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67.

 

SEDUTA DI MARTEDÌ 13 APRILE 2021

 

(POMERIDIANA)

 

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 2793

Interpellanza per sapere se si sia dato seguito alle raccomandazioni contenute nella relazione, conclusiva della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori, presentata nella passata Legislatura il 19 e 20 novembre 2019. A firma dei Consiglieri: Facci, Delmonte, Pelloni, Stragliati, Montevecchi, Rainieri, Catellani

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (Lega)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

FACCI (Lega)

 

OGGETTO 2808

Interpellanza sulla partecipazione azionaria della Regione a Banca Etica, con particolare riguardo al perseguimento delle finalità di sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Bergamini, Rancan, Stragliati, Pelloni, Occhi, Delmonte, Liverani, Pompignoli, Bargi, Catellani, Montevecchi, Facci

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta

RAINIERI (Lega)

 

OGGETTO 2839

Interpellanza sulla vaccinazione anti-Covid di emiliano-romagnoli effettuate all’estero e possibile convenzione con la Repubblica di San Marino. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 2845

Interpellanza circa il cronoprogramma dei lavori per ridurre la portata di piena dei fiumi Panaro e Secchia, in caso di eventi meteorologici eccezionali. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Petitti)

PELLONI (Lega)

PRIOLO, assessore

PELLONI (Lega)

 

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

RAINIERI (Lega)

COSTI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

RAINIERI (Lega)

PICCININI (M5S)

ZAMBONI (EV)

BARCAIUOLO (FdI)

TARUFFI (ERCEP)

COSTI (PD)

 

OGGETTO 2775

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le famiglie con bonus babysitter o altre forme simili a seguito dell’istituzione delle zone “arancione scuro”. A firma del Consigliere: Lisei

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3073

Risoluzione sulla definizione di strumenti di conciliazione (congedi parentali, bonus baby sitting) nelle situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza. A firma dei Consiglieri: Pillati, Zappaterra, Zamboni, Taruffi, Pigoni, Costi, Bondavalli, Costa, Tarasconi, Amico, Mori, Marchetti Francesca, Rontini, Maletti, Montalti, Caliandro, Soncini

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Petitti)

LISEI (FdI)

PILLATI (PD)

TAGLIAFERRI (FdI)

BONDAVALLI (BP)

 

OGGETTO 2813

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo, nelle sedi istituzionali opportune, perché si adoperi in seno all’Unione Europea, affinché sia accolta per Covid19 la temporanea eccezione al regime ordinario dell’Accordo TRIPS. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico, Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 2922

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo italiano affinché, d’intesa con gli altri Paesi dell’Unione Europea, prema sulla Commissione Europea e sugli Organismi sovranazionali per attuare la soluzione più adeguata, facendosene portavoce durante la presidenza del G20, per incrementare la produzione e la distribuzione dei vaccini anti Covid - 19. A firma dei Consiglieri: Costa, Rossi, Iotti, Mori, Pillati, Mumolo, Zappaterra, Montalti, Tarasconi, Caliandro, Marchetti Francesca, Costi, Fabbri, Daffadà, Sabattini, Rontini, Bulbi

(Discussione)

PRESIDENTE (Petitti)

TARUFFI (ERCEP)

COSTA (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 2861 - 2775 - 3073

Emendamenti oggetti 2861 e 2775

Comunicazioni ai sensi dell’art. 69 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 14,50.

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno. Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 67 del giorno 13 aprile 2021.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Lori e Mammi.

Procediamo con l’appello nominale.

 

A seguito dell’appello svolto dalla Presidente Petitti risultano presenti i consiglieri:

 

  1. AMICO Federico Alessandro
  2. BARCAIUOLO Michele
  3. BARGI Stefano
  4. BERGAMINI Fabio
  5. BESSI Gianni
  6. BONDAVALLI Stefania
  7. BULBI Massimo
  8. CASTALDINI Valentina
  9. CATELLANI Maura
  10. COSTA Andrea
  11. COSTI Palma
  12. DAFFADÀ Matteo
  13. DELMONTE Gabriele
  14. FABBRI Marco
  15. FACCI Michele
  16. FELICORI Mauro
  17. GIBERTONI Giulia
  18. IOTTI Massimo
  19. LISEI Marco
  20. LIVERANI Andrea
  21. MALETTI Francesca
  22. MARCHETTI Daniele
  23. MARCHETTI Francesca
  24. MASTACCHI Marco
  25. MONTALTI Lia
  26. MONTEVECCHI Matteo
  27. MORI Roberta
  28. MUMOLO Antonio
  29. OCCHI Emiliano
  30. PARUOLO Giuseppe
  31. PELLONI Simone
  32. PETITTI Emma
  33. PICCININI Silvia
  34. PIGONI Giulia
  35. PILLATI Marilena
  36. POMPIGNOLI Massimiliano
  37. RAINIERI Fabio
  38. RANCAN Matteo
  39. RONTINI Manuela
  40. ROSSI Nadia
  41. SABATTINI Luca
  42. SONCINI Ottavia
  43. TAGLIAFERRI Giancarlo
  44. TARASCONI Katia
  45. TARUFFI Igor
  46. ZAMBONI Silvia
  47. ZAPPATERRA Marcella

 

PRESIDENTE (Petitti): Con 47 presenti riprendiamo i nostri lavori d’aula con lo svolgimento delle interpellanze.

 

Svolgimento di interpellanze

 

OGGETTO 2793

Interpellanza per sapere se si sia dato seguito alle raccomandazioni contenute nella relazione, conclusiva della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori, presentata nella passata Legislatura il 19 e 20 novembre 2019. A firma dei Consiglieri: Facci, Delmonte, Pelloni, Stragliati, Montevecchi, Rainieri, Catellani

 

PRESIDENTE (Petitti): Partiamo con l’interpellanza 2793: Interpellanza per sapere se si sia dato seguito alle raccomandazioni contenute nella relazione conclusiva della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori presentata nella passata legislatura il 19 e il 20 novembre 2019, a firma dei consiglieri Facci e altri.

Prego, consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente. A distanza di circa un anno e mezzo torniamo a parlare di Bibbiano e torniamo a parlare della Commissione d’inchiesta che la nostra Assemblea legislativa aveva istituito e che aveva, dopo un lungo iter, prodotto una relazione, anzi in realtà due relazioni, una di maggioranza, diciamo così, e una di minoranza, ma al netto di quello che sono state le diverse posizioni in quel momento, credo che sia opportuno, a distanza appunto di un anno e mezzo, fare il punto della situazione.

Il procedimento penale che aveva originato tutto quanto l’iter, anche nostro amministrativo, è in corso. Ci sono state le richieste e ci sono le richieste di rinvio a giudizio. C’è una istruttoria, un’attività d’indagine particolarmente lunga. Un dato credo positivo, sul quale dobbiamo essere tutti felici, è che tutti i casi di allontanamento che determinarono quel procedimento penale si sono risolti positivamente con il rientro in famiglia dei bambini, e questo credo che sia un dato che ci deve accomunare tutti nella generale condivisione affermativa e positiva.

Però, che cosa diceva la nostra relazione, la relazione che questa Assemblea ha comunque licenziato? Tutta una serie di raccomandazioni, di richieste, di necessità, non le sto a elencare se no non starei nei minuti a mia disposizione, però sostanzialmente la relazione che la Commissione presentava all’Assemblea legislativa il 19 e 20 novembre prevedeva una lunga serie di indicazioni e proposte alla Giunta regionale, alla Giunta e all’Assemblea, condivideva una serie di necessità, condivideva una serie di percorsi da svolgere e, in particolare, sostanzialmente si arrivava alla richiesta di ottenere un miglioramento del sistema dei servizi e della presa in carico dei minori. Da qui la richiesta, con questa interpellanza, per conoscere che cosa ha fatto la Regione in questo lasso di tempo per dare seguito a indicazioni, raccomandazioni, inviti che, appunto, la Commissione ha fatto, che erano contenuti nella relazione della Commissione finalizzata a migliorare, appunto, il sistema degli affidi, se è stato o meno recepito quello che la Commissione ha riportato, quali i provvedimenti assunti, quali le iniziative assunte alla data della interpellanza.

Non solo, l’interpellanza chiede anche un’altra cosa, chiede se non ritenga la Regione di dare maggiore seguito e maggiore risposta a quanto prevedono gli articoli 1 e 2 della legge 184 del 1983, Diritto del minore a una famiglia. Ciò vale a dire la necessità di sostenere i casi di fragilità, i casi di minori in difficoltà all’interno del nucleo familiare originario e non con forme invasive di allontanamento o di intervento diverso e quindi sostanzialmente un giudizio politico, oltre che tecnico, su questo preciso aspetto. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Risponde la vicepresidente Schlein, prego.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. Dunque, in merito all’interpellanza in oggetto, si richiamano le indicazioni che sono state il frutto del lavoro delle Commissioni che si sono svolte nel corso della passata legislatura, indicazioni molto utili, su cui naturalmente siamo al lavoro sui vari aspetti per dare concretezza a quelle che sono emerse come le indicazioni utili alla qualificazione del sistema della tutela dei minori.

Allora, non richiamo i due documenti richiamati dall’interpellanza del consigliere, ma anche nell’attuazione del programma di mandato della Giunta, di questa Giunta regionale, tra il 20 e il 25 la Regione ha voluto ribadire che i diritti delle persone di minore età prive di un ambiente familiare adeguato sono una priorità per questa Regione e nel confronto con gli Enti locali abbiamo previsto l’obiettivo di qualificazione del sistema di accoglienza e cura dei minorenni, con particolare riferimento ai ragazzi e alle ragazze seguiti dai servizi territoriali, anche collocati in affidamento familiare o in comunità.

Con la DGR n. 1444 del 2020, coerentemente con quanto emerso da quelle relazioni finali delle Commissioni, abbiamo quindi avviato nel settembre scorso un processo pluriennale di qualificazione del sistema di accoglienza e cura dei minorenni, che vede coinvolti i servizi sociali e sanitari, gli Enti locali e il privato sociale.

Nell’ambito di tale percorso è stato formalmente istituito il tavolo tecnico che ha il compito di tradurre in pratica, con una proposta tecnica, proprio le indicazioni che sono emerse durante l’importante lavoro della scorsa legislatura. A cosa mirano le proposte tecniche a cui sta lavorando il tavolo? Anzitutto alla semplificazione del data set del sistema regionale di raccolta e di elaborazione dei dati sui minorenni in carico ai servizi e collocati in affidamento familiare o comunità residenziale.

Secondo obiettivo è quello della progettazione di un nuovo sistema di rilevazione dei dati delle presenze dei minori accolti in strutture residenziali, come dettagliato nel protocollo d’intesa che abbiamo firmato nell’autunno scorso insieme a tutte le Istituzioni coinvolte nel sistema di tutela minori, che era stato proposto dalla Procura della Repubblica di Bologna presso il Tribunale per i minorenni.

Il terzo obiettivo è quello di definire gli strumenti condivisi per la diagnosi e la gestione della documentazione nei servizi tutela minori delle AUSL, integrati nella cartella clinica informatizzata che si chiama Cure.

La definizione di specifiche indicazioni regionali è il quarto obiettivo, su cui il gruppo tecnico sta lavorando, per l’attivazione delle équipes specialistiche, di cui all’articolo 18 della legge regionale 8 luglio 2008 n. 14. Due quindi sono le direzioni su cui sta lavorando il tavolo tecnico: come assicurare una presenza capillare delle équipes multidisciplinari di primo livello nell’ambito del territorio regionale e come dare concretezza all’istituzione delle équipes di secondo livello, che erano alcune delle indicazioni emerse dal lavoro delle Commissioni.

Ultimo che cito tra gli obiettivi su cui si sta lavorando con quel gruppo è la proposta del programma formativo per il sistema integrato dei servizi sociali e sanitari. La prima azione è quindi l’avvio del Programma regionale di psicopatologia da 0 a 25 anni. Al tavolo tecnico, che si è insediato il 2 dicembre 2020, partecipano, oltre alla Regione, i rappresentanti dei servizi sociali territoriali, degli uffici di piano, dei centri per le famiglie, dell’ANCI Emilia-Romagna, delle AUSL, dei coordinamenti regionali delle comunità educative, delle comunità familiari, delle comunità per gestanti e madri con bambini, delle case famiglia, delle associazioni di famiglie affidatarie e anche delle associazioni di care leavers, ragazzi che all’esito del percorso devono avere risposte adeguate anche quando poi proseguono nella loro esperienza di vita, oltre ad esperti giuridici, naturalmente anche loro presenti e coinvolti in questo tavolo, nella materia minorile, e ai presidenti delle Commissioni per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture residenziali o semiresidenziali che accolgono minori e le case-comunità per gestanti.

Ora, sono invitati permanenti a quello stesso tavolo, proprio per il prezioso lavoro che svolgono nell’ambito del sistema di tutela dei minori, sia il Presidente del Tribunale dei minorenni, sia la Procuratrice della Repubblica presso lo stesso Tribunale, sia la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e il dirigente del Centro per la giustizia minorile per l’Emilia-Romagna e per le Marche, o i delegati che loro inviano di volta in volta al tavolo di lavoro.

Quel tavolo sta lavorando alla definizione della proposta tecnica per la qualificazione del sistema di presa in carico dei minorenni e delle loro famiglie attraverso quella strutturazione, come ricordavo prima, dell’équipe di secondo livello di ambito regionale e la ridefinizione dell’équipe di primo livello, come ambito fondamentale da garantire nel sistema della tutela del minore e della sua famiglia e come presupposto imprescindibile per l’effettivo funzionamento e la specializzazione del secondo livello. Esso sta inoltre promuovendo un confronto fra Enti locali e soggetti gestori per approfondire le modalità di affidamento dei servizi e di scelta del contraente. Inoltre, con la DGR n. 1742 del 2020 è stato approvato il programma dei progetti per l’innovazione e la realizzazione delle politiche sanitarie e degli obiettivi del Piano sociale sanitario regionale del servizio di assistenza territoriale (area salute mentale, in questo caso), adottando il progetto formativo, la qualificazione del sistema di cure e accoglienza delle persone di minore età.

Tale percorso ha l’obiettivo di migliorare l’omogeneità di intervento e, naturalmente, sostenere professionisti, operatori, operatrici e famiglie affidatarie promuovendo anche la figura dell’esperto giuridico e consentendo l’autocontrollo del sistema sociosanitario.

I destinatari sono i vari professionisti delle équipe di primo e secondo livello, gli esperti giuridici e anche le altre figure coinvolte, ma anche le associazioni che prima richiamavo. Sono altresì destinatari di questa formazione gli operatori e le operatrici che svolgono l’attività in strutture sanitarie post-acuzie per persone di minore età e tossicodipendenze.

A queste azioni di qualificazione del sistema si è altresì lavorato per concludere il lavoro di realizzazione dei quaderni, che si chiamano: “Prevenzione del maltrattamento-abuso nell’infanzia e nell’adolescenza. Raccomandazioni per professionisti”, e un secondo volume che si chiama “Valutazione e recuperabilità del danno evolutivo e delle competenze genitoriali nel maltrattamento dell’infanzia e dell’adolescenza. Raccomandazioni per gli operatori”. Sono appunto contributi che abbiamo messo a disposizione dei professionisti di area sociale e sanitaria.

