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Legislatura IX - Commissione I - Verbale del 12/06/2013 pomeridiano

     

     

     

     

    Verbale n. 20

    Seduta del 12 giugno 2013

     

    Il giorno 12 giugno 2013 alle ore 14.30 si è riunita in AUDIZIONE presso la sede dell’Assemblea Legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali, convocata con nota prot. n. 24094 del 5 giugno 2013.

     

    Partecipano alla seduta i Consiglieri:

     

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    LOMBARDI Marco

    Presidente

    PDL - Popolo della Libertà

    5

    presente

    FILIPPI Fabio

    Vicepresidente

    PDL - Popolo della Libertà

    1

    presente

    VECCHI Luciano

    Vicepresidente

    Partito Democratico

    4

    presente

    BARBATI Liana

    Componente

    Italia dei Valori - Lista Di Pietro

    2

    assente

    BARBIERI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    BIGNAMI Galeazzo

    Componente

    PDL – Popolo della Libertà

    3

    assente

    BONACCINI Stefano

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    CAVALLI Stefano

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    1

    presente

    DEFRANCESCHI Andrea

    Componente

    Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it

    1

    presente

    FERRARI Gabriele

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    GRILLINI Franco

    Componente

    Gruppo Misto

    3

    presente

    MANFREDINI Mauro

    Componente

    Lega Nord Padania Emilia e Romagna

    3

    presente

    MAZZOTTI Mario

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MONARI Marco

    Componente

    Partito Democratico

    3

    presente

    MONTANARI Roberto

    Componente

    Partito Democratico

    2

    assente

    MORICONI Rita

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    MUMOLO Antonio

    Componente

    Partito Democratico

    2

    presente

    NALDI Gian Guido

    Componente

    Sinistra Ecologia Libertà - Idee Verdi

    2

    assente

    NOE’ Silvia

    Componente

    UDC - Unione di Centro

    1

    assente

    PARIANI Anna

    Componente

    Partito Democratico

    3

    assente

    POLLASTRI Andrea

    Componente

    PDL - Popolo della Libertà

    2

    presente

    SCONCIAFORNI Roberto

    Componente

    Federazione della Sinistra

    2

    assente

     

    Il consigliere Andrea LEONI sostituisce il consigliere Bignami, il consigliere Roberto PIVA sostituisce il consigliere Montanari, il consigliere Matteo RIVA sostituisce per parte della seduta il consigliere Grillini

     

    Hanno partecipato ai lavori della Commissione: Zavatti (Serv. Affari istituzionali e istituzionali e delle autonomie locali), Veronese (Resp. Serv. Coordinamento commissioni assembleari), Celletti e Frenquellucci (Serv. Informazione e comunicazione istituzionale A. L.)

     

    Presiede la seduta: Marco LOMBARDI

    Assiste la Segretaria: Claudia Cattoli

    Resocontista: Maria Giovanna Mengozzi


    ORE 14.30 Audizione dei sindaci e delle associazioni sul progetto di legge:

     

    3871 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Torriana e Poggio Berni nella Provincia di Rimini" (delibera di Giunta n. 416 del 15 04 13)

    Relatore consigliere Mario Mazzotti

     

    Partecipano:

     

    Daniele Amati

    Sindaco del Comune di Poggio Berni (RM)

    Franco Antonini

    Sindaco del Comune di Torriana (RM)

    Amos Parmeggiani

    Consigliere comunale del Comune di Torriana (RM)

     

     

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI – Presidente della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali

     

    “Buon giorno a tutti, grazie per la vostra presenza. Siamo oggi in audizione e non in udienza conoscitiva, per cui la possibilità di interloquire è maggiore, anche da parte dei colleghi consiglieri. I lavori si svolgeranno in questo modo: dopo un’introduzione al progetto di legge da parte del relatore consigliere Mazzotti, lasciamo la parola ai Sindaci dei due Comuni interessati, che ci illustreranno la situazione. Lo scopo di questa audizione è infatti quello di capire meglio qual è il sentimento diffuso sul territorio, perché, avendo la Regione la possibilità di decidere in merito al progetto di legge indipendentemente dall’esito del referendum consultivo, con l’esperienza maturata finora abbiamo invece sentito la necessità di avere un report migliore da parte del territorio già prima dell’esito del referendum. Ovviamente questa audizione era allargata il più possibile, anche a tutte le associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali, proprio perché l’intenzione della Commissione era quella di avere la più ampia partecipazione possibile. Detto questo, cedo immediatamente la parola al collega Mazzotti, relatore del progetto di legge”.

     

     

    Consigliere Mario MAZZOTTI – Relatore della Commissione

     

    “Grazie Presidente. Come giustamente sottolineato, l’audizione consente un’interlocuzione più ravvicinata con i protagonisti e anche con i consiglieri ed è forse lo strumento più adatto nella trattazione del tema della fusione dei Comuni.

    Il progetto di legge è sostanzialmente un progetto di legge tipo, che è stato predisposto in accompagnamento ai processi di fusione dei Comuni in corso in questo periodo e che stanno maturando. Sono state ottemperate tutte le procedure previste dalla legge, quindi con i pareri della Provincia e l’espletamento delle analisi che gli stessi Comuni hanno messo in campo, dallo studio tecnico alle consultazioni con la comunità locale.

    Il progetto di legge quindi recepisce questa volontà e disciplina le modalità e le forme per la costituzione di un unico Comune, lasciando al referendum consultivo anche il compito di individuazione del nome del nuovo Comune che andrà a nascere, istituito dal primo gennaio 2014 proprio per limitare il tempo tra la situazione attuale e la nuova situazione che sarà determinata dalle elezioni amministrative previste in entrambi i Comuni, quindi per il nuovo Comune probabilmente nel giugno 2014.

    La legge poi disciplina le forme di incentivazione, che costituiscono uno strumento importante per migliorare l’efficienza e la convenienza di una unione considerata molto conveniente dagli stessi enti locali, nelle stesse modalità già sperimentate e determinate in altre situazioni.

