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Legislatura XI - Commissione II - Resoconto del 19/03/2021 antimeridiano

    Resoconto integrale n. 11

    Seduta del 19 marzo 2021

     

    Il giorno 19 marzo 2021alle ore 10,30 è convocata, con nota prot. AL/2021/6485 del 12/03/2021, integrata con nota prot. AL/2021/6858 del 16/030/2021 presso la sede dell’Assemblea legislativa in Bologna Viale A. Moro n. 50, la Commissione Politiche economiche in modalità telematica con la presenza fisica del solo Presidente a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti dei Gruppi del 4 marzo 2021 e della successiva decisione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

     

    Partecipano alla seduta i consiglieri:

    Cognome e nome

    Qualifica

    Gruppo

    Voto

     

    RONTINI Manuela

    Presidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    5

    presente

    DELMONTE Gabriele

    Vicepresidente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    4

    presente

    IOTTI Massimo

    Vicepresidente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    AMICO Federico Alessandro

    Componente

    Emilia-Romagna coraggiosa, ecologista, progressista

    2

    presente

    BARCAIUOLO Michele

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    2

    presente

    BARGI Stefano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    BESSI Gianni

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BONDAVALLI Stefania

    Componente

    Bonaccini Presidente

    1

    presente

    BULBI Massimo

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    2

    presente

    CASTALDINI Valentina

    Componente

    Forza Italia – Berlusconi per Borgonzoni

    1

    presente

    CATELLANI Maura

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    COSTI Palma

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    4

    presente

    FABBRI Marco

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    FACCI Michele

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    GIBERTONI Giulia

    Componente

    Gruppo Misto

    1

    assente

    LISEI Marco

    Componente

    Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni

    1

    assente

    LIVERANI Andrea

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    3

    presente

    MARCHETTI Francesca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    MASTACCHI Marco

    Componente

    RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna

    1

    presente

    MONTEVECCHI Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    presente

    MORI Roberta

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    PICCININI Silvia

    Componente

    Movimento 5 Stelle

    1

    presente

    PIGONI Giulia

    Componente

    Bonaccini Presidente

    2

    presente

    POMPIGNOLI Massimiliano

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANIERI Fabio

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    RANCAN Matteo

    Componente

    Lega Salvini Emilia-Romagna

    1

    assente

    ROSSI Nadia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SABATTINI Luca

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    SONCINI Ottavia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    TARASCONI Katia

    Componente

    Partito Democratico Bonaccini Presidente

    1

    presente

    ZAMBONI Silvia

    Componente

    Europa Verde

    1

    assente

     

    Sono presenti i consiglieri: Marcella ZAPPATERRA; Igor TARUFFI.

     

    Sono altresì presenti l’assessore Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio, Andrea Corsini; il sottosegretario Gianmaria Manghi

     

    Partecipano alla seduta: Tiziana Santoro, Interprete LIS; Paola Bissi e Marco Borioni, Serv. Turismo e commercio

    Presiede la seduta: Manuela RONTINI

    Assiste il segretario: Giovanni Fantozzi

    Funzionario estensore: Agata Serio

     


    DEREGISTRAZIONE CON CORREZIONI APPORTATE AL FINE DELLA MERA COMPRENSIONE DEL TESTO

     

    2878 -Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. (Delibera di Giunta n. 330 del 08 03 21)

    (Relatrice consigliera Nadia Rossi - Relatore di minoranza consigliere Michele Facci)

     

    UDIENZA CONOSCITIVA

     

    Partecipano

     

    Batresi MarcoVicepresidente ENS Emilia-Romagna

    GardellaFabioPresidente Regionale Endas

    Rusconi GianlucaVicedirettore Confindustria Emilia-Romagna

    Ronchi Maria ChiaraPresidente Federagit Confesercenti ER-Federazione Accompagnatori Guide Interpreti turistiche

    Gottifredi MassimoResponsabile Turismo Legacoop CulTurMedia ER

    Pasi MarcoDirettore Confesercenti Emilia-Romagna

    Nannetti FedericaSindaco Comune di Nonantola

    Gargano GianfrancoSindaco Comune di Castel Franco

     

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Come sapete, avendo accolto il nostro invito, questa mattina la Commissione Politiche economiche è riunita in udienza conoscitiva sul Progetto di legge di iniziativa della Giunta recante “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19”. È un progetto deliberato dalla Giunta lo scorso 8 marzo, con delibera n. 330.

    Adesso vi spiego come organizziamo i lavori della mattinata, perché vedo alcuni di voi che sono soliti prendere parte alle udienze conoscitive e alle audizioni delle Commissioni, ma vedo che ci sono anche persone che magari lo fanno per la prima volta.

    Daremo prima la parola ai relatori, alla relatrice Nadia Rossi e al relatore di minoranza Michele Facci, a cui chiediamo di fare una breve illustrazione del progetto di legge. Poi daremo lo spazio a voi, perché oggi la Commissione e i consiglieri ascoltano, non intervengono. È l’unico momento – lo dico sempre – in cui ascoltiamo quello che gli stakeholders ci vengono a raccontare, suggerimenti, proposte e spunti per migliorare i nostri provvedimenti e per farci ulteriormente riflettere. Finiti i vostri interventi, daremo la parola all’assessore Corsini perché eventualmente anche replichi ad alcuni degli spunti che emergeranno subito.

    Vi anticipo che, come abbiamo condiviso con i relatori, il vicepresidente Delmonte e con l’accordo di tutte le forze politiche, che riteniamo sempre indispensabile nel metodo del procedimento, abbiamo fissato la scadenza a lunedì alle ore 12 per eventuali emendamenti al progetto di legge. Lo dico anche ai soggetti esterni, perché, se volete far avere le relazioni o la copia del vostro intervento, potete inviarle alla mail della Segreteria della Commissione Politiche economiche, quella da cui avete ricevuto l’invito per la mattinata di oggi. Con la solita tempestività, procederanno poi ad inoltrarla a tutti i commissari.

    Io mi taccio e passo la parola alla collega consigliera Nadia Rossi, che è la relatrice del provvedimento.

     

     

    CONSILIERA ROSSI. Perfetto. Buongiorno a tutti e grazie per partecipare a questo importante appuntamento, dove presenteremo questa proposta di legge che riguarda appunto “Interventi urgenti a favore delle professioni turistiche, del volontariato e altre attività economiche in difficoltà a causa dell’emergenza derivante dalla pandemia da Covid”.

    Sia nella prima fase dell’emergenza sanitaria ancora in atto che nella seconda fase, ovviamente, per fronteggiare la situazione emergenziale sono state adottate misure di sorveglianza sanitaria per contenere e mitigare il più possibile la diffusione del Covid. Quindi, con i decreti del Presidente del Consiglio e anche con le ordinanze del presidente della Regione Emilia-Romagna, a partire dal 23 febbraio del 2020 sono state disposte la sospensione e anche la limitazione di attività economiche e sociali, ma anche la limitazione della circolazione delle persone. Quindi, la fase emergenziale ha indubbiamente inciso profondamente sull’operatività delle imprese, con particolare riferimento – lo sappiamo, ormai lo diciamo da mesi – su quelle del settore turistico, ma anche su realtà che operano nel settore culturale, nel mondo del terzo settore del territorio della nostra Regione.

    Per supportare le categorie che hanno subito ingenti perdite economiche a causa di questa situazione, la Regione ha provveduto a ristorare diverse di loro con specifici bandi. Credo che ora più che mai ci sia bisogno di sostenere le attività economiche importanti per il tessuto produttivo e anche sociale della nostra Regione, che nei mesi scorsi si erano preparate anche ad aprire, seguendo i protocolli, quindi investendo in dispositivi di sicurezza, ma a causa della salvaguardia della salute della comunità non hanno in tanti potuto nemmeno lavorare un giorno.

    Il progetto di legge in esame oggi contiene misure a sostegno che si articolano di fatto su quattro filoni, su quattro settori. Il primo è quello a sostegno delle guide e accompagnatori turistici e delle professioni relative agli sport invernali; il secondo tratta di risorse e contributi a favore del settore culturale e creativo; il terzo a sostegno delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e anche fondazioni del terzo settore; il quarto sono contributi ai Comuni di Nonantola, Castelfranco Emilia, Campogalliano e Modena, i quattro Comuni che sono stati purtroppo coinvolti da eventi alluvionali nel giorno del 6 dicembre del 2020, e quindi saranno finalizzati alla concessione di ristori alle imprese, ma anche alle famiglie.

    A tutto questo, che è il progetto di legge originale, va aggiunto, a seguito di emendamenti presentati dagli assessori Colla e Corsini, la previsione del sostegno della Regione anche ad attività di ristorazione senza somministrazione. Sono stati presentati tre emendamenti di Giunta e si prevede che la Regione sia autorizzata a concedere contributi alle imprese che esercitano attività di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, ad esempio pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, piadinerie, ma anche ristorazione su treni e navi e di fornitura di pasti preparati, come per esempio i catering per gli eventi. Sono realtà che ovviamente hanno subito perdite di fatturato a causa, appunto, della situazione emergenziale.

    Ecco, con tali emendamenti viene inserita nel progetto di legge la previsione del sostegno, nel limite massimo di 4 milioni di euro per l’esercizio finanziario del 2021, a quelle attività che non sono state contemplate di fatto nel bando regionale precedente, che è stato rivolto esclusivamente alle attività di somministrazione di alimenti e di bevande. Parlo del bando che è uscito nei mesi scorsi dove sono stati destinati circa 21 milioni di euro per questo tipo di attività.

    Entriamo nel particolare rispetto ai primi quattro filoni.

    Sostegno alle guide e accompagnatori turistici e alle professioni relative agli sport invernali. Sappiamo che, appunto, sia in relazione alle limitazioni degli spostamenti dei turisti in ambito internazionale e nazionale, sia per le chiusure dei musei, siti archeologici, mostre, che permangono tuttora ovviamente chiuse, hanno visto una drastica riduzione della loro attività, così come, analogamente, ai professionisti afferenti agli sport invernali, che ovviamente adesso hanno subito una radicale diminuzione dell’esercizio della propria attività, verranno destinati a ciascuno, sia per quanto riguarda le guide, sia per quanto riguarda i maestri di sci e di snowboard, 1 milione di euro.

