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Legislatura IX - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 1990
Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014 (delibera di Giunta n. 1643 del 14 11 11)

Relazione:

                       Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1990 N. 10/bis
Oggetto: 1991 N. 11/bis
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari Generali ed Istituzionali
1990 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ART. 40 DELLA L.R.
15/11/2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI
PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO
2012 E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2012-2014
1991 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2012 E BILANCIO PLURIENNALE 2012-2014
RELAZIONE DEL CONSIGLIERE LUCIANO VECCHI
RELATORE DELLA COMMISSIONE
1. Premessa
Nel contesto attuale determinato da un grande incertezza economica
finanziaria pesano la crisi economica mondiale, le speculazioni sui
mercati finanziari internazionali, i ritardi nel definire un quadro
di governance europea, scelte politiche sbagliate a livello
nazionale hanno messo a dura prova il sistema economico-sociale
italiano.
Le manovre finanziarie nazionali, in particolare nel 2010 e 2011,
hanno ridotto i trasferimenti e le possibilità di spesa della
Regione e del sistema degli Enti locali e impongono scelte dure e
rigorose di bilancio e di programmazione finanziaria.
La regione col presente progetto di legge di bilancio di previsione
pone al centro alcuni grandi obiettivi: non rassegnarsi al declino
della società italiana, promuovere equità e sviluppo sostenibile e
inclusivo, puntare sull'innovazione e sugli elementi di qualità del
sistema emiliano-romagnolo.
Si vuole consolidare la qualificazione del sistema produttivo
attraverso il sostegno all'economia, ai lavoratori, ai giovani, alle
donne, anche con misure straordinarie, sulla base del Patto
regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva , la
qualificazione del sistema di istruzione e formazione regionale ed
il sostegno alle politiche per l'ambiente, la tutela del territorio
e della costa, l'agricoltura e la green economy . Proprio le
giovani generazioni, la loro qualificazione, l'accesso al lavoro, la
lotta alla precarietà sono al centro delle principali innovazioni
introdotte col bilancio 2012.
Lo vogliamo fare anche grazie a scelte coraggiose che sviluppiamo
ulteriormente, mantenendo l'invarianza della pressione fiscale, la
razionalizzazione e il contenimento dei costi delle istituzioni
delle strutture regionali. Accanto a questi intendimenti di ordine
generale il testo declina le traiettorie di sviluppo regionale
riaffermando quali prioritari il sostegno al welfare, agli Enti
locali, al Fondo Regionale per la Non autosufficienza ed al
finanziamento del sistema sanitario con livelli di assistenza
sanitaria superiori ai LEA.
2. Situazione dell'economia italiana
Oggi la situazione italiana è caratterizzata da una bassa crescita
economica e da turbolenze finanziarie che derivano dall'enorme
consistenza del suo debito pubblico. Il PIL oscilla intorno alla
metà della media dell'Unione monetaria (tra 0,6 e 0,9 % contro l'1,6
%). Una grave volatilità dei mercati finanziari, soprattutto per
quanto concerne i titoli bancari ed una crescita abnorme dello
spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi.
In estate sono state varate due manovre economiche per raggiungere
il pareggio di bilancio nel 2013.
Queste due manovre prevedono una correzione del disavanzo di 3
miliardi nel 2011, 28 nel 2012, 54 nel 2013 e 60 nel 2014 (1/3
riduzioni della spesa, 1/3 aumenti di entrate e 1/3 dalla riforma
del sistema fiscale e di quello assistenziale).
Nonostante le due manovre, sia Standard & Poor's che Moody's hanno
declassato il rating dello Stato Italiano con outlook negativo.
Anche il sistema bancario è stato investito dalla crisi, oggi il
principale fattore di crescita è dato dalle esportazioni.
L'occupazione sembra in leggero recupero, seppur molto lento e
soprattutto nel settore del terziario. Vi è stagnazione
nell'industria simile a quella in atto alla fine del 2010. Si è
ridotto per la prima volta dopo due anni il ricorso alla Cassa
integrazione. Per il 2012. Anche la crescita degli investimenti è
estremamente modesta. Nel corso del 2011 sono nuovamente scesi gli
investimenti nel settore delle costruzioni e non sono emersi segnali
di miglioramento del ciclo immobiliare.
I consumi delle famiglie continuano a registrare una crescita
estremamente debole dovuta ad una riduzione del reddito reale a
disposizione delle stesse e anche il livello delle aspettative
sull'evoluzione futura si è ridotto a causa della generalizzata
paura rispetto alla situazione economica e al precipitare della
crisi del debito sovrano.
Operiamo in un contesto di rallentamento dell'economia europea,
anche a causa dei ritardi e delle reticenze nel compiere,
nell'Unione Europea e nell'Eurozona, quelle scelte di maggiore
integrazione politica ed economica a livello continentale che
appaiono sempre più indispensabili.
2.1 Situazione economia regionale
In Emilia-Romagna il quadro economico e sociale risente del contesto
italiano ed internazionale pur registrando, anche grazie a scelte
positive del sistema istituzionale regionale e locale, indicatori,
anche tendenziali, migliori.
L'aumento reale del PIL in Emilia-Romagna dovrebbe assestarsi
intorno ad uno 0,9 per cento (contro lo 0,6 per cento dell'Italia) e
anche per il 2012 si prevede un aumento molto modesto (+0,5 per
cento), ma sempre superiore a quello previsto per il Paese (+0,2 per
cento).
Nel biennio 2013-2014 ci dovrebbe essere un'accelerazione del PIL
regionale, rispettivamente del +1,0 e +1,3 per cento e, anche in
questo caso, l'incremento dovrebbe essere maggiore di quello
previsto per l'Italia (+0,7 per cento nel 2013 e +1,0 per cento nel
2014).
Complessivamente si può dire che vi è stato un relativo
miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, +1,5 per
cento l'occupazione sul 2010 e riduzione del tasso di disoccupazione
dal 6,0 al 5,1 per cento (-34,0 per cento di ore autorizzate di
Cassa integrazione guadagni, - 21,2 per cento di Cig straordinaria,
- 24,8 per cento di Cig in deroga), ma non è stato sufficiente per
riportare il numero di occupati ai livelli pre-crisi.
Anche in Emilia-Romagna, come nel resto del paese, le prospettive
occupazionali si sono deteriorate per i più giovani, mentre sembrano
migliorare per le donne e i lavoratori con un livello di istruzione
più elevato.
L'industria manifatturiera è in risalita, nel primo semestre 2011 la
produzione +3,2%, del fatturato totale +3,3%, del fatturato estero
+5,7%, degli ordini +3,9% soprattutto dall'estero +6,0%. La crescita
si è registrata in particolare nel settore metalmeccanico (recenti
informazioni, indicherebbero che questo recupero si è però
interrotto tra agosto e settembre). Aumenta il pessimismo delle
aziende, quindi analogamente a quanto accade a livello nazionale,
gli investimenti da parte delle imprese rimangono cauti.
Per il 2011 la redditività delle imprese non dovrebbe però risentire
del peggioramento del quadro congiunturale.
L'industria delle costruzioni ha invece visto nel primo semestre del
2011 il protrarsi della fase negativa in atto dalla seconda metà del
2008.
Per quanto concerne il commercio interno, rimangono estremamente
deboli le vendite al dettaglio che segnano un calo nel primo
semestre 2011 dello 0,5 per cento rispetto allo scorso anno. Le
maggiori difficoltà riguardano la piccola distribuzione (-2,4 per
cento), seguita da quella media (-1,0 per cento). Va meglio la
grande distribuzione (+0,8 per cento) anche se i ritmi di crescita
sono estremamente rallentati. L'intero settore risente della
debolezza del reddito disponibile delle famiglie.
Il commercio estero, da marzo 2010 ha visto una graduale e costante
risalita delle esportazioni. Nel primo semestre del 2011 si è avuto
un aumento del 17,0 per cento rispetto all'analogo periodo del 2010
e le attese da parte delle aziende rimangono favorevoli.
Anche il settore turistico ha dato buoni risultati evidenziando una
tendenza espansiva con aumento sia della clientela italiana che
straniera, quest'ultima apparsa più dinamica della prima.
Il mondo della cooperazione registra invece un andamento
sostanzialmente stagnante che, tuttavia, non ha prodotto effetti
negativi sull'occupazione.
Dal mese di marzo 2011 vi è stato un leggero aumento del numero di
imprese attive in Emilia-Romagna (+ 0,2 per cento rispetto al 2010
contro la crescita zero in Italia) dopo una lunga fase di cali.
Per ciò che riguarda la dinamica dei prestiti si è manifestato un
inasprimento delle condizioni di accesso al credito, da parte delle
banche, sulle quali incidono pesantemente sia la crisi finanziaria
europea che l'inasprimento delle cosiddette condizioni di Basilea.
Il livello reale degli investimenti è inferiore al 4,6 per cento
rispetto a quello medio del decennio precedente e ciò dimostra
quanto pesante sia stata l'incidenza della crisi anche sull'assetto
economico della nostra Regione.
3. Il quadro della finanza regionale per il 2012
Per quanto riguarda la finanza regionale per l'anno 2012, saranno
tuttavia ancora preponderanti le conseguenze del decreto legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30
luglio 2010, n. 122 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica) e, in particolare, quelle
dell'articolo 14 che riduce le risorse statali a qualunque titolo
spettanti alle regioni a statuto ordinario in misura pari a 4.500
milioni di euro a decorrere dal 2012, a fronte di un totale di
5.104,7 milioni di euro di trasferimenti. A seguito dell'intesa
raggiunta dalla Conferenza delle Regioni l'11 novembre 2010, sono
state escluse dalla riduzione, per il 2012, le risorse relative
all'edilizia sanitaria pubblica (1.161,2 milioni di euro per il
2012).
Per la Regione Emilia-Romagna la riduzione dei trasferimenti statali
sarà di 390,15 milioni di euro per il 2012, solo per quanto riguarda
l'impatto del DL 78/2010.
Con il decreto-legge 78 del 2010 vi è stato quindi un azzeramento
delle risorse ex Bassanini, con gravi ripercussioni sui settori
dell'ambiente, della viabilità, dell'agricoltura, del fondo unico
per le imprese, dell'edilizia e del trasporto pubblico di interesse
regionale e locale, compromettendo lo svolgimento di funzioni
estremamente importanti dal punto di vista socio-economico.
Dal 2011 inoltre non è stato rifinanziato il Fondo per le Non
Autosufficienze, che, per la Regione Emilia-Romagna, prevedeva
risorse per 30,1 milioni di euro.
Pertanto i tagli del governo centrale ammontano al totale di 420,25
mln di Euro.
Un settore strategico, particolarmente colpito dai tagli governativi
è quello del trasporto pubblico locale, dal 2012, il taglio dei
trasferimenti statali destinati al trasporto pubblico locale sarà
complessivamente di 1.665 milioni di euro. Si temono quindi gravi
ripercussioni sui servizi, sulle tariffe, sull'occupazione,
sull'ambiente e l'economia in generale, anche se il Governo si è
impegnato ad una immediata convocazione del tavolo sul trasporto
pubblico locale.
Un altro settore particolarmente colpito dai tagli è quello dei
servizi sociali. Gli Enti locali devono fronteggiare una sempre
crescente difficoltà finanziaria, dovuta ai noti tagli dei
trasferimenti statali e ai pesantissimi vincoli posti dal patto di
stabilità. Per il 2012 l'ammontare del Fondo nazionale per le
politiche sociali ed il Fondo per le politiche della famiglia
risulta praticamente irrilevante ai fini della programmazione delle
politiche regionali.
Per quanto concerne il Patto interno di stabilità, il 24 ottobre
2011 la Giunta regionale, ha distribuito ai Comuni e alle Province
del proprio territorio oltre 105 milioni di euro utili ai fini del
rispetto del Patto di stabilità interno. Non si tratta di un
trasferimento materiale di risorse, ma di autorizzazioni concesse
dalla Regione agli Enti Locali per effettuare pagamenti per opere e
altri interventi di investimento già ultimati o in corso di
realizzazione, in superamento del proprio limite di Patto di
stabilità interno. Si tratta di un risultato positivo che ha
permesso di soddisfare le richieste di ben 167 Enti Locali (161
Comuni e 6 Province) che hanno acquisito spazi finanziari aggiuntivi
per portare a compimento gli interventi di sviluppo avviati nei loro
rispettivi territori e per potere pagare i fornitori. Scelta questa
molto apprezzata in udienza conoscitiva anche dal tavolo
dell'imprenditoria.
Sono numerose le decisioni assunte nelle sedi istituzionali col
governo cui ad oggi lo stesso non ha dato seguito. In particolare:
1) Settore del Trasporto pubblico locale
- non è stato ancora attuato il punto 5 dell'Accordo Stato -
Regioni, del 16 dicembre 2010, riguardante il finanziamento del TPL
dopo i tagli della legge 122/2010;
- non sono state applicate le norme relative alla fiscalizzazione
dei trasferimenti del TPL dal 2012, nonché quelle che prevedono che
il taglio dei trasferimenti non vale ai fini della fiscalizzazione
delle entrate alle Regioni;
- lo stanziamento di 400 milioni a decorrere dal 2011, previsto dal
DL 98/2011, rimarrebbe l'unico finanziamento concordato previsto per
il TPL dal 2012.
Inoltre, non sono previste le risorse che lo Stato eroga
direttamente a Trenitalia per 430 milioni (L. 2/2009, art. 25, comma
2 e decreto 22/4/2009 n. 23729) aggiuntive rispetto alle risorse già
erogate dalle Regioni.
2) Patto di stabilità interno - riparto delle risorse derivanti
dalla cosiddetta Robin tax
- le regioni avevano sollecitato un Tavolo tecnico per definire le
norme sul patto di stabilità. Si è raggiunto l'accordo di
considerare il peso complessivo delle manovre del DL 78/2010, del DL
98/2011 e del DL 138/2011 e di procedere a una riduzione degli
obiettivi del patto di stabilità proporzionale ai sacrifici
richiesti ai comuni, alle province, alle Regioni a statuto ordinario
e alle Autonomie speciali;
- fra le norme applicative del Patto di stabilità, a livello
tecnico, si era concordato una formulazione della norma che
estendeva a tutte le Regioni la esclusione dal Patto di stabilità
delle spese collegate alla realizzazione dei programmi comunitari e
relative agli interventi finanziati con il Fondo per la coesione
sociale. A tale norma andrebbe data attuazione individuando adeguata
copertura.
3) Edilizia sanitaria
- l'Accordo Stato - Regioni del 18 novembre 2010 non ha avuto
seguito da parte del Governo in quanto i fondi che le Regioni
avevano destinato all'unanimità all'edilizia sanitaria non sono
stati sbloccati. La mancata approvazione del DPCM da parte del
Governo blocca importanti risorse per lo sviluppo.
4) Ulteriori elementi di particolare interesse per le Regioni
Per la Sanità, il FSN è stato ridotto di 20 milioni, pari all'1%,
per le attività di ricerca.
Nel decreto legislativo 68/2011, il Governo ha promosso il
raggiungimento di un'intesa con le Regioni affinché l'utilizzo del
Fondo sociale europeo per gli anni 2009-2010 fosse formalmente
prorogato sino al 31 dicembre 2012, ma il Governo non ha dato
seguito al rispetto delle regole di eleggibilità e rendicontabilità
delle spese.
Nel maxi emendamento alla legge di stabilità, sono contenute le
disposizioni riguardanti il patto di stabilità interno per gli anni
2012 e successivi e, per la Regione Emilia-Romagna, il contributo
agli obiettivi di finanza pubblica, aggiuntivo rispetto al DL
78/2010, sarà, in termini di competenza, di 49,49 milioni di euro
per il 2012 e di 106,29 milioni di euro dal 2013; in termini di
cassa di 58,63 milioni di euro per il 2012 e di 125,92 milioni di
euro dal 2013.
Sono state altresì introdotte norme con l'obiettivo della riduzione
del debito a partire dal 2013. In particolare, per le Regioni, la
modifica è al comma 3 dell'art. 10 della legge 16 maggio 1970, n.
281, che fissa l'importo complessivo delle annualità di ammortamento
per capitale e interesse dei mutui e delle altre forme di
indebitamento, che non può superare il 20 per cento dell'ammontare
complessivo delle entrate tributarie non vincolate (in precedenza
era il 25%). In ogni caso occorrerà attendere le norme applicative
che saranno dettate da un decreto di natura non regolamentare del
Ministero dell'Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza
Unificata.
4. le considerazioni emerse in udienza conoscitiva
Nel corso dell'udienza conoscitiva sono emerse numerose osservazioni
ed un generale apprezzamento al testo licenziato dalla giunta.
Innanzitutto è stata giudicata positivamente l'assenza di aumenti
delle tasse, inoltre è stato riconosciuto un contenimento e una
razionalizzazione della spesa. In secondo luogo sono emerse alcune
richieste forti come quella di ribadire il sostegno alle famiglie
nella quotidianità, attraverso la promozione di un mondo del lavoro
più inclusivo e di una crescita economica più spinta.
È emerso come la vera emergenza per le imprese sia l'accesso al
credito per il quale la presente legge di bilancio previsionale
prevede un ulteriore stanziamento di 13 milioni di euro. E' stata
molto apprezzata la legge regionale per la semplificazione appena
varata e l'adozione di strumenti di semplificazione e lotta alla
burocrazia. Ha goduto di buona stima anche la scelta di destinare
circa 40 mln per internazionalizzazione, innovazione e credito,
oltre che 20 mln per i giovani. Sono giunte anche richieste per una
convenzione tra enti locali può creare le condizioni per rilanciare
il lavoro attraverso i lavori socialmente utili.
