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Legislatura IX - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 1482
Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013. Primo provvedimento generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del 14 06 10)

Relazione:

                       Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1482 N. 3/bis
Oggetto: 1483 N. 4/bis
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari generali ed istituzionali
1482 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ART. 40 DELLA L.R.
15 NOVEMBRE 2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON L'APPROVAZIONE DELLA
LEGGE DI ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2011 E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2011-2013. PRIMO
PROVVEDIMENTO GENERALE DI VARIAZIONE
1483 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2011 E DEL BILANCIO PLURIENNALE
2011-2013 A NORMA DELL'ART. 30 DELLA L.R. 15 NOVEMBRE 2001, N. 40.
PRIMO PROVVEDIMENTO GENERALE DI VARIAZIONE
RELAZIONE DEL CONSIGLIERE LUCIANO VECCHI
RELATORE DELLA COMMISSIONE
1. Premessa
La funzione principale dell'assestamento è quella di recepire i
risultati della chiusura contabile dell'esercizio precedente. Tale
istituto consente di trasferire sul bilancio di previsione il dato
definitivo dei residui attivi e passivi e le risultanze definitive
di amministrazione e di cassa finali dell'esercizio precedente,
quali risultano determinati dal Conto Consuntivo. Può essere,
inoltre, occasione per apportare al Bilancio tutte le altre
variazioni che si rendessero necessarie; tutte le variazioni
debbono, comunque, essere fatte nel rispetto dei vincoli di
equilibrio e conformi alla disciplina contenutistica e metodologica
che presiede alla formazione del Bilancio.
L'assestamento di bilancio è un momento di valutazione complessiva
della gestione attuata nella prima parte dell'anno finanziario della
regione e si traduce nella disamina degli andamenti delle entrate e
delle spese intervenute, operando le rettifiche e le integrazioni
necessarie al perseguimento degli obiettivi dell'Ente, tenendo conto
dei vincoli normativi e finanziari.
2. La situazione dell'economia
Il sistema Italia dinanzi ad una espansione dell'economia mondiale,
dovuta principalmente alla crescita dei paesi emergenti, non cresce
a sufficienza. Mentre nell'area Euro il PIL nel 2010 è aumentato
dell'1,8 per cento di media, in Italia è cresciuto solo dell'1,3 per
cento.
Sarebbero numerose le riforme e le scelte di politica economica da
attivare a partire da una riforma organica del fisco, aggredire la
precarietà con nuove norme sul lavoro, intervenire con
liberalizzazioni che abbassino i prezzi di beni e servizi e diano
ossigeno al mercato ed alla competitività, promuovere effettive
politiche industriali.
Occorre agire su ricerca, occupazione e investimenti; favorire il
mantenimento delle detrazioni d'imposta per le ristrutturazioni
edilizie eco-compatibili per sostenere la green economy; ridurre
l'accisa sui carburanti e favorire la concorrenza; sostenere il
settore turistico-balneare.
Di fondamentale importanza sarebbe garantire il potere d'acquisto
delle famiglie e promuovere una maggiore equità sociale che
contrasti l'aumento preoccupante della povertà relativa ed assoluta.
Le autonomie territoriali italiane, e in modo particolare i comuni,
a causa delle scelte centralistiche del governo, versano in una
situazione di gravissima difficoltà finanziaria con pesanti
ripercussioni sui servizi forniti ai cittadini, mentre altre forti
difficoltà si annunciano per il 2012 visti i tagli già previsti.
La manovra triennale di finanza pubblica 2011-2013 (legge 78/2010),
recepita successivamente nella legge di stabilità per il 2011 grava
in modo del tutto sproporzionato su comuni, province e regioni. I
vincoli del patto di stabilità interno, che agiscono anche sui
pagamenti ai fornitori, sono stati inaspriti e molte amministrazioni
locali non hanno potuto impiegare risorse che avevano a disposizione
per effettuare investimenti infrastrutturali, creando così forti
difficoltà in modo particolare al settore delle costruzioni, il
quale il 1 dicembre del 2010 ha protestato unito, associazioni
d'impresa e sindacati dei lavoratori, per chiedere urgenti modifiche
che peraltro non sono state apportate.
Il decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale
rischia di aggravare la situazione e nell'immediato non ha fatto
altro che dare la facoltà ai comuni di istituire l'imposta di
soggiorno e di aumentare l'addizionale comunale all'IRPEF, con
conseguente aggravio della pressione fiscale per le famiglie e per
le imprese.
Il Rapporto della Corte dei Conti 2011 nel mettere in evidenza la
contrazione della spesa per investimenti che si è registrata nel
2010, afferma il rischio che manovre di bilancio non sostenute da
una adeguata strategia di crescita, esercitino effetti depressivi, i
cui effetti sono già evidenti. Ne è testimonianza il fatto, a più
riprese sottolineato nel Rapporto, che il ridimensionamento dei
programmi di spesa si sia concentrato, soprattutto nelle
amministrazioni locali. Il Rapporto della Corte dei Conti è
particolarmente severo con il complesso della manovra operata dal
Governo sulle autonomie territoriali, sia sul versante della
contrazione dei trasferimenti che delle regole del patto di
stabilità interno.
Il Rapporto annuale dell'ISTAT sulla situazione del Paese nel 2010
indica che nel 2008 la spesa sociale media dei comuni si attestava a
111 euro pro capite, con i tagli effettuati per il 2011 ai fondi
statali destinati agli interventi sociali si determineranno
ulteriori condizioni di restrizione della spesa sociale, con il
probabile aumento di bisogni non soddisfatti provenienti dai
segmenti di popolazione più vulnerabile.
A dispetto dei dati macroeconomici, i quali segnalano, sia pure con
discontinuità, una ripresa dell'economia, l'Italia sociale che esce
dalla recente analisi dell'Istat è un Paese ancora fragile e sempre
più impoverito. Il primo dato che balza agli occhi è proprio quello
del rischio povertà, che riguarda il 24,7% della popolazione, ovvero
un italiano su quattro.
Per la prima volta l'erosione dei risparmi porta il nostro Paese
sotto la media dell'Eurozona, segnalando la vastità di un fenomeno
chiaramente avvertito, mentre gli italiani hanno potenzialmente il
23,1% di possibilità in più della media Ue di finire nell'area in
cui la sussistenza è un miraggio. Un'ulteriore prova è data dal
fatto che, nonostante la sostanziale stabilità degli indicatori di
deprivazione economica - scrive l'Istat - il 43% delle famiglie
dichiara di aver visto peggiorare la situazione economica rispetto
all'anno precedente .
In questo quadro fitto di ombre sono soprattutto i giovani e le
donne a farne le spese. I primi hanno visto calare di oltre mezzo
milione il numero degli occupati nell'ultimo biennio, confermando
l'Italia fra i Paesi con il più altro tasso di disoccupazione nella
fascia fra i 15 e i 24 anni, mentre ammonta ormai a 2 milioni
l'esercito degli scoraggiati e dei cosiddetti neet (coloro che non
studiano né lavorano), con il Sud in particolare evidenza per
l'ampiezza del fenomeno.
3. La situazione dell'economia regionale
In questo contesto economico nazionale, caratterizzato da una fase
di moderata ed insufficiente ripresa, l'Emilia-Romagna chiude il
2010 con un aumento del Pil dell'1,5%, recuperando solo parzialmente
e flessioni del 2008 e del 2009.
L'Emilia-Romagna è stata tra le regioni italiane che ha maggiormente
risentito della recessione mondiale (soprattutto a causa della forte
apertura verso il mercato estero), ma grazie al lavoro svolto in
regione oggi leggiamo alcuni segnali positivi.
L'export è cresciuto dell'11,7%; nel settore del credito i prestiti
bancari sono apparsi in leggera risalita; si è segnalata una
riduzione dei tassi di interesse e i trasporti stradali hanno
stabilizzato la propria attività, dopo il crollo del 2009.
L'inflazione si è mantenuta costante sotto alla soglia del 2% annuo
ed anche il settore agricolo è apparso in ripresa.
La situazione complessiva, però risente più di altre regioni
dell'assenza di politiche economiche nazionali di ampio respiro.
Pertanto, la moderata ripresa del Pil ha segnalato zone d'ombra, non
ha avuto effetto significativo sull'occupazione, che è apparsa in
calo. La ripresa industriale ha giovato maggiormente alle imprese di
grandi dimensioni ed orientate l'export, rispetto alle piccole
imprese ed a quelle artigiane. L'edilizia ha registrato un ulteriore
calo di attività, mentre per il commercio si stima un aumento di
appena lo 0,8%. Nel credito, alla moderata risalita dei prestiti, si
è associato un flusso di nuove sofferenze. Sono aumentati i protesti
ed i fallimenti, e la compagine imprenditoriale è apparsa in
ulteriore ridimensionamento, soprattutto a causa dei cali di società
di tipo personale (società di persone ed imprese individuali),
solo in parte compensati dall'aumento delle società di capitali.
Alla crescita del Pil si è, inoltre, associato un aumento della
domanda interna (in termini reali lo 0,7%). Tutto questo ha
comportato sia una moderata ripresa dei consumi, sia un aumento
degli investimenti fissi lordi (+1,9% nel 2010; -13,6% nel 2009). In
leggero incremento anche la spesa delle famiglie (+0,8% nel 2010;
-0,3% nel 2009), anche se perdura la debolezza delle vendite al
dettaglio. Per quello che concerne la formazione del credito, è
stato valutato un aumento in termini reali del valore aggiunto dei
prezzi in base ai vari rami di attività pari all'1,5% (-6,5% nel
2009). Alla ripresa produttiva e commerciale non è stata estranea la
domanda, che è risultata in crescita dell'1,3%. Inoltre, la ripresa
del commercio internazionale ha avuto effetto sulle esportazioni,
aumentate di un valore pari al 2,6%, mentre il commercio interno ha
registrato nuovi segnali negativi. L'industria delle costruzioni,
invece, chiude il 2010 negativamente, consolidando il trend negativo
in essere dall'estate 2008. Per quanto concerne il turismo, è emerso
un leggero ridimensionamento dei flussi di arrivi e presenze, mentre
è continuata l'erosione del periodo medio di soggiorno.
