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Legislatura X - Progetto di legge (testo licenziato)

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Oggetto n. 5722
Licenziato in data: 13/12/2017
"Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020"

Relazione:

RELAZIONE DEL CONSIGLIERE GIUSEPPE BOSCHINI

RELATORE DELLA COMMISSIONE

 

Premessa. Il quadro di finanza pubblica nazionale

 

Le manovre statali approvate negli ultimi anni hanno inciso fortemente sulle finanze regionali. La nostra Regione ha sempre partecipato responsabilmente agli obiettivi nazionali di gestione della spesa pubblica e di rispetto dei vincoli di finanza, contribuendo in modo rilevante al percorso di credibilità e di ripresa del Paese, dopo la crisi dello spread nel 2011.

 

Negli anni 2016 e 2017 le regioni a statuto ordinario hanno concorso all’equilibrio di bilancio nazionale costituendo un avanzo di circa 1,9 miliardi annui. Nelle more del perfezionamento della manovra nazionale, e degli accordi che devono essere definiti tra Stato e Regioni, l’attuale Disegno di legge in fase di approvazione prevede, per le regioni a statuto ordinario, il conseguimento del saldo in termini di competenza pari a 2.200 milioni di euro, equivalente per la Regione Emilia-Romagna alla individuazione di 187,18 milioni di euro di accantonamenti, circa 19 in più rispetto all’anno scorso.

 

Nel complesso, rispetto al 2014, le Regioni ordinarie arriveranno nel 2018 a fornire un contributo di finanza pubblica pari a 12,95 miliardi: un contributo che vale circa il 25% delle spese regionali extra sanità. Questo significa che lo sforzo compiuto dalle Regioni in questi anni ha avuto l’effetto di irrigidire i bilanci; è quindi sempre più difficile il recupero di ulteriori risorse nella spesa corrente e accantonare risparmio pubblico per investimenti.

 

Il taglio strutturale in termini di indebitamento netto non risulta ancora coperto per l’anno 2018. La legge nazionale di bilancio prevede che le modalità di erogazione del contributo regionale sia definita con intesa entro il 30 aprile. A riguardo le Regioni hanno proposto per la formazione del testo del disegno di legge bilancio 2018 alcune soluzioni volte a rendere gestibili i tagli e a realizzare in ogni caso l'obiettivo di finanza pubblica, in particolare scambiando una quota di avanzo di amministrazione delle Regioni con spesa in conto capitale che lo Stato ha programmato, con la finalità di stimolare gli investimenti pubblici nei territori, riqualificando al tempo stesso la spesa sulla base di una programmazione pluriennale degli interventi. Sarebbe essenziale che simili misure compensative fossero mantenute e rese strutturali in chiave pluriennale, al fine di offrire un orizzonte temporale definito e certo alla programmazione e rendere più efficace l’azione delle Regioni per lo sviluppo del Paese.

 

Alcuni problemi aperti permangono ancora -inoltre- con riferimento al finanziamento dei servizi per l’impiego, al fondo per l’assistenza degli alunni con disabilità, al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici e alla spesa farmaceutica.

 

Tenuto conto anche dell’impegno delle Regioni ad assorbire gran parte del personale in sovrannumero di Province e Città metropolitane e a sostenere i bilanci provinciali, si conferma l’importanza di affrontare in modo organico il tema dell’ “autonomia finanziaria” ai sensi del D.lgs 68/2011 e più in generale dell’art.116 della Costituzione, declinandolo nelle sue diverse sfaccettature, che attengono non solo il tema dei trasferimenti di competenze o delle entrate proprie, ma anche quello -ad esempio- dell’autonomia nell’azione di contrasto alla evasione fiscale.

 

Così in questo bilancio inziale le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa passano per la competenza da 9.712 a 9.762 milioni. Le entrate totali si contraggono però da 17.829 a 17.164 milioni -sempre per la componente di competenza- per effetto sia della riduzione dei trasferimenti (-134 sulle previsioni definitive 2017) che delle entrate in conto capitale registrabili a bilancio allo stato attuale delle trattative in corso con lo Stato centrale. La spesa corrente si prevede oggi attestata a 10.148 milioni: in contrazione dunque rispetto ai 10.313 delle previsioni definitive 2017, ma in espansione rispetto all’iniziale 2017, che si attestava a 10.072.

