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Legislatura IX - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 4732
Licenziato in data: 10/12/2013
"Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016" (delibera di Giunta n. 1622 del 11 11 13).

Relazione:

 

RELAZIONE DEL CONSIGLIERE LUCIANO VECCHI

RELATORE DELLA COMMISSIONE

 

 

 

 

Abstract

 

In un quadro caratterizzato dal perdurare di forti criticità economiche e sociali e dal consolidarsi di interventi statali a detrimento delle risorse a disposizione delle Regioni e del sistema delle Autonomie locali, il Bilancio di previsione 2014 individua quattro priorità per le politiche regionali:

 

·               garantire la qualità e gli standard delle politiche socio-sanitarie e delle politiche di assistenza alla persona, anche con un consolidamento delle risorse destinate alla tutela delle non-autosufficienze;

 

·               dare adeguato sostegno al sistema delle imprese, anche per garantire un sufficiente accesso al credito e in tal modo creare un volano per sostenere la produzione e quindi la ripresa;

 

·               consolidare gli interventi sullo stato sociale al fine di tutelare il potere di acquisto di salari, pensioni e redditi già duramente provati da una spirale inflazionistica pesante;

 

·               effettuare importanti interventi per la cura del territorio, con particolare attenzione agli interventi per far fronte ai danni provocati dal dissesto idrogeologico e dalle calamità naturali.

 

Accanto a ciò particolare rilevanza avranno gli stanziamenti a favore del sistema di trasporto pubblico locale.

 

Con il bilancio 2014, per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi sismici del 2012, in ogni settore dell’amministrazione regionale si darà priorità agli interventi nelle aree colpite dal terremoto, pianificando azioni volte ad un rapido ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree interessate.

 

Circa 60 milioni di Euro verranno destinati a spese di investimento, in maniera particolare destinate alla difesa del territorio e della costa, a garantire una viabilità efficiente e ad interventi nel sistema sanitario.

 

Gli assi portanti del progetto di bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 sono: la riduzione ulteriore dello stock del debito a carico della Regione (-76,97 milioni di euro rispetto al 2013), confermando la regione Emilia-Romagna tra le regioni a statuto ordinario che presentano il più basso indebitamento pro capite e il più basso indebitamento su PIL regionale. Per il 2014 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, pur garantendo l’obiettivo prioritario di salvaguardare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale. A tal fine si è proceduto ad un'accurata revisione e razionalizzazione delle spese di funzionamento al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse disponibili a sostegno degli interventi operativi di settore, concentrando le risorse in particolare agli interventi di carattere sociale e socio-sanitario e agli interventi di sostegno economico.

 

 

 

1. Premessa

 

L’elaborazione del progetto di bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 avviene purtroppo, come negli ultimi anni, in uno scenario di estrema criticità ed incertezza per l’economia nazionale e regionale. Perdura la crisi economica che ha coinvolto duramente anche la Regione Emilia-Romagna con pesanti ricadute sul reddito e l’occupazione, mettendo a dura prova la tenuta complessiva dell’intero sistema. Registriamo dati migliori che nelle altre regioni, ma nel complesso non ancora sufficientemente buoni. Per di più gli enti e istituti di studio e monitoraggio dell’economia dipingono un quadro che tende al superamento del culmine della recessione, non riesce nel breve periodo a superarne gli effetti, che vengono descritti come ancora duraturi e pervasivi.

 

In termini quantitativi le entrate e le spese effettive ammontano a Euro 12.681,61 milioni, escluse le contabilità speciali - partite di giro, che rappresentano mere poste contabili (entrate e spese che si compensano tra loro), con una spesa Pro Capite, considerando la popolazione residente nella Regione al 1° gennaio 2013 (Fonte: Regione Emilia-Romagna), pari a Euro 2.836,35.

 

Dall’adozione del D.L. 78/10 in avanti, il bilancio regionale ha registrato una contrazione dei trasferimenti statali, con evidenti ripercussioni negative sul sistema della Regione e delle autonomie, le quali oggi contribuiscono nettamente al bilancio statale. Oltre alla riduzione dei trasferimenti pesa sul bilancio regionale il tetto di spesa imposto dal patto di stabilità, il quale – ad eccezione delle risorse destinate alla sanità – è passato dai 2,25 miliardi del 2010, ai 1,585 miliardi di quest’anno e 1,515 miliardi per il 2014. Il quadro delle risorse e normative mantiene la sua incertezza e il dialogo tra istituzioni assume contorni sempre più difficili nonostante l’impegno e le attività del Presidente Errani anche in sede di Conferenza Stato Regioni.

 

Ciò nonostante, le norme sul patto di stabilità “incentivato” permettono di liberare risorse nel sistema regionale a vantaggio degli enti locali ed in aderenza al dettato delle norme di finanza pubblica il livello di indebitamento si mantiene molto basso, con tendenza alla riduzione di un debito già più basso rispetto alla media nazionale delle Regioni. Non si introducono tagli per la sanità, si investono ulteriori 70 mln circa per il Fondo Regionale Non Autosufficienza. In sostanza, il bilancio previsionale 2014 tende a garantire quattro obiettivi: qualità e standard del sistema socio-sanitario, l’accesso al credito per le Piccole e Medie Imprese, il consolidamento dello stato sociale, interventi tesi a contrastare il dissesto idrogeologico e gli effetti delle calamità naturali.

 

 

 

2. Situazione dell’economia italiana e regionale

 

L’economia italiana e regionale si inseriscono in un contesto internazionale caratterizzato da un rallentamento del  tasso di crescita del Pil mondiale. Persiste in tutta l’area Euro il grave problema della disoccupazione, soprattutto giovanile e la prossima primavera sarà Roma a ospitare la terza conferenza sull’occupazione giovanile in Europa, come ha annunciato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, lo scorso 12 novembre. La ripresa dell’area sarà quindi nella realtà piuttosto debole dimostrando che la crisi che l’ha colpita nel biennio 2012-2013 ha inciso profondamente sul tessuto economico europeo.

 

Per quanto concerne lo scenario italiano, si prevede che l’economia chiuderà il 2013 in recessione, ma in misura minore rispetto al 2012. Nonostante ciò, le previsioni sono improntate ad un cauto ottimismo. Infatti, le rilevazioni dell’Istat su famiglie e imprese nel mese di settembre rivelano un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle aziende. La produzione industriale, però fatica a riprendersi a causa della forte debolezza della domanda interna. Per quanto riguarda la finanza pubblica si è avuto un alleggerimento della spesa per interessi, quello che incide pesantemente sulla finanza pubblica è l’enorme consistenza del debito.

 

Anche lo scenario prospettato per la nostra Regione per il 2013 è chiaramente recessivo, ma in misura minore rispetto al 2012. Infatti tutti i settori registrano un calo sensibilmente minore rispetto alla media nazionale, ma appare altamente probabile che non si riuscirà a riportare il Pil al livello del 2007, quando la crisi nata dai mutui statunitensi ad alto rischio non si era ancora manifestata.

 

Si stima che nel 2013 la domanda interna diminuirà del 2,9 per cento a causa della riduzione degli investimenti fissi lordi e dei consumi. L’industria nel 2013 chiuderà con un calo del 2,3 per cento, quindi più leggero rispetto alla diminuzione che si era registrata nel 2012 (- 3,5 per cento). I servizi dovrebbero evidenziare una maggior tenuta (- 0,8 per cento) rispetto all’industria e comunque un calo minore se confrontato con il 2012 (- 1,1 per cento). Per quanto concerne il mercato del lavoro, il 2013 si chiuderà con una diminuzione dell’occupazione del 2,7 per cento e un tasso di disoccupazione dell’8,9 per cento (inferiore al tasso nazionale del 12,2 per cento). Nonostante per il 2014 si preveda una timida ripresa, il mercato del lavoro non beneficerà di questo lieve miglioramento.

 

 

3. Rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo: manovre di finanza pubblica. Considerazioni sulla manovra finanziaria dello Stato per il 2014-2016

 

In questi ultimi anni alle Regioni, rispetto ad altri comparti della Pubblica Amministrazione, è stato richiesto un contributo molto elevato per il risanamento della finanza pubblica.

 

Per l’esercizio 2014 si assiste ad una significativa flessione delle risorse destinate al finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni in assenza di un quadro chiaro delle entrate tributarie regionali, dei trasferimenti e dei meccanismi di perequazione. Anche la Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, nell’annuale relazione sulla gestione finanziaria delle regioni, ha osservato come nel comparto delle Amministrazioni regionali l’effetto cumulato delle misure di austerità adottate negli ultimi anni (2008-2012) equivale ad una riduzione della capacità regionale di spesa pari al 17% (circa 29 miliardi di euro in meno rispetto al livello di spesa raggiunto nel 2009). Tale risultato è l’effetto sia dei vincoli di finanza pubblica previsti dal patto di stabilità interno, sia delle riduzioni permanenti dei trasferimenti statali previste, sia degli interventi di razionalizzazione adottati nel comparto sanità, la cui spesa complessiva è previsto debba ridursi, al termine del quinquennio 2010-2014, di quasi 13 miliardi di euro. Nel complesso, a fronte di una spesa regionale pari a circa il 22% di quella delle Amministrazioni pubbliche, le Regioni si son fatte carico di una quota di concorso al contenimento della spesa pubblica, per il predetto quinquennio, pari al 34% delle manovre di spesa per l’intero settore pubblico. Le ricadute si vedono sia sulle risorse correnti disponibili con il conseguente azzeramento dei trasferimenti erariali liberi di parte corrente, sia su quelle che hanno riguardato il programma FAS, il fondo per la non autosufficienza, la spesa sanitaria e le politiche sociali ed abitative, solo parzialmente compensate dalle risorse riassegnate per il finanziamento del trasporto pubblico locale.

 

Il Disegno di Legge di stabilità per il 2014 prevede una manovra di 11,4 miliardi di euro, di cui 7,2 miliardi derivanti da maggiori entrate e 4,2 miliardi da minori spese (di cui circa 4 miliardi sono di spese correnti). Il contributo delle autonomie regionali solo sul patto di stabilità è pari a 1 miliardo di euro per il 2014 (di cui 700 milioni di euro dalle regioni a statuto ordinario e 300 milioni da quelle a statuto speciale) e a decorrere dal 2015 pari a 1,344 miliardi di euro.

 

Le autonomie regionali sono chiamate a rispondere sin dal 2014, e con ulteriori tagli lineari (a differenza degli enti locali e dell’amministrazione centrale) ai risparmi sulla spesa pubblica senza attendere le misure di spending review che saranno adottate dal nuovo Commissario straordinario entro il 15 ottobre 2014.

 

Val la pena osservare, che per le regioni a statuto ordinario, nel quadriennio 2010 - 2013 si è registrata una riduzione del 43,8% sul tetto di competenza del patto di stabilità e del 26,6% sui pagamenti, percentuali con le quali nessun altro comparto della Pubblica Amministrazione ha contribuito agli obiettivi di finanza pubblica e questa manovra porta a una riduzione di circa il 47% la riduzione del tetto di competenza.

 

 

 

4. Le posizioni emerse in udienza conoscitiva

 

Nel corso dell’udienza conoscitiva convocata dalla I Commissione sul progetto di legge di bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 sono stati diversi i rappresentanti delle forze economiche regionali che hanno partecipato. Ancora una volta è emersa l’importanza del confronto preliminare che questa Regione da sempre conduce con grande attenzione.

 

Da parte degli intervenuti è stato espresso, complessivamente, il sostegno all’approccio utilizzato dall’Esecutivo regionale nel predisporre il Progetto di Bilancio 2014.

 

Il sentimento più diffuso, emerso in quella sede, è stato di grande preoccupazione generale, seppure si intraveda qualche timido segnale di cambiamento ed una flebile luce in fondo al tunnel della crisi. Lo sconcerto è legato alla quotidiana chiusura di imprese, che avviene sovente a causa della carenza di liquidità, ad un mercato del lavoro nel quale i giovani, le donne, ma anche le persone che si trovano in un’età intermedia difficilmente riescono a essere ricollocati o collocati per la prima volta. Mai come oggi un posto di lavoro è prezioso. Esso diventa il presupposto per una coesione sociale e anche per un’emancipazione non solo personale, ma dell’intera società.

 

Secondo la più recente analisi sulla competitività delle regioni europee, realizzata nell’agosto di quest’anno dalla Commissione UE, stanno progressivamente aumentando a livello europeo le distanze tra le regioni ed anche la nostra distanza dalle regioni più competitive d’Europa cresce. Ciò conferma l’importanza che assume la programmazione di politiche di sviluppo anche in chiave regionale. Alla luce di ciò le organizzazioni che hanno partecipato all’udienza conoscitiva hanno espresso grande apprezzamento per la scelta della Regione di mantenere inalterate le risorse disponibili col bilancio dello scorso anno.

 

È stato apprezzato il fatto di salvaguardare la coesione sociale attraverso il sostegno al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ed al trasporto pubblico locale. Inoltre, ha raccolto condivisione la scelta di sostenere, col sostegno ai Consorzi fidi e l’incremento del fondo regionale di cogaranzia, le politiche industriali ed economiche, sia sul versante dell’internazionalizzazione che del credito. È stato riconosciuto lo sforzo straordinario e di grandissima importanza, che con questa manovra la Regione conduce, in piena sintonia con le necessità di sostegno al mondo economico che furono evidenziate già in sede di assestamento nel giugno scorso.

 

È stato espressa grande soddisfazione per i pagamenti della sanità, che hanno immesso liquidità nel sistema economico: con i 420 milioni di Euro erogati nel 2013 e con l’impegno di 358 milioni di Euro previsto per il 2014 riusciranno a dare una bella boccata d’ossigeno al sistema produttivo regionale. È  altrettanto importante aver liberato altri 100 milioni di Euro a favore degli Enti locali, grazie al patto di stabilità territoriale, perché parecchie imprese sono fornitrici degli Enti locali.

 

Infine, è stato dato grande merito al presidente Errani per il lavoro che sta svolgendo nel confronto con il Governo, circa la nuova programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali europei, nel difendere le legittime esigenze e aspettative delle Regioni, partendo da quelle del Centronord, che rischiano di vedersi schiacciate da politiche focalizzate sulle necessità delle aree di coesione o, ancora peggio, da una programmazione che destinerà le risorse destinate allo sviluppo, alla formazione e al lavoro ad ambiti di spesa ordinari che nulla hanno a che fare con questi obiettivi.

 

 

 

5. Il bilancio regionale

 

Nella predisposizione del progetto di bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 si è tenuto conto dei vincoli contenuti nelle disposizioni statali in vigore. Il versante delle entrate, come già osservato, è caratterizzato dall’incertezza sul sistema di finanziamento e dall’opacità del meccanismo perequativo. Con l’emanazione del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 ci si attendeva un processo di riforma del sistema di finanziamento delle regioni. La definizione è però rinviata ad atti normativi da adottare previo parere o intesa della Conferenza Stato-Regioni e, in alcuni casi, previo parere delle commissioni parlamentari, in attesa dei quali l’intero processo di riforma verso il federalismo rischia di rimanere inattuato.

 

Gli assi portanti del progetto di bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 sono: la riduzione ulteriore dello stock del debito a carico della Regione (-76,97  milioni di euro rispetto al 2013), confermando la regione Emilia-Romagna tra le regioni a statuto ordinario che presentano il più basso indebitamento pro capite e il più basso indebitamento su PIL regionale. Per il 2014 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, pur garantendo l’obiettivo prioritario di salvaguardare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale. A tal fine si è proceduto ad un'accurata revisione e razionalizzazione delle spese di funzionamento al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse disponibili a sostegno degli interventi operativi di settore, concentrando le risorse in particolare agli interventi di carattere sociale e socio-sanitario e agli interventi di sostegno economico.

 

Le disposizioni del Disegno di Legge di stabilità per il 2014 hanno previsto un ulteriore contenimento del tetto di spesa per la Regione Emilia-Romagna di 70 milioni. Il meccanismo della riduzione del tetto potrebbe comportare ripercussioni anche sull’erogazione dei trasferimenti regionali agli enti locali e sulla gestione del Patto di stabilità regionale. Si conferma per il 2014 (ma non per gli anni successivi) il patto incentivato per le regioni a favore degli enti locali previsto per il 2013. Gli obiettivi del patto di stabilità della regione sono scesi da un tetto di spesa di 2.250 milioni del 2010 agli attuali 1.585 milioni di euro del 2013, a cui si aggiunge l’ulteriore taglio di 100 milioni già previsto per il cosiddetto patto incentivato ed i 70 milioni previsti dal disegno di legge di stabilità per il 2014. Si prevede, anche per il 2014, un intervento forte di regolazione della Regione in materia di patto di stabilità regionale nella visione della Legge regionale 12 del 2010, che si poneva l’obiettivo di costruire una governance complessiva della finanza locale in raccordo con Comuni e Province, peraltro prevista anche in norma nazionale ma slittata di anno in anno ed anche il disegno di legge di stabilità per il 2014 ne prevede il rinvio dell'applicazione al 2015.

 

Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale si intende proseguire nelle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e che vengono ulteriormente rafforzate attraverso ulteriori riduzioni sulle spese di rappresentanza, per studi e consulenze e sulle spese per manifestazioni e congressi.

 

In questo quadro, il Bilancio di previsione 2014 individua quattro priorità di spesa:

 

·               garantire la qualità e gli standard delle politiche socio-sanitarie e delle politiche di assistenza alla persona;

 

·               dare adeguato sostegno al sistema delle imprese, anche per garantire un sufficiente accesso al credito e in tal modo creare un volano per sostenere la produzione e quindi la ripresa;

 

·               consolidare gli interventi sullo stato sociale al fine di tutelare il potere di acquisto di salari, pensioni e redditi già duramente provati da una spirale inflazionistica pesante;

 

·               effettuare importanti interventi per la cura del territorio, con particolare attenzione agli interventi per far fronte ai danni provocati dal dissesto idrogeologico e dalle calamità naturali.

 

 

Con il bilancio 2014, per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi sismici del 2012, in ogni settore dell’amministrazione regionale si darà priorità agli interventi nelle aree colpite dal terremoto, pianificando azioni volte ad un rapido ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree interessate.

 

Per quanto riguarda la sanità regionale, le Regioni considerano fondamentale e non più rinviabile l’applicazione dei costi standard e concordano di attuare un approccio di tipo sperimentale nel 2013 e l’applicazione a regime dal 2014. Le previsioni del Fondo Sanitario Regionale relative all’esercizio 2014 sono state effettuate prendendo a riferimento la stima del Fondo sanitario per il 2013 tenendo conto degli effetti delle manovre economiche. Si prevede un incremento pari allo 0,83% per il 2014 e tale incremento è stato considerato anche per i due esercizi successivi.

