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70.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 MARZO 2016

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

Aggiornamento della seduta

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 644

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

OGGETTO 2396

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire l'impegno per la dematerializzazione dei moduli per i prodotti specificamente formulati per i celiaci e a portare all'attenzione della Conferenza delle Regioni e delle province autonome anche la questione relativa all'allineamento tra i sessi del valore dei buoni. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Rontini, Caliandro, Sensoli, Taruffi, Torri, Aimi, Bignami, Foti, Campedelli, Serri, Sabattini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

PETTAZZONI (LN)

PETTAZZONI (LN)

RONTINI (PD)

SENSOLI (M5S)

 

OGGETTO 2232

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare, nella redazione del prossimo regolamento attuativo della legge regionale di tutela della fauna ittica, il periodo di divieto di pesca della trota fario, il numero di catture giornaliere e la misura minima, pari a 22 cm., dell'esemplare catturato. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Cardinali, Torri, Molinari, Serri, Rontini, Montalti, Sabattini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Richiamo al Regolamento

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SEL)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Rainieri)

RANCAN (LN)

BIGNAMI (FI)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Ancora sull’oggetto 2232

PRESIDENTE (Rainieri)

TARUFFI (SEL)

CARDINALI (PD)

PETTAZZONI (LN)

 

OGGETTO 2148

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad agire presso tutte le strutture sanitarie regionali per chiedere che i relativi parcheggi siano gratuiti per gli operatori sanitari e per tutti gli utenti. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Fabbri, Foti, Alleva

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 2394

Risoluzione per impegnare la Giunta a definire strategie di mobilità uniformi sul territorio regionale sulla base delle necessità dei vari territori, promuovendo azioni di coordinamento e collaborazione fra AUSL, EE.LL. e gestori dei parcheggi volte ad approfondire le tematiche riguardanti la mobilità sostenibile con particolare riferimento alla disponibilità ed all’uso dei parcheggi presso le strutture sanitarie. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Zoffoli

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SENSOLI (M5S)

FOTI (FdI)

FABBRI (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

ZAPPATERRA (PD)

SENSOLI (M5S)

FABBRI (LN)

PETTAZZONI (LN)

ZAPPATERRA (PD)

FOTI (FdI)

SENSOLI (M5S)

FABBRI (LN)

BERTANI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

OGGETTO 254

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di contrasto della criminalità, ad attivarsi presso il Governo in ordine alla proroga del piano di impiego operativo di personale militare per il controllo del territorio congiuntamente alle Forze di Polizia, con particolare riferimento a quello regionale. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 206

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di avviare una nuova missione, composta da militari, destinata al presidio del territorio nazionale, con particolare attenzione alle zone urbane più esposte ad attentati o caratterizzate da un forte tasso di delinquenza comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 2384

Risoluzione per invitare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle legittime rivendicazioni del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, recependo le istanze oggetto della protesta, in un'ottica di miglioramento dei servizi volti alla tutela della sicurezza dei cittadini e di contrasto dei fenomeni di criminalità e microcriminalità. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 2259

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, al fine di revocare le sanzioni comminate ad un dirigente sindacale della Polizia di Stato sospeso per aver mostrato, in una trasmissione televisiva, le condizioni in cui opera il relativo personale, manifestare solidarietà verso il Segretario Generale del S.A.P. invitandolo a sospendere il conseguente sciopero della fame, attivandosi inoltre per migliorare le condizioni dei lavoratori operanti in tale settore. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

OGGETTO 2401

Risoluzione per impegnare la Giunta ad affrontare, nell'ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, i temi della presenza, dell'articolazione territoriale e della operatività delle diverse specializzazioni della Polizia di Stato nella nostra regione e, fra esse, del contributo assicurato dalla Polizia Postale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

MARCHETTI Daniele (LN)

RAINIERI (LN)

SENSOLI (M5S)

SASSI (M5S)

ZAPPATERRA (PD)

RAINIERI (LN)

MORI (PD)

TARUFFI (SEL)

AIMI (FI)

FOTI (FdI)

MARCHETTI Daniele (LN)

SASSI (M5S)

MOLINARI (PD)

TARUFFI (SEL)

PRESIDENTE (Soncini)

AIMI (FI)

ZAPPATERRA (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

RAINIERI (LN)

 

Richiamo al Regolamento

PRESIDENTE (Soncini)

FOTI (FdI)

ZAPPATERRA (PD)

BESSI (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

RAINIERI (LN)

PRESIDENTE (Soncini)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

 

Ancora sugli oggetti 254 – 206 – 2384 – 2259 – 2401

PRESIDENTE (Soncini)

 

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2148 - 2394 - 254 - 206 - 2384 - 2259 - 2401

Emendamenti oggetto 644

 

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

La seduta ha inizio alle ore 9,46

 

PRESIDENTE (Rainieri): Dichiaro aperta la settantesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

 

Aggiornamento della seduta

 

PRESIDENTE (Rainieri): Mi vedo purtroppo costretto a sospendere immediatamente la seduta, considerato che manca il numero legale per poter dichiarare valida la seduta. Mi comunicano che ci sono un po’ di problemi di traffico questa mattina, per cui ci riaggiorniamo tra una decina di minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 9,47, è ripresa alle ore 9,54)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori della seduta.

Vi informo che hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna la presidente Saliera, i consiglieri Boschini e Tarasconi e gli assessori Bianchi, Donini, Mezzetti, e Venturi.

 

OGGETTO 644

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli

(Ritiro)

 

OGGETTO 2396

Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire l'impegno per la dematerializzazione dei moduli per i prodotti specificamente formulati per i celiaci e a portare all'attenzione della Conferenza delle Regioni e delle province autonome anche la questione relativa all'allineamento tra i sessi del valore dei buoni. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Rontini, Caliandro, Sensoli, Taruffi, Torri, Aimi, Bignami, Foti, Campedelli, Serri, Sabattini.

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Iniziamo con l’oggetto 644: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei consiglieri Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli. Approvata questione sospensiva nella seduta pomeridiana del 2 marzo 2016. Su questo documento sono pervenute 5 proposte di emendamento: 2 a firma della consigliera Sensoli e altri; 3 a firma della consigliera Rontini.

A questa risoluzione viene abbinato l’oggetto 2396: Risoluzione che impegna la Giunta a proseguire l’impegno per la dematerializzazione dei moduli per i prodotti specificatamente formulati per celiaci e a portare all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome anche la questione relativa all’allineamento tra i sessi dei valori dei buoni. A firma dei consiglieri Pettazzoni, Rontini, Caliandro, Sensoli, Aimi, Bignami, Foti, Campedelli, Serri, Sabattini.

Dichiaro aperta la discussione generale congiunta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Chiediamo la sostituzione della risoluzione oggetto 644 con la risoluzione oggetto 2396. Quindi, naturalmente è da intendersi ritirata la risoluzione oggetto 644.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Benissimo. Con il ritiro della risoluzione oggetto 644 decadono automaticamente gli emendamenti ad essa presentati.

Dichiaro aperta la discussione generale, quindi, sulla sola risoluzione oggetto 2396.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Quando parliamo di celiachia, parliamo di un’intolleranza alimentare permanente, che ad oggi è stata diagnosticata in almeno 14.000 casi – sono dati dell’anno scorso – e purtroppo il trend è in crescita, con un incremento di circa il 10 per cento ogni anno.

Nei confronti di questa patologia il nostro sistema sanitario si fa già carico da tempo e interviene attraverso l’emissione di buoni per l’acquisto di prodotti specifici privi di glutine nella misura di 140 euro per gli uomini e 99 euro per le donne.

Ebbene, con questa risoluzione chiediamo di compiere un passo avanti perlomeno dal punto di vista della gestione, e un passo avanti significativo sarebbe quello di arrivare alla dematerializzazione dei buoni, che oggi sono emessi in formato cartaceo e non frazionabili all’atto dell’acquisto dei prodotti. Ciò significa, all’atto pratico, che se al momento dell’acquisto non si raggiunge l’importo esatto del valore del buono il beneficiario può rimetterci parte del contributo o dover aggiungere la differenza in caso di eccesso di tasca propria.

Con la parola dematerializzazione intendiamo il superamento del formato cartaceo con un supporto elettronico, ovvero arrivare a poter caricare il contributo su una tessera, che potrebbe essere in un futuro anche la tessera sanitaria, che permetterà di spendere esattamente l’importo del prodotto acquistato. Quindi, appare evidente che il progetto di dematerializzazione rappresenta un beneficio sia per l’utenza che per l’Ente.

Per quanto riguarda i beneficiari, il contributo in benefici si traduce in maggiore praticità e minore disagio. Innanzitutto perché non ci sarebbe più l’inoltro a mezzo posta che obbliga l’utente a restare a casa in attesa del recapito. Addirittura in alcune province il ritiro viene predisposto direttamente presso gli uffici, quindi con il conseguente disagio per l’utente di doversi recare in loco per il ritiro dei buoni.

Per quanto riguarda l’Ente, il vantaggio maggiore è soprattutto di carattere economico. Automatizzare attraverso la dematerializzazione significa liberare diversi operatori da compiti lenti e ripetitivi legati alla gestione dell’emissione dei buoni cartacei.

Dal punto di vista del risparmio si parla di diverse migliaia di euro, forse anche centinaia, economia che deriverebbe dal minor costo del personale, dal mancato ricorso alla stampa, dall’inoltro a mezzo posta e dalla gestione del lavoro che c’è dietro l’emissione dei buoni cartacei.

In conclusione…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo ai colleghi di prestare la doverosa e adeguata attenzione all’intervento del collega Pettazzoni. Prego, prosegua pure.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente.

In conclusione, come riportato nella nuova risoluzione che abbiamo ripresentato questa mattina, chiediamo di proseguire nell’impegno di dematerializzazione dei moduli, che permette di frazionare e visualizzare il valore dei singoli buoni tramite la tessera sanitaria, che consente di risparmiare sulle spese di stampa e di spedizione dei moduli, di eliminare disagi e perdite di tempo agli utenti. Aggiungo che vi sarebbe un ulteriore risparmio indiretto: non avendo più buoni con un tetto di spesa, che generalmente l’utente tende a spendere quasi obbligatoriamente, ci si può limitare a pagare solo il corrispettivo per l’acquisto.

In più, chiediamo di portare all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome l’allineamento dei contributi erogati a uomini e donne. Sappiamo bene che in questo momento il corrispettivo per l’uomo è pari a 140 euro e per le donne a 99 euro, per cui abbiamo ritenuto opportuno proporre un allineamento di questa contribuzione in quanto ci sono moltissime donne che praticano lavori manuali o attività sportive, per cui il loro fabbisogno calorico molto spesso è pari a quello di un uomo.

Riteniamo, lo ribadisco, che sia importantissimo arrivare al discorso della dematerializzazione per risparmiare carta e risorse e offrire un servizio che sia migliorativo per l’utenza, nonché al discorso della parificazione del contributo tra uomini e donne.

Ringrazio, infine, tutti i colleghi che hanno deciso di condividere questa risoluzione, che testimonia come un lavoro svolto assieme può portare a ottimi risultati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rontini. Ne ha facoltà.

 

RONTINI: Grazie, presidente. Come ricordava il consigliere Pettazzoni, che ha ritirato l’oggetto 644, abbiamo lavorato in questi giorni per redigere un testo condiviso, sottoscritto dalla maggior parte delle forze politiche presenti in aula, che auspico possa trovare il voto unanime di tutti i consiglieri.

Del resto, l’attenzione di questa Amministrazione regionale nei confronti delle persone che soffrono di un’intolleranza permanente al glutine non nasce oggi, dal momento che la Regione, come è ben scritto nella risoluzione, ma lo voglio ricordare e sottolineare, ha messo in atto un programma che permette ai celiaci – parliamo di 14.000 cittadini che ricevono in un anno buoni di prelievo per prodotti dietoterapeutici del valore di 16 milioni di euro – di rifornirsi dei prodotti alimentari senza glutine, che sono a carico del servizio sanitario regionale, non solo nelle farmacie ma anche nei negozi convenzionati su tutto il territorio regionale.

Altro elemento che mi piace sottolineare è che nel 2012, in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia, la Regione ha realizzato una guida per gli operatori del settore alimentare che illustra in forma sintetica gli aspetti fondamentali da prendere in considerazione per la preparazione e la somministrazione in sicurezza degli alimenti per i celiaci e che contiene una serie di indicazioni utili destinate sia alle grandi aziende di produzione alimentare sia a chi svolge attività di ristorazione e somministrazione commerciale, nonché a laboratori artigianali con vendita diretta di prodotti di gastronomia, pasticceria, gelateria e prodotti da forno.

Il progetto di dematerializzazione dei buoni per l’acquisto degli alimenti senza glutine, erogati a carico del servizio sanitario regionale, è certamente coerente con l’obiettivo di semplificazione dei percorsi assistenziali e con l’obiettivo di contenimento dei costi di gestione dei servizi erogati, che questa Regione si è data fin dall’approvazione del programma di legislatura.

Risponde a questi intenti e si configura come un primo passo verso la richiesta di impegno alla Giunta che si avanza con la risoluzione in esame il recapito dei buoni per la celiachia sul fascicolo sanitario elettronico del cittadino, che da un lato consente di conseguire importanti efficienze gestionali e il contenimento dei costi per il servizio sanitario regionale e dall’altro offre al cittadino un accesso facilitato alla prestazione consentendogli la stampa dei buoni direttamente al proprio domicilio ed evitando gli spostamenti per il loro ritiro verso gli uffici aziendali.  Tale modalità – è una parte che abbiamo nuovamente inserito nella risoluzione – è già attiva nella nostra regione nei territori di Modena, Bologna e Cesena, ed entro l’estate è prevista l’implementazione di tale servizio nei restanti territori regionali.

Per ora si utilizza il fascicolo sanitario elettronico, in quanto l’utilizzo della tessera sanitaria relativamente sia al frazionamento che alla visualizzazione del valore dei buoni non è nella disponibilità della Regione, ma deve trovare l’interesse e la volontà nazionale. Pertanto, anche al fine di assicurare comportamenti omogenei a livello nazionale, con questo atto impegniamo l’assessore Venturi a portare all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in Commissione Salute in particolare, sia la questione relativa alla dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine, che la sollecitazione relativa all’allineamento del valore di questi buoni indipendentemente dal sesso delle persone. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Rontini.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Anche noi abbiamo sottoscritto questa risoluzione riconoscendone la validità e la necessità. Non mi ripeterò su quanto già esposto, perché chiaramente sono tutti princìpi condivisibili, gli stessi che ci hanno portato a sottoscrivere la risoluzione, tuttavia intendo cogliere questa occasione per sviluppare una riflessione più ampia sulla questione celiachia.

La celiachia, così come altre intolleranze alimentari, per arrivare ad alcune patologie croniche, quali ad esempio le malattie cardiovascolari o il diabete, sono considerate ormai le cosiddette patologie del benessere. Ebbene, questo momento serve anche per capire come si può prevenire, ma non a parole, nei fatti. Iniziamo a pensare alla qualità del cibo, a come i nostri prodotti vengono coltivati, a come gli animali vengono allevati, a come avviene la lavorazione, a quali sostanze anche chimiche vengono usate e a quale incidenza ormai ha l’alimentazione sulla salute dell’essere umano.

Questo momento, insomma, ci deve indurre a svolgere una riflessione più ampia e deve indurre – spero – l’assessorato alla salute, insieme agli altri assessorati, dall’agricoltura alle attività produttive, che si occupano sia della produzione degli alimenti che della loro elaborazione, a sviluppare una riflessione seria sui prodotti che tutti i giorni mettiamo sulle nostre tavole. Questa è una tematica di estrema importanza.

Se vogliamo parlare veramente di prevenzione e, anche in maniera cinica visto che ci occupiamo anche di costi di gestione, e vogliamo che i cittadini siano innanzitutto in buona salute e inoltre non gravino sul servizio sanitario regionale, dobbiamo far sì che i prodotti che mettiamo sulle nostre tavole siano di qualità, siano genuini, siano sani e siano prodotti ed elaborati in maniera corretta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Non avendo più iscritti in discussione generale, la dichiaro chiusa.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Nomino scrutatori i consiglieri Iotti, Lori e Fabbri.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione, oggetto 2396, a firma dei consiglieri Pettazzoni, Rontini, Caliandro, Sensoli, Taruffi, Torri, Aimi, Bignami, Foti, Campedelli, Serri, Sabattini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione, oggetto 2396, è approvata.

 

OGGETTO 2232

Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare, nella redazione del prossimo regolamento attuativo della legge regionale di tutela della fauna ittica, il periodo di divieto di pesca della trota fario, il numero di catture giornaliere e la misura minima, pari a 22 cm., dell'esemplare catturato. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Cardinali, Torri, Molinari, Serri, Rontini, Montalti, Sabattini.

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 2232: Risoluzione per impegnare la Giunta a confermare, nella redazione del prossimo regolamento attuativo della legge regionale di tutela della fauna ittica, il periodo di divieto di pesca della trota fario, il numero di catture giornaliere e la misura minima, pari a 22 cm, dell'esemplare catturato. A firma dei consiglieri Taruffi, Cardinali, Torri, Molinari, Serri, Rontini, Montalti.

Dichiaro aperta la discussione generale.

 

Richiamo al Regolamento

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signor presidente, mi scusi, ma devo fare un richiamo al Regolamento e chiedo altresì che la Presidenza intervenga con l’urgenza che il caso conclama.