    La Regione, quindi, intende sostenere, mediante l’erogazione di contributi regionali, attraverso un bonus una tantum, i soggetti che esercitano queste professionalità, che hanno visto fortemente limitata la loro attività, il loro esercizio. Si tratta di attività e di professionalità regolarmente abilitate, di guida o di accompagnatore turistico, con residenza o domicilio fiscale in territorio regionale, nonché i maestri di sci e di snowboard che esercitano in Emilia-Romagna.

    La Giunta regionale ha trovato le risorse dal bilancio e stiamo velocizzando il più possibile anche l’iter per arrivare all’approvazione del progetto di legge, che appunto stiamo presentando in tempi rapidi per dare risposte celeri. Parallelamente, però, ricordo che ci sarebbe bisogno anche che il Governo si muovesse in fretta stanziando ristori statali per impianti e filiera, la filiera della neve, che vengano destinati e possibilmente gestiti dalla Regione, perché non c’è davvero tempo da perdere per un settore che ha visto spazzata via completamente la propria stagione lavorativa.

    Al secondo punto abbiamo risorse e contributi al settore culturale e ricreativo. Dato che anche questo settore ha subìto pesantemente gli effetti delle sospensioni di attività disposte per il contenimento della diffusione della pandemia, vengono destinati 600.000 euro per interventi diretti per contributi a soggetti e per gli interventi disciplinati dalle leggi 20 del 2014, quindi “Norme in materia di cinema e audiovisivo”, la legge regionale 22 del 1994, in particolare a sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva, la legge 37 “Norme in materia di promozione culturale”, quindi anche attraverso l’incremento di risorse alla base di procedimenti in corso per l’individuazione dei beneficiari.

    Il terzo punto riguarda il sostegno alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale e alle fondazioni del terzo settore. Anche qui, ovviamente, la situazione in corso ha inciso fortemente anche sulla loro operatività. Le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, nonché le fondazioni, appunto, del terzo settore, svolgono e hanno svolto in questo periodo un’importante funzione di supporto alla cittadinanza e anche di tenuta sociale. Con questo progetto si è ritenuto necessario sostenere queste realtà con l’erogazione di contributi regionali per un importo pari complessivamente a 1 milione di euro. Sono ovviamente le realtà iscritte nei registri regionali, le associazioni di promozione sociale con sede in Emilia-Romagna, anche iscritte nel registro nazionale, nonché le fondazioni del terzo settore con sede in Emilia-Romagna iscritte all’anagrafe delle organizzazioni non lucrative e di utilità sociale, quindi le Onlus.

    Questo sia per far fronte ai costi sostenuti in conseguenza delle misure per il contenimento del Covid, sia anche per il sostegno di attività di interesse generale e risposte ai bisogni della popolazione. Per questo motivo, appunto, la Regione intende supportare queste organizzazioni stanziando 1 milione di euro.

    Al quarto filone si parla di eventi alluvionali del 6 dicembre del 2020, che hanno colpito fortemente i territori del modenese, i quattro Comuni: Nonantola, Castelfranco Emilia, Campogalliano e Modena. Questo ha comportato la sospensione o la limitazione delle attività delle imprese in quei territori, che ovviamente erano già aggravate dalle sofferenze economiche derivanti dalla situazione del Covid, quindi erano già piuttosto provate, nonché ovviamente, tutti gli ulteriori disagi e le difficoltà che hanno dovuto subire anche le famiglie.

    Con una delibera del Consiglio dei ministri del 23 dicembre è stato dichiarato lo stato di emergenza. La Giunta ha ritenuto, in occasione della presentazione di questo progetto di legge, di concedere contributi per un importo pari a 2 milioni di euro, che provengono direttamente dalla dotazione della Protezione civile e che verranno destinati ai quattro Comuni, finalizzati alla concessione dei ristori alle imprese dei territori alluvionati che, come dicevo prima, a causa dei predetti eventi hanno subìto un danno economico, la sospensione e la limitazione delle attività, nonché per le famiglie e le persone residenti nei medesimi territori in particolare situazione di fragilità economico-sociale. Sempre attraverso [...].

    In un contesto di pesante regressione economica dovuta alla pandemia, la sospensione delle attività, a causa anche della calamità verificatasi, ha ulteriormente indebolito le imprese, rendendo, pertanto, necessario anche uno sforzo straordinario per stimolare le imprese del comparto produttivo locale.

    I criteri di erogazione di questi stanziamenti presenti in questo progetto di legge saranno definiti con una delibera attuativa della Giunta, ovviamente fermi restando i tetti massimi di finanziamento indicati in questo progetto di legge.

    L’ultimo passaggio riguarda i 100.000 euro che vengono destinati all’assistenza tecnica per la gestione dei ristori, anche attraverso convenzioni, così come abbiamo sperimentato con il bando che citavo all’inizio, quello di 21 milioni di euro con Unioncamere.

    Resto in ascolto, ovviamente, di tutti gli interventi che sono iscritti all’ordine del giorno di oggi e anche per quanto riguarda le osservazioni, gli emendamenti o le varie richieste particolari che è nostra intenzione affrontare da qui a un tempo molto limitato, perché questa legge vorremmo licenziarla quanto prima, proprio per dare risposte immediate a coloro che più ne hanno bisogno.

    Grazie mille.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei, consigliera Nadia Rossi.

    Ne approfitto per comunicare che partecipano ai nostri lavori anche la consigliera Catellani, il vicepresidente Iotti e il consigliere Taruffi, che, pur non essendo un membro della Commissione Politiche economiche, questa mattina è con noi.

    Dico a tutti i colleghi che abbiamo un problema con la chat dell’applicazione. Ho provato sia dal mio computer che da quello del funzionario Giovanni Fantozzi e non vediamo eventuali messaggi che i colleghi hanno scritto. Quindi, se c’è qualcun altro collegato, può mandare a me un WhatsApp. Dopo verifichiamo il collegamento e ne diamo evidenza, sempre ai fini della redazione del verbale.

    Adesso passo la parola al relatore di minoranza, collega Michele Facci. Prego.

     

    CONSIGLIERE FACCI. Buongiorno a tutti. Saluto i nostri ospiti e tutti i membri della Commissione.

    Io non ripeterò, ovviamente, la disamina dell’articolato del progetto di legge, perché lo ha già fatto la consigliera di maggioranza, la collega Rossi.

    Voglio evidenziare alcune criticità che ritengo questo progetto di legge abbia e a cui spero che questo incontro di oggi possa dare risposte o quantomeno suggerimenti. I nostri interlocutori, che sono maggiormente addentri alla materia, conoscono perfettamente i numeri della crisi economica. Quindi, non ripeterò le statistiche impietose che si leggono tutti i giorni sui giornali.

    C’è un’emergenza alla quale cerchiamo di dare risposte. Questa proposta di legge prova a dare delle risposte. Sicuramente non le dà a tutti. Lascia fuori, purtroppo, una serie di realtà. Questo è un gap che, dal nostro punto di vista, andrebbe colmato. Per esempio, l’emendamento che ha presentato la Giunta pochi giorni fa interviene in un settore specifico, quello della ristorazione, e contempla il settore del catering del mondo “eventi”. Importantissimo. Il mondo “eventi”, però, non è fatto soltanto del catering, ma anche di tante altre attività, che sono, purtroppo, ferme. Questo è uno squilibrio che siamo chiamati quantomeno a valutare.

    Auspico che nell’incontro di oggi con i portatori di interessi emergano ulteriori riflessioni e che questa proposta di legge non sia blindata. Anche alla luce del Decreto Sostegni che sta uscendo in queste ore, credo ci debba essere un necessario coordinamento tra la misura regionale che si vuole mettere in campo e la misura nazionale che interverrà. Altrimenti si rischia, effettivamente, che vi siano categorie sostanzialmente poco coinvolte, diciamo così. Auspichiamo che ci sia anche da parte dei portatori di interesse un contributo ‒ non ho dubbi che vi sarà ‒ proprio per poter integrare questo progetto di legge, in modo da renderlo il più completo possibile.

    L’altro aspetto è che ritengo importante sapere già oggi qual è la platea dei destinatari e quali sono i criteri. Indicare che vi è ‒ che so ‒ un milione per il mondo della montagna, dei maestri di sci e snowboard, piuttosto che 4 milioni su un settore della ristorazione particolare, diciamo così, una specifica attività di ristorazione, di per sé può sembrare molto, ma potrebbe, in realtà, tradursi in poche somme. Se prendo come riferimento il bando che è stato citato anche dalla collega Rossi, quello di 21 milioni per tutto il settore della ristorazione, che è stato gestito da Unioncamere o comunque dalle Camere di Commercio, alla fine il bando in che cosa si è tradotto? Si è tradotto in 3.000 euro massimi per attività, dove, però, il criterio non era una percentuale sul fatturato, ma la ripartizione della somma complessiva messa a disposizione per il numero delle domande ritenute ammissibili. Quindi, è semplicemente un criterio di quantità. Tra l’altro, è un bando ancora in valutazione, in istruttoria. Il termine ultimo previsto per la sua verifica mi pare sia il 21 giugno. È chiaro, quindi, che non abbiamo ancora contezza dell’importo delle somme erogate. Se la platea è ampia, possono essere somme non sufficienti per il reale calo di fatturato. Capire oggi, su questa proposta di legge, quale sarà il criterio da applicare per attribuire le risorse diventa una variabile importante, che può anche condizionare il giudizio sul progetto nel suo complesso.

    L’altra questione, che non ritengo banale, potrebbe sembrare dubbia, ma in realtà non lo è, è quella della regolarità contributiva. Se la questione della regolarità contributiva poteva essere un elemento, giustamente, da evidenziare e da apporre come limite nella prima fase della pandemia, quindi nelle prime misure, a distanza di un anno, con attività che sono andate completamente in crisi, credo debba essere un criterio da verificare con un occhio differente.

    Non a caso lo stesso assessore Corsini – leggo un comunicato sul sito della Regione del 23 gennaio 2021 in occasione del bando ristori per il settore ristorazione, quello di 21 milioni – evidenziava che potesse essere una questione quantomeno da approfondire, tanto da (leggo) “avere chiesto un intervento chiarificatore sul DURC, per capire se possono esserci interventi dello Stato in grado di alleggerire le norme”. Va da sé che a volte, verosimilmente in questi ultimi tempi, anche la questione della regolarità contributiva sia stata condizionata da incassi ovviamente non pervenuti, quindi da una difficoltà del mercato.

