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56.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 12 GENNAIO 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è raggiungibile dalla Ricerca oggetti

 

OGGETTO 1124

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, anche con il coinvolgimento del CAL, un programma di interventi per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico o generale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

BERTANI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

MORI (PD)

TORRI (SEL)

BERTANI (M5S)

BOSCHINI (PD)

BERTANI (M5S)

POMPIGNOLI (LN)

 

OGGETTO 1375

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, sotto la supervisione ed il controllo della Regione Emilia-Romagna, uno studio ed un monitoraggio indipendenti sullo stato dell'impianto e della discarica Tre Monti di Imola che interessi anche l'area circostante e le acque sotterranee, predisponendo inoltre una valutazione di impatto sanitario. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1516

Risoluzione per impegnare la Giunta, sulla base della L.R. 16 del 2015, a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola e ad approntare un piano di monitoraggio e controllo relativo al livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1934

Risoluzione per impegnare la Giunta a voler assumere ogni ulteriore iniziativa, volta a verificare la possibilità di differire l'autorizzazione dell'ampliamento della discarica "Tre Monti" ad un momento successivo all'adozione del nuovo Piano Regionale. A firma del Consigliere: Foti

(Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

BIGNAMI (FI)

MARCHETTI Daniele (LN)

GIBERTONI (M5S)

POLI (PD)

PICCININI (M5S)

SASSI (M5S)

FOTI (FdI)

BONACCINI, presidente della Giunta

ZOFFOLI (PD)

TARUFFI (SEL)

PARUOLO (PD)

GIBERTONI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

GIBERTONI (M5S)

 

OGGETTO 1105

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, nell’Assestamento di Bilancio 2015/2017, le risorse necessarie per finanziare l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per i cittadini affetti da Sclerosi sistemica, in attesa che questa patologia venga inserita nell’elenco ministeriale delle malattie rare. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami, Aimi

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1268

Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un apposito capitolo di bilancio al fine di compensare i mancati finanziamenti nazionali riguardanti le spese per l'assistenza domiciliare per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), attivandosi inoltre presso il Governo onde ripristinare gli stanziamenti del Fondo Nazionale per la non autosufficienza. A firma del Consigliere: Fabbri

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1631

Risoluzione per impegnare la Giunta a rimettere la quota residua per l'anno 2013 e l'intera quota dovuta per il 2014 alle Istituzioni Sanitarie operanti a favore di soggetti colpiti da disabilità gravissime ed in particolare alle AUSL che hanno aderito al percorso regionale per i cittadini colpiti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 1632

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare la revisione dell'elenco delle malattie rare a livello statale al fine di inserire la sclerosi sistemica in quello regionale, a garantire tutte le azioni in essere per il sostegno economico all'assistenza domiciliare per le persone colpite da SLA, evitando inoltre difformità, sul territorio regionale, nelle modalità di trattamento dei pazienti. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Paruolo, Cardinali, Ravaioli, Montalti, Bagnari, Pruccoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Zappaterra, Sabattini, Prodi, Poli, Taruffi, Torri, Mori, Iotti, Calvano, Rontini, Soncini, Molinari, Lori, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

OGGETTO 1936

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare attraverso la Conferenza Stato-Regioni il riconoscimento a livello nazionale della patologia della Sclerosi sistemica (Sclerodermia) ai fini dell'inserimento nei registri delle malattie rare e conseguentemente ottenere un codice di esenzione. A firma della Consigliera: Sensoli

(Presentazione, discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Saliera)

SENSOLI (M5S)

ZOFFOLI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

SENSOLI (M5S)

FABBRI (LN)

BIGNAMI (FI)

ROSSI Nadia (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

ROSSI Nadia (PD)

SENSOLI (M5S)

MONTALTI (PD)

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

PRESIDENTE (Soncini)

MONTALTI (PD)

FOTI (FdI)

FOTI (FdI)

DELMONTE (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetto 1124

Emendamenti oggetti 1124 - 1375 - 1516 - 1105

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

La seduta ha inizio alle ore 9,57

 

PRESIDENTE (Saliera): Dichiaro aperta la cinquantaseiesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

Vi informo che ha comunicato di non poter partecipare alla seduta la consigliera Zappaterra.

Le restanti informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri e, pertanto, le do per lette.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

OGGETTO 1124

Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, anche con il coinvolgimento del CAL, un programma di interventi per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico o generale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, Gibertoni

(Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Apriamo i nostri lavori con la risoluzione numero 1124 "Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, anche con il coinvolgimento del CAL, un programma di interventi per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico o generale. A firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini e Gibertoni".

Su questo documento sono pervenute due proposte di emendamento a firma del consigliere Andrea Bertani.

Si apre il dibattito generale, dieci minuti per consigliere. Poi, successivamente, ci sarà la discussione generale sugli emendamenti presentati. Se volete, possiamo già affrontare la discussione in prima battuta, cioè nel dibattito generale, circa i due emendamenti che sono stati depositati da diversi giorni. Se poi perverranno altri emendamenti, riapriremo la discussione.

Siamo in dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Con l’espressione "baratto amministrativo" o "scambio amministrativo", forse un po’ semplicistica e gergale, ma certamente efficace, si intende il rapporto che si può instaurare fra i cittadini e le pubbliche amministrazioni; un rapporto finalizzato a utilizzare il tempo e l’impegno dei cittadini in progetti di pubblica utilità o sociale e offrire, a fronte di questo impegno, la possibilità per i cittadini, ma soprattutto per i cittadini che oggi sono in difficoltà, di fare fronte a tributi o a sanzioni amministrative. Tutto in un quadro che va a costituire un rapporto positivo di fiducia amichevole, per utilizzare la terminologia oggi utilizzata anche in ambito comunitario, fra le pubbliche amministrazioni e i cittadini, fra le Istituzioni e le Amministrazioni.

In sostanza, si tratta di lavori utili alla comunità fatti invece di pagare un tributo locale, un istituto che permette di promuovere una sorta di scambio virtuoso, lo sconto sul pagamento o l’esenzione di una tassa locale anche per chi non la può pagare o un altro debito con le casse municipali, come, ad esempio, una vecchia multa in cambio di un impegno concreto per migliorare il territorio, come la pulizia di un parco comunale o la piccola manutenzione di una scuola elementare. Non è un’invenzione di questi giorni e anche la nostra storia è piena di modalità di relazione fra persone e pubblici poteri, basati su uno scambio di servizi o di tributi di prestazioni operativo/lavorative.

Il valore di questo scambio amministrativo oggi in Italia e in Emilia-Romagna può acquisire anche un valore nuovo e particolarmente importante, a fronte proprio del progressivo e del drammatico scollamento fra i cittadini e le Istituzioni. Ogni giorno, l’abbiamo visto, sempre meno sono le persone che partecipano attivamente alle scelte politiche, civili, elettorali nei nostri paesi e nelle nostre realtà locali. Fra l’altro, ne abbiamo avuto esperienza anche nella nostra Regione con il voto e l’affluenza bassissima alle elezioni. Le elezioni, ovviamente, sono solo un segnale più appariscente, però lo avvertiamo tutti anche nelle nostre realtà locali che esiste questa distanza e questa frattura fra Amministrazioni ed amministrati.

Ovviamente questa risoluzione non può risolvere un problema così grande, però è una via, un sostegno, un percorso pratico, operativo, concreto e tangibile, per fare delle cose utili in sé al territorio e alle persone e utile anche alla crescita e alla ricostruzione della convinzione che si debba partecipare al governo quotidiano del patrimonio e dei servizi pubblici. Il ritorno più importante, infatti, di questa attività non è tanto quello economico né per il cittadino e né per l’Ente, né per il cittadino che magari non può pagare dei tributi e in questo modo li paga, né per l’Ente perché risparmia, ma soprattutto è un investimento dal punto di vista del senso civico e di appartenenza al territorio. Ormai sono molti i Comuni nei cui Consigli lo scambio amministrativo è stato oggetto di attenzioni, di mozioni, di decisioni e anche di Regolamenti. Spesso sono stati proposti anche dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, ma sostenuti anche da altri Gruppi. Il tutto è partito da un piccolo Comune in provincia di Novara, Invorio, che pare sia stato il primo ad applicarlo, nascendo da una normativa di livello nazionale. Però, vi faccio presente che anche in Regione Emilia-Romagna, a Modena, a Cavriago, a Savignano sul Rubicone, a Riccione, a Santarcangelo, a Castelnovo ne’ Monti, Faenza, Formigine, Lugo, Vignola, Soliera, Carpi, Ferrara, Comuni di vari colori, di varie Amministrazioni, si sono mossi per tentare di applicare questa nuova normativa, questa nuova possibilità. Infatti, la legislazione nazionale ha aperto questa possibilità con la legge n. 164 del 2014, che prevede che i Comuni possano definire, con apposita delibera, i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati.

Questi interventi possono riguardare pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze e strade. I Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. Come dicevo, la sensibilità rispetto a questa opportunità si è rivelata immediatamente e numerosi Enti hanno dimostrato il loro interesse. Ci sono, però, dei limiti anche alle possibilità di quest’azione. Infatti, come dicevo prima, i servizi al momento sono limitati solo all’ambito ambientale o al decoro urbano.

La nostra risoluzione insiste anche su questo aspetto, chiedendo alla Giunta di promuovere presso il Governo un allargamento anche delle attività possibili all’interno di questo scambio amministrativo per, ad esempio, impegni attivi anche di tipo culturale o di altro tipo, proprio per dare la possibilità a vari cittadini di far fronte a tributi e sanzioni che non si è più in grado di pagare, ma anche a quelli che percepiscono indennità a vario titolo, come, ad esempio, sostegno all’affitto o alla retta scolastica, ma - qui si apre una nuova finestra di cui poi parlo negli emendamenti - anche a chi accede alla CIG o alla disoccupazione. Infatti, un provvedimento nazionale di poche settimane fa, nel decreto legislativo n. 150, apre spazi in questa direzione e si rivolge esplicitamente ai percettori di CIG e ai disoccupati ultrasessantenni. Gli spazi di intervento della Regione sono molteplici, dal finanziamento di progetti alla corresponsione di alcuni oneri, alla funzione di centrale di acquisto per le assicurazioni, ad esempio, perché i cittadini che poi lavorano e intervengono devono essere assicurati contro gli infortuni, oppure la Regione può fornire un supporto giuridico-progettuale all’interlocuzione con il Parlamento, al Governo e alle nuove strutture istituite a livello nazionale quali l’Agenzia per le politiche del lavoro, che dovrà elaborare un’apposita convenzione proprio per prevedere l’utilizzo di percettori di CIG e per i disoccupati ultrasessantenni.

Partendo proprio da queste ultime possibilità abbiamo previsto un emendamento che cerca di tenere conto di questa innovazione legislativa recente. In sintesi, comunque, la risoluzione impegna la Giunta a promuovere un programma di interventi realizzabile sia direttamente da parte della Regione, sia da parte degli Enti locali, per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico generale e per l’adozione degli scambi a reciproco vantaggio, noto ormai a tutti come baratto amministrativo; a svolgere attività di supporto tecnico-giuridico e a favorire lo scambio di buone prassi fra Enti e soggetti impegnati, anche perché non tutti i Comuni sono in grado di redigere un Regolamento o comunque sarebbe bene cercare di avere un Regolamento univoco e uniforme un po’ su tutta la Regione.

Chiediamo anche di promuovere, in ambito governativo, come accennavo prima, l’ampliamento delle attività che si possono proporre, quindi attività di natura sociale, educativa, culturale o anche di generale supporto tecnico alle amministrazioni pubbliche; di richiedere all’Agenzia nazionale per le politiche del lavoro di realizzare rapidamente la convenzione quadro prevista dal decreto legislativo n. 150 e a sostenere, quindi, la rapida attuazione di questi interventi.

Un’ultima considerazione: lo scambio amministrativo non è certo il reddito di cittadinanza, come si pratica in diversi Paesi dell’Unione europea e come propone e proponiamo come Movimento 5 Stelle, ma anche questo è un tassello che va sicuramente in quella direzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

La parola al consigliere Pompignoli. Prego.

 

POMPIGNOLI: Grazie, presidente. La risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle è, nella sostanza, condivisibile da parte di questo Gruppo. Il cosiddetto "baratto amministrativo" è già, peraltro, utilizzato in alcuni Comuni della Regione Emilia-Romagna. Occorre una normativa, secondo me, a livello nazionale che possa regolamentare questo tipo di prestazioni corrispettive tra il cittadino e il Comune.

Occorre, a mio avviso, porre l’attenzione su un punto fondamentale della legge, che riguarda, soprattutto, il discorso legato ai criteri e alle condizioni per la realizzazione di progetti presentati da cittadini singoli o associati, rispetto ai quali deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività poste in essere. Questo è un punto abbastanza critico. Il senso della normativa, a mio avviso, è relativo solamente ai cittadini singoli e non in forma associata. Con l’applicazione di questa normativa, rischiamo che le associazioni, sotto qualsiasi forma (Onlus e via dicendo), possano insinuarsi in questo tipo di attività ottenendo sconti o riduzioni dal punto di vista fiscale. Questo è un qualcosa che deve essere, comunque, regolamentato dai Comuni. Si chiede ai Comuni stessi un’attenzione al riguardo.

Non sto a ripercorrere quello che ha già espresso e dichiarato il consigliere Bertani sulla risoluzione. Si tratta di una risoluzione sicuramente positiva, che va nel senso di sollevare questioni legate a preoccupazioni sul tipo di ragionamento sviluppato dai cittadini in virtù di quanto prevede la normativa.

Riteniamo, dunque, plausibile questo tipo di risoluzione. La voteremo positivamente prestando attenzione - come dicevo prima - al discorso legato alle associazioni. Riteniamo sia più opportuno fare riferimento ai singoli cittadini e non alle associazioni, che potrebbero, comunque, insinuarsi attraverso esenzioni di tributi che non sarebbero dovuti sotto questa forma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

La parola alla consigliera Mori. Prego.

 

MORI: Grazie, presidente. La risoluzione presentata dai colleghi del Movimento 5 Stelle affronta senz’altro alcuni temi interessanti e potenzialmente innovativi in termini di cittadinanza responsabile e partecipazione attiva dei consociati alla vita di comunità. Ciò che emerge, però, dalla lettura attenta delle premesse del dispositivo è un melange di strumenti che, forse, non tiene sufficientemente conto di quelli già predisposti nella programmazione regionale, applicati nel rispetto di competenze, e l’autonomia e la natura giuridica che sottendono agli stessi.

Cerchiamo di scomporre, dunque, gli obiettivi per capire se e in che modo la Regione possa o sia già intervenuta in termini di efficacia e concretezza e non solo in termini di potenzialità. In tema di partecipazione, la Regione si è dotata della legge n. 3/2010, in forza della quale la Giunta regionale, considerata la rilevanza delle nuove forme di partecipazione attiva, quali gli scambi a reciproco vantaggio, ad esempio, potrà promuovere percorsi partecipativi sul territorio con l’essenziale coinvolgimento delle Autonomie locali. Esperienze in questo senso sono già state fatte, anche in modo molto positivo, secondo gli Enti locali.

Sottolineo che "Autonomie locali" è una nozione che prevede l’autonomia come concetto fortemente da sostenere. Questo lo dico perché il senso dell’inserimento nello “Sblocca Italia” dello strumento del baratto amministrativo viene direttamente posizionato sulle competenze delle Autonomie locali, anche perché le esperienze virtuose, anche molto peculiari, a seconda delle peculiarità delle comunità, possono effettivamente promuovere quella partecipazione dal basso che medi i bisogni dei singoli e delle comunità di appartenenza.

A tal proposito, quindi rispetto alle esperienze messe in campo, la Regione utilizza già da tempo la piattaforma web 2.0, l’Osservatorio della partecipazione, in particolare, che ha il precipuo scopo di favorire lo scambio di esperienze e monitorare i processi partecipativi, tant’è che in particolare nell’Osservatorio è possibile rinvenire l’elenco dei progetti avviati dal 1994 ad oggi in Emilia-Romagna, nonché le schede con i dettagli e le caratteristiche dei percorsi. Un elemento, quindi, di monitoraggio, di attenzione e di tentativo di costruzione organica, anche, dell’osservazione di questi percorsi, da noi fortemente sostenuti, è già in atto.

In tema di lavoro - ulteriore tema centrale della programmazione regionale e anche della risoluzione oggetto di discussione - un ruolo decisivo per l’approntamento di politiche attive, quindi anche degli strumenti che devono sostenerle, è sicuramente il Patto per il lavoro, che è stato sottoscritto da tutte le componenti della società regionale e finalizzato a sostenere una rinnovata coesione sociale mediante un rafforzamento dell’infrastruttura educativa e formativa per un nuovo tipo di sviluppo. La costituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro, prevista dalla legge n. 13/2015, contribuirà a favorire sicuramente la costituzione di una rete attiva per il lavoro, quindi anche a rilanciare ulteriormente quel patto di servizio che viene citato e che è già nella disponibilità degli Enti locali, al quale, tra l’altro, si è fatto ricorso nell’attuazione di Garanzia Giovani, che ha intercettato più di 57.000 ragazzi e ragazze per definirne la profilazione e le proposte di servizi cui accedere.

Nell’ambito delle politiche del lavoro, la Regione ha, quindi, già predisposto azioni e strumenti puntuali da perseguire con la fattiva collaborazione delle amministrazioni pubbliche e dei privati.

Il punto vero da affrontare è questo innovativo strumento, il cosiddetto "baratto amministrativo", in tema di tributi comunali, la cui applicazione - come diceva il collega Bertani - attiene alla possibilità, alla facoltà (questo punto va assolutamente sottolineato) che i Comuni hanno, con apposita delibera, di costruire criteri e condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati. Anche questo aspetto va sottolineato fortemente: il tema della partecipazione attiva viene responsabilmente consegnato alle comunità, nella fattispecie di attivazione singola o associata, perché l’iniziativa deve venire dal basso. Questo è un elemento molto importante, in quanto si vuole rendere merito alle esperienze tipiche, peculiari di ogni comunità perché possano, eventualmente, essere strumento esemplare per gli altri.

In una nota ANCI-IFEL si sottolinea la necessità che vi sia, tra l’altro, inerenza tra il tributo oggetto di esenzione o agevolazione e l’attività sussidiaria compensativa eseguita dai soggetti beneficiati, nonché la delibera di agevolazione. Quindi, non è necessario un Regolamento né a livello, ovviamente, comunale né a livello regionale. Si è ispirata a princìpi di ragionevolezza, corrispondenza e sostenibilità per la quantificazione dell’agevolazione stessa. L’articolo 24 fa espresso riferimento ai tributi comunali, ma si ritiene possano essere attivati progetti per entrate patrimoniali anche non tributarie. Questo lascia un ulteriore margine di azione agli Enti locali.

Per tutte queste premesse e osservazioni, sottolineando ancora l’interessante strumento del baratto amministrativo, si ritiene necessario rispettare la facoltà che i Comuni hanno di applicare la norma, nonché l’autonomia di predisporre gli strumenti più adeguati ai profili dei beneficiari presenti sul territorio e alla tipologia di servizi compensativi utili alla comunità. Si tratta di due elementi di forte raccordo e di forte sostegno all’efficacia di questo strumento, al di là di tutte le necessità regolamentari o, eventualmente, dirigistiche che potrebbe emanare la Regione. Qualsiasi regolamentazione, infatti, dall’alto che, in questa fase di avvio delle esperienze, portasse schemi, soluzioni, approdi avulsi dalle esperienze locali potrebbe, forse, ostacolare un processo di innovazione dal basso promosso dalla norma nazionale.

Il principio che sottende la norma ha una corrispondenza biunivoca che lo ispira e che deve essere letto per tutta l’Italia: la lotta ad un degrado urbano che nelle ristrettezze di risorse, nel minimo coinvolgimento dei cittadini e nella progettazione e erogazione dei servizi locali vede la necessità di rilanciare il patto di appartenenza ad una comunità attraverso un rapporto di reciprocità e aiuto, cosa che in Emilia-Romagna è sempre stata una filosofia cardine alla radice della collaborazione e del legame di rappresentanza, anche istituzionale, con le realtà locali. 

L’iniziativa deve essere in capo, lo ripeto, ai cittadini mediante una partecipazione propositiva dal basso e volontaria, perché possa divenire sussidiarietà orizzontale, cultura politica delle responsabilità ed etica del bene comune, secondo i dettami di cui all’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione, e non può ridursi a un mero contratto "economico-prestazionale", perché il baratto amministrativo perderebbe di senso e di forza. Infatti, se il baratto non avesse caratteristiche di volontarietà, non sarebbe legittimo.