    Viene peraltro lasciato spazio, com’è giusto che sia, allo Statuto e agli atti successivi del nuovo Comune - se il nuovo Comune sorgerà - per poter mantenere, a garanzia delle identità locali che decidono insieme di dare vita ad una nuova entità amministrativa, le forme di partecipazione e di radicamento locale, proprio per fare in modo che sia l’identità locale che viene esaltata dalla fusione attraverso un’unione amministrativa che tende a fare sistema.

    Infine, sottolineo una cosa molto importante: i due Comuni che hanno deciso di avviare la procedura per fondersi in un unico Comune fanno parte dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia – e questo è un elemento rafforzativo di tutto l’impianto. Nell’Unione vi sono già importanti funzioni gestite in forma associata e il fatto di dar vita ad un nuovo Comune di 5000 abitanti rafforza il quadro associativo e consente, anche dal punto di vista delle economie di scala, di poter gestire al meglio quelle funzioni e quegli obblighi che già la legge nazionale impone per i Comuni sotto soglia. Lo stesso ragionamento riguarda anche l’appartenenza alla ex Comunità montana oggetto di riordino che viene appunto affrontato da uno specifico articolo del testo. Grazie.”

     

     

    Sindaco Daniele AMATI - Sindaco del Comune di Poggio Berni:

     

    “Buon pomeriggio a tutti. Ringrazio per questa opportunità che la Commissione, il Presidente e i consiglieri ci offrono, che la Regione ci mette a disposizione per illustrare la proposta di fusione che il Consiglio comunale di Poggio Berni si è sentito di fare. La proposta è nata il 18 marzo, con una delibera approvata senza nessun voto contrario.

    E’ una scelta che la nostra comunità ha valutato nel corso degli ultimi mesi, ma che già da molto tempo era insita come possibilità, perché, come è stato correttamente ricordato prima dal relatore del progetto di legge, il nostro Comune, insieme agli altri tre Comuni, fa parte dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia. Già in quel momento c’era stato prospettato anche questo possibile percorso e, sempre per le ragioni espresse prima, cioè che siamo gli unici Comuni sotto i 5000 abitanti che hanno vincoli più ristretti per a Torriana e un po’ meno ristretti, ma sempre in questa ottica, a Poggio Berni, i due Comuni hanno scelto di sfociare in una fusione.

    Noi siamo il Comune più popoloso con 3400 abitanti e la scelta è volontaria, dettata sia da ragioni economiche e di opportunità, ma anche e soprattutto da ragioni di affinità. Siamo un territorio contermine, di collina, dove l’ambito territoriale è affine, quindi su questo siamo molto facilitati. Non abbiamo differenze nella gestione, che siano evidenti od ostative, e vi è una collaborazione da lunga data, da oltre 10 anni, anche all’interno del comparto amministrativo. Quindi la scelta operata dal Consiglio comunale è stata anche presa con positività da parte del comparto tecnico dei due Comuni, che hanno già iniziato una valutazione di fattibilità e uno studio presentato alla Commissione.

    Riteniamo questa un’opportunità da cogliere in pieno, per tutte le ragioni economiche che stanno emergendo. Il territorio ha necessità di un rilancio dal punto di vista degli obiettivi, rilancio realizzabile mettendo insieme quelle strutture che in tutti e due i Comuni sono presenti: forse da un punto di vista territoriale le realtà più caratteristiche sono nel Comune di Torriana, nel Comune di Poggio Berni ci sono altre possibili strutture pubbliche che possono essere messe insieme, che facilitano anche la partecipazione e la coesione.

    Già da queste poche settimane successive alla deliberazione del Consiglio, abbiamo avviato una fase di consultazione della cittadinanza, una condivisione che ci lascia molto bene sperare per un positivo esito referendario. Soprattutto abbiamo visto che le iniziative che mettono insieme le due comunità, rendendole partecipi, sono le più ascoltate. Gli indici di fattibilità, inoltre, anche per quel che riguarda l’indebitamento e il patrimonio, ci danno dei risultati a favore della fusione e ci spingono a procedere in questa direzione. Ho riassunto le cose principali, sono a disposizione per eventuali domande e chiarimenti. Grazie.”

     

     

    Sindaco Franco ANTONINI - Sindaco del Comune di Torriana

     

    “Ringrazio anch’io la Regione, il Presidente e tutti i consiglieri presenti. Il Comune di Torriana ha poco più di 1.600 abitanti e una superficie di 24 Kmq di territorio. Come siamo arrivati alla richiesta? La richiesta della fusione, come diceva il mio collega, è stata votata dal nostro Consiglio comunale all’unanimità ed è nata da un ragionamento che abbiamo iniziato da tempo, in seguito ai cambiamenti normativi per i Comuni al di sotto dei 3000 o 5000 abitanti se non montani, che vanno in attuazione a breve. Come sapete tutti, questi cambiamenti normativi comportano per i Comuni il trasferimento di tutte le funzioni fondamentali tranne lo sport, la cultura, il turismo e l’anagrafe, perciò una reale diminuzione del potere amministrativo effettivo per quegli enti locali. Si aggiunga poi, con tutto quello che sta avvenendo purtroppo in questo ultimo periodo caratterizzato dalla crisi e dai continui tagli ai trasferimenti, che i Comuni così piccoli non hanno più le condizioni per poter continuare a gestire i servizi.

    Siamo riusciti a mantenere finora gli standard dei servizi – come è stato osservato – grazie al fatto che i nostri due Comuni sono all’interno dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia e grazie alla solidarietà che è stata possibile in questi ultimi anni, derivante sia dai trasferimenti, sia anche dai Comuni più grossi che hanno sostenuto le difficoltà dei più piccoli.

    Ma poiché attualmente anche i Comuni grossi sono in serie difficoltà, la capacità di mantenere i servizi con quelle tariffe oggi non l’abbiamo più. Non voglio ripetere quello che ha detto il Sindaco Amati, ma sul territorio questo ragionamento è stato impostato da tempo. Abbiamo fatto e continuiamo a fare informazione. Forse perché avvantaggiati dalla decisione condivisa all’unanimità, abbiamo rilevato molta disponibilità. Anzi, ci chiedono di accelerare questo percorso perché la fusione è la strada che dobbiamo attuare. Non saprei cosa altro aggiungere, perché altri dati che potrei dire sono già contenute nello studio di fattibilità; siamo a disposizioni per precise indicazioni se qualche consigliere ci vuol chiedere chiarimenti sulla nostra realtà.

