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280

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2024

 

(ANTIMERIDIANA)

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

INDI DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

INDICE

 

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile nel sito dell’Assemblea

 

PRESIDENTE (Petitti)

 

OGGETTO 8436

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla "Fondazione Museo per la memoria di Ustica"". (93)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8436/1 oggetto 8533 - Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (GI)

COSTA (PD)

ZAMBONI (EV)

MASTACCHI (RCPER)

BARUFFI, sottosegretario

PRESIDENTE (Petitti)

FACCI (GI)

AMICO (ERCEP)

PRESIDENTE (Petitti)

CUOGHI (FdI)

FACCI (GI)

PRESIDENTE (Petitti)

BERGAMINI (Lega)

PRESIDENTE (Petitti)

ZAMBONI (EV)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Petitti)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Inversione dell’ordine del giorno

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8485

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali (Legge regionale 24 marzo 2000, n. 18). Obiettivi e azioni prioritarie, strumenti e modalità di intervento per il triennio 2024-2026". (171)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

MARCHETTI Francesca (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

FELICORI, assessore

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8429

Ratifica, ai sensi dell'art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna e il Governo dello Stato della California degli Stati Uniti d'America. (172)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

FABBRI (PD)

BARGI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8448

Ratifica, ai sensi dell'art. 13, comma 2, dello Statuto, dell'Accordo Quadro in materia di aerospazio, tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. (173)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

BARGI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8457

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Atto di indirizzo 2024-2026 in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali di cui alla legge regionale 20 aprile 2018, n. 5". (174)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

DALFIUME (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8460

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell'art. 21 della L.R. n. 42/1984". (175)

(Approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8440

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Addendum per gli anni 2024-2025 all'atto di indirizzo 2021-2023 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale e della mobilità sostenibile" (Art. 8 L.R. 30/98 s.m.i.). (176)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8440/1 oggetto 8534 - Discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (GI)

EVANGELISTI (FdI)

CUOGHI (FdI)

COSTA (PD)

MARCHETTI Daniele (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8452

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dal Piano dell'Arenile del Comune di Rimini (RN) adottata con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 21/05/2024. Intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale relativamente alla classificazione della Colonia ex ENEL di Rimini". (177)

(Discussione e approvazione)

PRESIDENTE (Zamboni)

ROSSI (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

OGGETTO 8345

Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Piano sangue e plasma regionale triennio 2024-2026". (178)

(Discussione)

PRESIDENTE (Zamboni)

SONCINI (PD)

MARCHETTI Daniele (Lega)

MONTALTI (PD)

PARUOLO (PD)

PRESIDENTE (Zamboni)

 

Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazioni elettroniche oggetti 84368534

Emendamenti oggetto 8436

 

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PETITTI

 

La seduta ha inizio alle ore 10,00

 

PRESIDENTE (Petitti): Buongiorno.

Dichiaro aperta la seduta antimeridiana la n. 280 del 27 giugno 2024.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, e ai sensi dell’articolo 65, comma 2 del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza la consigliera Catellani e gli assessori Colla, Corsini e Salomoni. La consigliera Zappaterra ha informato che si collegherà da remoto a norma dell’articolo 102 bis del Regolamento.

 

OGGETTO 8436

Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla “Fondazione Museo per la memoria di Ustica””. (93)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8436/1 oggetto 8533 - Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Colleghi, riprendiamo i nostri lavori dal progetto di legge 8436: Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla “Fondazione Museo per la memoria di Ustica”.

Il testo è stato licenziato dalla Commissione cultura nella seduta del 13 giugno 2024. Il progetto di legge è composto da tre articoli. Il relatore della Commissione, consigliere Giuseppe Paruolo, ha già svolto la sua relazione orale; il relatore di minoranza, consigliere Mastacchi, ha già svolto la sua relazione orale.

Ricordo che su questo oggetto insistono sei proposte di emendamento a firma dei consiglieri Costa e Costi, e che è stata presentata una proposta di ordine del giorno a firma del consigliere Mastacchi.

Siamo in discussione generale. Ha chiesto già da ieri di intervenire il consigliere Facci.

Prego, consigliere.

 

FACCI: Grazie, presidente.

Innanzitutto, mi spiace che non sia presente nessuno dell’assessorato proponente. Su una cosa così delicata, mi aspettavo quantomeno che chi della Giunta abbia proposto questo progetto di legge fosse almeno presente. Mi accontenterò ovviamente della presenza dei sempre diligenti Taruffi e Felicori, anzi, Felicori e Taruffi, perché, Taruffi, lei è meno presente dell’assessore Felicori, questo dobbiamo riconoscerlo pubblicamente.

Prima di entrare nel merito di questo progetto di legge, però, e per questo avrei gradito la presenza dei proponenti in aula, c’è un aspetto procedurale che credo che sia rimasto per il momento sottotraccia, ma che non posso esimermi dal rilevare. Con questo progetto di legge, al di là dell’impegno finanziario non banale, perché parliamo di una cifra di oltre 400.000 euro in tre anni. Impegniamo la Regione a partecipare a una fondazione, quindi a un soggetto giuridico che ha delle regole, che ha delle proprie procedure, che ha dei vincoli.

 

(interruzione)

 

FACCI: Riallaccio il nastro… Però, 9,30, sono le 10,05, gli tiriamo le orecchie, almeno…

 

(interruzione)

 

FACCI: Ha ragione, non funzionano gli ascensori all’ammezzato, ha ragione.

Riannodo il nastro. Assessore e sottosegretario, stavo rappresentando, nel mio intervento, a mio avviso una criticità procedurale, che obiettivamente mi ha fatto rileggere più volte il documento per vedere se mi fossi perso qualcosa. Fondamentalmente, poi arriverò all’intervento di merito, noi aderiamo a una fondazione, di cui non conosciamo lo Statuto, o almeno, non è dato in questi atti, nei documenti sottoposti all’Assemblea conoscere le regole: lo Statuto sono le regole.

Si dice nella relazione di accompagnamento della delibera, un po’ genericamente, quali sono gli scopi della Fondazione, quindi il fatto che si voglia in qualche modo sostenere, preservare e diffondere la società nelle more dei fatti del 27 giugno del 1980, quindi favorire il mantenimento di questa memoria, che condividiamo.

Il punto è che noi aderiamo a un soggetto e non sappiamo le regole che disciplineranno la nostra partecipazione, e questo credo che sia un problema a monte non dico insormontabile, ma quantomeno condizionante, perché al netto dell’impegno economico non conosciamo quelli che saranno anche i pesi all’interno della Fondazione, che ruolo avremo, se ci saranno dei soci che potranno avere prelazioni o non prelazioni. Insomma, tutto quello che riguarda un contesto di soggetto giuridico che, come tutti i soggetti giuridici, hanno vita propria, lo Statuto sono le regole di cui si dota qualsiasi Ente, soggetto. Bene.

Come si fa a partecipare ad una Fondazione, a un soggetto, e non conosciamo le regole che disciplineranno la nostra partecipazione? Credo che sia un vizio che in qualche modo condiziona anche la possibilità di esprimere il voto.

Due giorni fa ci siamo incartati qualche ora a discutere su un provvedimento importante, perché era il rendiconto generale, che non aveva il visto di conformità e non aveva il parere contabile della Corte dei conti, ma sapevamo che la partecipazione, che comunque quell’espressione di voto poteva ovviamente essere legittimamente espressa.

Qui noi andiamo a partecipare a una Fondazione e non conosciamo le regole della Fondazione, non conosciamo quelli che saranno i doveri e i diritti della Regione all’interno di questo soggetto.

Come si fa a procedere in questo modo? Come si fa?

Tra l’altro, a dimostrazione della maggiore incertezza che c’è intorno a questa questione, nella premessa si fa riferimento al fatto che questa Fondazione nasce su iniziativa congiunta della Regione, del Comune di Bologna e di altri, plurale, fondatori promotori a partire dalle associazioni dei parenti delle vittime della strage di Ustica. “A partire da”, cioè ce ne sono altri. Quali sono? Noi partecipiamo a una Fondazione, si dice che c’è il Comune, si dice che ce ne sono altri, tra cui l’associazione ma non conosciamo gli altri, se no si sarebbe detto: iniziativa della Regione, del Comune e delle associazioni dei parenti vittime. Si dà atto che c’è qualcun altro ma non si dice esattamente chi è.

Come si fa ad aderire? Siamo un’Assemblea legislativa, impegniamo risorse pubbliche, impegniamo 400.000 e rotti euro in tre anni. Ma come si fa? Sono atti legislativi i nostri?

Non è che stiamo parliamo dell’associazione Pinco Pallo che vuole aderire all’associazione Caio o Sempronio.

Io l’ho riguardato più volte, mi sarò perso qualcosa, ci sarà dentro la documentazione qualcos’altro. Non c’è niente. Quindi, questo è un aspetto che ovviamente mi impedirà, impedirà al Gruppo che rappresento, di esprimere un voto. Non è possibile, ovviamente, dare alcun tipo di giudizio.

Due parole nel merito le diciamo, perché credo che se l’obiettivo è quello di fare in modo che quei fatti tragici non vengano dimenticati, che vi sia comunque una memoria, soprattutto operazioni di trasparenza, più che verità, perché le operazioni verità in questo Paese non si sa neanche da chi debbano dipendere le operazioni verità, però quantomeno l’operazione memoria, l’operazione trasparenza, non dimenticare, è assolutamente condivisibile.

Allora viene da chiedersi per quale motivo sulla partita, sulla tragica vicenda di Ustica, non vi sia un coinvolgimento a pieno titolo e senza alcun tipo di reticenza di tutte le realtà che in qualche modo continuano a parlare e a tenere alta la memoria di quei fatti.

Per quale motivo, ad esempio, questa Amministrazione regionale si ostina a non voler tenere in considerazione che vi sono anche altre realtà associative? Io ne ricordo una in particolare, che è quella che fa riferimento alla signora Cavazza che ha avuto anche lei tragicamente dei parenti deceduti in quella tragedia.

Quindi, il fatto che in qualche modo si voglia includere qualcuno ed escludere altri, mi fa pensare che non ci sia fino in fondo una volontà di perpetuare questa memoria, di perpetuare questi ricordi, di fare in modo che le giovani generazioni non dimentichino. Nel momento in cui si esclude qualcuno e altri invece vengono inclusi, questo già di per sé è un vizio di partenza che non può essere, a mio avviso, taciuto.

Quindi, mi fermo qua perché, ripeto, mi fermo all’aspetto procedurale, comunque dirimente di questo progetto di legge, che quello che si vuole far partecipare la Regione a un soggetto di cui in realtà non si conoscono nel dettaglio, e noi dovremmo conoscere nel dettaglio, quelli che sono gli impegni sotto ogni punto di vista che la Regione andrebbe ad assumere con questa partecipazione.

Mi permetto di ricordare che negli scorsi mesi abbiamo votato, abbiamo approvato una serie di partecipazioni a soggetti terzi, di cui invece abbiamo perfettamente conosciuto, fin da subito, quelli che sarebbero stati i nostri diritti e i nostri doveri come Regione, i nostri oneri e ovviamente gli impegni sotto ogni punto di vista.

Quindi, mi trovo anche abbastanza sorpreso in questo modo di procedere, che credo sia stato evidentemente frutto di una… Forse della fretta con cui si è voluti arrivare, a ridosso del quarantaquattresimo anniversario della tragedia, a questo provvedimento, ma sapete che spesso e volentieri la fretta è cattiva consigliera. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Facci.

Altri in dibattito generale? Consigliere Costa, prego.

 

COSTA: Buongiorno, presidente.

Cambio completamente argomento, nonostante gli emendamenti insistano su questo provvedimento di legge. Parto con un ringraziamento non formale, ma sentito a entrambi i relatori di questo provvedimento di legge e a tutti i Capigruppo, che hanno acconsentito che venisse utilizzato questo PDL anche per intervenire su un’altra materia che non afferisce direttamente all’oggetto principe del provvedimento che è in trattazione e sul quale interveniamo con i sei emendamenti che ho sottoscritto insieme alla collega Palma Costi.

Tre di questi sono meramente tecnici, tre invece sono di sostanza. I tre emendamenti riguardano una manutenzione di un altro provvedimento di legge, che porta la prima firma sempre della collega Palma Costi e la mia seconda firma, che va a normare gli aspetti e le opere di realizzazione, le opere di collegamento degli impianti fotovoltaici e degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili con la rete di distribuzione e con le cabine primarie. Quella legge necessitava di essere aggiornata, per quanto fosse e sia estremamente recente, perché nel frattempo la normativa, che è in continua evoluzione sulla materia, ha prodotto delle linee guida nazionali che intervengono su una fattispecie decisamente particolare, rispetto alla quale noi oggi interveniamo pure attraverso gli emendamenti, uno in particolare.

I tre emendamenti sono: uno mira a estendere le informazioni, la conoscenza sulle infrastrutture che riguardano le reti di collegamento delle opere elettriche anche agli enti comunali nei cui territori insistono queste opere. Già oggi il catasto regionale viene aggiornato. Ci è sembrato corretto che le medesime informazioni siano messe a disposizione anche dei Comuni, laddove vengono realizzati gli interventi.

Il secondo emendamento, invece, in ordine di importanza, è il n. 5 in realtà, mira a chiarire che cosa deve succedere qualora le opere da realizzarsi per il collegamento degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili debbano attraversare, per arrivare alla rete di distribuzione delle cabine primarie, aree nelle quali insistono dei vincoli. Ecco, con l’emendamento, recependo anche quelle che sono le linee guida nazionali, noi chiariamo che, per tutti quegli interventi soggetti a DIL o ad autocertificazione, le opere possono ovviamente realizzarsi, previa l’acquisizione dei pareri degli enti titolari della responsabilità di tutela del vincolo che insiste sull’area che deve essere attraversata. Questo servirà a tutti i Comuni chiamati a intervenire su questa materia, avendo a disposizione una normativa finalmente completa, esaustiva, estremamente chiara.

L’ultimo degli emendamenti in ordine di importanza, ma che poi è anche l’ultimo, perché è il sesto, dà conto dell’urgenza e quindi anche della necessità di inserire questi emendamenti con una materia che nulla ha a che fare con quella oggetto principe del PDL, tanto che queste modifiche diventeranno efficaci il giorno immediatamente successivo alla pubblicazione sul Bollettino telematico regionale.

Urgenza che ci arriva da più parti. Nel solo 2023 gli investimenti su impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia sono saliti a 80 miliardi, quasi il 50 per cento in più di quanto accaduto l’anno successivo. Moltissime sono le richieste e i progetti fermi sui territori, in attesa, appunto, del completamento della normativa da mettere a disposizione a tutti i soggetti chiamati a esprimere un parere, a intervenire, autorizzare tanto le opere di realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili quanto quelle di collegamento alla rete di distribuzione.

Noi stessi, come Emilia-Romagna, ci siamo dati degli obiettivi decisamente sfidanti, che mirano all’autosufficienza dal punto di vista energetico di questa regione, per mettere al riparo famiglie, imprese e cittadini comuni dai rincari, dalle fluttuazioni così poco controllabili dei costi del mercato, oltre che per una questione di miglioramento della qualità dell’aria, limitando il ricorso alle fonti fossili e a tutte le conseguenze negative che il loro utilizzo genera sul nostro territorio.

Quindi, insomma, l’urgenza è dettata dal fatto che abbiamo moltissimi, fortunatamente, investimenti pronti ad essere messi a terra. Alcuni sono già stati realizzati e hanno necessità di poter entrare in servizio, quindi delle opere di infrastrutturazione e di collegamento alla rete di distribuzione primaria.

Noi abbiamo voluto cogliere l’occasione dell’ultima aula disponibile per dare risposta alle tante istanze che Comuni, soggetti, gestori, investitori, cittadini stanno evidenziando per poter procedere con gli investimenti programmati.

Devo dare conto, ringraziando non solo, come ho fatto in apertura, tutti i Capigruppo, oltre che i due relatori del provvedimento, per avermi dato questa opportunità di intervenire con questi sei emendamenti, ma anche per il proficuo lavoro di confronto con tutti i soggetti gestori e con le associazioni di rappresentanza di categoria – Unindustria, in particolare, sulla materia è stata da sempre molto attenta e collaborativa – oltre che degli uffici che hanno corso per permetterci di arrivare qui questa mattina con degli emendamenti efficaci, ma anche valutati sotto ogni profilo in termini di correttezza e di aderenza alle norme che sono molte e stratificate su più livelli, quindi non semplici sempre da leggere.