 

Nella previsione non si è tenuto conto, prudenzialmente, dell’integrazione di 2 miliardi al livello di finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, legata alla sentenza n. 187/2012 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell’articolo 17, comma 1, lettera d) della L. 111/2011 che prevedeva una misura di introduzione di ticket sanitari per circa 2 miliardi, con conseguente riduzione del livello di finanziamento. Il DDL Stabilità 2014, articolo 11, per il triennio 2015-2017 proroga il blocco del riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale: questo determina un risparmio economico quantificato in 540 milioni per l’anno 2015 ed in 610 milioni a decorrere dal 2016, con conseguente ed equivalente riduzione del livello di finanziamento del SSN. A legislazione vigente è stata fatta una stima prudenziale, prevedendo per la Regione Emilia-Romagna, con riferimento alla quota indistinta di Fondo sanitario esclusa la quota di FSN vincolata agli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale, i seguenti livelli di finanziamento:

 

·               per il 2014 pari a 7.648 milioni di euro, con un incremento di circa 63 milioni (+0,83%) rispetto ai 7.585 milioni previsti con la programmazione del SSR 2013 per il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza;

 

·               per il 2015 pari a 7.712 milioni di euro;

 

·               per il 2016 pari a 7.776 milioni di euro;

 

a cui si aggiunge, per ciascuno dei tre esercizi finanziari, l’importo pari a 323,609 milioni di euro, quale acconto stimato per la remunerazione delle prestazioni rese in regime di mobilità inter-regionale dalle Aziende sanitarie regionali.

 

Per il 2014 si conferma l’impegno finanziario regionale per il sistema del Welfare attraverso:

 

-          l’intervento regionale a garanzia del fabbisogno finanziario connesso all’erogazione di  prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza ed a garanzia del pareggio di bilancio del Servizio sanitario regionale, pari a 148,8 milioni di euro; di questi, 50 sono destinati al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, aggiungendosi alle risorse direttamente stanziate a tal fine;

 

-          il finanziamento diretto dal bilancio regionale per la Non Autosufficienza, pari a 70 milioni di euro.

 

Per conseguire il pareggio di bilancio nell’esercizio 2014 è necessario proseguire nell’applicazione di misure già adottate nel corso del 2013 (Spending Review), anno in cui si è verificata la riduzione del Fondo Sanitario Nazionale e che ha richiesto la realizzazione di economie tali da contrastare sia la riduzione del Fondo Sanitario Regionale, che il tendenziale aumento dei costi di produzione a parità di condizioni. La Legge di Stabilità 2013, a fronte di restrizioni aggiuntive sulla spesa del settore sanitario pari a 600 milioni per il 2013 e di 1.000 milioni a decorrere dal 2014, ha contestualmente introdotto ulteriori misure di riduzione della spesa che prevedono l’aumento dal 5% al 10% del taglio dei corrispettivi e dei corrispondenti volumi di acquisto di beni e servizi (con l’esclusione dei farmaci e dei dispositivi medici) ed una ulteriore riduzione del tetto previsto per i dispositivi medici, l’innalzamento al 2% della riduzione sui contratti e sugli accordi per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Nel 2014 si lavorerà sull’efficientamento del sistema sanitario regionale, attuando una gestione delle risorse nel modo più efficace possibile. Le Aziende sanitarie dovranno proseguire nelle politiche di governo della spesa farmaceutica e di governo del personale. Gli indirizzi regionali alle Aziende sanitarie, impartiti nel 2013 in materia di integrazione di attività e funzioni tra Aziende, in modo particolare per quanto riguarda i servizi tecnico-amministrativi, si concretizzeranno nel 2014 attraverso modelli di integrazione e di riorganizzazione in centri di servizi generali sovraziendali. Per quanto riguarda il processo di acquisto di beni e servizi le Aziende sanitarie dovranno incrementare la concentrazione degli approvvigionamenti in Area Vasta ed attraverso l’Agenzia Intercent-Er.

 

Per quanto riguarda le spese di investimento gli obiettivi restano fermi al quadro pianificato per la realizzazione, ristrutturazione, acquisto, completamento di strutture, relativi impianti e attrezzature, nonché di tecnologie a destinazione sanitaria, anche al fine della riqualificazione funzionale, dell’adeguamento alle normative in tema di sicurezza e dell’accreditamento del patrimonio sanitario e socio-assistenziale.

 

Per il sostegno allo sviluppo dell’economia regionale, per i settori Industria, cooperazione, artigianato e problemi del lavoro sono previste risorse complessive per 285,50 milioni di euro, comprese le risorse dell’ultimo biennio del Programma Operativo regionale FESR 2007-2013. Le politiche regionali sono orientate al sostegno degli investimenti delle imprese e all’accompagnamento sui mercati internazionali, cercando di favorire l’accesso al credito, nonostante le condizioni restrittive imposte da Basilea 3. La Regione è particolarmente impegnata, anche attraverso l’azione del tavolo per lo sviluppo, nella definizione della nuova programmazione europea 2014-2020, nel completamento della programmazione 2007-2013 e nell’attuazione dei Programmi triennali per le Attività Produttive, la Ricerca e l’Innovazione Tecnologica, l’Energia. Uno sforzo del tutto particolare è rivolto ai temi dell’internazionalizzazione e del credito, proseguendo inoltre le azioni a favore dello sviluppo del territorio e avviando anche la progettazione delle nuove azioni per il grande evento EXPO 2015, in raccordo con la Conferenza delle Regioni. La proposta di bilancio 2014 prevede per le Attività produttive 40 milioni di risorse regionali, con un aumento di 10 milioni di euro rispetto al 2013, cui si accompagneranno gli impegni delle risorse aggiuntive previste sul POR FESR a favore delle zone colpite dal sisma ed il completamento delle principali misure a favore delle imprese e della realizzazione della Rete regionale dell’Alta Tecnologia. Le principali aree di intervento proposte nel bilancio di previsione per il 2014 riguardano:

 

-          l’incremento delle risorse per l'internazionalizzazione (circa 12 milioni di euro), nel quadro delle nuove azioni previste dal Programma Triennale Attività produttive;

 

-          le risorse per i progetti di sviluppo territoriale, previste in 3 milioni di euro, che si sommano a circa 1,6 milioni di euro già previsti nel bilancio 2013;

-          i contributi per le attività di promozione e valorizzazione a favore dell’artigianato e della cooperazione (0,650 milioni di euro);

 

-          il finanziamento al Piano annuale di attività di ASTER per lo sviluppo della rete Alta tecnologia e la realizzazione dei tecnopoli della Ricerca industriale per 2,2 milioni di euro;

 

-          la costituzione del fondo di finanza agevolata per lo sviluppo e la crescita delle imprese anche nelle attività di servizio e dei mestieri (7 milioni di euro);

 

-          la prosecuzione di progetti per la qualificazione ambientale ed energetica delle aree produttive;

 

-          la prosecuzione della convenzione con ANCI per il completo decollo della diffusione delle azioni previste nei programmi PAES all’interno dell’iniziativa Patto dei Sindaci;

 

-          la riqualificazione dei mercati all'ingrosso 300 milioni.

 

Uno sforzo eccezionale di 10 milioni di euro sarà poi rivolto al sostegno dei consorzi fidi, al fine di ricostituire i fondi di garanzia e le condizioni patrimoniali per favorire il proseguimento della loro operatività, nonostante il peggioramento delle condizioni di rischiosità del portafoglio. Sono inoltre previsti gli interventi di accompagnamento attraverso l’assistenza tecnica volti a monitorare gli aspetti connessi all’evoluzione del sistema produttivo, l’ampliamento dei processi di accreditamento dei laboratori e delle strutture di ricerca, l’attuazione del piano energetico anche attraverso il potenziamento delle collaborazioni istituzionali già avviate, l’aggiornamento delle banche dati.

 

Per quanto concerne specificamente il turismo e il commercio, la Regione destina 34,27 milioni di euro per fornire un ampio sostegno al territorio, incentivando il turismo sia nazionale che internazionale, soprattutto attraverso progetti di marketing e di promozione turistica. Il 2013 è un anno complesso sul piano nazionale, che ha riportato una riduzione pari all’11% degli Italiani in vacanza (dati attualmente disponibili) ed una flessione anche sul mercato estero (-1%) rispetto all’anno precedente. Nella nostra regione si è assistito però ad una tenuta dei flussi turistici nazionali, grazie soprattutto ad un’offerta economica particolarmente vantaggiosa, e ad un ottimo andamento dei turisti provenienti dall’estero. Il dato risulta però insufficiente a garantire un recupero del decremento degli anni passati. Si tratta di indicatori che confermano le preoccupazioni avanzate dall’Assessorato al Turismo nel corso di quest’ultimo biennio e che palesano come sia necessario continuare sulla linea tracciata con la programmazione dell’anno in corso anche per il 2014. E’ ineludibile come sia necessario “serrare le fila” per mantenere, in un momento così difficile per la nostra economia, le posizioni acquisite in ambito turistico, ma un comportamento comune e lineare serve anche per ottimizzare le risorse e puntare a nuove conquiste di mercati e/o di target di clientela. Le politiche turistiche, ad ogni livello esse siano sviluppate, dovranno infatti porre sempre maggiore attenzione al massimo utilizzo delle risorse a disposizione: questo perché nessuna politica settoriale, quindi anche quella turistica, può dirsi esente dalle condizioni imposte, dal livello locale a quello nazionale, dal patto di stabilità, dalla spending review e dal rigore europeo definito dal fiscal compact. Tuttavia, in una situazione così complessa, la Regione Emilia Romagna ha saputo mantenere saldo il valore del settore turistico, attribuendo al medesimo il ruolo che gli compete: il turismo, infatti, rappresenta un asset fondamentale per l’economia regionale e, sempre di più, lo potrà essere in futuro, sia per fatturato complessivo generato, sia per la quantità di imprese e di lavoratori che coinvolge. Un valore che è stato confermato, anche in questo bilancio di previsione, con l’attribuzione al settore turistico di un budget per l’attività promo-commerciale in linea con quello degli anni passati: si tratta di finanziamenti che seguono la “rotta” dell’ente strumentale regionale – l’Apt Servizi con 7,465 milioni di euro – delle aggregazioni miste pubblico/privato – le Unioni di Prodotto con 2,152 milioni di euro e, soprattutto, che sono in grado di supportare le azioni di penetrazione sui mercati delle offerte degli imprenditori privati, riuniti sotto forma aggregativa con 2,6 milioni di euro. A tutto ciò si aggiungono i finanziamenti per 5,4 milioni di euro per i consorzi fidi che rappresentano uno snodo fondamentale per l’accesso al credito. Anzi da questo punto di vista la Regione, in questo bilancio di previsione fa uno sforzo ulteriore per i consorzi fidi rispetto al bilancio 2013. Vanno poi richiamate le assegnazioni alle Province per i programmi di promozione turistica locale per 3,1 milioni di euro; i contributi ai Comuni per servizi di informazione turistica e spese per lo sviluppo del sistema informativo turistico regionale per complessivi 0,585 milioni di euro; le spese per progetti speciali di carattere innovativo per 0,595 milioni di euro. Anche per il 2014 si conferma uno stanziamento di 1 milione di euro, in linea con quello del 2012 e 2013, per il turismo bianco e una quota per l’innovazione degli impianti di risalita pari a 500 mila euro. Questo sforzo finanziario parte dalla convinzione che il turismo nel nostro Appennino gioca un ruolo fondamentale nell’economia di quelle comunità.

 

Per i porti si conferma lo stanziamento di 100 ml euro per le spese relative all’illuminazione e la pulizia.

 

Per il settore commercio, anche per il 2014 prosegue il progetto pilota che coinvolge i Comuni maggiori della Regione per la promozione e valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali. Il progetto viene finanziato con 1mln di euro e coinvolgerà altre realtà comunali regionali. Viene inoltre mantenuto il contributo regionale per i consorzi fidi con un finanziamento di 2,65 milioni di euro.

 

Per iniziative ed interventi per il diritto allo studio, l’accesso al sapere, l’istruzione, le borse di studio e per il lavoro e la formazione sono previsti complessivamente 246,13 milioni di euro che comprendono i finanziamenti relativi alla gestione dell’ultimo biennio del Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione 2007-2013 che fruiscono del contributo del Fondo Sociale Europeo. In particolare, anche per il 2014 si intende sostenere e sviluppare il sistema di istruzione e formazione professionale su percorsi triennali realizzati dagli enti di formazione accreditati e dagli istituti professionali che hanno scelto la sussidiarietà per continuare a garantire ai giovani una scelta formativa differenziata e coerente con le esigenze del sistema economico produttivo regionale. Prosegue nel 2014 il piano triennale dell’offerta di formazione superiore specialistica raccordata alla Rete Politecnica Regionale con l’obiettivo di formare e specializzare competenze tecniche, tecnologiche e scientifiche attraverso percorsi caratterizzati dall’integrazione fra diversi soggetti formativi (istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale accreditati, università e centri di ricerca) e le imprese. Infine per il diritto allo studio si contribuisce alle spese comunali per il trasporto scolastico nonché per l’erogazione di borse di studio per gli alunni capaci e privi di mezzi. Nell’anno scolastico 2012/2013 sono state erogate 8.512 borse di studio agli alunni del biennio delle scuole superiori e del secondo anno di leFP. Con l’assegnazione a ERGO si sostengono i servizi e le borse di studio per gli studenti che frequentano le università del territorio regionale. Nell’anno 2012/2013 sono state erogate 18.027 borse di studio pari a al 100% degli idonei.

 

Per quanto riguarda il settore delle Politiche giovanili nell’anno 2014 vengono confermate le risorse regionali per attuare le azioni previste dalla L.R. 14/08 con l’obiettivo di sviluppare attività realizzate nei centri di aggregazione giovanili riguardanti, oltre che a partecipazione, cittadinanza attiva ed informazione, anche il mondo dei Neet, attraverso la progettazione di specifici percorsi di formazione e di riavvicinamento ed inserimento al mercato del lavoro, tramite la valorizzazione di competenze trasversali.

 

Tali azioni potranno essere sostenute, oltre che da risorse regionali, anche da fondi nazionali in caso di assegnazione da parte dello Stato.

 

Per gli interventi di solidarietà sociale sono destinate risorse per 77,70 milioni di euro, principalmente per supportare gli enti locali nello sforzo di mantenere un adeguato livello di servizi. La Regione, pur in presenza di pesanti vincoli di bilancio, attua nel 2013 uno sforzo importantissimo per dare continuità ai servizi destinati ai cittadini, attraverso il consolidamento di quanto era stato stanziato per la programmazione territoriale realizzata dagli enti locali attraverso i Piani di Zona. Questa scelta consente di dare continuità agli interventi attivati dai Comuni in forma associata negli anni scorsi, innanzitutto a favore di minori e famiglie, e di convogliare il complesso delle risorse disponibili nella programmazione ordinaria in modo da garantire massima flessibilità e adeguatezza di risposta in relazione ai bisogni della popolazione. Fra gli obiettivi prioritari, in attuazione delle “Indicazioni attuative del Piano sociale e sanitario per gli anni 2013/14” di cui alla deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 117 del 2013, il contrasto all’impoverimento delle famiglie anche in considerazione della crisi economica, il sostegno al sistema integrato di interventi e servizi per l’infanzia, l’adolescenza  e la famiglia, il sostegno alle azioni volte a favorire l’integrazione interculturale, rafforzare la coesione sociale e contrastare ogni forma di discriminazione. Risultano consolidate le risorse destinate ai servizi educativi per la prima infanzia, al servizio civile regionale, agli interventi per la popolazione carceraria e alla lotta alla tratta, nonché al sostegno delle organizzazioni di Volontariato.

 

Per il settore del trasporto pubblico locale e dei sistemi di mobilità sono complessivamente destinati 659,43 milioni di euro. La Regione conferma le risorse previste nel 2013. Per il trasporto pubblico su gomma, per assicurare il livello dei servizi minimi del trasporto pubblico locale, le risorse stanziate permetteranno il riconoscimento dell'inflazione e l’incremento dei contributi per la qualificare dei servizi di trasporto pubblico locale il cui stanziamento è stato aumentato di quasi 400 mila euro per il 2014. Ai sensi dell’art. 9, comma 1 della L. n. 135/2012 “Spending review”, al fine del contenimento della spesa e per un migliore svolgimento delle funzioni amministrative, è stata operata anche per il 2014 una riduzione del 20% applicata sulla trattenuta che le Agenzie per la mobilità e il trasporto locale possono praticare per lo svolgimento delle attività previste dall’art. 19, comma 3, lettere a), c) e d) della LR 30/98. Sono state stanziate poi tutte le risorse statali del Fondo per il trasporto pubblico locale sia per i servizi autofiloviari che ferroviari, di cui all’art. 16 – bis del decreto legge 95/2012, come sostituito dall’art. 1 comma 301 L. n. 228/2012. Nell’ambito delle risorse statali si annoverano le risorse necessarie per i contributi alle aziende per la copertura dei contratti di lavoro conclusi tra il 2002 e il 2007. E’ stato inoltre assicurato, attraverso risorse regionali, il sostegno del sistema del trasporto pubblico regionale e locale, della mobilità urbana e dell’intermodalità ed in particolare per l’effettuazione della campagna informativa “Mi muovo”, la gestione del Travel planner e del call center informativo per supportare l’utenza. Gli interventi di ammodernamento del trasporto pubblico locale potranno contare su risorse statali per 3,4 milioni di euro. Sono state poi previste nuove risorse pari a 800 mila euro per l’incentivazione del trasporto ferroviario delle merci allargando l’incentivazione anche al trasporto fluviomarittimo, perseguendo l’obiettivo di riequilibrare il sistema di trasporto delle merci e ridurre l’inquinamento ambientale, incrementando la sicurezza della circolazione. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario sono state assicurate le risorse per la gestione del servizio ferroviario e per assicurare la gara che è svolta dalla società Fer srl. Sono state poi previste risorse per rendere maggiormente fruibili l'utilizzo dei treni Intercity agli utenti per il “mi muovo” tutto treno.