 

Pur nella evidente complessità di analisi degli elementi costitutivi del Bilancio -specie per la loro provvisorietà in assenza di una chiusura definitiva degli accordi in materia di investimenti e coperture col Governo centrale- è evidente che parliamo nel complesso di un bilancio che poggia su alcune grandezze in espansione, grazie anche al buon andamento dell’economia locale, e insieme presenta non poche difficoltà e restrizioni. Questo quadro ci porta ad un ulteriore bilancio di razionalizzazione di costi e di efficientamenti, che su molte politiche deve limitarsi ad oggi a confermare le previsioni delle misure dell’anno precedente (ed è già un obiettivo tutt’altro che scontato), mentre deve concentrare le scelte di espansione in modo molto mirato, su alcune priorità molto precise: queste sono individuate essenzialmente nel supporto allo sviluppo socioeconomico e nella tutela del territorio e della sostenibilità ambientale, intesa anch’essa come precondizione essenziale per la crescita e l’attrattività.

 

Dunque non un bilancio in espansione, almeno in questa fase previsionale iniziale. Ma un bilancio che non rinuncia ad essere espansivo, a svolgere cioè politiche di sostegno all’espansione verso il nostro tessuto socio-economico. Confermando, naturalmente, l’impegno essenziale a non lasciare indietro nessun cittadino emiliano-romagnolo, attraverso le conferme sostanziali della spesa sanitaria, sociale e in più con l’espansione strutturale delle misure di sostegno per le povertà estreme.

 

 

L’andamento dell’economia regionale nel 2017

 

I dati dell’economia regionale nel 2017 vanno chiudendosi in modo realmente, concretamente positivo.

 

La Banca d’Italia, nel suo aggiornamento congiunturale sull’economia della Regione Emilia-Romagna, pubblicato a novembre, rileva che nel primo semestre del 2017 è proseguita la ripresa dell’economia regionale. L’attività nell’industria ha mostrato un’accelerazione rispetto all’anno precedente. La ripresa ha riguardato gran parte dei settori: è stata molto significativa nella metalmeccanica e meno forte nei comparti tradizionali; è più debole tra le imprese di minore dimensione. La domanda interna ha dato un contributo positivo, favorendo un incremento del fatturato anche per le imprese che si rivolgono al mercato nazionale. L’accumulazione di capitale si è rafforzata, anche grazie agli incentivi pubblici agli investimenti.

 

L’edizione di ottobre degli Scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati da Unioncamere regionale, rivede ulteriormente al rialzo la crescita del PIL dell’Emilia-Romagna nel 2017, che dovrebbe raggiungere almeno l’1,7 per cento, una stima superiore all’1,4 per cento previsto a livello nazionale. L’Emilia-Romagna si conferma la prima regione italiana per ritmo di crescita nel 2017, insieme alla Lombardia.

 

Particolarmente positiva continua ad essere l’andamento dell’export, confermando che una delle nostre priorità deve essere individuata nell’agganciare il maggior numero possibile di imprese regionali alla capacità espansiva dei mercati internazionali. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna, nel secondo trimestre del 2017 il nostro export cresce di un ulteriore +4,0 per cento, generando un volume pari a 14.591 milioni di euro. Nei primi sei mesi dell’anno, l’Emilia-Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,3 per cento): complessivamente la prima metà dell’anno si chiude con un valore export che sfiora i 30 miliardi e con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 6,4 per cento, con un ruolo centrale per le varie industrie meccaniche ed elettromeccaniche e l’alimentare.

 

Sappiamo invece che per alcuni settori il quadro di difficoltà non è ancora risolto.

 

Il settore delle costruzioni conferma un andamento negativo, considerato che il recupero delle compravendite di abitazioni non è bastato a stimolare ancora a sufficienza l’attività produttiva e i prezzi.

 

Il credito nel territorio regionale ha mostrato un’espansione moderata, favorita dall’incremento dei finanziamenti alle famiglie, mentre i prestiti alle imprese sono rimasti, nel complesso, ai livelli dell’anno precedente e sono ancora diminuiti per le imprese di minore dimensione. La qualità del credito è gradualmente migliorata anche se lo stock di partite deteriorate rimane storicamente elevato. Anche per questo il bilancio prevede numerose misure di sostegno al sistema dei confidi e per l’accesso al credito e agli investimenti tecnologici.

 

Segnali di crescita vengono dall’attività economica nei servizi, che ha evidenziato un andamento particolarmente positivo dei trasporti e nel turismo: in particolare nei primi otto mesi del 2017, secondo i dati dell'Osservatorio turistico regionale, crescono le presenze di italiani (+6%) e di stranieri (+9,7%). Volano Città d'arte (+12,7%) e l’Appennino (+10,5%), con un +5,7% anche per la Riviera, e un totale di oltre 46 milioni di presenze in Emilia-Romagna tra gennaio e agosto, +3 milioni sul 2016.