C’è stata una collaborazione piuttosto importante e trasversale tra diversi assessorati. Da ultimo, l’assessore Paolo Calvano, il cui assessorato ha un po’ fatto da cabina di regia fra tutti gli altri assessorati che avevano un interesse sulla materia, da quello dell’industria e del lavoro a quello dell’ambiente, per arrivare a quello dell’urbanistica. È stato quindi un lavoro collegiale, complicato, fatto in rincorsa, ma, nonostante la rincorsa, fatto bene.

Resta il rammarico di essere intervenuti su un PDL che invece è estremamente nobile, e che ha dovuto concederci lo spazio di intervento. Per questo concludo nuovamente ringraziando entrambi i relatori, il collega Paruolo e il collega Mastacchi per la disponibilità che ci hanno accordato sapendo che quella disponibilità veniva utilizzata per dare una risposta concreta al nostro territorio, quindi, per fare il bene degli emiliano-romagnoli.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Costa.

Altri in dibattito generale?

Consigliera Zamboni, prego.

 

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Io ritorno al tema della Fondazione Ustica per dichiarare subito il voto favorevole di Europa Verde e anche per lanciare una sorta di appello: che in quest’aula non si contribuisca a ricostruire il muro di gomma contro il quale per troppi anni è rimbalzata la ricerca della verità.

Rilanciare l’ipotesi della bomba a bordo dell’aereo confligge in maniera diretta e inequivocabile con quanto stabilito dal giudice Priore che ha parlato chiaramente di un abbattimento.

Quindi oggi il punto non è più bomba, crollo dell’aereo per problemi strutturali, un’accusa che ha portato al fallimento di Itavia, il punto oggi è capire chi ha lanciato il missile quella notte in tempo di pace contro un aereo civile, che ha visto morire 77 passeggeri e quattro membri dell’equipaggio. Quindi, non contribuiamo in quest’aula a rimettere in piedi il muro di gomma, ma facciamo sentire la nostra voce perché si arrivi a identificare chi ha inviato quel missile che ha abbattuto l’aereo.

Sappiamo, sempre da dichiarazioni che sono avvenute successivamente, anche da parte di membri di rappresentanti della NATO, che quella notte in quell’area volavano aerei francesi, americani, belgi e libici. Quindi, il punto da chiarire oggi è da quale di questi aerei è partito il missile che ha abbattuto l’aereo. Rimettere in pista la teoria, ripeto, accantonata in sede processuale, della bomba a bordo, fa solo perdere tempo.

Europa Verde si unisce alla richiesta della Presidente dell’associazione dei familiari vittime dell’incidente, cosiddetto incidente, di Ustica, quindi chiamiamolo abbattimento dell’aereo avvenuto in prossimità di Ustica in corrispondenza naturalmente aerea, Europa Verde si unisce alla voce della presidente Bonfietti perché il Governo, di qualsiasi colore, non me ne importa, l’ho già detto più volte in questa sede, il Governo faccia pressioni sui Paesi che più sono indiziati di essere dietro, di avere questa responsabilità.

Abbiamo avuto delle autorevoli dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio Amato in proposito. Non continuiamo a girare intorno alla favola della bomba a bordo ma insieme, tutti quanti, visto che questa è una ferita aperta, chiediamo che si faccia l’ultimo passo verso la verità.

Anche partecipare a questa Fondazione da parte della Regione Emilia-Romagna è un atto di civismo. Perché è bene, lo diciamo in tutte le salse, ma è sempre vero, tanto più in casi come questi, che coltivare la memoria vuol dire coltivare le radici della democrazia, della trasparenza in questo Paese. Queste radici si coltivano appunto chiedendo verità.

La Fondazione, con la sua presenza, permetterà di non mollare la richiesta: verità, verità, verità.

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni.

Chiedo se ci sono altri interventi in dibattito generale.

I relatori vogliono aggiungere qualcosa?

Consigliere Mastacchi.

 

MASTACCHI: Poche parole, perché ormai il quadro è ben definito, per cui è solo per fare un po’ una chiusura del ragionamento che ho aperto ieri.

Mi verrebbe da dire alla consigliera Zamboni, che mi ha preceduto: beati coloro che hanno la verità in tasca. Anche perché noi qui non stiamo discutendo oggi di dare sentenze rispetto a una tesi processuale o rispetto all’altra, ma stiamo discutendo di partecipare a una Fondazione.

Nel mio intervento di ieri, e nell’ordine del giorno che ho presentato, che ho capito che non è gradito e quindi credo non sarà votato, io ho chiesto che si lavorasse per arrivare alla verità che lei tante volte, consigliera, ha sottolineato ed enfatizzato in chiusura di intervento.

Per farlo ho chiesto che siano coinvolti tutti gli attori che possono dare il loro contributo; quindi, non solo quegli attori che danno una sola risposta delle tante che possono essere date. Anche perché si citano sempre pezzi delle parti di sentenze che fanno comodo a sostenere una tesi, piuttosto che un’altra.

Mentre invece io chiedo, ho chiesto, e auspicherei che fosse fatto, che si facesse un’analisi complessiva e credo che non sia compito della Regione dare sentenze. La Regione dovrebbe aiutare a far sì che le sentenze siano date da chi le deve dare, ma nel modo corretto.

Quindi, il fatto che si faccia partecipare a questa fondazione un’altra associazione riconosciuta dallo Stato… Quindi non chiediamo che sia la bocciofila di Borgo Panigale o di via della Beverara a partecipare, ma si chiede che partecipi un’associazione anch’essa partecipata da familiari delle vittime, che al suo interno ha la presidente onoraria Giuliana Cavazza, che è figlia di una signora che ha perso la vita su quel volo e che credo che abbia titolo, al pari di tutti gli altri familiari, di partecipare a questa discussione.

Quindi io, alla luce di della piega che ha preso questo percorso, annuncio fin da ora che parteciperò al voto degli emendamenti che sono stati inseriti e che abbiamo condiviso con il consigliere Costa per mettere una pezza a questo fine legislatura molto accelerato, ma non parteciperemo al voto, invece, di tutto quello che è il merito di questa legge, che credo che sia una cosa fatta in tutta fretta a fine legislatura e che va in una direzione unica, coinvolgendo solo un’associazione, senza dare la possibilità a chiunque altro di dire la propria.

Anche se nel testo della legge questo non traspare, nella relazione questo è uscito molto chiaramente. Con l’ultimo intervento della Zamboni, se avessi avuto qualche dubbio di interpretazione, chiaramente mi è stato chiarito e tolto; per cui, per quanto mi riguarda, per quanto ci riguarda, preannunciamo il non voto, la non partecipazione al voto nel merito della legge, anche alla luce dell’analisi che ha fatto prima di noi il consigliere Facci, che è entrato proprio nel merito, anche procedurale e tecnico, di una legge che comunque è fatta di corsa e fa trasparire, fa trasudare tutti i limiti che sono stati sollevati. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie. Siamo alle conclusioni del dibattito con l’intervento della Giunta. Prego, sottosegretario.

 

BARUFFI, sottosegretario: Grazie, presidente. Ringrazio i relatori, ringrazio l’aula, l’Assemblea per aver accolto la sollecitazione a una procedura di urgenza prima, e poi anche la possibilità di integrare il testo con il pacchetto di norme che abbiamo definito “Coast to Coast”, perché ci aiuta a perfezionare quello che era l’intendimento dell’Assemblea e dei promotori della legge su cui interveniamo.

Il fatto di arrivare oggi ad approvare questa legge, certo, in tempi accelerati e quindi la fretta che lamenta Mastacchi l’assumo come critica e questo ci sta, ci permette, però, ecco, in una giornata così significativa di commemorazioni ufficiali, credo che poi parteciperà anche la presidente dell’Assemblea, come sempre ha fatto quest’aula, di trasmettere il senso che la vicenda di Ustica non è una vicenda solo della città di Bologna, ma è una vicenda del Paese, che chiede giustizia. Come sempre, le istituzioni, la Regione Emilia-Romagna, al fianco del Comune di Bologna, si sente in prima linea al fianco dell’associazione dei parenti delle vittime per chiedere giustizia, per fare memoria, perché non sia disperso, perché non sia disperso il lutto che ha segnato questa città in quell’anno terribile del 1980.

Questa città è stata segnata, come sapete, da lutti terrificanti in quell’anno. Non è bastato. Non è bastato, perché per entrambe queste vicende sconvolgenti ha dovuto subire anche l’onta di una mancata verità, di una tardiva verità, per fortuna, perché poi io credo che la mobilitazione civile, il senso delle istituzioni territoriali abbia contribuito non poco, ecco, a proseguire incessantemente nella richiesta di verità storica, ma anche giudiziaria, come è giusto che sia.

Il nostro compito non è quello di scrivere le sentenze naturalmente in questa Assemblea, ma certamente quello di fare memoria. Il passare del tempo io credo ci solleciti a maggior ragione a sentirci in campo, perché il rischio che questi diventino episodi relegati a date e appannaggio di lutti familiari è un lusso che non ci possiamo permettere. Certamente, i familiari delle vittime come sempre sono il primo pensiero, ma debbono avere la consapevolezza che il lutto è di tutta la città e di tutta l’Emilia-Romagna. In questo senso io penso che il passo in avanti che facciamo oggi di dare vita a una fondazione partecipata rappresenti questa ulteriore assunzione di responsabilità.

Tra le altre sciagure che ha dovuto subire questa città è anche quella di vedere interferire nella ricerca della verità storiche e soprattutto giudiziaria quella categoria spregevole di azioni, messe in campo talvolta anche da apparati dello Stato, che si chiama depistaggio. Io ho l’orgoglio di essere uno dei firmatari della proposta di legge, che poi è diventata legge. La prima firma è quella del presidente dell’Associazione delle vittime della Stazione di Bologna, Bolognesi, che oggi è legge dello Stato, e che permette di perseguire anche questo tipo di reati.

Ce n’è bisogno. Ce n’è bisogno in generale, e ce n’è bisogno per questa città, a proposito del lascito del contributo che la memoria di Bologna deve dare al Paese. Chiedo quindi che la verità, il percorso vada avanti; stiamo agli atti della magistratura; stiamo al fianco dell’associazione delle vittime, abbiamo rispetto di tutte le vittime, naturalmente, e di tutti i familiari di tutte le vittime, questo è fuori discussione. Ma non è possibile assumere elementi di distrazione di massa, o tentativi anche un po’ grotteschi di distrazione di massa, come sistematicamente è avvenuto in questi 44 anni.

Lo abbiamo visto, ripeto, anche per la stazione di Bologna. Per fortuna poi il tempo, la pazienza, la pervicacia, la passione civica di questa città non hanno permesso che ci fossero sbandi, e la magistratura autonoma ha fatto il suo corso. Lo chiediamo anche adesso: chiediamo al Governo, a tutti i Governi, diceva giustamente la vicepresidente Zamboni, di essere parte attiva perché anche gli altri Paesi collaborino nella ricostruzione della verità, perché la verità è il presupposto di qualsiasi elemento di giustizia, perché la verità la si deve a tutti i cittadini, non solo ai parenti delle vittime.

Vorrei precisare un’ultima questione, lo dico a rassicurazione dell’aula. Come sempre noi approviamo l’adesione a enti, società, in questo caso Fondazione, attraverso leggi, perché così prevede il nostro Statuto, in altre Regioni non è così, sono atti di Giunta. Lo facciamo quindi sulla base di articoli che permettono all’Assemblea di avere contezza del fatto che gli elementi, gli obiettivi, i princìpi statutari siano pienamente rispettati (statutari, quelli della Regione Emilia-Romagna intendo dire), e al tempo stesso quell’elemento di flessibilità che non costringa qualsiasi di queste società, per ogni modifica statutaria, a dover passare attraverso un’Assemblea legislativa. Questo sarebbe, credo, il massimo della burocratizzazione, dell’ingessatura di qualsiasi soggetto di natura pubblica, privata, o, come in questo caso, di natura mista, essendo una fondazione partecipata.

Chi sono i soggetti lo sappiamo. I soggetti promotori siamo noi, la Città di Bologna e l’Associazione dei parenti delle vittime. È giusto che una Fondazione di partecipazione si apra anche ad altre possibilità, ad altri soggetti che intendano aderire, sostenere, magari anche economicamente l’attività di ricerca, di conservazione, di valorizzazione, a partire dallo straordinario patrimonio del Museo per la memoria di Ustica, ma anche tutti i progetti di ricerca che sono scaturiti in questo anno e che, meritevolmente, io credo l’Assemblea ha sostenuto in questi anni.

Si tratta di scrivere una pagina nuova insieme a loro per capire anche come si istituzionalizzano alcune di queste attività. Quindi, in questo senso un elemento di flessibilità credo che sia indispensabile.

Lo Statuto non è segreto, nel senso che mentre noi siamo stati impegnati nella costruzione del PDL del Consiglio comunale di Bologna, che ha altre regole, naturalmente, quelli degli Enti locali, ha approvato uno schema.

Anche la Giunta dovrà approvare quello schema di Statuto.

C’è la massima disponibilità, anche prima della sottoscrizione, eventualmente, a tornare in Commissione per vederlo. Non ci sono elementi ostativi in questo senso ma sta nella distinzione dei compiti e dei ruoli.

Cioè, decidere se aderire, quali sono i paletti fondamentali per il nostro Statuto è compito dell’Assemblea, negoziare i contenuti puntuali degli Statuti è compito della Giunta di concerto con gli altri soggetti aderenti. Questo è l’elemento che ci deve sempre guidare nel rispetto dello Statuto della Regione Emilia-Romagna.

Io credo proprio – chiudo su questo - che oggi sia una giornata importante, lo è per la commemorazione del quarantaquattresimo anniversario, e lo è perché l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna decide di onorare la memoria di quanto accaduto, delle vittime e dei familiari delle vittime, assumendo un atto di grande rilevanza.

Credo che il presidente e la presidente possano, insieme al sindaco e all’associazione, pare una notizia molto positiva e molto importante per la città di Bologna e per il Paese.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, sottosegretario.

A questo punto passiamo all’esame dell’articolato.

Nominiamo prima gli scrutatori: consigliera Rossi; consigliera Rontini; consigliera Stragliati.

Esame dell’articolato…

 

PRESIDENTE (Petitti): Insistono anche sei emendamenti e un ordine del giorno.

Partiamo quindi dall’emendamento 1, a firma Costa e Costi, che insiste sul titolo del progetto di legge.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 1, a firma Costa e Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Prima dell’articolo 1, siamo all’emendamento 2 a firma sempre Costa e Costi che istituisce un nuovo capo del progetto di legge.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 2 a firma Costa e Costi.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo adesso all’articolo 1.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 1.

Favorevoli?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): L’articolo 1 della legge lo mettiamo in votazione con voto elettronico.

Dichiaro aperta la votazione sull’articolo 1.

Consigliere Amico.

 

AMICO: Grazie, presidente.

Solo per dire che non ha preso il mio voto, il sistema.

 

PRESIDENTE (Petitti): Allora, sì, perché ci sono 8 non votanti.

Con il voto aggiunto del consigliere Amico, siamo a:

 

Presenti 34

Voti favorevoli 26

Non votanti 8

È approvato

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Già detto.

L’articolo è approvato.

Siamo adesso all’articolo 2.

Dibattito generale.

Consigliere Cuoghi.

Prego, dibattito generale.

 

CUOGHI: Era in realtà per la dichiarazione di voto, ma va bene lo stesso, anche perché lo volevo fare all’articolo precedente, ma mi sono prenotato in ritardo.

Volevo dire che ovviamente noi siamo favorevoli alla realizzazione di un museo e soprattutto al mantenimento della memoria e alla ricerca della verità sui fatti che sono successi a Ustica. Non ci sembra però, come già anche detto in quest’aula dal nostro relatore, che questo progetto di legge vada e sia completo da questo punto di vista, non andando a raccogliere tutte quelle che sono le diverse espressioni e comunque le diverse associazioni, gruppi di persone e rappresentanze che stanno anche loro cercando la verità e stanno cercando di mantenere viva l’attenzione e perciò la memoria su questo fatto.

