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Legislatura XI - Atto ispettivo ogg. n. 2660

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Oggetto:
Testo presentato:
2660 - Interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta se ritenga opportuno un confronto con gli Enti locali, in particolare con il Comune di Bologna, con riguardo all’affidamento del servizio di accoglienza presso strutture in regime residenziale di madri e padri con figli minori. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Paruolo, Pillati, Caliandro, Tarasconi, Sabattini

Testo:

Interrogazione a risposta scritta

 

 

Premesso che

̶            da un comunicato stampa dell’Associazione Coordinamento Regionale delle comunità mamma bambino, associazione di associazioni, che non ha finalità di lucro e ha lo scopo di perseguire interessi collettivi, attraverso lo svolgimento di attività di solidarietà sociale a favore dei minori, si apprende che:

̶            le famiglie fragili, in particolare mamme sole con bambini, in carico al Servizio Sociale cittadino e dei 6 distretti di area metropolitana di Bologna, rischiano un peggioramento dei loro percorsi di vita;

̶            detto Coordinamento Regionale delle Comunità per mamme con bambini, grida l’allarme sul pericolo degli esiti di gara indetta da ASP CITTA’ DI BOLOGNA, che mette a bando l’affidamento del servizio di accoglienza presso strutture in regime residenziale di madri e padri con figli minori con una gara a ribasso;

̶            le condizioni della gara mettono a rischio la sostenibilità del sistema, già fortemente provato dalla Pandemia Covid 19, che ha visto crescere notevolmente i costi, per garantire il rispetto delle normative e per limitare i rischi da contagio, in ambienti comunitari che rappresentano di per sé un alto rischio;

̶            i soggetti gestori hanno sostenuto costi enormi, che non sono stati né riconosciuti, né tantomeno rimborsati, se non in una piccolissima parte con i fondi regionali, stanziati pari a € 3,00/die per nucleo ospitato nel totale del periodo pandemico, e che hanno gravato sulla sostenibilità dei bilanci economici delle associazioni;

̶            la procedura messa in atto inoltre sembrerebbe, non rispettare complessivamente il “Protocollo di intesa in materia di appalti di lavori, forniture e servizi” sottoscritto l’8 novembre 2019 dal Comune di Bologna, dalla Città Metropolitana di Bologna, CGIL, CISL e UIL, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria Emilia, CNA, Confartigianato e ANCE EMILIA;

̶            nel comunicato suddetto si evidenzia inoltre, che:

̶            la gara suddetta avvalla un sistema di accoglienza a ribasso, dove le rette non permettono di coprire i costi e di avere un giusto apporto di personale;

̶            tale gara perde punti anche rispetto al protocollo degli appalti della città di Bologna, perché sembrerebbe non tutelare posti di lavoro e la territorialità degli interventi. Si cita l’esempio di un’accoglienza nei progetti di autonomia che, a gara, per i nuclei numerosi (5 componenti) prevedono una retta di 1,88 €/giorno per il quinto componente del nucleo.

 

Considerato che

̶            il programma di mandato della Giunta regionale 2020-2025, individua tra gli obiettivi la qualificazione del sistema di accoglienza e cura dei minorenni, con particolare riferimento ai ragazzi seguiti dai servizi territoriali, anche collocati in affidamento familiare o comunità;

̶            tale obiettivo è qualificato come prioritario anche nel confronto con gli Enti locali, al fine di tutelare i diritti delle persone di minore età prive di un ambiente familiare adeguato;

̶            tale obiettivo scaturisce, tra l’altro, anche dalla relazione finale della Commissione speciale di inchiesta, circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna, istituita nella passata legislatura;

̶            in particolare, con tale obiettivo si vuole definire un “Percorso di qualità della tutela dei minorenni” a regia regionale, in accordo con i servizi territoriali e le rappresentanze delle comunità e delle famiglie affidatarie.

 

Interroga la Giunta regionale per sapere

 

̶            se ritenga opportuno rafforzare il confronto con gli Enti locali, al fine di confermare l’impegno nel percorso di qualità della tutela dei minorenni, in particolare con il Comune di Bologna, che da sempre ha perseguito tramite l’ASP CITTA’ DI BOLOGNA tale obiettivo, che oggi sembra essere oggetto di criticità, a seguito della predisposizione del suddetto bando, per l’affidamento del servizio di accoglienza presso strutture in regime residenziale di madri e padri con figli minori.

 

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