Il tributo per il quale si potrebbe attivare una agevolazione trova la sua giustificazione in uno scambio, comunque, del tipo pago in quanto usufruisco di un servizio, che trova la sua fonte nella legge, da cui appunto la coercitività delle tasse. Di conseguenza, la sussidiarietà orizzontale esercitata attraverso la leva fiscale locale ha un senso se fortemente collegata ai servizi locali. Per questo il ruolo della Regione può senza dubbio essere quello di monitorare le esperienze che, a livello territoriale, saranno messe in campo. E solo se da queste esperienze emergessero elementi comuni da meglio esplicitare o integrare, allora sarebbe opportuno intervenire direttamente attraverso una forte collaborazione con gli Enti locali per trovare, anche grazie all’ANCI e alle organizzazioni rappresentative, norme comuni che rispettino lo spirito della norma nazionale, ma anche e soprattutto il protagonismo dei cittadini e degli Enti locali.

A mero titolo di esempio, per comprendere quante forme possa avere la responsabilità connessa alla cittadinanza attiva, a Carpi un signore di sessanta anni, aiutato dai servizi sociali in un momento di difficoltà, ha restituito a rate l’intera somma di 20.000 euro erogata dal Comune, quasi come fosse stato - e non lo era - un prestito d’onore, dove l’onore è diventato riconoscenza e gratitudine verso la propria comunità.

Per tutti questi motivi, dunque, ritenendo importante e innovativo lo strumento indicato nel decreto "Sblocca Italia" e dovendo continuare l’azione di stimolo partecipativo e il monitoraggio necessario, fra l’altro già in corso, a fondare qualsiasi intervento della Regione, allo stato attuale i termini regolamentari e dirigistici che la Regione potrebbe mettere in campo potrebbero risultare uno sforzo prematuro e un po’ forzato, che però in prospettiva potrebbe essere un approdo e, quindi, da questo punto di vista sicuramente positivo. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Torri. Ne ha facoltà.

 

TORRI: Grazie, presidente. In merito alla risoluzione oggetto di discussione, anche noi come Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà riteniamo che il documento abbia nei suoi contenuti parti di valore ed esprima princìpi apprezzabili e condivisibili, come dimostrano tra l’altro esperienze già avviate a livello di Enti locali, puntualmente ricordate negli interventi precedenti, esperienze che la Regione, sia per quanto riguarda l’Assemblea legislativa che per quanto riguarda la Giunta, sta già attuando.

Proprio in riferimento a questi percorsi e a questi elementi tecnici, occorre rilevare che, per quanto riguarda il tema della partecipazione, come ricordava anche la consigliera Mori, la Regione si è dotata della legge n. 3/2010, questa legge contiene una clausola valutativa che è a scadenza e che prevede un percorso di valutazione ed eventualmente anche di revisione di alcuni aspetti, che si svolgerà nel 2016. In quest’ambito, al di là dell’esito della votazione sulla risoluzione, sarà importante tenere presente alcuni di questi princìpi, alcuni dei quali sono già presenti, oltre che nella legge, anche nell’azione che l’Assemblea legislativa sta portando avanti e in particolare nel protocollo d’intesa firmato con l’ANCI, che riguarda nello specifico i temi della partecipazione e della legalità.

Con questo strumento, piuttosto che con un Regolamento, avviene già una forma di coordinamento tra la Regione e gli Enti locali nella loro espressione associativa, che consente di bilanciare la necessaria autonomia di tutti gli Enti, dai più piccoli ai più grandi, nella loro operatività e, nello stesso tempo, di configurare un quadro d’insieme che garantisca regole certe, comuni e omogenee su tutti i territori, rispettando in primis l’aspetto della volontarietà, come tanti altri elementi che, in ambito di legalità e partecipazione, ogni Comune giustamente deve esercitare in autonomia.

Sempre restando su questi temi, emerge la problematica legata al peso e al valore che caratterizzano le normative sovraordinate, in particolare le normative europee, per quanto riguarda welfare e tributi. Ebbene, in quest’ambito la Regione si deve muovere secondo le proprie competenze, come peraltro in parte sta già facendo in particolare avendo avviato un processo di revisione, sia in fase ascendente che discendente, della legge n. 16/2008, che tiene in considerazione parte dei princìpi precedentemente richiamati.

Il quadro quindi è in movimento, consente di tener presente alcuni aspetti rilevati nella risoluzione e in parte già li comprende, prendendo spunto da esperienze già avviate a livello di Enti locali. Pertanto, è importante in questa discussione tener presente anche questo quadro, nonché il confronto che si avvierà nel corso di quest’anno, che andrà sicuramente al di là dei singoli momenti di votazione e che, qualora vi sia la reale volontà di coinvolgere direttamente gli Enti locali, prevede già strumenti di coinvolgimento e partecipazione degli Enti stessi, volti a sviluppare e approfondire la legge n. 3, mediante tecniche innovative e più adeguate alle esigenze che di volta in volta emergono dai territori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Torri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Mi sembra di rilevare un equivoco nella discussione che si sta sviluppando. Infatti, quando nella nostra risoluzione parliamo di "attivazione della partecipazione", voi fate riferimento alla legge n. 3, ma mi preme precisare che non stiamo parlando di partecipazione nel senso di scelte che i cittadini, assieme all’Amministrazione degli Enti locali, devono andare a compiere, bensì di attivazione di energie dei cittadini che capiscono che il bene pubblico, quindi il verde e il decoro urbano, fa parte anche dei loro doveri, e questo appunto in un reciproco scambio. Quindi, il riferimento alla legge n. 3, a mio giudizio, in questo caso non è pienamente centrato.

Scorgo ancora un altro equivoco. Non chiediamo che la Regione proponga a tutti i Comuni di attivare lo scambio amministrativo, ma rileviamo semplicemente un aspetto: a fronte di questa facoltà c’è effettivamente un grande interesse, che a volte però - e qui abbiamo letto le circolari ANCI-IFEL - può ingenerare confusione in quanto la normativa non è sempre facilmente applicabile, proprio perché pone anche dei limiti. Quindi, in questo caso la richiesta che formuliamo è che la Regione fornisca un supporto, non che la Regione obblighi o incateni il processo che si sta sviluppando. Era semplicemente la richiesta di un supporto.

Aggiungo, poi, che con la presente risoluzione si chiede di intervenire non solo verso il basso, quindi verso i nostri Enti locali, ma anche verso l’alto, proprio perché abbiamo rilevato che in questo movimento che si sta creando il fatto che gli interventi siano limitati solo alla gestione del verde pubblico in alcuni casi rappresenta una limitazione. Quindi, chiediamo alla Regione di farsi voce degli Enti locali che si stanno attivando in tal senso e proporre l’ampliamento delle attività che si possono svolgere tramite questo nuovo tipo di intervento del baratto amministrativo.

Concludo il mio intervento sollevando un aspetto, che forse è emerso in quanto non avete avuto occasione di approfondire gli emendamenti…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bertani, le ricordo che ha esaurito il suo tempo proprio in questo momento.

 

BERTANI: Certo, mi avvio a conclusione.

Ebbene, l’applicazione del decreto legislativo n. 150 prevede l’intervento della Regione ed è proprio della Regione. Sarebbe un peccato, visto l’interesse che c’è.

La risoluzione sicuramente è emendabile e migliorabile, però ci dispiacerebbe che oggi questo concetto e questo sostegno non passasse in maniera fattiva.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Non ho più interventi. Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Apriamo le dichiarazioni di voto, cinque minuti per Gruppo, sia sulla risoluzione che sugli emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Boschini. Ne ha facoltà.

 

BOSCHINI: Grazie, presidente. Soltanto per confermare, anche in risposta all’osservazione che faceva adesso il collega Bertani, che il nostro sarà un voto contrario, ma non per principio, cioè non perché non ci interessi il tema del baratto amministrativo, che peraltro in questi termini forse non è definito in maniera pienamente soddisfacente, l’idea di uno scambio amministrativo di reciproco vantaggio sarebbe sicuramente più interessante e più appropriata; non perché non ci interessi il principio, non perché non ci interessi l’idea che possa essere in una chiave più generale di partecipazione. Ci è chiara la differenza, consigliere. È una chiave più generale di partecipazione. È anche espressa la possibilità che un cittadino contribuisca in qualche modo al bene comune e questa partecipazione venga trasformata in un valore, un valore economico oltre che sociale, che possa essere riconosciuto dalla pubblica amministrazione. Proprio perché c’è questo salto logico importante per cui il tema del baratto amministrativo - se vogliamo chiamarlo così, per capirci - è soltanto un sotto insieme del tema della partecipazione, ma davvero un sottoinsieme molto specifico, che richiede una normativa molto attenta, è per noi difficile oggi seguirvi su un testo che è un pochino troppo confuso, perché mette insieme cose diverse. C’è una premessa sulla partecipazione, che non si può che condividere, un forte e insistente richiamo al tema dei patti di servizio in origine su quel testo riferito al decreto legislativo n. 181/2000, poi anche con gli emendamenti più riferito correttamente alle novelle che riguardano il decreto legislativo n. 150, applicativo del Jobs Act. Sinceramente anche qui c’è una grande confusione, perché patto di servizio e baratto amministrativo sono due pianeti assolutamente diversi. In un caso è l’Amministrazione che chiede l’attivazione del cittadino al fine del cittadino medesimo, quindi un patto di servizio che ha come contenuto la formazione del cittadino, la sua attivazione sul mercato del lavoro, nel caso specifico del Jobs Act e a fronte di questa attivazione riconosce una serie di benefici, per esempio, riguardanti lo stato di disoccupazione. Quindi, è assolutamente una fattispecie completamente diversa rispetto a quella del baratto amministrativo in cui il cittadino eventualmente è chiamato ad attivarsi o esso stesso si propone, senza alcun obbligo da questo punto di vista, di attivarsi per un bene, che non è proprio, ma è comune. Quindi, anche in questo, purtroppo, la risoluzione è posta in un modo difficilmente recepibile e gli emendamenti, purtroppo, insistendo molto sul tema del decreto n. 150, del Jobs Act, finiscono per essere peggiorativi da questo punto di vista piuttosto che migliorativi.

Alcune parti del dispositivo potrebbero anche essere interessanti laddove si chiede, per esempio, che la Regione possa svolgere un lavoro di benchmark, di facilitazione delle esperienze fra i diversi Comuni, ma il punto è questo: la norma a cui si fa riferimento, che è lo Sblocca Italia - apro e chiudo una parentesi: fa piacere che ogni tanto riconosciate, non avendolo votato con grande violenza, che lo Sblocca Italia poi qualcosa di interessante lo contiene -, non è una norma sul baratto amministrativo.

L’articolo 24 ha chiaramente una natura finalizzata al recupero urbano, al recupero del territorio e in quella chiave, cercando di facilitare esperienze di recupero urbano, pone anche la possibilità per le Amministrazioni di interloquire, non a caso in via prioritaria con le associazioni, piuttosto che con i singoli. È questo un po’ il problema di fondo della risoluzione, che assume quell’articolo 24 come se fosse l’avvio di una norma sul baratto. Non lo è. È una norma per facilitare il recupero urbano. Quindi, non si tratta, come dice il vostro dispositivo, di estendere perché in maniera strana la si è tenuta più legata a una dimensione collettiva o la si è tenuta legata soltanto ai servizi di recupero urbano. Il problema è che ci manca proprio una norma su questo tema, una norma che faccia attenzione al dettato costituzionale che, vi ricordo, prevede che per qualsiasi obbligo tributario, qualsiasi obbligazione tributaria, faccia riferimento agli articoli 23 e 53 della Costituzione.

Questo vuol dire che noi dobbiamo costruire, se vogliamo effettivamente uno scambio amministrativo basato sui tributi, universalità, progressività, uguaglianza; dobbiamo definire come si fa il controllo perché alla fine bisogna verificare se vi è l’estinzione dell’obbligazione tributaria. Chi ha fatto l’amministratore sul territorio lo sa: dire se a fronte di una obbligazione tributaria tu fai un lavoro perché stai dietro a un pezzo di verde pubblico, le modalità con cui si fa la verifica, se effettivamente quel valore è stato esplicitato e se dà luogo all’estinzione dell’obbligazione tributaria sono cose che richiedono una norma organica. Quindi, se c’è volontà e disponibilità a ragionare insieme o anche con gli altri Gruppi consiliari ribadisco la disponibilità del PD a lavorare volentieri su questo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere, la invito a concludere.

 

BOSCHINI: Tuttavia, con quella formulazione, purtroppo, che mette insieme cose molto diverse, il nostro voto dovrà essere per forza negativo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Boschini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bertani. Ne ha facoltà.

 

BERTANI: Grazie, presidente. Dispiace perché purtroppo dicendo "no" a questa risoluzione, che - accetto le critiche - può avere più aspetti migliorativi, dicendo "no" a questa risoluzione, senza neanche tentare di andare ad adeguare quelle che, secondo voi, sono le parti non accettabili diciamo "no" a una serie di Comuni che su questo si stanno attivando, che hanno dato quel taglio che il collega Boschini non riconosceva, cioè quello di attivare persone che sono anche in stato di bisogno.

Guardate la delibera del Comune di Invorio, che è il primo che ha applicato questa novità. Andate a guardare quello che stanno facendo Comuni come Milano, il taglio che viene dato è proprio quello.

Il fatto che noi poi prendiamo un sub-comma della legge di Stabilità o del Jobs Act non vuol dire che lo apprezziamo, ma quando ci sono delle opportunità e queste opportunità vengono colte da Enti locali e Comuni di tutti i tipi e di tutti i colori, e la cosa in sé è una buona idea, ci dispiace che la Regione Emilia-Romagna, anche migliorando magari questo dispositivo, non prenda l’impegno di sostenere questo movimento che c’è.

C’è un movimento di Comuni che si sta interessando a queste attività e a queste pratiche che, secondo noi, sono buone pratiche. Non prendere l’impegno, oggi, come Assemblea, di sostenerle, perché l’idea era di sostenerle, cercare di ampliarle e cercare di dare loro una sistematicità per fare in modo che comincino a stare in piedi da sole, a noi dispiace veramente.

Sicuramente il lavoro che noi faremo è quello di sostenere tutti i Comuni, piccoli e grandi, che vogliono procedere su questa strada. Dove abbiano consiglieri comunali procederemo su questa strada cercando di far partire questi dispositivi. Ci dispiace che la Regione Emilia-Romagna oggi dica "Aspettiamo, perché ancora non si capisce bene".

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bertani.

Chiudiamo le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pompignoli. Ne ha facoltà.

Vi chiedo di iscrivervi per tempo, altrimenti sembra sempre un continuo sollecito.

 

POMPIGNOLI: Scusi, presidente, ma stavo guardando proprio la normativa della legge n. 164 del 2014.

Con questa risoluzione non si chiede altro che applicare questa legge. Non capisco le osservazioni del Partito Democratico in merito all’applicazione di questa normativa. È una legge che comunque è stata approvata, è una legge che prevede questa possibilità. Quindi, sembrano discutibili le osservazioni che il PD fa su questa risoluzione, perché non si fa altro che chiedere l’applicazione di una normativa italiana e non si fa altro che chiedere ai Comuni di applicarla. Punto. La Regione non deve obbligare i Comuni. È una facoltà, come è stato già detto. Quindi, ritengo che bocciare questo tipo di risoluzione significherebbe bocciare la legge che va, comunque, attuata e normata.

Questo è il senso del ragionamento.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Pompignoli.

Ritengo chiuso...

 

(il consigliere Bertani chiede di procedere con votazioni mediante sistema elettronico)

 

PRESIDENTE (Saliera): Va bene.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Saliera): Intanto, nominiamo scrutatori le consigliere Piccinini, Rossi Nadia e Ravaioli.

Il voto elettronico sugli emendamenti o su tutto?

 

(interruzione del consigliere Bertani)

 

PRESIDENTE (Saliera): Su tutto. Bene.

Procediamo alla votazione dell’emendamento 1, a firma del consigliere Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

43

Assenti

7

Votanti

42

Favorevoli

13

Contrari

29

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 2, a firma del consigliere Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

43

Assenti

7

Votanti

42

Favorevoli

13

Contrari

29

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 1124, a firma dei consiglieri Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, Gibertoni, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

43

Assenti

7

Votanti

42

Favorevoli

13

Contrari

27

Astenuti

2

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 1375

Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, sotto la supervisione ed il controllo della Regione Emilia-Romagna, uno studio ed un monitoraggio indipendenti sullo stato dell’impianto e della discarica Tre Monti di Imola che interessi anche l’area circostante e le acque sotterranee, predisponendo inoltre una valutazione di impatto sanitario. A firma del Consigliere: Bignami

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1516

Risoluzione per impegnare la Giunta, sulla base della L.R. 16 del 2015, a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica “Tre Monti” di Imola e ad approntare un piano di monitoraggio e controllo relativo al livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1934

Risoluzione per impegnare la Giunta a voler assumere ogni ulteriore iniziativa, volta a verificare la possibilità di differire l'autorizzazione dell'ampliamento della discarica "Tre Monti" ad un momento successivo all'adozione del nuovo Piano Regionale. A firma del Consigliere: Foti

(Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l’ordine del giorno e con gli oggetti, che verranno esaminati in modo congiunto:

Oggetto 1375 Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, sotto la supervisione ed il controllo della Regione Emilia-Romagna, uno studio ed un monitoraggio indipendenti sullo stato dell’impianto e della discarica Tre Monti di Imola che interessi anche l’area circostante e le acque sotterranee, predisponendo inoltre una valutazione di impatto sanitario. A firma del Consigliere: Bignami).

Oggetto 1516 Risoluzione per impegnare la Giunta, sulla base della L.R. 16 del 2015, a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola e ad approntare un piano di monitoraggio e controllo relativo al livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini. Su questo documento sono pervenute due proposte di emendamento, a firma del consigliere Daniele Marchetti e una a firma della consigliera Gibertoni.

Oggetto 1934 Risoluzione per impegnare la Giunta a voler assumere ogni ulteriore iniziativa volta a verificare la possibilità di differire l’autorizzazione dell’ampliamento della discarica "Tre Monti" ad un momento successivo all’adozione del nuovo Piano regionale. A firma del consigliere Foti.

Apro il dibattito generale, dieci minuti per consigliere, sui tre oggetti congiunti e, riterrei, anche in questo caso, sugli emendamenti fin qui presentati.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente. La risoluzione che abbiamo sottoposto all’attenzione dell’Aula quest’oggi riguarda una richiesta che è stata avanzata dalla società Hera di procedere all’ampliamento della discarica Tre Monti di Imola, vale a dire quella che, attualmente, è la più grande discarica esistente in Emilia-Romagna e che presenta alcune particolarità, in quanto, ad oggi, solo il 17 per cento dei conferimenti che alimentano la stessa è di provenienza regionale.

Questa premessa si qualifica come necessaria in quanto ricordiamo tutti come nel programma di mandato del presidente Bonaccini fosse richiamato, con una certa insistenza e un certo vigore, il fatto che entro il 2020 si sarebbe dovuto pervenire a una riduzione del 90 per cento dei conferimenti in discarica originati, in particolar modo, dalla nostra regione, al fine di arrivare a un allentamento dello stress ambientale a cui il nostro territorio è sottoposto. Pertanto, da questo punto di vista, sussiste una evidente aporia tra la richiesta di ampliamento della stessa discarica e le intenzioni manifestate in programma elettorale, ma ribadite anche in questa sede a proposito delle interrogazioni che ho presentato sul tema all’assessore Gazzolo, tre interrogazioni iscrivibili in un perimetro abbastanza coerente nell’individuazione che il Gruppo che rappresento ha non solo del problema, ma anche delle soluzioni che, rispetto al problema, insistono.

A tal riguardo, è bene, anche per i colleghi che non conoscono, magari, la realtà specifica di cui parliamo, ricordare che il sito in questione è stato interessato da questa richiesta di ampliamento, che comporterebbe l’ampliamento del terzo lotto, attualmente esistente, per circa 375.000 tonnellate e la creazione di un quarto lotto che, a sua volta, dovrebbe interessare complessivamente un’area di sedime pari a 7 ettari - come è scritto in risoluzione - e raggiungere un abbancamento per conferimento rifiuti di 1,5 milioni di tonnellate. È del tutto evidente che, come ho ribadito in premessa, questo tipo di esigenza non deriva dalle necessità della nostra Regione, come dimostra il fatto che questa discarica è stata puntualmente interessata dai conferimenti derivanti per la soluzione delle emergenze rifiuti, in particolar modo quelle che affliggono il Sud Italia, senza che tuttavia si trovasse una soluzione strutturale. Di conseguenza, le risposte emergenziali hanno determinato non proprio una strutturalità nei conferimenti, ma certamente una ricorrenza alquanto sistemica, che ormai sembra far parte integrante dei piani industriali di Hera in ordine alla gestione della discarica stesse. E in tal senso l’ampliamento della discarica troverebbe riscontro, elemento però che non ci trova particolarmente favorevoli.