    Due sono le realtà con identità territoriale precise e con un territorio che, unendo i due comuni, raggiunge i 35 kmq (il comune più grande ha 10 kmq, il comune più piccolo invece ha molto territorio a disposizione), ma le nostre comunità, così come i nostri amministratori e dipendenti, lavorano insieme da oltre dieci anni. Già oggi abbiamo i dipendenti del Comune di Poggio Berni che svolgono funzioni all’interno del Comune di Torriana, perché questo è il sistema di relazione dei servizi: ormai abbiamo la polizia municipale, i servizi sociali, lo sportello unico per le imprese. Nella nostra realtà ormai c’è una condivisione sulla gestione associata delle funzioni e oggi abbiamo la possibilità, con le poche risorse a disposizione, di andare a fare ulteriori economie, togliendo i doppioni ancora esistenti, ma soprattutto modificando un’altra importante situazione, che è quella di non garantire la sostituzione del personale.

    Chi è stato bravo spendendo poco nel personale, purtroppo, non ha più nemmeno la possibilità di recuperare; nel nostro Comune, ad esempio, non riusciamo a sostituire chi va in pensione e di conseguenza non riusciamo a garantire il servizio. Invece, mettendo insieme le nostre due realtà, potremo dare continuità di servizio. A tal fine abbiamo istituito una commissione, con la quale stiamo già valutando come impostare il nuovo Comune, che dovrà mantenere i municipi e mantenere i servizi, grazie al ragionamento di aggregare il personale; oggi, altrimenti, nel mio Comune, purtroppo, non dispongo di personale a sufficienza, perché ho un solo dipendente all’anagrafe, un solo dipendente all’ ufficio ragioneria, un solo dipendente in segreteria, un solo dipendente all’ufficio tecnico, e in caso di assenza meno il servizio al cittadino, il servizio non viene reso, creando un grave problema. Ripeto, mettere insieme il personale consente di dare continuità di servizio al cittadino. Concluderei quindi, rimanendo a disposizione per eventuali precisazioni. Grazie.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Chiedo subito al Sindaco conferma del fatto che lo studio di fattibilità, risultando attribuito ai tecnici dei due Comuni, non è uno studio esterno. Questo dimostrerebbe che il personale dei due Comuni è già pronto al processo di fusione.”

     

     

    Sindaco Franco ANTONINI:

     

    “Sì, per le esigue risorse a disposizione, abbiamo fatto realizzare lo studio di fattibilità dai dipendenti dei due Comuni, che hanno lavorato a questo studio, lo hanno prodotto e confermo che vi è ampia condivisione da parte del personale. Per rassicurare i sindacati, inoltre, dico anche che c’è la certezza del mantenimento del personale.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Grazie. Cedo la parola al consigliere Piva che ha chiesto di intervenire. Prego consigliere.”

     

     

    Consigliere Roberto PIVA:

     

    “Grazie Presidente. Vorrei fare solo una considerazione che si è già ben compresa dall’intervento svolto dai due Sindaci, che saluto. Ci troviamo di fronte, conoscendo bene il territorio, a una politica che la Regione in questi anni, non solo da ora, ha accelerato, visto quello che succede anche al di fuori di queste mura: quindi dalla necessità di stare insieme, di maturare una disponibilità comune per i servizi. Dunque, da una parte le Unioni, ma, dall’altra parte - fatto ancora più rilevante -, le fusioni.

    I due Comuni, avendo territori simili, pur con dimensioni diverse, ma vicini, con il fiume Marecchia che li unisce e caratterizza la vallata, si potranno forse in futuro estendere in fusione anche con i comuni vicini.

    Sottolineo la grande maturità dimostrata, che nasce anche - come ricordava il presidente Lombardi - dallo studio di fattibilità eseguito in sede, con convinzione, dai Consigli comunali che hanno approvato unanimemente le delibere e dalla comunità che va in quella direzione. Questo è un esempio di come le cose dovrebbero andare ed è un esempio per tutti.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Grazie, cedo la parola per le conclusioni al relatore consigliere Mazzotti.”

     

     

    Consigliere Mario MAZZOTTI:

     

    “L’audizione si avvia alla conclusione, avendo registrato da parte dei due Sindaci, che anch’io ringrazio per la loro presenza, la conferma della volontà di procedere con l’approvazione del progetto di legge e la conferma del valore che la fusione assume in sé, valore non solo di carattere normativo e giuridico, ma anche di carattere culturale. Infatti si mettono insieme due comunità che intendono mantenere la propria identità in municipi e, nel contempo, partecipare all’interno di una regola di gestione amministrativa che, realizzando economie di scala, diventa maggiormente efficiente e maggiormente in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini.

    A questo punto il lavoro sarà quello di fare in modo – e lo dico a voi prima di tutto - che il referendum veda un’ampia partecipazione dei cittadini e che la scelta dei Consigli comunali sia condivisa e consenta una partecipazione, come è giusto che sia in questi casi per parte nostra. Come Assemblea legislativa regionale abbiamo predisposto gli strumenti di supporto attraverso un sito internet specifico, dedicato alle fusioni, per fare in modo che vi sia una interrelazione più stretta anche tra le comunità locali, in quanto lo strumento della fusione è sicuramente importante.”

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Ringrazio ancora tutti gli intervenuti. Ci sentiremo dopo l’esito del referendum”.