Dal tavolo dell'imprenditoria regionale sono giunte numerose
proposte tra cui la richiesta di declinare strumenti e criteri più
selettivi verso gli operatori economici destinatari di contributi
pubblici che mostrano di essere socialmente più responsabili (tra
l'altro per rafforzare la promozione della legalità e la lotta alle
mafie) premiando e sostenendo imprese che usano contratti di lavoro
più tutelanti per i lavoratori, estendendo la premialità anche verso
quelle imprese che si avvalgono di altre imprese che pongono in
essere comportamenti socialmente responsabili. Perché la criminalità
organizzata grazie alla crisi può trovare terreno fertile per
entrare nei gangli vitali anche della nostra regione. Occorrono
regole sempre più stringenti contro le infiltrazioni mafiose, lo
sfruttamento del lavoro ai limiti dello schiavismo e la sottrazione
della ricchezza alla comunità.
Nel settore del commercio è emerso come occorra promuovere due
ambiti di azione: contrastare gli effetti negativi delle manovre
economiche nazionali e garantire il sostegno alle imprese nei centri
storici.
Quanto ai trasporti occorre dare imput che includano quella parte
della regione che oggi è tagliata fuori dal passaggio dei treni
veloci, occorre più intermodalità e soprattutto pensare ad un
passaggio appenninico dalla Romagna.
L'imposizione della tassa di soggiorno appare iniqua e occorre una
iniziativa che affermi come sia recessiva e antituristica.
È stato molto apprezzato lo sforzo di mantenere inalterata la
dotazione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ed il fatto
che si siano garantiti ancora 22 mln per il welfare.
Apprezzamento per il lavoro svolto e la scelta di legare bilancio,
patto per lo sviluppo, promozione della legalità e semplificazione
amministrativa.
5. Il bilancio regionale
Nella predisposizione del progetto di bilancio 2012 e pluriennale
2012-2014 si è tenuto conto dei vincoli contenuti nelle disposizioni
statali in vigore. Pur in un quadro di incertezze sulla normativa
statale di riferimento, la Regione, per evitare l'esercizio
provvisorio, intende approvare il bilancio di previsione 2012 e la
legge finanziaria ad esso collegata entro la fine dell'anno.
Con il bilancio 2012 la Regione prosegue l'azione di
razionalizzazione sulle spese di funzionamento e nei diversi
interventi regionali, evitando la logica dei tagli lineari e
concentrando le risorse per lo sviluppo economico, con una
attenzione particolare agli interventi di carattere sociale e
socio-sanitario.
Le scelte politiche del bilancio regionale per l'esercizio 2012
vogliono privilegiare con risorse proprie interventi per:
- crescita e lavoro attraverso la stabilizzazione del lavoro
precario, gli interventi per l'accompagnamento al lavoro dei giovani
e a sostegno delle imprese che investono nel futuro, adeguatamente
sostenute nell'acquisizione delle competenze necessarie al fare
impresa e attraverso misure per la competitività del sistema
produttivo, finanziando interventi mirati, in grado di ottimizzare
l'effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri
soggetti (sistema confidi, sistema bancario) con particolare
attenzione alla green economy;
- welfare per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie,
consolidando gli interventi sullo stato sociale e per le politiche
di contenimento tariffario;
- trasporto pubblico locale per il mantenimento della qualità dei
servizi all'interno di una politica della mobilità in un'ottica di
sviluppo sostenibile.
Si conferma la volontà di procedere al contenimento dei costi anche
con interventi di:
- riorganizzazione territoriale e interna, attraverso la revisione
degli ATO, degli enti parco e la riunificazione delle società per il
trasporto pubblico locale;
- riqualificazione della spesa interna della regione, mediante la
riduzione dei costi di funzionamento, in continuità con gli anni
precedenti, la rivisitazione delle scelte di investimento che non
hanno ancora trovato una definitiva attuazione e attraverso
interventi di semplificazione amministrativa.
Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina
regionale si intende proseguire nelle azioni di riordino,
razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e
che vengono ulteriormente rafforzate. La spesa di funzionamento
prevista per il bilancio 2012 risulta inferiore del 2,3% rispetto a
quella del bilancio 2011, con un risparmio di oltre 7 milioni di
euro. Le riduzioni hanno interessato, in linea generale, tutte le
tipologie di spesa concentrandosi, in particolare, su alcune voci
riferite a spese di rappresentanza, spese per l'Assemblea
legislativa, spese per il personale, spese per la comunicazione,
spese d'ufficio. Dal riassetto dei livelli istituzionali regionali è
inoltre derivato un margine di economia con riferimento alle spese
per l'esercizio amministrativo delle deleghe (-8%). Le riduzioni di
spesa si accompagnano a misure per l'innalzamento dell'efficienza,
concentrandosi sulla semplificazione amministrativa,
sull'alleggerimento delle procedure burocratiche e sul costante
miglioramento della governance. In questa direzione si inserisce il
progetto di legge Misure per l'attuazione degli obiettivi di
semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale.
Istituzione della sessione di semplificazione , attualmente
all'esame dell'Assemblea legislativa.
Lo stock del debito a carico della Regione si riduce rispetto
all'anno precedente (-58,95 milioni di euro). La Regione
Emilia-Romagna è, tra le regioni a statuto ordinario, quella che
presenta il più basso indebitamento pro capite e il più basso
indebitamento su PIL regionale. La stessa Corte dei Conti ha
affermato che la complessiva solidità dell'impostazione contabile e
finanziaria colloca la Regione Emilia-Romagna in una posizione che
può essere ritenuta certamente positiva rispetto al complessivo
attuale scenario della finanza pubblica territoriale .
5.1 Strumenti
La gravità della situazione economica e sociale richiede - anche
nella nostra realtà - il rafforzamento delle politiche per
l'occupazione, lo sviluppo sostenibile, l'equità sociale, la
qualificazione ambientale e territoriale.
Da tempo la Regione sta operando per mettere in campo strumenti
utili a fronteggiare gli effetti della crisi economica, lavorando
fianco a fianco con il sistema della rappresentanza istituzionale,
economica e sociale dell'Emilia-Romagna. Frutto di questo lavoro è
un pacchetto di misure, sostenute economicamente con risorse
pubbliche, che rappresentano un concreto sostegno alle imprese, ai
lavoratori e alle famiglie per attraversare e superare questa
difficile fase congiunturale. La Regione ha sottoscritto nel 2009
con le istituzioni e le parti sociali un Patto contro la crisi,
rinnovato a fine dicembre 2010, decidendo di investire sulle
capacità e le competenze delle persone, per mantenere il livello
competitivo dell'economia regionale e la coesione sociale. Nelle
scorse settimane è stato compiuto un ulteriore passaggio politico di
qualità: dal tamponamento degli effetti della crisi (retribuzione e
occupazione) a interventi mirati per l'espansione produttiva e
all'incremento dell'occupazione, attraverso il Patto regionale per
la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva .
Col patto Regione, forze sociali, economiche e istituzioni hanno
superato il Patto per attraversare la crisi e condiviso le scelte
strategiche generali volte a sostenere lo sviluppo della società
emiliano romagnola. Le priorità dell'accordo sono: la promozione
della legalità e di un'economia sana con la lotta a ogni forma di
attività economica illegale, dalle infiltrazioni criminali
all'evasione fiscale; il sostegno a nuove e proficue relazioni
industriali; investimenti nel sapere e nelle competenze, soprattutto
dei giovani, con incentivi nei loro confronti sul versante
occupazionale; azioni mirate ad aumentare l'occupazione femminile e
a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Molti degli obiettivi rappresentati nel nuovo 'Patto' trovano una
immediata applicazione nelle politiche già avviate dalla Regione:
sul fronte delle risorse la copertura di diversi interventi è
prevista nel bilancio di previsione 2012 della Regione che sarà
approvato entro fine anno. Gli assi fondamentali su cui si vuole
orientare lo sviluppo sono fondati sul sapere, sulla green economy e
sul made in Italy. Centrale sarà, infatti, il sostegno dell'export,
le riforme strutturali delle istituzioni e della pubblica
amministrazione, del welfare e del mercato del lavoro ma anche una
forte spinta alla ricerca e alla innovazione. La gestione del Patto
dal punto di vista pratico sarà affidata anche a momenti tecnici di
confronto tra le parti che dovranno verificarne, anche con tavoli di
monitoraggio, la corretta applicazione.
Le parole d'ordine su cui si articola il nuovo Patto sono promozione
della legalità e sostegno all'economia sana, come anche in udienza
conoscitiva tutto il tavolo per l'imprenditoria a chiesto, sia
contro le infiltrazioni mafiose che per l'usura, il caporalato e
ogni altra manifestazione delle attività economiche illegali. La
partecipazione degli enti locali al recupero dell'evasione e le
maggiori entrate saranno destinate agli investimenti per la crescita
e l'occupazione e alla riduzione della pressione fiscale sul lavoro
e le imprese.
Tra gli interventi più significativi, c'è la promozione delle
imprese socialmente responsabili in materia di appalti pubblici la
Regione e l'affermazione dello strumento della contrattazione per
esaltare la centralità del valore del lavoro sul fronte delle
relazioni industriali. La diffusione della contrattazione collettiva
di secondo livello è essenziale per collegare gli aumenti
retributivi alla redistribuzione del reddito, al raggiungimento di
obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza,
efficacia ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento
della competitività e dell'andamento economico delle imprese.
Per il 2012 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria
leva fiscale e non aumenterà la pressione fiscale. Il Decreto Legge
98/2011, ha imposto alla Regione Emilia-Romagna, come alle altre
Regioni, di introdurre nuovi ticket. La Regione Emilia Romagna è
stata quindi obbligata ad incrementare i ticket, pena la denuncia
alla Corte dei Conti per danno erariale e la sospensione dei
finanziamenti al Servizio sanitario regionale. La Regione Emilia
Romagna ha deciso di non applicare il ticket da 10 euro in modo
indiscriminato, ma ha voluto graduare quanto possibile l'impatto sui
cittadini con l'adozione di tre fasce per garantire maggiore equità,
riservandosi di individuare una articolazione più puntuale che tenga
conto anche di altri parametri in particolare della numerosità del
nucleo familiare.
Il versante delle entrate è caratterizzato, ancora una volta,
dall'incertezza sul sistema di finanziamento e dall'opacità del
meccanismo perequativo che hanno reso ancor più difficoltosa
l'individuazione delle risorse da destinare al finanziamento degli
interventi e delle attività istituzionali. Col decreto legislativo
68/2011 si è avviato il processo di riforma del sistema di
finanziamento delle regioni che dovrebbe portare, nel 2013, ad una
maggiore certezza delle risorse e alla programmabilità delle
politiche di bilancio. Ma a causa della soppressione dei
trasferimenti che costituivano la base finanziaria del processo di
riforma verso il federalismo, dell'assenza dei provvedimenti
attuativi l'intero processo (ad eccezione delle risorse per la
sanità) rischia di rimanere inattuato.
5.2 Le risorse
I tagli dei trasferimenti statali ammontano, rispetto al 2010, a
390,15 milioni di euro a cui aggiungere i 30,1 milioni di euro
mancanti a causa dell'azzeramento del Fondo Nazionale per la Non
autosufficienza, per un complessivo di 420,25 milioni di euro. Tali
riduzioni nazionali incidono prevalentemente sul trasporto
ferroviario (73,5 milioni di euro), sulle attività produttive (70,6
milioni di euro), su viabilità e opere pubbliche (63,3 milioni di
euro), sul fondo sociale (34,1 milioni di euro), sull'edilizia
residenziale (34,3 milioni di euro), sull'agricoltura (31,1 milioni
di euro) e sull'ambiente (25,5 milioni di euro).
Occorre inoltre considerare i tagli ai trasferimenti statali e
l'inasprimento delle norme del patto di stabilità su Comuni e
Province, che sottraggono complessivamente al sistema territoriale
dell'Emilia-Romagna oltre 1,2 miliardi di Euro per il biennio
2011-2012.
5.3 Le misure
459,22 milioni di euro per i settori attività produttive, commercio
e turismo, comprese le risorse del Programma Operativo regionale
FESR 2007-2013. Tre obiettivi di fondo:
1. sviluppo della ricerca e del trasferimento tecnologico al
sistema produttivo, attraverso la rete dei tecnopoli,
2. internazionalizzazione delle imprese e del sistema regionale nel
suo complesso,
3. sostenibilità dello sviluppo e orientamento verso l'economia
verde.
Tra gli interventi significativi a favore delle imprese, 13 milioni
di euro riguardano i consorzi fidi regionali.
Per il turismo e il commercio, si incrementano le risorse già
previste di 1,7 milioni di euro. L'obiettivo nei prossimi anni sarà
quello di innovare il prodotto turistico, con un'offerta
diversificata e integrata, anche attraverso progetti interregionali
e di eccellenza.
377,48 milioni di euro per il diritto allo studio, l'accesso al
sapere, l'istruzione, le borse di studio e per il lavoro e la
formazione, che comprendono i finanziamenti che fruiscono del
contributo del Fondo Sociale Europeo (sostegno all'adattabilità dei
lavoratori, politiche per il lavoro e l'inclusione sociale,
miglioramento del capitale umano, promozione di iniziative su base
interregionale e transnazionale). Obiettivo primario è riscrivere il
patto intergenerazionale oltre che le riforme del mercato del lavoro
e degli ammortizzatori sociali.
La priorità assegnata alla occupazione giovanile non esclude
attenzione a tutti i lavoratori disoccupati, in mobilità e coinvolti
in situazioni di crisi: in questa direzione sono perciò orientati
gli strumenti formativi e i criteri premianti dei bandi e la
formazione delle persone in mobilità sarà finanziata con i fondi
nazionali che lo Stato ha assegnato alla Regione con l'accordo
Stato-Regioni del 12/02/2009.
Le azioni di politiche attive si sviluppano attraverso:
1. azioni di accompagnamento alle strategie di sviluppo per
promuovere azioni di promozione e sostegno alle imprese;
2. azioni di accompagnamento all'imprenditorialità per valorizzare
e supportare tutti i lavoratori che investono nell'imprenditorialità
come leva per non disperdere un patrimonio costituito da imprese già
esistenti nonché valorizzare professionalità, vocazioni e esperienze
anche differenti dei singoli, per l'avvio di attività
imprenditoriali.
Per il 2012 la Regione destina 20 milioni di euro per un intervento
straordinario di accompagnamento al lavoro dei giovani e a sostegno
dell'innalzamento delle competenze del fare impresa. L'intervento
avverrà attraverso: incentivazione del contratto di apprendistato,
incentivi per l'assunzione di giovani e accompagnamento per
l'innalzamento delle competenze del fare impresa e politiche per la
stabilizzazione lavorativa. Inoltre la Regione attiva per l'anno
2012 una misura di agevolazione finanziaria alle imprese che
assumeranno con contratto a tempo indeterminato i giovani, compresi
gli apprendisti, nel limite dei fondi previsti per il lavoro
giovanile. Tutte le forme di incentivo terranno conto della
differenza di genere per sostenere l'occupazione femminile. Per i
giovani fra i 30 e 34 anni (per i quali non è possibile l'accesso al
contratto di apprendistato) la Regione prevede una misura formativa
mirata per inserimento lavorativo accompagnata da un incentivo
all'assunzione con contratto a tempo indeterminato.
Vengono inoltre confermate per il 2012 le risorse per salvaguardare
il proprio sistema scolastico, attraverso azioni per la
valorizzazione dell'autonomia e l'arricchimento dell'offerta
formativa delle scuole del territorio dell'Emilia-Romagna.
L'intervento ha fra le priorità:
1. il sostegno al processo di piena maturazione dell'autonomia
delle istituzioni scolastiche;
2. la gestione delle differenze, per l'inserimento scolastico degli
studenti disabili e degli studenti con cittadinanza non italiana;
3. il sostegno alla riforma del secondo ciclo con azioni contro la
dispersione scolastica. E' indispensabile raggiungere i traguardi
europei innalzando le conoscenze e le competenze sostenere la
cultura tecnica e i percorsi professionalizzanti, integrare
formazione e lavoro e ridurre i tempi di transizione al lavoro.
Come per i giovani, la politica per l'occupazione femminile
integrerà le azioni di formazione con quelle di inserimento nel
mercato del lavoro e sarà sostenuto con interventi finanziari e
formativi l'avvio di attività autonome e di nuove imprese. L'aumento
della presenza femminile sul mercato del lavoro è un indicatore di
crescita economica e di crescita sociale e culturale. Oltre alla
precarietà, è necessario rimuovere le discriminazioni di genere
negli accessi e nelle carriere e promuovere una organizzazione del
welfare e della società che non solo non scarichi sulla donna il
peso del lavoro di cura, ma ne valorizzi l'apporto favorendo la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
82,54 milioni di euro per le politiche sociali e i servizi educativi
per l'infanzia, di cui 22 milioni di euro, in continuità al 2011,
per supportare gli enti locali nello sforzo di mantenere un adeguato
livello di servizi. La regione attua nel 2012 uno sforzo
importantissimo per dare continuità ai servizi destinati ai
cittadini, attraverso il consolidamento di quanto era stato
stanziato in via straordinaria, attraverso Fondi straordinari
istituiti ad hoc, dalle leggi finanziarie 2010 (art. 37 della L.R.
