Espandi Indice
Legislatura X - Commissione Parità - Processo Verbale del 14/07/2016 antimeridiano

Processo verbale n. 14

Seduta del 14 luglio 2016

 

Il giorno 14 luglio 2016 alle ore 10,00 è convocata, con nota prot. n. AL.2016.34330 del 11/07/2016, in seduta congiunta con la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità, presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione per la parità e per i diritti delle persone.

 

Partecipano alla seduta i consiglieri:

 

Cognome e nome

Qualifica

Gruppo

Voto

 

MORI Roberta

Presidente

Partito Democratico

7

presente

MARCHETTI Daniele

Vicepresidente

Lega Nord Emilia e Romagna

4

presente

MUMOLO Antonio

Vicepresidente

Partito Democratico

7

presente

AIMI Enrico

Componente

Forza Italia

2

presente

ALLEVA Piergiovanni

Componente

L’ALTRA Emilia Romagna

1

assente

FOTI Tommaso

Componente

Fratelli d’Italia AN

1

assente

GIBERTONI Giulia

Componente

Movimento 5 Stelle

5

presente

LIVERANI Andrea

Componente

Lega Nord Emilia e Romagna

5

presente

LORI Barbara

Componente

Partito Democratico

2

assente

MARCHETTI Francesca

Componente

Partito Democratico

2

presente

PRODI Silvia

Componente

Partito Democratico

2

assente

PRUCCOLI Giorgio

Componente

Partito Democratico

1

presente

RAVAIOLI Valentina

Componente

Partito Democratico

2

presente

ROSSI Nadia

Componente

Partito Democratico

5

presente

SERRI Luciana

Componente

Partito Democratico

2

assente

TORRI YURI

Componente

Sinistra Ecologia Libertà

2

presente

 

Sono presenti i consiglieri: Katia TARASCONI in sostituzione di Silvia PRODI; Massimo IOTTI in sostituzione Barbara LORI.

 

 

Partecipano alla seduta: Barbara Attili (Direzione generale Assemblea legislativa regionale); Francesca Bergamini (Servizio Programmazione, valutazione interventi regionali); Fabrizia Monti (Servizio Formazione professionale).

 

Presiede la seduta: Roberta MORI

Assiste il segretario: Enzo Madonna

Funzionario estensore: Vanessa Francescon

 


La presidente MORI e il presidente PARUOLO dichiarano aperta la seduta alle ore 10,20.

 

-Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Una nuova agenda per le competenze per l’Europa - Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l’occupabilità e la competitività - COM(2016) 381 final del 10 giugno 2016;

(Sede consultiva – Parere alla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali)

 

-Proposta di raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di una garanzia per le competenze - COM(2016) 382 final del 10 giugno 2016;

(Sede consultiva – Parere alla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali)

 

-Proposta di raccomandazione del Consiglio sul Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente - COM(2016) 383 final del 10 giugno 2016;

(Sede consultiva – Parere alla Commissione Bilancio, Affari generali ed istituzionali)

 

Il presidente PARUOLO introduce gli argomenti all’ordine del giorno, spiegando che entrambe le Commissioni, convocate in seduta congiunta, devono esprimere un parere da inviare alla Commissione I referente.

 

Intervengono la dottoressa ATTILI, la dottoressa BERGAMINI e la dottoressa MONTI ciascuna per la parte di propria competenza.

 

Il presidente PARUOLO ribadisce che i commissari si devono esprimere sulla bozza di parere distribuito.

 

La consigliera MARCHETTI F. chiede quali siano i tempi di presentazione degli eventuali emendamenti.

 

La dottoressa ATTILI risponde.

 

La presidente MORI interviene, preannunciando che presenterà un emendamento in I Commissione.

 

I presidenti PARUOLO e MORI, in assenza di ulteriori interventi, invitano i commissari ad esprimersi sulla seguente bozza di parere:

 

“- Con riferimento all’Agenda per le nuove competenze per l’Europa della Commissione europea in linea generale si condivide l’impianto complessivo che sulla base dell’assunto per cui “le competenze portano all'occupabilità e alla prosperità”, parte dall’analisi delle criticità tuttora esistenti, stabilisce obiettivi e priorità e, soprattutto, inizia ad indicare agli Stati Membri, anche attraverso le prime due raccomandazioni che accompagnano la Comunicazione, specifiche linee di azione e intervento per dare concreta attuazione alla strategia.

