Testo:
Risoluzione
Visti
l’art. 2 e l’art. 3 della Costituzione;
l’art. 2, comma 1, dello Statuto regionale, in particolare, le lettere a), e d), nonché, la legge regionale 1° agosto 2019 n. 15, “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”, in particolare, l’art. 6 “Misure di contrasto alla discriminazione e alla violenza e di sostegno alle vittime”;
il Programma di mandato della Giunta regionale per la XII legislatura del Presidente Michele De Pascale (oggetto n. 9 approvato nella seduta dell’Assemblea Legislativa del 10 gennaio 2025) che pone tra gli obietti fondamentali “diffondere una cultura delle pari opportunità, educare al rispetto delle differenze, prevenendo e contrastando la violenza e le discriminazioni di genere, in attuazione della L.R. n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” e della L.R. n. 15/19 “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”” e tra gli obiettivi operativi la “promozione di una cultura di parità, educazione al rispetto delle differenze, contrasto agli stereotipi di genere e alle discriminazioni multiple”;
premesso che
in questi giorni la sede del Cassero, lo spazio culturale e politico della comunità Lgbtqia+ a Bologna ha subito un ennesimo attacco, infatti in poche settimane il circolo ha denunciato di aver ricevuto quattro intimidazioni, vedendosi distrutto per tre volte lo striscione “Frocie sempre fasciste mai”;
un episodio risale al primo gennaio scorso, quando un cartello con la scritta “Spazi liberi via tutti i froc*” è apparso sulla porta della Salara, la sede del Circolo a Bologna da 22 anni, in mezzo a manifesti e volantini strappati, un altro atto di vandalismo è avvenuto il 15 gennaio scorso, quando lo striscione simbolo del Cassero è stato nuovamente distrutto, episodi questi che seguono altri atti di vandalismo avvenuti nel mese di novembre 2024;
la situazione è diventata ancora più allarmante dopo l’episodio in cui una socia del Cassero è stata inseguita e aggredita con un lancio di oggetti, fatti questi che sono stati raccontati dalla stessa vittima sui social dell’associazione e in una intervista, del 17 gennaio 2025, la Presidente dell’Associazione, […], ha dichiarato “Questi attacchi non sono episodi isolati, ma il sintomo di un problema profondo”, aggiungendo: “Non possiamo più restare in silenzio di fronte a questa violenza”;
il Cassero LGBTQIA+ center di Bologna, che oltre ad essere un comitato territoriale di Arcigay è anche sede dell’Associazione Nazionale Arcigay, è un circolo politico impegnato, da oltre 40 anni, a livello sia locale che nazionale, nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQIA+;
di fronte a questa ondata di odio omofobo il Circolo ha promosso, per il 6 febbraio 2025, un’assemblea aperta come momento per confrontarsi e costruire insieme risposte collettive;
considerato che
l’aumento degli attacchi contro la comunità LGBTQIA+ non è un problema isolato, ma un sintomo di un clima di odio sempre più diffuso e in cui si cerca di alimentare la paura;
la violenza fisica e simbolica non è un accadimento casuale, bensì è il prodotto di una retorica d’odio sempre più normalizzata, che prospera nel silenzio istituzionale;
ogni anno sono tra 100 e 150 gli episodi di omotransfobia che emergono ufficialmente, ma sono state decine di migliaia le richieste di aiuto ai centri anti-discriminazione in tutto il nostro Paese, a cui si deve aggiungere un numero incalcolabile di casi sommersi o mai denunciati formalmente per paura o per mancanza di fiducia nelle istituzioni;
ad aprile 2023 anche il Parlamento europeo ha condannato “fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia”;
è necessario fermare questa pericolosa deriva a cui assistiamo nella città di Bologna e tutelare i principi di uguaglianza imposti dalla Costituzione e dai principi fondamentali su cui si basa lo Statuto regionale.
L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
impegna la Giunta regionale
a mettere in campo azioni ed interventi per evitare il ripetersi di queste violenze, in particolare, con azioni di sensibilizzazione in ambito scolastico, extrascolastico, sportivo e attraverso campagne di comunicazione per raggiungere tutta la cittadinanza, con percorsi educativi e formativi adeguati all’emergenza discriminatoria che la nostra società vive e favorendo una cultura del rispetto e della non discriminazione, anche attraverso il confronto costante con la rete delle associazioni;
a dare piena attuazione alla legge regionale 1° agosto 2019 n. 15, “Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” affinché, attraverso l’integrazione tra le politiche educative, scolastiche e formative, sociali e sanitarie e quelle del lavoro, i diritti vengano, non solo riconosciuti, ma promossi attraverso politiche, servizi e strumenti condivisi.