4. Le norme finanziarie dello Stato per il 2011: le disposizioni di
maggior rilievo per la finanza regionale
La manovra di assestamento del bilancio regionale deve legalmente e
finanziariamente muoversi nell'alveo delle mutate condizioni
normative intervenute a livello statale. Tra le norme di rilievo val
la pena rimarcare il decreto legge n. 78 del 2010, col quale il
governo aveva apportato la manovra correttiva dei conti pubblici,
per gli anni 2010-2013. Anche in quell'occasione nel metodo il
Governo presentò il decreto d'urgenza e venne adottato sia in
assenza della preventiva approvazione della decisione di finanza
pubblica che della necessaria condivisione delle regioni in sede di
Conferenza permanente. La manovra (di 24,936 miliardi per il
triennio 2010-2012), recepita negli strumenti programmazione
regionale ha inciso pesantemente sulla finanza e sui bilanci delle
regioni riducendo fortemente il fondo sanitario regionale,
inasprendo le regole del Patto di Stabilità Interno, cui si
aggiungono i tagli di trasferimenti dal bilancio dello Stato di 4
miliardi nel 2011 e di 4,5 miliardi a partire dal 2012 e la
riduzione delle risorse statali a qualunque titolo spettanti alle
regioni, che per l'Emilia-Romagna per il 2011 ammontano a 346,80
milioni di euro.
Successivamente con la Legge di stabilità sono stati in maniera
parziale reintrodotti alcuni trasferimenti che erano stati pressoché
annullati dai tagli disposti con il decreto legge 78/2010 come il
fondo per Trasporto pubblico Locale, 475 milioni di euro e la
copertura statale, per i primi cinque mesi dell'anno,
dell'abolizione del ticket sulla specialistica. Per i quali ad oggi
le Regioni attendono ancora l'intero importo del TPL e la seconda
tranche di copertura del finanziamento per evitare di introdurre i
ticket per la salute.
Dopo il semestre europeo, con il Documento di Economia e Finanza
(DEF) 2011, il Governo italiano si è impegnato a raggiungere entro
il 2014 un livello prossimo al pareggio di bilancio conformando la
dinamica del bilancio pubblico agli obiettivi europei di medio
termine.
Vale la pena ricordare che - anche in occasione della recente
sessione comunitaria 2011 dell'Assemblea Legislativa
dell'Emilia-Romagna - è stato sottolineato come sia prevalsa
nell'Unione Europea un'impostazione di politica economica recessiva,
dannosa sia per l'Europa che per i fragili equilibri internazionali.
In questo quadro la decisione del governo italiano di accelerare ii
tempi del pur indispensabile rientro dal deficit di bilancio rischia
di essere devastante dal punto di vista sociale ed economico e di
ostacolare una ripresa economica che continua ad essere tra le più
lente ed insufficienti d'Europa.
La manovra 2012-2014, recentemente approvata dal Parlamento, rende
permanenti i tagli della manovra 2011-2013, grava in modo
insostenibile su comuni, province e regioni e interviene
pesantemente anche sul blocco degli organici e sanità. La quale è
oggettivamente il comparto che ha dato il contributo più forte alla
riduzione della spesa, quest'anno ha avuto solo lo 0,8% in più, ben
al di sotto dell'inflazione sanitaria. Tra l'altro nei Paesi Ocse la
spesa dell'Italia per la sanità è al penultimo posto, mentre è
necessario un nuovo Patto della salute , che stabilisca col Governo
quali sono i livelli essenziali di assistenza e i finanziamenti
disponibili.
Il testo della manovra 2012-2014, che è ancora oggetto di
valutazione analitica, prevede diversi cambiamenti rispetto al
decreto originario, volti a raggiungere un significativo risparmio
per le casse dello Stato fin dal 2012.
Nel suo complesso conferma l'assenza di un quadro certo con una
prospettiva di lungo termine, insiste nel colpire la spesa sociale e
saranno i ceti più deboli a pagarne il prezzo maggiore. Inoltre come
acclarato anche dalla corte dei conti nel rapporto per il 2011 è
recessiva perché non sostenuta da un adeguata strategia di crescita
e rende impraticabile una reale ristrutturazione in senso federale
dello stato ad enti locali di risorse e strumenti
Le Regioni italiane, nel condividere la necessità di una manovra
correttiva che consenta l'equilibrio dei conti pubblici ed il
conseguente pareggio di Bilancio nel 2014, da approvarsi in tempi
ristrettissimi per rispondere in termini autorevoli alla
speculazione finanziaria, hanno sottolineato come la manovra
approvata ancora una volta ponga però il peso maggiore dei tagli
alla spesa pubblica sulle Regioni e gli enti locali.. Infatti le
riduzioni di spesa sul sistema regionale a regime (dal 2014)
ammontano a circa 11 miliardi di euro su un totale di 19,1 miliardi.
In sostanza, ben oltre la metà del riequilibrio dei conti pubblici è
posto a carico di soggetti istituzionali che rappresentano solo il
16,25% della spesa pubblica.
I nuovi limiti sul patto di stabilità interno per ciascun livello
istituzionale inaspriscono quanto già stabilito dal decreto legge
78/2010, mettendo a carico delle Regioni (compreso il Fondo
Sanitario) e degli enti locali un'ulteriore riduzione dei tetti e
delle autorizzazioni di spesa, rendendo la manovra particolarmente
iniqua e pregiudizievole per i livelli dei servizi erogati sul
territorio.
La manovra avrà quindi delle ricadute pesanti su servizi
fondamentali come sanità, trasporto pubblico locale, politiche per
le imprese. E avrà gravi ricadute nella vita quotidiana dei
cittadini. Lo squilibrio dei tagli proposti dalla manovra grava
quindi in modo insopportabile su Regioni ed Enti locali, basti
pensare che poco meno del 50% dell'intervento finanziario grava sui
bilanci delle Regioni rappresenta un'ingiustizia e necessita di un
serio riequilibro.
Con questa manovra, il Governo nazionale si è assunto la
responsabilità di cancellare dall'orizzonte il progetto del
federalismo fiscale. Infatti se le risorse finanziarie necessarie
per garantire servizi pubblici fondamentali subiscono una riduzione
di tale portata si darà un colpo gravissimo ai servizi pubblici
garantiti, nel nostro ordinamento, da Regioni ed Enti Locali e non
sarà possibile determinare una sufficiente base finanziaria per far
vivere ed operare le autonomie territoriali.
Tra i provvedimenti introdotti la scelta di ripristinare i ticket
sanitari è una scelta gravissima che tocca i cittadini più
bisognosi e che peraltro non contribuisce in alcun modo al
finanziamento del Servizio sanitario nazionale e che semmai può
dirottare la fornitura di determinati servizi verso il privato che
proprio a causa del ticket guadagnerebbe una posizione di privilegio
sul mercato.
Le Regioni avevano proposto al Governo un riequilibrio della manovra
che, a saldi invariati, consentisse di renderla gestibile sui
territori salvaguardando servizi essenziali per i cittadini e hanno
suggerito di non limitare la manovra ai tagli, dato l'urgente
bisogno anche di una spinta per la crescita: strumenti che
incentivino gli investimenti e l'occupazione.
5. Le scelte del bilancio previsionale 2011
Oggi l'assestamento di bilancio chiude il faticoso ed articolato
lavoro di programmazione finanziaria della nostra regione avviato
col bilancio previsionale 2011, approvato lo scorso dicembre. Nel
quale abbiamo individuato quattro specifiche priorità:
1. salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie attraverso il
consolidamento e il potenziamento degli interventi sullo stato
sociale e le politiche di contenimento tariffario;
2. approntare strumenti utili a fronteggiare gli effetti della crisi
economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della
rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso
misure per i lavoratori, per la competitività del sistema
produttivo, finanziando interventi mirati in grado di ottimizzare
l'effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri
soggetti (sistema confidi, sistema bancario) con particolare
attenzione alla green economy;
3. promuovere interventi a favore delle politiche di mobilità in
un'ottica di sviluppo sostenibile, per i quali val la pena ricordare
che lo Stato centrale è inadempiente e non ha ancora trasferito i
475 milioni di euro per la mobilità sui quali si era impegnato
nell'intesa del 6 dicembre con le Regioni;
4. sviluppare investimenti infrastrutturali finanziati con la quota
regionale del programma nazionale FAS.
Sono state compiute scelte dolorose ma si è cercato di mantenere,
come priorità, il binomio: coesione sociale e misure per gli
investimenti.
Di fronte alla mancanza di una politica industriale nazionale e allo
smantellamento delle principali politiche pubbliche condotto dal
governo nazionale cerchiamo di rispondere con efficaci politiche
concertate con le parti sociali e il sistema delle autonomie locali.
6. L'assestamento al bilancio regionale per l'esercizio 2011
L'assestamento, da non considerare solamente come mero fatto tecnico
di aggiornamento dei dati derivanti dal conto consuntivo,
rappresenta anche un momento di valutazione complessiva delle
dinamiche delle risorse e delle spese
intervenute nella prima parte dell'anno e di rinnovata attenzione
alla gestione del bilancio mediante la quale vengono perseguiti gli
obiettivi di governo prefissati.
Attraverso l'assestamento, quindi, debbono essere operate quelle
rettifiche e quelle integrazioni, alle previsioni delle entrate e
delle spese, con riferimento sia alla competenza sia alla cassa,
necessarie al fine di aderire alle esigenze emerse nel corso dei
primi mesi di gestione, aggiornando i profili finanziari delle
politiche da perseguire, in coerenza con i mutamenti del quadro
delle risorse disponibili.
Innanzitutto, i residui attivi, nel previsionale previsti in Euro
8.085.840.885,37 sono rideterminati in Euro 8.063.107.295,40 con una
diminuzione di Euro 22.733.589,97; l'ammontare dei residui attivi è
sostanzialmente dovuto al fatto che lo Stato non ha trasferito i
finanziamenti spettanti alle Regioni per cassa.
I residui passivi, previsti in Euro 7.832.629.040,75 sono
rideterminati in Euro 7.030.499.497,42 con una diminuzione di Euro
802.129.543,33.