 

L’occupazione e le ore lavorate sono cresciute: i dati Istat sull'andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre 2017 confermano che la disoccupazione è scesa al 6,4%, un calo dell'1% rispetto al 7,4% di un anno fa. Sono 1 milione e 987mila gli occupati in regione, oltre 65mila in più in due anni. Positivi anche i segnali del tasso di attività femminile, che sale al 67,4%, il più alto in Italia. Nel trimestre, il tasso di attività regionale, che misura il livello di partecipazione dell’intera popolazione al mercato del lavoro, è pari al 73,6%, dato più alto tra tutte le regioni italiane.

 

Anche le indagini autunnali della Banca d’Italia confermano nel breve termine le aspettative positive sul quadro congiunturale, soprattutto fra le imprese dell’industria.

 

E’ dunque il momento di sostenere nel modo più ampio possibile, con le risorse pubbliche, la capacità delle imprese -anche di minori dimensioni- di agganciarsi alle dinamiche positive dei mercati internazionali; di perseguire però al tempo stesso la piena sostenibilità ambientale del nostro modello di sviluppo, investendo sulla qualità del territorio, che è un fattore essenziale di attrattività economica e turistica; di dare sostegno al credito e ai settori in maggiore difficoltà, come quello delle costruzioni, con approcci innovativi centrati sulla rigenerazione urbana e sulla tutela del territorio. Dunque, le scelte regionali, quelle di bilancio come altre recenti di tipo legislativo, cercano di muoversi in coerenza a questo quadro, operando per sostenere -pur con le limitate risorse disponibili- la dinamica positiva dell’economia, operando perché il numero di imprese e persone escluse dai benefici della ripresa sia il più basso possibile, e lo sviluppo sia sostenibile, di qualità e di lungo periodo.

 

Le scelte essenziali del bilancio regionale

 

Coi limiti e con le prospettive sopra indicate, la manovra di bilancio regionale per il 2018 si pone un obiettivo preciso e riconoscibile, e che possiamo sintetizzare così:

rispettare gli impegni per la stabilità del Paese, ma contribuire anche in modo incisivo alla sua ripresa, a partire dal nostro territorio regionale, attraverso l’intensificazione possibile delle politiche di sostegno allo sviluppo, di investimento sociale, di sostenibilità del territorio.

 

Più nello specifico, i principi ispiratori della manovra di bilancio 2018-2020, in continuità con le scelte operate dalla Giunta e dalla maggioranza fin dal suo insediamento, possono essere così sintetizzati: invarianza della pressione fiscale; contenimento delle spese di funzionamento; promozione di politiche d’investimento in autofinanziamento; attuazione delle scelte fondamentali del programma di mandato in materia di:

-          lavoro e sviluppo,

-          promozione del territorio,

-          competitività basata su attrattività e competenze,

dando ulteriore attuazione al Patto per il lavoro, le cui misure hanno già prodotto un forte impatto in termini di riduzione della disoccupazione in Regione.

 

Dunque per il 2018 la Regione Emilia-Romagna manterrà invariata la propria leva fiscale autonoma, non aumenterà la pressione fiscale e non introdurrà modifiche in materia di ticket per la sanità, pur garantendo l’obiettivo prioritario di consolidare il livello dei servizi da assicurare alla comunità regionale.

 

Per quanto riguarda la spesa di funzionamento della macchina regionale si proseguire nelle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento già realizzate negli scorsi anni, con una riduzione di ulteriori 7,7 milioni della Missione 1 relativa a Servizi istituzionali, generali e di gestione, in particolare con una ulteriore riduzione di 1 milione 568 mila euro delle spese per gli organi istituzionali.

 

Le politiche di investimento, inoltre, verranno perseguite cercando di utilizzare risorse correnti ed evitando il ricorso all’indebitamento.

 

Queste saranno le nostre priorità per l’indirizzo della spesa corrente:

1.accelerazione del programma di attuazione dei fondi strutturali per la programmazione 2014-2020, incrementando i volumi di cofinanziamento regionale nel 2018: questo consentirà tra l’altro di affrontare in modo positivo la verifica intermedia di attuazione da parte della Commissione europea e di mirare agli obiettivi di premialità, in modo da disporre nel 2019-2020 di ulteriori risorse per dare stimolo alla ripresa economica;

2.sostenere in modo particolare lo sviluppo del turismo e del sistema delle Destinazioni turistiche, introdotto dalla Legge Regionale 25 marzo 2016, n. 4, per rafforzare ulteriormente l’andamento positivo in atto in questo settore per la nostra regione;

3.incrementare parallelamente gli investimenti sul territorio, sulla sua qualità e sostenibilità, in particolare operando contro il dissesto idrogeologico, per la sicurezza idraulica e a favore delle infrastrutture viarie, specie nelle aree collinari e appenniniche.