 

Con riferimento specifico alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, Una nuova agenda per le competenze per l'Europa - Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l'occupabilità e la competitività:

 

- si sottolineano i due elementi centrali che caratterizzano l’impostazione della strategia in termini di obiettivi da raggiungere e di metodo. Il primo elemento è il concetto di sviluppo e competitività: l’investimento sulle competenze, infatti, deve permettere alle persone di esercitare pienamente i propri diritti sociali e di cittadinanza e costituisce la precondizione per lo sviluppo di un’occupazione di qualità. Questo tipo di investimento contribuisce in modo fondamentale a sviluppare un modello di crescita realmente sostenibile e coesa. Alla luce di quanto appena evidenziato, si ritiene che le linee di intervento e le priorità siano correttamente declinate in funzione della necessità di un’azione congiunta che guarda alla tutela diritti di tutti i cittadini, a partire dalle persone più vulnerabili, in una prospettiva di sviluppo sia di competenze di cittadinanza che di competenze per il lavoro.

 

- sul metodo proposto, invece, si sottolinea l’importanza di una linea di azione comune degli Stati membri fondata sulla coerenza e convergenza delle diverse strategie, azioni e interventi che dovrebbero essere attuati in maniera complementare con una particolare attenzione all’utilizzo in sinergia delle diverse risorse finanziarie disponibili, a livello europeo, nazionale e regionale, già a partire dalla programmazione dei Fondi Strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020. Si evidenzia, quindi, che lo stesso approccio è stato utilizzato, e caratterizza attualmente l’azione della Regione, ed è “riconoscibile” nei diversi documenti di programmazione regionali. Con riferimento specifico alla Comunicazione, quindi, si concorda sulla strategia di azione per sostenere l’occupabilità e la competitività attraverso la leva delle competenze e si segnala che l’investimento in competenze rappresenta il driver anche delle politiche regionali. Questo approccio, infatti, è alla base del Patto per il Lavoro siglato il 20 luglio 2015 con le istituzioni locali, le università, le parti sociali, datoriali e sindacali e il forum del terzo settore che si sono impegnate a collaborare per realizzare strategie, azioni e strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale.

 

- Si evidenzia che le priorità della Comunicazione si concentrano su aspetti già oggetto di precedenti raccomandazioni e interventi, ma che nel farlo si adotta un profilo di maggiore dettaglio sui singoli temi, ma si segnala la necessità di un maggiore raccordo tra i diversi interventi e strategie e di un’accelerazione che prefigura l’intento di riprendere le fila delle iniziative già presentate e attuate nella passata programmazione per ricondurle “a sistema” grazie ad una strategia complessiva e aggiornata che tenga conto del conseguimento degli obiettivi di Europa 2020 e delle recenti emergenze economiche e sociali che hanno investito l’Unione europea.    

 

- Si segnala, inoltre, che l’utilità e l’efficacia dell’adozione di un’iniziativa a livello europeo sulle competenze risulterà rafforzata e più incisiva se accompagnata ai diversi livelli (nazionale, regionale e locale) dalla corretta individuazione e coinvolgimento attivo delle diverse componenti - istituzioni, parti sociali, cittadini – che saranno chiamati a concorrere al raggiungimento degli obiettivi. In quest’ottica è di particolare rilievo l’attribuzione di un ruolo centrale alle competenze basilari (alfabetiche, matematiche e digitali) per l’innalzamento del livello di istruzione di cittadini e lavoratori, e alle competenze elevate e complesse a sostegno della creatività e dell’innovazione, esigenza questa fortemente sentita anche a livello regionale e che per essere affrontata efficacemente ha richiesto e richiede tuttora un forte raccordo  tra i soggetti istituzionali e sociali coinvolti. Si considerano pertanto condivisibili le azioni di sensibilizzazione previste dalla Comunicazione e il forte richiamo alla necessità di sviluppare una concezione e dei riferimenti comuni sulle competenze quali condizioni indispensabili per migliorarne la loro acquisizione, valutazione e comparabilità.