Pertanto, non parteciperemo al voto su questo progetto di legge. Parteciperemo al voto sull’ordine del giorno proposto dal collega Mastacchi, che voteremo favorevolmente. A questo punto ci asterremo dagli emendamenti, visto che non hanno interesse per noi. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliere Cuoghi. Consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie. Dichiarazione di voto anch’io, approfitto dell’occasione. Come ho già anticipato nel mio intervento, non parteciperemo al voto e, soprattutto, non ci faremo trascinare nella polemica di chi ha la verità o di chi pretende di avere la verità rispetto a chi, invece, secondo alcuni interventi che ho sentito in quest’aula, vorrebbe sostenere tesi diverse.

Qui si tratta di onorare una tragedia al meglio. Per onorare la tragedia al meglio, non vi deve essere schieramenti di parte, come invece vi sono stati. Quindi io sto… Non vado oltre, non mi faccio trascinare in questa discussione. Ci sarebbe tanto da dire su come in questi ultimi anni, soprattutto in certe istituzioni, si vuole riscrivere la storia di fatti tragici.

Io sto alla procedura e mi tocca ribadire, quanto all’assessore e al sottosegretario Baruffi, come in realtà di statuto si parli, di uno statuto di fondazione si parli, perché la relazione introduttiva a questo progetto di legge fa riferimento a uno statuto che non è noto. Quindi, non è che uno statuto ci sarà più avanti, lo andremo a elaborare, verrà in Commissione. Il voto dell’aula è oggi. L’Assemblea è oggi, il progetto di legge è oggi. Lo statuto avrebbe dovuto vedere, si sarebbe dovuto distribuirlo alla Commissione in tempo utile per poter verificare la bontà della nostra partecipazione, gli impegni della nostra partecipazione, i vincoli che la nostra partecipazione e le prerogative che la nostra partecipazione in un qualche modo andrebbe a determinare.

Quindi, questo manca. L’espressione di voto, dal mio punto di vista, non solo non è possibile, ma forse può apparire addirittura irregolare. Non uso il termine illegittima. Dico irregolare, quantomeno incompleta. Quindi ribadisco la non partecipazione al voto. Chiedo… Siamo all’articolo 2. Chiedo che sia sull’articolo 2 sia sull’articolo 3 ci possiamo esprimere mediante il voto elettronico. Non ci sarà, invece, il voto di astensione, come già rappresentato, sugli emendamenti che sono stati presentati in quanto, pur positivi per quello che riguarda il loro obiettivo, dimostrano come la fretta del presidente Bonaccini di andare in Europa ha determinato dei corti circuiti all’interno di questa Assemblea legislativa o quantomeno all’interno di questa Regione, con conseguente presa d’atto che su molti provvedimenti si è fatto troppo in fretta, che ci sono state delle omissioni e oggi si cerca in un qualche modo di mettere delle pezze.

È un modo di lavorare che non fa onore a questa istituzione, non fa onore a questa istituzione. Siamo, ripeto, un’Assemblea legislativa. Abbiamo tutti i tempi di elaborare progetti di legge, di rivederli, di controllarli, di approfondirli. Quindi, i provvedimenti che oggi arrivano frettolosamente, l’ultimo giorno utile, sono veramente una procedura che non può essere sicuramente condivisa.

Questa, quindi, è l’espressione di voto da parte del Gruppo Indipendente.

Confermo, presidente, che su articolo 2 e articolo 3 chiedo il voto elettronico. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie.

Altri vogliono intervenire sull’articolo 2? Io non ho altre richieste di intervento o dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione, con voto elettronico, l’articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

Presenti 35

Favorevoli 27

Non votanti 8

È approvato.

 

Passiamo adesso all’articolo 3.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Aggiungiamo un altro voto favorevole del consigliere…

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Va bene. Nessun problema. Sono 26, come prima.

 

Voti favorevoli 26

Non votanti 8

 

Sono come prima.

L’articolo 2 è approvato.

 

Siamo all’articolo 3.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’articolo 3, sempre con dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 34

Voti favorevoli 26

Non votanti 8 

È approvato.

 

Ora siamo arrivati all’emendamento 3, emendamento a firma Costa e Costi, emendamento che istituisce un nuovo capo nel progetto di legge.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Passiamo adesso all’emendamento 4, emendamento 4 a firma Costa e Costi che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 4.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’emendamento 5, sempre a firma Costa e costi, emendamento che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale.  Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 5.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Siamo arrivati all’emendamento 6, emendamento 6 a firma Costa e Costi che istituisce un nuovo articolo.

Dibattito generale. Dichiarazioni di voto.

Mettiamo in votazione l’emendamento 6.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

 

Adesso passiamo alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge.

Chi si iscrive a parlare? Consigliera Zamboni.

 

ZAMBONI: Molto velocemente.

Siccome ho sentito parlare di pretesa di avere la verità in tasca, io non ho affatto questa pretesa. Mi sono avvalsa di evidenze emerse in sede processuale e quindi confermo il voto positivo di Europa Verde a questo provvedimento, perché è un ottimo strumento, questa Fondazione, per mantenere viva la memoria e mantenere viva anche la richiesta della verità definitiva.

Quindi io questa verità in tasca non ce l’ho, ho chiesto solo di non fare passi indietro rispetto alle verità già acquisite in sede processuale.

Non è certo mio costume pretendere di avere la verità in tasca ma la verità, che non ho in tasca io, va cercata, senza fare i passi di gambero rispetto a quanto è già stato assodato in sede processuale, sennò alla verità non ci si arriverà mai.

Colgo quindi anche nelle parole del sottosegretario questo fatto di non alimentare i depistaggi.

Io non accuso nessuno, parlo di questioni aperte, però anche di questioni già chiuse, ossia l’attacco di un missile all’aereo che volava.

Con la Fondazione noi, Regione Emilia-Romagna, contribuiamo anche a sostenere il percorso verso la verità e non solo, a mantenere viva la memoria verso queste vittime che pensavano di andare a destinazione e invece sono state centrate nei cieli italiani non si sa da chi e hanno perso la vita.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie, consigliera Zamboni. Consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Brevissimo nel confermare il voto favorevole del Partito Democratico a questo progetto di legge. Ricordo che oggi è, appunto, l’anniversario. Fra pochi minuti in Comune inizierà la commemorazione rispetto a questa tragedia. Sarà un piccolo gesto, ma significativo poter chiedere alla presidente, che ci rappresenterà in quel contesto, di annunciare che è stata approvata questa legge in quest’aula. Grazie.

 

PRESIDENTE (Petitti): Grazie a lei, consigliere Paruolo.

Altri in dichiarazioni di voto? Non ho altri iscritti a parlare in dichiarazione di voto.

Mettiamo… Io non ho altri in dichiarazioni di voto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): Sono congiunte. Vuole?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Petitti): No, prima gli ordini del giorno e quello finale è quello sul progetto di legge.

Io quindi non ho altri in dichiarazioni di voto congiunte. A questo punto mettiamo in votazione l’ordine del giorno.

L’ordine del giorno si vota per alzata di mano. Favorevoli? È a firma Mastacchi. Contrari? Astenuti?

È respinto.

(L’ordine del giorno 8436/1 oggetto 8533 è respinto)

 

Ora mettiamo in votazione il progetto di legge tramite dispositivo elettronico.

Dichiaro aperta la votazione

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 36

Voti favorevoli 26

Non votanti 10

È approvato

 

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso all’oggetto 8448, ratifica, ai sensi dell’articolo 13, comma 2 dello Statuto, dell’accordo quadro in materia di aerospazio tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. Richiesta del presidente della Giunta regionale in data 28 maggio dell’anno 2024.

Ricordo che la Commissione Bilancio e affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 giugno 2024 con 33 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Cosa è successo?

 

Inversione ordine del giorno

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusate, è pervenuta una richiesta di inversione dell’ordine del giorno per trattare prioritariamente il seguente oggetto 8485: Proposta d’iniziativa della Giunta recante “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali. Obiettivi e azioni prioritarie, strumenti e modalità di intervento per il triennio 2024-2026”.

La richiesta è arrivata a firma dell’assessore Felicori, che dopo ha dei problemi istituzionali, quindi chiede l’inversione dell’ordine del giorno.

Se non ci sono interventi, uno a favore e uno contro, proseguiamo con l’inversione dell’ordine del giorno.

Non vedo richieste di interventi, né a favore, né contro.

Mettiamo in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvata.

 

OGGETTO 8485

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali (Legge regionale 24 marzo 2000, n. 18). Obiettivi e azioni prioritarie, strumenti e modalità di intervento per il triennio 2024-2026”. (171)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Quindi, passiamo all’oggetto 8485.

Ricordo che la Commissione cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità ha espresso parere favorevole nella seduta del 20 giugno 2024, con la seguente votazione: 27 voti a favore, 9 astenuti e nessun contrario.

Anche il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Apriamo la discussione generale sul provvedimento.

Ci sono richieste di intervento in discussione generale?

Consigliera Marchetti.

 

MARCHETTI Francesca: Grazie, presidente.

Come ha anticipato, nella seduta del 20 giugno abbiamo approvato in Commissione cultura questo piano triennale, un piano triennale che si caratterizza per alcuni elementi che mi preme sottolineare, in particolare la necessità di continuare quel processo di innovazione e di digitalizzazione che vuole rendere sempre più rivolto alla digitalizzazione e al futuro il sistema bibliotecario, archivistico e museale della nostra Regione, e porsi un obiettivo che ha segnato un po’ anche l’iniziativa dell’assessorato di Felicori e le linee di mandato di questa Giunta, che è conquistare un luogo pubblico ed essere sempre più aperto e fruibile ai cittadini e alle cittadine emiliano-romagnole.

Il digitale è una condizione per una vera e propria rivoluzione nel mondo della cultura, un processo di transizione che noi vediamo anche configurarsi come un valore di straordinaria importanza come contrasto alle disuguaglianze, all’emarginazione, alla povertà culturale che esiste, c’è nel nostro Paese, e che necessita di mettere in campo tutte le azioni come queste che, invece, possono promuovere un accesso a quello che è un patrimonio straordinario di cui la nostra Regione è portatrice.

Informazioni abbiamo detto, patrimonio bibliotecario. Un altro elemento che mi piace sottolineare è la multiculturalità e l’accesso gratuito, che anche in questo Piano triennale troviamo, per un sistema che si sta sempre più configurando anche sul piano informatico con nuove opportunità e dove la figura del bibliotecario assume una figura nuova in questo processo di digitalizzazione volto al futuro, proprio come una figura sempre più di competenze trasversale e di promozione culturale con competenze nuove.

La Regione credo che stia investendo, abbia investito e continua a investire con questo Piano sulla digitalizzazione degli archivi, anche questo con l’obiettivo, io credo importante, di rendere la cultura un patrimonio di tutti e di tutti, e con dei musei che diventano sempre di più un attivatore di cultura dove forse stiamo uscendo da quella che è un’impostazione classica verso invece un’attività che assume un compito didattico, interattivo, dove il divertimento e l’apprendimento diventa un elemento trainante anche di attrattività.

Su temi come questi credo che ci sia stato un grande lavoro. Ritroviamo in questo Piano triennale anche elementi di continuità, però credo che il fatto che si caratterizzi in modo significativo su questo processo che è iniziato, e lo diciamo, anche complice un po’ il Covid e gli anni complessi che abbiamo vissuto, siamo riusciti a mettere a valore e ad accelerare un processo importante che credo vada incontro alle esigenze di tutto e di tutti.

Ultima questione sui musei. Abbiamo un patrimonio museale molto significativo. Io credo che il programma illustri bene un ulteriore passo in avanti, un ulteriore scatto che dobbiamo fare, che è quello del concetto di rete.

Abbiamo visto che la rete, il fare insieme, il mettere a valore insieme molte delle questioni che hanno caratterizzato anche le azioni sulle biblioteche, possa essere un modello da trasportare anche sui musei. Perché credo che il fare rete su una dimensione che può andare oltre i confini provinciali e assumere una dimensione di rete sovracomunale, sovraprovinciale, regionale, sia un’altra sfida che questo Programma triennale mette a valore.

Io credo che progettare e sperimentare, insieme alle comunità locali, che sono le altre protagoniste di questo Piano triennale, sia un’altra messa a valore che in questo Programma triennale ritroviamo e che tiene presente, grazie anche all’assessore Felicori e al lavoro costruttivo che è stato fatto in questi anni, credo che sarà il mio ultimo intervento in aula, quindi oltre che a salutare i colleghi e alla crescita che questa esperienza ha rappresentato sotto ogni profilo, sia personale, che umano, che professionale, si caratterizza anche per un bel dibattito che c’è sempre stato all’interno della Commissione, con un assessore Felicori sempre presente e attento in modo costruttivo alle sollecitazioni dei consiglieri.

Questa è la posizione che come Gruppo del PD esprimiamo.

Faccio anche già la dichiarazione di voto, perché credo che in Commissione su questo Programma triennale ci sia stata una convergenza positiva.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Se permettete, colgo anch’io l’occasione per ringraziare la presidente della Commissione per il lavoro che ha svolto in questi anni.

Ci sono altre richieste di intervento in dibattito generale?

Non vedo nessuna prenotazione, quindi chiedo all’assessore Felicori se vuole concludere con un suo intervento la discussione.

Prego, assessore.

 

FELICORI, assessore: Un minuto per ringraziare anch’io la presidente Marchetti, augurarle buon lavoro, e tutti i consiglieri della Commissione cultura. Credo che abbiano dato un buon esempio di come Giunta e Consiglio possano lavorare assieme. Ha ben sintetizzato nella sua relazione i due punti chiave di questo progetto triennale, che non importa che riassumo perché è stato lungamente discusso in Commissione, e che sono, appunto, digitale e rete, le due parole chiave che spero ispirino il prossimo triennio. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, assessore. Quindi, dichiarazioni di voto. Nessuno è iscritto in dichiarazione di voto, quindi passiamo alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

Aspettiamo che rientrino. Bene. È aperta la votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

(La delibera oggetto 8485 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8429

Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, del Protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e il Governo dello Stato della California degli Stati Uniti d’America. (172)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso invece al provvedimento 8429, ratifica, ai sensi dell’articolo 13, comma 2 dello Statuto, del protocollo d’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e il Governo dello Stato della California degli Stati Uniti d’America. Il provvedimento viene presentato su richiesta del Presidente della Giunta regionale, inviata in data 22 maggio 2024.

Ricordo che la Commissione Bilancio e affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 giugno 2024, con la seguente votazione: 24 voti a favore, nessun contrario e 9 astenuti.

Apro quindi la discussione generale sul provvedimento. Chi si iscrive in discussione generale? Non vedo richieste di intervento. Ah, scusate. Consigliere Fabbri.

 

FABBRI: Grazie, presidente.

Come già illustrato anche nel corso della seduta di ieri dal presidente Bonaccini, questa ratifica si inserisce all’interno di un quadro di lavoro di questi anni che è stato molto intenso, che ha portato al potenziamento di una serie di accordi e intese di collaborazione, ma anche all’approvazione, anche da parte di quest’aula, di nuovi rapporti, di nuove collaborazioni con Regioni, enti territoriali stranieri e Stati esteri.

Come è noto, come altre Regioni, altre realtà territoriali, abbiamo tante relazioni anche al di fuori dell’Unione europea, quindi nel mondo, che proiettano per l’appunto la Regione Emilia-Romagna nel mondo e che non sempre sono accordi e relazioni formalizzate, ma che comunque generano iniziative e progettualità che sono diffuse e che puntano poi anche a portare avanti delle progettualità che hanno delle ricadute importanti anche sui nostri enti locali, sulla nostra regione, sul nostro sistema Emilia-Romagna.

Proprio in questi anni, in questo mandato abbiamo assistito al rinnovo di collaborazioni importanti formalizzate con alcune regioni europee, come la Nuova Aquitania, ma anche la Generalità Valenciana e quella della Catalunya, che toccano comunque diversi settori, dai big data, all’intelligenza artificiale, all’istruzione, all’università, alla ricerca scientifica, i giovani, la scienza, il commercio e l’economia.

Quindi, credo che, al pari, tra l’altro, della ratifica che è inserita al punto successivo con la Repubblica di San Marino, questi accordi siano particolarmente importanti e sono particolarmente importanti anche per le nostre comunità estere. Voglio ricordare, proprio nel corso della visita del presidente Bonaccini lo scorso anno a Buenos Aires, l’importanza che è stata data anche dalla nostra comunità emiliano-romagnola l’accordo sulla sanità, sottoscritto proprio tra la Provincia di Buenos Aires e la nostra Regione.