 

Vediamo più nel dettaglio, le scelte essenziali di questo bilancio, settore per settore.

 

L’accelerazione dei cofinanziamenti regionali concerne in primo luogo l’incremento delle risorse per lo sviluppo delle attività produttive. In questo ambito l’obiettivo perseguito è quello di realizzare una Società del lavoro imprenditiva e dinamica, equa ed inclusiva, una economia sostenibile e globalizzata, per ottenere una piena e buona occupazione.

 

Il bilancio di previsione per il 2018 conta su risorse regionali per 55,387 milioni di euro destinati per 20,3 milioni di euro a cofinanziamento del programma POR-FESR, con incrementi complessivi per 16 milioni. Questo permetterà di sviluppare investimenti per circa 130 milioni per ricerca e innovazione, start up, spin off, investimenti delle PMI e accesso al credito, azioni per la low carbon economy, digitalizzazione, valorizzazione risorse artistiche, ambientali, culturali. Ancora, circa 35 milioni di euro su iniziative rivolte all'attrazione di investimenti e agli ulteriori interventi previsti nell'area del tecnopolo di Bologna, sempre più vocato ad HUB Europeo dei BIG Data.

 

1,5 milioni di euro andranno anche per la capitalizzazione dei consorzi fidi e 0,5 milioni per il microcredito sul 2018, dando quindi continuità alle azioni intraprese nel 2017.

 

Anche il settore del turismo e commercio vedrà uno sforzo aggiuntivo in questo bilancio, visto il contributo che sta dando alla ripresa e la sua importanza per tutto il territorio, compreso quello appenninico. Il bilancio di previsione 2018/2020 conta su risorse regionali per 38,27 milioni di euro per l’esercizio 2018 e 27,65 milioni di euro per l’esercizio 2019, compreso il settore del credito e per un intervento straordinario di riqualificazione delle località in cui il turismo si concentra, partendo dai territori della costa, dagli interventi realizzati dai Comuni per migliorare e rendere più belle ed attraenti le nostre città turistiche, dalla promozione e la valorizzazione dei centri storici e dei centri commerciali naturali (finanziati per oltre 2 milioni), e con risorse aggiuntive da emendamento in commissione per la promozione dei piccoli esercizi polifunzionali nei piccoli centri urbani.

 

Con risorse in incremento per 8,6 milioni, saliranno a 8,3 milioni le risorse per avviare la piena operatività delle Destinazioni turistiche, a 11,7 milioni quelli per l’APT e a 3 milioni per i progetti di co-marketing.

 

A questi vanno aggiunti 10 milioni di euro per la realizzazione di un piano straordinario di interventi per il sostegno degli impianti sciistici della montagna, con risorse regionali per 3,043 milioni di euro nel triennio 2018/2020.

 

 

Ma non c’è sviluppo autentico senza sostenibilità. Pertanto le politiche inerenti la messa in sicurezza del territorio, la protezione civile, la prevenzione e tutela ambientale e della montagna saranno particolarmente rafforzate dalla manovra di Bilancio che complessivamente mette a disposizione sulla prima annualità circa 62 milioni di euro, con un incremento di 9,5 milioni di euro rispetto al 2017, oltre ai fondi statali FSC e altre risorse in fase di programmazione. La mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, la manutenzione straordinaria della rete idrografica superficiale, il consolidamento dei versanti e della costa, unitamente alle azioni di somma urgenza, sono essenziali non solo per la sicurezza dei cittadini, ma per tutelare un territorio che è una risorsa essenziale, per l’agricoltura, per il turismo, per uno sviluppo antropico che la nuova legge urbanistica intende moderare. 2 milioni vanno agli incentivi per la Qualità dell’Aria, e altri 2 per l’attuazione complessiva dell’accordo interregionale contro l’inquinamento atmosferico. Previsti incentivi per l’acquisto di vetture ibride. Sale inoltre a 5 milioni il fondo incentivante destinato ai comuni virtuosi nella riduzione dei rifiuti urbani. Nel corso del 2018 è prevista l’approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa del nuovo Programma Regionale per la Montagna, per la quale -a fianco della conferma di 4 milioni di euro per ciascuna annualità del bilancio- si è intervenuti con emendamenti di commissione, per integrare le risorse 2018 con un ulteriore +50%.