Per quanto riguarda il miglioramento del sistema di raccolta dei dati, è stata emanata in primo luogo la circolare SISAM n. 7 del 2020, che realizza la semplificazione del data set di raccolta e di invio del flusso dei dati, con l’obiettivo di velocizzare il percorso di adeguamento dei sistemi gestionali locali e per migliorare i processi di raccolta.

Come dicevo, questo è il protocollo che abbiamo già firmato a ottobre scorso con tutti i soggetti e le Istituzioni coinvolte, che tende a rendere maggiormente efficace il coordinamento tra gli Enti e le Istituzioni preposte alla tutela dei minori, potenziando anche l’esito delle attività di controllo sulle strutture autorizzate, così da consentire di valorizzare quelle che garantiscono un tangibile intervento educativo e di aiuto alla crescita dei minori coinvolti.

Chiaramente non ci fermiamo qui, nel senso che la Regione e gli Enti locali non hanno mai fatto mancare la pressione nelle sedi deputate, anche nella Conferenza interistituzionale tra Regioni e Governo, una forte azione perché fosse considerata la necessità di sostenere economicamente gli Enti locali per potenziare il servizio sociale professionale. Nella legge di bilancio dello Stato per il 2021 sono state infatti introdotte risorse dedicate molto significative, che permetteranno il sostegno all'assunzione a tempo indeterminato degli assistenti sociali, anche in deroga ai vincoli di contenimento della spesa per il personale.

Chiudo ricordando che sulla legge n. 184/1993 non basta la condizione di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale ad essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine, a favore della famiglia sono disposti, come dice il testo stesso della normativa, interventi di sostegno, aiuto o, nel caso in cui il minore sia temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, è affidato ad una famiglia preferibilmente con figli minori o ad una persona singola in grado di assicurargli mantenimento, educazione, istruzione, relazioni affettive.

In attuazione di quella legge, in particolare per la Regione Emilia-Romagna, costituiscono riferimenti essenziali le linee di indirizzo per l’affidamento familiare, approvate in Conferenza unificata nell’ottobre del 2012, e anche quelle approvate nel 2017 sempre sull’intervento per bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità, promosse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Questo è per dar conto di quanto fatto fino a qui. Da ultimo, volevo solo citare, consigliere, che abbiamo rafforzato il finanziamento già l’anno scorso di 100.000 euro in più per il programma P.I.P.P.I., che riguarda progetti sui territori, stiamo arrivando quasi alla metà dei distretti per la prevenzione dell’allontanamento dei minori, ogni volta che è possibile lavorare in termini di prevenzione, coinvolgendo pienamente anche le famiglie.

L’impegno prosegue, continua e presto ci permetterà anche di mettere a terra le puntuali indicazioni emerse dalle Commissioni.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Facci.

 

FACCI: Ringrazio la vicepresidente per la risposta articolata, che però – mi permetta – non è esaustiva, perché dimentica quella parte che lei ha un po’ frettolosamente riassunto in chiusura, la fase della prevenzione. A questo punto lo leggo testualmente perché era esattamente così l’invito nella relazione della Commissione, che appunto invitava la Giunta e l’Assemblea a “voler considerare un potenziamento o una redistribuzione nella programmazione delle risorse, tra quelle investite per i servizi dell’accoglienza e della cura all’interno di comunità e quelle utilizzabili per i servizi di tipo educativo familiare territoriale, allo scopo di favorire l’ulteriore sviluppo di questi ultimi nella logica della prevenzione”. È quello che si può riassumere, in parte, negli articoli 1 e 2 della legge del 1983. Quel fatto tragico, cioè, che ha scoperchiato il problema di una serie di carenze, perché anche il fatto, positivo, che lei ha richiamato, cioè che si sta in qualche modo mettendo mano, per esempio, a tutta la questione dei dati, in Commissione era emerso, nella relazione, che i dati erano assolutamente fuori controllo, non c’era un controllo da parte della Regione, come invece avrebbe dovuto essere.

Sostanzialmente, quindi, il fatto che ci sia una rincorsa a migliorare, sicuramente è positivo. Quella che manca, ripeto, però, a nostro avviso, a mio avviso, è la parte più importante, cioè la prevenzione. Quella dell’allontanamento dalla famiglia, infatti, è la misura estrema che interviene, che dovrebbe intervenire su casi già compromessi.

Ma la funzione della prevenzione dovrebbe vedere una ripartizione delle risorse diversa, perché sostenere i minori nelle famiglie in difficoltà è un atto non solo dovuto per legge, ma credo dovuto dal punto di vista della funzione pubblica che questo ente svolge.

Il fatto che su questo non vi sia ancora un reale cambio di passo, ripeto, rende a mio avviso questa posizione, quindi questa risposta del tutto insufficiente.

Rileggo ancora: “si invita la Giunta a voler considerare una programmazione e l’allocazione di adeguate risorse per lo sviluppo delle politiche di prevenzione, informazione sulla tutela dei minori e sostegno diffuso alla genitorialità e allo sviluppo delle competenze educative”.

Per realizzare questo, occorre che ci sia a livello di risorse economiche un radicale cambio di passo, cosa che per il momento non si è ancora osservata, ed anche nella sua risposta non ho appunto dati in tal senso.

Chiudo ricordando che anche sul Garante occorreva intervenire, cosa che non è stata fatta, perché la Commissione proponeva all’Assemblea di valutare l’opportunità di riesaminare le prerogative del Garante, rendendo più chiaro e cogente il significato delle raccomandazioni inerenti i singoli casi, rafforzando nel coinvolgimento. Emerse allora che il Garante, per negligenza o impossibilità oggettiva, non era stato in grado di intervenire, per cui a cosa ci serve un garante se non garantisce i minori?

Su questo bisogna lavorare e questa era una raccomandazione contenuta in quella relazione finale. Ci torneremo, perché sulla vicenda del Garante abbiamo presentato un atto ispettivo parallelo, però indubbiamente è un altro aspetto importante nell’ottica di garantire ai minori una tutela adeguata quando non possano riceverla in famiglia o in senso più ampio. Il Garante deve avere una funzione importante di tutela, se non lo fa, è un problema che però tocca a noi risolvere, visto che è istituito con legge regionale. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

 

OGGETTO 2808

Interpellanza sulla partecipazione azionaria della Regione a Banca Etica, con particolare riguardo al perseguimento delle finalità di sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Marchetti Daniele, Bergamini, Rancan, Stragliati, Pelloni, Occhi, Delmonte, Liverani, Pompignoli, Bargi, Catellani, Montevecchi, Facci

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interrogazione 2808, sulla partecipazione azionaria della Regione a Banca Etica, con particolare riguardo al perseguimento delle finalità di sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale, a firma dei consiglieri Rainieri ed altri.

Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Come ha detto lei, questa interpellanza riguarda un fatto increscioso successo nel settembre del 2020, presso la Repubblica di Ragusa, che ha indagato una società, la Idra Social Shipping, società armatrice che è proprietaria appunto della Mare Jonio, nave che ha incassato, da quanto si ipotizza, 125.000 euro per permettere alla petroliera Etienne di trasbordare sulla stessa Mare Jonio 27 immigrati irregolari.

Come dicevo, i reati ipotizzati sono favoreggiamento all’immigrazione clandestina e la violazione del Codice della navigazione.

Se noi pensiamo che la ONG Mediterranea Saving Humans per mettere in mare la Mare Jonio, nell’ambito del progetto che i suoi associati definiscono di disobbedienza morale e internazionale, per salvare chi si trova in condizioni di pericolo in mare, ha ricevuto da Banca Etica  un finanziamento di 465.000 euro, e che la medesima banca popolare ha supportato il crowd funding per raccogliere ulteriori 700.000 euro per lo stesso progetto, e ricordato che la nostra Regione è socia, anche se in minima parte, di Banca Etica, chiediamo, con questa interpellanza, di sapere se la Giunta ritiene che le ipotesi di reato oggetto del procedimento siano in netta contrapposizione con le finalità di funzione sociale, tramite il sostegno al volontariato e alla cooperazione sociale, che dovrebbe perseguire, appunto, Banca Etica; e se ritiene opportuno, a tutela dell’immagine della stessa Regione Emilia-Romagna di costituirsi parte civile nel procedimento penale avviato appunto dalla Procura di Ragusa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Prego, vicepresidente Schlein.

 

SCHLEIN, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.

La Regione ha deciso, sui fatti messi in oggetto in questa interrogazione, ricordo, di mantenere la partecipazione in Banca Etica, come già stabilito con la DGR n. 1475 del 2018, in quanto riconosce le finalità di Banca Etica coerenti con i princìpi e le attività istituzionali di questo ente, di questa Regione, in particolare con i princìpi dello Statuto regionale, Titolo I, articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 9, e anche del Titolo VI, Capo II, articolo 64, comma 1, rubricato “Enti, aziende, società e associazioni dello Statuto regionale”.

Tale volontà è rafforzata anche in considerazione dell’aggravarsi della crisi economica e sociale dovuta all’emergenza Covid, che necessita di sostegni e di tutele. Questo in considerazione del fatto che, in tal modo, ovvero anche attraverso la partecipazione a Banca Etica, la Regione potrà continuare a sostenere prevalentemente i settori no profit, l’associazionismo, la cooperazione anche sociale, e anche le cooperative promosse da lavoratori coinvolti in crisi imprenditoriali, nei casi di workers buyout.

In relazione a quanto premesso nell’interpellanza è noto che le ipotesi di reato sulle quali la Procura di Ragusa sta indagando sono ancora da dimostrare. Ad oggi riguardano solo l’armatore Idra Social Shipping e non la ONG Mediterranea Saving Humans, né la società Maersk Tankers, a cui fa riferimento la petroliera Maersk Etienne.

Dette indagini, peraltro, da una parte si sviluppano nel quadro di una complessa interpretazione della normativa internazionale del diritto del mare, nonché della Convenzione di Londra del 28 aprile 1989, ratificata con legge 12 aprile 1995 n. 129, che prevede esplicitamente forme di riconoscimento anche economico tra armatori per il caso di assistenza tra navi in acque internazionali, dall’altra parte sono da riportare alle condizioni in cui versavano i 27 naufraghi soccorsi dalla nave Maersk Etienne, poi trasbordati, dopo 37 giorni passati sul ponte della petroliera danese.

A riscontro delle informazioni richieste, Banca Etica ha riportato ai nostri uffici di avere finanziato Idra Social Shipping S.r.l. nell’ambito della collaborazione con l’organizzazione umanitaria Mediterranea Saving Humans nel 2018, e che, prima di erogare il finanziamento, ha effettuato la consueta istruttoria creditizia, che valuta la sostenibilità economica del progetto insieme al suo impatto sociale. Tutto questo sul presupposto che salvare vite in mare per Banca Etica è un dovere morale indiscutibile.

Stante tutto questo, allo stato attuale Banca Etica, fiduciosa nel lavoro della magistratura e nella correttezza dell’operato dei volontari e delle volontarie e dei responsabili di Mediterranea Saving Humans, non vede alcuna necessità di costituirsi parte civile, rimandando le eventuali azioni che dovessero rendersi necessarie come conseguenza degli sviluppi futuri delle indagini.

Alla luce di quanto sopra, non possiamo che sottoscrivere il punto di vista della stessa Banca Etica e pertanto non intendiamo al momento procedere altrimenti, riservandoci eventuali valutazioni in base all’andamento dell’attività istruttoria. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, vicepresidente Schlein.

Consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie. Grazie alla vicepresidente per la risposta, anche se è stato fatto un excursus di tutto quello che è l’impegno di Banca Etica e nessuno mette in dubbio quello che è l’impegno nel sociale della banca.

Qui nell'interpellanza si chiede di capire se sia stato fatto qualcosa che non va, che non è corretto all’interno della gestione di questi fondi, e il fatto che lei mi abbia risposto che la Regione in questa fase decide di non costituirsi parte civile non mi rende molto soddisfatto della sua seconda risposta all’interpellanza.

Spero e mi auguro che venga seguita da questa Giunta attentamente questa vicenda, perché va bene, come ha detto lei, dare supporto alle persone in mare, e soprattutto anche l’altra parte che riguarda non questa vicenda, ma tutto il lavoro che Banca Etica svolge.

Però bisogna anche stare attenti se le cose vengono fatte in modo corretto o meno, anche perché ne va della parte buona del lavoro fatto da questa entità.

Sono quindi non completamente soddisfatto della sua risposta. Vigileremo, e chiedo anche a lei di vigilare perché la Regione Emilia-Romagna tuteli la propria immagine e l’immagine dei cittadini. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2839

Interpellanza sulla vaccinazione anti-Covid di emiliano-romagnoli effettuate all’estero e possibile convenzione con la Repubblica di San Marino. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Petitti): Passiamo all’interpellanza 2839, sulla vaccinazione anti-Covid di emiliano-romagnoli effettuate all’estero e possibile convenzione con la Repubblica di San Marino, a firma della consigliera Castaldini.

Prego, consigliera. Risponderà l’assessore Donini, che è collegato.

 

CASTALDINI: Va bene. Non lo vedevo, di solito è sempre presente.

 

(Interruzione)

 

CASTALDINI: Ci osserviamo a distanza.

L’8 marzo non festeggiavo la festa delle donne – anzi, anche, per carità, festa che ogni tanto festeggio anch’io – ma presentavo esattamente questo tema.

È un tema che sembra non attuale, ma in realtà diventa sempre più attuale, ed è un tema secondo me molto interessante, a cui prestare molta attenzione. C’è infatti tutta una questione legata a San Marino, certamente, ma anche all’estero, ovvero tutte le persone che decidono di vaccinarsi in uno Stato che non è quello italiano.

Un primo tema è cosa succede ad un emiliano-romagnolo, o ad un romagnolo che va a vaccinarsi a San Marino; ovvero, il suo certificato vaccinale viene aggiornato. È un tema legato al nostro Sistema sanitario regionale, ed è un tema che a mio modestissimo parere diventerà sempre più frequente, perché ha riportato proprio ieri, ad esempio, il Corriere Bologna, che ormai esistono i pacchetti-viaggio per andarsi a vaccinare in Serbia, cioè prevedono l’andata e il ritorno e anche il tipo di vaccino che si può ottenere.

Ebbene, queste persone che faranno questa scelta perché preoccupate, perché capiscono che la situazione è grave, perché desiderano avere tutela dal punto di vista della salute, facendo cose che evidentemente sono molto impegnative, che non sono ancora concesse, a cui però viene data la possibilità di farlo, chiedo, nel momento in cui ritornano, nel momento in cui sono vaccinati, qual è la reazione che il nostro sistema sanitario regionale avrà.

Altro aspetto: i sindaci, soprattutto in questo momento, e le aziende, dal momento che c’è un protocollo nazionale che riguarda i lavoratori all’interno delle aziende, soprattutto in un territorio romagnolo, chiedono di poter fare convenzioni, ad esempio con la Repubblica di San Marino, per poter far vaccinare i dipendenti lì, perché ricordo a tutti noi che oggi San Marino vive un momento di normalità, si riaprono le attività, si sono riaperti i ristoranti, sta andando via il coprifuoco e questo comporta evidentemente che non possiamo far finta di non vedere o possiamo dire "aspettiamo", ma che soprattutto il tema dei frontalieri si pone guardando San Marino con grandissima attenzione per poter sfruttare l’occasione, non per dire "noi aspettiamo qua e vedremo cosa fare".