Il fondo iniziale di cassa stimato in Euro 904.225.270,01 risulta di
Euro 325.262.986,98.
L'avanzo di amministrazione, inizialmente previsto in Euro
3.121.437.114,63 risulta rideterminato in Euro 3.337.870.784,96 con
un aumento di Euro 216.433.670,33.
D'altro canto, l'assestamento rappresenta un momento di valutazione
complessiva. Con questa logica per rispondere all'attuale situazione
di crisi servono scelte di medio e lungo periodo, per le quali la
Regione nel 2009 ha sottoscritto con le istituzioni e le parti
sociali un Patto contro la crisi, decidendo di investire sulle
capacità e le competenze delle persone, cui oggi con l'assestamento
si assicurano finanziamenti volti a rispettare gli impegni politici
assunti.
7. I numeri nel dettaglio
La manovra di variazione, con riferimento specifico a quella di
mezzi regionali propri, ammonta complessivamente a 72,2 milioni di
Euro per spese correnti per l'esercizio 2011 e 28,2 milioni di Euro
per le spese di investimento in conto capitale nel triennio
2011-2013.
Tra gli gli ambiti sui quali con questa manovra di assestamento si
va ad incidere con più determinazione, il virtuoso sistema sanitario
regionale nel quale come già detto al regione continua ad investire
nonostante i continui tagli da parte del governo centrale e il
sistema della montagna nel suo complesso, mantenendo vive le
disponibilità per la viabilità, le comunità montane e gli enti
locali, la polizia locale ed infine il superamento del digital
divide. Il nuovo Piano di azione ambientale e le politiche contro la
crisi e a sostegno dei lavoratori trovano, nel presente assestamento
di bilancio, una nuova allocazione di risorse.
Relativamente agli incrementi apportati, le voci più rilevanti sono
rappresentate da:
60 milioni di euro per integrare le disponibilità finanziarie
derivanti dall'erogazione di prestazioni sanitarie aggiuntive
rispetto ai Livelli Essenziali di assistenza, al fine di garantire,
in continuità con gli esercizi precedenti, una qualità elevata dei
servizi ed una posizione di eccellenza della sanità
emiliano-romagnola rispetto alle altre regioni;
8,5 milioni di Euro a sostegno del programma di investimenti per la
realizzazione, ristrutturazione, acquisto, completamento di
strutture, relativi impianti e attrezzature, nonché di tecnologie a
destinazione sanitaria, anche al fine dell'adeguamento alle
normative in tema di sicurezza e accreditamento del patrimonio
sanitario e socio-assistenziale;
0,65 milioni di euro per interventi nel campo dell'assistenza
sociale;
1 milione di euro per le borse di studio a studenti universitari; 1
milione di euro per l'edilizia universitaria; In questo modo,
nonostante gli ingenti tagli nazionali di risorse per il diritto
allo studio la Regione riuscirà a garantire una copertura di circa
il 75% delle borse di studio agli avnti diritto.
2 milioni di euro quale intervento integrativo regionale del P.O.R.
Fesr 2007-2013, per promuovere la Green Economy attraverso il
sostegno agli investimenti delle PMI;
4 milioni di euro per interventi di ristrutturazione straordinaria
delle strade, anche per le strade comunali e provinciali,
danneggiate dagli eventi atmosferici;
2 milioni di euro per i lavori urgenti di messa in sicurezza del
territorio, per la difesa del suolo e della costa e per interventi
su opere di bonifica;
1,1 milioni di euro per il piano di azione ambientale;
1,5 milioni di euro per le nuove Comunità Montane e le Unioni di
comuni derivanti dalla trasformazione di comunità montane soppresse,
a seguito del sostanziale azzeramento dei trasferimenti erariali;
0,55 milioni di euro per contributi finalizzati a compensare le
perdite subite dalle imprese agricole per l'abbattimento di colture
infette.
Con l'assestamento vengono inoltre destinati 2,5 milioni di euro di
spese correnti e 1,5 milioni di euro di spese di investimento per il
settore della cultura, dello sport e per i progetti per i giovani.
La Regione, nella consapevolezza che la cultura e l'attenzione ai
problemi delle giovani generazioni siano elementi imprescindibili di
civiltà nonché elementi fondamentali del sistema economico e del
welfare emiliano-romagnolo, ha mantenuto gli impegni che aveva
assunto con gli operatori per far fronte alla attuale situazione del
settore, caratterizzata da un generale decremento delle risorse
finanziarie, sia ministeriali, sia degli enti locali.
Prosegue inoltre l'impegno della Regione per garantire a tutto il
territorio l'accesso alla rete veloce internet grazie al piano
telematico e per l'adeguamento del sistema informativo-informatico
regionale nella prospettiva del rinnovamento e della
razionalizzazione dell'informatizzazione interna.
Per questi interventi con l'assestamento vengono destinati ulteriori
9,5 milioni di euro per il triennio 2011- 2013, di cui 7,5 milioni
di euro sono destinati a ridurre il gap tra territori periferici e
le aree urbanizzate, intensificando la copertura a banda larga del
territorio rurale e consentendo alle imprese e alla popolazione
delle zone rurali di accedere alle tecnologie di informazione e
comunicazione.
Infine nel maggio di quest'anno la Regione Emilia-Romagna ha
incassato il saldo relativo alla chiusura definitiva del Programma
operativo 2000/2006 - Programmazione FSE - Obiettivo 3, introitando
una maggiore entrata di 7 milioni di Euro, grazie ad una gestione
attenta delle economie di spesa, delle restituzioni e all'utilizzo
di risorse regionali. Si è aperta quindi un'opportunità per far
fronte ai problemi connessi alla crisi occupazionale ancora in atto:
utilizzare tale maggiore entrata per azioni di politiche attive
coerente con la destinazione originaria delle risorse medesime. Tale
finanziamento sarà destinato (metà nell'esercizio finanziario 2011 e
metà nell'esercizio finanziario 2012) ad azioni volte
all'inserimento dei lavoratori che a seguito della crisi economica
sono stati espulsi dal mercato del lavoro e per l'inserimento dei
giovani che faticano ad entrare nel mercato del lavoro. (vedi pag.
29 della tabella 2 Pluriennale - tabella allegata)
Sono state inoltre allocate risorse per 8,7 milioni di euro per
consentire l'implementazione delle politiche regionali in campo
ambientale, secondo le priorità programmatiche individuate nel
Piano di azione ambientale per un Futuro Sostenibile 2011/2013 .
Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1482 N. 3/ter
Oggetto: 1483 N. 4/ter
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari generali ed istituzionali
1482 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ART. 40 DELLA L.R.
15 NOVEMBRE 2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON L'APPROVAZIONE DELLA
LEGGE DI ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2011 E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2011-2013. PRIMO
PROVVEDIMENTO GENERALE DI VARIAZIONE
1483 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2011 E DEL BILANCIO PLURIENNALE
2011-2013 A NORMA DELL'ART. 30 DELLA L.R. 15 NOVEMBRE 2001, N. 40.
PRIMO PROVVEDIMENTO GENERALE DI VARIAZIONE
RELAZIONE DEL CONSIGLIERE MARCO LOMBARDI
RELATORE DI MINORANZA
PREMESSA
Lo scorso anno in occasione della manovra estiva dello Stato, il
ritornello che ci sentivamo ripetere in quest'aula dalla
maggioranza, era il seguente:
se Berlusconi dice che va tutto bene perché poi Tremonti predispone
una manovra così dura? Significa che Berlusconi mente agli italiani
perché la crisi interna è invece pesante.
Nella relazione di accompagnamento all'assestamento 2010, ebbi modo
di affrontare l'argomento, dicendo che il rigore della manovra
statale non era dettato dalla necessità di fronteggiare una crisi
interna presente, ma dal timore di dover affrontare una crisi
interna futura provocata da speculazioni internazionali legate alla
credibilità del nostro ingente debito pubblico e dal fatto che,
avendo anche molti altri Paesi europei incrementato il loro debito
pubblico, era aumentata l'offerta complessiva di debito sul mercato
finanziario globale.
Oggi mi domando cosa sarebbe accaduto se avessimo seguito i consigli
di chi ci spingeva a mettere in campo misure anticicliche anche in
deficit per stimolare la crescita.
Saremmo da tempo nelle condizioni della Grecia con la disoccupazione
alle stelle con gli stipendi dei lavoratori tagliati e con i servizi
pubblici essenziali sotto il livello di un Paese civile ed
ovviamente come avviene in questi casi con le piazze in fiamme.
Per fortuna il nostro Governo ha tenuto la barra dritta, non ha
ceduto alle pressioni dei gruppi di potere forti o meno forti, e
nonostante l'infezione finanziaria che gira per i mercati e la
nostra debolezza per un debito pubblico di cui non siamo
responsabili, ce la stiamo cavando.
Ma ce la stiamo cavando perché l'equilibrio di bilancio è un
obiettivo assoluto e imprescindibile di questo Governo.
Pareggio di bilancio e patto sui contratti di lavoro, decisi le
scorse settimane, a poche ore di distanza l'uno dall'altro, danno
l'idea di un'Italia che, come sempre nei suoi momenti più difficili,
reagisce in positivo avendo la forza di intervenire su due suoi nodi
strutturali importanti.
Per il debito pubblico che è uno storico handicap dell'Italia, il
fatto che il bilancio dello Stato sia già in avanzo primario
consente di affermare che una volta raggiunto il pareggio di
bilancio, proprio per effetto del pareggio, il debito si ridurrà
strutturalmente.
Con i nuovi contratti di lavoro le imprese italiane tornano a
inserirsi con successo nel trend della globalizzazione. Questo vale
soprattutto per la media e la grande impresa che, senza la
modernizzazione delle relazioni industriali, sarebbero spiazzate
nella competizione globale.
Ma veniamo al merito della manovra di FINANZA PUBBLICA.
L'obiettivo del pareggio di bilancio è per l'Italia, pur in questa
difficilissima congiuntura, un obiettivo credibile, e tale
credibilità si fonda sull'esperienza degli ultimi anni, e su
autorevoli giudizi positivi.
Tutte le leggi finanziarie approvate nella presente legislatura
hanno infatti centrato gli obiettivi per i quali erano state
concepite e talvolta li hanno superati come ad esempio, nel 2010
quando il rapporto deficit/PIL è sceso al 4,6% contro il 5%
dell'obiettivo.
