Testo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che
Con la Delibera di Giunta n. 211 del 12 febbraio 2024, approvata dall'Assemblea Legislativa nella seduta del 12 marzo 2024, la Regione ha dato il via libera agli "INTERVENTI DEL PROGRAMMA PLURIENNALE DI INVESTIMENTI IN SANITÀ AI SENSI DELL'ART. 20 DELLA L. N. 67/1988 - VII FASE", includendo tra questi la "Realizzazione del Nuovo Ospedale di Piacenza" per un importo totale pari ad euro 296.138.405,00 di cui:
129.017.326,34 euro provenienti dalle risorse statali (ex art.20 L. n. 67/1988)
6.790.385,60 euro provenienti da risorse regionali (comma 1 dell’art. 20 L. n. 67/1988)
160.330.693,06 euro provenienti dal Partenariato Pubblico Privato.
La decisione di adottare un Partenariato Pubblico-Privato per finanziare il 54% del costo totale dell'opera ha generato dubbi tra i cittadini e i comitati civici riguardo al ruolo che gli investitori privati avranno dopo la realizzazione dell'intervento. Sembra che la gestione futura dei servizi accessori ospedalieri potrebbe essere affidata in gran parte al settore privato, spostando una parte significativa della gestione dal pubblico al privato
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la preoccupazione principale dei cittadini riguarda le modalità con cui gli investitori privati finanziatori saranno ricompensati dalla pubblica amministrazione: si tratta di capire se verrà adottato un regime di concessione tra l'Ausl e gli investitori privati, che prevede il pagamento di un canone pluriennale da parte dell'Ente pubblico per un periodo di venti o trent'anni, oppure se si opterà per la Finanza di Progetto, in cui il recupero economico e finanziario sarà basato sui ricavi e sui flussi di cassa generati dall'attività di gestione dell'opera realizzata. Questa gestione includerà servizi accessori come ristorazione, lavanderia, pulizie, assistenza, vigilanza, trasporto, manutenzione degli impianti e degli edifici, parcheggio, distribuzione automatica di alimenti, e gestione dei punti ristoro all'interno della struttura.
Preoccupazioni che risultano ancora senza risposta, poiché i pochi documenti ufficiali pubblicati dall'Ausl e dalla Regione sui propri portali istituzionali non forniscono informazioni utili per comprendere la decisione presa.
Alcune informazioni provenienti dai vertici dell'Ausl, in particolare dal Direttore Generale, riportate dalla stampa locale piacentina nel marzo 2024, indicano che tale strumento potrebbe essere visto come "un mutuo con condizioni più vantaggiose e meno rischiose" e che potrebbe comportare l'affidamento al privato che costruirà l'ospedale della gestione della manutenzione e dei servizi alberghieri
per decenni.
Queste dichiarazioni rendono ancora più ambiguo il ruolo dell'investitore privato, portando a domandarsi se si tratti di una concessione, di una locazione finanziaria, di Finanza di Progetto, di un contratto di disponibilità o di altri contratti atipici. Queste informazioni sono cruciali per comprendere se in futuro la gestione di parte dei servizi ospedalieri nel Nuovo Ospedale di Piacenza sarà affidata a privati o all'Ausl.
Considerato che
il Partenariato è un “operazione economica” complessa ma di certo il punto chiaro è che l’Ente pubblico e il privato si legano con un contratto di lungo periodo per realizzare un’opera pubblica cui copertura finanziaria arriva “in misura significativa” da risorse private e che “alla parte privata spetta il compito di realizzare e gestire il progetto mentre alla parte pubblica quello di “definire gli obbiettivi e verificarne l’attuazione”.
L'utilizzo del Partenariato in qualsiasi forma sembra andare contro il concetto di sanità pubblica sottolineato più volte negli atti e nei documenti di programmazione regionali come il DEFR e le note di aggiornamento. Specialmente durante e dopo il periodo Covid, la Regione si è impegnata a riaffermare l'importanza di un sistema sanitario pubblico, universale, accessibile e gratuito per tutti.
Il caso del Nuovo Ospedale di Piacenza sembra muoversi in direzione opposta, aprendo la porta a investitori privati che, seguendo le logiche di mercato, cercheranno principalmente di recuperare i capitali investiti e secondariamente di generare profitto. Risulta quasi utopistico e banale pensare che un privato possa collaborare con il settore pubblico per offrire servizi ospedalieri di qualità senza privilegiare il profitto e il ritorno sull'investimento.
Attualmente, è difficile per i cittadini avere accesso a informazioni cruciali su questo tema. A livello politico, oltre che tecnico-procedurale, è fondamentale che i principali attori pubblici, come la Regione e l'Ausl di Piacenza, chiariscano quali strumenti intendono utilizzare, come intendono remunerare gli investitori privati, e quali servizi potrebbero essere a rischio di privatizzazione eccessiva nell'ambito piacentino.
Ritenuto che
Le Sezioni di controllo della Corte dei conti, come quelle del Veneto e dell'Emilia-Romagna, hanno evidenziato il rischio che il Project Financing possa trasformarsi in un semplice mutuo contratto tra la Pubblica Amministrazione e che la circolazione dei contratti, dei diritti e delle obbligazioni potrebbe portare a un eccessivo coinvolgimento dell'Ente con soggetti economici non conformi alle normative dell'UE.
Le esperienze vissute da altre Regioni, anche limitrofe e considerate virtuose, hanno avuto effetti devastanti sugli Enti coinvolti a vantaggio dei privati.
Ad esempio, l'Ospedale di Mestre è passato da "modello" a un disastro: progettato per 230 milioni di euro, di cui 124 pubblici e 106 privati, alla fine è costato alle finanze pubbliche complessivamente 1 miliardo e 780 milioni di euro in 23 anni. Anche in Toscana, il Project Financing sugli ospedali di Prato, Pistoia, Lucca e Massa ha visto il soggetto pubblico investire il 70% delle risorse rispetto al 30% del privato, che è diventato concessionario per 19 anni di servizi non sanitari. La Corte dei conti è intervenuta su questo progetto definendolo altamente svantaggioso per la parte pubblica.
Tutto ciò premesso e considerato,
interroga la Giunta regionale per sapere
Quali sono i dettagli dell'operazione per la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza e, in particolare, quali sono i vantaggi economici effettivi che i privati coinvolti nel Partenariato otterranno da tale investimento.
Quali sono le modalità di compensazione previste per i privati che copriranno il 54% dell'intervento e, nel caso in cui non siano ancora state decise, quali sono le intenzioni dell'AUSL e della Giunta in merito.
Quali misure di garanzia intende adottare la Giunta per assicurare che la gestione dei servizi ospedalieri rimanga sotto il controllo dell'AUSL al fine di evitare che i privati del Partenariato gestiscano i servizi per periodi decennali/ventennali/trentennali a discapito della concorrenza ed innovazione.
Se è intenzione della Giunta ripensare a tale formula di finanziamento annullando totalmente la partecipazione privata oppure riducendola in maniera significativa.