24/09) e 2011 (art. 32 della L.R.14/10). Fra gli obiettivi
prioritari figurano il mantenimento e l'omogeneizzazione dei livelli
di assistenza garantiti a livello territoriale nell'ambito di un
sistema integrato di interventi e servizi per l'infanzia e
l'adolescenza, in particolare:
1. il sostegno della genitorialità, dell'età della adolescenza e
preadolescenza,
2. la prevenzione dai rischi di abbandono o maltrattamento,
3. il potenziamento dell'accoglienza anche mediante l'istituto
dell'affido.
8.059 milioni di euro per la sanità provenienti dal fondo
sanitario, più 150 milioni di euro che derivano dalla manovra del
bilancio regionale. I quali consentono il finanziamento di livelli
di assistenza sanitaria superiori ai LEA e il mantenimento
dell'equilibrio della spesa del servizio sanitario come obiettivo
prioritario di sistema, confermando i principi di qualità,
adeguatezza e appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Un
Servizio sanitario regionale che, forte dei buoni risultati, intende
continuare nel miglioramento e nel contributo che può dare alla
costruzione del welfare universalistico e solidale previsto dal
Piano sociale e sanitario.
85 milioni di euro per il fondo regionale per la non
autosufficienza, in assenza del rifinanziamento del fondo statale.
334,71 milioni di a sostegno del programma di investimenti per la
realizzazione, ristrutturazione, acquisto, completamento di
strutture, relativi impianti e attrezzature, nonché di tecnologie a
destinazione sanitaria, anche per l'adeguamento alle normative in
tema di sicurezza e accreditamento del patrimonio sanitario e
socio-assistenziale.
934,13 milioni di euro per il trasporto pubblico locale e dei
sistemi di mobilità, la Regione conferma le risorse previste nel
2011, per promuovere un sistema integrato di mobilità, in cui il
trasporto collettivo deve rivestire un ruolo centrale per la
sostenibilità ambientale, lo sviluppo civile ed economico e la
coesione sociale.
Obiettivi:
1. realizzazione della prima autostrada regionale, la Cispadana e
riqualificazione delle infrastrutture esistenti,
2. sviluppare il trasporto merci ferroviario, per ridurre
l'inquinamento ambientale e aumentare la sicurezza della
circolazione.
Si confermano 3 milioni di euro per tutte le imprese logistiche e
ferroviarie a condizione che queste scontino il contributo dallo
schema tariffario applicato ai clienti.
49,61 milioni di euro per cultura, sport e tempo libero, con
particolare attenzione anche alle politiche per i giovani. 1,6
milioni di euro di investimenti per i musei e le biblioteche e per
il recupero e restauro di immobili di particolare valore storico e
culturale. La Regione fa delle politiche culturali un elemento
qualificante della sua azione di governo. L'impegno sarà quello di
promuovere e valorizzare la tradizione e l'innovazione.
320,34 milioni di euro per la casa e la riqualificazione urbana, per
far rinascere edifici, piazze, centri storici, per garantire la
sicurezza nelle città (illuminazione, videosorveglianza, campagne di
educazione, ecc.) e per interventi di riqualificazione urbana che
puntano alla creazione di alloggi a canone sostenibile, con minor
consumo del territorio e creando un nuovo demanio pubblico per
potenziare il patrimonio di edilizia residenziale sociale. Per
l'acquisto, il recupero e la costruzione dell'abitazione principale,
sono in fase attuativa gli interventi programmati. La regione
sosterrà inoltre, tramite fondi di garanzia, le famiglie in
difficoltà economiche a rischio sfratto.
Vengono garantite le risorse per il mantenimento e sviluppo delle
reti telematiche, come la rete Lepida. La quale è presente non solo
in ogni ente della Community network regionale ma collega anche
ospedali, biblioteche, sedi periferiche degli enti regionali. La
Regione Emilia-Romagna è inoltre da tempo impegnata sul tema della
digitalizzazione dei documenti, sia per la sua rilevanza dal punto
di vista ambientale, sia per l'ottimizzazione dei processi che hanno
una diretta ricaduta sui costi e sui tempi per i cittadini e le
imprese. Sono previsti 2,2 milioni di euro per il finanziamento del
Polo archivistico regionale (Parer).
52,57 milioni di euro per gli interventi di protezione civile, di
cui 31,86 milioni di euro per investimenti. I finanziamenti sono
finalizzati, a sostenere interventi urgenti e di messa in sicurezza
del territorio e, a cofinanziare il potenziamento del sistema
regionale di protezione civile, tramite: la realizzazione di centri
e presidi permanenti, il potenziamento del volontariato regionale e
il sostegno alle convenzioni strategiche con Vigili del Fuoco,
Capitanerie di Porto, Corpo Forestale, Province, Università Croce
Rossa Italiana, ecc.
68,23 milioni di euro per l'agricoltura, per il cofinanziamento del
Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, per le iniziative di promozione
dei prodotti agricoli, per la prevenzione e l'eradicazione di
fitopatie, per altri interventi di valorizzazione del settore
agricolo. Sono previste risorse per i consorzi fidi per facilitare
l'accesso al credito. Per la pesca, la Regione prosegue l'attuazione
del Programma operativo 2007-2013 del Fondo Europeo della Pesca -
FEP - in un percorso diretto alla tutela delle risorse della pesca,
alla modernizzazione del settore marittimo e del settore delle acque
interne. Anche qui si conferma la priorità ai giovani nell'accesso
ai fondi del programma di sviluppo rurale che ha fin qui consentito
di destinare agli under 40 il 19% delle risorse disponibili.
186,85 milioni di euro per il settore ambiente e difesa del suolo e
della costa, con l'obiettivo di migliorare i livelli di sicurezza
del territorio, per quanto riguarda il rischio idraulico,
idrogeologico e di erosione e, di promuovere comportamenti attivi e
responsabili nei confronti dell´ambiente da parte di tutti i
cittadini, dei produttori e dei consumatori. 149,44 milioni di euro
di investimenti, per la sicurezza idraulica, la sistemazione
idrografica, gli interventi di bonifica su siti inquinati, gli
interventi per l'attuazione del piano tutela acque per la
realizzazione di opere finalizzate ad azioni di risparmio e di
razionalizzazione dell'uso della risorsa idrica e la salvaguardia
del patrimonio forestale.
In tema di sicurezza, proseguono gli interventi di qualificazione
della polizia locale, 400 mila euro per rifinanziare la legge per le
misure di prevenzione della criminalità organizzata e mafiosa e per
la promozione della legalità, col sostegno ai Comuni nel riutilizzo
dei beni confiscati. 650 mila euro di investimenti per interventi
nel campo della sicurezza urbana.
La proposta di Bilancio di previsione per il 2012 appare quindi
fondato su criteri di responsabilità finanziaria, di prudenza nelle
previsioni e, nel contempo, si pone obiettivi di innovazione, di
equità, di sviluppo, di inclusione sociale. Propone alla comunità
regionale un nuovo impegno per costruire, assieme, il nostro futuro
comune.
5.4 Allegati
5.4.1 Le Entrate Regionali
In termini quantitativi le entrate e le spese effettive ammontano a
Euro 13.798,32 milioni, escluse le contabilità speciali - partite di
giro che rappresentano mere poste contabili (entrate e spese che si
compensano tra loro).
5.1 Le Entrate Regionali
Le entrate previste per il 2012, ammontanti a Euro 13.798,32 milioni
sono così ripartite:
(in milioni di Euro)
Avanzo netto 968,68 Assegnazioni U.E. 118,29
d'amministr. correnti
Tributi della 4.427,74 Assegnazioni U.E. 0,00
Regione in capitale
Quote tributi 4.921,43 Assegnazioni da altri 0,00
statali soggetti in capitale
Assegnazioni 416,95 Entrate 276,11
statali correnti extratributarie
Assegnazioni statali 43,82 Alienazione beni 0,47
in capitale patrimoniali
Assegnazioni da altri 1,81 Mutui, prestiti 2.623,00
soggetti correnti
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
Il quadro previsionale delle risorse disponibili per la manovra di
bilancio 2012 è stato formulato sulla base della legislazione
vigente. Pertanto i valori attribuiti ai tributi regionali e alle
compartecipazioni ai tributi erariali sono iscritti nel bilancio
regionale facendo riferimento ancora al D.lgs. 56/2000 Disposizioni
in materia di federalismo fiscale . Occorre comunque sottolineare
che lo Stato non ha ancora emanato, nei tempi indicati dalle norme
legislative, le disposizioni attuative recate dall'art. 2, comma 4 e
dall'art. 5, del D.lgs. citato. Tutto ciò comporta un alto grado di
incertezza e di difficile previsività nella quantificazione delle
entrate riferite all'IRAP, alla compartecipazione all'IVA e
all'addizionale regionale all'IRPEF che, da sole, rappresentano il
61,31% delle entrate regionali.
I TRIBUTI REGIONALI E LE COMPARTECIPAZIONI AI TRIBUTI ERARIALI,
quantificate anche con le problematiche sopra richiamate,
rappresentano, in via presuntiva, il 67,76% delle entrate regionali
complessive.
I TRIBUTI IN CIFRE In milioni
di Euro
IMPOSTE SULLE CONCESSIONI STATALI 0,20
TASSE SULLE CONCESSIONI REGIONALI 0,50
TASSA SULLE CONCESSIONI PER LA CACCIA E 5,00
PER LA PESCA
TASSA DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO 0,20
PROFESSIONALE
TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE 465,00
TASSA FITOSANITARIA REGIONALE 0,25
ADDIZIONALE REGIONALE ALL'IMPOSTA SUL GAS 95,00
NATURALE
TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN DISCARICA 14,00
DEI RIFIUTI SOLIDI
TASSA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO 19,63
UNIVERSITARIO
(totalmente vincolata nella destinazione)
IMPOSTA REGIONALE SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE - 2.972,63
IRAP
ADDIZIONALE REGIONALE ALL'IMPOSTA SUL REDDITO 855,34
DELLE PERSONE FISICHE
QUOTA PARTE DELL'ACCISA SULLE BENZINE 140,00
QUOTA PARTE DELL'ACCISA SUL GASOLIO PER 149,26
AUTOTRAZIONE
COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL'IVA 4.632,17
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
5.2 Le Spese Regionali
Le spese previste per il 2012, ammontanti a Euro 13.798,32 milioni
sono così ripartite a seconda della classificazione economica:
(in milioni di Euro)
Corrente 317,39 Conto interesse 30,79
d'amministrazione generale
Corrente 10.694,07 Rimborso prestiti 130,57
operativa
Investimento 1.880,65 Oneri vari non 744,85
ripartibili
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
Le spese correnti d'amministrazione generale comprendono le spese
sostenute dall'Amministrazione regionale per assicurare il
funzionamento ed il mantenimento dell'Ente quali: le spese per gli
Organi Istituzionali, per il personale della Regione, per le spese
generali, per l'esercizio delle funzioni delegate agli enti locali,
ecc.
Le spese correnti operative sono spese riguardanti attività
attraverso le quali l'Ente persegue direttamente o indirettamente i
suoi compiti istituzionali nei diversi settori d'intervento quali:
spese per l'assistenza sanitaria, per il trasporto pubblico locale,
per la promozione turistica, assistenza tecnica, scuola, servizi
sociali, formazione professionale, ecc.
Le spese d'investimento attengono ad investimenti diretti o
indiretti; sono aggregate in questa voce le spese una tantum in
conto capitale per investimenti, le spese per contributi per il
credito d'esercizio e le spese per contributi in forma attualizzata
su prestiti.
Le spese in c/interessi: sono aggregate in questa voce le spese in
annualità per contributi in conto ammortamento mutui e le spese per
altre annualità.
Le spese per rimborso prestiti comprendono le quote capitale per
l'ammortamento dei mutui.
Gli oneri vari non ripartibili sono spese correnti riferite
principalmente ad operazioni di regolazione contabile con lo Stato,
accantonamenti, ecc.
Al fine di sintetizzare i finanziamenti recati dal bilancio
regionale, si riportano, nelle pagine seguenti, le tabelle in cui
gli stanziamenti sono riclassificati per aree d'intervento e per
assessorati. Nell'area di intervento Oneri generali non
attribuibili sono ricompresi gli interessi passivi e le quote
capitale per l'ammortamento mutui e prestiti, i fondi di riserva e
gli oneri non ripartibili, come sopra specificato.
I totali possono presentare minime differenze dai risultati delle
somme aritmetiche cui si riferiscono a causa dell'arrotondamento
applicato.
Stanziamenti 2012 per Aree d'intervento
(in milioni di Euro)
Aree d'intervento Spese complessive
Organi istituzionali 36,49
Affari generali 383,92
Interventi per lo sviluppo economico 527,45
Uso, salvaguardia e sviluppo del 1.311,57
territorio
Tutela della salute e solidarietà 9.853,86
sociale
Istruzione, Attività formative, 427,09
culturali, sportive e ricreative
Oneri generali non attribuibili 1.257,95
Totale 13.798,32
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
Stanziamenti 2012 per Assessorati
(in milioni di euro)
ASSESSORATI Spese
complessive
Presidenza 20,84
Politiche per la salute 9.764,00
Promozione delle Politiche Sociali e di 90,02
Integrazione per l'Immigrazione.
Volontariato, Associazionismo e Terzo
Settore.
Attività produttive. Piano energetico e 629,51
sviluppo sostenibile. Economia verde.
Autorizzazione Unica Integrata
Sicurezza Territoriale. Difesa del Suolo e 107,08
della Costa. Protezione Civile
Cultura. Sport. 41,84
Programmazione Territoriale, Urbanistica, 774,74
Reti di Infrastrutture Materiali e
Immateriali. Mobilità, Logistica e Trasporti
Scuola. Formazione Professionale. Università 368,28
e Ricerca. Lavoro
Agricoltura. 81,27
Turismo. Commercio. 83,24
Ambiente. Riqualificazione Urbana 195,35
Finanze. Europa. Cooperazione con il
sistema delle Autonomie. Valorizzazione 1.371,74
della Montagna. Regolazione dei Servizi
Pubblici Locali. Semplificazione e
Trasparenza. Politiche per la Sicurezza
Sviluppo delle Risorse Umane e Organizzazione. 236,15
Cooperazione allo Sviluppo. Progetto Giovani.
Pari Opportunità
Assemblea legislativa 34,25
Totale 13.798,32
Rappresentazione grafica degli stanziamenti 2012 per Assessorati
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
La tabella successiva riepiloga, per aree di intervento, le spese
correnti operative previste per l'esercizio finanziario 2012.
Spese correnti operative
(in milioni di Euro)
Aree d'intervento Previsione 2012
Organi istituzionali 0,00
Affari generali 37,41
Interventi per lo sviluppo economico 118,21
Uso, salvaguardia e sviluppo del 476,78
territorio
Tutela della salute e solidarietà 9.483,95
sociale
Istruzione, Attività formative, 391,03
culturali, sportive e ricreative
Oneri generali non attribuibili 186,70
Totale 10.694,07
La tabella successiva mette in evidenza le spese complessivamente
destinate agli investimenti per il triennio 2012-2014 suddivise per
aree di intervento:
(in milioni di Euro)
Aree d'intervento Previsione
2012-2014
Organi istituzionali 0,00
Affari generali 89,39 di cui 22,67
su 2013 e 2014
Interventi per lo 467,98 di cui 59,20
sviluppo economico su 2013 e 2014
Uso, salvaguardia e 1.008,34 di cui 184,33
sviluppo del territorio su 2013 e 2014
Tutela della salute e 369,83
solidarietà sociale
Istruzione, Attività formative, 35,08
culturali,
sportive e ricreative
Oneri generali non attribuibili 186,20 di cui 9,97 su
2013 e 2014
Totale 2.156,82
5.3 Spesa Pro Capite
Considerando la popolazione residente nella Regione al 1° gennaio
2011 (Fonte: Regione Emilia-Romagna) la spesa regionale pro capite
risulta di Euro 3.113,03 così come rappresentata nell'istogramma
successivo.
Corrente 71,61 C/Interesse 6,95
d'amministrazione
generale
Corrente operativa 2.412,68 Rimborso prestiti 29,45
Investimento 424,29 Oneri non 168,05
ripartibili
TABELLA CONSULTABILE IN DOCUMENTAZIONE VERSIONE PDF
Attuazione delle disposizioni contenute nel Titolo II del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118
L'articolo 2, comma 1, della Legge 42/2009 in materia di federalismo
fiscale (modificato dalla L. 196/2009), delega il Governo a
definire i principi per l'armonizzazione dei sistemi contabili e
degli schemi di bilancio di Comuni, Province, Città metropolitane e
Regioni, nonché dei termini di presentazione ed approvazione. In
base a tale delega è stato emanato il D.Lgs n.118 del 23 giugno 2011
Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e
degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
enti ed organismi a norma degli articoli 1 e 2 della Legge 5 maggio
2009, n. 42 .
L'obiettivo del D.lgs approvato è di applicare lo stesso schema,
modellato sui principi europei del Sec 95, ai bilanci di Regioni,
Province, Comuni e dei loro enti ed organismi. Le disposizioni di
cui al titolo I, Principi contabili generali e applicati per le
regioni, le province autonome e gli enti locali, troveranno
attuazione dal 2014, mentre le disposizioni di cui al titolo II,
Principi contabili generali e applicati per il settore sanitario, si
applicano a decorrere dall'anno successivo a quello di entrata in
vigore del decreto legislativo, quindi dal 2012.
