Espandi Indice

Legislatura XII - Atto ispettivo ogg. n. 1232

Share
Oggetto:
Testo presentato:
1232 - Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla necessità di chiedere interventi urgenti per la revisione da parte del Governo dei criteri di accesso agli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici che oggi escludono città come Cesena, Imola e Faenza. A firma dei Consiglieri: Lucchi, Bosi, Castellari, Proni, Calvano

Testo:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE

 

I sottoscritti Consiglieri

 

Premesso che

        con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno 8 settembre 2025 (Codice redazionale 25A04872), sono stati destinati 597 milioni di euro di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici;

        il provvedimento, annunciato anche sul portale del MASE come misura di attuazione del PNRR, ha l’obiettivo dichiarato di favorire la transizione ecologica, sostenendo cittadini e imprese nei territori più esposti all’inquinamento atmosferico;

        l’accesso agli incentivi è stato limitato ai residenti nelle cosiddette Aree Urbane Funzionali (FUA), individuate da ISTAT sulla base di dati risalenti al 2011 e disponibili sul portale ufficiale (https://situas.istat.it).

 

Considerato che

        tale criterio ha portato ad una evidente ingiustizia territoriale, escludendo inspiegabilmente città come Cesena, Imola, Faenza, Lugo ed altre città del comprensorio romagnolo, pur essendo aree sottoposte da anni a ordinanze antismog, vincoli del PAIR e misure di riduzione delle emissioni, creando una disparità di trattamento tra cittadini e imprese della stessa Regione;

        tale esclusione rischia di generare gravi ricadute economiche per il settore automotive locale e di rallentare la transizione ecologica in un territorio già fortemente esposto al problema dell’inquinamento atmosferico.

 

Considerato altresì che

        i territori esclusi sono tra quelli maggiormente impegnati negli anni nella lotta all’inquinamento, adottando ordinanze stagionali antismog, misure emergenziali in caso di superamento dei limiti di PM10 e restrizioni sull’uso delle biomasse per il riscaldamento;

        vengono così penalizzati non solo i cittadini e le imprese della Romagna, ma anche altre importanti realtà urbane come Cuneo, Mantova, Rovigo, cioè contesti afferenti al bacino padano, tra i più critici in Europa sul fronte della qualità dell’aria;

        la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell’Italia per la non corretta applicazione della direttiva 2008/50/CE, in riferimento ai superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto sul territorio italiano e che tali superamenti interessano anche una serie di zone localizzate nelle Regioni del Bacino Padano;

        dal 2017 vige un Accordo di Bacino Padano, sottoscritto dalle Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia, per l’attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell’aria: misure strutturali e temporanee, prioritariamente rivolte al settore traffico (limitazioni veicoli diesel), ma anche ai generatori di calore domestici a legna, alle combustioni all'aperto e al contenimento delle emissioni di ammoniaca dalle attività agricole e zootecniche;

        si crea quindi il paradosso per cui chi sostiene i maggiori sacrifici e rispetta da anni vincoli stringenti per migliorare la qualità dell’aria non può beneficiare di strumenti fondamentali per accelerare la transizione ecologica;

 

Evidenziato che

        Cesena, Imola e Faenza, come scrive il Decreto, contano almeno 50.000 abitanti e sono interessate da intensi flussi di pendolarismo grazie alla presenza di assi viari primari come la Via Emilia, e rivestono un ruolo centrale per l’economia e la mobilità dell’intera Romagna;

        l’esclusione dall’accesso agli incentivi crea discriminazioni tra cittadini e imprese, nonostante il territorio sia pienamente coinvolto nelle politiche regionali e nazionali di riduzione delle emissioni.

 

Preso atto che

        il Decreto Ministeriale si fonda su dati ormai vecchi di oltre dieci anni, non rappresentativi delle condizioni reali di mobilità e inquinamento delle città italiane;

        i criteri adottati dal MASE, se non modificati, rischiano di vanificare gli stessi obiettivi dichiarati dal Ministro, cioè “supportare concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento”;

        per rendere la misura davvero equa ed efficace è necessario includere tutti i comuni che aderiscono ai Piani Aria Regionali, che sono sottoposti a misure antismog e che si trovano in aree di superamento dei limiti di qualità dell’aria.

 

Tutto ciò premesso e considerato,

 

Interrogano la Giunta regionale per sapere

 

        quali iniziative intenda assumere la Giunta presso il Governo per chiedere una revisione immediata dei criteri di accesso agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, includendo tutti i Comuni emiliano-romagnoli, oggi esclusi, ma nei fatti pienamente coinvolti nelle misure di miglioramento della qualità dell’Aria previste da PAIR;

        se non ritenga opportuno promuovere un’azione coordinata con gli Enti locali, le associazioni di categoria e le forze parlamentari del territorio per sollecitare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ad aggiornare i dati utilizzati e ad assicurare pari opportunità ai cittadini e alle imprese di tutta l’Emilia-Romagna.

 

Espandi Indice