     

     

     

     

     

    ORE 16.00 Audizione dei sindaci e delle associazioni sul progetto di legge:

     

    3873 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione del Comune di Tre Valli mediante fusione dei Comuni di Toano e Villa Minozzo, nella Provincia di Reggio Emilia" (delibera di Giunta n. 418 del 15 04 13)

    Relatore consigliere Marco Barbieri

     

    Partecipano:

     

    Luigi Fiocchi

    Sindaco del Comune di Villa Minozzo (RE)

    Michele Lombardi

    Sindaco del Comune di Toano (RE)

    Fabio Vasirani

    Consigliere comunale del Comune di Villa Minozzo (RE)

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI – Presidente della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali

     

    “Buona sera a tutti. Ringrazio i Sindaci della loro presenza. Segnalo preliminarmente che l’audizione è una sede più informale dell’udienza conoscitiva, per cui vi possono essere anche forme di interlocuzione con i colleghi consiglieri che ritenessero di chiedere dei chiarimenti. Lo scopo dell’audizione infatti è quello di avere un’idea più chiara - non ovviamente per i colleghi che sono della zona, ma anche per i consiglieri che della zona non sono - sulla realtà territoriale che coinvolge le quattro fusioni che la Commissione sta esaminando, perché se è vero che da una parte come Assemblea legislativa non siamo vincolati all’esito del referendum, in ogni caso sentiamo la responsabilità di una decisione in questo senso e quindi vorremmo affrontare l’argomento con la più ampia conoscenza del territorio appunto soggetto alla fusione stessa. L’audizione si aprirà con un intervento del relatore del progetto di legge, quindi daremo la parola ai Sindaci presenti e successivamente ai consiglieri che volessero intervenire, per arrivare poi alla conclusione dell’audizione. Cedo la parola al collega Barbieri.”

     

     

     

    Consigliere Marco BARBIERI – Relatore della Commissione

     

    “Grazie Presidente. Sarò breve perché la logica di questo incontro è di ascoltare osservazioni e valutazioni che comunque noi abbiamo fatto. Mi permetto solo pochissime considerazioni, che sono innanzitutto di ringraziamento dei Sindaci presenti che hanno avviato questo percorso. Ho già avuto occasione di formulare alcune di queste considerazioni, ma vorrei sottolinearne due.

    Normalmente, quando ci si confronta col tema delle aggregazioni dei Comuni si ragiona di queste cose difendendosi da provvedimenti, normalmente di carattere nazionale. Negli anni scorsi ci siamo trovati di fronte a idee legislative che dicevano “cancelliamo, non cancelliamo”. Io sono molto soddisfatto che qualche realtà locale, non sull’obbligo o sulla difesa, pensi razionalmente alla fusione, certamente incentivata anche da degli investimenti a favore, ma pensi sull’opportunità o meno di procedere. Ritengo proprio che questo sia l’elemento che fa la differenza.

    Non so se fra un anno, o due, o tre, se con un Governo di centro-sinistra o di centro-destra, o altro, ma sono convinto che nell’arco di un breve periodo questi percorsi che oggi stiamo cercando d’incentivare sul piano regionale, saranno proposti con provvedimenti molto più obbligatori. E allora c’è una bella differenza tra scegliere di fare una strada, tra immaginare un percorso insieme, cercando gli elementi di positività, piuttosto che essere poi obbligati farlo sotto il vincolo di provvedimenti e pressioni dirette.

    Non ho il minimo dubbio e conosco bene la realtà montana di quanto il tema delle comunità locali, del presidio, sia assolutamente importante. Per questo sono convinto che chi sta ragionando della fusione non immagini che ci sia l’assorbimento di un Comune rispetto a un altro, qualsiasi possibilità di presenza, perché ciò porterebbe non solo alla poca condivisione sociale, ma anche a rendere meno utile ed efficace nelle nostre realtà di montagna l’esito dell’operazione: a volte sono vallate distanti, a volte sono paesi. Insomma, abbiamo bisogno di trovare gli elementi d’integrazione, cioè di trovare quegli elementi dove ognuno può giocare meglio quello che ha, ha quella parte di possibilità sue che riesce a mettere a disposizione degli altri.

    E’ passato il periodo – fortunatamente, dico, perché sono stati anche anni di spesa poco equilibrata - è passato il periodo dove la competizione tra i Comuni era d’avere tutto dappertutto, in particolare nelle realtà montane, per la presenza purtroppo limitata di persone, per alcune politiche sbagliate che anche noi abbiamo fatto e che hanno determinato l’abbandono di questi territori.

    Non possiamo immaginare che tutti possano avere tutti i tipi di servizi, bisogna analizzare quali sono i servizi sociali e di cittadinanza necessaria basilari e si tratta di una riflessione che anche in ambito regionale dobbiamo fare per capire “come si gioca meglio”. Ad esempio, abbiamo spesso nelle nostre città le strutture ospedaliere attorno al cerchio cittadino; cioè qualche anno fa 1km, 2, 3 o 5 facevano la differenza, mentre oggi la richiesta dei nostri cittadini è di eccellenza. Poi c’è invece il caso specifico della montagna dove i kilometri c’entrano, eccome. Quindi, non è che possiamo dire che ogni piccolo Comune debba avere un ospedale, tuttavia vi sono anche delle logiche di bacino.

    Allora è giusto che la Regione incentivi; è giusto che la Regione riconosca anche le varie istanze. So che anche i due Comuni reggiani che stanno ragionando sulla fusione sono gelosi della loro autonomia e del rapporto con i loro cittadini, quindi ci hanno chiesto di rispettare il volere dei cittadini, e questo, dal mio punto di vista, è giusto. Quindi leggeremo i risultati del referendum e capiremo cosa ci chiedono i cittadini.

    Certamente, non è con alcune considerazioni pervenute alla Commissione… ho provato a leggere alcuni elementi di dubbio, ma mi sembrano di così poco peso, se ci sono più aziende agricole in un Comune rispetto a un altro, se ci sono più aree artigianali…Due realtà diverse sono due realtà diverse, devono solo capire se queste realtà hanno degli elementi d’integrazione possibili e incentivanti, per loro, in particolare data la situazione e il contesto attuale, dove si mette in discussione il tema delle Province, delle realtà allargate, dove contano le dimensioni, le possibilità di avere voce in capitolo anche sull’ambito regionale, cioè al di fuori del proprio territorio. L’idea di aggregarsi per potere trattare meglio, per potere fornire dei servizi più razionali ai propri cittadini e avere una voce più forte con il resto del mondo, mi sembra la strada giusta.

    Per questo ringrazio ancora i Sindaci e spero che la riflessione che porterà al referendum sia una riflessione basata, appunto, non su posizioni pretestuose, ma su come oggi s’interpreta meglio il bene comune, su come oggi si possano dare ai nostri cittadini servizi migliori, in tempi più veloci e dando risposte adeguate alle esigenze di un territorio così delicato.”

