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71.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 MARZO 2016

 

(POMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

INDI DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 1987

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per ottenere l’esenzione totale dal pagamento delle tariffe SIAE per tutte le manifestazioni organizzate e/o patrocinate da Amministrazioni locali e da associazioni senza fini di lucro, nelle quali venga coinvolta la comunità locale. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Foti

(Rinvio)

OGGETTO 2389

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché venga rispettata la direttiva europea Barnier circa la rivisitazione delle norme sul diritto d'autore, a promuovere presso il Ministero dei beni culturali e del turismo risorse da destinare a un progetto regionale di incentivazione dei circuiti musicali Under 35, non solo cantautorali attraverso l'applicazione di una tariffa fissa, a sostenere il binomio musica/lavoro, confrontandosi inoltre con la SIAE per individuare forme di semplificazione in materia di organizzazione di spettacoli musicali. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Iotti, Marchetti Francesca, Serri, Rontini, Zappaterra, Cardinali, Campedelli, Molinari, Montalti, Pruccoli, Soncini, Lori, Rossi Nadia, Zoffoli, Foti, Paruolo, Sabattini, Torri, Ravaioli, Prodi, Caliandro, Bagnari, Taruffi, Poli

(Rinvio)

PRESIDENTE (Soncini)

CALIANDRO (PD)

PRESIDENTE (Soncini)

RANCAN (LN)

 

OGGETTO 1811

Risoluzione per promuovere, anche in sede ministeriale, la ricollocazione degli ex-lavoratori BAT (British American Tobacco Holdings Limited) dello stabilimento di Bologna e la risoluzione della vicenda legata alla ex-Manifattura Tabacchi. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Alleva

(Discussione e rinvio)

PRESIDENTE (Soncini)

PICCININI (M5S)

PARUOLO (PD)

GUALMINI, vicepresidente della Giunta

PRESIDENTE (Saliera)

TARUFFI (SEL)

PICCININI (M5S)

MARCHETTI Daniele (LN)

PICCININI (M5S)

PARUOLO (PD)

PICCININI (M5S)

PRESIDENTE (Saliera)

FOTI (FdI)

PARUOLO (PD)

PICCININI (M5S)

FOTI (FdI)

PRESIDENTE (Saliera)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SONCINI

 

La seduta ha inizio alle ore 15,17

 

PRESIDENTE (Soncini): Dichiaro aperta la settantunesima seduta della X legislatura dell’Assemblea legislativa.

 

Aggiornamento della seduta

 

PRESIDENTE (Soncini): Visto il numero esiguo di consiglieri e considerato che la Commissione III è in corso, aggiorniamo la seduta. Ci rivediamo tra dieci minuti.

 

(La seduta, sospesa alle ore 15,18, è ripresa alle ore 15,37)

 

PRESIDENTE (Soncini): Riprendiamo i lavori dell’Aula.

Invito i consiglieri a riprendere posto e a fare silenzio. Grazie.

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta i consiglieri Boschini e Tarasconi e gli assessori Bianchi e Venturi.

 

OGGETTO 1987

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per ottenere l’esenzione totale dal pagamento delle tariffe SIAE per tutte le manifestazioni organizzate e/o patrocinate da Amministrazioni locali e da associazioni senza fini di lucro, nelle quali venga coinvolta la comunità locale. A firma dei Consiglieri: Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Foti

(Rinvio)

 

OGGETTO 2389

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché venga rispettata la direttiva europea Barnier circa la rivisitazione delle norme sul diritto d'autore, a promuovere presso il Ministero dei beni culturali e del turismo risorse da destinare a un progetto regionale di incentivazione dei circuiti musicali Under 35, non solo cantautorali attraverso l'applicazione di una tariffa fissa, a sostenere il binomio musica/lavoro, confrontandosi inoltre con la SIAE per individuare forme di semplificazione in materia di organizzazione di spettacoli musicali. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Iotti, Marchetti Francesca, Serri, Rontini, Zappaterra, Cardinali, Campedelli, Molinari, Montalti, Pruccoli, Soncini, Lori, Rossi Nadia, Zoffoli, Foti, Paruolo, Sabattini, Torri, Ravaioli, Prodi, Caliandro, Bagnari, Taruffi, Poli

(Rinvio)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 1987: Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per ottenere l’esenzione totale dal pagamento delle tariffe SIAE per tutte le manifestazioni organizzate e/o patrocinate da Amministrazioni locali e da associazioni senza fini di lucro, nelle quali venga coinvolta la comunità locale. A firma dei consiglieri Rancan, Rainieri, Delmonte, Bargi, Marchetti Daniele, Fabbri, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli e Foti.

A questo è abbinato l’oggetto 2389: Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché venga rispettata la direttiva europea Barnier circa la rivisitazione delle norme sul diritto d’autore, a promuovere presso il Ministero dei beni culturali e del turismo risorse da destinare a un progetto regionale di incentivazione dei circuiti musicali Under 35, non solo cantautorali attraverso l’applicazione di una tariffa fissa, a sostenere il binomio musica/lavoro, confrontandosi inoltre con la SIAE per individuare forme di semplificazione in materia di organizzazione di spettacoli musicali. A firma dei consiglieri Tarasconi, Iotti, Marchetti Francesca, Serri, Rontini, Zappaterra, Cardinali, Campedelli, Molinari, Montalti, Pruccoli, Soncini, Lori, Rossi Nadia, Zoffoli, Foti, Paruolo, Sabattini, Torri, Ravaioli, Prodi, Caliandro, Bagnari, Taruffi, Poli.

Apro il dibattito generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caliandro. Ne ha facoltà.

 

CALIANDRO: Grazie, presidente. Intervengo solo per significare una richiesta di slittamento di trattazione dell’oggetto 2389 e, con la disponibilità acquisita in maniera informale anche da parte del consigliere Rancan, dell’oggetto 1987, perché vorremmo cercare di arrivare ad un’unica risoluzione da trattare, evidentemente, nella prossima seduta utile.