Badate, non viviamo certo sulla Luna. Siamo perfettamente consapevoli che questi siti hanno necessità di esistere. Si può discutere sulle dimensioni, si può discutere sulla preponderanza dell’impatto sul territorio. Tuttavia, è innegabile che questo sito presenta alcune evidenti criticità. Del resto, come dimostrato da una valutazione condotta mediante l’autotassazione che i cittadini si sono dati e la raccolta fondi a cui hanno dato seguito, su questo sito, ahimè, insistono diverse problematicità, che a dire il vero sono state rilevate anche da ARPA, la quale, nelle valutazioni a cui è stata richiamata, ha ufficialmente affermato che lo stesso piano presentato da Hera non prevede attività di monitoraggio delle acque sotterranee in quanto, come emerso nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale del 2010, la struttura geologica del sottosuolo non permette la circolazione delle acque all’interno dello stesso e non sono, pertanto, presenti acquiferi aventi quantità e flusso significativi di acque sotterranee, come verificato dalle diverse indagini geognostiche realizzate nell’ambito delle varie fasi di progettazione della discarica.

Hera precisa che, negli ultimi anni, la discarica di Tre Monti è stata oggetto di numerose ispezioni straordinarie da parte di questa agenzia, anche a seguito di segnalazioni problematiche d’origine riportate alle evidenti zone limitrofe e che le frequenti e approfondite indagini sulle cause degli odori lamentati hanno portato ARPA a richiedere alla Città metropolitana di Bologna l’emissione di vari provvedimenti di diffida e di ordinanze, alcune di esse anche molto recenti, con evidente consistenza rispetto alle segnalazioni stesse.

Il problema deriva, quindi, dall’effettiva capacità del sito a ricevere un ampliamento di queste dimensioni, su cui tuttavia c’è un’insistenza da parte del soggetto gestore Hera che - e qui ovviamente mi assumo la responsabilità piena delle mie parole - ha un intreccio problematico, su cui la Regione dovrebbe anche interrogarsi, valutando magari l’opportunità di arrivare a definire una regolamentazione del settore, dal momento che proprietario del sito è un’azienda pubblica, la Con.Ami., che è proprietaria dell’8 per cento di Hera. Quindi, sussiste un evidente intreccio fra l’interesse del proprietario di Hera in quanto proprietario e in quanto azionista di Hera a pervenire a un ampliamento, benché quel proprietario Con.Ami, essendo in mano pubblica, a sua volta sia in mano al Comune di Imola, il quale dovrebbe quindi cercare di mitigare, controllare e impattare gli effetti sul territorio nell’interesse dei cittadini. Tuttavia, essendo esso socio di Con.Ami, che a sua volta è socio di Hera, di cui comunque il Comune è già direttamente socio, si configura un’evidente sovrapposizione, che io dichiaro personalmente ritenere essere un evidente conflitto di interessi. D’altronde, i dividendi a cui Con.Ami e Comune partecipano in ragione della propria partecipazione quali soci di Hera generano un corto circuito che, anche a fronte dei grossi problemi di finanza pubblica che i Comuni sono chiamati a sopportare, rischia di generare un’evidente contraddizione nell’interesse e nella gestione prevalente dei cittadini.

Questa situazione è stata ulteriormente aggravata da una serie di studi, condotti in maniera indipendente, e dico indipendente in quanto sono stati gli stessi cittadini a darsi, mediante una volontaria autotassazione, una serie di riscontri, da cui emerge chiaramente lo stress ambientale a cui è sottoposta l’area giacché, come si legge nello studio, le acque superficiali denotano uno stato di stress ambientale elevatissimo e se correliamo quanto ritrovato mediante una raccolta del sedime a 50-70 centimetri di profondità rispetto ai terreni superficiali a quanto ARPA ha ritrovato all’interno del sito appare piuttosto evidente che la discarica Tre Monti non è da ritenersi isolata rispetto al contesto esterno. In altre parole, significa che c’è il rischio che il percolato e altri elementi filtrino, come d’altronde ribadisce la stessa ARPA dichiarando che la discarica non è da ritenersi isolata, ovvero è sottoposta a un rischio reale. E sono benevolo nel parlare di rischio, in quanto credo si tratti di qualcosa di più che un rischio, che forse è addirittura traducibile in concretezza in una vera e propria contaminazione delle falde e del terreno sottostante. È chiaro che c’è qualcosa che non va, perché quella è una zona con una certa intensità residenziale, non è un’area collocata al di fuori del tempo e dello spazio.

Tutto ciò ha portato il presidente dell’Ordine dei medici - e colgo l’occasione per annunciare, presidente, la presentazione di due emendamenti alla risoluzione in discussione - a dichiarare che la documentazione ricevuta e analizzata dal Consiglio stesso fa suscitare una certa preoccupazione dal punto di vista medico-sanitario - e noi diamo atto nell’emendamento che abbiamo presentato di questa preoccupazione - e richiede che la Regione adotti una moratoria rispetto a questa autorizzazione. Tant’è che nel secondo emendamento che abbiamo presentato chiediamo che la Regione faccia propria questa preoccupazione, che altro non è che l’applicazione del principio di precauzione che normalmente si adotta in queste circostanze.

Sappiamo che la Regione ha formulato centoquarantuno richieste di integrazione, che abbiamo letto e che troviamo molto pervasive, molto importanti, che tuttavia non tolgono dal tavolo la richiesta, che noi abbiamo già anticipato all’assessore Gazzolo in un intervento di inizio seduta, a cui lei ha dato una valutazione positiva, poi se riterrà ribadirlo lo ribadirà, non è compito mio, richiesta rivolta alla Regione, che è soggetto terzo tra le parti, di condurre uno studio di monitoraggio indipendente sull’area, perché chiaramente lo studio indipendente voluto dai cittadini rappresenta la campana che suona per la loro preoccupazione, mentre quella di Hera, ahimè, abbiamo la sensazione che sia più guidata da altri profili. Quindi la Regione, che ha già dimostrato con ARPA di voler cercare di tenere la palla al centro, a nostro modo di vedere dovrebbe assumere questo studio di monitoraggio.

A questo studio, però, chiediamo di aggiungere un ulteriore elemento, che secondo il modesto avviso di chi parla è centrale, vale a dire una valutazione dell’impatto sanitario rispetto a questo ampliamento. Ci sembra, infatti, che complessivamente si parli della tutela ambientale, delle esigenze di Hera di ampliare il sito, della necessità, che contraddice un po’ quelle che erano le previsioni del presidente Errani, di ampliamento della discarica rispetto, invece, all’abbattimento dei conferimenti nelle stesse, ma non si presti un’attenzione adeguata rispetto all’impatto sanitario che potrebbe determinare questo ampliamento. Quindi, è anche su questo tema che chiediamo un’azione da parte della Regione, congelando qualsiasi procedimento di autorizzazione. Del resto, le osservazioni poste hanno un effetto interruttivo delle procedure in corso…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Bignami, ha superato il tempo.

 

BIGNAMI: La ringrazio, presidente.

Chiediamo evidentemente che la Regione ponga un certo protagonismo nell’azione politica dando un segnale chiaro ai cittadini.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Bignami.

Ha chiesto di parlare il consigliere Daniele Marchetti. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Il tema dell’ampliamento della discarica di Imola è una questione che sta facendo discutere molto nel territorio imolese, e oggi questa discussione approda anche qui in Assemblea regionale. Ma per arrivare a esprimere le giuste considerazioni penso sia doveroso, almeno a mio avviso, ripercorrere rapidamente la storia di questo sito e comprendere bene in quale contesto si trova.

La discarica denominata Tre Monti, che, come ricordava prima il consigliere Bignami, è di proprietà di Con.Ami ed è gestita da Herambiente, è un impianto che è in attività da diversi decenni e che aveva, e dovrebbe avere tuttora, come area di riferimento l’area imolese, il faentino e alcuni Comuni della provincia di Firenze.

Tuttavia, nel tempo, sappiamo benissimo tutti che questo sito ha allargato spesso il proprio raggio d’azione, spingendosi addirittura, come veniva ricordato prima, ai rifiuti campani, che sono stati conferiti diverse volte in questo impianto che è situato tra le colline di Imola, a nove chilometri dal centro cittadino.

Come Lega Nord arriviamo a questa discussione non certamente sprovveduti, ma dopo aver effettuato un sopralluogo qualche mese fa all’interno dell’impianto e dopo aver presentato diversi atti ispettivi, ad esempio, sulle analisi effettuate da ARPA, sulla quantità, sulla tipologia e sulla provenienza dei rifiuti che sono conferiti in questa discarica.

Abbiamo richiesto i dati dal 2010 ad oggi. Tra i dati che abbiamo raccolto balza agli occhi un numero in particolare, quello delle tonnellate conferite in discarica ogni anno. Passiamo, infatti, dalle 153.669 tonnellate del 2010 alle 245.663 tonnellate del 2014. In questo arco temporale abbiamo ben 91.993 tonnellate di rifiuti in più, conferiti appunto nella discarica Tre Monti di Imola.

Penso che sia importante sottolineare che l’incremento è dovuto ai cosiddetti rifiuti speciali ovviamente non pericolosi, quelli che non rientrano nei rifiuti urbani, che sono praticamente soggetti al libero mercato. Ad esempio, per darvi un dato, nel 2014 sono arrivate 10.767 tonnellate di rifiuti speciali da Roma ed ecco qui che andiamo un po’ a scoprire qual è il business che si nasconde dietro questa attività. Se fosse una questione di autosufficienza territoriale potrei comprendere una richiesta di ampliamento, per il semplice fatto che sono del parere che ogni territorio dovrebbe gestirsi autonomamente i rifiuti prodotti, ma, dal momento che i dati confermano che i rifiuti urbani degli ambiti provinciali di riferimento a questo sito sono comunque in calo, non posso accettare che tale ampliamento venga richiesto per giocare un ruolo da protagonisti nel libero mercato dei rifiuti speciali, scaricando tutto sull’ambiente e mettendo a rischio la salute dei cittadini.

Lo dico tranquillamente, anche se qualcuno del Partito Democratico imolese mi definirà uno sciacallo, perché a Imola funziona così, se non sei allineato sei uno sciacallo, sei un allarmista e così via. Parlo tranquillamente di rischi per la salute, soprattutto dopo aver letto la richiesta di moratoria che è pervenuta a voi come Giunta emiliano-romagnola dall’Ordine provinciale dei medici, che chiede maggiori controlli alla luce dei rilievi di inquinamento ambientale che, a loro avviso, richiederebbero un approfondimento e una valutazione di impatto sanitario. Dunque, non lo dice il sottoscritto, ma lo dice l’Ordine provinciale dei medici che ho immediatamente invitato. Ho inoltrato il 5 gennaio una richiesta di audizione in Commissione sanità per ascoltare proprio queste figure, che sono certamente più competenti dei consiglieri che siedono tra questi banchi, me per primo.

Da quello che ho appreso ieri dal presidente della IV Commissione Zoffoli pare che sia in programmazione l’audizione congiuntamente con la Commissione Territorio e Ambiente. Credo sia importante approfondire questa problematica e ascoltare persone che possono dare un contributo dal punto di vista professionale più valido, perché altrimenti è inutile stare qui a raccontarci la favola dell’economia circolare, del Piano regionale rifiuti approvato in Giunta pochi giorni fa e che dovrebbe passare poi al vaglio dell’Assemblea entro la primavera; provvedimenti che dovrebbero, almeno a parole, portare a un aumento della raccolta differenziata, alla chiusura di alcuni inceneritori diminuendo i conferimenti dei rifiuti in discarica, quando poi ci troviamo di fronte ad un progetto di ampliamento impressionante come quello della discarica Tre Monti di Imola. È ovvio che dopo possono sorgere spontanee domande del tipo "Tutto questo non è in contrasto con quanto si va a raccontare in giro?". A mio avviso sì, però pare che, ad esempio, per il presidente di Con.Ami, Stefano Manara, non siano in contrasto, tant’è che basta andare a prendere un’intervista che ha rilasciato il 26 febbraio 2015 dove dice che la riduzione delle discariche porterà ad un ampliamento dei bacini di riferimento. Qui si spiega tutto. Non vorremmo che la discarica di Imola diventasse come un tappeto sotto cui nascondere la polvere.

In conclusione, dichiaro fin da ora che voteremo favorevolmente tutte le risoluzioni, perché ne condividiamo i contenuti. Per quella del Movimento 5 Stelle abbiamo presentato degli emendamenti che, a nostro avviso, andrebbero a togliere un po’ tutti gli alibi a chi dice che l’opposizione dice “no” a priori lanciando, di fatto, la sfida, in vista dell’approvazione del Piano regionale rifiuti, perché dati alla mano ci dovranno dimostrare, ci dovrete dimostrare che il sito imolese è strategico per l’autonomia dello smaltimento dei rifiuti per il nostro territorio. A nostro avviso non è così perché i dati dicono totalmente il contrario.

Infine, vorrei ricordare, e faccio un appello ai colleghi consiglieri, che tra i nostri compiti ci sono quelli di tutelare il territorio, tutelare la salute dei cittadini, ma non c’è quello di tutelare gli interessi di chi con i rifiuti fa affari. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente. Il progetto relativo all’ampliamento della discarica Tre Monti, come abbiamo visto e come è stato anche già detto e non abbastanza sottolineato, mai abbastanza sottolineato, va contro ed è contraddittorio nei fatti rispetto alle linee programmatiche di questa Giunta, rispetto alla legge sull’economia circolare sul riciclo dei rifiuti, che è stata portata in quest’Aula di recente, rispetto al principio di precauzione, rispetto agli articoli che in Costituzione difendono la salute, e penso all’articolo 32, rispetto a quello che si diceva fino al 2014 dei rifiuti anche presso la Giunta Errani dove si diceva all’interno del Piano regionale della Giunta il 3 febbraio 2014 che "Non è, pertanto, necessario realizzare nuovi impianti di smaltimento, ma prevedere il miglioramento dei livelli prestazionali di alcuni degli impianti già esistenti e la progressiva dismissione di altri".

Tornando, invece, alla questione della salute, quindi un bene costituzionalmente protetto, nei quarant’anni di vita della discarica di Imola, che quindi va avanti da decenni, sembra non siano mai state fatte indagini epidemiologiche sulla salute degli abitanti dell’area limitrofa alla stessa discarica. A parere di molti soggetti, anche soggetti qualificati, mancano i dati, mancano i monitoraggi ambientali. Quelli che ci sono, sono giudicati particolarmente carenti e non rappresentativi. Mancano i dati sull’acqua di falda e sulla qualità dell’aria in una Regione che, l’abbiamo visto nelle scorse settimane e mesi, già ci risulta essere, e ci viene confermato, la più inquinata d’Europa per quanto riguarda l’aria che respiriamo.

Effettivamente, anche per quanto riguarda il suolo, ci si rivela particolarmente disattenti e indifferenti rispetto alla questione della salute. Noi chiediamo nella nostra risoluzione non soltanto di porci il problema della contraddizione in termini rispetto alle parole spese in sede di linee programmatiche, varando e/o avviandoci a varare quella che diventerà, probabilmente, una delle più grandi discariche d’Italia. Questa indifferenza protratta è inaccettabile rispetto al principio di precauzione.

Tra i dati, che sono carenti e mancanti, come è già stato detto, manca una valutazione di impatto sanitario, proprio quello che viene richiesto a gran voce anche dall’Ordine provinciale dei medici della Provincia di Bologna. Nel documento della Regione, che riguarda le integrazioni alla Valutazione d’impatto ambientale, è interessante vedere come ancora, però, non si abbia chiaro cosa sia una Valutazione d’impatto sanitario seria. Che cos’è una VIS seria? Come deve essere fatta? Nel documento, che comprende più di un centinaio di punti, effettivamente, al punto integrativo 110 si ammette che mancano dei dati e che bisogna integrare le conoscenze sullo stato di salute della popolazione, in generale, derivanti dalle analisi routinarie condotte sui flussi sanitari. Bene. Si conclude stabilendo, però, che "tale studio dovrà essere utilizzato come strumento di monitoraggio in corso di esercizio dell’impianto". Questo aspetto è sbagliato, è inaccettabile.

Il punto chiave sta proprio qui, nell’ultima frase del punto 110. Da una parte, la Regione dice: “È vero, c’è da fare qualcosa in più. Forse ci mancano i dati sulla salute dei cittadini che da quattro decenni si sorbiscono le schifezze della discarica di Imola”. Dall’altra parte, però, si prevede solo uno strumento di monitoraggio e non, invece, uno strumento valutativo, quello che noi chiediamo, come da legge, ossia che una Valutazione di impatto sanitario sia strumento valutativo e predittivo. Uno strumento predittivo serio non si crea in novanta giorni, come si precisa qui. Se Hera e Con.Ami davvero in novanta giorni sono in grado di rispondere ad alcune di queste richieste, credo che avremo un nuovo record di progettazione di stima scientifica. Non penso che sarà così. Una Valutazione di impatto sanitario seria si fa in non meno di un anno, diciotto mesi, ed è quello che noi chiediamo se si vuole non dimostrare indifferenza o, addirittura, spregio per la salute dei nostri cittadini.

Per una minima corretta potenza statistica, i dati ambientali si raccolgono nell’arco temporale di un anno, un anno e mezzo, e non si crea, invece, varando, forse, la più grande discarica d’Italia, uno strumento di monitoraggio in corso d’opera fornendo risposte non complete e pretendendo di fornirle, in modo del tutto improvvisato, in un mese e mezzo o poco più.

Quello che noi chiediamo, e che ci sembra il punto su cui anche l’Assemblea legislativa seriamente dovrebbe convergere, non è soltanto la sospensione eventuale fino all’approvazione del Piano regionale dei rifiuti, non è soltanto un punto indefinito in un prossimo futuro in cui ci si pronunci dopo avere non meglio specificato i dati, ma dirci come raccogliamo questi dati e chi li raccoglie. Una Valutazione di impatto sanitario seria nell’ambito di almeno dodici-diciotto mesi. Alla fine della Valutazione di impatto sanitario, coinvolgendo, possibilmente, anche l’Ordine dei medici, pronunciarci sull’effettiva necessità - anche alla luce dell’articolo 32 della Costituzione e il principio di precauzione - dell’ampliamento della discarica di Imola.

Concludo ricordando l’importanza - mi riferisco all’emendamento presentato stamattina - di disporre, comunque, la sospensione fino al corretto svolgimento di una Valutazione di impatto sulla salute. Tutto il resto ci sembra corrisponda, effettivamente, alle solite parole vuote e ai dati che, in ogni caso, sono stati carenti per quattro decenni e che ora dovrebbero, effettivamente, fermarsi di fronte a un bene che dovrebbe unirci tutti, che - come ci ricorda la Costituzione - è protetto e che viene prima del PIL e prima di un trattamento che è ora che questa Regione si lasci alle spalle, cioè l’idea di vedere lo smaltimento dei rifiuti come un’attività industriale qualunque che fa capo a quel conflitto di interessi da cui, evidentemente, non riusciamo a scollarci come classe politica seria e coraggiosa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Ha chiesto di parlare il consigliere Poli. Ne ha facoltà.

 

POLI: Grazie, presidente. Volevo precisare al collega Marchetti che nessuno del Partito Democratico fuori di qui, che io abbia notizia, lo ha definito "sciacallo". Siccome le parole hanno un senso, se questo si è verificato, deve essere anche chiaro da chi è stato pronunciato. Per quanto mi riguarda, non accetterei mai che qualcuno si rivolgesse ad un collega usando questi termini. D’altra parte, non accetto neanche che ci si rivolga al Partito Democratico usando termini ben più pesanti. Non lo accetto. Siamo stati tutti eletti dai cittadini, abbiamo tutti seguito la discussione che si è sviluppata e si sta sviluppando a Imola e credo che molte volte quella discussione sia andata oltre il rispetto che si deve ai cittadini che rappresentano altri cittadini e ai cittadini stessi. Quindi, o decidiamo di riportare il dialogo e il confronto su un binario corretto o diventa difficile pensare di confrontarsi su una materia così delicata e rilevante, come quella di cui stiamo discutendo questa mattina.

Peraltro, il Partito Democratico non delega ad altri la responsabilità della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, con una differenza, però, da molti altri: noi abbiamo la responsabilità di governare le nostre comunità, ed è una responsabilità che ci è stata consegnata dai cittadini. Per noi, in ogni scelta che operiamo, il tema della tutela della salute dei cittadini è principale.