Inoltre, le correzioni dei conti pubblici italiani operate dal 2008
a oggi hanno consentito di ridurre il deficit pubblico per oltre 5
punti di PIL.
Ecco perché la manovra approvata, osteggiata solo dalla sinistra
italiana, è stata giudicata positivamente dalla Commissione Europea,
dall'OCSE, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario
Internazionale.
In particolare la manovra dello Stato per il periodo 2012-2014 si
articola come segue:
a) tagli selettivi.
Con l'introduzione dello spending review a livello dei singoli
ministeri, ciascuno di questi potrà autonomamente e responsabilmente
definire i risparmi di propria competenza.
Nessun taglio per università, cultura e ricerca.
b) contrasto all'evasione fiscale e previdenziale.
Dal 2008 al 2010 ciò che è stato già effettivamente riscosso nel
contrasto all'evasione fiscale e previdenziale è stato pari a 26,6
miliardi di euro.
Nel settore previdenziale secondo il rapporto INPS, sono emersi
77.000 lavoratori in nero ed il recupero dei crediti contributivi è
stato pari a 17,27 miliardi di euro. Nel settore fiscale si è
passati da 6,4 miliardi del 2007 a 10,6 miliardi del 2010.
c) fondi europei.
Per l'effettivo utilizzo nel Mezzogiorno dei fondi europei è
introdotto un nuovo strumento di progettazione & controllo, misto
Stato-Regioni;
d) federalismo.
La riforma federalista, e in particolare il federalismo demaniale,
comporta il conferimento agli enti territoriali di un enorme stock
di assets immobiliari per cui anche alla regione non resterà che
adoperarsi per valorizzarli al meglio.
e) costi della politica.
Per tutti i soggetti interessati, politici ed amministrativi, viene
introdotto un nuovo ed unico criterio di livellamento alla media
europea.
f) Ticket
Da ultimo è appena il caso di accennare poi in questa sede alla
riduzione del fondo sanitario con possibilità per le Regioni di
introdurre i ticket.
Per l'Emilia-Romagna in teoria tale onere potrebbe essere di 30
milioni di euro non una cifra folle per chi ha deciso di offrire ai
propri cittadini non meglio precisati servizi aggiuntivi oltre i
livelli essenziali di assistenza per 200 milioni di euro nel 2010 e
150 milioni di euro oggi portati a 210, nel 2011.
In realtà tali somme sono servite più per ripianare deficit di
gestione che per aumentare la qualità dei servizi e quindi una
gestione più efficiente del nostro sistema sanitario potrà
tranquillamente far emergere le risorse necessarie per graduare al
meglio il costo dei ticket per fasce di reddito o di patologie dei
nostri concittadini.
Per quanto attiene ai provvedimenti tesi a promuovere la CRESCITA
ECONOMICA
Il Decreto-sviluppo già emanato introduce un complesso ma coerente
insieme di misure che ridisegnano e semplificano il quadro normativo
in materia di crescita e sviluppo delle imprese (soprattutto giovani
imprese), di attività di ricerca, di innovazione tecnologica, di
infrastrutture, di banda larga, di avvio delle liberalizzazioni.
Nel merito dell' ASSESTAMENTO 2011 al Bilancio Regionale sulla base
dei dati evidenziati, si possono fare immediatamente alcune
considerazioni.
Il recupero degli Stati Uniti enfatizzato nella prima parte della
relazione all'Assestamento, non solo non c'è ma anzi proprio da quel
Paese giungono diversi segnali di preoccupazione che contribuiscono
a creare incertezza nell'economia mondiale.
Sempre nella relazione di accompagnamento all'Assestamento, si legge
che l'Emilia-Romagna è una delle Regioni italiane che ha
maggiormente risentito della recessione mondiale soprattutto a causa
della forte apertura delle sue aziende verso il mercato estero . A
tal proposito c'è però da chiedersi la portata e la valenza degli
interventi pubblici di questa Regione in tema di sostegno
all'innovazione ed alla internazionalizzazione delle imprese visto i
risultati non certo brillanti della nostra economia proprio in quel
segmento.
Altro dato che si ricava dai numeri dell'Assestamento, è che le
manovre del Ministro Tremonti hanno imposto un rigore contabile
oltre che sostanziale, che se ha fatto bene alla nostra virtuosa
regione mi immagino cosa possa aver fatto dal punto di vista della
pulizia del bilancio a regioni meno meritevoli. Forse ci stiamo
incamminando ad essere un Paese normale.
Anche nel nostro bilancio si sono certamente ridotti sia i residui
attivi, nonostante il permanere di ingenti crediti nei confronti
dello Stato, che i residui passivi nonostante il limite alla spesa
imposto dal patto di stabilità.
Le entrate di competenza rideterminate in maniera superiore alle
attese per ben 229 milioni di euro, dimostrano che la Regione non ha
poi avuto tutta questa riduzione di operatività, e quindi le
drammatiche previsioni del bilancio preventivo così enfatizzate
allora andrebbero riviste oggi con la stessa enfasi. Rimane invece
problematica la situazione della cassa comunque sotto controllo
vista la nostra disponibilità a regime.
È vero che il fondo iniziale di cassa è stato sensibilmente ridotto
da 900 milioni di euro a 325 milioni di euro, ma tale riduzione
significa semplicemente che la crisi ci ha imposto di utilizzare
il fondo cassa e probabilmente in futuro ci costringerà ad avere una
cassa più bassa che in passato.
Di questo se ne potranno lagnare i nostri uffici regionali perché
dovranno operare un monitoraggio più assiduo sui flussi finanziari
ma non se ne accorgeranno ne i nostri cittadini ne le nostre
imprese.
La Giunta ha poi singolarmente proseguito nella sua strategia di
riduzione dei mutui con un ulteriore impegno di 42 milioni di euro,
consolidando il proprio bilancio esattamente come fa il Governo, ma
a differenza del Governo che ha stringenti obblighi internazionali
ed un servizio del debito pubblico imponente, la Giunta
dell'Emilia-Romagna ha scelto di sacrificare a questo obiettivo la
possibilità di ampliare le possibilità di sostegno alle imprese ed
ai cittadini di questa regione in questo particolare momento di
crisi.
In pratica non si comprende perché dai banchi della maggioranza di
quest'Aula si pretenderebbe che il Governo alimentasse la crescita
anche in deficit, e poi un secondo dopo si plaude al fatto che il
Presidente Errani e la Vicepresidente Saliera, in maniera assai
prudente pur potendo indebitarsi per sostenere lo sviluppo delle
nostre aziende locali, riducono il nostro indebitamento
semplicemente per fare bella figura con le agenzie di Rating.
L'avanzo di amministrazione è sempre alto con i suoi 3,3 miliardi di
euro seppure lievemente inferiore a quello dello scorso esercizio,
dimostrando con ciò che le ristrettezze dello scorso anno non ci
hanno certo messo in ginocchio. Inoltre, la nostra normale entità di
disponibilità di cassa ci dovrebbe tranquillizzare in merito alla
utilizzabilità dell'avanzo e quindi dovremmo con una certa serenità
superare anche i tagli previsti per il prossimo anno.
Ciò che poi non dobbiamo mai dimenticare è che il patto di stabilità
per le Regioni non ora, ma anni orsono si concretizzò con i tetti di
spesa già prestabiliti per gli anni 2011, 2012 e 2013 sulla base
della media delle corrispondenti spese finali nel triennio 2007 -
2009 , e quindi una volta protestato al momento della sua
introduzione appare assai strumentale richiamare ogni anno i tagli
previsti come fossero una novità dell'ultima ora introdotti non si
sa bene per quale motivo. Allo stesso modo appare strumentale
invocare maggiori trasferimenti non avendo poi la possibilità di
spenderli per i limiti imposti dai tetti di spesa.
In conclusione, quest'anno più che in passato, si è voluto far
passare questo Assestamento come un semplice aggiustamento tecnico
quasi irrilevante perché obbligato dalle ristrettezze con cui il
Governo ha penalizzato le Regioni.
Senza negare la realtà dei fatti, e con più obiettività di chi la
propone vorrei confutare questa tesi.
La Regione Lombardia che non ha certo un bilancio di 5 volte
superiore all'Emilia-Romagna, ha approvato un assestamento per 500
milioni di euro di cui 134 per spesa corrente e 366 per parte
investimenti e siccome contemporaneamente all'assestamento ha
approvato anche il rendiconto 2010 da lì si evince che la Lombardia
ha rispettato il patto di stabilità per 1 EURO dimostrando una
grande capacità di monitoraggio della spesa che si traduce in una
migliore disponibilità dei fondi regionali a vantaggio dei cittadini
e delle imprese di quella regione.
L'Emilia-Romagna è molto, forse troppo più prudente.
E tale prudenza si dimostra anche da un recente episodio di cui
tutti i membri della Commissione Bilancio sono stati testimoni.
Il nostro assestamento è stato presentato in Commissione come una
manovra da 100,4 milioni di euro di cui 72,2 milioni di euro per
spesa corrente e 28,2 per spese di investimento.
Se a ciò aggiungiamo che le somme per spesa corrente son quasi
interamente esaurite dalle prestazioni aggiuntive in sanità pari a
60 milioni di euro, si potrebbe essere portati a ritenere che,
raschiando il barile, la capacita di manovra della nostra Regione in
assestamento è solo di 12 milioni di euro.
Improvvisamente però, a fronte di un inatteso finanziamento del
Governo in agricoltura, il nostro assessorato ha deciso di stanziare
a sua volta 3 milioni di euro.
Così, da un momento all'altro, cercando tra le pieghe del bilancio
alcune economie, sono emersi quei 3 milioni di euro aggiuntivi che
praticamente risultano essere il 25% delle somme libere
dell'assestamento.
Mi sembra una bella capacità di manovra per chi ci dipingeva
l'assestamento come uno strumento praticamente vincolato dalle
ristrettezze e dalla crisi.
