Testo:
INTERPELLANZA
Premesso che:
All’interno di molti Istituti Scolastici si sta diffondendo un vero e proprio abuso che consiste nel concedere – agli studenti che ne facciano espressa richiesta, anche attraverso i propri genitori – la cosiddetta “carriera alias”, ossia l’apertura di un profilo burocratico alternativo che sostituisce il nome anagrafico con quello di elezione nel registro elettronico, negli elenchi e in tutti i documenti interni alla scuola, in favore di chi abbia la percezione di sé quale persona con una presunta identità diversa da quella “biologica”.
La “carriera Alias” non si limita alla modifica dei documenti scolastici interni del nome anagrafico dello studente con quello di elezione, ma comprende anche che venga concordata la scelta del bagno, dello spogliatoio. Questo creerebbe seri problemi, soprattutto per le alunne di genere femminile che si troverebbero a dover condividere i suddetti spazi con i richiedenti, generando così evidenti criticità legate al diritto alla privacy. Perciò un maschio che sostiene di “sentirsi una donna”, attraverso la “carriera Alias” potrebbe paradossalmente utilizzare bagni e spogliatoi femminili.
Generalmente, i regolamenti presuppongono o dichiarano che tutti i membri della comunità scolastica, quindi, sia gli educatori sia gli altri studenti, abbiano l’obbligo di trattare il richiedente della “carriera alias” in base all’identità auto-dichiarata accettandola senza possibilità di critica o dissenso.
La “carriera alias” risponderebbe (secondo i suoi proponenti) all’esigenza di evitare presunte discriminazioni nei confronti di studenti che dichiarano di appartenere ad una diversa “identità di genere”. Tuttavia, la “carriera alias”, pone una serie di gravi problemi giuridici, psicologici e sociali rischiando di danneggiare gli stessi studenti richiedenti.
La “carriera alias” presuppone una visione dell’identità sessuale fluida. L’identità sessuale viene sostituita dall’identità di genere. È l’attuazione pratica dell’ideologia gender, secondo cui uno non è maschio o femmina sulla base del suo inconfondibile dato naturale, ma ciò che si sente di essere al momento. Inoltre, l’introduzione della “carriera alias” in ambito scolastico, è spesso accompagnata dalla trattazione di tematiche riguardanti la sessualità e l’identità di genere secondo la suddetta prospettiva ideologica.
Considerato che:
Nella Regione Emilia-Romagna sono già più di venti le scuole secondarie di secondo grado che hanno aderito alla “carriera alias” ovvero:
CIPIA 2 METROPOLITANO di Bologna,
IPSAS ALDROVANDI-RUBBIANI a Bologna
ISTITUTO GIORDANO BRUNO a Budrio
IIS CADUTI DELLA DIRETTISSIMA a Castiglione dei Pepoli
IPSAR LUIGI VERONELLI CASALECCHIO di Casalecchio di Reno
IPS “VERSARI-MACRELLI” di Cesena
LICEO “ANTONIO CANOVA” di Forlì
LICEO “TORRICELLI-BALLARDINI” di Faenza
LICEO ARTISTICO “NERVI-SEVERINI” di Ravenna
ISTITUTO PROFESSIONALE “OLIVETTI CALLEGARI” di Ravenna
ISTITUTO COMPRENSIVO “RICCI-MURATORI” di Ravenna
LICEO SCIENTIFICO E ARTISTICO “ALESSANDRO SERPIERI” di Rimini
LICEO “VOLTA-FELLINI” di Riccione
IIS “COPERNICO-CARPEGGIANI” di Ferrara
IIS “ANTONIO ZANELLI” di Reggio Emilia
LICEO SCIENTIFICO “ALDO MORO” di Reggio Emilia
LICEO ARTISTICO “CHIERICI” di Reggio Emilia
ISTITUTO SUPERIORE LICEALE “MATILDE DI CANOSSA” di Reggio Emilia
ISTITUTO COMPRENSIVO MONTECCHIO di Reggio Emilia
ISTITUTO COMPRENSIVO “GASPARINI” di Novi
IIS “ELSA MORANTE” di Sassuolo
Fonte sito www.genderlens.org (novembre 2023)
Rilevato che:
L’implementazione della “carriera alias” è potenzialmente dannosa per gli stessi studenti che la richiedono in quanto porta a consolidare una percezione soggettiva che, persino laddove sia accompagnata da una vera e propria disforia di genere, è nella quasi totalità dei casi - in particolare nei minorenni - temporanea e risolta spontaneamente nella maggiore età (Ristori e Steensma, 2016; Singh, 2021). Tale pericolo per gli studenti richiedenti è ancora maggiore nell’attuale contesto sociale, poiché si sta verificando un forte aumento del numero di minori che sperimentano un disorientamento transitorio rispetto alla propria identità sessuale. I recenti inconsueti aumenti nell’identità transgender a livello mondiale indicano che le influenze costituiscono un fattore importante. I bambini e i giovani sono sensibili a influenze sociali, educative e culturali. Non si può escludere, secondo la tesi del “contagio sociale”, che il fenomeno sia dovuto in gran parte - come confermato da numerose testimonianze - alle influenze che i giovani subiscono in società, sia da amici, da internet, le reti sociali e gli altri media. La “carriera alias” peggiora questa situazione di confusione, rafforzando in molti minorenni l’errata convinzione di essere “nati nel corpo sbagliato”.
