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Legislatura IX - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 2615 - Risoluzione
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Annuncio in aula: 17/04/2012
Approvato in data: 23/04/2012

Testo:

 

RISOLUZIONE

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

 

Visto l’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa e l’art. 5 della legge regionale n. 16 del 2008;

 

visti la Relazione approvata dalla I Commissione assembleare ai sensi dell’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno ed i pareri delle Commissioni competenti per materia approvati ai sensi del medesimo articolo 38, comma 1, allegati alla Relazione;

 

visto il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012 – COM (2011) 777 def. del 15 novembre 2011;

 

vista la Relazione della Giunta regionale sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario per il 2011;

 

visto il Rapporto conoscitivo della Giunta per la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa (delibera di Giunta n. 288 del 14 marzo 2012);

 

vista la Risoluzione n. 1434 dell’8 giugno 2011, contenente "Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea - Sessione comunitaria 2011";

 

considerato che la legge regionale n. 16 del 2008 al suo articolo 5 disciplina la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa quale occasione annuale per la riflessione generale sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e alla fase discendente del diritto UE nelle materie di competenza regionale, e per l’espressione di indirizzi generali alla Giunta relativamente all’attività della Regione in questo ambito, nell’anno di riferimento;


considerato l’interesse della Regione Emilia-Romagna in riferimento a determinati atti e proposte preannunciati per il 2012 e oltre dalla Commissione europea, ed individuati a seguito dell’esame del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012 da parte delle Commissioni assembleari per le parti di rispettiva competenza;

 

vista la Relazione della Giunta sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale per il 2011, ai fini del successivo adeguamento dell’ordinamento regionale;

 

considerata l’importanza del ruolo delle Assemblee legislative regionali nella fase di formazione delle decisioni europee, come confermato, dal Protocollo n. 2 sull’applicazione del principio di sussidiarietà e proporzionalità allegato Trattato di Lisbona;

 

considerata l’importanza della collaborazione tra le Assemblee a partire dal livello regionale, fino a quello nazionale ed europeo, sia nel controllo della sussidiarietà che nel controllo di merito degli atti e delle proposte dell’Unione Europea;

 

considerata altresì l’opportunità di contribuire a favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni in merito alle attività svolte in fase ascendente, già a partire dagli esiti dell’esame del Programma di lavoro annuale della Commissione europea.

 

Riprendendo le considerazioni emerse nel corso del dibattito politico nelle diverse Commissioni assembleari sulle tematiche di rilevanza europea

 

a)              Evidenzia che i negoziati tra lo Stato italiano e l’Unione europea sulla nuova politica di coesione sono ad un punto fondamentale e si stanno indirizzando su due direttrici principali: il compromesso finanziario che determinerà l’esatto ammontare delle risorse a diposizione degli Stati membri, e quindi delle regioni, e la conclusione dell’iter legislativo di approvazione delle proposte di regolamento che definiranno il quadro giuridico e procedimentale del nuovo periodo di programmazione 2014-2020. Sottolinea che, il Governo italiano, in accordo con le regioni, sta cercando di ottenere un maggiore equilibrio tra il suo ruolo di contribuente netto al bilancio dell’Unione europea e l’ammontare delle risorse che poi saranno realmente destinate al nostro Stato e, contemporaneamente, sta negoziando gli emendamenti alle proposte di regolamento per superare le criticità ancora esistenti, relative soprattutto alle condizionalità macroeconomiche che collegano i trasferimenti delle risorse della politica di coesione al rispetto dei parametri economico-finanziari imposti dall’Unione europea agli Stati membri, con l’obiettivo di garantire che, in un momento di crisi economica e di politiche di razionalizzazione della spesa pubblica e risanamento dei bilanci, la politica di coesione sia interpretata e attuata come un’occasione irrinunciabile di investimenti orientati principalmente alla crescita e allo sviluppo. Alla luce di ciò ribadisce l’importanza del circolo virtuoso già instaurato tra Assemblea e Giunta regionale che garantisce l’informazione e l’aggiornamento sull’andamento generale dei negoziati sulla politica di coesione che deve proseguire sino alla loro conclusione, anche in vista della successiva fase di predisposizione da parte della Regione dei piani operativi regionali nei quali, per ciascun fondo, si definiranno le priorità strategiche di investimento delle risorse per i prossimi anni sul territorio, con particolare attenzione alla definizione della dotazione finanziaria e ai nuovi criteri di ripartizione delle risorse. Segnala inoltre l’interesse ad un aggiornamento specifico da parte della Giunta regionale sull’avanzamento dei negoziati che riguardano il nuovo Regolamento sul Fondo Sociale Europeo (FSE) per il periodo di programmazione 2014-2020, con particolare attenzione alle misure che rientrano negli obiettivi di coesione sociale;