Come al solito anche questa manovra finanziaria è priva di fantasia,
ripetitiva ed inutilmente troppo prudente fino al punto di far
sospettare che invece di cercare di sostenere il rigore obbligato
della finanza statale come fa la Lombardia, ci si adoperi per
aumentare i disagi dei nostri cittadini e delle nostre imprese
incolpando il Governo per mero tornaconto politico.

Testo:

                       Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1482 N. 3/2011
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari generali ed istituzionali
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge finanziaria
regionale adottata a norma dell'art. 40 della L. R. 15 novembre
2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013. Primo provvedimento
generale di variazione (delibera di Giunta n. 773 del 14 06 10)
pubblicato sul Supplemento Speciale del Bollettino Ufficiale n. 79
del 13/06/2011
Testo licenziato dalla Commissione nella seduta pomeridiana del
13/07/2011
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ARTICOLO 40 DELLA
LEGGE REGIONALE 15 NOVEMBRE 2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON
L'APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI
PREVISIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2011 E DEL BILANCIO
PLURIENNALE 2011-2013. PRIMO PROVVEDIMENTO GENERALE DI VARIAZIONE
INDICE
Art. 1 Automazione e manutenzione del sistema informativo regionale
Art. 2 Sistema informativo agricolo regionale
Art. 3 Interventi nel settore delle bonifiche. Modifiche alla legge
regionale n. 14 del 2010
Art. 4 Sostegno a progetti di lavoro di pubblica utilità
Art. 5 Integrazione regionale al programma operativo regionale FESR
2007-2013. Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
Art. 6 Organizzazione turistica regionale. Interventi per la
promozione e commercializzazione turistica. Modifiche alla legge
regionale n. 14 del 2010
Art. 7 Progetti interregionali inerenti gli appalti pubblici, la
sicurezza, l'edilizia, l'ambiente
Art. 8 Accordi e convenzioni per la tutela e la sicurezza del
lavoro
Art. 9 Interventi di risanamento ambientale dell'area dell'ex
Ospedale Morgagni di Forlì
Art. 10 Interventi in materia di opere idrauliche nei corsi d'acqua
di competenza regionale
Art. 11 Interventi ed opere di difesa della costa. Modifiche alla
legge regionale n. 14 del 2010
Art. 12 Intesa interregionale per la navigazione interna sul fiume
Po e idrovie collegate
Art. 13 Rete viaria di interesse regionale. Modifiche alla legge
regionale n. 14 del 2010
Art. 14 Lavori d'urgenza e provvedimenti in casi di somma urgenza
Art. 15 Integrazione regionale per il finanziamento del Servizio
sanitario regionale
Art. 16 Interventi di promozione e supporto nei confronti delle
Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale. Modifiche alla
legge regionale n. 14 del 2010
Art. 17 Strutture socio-assistenziali
Art. 18 Politiche abitative e realizzazione strutture di
accoglienza
Art. 19 Contributi straordinari alle Amministrazioni locali per
interventi su immobili, strutture e aree per il potenziamento dei
poli didattico-scientifici universitari
Art. 20 Azioni di sostegno al reddito e di politica attiva in
favore dei lavoratori colpiti dalla crisi. Modifiche alla legge
regionale n. 14 del 2010
Art. 21 Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini
Art. 22 Recupero e restauro di immobili di particolare valore
storico e culturale
Art. 23 Trasferimento all'esercizio 2011 delle autorizzazioni di
spesa relative al 2010 finanziate con mezzi regionali
Art. 24 Finanziamento integrativo delle attività di miglioramento
genetico
Art. 25 Modifiche alla legge regionale n. 8 del 1994
Art. 26 Modifiche alla legge regionale n. 17 del 1991
Art. 27 Modifiche alla legge regionale n. 38 del 2002
Art. 28 Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2010
Art. 29 Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
Art. 30 Copertura finanziaria
Art. 31 Entrata in vigore
Art. 1
Automazione e manutenzione
del sistema informativo regionale
1. Per le attività inerenti lo sviluppo del sistema informativo
regionale, secondo le finalità di cui alla legge regionale 24 maggio
2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione),
nell'ambito dei capitoli afferenti alle U.P.B. 1.2.1.3.1500 -
Sistema informativo regionale manutenzione e sviluppo e 1.2.1.3.1510
- Sviluppo del Sistema informativo regionale, sono disposte le
seguenti ulteriori autorizzazioni di spesa:
a) Cap. 03905 Spese per l'automazione dei servizi
regionali (Art. 13, L.R. 24 maggio 2004,
n. 11)
Esercizio 2011: Euro 775.000,00;
b) Cap. 03910 Sviluppo del sistema informativo
regionale (Art. 13, L.R. 24 maggio 2004,
n. 11)
Esercizio 2011: Euro 1.263.000,00;
c) Cap. 03937 Sviluppo del sistema informativo
regionale: piano telematico regionale
(L.R. 24 maggio 2004, n. 11)
Esercizio 2011: Euro 1.390.013,87
2012: Euro 3.099.360,00
2013: Euro 3.099.360,00.
Art. 2
Sistema informativo agricolo regionale
1. L'autorizzazione di spesa disposta dall'articolo 2 della legge
regionale 23 dicembre 2010, n. 14 (Legge finanziaria regionale
adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre
2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013) è ridotta di Euro
83.010,28 a valere sul Capitolo 3925, nell'ambito della U.P.B.
1.2.1.3.1520 - Sistema informativo agricolo.
Art. 3
Interventi nel settore delle bonifiche.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. L'autorizzazione di spesa disposta per l'esercizio 2011
dall'articolo 7, comma 1, lettera a) della legge regionale n. 14 del
2010, è aumentata di Euro 150.000,00, a valere sul Capitolo 16400,
nell'ambito della U.P.B. 1.3.1.3.6300 - Interventi di bonifica e
irrigazione.
2. Dopo la lettera b) del comma 1 dell'articolo 7 della legge
regionale n. 14 del 2010 è aggiunta la seguente lettera:
b bis) Cap. 16332 Spese per opere ed interventi di
bonifica e irrigazione (art. 26,
comma 2, lett. a), L.R. 2 agosto 1984,
n. 42)
Esercizio 2011: Euro 1.017.647,59. .
Art. 4
Sostegno a progetti di lavoro di pubblica utilità
1. La Regione Emilia-Romagna, per le finalità di cui all'articolo 16
della legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 (Norme per la promozione
dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro)
concede alla Provincia di Ravenna un contributo da destinare a
integrazioni al reddito di lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni
Straordinaria di cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223 (Norme in
materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di
disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità europea,
avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del
lavoro) per lo svolgimento di attività di pubblica utilità di cui al
decreto legislativo 1 dicembre 1997, n. 468 (Revisione della
disciplina sui lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 22
della L. 24 giugno 1997, n. 196) in relazione ad attività di
riduzione dei rischi di natura ambientale.
2. La Giunta regionale con proprio atto definisce le modalità per
l'attribuzione del contributo di cui al presente articolo.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
2011, un'autorizzazione di spesa pari a Euro 30.000,00 a valere sul
Capitolo 21997 nell'ambito della U.P.B. 1.3.2.2.7652 - Progetti di
lavoro di pubblica utilità.
Art. 5
Integrazione regionale
al programma operativo regionale FESR 2007-2013.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. Il comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale n. 14 del 2010 è
sostituito dal seguente:
2. Per le finalità di cui al comma 1, sono trasferite all'esercizio
2011 le autorizzazioni di spesa disposte dall'articolo 30 della
legge regionale 23 luglio 2009, n. 9 (Legge finanziaria regionale
adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre
2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di
assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
2009 e del bilancio pluriennale 2009-2011. Primo provvedimento
generale di variazione) e dall'articolo 7 della legge regionale 23
luglio 2010, n. 7 (Legge finanziaria regionale adottata a norma
dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in
coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del
bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2010 e del
bilancio pluriennale 2010-2012. Primo provvedimento generale di
variazione) e riproposte per gli interventi previsti nei capitoli e
per gli importi sottoindicati:
a) U.P.B. 1.3.2.3.8368 - Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 2007-2013:
1) Cap. 23752 Contributi a Università, Enti e
Istituzioni di ricerca per la creazione
di tecnopoli per la ricerca industriale e
il trasferimento tecnologico -
Finanziamento integrativo regionale al
P.O.R. FESR 2007-2013
Euro 11.184.659,00;
2) Cap. 23754 Contributi a Enti locali per la
creazione di tecnopoli per la ricerca
industriale e il trasferimento tecnologico
- Finanziamento integrativo regionale al
P.O.R. FESR 2007-2013
Euro 5.065.341,00;
b) U.P.B. 1.3.2.3.8369 - Integrazione regionale al
programma operativo regionale FESR 2007-2013 - Risorse statali:
1) Cap. 23758 Contributi a imprese per investimenti
relativi alla realizzazione di programmi
di ricerca industriale collaborativa e
sviluppo sperimentale e per l'avvio di
nuove imprese innovative - Finanziamento
integrativo regionale al Programma
Operativo 2007-2013
Euro 1.442.899,46. .
2. Dopo il comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale n. 14 del
2010 è inserito il seguente:
2 bis. Per assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi
dell'attività III.1.3. Promozione della Green Economy tramite
strumenti di ingegneria finanziaria, prevista nel Programma
Operativo Regionale FESR 2007-2013, la Regione è autorizzata a
stanziare apposite risorse da utilizzare con le modalità e le
medesime destinazioni contenute nel Programma Operativo stesso. A
tal fine, è disposta, per l'esercizio 2011, la seguente
autorizzazione di spesa:
a) U.P.B. 1.3.2.3.8368 - Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 2007-2013:
1) Cap. 23692 Assegnazioni ad intermediari finanziari
specializzati per la realizzazione e la
gestione di strumenti di ingegneria
finanziaria rivolti a promuovere la Green
Economy attraverso il sostegno agli
investimenti delle P.M.I. - Finanziamento
integrativo regionale al P.O.R. FESR
2007-2013
Euro 2.000.000,00. .
Art. 6
Organizzazione turistica regionale.
Interventi per la promozione e commercializzazione turistica.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. L'autorizzazione disposta dall'articolo 10, comma 1, lettera a)
della legge regionale n. 14 del 2010, per l'esercizio 2011, è
aumentata di Euro 849.000,00, a valere sul Capitolo 25558, U.P.B.
