LEGGE REGIONALE 23 luglio 2014, n. 19
NORME PER LA PROMOZIONE E IL SOSTEGNO DELL'ECONOMIA SOLIDALE
Testo coordinato con le modifiche apportate da:
L.R. 28 dicembre 2023, n. 17Art. 1
Principi
1.
In armonia con i principi e le finalità dello Statuto regionale, per promuovere lo sviluppo civile, sociale ed economico della collettività, la Regione Emilia-Romagna riconosce e sostiene l'Economia Solidale, quale modello sociale economico e culturale improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il territorio e quale strumento fondamentale per affrontare le situazioni di crisi economica, occupazionale e ambientale.
2.
Ai fini della presente legge la Regione Emilia-Romagna riconosce nell'Economia Solidale un modello che:
a)
promuove i beni comuni, assicurandone l'utilizzo collettivo e sostenibile a beneficio delle comunità e delle generazioni future;
b)
difende i diritti fondamentali di ogni essere umano, in particolare quello di soddisfare i propri bisogni essenziali;
c)
si fonda sul rispetto, la tutela e la valorizzazione delle risorse del pianeta;
d)
è finalizzato al perseguimento del "benvivere" di tutti, basandosi sulla giustizia e sul rispetto delle persone;
e)
si fonda sulle relazioni e su modelli collaborativi, sviluppandosi nelle reti;
f)
promuove una trasformazione sociale finalizzata a una democratizzazione dell'economia;
g)
regola e limita il ruolo dei meccanismi di mercato, ove questi compromettano o mettano a rischio la sostenibilità sociale ed ecologica del sistema economico;
h)
promuove e tutela il lavoro, le conoscenze, le competenze e le abilità che da esso derivano.
3.
L'economia solidale è informata ai criteri e finalizzata agli obiettivi di seguito indicati:
a)
sostegno all'economia locale e rapporto attivo con il territorio, per ricondurre il prodotto al suo luogo d'origine, restituire centralità ai produttori e valorizzare la qualità dei loro prodotti, difendere il paesaggio e i beni culturali come componenti essenziali per la qualità della vita delle comunità;
b)
innovazione dei modelli relazionali, per far crescere la disponibilità dei soggetti economici e sociali a intraprendere percorsi condivisi, fondati sulla fiducia sostenuta dalla conoscenza, la cooperazione e la convivialità;
c)
consumo critico consapevole e responsabile, per promuovere un percorso di transizione verso nuovi modelli economici socialmente e naturalmente sostenibili;
d)
trasparenza, per rendere visibili e controllabili - sul piano sociale e ambientale - le decisioni e i comportamenti degli operatori economici, con particolare riguardo ai diritti dei lavoratori, dei consumatori, degli utenti dei servizi e degli altri portatori d'interesse;
e)
equità e reciprocità, per riequilibrare le relazioni socio-economiche in un'ottica solidale (sia a livello locale che globale), al fine di riconoscere ai produttori e ai prestatori di servizi la giusta retribuzione per la propria attività e ai consumatori e agli utenti il diritto di essere informati correttamente sui prodotti e i servizi, sui processi di produzione, sulla formazione dei prezzi;
f)
partecipazione democratica, per favorire il coinvolgimento e la corresponsabilità di tutti i soggetti economici e degli altri portatori d'interesse nelle sedi e nei momenti decisionali;
g)
"buona occupazione", per dare centralità al lavoro, superare la precarietà e promuovere i processi di inclusione sociale;
h)
ecocompatibilità, intesa quale metodo con cui contribuire a ridurre l'impatto ambientale dei processi produttivi, distributivi e di smaltimento, promuovendo una migliore qualità della vita e tutelando la salute delle comunità;
i)
"senso del limite (umano e naturale)", per puntare a un'efficienza intesa come utilizzo sostenibile delle risorse, con il minor costo ambientale e sociale e con la massima efficacia possibili;
j)
ricostruzione e consolidamento di relazioni di solidarietà e reciprocità tra cittadini.
4.
L'economia solidale opera e si sviluppa in particolare nei seguenti ambiti e settori:
a)
agricoltura contadina di prossimità;
b)
produzione agricola e agroalimentare biologica e biodinamica;
c)
filiera corta e garanzia della qualità alimentare;
d)
tutela del paesaggio, del patrimonio naturale e della biodiversità;
e)
commercio equo e solidale;
f)
servizi comunitari e di prossimità;
g)
edilizia sostenibile e bioedilizia;
h)
risparmio energetico ed energie rinnovabili e sostenibili;
i)
finanza etica, mutualistica e solidale;
j)
trasporto collettivo e mobilità sostenibile;
k)
riuso e riciclo di materiali e beni;
l)
sistemi di scambio locale;
m)
software libero;
n)
turismo responsabile e sostenibile;
o)
consumo critico e responsabile;
p)
banche del tempo.