E poi se la Regione abbia intenzione di guardare non solo quindi il mondo economico, ma anche se le istituzioni e la Regione guardino con attenzione il caso San Marino e abbiano intenzione di fare accordi e di provare a utilizzare la loro capacità di trovare vaccini.

Io credo che queste siano domande fondamentali, credo che, soprattutto per quanto riguarda l’estero, sia evidente e necessario, soprattutto andando verso la stagione estiva, porre l’attenzione su quale sarà la comunicazione che la Regione Emilia-Romagna vorrà dare. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Assessore Donini, prego.

 

DONINI, assessore: Mi sentite, presidente?

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente, e grazie anche alla consigliera Castaldini, che ha posto un tema molto importante, che credo non possa esaurirsi in una risposta ad un’interpellanza che posso dare in questo momento in pochi istanti, ma che sia un processo di riflessione che debba riguardare non solo la Regione Emilia-Romagna, ma più complessivamente il sistema sanitario nazionale, lo Stato.

Ricordo che ci diciamo e ci ripetiamo sempre che questo piano vaccinale è un piano nazionale, quindi il tema che pone la consigliera Castaldini secondo me è affrontabile soprattutto a quelle latitudini, però, poiché ha posto anche delle domande precise, cerco di dare qualche risposta.

Nella Repubblica di San Marino i cittadini stanno effettuando la vaccinazione con Sputnik, vaccino molto ragionato, molto discusso, molto al centro delle attenzioni della comunità scientifica e anche, per l’amor di Dio, dei cittadini che guardano sempre con speranza a nuovi vaccini che sono in somministrazione nel mondo, ma che non è ancora autorizzato dall’agenzia EMA per la distribuzione e la somministrazione nell’Unione europea.

Siamo in attesa di un riscontro, in merito a questa tipologia di vaccino. Se i nostri organi decisori a livello scientifico attesteranno essere sicuro e affidabile, potrà quindi rientrare tra quelli a disposizione del mercato europeo.

Ricordo che il generale Figliuolo, anche a nome del Governo, proprio qui a Bologna, nei giorni scorsi, è stato nettissimo nel dire che, in caso per esempio, di acquisto di una partita di vaccini, ovviamente non quelli contrattualizzati a livello europeo, quindi facendo esplicito riferimento al caso Sputnik e alle dichiarazioni del governatore De Luca, dovessero accadere, sarebbe pronto un decreto per andare con i NAS a requisire quella quantità di vaccini mettendoli a disposizione dell’intero Paese, sempre che nel frattempo siano arrivate le necessarie autorizzazioni.

Lei pone quindi un tema davvero molto strategico che noi non possiamo che concentrare a quelle latitudini del Governo nazionale. Al momento, per i vaccini non autorizzati da AIFA, quindi privi di codice di autorizzazione all’immissione in commercio, non è possibile la registrazione nelle anagrafi vaccinali regionali nazionali.

In attesa di nuove indicazioni ministeriali, il cittadino vaccinato all’estero dovrà quindi conservare il certificato rilasciato al momento della prestazione. Nei prossimi mesi saranno necessari adeguati chiarimenti. Noi ce lo auguriamo, consigliera Castaldini, proprio per venire incontro ai temi di fondo che lei poneva da parte del Ministero, in vista della creazione di un certificato europeo vaccinale, come richiesto da tempo dal presidente Bonaccini; oppure, un’altra forma che attesti le vaccinazioni avvenute in Paesi differenti, con sieri, però, autorizzati dalle nostre agenzie di decisori a livello scientifico, di EMA e di AIFA, quindi utilizzati in diverse nazioni. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Castaldini, prego.

 

CASTALDINI: Oggi la risposta è un po’ "aspettiamo Roma", ma vi faccio presente che ho partecipato alla campagna elettorale del presidente Bonaccini, dove ha vinto perché non ha mai aspettato Roma, che è una grande cosa, perché conosco anche le dinamiche romane, per cui evitiamo di aspettare Roma.

C’è un problema, e le faccio un esempio, assessore Donini. A San Marino ci sono tantissimi residenti di San Marino medici che si sono vaccinati lì e oggi lavorano in Italia, nel nostro Paese. Allora, il punto è che o mi dite che quei dottori si sono rivaccinati con altre dosi, cosa che ritengo impossibile, oppure c’è qualcosa che dobbiamo sistemare anche al nostro interno. Qui non si tratta di andare a comprare i vaccini, questi sono cittadini di San Marino che vorrebbero spostarsi e che il vaccino venisse riconosciuto, soprattutto in ambito emiliano-romagnolo.

Io sono molto contenta che voi sollecitiate le politiche romane, le politiche del sistema sanitario nazionale, però non possiamo aspettare mesi, è inimmaginabile. Capisco che non abbiamo più la presidenza della Conferenza Stato Regioni, però non per questo, visto che tutte le volte mi viene ripetuto che noi siamo stati capaci di scrivere protocolli, di essere i primi in molte questioni, mi sembra che stiamo perdendo pian pianino i pezzi e la visione della realtà.

Oggi parlavo del turismo, oggi pomeriggio ho parlato di un tema importantissimo che andremo ad affrontare in maniera sempre più frequente, se esiste questo tipo di pubblicità che oggi vi ho fatto vedere. Allora, se dobbiamo aspettare l’Europa e se dobbiamo aspettare Roma, la mia reazione è il terrore, la paura che alla fine non si decida niente. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

 

OGGETTO 2845

Interpellanza circa il cronoprogramma dei lavori per ridurre la portata di piena dei fiumi Panaro e Secchia, in caso di eventi meteorologici eccezionali. A firma dei Consiglieri: Pelloni, Bargi

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo arrivati all’ultima interpellanza: Interpellanza circa il cronoprogramma dei lavori per ridurre la portata di piena dei fiumi Panaro e Secchia, in caso di eventi meteorologici eccezionali, a firma dei consiglieri Pelloni e Bargi.

Prego, consigliere Pelloni.

[interruzione audio]

Risulta collegato, quindi proviamo a verificare audio e video. [interruzione audio]

Chiedo anche se il consigliere Bargi, eventualmente collegato, voglia illustrarla, visto che è a doppia firma.

Lo vuole fare lei o è questione di secondi? Passo la linea al consigliere Pelloni per l’interrogazione 2845. Non riusciamo ad avere il collegamento col consigliere Pelloni.

Invito nuovamente lei, consigliere Bargi, a illustrare l’interpellanza. Poi magari nella risposta recuperiamo…

 

(Interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ah, perfetto, sta arrivando qui. Ecco, prego, nessun problema.

 

PELLONI: Grazie, presidente. Scusate, ma non riuscivo a collegarmi.

Premesso che in data 6 dicembre 2020 l’intera provincia di Modena è stata interessata da un’importante ondata di piena dei fiumi provocata dalle intense piogge dei giorni precedenti, in aggiunta allo scioglimento delle nevi in montagna, a seguito di un forte e repentino rialzo delle temperature. L’evento più drammatico ha riguardato la rottura di un argine del fiume Panaro all’altezza di Gaggio di Piano, frazione di Castelfranco Emilia, provocando allagamenti e gravi danni a tutta l’area circostante ed interessando, in particolare, la città di Nonantola.

Considerato che in data 3 marzo 2021 si sono tenute in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna le seguenti audizioni: del professor Stefano Orlandini dell’Università di Modena; dell’assessore all’ambiente, difesa del suolo e della protezione civile, Irene Priolo; del presidente della Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle cause all’origine della rottura arginale, prof. Giovanni Menduni; del direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, dottoressa Rita Nicolini; del direttore di AIPo, dottor Luigi Mille, e del dirigente di AIPo, dottoressa Federica Pellegrini.

Alla luce della discussione in sede di Commissione assembleare e delle considerazioni esposte dall’assessore all’ambiente, Irene Priolo, e dai colleghi consiglieri regionali di maggioranza, si interroga la Giunta regionale per sapere: quando le casse di espansione di San Cesario verranno collaudate e se esiste, in questo, un impegno preciso in termini temporali da parte della Giunta regionale; qual è oggi la portata di piena che gli argini del fiume Panaro e Secchia possono contenere; se esiste un cronoprogramma di lavori volto a ridurre la portata di piena dei suddetti fiumi in caso di eventi meteorologici eccezionali e, se sì, quali opere e interventi sono previsti.

La domanda, visto che abbiamo partecipato alla discussione, è principalmente per capire, alla luce del fatto che l’argine si è rotto senza aver raggiunto il colmo e dalle risultanze della Commissione che ha definito “anziani” questi argini, se effettivamente oggi gli argini di Secchia e Panaro possono arrivare al colmo oppure dobbiamo mettere in campo delle opere perché non si arrivi mai al colmo. In buona sostanza è questo il senso dell’interrogazione.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Pelloni.

Assessore Priolo, prego.

 

PRIOLO, assessore: Consigliere, il senso è quello, però mi permetto di approfondire anche il tema che ha posto sulla cassa, perché lo ritengo importante, dopodiché credo che ci troveremo ancora a discutere di questo argomento.

Con riferimento ai quesiti posti dal consigliere, è necessario in primo luogo rappresentare sinteticamente lo stato dell’arte e le caratteristiche delle attività di collaudo funzionale della cassa di espansione del Panaro, che porterà a termine il percorso avviato dal 2013 con l’installazione delle paratoie, indispensabili per riempire la cassa e consentire la sua gestione flessibile.

La proposta di programma degli invasi sperimentali per il collaudo, articolo 14 del DPR 1363 del 1959, è stata presentata da AIPo agli organi competenti in data 2 novembre 2020, ed è stata sentita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Direzione generale dighe, che ha contestualmente autorizzato l’avvio della prima fase degli invasi sperimentali con nota del 26 novembre 2020.

Il suddetto programma prevede un’articolazione delle prove in tre fasi successive, corrispondenti a gradi crescenti di riempimento, fino allo sfioro del manufatto principale, e volte attestare la piena sicurezza dell’opera idraulica in condizioni controllate, grazie all’ausilio di apposita strumentazione. Tutte le operazioni si terranno garantendo la stretta applicazione delle indicazioni, che verranno redatte sulla base del piano di emergenza già approvato, per garantire il coinvolgimento del territorio, degli Enti locali e la massima informazione dei cittadini.

Le citate prove di invaso sono chiaramente condizionate all’andamento dei deflussi naturali del fiume, che devono essere tali da consentire il riempimento massimo della cassa, per un volume di circa 23 milioni di metri cubi d’acqua.

Ciò premesso, si riporta il cronoprogramma indicativo delle prove comunicate da AIPo. La prima fase, che, come si è detto, è già autorizzata, prevede il riempimento fino alla quota di 6,5 metri e prenderà il via entro il mese di aprile (6,5 metri corrispondono a 3,5 milioni di metri cubi d’acqua), si realizzerà grazie al deflusso naturale del fiume Panaro e prevede la permanenza delle acque nell’invaso per 10 giorni consecutivi prima di poter procedere al rilascio.

Con la seconda arriveremo a un’altezza di 11,41 metri ed a un riempimento di invaso di 17,5 milioni di metri cubi, mentre la terza prevede il raggiungimento di 12,6 metri per 23,5 milioni di metri cubi.

Lo svolgimento della seconda e della terza fase è subordinato all’esito delle prove di prima fase e dovrà essere espressamente autorizzato dal MIT. AIPo prevede che potranno essere svolte tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Si ribadisce che le prove d’invaso sono subordinate alle condizioni stagionali, ovvero gli afflussi devono essere sufficienti al riempimento della cassa, ma allo stesso tempo le prove non potranno essere eseguite in caso di previsioni di eventi di piena significativi, durante i quali la capacità della cassa dovrà essere disponibile ai fini della salvaguardia dei territori di valle.

In merito all’ufficiosità dei tratti arginati di Secchia e Panaro e ai valori di portata assunti per la progettazione di interventi, il riferimento è costituito dalla pianificazione di bacino, in particolare la direttiva per la definizione dei valori delle portate limite di deflusso per l’asta del fiume Secchia e del torrente Tresinaro, e la direttiva per la definizione dei valori delle portate limite di deflusso per l’asta del fiume Panaro, approvate con deliberazione n. 4 del 2019 dalla Conferenza istituzionale permanente dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Queste hanno introdotto, ai sensi dell’articolo 11 delle norme del PAI, i valori limite della portata che attualmente è in grado di defluire nell’alveo, seppur con franchi ridotti.

Viene altresì definita la portata di progetto, che potrà defluire nel sistema arginale, a fronte della realizzazione di interventi e azioni specifiche, in linea generale già definiti nella direttiva medesima. Per il Secchia e il Panaro tali valori sono ad oggi individuati come segue: per il Secchia la portata limite attuale è di 500 metri cubi al secondo, a Ponte Alto, 400 metri cubi al secondo a Ponte Pioppa.

Quando saranno completati i rialzi arginali previsti con l’allargamento delle sezioni di deflusso in alcuni limitati tratti, oltre che con un’adeguata manutenzione della vegetazione, tali valori potranno essere incrementati fino a 650 metri cubi al secondo a Ponte Alto e 500 metri cubi al secondo a Ponte Pioppa. I primi adeguamenti citati consentiranno di far defluire in sicurezza piene con tempi di ritorno fino a 20 anni.

Per il Panaro, la portata limite attuale di progetto in corrispondenza del ponte di Navicello coincidono e sono pari a 525 metri cubi al secondo.

La configurazione di progetto prevede che sia garantito il franco di sicurezza di un metro, che può essere conseguito con rialzi arginali contenuti e garantendo un’adeguata manutenzione dell’alveo In base agli studi più recenti disponibili. Tale valore di portata corrisponde ad eventi con tempo di ritorno cinquantennale.

Sotto il profilo del cronoprogramma degli interventi, che consentiranno di raggiungere e mantenere gli obiettivi indicati dalla pianificazione di bacino, ribadisco anche in questa occasione che proprio in attuazione della pianificazione di bacino si sta lavorando per adeguare progressivamente il sistema difensivo esistente. Nella prima fase, attualmente in corso, l’obiettivo è consentire il deflusso delle portate con tempo di ritorno fino a cinquant’anni, in particolare attraverso i seguenti interventi, che peraltro il consigliere conosce a memoria: completamento dei primi due stralci prioritari di adeguamento del sistema arginale del Panaro rispetto alla portata TR50 e franco idraulico di un metro, finanziati per 20 milioni di euro, con le risorse stanziate dal DL 74 nel 2014 e già in corso di realizzazione (il consigliere sa che siamo al 90 per cento degli interventi, per essere completati manca la briglia selettiva che verrà realizzata in estate, perché deve essere fatta con tempi di magra del fiume); adeguamento della cassa di espansione del fiume Secchia rispetto alla portata TR50, parzialmente finanziato con risorse del Ministero dell’ambiente dal citato DL 74 del 2014, con una progettazione attualmente sottoposto a VIA regionale.

Per reperire una prima parte delle risorse mancanti al raggiungimento di tale obiettivo, la Regione ha proposto ulteriori 15 milioni per le arginature del Panaro, a valere sul Recovery Fund 27 milioni per l’ultimo lotto di adeguamento della cassa Secchia sul piano nazionale invasi.

Al contempo, per definire completamente gli interventi che consentiranno di fronteggiare eventi poco frequenti, vale a dire con tempi di ritorno fino a 200 anni, consistenti nel reperimento di ulteriori volumi di invaso a monte dei tratti arginati, e laddove possibile nell’arretramento del sistema arginale, verranno adottate specifiche varianti al PAI, che aggiorneranno l’assetto di progetto dei due corsi d’acqua e, conseguentemente, la programmazione strategica correlata, anche alla luce della complessità degli interventi stessi e della significativa modificazione del regime idrologico che si sta manifestando ormai da un decennio su tutti gli affluenti appenninici del fiume Po.