Nel corso della precedente III Commissione è stata avanzata dal consigliere Bignami, poi distribuita in Commissione, la richiesta di un parere giuridico in ordine a un Regolamento che è all’attenzione della Commissione stessa, che è stata convocata per oggi, alle ore 14. Ebbene, atteso che, come sa, è stata una deroga che noi abbiamo volentieri sostenuto, avendo poco tempo a disposizione, perché, come è noto, l’Assemblea è convocata nel pomeriggio per le ore 15, rammento che il parere in prima istanza doveva essere redatto o dato in Commissione, con per chi era presente un simpatico balletto per cui non abbiamo visto nessuno dei funzionari che avrebbero dovuto…

 

(interruzione della consigliera Rontini)

 

Posso parlare?

Non abbiamo visto nessuno dei funzionari presenti prendere la parola! Addirittura se ne sono andati, presidente Rontini! Quindi, la Commissione non ha avuto alcuna notizia in ordine a quella richiesta di parere, che non è un parere vago ma, anzi, strettamente incidente sul Regolamento perché, come è noto, l’eccesso di una legislazione regionale rispetto a quella nazionale non giustifica la possibilità di esaminare un Regolamento se questo promana da norme contrastanti con la legislazione nazionale. Quindi, non è un ragionamento di lana caprina e non è un ragionamento di natura privatistica.

Ad ora questo parere non è nella disponibilità di alcun commissario. Aggiungo anche che i pareri non sono resi alle persone, ma sono resi alle funzioni che le persone ricoprono.

 

(interruzione del consigliere Caliandro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Si accomodi al suo posto. Lei non può venire…

 

CALIANDRO: Ci spieghi come sta presiedendo, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Sto presiedendo come si presiede normalmente.

Sull’ordine dei lavori il consigliere Foti ha chiesto la parola e io non posso non dargliela.

 

CALIANDRO: Sta parlando di Commissioni, presidente.

 

FOTI: No, sto facendo un richiamo al Regolamento, che mi pare sia dell’Assemblea come dell’aula, perché è strettamente connesso ai lavori d’aula.

 

(interruzione del consigliere Caliandro)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Presidente Caliandro, lei quando vuole intervenire chiede la parola. Non viene al banco della Presidenza come se fosse un qualsiasi cittadino che viene a protestare. Lei è consigliere regionale e anche capogruppo della maggioranza, quindi si attenga ai regolamenti. Primo.

Secondo. Il consigliere Foti ha fatto un richiamo al Regolamento e questa Presidenza, come le altre, non ha mai impedito a nessuno di parlare. Dopodiché, lei ha tutto il diritto e il dovere di prendere la parola e di parlare in merito a quello che sta chiedendo il consigliere Foti. Questa è la prassi. Le chiedo gentilmente di essere educato e rispettoso nei confronti dei suoi colleghi.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Vorrei che fosse rispettoso anche del Regolamento, che io conosco perfettamente. Se il consigliere Caliandro non lo sa, ed è meglio che l’impari, quel Regolamento passa solo in Commissione, per una legge approvata da questa Assemblea.

Ritengo che i pareri, comunque resi, non siano un atto privatistico. Tutti i consiglieri hanno diritto, una volta che sono stati resi, di poterne estrarre copia o quantomeno averne contezza. Fra tre ore abbiamo una Commissione e penso che tutti abbiamo il diritto di sapere cosa c’è scritto, non mezz’ora prima della Commissione.

Visto che gli atti devono essere depositati 24 ore prima, abbiamo chiesto un rinvio di sette giorni all’Assemblea per poter esclusivamente esaminare un parere che è dirimente. Quindi, sono perfettamente in argomento. Non ho sollevato una questione nei confronti della Presidente dell’Assemblea, ma dell’accesso agli atti, che è cosa differente e che penso sia nella piena titolarità di un componente dell’Assemblea legislativa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Avevo chiesto la parola per illustrare la risoluzione. Non avevo capito si trattasse dell’ordine dei lavori.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Le ridò eventualmente la parola dopo su questo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Non contesto le motivazioni dalle quali muove il Presidente Foti, né la modalità di accesso, ma il fatto che lei, presidente, non abbia garantito il regolare svolgimento di questa Assemblea.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Se ritiene che io abbia sbagliato a presiedere farà regolare denuncia all’Ufficio di Presidenza e lì valuteremo se ho sbagliato nella conduzione dell’Aula di stamattina. Le ribadisco che però sull’ordine dei lavori e sulla questione di richiamo al Regolamento è sempre stata data parola a tutti.

Lei comunque ha tutto il diritto di fare le sue rimostranze nei miei confronti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Come membro dell’Ufficio di Presidenza, vorrei sapere dal consigliere Caliandro dove la Presidenza ha sbagliato nel presiedere la seduta.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ha chiesto di parlare il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.

 

BIGNAMI: Tecnicamente è una mozione d’ordine e credo che si debba anche ristabilire un attimo la regolarità di ciò che si fa. Dove sarebbe stato l’errore? Se dobbiamo iniziare a parlare del catalogo degli errori, noi andiamo oltre, in base a un atteggiamento di cui la Giunta può dare testimonianza, avuto nella seduta scorsa, dove abbiamo ritirato circa 800 emendamenti perché sennò eravamo ancora qua a discuterli, a fronte di un approccio collaborativo da parte degli uffici che oggi, come ha detto Foti giustamente, hanno dimostrato non esserci.

Se c’è una censura nei confronti del vicepresidente la svilupperete come volete, però siamo a un passo da un punto di irreversibile rapporto tra maggioranza e minoranza, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo. Senza scomodare Spengler, non si recupera. Stiamo qua tutte le sere e tutte le notti. Di farci prendere per i fondelli da dei tecnici e funzionari senza motivo, non ne ho voglia, perché contrariamente a loro ho un’opinione pubblica a cui rispondere. Loro probabilmente no e questo è ciò che li rende immuni da delle censure che li farebbero stare più con i piedi per terra.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Bignami.

Ricordo al presidente Caliandro che l’articolo 74, al comma 6, reca: “I richiami al Regolamento o per questioni procedurali hanno la precedenza sulle discussioni principali”. Lei faccia le sue rimostranze dove e come vuole. Il luogo giusto è l’Ufficio di Presidenza.

 

Ancora sull’oggetto 2232

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo il discorso sull’oggetto, atto di indirizzo 2232, sul quale c’era una richiesta di intervento del consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Questa risoluzione nasce dalla necessità di impegnare la Giunta nella definizione del Regolamento ittico regionale rispetto ad una specie ittica, che è la trota fario, predominante nei tratti montani prossimi alle sorgenti di fiume e ai torrenti dell’Appennino. Si intende impegnare la Giunta affinché, nel Regolamento ittico regionale, la misura minima catturabile dell’esemplare rimanga di 22 centimetri, così come il periodo di divieto di pesca rimanga quello attuale e anche il numero di catture giornaliere.

Il calendario prevede la chiusura della possibilità della pesca tra marzo e ottobre. La presente risoluzione nasce da questa esigenza specifica per la salvaguardia e la tutela delle specifiche dell’Appennino, ma soprattutto per la possibilità di chi pratica la pesca nelle zone appenniniche di avere garantiti alcuni elementi generali, utili per l’attività.

Sappiamo che è in essere una modifica alla legge del 7 novembre 2012, n. 11, e il Regolamento ittico regionale che successivamente dovrà essere approvato dalla Giunta. La risoluzione è molto semplice ma chiede appunto conferma degli elementi che ho illustrato.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Cardinali. Ne ha facoltà.

 

CARDINALI: Farò alcune valutazioni in merito a questa risoluzione che abbiamo firmato, sostenuto e darei alcune giustificazioni aggiuntive su questa richiesta rispetto a quello che il consigliere Taruffi ha prima anticipato, in particolar modo perché negli ultimi anni si sono sviluppate, in tratti di fiume, nelle zone dell’Appennino, anche aree di riserva turistica di pesca.

Si è cercato di incentivare il ritorno a questo tipo di attività, a questo tipo di sport, favorendo l’inserimento di giovani e il recupero di vecchi laboratori ittici che erano delle Province e che oggi sono stati, insieme alle associazioni, ripristinati e convenzionati.

Proprio per questo, ritengo che rimanere sui 22 centimetri sia corretto, così come mantenere la quantità giornaliera e anche il divieto di pesca. In alcune realtà si sono fatti dei progetti importanti, per riaffermare il valore del fiume, ma anche la qualità del pesce che viene man mano inserito.

Ritengo che questa risoluzione sia consona alle esigenze del territorio e degli stessi pescatori, per rivalutare questo tipo di sport e di attività, in modo particolare nei confronti delle giovani generazioni.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Cardinali.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Anche per quanto riguarda il nostro Gruppo il voto sarà favorevole. Ovviamente, quando si parla di tutela, anche in ragione del percorso che abbiamo fatto con altre specie, tra cui la carpa, l’argomento incontra il nostro parere positivo.

Ho notato qualche piccola imperfezione nel testo, ma nulla che sia trascendentale. Mi fa molto piacere, anche in questo caso, vedere che ci sia una trasversalità di intenti, continuare nel discorso di tutela e dare un segnale importante nei confronti di questo sport. Tra il bracconaggio e tanti altri avvenimenti che lo stanno distruggendo, ben venga che ci siano misure a tutela.

L’ultimo auspicio, e veramente chiudo, è che nel momento in cui ci sarà la redazione del Regolamento, che sarà molto più complesso, rispetto ad un solo ambito come quello che sta trattando oggi il presidente Taruffi, sia rinnovata la collaborazione tra maggioranza e opposizione.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Apro le dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire in dichiarazione di voto.

Metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione, oggetto 2232, a firma dei consiglieri Taruffi, Cardinali, Torri, Molinari, Serri, Rontini, Montalti, a cui si è aggiunta la firma del consigliere Sabattini.

 

(È approvata all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Rainieri): La risoluzione, oggetto 2232, è approvata.

 

OGGETTO 2148

Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad agire presso tutte le strutture sanitarie regionali per chiedere che i relativi parcheggi siano gratuiti per gli operatori sanitari e per tutti gli utenti. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Fabbri, Foti, Alleva

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 2394

Risoluzione per impegnare la Giunta a definire strategie di mobilità uniformi sul territorio regionale sulla base delle necessità dei vari territori, promuovendo azioni di coordinamento e collaborazione fra AUSL, EE.LL. e gestori dei parcheggi volte ad approfondire le tematiche riguardanti la mobilità sostenibile con particolare riferimento alla disponibilità ed all’uso dei parcheggi presso le strutture sanitarie. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Zoffoli

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 2148: Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad agire presso tutte le strutture sanitarie regionali per chiedere che i relativi parcheggi siano gratuiti per gli operatori sanitari e per tutti gli utenti. A firma dei consiglieri Sensoli, Sassi, Fabbri, Foti e Alleva.

Alla stessa è stato abbinato l’oggetto 2394: Risoluzione per impegnare la Giunta a definire strategie di mobilità uniformi sul territorio regionale sulla base delle necessità di vari territori, promuovendo azioni di coordinamento e collaborazione fra AUSL, EE.LL. e gestori dei parcheggi volte ad approfondire le tematiche riguardanti la mobilità sostenibile con particolare riferimento alla disponibilità e all’uso dei parcheggi presso le strutture sanitarie. A firma dei consiglieri Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi e Campedelli.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Questa risoluzione ha una richiesta molto semplice: che i parcheggi siano gratuiti per gli operatori sanitari e per tutti gli utenti. La richiesta è semplice, ma nasce da un disagio complicato e grande.

I parcheggi in Emilia-Romagna, per quanto riguarda le strutture sanitarie, sono insufficienti. La maggior parte sono a pagamento. I posteggi gratuiti spesso sono ad uso solo dei dipendenti della struttura stessa, ma anche in quel caso molto spesso sono insufficienti. Questo naturalmente crea disagio ai pazienti che devono accedere alla struttura.

Peraltro, visto che accedono a una struttura sanitaria sicuramente non vanno a divertirsi, né a fare shopping, né a passeggiare. Quindi, già hanno una necessità e in più vengono anche gravati di un problema di ricerca di parcheggio. L’insufficienza di parcheggio molto spesso comporta anche avere attorno dei parcheggiatori abusivi, quindi un ulteriore disagio.

Si crea disagio anche agli abitanti della zona e i cittadini sono costretti a sostenere un costo per poter risolvere una loro necessità. Insomma, sicuramente questa situazione non può aiutare chi in quel momento si rivolge a una struttura pubblica per uno stato di necessità e spesso di sofferenza. Del resto, non ci si reca negli ospedali solo per controlli di routine, ma nella maggior parte dei casi per necessità.

La richiesta è molto semplice. Secondo noi è diritto di tutti i cittadini e anche dei lavoratori delle strutture sanitarie che i parcheggi siano gratuiti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Se posso intervenire, presidente. Non so se vogliamo chiedere al consigliere Caliandro il permesso.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Credo che non ci sia bisogno di fare un’ulteriore polemica sulla questione. Intervenga sull’oggetto di cui stiamo parlando.

 

FOTI: Infatti chiedo se posso parlare. Dato che sono stato interrotto prima, chiedo se posso parlare. In merito, voglio anche dire che quando intervengo, signor presidente, l’unico che mi può interrompere, se sono fuori argomento, è lei. Gli altri hanno altre facoltà: uscire.

Ciò detto, faccio presente alla consigliera Sensoli che il problema è anche…

 

PRESIDENTE (Rainieri): Le voglio ricordare che la Presidenza le ha dato la possibilità di chiudere l’intervento.

 

FOTI: Ho chiuso l’intervento dopo essere stato interrotto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): È stato ripreso dopo.

 

FOTI: La consigliera Sensoli ha posto un problema che non è irrilevante, ma secondo me va inquadrato più vastamente.

Mi spiego. Le strutture ospedaliere sono diverse da città a città. Alcune sono ai margini della città, sulle tangenziali, all’esterno. Quindi si presenta il problema della gratuità o meno del parcheggio, anche in un ordine che dovrebbe essere logico e di equilibrio, con una parte di parcheggi a pagamento e una parte di parcheggi per la sosta cosiddetta lunga. Capite che uno che va assistere un paziente non ci può lasciare lo stipendio in parcheggi, mentre magari uno che deve star dentro soltanto mezz’ora preferisce avere il posto esattamente davanti all’ospedale, perché con un euro risolve il problema.

Vi sono poi delle situazioni ancora peggiori che si stanno verificando, laddove – è il caso, ad esempio, della città di Piacenza – l’ospedale sia esattamente in pieno centro storico.  Tradizionalmente, una parte dei parcheggi, riservata soprattutto agli operatori, era lasciata all’interno della struttura ospedaliera. Ciò significa che infermieri, caposala e medici non andavano a gravare sul numero di persone utilizzatrici del parcheggio. Lasciando l’auto all’interno della struttura ospedaliera, avevano indubbiamente la possibilità di non sostenere alcun costo, ma soprattutto di non occupare parcheggi che oggi rappresentano una situazione abbastanza ridicola.

Vi spiego perché. Davanti all’ospedale di Piacenza c’è la chiesa di Santa Maria di Campagna, per la quale giustamente è stato disposto il divieto di parcheggio, essendo un monumento storico e nazionale di importanza rilevantissima. Il risultato è che oggi tutte le auto sono poste su via Tramello, una strada a doppia percorrenza, di fatto diventata a senso unico alternato, proprio per la presenza delle auto.

Penso che la risoluzione della consigliera Sensoli non possa prescindere da una valutazione secondo cui le norme urbanistiche hanno sempre previsto un rapporto tra auto, numero dei possibili utenti e quant’altro. Eppure, quando parliamo di ospedali costruiti negli anni Cinquanta o Sessanta, vi rendete conto che quel rapporto è totalmente sballato. Mentre in allora l’auto era un’eccezione rispetto ad altri mezzi di trasporto, oggi è il mezzo più utilizzato.

Penso allora che la Regione debba cercare di coordinarsi con le singole aziende sanitarie locali, per attuare un intervento che abbia una sua logica anche relativamente a quello che è l’impegno del personale. Tra l’altro, scusatemi, ma quando uno deve entrare alle 22 e uscire alle 6 di mattina, non gli si può dire di lasciare l’auto a un chilometro e mezzo di distanza, attraversando tre o quattro vicoli bui, dove nessuno di noi si sognerebbe mai di andare. Questi sono i problemi.

Addirittura vi sono delle situazioni kafkiane per cui i parcheggi interni dell’ospedale a pagamento vengono lasciati nella disponibilità di coloro i quali vogliono uscire dall’ospedale fino alle ore 22, ma poi diversamente escono alle 6 di mattina. Anche questa è una follia, perché se un’infermiera o un medico ha mezz’ora di ritardo non gli si può andare a dire – ovviamente perché c’è un’urgenza – di andare a casa a piedi e ritornare la mattina alle 6 a riprendersi l’auto. Sto citando casi di scuola, non delle eccezioni.

È vero che vi è un problema di strutture ospedaliere, ma quello dei parcheggi è un tema importante. Mi permetto di sottolineare che soprattutto nei centri storici occorrerebbe che la Regione e le ASL trovassero un modus vivendi con le Soprintendenze. Io capisco che non è un bel vedere le auto sotto le mura di una città, però il parcheggio è realizzabile solo su quell’area. Rendiamoci conto che un plesso ospedaliero non è una struttura turistica, per cui il ragionamento non è del tipo “sei in albergo e non vuoi fare cento metri a piedi”. Si tratta di persone che molto spesso hanno anche una frequenza giornaliera, perché sono in day hospital, e non possiamo dire a queste persone “scusami ma, dato che c’è un vecchio merletto, preferiamo che tu faccia quattro chilometri a piedi, piuttosto che consentirti di collocare l’auto a cento metri dal vecchio merletto”.