    Se questi bandi, i bandi che dovranno nascere da questo progetto di legge avranno, anche questi, la medesima impostazione dei precedenti, questo potrebbe costituire un problema e, soprattutto, non sarebbero rispondenti alla finalità di questo progetto di legge, che è quello di sostenere un settore in sofferenza.

    Credo che questi aspetti debbano essere approfonditi.

    Non voglio rubare tempo ai nostri ospiti. Siamo qui per ascoltare loro. Poi avremo modo, come componenti della Commissione, di argomentare meglio su quanto emerso in queste mie sollecitazioni e soprattutto su quanto emergerà successivamente dal dibattito.

    Grazie. Buongiorno.

     

    PRESIDENTE RONTINI.. Grazie, consigliere Facci. Ricordo ‒ lo faccio anche a seguito della sua sollecitazione, delle ultime cose che diceva, che condivido ‒ che al termine dell’udienza conoscitiva, mentre saluteremo i nostri ospiti, noi consiglieri rimarremo collegati ai lavori della Commissione per una prima discussione generale sull’argomento, sul progetto di legge che abbiamo deciso insieme nei giorni scorsi, proprio per avere la possibilità, pur nei tempi ristretti dovuti alla necessità di essere il più tempestivi possibili nell’assicurare ai soggetti destinatari del provvedimento le risorse, avere comunque la possibilità ‒ dicevo ‒ di fare il miglior confronto, il confronto più ampio e approfondito possibile.

    Diamo, adesso, la parola a voi ospiti. Seguiamo l’ordine con cui vi siete iscritti a questa udienza conoscitiva.

    Darei la parola a Marco Batresi, ma penso che intervenga per lui Tiziana Santoro, che è interprete LIS. Sono entrambi di ENS Emilia-Romagna. Li saluto entrambi.

    Prego.

     

    SANTORO, interprete LIS – ENS Emilia-Romagna. Buongiorno. Sono l’interprete.

    Interviene Marco Batresi, vicepresidente dell’ENS Emilia-Romagna.

     

    [L’intervento di Batresi viene tradotto a voce dall’interprete]

     

    BATRESI, vicepresidente ENS Emilia-Romagna. Grazie. Buongiorno a tutti.

    Volevo chiedervi alcune informazioni. Questa Commissione sta seguendo determinati criteri. Non so perché, ma credevo si trattasse di un altro tipo di Commissione e di altri argomenti. Adesso vedremo insieme come discutere. Pensavo fosse un’audizione anche sui problemi delle vaccinazioni. È possibile parlare anche di quello in questa Commissione, in questa audizione, oppure no?

     

    PRESIDENTE RONTINI. Oggettivamente Il tema è proprio un altro. Voi probabilmente avete ricevuto l’invito perché ENS Emilia-Romagna... Tra l’altro, con Batresi ci siamo conosciuti negli anni scorsi, quando abbiamo approvato la legge regionale, ricordo con piacere anche alcuni momenti di incontro, per cercare di sostenere nella loro quotidianità le persone con sordità.

    Dal momento che siete collegati, se volete esprimere il vostro punto di vista, anche se il progetto di legge è di natura, come avete sentito dalle relazioni dei due consiglieri, completamente diversa, noi vi ascoltiamo. Tra l’altro, è collegata, perché fa parte della Commissione, anche la consigliera Ottavia Soncini, che presiede la Commissione Politiche per la salute. Anche lei la conoscete. Ci faremo carico di trasmettere... Dal momento che avete svolto tutte le procedure burocratiche, anche se è fuori tema, questo lo diciamo tranquillamente, vi ascoltiamo.

     

    [Prosegue la traduzione a voce dell’interprete Santoro]

     

    BATRESI, vicepresidente ENS Emilia-Romagna. Va bene.

    Vi illustro quello che avevo preparato per quell’altro tema, quello sulle procedure di vaccinazione e di convocazione delle persone disabili, nel nostro caso delle persone sorde e sordocieche. Noi siamo particolarmente preoccupati di come informare adeguatamente le persone sorde, da parte della Regione, da parte dell’ASL, su come si procederà con l’invito per la vaccinazione, quale sarà il sistema, insomma. Questo vorremmo cercare di chiarire.

    Noi dell’ENS abbiamo, grazie alla legge regionale, lo sportello di segretariato sociale, quindi possiamo dare informazioni più facilmente, ovviamente, ai soci, perché abbiamo il contatto diretto. Però noi siamo preoccupati anche per tutti gli altri che non sono soci, su come potrà arrivare l’informazione, quale sarà il processo di informazione della Regione. Questo è un primo argomento.

    L’altro tema è legato alla questione dei malati, delle persone estremamente vulnerabili. Vorremmo cercare di capire un po’ meglio questo argomento.

    Terzo tema. Siccome ci sono tanti tipi di vaccinazioni, vorremmo capire quali sono le linee guida della Regione per quello che riguarda i disabili e se avete a disposizione delle linee guida da poterci fornire per poter informare tutte le persone sorde.

    L’altro tema riguarda la possibilità di avere, al momento della vaccinazione, degli interpreti di lingua dei segni a disposizione. Per alleggerire il lavoro dell’organizzazione, eventualmente proponiamo di organizzare giornate specifiche, momenti specifici con più persone sorde in appuntamento, in modo che l’interprete a disposizione possa svolgere il servizio per un gruppo di persone sorde.

    Un ultimo argomento: chi è stato contagiato come può procedere con la vaccinazione? Dai tre ai sei mesi dopo aver avuto il contagio. Sì. Però qual è la modalità? Questo punto lo vorremmo chiarire come associazione.

    Ho finito il mio intervento.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie.

    Di solito non intervengo tra un intervento e l’altro, ma in questo caso ritengo sia opportuno. Mentre ascoltavo con piacere Marco Batresi, e ringrazio anche Tiziana Santoro, ho contattato la presidente Soncini. Siamo d’accordo in merito a vostri quesiti. Capiamo in tempo di pandemia la condizione delle persone sorde o sordocieche. Abbiamo affrontato il tema anche in Commissione Salute, con alcune risoluzioni, con alcuni atti. Ci rendiamo conto che la distanza, l’impossibilità delle relazioni sociali, l’utilizzo di queste mascherine, quindi la difficoltà anche di poter leggere il labiale rendono più complicata la vostra vita quotidiana. Quindi, ci facciamo carico, la prossima settimana, di contattarvi, con la presidente Soncini, e di creare un incontro ad hoc, eventualmente anche con qualche funzionario dell’Assessorato, per poter rispondere più dettagliatamente a tutti i quesiti che avete posto, cosicché voi ci possiate aiutare, possiate aiutare la sanità pubblica, la nostra Regione nel trasmettere le informazioni, innanzitutto ai vostri associati. Poi capiremo insieme come fare affinché le informazioni arrivino a tutti.

    Grazie. Mi ha fatto piacere rincontrarci. La prossima settimana vi contatteremo per procedere.

    Mi pare che né Fabio Gardella, ma potrei sbagliare, di ENDAS né il dottor Rusconi di Confindustria in questo momento siano connessi. Se sbaglio, vi invito a prenotarvi. Come sapete, dovete cliccare sull’icona della mano, e vi do la parola.

    Passerei, invece, visto che la vedo nello schermo, a Maria Chiara Ronchi, presidente di FEDERAGIT, di Confesercenti Emilia-Romagna, per il suo intervento.

    Maria Chiara Ronchi può accendere il suo microfono e intervenire.

     

    RONCHI, presidente FEDERAGIT ‒ Confesercenti Emilia-Romagna. Non avevo chiesto ancora di parlare.

     

    RONTINI. Siamo noi che, in ordine di richiesta di intervento, diamo la parola nelle udienze conoscitive. Funziona così.

     

    RONCHI, presidente FEDERAGIT ‒ Confesercenti Emilia-Romagna. Chiedo scusa. È la prima volta che partecipo.

     

    RONTINI. Non si preoccupi. Se vuole, faccio parlare prima altri e le ripasso la parola più tardi.

     

    RONCHI, presidente FEDERAGIT ‒ Confesercenti Emilia-Romagna. Io preferirei fare un intervento tra qualche intervento, se non le dispiace.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Assolutamente. Va bene, non c’è problema. Di solito mi chiedono sempre di anticipare, quindi è una richiesta che possiamo accogliere volentieri.

    Passo la parola a Massimo Gottifredi, responsabile turismo di Legacoop CulTurMedia Emilia-Romagna, a cui do il buongiorno.

     

    GOTTIFREDI, responsabile turismo di Legacoop CulTurMedia Emilia-Romagna. Buongiorno. Grazie per questa opportunità di discutere su un provvedimento in cui si legge un impegno molto apprezzabile da parte della Regione. È la dimostrazione del fatto che in questa crisi così acuta, così inaspettata, così improvvisa, così nuova nelle modalità in cui si è sviluppata c’è un’attenzione particolare ai problemi reali.

    Non viviamo in un mondo perfetto e sappiamo che i meccanismi di copertura, di sostegno, di rilancio, anche, sono sempre insufficienti rispetto alla magnitudo con cui si è manifestata questa crisi. Questa fase emergenziale evidentemente non è ancora superata. Siamo in grandi difficoltà nei settori di cui discutiamo oggi. Quindi, è bene immaginare che ci sia un’attenzione su questi settori.

    Gli operatori della parte culturale e creativa dimostrano perdite molto consistenti quest’anno. Una stima di Ernst&Young parla di un calo, per quest’anno, di una perdita del 70 per cento dei fatturati delle imprese e delle industrie culturali e creative, che fanno il paio con il dimezzamento medio dei consumi culturali nel nostro Paese. È chiaro che ci troviamo di fronte, anche per quest’anno, per il 2021, ad un anno che per certi versi si manifesta ancora in maniera più insidiosa rispetto a quello che non è stato l’impatto brutale del 2020, ma che in qualche modo ha avuto una gestione che molto spesso, anche nelle dinamiche d’impresa, si è riusciti non dico a controllare, ma quantomeno a contenere, a tamponare in qualche modo. Il 2021 è decisamente più insidioso.

    All’interno di questa legge, nella quale troviamo, naturalmente, molti elementi positivi, chiediamo che si sia capaci di realizzare uno sforzo selettivo, cominciare a capire e indagare bene sulle situazioni più colpite. Anche nei settori a noi più cari, come Legacoop, quindi cultura, creatività e turismo, ci sono situazioni differenziate. Intanto tra i due settori c’è un’evidente difficoltà della parte culturale a riprendere, a rilanciarsi. Anche nelle previsioni più ottimistiche di una ripresa alla quasi normalità durante il periodo estivo, mentre alcuni comparti possono riprendere non dico immediatamente, ma quasi, altri saranno certamente sotto pressione per un periodo più prolungato.

