Relazione:
Premessa
Il progetto di legge di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019 è stato costruito in coerenza con gli indirizzi indicati nella proposta del Documento di economia e finanza regionale 2017, approvato dalla Giunta regionale il 28 giugno 2016 e dall’Assemblea legislativa il 27 settembre 2016.
Situazione dell’economia regionale
La Banca d’Italia, nel suo aggiornamento congiunturale sull’economia della Regione Emilia-Romagna pubblicato a novembre, rileva che nel primo semestre 2016 è proseguita la crescita moderata dell’economa regionale. Tale miglioramento è più evidente per le grandi imprese. Anche se i ritmi di crescita sono contenuti, si registra un clima positivo tra le imprese industriali che si concretizza in una espansione dei piani di investimento rispetto a quelli di un anno fa. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni e del mercato immobiliare vi sono cenni di ripresa dovuti ad aumenti delle compravendite immobiliari, incentivate da migliori condizioni di prezzo e accesso al credito. E’ aumentato il fatturato nei servizi e nel commercio soprattutto nella grande distribuzione e beni durevoli. Anche il settore turistico ha visto un miglioramento determinato dalla componente straniera.
Nel primo semestre del 2016 vi è stata un’accelerazione della crescita dell’occupazione (+2,4 per cento). Nella nostra regione l’aumento dell’occupazione è stato maggiore rispetto alla media nazionale. Il tasso di occupazione è del 67,7% per cento (+ 1,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015). L’aumento dell’occupazione è maggiore per la componente femminile e per il settore del terziario, mentre si è registrata una lieve flessione nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni. L’occupazione dipendente è cresciuta nella stessa misura del 2015 e il numero di lavoratori subordinati è ritornato al livello pre-crisi. L’espansione dell’occupazione dipendente riguarda tutte le classi di età, anche di quelle più giovani. Si è registrata una lieve diminuzione dei contratti a tempo indeterminato a causa della riduzione degli sgravi contributivi. Si è avuto anche un aumento degli occupati indipendenti dopo tre semestri consecutivi di cali. Secondo le proiezioni di Banca d’Italia questo andamento positivo dovrebbe proseguire anche negli ultimi mesi dell’anno, ma con notevoli differenze tra settori, si avrà un incremento nell’industria e nei servizi, mentre vi sarà un’ulteriore flessione nelle costruzioni. Nel primo semestre 2016 il tasso di disoccupazione è diminuito rispetto al 2015 (7,5 per cento nel 2016, 8,3 per cento nel 2015)
Per quanto concerne il credito si è evidenziato un aumento dei finanziamenti alle famiglie e una diminuzione di quelli ai settori produttivi, ma nel complesso si può affermare che si è fermata la contrazione del credito all’economia. Il prestito alle imprese risulta differente a seconda dei settori, tende a stagnare nella manifattura e a diminuire nei servizi e nelle costruzioni. Sono diminuiti i tassi di interesse e prosegue il miglioramento delle condizioni di accesso al credito, ma la rischiosità del credito rimane elevata, soprattutto nel settore delle costruzioni.
La conclusione riportata da Banca d’Italia è che le prospettive siano in ulteriore miglioramento: secondo le indagini effettuate, fra le imprese intervistate prevalgono attese positive e le banche ritengono che aumenterà la domanda di credito a fronte di condizioni di offerta che dovrebbero rimanere distese.
Nel Documento di Economia e Finanza Regionale è meglio illustrato il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento e illustrati i dati economici, a cui si rimanda per gli approfondimenti.
Rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo: manovre di finanza pubblica. Considerazioni sulla manovra finanziaria dello Stato per il 2017.
Le manovre statali approvate negli ultimi anni hanno inciso pesantemente sulle finanze regionali. La Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale ha calcolato i contributi di ciascun comparto della PA al risanamento della finanza pubblica. Dai dati resi noti nel rapporto inviato alla Conferenza permanente per la finanza pubblica il 23 gennaio 2014 emerge che la spesa primaria regionale è stata ridotta del 38,5% fra il 2009 e 2012 a fronte di un peso percentuale che si è progressivamente ridotto dal 5,3% al 4,5% nel 2012 sulla spesa primaria della Pubblica Amministrazione. In confronto, ad esempio, la riduzione della spesa primaria delle amministrazioni centrali, che incide sulla spesa primaria per il 24%, è stata del 12,2%. Le manovre successive del quadriennio 2013 – 2016 hanno aggiunto ulteriori importanti contributi (oltretutto rapportati a una spesa regionale primaria pressoché costante se non in calo).
Nel solo anno 2016 le regioni a statuto ordinario hanno concorso al risanamento con un avanzo (rispetto all’equilibrio di bilancio) di ben 2,2 miliardi per un miglioramento dell’indebitamento netto pari a circa 4 miliardi considerando anche i maggiori risparmi dal passaggio dal metodo patto di stabilità al pareggio di bilancio (ulteriore miglioramento oltre alle manovre di finanza pubblica che non è stato compensato al comparto). Le Regioni hanno sempre contribuito responsabilmente alla gestione della spesa nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
Il disegno di legge di Bilancio 2017 e la legislazione vigente delineano un contributo al miglioramento della finanza pubblica da parte delle regioni a statuto ordinario pari circa 10 miliardi in termini di indebitamento netto (considerando anche il contributo al passaggio dal patto di stabilità al pareggio e la rideterminazione del FSN). Ciò implica che oltre al pareggio di bilancio sarà necessario produrre un avanzo di amministrazione pari a un importo corrispondente alla parte attualmente non coperta di 2,69 miliardi.
Tale situazione, in cui le Regioni hanno l’obbligo di pareggio di bilancio in termini strutturali, anzi di avanzo, già dalla legge di stabilità 2015, si colloca in un contesto in cui l’amministrazione centrale prevede il pareggio di bilancio al 2019.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 17 novembre 2017, ha espresso parere favorevole pur condizionato all'accoglimento di una serie di emendamenti considerati essenziali.
Le Regioni e Province autonome hanno richiesto alcuni emendamenti che mirano a rendere sostenibile la manovra per il sistema regionale, senza alterare i saldi di finanza pubblica previsti:
la riproposizione della norma di cui all’art.9, del DL 113/2016, cioè l’iscrizione dell’avanzo vincolato nel bilancio di previsione;
l’abrogazione della seconda parte dell’art. 66 comma 20 (per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 79/2014);
il rilancio degli investimenti sul territorio, attraverso l’assegnazione alle regioni di parte del «Fondo da ripartire per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese» (art.21 ddl) per 600 milioni per il 2017 e per 1.050 milioni a decorrere dal 2018, spostando sul territorio l’accelerazione degli investimenti stante l’avanzo a cui sono chiamate le Regioni per il 2017 pari a 2,7 miliardi;
la ripartizione in sede di approvazione del DDL di Bilancio del Fondo previsto dall’art 63, comma 1 Fondo per interventi a favore degli enti territoriali a favore delle RSO ai fini di consentire l’approvazione del bilancio degli enti medesimi entro i termini previsti dalle norme in materia di contabilità;
la stabilizzazione del Fondo Nazionale Trasporti per gli anni 2017-2019 e all’incremento dello stesso dal 2020 per indicizzandolo alla crescita del PIL. L’emendamento è finalizzato a garantire alle regioni a statuto ordinario e, di conseguenza agli enti locali, una certezza del contributo dello Stato per il triennio 2017 - 2019, al fine della programmazione dei servizi a favore dell'utenza, evitando che l'ammontare sia definito di anno in anno in relazione alle previsioni relative al gettito dell'accisa sul gasolio da autotrazione;
la disapplicazione delle procedure di rivalsa a carico delle amministrazioni responsabili delle sanzioni inflitte all’Italia dalla Corte di Giustizia europea solo per la sentenza 2/12/2014 – Causa C-196/13, che riguarda, fra l’altro, siti di interesse nazionale;
l’emanazione del DM IVA (obiettivo garantito dal Governo fin dal parere alla legge di stabilità 2013).
Nel disegno di legge di Bilancio dello Stato per il 2017 le regioni valutano positivamente la presenza di norme che vanno nella direzione di aumentare gli investimenti e dare un po’ di flessibilità ai bilanci regionali: in particolare l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato, anche se al netto della quota rinveniente dal ricorso all’indebitamento, la creazione del fondo per interventi enti territoriali (1 miliardo su indebitamento netto e 2 miliardi circa sul saldo netto da finanziare alimentato dalle Regioni) e spazi finanziari per investimenti per sbloccare quota parte dell’avanzo per 500 milioni.
Le Regioni ritengono urgente il riparto del fondo previsto dall’art. 63, comma 1 per interventi degli enti territoriali ai fini di consentire l’approvazione del bilancio degli enti medesimi entro i termini previsti dalle norme in materia di contabilità, ricordando, inoltre, che lo stesso è finanziato da risorse attualmente assegnate alle Regioni.
Il patto di stabilità interno e il pareggio di bilancio in costituzione
A seguito dell’appartenenza dell’Italia all’area dell’Euro, si è reso necessario affrontare e correggere gli squilibri strutturali che non consentirebbero al paese di sviluppare in pieno le proprie potenzialità di crescita nel nuovo contesto dell’Unione Economica e Monetaria. Il patto di stabilità interno costituisce lo strumento approvato dal legislatore per coinvolgere gli enti territoriali nella realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica conseguenti all'adesione all'analogo patto in sede europea e quindi ha il fine principale di responsabilizzare gli enti locali coinvolgendoli nelle misure di risanamento dei conti pubblici. Senza tali vincoli il sistema regionale ed il sistema degli enti locali potrebbero porre in essere politiche contrapposte o contraddittorie rispetto ai vincoli posti alla finanza pubblica nazionale.
Dal 2015, anticipando il principio di pareggio di bilancio previsto dalla Legge 243/2012 in applicazione della Legge Costituzionale che ha introdotto tale obbligo in Costituzione, le regioni a statuto ordinario sono assoggettate ad un nuovo sistema di vincoli del patto di stabilità interno. Sono state abrogate le precedenti norme basate sul solo controllo dei tetti di spesa per introdurre norme basate sull’equilibrio del bilancio.
Uno degli aspetti di maggiore criticità della nuova normativa consiste nel fatto che il pareggio di bilancio, così come previsto dalla L. 243/12, è misurato dalle entrate e dalle spese dell’anno senza tenere in considerazione il risultato finale dell’anno precedente né in termini di avanzo di amministrazione né in termini di fondo cassa. Questa criticità potrebbe mettere in seria difficoltà gli enti che, come le regioni e gli enti locali, hanno un sistema di raccordo tra un esercizio finanziario e l’altro che utilizza proprio l’avanzo di amministrazione e il fondo cassa.
Con la legge di stabilità per il 2016 è stata modificata la disciplina del pareggio di bilancio, in base alla quale dovrà essere conseguito un solo saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali a consuntivo anziché 6 saldi (+6 saldi sulla sanità). Limitatamente all’anno 2016, nelle entrate e nelle spese finali in termini di competenza è considerato il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dal ricorso all’indebitamento. Quest’ultima limitazione costituisce una criticità in quanto rende inefficace lo sblocco degli investimenti impegnati in deroga agli equilibri di competenza nel 2015 attraverso la disposizione del DL 78/2015. Tanto più che la legge di stabilità 2015 (art.1, comma 464) aveva previsto a regime, dal 2016, che il fondo pluriennale vincolato fosse considerato totalmente in termini di entrata e di spesa.
Il decreto legge 113 del 28 giugno 2016 “Misure finanziarie per gli enti territoriali e il territorio” ha modificato le regole in materia di vincoli di finanza pubblica e di equilibri di bilancio. In particolare, l’art 9, ha previsto l’abrogazione del comma 712 dell’art. 1 della legge di stabilità per il 2016 (L.208/2015) ed ha ripristinato l’obbligo del conseguimento del pareggio di bilancio solo in sede di rendiconto e non anche in fase di bilancio di previsione. Si tratta di una modifica significativa che conferisce maggior flessibilità gestionale al bilancio. Pur mantenendo inalterati i limiti dell’indebitamento netto ed della capacità di spesa che le regioni possono esprimere, permette loro un maggior grado di elasticità e le consente ad esempio di iscrivere in bilancio l’avanzo vincolato derivante dal rendiconto senza che questo determini il mancato rispetto degli equilibri di bilancio, la cui verifica è legata non tanto agli stanziamenti iscritti in bilancio (comprensivi dell’avanzo vincolato), ma degli impegni di spesa effettivamente assunti in rapporto al volume degli accertamenti di fine anno.
