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Legislatura VIII- Atto di indirizzo politico ogg. n. 4996

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Testo:

 RISOLUZIONE
Oggetto: Tutela dei Diritti Umani nei Territori del
Sahara Occidentale
L'Assemblea Legislativa Regionale
Appreso
dell'arresto per reati di opinione al loro arrivo
all'aeroporto di Casablanca il 9 ottobre compiuto
dalle forze di sicurezza del Regno del Marocco
- di Ali Salem Tamek, vice-presidente del
Collettivo dei Difensori Saharawi dei Diritti Umani
(CODESA), membro dell'Associazione marocchina dei
Diritti Umani, sezione di Assa, e membro registrato
con Frontline in Irlanda; Brahim Dahane, Presidente
dell'Associazione Saharawi per le Vittime di Gravi
Violazioni dei Diritti Umani commesse dallo Stato
Marocchino (ASVDH); Ahmad Anasiri, Segretario
generale del Comitato Saharawi per la Difesa dei
Diritti Umani di Smara/Sahara Occidentale e
Presidente dell'Associazione marocchina dei Diritti
Umani, sezione di Smara; Dagja Lachgar, membro
dell'Ufficio esecutivo dell'Associazione Saharawi
per le Vittime di Gravi Violazioni dei Diritti
Umani commesse dallo Stato Marocchino (ASVDH);
Yahdih Ettarrouzi, membro dell'Associazione
marocchina dei Diritti Umani, sezione di Laayoune;
Saleh Lebayhi, Presidente del Forum per la difesa
dei bambini saharawi, membro del CODESA e
dell'AMDH, sezione di Laayoune; Rachid Sghayar,
membro del Comitato d'azione contro la Tortura di
Dajla, Sahara Occidentale.
Evidenziando che
- Ali Salem Tamek è stato ospite della nostra
Regione nell'ambito del processo per l'attuazione
delle risoluzioni dell'ONU per l'autodeterminazione
del popolo Saharawi, per il rispetto dei diritti
umani nel Sahara Occidentale e per la pace nel
Mediterraneo;
- Brahim Dahane ha accolto i tre Consiglieri
regionali che nel novembre del 2008 si sono recati
nella città di Laayoune, nel Sahara Occidentale,
dove hanno potuto verificare la stretta
sorveglianza poliziesca a cui sono stati sottoposti
e percepire la violenza che veniva esercitata verso
i loro ospiti, violenza che si è concretizzata
contro alcune delle persone che li hanno incontrati
appena loro hanno lasciato i territori;
- le persone arrestate sono personalità Saharawi
che vivono nel Sahara Occidentale e che assieme ad
altri cittadini Saharawi manifestano pacificamente
per il rispetto delle risoluzioni dell'ONU e dei
diritti umani nei territori contesi subendo
quotidianamente intimidazioni, arresti e violenze,
anche su donne e ragazzi, per il semplice fatto di
non rinunciare a manifestare le proprie opinioni
nel rispetto del diritto internazionale.
Richiamate le risoluzioni approvate all'unanimità
il 23 novembre 2006 e il 12 novembre 2008 in cui la
Regione Emilia-Romagna rinnova il suo impegno ad
operare per:
- la piena applicazione delle risoluzioni del
Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
l'autodeterminazione dei popoli e il rispetto del
diritto internazionale;
- il sostegno ai rifugiati Saharawi nei campi
profughi in Algeria;
- favorire il processo di pace anche tramite
un'iniziativa delle Regioni dell'Europa, anche per
consolidare l'amicizia con il popolo del Marocco e
con il popolo Saharawi, e tra loro;
- il rispetto dei diritti umani nei territori del
Sahara Occidentale occupati dal Regno del Marocco
oggi sotto la tutela dell'ONU in attesa dello
svolgimento del referendum deciso dal Consiglio di
Sicurezza, salvo altro accordo raggiunto tra le
parti in conflitto sotto la supervisione dell'ONU.
Richiamata la drammaticità della situazione
- il Segretario Generale dell'ONU nella sua
relazione del 16 ottobre 2006 ha ripreso la
denuncia dell'Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per il rispetto dei diritti umani in cui si
evidenziava la violazione dei diritti umani da
parte delle forze di sicurezza del Regno del
Marocco; denuncia che ha trovato eco nella
risoluzione del Consiglio di Sicurezza del 31
ottobre con la denuncia di atti di violenza contro
le donne saharawi;
- l'Alto Commissario dell'Unhcr, Antonio Guterres,
a settembre del 2009 si è recato a Tindouf e ha
potuto constatare la drammaticità della
situazione in cui vivono i rifugiati saharawi.
Richiede al Regno del Marocco
- di rendere note la sorte e lo stato di salute dei
cittadini Saharawi, attivisti dei Diritti Umani,
arrestati venerdì scorso all'aeroporto Mohamed V di
Casablanca; di garantire l'immediato intervento
degli avvocati difensori e di permettere il
controllo internazionale sul loro stato di salute;
oltre a garantire il diritto di esprimere le
proprie opinioni e quindi la loro rapida
liberazione nel rispetto del diritto
internazionale.
Invita il Governo Italiano
- a intervenire presso i rappresentanti del Regno
del Marocco in Italia per chiedere la liberazione
degli arrestati, la garanzia della loro integrità
personale e il rispetto del diritto internazionale;
- ad operare in sede europea per il sostegno al
diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi
e perché il Regno del Marocco assicuri il rispetto
dei diritti umani nei territori contesi nel Sahara
Occidentale;
- di sollecitare la comunità internazionale
affinché venga inviata una commissione dell'ONU per
monitorare le violazioni dei diritti umani nei
territorio del Sahara Occidentale.
Impegna la Giunta
- a intervenire in ogni modo, nel rispetto delle
prerogative istituzionali, verso il Regno del
Marocco per la liberazione degli arrestati e per il
rispetto dei diritti umani nei territori contesi
del Sahara Occidentale ancora sotto il controllo
dell'ONU;
- a evidenziare in modo netto che la Regione
Emilia-Romagna non può accettare le reiterate
azioni di violazione dei diritti umani contro chi
sostiene le risoluzioni dell'ONU senza trarre le
doverose conclusioni in merito ai rapporti
esistenti;
Impegna inoltre la Giunta
- a continuare l'impegno della Regione
Emilia-Romagna per la pace e la solidarietà tra i
popoli nel Sahara Occidentale e nell'area del
Mediterraneo;
- a continuare nell'impegno per aiuti e azioni di
solidarietà nei confronti dei profughi saharawi che
vivono negli accampamenti nel deserto dell'Algeria
da oltre trent'anni;
- a operare in sede europea per svolgere iniziative
di concerto con altre regioni europee per il
rispetto delle risoluzioni dell'ONU; per lo
svolgimento del referendum se non vi sarà una
soluzione condivisa del conflitto; per il rispetto
del diritto all'autodeterminazione del popolo
Saharawi.
Bologna, 14 ottobre 2009
Ugo Mazza
Gianluca Borghi
Mauro Manfredini
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