 

PRESIDENTE (Soncini): Lei, quindi, chiede una questione sospensiva, ex articolo 74, alla prossima seduta.

 

CALIANDRO: Certo.

 

PRESIDENTE (Soncini): È previsto un intervento a favore e uno contro.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rancan. Ne ha facoltà.

 

RANCAN: Mi esprimo a favore della sospensiva.

 

PRESIDENTE (Soncini): A favore.

Non avendo altri iscritti, nomino scrutatori la consigliera Rossi Nadia, la consigliera Piccinini e la consigliera Serri.

Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Soncini): La richiesta di sospensiva è accolta.

 

OGGETTO 1811

Risoluzione per promuovere, anche in sede ministeriale, la ricollocazione degli ex-lavoratori BAT (British American Tobacco Holdings Limited) dello stabilimento di Bologna e la risoluzione della vicenda legata alla ex-Manifattura Tabacchi. A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Alleva

(Discussione e rinvio)

 

PRESIDENTE (Soncini): Passiamo all’oggetto 1811: Risoluzione per promuovere, anche in sede ministeriale, la ricollocazione degli ex-lavoratori BAT dello stabilimento di Bologna e la risoluzione della vicenda legata all’ex-Manifattura Tabacchi. A firma dei consiglieri Gibertoni e Alleva.

Apro la discussione generale.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie, presidente. Oggi parliamo della vicenda relativa alla Manifattura Tabacchi di Bologna, vicenda aperta da più di dieci anni. In apparenza, potrebbe sembrare una vicenda lunga e complicata da raccontare, ma in realtà si traduce semplicemente in un fatto, ovvero in scelte che sono state compiute da parte della politica, prima a Roma e poi a Bologna, che hanno pagato, purtroppo, i lavoratori sulla propria pelle.

Tutto ha inizio nel 2003, quando lo Stato italiano decide di dismettere la Manifattura Tabacchi mettendo in vendita ETI, l’Ente Tabacchi Italiani, e tutti i suoi stabilimenti. Qui nasce il primo problema che riguarda la scelta del compratore. Il compratore non fu selezionato in base a un piano industriale o in base a garanzie della continua produttività dei siti. In realtà, fu operata una scelta di cassa, in base a chi offriva di più. A questo punto, entra...

 

(brusio in Aula)

 

PRESIDENTE (Soncini): I consiglieri possono fare silenzio, così riusciamo a sentire cosa dice la consigliera Piccinini? Grazie.

 

PICCININI: A questo punto, entra in gioco la British American Tobacco che, alla luce di tutti gli eventi che si sono susseguiti fino ad oggi, comprò, di fatto, per chiudere. Il tutto si chiuse in un momento in cui il settore della Manifattura Tabacchi non era in crisi. Sappiamo che, ad oggi, il nostro Paese è addirittura uno dei maggiori produttori della materia prima. Il settore, dunque, non era in crisi. L’anno dopo, a seguito dell’acquisto, ossia nel 2004, BAT vendeva già ETINERA, società di ETI, per la bellezza di 590 milioni, nonostante l’introduzione (siamo nel 2005) nel mercato italiano delle sigarette del meccanismo del prezzo minimo che, comunque, proteggeva i ricavi di BAT e delle due multinazionali presenti sul nostro territorio. Tale meccanismo è durato fino al 2010.

I lavoratori di ETI − parliamo di 2.158 persone − sono stati effettivamente ricollocati nella Pubblica amministrazione. BAT, però, non rispettò nemmeno i tre anni di tregua previsti dall’accordo di acquisto, iniziando da subito a spostare le produzioni all’estero, a riconvertire e a riorganizzare la produzione, ricorrendo anche alla cassa integrazione. BAT non ha chiuso di colpo il settore, ma, di fatto, ha lavorato per anni, stabilimento per stabilimento, lasciando la mano ad una o più aziende che rilevavano localmente lo stabilimento per poi lasciare a casa i lavoratori.

Si tratta di una vicenda che vediamo molto bene oggi sia a Bologna che a Lecce, dove sostanzialmente sta succedendo la stessa cosa. Nel primo caso, a Bologna, la BAT lasciò la mano alla BV Tech, mentre a Lecce alla Korus Spa, alla IP Srl, alla Iacobucci, alla HDS e a INSER. Parliamo di una miriade di aziendine, ma, di fatto, il risultato fu lo stesso: la chiusura completa del sito.

I lavoratori della Manifattura Tabacchi di Bologna hanno avuto, però, una seconda sfortuna, ovvero il fatto che la Regione Emilia-Romagna avesse messo gli occhi sull’area della BAT per realizzare il Tecnopolo. In questo modo, nel destino dello stabilimento di Bologna hanno giocato un ruolo anche gli Enti locali. Infatti, il 13 gennaio 2006 viene firmato un protocollo di intesa, sottoscritto da BAT Italia, dalla Regione stessa, dalla Provincia di Bologna, dal Comune e dalle organizzazioni sindacali, in cui si prevedeva l’impegno di BAT nel mantenimento dell’occupazione e della riorganizzazione dello stabilimento e a destinare le parti del sito risultate disponibili all’esito della riorganizzazione ad usi industriali o a progetti di pubblico interesse, in questo modo attivando il confronto con gli Enti pubblici competenti, quindi con Regioni ed Enti locali, per le problematiche rivolte a favorire la riconversione del sito secondo il progetto di realizzazione del Polo tecnologico e alla ridestinazione dello stabilimento della ex Manifattura Tabacchi per lo sviluppo di servizi di pubblica utilità e per la promozione di innovazione tecnologica. Tante belle parole che sono finite nel nulla.