    Penso, ad esempio, ai settori legati al turismo, che parlano di fiere, congressi e meeting. Non è vero che se sparisce il Covid domani questi ricominciano a lavorare subito, ma la proiezione di ripresa va addirittura all’inizio del 2022. Stesso ragionamento per chi si occupa di turismo scolastico. Potrebbe andare tutto molto bene alla fine di questo lockdown con le vaccinazioni; il turismo scolastico non riprenderà in forme decenti, in termini di numeri e di quantità di lavoro che viene distribuito, se non a partire dall’anno prossimo, certamente.

    Quindi, bisogna un po’ tenere conto delle ripartenze a differenti velocità e immaginare che il percorso che si è intrapreso sia un percorso di sostegno continuo, sul quale noi crediamo che ci sia necessità di avere un forte coordinamento con le altre misure, soprattutto di livello nazionale. Noi stiamo parlando di una legge che mette a disposizione risorse consistenti. Io, per il lavoro che faccio, vedo anche realtà di altre Regioni, e vi assicuro che l’Emilia-Romagna sta facendo uno sforzo significativo, quindi apprezzabile. Però è un tassello di un sistema di ristori complessivo che deve trovare forme di integrazione che riportino a un risultato complessivo equilibrato, che tenga conto degli elementi di difficoltà particolarmente acuti in determinati settori.

    Naturalmente, i numeri non sono capaci di descrivere da soli le paure e il futuro che donne e uomini stanno attraversando, catapultati in una dimensione inimmaginabile, però sarebbe importante capire anche quali sono i numeri delle platee che immaginate siano coperte dai provvedimenti, in particolare quanti maestri di sci e snowboard saranno coinvolti, quindi questo riparto di un milione di euro quanto potrebbe portare agli operatori; stesso ragionamento per le guide turistiche e gli accompagnatori e, se vogliamo, anche per gli operatori del settore culturale e creativo, nella duplice suddivisione tra cinema e audiovisivo e promozione culturale, che è un contenitore che ha in sé diverse possibilità.

    L’ultima cosa che dico è che certamente discutere insieme alle categorie questa legge, l’impianto, il respiro generale che ha la normativa, è importante. È utile anche per noi il confronto, ascoltare i nostri colleghi, ascoltare le Istituzioni che, in qualche modo, descrivono e argomentano i provvedimenti che stanno prendendo. Credo, però, che ci sia la necessità, soprattutto in questa fase di difficoltà, di fare un passaggio ulteriore, che verrà definito dopo l’approvazione della legge. È il passaggio sulle modalità e i termini da definire. Lì si gioca la segmentazione e la “chirurgicità” dell’intervento che si intende fare a sostegno delle situazioni più colpite e più in difficoltà.

    Grazie.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Ringrazio Massimo Gottifredi

    Comunico che si era collegata già da prima anche la consigliera Valentina Castaldini.

    Passo, adesso, la parola a Gianluca Rusconi, vicedirettore di Confindustria Emilia-Romagna.

     

    RUSCONI, vicedirettore Confindustria Emilia-Romagna. Perfetto. Grazie.

    Buongiorno, presidente. Buongiorno, assessore.

    Colgo anch’io l’occasione per trasferire da parte di Confindustria un segnale di attenzione rispetto a questo progetto di legge, che va certamente nella giusta direzione di primi sostegni alle categorie più colpite dalle norme restrittive Covid. Vogliamo cogliere l’opportunità di questa udienza conoscitiva anche per trasferire qualche ulteriore spunto di riflessione, come diceva chi mi ha preceduto, per poter guardare oltre, poter andare con lo sguardo ‒ auspichiamo ‒ a una ripresa, a una ripartenza dopo il periodo di restrizione che stiamo vivendo.

    Abbiamo colto con favore quanto ci ha rappresentato la consigliera relatrice circa l’emendamento della Giunta per quelle tipologie di settori che non trovavano un primo riconoscimento nel progetto di legge, con ulteriori 4 milioni di euro. Era una richiesta che mi ero segnato di fare, assessore. Ci avete letto nel pensiero. Questo è assolutamente positivo, perché la situazione è veramente complicata.

    Sull’articolato non abbiamo particolari osservazioni, se non la richiesta di poter cominciare già oggi a ragionare pro futuro, soprattutto per quelle tipologie di attività legate al turismo. Penso agli alberghi, alla prossima Pasqua, periodo in cui non lavoreranno, come non hanno lavorato lo scorso anno. In attesa del decreto nazionale sui ristori, che auspichiamo possa essere licenziato a breve, siamo pronti, con la Regione, a ragionare per mettere in pista delle misure che siano strutturali, di accompagnamento. Queste risorse che oggi vengono impegnate dal progetto di legge sono certamente utili, vanno certamente a sostegno di categorie molto colpite. Abbiamo visto tutti i maestri di sci nei giorni scorsi protestare, legittimamente e opportunamente. Dobbiamo, però, anche avere la consapevolezza che siamo chiamati oggi a fornire un ragionamento, un disegno, una prospettiva per tutto il mondo del turismo, che ancora oggi, purtroppo, non può lavorare. Quindi, dobbiamo ragionare al momento per la prossima stagione estiva.

    Mi preme cogliere questa occasione per soffermarmi qualche minuto sull’articolo 6, legato all’esondazione del Panaro, quindi non tanto di sua competenza, assessore. È un tema molto delicato. Fermo restando che questi 2 milioni da destinare ai Comuni sono certamente fondamentali per dare un segnale, soprattutto a quei settori che, nel combinato disposto Covid-esondazione, si sono trovati gravemente in difficoltà, mi preme cogliere questa occasione per lanciare un segnale di attenzione ulteriore per queste aree. C’è bisogno di avere conferma circa la disponibilità di risorse finanziarie più significative per il ristoro dei danni di tutte le imprese danneggiate. C’è bisogno di avere una tempistica sulla produzione dei bandi che la Regione, come commissario delegato dal Governo, andrà ad adottare per i contributi per i danneggiati. C’è bisogno di avere la delibera attuativa all’articolo 6, comma 3, già pronta, in modo tale che, appena la legge sarà approvata, anche la delibera sia a sua volta adottata, per consentire ai Comuni di avere questi criteri.

    Insomma, c’è bisogno ‒ lo dico perché abbiamo rapporti diretti, contatti quotidiani con queste imprese danneggiate del territorio ‒ di far sentire a queste imprese che la Regione c’è, è con loro e si sta attivando in tutte le sedi a livello governativo per dare i dovuti ristori a chi è stato danneggiato.

    Non rubo altro tempo. Vi ringrazio per l’attenzione.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Ringrazio Gianluca Rusconi.

    Chiedo se vuole intervenire Fabio Gardella, presidente regionale di ENDAS.

    Passo, allora, la parola a Marco Pasi, che è più abituato di altri a intervenire nel corso dei nostri lavori. Anche qualche giorno fa, eravamo sempre in Commissione, sull’audizione in merito al default bancario. Gli passo la parola. È il direttore di Confesercenti Emilia-Romagna.

    Grazie, Marco.

     

    PASI, direttore Confesercenti Emilia-Romagna. Grazie, presidente. Ringrazio tutti i componenti della Commissione.

    Questi sono momenti preziosi, non solo per esprimere delle osservazioni, ma anche come momento di ascolto. È un arricchimento reciproco. Credo sia molto importante. La dottoressa Ronchi, che è il nostro presidente regionale delle guide turistiche, affronterà più nello specifico quell’aspetto.

    Come associazione, condividiamo molto l’impianto di questo provvedimento di legge. È una testimonianza importante della Regione Emilia-Romagna di attenzione verso il sistema delle imprese, di quelle imprese che sono state limitate fortemente nella propria attività dai provvedimenti conseguenti alla pandemia. Non essendo provvedimenti risolutivi, sono sicuramente un tassello importante che aiuta a traghettare questo momento di difficoltà. Quindi, sull’impianto il giudizio nel complesso è positivo.

    Bene anche l’intervento nei confronti delle imprese di quei Comuni che, purtroppo, hanno subìto gli eventi alluvionali dello scorso 6 dicembre. È stato veramente un episodio particolarmente tragico per quelle realtà.

    È chiaro che ‒ lo diceva già qualcuno ‒ è il pezzo di un tassello di interventi, che si incrocia con quelli nazionali, oltre che con quelli regionali già attuati. Sono due gli aspetti decisivi. Il primo riguarda i tempi. Molte di queste imprese sono veramente in ginocchio e hanno problemi di sopravvivenza reale. Il problema non è solo quello di avere più o meno utili. Quindi, più si riuscirà ad accelerare l’iter che condurrà, poi, all’effettiva erogazione di queste risorse, più l’intervento potrà essere efficace.

    Dall’altra parte, vi è il tema ‒ che non riguarda, naturalmente, l’Assemblea legislativa, ma più la Giunta ‒ dell’attuazione. Lo ha già detto chi mi ha preceduto. È molto importante che questi interventi, data anche l’esiguità delle risorse nel loro complesso... In termini assoluti, è chiaro, sono risorse significative, ma rispetto alla platea delle imprese e dei soggetti che hanno avuto limitazioni risultano esigue. È molto importante che la fase di attuazione di questi provvedimenti riesca a cogliere nel segno. Noi dobbiamo fare uno sforzo importante perché i ristori, o i “sostegni”, come adesso si preferisce chiamarli, vadano effettivamente nei confronti di chi è stato maggiormente danneggiato.

    Apro solo un inciso, rispetto anche all’emendamento della Giunta, che naturalmente è condivisibile. Il tema dello sport è molto complesso. Lo sport, di fatto, non è mai stato vietato, se non nei primi mesi del lockdown di marzo e aprile. Poi fu consentito, anche dopo diverse pressioni fatte dalle associazioni, compresa la nostra. I veri danneggiati nel mondo dello sport sono quelli che svolgevano la consumazione sul posto, che di fatto l’hanno vista impedita, in analogia con il mondo della ristorazione.