 

Per quanto riguarda le spese di investimento, gli obiettivi sono di realizzare il quadro infrastrutturale già pianificato, che comprende la realizzazione della prima autostrada regionale, la Cispadana e la riqualificazione delle infrastrutture esistenti, assicurando inoltre la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria, le cui risorse sono state aumentate rispetto al 2013 di circa 300 mila euro. Per l’anno 2014 sono state stanziate risorse per la manutenzione straordinaria delle strade e per gli eventi calamitosi.

 

Per il settore cultura, sport, tempo libero, nel bilancio 2014 le risorse ammontano complessivamente a 44,83 milioni di euro, di cui 19,14 milioni di euro riguardano risorse regionali correnti e di investimento. Nei settori dei beni culturali e della promozione culturale, in considerazione del processo di riordino istituzionale in corso che incide in particolare sul nuovo assetto delle Province, per l’anno 2013 sono stati prorogati i programmi di attuazione rispettivamente della Legge regionale n. 18/2000 e della Legge regionale n. 37/1994. Poiché il processo di riordino è tuttora in corso, si prevede di prorogare ulteriormente per il 2014 entrambi i programmi attuativi, confermando - per quanto riguarda il settore dei beni culturali – il sostegno alle istituzioni culturali convenzionate e agli interventi diretti a cura dell’Istituto Beni Culturali a favore dei sistemi bibliotecario, archivistico e museale della regione, sia per quanto riguarda la parte di spesa corrente, sia per quanto riguarda le risorse di investimento stanziate in attuazione della Legge regionale n. 18/2000.

 

Relativamente alle attività di livello regionale promosse da soggetti pubblici e privati, nell’incertezza del quadro complessivo di riferimento a livello territoriale, a fronte dello stanziamento di risorse pari a quelle dell’anno precedente, si conferma il sostegno regionale allo sviluppo e alla prosecuzione dei programmi di attività promossi da Istituti e Associazioni culturali. Per ciò che riguarda le iniziative realizzate nei diversi ambiti di promozione e valorizzazione del tessuto culturale del territorio regionale, viene confermato, per quanto possibile, il sostegno ai progetti promossi nei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, di festival e rassegne musicali e cinematografiche ed eventi espositivi, al fine di differenziare l’offerta culturale, di sostenere le espressioni dell’arte contemporanea e la creatività giovanile, i progetti finalizzati alla conservazione della memoria storica, alla valorizzazione della cultura popolare, della storia e delle tradizioni locali, al governo di una società multietnica.

 

Per ciò che riguarda lo sport, in linea con il percorso pluriennale attivato con l’Assessorato alla Salute e finalizzato a favorire la diffusione dell’abitudine alla pratica motoria e sportiva nella popolazione, soprattutto giovanile, ed a incrementare la sicurezza sanitaria nello svolgimento delle attività sportive, prevedendo la gratuità per i soggetti minorenni e disabili di ogni età delle certificazioni di idoneità alla pratica sportiva non agonistica, con le risorse assegnate si intendono perseguire i seguenti obiettivi: aumento del numero delle associazioni sportive che promuovono tra i giovani lo sport per la salute privilegiando gli aspetti di promozione del benessere fisico, formativi e di socializzazione rispetto ai valori dell'agonismo; incremento del numero associazioni sportive che offrono occasioni per fare attività fisica sul territorio creando occasioni di attività motoria per la popolazione oltre che per i praticanti abituali e gli agonisti. A tal fine, con il Programma regionale di intervento per il 2014, saranno sostenuti progetti attuati dalle Associazioni sportive regionali mirati al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati. Inoltre, sarà dato sostegno ai progetti realizzati dalle Associazioni sportive di livello apicale se finalizzati a diffondere lo sport come fattore di integrazione culturale e sociale e allo svolgimento di azioni mirate alla conoscenza del sistema sportivo, con particolare riferimento all’impiantistica sportiva.

 

Per la casa e la riqualificazione urbana, la Regione destina complessivamente 262,04 milioni di euro. Per dare adeguate risposte al fabbisogno abitativo e promuovere la riqualificazione delle città la Regione promuove un programma di interventi finalizzati a sostenere, mediante azioni integrate tra le politiche di settore e quelle mirate alla sostenibilità ambientale, la rigenerazione delle periferie e la riqualificazione dei centri urbani. Il tema della rigenerazione è il terreno in cui sperimentare una corretta sinergia tra gli interventi “privati” di riqualificazione con le opere “pubbliche” destinate a ottenere un significativo miglioramento della qualità urbana. La individuazione di un programma coordinato indirizzato al recupero dei luoghi storici e alla demolizione delle opere incongrue, potrebbe trovare un terreno prioritario di attuazione proprio nel cratere del sisma, dove saranno destinate risorse specifiche utili ad integrare le provvidenze e i contributi disciplinati dalle Ordinanze commissariali nell’azione di ricostruzione e rivitalizzazione dei centri urbani. In particolare le risorse che la regione destina e ha destinato per l’attuazione delle politiche per la casa sono finalizzate a favorire l’accesso alla locazione o alla proprietà della prima casa a particolari categorie di cittadini le cui condizioni economiche non permettono loro di soddisfare la domanda di servizi abitativi alle condizioni di mercato. Per creare le condizioni per consentire ai giovani di soddisfare la loro domanda di servizi abitativi, la Regione ha intensificato il proprio impegno, con circa 23 milioni di euro, promuovendo il programma una casa alle giovani coppie. Inoltre, per far fronte all’emergenza abitativa in seguito agli ingenti danni provocati al patrimonio edilizio abitativo nei comuni colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, la Regione ha composto un programma casa per la transizione e l’avvio alla ricostruzione, con misure che favoriscono l’accesso delle famiglie a nuove soluzioni abitative anche attraverso il reperimento di alloggi temporanei. Anche per il 2014 verranno assegnate risorse agli enti locali, per 2,2 milioni, per attivare interventi di sostegno nei confronti di coloro che sono coinvolti in procedimenti di sfratto o che si trovano in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione e per favorire l’accesso, la mobilità e la permanenza nel settore delle locazioni.

 

Prosegue inoltre l’impegno della Regione per sostenere il PiTER (Piano telematico dell’Emilia-Romagna), le reti telematiche regionali e per l’adeguamento del sistema informativo-informatico regionale nella prospettiva del rinnovamento e della razionalizzazione dell'informatizzazione interna. Gli obiettivi per il 2014, rivolti, da un lato, agli interventi per il mantenimento di adeguati livelli dell’infrastruttura tecnologica  mediante la manutenzione hardware dei sistemi e degli apparati di rete, delle licenze d’uso del software anche open source, alla gestione della sicurezza fisica e logica, alla gestione operativa e sistemistica della server farm regionale, alla gestione del service desk per tutti gli utenti regionali e dall’altro,  prosegue l’azione rivolta alla manutenzione adeguativa ed evolutiva di sistemi informativi sia traversali che di settore, allo sviluppo e all’adeguamento continuo di portali e siti web, in particolare per la realizzazione di piani strategici, come il Piano ICT, il Piano della Semplificazione e il Piano della Trasparenza; inoltre si intende investire su nuovi paradigmi quali il cloud, la virtualizzazione delle applicazioni e delle postazioni di lavoro e nell’obiettivo strategico per la realizzazione del progetto di migrazione degli strumenti di produttività individuale verso formati Open Source. Prosegue l’impegno regionale per il finanziamento del Polo archivistico regionale (Parer) con la finalità di conservare in un sistema sicuro ed evoluto, nel pieno rispetto della normativa vigente e degli standard internazionali, il patrimonio documentale informatico dell’intero territorio regionale. Per tale finalità sono previsti 3,5 milioni di euro.

 

Gli interventi di protezione civile saranno complessivamente finanziati per 72,82 milioni di euro, di cui 58,42 milioni di euro per investimenti. Nel settore della protezione civile le risorse assegnate sono finalizzate in prevalenza per garantire quattro tipologie di attività. L’ormai consolidata cancellazione del fondo regionale di protezione civile da parte dello Stato e l’esaurimento delle economie maturate nelle precedenti annualità ha reso necessario il finanziamento degli interventi urgenti di protezione civile in riferimento all’art. 10 della L.R. 1/2005, in particolare nella forma di concorso finanziario urgente agli enti locali ed interventi diretti da parte dei servizi tecnici di bacino. E’ inoltre prevista la copertura finanziaria di ulteriori interventi di completamento del sistema regionale di protezione civile con contributi agli enti locali per le strutture territoriali e per il mantenimento del centro logistico di protezione civile del nord Italia del Dipartimento Nazionale presso la città di Piacenza. Un ulteriore significativo ambito di attività è costituito dal mantenimento e dal potenziamento della operatività delle organizzazioni del volontariato di protezione civile, in particolare della colonna mobile regionale, nonché dalla integrazione con le altre componenti del sistema quali i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, le Capitanerie di Porto. Infine la cancellazione delle risorse statali previste dalla normativa nazionale ha reso necessario un significativo finanziamento per assicurare la regolare attuazione del Piano regionale per la lotta attiva agli incendi boschivi. Per la prevenzione in materia di riduzione del rischio sismico si attuerà, ai sensi dell’art. 11 legge 77/2009, il terzo programma nazionale per la messa in sicurezza degli edifici strategici e privati sulla base di risorse provenienti dallo Stato, pari a 10,5 milioni di euro e a quasi un milione di euro per gli studi di microzonazione sismica. Per l’aggiornamento continuo delle conoscenze relative al territorio regionale e la loro applicazioni nelle attività di prevenzione dei rischi naturali e di individuazione delle risorse naturali, saranno investite risorse regionali per un totale di 0.8 milioni di euro. Di questi 300.000 euro sono destinati alle attività di riduzione del rischio sismico e si vanno ad aggiungere ai finanziamenti statali al fine di completare gli studi di micro zonazione sismica e realizzare una carta regionale della pericolosità sismica. Oltre ai finanziamenti regionali, alcune di queste attività saranno finanziate, per un totale di circa 300.000 euro, da risorse provenienti da accordi con vari enti.

 

Le risorse complessivamente destinate all’agricoltura sono milioni 43,24 di euro considerando le somme previste per la nuova programmazione comunitaria e accantonate a fondo speciale; si tratta sia di risorse regionali che di risorse derivanti da assegnazioni specifiche statali e da cofinanziamenti Stato e UE - anche trasferite dal 2013 e per la maggior parte riferite a programmi già formalmente approvati - per l’attuazione del Programma Operativo sul Fondo Europeo per la Pesca (FEP) e di progetti comunitari nell'ambito dello strumento LIFE plus. Per il bilancio 2014 lo stanziamento più rilevante riguarda il cofinanziamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per complessivi 14 milioni di euro. Di questi, 6 milioni concorrono al cofinanziamento della programmazione 2007/2013 e 8 milioni al cofinanziamento dell'avvio del PSR 2014/2020, in corso di predisposizione e che verrà presentato alla Commissione europea nel 2014. Per quanto concerne i sistemi informativi agricoli regionali, ivi compreso quello dell'Organismo pagatore AGREA, la previsione di bilancio 2014 tiene conto degli adeguamenti che sarà necessario apportare per la nuova gestione e pagamento del piano di sviluppo rurale e per la nuova Politica Agricola Comune (PAC). Potenzialmente la PAC riformata interesserà a partire dal 2015 quasi tutte le imprese agricole della regione: circa 70.000 imprese. Sono previste risorse destinate ai consorzi fidi per facilitare l'accesso al credito. Il sostegno all’operatività degli Organismi di garanzia in campo agricolo (Agrifidi) rappresenta priorità di intervento soprattutto in un periodo come quello attuale caratterizzato da una stretta creditizia. Va sottolineato che per favorire l’efficentamento del sistema la Regione ha promosso da tempo l’aggregazione degli Organismi operanti in agricoltura. Con diversi processi di fusione che si sono conclusi nel 2013 il loro numero si è ridotto da 8 a 3. A fronte della sempre maggiore pressione della fauna selvatica sulle coltivazioni agricole, la dotazione per contributi a favore delle imprese che hanno subito danni provocati dall’avifauna è stata confermata nell'entità assestata 2013 che era incrementata rispetto al preventivo. Sono previsti stanziamenti per assicurare la corretta gestione delle problematiche fitosanitarie che ha assunto negli ultimi anni una rilevanza sempre maggiore coinvolgendo la Regione da un lato in un'attenta attività di controllo e contenimento delle nuove malattie e dall’altro in azioni tese a garantire il supporto tecnico necessario per soddisfare i protocolli di esportazione al di fuori della Unione europea. Ulteriori interventi regionali sono stati indirizzati al supporto della sperimentazione in agricoltura, ad iniziative legate all’educazione alimentare in attuazione del nuovo piano triennale approvato nel 2013, alla promozione dei prodotti agricoli, compresi quelli vitivinicoli, al concorso regionale all’attività di miglioramento genetico svolte dalle Associazioni Provinciali Allevatori (APA).

 

Per il settore tutela e valorizzazione dell’ambiente sono destinati complessivamente 161,44 milioni di euro con l’obiettivo da un lato di migliorare i livelli di sicurezza del territorio, per quanto riguarda il rischio idraulico, idrogeologico e di erosione e sismico, dall'altro di promuovere comportamenti attivi e responsabili nei confronti dell'´ambiente da parte di tutti i cittadini, dei produttori e dei consumatori, oltre agli interventi rivolti alla salvaguardia e alla conservazione del sistema delle aree protette, dei parchi e delle foreste. Gli investimenti, complessivamente pari a 139,42 milioni di euro nel triennio, avranno come priorità la sicurezza idraulica, la sistemazione idrografica, gli interventi di bonifica su siti inquinati, il miglioramento della Qualità dell'Aria, gli interventi per l'attuazione del piano tutela acque per la realizzazione di opere finalizzate ad azioni di risparmio e di razionalizzazione dell'uso della risorsa idrica. Proseguirà l'attuazione del Piano di azione ambientale 2011-2013 per centrare obiettivi mirati alla salvaguardia dell’ambiente e per la crescita sostenibile della Regione, attuato anche attraverso operazioni di spending review.

 

Le linee guida sono state innanzitutto preservare e sostenere le aree strategiche di azione da portare avanti da qui alla fine della legislatura, concentrando su di esse le risorse finanziarie, sia per sostenere le azioni propedeutiche che per la successiva implementazione.

 

In estrema sintesi tali azioni prioritarie sono le seguenti:

 

1) il nuovo piano regionale in materia di “rifiuti”

 

2) il primo piano regionale sulla qualità dell’aria

 

3) il nuovo piano di tutela delle acque

 

4) il nuovo piano di azione ambientale per un futuro sostenibile

 

Elemento valutato come strategico è inoltre il sostegno massimo possibile che si è cercato di garantire alla recente importante riforma (L.R. 24/2011)delle aree naturali protette, pur nel quadro difficile in cui ci si trova a dovere decidere.

 

In particolare per quanto riguarda le risorse regionali di parte corrente si è tenuto conto di alcuni aspetti prioritari, fra i quali:

 

-          necessità di garantire il sostegno alle attività di pianificazione e controllo sulle principali matrici ambientali (acqua, aria, rifiuti) garantendo una sostanziale conferma dei fondi messi a disposizione di ARPA, a partire dal contributo di funzionamento unitamente alle voci inerenti attività specifiche svolte su richiesta della Regione a supporto della pianificazione sulle stesse matrici ambientali;

 

-          accompagnare, garantendone prioritariamente in questa prima fase il funzionamento, l’avvio dei nuovi Enti di gestione delle aree protette, per l’implementazione dei quali proseguirà l’impegno a completare le verifiche circa gli assetti stabili di attività finalizzate alla tutela e conservazione della natura.

 

Per quanto riguarda invece le risorse regionali destinate ad investimenti, è proseguita la puntuale e attenta verifica dello stato di attuazione dei programmi di investimento, che, nell’ottica di spending review citata, vede una cospicua riallocazione di risorse sugli obiettivi prioritari dell’azione da portare avanti sino alla fine della legislatura, quali ad esempio l’incremento delle risorse per interventi nel campo delle azioni destinate agli enti sottoscrittori dell’Accordo Qualità dell’Aria, quali il recente bando di contributi per piste ciclabili ed infrastrutture verdi e dall’altro al sostegno finanziario per iniziative rivolte ai Comuni nell’ambito della definizione della seconda fase attuativa dei progetti a regia regionale previsti dal Piano di Azione Ambientale 2011/2013.

 

Nel campo delle risorse sia correnti che di investimento di provenienza statale proseguono la realizzazione delle azioni previste dai provvedimenti originari di assegnazione e, in taluni casi, ove possibile ed ammesso, si provvederà a riprogrammare risorse eventualmente economizzate o comunque svincolabili per destinarle ad azioni ed interventi che tengano come priorità gli ambiti prioritari in precedenza descritti.

 

Il settore sicurezza territoriale convoglia le risorse sul miglioramento dei livelli di sicurezza del territorio relativamente al rischio idraulico, idrogeologico e in corrispondenza delle aree costiere nonché di studio nell’ambito della pianificazione del rischio e della sua gestione e del mantenimento e dello sviluppo delle procedure amministrative e contabili legate alla realizzazione di lavori pubblici. Le attività sono inquadrate in un Piano regionale per la prevenzione del rischio idrogeologico, che coordina la programmazione ordinaria e quella di emergenza, e nel quale confluiscono le risorse, pari ad oltre 154 milioni di euro, derivanti dall’Accordo di programma per interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritto dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente nel 2010 (90 milioni di euro di risorse statali, di cui 81 milioni per la fase attuativa, e 64 milioni di euro di cofinanziamento regionale). A queste risorse si aggiungono 8,8 milioni di fondi statali per la realizzazione degli interventi urgenti di messa in sicurezza finalizzati a mitigare le conseguenze degli eventi meteorologico del novembre 2012; già individuati con ordinanze del Presidente della Giunta regionale. Per quanto concerne le risorse regionali, sono stati stanziati oltre 9,1 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di interventi strutturali di manutenzione del reticolo idrografico, dei versanti e della costa, nonché da destinare alle attività di monitoraggio, tra cui la gestione della reti idro-pluviometriche, e al servizio di piena.

 

Per la prosecuzione degli interventi rivolti ai territori montani saranno finanziati programmi delle Comunità montane e degli enti locali associativi di comuni montani, approvati negli anni precedenti in attuazione delle norme in materia di programmazione negoziata dello sviluppo della montagna a norma della legge regionale n. 2 del 2004; a tal fine nel 2014 il Fondo per la montagna è finanziato con risorse provenienti dal riparto del Fondo nazionale per la montagna per 2,1 milioni di euro e con risorse aggiuntive regionali per 2,8 milioni di euro. Tali risorse complessive consentiranno di finanziare nuovi programmi degli enti montani, all’interno dei quali sarà data specifica priorità agli interventi di manutenzione straordinaria delle reti stradali comunali.