Tre anni dopo, il 26 gennaio 2009, la Giunta regionale stabilisce l’acquisto dell’intero complesso della ex Manifattura Tabacchi di Bologna per poco più di 21 milioni di euro, a fronte di un valore commerciale stimato per più del doppio. Parliamo di 45 milioni di euro. Mi viene da pensare che dietro a tutto questo ci sia qualcosa di non detto, che si traduce nella possibilità di abbandonare il sito ed eventualmente, da parte della Regione, di farsi carico delle questioni aperte degli ex lavoratori in cambio di un forte sconto dell’area.

Nel 2011, BV Tech, che nel frattempo era subentrata a BAT nella gestione del sito e nei rapporti con i lavoratori rimasti, annuncia la definitiva uscita di scena, conclusa con il licenziamento di 53 lavoratori rimasti, neanche fossero merce di scambio. Nell’ottobre del 2012 fu approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa di questa Regione la risoluzione 3226, che impegnava la Giunta ad essere parte attiva nelle trattative sindacali riguardanti il destino dei lavoratori della BV Tech, in maniera tale da ricercare soluzioni occupazionali e da proporre tavoli a imprenditori disponibili a concordare piani industriali con cui, rendendo disponibili finanziamenti con finalizzazioni ben definite, assegnare un ruolo ai lavoratori della BV Tech, impegno che non è mai stato mantenuto e che non ha portato a nessuna ricaduta concreta.

In questa lunga vicenda hanno avuto una ricaduta anche le rivalità all’interno del Partito Democratico, in particolare quelle legate alla figura dell’ex assessore alle attività produttive, Campagnoli, e alle rivalità con il suo successore a livello locale, come abbiamo visto tutti con la querelle a cui abbiamo assistito in questi giorni sui giornali per quanto riguarda il suo dimissionamento forzato dall’Ente Fiera. Sua è stata l’idea del mega Tecnopolo a Bologna nell’ex sito della Manifattura Tabacchi. È lui che avrebbe dovuto essere il Garante degli accordi e della riconversione, con il riutilizzo delle maestranze. Non è andata proprio così. A questi lavoratori di Bologna, a differenza di quelli di Lecce, che hanno avuto la possibilità di autorappresentarsi al tavolo delle trattative, non è stata neanche data questa possibilità. Gli accordi sono stati chiusi sulle loro teste e malgrado loro.

La vicenda negli stabilimenti ex ETI, ex BAT, in Italia andava affrontata come una sola vicenda, apparendo evidente l’intenzione di BAT, fin dall’inizio, di acquistare ETI per battere la concorrenza e successivamente delocalizzare all’estero, chiudendo sostanzialmente l’attività in Italia.

Nessuna seria attività di vigilanza sull’attività di riqualificazione, mediante fondi pubblici e sulla salvaguardia dei posti di lavoro, è stata posta in essere dai soggetti pubblici, in primis da questa Regione. Ricordo che a Bologna si spesero quasi 300 milioni di euro di fondi pubblici per la formazione. Anche questa possibilità, come se non bastasse, è finita in nulla, quindi parliamo di soldi completamente buttati.

Con questa risoluzione poniamo all’attenzione di quest’Assemblea due richieste, che secondo noi sono più che ragionevoli, ovvero che la Regione torni ad essere parte attiva e non passiva nella vicenda, garantendo il proprio supporto affinché gli ex lavoratori BAT dello stabilimento di Bologna possano essere finalmente ricollocati nell’ambito di nuovi investimenti del settore o comunque nello stesso ambito produttivo, e che si offra supporto nel chiedere al MISE di entrare nel tavolo di trattativa per la vicenda dei lavoratori ex BAT, affrontando così complessivamente la vicenda che, solo per miopia, si è spezzettata in tante trattative locali.

 

PRESIDENTE (Soncini): Grazie, consigliera Piccinini.

Siamo in discussione generale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Alcune rapide considerazioni su questa vicenda che, peraltro, ci ha già visto in passato votare all’unanimità ordini del giorno. Lo faccio in modo molto schematico.

Credo che tutti noi abbiamo a cuore il futuro dei lavoratori, di tutti i lavoratori, che sono nelle condizioni di perdere il posto di lavoro e in particolare i lavoratori della ex BAT, che hanno perso il posto di lavoro e su cui è importante fare tutti gli sforzi possibili per cercare di garantire le condizioni, affinché possano trovare una nuova collocazione. Lo dico perché siamo tutti impegnati, non solo su questa vicenda, nel cercare di fare in modo che quanto scrive la nostra Costituzione, ovvero che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, possa essere poi tradotto in concrete possibilità per tutti. Quindi, se fosse possibile attivare azioni che in qualche modo favoriscano il collocamento positivo dei lavoratori della BAT, sarebbe doveroso riflettere.

Il secondo punto è che il documento presentato dal consigliere Alleva e dalla consigliera Gibertoni è un documento che coglie l’occasione per fare un po’ di cronistoria. La cronistoria credo sia un esercizio utile, però non posso non rilevare che nel fare la cronistoria c’è un elemento di troppo e un elemento che manca. L’elemento di troppo è costituito da una serie di giudizi, che sono sostanzialmente processi alle intenzioni, come quando si afferma che il fatto che la Regione abbia pagato l’area a un valore inferiore al prezzo di mercato questo possa essere avvenuto sulla pelle dei lavoratori, o comunque stipulando un tacito patto.

È evidente che si tratta di un’illazione completamente gratuita. Io non ho nessun elemento che mi possa far pensare che le cose stiano effettivamente in quei termini. Non possiamo pensare di avallare, con un voto positivo, un documento che ricostruisce la storia. Nell’illustrazione che ha fatto poc’anzi la consigliera Piccinini ci sono anche delle trame interne ai rapporti del PD, che legano la recente esperienza di Duccio Campagnoli alla presidenza dell’Ente Fiera, - non ho capito bene - se al mancato rispetto o al rispetto di patti che sarebbero stati stipulati nell’occasione in cui lui, da assessore regionale, aveva seguito la vicenda della BAT.