La prima variante a partire sarà quella del Secchia. L’avvio del percorso a cura dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po è previsto entro la prima metà dell’anno.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Pelloni.

 

PELLONI: Grazie, presidente.

Mi ritengo soddisfatto della risposta perché è stata, a mio avviso, esaustiva per il tempo a disposizione, ecco, perché sicuramente la risposta poteva essere più ampia, ma ci sono dei limiti di tempo, soprattutto per quanto riguarda, se ho capito bene, anche l’ultima parte dell’intervento, che riguarda anche un ripensamento generale della situazione dell’ultimo decennio, come è stata detta. Ritengo che, oltre a mettere sempre di più in sicurezza gli argini, ci sarà un tema che è quello del cercare di trattenere sempre di più l’acqua a monte, soprattutto per i periodi siccitosi, oltre che per rallentare la piena nei momenti di piovuti importanti o di disgelo.

Questa sarà la sfida dei prossimi anni. Il nostro compito sarà, come organo legislativo e anche di controllo, verificare ovviamente i tempi e il cronoprogramma che ci è stato dato oggi, sapendo che sono opere non semplici, anzi assolutamente complesse, però, ovviamente, dopo quello che è accaduto, credo che come istituzioni politiche dobbiamo dare delle risposte concrete tangibili, per ripristinare in qualche modo una situazione di paura che si è creata per chi vive in certi territori. Quindi, dobbiamo ripristinare anche una certa serenità di quei territori. Appunto, l’interrogazione era nata, oltre che per capire effettivamente il cronoprogramma, anche per il prosieguo degli interventi che verranno fatti, ma soprattutto alla luce di alcuni interventi che dicevano in qualche modo che dobbiamo abituarci al fatto che potrebbe riaccadere. Ecco, questo non è un messaggio su cui mi vorrei arrendere, né vorrei che Regione Emilia-Romagna si arrendesse, anzi, facesse tutto il possibile. E per ora, insomma, qualcosina in più forse si poteva fare soprattutto nel passato, alla luce del fatto che sono quarant’anni che quella cassa di espansione, la seconda, deve essere collaudata. Quindi, anche alla luce del fatto che è stato detto dalla Commissione, non da me, non dalla parte politica ma dalla parte tecnica, che li ha definiti “anziani” e con qualche acciacco, ovviamente gli interventi dovranno essere straordinari e puntuali.

Grazie della risposta e grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Abbiamo concluso con le interpellanze.

Continuiamo con l’ordine del giorno. Siamo alle risoluzioni.

 

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. (09 03 21) A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Siamo alla risoluzione 2861, che impegna la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel "Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei" non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino, a firma dei consiglieri Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini e altri.

Su tale oggetto insiste anche un emendamento a firma dei consiglieri Costi, Rainieri, Bulbi, Rontini, Zappaterra e Montalti. Apriamo il dibattito generale, chi vuole intervenire?

Prego, consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Accogliendo la richiesta del consigliere Taruffi della volta scorsa, che aveva espresso la volontà di ascoltare il mio intervento, ma che ora non vedo in Aula, in merito a questa risoluzione, che mi era sembrato di capire gli stesse particolarmente a cuore, abbiamo oggi la possibilità di discutere un argomento molto importante.

Ringrazio la collega Palma Costi per avere accettato di discutere insieme un argomento così importante, grazie, collega Taruffi, per essere rientrato, visto che la volta scorsa aveva detto che non poteva non ascoltare le mie parole, quindi mi fa piacere che sia rientrato.

Come dicevo, un ringraziamento alla consigliera Palma Costi e a tutto il PD per avere condiviso questa risoluzione per gli argomenti che tratta, per cui volevo illustrare brevemente, per lasciare poi la parola alla collega, ad altri colleghi e allo stesso Taruffi, in quanto sono molto attento a quella che sarà la sua posizione su questa risoluzione.

Questa è una risoluzione che parla del Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei, è un provvedimento che è in discussione in Commissione europea, che dovrebbe (dico dovrebbe perché mi sembra un pochettino presuntuoso da parte della Comunità europea) disincentivare i consumi di prodotti agroalimentari ritenuti a rischio cancerogeno.

Dico così perché tra questi prodotti la Comunità europea ha pensato bene di mettere molti dei prodotti italiani con DOP, quindi molti di questi prodotti sono della nostra regione, come le carni rosse o gli insaccati, come il Parmigiano Reggiano, e come i vini del nostro territorio.

Quello che noi chiediamo con questa risoluzione, quindi, è un impegno, da parte del Governo della Regione Emilia-Romagna a farsi portatore presso il Ministero di una posizione che già in altre situazioni, tramite alcuni decreti ministeriali, sono già state fatte dal nostro Governo, che appunto va contro l’etichettatura a semaforo.

Esiste già, per fortuna dei consumatori e per lungimiranza dei vari ministri che si sono succeduti al Ministero dell’agricoltura, un sistema di indicazione dell’origine dei prodotti. Tutto questo serve per dare maggiore informazione e maggiore tranquillità al consumatore finale. Chiediamo, ma vista la condivisione spero ci sia l’unanimità su questo provvedimento, alla Giunta regionale un impegno forte nei confronti di tutti quelli che sono gli attori che possono intervenire su questa situazione per evitare che la Comunità europea si nasconda dietro ad una iniziativa lodevole, ma che di fatto, invece, creerebbe grossi problemi ai produttori di prodotti – scusate il gioco di parole – che sono conosciuti e imitati in tutto il mondo e che, mi verrebbe da dire, appunto per questo a qualcuno danno fastidio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Passo la parola alla consigliera Costi. Prego, consigliera.

 

COSTI: Grazie mille.

Ringrazio il consigliere Rainieri per avere accettato una maggior definizione della premessa della risoluzione a sua firma e a firma di altri colleghi, e per aver accettato, appunto, di presentare una risoluzione unitaria.

Il tema, come accennava il consigliere Rainieri, è particolarmente importante. Scusate, ma mi si appannano gli occhiali, non ci vedo. Ricordo che nel 2022 è prevista l’approvazione della normativa europea sull’etichettatura dei prodotti alimentari, per favorire un acquisto consapevole da parte dei consumatori europei. Su questo tema, che può sembrare importante, anche fondamentale, e neutrale ad una lettura veloce, si sta invece giocando il futuro di una produzione agroalimentare di qualità come quella italiana, che molto ha a che fare con le regole di concorrenza che in questo caso rischiano di essere sbilanciate in senso negativo verso i nostri alimenti.

Si stanno fronteggiando, come diceva prima il collega, capeggiate proprio da alcuni Paesi del nord, ma ora è scesa in campo anche la Francia, proposte normative di etichettatura detta “a semaforo”, il sistema Nutri-Score, basato su un algoritmo poco chiaro ed esplicativo, che induce ad una sbagliata percezione di salubrità dei prodotti italiani ed emiliano-romagnoli, creando di fatto una concorrenza sleale a favore di prodotti di minor qualità, impatto ambientale e salubrità. Oggi stiamo parlando di salute, d’impatto ambientale e anche chiaramente di economia.

Pertanto, proprio con questa modalità di etichettatura a semaforo, rischiano alcune produzioni di eccellenza nostra, come le carni rosse, gli insaccati, il vino, lo stesso Parmigiano Reggiano, ma possiamo metterci anche l’olio extravergine di oliva, ci possiamo mettere anche il miele ed altri prodotti importanti che rischiano, anzi avrebbero tutti il bollino rosso. Il meccanismo del Nutri-Score è che con un bollino, buono o cattivo, senza alcuna vera informazione concreta, induce il consumatore alla scelta e non è a caso che oggi abbia il sostegno di grandi catene di distribuzione, perché fornisce loro uno strumento eccezionale di promozione basato sui colori e sulla marca. Noi sappiamo quanto in Italia siamo deboli nella grande distribuzione e chiaramente potrebbe indurre o comunque induce l’industria ad avere tutto l’interesse a produrre cibi a bollino verde. Già oggi mi dicevano alcune categorie che seguono i nostri prodotti che si iniziano a sentire alcuni riflessi non positivi in alcuni Paesi che hanno adottato il sistema a semaforo. Questo non può avvenire, perché la nostra Regione da anni è attenta ed agisce sul rapporto dell’alimentazione e sullo stato di salute dei cittadini e per questo abbiamo sviluppato politiche ed azioni per informare coerentemente i nostri cittadini.

Ricordo che noi stiamo sostenendo fortemente la dieta mediterranea, che si caratterizza per la sua varietà, oltre che per uno spiccato equilibrio nutrizionale e prevede il consumo di tutti gli alimenti in dose equilibrata. Inoltre, noi sosteniamo come Regione una produzione agricola e di trasformazione di alta qualità, che rappresenta un settore economico ed occupazionale di primaria importanza.

Per questo motivo, assieme alle altre Regioni, ai Ministeri dell'agricoltura e della sanità si è lavorato in questi anni per una proposta nostra, cioè italiana, di modalità di etichettatura che sia oggettiva e corretta verso tutti gli alimenti, soprannominata Nutrinform battery, un sistema che permette al consumatore scelte consapevoli perché informate.

Ad oggi, la proposta italiana ha raccolto l’adesione di sette Stati membri per sostenere una battaglia a favore di quegli alimenti che sono il prodotto di una lunga tradizione enogastronomica di qualità. Per questo abbiamo condiviso con i rappresentanti della minoranza, in primis la Lega (ringrazio il primo firmatario) questa risoluzione, che chiede alla Giunta di attivarsi nelle sedi nazionali ed europee, affinché nel Piano di azione per migliorare la salute dei cittadini europei, che è uno dei primi atti che sta incidendo rispetto a questo tema, non siano introdotte misure che possano penalizzare i nostri prodotti e gli altri prodotti di qualità del made in Italy e che potrebbero inoltre avere ripercussioni anche sulle risorse europee assegnate a questi comparti.

Ricordo inoltre che come Gruppo del Partito Democratico abbiamo già coerentemente inserito nella risoluzione sulla comunicazione del Piano europeo di lotta contro il cancro la validità della dieta mediterranea e la contrarietà ad introdurre meccanismi di etichettatura a semaforo, bensì di promuovere il modello di etichettatura italiano, grazie alla collaborazione con gli altri colleghi in questo caso, se non sbaglio, il consigliere Marchetti.

A tal fine, per uniformare le due risoluzioni, perché quella risoluzione è già stata approvata ed è già stata approvata con una proposizione importante, assieme al collega Rainieri, assieme al collega Bulbi e alle colleghe Rontini, Zappaterra e Montalti abbiamo presentato un emendamento che impegna la Giunta a promuovere la proposta italiana del Nutrinform battery, in alternativa al Nutri-Score o a semaforo, che costituisce, come abbiamo già detto, una minaccia ai prodotti del made in Italy.

È una battaglia che si sta conducendo da anni nel nostro Paese. La nostra Regione, ricordo, è stata in prima linea anche negli anni scorsi. C’è stato un impegno molto forte, anche a livello europeo, dell’assessore precedente, l’assessore Caselli, che oltretutto sta continuando con lo stesso impegno nel nuovo incarico che riveste.

Oggi è in campo il nostro assessore Mammi, che oggi avrebbe voluto esserci, ma che purtroppo non c’è, quindi gli dispiace. Credo che questa risoluzione davvero possa rappresentare un grande sostegno dell’Assemblea sia alla Giunta, ma anche al Governo italiano perché questo impegno noi lo dobbiamo in primo luogo ai nostri agricoltori, ai trasformatori e alle loro rappresentanze, perché il sistema italiano del Nutrinform battery sia il sistema che possa essere utilizzato a livello europeo, valorizzando e accettando quello che dice la dieta mediterranea, che riconosce appunto la validità in modo equilibrato di assunzione di tutti i prodotti.

Per questo motivo io mi auguro e auspico che questa risoluzione, con l’emendamento, possa avere il voto favorevole di tutti i componenti di questa Assemblea. Grazie mille.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi.

Ha chiesto la parola il consigliere Tagliaferri. Prego, la sentiamo benissimo.

 

TAGLIAFERRI: Perfetto, grazie, presidente.

Sarò breve poiché su una semplice proposta di buonsenso saremo senz’altro tutti d’accordo. L’Unione europea deve occuparsi di cose serie e non di etichette ingannevoli. Sappiamo tutti che ogni abuso produce problemi alla salute. Persino bere troppa acqua potrebbe portare alla morte. Questo vale anche per l’alimentazione sana, naturale, equilibrata: così deve essere l’alimentazione, appunto equilibrata, non frutto di terroristiche campagne, che guarda caso  vanno di pari passo con aumento di interessi e affari contrastanti.

Dietro la campagna contro le carni vedo gli interessi di altri gruppi di pressione che vogliono sostituire il business di mucche e maiali con quello della soia o di altri nutrimenti sintetici. Siamo troppo grandi tutti per non dire la verità. Dobbiamo pretendere la verità dall’Unione europea; non divieti e campagne allarmistiche, ma interventi seri per tutelare la salute. E diciamo ancora la verità: non è una fettina in più che fa male alla salute; a uccidere sono i tagli alla sanità che da 15 anni i Governi italiani – e sottolineo tutti i Governi italiani – hanno fatto alla sanità per ottemperare a quelli che sono i vincoli di Bruxelles. “Lo vuole l’Europa” è la favoletta dietro la quale si è massacrato quel poco di welfare pubblico sopravvissuto all’onda delle privatizzazioni della coppia Prodi-Bersani.

Ecco, ritengo che oggi non si possa scaricare l’assenza di prevenzione e di possibilità di cura sugli allevatori e i macellai. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Io non ho altri in dibattito generale. Qualcun altro vuole intervenire? Neanche quelli collegati in remoto, giusto? Nessuno.

 

(Interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Taruffi è libero di fare quello che ritiene.

A questo punto, non avendo nessuno in dibattito generale, chiedo se qualcuno vuole intervenire sull’emendamento. Nessuno anche sull’emendamento.

A questo punto passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte su emendamento e risoluzione.

Consigliere Rainieri.

 

RAINIERI: Grazie, presidente. Solo per ribadire, appunto, il convinto voto favorevole del Gruppo Lega Salvini Premier su questa risoluzione e, ancora prima, sull’emendamento a firma Costi e altri, al quale do già il benestare per la votazione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Perfetto. Altri in dichiarazione di voto?

Consigliera Piccinini.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Diciamo che rispetto alla prima versione della risoluzione presentata dal collega ci sono stati dei miglioramenti, lo riconosciamo. Non condivido, però, quello che diceva il collega Tagliaferri. Sicuramente non sarà una fettina di carne in più che ci ucciderà, però non possiamo neanche nascondere che gli allevamenti intensivi hanno un impatto sull’ambiente. Dobbiamo cominciare a dircelo in maniera chiara e smetterla di nascondere questi aspetti.

Peraltro, l’elevato consumo di carne, che non ci fa bene, era un aspetto che avrei avuto il piacere di vedere anche all’interno del programma regionale per l’educazione alimentare, ma purtroppo questo tema non è stato affrontato.