    È importantissimo, quindi, fare un’analisi puntuale sui danneggiati, riuscire a indirizzare i ristori verso quelle platee. Anche perché, purtroppo, assistiamo a questi provvedimenti nazionali che, al di là del fatto che facciano molta fatica ad uscire, perché 32 miliardi, lo sappiamo bene, erano stati messi a disposizione dal precedente Governo e sono ormai tre mesi che attendiamo questo provvedimento di sostegni che non esce, ma quelle poche cose che sono emerse tra ieri e oggi ‒ questa caratteristica della segretezza che ha adottato il nuovo Governo, anche se ha degli aspetti positivi, qualche problema ce lo pone ‒ quelle poche cose, dicevo, che abbiamo letto e che abbiamo saputo non sono confortanti e stanno anche ulteriormente peggiorando la situazione psicologica di queste imprese. Parliamo di una media di ristori attorno ai 2.700 euro per imprese che hanno visto l’attività chiusa per mesi, che hanno subìto perdite ingenti, ma soprattutto sostenuto costi fissi che le stanno praticamente affogando.

    Ci sono anche altri aspetti sui quali invito tutti a riflettere, che sono sottovalutati, ma sono decisamente importanti. Ad esempio, qualche componente del Governo continua a ripetere questo ritornello dell’apertura estiva delle scuole o comunque di un ritorno a scuola per tutti dal 1° settembre. Naturalmente ha delle giustificazioni oggettive, però questo vorrebbe dire per il nostro turismo emiliano-romagnolo un’ulteriore botta, che potrebbe anche essere decisiva.

    Noi abbiamo bisogno, anche politicamente, di fare le adeguate pressioni, perché provvedimenti apparentemente non coinvolgenti direttamente questi sistemi di imprese danneggiate rischiano di avere effetti veramente devastanti.

    Volevo consegnarvi queste poche riflessioni. Vi ringrazio ancora per l’attenzione che avete sempre, nel complesso, come Regione Emilia-Romagna nei confronti delle categorie economiche di questa regione.

    Grazie. Buon lavoro.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie.

    Vediamo se adesso Fabio Gardella, presidente di ENDAS Emilia-Romagna, che aveva avuto alcuni problemi di collegamento, riesce a intervenire. Prego.

     

    GARDELLA, presidente di ENDAS Emilia-Romagna. Grazie.

    Ho seguito tutti gli interventi. Ovviamente, c’è un filo comune sostenibile e condivisibile in tutte le sue parti, ossia che il sostegno sia abbastanza veloce in termini di erogazioni. Purtroppo, il problema che a volte ci troviamo a dover risolvere è proprio quello della parte burocratica, dell’iter burocratico di alcuni passaggi. La tempistica sta diventando ormai prevalente, visto che, purtroppo, l’anno di sospensione delle attività si è concluso.

    Parlo di un mondo, di un settore che spesso non è ben facilmente inquadrabile proprio per la diversità dei soggetti che vi operano all’interno. Quando si parla di Terzo Settore si parla di volontariato, di promozione sociale, di sport dilettantistico. Il Terzo Settore è un contenitore talmente variopinto che a volte diventa difficile tracciare una linea comune che possa essere anche di sostegno trasversale. Ci sono delle impuntature. Una banalità: la Regione in questo momento ha messo in atto un ottimo Piano di sostegno per la promozione sociale delle organizzazioni di volontariato, con dei contributi finalizzati al sostegno dell’apertura. In realtà, c’è un numero consistente di associazioni sul territorio che, per ragioni oggettive e perché non vi era l’obbligatorietà, non hanno mai avuto l’iscrizione né nel registro delle organizzazioni di volontariato né in quello di promozione sociale, ma sono soggetti che hanno anche numeri importanti in termini di base associativa. Quindi, quando si va a costituire un impianto normativo, purtroppo ci sono tante sfaccettature che a volte passano inosservate, proprio perché sono troppe.

    Noi del mondo sportivo e associativo abbiamo sicuramente vissuto quest’ultimo anno in balia di poche certezze. È vero che lo sport è stato menzionato, ma è altrettanto vero che lo sport è un veicolo economico importantissimo. Lo abbiamo visto negli ultimi anni, nei grandi eventi che hanno caratterizzato la nostra Regione e molti dei nostri Comuni e dei nostri territori. Vi è un soggetto economico che in questo momento è stato sicuramente frenato. Purtroppo, non si poteva fare diversamente. Non c’erano le condizioni per creare gli eventi. Tutti gli operatori economici che sono dietro questo mondo sono stati bloccati.

    Quello che voglio dire è questo: cerchiamo di essere rapidi. Sicuramente qualcuno l’ha detto. Cerchiamo di creare, eventualmente, dei contributi strutturali. Cerchiamo di capire la strada migliore per dare un sostegno che porti valore nel tempo a chi ne beneficia, anziché un semplice contributo a pioggia. Questa è un’iniezione positiva, ma purtroppo è transitoria e non genera, probabilmente, quella sostanza che, invece, deve rimanere nel tempo.

    Scusate se sono stato prolisso. Rappresento questo settore, che è un settore strano, fatto di soggetti troppo diversi.

    Grazie dell’attenzione.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie a lei, Fabio Gardella. Non è stato assolutamente prolisso.

    Ne approfitto, tra l’altro, visto che si è parlato di sport, per comunicare che è collegato ai nostri lavori e sta seguendo l’udienza conoscitiva anche il dottor Giammaria Manghi, che, come sapete, segue lo sport per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Lo saluto e do il buongiorno anche a lui.

    Chiedo a Maria Chiara Ronchi se vuole intervenire adesso. Prego. Mi ha fatto cenno di sì.

     

     

    RONCHI, presidente FEDERAGIT ‒ Confesercenti Emilia-Romagna. Intanto vi ringrazio per l’opportunità e anche per aver atteso il momento per me migliore per intervenire, a seguito di un maggiore ambientamento. Grazie.

    Come rappresentante delle professioni turistiche non posso che ringraziare e congratularmi per aver pensato a questo settore. Devo dire, non proprio tempestivamente. Prendetela come una battuta. Sono molto felice che adesso siamo in dirittura d’arrivo, però, come FEDERAGIT, noi abbiamo chiesto all’assessore Corsini fin dall’estate scorsa questo interessamento. Come avete ben ricordato, le professioni turistiche sono state molto penalizzate. Non sono sole. Soprattutto per quanto riguarda la ripresa, purtroppo stiamo vedendo qualcosa che peggiora le nostre aspettative, anche in prospettiva. Questo ci preoccupa molto.

    Il fatto di aver pensato addirittura a un cambiamento della normativa per poter venire incontro anche alla nostra categoria, che ha una configurazione tutta sua particolare, cioè molto eterogenea... La nostra attività è svolta nelle forme più diverse, dalle partite IVA alle imprese, alle prestazioni occasionali, alle coordinate e continuative. Insomma, c’è di tutto. La configurazione è molto variegata. Quindi, il fatto di voler cercare l’incontro anche con questa professione per noi è assolutamente importante. Di questo vi ringraziamo.

    È già iniziato un iter che ci trova intanto congiunti, tra guide di Confesercenti e guide di Confcommercio, nelle riflessioni, ma anche, tutto sommato, nelle decisioni che vogliamo prendere e che vogliamo sottoporvi. Questo iter è già iniziato, è già in corso. Così come un ottimo collegamento con la Regione, proprio per cominciare a predisporre quello che sarà, in definitiva, l’atto di Giunta rispetto alle modalità di erogazione di questo contributo. Questo iter continuerà, ci vede molto disponibili e lo consideriamo anche l’unico modo per cercare di accontentare il maggior numero di persone. Però, a questo proposito vi devo dire che, come immaginerete, penso che il milione di euro sia lo sforzo maggiore che riuscite a fare, evidentemente, però non posso non rappresentarvi la nostra preoccupazione perché temiamo, come già altri hanno rappresentato nei loro intervenuti che la suddivisione poi rappresenti un contributo veramente minimo. Insomma, abbiamo questa preoccupazione.

    Quindi, se le risorse possono essere maggiori, anche in un secondo momento, naturalmente siamo molto favorevoli.

    Poi, c’è un’ultima cosa che vorrei sottoporvi. Indipendentemente da questo aiuto sacrosanto che vi chiediamo, il più veloce possibile, abbiamo bisogno di stabilire con la Regione, e non solo, come procedere insieme per potere avere dei contributi che ci rimettano le gambe, cioè che non siano più un ristoro una tantum, ma che siano dei progetti che noi andiamo a condividere con l’Assessorato di competenza in modo da poter avere delle risorse per poter ricominciare. Questo ci preoccupa molto, perché il turismo non arriverà improvvisamente, non sarà come quello di prima. Adesso sto parlando naturalmente del turismo nelle città d’arte, del turismo nei musei, con le caratteristiche delle nostre città d’arte. Quindi, ho motivo di credere che abbiamo bisogno di progettare il turismo culturale e la nostra professione in una maniera diversa. Però, lo dobbiamo fare assolutamente in maniera congiunta con il pubblico e dobbiamo avere degli aiuti mirati su determinati progetti che rappresentino il nuovo sviluppo del turismo culturale, cioè quello inevitabile, quello che cambierà proprio faccia, cambierà modalità, cambierà atteggiamento.

    Noi siamo disponibili ad essere “utilizzati” e siamo disponibili a concordare dei progetti in questa direzione.

    Grazie molte per quello che state facendo.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Bene. Grazie a Maria Chiara Ronchi. Abbiamo adesso gli ultimi due interventi.

    Passo la parola, quindi, a Federica Nannetti, sindaca del Comune di Nonantola. Buongiorno. La ringrazio per aver accolto il nostro invito. Sappiamo che per i sindaci sono stati mesi e settimane molto complicate, nel vostro territorio ulteriormente complicate da quello che è avvenuto, ed è il motivo per cui siete poi qua oggi, perché, come dicevano prima i relatori, nel progetto di legge c’è una misura che riguarda il vostro territorio.

    Prego.

     

    NANNETTI, sindaca del Comune di Nonantola. Buongiorno a tutti. Grazie per l’opportunità di partecipare a questa Commissione. Ruberò poco tempo, ma credo sia importante per questa misura che vi apprestate a portare avanti nell’iter necessario, perché possa essere disponibile anche per i miei cittadini, credo valga la pena raccontarvi un po’ – tanti di voi so che si sono già interessati e conoscono anche la nostra situazione – la nostra situazione (parlo per Nonantola, perché è il paese maggiormente colpito dall’alluvione del 16 dicembre) e come stiamo attraversando questa fase.