1.3.3.2.9100 - Interventi per la promozione del turismo regionale.
2. Alla fine della lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della
legge regionale n. 14 del 2010, è aggiunto:
Esercizio 2012: Euro 5.052.000,00. .
Art. 7
Progetti interregionali inerenti gli appalti pubblici,
la sicurezza, l'edilizia, l'ambiente
1. La Regione è autorizzata a concedere un contributo straordinario
a ITACA - Istituto per l'Innovazione e Trasparenza degli Appalti e
la Compatibilità Ambientale, al quale la Regione partecipa a norma
della legge regionale 30 maggio 1997, n. 16 (Partecipazione della
Regione Emilia-Romagna all'Associazione Itaca), per la costituzione
di un fondo speciale per la realizzazione di specifici progetti
interregionali di interesse generale nell'ambito delle materie
trattate dall'Istituto inerenti gli appalti pubblici, la sicurezza,
l'edilizia, l'ambiente, con carattere di trasferibilità dei
risultati in tutte le regioni.
2. La Giunta regionale con proprio atto definisce criteri e modalità
per l'attribuzione del contributo di cui al presente articolo.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
2011, un'autorizzazione di spesa pari a Euro 26.000,00 a valere sul
Capitolo 30066 nell'ambito della U.P.B. 1.4.1.2.12108 -
Osservazione, monitoraggio e qualificazione in materia di appalti.
Art. 8
Accordi e convenzioni per la tutela
e la sicurezza del lavoro
1. La Regione Emilia-Romagna, per le finalità di cui all'articolo 3,
comma 3, della legge regionale 2 marzo 2009, n. 2 (Tutela e
sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile),
partecipa al finanziamento di accordi e convenzioni con gli enti
competenti nelle materie di cui alla legge citata, secondo le
modalità stabilite, con proprio atto, dalla Giunta regionale.
2. A tal fine è disposta, per l'esercizio 2011, un'autorizzazione di
spesa pari a Euro 40.000,00 a valere sul Capitolo 30537 nell'ambito
della U.P.B. 1.4.1.2.12131 - Tutela e sicurezza del lavoro nei
cantieri edili e di ingegneria civile.
Art. 9
Interventi di risanamento ambientale
dell'area dell'ex Ospedale Morgagni di Forlì
1. Per interventi di bonifica da inquinanti, derivanti da attività
sanitarie, effettuati per la realizzazione del Campus universitario
nell'area dell'ex Ospedale Morgagni di Forlì destinata al
potenziamento della sede del Polo universitario, la Regione concede
al Comune di Forlì un contributo straordinario pari a Euro
800.000,00.
2. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
finanziario 2011, una autorizzazione di spesa di Euro 800.000,00 a
valere sul Capitolo 37344, afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14220 -
Recupero, messa in sicurezza e ripristino ambientale.
Art. 10
Interventi in materia di opere idrauliche
nei corsi d'acqua di competenza regionale
1. Per la realizzazione di interventi di sistemazioni idrauliche e
relativa manutenzione nei corsi d'acqua di competenza regionale è
disposta, per l'esercizio 2011, un'autorizzazione di spesa di Euro
310.000,00 a valere sul Capitolo 39220 afferente alla U.P.B.
1.4.2.3.14500 - Interventi di sistemazione idraulica e ambientale.
Art. 11
Interventi ed opere di difesa della costa.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. L'articolo 20 della legge regionale n. 14 del 2010 è sostituito
dal seguente:
Art. 20
Interventi ed opere di difesa della costa
1. Per la gestione integrata della zona costiera volta alla difesa
dei centri abitati costieri, delle infrastrutture e del litorale,
dai fenomeni di ingressione ed erosione marina e per la manutenzione
delle opere di difesa della costa e dell'arenile, ai sensi
dell'articolo 29, comma 3, della legge regionale 28 luglio 2004, n.
17 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40
della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con
l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di
previsione per l'esercizio finanziario 2004 e del bilancio
pluriennale 2004-2006. Primo provvedimento generale di variazione) è
disposta, per l'esercizio 2011, un'autorizzazione di spesa di Euro
300.000,00, a valere sul Capitolo 39362 afferente alla U.P.B.
1.4.2.3.14555 - Interventi e opere di difesa della costa. .
Art. 12
Intesa interregionale per la navigazione
interna sul fiume Po e idrovie collegate
1. L'autorizzazione di spesa disposta, per l'esercizio 2011,
dall'articolo 21, comma 2, della legge regionale n. 14 del 2010 è
aumentata di Euro 44.556,83, a valere sul Capitolo 41993, afferente
alla U.P.B. 1.4.3.2.15218 - Navigazione interna fiume Po e idrovie
collegate.
Art. 13
Rete viaria di interesse regionale.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. Dopo la lettera a) del comma 1 dell'articolo 24 della legge
regionale n. 14 del 2010 sono inserite le seguenti lettere e
relativi capitoli con le ulteriori autorizzazioni di spesa per
ciascuno indicate:
a bis) Cap. 45175 Contributi in capitale alle
Province per interventi di
sistemazione, miglioramento e
costruzione di strade di proprietà
comunale (art. 167 bis, comma 1, L.R.
21 aprile 1999, n. 3 come modificato
da art. 2, L.R. 4 maggio 2001, n. 12)
Esercizio 2011: Euro 2.000.000,00;
a ter) Cap. 45177 Finanziamenti a Province per
interventi sulla rete stradale per
opere sul demanio provinciale di
interesse regionale, resesi necessarie
a seguito di eventi eccezionali o
calamitosi (art. 167, comma 2, lett.
c), L.R. 21 aprile 1999, n. 3 e
successive modifiche)
Esercizio 2011: Euro 1.950.000,00. .
Art. 14
Lavori d'urgenza e provvedimenti
in casi di somma urgenza
1. Per far fronte alle spese derivanti da interventi riferiti
all'esecuzione di lavori d'urgenza e di somma urgenza finalizzati a
rimuovere lo stato di pregiudizio in caso di pubblica calamità, in
materia di difesa del suolo e della costa di competenza regionale, a
norma del decreto legislativo 12 aprile 1948, n. 1010
(Autorizzazione al Ministero dei lavori pubblici a provvedere, a sua
cura e spese, ai lavori di carattere urgente ed inderogabile
dipendenti da necessità di pubblico interesse determinate da eventi
calamitosi), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice
dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in
attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), degli articoli
146 e 147 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre
1999, n. 554 (Regolamento di attuazione della L. 11 febbraio 1994,
n. 109 legge quadro in materia di lavori pubblici, e successive
modificazioni) e degli articoli 175 e 176 del decreto del Presidente
della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 (Regolamento di esecuzione
ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 recante
Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE ), è
disposta l'ulteriore autorizzazione di spesa, per l'esercizio
finanziario 2011, a valere sul Capitolo 48050 afferente alla U.P.B.
1.4.4.3.17450 - Attrezzature e materiali per pronto intervento, di
Euro 500.000,00.
Art. 15
Integrazione regionale per il finanziamento
del Servizio sanitario regionale
1. L'autorizzazione disposta dall'articolo 26, comma 1 della legge
regionale n. 14 del 2010, a valere sul Capitolo 51708, afferente
alla U.P.B. 1.5.1.2.18100 - Fondo sanitario. Altre risorse
vincolate, è aumentata di Euro 60.000.000,00, in relazione anche
alle prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di
assistenza erogate dalle aziende sanitarie regionali per l'anno
2011.
Art. 16
Interventi di promozione e supporto nei confronti delle Aziende
ed Enti del Servizio sanitario regionale.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. L'articolo 28 della legge regionale n. 14 del 2010 è sostituito
dal seguente:
Art. 28
Interventi di promozione e supporto nei confronti delle Aziende
ed Enti del Servizio sanitario regionale
1. L'autorizzazione di spesa per interventi di promozione e supporto
nei confronti delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario
regionale, gestiti a livello regionale, ai sensi dell'articolo 2 del
decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della
disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23
ottobre 1992, n. 421) e successive modificazioni ed integrazioni
viene determinata, per l'esercizio 2011, in complessivi Euro
28.500.000,00, a valere sui seguenti capitoli afferenti alla U.P.B.
1.5.1.2.18120 - Spesa sanitaria direttamente gestita dalla Regione
in relazione al perseguimento degli obiettivi del Piano Sanitario
Nazionale e Regionale - Altre risorse vincolate:
a) Cap. 51771 Rimborsi ad Aziende sanitarie, Enti del
SSR ed altri Enti delle Amministrazioni
locali per spese di personale di cui si
avvale l'Agenzia sanitaria e sociale
regionale (articolo 2 del D.Lgs. 30
dicembre 1992, n. 502) :
Euro 3.620.512,00;
b) Cap. 51773 Spesa sanitaria direttamente gestita dalla
Regione per attività di supporto al SSR
(articolo 2 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n.
502) :
Euro 15.384.408,00;
c) Cap. 51776 Trasferimenti ad Aziende sanitarie
regionali ed altri Enti per lo sviluppo di
progetti volti alla realizzazione delle
politiche sanitarie e degli interventi
previsti dal Piano sociale e sanitario
regionale (articolo 2 del D.Lgs. 30
dicembre 1992, n. 502) :
Euro 9.495.080,00.
2. Le autorizzazioni di spesa disposte da precedenti leggi regionali
sono revocate per l'importo complessivo di Euro 1.392.947,45,
costituendo per l'esercizio 2010 economia di spesa a valere sui
Capitoli 51721, 51773, 51776 e 51799; il suddetto importo viene
reiscritto, con riferimento all'esercizio 2011, sul Capitolo 51776
Trasferimenti ad Aziende sanitarie regionali ed altri Enti per lo
sviluppo di progetti volti alla realizzazione delle politiche
sanitarie e degli interventi previsti dal Piano sociale e sanitario
regionale (articolo 2 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502) .