     

     

     

    Sindaco Michele LOMBARDI - Sindaco del Comune di Toano

     

    “Grazie. Ringrazio i consiglieri regionali Barbieri, Filippi, il presidente Lombardi per averci chiamato e per ascoltare di persona le motivazioni che ci hanno spinto a invero fare quasi una corsa. Due mesi fa c’eravamo incontrati con il relatore e la Vicepresidente della Giunta regionale prima di decidere e andare a convocare i Consigli comunali, che ci hanno portato a chiedere alla Regione l’avvio della procedura di fusione.

    La corsa è stata fatta anche perché volevamo che il processo si potesse concludere in concomitanza con le elezioni amministrative del 2014, anche perché si è detto chiaramente non avrebbe senso andare a votare ancora coi due Comuni divisi, tra un anno, e poi magari dopo 6 o 7 mesi avviare i processi di fusione e interrompere la legislatura dopo pochi mesi dal suo inizio. Inoltre sappiamo che c’è la concomitanza delle elezioni regionali nel 2015 e quindi, di fatto, si sarebbero create delle sovrapposizioni, con qualche pericolo, anche secondo me, di andare appunto a interrompere una legislatura avviata.

    Quindi abbiamo deciso di fare entro l’inizio di aprile la richiesta alla Regione di avvio del procedimento. Nei nostri Consigli comunali, a Toano su 15 consiglieri, 12 hanno votato a favore e 3 si sono astenuti; a Villa tutti i 12 consiglieri hanno votato a favore all’unanimità; diciamo che a Toano la cosa è stata un pò più variegata: dei tre astenuti due sono componenti del gruppo di maggioranza e uno del gruppo di opposizione, quindi la cosa è stata trasversale.

    Ci prepariamo ora (e inizieremo tra pochi giorni entro la fine del mese) a tutta una serie di assemblee coi cittadini; saranno assemblee che faremo in entrambi i comuni in maniera capillare e che poi ripeteremo anche nel mese di settembre, in vista del periodo d’indizione del referendum che dovrebbe corrispondere al mese di ottobre.

    Spiegheremo ai nostri cittadini quali possono essere i vantaggi, senza nascondere anche le possibili criticità, perché si fa un’operazione che è storica: dopo 150 o 200 anni vai a chiedere ai cittadini di sciogliere due Comuni e di farne uno unico: non pensiamo solo a quello che può succedere con la fusione, ma chiederemo anche ai cittadini “provate a pensare che cosa può succedere se non si fa la fusione”. E allora realisticamente come piccoli Comuni, anche di zone di montagna - ma secondo me ormai il problema non è solamente della montagna, ma è in collina e in pianura - dobbiamo prendere atto che siamo in una fase storica in cui le piccole realtà da sole non ce la fanno più; fanno fatica anche i grandi Comuni, fa fatica la Provincia, fa fatica probabilmente la stessa Regione; bisogna pensare a guardare avanti.

    La fusione crediamo possa portare delle opportunità. Non sono solo opportunità di tipo economico. Sicuramente il tema dei contributi è un tema importante, perché comunque per dieci anni i contributi statali, fino a 15 anni quelli della Regione, danno un aiuto non indifferente, ma c’è tutto un insieme di cose che si possono realizzare, portando delle sinergie. Abbiamo provato con uno studio di fattibilità (che stiamo concludendo e che presenteremo ai cittadini) a pensare per esempio ai risparmi in termini di acquisti, anche solo sui bandi le gare gli appalti, gli acquisti in caso di fusione.

    Un nuovo Comune con 8.500 abitanti come sarebbe quello di Trevalli ha più potere contrattuale rispetto a due Comuni separati, che, come succede attualmente un po’ per tutti i Comuni, vanno in ordine sparso quando devono appaltare un servizio, o fare degli acquisti, ad esempio la mensa scolastica, o il trasporto, oppure la spalata neve, insomma servizi di questo tipo. Si metteranno assieme due strutture che ora oggettivamente sono deboli dal punto di vista amministrativo. Dicevo prima coi colleghi quasi tutti i nostri uffici hanno un unico dipendente, sono rarissime le eccezioni dove ne hai due: basta una malattia, le ferie, un problema o un imprevisto e devi di fatto chiudere l’ufficio. Unendo le due strutture, riuscirai a rafforzare l’ufficio, che quindi potrà meglio rispondere anche alle esigenze dei cittadini.

    Una delle paure che sta emergendo tra i cittadini, hanno mandato delle lettere, insomma hanno iniziato a parlare con molte persone, è la paura di perdere i servizi. Noi abbiamo detto che avverrà il contrario, perché di fatto vogliamo mantenere i servizi di base in entrambi i municipi, come disporremo anche nello statuto. Stiamo abbozzando una bozza di statuto ed è già chiaro che l’ufficio anagrafe magari a giorni alterni così come l’ufficio scuola o i servizi sociali dovranno rimanere in entrambe le realtà. Potranno invece raggrupparsi alcuni servizi che di fatto non hanno un contatto con il pubblico: pensiamo alla ragioneria, pensiamo al personale, alla segreteria, uffici che potranno essere accorpati realizzando anche dei risparmi nell’economia di scala.

    Nel medio lungo periodo si potrà pensare anche a un accorpamento dei responsabili di servizio, perché al momento li abbiamo nei due Comuni, magari nello stesso settore hai un responsabile, in futuro il Comune unico potrà pensare di fare un accorpamento, realizzando anche qui un risparmio per quel che riguarda la spesa.

    I vantaggi potranno essere numerosi, perché entrambi i Comuni hanno dei punti di debolezza e entrambi i Comuni hanno dei punti di forza: mettendoci assieme, cercheremo di valorizzare quelli che sono i punti di forza e a ridurre gli eventuali punti di debolezza. Faccio un esempio singolare, perché riguarda proprio Toano, caso unico nella provincia di Reggio Emilia, il discorso dell’acquedotto, servizio idrico integrato. Noi abbiamo un’ azienda di proprietà comunale che si gestisce autonomamente rispetto agli altri Comuni reggiani, il servizio acquedotti stico. Tuttavia l’acqua la prendiamo lì vicino, al Comune di Villa Minozzo: loro hanno le sorgenti, noi abbiamo il servizio di distribuzione. Se riusciremo a metterci assieme, vi saranno grandi potenzialità per sviluppare il discorso della possibilità di sfruttamento dell’acqua per fini idroelettrici, anche con piccoli impianti non impattanti che si possono collocare all’interno dei tubi e delle strutture che realizzano appunto la fornitura dell’acqua.