È legittimo, anche su questo tema, costruire una battaglia politica e una ricerca di consenso. Voglio chiedere ai colleghi del Movimento 5 Stelle se hanno brevettato una nuova modalità di fare politica, cioè l’ideologia e non l’idealismo a geometria variabile, più che a geografia variabile. Non vi ho visti travestiti da camini o da nuvole di fumo a Parma, incatenati al termovalorizzatore che il vostro sindaco non avrebbe mai acceso e che oggi, invece, funziona. Non vi ho visti a Civitavecchia e, più recentemente, a Livorno. Non vi ho visti presidiare gli impianti presenti in regione che ricevono e trattano rifiuti pericolosi. A Imola lo avete fatto, e vi ringraziamo, anche con autorevoli esponenti del vostro Partito nazionale, che, peraltro, in questi giorni hanno ben altre gatte da pelare, di cui personalmente non sono contento, ovviamente.

Io rispetto le vostre valutazioni, ma in quanto a coerenza è meglio che lasciate perdere. Noi siamo nel sistema regionale di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti e la nostra regione è già tra le più virtuose nel nostro Paese. Con la legge recentemente approvata, anche con il vostro lavoro e con il vostro consenso, ci poniamo obiettivi ancora più forti.

La produzione di rifiuti dei ventitré Comuni che fanno parte di Con.Ami e che abbracciano tre Province (Bologna, Ravenna e Firenze) è di circa 630.000 tonnellate. La discarica di Imola è utilizzata per un massimo di 250.000 tonnellate annue. Anche i rifiuti prodotti dal nostro territorio vengono lavorati in impianti di altre realtà territoriali della nostra regione. La discarica di Imola è autorizzata per i soli rifiuti classificati come "non pericolosi". Non entrano in discarica, ad esempio, inchiostri, batterie, stampanti, prodotti farmaceutici, chimici, pesticidi, amianto. Ciò significa che altri impianti, in altre realtà territoriali, ricevono anche questi nostri rifiuti. C’è qualcuno che pensa sia possibile una cultura autoreferenziale e autosufficiente dentro i confini di un singolo territorio? E, in quel caso, qualcuno ha pensato agli effetti sulle politiche tariffarie, attraverso le quali si coprono i costi dei servizi e si finanziano gli investimenti? Oppure, in attesa del raggiungimento dei nuovi e più alti obiettivi che con la legge ci siamo dati, carichiamo i rifiuti su mezzi di trasporto per portarli dove? Magari all’estero.

Il progetto di ampliamento della discarica è controllato da ventidue Enti pubblici, dentro la procedura di Valutazione di impatto ambientale che è in capo alla Regione Emilia-Romagna. I controlli della discarica sono affidati ad ARPA e ASL, Enti a questo istituzionalmente deputati. Ci dite che non sono affidabili, che sono il braccio della politica, o riconoscete la loro autorità e terzietà? Su questa questione non ci può essere un "sì, ma" o un "no, però". O si riconoscono o non si riconoscono. Attenzione: la richiesta di assegnare ad un altro soggetto analisi e verifiche con risorse specifiche della Regione proprio per questo non può essere accolta. Sono certo che il consigliere Bignami, di cui ho ascoltato con estrema attenzione le argomentazioni, non solo per la determinazione ma anche per la pacatezza con cui le ha poste, anche se non lo condivide, questo punto lo ha ben chiaro. Non so gli altri. Se così facessimo, affermeremmo la non attendibilità dei soggetti istituzionalmente preposti, inserendo un precedente che potrebbe valere in ogni altra occasione simile. Nello stesso tempo, i risultati presentati da altri soggetti che hanno ricevuto incarico da privati o associazioni, proprio perché di parte, possono prestarsi al dubbio di terzietà in considerazione del fatto che svolgono il loro compito su incarico di coloro che in questo caso hanno un’assoluta contrarietà all’ampliamento.

Allora a chi ci affidiamo? Alle garanzie, alle valutazioni, alle prescrizioni e agli obblighi posti dai soggetti pubblici o a quelli posti dai soggetti privati? Da cittadino personalmente non avrei alcun dubbio. E questo vale per quanto riguarda la tutela della salute, la tutela dell’ambiente e molti altri campi della vita dei nostri cittadini e dei nostri territori.

L’attuale procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di ampliamento della discarica provvederà a una valutazione puntuale di tutti i potenziali impatti su tutte le materie ambientali, comprese le acque sotterranee, ed entro la procedura di VIA c’è anche la valutazione di impatto sanitario. È qui presente l’assessore Venturi, che potrà eventualmente, se lo riterrà, confermare o smentire questa mia affermazione. Quindi, allo stesso modo nelle procedure di VIA saranno condotti gli approfondimenti sui potenziali effetti sulla salute.

Siamo noi, è il Partito Democratico a chiedere l’intensità nei controlli, a chiedere che tutti gli interventi e gli investimenti necessari a rispettare le condizioni di assoluta tutela per i cittadini e l’ambiente siano effettuati. E solo quando tutto questo sarà realizzato si potrà procedere.

La nostra non è una posizione ideologica. Governiamo, e per questo non ci è reso possibile. Se la discussione e il confronto fossero depurati da radicalismi e ideologie ormai obsolete e riguardassero il sistema regionale di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti, si potrebbe recuperare un terreno di confronto costruttivo e nell’interesse dei cittadini. Temo che questo sia un desiderio destinato a essere disatteso, e non certo per scelta del Partito Democratico, che, come si è dimostrato nel percorso che ci ha portato all’applicazione della nuova legge sui rifiuti, ha tenuto aperto il confronto, e l’esito del voto in quest’Aula sulla legge ne è la piena evidente testimonianza, cosa che faremo anche prossimamente per quanto riguarda il percorso relativo al Piano rifiuti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Poli.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Eviterò caldamente di rispondere alle provocazioni del consigliere Poli, dal momento che è mia intenzione rimanere sul tema. Parlando di responsabilità, io non ho visto nessuno che venisse responsabilmente alle assemblee pubbliche ad ascoltare i cittadini. Non ho visto né il consigliere Poli né tantomeno l’assessore Gazzolo.

Con riferimento a questa discarica che ha ricevuto rifiuti per quarant’anni da ogni parte d’Italia, credo ci sia da dire soltanto una cosa: Imola ha già dato! L’unica cosa necessaria per Imola sono scelte lungimiranti. All’alba del 2016 non è più possibile parlare ancora di sotterrare i rifiuti. Io credo che nessuno sano di mente, non dico sensibile ai temi ambientali ma quanto meno alla salute dei cittadini, approverebbe un’operazione del genere.

 

(interruzione del presidente Bonaccini)

 

Posso andare avanti?

 

BERTANI: Io la farei finire.

 

BONACCINI: Accetto tutte le opinioni, anche le più dure, ma usare l’espressione "nessuno sano di mente" è qualcosa di abbastanza grave nei confronti dell’Istituzione e di chiunque in generale. Non parlo del sottoscritto.

 

PICCININI: È una mia opinione!

 

BONACCINI: Certo, perché se non l’avesse detto lei…

 

PICCININI: Certo.

 

BONACCINI: Lei ci sta dando….

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Saliera): Scusi, presidente, non voglio difendere nessuno, ma la consigliera ha detto "nessuna persona sana di mente" in senso…

 

(interruzioni)

 

PICCININI: In senso generale.

 

PRESIDENTE (Saliera): …generale.

 

(interruzioni)

 

Consigliera Piccinini, per favore, si riporti in un clima non di offesa in senso ampio…

 

PICCININI: Assolutamente.

 

PRESIDENTE (Saliera): …e ovviamente abbia il riguardo di non offendere nessuno particolarmente.

 

PICCININI: Assolutamente.

Invece si continuano ad attuare politiche fallimentari, e a pagare sono sempre i cittadini. Questo, ovviamente, a discapito anche di politiche ambientali virtuose.

Lo ripeto, io avrei avuto piacere di vedere a queste assemblee pubbliche anche l’assessore, perché ritengo fondamentale il confronto e l’ascolto dei cittadini. Ci sono residenti che lamentano il fetore, più fiabescamente chiamato fetor d’origine, che viene dalla discarica, con cui devono convivere giorno e notte, e lamentano l’acquiescenza totale della politica rispetto al gestore e al proprietario della discarica. Persone che sono venute a vivere in una delle zone più belle di Imola violentata per colpa dell’ottusità di chi ci ha amministrato e di chi ci amministra tutt’oggi. Per questo anticipo che ho depositato la richiesta di sopralluogo da parte della III Commissione, affinché tutti si rendano conto dello scempio che è stato fatto.

Ci sono poi le questioni attinenti alla salute dei cittadini. Vengono fatti presenti diversi studi, tra cui lo studio SENTIERI, che ha preso in esame quarantaquattro siti, tra cui anche discariche, dove si dice che nel loro complesso queste aree sono caratterizzate da una mortalità in eccesso rispetto alle medie regionali, vale a dire che le morte osservate sono in quasi tutte le località maggiori di quelle attese.

Lo studio SENTIERI ha poi definito le esposizioni ambientali sulla base dei decreti di perimetrazione di queste aree di bonifica caratterizzate dalla presenza di impianti chimici, petrolchimici, raffinerie, industrie siderurgiche, centrali elettriche, miniere, cave di amianto e altri minerali, porti, ma anche discariche e inceneritori. L’Italia dell’industria pesante e delle pattumiere, dove generazioni di lavoratori hanno prodotto benessere e ricchezza spesso a costo della loro salute.

Esistono poi studi epidemiologici condotti in Paesi nordamericani e in alcuni Paesi europei e alcuni studi condotti recentemente in Italia che, pur non evidenziando un sicuro rapporto di causalità tra siti di smaltimento rifiuti e stato di salute delle popolazioni residenti in prossimità degli stessi, mettono in luce l’opportunità di effettuare studi aggiuntivi al fine di determinare tale eventuale rapporto di causa-effetto. Si chiama principio di precauzione.

Non solo, nel 1992 l’Agency for Toxic Substances and Disease Registry degli Stati Uniti, sulla base di risultati e di numerose indagini sanitarie e valutazioni tossicologiche, ha definito un elenco di sette gruppi di condizioni patologiche che dovrebbero essere monitorate prioritariamente ai fini della valutazione dei potenziali rischi per la salute delle persone che vivono in prossimità di tali siti, definizioni di programmi e attività di ricerca applicata alla salute umana tenendo conto delle sostanze a rischio identificate in tali siti. La lista comprende malformazioni congenite ed esiti riproduttivi negativi, tumori in determinate sedi, disturbi immunologici, patologie renali, patologie epatiche, malattie respiratorie e disturbi neurologici.

Non solo, tra le indagini epidemiologiche reattive agli effetti della salute di popolazioni residenti in prossimità di impianti di smaltimento dei rifiuti emergono quelle condotte da ricercatori statunitensi, che hanno rilevato tra queste popolazioni incrementi significativi per diverse patologie, quali tumori infantili, nati di basso peso, tumori del polmone, della vescica, dello stomaco, del colon, del retto, oltre a un aumento significativo delle morti neonatali.

Altri studi condotti da ricercatori canadesi confermano l’esistenza di una prevalenza di alcune delle suddette patologie tra le popolazioni residenti nei pressi di discariche per rifiuti urbani, anche se non si può parlare di un’associazione univoca tra esposizione ed effetto.

Per tutti questi motivi, e non solo, Imola non può e non deve diventare la pattumiera d’Italia.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente.

Svolgo un breve intervento per rispondere al collega Poli, che ci ha chiesto se noi abbiamo coniato un nuovo modo di fare politica. Forse era distratto, ma è proprio così. È proprio così: abbiamo coniato un nuovo modo di fare politica e ne siamo molto fieri e orgogliosi.

Io non ho visto altri esponenti del PD protestare contro situazioni critiche nella gestione dei rifiuti o simili. Non ero a Imola, semplicemente perché non è un territorio che seguo io, ma ero in Val d’Arda, per esempio, a protestare per il cementificio dove vorrebbero bruciare CSS.

Non ho visto esponenti del PD in quell’occasione. Ho visto, invece, esponenti di altre forze politiche di quest’Assemblea, SEL e Fratelli d’Italia, per esempio.

 

(interruzioni)

 

Scusate, io non so se c’eravate.

 

(interruzioni)

 

Bravi, complimenti.

Per quanto riguarda il forno inceneritore, che mi rifiuto di chiamare termovalorizzatore, termine per il quale l’Europa ci ha più volte bacchettato, ma che continuiamo a usare in modo erroneo, ricordo al consigliere Poli che il Comune di Parma è riuscito più volte a bloccare l’iter di avviamento cercando di andare anche per vie legali.

Ricordo altresì che tutta la competenza per quanto attiene a quell’inceneritore era in capo – ad oggi ancora non sappiamo quando riusciremo ad avere una situazione differente – alla Provincia, che mi risulta ancora in quota PD.

Nelle Istituzioni noi lavoriamo nel merito, non ci incateniamo come dei rivoluzionari davanti a strutture private perché, se lo facessimo, saremmo tacciati di essere populisti. Invece, lavoriamo con atti concreti nel merito all’interno delle istituzioni, come ogni buon amministratore dovrebbe fare. Questo è il nostro modo di fare politica. Nel rispetto delle regole cerchiamo di cambiare le cose che non ci vanno. È semplice e lineare.

Sul tema nazionale rispondo che sì, siamo distratti da un tema nazionale, che per noi è uno, per voi sono molti di più. Sono distratti dal fatto che quando certi argomenti toccano il Movimento 5 Stelle si va sulle prime pagine. La aggiorno su questo tema nazionale. Il tema in questione è stato risolto con l’espulsione della segretaria del Movimento 5 Stelle. Noi siamo molto più veloci e concreti su quella che è la nostra posizione in merito a certi temi. Mi risultano, invece, molte altre indagini in corso per altre questioni che sono attinenti e vicine al PD, non ultima quella locale. È ancora lì il sindaco di Brescello e nessuno fa ancora niente. Va bene così. Il tema è la discarica.

Sul tema nazionale ci siamo già tolti dalla distrazione e andiamo avanti con il nostro programma. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, io non penso che questo sia un problema di ottusità, né di acutezza. È un problema che, com’è logico che sia, divide le comunità locali e divide anche le forze politiche. L’importante è che le forze politiche abbiano come loro stella polare l’idea del bene comune, che non è, spesso e volentieri, ben declinato, ma soprattutto che molti declinano in un modo un po’ strano: "solo io posso difendere il bene comune".

Ho ascoltato prima, con molta attenzione, la replica garbata del consigliere Poli e debbo dire che proprio la sua replica garbata mi dà l’idea di avere già trovato un nuovo alleato per quando discuteremo il Piano regionale dei rifiuti, perché il consigliere Poli ha detto "noi non solo ascoltiamo i cittadini, ma anche coloro i quali, legittimamente eletti, rappresentano i cittadini". Ebbene, proprio ieri, ma è un puro caso, penso che la prima bocciatura al Piano regionale dei rifiuti sia arrivata da Piacenza, perché il Consiglio comunale ha approvato una mozione che aveva come primo firmatario il capogruppo del PD e come secondo firmatario chi sta parlando, con la quale si dice chiaramente che non è per nulla nostra intenzione accettare uno scambio del tipo: i rifiuti solidi urbani di Piacenza li portiamo a Parma e i rifiuti speciali li smaltiamo nell’impianto di termovalorizzazione di Piacenza.

Quindi, questa paginata, collega Poli, che è una paginata di esponenti delle Istituzioni che dicono "no" alla Giunta regionale, io penso che valga come il suo discorso quando dice che in ambito locale avete una serie di passaggi che danno un orientamento diverso dai vostri amministratori.

Vorrei, però, fare un discorso di questo tipo. Non stiamo discutendo di chiudere uno o due inceneritori. Qui stiamo discutendo di tenere in piedi una di quelle tre discariche che il Piano regionale dovrebbe mantenere in piedi. L’assessore Gazzolo, glielo dico direttamente, con molta correttezza in quest’Aula ha detto, rispondendo ad un’interrogazione, che la palla è dell’Assemblea legislativa perché dovrà essere l’Assemblea legislativa, nel momento in cui approverà il Piano rifiuti, ad approvare o meno anche questo ampliamento.

Al di là dei toni che io lascio perdere, perché secondo me si possono dire cose durissime con educazione e dire cose per niente rilevanti con violenza verbale, e io preferisco la prima strada, penso che se noi guardiamo gli atti e, come ci diceva prima il collega Poli, ci affidiamo ai soggetti terzi - ed è il motivo per cui ho presentato la risoluzione: un pronunciamento di un soggetto sicuramente terzo, che avanza dei dubbi sul punto, non solo come presidente dell’Ordine dei medici, ma come presidente dell’Ordine dei medici che ha avuto una delega e un voto in tal senso dal proprio Consiglio, un dubbio sul punto che quindi viene da soggetti esterni a quelli che sono propri della pubblica amministrazione - io penso che una risposta sotto il profilo istituzionale e non sotto il profilo politico, ma sotto il profilo tecnico, ai dubbi avanzati dal presidente provinciale dell’Ordine dei medici, che ha dietro di sé il Consiglio dell’Ordine dei medici, sia quanto meno dovuta. Abbiamo un problema che ci sta esplodendo in mano. Lo accennava prima il consigliere Bignami e io voglio ritornarci un attimo: numerose società partecipate dagli Enti locali oggi si trovano, per l’evoluzione che ha voluto la trasformazione delle vecchie municipalizzate in società per azioni e poi da società per azioni locali con scambi di partecipazioni alla creazione di holding, ad essere molto spesso controllori e controllati, cioè hanno un conflitto palese di interessi. Se si tratta di persone, cioè dello stesso amministratore, il problema può essere risolto facilmente, perché l’Autorità nazionale anticorruzione, ad esempio, se vi prendete il Corriere della Sera di oggi, pagina di Milano…

Io, purtroppo per voi, leggo solo la pagina di Milano, ma la pagina di Bologna a Piacenza non arriva, quindi devo prendere la pagina che arriva. È come il segnale Rai: io vedo Rai 3 Lombardia e non riesco, nonostante paghi il canone, a vedere Rai 3 Emilia-Romagna, ma è un problema mio evidentemente, non vostro.

Se voi vi prendete il Corriere della Sera di oggi, edizione di Milano, l’Autorità nazionale anticorruzione ha sancito che il presidente di Lombardia Infrastrutture S.p.A., essendo anche amministratore delegato della società Autostrade Lombarde, ha un evidente conflitto di interessi e quindi deve optare per una delle due cariche.

Se si tratta di persone, vale il principio del conflitto di interessi. Se si tratta di enti, nessuno si pronuncia sul punto, pur essendo evidente che è dal contrasto degli interessi che nasce la terzietà, non certo dalla commistione di interessi.

Il fatto che Con.Ami ed Herambiente abbiano tra di loro un azionista di riferimento, che è sempre il Comune di Imola, qualcosa vuol dire. Evidentemente, un soggetto non può andare a votare prima in un Consiglio di amministrazione e, poi, cambiata la giacchetta, andare nell’altro Consiglio di amministrazione dicendo di aver cambiato idea.

Penso vi sia un problema più vasto, ossia quello della ridefinizione del sistema delle partecipazioni, anche degli Enti locali, alle società per azioni. Una volta, il Testo Unico del ‘34 vietava questo tipo di operazioni, in quanto si riteneva che un Ente locale non potesse partecipare al ripiano delle situazioni debitorie di quelle società per azioni. Questo è ciò che stabiliva il testo del ’34. Ci si è, poi, modernizzati e, adesso, vediamo che i Comuni ripianano con i soldi dei cittadini debiti a iosa che realizzano le società da loro partecipate.

La seconda operazione da fare è la seguente: se siamo in presenza di una richiesta di ampliamento, importante soprattutto rispetto ai due step delineati, mi chiedo, molto onestamente, vi è o non vi è la volontà di seguire fino in fondo la tendenza europea? Non si può dire che noi abbiamo il Piano dei rifiuti più europeo o più vicino all’Europa di tante altre Nazioni riferito al processo dei rifiuti, dimenticandosi le tante procedure di infrazione europee aperte nei confronti dell’Italia sul tema della discariche. In altre parole, non possiamo prendere ciò che è buono per la regione e far finta che non esista ciò che non è buono per la regione.

