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174.

 

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2022

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

OGGETTO 6004

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi necessari per efficientare l'acquisto di farmaci comprati dal SSR ad un prezzo superiore a quello di riferimento. A firma della Consigliera: Castaldini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

CASTALDINI (FI)

DONINI, assessore

CASTALDINI (FI)

 

OGGETTO 6005

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo stato di avanzamento dell'iter di erogazione dei finanziamenti per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale, in particolare per quanto riguarda la Diga di Vetto. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli, Daffada', Costa, Gerace

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

PIGONI (BP)

PRIOLO, vicepresidente della Giunta

PIGONI (BP)

 

OGGETTO 6006

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la mancanza di una macchina diagnostica PET-TAC presso l'Ospedale "Guglielmo da Saliceto" di Piacenza. A firma della Consigliera: Stragliati

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

STRAGLIATI (Lega)

DONINI, assessore

STRAGLIATI (Lega)

 

OGGETTO 6008

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione di ospedali veterinari pubblici, in cui siano garantiti servizi di pronto soccorso e cure veterinarie a costo zero, in particolare per gli animali dei cittadini meno abbienti. A firma del Consigliera: Gibertoni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

GIBERTONI (Misto)

DONINI, assessore

GIBERTONI (Misto)

 

OGGETTO 6007

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si intenda intensificare il raccordo tra l'azione regionale in tema di contrasto alla criminalità organizzata con quella dei Comuni e delle Prefetture, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del PNNR, anche sollecitando l'adozione del "badge di cantiere" sull'intero territorio regionale. A firma del Consigliere: Amico

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Zamboni)

AMICO (ERCEP)

BARUFFI, sottosegretario

AMICO (ERCEP)

 

Cordoglio per la scomparsa dell’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni

PRESIDENTE (Rainieri)

 

OGGETTO 5752

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per l'istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell'Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio finanziario". (56)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5752/1 oggetto 6024 – discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Rainieri)

SABATTINI, relatore della Commissione

BA RGI, relatore di minoranza

FABBRI (PD)

EVANGELISTI (FdI)

AMICO (ERCEP)

CALVANO, assessore

BARGI (Lega)

EVANGELISTI (FdI)

SABATTINI (PD)

MONTEVECCHI (Lega)

 

OGGETTO 6003

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda valutare la messa a disposizione di specifiche risorse a supporto di iniziative dei Comuni dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). A firma della Consigliera: Piccinini

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

PICCININI (M5S)

BARUFFI, sottosegretario

PICCININI (M5S)

 

OGGETTO 6009

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare affinché alle aziende agricole venga riconosciuto il credito d'imposta anche per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue per i fabbisogni d'irrigazione. A firma del Consigliere: Daffadà

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

DAFFADÀ (PD)

BARUFFI, sottosegretario

DAFFADÀ (PD)

 

OGGETTO 6001

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di convocare un tavolo di lavoro che coinvolga associazioni di categoria e società di gestione degli impianti sull'avvio della prossima stagione sciistica, a fronte del rincaro dei costi energetici. A firma del Consigliere: Cuoghi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

CUOGHI (FdI)

BARUFFI, sottosegretario

CUOGHI (FdI)

 

OGGETTO 6012

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere gli impegni assunti e la tempistica ipotizzata per le priorità di intervento per il 2023 e le scelte operate e realizzate nel 2022 nell'ambito del settore ferroviario. A firma del Consigliere: Mastacchi

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

MASTACCHI (RCPER)

BARUFFI, sottosegretario

MASTACCHI (RCPER)

 

OGGETTO 5977

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna in merito al conflitto insorto tra la proprietà di BolognaFiere S.p.A. e i sindacati, riguardante il personale di manifestazione. A firma della Consigliera: Zamboni

(Svolgimento)

PRESIDENTE (Rainieri)

ZAMBONI (EV)

BARUFFI, sottosegretario

ZAMBONI (EV)

PRESIDENTE (Rainieri)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 5752

Comunicazioni ai sensi dell’art. 68 del Regolamento interno

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

La seduta ha inizio alle ore 09,52

 

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta antimeridiana n. 174 del giorno 23 novembre 2022.

Interpello i presenti per sapere se vi siano osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute antimeridiane e pomeridiane del 25 e 26 ottobre e dell’8 novembre 2022 nn. 168, 169, 170, 171, 172 e 173.

Se non vi sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.

 

(Sono approvati)

 

È computato come presente, ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Colla, Felicori, Lori e Mammi.

Le altre informazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno sono già state inviate a tutti i consiglieri, pertanto le do per lette.

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Zamboni): Iniziamo i nostri lavori dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6004

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi necessari per efficientare l’acquisto di farmaci comprati dal SSR ad un prezzo superiore a quello di riferimento. A firma della Consigliera: Castaldini

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cominciamo dall’interrogazione oggetto 6004: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa gli interventi necessari per efficientare l’acquisto di farmaci comprati dal Servizio sanitario regionale ad un prezzo superiore a quello di riferimento.

La illustra la consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Buongiorno, assessore. Buongiorno, presidente e colleghi consiglieri.

Nella scorsa Assemblea ho fatto emergere il dato imponente del buco di bilancio, mostrando a tutti quanto siano in difficoltà le ASL, con un ammanco di 880 milioni di euro, che stiamo provando a coprire in tanti modi.

Ieri in Commissione si è citata la frase “raschiando il fondo del barile”. A me non piace, ma è evidente che la legge regionale passata Ieri in Commissione ha un po’ quella sembianza: su 880 milioni, 15 milioni... Noi tutti ci siamo chiesti a che livello è il dramma che sta vivendo la sanità emiliano-romagnola.

Una grossa domanda rimane su come si sia formato il buco. Continuerò a chiederlo, continuerò a domandarlo. Se ci sono 440 milioni che la Regione imputa a spese Covid ‒ da verificare, certamente; questo è il compito dell’opposizione, ma anche della maggioranza ‒ e 250 milioni di maggiori costi energetici, rimangono ancora 190 milioni da verificare per comprendere qual è il buco e l’entità, la cui responsabilità è da ricercare esclusivamente tra queste mura, tra le mura regionali e nella modalità di gestione della sanità e dei conti.

Bisogna ricordare che nei due anni di emergenza sanitaria si è potuto contare su entrate straordinarie e su un rilevante smobilizzo dei fondi accantonati dalla Regione. Fatti irripetibili, tant’è che la Regione ha ricevuto il seguente appello. Lo cito: “Si richiama l’attenzione della Regione sulla sostenibilità della struttura dei costi che la Regione ha ritenuto di sostenere nel bilancio 2020 e 2021, disponendo di adottare scelte strutturali non coerenti con quanto previsto dal legislatore per la gestione dell’emergenza, per sua natura non strutturale”.

Parole pesanti, non mie, non di un esponente di centrodestra, ma della Ragioneria generale dello Stato, che lo scorso mese ha messo nero su bianco e inviato alla Regione nel report sul monitoraggio della spesa sanitaria. Il problema per i tecnici non è il Covid, ma scelte strutturali. Allora ho fatto un po’ di conti. Ho messo insieme alcuni capitoli di bilancio e, sommando i preventivi dei medicinali con e senza AIC, cioè l’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti farmaceutici, e sottraendo gli stessi valori dei bilanci consuntivi 2021 emerge che la spesa farmaceutica preventivata quest’anno è più alta di circa 81 milioni rispetto a quanto pagato nel 2022. Sia chiaro, ho ben chiaro che la buona sanità non può prescindere dall’utilizzo dei farmaci, che sono alla base della cura, ma che devono essere utilizzati e, soprattutto pagati, nel modo corretto.

Succede, potrebbe dire qualcuno. È colpa del Covid, ormai è un mantra che sentiamo spessissimo. È il recupero delle liste d’attesa forse direbbe Baldino. State spendendo troppo, scrive l’ANAC. Scrive tombalmente a voi l’ANAC. L’Autorità nazionale anticorruzione, infatti, nell’indagine conoscitiva sui prezzi di riferimento dei farmaci, analizza la spesa farmaceutica delle Regioni italiane ed eccepisce che l’Emilia-Romagna, seconda solo l’Abruzzo, spende per l’acquisto il 59,4 per cento dei farmaci in più di quello che è il prezzo di riferimento. Non si parla di quanti farmaci vengono comprati; non si parla di eccessiva spesa generale. Si parla solamente di prezzi di riferimento e prezzi realmente pagati e, ripeto, il 59,4 per cento dei prezzi pagati dalla Regione sono superiori ai prezzi di riferimento.

Per approfondire, anche a seguito delle risposte, seppur, io temo, non particolarmente pertinenti, dell’ingegner Baldino nella scorsa Commissione, ho studiato i rapporti AIFA perché mi era stato detto che non era corretto quello che avevo citato in Commissione. Sulla spesa farmaceutica e sulle prescrizioni anche lì i dati ci raccontano che la spesa pro-capite per gli acquisti diretti dalle strutture pubbliche dell’Emilia-Romagna è la più alta di tutto il nord Italia e tra le più alte di tutta la Penisola.

La domanda, quindi, è come la Regione sia riuscita a spendere così tanto di più dell’anno scorso, perché abbia i dati di spesa fuori soglia così alti e se non sia il caso di ripensare totalmente l’approccio agli approvvigionamenti farmaceutici. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola all’assessore Donini per la risposta.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Castaldini. In realtà, il disavanzo potenziale, se è all’80 per cento riconducibile ai mancati rimborsi spese Covid e all’aumento di spese energetiche, significa che un riallineamento della spesa, dal 2020 ad oggi, sarebbe stato assolutamente possibile, senza alcuno sforzo da parte nostra, utilizzando gli accantonamenti, una parte degli accantonamenti o delle ottimizzazioni della spesa, che invece abbiamo dovuto mettere per pareggiare il bilancio, in ragione della mancata assegnazione delle risorse per le spese Covid e ora anche delle spese energetiche.

Per quello che riguarda poi la nostra Regione, le ricordo che, essendo Regione benchmark, è una delle Regioni che assicurano anche prestazioni aggiuntive extra LEA, ha una dotazione molto importante di risorse impegnate per esempio sul sociale, non solo sul sanitario, e da questo punto di vista è anche virtuosa nell’ambito della spesa farmaceutica.

Infatti, se si ha modo di approfondire a livello più tecnico la pubblicazione (non pretendo che lei lo faccia, ma sono disponibile a farle avere tutti i dati che ritiene), rileviamo che la differenza tra prezzo medio e prezzo di riferimento, rilevata per 59 referenze della nostra Regione, per 32 di esse è inferiore a 1 euro e in alcuni casi la differenza è nell’ordine di millesimi di euro.

Per 31 delle 59 referenze di cui sopra il prezzo di aggiudicazione regionale risulta uguale o inferiore al prezzo di riferimento ANAC. La maggiore spesa stimata per dette 59 referenze è pari a 6,2 milioni di euro su base annua (stiamo parlando di questa entità), mentre per i restanti farmaci (55 referenze), per i quali la nostra Regione ha registrato invece un prezzo medio inferiore alla tabella di confronto ANAC, la minore spesa derivante è pari a 78,9 milioni di euro.

L’Emilia-Romagna ha quindi registrato nel 2019, per tutte le referenze, perché quando si guarda ovviamente la spesa farmaceutica si deve guardare l’interezza della spesa farmaceutica, oggetto appunto dell’indagine di ANAC, un risparmio pari a 72 milioni di euro, anzi 72.600.000 euro.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Castaldini.

 

CASTALDINI: Spero che non arrivino fogli… Nel senso che, come lei ben immagina, abbiamo studiato a lungo tutti i dati.

Noi siamo qua, guardi, questa è la spesa e noi siamo qua fuori. Dopo, casomai, glielo do questo.

In realtà la risposta che lei dà a me bisognerebbe darla ad ANAC che, come ho letto, dice alla Regione Emilia-Romagna, e se io fossi parte della Giunta mi preoccuperei molto, che appunto noi abbiamo problemi strutturali nella gestione della sanità.

Guardi, per sciogliere la matassa le racconto una storia. La racconto. Perché ieri mi sono arrivate due e-mail di persone che sono rimaste molto colpite dal fatto che funzionari abbiano risposto in altri ambiti, quindi non sanitario, che a fronte di richieste piccolissime di contributi per varie iniziative culturali, e anche altre iniziative legata al terzo settore, quest’anno non può essere dato nulla a causa del bilancio sanitario.

Allora, posso essere smentita su ogni dato, posso essere fuori strada, fuori pista per cercare cosa sono quei 180 milioni, le e-mail parlano. Cioè, noi per il buco della sanità, dobbiamo rinunciare a politiche legate al terzo settore, alla cultura, alla scuola e tutto quello che verrà.

Io lo so. Spero che lo sappiate anche voi e spero che voi siate preoccupati tanto quanto me.

Grazie.

 

OGGETTO 6005

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo stato di avanzamento dell’iter di erogazione dei finanziamenti per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale, in particolare per quanto riguarda la Diga di Vetto. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli, Daffadà, Costa

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’oggetto 6005: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa lo stato di avanzamento dell’iter di erogazione dei finanziamenti per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale, in particolare per quanto riguarda la Diga di Vetto, a firma dei consiglieri Pigoni, Bondavalli, Daffadà, Costa.

La illustra la consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti.

Premesso che la drammatica siccità che ha colpito il nord Italia, in particolare la nostra Regione, e i cui effetti persistono tuttora, ha dimostrato ancora una volta la priorità assoluta della costruzione capillare e in tempi rapidi di invasi che rendano possibile l’accumulo d’acqua. In particolare in questo contesto, non può attendere ulteriormente il via alla costruzione della Diga di Vetto sul torrente Enza, che servirebbe aree della Provincia di Parma e di Reggio Emilia particolarmente a rischio di carenza idrica.

Considerato che nello scorso agosto la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’intesa sul decreto ministeriale che dovrebbe garantire 45 milioni di euro per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale; di queste risorse, 9,5 milioni di euro dovrebbero essere assegnati all’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po per la progettazione di infrastrutture idriche rilevanti, da ripartire tra i vari interventi che l’Autorità stessa avrebbe ritenuto finanziabili, in particolare per lo studio di fattibilità tecnico-economica e la prima progettazione dell’invaso sull’Enza, per il quale l’Autorità di bacino del fiume Po avrebbe dovuto coinvolgere il Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, che dispone delle strutture tecniche necessarie, con un costo stimato di 3,5 milioni di euro.

Rilevato che ad oggi non risultano ancora erogati al Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale i finanziamenti previsti, peraltro il primo passo di un iter lungo e complesso per dare inizio all’opera. Quindi, il Consorzio non è ancora in grado di indire il bando di gara di affidamento del progetto.

Si riscontra un preoccupante ritardo sull’avvio delle opere finalizzate alla preservazione idrica, tra le quali la Diga di Vetto, che ci consentirebbero di affrontare meglio gli attuali cambiamenti climatici, caratterizzati da innumerevoli estati siccitose che si susseguono, e le alluvioni, causate non solo dalla quantità delle precipitazioni, ma anche dal terreno riarso non più in grado di assorbirle.

Si interroga la Giunta per sapere quale sia lo stato di avanzamento attuale dell’iter di erogazione dei finanziamenti per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale, in particolare per quanto riguarda la Diga di Vetto, e se intende intervenire presso il Ministero e le Istituzioni competenti per accelerare l’operatività dei finanziamenti per procedere alla progettazione e alla realizzazione delle opere.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessora Priolo.

 

PRIOLO, vicepresidente della Giunta: Grazie per questa domanda, consigliera, anche perché ci dà l’opportunità di un aggiornamento rispetto all’iter da lei richiesto.

Alcune precisazioni. Come è noto a lei, ma anche ai consiglieri che hanno sottoscritto la domanda di attualità, la relazione di un invaso nella zona collinare della Val d’Enza è giustificata dallo studio redatto dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e dal fatto che le azioni propedeutiche previste nel breve e medio periodo non permettono di soddisfare il fabbisogno idrico, tenendo conto dello scenario di cambiamento climatico, che prevede una decisa riduzione delle precipitazioni. Ne siamo consapevoli al punto che stiamo chiedendo anche la proroga dello stato di emergenza idrica, che cesserà dicembre.

A tal fine, già nel quadro esigenziale della progettazione strategica evidenziato nella programmazione 2020-2029 del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, settore invasi, era stato candidato l’intervento “Realizzazione di un invaso scopi plurimi - sottolineo a scopi plurimi – in ambito montano e altre azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della Val d’Enza nelle province di Reggio Emilia e Parma”, progettazione della fattibilità tecnico-economica per complessivi 3.500.000 euro e un cofinanziamento di 100.000 euro.

Con il decreto ministeriale n. 259 del 2022, che è quello che lei ha ricordato del MIMS in data 29 agosto 2022, redatto per finanziare la progettazione di fattibilità tecnico-economica di interventi infrastrutturali in campo idrico, sono stati stanziati per l’Autorità di bacino distrettuale complessivamente 18.829.000 euro, più 8 milioni per le zone economiche speciali, di cui 5.400.000 euro per l’autorità di bacino in luogo dei 9,5 milioni inizialmente previsti. Quindi, c’è una riduzione del fondo. Questa era la precisazione che volevo dare.

Con successivo decreto direttoriale 19056 del 13 ottobre 2022, quindi parliamo di un mese fa, sono state stabilite le procedure di attuazione del decreto ministeriale stesso. L’autorità di bacino distrettuale del fiume Po, con note del 28 ottobre e 8 novembre 2022, ha invitato le Regioni a presentare le opportune candidature al fine di formare l’elenco delle proposte a livello distrettuale da predisporre e da trasmettere al MIMS, entro la scadenza di 60 giorni dalla data di apertura dei termini di presentazione del 15 ottobre, indicata nel decreto.

Noi, con nota del 14 novembre 2022 a firma mia e del collega Mammi, proprio partendo dalle proposte già presentate nella programmazione del Piano nazionale degli interventi del settore idrico, settori invasi, abbiamo ribadito e quindi scritto che la priorità di finanziamento dell’intervento citato per noi rimane invariata. Quindi, restiamo a questo punto in attesa dell’esito dell’istruttoria di questi 60 giorni, di cui le parlavo, in capo all’autorità di distretto, che dovrà presentare al MIMS al massimo tre proposte progettuali in ordine di priorità entro il 14 dicembre. Quindi tre proposte progettuali nell’ambito del budget stanziato, di cui le parlavo, che, come ha visto, ha quella riduzione di fondo.

Noi siamo consapevoli che, avendo costruito la proposta insieme all’autorità stessa di distretto, ci sia particolare attenzione rispetto alla nostra richiesta di finanziamento.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessora.

Per la replica, la parola alla consigliera Pigoni.

 

PIGONI: Grazie, presidente.

Ringrazio la vicepresidente per la risposta e ringrazio anche i consiglieri che hanno voluto firmare questa interrogazione insieme a me.

Tutti condividiamo che questa sia un’opera importantissima per il nostro territorio, e le criticità le ho elencate prima, ma ne abbiamo parlato più volte sia in Commissione che all’interno di quest’aula stessa. Certamente preoccupa quella riduzione, di cui parlava la vice presidente, di fondi dal punto di vista di quello che deve arrivare dal Ministero, le tempistiche purtroppo si sono già un po’ allungate rispetto a quello che era l’iter previsto all’inizio, di cui avevamo discusso. Anche questo ci preoccupa perché, come sottolineavo prima, è soltanto il primo passo di un iter già di per sé molto lungo per arrivare alla realizzazione dell’opera stessa.

Ringrazio quindi ovviamente per i passi che sono stati fatti, penso che come Regione ci siamo mossi nei tempi dati, purtroppo sono più lunghi di quelli che ci aspettavamo, ma tutti auspichiamo che possa andare avanti celermente il più possibile tutta la parte istruttoria, per poter arrivare ad avere questi finanziamenti, a fare lo studio di fattibilità che dobbiamo fare, per arrivare poi a cominciare la realizzazione dell’opera stessa.

Grazie.

 

OGGETTO 6006

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la mancanza di una macchina diagnostica PET-TAC presso l’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza. A firma della Consigliera: Stragliati

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’oggetto 6006: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula circa la mancanza di una macchina diagnostica PET-TAC presso l’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza.

La illustra la consigliera Stragliati.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Donini. La interrogo in merito alla PET, acronimo di tomografia a emissione di positroni, una tecnica diagnostica di medicina nucleare che comporta la somministrazione per via endovenosa di un radio farmaco.

È una tecnica molto utile per confermare una diagnosi di tumore, per verificare la presenza di metastasi o per verificare una variazione nelle dimensioni della massa tumorale. È dunque un esame funzionale molto importante per valutare l’efficacia di una terapia oncologica, ma non solo. Ultimamente la PET infatti è molto utilizzata anche in ambito neurologico, cardiologico e ortopedico.

Bene, assessore, ci risulta che Piacenza sia l’unica città capoluogo di Provincia dell’Area Vasta Emilia Nord sprovvista di tale importante strumentazione. Infatti, i pazienti piacentini che devono sottoporsi a questo importante esame strumentale vengono dirottati a Parma o addirittura a Cremona e a Milano, generando quella che in gergo viene definita “mobilità passiva”.

In data 26 giugno 2020, durante una videoconferenza dal titolo “Una storia, il dramma, il territorio, emergenza e post-Covid, riflessione e orizzonti”, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha annunciato l’arrivo della nuova strumentazione per la PET per Piacenza, dal costo di 3 milioni di euro che ancora mancava nella nostra Provincia.