 

La programmazione e pianificazione territoriale e paesaggistica regionale attraverso l’attuazione del PTR, nel 2014, procederà appoggiandosi agli strumenti di pianificazione generale e settoriale vigenti o in fase di revisione e attraverso un lavoro coordinato e integrato con le Amministrazioni locali per la definizione di riferimenti utili all’individuazione delle aggregazioni di Comuni che nelle diverse specificità territoriali formano le “città effettive” (indicate dal PTR come i nuovi ambiti da governare attraverso la pianificazione comunale) e al loro rapporto con le reti infrastrutturali e ambientali. Ciò allo scopo di un uso efficiente del suolo contenendone il consumo per nuovi insediamenti. Sul versante istituzionale ciò significa dare un riferimento territoriale alla formazione di Unioni fra Comuni, che consenta di governare le effettive relazioni che si svolgono quotidianamente nello spazio locale a prescindere dai confini di ogni singolo Comune e di semplificare gli apparati regolamentari (PSC e RUE) assumendo come ambito territoriale la forma associativa piuttosto che il singolo Comune. Lo stesso lavoro di semplificazione è stato avvitato anche all’interno della Regione assumendo gli obiettivi del PTR come riferimenti per rileggere la pianificazione di settore e portarla a sistema attraverso i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP).

 

Per quanto concerne gli aspetti relativi alla pianificazione paesaggistica, l’obbligo di adeguamento al Codice dei beni culturali e del paesaggio del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) e la legge regionale n. 23/2009 hanno offerto alla Regione l’opportunità di prefigurare una “politica per il paesaggio” in grado di orientare i processi di trasformazione attraverso specifici obiettivi di qualità per i diversi ambiti territoriali e “progetti di paesaggio” capaci di garantire la qualità degli interventi.

 

L’obiettivo è promuovere il territorio regionale con azioni di valorizzazione integrate (governance pubblico-privato, partecipate, ecc) volte a favorire lo sviluppo economico potenziando la riconoscibilità, l’attrattività locale, la riqualificazione dei paesaggi degradati e la costruzione di nuovi paesaggi attraverso progetti e azioni mirate capaci di ridefinire, migliorandola, l’immagine della Regione.

 

Il progetto “Paesaggi di transizione: la disciplina del territorio agricolo periurbano nei piani urbanistici comunali” è di comune interesse fra Regione e Università di Bologna. Ha lo scopo di analizzare le modalità di recepimento, negli strumenti urbanistici comunali, della pianificazione e della normativa in materia paesaggistica con specifico riguardo al territorio periurbano, prevedendo attività di approfondimento, anche ai fini della eventuale successiva formulazione di linee generali di indirizzo paesaggistico per i piani comunali. Obiettivo specifico consiste nell’individuare dispositivi di carattere normativo e progettuale capaci di trattare le zone di transizione fra spazio urbano e territorio agricolo, interpretandole non tanto come territori “di attesa” dell’espansione urbana, quanto come veri e propri “paesaggi”. In sostanza, ci si propone di indagare il rapporto fra pianificazione urbanistica e paesaggistica nello specifico del territorio periurbano.

 

In tema di sicurezza, la Regione, prosegue l’impegno degli anni precedenti per le iniziative nel campo della sicurezza e per la qualificazione del servizio di polizia locale, mediante contributi alle amministrazioni locali per la realizzazione di specifiche iniziative e attraverso il finanziamento della legge per le misure di prevenzione della criminalità organizzata e mafiosa e per la promozione della legalità.

 

Per la promozione delle pari opportunità di genere, la Regione, riconferma la scelta già effettuata a partire dal 2012, a seguito della situazione di crisi che ha coinvolto il nostro paese con le inevitabili ricadute su regioni ed enti locali, che ha richiesto uno sforzo comune per consentire un utilizzo delle risorse mirato alle priorità stabilite dalla Giunta, attraverso l’individuazione di specifici ambiti in cui concentrare le risorse regionali a far fronte ai servizi essenziali del nostro territorio. Si ritiene opportuno proseguire nella strategia già attivata, che implica modalità diverse per la diffusione di una cultura delle pari opportunità, a prescindere dalle risorse finanziarie a disposizione, strategia che vede tra l’altro l’Assessorato impegnato, nella costruzione di reti intra-istituzionali, per mettere in connessione le diverse competenze e sensibilità e la ricchezza delle esperienze presenti all’interno dell’ente. Secondo questa prospettiva sono state attivate collaborazioni sia con il Corecom regionale che con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Emilia-Romagna. La strategia pertanto dell’Assessorato per il 2014 è indirizzata su due direttrici operative di intervento. La prima è tesa a programmare una campagna di comunicazione istituzionale per il contrasto agli stereotipi sessisti. La seconda è finalizzata alla promozione di un percorso formativo rivolto al personale regionale sul tema delle pari opportunità. Si intende così ulteriormente sviluppare quella strategia portata avanti in questi anni dall’Assessorato tesa a costruire una cultura di genere sia all’esterno che all’interno della stessa Amministrazione regionale.

 

 

 

6. Conclusione

 

Per le suddette ragioni il Relatore di Maggioranza invita l’Assemblea Legislativa Regionale ad adottare, anche con gli emendamenti adottati in sede di Prima Commissione, il Bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016 e la Legge finanziaria regionale.

 

 


 

 

RELAZIONE DEL CONSIGLIERE MARCO LOMBARDI

RELATORE DI MINORANZA

 

 

 

Per quanto attiene agli scenari mondiali, risulta ormai chiaro che l’economia globale ha vissuto e vive di pesanti squilibri reali e finanziari che potremmo sintetizzare nell’eccesso di consumo americano e nell’eccesso di risparmio cinese, nel senso che da parte americana si accumula debito e da parte cinese si accumula credito.

 

Gli squilibri finanziari poggiano però sulla necessità di “finanziare” tali squilibri, con il rischio di formare bolle speculative che possono infettare l’economia reale in altre parti del mondo.

 

Questo è quanto abbiamo sperimentato negli ultimi anni.

 

Ciò detto però, in termini di tassi di crescita di lungo periodo, i dati non indicano una crisi mondiale, bensì una crisi delle economie occidentali in contrapposizione ad un ritmo di crescita sostenuto in quasi tutti gli altri continenti Asia e Cina in testa.

 

Tutti gli indicatori mostrano come il PIL mondiale sia cresciuto sempre più di quanto avvenuto in USA ed Europa e che gli Stati Uniti hanno sempre fatto meglio dell’area Euro.

 

Quello che emerge come dato strutturale è quindi una “crisi europea” all’interno di una economia globale che cresce.

 

Crisi europea che deriva dalle politiche di rigore imposte della Germania e dalla incapacità di dotarsi di una Banca di ultima istanza a garanzia dei debiti pubblici in euro, vista la chiusura con cui sempre la Germania ha trattato ogni possibilità di un aumento controllato dell’inflazione.

 

Dentro la crisi europea, appare ancora più strutturale ed evidente la crisi dell’economia italiana. Dal 2000 al 2013 siamo sempre stati al di sotto della crescita media dell’Unione Europea e dell’Area Euro e secondo i profili tendenziali tale condizione si conferma per i prossimi anni.

 

Il mistero della Finanza pubblica italiana, che nonostante i tagli vede aumentare il debito, oltre ad annidarsi in decenni di assistenzialismo sfrenato a tutti i livelli, si può spiegare anche con due semplici ed incontestabili dati.

 

La politica seguita da tutti i Governi che si sono succeduti dal ’92 ad oggi, siano essi di centro-destra, di centro-sinistra o tecnici, che prevedeva tagli sui valori futuri e tendenziali e non sui valori reali, in modo che si parlava di tagli sugli aumenti programmati e non sui dati reali; il fatto che il nostro Paese, dall’inizio della crisi ad oggi, con vari Governi, ha investito oltre 80 miliardi di euro tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione per sopportare una crisi che da economica sarebbe già diventata sociale.

 

Se a ciò sommiamo la riduzione delle entrate fiscali dovuta alla crisi ed in alcuni casi ad uno sconsiderato aumento delle aliquote, ecco spiegato il difficile contesto in cui oggi ci troviamo e che ha portato il Cnel a definire il 2013 l’anno peggiore nella storia italiana dal dopoguerra.

 

Oggi le emergenze sono:

 

- il lavoro, con il dramma della disoccupazione giovanile e degli ultra cinquantenni;

 

- il calo dei consumi interni;

 

- l’eccessiva tassazione sulle persone e sulle imprese;

 

- l’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica delle nostre piccole e medie imprese.

 

Prima di valutare se ed eventualmente come il bilancio regionale 2014 dia risposte a queste emergenze, è necessaria una premessa.

 

Come relatore di minoranza ai vari documenti economici di questa Regione, ho sempre evidenziato il fatto che i tagli operati negli anni passati dalle varie Leggi di Stabilità non avrebbero messo in crisi il bilancio regionale di una Regione economicamente sana come la nostra, perché gli avanzi degli anni precedenti ci avrebbero consentito comunque una buona possibilità di manovra.

 

Ma questo lo dicevo prima dei 29 miliardi di tagli complessivi alle Regioni dal 2009 ad oggi, e prima che il tetto di spesa imposto dal patto di stabilità all’Emilia-Romagna passasse da 2.250 milioni di euro a 1.515 milioni di euro.

 

Oggi stiamo veramente arrivando al limite della sostenibilità economica delle funzioni costituzionalmente riconosciute alle Regioni e guardando l’impostazione della prossima legge di stabilità del Governo Letta-Alfano, come esponenti di Forza Italia, siamo contenti di essere passati all’opposizione.

 

Uno Stato centrale che riduce i trasferimenti, riduce il tetto di spesa, riduce l’autonomia della finanza regionale per riportare tutto al centro e che poi pretende anche di ricevere indietro risorse del bilancio regionale, nasconde, e neppure troppo bene, tendenze neo centraliste che allo stato sono incostituzionali, ma soprattutto sono contro quell’idea di buon governo che avvicina ai cittadini la responsabilità del prelievo fiscale e della spesa consentendo al cittadino-elettore di giudicare più direttamente chi lo governa.

 

E siccome qui stiamo parlando di bilancio e di numeri, la nostra Regione da questo punto di vista ha le carte in regola perché, al di là di impostazioni diverse decise dal risultato elettorale, l’azione congiunta di chi governa e di chi deve controllare ha prodotto un risultato positivo ampiamente percepito dai cittadini e riconosciuto in ambito nazionale.

 

Veniamo alle previsioni generali di Bilancio per il 2014.

 

Alla crisi del lavoro ed alla crescente disoccupazione, la Giunta propone di far fronte in primo luogo con interventi sullo stato sociale per tutelare il potere d’acquisto di salari e pensioni e su strumenti di welfare e quindi politiche socio-sanitarie e di assistenza alla persone. Ma proprio in questo campo, condivisi gli intenti, emergono le diversità fra le nostre idee e quelle proposte in bilancio.

 

Intanto noi avremmo inserito al primo posto il sostegno al sistema delle imprese e non per un banale tributo al mercato, ma perché proprio la produzione di posti di lavoro con conseguente aumento del numero di persone che percepiscono un reddito dignitoso, è la prima e più efficiente risposta ad un welfare sostenibile e non completamente a carico delle finanze pubbliche sempre più asfittiche.

 

Secondariamente, entrando nel merito delle poste di bilancio relative alle politiche socio-sanitarie e di assistenza alla persona, l’immissione di dosi massicce di sussidiarietà con la conseguente riconversione del ruolo dei soggetti pubblici da erogatori a controllori permetterebbe, secondo la nostra impostazione, di far fruttare molto meglio ad esempio i 120 milioni previsti anche quest’anno per il fondo per la non autosufficienza.

 

Quanto poi ai provvedimenti veri e propri previsti per dare adeguato sostegno al sistema delle imprese, noi suggeriamo di non riprodurre stereotipi di finanziamento forse superati, ma raccogliere l’invito assai responsabile delle imprese di selezionare i campi di intervento e poi di valutare con obiettività il risultato delle politiche regionali in quei campi, in modo di avere la capacità di cambiare rotta in base alle mutevoli esigenze del mercato e delle imprese e non, come è avvenuto spesso in questa Regione, di piegare le esigenze del mercato all’impostazione ideologica di chi governava.

 

Da ultimo, la drammatica attualità della questione del dissesto idrogeologico impone una riflessione di carattere generale. Questa Giunta, con la sua maggioranza, deve destinare risorse importanti per prevenire eventi calamitosi dovuti all’incuria, assumendosi quindi la responsabilità di scelte anche impopolari in altri settori. Se non pretenderà di essere autosufficiente, ma cercherà di coinvolgerci, per il ruolo che abbiamo, nelle scelte e nelle strategie, atteso che si tratta della vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese, potrà contare su noi dell’opposizione per non cavalcare rivendicazioni strumentali che metterebbero a rischio l’entità delle risorse necessarie.

 

Scendendo più nel dettaglio delle voci del bilancio 2014, ci scontriamo subito con i dati del settore SANITA.

 

Questo è il classico esempio di comparto in cui la Regione si è sempre lamentata per i tagli sui dati tendenziali e quindi tagli sugli aumenti, per cui oggi la situazione generale impone di fare chiarezza.

 

Nel 2014 (ed anche nel 2015) la sanità emiliano-romagnola non avrà meno soldi ma più soldi. Quanto?

 

La relazione della Giunta ci informa che l’aumento sarà dello 0,83% pari a 63 milioni di euro e se avessimo, come spero, raggiunto i risultati di contenimento delle spese previsti nel bilancio di previsione 2013 (provvedimenti di Spending Review per 147 milioni di euro ed autonome misure regionali di riduzione dei costi per circa 85 milioni di euro) potremmo contare su un “fondo”, tra maggiori entrate e minori spese, di 295 milioni di euro che ci dovrebbe consentire una buona possibilità di manovra.

 

Conosco tutti i dati che portano a dire che le necessità sarebbero superiori, ma questo è il passato, oggi la realtà anche in sanità è diversa. Si impongono rigore, riorganizzazione, razionalizzazione e costi standard, ma mi pare di poter dire che, alla luce delle considerazioni appena svolte, la possibilità di non diminuire ma anzi di migliorare le prestazioni ed i servizi sia assolutamente praticabile.

 

Ed a tal proposito, ripropongo anche in questa sede tutte le mie perplessità sull’uso dei 100 milioni di euro (al netto della quota per il Fondo non autosufficienza) genericamente destinati al riequilibro del deficit sanitario ed alle prestazioni extra LEA su cui sarebbe opportuno una rivisitazione ed un serio approfondimento.

 

Così come forti perplessità suscita il proposito preannunciato dalla Giunta teso a un miglior governo del personale in sanità, in quanto ancora oggi all’interno di questo segmento si possono facilmente individuare favoritismi, clientelismi e conservatorismi, spesso denunciati anche dai sindacati, così difficili da estirpare da vanificare ogni più buon proposito.

 

Mi fa invece piacere notare nella relazione della Giunta che, “ per il processo di acquisto di beni e servizi le Aziende sanitarie dovranno incrementare la concentrazione degli approvvigionamenti in Area Vasta ed attraverso l’Agenzia Intercent-ER” perché è esattamente quanto noi abbiamo sostenuto nella relazione al bilancio 2013.

 

Per il settore ATTIVITA’ PRODUTTIVE, l’aumento previsto rispetto al 2013 da 30 a 40 milioni di euro di risorse regionali viene interamente assorbito dal contributo straordinario di 10 milioni di euro ai Consorzi Fidi per ricostituire il loro fondo di garanzia e la loro patrimonializzazione.

 

Intervento certamente encomiabile questo sui Consorzi Fidi, ma è bene ricordare che alla base della crescita sta la capacità delle aziende di creare e vendere prodotti innovativi richiesti dal mercato e solo in questo momento subentra la necessità positiva di finanziamenti perché altrimenti parliamo di necessità di liquidità e di ristrutturazioni del debito che spesso non sono altro che l’anticamera del fallimento.

 

Ecco perché a nostro avviso colpevolmente insufficienti sono le risorse destinate direttamente alle imprese. Risorse che andrebbero meglio indirizzate verso le aziende virtuose e meglio verificate nei loro effetti reali, ma che non possono costituire una porzione così irrisoria del bilancio disponibile della nostra Regione.

 

Altra nota dolente di questo bilancio di previsione sono i fondi destinati al TURISMO e al COMMERCIO che passano dai 40,87 milioni di euro del 2013 ai 33,88 milioni di euro della previsione 2014 con un calo del 18%.

 

In ambito Turistico, se partiamo dai dati assolutamente negativi del turismo nazionale e preoccupanti del turismo straniero, per poi accontentarci del fatto che la nostra riviera ha tenuto soprattutto per una aggressiva politica dei prezzi, significa che le politiche turistiche di questa Regione tendono a governare il declino senza alcuna idea di rilancio.

 

L’Assessore Melucci ricorda spesso e con ragione al Governo che il turismo è una industria al pari di quella manifatturiera e come tale andrebbe trattato, ma in questa occasione dovrebbe ricordarlo anche al Presidente Errani perché non mi pare che questo bilancio tratti il settore come un comparto industriale importante per questa regione. Il Turismo sta all’Emilia-Romagna come la FIAT sta al Piemonte, eppure i nostri operatori si devono accontentare quando va bene delle solite risorse senza mai prevedere un piano straordinario per un vero rilancio del turismo.

 

L’ormai imminente modifica della Legge 7/98 dimostra come quel modello pur positivo in passato abbia esaurito il suo potenziale creando un circuito di finanziamenti spesso autoreferenziali che, se da un lato mantengono una stagnante tranquillità tra addetti ai lavori e la politica, dall’altro impedisce reali strategie innovative in questo settore.

 

Tra l’altro, in questo bilancio, mentre si continuano a prevedere assegnazioni per oltre 3 milioni di euro alle precarie Province per i programmi di promozione turistica locale, è completamente assente ogni riferimento normativo ed economico al Sistema turistico locale della Costa che, privo di mezzi economici, rischia di non sviluppare tutto il suo potenziale innovativo fondamentale per il nostro rilancio turistico.