Mi auguro, quindi, al di là dello spirito della risoluzione in senso letterale, che vi sia un’attenzione fatta…

 

(brusio in Aula)

 

Prego, no. Non mi pare che si possano dare le spalle alla Presidenza.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliere Caliandro…

 

FOTI: Visto che io devo parlare rivolto alla Presidenza, sempre per via del galateo prima ancora che del Regolamento.

Penso, allora, che il tema oggetto della risoluzione in esame debba essere più vastamente interpretato. È qui presente il sottosegretario alla Presidenza, che mi auguro si faccia carico di riferire all’assessore Venturi che, caso per caso e ASL per ASL, il problema dei parcheggi deve essere necessariamente attenzionato; diversamente, Presidente, si creeranno grossi problemi nelle singole città.

Faccio, peraltro, presente che anche i servizi pubblici, soprattutto nelle piccole città, presentano grosse problematiche, perché dopo le ore 21 cessano il loro servizio. Non si può certo chiedere a un cittadino di usare l’autobus durante il giorno e di tornarsene a piedi la notte, o addirittura di chiamarsi un taxi. Quindi, il tema è serio.

Mi rendo conto che la scelta, giusta o sbagliata, di allocare le strutture ospedaliere nei centri storici della città è altro argomento, però oggi quelle strutture sono lì e non si può far finta di niente. Eventualmente si potrebbe chiedere alle Soprintendenze di poter disporre di parcheggi sopraelevati leggeri, non in cemento ma soltanto in tubolari, che consentano un impatto probabilmente visivo inferiore a quello di un parcheggio classico, ma che comunque assolvano a queste funzioni. Mi dovreste comunque spiegare perché nel centro di Vienna ci sono palazzi antichi che ospitano bellissimi parcheggi. Hanno lasciato la struttura antica fuori e hanno realizzato dentro il parcheggio. Ma questa è un’altra questione, che non vorrei mi venisse imputata come argomentazione estranea all’argomento in oggetto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Desidero formulare alcune riflessioni in merito a questa risoluzione, che nasce da una sollecitazione della consigliera Sensoli, che a seguito anche dei fatti recenti che si sono verificati relativamente ai parcheggi dell’ospedale di Cona, in provincia di Ferrara, ha proposto di elaborare una risoluzione condivisa cercando di andare al nodo del tema. Inizialmente la proposta della consigliera Sensoli era di cercare di determinare un numero di parcheggi gratuito adatto per questa struttura sanitaria e poi io ho cercato di modificarla proponendo che tutti i parcheggi all’intorno di questo come di tutti gli altri ospedali dell’Emilia-Romagna fossero gratuiti, perché crediamo in buona parte delle affermazioni che sono state formulate dai consiglieri che mi hanno preceduto.

Nella fattispecie, per fare un esempio fattivo, richiamo il caso dell’ospedale di Cona, una struttura ospedaliera che nasce con una triste storia, che comunque non voglio adesso ricordare, che dopo venticinque anni si è riusciti a realizzare, un ospedale dove certamente ci si reca se si hanno dei parenti in questa piccola frazione della provincia di Ferrara o perché è strettamente necessario. Qui si è arrivati alla follia, grazie alle cattive gestioni precedenti a quella attuale, arrivando a siglare accordi con queste aziende che gestiscono i parcheggi per far pagare il parcheggio agli utenti e ai familiari dei pazienti ospiti dell’ospedale. È una cosa davvero aberrante, anche perché quella è una struttura sanitaria delocalizzata. Io stesso, che abito in provincia di Ferrara, per arrivare all’ospedale di Cona impiego mediamente un’ora e un quarto. In più, probabilmente con il nuovo piano dei trasporti la strada che porta a Cona diventerà un’autostrada, per cui mi troverò costretto a pagare il pedaggio autostradale per giungere a Cona. Dopo tutte queste peripezie, una volta giunto finalmente all’ospedale, devo anche pagare il parcheggio. Capite bene che siamo proprio al limite, anzi travalichiamo nell’assurdo.

Noi, quindi, avanziamo una proposta concreta. Sussistono altre realtà in Emilia-Romagna, come l’ospedale Baggiovara a Modena, dove fortunatamente questo servizio è gratuito, ecco chiediamo che la stessa cosa avvenga in tutti gli ospedali della nostra regione.

Ho letto la risoluzione che ha presentato il Partito Democratico, una risoluzione per certi aspetti certamente condivisibile, per altri meno. Pare quasi che in alcuni punti si raccontino vere e proprie favole. Del resto, quando scrivete che bisogna incentivare il processo dei mezzi pubblici che arrivano all’ospedale, mi viene subito da pensare che siamo tutti buoni a dirlo, è come dire che il cielo è azzurro, ma poi a realizzarlo diventa molto più difficile.

Se come Istituzione vogliamo riacquisire un minimo di fiducia da parte dei cittadini elettori ma anche dei cittadini che usufruiscono del servizio sanitario, sarebbe opportuno che la Regione trovasse un accordo con chi gestisce oggi i parcheggi in modo da dare una soluzione definitiva a questa problematica. Vi assicuro che è veramente imbarazzante, e chi non c’è stato in quell’ospedale non può capire. Arrivare nel mezzo della valle della Pianura Padana e dover pagare un parcheggio. E in questo caso non tiene neanche la giustificazione che questi parcheggi possono essere utilizzati per usufruire di altri servizi che non siano l’ospedale.

A gran voce, quindi, richiamiamo la vostra attenzione ribadendo che, se è bello riempirsi la bocca affermando che questa Regione offre a tutti la possibilità di farsi curare ed eroga servizi d’eccellenza, è necessario anche nelle cose più piccole, che poi tanto piccole non sono, perché quando una persona si reca spesso in ospedale spende un bel po’ di soldi, offrire un servizio concreto ai nostri cittadini.

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Il tema parcheggi è un tema sentito, un tema importante, e condivido alcune premesse indicate nella risoluzione presentata dalla consigliera Sensoli. Credo, però, anche che, se vogliamo svolgere un lavoro serio nell’interesse dei cittadini e non limitarci a delle mere chiacchiere, non si possa partire dal principio della gratuità per tutte le strutture. Se si chiede questo, significa davvero voler piantare la bandierina per avere il titolo sul giornale, senza avere la velleità di risolvere il problema o perlomeno di ridurre i danni che in effetti i cittadini, gli utenti e gli operatori stessi delle strutture sanitarie quotidianamente subiscono.

Su questo tema mi sono già espressa anche pubblicamente sempre per il caso citato dal consigliere Fabbri di Cona, e non ho timore a ripetere le considerazioni espresse nelle interviste rilasciate in quel periodo. Ma anche qui non possiamo far finta di niente: il tema del parcheggio di Cona ha una genesi molto diversa rispetto a quello dei parcheggi degli altri ospedali in centro città. Come nasce il contratto con Progeste e il relativo project financing con l’ospedale di Cona è noto a tutti, o quasi. Certamente è noto ai ferraresi. In quel caso non si sta facendo una scelta di pagamento del parcheggio arbitraria da parte dell’azienda, ma si sta onorando un contratto, che io per prima ho ritenuto sbagliato, ribadendo che non si doveva scaricare la problematica sui cittadini e invitando l’assessorato e l’azienda a trovare una soluzione. Ma nemmeno possiamo fare finta che non onorare quel contratto o farlo in modo sbagliato può esporre l’azienda o la Regione stessa al rischio di incorrere in procedimenti della Corte dei conti per l’utilizzo di risorse in maniera impropria.

Possiamo concentrarci su tutti i casi singoli. Cona ha una sua specificità. Ha ragione il consigliere Foti, molti ospedali che sono stati costruiti diversi decenni fa sono ubicati nei centri storici, e chi ha una buona conoscenza di come funzionano le cose – chi ha fatto l’amministratore lo sa perfettamente – sa benissimo che pensare di ridurre ad unicità una soluzione sui parcheggi ospedalieri è impossibile, perché le situazioni sono diverse, ma sono diverse perché la proprietà, i contratti con i gestori, il coinvolgimento dei Comuni nei centri storici e nella mobilità dei centri storici e il ruolo delle aziende non consentono alla Regione oggi di uscire da qui e dire: “domani imponiamo alle aziende la gratuità dell’accesso alle strutture sanitarie ospedaliere”. Questa è la verità. Poi possiamo prenderci in giro andando a raccontare che chiederemo che il parcheggio dell’ospedale nel centro storico di Reggio Emilia, ad esempio, sia gratuito (adesso abbiamo fatto un po’ di benchmarking su tutti i parcheggi di tutti gli ospedali regionali, per cui siamo in grado di dire dove si paga e dove non si paga). Tuttavia, nei centri storici non possiamo dire che siamo in grado di togliere il pagamento del parcheggio. E credo sia anche giusto non lasciare gratuiti i parcheggi degli ospedali nei centri storici. Sono pochi, è vero. A parte che chi ha tutte le preclusioni sul nuovo ospedale di Cona, che in parte condivido anche, deve assolutamente ammettere che anche nel vecchio Ospedale Sant’Anna, in pieno centro storico, la sosta per l’accesso all’ospedale era a pagamento, come è a pagamento nei centri storici delle altre città. E questo per un motivo molto preciso: la sosta gratuita renderebbe difficile l’accesso degli utenti a quelle strutture, perché quei parcheggi verrebbero puntualmente utilizzati da cittadini che non hanno bisogno di accedere all’ospedale, ma che abitano lì vicino o che vogliono semplicemente recarsi in centro. In questo modo i posti a disposizione per gli operatori e per i cittadini utenti, quelli che stiamo invece cercando di aiutare e sostenere, sarebbero quasi azzerati.

Io credo che questi ragionamenti debbano far parte del percorso complessivo, se davvero una soluzione organica la vogliamo trovare in accordo con l’assessorato.

È veramente semplicistico chiedere all’assessorato di imporre la gratuità dei parcheggi per tutte le strutture ospedaliere della Regione Emilia-Romagna, facendo finta che davvero non ci siano situazioni diverse che ci portiamo dietro dagli ultimi trenta o quarant’anni. Inoltre, bisogna anche differenziare le soluzioni di pagamento, perché ci sono i pazienti cronici, ci sono quelli in day hospital, c’è chi va ad accudire un paziente, ci sono gli operatori, c’è chi va per un tempo molto breve. Quindi, occorre contemplare anche soluzioni che al momento non sono state prese in considerazione, come quella per chi arriva in ospedale con il proprio mezzo per fare una visita di routine, quindi paga il parcheggio per un tempo definito, e poi per una qualsiasi ragione di natura medica viene ricoverato per una notte.

Io sono d’accordo che sui parcheggi delle strutture ospedaliere non si debba fare business. Su questo sono d’accordo. Pertanto, partendo da questo principio, se lo condividiamo, possiamo chiedere all’assessorato di sviluppare un ragionamento – quello sì – su tutte le strutture ospedaliere regionali, coinvolgendo tutti i soggetti coinvolti, dai Comuni alle Aziende sanitarie, alle Agenzie per la mobilità, per trovare delle soluzioni che siano uniformi, perché l’accesso deve essere garantito il più possibile in forma omogenea a tutti i cittadini. Differenze non ce ne devono essere fra i cittadini di questa regione. Però, questo lavoro deve essere compiuto partendo davvero dall’analisi e dalla disamina delle specifiche caratteristiche e necessità delle singole situazioni ospedaliere e dei territori.

Possiamo certamente chiedere all’assessorato di promuovere, insieme ai mobility manager dei territori, azioni di coordinamento e collaborazione fra le aziende e i gestori di parcheggio per approfondire gli aspetti della mobilità sostenibile all’accesso alle strutture ospedaliere con i mezzi pubblici, il che non vuol dire non occuparsi anche della gratuità o del pagamento dei parcheggi per gli automezzi. E non stiamo banalizzando proponendo di lavorare solo sui mezzi pubblici di accesso, come sosteneva il consigliere Fabbri. Non è questo il senso. Personalmente penso che l’ospedale sia proprio una di quelle strutture dove difficilmente ci si reca con un mezzo pubblico. Vi è una grande strumentalizzazione attorno al tema dell’accessibilità con i mezzi pubblici, come la nota questione che di notte non si offrono servizi. Su questo ho una mia opinione personale: credo che in ospedale, tanto per una questione banale quanto per una questione complicata, difficilmente si vada da soli con l’autobus. Normalmente si va accompagnati o comunque si va con il proprio mezzo.

Il tema del pagamento dei parcheggi è sicuramente centrale, ma vorrei che più che invocare una gratuità che non è percorribile e non ha senso ci si sedesse intorno a un tavolo, se davvero vogliamo dare risposte ai cittadini, e si cominciasse a ragionare sulle diverse caratteristiche, per arrivare anche eventualmente a una diversa determinazione delle tariffe. Si potrebbe pensare di farle gratuite per fasce di tempo più lunghe o di agevolare i malati cronici rispetto agli operatori. Questi sono solo esempi. Indubbiamente occorre operare una differenza tra i diversi target che alle strutture ospedaliere accedono.

Se non partiamo da un ragionamento di questa natura, ci limitiamo a fare del populismo, a fare della demagogia, ci prendiamo i titoli sui giornali, ma fra sei mesi o un anno i cittadini che adesso vivono la difficoltà si troveranno nella stessa situazione.

Queste sono le ragioni per cui il Partito Democratico, con la firma mia e del consigliere Caliandro, insieme a SEL, ha presentato un’altra risoluzione, che tende realmente a conseguire un obiettivo e non limitarsi a fare delle chiacchiere.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Ho ascoltato attentamente il discorso della consigliera Zappaterra e come primo punto mi chiedo: sono quarant’anni in alcuni casi che il problema sussiste e si chiede solo oggi una disamina? Nei quarant’anni scorsi dove siete stati?

Punto secondo. Lei ha parlato di un lavoro serio e concreto. Bene, noi proponiamo l’adozione di un principio fermo, saldo che tuteli il diritto dei cittadini e dei lavoratori dal quale partire per trovare delle soluzioni. Quindi, non sono chiacchiere a vuoto, ma è un principio fermo da cui non si può scappare.

A me, invece, è proprio la risoluzione del PD che non pare così concreta. Mi dispiace, ma inserite parole troppo ricorrenti nei vostri atti: strategia di mobilità, disamina delle specifiche caratteristiche, promuovere il coordinamento, approfondire vari aspetti. Ditemi cosa c’è di concreto in questa risoluzione. A noi sembra che non vi sia nulla di concreto. Ci appare come il solito atto in cui si lascia la palla completamente all’assessorato, che oggi pare non risolvere il problema. Anzi, agli assessorati. E mi dispiace che oggi sia assente l’assessore Donini, perché avrei voluto chiedergli per quale motivo si spendono risorse per tratte completamente inutili e che costano al territorio, e quando dico che costano intendo in senso materiale e immateriale, perché richiedono agli abitanti un impegno in termini di disagi e in termini economici. Si spendono circa 100 milioni di euro per realizzare nove chilometri di tratta di trasporto rapido costiero (TRC) e poi non se ne trovano per realizzare la metropolitana là dove serve, ad esempio a Cona. Quindi, siamo proprio fuori da ogni logica a favore dei cittadini.

Per quanto riguarda la gratuità, qui si nega un diritto, e poi ci sono centri commerciali, catene – guarda caso – di grande distribuzione sempre legate alle solite cooperative, dove una parte dei parcheggi sono suolo pubblico…

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliera, mi scusi, la sentiamo anche se non urla.

 

SENSOLI: Lo so, ma purtroppo mi scaldo. Spegnetemi il microfono, eventualmente.

Dicevo, ci sono parcheggi gratuiti nei centri commerciali pur essendo in suolo pubblico e ci sono parcheggi a pagamento nei pressi degli ospedali.

Punto terzo, e ultimo. A proposito di titoli di giornale, mentre qui si cercava di compiere un lavoro condiviso con le altre forze politiche per trovare una soluzione a favore dei cittadini, la consigliera Zappaterra usciva sui giornali. Questo è voler mettere bandierine.

Mentre qui trovavamo una soluzione condivisa per i cittadini, qualcuno usciva sui giornali anticipatamente. Questo modo di comportarsi non l’accetto. Assolutamente voteremo contro la risoluzione del PD, perché non dice assolutamente nulla.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Anch’io entro nel merito della riflessione che hanno fatto sia Zappaterra che Sensoli. Sicuramente non sono un pozzo di intelligenza e neanche un genio, però non ho capito effettivamente quale sia la posizione del Partito Democratico sulla situazione di Cona. La nostra è esplicita, precisa, e dice: “Per noi, ai cittadini che vanno in ospedale a Cona, che è in mezzo alla valle e per arrivarci in media ci vuole un’ora e un quarto – tra un anno o due, se va avanti il discorso della Cispadana, o delle opere pubbliche di questa Regione, si dovrà pagare anche il ticket autostradale –, far pagare anche il ticket per il parcheggio è assolutamente una follia”.

Quella del Partito Democratico è la solita risoluzione annacquata, falsa e senza nessun tipo di contenuto. Dire infatti che se aumentiamo la mobilità nella nostra Provincia, probabilmente la gente userà meno parcheggi è folle. Del resto, se mi viene mal di stomaco a casa mia, alle nove di sera, io che abito in piena campagna, con la casa più vicina a 2 chilometri, difficilmente penso di andare a trovare un autobus o un treno che mi porti a Cona, ma prendo la macchina.