Mi pongo una domanda. Così come abbiamo detto in più occasioni, ossia che il principio deve essere anche quello di arrivare ad un’autonomia delle varie regioni sotto il profilo del processo del trattamento dei rifiuti, veramente in questo Piano una discarica di queste dimensioni ha un’ospitalità relativa solo al territorio regionale? È questa la domanda da porsi. Vanno bene tutte le osservazioni, ma non stiamo parlando, in questo momento, di un impianto di termovalorizzazione, nel quale sappiamo che vi sono regole di funzionamento per le quali, se l’impianto non mangia a sufficienza, non solo non funziona, ma (qualora dovesse funzionare) emette in misura negativa per la salute. Qui stiamo parlando - usate i termini moderni finché volete - ancora di discariche. Non mi pare che nessuno abbia utilizzato una terminologia diversa.

È vero che non sono più le discariche di una volta. Io ho letto la relazione circa le eventuali perdite di percolato: risulta che non vi siano possibilità tecniche di grosse infiltrazioni sul sistema acquifero. Però, da qui a dire che va bene una proiezione di step che porta, in fin dei conti...

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Foti.

 

FOTI: Mi avvio alla conclusione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Bene. Ha concluso.

 

FOTI: ... dicevo, ad una discarica che, forse, diventa a tutti gli effetti la più grande dell’Emilia-Romagna, penso che necessiti di qualche riflessione in più rispetto a quella liquidazione sommaria che è stata fatta ed elencata. Forse, per quanto riguarda il sistema dell’Emilia-Romagna di VIS, il progetto Moniter è più riferito ai termovalorizzatori, ma richiedere la stessa procedura di valutazione per quanto riguarda questa infrastruttura (perché tale è, comunque, una discarica), ritengo sia soltanto un atto di buonsenso.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti

Ha la parola il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini

 

BONACCINI, presidente della Giunta: Grazie, presidente. Ho già detto prima.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, presidente Bonaccini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente.

Premesso che non conosco la discarica di Faenza…

 

VOCI: Di Imola.

 

ZOFFOLI: Di Imola. Scusate. Vorrei fare alcune considerazioni di carattere generale. Noi stiamo ragionando già da tanto tempo sulla questione dei rifiuti. Abbiamo approvato un’ottima legge e stiamo iniziando a discutere il Piano dei rifiuti. Evidentemente, il nostro obiettivo deve essere quello di fare in modo che le discariche e gli inceneritori siano sempre di meno, a seguito del sempre minore bisogno. Questo è il nostro obiettivo. Finché l’obiettivo non viene centrato nelle misure che tutti noi vorremmo, abbiamo bisogno di discariche e di inceneritori e abbiamo bisogno, secondo me, come è giusto che sia e come abbiamo sempre detto, di smaltire i nostri rifiuti a casa nostra e non di mandarli, come fanno altri soggetti, in altre parti. Per fare questo, abbiamo bisogno anche noi di inceneritori e di discariche.

Ognuno di noi, nel nostro territorio, ha tirate per la giacca importanti rispetto a questi problemi. Lo avete visto anche nei giorni scorsi a Forlì, dove ci sono impianti di smaltimento di rifiuti e problemi di carattere logistico, ambientale e sanitario.

In ogni caso, i rifiuti devono essere smaltiti. Per smaltire i rifiuti in maniera corretta, ci vuole la programmazione che noi stiamo facendo, la legge regionale dei rifiuti e il Piano dei rifiuti, che stabilisce, in base alla produzione, i flussi, i luoghi e le modalità di smaltimento. Si tratta di ragionamenti che abbiamo sviluppato e che, nelle prossime settimane, dovremo sviluppare tutti in maniera cogente per cercare di arrivare alla determinazione migliore, tenendo in considerazione le priorità che anche la legislazione europea ci impone.

Faccio queste premesse perché ognuno di noi si muove in maniera preventiva. Lo abbiamo fatto a Forlì, lo ha fatto Piacenza, lo sta facendo Imola. Tuttavia, credo che tutti noi dobbiamo ragionare sapendo che ci sono dei percorsi istituzionali da seguire e delle tutele da garantire, vigilando tutti noi - lo dico a me per primo per il mio territorio - affinché queste tutele siano chiare, definite, autorevoli e non di parte.

Ci sono certamente problematiche ambientali, come ci sono indubbiamente problematiche economiche, che non intendiamo ovviamente nascondere. Del resto, sotto la partita dei rifiuti si muovono miliardi e miliardi di euro, per cui è evidente che dobbiamo stare con gli occhi e le orecchie molto ben aperte. Ci sono chiaramente le tematiche sanitarie, che dovrebbero essere sempre e comunque le prime a guidarci, avendo ben chiaro che noi abbiamo riferimenti istituzionali, come diceva bene anche il consigliere Marchetti. Io che ricopro la funzione di consigliere non sono un tecnico e, quindi, non posso verificare personalmente o farmi un’idea ben precisa della questione senza un solido supporto scientifico. Certo, quando passo vicino agli inceneritori e vedo il fumo non riesco a pensare che siano poi così salutari.

Tutti noi, comunque, abbiamo degli enti di riferimento e, relativamente alla nocività o meno di queste emissioni, i nostri riferimenti sono l’ARPA e l’ASL. Sono i loro tecnici che, all’interno dei procedimenti di VIA molto tutelanti come quelli dell’Emilia-Romagna, debbono portare a determinare i percorsi adeguati e definire la possibilità di rilasciare le autorizzazioni garantendo tutte le forme necessarie di tutela.

In conclusione, credo che dobbiamo proseguire in maniera estremamente determinata sul Piano dei rifiuti, da una parte, e seguire in maniera molto vigile la predisposizione della VIA, dall’altra. Soltanto quando avremo tutti i dati, e non solo quelli di un referente indicato in maniera a volte anche non contestualizzata in un processo istituzionale, daremo la disponibilità, come presidente della Commissione Sanità e come presidente della Commissione Ambiente, a sentire tutte le campane dimodoché si possa fare la massima chiarezza su questa questione, come anche su tutte le altre che indubbiamente arriveranno, in modo da avere la certezza di aver verificato tutto quello che era verificabile per capire se i procedimenti che verranno previsti tuteleranno realmente la salute dei nostri cittadini o meno.

Questo è il percorso su cui, come presidente, offriamo la nostra disponibilità, in maniera tale da avere a disposizione tutti i dati e aver ascoltato tutte le voci cosicché ci si possa fare un’idea molto chiara su questa partita, proprio perché non siamo dei tecnici, ma siamo dei politici e dobbiamo assumerci importanti responsabilità.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Come Gruppo Sinistra Ecologia Libertà sulla discarica Tre Monti siamo intervenuti anche con un’interrogazione, con un question time proprio per sollevare la preoccupazione che destava quel percorso, quel progetto anche in relazione alla reazione che sul territorio quel tipo di progetto sta producendo.

Abbiamo ritenuto in quella sede, come anche successivamente, di sottolineare che la necessità di trovare soluzioni ai problemi e alla gestione di un tema così significativo come lo smaltimento dei rifiuti e la necessità di condividere e trovare il consenso anche attraverso il confronto con le realtà locali sono due elementi indispensabili da tenere strettamente insieme.

In questo caso la discussione che noi oggi apriamo con il dibattito su queste risoluzioni la porteremo dentro, credo fino in fondo, alla discussione sul Piano regionale di gestione dei rifiuti. Come Assemblea, abbiamo approvato una legge sui rifiuti, una legge importante, una legge avanzata, una legge che anche nel dibattito tra di noi abbiamo riconosciuto, credo, unanimemente come un punto d’avanzamento complessivo per questa Regione, si tratta ora di tradurre quegli obiettivi, attraverso i criteri che abbiamo definito nella legge, nell’operatività del piano.

La discarica Tre Monti deve stare in questo percorso. Noi abbiamo perplessità sulla bontà di quel procedimento, come abbiamo avuto modo di dire e come abbiamo anche avuto modo di documentare, quindi non riteniamo si possa e si debba chiudere quella discussione con un semplice "sì" o "no" a una risoluzione.

La risoluzione ha indubbiamente il merito, come noi, ma anche altri Gruppi, abbiamo avuto modo di ribadire, di porre l’attenzione su un tema delicato e spinoso non solo per il territorio, ma anche per la gestione complessiva dei rifiuti in questa regione. Lo ripeto, è nostra intenzione portare questa discussione all’interno del piano, e credo che ci sarà tempo e modo, sia nei lavori delle Commissioni che nel lavoro dell’Aula per l’approvazione del piano, per affrontare questo problema, come anche altri problemi che pure ci sono. Prima il consigliere Foti ne citava alcuni che riguardano il territorio piacentino, e forse ce ne sono anche altri. Insomma, sarà una discussione vera, sarà una discussione approfondita, non lo possiamo negare perché è quello che abbiamo sempre ripetuto. Come sappiamo che all’interno della maggioranza sul punto ci sono sensibilità diverse, articolate, anche tra il Partito Democratico e il Gruppo che rappresento, e questo è uno dei punti su cui le sensibilità sono forse più spiccate, più marcate.

Sono solito invitare tutti i consiglieri, allorquando si discutono queste particolari tematiche, a mantenere sempre un profilo di merito e a riconoscere comunque nell’altro e nelle altre posizioni quantomeno l’onestà e la buona fede. Eviterei, quindi, di parlare di scelte che solo persone sane di mente potrebbero fare o frasi di questo tenore. Certamente, capisco che la preoccupazione per quella che è la storia di quella discarica e per quelle che sono le prospettive per quel territorio è alta, e noi che siamo l’Organo che alla fine dovrà approvare il Piano e trovare la soluzione siamo forze che devono dimostrare di saper affrontare e gestire queste problematiche, sapendo che la legge che abbiamo approvato e poi il Piano che adotteremo hanno una previsione quinquennale e che i problemi non si risolvono dall’oggi al domani. Questo vale sia da una parte che dall’altra.

Del resto, è del tutto evidente che, se domani mattina spegnessimo tutti gli inceneritori e chiudessimo tutte le discariche, ci troveremmo innanzi a un problema estremamente serio. La mia, ovviamente, è una provocazione, anche se fino a un certo punto, dal momento che sono convinto che dobbiamo individuare un percorso che porti allo spegnimento degli inceneritori, al superamento delle discariche, allo smaltimento attraverso le discariche sapendo che alcune, però, dovranno comunque rimanere.

Detto questo, io credo che ci siano i tempi e i modi per valutare, prima di procedere con l’ampliamento, fino in fondo tutti gli aspetti di quell’intervento. Io non credo che i cittadini e i comitati che si sono riuniti e hanno manifestato la loro preoccupazione lo facciano così, con argomentazioni pretestuose. Penso che le Istituzioni debbano trovare la forza e il modo per confrontarsi sino in fondo con tutti, spiegando fino in fondo le ragioni, laddove ci siano e laddove siano ampiamente documentabili e comprovabili.

Non credo che in alcuni processi possa spaventare anche fare ricorso a verifiche terze perché se questo poi aiuta a risolvere il problema credo che alla fine l’interesse di tutti sia quello di trovare l’approdo finale.

Per queste ragioni noi non ci sentiamo di respingere le risoluzioni che sono state presentate, ma anzi riteniamo che come forza di maggioranza e forza di governo quelle istanze debbano essere portate all’interno delle discussioni che faremo fino in fondo, come ho detto, sul Piano di gestione dei rifiuti.

Sappiamo tutti che le risoluzioni sono atti di indirizzo, sono atti che chiedono l’impegno della Giunta ad andare in una direzione o in un’altra, però sappiamo tutti che l’atto vincolante e decisivo è appunto il Piano. Abbiamo fatto la legge, l’abbiamo fatta insieme, nel senso che c’è stata un’ampia condivisione. Se non ricordo male anche il Movimento 5 Stelle si è astenuto su quella legge e non si è espresso contro la legge dei rifiuti. Credo che ci siano le condizioni per fare la discussione fino in fondo anche sul Piano, magari trovando punti d’intesa che si possono trovare per dare anche alla vicenda di cui stiamo parlando oggi una soluzione diversa da quella che sembra oggi non essere nemmeno discutibile. Questo è l’impegno che cerchiamo e cercheremo di portare noi, essendo noi forza di governo, forza di maggioranza, ma anche forza che proprio in virtù del nome che portiamo come forza politica non può che avere sui temi ambientali un’attenzione molto elevata, molto spiccata e anche con la responsabilità che si può dire sì, ma si può anche dire no.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Vi ricordo che vi sono stati distribuiti due emendamenti a firma del consigliere Bignami in riferimento alla risoluzione a sua firma.

Procediamo con la discussione in dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Grazie, presidente. Molte cose sono state già dette sull’argomento. Io volevo intervenire per sottolineare in particolare il fatto che nel corso di questo dibattito si è fatto cenno alla valutazione dell’impatto sulla salute. Sono un convinto sostenitore che la valutazione dell’impatto della salute sia uno degli strumenti su cui dovremmo davvero cominciare a ragionare e adottare in senso pieno. Già da molti anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta facendo uno sforzo per cercare di introdurre questo tipo di metodologia fra quelle che vengono considerate nell’ottica della pianificazione. Dobbiamo, però, anche tenere conto del fatto che purtroppo uno dei motivi per cui questo cambiamento, anche culturale, fa fatica a prendere piede è che spesso viene utilizzato in contesti, come dire, estremamente puntuali in cui magari viene usato per cercare di opporsi a un’opera come in questo caso pensando che diventi una delle armi su cui poter fare della polemica o su cui poter concentrare l’attenzione e quindi, a volte, l’evocazione di questi strumenti avviene in contesti nei quali non è neanche pensabile di poter avere le Corti necessarie per poter fare degli approfondimenti epidemiologici seri ed efficaci. Poi alla fine rischia di passare tutto in cavalleria, perché viene derubricato appunto come uno degli argomenti che la parte che vuole opporsi alla costruzione di un’opera può evocare, mentre dall’altra parte si risponde, non senza ragione, che nel contesto dato non è uno strumento che possa essere utilizzato come uno strumento prêt-à-porter.

Questo, però, alla fine rischia di farci perdere l’occasione di una riflessione seria su quelli che invece sono gli strumenti che dovrebbero essere messi in campo su un’evoluzione che io credo sia auspicabile appunto dell’uso dell’epidemiologia per poter davvero supportare anche una pianificazione di più ampio spettro. Siccome questo è il rischio che, secondo me, corriamo anche in questo caso, vorrei esprimere l’auspicio che invece noi riusciamo a riprendere nei luoghi e nelle modalità più corrette una riflessione che possa farci procedere nella direzione invece dell’adozione di questo tipo di strumenti.

Io credo, per esempio, che la riflessione che è in corso in questo momento in un intergruppo sui temi della prevenzione possa allargarsi a comprendere anche una valutazione di quali possono essere gli elementi per poter dotare la nostra Regione di strumenti di raccolta dati e di valutazioni epidemiologiche anche di valutazione di impatto sanitario, che possano essere effettivamente poste a servizio e a supporto della pianificazione.

Ovviamente, partendo dalla ricerca delle coordinate in cui tutto questo è logico farlo, e non cercando di stirarli all’interno di polemiche puntuali nelle quali diventano una delle armi della polemica che viene utilizzata, ma davvero utilizzandoli come elementi di riflessione che possano configurare strumenti che - come tutti i dati - si pongano a supporto dei decisori offrendo un quadro.

Spesso, infatti, non ci rendiamo conto che il modo migliore per utilizzare questi strumenti dovrebbe essere presente proprio all’interno dei processi decisionali per riuscire a configurare, rispetto a possibili alternative, la scelta migliore e non semplicemente per opporsi a una scelta, senza indicare alternative oppure rimandando a una Costituzione di tipo diverso.

Vi sono altri settori su cui questa mancanza di approccio, secondo me, ci fa perdere alcune occasioni. Un settore, ad esempio, è quello relativo all’elettromagnetismo e alla collocazione delle antenne per la telefonia mobile, su cui tanto era stato fatto. A un certo punto, invece, questo processo si è fermato. Se si lascia che i processi amministrativi vadano avanti e che, alla fine, si debba esprimere un "sì" o un "no", molto spesso non si riesce ad ottenere niente. Se, invece, il processo di decisione lo si fa partire da una valutazione ampia, contenente anche strumenti di questo genere, è dimostrabile la possibilità di operare scelte in grado di migliorare il tipo di impatto che si ha sulla collocazione di impianti problematici oppure sulla definizione di possibili alternative, proprio perché avviene in un contesto di pianificazione nel quale questi strumenti possono fare la differenza, ma non fra il dire se una cosa sia da affermare o da far andare avanti, bensì nell’individuare la collocazione migliore, le scelte ottimali per poter realizzare opere come quella di cui stiamo parlando oggi.

Come avrete notato, non sono entrato nello specifico della discarica di cui si sta parlando perché non conosco il merito specifico della questione. Altri colleghi, invece, sono già intervenuti. Ad ogni modo, voglio sottolineare l’importanza di una riflessione ampia, sviluppata a livello corretto, sull’introduzione di metodologie di questo genere, quindi di un ampliamento della nostra capacità a livello di studio epidemiologico e della disponibilità di strumenti che affianchino alla Valutazione di impatto ambientale anche la Valutazione sull’impatto sulla salute della popolazione, però intervenendo nel modo giusto e nella misura corretta.

Auspico davvero che l’intergruppo sulla prevenzione, nel cercare di mettere a punto una nuova legge regionale sulla prevenzione, possa tener conto anche di queste problematiche.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Ha chiesto di parlare la consigliera Gibertoni. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha quattro minuti.

 

GIBERTONI: Sarò brevissima, presidente. Dopo l’intervento del consigliere Poli, il quale ha parlato di un atteggiamento radicale, non so quanto possa essere definita radicale la nostra Costituzione. Lì si parla di diritto alla salute e non si parla di diritto ad inquinare. Non esiste il diritto di inquinare in Costituzione.

Nello stesso tempo, rispetto a quello che diceva adesso il consigliere Paruolo, mi chiedo come mai non si faccia chiarezza. Non mi sembra che negli interventi che ho ascoltato, che mi hanno preceduto, si arrivi a fare chiarezza e ci sia consapevolezza nei miei colleghi di cosa sia una Valutazione di impatto sanitario seria. Si parte da lì per prendersi - come diceva il consigliere Zoffoli - delle responsabilità politiche, noi che non siamo tecnici. Noi non siamo tecnici, ma le carte scritte da tecnici dobbiamo essere in grado di leggerle o di commissionarle nel modo giusto ai tecnici che le scrivono, a meno di non dover dire che siamo schiavi di tali tecnici. La responsabilità, quindi, secondo me, è sia a monte che a valle, nel momento in cui ci si assume una responsabilità politica.

A fronte del fatto che, effettivamente, la comunità è molto divisa e che, da parte del Movimento 5 Stelle sul territorio di Imola e dai Comitati, già più di 2.000 firme sono state raccolte (una fase di raccolta che continua) e che sono destinate a crescere tanto, rispetto al fatto che noi stiamo invocando riflessioni ampie e continuiamo a dire che è giusto riflettere e che è giusto parlare di intergruppi, mi chiedo: una Valutazione di impatto sanitario seria, fatta bene, sì o no? Questo punto, nell’intervento del consigliere Paruolo, non l’ho capito.

Come si fa a difendere la propria salute, quella che - lo ripeto, a costo di essere pedante - la Costituzione ci garantisce, quindi i nostri amministratori, a ricaduta, dovrebbero garantirci, senza essere tacciati di essere polemici o senza dire che, se si invoca una VIS seria, il tutto diventa uno strumento polemico? Cosa bisogna fare? Bisogna pregare? Quale atteggiamento bisogna avere che possa essere incisivo rispetto ad un diritto garantito ai cittadini dal nostro ordinamento? Pongo questa domanda senza alcuna polemica, ma per capire meglio la questione.

Rispetto alla Valutazione di impatto ambientale che veniva citata negli interventi dei consiglieri del PD, resta una valutazione del tutto insufficiente. Se non si farà - questo, però, mi sembra davvero contraddittorio e inaccettabile rispetto alle linee programmatiche che questa Giunta si è data - una Valutazione di impatto sanitario seria, spero che l’assessore Gazzolo, in Commissione, ce ne spieghi dettagliatamente il motivo.

Per quanto riguarda la Valutazione di impatto ambientale, la questione, consigliere Paruolo, non è quella di dire in alcuni casi - forse ho capito male - "si può fare", "non si può fare", "non si capisce". Non si può ribadire e darci novanta giorni di tempo per quanto richiesto. Hera e Con.Ami hanno avuto decenni per chiedersi che cosa fare, per pianificare che cosa fare e per darsi gli strumenti giusti. L’unica cosa che hanno saputo fare Hera e Con.Ami è uno studio di VIA irricevibile, carente nei dati, che doveva essere bocciato subito. Questa è la responsabilità politica, non quella di trovarsi tutti noi negli intergruppi e sviluppare tante e ampie riflessioni che ci portano fino alla fine del mandato, lasciando, però, da soli i cittadini sul territorio a far fronte a un ampliamento di discariche, a problemi e ad eventuali ricadute sulla loro salute, che non potremo prevedere.