 

Per il COMMERCIO, se da un lato può essere accolto con favore lo stanziamento aggiuntivo di 2,6 milioni di euro ai consorzi fidi di settore, c’è il rischio concreto che questo provvedimento sia gradito più alle associazioni che gestiscono i Consorzi piuttosto che ai negozianti che, quando sono costretti a chiudere la loro “bottega”, non hanno certo bisogno di finanziamenti. Ecco perché ad esempio un maggiore stanziamento sulla promozione e la valorizzazione dei centri storici e sui centri commerciali naturali anche a discapito di quanto previsto per i Consorzi Fidi poteva essere una soluzione più in linea con le necessità reali.

 

Sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE occorre proseguire nell’opera di razionalizzazione dei soggetti accreditati, al fine di impegnare le scarse risorse disponibili sempre più ai beneficiari finali e sempre meno alla struttura spesso sovradimensionata per fini clientelari.

 

Per ciò che attiene al DIRITTO ALLO STUDIO, mi fa piacere ricordare che questo è un altro terreno su cui già anni fa abbiamo dimostrato la nostra vocazione di forza di governo, accompagnando il processo di fusione che ha portato alla costituzione di Ergo, superando campanilismi ed anche giuste rimostranze territoriali, in previsione di un risultato che prevedeva la copertura al 100% delle richieste di borse di studio.

 

Il risultato è stato raggiunto, ma abbiamo anche sempre evidenziato come l’esiguità del beneficio economico assomigli di più ad un “aiutino” utile a creare consenso attorno a chi governa questa Regione, che a combattere realmente l’abbandono scolastico in famiglie in difficoltà.

 

La revisione dell’ISEE ed i controlli più stringenti sugli abusi potrebbero servire non tanto a ridurre la cifra complessiva destinata alle borse di studio, ma riducendosi la platea dei beneficiari, ad alzarne il valore rendendole veramente determinanti nella scelta familiare di far proseguire gli studi ad un ragazzo meritevole.

 

Sulle POLITICHE GIOVANILI molto spesso l’ideologia ancora prevale sulla realtà. La Regione continua a finanziare ed a promuovere associazioni marginali ed assolutamente prive di ogni valore che non sia quello di coltivare un ambiente di estrema sinistra ormai estraneo anche al nuovo corso renziano del PD. Viceversa le politiche giovanili dovrebbero essere lo strumento principe per diffondere una cultura della cittadinanza responsabile, della tolleranza e della integrazione tra “diversi”.

 

Per gli interventi di SOLIDARIETA’ SOCIALE sono previsti 75 milioni di euro, con un aumento di 15 milioni di euro sul 2013, quasi tutti destinati agli Enti Locali. A parte che non è chiaro se tali fondi derivino dal sommarsi di stanziamenti degli esercizi precedenti non utilizzati a pieno, nel qual caso legittimi sarebbero i dubbi su una loro effettiva necessità almeno in quella entità, scorrendo le iniziative finanziate, al di là del loro titolo ampiamente condivisibile, bisognerebbe vedere i beneficiari finali di tali fondi e quanto è destinato effettivamente al bisogno e quanto al mantenimento di pletoriche ed autoreferenziali strutture che prosperano sul bisogno.

 

In ogni caso, veder ridurre tutte le voci di bilancio per i soggetti che producono lavoro e provano a rilanciare l’economia e contemporaneamente veder aumentare di 15 milioni di euro gli stanziamenti per questo tipo di interventi, qualche legittimo imbarazzo derivante da una valutazione sulle priorità del momento, in noi sorge spontanea.

 

In tema di TRASPORTO PUBBLICO LOCALE e MOBILITA’ va preliminarmente segnalata la cronica carenza in tema di trasporto ferroviario che speriamo venga superata dalla nuova gara.

 

Sulle infrastrutture viarie, per l’autostrada regionale cispadana, ancora una volta inserita tra le priorità di bilancio, va stigmatizzato il grave ritardo con cui si pensa di iniziare i lavori, con il serio rischio di vedere l’ormai antico tracciato scontrarsi con una urbanizzazione locale che in questi anni non ha tenuto conto del progetto regionale. Insufficienti paiono poi le risorse stanziate per la manutenzione straordinaria delle strade e per gli eventi calamitosi che comunque speriamo vengano erogate in base a criteri obiettivi di necessità ed urgenza e non in base al colore delle varie amministrazioni.

 

Nel settore CASA E RIQUALIFICAZIONE URBANA ciò che deve preoccuparci non è semplicemente una valutazione sull’aumento o la diminuzione di risorse, ma la capacità della Regione di snellire le procedure burocratiche, di favorire il rapporto con i privati e di agevolare le famiglie realmente bisognose.

 

Opportuno è invece l’aumento previsto per la PROTEZIONE CIVILE, il cui stanziamento vede un incremento sul 2013 di circa 7 milioni di euro garantendo così maggiori margini di operatività al Servizio tecnico di bacino, agli Enti Locali per le strutture territoriali, al potenziamento del volontariato di protezione civile ed alla lotta agli incendi boschivi.

 

Calano infine le risorse previste per l’AGRICOLTURA che passano da 52,55 milioni di euro a 43,26 milioni di euro e restano stabili gli stanziamenti previsti per TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AMBIENTE e SICUREZZA TERRITORIALE.

 

 

Conclusioni

 

La previsione delle entrate per il bilancio 2014 diminuisce di circa 440 milioni di euro rispetto al 2013, passando dai 13.109 milioni di euro ai 12.670 milioni di euro. Nel contempo, aumenta la previsione dei Tributi della Regione di circa 60 milioni di euro e diminuisce di oltre 200 milioni di euro la quota di tributi statali e siccome contemporaneamente aumentano di 225 milioni di euro le assegnazioni statali correnti, si ottiene la dimostrazione plastica dell’impostazione centralista che il Governo vuole tenere diminuendo le entrate autonome della Regione e sostituendole con le assegnazioni statali gentilmente concesse di volta in volta in finanziaria.

 

Con il Governo Berlusconi si può dire che si era data attuazione solo parzialmente al progetto di federalismo fiscale, ma con il Governo Monti si è scientificamente praticato un ritorno all’accentramento delle entrate e della spesa con una campagna istituzionalmente scorretta nei confronti delle Regioni, che però è bene dire non pare fermarsi minimamente neppure con l’attuale Governo Letta-Alfano.

 

Per ciò che attiene alle spese, dobbiamo prendere atto che quelle correnti operative, attraverso cui la Regione persegue i suoi compiti istituzionali nei diversi settori di intervento, passano da 10.089 milioni del 2013 a 9.829 milioni del 2014, con una riduzione di 260 milioni di euro, e questa non è una buona notizia per i cittadini e le imprese di questa regione.

 

Viceversa una buona notizia per loro è costituita dal dato delle spese correnti generali di amministrazione, quelle cioè necessarie al funzionamento ed al mantenimento dell’Ente come le spese per gli Organi Istituzionali, il personale, le spese generali e quelle per l’esercizio delle funzioni delegate agli Enti locali, che passano da 303 milioni del 2013 a 298 milioni del 2014 con una ulteriore riduzione, che si aggiunge a quelle degli esercizi precedenti, di 5 milioni di euro. Il che dimostra ancora una volta la volontà condivisa di questa Regione di ridurre al minimo questi oneri.

 

Da ultimo una considerazione sull’indebitamento regionale, che come sappiamo si attesta al livello più basso tra tutte le Regioni. Fino ad oggi è stata giustamente privilegiato una sua costante riduzione a dimostrazione di una oculata gestione, ma anche di una evidente possibilità di manovra spesso negata, ma ora forse è giunto il momento di rivedere tale strategia alla luce delle necessità impellenti della nostra economia regionale ed in ogni caso occorre riconsiderare la vicenda dei derivati sul debito per la sanità anche alla luce delle frequenti dichiarazioni del Governatore Draghi che assicura tassi bassi per ancora un lungo periodo.

 

In conclusione non voglio ripetere concetti già espressi in altri momenti, ma anche in questo bilancio risulta evidente che non si prova minimamente ad inserire elementi di originalità dettati dal momento particolare che stiamo vivendo, ma ci si limita a riprodurre un compitino ormai noto copiando anche pedissequamente pezzi di relazione da quelle degli anni precedenti e dedicandosi solo alla manutenzione di poste di bilancio che paiono immutabili.

 

Non è di questo che ha bisogno una Regione moderna e dinamica come la nostra, non è di questo che hanno bisogno i cittadini e le imprese dell’Emilia-Romagna per affrontare e superare le difficoltà del momento ed è per questo che anche quest’anno il nostro giudizio sul bilancio non può che essere negativo.

 


 

Testo:

Regione Emilia-Romagna

 

 

 

 

Assemblea Legislativa

 

 

 

I Commissione Permanente

"Bilancio Affari generali ed istituzionali"

 

 

4732 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016" (delibera di Giunta n. 1622 del 11 11 13)

 

Pubblicato sul Supplemento speciale del Bollettino Ufficiale n. 218 del 14.11.2013

 

(Relatore consigliere Luciano Vecchi

Relatore di minoranza consigliere Marco Lombardi)

 

 

 

 

 

Testo n. 22/2013 licenziato nella seduta del 10 dicembre 2013 con il titolo:

 

 

Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2011, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016



 

INDICE

 

 

 

Art. 1              Automazione e manutenzione del sistema informativo regionale

 

Art. 2              Sistema informativo agricolo regionale

 

Art. 3              Cartografia regionale

 

Art. 4              Contributo al Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi

 

Art. 5              Finanziamento integrativo delle attività di miglioramento genetico

 

Art. 6              Interventi per lo sviluppo del patrimonio zootecnico

 

Art. 7              Interventi nel settore delle bonifiche

 

Art. 8              Partecipazione all’Esposizione universale di Milano (Expo 2015)

 

Art. 9              Strumenti di garanzia

 

Art. 10              Integrazione regionale al programma operativo regionale FESR 2007-2013

 

Art. 11              Organizzazione turistica regionale. Interventi per la promozione e commercializzazione turistica

 

Art. 12              Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico

 

Art. 13              Mercati e centri agro-alimentari

 

Art. 14              Partecipazione della Regione Emilia-Romagna a fondi e interventi per l’emergenza abitativa

 

Art. 15              Fondo per la conservazione della natura

 

Art. 16              Disposizioni per il finanziamento del Parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello

 

Art. 17              Interventi in materia di opere idrauliche nei corsi d’acqua di competenza regionale

 

Art. 18              Interventi di sistemazione idraulica e ambientale

 

Art. 19              Interventi ed opere di difesa della costa

 

Art. 20              Rete viaria di interesse regionale

 

Art. 21              Quota del Fondo sanitario regionale di parte corrente in gestione accentrata presso la Regione per la realizzazione di progetti ed attività a supporto del Servizio sanitario regionale (SSR)

 

Art. 22              Integrazione regionale per il finanziamento del SSR

 

Art. 23              Sostegno alla ricerca biomedica nell’ambito del Tecnopolo bolognese

 

Art. 24              Fondo regionale per la non autosufficienza

 

Art. 25              Interventi volti alla tutela e al controllo della popolazione canina e felina

 

Art. 26              Contributi straordinari alle Amministrazioni locali per interventi su immobili, strutture e aree per il potenziamento dei poli didattico-scientifici universitari

 

Art. 27              Contributo alla “Fondazione Arturo Toscanini”

 

Art. 28              Recupero e restauro di immobili di particolare valore storico e culturale

 

Art. 29              Attuazione degli interventi finanziati dal documento unico di programmazione (DUP)

 

Art. 30              Attuazione degli interventi finanziati dal DUP – Risorse statali

 

Art. 31              Trasferimento all'esercizio 2014 delle autorizzazioni di spesa relative al 2013 finanziate con mezzi regionali

 

Art. 32              Modifiche alla legge regionale n. 20 del 1992

 

Art. 33              Modifiche alla legge regionale n. 42 del 1993

 

Art. 34              Modifiche alla legge regionale n. 8 del 1994

 

Art. 35              Modifiche alla legge regionale n. 29 del 1995

 

Art. 36              Modifiche alla legge regionale n. 44 del 1995

 

Art. 37              Modifiche alla legge regionale n. 19 del 1998

 

Art. 38              Modifiche alla legge regionale n. 7 del 2002

 

Art. 39              Rimodulazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 17 del 2002

 

Art. 40              Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2003

 

Art. 41              Modifiche alla legge regionale n. 12 del 2003

 

Art. 42              Disposizioni sul controllo del territorio e sull’utilizzo delle aree del demanio idrico

 

Art. 43              Rateizzazione delle somme dovute per l’utilizzo di beni del demanio idrico

 

Art. 44              Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2005

 

Art. 45              Modifiche alla legge regionale n. 28 del 2007

 

Art. 46              Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2012

 

Art. 47              Modifiche alla legge regionale n. 15 del 2012

 

Art. 48              Modifiche alla legge regionale n. 16 del 2012

 

Art. 49              Modifiche alla legge regionale n. 15 del 2013

 

Art. 50              Copertura finanziaria

 

Art. 51              Entrata in vigore

 

 


Art. 1

Automazione e manutenzione del sistema informativo regionale

 

1. Per le attività inerenti lo sviluppo del sistema informativo regionale, secondo le finalità di cui alla legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 (Sviluppo regionale della società dell’informazione) sono disposte le seguenti autorizzazioni e integrazioni di spesa per gli interventi definiti nei capitoli sottoriportati:

 

a)

Cap. U03905

“Spese per l’automazione dei servizi regionali (Art. 13, L.R. 24 maggio 2004, n. 11)” afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1500 – Sistema informativo regionale manutenzione e sviluppo

Esercizio 2015:

Euro

2.000.000,00;

 

b)

Cap. U03910

“Sviluppo del sistema informativo regionale (Art. 13, L.R. 24 maggio 2004, n. 11)” afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1510 – Sviluppo del sistema informativo regionale

Esercizio 2014:

Euro

  190.000,00

Esercizio 2015:

Euro

5.000.000,00;

 

c)

Cap. U03937

“Sviluppo del sistema informativo regionale: piano telematico regionale (L.R. 24 maggio 2004, n. 11)” afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1510 – Sviluppo del sistema informativo regionale

Esercizio 2014:

Euro

1.670.000,00

Esercizio 2015

Euro

1.330.000,00.

 

2. Contestualmente, l’autorizzazione per l’esercizio 2014 disposta da leggi regionali precedenti, a valere sul Capitolo U03905 afferente alla U.P.B. 1.2.1.3.1500, è ridotta di Euro 140.000,00.

 

 

Art. 2

Sistema informativo agricolo regionale

 

1. Per la realizzazione del sistema informativo agricolo regionale, ai sensi degli articoli 22, 23 e 32 della legge regionale 30 maggio 1997, n. 15 (Norme per l’esercizio delle funzioni regionali in materia di agricoltura. Abrogazione della L.R. 27 agosto 1983, n. 34) è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa di Euro 183.053,07, a valere sul Capitolo U03925 nell’ambito della U.P.B. 1.2.1.3.1520 – Sistema informativo agricolo.

 

 

Art. 3

Cartografia regionale

 

1. Per le finalità di cui alla legge regionale 19 aprile 1975, n. 24 (Formazione di una cartografia regionale) sono disposte le seguenti autorizzazioni di spesa:

 

a)

Cap. U03854

"Spese per la formazione di una cartografia tematica regionale geologica, pedologica, pericolosità e dei rischi geonaturali (L.R. 19 aprile 1975, n. 24)”, afferente alla U.P.B. 1.2.3.2.3501 - Cartografia tematica regionale: geologia e pedologia

Esercizio 2014:

Euro

130.000,00;

 

 

 

 

 

b)

Cap. U03850

"Spese per la formazione di una cartografia tematica regionale geologica, pedologica, pericolosità e dei rischi geonaturali (L.R. 19 aprile 1975, n. 24)”, afferente alla U.P.B. 1.2.3.3.4440 – Sviluppo di cartografia tematica regionale: geologia e pedologia

Esercizio 2014:

Euro

50.000,00;

 

 

 

 

 

c)

Cap. U03861

"Spese per la formazione di una cartografia tematica regionale geologica, pedologica, pericolosità e dei rischi geonaturali attraverso l’acquisto di hardware e l’acquisto o realizzazione di software (L.R. 19 aprile 1975, n. 24)”, afferente alla U.P.B. 1.2.3.3.4440 - Sviluppo di cartografia tematica regionale: geologia e pedologia

Esercizio 2014:

Euro

200.000,00.

 

 

 

Art. 4

Contributo al Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi

 

1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata a corrispondere, per l’esercizio 2014, un contributo di Euro 50.000,00 al Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi costituito fra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna ed i Comuni di Bologna, Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro, a valere sul Capitolo U02705 nell’ambito della U.P.B. 1.2.3.2.3820 - Contributi ad Enti e istituzioni che perseguono scopi di interesse per la regione.

 

 

 

Art. 5

Finanziamento integrativo delle attività di miglioramento genetico

 

1. Al fine di concorrere al finanziamento delle attività di tenuta dei registri e dei libri genealogici e di controllo funzionale sul bestiame di cui alla legge 15 gennaio 1991, n. 30 (Disciplina della riproduzione animale), la Regione è autorizzata ad integrare le risorse statali trasferite per la realizzazione dei programmi annuali dei controlli, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001 per l'esercizio delle funzioni conferite, in attuazione dell’articolo 2 del decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143 (Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale).

 

2. La concessione dei contributi è disposta contestualmente all'assegnazione delle risorse statali per la realizzazione dei programmi annuali approvati dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. La Giunta regionale definisce con proprio atto i criteri e le modalità.

 

3. Per le finalità di cui al comma 1 è autorizzata per l'annualità 2014 la somma di Euro 500.000,00 stanziata sul Capitolo U10580, afferente alla U.P.B. 1.3.1.2.5210 - Tenuta dei libri genealogici - Risorse statali.

 

 

Art. 6

Interventi per lo sviluppo del patrimonio zootecnico

 

1. Per il finanziamento degli interventi per lo sviluppo del patrimonio zootecnico, a norma dell’articolo 5, commi 1 e 2, della legge regionale 22 dicembre 2011, n. 21 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014) è disposta per l’esercizio finanziario 2014 un’autorizzazione di spesa pari a Euro 30.000,00, a valere sul Capitolo U10596 afferente alla U.P.B. 1.3.1.3.6025 – Tutela delle varietà e razze locali di interesse agrario.