In questa risoluzione giustamente e correttamente si parla di dieta equilibrata, motivo per cui quindi sono portata a votare favorevolmente, però è anche indubbio che il tema della riduzione del consumo di carne, soprattutto di carne rossa, c'è, questa è una discussione che abbiamo fatto anche all’interno della Commissione quando si parlava del piano europeo sui tumori, la carne rossa è stata considerata dallo IARC potenzialmente cancerogena, quindi rimaniamo sempre nell’ambito di un consumo equilibrato, e, se vogliamo parlare di futuro sostenibile, dobbiamo parlare anche degli impatti che questi settori hanno sull’ambiente.

Il mio intervento è volto quindi a ricordare questi aspetti che alcune forze politiche tendono a non affrontare quasi non esistessero, invece sono di estrema attualità. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Ho la consigliera Zamboni e dopo il consigliere Barcaiuolo. Prego, consigliera.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente. Anch’io voterò a favore di questa risoluzione. Il richiamo in particolare alla dieta mediterranea mi trova assolutamente d’accordo, ne avevo fatto già cenno nell’intervento in Commissione, quando si è parlato del programma europeo di lotta al tumore. Penso che la dieta mediterranea, che è stata definita patrimonio mondiale dell’UNESCO, offra una proposta di suddivisione equilibrata delle varie tipologie di alimenti, dove è noto che la carne rossa è presente in punta alla piramide, quindi nella quantità minima.

Penso che rispetto alla questione di come etichettiamo gli alimenti (ho lavorato su una risoluzione che spero di riuscire a presentare) si possa lavorare anche sull’indicazione della tipologia di allevamento da cui proviene la carne prodotta. Se quindi sono all’aperto, se al chiuso, se con uso di antibiotici o senza antibiotici, cioè una successiva etichettatura che sia appunto di orientamento dal punto di vista sanitario, senza con questo demonizzare nessun tipo di alimento.

L’idea che all’estero si possano ritenere il Parmigiano o l’olio extravergine di oliva come alimenti dannosi alla salute è semplicemente ridicola. Bene, quindi, che si proponga un’etichettatura che sia davvero trasparente, però contemporaneamente vanno fatte delle campagne di educazione alimentare a un’assunzione equilibrata delle varie tipologie di alimenti.

Come Verdi, notoriamente noi vediamo anche il tema dell’impatto ambientale degli allevamenti, sia rispetto alle questioni climatiche, per le emissioni di gas climalteranti, che sono legate agli allevamenti intensivi, sia rispetto anche alle questioni del benessere animale. Su questo, con la collega Costi abbiamo depositato una risoluzione che va proprio nella direzione del superamento degli allevamenti che fanno uso di gabbie. È un tema che verrà affrontato giovedì, anche in sede di Parlamento europeo, quando si discuterà una petizione da cui poi ha preso l’origine questa iniziativa, che dopo ho condiviso con molto piacere con la collega Costi, un’iniziativa sottoscritta da 1,2 milioni di cittadini europei di tutti i Paesi, che è stata fatta propria da rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel Parlamento europeo.

Nel mondo degli allevamenti, quindi, si sta muovendo qualcosa. Penso che questa risoluzione si inserisca in questo quadro, cioè la trasparenza, senza giocare sporco, ma cercando veramente di indirizzare i consumatori verso un uso e degli acquisti più sani in campo alimentare.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Barcaiuolo.

 

BARCAIUOLO: Grazie, presidente.

Io annuncio il voto favorevole di Fratelli d’Italia alla risoluzione anche emendata, anche se sicuramente già la prima versione ci trovava convintamente favorevoli. Una piccolissima osservazione, se mi permettete – ovviamente è il mio, il nostro parere – io posso capire, comprendere qualsiasi tipo di campagna informativa su ogni tipo di alimento, per carità, è libera e assoluta. Ma io credo che al tempo stesso vada portata avanti la libertà di ciascuno, ovviamente di alimentarsi come meglio crede. Perché attacchiamo fortemente – e c’è stata proprio qui in aula una mia interpellanza discussa lo scorso autunno, in cui l’assessore Mammi mi aveva risposto in maniera abbastanza confusa (se non altro perché anche in quell’occasione non era presente in aula, ma era solamente collegato) – rispetto alla vicenda di Nutri-Score? È evidente che Nutri-Score esce da ogni tipo di campagna di informazione, ma entra invece in una campagna in cui vengono danneggiati determinati alimenti, determinate produzioni, guarda caso quelle italiane.

Allora, io sono ben contento dell’emendamento proposto dagli esponenti del Partito Democratico e anche della posizione espressa dal consigliere Zamboni rispetto a questa risoluzione. Sommessamente vi chiederei di sensibilizzare anche i vostri parlamentari europei affinché, all’interno delle vostre famiglie europee di appartenenza, possano sensibilizzare al meglio. Da questo punto di vista, i conservatori ed i riformisti europei non hanno divisioni di nazionalità, rispetto invece a delle sensibilità diverse che albergano nelle cosiddette altre famiglie europee. Perché? Perché è evidente che una certa cultura, che cerca appunto di andare a guardare al microscopio nel caso del Parmigiano Reggiano o nel caso dell’olio extravergine d’oliva italiano, ma possiamo parlare dei vini italiani, possiamo parlare dei formaggi italiani, possiamo parlare di tutta una serie di alimenti… La gradazione rossa, che evidentemente, nel momento in cui usi un sistema semaforico diventa un’accezione negativa per forza, è data dal grado di salinità. È chiaro che questo è, per carità, uno dei mille parametri che si possono usare per valutare un alimento.

Io resto convinto e non potrebbe che essere così che la nostra alimentazione, i nostri alimenti abbiano una qualità migliore rispetto, mediamente, agli alimenti stranieri, pur essendoci probabilmente qualche eccezione anche altrove. Non è un caso che la maggior parte di alimenti che hanno qualche tipo di premialità, IGP, DOC e DOP, siano maggiormente presenti non solo nella nostra nazione, ma in modo particolare nella nostra regione. Credo che vada difeso questo, vadano difese le nostre produzioni e vada difeso il concetto di libertà di alimentazione. Veramente io resto convinto che la libertà di ciascuno di noi di alimentarsi come crede viene comunque prima di ogni tipo di campagna di informazione. Poi, per carità, si può informare su qualsiasi cosa, ma se ci parliamo chiaro – l’ha detto giustamente prima il consigliere Tagliaferri – anche bevendo esclusivamente acqua in quantità industriali si possono avere dei gravissimi danni.

Quindi, viva la carne, viva il buon vino e viva il caffè. Viva anche l’ammazzacaffè, per quanto mi riguarda, e viva anche la sigaretta dopo il caffè, aggiungo, perché – ripeto – la libertà viene prima di qualsiasi altra cosa, oltre ovviamente alla salvaguardia dei prodotti tipici italiani, alla salvaguardia di quei prodotti che soprattutto nella nostra Regione, ma non solo, in tutto il territorio nazionale, vengono prodotti, ed è per questo che, secondo me, dobbiamo capovolgere completamente quel paradigma con cui troppo spesso in alcune zone dell’Europa si cerca di mettere i bastoni tra le ruote alla produzione italiana.

Se vogliamo parlare di inquinamento, parliamo di quello che vuole fare il Giappone oggi, riversando tonnellate di acqua radioattiva nell’oceano, perché di queste cose non si parla mai, si guarda sempre la pagliuzza nei nostri occhi e non si guarda mai la trave di alcuni Paesi orientali, non solo il Giappone rispetto alla notizia di oggi, ma penso alla Cina  e all’India, inquinano probabilmente il 98-99 per cento complessivo sul nostro pianeta rispetto a quello che fanno tutti gli Stati europei.

Facciamo una riflessione anche su questo per dare il giusto peso alle cose.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. Non volevo far mancare il mio contributo a questo dibattito, soprattutto per dare soddisfazione anche al consigliere Rainieri, e ho fatto bene, due settimane fa, a chiedere il rinvio della discussione, perché abbiamo avuto tempo e modo di approfondirla tutti e il risultato finale credo sia stato ulteriormente positivo rispetto alla base di partenza che ha originato la discussione, grazie alla risoluzione presentata dal consigliere Rainieri, e oggi siamo nella condizione di poterlo votare tutti.

Annuncio quindi il mio voto favorevole alla risoluzione e anche all’emendamento che è stato presentato. Mi verrebbe da dire alcune cose, ma rischierei di andare fuori dall’unanimismo che si sta producendo, quindi per una volta mi limito e mi fermo qua, annunciando solo il voto favorevole del nostro Gruppo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliera Costi, prego.

 

COSTI: Credo che questo confronto sia stato invece molto utile, quindi che il fatto di averla rinviata ad oggi abbia permesso anche di trovare una unanimità particolarmente importante, perché chiaramente a nome del Partito Democratico esprimo parere favorevole sia all’emendamento che anche alla risoluzione.

Anche per rispondere ad un tema importante che ha sollevato il collega Barcaiuolo, noi come Partito Democratico siamo coerenti sul tema della sostenibilità in tutti gli aspetti che la sostenibilità ci porta a considerare.

Siamo anche convinti che nell’alimentazione e nella produzione alimentare occorre assolutamente continuare come questa Regione sta facendo con atti e anche con tante risorse sul tema di produzioni di qualità, rispettose del benessere animale, rispettose anche di produzioni che siano legate ad una qualità e ad una concezione dell’alimentazione, che per me continua a rimanere un valore, in questa Regione.

Io vorrei però ricordare che in questo caso stiamo parlando di un problema importante, perché stiamo parlando dell’etichettatura, non stiamo discutendo se dobbiamo produrre più in un modo o in un altro. Stiamo parlando di un meccanismo di etichettatura, onestamente studiato, ripeto, dai Paesi del nord, perché l’Europa non è che sia un macigno assolutamente compatto. Ci sono alcuni Paesi – i Paesi del nord hanno capeggiato questa loro battaglia – che hanno introdotto un meccanismo di etichettatura che non ha niente a che fare con la sostenibilità, con l’ambiente, con la qualità e con la salute.

Io credo che abbiano invece introdotto un meccanismo molto emotivo, perché se io vedo un prodotto con un bollone rosso in un supermercato, se permettete, non lo compro; può essere anche il Parmigiano Reggiano, di cui conosciamo tutti il valore nutritivo e la qualità, ma chiaramente il consumatore viene distolto.

Il tema di questa risoluzione è importante, significa sostenere un lavoro. Vorrei ricordare che l’onorevole De Castro ne è interprete da non so quanto tempo, ed è un parlamentare europeo che credo abbia avuto rapporti con tutte le forze politiche. Questo quindi è un lavoro che stiamo facendo assieme, a livello nazionale, e chiaramente anche assieme ai nostri parlamentari europei, perché, ripeto, è una battaglia per poter continuare un lavoro che questa Regione ha iniziato, sul tema della qualità e della sostenibilità della nostra produzione.

A noi interessa veramente la salute dei nostri cittadini, interessa la qualità ambientale e ci interessa anche, però, che i nostri prodotti non siano sottoposti a delle regole di concorrenza sleale, basati non su una corretta informazione, ma basati su una informazione molto emotiva, che non corrisponde, ripeto, alla qualità di questi prodotti.

Pertanto, ringrazio tutti coloro che si sono dichiarati d’accordo. Credo che sia un lavoro e una battaglia che ci dovranno vedere uniti anche nei prossimi passaggi rispetto agli atti che ci attenderanno, perché arriveranno degli altri atti dall’Europa e quindi anche su questi atti sarà importante essere coerenti.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Costi. Io non ho altri in dichiarazioni di voto congiunte.

A questo punto mettiamo in votazione l’emendamento.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 43

Astenuti 1

 

È approvato.

 

L’emendamento è approvato.

Passiamo ora alla votazione della risoluzione.

Metto in votazione la risoluzione a firma dei consiglieri Rainieri, Costi e altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 44

Favorevoli 43

Astenuti 1

 

È approvata.

La risoluzione è approvata.

Proseguiamo adesso con le risoluzioni.

 

OGGETTO 2775

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le famiglie con bonus babysitter o altre forme simili a seguito dell’istituzione delle zone “arancione scuro”. A firma del Consigliere: Lisei

(Discussione e reiezione)

 

OGGETTO 3073

Risoluzione sulla definizione di strumenti di conciliazione (congedi parentali, bonus baby sitting) nelle situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza. 21) A firma dei Consiglieri: Pillati, Zappaterra, Zamboni, Taruffi, Pigoni, Costi, Bondavalli, Costa, Tarasconi, Amico, Mori, Marchetti Francesca, Rontini, Maletti, Montalti, Caliandro, Soncini

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Proseguiamo adesso con le risoluzioni. Siamo alla risoluzione 2775, che impegna la Giunta a sostenere le famiglie con bonus babysitter o altre forme simili a seguito dell’istituzione delle zone "arancione scuro", a firma del consigliere Lisei.

Su questo documento insistono due proposte di emendamento a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo, e poi la risoluzione abbinata 3073 sulla definizione di strumenti di conciliazione (congedi parentali, bonus baby sitting) nelle situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza, a firma dei consiglieri Pillati, Zappaterra, Zamboni, Taruffi, Pigoni, Costi e altri.

A questo punto apriamo il dibattito generale congiunto su tutte le risoluzioni. Chi si iscrive a parlare? Io non ho iscritti a parlare.

Consigliere Lisei.

 

LISEI: Grazie, presidente. La risoluzione è datata 1  marzo, quando è stata presentata questa risoluzione eravamo nel pieno della terza ondata e nel pieno delle ulteriori restrizioni che avevano portato all'adozione di ulteriori restrizioni in ambito scolastico, quindi avevano visto purtroppo una nuova chiusura delle scuole di qualsiasi ordine e grado e quindi avevano costretto nuovamente i nostri figli e le famiglie a doversi confrontare con la necessità di riorganizzare le proprie esigenze di vita domestiche e lavorative, per affrontare nuovamente la DAD, dove ovviamente era prevista per i propri figli, o altrimenti l’organizzazione familiare qualora i figli avessero un’età non prevista per la DAD.

La finalità della risoluzione era quindi quella di chiedere al Governo di intervenire per mettere in campo delle misure economiche a sostegno delle famiglie, affinché in qualche maniera potessero far fronte alle necessità che avevano, anche perché, a differenza dei lockdown precedenti che vedevano anche l'interruzione di molte attività lavorative, in questa terza ondata molti lavoratori e molte lavoratrici comunque proseguivano la propria attività lavorativa, quindi c’è stata la necessità da parte di questi e di molte di esse di adoperarsi per trovare soluzioni alternative all'accudimento dei propri figli.

La volontà era quindi quella di chiedere un sostegno da parte del Governo, e da qui il bonus babysitter.

Successivamente all’adozione della risoluzione, il Governo è intervenuto, la risoluzione era datata 1 marzo e il Governo è intervenuto introducendo una forma di sostegno, ragione per la quale abbiamo ritenuto, nelle more della discussione di questa risoluzione, che poi è approdata in Aula successivamente, con ritardo rispetto alla fase della terza ondata, di adottare degli emendamenti che la rendessero più attuale.

Oggi siamo in una fase ancora diversa rispetto alla precedente Aula, nella quale più o meno il 50 per cento dei ragazzi era a scuola, la nostra Regione oggi è entrata in zona arancione, quindi vi è una fascia della popolazione dei nostri studenti molto più ampia che è tornata a scuola, ma non possiamo sicuramente escludere la possibilità che si possa tornare nuovamente in zona rossa, speriamo ovviamente di no, ma è una possibilità che non va totalmente esclusa.