Se i colleghi del Gruppo L’Altra Emilia Romagna e del Movimento 5 Stelle ravvisano la sensazione che ci siano stati patti segreti, comportamenti scorretti, violazioni della legalità nei comportamenti della Regione è giusto che pongano il problema agli organi competenti e non cerchino di trascinare l’aula in un giudizio sommario che, evidentemente, fa risalire a queste motivazioni quelle scelte che, peraltro, possono apparire del tutto lungimiranti. Mi riferisco al fatto che la Regione abbia acquisito un terreno a un prezzo inferiore a quello di mercato. Io, tra le due, sarei più portato a preoccuparmi se fosse avvenuto il contrario. Se la Regione avesse pagato un valore maggiore di quello di mercato, giustamente, mi sarei preoccupato, come amministratore regionale, di segnalare che c’era un problema.

Il fatto che sia stato acquisito a un valore inferiore non è molto chiaro. Può darsi che dal punto di vista del venditore ci possa essere evidentemente un pensiero diverso, ma in questo caso il venditore non era più neanche il monopolio statale, e quindi non è una questione di denaro pubblico, ma un venditore privato.

Esprimo un giudizio diverso su altre riflessioni che possono apparire speculative, nel senso che giudicando ex post quanto avvenuto, il sospetto che i colleghi del Movimento 5 Stelle ci hanno testé comunicato sul fatto che l’acquisizione dei monopoli statali, nel campo della produzione di sigarette, fosse finalizzata sostanzialmente ad acquisire un concorrente per poi delocalizzare la produzione e toglierla dalla scena del mercato. Questa riflessione ex post certamente è un sospetto che ha una sua fondatezza e che considero di natura diversa rispetto alle cose che citavo prima.

In effetti, nel mercato finanziario è una cosa che può capitare, tant’è che ogni volta che una ditta viene acquistata il sospetto, giustamente, del territorio che contiene la ditta e i suoi lavoratori è il timore che possa essere un’acquisizione finalizzata a spegnere una forza concorrente e soprattutto i territori si preoccupano non tanto dal punto vista aziendale, ma per le che ricadute che questo può avere sui lavoratori. Se pensiamo a tante altre vicende che hanno costellato, nel recente passato, le nostre preoccupazioni rispetto al mantenimento di posti di lavoro è evidente che questo è un tema che ricorre.

La cosa che manca, invece, nella ricostruzione è che comunque non è vero che non si sia fatto assolutamente niente. Ci sono stati anni di cassa integrazione in deroga, che è stata assolutamente garantita dall’impegno della Regione, che ha permesso di portare avanti, per anni, i lavoratori di cui stiamo parlando, impedendo la loro espulsione dal mercato del lavoro, senza nessun’altra possibilità e senza neanche uno stipendio. Lo dico in assenza di strumenti che, forse, fra un po’ avremo e di cui ci potremmo dotare, come il reddito di cittadinanza, che consente di dare risposte proprio a persone, e di conseguenza alle rispettive famiglie, che sono nella situazione temporanea di non riuscire a provvedere, attraverso il lavoro, al proprio sostentamento.

Quando avremo modo di discutere del progetto di legge che su questo punto si discuterà in quest’aula, credo che dovremo porci seriamente il problema di chi ha perso il lavoro.

Da un lato, sarebbe stato meglio se si fosse messo nella cronistoria anche il riconoscimento di quanto si è fatto e la circostanza, che credo sia fattuale, che la problematica che è rimasta in essere, cioè le persone che sono senza lavoro, non sono più – ed è positivo che sia così – tutte quelle che erano investite inizialmente dal problema, perché, per fortuna, una serie di lavoratori hanno trovato a questo punto una collocazione, che consentirà loro di guardare con una certa maggior fiducia al futuro. Questo, ovviamente, non ha potuto riguardare tutti i lavoratori.

Resta il tema dei lavoratori che non hanno ancora trovato una collocazione, su cui evidentemente possiamo intervenire. Se possiamo fare qualcosa, è giusto che ci poniamo il tema e riflettiamo su quali sono le azioni positive che possiamo intraprendere come Regione.

Parlando con i lavoratori sappiamo che, per esempio, molti di loro hanno guardato con speranza all’insediamento nel nostro territorio di un’azienda che svolge un’attività abbastanza similare, dello stesso comparto di quella che loro svolgevano all’interno della BAT a suo tempo e nei monopoli statali prima, e cioè l’insediamento fra Anzola Emilia e Zola Predosa della Philip Morris.

Sappiamo anche che diversi di loro hanno fatto colloqui con quest’azienda per cercare di valutare la prospettiva di un’eventuale assunzione. Stiamo parlando di numeri, tutto sommato, non rilevantissimi. Certamente sarebbe auspicabile, però non possiamo pensare di poter fare un decreto che imponga a un’azienda privata l’assunzione di lavoratori, perché evidentemente questo esula dalle nostre possibilità.

Vengo alla riflessione rispetto al tema dei lavoratori di Lecce. Gli uffici tecnici che hanno fatto un approfondimento – lo diceva già il sottosegretario Rossi rispondendo a una domanda di attualità di alcuni mesi fa presentata dal consigliere Alleva – l’hanno valutata come una strada non perseguibile, nel senso che il fatto di poter aprire un unico tavolo di trattativa a Roma, che riguardasse sia i lavoratori della ex BAT, che era in territorio pugliese, che quella nel nostro territorio, sia una possibilità che non possa essere concretamente perseguibile.

Vengo alla morale della favola e alle conclusioni: il nostro voto non potrà essere positivo su questo provvedimento per le ragioni che ho illustrato nel corso del mio intervento. Questo, però, non significa che non ci sia la disponibilità, da parte nostra, a cercare di capire quali azioni, fra quelle concretamente percorribili, possano essere messe in campo, sia per quel che riguarda i lavoratori della ex BAT, che sono ancora senza un posto di lavoro – non stiamo parlando dell’intero insieme di quelli che persero il lavoro a suo tempo, perché per fortuna per molti di loro si sono attivati percorsi di tipo alternativo – sia per quando in quest’aula discuteremo della legge sul reddito di cittadinanza o non mi ricordo come si chiama…

 

GUALMINI: Reddito di solidarietà.