Ad oggi, dopo oltre due anni di distanza, ci risulta che questa strumentazione non sia ancora disponibile presso l’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza.

Per cui, io interrogo la Giunta regionale per sapere se dopo aver specificato a quanto ammonta la spesa sostenuta dal 2020 ad oggi dall’ASL di Piacenza per le PET che vengono effettuate sia presso l’ASL di Parma, che fuori la nostra Regione.

Poi chiedo se è intenzione della Giunta mantenere la promessa di dotare l’ospedale di Piacenza di tale importante strumentazione. Grazie.

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

La ringrazio, consigliera Stragliati, anche per la premessa che lei ha fatto, molto tecnica ma anche molto precisa su cosa serve la PET e quale sia la sua fondamentale funzione sul piano clinico e diagnostico.

Andiamo con ordine. Noi speravamo che nel PNRR ci fossero anche quelle risorse lì, ovviamente, abbiamo poi appurato nel corso dei mesi che le decine di milioni di euro disponibili per le apparecchiature ospedaliere sono riferibili soltanto a quelle che hanno un grado di vetustà più di cinque anni e in sostituzione pedissequa delle stesse. Quindi, non possiamo attingere da lì e infatti abbiamo stanziato altri soldi.

Infatti, lo scorso 4 ottobre, l’azienda ha chiesto ufficialmente alla Direzione dell’Assessorato l’autorizzazione per l’accensione di un mutuo, a questo punto come unico strumento possibile di durata decennale, per un totale di 2.800.000 euro, a cui la Giunta ha risposto, lo stesso 24 ottobre - quindi lo stesso giorno - con la delibera della Giunta regionale accordando la possibilità di aprire il mutuo richiesto.

Lo stesso giorno sempre della Giunta, il Gruppo regionale tecnologie biomediche ha espresso parere tecnico scientifico favorevole all’istruttoria presentata dall’ASL, non rilevando alcun elemento operativo, ostativo, anzi di carattere tecnico.

L’azienda prevede inoltre di coprire con fondi anche di donazione propri i lavori di adeguamento edile e impiantistico dei locali, per una cifra di circa 690.000 euro. Questo significa che quello strumento, quella strumentazione è, in qualche modo, socialmente richiesta, al punto da essere destinataria di contributi e di donazioni.

La delibera per l’indizione della gara di mutuo sarà adottata entro la settimana prossima, con scadenza delle offerte fissata per la metà del mese di gennaio 2023. Una volta aggiudicata la gara per l’affidamento del mutuo, saranno avviate le procedure amministrative per l’indizione della gara di acquisizione della PET, i cui documenti progettuali sono in fase di elaborazione per consentirne la rapida pubblicazione.

Per quanto attiene al personale medico specialista, si ricorda che il direttore dell’unità operativa di medicina nucleare recentemente incaricato è in possesso delle competenze e delle esperienze necessarie per la gestione della metodica di prossima acquisizione.

Speravamo fosse possibile finanziare con il PNRR. Abbiamo, ovviamente, preso atto che non è così. Abbiamo dato l’autorizzazione per il mutuo, come le ho detto in precedenza.

In realtà, lei ‒ e chiudo ‒ ha chiesto anche altri dati, come i costi sostenuti dall’azienda ASL di Piacenza per l’acquisto di prestazioni PET: per l’anno 2000 sono 532 prestazioni effettuate presso le strutture regionali, 684.152 euro, e 653 prestazioni effettuate presso strutture extraregionali, 699.000 euro e rotti; per l’anno 2021 sono state 624 le prestazioni effettuate presso le strutture regionali, per 802.000 euro, e 708 le prestazioni effettuate presso strutture extraregionali, 758.000 euro; per l’anno 2022, almeno i primi nove mesi, sono state 379 le prestazioni presso strutture regionali, corrispondenti a 487.000 euro. Non sono ancora disponibili i dati per le prestazioni di natura extraregionale.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera Stragliati per la replica.

 

STRAGLIATI: Grazie, presidente.

Grazie, assessore Donini. Sono soddisfatta in maniera parziale. Bene la notizia della possibilità di aprire un mutuo per l’ASL di Piacenza, però passeranno ancora diversi mesi, evidentemente, per l’acquisizione di questa importante strumentazione. Di fatto, la nostra Provincia rimane ancora in posizione e in condizione ancillare rispetto alle altre Province non solo dell’area vasta Emilia Nord, ma mi risulta anche dell’intera regione Emilia-Romagna, perché proprio mi risulta che Piacenza sia l’unica provincia della nostra regione che non dispone di una PET.

Poi, in base ai dati che ho richiesto e a cui lei gentilmente ha risposto, dalla promessa fatta dal presidente Bonaccini nell’anno 2020 ad oggi rispetto ai costi sostenuti per i pazienti che devono effettuare la PET al di fuori della nostra provincia e della nostra regione, beh, potevate acquistarne una tranquillamente, visto che costa 3 milioni di euro.

Potevano essere fatte ed effettuate altre scelte rispetto alla provincia di Piacenza, per cui auspichiamo che questa importante strumentazione arrivi il prima possibile a disposizione dell’ASL di Piacenza, perché, come dicevo in premessa, è molto importante in ambito oncologico, ma non solo. Grazie.

 

OGGETTO 6008

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione di ospedali veterinari pubblici, in cui siano garantiti servizi di pronto soccorso e cure veterinarie a costo zero, in particolare per gli animali dei cittadini meno abbienti. A firma del Consigliera: Gibertoni

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’oggetto 6008: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula in merito alla realizzazione di ospedali veterinari pubblici in cui siano garantiti i servizi di pronto soccorso e cure veterinarie a costo zero, in particolare per gli animali dei cittadini meno abbienti.

La illustra la consigliera Gibertoni.

 

GIBERTONI: Grazie, presidente.

Buongiorno, assessore Donini. Questa interrogazione a risposta immediata prende le mosse da un’oggettiva buona pratica, che vedrà una prossima realizzazione, pare, presso il Comune di Roma. Con questo intendo, appunto, l’inizio di una progettazione, l’inizio di un percorso avviato dal Comune di Roma che porterà alla completa riqualificazione e all’ampliamento di un canile comunale fino a far annettere a questo canile la vera e propria realizzazione di una struttura ospedaliero-veterinaria, che quindi consentirà l’accesso gratuito ai servizi di cura per gli animali, progetto che complessivamente vede già un investimento di circa 6 milioni di euro.

Questo progetto è un’oggettiva buona pratica e anche un gesto di grande civiltà. Credo che sia un passo importante e che io mi auguro farà scuola. Ecco perché ho portato all’attenzione dell’Assessorato questa iniziativa del Comune di Roma. Io mi auguro che anche la Regione Emilia-Romagna voglia contribuire a diffondere la possibilità, anche presso i Comuni, di offrire un’analoga effettiva e concreta tutela agli animali da compagnia, che, ribadisco, è un dovere morale e civile a sostegno del quale sia le Regioni che il Governo nazionale si sono già impegnati e si devono impegnare, ciascuno secondo le proprie competenze, a promuovere iniziative rivolte a favorire la corretta convivenza tra persone e animali da compagnia, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e del benessere degli animali, secondo l’accordo Stato Regioni del febbraio 2003.

La trovo una proposta davvero non dico avveniristica, perché ci piace l’idea che si realizzi oggi, che sia una proposta presente e concreta. Come facciamo, assessore? Perché è una proposta di cui possiamo riconoscere l’oggettiva bontà e l’esempio alto che si dà con questa proposta come facciamo a contribuire perché possa fare scuola anche in altri territori? Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Risponde l’assessore Donini.

 

DONINI, assessore: Grazie, presidente.

Grazie, consigliera Gibertoni. Intanto, con questo suo question time, che pone ovviamente all’attenzione istituzionale questo tema, è già un modo per sottolineare la bontà dell’iniziativa di ciò che è avvenuto a Roma.

Io ovviamente ho preso lettura e consapevolezza di quello che è successo dall’annuncio del Sindaco Gualtieri di Roma, e infatti il Sindaco dice “la Giunta capitolina ha avviato il percorso che porterà alla completa riqualificazione e all’ampliamento del canile comunale e alla realizzazione di una struttura unica in Italia, che consentirà l’accesso gratuito a servizi di cura per gli animali”. Si tratta quindi della Giunta della città, di un Comune, noi ovviamente non abbiamo questa competenza.

Noi riteniamo prioritario, ovviamente, continuare a garantire incentivi e misure di supporto, come è nostra competenza, per consentire a tutti i cittadini il mantenimento e la cura degli animali d’affezione, tutelando il benessere degli stessi animali, diminuendo per esempio le rinunce di proprietà per motivi economici (questi sono fondi che noi eroghiamo).

Sono state individuate anche due possibili linee di intervento, da realizzare in maniera congiunta tra i due settori regionali, l’applicazione di specifici incentivi per il mantenimento della cura degli animali di proprietà di singole famiglie indigenti, tramite l’acquisto di cibo, farmaci o spese per il mantenimento e la cura degli animali, e dovranno essere definite le modalità di rimborso delle spese per il tramite dei Comuni interessati, ma anche qui si passa dai Comuni.

Altro stimolo riguarda il coinvolgimento degli empori solidali del Banco Alimentare della Caritas, per valutare l’inserimento tra le donazioni sia della grande distribuzione, sia di eventuali case produttrici di alimenti per animali, anche dei prodotti alimentari destinati sempre agli animali d’affezione, con particolare riferimento alle famiglie indigenti.

Noi abbiamo da garantire tutti i LEA. Ovviamente questa non è una tematica che rientra nelle nostre competenze, però riteniamo l’iniziativa del Comune di Roma una bella iniziativa, sicuramente, a cui lei ha fatto oggi un plauso.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola alla consigliera per la replica.

 

GIBERTONI: Grazie.

Assessore, ho ascoltato la sua risposta e la ringrazio per l’attenzione che ha avuto per questa proposta che arriva in Regione tramite il mio question time e, per quanto non sia ancora stata realizzata, resta secondo me una pietra importante da tener presente perché sposta l’asta più in là rispetto a quanto ancora in questo momento stanno facendo i nostri Comuni dell’Emilia-Romagna.

Lei, assessore, è stato un sindaco tra i vari ruoli che ha ricoperto nella sua carriera politica, è stato un sindaco… Ce lo conferma? Quindi, si ricorderà che non ci sono piccoli o grandi sindaci, ci sono problemi complessi a tutti i livelli.

Il problema dei sindaci io ritengo che sia a volte essere talmente tanto presi nella gestione dell’esistente da faticare a trovare il tempo, lo spazio e i fondi per porsi problemi che vanno oltre la faticosissima gestione dell’esistente, cioè tenere in piedi un Comune.

Se io guardo l’esempio di Roma mi dico, se domani su quell’esempio importante dovesse nascere un altro ospedale veterinario in un altro Comune del Lazio, allora la Regione Lazio non credo si girerà dall’altra parte. Potrebbe ad esempio intervenire con una pianificazione per fare in modo che, dato che noi non siamo capoluogo centrici e non siamo bolognacentrici… Vero, assessore? Noi non siamo bolognacentrici in questa Regione, quindi guardiamo ai vari capoluoghi che sono altrettanto importanti e i vari territori a cui offrire servizi.

Quindi io penso, per concludere, che la Regione possa fare di più oltre a quello che naturalmente mi ha risposto.

Per cominciare, far sapere pubblicamente da parte dell’Assessorato, da parte della Giunta Bonaccini, che c’è la disponibilità della Giunta, ad esempio, a coordinarsi con i Comuni dell’Emilia-Romagna e contribuire, ad esempio, con una percentuale di fondi rispetto al costo complessivo oltre che ovviamente con le competenze tecniche che la Regione ha in materia.

Poi, un tema di pianificazione, appunto. Cioè, la Regione può non soltanto informare e far capire a un sindaco, che magari potrebbe non avere in questo momento la concentrazione necessaria anche per sviluppare progetti nuovi di questo tipo, che questa possibilità c’è, che la Regione è al suo fianco, che può accompagnare questo progetto e che può eventualmente anche contribuire a scriverlo in parte il progetto. Cioè, che la Regione è al suo fianco per fare in modo che, per esempio, il Comune di Bologna, ma per esempio il Comune di Modena, oppure il Comune di Rimini, qualunque Comune dell’Emilia-Romagna, qualunque territorio dell’Emilia-Romagna in cui questa sensibilità ci sia, e non credo siano pochi i territori in cui questa sensibilità e queste richieste ci sono. Più aumenta la povertà, più aumentano le crisi, più aumenta anche questo tipo di necessità. Non sono più necessità di nicchia. Stanno diventando molto importanti.

Concludo dicendo che quando un’idea è bella ed è quello che ci vuole in questo momento, come lei riconosce, credo, almeno la bontà dell’idea, assessore, da qualche parte deve cadere. Magari altri non l’hanno notata, come invece l’ha notata lei. Per cominciare, penso che la Regione possa far sapere, accompagnare i Comuni, banalmente dire a un sindaco che questa possibilità c’è, che un altro sindaco l’ha realizzata e che quel sindaco qui da noi non è da solo, se vuole fare lo stesso, a cominciare da una progettazione scritta; ragionare su fondi da fornire ai Comuni in questo senso, quindi dare, poi, un supporto concreto e, nel momento in cui si potesse creare una rete seria di questo tipo, intervenire con una pianificazione. La Regione ha la visione dall’alto giusta per intervenire con una pianificazione.

Oggi c’è stato un primo riconoscimento. Se, però, si ferma qui, resta, purtroppo, inutile. Se, invece, la Regione prende spunto dall’esempio di Roma per fare qualcosa concretamente, credo che sarà utile.

Sta a lei, assessore, decidere se restare solo sul lato virtuale, del generico apprezzamento, però questo lo può fare qualunque cittadino che passa in questo momento davanti a Viale Aldo Moro, oppure fare qualcosa in più, a partire da un esempio importante che possiamo contribuire a diffondere qui e fare in modo che faccia scuola.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Come da convocazione, interrompiamo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata e passiamo al progetto di legge oggetto 5752.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non ho capito, scusate.

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Mi chiedono di proseguire, in realtà, con i question time. Però dobbiamo recuperare la consigliera Piccinini.

Il consigliere Amico è in aula. Passiamo al question time presentato dal consigliere Amico.

 

OGGETTO 6007

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si intenda intensificare il raccordo tra l’azione regionale in tema di contrasto alla criminalità organizzata con quella dei Comuni e delle Prefetture, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del PNNR, anche sollecitando l’adozione del “badge di cantiere” sull’intero territorio regionale. A firma del Consigliere: Amico

 

PRESIDENTE (Zamboni): Oggetto 6007: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se si intenda intensificare il raccordo tra l’azione regionale in tema di contrasto alla criminalità organizzata con quella dei Comuni e delle Prefetture, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del PNRR, anche sollecitando l’adozione del “badge di cantiere” sull’intero territorio regionale.

La illustra il consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Questa interrogazione di attualità prende le mosse da una serie di dichiarazioni che sono accadute in quel di Reggio Emilia, quando, lo scorso 13 novembre, a Reggio Emilia si è tenuto un incontro pubblico con Antonio Ceraso, ovvero il candidato sindaco del Comune di Cutro, comune calabrese in provincia di Crotone, con strettissimi legami col territorio reggiano. Ceraso è candidato unico alle elezioni amministrative di Cutro, dopo la mancata accettazione delle altre due liste, e ha espresso alcune considerazioni sull’utilizzo dello strumento delle white list, esprimendo la volontà di difendere i cittadini onesti a cui sono negati i certificati antimafia nei tavoli istituzionali.

Subito dopo, nei giorni successivi, a partire dalla prefetta Iolanda Rolli di Reggio Emilia, sono stati comunicati i dati sulle interdittive antimafia, che sono il principale strumento nella battaglia contro le infiltrazioni mafiose all’interno del sistema economico. La prefettura di Reggio Emilia da inizio anno ha già emesso 97 interdittive, alla data del 10 novembre, contro le 38 dell’anno scorso e le 17 del 2020.

Alle dichiarazioni del candidato sindaco sono seguite una serie di dichiarazioni pubbliche, a partire dal presidente della Provincia Zanni, così come della consigliera comunale Palmina Perri, che hanno giudicato, a mio parere anche giustamente, come minimizzante le dichiarazioni del candidato sindaco e preoccupanti da questo punto di vista. Dai dati contenuti nel rapporto del Dipartimento di pubblica sicurezza del 2016-2021, pubblicato nel febbraio 2022, e nell’aggiornamento dello scorso maggio emerge che a Reggio Emilia il settore delle costruzioni di edifici è il più esposto alle interdittive antimafia. Sono numeri confermati dalla prefetta Rolli, secondo cui la maggior parte delle interdittive sono state emesse nel settore edilizio perché è quello che si sta riorganizzando di più.

Siamo in un periodo in cui le agevolazioni fiscali sugli interventi del settore dell’edilizia e i fondi del PNRR rischiano di diventare, lo abbiamo detto anche in altre occasioni in quest’aula, occasioni di infiltrazione di criminalità organizzata anche sul nostro territorio. A fronte di queste risorse straordinarie per il conseguimento di obiettivi importanti, che consentiranno invece al nostro territorio di crescere attraverso interventi in settori diversi, è però necessario impedire alle mafie di condizionare le procedure d’appalto e di infiltrarsi sul nostro territorio, che ha dato, a partire dal processo Aemilia, a partire da processo Grimilde, che si sta celebrando in queste settimane.

 In particolare, in Provincia di Reggio Emilia è operativo il badge di cantiere digitale, risultato di un accordo tra la Prefettura e altri 25 Enti, pensato in un’ottica di contrasto anche ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei cantieri, oltre che per la prevenzione degli infortuni e della legalità stessa dei cantieri, perché sappiamo bene che, nel momento stesso in cui la criminalità organizzata si presenta, tende anche ad allentare una serie di vincoli.

Questa tessera elettronica personale, fornita ai lavoratori delle imprese di qualsiasi settore e contratto nazionale, compresi i lavoratori autonomi, consente di monitorare le presenze all’interno dei cantieri e genera un database online, accessibile alla Cassa edile e agli organi di vigilanza.

Per contrastare la presenza mafiosa nell’economia, infatti, è essenziale il lavoro di intelligence, di controllo dello Stato per realizzare un’attività costante di prevenzione e, in questo contesto, è bene ribadire come le white list e l’interdittiva antimafia siano strumenti fondamentali a tutela dell’economia locale in tutti i territori, perché consentono di estromettere dai cantieri pubblici le aziende in affari e in rapporto con le organizzazioni criminali o che ne subiscono il condizionamento.

Per questo interroghiamo oggi la Giunta se la Regione Emilia-Romagna intenda intensificare il raccordo tra l’azione regionale in tema di contrasto alla criminalità organizzata con quella dei Comuni e delle Prefetture, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del PNRR, anche sollecitando l’adozione del badge di cantiere sull’intero territorio regionale.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al sottosegretario Baruffi per la risposta.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Ringrazio il consigliere per il tema rilevante posto all’attenzione, confermo che la Regione Emilia-Romagna intende proseguire nell’attività di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata sul territorio, intensificando ulteriormente le sinergie già in essere attraverso protocolli sottoscritti con le Prefetture, individuando anche nuovi ambiti di collaborazione, con particolare riguardo a quelli legati allo sviluppo dei sistemi informativi e nel quadro di una più avanzata attuazione delle nuove previsioni normative, come quella implicante le notifiche preliminari dei lavori pubblici.

In particolare, la collaborazione della Regione con le Prefetture presenti sul territorio regionale dell’Emilia-Romagna intende rafforzare le misure di prevenzione e contrasto rispetto ai tentativi di infiltrazione criminale mafiosa nel settore degli affidamenti pubblici, di contratti di appalto, di concessioni relativamente a lavori, servizi e forniture, in armonia con le disposizioni antimafia presenti nell’ordinamento giuridico italiano.

In questo senso, l’azione interistituzionale congiunta mira a rafforzare le misure di prevenzione e contrasto ai tentativi di infiltrazione e a promuovere il rispetto delle discipline sull’antimafia, sulla regolarità contributiva, sulla sicurezza dei cantieri, sulla tutela del lavoro in tutte le sue forme, sia nell’ambito dei lavori pubblici che dell’edilizia privata.

Quanto alle attività svolte dalla Regione per il contrasto alla criminalità organizzata nel settore delle costruzioni, ricordo anzitutto che proprio il 2 novembre scorso è stato approvato in Giunta il nuovo protocollo per la legalità tra la Regione, il Commissario per la ricostruzione e le Prefetture, volto ad un sempre più stretto coordinamento nella prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

Il protocollo costituisce il rinnovo del rapporto di collaborazione instaurato nel 2012, che quest’anno viene significativamente implementato con la previsione di nuovi ambiti legati anzitutto allo sviluppo dei sistemi informativi regionali.

Si prevede infatti la messa a disposizione delle forze di Stato della Procura nazionale antimafia, per il tramite delle Prefetture, sia del sistema informativo telematico degli appalti pubblici attuati in Regione, sia del sistema informativo delle notifiche preliminari, cosiddetto SICO, che fornisce analitiche informazione su tutti i cantieri, pubblici e privati, attivati in Regione sulle imprese coinvolte.

Darò poi qualche elemento in più nella relazione scritta.