La seconda è che a breve finiranno le scuole e dovremo sicuramente confrontarci con la fase estiva, ci saranno anche i campi estivi e quindi comunque una forma di sostegno per le famiglie che dovranno lavorare anche nei mesi estivi. Si spera che ci sia la possibilità, per le famiglie, di utilizzare anche forme di accompagnamento dei minori in strutture estive delle quali poter usufruire, quindi, forme di sostegno e di bonus per aiutare le famiglie in questo senso, secondo noi sono comunque utili ed indispensabili. Da qui, ovviamente, l’emendamento che abbiamo presentato precedentemente e da qui, ovviamente, secondo noi, la necessità che quest’aula dia un segnale in questa direzione, un segnale in direzione delle famiglie.

A nostro avviso, l’intervento governativo, messo in campo dal Governo è stato sicuramente opportuno; opportuno, ma appunto, non sufficiente. Per questo la risoluzione mira non soltanto a dare atto dell’intervento governativo, ma impegna la Giunta a valutare (in questo senso, ovviamente, la formula è volutamente valutativa) attraverso lo stanziamento di fondi regionali, di integrare il suddetto bonus, in quanto noi lo riteniamo non sufficiente. Chiediamo quindi che ci sia una valutazione da parte della Giunta ad integrare questo bonus per aumentare lo stanziamento e aumentare l’impegno nei confronti delle famiglie, che sicuramente avranno, anche nelle fasi successive, necessità di affidarsi a strutture, ripeto, anche e soprattutto nella fase estiva, per far fronte alle esigenze familiari.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Lisei.

Consigliera Pillati, prego.

 

PILLATI: Grazie, presidente.

Il tema che il consigliere Lisei affronta con la sua risoluzione è davvero un tema importante, perché la pandemia e le conseguenti misure per contenere la diffusione del contagio stanno pesando da oltre un anno sulle famiglie, e particolarmente sulle donne. Non solo perché, come i dati di cui abbiamo ampiamente discusso sull’occupazione ci hanno mostrato, le donne sono quelle maggiormente coinvolte nei settori più colpiti dalla crisi; ma anche perché sulle donne, quelle che lavorano, pesa anche in maniera preponderante il lavoro di cura.

Per questo, tutte le volte in cui le misure di contenimento del contagio mettono in discussione l’apertura di servizio delle scuole, la complessità della vita delle famiglie e soprattutto delle donne, aumenta notevolmente, ancora di più quando a questo carico di disagio non si accompagna nemmeno una comunicazione tempestiva. L’inattesa chiusura dei nidi e delle scuole, all’inizio di marzo, come il consigliere Lisei ha ricordato prima, nella presentazione della sua risoluzione, ha provocato davvero molte difficoltà nella gestione e nell’organizzazione delle famiglie.

Voglio ricordare anche che il susseguirsi di note, nei giorni immediatamente successivi, da parte del Ministero dell’istruzione, per chiarire se e chi poteva comunque frequentare le attività in presenza, non solo non ha aiutato le istituzioni scolastiche e gli enti locali a gestire questa delicata situazione, ma ha generato prima, e disatteso poi, le legittime aspettative da parte di tante famiglie in un momento di grande complessità.

Ora che la scuola è ripartita in presenza, speriamo davvero tutti di poterci lasciare definitivamente alle spalle decisioni che sono così pesanti per bambini, ragazzi e per le loro famiglie. Sappiamo bene, però, che l’emergenza non è conclusa, che il virus non è ancora sconfitto e accanto al massimo impegno di tutti perché l’attività scolastica prosegua in presenza, noi non possiamo dimenticare questo tema, cioè come sostenere le famiglie, in particolare le donne, con strumenti di conciliazione. Se infatti questo tema è dirompente quando le scuole sono chiuse, non viene meno con la loro riapertura. Chi ha figli sa bene che anche con i nidi e le scuole in presenza si devono mettere in conto sospensioni della frequenza per la malattia dei figli, o per la loro quarantena.

Il Governo, anche su sollecitazione della nostra Regione, ha già dato una risposta importante –  lo ha ricordato il consigliere Lisei – col decreto-legge del 13 marzo, che ha previsto oltre 280 milioni di euro per misure di conciliazione a favore dei genitori che lavorano.

Si mettono a disposizione di chi ha figli con meno di 14 anni uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting per complessivi 100 euro settimanali, per i lavoratori autonomi e altre importanti categorie di lavoratori. Ricordo tra questi gli operatori e le operatrici sociosanitarie, ma non solo. Però, si escludono le famiglie in cui almeno uno dei genitori può svolgere la propria attività attraverso lo smart working.

Il provvedimento importante, che cerca di rispondere alle tante difficoltà causate dalla sospensione delle attività scolastiche in presenza ai genitori che svolgono attività ritenute essenziali, configura però in modo implicito il lavoro agile o smart working come una misura di conciliazione e non come una modalità di lavoro, escludendo pertanto dalla possibilità di usufruire di congedi e bonus baby-sitting tutte le famiglie in cui almeno un genitore è in smart working.

La cura dei figli piccoli o l’affiancamento dei bambini nella gestione della didattica a distanza non è però facilmente conciliabile con un’attività lavorativa ancorché prestata da casa. Per questo, come forze di maggioranza, abbiamo depositato una risoluzione – collegata proprio a quella a prima firma Lisei – che non chiede che sia la Regione a integrare una misura nazionale, tenuto conto dei tanti ambiti in cui la Regione sta intervenendo con risorse proprie per rispondere alle innumerevoli istanze che la pandemia purtroppo ha posto, ma piuttosto di intervenire perché il legislatore riconosca che il lavoro agile è una forma di lavoro a tutti gli effetti e, come tale, non possa essere considerata un’alternativa a strumenti di conciliazione, come i congedi e i bonus baby-sitting, riconoscendo così anche a queste lavoratrici e a questi lavoratori adeguate misure di sostegno alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Crediamo che sia anche importante chiedere la possibilità di estendere il bonus oltre il 30 giugno per frequentare le attività estive che noi tutti ci auguriamo possano rappresentare dei contesti di vita importanti per i nostri bambini e i nostri ragazzi.

Crediamo anche che si debba imparare dall’esperienza. Se l’auspicio di tutti noi è che le scuole da qui in avanti non debbano più rinunciare alle attività in presenza, e la sicurezza da ogni punto di vista delle scuole deve essere l’impegno costante di tutte le Istituzioni, sarebbe comunque importante che questa Regione promuovesse, attraverso la Conferenza delle Regioni, un protocollo con il Governo per definire tempi e modalità da agire nelle situazioni di emergenza sanitaria future, che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza, per garantire una chiara e corretta informazione alle Istituzioni scolastiche e alle famiglie, utili a permettere alle famiglie stesse di organizzarsi per gestire al meglio l’emergenza e conciliare le esigenze differenti tra cura dei figli e lavoro.

Annuncio fin d’ora che il Partito Democratico esprimerà parere favorevole a questa risoluzione e contrario a quella a prima firma del consigliere Lisei.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Ho iscritto a parlare il consigliere Tagliaferri. Prego, consigliere.

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite, presidente?

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo, prego.

 

TAGLIAFERRI: Con la risoluzione 2775 viene proposta per le […] una misura di assoluto […] per implementare i tanti, troppi vuoti che sia il Governo nazionale che...

 

PRESIDENTE (Petitti): La sentiamo a scatti, consigliere, non so se è un tema di collegamento, provo a sentire anche con la regia, verifichi lei...

 

TAGLIAFERRI: Io l'ho tenuto abbastanza basso...

 

PRESIDENTE (Petitti): No, sentivamo a scatti la voce, a volte sì, a volte no. Riprovi, prego.

 

TAGLIAFERRI: Mi sentite?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì.

 

TAGLIAFERRI: Provo a fare l’intervento?

 

PRESIDENTE (Petitti): Sì, certo, prego.

 

TAGLIAFERRI: Come dicevo, con la risoluzione viene proposta per l’ennesima volta una misura di assoluto buonsenso per implementare i tanti, troppi vuoti amministrativi che sia il Governo nazionale che la Giunta regionale è sembrano accumulare con preoccupante ciclicità.

Nello specifico, si prende atto di un problema tanto enorme quanto semplice ed evidente. Come abbiamo detto anche in altre occasioni, ai poteri esecutivi di qualunque ordine e grado essi siano è richiesta una guida autorevole e sicura per non compromettere quel patto sociale che soprattutto ora è assolutamente necessario sia la base del nostro vivere quotidiano. Se da un anno a questa parte vengono richiesti ai nostri concittadini enormi sacrifici per tutelare la salute pubblica, se da un anno vengono imposte pesantissime ristrettezze economiche a fronte di pallide promesse su mirabolanti ristori, che quando arrivano sono solo una piccolissima parte di quanto sarebbe giusto corrispondere, allora mi pare un segnale, l’ennesimo segnale che qualcosa non stia andando per il giusto verso. Come troppo frequentemente accade, qualcuno pericolosamente gioca con la memoria corta, oppure, peggio ancora, fa finta di non capire i segnali che arrivano dalla popolazione.

Prima avete richiesto l’isolamento assoluto; poi è arrivata l’estate e siete diventati dei negazionisti, volevate la gente sotto l’ombrellone, come se nulla fosse successo; poi è arrivata la seconda ondata e voi siete andati definitivamente in tilt. Non sapevate come gestire la scuola, men che meno la campagna vaccinale

Vi siete nascosti all’ombra delle decisioni prese dal Governo Conte. Ma ora, con il “Governo dei migliori” di Draghi, dovreste dare specifiche risposte, ma continuate a far finta di nulla. Ebbene: stavolta semplicemente non potete far finta di essere al Governo per sbaglio. Questa volta dovete assumervi le vostre responsabilità.

Stavolta avreste dovuto prendere una posizione immediata e precisa sulla decisione di non rinnovare il bonus babysitter, soprattutto se uno dei genitori era in casa, alle prese con lo smart working, una decisione che definirei pazzesca, soprattutto perché alla faccia della modernizzazione dei processi produttivi, considera lo smart working come una vacanza pagata.

Se si vuole perseguire la strada della fermezza nella lotta al virus, allora dovete spiegare, e soprattutto prevedere, nuove eventuali chiusure locali, come tuttora chiedono eminenti scienziati. Lo dovreste fare in un modo vagamente perfetto, prevedendo tutta una serie di strumenti per aiutare concretamente i cittadini dei nostri territori.

Facile, infatti, dire “state tutti chiusi in casa”, dopo che sono trascorsi 12 mesi dalla prima analoga imposizione. Ma è molto grave non capire che la politica è obbligata a prevedere una serie di aiuti per le nostre famiglie.

Adesso che le scuole sono state riaperte e le Regioni sembrano volgere tutte verso il colore arancione, non potete far finta che non sia successo nulla. Soprattutto, dovete prevedere nuovi eventuali scenari critici e dovete concretamente venire incontro alle esigenze delle famiglie italiane.

Nonostante la fragile riapertura delle scuole, dovete prevedere adeguate forme di congedo per i genitori che sono tuttora obbligati, o che saranno in futuro chiamati ad accudire la propria prole; oppure, in alternativa, bisogna stanziare un’adeguata provvista economica per dare la possibilità di adire a forme di baby-sitting.

Se non si normerà questo aspetto con estrema urgenza, garantendo anche e soprattutto la sicurezza di queste figure, che diventerebbero di fondamentale importanza per le nostre famiglie, si dovrà ricorrere come al solito ai nonni, le figure in assoluto più fragili colpite da questa pandemia, le quali saranno chiamate ad immolarsi per consentire ai genitori di lavorare.

Spero che chiunque in quest’aula abbia ben chiare le alternative e decida di votare a favore di questo atto di indirizzo, anche solo per non rendersi ulteriormente complice di una situazione amministrativa che inevitabilmente porterà, e lo sta già facendo in questa prima parte della riapertura, ad un aumento dei contagi all’interno dei nuclei familiari.

Insomma, se non lo aveste ancora capito, vi è richiesto il governo della situazione e la fine dei proclami a cui nessuno crede più.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Consigliera Bondavalli, prego.

 

BONDAVALLI: Grazie, presidente. Intervengo in particolare sulla risoluzione 3073, che vede come prima firmataria la collega Pillati e che come Gruppo abbiamo sottoscritto. Questa risoluzione va, peraltro, fortunatamente in discussione in una fase di ripartenza della scuola in presenza, scuola secondaria di secondo grado compresa, sappiamo nella misura del 50 per cento degli alunni iscritti, con la viva speranza che questa sia la dimensione con cui si chiude l’anno scolastico in corso, in più occasioni sottoposto a misure restrittive di frequenza e al conseguente ricorso alla didattica a distanza.

Ne approfitto per affermare ancora una volta il valore primario della scuola in presenza, chiaramente nel salutare con positività il riavvio. Ma non va dimenticata la necessità di rafforzare ulteriormente gli strumenti di conciliazione da mettere a disposizione delle famiglie nei casi in cui l’emergenza sanitaria, che sappiamo non essere ancora purtroppo conclusa, possa richiedere nuove restrizioni inerenti alle attività scolastiche in presenza, anche se naturalmente tutti ci auguriamo di no.

È evidente, infatti, come la gestione dei figli a domicilio, a maggior ragione se in condizione di DAD, comporti un impegno particolare, un impegno al contempo delicato per i genitori, ancor più se a questo si sommano le esigenze lavorative dei genitori stessi. Il quadro assume connotati di maggiore complessità a seguito dei contenuti – lo si ricordava prima – del DL 30, che definisce implicitamente lo smart working come una misura di conciliazione e non come una modalità di lavoro, privando quindi tutte le famiglie nelle quali almeno un genitore operi in quella condizione della possibilità di usufruire dei congedi e del bonus baby-sitting.

Ecco perché trovo appropriata e condivisibile la prima delle istanze poste dalla presente risoluzione, di cui appunto ricordo essere convintamente proprio firmataria, finalizzata ad estendere questi istituti ai genitori che si avvalgono del lavoro agile e che hanno figli in DAD o anche che hanno figli in quarantena, non tralasciando la possibilità di riferirli anche al tempo estivo, nel quale le esigenze di conciliazione non sono di minore rilevanza.

Spesso forse non diamo adeguata attenzione proprio al tempo estivo e a cosa significa per i genitori questo tempo, invece penso abbia giustamente molta rilevanza, con un’attenzione particolare ai tempi di risposta in merito, laddove i tempi sono fondamentali.

Ad oltre un anno dall’avvio della pandemia è quanto mai importante essere nelle condizioni di fornire responsi rapidi a chi è portatore di bisogni. Il reiterarsi di quadri di contesto già noti e vissuti dovrebbe agevolare il compito in tal senso, esprimendo alle famiglie con nitidezza una sorta di accompagnamento e di vicinanza. Per questo è opportuno che il Governo solleciti INPS ad un’adeguatezza dei tempi di azione in un quadro generale, in cui ciò ha rappresentato sino ad oggi un indubbio elemento di criticità.

È primaria, infatti, la rilevanza del riconoscimento di un ristoro o di un istituto di sostegno, ma nondimeno lo è la condizione temporale del suo compimento sostanziale. Non si può nascondere a tal proposito come i differimenti tra i due fattori, più volte registrati in questi mesi di pandemia, abbiano costituito una fonte di problematicità.