Inoltre, offende l’intelligenza degli esseri umani l’affermazione secondo cui la gratuità dei parcheggi attorno gli ospedali non si possa chiedere. La Regione ha delle deleghe ben precise per quello che riguarda l’amministrazione delle ASL e di tutte le strutture che sono loro patrimonio.

La Regione dunque può scegliere. Se si devono trovare delle risorse, si possono reperire. Se riuscite a trovare le risorse per fare le micro aree dei campi rom, riuscite anche a trovarle per rendere gratuiti i parcheggiatori attorno agli ospedali e per sciogliere i contratti con certe aziende. Se fate la gara per andare a prendere i profughi all’interno del sistema che ha creato il vostro Governo e darli alle cooperative che lavorano e prendono soldi per gestirli, riuscite anche a trovare le risorse perché i parcheggi siano gratuiti.

Quindi, non diciamo delle cose false. Diciamo che non riusciamo a risolvere questa situazione. Speriamo che la gente di questa Regione continui ad essere un po’ ignorante su questo tema. Speriamo che la gente di questa Regione continui a pagare e stia zitta di fronte alle cose che noi, come Partito Democratico, decidiamo, come la questione dei parcheggi attorno agli ospedali, senza che nessuno si lamenti e faccia niente. Forse le cose andranno bene. Prendiamo ancora i nostri tre o quattro voti e continuiamo così.

Avete proceduto in questo modo per venticinque anni, da quando è nato questo ospedale. La possibilità di risolvere alcuni problemi c’è. Basta soltanto che questo Consiglio regionale, questa Giunta regionale metta delle risorse, così come ha fatto per altri plessi ospedalieri, come il Baggiovara. Non accetto, da parte della consigliera Zappaterra, che è stata anche presidente di questa Provincia, quindi non è vergine da questo punto di vista, lo scarica barile nei confronti di chi ha amministrato prima, perché c’è un passato, c’è un presente e c’è anche un futuro.

Siccome c’è anche un futuro, cerchiamo insieme di migliorarlo. Lei può. La consigliera Zappaterra, se vuole, può mettere attorno a un tavolo l’assessore Venturi, il suo segretario regionale Calvano e cercare di fare una cosa fatta bene per i cittadini e gli utenti che vanno all’ospedale di Cona. Rendiamo gratuiti i parcheggi. È di una semplicità gestionale quasi disarmante. Non nascondiamoci dietro a un dito.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Ha chiesto di parlare il consigliere Pettazzoni. Ne ha facoltà.

 

PETTAZZONI: Grazie, presidente. Volevo sottolineare anche un altro aspetto che finora non è stato trattato. Quando parliamo di ospedale, ci riferiamo a uno dei servizi legati alla salute dei cittadini. Tra questi, così come è libero l’accesso alle strutture ospedaliere, dovrebbe essere libera anche la possibilità di recarsi presso le strutture ospedaliere.

Abbiamo visto – parlo di una realtà come la mia, ossia quella dell’ospedale di Cento – un’amministrazione che recentemente ha messo i parcheggi a pagamento (scelta che è stata vista come scellerata all’interno del nostro Comune, ma così è stato), ma non ha predisposto nessun tipo di controllo sui parcheggiatori abusivi che c’erano anche prima e che oggi, a maggior ragione, continuano ad esserci e mettono in condizione la gente di pagare oltre al servizio del parcheggio, anche la questua di questi sfruttatori di una cosa non loro.

Come diceva il collega Alan Fabbri e altri, siamo assolutamente contrari al pagamento di una sosta nei confronti di un servizio che riteniamo un diritto, ma laddove la sosta a pagamento esiste chiediamo che vi siano dei diritti e delle tutele nei confronti di chi si reca presso le strutture ospedaliere.

Non è possibile che un ente che predispone un servizio a pagamento non abbia a propria volta un servizio che impedisca a chiunque, arbitrariamente, di rompere le scatole a quelli che vanno a parcheggiare, talvolta dicendogli anche: “Guarda che ti rigo macchina se non mi dai l’euro per il parcheggio”. Siamo al grottesco. Siamo in una condizione inaccettabile.

La gente che va all’ospedale non sta andando a fare la spesa, né al parco dei divertimenti e neanche a Mirabilandia, ma sta andando a fare una cosa prevalentemente spiacevole. Quindi, anche la rottura di scatole di qualcuno che arriva, chiede ulteriori soldi oltre quelli che hai già pagato e ti minaccia, oppure ti chiede lo scontrino del parcheggio per poterlo dare a quello che verrà dopo, con il restante tempo che tu hai pagato in più perché sei andato via prima, mi sembra veramente un assurdo. Oltre la gratuità, dunque, chiediamo che vi siano, laddove siano già in essere dei parcheggi a pagamento, dei controlli.

Un parcheggio a Ferrara – mi pare sia il parcheggio Diamanti – ha predisposto un servizio di steward che funziona bene, perché da quando ci sono queste persone identificabili con una divisa non si è più visto un accattone chiedere l’elemosina o un pedaggio abusivo.

Se stiamo cercando di mettere mano a un Regolamento, diamo indicazioni chiare anche da questo punto di vista perché la gente è veramente stanca di tutti questi abusi e di tutti questi abusivi.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Pettazzoni.

Apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Mi viene da sorridere. Mi perdonerà. Non è per mancanza di rispetto, ma che adesso non si sia più liberi di rispondere a richieste dei giornalisti, quando peraltro sul tema sono già usciti tutti a livello locale, mi fa un po’ sorridere.

Peraltro, il tutto è associato al fatto che, avendo fatto un’intervista dove dicevo quello che penso, il consigliere Fabbri non l’ha ancora capito. Ormai mi restano i disegni e le immagini. Farò una slide, ma non intendo farmi trascinare nella discussione su Cona.

Intervengo in dichiarazione di voto per affermare che voteremo ovviamente contro alla risoluzione proposta dalla consigliera Sensoli; mi dispiace si scaldi perché non ce n’è assolutamente bisogno. I drammi sui quali scaldarsi credo siano altri.

Voteremo a favore della nostra, ma per un motivo molto semplice. La disamina sui parcheggi non è mai stata richiesta e il tema che stiamo discutendo ora, soprattutto per i parcheggi nei centri storici, è l’emblema del fatto che i cittadini sono molto più avanti della classe politica che siede qui. I cittadini dei centri storici sono contenti di pagare 50 centesimi l’ora alla struttura sanitaria per poterci entrare ed evitare che chi abita lì attorno possa occupare per settimane il posto. Questo è il tema. Di questo stiamo parlando.

Le comunità sono molto più avanti su questo. Nonostante ciò, credo che un ragionamento con l’assessorato vada fatto e lo ribadisco. Non sono parole vuote. È l’unico lavoro vero e concreto che si possa fare in merito.

Non mi farò trascinare, come dicevo prima, dal consigliere Fabbri sul tema di Cona perché ne abbiamo già discusso ampiamente. Soprattutto, lui continua a far finta che non ci sia un contratto a monte, continua a pensare che questa Regione possa risolvere il problema mettendoci dei soldi. Su Cona, non mi renderò corresponsabile di un procedimento della Corte dei conti verso la Regione perché si utilizza abusivamente il denaro pubblico senza onorare un contratto. Sarebbe bene che nessuno facesse finta di niente mettendo la testa sotto la sabbia.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Essendo sottoscrittore della risoluzione della consigliera Sensoli, non mi scalderò come lei, ma penso che non si possa dire che nel dispositivo, come nelle premesse, non contenga elementi di buonsenso.

Diceva prima la consigliera Zappaterra dei centri storici e del numero limitato di parcheggi lì presenti; cosa che avevo evidenziato nel primo intervento. Attenzione, qui l’argomento è esattamente diverso da quello a cui fa riferimento la consigliera Zappaterra. In primo luogo, lei meglio di me sa che quando dà le cifre di 0,50 centesimi per mezz’ora queste sono probabilmente riferite alla sua città. Da me ad esempio si paga 1,50 euro per la prima ora e 2,50 euro dalla seconda ora fino al limite della terza. Poi non è possibile proseguire, tra parentesi.

Penso che vi sia una differenza essenziale, e ho cercato di dirla, innanzitutto tra le auto che occupano posti da parte del personale medico e quelle degli utenti. Se infatti mettiamo sulla strada tutte quelle del personale medico e paramedico, vi rendete conto che anche se pagano per gli utenti non c’è più spazio.

Il lavoro indubbiamente va fatto in modo puntuale, però mi permetto di dire che una volta c’erano le zone a disco. Si poteva addirittura indicare una sosta di 15 minuti, 30 minuti o un’ora. Erano le cosiddette aree dove c’era una rotazione veloce. Gli ospedali non hanno bisogno solo di una rotazione veloce, che è quella che oggi garantisce – mi scusi consigliera Zappaterra – l’area blu a pagamento, occorrono anche le aree di sosta di medio e lungo periodo.

Questo è il problema di fondo. Se uno va a fare un giorno in day hospital non gli si può dire, alla fine, di prendersi la corriera che non c’è più. Abbiamo un servizio di autobus dove l’80 o il 90 per cento delle corse si chiude dopo le 17.30, massimo alle 18. Se si deve andare in montagna, con due ore di pullman, si arriva alle 20. Non si arriva a casa prestissimo.

Penso che il vero argomento sia quello di fare innanzitutto una distinzione tra parcheggi della legge Tognoli e quelli costruiti senza tale legge. I primi prevedevano effettivamente che vi fosse un contributo dello Stato in cambio di una tariffazione del parcheggio, mentre qui sono state messe a pagamento aree non realizzate con quei contributi.

Parlo rispetto al ragionamento dalla Corte dei Conti che può soltanto eccepire se vi è un finanziamento statale finalizzato e la mancata applicazione dell’area blu, dopo che è stato realizzato proprio con soldi pubblici o con un concorso di soldi pubblici.

In secondo luogo, il reperimento di aree libere deve essere anche alternativo. Sempre per parlare di centri storici, da noi, chi ha il permesso della zone a traffico limitato, volgarmente parlando isola pedonale, ha il diritto anche di posteggiare ovviamente al suo interno. Tuttavia, quando hai 4.956 permessi, in un’area che è meno di 2 chilometri quadrati, vi rendete conto cosa vuol dire?

Di fatto, non c’è più lo spazio libero neanche a volerlo prendere a pagamento. Mi permetto allora di dire che il principio della gratuità del parcheggio per gli operatori sanitari secondo me è ovvio. Poi stabilisca la ASL, o chi per essa, se vi è la possibilità di un convenzionamento, ma che non possa incidere in un modo significativo.

Scusatemi, ma l’infermiere, quando va bene, prende 1.250 euro al mese. Se gli andate a chiedere 350 o 400 euro di parcheggio non ha più interesse a fare la professione. Queste sono le cifre, ragazzi. Se lei moltiplica 1,50 euro, più 2,50 euro, più il fatto di dover spostare addirittura l’auto, tra l’altro dovendo strisciare il cartellino prima in uscita e poi in entrata, troverà che non è una cosa propriamente semplice e non poco macchinosa.

La seconda valutazione che mi permetto di fare è questa: personale medico da una parte e degenti e parenti dei degenti dall’altra. A questo punto, ritengo che giustamente vi devono essere delle aree ad alta rotazione, perché se uno sta dentro un’ora può benissimo spendere un euro, ma che vi siano anche altre aree, quanto meno convenzionate, che consentano a coloro i quali devono stare per quattro ore, o per tutta la giornata, a fare assistenza…

 

(interruzione della consigliera Zappaterra)

 

Tra l’altro, chi fa assistenza, vorrei farlo presente, non costa al servizio sanitario nazionale perché sopperisce al personale suppletivo che dovrebbe metterci il servizio sanitario nazionale. Quindi mi auguro che, indipendentemente dall’espressione di voto sulle due risoluzioni, l’assessore delegato e i singoli direttori delle ASL, area per area, attenzionino questo problema che sta diventando esplosivo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. Cercherò di tenere il volume basso. Ho già danneggiato abbastanza i vostri timpani. Molto semplicemente nessuno vieta di rispondere ai giornalisti e nessuno vieta di esprimere le proprie opinioni sulla stampa, però non si può parlare di bandierine e soprattutto bisogna considerare anche che una buona parte di cittadini non si sente rappresentata dal Partito Democratico e non è per niente contenta della situazione. Noi siamo qui a rappresentare anche quei cittadini.

Riguardo Cona, avete fatto tutto voi e adesso girate la testa dall’altra parte. Ne prendiamo atto. È vero, i drammi sono altri giustamente. Il problema è che il metodo usato per risolvere questi drammi molto spesso è lo stesso che viene usato oggi, quindi alla fine il vero dramma è proprio questo.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

 

FABBRI: Ovviamente votiamo favorevolmente alla risoluzione a prima firma Sensoli. Votiamo invece contro alla risoluzione del Partito Democratico.

Aggiungo soltanto una piccola riflessione. Non è vero che non si possa risolvere il problema dei parcheggi a Cona. Basterebbe prendere da parte il gestore di quell’aziende, trovare un accordo per i prossimi anni, finché dura il contratto e la regione ci mette le risorse.

Avete sbagliato voi come amministrazione regionale e quindi anche come amministrazione dell’ASL della Provincia di Ferrara e quindi qualcuno deve porre rimedio. Se riusciamo a fare tante altre cose, anche questa si può fare e quindi non leghiamo soltanto a un fatto contrattualistico lo sbaglio dei parcheggi di Cona.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Fabbri.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto per cui procedo con la votazione.

 

BERTANI: Chiedo la votazione con dispositivo elettronico.

 

PRESIDENTE (Soncini): Su tutti e due gli oggetti il voto elettronico?.

 

ZAPPATERRA: Noi per l’altra.

 

PRESIDENTE (Soncini): Va bene.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2148, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi, Fabbri, Foti, Alleva, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

35

Assenti

15

Votanti

34

Favorevoli

12

Contrari

20

Astenuti

2

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 2148, è respinta.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2394, a firma dei consiglieri Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Zoffoli, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

35

Assenti

15

Votanti

34

Favorevoli

21

Contrari

13

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 2394, è approvata.

 

(interruzioni)

 

PRESIDENTE (Soncini): Ci sono problemi?

Il consigliere Caliandro ha chiesto la parola. Prego.

 

CALIANDRO: Presidente, ho sbagliato il voto. Volevo votare a favore, chiaramente, invece ho votato contro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Chiedo di mettere agli atti il voto favorevole del consigliere Caliandro.

 

OGGETTO 254

Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di contrasto della criminalità, ad attivarsi presso il Governo in ordine alla proroga del piano di impiego operativo di personale militare per il controllo del territorio congiuntamente alle Forze di Polizia, con particolare riferimento a quello regionale. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 206

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di avviare una nuova missione, composta da militari, destinata al presidio del territorio nazionale, con particolare attenzione alle zone urbane più esposte ad attentati o caratterizzate da un forte tasso di delinquenza comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 2384

Risoluzione per invitare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle legittime rivendicazioni del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, recependo le istanze oggetto della protesta, in un'ottica di miglioramento dei servizi volti alla tutela della sicurezza dei cittadini e di contrasto dei fenomeni di criminalità e microcriminalità. A firma del Consigliere: Foti

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 2259

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, al fine di revocare le sanzioni comminate ad un dirigente sindacale della Polizia di Stato sospeso per aver mostrato, in una trasmissione televisiva, le condizioni in cui opera il relativo personale, manifestare solidarietà verso il Segretario Generale del S.A.P. invitandolo a sospendere il conseguente sciopero della fame, attivandosi inoltre per migliorare le condizioni dei lavoratori operanti in tale settore. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 2401

Risoluzione per impegnare la Giunta ad affrontare, nell'ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, i temi della presenza, dell'articolazione territoriale e della operatività delle diverse specializzazioni della Polizia di Stato nella nostra regione, e fra esse, del contributo assicurato dalla Polizia Postale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo al pacchetto di oggetti successivi.

Oggetto 254: Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di contrasto della criminalità, da attivarsi presso il Governo in ordine alla proroga del piano di impiego operativo di personale militare per il controllo del territorio congiuntamente alle Forze di Polizia, con particolare riferimento a quello regionale. A firma del consigliere Foti.

Oggetto 206: Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di avviare una nuova missione, composta da militari, destinata al presidio del territorio nazionale, con particolare attenzione alle zone urbane più esposte ad attentati o caratterizzate da un forte tasso di delinquenza comune. A firma dei consiglieri Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani e Pompignoli.

Oggetto 2384: Risoluzione per invitare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle legittime rivendicazioni del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, recependo le comprensibili e condivisibili istanze oggetto della protesta, in un’ottica di miglioramento dei servizi volti alla tutela della sicurezza dei cittadini e di contrasto dei fenomeni di criminalità e microcriminalità. A firma del consigliere Foti.

Oggetto 2259: Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, al fine di revocare le sanzioni comminate ad un dirigente sindacale della Polizia di Stato sospeso per aver mostrato, in una trasmissione televisiva, le condizioni in cui opera il relativo personale, manifestare solidarietà verso il Segretario Generale del S.A.P. invitandolo a sospendere il conseguente sciopero della fame, attivandosi inoltre per migliorare le condizioni dei lavoratori operanti in tale settore. A firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni.

Oggetto 2401, che è abbinato ed è stato distribuito ai consiglieri: Risoluzione per impegnare la Giunta ad affrontare, nell’ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, i temi della presenza, dell’articolazione territoriale e dell’operatività delle diverse specializzazioni della Polizia di Stato nella nostra regione. A firma dei consiglieri Sensoli e Bertani.

