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Legislatura VIII - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 1963/1 - Risoluzione
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Annuncio in aula: 23/11/2006
Approvato in data: 23/11/2006

Testo:

                   OGG. N. 1963/1 - RISOLUZIONE
L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
Un omicidio su quattro avviene fra le mura domestiche e che il 70%
delle vittime sono donne;
La prima causa di morte violenta delle donne, fra i 16 e i 44 anni,
sia nei paesi ricchi, sia nei paesi poveri, è la violenza che
subiscono in famiglia o da uomini con i quali hanno stabilito legami
affettivi, così come anche appare dalle ricerche effettuate in
Emilia-Romagna;
Ogni giorno in Italia sette donne, in media, denunciano una violenza
sessuale;
La violenza sulle donne è un fenomeno che sta crescendo in modo
diffuso e devastante in tutto il mondo, essa si fonda sulla negazione
dei diritti umani e delle pari opportunità, negazione affermata
attraverso la violenta appropriazione o soppressione del loro corpo,
complice anche una concezione possessiva e consumista della
sessualità;
Questa situazione genera uno stato di comprensibile e legittima paura
e preoccupazione fra le donne che merita un'attenzione e un rispetto
particolare perché condiziona la loro possibilità di vedere garantiti
libertà e diritti fondamentali;
Anche nel nostro territorio si assiste a una preoccupante
recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne, sia italiane,
sia straniere da parte di cittadini, talvolta anche minori, italiani
ed immigrati, che impone una riflessione maggiormente approfondita
sul sistema dei valori su cui poggia la nostra società e ci indica,
nell'affermazione del rispetto dei diritti umani e civili,
l'obiettivo a cui ricondurre i progetti di integrazione fra culture
diverse.
Considerato che
In Emilia-Romagna esistono 13 centri antiviolenza (di cui 11
coordinati in ambito regionale) 8 dei quali dotati di case di
ospitalità;
La data del 25 novembre come Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne è stata scelta
dall'ONU, nella risoluzione dell'Assemblea Generale n. 54/134 del 17
dicembre 1999, a ricordo delle tre sorelle Mirabal, violentate e
uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica dominicana.
Sostiene
Le azioni e le iniziative che si propongono l'obiettivo di denunciare
e superare l'ignominia della violenza sulle donne.
Richiamandosi
Alla Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 settembre
2003 che istituisce una seconda fase del programma di azione
comunitaria (2004-2008) per prevenire la violenza contro i bambini, i
giovani e le donne e per proteggere le vittime e i gruppi a rischio
(PROGRAMMA DAPHNE II);
Alla L.R. 12 marzo 2003 n. 2 in particolar modo all'art. 5 lett. f (I
servizi ed interventi locali comprendono in particolare f) servizi ed
interventi, quali case e centri antiviolenza, finalizzati a fornire
consulenza, ascolto, sostegno ed accoglienza a donne, anche con
figli, minacciate o vittime di violenza fisica, sessuale, psicologica
e di costrizione economica );
Al Protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Associazione
dei Comuni dell'Emilia-Romagna, l'Unione delle Province
dell'Emilia-Romagna e le Associazioni operanti nel territorio
regionale sul tema della violenza alle donne, sottoscritto nel
gennaio 2000.
Invita la Giunta regionale
Ad attivare un sempre maggiore raccordo fra scuola, servizi
territoriali e consultori per adolescenti per intervenire più
efficacemente nelle politiche educative sulla relazione fra uomo e
donna, sull'educazione all'uguaglianza e sul rispetto delle
differenze in modo da rendere obbligatori percorsi formativi di
educazione alla cittadinanza;
A rafforzare l'impegno al sostegno ai centri antiviolenza, anche
attraverso un adeguamento del contributo finanziario, rendendoli così
sempre più compatibili alle tante richieste di accoglienza che
pervengono dalle donne che subiscono maltrattamenti e/o coercizione;
A sollecitare, attraverso momenti di confronto promossi anche dalle
istituzioni, riflessioni che coniughino il tema della libertà delle
donne e il ruolo dell'uomo nella società, per evitare che venga
ancora vissuto dal genere maschile come sconfitta o cancellazione del
proprio ruolo;
A concertare e perfezionare, con gli organismi che tutelano l'ordine
pubblico, strategie atte a prevenire gli atti di violenza e strategie
di accoglienza della denuncia della violenza subita che rendano meno
traumatico il percorso che la donna si trova ad affrontare, anche
quando intenda denunciare il responsabile, soprattutto se familiare;
Consolidare e perfezionare una politica sanitaria delle Asl che si
faccia carico del supporto e della cura delle vittime di violenza.
Invita
Il Governo a contrastare, con la massima urgenza, la violenza contro
le donne assumendola come priorità nel definire le politiche di
uguaglianza e pari opportunità fra i due generi;
Il Parlamento ad emanare una specifica legge contro la violenza alle
donne che contenga anche eventuali inasprimenti delle pene e a
definire condizioni che garantiscano sempre di più iter processuali
brevi ed il perseguimento della certezza della pena.
Approvata all'unanimità nella seduta pomeridiana del 23/11/2006.
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