Per garantire la trasparenza dei conti sanitari, nell'ambito del
bilancio regionale deve essere individuata l'esatta perimetrazione
delle Entrate e delle Uscite relative al finanziamento del Servizio
Sanitario, per consentire la confrontabilità tra le entrate e le
spese iscritte nel bilancio regionale e le risorse indicate negli
atti che determinano il fabbisogno sanitario della Regione
Per questo motivo è stata adottata un'articolazione in capitoli tale
da garantire separata evidenza delle poste relative al servizio
sanitario ordinario corrente, al servizio sanitario aggiuntivo per
l'erogazione dei livelli di assistenza superiori rispetto ai Livelli
Essenziali di Assistenza, al finanziamento del disavanzo sanitario
pregresso e degli investimenti in ambito sanitario, con separata
evidenza degli interventi per l'edilizia sanitaria finanziati ai
sensi dell'art. 20 ex legge 67/88.
Nell'articolazione sopra richiamata, come previsto dal decreto
legislativo 118 del 2011, per dare separata evidenza alle entrate e
alle spese per la mobilità sanitaria, è stato necessario iscrivere,
in parte entrata e in parte spesa, l'importo, al lordo, della
mobilità sanitaria attiva e passiva. Questo determina un incremento
della parte entrata e spesa del bilancio regionale, ma è ininfluente
sui saldi e sulle grandezze sostanziali.
Non si può escludere che si rendano necessari ulteriori adeguamenti
nella articolazione del bilancio, a seguito dell'emanazione delle
linee guida per l'applicazione del decreto sopra richiamato, da
parte dei Ministeri della Salute e dell'Economia e delle Finanze,
non disponibili alla data di predisposizione del bilancio di
previsione.
Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1990 N. 10/ter
Oggetto: 1991 N. 11/ter
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari Generali ed Istituzionali
1990 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ART. 40 DELLA L.R.
15/11/2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI
PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO
2012 E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2012-2014
1991 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale:
BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2012 E BILANCIO PLURIENNALE 2012-2014
RELAZIONE DEL CONSIGLIERE MARCO LOMBARDI
RELATORE DI MINORANZA
Preliminarmente dobbiamo partire da alcuni concetti che non possono
non essere di patrimonio comune.
Il patto di stabilità non è stata una invenzione del Governo
Berlusconi ma una decisione dell'Europa per tentare di armonizzare
economie nazionali molto diverse tra loro, e chi forse al momento
della introduzione dell'euro, si è dimostrato troppo
accondiscendente alle richieste della Germania, non è stato
Berlusconi ma il Presidente del Consiglio di allora.
La necessità di ridurre il nostro deficit e di iniziare a diminuire
il debito non è stata una mania di Tremonti ma una esigenza che, al
momento dell'inasprimento della crisi, ci ha salvato dalla
bancarotta ed oggi, anche con un Governo tecnico , continua ad
essere ineludibile.
Rientrare in poco tempo dei nostri ingenti debiti e
contemporaneamente investire sullo sviluppo è una operazione di non
facile attuazione, soprattutto in momenti in cui l'aumento dei tassi
sul debito pubblico modifica di giorno in giorno le esigenze di
remunerazione del debito.
Fino a giugno scorso la nostra situazione pur difficile, era
migliore che in molti altri Paese dell'area euro tanto è vero che
non avevamo ed ancora non abbiamo fatto tutte quelle manovre sui
dipendenti pubblici e privati che in varie nazioni hanno creato
situazioni di tensione sociale assai pericolose.
Da giugno in avanti l'aggravamento della crisi internazionale
soprattutto a causa dei problemi economici americani e di governance
politica dell'Europa per via degli errori della Cancelliera Merkel
(ricordo solo la posizione sul salvataggio della Grecia che poteva
andare in porto con soli 25 miliardi di Euro e l'assurda
avversione ai Bond europei), ha portato in primo piano il problema
del nostro debito pubblico ponendoci in una situazione di obiettiva
e seria difficoltà.
Il Governo Monti, che noi vogliamo sostenere con convinzione purché
si comporti effettivamente da tecnico e non da apripista ad una
politica bocciata dagli elettori, prima ancora di iniziare il suo
compito, ha già dimostrato la strumentalità di alcune affermazioni
che in questi mesi hanno riempito i giornali, i talk show ed i
comizi politici.
La presunta perdita di credibilità internazionale del nostro Paese
non era addebitabile a al Presidente Berlusconi ed un eventuale
ripresa della nostra credibilità non passa per taumaturgici
provvedimenti immediati ma per riforme strutturali, in quanto, la
tanto vituperata finanza internazionale non guarda, o meglio non
guarda solo, all'oggi, ma anche al periodo in cui scadranno i titoli
che oggi comprano, e quindi danno un giudizio di prospettiva non
strettamente legato all'attualità ne tanto meno al gossip
quotidiano.
In ogni caso un periodo di tregua non può che far bene al Paese e
può consentire alla Politica di recuperare credibilità e rispetto
nell'opinione pubblica perché è bene ricordare che così come
tangentopoli non ha distinto tra onesti e disonesti, accomunando
tutti i protagonisti di allora in un giudizio negativo, il vento di
antipolitica non può essere cavalcato da nessuno perché anche in
questo caso, se non motivatamente contrastato, spazzerà via tutta la
attuale classe politica.
In questo clima vorrei quindi che per un attimo si riflettesse sui
messaggi allarmistici che anche in questa Aula sono stati lanciati
in occasione delle precedenti manovre regionali e si riconoscesse
che poi, all'atto pratico, la Regione ha fatto comunque fronte ai
suoi impegni. Magari ha ridotto alcune spese superflue, magari ha
affrontato la redazione del bilancio con più rigore contabile ma se
leggiamo le varie relazioni della Corte dei Conti, per loro natura
fuori dall'agone politico, leggiamo di bilanci assolutamente
compatibili con il mandato istituzionale a cui la nostra Regione è
chiamata dalla stessa Costituzione.
Sacrifici ne sono stati fatti ed altri ne dovremo fare, i tagli ai
trasferimenti sono reali ed ora veramente cominciano ad incidere
profondamente, ma non diamo l'idea di uno Stato cattivo che punisce
le Regioni per dispetto e senza motivo, perché quando avremo
approfondito la portata dei primi provvedimenti del Governo Monti
magari in linea con quelli di Tremonti in tema di finanza pubblica,
potreste essere clamorosamente smentiti dai fatti, creando ulteriore
disorientamento presso quei cittadini che, fidandosi della vostra
interpretazione, si erano convinti che dopo Berlusconi sarebbero
finiti i sacrifici e ricominciasse l'età dell'oro.
Come ho avuto modo di dire per il rendiconto all'esercizio 2010, i
tagli del passato, sono stati assolutamente sopportabili da una
regione ricca come la nostra ed hanno semplicemente consentito di
affinare alcune procedure contabili ed amministrative al fine di
usare meglio le risorse a disposizione. Certamente in passato da noi
si poteva fare il bilancio senza impegnarsi troppo e con grandi
margini di manovra, oggi ci vuole maggiore attenzione più rigore
contabile e forse c'è meno spazio per provvedimenti superflui.
Oggi la situazione è obiettivamente più complicata ma anche per
l'esercizio 2012 non dovremmo avere eccessivi problemi, per cui se
il Presidente Errani volesse portare anche qui dove lui comanda un
clima di condivisione, potremmo assieme pur nella responsabilità dei
rispettivi ruoli a cui gli elettori ci hanno designato, affrontare
con serietà il prossimo bilancio lanciando così un segnale di
fiducia alla nostra economia regionale ed ai nostri cittadini.
Ci sono temi ideologici che seguono logiche di maggioranza ma ci
sono temi legati all'economia ed allo sviluppo che possono essere
condivisi.
Alcuni momenti li abbiamo già vissuti, perché la legge sulla
semplificazione e sul contrasto alle infiltrazioni malavitose
costruite assieme e votate all'unanimità sono esempi assolutamente
virtuosi, che per ora però dimostrano solo un grande spirito di
responsabilità da parte della opposizione, piuttosto che una volontà
di questa Giunta di condividere alcune impostazioni.
Veniamo al Bilancio 2012.
Nel mio ormai consueto tentativo di spiegare a prima di tutto me
stesso questi meccanismi e quindi di capire i conti, vi offro alcune
considerazioni che magari possono aiutare a comprendere.
Nella relazione al bilancio preventivo fatta dalla Giunta, vi sono
alcuni specchietti riassuntivi a mio avviso molto utili per
inquadrare correttamente la discussione.
Il primo prevede quali e quante saranno le entrate della Regione nel
2012.
A tal proposito la Giunta ci informa che nel 2012 le entrate
complessive saranno 13.525 milioni di euro che però depurate
dell'avanzo di amministrazione ammonteranno realmente, compresi
ovviamente tutti tagli di cui si parla, a 12.573 milioni di euro.
Ora la prima domanda che si farebbe l'uomo della strada è: ma sono
meno o più di quelle degli anni precedenti?
Facendo un raffronto su dati omogenei e quindi riferiti ai Bilanci
preventivi sempre depurati dall'avanzo di amministrazione, risulta
(dati della Giunta) che nel 2009 i milioni di euro a disposizione
erano 12.021, nel 2010 erano 12.587, nel 2011 erano 12.620 .
Come si può notare non voglio nascondere che rispetto al 2010 ed al
2011 ci sia stato un calo nelle entrate, ma con la stessa
trasparenza si deve dire che il calo è stato di 14 milioni euro
rispetto al 2010 e di 47 milioni rispetto al 2011, per cui se
aggiungiamo che pesa sulle regioni un tetto di spesa decrescente, ci
accorgiamo che oltre ad essere prevista, questa riduzione è
sopportabile.
Ed allora perché il presidente Errani e la Vicepresidente Saliera
parlano di 390 milioni di euro di tagli oltre i 30 milioni del fondo
sociale?
Ovviamente non dicono una bugia, ma raccontano solo una parte di
verità, quella ovviamente che interessa loro per propaganda politica
perché evidentemente la relazione è stata scritta prima della tregua
del Governo Monti, ma siccome abbiamo detto che oggi il clima è
cambiato e siamo tutti più sinceri ed obiettivi, credo potranno
convenire con la mia impostazione.
Quando il presidente e l'Assessore parlano di riduzione dei
trasferimenti statali per spesa corrente, dicono la verità, ma in
base alle loro tabelle, questa diminuzione ammonta a 83 milioni di
euro perché il dato era di 498 milioni di euro nel preventivo 2011 e
ammonta a 415 milioni di euro nel 2012.
Quello che il Presidente Errani e la Vicepresidente Saliera omettono
di dire è che nel bilancio 2012 sono previste in aumento sia le
entrate relative ai Tributi Propri della Regione che la Quota dei
Tributi Statali per cui alla fine il dato complessivo assume quei
contorni non certo preoccupanti a cui accennavo all'inizio.
In poche parole, mi pare inutile continuare ad enfatizzare l'aspetto
dei tagli, necessari per la rispettare i parametri di finanza
pubblica, senza dire che comunque le somme a disposizione della
Regione per il 2012 saranno nel complesso praticamente le stesse del
2011.
Ai cittadini ed alle imprese non interessa da dove arrivano i soldi
ma quanto la Regione ha a disposizione per i suoi scopi
istituzionali.
A tal proposito, è interessante soffermarsi su alcuni dati relativi
alle spese previste.
Come si legge nella relazione, le spese correnti operative, sono
spese riguardanti attività attraverso le quali l'Ente persegue
direttamente o indirettamente i suoi compiti istituzionali nei
diversi settori di intervento: sanità, trasporto pubblico
locale,promozione turistica,scuola e formazione professionale,
servizi sociali.
Bene sotto questa voce che rappresenta il 77% dell'intero bilancio,
per il 2012 si prevedono spese per 10.421 milioni di euro e non
senza sorpresa, dal raffronto con gli anni precedenti emerge un
continuo aumento, di questa posta, compreso nei confronti
dell'esercizio 2011 in cui erano 10.198, cioè oltre 200 milioni in
meno di quelli previsti per l'anno prossimo.
Quindi, per il suo core business la Regione anche il prossimo anno
avrà a disposizione 200 milioni in più dell'anno precedente e non mi
pare un segnale preoccupante.
Al contrario mi sembra di poter dire che i tagli dei trasferimenti
statali sono evidentemente compensati da altre maggiori entrate.
Sempre sul fronte delle spese, va notato che per quanto attiene alle
spese correnti d'amministrazione, che sono quelle necessarie al
funzionamento dell'Ente in senso lato, e rappresentano il 2,35% del
monte spese, si registra una diminuzione di circa 45 milioni di euro
compreso ovviamente le manovre di risparmio in capo all'Assemblea di
cui tutti dobbiamo andare fieri, ma che vanno adeguatamente
rappresentate all'opinione pubblica e sulle quali non possiamo
neppure intervenire all'infinito, considerando che già nel 2010
avevamo inciso profondamente.
A tal proposito, mi sento di dare un suggerimento al Presidente di
questa Assemblea. Invece di concentrarci su come assottigliare
sempre più le spese funzionali all'esercizio della attività politica
dei Consiglieri dei Gruppi e delle Strutture Speciali, che come
detto sono una insignificante parte di quel 2,35% delle spese
correnti di amministrazione, concentriamoci su come indirizzare,
controllare e valutare meglio le politiche pubbliche attuate dalla
Giunta che come si vede valgono il 77% del Bilancio regionale per
un valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro. Credo che i
cittadini di destra e di sinistra ci chiedano principalmente questo
e solo di fronte ad uno svilimento dell'attività di questa Assemblea
ci chiederanno conto della sua utilità e quindi dei suoi costi, ma a
quel punto nessun costo sarà più giustificato.
Da ultimo, presentano anche notevoli scostamenti in diminuzione le
spese per investimenti, ma in questa voce sono compresi i cosi detti
mutui a pareggio con tutte le loro particolarità.
Così come si prevede una diminuzione di oltre un milione di euro per
spese di interessi sui mutui in virtù della consueta riduzione dello
stock del debito.
Riduzione questa che non può che considerarsi virtuosa da un punto
di vista contabile ma che a mio avviso, come evidenziato anche dalla
Corte dei Conti, non necessariamente costituisce un merito
soprattutto in un momento in cui investimenti pubblici potrebbero
sostenere l'economia reale.
Venendo ai singoli aspetti del Bilancio e della Legge Finanziaria
collegata
Inizialmente andrebbe fatta una riflessione sull'impostazione
complessiva del bilancio regionale.
Guardando gli stanziamenti previsti per gli Assessorati, la somma
complessivamente prevista per il 2012 ammonta a 13,525 miliardi di
euro ed anche togliendo la parte relativa alla sanità che impegna
9,500 miliardi di euro, rimangono disponibili oltre 4 miliardi di
euro. Questa enorme mole di risorse, viene allocata con una pedante
continuità rispetto al passato, quasi come se il mondo da cinque
anni o cinque mesi a questa parte non fosse cambiato.
Il pannicello caldo di indicare qualche diminuzione qua e la o
qualche aumento irrisorio in alcuni settori appare un tentavo
veramente puerile di mascherare l'assenza di scelte strategiche
sotto il velo propagandistico dei tagli non lineari.
La Regione non è un Comune che ha un bilancio ingessato e fa fatica
a modificare la propria impostazione. La Regione potrebbe, con
politiche di bilancio innovative e spingendo in maniera selettiva in
alcune direzioni, modificare l'assetto economico della realtà
Emiliano-Romagnola, assumendo un ruolo da protagonista nello
sviluppo almeno del nostro territorio regionale.
Se ci consideriamo una regione ad alta vocazione turistica, si
potrebbe ad esempio pensare di sfruttare il momento particolarmente
favorevole per le condizioni politiche di alcuni Paesi nostri
competitor e per la crisi che induce a scegliere mete più
accessibili, per intervenire in maniera straordinaria nel campo
della promozione turistica con un investimento aggiuntivo di 30
milioni di euro (come fanno altre Regioni meno turistiche della
nostra) e non di soli 1,7 come viene proposto. Il nostro bilancio
può sopportare un intervento di questo tipo così come può sopportare
una rivisitazione complessiva degli incentivi alle imprese più
mirato e più misurabile nei risultati.
Va poi segnalata la necessità di una migliore esposizione dei dati,
non tanto dal punto di vista quantitativo assolutamente
soddisfacente, ma dal punto di vista qualitativo, certamente
migliorabile.
Nella relazione della Giunta, si legge ad esempio che per i settori
attività produttive, commercio e turismo, sono previste risorse
complessive per 456,91 milioni di euro. Poi però questo dato non
trova facile riscontro nella tabella sugli stanziamenti per
Assessorati in quanto le Attività produttive sono accomunate al
Piano Energetico e sviluppo sostenibile con una previsione di 629
milioni di euro e il commercio e turismo sono a parte con una
previsione di 80 milioni di euro.
Così si fa veramente fatica a capire i dati e sarebbe quindi
opportuno avere sempre punti di riferimento omogenei per poter
raffrontare meglio le voci e capire il bilancio senza essere
scienziati.
In questo settore vanno comunque considerati positivamente sia la
somma di 13 milioni di euro per i consorzi fidi che l'incremento di
1,7 milioni di euro per il turismo.