Mi pare di ribadire l’ovvio. Ribadisco l’ovvio volentieri. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Gibertoni.

Non ho più iscritti in dibattito generale.

Apro le dichiarazioni di voto. Cinque minuti per gruppo. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Procediamo con la votazione degli emendamenti relativi alla risoluzione oggetto 1375, a firma del consigliere Bignami.

Sto controllando se gli scrutatori sono in Aula prima di procedere al voto. Sostituisco la consigliera Ravaioli con la consigliera Montalti nelle funzioni di scrutatrice.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2 a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1375, a firma del consigliere Bignami.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è respinta.

Procediamo con la risoluzione oggetto 1516 e con le proposte di emendamento presentate. Su questo documento, ricordo, sono pervenute due proposte di emendamento a firma del consigliere Daniele Marchetti e un emendamento a firma della consigliera Gibertoni.

Chiedo il consenso alla consigliera Gibertoni di porre in votazione gli emendamenti a firma del consigliere Daniele Marchetti.

 

GIBERTONI: Acconsento.

 

PRESIDENTE (Saliera): Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Daniele Marchetti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 1 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2, a firma del consigliere Daniele Marchetti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 2 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3, a firma della consigliera Gibertoni.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): L’emendamento 3 è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1516, a firma delle consigliere Gibertoni e Piccinini.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è respinta.

Procediamo con la risoluzione oggetto 1934, a firma del consigliere Foti.

Vedo il consigliere Bignami...

 

(interruzione del consigliere Bignami)

 

No. Erano su tutte e tre. Le dichiarazioni di voto erano congiunte.

Procediamo, quindi, con la risoluzione oggetto 1934. Non insistono emendamenti.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1934, a firma del consigliere Foti.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La risoluzione è respinta.

 

OGGETTO 1105

Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, nell’Assestamento di Bilancio 2015/2017, le risorse necessarie per finanziare l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per i cittadini affetti da Sclerosi sistemica, in attesa che questa patologia venga inserita nell’elenco ministeriale delle malattie rare. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami, Aimi

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1268

Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un apposito capitolo di bilancio al fine di compensare i mancati finanziamenti nazionali riguardanti le spese per l'assistenza domiciliare per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), attivandosi inoltre presso il Governo onde ripristinare gli stanziamenti del Fondo Nazionale per la non autosufficienza. A firma del Consigliere: Fabbri

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1631

Risoluzione per impegnare la Giunta a rimettere la quota residua per l'anno 2013 e l'intera quota dovuta per il 2014 alle Istituzioni Sanitarie operanti a favore di soggetti colpiti da disabilità gravissime ed in particolare alle AUSL che hanno aderito al percorso regionale per i cittadini colpiti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 1632

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare la revisione dell'elenco delle malattie rare a livello statale al fine di inserire la sclerosi sistemica in quello regionale, a garantire tutte le azioni in essere per il sostegno economico all'assistenza domiciliare per le persone colpite da SLA, evitando inoltre difformità, sul territorio regionale, nelle modalità di trattamento dei pazienti. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Paruolo, Cardinali, Ravaioli, Montalti, Bagnari, Pruccoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Zappaterra, Sabattini, Prodi, Poli, Taruffi, Torri, Mori, Iotti, Calvano, Rontini, Soncini, Molinari, Lori, Tarasconi

(Discussione e approvazione)

 

OGGETTO 1936

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare attraverso la Conferenza Stato-Regioni il riconoscimento a livello nazionale della patologia della Sclerosi sistemica (Sclerodermia) ai fini dell'inserimento nei registri delle malattie rare e conseguentemente ottenere un codice di esenzione. A firma della Consigliera: Sensoli

(Presentazione, discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo, quindi, con l’esame dell’ordine del giorno, con gli oggetti, che vengono discussi in forma congiunta, 1105, 1268, 1631, 1632 e 1936.

Oggetto 1105: Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, nell’Assestamento di Bilancio 2015/2017, le risorse necessarie per finanziarie l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per i cittadini affetti da Sclerosi sistemica, in attesa che questa patologia venga inserita nell’elenco ministeriale delle malattie rare. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami, Aimi.

Oggetto 1268: Risoluzione per impegnare la Giunta ad istituire un apposito capitolo di bilancio al fine di compensare i mancati finanziamenti nazionali riguardanti le spese per l’assistenza domiciliare per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), attivandosi inoltre presso il Governo onde ripristinare gli stanziamenti del Fondo Nazionale per la non autosufficienza. A firma del Consigliere: Fabbri.

Oggetto 1631: Risoluzione per impegnare la Giunta a rimettere la quota residua per l’anno 2013 e l’intera quota dovuta per il 2014 alle Istituzioni Sanitarie operanti a favore di soggetti colpiti da disabilità gravissime ed in particolare alle AUSL che hanno aderito al percorso regionale per i cittadini colpiti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi.

Oggetto 1632: Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare la revisione dell’elenco delle malattie rare a livello statale al fine di inserire la sclerosi sistemica in quello regionale, a garantire tutte le azioni in essere per il sostegno economico all’assistenza domiciliare per le persone colpite da SLA, evitando inoltre difformità, sul territorio regionale, nelle modalità di trattamento dei pazienti. A firma dei Consiglieri: Zoffoli, Paruolo, Cardinali, Ravaioli, Montalti, Bagnari, Pruccoli, Caliandro, Marchetti Francesca, Zappaterra, Sabattini, Prodi, Poli, Taruffi, Torri, Mori, Iotti, Calvano, Rontini, Soncini, Molinari, Lori, Tarasconi.

Oggetto 1936: Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare attraverso la Conferenza Stato-Regioni il riconoscimento a livello nazionale della patologia della Sclerosi sistemica (Sclerodermia) ai fini dell’inserimento nei registri delle malattie rare e conseguentemente ottenere un codice di esenzione. A firma della Consigliera: Sensoli.

Dichiaro aperto il dibattito generale. Dieci minuti per ciascun consigliere.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Noi abbiamo depositato due risoluzioni distinguendo le due patologie. Una va a integrare la risoluzione presentata dai consiglieri Foti, Bignami e Aimi, che riguarda la Sclerosi sistemica, altresì detta Sclerodermia, in quanto concordiamo sostanzialmente con i contenuti della risoluzione presentata dai colleghi. Proponiamo solamente un’integrazione proprio per sollecitare la Giunta a far sì che questa patologia venga riconosciuta tra le malattie rare, come è già stato fatto, ad esempio, con un decreto regionale in altre regioni, come Toscana e Piemonte, affinché si possa in questo modo concedere un aiuto alle famiglie mediante un’esenzione alla compartecipazione alla spesa sanitaria per le persone affette da questa patologia. Inoltre, chiediamo una maggiore informazione e divulgazione tramite i medici di famiglia relativamente alla conoscenza di questa patologia, oltre che la predisposizione di un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (PDTA) per la Sclerosi sistemica. Questo sostanzialmente per quello che riguarda l’ultima risoluzione depositata.

Per quanto riguarda, invece, la risoluzione inerente alla SLA, ci rifacciamo al decreto "Milleproroghe" del 2010, che aveva stabilito uno stanziamento a sostegno delle famiglie, mettendo a disposizione un fondo di cento milioni di euro per quanto riguardava il carico assistenziale a domicilio dei pazienti, quindi una misura finalizzata esclusivamente alla realizzazione e al potenziamento di percorsi assistenziali domiciliari. Quindi, si trattava di prestazioni in più rispetto a quelle già esistenti. La Regione Emilia-Romagna aveva approvato il Programma attuativo per l’assistenza domiciliare ai malati di Sclerosi laterale amiotrofica e aveva previsto, ad esempio, nel bilancio 2012-2013 uno stanziamento di 7,4 milioni di euro, assegnati appunto a seguito del decreto "Milleproroghe" e del successivo decreto ministeriale del 18 novembre 2011. Purtroppo, questa programmazione pare non abbia garantito le adeguate assistenze da parte della Regione, tant’è che alcune somme sono state stanziate per interventi di tipo sanitario, che invece dovrebbero essere già garantiti dai LEA, quindi fondi che pare non siano stati utilizzati nella maniera adeguata secondo l’origine per cui erano stati stanziati. Quindi, l’assistenza a domicilio del malato non è stata garantita così come ci si proponeva di fare. Inoltre, alcune associazioni, tra cui la Assisla, hanno segnalato carenza di trasparenza e ritardi negli adempimenti.

Con questa risoluzione, pertanto, sostanzialmente chiediamo all’assessorato e alla Giunta di andare a rifondere nel più breve tempo possibile quelle somme che non sono state utilizzate per i fini per cui erano state stanziate per permettere che le persone affette da questa grave patologia, che ha conseguenze non solo sugli ammalati ma anche sull’intera famiglia, che si trova ad avere una vita completamente stravolta a causa dell’assistenza continua che bisogna garantire a queste persone affette da SLA, abbiano il giusto trattamento e la giusta assistenza da parte del Servizio sanitario regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Zoffoli. Ne ha facoltà.

 

ZOFFOLI: Grazie, presidente. Il numero delle malattie rare purtroppo è sempre in continua crescita, per cui da parte nostra occorre prestare un’attenzione sempre maggiore rispetto a queste tematiche, tant’è che ieri stesso, in fase di programmazione della Commissione, abbiamo pianificato le necessarie audizioni e discussioni su diverse di queste malattie rare proprio per cercare di conoscerne fino in fondo le caratteristiche, verificare se a livello regionale facciamo tutto quello che è possibile fare e se i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, come diceva prima la consigliera Sensoli, sono reali o meno.

Entrando nel merito delle risoluzioni e in particolare di quella da noi presentata, mi preme sottolineare che abbiamo ritenuto di fare una risoluzione che ricomprenda complessivamente le tematiche proprio per cercare di rispondere in maniera adeguata, ma soprattutto per assicurare da parte della Commissione verifiche e controlli sistematici del rispetto di questi percorsi.

Desidero, inoltre, far presente con la massima chiarezza che non è stato operato alcun taglio di risorse per i malati di SLA da parte della Regione Emilia-Romagna. Il presunto taglio di risorse, che secondo il consigliere regionale Fabbri ha portato alla risoluzione, che sarebbe stato operato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Governo fa riferimento a notizie stampa riguardanti esclusivamente il territorio di Piacenza e in particolare la decisione della Conferenza territoriale, sociale e sanitaria di Piacenza di prevedere dal 1° settembre 2015 una quota di compartecipazione a carico delle famiglie e dei malati di SLA per il servizio di assistenza domiciliare. Al riguardo, la stessa Conferenza di Piacenza ha successivamente annullato questa decisione e ha confermato che i costi del servizio di assistenza domiciliare per i pazienti affetti da SLA sono totalmente coperti con risorse derivanti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza, senza contribuzione a carico dei pazienti.

Nel 2015, con il riparto del Fondo regionale per la non autosufficienza - lo sappiamo tutti -, la Regione ha reso disponibile per la programmazione territoriale 460 milioni di euro, somma identica a quella stanziata nel 2014.

Lo stanziamento regionale del 2015 comprende anche una quota di 30,9 milioni provenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza che, per una quota pari ad almeno il 40 per cento, cioè 12,3 milioni, deve essere destinato dalla programmazione territoriale ad interventi a sostegno della domiciliarità per le persone con gravissima disabilità, comprese le persone con SLA. Il riparto è notevole. Si tratta di verificare - come diceva anche la consigliera Sensoli - se sia sufficiente o meno.

Nel 2015, pertanto, non c’è stata, né a livello regionale né a livello nazionale, una riduzione delle risorse destinate alle persone con gravissima disabilità, comprese le persone con SLA. A livello nazionale, lo stanziamento di fondi dedicati alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) era previsto, nel decreto che ricordava prima la consigliera Sensoli, esclusivamente per il 2011, anno in cui il Fondo nazionale per la non autosufficienza fu azzerato. Negli anni successivi, il Fondo nazionale per la non autosufficienza, rivolto a tutte le persone con disabilità, comprese le persone con SLA, è stato, poi, ripristinato e, recentemente, è stato previsto un incremento.

Per quanto riguarda le risorse del 2011 destinate esclusivamente alla SLA, tali risorse sono state ripartite alle Regioni con il decreto interministeriale del 14 novembre 2011, che ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna 7,4 milioni. Le ASL hanno garantito la gestione delle risorse assegnate con contabilità separata nell’ambito del proprio bilancio sulla base delle decisioni assunte dai Comuni in sede di Comitato di distretto. In ogni ambito territoriale, la programmazione e l’utilizzo delle risorse dedicate alla SLA sono stati effettuati in modo unitario ed integrato con le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza, come previsto dalla normativa regionale.

Per quanto riguarda il riparto delle risorse, la Giunta ha deciso di utilizzare - in analogia a quanto fatto a livello nazionale - il criterio della popolazione pari o superiore a 45 anni. Questo criterio è stato valutato equo, tenuto conto che l’analisi dei dati di incidenza disponibile (il registro della SLA) non evidenziava una significativa differenza fra gli ambiti territoriali.

La Regione, attraverso il sistema informativo del Fondo regionale per la non autosufficienza, ha effettuato un monitoraggio costante dell’utilizzo delle risorse. Ogni anno, le risorse non utilizzate sono state trascinate nell’esercizio finanziario successivo, conservando il vincolo di destinazione esclusivo per le persone con SLA, come previsto dalla normativa nazionale.

Nell’ambito della programmazione, la Regione ha costantemente adeguato gli obiettivi e gli interventi del programma SLA sollecitando i territori al pieno utilizzo delle risorse. Sulla base degli ultimi dati disponibili e dei 7,4 milioni assegnati dal decreto interministeriale del 14 novembre 2011, risulta che 1 milione è stato trascinato nel 2015 e che è stato programmato dalle aziende sanitarie per il primo semestre 2015.

Nel 2015, una volta esaurite queste risorse nazionali dedicate esclusivamente alla SLA, la continuità è stata assicurata dalla programmazione delle risorse del Fondo nazionale 2015, che prevedono, comunque, come dicevo prima, un vincolo di almeno il 40 per cento per tutte le persone con gravissima disabilità, compresa la SLA.

La SLA - lo sappiamo tutti - è una malattia neurodegenerativa progressiva che negli stadi più avanzati comporta una situazione di grave disabilità, fino ad una situazione di completa non autosufficienza. Sulla base dei dati forniti dal Registro nazionale e dai sistemi informativi regionali è possibile stimare la presenza di almeno 500 persone con SLA, di cui circa il 70 per cento (vale a dire tra i 350 e i 400) con disabilità da medio-grave a gravissima.

Nel corso degli ultimi anni, il numero di persone con disabilità assistita dai servizi territoriali di aziende ASL e Comuni è progressivamente aumentato, raggiungendo i 413 pazienti seguiti nel 2014. Di questi, 49 sono stati ospitati in residenza, hospice o strutture sociosanitarie composte e dedicate; altre 364 persone sono state assistite a domicilio con un progetto assistenziale individuale che prevede, in relazione al livello di gravità assegnato di cura, da 10 a 45 euro per assistenza domiciliare, contributi per l’assistente personale e adattamento della casa, che si aggiungono alle prestazioni sanitarie fornite dall’ASL, quali assistenza medica, infermieristica riabilitativa e ausili.

In riferimento all’assistenza a domicilio a favore delle persone con SLA, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1762 del 28 novembre 2011, ha approvato il programma attuativo della Regione Emilia-Romagna per l’assistenza domiciliare ai malati di SLA. Nel corso degli ultimi anni, la Regione ha mantenuto un confronto costante con le associazioni dei malati di SLA ed ha gradualmente potenziato gli interventi a sostegno della domiciliarità rivolti a tutte le persone con gravissima disabilità.

Per quanto riguarda la sclerosi sistemica, l’opportunità di rivedere l’elenco delle malattie rare è pienamente condiviso dall’assessorato e da tutti noi. I rappresentanti dell’assessorato partecipano da tempo al tavolo interregionale per le malattie rare, che ha impegnato unitamente le associazioni dei pazienti e dei loro familiari per assicurare un costante aggiornamento dell’elenco, affinché nuove malattie rare vengano tempestivamente riconosciute e formalizzate, consentendo...

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, mi scusi, la invito ad avviarsi alla conclusione.

 

ZOFFOLI: Ho quasi terminato.

Dicevo, consentendo ai pazienti di fruire dei benefici correlati. Il tavolo ha richiesto al Ministero della Salute l’introduzione, tra le malattie rare, di ulteriori patologie, fra le quali la sclerosi sistemica, il cui riconoscimento dovrebbe essere compreso nel decreto di definizione dei nuovi livelli assistenziali e di assistenza.

Si precisa, per ultimare il discorso, che attualmente questa patologia è inserita nell’elenco delle patologie croniche invalidanti della regione. Quindi, l’inserimento in tale elenco garantisce già l’erogazione, in esenzione dalla partecipazione del costo, di specifiche prestazioni relative alla patologia evidenziata.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Zoffoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Grazie, presidente. In realtà, il consigliere Zoffoli ha fatto un riassunto di tutte le risoluzioni che sono state qui accorpate per materia. Io mi ero occupato - ed è la risoluzione capofila - soltanto della sclerosi sistemica che, come è noto al consigliere Zoffoli, non è inserita nell’elenco delle malattie rare, tant’è vero che la stessa risoluzione del Gruppo del PD, al primo punto, richiede al Governo la modifica del decreto ministeriale con cui erano state individuate nel 2001 583 malattie rare, all’interno delle quali non risultava la sclerosi sistemica.

Debbo dire che la risoluzione stessa ho provveduto ad emendarla perché contiene una situazione ormai sorpassata. Era stata presentata in agosto e si chiedeva di prevedere, nell’assestamento di bilancio 2015-2017, la destinazione di fondi atti a parificare il trattamento di questa malattia, come fosse una malattia rara. Per un problema di elementare coerenza, ho provveduto a sostenere e a presentare un emendamento, nel quale si specifica "nella redazione del bilancio 2016-2018". Io ho preso anche atto dell’ultima dichiarazione del presidente Zoffoli. Mi pare, però, che quanto la Regione già fa per la sclerosi sistemica non sia esattamente in linea con quello che, comunque, hanno deciso di fare la Regione Toscana e la Regione Piemonte, le quali hanno già recepito di per sé, come se la sclerosi sistemica fosse una malattia rara, nell’ordinamento regionale questa posizione e, conseguentemente, hanno contribuito ad evitare quello che si sta profilando come un nomadismo diagnostico.

Dopodiché, è vero, la situazione non dipende soltanto dalla Regione, ma - torno a ripetere - l’inclusione o meno all’interno delle malattie rare della sclerosi sistemica dipende esclusivamente da un aggiornamento del decreto ministeriale. I casi, parliamoci chiaro, non sono migliaia in questa regione, a livello numerico. Se si potesse applicare esattamente lo stesso trattamento, almeno in questa regione, agli affetti da sclerosi sistemica, sarebbe un’iniziativa sicuramente meritoria.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Intervengo per rispondere al consigliere Zoffoli: i miei "pare" sono dovuti ad un verbale di una Commissione Salute del 2012, nel cui ambito l’allora assessore regionale giustificava la mancata ricaduta diretta della programmazione delle risorse sulle persone affette da SLA dichiarando che "il finanziamento statale viene trasferito alle Regioni, che lo possono utilizzare secondo la propria pianificazione". Sarebbe stato sufficiente riconoscere un’indennità economica nominalmente a quelle persone in maniera specifica. Invece, la scelta è stata quella di ripartire i fondi alle Regioni, che li utilizzeranno in base alle rispettive programmazioni.

Aggiungendo il dato del milione e mezzo "avanzato" rispetto ai 7,4, la domanda che a noi sorge spontanea, unita al fatto che, chiaramente, questa risoluzione nasce da alcune segnalazioni, è come siano stati utilizzati questi soldi, proprio perché non ci sarebbero state, diversamente, queste criticità, considerando il fatto che - ripeto - il decreto legge del 2010 destinava questi fondi all’assistenza domiciliare. Quindi, oltre a capire se le somme sono state utilizzate tutte, vorremmo anche sapere se sono state utilizzate nella maniera corretta. Nel caso in cui siano state destinate, ad esempio, a trattamenti sanitari, quelli devono già essere garantiti dai LEA, e su questo non si prescinde.

Intendo sottolineare ancora una volta la necessità che le eventuali cifre da computare oggi e che non sono state destinate nella maniera corretta vengano destinate all’assistenza domiciliare dei malati di SLA. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Molto velocemente e molto semplicemente, così come è semplice, a mio avviso, anche la risoluzione presentata dal sottoscritto in merito al tema della SLA. Si tratta di una risoluzione che va, ovviamente, contestualizzata nel momento in cui è stata presentata (quindi a settembre 2015), con la volontà ben precisa di far notare a questa Regione, specialmente al Partito Democratico, che questo è un tema importante. Come diceva prima il collega Foti, dato il basso numero di casi, per fortuna, presenti in questa regione, si potrebbe, a mio avviso, fare molto di più.