 

PARUOLO: Esatto, un reddito di solidarietà. Ho chiesto aiuto alla regia.

 

PRESIDENTE (Soncini): Consigliere Paruolo, ha esaurito il tempo. Grazie.

 

PARUOLO: In quel contesto, potremo porci anche il tema dei lavoratori che hanno perso il lavoro e di quali eventuali forme di attenzione rispetto a questi lavoratori, nell’ambito di quella legge, potremo loro riservare.

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE SALIERA

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Ha chiesto di parlare il consigliere Taruffi. Ne ha facoltà.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Ieri eravamo in Aula a discutere una risoluzione che verteva sugli aspetti non positivi di alcune riforme che sono state portate in questo Paese negli ultimi anni e abbiamo avuto modo – ovviamente mi riferisco al Jobs Act – di discutere un po’ del lavoro, della mancanza di lavoro e dei problemi che ancora esistono e che, secondo il nostro punto di vista, quella riforma non ha risolto.

Oggi siamo ad affrontare, grazie a questa risoluzione, che noi come Gruppo sosterremo e voteremo favorevolmente, una discussione che è stata riepilogata dalla consigliera Piccinini, che ci consegna ancora un problema aperto e che purtroppo, nonostante il passare degli anni, non riesce a trovare una completa definizione, a testimonianza che i problemi dal punto di vista del lavoro, dei livelli occupazionali, anche nella nostra Regione, è comunque molto sentito e che le difficoltà sono ancora di là da passare, al di là di un certo tipo di narrazione che spesso invade giornali e telegiornali.

Nella risoluzione che noi sosteniamo sono presenti ricostruzioni discutibili e il consigliere Paruolo per alcuni versi ha ricordato alcuni passaggi che condivido.

Visto che crediamo sia opportuno andare nel merito e cercare di cogliere l’essenza dei problemi, il dispositivo finale della risoluzione credo che difficilmente si possa contestare, laddove si chiede alla Regione e alla Giunta “di rendersi parte attiva garantendo il proprio supporto affinché gli ex lavoratori BAT dello stabilimento di Bologna possano essere ricollocati nell’ambito di nuovi investimenti nel settore o comunque nello stesso ambito produttivo e si chiede al MISE di rientrare nel tavolo di trattativa per la vicenda dei lavoratori ex BAT, che affronta complessivamente tale vicenda”.

L’ho letto perché credo che questo dispositivo, al netto della ricostruzione, al netto di alcuni passaggi che pure nella risoluzione non sono condivisibili o potevano essere espressi meglio, nella sostanza non può non essere condiviso. Siccome cerchiamo, come sempre, di portare il nostro contributo stando sul merito, da questo punto di vista lo condividiamo, lo sottoscriviamo e quindi lo voteremo.

Aggiungo anche che rispetto alle considerazioni che faceva il consigliere Paruolo, al quale confermo che sarà reddito di solidarietà, e avrà modo di vederlo presto insieme a tutti gli altri, e quando lo depositeremo come progetto di legge, l’ho detto ieri e lo confermo oggi, e quindi a breve arriverà, non credo sia corretto caricare o comunque spostare su altri campi i problemi, perché è chiaro che cercheremo di dare una risposta che, però, sarà parziale, non sarà esaustiva, non sarà ovviamente la panacea di tutti i mali.

In qualche modo lasciar intendere che eventualmente il fatto che ci siano lavoratori che non abbiano ancora trovato una ricollocazione e che potranno trovare una risposta all’interno di quella legge è un modo per aggirare il problema o meglio per non essere completamente chiari fino in fondo. Noi riteniamo, invece, che sia più opportuno dire le cose con maggiore trasparenza. Quindi, fermo restando che il progetto di legge sul reddito di solidarietà, per l’introduzione del reddito di solidarietà in questa Regione, anche a fronte del fatto che a bilancio, come ricorderete, lo abbiamo già approvato e già stanziato, a fronte del fatto che quella legge arriverà e quella risposta arriverà, non possiamo caricare su quella legge tutti i problemi che dal punto di vista sociale e occupazionale esistono in questa Regione, perché sarebbe sbagliato e significherebbe prendere in giro i cittadini.

Noi, invece, dobbiamo evidenziare quali sono le politiche che proviamo a mettere in campo come Regione, politiche attive per cercare di dare ricollocazione ai tanti lavoratori e lavoratrici che in questa Regione non hanno trovato o non riescono a trovare un’occupazione, come nel caso in specie, un caso che, com’è stato riassunto, e non voglio tornarci per non far perdere tempo a nessuno, è un caso che si trascina da diversi anni, al quale non si riesce a dare soluzione, in cui le responsabilità e i soggetti chiamati in causa sono diversi.

Per cui, senza voler spostare il problema da un capo all’altro, noi diciamo che c’è un problema aperto. Proviamo a trovare una soluzione, per quello che può essere lo stimolo di una risoluzione che di per sé, anche qui, onestà per onestà, non certo risolve il problema. Chiediamo alla Giunta in questa vicenda, come abbiamo fatto, peraltro, in altre situazioni anche recentemente discusse in Aula, di essere, come recita il dispositivo finale, parte attiva in un processo in cui pure la Regione ha svolto un ruolo.

Come sempre, quando si tratta di discutere di lavoratori e lavoratrici che hanno perso il posto di lavoro e che faticano a trovarlo è chiaro che c’è un’assunzione di responsabilità collettiva rispetto a quello che le Istituzioni possono o non possono fare per creare nuove proposte di lavoro, nuove offerte di lavoro, nuova occupazione.

Certo, non è un decreto che produce lavoro da sé, però possono essere una serie di misure che si mettono in campo che agevolano la creazione di posti di lavoro. Ecco, da questo punto di vista non tanto la Regione, che ha strumenti limitati, quanto il Governo italiano sicuramente potrebbe fare molto e molto meglio rispetto a quello che sta facendo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Taruffi.