 

Con riferimento specifico alla proposta di raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per le competenze:

 

- si evidenzia che, l’istituzione di una Garanzia per le competenze mira a promuovere iniziative volte aggiornare e accrescere le competenze di base affinché siano identificabili e quindi possano essere validabili e certificabili in via autonoma rispetto alle competenze tecnico professionali. Si segnala tuttavia che la Regione ad oggi, soprattutto in ragione dell’emergenza occupazionale, si è concentrata sull’incremento delle qualifiche e competenze professionali, anche se nei propri dispositivi ha ricompreso e valorizzato le competenze di base come parte integrante delle competenze tecnico professionali e quindi con queste validabili e certificabili. Scelta questa che coincide con l’approccio metodologico alla base del quadro nazionale delle qualificazioni in via di definizione, cui la regione collabora con le altre regioni e i ministeri competenti. Alla luce di ciò, si segnala l’importanza in prospettiva di stabilire, in coordinamento con i diversi soggetti coinvolti, come raccordare i quadri delle competenze professionali con quelli delle competenze alfabetiche, matematiche e digitali.

 

- La proposta di raccomandazione sottolinea, inoltre, la necessità di disporre di una offerta formativa flessibile che consenta a coloro che hanno abbandonato l’istruzione e la formazione formale, l’acquisizione di adeguati livelli di competenze di base e possibilmente di qualificazione corrispondenti al livello 4dell’EQF. Per raggiungere questo risultato si evidenzia l’importanza di ricorre a modalità di convalida e riconoscimento delle competenze che agiscano in modo flessibile. A tale proposito, si ricorda che la Regione dispone di un proprio sistema di formalizzazione e certificazione delle competenze (SRFC) in linea con gli indirizzi europei. Il dispositivo, unico a livello nazionale, consente di convalidare e certificare le competenze possedute dalle persone, in riferimento al repertorio regionale del qualifiche (SRQ), a prescindere da come queste le abbiano acquisite, consentendo il rilascio di certificazioni parziali capitalizzabili in funzione di una successiva acquisizione della qualifica completa.

 

- Riguardo agli interventi regionali in tema di sviluppo delle competenze degli adulti e del benessere psicofisico della popolazione, adulta e anziana si richiama l’inserimento degli standard nazionali relativi alle competenze di base, sviluppati specificatamente per i percorsi di IeFP, anche nell’ambito dei corsi serali di formazione permanente destinati agli adulti, l’istituzione di un elenco delle Università della terza età (deliberazione della Giunta regionale n. 1066 dell’11 luglio 2016), in attuazione di un Accordo in Conferenza Unificata siglato nel 2014, che definisce le linee strategiche di intervento in ordine ai servizi per l’apprendimento permanente e individua i criteri qualitativi (organizzativi e strutturali) che le Università della terza età devono avere per poter essere iscritte in un apposito elenco regionale, dando così attuazione all’art. 43 della L.R. n. 12/2003 che promuove l’apprendimento delle persone per tutto l’arco della vita che prevede in particolare che la Regione e gli Enti Locali valorizzino l’attività delle Università della Terza Età per garantire un’offerta qualificata nell’ambito dell’educazione degli adulti.

 

Con riferimento specifico alla proposta di raccomandazione del Consiglio sul Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente:

 

- si segnala che la proposta di raccomandazione abroga e sostituisce la precedente raccomandazione del 2008, riaffermando in modo più incisivo e aggiornato i riferimenti e i contenuti della precedente, e si ribadisce la necessità per gli Stati membri di effettuare e mantenere aggiornata nel tempo la referenziazione dei propri quadri delle qualifiche nazionali rispetto al quadro europeo delle qualifiche (EQF), rendendo pubblici i criteri adottati.  Su questo aspetto si evidenzia che la Regione nel 2010, su base volontaria e per agevolare la riconoscibilità dei propri titoli a livello europeo, ha svolto un lavoro di referenziazione del proprio quadro regionale rispetto all’EQF, il cui esito è il documento “Correlazione del Sistema regionale delle qualifiche (SRQ) al Quadro europeo delle qualifiche (EQF)” che riporta i criteri adottati, le finalità e il livello EQF attribuito alle diverse qualifiche regionali. Il documento adottato dalla Regione prevede che tutte le certificazioni di qualifica rilasciate dalla Regione riportino il riferimento al livello EQF corrispondente.