    Poi c’è anche il fatto di cercare di unire, ad esempio, tutte le aree artigianali e industriali. Abbiamo, nella vallata del fiume Secchia, un’area in comune di Toano, quella di Formicavola, e un’area di fronte che è quella di San Bartolomeo, comune di Villa Minozzo, dove anche in questo caso si possono realizzare delle sinergie, delle possibili collaborazioni.

    Crediamo, diceva giustamente prima il consigliere Barbieri, che tra qualche anno probabilmente la strada delle fusioni, che noi abbiamo deciso di avviare volontariamente quest’anno, diventerà una necessità, diventerà forse un obbligo di legge, perché le indicazioni e la direzione che vediamo arrivare anche a livello statale, di fatto, è quella: i piccoli enti, i piccoli Comuni da soli non ce la potranno fare.

    Cercheremo di spiegare ai cittadini che non si perderà il senso della rappresentanza; è uno dei problemi forse maggiori quando si parla coi cittadini, la paura di perdere l’identità. E allora stiamo pensando a varie iniziative, insieme al collega di Villa Minozzo: abbiamo creato delle commissioni ad hoc, ad esempio ad uno statuto che preveda accanto all’unico Consiglio comunale dei Consigli cosiddetti municipali, delle municipalità, dove ogni territorio, sia quello di Toano, sia quello di Villa Minozzo, potrà esprimere dei rappresentanti o di frazione o di vallata, che affiancheranno il Consiglio comunale, in modo da dare ai cittadini il senso che non si perderà il punto di riferimento. Infatti una delle paure probabilmente che hanno i cittadini è quella di perdere il proprio punto di riferimento. Per questo, spiegheremo che ragionando con un buon statuto e una buona organizzazione non ci sarà pericolo.

    Pensiamo, credendoci fortemente insieme al collega Fiocchi di Villa Minozzo, che con la fusione possano esserci molti più vantaggi che criticità, criticità che pur sicuramente soprattutto nei primi tempi ci saranno. Nei primi anni dovremo cercare di omogeneizzare la macchina amministrativa, il sistema fiscale che diventa unico, ma alla fine saranno più numerosi i vantaggi e di questi vantaggi ne beneficeranno i cittadini.

    So che si è costituito un comitato. Ciò è legittimo, perché quando si parla di fusione si parla di una cosa che davvero tocca nel profondo, nel vivo tutta la cittadinanza e vi sono anche pareri contrari. Pensiamo però che questa sia la strada giusta, ovviamente cercando di spiegarlo ai cittadini, di coinvolgerli, arrivando al referendum, portando a casa un risultato positivo, cercando di far capire loro che non esiste un Comune più forte, un Comune meno forte, un Comune più ricco, un Comune meno ricco. Esistono ormai delle realtà che da sole non ce la fanno più. In questo momento, ad esempio, stiamo facendo i bilanci di previsione e dallo Stato tra il 2011 e il 2013, solo il comune di Toano ha subito un taglio di 300 mila euro in totale, passando da circa 1 milione a 770 mila euro. Non c’è la fai più con l’IMU, non puoi continuare a pensare di aumentare la pressione fiscale all’infinito, anche perché siamo già a dei livelli insostenibili. Mettendo insieme le strutture, cercando di fare massa e cercando di aiutarci vicendevolmente, riusciremo a fare fronte a questa situazione che sta diventando sempre più pesante.

    Ringrazio tutti, in primis il consigliere Marco Barbieri, ma vi rivolgo un appello: crediamo nella fusione, però abbiamo detto che è giusto che i cittadini dicano la loro quando ci sarà il referendum. Abbiamo anche approvato un ordine del giorno che vi è stato inviato alcune settimane fa, dove all’unanimità i Consigli comunali chiedono alla Regione di ascoltare il referendum come abbiamo chiesto noi, e nel caso ci dovesse essere - noi speriamo di no, lavoreremo ovviamente per convincere la cittadinanza - un risultato negativo, anche in uno solo dei due Comuni, chiediamo all’Assemblea legislativa regionale di interrompere il processo di fusione.

    Poi il risultato andrà valutato, esaminato, studiato nel dettaglio, tuttavia sarà una cosa importante perché non vorremmo fare una cosa contro il volere dei nostri cittadini. Cercheremo di essere bravi a spiegare ai cittadini in questi mesi per convincerli di votare si; quindi la speranza è che il referendum passi; ma chiediamo alla Regione, all’Assemblea legislativa - so che siete voi i titolari prima ancora della Giunta, della Vicepresidenza, della Presidenza - nel caso ci dovesse essere un risultato negativo, di ascoltare i cittadini, di bloccare il processo di fusione. Abbiamo saputo questa settimana che c’è stato un referendum che purtroppo non è andato bene. Noi abbiamo qualche mese in più e forse siamo avvantaggiati da qui ad ottobre.

    Stiamo scrivendo, spedendo lettere, faremo incontri con le associazioni, i sindacati (molti dei quali li abbiamo già incontrati); incontreremo anche le associazioni di volontariato, per cercare di convincerli a votare sì. E’ una opportunità, una ricchezza in più che potranno avere i nostri territori se si arriverà alla fusione dei Comuni di Toano e di Villa Minozzo. Grazie.”

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Grazie. Mentre si avvicina il sindaco di Villa Minozzo, a cui do la parola per il prossimo intervento, ricordo che abbiamo istituito sul portale della Regione, un sito dell’Assemblea legislativa sulle fusioni di Comuni in Emilia-Romagna, che vi invitiamo a pubblicizzare il più possibile anche sul territorio con i vostri cittadini, in maniera che possano avere tutti i dati a disposizione per potersi regolare al meglio.”