Non ho consiglieri iscritti in dibattito generale. Mi chiede di intervenire la consigliera Piccinini. Le ricordo che ha a disposizione tre minuti.

Prego consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Vorrei fare una puntualizzazione. In questo testo non abbiamo voluto inserire appositamente alcun giudizio politico, dal momento che l’obiettivo è quello di condividere questa risoluzione con la maggioranza, che ovviamente ha la possibilità di fare qualcosa. Tuttavia, dalle parole del consigliere Paruolo evinco che questa volontà non ci sia. E mi dispiace anche che l’assessore Costi non sia presente in Aula ad assistere alla discussione, perché penso che i lavoratori comunque meritino delle risposte.

Non è certo nostra intenzione proporre misure di ripiego, perché a questi lavoratori dobbiamo assicurare un futuro lavorativo e fornire risposte che sono anche figlie di scelte che sono state compiute in questa Regione. Quindi, non possiamo spostare il problema, o fare finta che non esista, o considerare la questione chiusa. Una risposta va data, e va data adesso, non domani.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Proseguiamo con le dichiarazioni di voto. Ogni Gruppo ha cinque minuti a disposizione.

Ha chiesto di parlare il consigliere Marchetti Daniele. Ne ha facoltà.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente. La Lega Nord continuerà ad agire coerentemente con quanto è stato fatto nella passata legislatura e con la posizione che abbiamo assunto e che continueremo a sostenere anche oggi, posizione che coincide con le richieste avanzate con la risoluzione a firma dei consiglieri Gibertoni e Alleva che è in discussione quest’oggi,

È una questione ormai annosa, su cui pesano diversi accordi e protocolli, anche se andando a guardare cosa c’è sotto in realtà scopriamo che non è rimasto assolutamente nulla e che agli ex lavoratori della BAT di concreto non è mai arrivato nulla, una questione che abbiamo affrontato anche con una nostra interrogazione diversi mesi fa, con cui avanzavamo le stesse richieste contenute nella risoluzione, per cui non possiamo far altro che esprimerci assolutamente a favore di questo atto di indirizzo.

Come Lega Nord, pertanto, voteremo a favore.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Marchetti Daniele.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Intervengo esclusivamente per ribadire che per noi la questione degli ex lavoratori della BAT non si chiude assolutamente qui. Io sono sicura che i lavoratori andranno avanti e affermo fin d’ora che troveranno nel Movimento 5 Stelle ad ogni livello, a livello comunale, regionale e parlamentare, il nostro appoggio, sia i lavoratori di Bologna che i lavoratori di Lecce.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliera Piccinini.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: È possibile che abbia una versione sbagliata dell’ordine del giorno dei colleghi, purtuttavia desidero leggere alla consigliera Piccinini un passaggio, e poi lei mi dirà se in effetti hanno eliminato qualunque giudizio politico dal testo di questa risoluzione. Trovo scritto: “Nella vicenda dello stabilimento di Bologna si aggiunge un’ulteriore aggravante del tutto analoga a quanto avvenuto anni prima a livello nazionale, da parte di BAT un prezzo oggettivamente fuori mercato, cioè l’acquisto dell’area ex Manifattura Tabacchi di Bologna un prezzo fuori mercato. È lecito domandarsi perché un’azienda privata scelga di fare una sorta di regalo alla Giunta regionale dell’epoca e se oggetto dello scambio non sia stato il destino del personale ex BAT, poi ex BV-TECH, che in un non detto fosse inteso dovesse essere a carico degli enti pubblici e, invece, nei fatti conclusasi con il licenziamento dei cinquantatré lavoratori rimasti”.

Io capisco che è stato compiuto uno sforzo, però qui si afferma che il motivo per cui l’area ex Manifattura Tabacchi di Bologna è stata pagata a un prezzo inferiore a quello di mercato era che probabilmente c’era, a vostro modo di vedere, un non detto, che poneva a carico degli Enti pubblici il destino dei lavoratori. Non aggiungo altro, perché credo che questo confermi semplicemente quanto detto prima, vale a dire che nell’ordine del giorno vengono espressi giudizi che noi non ci sentiamo di sottoscrivere.

Per quanto riguarda i lavoratori dell’ex BAT che sono ancora a spasso – e ribadisco che non sono tutti, e questo dato credo sarebbe onesto riconoscerlo – credo di poter dire non solo a titolo personale, ma anche a nome del Partito Democratico, che ci dichiariamo fin d’ora assolutamente interessati e disponibili a cercare delle forme per risolvere i loro problemi, ma anche quelli di tanti altri lavoratori che si trovano nelle loro stesse condizioni.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Paruolo.

Ricordo che siamo in dichiarazione di voto, per cui è ammesso un intervento per Gruppo. Non posso darle la parola, perché lei l’ha già avuta.

Sull’ordine dei lavori, prego.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Ho chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori perché, se per il consigliere Paruolo il problema sono quelle quattro righe, non c’è nessun problema: le togliamo…

 

PRESIDENTE (Saliera): Mi dispiace, ma il suo intervento non è sull’ordine dei lavori. Lei sta interloquendo con il consigliere Paruolo.

 

PICCININI: Sull’ordine dei lavori io posso anche chiedere eventualmente la sospensiva ed eventualmente rivedere la risoluzione.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: A dire il vero, se c’è una richiesta di sospensiva dovrebbe intervenire un consigliere a favore e uno contro. Questo è un altro paio di maniche. Quindi, decida la presidente se siamo in questa sede.

Io mi permetto di formulare una valutazione molto più semplice. Dato che si può votare una mozione per parti separate, nulla vieta che, senza dover mettersi a fare un problema di scorporo del tutto, si indicano quali punti delle premesse non si intendono recepire da parte della maggioranza e si votano in blocco le premesse che vengono accettate e in blocco quelle che vengono respinte. Dato, però, che mi pare che di tutte le risoluzioni ciò che “conti” è il dispositivo, il problema è sapere se c’è o meno la convergenza sul dispositivo. Del resto, quanto ha letto il consigliere Paruolo effettivamente è corretto: sono scritte valutazioni che, a suo avviso, non solo sul piano politico ma anche amministrativo lasciano quantomeno dubbiosi.