b)              sottolinea con riferimento alla nuova Politica Agricola Comune (PAC) l’importanza di continuare a monitorare il negoziato, tutt’ora in corso, sulle proposte legislative presentate dalla Commissione europea nel 2011, e invita la Giunta regionale a continuare ad intervenire, con tutti gli strumenti a disposizione della Regione, nei vari contesti, istituzionali e non, di confronto con le altre Regioni, con il Governo e con l’Unione Europea, per superare le criticità che derivano da una serie di previsioni contenute nelle proposte di regolamento PAC che, se mantenute nelle versioni definitive dei Regolamenti, penalizzeranno fortemente il sistema agricolo dell’Italia in generale e, a cascata, quello del nostro territorio. Tra le tante questioni sollevate e ancora oggetto di negoziato con l’Unione Europea, sottolinea l’importanza di una definizione appropriata, all’interno del nuovo quadro finanziario pluriennale, dell’ammontare delle risorse da destinare alla nuova PAC e dei criteri per la loro assegnazione e, in questo senso, ribadisce la necessità di modificare la scelta della Commissione europea del parametro della superficie quale unico criterio per l’effettuazione dei pagamenti diretti, scelta che evidentemente va a discapito delle realtà agricole che, come la nostra, hanno puntato sulla valorizzazione della qualità dei prodotti e dei processi di produzione.

 

c)              Rileva che, per le politiche di crescita dell’Unione Europea resta fondamentale la revisione del patto di stabilità che attualmente, anziché mettere a disposizione risorse per la crescita, rappresenta una forte criticità che ostacola gli investimenti e penalizza le imprese, l’occupazione e lo sviluppo.

 

d)              Ribadisce il proprio convincimento che l’Unione Europea, le sue politiche e le sue decisioni, debbano giocare un ruolo fondamentale per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile per tutti i Paesi e i cittadini europei. Auspica quindi maggiore coerenza ed incisività delle politiche comuni per garantire democraticità nei processi decisionali, la necessaria solidarietà e coesione interna e per promuovere la crescita economica e sociale. In questo quadro appare indispensabile assumere decisioni di fondamentale importanza per la governance economica quali la creazione di un’agenzia europea indipendente di rating, la promozione dello strumento degli eurobond per promuovere gli investimenti comuni, la tassazione delle transazioni finanziarie speculative, l’adozione di norme che favoriscano l’accesso al credito a cittadini e imprese.

 

e)              Sottolinea l’importanza dello sviluppo di una politica del turismo nell’ambito degli obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale e invita, i diversi livelli istituzionali e la Giunta regionale a prestare particolare attenzione alle diverse possibilità di sostegno al settore turistico da parte di tutti i fondi europei, tenuto conto dei negoziati attualmente in corso relativi al nuovo periodo di programmazione finanziaria 2014-2020, soprattutto in vista della prossima adozione dei programmi operativi regionali e segnala, sin d’ora, che le iniziative europee in materia di turismo dovranno perseguire l’obiettivo di sostegno e promozione delle peculiarità territoriali dell’offerta turistica in Europa. In quest’ottica ribadisce l’esigenza di mantener viva l’attenzione sul tema delle concessioni demaniali a finalità turistico-ricreative, affinché la disciplina attualmente in via di formazione, nel rispetto dei principi di concorrenza e libera prestazione dei servizi, costituisca l’occasione per individuare gli spazi per definire, valorizzare e promuovere le eccellenze dell’offerta turistica del nostro territorio.

 

f)              Sottolinea che il 1° aprile di quest’anno è entrato in vigore il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’iniziativa dei cittadini europei, un importante strumento di partecipazione democratica introdotto dal Trattato di Lisbona, impegnandosi a svolgere un ruolo di comunicazione e di informazione verso i cittadini del territorio regionale per diffondere la conoscenza di questo nuovo strumento e promuoverne l’utilizzo;

 

g)              segnala l’importanza di monitorare le Iniziative europee, anticipate nella Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015, per contribuire in modo attivo e qualificato alla formazione delle politiche e della legislazione europea in questo settore, ponendo particolare attenzione ai principi generali e alle strategie comunitarie in materia di salute e, in particolare, alla necessità di approfondire la branca di scienza biomedica relativa alla medicina di genere, per l’assunzione di direttive generali di indirizzo mirate sulla tutela della salute della donna, all’urgenza di promuovere azioni correttive di accompagnamento ad una maggiore presenza femminile nei luoghi decisionali e nel mercato del lavoro, con la previsione di misure di conciliazione ed incentivazione in un’ottica di partecipazione democratica attiva dei cittadini e delle cittadine europei e nel rispetto del principio di uguaglianza sostanziale. Infine, in riferimento al dato culturale che sottende agli stereotipi di genere, fortemente condizionante anche la stessa sicurezza delle donne, evidenzia l’importanza di attivare scambi transnazionali di buone prassi con l’individuazione di autorità di riferimento a livello europeo per la sintesi degli indirizzi assunti e la valutazione coordinata degli esiti degli interventi.