 

- Si evidenzia, inoltre, che la Regione, parallelamente al lavoro di associazione delle qualifiche regionali, sta collaborando a livello nazionale per portare a termine un analogo processo di referenziazione rispetto all’EQF nell’ambito Quadro nazionale delle qualificazioni con la finalità di assicurare reciproca riconoscibilità e il riconoscimento nazionale dei titoli rilasciati dalle regioni ai sensi della normativa nazionale (decreto legislativo n. 13 del 2013). Questo processo, una volta portato a termine, consentirà, in linea con le indicazioni contenute nella proposta di raccomandazione, di rafforzare il coordinamento a livello centrale (nazionale) sulle iniziative di attuazione poste in essere a livello locale e garantire maggiore trasparenza e accessibilità da parte dei cittadini.

 

- Si evidenzia positivamente lo sforzo che emerge dalla proposta di raccomandazione di rendere l’EQF più autonomo rispetto ai sistemi e alle forme di apprendimento (formale, non formale e informale) correggendo parzialmente la precedente impostazione che risultava sbilanciata a favore dei sistemi formali.

 

- Si segnala che la proposta di raccomandazione apre ad una applicazione dei dispositivi di trasparenza più ampia e inclusiva sia nei confronti delle fasce più deboli (adulti a bassa scolarità, migranti) sia per quanto riguarda i livelli di professionalità più elevati il cui riconoscimento è assicurato solo al termine di percorsi formali di apprendimento. In quest’ottica si segnala che un esempio di modalità applicazione più ampia emerge proprio dalle qualifiche del repertorio regionale che  coprono una gamma di livelli EQF dal 3° al 7° ponendosi in parallelo ai titoli dell’istruzione (4°, 5° livello EQF) e accademici (6°, 7° e 8°), ma offrendo alle persone la possibilità di acquisire tali qualifiche attraverso un processo di convalida e certificazione delle competenze possedute che prescinde, come si è già detto sopra, dalla modalità con cui esse sono state apprese (formale, non formale, informale). Proprio a seguito dell’applicazioni dei dispositivi regionali, dunque, si concorda con quanto previsto dalla proposta di raccomandazione sulla necessità di sistemi di istruzione e formazione permeabili e di un sistema di crediti congiunto che supporti la flessibilità nei percorsi di apprendimento individuali.

 

- In conclusione, con riferimento al ruolo che strumenti di trasparenza come l’EQF possono avere nella cooperazione tra l’Unione europea e i paesi terzi per promuovere l’integrazione dei migranti nei mercati del lavoro dell’Unione, si evidenzia che l’esperienza regionale maturata nell’ambito della cooperazione internazionale con paesi in via di sviluppo interessati ad adottare il modello emiliano romagnolo e il quadro regionale delle qualifiche (inteso come sistema di standard professionali e di certificazione) ha consentito di verificare concretamente la praticabilità e l’efficacia di questo approccio a favore delle persone, ma anche delle imprese italiane che operano in quei paesi, offrendo spunti interessanti di riflessione e approfondimento anche per ulteriori iniziative future.”.

 

La Commissione V esprime parere favorevole con 29 voti favorevoli (PD, SEL), nessun contrario e 10 astenuti (LN, M5S, FI).

 

La Commissione per la parità e per i diritti delle persone esprime parere favorevole con 23 voti favorevoli (PD, SEL), nessun contrario e 16 astenuti (LN, M5S, FI).

 

La seduta termina alle ore 10,50

 

Approvato nella seduta del

 

Il segretario

La Presidente

Enzo Madonna

Roberta Mori

 

Espandi Indice