Dato che, però, la conclusione di questa risoluzione recita “impegna l’assessorato a rendersi parte attiva garantendo il proprio supporto affinché gli ex lavoratori BAT possano essere collocati nell’ambito di nuovi investimenti nel settore o comunque nello stesso ambito produttivo; a chiedere al Ministero dell’industria di rientrare nel tavolo di trattive per la vicenda dei lavoratori ex BAT che affronti complessivamente tale vicenda”, mi pare che il dispositivo sia molto più tenue di quanto non lo siano le premesse.

Quindi, se la consigliera Piccinini e i sottoscrittori di questa risoluzione aderiscono all’impostazione, se non la formalizzano altri la formalizzo io, chiederei di votare per parti separate.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Ha chiesto la parola il consigliere Taruffi e poi il consigliere Paruolo. Immagino che il consigliere Paruolo voglia intervenire sul tema sospensiva, quindi le do la precedenza.

Ha chiesto di parlare il consigliere Paruolo. Ne ha facoltà.

 

PARUOLO: Noi non riteniamo che vi sia, nei tempi dati, la possibilità di intervenire con operazioni di chirurgia per parti separate. Tuttavia, se la consigliera offre la sua disponibilità a sospendere la risoluzione per consentirci di fare un’ulteriore riflessione e di scrivere un testo che possa essere condiviso, questa apertura sicuramente c’è da parte del Partito Democratico.

 

PRESIDENTE (Saliera): Vorrei capire se la consigliera Piccinini ha formalizzato o meno la sospensiva. Attualmente non ho ricevuto alcuna richiesta di sospensiva da mettere ai voti.

Ha chiesto di parlare la consigliera Piccinini. Ne ha facoltà.

 

PICCININI: Grazie. Intervengo solo per formalizzare la richiesta di sospensiva, se può essere utile ad arrivare a una risoluzione condivisa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Taruffi, voleva intervenire su questo argomento o nel merito, come dichiarazione di voto?

 

TARUFFI: Per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ha chiesto di parlare il consigliere Foti. Ne ha facoltà.

 

FOTI: Non voglio essere sicuramente colui che si oppone a una richiesta di sospensiva, ma le dico, presidente, visto che è l’Ufficio di Presidenza che si occupa di confezionare l’ordine del giorno che va in Conferenza dei capigruppo, che sarebbe cosa buona e giusta che a questo punto sulle risoluzioni ci intendessimo, perché oggi pomeriggio mi pare che sia la seconda che rinviamo a data da destinarsi. Infatti, se l’avessimo detto oggi alle 13, forse avremmo chiuso la seduta a quell’ora, evitando così di far attendere l’intera Assemblea fino alle 16.

Dato che noi avevamo in corso una riunione, dovevamo esprimere un parere e il consigliere Paruolo giustamente si è venuto a lamentare in quanto alle 15 non avevamo chiesto di riprendere i lavori d’aula, se questa è la conclusione, devo dire francamente che potevamo andare avanti con più calma nel Regolamento e aver assolto, comunque, a tutte le funzioni oggi alle 13, sicché tutti gli altri consiglieri che non erano interessati potevano fare ciò che ritenevano più opportuno fare.

 

PRESIDENTE (Saliera): Ringrazio il consigliere Foti. Il suo è un argomento che in Conferenza dei capigruppo potremmo approfondire in termini di organizzazione dei lavori.

Non essendovi altre richieste di intervento sulla sospensiva, metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva.

 

(È accolta all’unanimità dei presenti)

 

PRESIDENTE (Saliera): La richiesta di sospensiva è accolta.

La risoluzione, oggetto 1811, è stata rinviata e verrà affrontata in una prossima seduta.

Auguri a tutti di buona Pasqua.

 

(Le comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno sono riportate in allegato)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta ha termine alle ore 16,20

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Enrico AIMI, Mirco BAGNARI, Stefano BARGI, Andrea BERTANI, Gianni BESSI, Stefano CALIANDRO, Paolo CALVANO, Enrico CAMPEDELLI, Alessandro CARDINALI, Gabriele DELMONTE, Alan FABBRI, Tommaso FOTI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Andrea LIVERANI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Giuseppe PARUOLO, Marco PETTAZZONI, Silvia PICCININI, Roberto POLI, Silvia PRODI, Giorgio PRUCCOLI, Matteo RANCAN, Valentina RAVAIOLI, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Simonetta SALIERA, Gian Luca SASSI, Raffaella SENSOLI, Luciana SERRI, Ottavia SONCINI, Igor TARUFFI, Yuri TORRI, Marcella ZAPPATERRA, Paolo ZOFFOLI.

 

Hanno partecipato alla seduta

il sottosegretario alla Presidenza Andrea ROSSI;

gli assessori: Simona CASELLI, Paola GAZZOLO, Elisabetta GUALMINI, Massimo MEZZETTI, Emma PETITTI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI, Sergio VENTURI e i consiglieri Giuseppe BOSCHINI e Katia TARASCONI.