Per i Confidi però si rende necessario un'accompagnamento da parte
della Regione per quelle realtà che si stanno strutturando al fine
di entrare nell'ambito della vigilanza della Banca d'Italia senza
obbligarle ad innaturali accorpamenti.
Per la promozione turistica si rende sempre più necessaria una
attenta valutazione dei risultati con criteri meno empirici che in
passato e più scientifici.
Per quanto attiene alle politiche sociali ed ai servizi educativi
per l'infanzia, dobbiamo notare che a fronte di minori trasferimenti
statali la Regione compensa solo in parte il finanziamento di queste
politiche non mettendo nulla per le politiche familiari e non
prevedendo nulla per le pari opportunità proprio nel momento in cui
nasce la Commissione Consiliare per Pari Opportunità.
In sanità, va rimarcata la questione ticket e la questione fondo
aggiuntivo per i livelli assistenziali extra LEA.
Sull'effettiva obbligatorietà dei ticket personalmente mi
permangono forti dubbi, ma ho la certezza che sui farmaci si
potessero escludere e che la modulazione poteva tener conto delle
convivenze anagrafiche e della presenza dei figli senza coprirsi con
la foglia di fico delle famiglie numerose che in Emilia-Romagna
rappresentano una percentuale insignificante. Del resto anche la
recente previsione del Governo Monti in tema di rivisitazione
dell'ISEE va nella direzione da noi auspicata per la corretta
modulazione dei ticket e degli altri servizi sociali.
Sui 150 milioni aggiuntivi rispetto al FSN, ribadisco che la sanità
della Lombardia non mi pare inferiore alla nostra e non prevede
nessun finanziamento aggiuntivo. Inoltre avendo approfondito le
componenti di questo intervento aggiuntivo, devo dire che in mezzo
ad iniziative di assoluto valore, sulle quali però bisognerebbe
approfondire se veramente sono da considerarsi extra LEA, ve ne sono
altre in cui il limite tra prestazione aggiuntiva e copertura di un
deficit ordinario sono assai labili. Del resto, anche la lettera
del'Art .lo 20 della Legge Finanziaria, è ambigua perché a proposito
dei 150 milioni di risorse aggiuntive proprie, parla di
finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria superiori ai LEA
e a garanzia dell'equilibrio economico-finanziario.
Sul trasporto pubblico locale mi sento di dare un suggerimento.
Visti i tempi difficili in cui naviga questo settore pensiamo a
mantenere ed eventualmente migliorare i servizi esistenti prima di
avventurarci nel sostenere iniziative inutili e come quelle del
Trasporto Rapido Costiero tra Rimini e Riccione.
Per la casa e la riqualificazione urbana più che fondi sarà utile la
legge sulla semplificazione amministrativa appena approvata e
sarebbe utile un ripensamento profondo di questa Giunta per rendere
operativo il Piano Casa del Governo bloccato a suo tempo contro
l'interesse dei cittadini solo per contrastare il Governo
Berlusconi.
Sulle reti telematiche continua ad esserci opacità.
Non si capisce bene il ruolo di Lepida ed il suo effettivo utilizzo,
ed a fronte di investimenti enormi in ogni esercizio (oltre 80
milioni di euro negli ultimi anni e oltre 5,5 milioni di euro anche
nel 2012), ancora il digital divide non è colmato, le Asl non
dialogano con la Regione, il nostro sistema ha spesso dei blocchi
che evidentemente denunciano alcune criticità ed il fatto che il
nostro sistema non riesce a monitorare adeguatamente il nostro
bilancio ai fini del rispetto del patto di stabilità ci costringe ad
essere troppo prudenti e quindi avari nei confronti di cittadini,
imprese ed istituzioni.
In conclusione una situazione nazionale ed internazionale che
dimostra tutta la sua drammaticità indipendentemente dalla presenza
al Governo di Berlusconi e che anzi rivaluta, anche agli occhi dei
più critici le manovre passate che quanto meno ci hanno permesso di
sopravvivere.
Un bilancio 2012 della Regione difficile, ma che consente ancora una
gestione tranquilla, visto che aumentano e non diminuiscono le
risorse per la spesa operativa della Regione.
Un bilancio regionale che infine dimostra ancora una volta poca
fantasia nella allocazione delle risorse, ripetitivo nelle strategie
di fondo e che non si adegua ai profondi mutamenti che la realtà in
vece imporrebbe.

Testo:

                       Regione Emilia-Romagna
IX Legislatura
Oggetto: 1990 N. 10/2011
Assemblea Legislativa
I Commissione Permanente
Bilancio Affari Generali ed Istituzionali
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: Legge finanziaria
regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40
in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2012 e del
bilancio pluriennale 2012-2014 (delibera di Giunta n. 1643 del 14
11 11).
pubblicato sul Supplemento speciale del Bollettino ufficiale n. 101
del 14/11/2011
Testo licenziato dalla Commissione nella seduta pomeridiana del
13/12/2011
LEGGE FINANZIARIA REGIONALE ADOTTATA A NORMA DELL'ARTICOLO 40 DELLA
LEGGE REGIONALE 15 NOVEMBRE 2001, N. 40 IN COINCIDENZA CON
L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE
EMILIA-ROMAGNA PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 E DEL BILANCIO
PLURIENNALE 2012 - 2014
INDICE
Art. 1 Automazione e manutenzione del sistema informativo
regionale
Art. 2 Sistema informativo agricolo regionale
Art. 3 Contributo al Comitato di solidarietà alle vittime delle
stragi
Art. 4 Cartografia regionale
Art. 5 Interventi per lo sviluppo del patrimonio zootecnico
Art. 6 Interventi nel settore delle bonifiche
Art. 7 Sviluppo dei consorzi di garanzia collettiva fidi
Art. 8 Sostegno straordinario a progetti di ricerca industriale
Art. 9 Integrazione regionale al programma operativo regionale
FESR 2007-2013
Art. 10 Organizzazione turistica regionale. Interventi per la
promozione e commercializzazione turistica
Art. 11 Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e
del sistema sciistico
Art. 12 Partecipazione della Regione Emilia-Romagna a fondi e
interventi per l'emergenza abitativa
Art. 13 Fondo per la conservazione della natura
Art. 14 Disposizioni per il finanziamento del Parco naturale del
Sasso Simone e Simoncello
Art. 15 Interventi in materia di opere idrauliche nei corsi d'acqua
di competenza regionale
Art. 16 Interventi di sistemazione idraulica e ambientale
Art. 17 Interventi ed opere di difesa della costa
Art. 18 Investimenti nel settore dei trasporti
Art. 19 Rete viaria di interesse regionale
Art. 20 Interventi per la sicurezza dei trasporti
Art. 21 Quota del fondo sanitario regionale di parte corrente in
gestione accentrata presso la Regione per la realizzazione di
progetti ed attività a supporto del Servizio sanitario regionale
Art. 22 Integrazione regionale per il finanziamento del Servizio
sanitario regionale
Art. 23 Fondo regionale per la non autosufficienza
Art. 24 Interventi volti alla tutela e al controllo della
popolazione canina e felina
Art. 25 Azioni di sostegno al reddito e di politica attiva in favore
dei lavoratori colpiti dalla crisi
Art. 26 Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini
Art. 27 Recupero e restauro di immobili di particolare valore
storico e culturale
Art. 28 Attuazione degli interventi finanziati dal documento unico
di programmazione (DUP)
Art. 29 Trasferimento all'esercizio 2012 delle autorizzazioni di
spesa relative al 2011 finanziate con mezzi regionali
Art. 30 Piano della comunicazione istituzionale
Art. 31 Disposizioni in materia di immobili gravati da vincoli di
destinazione di carattere perpetuo
Art. 32 Misure per l'attuazione dell'articolo 6, comma 12 del
decreto-legge n. 78 del 2010
Art. 33 Risorse a sostegno del consolidamento della riorganizzazione
Art. 34 Norme transitorie in materia di trasformazione di aree
boschive e oneri compensativi
Art. 35 Modifiche alla legge regionale n. 29 del 1995
Art. 36 Modifiche alla legge regionale n. 24 del 1996
Art. 37 Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2000
Art. 38 Soppressione dei revisori supplenti. Modifiche alla legge
regionale n. 24 del 2001
Art. 39 Modifiche alla legge regionale n. 43 del 2001
Art. 40 Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2002
Art. 41 Modifiche alla legge regionale n. 37 del 2002
Art. 42 Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2003
Art. 43 Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2004
Art. 44 Modifiche alla legge regionale n. 26 del 2004
Art. 45 Modifiche alla legge regionale n. 3 del 2011
Art. 46 Disposizioni transitorie e urgenti sull'esercizio associato
obbligatorio delle funzioni fondamentali dei Comuni ai sensi del
decreto-legge n. 78 del 2010
Art. 47 Copertura finanziaria
Art. 48 Entrata in vigore
Art. 1
Automazione e manutenzione
del sistema informativo regionale
1. Per le attività inerenti lo sviluppo del sistema informativo
regionale, secondo le finalità di cui alla legge regionale 24 maggio
2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell'informazione),
sono disposte le seguenti autorizzazioni e integrazioni di spesa per
gli interventi definiti nei capitoli sottoriportati:
a) Cap. 03905 Spese per l'automazione dei servizi
regionali (Art. 13, L.R. 24 maggio 2004, n.
11) afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1500 -
Sistema informativo regionale manutenzione
e sviluppo
Esercizio 2012: Euro 1.797.824,24
Esercizio 2013: Euro 2.190.000,00
Esercizio 2014: Euro 2.190.000,00 ;
b) Cap. 03910 Sviluppo del sistema informativo regionale
(Art. 13, L.R. 24 maggio 2004, n. 11)
afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1510 -
Sviluppo del sistema informativo regionale
Esercizio 2012: Euro 3.810.000,00
Esercizio 2013: Euro 3.810.000,00
Esercizio 2014: Euro 3.810.000,00.
Art. 2
Sistema informativo agricolo regionale
1. Le autorizzazioni di spesa, disposte da precedenti leggi
regionali, per la realizzazione del sistema informativo agricolo
regionale, ai sensi degli articoli 22, 23 e 32 della legge regionale
30 maggio 1997, n. 15 (Norme per l'esercizio delle funzioni
regionali in materia di agricoltura. Abrogazione della L.R. 27
agosto 1983, n. 34), a valere sul Capitolo 03925, nell'ambito della
U.P.B. 1.2.1.3.1520 - Sistema informativo agricolo, sono ridotte di
Euro 8.235,96.
Art. 3
Contributo al Comitato di solidarietà
alle vittime delle stragi
1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata a corrispondere, per
l'esercizio 2012, un contributo di Euro 72.000,00 al Comitato di
solidarietà alle vittime delle stragi costituito fra la Regione
Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna ed i Comuni di Bologna,
Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro, a valere sul
Capitolo 02705, nell'ambito della U.P.B. 1.2.3.2.3820 - Contributi
ad Enti e istituzioni che perseguono scopi di interesse per la
regione.
Art. 4
Cartografia regionale
1. Per le finalità di cui alla legge regionale 19 aprile 1975, n. 24
(Formazione di una cartografia regionale), sono disposte le seguenti
autorizzazioni di spesa:
a) Cap. 03861 Spese per la formazione di una
cartografia tematica regionale geologica,
pedologica, pericolosità e dei rischi
geonaturali attraverso l'acquisto di
hardware e l'acquisto e la realizzazione
di software (L.R. 19 aprile 1975, n. 24) ,
afferente alla U.P.B. 1.2.3.3.4440 -
Sviluppo di cartografia tematica
regionale: geologia e pedologia
Esercizio 2012: Euro 100.000,00 ;
b) Cap. 03854 Spese per la formazione di una
cartografia tematica regionale geologica,
pedologica, pericolosità e dei rischi
geonaturali (L.R. 19 aprile 1975, n. 24) ,
afferente alla U.P.B. 1.2.3.2.3501 -
Cartografia tematica regionale: geologia e
pedologia
Esercizio 2012: Euro 300.000,00.
Art. 5
Interventi per lo sviluppo
del patrimonio zootecnico
1. Al fine di favorire la salvaguardia ed il miglioramento genetico
delle razze bovine autoctone da carne e delle razze di equidi
autoctone, la Regione è autorizzata a concedere ad imprese agricole
contributi per l'acquisto di riproduttori maschi, iscritti nei libri
genealogici o nei registri anagrafici.
2. L'ammontare degli aiuti, le razze da sostenere, i criteri e le
modalità di erogazione sono definiti con deliberazione della Giunta
regionale, in conformità e secondo i limiti posti dal regolamento
(CE) n. 1535/2007 della Commissione del 20 dicembre 2007 relativo
all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti
de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
finanziario 2012, un'autorizzazione di spesa pari ad Euro 40.000,00
a valere sul capitolo 10596 afferente alla U.P.B. 1.3.1.3.6025 -
Tutela delle varietà e razze locali di interesse agrario.
Art. 6
Interventi nel settore delle bonifiche
1. Per opere ed interventi di bonifica ed irrigazione ai sensi della
legge regionale 2 agosto 1984, n. 42 (Nuove norme in materia di enti
di bonifica. Delega di funzioni amministrative), è disposta la
seguente autorizzazione di spesa:
a) Cap. 16352 Manutenzione delle opere di bonifica
(art. 26, comma 2, lett. d), L.R. 2
agosto 1984, n. 42) afferente alla
U.P.B. 1.3.1.3.6310 - Manutenzione opere
di bonifica
Esercizio 2012: Euro 900.000,00.
Art. 7
Sviluppo dei consorzi di garanzia collettiva fidi
1. Al fine di promuovere lo sviluppo dei consorzi di garanzia
collettiva fidi (di seguito denominati confidi ), di cui
all'articolo 13 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269
(Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione
dell'andamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 novembre 2003, n. 326 e al fine di favorire la
preservazione dei livelli patrimoniali minimi richiesti agli
intermediari finanziari vigilati dalle normative del settore
creditizio vigenti, la Regione è autorizzata a destinare risorse ai
confidi che operano a supporto del sistema produttivo regionale per
il mantenimento delle condizioni patrimoniali previste dalla
normativa e già contenute nei piani presentati per l'iscrizione
all'albo degli intermediari finanziari, di cui all'articolo 106 del
decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle
leggi in materia bancaria e creditizia). Tali contributi saranno
erogati nelle forme di strumenti innovativi di capitale, strumenti
ibridi di patrimonializzazione o di passività subordinate, come
regolati dalla Banca d'Italia, e saranno computati a posta di
patrimonio di vigilanza di seconda qualità (Tier II) nel rispetto
delle disposizioni dettate dalla Banca d'Italia.
2. La Regione concede le risorse secondo i criteri e le modalità
definiti dalla Giunta, per gli scopi e nelle forme di cui al comma
1, con preferenza ai confidi che garantiscono un'elevata operatività
a favore di imprese del territorio regionale.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
finanziario 2012, una autorizzazione di spesa a valere sul Capitolo
23128, afferente alla U.P.B. 1.3.2.3.8300, pari a Euro 7.500.000,00.
Art. 8
Sostegno straordinario a progetti
di ricerca industriale
1. La Regione Emilia-Romagna, al fine di rafforzare la competitività
del sistema produttivo, aumentare i livelli occupazionali e
migliorare la sostenibilità ambientale, sostiene gli investimenti in
ricerca e sviluppo delle imprese regionali e di quelle che intendono
insediarsi nel territorio dell'Emilia-Romagna.
2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione Emilia-Romagna è
autorizzata a concedere, per l'esercizio 2012, contributi
straordinari alle imprese fino a 1 milione di euro per ogni singolo
intervento. I contributi dovranno essere destinati al finanziamento
di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, inseriti
nell'ambito di programmi di rilancio industriale e occupazionale.
3. La Giunta regionale, con proprio atto, stabilisce i criteri e le
modalità per l'assegnazione dei contributi di cui al comma 2,
individuando i beneficiari tra le imprese di qualunque dimensione
operanti nel settore industriale e dei servizi alle imprese e
verificando la possibilità di sinergie con altri strumenti attivati
nell'ambito dei programmi comunitari nazionali e regionali.
4. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta, per l'esercizio
finanziario 2012, una autorizzazione di spesa a valere sul Capitolo
23130 nell'ambito della U.P.B. 1.3.2.3.8320 pari a Euro
10.000.000,00.
Art. 9
Integrazione regionale
al programma operativo regionale FESR 2007-2013
1. Per assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi delle
attività I.1.1. - Creazione di tecnopoli per la ricerca industriale
e il trasferimento tecnologico - e III.1.3. - Promozione della green
economy tramite strumenti di ingegneria finanziaria - previste nel
programma operativo regionale FESR 2007-2013, la Regione è
autorizzata a stanziare apposite risorse da utilizzare con le
modalità e le medesime destinazioni contenute nel programma
operativo stesso.