Con la legge 12 agosto 2016, n. 164, sono state apportate modifiche alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali. In particolare, a decorrere dal 2017, ai fini del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica, viene richiesto ai predetti enti di conseguire l’equilibrio fra le entrate finali e le spese finali, espresso in termini di competenza.
Con il disegno di legge del bilancio dello Stato per il 2017 si segnala positivamente la neutralità, ai fini del pareggio di bilancio, del fondo pluriennale vincolato, anche se al netto della quota rinveniente dal ricorso all’indebitamento.
Uno degli emendamenti sopra richiamati al Disegno di legge del bilancio dello Stato è la riproposizione, nel 2017, di quanto già previsto nel 2016 (conseguimento del pareggio di bilancio solo in sede di rendiconto e non anche in fase di bilancio di previsione). La norma proposta risponde all’esigenza di rendere più flessibile la gestione degli stanziamenti di bilancio, e favorire in particolare gli investimenti, fermo restando l'obbligo di garantire il rispetto del vincolo a consuntivo. Nel 2015, il pieno rispetto del pareggio di bilancio da parte di tutti gli enti del comparto regioni ha confermato la capacità delle regioni di garantire il controllo della gestione della spesa con strumenti informatici interni di monitoraggio, anche in tempo reale, atti a governare la spesa a livelli prudenziali, tali da garantire da ogni rischio di squilibrio a fine esercizio.
Il bilancio regionale
I principi ispiratori della manovra di bilancio 2017-2019, in continuità con le scelte operate con il bilancio 2016, possono essere così sintetizzati: invarianza della pressione fiscale; contenimento delle spese di funzionamento; attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato fin dall’inizio della legislatura regionale.
Per il 2017 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, quindi non aumenterà la pressione fiscale e non introdurrà ticket per la sanità, pur garantendo l’obiettivo prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale.
Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale si intende proseguire nelle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni e che vengono ulteriormente rafforzate, continuando nel lavoro dell’innalzamento dell’efficienza, concentrandosi sulla semplificazione amministrativa, sull’alleggerimento delle procedure burocratiche e sul costante miglioramento della governance.
Nel contesto definito dai principi ispiratori è possibile individuare cinque specifiche priorità di spesa:
consolidamento e potenziamento degli interventi sullo stato sociale e le politiche di contenimento tariffario, attraverso il fondo per la non autosufficienza, il mantenimento dei fondi sulle politiche sociali finanziati già dal 2010 a fronte della riduzione delle risorse statali e con l’incremento dell’intervento a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica;
accelerazione del programma di attuazione dei fondi strutturali per la programmazione 2014-2020 soggetto nel 2018 alla verifica intermedia di attuazione da parte della Commissione europea;
strumenti utili a stimolare la ripresa economica, lavorando fianco a fianco con il sistema della rappresentanza istituzionale, economica e sociale anche attraverso misure per la competitività del sistema produttivo, finanziando interventi mirati in grado di ottimizzare l’effetto leva e valorizzare la sinergia con gli strumenti di altri soggetti (sistema confidi, sistema bancario) con particolare attenzione alla green economy;
salvaguardia del livello e della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale sia per il settore autofiloviario che ferroviario;
investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture viarie e per il trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda la Sanità regionale vengono confermati per il triennio 2017-2019 gli stanziamenti previsti per il 2016 , in attesa che si completi il quadro finanziario nazionale di riferimento: il ddl di Bilancio 2017 prevede infatti un incremento di 2 miliardi circa, a fronte del quale sono tuttavia previsti incrementi di spesa per importi rilevanti (applicazione nuovi LEA, applicazione nuovo Piano vaccinale, costituzione fondo farmaci oncologici innovativi e farmaci innovativi).
Il sostegno alle politiche per la non autosufficienza viene assicurato come negli anni precedenti dallo stanziamento, a carico di risorse regionali, di 116 milioni di euro, con una lieve rimodulazione legata al passaggio a totale carico sanitario, previsto dai nuovi LEA, di una parte degli interventi storicamente garantiti dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.
Dal 2017 sarà avviata la sperimentazione di un fondo aperto di sanità integrativa che riguarderà le prestazioni di assistenza odontoiatrica non ricomprese nei Livelli Essenziali di Assistenza e destinate alla popolazione giovane ricompresa nella fascia 5 – 25 anni. Tale fondo, afferente a prestazioni aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza, sarà finanziato con risorse regionali in misura pari a 500.000 euro per il 2017.
Per il triennio viene assicurato il finanziamento alla Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici Intercent-ER, soggetto aggregatore per gli acquisti in sanità, cui viene affidato, tra gli altri un ruolo crescente in termini di razionalizzazione delle procedure di acquisto delle aziende sanitarie regionali.
Le principali politiche sugli investimenti in conto capitale che l’Assessorato per le Politiche per la Salute intende perseguire nel triennio 2017-2019 riguardano la realizzazione, la riqualificazione, la messa a norma di strutture sanitarie e l’acquisizione di tecnologie biomediche ed informatiche per ammodernamento, sostituzione ed implementazione del patrimonio tecnologico.
Per la realizzazione degli interventi l’Assessorato per le Politiche per la Salute nel prossimo triennio potrà contare sulla disponibilità certa di circa 65,5 milioni di euro (fondi regionali ) e di circa 87 mil. euro (fondi statali).
Gli interventi principali riguarderanno l’area materno infantile con la realizzazione di nuove strutture: il MIRE (Maternità ed Infanzia Reggio Emilia) per 25,0 mil. euro; il padiglione Materno Infantile presso il policlinico di Modena per circa 28, 3 mil. euro ed l’adeguamento funzionale e strutturale dell’area materno infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna per circa 41 mil. euro
Si ritiene opportuno evidenziare che vi sono ulteriori e significative politiche di investimento, per le quali non si dispone di copertura finanziaria, ma che dovrebbero trovare realizzazione nel corso del triennio 2017-2019 possono essere rappresentate come segue:
•interventi sull’area oncologica (con particolare riferimento all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna) per un importo di 12 milioni euro;
•interventi di prevenzione incendi in quanto la normativa vigente prevede, con scadenze triennali, la messa a norma delle strutture sanitarie entro aprile 2025. La prima scadenza triennale sarà aprile 2019; il fabbisogno finanziario per gli interventi di messa a norma è stimabile in circa 50 milioni di euro;
•interventi relativi ad ammodernamento, sostituzione ed implementazione delle tecnologie biomediche. Considerato che il valore complessivo delle tecnologie installate è oltre a 1,35 MLD euro, con un tasso di obsolescenza delle stesse tecnologie di 10 anni, il fabbisogno finanziario per sostituzione ed ammodernamento sarebbe di 130 milioni di euro/anno. Considerato che in realtà i tempi delle sostituzioni/ammodernamento sono più lunghi e che tecnologie vengono acquisite con fondi propri aziendali o in noleggio si stima una necessità non inferiore a 40 milioni euro/anno.
Per le politiche di welfare la Regione attua uno sforzo importantissimo per mantenere lo stesso livello dei servizi destinati ai cittadini dando continuità alle azioni di welfare compiute in questi anni, individuando alcune priorità: innanzitutto la lotta alla povertà, poi un’attenzione particolare per le giovani generazioni e per le famiglie. Vengono stanziate per la prima volta nuove ingenti risorse per realizzare una misura a sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica (legge regionale sul Reddito di Solidarietà, in approvazione a Dicembre 2016). Tale misura, in coerenza con la prevista estensione della misura nazionale (SIA-Sostegno per l’inclusione attiva) si basa sull’integrazione con le politiche attive del lavoro, in particolare con quanto previsto dalla LR n14/2015: “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.” Questo nuovo stanziamento costituisce il cuore dell’intero bilancio dell’Assessorato al Sociale e avvia una fase in cui la lotta alla povertà estrema di minori, anziani e adulti entra ufficialmente nell’agenda strategica della Regione Emilia Romagna.
Il Bilancio conferma inoltre la cifra stanziata per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona anche in attuazione del nuovo Piano Sociale e Sanitario attualmente in fase di elaborazione e di discussione.
Nel complesso, dunque per le politiche di welfare vengono destinate risorse regionali pari a 34,8 milioni di euro per la continuità delle politiche sociali, a cui si aggiungono 35 milioni di euro per il Reddito di Solidarietà. A questi stanziamenti si aggiungeranno le risorse provenienti dai Fondi nazionali approvati in sede di legge di stabilità. Grazie alle risorse nazionali si consolida la quota destinata ai servizi 0-6 anni e si dà continuità a tutti i servizi sociali erogati dall’Assessorato al Sociale, mantenendo inalterato lo stanziamento per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona. Si confermano cioè le risorse destinate alle politiche per le giovani generazioni, per il Servizio Civile e per le politiche familiari.
Sul piano invece delle politiche abitative a fronte dello sforzo ritenuto prioritario nei confronti della riduzione della povertà nel nostro territorio regionale non vi sono le condizioni, per i vincoli riguardanti i foni statali in avanzo, per finanziare nel corso del 2017 nuovi bandi per giovani coppie o per l’edilizia residenziale sociale. Si auspica che in fase di sblocco dell’avanzo statale si possano recuperare risorse per il bando regionale per le barriere architettoniche. La Regione è poi impegnata a dare seguito all’attività di recupero e ripristino del patrimonio ERP tramite il trasferimento e il monitoraggio dei fondi statali dedicati e a completare il finanziamento dei programmi in essere (10° bando giovani coppie, programma ERS).
Queste i principali interventi proposti a bilancio 2017:
Povertà. Finanziamento di una misura di lotta alla povertà sostegno del reddito per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica ( Reddito di Solidarietà). Tale misura, in coerenza con la prevista estensione della misura nazionale di Sostegno all’Inclusione Attiva, prevedrà l’integrazione con le politiche attive del lavoro, in particolare con la LR n. 14/2015. Conferma delle risorse destinate agli interventi per le persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, promossi dai Comuni sede di carcere. Mantenimento di interventi destinati alle vittime della tratta.
Infanzia, adolescenza, giovani e famiglia. Mantenimento dei finanziamenti destinati ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell'infanzia paritarie, e mantenimento dei fondi per i centri per le famiglie. Conferma finanziamento dei progetti per le giovani generazioni e dei fondi destinati al Servizio Civile.
Programmazione di interventi e servizi. Sostegno dei fondi sociali locali per la programmazione associata a livello distrettuale (in coerenza con le scelte condivise negli ultimi anni e con le LR n.21/12 e LR n.12/13), delle politiche sociali.
Cooperazione internazionale allo sviluppo. Mantenimento delle risorse dedicate al bando annuale e ai progetti di cooperazione allo sviluppo pari a 1,1 milioni di euro anche in attuazione del nuovo Piano pluriennale per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.
Le risorse del bilancio 2017/2019 relative alle politiche per istruzione, la formazione, l’università, la ricerca e il lavoro sono funzionali prioritariamente al cofinanziamento del Programma Operativo regionale Fondo Sociale Europeo 2014/2010, soggetto nel 2018 alla verifica intermedia di attuazione da parte della Commissione europea, e al sostegno al diritto allo studio scolastico e universitario tramite l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori ERGO.
L’attuazione del Programma Operativo FSE è orientata, in coerenza con il Patto per il Lavoro, a rafforzare l’infrastruttura educativa e formativa in tutti i suoi segmenti per innalzare le competenze delle persone, in particolar modo dei giovani contrastando la dispersione scolastica, e per rendere disponibili politiche attive volte promuovere l’innovazione e la competitività del nostro sistema economico-produttivo, sostenere una nuova e qualificata occupazione e promuovere l'inserimento lavorativo e l'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità attraverso l'integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari.