 

Sono potenziate inoltre le attività dell’Assessorato Agricoltura caccia e pesca e il cofinanziamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020, che ammonterà complessivamente a circa 29 milioni di euro con un incremento di 3 milioni/anno per aiuti di stato integrativi, e risorse per una maggiore efficienza complessiva del sistema di erogazione degli aiuti puntando alla semplificazione dei sistemi informativi di accesso, gestione e pagamento dei contributi del PSR. A sostegno del credito agricolo è previsto uno stanziamento di un milione di euro di risorse regionali per finanziamenti alle cooperative di garanzia e ai consorzi fidi su prestiti a breve e medio termine. 930mila euro per la promozione delle eccellenze enogastronomiche della Regione Emilia-Romagna e un sostegno particolare alla coltivazione della barbabietola da zucchero, per la sua forte rilevanza agro-ambientale. Incrementate le risorse per il Servizio Fitosanitario e il controllo e monitoraggio di nuovi organismi fitopatogeni. Assicurati gli impegni sulla prevenzione dei danni da fauna selvatica, per le attività di convenzionamento con i Centri di recupero (CRAS) e per la gestione della pesca, temi sui quali sono intervenuti anche emendamenti rafforzativi.

 

Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico e della viabilità si sottolinea lo sforzo compiuto dalla Regione, sia in termini di bilancio che di soluzioni organizzative, per la salvaguardia del livello e della qualità di offerta dei servizi di trasporto pubblico locale autofiloviario e ferroviario, assicurando anche per l'anno 2018 la stessa quota di risorse regionali dell’anno precedente, pari a 56,086 milioni di euro a fronte di oltre euro 425 milioni di fabbisogno complessivo destinato al settore.

 

Per la programmazione territoriale e riqualificazione urbana, accanto ai prevalenti impegni di risorse nazionali, per la promozione delle politiche di rigenerazione vengono stanziate risorse pari a 2,3 milioni di euro, che si sommano a 1,1 milioni destinati all'implementazione della nuova legge urbanistica, in attesa di più ampie risorse di origine nazionale.

 

Confermate le risorse per l’Agenda Digitale, che vedrà nel 2018 l’ulteriore diffusione di Emilia-RomagnaWiFi con 1000 nuovi punti WiFi, 100 nuove dorsali e 20 nuove aree produttive abilitate alla Banda Ultra Larga e 70 nuove scuole connesse.

 

Questa azione per lo sviluppo si compie mentre si mantengono gli interventi sullo stato sociale, la salvaguardia del livello dei servizi fondamentali, e si incrementano gli incentivi alle politiche culturali e per lo sport, in attesa che la fase di riordino istituzionale in atto (forme e condizioni particolari di autonomia a norma dell’articolo 116 della Costituzione) possa produrre nuovi spazi per l’intensificazione delle politiche regionali, a seguito dell’interlocuzione attualmente in corso con il Governo e che dovrà concludersi ragionevolmente nella prossima legislatura.

 

Le politiche per la sanità e per l’area dell’integrazione socio-sanitaria possono contare per quanto concerne le risorse correnti per la sanità sugli stessi stanziamenti previsti per l’esercizio 2017, confermati per il triennio 2018-2020. Il livello di finanziamento del Fondo Sanitario regionale di parte corrente viene previsto pertanto in 8.262 milioni di euro, in attesa che si completi il quadro finanziario nazionale di riferimento. L’incremento di un miliardo delle risorse per il finanziamento del SSN 2018 rispetto al 2017 non è stato inserito a bilancio in assenza di una proposta di riparto alle Regioni.

 

Tra le entrate per il servizio sanitario registriamo la previsione di un accredito per mobilità attiva (cioè le persone che vengono a curarsi in Emilia-Romagna) di 608,28 milioni di euro, a fronte di un addebito per mobilità passiva (chi esce dall’Emilia-Romagna per curarsi) di 252,94 milioni di euro, con un saldo attivo da trasferire alle Aziende sanitarie pari a 355,34 milioni di euro: forse -più di tante graduatorie e statistiche- l’attrattività della nostra sanità rappresenta la migliore prova della sua qualità. Tale stima viene mantenuta anche per i successivi esercizi 2019 e 2020.

 

Per quanto attiene il finanziamento del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, si conferma l’impegno della nostra Regione, che è quella che maggiormente investe per integrare con risorse proprie quelle nazionali: 100 milioni di euro per l’anno 2018 che -unitamente alla manovra di variazione realizzata poche settimane fa- assicurano il mantenimento del livello di 116 milioni di risorse aggiuntive regionali, valore che viene confermato anche per gli anni 2019 e 2020.

 

Oltre alle varie politiche assicurate -dal finanziamento dell’Agenzia Regionale, al fondo extra-LEA, ai rimborsi per gli emotrasfusi- si confermano gli investimenti programmati in ambito sanitario, che riguardano la realizzazione, la riqualificazione, la messa a norma di strutture sanitarie e l’acquisizione di tecnologie biomediche ed informatiche per l’ammodernamento, la sostituzione e l’implementazione del patrimonio tecnologico per 8 milioni di euro. Tra gli interventi strutturali programmati nell’ambito dell’Accordo di Programma Addendum con il Ministero della Salute il MIRE (Maternità ed Infanzia Reggio Emilia), la riqualificazione dell’area pediatrica nell’ambito del Polo Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, la realizzazione del nuovo Day-hospital Oncoematologico presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, per un piano totale di circa 80 milioni, cui si sommano gli investimenti ordinari e straordinari realizzati dalle singole Aziende.

