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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 5832

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Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

Il sottoscritto Consigliere

 

Premesso che

        La medicina dello sport è una specializzazione multidisciplinare integrata, in quanto accerta l’idoneità sportiva e valuta i comportamenti e le modificazioni dell’organismo indotte dall’attività sportiva stessa, affinché permangano nei limiti fisiologici di ciascuno e non vi sia danno ma vantaggio in ambito psico-fisico.

        Il ruolo del medico sportivo, quindi, è rilevante su tutto ciò che gravita attorno all’attività fisica e sportiva: l’alimentazione, la valutazione funzionale per l’allenamento e per la performance sportiva, la traumatologia dello sport, la riabilitazione post-infortunio, la psicologia dello sport, la prescrizione dell’esercizio fisico (ovvero l’ utilizzo dell’esercizio fisico come un vero e proprio farmaco e come tale prescritto su base individuale). Non va dimenticato, inoltre, che sono di competenza del medico sportivo importanti azioni di prevenzione come la lotta al doping e all’abuso di farmaci nello sport.

 

Considerato che

        La certificazione per l’attività sportiva agonistica è obbligatoria ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Sanità del 18 febbraio 1982.

        La certificazione per l’attività sportiva professionistica è obbligatoria ed è regolamentata dalla Legge del 23 marzo 1981, n. 91 e dal Decreto del Ministro della Sanità del 13 marzo 1995.

        La certificazione per l’attività sportiva non agonistica è obbligatoria ed è attualmente regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013; dalla Legge del 9 agosto 2013, n. 98, art. 42 bis; dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125, art.10-septies; dal Decreto del Ministero della Salute dell’8 agosto 2014 e successive Nota esplicativa del 16 giugno 2015 e Nota integrativa del 28 ottobre 2015; infine, dalla Circolare del CONI del 10 giugno 2016. L’attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare è regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 Aprile 2013.

        La certificazione per l’attività amatoriale e ludico-motoria è facoltativa ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 Aprile 2013 e dalla Legge del 9 Agosto 2013, n. 98, art. 42 bis.

        La certificazione per l’attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare è obbligatoria ed è regolamentata dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013.

        La certificazione per l’attività sportiva agonistica per i disabili è regolamentata dal Decreto del Ministro della Sanità del 4 marzo 1993.

        Il Decreto emanato dal Ministro della Salute di concerto con il Ministro per lo Sport il 28 febbraio 2018 ha soppresso l’obbligo del certificato medico per la pratica dell’attività sportiva in età prescolare, stabilendo che «non sono sottoposti ad obbligo di certificazione medica, per l’esercizio dell’attività sportiva in età prescolare, i bambini di età compresa tra O e 6 anni, ad eccezione dei casi specifici indicati dal pediatra».

 

Rilevato che

        Nella primavera 2021, presso l’ospedale di Alto Reno Terme è stato sospeso il servizio relativo alla presenza del Medico dello Sport,  e da allora – a differenza degli altri servizi sanitari egualmente sospesi in via temporanea-  non è più stato riattivato per moltissimi mesi;

        Per ottemperare a quanto richiesto dal punto di vista normativo per praticare attività sportiva in sicurezza, e per poter partecipare a gare e campionati, gli atleti che abitano nelle zone dell’appennino sono quindi costretti a spostarsi e rivolgersi ad altre strutture, spesso private, anche fuori Regione, con inevitabili disagi per le famiglie di riferimento, e con conseguenti costi aggiuntivi.

        Poichè anche all’ospedale di Vergato il servizio era stato inizialmente sospeso, e poi limitato a limitato a pochi giorni al mese, il più vicino ambulatorio Asl ove effettuare visite medico-sportive risulta essere quello di Casalecchio di Reno, e quindi a ridosso della città, con evidente dilatazione dei tempi di attesa e maggiori difficoltà per le famiglie.

        Tale situazione di disagio è stata ampiamente denunciata da parte delle maggiori associazioni sportive del territorio, in una lettera inviata ai massimi vertici sanitari ed istituzionali, senza ricevere tuttavia alcun concreto riscontro.