2. Per le finalità di cui al comma 1 sono trasferite all'esercizio
2012 le autorizzazioni di spesa disposte da precedenti leggi
regionali e sono riproposte per gli interventi previsti nei capitoli
e per gli importi sottoindicati:
a) U.P.B. 1.3.2.3.8368 - Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 2007-2013:
1) Cap. 23752 Contributi a Università, Enti e
Istituzioni di ricerca per la creazione
di tecnopoli per la ricerca industriale e
il trasferimento tecnologico -
Finanziamento integrativo regionale al
P.O.R. FESR 2007-2013
Euro 11.184.659,00;
2) Cap. 23754 Contributi a Enti locali per la
creazione di tecnopoli per la ricerca
industriale e il trasferimento
tecnologico - Finanziamento integrativo
regionale al P.O.R. FESR 2007-2013
Euro 5.065.341,00;
3) Cap. 23692 Assegnazioni ad intermediari finanziari
specializzati per la realizzazione e la
gestione di strumenti di ingegneria
finanziaria rivolti a promuovere la Green
Economy attraverso il sostegno agli
investimenti delle P.M.I. - Finanziamento
integrativo regionale al P.O.R. FESR
2007-2013
Euro 2.000.000,00;
b) U.P.B. 1.3.2.3.8369 - Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 2007-2013 - Risorse statali:
1) Cap. 23758 Contributi a imprese per investimenti
relativi alla realizzazione di programmi
di ricerca industriale collaborativa e
sviluppo sperimentale e per l'avvio di
nuove imprese innovative - Finanziamento
integrativo regionale al Programma
Operativo 2007-2013
Euro 1.442.899,46;
3. Per le finalità di cui al comma 1 è altresì disposta la seguente
autorizzazione di spesa, per l'esercizio 2012:
a) U.P.B. 1.3.2.2.7262 - Integrazione regionale al programma
operativo regionale FESR 2007-2013:
1) Cap. 23698 Contributi alle imprese per progetti di
sviluppo innovativo - Finanziamento
integrativo regionale al P.O.R. FESR 2007-
2013
Euro 6.500.000,00.
Art. 10
Organizzazione turistica regionale.
Interventi per la promozione e commercializzazione turistica
1. Per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge
regionale 4 marzo 1998, n. 7 (Organizzazione turistica regionale -
Interventi per la promozione e commercializzazione turistica -
Abrogazione delle leggi regionali 5 dicembre 1996, n. 47, 20 maggio
1994, n. 22, 25 ottobre 1993, n. 35 e parziale abrogazione della
L.R. 9 agosto 1993, n. 28), nell'ambito dei sottoindicati capitoli
afferenti alla U.P.B. 1.3.3.2.9100 - Interventi per la promozione
del turismo regionale, sono disposte le seguenti autorizzazioni di
spesa:
a) Cap. 25558 Spese per l'attuazione dei progetti di
marketing e di promozione turistica
attraverso APT Servizi S.r.l. (art. 7,
comma 2, lett. a), L.R. 4 marzo 1998, n.
7)
Esercizio 2013: Euro 8.000.000,00;
b) Cap. 25564 Contributi per l'attuazione di progetti
di marketing e di promozione turistica
delle unioni di prodotto e per il
cofinanziamento delle iniziative di
promocommercializzazione e
commercializzazione turistica realizzate
dalle aggregazioni di imprese aderenti
alle unioni di prodotto anche in forma di
comarketing (art. 7, comma 2, lett. b) e
c), L.R. 4 marzo 1998, n. 7)
Esercizio 2013: Euro 5.052.000,00.
Art. 11
Interventi per la qualificazione delle stazioni
invernali e del sistema sciistico
1. Per gli interventi finalizzati al miglioramento delle stazioni
invernali, del sistema sciistico e degli impianti a fune, a norma
della legge regionale 1 agosto 2002, n. 17 (Interventi per la
qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico
della Regione Emilia-Romagna), nell'ambito del sottoindicato
capitolo afferente alla U.P.B. 1.3.3.3.10010 - Ristrutturazione,
realizzazione e qualificazione delle strutture turistiche, è
disposta la seguente autorizzazione di spesa:
a) Cap. 25780 Contributi a EE.LL. per interventi di
sistemazione delle aree interessate da
impianti di risalita e piste di discesa
e per la revisione degli impianti a fune
(Art. 8, L.R. 1 agosto 2002, n. 17)
Esercizio 2012: Euro 900.000,00.
Art. 12
Partecipazione della Regione Emilia-Romagna a fondi
e interventi per l'emergenza abitativa
1. La Regione è autorizzata a partecipare alla costituzione di fondi
e interventi destinati a:
a) garantire i crediti assunti dalle banche nei confronti degli
inquilini che sottoscrivono con i proprietari degli immobili
un'intesa per la sospensione dell'esecuzione delle procedure di
sfratto;
b) concedere contributi a favore di inquilini che versano in una
situazione di inadempienza all'obbligo di pagamento del canone di
locazione;
c) concedere contributi per favorire l'accesso e la permanenza negli
alloggi degli inquilini di alloggi di proprietà di privati, nonché
per favorire la mobilità nel settore della locazione.
2. La Giunta regionale definisce con proprio atto le modalità e i
criteri di attribuzione dei finanziamenti di cui al presente
articolo.
3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta per l'esercizio 2012
un'autorizzazione di spesa pari a 3.500.000,00, a valere sul
Capitolo 32059 nell'ambito della U.P.B. 1.4.1.2.12290 - Sostegno per
l'accesso alle abitazioni in locazione.
Art. 13
Fondo per la conservazione della natura
1. Per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge
regionale 24 gennaio 1977, n. 2 (Provvedimenti per la salvaguardia
della flora regionale - Istituzione di un fondo regionale per la
conservazione della natura - Disciplina della raccolta dei prodotti
del sottobosco) volti alla tutela di esemplari arborei singoli o in
gruppo di notevole pregio scientifico e monumentale ai sensi
dell'articolo 6 della legge regionale stessa, è disposta, per
l'esercizio 2012, un'autorizzazione di spesa di Euro 51.000,00
nell'ambito del Capitolo 38070, afferente alla U.P.B. 1.4.2.2.13500
- Parchi e riserve naturali.
Art. 14
Disposizioni per il finanziamento
del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello
1. Nelle more dell'istituzione di un apposito parco di carattere
interregionale, ai sensi dell'articolo 22, comma 4, della legge 6
dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette), la Regione
Emilia-Romagna concorre al finanziamento delle attività dell'ente di
gestione del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, istituito
ai sensi della legge regionale della Regione Marche 28 aprile 1994,
n. 15 (Norme per l'istituzione e gestione delle aree protette
naturali), in proporzione della superficie ricompresa, per effetto
della legge 3 agosto 2009, n. 117 (Distacco dei comuni di
Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata
Feltria e Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla
regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai
sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione), nel
proprio territorio.
2. A tal fine la Regione Emilia-Romagna è autorizzata a stanziare
per l'esercizio 2012 la somma di Euro 120.000,00 a valere sul
Capitolo 38084 nell'ambito della U.P.B. 1.4.2.2.13500 - Parchi e
riserve naturali.
Art. 15
Interventi in materia di opere idrauliche
nei corsi d'acqua di competenza regionale
1. Per la realizzazione di interventi afferenti il servizio di piena
nei corsi d'acqua ricadenti in bacini idrografici di competenza
regionale e per la manutenzione delle reti di monitoraggio
meteo-idro-pluviometrico ai sensi del regio decreto 25 luglio 1904,
n. 523 (Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere
idrauliche delle diverse categorie) è disposta l'autorizzazione di
spesa a valere sul Capitolo 39187, afferente alla U.P.B.
1.4.2.2.13863 - Interventi di sistemazione idraulica e ambientale,
per l'esercizio 2012, di Euro 700.000,00.
Art. 16
Interventi di sistemazione idraulica e ambientale
1. Per la realizzazione di interventi di sistemazioni idrauliche e
relativa manutenzione nei corsi d'acqua di competenza regionale è
disposta, per l'esercizio 2012, un'autorizzazione di spesa di Euro
1.750.000,00 a valere sul Capitolo 39220 Interventi di sistemazione
idrografica superficiale e relativa manutenzione (L.R. 6 luglio
1974, n. 27) afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14500 - Interventi di
sistemazione idraulica e ambientale.
2. Per la difesa e il consolidamento dei versanti e delle aree
instabili, la difesa degli abitati e delle infrastrutture contro
movimenti franosi e altri fenomeni di dissesto è disposta, per
l'esercizio 2012, l'autorizzazione di spesa di Euro 150.000,00 a
valere sul Capitolo 39050, afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14500 -
Interventi di sistemazione idraulica e ambientale.
Art. 17
Interventi ed opere di difesa della costa
1. Per la gestione integrata della zona costiera volta alla difesa
dei centri abitati costieri, delle infrastrutture e del litorale dai
fenomeni di ingressione ed erosione marina e per la manutenzione
delle opere di difesa della costa e dell'arenile, ai sensi
dell'articolo 29, comma 3, della legge regionale 28 luglio 2004, n.
17 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40
della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con
l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di
previsione per l'esercizio finanziario 2004 e del bilancio
pluriennale 2004-2006. Primo provvedimento generale di variazione),
è disposta, per l'esercizio 2012, un'autorizzazione di spesa di Euro
500.000,00, a valere sul Capitolo 39360 afferente alla U.P.B.
1.4.2.3.14555 - Interventi e opere di difesa della costa.
Art. 18
Investimenti nel settore dei trasporti
1. Per interventi di manutenzione straordinaria e rinnovo degli
impianti e del materiale rotabile, a norma della legge regionale 2
ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico
regionale e locale), è disposta, per l'esercizio 2012,
un'autorizzazione di spesa di Euro 4.249.425,85, a valere sul
Capitolo 43654 nell'ambito della U.P.B. 1.4.3.3.16508 - Investimenti
nel settore delle ferrovie regionali.
2. Le autorizzazioni di spesa disposte da precedenti leggi regionali
sono ridotte per Euro 258.228,45 a valere sul Capitolo 43221, per
Euro 2.278.000,00 a valere sul Capitolo 43270, per Euro 500.000,00 a
valere sul Capitolo 43274, nell'ambito della U.P.B. 1.4.3.3.16010 -
Interventi nel settore della riorganizzazione e della qualità della
mobilità urbana.
Art. 19
Rete viaria di interesse regionale
1. Per gli interventi sulla rete stradale relativi alla viabilità di
interesse regionale previsti dalla legge regionale 21 aprile 1999,
n. 3 (Riforma del sistema regionale e locale), nell'ambito della
U.P.B. 1.4.3.3.16200 - Miglioramento e costruzione opere stradali, è
disposta la seguente autorizzazione di spesa:
a) Cap. 45184 Finanziamenti a Province per riqua-
lificazione, ammodernamento, sviluppo
e grande infrastrutturazione della rete
viaria di interesse regionale e
manutenzione straordinaria (art. 167,
comma 2, lett. a) e b), L.R. 21 aprile
1999, n. 3 e successive modifiche)
Esercizio 2012: Euro 3.000.000,00 .
2. Contestualmente, le autorizzazioni di spesa disposte da
precedenti leggi regionali sono ridotte di Euro 3.000.000,00 a
valere sul Capitolo 45194.
Art. 20
Interventi per la sicurezza dei trasporti
1. Le autorizzazioni disposte da precedenti leggi regionali per la
concessione di contributi in conto capitale finalizzati alla
realizzazione di interventi sulla piattaforma stradale per
l'attuazione delle politiche concernenti la sicurezza dei trasporti,
ai sensi della legge regionale 20 luglio 1992, n. 30 (Programma di
intervento per la sicurezza dei trasporti), a valere sul Capitolo
46125, nell'ambito della U.P.B. 1.4.3.3.16600 - Investimenti per il
miglioramento della sicurezza stradale, sono ridotte di Euro
1.003.197,40.
Art. 21
Quota del fondo sanitario regionale di parte corrente
in gestione accentrata presso la Regione per la realizzazione
di progetti ed attività a supporto del Servizio sanitario regionale
1. L'autorizzazione di spesa per lo sviluppo di progetti ed attività
a supporto del Servizio sanitario regionale, ai sensi dell'articolo
2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della
disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23
ottobre 1992, n. 421), gestiti direttamente a livello regionale
attraverso una quota di finanziamento dei livelli essenziali di
assistenza (LEA) riservata alla gestione sanitaria accentrata, viene
determinata, per l'esercizio 2012, per complessivi Euro
30.000.000,00 e destinata all'attuazione delle rispettive finalità,
a valere sui seguenti capitoli afferenti alla U.P.B. 1.5.1.2.18000 -
Servizio sanitario regionale: finanziamento ordinario corrente per
la garanzia dei LEA:
a) Cap. 51612 Fondo Sanitario Regionale di parte
corrente - quota in gestione sanitaria
accentrata presso la Regione. Rimborsi
ad Aziende sanitarie ed altri Enti per
spese di personale di cui si avvale
l'Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale
(art. 2, D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502)
Euro 4.000.000,00;
b) Cap. 51614 Fondo Sanitario Regionale di parte
corrente - quota in gestione sanitaria
accentrata presso la Regione. Spesa
sanitaria direttamente gestita per ICT
e altre attività di supporto al Servizio
sanitario regionale (art. 2, D.Lgs. 30
dicembre 1992, n. 502)
Euro 15.500.000,00;
c) Cap. 51616 Fondo Sanitario Regionale di parte
corrente - quota in gestione sanitaria
accentrata presso la Regione.
Trasferimenti ad Aziende sanitarie
ed altri Enti per progetti obiettivo,
per l'innovazione e per la realizzazione
delle politiche sanitarie e degli
obiettivi del Piano Sociale e Sanitario
Regionale (art. 2, D.Lgs. 30 dicembre 1992,
n. 502)
Euro 10.500.000,00.
Art. 22
Integrazione regionale per il finanziamento
del Servizio sanitario regionale
1. Al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario del
Servizio sanitario regionale, la Regione Emilia-Romagna è
autorizzata ad integrare nell'esercizio 2012, con mezzi autonomi di
bilancio, le risorse destinate al finanziamento delle proprie
Aziende sanitarie regionali sulla base della loro situazione
economico-finanziaria al 31 dicembre 2011 in relazione anche alle
prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza
erogati per l'anno 2012 per un importo massimo di Euro
150.000.000,00, a valere sul Capitolo 51638 afferente alla U.P.B.
1.5.1.2.18020 - Servizio sanitario regionale: finanziamento dei
livelli di assistenza sanitaria superiori ai LEA e a garanzia
dell'equilibrio economico-finanziario.
2. La Giunta regionale è autorizzata a definire con proprio atto i
criteri e le modalità di attribuzione dei finanziamenti di cui al
comma 1.
Art. 23
Fondo regionale per la non autosufficienza
1. In attuazione di quanto disposto dall'articolo 51 della legge
regionale 23 dicembre 2004, n. 27 (Legge finanziaria regionale
adottata a norma dell'art. 40 della legge regionale 15 novembre
2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007) che istituisce il fondo
regionale per la non autosufficienza e al fine di elevare ed
ampliare l'area di finanziamento pubblico delle prestazioni
sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria ivi previste, è
disposta, per l'esercizio 2012, un'autorizzazione di spesa pari ad
Euro 85.000.000,00 a valere sul Capitolo 57152 afferente alla U.P.B.
1.5.1.2.18125 - Fondo regionale per la non autosufficienza.
2. La Giunta regionale, previo parere della competente Commissione
assembleare, ripartisce le risorse di cui al comma 1 sulla base dei
criteri stabiliti dall'articolo 51 della legge regionale n. 27 del
2004.
Art. 24
Interventi volti alla tutela e al controllo
della popolazione canina e felina
1. Per il finanziamento di contributi ad imprese agricole per la
perdita di animali causata da cani inselvatichiti e da altri animali
predatori, in attuazione dell'articolo 26 della legge regionale 7
aprile 2000, n. 27 (Nuove norme per la tutela ed il controllo della
popolazione canina e felina), è disposta, per l'esercizio 2012,
un'autorizzazione di spesa pari ad Euro 143.949,70 a valere sul
Capitolo 64410 nell'ambito della U.P.B. 1.5.1.2.18390 - Indennizzi
alle imprese agricole per danni causati da animali predatori.
Art. 25
Azioni di sostegno al reddito e di politica attiva
in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi
1. Per assicurare il pieno raggiungimento degli interventi in favore
dei lavoratori colpiti dalla crisi con misure di sostegno al reddito
che possano integrare e rafforzare l'attuazione dei programmi di
politiche attive anche sostenendo i lavoratori nei percorsi di
formazione, sulla base dell'accordo sottoscritto tra le Regioni, le
Province autonome e il Governo in data 12 febbraio 2009, relativo ad
azioni di sostegno al reddito e di politica attiva da attuare nel
biennio 2009-2010, la Giunta regionale è autorizzata a utilizzare,
nell'esercizio 2012 e con le medesime modalità, le risorse per
l'integrazione dei trattamenti di sostegno al reddito in deroga, da
corrispondere all'INPS, autorizzate per gli esercizi 2010 e 2011 da
precedenti leggi regionali e trasferite all'esercizio 2012,
corrispondenti a contributi connessi alla partecipazione a percorsi
di politica attiva del lavoro posti a carico della Regione stessa, a
valere:
a) sui capitoli di Fondo sociale europeo, afferenti alla
U.P.B. 1.6.4.2.25264 - POR FSE 2007/2013 Obiettivo
competitività regionale e occupazione - Risorse UE e
alla U.P.B. 1.6.4.2.25265 - POR FSE 2007/2013
Obiettivo competitività regionale e occupazione -
Risorse statali;
b) sul riutilizzo delle risorse trasferite con decreto
del Ministero del lavoro, della salute e delle
politiche sociali relativo alla assegnazione alle
Regioni e Province autonome delle risorse destinate
ad interventi urgenti a sostegno dell'occupazione a
norma del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148
(Interventi urgenti a sostegno dell'occupazione),
convertito con modificazioni dalla legge 19 luglio
1993, n. 236, relative all'annualità 2010, a valere
sui capitoli afferenti alla U.P.B. 1.6.4.2.25280 -
Progetti Speciali nel settore della formazione
professionale - Risorse Statali.