Nel merito di questa ratifica, il 12 giugno è stata approvata l’intesa tra l’Emilia-Romagna e la California, che è stata siglata lo scorso 17 maggio dal Governatore della California e dal presidente Bonaccini, dopo che il ministro degli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli aveva approvato, dato l’assenso a questa intesa.

Un’intesa che oggi, con questa ratifica, dopo la sottoscrizione della stessa, viene formalizzata tra soggetti che storicamente già intrattenevano dei rapporti e delle collaborazioni che si sostanzierà in particolare su due ambiti puntuali: quello delle nuove tecnologie e quello della lotta ai cambiamenti climatici.

Fin dall’inizio della passata legislatura Emilia-Romagna e California avevano condiviso questi campi d’azione, questi campi d’interesse. Credo che questo sia un ulteriore passo importante perché nelle nuove tecnologie già avevamo proceduto all’apertura di un ufficio per le start-up nella Silicon Valley, che è stato oggetto anche qui di visite e riunioni operative da parte del presidente, ma anche del mondo trasversale del Patto per il lavoro per il clima, che quindi ha visto il coinvolgimento anche di imprese, università, di tutto quel mondo che può dare sicuramente un contributo a questa ulteriore collaborazione, che vedrà un’adeguata controparte nel Tecnopolo di Bologna, dove verranno ospitate in maniera reciproca altre attività.

La lotta ai cambiamenti climatici naturalmente parte da problematiche che sono similari e accomunano i due territori, che si declinano in un’agenda che contiene delle affinità, anche per quanto concerne il tema della decarbonizzazione.

Credo quindi che questo sia un protocollo d’intesa sicuramente molto puntuale e settoriale, ma al tempo stesso anche concreto e operativo, che tocca campi importanti come quello dell’agricoltura, e che avrà una durata triennale, proprio per trovare scambi e sinergie nel campo delle energie rinnovabili, attraverso incontri, seminari, ma anche attività da mettere a terra anche attraverso il coinvolgimento dei rispettivi ambiti universitari.

Concludo facendo un plauso e anche un auspicio per il futuro affinché queste collaborazioni diventino sempre più consolidate ma che si estendano, così com’è stato fatto in questi anni, a tutto il mondo, perché comunque c’è bisogno di questa reciprocità, di questo scambio, di questa ricerca e studio continuo.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale?

Consigliere Bargi.

 

BARGI: Grazie, presidente.

Riprendo quello che era stato il mio intervento in Commissione, in cui io avevo annunciato le perplessità rispetto a questo accordo.

Sapete che tendenzialmente quando andiamo a ratificare dei rapporti con altre realtà a livello diplomatico che possono contenere quello che può essere un rapporto di tipo commerciale economico, piuttosto che culturale e di sviluppo, abbiamo quasi sempre espresso un parere favorevole, a meno che non ci fossero dietro alcune perplessità.

Questo accordo, questa intesa che è stata presentata come meno vaga di altre e più puntuale, così ci è stata illustrata in Commissione, perché a differenza di altri accordi con cui abbiamo aperto a un ampio campo nato dalla diplomazia regionale, che poi va a toccare le imprese, università, e la ricerca, qui invece si fa un focus su un tema specifico, che è quello della cosiddetta lotta al cambiamento climatico.

Lotta al cambiamento climatico che per noi, dal punto di vista politico, rimane un po’ un problema. Perché laddove si parla di contrastare fenomeni del cosiddetto climate change, usiamo il termine anglosassone così sono più contenti anche loro, noi siamo sempre più orientati a quella che è una visione che tiene in considerazione l’uomo e i danni che subisce l’uomo. Non il tentativo metafisico di modificare il clima, ma il tentativo fisico che dovrebbe essere messo in campo per cercare di tutelare la presenza antropica sui territori.

Noi viviamo in un territorio ben preciso, abbiamo scoperto di recente che siamo una pianura alluvionale, ma lo è da millenni, si è formata in questo modo la nostra terra, l’uomo nel tempo ha guadagnato spazi per la cultura, per impiantare insediamenti, per sviluppare attività produttive e a questo noi dobbiamo rivolgerci se vogliamo porci un tema con cui confrontarci rispetto al cambiamento climatico. Cioè un tema che fa sì che l’uomo non vada sott’acqua rispetto a quello che è successo ad esempio ieri dove sentendo i sindaci, per dirla in termini gergali, com’è stato detto a me, ci sono i fossi che non tirano: tradotto in un linguaggio politichese potremmo dire che il reticolo idrografico minore della nostra Regione evidentemente non è in grado di supportare le piogge che stanno cadendo negli ultimi periodi.

Quindi il clima cambia, sì, ma l’approccio che qui si vuole usare è un approccio tendenzialmente metafisico: noi cambiamo il clima. In che modo, quando e qualitativamente come, non mi è dato sapere.

Nomisma Energia è una realtà che viene utilizzata dalla Regione Emilia-Romagna per fare il nostro DEFR, per raccogliere i dati, per fare statistica.

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, un annetto fa, quando il tema delle case green stava ormai arrivando in porto, intervenne dicendo:  se noi applicassimo una direttiva case green europea con la bacchetta magica, quindi cambiassimo tutti gli immobili abitativi dell’Unione Europea dalla sera alla mattina, potremmo incidere rispetto a quello che è l’obiettivo che ci si dà, cioè stoppare questa CO2 che viene vista come il male assoluto del pianeta, l’incidenza rispetto alla produzione totale di CO2 fatta dall’uomo è meno dell’1 per cento su un totale che è in costante aumento perché i grandi Paesi inquinatori, tra cui gli Stati Uniti che è il principale a livello pro capite, non stanno adottando le politiche che adottiamo noi.

Allora capite che fare accordi per perderci su tematiche di questo tipo invece che concentrarci su quella che è la specificità dei nostri territori; quindi, ha una tenuta alluvionale che io faccio fatica a pensare in relazione con i deserti californiani, c’è qualcosa evidentemente di molto diverso.

Rispetto a questo io ritengo che la nostra concentrazione debba andare su come intervenire, su come reperire risorse, sul battere i pugni per avere risorse. Perché abbiamo scoperto anche di recente, la Corte dei conti ha trovato l’acqua calda, e ha scoperto che il PNRR è totalmente un debito, cosa che diciamo dall’inizio. Quindi la pioggia di miliardi sparisce e diventa un debito da restituire.

Se vogliamo attivare strumenti di questo tipo e questi strumenti non prevedono la messa a terra delle risorse necessarie, perché costa fare gli interventi per adeguare il nostro reticolo idrografico, è evidente che noi non stiamo guardando nella direzione giusta.

Possiamo concentrarci a fare tutte le intese che vogliamo di cui, analogamente a quelle più economiche, io vorrei vedere i frutti.

Di recente ho avuto modo di confrontarmi anche con i nostri Uffici internazionalizzazione parlando dei rapporti con la Cina. Noi abbiamo due intese con Guangdong e Shandong e mi è stato detto che vanno un po’ a rilento per il Covid. Però il Covid c’è stato due anni fa, se vanno a rilento ancora adesso, secondo me c’è un altro tipo di problema che probabilmente queste intese facciamo fatica anche a svilupparle.

Quindi, sarà interessante capire che cosa porterà e che cosa porterà soprattutto verso alcuni specifici obiettivi che sono inseriti. Obiettivi, insomma gli ambiti inseriti nell’intesa ovvero quello della sostituzione delle auto, piuttosto che di frenare l’industria che impatta sul clima, non che inquina, che è un problema ben sentito nella nostra pianura, ma che impatta sul clima.

Allora, su questo aspetto io vorrei capire anche a livello pratico qual è la strada che si vuole percorrere, perché, se la politica decide di sposare questo concetto metafisico e interviene, il risultato sono, come avviene a livello europeo con le direttive o con le riforme che mettiamo in campo noi, delle iniziative che vanno a colpire famiglie, perché sono iniziative il cui costo viene riportato totalmente sulle famiglie, le imprese, perché noi di fatto andiamo a rendere meno competitive le nostre realtà produttive, poi, di conseguenza, scaricano sulle famiglie anche loro, perché chiaramente i posti di lavoro vengono meno.

Quindi, di conseguenza serve avere le idee un po’ più chiare, a mio avviso, dal punto di vista politico. Per noi la strada è molto chiara. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, il faro è la difesa dell’uomo e rispetto all’uomo devono essere messe in campo le iniziative. Se ci sono risorse che vanno recuperate, prima si parlava di autonomia, che i nostri soldi vadano verso altri lidi nel nostro Paese o verso Bruxelles, è evidente che l’Emilia-Romagna oggi è in grossa difficoltà. Non può permettersi di mantenere le politiche di altri. Ha bisogno di vedere delle risorse messe in campo per tutelare sé stessa e i propri cittadini.

Ecco perché voteremo contro rispetto a questa intesa.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di intervento in discussione generale? Non vedo richieste. Da parte della Giunta c’è la richiesta di un commento conclusivo? Direi di no.

Quindi, dichiarazioni di voto. Nessuna dichiarazione di voto. Non resta che votare il provvedimento per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

(La delibera oggetto 8429 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8448

Ratifica, ai sensi dell’art. 13, comma 2, dello Statuto, dell’Accordo Quadro in materia di aerospazio, tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. (173)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo adesso al provvedimento 8448: Ratifica, ai sensi dell’articolo 13, comma 2 dello Statuto, dell’accordo quadro in materia di aerospazio tra Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. La richiesta è stata inoltrata dal presidente della Giunta regionale in data 28 maggio 2024.

Ricordo che la Commissione bilancio e affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 giugno 2024, con la seguente votazione: 33 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto.

È aperta quindi la discussione generale sul provvedimento. Ci sono richieste di intervento in discussione generale? Il consigliere Bargi.

 

BARGI: Anche qui rapidissimo. Stavolta rientriamo invece su un tipo di intesa che ci trova sicuramente favorevoli, tanto favorevoli, lo ricordavo anche in Commissione, che in fase di DSR, quando dicevamo sull’aerospazio c’è veramente poco rispetto alle possibilità e alle potenzialità del nostro territorio e all’importanza strategica di questo ambito e cercavamo di introdurre, anche con diversi emendamenti, qualche elemento in più di attenzione, oggi vediamo che la cosa invece pare essere arrivata. Il nodo è arrivato al pettine e in qualche modo si sta prendendo la direzione di guardare con più interesse questo settore.

L’intesa chiaramente va a coprire quella che è una distanza territoriale minima. Di fatto va a dare continuità territoriale anche per la realtà di San Marino. Quindi, per quanto ci riguarda, è una proposta assolutamente positiva, che agisce su un settore di grande interesse e dove ci sono grandi possibilità di sviluppo anche per il nostro territorio. Quindi il voto sarà chiaramente a favore.

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale? Non vedo richieste. Dichiarazioni di voto. Nessuna richiesta in dichiarazione di voto. Quindi, passiamo alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

(La delibera oggetto 8448 è approvata per alzata di mano all’unanimità dei votanti)

 

OGGETTO 8457

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Atto di indirizzo 2024-2026 in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali di cui alla legge regionale 20 aprile 2018, n. 5”. (174)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ora passiamo all’oggetto 8457: Proposta di iniziativa della Giunta recante “Atto di indirizzo 2024-2026 in materia di interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali, di cui alla legge regionale 20 aprile 2018, n. 5. L’oggetto fa riferimento a una delibera di Giunta n. 888 del 27 maggio 2024.

Ricordo che la Commissione Bilancio e affari generali ed istituzionali ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 giugno 2024, con la vocazione di 24 voti a favore, 9 contrari e nessun astenuto. Anche il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere favorevole.

È aperta la discussione generale sul provvedimento.

Consigliera Dalfiume, prego.

 

DALFIUME: Grazie, presidente.

Questo atto di indirizzo prende le mosse dalla legge regionale del 20 aprile 2018 n. 5. Riguarda la funzione della Regione per promuovere interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali (cosiddetti PSAL).

La Regione promuove infatti la predisposizione e realizzazione di programmi territoriali che sono progetti speciali per gli ambiti locali e perseguono in particolare l’integrazione fra i livelli di governo, il coordinamento delle politiche, l’impiego integrato delle risorse finanziarie e la promozione di un sistema di governance fra le amministrazioni locali.

Le finalità di questa legge sono diversificate a seconda dei soggetti a cui sono riservati. Li riepilogo rapidamente: per quanto riguarda gli interventi riservati ai singoli Comuni, si tratta di sostenere le amministrazioni comunali alle quali sia richiesto un eccezionale intervento realizzativo a favore delle proprie comunità. Un’altra finalità è quella di accompagnare le politiche di settore con interventi di omogeneità territoriale, con politiche integrate tra i settori.

Un altro tipo di interventi che sono riservati agli enti locali ricompresi in specifici programmi territoriali hanno come finalità la realizzazione a livello locale e di interventi strategici di interesse regionale, e come altra finalità la mitigazione degli effetti della crescita economica disomogenea e della divaricazione tra i territori, favorendo la coesione territoriale.

Un’ultima serie di interventi che sono riservati invece alle Unioni dei Comuni hanno come finalità quella di sostenere il processo di riordino territoriale in coerenza con la legge 21 del 2012 mediante la crescita e il consolidamento delle unioni dei Comuni, nonché del nuovo circondario Imolese, inoltre, sempre riservati alle Unioni dei Comuni, favorire investimenti in cultura e identità locale degli ambiti locali.

Negli ultimi anni, in particolare nel periodo tra il 2019 e il 2023 sono state concesse risorse pari ad oltre 60 milioni di euro, per un investimento complessivo di oltre 100 milioni, in totale sono stati finanziati circa 350 interventi in 200 Enti differenti.

Com’è stato ricordato dalla presidente nell’annunciare questo punto, la Commissione bilancio, nella seduta del 12 giugno scorso, ha espresso parere favorevole sugli interventi territoriali per lo sviluppo integrato degli ambiti locali per il prossimo triennio 2024-2026.

Per questo triennio sono previsti interventi per 200 milioni provenienti da fondi regionali e statali.

Tenuto conto dell’andamento del triennio passato, gli obiettivi generali per il prossimo triennio sono stati così definiti: concorrere in modo complementare agli obiettivi e alle priorità definite nel DSR, il Documento Strategico Regionale, per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo per il periodo 2021-2027; sostenere la capacità di investimento dei Comuni più piccoli e prioritariamente caratterizzati dal più alto indice di potenziale fragilità, in modo complementare alle strategie per le aree montane interne, le cosiddette STAMI, anche attraverso nuove strategie integrate.

Tra gli altri obiettivi, promuovere il ruolo delle Unioni dei Comuni nella programmazione e attuazione locale degli investimenti e il rafforzamento della filiera istituzionale con i Comuni che le compongono.

Supportare infine, ma non è meno importante, la capacità di resilienza del sistema territoriale regionale, migliorando la capacità di gestione dei rischi, di reazione e ricostruzione a seguito di eventi avversi ed emergenziali.

Per concludere questo mio breve intervento ricordo che, grazie a questi strumenti, sono state delineate e in gran parte approvate 23 strategie territoriali che sono così articolate: per quanto riguarda le agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile, le ATUSS, per 14 tra città e sistemi urbani intermedi, queste agende coinvolgono 42 Comuni e una popolazione complessiva di oltre 2 milioni di abitanti, pari al 46 per cento dei residenti.

Sono state inoltre definite strategie territoriali per le aree montane ed interne, le STAMI, per nove aree interne regionali che coinvolgono 109 Comuni e una popolazione complessiva di circa 380.000 abitanti, pari all’8,5 per cento dei residenti.

La Regione ha messo a disposizione più di 109 milioni di euro per le ATUSS e circa 57 milioni di euro per le STAMI, a cui si aggiungono 18 milioni provenienti dai fondi europei di sviluppo e coesione e oltre 13 milioni di risorse nazionali.

Concludo sottolineando che la finalità, il filo comune di queste strategie, di questi programmi, si possono condensare in due concetti: da un lato un’attenzione per le aree montane e le aree interne, dall’altro una maggiore capacità di dialogo e collaborazione interistituzionale per quanto riguarda gli interventi sui territori.

Direi che gli aspetti essenziali di questo atto che stiamo per approvare, si possono riassumere in questi termini.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo altre richieste di intervento.

La Giunta chiede di fare un commento conclusivo? No.