 

 

 

Con riferimento al metodo di lavoro della Regione Emilia-Romagna in merito alla partecipazione al processo decisionale dell’Unione Europea

 

h)              Evidenzia l’importanza di coinvolgere sempre di più in questo processo la società civile, i cittadini e le imprese del nostro territorio, individuando modalità e strumenti per ampliarne la partecipazione successivamente alla chiusura dei lavori della sessione comunitaria dell’Assemblea, e in particolar modo in occasione della partecipazione regionale alla fase ascendente nel corso dell’anno, attivando le procedure di consultazione del pubblico sui temi oggetto di interesse per la Regione, così da poter definire la posizione regionale sulle singole iniziative e proposte dell’Unione Europea anche sulla base delle esigenze segnalate dai soggetti interessati.

 

 

 

Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione del diritto dell’Unione Europea (cd. fase ascendente)

 

i)              Rileva l’interesse prioritario della Regione Emilia-Romagna in riferimento ai seguenti atti ed iniziative preannunciate dalla Commissione europea nel proprio Programma di lavoro per il 2012: Agenda digitale europea; Pacchetto “Occupazione” (Una ripresa che favorisca la creazione di posti di lavoro; Pacchetto specifico “flessicurezza”; Riformare i servizi europei dell’occupazione (EURES) e la relativa base giuridica); Povertà infantile; Pacchetto sulla salute animale e vegetale (Rafforzare la catena alimentare: un contesto giuridico più semplice e modernizzato; Controlli ufficiali lungo la catena alimentare); Marchio europeo nel settore del turismo; Promozione informazione per i prodotti agricoli; Graduale soppressione del regime delle quote latte; Strategia per le energie rinnovabili (RES); Energia pulita per i trasporti: una strategia per i carburanti alternativi; Riesame della direttiva VIA (Valutazione impatto ambientale); Settimo programma di azione per l’Ambiente; Revisione del Regolamento sugli aiuti di stato di importanza minore (de minimis); Revisione della disciplina in materia di aiuti di stato a favore della RSI (ricerca, sviluppo e innovazione); Efficienza energetica; Revisione delle politiche di qualità dell’aria.


j)              Impegna l’Assemblea e la Giunta regionale a valutare, al momento della effettiva presentazione degli atti, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della legge n. 11 del 2005, articolo 5, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea;

 

k)              impegna la Giunta e l’Assemblea ad assicurare il massimo raccordo in fase ascendente, informandosi tempestivamente e reciprocamente all’avvio dell’esame degli atti, in occasione del controllo di merito e del controllo di sussidiarietà, sia degli atti indicati in sessione comunitaria che di ulteriori atti eventualmente presi in esame, anche avvalendosi dell’apposita sezione del sito internet dell’Assemblea legislativa, punto di raccolta unitario delle informazioni, attualmente in via di implementazione in attuazione delle Delibera UP n. 56/2010 e Delibera GR n. 535/2010;

 

l)              sottolinea l’importanza di assicurare, da parte della Giunta regionale, l’informazione circa il seguito dato alle iniziative dell’Unione Europea sulle quali sono state formulate osservazioni.

 

 

Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’attuazione del diritto dell’Unione Europea (cd. fase discendente)

 

m)              Invita la Giunta regionale, a monitorare il completamento del recepimento statale della cd. direttiva Servizi (Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno) ed il recepimento da parte dello Stato della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento), che scadrà il 7 gennaio 2013, ai fini del successivo adeguamento dell’ordinamento regionale;

 

n)              invita la Giunta, con riferimento specifico al processo di recepimento della direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera (Direttiva 2011/24/UE) sulla quale sono attualmente in corso i lavori di confronto tra le Regioni e tra queste ed il Ministero, in sede di coordinamento presso la Conferenza delle Regioni e nell’ambito del confronto con il Governo sul nuovo Patto per la Salute, ad informare periodicamente l’Assemblea circa l’avanzamento dei suddetti lavori, in vista delle successive attività finalizzate all’attuazione della direttiva e delle potenziali ricadute a livello regionale.

 

 

 

Al fine di favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni

 

o)              Si impegna a mantenere un rapporto costante con il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, anche tramite il Network Sussidiarietà, e le altre Assemblee legislative regionali, italiane ed europee, favorendo lo scambio di informazioni sulle rispettive attività, la collaborazione, il confronto e lo scambio di buone pratiche al fine di intervenire precocemente nel processo decisionale europeo;

 

p)              si impegna a verificare nelle sedi più opportune il seguito dato alle osservazioni formulate sugli atti e le proposte legislative della Commissione europea, trasmesse con Risoluzione al Governo ai sensi della legge 11/2005 per contribuire alla definizione della posizione italiana da sostenere nei negoziati presso le Istituzioni europee, considerato che la legge 11/2005 prevede che il Governo riferisca delle osservazioni che riceve dalle Regioni, del seguito dato e delle iniziative assunte nella Relazione consuntiva annuale al Parlamento nazionale;

 

q)              si impegna ad inviare la presente Risoluzione al Senato, alla Camera, al Governo – Dipartimento per le Politiche comunitarie, al Parlamento europeo, al Comitato delle Regioni, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome italiane, alla Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee.

 

 

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 23 aprile 2012

 

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