Incoraggiare i minori o i giovani adulti a vivere l’identità contrastante con il proprio sesso biologico potrebbe spingerli a intraprendere percorsi irreversibili e/o non privi di gravi problematiche per la salute psicofisica come operazioni chirurgiche e abituale assunzione di ormoni.
Come ricordato anche dall’associazione nazionale di genitori nella scuola, Articolo 26: “I sempre più numerosi casi di de-transizione e di criticità registrati a livello internazionale per la diffusione del concetto di “identità di genere” nelle scuole siano da monito anche per l’Italia, per i docenti, i dirigenti scolastici e i genitori stessi”.
Preso atto che:
Non esiste alcun fondamento giuridico che consenta alle scuole di nominare gli alunni in base al genere da loro scelto. Ad oggi i dati anagrafici possono essere modificati solo attraverso apposita sentenza da parte di un Tribunale. L’art. 6 del Codice civile dispone che: «Ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito. Nel nome si comprendono il prenome e il cognome. Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati».
All’amministrazione scolastica non è attribuito alcun potere di modifica del nome o dell’identità (o di aggiunta di un nome o di una identità), nemmeno in riferimento al solo ambito scolastico. Anzi, la legge esclude che tali modifiche possano essere realizzate al di fuori delle modalità esplicitamente previste.
Il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, precisa la natura e gli scopi dell’autonomia scolastica (art. 1), che riguarda la definizione e la realizzazione dell’offerta formativa, la progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione. Inoltre, prevede che le istituzioni scolastiche provvedano a tutti gli adempimenti relativi alla carriera scolastica degli alunni e disciplinino le iscrizioni, le frequenze, le certificazioni, la documentazione, la valutazione, (ecc.), tuttavia, «nel rispetto della legislazione vigente» (art. 14).
Ritenuto che:
Da tempo cerco di sollecitare pubblicamente il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ad emanare una circolare ministeriale per invitare a rispettare la legge vigente e fermare la moltiplicazione delle carriere alias nelle scuole.
La suddetta richiesta non è mai stata presa in considerazione dal Ministro Valditara, nonostante il suo partito di appartenenza (la Lega), contenesse all’interno del proprio programma di governo per le elezioni politiche del 2022, una posizione chiara a riguardo (pagina 75): “Contrasto all’ideologia di genere e alla fluidità in più settori della società (scuola, sport, carceri, documenti pubblici)”. Sempre a pagina 75, più nello specifico nel programma si può leggere: “Inoltre, dal momento che in molti ambiti della società e in particolare nelle scuole, è in atto un tentativo di "colonizzazione ideologica" attraverso la cosiddetta teoria gender, servirà un’attenta opera di monitoraggio su: progetti didattici, percorsi di educazione civica, corsi per docenti, documenti ministeriali sensibili, fino alla recente diffusione della “carriera alias” procedura che introduce il concetto della fluidità di genere e determina una palese forzatura giuridica”. Fonte: https://static.legaonline.it/files/Programma_Lega_2022.pdf
Ne consegue che il Ministro Valditara abbia fino ad oggi completamente disatteso le promesse elettorali del suo partito inerenti allo stop delle carriere alias nelle scuole.
Anche l’associazione Pro Vita & Famiglia, tramite il suo portavoce nazionale, (…), in merito alle “carriere alias” ha dichiarato: “È sempre più urgente un intervento risolutore del Ministero dell’Istruzione per mettere fine una volta per tutte al proliferare incontrollato di questo ideologico abuso giuridico”.
INTERPELLA LA GIUNTA PER SAPERE:
Se intende attivarsi presso il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché prenda posizione e faccia la dovuta chiarezza, emanando una circolare ministeriale che indichi alle scuole di rispettare la legge e di fermare questo vero e proprio abuso delle “carriere alias”.
Se intende individuare azioni concrete che garantiscano il rispetto delle leggi vigenti in materia e che contrastino ogni tipo di azione, sia da parte degli Istituti Scolastici che aderiscono alla “carriera alias”, che dalle associazioni promotrici, che costituisca un illecito.
Se intende richiedere agli istituti scolastici emiliano romagnoli che aderiscono alla “carriera alias” di annullarne/disapplicarne il regolamento.
Se intende intervenire con direttive regionali contro la diffusione nelle scuole della “carriera alias” ed eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati all’ideologia gender.