Anche sulla scia di ciò, ritengo indispensabile la promozione di un protocollo con il Governo, mediante il quale si possano definire tempi, si possano definire modalità di azione da mettere in campo in funzione di future situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza.

L’ultima istanza del dispositivo penso sostanzi il senso profondo di un atto, che pone al centro la reale necessità di accompagnare e sostenere con appropriatezza e con concretezza le famiglie in fase di emergenza, come quella perdurante. Chiaramente anticipo già il voto favorevole a questa risoluzione 3073 del Gruppo Bonaccini Presidente, mentre esprimiamo parere contrario alla risoluzione del collega Lisei. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Bondavalli. Non ho altri in dibattito generale, a questo punto chiedo se qualcuno voglia intervenire sulle proposte di emendamento. Ricordo che sono due, a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo. Non ho nessuno neanche sugli emendamenti.

A questo punto, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sulle risoluzioni e sulle proposte di emendamento. Qualcuno si iscrive a parlare?

Io non ho nessuno in dichiarazione di voto.

A questo punto, procediamo col voto. Partiamo dalla votazione degli emendamenti. Emendamento 1, a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari26

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Passiamo alla votazione dell’emendamento 2, sempre a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo. Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 39

Contrari 26

Favorevoli 13

 

È respinto.

 

L’emendamento è respinto.

Passiamo ora alle due risoluzioni.

Prima la risoluzione 2775 a firma del consigliere Lisei.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 41

Contrari 27

Favorevoli 14

 

È respinta.

La risoluzione è respinta.

Ora metto in votazione la risoluzione 3073 a firma dei consiglieri Pillati e altri.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Votanti 40

Favorevoli 36

 

È approvata.

La risoluzione è approvata.

 

OGGETTO 2813

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo, nelle sedi istituzionali opportune, perché si adoperi in seno all’Unione Europea, affinché sia accolta per Covid19 la temporanea eccezione al regime ordinario dell’Accordo TRIPS. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico, Piccinini

(Discussione)

 

OGGETTO 2922

Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo italiano affinché, d’intesa con gli altri Paesi dell’Unione Europea, prema sulla Commissione Europea e sugli Organismi sovranazionali per attuare la soluzione più adeguata, facendosene portavoce durante la presidenza del G20, per incrementare la produzione e la distribuzione dei vaccini anti Covid - 19. A firma dei Consiglieri: Costa, Rossi, Iotti, Mori, Pillati, Mumolo, Zappaterra, Montalti, Tarasconi, Caliandro, Marchetti Francesca, Costi, Fabbri, Daffadà, Sabattini, Rontini, Bulbi

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Ora passiamo alla risoluzione 2813, risoluzione che impegna la Giunta a sollecitare il Governo, nelle sedi istituzionali opportune, perché si adoperi in seno all’Unione europea affinché sia accolta per Covid19 la temporanea eccezione al regime ordinario dell’accordo TRIPS, a firma dei consiglieri Taruffi, Amico, Piccinini.

Su tale risoluzione insiste un emendamento a firma della consigliera Piccinini.

A questa risoluzione si abbina la 2922, che impegna la Giunta a sollecitare il Governo italiano affinché, d’intesa con gli altri Paesi dell’Unione europea, prema sulla Commissione Europea e sugli Organismi sovranazionali per attuare la soluzione più adeguata, facendosene portavoce durante la presidenza del G20, per incrementare la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-Covid-19, a firma dei consiglieri Costa ed altri.

A questo punto apriamo il dibattito generale congiunto sulle due risoluzioni. Prego, consigliere Taruffi.

 

TARUFFI: Grazie, presidente. A inizio marzo abbiamo inteso depositare questa risoluzione, da allora ad oggi sono passate alcune settimane e alcuni fatti sono intervenuti nel corso del tempo e hanno in parte reso meno attuale questa risoluzione. Mi riferisco al dibattito che c’è stato anche a livello parlamentare.

Ciò detto, però, il tema che abbiamo sollevato, su cui abbiamo posto l’attenzione attraverso questa risoluzione rimane tutto lì, rimane inalterato, anzi a maggior ragione diventa ancora più stringente, ancora più importante, alla luce della prosecuzione di quella che rappresenta l’unica vera, grande fuoriuscita dall’incubo che stiamo vivendo da molti mesi a questa parte. Mi riferisco, ovviamente, al tema della campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che è lo strumento principe e principale, che potrà consentire, nei tempi e nelle forme dovute, che deve consentire innanzitutto di salvare vite, che è la cosa più importante che le istituzioni tutte, a tutti i livelli devono essere impegnate a fare, e in secondo luogo a consentire finalmente a quelle attività economiche che stanno pagando un prezzo altissimo per le misure di contrasto al Covid, che da molti mesi sono chiuse, o addirittura non hanno potuto proprio riaprire l’attività dall’ottobre scorso, e che sono allo stremo, lo sappiamo bene, lo vediamo tutti i giorni. Chi, come le persone che siedono qua, ha contatti diretti, reali, nella società sa bene quanto ha sentito, quanto è problematica la situazione per molte realtà, per molte imprese. In particolare penso alle categorie economiche impegnate nel mondo della ristorazione, nel mondo del commercio, le piscine, le palestre – l’elenco sarebbe lungo –, per non parlare ovviamente del mondo della cultura, settore che è colpito molto duramente, se non più duramente di altri mondi. Sicuramente la campagna vaccinale rappresenta un elemento fondamentale, indispensabile per uscire da questa situazione, per tornare ad una vita diversa da quella che stiamo vivendo in questi mesi, alla quale non possiamo in nessun modo abituarci: portare i dispostivi di sicurezza, non poter incontrare e abbracciare le persone, gli affetti cari, insomma, un mondo a cui non ci si può abituare.

La campagna di vaccinazione rappresenta lo strumento principale per uscire quest’incubo, dicevo, con la piena consapevolezza, però, che da quest’incubo usciremo in tempi sicuramente, purtroppo, non rapidissimi. Avremo davanti a noi, ancora settimane, ancora mesi in cui dovremo comunque mantenere le distanze e rispettare le regole che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi, però sapendo che la campagna di vaccinazione durerà non solo per le prossime settimane, ma sarà qualcosa che ci dovrà accompagnare probabilmente anch’essa nei prossimi mesi.

Sappiamo che il ciclo di copertura vaccinale non è infinito. Non abbiamo ancora dati certissimi, ma comunque sappiamo che dopo alcuni mesi l’effetto del vaccino tende ovviamente ad abbassarsi, a scomparire. Serviranno quindi evidentemente altri cicli di vaccinazione, che probabilmente si dovranno susseguire, se non altro per qualche tempo.

A fronte di questo, pare del tutto evidente, per non dire pleonastico, che il tema sulla proprietà intellettuale, sui brevetti, che attualmente è una discussione che è rimasta un po’ a latere di questo elemento, rappresenta invece uno strumento fondamentale, perché il vaccino rappresenta un elemento salvavita, è un bene comune, è un elemento che garantisce appunto la sopravvivenza, può salvare tante vite umane e può garantire anche la sopravvivenza del sistema economico, di tante imprese, di tante realtà produttive, perché appunto ci può consentire di tornare a vivere un po’ diversamente da come abbiamo fatto in questi mesi, e sarà indispensabile farlo.

Per questo, io credo sia giusto discutere a tutti i livelli, continuare a insistere affinché si introduca la sospensiva dei brevetti sui vaccini. Sappiamo che una parte dei problemi che abbiamo avuto, per non dire la quasi totalità dei problemi che abbiamo avuto in Italia, anche al di là delle problematiche che hanno riguardato alcune regioni nell’organizzazione della campagna vaccinale, però la stragrande maggioranza dei problemi è legata alla fornitura dei vaccini stessi. Sappiamo che oggi dipendiamo sostanzialmente, in modo quasi esclusivo, da alcune grandi case farmaceutiche, multinazionali che possono disporre a proprio piacimento sostanzialmente della possibilità o meno di fornire, di produrre e distribuire vaccini. Al di là dei contratti che sono stati firmati con la Commissione europea, al di là degli accordi che sono stati presi sempre a livello europeo, il dato di fatto è che, in effetti, queste grandi case farmaceutiche, queste grandi multinazionali decidono e dispongono della produzione e della distribuzione dei vaccini a proprio piacimento, mettendo in crisi l’organizzazione della vita sociale di molti Paesi, di molte realtà, e determinando anche conseguenze drammatiche dal punto di vista sociale. Purtroppo, in Italia, in Europa e nel mondo contiamo ormai milioni, mettendoli insieme, di morti da Covid.

Ecco che, allora, io credo si ponga con forza il tema di sospendere il brevetto per questi vaccini, renderlo disponibile agli Stati, al pubblico. Ricordo che le case farmaceutiche che hanno elaborato questo vaccino l’hanno fatto anche grazie, in parte, a finanziamenti copiosi dell’Unione europea in primis, ma anche di altri grandi Paesi a livello mondiale, credo che in qualche modo la valenza pubblica del risultato che è stato ottenuto sia fuori discussione, debba essere un elemento che non può in nessun modo essere vincolato alle regole del mercato.

Non voglio addentrarmi qui in analisi sui costi dei differenti vaccini, ma è del tutto evidente che anche questo ha influito sia nella rappresentazione, nell’efficacia probabilmente di alcuni di questi vaccini, sia nella distribuzione stessa. Allora, è impossibile pensare di rassegnarsi al fatto che addirittura un bene comune, un bene salvavita come quello dei vaccini di cui stiamo parlando, debba o possa essere assoggettato alle regole del mercato, quindi la gratuità e la garanzia pubblica del brevetto credo debba essere assicurata, anche perché – ripeto – non stiamo parlando delle prossime settimane, i vaccini ci serviranno nei prossimi mesi e probabilmente in quantità industriali, quindi abbiamo necessità di cambiare l’assetto sul quale ci siamo assestati.

Credo che questa sia una battaglia esiziale per la capacità dell’Europa di auto-rappresentarsi e di garantire l’efficacia della propria azione. Ovviamente ci sono due elementi fondamentali nei prossimi mesi a livello europeo, che determineranno per i prossimi anni la credibilità e forse in parte la ragion d’essere stessa dell’Unione europea, ovviamente mi riferisco da un lato al Next Generation EU e all’efficacia che quelle risorse potranno e dovranno produrre, dall’altro al tema dei vaccini e della garanzia non solo (altro elemento fondamentale) per le popolazioni dei Paesi dell’Unione europea, ma in generale per l’umanità, perché la pandemia ci ha dimostrato che ovviamente non si combatte in un quartiere, in una Regione, in un Paese, ma siamo di fronte a una sfida globale e come tale va affrontata.

È in questi momenti di drammatica crisi che si possono e si devono riscrivere le regole del vivere comune, della società in cui viviamo, anche pensando che esistono temi che non sono confinabili in Paesi o in Regioni, ma che riguardano il mondo intero e a quella latitudine devono essere risolti, perché va da sé che potremmo vaccinare anche tutta la popolazione italiana, ma se non siamo in grado di assicurare le stesse possibilità ad altre popolazioni che stanno in altri Paesi o anche in altri continenti di questo che è il nostro pianeta non ci saremmo salvati in modo definitivo.

Il vaccino è quindi un bene comune che deve essere assicurato ed è un diritto di cui devono poter godere i cittadini di tutto il mondo.

Va da sé che questo contrasta in modo netto con le logiche del sistema economico in cui viviamo. Il capitalismo non prevede azioni che non siano finalizzate al profitto. Penso che nella società a tutti i livelli, la discussione che dobbiamo affrontare debba essere collocata esattamente a questa altezza, quindi partire dal fatto che esistono degli elementi, esistono degli aspetti della vita che devono essere sottratti alla logica del mercato e alla logica del profitto. In questo momento il vaccino è l’arma, lo strumento, il bene comune che va sottratto alla logica del mercato. Ne va della salute e della vita di milioni e milioni di cittadini.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Grazie, presidente.

Grazie al collega Taruffi, perché abbiamo lavorato separatamente al medesimo argomento, con lo stesso spirito, e approdiamo in aula oggi a presentare due risoluzioni che intervengono in maniera simile sulla stessa questione: servono più dosi di vaccino ad un prezzo che sia accessibile e che le dosi stesse siano distribuite in maniera più equa.

Ci sono molti motivi etici e morali che ci spingono, e a me personalmente convincono, ad affermare queste tre necessità. Ce ne sono anche alcuni economici che sono stati richiamati anche nell’intervento del collega Taruffi, e che, a beneficio di chi ci sta seguendo, voglio ricordare. Il Fondo monetario internazionale calcola in 9,2 trilioni l’eventuale danno da una recrudescenza del virus conseguente allo sviluppo di nuove varianti, che si può prevenire se e soltanto se la distribuzione dei vaccini è appunto equa su tutto il globo, in modo da evitare che in determinate zone del mondo non si riesca a raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, e si sviluppino nuove forme di varianti, che poi abbiamo visto che non restano confinate ad una particolare latitudine, ma tornano a corrompere, a danneggiare anche quei Paesi in cui è in corso la campagna vaccinale, addirittura fino a rischiare di metterla in crisi.

Perché il vaccino possa essere disponibile in una quantità di dosi sufficiente a raggiungere gli obiettivi che richiamavo prima, cioè una maggior produzione a un costo più sostenibile per ogni Paese e ogni latitudine, e distribuiti in maniera più equa, è necessario che la produzione cambi di passo. E perché cambi di passo ci possono essere molte strade. Tra quelle che sono state proposte, ad esempio, dai Paesi come l’India e il Sudafrica, in sede di confronto internazionale, la moratoria cosiddetta sui brevetti: cioè, per un determinato momento, in una particolare fase storica, a fronte di una determinata emergenza, si sospende la cosiddetta proprietà intellettuale e quel brevetto, che è stato sviluppato da un’azienda privata, viene messo a disposizione di più soggetti che non siano solo e soltanto coloro i quali quel brevetto hanno sviluppato.

Oppure c’è l’istituto della cosiddetta licenza obbligatoria: cioè, uno Stato, sempre in una particolare congiuntura, a fronte dell’interesse supremo a tutelare la salute pubblica, ottiene l’utilizzo del brevetto in favore di soggetti terzi che possono così produrre il vaccino a fronte del pagamento di alcune royalties; quelle aziende private che hanno sviluppato il brevetto e sintetizzato il vaccino non guadagnano più come guadagnerebbero se fossero gli esclusivi possessori e produttori del vaccino, ma guadagnano in forza di una percentuale che gli viene riconosciuta per i vaccini che vengono prodotti da soggetti terzi in forza del know how che è stato sviluppato da quella stessa azienda privata.

Il tema, comunque, è quello di rendere diffusa e globale la conoscenza attorno al vaccino. Perché farlo? Intanto perché al vaccino si è arrivati in forza di uno dei pochi esempi realmente funzionanti di globalizzazione. La ricerca che ci ha permesso di arrivare in tempi decisamente rapidi a sintetizzare più forme di vaccino, più varianti di vaccino efficaci contro il Covid-19, è frutto di uno scambio di dati a livello mondiale, è frutto anche di un investimento pubblico a livello globale. Sono circa 100 i miliardi di dollari pubblici che sono andati a integrare e a sostenere gli investimenti privati sulla ricerca per arrivare alla definizione di vaccini efficaci contro il Covid-19. È giusto anche ricordare chi ha contribuito maggiormente in quei 100 miliardi: gli Stati Uniti e la Comunità europea, gli Stati Uniti per il 32 per cento, la Comunità europea per il 24 per cento di quei 100 miliardi di dollari. Quindi, se ha funzionato questo globalismo nella ricerca e nella condivisione, non si capisce perché non si dovrebbe perseguire sulla strada della condivisione, di una distribuzione equa e di una diffusa conoscenza attorno alle metodologie di produzione del vaccino, adesso che avremmo l’esigenza di vaccinare ovunque e chiunque per una questione di bene supremo che va tutelato, che è quello della salute di chiunque a ogni latitudine, ma anche, come richiamavo prima, gli interessi economici.