Serve anche a mettere un fermo sulle politiche che sta facendo questo Governo sul tema alla nostra attenzione. Tutti noi ricordiamo benissimo il nostro beneamato eroico Presidente del Consiglio, qualche anno fa, che prendeva secchiate in testa d’acqua gelida dimenticandosi, in fase di realizzazione del bilancio, della legge finanziaria dell’anno dopo, di inserire - mi sembra fosse il 2014 - all’interno della legge di Stabilità il fondo per questa malattia degenerativa, azzerandolo totalmente. Così come anche quest’anno non si capiva bene se, effettivamente, intanto che spendeva 2 miliardi di euro per accogliere i profughi e che decideva, con il ministro Boschi e il padre della Boschi, di salvare le banche con i soldi dei cittadini risparmiatori italiani, aveva calato il fondo su questa malattia.

Al di là del pensare agli interessi dei propri bellissimi e accondiscendenti ministri che ha all’interno del suo cerchio magico, speravo pensasse anche a un tema come questo, che coinvolge tante persone. Oltre a queste persone ammalate, la questione coinvolge anche tutte le famiglie che devono prestare loro attenzione e cura. Speravo vi fosse l’intenzione di salvaguardare queste persone. Non è possibile, se siamo in un Paese civile, continuare con questa politica sterile e falsa in tema di accoglienza, mentre, quando i nostri cittadini si trovano in queste difficoltà, si cerca sempre di dire che non ci sono i soldi o che quest’anno si cercherà di fare qualcosa di più. La gente non è ignorante e non è neanche stupida.

Questa risoluzione nasce con questo intento non provocatorio, ma di buonsenso. Sinceramente, di questo Governo non ne possiamo più; non ne possiamo più delle falsità che continua a dire; non ne possiamo più di un Presidente del Consiglio dei Ministri che si atteggia come se fosse l’unico essere umano intelligente all’interno di questo universo; non ne possiamo più di sentire cavolate; non ne possiamo più di vedere favorite solo certe categorie, come gli immigrati, i clandestini o i genitori del ministro Boschi. Speriamo che vengano favoriti i cittadini che ne hanno diritto, come queste persone che, poverette, si trovano in difficoltà.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Grazie, presidente.

Anche per quanto riguarda la dichiarazione di voto, il Gruppo di Forza Italia sosterrà tutte le risoluzioni che vanno nella direzione di una sensibilizzazione e di un recepimento di ciò che, in realtà, si sta già diffondendo in altre regioni italiane. Non che sia il leading case a cui ci ispiriamo, però nella Regione Lombardia, su proposta di un consigliere regionale del Partito Democratico (la Regione Lombardia ha una maggioranza differente da quella della Regione Emilia-Romagna) la sclerosi sistemica è stata individuata come malattia rara. Evidentemente, le Regioni non hanno competenza per ampliare il catalogo delle malattie rare, ma l’impegno è rivolto a consentire che nelle sedi competenti, in particolar modo presso il Ministero della Sanità, si apra la strada per arrivare al riconoscimento come malattia rara.

Tale riconoscimento non consentirebbe solo di offrire cure con un abbattimento dei costi. Evidentemente, oggi, non avendo questo riconoscimento, ma essendo, di fatto, una malattia rara, implica uno sbarramento all’ingresso delle cure da parte dei soggetti che ne sono afflitti. Il discorso riguarda anche la prevenzione che, soprattutto su questo tipo di malattie, costituisce la prima risposta che deve essere offerta, da un punto di vista tecnico e sanitario, alle persone che ne vengono interessate. Laddove la prevenzione presenti sbarramenti all’ingresso, anche per i costi delle indagini che devono essere svolte per poterla riscontrare, chiaramente vi è un allontanamento dall’effettivo avviamento del percorso preventivo.

In questo senso, riteniamo importante che l’Aula si esprima su tutte le risoluzioni con un parere positivo. Riteniamo che su questi temi non possano esistere coloriture e distinzioni politiche. Quella presentata da tutti i colleghi, indistintamente, rappresenta un’indicazione chiara che deve essere portata in sede nazionale. In questo senso, dispiace che il nostro assessore non possa più guidare la Commissione Sanità. So che ha le competenze, ma aveva anche la solidità nella guida della Commissione per poter, poi, portare a casa risultati significativi come questi. Di questo gliene va dato atto. Il fatto che la Regione Emilia-Romagna non guidi più - oggi il presidente Bonaccini ha assunto un ruolo ancora più importante - la Commissione Sanità, che non abbia più, come capofila, la titolarità di quelle deleghe, non deve costituire un alibi per non andare incontro alle richieste che provengono dai cittadini.

Ci rendiamo conto che l’ampliamento del catalogo delle malattie rare rischia di far sì che qualsiasi tipo di malattia entri in quel catalogo, ma credo che anche questo sia uno degli obiettivi cui una sanità pubblica deve tendere, ovvero cercare di offrire, indipendentemente dal numero di persone colpite, la migliore e maggiore risposta possibile rispetto all’esigenza individuale di ciascuno. Andare a ragionare su logiche di grandi numeri può avere evidentemente nell’applicazione delle economie di scala, su cui poi la prestazione sanitaria deve andare a effettuare un riscontro, ma riteniamo che al contempo sia proprio sulla particolarità e la sussistenza di questo tipo di patologie che si verifichi l’effettiva qualità e l’effettiva efficienza di un servizio sanitario che, come ho già detto e come torno a ripetere, a nostro modo di vedere non deve essere valutato sul profilo della regolarità dei conti da una prospettiva imprenditoriale di marginalità e di profitto, bensì su un aspetto forse meno prestazionale ma certamente per noi più performante in ordine al rapporto di efficacia ed efficienza di economicità, ovvero sostenere economicamente il costo della gestione, ma non cercare di avere qualcosa che, invece, appartiene più a logiche imprenditoriali.

Ci auguriamo, quindi, che il Partito Democratico, esattamente come è avvenuto in Lombardia, non stia a guardare i colori politici da cui provengono le mozioni e le risoluzioni, questione che - lo sappiamo perfettamente - ha spesso condizionato l’atteggiamento di voto della maggioranza, e che operi con una delega piena da affidare alla Giunta affinché la stessa si faccia promotrice nelle sedi competenti, individuate puntualmente nelle risoluzioni presentate, perché si giunga al riconoscimento della Sclerosi sistemica come malattia rara.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Bignami.

Dichiaro aperte le dichiarazioni di voto congiunte su tutte le risoluzioni. Cinque minuti per gruppo.

Non ho iscritti in dichiarazione di voto, quindi procediamo alla votazione. Mi pare che gli scrutatori non siano tutti presenti. La consigliera Rossi Nadia è presente, la consigliera Montalti è presente, la consigliera Piccinini non è presente, per cui sostituisco la consigliera Piccinini con la consigliera Sensoli, nelle funzioni di scrutatrice.

Procediamo con la votazione dell’emendamento 1 a firma del consigliere Foti, che insiste sull’oggetto 1105.

Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Foti.

 

(È respinto a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’emendamento 1 è respinto.

 

(interruzioni)

 

Il voto è stato chiaro. Se volete lo chiediamo agli scrutatori, ma il voto è stato chiaro.

 

(interruzioni)

 

Chiedo, dunque, alla consigliera Sensoli, alla consigliera Rossi Nadia e alla consigliera Montalti se si vogliono pronunciare.

La parola alla consigliera Nadia Rossi.

 

ROSSI Nadia: Il gruppo del Partito Democratico ha votato contro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Quindi, consigliera, l’emendamento è respinto? È passato o non è passato? Questa è la domanda alla quale gli scrutatori devono rispondere.

La parola alla consigliera Nadia Rossi.

 

ROSSI Nadia: È stato respinto.

 

PRESIDENTE (Soncini): La parola alla consigliera Sensoli.

 

SENSOLI: Il consigliere Sabattini ha ammesso di aver votato in maniera difforme, dicendo che è un errore.

 

PRESIDENTE (Soncini): La domanda è sempre la stessa: l’emendamento è stato approvato o respinto? Va bene, respinto.

La parola alla consigliera Montalti.

 

MONTALTI: Respinto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Ringrazio gli scrutatori. Quindi, l’emendamento a firma del consigliere Foti è respinto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1105, a firma dei consiglieri Foti, Bignami, Aimi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1268, a firma del consiglieri Fabbri.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1631 a firma dei consiglieri Sensoli, Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è respinta.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1632 a firma del consigliere Zoffoli e altri, alla quale si è aggiunta la firma della consigliera Nadia Rossi.

 

(È approvata a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è approvata.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 1936 a firma della consigliera Sensoli.

 

(È respinta a maggioranza dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione è respinta.

 

Iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Soncini): Colleghi consiglieri, dato l’orario, siccome non c’è il tempo per un intervento in dibattito generale di dieci minuti, io darei la parola alla consigliera Montalti sull’ordine dei lavori per una richiesta, presentata per iscritto, di iscrizione di un oggetto assembleare. Prego.

 

MONTALTI: In merito all’oggetto 1935, per il quale questa mattina è stata richiesta l’iscrizione ai lavori d’Aula, vorrei chiedere all’Assemblea di anticipare l’oggetto e di trattarlo come primo punto all’ordine del giorno nella seduta pomeridiana.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Montalti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

Sapete che sono ammessi a parlare un consigliere a favore e uno contro la richiesta di iscrizione. Prego.

 

FOTI: A dire il vero, signor presidente, bisognerebbe vedere se è anche ammissibile. Mi pare infatti che, non essendo pervenuta entro un’ora da quando…

 

PRESIDENTE (Soncini): Questo l’abbiamo verificato: è pervenuta entro un’ora.

 

FOTI: Se è pervenuta entro un’ora, la si può fare adesso l’inversione, non buttarla per oggi pomeriggio. Si vota adesso l’inversione; poi, non si tratterà l’argomento.

 

PRESIDENTE (Soncini): Certamente.

 

FOTI: Badate, è una cosa diversa dire che l’invertiamo per oggi pomeriggio. Oggi pomeriggio è un’altra seduta. Noi lo invertiamo, poi lei nella sua discrezionalità può decidere di votare direttamente se non ci sono iscritti, di aprire la discussione generale o meno, ma votare ora per allora non si può.

 

PRESIDENTE (Soncini): Adesso votiamo per l’iscrizione, sempreché non ci sia un altro intervento.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di iscrizione di nuovo argomento all’ordine del giorno.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): L’iscrizione è accolta.

La consigliera Montalti, inoltre, ha fatto una richiesta di inversione per discutere l’argomento come primo punto della seduta pomeridiana.

Sono ammessi a parlare un consigliere a favore e uno contro la richiesta della consigliera Montalti. Prego, consigliere Foti.

 

FOTI: Signor Presidente, lei non può mettere in votazione una cosa che non esiste. Lei mette in votazione l’inversione dell’ordine del giorno, punto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Questo è in votazione: l’inversione dell’ordine dei lavori.

 

FOTI: Lei ha aggiunto per discrezione "per oggi pomeriggio". Lei mette in votazione l’inversione dell’ordine del giorno, punto.

 

PRESIDENTE (Soncini): Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell’ordine dei lavori.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta è accolta.

Ci vediamo alle ore 15.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Non abbiamo visto gli interventi, perché gli interventi ammessi sono uno a favore e uno contro la richiesta di inversione. Quindi, ci vediamo alle 15.

 

DELMONTE: Sull’ordine dei lavori.

 

PRESIDENTE (Soncini): Sull’ordine dei lavori? Prego, consigliere Delmonte.

 

DELMONTE: Io desidero chiedere delucidazioni sulle ragioni per cui non ho ricevuto nessuna richiesta di inversione dell’ordine dei lavori. Non ho nessun foglio consegnato con la richiesta di inversione. Ho la richiesta di iscrizione, ma non ho la richiesta di inversione. Forse non mi è stato consegnato, comunque chiedo delucidazioni al riguardo.

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta di iscrizione è stata consegnata per iscritto ed è arrivata, mentre la richiesta d’inversione è stata fatta oralmente adesso nel suo intervento dalla consigliera Montalti. Può essere formalizzata per iscritto la richiesta di inversione. Lo facciamo fare subito. Grazie.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,57

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il presidente della Giunta Stefano BONACCINI;

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Patrizio BIANCHI, Simona CASELLI, Palma COSTI, Raffaele DONINI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI, Sergio VENTURI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta l’assessore Andrea CORSINI e la consigliera Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 1124 “Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, anche con il coinvolgimento del CAL, un programma di interventi per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico o generale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, Gibertoni”

 

Votazione emendamento 1 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione emendamento 2 a firma del consigliere Bertani

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 29

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Paolo ZOFFOLI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Gabriele DELMONTE, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Marcella ZAPPATERRA.

 

Votazione finale risoluzione ogg. 1124

 

Presenti: 43

 

Favorevoli: 13

Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Galeazzo BIGNAMI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 27

Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Giuseppe BOSCHINI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Simonetta SALIERA.

 

Assenti: 7

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Stefano BONACCINI, Andrea LIVERANI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Marcella ZAPPATERRA.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 1124 “Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere, anche con il coinvolgimento del CAL, un programma di interventi per favorire la partecipazione attiva dei cittadini a progetti di interesse pubblico o generale. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli, Sassi, Piccinini, Gibertoni”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bertani:

«Al termine della sezione introdotta da "Considerato che" è aggiunto il seguente periodo:

"- l'articolo 26 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 "Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183", che all'articolo 26 prevede misure per l'impegno diretto di lavoratori che fruiscono di strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro in attività a fini di pubblica utilità a beneficio della comunità territoriale di appartenenza, sotto la direzione ed il coordinamento di amministrazioni pubbliche;"»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bertani:

«Al termine della sezione introdotta da "Impegna la Giunta" sono aggiunti i seguenti periodi:

"- a richiedere, a partire dai tavoli interistituzionali e dai confronti nelle sedi Stato-Regioni, la rapida predisposizione da parte dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro della convenzione quadro prevista dal D.lgs. 150/2015, articolo 26, n. 2;

- alla rapida conseguente attuazione delle opportunità aperte D.lgs. 150/2015 rispetto all'impegno di lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito e dei lavoratori disoccupati, con più di sessanta anni, che non abbiano ancora maturato il diritto al pensionamento di vecchiaia o anticipato di cui all'articolo 26 del richiamato decreto;

- a promuovere forme di attivazione dello stesso strumento in ambito locale, con adeguati strumenti tecnico-progettuali, di supporto giuridico e di carattere finanziario."»

(Respinto)

 

OGGETTO 1375 “Risoluzione per impegnare la Giunta a predisporre, sotto la supervisione ed il controllo della Regione Emilia-Romagna, uno studio ed un monitoraggio indipendenti sullo stato dell'impianto e della discarica Tre Monti di Imola che interessi anche l'area circostante e le acque sotterranee, predisponendo inoltre una valutazione di impatto sanitario. A firma del Consigliere: Bignami”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Bignami:

«Prima delle parole "Impegna la Giunta", aggiungere le parole:

"Considerato che anche da parte dell'Ordine dei Medici della Città Metropolitana di Bologna si sono espresse forti preoccupazioni in ordine alle conseguenze per la salute dei residenti della zona, non trovando piena soddisfazione il principio di precauzione che ispira usualmente iniziative a forte impatto ambientale come quello di cui si discute"»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Bignami:

«Nell'impegno alla Giunta, dopo le parole "nonché una valutazione di impatto sanitario", aggiungere il seguente paragrafo:

"Disporre, come richiesto dal Presidente dell'Ordine dei Medici della Città Metropolitana di Bologna, una moratoria sul rilascio all'Autorizzazione in questione"»

(Respinto)

 

OGGETTO 1516 “Risoluzione per impegnare la Giunta, sulla base della L.R. 16 del 2015, a disporre l’immediata revoca del progetto di ampliamento della discarica "Tre Monti" di Imola e ad approntare un piano di monitoraggio e controllo relativo al livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Piccinini”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Nel dispositivo della risoluzione, la parola "revoca" è sostituita dalla parola "sospensione".»

(Respinto)

 

Emendamento 2, a firma del consigliere Daniele Marchetti:

«Nel dispositivo della risoluzione, al termine del primo paragrafo, sono inserite le seguenti parole: "in attesa dell'approvazione del Piano Regionale sui Rifiuti".»

(Respinto)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Gibertoni:

«Dopo l'ultimo periodo del dispositivo è aggiunto il seguente punto:

"a disporre comunque la sospensione fino al corretto svolgimento di una Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS), da utilizzare esclusivamente quale strumento predittivo e come già richiesto anche dall'Ordine provinciale dei medici di Bologna ed in considerazione della circostanza che detto strumento richiede almeno 12-18 mesi di tempo;"»

(Respinto)

 

OGGETTO 1105 “Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere, nell’Assestamento di Bilancio 2015/2017, le risorse necessarie per finanziarie l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per i cittadini affetti da Sclerosi sistemica, in attesa che questa patologia venga inserita nell’elenco ministeriale delle malattie rare. A firma dei Consiglieri: Foti, Bignami, Aimi”

 

Emendamento 1, a firma del consigliere Foti:

«Sostituire "Nell’assestamento di Bilancio 2015-2017" con "Nella variazione di Bilancio 2016-2018".»

(Respinto)

 

Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

1827 - Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Nuove norme per la rideterminazione dei vitalizi". (21 12 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Gibertoni, Piccinini, Sassi, Sensoli

1854 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici" (Delibera di Giunta n. 2149 del 21 12 15).