    Come ha detto prima qualcuno che mi ha preceduto, il combinato disposto Covid-alluvione sta veramente mettendo a dura prova la mia comunità. Rinnovo il ringraziamento, che ho già fatto anche in altre sedi, alla Regione Emilia-Romagna per l’impegno che dal primo giorno si è tradotto in una presenza costante anche sul mio territorio e che oggi ci vede in questa Commissione.

    Io non sono un amante dei numeri generalmente, ma i numeri sono molto importanti in determinate situazioni, e credo che questa sia una di quelle, nel senso che l’alluvione del 6 dicembre ha interessato la metà esatta del territorio di Nonantola, quindi dei 53 chilometri quadrati del mio territorio la metà è stata interessata dall’arrivo di acqua, con battenti diversi che vanno da un minimo di 20 centimetri a un massimo di 1,10 metri.

    Le famiglie colpite sono quasi 3.000. Su 16.200 residenti interessano quasi 8.000 persone. Quando diciamo che questo per noi è stato un evento drammatico, lo diciamo con cognizione di causa e consapevolezza, perché effettivamente la metà di noi ha avuto problemi diversi a seconda di come l’acqua ha colpito non solo nelle nostre case, ma anche le nostre aziende.

    La ricognizione danni che abbiamo attivato il più velocemente possibile, grazie anche alla collaborazione con la Protezione civile e con la Regione stessa, ci ha dato modo poi di entrare nel dettaglio di quanto è successo. Per cui, al termine della ricognizione, abbiamo ricevuto 2.600 schede da soggetti privati per un totale di danni stimato da questa ricognizione di circa 50 milioni di euro, mentre per quanto riguarda le attività produttive le schede sono state 286 per circa 26 milioni di euro.

    Una cosa che esula dalla procedura normale e ordinaria, ma che come Comune e Amministrazione abbiamo voluto fare è stata quella anche di mappare i veicoli persi durante l’alluvione, perché è vero che nella maggior parte delle situazioni il danno alle automobili non viene riconosciuto, ma proprio perché – poi ci tornerò alla fine – questa situazione del Covid è una situazione che sta provando molto anche il tessuto sociale abbiamo voluto capire quante persone siano rimaste danneggiate anche sui mezzi di trasporto privati.

    Anche qui, da questa ricognizione fatta in autonomia, abbiamo raccolto circa 800 segnalazioni di danni alle automobili per 3 milioni di euro. A questi si aggiungono i 10 milioni di euro al patrimonio pubblico. La mia comunità, il mio paese esce da questa alluvione con 90 milioni di euro circa di danni. Se voi pensate che il bilancio del Comune di Nonantola si attesta sugli 11 milioni, potete capire la situazione in cui ci troviamo oggi. È chiaro che la tensione sociale che vi ho accennato prima è una tensione sociale che viene da un anno di Covid. Vi do anche qualche altro numero, soprattutto sulle imprese. È chiaro che in un anno di Covid le nostre aziende, l’abbiamo sentito anche negli interventi che mi hanno preceduto, hanno già sofferto parecchio, non tutte allo stesso modo, ma in qualche modo tutte, anche per il panorama nazionale e internazionale, e questa è stata l’ennesima batosta che rischia davvero di mettere in discussione non solo la ripresa, ma in modo più ampio anche la competitività del nostro territorio non solo inteso in questo caso come Nonantola, ma proprio come – qui mi allargo un po’ – comuni del nodo idraulico del modenese.

    È chiaro che questa alluvione ha in qualche modo messo in difficoltà le piccole aziende, come quelle grandi. I dati che vi do – alcuni, pochi, potrei darvene tanti, ma credo i più significativi siano questi – riguardano i numeri delle imprese che prima vi ho detto. Ad esempio, la ristorazione e le attività ricettive colpite rappresentano il 21 per cento delle 286 domande e dell’ammontare dei 26 milioni di euro che vi ho riportato. Se è vero che la maggior parte delle aziende colpite sono aziende che hanno avuto danni – 122 domande – tra i 10.000 e i 50.000 euro, è anche vero che ne abbiamo sei (sei aziende, quindi già a livello di industria) che hanno avuto danni tra i 500.000 euro e superiori a un milione di euro.

    Questo, un po’ come veniva detto prima, significa che la misura dei 2 milioni di euro, che è stata inserita in questo progetto di legge è assolutamente necessaria per noi e ringraziamo, ma non potrà essere di supporto per tutti, forse solo per le aziende più piccole che sono effettivamente anche quelle maggiormente colpite.

    Mi fa piacere che sia stato accolto quello che chiedo da mesi, ovvero di avere un’attenzione non solo per le imprese, attenzione assolutamente necessaria e sacrosanta, ma che per le famiglie, perché quello di cui ci siamo accorti subito, dai primi giorni, al di là che noi oggi abbiamo ancora 49 famiglie fuori di casa con il contributo di autonoma sistemazione, dieci delle quali, grazie alla collaborazione con ACER, siamo riusciti ad alloggiarle in unità abitativa con un canone che può essere sostenuto grazie al contributo di autonoma sistemazione, quello di cui ci siamo accorti immediatamente è come l’alluvione, innestandosi sulla situazione di fragilità di tante famiglie, causata dal Covid, per cassa integrazione o anche proprio perché sono titolari di aziende che hanno subìto, passatemi il termine che magari non è quello più corretto, anche le chiusure obbligatorie, che siano ristorazione o che siano anche, appunto, aziende già colpite nella prima fase del lockdown, le famiglie erano e si trovavano il 6 dicembre in una situazione di assoluto equilibrio precario.

    Lo dico da sindaco di un Comune di 13.000 persone, che segue dal primo mandato anche i servizi sociali: non abbiamo più a che fare esclusivamente con situazioni di grande difficoltà. Noi abbiamo a che fare quotidianamente con situazioni di famiglie che prima del 6 dicembre arrivavano alla fine del mese magari senza rivolgersi ai nostri servizi sociali, in estrema difficoltà e senza mettere da parte un centesimo, magari facendoci anche aiutare dalla rete familiare, per chi ancora ha questa fortuna o possibilità. Ecco, l’alluvione ha messo allo scoperto questa fragilità. Noi abbiamo famiglie che di fronte anche ai preventivi di ripristino delle proprie abitazioni, che oscillano da 5.000 a 50.000 euro, non sono in grado di anticipare queste somme. Una cosa che ci è stata fatta presente, che abbiamo verificato anche con le aziende che si occupano delle utenze del nostro territorio, è che non sono in grado di fare fronte a bollette straordinarie, perché tutto ciò che è straordinario, che esula da quello che era un conto o un millesimale per arrivare a fine mese non è più sopportabile da tante famiglie, che non sono famiglie che solitamente sono in difficoltà, ma che stanno vivendo e subendo la fragilità di un anno di Covid.

    Per questo l’attenzione voglio che rimanga alta su quanto è successo e per questo anche su questa misura, i 2 milioni di euro, che sono destinati non solo per il Comune di Nonantola, ma anche per gli altri Comuni che sono stati colpiti, seppure in misura molto, molto minore, è importante che l’attenzione resti alta perché davvero abbiamo bisogno di dare un segnale alle nostre comunità, abbiamo bisogno di dare risposte. È vero che questi 2 milioni, dato che prima abbiamo parlato di 90 milioni di euro di danni, sono una goccia, possono sembrare una goccia nel mare, ma non è così, perché a volte per cominciare basta anche un segnale di questo tipo per far capire che presto, e qui vado ai tempi, perché anche i tempi, anche questo è già stato detto, devono essere comunque veloci e certi, per far capire che comunque poi arriveranno altri aiuti e altri supporti che ci permetteranno, spero, di uscire quanto prima, immagino che ci servirà tutto il 2021, da questa situazione estremamente complessa e difficile e che rischia di creare delle tensioni, ulteriori di cui oggi nessuno di noi ha bisogno.

    Grazie, e non solo per l’impegno, ma per la presenza concreta, perché questa è una presenza concreta, che tra l’altro vede già un’altra misura, che è quella dei 300.000 euro per l’assunzione del personale, perché un Comune come il nostro non avrebbe le forze per gestire anche tutta la corretta procedura da un punto di vista burocratico per poter permettere il riconoscimento dei rimborsi a circa 3.000 domande. Questo è un altro aiuto, perché davvero da soli non ce l’avremmo fatta. Anche questa è una questione molto importante.

    I tempi, lo ribadisco in chiusura, so che dipendono da tante cose. Abbiamo avuto una battuta d’arresto anche per la questione del cambio di Governo. I tempi sono particolarmente importanti. Lo sono sempre, perché l’ho sentito dire anche in altri interventi che non riguardavano la questione dell’alluvione, ma in questo momento davvero lo sono ancora di più, perché, ripeto, nella situazione Covid, l’alluvione ha creato delle situazioni che sono al limite e ne risente tutta la comunità, perché siamo colpiti tutti. Io stessa sono alluvionata, come la maggior parte della mia Giunta e del mio Consiglio comunale. Lo siamo tutti nella misura in cui non solo le famiglie, ma anche tante nostre aziende, tante nostre attività lo sono state.

    Mi fermo qua, ringraziando ancora.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie davvero per questo intervento. Speriamo che il provvedimento contenuto nel progetto di legge sia il primo di tutta una serie di passi tempestivi che le Istituzioni, ai vari livelli, faranno per aiutarvi nel più breve tempo possibile a ritornare alla normalità.

    Passo la parola al suo collega, Gianfranco Gargano, sindaco del Comune di Castelfranco.

     

    GARGANO, sindaco del Comune di Castelfranco Emilia. Non si preoccupi. Grazie. Buongiorno a tutti. Buongiorno, assessore. Molte delle cose che potrei dire le ha già detto il mio collega di Nonantola, anche perché, purtroppo, la situazione complessivamente si è riversata proprio sul paese di Nonantola, creando tutti i problemi che la sindaca Nannetti ha illustrato.

    Per quello che riguarda il territorio di Castelfranco innanzitutto devo dire che il combinato disposto Covid-alluvione, ovviamente, ci ha colpito e ci ha colpito in maniera più “marginale” rispetto al tema dell’alluvione che a Nonantola, ma non posso non ringraziare anche in questa occasione la Regione per l’accompagnamento che fin dai primi minuti ha dato a questo territorio, alla nostra città e soprattutto, lo ricordo, con una prova di efficacia oltre che di efficienza nel chiudere la falla che si era aperta nell’arginatura di oltre 70 metri di argine. Nel giro di poche ore, circa 24, la falla è stata chiusa ed è partita immediatamente tutta la fase di assistenza. 