Del resto, i richiami a questa sorta di internazionalizzazione dei vaccini arrivano da diverse parti, molti esponenti politici, molti Governi si sono già espressi in tal senso, ma anche chi non è strettamente politico. Vorrei citare Papa Francesco, che proprio pochi giorni fa ha richiamato alla necessità di questa internazionalizzazione dei vaccini.

Anche quando si racconta di aziende italiane che sarebbero pronte a produrre i vaccini si dimentica che c’è la necessità, anche per queste stesse aziende italiane, che molto bene si è fatto nel momento in cui sono state coinvolte negli ultimi mesi perché il nostro Paese possa giocare un ruolo da protagonista nella produzione dei vaccini e così intensificare la produzione, si dimentica, o meglio, non si presta forse sufficiente attenzione al fatto che quelle aziende sarebbero pronte se e soltanto se il know how fosse messo loro a disposizione.

Voglio citare alcune delle aziende in queste settimane si sono sedute ai tavoli del Governo e hanno manifestato la propria disponibilità a essere uno degli ingranaggi del meccanismo che nei prossimi mesi potrebbe portarci a intensificare, a mettere a regime meglio la produzione dei vaccini: la Thermo Fisher, la Lachifarma, ma anche ReiThera, che stanno sviluppando propri prodotti oppure potrebbero sviluppare alcuni pezzi del processo di realizzazione del vaccino, che però dicono di aver bisogno di accordi con le aziende proprietarie dei vaccini stessi, di accordi internazionali, perché altrimenti nemmeno noi saremo autonomi nella realizzazione dei vaccini.

Il tema dell’autonomia. Se è vero quello che dicevo prima, cioè che alla ricerca si è contribuito sostanzialmente da ogni parte del mondo, altrettanto avviene per la produzione dei vaccini. Per citare qualche numero, Pfizer ha accordi con 11 aziende fornitrici europee, cioè nemmeno la Pfizer o gli Stati Uniti sono autonomi nella realizzazione del vaccino, se non avessero 11 contratti con altrettante aziende europee che forniscono alcuni elementi necessari alla produzione del vaccino stesso, Moderna con 4, AstraZeneca con 8, Johnson & Johnson con 4.

ReiThera, che citavo prima e che sta sviluppando uno dei due vaccini cosiddetti italiani, cioè frutto di una ricerca del nostro Paese, ha dei bioreattori che al momento potrebbero contribuire alla produzione di vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson, dal momento che si muovono sulla stessa tecnologia di quello che si sta sviluppando con l’Istituto Spallanzani e l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona.

Poi ci sono alcune eccellenze italiane, alcune che tra l’altro insistono sul nostro territorio regionale, a Bologna in particolare, che si stanno occupando di alcuni pezzi del procedimento, come l’infialamento, che dicono: saremmo assolutamente pronti ad aumentare la nostra capacità di infialamento, nel momento in cui ci fossero più dosi da infialare. Tutto questo per richiamare l’idea che nessuno davvero sui vaccini può dirsi pronto a muoversi in completa, assoluta autonomia. Quella collaborazione mondiale che ci ha permesso di sviluppare la ricerca in tempi così rapidi è un tratto distintivo, necessario e inderogabile anche da perseguire e consolidare nel momento della produzione dei vaccini stessi.

Poi c’è il tema della distribuzione: più vaccini da distribuire in maniera più equa. Da distribuire in maniera più equa perché all’inizio delle campagne vaccinali le nazioni in cui il 14 per cento della popolazione avevano opzionato il 53 per cento dei vaccini. Questo non è assolutamente accettabile, non è umanamente accettabile. Per chi non avesse la stessa cornice valoriale a ispirare il proprio operato, non è nemmeno economicamente accettabile perché, come richiamavo prima, non vaccinare in alcune parti del mondo significa che lì si possono sviluppare varianti che poi tornano anche nei Paesi in cui si sono si sono fatti più vaccini.

Con la risoluzione che ho scritto e che è abbinata a quella dei colleghi Taruffi e altri, io chiedo che l’Italia sfrutti appieno, nel momento della presidenza del G20, il proprio peso istituzionale, e che la Regione sia di stimolo al Governo nazionale perché si trovi lo strumento più idoneo per tutelare da una parte la proprietà intellettuale, gli investimenti privati che hanno sostenuto la ricerca, che ci ha permesso di sintetizzare i vaccini efficaci contro il Covid, ma al contempo determinare un aumento deciso della produzione di vaccini, una distribuzione più equa e anche a un prezzo che li renda accessibili ad ogni latitudine del mondo.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Io ho cinque persone iscritte a parlare. A questo punto, sono le 17,30 chiudo la seduta. Rimandiamo il dibattito alla prossima Assemblea.

Grazie a tutti e buona serata.

 

La seduta ha termine alle ore 17,30

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Michele BARCAIUOLO, Stefano BARGI,  Fabio BERGAMINI, Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE, Marco FABBRI, Michele FACCI, Giulia GIBERTONI, Massimo IOTTI, Marco LISEI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Katia TARASCONI, Igor TARUFFI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il presidente della Giunta Stefano Bonaccini;

il sottosegretario alla Presidenza Davide BARUFFI;

gli assessori: Paolo CALVANO, Raffaele DONINI, Mauro FELICORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI, Elena Ethel SCHLEIN.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Barbara LORI, Alessio MAMMI.

 

Votazioni elettroniche

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani

 

Titolo: 2861 - votazione em. 1 (a firma cons. Costi e altri)

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:43

Astenuti:1

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli  Massimiliano;  Rainieri  Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tagliaferri  Giancarlo;  Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Gibertoni Giulia

 

Non votante


Petitti Emma;

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Maletti Francesca; Sabattini Luca; Stragliati Valentina

 

 

Titolo: 2861 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:45

Favorevoli/Si:43

Astenuti:1

Non votanti: 1

Assenti: 5

 

Favorevoli/Si


Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Catellani Maura; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Liverani Andrea; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti  Francesca;  Mastacchi Marco; Montalti Lia; Montevecchi Matteo; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Piccinini Silvia; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zappaterra Marcella

 

Astenuti


Gibertoni Giulia

 

Non votante

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Sabattini Luca; Stragliati Valentina; Zamboni Silvia

 

 

OGGETTO 2775

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le famiglie con bonus babysitter o altre forme simili a seguito dell’istituzione delle zone “arancione scuro”. A firma del Consigliere: Lisei

 

Titolo:2775 - votazione em. 1 (a firma cons. Lisei e Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si:13

Contrari/No: 26

Non votanti: 2

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Rainieri Fabio; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votanti


Bessi Gianni; Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Piccinini Silvia; Pompignoli Massimiliano; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo:2775 – votazione em.2 (a firma cons. Lisei e Barcaiuolo)

 

Presenti al voto: 40

Favorevoli/Si:13

Contrari/No: 26

Non votanti: 1

Assenti: 10

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votante

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Daffadà Matteo; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Piccinini Silvia; Rainieri Fabio; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Titolo: 2775 - votazione risoluzione

 

Presenti al voto:42

Favorevoli/Si:14

Contrari/No: 27

Non votanti: 1

Assenti: 8

 

Favorevoli/Si


Barcaiuolo Michele; Bargi Stefano; Bergamini Fabio; Catellani Maura; Facci Michele; Lisei Marco; Marchetti Daniele; Mastacchi Marco; Montevecchi Matteo; Occhi Emiliano; Pelloni Simone; Pompignoli Massimiliano; Rainieri Fabio; Tagliaferri Giancarlo

 

Contrari/No


Amico Federico Alessandro; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Maletti Francesca; Marchetti Francesca; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Paruolo Giuseppe; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Rontini Manuela; Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella

 

Non votante

Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

OGGETTO 3073

Risoluzione sulla definizione di strumenti di conciliazione (congedi parentali, bonus baby sitting) nelle situazioni di emergenza sanitaria che comportino restrizioni alle attività scolastiche in presenza. A firma dei Consiglieri: Pillati, Zappaterra, Zamboni, Taruffi, Pigoni, Costi, Bondavalli, Costa, Tarasconi, Amico, Mori, Marchetti Francesca, Rontini, Maletti, Montalti, Caliandro, Soncini

 

Titolo: 3073 - votazione risoluzione

Presenti al voto: 41

Favorevoli/Si:36

Astenuti:2

Non votanti: 3

Assenti: 9

 

Favorevoli/Si

Amico Federico Alessandro; Barcaiuolo Michele; Bessi Gianni; Bondavalli Stefania; Bulbi Massimo; Caliandro Stefano; Costa Andrea; Costi Palma; Daffadà Matteo; Fabbri Marco; Facci Michele; Felicori Mauro; Iotti Massimo; Lisei Marco; Maletti Francesca; Marchetti Daniele; Marchetti Francesca; Mastacchi Marco; Montalti Lia; Mori Roberta; Mumolo Antonio; Occhi Emiliano; Paruolo Giuseppe; Pelloni Simone; Pigoni Giulia; Pillati Marilena; Pompignoli Massimiliano;  Rontini  Manuela;  Rossi Nadia; Sabattini Luca; Soncini Ottavia; Tagliaferri Giancarlo; Tarasconi Katia; Taruffi Igor; Zamboni Silvia; Zappaterra Marcella


 

Astenuti


Bargi Stefano; Catellani Maura

 

Non votanti


Bergamini Fabio; Rainieri Fabio; Petitti Emma

 

Assenti


Bonaccini Stefano; Castaldini Valentina; Delmonte Gabriele; Gibertoni Giulia; Liverani Andrea; Montevecchi Matteo; Piccinini Silvia; Rancan Matteo; Stragliati Valentina

 

Emendamenti

 

OGGETTO 2861

Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi nazionali ed europee affinché nel “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” non siano previste misure che vadano a penalizzare le filiere di produzione di carni rosse e trasformate e del vino. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Costi, Bulbi, Daffadà, Rontini, Caliandro, Tarasconi, Rossi, Pompignoli, Montevecchi, Liverani, Occhi, Rancan, Facci, Bargi, Delmonte, Catellani

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Costi, Rainieri, Rontini, Zappaterra, Montalti

 

«Nel “lmpegna la Giunta" è aggiunto, alla fine, il seguente periodo: “a promuovere la proposta italiana del Nutrinform battery, in alternativa al Nutriscore o a semaforo, che costituisce una minaccia ai prodotti del Made in Italy . “»

(Approvato)

 

 

OGGETTO 2775

Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere le famiglie con bonus babysitter o altre forme simili a seguito dell’istituzione delle zone “arancione scuro”. A firma del Consigliere: Lisei

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo

 

«Alla voce “considerato inoltre che” inserire in coda come terzo enunciato dell'elenco puntato:

Il Decreto-legge n.30 del 13 marzo 2021 ha introdotto, indicando la possibilità fino al 30 giugno 2021, per i genitori di richiedere uno o più bonus per l'acquisto di servizi di babysitting o per servizi integrativi per l'infanzia, per i figli conviventi minori di anni 14 in didattica o a distanza o in quarantena;»

(Respinto)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Lisei e Barcaiuolo

 

«Alla voce “impegna la Giunta regionale” sostituire la richiesta con la dicitura:

sollecitare il Governo affinché venga estesa la fruibilità del cosiddetto Bonus Baby-Sitter per tutta la durata dei mesi estivi, agevolando le famiglie che hanno esaurito le giornate di ferie disponibili;

a valutare, attraverso lo stanziamento di fondi regionali, di integrare il suddetto bonus in quanto non sufficiente a coprire integralmente le esigenze delle famiglie.»

(Respinto)

 

 

Comunicazione prescritta dall’articolo 69 del Regolamento interno

 

Nel corso delle sedute sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

Interrogazioni

 

3131 - Interrogazione a risposta orale in commissione circa la realizzazione di un parco logistico su aree site in località Pievesestina del comune di Cesena. A firma dei Consiglieri: Amico, Taruffi

 

3132 - Interrogazione a risposta orale in commissione per chiedere sollecite riaperture di tutti gli stabilimenti termali e sostegno alla ripresa del termalismo con particolare riguardo a quello delle località termali tradizionali. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi, Delmonte, Montevecchi, Rancan, Bargi, Liverani, Pompignoli, Catellani, Facci

 

3133 - Interrogazione a risposta scritta sulla manutenzione del ponte al di sopra del Fiume Reno in “zona Birra” (quartiere Borgo Panigale-Reno) a Bologna. A firma del Consigliere: Lisei

 

3134 - Interrogazione a risposta orale in commissione sulla campagna di vaccinazione anticovid dei dipendenti dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi, Pompignoli, Pelloni, Facci, Delmonte

 

3135 - Interrogazione a risposta scritta relativamente agli insegnanti di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3136 - Interrogazione a risposta scritta in merito ai casi di positività dentro l'Ospedale di Sassuolo (Mo). A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3137 - Interrogazione a risposta scritta circa la campagna vaccinale per le persone fragili. A firma del Consigliere: Lisei

 

3140 - Interrogazione a risposta scritta sull'impiego del test salivare molecolare per Covid-19. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Pelloni, Marchetti Daniele, Bergamini

 

3142 - Interrogazione a risposta scritta circa le iniziative per far fronte all’emergenza economica del settore ortofrutticolo, a seguito delle recenti gelate. A firma del Consigliere: Barcaiuolo

 

3143 - Interrogazione a risposta scritta relativa alla vaccinazione di caregiver e familiari di disabili alla luce delle nuove disposizioni nazionali in relazione alle categorie prioritarie. A firma del Consigliere: Bondavalli

 

3144 - Interrogazione a risposta scritta per sapere se è previsto, per i pazienti Covid post ricovero, un programma di riabilitazione, in cosa consiste e a chi è rivolto. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini

 

Risoluzioni

 

3138 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi per intitolare il nuovo Centro Nazionale Paralimpico, che sorgerà a Villanova sull’Arda, al celebre Maestro Giuseppe Verdi, come forma di riconoscimento e rispetto per l’impegno finanziario ed umanitario profuso dallo stesso per la costruzione dell’Ospedale di Villanova e individuare una struttura del Centro da intitolare a Gianni Scotti. (12 04 21) A firma dei Consiglieri: Rancan, Tarasconi

 

3139 - Risoluzione circa il sostegno e la riapertura di piscine e palestre, garantendo la sostenibilità della loro gestione attraverso l’allargamento della possibilità di utilizzare il bonus 110% per la ristrutturazione e l’adeguamento degli impianti stessi alle migliori condizioni di sostenibilità ambientale. (13 04 21) A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

3141 - Risoluzione circa l'impiego di un nuovo test salivare per lo screening del Covid-19. (13 04 21) A firma dei Consiglieri: Stragliati, Pelloni, Marchetti Daniele, Bergamini

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 69 del Regolamento interno - n. 6 prot. NP/2021/1223 del 14 aprile 2021)

 

 

 

LA PRESIDENTE

I SEGRETARI

Petitti

Bergamini - Montalti

 

 

 

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