 

Considerato che

        nello stesso programma di mandato 2020-2025 della Giunta regionale[1], l’attività sportiva risulta ampiamente (formalmente) supportata, con l’obiettivo di far diventare “l’Emilia-Romagna … la Sport Valley del Paese, attraendo atleti e turisti da un lato, ma anche valorizzando appieno la fitta rete di associazioni e società del territorio che rappresentano una parte essenziale del nostro essere comunità (Pag. 12);

        Sempre nel programma di mandato, nel capitolo dedicato (“IN EMILIA-ROMAGNA VINCE LO SPORT”, pag. 84), è prevista l’ “Approvazione del Piano triennale dello sport 2021-2023, documento fondamentale di programmazione nell’ambito del settore”, nonché l’ “Attuazione della Carta Etica dello Sport per la promozione dei valori sociali e dei principi educativi della pratica motoria e sportiva”;

        Più in generale, il programma di mandato prevede di “RIDURRE LE DISEGUAGLIANZE E REALIZZARE NUOVI SERVIZI DI PROSSIMITÀ PER LE PERSONE (pag. 17): “Il COVID-19 ha accelerato alcune dinamiche già presenti, consegnandoci la responsabilità di un’accurata ricostruzione del tessuto sociale nel dopo emergenza. La vera sfida sarà ricostruire puntando a correggere le storture, a partire dalla riduzione dalle diseguaglianze sociali, economiche, territoriali e di genere. La Regione intende innovare e adeguare tutti i propri strumenti per rispondere tanto alle fragilità preesistenti quanto ai nuovi bisogni emersi con l’emergenza COVID-19, per non lasciare nessuno indietro…;

 

LE AZIONI. Rafforzamento dei presidi socio-sanitari e sociali nel territorio, con attenzione particolare alle aree interne e montane. Rafforzare la rete di servizi di prossimità territoriale, rendendola capillare su tutta la regione, potenziando la domiciliarità, individuando soluzioni innovative (ad esempio l’infermiere di comunità) e promuovendo sinergie tra Entri locali, Aziende Sanitarie e Terzo settore (con il supporto dell’assessorato alla Montagna e in collaborazione con l’assessorato alle Politiche per la salute);

 

Ampliamento dell’offerta di servizi alla popolazione. Investiremo per ampliare l’offerta di servizi essenziali ai cittadini e alle famiglie – dai nidi all’assistenza per le persone non autosufficienti – anche attraverso l’utilizzo delle risorse PSR dedicate al finanziamento delle strutture socio-assistenziali, che dovranno assumere sempre più le caratteristiche di presidi di prossimità, così da rendere più agevole la vita delle comunità dell’Appennino” (pag. 54);

 

Rilevato quindi che

        Nonostante le rassicurazioni e gli impegni dichiarati dalla Giunta regionale (commissione del 12 aprile 2022, risposta del Sottosegretario Baruffi all’interrogazione oggetto n. 4359 del 3 dicembre 2021), presso gli Ospedali di Porretta Terme e di Vergato il medico sportivo inteso come presenza strutturata e costante continua ad essere assente;

        l’assenza nell’Ospedale di Alto Reno Terme di un presidio socio-sanitario quale quello di Medicina dello sport non è più ulteriormente sostenibile, nell’ottica di garantire agli abitanti di quella zona appenninica piena tutela e pari dignità ed opportunità rispetto agli altri territori dell’area metropolitana di Bologna, e si pone in aperto contrasto con gli obiettivi ampiamente dichiarati dalla Regione Emilia-Romagna nel proprio programma di mandato.

 

Tutto ciò premesso, considerato e rilevato,

 il sottoscritto Consigliere

 

INTERROGA

 

la Giunta per sapere:

 

        per quale motivo, alla data della presente interrogazione, non sia stato ancora ripristinato il servizio di Medicina dello sport presso l’Ospedale di Alto Reno Terme, in modo tale da eliminare i continui disagi agli sportivi ed alle loro famiglie dimoranti nel territorio della Media ed Alta Valle del Reno;

        se non ritenga che tale disservizio contrasti con il dichiarato intento di “rafforzamento dei presidi socio-sanitari e sociali nel territorio, con attenzione particolare alle aree interne e montane” e di “Rafforzare la rete di servizi di prossimità territoriale”, e con la necessità dicorreggere le storture, a partire dalla riduzione dalle diseguaglianze sociali, economiche, territoriali e di genere” (cfr. Programma di mandato, cit.);

        in generale, quali concrete iniziative intenda adottare per garantire a tutti gli abitanti e famiglie dell’appenino bolognese la presenza del Medico dello sport nel territorio della Media ed Alta Valle del Reno.

 


[1] https://www.regione.emilia-romagna.it/presidente/programma-di-governo

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