3. Sono altresì autorizzate per l'esercizio 2011, per l'attuazione
delle rispettive finalità, le quote di seguito indicate a fianco di
ciascun capitolo afferente alla U.P.B. 1.5.1.2.18120:
a) Cap. 51773 Spesa sanitaria direttamente gestita
dalla Regione per attività di supporto al
SSR (articolo 2 del D.Lgs. 30 dicembre
1992, n. 502)
Euro 119.014,45;
b) Cap. 51799 Spese per l'attuazione di progetti di
ricerca nazionali (art. 2 del D.Lgs. 30
dicembre 1992, n. 502)
Euro 1.841.678,32;
c) Cap. 51801 Rimborsi ad Aziende sanitarie, Enti del
SSR ed altri Enti delle amministrazioni
locali per spese di personale di cui si
avvale l'Agenzia Sanitaria e Sociale per
l'attuazione di progetti di ricerca
nazionali (art. 2 del D.Lgs. 30 dicembre
1992, n. 502)
Euro 300.000,00. .
Art. 17
Strutture socio-assistenziali
1. La Regione Emilia-Romagna per l'acquisto e ristrutturazione
dell'immobile ex colonia da adibire a casa residenza per anziani non
autosufficienti e alloggi con servizi, concede al Comune di
Castiglione dei Pepoli (Bo) un contributo straordinario dell'importo
massimo di Euro 495.000,00.
2. La Giunta regionale, con proprio atto, definisce modalità e
procedure per l'attribuzione del contributo di cui al presente
articolo.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
2011, una autorizzazione di spesa di Euro 495.000,00, a valere sul
Capitolo 57198, afferente alla U.P.B. 1.5.2.3.21000 - Potenziamento
delle strutture socio-assistenziali.
4. Contestualmente le autorizzazioni di spesa disposte da precedenti
leggi regionali, a valere sul Capitolo 57200, nell'ambito della
U.P.B. 1.5.2.3.21000, sono revocate per l'importo di Euro
495.000,00.
Art. 18
Politiche abitative
e realizzazione strutture di accoglienza
1. Per la concessione di contributi in conto capitale a Comuni per
l'acquisto e la realizzazione di infrastrutture volte alla creazione
di aree di sosta e di transito per le minoranze nomadi, a norma
della legge regionale 23 novembre 1988, n. 47 (Norme per le
minoranze nomadi in Emilia-Romagna), nell'ambito del Capitolo 57680
afferente alla U.P.B. 1.5.2.3.21060 - Realizzazione di strutture di
accoglienza, è disposta la seguente autorizzazione di spesa:
Esercizio 2011: Euro 1.090.000,00.
2. Le disposizioni recate da precedenti leggi regionali, relative
alla concessione di contributi per la realizzazione di centri di
accoglienza e alloggi per cittadini stranieri immigrati (articolo
10, comma 2 della legge regionale 24 marzo 2004, n. 5 (Norme per
l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche
alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2)
e legge regionale 8 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale
dell'intervento pubblico nel settore abitativo)), a valere sul
Capitolo 68321 afferente alla U.P.B. 1.5.2.3.21060 - Realizzazione
centri di accoglienza, sono revocate per l'importo di Euro
1.090.000,00.
Art. 19
Contributi straordinari alle Amministrazioni locali
per interventi su immobili, strutture e aree per il potenziamento
dei poli didattico-scientifici universitari
1. La Regione è autorizzata a concedere finanziamenti straordinari
in conto capitale agli enti delle Amministrazioni locali per
l'acquisizione, la costruzione, la ristrutturazione, la manutenzione
straordinaria e il miglioramento funzionale di immobili, strutture e
aree, da destinare al potenziamento dei poli didattico-scientifici
universitari. La Giunta regionale con proprio atto definisce
criteri, modalità e procedure per la concessione dei finanziamenti
straordinari alle Amministrazioni locali. A tal fine è disposta, per
l'esercizio 2011, l'autorizzazione di spesa di Euro 1.000.000,00 a
valere sul Capitolo 73140 nell'ambito della U.P.B. 1.6.3.3.24510 -
Edilizia residenziale universitaria.
Art. 20
Azioni di sostegno al reddito e di politica attiva
in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi.
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. Alla fine del comma 1 dell'articolo 33 della legge regionale n.
14 del 2010 sono aggiunte le seguenti parole:
e sul riutilizzo delle risorse trasferite con decreto del Ministero
del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali relativo alla
assegnazione alle Regioni e Province autonome delle risorse
destinate ad interventi urgenti a sostegno dell'occupazione a norma
del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148 (Interventi urgenti a
sostegno dell'occupazione) convertito con modificazioni dalla legge
19 luglio 1993, n. 236, relative all'annualità 2010, a valere sui
capitoli afferenti alla U.P.B. 1.6.4.2.25280 - Progetti Speciali nel
settore della formazione professionale - Risorse Statali,
corrispondenti a contributi connessi alla partecipazione a percorsi
di politica attiva del lavoro posti a carico della Regione stessa. .
Art. 21
Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini
1. L'autorizzazione disposta dall'articolo 34 della legge regionale
n. 14 del 2010, per l'esercizio 2011, è aumentata di Euro
500.000,00, a valere sul Capitolo 70602, afferente alla U.P.B.
1.6.5.2.27110 - Contributi a Enti o Associazioni che si prefiggono
scopi culturali.
Art. 22
Recupero e restauro di immobili
di particolare valore storico e culturale
1. Per la concessione di contributi per la realizzazione di progetti
di particolare rilevanza storica, artistica e culturale per
l'insieme del territorio regionale a norma della legge regionale 1
dicembre 1998, n. 40 (Interventi finanziari speciali per la
realizzazione di Bologna città europea della cultura per l'anno
2000 , per le celebrazioni del I centenario della morte di Giuseppe
Verdi e per la partecipazione ad iniziative straordinarie per la
valorizzazione delle espressioni storiche, artistiche e culturali
nella regione Emilia-Romagna) sono disposte, per l'esercizio 2011,
autorizzazioni di spesa di Euro 233.000,00 a valere sul Capitolo
70718 e di Euro 400.000,00 a valere sul Capitolo 70722, nell'ambito
della U.P.B. 1.6.5.3.27520 - Recupero e restauro del patrimonio
artistico e culturale.
Art. 23
Trasferimento all'esercizio 2011
delle autorizzazioni di spesa relative al 2010
finanziate con mezzi regionali
1. Ad integrazione e modifica dei trasferimenti di autorizzazioni di
spesa disposti dall'articolo 37 della legge regionale n. 14 del
2010, sono autorizzate le sottoelencate rettifiche per l'esercizio
2011, a seguito delle chiusure definitive dei conti per l'esercizio
2010.
Progr. Capitolo UPB Euro
1 ) 2698 1.2.3.3.4420 - 550.172,95
2 ) 2701 1.2.3.3.4420 - 570.000,00
3 ) 2708 1.2.3.3.4420 - 9.685,63
4 ) 2775 1.2.3.3.4420 - 2.215.251,63
5 ) 3455 1.2.2.3.3100 - 150.179,27
6 ) 3850 1.2.3.3.4440 + 149.000,00
7 ) 3889 1.2.1.3.1510 + 120.166,32
8 ) 3905 1.2.1.3.1500 + 44.496,46
9 ) 3909 1.2.1.3.1510 + 20.000,00
10 ) 3910 1.2.1.3.1510 + 70.413,67
11 ) 3925 1.2.1.3.1520 + 6.081,30
12 ) 3937 1.2.1.3.1510 + 2.329.683,41
13 ) 4270 1.2.1.3.1600 - 38.000,00
14 ) 4276 1.2.1.3.1600 - 237.918,60
15 ) 4339 1.2.1.3.1611 + 2.305,72
16 ) 14427 1.3.1.3.6212 + 150.000,00
17 ) 16400 1.3.1.3.6300 - 42.073,84
18 ) 21088 1.3.2.3.8000 - 9.134.106,62
19 ) 23417 1.3.2.3.8350 + 2.506,95
20 ) 23419 1.3.2.3.8350 + 17.180,82
21 ) 23752 1.3.2.3.8368 - 3.300.000,00
22 ) 25523 1.3.3.3.10050 - 1.000.000,00
23 ) 25525 1.3.3.3.10010 + 815.558,18
24 ) 30640 1.4.1.3.12630 - 1.520.364,72
25 ) 30646 1.4.1.3.12630 - 732.569,00
26 ) 31110 1.4.1.3.12650 - 1.503.212,43
27 ) 32045 1.4.1.3.12800 - 284.051,29
28 ) 32097 1.4.1.3.12735 - 5.200.881,53
29 ) 32116 1.4.1.3.12820 - 533.417,88
30 ) 32123 1.4.1.3.12820 - 8.282,47
31 ) 36186 1.4.2.3.14062 - 580,00
32 ) 36188 1.4.2.3.14062 + 6.671,65
33 ) 37250 1.4.2.3.14170 - 671.000,00
34 ) 37385 1.4.2.3.14223 + 131.034,62
35 ) 38030 1.4.2.3.14300 - 166.320,00
36 ) 38090 1.4.2.3.14305 - 1.908.504,50
37 ) 39050 1.4.2.3.14500 + 157.690,61
38 ) 39220 1.4.2.3.14500 - 272.873,50
39 ) 39360 1.4.2.3.14555 + 193.199,72
40 ) 41360 1.4.3.3.15800 - 3.000.000,00
41 ) 41550 1.4.3.3.15800 - 100.000,00
42 ) 41997 1.4.3.3.15820 - 100.000,00
43 ) 43270 1.4.3.3.16010 - 360.000,00
44 ) 43272 1.4.3.3.16010 - 8.100.000,00
45 ) 45125 1.4.3.3.16420 - 500.000,00
46 ) 45177 1.4.3.3.16200 - 2.781.540,00
47 ) 45179 1.4.3.3.16200 - 2.500.000,00
48 ) 45184 1.4.3.3.16200 - 3.200.000,00
49 ) 45186 1.4.3.3.16200 - 3.500.000,00
50 ) 45194 1.4.3.3.16200 + 14.532,80
51 ) 46115 1.4.3.3.16600 + 1.000.000,00
52 ) 47114 1.4.4.3.17400 - 191.242,07
53 ) 47315 1.4.4.3.17400 - 500.000,00
54 ) 47317 1.4.4.3.17400 + 61.000,00
55 ) 48050 1.4.4.3.17450 - 2.028.265,44
56 ) 57200 1.5.2.3.21000 - 1.470.155,82
57 ) 64400 1.5.1.3.19100 - 1.700.000,00
58 ) 65717 1.5.1.3.19050 - 1.031.087,86
59 ) 65721 1.5.1.3.19050 - 300.091,83
60 ) 65770 1.5.1.3.19070 - 2.873.085,60
61 ) 68321 1.5.2.3.21060 - 1.090.000,00
62 ) 70545 1.6.5.3.27500 + 117.513,64
63 ) 70678 1.6.5.3.27500 - 26.286,00
64 ) 70718 1.6.5.3.27520 - 1.268.473,95
65 ) 71566 1.6.5.3.27537 + 267.678,00
66 ) 71572 1.6.5.3.27540 + 173.926,06
67 ) 73060 1.6.2.3.23500 - 1.028.919,25
68 ) 73135 1.6.3.3.24510 - 9.550.281,29
69 ) 78440 1.4.2.3.14384 - 2.402,35
70 ) 78705 1.6.6.3.28500 - 109.204,26
Art. 24
Finanziamento integrativo delle attività di miglioramento genetico
1. Al fine di concorrere al finanziamento delle attività di tenuta
dei registri e dei libri genealogici e di controllo funzionale sul
bestiame di cui alla legge 15 gennaio 1991, n. 30 (Disciplina della
riproduzione animale), la Regione è autorizzata ad integrare per le
annualità 2011, 2012 e 2013, le risorse statali trasferite per la
realizzazione dei programmi annuali dei controlli, ai sensi del
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001 per
l'esercizio delle funzioni conferite, in attuazione dell'articolo 2
del decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143 (Conferimento alle
Regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e
pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale), per
l'importo massimo complessivo nel triennio di Euro 2.000.000,00.