Dichiarazioni di voto? Non vedo richieste di dichiarazioni di voto.

Quindi, passiamo alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 8457 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

OGGETTO 8460

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Modifiche dello Statuto del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell’art. 21 della L.R. n. 42/1984”. (175)

(Approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo all’oggetto 8460: Proposta d’iniziativa della Giunta recante: modifiche dello Statuto del Consorzio di bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo ai sensi dell’articolo 21 della legge regionale n. 42 del 1984, delibera di Giunta n. 1021 del 4 giugno 2024.

Ricordo che la Commissione politiche economiche ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 giugno 2024 con la votazione di 25 voti a favore, nessun contrario e 6 astenuti.

È aperta la discussione generale sul provvedimento.

Chi si iscrive a parlare?

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Nessun consigliere ha fatto richiesta di intervento in discussione generale.

La Giunta vuole fare un commento conclusivo? Sennò passiamo alle dichiarazioni di voto. Passiamo quindi alle dichiarazioni di voto. Nessuna richiesta in dichiarazioni di voto e quindi passiamo alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato

(La delibera oggetto 8460 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8440

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Addendum per gli anni 2024-2025 all’atto di indirizzo 2021-2023 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale e della mobilità sostenibile” - (Art. 8 L.R. 30/98 s.m.i.). (176)

(Discussione e approvazione)

(Ordine del giorno 8440/1 oggetto 8534 - Discussione e reiezione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ora siamo all’oggetto 8440: Proposta d’iniziativa della Giunta recante: “Addendum per gli anni 2024-2025 all’atto di indirizzo 2021-2023 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale e della mobilità sostenibile. Articolo 8 della legge regionale n. 30 del 1998”. È la delibera di Giunta n. 944 del 27 maggio 2024.

La Commissione Territorio, ambiente e mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 19 giugno 2024, con la seguente votazione: 28 voti a favore, 9 contrari e nessun astenuto. Il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere favorevole.

Ricordo che su questo oggetto è stata presentata una proposta di ordine del giorno, n. 8440/1, a firma dei consiglieri Facci, Evangelisti, Mastacchi, Castaldini e Marchetti Daniele.

È aperta la discussione generale sul provvedimento.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Facci.

 

FACCI: Grazie, presidente. Brevemente, visto che in occasione della Commissione abbiamo avuto modo di esprimere all’assessore Corsini le nostre perplessità, anzi la nostra contrarietà rispetto a questo provvedimento.

È un provvedimento ampio. Fondamentalmente partiamo da quello che era la programmazione del trasporto pubblico fatta negli anni scorsi. Noi abbiamo rappresentato tutta una serie di problematiche, con particolare riferimento, per quanto riguarda la mia persona e il mio Gruppo, alla ferrovia nelle aree periferiche, in particolare nelle aree appenniniche; tant’è che abbiamo presentato un ordine del giorno perché, successivamente, tra l’altro, a quella Commissione vi è stato un incontro a livello istituzionale.

Tra l’altro, l’assessore Taruffi ha preso parte a questo incontro, dove i rappresentanti, i primi cittadini rappresentanti degli enti locali della zona media e alta Valle del Reno e rappresentanti anche dell’area toscana hanno contestato, hanno rappresentato chiaramente le criticità di quella che è l’applicazione, per quanto riguarda la tratta porrettana, del protocollo d’intesa fra Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna e Città metropolitana rispetto al servizio ferroviario metropolitano e in particolare rispetto ai cosiddetti treni passanti.

Ecco, che cosa è emerso? È emersa la inadeguatezza della programmazione o meglio la ricaduta negativa di questa programmazione, nuova programmazione, che ha necessariamente determinato una rimodulazione degli orari e un disallineamento di tutte quelle che erano le coincidenze con, per esempio, anche il versante toscano, ma soprattutto con quella che era un’attività che tradizionalmente gravita sulla ferrovia, che è quella degli studenti, oltre che naturalmente dei lavoratori che devono fare i conti con orari di lavoro e orari degli istituti eccetera.

L’ordine del giorno è molto semplice, perché parte da un dato di fatto. È un dato di fatto che, quando questa programmazione era stata annunciata, era stata annunciata nel marzo del 2023 e questa programmazione teneva conto, faceva riferimento a uno studio di fattibilità, studio di fattibilità per tutti i cosiddetti treni passanti. Per alcuni, la programmazione, l’avvio veniva subordinato all’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie; per altri, no.

Fra gli “altri no”, vi è la tratta ferroviaria Porretta-Casalecchio-Bologna-Pianoro, e questo è un grave errore. Questo è un grave errore, che soprattutto diventa evidente dal momento che lo stesso assessore Corsini ha recentemente ribadito il fatto che per eliminare le problematiche in quella tratta diventa strategico e fondamentale il raddoppio della ferrovia tra Bologna e Sasso Marconi.

Raddoppio la cui progettazione tocca a noi. La progettazione di questo raddoppio tocca alla Regione, è nel PRIT, è ribadita, se vogliamo, anche in questi stessi atti. Diventa allora molto semplice, oggi, a nostro avviso, intervenire come? Subordinando l’implementazione con la nuova modulazione degli orari su quella tratta ferroviaria, subordinandola all’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria, come per esempio è previsto per la tratta Bologna-Castel Bolognese, o la Bologna- Vignola. Cioè, prima si adegua l’infrastruttura, quindi si fanno le nuove programmazioni, che permettono di avere treni passanti che non vanno a impattare in maniera devastante, come invece sta avvenendo su quella tratta ferroviaria, sullo stato dell’arte.

L’ordine del giorno che viene presentato chiede quindi alla Giunta di rivedere questo protocollo d’intesa con la Città Metropolitana, per quanto riguarda la nuova programmazione su questa linea, partita all’inizio di giugno; quindi, partita praticamente nemmeno 30 giorni fa, con l’invio della stessa ad una data successiva all’adeguamento infrastrutturale della linea Porrettana, con il raddoppio della linea. Crediamo che questo sia in linea con quello che lo stesso assessore Taruffi ha dichiarato, cioè di essere pronti a rimediare agli errori.

Recentemente, pochi giorni fa, nel corso del question time ho evidenziato l’infondatezza, o quantomeno l’inadeguatezza dello studio di fattibilità, che è alla base della nuova programmazione per quanto riguarda questa tratta, quindi credo che un’opera di ravvedimento e di intervento, seppure successivamente a questa presa d’atto delle problematiche, seppur successivamente alla verificazione di queste problematiche, non sia non dignitosa, anzi, faccia onore a chi in qualche modo riconosce i propri errori, riconosce qualche omissione e quindi interviene tempestivamente.

Se non lo facciamo adesso rischiamo che poi successivamente la situazione si consolidi e quindi peggiori le conseguenze negative, le aumenti a dismisura.

Il momento è questo. Quindi, chiediamo che venga sospesa questa programmazione, visto che il raddoppio è strategico, lo ha dichiarato sempre l’assessore Taruffi, lo ha dichiarato ultimamente anche l’assessore Corsini, è all’interno degli atti regionali, ripeto, la cui progettazione tocca alla Regione, poi risorse per l’esecuzione saranno di altri ma la progettazione è roba nostra. Credo che oggi ci siano tutte le condizioni per rimediare a errori che sono stati evidentemente sottovalutati, situazioni che sono state sottovalutate, e quindi chiediamo con l’ordine del giorno, approfittando di questo addendum, la sospensione di questa programmazione.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Evangelisti, prego.

 

EVANGELISTI: Grazie, presidente.

Trattiamo oggi l’integrazione ad un Piano dei trasporti regionali che era già datato nel momento in cui è stato approvato.

Lo dicemmo all’epoca da questi banchi, lo disse l’attuale senatore Lisei, il PRIT era stato redatto e veniva presentato in aula due anni dopo causa Covid, ma tant’era la sua redazione.

Era un Piano inadeguato e il fatto che oggi venga in qualche modo integrato e modificato ne è una dimostrazione. Il fatto che l’assessore Corsini, presente in Commissione, non abbia risposto, se non parzialmente, ai quesiti che gli abbiamo posto su alcune tematiche, ne è ulteriore dimostrazione. Partendo da quello che è il nodo centrale, il tema centrale, la mobilità sostenibile sia del PRIT che del PUMS, abbiamo sottoposto alcune riflessioni all’assessore, che riproponiamo in Aula.

La prima, il collegamento della linea Bologna-Castel Bolognese. La Regione Emilia-Romagna ha inserito la quadruplicazione del binario nel PRIT. A domanda specifica l’assessore non ha risposto e la nostra perplessità, che è stata peraltro già rammostrata anche con un’interrogazione che gli abbiamo sottoposto, deriva dall’attuale progettazione.

La Regione scarica su RFI le problematiche che dai territori stanno emergendo a mezzo dei comitati. Noi quelle domande, quelle problematiche, le riportiamo in quest’aula.

La Regione conosce perfettamente quel progetto. Siamo in fase di osservazioni. Attendiamo di vedere quale sarà rispetto a quel progetto la nuova posizione che la Regione intenderà prendere rispetto a quella assunta.

Quindi, la Regione Emilia-Romagna sa perfettamente come quel progetto è stato presentato all’interno del PRIT e successivamente.

In ordine alla tematica sollevata anche dal consigliere Facci in merito alle linee passanti, grandi perplessità rispetto alla tratta Porretta-Pianoro, vige la confusione, i treni sono quotidianamente o soppressi, o costantemente in ritardo.

Si tratta di un progetto, quello della linea passante, contenuto nel PUMS, approvato dalla Città Metropolitana nel 2020, posto in essere nel 2024.

Gli Enti preposti hanno avuto quattro anni di tempo per pensare a quella linea passante, per provare simulazioni, cosa che non è stata fatta. L’assessore Corsini alle nostre interrogazioni, anche immediate in quest’aula, ha detto che si sarebbe soffermato ad ascoltare i comitati, che ci sarebbe stato un tavolo di riflessione, che ci sarebbero stati spazi.

Dall’incontro che sabato mattina si è svolto a Porretta Terme alla presenza dei comitati, si è invece appreso un ritardo di comunicazione tra le Regioni Emilia-Romagna e la Regione Toscana. Nessun tipo di aggiornamento per i Comuni all’interno di quei tavoli. Una situazione immutata.

Si è deciso sulla carta di fare le linee passanti e così come erano progettate e ideate sulla carta si sono trasferite nella realtà e nella quotidianità.

Peccato che su quella tratta transitino quotidianamente decine e decine di centinaia di studenti, per fortuna in questo momento no, ma tanti pendolari e lavoratori.

C’è un disallineamento non solo con la tratta toscana, ma c’è un disallineamento oggettivo anche rispetto agli orari di tutti gli istituti scolastici.

Abbiamo chiesto di provvedere e nessuna risposta è pervenuta. Anche dalla parte della Regione Toscana c’è, pare, una non comunicazione con la nostra Regione.

Diamo atto all’assessore Taruffi, presente, di aver riconosciuto il disagio, peraltro rappresentato quotidianamente dai cittadini e almeno a parole l’intenzione di porre rimedio.

Ci piacerebbe che nel merito si esprimesse chi ha la competenza diretta all’assessore, però ancora ad oggi non è pervenuta appunto nessun tipo di ritrattazione sulla linea.

La sospensione a un anno, a un mese dall’attivazione per noi sarà assolutamente necessaria. Ormai ci siamo, per questo motivo, così come abbiamo annunciato in sede di incontro sabato mattina, Fratelli d’Italia, a un mese dalla entrata in vigore, promuoverà una raccolta di firme per chiedere la sospensione della linea passante Porretta-Pianoro, e che oggi vogliamo mostrare anche all’aula.

Un altro tema che abbiamo sollevato in sede di analisi dell’addendum è quello del trasporto su gomma. Vogliamo ribadire che non c’è una copertura, soprattutto nelle aree periferiche, integrale del territorio. Rispetto al TPL, quindi al trasporto pubblico locale, non abbiamo mai ricevuto dall’Assessorato delucidazioni in merito alla rimodulazione del servizio in città a seguito dell’attivazione di Città 30, e questo desta non poche perplessità e ci aspetteremo risposte concrete.

Integro sul trasporto su ferro dicendo che mancate risposte sono arrivate anche rispetto ai collegamenti con i lidi comacchiesi. L’assessore ci ha parlato di diverse progettualità. Queste progettualità, non si è capito bene chi debba scegliere tra i vari progetti, uno completamente utopistico, due valutabili. Noi, visto che dai territori le richieste sono pervenute anche all’Assessorato di copertura di quella tratta, auspichiamo un ripensamento.

Vogliamo dire e ribadire che il PRIT era inadeguato nel momento in cui è stato adottato da questa Regione. Lo ribadiamo oggi e anticipo il voto di Fratelli d’Italia, che sarà un voto contrario.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Cuoghi, prego.

 

CUOGHI: Grazie, presidente. Abbiamo già visto tante carenze che ha questa programmazione del trasporto pubblico regionale. Ne voglio aggiungere un’altra. Riguarda la ferrovia Reggio Emilia - Sassuolo. Lo avevamo già presentato in fase di discussione del bilancio di previsione con un ordine del giorno che è stato respinto. È una ferrovia che è stata negli anni scorsi elettrificata, come tutte le linee reggiane e quindi anche come la linea, diciamo così, “sorella” Reggio Emilia – Guastalla, che è un po’ il proseguimento, nel senso che il treno, partendo da Sassuolo, arrivato a Reggio Emilia poi potrebbe proseguire verso Guastalla.

Questo permetterebbe e a questa linea di collegarsi con la stazione Medio Padana e quindi con la stazione dell’alta velocità, con un risultato che noi riteniamo molto importante, cioè raccogliere dai distretti industriali anche di Sassuolo, di Casalgrande e di Scandiano le persone che devono viaggiare con l’alta velocità, quindi clientela che si muove, utenza che si muove per lavoro usando l’alta velocità in modalità treno su treno, mentre adesso deve utilizzare ovviamente l’auto.

Ecco, quindi, se vogliamo spingere verso un uso sempre maggiore di quelle che sono le ferrovie, mezzi di trasporto anche sostenibile, dobbiamo dare la possibilità alle persone e agli utenti di raggiungere le stazioni, quindi in questo caso di raggiungere la stazione dell’alta velocità. Questo consentirebbe anche un cambio proprio di paradigma, per cui adesso quella linea, la Reggio Emilia - Sassuolo è usata in prevalenza da studenti. Il messaggio che la Regione fa passare è che finché sei studente puoi utilizzare il treno; quando non sei più studente, allora prendi l’auto e per lavoro usi l’auto.

Questo è un concetto che ovviamente respingiamo e vorremmo la Regione Emilia-Romagna un po’ più presente su questo, cioè a condividere con noi il fatto che il treno è un mezzo che possono utilizzare tutti, per studio certamente, per turismo certamente e anche per lavoro, per affari eccetera. Questo avviene con le linee ad alta velocità più a lunga percorrenza, per il territorio nazionale e non solo, ma per raggiungere quelle linee ad alta velocità, che non possono avere, se devono mantenere la velocità ovviamente, un numero di fermate capillare sul territorio, ci vuole una rete capillare che permetta di raggiungere le stazioni.

Quello che chiediamo non è un investimento sulla linea. È una linea già esistente, ma semplicemente che viene utilizzata male, perché viene utilizzata in due spezzoni quando potrebbe essere invece considerata una linea unica o comunque prolungata quella che è la tratta Reggio Emilia - Sassuolo fino alla stazione Medio Padana, quindi ulteriormente per qualche chilometro, per una fermata.

Questo lo diciamo perché noi i mezzi pubblici non li promuoviamo e basta, li utilizziamo anche. Quindi ve lo vogliamo dire. Se non volete ascoltare le nostre proposte da opposizione, ascoltatele da utenti, ascoltatele da cittadini, ma cercate in qualche modo di prenderle, di valutarle, di portarle in quella che è la pianificazione, perché vi stiamo raccontando quello che si dice nei vagoni del treno. Vi stiamo raccontando quello che i pendolari, i viaggiatori, gli utenti pensano e dicono e quindi che, secondo noi, la Regione Emilia-Romagna dovrebbe realizzare.

Ecco, il voto l’ha già annunciato la nostra Capogruppo. Ho solamente aggiunto un elemento per cui siamo contrari a questo addendum, che in realtà non va ad aggiungere quello che secondo noi serve. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale?

Consigliere Costa.