Art. 26
Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini
1. Per la promozione e la realizzazione di iniziative culturali di
rilevante interesse tese a favorire la diffusione della cultura
musicale, ai sensi della legge regionale 10 aprile 1995, n. 27
(Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini), è disposta, per
l'esercizio 2012, un'autorizzazione di spesa di Euro 4.900.000,00 a
valere sul Capitolo 70602, nell'ambito della U.P.B. 1.6.5.2.27110 -
Contributi ad Enti o Associazioni che si prefiggono scopi culturali.
Art. 27
Recupero e restauro di immobili
di particolare valore storico e culturale
1. Per la concessione di contributi per la realizzazione di progetti
di particolare rilevanza storica, artistica e culturale per
l'insieme del territorio regionale, a norma della legge regionale 1
dicembre 1998, n. 40 (Interventi finanziari speciali per la
realizzazione di Bologna città europea della cultura per l'anno
2000 , per le celebrazioni del I centenario della morte di Giuseppe
Verdi e per la partecipazione ad iniziative straordinarie per la
valorizzazione delle espressioni storiche, artistiche e culturali
nella regione Emilia-Romagna), è disposta, per l'esercizio 2012,
un'autorizzazione di spesa di Euro 786.614,10 a valere sul Capitolo
70718 nell'ambito della U.P.B. 1.6.5.3.27520 - Recupero e restauro
del patrimonio artistico e culturale.
Art. 28
Attuazione degli interventi finanziati
dal documento unico di programmazione (DUP)
1. La Regione contribuisce alla qualificazione dei sistemi
territoriali, alla promozione di uno sviluppo competitivo e
sostenibile ed al rafforzamento della coesione territoriale,
mediante l'acquisizione e la realizzazione di interventi di tipo
infrastrutturale e strutturale, i cui beneficiari possono essere
enti locali e altre pubbliche amministrazioni.
2. Al fine di dare attuazione agli interventi di cui agli obiettivi
9 e 10 previsti nel documento unico di programmazione (DUP), la
Regione è autorizzata a stanziare apposite risorse destinate ad
interventi di cui al comma 1.
3. La Giunta regionale individua, con propri atti, specifiche
modalità e criteri per la concessione e l'erogazione dei
finanziamenti di cui ai commi 1 e 2.
4. Per il finanziamento degli interventi previsti dal presente
articolo la Regione è autorizzata, per l'esercizio 2012, a
utilizzare le risorse a tale scopo specifico accantonate nell'ambito
del fondo speciale, afferente alla U.P.B. 1.7.2.3.29150, Capitolo
86500, Fondo speciale per far fronte agli oneri derivanti da
provvedimenti legislativi regionali in corso di approvazione - spese
d'investimento , elenco n. 5.
5. Per l'utilizzo dei fondi di cui al comma 4, la Giunta regionale è
autorizzata ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli
equilibri economico-finanziari, per l'esercizio finanziario 2012, le
necessarie variazioni al bilancio di competenza e di cassa nella
parte spesa del bilancio regionale, a norma di quanto disposto
dall'articolo 31, comma 2, lettera d), della legge regionale 15
novembre 2001, n. 40 (Ordinamento contabile della Regione
Emilia-Romagna. Abrogazione delle L. R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27
marzo 1972, n. 4). Tali provvedimenti di variazione possono disporre
contestualmente l'istituzione di nuovi capitoli o nuove unità
previsionali di base.
6. Al fine di consentire l'ottimizzazione dell'utilizzo delle
risorse destinate all'attuazione degli interventi di cui al comma 1,
la Giunta regionale, a norma di quanto disposto dall'articolo 31,
comma 2, lettera b), della legge regionale n. 40 del 2001, è altresì
autorizzata ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli
equilibri economico-finanziari, per l'esercizio 2012, le necessarie
variazioni compensative agli stanziamenti di competenza e di cassa
fra le unità previsionali di base e relativi capitoli di spesa,
appositamente istituiti.
Art. 29
Trasferimento all'esercizio 2012 delle autorizzazioni
di spesa relative al 2011 finanziate con mezzi regionali
1. Le sottoelencate autorizzazioni di spesa, già finanziate con
mezzi regionali e disposte da precedenti provvedimenti legislativi,
sono trasferite all'esercizio 2012 a seguito della presunta mancata
assunzione dell'impegno nel corso dell'esercizio 2011:
Progr. Capitolo UPB Euro
1) 2698 1.2.3.3.4420 5.361,36
2) 2701 1.2.3.3.4420 218.000,00
3) 2775 1.2.3.3.4420 4.061.836,68
4) 2800 1.2.3.3.4422 202.600,00
5) 2802 1.2.3.3.4422 35.000,00
6) 3455 1.2.2.3.3100 5.268.927,90
7) 3850 1.2.3.3.4440 149.000,00
8) 3861 1.2.3.3.4440 47.837,38
9) 3925 1.2.1.3.1520 168.312,46
10) 4270 1.2.1.3.1600 8.914.912,51
11) 4276 1.2.1.3.1600 24.426.337,40
12) 4348 1.2.1.3.1600 265.768,00
13) 14070 1.3.1.3.6200 173.393,01
14) 16332 1.3.1.3.6300 2.297.896,38
15) 16400 1.3.1.3.6300 2.696.765,60
16) 21088 1.3.2.3.8000 3.115.893,38
17) 22210 1.3.2.3.8260 2.512.534,95
18) 22258 1.3.2.3.8270 12.603.505,98
19) 23028 1.3.2.3.8300 9.350.000,00
20) 23508 1.3.2.3.8220 55.000,00
21) 23512 1.3.2.3.8220 3.000.000,00
22) 23752 1.3.2.3.8368 11.184.659,00
23) 23754 1.3.2.3.8368 5.065.341,00
24) 25525 1.3.3.3.10010 2.512.623,54
25) 25528 1.3.3.3.10010 951.508,09
26) 27500 1.3.4.3.11600 484.255,30
27) 30640 1.4.1.3.12630 7.371.195,91
28) 30644 1.4.1.3.12630 108.068,61
29) 30646 1.4.1.3.12630 1.136.000,00
30) 30885 1.4.1.3.12620 1.876.860,89
31) 31110 1.4.1.3.12650 22.374.408,03
32) 31116 1.4.1.3.12650 9.258.181,08
33) 31125 1.4.1.3.12645 2.000.000,00
34) 32020 1.4.1.3.12670 344.900,69
35) 32045 1.4.1.3.12800 1.899.206,93
36) 32097 1.4.1.3.12735 8.501.044,88
37) 32121 1.4.1.3.12820 41.156,44
38) 35305 1.4.2.3.14000 4.794.246,11
39) 35310 1.4.2.3.14000 1.940.000,00
40) 36184 1.4.2.3.14062 137.000,00
41) 36188 1.4.2.3.14062 154.671,65
42) 37150 1.4.2.3.14150 43.456,88
43) 37250 1.4.2.3.14170 139.530,00
44) 37332 1.4.2.3.14220 1.853.644,66
45) 37336 1.4.2.3.14200 3.530.893,99
46) 37344 1.4.2.3.14220 800.000,00
47) 37374 1.4.2.3.14220 7.739.874,33
48) 37378 1.4.2.3.14223 592.525,00
49) 37385 1.4.2.3.14223 4.587.707,94
50) 37427 1.4.2.3.14223 250.000,00
51) 37431 1.4.2.3.14223 3.200.000,00
52) 38027 1.4.2.3.14310 4.506.839,24
53) 38030 1.4.2.3.14300 975.597,52
54) 38090 1.4.2.3.14305 3.366.197,78
55) 39050 1.4.2.3.14500 1.731.899,63
56) 39220 1.4.2.3.14500 3.022.012,27
57) 39360 1.4.2.3.14555 1.443.704,88
58) 39362 1.4.2.3.14555 300.000,00
59) 41250 1.4.3.3.15800 1.625.804,47
60) 41360 1.4.3.3.15800 4.997.829,96
61) 41570 1.4.3.3.15800 392.000,00
62) 41900 1.4.3.3.15820 285.000,00
63) 41995 1.4.3.3.15820 10.643,82
64) 41997 1.4.3.3.15820 3.018.600,02
65) 43027 1.4.3.3.16000 867.528,83
66) 43221 1.4.3.3.16010 2.989.261,01
67) 43270 1.4.3.3.16010 17.341.544,37
68) 43274 1.4.3.3.16010 800.000,00
69) 45175 1.4.3.3.16200 8.717.666,90
70) 45177 1.4.3.3.16200 1.962.727,00
71) 45184 1.4.3.3.16200 9.000.000,14
72) 45186 1.4.3.3.16200 5.260.000,00
73) 45194 1.4.3.3.16200 23.397,33
74) 45726 1.4.3.3.16650 3.000.000,00
75) 46115 1.4.3.3.16600 1.000.000,00
76) 46125 1.4.3.3.16600 331.616,46
77) 46136 1.4.3.3.16654 750.000,00
78) 47114 1.4.4.3.17400 264.387,72
79) 47315 1.4.4.3.17400 1.250.000,00
80) 47317 1.4.4.3.17400 61.000,00
81) 47445 1.4.4.3.17430 1.300.000,00
82) 48050 1.4.4.3.17450 2.431.643,00
83) 48274 1.4.4.3.17559 141.535,60
84) 57198 1.5.2.3.21000 495.000,00
85) 57200 1.5.2.3.21000 15.209.645,38
86) 57680 1.5.2.3.21060 1.191.252,21
87) 65707 1.5.1.3.19050 33.446,41
88) 65717 1.5.1.3.19050 258.228,45
89) 65721 1.5.1.3.19050 8.309.217,21
90) 65770 1.5.1.3.19070 83.658.984,49
91) 68321 1.5.2.3.21060 3.366.937,95
92) 70541 1.6.5.3.27500 500.000,00
93) 70678 1.6.5.3.27500 5.107.097,61
94) 70718 1.6.5.3.27520 10.091.394,91
95) 71566 1.6.5.3.27537 1.696.654,85
96) 71572 1.6.5.3.27540 2.722.765,12
97) 73060 1.6.2.3.23500 5.348.763,77
98) 73135 1.6.3.3.24510 117.376,41
99) 73140 1.6.3.3.24510 1.319.000,00
100) 78410 1.4.2.3.14384 3.934,81
101) 78458 1.4.2.3.14384 122.100,80
102) 78464 1.4.2.3.14384 156.171,79
103) 78476 1.4.2.3.14384 25.220,05
104) 78705 1.6.6.3.28500 4.649.206,43
105) 78707 1.6.6.3.28500 1.150.000,00
2. Al fine di avviare un processo di riordino e di ottimizzazione
sull'utilizzo delle risorse regionali, le autorizzazioni di spesa di
cui al comma 1 sono revocate per l'ammontare delle risorse che non
abbiano determinato, entro il 31 dicembre 2009, la formulazione di
programmi di spesa nei termini e modi previsti dalla normativa
settoriale di riferimento.
3. Le risorse assegnate con programmazione di spesa disposta alla
data 31 dicembre 2009 sono revocate qualora non siano completate,
entro il 30 giugno 2012, le procedure per l'aggiudicazione dei
lavori o per la fornitura di beni e servizi.
4. La Giunta regionale, al fine di consentire il raggiungimento
degli obiettivi fissati ai commi 2 e 3, definisce, con proprio atto,
le modalità operative per l'individuazione complessiva delle risorse
pubbliche interessate, nonché il percorso amministrativo contabile
da realizzare.
Art. 30
Piano della comunicazione istituzionale
1. Ai sensi della legge regionale 20 ottobre 1992, n. 39 (Norme per
l'attività di comunicazione della Regione e per il sostegno del
sistema dell'informazione operante in Emilia-Romagna) ed in
conformità ai principi comunitari, la Regione assicura
l'informazione e la comunicazione necessarie al raggiungimento degli
obiettivi di interesse pubblico perseguiti nell'esercizio delle
proprie competenze.
2. Per le finalità di cui al comma 1 e per il raggiungimento degli
obiettivi di cui all'articolo 10, comma 2, lettere a), c), d) ed e)
della legge regionale n. 39 del 1992, la Giunta regionale approva le
linee guida operative per la realizzazione dell'attività di
comunicazione pubblica, nonché il piano della comunicazione
istituzionale annuale.
3. Il piano individua le iniziative di comunicazione prive di
carattere pubblicitario indispensabili per l'efficace realizzazione
di interventi regionali in materia di tutela della salute, tutela
dell'ambiente, servizi sociali, tutela e sicurezza del lavoro,
istruzione e formazione, ricerca scientifica e tecnologica, governo
del territorio, tutela e valorizzazione dei beni culturali,
ambientali e paesaggistici o in altre materie riconducibili agli
articoli 2, 3, 4, 5, 6 e 7 dello Statuto della Regione
Emilia-Romagna. Nel piano sono altresì indicate le attività
editoriali della Regione di cui all'articolo 7, comma 1, della legge
regionale n. 39 del 1992.
4. La Giunta regionale aggiorna il piano della comunicazione
istituzionale sulla base delle specifiche esigenze manifestatesi nel
corso dell'anno di riferimento. Iniziative di comunicazione non
previste dal piano possono essere realizzate soltanto per
particolari e contingenti esigenze sopravvenute nel corso dell'anno
e di tali attività si tiene conto in sede di aggiornamento del piano
medesimo.
5. All'attuazione del piano si provvede attraverso i programmi di
acquisizione di beni e servizi di cui all'articolo 4 della legge
regionale 21 dicembre 2007, n. 28 (Disposizioni per l'acquisizione
di beni e servizi).
Art. 31
Disposizioni in materia di immobili gravati
da vincoli di destinazione a carattere perpetuo
1. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano ai beni
immobili gravati da vincoli di destinazione socio-sanitari o
socio-assistenziali o socio-educativi di carattere perpetuo previsti
dalla normativa regionale.
2. La Giunta regionale, su richiesta del proprietario del bene, può
autorizzare la rimozione dei vincoli di destinazione di carattere
perpetuo, gravanti sui beni immobili di cui al comma 1, al fine di
consentire l'alienazione di detti beni, qualora si verifichino le
seguenti condizioni:
a) il bene vincolato non risulti più funzionale al perseguimento
delle finalità per le quali il vincolo era stato previsto;
b) il ricavato della vendita dell'immobile svincolato sia
interamente reinvestito per la realizzazione di interventi in conto
capitale che abbiano finalità coerenti o analoghe a quelle
dell'originario vincolo di destinazione;
c) sui nuovi interventi di cui alla lettera b) sia riapposto il
vincolo di destinazione.
Art. 32
Misure per l'attuazione dell'articolo 6, comma 12
del decreto-legge n. 78 del 2010
1. La Regione, nel rispetto di quanto stabilito dall'articolo 6,
comma 12, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in
materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica), convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122, ed in funzione del contenimento della spesa nei limiti
stabiliti dalla stessa norma, adotta le misure, anche organizzative,
finalizzate alla regolamentazione delle missioni del proprio
personale dipendente.
2. Il limite delle spese per missioni, conformemente a quanto
stabilito dalla legge statale, può essere superato, con
provvedimento della Giunta regionale, qualora ricorrano quelle
ragioni eccezionali previste dall'articolo 6, comma 12, del
decreto-legge n. 78 del 2010 convertito dalla legge n. 122 del 2010,
e di tali ragioni siano fornite adeguate motivazioni.
3. La Giunta regionale procede alla ricognizione analitica delle
tipologie di spese di missione del personale dipendente della
Regione e sulla base di essa individua quelle cui non si applica la
disciplina di cui all'articolo 6, comma 12, del decreto-legge n. 78
del 2010 convertito dalla legge n. 122 del 2010, o che sono escluse
in base alla disciplina statale.
4. Sono in ogni caso escluse le spese per le missioni:
a) sostenute con imputazione a carico dei fondi comunitari;
b) svolte nell'esercizio di funzioni ispettive, nonché di compiti di
verifica e di controllo;
c) necessarie per la partecipazione ai lavori delle sedi
istituzionali, delle sedi deputate alla concertazione
interistituzionale ovvero degli organismi paritetici, secondo le
direttive che allo scopo la Giunta impartisce.
Art. 33
Risorse a sostegno del consolidamento
della riorganizzazione
1. L'importo autorizzato per l'anno 2005 di cui all'articolo 27
della legge regionale 28 luglio 2004, n. 17 (Legge finanziaria
regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15
novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge
di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio
finanziario 2004 e del bilancio pluriennale 2004-2006. Primo
provvedimento generale di variazione) è aggiornato a decorrere
dall'anno 2011 con l'integrazione dell'importo di Euro 157.707,91
derivanti dalla revisione organizzativa di cui alla deliberazione
della Giunta regionale 20 dicembre 2010, n. 2058.
2. L'integrazione avviene a sostegno del consolidamento dei processi
di riorganizzazione e innovazione correlati alla legge regionale 30
giugno 2008, n. 10 (Misure per il riordino territoriale,
l'autoriforma dell'amministrazione e la razionalizzazione delle
funzioni) e alla legge regionale 29 ottobre 2008, n. 17 (Misure
straordinarie in materia di organizzazione).