 

 

Per le politiche di welfare l’obiettivo sostanziale, e per nulla scontato nel quadro finanziario, presentato, è quello di assicurare un livello costante nei servizi destinati ai cittadini, dando continuità alle azioni compiute in questi anni, con alcune priorità: innanzitutto la lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà. Prosegue quindi la misura regionale di sostegno del reddito e di contrasto della povertà per le famiglie in situazione di grave difficoltà economica (Legge Regionale sul Reddito di Solidarietà n. 24 approvata a dicembre 2016), con un ingente stanziamento, che costituisce una parte considerevole dell’intero bilancio dell’Assessorato al Sociale: nel complesso, la Regione destina per le politiche di welfare risorse proprie per 68,6 milioni di euro; di queste 33 milioni andranno quest’anno per il Reddito di Solidarietà, che ne prevede ulteriori 35 per il 2019 e l’introduzione in programma di una quarta annualità, sempre del valore di 35 milioni, per il 2020, a conferma della natura strutturale della scelta. Nel complesso, in quattro anni, stiamo garantendo un impegno di circa 130 milioni per il sostegno al reddito e l’inserimento attivo nel lavoro di migliaia di famiglie in condizione di povertà assoluta. Nel corso del 2018 dovrà realizzarsi l’integrazione con la misura nazionale del Reddito di Inclusione (REI), che si avvierà dal 1 gennaio: anche per questo prevederemo, con appositi atti di indirizzo dell’Assemblea, l’opportunità di integrare ulteriormente le risorse messe a disposizione dal bilancio in questa annualità e nelle successive, a fronte della valutazione della domanda e della concreta attuazione della misura nel corso dell’anno.

 

Il bilancio conferma inoltre la cifra stanziata per la programmazione territoriale realizzata dagli EE.LL. attraverso i Piani di Zona che nel 2018 saranno approvati dai territori in coerenza e in attuazione del nuovo Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, approvato dall’Assemblea Legislativa quest’anno. Naturalmente, a questi stanziamenti si aggiungeranno le risorse provenienti dai Fondi nazionali approvati in sede di legge di stabilità, che ci consentiranno di dare continuità e stabilità ai servizi 0-6 anni e a tutti i servizi sociali erogati dall’Assessorato al Sociale, tra cui le risorse destinate alle politiche per le giovani generazioni, per il volontariato, per il Servizio Civile e per le politiche familiari. Per quanto attiene la Cooperazione internazionale allo sviluppo oltre al mantenimento delle risorse dedicate al bando annuale e ai progetti di cooperazione allo sviluppo pari a circa 1,1 milioni, la maggioranza ha proposto un emendamento a integrazione del nuovo piano pluriennale per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, per incrementare del 10% le risorse regionali stanziate.

 

 

In coerenza con il Patto per il Lavoro, il bilancio consente la conferma degli obiettivi prioritari delle politiche per l’istruzione, la formazione professionale, l’università, la ricerca e il lavoro e del coordinamento delle politiche europee per il periodo 2018/2020. Obiettivi al cui raggiungimento concorre prioritariamente il Programma Operativo regionale Fondo Sociale Europeo 2014/2020 che nel 2018 prevede un cofinanziamento di risorse regionali pari ad oltre 23 milioni di euro che permetteranno di investirne complessivamente 156.

 

Tra i principali programmi, Formazione professionale, Fondazioni Istituti Tecnici Superiori (ITS), Piano triennale Alte Competenze, Big Data, Rete Attiva per il Lavoro, unitamente ai 2,5 milioni per il costo di funzionamento dell’Agenzia Regionale per il Lavoro. Ulteriori risorse del Programma Operativo Fse sono dedicate a dare finalmente attuazione della legge regionale 14/2015 con misure di politica attiva del lavoro e azioni formative per le persone fragili e vulnerabili, mentre il Fondo Regionale Disabili, previsto del valore di 15 milioni, favorirà l’inserimento lavorativo delle persone in condizione di disabilità. Sono confermati i fondi regionali per il Diritto allo studio scolastico ed Universitario. Importante finanziamento anche all’edilizia Scolastica ed Universitaria.

 

 

In espansione invece le risorse a disposizione del sistema culturale regionale, anche in previsione della nuova legge regionale sullo sviluppo del settore musicale e della Settimana di promozione della cultura in occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale.

