Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto
Consigliere del Gruppo Lega Emilia e Romagna
Premesso che:
Dichiarazioni per mezzo stampa riportano le parole dell’Assessore regionale uscente al “bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità” che pongono l’attenzione su alcuni dati della sanità riminese.
Nelle dichiarazioni ci si vanta che 83 riminesi su 100 scelgono di curarsi nelle strutture sanitarie della stessa provincia e che iI 21% dei pazienti che si cura negli ospedali riminesi proviene da altri territori e che il 14% proviene da fuori regione.
Tra i vanti espressi ci sarebbero il lavoro svolto in questi anni, il forte impulso alla qualificazione specialistica della sanità riminese, l'ammodernamento strutturale e tecnologico degli ospedali, che contano complessivamente 850 posti letto, l'evoluzione degli strumenti diagnostico-terapeutici di questi anni che ha permesso di migliorare la gestione a domicilio o in regime ambulatoriale di molte patologie (come la cataratta o il tunnel carpale), consentendo ai pazienti di tornare a casa dopo poche ore dall'intervento e di contare su un'efficiente rete di servizi territoriali integrati.
Considerato che:
La narrazione dei cittadini ci descrive un mondo reale differente e lontano dal “paradiso” che sembrerebbe essere la sanità riminese.
Interroga la Giunta Regionale per sapere:
Se ritiene giusto che circa un 20 % di riminesi debba scegliere altre province o regioni per curarsi.
Cosa si intende per “forte impulso alla qualificazione specialistica”.
Quanti erano i posti letto 5 e 10 anni fa visto che oggi ci si vanta di averne 850.
Daniele Marchetti