Art. 34
Norme transitorie in materia di trasformazione
di aree boschive e oneri compensativi
1. Il presente articolo, nel rispetto della normativa regionale in
materia di governo del territorio, detta disposizioni transitorie
relativamente al rimboschimento compensativo a seguito di
trasformazione del bosco in altra destinazione d'uso del suolo,
nelle more di una disciplina legislativa organica in materia
forestale, attuativa del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227
(Orientamento e modernizzazione del settore forestale, a norma
dell'articolo 7 della L. 5 marzo 2001, n. 57).
2. In conformità all'articolo 4 del decreto legislativo n. 227 del
2001, non costituiscono trasformazione del bosco gli interventi che
non comportano l'eliminazione permanente della relativa vegetazione
e che sono realizzati nel rispetto della normativa forestale. Ai
sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.
42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137), non costituiscono
altresì trasformazione di aree boscate gli interventi in ambiti
ricadenti all'interno del perimetro dei centri edificati alla data
del 6 settembre 1985, data di entrata in vigore della legge 8 agosto
1985, n. 431 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 27
giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela
delle zone di particolare interesse ambientale. Integrazioni
dell'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio
1977, n. 616).
3. La Giunta regionale con propria deliberazione stabilisce criteri,
modalità e tempi di realizzazione degli interventi compensativi per
la trasformazione dei boschi. La compensazione avviene attraverso le
seguenti modalità:
a) direttamente a cura e spese del soggetto richiedente
l'autorizzazione;
b) attraverso il versamento di una somma corrispondente all'importo
dell'intervento compensativo.
4. Gli oneri di compensazione sono determinati sulla base del valore
biologico dei boschi e dei soprassuoli forestali. La deliberazione
di cui al comma 3 prevede e disciplina la riduzione degli oneri di
compensazione nei seguenti casi:
a) territori di montagna ad elevato coefficiente di boscosità;
b) realizzazione di opere pubbliche e di interesse pubblico;
c) trasformazione temporanea del bosco;
d) aree già destinate alla trasformazione in base agli strumenti
urbanistici e territoriali vigenti alla data di entrata in vigore
della presente legge.
5. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 4 del decreto
legislativo n. 227 del 2001, la compensazione non è dovuta nei
seguenti casi:
a) trasformazioni artificiali realizzate su terreni agricoli con
superfici inferiori a 5.000 mq. antecedentemente alla data di
entrata in vigore del decreto legislativo n. 227 del 2001;
b) interventi di miglioramento del paesaggio e degli ecosistemi
naturali;
c) interventi di ripristino della coltivazione in terreni agricoli
entro otto anni dall'inizio del processo di colonizzazione da parte
della vegetazione forestale;
d) interventi di trasformazione di boschi cedui di castagno in
castagneti da frutto;
e) eliminazione della vegetazione forestale di ostacolo al deflusso
idraulico effettuata in conformità alle norme vigenti in materia.
6. La deliberazione di cui al comma 3 prevede:
a) le tipologie degli interventi compensativi differenziati sul
territorio regionale in funzione del coefficiente di boscosità e in
coerenza con le previsioni degli strumenti di pianificazione
territoriale;
b) i criteri per la quantificazione, il deposito e lo svincolo di
una cauzione a garanzia della corretta esecuzione degli interventi
compensativi da parte del richiedente la trasformazione;
c) i criteri per la redazione di piani colturali relativi alle aree
interessate da interventi compensativi;
d) le modalità per il monitoraggio delle istanze di trasformazione,
degli interventi compensativi e delle autorizzazioni rilasciate.
7. Le risorse derivanti dalla compensazione sono introitate dalla
Regione e finalizzate agli interventi di cui all'articolo 4, comma
6, del decreto legislativo n. 227 del 2001.
Art. 35
Modifiche alla legge regionale n. 29 del 1995
1. L'articolo 4 della legge regionale 10 aprile 1995, n. 29
(Riordinamento dell'Istituto per i beni artistici, culturali e
naturali della Regione Emilia-Romagna) è sostituito dal seguente:
Art. 4
Organi dell'Istituto
1. Sono organi dell'Istituto:
a) il Presidente;
b) il Consiglio direttivo;
c) il Revisore unico. .
2. L'articolo 7 della legge regionale n. 29 del 1995 è sostituito
dal seguente:
Art. 7
Il Revisore unico
1. Il Revisore unico è nominato dalla Giunta regionale tra i
soggetti iscritti nel Registro dei revisori legali di cui al decreto
legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva
2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei
conti consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e
83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE) e dura in carica
quanto il Consiglio direttivo.
2. Il Revisore unico vigila sull'osservanza delle leggi, verifica la
regolare tenuta della contabilità, esamina il bilancio di previsione
e le relative variazioni, verifica la corrispondenza del rendiconto
alle risultanze delle scritture contabili ed effettua riscontri di
cassa. Dei risultati dell'attività di vigilanza il Revisore unico
riferisce, oltre che al Consiglio direttivo, alla Giunta regionale,
anche su richiesta di quest'ultima. .
Art. 36
Modifiche alla legge regionale n. 24 del 1996
1. Il comma 9 dell'articolo 12 della legge regionale 8 luglio 1996,
n. 24 (Norme in materia di riordino territoriale e di sostegno alle
unioni e fusioni di comuni) è sostituito dai seguenti:
9. Per quanto non diversamente disciplinato dalla presente legge,
ai referendum consultivi si applica, in quanto compatibile, la
normativa regionale vigente in materia di referendum consultivo ed
il referendum è valido indipendentemente dal numero degli aventi
diritto al voto che vi hanno partecipato. Ogni riferimento
effettuato da tale normativa indistintamente a tutti i Comuni,
organi ed uffici elettorali, deve intendersi riferito, ai fini della
presente legge, ai soli Comuni, organi ed uffici effettivamente
interessati alle consultazioni.
9 bis. Nell'ipotesi di istituzione di nuovo comune mediante scorporo
di una porzione di territorio o distacco di frazione da un
preesistente comune, il referendum consultivo è valido se alla
votazione partecipa, distintamente, la maggioranza degli aventi
diritto al voto sia del territorio oggetto di scorporo o distacco,
sia del restante territorio del comune d'origine. .
Art. 37
Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2000
1. L'articolo 28 della legge regionale 10 gennaio 2000, n. 1 (Norme
in materia di servizi educativi per la prima infanzia) è sostituito
dal seguente:
Art. 28
Vincolo di destinazione e revoca
dei finanziamenti in conto capitale
1. Sugli edifici adibiti a servizi educativi per la prima infanzia
oggetto di finanziamenti regionali ai sensi dell'articolo 14, comma
2, lettera a), è istituito vincolo di destinazione per quindici
anni. Nel caso di finanziamenti concessi a soggetti privati a norma
dell'articolo 14, comma 2, lettera b), il vincolo di destinazione è
di durata ventennale.
2. La Regione, su richiesta del soggetto beneficiario, può
autorizzare, qualora sia più opportuna o funzionale in relazione
alle esigenze della programmazione territoriale, una diversa
destinazione dell'edificio già vincolato, nell'ambito dei servizi
educativi, scolastici o sociali per l'infanzia o l'adolescenza,
ferma restando la durata del vincolo stesso.
3. La Regione può altresì, su richiesta del soggetto beneficiario,
autorizzare la rimozione del vincolo prima della scadenza, qualora
non sia più opportuna in relazione all'interesse pubblico
l'originaria finalizzazione dell'immobile. In tale caso la Giunta
regionale stabilisce, in relazione alla residua durata del vincolo e
all'ammontare del contributo erogato, la quota parte dello stesso
che il soggetto beneficiario deve restituire alla Regione.
4. Le autorizzazioni di cui ai commi 2 e 3 sono rilasciate con atto
della Giunta regionale, acquisito il parere positivo della
Provincia.
5. La Giunta regionale stabilisce le modalità di restituzione del
finanziamento nel caso di mancato rilascio o di revoca
dell'autorizzazione al funzionamento, ai sensi dell'articolo 14,
comma 3. .
Art. 38
Soppressione dei revisori supplenti.
Modifiche alla legge regionale n. 24 del 2001
1. Negli enti regolati dalla legge regionale è soppressa la figura
del revisore supplente e non si procede ad ulteriori nomine. In caso
di dimissioni o cessazione per qualunque causa di un revisore dei
conti effettivo, si procede alla nomina di un nuovo revisore. I
membri supplenti già nominati restano in carica fino alla scadenza
del loro mandato.
2. Negli enti per i quali la legge regionale recepisce un accordo
interregionale, l'applicazione del comma 1 è subordinata alla
modifica dell'accordo ed alla conseguente ratifica ai sensi
dell'articolo 28, comma 4, lettera h), dello Statuto.
3. Il comma 1 dell'articolo 47 della legge regionale 8 agosto 2001,
n. 24 (Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore
abitativo) è sostituito dal seguente:
1. Il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri, di
cui uno, con funzioni di Presidente, nominato dalla Regione
Emilia-Romagna e due nominati dalla Conferenza degli enti. I
revisori sono nominati tra gli iscritti nel registro dei revisori
legali dei conti di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n.
39 (Attuazione della direttiva 2006/43/CE, relativa alle revisioni
legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le
direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva
84/253/CEE). .
4. Il conferimento da parte della Regione degli incarichi di sindaco
supplente o di revisore supplente negli enti non regolati dalla
legge regionale non comporta l'applicazione dell'articolo 5, comma
3, della legge regionale 27 maggio 1994, n. 24 (Disciplina delle
nomine di competenza regionale e della proroga degli organi
amministrativi. Disposizioni sull'organizzazione regionale).
Art. 39
Modifiche alla legge regionale n. 43 del 2001
1. I commi 2 e 3 dell'articolo 63 della legge regionale 26 novembre
2001, n. 43 (Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti
di lavoro nella Regione Emilia-Romagna), sono sostituiti dai
seguenti:
2. I dipendenti regionali con anzianità utile ai fini dell'articolo
1 della legge regionale 14 dicembre 1982, n. 58 (Omogeneizzazione
del trattamento di previdenza del personale regionale), possono
chiedere, nel triennio 2012-2014, a titolo di anticipazione, la
liquidazione dell'indennità prevista dalla medesima legge regionale,
maturata fino al 31 dicembre 2010.
3. La Giunta regionale, d'intesa con l'Ufficio di Presidenza
dell'Assemblea legislativa, sentite le rappresentanze sindacali,
disciplina condizioni, tempi e modalità per l'attuazione di quanto
previsto ai commi 1 e 2, anche ai fini del loro coordinamento,
nell'ambito delle autorizzazioni annualmente disposte dalla legge di
bilancio. .
2. Dopo il comma 3 dell'articolo 63 della legge regionale n. 43 del
2001 è inserito il seguente:
3 bis. Ciascuna anticipazione di cui ai commi 1 e 2 può essere
richiesta una sola volta ed entrambe sono detratte, a tutti gli
effetti, dal trattamento di cui all'articolo 1 della legge regionale
n. 58 del 1982 spettante alla cessazione del rapporto di lavoro. .
Art. 40
Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2002
1. Dopo la lettera i) del comma 1 dell'articolo 8 della legge
regionale 1 agosto 2002, n. 17 (Interventi per la qualificazione
delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione
Emilia-Romagna), è aggiunta la seguente:
i bis) spese di gestione e manutenzione connesse alla sicurezza
degli impianti, ivi comprese le spese per consumi di energia
elettrica nel limite del 20 per cento dell'ammontare complessivo del
progetto. .
2. Dopo la lettera c) del comma 1 dell'articolo 10 della legge
regionale n. 17 del 2002 è aggiunta la seguente:
c bis) per gli interventi previsti alla lettera i bis) del comma 1
dell'articolo 8, contributi fino al 50 per cento della spesa
ammissibile. .
Art. 41
Modifiche alla legge regionale n. 37 del 2002
1. Dopo il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 19 dicembre
2002, n. 37 (Disposizioni regionali in materia di espropri) è
aggiunto il seguente comma:
1 bis. Per le espropriazioni di competenza della Regione
finalizzate alla realizzazione di opere private di pubblica utilità,
gli adempimenti successivi all'emanazione del provvedimento dal
quale deriva la dichiarazione di pubblica utilità sono svolti dal
Comune territorialmente competente, o dalla Provincia nel caso sia
interessato il territorio di più Comuni. .
Art. 42
Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2003
1. L'ultimo periodo del comma 6 dell'articolo 48 della legge
regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali) è soppresso.
2. Dopo il comma 7 dell'articolo 48 della legge regionale n. 2 del
2003 è inserito il seguente:
7 bis. La Giunta regionale, su richiesta del soggetto beneficiario
dei contributi per spese di investimento, può autorizzare, qualora
sia più opportuna o funzionale in relazione alle esigenze della
programmazione territoriale, una diversa destinazione del bene già
vincolato nell'ambito delle finalità per le quali sono previsti tali
contributi, ferma restando la durata del vincolo stesso.
L'autorizzazione è rilasciata dalla Giunta regionale valutando
l'idoneità della struttura al servizio per il quale è destinata ed
acquisendo il parere della Conferenza territoriale sociale e
sanitaria e del Comitato di distretto, che devono esprimersi sulla
congruità della richiesta del beneficiario del contributo, in
relazione alle esigenze ed alle priorità della programmazione
dell'ambito territoriale. .
3. Al comma 3 dell'articolo 66 della legge regionale n. 2 del 2003
l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: Agli interventi oggetto
di contributi per spese di investimento di cui all'articolo 42 della
legge regionale 12 gennaio 1985, n. 2 (Riordino e programmazione
delle funzioni di assistenza sociale) si applicano le disposizioni
di cui all'articolo 48, commi 6, 7 e 7 bis. .
Art. 43
Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2004
1. L'ultimo periodo della lettera b) del comma 3 dell'articolo 12
della legge regionale 19 febbraio 2008, n. 4 (Disciplina degli
accertamenti della disabilità - Ulteriori misure di semplificazione
ed altre disposizioni in materia sanitaria e sociale) è soppresso.
Art. 44
Modifiche alla legge regionale n. 26 del 2004
1. L'articolo 16 della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26
(Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre
disposizioni in materia di energia) è così modificato:
a) la lettera c) del comma 2 è sostituita dalla seguente:
c) nel rispetto dei principi dell'ordinamento statale, sono resi
omogenei e compatibili i procedimenti interessati dal procedimento
di autorizzazione unica, e sono stabiliti i termini e le modalità
per la conclusione delle procedure autorizzative, tenendo conto
anche della tipologia degli impianti; ;
b) dopo la lettera c) del comma 2 è inserita la seguente lettera:
c bis) al fine di garantire un corretto avvio del procedimento, è
svolta una verifica preventiva sulla completezza della domanda entro
un termine massimo di quindici giorni dalla sua presentazione; .
Art. 45
Modifiche alla legge regionale n. 3 del 2011
1. Dopo il comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 9 maggio
2011, n. 3 (Misure per l'attuazione coordinata delle politiche
regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e
mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e
della cittadinanza responsabile), è inserito il seguente:
1 bis. Per la realizzazione dei progetti di cui al comma 1, la
Regione concede altresì agli enti pubblici contributi per
l'acquisto, la ristrutturazione, l'adeguamento e il miglioramento di
strutture, compresa l'acquisizione di dotazioni strumentali e
tecnologiche nonché per interventi di riqualificazione urbana. .
Art. 46
Disposizioni transitorie e urgenti
sull'esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali
dei Comuni ai sensi del decreto-legge n. 78 del 2010
1. Il presente articolo disciplina, in via transitoria, alcuni
profili delle modalità con cui i Comuni ottemperano agli obblighi di
cui all'articolo 14, comma 31, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di
competitività economica), convertito, con modificazioni, dalla legge
30 luglio 2010, n. 122, nelle more dell'adozione della legge
regionale prevista dal comma 30 di detto articolo, la quale
disciplinerà, a regime, la dimensione territoriale ottimale per
l'esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali.
2. I Comuni orientano le proprie scelte inerenti la gestione
associata delle funzioni fondamentali, nelle materie di competenza
regionale, avendo a riferimento una dimensione territoriale ottimale
di norma coincidente o ricompresa nei distretti socio-sanitari. Sono
comunque considerati, in via transitoria, come ottimali gli ambiti
del Nuovo Circondario imolese, delle Unioni costituite ai sensi
della legge regionale 30 giugno 2008, n. 10 (Misure per il riordino
territoriale, l'autoriforma dell'amministrazione e la
razionalizzazione delle funzioni) e delle Nuove Comunità montane
ridelimitate ai sensi della suddetta legge regionale.
3. In via di prima applicazione delle disposizioni dell'articolo 14,
commi 28, 29, 30 e 31, del decreto-legge n. 78 del 2010 convertito
dalla legge n. 122 del 2010 ed in funzione della fase di transizione
di cui al comma 1, valgono le seguenti disposizioni:
a) la soglia demografica minima per la gestione associata
obbligatoria delle funzioni fondamentali è stabilita in almeno 3.000
abitanti;
b) in virtù dell'assimilazione compiuta dalla legge regionale ad
Unioni di Comuni, sono considerate idonee per l'esercizio associato
delle funzioni fondamentali le convenzioni di delega alle Nuove
Comunità montane ed al Nuovo Circondario imolese.
Art. 47
Copertura finanziaria
1. Agli oneri conseguenti alle autorizzazioni di spesa contenute
nella presente legge, l'Amministrazione regionale fa fronte con le
risorse indicate nel bilancio pluriennale 2012-2014 - stato di
previsione dell'entrata, nel rispetto delle destinazioni definite
dallo stato di previsione della spesa.
Art. 48
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2012.
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