Inoltre, il protocollo per la legalità prevede ulteriori forme di collaborazione nella prevenzione e contrasto delle fenomenologie di usura e dell’estorsione, nonché nella gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Sempre in tema di vigilanza su cantieri edili, è in avanzata fase di predisposizione una piattaforma telematica per la gestione del cartello di cantiere relativo anch’esso sia alle opere pubbliche, che a quelle private, avendo l’obiettivo di rendere trasparenti, agevolmente accessibile agli Enti pubblici ma anche agli stessi cittadini, le informazioni circa le opere in via di realizzazione nei cantieri cui il cartello si riferisce.

La gestione digitale del cartello di cantiere consentirà l’incrocio dei dati delle altre due piattaforme che prima ho richiamato, SITAR e SICO, ma anche una più stretta vigilanza e verifica sulle vicende che riguardano l’avvio, lo sviluppo e la conclusione dei cantieri con riguardo a titoli abilitativi acquisiti alle imprese operanti anche in veste di subappaltatori, professionisti coinvolti, eccetera.

Segnalo anche che nei mesi scorsi sono stati rafforzati i rapporti con tutte le casse edili della Regione fornendo loro, con un apposito cruscotto di cantiere, le informazioni presenti nella banca dati SICO per mettere in condizione di verificare in tempo reale la regolarità delle imprese operanti in cantiere.

Ricordo inoltre che prosegue l’attività già prevista dalla legge edilizia regionale e dalla legge urbanistica regionale, sempre in collaborazione con le Prefetture regionali per l’acquisizione della documentazione antimafia, rispettivamente per le imprese che realizzano gli interventi edilizi più rilevanti e per tutti gli operatori economici che presentano strumenti urbanistici attuativi o siano beneficiari di accordi con la Pubblica amministrazione o di procedure speciali di variante.

Sottolineo che l’una e l’altra prescrizione costituiscono, come evidenziato dall’interpellante, un significativo stimolo alle imprese ad iscriversi alle white list provinciali per poter più agevolmente assolvere a detti adempimenti cui è subordinata l’efficacia dei titoli abilitativi, edilizi e urbanistici che ho ricordato.

Si evidenzia, inoltre, che la legge regionale edilizia ha previsto che i protocolli locali possano richiedere più elevati rating di legalità alle imprese operanti nel settore delle costruzioni, come avvenuto in Provincia di Reggio Emilia, ove è stata ulteriormente elevata la soglia delle verifiche richieste, anche in campo edilizio. È in questo processo, volto all’assunzione di più elevati interventi di contrasto alla criminalità, che si inserisce proprio la sperimentazione del cosiddetto “badge di cantiere” presentato la settimana scorsa, che vede la collaborazione della Prefettura e della Cassa edile della Provincia di Reggio. Il badge, abbinato al Cruscotto di cantiere, che dà accesso ai dati messi a disposizione dalla piattaforma SICO, consente di individuare, attraverso una timbratura online e georeferenziata, il personale presente nei cantieri e di verificare la regolarità del loro rapporto di lavoro.

Il badge sarà adottato, in una prima fase, attraverso un obbligo di inserimento nei bandi di gara per gli appalti pubblici per lavori superiori a 500.000 euro e della durata superiore a sei mesi e per quelli privati aventi un importo superiore a 70.000 euro.

Naturalmente, la Giunta regionale è massimamente interessata agli esiti di questa prima sperimentazione, al fine di una possibile messa a disposizione di questo strumento anche nelle altre Province, ma anche di una sua estensione per altre fasce di cantiere, soprattutto in altri settori dove è importante rafforzare l’impiego delle Istituzioni per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di infiltrazione mafiosa.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Zamboni): La parola al consigliere Amico per la replica.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Mi dichiaro soddisfatto della risposta. Mi pare che le misure che la Regione Emilia-Romagna sta mettendo in campo tengano conto dei rischi che corriamo. Mi auguro che la sperimentazione di Reggio Emilia possa essere estesa. Oltre a essere utile al contrasto ai fenomeni di infiltrazione mafiosa, ritengo che il badge di cantiere sia anche uno strumento positivo per la tutela della qualità del lavoro, dei temi della sicurezza sui cantieri edili. Il fatto che sia previsto l’obbligo dell’impiego del badge di cantiere sui bandi di gara, con taglie di un certo tipo, mi conforta.

Ritengo che estendere oltre agli appalti pubblici o trovare il modo per cui l’estensione, oltre agli appalti pubblici, possa essere inserita anche sui lavori di carattere più privato sia un ulteriore elemento di garanzia.

Credo che il protocollo che oggi il sottosegretario ha presentato, in implementazione rispetto a quello del 2012, circa anche il supporto attraverso strumenti digitali e innovativi rispetto a tutto questo tema, possa andare in questa direzione.

Mi auguro che tutto ciò alla fine converga e che alcune dichiarazioni improvvide, come quelle fatte nei giorni scorsi a Reggio Emilia, non rimangano dichiarazioni improvvide, ma trovino una risposta seria e corretta da parte delle istituzioni locali, come sta avvenendo.

Grazie.

 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

 

Cordoglio per la scomparsa dell’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi, chiedo un attimo di attenzione.

Gentili colleghe e colleghi, signor presidente della Giunta, signori assessori, in occasione di questa Assemblea vogliamo ricordare la figura di Roberto Maroni, politico di alto profilo, più volte ministro, governatore di una Regione importante e vicina a noi e segretario di partito.

Alcuni in quest’aula, come chi vi parla, hanno avuto davvero l’onore di poterlo frequentare e conoscere. Siamo stati insieme in una legislatura in Parlamento. Al di là dei suddetti incarichi politici e istituzionali, Roberto Maroni era un uomo perbene, cordiale, ottimista e molto concreto. Mancheranno queste sue qualità, così come mancherà quella elegante ironia con la quale ha affrontato il lavoro, la politica e la vita.

Ciao Bobo, anche l’Emilia-Romagna ti ricorda con affetto e amicizia ed è vicina ai tuoi cari.

Osserviamo un minuto di silenzio. Grazie.

 

(L’Assemblea osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE (Rainieri): Vi ringrazio.

 

OGGETTO 5752

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Disposizioni per l’istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell’Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio finanziario”. (56)

(Relazione della Commissione, relazione di minoranza, discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 5752/1 oggetto 6024 – discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori dell’aula con l’ordine del giorno 5752: progetto di legge d’iniziativa Giunta “Disposizioni per l’istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell’Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio finanziario”. (Delibera di Giunta n. 1617 del 28 09 22)

Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari generali ed istituzionali nella seduta del 9 novembre 2022.

Il progetto di legge è composto da 9 articoli.

Il relatore della Commissione, Luca Sabattini, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il relatore di minoranza, consigliere Stefano Bargi, ha preannunciato di svolgere relazione orale.

Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Do la parola al collega Sabattini. Prego.

 

SABATTINI, relatore della Commissione: Grazie, presidente.

Prima di entrare nel merito del provvedimento, permettetemi di fare una breve riflessione sul ruolo e sulla funzione dei Comuni.

I Comuni sono gli Enti territoriali di massima prossimità, i terminali sul territorio dell’Amministrazione dello Stato e nello stesso tempo costituiscono il primo livello della democrazia rappresentativa. Sono il luogo fondamentale in cui comprendere il significato della locuzione “beni comuni” nel suo nesso con le funzioni fondamentali dell’Ente e i diritti e i doveri dei cittadini.

I Comuni sono anche il luogo privilegiato per lo sviluppo della democrazia, della dimensione naturale in cui esprimono i processi di partecipazione. È dai Comuni che nasce la costituzione dell’opinione pubblica ed è nei Comuni che si esplica con forza quel principio di sussidiarietà orizzontale, espresso dall’articolo 118 della Costituzione, per favorire l’autonomia di iniziativa dei cittadini singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base appunto del principio di sussidiarietà.

I Comuni sono anche il luogo in cui indagare il nesso tra società e mercato, perché all’interno delle funzioni fondamentali che essi esercitano, si traducono i principi di reciprocità e redistribuzione, aspetti che caratterizzano gli Enti di prossimità e rappresentano una chiave di interpretazione importante del ruolo stesso dell’Ente locale.

La criticità finanziaria ci fornisce pertanto una lente speciale attraverso la quale leggere le funzioni fondamentali dei Comuni: l’esplicazione dei processi decisionali e il rapporto tra società, beni comuni, servizi pubblici a mercato.

L’Ente locale, ancorché molto piccolo, è quindi una società complessa che rappresenta e compone interessi diversi, talvolta confliggenti, che richiedono una continua ricerca di equilibrio, ma anche un robusto processo di conoscenza che renda maggiormente consapevole la scelta del decisore.

I documenti di bilancio, lungi dall’essere solo un insieme di numeri che declinano le scelte politiche dell’Ente, ne fanno emergere: la complessità; la necessità di mettere a punto processi di rafforzamento delle strutture amministrative; azioni di formazione diffusa degli amministratori; il miglioramento delle basi informative da analisi di valutazione degli obiettivi; nonché le implementazioni di processi di partecipazione, che aiutano in particolare nelle decisioni che riguardano gli investimenti. Tutti elementi essenziali per poter aumentare la consapevolezza di decisori e cittadini a mantenere conseguentemente un Ente in equilibrio finanziario.

Il Comune non è un’azienda, non può fallire, o meglio, non può smettere di esistere, perché svolge compiti essenziali per la comunità. Reciprocità e redistribuzioni, fondamentali principi guida di un Ente locale, sono ciò che lo distingue da un’azienda e ne qualificano il ruolo rispetto alla comunità.

In particolare, la funzione redistributiva svolta dai Comuni è fondamentale, rappresenta la principale risposta a molte forme di disagio e ricopre una funzione preziosa soprattutto in una fase caratterizzata da un netto incremento delle disuguaglianze, come quelle che abbiamo vissuto in questi anni di crisi e che stiamo ancora vivendo.

Allora la criticità finanziaria di un Ente, il suo squilibrio, riduce drasticamente la possibilità di svolgere queste funzioni fino ad annullarle.

È proprio qui che risiede il senso di un intervento come quello che andiamo a discutere e auspicabilmente ad approvare oggi.

L’obiettivo del progetto di legge in discussione è quello di istituire uno strumento a sostegno dei Comuni dell’Emilia-Romagna in situazione di squilibrio finanziario, per aiutare a superare eventuali squilibri e prevenire il dissesto.

Un ulteriore sostegno agli Enti che diventa necessario per preservare non solo il sistema Comune, ma la sua comunità e l’intero sistema regionale.

Cito dal rapporto Ca’ Foscari sulle criticità finanziarie dei Comuni, dalla rivista online della Corte dei conti del dicembre 2017: “Il crescente numero dei Comuni entrati in dissesto finanziario negli anni richiama l’attenzione sulla natura della procedura di insolvenza, che, se per un verso è assimilabile al fallimento di un soggetto privato, non può, proprio per i motivi richiamati, pienamente dispiegarsi in questa direzione. Il rischio latente di questa possibilità peggiora notevolmente il sistema nel suo complesso. A fronte di una procedura concorsuale, aumenta la percezione del rischio sui Comuni, con il conseguente innalzamento dei costi per il loro funzionamento. Il fallimento produce effetti anche sui creditori che, di conseguenza, sono incentivati o ad astenersi dall’entrare in relazione con l’Ente pubblico o a caricare la prestazione di maggiori costi per anticipare i ritorni decurtati e le dilazioni di pagamento nel tempo. Pensare alla diffusione del ricorso a procedure di dissesto per risolvere le criticità finanziarie dei Comuni produce nel medio periodo un aumento di costi a carico della collettività. Proprio qui, in questa fase, credo si trovi la ratio di questo provvedimento. Dobbiamo essere consapevoli che l’intervento normativo eviterà il peggioramento delle condizioni dei Comuni in disequilibrio, andando a sostenere prima di tutto quelle comunità e, di riflesso, tutta quanta la comunità regionale”.

Per entrare nel merito del PDL, sottolineo solo alcuni dati emersi dal Ministero dell’Interno, in particolare nel primo rapporto della Commissione di stabilità finanziaria del 2021, realizzato dal Dipartimento degli affari interni. Su un totale di 7.904 Comuni, circa il 4,88 è oggi in sofferenza finanziaria procedurale. Dall’analisi emerge che attualmente sono 120 i Comuni e le Province in dissesto finanziario, in quanto non sono ancora decorsi cinque anni dal bilancio stabilmente riequilibrato. I dati elaborati dal Viminale confermano una concentrazione di queste dichiarazioni di dissesto nelle Regioni meridionali del nostro Paese.

In Emilia-Romagna non ci sono Comuni in dissesto, segno di un tessuto amministrativo sicuramente più sano. Quelli in predissesto, quindi in procedura 243-bis e 148, sono invece, oggi, tre, tutti piccoli Comuni situati in diversi punti del territorio regionale.

L’intervento normativo in discussione oggi ha l’obiettivo di evitare che la condizione di questi enti peggiori e di evitare che altri enti con problemi di disequilibrio scivolino in una situazione di estrema difficoltà, sulla base non di una valutazione empirica, ma di indicatori finanziari. Con questo PDL introduciamo uno strumento richiesto già da tempo anche dai giudizi di parifica della Corte dei conti, come elemento utile per preservare la finanza pubblica regionale intesa in maniera aggregata.

Mi permetto di sottolineare che anche in questo caso abbiamo declinato questo intervento con uno spirito che definirei emiliano-romagnolo, vale a dire basandolo su indicatori finanziari oggettivi, come dicevo prima, elementi abilitanti per la partecipazione ai bandi, ma che comunque vedono la concessione effettiva del contributo vincolato alla sottoscrizione di un accordo di programma con la Regione, che consentirà di accompagnare i Comuni coinvolti richiedendo però loro un impegno reciproco.

È un intervento legislativo che ha, sì, la missione principale sopracitata, ma che si pone anche l’obiettivo, secondo me assolutamente corretto, con l’articolo 5 di dare dignità legislativa a un importante strumento informatico di monitoraggio dei bilanci degli enti locali, già creato dalla nostra Regione da tempo e sempre più consolidato, in modo da creare anche indicatori di allerta finalizzati alla prevenzione delle situazioni di squilibrio finanziario, anche secondo un principio di massima trasparenza.

È un provvedimento che prevede, inoltre, all’articolo 6 misure finanziarie straordinarie agli enti locali di nuovo ingresso in Emilia-Romagna, che consentiranno loro un’adeguata transizione nell’ordinamento regionale emiliano-romagnolo.

Mi avvicino alla conclusione di questo intervento, ovviamente ringraziando i colleghi di maggioranza non solo per la fiducia accordatami, ma anche per la proficua collaborazione, collaborazione che non è mancata assolutamente neanche da parte dei colleghi di minoranza, che ringrazio sinceramente, a partire dal collega relatore Bargi, per il dibattito di merito e i tanti confronti, che hanno permesso, a mio parere, di migliorare decisamente il testo. definendo in particolare con maggiore efficacia il target prioritario del provvedimento, che è quello di rivolgersi a territori con situazioni di fragilità socio-economiche e territoriali che si trovano in disagio strutturale economico.

Nella logica dello strumento si è introdotto anche un altro elemento di valutazione ulteriore da parte della Giunta, prima della sottoscrizione dell’eventuale accordo di programma, che fa riferimento anche a una valutazione di eventuali rilievi fatti dagli organi di revisione della Corte dei Conti, che evidenziano eventuali responsabilità degli amministratori.

Si tratta di un passaggio utile, introdotto in legge per rafforzare ulteriormente la ratio del provvedimento, dello strumento, che è quello di aiutare la comunità, e non gli amministratori delle stesse comunità.

Ulteriori modifiche, in accordo con tutta l’aula, sono state quelle di introdurre con maggiore forza un doveroso protagonismo dell’aula, specificatamente per quanto riguarda l’introduzione di pareri preventivi sia sugli indicatori finanziari, sia su quelli concernenti le fragilità socioeconomiche, che hanno peraltro come punto di riferimento gli indicatori che utilizziamo per dare le riserve ai bandi della programmazione europea, le riserve appunto per i territori fragili.

Infine, concludo ringraziando sentitamente la struttura dell’Assessorato per la professionalità ancora una volta dimostrata. Un grazie particolare alla dottoressa Bianchi, alla dottoressa Brancaleone e al suo staff per la grande disponibilità al confronto, e, ovviamente, all’assessore Calvano per la fiducia.

Questo è un PDL che ha una forte componente tecnica certamente, ma anche una altrettanto forte parte di visione politica, che rispecchia il modo con cui si intendono i rapporti istituzionali tra Regioni ed Enti locali, e come si provi a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per supportare la comunità di questa Regione, perché solo così si può raggiungere l’ambizioso obiettivo di realizzare una società più unita, più giusta e più coesa. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI, relatore di minoranza: Grazie, presidente.

Mi consenta di iniziare ringraziando i colleghi e anche la Giunta, in particolare la figura dell’assessore Calvano, per avermi consentito di essere presente, di chiudere il mio lavoro di relatore oggi. Siccome c’era stato il qui pro quo della doppia giornata, poi diventato un giorno solo, avevo chiesto di poter posticipare al 23, non perché avessi da fare cose private, avevo un impegno sul territorio, la visita di un ambasciatore ‒ quindi rimaniamo nell’ambito delle istituzioni ‒ mi era impossibile essere qui ieri. Quindi, ringrazio sentitamente per avere messo nella giornata di mercoledì, che non è la solita quando si fa una giornata sola, l’Assemblea.

Chiuso con la parte di convenevoli, parto con la parte un po’ più amara.

Ovvero devo, come da mia abitudine, cedere la prima parte del mio intervento a qualche considerazione di metodo. Io continuo a farlo, vedo che non sortiscono effetto, anzi forse va sempre più nella parte opposta. Evidentemente, o mi spiego molto male, o non c’è la volontà di cercare di trovare una soluzione un po’ più vicina a una legislazione democratica, come dico sempre.

Mi riferisco al fatto che con questo progetto di legge, per quanto lo si voglia scrivere nell’ambito di una piccola modifica tecnica, in realtà viene istituito un nuovo principio nella legislazione dell’Emilia-Romagna.

Quando si fa un’operazione di questo tipo credo che non c’è molta alternativa. L’organo è l’Assemblea legislativa a cui rivolgersi. Se si vuole prendere in mano una legge, lo si fa con tutta la dovuta calma del caso. Non si tratta di modifiche, ripeto, ma dell’introduzione di un qualcosa di nuovo, e lo si affronta e lo si analizza nel dettaglio fin dal suo profondo.

Perché, come dicevo anche nelle nostre interlocuzioni con i relatori di maggioranza, sempre disponibilissimo, ma più scavavo più sorgevano dubbi, più mi sorgevano perplessità rispetto a questo atto.

Quindi, è evidente che c’era bisogno di poter affrontare la discussione in una maniera più tranquilla. Dico tranquilla perché quando viene depositato e ti si dice “avete un mese per chiudere”... Poi è stato spostato avanti di un paio di settimane della seduta successiva anche per vari impegni, non siamo riusciti a concludere il percorso in Commissione in maniera più veloce, ma di fatto le tempistiche erano quelle.

Ora, non è che le tempistiche riguardano fare qualche seduta in più di Commissione ma riguardano affrontare, analizzare più nel dettaglio, quello che deve diventare un nuovo strumento della legislazione dell’Emilia-Romagna. Questo non è stato fatto.

Lo dico anche perché ci si è un po’ trincerati dietro la questione che è la Corte dei conti a chiederlo ma non è che noi possiamo vivere di vincoli esterni. So che c’è chi è appassionato del vincolo esterno europeo o di quello atlantico, ma anche quello della Corte dei conti mi sembra un po’ eccessivo.

I legislatori siamo noi, la responsabilità ricade in capo a noi, la scelta di individuare uno strumento nuovo nella legislazione dell’Emilia-Romagna e in che modo metterlo a terra… Capisco trasmettere il principio all’Assemblea, ma poi il modo in cui si vuole andare a vestire questo provvedimento spetta, ovviamente, a noi.

Veniamo alle considerazioni di merito. Perché il progetto di legge per noi ha qualche perplessità? Intanto perché facciamo fatica a capirne il bisogno. Capisco che la Corte dei conti introduca nel suo giudizio di parifica, nel suo confronto con la Regione Emilia-Romagna un principio anche costituzionalmente ‒ ci sono state varie sentenze ‒ riconosciuto, ovvero che nel sostegno agli Enti locali che arrivano nella condizione di squilibrio... Il relatore di maggioranza faceva sempre l’esempio, che abbiamo adottato nella nostra discussione, del piano inclinato. Quando arrivano a una condizione da cui non è facile potersi risollevare è bene che intervenga tanto lo Stato quanto l’Ente intermedio Regione. Questo è assodato.

L’Emilia-Romagna è veramente una Regione che ha questa necessità assoluta di questa legge e un’urgenza tale da giustificarne la fretta? Punto di domanda. Secondo noi, la risposta è no. È stato detto prima. Avendo letto, anche prima della presentazione, il testo del PDL, perché ormai sono malfidato e so che si va di fretta quasi su tutto, quindi cerco di muovermi con anticipo, depositai un accesso agli atti per sapere quali Comuni rientrano in quelle figure che costituiscono a livello nazionale i vari percorsi del dissesto, cioè il dissesto vero e proprio, da sempre esistente, il dissesto guidato e il predissesto. Stranamente, rispetto ai soliti accessi agli atti, invece che darmi in 10-15 giorni una risposta, bastava un confronto con la Corte dei conti, mi è stato detto “si va al 18 novembre”, quindi oltre quella che sarebbe stata la data di votazioni in aula prevista inizialmente. Insomma, un modo per dire “non te lo diciamo”. Se uno ragiona in malafede, ragiona in questo modo.