 

COSTA: I servizi di mobilità collettiva sono una realtà che si è estremamente qualificata mutando negli ultimi anni in Emilia-Romagna. Sono sempre di più le persone che hanno l’opportunità di scegliere tra la mobilità individuale e quella collettiva, in forza di una serie di investimenti in corso, programmati o già realizzati che hanno visto un importante intervento di riqualificazione e ammodernamento tanto del trasporto pubblico locale, cioè quello su gomma, quanto di quello ferroviario, almeno per quanto attiene alle linee ferroviarie dei servizi regionali.

Ci sono una serie di numeri che raccontano di questo mutamento, che provo rapidamente a elencare – lo ha fatto in maniera molto più puntuale l’assessore Corsini nel corso della Commissione – e che però sono la fotografia di partenza anche dell’addendum che viene sottoposto oggi all’attenzione dell’aula. Per il rinnovo del parco mezzi rotabili, cioè del TPL su gomma, le risorse impegnate in questi anni dalla Regione Emilia-Romagna sono quasi 250 milioni di euro, che hanno fatto scendere a circa dieci anni l’età media del parco mezzi circolante nel nostro territorio, un dato in costante diminuzione, quindi una flotta sempre più ringiovanita. Il dato è in progressione perché alcuni degli investimenti sono ancora in fieri e da realizzarsi.

Da questo punto di vista, l’idea che è contenuta nell’addendum anche di una holding unica come soggetto industriale a differenza invece del mantenimento a livello provinciale dei soggetti di programmazione, cioè delle agenzie della mobilità, enti composti dagli enti locali del nostro territorio, una holding unico, dicevo, come soggetto industriale a livello regionale, potrà garantire un’aumentata capacità di investimento, quindi l’accelerazione ulteriore sul rinnovo del parco mezzi circolanti per quanto riguarda il trasporto pubblico locale su gomma.

Ci sono poi gli interventi sulle linee ferroviarie per l’acquisto dei nuovi treni, che oggi sono tutti circolanti sulle linee ferroviarie gestite dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso TPER Trenitalia. L’investimento è stato di 1,1 miliardi di euro per il solo acquisto dei mezzi circolanti, cioè dei nuovi treni, cui si affiancano investimenti, invece, di ammodernamento verso l’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali per quasi 350 milioni di euro e alcuni ancora in corso. Ad esempio, io arrivo dal territorio reggiano e uno degli ultimi interventi a essere partito, con un contributo importante anche del PNRR, è quello dell’elettrificazione della linea Parma-Suzzara-Poggio Rusco.

Dovrebbe terminarsi con la fine di quest’anno l’elettrificazione di quella linea sulla quale oggettivamente ancora oggi circolano i vecchi locomotori a diesel, proprio perché non è stato completato l’investimento, ma è un cantiere in corso e i treni elettrici che sostituiranno gli ultimi locomotori diesel ancora in circolazione sul territorio regionale sono già stati acquistati e a disposizioni di TPER Trenitalia.

C’è poi il lavoro verso gli utenti per mettere a valore gli investimenti tanto di acquisto di mezzi, quanto di riqualificazione delle linee che la Regione ha compiuto.

Non è vero che da questo punto di vista i pacchetti tesi alla scontistica, quindi alla fidelizzazione degli utenti, sono rivolti solo alle fasce più giovani della popolazione. Certo, c’è un investimento importante su quelle fasce di popolazione perché si vogliono creare cittadini che crescano con l’abitudine alla mobilità collettiva, ma non sono esclusivi per quella fascia di popolazione di età.

Ne cito alcuni: gli abbonamenti Trenitalia alta velocità con l’estensione su tutto il territorio regionale; il rimborso regionale per i pendolari dell’alta velocità Bologna-Firenze, sono lavoratori; moltissimi vanno nella direttrice Milano- Firenze, vivono in territorio emiliano, utilizzano l’alta velocità, sono persone, lavoratori adulti e quindi possono beneficiare di quegli interventi. Mi muovo anche in città e mi muovo tutto treno.

Al di là del fatto che anche gli abbonamenti ordinari, chiamiamoli così, per i servizi ferroviari regionali, che sono abbinati alla possibilità di utilizzare il trasporto pubblico urbano con lo stesso tipo di abbonamento, sono a prezzi assolutamente calmierati.

Vi faccio un esempio. Chi fa un abbonamento a Reggio Emilia per il treno regionale mensile, spende 69 euro e ha a disposizione tutti i viaggi che vuole da e per Reggio, Modena e Bologna in treno e tutto il trasporto pubblico urbano di Modena, Reggio e Bologna. Quindi può muoversi tranquillamente dentro le città che raggiunge con il treno senza la necessità di acquistare ulteriori biglietti.

Però, anche da questo punto di vista, consapevoli che c’è da essere più incisivi avendo realizzato gli investimenti affinché i cittadini li conoscano e possano utilizzarli, abbiamo ottenuto un finanziamento di 2,3 milioni di euro per realizzare una piattaforma unica di tutti gli operatori, i vettori che insistono sul territorio regionale emiliano-romagnolo, attraverso la quale il cittadino possa, in un certo qual modo, la dico in termini non tecnici, cucirsi il proprio tipo di abbonamento in modo che possano muoversi liberamente su tutto il territorio regionale senza preoccuparsi di salire su un mezzo gestito da tal vettore, piuttosto che su un altro. Quella piattaforma è in fieri.

C’è pure un intervento importante, frutto di un protocollo tra Regione Emilia-Romagna e rete Ferroviaria Italiana, per la valorizzazione delle nostre stazioni come centro intermodale di scambio, per cui si arriva alla stazione con il treno e da lì si possono avere una serie di opportunità, di mobilità collettive o individuali ma sostenibili che ci permettono di raggiungere la destinazione finale.

È un progetto che stiamo realizzando e che vedrà un importante lavoro anche di ricucitura urbana laddove le nostre stazioni non sempre sono luoghi che sono stati vissuti e nei quali registriamo un certo grado di abbandono e di degrado.

Poi c’è l’intervento, dentro questo addendum, di implementazione della mobilità ciclabile, obiettivo che sta dentro anche al PAIR, Piano aria che abbiamo approvato all’inizio di quest’anno e che si concentra sulle ciclabili di collegamento, più che su quelle dentro al tessuto urbano, anche qui per spostare una quota di lavoratori, per quanto possibile, dalla mobilità individuale su auto a quella collettiva, dando anche degli opportuni incentivi.

Tutto questo però non in sostituzione degli obiettivi generali e quindi dei macro-interventi sul trasporto che erano già contenuti negli strumenti di pianificazione precedenti a questo addendum. Quindi, non dimenticando che ci sono alcuni macro-nodi che riguardano il trasporto tanto delle persone, quanto delle merci di questa Regione che non vengono sostituiti ma che semplicemente sono integrati da questo addendum.

È un lavoro importante che sta dando i suoi frutti, che sono riscontrabili in numeri oggettivi, dall’aumento di passeggeri, di utenti della mobilità collettiva. È un lavoro che l’Emilia-Romagna sta facendo avendo ottenuto e continuando a ottenere importanti stanziamenti, ad esempio europei, e investendo parte del proprio bilancio.

Concludo dicendo che è un lavoro sul quale anche gli Enti locali stanno dando un contributo importante, ad esempio nell’integrazione di quota che versano per il mantenimento e, anzi, l’implementazione del trasporto pubblico locale in assenza di ulteriori contributi più importanti, che invece dovrebbero arrivare dal livello nazionale e che ad oggi sono richiesti da tutte quante le Regioni italiane, ma che non hanno ancora avuto risposta.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto di intervenire il consigliere Marchetti. Prego.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Colgo l’occasione, innanzitutto, ovviamente per ringraziare il collega Facci per aver presentato questo ordine del giorno, che è stato sottoscritto anche da diversi colleghi e che sostengo pienamente dal momento che la tratta in questione, lo testimoniano i colleghi che la vivono puntualmente, è oggetto comunque di diverse criticità, che ormai ci trasciniamo da tempo. Quindi, ben venga questa richiesta di rivedere il protocollo d’intesa e di sospendere ovviamente la programmazione appena avviata, in vista poi di un successivo rimando all’adeguamento infrastrutturale della linea Porrettana.

Mi aggancio però a questa tematica, dal momento che tratta ovviamente il tema del trasporto su ferro, ferroviario, perché nell’addendum che stiamo esaminando oggi si tratta anche una questione che è stata oggetto di un question time lunedì, a cui mi ha risposto l’assessore Taruffi in assenza dell’assessore competente Corsini, ovvero il quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna – Castel Bolognese - Riolo Terme.

È una linea che… Ci siamo detti anche lunedì in occasione del question time che ho ricordato, è un investimento sicuramente importante dal punto di vista nazionale, perché porterà verso un potenziamento della linea cosiddetta dorsale adriatica, che avrà capacità di alta velocità, ma anche di alto carico per i treni merci, ovviamente, che si dirigono e provengono dal sud Italia, ma anche da e per il porto di Ravenna.

Ha anche un duplice risvolto, ovviamente lati positivi anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, perché, grazie a questo quadruplicamento, potenziamento della linea ferroviaria esistente, si potrà concedere maggior spazio e una maggior percorribilità anche ai treni regionali e locali. Ma il punto non è questo ed è quello che ho cercato di sollevare lunedì.

Ovviamente, l’assessore in quell’occasione mi ha letto una risposta che era stata preparata e che in realtà non dava seguito o non dava un riscontro positivo a quel che avevo domandato io, perché il punto non è tanto l’opera in sé, che ovviamente è ancora in una fase embrionale. Non si è ancora deciso da dove passerà, perché, si sa, sono opere che comunque hanno un impatto sia sul tessuto urbano oppure su quello agricolo, a seconda di dove si decide di farle passare.

Il problema è che è stata gestita in questi ultimi mesi con una certa leggerezza da parte degli enti locali amministrati dal centrosinistra interessati da questo passaggio e dalla Regione stessa. Lo dico perché ho visto la Regione e i vari Comuni nel momento in cui è stato avviato il dibattito pubblico, che è previsto dalle normative vigenti. Ho visto la Regione, ad esempio, cadere un po’ dalle nuvole, come se non sapesse nulla, quando in realtà, l’ha già ricordato anche la collega che è intervenuta precedentemente e l’ho ricordato anch’io lunedì durante il question time, era un’opera, un potenziamento richiesto dal 2021 anche da questa Regione.

Ora, chiaro che la progettazione non è in capo sicuramente all’ente Regione Emilia-Romagna, però non si può nemmeno far finta di nulla e dire di essere stati coinvolti soltanto all’ultimo, perché nello studio di fattibilità che oggi è oggetto di confronto pubblico è riportato, nelle premesse, che a fine 2023 la Regione Emilia-Romagna, al pari del Ministero dei Trasporti, è stata coinvolta e ha ricevuto questo documento. Io mi son preso un attimo la briga di fare qualche verifica, perché ad un accesso agli atti la Regione non mi ha risposto su questo invio. Però a me risulta… Poi spero di essere smentito perché sarebbe grave questo. Mi risulta però che questo studio di fattibilità fosse nelle disponibilità della Regione dal 27 settembre 2023.

Ora, domandatevi, rispondetemi sul fatto per quale motivo la Regione da settembre 2023 non ha coinvolto gli enti locali che sono interessati da questo passaggio, perché io ho ascoltato anche la collega Marchetti durante l’incontro che si è tenuto a Imola, che ha chiesto, anche a ragione, un tavolo a livello regionale per coinvolgere tutti gli enti locali. Ma se questo documento di fattibilità era nella disponibilità della Regione da settembre: questo io ho acquisito; e questo c’è scritto nelle premesse del documento che nessuno ha mai smentito.

Per quale motivo allora non si è pensato di coordinarsi con i Comuni precedentemente al dibattito pubblico che è stato avviato? Oggi finalmente c’è questo tavolo, questo confronto, sono stati dilatati un po’ i tempi. Resta singolare il fatto che recentemente abbiamo letto delle dichiarazioni dell’assessore Corsini che ha detto “è ora di agire”, dopo che è stato chiesto più tempo, quindi già questo di per sé rende bene l’idea di come stiamo gestendo questa partita. Spero però che da qui in avanti si possa garantire una trasparenza maggiore da parte di tutti su questo processo.

Poi, chiaramente, ci sono altre tematiche che in realtà non sono contenute in questo addendum, ma che a mio avviso meriterebbero una maggiore attenzione durante questa discussione, perché il PRIT, che sta a monte, ovviamente, di questo addendum, tratta anche altre tematiche, come la viabilità su strada, che non trova molto spazio in questo documento che oggi stiamo discutendo.

Faccio un appello alla Regione per questi prossimi mesi che ci porteranno al voto. Io credo che sia giunto il momento, soprattutto dopo quello che abbiamo visto lo scorso maggio, con l’alluvione che c’è stata, con gli eventi di dissesto idrogeologico che hanno interessato la nostra fascia appenninica, credo che sia ora di confrontarsi con la Città metropolitana di Bologna, e più in generale con le Province per cercare di adeguare la manutenzione di quelle arterie provinciali che sono fondamentali per la viabilità su gomma nel nostro territorio.

Nei giorni scorsi, infatti, il territorio imolese, la vallata del Santerno, dopo essere stata gravemente ferita dagli eventi di maggio dell’anno scorso, come tante altre aree della nostra regione, purtroppo, hanno subìto pesanti ripercussioni per via della bomba d’acqua che si è verificata. Questo credo sia il segno di dover dare una svolta, ad esempio, al tema della regimazione delle acque su quelle arterie viarie, che è un tema che aveva toccato anche la vicepresidente Priolo dopo gli eventi del maggio scorso.

Mi ricordo che testualmente lei disse “ci dobbiamo mettere in testa che per quanto riguarda l’Appennino e la collina, dobbiamo rivedere il sistema di regimazione delle acque”. È giunto il momento di farlo, in collaborazione, ovviamente, con le Province e la Città metropolitana di Bologna, perché non è possibile che diventino dei fiumi d’acqua tutte le volte: o è la manutenzione che manca, o è la regimazione attuale che non è più adeguata alle bombe d’acqua che si registrano. In entrambi i casi servono comunque risposte adeguate.

È chiaro, c’è il grande tema del trasporto pubblico locale su gomma che, come aveva già anticipato in Commissione anche il nostro collega, rappresenta un po’ un enorme punto interrogativo, perché nessuno ha la sfera di cristallo per sapere come andrà a finire questa operazione. Sta di fatto che tante volte mettendo insieme tante debolezze se ne crea una ancora più grande. Però, ovviamente, non sono nelle condizioni per mettere le mani avanti in questo caso.

So per certo, però, che in questa fase transitoria ci sono molti problemi sul trasporto pubblico locale, specialmente nella Romagna, dove saltano migliaia di corse nel corso di questi ultimi mesi.

Anche questo è un tema che va affrontato seriamente con i soggetti che hanno in gestione il trasporto pubblico locale e soprattutto in vista di un’eventuale riforma che andrà ad unificare questi soggetti.

In sostanza - chiudo, presidente - credo che anche su questo addendum ci siano molte ombre per quanto riguarda la gestione del trasporto pubblico locale ma in generale di tutta la mobilità.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altre richieste di intervento in dibattito generale? Non vedo richieste.

Chiedo alla Giunta se intende fare un commento. No.

Allora passiamo al dibattito generale sull’ordine del giorno.

Ci sono richieste di intervento su questo ordine del giorno? Non vedo richieste.

 

(interruzione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Voto elettronico sull’ordine del giorno quando ci arriviamo.

Non vedo quindi richieste di intervenire sull’ordine del giorno.

Passiamo alle dichiarazioni di voto congiunte sull’ordine del giorno, primo firmatario Facci, poi Evangelisti, Mastacchi, Castaldini e Marchetti Daniele, e sul provvedimento 8440.

Ci sono richieste di intervenire? Non vedo.

Quindi, passiamo alla votazione sull’ordine del giorno con dispositivo elettronico.

La votazione è aperta.

Consigliere Tagliaferri, ha chiesto la parola?

Dichiaro chiusa la votazione.

 

Presenti 32

Votanti 32

Favorevoli 13

Contrari 19

Astenuti  0

 

È respinto.

 

Consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Vorrei rettificare il voto: contrario.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Quindi, si aggiunge un altro voto contrario.