 

Col Piano Triennale sullo sport, che verrà a breve approvato dalla Giunta, la Regione proseguirà poi il sostegno agli Enti locali, alle associazioni sportive e ai loro progetti, sulle varie linee di intervento già sperimentate con successo nel corso del 2017 in base alla nuova legge regionale sullo sport: in particolare, 20 milioni sul piano triennale per l’impiantistica sportiva, che riprenderà a operare nel 2018 dopo la sospensione nel 2012 per gli eventi sismici.

 

Si confermano infine le risorse e le scelte nel settore delle politiche giovanili come pure quelle a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Più di 1 milione viene destinato alle politiche di promozione della Sicurezza urbana ed integrata, in particolare attraverso lo sviluppo di misure di prevenzione situazionale per i Comuni, in particolare per l’installazione di sistemi di videosorveglianza, e anche in previsione del rafforzamento della Legge Regionali sulle Polizie locali, prevista per il 2018. Finanziati tutti i programmi di promozione delle pari opportunità di genere. Sul fronte della Statistica regionale, proseguirà la progressiva integrazione di tutti i data warehouse settoriali, per consentire sempre maggiore accessibilità e trasparenza alla nostra azione amministrativa.

 

Nelle diverse disposizioni collegate alla Legge regionale di Stabilità per il 2018, sono da segnalare particolarmente le norme per il superamento del precariato, con norme straordinarie per la stabilizzazione del personale regionale a tempo determinato e il rinnovo delle graduatorie in campo sanitario, per facilitare nuove assunzioni. In campo turistico si semplificano alcuni adempimenti a carico delle strutture ricettive, evitando duplicazioni nelle comunicazioni, e si introduce il ruolo delle Destinazioni Turistiche nei servizi di informazione. Si regolano le vendite promozionali per gli esercizi commerciali nei periodi precedenti i saldi di fine stagione. Si modifica la normativa regionale sullo sfruttamento delle acque minerali, introducendo un canone sulla risorsa utilizzata, a tutela del patrimonio idrico. Si semplificano gli strumenti di programmazione dei finanziamenti recati dal Fondo Regionale per la Montagna, a vantaggio delle Unioni di comuni montane o parzialmente montane. Si ridefiniscono i confini del sistema di Trasporto Pubblico Locale, integrando organicamente in esso i sistemi per l’uso collettivo di autoveicoli (car pooling e car sharing) e di biciclette (bike sharing).

 

 


 

Testo:

Regione-Emilia-Romagna

 

 

 

 

Assemblea Legislativa

 

 

 

I Commissione Permanente

" Bilancio, Affari generali ed istituzionali "

 

 

 

 

5722 -Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020". (Delibera di Giunta n.1915 del 29 11 17)

 

Pubblicato sul Supplemento speciale del Bollettino Ufficiale n. 205 del 30/11/2017

 

 

(Relatore consigliere Giuseppe Boschini

Relatore di minoranza consigliere Stefano Bargi)

 

 

 

 

 

 

 

Testo n. 25/2017 licenziato nella seduta del 13 dicembre 2017 con il titolo:

 

 

Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2018-2020



 


 

INDICE

 

Art. 1 Stati di previsione delle entrate e delle spese

Art. 2 Allegati al bilancio

Art. 3 Fondo di riserva del bilancio di cassa

Art. 4 Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

Art. 5 Rinuncia all’esecuzione di crediti di modesta entità

Art. 6 Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

Art. 7 Disposizioni relative all’accensione di anticipazioni di cassa

Art. 8 Entrata in vigore

 

 


 

Art. 1

Stati di previsione delle entrate e delle spese

 

1. Per l’esercizio finanziario 2018 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 17.198.499.243,64 euro e di cassa per 16.590.754.361,39 euro e autorizzati impegni di spesa per 17.198.499.243,64 euro e pagamenti per 16.342.357.376,96 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

2. Per l’esercizio finanziario 2019 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 11.591.653.983,36 euro e autorizzati impegni di spesa per 11.591.653.983,36 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

3. Per l’esercizio finanziario 2020 sono rispettivamente previste entrate di competenza per 11.477.364.209,54 euro e autorizzati impegni di spesa per 11.477.364.209,54 euro in conformità agli stati di previsione delle entrate e delle spese allegati alla presente legge.

