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Legislatura XII- Atto di indirizzo politico ogg. n. 64

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Oggetto:
Testo presentato:
Risoluzione per impegnare la Giunta a mettere in campo azioni e interventi per evitare il ripetersi di violenze di natura omofoba, con particolare riguardo a recenti episodi ai danni del Circolo Cassero, a Bologna. (23 01 25) A firma dei Consiglieri: Gordini, Paldino, Larghetti, Zappaterra, Petitti, Arduini, Critelli, Donini, Bosi, Costi, Proni, Calvano, Parma, Quintavalla, Lori, Sabattini, Fornili, Albasi, Carletti, Ferrari, Lembi, Massari, Burani, Muzzarelli

Testo:

Risoluzione

 

Visti

 

        l’art. 2 e l’art. 3 della Costituzione;

        l’art. 2, comma 1, dello Statuto regionale, in particolare, le lettere a), e d), nonché, la legge regionale 1° agosto 2019 n. 15, “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”, in particolare, l’art. 6 “Misure di contrasto alla discriminazione e alla violenza e di sostegno alle vittime”;

        il Programma di mandato della Giunta regionale per la XII legislatura del Presidente Michele De Pascale (oggetto n. 9 approvato nella seduta dell’Assemblea Legislativa del 10 gennaio 2025) che pone tra gli obietti fondamentali “diffondere una cultura delle pari opportunità, educare al rispetto delle differenze, prevenendo e contrastando la violenza e le discriminazioni di genere, in attuazione della L.R. n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” e della L.R. n. 15/19 “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”” e tra gli obiettivi operativi la “promozione di una cultura di parità, educazione al rispetto delle differenze, contrasto agli stereotipi di genere e alle discriminazioni multiple”;

 

premesso che

 

        in questi giorni la sede del Cassero, lo spazio culturale e politico della comunità Lgbtqia+ a Bologna ha subito un ennesimo attacco, infatti in poche settimane il circolo ha denunciato di aver ricevuto quattro intimidazioni, vedendosi distrutto per tre volte lo striscione “Frocie sempre fasciste mai”;

        un episodio risale al primo gennaio scorso, quando un cartello con la scritta “Spazi liberi via tutti i froc*” è apparso sulla porta della Salara, la sede del Circolo a Bologna da 22 anni, in mezzo a manifesti e volantini strappati, un altro atto di vandalismo è avvenuto il 15 gennaio scorso, quando lo striscione simbolo del Cassero è stato nuovamente distrutto, episodi questi che seguono altri atti di vandalismo avvenuti nel mese di novembre 2024;

        la situazione è diventata ancora più allarmante dopo l’episodio in cui una socia del Cassero è stata inseguita e aggredita con un lancio di oggetti, fatti questi che sono stati raccontati dalla stessa vittima sui social dell’associazione e in una intervista, del 17 gennaio 2025, la Presidente dell’Associazione, […], ha dichiarato “Questi attacchi non sono episodi isolati, ma il sintomo di un problema profondo”, aggiungendo: “Non possiamo più restare in silenzio di fronte a questa violenza”;

        il Cassero LGBTQIA+ center di Bologna, che oltre ad essere un comitato territoriale di Arcigay è anche sede dell’Associazione Nazionale Arcigay, è un circolo politico impegnato, da oltre 40 anni, a livello sia locale che nazionale, nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQIA+;

        di fronte a questa ondata di odio omofobo il Circolo ha promosso, per il 6 febbraio 2025, un’assemblea aperta come momento per confrontarsi e costruire insieme risposte collettive;

 

considerato che

 

        l’aumento degli attacchi contro la comunità LGBTQIA+ non è un problema isolato, ma un sintomo di un clima di odio sempre più diffuso e in cui si cerca di alimentare la paura;

        la violenza fisica e simbolica non è un accadimento casuale, bensì è il prodotto di una retorica d’odio sempre più normalizzata, che prospera nel silenzio istituzionale;

        ogni anno sono tra 100 e 150 gli episodi di omotransfobia che emergono ufficialmente, ma sono state decine di migliaia le richieste di aiuto ai centri anti-discriminazione in tutto il nostro Paese, a cui si deve aggiungere un numero incalcolabile di casi sommersi o mai denunciati formalmente per paura o per mancanza di fiducia nelle istituzioni;

        ad aprile 2023 anche il Parlamento europeo ha condannato “fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia”;

        è necessario fermare questa pericolosa deriva a cui assistiamo nella città di Bologna e tutelare i principi di uguaglianza imposti dalla Costituzione e dai principi fondamentali su cui si basa lo Statuto regionale.

 

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna

impegna la Giunta regionale

 

        a mettere in campo azioni ed interventi per evitare il ripetersi di queste violenze, in particolare, con azioni di sensibilizzazione in ambito scolastico, extrascolastico, sportivo e attraverso campagne di comunicazione per raggiungere tutta la cittadinanza, con percorsi educativi e formativi adeguati all’emergenza discriminatoria che la nostra società vive e favorendo una cultura del rispetto e della non discriminazione, anche attraverso il confronto costante con la rete delle associazioni;

        a dare piena attuazione alla legge regionale 1° agosto 2019 n. 15, “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” affinché, attraverso l’integrazione tra le politiche educative, scolastiche e formative, sociali e sanitarie e quelle del lavoro, i diritti vengano, non solo riconosciuti, ma promossi attraverso politiche, servizi e strumenti condivisi.

 

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