Nelle nostre discussioni emergeva che c’erano questi tre Comuni. Bene. Ora mi è arrivata la risposta, che ho potuto leggere. Nelle casistiche gravi di piano inclinato, ormai andato oltre, abbiamo un Comune (non tre), l’unico noto, sono procedure pubbliche, che è Jolanda di Savoia, un piccolo Comune del ferrarese che ha attivato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Gli altri due, a questo punto, mi viene da dire, risponderanno al 148-bis, che è un’altra tipologia di intervento. In questo caso, la Corte dei conti si fa un po’ più stringente nelle sue segnalazioni, chiedendo di prendere dei provvedimenti che possano avere ricadute anche negli anni. Ma ci arriviamo tra poco.

Tutta questa urgenza, tutta questa fretta ‒ bisogna attivare lo strumento, questo è il nostro primo tema ‒ non la vediamo. Al di là del metodo, anche nell’opportunità di attivarlo qualche perplessità ci viene. Anche perché è materia spinosa. Quando nel 2011, a seguito della crisi 2007-2008, gli anni della cosiddetta crisi dei debiti sovrani, le amministrazioni comunali hanno cominciato andare in sofferenza dal punto di vista fiscale, nasce, ad affiancare lo strumento del dissesto, che sappiamo ha conseguenze pesantissime, dal commissariamento all’ineleggibilità degli amministratori, per non parlare poi, se viene verificato il dolo, del fatto che si può anche proseguire con vie legali un po’ più stringenti, uno strumento che viene chiamato pre-dissesto.

Comune, ti accorgi che stai deragliando? Alzi la manina, voti in Consiglio comunale il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. La Corte dei conti lo verifica, ma non è che fa una verifica aliena al mondo, a quello che è il loro ruolo. Semplicemente verificano che i mezzi che tu indichi in quel piano esistano, perché, se tu mi scrivi che in due anni quadruplicati le entrate fiscali, evidentemente mi stai dicendo una cafonata. Quindi, bisogna che la Corte dei conti faccia questo tipo di verifica.

Il piano viene approvato. Può avere una lunghezza variabile in termini temporali dai quattro ai vent’anni, in base all’entità di questo disavanzo da ripianare, e da lì il Comune si deve incamminare in un percorso vigilato dalla Corte. Già allora ci furono esperti che dicevano attenzione, perché questo tipo di provvedimento tende ad avvantaggiare un atteggiamento di azzardo morale. Io amministratore, capite bene, ho ben meno conseguenze rispetto a dichiarare un dissesto e farmi imporre, in realtà, un dissesto dal prefetto. Potrebbe sembrare quasi una scappatoia, una sorta di salvezza più per gli amministratori che non tanto per la comunità.

Già allora c’era questa tematica, questo dubbio, quando è nato il pre-dissesto, che però è un istituto chiaro, preciso, che vede la presenza della Corte dei conti. È il suo mestiere vigilare sui bilanci, quindi stiamo parlando di un qualcosa di molto più strutturato.

Il pre-dissesto, ad oggi, è una delle tre casistiche introdotte da questo progetto di legge in cui la Regione interverrebbe, quindi: il pre-dissesto; il 148-bis, che dicevo prima, cioè fondamentalmente una richiesta di intervento che fa la Corte dei conti in maniera forte, obbligando quindi l’amministrazione ad adottare i provvedimenti necessari per raddrizzare il famigerato piano inclinato; e una terza casistica che è quella discrezionale. Noi l’abbiamo definita così perché, quando questa legge, la bozza del PDL è arrivata era fondamentalmente una delega in bianco all’amministrazione che decideva i criteri, le soglie il tipo di accordo di programma. Decideva qualsiasi cosa senza più passare o interfacciarsi con l’aula.

Allora, finché tu mi dici che intervieni quando c’è un predissesto, è uno strumento rigido, quindi sappiamo quando intervieni, se tu mi dici “individuo una casistica in cui definisco io le soglie di criticità finanziaria in cui intervengo”, mi stai dicendo “faccio quello che voglio”.

Se in più in questa casistica c’è anche dentro questa possibilità per la Giunta di rivedere i criteri e gli indicatori di anno in anno, capite bene che mi stai dicendo, se sono una persona che pensa male e sono solito farlo, “taro lo strumento in base a chi mi fa richiesta”. Capite bene l’implicazione politica di questa considerazione.

Uno strumento che quindi per noi poteva essere evitato in questa Regione, uno strumento sollecitato, vogliamo introdurlo, se lo facciamo, facciamolo bene, perché è una materia spinosa.

Già lo Stato prevede il suo sostegno a questi Comuni, quindi andare a inserirsi in questo contesto è pericoloso, proprio perché il rischio è quello di andare a dare un supporto economico a un’Amministrazione che non è sul piano inclinato per una questione strutturale, quale ad esempio la crisi o una condanna all’Amministrazione che arriva improvvisa e via discorrendo, e soprattutto che non ha la capacità di raddrizzarsi da sola, ma di andare a coprire magari un errore amministrativo da parte di un amministratore. Queste sono le casistiche.

Quali sono gli strumenti che però prevede già lo Stato per questi Comuni? Intanto c’è un articolo che non abbiamo praticamente mai citato nella discussione, il 243-ter. Dopo l’istituzione del 243-bis (ovviamente parliamo del TUEL quando parliamo di questi articoli) che istituisce il predissesto, c’è il ter, che istituisce un Fondo rotativo, un anticipo di liquidità, da rientrare in 10 anni per le Amministrazioni, che chiaramente prevede delle restrizioni, perché, se accedi, devi contenere la spesa del personale, non puoi spingere sugli investimenti, entri dentro un binario rigido, però hai questa possibilità.

Inoltre, cosa fa ancora lo Stato di recente, dal DL 104 del 2020 e successive modifiche e integrazioni con leggi di bilancio (ci sono già dei fondi previsti per il 2023)? Mette in campo anche risorse a fondo perduto, che poi è quello che vuole fare con questa la Regione Emilia-Romagna. Lo fa chiaramente sottostando sempre ad una recente sentenza della Corte Costituzionale, che abbiamo citato anche nei lavori di Commissione, cioè la 115/2020, che certifica… Attenzione, perché viene citata e ripresa nei suoi contenuti anche dai giudizi di parifica della Corte dei conti.

Per questo secondo noi sarebbe stato forse meglio anche un’udienza conoscitiva della Corte dei conti, perché se vogliono la legge devono venire a parlare con l’Assemblea. Ma questo, la fretta non ci ha consentito di portarlo a casa.

Cos’è che dice questa sentenza? Che sì, l’Ente superiore può aiutare il Comune piccolo ma quando in presenza di quel deficit strutturale, più che deficit di criticità fiscale strutturale, che citavo poc’anzi. Cioè, cosa fa lo Stato per capire questa criticità strutturale? Individua dei criteri che la possono definire: come l’indice di vulnerabilità sociale, o reddito medio pro-capite.

Perché questo? Perché ci permette di capire e di distinguere quei Comuni che arrivano sul famigerato piano inclinato e non hanno la forza da soli di potersi rialzare. Allora l’intervento da parte dell’Ente superiore, con risorse a fondo perduto, ci sta.

Se invece il Comune ha capacità fiscali di potersi rialzare, intanto deve dare segno di poterlo fare in qualche modo da solo e tutt’al più potrà avere bisogno di un anticipo di liquidità che glielo può fornire lo Stato centrale.

Ecco perché per noi si crea un ulteriore dilemma. Cioè, se si vuol fare una legge di questo tipo, addirittura individuando una casistica che io chiamo discrezionale ‒ non saprei come definirla diversamente ‒ e lo facciamo con il fondo perduto, sarebbe stato necessario prevedere, come da sentenza 115 della Corte costituzionale, come già prevede il Governo centrale, di introdurre questo elemento.

Questa era stata la parte sostanziosa dei nostri emendamenti.  Cioè, se mi si dice che il testo è questo, non lo puoi toccare, i criteri finanziari devono esser fatti così, deciderà la Giunta, bisogna da parte nostra che ci sia questo limite.

Cioè, i soldi a fondo perduto andranno solo a quelle Amministrazioni… Tendenzialmente si parla di piccoli Comuni in zone periferiche dove chiaramente non c’è un’alta redditività da parte degli abitanti, dove già il bilancio è tirato all’estremo e magari la leva fiscale è al massimo per garantire i servizi minimi. Quindi, se si va a incrinare il famigerato piano, è molto complesso per questo Comune raddrizzarsi.

Un Comune che è solido, che si permette anche tanti patrocini, piuttosto che soldi dedicati ad altri tipi di attività che non c’entrano con i servizi principali, ha tutte le carte in regola per rialzarsi anche da solo, o tutt’al più per sbloccare un debito aggressivo verso fornitori, verso una causa o verso i dipendenti, la struttura dell’Ente, allora può rivolgersi ad anticipazioni di cassa. Tant’è che noi abbiamo detto: vogliamo parlare di fondo rotativo, e allora si attiva un tipo di strumento, e ci può stare che sia a disposizione di tutti; se, invece, deve essere un fondo perduto, seguendo le indicazioni della Corte costituzionale, secondo noi, deve essere limitato a questo tipo di Enti. Magari, prendendo pari-pari gli indicatori di criticità fiscale che presenta lo Stato centrale, avremmo potuto ripeterlo.

Inoltre, se avessimo attivato il fondo rotativo, o comunque le anticipazioni di liquidità, avremmo potuto farla senza quelle restrizioni più pesanti che prevede lo Stato, quindi rendendola più facile e più appetibile per un’Amministrazione che si trova in difficoltà.

Tutto questo avrebbe permesso, a nostro avviso, di predisporre uno strumento più rigido nella sua struttura, perché non è un qualcosa che deve essere attuato sempre, ma è un qualcosa che deve funzionare come aiuto per un’Amministrazione che davvero arriva in difficoltà e che, quindi, prima di rivolgersi alla Regione, ci deve pensare bene. Però non possiamo neanche nasconderci dietro questo. È stato detto. Un sindaco ci pensa venti volte prima di attivare uno strumento del genere. È vero. Però esiste il dissesto, e abbiamo detto che comporta determinate conseguenze anche per gli amministratori; c’è il predissesto, e già allora era visto come una sorta di via di salvezza; qui si va a generare una sorta di pre-predissesto, tra l’altro con un Ente superiore, con cui c’è un dialogo, magari, più forte, tra Comuni e Ente regionale. È chiaro che si va a fornire un’ulteriore scappatoia.

Insomma, i dubbi sono tanti. Quello che abbiamo potuto fare, e ringrazio per la disponibilità il relatore di maggioranza nei nostri confronti, si cerca sempre di essere molto proficui nel poter analizzare e intervenire sui testi, è stato quello di riportare questa legge verso l’Assemblea, di creare un legame più forte. Grazie alle nostre modifiche, a parte alcuni interventi, magari più specifici e correttivi, il vero risultato che otteniamo con questi emendamenti è quello di portare la legge... I criteri finanziari devono passare al vaglio della Commissione, così come gli accordi di programma, che dovranno essere visionati in maniera informativa dalla Commissione, quindi rendendo più facile l’intervento di controllo, ma anche di responsabilizzazione dell’Assemblea, perché poi dovrà votare questi indicatori finanziari, quindi dovranno prendersi una responsabilità anche i colleghi.

Questo è un po’ il quadro. Chiaramente per noi ci sono tante perplessità. All’interno del testo vi è anche l’articolo 6, sul quale ci siamo espressi in favore in Commissione e lo faremo anche oggi, perché prevede un sostegno economico a quei Comuni che entrano nella regione Emilia-Romagna. È una casistica una tantum ed è forse quella che richiedeva più urgenza. Infatti, a nostro avviso, non è stato corretto neanche inserirla all’interno di questo testo, perché forse è l’articolo che ha dato poi l’urgenza al percorso, costringendoci ad andare veloci anche su una questione che, invece, come vedete dai dubbi che ho portato oggi, richiedeva un approfondimento maggiore.

Quindi, in estrema sintesi, possiamo dire che ci sono tante ombre su questo progetto di legge, sulle quali chiaramente non mancherà la vigilanza dopo, grazie anche ai nostri interventi, ma che ci lasciano molto perplessi e in difficoltà nel poterci pronunciare a favore.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo ora alla discussione generale. Ci sono colleghi che vogliono intervenire in discussione generale? Consigliere Fabbri, prego.

 

FABBRI: Grazie, presidente. Buongiorno a tutti i colleghi e a tutte le colleghe.

Molto rapidamente, innanzitutto per esprimere apprezzamento nei confronti dei due relatori per l’approccio attraverso il quale hanno percorso questo iter, che ha visto un largo coinvolgimento e partecipazione da parte di tutti i colleghi, e anche all’Assessorato.

Non starò a dilungarmi ulteriormente rispetto a quanto già è stato detto, ma io credo che qualunque provvedimento in questo momento, e questo è particolarmente importante, vada incontro alle esigenze e alle difficoltà dei Comuni sia assolutamente importante. È una boccata d’ossigeno fondamentale. I Comuni nelle prossime settimane si troveranno ad affrontare un percorso non semplice, legato all’approvazione del bilancio 2023, che rischia davvero di vedere diversi tagli ai servizi nei confronti dei cittadini. Il Covid prima e il caro bollette poi ha davvero profondamente ridimensionato le capacità anche di spesa e di dare risposte ai cittadini, perché quei costi legati all’energia poi trovano riscontro in tantissimi immobili comunali.

È ovvio. Magari determinati Comuni hanno per dimensione anche sedi diverse, ma poi ci sono anche micro realtà, piccoli Comuni che si trovano ad affrontare magari spese importanti anche per sostenere l’apertura delle scuole, di musei o di attività ricreative.

Tornando al merito del provvedimento, io credo che le differenze tra i Comuni siano davvero tante e difficilmente riassumibili, ma credo che con questo provvedimento andiamo a fornire alla Giunta un quadro e un perimetro al tempo stesso ben preciso, che tiene in debita considerazione tutte le difficoltà.

Ci sono realtà, come già detto dai colleghi relatori, che hanno una forte incidenza di spese rigide, quindi una rigidità strutturale dovuta alla storia di quel Comune, all’indebitamento, al personale, ma ce ne sono altre che hanno esigenze completamente diverse, Comuni che hanno ‒ non per colpa loro ‒ bassa capacità di riscossione e pagamento. C’è chi invece è meno strutturato, meno organizzato e ha sistemi di controllo della gestione sicuramente inadeguati e meno efficienti, c’è chi magari è dipeso o dipende da trasferimenti esterni, come per esempio compensazioni legate alla realizzazione tempo addietro di discariche, ampliamenti o quant’altro, per citarne uno, che però con il tempo sono diventati, a fronte di queste entrate che hanno una scadenza, dipendenti.

Così come per tanti anni chi ha fatto l’amministratore come me si è trovato di fronte magari all’impossibilità di deliberare delle aliquote in maniera superiore a quella ordinaria, perché la legge di stabilità di turno aveva congelato questa autonomia, questa facoltà di determinare queste aliquote.

Io intervengo perché a supporto di questo provvedimento, anche insieme ad altri colleghi, ho depositato un ordine del giorno, che vuole rafforzare ulteriormente l’impianto complessivo, che è quello legato al ruolo che la Regione deve avere nell’accompagnamento di questi Comuni, che, come detto, non può essere un mero trasferimento di risorse più o meno consistenti a seconda dei singoli casi, ma deve essere fortemente accompagnato dal punto di vista politico, attraverso, come si è detto, accordi di programma che in un qualche modo indirizzino anche i Comuni verso comportamenti virtuosi, a procedure e a strumenti che offriamo non soltanto all’interno di questo provvedimento ma che al tempo stesso, anche dal punto di vista tecnico, monitori in maniera importante anche ciò che ha portato determinati Comuni a questa situazione.

È ovvio, non sto generalizzando, però con questo ordine del giorno si chiede, si impegna la Giunta, ad assicurare proprio in fase di attuazione della legge, la messa in campo di tutte quelle modalità, anche di segnalazione alle autorità competenti, di qualsiasi tipo di comportamento o di malagestione in capo agli amministratori beneficiari di questi contributi.

Sappiamo che sicuramente non spesso e volentieri queste situazioni sono incolpevoli ma al tempo stesso, qualora si verificano situazioni di mala gestio, debbano essere prontamente segnalate.

Ovviamente, quello che ci garantisce è così anche l’accordo di programma, ed è per questo che noi chiediamo la possibilità della revoca dei contributi concessi qualora in un qualche modo non si tenga fede ai patti e agli accordi sottoscritti.

Quindi, ringrazio ancora una volta l’Assessorato, i relatori, tutti i tecnici e i colleghi che hanno lavorato a questo provvedimento. Credo che sia un tassello in più in un momento particolarmente complesso e difficile per i Comuni che si troveranno ad affrontare, ripeto, un momento non semplice e quindi diamo sicuramente uno strumento in più.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Certamente questa legge pone un tema importante, l’obiettivo cioè di aiutare e di sostenere i Comuni, di aiutare e sostenere territori, di aiutare e sostenere comunità, famiglie e cittadini. Nel merito ci trova d’accordo.

Non ci trova d’accordo nel metodo, lo diciamo oggi, lo ribadiamo, lo abbiamo detto in Commissione.

Per approdare ad una legge di questo tipo, a nostro avviso, il percorso, il cammino e soprattutto lo studio avrebbe dovuto essere più ampio, più sistematico.

Di fatto ad oggi sappiamo molto poco noi consiglieri, non sappiamo esattamente qual è la realtà di fatto della nostra Regione, dell’Emilia-Romagna, su questo tema. Non sappiamo quanti Comuni rischiano il dissesto. Lo abbiamo chiesto, non sappiamo quanti Comuni sono in predissesto oppure hanno deliberato sulla procedura di riequilibrio finanziario. Abbiamo chiesto anche questo. Non avendo ricevuto risposta nel dibattito, forse la risposta all’interrogazione presentata ce lo dirà.

Non sappiamo, quindi, se siamo di fronte ad un’emergenza o se in questo caso si interviene soltanto a favore di qualche Comune già individuato o che dovrà essere individuato. Sono soltanto alcune delle domande alle quali, secondo noi, si sarebbe dovuto fornire una risposta preventiva. Così non è stato. Lo dico anche rispetto alla dotazione finanziaria di questa legge, che prevede 50.000 euro per il primo anno e 300.000 euro per ciascuno dei due anni successivi. Non sappiamo a chi ci rivolgiamo, quindi è difficile la valutazione. Rischiamo di non sopperire alle necessità di alcuni Comuni, se sono molti, o di accontentare soltanto qualcuno già individuato.

Abbiamo cercato qualche informazione in più. Anche noi abbiamo fatto riferimento al rapporto sulle attività della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali relativo al 2021, quindi non molto tempo fa. Il relatore di maggioranza ha citato prima alcuni dati. Questa relazione è stata vista. Il Ministero dell’Interno ci dice che sono 120 i Comuni e le Province in dissesto finanziario in tutta Italia. 266 sono gli Enti in procedura di riequilibrio finanziario e 120 i Comuni e le Province in dissesto. Risulta, però, per l’Emilia-Romagna un solo Comune ‒ questo non è stato detto ‒ che ha chiesto l’intervento di questa Commissione. Quindi, qualche perplessità l’abbiamo.

Abbiamo cercato, in corsa, perché il procedimento è stato anche abbastanza veloce, di apportare qualche contributo, presentando alcuni emendamenti. Uno sulla Commissione di valutazione e verifica delle azioni. Ci sarebbe, infatti, piaciuto comprendere ‒ oggi ancora non lo sappiamo ‒ che cosa accade qualora questi finanziamenti vengano erogati, ma le azioni di cui all’accordo di programma non si realizzino. Un altro riguardava la clausola valutativa e un altro, infine, di poco conto, è stato accolto.

Che dire? Sicuramente nel merito condividiamo il proposito di questa legge. Non è nostra abitudine, però, concedere delle cambiali in bianco, quindi pensare che ogni anno possano essere individuati questi Comuni o su loro richiesta oppure, appunto, su iniziativa della Giunta, senza avere un panorama di riferimento.

Le perplessità, quindi, nel votare questo progetto di legge, questa legge ci sono e, a nostro avviso, si devono ravvisare non tanto negli obiettivi che la legge propone, ma piuttosto rispetto al metodo che è stato utilizzato per raggiungere questi obiettivi. Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi? Consigliere Amico, prego.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare anch’io innanzitutto il relatore Sabattini e il relatore Bargi, come relatore di minoranza, per questo progetto di legge. Alcune brevissime considerazioni rispetto a un provvedimento che prova a entrare a supporto di quelle che sono le realtà delle amministrazioni comunali che si trovano in difficoltà economica e quindi, anche dal punto di vista tecnico, dicevamo, in pre-dissesto.

Io credo che l’obiettivo di questo progetto di legge abbia o voglia cogliere alcuni aspetti che credo siano positivi, in quanto ovviamente le amministrazioni pubbliche che si trovano in difficoltà economica o sotto commissariamento o altro trovano dei meccanismi di irrigidimento della spesa che comunque vengono a cadere sulla pelle dei cittadini, più che esclusivamente sugli amministratori.

Ora, il progetto di legge, che si integra con l’ordine del giorno che ha illustrato il consigliere Fabbri, a prima firma Fabbri, penso che arrivi a qualificare ulteriormente quello che è il perimetro d’azione e ponga anche delle questioni di garanzia molto più precise rispetto a quelle che sono le obiezioni sollevate oggi in aula, e che quindi, nell’accompagnare questo progetto di legge, arrivi a cogliere i punti necessari per sostenere quelle attività locali, quegli enti locali che si trovano in difficoltà economica.