Ora passiamo alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

È aperta la votazione per alzata di mano.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 8440 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO 8452

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dal Piano dell’Arenile del Comune di Rimini (RN) adottata con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 21/05/2024. Intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale relativamente alla classificazione della Colonia ex ENEL di Rimini”. (177)

(Discussione e approvazione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo ora all’oggetto 8452: proposta di iniziativa della Giunta recante: Variante cartografica al PTCP/PTPR presentata dal Piano dell’Arenile del Comune di Rimini, adottata con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 21 maggio 2024. Intesa sulle modifiche cartografiche al Piano Territoriale Paesistico Regionale relativamente alla classificazione della Colonia ex Enel di Rimini.

È una delibera di Giunta, la n. 954 del 27 maggio 2024.

Ricordo che la Commissione Territorio, ambiente e mobilità ha espresso parere favorevole nella seduta del 19 giugno 2024 con 28 voti a favore, 7 astenuti e nessun contrario.

È aperta la discussione generale sul provvedimento. Consigliera Rossi.

 

ROSSI: Grazie, presidente.

Vorrei partire con il ringraziamento alla struttura dell’assessorato dell’assessora Lori, che ha lavorato questa delibera che è passata anche in Commissione III la scorsa settimana. È una delibera che è stata portata avanti in modo coordinato e veloce con il Comune di Rimini. Direi, nonostante i tempi stretti e il carico di lavoro che è piuttosto impegnativo, la Regione ha di fatto mantenuto le tempistiche per l’approvazione di questa promessa, fatta peraltro durante la Commissione del 31 maggio, in trasferta proprio nel riminese, quando ci siamo riuniti per una seduta ad hoc il 31 maggio proprio per parlare e trattare il tema delle colonie marine, con l’audizione di tutti i sindaci della costa romagnola.

L’obiettivo era quello proprio di riuscire a portare questa delibera prima in Commissione, poi in Assemblea e finalmente siamo qui oggi, proprio perché è un tema che riguarda la costa intera e si può anche quasi definire come un tallone d’Achille, perché le colonie che sono sul territorio romagnolo hanno un numero e un impatto veramente importante, se pensiamo che da Ravenna a Rimini sono circa 250 in circa 70 chilometri di costa e due terzi di queste sono abbandonate ad oggi, quindi inutilizzate, in decadimento e segnano, diciamo così, un punto nero proprio nel tratto che più ci sta a cuore.

Sono certamente dei luoghi storici, alcune anche tutelate dai Beni culturali, ma anche da altre tutele che possono essere regionali piuttosto che statali. Storicamente certamente hanno ospitato migliaia di bambini che arrivavano da tutta Italia e che hanno trascorso in modo felice le loro vacanze nel nostro territorio. Da decenni, però, essendo cambiate anche le abitudini e le modalità di fare vacanza, le colonnine sono rimaste abbandonate e disabitate. Spesso hanno anche creato situazioni, come dicevo prima, di degrado, ma anche di insicurezza. Il caso in questione, quello della ex colonia Enel a Rimini, è proprio uno di quelli. Ecco perché è importante attivarsi, come si sta facendo, ed è anche questo un impegno che ci siamo presi durante la Commissione di cui parlavo prima, perché nella prossima legislatura quest’aula affronti questo tema. Credo che sia un tema necessario, in quanto serve ridisegnare, ripensare, ridestinare funzioni a queste realtà, perché non possono essere, come dicevo, un buco nero di una riqualificazione ampia della nostra costa, sulla quale anche la Regione si è impegnata in questi anni, se penso, ad esempio, ai soldi investiti per la riqualificazione dei lungomari, se penso anche ai risultati, in termini di qualità della vita, turismo, bellezza, sostenibilità, che si stanno producendo.

Poi, visto che parliamo di Rimini, pensate ad esempio al Parco del mare, ma anche… Qui voglio dare anche un dato importante, che in questi dieci anni di legislatura sono stati destinati 350 milioni per la riqualificazione delle strutture alberghiere sotto forme diverse, ovviamente, ma la Regione e il pubblico in generale ha investito e sta investendo in modo importante per qualificare un settore che oggi è il secondo settore, dopo il manifatturiero, per quanto riguarda il PIL della nostra regione.

Io credo che tutto questo lavoro fatto si possa anche vedere ad occhio nudo. Basta andare, appunto, su una delle nostre coste, ma la necessità di intervenire sulle colonie marine, anche andandoci, come abbiamo fatto noi come Commissione, è chiara ed evidente, e lo hanno anche dimostrato le reazioni dei colleghi. Magari per noi che siamo del posto e le abbiamo sott’occhio tutti i giorni ormai sono diventate parte della quotidianità, ma chi non le aveva mai osservate, non aveva magari neanche mai conosciuto la storia di queste realtà e l’impatto che hanno in questo momento sul territorio, certamente, a vedere le loro espressione in quella giornata, si è stupito per l’impatto negativo che hanno sulla nostra spiaggia, sui nostri lungomari, sulla parte riqualificata. Si è compresa quindi anche la necessità e la motivazione per cui sarà necessario, appunto, ripensare alla loro destinazione.

So che gli uffici della nostra Regione stanno già lavorando per rivedere il Piano territoriale e paesaggistico, dentro il quale si scrivono anche i PUG delle pubbliche amministrazioni, dei Comuni, proprio al fine di affrontare la questione di una riqualificazione urbana in modo più ampio. Voglio dire che non c’è sempre la necessità per forza di dover destinare o ricreare chissà cosa o addirittura anche pensare di volere cementificare. In questo caso, ad esempio, l’ex colonia Enel sarà demolita e al suo posto verrà creata una piazza verde, con dei servizi per i cittadini e anche per i turisti. Una piazza verde, uno spazio che sarà e diventerà perfettamente integrato con il nuovo Parco del Mare.

Dopo il passaggio di oggi qui in aula, la situazione torna quindi in carico al Comune di Rimini, che con il nuovo Piano dell’arenile ha fatto un grande lavoro e deve solo partire con gli interventi. In casi diversi da questo, in cui, lo ricordo, non c’erano vincoli sulla struttura, se si volessero ridestinare altre colonie che hanno vincoli non soltanto regionali, ma anche della sovraintendenza, o entrambe, anche soltanto per agire sulla funzionalità degli stessi spazi, è evidente che le regole attuali non siano più adeguate alle necessità.

In questo caso, specifico che la proposta di questo documento che andremo a votare è quella di declassare la colonia Enel di Rimini, che è una struttura situata nella frazione di Marebello, da colonia marina di interesse storico-testimoniale di limitato pregio architettonico, a colonia priva di interesse storico-testimoniale, che è un passo necessario per intervenire. Non è un capriccio, ma è perché davvero quella colonia non ha nessun tipo di interesse storico, al contrario magari di altre che sono presenti sul territorio.

Oggi, quindi, si raggiunge un obiettivo, ma è solamente il primo, secondo me, ripeto, di un lavoro che quest’Assemblea è tenuta a fare dalla prossima legislatura per integrare, così come stiamo facendo, con la riqualificazione della nostra costa, queste realtà che oggi sono un minus sui nostri territori, proprio rivalorizzandole, in modo tale che riprendano funzione e vita e che arricchiscano sempre di più e meglio il nostro territorio.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale su questo provvedimento?

Non vedo richieste di interventi. La Giunta non mi sembra abbia fatto richiesta di commento e di eventuali conclusioni.

Passiamo adesso alle dichiarazioni di voto.

Non vedo dichiarazioni di voto.

Passiamo quindi alla votazione del provvedimento per alzata di mano.

Favorevoli?

Scusate, c’è un po’ di confusione.

Contrari? Astenuti?

È approvato.

(La delibera oggetto 8452 è approvata per alzata di mano a maggioranza dei presenti)

 

OGGETTO  8345

Proposta d’iniziativa Giunta recante: “Piano sangue e plasma regionale triennio 2024-2026”. (178)

(Discussione)

 

PRESIDENTE (Zamboni): Passiamo ora all’oggetto 8345, proposta d’iniziativa della Giunta recante: Piano sangue e plasma regionale triennio 2024-2026. La delibera di Giunta è la n. 715 del 29 aprile 2024.

La Commissione politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 giugno 2024, con 31 voti a favore, nessun contrario e 6 astenuti.

È aperta la discussione generale sul provvedimento.

Chi si scrive? Consigliera Soncini, prego.

 

SONCINI: Grazie, presidente.

Oggi votiamo, come lei ha detto, il Piano sangue e plasma regionale per il triennio 2024-2026.

Ringrazio l’assessore Donini, il dottor Altini e il Tavolo che ha lavorato per la stesura di questo programma particolarmente apprezzato dalle associazioni che abbiamo audito in Commissione. Il presidente e il vicepresidente di Avis e Fidas sono rimasti soddisfatti.

Un grande risultato, un atto atteso e condiviso e un salto di qualità nella coprogettazione e coprogrammazione che nasce da lontano e che ha coinvolto tutti gli attori coinvolti nella rete in una logica di sistema e di dialogo tra pubblico, privato e rete associativa.

In questo caso ringrazio anche la vicepresidente Maletti e il consigliere Amico per aver lavorato a quella legge che lavora, che parla di questo dialogo tra pubblico e privato in un’ottica di coprogettazione e programmazione.

Qualche dato. In Emilia-Romagna sono sempre più numerose le persone che scelgono di donare il sangue. Nel 2023, infatti, gli appelli a donare il sangue, a questi appelli hanno risposto 146.218 persone, 5.321 in più rispetto al 2022. Un numero che, come negli anni precedenti, ha permesso alla Regione di confermare la propria autosufficienza e al tempo stesso di contribuire in modo rilevante all’autosufficienza nazionale per le Regioni più carenti.

È un altro elemento questo, oltre al tema del dono, della generosità e della gratuità, quello anche di un Sistema Sanitario Regionale che ha un risparmio economico grazie a questo grande lavoro.

Dicevo, il 2024 sta seguendo lo stesso andamento. I primi cinque mesi registrano un incremento sensibile della donazione di plasma e di piastrine, un leggero calo programmato della donazione di sangue intero, un atto fondamentale e prezioso grazie al quale nel 2023 sono state raccolte oltre 214.000 unità di sangue intero e 71.000 unità di plasma e di piastrine.

Risultati che sono merito soprattutto, ringraziamo, dei donatori, dei volontari e delle volontarie. Si sta lavorando molto sul settore giovanile, sui giovani di Avis e di Fidas, sul sistema regionale. È merito del sistema regionale, del coordinamento del Centro regionale sangue che definisce, di concerto con le associazioni e i volontari, la programmazione della raccolta. Questa è una novità contenuta in questo Piano, codificata in questo Piano, quindi livelli quantitativi e qualitativi e presidia l’esecuzione e le criticità con una coprogettazione e una coprogrammazione.

Grazie anche a tutte le persone, volontari e dipendenti di parte pubblica, Terzo Settore, associazioni che lavorano in questo. Grazie alle associazioni che fanno formazione sul personale e sui volontari, e anche al lavoro che è stato fatto rispetto alla criticità di personale sanitario che coinvolge il pubblico, coinvolge le associazioni.

Molto velocemente arrivo a dire che questi dati positivi non devono far abbassare la guardia. Anche quest’anno si è avviata la campagna di sensibilizzazione, “Parti leggero” per donare sangue prima delle vacanze. È stata rilanciata proprio in prospettiva del periodo estivo.

Quali sono gli obiettivi del Piano sangue regionale? Il Piano riconosce il ruolo fondamentale delle associazioni e delle federazioni dei donatori di sangue, delle associazioni dei donatori di midollo e riconosce il loro ruolo nel sistema trasfusionale in accordo con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento regionali e locali come partner della coprogettazione nella programmazione e nella definizione di politiche per il bene comune.

La Regione riconosce inoltre, come valore, il radicamento sul territorio del volontariato che supporta il servizio sanitario regionale.

Uno dei punti di forza del Piano è riconoscere e garantire il ruolo fondamentale delle associazioni come partner dei progetti nella programmazione e nella definizione di politiche rispetto al Piano.

L’impegno, questo è un punto fondamentale, per mantenere l’autosufficienza di sangue nel nostro territorio garantendola per tutto l’anno e di contribuire, secondo le convenzioni stipulate, all’autosufficienza nazionale.

Altro punto rilevante, l’impegno a raggiungere l’autosufficienza nella raccolta del plasma in Emilia-Romagna.

C’è un altro punto molto importante che le associazioni hanno rilevato in Commissione, cioè quello di favorire lo sviluppo della rete della raccolta con efficienza, un’efficacia e anche un radicamento dei punti di raccolta e un ampliamento rispetto ai giorni e agli orari per assecondare i lavoratori. Questo è molto importante.

Nel Piano regionale del sangue c’è anche l’introduzione delle nuove tecnologie, per esempio la telemedicina. Questo nell’ambito, per esempio, del controllo da remoto dell’anemia è un elemento che vogliamo implementare; una rete informatica trasfusionale che aumenti i livelli di sicurezza.

Infine, siamo incentrati in questa Regione sul tema della prevenzione. Quindi, donare è certamente un gesto etico, alla base c’è la cultura del dono e anche il tema di costruire comunità. Dopo il Covid ne abbiamo molto bisogno. Allora, questo gesto semplice, prezioso per salvare vite umane, comporta anche una solidarietà che fa bene alla propria salute e lo abbiamo ribadito in Commissione, perché è un modo per prendersi cura della propria salute attraverso il controllo e la prevenzione.

Quindi, siamo orgogliosi di questo, di questo Piano, di far parte soprattutto di un sistema e di una comunità che fa della cultura del dono uno dei suoi capisaldi. Poi, siccome ce lo diciamo spesso, ecco, è da considerare che la salute sta alla sanità per il 15 o 20 per cento. Ce lo dice l’OMS, ma alla fine la identifichiamo con la sanità. Eppure, è una condizione complessiva ed è il risultato di connessioni profonde tra sapere, consapevolezza, condizioni di vita, contesto relazionale. Quindi, la responsabilità reciproca si gioca sul tema dello stare bene collettivo e individuale come bene comune.

Quindi, anche in questo senso, quando le diverse Istituzioni rappresentano una risorsa per la comunità che fa sistema e si mette insieme, è un passo avanti per tutti. Quindi il Piano sangue e plasma regionale per il triennio 2024-2026 va in questa direzione. Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Altri in discussione generale?

Consigliere Marchetti Daniele.

 

MARCHETTI Daniele: Grazie, presidente.

Abbiamo già approfondito il tema in Commissione Sanità, ovviamente. Il Piano sangue e plasma regionale, per quanto riguarda il triennio 2024-2026, è sicuramente un atto importante, su cui anche nelle precedenti stesure non c’è mai stata una spaccatura politica, perché c’è piena consapevolezza, comunque, dell’importanza che ricopre questo gesto, il gesto del dono del sangue e del plasma; un gesto che, ovviamente, può, come ci siamo detti anche in sede di Commissione, migliorare la vita di tantissime persone, talvolta anche salvare la vita delle persone e al tempo stesso chi dona esercita anche una sorta di prevenzione su se stesso. Quindi, si fa del bene agli altri e si fa del bene a sé stessi. È quindi un duplice gesto molto importante per la collettività, per l’autosufficienza regionale, ma anche nazionale visto che la Regione Emilia-Romagna, grazie ai suoi donatori, è una di quelle regioni che comunque contribuisce a questa autosufficienza anche a livello italiano.

La campagna pre-estiva che è stata avviata a livello regionale. Serviva era da tempo che comunque si era un attimo spento all’attenzione mediatica su questo fronte. Quindi, abbiamo espresso il nostro apprezzamento anche in sede di Commissione, così come abbiamo apprezzato anche che in questo Piano sangue e plasma regionale si trovi anche traccia di un lavoro che avevamo avviato addirittura nella passata legislatura, grazie a un nostro atto di indirizzo, che nel 2015 venne approvato all’unanimità da quest’aula, ovvero quello che portò ad una sorta di coordinamento per quanto riguarda la raccolta del plasma e la produzione di farmaci che derivano dalla lavorazione del plasma stesso.

Era una proposta che avevamo presentato proprio nell’ottica di efficientare maggiormente questo sistema, mettendo insieme diverse realtà regionali, andando così a migliorare i servizi in tutte le sue fasi: raccolta plasma, lavorazione e distribuzione di farmaci prodotti; ottenendo al tempo stesso anche un risparmio, perché in un solo anno, grazie a questa operazione, dati Intercenter, quindi, non miei, la Regione Emilia-Romagna risparmia 7 milioni di euro. Quindi, credo che questo sia un dato importante sia dal punto di vista sanitario ma anche, di riflesso, dal punto di vista economico, come ci siamo detti anche nei giorni scorsi e poi durante varie discussioni sul rendiconto e la variazione di bilancio.

