo durante lezioni scolastiche non dovrebbe essere maggiore di 35 db, quindi, il valore misurato superava di 3 volte quello massimo, mentre a finestre aperte sono facilmente stimabili valori di 75 db cioè 2500 volte quello massimo;"»

(Respinto)

 

Emendamento 5, a firma della consigliera Piccinini:

«Nella parte dispositiva sono aggiunti i seguenti punti:

"impegna la Giunta

a mettere in campo tutte le iniziative opportune affinché sia garantito il diritto alla salute dei cittadini delle abitazioni adiacenti all'autodromo di Imola ed, in particolare, dei bambini frequentanti la scuola primaria "Pelloni Tabanelli", nei confronti dell'attuale massiccio inquinamento acustico in deroga ai limiti fissati di cui al D.P.R. 304/2001, privilegiando come è possibile, nella gestione dell'autodromo, iniziative a basso impatto acustico;"»

(Respinto)

 

Subemendamento 6, a firma della consigliera Piccinini:

«All’emendamento 2, "Le parole "la disputa del Gran Premio di Formula 1" vengono sostituite da "riportare i grandi eventi motoristici"" sono così modificate: "Le parole "la disputa del Gran Premio di Formula 1" vengono sostituite da: "portare i grandi eventi, anche di tipologie diverse,""»

(Respinto)

 

Subemendamento 7, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Modificare nel seguente modo l’emendamento 2:

"Dopo le parole "la disputa del Gran Premio di Formula 1" si aggiungono "e altri grandi eventi motoristici"".»

(Approvato)

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

1464 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e parametri riguardanti gli impianti alimentati a biomassa, con particolare riferimento al " raggiungimento del saldo emissivo". A firma del Consigliere: Foti

1465 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere ed ampliare il Servizio di Screening ed i Centri Territoriali di supporto riguardanti i disturbi specifici di apprendimento. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

1467 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti un concorso bandito dall'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

1468 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l'assunzione dei dirigenti regionali, con particolare riferimento anche a quella prevista dall'art. 18 della L.R. 43/2001. A firma del Consigliere: Piccinini

1469 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare episodi violenti e criminosi verificatosi presso l'ospedale Bufalini di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

1472 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare fenomeni di sversamento nei corsi d'acqua, specie in relazione alla moria di pesci verificatasi nel Canale di Cento (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

1475 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese ed i benefici relativi all'accordo siglato tra la Regione Emilia-Romagna e lo Stato del Paranà (Repubblica Federativa del Brasile). A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Bargi, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Marchetti Daniele, Rancan

1480 - Interrogazione a risposta scritta, circa i tempi di attesa nell'ambito dello screening prenatale, degli esami denominati bitest e translucenza nucale. A firma del Consigliere: Foti

1481 - Interrogazione a risposta scritta, circa le azioni da attuare per risolvere i problemi riguardanti la sede stradale e la viabilità della Strada Provinciale n. 15 e di quella n. 16. A firma del Consigliere: Torri

1482 - Interrogazione a risposta scritta, circa la revisione della normativa reginale riguardante le Aziende pubbliche di servizio alla persona (ASP) con particolare riferimento agli oneri relativi all'IRAP. A firma del Consigliere: Foti

1486 - Interrogazione a risposta scritta circa l'internalizzazione del servizio di radiologia finora svolto nel reparto dell'Ospedale "San Giorgio" di Cervia. A firma del Consigliere: Liverani

 

Risoluzioni

 

1466 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad accogliere l'invito alla sottoscrizione del Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding - Under 2 MOU in preparazione della XXI conferenza sul cambiamento climatico (COP21) di Parigi e del documento "Il ruolo delle città e dei territori d'Italia nella strategia nazionale contro i cambiamenti climatici", attivandosi in tutte le sedi opportune per favorire il raccordo e l'integrazione tra le politiche nazionali e quelle locali.(19 10 15) A firma dei Consiglieri: Montalti, Rontini, Tarasconi, Zappaterra, Prodi, Calvano, Molinari, Boschini, Pruccoli, Caliandro, Lori, Sabattini, Serri

1470 - Risoluzione per invitare la Giunta a predisporre un progetto di legge per incentivare il rinnovo del parco macchine regionali e la conversione dei mezzi già circolanti al fine di un maggior utilizzo di combustibili alternativi e meno inquinanti. (21 10 15) A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1471 - Risoluzione per invitare la Giunta a dichiarare la propria contrarietà all'apertura di nuove sale da gioco, incentivando invece, in applicazione della normativa vigente, misure di contrasto e di cura nei confronti delle ludopatie. (21 10 15) A firma dei Consiglieri: Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani

1473 - Risoluzione per impegnare la Giunta a considerare la mancata realizzazione del Raccordo Autostradale della Cisa A15-Autostrada Brennero A22 e a inserirlo come opera prioritaria nel piano regionale delle infrastrutture strategiche. (21 10 15) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Foti

1474 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l'adozione di provvedimenti premiali per incentivare l'uso di auto pulite e la rottamazione dei veicoli più vecchi, non ecologici, e a valutare l'adozione di provvedimenti volti a disporre un regime di tassazione agevolato per le auto a metano, GPL e auto elettriche. (21 10 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Marchetti Daniele, Cardinali, Caliandro, Fabbri, Taruffi, Torri

1488 - Risoluzione per promuovere progetti educativi finalizzati al benessere dei giovani in età scolare, alla prevenzione delle patologie fisiche o psichiche e ad ogni forma di violenza derivante da discriminazioni di genere. (21 10 15) A firma dei Consiglieri: Mori, Torri, Taruffi, Mumolo, Prodi, Marchetti Francesca, Rossi Nadia, Zoffoli, Lori, Ravaioli, Tarasconi, Calvano, Rontini, Caliandro, Cardinali, Bagnari, Serri, Pruccoli, Bessi, Poli, Molinari, Montalti, Sabattini, Iotti

(Comunicazione n. 18 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2015/2007 del 22/10/2015)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

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