Su tutti questi oggetti apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Signora presidente, come anche lei converrà, sia la risoluzione 254 che la risoluzione 206, a firma del consigliere Rainieri hanno compiuto più di un anno. Questo la dovrebbe dire lunga in ordine alle modalità di discussione delle stesse. È trascorso un anno, ma il tema è rimasto di piena attualità.

Mi rendo conto che nella mia risoluzione, ad esempio, il termine che viene fissato per la presenza di pattuglie miste militari e forze di polizia sia al 30 giugno 2016. Ero stato previdente. Ovviamente, oggi bisognerebbe prevedere termini più estesi.

Mi permetto di fare una considerazione. Molti pensano che la cosiddetta “militarizzazione delle città” sia un errore. Non vorrei essere un uccello del malaugurio, ma, proprio perché in passato la città di Bologna è stata toccata più volte da episodi di natura terroristica, vorrei far presente che l’aeroporto Marconi oggi ha una rilevanza di presenze e di traffico che dovrebbe suggerire quantomeno un allertamento né più né meno come è avvenuto per Linate, per Malpensa e per Fiumicino.

Pensiamo ai tragici fatti che sono accaduti ieri. Apro una parentesi: ovviamente, prevedere le azioni individuali di persone evocate alla morte diventa difficile, quando non impossibile. Certo è che i filtri che possono essere realizzati per evitare il ripetersi di situazioni come quelle di ieri mi paiono quantomeno opportuni. Senza voler essere troppo pessimisti, questo giro di terrorismo internazionale verso tutti i Paesi confinanti con l’Italia temo che, prima o poi, dovrà toccare anche il nostro Paese. Dal momento che diventa difficile, poi, non trovare elementi di divisione successivi, tanto meglio sarebbe, invece, trovare elementi di unione preventivi in grado di portare ognuno di noi, responsabilmente, a riconoscere che quantomeno per le Città metropolitane – che, ovviamente, sono le più esposte per “n” motivi; nel caso di Bologna non si tratta solo dello snodo ferroviario, ma anche di un aeroporto importante – è necessario prevedere un surplus di vigilanza volta non solo all’ordine pubblico in senso stretto, ma anche a un’attività di prevenzione in senso stretto che, secondo me, oggi è quella che viene svolta con più difficoltà.

Aggiungo un’ultima considerazione su questo punto, e concludo. Mi pare, altresì, doveroso dire che di interpreti delle tragedie del giorno dopo possiamo anche farne a meno. Se voi acquistate il Corriere della Sera di oggi, trovate addirittura una paginata di un intellettuale che ci spiega com’era fatale che capitasse in Belgio, perché addirittura la polizia belga − si sostiene in questo articolo − non dialoga al suo interno per via delle differenti lingue e tradizioni linguistiche che caratterizzano quel popolo. Pur trattandosi, quindi, di polizie unificate, in realtà, i francofoni non colloquiano con i fiamminghi, creando una situazione che, effettivamente, così descritta, parrebbe paradossale.

A maggior ragione, soprattutto quando si diventa anche piattaforme logistiche di un trasporto cosiddetto “low cost”, penso sia essenziale un livello di prevenzione e di attenzione superiore ad ogni altro.

Chiusa la presentazione di questa prima risoluzione datata, penso ve ne sia una caratterizzata da contenuti nettamente diversi che l’Assemblea dovrebbe valutare attentamente. Lei sa, presidente, che io avevo chiesto addirittura l’abbinamento sulla risoluzione a firma del consigliere Taruffi. Successivamente, abbiamo ritenuto più affine questa. Ad ogni modo, io avevo chiesto l’abbinamento sulla risoluzione a firma dei consiglieri Taruffi e Alleva di ieri in merito ai licenziamenti. Ritengo che, nel momento in cui le Forze di polizia hanno avuto la possibilità, per legge, di dar vita a organizzazioni sindacali, non possano aprirsi procedimenti disciplinari nei confronti di agenti della Polizia di Stato (a me pare che sia rimasta la Polizia e sia sparito lo Stato), i quali hanno la grossa colpa di dire che stanno utilizzando caschi di quarant’anni fa, giubbotti antiproiettile prossimi alla scadenza e al deterioramento totale ed evidenziano, giustamente, che non per colpa di un Governo piuttosto che dell’altro, ma per colpa, probabilmente, di una scelta politica che tutti criticano ogni volta che si è all’opposizione, ma che tutti praticano ogni volta che si diventa maggioranza, il fatto di effettuare tagli cosiddetti “lineari” alla spesa pubblica anziché tagli selettivi porta ad avere auto della Polizia di Stato che hanno, magari, 230.000-250.000 chilometri (quindi, sono a fine corsa) e auto che molto spesso vengono lasciate all’interno dei garage della Polizia di Stato perché sono terminate le quote di gasolio o di benzina che potevano essere utilizzate.

Si tratta di una situazione che − torno a ripetere − io non imputo a questo o a quel Governo, ma imputo a una scelta politica che ha contraddistinto sia il centrodestra che il centrosinistra, ossia quella di privilegiare i tagli lineari rispetto ai tagli selettivi, con ciò, ovviamente, danneggiando maggiormente quei Ministeri che, avendo, ovviamente, fonti di spesa notevoli, si sono visti tagliare il 2 per cento su cifre importanti. Capite bene che tagliare il 2 per cento al Ministero dei Beni culturali oggi significa, come valore assoluto, tagliare poche centinaia di migliaia di euro. Tagliare il 2 per cento al Ministero dell’Interno significa togliere svariate decine di milioni di euro.

Aggiungo un’ulteriore considerazione, con molto rispetto. Non si tratta di una battuta sgradevole. Così come si sono immesse in servizio circa 120.000 persone nel settore della pubblica istruzione, non penso che il settore della sicurezza debba essere inferiore in presenza di una scopertura d’organico che a fine anno raggiungerà circa 50.000 unità. Lo dico perché, anche sotto questo profilo, dobbiamo tenere presente che quando parliamo di Forze di polizia parliamo di forze e di persone che svolgono lavori usuranti. Questi sono lavori usuranti. Anche l’immissione di nuove linfe contribuisce al miglioramento complessivo della presenza delle Forze di polizia sul territorio.

Mi avvio alla conclusione. Di fronte a un segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia che da circa due mesi è in sciopero della fame, non penso che il Ministero possa essere nelle condizioni di non trovare...

 

(interruzioni)

 

Sì, è stato sospeso probabilmente ieri, ma è uno sciopero della fame durato due mesi. Io ero con lui sabato a Parma. Dal 21 gennaio era in sciopero della fame, almeno dichiarato tale. Non so se bevesse cappuccini. Mi pare una forma abbastanza estrema di protesta. Penso che il Ministero abbia il diritto-dovere di intervenire, anche in considerazione dell’attuale situazione dell’ordine pubblico nel nostro Paese. Ieri, se non sbaglio, è stato riunito dal Presidente del Consiglio il più importante organo della sicurezza pubblica, perché altro vi è sotto questo profilo. Mi riferisco all’organo presieduto dal Capo dello Stato, ma per la difesa militare, ossia il Consiglio supremo di difesa.

In una situazione di questo tipo, sarebbe opportuno che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna si esprimesse quantomeno favorevolmente rispetto a un incontro tra le forze sindacali e il Governo per cercare di affrontare problemi che, attualmente, non paiono più rinviabili, soprattutto sine die.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. Io illustrerò la risoluzione 2259 e cercherò di spiegare le motivazioni che ci hanno portato a presentare questo atto di indirizzo di estrema attualità. Allo stesso modo, sono di estrema attualità le risoluzioni depositate ormai da un anno, ma che, oggi più che mai, hanno un’importanza notevole. A seguito dei fatti che hanno colpito non solo il Belgio, ma tutta l’Europa ieri, credo sia importantissimo mantenere alta l’attenzione.

Viviamo in un Paese in cui il Governo dichiara un’attenzione già alta. Mi sembra che si dia un’interpretazione abbastanza bizzarra dell’attenzione ai massimi livelli, dal momento che viviamo in un Paese con le porte completamente spalancate: a chiunque diamo vitto e alloggio in alberghi e strutture organizzate; magari, tanti di questi soggetti riescono anche a scappare e a vivere nella clandestinità all’interno dei nostri territori nazionali. A tutto questo si aggiunge una condizione veramente difficile delle forze dell’ordine, che oggi sono demotivate, sono mal equipaggiate (come si diceva prima), partendo dai caschi per arrivare ai giubbotti antiproiettile, alle armi, ai veicoli utilizzati. È una situazione veramente difficile.

Io vi invito a parlare con qualsiasi membro delle forze dell’ordine per capire come sono costretti ad operare sul territorio. Si tratta di persone che mettono a rischio la propria vita per poco più di 1.000 euro al mese e che sono costrette a lavorare con equipaggiamenti, veicoli e armi ormai obsolete.

Noi appoggiamo la battaglia del segretario generale del SAP, che è anche un nostro corregionale, Gianni Tonelli, il quale ha portato avanti una protesta forte, uno sciopero della fame durato circa sessanta giorni. Per fortuna, ha ripreso a mangiare. Io l’ho incontrato diverse volte, anche in centro a Imola (dato che lui è residente proprio a Imola), e mi è apparso fortemente debilitato. Mi rallegro, quindi, del fatto che abbia ripreso a nutrirsi. Ad ogni modo, ha già annunciato che porterà avanti questa battaglia e che il Sindacato Autonomo di Polizia non si fermerà. È assolutamente ingiusto − ed è ciò che chiediamo con questa risoluzione − che un delegato sindacale, nel momento in cui denuncia problemi che riguardano il proprio ambiente di lavoro, venga sospeso.

Noi chiediamo alla Giunta di questa Regione, pur comprendendo che sulla Polizia di Stato non ha competenze dirette, di attivarsi presso il Ministero di Grazia e giustizia per far ritirare le ingiuste sanzioni comminate al dirigente sindacale che è stato sospeso. Inoltre, chiediamo anche di manifestare la propria solidarietà − avevamo fatto riferimento allo sciopero della fame che, come dicevo poc’anzi, è stato interrotto proprio ieri o ieri l’altro − nei confronti di questa categoria che opera in condizioni difficilissime e di attivarsi presso tutte le sedi al fine di migliorare le condizioni di lavoro per la Polizia di Stato. In un momento come questo, in cui l’allarme terrorismo è ai massimi livelli e che sul nostro territorio è presente, oggi più che mai, una criminalità diffusa senza precedenti, credo sia fondamentale investire sul settore della sicurezza, sia per quanto riguarda gli equipaggiamenti sia per quanto riguarda i corsi di formazione.

Proprio ieri lo stesso Gianni Tonelli ha denunciato che, in caso di attacco terroristico, noi ci troveremmo in difficoltà, in quanto sono pochissimi gli agenti formati per colpire e sparare a una persona in movimento e che i corsi di formazione dell’antiterrorismo si risolvono soltanto in qualche ora di illustrazioni di slide.

Credo ci sia molto da fare e molto da investire. Chiediamo un impegno da parte di questa Giunta regionale, che − come dicevo prima − magari non avrà competenze dirette, ma può fare pressioni agli organi superiori direttamente competenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Non intendo ripetere quanto hanno detto i colleghi. Intervengo per evidenziare che anche la mia risoluzione porta la data del 17 febbraio 2015 e che mai come il 23 marzo 2016 risulta attuale, dopo i fatti avvenuti ieri a Bruxelles.

La nostra richiesta risale già a un anno fa, ma lo avevamo chiesto anche tanto tempo prima sia nelle aule parlamentari sia in ogni città in cui sono presenti nostri consiglieri di maggioranza e di opposizione. L’esercito italiano è composto da professionisti. Avendo abolito la leva, oggi fanno parte dell’esercito coloro i quali decidono di entrarci in modo volontario e in modo professionistico (sono anche pagati dal Governo). La nostra richiesta ha sempre riguardato queste persone, considerata la grossa carenza di organico − prima richiamata − della Polizia e dei Carabinieri, ma anche le difficoltà degli ex vigili provinciali o, comunque, dei vigili comunali, utilizzati spesso dai vari Sindaci per fare multe e non per effettuare anche un controllo del territorio.

Noi rimarcheremo ancora una volta la nostra richiesta in caso di mancata approvazione di questa risoluzione, anche alla luce di ciò che ieri tutti hanno fatto dopo gli eventi tragici di Bruxelles. Mi riferisco agli incontri sulla sicurezza e ai gruppi di lavoro che vengono convocati sempre dopo gli eventi tragici. A Parma si è provveduto ieri e il Prefetto ha comunicato che il Governo sta predisponendo una nuova Forza dell’ordine unificata di esperti contro il terrorismo. Queste sono parole che abbiamo già sentito tante volte, purtroppo, ma che mai sono state messe in atto da questo Governo.

Dopo quello che è successo ieri (anche se non c’era bisogno di valutarlo in una condizione di estrema gravità come quella di ieri), chiediamo di valutare la possibilità di utilizzare un esercito, che − ribadisco – è professionale e ha le caratteristiche adeguate per svolgere un controllo del territorio. Anche se non ci troviamo in una guerra dichiarata, come avvenne nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, si tratta comunque di una guerra che si combatte quartiere per quartiere, strada per strada. Se all’interno delle città si potesse iniziare un pattugliamento, anche con l’esercito, molte di quelle criticità che oggi si sono verificate non solo nel quartiere di Bruxelles, ma anche in altre città europee e nelle nostre città forse si potrebbero evitare. Più persone armate ci sono in giro nei nostri territori, professioniste del mestiere, più le persone si sentono tranquille e tutelate da chi governa il nostro Paese e le nostre città.

Chiediamo che anche la maggioranza di quest’aula voti positivamente questa nostra risoluzione, che il presidente della Giunta si faccia carico di portare questa risoluzione al più presto nelle sale del Governo italiano e che, invece di fare proclami di costituzione di nuove entità contro il terrorismo o contro qualsiasi altra situazione che si verifica giornalmente, si crei la possibilità di utilizzare quello che già esiste. Chiediamo che l’esercito e le Forze di polizia possano avere la strumentazione adeguata e la facoltà di agire sul territorio, non soltanto per occuparsi dell’ordine pubblico “normale”, tradizionale, ma anche per svolgere un controllo mirato sulle persone che l’Intelligence italiana, la DIGOS e tutti gli altri corpi che si occupano di questo tema conoscono benissimo e sanno dove trovare; molto spesso, però, non hanno la possibilità di agire per mancanza di uomini e di mezzi adatti per sopperire a questa grave mancanza.

Rinnovo l’invito a tutti i colleghi consiglieri di votare questa risoluzione in modo favorevole e alla Giunta di portarla al più presto all’attenzione di questo Governo. Ribadisco: non bisogna inventare nulla, ma utilizzare quello che già esiste.

Un’ultima cosa, presidente. Chiedo di procedere alla votazione mediante dispositivo elettronico per tutte le risoluzioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Va bene, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare la consigliera Sensoli. Ne ha facoltà.

 

SENSOLI: Grazie, presidente. La nostra risoluzione, al contrario di quelle dei colleghi, è stata presentata all’ultimo momento, non perché sia più urgente rispetto a quelle già illustrate, ma semplicemente perché intende sottolineare un’altra sfumatura che riguarda sempre un diritto costituzionale, ossia quello della sicurezza dei cittadini.

Noi l’abbiamo voluta presentare in merito alla Polizia postale. Ci è giunta notizia che all’attenzione e all’esame del Ministero degli Interni ci sia un progetto di soppressione di sezioni di Polizia postale per accentrarle tutte nei capoluoghi di regione. Per noi, questo progetto è assolutamente inaccettabile. La Polizia postale, al giorno d’oggi, svolge un ruolo fondamentale. Pensiamo alle nuove tecnologie e ai social network che sono sempre più parte integrante delle nostre vite. Chi di noi non passa ore al cellulare sui vari social? La sicurezza è diventata importantissima. A tal proposito, qualche giorno fa abbiamo presentato anche un’interrogazione in merito a una di quelle che un tempo, quando erano scritte, si chiamavano “catene di Sant’Antonio”. Oggi non saprei nemmeno il termine che si usa on-line. Mi riferisco all’invito rivolto alle mamme di postare le foto dei propri bambini. Proprio la Polizia postale ha sollevato il problema della sicurezza.

Vi è anche il grande tema del rapporto privacy-riservatezza-sicurezza, dove finisce una e inizia l’altra, dove finisce il diritto di una singola persona alla privacy e inizia il diritto di tanti alla sicurezza. In questo senso, la Polizia postale compie un ruolo fondamentale. Il fatto che si occupi di una parte della sicurezza dei cittadini dematerializzata, che non sia fisicamente sulle strade, non significa che non debba essere altrettanto presente capillarmente sui territori, perché comunque chi si trova, specialmente nel caso in cui ci sono minori coinvolti, in una situazione in cui teme per la propria sicurezza, per la sicurezza dei propri figli, a dover andare a raccontare dei fatti che possono essere successi o dei sospetti che si hanno relativamente a questioni sorte sulla rete, ha necessità di avere un presidio territoriale. Altrimenti, accentrando queste forze tutte all’interno dei capoluoghi di regione, si ha un controllo del mezzo, una tutela del mezzo di comunicazione e non dei cittadini che usano quel mezzo di comunicazione.