 

 

Art. 7

Interventi nel settore delle bonifiche

 

1. Per opere ed interventi di bonifica ed irrigazione ai sensi della legge regionale 2 agosto 1984, n. 42 (Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative) è disposta la seguente autorizzazione di spesa:

 

a)

Cap. U16352

“Manutenzione delle opere di bonifica (art. 26, comma 2, lett. d), L.R. 2 agosto 1984, n. 42)” afferente alla U.P.B. 1.3.1.3.6310 - Manutenzione opere di bonifica

Esercizio 2014:

Euro

800.000,00.

 

 

 

Art. 8

Partecipazione all’Esposizione universale di Milano (Expo 2015)

 

1. La Regione, al fine di valorizzare e promuovere le eccellenze produttive del proprio territorio, partecipa all’Esposizione universale che si terrà nella città di Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 (Expo 2015), con il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Essa favorisce altresì la partecipazione coordinata e unitaria delle diverse realtà geografiche, settoriali e di sistema presenti nel territorio secondo le modalità definite dalla Giunta regionale.

 

2. Per i fini di cui al comma 1, la Giunta regionale è autorizzata ad adottare le azioni e gli atti necessari per l’adesione della Regione Emilia-Romagna alla partecipazione al Padiglione Italia – Expo 2015.

 

3. Per far fronte agli oneri straordinari derivanti dalla partecipazione di cui ai commi 1 e 2, è disposta un’autorizzazione di spesa di euro 1.500.000,00 per l’esercizio 2014 a valere sul capitolo U23712, nell’ambito dell’UPB 1.3.2.2.7310 – Partecipazione all’Esposizione universale di Milano (Expo 2015).

 

4. La Regione si impegna a promuovere e sostenere, nell’ambito dei programmi settoriali di attività, iniziative sul territorio regionale in stretto coordinamento con quelle di Expo 2015, anche con i fondi stanziati nelle unità previsionali di base e relativi capitoli del bilancio regionale, con riferimento alle leggi di spesa settoriali vigenti.

 

 

Art. 9

Strumenti di garanzia

 

1. Al fine di promuovere l’accesso al credito da parte delle imprese del territorio regionale anche attraverso l’attivazione di strumenti di garanzia, la Regione è autorizzata a destinare risorse ai soggetti che operano a supporto del sistema produttivo regionale, iscritti al vigente elenco degli intermediari finanziari vigilati, già istituito ai sensi dell’articolo 107 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), nelle more dell’attuazione dell’articolo 106 del medesimo testo unico. Tali risorse possono essere destinate alla concessione di agevolazioni in forma di garanzia ed altri strumenti di mitigazione del rischio del credito, nell’osservanza della vigente normativa europea in materia di aiuti di Stato alle imprese.

 

2. La Regione concede le risorse, secondo i criteri e le modalità definite dalla Giunta, per gli scopi e nelle forme di cui al comma 1, con preferenza a operatori finanziari, anche in forma aggregata, che garantiscono un'elevata operatività a favore di imprese del territorio regionale.

 

3. Per far fronte agli oneri derivanti dalle operazioni di cui al comma 1 è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa pari a Euro 10.000.000,00, a valere sul Capitolo U21226 afferente alla U.P.B. 1.3.2.3.8230 – Promozione e qualificazione delle imprese.

 

 

Art. 10

Integrazione regionale al programma operativo regionale FESR 2007-2013

 

1. Per assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi delle attività I.1.1. Creazione di tecnopoli per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico e III.1.3. Promozione della Green Economy tramite strumenti di ingegneria finanziaria, previste nel programma operativo regionale FESR 2007-2013, la Regione è autorizzata a utilizzare, con le modalità e le medesime destinazioni contenute nel programma operativo stesso, le risorse autorizzate da precedenti leggi regionali trasferite all’esercizio 2014 e riproposte per gli interventi previsti nei capitoli afferenti alle U.P.B. 1.3.2.3.8368 – Integrazione regionale al programma operativo regionale FESR 2007-2013, U.P.B. 1.3.2.3.8369 – Integrazione regionale al programma operativo regionale FESR 2007-2013 – Risorse statali.

 

 

Art. 11

Organizzazione turistica regionale. Interventi per la promozione e commercializzazione turistica

 

1. Per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge regionale 4 marzo 1998, n. 7 (Organizzazione turistica regionale – Interventi per la promozione e commercializzazione turistica – Abrogazione delle leggi regionali 5 dicembre 1996, n. 47, 20 maggio 1994, n. 22, 25 ottobre 1993, n. 35 e parziale abrogazione della L.R. 9 agosto 1993, n. 28), nell’ambito dei sottoindicati capitoli afferenti alla U.P.B. 1.3.3.2.9100 – Interventi per la promozione del turismo regionale, sono disposte le seguenti autorizzazioni e integrazioni di spesa:

 

a)

Cap. U25558

“Spese per l’attuazione dei progetti di marketing e di promozione turistica attraverso APT Servizi S.r.l. (art. 7, comma 2, lett. a), L.R. 4 marzo 1998, n. 7)”

Esercizio 2014:

Euro

65.000,00

 

Esercizio 2015:

Euro

7.465.000,00;

 

 

 

 

 

b)

Cap. U25564

"Contributi alle unioni di prodotto per progetti di marketing e di promozione turistica di prevalente interesse per il mercato italiano (artt. 5, 7, comma 2, lett. b) e 13 comma 3, L.R. 4 marzo 1998, n. 7)”

Esercizio 2015:

Euro

2.152.000,00;

 

 

 

 

 

c)

Cap. U25664

“Contributi alle aggregazioni di imprese per iniziative di commercializzazione turistica anche in forma di comarketing (artt. 5, 7 comma 2, lett. c) e 13 comma 5, L.R. 4 marzo 1998, n. 7)”

Esercizio 2015:

Euro

2.600.000,00.

 

 

 

Art. 12

Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico

 

1. Per gli interventi finalizzati al miglioramento delle stazioni invernali, del sistema sciistico e degli impianti a fune, a norma della legge regionale 1 agosto 2002, n. 17 (Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione Emilia-Romagna), sono disposte per l’esercizio 2014 le seguenti autorizzazioni di spesa: di Euro 900.000,00, a valere sul Capitolo U25662 afferente alla U.P.B. 1.3.3.2.9100 – Interventi per la promozione del turismo regionale, di Euro 500.000,00, a valere sul Capitolo U25780 e di Euro 100.000,00, a valere sul Capitolo U25572, afferenti alla U.P.B. 1.3.3.3.10010 – Ristrutturazione, realizzazione e qualificazione delle strutture turistiche.

 

 

Art. 13

Mercati e centri agro-alimentari

 

1. Per la concessione di contributi in capitale per la progettazione, la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e il trasferimento dei mercati e dei centri agro-alimentari all’ingrosso, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera a), della legge regionale 24 aprile 1995, n. 47 (Interventi per favorire l’istituzione, la ristrutturazione, l’ampliamento ed il trasferimento dei mercati e dei centri agro-alimentari all’ingrosso. Abrogazione delle leggi regionali 7 novembre 1979, n. 42 e 24 dicembre 1981, n. 49) è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa pari a Euro 300.000,00, a valere sul Capitolo U27000 e afferente alla U.P.B. 1.3.4.3.11600 – Valorizzazione e riqualificazione della rete distributiva.

 

 

Art. 14

Partecipazione della Regione Emilia-Romagna

a fondi e interventi per l’emergenza abitativa

 

1. La Regione è autorizzata a partecipare alla costituzione di un fondo destinato a:

 

a) garantire i crediti assunti dalle banche nei confronti degli inquilini che sottoscrivono con i proprietari degli immobili un'intesa per la sospensione dell'esecuzione delle procedure di sfratto;

 

b) concedere contributi a favore di inquilini che versano in una situazione di inadempienza all'obbligo di pagamento del canone di locazione;

 

c) concedere contributi per favorire l’accesso e la permanenza negli alloggi degli inquilini di alloggi di proprietà di privati, nonché per favorire la mobilità nel settore della locazione.

 

2. La Giunta regionale definisce con proprio atto le modalità e i criteri di attribuzione dei finanziamenti di cui al presente articolo.

 

3. Per le finalità di cui al comma 1 è disposta per l'esercizio 2014 un'autorizzazione di spesa pari a Euro 2.200.000,00, a valere sul Capitolo U32059 nell'ambito della U.P.B. 1.4.1.2.12290 - Sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione.

 

 

Art. 15

Fondo per la conservazione della natura

 

1. Per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge regionale 24 gennaio 1977, n. 2 (Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale - Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura - Disciplina della raccolta dei prodotti del sottobosco) volti alla tutela di esemplari arborei singoli o in gruppo di notevole pregio scientifico e monumentale ai sensi dell’articolo 6 della medesima legge regionale, è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa di Euro 25.000,00, nell’ambito del Capitolo U38070 afferente alla U.P.B. 1.4.2.2.13500 – Parchi e riserve naturali.

 

 

Art. 16

Disposizioni per il finanziamento del Parco naturale interregionale

del Sasso Simone e Simoncello

 

1. La Regione Emilia-Romagna concorre, ai sensi dell’articolo 29 dell’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Marche per l’istituzione del Parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello, ratificata con legge regionale 26 luglio 2013, n. 13 (Ratifica dell'intesa per l'istituzione del Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello), al finanziamento delle attività dell’Ente di gestione del Parco.

 

2. A tal fine è disposta un’autorizzazione di spesa per l’esercizio 2014 pari a Euro 127.000,00, a valere sul Capitolo U38084 nell’ambito della U.P.B. 1.4.2.2.13500 – Parchi e riserve naturali.

 

 

 

Art. 17

Interventi in materia di opere idrauliche

nei corsi d’acqua di competenza regionale

 

1. Per la realizzazione di interventi afferenti il servizio di piena nei corsi d’acqua ricadenti in bacini idrografici di competenza regionale e per la manutenzione delle reti di monitoraggio meteo-idro-pluviometrico ai sensi del regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie) è disposta l’autorizzazione di spesa, a valere sul Capitolo U39187 afferente alla U.P.B. 1.4.2.2.13863 - Interventi di sistemazione idraulica e ambientale, per l’esercizio 2014, di Euro 600.000,00.

 

 

Art. 18

Interventi di sistemazione idraulica e ambientale

 

1. Per la realizzazione degli interventi di sistemazioni idrauliche e relativa manutenzione nei corsi d’acqua di competenza regionale, a norma della legge regionale 6 luglio 1974, n. 27 (Interventi della Regione in materia di opere idrauliche nei corsi d'acqua dell'Emilia-Romagna) è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa di Euro 4.000.000,00, a valere sul Capitolo U39220 afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14500 – Interventi di sistemazione idraulica e ambientale.

 

2. Per la difesa e il consolidamento dei versanti e delle aree instabili, la difesa degli abitati e delle infrastrutture contro movimenti franosi e altri fenomeni di dissesto è disposta, per l’esercizio 2014, l’autorizzazione di spesa di Euro 1.000.000,00, a valere sul Capitolo U39050 afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14500 – Interventi di sistemazione idraulica e ambientale.

 

 

Art. 19

Interventi ed opere di difesa della costa

 

1. Per la gestione integrata della zona costiera volta alla difesa dei centri abitati costieri, delle infrastrutture e del litorale dai fenomeni di ingressione ed erosione marina e per la manutenzione delle opere di difesa della costa e dell'arenile, ai sensi dell'articolo 29 della legge regionale 28 luglio 2004, n. 17 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2004 e del bilancio pluriennale 2004-2006. Primo provvedimento generale di variazione) è disposta per l'esercizio 2014 un'autorizzazione di spesa di Euro 2.700.000,00, a valere sul Capitolo U39360 afferente alla U.P.B. 1.4.2.3.14555 - Interventi e opere di difesa della costa.

 

 

Art. 20

Rete viaria di interesse regionale

 

1. Per gli interventi sulla rete stradale relativi alla viabilità di interesse regionale, previsti dalla legge regionale 21 aprile 1999, n. 3 (Riforma del sistema regionale e locale), nell’ambito della U.P.B. 1.4.3.3.16200 – Miglioramento e costruzione opere stradali, sono disposte per l’esercizio 2014 autorizzazioni di spesa pari a Euro 500.000,00, a valere sul Capitolo U45177 e pari a Euro 5.800.000,00, a valere sul Capitolo U45184.

 

 

Art. 21

Quota del Fondo sanitario regionale di parte corrente in gestione accentrata

presso la Regione per la realizzazione di progetti ed attività

a supporto del Servizio sanitario regionale (SSR)

 

1. L’autorizzazione di spesa per lo sviluppo di progetti ed attività a supporto del Servizio sanitario regionale, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), gestiti direttamente a livello regionale attraverso una quota di finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) riservata alla gestione sanitaria accentrata, viene determinata, per l'esercizio 2014, per l’attuazione delle rispettive finalità, in complessivi Euro 47.900.000,00 a valere sui seguenti capitoli di spesa:

 

a)

Cap.U51614

“Fondo Sanitario Regionale di parte corrente - quota in gestione sanitaria accentrata presso la Regione. Spesa sanitaria direttamente gestita per ICT e altre attività di supporto al Servizio sanitario regionale (art. 2, D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502)” - U.P.B. 1.5.1.2.18000

 

Euro

20.400.000,00;

 

 

 

 

 

b)

Cap.U51616

“Fondo Sanitario Regionale di parte corrente - quota in gestione sanitaria accentrata presso la Regione. Trasferimenti ad Aziende sanitarie ed altri Enti per progetti obiettivo, per l’innovazione, per la realizzazione delle politiche sanitarie e degli obiettivi del Piano Sociale e Sanitario Regionale e del sistema integrato Regione-Enti del SSR (art. 2, D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502)” - U.P.B. 1.5.1.2.18000

 

Euro

25.200.000,00;

 

 

 

 

 

c)

Cap.U52302

“Fondo Sanitario Regionale in gestione sanitaria accentrata presso la Regione. Spesa direttamente gestita per lo sviluppo di sistemi informativi/informatici per il Servizio Sanitario Regionale (art. 2, D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502)” - U.P.B. 1.5.1.3.19030

 

Euro

2.300.000,00.

 

 

 

Art. 22

Integrazione regionale per il finanziamento del SSR

 

1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata ad integrare nell'esercizio 2014, con mezzi autonomi di bilancio, le risorse destinate al SSR per un importo massimo di Euro 148.800.000,00, al fine di assicurare copertura finanziaria agli oneri a carico dei bilanci 2013 delle Aziende sanitarie regionali derivanti dall’erogazione di prestazioni aggiuntive rispetto ai LEA e a garanzia del pareggio di bilancio 2013 del SSR, a valere rispettivamente sui Capitoli U51640 e U51638 afferenti alla U.P.B. 1.5.1.2.18020 – Servizio sanitario regionale: finanziamento dei livelli di assistenza sanitaria superiori ai LEA e garanzia dell’equilibrio economico-finanziario.

 

2. La Giunta regionale è autorizzata a definire con propri atti i criteri e le modalità di attribuzione dei finanziamenti di cui al comma 1. E’ altresì autorizzata ad apportare con propri atti, per l’esercizio 2014, ove necessario, variazioni compensative agli stanziamenti di competenza e di cassa fra i capitoli afferenti alla U.P.B.1.5.1.2.18020.

 

 

Art 23

Sostegno alla ricerca biomedica nell’ambito del Tecnopolo bolognese

 

1. La Regione Emilia-Romagna e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli, al fine di sviluppare la rete regionale dell’alta tecnologia con riferimento alla piattaforma tecnologica Scienze della vita, sostengono congiuntamente il programma di ricerca biomedica con ricaduta in ambito industriale nei laboratori del Tecnopolo bolognese.

 

2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione Emilia-Romagna è autorizzata a concedere, per l’esercizio 2014, all’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli un contributo di Euro 1.200.000,00, a valere sul Capitolo U51650 afferente alla U.P.B. 1.5.1.2. 18050 - Sostegno alla ricerca biomedica nell'ambito del Tecnopolo bolognese.

 

 

Art. 24

Fondo regionale per la non autosufficienza

 

1. In attuazione di quanto disposto dall’articolo 51 della legge regionale 23 dicembre 2004, n. 27 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l’approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007) che istituisce il Fondo regionale per la non autosufficienza e al fine di elevare ed ampliare l’area di finanziamento pubblico delle prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria ivi previste, è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa pari ad Euro 70.000.000,00, a valere sul Capitolo U57152 afferente alla U.P.B. 1.5.1.2.18125 – Fondo regionale per la non autosufficienza.

 

2. La Giunta regionale, previo parere della competente Commissione assembleare, ripartisce le risorse di cui al comma 1 sulla base dei criteri previsti dall’articolo 51 della legge regionale n. 27 del 2004.

 

 

Art. 25

Interventi volti alla tutela e al controllo della popolazione canina e felina

 

1. Per il finanziamento di contributi ad imprese agricole per la perdita di animali causata da cani inselvatichiti e da altri animali predatori, in attuazione dell’articolo 26 della legge regionale 7 aprile 2000, n. 27 (Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina), è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa pari ad Euro 172.800,00, a valere sul Capitolo U64410 nell’ambito della U.P.B. 1.5.1.2.18390 - Indennizzi alle imprese agricole per danni causati da animali predatori.

 

 

Art. 26

Contributi straordinari alle Amministrazioni locali per interventi

su immobili, strutture e aree per il potenziamento

dei poli didattico-scientifici universitari

 

1. La Regione è autorizzata a concedere finanziamenti straordinari in conto capitale agli enti delle Amministrazioni locali per l'acquisizione, la costruzione, la ristrutturazione, la manutenzione straordinaria e il miglioramento funzionale di immobili, strutture e aree, anche di proprietà di soggetti privati, da destinare al potenziamento dei poli didattico-scientifici universitari. La Giunta regionale, con proprio atto, definisce criteri, modalità e procedure per la concessione dei finanziamenti straordinari alle Amministrazioni locali.

 

2. Per la realizzazione degli interventi di cui al comma 1 per l'esercizio 2014 è disposta un’autorizzazioni di spesa di Euro 300.000,00, a valere sul Capitolo U73142 nell’ambito della U.P.B 1.6.3.3.24510 – Edilizia residenziale e universitaria.

 

 

Art. 27

Contributo alla “Fondazione Arturo Toscanini”

 

1. Per la promozione e la realizzazione di iniziative culturali di rilevante interesse tese a favorire la diffusione della cultura musicale, ai sensi della legge regionale 10 aprile 1995, n. 27 (Contributo alla Fondazione Arturo Toscanini), è disposta per l'esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa di Euro 3.850.000,00, a valere sul Capitolo U70602 nell'ambito della U.P.B. 1.6.5.2.27110 - Contributi ad Enti o Associazioni che si prefiggono scopi culturali.

