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Legislatura X - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 7695 -
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Approvato in data: 19/12/2018

Testo:

 

ORDINE DEL GIORNO

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

da oltre 40 anni il popolo Saharawi, insediato nel Sahara Occidentale, vive sotto l’occupazione del Marocco, in condizioni lesive dei più elementari diritti umani e nell’attesa, finora vana, di un Referendum per la propria autodeterminazione.

 

Con la sentenza C-104/16 P del 21/12/2016 la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha chiarito come gli accordi di associazione e di liberalizzazione conclusi tra l’UE e il Marocco non siano applicabili al Sahara occidentale, ribadendo l’inesistenza di «alcun vincolo di sovranità territoriale tra il Sahara occidentale e il Regno del Marocco o l’insieme mauritano» e l’assenza di vincoli giuridici tali da modificare l’applicazione della risoluzione 1514 (XV) dell’Assemblea generale dell’ONU «con riferimento all’applicazione del principio di autodeterminazione mediante la libera e autentica espressione della volontà delle popolazioni del territorio». Con la sentenza la Corte ha inoltre sottolineato in modo preciso come al Sahara occidentale sia da applicare uno status distinto, garantito dalla Carta delle Nazioni Unite.

 

In una ulteriore sentenza (procedimento C-266/16, 27/02/18), la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la zona di pesca del Marocco, come menzionata sia nell’accordo sulla pesca tra Marocco ed EU che nel relativo protocollo di intesa, non include le acque adiacenti al territorio del Sahara Occidentale, che vengono quindi escluse dagli accordi.

 

In risposta a tale decisione della Corte, il 27 Febbraio l’Alto Rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini, ha rilasciato una dichiarazione congiunta con il ministro degli Esteri e della Cooperazione del Regno del Marocco, Nasser Bourita, nella quale i due hanno preso atto della sentenza e ribadito il loro attaccamento al partenariato strategico, segnando quindi la difficoltà parte della della Commissione Europea di sostenere l’attuazione delle sentenze sopracitate.

 

Si segnala inoltre una svolta nel processo di negoziato internazionale presso l’ONU, infatti la missione MINURSO è stata rinnovata per soli 6 mesi poiché non si ritiene opportuno rinnovare missioni che non portano ad avanzamenti concreti nel processo di pacificazione.

 

L’inviato dell’ONU Mr Kohler, ha riunito lo scorso 5 dicembre, a Ginevra, Marocco, Fronte Polisario, Algeria e Mauritania per un primo giro di consultazioni atte a fare un ulteriore passo nel processo di pacificazione, il cui primo risultato concreto è la presenza fisica di Marocco e Fronte Polisario allo stesso tavolo di negoziazione.

 

Rilevato che

 

l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è impegnata per l’attivo riconoscimento dell’autodeterminazione del popolo Saharawi fin dagli anni ’90 del secolo scorso e, dal 1999, attraverso il Programma di cooperazione internazionale, la nostra Regione finanzia progetti nei settori sanitario, formazione al lavoro, educazione e alimentazione, particolarmente rivolti ai profughi rifugiatisi nella parte desertica dell’Algeria;

 

la Regione Emilia-Romagna focalizza il suo intervento in quella zona del mondo sul duplice versante della collaborazione istituzionale e del sostegno allo sviluppo, facendo altresì tesoro del sistema del terzo settore;

 

Evidenziato che

 

la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo nel Sahara occidentale continua ad essere un’emergenza, come si evince dalle testimonianze delle numerose vittime, tra le quali Soukeina Yedehlu, attivista Saharawi ricevuta anche dall’intergruppo Saharawi.

 

La Regione Emilia-Romagna, attraverso il Tavolo Paese Saharawi, sostiene e coordina le attività delle numerose associazioni di volontariato attive sul territorio regionale, che con il loro costante impegno rendono possibili i progetti di accoglienza dei bambini Saharawi.

 

Di fronte al drastico taglio delle risorse per la cooperazione internazionale attuato negli ultimi anni dai singoli Paesi e dall’UE, che ha portato ad una situazione di malnutrizione per il 40% dei rifugiati, ed in presenza di un accesso limitato all'acqua, ai servizi sanitari ed educativi, risulta tanto più importante proseguire nell’azione di aiuto con specifici fondi sul bilancio 2019. Si rende necessario il costante impegno della Regione Emilia-Romagna.

 

Tutto ciò premesso e considerato ribadisce

 

il dovere di mantenere accesa in tutte le sedi l’attenzione su questa infinita crisi umanitaria, affinché non venga meno il sostegno al popolo Saharawi.

 

Si impegna e impegna la Giunta, ciascuna per le proprie competenze, a

 

consolidare e possibilmente incrementare lo stanziamento dei fondi regionali destinati agli aiuti per la popolazione Saharawi;

 

farsi portavoce presso il Governo ed il Parlamento della necessità non più rinviabile di una soluzione politica della situazione nel Sahara occidentale che garantisca il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi nel solco del Piano di Pace delle Nazioni Unite e di tutte le risoluzioni che, nel corso degli anni, sono state in quella sede approvate;

 

sollecitare in tutte le sedi e monitorare l’applicazione delle sentenze C-104/16 P della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 21/12/2016 e del 27/02/2018, in particolare per quanto riguarda le attività economiche di rilevanza regionale;

 

attivarsi presso le opportune sedi nazionali e internazionali perché vengano avviate azioni di monitoraggio per il rispetto dei diritti umani della popolazione Saharawi nel Sahara Occidentale occupato dal Marocco;

 

continuare, nell’ambito dell’Intergruppo assembleare, la preparazione di una visita istituzionale dell’Assemblea legislativa regionale della Regione Emilia-Romagna nel Sahara Occidentale.

 

 

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 19 dicembre 2018

 

 

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