In particolar modo, nelle fasi di illustrazione della legge abbiamo anche inteso quali possano essere oggi i Comuni presenti sul territorio emiliano-romagnolo che si trovano in questa condizione. Sappiamo che due di questi sono tra quelli che sono stati acquisiti recentemente dalla Regione, una volta migrati, diciamo così, dalla regione Marche. Introdurre uno strumento legislativo che permetta alla Regione di intervenire in supporto, non con delle cifre risolutive, ma sicuramente importanti per accompagnare i procedimenti che rendano efficienti anche le macchine amministrative e che, conseguentemente, diano risposte più puntuali e precise ai cittadini, noi li consideriamo positivi.

Lo diciamo anche per quello che ci riguarda, i vari commissariamenti irrigidiscono il corpo e la capacità di spesa e di attività dell’Ente. Sappiamo come sia difficile anche richiedere in questa fase maggiore elemento contributivo da parte dei cittadini, essendo presente una crisi economica ed energetica molto forte, sappiamo come gli Enti locali stiano affrontando una crisi energetica in questo momento senza particolari strumenti.

 Introdurre una legge di questo tipo credo che riesca ad accompagnare eventuali percorsi e a dare il segno di come anche la Regione Emilia-Romagna, in un quadro di sistema del supporto pubblico tra soggetti che operano sul territorio, possa essere in grado di intervenire e portare qualche risposta. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, chiedo al relatore di maggioranza, consigliere Sabattini, se vuole intervenire. No. Il collega di minoranza? No.

Do, quindi, la parola all’assessore Calvano. Prego.

 

CALVANO, assessore: Grazie, presidente.

Grazie anche per l’enorme lavoro fatto dal relatore di maggioranza, Sabattini, in raccordo anche con il relatore di minoranza, Bargi, e al lavoro in realtà di tutta la Commissione e del Consiglio nel suo insieme, su una legge che è indubbiamente non una novità assoluta nel panorama legislativo nazionale, ma certamente una novità in Emilia-Romagna, che dopo l’approvazione risulterà essere una delle poche Regioni dotate di uno strumento come quello di cui stiamo discutendo oggi.

Uno strumento rivolto agli Enti locali, rivolto in particolare, anche grazie alle osservazioni emerse durante il dibattito e nel confronto in Commissione, a quegli Enti locali di più piccole dimensioni, che sono in contesti demograficamente, socialmente ed economicamente più complicati. Perché vogliamo dare l’idea di un’attenzione da parte della Regione Emilia-Romagna verso quei territori, verso quelle comunità, consapevoli che gran parte invece degli strumenti nazionali rivolti agli Enti locali, spesso hanno come oggetto gli Enti locali un po’ più strutturati, le città e quindi per quelli più piccoli a volte non ci sono adeguati strumenti per poterli supportare.

Riprendo una precisazione che giustamente ha fatto molto bene il relatore Sabattini. Questa legge arriva in Emilia-Romagna in un contesto amministrativo ed economico finanziario dei Comuni molto sano, molto sano. Lo ha ben specificato il relatore ma anche negli interventi che sono stati fatti, che citano anche le relazioni nazionali su questo, emerge come nel contesto nazionale l’Emilia-Romagna in termini di Enti in dissesto e in predissesto ‒ la presenza dell’Emilia-Romagna e di Comuni dell’Emilia-Romagna ‒ è assolutamente marginale.

Questo però non significa che ci si debba dotare di uno strumento che possa, laddove si creino situazioni come quelle che abbiamo evidenziato all’interno della legge, intervenire per evitare che questo contesto amministrativo regionale molto sano possa essere in un qualche modo intaccato da Comuni che vanno in situazioni di grande difficoltà, che comprendono appunto il dissesto o il predissesto finanziario.

Devo dire che non è il primo intervento che facciamo in questo senso, perché in realtà ‒ poi in questa legge andiamo a dargli il rango legislativo ‒ ormai da anni in questa Regione è in corso un’attività di supporto nei confronti degli Enti locali e di monitoraggio degli Enti locali.

La dashboard, o banca dati, o cruscotto che abbiamo messo in campo, consente a ciascuno di noi, a ciascun cittadino, di poter andare a verificare qual è lo stato di salute del proprio Ente, del luogo in cui vive, in modo molto semplice: con alcuni indicatori finanziari che danno l’idea di qual è lo stato di salute di quella città, o di quel Comune.

Questo sì che è uno strumento praticamente unico in Italia e che consente davvero al cittadino di poter avere riscontro di qual è lo stato di salute del proprio Comune. Quella banca dati, quel Cruscotto sarà uno degli strumenti che utilizzeremo anche per l’attuazione della legge. Quando si fa riferimento a una legge che agisce sui Comuni tenendo conto di dati finanziari ed economici di quel Comune, quel Cruscotto potrà rappresentare certamente una stella polare da seguire per costruire le politiche legate e gli atti legati a questa legge.

L’obiettivo, quindi, qual è? È far sì che, in un contesto regionale come quello che ho descritto, si creino le condizioni perché nessuno possa rimanere indietro, ma possa proseguire la propria attività. Questo tipo di supporto che andiamo a dare ad alcuni Enti che abbiano determinate caratteristiche, alcune di legge e altre che andiamo a definire attraverso indicatori finanziari, non è un sostegno, un aiuto che viene dato senza chiedere un riscontro di quell’aiuto. La previsione che facciamo, all’interno della legge, della necessità per quei Comuni che ottengono quell’aiuto di sottoscrivere un accordo di programma con la Regione nel quale si impegnano a fare una serie di cose che li porti su un percorso virtuoso di gestione dell’Ente, sia dal punto di vista economico-finanziario sia dal punto di vista organizzativo, questo, sì, è un elemento particolarmente innovativo nella legislazione nazionale, che ha l’obiettivo ‒ richiamo le parole di Bargi ‒ proprio di evitare l’azzardo morale, cioè di evitare che qualcuno pensi: beh, quasi-quasi mi conviene andare in una condizione difficile, perché, se vado in quella condizione difficile, posso avere il sostegno della Regione. È ovvio che nel momento in cui quel sostegno porta quel Comune, spinge quel Comune a dover fare delle cose che, magari, in assenza di quel sostegno, non farebbe, ecco che si riduce drasticamente la voglia di azzardo morale da parte di quell’Ente.

L’accordo di programma va anche in questa direzione. Un accordo di programma che dovrà prevedere anche cosa succede nel caso in cui non venga rispettato. Ha ragione, consigliera, nel dirlo, perché deve essere chiaro il rischio in cui incappa quel Comune nel momento in cui non rispetta gli impegni presi con la Regione.

Ovviamente, in questo contesto, che è un contesto nel quale interveniamo sui Comuni che stanno dentro il perimetro legislativo dell’articolo 243-bis e dell’articolo 148-bis del decreto legislativo n. 267, quindi un insieme di Comuni molto ristretto, che ad oggi, perché questo è un dato variabile, continuano a risultarci essere tre Comuni, questa legge interviene innanzitutto su quel perimetro, che potremmo allargare nella misura in cui è previsto all’interno della legge.

È un perimetro che andiamo ad allargare ulteriormente guardando ai Comuni anche in ingresso in Emilia-Romagna. Noi siamo una Regione che in questi anni ha allargato il numero dei comuni di propria competenza territoriale. È successo diversi anni fa con l’ingresso di sette Comuni dalle Marche e ultimamente altri due Comuni dalle Marche sono arrivati in Regione Emilia-Romagna. Quei comuni in quei territori avevano delle partite economico-finanziarie aperte. Il passaggio ha reso complicato la definizione definitiva, diciamo così, scusate il gioco di parole, di quelle partite. A questo punto, onde evitare che quel passaggio si trasformi in un trauma per quelle comunità, abbiamo ritenuto opportuno inserire un articolo che consenta di accompagnare l’ingresso di questi due comuni in Emilia-Romagna e di eventuali altri comuni che in futuro volessero entrare in Emilia-Romagna. È un accompagnamento una tantum proprio per affrontare la transizione da una regione all’altra.

Le risorse che abbiamo messo a disposizione: in un triennio abbiamo immaginato 650.000 euro. Anche l’importo che abbiamo inserito dà l’idea di come vogliamo approcciarci in questa legge in modo graduale e progressivo, perché ci rendiamo conto che è uno strumento nuovo, che va misurato sul campo e che, nel misurarlo sul campo, nell’immaginarlo come dalla Regione offerto agli enti locali, credo che sia assolutamente giusta la richiesta, che è emersa in Commissione e ribadita oggi in aula, che sia uno strumento utilizzato con il massimo coinvolgimento possibile dell’Assemblea legislativa e delle sue Commissioni.

Questo perché è uno strumento nuovo. È uno strumento da andare a testare di volta in volta e ogni volta penso che potremmo avere un’occasione per migliorarlo. Credo che il contributo che può emergere dalle Commissioni e dall’Assemblea possa essere di grande aiuto alla Giunta e ai servizi della nostra Regione, preposti all’attuazione di questa legge, perché credo che la si possa considerare come uno strumento che nella sua interezza la Regione Emilia-Romagna può davvero considerare qualcosa di utile alle comunità locali, a prescindere da chi siano amministrate.

Il nostro obiettivo non è infatti quel Sindaco o quella Giunta, il nostro obiettivo sono le persone che vivono in quel Comune, quindi andiamo a fare questo tipo di operazione pensando al presente e al futuro di quelle persone.

Questo è il senso di questa legge, che dà riscontro ‒ anche qui cito nuovamente il relatore di maggioranza, Sabattini ‒ anche ad un confronto avviato con la Corte dei conti su questo, un confronto nel quale la Corte dei conti ci richiama proprio all’opportunità di avere uno strumento che consenta di intervenire per tempo, laddove quella bontà del sistema amministrativo, quel buon andamento del sistema amministrativo dell’Emilia-Romagna venga messo in discussione da qualche Ente o per l’attività di qualche Ente.

Ringrazio quindi di nuovo il relatore di maggioranza per il lavoro fatto con la Commissione, insieme al relatore di minoranza e a tutta l’Assemblea legislativa. Ringrazio altresì tutta la direzione, dal dottor Fieri alla dottoressa Brancaleoni, all’importante ruolo svolto dal dottor Scheda e da tutti coloro che, all’interno di questi servizi, hanno consentito di raggiungere un testo a mio avviso equilibrato, coerente con le indicazioni dell’Assemblea.

Come Assessorato ‒ ringrazio su questo la dottoressa Bianchi ‒ abbiamo cercato di dare il massimo supporto, affinché ci fosse il massimo della condivisione tra gli intenti della Giunta e gli obiettivi dell’Assemblea. Quando c’è questa condivisione, penso che si arrivi a fare cose utili all’Emilia-Romagna in tutto il suo insieme. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, assessore.

Passiamo ora all’esame dell’articolato.

Nomino scrutatori i consiglieri Bondavalli, Daffadà e Pelloni.

Chiedo ai colleghi un attimo di attenzione.

Articolo 1.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Passiamo alla votazione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Articolo 2.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

 

Articolo 3.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 4.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 5.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 6.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 7.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 7.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 8.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 8.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Articolo 9.

Nessun emendamento.

Discussione generale.

Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 9.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo ora alla discussione generale sull’ordine del giorno, il n. 1, a firma dei consiglieri Fabbri, Sabattini, Paruolo, Zappaterra, Daffadà e Bulbi.

Se non ci sono interventi in discussione generale sull’ordine del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’ordine del giorno e sul progetto.

Consigliere Bargi, prego.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Per concludere questo percorso, mi sia concesso di esprimere una ulteriore perplessità. Se c’è bisogno di ricorrere a un ordine del giorno che, fondamentalmente, va a rimarcare questa tematica che abbiamo discusso oggi, per poter dare in qualche modo una lettura, una forza alla legge, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Se c’era questa perplessità, andava trasposta nella legge. Come? Inserendo nei criteri, nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 115/2020, che tanto lo Stato quanto la Corte dei conti... Nel giudizio di parifica 2020 è molto chiara nel citare il fatto di non erogare soldi a pioggia a Comuni non virtuosi, nel dire che bisogna sostenere principalmente quegli Enti che sono più in difficoltà, più periferici, più piccoli, meno strutturati.

È un tema che è ritornato tante volte. Non riesco a essere, quindi, del tutto sgravato dal dubbio riguardo al tema dell’azzardo morale o di scelte non del tutto chiare. Questa presenza di discrezionalità... Magari nel testo base è in capo alla Giunta. Oggi principalmente è in capo alla maggioranza. Il non rispetto di questa sentenza ci rende molto dubbiosi su questo strumento che, proprio perché è uno strumento di soccorso, non è uno strumento che dovrebbe essere utilizzato in maniera troppo fluida, termine che va molto di moda, dovrebbe essere più rigido. Quindi, quella rigidità, che è stata un po’ osteggiata nelle fasi di lavoro sul testo, secondo noi, invece, è la forza di uno strumento emergenziale: lo attivi e vai a chiedere un intervento solo se sei effettivamente in una situazione di emergenza.

A questo uniamo anche un’altra perplessità mai chiarita. Lo diceva, giustamente, anche la collega Evangelisti. Come funzionerà, poi, questo accordo? A me può anche stare bene che ci sia l’accordo. È uno strumento in più per vigilare su quello che dovrà fare il Comune. È stato descritto in Commissione “ti porti la Regione in casa” ‒ sono state usate queste parole ‒ per vigilare che tu stia tenendo un comportamento virtuoso e ti meriti il contributo. Ma essendo a fondo perduto, esattamente come si gestisce il Comune che non rispetta l’accordo? Fermo restando che, senza bisogno di usare una sfera di cristallo, dubito che questi accordi abbiano natura tremendamente stringente. Quindi in realtà sarà difficile che un Comune, secondo me, vada in fallo.

Ma se un Comune ci va, i casi sono due: o il Comune è veramente in difficoltà finanziaria e, dopo avergli dato i soldi, li porti via, ammesso che questo li abbia da darteli indietro, perché se è in difficoltà finanziaria non ce li ha; oppure è un Comune che, come dicevamo prima, per azzardo morale ha chiesto la mancetta. Non è che io voglia mettermi in difficoltà, ma perché magari riesco a rientrare, anche per poco, dentro a quei parametri finanziari; ho delle criticità strutturali, me la cavo con un sostegno della Regione e via andare. Allora vuol dire che era sbagliata l’impostazione iniziale con cui sono stati dati i soldi. I casi son due. Quindi, anche dal punto di vista pratico, secondo noi, non è questo il percorso corretto.

Ripeto quello che dicevo nelle mie premesse nell’intervento iniziale di relazione, quando dicevo che sarà necessario vigilare, anche come Assemblea, sull’applicazione di questo strumento. L’unico beneficio che si può dare di dubbio all’Amministrazione è che è la prima volta che viene attivato qualcosa del genere; però, secondo noi, non si parte, proprio pe quelle due motivazioni che ho detto, discrezionalità da una parte, non rispetto delle sentenze e anche dei pareri della Corte costituzionale, dall’altra, con il piede giusto.

È per questo che saremo contrari sia all’odg, perché, ripeto, ci sembra un esercizio non corretto, se ci sono dei dubbi tali per cui bisogna andare in qualche modo a impegnarci in chiave di indirizzo politico – quando si fa una legge bisogna esprimerli in legge –; tanto quanto sul giudizio finale sul testo.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

L’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico ci sorprende. Ci sorprende, ma in qualche modo ci rincuora.

Ci sorprende perché la discussione è stata effettuata in Commissione. Nulla è stato detto rispetto a queste tematiche e abbiamo ascoltato oggi in quest’aula che il percorso si fa insieme. Lo si è fatto in Commissione e lo si farà con l’Assemblea. Quindi sorprende un ordine del giorno che tratta argomenti su cui i Gruppi di opposizione, in particolare Fratelli d’Italia, avevano già cercato di porre all’attenzione nella Commissione stessa, proponendo un emendamento proprio su questo tema, un emendamento che è stato bocciato e che chiedeva, appunto, come è già stato illustrato nell’intervento precedente, la revoca di questi finanziamenti qualora non fosse stato ottemperato l’accordo; questo anche in rispondenza a princìpi contabili ed economici, ma anche per un principio di responsabilità dell’Ente erogatore.

Per le perplessità già mostrate in precedenza e per quelle espresse in questo intervento, rispetto all’ordine del giorno ci asterremo non tanto perché quanto scritto non sia condivisibile, ma perché sul metodo riteniamo non siano state rispettate le prerogative delle opposizioni, laddove il suggerimento è stato poi raccolto in questo ordine del giorno.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Sabattini, prego.

 

SABATTINI: Solo un minuto, per provare a chiudere la discussione.

Alcuni temi che sono stati portati al dibattito qui dal collega Bargi li abbiamo affrontati nella discussione di queste settimane. È già un punto di vista diverso, perché il richiamo alla sentenza n. 115 è corretto, però è corretto anche dire che la sentenza n. 115 è anche frutto di un’interpretazione diversa di autorevoli magistrati della Corte dei Conti, soprattutto sul tema delle patologie organizzative, che è un concetto che si voleva introdurre all’interno della legge.

Noi abbiamo recuperato ‒ credo correttamente ‒ un elemento importante di sottolineatura che abbiamo fatto con emendamenti che non abbiamo condiviso nella forma finale, perché si voleva fare un elemento di esclusione o un unicum a questi soggetti, ma gli abbiamo dato comunque un elemento di priorità importante, perché è quella la filosofia del provvedimento.

Io ho cercato di fare una relazione stando sulla ratio puntuale con cui è stato concepito il provvedimento, però permettetemi di entrare un minimo nella parte più pratica. La preoccupazione che ho è che questo strumento possa essere efficace per rispondere al bisogno di evitare di far scivolare Comuni nella fase di dissesto, come dicevo, l’altra perplessità è che l’elemento di partecipare ‒ lo capite bene tutti ‒ anche dal punto di vista politico a bandi come questi è comunque un elemento di un carico politico complicato anche nei confronti della propria opinione pubblica.

Quindi io non mi aspetto, e lo vedremo anche nel dispiegarsi degli effetti, una partecipazione massiva a uno strumento come questo.

Ricordo a tutti che non c’è l’elemento della discrezionale. Per poter entrare in una fase di partecipazione occorre avere determinati indici finanziari. Questo è il punto secondo me fondante che risponde anche a tanti degli elementi di perplessità che ho sentito prima.

L’elemento dell’ordine del giorno va semplicemente a rafforzare con un ordine del giorno che ci permette anche di essere un po’ più liberi nella specificazione dei concetti, che non può essere ovviamente fatto all’interno di un progetto di legge che recupera una cosa che nel progetto di legge abbiamo inserito durante la discussione in Commissione, che riguarda appunto la valutazione sui documenti di controllo, siano essi di revisione che della Corte dei conti.

Io su questo chiudo. Credo che, oltre ad aver fatto una buona discussione, oggi stiamo fornendo uno strumento che speriamo di utilizzare il meno possibile. Io la dico così. Non dobbiamo auspicare di doverci misurare con la necessità di sovra finanziare questo strumento. Perché questo vorrà dire che le esigenze, le patologie dei nostri Enti locali, non sono sufficientemente gravi. Però credo che sia uno strumento di quasi ultima istanza che qualifica la nostra Regione e la qualifica sempre nella direzione che è stata quella già provata in anni di sussidiarietà, anche tra livelli istituzionali, dell’importanza degli Enti locali. Perché sono poi quelli che dispiegano davvero nei confronti dei cittadini gli effetti delle politiche, che anche in quest’aula proviamo a programmare e a approcciare per migliorare le condizioni dei cittadini emiliano-romagnoli.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, mettiamo in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno n. 1, a prima firma consigliere Fabbri.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

(L’ordine del giorno 5752/1, oggetto 6024, è approvato per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

Mettiamo in votazione, con il dispositivo elettronico, il provvedimento 5752.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

 

Presenti 39

Favorevoli 24

Contrari 8

Astenuti 6

 

È approvato.

 

Consigliere Montevecchi, prego.

 

MONTEVECCHI: Grazie, presidente.

Giusto per aggiungere il mio voto contrario. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie. 

 

Ancora sullo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula

 

PRESIDENTE (Rainieri): Ritorniamo alle interrogazioni a risposta immediata.

 

OGGETTO 6003

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda valutare la messa a disposizione di specifiche risorse a supporto di iniziative dei Comuni dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). A firma della Consigliera: Piccinini

 

PRESIDENTE (Rainieri): Oggetto 6003: interrogazione di attualità a risposta immediata in aula per sapere se la Giunta intenda valutare la messa a disposizione di specifiche risorse a supporto di iniziative dei Comuni dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie, a firma della consigliera Piccinini.

Consigliera, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Dopo due question time sul caro energia, su cui continuerò comunque a battere, oggi portiamo in quest’aula quello che è diventato...

 

PRESIDENTE (Rainieri): Colleghi, per favore.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Dicevo, oggi portiamo in quest’aula quello che è diventato un vero e proprio caso, ovvero la presenza di una colonia di nutrie al Parco di Teodorico di Ravenna, che sta facendo molto discutere a livello locale. Partiamo da questo caso, introducendo anche quelle che sono le competenze della Regione, partendo appunto dal Piano regionale per il controllo della nutria per il periodo 2021-2026, che è stato approvato nell’aprile del 2021, con una delibera che intende dare attuazione alla legge n. 157 del 1992, relativo alla protezione della fauna selvatica omeoterma, e alla legge regionale n. 8 del 1994, che detta disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria.