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

2381 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per tutelare le aziende zootecniche produttrici di latte, con particolare riferimento agli effetti di ordinanze, in data 3 febbraio 2016, del TAR dell'Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Foti

2385 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare, a tutela del relativo tessuto socio-economico e dell'occupazione, a seguito del blocco dell'ampliamento degli stabilimenti dell'Azienda ILPA, con particolare riferimento alla costruzione di un magazzino automatico. A firma del Consigliere: Bignami

2386 - Interrogazione a risposta scritta circa il ripristino degli orari di apertura dello sportello dell'INPS, denominato "Punto Cliente", operante a Borgotaro. A firma del Consigliere: Cardinali

2387 - Interrogazione a risposta scritta circa il futuro di "Lepida Tv" e la ridefinizione del relativo progetto. A firma del Consigliere: Bignami

2388 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per mantenere in funzione il punto nascita dell'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi

2390 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per evitare il declassamento della scuola di formazione e aggiornamento del personale penitenziario di Parma. A firma dei Consiglieri: Lori, Iotti, Cardinali

2392 - Interrogazione a risposta scritta circa le procedure riguardanti il rinnovo del Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna. A firma del Consigliere: Alleva

2395 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per rafforzare il reparto di cardiologia dell'Ospedale Bufalini di Cesena. A firma del Consigliere: Foti

2402 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere positivamente lo stato di crisi riguardante il sito produttivo della ceramica Terre della Badia di Frassinoro e tutelare i relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Serri, Torri, Taruffi, Prodi, Campedelli, Sabattini, Caliandro, Soncini, Boschini

2403 - Interrogazione a risposta scritta circa gli investimenti sui territori posti in essere dal Gruppo Iren. A firma del Consigliere: Rancan

2404 - Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per risolvere i disservizi causati dalle interruzioni delle linee telefoniche che si verificano nei territori dei Comuni dell'Appennino. A firma del Consigliere: Torri

2405 - Interrogazione a risposta scritta circa il mantenimento dello stabilimento Maserati a Modena e la tutela dei relativi lavoratori. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Sabattini, Serri, Boschini

 

Interpellanze

 

2382 - Interpellanza circa il ritiro del progetto di legge regionale oggetto n. 2245, riguardante la concessione di un contributo regionale finalizzato alla realizzazione di opere di allestimento dell'aula ove svolgere il dibattimento del processo penale denominato "Aemilia". A firma del Consigliere: Foti

2383 - Interpellanza circa le azioni da porre in essere affinché un marchio storico e di tradizione come quello della Maserati continui ad avere, quale punto di riferimento per la propria attività produttiva, il territorio modenese. A firma del Consigliere: Foti

 

Risoluzioni

 

2384 - Risoluzione per invitare la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo delle legittime rivendicazioni del segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, recependo le istanze oggetto della protesta, in un'ottica di miglioramento dei servizi volti alla tutela della sicurezza dei cittadini e di contrasto dei fenomeni di criminalità e microcriminalità. (21 03 16) A firma del Consigliere: Foti

2389 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché venga rispettata la direttiva europea Barnier circa la rivisitazione delle norme sul diritto d'autore, a promuovere presso il Ministero dei beni  culturali e del turismo risorse da destinare a un progetto regionale di incentivazione dei circuiti musicali Under 35, non solo cantautorali attraverso l'applicazione di una tariffa fissa, a sostenere il binomio musica/lavoro, confrontandosi inoltre con la SIAE per individuare forme di semplificazione in materia di organizzazione di spettacoli musicali. (21 03 16) A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Iotti, Marchetti Francesca, Serri, Rontini, Zappaterra, Cardinali, Campedelli, Molinari, Montalti, Pruccoli, Soncini, Lori, Rossi Nadia, Zoffoli, Foti, Paruolo, Sabattini, Torri, Ravaioli, Prodi, Caliandro, Bagnari, Taruffi, Poli

2391 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad aggiornare la normativa che disciplina l’organizzazione, l’autorizzazione ed il funzionamento delle strutture dedicate all’assistenza dei soggetti più deboli, a dare piena attuazione alla L.R. 2/2014, anche economicamente, favorendo il mantenimento degli assistiti nel proprio domicilio e valorizzando il caregiver familiare, promuovendo inoltre l’installazione di telecamere a circuito chiuso in tutte le strutture di assistenza dei soggetti più deboli. (22 03 16) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Rancan, Marchetti Daniele, Delmonte, Pettazzoni, Liverani, Pompignoli, Bargi

2393 - Risoluzione per impegnare la Giunta, in collaborazione con i Comuni ed i gestori delle mense, ad avviare sperimentazioni locali volte alla graduale sostituzione del pesce proveniente da paesi esteri con quello delle acque emiliano-romagnole, informando inoltre le famiglie in ordine all’importanza del sostegno delle produzioni locali di qualità. (22 03 16) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Montalti, Bagnari, Zoffoli, Lori, Campedelli, Rossi Nadia, Caliandro, Sabattini, Mori, Poli, Cardinali, Molinari

2394 - Risoluzione per impegnare la Giunta a definire strategie di mobilità uniformi sul territorio regionale sulla base delle necessità dei vari territori, promuovendo azioni di coordinamento e collaborazione fra AUSL, EE.LL. e gestori dei parcheggi volte ad approfondire le tematiche riguardanti la mobilità sostenibile con particolare riferimento alla disponibilità ed all’uso dei parcheggi presso le strutture sanitarie. (22 03 16) A firma dei Consiglieri: Caliandro, Zappaterra, Calvano, Taruffi, Campedelli, Serri, Rontini, Zoffoli

2396 - Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire l'impegno per la dematerializzazione dei moduli per i prodotti specificamente formulati per i celiaci e a portare all'attenzione della Conferenza delle Regioni e delle province autonome anche la questione relativa all'allineamento tra i sessi del valore dei buoni. (22 03 16) A firma dei Consiglieri: Pettazzoni, Rontini, Caliandro, Sensoli, Taruffi, Torri, Aimi, Bignami, Foti, Campedelli, Serri, Sabattini

2401 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad affrontare, nell'ambito delle relazioni con le competenti strutture dello Stato, i temi della presenza, dell'articolazione territoriale e della operatività delle diverse specializzazioni della polizia di Stato nella nostra regione e, fra esse, del contributo assicurato dalla Polizia Postale. (23 03 16) A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani

(Comunicazione n. 27 prescritta dall’art. 69 del Regolamento interno - prot. NP/2016/781 del 24/03/2016)

 

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Saliera - Soncini

Rancan - Torri

 

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