 

 

Art. 28

Recupero e restauro di immobili di particolare valore storico e culturale

 

1. Per la concessione di contributi per la realizzazione di progetti di particolare rilevanza storica, artistica e culturale per l’insieme del territorio regionale, a norma della legge regionale 1 dicembre 1998, n. 40 (Interventi finanziari speciali per la realizzazione di “Bologna città europea della cultura per l’anno 2000”, per le celebrazioni del I centenario della morte di Giuseppe Verdi e per la partecipazione ad iniziative straordinarie per la valorizzazione delle espressioni storiche, artistiche e culturali nella regione Emilia-Romagna), è disposta per l’esercizio 2014 un’autorizzazione di spesa di Euro 300.000,00, a valere sul Capitolo U70718 nell’ambito della U.P.B. 1.6.5.3.27520 – Recupero e restauro del patrimonio artistico e culturale.

 

 

Art. 29

Attuazione degli interventi finanziati dal

documento unico di programmazione (DUP)

 

1. La Regione contribuisce alla qualificazione dei sistemi territoriali, alla promozione di uno sviluppo competitivo e sostenibile ed al rafforzamento della coesione territoriale mediante l'acquisizione e la realizzazione di interventi di tipo infrastrutturale e strutturale, i cui beneficiari possono essere Enti locali e altre pubbliche amministrazioni.

 

2. Al fine di dare attuazione agli interventi di cui agli obiettivi 9 e 10, previsti nel documento unico di programmazione (DUP), la Regione è autorizzata a stanziare apposite risorse destinate ad interventi di cui al comma 1.

 

3. La Giunta regionale individua, con propri atti, specifiche modalità e criteri per la concessione e l'erogazione dei finanziamenti di cui ai commi 1 e 2.

 

4. Per il finanziamento degli interventi la Regione è autorizzata, per l'esercizio 2014, a utilizzare le risorse a tale scopo specifico accantonate nell'ambito del fondo speciale, afferente alla U.P.B. 1.7.2.3.29150, Capitolo U86500, "Fondo speciale per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di approvazione - spese d'investimento", elenco n. 5.

 

5. Per l'utilizzo dei fondi di cui al comma 4, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, per l'esercizio finanziario 2014, le necessarie variazioni al bilancio di competenza e di cassa nella parte spesa del bilancio regionale, a norma di quanto disposto dall'articolo 31, comma 2, lettera d), della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 (Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4). Tali provvedimenti di variazione possono disporre contestualmente l'istituzione di nuovi capitoli o nuove unità previsionali di base.

 

6. Al fine di consentire l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse destinate all’attuazione degli interventi di cui al comma 1, la Giunta regionale, a norma di quanto disposto dall'articolo 31, comma 2, lettera b), della legge regionale n. 40 del 2001, è altresì autorizzata ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, per l’esercizio 2014, le necessarie variazioni compensative agli stanziamenti di competenza e di cassa fra le unità previsionali di base e relativi capitoli di spesa, appositamente istituiti.

 

 

Art. 30

Attuazione degli interventi finanziati dal DUP – Risorse statali

 

1. Al fine di dare attuazione agli interventi previsti nel DUP, la Regione è autorizzata ad utilizzare le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (già Fondo per le aree sottoutilizzate) messe a disposizione dalla deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) 11 gennaio 2011, n. 1 (Obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013. (Deliberazione n. 1/2010)).

 

2. La Giunta regionale individua con propri atti le specifiche modalità e i criteri per l’utilizzo dei finanziamenti di cui al comma 1.

 

3. Per il finanziamento degli interventi previsti dal presente articolo la Giunta regionale è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2014, a utilizzare le risorse a tale scopo specifico accantonate nell'ambito del fondo speciale, afferente alla U.P.B. 1.7.2.3.29151, Capitolo U86620 - spese d'investimento, e ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, le necessarie variazioni al bilancio di competenza e di cassa nella parte spesa del bilancio regionale, a norma di quanto disposto dall’articolo 31, comma 2, lettera d), della legge regionale n. 40 del 2001. Tali provvedimenti di variazione possono disporre contestualmente l’istituzione di nuovi capitoli o nuove unità previsionali di base.

 

4. Al fine di consentire l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse destinate all’attuazione degli interventi, la Giunta regionale, a norma dell’articolo 31, comma 2, lettera b), della legge regionale n. 40 del 2001, è altresì autorizzata ad apportare con proprio atto, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, per l’esercizio 2014, le necessarie variazioni compensative agli stanziamenti di competenza e di cassa fra le unità previsionali di base e relativi capitoli di spesa, appositamente istituiti.

 

 

Art. 31

Trasferimento all'esercizio 2014 delle autorizzazioni di spesa

relative al 2013 finanziate con mezzi regionali

 

1. Le sottoelencate autorizzazioni di spesa, già finanziate con mezzi regionali e disposte da precedenti provvedimenti legislativi, sono trasferite all'esercizio 2014 a seguito della presunta mancata assunzione dell'impegno nel corso dell'esercizio 2013:

 

Progr.

Capitolo

UPB

Euro

 

 

 

 

 

1

)

2698

1.2.3.3.4420

1.252,61

2

)

2701

1.2.3.3.4420

212.500,00

3

)

2708

1.2.3.3.4420

339,07

4

)

2775

1.2.3.3.4420

1.195.536,68

5

)

2800

1.2.3.3.4422

6.628,00

6

)

2802

1.2.3.3.4422

231.000,00

7

)

3453

1.2.2.3.3100

91.000,00

8

)

3455

1.2.2.3.3100

2.650.208,98

9

)

3905

1.2.1.3.1500

300.000,00

10

)

3925

1.2.1.3.1520

43.679,66

11

)

3937

1.2.1.3.1510

752.972,84

12

)

3939

1.2.1.3.1510

290.000,00

13

)

4276

1.2.1.3.1600

24.426.337,40

14

)

4348

1.2.1.3.1600

2.500.000,00

15

)

16332

1.3.1.3.6300

1.184.713,41

16

)

16400

1.3.1.3.6300

859.844,62

17

)

21088

1.3.2.3.8000

3.115.893,38

18

)

22210

1.3.2.3.8260

2.512.534,95

19

)

22258

1.3.2.3.8270

6.568.520,67

20

)

23028

1.3.2.3.8300

39.537.321,91

21

)

23752

1.3.2.3.8368

5.438.159,00

22

)

23754

1.3.2.3.8368

3.300.000,00

23

)

25525

1.3.3.3.10010

1.298.073,49

24

)

25528

1.3.3.3.10010

696.442,13

25

)

25798

1.3.3.3.10010

780.000,00

26

)

30634

1.4.1.3.12630

8.914.961,49

27

)

30636

1.4.1.3.12630

600.000,00

28

)

30638

1.4.1.3.12630

200.000,00

29

)

30640

1.4.1.3.12630

1.955.375,00

30

)

30885

1.4.1.3.12620

208.084,66

31

)

31110

1.4.1.3.12650

16.968.992,56

32

)

31116

1.4.1.3.12650

402.150,96

33

)

32020

1.4.1.3.12670

300.000,00

34

)

32045

1.4.1.3.12800

969.177,31

35

)

32097

1.4.1.3.12735

6.216.334,55

36

)

35305

1.4.2.3.14000

185.211,66

37

)

35310

1.4.2.3.14000

440.000,00

38

)

36186

1.4.2.3.14062

841,00

39

)

36188

1.4.2.3.14062

112.232,05

40

)

37150

1.4.2.3.14150

43.456,88

41

)

37250

1.4.2.3.14170

139.530,00

42

)

37332

1.4.2.3.14220

1.695.844,16

43

)

37344

1.4.2.3.14220

800.000,00

44

)

37374

1.4.2.3.14220

5.909.835,33

45

)

37378

1.4.2.3.14223

282.525,00

46

)

37385

1.4.2.3.14223

953.479,30

47

)

37404

1.4.2.3.14223

299.250,00

48

)

37408

1.4.2.3.14223

5.636.386,31

49

)

37427

1.4.2.3.14223

250.000,00

50

)

37431

1.4.2.3.14223

800.000,00

51

)

37436

1.4.2.3.14223

4.125.077,10

52

)

38027

1.4.2.3.14310

4.506.839,24

53

)

38030

1.4.2.3.14300

231.156,32

54

)

38090

1.4.2.3.14305

1.112.297,06

55

)

39050

1.4.2.3.14500

768.648,75

56

)

39220

1.4.2.3.14500

2.639.490,74

57

)

39360

1.4.2.3.14555

871.832,03

58

)

41250

1.4.3.3.15800

1.332.011,41

59

)

41360

1.4.3.3.15800

1.943.199,25

60

)

41570

1.4.3.3.15800

272.000,00

61

)

41900

1.4.3.3.15820

51.402,56

62

)

41997

1.4.3.3.15820

946.921,96

63

)

43027

1.4.3.3.16000

632.715,97

64

)

43221

1.4.3.3.16010

299.637,79

65

)

43270

1.4.3.3.16010

12.280.846,80

66

)

43282

1.4.3.3.16010

1.213.193,21

67

)

45175

1.4.3.3.16200

2.199.888,47

68

)

45177

1.4.3.3.16200

2.013.727,00

69

)

45186

1.4.3.3.16200

6.992.722,79

70

)

45194

1.4.3.3.16200

6.428,04

71

)

46125

1.4.3.3.16600

250.150,38

72

)

47114

1.4.4.3.17400

3.259.034,28

73

)

47315

1.4.4.3.17400

2.000.000,00

74

)

48050

1.4.4.3.17450

622.047,50

75

)

57198

1.5.2.3.21000

175.000,00

76

)

57200

1.5.2.3.21000

9.396.500,39

77

)

57680

1.5.2.3.21060

891.252,21

78

)

65721

1.5.1.3.19050

375.000,00

79

)

65770

1.5.1.3.19070

70.690.927,36

80

)

68321

1.5.2.3.21060

2.453.699,54

81

)

70541

1.6.5.3.27500

283.033,52

82

)

70545

1.6.5.3.27500

513,64

83

)

70678

1.6.5.3.27500

2.002.983,20

84

)

70715

1.6.5.3.27520

2.420.140,00

85

)

70718

1.6.5.3.27520

5.906.748,98

86

)

71566

1.6.5.3.27537

893.664,50

87

)

71572

1.6.5.3.27540

2.011.263,35

88

)

73060

1.6.2.3.23500

1.187.795,97

89

)

73135

1.6.3.3.24510

376,41

90

)

73140

1.6.3.3.24510

1.300.000,00

91

)

78410

1.4.2.3.14384

9.106,90

92

)

78458

1.4.2.3.14384

108.111,45

93

)

78464

1.4.2.3.14384

204.320,44

94

)

78476

1.4.2.3.14384

38.757,40

95

)

78705

1.6.6.3.28500

2.706.612,81

96

)

78707

1.6.6.3.28500

1.630.000,00.

 

 

Art. 32

Modifiche alla legge regionale n. 20 del 1992

 

1. L’articolo 5 della legge regionale 18 aprile 1992, n. 20 (Partecipazione della Regione Emilia-Romagna all’associazione teatrale Emilia-Romagna (ATER)) è sostituito dal seguente:

 

“Art. 5

 

1. La Regione è autorizzata a concedere all’Associazione teatrale Emilia-Romagna (ATER) un contributo annuale comprensivo della quota associativa il cui importo viene stabilito nell’ambito delle disponibilità annualmente autorizzate dalla legge di bilancio.

 

2. L’associazione è tenuta a presentare alla Regione entro il 30 ottobre dell’anno precedente a quello di competenza un programma di attività corredato dal relativo piano finanziario.

 

3. La Regione, allo scopo di garantire la continuità dei programmi dell’associazione, concede e liquida all’associazione stessa in un’unica soluzione il contributo di cui al comma 1.

 

4. L’associazione è tenuta a presentare entro il 30 giugno dell’anno successivo una relazione che attesti la realizzazione del programma svolto, contenente tutti gli elementi utili per la valutazione delle attività realizzate.”.

 

 

Art. 33

Modifiche alla legge regionale n. 42 del 1993

 

1. L’articolo 6 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 42 (Ordinamento della professione di maestro di sci) è sostituito dal seguente:

 

“Art. 6

Maestri di sci di altre Regioni o di altri Stati

 

1. I maestri di sci iscritti negli albi professionali di altre Regioni o Province autonome, che intendano esercitare stabilmente la professione in Emilia-Romagna, devono effettuare la dichiarazione di cui all’articolo 3, comma 3. Il Consiglio direttivo del Collegio regionale procede ai sensi dello stesso articolo, verificando che l’interessato risulti già iscritto nell'albo professionale della Regione o Provincia autonoma di provenienza.

 

2. Su domanda di coloro che hanno trasferito l'iscrizione nell'albo di altra Regione o Provincia autonoma, il Consiglio direttivo del Collegio regionale dei maestri di sci provvede a cancellare dall'albo i relativi nominativi.

 

3. I maestri di sci iscritti negli albi professionali di altre Regioni o Province autonome, che intendano esercitare temporaneamente e occasionalmente la professione in Emilia-Romagna, devono darne preventiva comunicazione al Consiglio direttivo del Collegio regionale dei maestri di sci.

 

4. All'esercizio professionale temporaneo e occasionale di maestro di sci in Emilia-Romagna da parte dei cittadini provenienti da Stati membri dell'Unione europea diversi dall'Italia, non iscritti in albi professionali italiani, si applica la disciplina contenuta nel decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206 (Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania).

 

5. I maestri di sci, cittadini di Stati membri dell'Unione europea diversi dall'Italia, non iscritti in albi professionali italiani, che intendono esercitare stabilmente la professione in Emilia-Romagna, devono procedere ai sensi dell'articolo 3 della presente legge. Fermo quanto disposto dal decreto legislativo n. 206 del 2007, in particolare al titolo III, il Collegio regionale dei maestri di sci dispone l'iscrizione all'albo subordinatamente alla verifica della sussistenza del possesso del titolo idoneo, riconosciuto dalla competente autorità statale di cui all'articolo 5 del decreto legislativo n. 206 del 2007, e dei requisiti, diversi dall'abilitazione e dal possesso del diploma di scuola dell'obbligo, di cui all'articolo 3, comma 1 della presente legge.

 

6. Ai cittadini di Paesi terzi che intendano esercitare la professione di maestro di sci in Emilia-Romagna si applicano le norme di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e sue disposizioni attuative.”.

 

2. L’articolo 9 della legge regionale n. 42 del 1993 è abrogato.”.

 

 

Art. 34

Modifiche alla legge regionale n. 8 del 1994

 

1. Dopo la lettera c) del comma 3 dell’articolo 6 della legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria), è aggiunta la seguente:

 

“c bis) le risorse da assegnare alle Province per la realizzazione di progetti sperimentali promossi dalla Regione per la difesa del bestiame da predazione da canidi sui pascoli collinari e montani.”.

 

2. Dopo il comma 3 dell’articolo 17 della legge regionale n. 8 del 1994, è aggiunto il seguente:

 

“3 bis. La Regione promuove la realizzazione di progetti sperimentali tesi all’introduzione negli allevamenti zootecnici di specifiche misure di prevenzione per la difesa del bestiame da predazione da canidi sui pascoli collinari e montani. A tal fine la Giunta regionale approva un piano di intervento che definisce criteri e modalità di attuazione nonché di assegnazione delle risorse, nell’ambito del quale può essere prevista anche l’erogazione da parte delle Province di contributi in regime de minimis ai sensi delle disposizioni europee nel settore agricolo.”.

 

 

Art. 35

Modifiche alla legge regionale n. 29 del 1995

 

1. Il comma 2 dell’articolo 12 della legge regionale 10 aprile 1995, n. 29 (Riordinamento dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna) è sostituito dal seguente:

 

“2. Salvo quanto previsto dal comma 1, la Giunta regionale esercita il controllo sulla legittimità e sulla conformità agli atti di indirizzo emanati a norma dell'articolo 2 delle deliberazioni del Consiglio direttivo dell’Istituto aventi ad oggetto l’acquisto, l’alienazione o la permuta di immobili, le gare di appalto e le concessioni che impegnino il bilancio dell'Istituto per una pluralità di anni.”.

 

 

Art. 36

Modifiche alla legge regionale n. 44 del 1995

 

1. Alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 21 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 44 (Riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione dell'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente (ARPA) dell'Emilia-Romagna), le parole “destinati prevalentemente” sono sostituite dalla parola “nonché”.

 

 

Art. 37

Modiche alla legge regionale n. 19 del 1998

 

1. Dopo il comma 2 dell’articolo 7 della legge regionale 3 luglio 1998, n. 19 (Norme in materia di riqualificazione urbana), è inserito il seguente:

 

“2 bis. Ai fini dell’assegnazione dei contributi regionali, disciplinati dal presente titolo, la Giunta regionale, allo scopo di promuovere la ricostruzione dei centri e nuclei storici colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, favorisce la stipula di accordi di programma ai sensi dell’articolo 9 con i Comuni interessati sulla base del Piano della ricostruzione da questi approvato ai sensi degli articoli 12 e 13 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 16 (Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012). Ai fini del procedimento disciplinato dal titolo I della presente legge il Piano della ricostruzione assume i contenuti e produce gli effetti del Programma di riqualificazione urbana di cui all’articolo 4.”.

 

 

Art. 38

Modifiche alla legge regionale n. 7 del 2002

 

1. Al comma 3 dell’articolo 9 della legge regionale 14 maggio 2002, n. 7 (Promozione del sistema regionale delle attività di ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico) sono aggiunte, in fine, le parole: “e ai programmi di attività di ASTER soc. cons. p.a.”.

 

2. Al comma 1 dell’articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2002 le parole “a responsabilità limitata” sono sostituite dalle parole “per azioni” e le parole “art. 47” sono sostituite dalle parole “articolo 64”.

 

3. La lettera c) del comma 3 dell’articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2002 è sostituita dalla seguente:

 

“c) che la società sia a totale capitale pubblico, con vincolo della partecipazione societaria maggioritaria della Regione Emilia-Romagna, delle Università pubbliche e degli enti pubblici di ricerca operanti nel territorio e loro associazioni, con esclusione di soggetti privati;”.

 

4. Dopo la lettera c) del comma 3 dell’articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2002, è aggiunta la seguente:

 

“c bis) che la Regione e gli altri enti pubblici soci svolgano sull'attività della società un controllo analogo a quello esercitato sulle proprie strutture, con le modalità e i termini stabiliti dallo statuto sociale e dalle convenzioni di cui ai commi 7, 7 bis e 8.”.