Oltretutto, motivare questo progetto con un risparmio è risultata una motivazione molto fragile, in quanto la maggior parte dei costi è già sostenuta per la gran parte da Poste Italiane. Andare a gravare sulle Questure accrescerebbe, in realtà, i costi e non li andrebbe a diminuire, con il pericolo che poi questi operatori altamente specializzati, altamente qualificati, la cui qualificazione va valorizzata, rischiano di trovarsi anche a svolgere funzioni ordinarie di ordine pubblico quotidiano, altrettanto importante, ma non il ruolo per il quale sono stati deputati.

Pertanto, secondo noi questo aspetto va tutelato in maniera forte e assolutamente non vanno né delocalizzate, né accentrate, né tanto meno vanno diminuite, le forze che si occupano di sicurezza per quanto riguarda tutto quello che è on-line (e-commerce, privacy o tutela dei minori). C’è anche un rapporto diretto con il Garante dei minori. Quindi, per noi è assolutamente importante che questi operatori rimangano sul territorio, vicini ai propri cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Sensoli.

Siamo in discussione generale. Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Mi riferisco alle condizioni in cui la Polizia, in riferimento soprattutto al sindacato SAP, e comunque gli agenti di Polizia che si trovano a lavorare con attrezzature non adeguate. Ho avuto modo anche di vedere la protesta fatta davanti alla Camera dei deputati, nei gazebo, lo sciopero della fame. Credo che sia grave il fatto che si ragioni sulla possibilità di sollecitare o meno lo Stato ad adeguare le attrezzature e tutti gli apparati che servono alla Polizia per agire in maniera efficace a tutela della sicurezza dei cittadini, quando dovrebbe essere una cosa scontata.

Penso anche a quanto avvenuto al responsabile del sindacato che è stato raggiunto da provvedimento disciplinare, a quanto sembra proprio perché ha denunciato questo tipo di carenze. Non sto parlando ovviamente dei poliziotti che pagano di tasca loro la benzina. Abbiamo vissuto anche quello e spero che questo problema sia già stato superato, però almeno vorremmo sapere se queste persone, che sono notoriamente sottopagate per il lavoro che fanno, quando lo fanno lo possono fare in assoluta sicurezza e con la sicurezza di essere tutelati, per potere avere più garanzie nel tornare a casa quando hanno finito il loro lavoro. Credo sia fondamentale.

Credo sia giusto che una Regione come la nostra, che è sempre molto attenta a questi temi, possa fare un sollecito al Governo e allo Stato. Penso che una cosa del genere non sia nemmeno da discutere dato che è una cosa di buonsenso, logica. Stiamo parlando comunque non solo di chi garantisce la nostra sicurezza, ma anche di chi è organo dello Stato e che lo Stato tutela.

Ovviamente gli avvenimenti di Bruxelles hanno innalzato tanto il nostro timore di attacchi anche da noi. Ricordo che ci sarà il Giubileo, occasione che sicuramente richiama l’attenzione di molti, soprattutto (spero) delle nostre Forze dell’ordine. In situazioni di carattere speciale, emergenziale o quantomeno particolari, come possono essere eventi come il Giubileo o altri, che sul nostro territorio si possono realizzare, credo non sia del tutto errato il fatto di poter occasionalmente affiancare alle Forze dell’ordine anche Forze militari. Sarei più tranquillo se le nostre Forze dell’ordine ordinarie – scusate il gioco di parole – fossero non solo adeguatamente attrezzate, ma anche adeguatamente formate, perché è loro compito svolgere questo tipo di servizio.

È giusto che vengano valorizzate e messe nelle condizioni di farlo al meglio. Non parlo solo di corsi, come si diceva prima, dove si guardano un po’ di slide, ma di veri e propri corsi di addestramento anche per ciò che sono purtroppo le nuove metodologie che possono avvenire e dal punto di vista degli attacchi terroristici. Questo anche a tutela di chi nel nostro territorio viene con assoluta volontà di collaborare, di essere cittadino del nostro Paese, pur non essendo nato qui. I pochi che hanno creato questo clima di terrore o che stanno tentando di inoculare in noi questo clima di terrore non devono comunque essere identificati come la linea di comportamento di chi da noi viene in modo onesto e con la voglia di costruire un nuovo futuro per sé e la propria famiglia.

Non ho intenzione di etichettare qualunque immigrato come possibile terrorista, ma sicuramente, all’interno di questi flussi, ci sono, lo sappiamo tutti, e bisogna a mio avviso a fare in modo che le Forze dell’ordine, l’intelligence nazionale abbia maggiori mezzi per identificarli, isolarli e renderli inoffensivi.

Ci sono delle risoluzioni che ci trovano sicuramente favorevoli, altre un po’ meno, però le voteremo in funzione di quello che abbiamo deciso. Questa è la nostra posizione.

Credo sia una posizione di buonsenso. Non si tratta di posizioni estreme, ma assolutamente condivisibili. Spero che la maggioranza prenda atto che non siamo qui per fare delle polemiche perché non si tratta di far polemiche o di mettere bandiere. Alcune risoluzioni le voteremo, altre ci stiamo pensando.

Spero che si riesca a raggiungere un punto di vista comune.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Ovviamente siamo tutti consapevoli, e non c’è bisogno di ribadirlo, che la legislazione esclusiva sull’ordine pubblico e sulla sicurezza è dello Stato.

Come Regione siamo tutti consapevoli su questo di non avere competenza. Credo sia anche giusto esprimere, però, delle posizioni politiche e le tre risoluzioni che sono arrivate impegnano la Giunta a sollecitare il Governo. Di questo dobbiamo essere consapevoli e in questi termini dobbiamo discuterne sapendo che parlarne un anno dopo la proposizione della risoluzione certamente vede delle modifiche significative del contesto e parlarne dopo i fatti di ieri è ancora più difficile.

Personalmente ho qualche dubbio che la soluzione, in particolare quella dell’utilizzo dell’Esercito o la riproposizione del Piano, a questo punto non credo solo fino al 30 giugno 2016, ma ben oltre, sia una soluzione fattibile. Vi fornisco un dato del quale non abbiamo discusso: forse lo sapete, forse non lo sapete o forse non lo condividete, però l’operazione “Strade Sicure”, che ha previsto l’impiego delle Forze armate in compiti di sicurezza civile, a parte che a mio parere solo apparentemente rappresenta un messaggio che può sembrare rassicurante…

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): Scusate, consiglieri, fate silenzio.

 

ZAPPATERRA: La militarizzazione delle città o dei quartieri difficilmente rassicura il cittadino, ma certamente aumenta la percezione e il senso di sicurezza, anche se la divisa pensiamo possa dare una mano.

La militarizzazione dei quartieri restituisce davvero un’idea di insicurezza diffusa, ma il dato che volevo dare è quello che riguarda il fatto che l’utilizzo delle Forze armate ha davvero inciso pochissimo nel contrasto collettivo alla criminalità.

In sei anni di applicazione dell’operazione Strade Sicure, che peraltro ha comportato un costo di 415 milioni di euro, nonostante quest’operazione importante e impegnativa in termini di risorse, uomini e mezzi, dal 2010, in Italia, anche nelle zone dove si è fatta l’operazione Strade Sicure, si assiste a una crescita dei reati riportati alle Forze dell’ordine in aumento significativo. Nonostante tutti quei soldi spesi e nonostante l’Esercito messo in campo, c’è un 2,6 per cento dell’ultimo anno come dato disponibile di aumento della criminalità. Il dubbio sul fatto che mettere in campo l’Esercito serva a ridurre la criminalità comune nei quartieri, ad aumentare il senso di sicurezza e anche a contrastare al meglio la minaccia relativa al terrorismo, è un dubbio che questi dati mi inducono.

Aggiungo altri elementi. L’impiego massiccio dell’Esercito rischia davvero di delegittimare le Forze di Polizia locali deputate a svolgere i compiti di ordine e sicurezza pubblica nelle città e nei quartieri. Se fossi un poliziotto o un carabiniere e mi vedessi affiancato l’Esercito penserei di non essere capace di fare il mio mestiere in termini di professionalità e quindi vengo messo sotto tutela dall’Esercito. Secondo me, queste categorie non si meritano questo rischio di delegittimazione.

Il problema emerge quando l’Esercito se ne va, sperando che nessuno immagini che l’Esercito possa presidiare i quartieri a vita, quindi mettendo in conto che prima o poi, finita l’operazione, l’Esercito da quei quartieri se ne va. Io credo che a quel punto il vuoto che potrebbe lasciare scatenerebbe un rischio superiore rispetto alla criminalità e soprattutto davvero incuterebbe nei cittadini un maggiore senso di insicurezza, perché quel vuoto difficilmente potrebbe poi essere colmato dalle Forze di Polizia locali.

Sono, invece, d’accordo sull’impostazione data dalla risoluzione del Movimento 5 Stelle relativamente al tema della Polizia postale, al sostegno che va dato anche a evitare la riduzione del servizio perché è vero che il web è uno strumento straordinario, ma sta diventando una minaccia importante dal punto di vista del terrorismo e soprattutto dal punto di vista della sicurezza dei cittadini e dei minori soprattutto.

Condivido questa risoluzione e credo che il Gruppo la voterà perché va nella direzione di sollecitare il Governo a evitare un taglio che sarebbe davvero più problematico rispetto alle soluzioni che la Polizia postale, in concreto, dà rispetto all’impiego dell’Esercito sulla sicurezza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zappaterra.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà. Le restano cinque minuti.

 

RAINIERI: Volevo semplicemente rispondere alla collega Zappaterra.

L’Esercito è pagato, quindi non ha un costo diverso se i militari restano in caserma a giocare a carte o se vanno sul territorio a presidiare. Questo costo c’è comunque. Invece che giocare a carte e prepararsi per una guerra che speriamo non ci sia mai, sarebbe meglio che l’esperienza la facessero in mezzo alle strade.

Cosa vuol dire che quando si conclude un progetto rimane un vuoto? Allora, confermano che c’è un problema di Forze dell’ordine sul territorio. Se eventualmente questi fanno il loro dovere non ci sarà più bisogno di mantenere l’Esercito sulle strade, perché avranno tolto tutti i problemi per cui sono andati sul territorio a pattugliare.

Se vogliamo dire che non la votano perché devono difendere il Governo Renzi è un discorso, ma se devono trovare delle scuse assurde dicendo che hanno un costo, che non sono servite quando sono state utilizzate e che lasceranno questo immenso vuoto quando se ne andranno forse era meglio non fare un intervento di questo genere. Dipende qual è lo scopo. Difendere il presidente Renzi, che è indifendibile? Ieri ha detto che con il cuore e con la testa siamo tutti vicini ai parenti delle vittime. Probabilmente se fossimo stati un po’ più vicini ai cittadini con altre situazioni, con altre parti del corpo, non avremmo avuto quel risultato che ieri si è visto e che si è visto in altre parti dell’Europa.

Chiedo alla collega, in virtù della dichiarazione che ha fatto – sostanzialmente ha già dichiarato che voteranno contro –, di ripensarci un attimo perché l’Esercito nasce con lo scopo di tutelare il territorio e i nostri confini e credo che questa sia una guerra che va oltre questo tipo di discorso, perché i nostri confini sono già stati invasi e i nostri territori sono, oggi più che mai, in mano a queste persone.

Se non vogliamo diventare come gli indiani d’America che da proprietari del territorio sono rimasti chiusi in una riserva, forse è meglio che pensiamo di utilizzare le forze che abbiamo per difendere i nostri territori e i nostri cittadini.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Rainieri.

Ha chiesto di parlare la consigliera Mori. Ne ha facoltà.

 

MORI: Grazie, presidente. Come ha già anticipato la collega Zappaterra, rispetto alla risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle ci sono sicuramente motivi di adesione rispetto all’impostazione della risoluzione, anche per la posizione che la stessa Assemblea legislativa regionale ha preso all’unanimità nel 2014 rispetto al tema della Polizia postale e della Polizia delle comunicazioni.

Lo dico perché il punto di vista della riflessione di allora – è ancora molto attuale – fu il tema del cyberbullismo, un tema che è all’ordine del giorno dell’attività quotidiana della Polizia postale e che coinvolge anche spesso le scuole perché i programmi di prevenzione nelle scuole, pur nelle esigue risorse personali della Polizia postale, vengono fatti in modo tale che i nativi digitali abbiano contezza dell’importanza di essere consapevoli della gestione di questi strumenti innovativi ed informatici. Quindi, non soltanto per un tema di sicurezza in senso generale, ed è ovviamente così, ma anche per il precipuo impegno di prevenzione per i nostri ragazzi e le nostre ragazze.

Nella risoluzione, quindi, si coinvolgeva la Regione come parte attiva, non soltanto in collaborazione con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ed è ovviamente corretto, ma anche il Co.Re.Com., che è preposto come organismo terzo e di garanzia rispetto al tema delle comunicazioni e che ha parte attiva e fa ricerche approfondite sul tema del cyberbullismo, così come anche l’Ufficio scolastico regionale, che, insieme – lo ripeto – alla Polizia postale e alle Autorità di garanzia, compongono una collaborazione molto forte su questi temi.

Chiedevamo – credo che il senso sia assolutamente in linea con la risoluzione del Movimento 5 Stelle – una parte attiva a livello della Conferenza Stato-Regioni e che si mantenesse un’articolazione, la più specializzata possibile, soprattutto di questi nuclei che hanno competenze molto specifiche e particolarmente preziose.

Per questo motivo e soprattutto per il tema relativo al cyberbullismo, sempre più imperante da gestire, ne facevamo una questione di protezione dei dati personali, di formazione e quindi di prevenzione e contrasto.

Per questo, come ha ribadito la consigliera Zappaterra, siamo a favore della risoluzione.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Mori.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Intervengo solo per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo alla risoluzione a firma del Movimento 5 Stelle e il voto contrario sulle altre due.

Abbiamo sentito il dibattito e al di là del fatto che le risoluzioni siano state presentate in tempi non sospetti, non nell’imminenza dei fatti e abbiano anche per oggetto il tema della sicurezza in senso lato, credo che quando si discute di questo – ce lo diciamo tutte le volte, ma poi non succede – bisognerebbe provare a fare uno sforzo superando un attimo il dibattito legato all’armamentario ideologico, agli indiani, alle riserve e provare a stare un po’ più sul merito con un po’ più di serietà.

Sappiamo bene che certe problematiche hanno a che fare con problemi molto profondi, sociali, economici, che non si risolvono mettendo i militari per le strade oppure chiudendo le frontiere o facendo queste dichiarazioni, che sono appunto fini a se stesse, ma non spostano di una virgola il problema. Se fosse così semplice risolvere o anche affrontare certe problematiche, sarebbe molto meglio per tutti. Invece, è molto più complicato.

Quando parliamo della criminalità organizzata, prima di pensare che sia l’Esercito a dover sgominare e mettere in sicurezza il territorio, forse sarebbe utile interrompere quelle viziose relazioni economiche industriali che magari fanno sì che le industrie del nord, per esempio, portino i rifiuti sversando quintali di rifiuti al sud, pagando, come è stato provato, finanziando e foraggiando la criminalità organizzata.

Quando si discute di terrorismo internazionale forse sarebbe più utile interrompere i rapporti che le economie occidentali hanno con l’Arabia Saudita o con altri Paesi che finanziano e foraggiano il terrorismo, e non richiamando la chiusura delle frontiere come la salvezza di ogni problema. Dico questo solo per evidenziare che i temi sono, come sappiamo tutti, molto più complicati, molto più difficili. Il problema della sicurezza è un problema vero, che ha a che fare con la modalità con la quale le nostre società sono organizzate, ha a che fare con alcuni dei principi fondamentali come la libertà intesa in senso pieno degli ordinamenti occidentali.

Quando si discute a tutti i livelli il contributo che potremmo dare tutti per cercare effettivamente di provare a dare una soluzione a problemi molto complicati, per i quali forse serviranno alcune generazioni, è cercare di farlo tutti, dando innanzitutto un contributo di serietà.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Credo che il miglior contributo di serietà che noi possiamo dare questa mattina in aula sia quello di votare tutte le risoluzioni, nessuna esclusa, quelle della Lega Nord, quella di Fratelli d’Italia e naturalmente quella del Movimento 5 Stelle, che pone l’attenzione su un tema delicatissimo qual è quello delle investigazioni, che sovente - con un inglesismo- vengono comunemente chiamate di "intelligence".

Dico questo, non solo per il clima che ci troviamo a vivere in queste ore, dopo i fatti di Bruxelles, i fatti gravissimi di Bruxelles, dove ci sono oltre duecento feriti e trenta morti, ma perché abbiano dovuto la dimostrazione, l’ennesima dimostrazione - semmai ve ne fosse stato bisogno - della fragilità nella quale versa l’Occidente, e non solo. Ci sono stati infatti attentati recenti, anche nelle Filippine, in Africa. C’è un movimento complessivo.

Vorrei ricordare che ieri, in una seguitissima trasmissione televisiva, il politologo Luttwak, definiva questa situazione, non come la conseguenza di qualche isolato pazzo che si lancia come un "lupo solitario" a commettere stragi, ma c’è un’organizzazione, purtroppo, tragicamente efficiente, che combatte per un’idea di società contraria a quella dell’Occidente, contraria anche alle altre che vivono in Paesi diversi e non sono avvolte da quel fanatismo. Ciò avviene per l’affermazione di una religione che si è fatta ideologia. Credo che sia assolutamente necessario dunque, da parte di quest’aula, interrogarsi sul da farsi. La prima cosa è naturalmente comprendere che, contrariamente a quanto ha riferito la consigliera Zappaterra, l’importanza della presenza di militari nelle strade, in certi quartieri a rischio e a presidio di obiettivi sensibili, è credo noto a tutti, fondamentale. Lo ha fatto questo Governo, l’hanno fatto i Governi passati. Oggi più che mai è necessario procedere in quella direzione. Tuttavia, se si procede in quella direzione, dobbiamo anche dire che sarebbe opportuno che le Forze dell’Ordine fossero attrezzate – entro così nel merito delle risoluzioni – adeguatamente attrezzate a contrastare ogni tipo di fenomeno criminale. La consigliera Zappaterra indicava un aumento del 2,6 per cento della criminalità in conseguenza dell’operazione Strade Sicure. Mi pare che in realtà noi non possiamo attribuire la responsabilità ai militari, a chi in divisa serve il proprio Paese e la sicurezza di ognuno di noi, ma a un aumento esponenziale della immigrazione. Questo è il tema vero.