 

 

Art. 2

Allegati al bilancio

 

1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio:

 

a) il prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 1);

 

b) il riepilogo generale delle entrate per titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 2);

 

c) il prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 3);

 

d) i prospetti recanti i riepiloghi generali delle spese rispettivamente per titoli e per missioni per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 4);

 

e) il quadro generale riassuntivo delle entrate (per titoli) e delle spese (per titoli) (allegato 5);

 

f) il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 6);

 

g) il prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione (allegato 7);

 

h) il prospetto concernente la composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato (allegato 8);

 

i) il prospetto concernente la composizione del fondo crediti di dubbia esigibilità per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale (allegato 9);

 

j) il prospetto dei limiti di indebitamento (allegato 10);

 

k) la nota integrativa (allegato 11) recante i riferimenti di cui ai successivi allegati 14, e 15;

 

l) l’elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie (allegato 12);

 

m) l’elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste (allegato 13);

 

n) l’elenco analitico delle quote vincolate del risultato presunto di amministrazione (allegato 14);

 

o) l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati con ricorso al debito e con risorse disponibili (allegato 15);

 

p) l’elenco delle spese autorizzate con il bilancio 2018 - 2020 quantificate annualmente con legge di approvazione di bilancio (allegato 16);

 

q) prospetto verifica rispetto dei vincoli di finanza pubblica (allegato 17).

 

 

Art. 3

Fondo di riserva del bilancio di cassa

 

1. Il fondo di riserva di cassa destinato a far fronte al maggiore fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio 2018 è determinato per l'esercizio medesimo in euro 670.000.000,00.

 

 

Art. 4

Attuazione del titolo II del decreto legislativo n. 118 del 2011

 

1. Per l’attuazione del titolo II del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, nel rispetto degli equilibri economico-finanziari, con proprio atto, le variazioni inerenti la gestione sanitaria per l’iscrizione delle entrate, nonché delle relative spese.

 

 

Art. 5

Rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre la rinuncia ai crediti che la Regione vanta in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito, e a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di euro 12,00.

 

 

Art. 6

Rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui e prestiti già autorizzati negli anni precedenti

 

1. Sono rinnovate per l’esercizio 2018 le autorizzazioni alla contrazione di mutui o prestiti obbligazionari per l’importo di euro 1.409.425.637,41 già autorizzati dall’articolo 6 della legge regionale 23 dicembre 2016, n. 27 (Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019), rideterminati dall’articolo 6 della legge regionale 1 agosto 2017, n. 19 (Assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019), a seguito della mancata stipulazione degli stessi entro la chiusura dell’esercizio 2017.

 

2. I mutui saranno stipulati ad un tasso effettivo massimo del 4,5 per cento annuo, oneri fiscali esclusi, e per la durata massima dell'ammortamento di trent’anni.

 

3. È autorizzata a tal fine l'iscrizione degli stanziamenti necessari in appositi capitoli negli stati di previsione della spesa e dell'entrata del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2018.

 

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere all'assunzione dei mutui e prestiti obbligazionari predetti con propri atti deliberativi nei limiti, alle condizioni e con le modalità previste dalla presente legge.

 

5. Il pagamento delle annualità di ammortamento e di interessi dei mutui è garantito dalla Regione mediante l’iscrizione nel bilancio di previsione della stessa, per tutta la durata dei mutui, delle somme occorrenti per la effettuazione dei pagamenti. La Regione può dare in carico al proprio tesoriere il versamento a favore degli istituti mutuanti delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze stabilite.

 

6. L’onere relativo alle rate di ammortamento dei mutui di cui al presente articolo, comprensivo dei corrispondenti oneri fiscali, trova la copertura nel bilancio di previsione, nell’ambito degli stanziamenti iscritti negli appositi capitoli di spesa, distinti per quota di rimborso di interessi e del capitale, afferenti alla Missione 50, Programmi 1 e 2.

 

7. Le rate di ammortamento relative agli anni successivi al 2020 trovano copertura con le successive leggi di bilancio.

 

8. Nel caso in cui, in sede di contrazione dei mutui, le operazioni finanziarie di cui al comma 1 del presente articolo risultino meno onerose di quanto previsto al comma 6, o che le operazioni stesse in tutto o in parte debbano essere dilazionate nel tempo, o avere una durata inferiore a quella autorizzata, i riflessi corrispondenti sulla entità degli stanziamenti annui, così come la diversa decorrenza e durata nel tempo, saranno annualmente regolati con legge di bilancio.

 

9. Le spese per l'ammortamento dei mutui, sia per la parte di rimborso del capitale sia per la quota interessi, rientrano fra le spese classificate obbligatorie.

 

 

Art. 7

Disposizioni relative all'accensione di anticipazioni di cassa

 

1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre con proprio atto l'accensione di anticipazioni di cassa per fronteggiare temporanee deficienze di cassa, disponendo nello stesso atto le conseguenti variazioni di bilancio.

 

 

Art. 8

Entrata in vigore

 

1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2018.

 

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