 

5. ASTER si adegua a quanto previsto dall’articolo 11, comma 3, della legge regionale n. 7 del 2002 entro il termine di sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, fatta salva la possibilità di una proroga di ulteriori sei mesi sulla base di una deliberazione di Giunta regionale.”.

 

 

Art. 39

Rimodulazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 17 del 2002

 

1. Al fine di consentire la realizzazione, anche parziale, degli interventi di cui all’articolo 8 della legge regionale 1 agosto 2002, n. 17 (Interventi per la qualificazione delle stazioni invernali e del sistema sciistico della Regione Emilia-Romagna) ammessi a finanziamento nell'ambito delle graduatorie approvate dalla Giunta regionale nel 2012, i beneficiari possono presentare richiesta di rimodulazione del progetto già presentato e ammesso a finanziamento, sulla base di apposito stralcio funzionale.

 

2. Agli interventi di rimodulazione di cui al comma 1, approvati dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, si applicano i massimali di contribuzione previsti dall’articolo 10 della legge regionale n. 17 del 2002.

 

 

Art. 40

Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2003

 

1. L’articolo 47 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) è sostituito dal seguente:

 

“Art. 47

Fondo sociale regionale. Spese correnti operative

 

1. Il Fondo sociale regionale per le spese correnti operative a sostegno dei servizi e degli interventi è destinato, per quota parte:

 

a) alle spese per interventi diretti della Regione relativi alla predisposizione, aggiornamento e attuazione del Piano regionale, alla implementazione del sistema informativo regionale dei servizi sociali, alla realizzazione degli osservatori regionali, all'attuazione della riforma di cui alla presente legge, alla predisposizione di studi e ricerche, al concorso alle sperimentazioni volte a rispondere a nuovi bisogni sociali e ad individuare nuove modalità organizzative e gestionali, alla realizzazione di iniziative formative, divulgative e di approfondimento, nonché al sostegno dei programmi e delle iniziative di cui all'articolo 8, comma 3, di interesse regionale;

 

b) ai Comuni singoli ed alle forme associative di cui all'articolo 16, quale concorso regionale all'attuazione dei piani di zona, secondo gli indirizzi definiti dalla Giunta nell’atto previsto al comma 3;

 

c) alle Province, per l'attuazione dei programmi provinciali di cui all'articolo 27, comma 3, e quale concorso regionale alle attività di coordinamento e supporto per la implementazione e gestione del sistema informativo dei servizi sociali, nonché per l'elaborazione dei Piani di zona.

 

2. Il Fondo sociale regionale per le spese correnti operative è destinato inoltre ai Comuni singoli ed alle forme associative di cui all'articolo 16, alle Aziende unità sanitarie locali, alle Aziende pubbliche di servizi alla persona, Aziende speciali consortili ed ai soggetti privati senza scopo di lucro per il sostegno di programmi e iniziative volte alla promozione, prevenzione, innovazione e sperimentazione in ambito sociale, ad iniziative formative e di sensibilizzazione.

 

3. La Giunta regionale, sentita la Commissione assembleare competente, annualmente individua le azioni per il perseguimento degli indirizzi del Piano regionale di cui all'articolo 27 e ripartisce le risorse del Fondo sociale regionale per le iniziative di cui al comma 1, lettere b) e c), ed al comma 2.”.

 

 

Art. 41

Modifiche alla legge regionale n. 12 del 2003

 

1. Al comma 1 dell’articolo 33 della legge regionale 30 giugno 2003, n. 12 (Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “o la produzione artistica in caso di organismi che intendano svolgere attività formative esclusivamente nell’ambito dello spettacolo dal vivo”.

 

 

Art. 42

Disposizioni sul controllo del territorio

e sull’utilizzo delle aree del demanio idrico

 

1. Al fine di un più efficace controllo sull’utilizzo delle aree del demanio idrico, la Regione si avvale, anche a sostegno del contrasto all’abusivismo, di tutte le modalità consentite dall’evoluzione tecnologica, ivi compresa la verifica delle occupazioni tramite la sovrapposizione di foto aeree alla cartografia catastale.

 

2. La sanzione amministrativa di cui all’articolo 21, comma 1, della legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 (Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a leggi regionali), è applicata nella misura pari alla metà del minimo edittale a coloro i quali presentano istanza di concessione entro il 31 dicembre 2014 e comunque prima dell’accertamento della violazione relativa all’utilizzo delle aree del demanio idrico in assenza di regolare titolo. L’occupazione in atto può comunque proseguire fino alla conclusione del procedimento.

 

3. La domanda di concessione di aree del demanio idrico presentata ai sensi del comma 2 è istruita secondo le disposizioni di cui alla legge regionale n. 7 del 2004. La concessione può essere rilasciata solo previa regolarizzazione dei pagamenti dovuti per l'occupazione pregressa.

 

 

Art. 43

Rateizzazione delle somme dovute per l’utilizzo di beni del demanio idrico

 

1. L’interessato può chiedere la rateizzazione del pagamento delle somme e relativi accessori dovuti per aver utilizzato, con o senza titolo concessorio, beni del demanio idrico.

 

2. Il pagamento rateizzato, con l’applicazione degli interessi nella misura prevista dall’articolo 1284 del codice civile, può essere disposto con rate aventi cadenza massima annuale e per una durata complessiva non superiore ai cinque anni per importi fino ad Euro 25.000,00 e non superiore ai dieci anni per i rimanenti casi.

 

3. Il mancato versamento di due rate entro il termine previsto fa decadere dal beneficio della rateizzazione.

 

4. Se l’importo da rateizzare è pari o superiore ad Euro 25.000,00 la concessione della rateizzazione a soggetti privati è subordinata alla presentazione di idonea garanzia fideiussoria.

 

5. La Giunta regionale, con propria deliberazione, può fissare l’importo minimo delle rate, nonché ogni altro aspetto relativo all'attuazione del presente articolo.

 

6. L’articolo 24 della legge regionale 27 luglio 2005, n. 14 (Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007. Primo provvedimento generale di variazione) è abrogato.

 

 

Art. 44

Modifiche alla legge regionale n. 17 del 2005

 

1. Dopo la lettera h) del comma 1 dell’articolo 26 della legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro), è aggiunta la seguente:

 

“h bis) gli Istituti tecnici superiori (ITS) di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008 (Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori).”.

 

 

Art. 45

Modifiche alla legge regionale n. 28 del 2007

 

1. Il comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale 21 dicembre 2007, n. 28 (Disposizioni per l'acquisizione di beni e servizi) è abrogato.

 

2. Al secondo periodo del comma 3 dell’articolo 15 della legge regionale n. 28 del 2007, le parole “deve essere prevista nel contratto originario ed” sono soppresse.

 

3. L’articolo 16 della legge regionale n. 28 del 2007 è abrogato.

 

 

Art. 46

Modifiche alla legge regionale n. 13 del 2012

 

1. Il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 13 (Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli enti del Servizio sanitario regionale) è sostituito dal seguente:

 

“2. Sulla base del principio di diversificazione delle modalità di intervento, in riferimento alla consistenza economica delle richieste di risarcimento di cui al comma 1, sono fissate due fasce economiche, alla cui determinazione provvede la Giunta regionale:

 

a) nell’ambito della prima fascia, gli enti provvedono direttamente con risorse del proprio bilancio a corrispondere i risarcimenti;

 

b) nell’ambito della seconda fascia, la Regione e gli enti collaborano nella gestione dei sinistri con le modalità di cui agli articoli seguenti; gli enti provvedono alla liquidazione dei risarcimenti mediante il fondo regionale di cui all'articolo 6, fatto salvo l’importo definito per la prima fascia, che resta a carico degli stessi.”.

 

2. La lettera d) del comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale n. 13 del 2012 è abrogata.

 

3. Al comma 1 dell’articolo 6 della legge regionale n. 13 del 2012 sono apportate le seguenti modifiche:

 

a) le parole: “da responsabilità sanitaria” sono soppresse;

 

b) le parole: “lettere b) e c)” sono sostituite dalle seguenti: “lettera b)”.

 

4. Il comma 3 dell’articolo 6 della legge regionale n. 13 del 2012 è abrogato.

 

 

Art. 47

Modifiche alla legge regionale n. 15 del 2012

 

1. Il comma 2 dell’articolo 20 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 15 (Norme in materia di tributi regionali) è sostituito dal seguente:

 

“2. Le disposizioni contenute nel titolo III avranno applicazione con la decorrenza che sarà stabilita da successiva legge regionale.”.

 

 

 

Art. 48

Modifiche alla legge regionale n. 16 del 2012

 

1. Al comma 9 dell’articolo 9 della legge regionale 21 dicembre 2012, n. 16 (Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012), la parola “rurali” è sostituita dalle seguenti: “localizzati in territorio rurale”.

 

2. Al comma 1 dell’articolo 13 della legge regionale n. 16 del 2012, le parole “31 dicembre 2013” sono sostituite dalle seguenti: “30 settembre 2014”.”.

 

 

Art. 49

Modifiche alla legge regionale n. 15 del 2013

 

1. Il comma 6 dell’articolo 7 della legge regionale 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia) è sostituito dal seguente:

 

“6. L’esecuzione delle opere di cui al comma 4 comporta l’obbligo della nomina del direttore dei lavori, della comunicazione della fine dei lavori e della trasmissione allo Sportello unico della copia degli atti di aggiornamento catastale, nei casi previsti dalle vigenti disposizioni, e delle certificazioni degli impianti tecnologici, qualora l’intervento abbia interessato gli stessi. Per i medesimi interventi non è richiesto il rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità di cui all’articolo 23. Nella comunicazione di fine dei lavori sono rappresentate, con le modalità di cui al comma 5, secondo e terzo periodo, le eventuali varianti al progetto originario apportate in corso d’opera, le quali sono ammissibili a condizione che rispettino i limiti e le condizioni indicate dai commi 4 e 7.”.

 

2. Il comma 7 dell’articolo 7 della legge regionale n. 15 del 2013 è sostituito dal seguente:

 

“7. Per gli interventi di cui al presente articolo, l’interessato acquisisce prima dell’inizio dei lavori le autorizzazioni e gli altri atti di assenso, comunque denominati, necessari secondo la normativa vigente per la realizzazione dell'intervento edilizio, nonché ogni altra documentazione prevista dalle normative di settore per la loro realizzazione, a garanzia della legittimità dell’intervento. Gli interessati, prima dell’inizio dell’attività edilizia, possono richiedere allo Sportello unico di provvedere all’acquisizione di tali atti di assenso ai sensi dell’articolo 4, comma 5, presentando la documentazione richiesta dalla disciplina di settore per il loro rilascio.”.

 

3. L’articolo 23 della legge regionale n. 15 del 2013 è sostituito dal seguente:

 

“Art. 23

Certificato di conformità edilizia e di agibilità

 

1. Il Certificato di conformità edilizia e di agibilità è richiesto per tutti gli interventi edilizi soggetti a SCIA e a permesso di costruire e per gli interventi privati la cui realizzazione sia prevista da accordi di programma, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, lettera a).

 

2. L'interessato trasmette allo Sportello unico, entro quindici giorni dall’effettiva conclusione delle opere e comunque entro il termine di validità del titolo originario, la comunicazione di fine dei lavori corredata:

 

a) dalla domanda di rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità;

 

b) dalla dichiarazione asseverata, predisposta da professionista abilitato, che l’opera realizzata è conforme al progetto approvato o presentato ed alle varianti, dal punto di vista dimensionale, delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie, nonché delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, efficienza energetica degli edifici e degli impianti negli stessi installati, superamento e non creazione delle barriere architettoniche, ad esclusione dei requisiti e condizioni il cui rispetto è attestato dalle certificazioni di cui alla lettera c);

 

c) dal certificato di collaudo statico, dalla dichiarazione dell’impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati alle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico e da ogni altra dichiarazione di conformità comunque denominata, richiesti dalla legge per l’intervento edilizio realizzato;

 

d) dall'indicazione del protocollo di ricevimento della richiesta di accatastamento dell'immobile, quando prevista, presentata dal richiedente;

 

e) dalla SCIA per le eventuali varianti in corso d'opera realizzate ai sensi dell'articolo 22;

 

f) dalla documentazione progettuale che si è riservato di presentare all'atto della fine dei lavori, ai sensi dell'articolo 12, comma 5, lettera c).

 

3. La Giunta regionale, con atto di coordinamento tecnico assunto ai sensi dell’articolo 12, individua i contenuti dell’asseverazione di cui al comma 2, lettera b), e la documentazione da allegare alla domanda di rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità, allo scopo di assicurare la semplificazione del procedimento per il rilascio dello stesso e l’uniforme applicazione della relativa disciplina.

 

4. Lo Sportello unico, rilevata l'incompletezza formale della documentazione presentata, entro il termine perentorio di quindici giorni dalla presentazione della domanda, richiede agli interessati, per una sola volta, la documentazione integrativa non a disposizione dell'amministrazione comunale. La richiesta interrompe il termine per il rilascio del certificato di cui al comma 10, il quale ricomincia a decorrere per intero dal ricevimento degli atti.

 

5. La completa presentazione della documentazione di cui al comma 2 ovvero l’avvenuta completa integrazione della documentazione richiesta ai sensi del comma 4 consente l'utilizzo immediato dell'immobile, fatto salvo l'obbligo di conformare l'opera realizzata alle eventuali prescrizioni stabilite dallo Sportello unico in sede di rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità, ai sensi del comma 11, secondo periodo.

 

6. Ai fini del rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità, sono sottoposte a controllo sistematico le opere realizzate in attuazione di:

 

a) interventi di nuova edificazione;

 

b) interventi di ristrutturazione urbanistica;

 

c) interventi di ristrutturazione edilizia;

 

d) interventi edilizi per i quali siano state attuate varianti in corso d'opera che presentino i requisiti di cui all'articolo 14 bis della legge regionale n. 23 del 2004.

 

7. L'amministrazione comunale può definire modalità di svolgimento a campione dei controlli di cui al comma 6, comunque in una quota non inferiore al 25 per cento degli stessi, qualora le risorse organizzative disponibili non consentano di eseguire il controllo di tutte le opere realizzate.

 

8. Fuori dai casi di cui al comma 6, almeno il 25 per cento dei restanti interventi edilizi è soggetto a controllo a campione.

 

9. Entro venti giorni dalla presentazione della domanda ovvero della documentazione integrativa richiesta ai sensi del comma 4, lo Sportello unico comunica agli interessati che le opere da loro realizzate sono sottoposte a controllo a campione ai fini del rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità. In assenza della tempestiva comunicazione della sottoposizione del controllo a campione, il certificato di conformità edilizia e agibilità si intende rilasciato secondo la documentazione presentata ai sensi del comma 2.

 

10. Il certificato di conformità edilizia e agibilità è rilasciato entro il termine perentorio di novanta giorni dalla richiesta, fatta salva la sospensione di cui al comma 4, secondo periodo. Entro tale termine il responsabile del procedimento, previa ispezione dell’edificio, controlla:

 

a) che le varianti in corso d'opera eventualmente realizzate siano conformi alla disciplina dell'attività edilizia di cui all'articolo 9, comma 3;

 

b) che l'opera realizzata corrisponda al titolo abilitativo originario, come integrato dall'eventuale SCIA di fine lavori presentata ai sensi dell'articolo 22;

 

c) la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, efficienza energetica degli edifici e degli impianti negli stessi installati, superamento e non creazione delle barriere architettoniche, in conformità al titolo abilitativo originario;

 

d) la correttezza della classificazione catastale richiesta, dando atto nel certificato di conformità edilizia e di agibilità della coerenza delle caratteristiche dichiarate dell'unità immobiliare rispetto alle opere realizzate ovvero dell'avvenuta segnalazione all'Agenzia delle entrate delle incoerenze riscontrate.

 

11. In caso di esito negativo dei controlli di cui al comma 10, lettere a) e b), trovano applicazione le sanzioni di cui alla legge regionale n. 23 del 2004, per le opere realizzate in totale o parziale difformità dal titolo abilitativo o in variazione essenziale allo stesso. Ove lo Sportello unico rilevi la carenza delle condizioni di cui al comma 10, lettera c), ordina motivatamente all'interessato di conformare l'opera realizzata, entro il termine di sessanta giorni. Trascorso tale termine trova applicazione la sanzione di cui all’articolo 26, comma 2, della presente legge.

 

12. Decorso inutilmente il termine per il rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità, sulla domanda si intende formato il silenzio-assenso, secondo la documentazione presentata ai sensi del comma 2.

 

13. La conformità edilizia e l’agibilità, comunque certificata ai sensi del presente articolo, non impedisce l'esercizio del potere di dichiarazione di inagibilità di un edificio o di parte di esso, ai sensi dell'articolo 222 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 (Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie), ovvero per motivi strutturali.”.

 

4. L’articolo 24 (Scheda tecnica descrittiva e fascicolo del fabbricato) della legge regionale n. 15 del 2013 è abrogato.

 

5. Il comma 1 dell’articolo 26 della legge regionale n. 15 del 2013 è sostituito dal seguente:

 

“1. La tardiva richiesta del certificato di conformità edilizia e di agibilità, dopo la scadenza della validità del titolo, comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria per unità immobiliare di 100,00 euro per ogni mese di ritardo, fino ad un massimo di dodici mesi.”.

 

6. Il comma 5 dell’articolo 55 della legge regionale n. 15 del 2013 è sostituito dal seguente:

 

“5. I fabbricati adibiti ad esercizio di impresa, esistenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, ad esclusione delle strutture ricettive alberghiere, possono essere frazionati in più unità autonome produttive, nell’ambito dei procedimenti di cui agli articoli 5 e 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010, attraverso la presentazione di apposita SCIA. Il frazionamento può essere attuato in deroga ai limiti dimensionali e quantitativi stabiliti dalla pianificazione urbanistica vigente, nel rispetto degli usi dichiarati compatibili dai medesimi piani e della disciplina dell’attività edilizia di cui all’articolo 9, comma 3, della presente legge.”.

 

 

Art. 50

Copertura finanziaria

 

1. Agli oneri conseguenti alle autorizzazioni di spesa contenute nella presente legge, l'Amministrazione regionale fa fronte con le risorse indicate nel bilancio pluriennale 2014-2016 - stato di previsione dell'entrata, nel rispetto delle destinazioni definite dallo stato di previsione della spesa.

 

 

Art. 51

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2014.

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