È inutile che ci nascondiamo dietro un dito, perché parla un dato, evidente. Se interroghiamo infatti le Forze dell’ordine sul territorio, in particolare i Carabinieri o la Polizia di Stato, scopriamo che nove interventi su dieci delle volanti, sono dedicati a richieste di aiuto e/o soccorso che riguardano cittadini stranieri che delinquono. Se noi, ancora, andiamo a guardare qual è la situazione delle carceri italiane, a fronte di una popolazione immigrata di circa il 10 per cento, vediamo che la presenza, solo nelle carceri dell’Emilia-Romagna, è intorno al 60 per cento, con punte che raggiungono anche il 70-80 per cento in alcuni periodi. Quindi, se vogliamo dire tutta la verità, non possiamo attribuire responsabilità alcuna, né a quella operazione, né tanto meno alle Forze dell’ordine e ai Militari, che devono avere a disposizione dei mezzi importanti ed adeguati per svolgere le indagini e le loro funzioni. Ecco perché è importante votare anche la risoluzione del Movimento 5 Stelle, perché noi non dobbiamo indebolire le investigazioni, dobbiamo anzi rafforzare, in questo momento, la Polizia Postale e non solo per i problemi di cyberbullismo - perdonami Collega Mori - che è un problema importante, sicuramente, ma noi dovremmo preoccuparci oggi di chi è arrivato in Italia il più delle volte da clandestino. Controlli attraverso l’attività di intercettazione - che non dovrebbe riguardare solamente politici più o meno noti - per andare anche in una direzione diversa, e comprendere che ci sono migliaia e migliaia di persone, di stranieri, che quando si verificano questi fatti postano sui social network le immagini di quei fatti e magari mettono pure un “mi piace”. Si scambiano messaggi e dimostrano in maniera evidente la loro vicinanza a una ideologia criminale. In questa direzione noi dovremmo andare, se vogliamo fare prevenzione, altrimenti facciamo solamente chiacchiere. Chi viene in Italia e si mette in quella condizione, di dare solidarietà ai terroristi, magari anche a quelli dell’ISIS, per i fatti che si verificano, non merita di rimanere sul nostro suolo. Non dico che per una semplice "adesione" si debba pagare in termini penali, ma credo che un’espulsione potrebbe essere l’elemento sufficiente per risolvere eventuali altri futuri problemi. È necessario assolutamente – credo che l’aula lo possa fare – votare queste risoluzioni e dare solidarietà al dirigente Tonelli, che ha evidenziato un problema grave, gravissimo, che è quello della carenza degli strumenti in dotazione alla Polizia di Stato.

Dobbiamo intervenire per sviluppare questa attività di prevenzione, se non vogliamo arrivare alla repressione. Temo, infatti, che se continuiamo con questo acceso buonismo, essa diventerà necessaria.

Dobbiamo incentivare pertanto, da un lato, l’attività investigativa e, dall’altro, la formazione delle Forze dell’Ordine aiutandole anche attraverso la dotazione di mezzi adeguati ed efficaci.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Apro le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Presidente, avrei molto più gradito che si dicesse: “Noi siamo rimasti quelli che siamo sempre stati e per noi i banchi da cui provengono queste mozioni e risoluzioni sono non transitabili politicamente”. Inoltre, avrei apprezzato che si concludesse, dicendo, come si faceva una volta, nelle aule simili a queste: “Nel nome della nostra coscienza democratica ed antifascista respingiamo queste risoluzioni”, perché se non altro avreste dato un contenuto ideologico a una serie di valutazioni in libertà che offendono l’intelligenza di chi è qui dentro.

Alla consigliera Zappaterra consiglio di aggiornare la cultura rispetto a notizie.tiscali.it, visto che ci ha ripetuto quanto contenuto in questo sito. Vi invito ad andare a vedere il sito per confrontarlo con l’intervento della consigliera Zappaterra.

Pensare che i militari italiani siano degli idioti è degno solo di quest’aula. Forse qualcuno non sa che abbiamo 9.000 persone nel mondo che vanno a insegnare come essere Forze di polizia, a partire dall’Afghanistan, dove come è noto il nostro ruolo è quello: insegnare ad essere Forze di polizia, in zone dove non c’è più lo Stato.

Quanto all’inutilità dei militari, preferisco avere la mia incultura che la cultura della consigliera Zappaterra, perché il 21 dicembre 2015, non l’osteria o la buvette della Regione, ma il Comitato nazionale per l’ordine e la difesa pubblica, presieduto dal ministro Alfano, presente il sottosegretario di Stato, Marco Minniti del Partito Democratico e il viceministro Filippo Bubbico del Partito Democratico, ha deciso addirittura di portare da 4.800 a 6.300 la presenza dei militari per un’operazione che non è quella di catturare le persone.

Forse la consigliera Zappaterra non è mai andata a Roma in questi giorni, alla stazione Termini. Diversamente, avrebbe visto che sono impegnati 45 uomini della Folgore davanti all’ingresso e nei locali della stazione stessa. Come dicevo, il Comitato per l’ordine e la difesa pubblica ha deciso di aumentare la presenza di militari con 1.500 unità.

È un’offesa anche per i militari italiani impegnati a Bologna, perché forse la consigliera Zappaterra, vivendo a Ferrara, non sa che ormai da qualche mese alla Bolognina sono presenti militari che sono stati richiesti non da questa risoluzione, ma dal Comitato per provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Sodano e di cui fa parte il sindaco Merola.

Piuttosto che fare della bieca, in tutti i sensi, demagogia, forse era meglio fermarsi al fatto più classico: c’è una pregiudiziale politica e non ci interessa il contenuto. Se non altro, non andavate nel merito, ma vi fermavate al metodo.

Quanto poi a cosa servono i militari, non so che incarico occupasse allora la consigliera Zappaterra, ma vorrei far presente che dal 25 luglio 1992 all’8 luglio 1998, non un Governo di centrodestra, ma un Governo presieduto dal ministro Amato, realizzò l’operazione Vespri siciliani, con 8.000 uomini che erano stati inviati in Sicilia per ragioni di ordine, sicurezza e tutela pubblica.

Ai suoi dati inutili, contrappongo i dati utili. La fiera delle banalità deve avere un limite in quest’aula. Voglio ricordare che quegli 8.000 militari impegnati in Sicilia ebbero a contribuire all’arresto di boss come Giuseppe Madonia, Salvatore Riina, Salvatore Biondino, Raffaele Ganci, Benedetto Santapaola, i fratelli Graviano, Leoluca Bagarella, Giuseppe Monticciolo, Giovanni Brusca, Giovanni Riina, Michele Mercadante, Pietro Aglieri, Gaspare Spatuzza e Salvatore Grigoli.

Almeno il rispetto per chi ha lavorato in Sicilia, qualcuno dei quali ci ha lasciato le penne, varrebbe la pena che quest’aula ce l’avesse.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Senza aggiungere più di tanto a quanto è già stato detto nel mio intervento precedente e dai colleghi che sono intervenuti in merito agli oggetti in esame, ribadiamo la piena fiducia e la più totale vicinanza nei confronti delle Forze dell’ordine e anche dell’esercito. Sono persone che in molti casi sono impiegate in una condizione difficile. Sono stati citati ad esempio i ragazzi dell’esercito in Bolognina, per non parlare di quelli impiegati davanti ai siti sensibili per quanto riguarda il terrorismo, come in Piazza Maggiore, sempre dalla città capoluogo di questa Regione.

Ci sorprende che dalle fila della maggioranza di questa Regione, che rappresenta anche il Governo di questo Paese, si abbia un pensiero abbastanza discutibile sull’operato di questi ragazzi, dicendo addirittura che dove è stato impiegato l’esercito si è avuta una crescita della criminalità.

Credo che siano cose totalmente distinte, ma ne prendiamo atto. Noi ribadiamo la nostra posizione di piena fiducia e piena vicinanza alle Forze dell’ordine in generale e all’esercito.

Prendiamo anche atto dell’ennesima arrampicata sugli specchi di SEL che, per votar contro, è arrivato addirittura a tirare fuori la leggenda delle aziende del nord brutte e cattive che portano i rifiuti in meridione; cosa che in realtà nasconde ben altro, si sa, però evidentemente non ha trovato altra motivazione per opporsi alle nostre risoluzioni. Prendiamo atto anche di questo.

Come Lega Nord voteremo a favore di tutte le risoluzioni in esame, compresa quella del Movimento 5 Stelle che riguarda la Polizia postale, a cui siamo vicini anche come Lega Nord per migliorare le loro condizioni di lavoro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Daniele Marchetti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sassi. Ne ha facoltà.

 

SASSI: Grazie, presidente. Come già detto, siamo ovviamente per la sicurezza fatta da chi la fa di mestiere. Quindi, privilegiamo la possibilità che siano le Forze dell’ordine ordinarie a occuparsi della delinquenza comune e non le Forze armate.

Ci rendiamo conto che in situazioni estreme o particolari, come quella citata poc’anzi dei Vespri siciliani – in cui tra l’altro anche mio nipote ha partecipato quale militare, quindi ne ho una testimonianza diretta – ci sono momenti in cui un affiancamento, laddove ci sia una mancanza di unità per garantire la sicurezza e la corretta copertura dei territori, si possa fare, ma pro tempore e con scopi ben precisi e delineati.

Per questo noi, per quanto riguarda la risoluzione, oggetto 206, della Lega ci asterremo. Voteremo invece a favore delle altre, che riteniamo comunque vadano in una direzione di buonsenso, considerando il momento che stiamo vivendo e che dobbiamo caratterizzare come una situazione temporanea, affinché non sia normale vedere militari operare per quanto riguarda la delinquenza comune.

Quanto al controllo del territorio in aree sensibili e in zone particolarmente appetibili per questo tipo di attacchi terroristici, lo riteniamo, per questo momento contingente, assolutamente di buonsenso, quindi voteremo a favore delle risoluzioni già dette.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Sassi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Molinari. Ne ha facoltà.

 

MOLINARI: Svolgerò due considerazioni, prima la dichiarazione di voto e poi un brevissimo approfondimento su alcune discussioni emerse all’interno dell’aula. Come già emerso, voteremo a favore della risoluzione del Movimento 5 Stelle e contro le altre.

Ho sentito termini molto forti e molto duri che non riportano assolutamente e minimamente la discussione avvenuta all’interno di quest’aula. Nessuno di noi si permetterebbe mai di dire, ma soprattutto di pensare e qualificare il nostro esercito come idioti.

Su questo mi permetto assolutamente di dissociarmi dalle dichiarazioni fatte dai banchi della minoranza, ma anche di riportare, non so se per fatto personale volesse anche intervenire la consigliera Zappaterra, che l’analisi fatta nel suo intervento non era legata al fatto che laddove è intervenuto l’esercito, la conseguenza è un aumento della criminalità.

L’analisi era legata al fatto che, nonostante l’intervento dell’esercito, ci fosse stato comunque un innalzamento della criminalità. Non è una conseguenza legata all’attività e all’intervento dell’esercito. Detto questo, nella sua dichiarazione, il consigliere Ranieri ha detto che invece che far giocare a carte il nostro esercito, dovremmo impegnarlo in attività. Ebbene, il nostro esercito non gioca a carte, perché nel momento in cui non è impegnato in un’attività di missione all’estero, o altro, fa addestramento e partecipa ad ulteriori attività. Quindi, non credo che siano legati esclusivamente a queste attività ludiche, che spero svolgano al bar e fuori dall’orario di servizio.

 

(interruzione del consigliere Foti)

 

Il voto contrario è legato al fatto che – ho sentito molti pareri e ho ascoltato le parole di Aimi che ritengo persona preparata – un tema complesso come quello della sicurezza, del terrorismo, della microcriminalità non può essere a mio avviso, al di là della competenza in senso stretto di questa Assemblea, affrontato a colpi di risoluzione. Personalmente sono disponibile ad affrontare tematiche, proposte e auspici, cercando di ricordarci, soprattutto per quanto riguarda l’impiego dei militari, che esso è utilizzabile, utilizzato e auspicato anche da molte amministrazioni di centro sinistra. Nel momento in cui si va a chiedere esclusivamente la vigilanza, tuttavia, mischiarlo con problemi ben più ampi che si stanno verificando sul nostro territorio significa creare della confusione, che su un tema delicato come questo è il lavoro peggiore che possiamo fare.

Quindi personalmente, ma anche come Gruppo, dichiaro totale disponibilità a ragionare anche in modo qualificato, perché il qualunquismo su questo argomento è il piacere maggiore che possiamo fare a chi sta attentando non solo alla nostra incolumità, ma anche alla nostra società occidentale.

Detto questo, mia madre dai diciott’anni in avanti, da quando ho preso la patente, ogni giorno in cui uscivo, mi diceva: “Vai piano che fai un incidente”. Al ventisettesimo anno ci ha preso. Quindi, il collegamento a eventuali, probabili, imminenti attacchi terroristici purtroppo è una minaccia che c’è. Il fatto di ricordarlo come forza politica e dicendo che prima o poi capiterà, non vorrei che fosse l’auspicio di mia madre, perché non lo dice il PD o la Lega, ma l’Italia è un obiettivo sensibile. Se riuscissimo tutti insieme a lavorare di più sull’unità nazionale, piuttosto che su qualche strumentalizzazione di parte, forse sarebbe meglio per tutti.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Molinari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Voglio solo per ribadire la nostra dichiarazione di voto a favore della risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle e contro le altre. Inoltre, noto con piacere che tra i banchi della Lega Nord il consigliere Marchetti ha espresso solidarietà alle Forze dell’ordine dello Stato italiano e all’esercito italiano, visto che fino a qualche anno vagheggiava di guardie padane.

Si facevano passeggiate sul Po, vagheggiando…

 

(interruzione del consigliere Foti)

 

PRESIDENTE (Soncini): Chiedo all’aula il rispetto reciproco tra noi colleghi. Come possono pensare i cittadini che rispettiamo loro, se tra di noi non abbiamo un linguaggio e un atteggiamento di rispetto?

Chiedo al consigliere Taruffi di poter proseguire il suo intervento.

 

TARUFFI: Più che chiedere a me di poter proseguire, deve chiedere agli altri di lasciarmi proseguire, presidente.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere, prosegua l’intervento.

 

TARUFFI: Capisco chi si agita, però funziona così.

Stavo dicendo che mi fa piacere aver sentito queste dichiarazioni, perché vuol dire che c’è speranza e che di passi in avanti se ne possono sempre fare.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Taruffi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aimi. Ne ha facoltà.

 

AIMI: Grazie, presidente. Intanto vorrei ribadire il nostro voto favorevole sulle risoluzioni presentate e poi chiedere – lo dico anticipatamente – il voto elettronico sulle stesse.

Mi permetto di dire che siamo arrivati in questa condizione, anche perché è stato realizzato, e hanno un nome e cognome anche i responsabili politicamente, da certa parte della sinistra, un attacco violento alle fondamenta della sicurezza in Italia. L’ultimo è rappresentato dalle battaglie per la chiusura dei CIE, i centri di identificazione e di espulsione. 

Non andavamo certamente noi a scrivere sui muri frasi contro i Carabinieri o la Polizia. Non abbiamo certamente chiesto noi, nel passato, il disarmo delle Forze dell'Ordine. Lo ricorderà qualcuno che ha i capelli bianchi, che negli anni Settanta e Ottanta, si chiedeva il disarmo della Polizia, una mentalità che non vedo oggi in tutti gli esponenti della maggioranza, ma che continua ancora ad aleggiare in qualcuno in quest’aula.

Credo che invece dovremmo interrogarci sul perché siamo arrivati a questo punto, a discutere in aula dopo un anno addirittura dalla presentazione delle risoluzioni. Queste risoluzioni infatti hanno compiuto giusto un anno. Che cosa dovremmo fare? Ritirarle? No, discutiamo delle risoluzioni che sono state portate in aula. Esse sono di buonsenso. Non vedo perché non dobbiamo votarle. Qual è il motivo o la ragione, forse ideologica, che lo impedisce?

Francamente non vedo nessuna ragione per la quale non possiamo dare solidarietà ad un poliziotto che ha evidenziato un problema grave della Polizia di Stato in merito alle dotazioni che gli stessi hanno. Non capisco perché non possiamo prendere in considerazione anche le altre richieste, in particolare quelle evidenziate dal collega Foti.

Dico invece al consigliere Molinari che sua mamma faceva bene ad ammonirlo. Glielo dico anche io: “continua ad essere prudente quando vai in macchina, perché purtroppo queste cose accadono”. È già successo.