Istruzione e formazione tecnica e professionale
Priorità trasversale nell’attuazione del Programma Operativo Fse è la strutturazione di filiere di istruzione e formazione tecnica e professionale, anche improntate ad una logica duale, rispondenti ai sistemi produttivi per permettere alle persone di costruire percorsi individuali qualificati e professionalizzanti fondati sulla continuità e la valorizzazione degli apprendimenti pregressi e alle imprese di acquisire conoscenze e competenze orientate, a diversi livelli, alla specializzazione, alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione per la competitività e lo sviluppo. Diverse le azioni che saranno finanziate con questo obiettivo. Tra queste, un Piano straordinario per rafforzare le competenze digitali delle persone, delle imprese e del territorio, interventi per sostenere le ricadute occupazionali derivanti da nuovi investimenti produttivi (legge regionale 14 del 18 luglio 2014), azioni per favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali e di nuovo lavoro autonomo e per il rafforzamento delle neo imprese, attraverso servizi di accompagnamento, anche in integrazione con le politiche e gli strumenti di accesso al credito e di investimento finanziate dal FESR.
Piano Alte Competenze
In attuazione del Piano triennale Alte Competenze, e in stretta integrazione con l’Assessorato Attività produttive e tra FSE e FESR, è previsto un investimento sul capitale umano impiegato nelle infrastrutture di ricerca che presentano le potenzialità scientifiche, tecnologiche ed organizzative per permettere di rafforzare le capacità competitive delle imprese e migliorare i servizi resi ai cittadini (supercalcolo e big data; materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi; genomica, medicina rigenerativa e biobanche) e il finanziamento di assegni di ricerca che prevedano la collaborazione di atenei e imprese per sviluppare, diffondere e applicare conoscenze strategiche per una nuova economia ad alto valore aggiunto e fare dell’Emilia-Romagna la punta avanzata della manifattura 4.0.
Academies
Cofinanziato dal Fondo sociale europeo è anche il progetto Academy, articolato in tre linee di intervento: il sostegno alla istituzione di academies realizzate dagli atenei emiliano-romagnoli in collaborazione con le imprese su settori di altissima specializzazione regionale, attrattive a livello internazionale, un programma rivolto alla messa in rete di academies aziendali e la progettazione di un’academy regionale.
Lavoro
La Regione con la legge 13/2015 concorrerà all’attuazione di servizi offerti dall’Agenzia per il Lavoro, dopo l’avvio avvenuto lo scorso agosto. Come previsto dal Patto per il Lavoro, con la piena operatività dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, e l’introduzione dell’accreditamento dei servizi per il lavoro, il 2017 sarà l’anno della costruzione e valorizzazione delle sinergie tra servizi pubblici e privati accreditati per la strutturazione di una Rete Attiva per il Lavoro che opererà nel quadro di regole nazionali e regionali per garantire standard qualitativi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dai Livelli essenziali delle prestazioni.
Il 2017 sarà l’anno in cui la Regione darà anche piena attuazione alla legge14/2015 con l’approvazione delle procedure per selezionare e finanziare, su base distrettuale, misure di politica attiva del lavoro e azioni formative per le persone fragili e vulnerabili e con la piena operatività delle equipe multi-professionali per la presa in carico integrata delle persone.
Le politiche attive per il lavoro per le persone in condizione di disabilità sono garantite dal Fondo regionale disabili di cui la Regione è responsabile della programmazione e dell’attuazione, precedentemente in capo alle Province. Ciò costituisce un’occasione per omogeneizzare su tutto il territorio regionale gli interventi e le opportunità offerte alle persone con disabilità.
Diritto allo studio scolastico e universitario
Confermati inoltre i fondi per le borse di studio scolastiche e il trasporto scolastico con particolare riferimento al trasporto degli studenti con disabilità e i fondi per promuovere e gestire, attraverso l’Azienda regionale ER.GO, il sistema integrato di servizi ed interventi per il diritto allo studio universitario per rendere effettivo il diritto di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, del sapere e delle competenze, coniugando i principi dell’ampia inclusione e della valorizzazione del merito. In attuazione di quanto previsto dal Piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio per il triennio 2016-2018, si intende in particolare potenziare i servizi erogati agli studenti al fine di garantire il raggiungimento della più ampia copertura degli idonei; sostenere la dimensione internazionale della formazione universitaria quale fattore di attrattività sul territorio regionale di giovani talenti e quale componente essenziale per preparare i giovani ad affrontare le sfide della competitività globale del mercato del lavoro e in collaborazione con servizi di placement delle università e con quelli dell'Agenzia Regionale per il Lavoro, rafforzare le azioni di orientamento al lavoro rivolte agli studenti borsisti degli ultimi anni di corso e ai neo laureati.
Progetti di educazione musicale
È confermato infine anche per l’anno 2017 il Fondo per il finanziamento di progetti di educazione musicale aventi carattere di inclusività, realizzati dalle scuole di musica accreditate dalla Regione e realizzati in collaborazione con le istituzioni scolastiche regionali.
Edilizia Scolastica
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, oltre all’attuazione della seconda annualità del Piano triennale dell’edilizia finanziato grazie al mutuo BEI stipulato tra Regione e CdP, si prevede la stipula di un secondo mutuo tra Regione e CdP e l’investimento di ulteriori risorse del FSC per nuovi interventi che garantiscano sicurezza e qualità del patrimonio di edilizia scolastica regionale.
Politiche europee allo sviluppo
Per quanto riguarda il coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, prosegue anche attraverso il monitoraggio unitario degli investimenti realizzati e la valutazione degli effetti conseguiti, l’impegno assunto con il Patto per il Lavoro ad una programmazione integrata dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), nonché ad una concentrazione degli stessi su tematiche strategiche prioritarie (individuate nella Strategia regionale di innovazione per la specializzazione intelligente), e territoriali (a favore dei quattro assi territoriali: montagna, reti di città, costa, area del sisma 2012), con la finalità di migliorare la capacità di agire a favore dello sviluppo territoriale regionale in una economia aperta ed esposta a importanti cambiamenti strutturali (migrazione e globalizzazione).
All’interno delle Politiche Europee legate allo sviluppo territoriale un impegno particolare, non solo a livello regionale, ma anche e soprattutto a livello nazionale ed internazionale, è stato dato all’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea. In quest’ambito la Regione ha assunto la funzione di Autorità di Gestione del programma transnazionale di Cooperazione Territoriale ADRION che, su tematiche strategiche definite in relazione alle priorità dalla Strategia macro regionale per l’area adriatico ionica (EUSAIR), coinvolge nella sua azione 4 nazioni UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia) e 4 nazioni dell’area balcanica (Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia). La regione ha poi assunto il ruolo di Co-presidenza della Presidenza del Consiglio - Dipartimento delle Politiche di Coesione e Punto di contatto nazionale italiano del programma transnazionale MED per il nuovo periodo di programmazione, con Autorità di Gestione francese (Regione Provenza Alpi e Costa Azzurra), coinvolge tutte le regioni costiere della sponda nord del Mediterraneo in progettualità legate alle tematiche dell’innovazione, ambiente e logistica legate alle aree costiere. L’Ente è infine vice-presidente del Comitato Nazionale del Programma di cooperazione territoriale Transfrontaliero Italia/Croazia 2014/20.
Proseguiranno per il 2017 le attività sulla programmazione negoziata. Il metodo, portato a sintesi nelle sue peculiarità regionali con l’applicazione della legge regionale n. 30/96 e quindi con l’attuazione dei Programmi Speciali d’Area. Per il 2017 proseguirà l’assistenza tecnica gestionale in particolare modo sui programmi d’Area delle città di Parma, Imola e dei centri storici della zona del Cratere ed in generale su tutte le tre generazioni di programmi d’area attivati. Questa attività particolarmente intensa sia per la numerosità degli interventi e dei centri oggetto di riqualificazione, sia per la dotazione finanziaria che supera i 18 milioni di euro.
Per il 2017 sarà ancora in essere l’attuazione dei programmi finanziati con le risorse del Fondo lo sviluppo e la coesione con riferimento sia alla programmazione in APQ (2000-06) e quella successiva attraverso il Programma Attuativo regionale PAR FSC (2007-2013). Si tratta di importanti e significativi investimenti infrastrutturali per lo sviluppo e la qualificazione dei sistemi territoriali.
Afferente sempre alla programmazione del PAR FSC prosegue l’attuazione degli interventi del Documento Unico di programmazione (DUP) 2007-2013 attraverso lo strumento delle Intese per l’integrazione delle politiche territoriali e riguardanti investimenti sulla viabilità locale, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali, riqualificazione urbana delle città, riduzione del digital divide.
Nel 2017 sono state confermate sostanzialmente le risorse a disposizione del sistema culturale regionale del 2016 e questo consente di consolidare e proseguire nel solco di quanto già avviato nel 2016. Oltre a questo, sono state destinate maggiori risorse per il consolidamento delle istituzioni partecipate, a partire dal Teatro Comunale di Bologna, quali strumenti fondamentali per l’attuazione delle politiche di settore. Il sostegno anche per il 2017 alle istituzioni bibliotecarie, archivistiche e museali pubbliche e private, sarà garanzia di continuità e miglioramento dei servizi offerti ai cittadini della nostra regione. Con queste risorse, comprensive anche di quelle destinate all’attuazione del secondo anno del triennio di programmazione 2016-2018 della LR 13/99 sullo spettacolo dal vivo e della prosecuzione della triennalità della legge in materia di cinema e audiovisivo, sarà possibile proseguire la strada del miglioramento dell’offerta culturale ai cittadini della nostra regione, sostenere il tessuto delle oltre 30 mila imprese culturali e creative che danno occupazione a circa 80 mila persone impiegate nel settore e creare nuove imprese e nuova occupazione.
Nel 2017 è prevista l'approvazione di una legge regionale per lo sviluppo del settore musicale, in coerenza con la strategia di specializzazione regionale 2014-2020, che ha individuato tra le priorità il rafforzamento dei sistemi industriali ad alto potenziale di crescita, riconoscendo quello delle industrie culturali e creative uno dei driver di innovazione e di sviluppo più rilevanti.
Nel settore della promozione culturale, essendosi perfezionato il processo di riordino istituzionale che ha determinato il nuovo assetto delle Province, si darà attuazione alla seconda annualità del programma della Legge Regionale n. 37/1994. Come già avvenuto nel 2016, la Regione compenserà con proprie risorse e azioni mirate la forte criticità dovuta al processo di riassetto istituzionale in corso che ha già da tempo determinato negli ultimi anni un drastico calo delle risorse rese disponibili da parte delle amministrazioni provinciali, che oggi sono interamente azzerate.
Relativamente alle attività di livello regionale, a fronte della stabilità delle risorse, si conferma e consolida il sostegno regionale allo sviluppo e alla prosecuzione dei programmi di attività promossi da Istituti e Associazioni Culturali.
Sarà possibile anche, come già avvenuto nel 2016, continuare a sostenere gli interventi a favore del sistema bibliotecario regionale, di quello archivistico e museale. Potrà così continuare l’opera di valorizzazione del patrimonio culturale regionale, rendendo anche disponibili tutte le informazioni catalografiche per il loro uso mirato a potenziare l’offerta di turismo culturale. Le risorse saranno anche utilizzate per il sostegno alle piattaforme informatiche di supporto alle istituzioni e ai beni culturali, continuando a fornire gratuitamente questa fondamentale infrastruttura di base a tutte le pubbliche amministrazioni del nostro territorio.
Il 2017 segnerà il definitivo decollo della nuova legge regionale sulla “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna” che, approvata nel corso di quest’anno, ha avuto una fase di rodaggio con il primo bando appena concluso. La Regione intende riconoscere la memoria dei fatti determinanti per l'assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana che hanno segnato la storia nazionale e locale nel corso del Novecento, quale elemento di rilevante valore sociale, educativo e formativo della comunità regionale, per la sua coesione sociale e la sua crescita culturale. Con la nuova legge ci si propone di promuovere e sostenere interventi mirati a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti per le generazioni attuali e future, favorendo il coordinamento degli interventi promossi dai diversi soggetti, pubblici e privati, che operano in tale ambito, con l’obiettivo di garantirne una maggiore efficacia e assicurare un utilizzo razionale delle risorse pubbliche e promuovendo la creazione e il rafforzamento di reti e di aggregazioni fra le associazioni, le fondazioni e gli istituti che operano nel campo della memoria e che garantiscono un ampio coinvolgimento dei soggetti interessati e un’efficace attuazione e diffusione degli interventi messi in atto. Nel 2017 si darà dunque attuazione alla seconda annualità del programma della Legge, consolidando il sostegno ai programmi di attività degli Istituti storici presenti sul territorio regionale, secondo quanto previsto nelle convenzioni di validità triennale sottoscritte nel 2016, e ulteriore incentivazione allo sviluppo di progetti di rete condivisi tra tutti gli Istituti. Attraverso la pubblicazione di appositi bandi proseguirà inoltre l'azione di sostegno a progetti di valorizzazione promossi da Comuni, Unioni di Comuni, associazioni e istituzioni, con particolare riferimento ai luoghi della memoria. Per ciò che riguarda le iniziative realizzate nei diversi ambiti di promozione e valorizzazione del tessuto culturale del territorio regionale, anche in relazione alla sua proiezione internazionale attraverso azioni di marketing territoriale, viene aumentato il sostegno ai progetti promossi nei settori dello spettacolo dal vivo, dei festival e rassegne musicali ed eventi espositivi, al fine di differenziare l’offerta culturale, di sostenere le espressioni dell’arte contemporanea e la creatività giovanile, i progetti finalizzati alla conservazione della memoria storica, alla valorizzazione della cultura popolare, della storia e delle tradizioni locali, al governo di una società multietnica.