Il Piano regionale per il controllo della nutria disciplina anche le modalità di realizzazione degli interventi, precisando che il controllo debba essere esercitato in maniera selettiva, con divieto dell’uso di veleni e rodenticidi, consentendo quindi la cattura mediante gabbie trappola per la successiva soppressione. Oltre a questo canale, il Piano detta ulteriori disposizioni, come nel caso del capitolo specifico delle aree protette, definendo le modalità di controllo e il periodo di intervento.

In questo contesto il Piano, intervenendo sulle aree urbane, stabilisce che i Comuni attivino il controllo della nutria nelle aree urbane con l’uso esclusivo di gabbie trappola. Il Piano dà inoltre conto anche di metodi sperimentali, aprendo anche alla sterilizzazione degli animali catturati per via chirurgica o tramite la somministrazione di vaccini immuno-contraccettivi monodose, per concludere che, in relazione a quanto espresso da ISPRA, cito, “l’eventuale applicazione di metodi di sterilizzazione può essere attuata al di fuori del presente Piano di controllo e nell’ambito di un attento schema sperimentale che identifichi un’idonea area di studio e si basi sullo schema di attività e un disegno di campionamento che permettano un’analisi statistica dei risultati conseguiti”.

A questo riguardo, voglio ricordare che sono stati realizzati importanti progetti, con risultati incoraggianti, poggianti sulla sterilizzazione degli animali, come nel caso di interventi svolti in diverse aree del territorio nazionale e anche in ambito regionale. Voglio citare anche una risposta che mi è stata fornita a un’interrogazione dall’assessore Mammi, che richiamava l’esperienza di controllo delle popolazioni selvatiche effettuato mediante il controllo della fertilità, affermando che sono sicuramente efficaci in spazi chiusi.

Si tratterebbe, quindi, di aree del tutto corrispondenti a quelle in oggetto delle proteste di associazioni di cittadini avanzate nel caso degli abbattimenti con arma da fuoco a seguito di cattura avvenuta nel Parco Teodorico Ravenna, una vicenda che ha visto anche la presentazione di una petizione diretta a richiedere al Comune il ricorso a un piano di sterilizzazione delle nutrie in alternativa ai metodi cruenti; così come l’ENPA ha fatto sentire la propria voce al riguardo, segnalando che, mentre l’uccisione delle nutrie comporta la rioccupazione da parte dei nuovi esemplari delle aree lasciate libere, la sterilizzazione e la reimmissione nel territorio di provenienza evita l’aumento numerico delle colonie, perché oggi succede che si utilizzino risorse pubbliche, ma non si riesca ad ottenere il risultato atteso e non si risolva alla radice il problema.

Da questo punto di vista ci sono Comuni che hanno applicato i metodi sperimentali di sterilizzazione, Comuni ma anche la Bonifica Renana a giugno dell’anno scorso, attraverso un fondo Life europeo, Green4blue, il Comune di Castello d’Argile, che ha individuato un ambulatorio veterinario che si è adoperato allo scopo, il Comune di Sassuolo.

Il Comune di Modena è partito da poco con una sperimentazione al Parco Ferrari, il Comune di Ferrara nel 2021 ha discusso ampiamente e votato un impegno in questo senso, quindi c’è anche una condivisione, rispetto all’utilizzo di questi metodi per aree circoscritte, bipartisan, se così la vogliamo chiamare, e poi ci sono iniziative anche fuori dalla Regione Emilia-Romagna.

Per queste ragioni, nella convinzione che sia necessario promuovere e sostenere la realizzazione di iniziative sperimentali per il controllo delle nutrie tramite metodologie incruente, ho presentato questa interrogazione di attualità, con la quale chiedo alla Giunta “se intenda valutare di mettere a disposizione specifiche risorse a supporto delle iniziative dei Comuni, rivolte alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo, in aree definite, della presenza delle nutrie”.

Chiedo inoltre “se in questo quadro si pensi di accompagnare i progetti attraverso il ricorso alle competenze e all’impegno dei veterinari delle aziende AUSL”.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

La nutria, secondo quanto previsto dal Regolamento e dai regolamenti comunitari, dal decreto legislativo n. 230 del 2017, è una specie invasiva di rilevanza unionale, che deve essere gestita ai sensi della n. 157 del 1992, articolo 19.

Per questo motivo, la Giunta regionale, per quanto di propria competenza, ha approvato nel 2021 un Piano di controllo regionale con valenza quinquennale, rivolto a tale specie.

Per quanto attiene al capitolo “Metodi sperimentali” del Piano, a cui fa riferimento l’interrogante, esso chiarisce che “in merito all’opzione di sterilizzazione, se ne valuta l’inapplicabilità a larga scala”, precisando che possa essere utilizzata solamente al di fuori del Piano stesso.

Questo in forza di quanto espresso da ISPRA nel proprio Parere di competenza in relazione al tema che a seguire si richiama: “ad oggi non sussistono evidenze sperimentali che dimostrino l’efficacia nel tempo di questo genere d’azione su una scala spaziale medio-grande, né un soddisfacente rapporto costi/benefici”.

Lo stesso istituto, con riferimento al Piano, precisa poi, e cito sempre testualmente: “purtroppo le tecniche di controllo della riproduzione della nutria, presentano significativi limiti che rendono tale alternativa gestionale non applicabile al caso in esame. Interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione, richiedono rilevanti impegni economici ed operativi, per cui risultano teoricamente applicabili a piccola scala territoriale e su nuclei numericamente molto contenuti ed ecologicamente isolati. Non possono essere utilizzati per il contenimento numerico di popolazioni distribuite senza soluzione di continuità su ampi comprensori, né possono essere applicate alla generalità del territorio interessato”.

In riferimento, infine, all’utilizzo del metodo dei vaccini, sempre l’Istituto, basandosi su studi scientifici in materia, dichiara che, ancora testualmente: “attualmente la somministrazione di tali vaccini è possibile esclusivamente tramite iniezione intramuscolare. Pertanto, l’utilizzo di questa tecnica richiederebbe la cattura e successiva manipolazione degli animali, limitando sostanzialmente le potenzialità applicative della tecnica. Inoltre, sono ancora da valutare pienamente la selettività e l’efficacia a lungo termine della tecnica che va attualmente considerata in una fase sperimentale di sviluppo”.

“In conclusione ‒ prosegue sempre gli ISPRA ‒ si ritiene che né sterilizzazione chirurgica, né la somministrazione di sostanze con effetto immuno-contraccettivo, allo stato attuale possono essere utilizzate per il controllo della nutria”.

“Inoltre, la numerosità delle popolazioni contro cui si è chiamati a intervenire - dice sempre ISPRA - rende del tutto inefficaci queste tecniche, almeno con i prodotti e le tecniche oggi disponibili”.

“Le tecniche di controllo della fertilità esercitano il loro effetto con tempi piuttosto lunghi e, se non applicate su una frazione sufficientemente ampia della popolazione, risultano inefficaci perché la riduzione della fertilità della frazione trattata è vanificata a causa dell’elevato potenziale riproduttivo della componente non trattata”.

È per questa ragione che la Giunta, che tra l’altro non ha competenza per l’attuazione dei Piani di controllo che spettano viceversa a Provincia e Città Metropolitana di Bologna, ai sensi dell’articolo 40 della legge regionale n. 13/2015 ai Comuni in ambito urbano, in forza di quanto prescritto da ISPRA, non ha previsto nei propri strumenti di pianificazione il ricorso alla sterilizzazione su scala regionale. Di conseguenza, non ritiene opportuno prevedere lo stanziamento di risorse dedicate.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Piccinini, prego.

 

PICCININI: Grazie, presidente.

Devo dire che non sono soddisfatta della risposta, alla luce anche della risposta che aveva fornito l’assessore Mammi alle interrogazioni, in cui, come dicevo già in premessa, riconosceva l’efficacia della sterilizzazione, ovviamente in spazi chiusi. Poi, sugli spazi ‒ tra virgolette ‒ aperti naturalmente c’è anche tutta un’altra serie di sistemi ecologici che si possono utilizzare, ma per gli spazi chiusi ci sono già sperimentazioni in atto, che hanno dato buoni risultati. Addirittura si è vista una diminuzione degli esemplari facenti parte delle colonie.

Se vogliamo parlare di costi-benefici, quindi, bisognerebbe fare ragionamenti in questo senso e andare a vedere quanto ci costa, invece, utilizzare metodi cruenti.

Ci si nasconde, poi, dietro il parere di ISPRA, che ‒ ripeto ‒ è un parere non vincolante, tant’è vero che i Comuni che ho citato nelle premesse stanno utilizzando il metodo sperimentale, anche con dei buoni risultati. Sono risultati che valgono, sul lungo periodo non lo sappiamo, ma sul breve e sul medio sicuramente sì.

I dati, quindi, sono oggettivi. Soprattutto, un intervento della Regione volto a finanziare la sperimentazione toglierebbe qualsiasi alibi a quei Comuni che non vogliono procedere in questo senso. Penso al caso di Ravenna. Si parla di quindici esemplari, quindi di una quantità limitata. Il problema potrebbe essere risolto attraverso la sterilizzazione, con l’aiuto anche di associazioni locali. Invece ci si nasconde dietro un presunto ‒ così si legge dai giornali ‒ diniego del sindaco, che però non si è mai espresso pubblicamente, rispetto alle deleghe di un assessore che, evidentemente, non può esercitarle. Anche su questo, a un certo punto, mi farei due domande. La soluzione è facile. Non penso che il Comune di Ravenna non abbia le risorse per far fronte alla sterilizzazione di quindici nutrie. Parliamo di una cifra che si aggira intorno ai 100 euro. Il Comune di Ravenna, nello specifico, ha tutte le possibilità per intervenire in questo senso.

Concludo, presidente.

Si è già visto che queste sperimentazioni funzionano. Sarebbe opportuno che la Regione intervenisse per togliere anche questo tipo di alibi a quei Comuni che non vogliono, a differenza di altri che l’hanno già fatto, attuare la sperimentazione, ripeto, in spazi circoscritti e risolvere il problema.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6009

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare affinché alle aziende agricole venga riconosciuto il credito d’imposta anche per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue per i fabbisogni d’irrigazione. A firma del Consigliere: Daffadà

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo all’oggetto 6009, circa le misure da adottare affinché alle aziende agricole venga riconosciuto il credito d’imposta anche per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue per i fabbisogni d’irrigazione, a firma del consigliere Daffadà.

Prego, consigliere.

 

DAFFADÀ: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione vorremmo porre l’attenzione dell’Assemblea sul tema dei costi del carburante che i nostri agricoltori hanno sostenuto per affrontare la siccità da record di quest’anno.

Lo Stato è intervenuto con un sostegno mirato all’acquisto di carburante con un decreto a marzo 2022, prorogato con le manovre Aiuti Bis e Ter, per garantire alle aziende agricole e che praticano l’attività della pesca il credito del 20 per cento a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi.

L’interpretazione letterale della norma sembrerebbe escludere il carburante utilizzato in modo straordinario per prolungare i turni di irrigazione che sono stati necessari a causa dei forti stress idrici a cui sono state sottoposte le colture. Si precisa, infatti, che i quantitativi di gasolio/benzina da tenere in considerazione sono esclusivamente quelli riferiti alla trazione dei mezzi agricoli e pertanto rimarrebbero escluse le quantità utilizzate per l’irrigazione, in quanto per questa si utilizza un impianto fisso e non trainato.

Con questa interrogazione chiediamo alla Giunta regionale di farsi promotrice presso il Ministero della risoluzione di questa evidente criticità, affinché le aziende agricole si vedano riconosciuto il credito d’imposta anche per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue e in generale per i fabbisogni di irrigazione. Sarebbe auspicabile che il credito d’imposta fosse riferito a tutte le attività agricole che hanno subito l’incremento del costo del carburante. A dimostrazione di quanto, appunto, detto e di quanto il fabbisogno irriguo sia cresciuto nel corso del 2022, abbiamo il meritorio provvedimento della nostra Regione, della Regione Emilia-Romagna, che ha integrato le assegnazioni di prodotti petroliferi con quantitativi di carburante aggiuntivi specificatamente per le colture irrigue.

È evidente che quest’anno i costi per i nostri agricoltori sono aumentati, non solo per il rincaro del carburante, ma anche, appunto, perché, a causa del della perdurante straordinaria siccità, si è dovuto irrigare di più. Sappiamo quanto le sorti di questo settore siano connesse al benessere economico e sociale del nostro territorio e del Paese. La riduzione dei costi di produzione in agricoltura è pertanto fondamentale, sia per sostenere i redditi degli agricoltori sia per ridurre i prezzi dei prodotti agricoli a vantaggio dei consumatori. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In riferimento all’interrogazione in oggetto, si conferma che, a causa del perdurare del periodo siccitoso, con l’adozione della DGR n. 1276 del 25 luglio 2022, la Giunta ha approvato la maggiorazione di carburante agricolo destinato all’irrigazione, integrando le assegnazioni di prodotti petroliferi dell’anno 2022 con quantitativi di carburante comunque non superiore ai valori precedentemente assegnati.

Tale provvedimento è stato assunto dopo aver accertato come, per determinate situazioni e per determinati ordinamenti colturali, fosse necessario aumentare i turni irrigui rispetto a quelli normalmente praticati nel periodo, che, per eseguire i suddetti interventi, fossero stati esauriti i quantitativi di prodotti petroliferi precedentemente assegnati per l’esecuzione delle operazioni colturali necessarie a preservare le coltivazioni.

Confermiamo inoltre che l’articolo 18 del decreto-legge n. 21 del 21 marzo 2022, convertito con modificazioni nella legge 20 maggio 2022 n.51, riconosce invece alle imprese esercenti attività agricole e della pesca un credito d’imposta pari al 20 per cento, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina, unicamente per la trazione dei mezzi utilizzati per il primo trimestre solare dell’anno 2022, limite temporale successivamente esteso anche al secondo e terzo trimestre dell’anno 2022 con provvedimenti successivi.

Noi solleciteremo pertanto al Ministero delle politiche agricole e della sovranità alimentare il riconoscimento alle aziende agricole dell’applicazione del credito d’imposta sul carburante utilizzato anche per i fabbisogni di irrigazione e per tutte le attività agricole che ne rendano necessario l’impiego. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie, sottosegretario.

Consigliere Daffadà, prego.

 

DAFFADÀ: Mi dichiaro soddisfatto. Ringrazio, perché questa Regione da sempre e anche negli ultimi provvedimenti è vicina al mondo agricolo, quindi dobbiamo affrontare questi temi della crisi idrica da più fronti. Questo è sicuramente un fronte, assieme agli altri, dei quali si è già parlato anche questa mattina e anche nelle settimane scorse, degli invasi piuttosto che di altre forme, per consentire davvero tutti insieme di abbattere e combattere questo problema siccitoso, che negli ultimi tempi ci ha riguardato molto da vicino. Grazie.

 

OGGETTO 6001

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l’opportunità di convocare un tavolo di lavoro che coinvolga associazioni di categoria e società di gestione degli impianti sull’avvio della prossima stagione sciistica, a fronte del rincaro dei costi energetici. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Passiamo ora all’interrogazione 6001, circa l’opportunità di convocare un tavolo di lavoro che coinvolga associazioni di categoria e società di gestione degli impianti di avvio della prossima stagione sciistica, a fronte del rincaro dei costi energetici, a firma del consigliere Cuoghi.

Prego, consigliere.

CUOGHI: Grazie, presidente.

Sta per iniziare la stagione sciistica, fortunatamente in questi giorni è anche nevicato, quindi le nostre montagne si stanno preparando ad accogliere i turisti e gli sciatori.

Sappiamo però, perché ce lo ripetiamo ormai in tutti i settori e in tutte le salse, quale sia il problema dominante in questo periodo, che è appunto quello dell’energia, che sicuramente anche in questo settore pesa tantissimo, arrivando a mangiarsi proprio l’80 per cento di quelli che sono i ricavi di un settore che appunto già è stagionale, legato molto alle condizioni climatiche e quindi a quello che verrà, al fatto se verrà o meno della neve o se questa è da preparare in maniera artificiale e tutto quanto il resto ovviamente.

Non chiediamo di risolvere questo problema così con un colpo di bacchetta magica, perché sappiamo che questo non c’è. Chiediamo solamente se la Regione e se la Giunta in particolare, intenda farsi carico e portavoce di quelle che sono le istanze e le condizioni dei vari Consorzi sciistici, che ne abbiamo diversi nella Regione, e cercare di trovare insieme a loro delle soluzioni.

Quindi, in sostanza, se intenda convocare un tavolo di lavoro e che a tale tavolo vengano chiamate, oltre che le forze politiche, anche le associazioni di categoria, le società di gestione degli impianti, i consorzi e le varie aziende da cui dipende il turismo invernale, che ovviamente ha ripercussioni anche su tutto quello che è il turismo della montagna in questo periodo.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Sono ovviamente note le gravi problematiche di sostenibilità economica delle imprese, a partire da quelle maggiormente energivore e gasivore, prodotte dall’enorme aumento dei costi dell’energia e dei carburanti derivanti dagli scenari e dalle condizioni geopolitiche e di mercato a tutti note.

Ciò che è altrettanto noto è come queste mettano a repentaglio la stessa sopravvivenza delle imprese di interi settori.

Si è in questo pienamente consapevoli che dette gravi difficoltà colpiscono tra gli altri, in modo particolare, anche i gestori degli impianti sciistici in quanto hanno una forte incidenza sulle spese per il consumo di energia e di carburante per il funzionamento degli impianti stessi e in particolare per gli impianti di innevamento, condizione che potrebbe altresì essere aggravata da condizioni meteorologiche nella prossima stagione sciistica con poche precipitazioni nevose.

La Regione Emilia-Romagna, attraverso la legge n. 17/2000, fornisce sostegno ai gestori degli impianti, oltre che con contributi agli investimenti, anche con contributi per la copertura delle spese di funzionamento, tra cui appunto quelle energetiche di carburante che, ordinariamente ammontano a 900.000 euro. Tuttavia, è altrettanto evidente che siamo ora di fronte ad una situazione emergenziale del tutto straordinaria, che richiede interventi e misure altrettanto straordinarie e di dimensioni consistenti.

È di tutta evidenza, però, che la problematica afferente alla crisi energetica e il sostegno alle imprese connesse al caro-energia non possa essere affrontato a livello locale né regionale, richiedendo strumenti di livello comunitario quantomeno nazionale che calmierino i prezzi e diano sostegno economico alle imprese, a partire da quelle più energivore, o per le quali il costo energetico costituisce una parte significativa dei costi di gestione.

Ricordo ai consiglieri che in questo modo abbiamo operato anche nel tempo più duro della pandemia, in stato di crisi, individuando anche e sempre per questo tipo di attività ed impianti misure straordinarie, con risorse messe in campo dal Governo, ma poi gestite dalle Regioni di concerto con i Comuni, con le categorie e con le Camere di Commercio.

Questo costituisce quindi, a nostro avviso, il tema principale su cui il Governo dovrà cimentarsi con estrema urgenza, e le notizie di ieri, della legge di stabilità danno alcune risposte, individuando anche, attraverso l’indispensabile interlocuzione con l’Unione europea, strumenti volti a calmierare in modo significativo i costi energetici, ma anche mettendo in campo nel brevissimo periodo strumenti di sostegno rivolti alle imprese, oltre che come sempre, naturalmente, alle famiglie.

A tal fine la nostra Regione ha prontamente attivato uno specifico tavolo sul problema del caro- energia con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. È noto a tutti perché ci sono state anche comunicazioni in quest’aula, in questo senso sono, e state individuate in modo condiviso una serie di richieste e proposte puntuali da portare all’attenzione del Governo, cosa su cui siamo stati impegnati non solo nella formazione del Decreto Aiuti quater, ma anche adesso, nell’interlocuzione sulla legge di bilancio.

L’Assessorato al turismo, in particolare, ha proposto una modifica normativa nell’ambito del collegato alla legge di stabilità del 2023, in particolare all’articolo 8, comma 1, lettera b) della legge regionale 17/2002 al fine di incrementare il limite massimo del 50 per cento delle spese per consumo di elettricità in proporzione al totale delle spese ammissibili, innalzandolo al 75 per cento.

Preciso che la modifica è stata proposta in via definitiva sul testo della legge in argomento, in quanto l’incidenza dei costi di consumo di energia rispetto al totale complessivo delle spese, è certamente esploso a causa del cosiddetto caro-energia. Ma questa modifica risponderebbe anche a un’esigenza che va oltre la contingenza, visto che il costo per consumi di elettricità è andato progressivamente aumentando, anche prima della bolla del caro-energia, in ragione dell’incidenza significativa su tali costi del funzionamento degli impianti di innevamento derivante da una modificazione dell’andamento delle precipitazioni nevose. La soluzione che abbiamo prospettato quindi avrebbe un valore che va oltre la contingenza che stiamo attraversando e terrebbe conto di quelli che sono i problemi strutturali di questo settore, del quale ci siamo occupati anche prima che esplodesse il cosiddetto caro-energia.

Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario.

Come diceva il sottosegretario, il momento è straordinario e richiede misure straordinarie. Certamente, molto è stato messo in campo, ed è stato messo in campo dal Governo. Sono state citate le leggi regionali e anche le sollecitazioni che la Regione ha evidenziato, che vanno verso una direzione di sostegno alle spese, di contributi e di ristori.