Come Italia, siamo in una situazione in cui il rischio che possano esserci degli attentati è concreto. Non so chi mettiamo nelle stazioni, negli aeroporti, a presidiare, con possibilità di intervenire, in maniera seria e forte, se non le forze militari, oltre quelle di Polizia. Che senso avrebbe, come si diceva prima, mettere 45 militari alla stazione Termini? Dobbiamo intensificare la prevenzione in questo momento, nel momento in cui siamo in guerra…

Non lo dico io, ma l’ha affermato per primo Papa Francesco, dicendo: “Questa è una guerra che si combatte a tappe”. Lo ha detto il Presidente Obama, che immagino riscuota notevoli simpatie da parte della maggioranza, e l’ha evidenziato anche Cameron, così come tutti i maggiori esponenti politici europei.

Siamo in guerra e non prendiamo in considerazione una risoluzione semplicissima che ci metta nelle condizioni, quanto meno, come aula – perché diversamente poco possiamo fare come Consiglio regionale – di fare qualche cosa e che vada incontro alle Forze dell’ordine, ma in particolar modo alla nostra sicurezza.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Aimi.

Per fatto personale, ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Grazie, presidente. Ho avuto la possibilità di ascoltare da fuori l’intervento del consigliere Foti. Non sono abituata ad usare parole forti. Dico però quello che penso e non ho timore a definire l’intervento del consigliere Foti deplorevole, non per l’attacco personale del quale non mi scandalizzo, anche se in quest’aula non siamo mai arrivati ad usare i toni che sento oggi. Siamo abituati ai toni di certe forze politiche a livello nazionale, ma quest’aula ha sempre mantenuto toni e dignità ai quali rendo merito.

Il consigliere Bignami, all’inizio di questa seduta…

 

FOTI: Presidente… 

 

ZAPPATERRA: Mi faccia parlare. Il consigliere Bignami, all’inizio di questa seduta, ha anticipato il clima che rischiavamo oggi e ha lasciato il consigliere Foti a portare avanti la contrapposizione. Io intervengo per fatto personale, ribadisco, non per l’attacco personale ricevuto, ma per il palese tentativo di distorcere le parole e il tentativo di mistificare il mio intervento.

Ho detto due cose chiare, credo, anche molto brevemente, sul tema dell’intervento dell’esercito sulla microcriminalità nei quartieri, facendo la mia valutazione sul fatto che potesse essere utile o meno. Per avere espresso la mia opinione, anche a nome del Gruppo, su questo tema, per averla espressa in modo molto tranquillo e pacato, ritengo che il consigliere Foti abbia assolutamente esagerato.

Ci tenevo a dirlo perché non voglio che passi all’esterno un messaggio rispetto al quale il PD ha espresso delle posizioni sull’esercito e sulle Forze dell’ordine molto diverso da quello che è stato qui detto.

Il consigliere Molinari che mi ha preceduto ha chiarito bene il quadro della discussione. Ho solo detto – e Rainieri in qualche modo nel suo intervento mi ha dato ragione – che ognuno ha dei compiti specifici. L’esercito ha il suo. Le Forze dell’ordine sui territori hanno il loro. Questo lo ribadiamo, con il massimo rispetto di chi tutti i giorni si impegna su tematiche e problematiche come quelle della sicurezza. Voglio che sia chiaro.

 

PRESIDENTE (Soncini): Articolo 77, “Fatto personale.” È fatto personale l’essere censurato nella propria condotta, o il sentirsi, come in questo caso diceva la consigliera, attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse. Chi chiede la parola per fatto personale deve indicarlo. Il Presidente decide se il fatto sussiste. Se l’interessato insiste, decide l’Assemblea per alzata di mano, senza discussione. Colui che ha dato origine per le sue affermazioni al fatto personale ha facoltà di parlare, soltanto per precisare o rettificare il significato delle parole da lui pronunciate. Gli interventi relativi al fatto personale non possono superare i tre minuti.

A questo proposito, do la parola al consigliere Foti e successivamente al consigliere Rainieri. Come sapete, la Presidenza può decidere l’inversione degli interventi.

 

FOTI: La Presidenza può decidere tutto. So qual è il compito della Presidenza. Se ho trasceso, era lei che doveva riprendermi. Non sono stato ripreso. Non tollero e non accetto che mi si attribuiscano dichiarazioni che non ho fatto, a differenza di chi evidentemente – e andiamo a vedere lo stenografico – non sa cos’ha detto.

C’è una leggera differenza. Ho sentito dire che il mio intervento ha leso la dignità di questa Assemblea. Se la consigliera Zappaterra ha qualcosa da ridire, avendo tanti avvocati, mi querela e poi vediamo cosa ho detto che lede la dignità di questa Assemblea.

Visto che dobbiamo chiamarci tutti presidenti, per richiesta del presidente Caliandro, presidente Caliandro non mi interrompa.

Deplorevole. Ho citato dei fatti e ve ne ho anche risparmiati, consigliera Zappaterra, a partire dal fatto che c’è un consiglio comunale in questa regione, quello di Piacenza, che ha chiesto all’unanimità, consigliere Molinari – che domani avrai i manifesti, così parli per fatto personale – su richiesta del Sindaco, di avere l’esercito a Piacenza.

Mistificare. Non c’è stato un dato che sia stato alterato. Se alla consigliera Zappaterra danno fastidio i risultati degli 8.000 militari mandati non da un Governo di centrodestra, ma dal Governo Amato nel 1992 in Sicilia, per l’operazione Vespri siciliani, non interessa a me. Io so che ho letto i nomi di coloro i quali sono stati arrestati in quelle vicende ed era il gotha della mafia. Quindi, presidente, non ho nulla da rettificare, ma anzi, se possibile, risottoscrivo questo ordine del giorno.

A proposito di deplorare però, vorrei far presente che un presidente di Gruppo, mentre io parlavo questa mattina, è salito sui banchi della Presidenza a inveire contro il presidente. Questo sarebbe da deplorare e non chi parla dai banchi dell’aula, rivolto alla Presidenza.

Se qualcuno aveva qualcosa da dire, anziché starsene fuori, poteva stare in aula, così avrebbe capito meglio il senso dell’intervento.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri, per fatto personale. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Vorrei rispondere al consigliere Molinari che probabilmente ha frainteso o non ha capito bene le mie parole. Ho fatto il militare nell’Arma dei Carabinieri, in una stazione dove c’erano momenti in cui si lavorava e momenti in cui per fortuna si avevano tregua, tranquillità e si poteva anche giocare a carte.

Non ho detto che i militari giocano a carte. Se qualcuno avesse fatto il militare in quest’aula avrebbe capito il senso delle mie parole. Ho detto anche che i militari ci devono essere, che stanno operando da professionisti, mal pagati anche, se vogliamo metterla in questo senso. Stanno facendo tutto il possibile per gestire e garantire la sicurezza dei cittadini e dei nostri territori. Il consigliere Molinari si vada a riascoltare i nastri della registrazione.

Dopodiché, rispondo solo un secondo a Taruffi che non eravamo di certo noi, dai banchi della Lega, e neanche tra i militanti della Lega, a scrivere “Dieci, cento, mille Nassiriya”.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie consigliere Rainieri.

 

Richiamo al Regolamento

 

PRESIDENTE (Soncini): Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Presidente, intervengo per richiamo al Regolamento. Atteso che come lei sa vengono inviati a tutti i consiglieri perché gli stessi possano eventualmente modificare gli atti della registrazione, così come sbobinati, chiedo che sull’intervento della consigliera Zappaterra, come del mio, siano consegnati gli atti per come sono. Poi i consiglieri potranno pure apporre le loro modifiche, ma gli atti siano consegnati per come sono. Questo ai sensi di Regolamento e di legge.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Zappaterra. Ne ha facoltà.

 

ZAPPATERRA: Concordo con questa richiesta. L’avrei fatta io.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Zapparterra.

Vi ricordo che c’è anche la registrazione audio/video e la Presidenza per garantire che tutti possano esprimere la loro opinione nel rispetto di tutti.

Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto. Consigliere Bessi, si è iscritto a intervenire?

 

(interruzioni)

 

Consigliere, mi scusi. Consiglieri, per favore.

Consigliere Bessi, a che titolo vuole intervenire?

 

BESSI: A titolo personale. Chiederei di procedere alla votazione e poi di andare a mangiare, così ci tranquillizziamo un po’ tutti. Grazie.

 

PRESIDENTE (Soncini): Scusate, la Presidenza ha chiesto a che titolo voleva intervenire, se per ordine dei lavori o altro. La Presidenza stava dicendo che le dichiarazioni di voto sono chiuse e, quindi, si può procedere alla votazione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rainieri. Ne ha facoltà.

 

RAINIERI: Ma dove si è mai visto che un consigliere si sostituisce alla Presidenza per dare indicazioni sui lavori dell’Aula. “Suggerisco che si proceda alla votazione e poi andiamo a mangiare”. Ma dove! In quest’aula oggi siamo tutti impazziti! Ognuno fa quel cavolo che vuole! Uno va sul banco della Presidenza a inveire contro il Presidente, un altro dai banchi dei consiglieri detta alla Presidenza i tempi! Ma stiamo impazzendo?

 

PRESIDENTE (Soncini): La Presidenza immaginava che la richiesta di intervento fosse sull’ordine dei lavori. La Presidenza sa quello che si deve fare. Ho dato la parola perché comunque il consigliere si era iscritto.

 

Ancora sugli oggetti 254 – 206 – 2384 – 2259 – 2401

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro, quindi, chiuse le dichiarazioni di voto.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 254, a firma del consigliere Foti, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

41

Assenti

9

Votanti

40

Favorevoli

15

Contrari

25

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 254, è respinta.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 206, a firma dei consiglieri Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

41

Assenti

9

Votanti

40

Favorevoli

11

Contrari

25

Astenuti

4

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 206, è respinta.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2384, a firma del consigliere Foti, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

39

Assenti

11

Votanti

38

Favorevoli

15

Contrari

23

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 2384, è respinta.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2259, a firma dei consiglieri Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

38

Assenti

12

Votanti

37

Favorevoli

15

Contrari

22

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 2259, è respinta.

Ha chiesto di parlare la consigliera Marchetti Francesca. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Francesca: Chiedo scusa, non è stato registrato il mio voto contrario.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Francesca Marchetti.

Chiedo venga messo agli atti il voto contrario della consigliera Marchetti Francesca.

Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della risoluzione, oggetto 2401, a firma dei consiglieri Sensoli e Bertani, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.

 

(Si procede alla votazione)

 

PRESIDENTE (Soncini): Comunico l’esito della votazione:

 

Presenti

38

Assenti

12

Votanti

37

Favorevoli

37

Contrari

--

Astenuti

--

 

PRESIDENTE (Soncini): La risoluzione, oggetto 2401, è approvata.

La seduta antimeridiana è conclusa. Grazie.

Ci ritroviamo alle ore 15.

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 12,55

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Simona CASELLI, Palma COSTI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Raffaele DONINI, Massimo MEZZETTI, Sergio VENTURI, la presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta SALIERA, e i consiglieri Giuseppe BOSCHINI e Katia TARASCONI.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 2148 “Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad agire presso tutte le strutture sanitarie regionali per chiedere che i relativi parcheggi siano gratuiti per gli operatori sanitari e per tutti gli utenti. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Sassi, Fabbri, Foti, Alleva”

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 20

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Astenuti: 2

Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Silvia PICCININI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Katia TARASCONI.

 

OGGETTO 2394 “Risoluzione per impegnare la Giunta a definire strategie di mobilità uniformi sul territorio regionale sulla base delle necessità dei vari territori, promuovendo azioni di coordinamento e collaborazione fra AUSL, EE.LL. e gestori dei parcheggi volte ad approfondire le tematiche riguardanti la mobilità sostenibile con particolare riferimento alla disponibilità ed all’uso dei parcheggi presso le strutture sanitarie. A firma dei Consiglieri: Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Zoffoli”

 

Presenti: 35

 

Favorevoli: 22

Mirco BAGNARI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Andrea ROSSI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Contrari: 12

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI,

 

Assenti: 15

Piergiovanni ALLEVA, Gianni BESSI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Gabriele DELMONTE, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Silvia PICCININI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Katia TARASCONI.

 

OGGETTO 254 “Risoluzione per impegnare la Giunta, in materia di contrasto della criminalità, ad attivarsi presso il Governo in ordine alla proroga del piano di impiego operativo di personale militare per il controllo del territorio congiuntamente alle Forze di Polizia, con particolare riferimento a quello regionale. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 15

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 25

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 206 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo al fine di avviare una nuova missione, composta da militari, destinata al presidio del territorio nazionale, con particolare attenzione alle zone urbane più esposte ad attentati o caratterizzate da un forte tasso di delinquenza comune. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli”

 

Presenti: 41

 

Favorevoli: 11

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN.

 

Contrari: 25

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Astenuti: 4

Andrea BERTANI, Silvia PICCININI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 9

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 2384 “Risoluzione per invitare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle legittime rivendicazioni del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, recependo le istanze oggetto della protesta, in un'ottica di miglioramento dei servizi volti alla tutela della sicurezza dei cittadini e di contrasto dei fenomeni di criminalità e microcriminalità. A firma del Consigliere: Foti”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 15

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 23

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Giorgio PRUCCOLI, Manuela RONTINI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 2259 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, presso il Ministero di Grazia e Giustizia, al fine di revocare le sanzioni comminate ad un dirigente sindacale della Polizia di Stato sospeso per aver mostrato, in una trasmissione televisiva, le condizioni in cui opera il relativo personale, manifestare solidarietà verso il Segretario Generale del S.A.P. invitandolo a sospendere il conseguente sciopero della fame, attivandosi inoltre per migliorare le condizioni dei lavoratori operanti in tale settore. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Pompignoli, Rancan, Liverani, Pettazzoni”

 

Presenti: 39

 

Favorevoli: 15

Enrico AIMI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI.

 

Contrari: 23

Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Massimo IOTTI, Barbara LORI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Roberto POLI, Silvia PRODI, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 11

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Giorgio PRUCCOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Luciana SERRI, Katia TARASCONI, Paolo ZOFFOLI.

 

OGGETTO 2401 “Risoluzione per impegnare la Giunta ad affrontare, nell'ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, il tema della presenza, dell'articolazione territoriale e della operatività delle diverse specializzazioni della polizia di Stato nella nostra regione e fra esse del contributo assicurato dalla Polizia Postale. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani”

 

Presenti: 38

 

Favorevoli: 37

Enrico AIMI, Piergiovanni ALLEVA, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Andrea LIVERANI, Barbara LORI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Massimiliano POMPIGNOLI, Silvia PRODI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI.

 

Non votanti: 1

Ottavia SONCINI.

 

Assenti: 12

Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Giuseppe BOSCHINI, Paolo CALVANO, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Giorgio PRUCCOLI, Andrea ROSSI, Simonetta SALIERA, Katia TARASCONI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Emendamenti

 

OGGETTO 644 “Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte alla dematerializzazione dei moduli per i prodotti senza glutine destinati ai celiaci, fissando inoltre il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affetti da celiachia. A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Fabbri, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pompignoli”

 

Emendamento 1, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani:

«Al primo punto del dispositivo le parole “prodotti senza glutine destinati ai celiaci” sono sostituite dalle parole “prodotti specificamente formulati per celiaci”.»

(Precluso)

 

Emendamento 2, a firma dei consiglieri Sensoli, Sassi e Bertani:

«Alla fine del dispositivo è inserito il seguente punto aggiuntivo: “ad agire nelle sedi nazionali di confronto Stato/Regioni affinché si proceda a livello nazionale con un percorso di dematerializzazione del buono per l’acquisto cartaceo, stabilendo che ai soggetti affetti da celiachia, l’azienda sanitaria locale di residenza rilasci un codice personale valido su tutto il territorio nazionale che viene inserito elettronicamente nella tessera sanitaria congiuntamente al limite massimo di spesa così come stabilito con decreto del Ministro della salute 4 maggio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 17 maggio 2006.”»

(Precluso)

 

Emendamento 3, a firma della consigliera Rontini:

«Al paragrafo: “Rilevato che”

Dopo le parole: “sarebbe in fase di realizzazione.”

sono aggiunti i seguenti capoversi:

“Il progetto di dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine, erogabili a carico del Servizio sanitario regionale è coerente con l’obiettivo di semplificazione dei percorsi assistenziali ed al contenimento dei costi di gestione dei servizi erogati.

Risponde a questi intenti il recapito dei buoni per la celiachia sul Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) del cittadino, che consente da un lato di conseguire importanti efficienze gestionali e il contenimento dei costi per il Servizio sanitario regionale e dall’altro offre al cittadino un accesso facilitato alla prestazione consentendogli la stampa dei buoni direttamente al proprio domicilio, evitandogli spostamenti, per il loro ritiro, verso gli uffici aziendali.

Tale modalità di consegna è già attiva nella nostra regione nei territori di Modena, Bologna e Cesena; entro l’estate è prevista l’implementazione di tale servizio nei restanti territori regionali.”»

(Precluso)

 

Emendamento 4, a firma della consigliera Rontini:

«Al paragrafo: “Impegna la Giunta”

Le parole del primo capoverso: “Ad adottare un sistema operativo”

Sono sostituite con le seguenti: “A proseguire l’impegno”»

(Precluso)

 

Emendamento 5, a firma della consigliera Rontini:

«Al paragrafo: “Impegna la Giunta”

Il capoverso: “A fissare il valore del buono mensile a 140 euro sia per gli uomini che per le donne affette da celiachia.”

È sostituito dal seguente:

“A portare all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – per il tramite della Commissione Salute – sia la questione relativa alla dematerializzazione dei buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine che all’allineamento del loro valore tra i sessi.”»

(Precluso)

 

 

I PRESIDENTI

I SEGRETARI

Rainieri - Soncini

Rancan - Torri

 

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