Il sistema regionale dello spettacolo dal vivo si conferma come uno dei poli più importanti per vitalità nella produzione, per numero di rappresentazioni, incassi e occupati. L'ulteriore, importante incremento di finanziamenti regionali nel 2016 mirati all'attuazione della LR n. 13/99 “Norme in materia di spettacolo”, da un lato ha consolidato il sistema, dall'altro lato ha consentito una significativa apertura a nuovi progetti produttivi, distributivi o di coordinamento, cui ora è assicurato il contributo regionale anche per gli anni 2017 e 2018, poiché l'attuazione del programma regionale per lo spettacolo è improntata a una logica triennale. Le risorse regionali, assicurate per il 2017 sostanzialmente nella stessa misura del 2016, saranno quindi mirate al sostegno delle attività di produzione e distribuzione di spettacoli di elevata qualità artistica e culturale degli enti partecipati e degli altri operatori, delle rassegne e dei festival più rilevanti per valore artistico; alla promozione di settori specifici dello spettacolo, a iniziative di comunicazione, informazione, formazione e ampliamento del pubblico nelle differenti forme di espressione artistica contemporanea e dell’attività creativa dei nuovi autori. Prosegue la partecipazione della Regione al progetto interregionale sulle residenze artistiche e creative, cofinanziato dallo Stato. Sempre nel settore dello spettacolo dal vivo, nel 2017 sarà proposta all'Assemblea legislativa l'approvazione di una legge per lo sviluppo del settore musicale, con l'obiettivo di supportarne le potenzialità di crescita mediante innovazioni normative, incentivi, sostegni economici e nuovi servizi che rispondano in forma integrata alle esigenze di qualificazione e innovazione dei diversi segmenti della filiera della produzione musicale: da quello educativo-formativo a quello creativo, da quello produttivo a quello distributivo e promozionale. La legge sarà elaborata in collaborazione con l' Assessorato attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma, l'Assessorato coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro e l'Assessorato turismo e commercio.Infine, saranno perseguite azioni di promozione e razionalizzazione del sistema teatrale regionale di particolare rilievo, oltre allo sviluppo del nuovo circuito regionale di distribuzione multidisciplinare, mirato a garantire in particolare l'apertura e l'operatività dei teatri nei piccoli centri della regione.
Il settore cinematografico e audiovisivo vedrà, nel corso del 2017, il consolidarsi delle azioni previste dalla L.R. n. 20/2014 con l'attuazione dell'ultima annualità del Programma triennale. Con le stesse risorse del 2016 si intende portare a termine tutti gli interventi programmati: dalla promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, attraverso il sostegno a festival, rassegne ed altri progetti volti a diffondere e valorizzare le opere di autori regionali ed italiani nelle sale e nelle scuole, al sostegno degli esercizi cinematografici, con particolare riguardo a quelli collocati nelle aree più svantaggiate; dal consolidamento di una rete capillare di servizi e contatti su tutto il territorio regionale, in grado di supportare i bisogni dei produttori che scelgono il territorio emiliano-romagnolo come set per le riprese, al consolidamento del fondo per l'audiovisivo, strumento finanziario per il sostegno alla realizzazione di opere cinematografiche e audiovisive in regione che negli ultimi due anni ha permesso di contribuire allo sviluppo e alla realizzazione di 60 progetti fra lungometraggi, serie televisive, documentari e cortometraggi. Continuerà l'attività strategica di promozione, attraverso la partecipazione ai più importanti eventi nazionali ed internazionali del settore.
Nel settore delle politiche giovanili l'assegnazione del 2017 vede un incremento di 240 mila euro per un totale complessivo 640 mila euro rispetto allo stanziamento 2016 di risorse regionali per l'attuazione di 64 azioni progettuali in attuazione dalla L.R. 14/08. Nello specifico i progetti sostenuti sono 37 nelle aree di Aggregazione, Informagiovani e Proworking per interventi di sensibilizzazione verso l’imprenditorialità, sostegno per il know-how e lo start-up d’impresa giovanile, apertura di spazi di co-working, azioni di accesso al credito, attività di formazione per lo sviluppo di competenze professionali innovative e percorsi di rinnovamento e valorizzazione degli spazi di aggregazione giovanile; 27 sono invece i progetti finanziati afferenti all’area del Protagonismo giovanile/YoungERcard per sostenere e realizzare esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva. Prosegue infatti l'azione di consolidamento del sistema youngERcard. che può contare su una sempre più strutturata rete di soggetti coinvolti, con 34.040 giovani iscritti impegnati in progetti sociali, ambientali, artistici, culturali, educativi, informatici e sportivi, 125 Comuni, 13 Unioni di Comuni, 340 operatori abilitati, 1500 punti convenzionati e ben 187 punti sparsi sul territorio regionale per il ritiro della carta. Il complesso delle azioni progettuali si svolgeranno in oltre 150 spazi di aggregazione giovanili di Comuni e Unioni di Comuni diffusi su tutto il territorio, biblioteche/mediateche comunali, punti informagiovani, fab-lab, coworking, sale prove, sale concerto, spazi teatro/creatività e spazi multimediali ed anche in collaborazione con oltre 70 istituti scolastici, nonché spazi e dipartimenti universitari.
Per quanto attiene all’attuazione dei titoli I e II della L.R. n. 18/2016 Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, volta all’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, verranno sostenuti – con la definizione di nuovi accordi di programma e protocolli di intesa con EE.LL., Università e centri di ricerca - interventi preventivi e culturali nelle città e nelle scuole, anche con il coinvolgimento delle associazioni ed organizzazioni di volontariato operanti sul territorio. Inoltre si intende sostenere gli osservatori locali, anche intercomunali, per il monitoraggio e l'analisi dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata di tipo mafioso. Infine, l’azione della Regione favorirà la puntuale mappatura ed il risanamento, ristrutturazione edilizia, recupero e riutilizzo, in funzione sociale, di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa.
In attuazione del titolo III, Promozione della regolarità e potenziamento dei sistemi di controllo, della L.R. n. 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, continueranno le attività di promozione della legalità e della trasparenza dell’attività amministrativa. Gli obiettivi saranno perseguiti sia con azioni di segnalazione svolte tramite strumenti informatici che accompagnino alla condivisione di banche dati sia con azioni di controllo.
Tra gli strumenti per svolgere la suddetta azione di controllo vi sono:
la sezione regionale dell’Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, previsto dal nuovo Codice degli Appalti Pubblici (art. 213, comma 9, DLgs 50/2016) in rapporto con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC); tali azioni coordinate e integrate con quelle dell'Osservatorio Regionale ( art. 5 della L.R. n. 18/2016) , saranno orientate, per l'intero panorama riferito a fornitura di beni e di servizi oltre che ai lavori pubblici, all'acquisizione delle informazioni e dei dati utili per consentire la trasparenza nella qualificazione degli operatori e dei criteri di scelta del contraente, operando per la diffusione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
l’elenco di merito delle Imprese, di cui all'art. 34 della L.R. n. 18/2016, da analizzare ai fini di una sua possibile ottimizzazione anche per conseguire una armonizzare con le White List già istituite presso le Prefetture, ciò anche in previsione del nuovo Protocollo d'intesa da siglare con le Prefetture dell'Emilia-Romagna.
l’elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche, di cui all'art. 33 della L.R. n. 18/2016, quale strumento di supporto e di orientamento al fine di assicurare una determinazione uniforme, omogenea o congrua dei prezzi dei lavori pubblici.
In attuazione della Legge Regionale n. 18, del 28 ottobre 2016, “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, in particolare del Titolo III, Promozione della Legalita’, Capo II – Edilizia e costruzioni, continuerà l’impegno della Regione a promuovere le politiche relative alla Sicurezza sul Lavoro, già avviate dalla precedente legislazione regionale (L.R. 2/2009). Sarà quindi necessario intervenire in modo organico sui bisogni strutturali afferenti l'incremento del livello di sicurezza nei cantieri edili, nonchè sull'esigenza di mirare la normativa tecnica ad aspetti specifici, mantenendo l'attenzione dovuta al tema della legalità, strettamente connesso a quello dei contratti pubblici e della sicurezza del lavoro e alla responsabilità sociale dell'impresa.
Nella predisposizione della proposta di Bilancio 2017 si propone continuità alle scelte effettuate in tema di pace. La legge regionale 12/2002 all’art. 5 stabilisce che la Regione interviene nell'ambito delle proprie competenze promuovendo e sostenendo, anche mediante la concessione di contributi, coordinando o realizzando iniziative di educazione e sensibilizzazione della comunità regionale ai temi della solidarietà internazionale, dell'interculturalità e della pace, iniziative culturali, di ricerca ed informazione sui temi della pace e della tutela dei diritti umani, volte a prevenire e combattere la discriminazione fondata in particolare sulla razza e l'origine etnica, la religione, le opinioni politiche o le condizioni personali e sociali;
La Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole, che rappresenta un’importante istituzione per mantenere la memoria dei tragici fatti che hanno interessato il nostro territorio nella seconda guerra mondiale, ha visto il rafforzamento delle attività rivolte ai progetti educativi sulla memoria, sulla cittadinanza, sull’educazione ai diritti umani e sulla non-violenza, campi di pace per i giovani, attività di sensibilizzazione rivolte ai giovani ed alle scuole dell’Emilia-Romagna. L’attività formativa sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’attività pedagogica svolta dalla Scuola, in quanto completa l’attività di educazione attraverso l’indagine dei comportamenti nei casi di conflitto. La pace, il diritto alla cittadinanza, il dialogo interreligioso, la tensione e sensibilità verso nuove forme di discriminazione, impongono una riflessione di carattere pedagogico ,ma con uno sguardo alla dimensione europea del problema dei conflitti. Anche per gli interventi che riguardano la pace il processo di riordino istituzionale che ha determinato il nuovo assetto delle Province, ha determinato la necessità di predisporre un nuovo programma di attuazione della Legge Regionale n. 12/2002, che è entrato in vigore attraverso l'approvazione del nuovo documento di indirizzi programmatico per il triennio 2016-2018 ,con la deliberazione dell'Assemblea legislativa 25 ottobre 2016, n. 99. Il nuovo Documento di Indirizzi programmatico dispone anche nuove opportunità di accesso alle risorse messe a disposizione per gli interventi sulla pace promossi dal territorio emiliano romagnolo. Sarà possibile procedere al cofinanziamento di programmi europei e alla promozione di interventi di interesse strategico della Regione accanto alla predisposizione dei bando rivolto ai Comuni della Regione. La necessità di un maggiore impegno nei confronti della Scuola di Pace di Montesole, per un rilancio delle iniziative legate alla pace ed alla memoria, sarà implementata anche attraverso il coinvolgimento della scuola sulle iniziative promosse dalla programmazione europea sui temi della pace ,interculturalità, diritto alla cittadinanza globale e dialogo interreligioso.
Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico e della viabilità, nel quadro dei tagli imposti dagli equilibri di bilancio, si sottolinea lo sforzo compiuto dalla Regione sia in termini di bilancio che di soluzioni organizzative, per la salvaguardia del livello e della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale sia per il settore autofiloviario che ferroviario, assicurando, per l'anno 2017, 51,3 milioni di euro dei 420 milioni di euro complessivi destinati al settore. Il settore ha visto un aumento delle risorse rispetto al Bilancio 2016 per circa 12 milioni di euro che ha permesso di garantire la copertura delle agevolazioni tariffarie a favore degli utenti e di contribuire all'acquisto di nuovo materiale rotabile aumentando il livello di offerta del servizio ferroviario. Sono state iscritte la totalità delle risorse statali di spettanza della Regione Emilia-Romagna provenienti dal Fondo nazionale del trasporto pubblico locale pari a 370 milioni di euro.
Si sottolinea inoltre lo sforzo finanziario di previsione delle risorse pari a circa 400 mila euro per completare il finanziamento della terza annualità del finanziamento delle azioni di incremento del traffico ferroviario delle merci e la diversione modale, previste dalla Lr 10/2014. Sono poi state assicurate le risorse pari a 700 mila euro per gli interventi nell'ambito dello svolgimento delle funzioni in materia di navigazione interna.
Sono aumentate di 100 mila euro rispetto alle previsioni del bilancio 2016 le risorse per l’Osservatorio della sicurezza stradale, stanziando per il 2017 250 mila euro, a sottolineare l'importanza del tema della sicurezza stradale, per la Regione Emilia-romagna che, per ridurre il numero di vittime sulla strada, interviene con azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale.
A fronte della scarsità di risorse in conto capitale disponibile per la manovra di bilancio 2017, si evidenzia lo sforzo di assicurare le risorse per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria attraverso lo stanziamento di 4,5 milioni di euro. Sono stati stanziati, inoltre, nel triennio 2017-2019, 12 milioni di euro per interventi infrastrutturali di potenziamento e ammodernamento nell'ambito dell'aeroporto nazionale di Parma volti a favorire l'effettivo ampliamento del trasporto aereo delle merci, per la riaffermazione del ruolo dell'aeroporto di Parma nell’ambito del sistema regionale, per generare nuove opportunità di sviluppo economico con impatto diretto e indiretto anche sull'occupazione e sull'economia locale. La ripartizione nel triennio è la seguente: 2 milioni di euro per il 2017, milioni di euro per il 2018 e 5 milioni di euro per il 2019.
A seguito dell'approvazione della deliberazione del Cipe del 10 agosto 2016 che suddivide le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo 2014-2020 tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord ed individua le aree tematiche di interesse del FSC, tra le quali le “Infrastrutture” ed assegna risorse per interventi nel Settore stradale, Settore ferroviario, Settore metropolitane, Sicurezza ferro, Dighe, Rinnovo materiale, Trasporto Pubblico Locale e Altri settori, la Regione Emilia-Romagna sta predisponendo la propria proposta al Ministero delle infrastrutture e trasporti per la predisposizione dei piani operativi. Tale proposta porterà ad ottenere risorse di natura statale provenienti dal fondo per lo sviluppo e la coesione che verranno iscritte nel bilancio 2017-2019. In particolare nell'ammontare relativo al settore stradale sono ricompresi, oltre ad interventi sulla rete viaria di interesse regionale e locale ed alla realizzazione di ciclovie e piste ciclabili, interventi da ricomprendere nel prossimo aggiornamento del contratto di programma quinquennale di ANAS, per complessivi 142,9 milioni di euro. Nel settore ferroviario rientra l'intervento di interramento della linea ferroviaria Bologna – Portomaggiore, in comune di Bologna per complessivi 22,2 milioni di euro. Nel settore sicurezza ferro rientra il completamento della messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali, mentre nel settore rinnovo materiale Trasporto Pubblico Locale rientra l'acquisto di nuovo materiale rotabile, per complessivi 22,6 milioni di euro. Nell'ammontare relativo ad altri settori rientrano gli interventi di rigenerazione urbana per complessivi 30 milioni di euro. L’importo complessivo delle risorse provenienti dal fondo per lo sviluppo e la coesione ammonta a 240 milioni di euro.
Per l’Agenda Digitale l’obiettivo è la creazione di un sistema digitale diffuso a supporto della crescita: a) infrastrutture materiali, come la fibra ottica, e b) infrastrutture immateriali, come le competenze necessarie ad utilizzare le tecnologie. Nel 2017 si consoliderà la strategia di Agenda Digitale intervenendo su priorità come: la diffusione della banda ultra larga sul territorio regionale (prenderà avvio l’intervento sviluppato in collaborazione con il Governo e che complessivamente attiva risorse per oltre 255 milioni di euro), la creazione e diffusione di Emilia-Romagna WiFi (una rete wifi diffusa sul territorio, semplice e a banda ultra larga), interventi dedicate alla montagna digitale (sperimentazioni che misurino e verifichino gli impatti della diffusione e utilizzo delle tecnologie in zone montane), competenze digitali per gli adulti (strumenti di auto-valutazione e auto-formazione destinati alla popolazione adulta per trasferire elementi di cultura digitale), eventi di diffusione e promozione destinati a tutti i cittadini e alle imprese emiliano-romagnoli incentrati sulle opportunità e potenzialità del “digitale” e della disponibilità di connettività a banda ultra larga. Sempre per il 2017 è prevista la realizzazione del percorso di definizione del Programma Operativo 2017 dell’ADER, come previsto nella LR n. 11/2004, al pari dell’attività di monitoraggio e valutazione (Osservatorio ADER). In particolare saranno rilevanti le intersezioni tra la strategia di Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e le programmazioni sui fondi strutturali europei e altri piani e programmazioni regionali. Hanno ruolo rilevante in termini di competenze specifiche e specializzazioni le società in-house della Regione Emilia-Romagna (ASTER, ERVET, Lepida SpA e Cup2000). In particolare Lepida SpA si focalizza sulla pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di telecomunicazione degli enti della regione, per garantire l’erogazione dei servizi informatici inclusi nell’architettura di rete e per una ordinata evoluzione verso le reti di nuova generazione.
Risultati attesi 2017:
5 nuove Unioni di Comuni, con priorità alla montagna, accompagnate alla definizione di Agende Digitali Locali coerenti con obiettivi e progettualità dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna;
•definizione del Programma Operativo 2017 della Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER);
1 Festival di promozione della creatività e cultura digitale;
10 nuovi municipi (edifici comunali) abilitate all’accesso in banda ultra larga;
50 nuove aziende abilitate alla banda ultra larga;
100 nuove scuole connesse;
1000 nuovi punti WiFi.
Le risorse destinate all’ICT regionale si pongono come obiettivo prioritario nel 2017, oltre al mantenimento di standard qualitativi di efficienza nella gestione dei servizi e delle infrastrutture esistenti, l’attuazione del principio, contenuto anche nella riforma Madia, del digital first (innanzitutto digitale); per questo, verrà dato avvio al Piano di sviluppo 2017- 2019 con la realizzazione di iniziative finalizzate a semplificare le modalità operative dei collaboratori, standardizzare le postazioni di lavoro e favorire l’incremento di produttività anche tramite l’utilizzo dei dispositivi mobili e la firma remota. Verranno assicurati inoltre gli adeguamenti previsti dalle vigenti normative e proseguirà il consolidamento dei servizi applicativi già avviato e sarà completato il processo di certificazione ISO 27001 per garantire ad ogni servizio che confluisce nel datacenter regionale sicurezza e sla certificabili.
Risultati attesi al 31/12/2017: riduzione dei costi di stampa per un importo di circa 350 mila euro e del numero dei fogli di carta stampati di circa 2,5 milioni; riduzione del costo medio per la gestione di ogni postazione di lavoro da 796 euro a 610. In questo contesto che già comporta obiettivi molto sfidanti, si inserisce anche il riordino istituzionale previsto dalla LR n. 13/2015.
Per quanto riguarda la Statistica, l’obiettivo principale è consolidare e rafforzare le attività statistiche pubbliche a sostegno delle politiche regionali e locali.
Lo strumento individuato è il Programma Statistico Regionale, la cui agenda si articola su tre livelli strategici:
• il consolidamento delle attività statistiche dell'Ente Regione, con la realizzazione di una banca dati statistica territoriale e la progressiva integrazione di tutti i data warehouse settoriali; lo strumento di raccordo e di azione operativa è il Tavolo dei Referenti Statistici;
• la progressiva integrazione tra Programma Statistico Regionale e Programma Statistico Nazionale attribuendo alla Regione, in accordo con il Sistema Statistico Regionale, la responsabilità di programmare le attività statistiche di rilievo non nazionale o di sperimentazione; il luogo istituzionale è rappresentato dalla commissione paritetica Istat-Regioni in materia statistica, presso la Conferenza Stato-Regioni, con l'istruttoria interregionale del Cisis;
• la realizzazione dell'informazione statistica necessaria a sostenere le politiche regionali e locali in modo coordinato con il Sistema Statistico Regionale, in particolare con la Città Metropolitana di Bologna, le Province e i Comuni; tutte le azioni vengono coordinate dalla Regione, tramite il Comitato Statistico Regionale.
In continuità con le attività già impostate, l'informazione geografica si articola su quattro filoni di intervento:
•La progettazione e l'aggiornamento della cartografia di base; per questa finalità, è prevista l'impostazione del rafforzamento dei sistemi geodetici, un forte impegno per la progettazione dei contenuti del data base topografico, DBTR, che rappresenta lo strumento di base per ogni sviluppo tematico, l'arricchimento degli strati tematici e l'aggiornamento cooperativo dello stesso in ambito CNER;
•la fornitura agli utenti di sistemi di fruizione di dati geografici e, in particolare, il sistema di interscambio Sigmater e gli strumenti di visualizzazione tematica, Moka, già presenti sui Geoportale; sono attesi sviluppi, anche in ambito Cisis, per un ulteriore sviluppo di questi servizi;
•la produzione di cartografia tematica, come quelle storiche o dell'uso del suolo, quest'ultima utile a dare sostegno a molte politiche territoriali e fortemente collegata con le attività statistiche dell'Ente;
•diffusione e promozione dell'informazione geografica tramite: i contenuti del geoportale, l'archivio cartografico regionale, la realizzazione di iniziative seminariali e di formazione sugli strumenti Gis.
Tutte le attività sono fortemente correlate ai Sistemi Informativi e, sia come “committenza informativa” sia in veste di collaborazione interpretativa, con il settore della pianificazione territoriale ed urbanistica.
Gli sviluppi strategici riguardano fondamentalmente quattro temi: il raccordo con il livello nazionale per l'adozione di standard comuni, l'intensificazione dell'aggiornamento del DBTR in forma cooperativa, il rafforzamento di alcuni tematismi, come i numeri civici e la realizzazione del nuovo database di uso del suolo di dettaglio.
Per queste finalità è previsto lo sviluppo di strumenti di fruizione dei dati a livello tridimensionale e finalizzati ad un utilizzo da mobile.Nella predisposizione della proposta di Bilancio 2017 per la programmazione territoriale e riqualificazione urbana, nell'ambito della riduzione delle risorse correnti reso necessario per mantenere gli equilibri di bilancio, sono state assicurate le risorse per lo svolgimento di attività funzionali alla promozione e allo sviluppo di programmi di riqualificazione urbana e le attività riguardanti la pianificazione territoriale e urbanistica, orientate all'azzeramento del consumo del suolo e alla rigenerazione e riqualificazione dei sistemi insediativi. L'attività prioritaria è data dal processo di riordino di riforma del quadro normativo regionale di governo del territorio attraverso la riforma della L.r. 24/2001 “Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo”. Gli obiettivi che si pone la riforma riguardano:
l'adeguamento e riordino degli assetti istituzionali e delle esigenze di semplificazione della disciplina
dare seguito alla revisione della normativa urbanistica per promuovere le trasformazioni degli ambiti urbani consolidati e i processi di rigenerazione urbana finalizzati alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e al miglioramento/potenziamento delle dotazioni pubbliche.
Sono state poi previste risorse per l'aggiornamento del Prit 2025 per il quale nel 2017 è attesa l'avvio e conclusione della Conferenza di Pianificazione sul Documento Preliminare e Quadro Conoscitivo del Piano.
Sono state anche assicurate le risorse per la realizzazione e gestione del sistema integrato per l'edilizia in Emilia-Romagna (SiedER) in grado di veicolare qualsiasi istanza comunque denominata in tema edilizio, uniformare la modulistica per l’edilizia e i dati necessari alla descrizione delle trasformazioni edilizie. Con SiedER è istituito il Modello Unico Digitale per l’Edilizia (MUDE).