     

     

     

    Sindaco Luigi FIOCCHI - Sindaco del Comune di Villa Minozzo

     

    “Buona sera a tutti. Vi ringrazio dell’invito. La fusione l’avevo già in mente da parecchi anni, perché anch’io sono in pista ormai dal 2006 tra varie vicissitudini della mia vita politica. Venendo alla sostanza dei fatti “fusione sì, fusione no” questo è un po’ il dilemma, se così si può dire. Raccogliendo anche alcuni spunti del consigliere Barbieri, che giustamente ha fatto risaltare le scelte che prima o poi verranno fatte inevitabilmente, visto che la situazione già oggi è già chiara e lampante e non ci sono alternative: va tutto razionalizzato e ridimensionato in quella che sarà la vita futura.

    Abbiamo anche il dovere di trovare degli elementi di integrazione, di pensare alle generazione future, e non a quelle che ci saranno tra due o cinque anni, ma tra dieci, venti, trenta. Dobbiamo lavorare in funzione di questo. Sappiamo che sarà un percorso lunghissimo, non solo la fusione, ma il cambiamento di questa politica, il cambiamento di quello che le istituzioni oggi rappresentano e di quello che invece dovrebbero rappresentare.

    Perché la scelta del Comune di Villa Minozzo è caduta sul Comune di Toano? E’ fisiologico, è lì. Con Toano abbiamo in comune la contiguità, la vocazione agricola che da noi è importante (il parmigiano reggiano) ed è ancora un perno, un punto sul quale ruota il nostro sistema. Abbiamo quella imprenditoriale, abbiamo i servizi, abbiamo il Bacino di Sassuolo, Scandiano, Scandellarano. Sono gli unici due comuni che cadono entro questo bacino, soprattutto - e lo dico con una nota di dispiacere – il territorio di Villa Minozzo, che sapete è un comune estesissimo con i suoi 167 kmq, immenso rispetto a quello di Toano, che ne ha poco più di 60 ed è già esso un comune grande. Comune immenso – Villa Minozzo – ma con poca gente.

    E’ un Comune dimensionato per avere tanti abitanti, ha avuto oltre 8 mila abitanti prima delle grandi emigrazioni, quindi è rimasto dimensionato in tal senso. Oggi non si vuole riappropriare di nulla. Vuole vivere e continuare ad esistere, perché purtroppo non è così: il calo demografico è spaventoso. Dove andranno i nostri figli e i nostri nipoti? Come dobbiamo fare per cercare di creare le condizioni per rendere i nostri territori vivibili e fruibili non solo da noi - ci mancherebbe altro - ma da tutti quanti? Quindi la scelta è caduta sulla fusione e si tratta di una scelta logica. Non possiamo spingerci verso il crinale, dove c’è la montagna, ideale per trascorrerci le vacanze, ma dove non si vive tutto l’anno. Cercheremo di tenere molto in considerazione chi vive sul crinale, perché anche noi abbiamo delle frazioni che distano addirittura 30 km dal capoluogo. Conta un abitante tanto quanto 500. Non dobbiamo indebolire quello che è già debole, ma dobbiamo rafforzarlo e dobbiamo soprattutto risparmiare.

    Il nostro futuro deve essere fatto di risparmio. Non c’è niente da fare, perché non ritorneranno più i tempi di lavoro. Ci dobbiamo adeguare. Dobbiamo investire, consapevoli che quello che otteniamo lo terremo sul territorio. Dobbiamo, tra 10-20 anni, cercare di vivere delle nostre risorse, di quello che riusciamo a creare.

    Abbiamo tanta acqua. L’acqua del nostro comune è un bene enorme, non è contaminata, viene dalla montagna dove non c’è industria, non ci sono coltivazioni intensive, non c’è nulla. Dalla montagna scende giù verso valle. Quindi vi lascio immaginare cosa si potrà fare con l’acqua: tante cose e sempre in sintonia con il territorio e con l’ambiente.

    Rispetto chi la pensa diversamente, anche se non si rende conto che in questo modo rafforziamo l’identità territoriale, dando in mano alla gente la politica - quella sana, quella delle piazze, quella dove ci si confronta, quella dove si va a discutere dei problemi veri – dando loro il potere di decidere. Noi li dobbiamo soltanto mettere in condizione di dire: “Sì, ci crediamo! Sì, siete amministratori fidati!” Poi non ci sarò più, come non ci saranno altri miei colleghi, non l’ho fatto per uno scopo personale, non ho ambizioni personali; lo faccio perché ho investito tutta la mia vita e quella dei miei figli lì. Voglio fare il bene del mio territorio che diventerà il settimo territorio più esteso nella regione Emilia-Romagna, che con i suoi 235 kmq - e non sono pochi - sarà più grande di Reggio Emilia. Lo gestirà chi verrà dopo, che troverà forse la strada spianata o indirizzata, per capire che non esistono confini in montagna e, come diceva il consigliere Barbieri, è ora di smetterla di difendere il proprio orticello e di pensare di mantenere la rivalità o i benefici tra un Comune e l’altro. Questo è un passaggio importante che mi fa piacere raccogliere.

    Concludendo, ci sarà da lavorare molto, ma credo che gli elementi di diversità diventeranno elementi di integrazione e che alla gente verrà data una opportunità, e sarebbe un peccato negargliela. Non è concepibile che un consigliere comunale non permetta a 8 mila cittadini di esprimere la propria opinione. Questo è sbagliato. La democrazia deve permettere alla gente di esprimersi e noi con questo processo operiamo in tal senso. Se diranno di no, verrà rispettato il no. La Regione deciderà. E’ equilibrata ed ha le capacità per fare le proprie scelte. So che ascolterà i Comuni e sicuramente li terrà in grande considerazione. Quindi, in sintesi, molte sono le similitudini tra i due Comuni, molta la voglia di fare, la democrazia da rispettare, le cose giuste da tenere in considerazione. Credo che dobbiamo invertire la rotta, fare capire che noi ci siamo, che il nostro territorio merita di essere tenuto in considerazione e che anche la politica c’è. C’è stata la buona politica, ma deve anche ritornare in questo senso : dare la parola alla gente e permetterle di fare le scelte migliori.

    Io sono convinto che la fusione sia la scelta migliore. Grazie.”

     

     

     

    Consigliere Fabio FILIPPI – Vicepresidente della Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali

     

    “Ringrazio i Sindaci per essere intervenuti. Questa è la quarta audizione che facciamo in due giorni, ma di tutti gli interventi quello del Sindaco di Toano Michele Lombardi e del Sindaco di Villa Minozzo Luigi Fiocchi mi hanno colpito di più, perché penso che siano quelli che sentano di più la necessità di questa fusione, che anch’io ritengo importante (per così dire mi sento coinvolto, sono per il 50% di Villa Minozzo).