1887 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Memorie del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”. (Delibera di Giunta n. 2232 del 28 12 15)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

1863 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa ai lavori riguardanti la Conca di Isola Serafini. A firma del Consigliere: Bignami

1864 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare episodi di "islamobullismo", con particolare riferimento al mondo della scuola. A firma del Consigliere: Foti

1865 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti il personale, le consulenze e gli incarichi relativi all'ERVET. A firma del Consigliere: Foti

1866 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la messa in sicurezza e la bonifica dell'area ex Caffaro (ex SIAPA) sita nel Comune di Galliera. A firma del Consigliere: Bignami

1867 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'Ente territorio Fiera e Manifestazioni operante nel Comune di Cento (FE). A firma del Consigliere: Pettazzoni

1868 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l'Ospedale S. Anna di Cona. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani, Gibertoni

1869 - Interrogazione a risposta scritta circa la normativa riguardante la raccolta dei farmaci scaduti ed altre criticità relative alla organizzazione degli esercizi farmaceutici. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1871 - Interrogazione a risposta scritta circa il riconoscimento dello stato di calamità naturale al fine di ottenere i danni subiti dalle stazioni sciistiche della Regione inattive a causa dell'assenza di precipitazioni nevose. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rainieri, Rancan

1872 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per risolvere le problematiche che affliggono la linea ferroviaria Fiorenzuola d'Arda-Milano. A firma del Consigliere: Rancan

1873 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla gestione dell’impianto sportivo Kennedy di San Lazzaro di Savena. A firma del Consigliere: Bignami

1874 - Interrogazione a risposta scritta circa l’annunciata dismissione dei biglietti a fascia chilometrica da parte di Trenitalia. A firma del Consigliere: Rontini

1875 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla situazione in cui versano i Consorzi fidi (CONFIDI) della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

1876 - Interrogazione a risposta scritta circa l’esternalizzazione di servizi sanitari dell’Ausl Romagna. A firma del Consigliere: Foti

1877 - Interrogazione a risposta scritta circa i risultati delle elezioni per il rinnovo del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. A firma del Consigliere: Foti

1878 - Interrogazione a risposta scritta circa la distribuzione d’acqua, durante i pasti, ai degenti nelle strutture ospedaliere regionali. A firma del Consigliere: Bignami

1879 - Interrogazione a risposta scritta circa la proposta di concentrare a Bologna parte delle attività attualmente svolte dal Centro trasfusionale del Policlinico di Modena. A firma del Consigliere: Foti

1880 - Interrogazione a risposta scritta circa il protocollo di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Comune di San Lazzaro di Savena (BO), per la Programmazione ed attuazione degli interventi di riqualificazione urbana dell’ambito AR.B.2 e per la realizzazione del nuovo polo scolastico, approvato con deliberazione assembleare n. 50 del 10 dicembre 2015. A firma del Consigliere: Foti

1881 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga disporre una attività di analisi e studio volta ad individuare l’incremento della mortalità sul territorio regionale, così come rilevato dall’ISTAT per i primi otto mesi dell’anno 2015 A firma della Consigliera: Sensoli

1882 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali prospettive di reinserimento lavorativo sussistano oggi per i lavoratori già dipendenti della ex Manifattura tabacchi, della BAT e di BV Tech e quali gli esiti formativi ed occupazionali delle politiche attive realizzate. A firma della Consigliera: Piccinini

1883 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda sottoporre, in primo luogo, agli altri azionisti pubblici della società per azioni “Porto Intermodale Ravenna Società per azioni SAPIR”, di cui la Regione risulta azionista del 10,45%, al fine di riportare in piena efficienza la società, ora al centro di polemiche. A firma del Consigliere: Foti

1884 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda sollecitare ai competenti organi dell’Ausl affinché vengano adottate adeguate misure per contrastare i furti che si verificano all’Ospedale Bufalini di Cesena A firma del Consigliere: Foti

1885 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale giudizio la Giunta esprima in merito alla richiesta di autorizzazione presentata da Sogliano Ambiente Spa e volta alla apertura di una discarica denominata “Ginestro 4” nel Comune di Sant’Arcangelo. A firma del Consigliere: Foti

1886 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla realizzazione e gestione del People mover da parte di una società di scopo costituita anche dalla Cooperativa “Consorzio Cooperative Costruzioni” che sarebbe una Società tecnicamente in liquidazione. A firma del Consigliere: Bignami

1888 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quali iniziative la Giunta intenda intraprendere presso Trenitalia per risolvere i disservizi relativi al comfort termico e se intenda sottoporre a verifica il contratto di servizio sottoscritto con il Consorzio trasporti integrati (Trenitalia e TPER) relativamente alle condizioni di comfort del viaggio. A firma dei Consiglieri: Sassi, Bertani, Sensoli

1889 - Interrogazione a risposta scritta in merito al nuovo mercato ittico di Bellaria-Igea Marina sito in Via Saraceni e affidato in gestione alla cooperativa Organizzazione Produttori Bellaria Pesca scarl. A firma dei Consiglieri: Bertani, Sensoli

1892 - Interrogazione a risposta scritta in merito all’affido condiviso, alla percentuale di applicazione nei tribunali della nostra Regione e per sapere se la Giunta intenda intraprendere iniziative al fine di promuovere l’affido condiviso, considerato preferibile rispetto a quello monoparentale, sia dalla comunità scientifica che dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. A firma del Consigliere: Bignami

1893 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale giudizio dia la Giunta sul posizionamento della provincia di Rimini in fondo alle graduatorie sulla qualità della vita, pubblicate da quotidiani economici nazionali. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi

1895 - Interrogazione a risposta scritta in merito alla crisi in cui versa il settore bieticolo-saccarifero ed, in particolare, della CoproB (Cooperativa Produttori Bieticoli) che ha di recente ottenuto la Cassaintegrazione a zero ore per settanta dei suoi dipendenti ed ha disposto la mobilità per altri venticinque. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1896 - Interrogazione a risposta scritta per sapere come la Regione intenda affrontare il tema dell’inquinamento ambientale, considerato che i dati ArpaER, riferiti al 30 dicembre 2015, riportano, per il comune di Modena, un indice della qualità dell’aria mediocre con superamento della concentrazione di PM10 rispetto al valore limite. A firma della Consigliera: Gibertoni

1897 - Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia la situazione degli interventi di taglio di alberi nel verde urbano imolese e quali i tempi per le sostituzioni delle piante abbattute. A firma della Consigliera: Gibertoni

1898 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione delle disposizioni relative al divieto di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. A firma del Consigliere: Foti

1900 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e finanziamenti riguardanti la fusione dei Comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice. A firma del Consigliere: Bignami

1901 - Interrogazione a risposta scritta circa la riduzione delle figure professionali tecnico-amministrative nell'ambito della sanità regionale, con particolare riferimento all'ASL unica della Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

1902 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire la sicurezza della circolazione stradale nella Provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Pettazzoni

1903 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti la realizzazione dell'autostrada Cispadana, con particolare riferimento a quella riguardante Cremona e Mantova. A firma del Consigliere: Foti

1904 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere e tutelare le persone affette da autismo. A firma del Consigliere: Foti

1905 - Interrogazione a risposta scritta circa i rapporti tra l'Agenzia dei Monopoli ed i depositari autorizzati, al fine di tutelare i territori regionali periferici e montani. A firma del Consigliere: Torri

1906 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disservizi che affliggono la linea ferroviaria "Porrettana". A firma del Consigliere: Bignami

1907 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della Cooperativa Carpigiana Service. A firma della Consigliera: Gibertoni

1909 - Interrogazione a risposta scritta circa l'estensione dei contributi previsti per le giovani coppie alle domande ritenute ammissibili ma non finanziabili. A firma del Consigliere: Fabbri

1910 - Interrogazione a risposta scritta circa l'aumento dei costi degli abbonamenti agevolati per utenti anziani e disabili che utilizzano il trasporto pubblico. A firma del Consigliere: Bargi

1911 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mettere in sicurezza la sede del comando della Polizia Municipale di Cento. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

1913 - Interrogazione a risposta scritta circa la tutela dei lavoratori della azienda Lyondell Basell di Ferrara. A firma del Consigliere: Alleva

1914 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento dell'autonomia dell'AUSL di Imola. A firma del Consigliere: Bignami

1915 - Interrogazione a risposta scritta circa la riorganizzazione del Servizio di pronto intervento e 118 dell'Ospedale "Angioloni" di Bagno di Romagna. A firma del Consigliere: Pompignoli

1916 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l'autorizzazione del "Nuovo Centro Donazione Sangue di San Pietro in Casale". A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1918 - Interrogazione a risposta scritta circa la rimozione di box situati lungo le sponde del fiume Reno, a Casalecchio, ed il trasferimento dei cani ivi presenti in strutture idonee. A firma del Consigliere: Bignami

1919 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure riguardanti la nuova caserma dei Carabinieri di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

1920 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa all'azienda Lyondell Basell, con particolare riferimento alla tutela dei relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Calvano, Taruffi, Caliandro, Zappaterra

1921 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti lo smaltimento di rifiuti speciali extra provinciali nel termovalorizzatore di Parma. A firma del Consigliere: Rainieri

1922 - Interrogazione a risposta scritta circa la realizzazione di nuovi posti auto riservati ai disabili presso l'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. A firma del Consigliere: Delmonte

 

Risoluzioni

 

1870 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento al fine di evitare, visti i rilievi sollevati dalla Commissione Europea, una indiscriminata liberalizzazione della menzione dei vitigni, tutelando il carattere locale e la peculiarità di quello del Lambrusco e delle relative produzioni DOP e IGP, promuovendo inoltre l'attivazione della Regione Lombardia circa tale tematica. (23 12 15) A firma dei Consiglieri: Bertani, Sassi, Sensoli, Gibertoni

1890 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad accompagnare il confronto tra sindacati e proprietà della SFIR (Società Fondiaria Industriale Romagnola, presente nel settore saccarifero italiano ed europeo) al fine di evitare il trasferimento collettivo del personale, sottoponendo, altresì, a verifica il quadro delle agevolazioni concesso, con particolare riferimento agli impegni occupazionali. (04 01 16) A firma del Consigliere: Bertani

1891 - Risoluzione per impegnare la Giunta a richiedere al Governo della Repubblica la verifica delle possibilità di realizzazione di un collegamento fra la costa e la Repubblica di San Marino in modalità ferroviaria, sdemanializzando inoltre le aree interessate della linea Rimini - San Marino. (04 01 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

1894 - Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare l’opportunità di realizzare uno studio di fattibilità per il completamento del corridoio ferroviario adriatico-padano per collegare il distretto turistico della Romagna, il porto di Ravenna, il basso ferrarese e il basso Veneto con il Brennero e l’Europa centrorientale senza gravare sul nodo di Bologna, prevedendo, altresì, adeguate forme di coinvolgimento della Regione Veneto e del Governo della Repubblica e forme gratuite o agevolate del trasporto di biciclette.(04 01 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

1908 - Risoluzione per impegnare la Giunta a destinare ai Comuni, tramite appositi criteri di ripartizione, contributi derivanti dalle tasse automobilistiche al fine di svolgere corsi di sensibilizzazione ed educazione stradale rivolti ai cittadini ed interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle strade. (05 01 16) A firma del Consigliere: Bignami

1912 - Risoluzione per impegnare la Giunta a garantire l'apertura del Centro di recupero e di rieducazione funzionale di Villanova sull'Arda mantenendone inalterate struttura, funzioni e organico, a favorire la fruizione dei servizi ospedalieri diffusi sul territorio evitando eccessive centralizzazioni delle prestazioni sanitarie, garantendo inoltre la presenza dei presidi ospedalieri anche nei piccoli Comuni. (07 01 16) A firma del Consigliere: Rancan

 

Interpellanze

 

1899 - Interpellanza circa le azioni da attuare per inserire nelle priorità dell'agenda nazionale e di quella europea la navigabilità del fiume Po, anche tramite la promozione di una specifica conferenza nazionale. A firma del Consigliere: Foti

1917 - Interpellanza circa la tutela dei lavoratori della Cooperativa "La Carpigiana Service" di Modena. A firma del Consigliere: Alleva

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:

 

1373 - Interrogazione a risposta scritta circa l'applicazione delle disposizioni, circa il "Percorso Epilessia", contenute nella deliberazione della Giunta regionale n. 2073 del 27/12/2010. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1374 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata attuazione dell'"Accordo territoriale per il polo funzionale di Altedo-San Pietro in Casale". A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1378 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attivare per garantire la sicurezza riguardante le trasfusioni in ambito ospedaliero. A firma della Consigliera: Piccinini

1379 - Interrogazione a risposta scritta circa le spese per l'acquisto di beni e servizi delle USL. A firma del Consigliere: Marchetti Daniele

1382 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti l'Ospedale di Cento ed il progetto della Casa della Salute di Bondeno. A firma del Consigliere: Pettazzoni

1385 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche riguardanti il depotenziamento dell'Ospedale di Budrio. A firma della Consigliera: Sensoli

1387 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione relativa alle Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA. A firma del Consigliere: Rainieri

1389 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il Consorzio di Bonifica della Romagna. A firma del Consigliere: Foti

1390 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti il "Consorzio Cerreto", in provincia di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

1392 - Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti la riduzione di servizi negli Ospedali di Cento e di Lagosanto. A firma della Consigliera: Sensoli

1397 - Interrogazione a risposta scritta circa l'appropriatezza della prescrizione di analisi ed esami, con particolare riferimento alla riduzione della spesa sanitaria in relazione al Progetto Assistenziale Diabete. A firma della Consigliera: Sensoli

1398 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure applicative relative alla imposizione in materia di rifiuti, con particolare riferimento alla società IREN SpA ed alla situazione esistente nel Comune di Podenzano. A firma del Consigliere: Rancan

1399 - Interrogazione a risposta scritta circa la scelta dei medici di fiducia da parte degli anziani ospitati in case - residenza per non autosufficienti, con particolare riferimento all'ASL di Piacenza. A firma del Consigliere: Foti

1409 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione e le procedure riguardanti la nomina, la formazione e le funzioni del personale addetto alla rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza presso il Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna. A firma della Consigliera: Piccinini

1412 - Interrogazione a risposta scritta circa la casistica riguardante le esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari, con particolare riferimento alle diagnosi riguardanti coliche renali e biliari. A firma del Consigliere: Foti

1414 - Interrogazione a risposta scritta circa i tempi e le procedure di pagamento agli aventi diritto degli arretrati relativi agli indennizzi, a seguito di complicanze irreversibili causate da vaccinazioni, trasfusioni ed emoderivati, previsti dalla L. 210/1992. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

1415 - Interrogazione a risposta scritta circa l'inquadramento di infermieri professionali dell'ASP di Ferrara, con particolare riferimento all'accreditamento della relativa ASP. A firma del Consigliere: Fabbri

1416 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire, curare e assistere i cittadini in merito alla fibrosi cistica. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

1417 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento dell'autonomia dell'AUSL di Imola od il suo eventuale accorpamento con quella di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1419 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità e le tempistiche di attuazione della diffusione della ricetta dematerializzata in ambito regionale, anche in relazione alle strutture private accreditate. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

1421 - Interrogazione a risposta scritta circa la gestione del servizio acquedottistico del Comune di Granaglione. A firma del Consigliere: Bignami

1423 - Interrogazione a risposta scritta circa la partecipazione di Renato Curcio ad un dibattito da svolgere nella "Settimana della Salute Mentale" promossa dall'ASL di Modena. A firma del Consigliere: Foti

1425 - Interrogazione a risposta scritta circa l’attuazione e le procedure riguardanti il Piano Provinciale d’emergenza del rischio idraulico e geologico approvato dal Consiglio Provinciale di Piacenza, con particolare riferimento ai gravi danni causati dal maltempo, specie alla strada n. 654 Val Nure. A firma del Consigliere: Foti

1426 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l’appalto riguardante la custodia e la gestione delle cartelle cliniche e della documentazione appartenente agli archivi storici e di deposito dell’AUSL di Parma. A firma del Consigliere: Foti

1429 - Interrogazione a risposta scritta circa i finanziamenti pubblici riguardanti il circolo Arci Bolognesi di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

1436 - Interrogazione a risposta scritta circa l'ordinanza emessa dal Sindaco di Podenzano relativamente al censimento, rimozione e messa in sicurezza dell'amianto presente in immobili privati. A firma del Consigliere: Foti

1437 - Interrogazione a risposta scritta circa la moria di pesci, ed i relativi problemi igienico-sanitari, causati dal prosciugamento del canale che attraversa Boara. A firma del Consigliere: Fabbri

1438 - Interrogazione a risposta scritta circa le modalità di controllo della presenza di nitrati nei prodotti alimentari, con particolare riferimento agli insaccati. A firma del Consigliere: Bignami

1446 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per incrementare ed ottimizzare le risorse a favore del nuovo Programma regionale integrato per l'assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico. A firma della Consigliera: Sensoli

1447 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rendere effettivi ed efficaci i controlli nell'ambito della Sanità con particolare riferimento alle attività svolte "intramoenia". A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani, Sassi

1448 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per prevenire e risolvere la diffusione delle frane sul territorio regionale, con particolare riferimento alla Strada Provinciale delle Forbici a Castenovo ne' Monti. A firma del Consigliere: Delmonte

1455 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per favorire una evoluzione normativa che regolamenti un modo più chiaro l'accertamento della disabilità e la concessione dell'indennità di accompagnamento. A firma del Consigliere: Sassi

1458 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento ed il potenziamento del servizio di pediatria presso l'Ospedale di Faenza. A firma della Consigliera: Sensoli

1465 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere ed ampliare il Servizio di Screening ed i Centri Territoriali di supporto riguardanti i disturbi specifici di apprendimento. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

1467 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti un concorso bandito dall'AUSL di Modena. A firma del Consigliere: Bargi

1468 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l'assunzione dei dirigenti regionali, con particolare riferimento anche a quella prevista dall'art. 18 della L.R. 43/2001. A firma della Consigliera: Piccinini

1469 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per contrastare episodi violenti e criminosi verificatosi presso l'ospedale Bufalini di Cesena. A firma del Consigliere: Pompignoli

1472 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare fenomeni di sversamento nei corsi d'acqua, specie in relazione alla moria di pesci verificatasi nel Canale di Cento (FE). A firma del Consigliere: Fabbri

1480 - Interrogazione a risposta scritta, circa i tempi di attesa nell'ambito dello screening prenatale, degli esami denominati bitest e translucenza nucale. A firma del Consigliere: Foti

1482 - Interrogazione a risposta scritta, circa la revisione della normativa regionale riguardante le Aziende pubbliche di servizio alla persona (ASP) con particolare riferimento agli oneri relativi al'IRAP. A firma del Consigliere: Foti

1486 - Interrogazione a risposta scritta circa l'internalizzazione del servizio di radiologia finora svolto nel reparto dell'Ospedale "San Giorgio" di Cervia. A firma del Consigliere: Liverani

1489 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure e le deliberazioni assunte dal Comune di Castello D'Argile (BO) circa Hera Spa. A firma del Consigliere: Bignami

1491 - Interrogazione a risposta scritta circa la costruzione di un nuovo ospedale a Piacenza ed i tagli operati alla spesa sanitaria per gli anni 2015 e 2016. A firma del Consigliere: Rancan

1496 - Interrogazione a risposta scritta circa la situazione riguardante la ex caserma Stamoto di Bologna, l'utilizzazione della stessa e la sicurezza della cittadinanza con particolare riferimento alle procedure da seguire in caso di presenza di amianto. A firma del Consigliere: Bignami

1506 - Interrogazione a risposta scritta circa la mappatura degli edifici pubblici e privati con presenza di amianto e la tutela della collettività. A firma della Consigliera: Gibertoni

1507 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per eliminare i disagi per gli utenti della linea ferroviaria Reggio Emilia-Guastalla. A firma del Consigliere: Alleva

1512 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il trasferimento di personale presso la Regione Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Piccinini

1518 - Interrogazione a risposta scritta circa problematiche connesse ai lavori di consolidamento della diga di Borgotaro (PR). A firma del Consigliere: Bignami

1523 - Interrogazione a risposta scritta circa l'utilizzazione, con spese a carico del Servizio Sanitario Regionale, dei farmaci cannabinoidi relativamente ai pazienti affetti da epilessia. A firma del Consigliere: Mumolo

1565 - Interrogazione a risposta scritta circa la proroga dei termini riguardanti il completamento dei lavori relativi alla ricostruzione post sisma. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Bargi

1569 - Interrogazione a risposta scritta circa procedure e questioni riguardanti i dirigenti regionali, con particolare riferimento alle dotazioni organiche, alla rotazione degli incarichi, alla trasparenza ed alle retribuzioni di risultato. A firma della Consigliera: Gibertoni

1581 - Interrogazione a risposta scritta circa il deflusso minimo vitale da garantire nei canali, con particolare attenzione alla provincia di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

1606 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative da attuare per far fronte alla situazione riguardante Coop Costruzioni. A firma del Consigliere: Bignami

1610 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per mitigare i danni subiti dai soci a seguito della grave crisi che colpisce le cooperative. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Bertani

1627 - Interrogazione a risposta scritta circa la decorrenza dei termini riguardanti la rotazione degli incarichi dirigenziali. A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini

1641 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure di formazione delle classi presso il plesso scolastico "Aldo Moro" di Bologna. A firma del Consigliere: Bignami

1650 - Interrogazione a risposta scritta circa la modificazione della attuale denominazione del casello autostradale "Rimini Nord-Bellaria". A firma del Consigliere: Pruccoli

1654 - Interrogazione a risposta scritta circa la mancata manutenzione del montascale dell’Università di Ferrara. A firma del Consigliere: Fabbri

1677 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti l'affidamento, da parte del Comune di Ferrara, dei servizi per l'accoglienza, la tutela e l'integrazione di richiedenti asilo. A firma della Consigliera: Sensoli

1681 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il ripetersi dei disservizi riguardanti la linea ferroviaria Porrettana. A firma del Consigliere: Paruolo

1694 - Interrogazione a risposta scritta circa un campo nomadi sito a Mizzana (FE) e le relative condizioni igienico-sanitarie. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Pettazzoni, Bargi

1700 - Interrogazione a risposta scritta circa scioperi, avvenuti presso l'interporto di Bologna, e le connesse problematiche riguardanti la mobilità stradale ed autostradale. A firma del Consigliere: Bignami

1706 - Interrogazione a risposta scritta circa lo stato dei lavori di sistemazione della Chiesa campanaria di Casumaro di Cento (FE). A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri

1707 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per impedire "mercatini" abusivi nell'area adiacente al parcheggio Fiera District di Viale Aldo Moro ed in beni immobili regionali. A firma del Consigliere: Fabbri

1721 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per porre fine ai disservizi ed ai ritardi riguardanti la linea ferroviaria Reggio Emilia-Guastalla. A firma del Consigliere: Foti

1745 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per sostenere le filiere DOP che producono il Parmigiano-Reggiano, e la nomina di un rappresentante della Regione Emilia-Romagna nel relativo consorzio. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele

1771 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per contrastare e prevenire la criminalità predatoria, con particolare riferimento all'incremento dei furti sul territorio regionale. A firma del Consigliere: Pompignoli

1794 - Interrogazione a risposta scritta circa gli intendimenti sul processo di revisione dei criteri di accesso e permanenza negli alloggi ERP. A firma del Consigliere: Bignami

(Comunicazione n. 23 prescritta dall’art. 68 del Regolamento interno - prot. NP/2016/14 del 11/01/2016)

 

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

 

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