Per il settore e per le finalità sopra elencate sono state stanziate complessivamente risorse per circa 1,5 milioni di euro nel 2017 e nel 2018, mentre nel 2019 sono state previste circa 865 mila euro. Si evidenzia anche lo stanziamento delle risorse per l'attuazione del progetto comunitario SOS4LIFE - Save Our Soil for LIFE nell'ambito del programma europeo LIFE 2014-2020 finalizzato all’attuazione su scala comunale degli indirizzi europei in materia di tutela del suolo e rigenerazione urbana con riferimento alle Linee guida sulle migliori pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione dei suoli. L'importo complessivo del progetto ammonta a 326,5 mila euro cofinanziato dalla Ue per 190,2 mila euro e per 136,3 mila euro coperti da risorse regionali.
Sono state assicurate le risorse per dare continuità ai programmi in essere relativi ai programmi di riqualificazione urbana cofinanziati con risorse regionali in base alla L.R. 19/98 e con risorse statali e afferenti a L. 21/2001 “Contratti di Quartiere II”, sono state poi previste risorse in conto capitale per la realizzazione e gestione del sistema integrato per l'edilizia in Emilia-Romagna (SiedER). Le risorse complessivamente stanziate per il settore ammontano a 2,6 milioni di euro nel triennio 2017-2019.
La voce più consistente degli stanziamenti previsti per il triennio di previsione 2017-2019 dall’Assessorato Agricoltura caccia e pesca è rappresentata dal cofinanziamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020, che ammonta complessivamente a circa 29 milioni di euro.
Tali risorse sono destinate prioritariamente:
al rafforzamento delle capacità competitive e di sostenibilità economica dell'impresa agricola e delle imprese agroalimentari, alla promozione della diversificazione dell'attività agricola ed al rafforzamento delle filiere, al sostegno ed all'incremento del ricambio generazionale nel settore agricolo;
allo sviluppo di una agricoltura sostenibile, in grado di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente naturale delle attività agricole, contrastare i cambiamenti climatici e di preservare la biodiversità agricola e nella rete natura 2000;
alla qualificazione delle aree montane per contrastarne l'abbandono, a promuovere interventi per l'accessibilità alla banda larga e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali; a promuovere lo sviluppo locale partecipativo con una programmazione specifica attraverso l’operato dei GAL;
al trasferimento della conoscenza e al trasferimento tecnologico partendo dalle necessità d'innovazione delle imprese per applicare le migliori pratiche e tecnologie.
Oltre al cofinanziamento del Programma di sviluppo rurale, sul bilancio 2017-2019 sono stanziati ulteriori 3 milioni/ anno per aiuti di stato integrativi per l'attuazione di operazioni nell'ambito della Misura 10 del Programma di sviluppo rurale "Pagamenti agro-climatico-ambientali" - Priorità 4 "Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalla silvicoltura".
Un’ulteriore azione a sostegno delle aziende agricole è costituita dal finanziamento dei Consorzi fidi, per agevolare l’accesso al credito attraverso il concorso agli interessi. Lo stanziamento per i consorzi fidi è pari a 900 mila euro.
Nell’ambito della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) un altro obiettivo importante è rappresentato dalla semplificazione delle procedure di erogazione dei contributi e dalla realizzazione di un sistema informativo integrato che renda più efficiente l’intero processo di gestione e pagamento dei contributi. In quest’ottica l’investimento nel potenziamento dei sistemi informativi agricoli costituisce un fattore determinante di successo e un obiettivo qualificante delle politiche regionali in materia di agricoltura, da perseguire in stretto raccordo con l’Organismo pagatore AGREA. Le risorse previste nel 2017 ammontano a circa 1,7 milioni di euro.
Altro obiettivo fondamentale nell’ambito delle politiche condotte dall’Assessorato è costituito dalla promozione delle eccellenze enogastronomiche della Regione Emilia-Romagna che, oltre a costituire un patrimonio culturale da preservare, rappresentano un elemento di competitività e attrattività territoriale da giocare in sinergia con altri settori (turismo, attività produttive) a vantaggio dell’intera economia regionale. A tal proposito occorre ricordare che l’Emilia–Romagna è la regione più rappresentativa a livello nazionale ed europeo per le produzioni agroalimentari di qualità, sia come numero di denominazioni che come valore, visto che il 46% del valore dei primi dieci prodotti certificati DOP e IGP italiani è determinato da produzioni emiliano – romagnole.
Per questa ragione è fondamentale proseguire nell’ impegno finalizzato alla diffusione della cultura enogastronomica regionale e della conoscenza, in Italia e all'estero, dei prodotti agroalimentari regionali di qualità, ottenuti con tecniche rispettose della salute dell'uomo e dell'ambiente. Le risorse previste sul 2017 sono pari a 920 mila euro. Si evidenzia inoltre che tra gli obiettivi di valorizzazione un obiettivo specifico riguarda il patrimonio tartufigeno regionale, a cui sono destinati ulteriori 30 mila euro.
Il settore Fitosanitario rappresenta un altro ambito di intervento regionale di importanza fondamentale, senza il quale sarebbero messi a rischio l’import e soprattutto l’export di molte produzioni regionali. Le attività di controllo e contenimento delle nuove malattie e il supporto tecnico necessario per soddisfare i protocolli di importazione ed esportazione al di fuori dell’Unione Europea vengono svolti in applicazione delle normative comunitarie e nazionali. Le risorse destinate a questa attività ammontano a 650 mila euro.
L'attività della Regione Emilia – Romagna in materia faunistico – venatoria è da sempre orientata al conseguimento dell'obiettivo generale di ripristinare il necessario equilibrio tra fauna selvatica ed attività agricola e forestale attraverso una efficace gestione venatoria e lo svolgimento delle attività di prelievo in controllo e di prevenzione. Rispetto a questo settore c’è da sottolineare che a partire dal 2016 la Regione ha assunto, per effetto del riordino istituzionale, la gestione diretta di una serie di attività. Le risorse previste sul 2017 sono pari a quasi 2,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda il settore della pesca, è in fase di approvazione la Convenzione tra Regione Emilia Romagna e Autorità di gestione nazionale del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Pertanto è prevedibile che nel 2017 si formalizzino le disposizioni necessarie per dare avvio effettivo al Programma. Le principali linee di azione sono rivolte a:
promuovere e favorire un’acquacoltura e una pesca sostenibili sotto il profilo ambientale, efficienti in termini di risorse, innovative, competitive e basate sulle conoscenze.
promuovere l’attuazione della Politica Comune della Pesca.
aumentare l’occupazione e la coesione territoriale.
favorire la commercializzazione e la trasformazione.
favorire l’attuazione della Politica Marittima Integrata (PMI).
Le risorse previste a titolo di cofinanziamento FEAMP sono pari a circa 1,8 milioni di euro
Al settore della pesca, oltre ai cofinanziamenti FEAMP, anche a fronte di attività in cui la Regione è subentrata a seguito del riordino istituzionale quali per esempio la gestione degli incubatoi e delle acque interne, sono destinate ulteriori risorse per circa 500 mila euro.
Per quanto riguarda la promozione delle pari opportunità di genere ed il contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere, in continuità con quanto avviato già dal 2016, per quanto di competenza dell’Assessorato, sono state individuate alcune priorità in coerenza con il programma di mandato ed in attuazione di quanto previsto dalla L.R. n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”:
valorizzare, e supportare le azioni e le iniziative che nel territorio regionale promuovano la diffusione di una cultura della parità e il contrasto agli stereotipi di genere, che sono alla base delle discriminazioni che le persone ed in particolare le donne subiscono ancora nella società;
sostenere l'apporto delle donne nell'economia e nella società quale componente fondamentale dei processi di sviluppo locale e dell'uscita dalla crisi, facilitandone l'inserimento lavorativo;
contribuire al contrasto della violenza contro le donne, in applicazione ai principi e alle linee di azione contenuti nel Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 7 luglio 2015 e del Piano Regionale contro la violenza di genere ai sensi dell'art. 17 della legge regionale 27 giugno 2014 n. 6 approvato con deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 69 del 4 maggio 2016;
sostenere e valorizzare l'attività che gli Enti locali e il mondo dell’associazionismo da anni sviluppano e promuovono su questi temi, anche attraverso proficue collaborazioni.
Inoltre al fine di rafforzare un’azione di integrazione e coordinamento per lo sviluppo delle politiche di pari opportunità di genere nella programmazione delle attività sviluppate dall’Amministrazione regionale, ci si pone l’obiettivo di sviluppare e valorizzare il mainstreaming di genere nei processi decisionali di programmazione e valutazione, facendo emergere le connessioni tra le azioni sviluppate dalla Regione nel settore delle pari opportunità di genere e valorizzando al contempo il carattere di trasversalità che queste hanno, anche al fine di accompagnare e consolidare un percorso culturale interno attento all’impatto di genere delle diverse azioni messe in campo.
Si prevede inoltre di proseguire il lavoro dell’“Area di integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali”, affrontando le politiche di genere in modo integrato e globale coordinando il lavoro per la predisposizione del Bilancio di genere e del Piano integrato in materia di pari opportunità.
Coerentemente con gli orientamenti europei si intende consolidare l’azione di diffusione di una cultura di genere, con particolare attenzione alle giovani generazioni e al contrasto agli stereotipi, coinvolgendo anche attori del nostro territorio, istituzionali e non, valorizzando la ricchezza del territorio regionale per rafforzare la rete dei soggetti impegnati nello sviluppo delle politiche di pari opportunità e per un radicamento sistematico di queste tematiche nella nostra Regione.
Il rafforzamento delle politiche regionali di contrasto alle discriminazioni di genere e alla violenza sulle donne passerà anche attraverso il sostegno alla rete territoriale di prevenzione e assistenza e supporto alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.
Per le politiche di pari opportunità e contrasto alla violenza di genere nel Bilancio 2016 sono state destinate risorse regionali pari a euro 300 mila, nel Bilancio per l’annualità 2017 si prevede uno stanziamento di 750 mila euro e nel 2018 uno stanziamento, sempre di risorse regionali, di 1 milione di euro.
I fondi ministeriali previsti per le forme di assistenza e sostegno alle vittime di violenza e ai loro figli dall'art. 5 bis del D.L. 93/2013, per le annualità 2015-2016, dovrebbero essere erogati alle Regioni nell'anno 2017.
A questi si aggiungono i fondi destinati alle Regioni previsti dal Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, destinati ad implementare le linee di intervento previste dal piano stesso.
Per le politiche inerenti la messa in sicurezza del territorio, la protezione civile, la prevenzione e tutela ambientale e della montagna la manovra di Bilancio 2017-2019 complessivamente mette a disposizione sulla prima annualità 45,8 milioni di euro, oltre ai fondi statali e alle risorse che potranno essere messe a disposizione nell’ambito delle somme rientranti nell’avanzo vincolato.
All’interno di quest’importo significative sono le risorse aventi natura di investimento da destinare ad interventi di difesa del suolo, della costa e di sostegno al sistema della protezione civile, che complessivamente ammontano a 9,655 milioni di euro, all’interno di quest’importo sono state previste risorse finalizzate alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idraulico, idrogeologico e costiero per un totale di 5.155 milioni di euro. Si tratta di interventi di manutenzione straordinaria della rete idrografica superficiale, di consolidamento e sistemazione dei versanti e della costa. Per fronteggiare situazioni di grave pericolo sono stati previsti 1,5 milioni di euro necessari per realizzare interventi di somma urgenza.
Il sistema della Protezione Civile Regionale e l’esigenza di rendere diffuse ed omogenee le condizioni di operatività ed intervento efficace ed efficiente, attraverso il potenziamento del coordinamento e del presidio territoriale sia con le istituzioni che con il mondo del volontariato e dell’associazionismo risultano elementi strategici e fondamentali per affrontare eventuali condizioni di emergenza sul territorio. A tal fine si intende proseguire l’azione e il sostegno che la Regione Emilia-Romagna da alcuni anni sta profondendo in questa direzione. Complessivamente vengono previsti 4,5 milioni di euro per gli enti competenti all’esecuzione di interventi indifferibili ed urgenti.
E’ importante evidenziare come oltre alle risorse regionali nel corso del 2017 prenderanno avvio importanti programmazioni con risorse di origine statale attraverso specifici accordi di programma sottoscritti o in corso di sottoscrizione tra Regione e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.