    Ed hanno fatto bene entrambi a citare il fatto dell’acqua. Ricordo che quando da professionista andai a collaudare le fonti in Garfagna su a Villa Minozzo lì ho trovato tubi d’acqua da un metro, e secondo me diamo da bere a metà provincia di Reggio Emilia. Ora, non dico che l’acqua è un bene comune e deve rimanere comune, ma se la mancanza di acqua dovesse impoverire il territorio, quest’ultimo dovrebbe ricevere qualcosa indietro. Credo che con il prossimo contratto che il nuovo Comune farà con la società che gestisce l’acqua sia abbastanza chiedere 0,1 centesimo al litro per pareggiare i bilanci, perché la ricchezza dell’acqua vale più di ogni altra ricchezza e il Comune di Villa Minozzo è uno dei Comuni non solo della provincia di Reggio Emilia, ma di tutta la regione Emilia-Romagna più ricchi d’acqua. Questa ricchezza può portare il nuovo Comune che nascerà ad essere uno dei Comuni più importanti, non solo dal punto di vista geografico (e come è stato già ricordato è il primo comune di Reggio Emilia, il settimo nella regione Emilia-Romagna), ma anche per la ricchezza del territorio.

    Vi rivolgo una sola domanda. So che avete dato al nuovo Comune il nome di Tre Valli – i montanari sono dei poeti. Nella scheda elettorale che si deve ancora stampare lascerei un rettangolo con uno spazio accanto per dare la possibilità ai cittadini di indicare un nome. E’ vero che ci sarà qualcuno che scriverà cose poco serie, ma la maggioranza dei cittadini scriverà dei nomi sensati e tra questi ci sarà un nome che voi amministratori comunali gradirete, perché sono convinto che emergerà un nome più rispondente al nostro territorio, in quanto Tre Valli lo vedo più trentino, più valdostano. Io darei ai cittadini anche questa possibilità, cioè di indicare la scelta di un nuove nome. Se non sceglieranno nessun nome, allora andrà bene il Comune di Tre Valli.

    Termino dicendo che anche secondo me questa fusione rappresenta un salto di qualità ed è un grande processo politico che passerà alla storia comunque vada, perché da 160 anni dalla nascita di questi Comuni, solo negli ultimi trent’anni la lancetta del progresso è sempre rivolta verso il basso: da 8 mila abitanti il Comune di Villa Minozzo è passato oggi a 3.914, con la gente che cerca di scappare……Stamane si parlava ad esempio di un Comune di Rimini che dista solo 4 km dall’altro confinante, mentre tra Toano e Villa Minozzo sono circa 15-18 km di distanza, e sempre come è già stato detto giustamente dal Sindaco Fiocchi, abbiamo delle frazioni come Monte Orsaro che dista 30 km dal capoluogo (credo si tratti di una frazione tra le più alte in Emilia-Romagna).

    Occorre quindi valorizzare questo territorio che ha delle qualità.

    Sia io che il consigliere Barbieri siamo a disposizione se è necessario per venire nel territorio e spiegare la fusione.

    Anch’io rispetterò il risultato del referendum perché giustamente chi decide è la popolazione, ma non sono certamente d’accordo con questo volantino che è uscito sotto la sigla “Gruppo scelga la gente”, quando mi evidenziano quelle due o tre cose solo a favore del Comune di Toano, mentre invece, come ho detto un minuto fa, il Comune di Villa Minozzo è uno dei Comuni più ricchi di acqua dell’Emilia-Romagna - ma forse anche di Italia -, e la ricchezza dell’acqua vale tanto come il petrolio, anzi, secondo me un po’ di più, perché con il petrolio non si vive mentre con l’acqua sì. E l’acqua buona, pura e genuina come a Villa Minozzo credo che non ci sia in nessun altro comune. Sotto questo aspetto, ripeto, Villa Minozzo ha un potere economico immenso. Grazie.”

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Grazie, cedo la parola al relatore consigliere Barbieri per le conclusioni.”

     

     

     

    Il consigliere Marco BARBIERI:

     

    “Come il consigliere Filippi ho sentito anch’io due interventi molto equilibrati. Sono anche contento che non solo gli interventi non fossero ideologizzati, ma che la fusione tra i due Comuni non ha un automatico uguale segno politico, perché anche questo è un elemento ulteriore e conferma quello che i sindaci hanno detto, cioè che la fusione non è per l’intenzione di qualcuno, per un percorso personale. E su questo punto vorrei sviluppare le mie conclusioni.

    Alcuni ci spiegano che le integrazioni tra Comuni e le fusioni servono a tagliare i costi della politica: io da un po’ di tempo sto sostenendo che in montagna i costi non ci sono più, perché hanno ridotto i Consigli comunali facendo finta che quelli fossero una spesa della politica – cosa che sappiamo non essere vera. Lo stesso lavoro dei Sindaci è già oggi una forma di volontariato che distoglie da attività imprenditoriali, lavoro autonomo, ecc., che ti fanno perdere ricchezza personale perché oggettivamente oggi fare il Sindaco diventa un problema.

    Il tema vero è che i nostri Sindaci ci hanno detto di guardare avanti. Secondo me vale già per oggi, ma non c’è dubbio che questa è la strada, che la stessa Regione Emilia-Romagna si deve interrogare se la dimensione della regione è sufficiente. Questo è un tema che non riguarda solo la montagna, ma riguarda il come si ristruttura il nostro Paese per essere più adeguato ad investire nel futuro.

    Quindi la fusione è un tassello di questa nuova ristrutturazione portato avanti dagli amministratori locali e dai cittadini che capiscono che bisogna cambiare marcia. Grazie.”

     

     

     

    Presidente Marco LOMBARDI:

     

    “Ringrazio nuovamente i Sindaci intervenuti e dichiaro conclusa la seduta.”

     

     

     

    La seduta termina alle ore 16.45.

     

    Approvato nella seduta del 9 luglio 2013.

     

     

    La Segretaria

    Il Presidente

    Claudia Cattoli

    Marco Lombardi

     

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