2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione è autorizzata ad
utilizzare anche le economie accertate su precedenti programmi
annuali e previste al Capitolo 10580 afferente all'U.P.B.
1.3.1.2.5210 - Tenuta dei libri genealogici - Risorse statali.
3. La concessione dei contributi di cui ai commi 1 e 2 è disposta
contestualmente all'assegnazione delle risorse statali per la
realizzazione dei programmi annuali approvati dal Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La Giunta regionale
definisce con proprio atto i criteri e le modalità.
4. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, la Regione
Emilia-Romagna fa fronte mediante l'utilizzo delle risorse
accantonate nell'ambito del Fondo speciale di cui al Capitolo 86620,
voce n. 17, elenco n. 8 afferente all'U.P.B. 1.7.2.3.29151 - Fondi
speciali per provvedimenti legislativi in corso di approvazione -
Risorse statali, del bilancio per l'esercizio 2011.
5. Per l'utilizzo delle risorse di cui al comma 4, con riferimento
al contributo per l'annualità 2011, la Giunta regionale è
autorizzata ad apportare con propri atti le necessarie variazioni al
bilancio 2011, di competenza e di cassa, a norma di quanto disposto
dall'articolo 31 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40
(Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione
delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4). Per le
annualità 2012 e 2013, l'entità del contributo verrà definita in
sede di approvazione del bilancio di previsione ai sensi di quanto
disposto dall'articolo 37 della legge regionale n. 40 del 2001.
Art. 25
Modifiche alla legge regionale n. 8 del 1994
1. Il secondo capoverso del comma 2 dell'articolo 18 della legge
regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione
della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria) è
così sostituito:
La quota di dette risorse da destinare ai contributi per
l'indennizzo dei danni a carico delle Province ai sensi
dell'articolo 17 viene assegnata e ripartita alle Province sulla
base di criteri stabiliti dalla Giunta regionale, tenuto conto
dell'andamento dei danni negli esercizi finanziari pregressi e con
l'obiettivo della riduzione dei medesimi, ed entro i limiti di
disponibilità di cui all'articolo 17, comma 3. .
2. Dopo il comma 2 dell'articolo 18 della legge regionale n. 8 del
1994 sono inseriti i seguenti commi:
2 bis. Le Province utilizzano le eventuali risorse residuanti a
seguito della quantificazione dei contributi per l'indennizzo dei
danni di cui al comma 2 per realizzare azioni ed interventi di
prevenzione.
2 ter. La Regione esercita attività di coordinamento e supporto alle
Province in merito all'attività di accertamento dei danni e
sull'utilizzo delle risorse di cui al comma 2, anche al fine di
monitorare l'efficacia delle attività realizzate e il razionale e
corretto impiego delle somme assegnate. La Giunta regionale
nell'ambito dei criteri di cui al comma 2 individua, in esito ai
risultati del monitoraggio effettuato, meccanismi di ridefinizione
dei riparti annuali a valere sugli esercizi finanziari successivi. .
Art. 26
Modifiche alla legge regionale n. 17 del 1991
1. Dopo l'articolo 19 della legge regionale 18 luglio 1991, n. 17
(Disciplina delle attività estrattive) è aggiunto il seguente:
Art. 19 bis
Disposizioni per il razionale utilizzo delle risorse
1. Al fine di ridurre il consumo dei suoli nonché realizzare
sinergie che consentano di razionalizzare l'uso delle risorse
finanziarie pubbliche, la Regione nella previsione del fabbisogno di
invasi per esigenze idrauliche ed idriche tiene prioritariamente
conto delle previsioni della pianificazione in materia di attività
estrattiva.
2. Per la finalità di cui al comma 1 la Regione può stipulare
accordi di programma con le Province ed i Comuni interessati. Sulla
base di una preliminare progettazione dell'invaso da parte della
Regione, sono adeguati gli strumenti di pianificazione in materia di
attività estrattiva ricomprendendovi i quantitativi da estrarre in
esecuzione dell'accordo. L'autorizzazione convenzionata di cui
all'articolo 11 definisce le opere di sistemazione finale
dell'attività estrattiva in conformità a quanto previsto nella
preliminare progettazione e prevede la cessione dell'area a titolo
gratuito al demanio regionale. La programmazione di settore prevede
gli interventi necessari al completamento dell'opera.
3. I quantitativi da estrarre ai sensi del comma 2 sono computati
nell'ambito dei fabbisogni del Piano infraregionale delle attività
estrattive con priorità rispetto alle esigenze estrattive non
funzionali alla realizzazione di opere pubbliche. In tal caso può
essere ridefinita la validità temporale del vigente piano.
4. Gli Enti sottoscrittori dell'accordo di programma possono
prevedere che lo stesso comporti variante agli strumenti di
pianificazione in materia di attività estrattiva.
5. Le disposizioni del presente articolo possono trovare
applicazione anche per i procedimenti di realizzazione delle opere
di cui al comma 1 non ancora conclusi. .
Art. 27
Modifiche alla legge regionale n. 38 del 2002
1. Il comma 3 dell'articolo 36 della legge regionale 23 dicembre
2002, n. 38 (Legge finanziaria regionale adottata a norma
dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in
coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione per
l'esercizio finanziario 2003 e del bilancio pluriennale 2003-2005) è
sostituito dal seguente:
3. Per tali progetti la Regione è autorizzata a concedere
finanziamenti in conto capitale alle Aziende UU.SS.LL., alle Aziende
Ospedaliere e agli Istituti Ortopedici Rizzoli per la realizzazione,
ristrutturazione, acquisto, completamento di strutture, relativi
impianti e attrezzature, nonché per l'acquisto di tecnologie
sanitarie, informatiche e di altri beni ad utilità pluriennale
aventi finalità sanitaria e socio-sanitaria, anche al fine
dell'adeguamento alle normative in tema di sicurezza e
accreditamento del patrimonio sanitario e socio-assistenziale. La
Giunta regionale, con proprio atto, definisce criteri, modalità e
procedure per la concessione dei finanziamenti. Costituiscono
altresì investimenti l'acquisto di azioni o quote in società
partecipate per la fornitura di servizi sanitari e
socio-assistenziali. .
Art. 28
Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2010
1. Al comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale 9 febbraio 2010,
n. 1 (Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la
valorizzazione dell'artigianato) dopo le parole Il Servizio è
aggiunta la seguente locuzione:
, previo parere di un apposito comitato di esperti, composto e
regolato con atto di Giunta regionale, in particolare .
Art. 29
Modifiche alla legge regionale n. 14 del 2010
1. L'articolo 13 della legge regionale 23 dicembre 2010, n. 14
(Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della
legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con
l'approvazione del bilancio di previsione della Regione
Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio
pluriennale 2011-2013) è sostituito dal seguente:
Art. 13
Partecipazione della Regione Emilia-Romagna
al fondo per l'emergenza abitativa
1. La Regione è autorizzata a partecipare alla costituzione di un
fondo destinato a:
a) garantire i crediti assunti dalle banche nei confronti degli
inquilini che sottoscrivono con i proprietari degli immobili
un'intesa per la sospensione dell'esecuzione delle procedure di
sfratto;
b) concedere contributi a favore di inquilini che versano in una
situazione di inadempienza all'obbligo di pagamento del canone di
locazione.
2. La Giunta regionale definisce con proprio atto le modalità per
l'utilizzo del fondo di cui al comma 1.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta per l'esercizio 2011
un'autorizzazione di spesa pari a Euro 500.000,00, a valere sul
Capitolo 32059 nell'ambito della U.P.B. 1.4.1.2.12290 - Sostegno per
l'accesso alle abitazioni in locazione.
4. Per le medesime finalità possono essere utilizzati i fondi già
erogati di cui all'articolo 11 della legge regionale 23 luglio 2010,
n. 7 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40
della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con
l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2010 e del bilancio pluriennale 2010-2012. Primo provvedimento
generale di variazione). .
2. Al comma 1 dell'articolo 50 della legge regionale n. 14 del 2010
le parole entro il 31 luglio 2011 sono sostituite dalle parole
entro il 31 dicembre 2011 .
Art. 30
Copertura finanziaria
1. Agli oneri conseguenti alle autorizzazioni di spesa contenute
nella presente legge, l'Amministrazione regionale fa fronte, con le
risorse indicate nel bilancio pluriennale 2011-2013 - stato di
previsione dell'entrata, nel rispetto delle destinazioni definite
dallo stato di previsione della spesa.
Art. 31
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione
Emilia-Romagna.
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