Noi chiedevamo qualcosa di diverso. Noi siamo sicuri che tutti quanti stanno cercando di fare il massimo in questa direzione. Probabilmente questi saranno tanti piccoli aiuti che arrivano alle società di gestione, ai Consorzi sciistici, ma pensiamo che non siano la soluzione. La soluzione probabilmente si può trovare solo se proviamo ad approcciare il problema con un metodo più multidisciplinare, o comunque con soluzioni che riguardano ad ampio spettro tutta l’attività che viene svolta dai Consorzi e dalle società degli impianti, oltre che dall’indotto turistico che da questi derivano.

È per questo che parlavamo di tavolo di lavoro specifico a questo riguardo: per trovare delle soluzioni, per trovare degli accordi, per farsi anche magari in qualche modo indicare da chi lavora in maniera più stretta, proprio su quello specifico settore, quali potrebbero essere i punti dove, magari con qualche intervento straordinario perché legato al periodo, magari, non di così grande portata, si riesce ad ottenere, tramite un effetto leva, un grosso impatto positivo su quella che è la situazione.

Sono contento di queste misure già messe in campo che sono state elencate, ma la nostra interpellanza andava nella direzione proprio di sollecitare una maggiore attenzione, in maniera più dettagliata e più rivolta al coinvolgimento anche delle imprese per quella che è la situazione del momento. Quindi per questo motivo non sono soddisfatto.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

 

OGGETTO 6012

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere gli impegni assunti e la tempistica ipotizzata per le priorità di intervento per il 2023 e le scelte operate e realizzate nel 2022 nell’ambito del settore ferroviario. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione di attualità a risposta immediata in aula oggetto 6012, per conoscere gli impegni assunti e la tempistica ipotizzata per le priorità di intervento per il 2023 e le scelte operate e realizzate nel 2022 nell’ambito del settore ferroviario, a firma del consigliere Mastacchi.

Prego.

 

MASTACCHI: Grazie, presidente.

Il 3 agosto 2020 è stato siglato un protocollo d’intesa per il potenziamento del collegamento ferroviario Ravenna-Rimini per individuare soluzioni progettuali condivise e scenari nel breve, medio termine e nel lungo periodo per effettuare un potenziamento dei servizi sulla tratta.

Nell’ambito degli interventi analizzati dal gruppo di lavoro, è stata posta l’attenzione sulla possibile sopprimibilità dei passaggi a livello attualmente presenti sia per la ricaduta potenziale sulla qualità del servizio, data da eventi anomali che li possono interessare, sia per l’incremento dell’effetto barriera che tali punti singolari, come quello di viale Lombardi a Lido di Classe, del quale, fra l’altro, abbiamo già parlato qualche mese fa, e quello sulla strada per Conventello in località Glorie, dove al problema della chiusura del passaggio a livello si aggiunge anche il tema della chiusura di alcune strade nella zona in conseguenza del cantiere sul ponte di Savarna, possono far derivare sulla mobilità stradale delle aree circostanti.

Nel 2022 occorre individuare le priorità di intervento per i successivi sviluppi progettuali realizzativi da inserire nella programmazione di finanziamento e nell’ambito del contratto di programma RFI vigente. Ministero e Regione, ognuno per gli ambiti di propria competenza, sono impegnati ad assumere le necessarie determinazioni in ordine agli interventi da realizzare e a farsi parte attiva per il loro recepimento all’interno di un successivo accordo attuativo.

La partecipazione della Regione alle attività come membro effettivo del gruppo di lavoro, comprensive degli incontri con gli enti locali interessati alla soppressione dei passaggi a livello, alla gestione delle relative procedure attuative, al coordinamento della definizione degli atti per la determinazione dell’accordo attuativo stesso, rappresenta una delle priorità del nostro Ente. La soppressione dei passaggi a livello è indispensabile per migliorare la performance delle linee sul tema della puntualità e regolarità, al fine di migliorare la permeabilità rispetto alla linea ferroviaria, e deve contemporaneamente favorire la viabilità ciclabile e pedonale, tenendo conto dell’urbanizzazione dell’area.

 È necessario che il gruppo di lavoro valuti le ulteriori necessità di interventi infrastrutturali e tecnologici per soluzioni innovative, inerenti le tempistiche di apertura e chiusura dei passaggi a livello, per garantire adeguate prestazioni in termini di frequenza, regolarità, affidabilità e rapidità di collegamento nella mobilità regionale.

Interroga quindi la Giunta per sapere quali siano gli impegni assunti, quale tempistica sia stata ipotizzata per le priorità di intervento per il 2023 e quali siano le scelte operate e realizzate nel 2022”. Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

Con riferimento agli esiti delle attività previste dal protocollo d’intesa sul potenziamento della linea Ravenna-Rimini, in attuazione del protocollo stesso, a seguito di numerosi incontri con gli Enti locali interessati alla soppressione dei passaggi a livello, insieme alle strutture di RFI e al Ministero dei trasporti, la Regione, con propria nota specifica, ha dato evidenza ad RFI stessa degli interventi individuati, di concerto con gli Enti locali, quali prioritari, sui quali redigere gli studi di fattibilità tecnico-economica di prima fase, al fine di ottenere l’assegnazione delle risorse a valere sui fondi FSC 2021-2027 per la loro realizzazione.

Faccio l’elenco dei passaggi a livello prioritari, individuati in particolare l’11 febbraio 2022. Per quanto riguarda Ravenna Comune, quelli di via Bosca, via della Sacca e via dei Lombardi. Per Cervia, viale Di Vittorio, per San Mauro Pascoli via Marina, per Bellaria e Igea Marina, sia via Pisino, sia via dei Mille. Per quanto riguarda Rimini, via Apollonio, fermata Torre Pedrera.

Si aggiunge a questo elenco il ripristino del binario di incrocio di Rimini Viserba, che completa una prima fase di interventi necessari a raggiungere gli obiettivi condivisi di adeguamento della linea, al fine di realizzare il potenziamento e l’armonizzazione del servizio ferroviario nel breve e medio tempo sulla tratta.

Il 2 maggio 2022, con successiva nota, RFI ha trasmesso il progetto di fattibilità tecnico-economica di prima fase, relativa sia alle opere sostitutive dei passaggi a livello prioritari individuati nel gruppo di lavoro, sia al binario d’incrocio a Rimini Viserba.

Successivamente, tali progetti sono stati condivisi con ciascun Comune interessato in specifici incontri organizzati dalla Regione, con un’attività che si è protratta fino ai primi giorni dell’agosto scorso, per verificare puntualmente le soluzioni progettate.

Preciso che nell’anno 2022 si sono svolti 17 incontri fra la Regione, RFI e i Comuni in forma collegiale o singolarmente, e dall’interlocuzione con i Comuni stessi sono emerse alcune richieste di modifica, che hanno richiesto una nuova elaborazione da parte di RFI della documentazione a suo tempo trasmessa.

Nell’ambito degli approfondimenti tecnici condotti sul gruppo di passaggi a livello prioritari, grazie ai dati topografici forniti dai tecnici dei Comuni di Rimini, si è poi reintrodotto in progetto il sottovia carrabile, affiancato da un percorso ciclopedonale, in corrispondenza della fermata di Torre Pedrera. in sede su via Apollonio, finalizzato alla chiusura del passaggio a livello al chilometro 115.359, che quindi si aggiunge all’elenco iniziale che prima ho ricordato.

Con nota di RFI del 22 settembre 2022, acquisita dalla Regione al proprio protocollo, sono stati trasmessi i progetti di fattibilità, in prima fase aggiornati sulla base delle modifiche richieste. La nuova revisione progettuale ha comportato anche un aggiornamento del relativo quadro economico, che tiene conto sia delle nuove tariffe emesse da RFI nel maggio 2022, a causa dell’aumento dei materiali, come noto, sia dei nuovi importi a seguito delle richieste avanzate dai Comuni.

Questo nuovo quadro economico impone certamente una riflessione sulle opere da avviare prioritariamente, al fine di poter richiedere totale copertura per le opere di soppressione dei passaggi a livello e per il binario di incrocio della Rimini Viserba.

Sono attualmente in corso approfondimenti con due Comuni, per valutare il permanere di alcune criticità che possono influire sulla scelta definitiva delle priorità, che verrà effettuata entro l’anno, insieme a tutti i Comuni firmatari del protocollo d’intesa, per ottenere finanziamenti e quindi avviare le attività per la realizzazione degli interventi.

Si ritiene utile in proposito menzionare la nota del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili al Presidente del Consiglio del precedente Governo, con cui si segnala la necessità di inserire le opere bandiera del valore complessivo di 1,346 miliardi nella programmazione del Fondo sviluppo e coesione, parte infrastrutture, periodo di programmazione 2021-2027, tra cui è compreso il finanziamento di 100 milioni di euro per il potenziamento della Ravenna Rimini.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Mastacchi, prego.

 

MASTACCHI: Grazie, sottosegretario. Chiaramente la sua risposta mi soddisfa, visto che il principale problema che ho segnalato, quello di viale Lombardi a Lido di Classe, è nell’elenco delle priorità, per cui si presuppone che a breve si trovi una soluzione.

Apro, però, un altro capitolo, che sarà oggetto di un mio atto che presenterò nelle prossime ore, che riguarda invece la miriade di passaggi a livello che abbiamo sulla nostra Regione, che non avranno una risposta così celere e sui quali abbiamo dei grossi problemi di tecnologia.

Perché ci sono passaggi a livello, come il secondo che ho citato, quello di Conventello in località Glorie, ma potrei citarne anche in Provincia di Bologna, che hanno comunque una prospettiva di soluzione molto lunga, per la quale non si possono prevedere dei tempi e per i quali io credo invece sia opportuno interagire con RFI per far sì che installino delle tecnologie più moderne.

Perché in un Paese avanzato, come ritengo sia il nostro, in una Regione avanzata all’interno del nostro Paese, pensare di avere ancora dei passaggi a livello che stanno chiusi 20 minuti, isolando in alcuni casi anche aree territoriali molto importanti… Proviamo ad immaginare cosa può succedere se un’ambulanza che normalmente deve rispondere in tempistiche molto più brevi rispetto ai 20 minuti, si trova chiusa e non riesce a passare.

Quindi sarebbe importante, e lo chiederò con un atto nei prossimi giorni, forzare su RFI perché installi tecnologie più moderne che, se andiamo in paesi anche vicini ai nostri, si vedono funzionare molto bene e che sarebbero almeno un intervento a tampone che consentirebbe di attenuare i disagi che comunque sappiamo di avere ancora nei prossimi anni.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

OGGETTO 5977

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna in merito al conflitto insorto tra la proprietà di BolognaFiere S.p.A. e i sindacati, riguardante il personale di manifestazione. A firma della Consigliera: Zamboni

 

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’interrogazione oggetto 5977 per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna in merito al conflitto insorto tra la proprietà di BolognaFiere S.p.A. e i sindacati, riguardante il personale di manifestazione, a firma della consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Con questa interrogazione Europa Verde porta all’attenzione dell’aula un conflitto che è insorto anche pubblicamente tra i vertici di BolognaFiere e i sindacati, o meglio scatenato dai sindacati nei confronti dei vertici di BolognaFiere e del quale hanno chiesto le dimissioni relativamente al presidente e al direttore generale. Quindi, veramente un conflitto di una portata quasi inedita.

Cosa ha generato questo scontro? L’abbiamo ricostruito attraverso dei lanci di agenzia di stampa DiRE, che il 15 novembre ha riportato la notizia di questa acuirsi della tensione nelle relazioni sindacali tra BolognaFiere, CGIL, CISL, UIL, USB e SGB, che hanno chiesto le dimissioni dei vertici dell’azienda accusandola di attuare una modalità di gestione delle varie scatole societarie in stile gioco di scatole cinesi.

Dalla ricostruzione pubblicata dall’agenzia Dire risulta che tra il 2020 e il 2022 è avvenuta la cessione di ramo d’azienda da BolognaFiere a BolognaFiere Servizi, che, a detta della dirigenza, avrebbe dovuto occuparsi a 360 gradi di fiere, eventi, convegni e quant’altro. Qualche mese dopo, però, BF Servizi è diventata Widex, con i dipendenti del ramo allestimenti trasferiti in una nuova società denominata Henoto.

I sindacati hanno poi riferito che, in un incontro del 7 novembre, la dirigenza di BolognaFiere, di fronte alla denuncia, appunto, delle organizzazioni sindacali di aver disatteso il protocollo sul mantenimento della qualità del lavoro, avendolo esternalizzato, ha di fatto ammesso di voler svuotare la sua partecipata Widex per dare in appalto i servizi fieristici.

Ora, considerato che i sindacati hanno anche denunciato che, mentre la dirigenza di BolognaFiere aveva negato un’ulteriore operazione di fusione con una società, in questo caso il nome è Vivaevents, definendola un’operazione saltata, avevano poi invece scoperto casualmente che la cessione di ramo di azienda di Vivaevents è avvenuta per tramite di un’ulteriore nuova società, tale VE S.r.l., nata improvvisamente a luglio 2022 nella stessa sede di Widex.

Tale società, avevano precisato i sindacati, si sarebbe occupata del lavoro che svolgono oggi i lavoratori Widex e i tempi determinati senza che prima fossero stati informati i sindacati; per cui hanno definito gravissimo il fatto che la dirigenza di BolognaFiere avesse negato di aver fatto un’operazione societaria così importante, benché in questa società BolognaFiere notoriamente siedano dei soci pubblici, Comune e Regione per la precisione. Quindi ledere questo dovere era giudicato particolarmente grave.

In attesa dei prossimi incontri dei tavoli istituzionali, i sindacati hanno chiesto una presa di posizione netta e precisa da parte dei soci pubblici, auspicando che si possa arrivare alla stabilizzazione dei precari e che ci sia una reale volontà di gestire l’organizzazione del lavoro, lasciando da parte scatole e scatoline.

Questa è la ricostruzione di quanto denunciato dai sindacati. Con questa interrogazione quindi Europa Verde interpella la Giunta regionale per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia- Romagna, che è un socio pubblico di BolognaFiere in merito al conflitto insorto tra la proprietà e i sindacati e quale sia la posizione quindi rispetto alle richieste di CGIL, CISL, UIL, USB e SGB descritte in premessa.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Sottosegretario Baruffi, prego.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente.

In relazione all’oggetto dell’interrogazione evidenzio che in data 5 agosto 2020 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, sviluppo e qualità del lavoro tra Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, BolognaFiere e organizzazioni sindacali.

Tale protocollo è stato oggetto di verifica in un incontro convocato dalla Città Metropolitana di Bologna in data 7 novembre 2022, a seguito della richiesta delle organizzazioni sindacali. In questo incontro, a cui per la Regione Emilia-Romagna ha partecipato l’Assessorato allo sviluppo economico (come ricostruito nel testo dell’interrogante) è emersa l’insoddisfazione da parte delle organizzazioni per la conduzione dei lavori delle società e della filiera degli appalti.

Qualche giorno dopo, per le stesse ragioni, in occasione dell’inaugurazione di EIMA le organizzazioni sindacali hanno dato luogo a un presidio. In quella sede, in accordo con la Città Metropolitana di Bologna, l’Assessorato allo sviluppo economico ha incontrato le organizzazioni sindacali e i lavoratori assumendo l’impegno di riconvocare in tempi rapidi una nuova riunione del tavolo per affrontare in sede istituzionale, con la presenza di BolognaFiere i punti al centro della vertenza sindacale.

A seguito dell’immediata individuazione della data di convocazione di tale incontro, che è previsto proprio per oggi pomeriggio presso il Comune di Bologna, il presidio è stato sciolto. All’incontro di oggi parteciperà personalmente l’assessore Vincenzo Colla.

In piena coerenza con quanto previsto anche dal Patto per il lavoro e per il clima, il confronto riportato nelle sedi opportune sarà volto a ricercare soluzioni in grado di tutelare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, siano essi dipendenti della società, o occupati nella filiera degli appalti, a partire dall’applicazione, naturalmente, dei Contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Grazie, presidente.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Ringrazio il sottosegretario Baruffi per la risposta. Vedremo quali saranno gli sviluppi dell’incontro che si terrà oggi pomeriggio. Comunque, prendo atto che da parte della Regione la posizione sarà quella di difendere le norme pattuite di tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Se quindi è questa la base di partenza della Regione, io spero che la controversia si risolva nel segno di un rispetto dei diritti sindacali dei dipendenti o dei dipendenti appaltati da parte di BolognaFiere, perché ovviamente è inaccettabile questo scaricabarile di lavoratori da un contenitore ad un altro, facendo perdere per strada la tutela dei loro diritti.

 

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Prima di chiudere i lavori della parte antimeridiana, volevo ricordare ai colleghi una mostra che verrà inaugurata alle ore 13 qui sotto, nella sala Guido Fanti. La mostra si intitola “Come l’acqua. Le donne (in)visibili dell’Iran”, mai tanto attuale come in questo momento, è un progetto di Ali Asghar Kalantar, a cura di Laura Sassi e Fabrizio Fontanelli, sponsorizzato naturalmente dal Consiglio regionale.

Grazie. Ci riaggiorniamo alle ore 14,30.

 

La seduta ha termine alle ore 12,54

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO; Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI; Gianni BESSI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Maura CATELLANI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADÀ, Gabriele DELMONTE; Marta EVANGELISTI; Marco FABBRI, Michele FACCI, Pasquale GERACE, Giulia GIBERTONI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI, Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Silvia PICCININI, Giulia PIGONI, Marilena PILLATI, Massimiliano POMPIGNOLI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il sottosegretario Davide BARUFFI;

gli assessori Paolo CALVANO, Andrea CORSINI, Raffaele DONINI, Barbara LORI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI.

 

Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Stefano BONACCINI.

 

Hanno comunicato di non partecipare alla seduta gli assessori Vincenzo COLLA, Mauro FELICORI, Alessio MAMMI e la presidente Emma PETITTI.

 

Votazione elettronica

 

OGGETTO 5752

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni per l'istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell'Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio finanziario". (56)

 

Presenti: 41

Favorevoli: 25

Contrari: 9

Astenuti: 6

Presenti non votanti: 1

Assenti: 9

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BESSI Gianni; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; FABBRI Marco; GERACE Pasquale; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PARUOLO Giuseppe; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; RONTINI Manuela

 

Contrari:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; MARCHETTI Daniele; PELLONI Simone; POMPIGNOLI Massimiliano; STRAGLIATI Valentina; MONTEVECCHI Matteo

 

Astenuti:

CASTALDINI Valentina; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; MASTACCHI Marco; PICCININI Silvia; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Presenti non votanti:

RAINIERI Fabio

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; FACCI Michele; FELICORI Mauro; GIBERTONI Giulia; LIVERANI Andrea; OCCHI Emiliano; PETITTI Emma; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor

 

Comunicazioni prescritte dall’art. 68 del Regolamento interno

 

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge:

 

5943 -  Progetto di legge di iniziativa Consiglieri recante: "Disciplina e valorizzazione dei prodotti DE.CO. e istituzione del Registro generale dei Comuni con prodotti DE.CO.". (09 11 22). A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Rainieri, Pelloni, Bergamini, Liverani, Occhi, Facci, Stragliati, Catellani, Bargi, Rancan, Montevecchi, Marchetti Daniele, Delmonte

 

5973 -  Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Integrazione regionale per il finanziamento del Servizio Sanitario Regionale". (Delibera di Giunta n. 1979 del 14 11 22)

 

5987 -  Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali dell'ambiente. Abrogazione della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 23 (Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell'ambiente)", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 4 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 7 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

5988 -  Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Norme per la transizione energetica ad energie rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici, l'azzeramento delle emissioni climalteranti e l'autonomia energetica regionale e dei territori", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 6 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 8 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

 

5989 -  Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Disposizioni per la riduzione dell'impronta ecologica e modifica della legge regionale 5 ottobre 2015, n. 16 (Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 3 del 7 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 9 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

 

5990 -  Progetto di legge di iniziativa popolare recante: "Norme per l'arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati", ai sensi dell'art. 9, comma 7, della legge regionale n. 34/1999 e successive modificazioni. (Deliberazioni della Consulta di garanzia statutaria di ammissibilità n. 5 dell'11 marzo 2022, pubblicata nel BURERT n. 69 del 17 marzo 2022 e di validità n. 10 del 9 novembre 2022, pubblicata nel BURERT n. 344 del 17 novembre 2022)

 

Sono pervenuti i sottonotati documenti:

 

INTERROGAZIONI

 

5939 -  Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse alla diffusione della popolazione di lupi sul territorio regionale con particolare riferimento alla predazione di cani domestici. A firma dei Consiglieri: Bargi, Occhi, Pompignoli, Liverani, Delmonte, Montevecchi, Rainieri, Facci, Catellani, Rancan

 

5940 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle possibili misure da mettere in atto per venire incontro alle esigenze degli utenti del trasporto pubblico, lungo la linea 331 di Ostellato (FE). A firma del Consigliere: Bergamini

 

5942 -  Interrogazione a risposta scritta circa le problematiche connesse al numero di dimissioni volontarie presentate dal personale di SETA spa. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

5945 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda emanare direttive omogenee ai Comuni per derogare al DM 383/2022 in caso di assistenza domiciliare, posto che i Sindaci sono tenuti a garantire la salute pubblica. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Cuoghi, Evangelisti

 

5947 -  Interrogazione a risposta scritta inerente alle condizioni di lavoro e alla regolarità delle retribuzioni del personale addetto ai servizi alla persona dell'Aosp Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Gerace, Montalti, Pillati, Mori