    Nella fattispecie il nostro territorio è stato impattato soprattutto sulla parte delle infrastrutture pubbliche, strade, ponti e altro, oltre che – questo è il danno più cospicuo che abbiamo – sulle aziende agricole.

    Ovviamente, la falla si è manifestata in un territorio che ha una vocazione agricola, in particolare rispetto alle coltivazioni che portano alla produzione di Lambrusco. Le aziende colpite hanno subìto danni importanti. Questo è il vero dato. Complessivamente, è ovvio che il dato preciso non lo so. Posso dare una forbice che va certamente da 1,2 milioni di euro circa rispetto al danno riportato nella parte pubblica a cui si aggiungono i danni rispetto ai temi dell’agricoltura, che si aggirano, anche questi, intorno ai 2-2,5 milioni di euro complessivamente.

    Il ripristino ha avuto un’accelerazione importante, anche grazie al fatto che, per fortuna, le abitazioni private o le industrie sono state toccate marginalmente e quelle case che sono state toccate sono puntiformi all’interno del tessuto, del territorio coinvolto dall’alluvione.

    Pertanto, da questo punto di vista non ci sono state delle grosse ripercussioni. A questo, però, non posso non collegare il tema che ha trattato chi mi ha preceduto rispetto al tema della ripartenza, sia nel sistema produttivo che anche nel sistema commerciale.

    I sindaci inevitabilmente rappresentano il primo recettore del clima che c’è sul territorio. Sicuramente mi sento di  sostenere ciò che hanno detto i vari operatori delle associazioni di categoria che ho ascoltato prima, perché oltre alla preoccupazione, all’angoscia di questa indeterminatezza certamente credo ci sia anche da accorciare quel limite fiduciale verso le Istituzioni. Come farlo? Sicuramente dando delle risposte, risposte che siano il più possibile puntuali, tempestive e, per certi versi, anche chirurgiche rispetto alla scelta che si va a fare quando si dispongono dei ristori o dei sostegni, indipendentemente dal termine utilizzato, ma ci siamo capiti come idea. In questa fase sicuramente questo è molto importante, perché dopo un anno e passa di indeterminatezza c’è assolutamente la necessità, perdonatemi il francesismo che è molto concreto, di essere sul pezzo. Stare di fianco alle comunità, stare di fianco ai cittadini, stare di fianco alle imprese non può essere, non deve essere, e soprattutto in Emilia-Romagna non siamo abituati a esserlo, solo ed esclusivamente a parole.

    Sono assolutamente convinto che quello che noi stiamo facendo e che voi state portando avanti è l’ennesima situazione tangibile per accompagnare questa nostra Regione, queste comunità fuori da questo labirinto chiamato Covid, a cui, in questa fattispecie si è aggiunta anche la calamità dell’alluvione.

    Non posso che ringraziare tutti voi, in particolare il consigliere Sabattini, che ci ha invitato a dare la nostra testimonianza e il nostro punto di vista questa mattina alla sua Commissione, presidente.

    Grazie ancora. C’è la piena disponibilità da parte dei Comuni nell’accompagnare questa Regione affinché le decisioni che vengono prese diventino sempre più e sempre meglio efficaci e messe a terra sul territorio. Grazie, presidente.

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie al sindaco Gargano. Questa volta spero di averlo pronunciato nella maniera corretta. Ringrazio lei e la sua collega, nuovamente, per il lavoro complicato che state facendo a servizio delle nostre comunità.

    Passo adesso la parola all’assessore regionale Andrea Corsini.

     

    ASSESSORE CORSINI, Grazie, presidente. Grazie ai due relatori di maggioranza e di minoranza e naturalmente un ringraziamento a tutte le associazioni, a tutti quelli che sono intervenuti in questa audizione.

    Volevo fare alcune considerazioni riprendendo alcuni degli interventi e alcune delle osservazioni che sono state mosse durante il dibattito. Parto con un dato che deve essere preso a riferimento rispetto all’impegno della nostra Regione sul fronte del sostegno economico alle tante imprese, alle tante professioni che stanno vivendo una situazione drammatica; un impegno, naturalmente, che non vuole essere giudicato esaustivo, né ottimale, ma comunque è un impegno concreto, oggettivo, che la Regione ha messo in campo in un anno, cioè dall’inizio della pandemia, che si riassume in un numero. Sono 55 i milioni che la Regione, come dotazione naturalmente di carattere straordinario, ha messo in campo nell’arco di un anno per sostenere le tante imprese, partite IVA, associazioni che sono in grave difficoltà in seguito all’emergenza sanitaria che è anche, come abbiamo detto tutti, un’emergenza di carattere economico.

    Questo è il primo dato. Non faccio naturalmente l’elenco di tutte le misure, di tutti gli interventi di sostegno, di tutti i ristori che abbiamo messo in campo per le tante categorie, molte delle quali, moltissime delle quali sono appartenenti alla filiera turistica, perché c’è una ragione di fondo, una logica, naturalmente, in questo. Il turismo è sicuramente il settore che è stato colpito duramente, non dico a morte, ma comunque è stato colpito in maniera molto grave, dalla pandemia.

    Sono convinto, però, che sarà uno dei settori che avrà una capacità di reazione maggiore degli altri non appena ci saranno le condizioni per far ripartire questa grande industria. Però, non c’è dubbio che il turismo, proprio perché è legato al movimento delle persone, è stato il settore maggiormente colpito. L’Emilia-Romagna, che pesa molto nella bilancia commerciale del turismo in Italia, per trasposizione, naturalmente, ha subìto un colpo molto forte. Ecco perché abbiamo destinato una parte di questi 54 milioni alle categorie e alle imprese della filiera turistica.

    Il tema della velocità in questo caso è sostanza. Lo è sempre, ma a maggior ragione lo è in una situazione emergenziale. Lo dico perché sono d’accordo: bisognerebbe essere più veloci nell’erogazione dei contributi e dei ristori. Purtroppo noi dobbiamo agire, naturalmente, sulla base delle norme, delle leggi e degli strumenti attuali che le norme nazionali mettono a disposizione delle Regioni e dei Comuni, naturalmente, rispetto alle procedure, che sono e procedure che devono, ovviamente, rispettare norme e regolamenti. Anche noi vorremmo essere più veloci, ma vi garantisco che più veloci di così, al momento, non è possibile. Si può essere più lenti, ma non più veloci. Manterremo naturalmente alto l’impegno, la determinazione nell’essere il più veloci possibili a fronte delle norme e dei regolamenti attuali.

    Questa cosa la dico anche rispetto al tema del DURC. Lo dico perché anche in questo caso sono d’accordo: in una situazione emergenziale come questa bisognerebbe modificare qualcosa rispetto ad alcune richieste cogenti, obbligatorie che oggi bisogna fare. Noi abbiamo più volte scritto al Governo, quello precedente e quello attuale. Lo abbiamo fatto come Commissione nazionale del turismo, lo abbiamo recentemente reiterato questo appello al ministro Garavaglia, la Conferenza delle Regioni ha fatto altrettanto rispetto a questo tema scrivendo al presidente Draghi e al ministro Giorgetti. Al momento, non abbiamo avuto una risposta positiva.

    Vediamo se nel prossimo Decreto Sostegni ci sarà finalmente una risposta a questo tema. Tuttavia, in mancanza di un chiarimento a livello nazionale, è evidente che noi non possiamo non chiedere il DURC alle imprese che sono destinatarie di contributi regionali.

    Terzo tema. Viene detto che questo progetto di legge non dà risposte a tutti. È un’affermazione vera, perché naturalmente il quadro delle categorie economiche, dello scibile che abbiamo di fronte è molto più ampio rispetto a quelle che trovano una risposta in questo progetto di legge. Noi, come sempre abbiamo fatto, ci muoviamo sulla base di dati oggettivi, di valutazioni, certo anche di carattere politico, ma che discendono, ovviamente, dalla constatazione di uno stato reale dei fatti, da un quadro complessivo che ci fa assumere delle decisioni rispetto alle categorie da ristorare sulla base naturalmente di un confronto con il variegato mondo dell’associazionismo, delle rappresentanze delle categorie economiche. Dall’inizio, cioè da un anno a questa parte, da quando abbiamo assegnato i 54-55 milioni di euro, ci siamo mossi seguendo questo principio: non che scriveva di più o chi faceva più lettere al presidente, all’assessore rispetto alla necessità di avere dei ristori, ma abbiamo fatto una valutazione di merito che ci ha guidato fino ad oggi.

    Penso, anzi sono certo, che in futuro, anzi, in un prossimo futuro, in un breve futuro ci saranno altre risorse che dovremo destinare a nuove categorie, a una nuova platea di soggetti economici. Ne dico una su tutti, perché sono quelli che fino ad ora non hanno avuto nulla dalla Regione – hanno avuto dal Governo, naturalmente, ma non dalla Regione – che sono le discoteche e le sale da ballo. È da un anno che sono ferme. In un prossimo provvedimento della Regione, che metteremo in campo subito dopo il Decreto Sostegni, questi soggetti godranno di un contributo massimo regionale di 3 milioni di euro, quindi di un plafond complessivo di 3 milioni di euro e così altri che fino ad oggi non hanno beneficiato di alcun sostegno da parte della Regione, che, questo  lo voglio dire, non è un sostegno esaustivo. Siamo perfettamente consapevoli che di fronte a delle perdite ingenti il bonus, il ristoro da parte della Regione non può colmare tutte le perdite o una percentuale rilevante delle perdite che le aziende hanno subìto.

    Bisogna, però, considerare che questi sono degli aiuti, sono dei ristori che male non fanno, che danno comunque la possibilità a queste imprese di pagare un fornitore, di pagare una bolletta, di pagare un affitto, di compensare una parte delle perdite e, soprattutto, che vanno sommati, integrati ai ristori di carattere nazionale. Ora siamo tutti in attesa del prossimo decreto, che dovrebbe essere licenziato oggi o lunedì, non ho ancora capito bene, dal Consiglio dei ministri, che dovrebbe contenere 11 milioni di euro per coprire una platea di circa 5,5 milioni di partite IVA e di imprese nazionali con una modulazione del ristoro basato sulla perdita percentuale del fatturato e con un metodo di calcolo diverso rispetto a quello precedente.