Attraverso uno specifico Piano (CD Piano Clima), finanziato a livello nazionale con i proventi delle aste delle quote di emissione della CO2, recentemente sono state assegnati 3 milioni di euro risorse per la mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree montane. Con il Piano Stralcio Aree metropolitane, di cui al DPCM 15 settembre 2015, è in corso la parte attuativa per un totale di 27,280 milioni di euro euro di interventi destinati alla mitigazione del rischio idraulico nell’area metropolitana di Bologna e del rischio di erosione costiera. Prosegue l’attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2010 con il Ministero dell’Ambiente, rispetto al quale è stata rimodulata una parte delle risorse attraverso il TERZO ATTO INTEGRATIVO, per un totale di 13,11 milioni di euro e proseguirà la definizione dell’attuazione dei successivi stralci. E’ in corso di definizione infine, la programmazione dei fondi FSC, destinati prevalentemente ad interventi di dissesto dei versanti.
Relativamente alle spese correnti per la parte Difesa del suolo e protezione civile, sono previsti stanziamenti per 9,37 milioni di euro di cui 8,37 di risorse regionali. All’interno di quest’importo si segnala la gestione del servizio idro-meteo-clima, il servizio di piena, indagini geognostiche e rilievi finalizzati alla predisposizione di progetti esecutivi, l’aggiornamento della carta geologica, pedologica e dei rischi, per consentire il funzionamento e l'espletamento dei compiti assegnati all'Agenzia Regionale di Sicurezza del territorio e protezione civile. Novità importante di questo bilancio è lo stanziamento di 2 milioni di euro finalizzati a garantire la manutenzione ordinaria della rete idrografica, dei versanti e della costa, nell’ottica di proseguire nella strategia di prevenzione dai rischi naturali.
Proseguiranno nel 2017 gli interventi per la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena attivando risorse per 72,4 milioni di euro per adeguamento funzionale e strutturale argini Secchia e Panaro, casse di espansione Secchia, Prati di San Clemente 2° stralcio, Briglia selettiva Secchia.
Per quanto attiene la parte relativa alle attività di studio e conoscenza del territorio, fondamentali per impostare le politiche di prevenzione e sicurezza, sarà attivato l’aggiornamento della L.R. 19 del 2008, per quanto attiene le risorse vengono confermate risorse per proseguire il sostegno agli studi di micro-zonazione sismica con l’obiettivo di arrivare alla copertura totale del territorio regionale in 3 anni. Si prevede inoltre di effettuare studi sugli effetti al suolo e sul reticolo idrografico di evento piovosi intensi e frequenti, unitamente ad una evoluzione nella previsione degli scenari di rischio per eventi meteoclimatici intensi, dell’intero territorio, compresa la Costa per la quale si analizzano gli effetti combinati legati a subsidenza e innalzamento del livello del Mare. Verrà effettuato l’aggiornamento della cartografia e del Sistema informativo regionale dei suoli, con particolare riferimento alla definizione del contenuto di fondo di metalli pesanti e molecole organiche, all’elaborazione dati sul suolo per la Programmazione agricola regionale (PSR 2014-2020), unitamente alla stima del valore delle diverse funzioni strategiche del suolo. L'aggiornamento riguarda anche le banche dati tematiche afferenti al 'Sistema-Informativo del Mare e della Costa con particolare attenzione a quelle dedicate ai 'rischi costieri', ai depositi di sabbie sottomarine utilizzati per i ripascimenti delle spiagge .
Con l’Ordinanza C.D.P.C. 344 del 9 maggio 2016, in attuazione dell’art.11 del DL 39 del 2009 e ss.mm., e successivo decreto di ripartizione del 21/06/2016, sono stati assegnati alla Regione Emilia-Romagna 985 mila euro per finanziare indagini di micro-zonazione sismica e analisi della Condizione limite per l'emergenza ed 7.65 milioni di euro per finanziare nel corso del 2017 interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione, degli edifici di interesse strategico e di edifici privati.
Per quanto riguarda le politiche ambientali, proseguirà l’attuazione dei principali strumenti di pianificazione regionale, a partire dal Piano regionale per la gestione dei Rifiuti, unitamente all’implementazione della legge nr.16/2015 sull’Economia Circolare in materia di prevenzione e recupero dei rifiuti.
Grazie alla gestione virtuosa delle risorse destinate all’attuazione del Piano di Azione Ambientale per uno Sviluppo sostenibile saranno attivate alcune azioni di implementazione e accompagnamento dei nuovi piani regionali a partire dal nuovo Piano Integrato della Qualità dell’Aria, di cui è in corso l’approvazione, con la previsione di attivare una misura di incentivi, per un totale di 2 milioni di euro, per i territori interessati alla anticipazione delle normative europee. All’interno delle risorse provenienti dall’attuazione del piano di Azione Ambientale saranno previste per la prima volta nel settore delle bonifiche siti inquinati risorse per 250 mila euro, destinate a supportare la progettualità necessaria per quantificare gli oneri di bonifica per quegli enti locali che si trovano a dover affrontare situazioni di elevata criticità sul proprio territorio.
Tenuto conto della attuale fase di costruzione di un Piano delle Bonifiche che porterà alla definizione di un quadro di pianificazione e programmazione di interventi mirato, si prevede nel corso del 2017 pervengano le definitive assegnazioni da parte del Ministero dell’Ambiente per consentire il completamento degli interventi previsti nel Sito di Interesse nazionale di Fidenza per il quale è prevista la quota di 1,8 milioni e il completamento della bonifica del Sito “EX Razzaboni” a San Giovanni in Persiceto, per un importo di 3,7 milioni di euro, ad integrazione di quanto già attivato con risorse proprie regionali.
Nel corso del 2017 dovrà essere definito il Piano di Azione Ambientale per uno sviluppo Sostenibile, quale strumento di coordinamento dei piani in materia di aria, acqua, suolo, biodiversità, clima, rifiuti che, anche alla luce dei nuovi piani di settore delle principali matrici ambientali in corso di definitiva approvazione, ne coordinerà il recepimento dalla pianificazione territoriale generale e settoriale, in uno scenario complessivo di politiche integrate per la sostenibilità, con l’obiettivo inoltre di perseguire la Strategia Europa 2020, che rappresenta il quadro di programmazione della politica ambientale per l’UE fino al 2020.
Si confermano gli importanti e fondamentali contributi per la gestione di Arpa, la cui attività nel corso del 2016 vedrà l’implementazione della LR n. 13 del 2015 di riforma del sistema regionale e locale per quanto riguarda la modifica di competenze e dei procedimenti nel campo delle autorizzazioni ambientali, che sono stati incrementati della quota spettante del personale delle amministrazioni provinciali trasferite all’interno dell’Agenzia, per raggiungere un totale di 14,80 milioni di euro.
Prosegue l’attività di sostegno al funzionamento degli Enti di gestione delle Macro Aree Protette che richiederà anche , alla luce delle modifiche intervenute sul piano delle competenze a seguito della legge regionale n.13/2015, l’aggiornamento dell’attuale legislazione regionale in materia di aree naturali protette.
Sul versante dei progetti europei, proseguirà l’importante attività della Macro Regione Adriatico-Ionica finalizzata al potenziamento del coordinamento delle politiche nell’ambito territoriale di riferimento così come si tratterà di valutare le opportunità che potranno essere offerte dal prossimo bando a valere sul Programma Interreg V-A Italy-Croatia
Nell’ambito delle politiche per la montagna si conferma dell’impegno della Regione di destinare risorse finanziarie al Fondo regionale per la montagna per le Unioni di Comuni montani per 4 milioni di euro per ciascuna annualità. Nel corso della prima parte del 2017 verrà sottoposto all’esame dell’assemblea legislativa il Programma Regionale per la Montagna 2017-2020 che costituirà la cornice per l’integrazione delle politiche e dei programmi d’intervento a favore delle aree montane della regione, facendo così seguito agli indirizzi che ha fornito la Conferenza regionale sulla Montagna svoltasi a gennaio 2016.
Nel settore della politiche di promozione della Sicurezza urbana, vengono confermate le risorse regionali per attuare gli obiettivi previsti dalla L.R. 24/2003, in particolare attraverso lo sviluppo di misure di prevenzione istituzionale, sociale e comunitaria, combinate con azioni di riqualificazione ed animazione degli spazi pubblici, l’estensione delle misure di controllo del territorio, il potenziamento di sistemi integrati di videosorveglianza e la diffusione di conoscenze qualificate sulla percezione di sicurezza e le vittime di reato. In questo senso verranno privilegiati strumenti di lavoro bilaterali sulla sicurezza e la prevenzione della criminalità e del disordine urbano diffuso, come accordi di programma e protocolli di intesa con Enti locali, Università e Centri di ricerca.
Con riferimento al tema delle Polizie locali, prosegue il percorso indicato dalle LR. 24/2003 e 21/2012 verso lo sviluppo di strutture ancora più efficienti e moderne. In particolare le risorse regionali saranno finalizzate a sostenere ed agevolare le aggregazione e la modernizzazione dei corpi di polizia locale, stimolando la nascita di nuovi Corpi intercomunali e promuovendo lo sviluppo di progetti innovativi sia sotto il profilo tecnologico che organizzativo, attraverso il cofinanziamento di progetti presentati a seguito di bando o frutto di appositi accordi di programma. Le strutture di polizia locale saranno quindi incentivate a raggiungere dimensioni in linea con quanto previsto dalla normativa regionale sugli ambiti territoriali ottimali previsti, nonché puntare su modernizzazione delle attività, miglioramento dell'efficienza ed orientamento ai bisogni dei cittadini.
Nel settore della Promozione della pratica motoria e sportiva, in attuazione della L.R. 13/2000 vengono assegnate nuove risorse destinate al sostegno di:
progetti che, attraverso l'attività fisico-motoria, possano contribuire alla integrazione sociale e al miglioramento del benessere psico-fisico dei cittadini;
manifestazioni sportive di rilievo nazionale e internazionale che contribuiscano alla valorizzazione del territorio e all'incremento del turismo;
manifestazioni di carattere regionale che favoriscano l'aumento della pratica sportiva fra i ragazzi e la diffusione di "buone pratiche" di partecipazione attiva dei cittadini (volontari) alla realizzazione di attività sportive;
attività organizzative e di coordinamento delle associazioni sportive di promozione sociale di livello regionale;
interventi per la qualificazione dell'impiantistica sportiva di proprietà pubblica del territorio in attuazione del programma regionale di interventi approvato con delibera di Assemblea regionale n. 34/2015;
attività di raccolta di informazioni e dati finalizzata alla miglior conoscenza dei sistema sportivo regionale.
Inoltre nuove risorse saranno destinate al sostegno delle attività di aggiornamento professionale degli iscritti al Collegio Regionale dei Maestri di sci dell'Emilia-Romagna, previste dalla L.R. 42/1993.
La Regione, a partire dal 2017, avvia un intervento straordinario per la qualificazione delle località in cui il turismo si concentra.
Si parte dai territori della costa con un intervento di 20 milioni di euro per interventi realizzati dai Comuni per migliorare e rendere più belle ed attraenti le nostre città turistiche.
Con le risorse dei fondi strutturali, vengono attivati i bandi per promuovere l' innovazione e la valorizzazione del settore ricettivo con una disponibilità di 7,5 milioni di euro.
Con fondi statali e regionali si interviene per la realizzazione di un piano straordinario di interventi per il sostegno degli impianti sciistici della montagna . Per avviare un percorso di rilancio e qualificazione del territorio della montagna la presidenza del Consiglio dei Ministri mette a disposizione una importante dotazione di circa 10 milioni di euro a cui si aggiungono 1,9 milioni di euro stanziati nel bilancio regionale
Per la promo commercializzazione si avvia l'attuazione della legge regionale n.4 del 2016 con l'istituzione delle Destinazioni turistiche, si rafforza l’APT, con compiti di supporto internazionale, di ricerca ed innovazione, stanziando una dotazione complessiva di 17,33 milioni di euro.
Il commercio rappresenta un fattore fondamentale di crescita economica, di animazione sociale e di qualificazione urbana. Le città e i centri storici sono un valore così come i mercati su aree pubbliche e tutto ciò che abbina distribuzione commerciale e socialità.