5949 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda richiedere al Parlamento e al Governo di non operare modifiche al quadro normativo vigente dirette ad aprire le procedure per l'estrazione di gas naturale anche ai titolari di concessioni di coltivazione di idrocarburi poste nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5952 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al recente accordo tra Regione Emilia-Romagna e sindacati, riguardante la prestazione lavorativa del personale medico d'emergenza territoriale convenzionato con le AUSL. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5953 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla situazione del ponte sul fiume Idice, nel comune di San Lazzaro di Savena (BO) e agli interventi da mettere in campo per la sua manutenzione e messa in sicurezza. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5954 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla situazione della stazione ferroviaria di Molinella (BO) e alle misure da adottare per garantire il ripristino della sua piena fruibilità agli utenti. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5955 -  Interrogazione a risposta scritta relativa al funzionamento dei Centri per l'Impiego in Emilia-Romagna, in particolare per conoscere l'entità del personale ad essi assegnato e gli orari osservati per l'apertura al pubblico. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5956 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'iter procedurale seguito dal Comune di Langhirano per il progetto "Parco Galloni", al concetto di prossimità contenuto nell'articolo 53 della L.R. 24/2017, e alla competenza della valutazione ambientale all'interno di una Zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTPR. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5957 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla situazione del servizio sanitario regionale, in particolare per conoscere il numero di addetti suddiviso per area funzionale, l'ammontare del disavanzo e la percentuale di completamento della riorganizzazione. A firma dei Consiglieri: Tagliaferri, Evangelisti, Cuoghi

 

5958 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle condizioni di lavoro dei dipendenti delle aziende del Trasporto Pubblico Locale e alle misure strutturali da adottare per reperire personale qualificato, con particolare riferimento alla situazione di SETA. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5959 -  Interrogazione a risposta scritta circa la qualità dell'aria nell'area di Brazzolo e nei territori circostanti dei comuni di Copparo, Tresignana e Jolanda di Savoia (FE), con particolare riguardo alle misure da adottare per porre fine alle emissioni odorigene provenienti dagli impianti di biogas e dagli allevamenti avicoli e bovini della zona. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5960 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale viaggiante del trasporto pubblico di Piacenza. A firma del Consigliere: Tagliaferri

5961 -  Interrogazione a risposta scritta circa la manifestazione dei collettivi universitari, svoltasi a Bologna il 10 novembre 2022. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

5962 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ai metodi adottati per la soppressione delle nutrie del Parco Teodorico di Ravenna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5964 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare per contrastare gli attacchi di animali predatori, soprattutto lupi, ai danni di cani da caccia e di varie specie di bestiame, con particolare riguardo alle zone appenniniche del territorio regionale. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5965 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure da adottare affinché nella Sala del sollievo dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza venga messo a disposizione un crocifisso a chi ne fa richiesta. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5966 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere le ragioni per cui sul portale turistico istituzionale del comune di Modena sia indicato un solo autore tra i vari studiosi che hanno scritto opere sulla Via Vandelli, antica strada commerciale e militare. A firma del Consigliere: Bargi

 

5967 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi necessari per mettere in sicurezza via Andrea Costa, in località Rastignano, nel comune di Pianoro (BO), alla luce dei numerosi sinistri stradali che sono stati segnalati. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5970 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno avviare un percorso di sperimentazione che porti alla nascita di strutture territoriali con le caratteristiche di ospedali veterinari pubblici, in cui siano garantiti servizi di pronto soccorso e cure veterinarie gratuite, in particolare per gli animali di affezione di coloro che appartengono alle fasce meno abbienti della popolazione. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5972 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'organizzazione di eventi al fine di porre l'attenzione dei media e delle istituzioni sulla casa-museo di Giuseppe Verdi a Sant'Agata sull'Arda (PC), recentemente chiusa al pubblico e messa all'asta. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5974 -  Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla "Casa Arcobaleno", recentemente istituita a Reggio Emilia e destinata ad accogliere e fornire servizi di inclusione sociale esclusivamente a giovani LGBTI+ in stato di grave marginalità. A firma dei Consiglieri: Catellani, Montevecchi, Liverani, Stragliati

 

5975 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quale sia lo stato dell'arte della trasformazione dell'Ospedale di Sassuolo, con particolare riguardo dell'acquisizione delle quote societarie da parte dell'Azienda USL di Modena. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

5976 -  Interrogazione a risposta scritta in merito all'esclusione di TPER S.p.A. (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna) dalla gara relativa all'affidamento in concessione quadriennale delle attività afferenti il piano sosta. A firma della Consigliera: Evangelisti

5977 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere quale sia la posizione della Regione Emilia-Romagna in merito al conflitto insorto tra la proprietà di BolognaFiere S.p.A. e i sindacati, riguardante il personale di manifestazione. A firma della Consigliera: Zamboni

 

5979 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda sostenere la richiesta di deroga per il Punto Nascita di Mirandola (MO). A firma dei Consiglieri: Castaldini, Cuoghi

 

5980 -  Interrogazione a risposta scritta sulla carenza di medici anestesisti negli ospedali dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri

 

5983 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'applicazione dell'accordo recentemente siglato dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e dalle rappresentanze sindacali, riguardante il potenziamento della rete dell'emergenza-urgenza territoriale. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5984 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali, in particolare per sapere quali misure si stiano adottando per aumentare le agende a disposizione e ampliare il sistema della "presa in carico". A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Bergamini, Stragliati, Facci

 

5985 -  Interrogazione a risposta scritta relativa ai criteri di assegnazione degli alloggi pubblici. A firma dei Consiglieri: Mumolo, Mori, Zappaterra, Pillati, Bulbi

 

5991 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure da adottare per il contenimento dei daini nella Pineta di Classe (RA). A firma del Consigliere: Liverani

 

5993 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'apertura a Bologna della Tabooteca, progetto nato per supportare percorsi educativi nell'ambito della sessualità. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5994 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle attività previste nel corso dell'assemblea di istituto, convocata per il 19 novembre 2022, presso l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "J.M. Keynes" di Castel Maggiore (Bo). A firma della Consigliera: Evangelisti

 

5996 -  Interrogazione a risposta scritta relativa agli interventi di efficientamento energetico da effettuare, al fine di ridurre i consumi e i costi sostenuti dalle Aziende Sanitarie dell'Emilia-Romagna. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri

 

5997 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alle misure necessarie per garantire la pulizia del tratto del lungofiume Reno, in sinistra idraulica rispetto all'alveo, tra le località di Casalecchio di Reno e Casteldebole. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5998 -  Interrogazione a risposta scritta relativa all'opportunità di procedere all'installazione di dissuasori e altri dispositivi elettronici e alla realizzazione di recinzioni e attraversamenti "verdi", al fine di prevenire possibili incidenti in tutte le strade interessate dalla presenza di daini dei due nuclei di Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE). A firma della Consigliera: Gibertoni

5999 -  Interrogazione a risposta scritta circa le misure a tutela del diritto all'Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) in Emilia-Romagna e l'attuazione della legge n. 194 del 1978 nelle strutture sanitarie regionali e italiane, con particolare riferimento all'importanza di raggruppare dati e informazioni da rendere fruibili tramite una mappatura nazionale. A firma della Consigliera: Rossi

 

6001 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa l'opportunità di convocare un tavolo di lavoro che coinvolga associazioni di categoria e società di gestione degli impianti sull'avvio della prossima stagione sciistica, a fronte del rincaro dei costi energetici. A firma del Consigliere: Cuoghi

 

6002 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano i tempi per la costituzione del fondo rotativo diretto a sostenere i Gruppi di Autoconsumo collettivo, previsto dalla legge regionale n. 5 del 2022. A firma della Consigliera: Piccinini

 

6003 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intenda valutare la messa a disposizione di specifiche risorse a supporto di iniziative dei Comuni dirette alla sperimentazione della sterilizzazione come metodo di controllo della presenza delle nutrie (Myocastor coypus). A firma della Consigliera: Piccinini

 

6004 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa gli interventi necessari per efficientare l'acquisto di farmaci comprati dal SSR ad un prezzo superiore a quello di riferimento. A firma della Consigliera: Castaldini

 

6005 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa lo stato di avanzamento dell'iter di erogazione dei finanziamenti per la progettazione di infrastrutture irrigue in ambito nazionale, in particolare per quanto riguarda la Diga di Vetto. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Bondavalli, Daffadà, Costa

 

6006 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la mancanza di una macchina diagnostica PET-TAC presso l'Ospedale "Guglielmo da Saliceto" di Piacenza. A firma della Consigliera: Stragliati

 

6007 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per sapere se si intenda intensificare il raccordo tra l'azione regionale in tema di contrasto alla criminalità organizzata con quella dei Comuni e delle Prefetture, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del PNNR, anche sollecitando l'adozione del "badge di cantiere" sull'intero territorio regionale. A firma del Consigliere: Amico

 

6008 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula in merito alla realizzazione di ospedali veterinari pubblici, in cui siano garantiti servizi di pronto soccorso e cure veterinarie a costo zero, in particolare per gli animali dei cittadini meno abbienti. A firma del Consigliera: Gibertoni

 

6009 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le misure da adottare affinché alle aziende agricole venga riconosciuto il credito d'imposta anche per il carburante utilizzato per le attività delle colture irrigue per i fabbisogni d'irrigazione. A firma del Consigliere: Daffada'

 

6010 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al parcheggio "Kiss and Ride", il passaggio sotterraneo alla stazione deputato alla sosta veloce per discesa o salita dall'auto dei passeggeri. A firma della Consigliera: Evangelisti

 

6011 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la possibile apertura di una comunità residenziale educativo – integrata per minori in situazione di forte disagio nel Comune di Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

 

6012 -  Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula per conoscere gli impegni assunti e la tempistica ipotizzata per le priorità di intervento per il 2023 e le scelte operate e realizzate nel 2022 nell'ambito del settore ferroviario. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

RISOLUZIONI

 

5941 -  Risoluzione per impegnare la Giunta ad assicurare, nel breve periodo, ai cittadini del nostro Appennino una copertura stabile per la telefonia mobile e una connessione internet veloce. (09 11 22). A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5944 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare una serie di istanze al fine di mantenere il servizio sanitario regionale pubblico e universalistico, all'altezza dei bisogni di salute dei cittadini. (09 11 22) A firma dei Consiglieri: Soncini, Rontini, Daffada', Sabattini, Pillati, Caliandro, Rossi, Mori, Amico, Gerace, Bondavalli, Mumolo, Costi, Bulbi, Montalti, Zappaterra, Maletti, Costa, Zamboni, Pigoni, Marchetti Francesca, Bessi, Paruolo, Fabbri

 

5948 -  Risoluzione per impegnare la Giunta e l'Assemblea legislativa a richiedere al Parlamento e al Governo di non operare modifiche al quadro normativo vigente dirette ad aprire le procedure per l'estrazione di gas naturale anche ai titolari di concessioni di coltivazione di idrocarburi poste nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia. (10 11 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5950 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a garantire un contributo regionale a coloro che effettuano il retrofit elettrico di un autoveicolo, ovvero l'installazione di sistemi di riqualificazione elettrica in sostituzione del motore termico. (10 11 22). A firma dei Consiglieri: Pelloni, Pompignoli, Delmonte, Rainieri, Occhi, Facci

 

5969 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a proseguire nella ricerca di soluzioni dirette all'abbattimento o alla riduzione dei costi dell'energia elettrica per i malati in gravi condizioni di salute che necessitano dell'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche necessarie per la loro esistenza in vita e alimentate ad energia elettrica. (15 11 22). A firma della Consigliera: Piccinini

 

5971 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo, sostenute dal mondo agricolo, accademico e scientifico, finalizzate a richiamare l'attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio. (15 11 22). A firma dei Consiglieri: Rancan, Pompignoli, Facci, Bargi, Rainieri, Occhi, Catellani, Pelloni, Delmonte, Bergamini, Stragliati, Marchetti Daniele, Montevecchi, Liverani

 

5978 -  Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere la petizione della Coldiretti contro il cibo sintetico, nonché a promuovere tutte le misure idonee, finalizzate a sensibilizzare, oltre che i consumatori, il mondo scientifico e sanitario, affinché sia posta la massima attenzione sui rischi della introduzione del cibo sintetico, garantendo il principio di precauzione. (17 11 22) A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Daffada', Mori, Bulbi, Marchetti Francesca, Sabattini, Costi, Fabbri, Pillati, Gerace, Mumolo, Caliandro, Rossi, Montalti, Rontini, Soncini

 

INTERPELLANZE

 

5946 -  Interpellanza relativa alla mancata Valutazione di incidenza ambientale (VINCA) sul nuovo Regolamento di settore per l'attività venatoria nelle aree contigue del Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5992 -  Interpellanza in merito all'apertura a Bologna della Tabooteca, spazio pubblico che si pone l'obiettivo di sfatare i tabù e spiegare la sessualità ai più piccoli attraverso il gioco. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5995 -  Interpellanza relativa ai ritardi nell'avvio dell'intervento di ricostruzione, a seguito del sisma del 2012, della chiesa della Beata Vergine Immacolata della frazione di Anita nel Comune di Argenta (FE). A firma della Consigliera: Zappaterra

 

6000 -  Interpellanza per conoscere i tempi previsti per dotare l'Ospedale "Guglielmo da Saliceto" di Piacenza di una macchina diagnostica PET-TAC, che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne la dimensione e la localizzazione. A firma della Consigliera: Stragliati

 

È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.

 

5574 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per la realizzazione di nuove aree di sosta per camper e autocaravan o per la riqualificazione e l'ampliamento di quelle già esistenti. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5592 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alla disciplina dei prelievi dalle riserve idriche e alle misure da adottare per dare sostegno alle aziende agricole che hanno subito comprovate perdite a seguito della prolungata siccità. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5600 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se, presso il centro per le Famiglie Savena Idice "Casa due Litri" di Ozzano dell'Emilia (BO), sono stati o saranno avviati progetti dedicati a bambini e ragazzi con disabilità fisiche o con difficoltà cognitive. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Facci

 

5605 -  Interrogazione a risposta scritta in merito al Concorso per insegnanti delle scuole secondarie. A firma del Consigliere: Tagliaferri

5614 -  Interrogazione a risposta scritta sulla realizzazione di un nuovo prosciuttificio a Langhirano. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5626 -  Interrogazione a risposta scritta sulla scelta dell'Ufficio scolastico regionale di escludere l'apertura pomeridiana nella scuola materna di Marsaglia (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5634 -  Interrogazione a risposta scritta sulla possibilità di presentare in Assemblea legislativa il progetto di realizzazione a Ravenna di un rigassificatore di nuova generazione, in modo da verificare la posizione di ogni singola forza politica sul progetto in corso. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5640 -  Interrogazione a risposta scritta sull'indennità di disoccupazione spettante ai precari e disoccupati della scuola. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5641 -  Interrogazione a risposta scritta sulla chiusura degli istituti scolastici in zone non densamente popolate, con particolare riferimento alla chiusura della scuola dell'infanzia a San Protaso (PC). A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5642 -  Interrogazione a risposta scritta sulle risorse necessarie per sostenere gli enti locali, in particolare i Comuni, nella messa in sicurezza e ristrutturazione delle scuole, in considerazione del forte aumento dei costi. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5648 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali sono i Comuni che non hanno ancora adeguato i propri piani urbanistici, in merito alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento rifiuti nel proprio contesto urbanistico territoriale. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

5657 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle indicazioni del Governo per il piano di contenimento della spesa per il riscaldamento in Regione. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5680 -  Interrogazione a risposta scritta in merito alle misure da adottare per ridurre i tempi di attesa per effettuare gli esami diagnostici, con particolare riguardo alle prenotazioni di colonscopie per pazienti oncologici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5693 -  Interrogazione a risposta scritta circa l'opportunità di sviluppare progetti di convivenza delle realtà agricole e delle aree protette e della loro fauna, con particolare riguardo alla specie oca selvatica (Anser anser). A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5756 -  Interrogazione a risposta scritta in merito ad una revisione normativa che consenta agli agenti di polizia provinciale e ai guardiaparco di esercitare la propria obiezione di coscienza all'uccisione di animali. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5759 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda proporre a favore delle Associazioni per mitigare gli effetti negativi dovuti ai rincari energetici. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5766 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda intercedere presso il Ministero degli Esteri per attivare pressioni internazionali ed eventuali sanzioni che possano fermare la repressione del regime iraniano in particolare contro le attiviste più esposte e se intenda esprimere pubblica condanna all'Iran per l'uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti. A firma del Consigliere: Amico

 

5767 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere perché dalla gratuità del trasporto pubblico a favore degli studenti under 14 e under 19 residenti in Emilia-Romagna siano state escluse alcune scuole. A firma della Consigliera: Castaldini

 

5772 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano le misure che la Giunta intende adottare perché vengano superati i disagi e i disservizi segnalati sulla linea ferroviaria regionale Bologna-Portomaggiore, anche in considerazione dei cospicui investimenti fatti e previsti. A firma dei Consiglieri: Fabbri, Zappaterra, Rontini

 

5773 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda mettere in atto affinché la Commissione europea introduca una apposita norma che autorizzi il prelievo in via definitiva delle vongole pescabili in Italia nella misura dei 22 millimetri come soglia minima. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Fabbri, Montalti, Rossi, Bulbi, Rontini, Gerace

 

5777 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta, grazie alla nuova legge regionale sulle "Case e studi degli illustri dell'Emilia-Romagna", intenda sostenere l'apertura del museo Verdi in attesa della definizione del futuro della villa. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5782 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta ritenga opportuno restituire le aree contigue dei Parchi regionali alla loro funzione primaria, considerato che la caccia al loro interno è un'attività svolta in deroga e concessa ad una platea di cacciatori definita e delimitata. A firma della Consigliera: Gibertoni

 

5786 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda adottare al fine di contenere la presenza dei lupi nelle zone limitrofe ai centri abitati. A firma dei Consiglieri: Liverani, Facci, Rancan, Montevecchi, Rainieri, Delmonte, Bargi, Catellani, Bergamini, Pompignoli, Occhi, Stragliati, Pelloni, Marchetti Daniele

 

5790 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali azioni la Giunta intenda intraprendere per garantire la piena sicurezza dell'impianto di rigassificazione a Ravenna nelle fasi di realizzazione, di collaudo e di esercizio. A firma della Consigliera: Piccinini

 

5802 -  Interrogazione a risposta scritta per conoscere la stima dei danni all'agricoltura regionale derivanti dalla siccità del 2022 e per sapere quali misure la Giunta intenda adottare per sostenere il comparto agricolo contro gli effetti del cambiamento climatico. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5806 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali siano i problemi che impediscono una corretta e continua manutenzione del Boscone della Mesola, risorsa naturale e turistica del Ferrarese. A firma del Consigliere: Bergamini

 

5814 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta intenda attivare campagne di informazione e sensibilizzazione al fine di prevenire e ridurre gli incidenti stradali. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5816 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere quali progressi siano stati fatti fino a oggi nell'organizzazione e nel funzionamento del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna e, in particolare, se si sia realizzato un effettivo allineamento fra tutte le AUSL regionali. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Stragliati, Pelloni, Bergamini, Facci

 

5837 -  Interrogazione a risposta scritta per sapere come e in quali tempi la Giunta intenda procedere alla stabilizzazione del personale sanitario e sociosanitario secondo i requisiti previsti nell'ultima legge di bilancio. A firma del Consigliere: Tagliaferri

 

5868 -  Interrogazione a risposta scritta relativa alla riduzione, rispetto al 2021, dello stanziamento regionale del bando "Fondo Affitto" per l'anno 2022. A firma dei Consiglieri: Marchetti Daniele, Pelloni, Stragliati, Bergamini, Facci

 

In data 15 novembre 2022 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, alla interrogazione oggetto n 5880:

 

5880 -  Interrogazione a risposta orale in commissione sull'utilizzo di parte dei residui del Fondo regionale per la non autosufficienza, al fine di permettere ai gestori pubblici e privati accreditati delle strutture residenziali per anziani e disabili di fare fronte all'aumento dei costi energetici. A firma del Consigliere: Mastacchi

 

La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere all’interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:

 

5961 -  Interrogazione a risposta scritta circa la manifestazione dei collettivi universitari, svoltasi a Bologna il 10 novembre 2022. A firma dei Consiglieri: Evangelisti, Tagliaferri, Cuoghi

 

Comunicazione ai sensi dell’art. 68, lettera f) del Regolamento interno

 

Si comunica che la Commissione assembleare “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità”, nella seduta del 17 novembre 2022, ha esaminato la petizione in oggetto:

 

5555 -  Petizione popolare per chiedere la riformulazione del calendario scolastico regionale (Delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 43 del 27 07 22) formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.

 

Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), del Regolamento interno, circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione del seguente decreto, dal 04/11/2022 al 17/11/2022

 

DPGR n. 160 del 16/11/2022

Sostituzione di un consigliere nella Camera di Commercio di Modena nel settore Industria

 

DPGR N. 161 del 17/11/2022

Rettifica per mero errore materiale del Decreto n. 151 del 25 Ottobre 2022 avente ad oggetto: “Nomina dei componenti della Giunta regionale e specificazione delle relative competenze”

 

(Comunicazioni prescritte dall’articolo 68 del Regolamento interno n. 19 prot. NP/2022/2628 del 22/11/2022)

 

I PRESIDENTI

 

I SEGRETARI

Rainieri - Zamboni

Bergamini - Montalti

 

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