    Con questi ristori ci innestiamo sui ristori di carattere nazionale per integrare alcune categorie che in questa Regione riteniamo essere particolarmente danneggiate. Rispetto ai criteri naturalmente c’è tutta la disponibilità da parte della Giunta a dare un’informativa nella Commissione competente sui criteri, che sono un compito e sono una competenza, più che un compito, della Giunta. La legge definisce le linee guida, i beneficiari, i destinatari, gli importi, ma i criteri, nello specifico, naturalmente, saranno definiti con una delibera di Giunta. Voglio dire, però, una cosa, oltre a quella che ho appena detto, e cioè che siamo ovviamente disponibili, come sempre, a dare un’informativa di merito sui criteri alla Commissione. Condivideremo, come facciamo solitamente, con i beneficiari di questi contributi, in particolare, ovviamente, con le associazioni di categoria, questi criteri.

    Naturalmente rispetto allo stanziamento di 2 milioni di euro per i Comuni colpiti dall’alluvione del dicembre scorso faremo lo stesso percorso di condivisione, ma con i Comuni, ovviamente, e anche con le associazioni di categoria, perché poi i Comuni dovranno ristorare le imprese di questi quattro Comuni del modenese. Per cui, ci sarà un percorso di condivisione che, in realtà, è già incominciato, perché le riunioni, gli incontri e i confronti con le associazioni sono già avviati, anche se ancora non abbiamo chiuso la definizione puntuale dei criteri, che faremo subito dopo l’approvazione della legge.

    Credo di avere detto le cose che volevo evidenziare in questa audizione. È evidente che si può integrare tutto, possiamo integrare tutto, aggiungere “n” categorie in più, ma ci vuole la copertura che, al momento, naturalmente, in questa norma, non c’è. Avremo la possibilità, come ho detto prima, a breve, di avere ulteriori stanziamenti per includere altre categorie di imprese nella platea dei beneficiari. Certo, se avessimo le risorse lo avremmo potuto fare fin da oggi, ma le risorse vanno recuperate nel bilancio. In parte, ovviamente, sono risorse che pervengono dal livello nazionale, come quelle che abbiamo utilizzato, facendo una scelta, naturalmente, che non era obbligata, ma abbiamo ritenuto che i circa 21 milioni di euro del precedente stanziamento nazionale fossero da destinare a due categorie particolarmente colpite dalle chiusure, ma anche dalle limitazioni agli spostamenti, che sono quelle dei pubblici esercizi, quindi bar e ristoranti, e lo stesso principio lo abbiamo utilizzato per definire questo tipo di aiuti che, come avete visto, non contemplano solo le guide turistiche o i maestri di sci.

    Nessuno ha ricordato i maestri di sci. Noi siamo la prima Regione (e unica, ovviamente) che ristora i maestri di sci direttamente. Poi arriverà anche il contributo del Governo. Io ieri ho parlato con i miei colleghi del Veneto, del Trentino e del Piemonte che in maniera un po’ invidiosa, adesso la dico così, permettetemi la battuta, mi hanno chiesto come abbiamo fatto a dare i ristori ai maestri di sci. Io ho detto che ci abbiamo messo dei soldi. Abbiamo deciso che i maestri di sci, che non lavorano da un anno, poi avevano lavorato poco anche nell’inverno precedente, perché c’era poca neve, prima ancora del ristoro nazionale, siamo arrivati prima, in questo caso, del Governo, avessero bisogno di un aiuto da parte della Regione, e lo abbiamo fatto seguendo il criterio che vi dicevo prima.

    Valutiamo questo intervento, questo progetto di legge alla luce di un quadro complessivo di quello che è stato fatto da un anno a questa parte e della possibilità che avremo, anche in futuro, di intervenire ulteriormente per aiutare e sostenere alcune categorie – penso ad esempio anche a molte categorie dello sport – che hanno  necessità di un aiuto concreto da parte della Regione.

    Grazie.

     

    BISSI, responsabile del Servizio turismo, commercio e sport. Buongiorno a tutti.

    Alcune precisazioni. Allora, in relazione a quanto chiedeva il consigliere […] per quanto concerne i maestri di sci, in primo luogo l’articolo di legge prevede di dare i contributi a quelli che esercitano la professione. Per esercitare la professione la legge regionale, la 42 del 1993, prevede obbligatoriamente l’iscrizione presso l’albo, che è tenuto dal Collegio dei maestri di sci. Quindi, in questo senso la platea di riferimento è questa.

    Per quanto concerne i numeri delle differenziazioni delle tipologie, dai dati che ci ha fornito il Collegio dei maestri di sci (parlo di maestri di sci, ovviamente sono contemplati anche quelli di snowboard di cui si parla) il totale di quelli che esercitano la professione iscritti all’albo sono 514, di cui 204 come maestri fissi, quindi quelli che operano costantemente, 88 con contratti saltuari, diciamo così, di collaborazione saltuaria, e 34 che esercitano attraverso collaborazioni tramite partita IVA. Da questo punto di vista, l’ufficio competente, perché qui si tratta dello sport, quindi non sono direttamente io ma poco importa, sta facendo le verifiche e come per le altre misure i criteri saranno definiti anche e soprattutto concertandoli con quelle che sono le associazioni di ferimento di queste categorie.

    Certamente questo vale per i maestri di sci, ma anche per le guide turistiche. Il ragionamento, dal punto di vista del contributo da erogare, sarà […] differenziato tra quelli che lavorano in modo continuativo, quelli che lavorano in modo fisso e costante, e quelli invece che lavorano in modo occasionale, perché è chiaro che da questo punto di vista anche quello che può essere il danno della perdita di fatturato è assolutamente differenziato, perché differenziato è il fatturato medio che questi soggetti possono avere.

    Dal punto di vista delle guide turistiche, in particolare, il ragionamento è differenziato perché quelli che hanno un fatturato annuo superiore ai 5000 euro sono obbligati a transitare tramite partita IVA e quindi quelli occasionali hanno un fatturato solitamente inferiore a questo dato.

    Per quanto concerne i numeri che si chiedevano rispetto alla platea. I maestri di sci, vi ho detto, sono 514 differenziati nelle sottocategorie nei numeri che vi ho indicato. Per quanto concerne le guide e gli accompagnatori turistici, da questo punto di vista, siccome la normativa nazionale e regionale prevedono che l’abilitazione che viene data al soggetto sia un’abilitazione che può essere fatta valere per esercitare sia in Emilia-Romagna, sia, a chi può, quindi anche altri soggetti abilitati da altre Regioni […] Emilia-Romagna, la norma prende a riferimento quelli che sono i residenti e quelli che esercitano questa professione con domicilio fiscale in regione Emilia-Romagna.

    Da questo punto di vista, quindi, non abbiamo un numero così certo come nel caso dei maestri di sci e attraverso il confronto con le associazioni di categoria la platea […] più o meno dovrebbe essere stimata sui 700-750 tra guide e accompagnatori turistici con partita IVA e circa 700 senza partita IVA.

    Per quanto concerne invece le categorie che vanno nell’ambito dei […] alla ristorazione, in questo caso, essendo un po’ differenziata la questione perché qui parliamo di imprese […] Registro imprese, quindi hanno uno specifico Codice ATECO, i numeri di riferimento potenziali sono definiti in relazione alle imprese che risultano scritte al Registro imprese della Camera di Commercio e sono circa, complessivamente parlando, tra gelaterie e pasticcerie, altra ristorazione senza somministrazione, ristorazione su treni e navi e catering per eventi circa 6500 imprese.

    Rispetto alle valutazioni che faceva il consigliere Facci, l’esperienza che adesso abbiamo maturato ci mostra che rispetto comunque alla platea dei potenziali beneficiari i soggetti che […] tendenzialmente si aggirano sul 70 per cento, più o meno, diciamo della platea dei potenziali beneficiari.

    Ovviamente, dal punto di vista […] più specifico del calcolo di contributo, come impostare la specifica modalità, questo è un confronto che stiamo facendo con le categorie, e dal punto di vista, come vi dicevo, delle guide e degli accompagnatori turistici e dei maestri di sci si è già partiti da una condivisione della differenziazione della misura di contributo tra chi la svolge in maniera fissa, comunque con partita IVA, […] rispetto a quelli che la svolgono in maniera occasionale.

    Rispetto […] in relazione a possibili emendamenti per raggruppare altre categorie, l’assessore Corsini vi ha già detto quelle che sono le categorie che rientreranno nei contributi che parallelamente metteremo in campo attraverso la convenzione con Unioncamere e quotano compressivamente 9 milioni e […], circa 9,5 milioni. Preciso su questo, perché ho sentito parlare diversi consiglieri di attività […] rappresentazioni musicali eccetera, che in queste misure, oltre a quelle che ha illustrato l’assessore, ci sarà anche una specifica misura che riguarda la gestione delle sale cinematografiche e altre imprese culturali, tra cui, nel confronto che stiamo avendo con l’Assessorato alla cultura […] che la sta sviluppando, ci sono anche alcune delle attività […] corsi di danza e corsi di […] insegnati da […] artisti e similari. Diciamo che quella parte dovrebbe essere già contemplata nell’ambito di queste […].

     

     

    PRESIDENTE RONTINI. Grazie, assessore Corsini.

    Grazie nuovamente a tutti gli ospiti che sono intervenuti.

    Come avevo detto, noi proseguiamo i nostri lavori con l’avvio della discussione generale. Due minuti di stacco per questioni tecniche.

    Terminiamo l’udienza conoscitiva e poi riprendiamo i nostri lavori della Commissione senza ospiti esterni, per avviare la discussione generale sull’oggetto 2878.

    Comunico che è presente ai nostri lavori anche il vicepresidente Delmonte, perché questa mattina non funzionava la chat del Collaborate, dell’applicazione, ma voglio ringraziare perché, invece, finalmente si è visto l’upgrade non so se dell’applicazione o dei collegamenti. Comunque, ha funzionato tutto alla perfezione. C’erano anche tanti ospiti collegati. Questo ha reso finalmente i nostri lavori molto agibili. Ringrazio anche la dottoressa Paola Bissi, responsabile del Servizio turismo, commercio, sport, che era collegata con noi questa mattina.

    Comunico ai consiglieri che abbiamo richiesto il resoconto integrale dell’udienza conoscitiva. Non appena sarà disponibile, ve lo manderemo.

    Sospendiamo qualche minuto e poi ripartiamo con la discussione generale. Chiedo anche all’assessore, come gli avevo anticipato, di potersi fermare.

    Grazie.

     

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