Per il settore commercio, per il 2017 si attivano i bandi per la qualificazione e l'innovazione delle imprese del commercio nell'ambito dell'Asse 3 del POR FESR con una disponibilità di 4,5 milioni di euro.
Vengono inoltre attivati progetti pilota che coinvolgeranno i comuni maggiori della Regione per la promozione e valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali con una dotazione di 1,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda il settore delle attività produttive, l’obiettivo perseguito è quello di realizzare una Società del lavoro imprenditiva e dinamica, equa ed inclusiva, una economia sostenibile e globalizzata, sono gli obiettivi delle politiche economiche e industriali, per ottenere una piena e buona occupazione.
Tutte le azioni della politica di sviluppo impostata sono volte a: investire sui settori oggi in grado di mantenere e generare un’occupazione qualificata, favorire il rinascimento della nostra vocazione manifatturiera, attrarre nuovi insediamenti produttivi, preservare e innovare l’artigianalità e l’eccellenza insita nelle eccellenze del Made in italy; rafforzare la competitività delle imprese e delle filiere attraverso la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione; favorire lo sviluppo di produzioni e processi avanzati e di qualità proiettate verso Industria 4.0 e Internet delle cose.
Pertanto prosegue l’impegno per:
Rafforzare la competitività delle imprese attraverso la ricerca e l’innovazione:
Sostenere l’internazionalizzazione e l’attrazione di imprese
Favorire lo sviluppo di produzioni avanzate e di qualità proiettate verso Industria 4.0 e Internet delle cose
Rafforzare le competenze e valorizzare il capitale umano
Sostenere l’accesso al Credito delle piccole e medie imprese
Fondamentale è sostenere l’intero sistema delle filiere:
filiere sempre più integrate (una filiera che è capace di co-progettare e lavorare in modo integrato)
volte all’internazionalizzazione
capaci di scegliere gli asset di ricerca sui quali puntare
che fa propria la Responsabilità sociale d’impresa
Ricerca e Innovazione
Proseguirà il lavoro di rafforzamento del sistema pubblico della ricerca, forti degli investimenti fatti nel passato e dei risultati del primo bando ad essi dedicati.
Saranno rafforzate le azioni volte al sostegno delle start up innovative, con un bando dedicato e servizi offerti tramite il portale curato da Aster, oltre a spazi per incubazione e accelerazione.
Nello stesso tempo si lavora affinché coloro che vogliono fare impresa possano trovare le opportunità e le risposte idonee e un ambiente favorevole e innovativo (fab lab, coworking, laboratori aperti).
Attrattività/Internazionalizzazione
Si continuerà il processo di internazionalizzazione delle imprese, sempre più integrato con il sistema istituzionale e territoriale (programma Go-Global 2016/2020). Forte attenzione alle missioni-paese, da portare avanti in stretta relazione e collaborazione con il governo. Tra queste la partecipazione ad Expo di Astana dedicata al tema dell’energia.
Si continuerà il lavoro per facilitare processi di aggregazione e di maggior internazionalizzazione del sistema fieristico con l’obiettivo di competere sui mercati nazionali e internazionali, nell’interesse delle piccole e medie imprese del tessuto produttivo regionale.
Si procederà alla definizione degli accordi di insediamento e di sviluppo delle imprese che hanno risposto al primo avviso pubblico, sulla base della L.R. 14 e che prevedono investimenti per 611 milioni di euro per 1.200 nuove assunzioni (381 rientri al lavoro grazie a riconversioni industriali). Il nostro obiettivo è quello di fare crescere tutta la filiera di produzione del valore, rafforzando così anche il sistema di imprese che lavora sul mercato interno, che oggi soffre maggiormente. Nello stesso tempo si stanno rafforzando azioni di collaborazione tra regione e governo per attrarre altre imprese a forte innovazione e con alto impatto occupazionale sul territorio regionale.
Credito
Continua l’azione di messa a disposizione di strumenti volti a sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. Dal rafforzamento del sistema delle garanzie, che ha oggi nella aggregazione dei consorzi fidi una prima importante risposta, in grado di avere un soggetto più strutturato, capace di diversificare prodotti e servizi e di supportare le PMI, al sostegno del processo di ricapitalizzazione degli stessi nell’ottica della unificazione, ad ulteriori fondi per assicurare garanzie adeguate. Le garanzie si affiancheranno al rinnovo dei fondi rotativi per le start up e per l’efficientamento energetico delle imprese.
Economia verde e sostenibile / Piano Energetico
La scelta di una economia sempre più “verde” come opportunità per rilanciare investimenti ed occupazione, creando occasioni di nuove produzioni, nuovi processi, modi diversi di consumare. Le scelte importanti già fatte (economia circolare, economia solidale, acquisti verdi della regione) saranno rafforzate dalla approvazione del Piano Energetico Regionale, che avrà valenza fino al 2030 e dal l Piano Triennale di Attuazione (PTA) 2017-2019.
L’approvazione del PER permetterà di concentrarsi sulla realizzazione delle azioni per realizzare gli obiettivi sfidanti che il piano propone, questo anche con politiche e azioni integrate tra i diversi settori: governo del territorio, mobilità, edilizia privata, edilizia pubblica, agricoltura e con forte attenzione alla ricerca e alla innovazione green quale chiave per accelerare i processi di decarbonizzazione dell’economia.
Artigianato
Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dell’artigianato. L’obiettivo è di ridare centralità all’artigianato e alla micro e piccola impresa, sostenendone lo sviluppo attraverso strumenti specifici e l’integrazione tra saperi tradizionali, innovazione e nuove tecnologie.
Cooperazione
Per quanto attiene la cooperazione particolare attenzione sarà dedicata al progetto workers buy out come salvataggio imprese e posti di lavoro come dimostrano i casi concreti realizzati in questi ultimi anni.
Fashion valley
Sarà portato a compimento il progetto lanciato nel 2016 sulla fashion valley. Il progetto intende valorizzare un distretto quello della moda emiliano-romagnola e la rete di marchi e di aziende della subfornitura che si distribuisce da Piacenza a Rimini e di tutto ciò che supporta il settore (archivi, centri di formazione, musei) potenziandone la capacita di innovazione e sguardo globale, e rinforzandone il valore del Made in Italy e l’artigianalità incorporata.
Aree Montane di crisi
A seguito delle maggiori difficoltà del sistema produttivo manifatturiero nelle aree montane a maggiore crisi si procederà con azioni mirate volte a sostenere processi di rafforzamento delle imprese e processi di reindustrializzazione volti al mantenimento della occupazione di questi territori.
Crisi aziendali
Si continuerà il lavoro istituzionale per la salvaguardia dell’occupazione nelle aziende in crisi, in stretto raccordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e delle realtà provinciali e della città metropolitana. Il tutto sempre più raccordando le politiche di salvaguardia del reddito dei lavoratori con le politiche attive del lavoro attraverso la Nuova Agenzia per il lavoro, strumento fondamentale per affrontare le problematiche causate dalle crisi aziendali attraverso la valorizzare delle sinergie fra soggetti pubblici e privati autorizzati e accreditati; strutturazione effettiva della Rete su tutto il territorio regionale (Rete Attiva); gestione diretta dei centri per l’impiego diffusi sul territorio; promozione e coordinamento di tutti i soggetti (pubblici e privati) che compongono la rete.
Per quanto riguarda la ricostruzione post sisma, nel corso del 2017 si accelererà il processo di ricostruzione dei territori danneggiati dal sisma del 2012, forti della riduzione dell'area del cratere per la conclusione della ricostruzione privata (casa e impresa) di 25 Comuni e della conclusione delle concessioni per le attività produttive entro 31.12.2016. Nel 2017 si valuterà l’ulteriore revisione della zona del cratere. Sono in piena fase realizzativa i Piani attuativi del Programma di ricostruzione delle Opere pubbliche e dei Beni Culturali per la ricostruzione del patrimonio pubblico, storico testimoniale e religioso. Il processo è complesso sia per la collocazione di questo patrimonio, quasi sempre nella parte più antica dei centri storici e quindi anche la più danneggiata, che per le caratteristiche costruttive. Si proseguirà rafforzando la collaborazione inter-istituzionale con il MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) per accelerare il processo di ricostruzione pubblica. Particolare attenzione sarà dedicato al recupero dei centri storici proseguendo nell'impegno per ottenere risorse per la loro rivitalizzazione. Proseguirà di pari passo alla ricostruzione l’impegno volto a garantire assistenza alla popolazione che è in attesa di rientrare nelle proprie abitazioni. Ottenute importanti disposizioni, quale la proroga dello stato di emergenza al 31/12/2018, si proseguirà con l’impegno per ottenere altre norme primarie necessarie ad accompagnare tutta la ricostruzione, con particolare attenzione alla finanza locale secondo provvedimenti condivisi con i Comuni. Grande attenzione sarà posta alla sicurezza sismica nei luoghi di lavoro, chiedendo al Governo l'attribuzione di ulteriori risorse INAIL.
Testo:
Bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2017-2019
Art. 1
Stati di previsione delle entrate e delle spese
1. Per l’esercizio finanziario 2017 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 17.122.826.603,52 euro e di cassa per 15.937.825.491,16 euro e autorizzati impegni di spesa per 17.122.826.603,52 euro e pagamenti per 15.689.515.166,58 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.
2. Per l’esercizio finanziario 2018 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 11.550.301.672,52 euro e autorizzati impegni di spesa per 11.550.301.672,52 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.
3. Per l’esercizio finanziario 2019 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 11.403.072.931,10 euro e autorizzati impegni di spesa per 11.403.072.931,10 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge
Art. 2
Allegati al bilancio
1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio:
a) il prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 1);
b) il riepilogo generale delle entrate per titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 2);
c) il prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 3);
d) i prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 4);
e) il quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);
f) il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 6);
g ) il prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione (allegato 7);
h) il prospetto concernente la composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato (allegato 8);
i) il prospetto concernente la composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 9);
j) il prospetto dei limiti di indebitamento (allegato 10)
k) la nota integrativa (allegato 11) recante i riferimenti di cui ai successivi allegati 14, e 15;
l) l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie (allegato 12);
m) l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste (allegato 13);
n) l’elenco analitico delle quote vincolate del risultato presunto di amministrazione (allegato 14);
o) l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati con ricorso al debito e con risorse disponibili (allegato 15);
p) l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2017 - 2019 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio (allegato 16);
q) prospetto verifica rispetto dei vincoli di finanza pubblica (allegato 17).
Art. 3
Fondo di riserva del bilancio di cassa
- Il fondo di riserva di cassa destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio 2017 è determinato per l'esercizio medesimo in euro 670.000.000,00.
Art.4
Attuazione del titolo II del decreto
legislativo n. 118 del 2011
- Per l’attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118/2011, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, con proprio atto, le variazioni inerenti la gestione sanitaria per l’iscrizione delle entrate, nonché delle relative spese.
Art. 5
Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità
- La Giunta regionale è autorizzata a disporre la rinuncia ai crediti che la Regione vanta in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito, ed a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di Euro 12,00.
Art. 6
Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei
mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti
1. Sono rinnovate per l’esercizio 2017 le autorizzazioni alla contrazione di mutui o prestiti obbligazionari per l’importo di Euro 1.612.927.643,38 già autorizzati dall’art. 6 della legge regionale 29 dicembre 2015, n. 24 (Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2016-2018) rideterminati dall’art. 7 della legge regionale 29 luglio 2016, n.14, a seguito della mancata stipulazione degli stessi entro la chiusura dell’esercizio 2016.
2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 4,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massima dell'ammortamento di trenta anni.
3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2017.
4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'assunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.
5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di interessi dei mutui è garantito dalla Regione mediante la iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per la effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare incarico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.
6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo, comprensivo dei corrispondenti oneri fiscali, trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50, Programmi 1 e 2.
7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2019 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.
8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 del presente articolo risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto od in parte debbano essere dilazionate nel tempo, od avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sulla entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.
9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rientrano fra le spese classificate obbligatorie
Art. 7
Disposizioni relative all'accensione
di anticipazioni di cassa
1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre con proprio atto l'accensione di anticipazioni di cassa per fronteggiare temporanee deficienze di cassa, disponendo nello stesso atto le conseguenti variazioni di bilancio.
Art. 8
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2017.