È stata sottolineata, comunque l’importanza delle associazioni, che abbiamo ascoltato.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Scusi, consigliere Marchetti. Per cortesia, se abbassate il brusio…

 

MARCHETTI Daniele: È leggermente faticoso.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, perché sta facendo una gran fatica a imporsi sul brusio di fondo.

 

MARCHETTI Daniele: È stata sottolineata l’importanza delle associazioni e delle federazioni anche dei donatori. Abbiamo ascoltato Avis e Fidas in Commissione, che abbiamo anche ringraziato per il loro operato a livello territoriale. Però lancio un appello oggi qui in aula e anticipo che depositerò, non appena concluderò il mio intervento un ordine del giorno. È vero che è fondamentale e importante l’attività delle associazioni e delle federazioni dei donatori, ma è altrettanto vero che gli enti locali, però, devono agevolare il loro lavoro di promozione.

Sul territorio bolognese, ad esempio, ci sono Comuni che fanno pagare la tassa pubblicitaria alle associazioni di donazione sangue. Ecco, credo, nel pieno rispetto dell’autonomia degli enti locali, che la Regione, però, in linea con questo Piano sangue e plasma, debba avviare comunque un confronto per cercare di trovare una linea unitaria per agevolare il più possibile la promozione della donazione.

Adesso depositerò l’ordine del giorno abbinato, che è stato sottoscritto anche dal collega Paruolo, che ringrazio, ma questo lo immaginavo, perché abbiamo condiviso in diversi eventi questo punto e questa tematica, era una questione che abbiamo sollevato entrambi, quindi credo che a chiusura di questo atto, di questa discussione possa rappresentare un gesto verso le associazioni e le federazioni dei donatori.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliera Montalti, prego.

 

MONTALTI: Grazie, presidente.

Io voglio approfittare della discussione oggi in aula relativa al piano triennale per condividere con voi una vicenda personale. Io sono tra quelle centinaia di migliaia di persone che grazie alla generosità dei donatori di sangue è sopravvissuta dopo un parto molto difficile. Sono stata salvata dalla bravura degli operatori sanitari: è stato grazie a una donazione di sangue che ho potuto abbracciare mio figlio e che dopo pochi giorni sono anche potuta rientrare a casa con il sorriso sulle labbra e mio figlio in braccio.

Oggi quindi approfitto di questa occasione per ringraziare quei 150.000 emiliano- romagnoli che anche quest’anno hanno scelto di donare una parte di sé per gli altri. Ci tenevo anche a dare un volto a chi queste donazioni le riceve, perché parliamo di numeri, parliamo di azioni, ma poi queste azioni davvero salvano le vite. Una di queste vite è la mia.

Oggi credo che ci stiano seguendo anche i rappresentanti delle associazioni dei donatori, quindi voglio ringraziare anche loro, e voglio anche approfittare di questo mio intervento, visto che probabilmente questa sarà l’ultima aula della legislatura, per ringraziare i colleghi consiglieri e le consigliere di questo percorso fatto insieme, la Giunta, il presidente, gli assessori qua presenti e anche quelli che in questo momento non sono presenti, perché sono stati anni complicati, difficili, ma credo formativi per tutti noi. Quindi, grazie.

Posso essere oggi qua a fare questi ringraziamenti perché un anonimo donatore, un’anonima donatrice, un giorno ha deciso di donare una parte di sé e quindi mi ha regalato una vita un po’ più lunga.

Grazie.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Consigliere Paruolo.

 

PARUOLO: Grazie, presidente.

Credo che sia una bella occasione questa per ringraziare i donatori di sangue, e in generale il mondo della donazione, mettiamo insieme le varie associazioni, i donatori di midollo osseo e così via, i donatori di organi.

Quando mi capita di partecipare alle loro assemblee, cosa che frequento da tantissimi anni ormai, dico sempre che vi dobbiamo ringraziare non solo per il buon funzionamento della sanità, ma anche per l’esempio che date. In un mondo in cui spesso si parla di prendere e di ricevere, loro si preoccupano di dare e il messaggio del dono è un dono che va al di là dell’aspetto fisico pure così importante del funzionamento della sanità, come ci è stato benissimo ricordato dalla collega Montalti che è appena intervenuta. Quindi, davvero grazie ai donatori.

Oltre al grazie ai donatori voglio ringraziare anche il collega Marchetti che mi ha consentito di firmare un ordine del giorno che riprende un vecchio cavallo di battaglia di entrambi.

Quando ero assessore al Comune di Bologna ero riuscito, faticosamente, a far ottenere l’esenzione dal pagamento del tributo comunale il cartello che è esposto al Sant’Orsola con scritto “dona sangue”.

Anni dopo, in occasione di qualche cambiamento ulteriore dei regolamenti, il Comune è tornato a chiedergli il pagamento della tassa e ho tentato… Adesso non so a che punto sia in questo momento la vicenda, però abbiamo avuto occasione di parlarne con loro.

È un segnale brutto se uno ha la sensazione che il Comune ti veda come se tu fossi un negozio di scarpe, o un’altra entità commerciale che si vuole fare pubblicità. Qui sono persone che si dedicano a questa opera per volontariato, che fanno un’opera meritoria per sé e per gli altri.

Ricordiamoci che i donatori sono anche molto controllati dal punto di vista sanitario, hanno una serie di impegni e quindi è anche un modo di promuovere uno stile di vita corretto e salutare. Credo che il minimo sia quello di farli sentire accolti, di far sentire considerata questa loro attività come un’attività che è a beneficio di tutta la collettività.

Quindi, ben venga l’invito alle Amministrazioni Comunali quantomeno di non far pagare l’occupazione di suolo pubblico ai cartelloni negli ospedali, mi sembra proprio davvero il minimo.

Possibilmente mi sembra buona anche l’idea di dare gli spazi che il Comune gestisce per la pubblicità in senso generale a questa attività che è un’attività benefica. Forse non è l’unica che possa meritare anche questa promozione ma di sicuro se ce n’è una che merita, è proprio quella dei donatori di sangue.

Quindi, ho sottoscritto con convinzione quell’ordine del giorno che mi auguro possa essere approvato all’unanimità da questa Assemblea.

 

PRESIDENTE (Zamboni): Non ci sono altri iscritti e comunque siamo arrivati alle 12.55.

Quindi, visto che eventuali conclusioni della Giunta e gli interventi richiedono 10 minuti, se siete d’accordo sospendiamo i lavori e li riprendiamo alle 14.30.

La seduta antimeridiana è chiusa adesso.

 

La seduta ha termine alle ore 12,55

 

ALLEGATO

 

Partecipanti alla seduta

 

Numero di consiglieri assegnati alla Regione: 50

 

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:

Federico Alessandro AMICO, Stefano BARGI, Fabio BERGAMINI, Stefania BONDAVALLI, Massimo BULBI, Stefano CALIANDRO, Valentina CASTALDINI, Andrea COSTA, Palma COSTI, Luca CUOGHI, Matteo DAFFADA’, Mirella DALFIUME, Gabriele DELMONTE, Marta EVANGELISTI, Marco FABBRI, Michele FACCI, Andrea LIVERANI, Francesca MALETTI, Daniele MARCHETTI, Francesca MARCHETTI; Marco MASTACCHI, Gian Luigi MOLINARI, Lia MONTALTI, Matteo MONTEVECCHI, Roberta MORI, Antonio MUMOLO, Emiliano OCCHI, Giuseppe PARUOLO, Simone PELLONI, Emma PETITTI; Silvia PICCININI, Giulia PIGONI; Marilena PILLATI, Fabio RAINIERI, Matteo RANCAN, Manuela RONTINI, Nadia ROSSI, Luca SABATTINI, Ottavia SONCINI, Valentina STRAGLIATI, Giancarlo TAGLIAFERRI, Silvia ZAMBONI, Marcella ZAPPATERRA.

 

Hanno partecipato alla seduta:

il Presidente della Giunta Stefano BONACCINI

il sottosegretario Davide BARUFFI

gli assessori Paolo CALVANO, Vincenzo COLLA, Mauro FELICORI, Barbara LORI, Alessio MAMMI, Igor TARUFFI.

 

Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Andrea CORSINI, Irene PRIOLO, Paola SALOMONI e i consiglieri Maura CATELLANI, Pasquale GERACE.

 

Votazioni elettroniche

 

OGGETTO 8436

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla "Fondazione Museo per la memoria di Ustica"". (93)

 

Articolo 1

 

Presenti: 36

Favorevoli: 25

Presenti non votanti: 11

Assenti: 14

 

Favorevoli:

BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella; AMICO Federico Alessandro

 

Presenti non votanti:

CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; PETITTI Emma; STRAGLIATI Valentina

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MARCHETTI Daniele; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Articolo 2

 

Presenti: 38

Favorevoli: 25

Presenti non votanti: 12

Astenuto: 1

Assenti: 12

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella;

 

Astenuto:

BERGAMINI Fabio

 

Presenti non votanti:

BARGI Stefano; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MASTACCHI Marco; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Articolo 3

 

Presenti: 37

Favorevoli: 25

Presenti non votanti: 12

Assenti: 13

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; ZAPPATERRA Marcella;

 

Presenti non votanti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; PETITTI Emma; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; DELMONTE Gabriele; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MASTACCHI Marco; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Progetto di legge oggetto 8436

 

Presenti: 37

Favorevoli: 25

Presenti non votanti: 12

Assenti: 13

 

Favorevoli:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; FELICORI Mauro; MARCHETTI Francesca; MOLINARI Gian Luigi; MONTALTI Lia; MORI Roberta; PARUOLO Giuseppe; PICCININI Silvia; PIGONI Giulia; PILLATI Marilena; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; TARUFFI Igor; ZAMBONI Silvia; PETITTI Emma; ZAPPATERRA Marcella;

 

Presenti non votanti:

BARGI Stefano; BERGAMINI Fabio; CUOGHI Luca; DELMONTE Gabriele; EVANGELISTI Marta; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MONTEVECCHI Matteo; PELLONI Simone; RANCAN Matteo; STRAGLIATI Valentina

 

Assenti:

BONACCINI Stefano; BULBI Massimo; CASTALDINI Valentina; CATELLANI Maura; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MALETTI Francesca; MASTACCHI Marco; MUMOLO Antonio; OCCHI Emiliano; POMPIGNOLI Massimiliano; RAINIERI Fabio; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

OGGETTO 8534

Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 8440 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Addendum per gli anni 2024-2025 all'atto di indirizzo 2021-2023 in materia di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale e della mobilità sostenibile" - (Art. 8 L.R. 30/98 s.m.i.). A firma dei Consiglieri: Facci, Evangelisti, Mastacchi, Castaldini, Marchetti Daniele

 

Presenti: 33

Favorevoli: 12

Contrari: 20

Presente non votante: 1

Assenti: 17

 

Favorevoli:

BARGI Stefano; CASTALDINI Valentina; DELMONTE Gabriele; FACCI Michele; LIVERANI Andrea; MARCHETTI Daniele; MONTEVECCHI Matteo; OCCHI Emiliano; PELLONI Simone; RAINIERI Fabio; STRAGLIATI Valentina; TAGLIAFERRI Giancarlo

 

Contrari:

AMICO Federico Alessandro; BONDAVALLI Stefania; BULBI Massimo; CALIANDRO Stefano; COSTA Andrea; COSTI Palma; DAFFADÀ Matteo; DALFIUME Mirella; FABBRI Marco; MALETTI Francesca; MARCHETTI Francesca; MONTALTI Lia; MORI Roberta; MUMOLO Antonio; PIGONI Giulia; RONTINI Manuela; ROSSI Nadia; SABATTINI Luca; SONCINI Ottavia; PARUOLO Giuseppe

 

Presente non votante:

ZAMBONI Silvia

 

Assenti:

BERGAMINI Fabio; BONACCINI Stefano; CATELLANI Maura; CUOGHI Luca; EVANGELISTI Marta; FELICORI Mauro; GERACE Pasquale; GIBERTONI Giulia; MASTACCHI Marco; MOLINARI Gian Luigi; PETITTI Emma; PICCININI Silvia; PILLATI Marilena; POMPIGNOLI Massimiliano; RANCAN Matteo; TARUFFI Igor; ZAPPATERRA Marcella

 

Emendamenti

 

OGGETTO 8436

Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla "Fondazione Museo per la memoria di Ustica"". (93)

 

Emendamento 1 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«Nel titolo del PDL, dopo le parole "memoria di Ustica", sono aggiunte le parole "e altre disposizioni urgenti"»

(Approvato)

 

Emendamento 2 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«Prima dell'articolo 1, è inserito un nuovo Capo, "Capo I Fondazione Museo per la memoria di Ustica"»

(Approvato)

 

Emendamento 3 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«Dopo l'articolo 3, è inserito un nuovo Capo, "Capo II Altre disposizioni urgenti"»

(Approvato)

 

Emendamento 4 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«All'interno del capo 2, dopo l'articolo 3, è inserito un nuovo articolo:

"Articolo 3 bis Modifiche all'art. 7 della L.R. 17 luglio 2023, n. 8 in materia di semplificazione delle reti ed impianti elettrici

1.All'articolo 7 della legge regionale 17 luglio 2023, n. 8, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente comma:

"2-bis Allo scopo di favorire la conoscibilità delle infrastrutture della rete dj distribuzione elettrica esistenti e di quelle di cui sta programmata la realizzazione ai fini del loro coordinamento con le scelte di pianificazione urbanistica, le informazioni e gli elaborati di cui al presente articolo e il loro aggiornamento sono fornite anche alle amministrazioni comunali, che aggiornano tempestivamente la Tavola dei vincoli di cui all'art. 37 della L.R. n. 24 del 2017. I gestori della rete di distribuzione presentano al Comune le informazioni e gli elaborati di cui al presente articolo a corredo delle istanze di Autorizzazione Unica, delle Denunce di Inizio Lavori (DIL) e delle Autocertificazioni, ove non siano stati resi disponibili in precedenza. Nelle more dell'approvazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG), i Comuni provvedono all'immediata pubblicazione delle informazioni e degli elaborati ricevuti nel proprio sito web istituzionale, nella sezione dedicata alla pianificazione urbanistica."»

(Approvato)

 

Emendamento 5 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«Dopo l'articolo 3 bis, è inserito un nuovo articolo:

"Articolo 3 ter Modifiche all'art. 8 della L.R. 17 luglio 2023, n. 8 in materia di semplificazione delle reti ed impianti elettrici

1.All'articolo 8 della legge regionale 17 luglio 2023, n. 8, dopo il comma 4 è inserito il seguente comma:

"4-bis Gli interventi soggetti a Denuncia di Inizio Lavori (DIL) e ad Autocertificazione sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica. La localizzazione individuata nel progetto presentato è idonea qualora, nella dettagliata relazione allegata alla Denuncia di Inizio Lavori (DIL) e alla Autocertificazione, il tecnico abilitato asseveri:

a) che l'intervento non risulti in contra sto con le previsioni degli strumenti di pianificazione vigenti e dei piani il cui iter approvativo sia stato avviato, ai sensi dell'articolo 45, comma 2, della L.R. n. 24 del 2017, e non presenti cause di incompatibilità con gli insediamenti esistenti e gli usi ammessi;

b) l'osservanza della disciplina di tutela paesaggistica e ambientale stabilita dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) e dalla pianificazione territoriale regionale e d'area vasta, ferma restando l'acquisizione delle autorizzazioni, nulla osta, pareri e atti di assenso, comunque denominati, necessari ai fini della realizzazione dell'intervento;

c) il rispetto della normativa in materia di elettromagnetismo di protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, in materia di gestione delle terre e rocce da scavo e in materie di progettazione, costruzione ed esercizio delle linee elettriche e delle norme tecniche per le costruzioni.".»

(Approvato)

 

Emendamento 6 a firma dei consiglieri Costa, Costi

«Dopo l'articolo 3 ter, è inserito un nuovo articolo:

"Articolo 3 quater

Entrata in vigore

1.La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT)."»

(Approvato)

 

LE PRESIDENTI

I SEGRETARI

Petitti - Zamboni

Bergamini – Montalti

 

 

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