Espandi Indice

> Vai alla prima ricorrenza nel documento, indietro (indietro) o avanti (avanti) per spostarti alle occorrenze precedenti o successive

Documento storico: Testo Originale

LEGGE REGIONALE 31 maggio 1993, n. 26

Norme regionali d' attuazione della legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno - Legge quadro sul volontariato

BOLLETTINO UFFICIALE REGIONALE n. 49 del 2 giugno 1993

Il Consiglio regionale ha approvato
Il Presidente della Giunta regionale promulga
la seguente legge:
Art. 1
Finalità e oggetto
1. La Regione riconosce il valore sociale e la funzione dell'attività di volontariato con espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l'autonomia e ne favorisce l'apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuate dalle leggi dello Stato e dallo Statuto regionale.
2. La presente legge, in attuazione della Legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno " Legge quadro sul volontariato", disciplina i rapporti fra le istruzioni pubbliche e le organizzazioni di volontariato, nonchè l'istituzione e la tenuta del Registro regionale delle organizzazioni stesse.
Art. 2
Registro delle organizzazioni
1. E' istituito, in attuazione dell'art. 6 della Legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno, il Registro regionale delle organizzazioni di volontariato.
2. Sono iscritte nel Registro regionale le organizzazioni di volontariato operanti nei seguenti ambiti:
a) socio - assistenziali;
b) sanitario;
c) tutela e promozione dei diritti;
d) tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale;
e) attività educative;
f) attività culturali;
g) tutela e valorizzazione dei beni culturali;
h) educazione alla pratica sportiva e attività ricreative;
i) protezione civile.
3. Sono iscritti altresì nel Registro regionale, in apposita rubrica, gli organismi di collegamento e di coordinamento delle organizzazioni di volontariato operanti in ambito regionale e provinciale.
4. La Giunta regionale può riconoscere ulteriori e diversi ambiti di attività.
5. Il Registro è tenuto presso la Presidenza della Giunta regionale tramite apposito ufficio.
Art. 3
Requisiti per l'iscrizione
1. Possono richiedere l'iscrizione nel Registro regionale di cui all'art. 2 le organizzazioni aventi sede ed operanti in Emilia - Romagna con fini di solidarietà qualunque sia la forma giuridica assunta.
2. Possono altresì richiedere l'iscrizione nel Registro regionale le organizzazioni che prestino servizio nell'interesse dei propri aderenti semprechè dagli statuti o atti costitutivi o accordi e dalle attività svolte si evidenzi l'apertura dei servizi prestati all'esterno del gruppo e al territorio.
3. Restano escluse le associazioni che, pur avendo fini di solidarietà, non erogano servizi, nè offrono prestazioni materiali o morali.
4. Le organizzazioni debbono essere caratterizzate - per espressa ed attuata disposizione degli accordi degli aderenti, dell'atto costitutivo o dello statuto formalizzati almeno con scrittura privata registrata - dall'assenza di fini di lucro nonchè la remunerazione degli associati sotto qualsiasi forma, dell'elettività e gratuità delle cariche associative nonchè della gratuità, delle prestazioni personali e spontanee fornite dagli aderenti, dall'obbligatorietà del bilancio e dalla democraticità della struttura. Gli accordi, l'atto costitutivo o lo statuto debbono inoltre prevedere i criteri di ammissione ad esclusione degli aderenti e l'indicazione dei loro obblighi e diritti.
Art. 4
Procedure per l'iscrizione
1. Le organizzazioni di volontariato sono iscritte su richiesta del legale rappresentante. All'iscrizione provvede il Presidente della Giunta regionale, con proprio decreto.
2. Le domande delle organizzazioni che operano in ambito infraregionale sono inviate anche alla Provincia o al Comune, a seconda che le organizzazioni operino a livello sovraccomunale o comunale.
3. La Provincia o il Comune trasmettono al Presidente della Giunta regionale il proprio parere sull'iscrivibilità entro trenta giorni dal ricevimento della domanda. Decorso tale termine la Regione prescinde dal parere.
4. L'iscrizione è disposta dal Presidente della Giunta regionale entro novanta giorni dalla presentazione della domanda.
5. L'iscrizione o il provvedimento di diniego di iscrizione disposto in difformità dal parere della Provincia o del Comune devono essere adeguatamente motivate.
6. Contro il provvedimento di diniego di iscrizione al Registro è esperibile ricorso ai sensi del comma 5 dell'art 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno.
7. Il decreto del Presidente della Giunta regionale è comunicato dall'organizzazione di volontariato richiedente; è pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale ed è trasmesso alla Provincia e al Comune interessati.
8. L'elenco delle organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro è pubblicato annualmente sul Bollettino Ufficiale della Regione e trasmesso all'Osservatorio nazionale ai sensi del comma 6 dell'art. 6 della Legge n. 266 del 1991 Sito esterno.
9. La Giunta regionale stabilisce le modalità per la presentazione delle domande e per le procedure di iscrizione nel Registro con delibera da pubblicare sul Bollettino Ufficiale.
Art. 5
Revisione del Registro
1. La Giunta regionale provvede alla revisione annuale del Registro per verificare il permanere dei requisiti cui è subordinata l'iscrizione, con particolare riferimento all' effettivo svolgimento delle attività di volontariato.
2. Per i fini indicati al comma 1, le organizzazioni iscritte nel Registro trasmettono alla Regione entro il 30 giugno di ogni anno una dichiarazione attestante il permanere dei requisiti di cui all'art. 3 e l'attività svolta nell'anno precedente. Le organizzazioni di cui al comma 2 dell'art 4 inviano la dichiarazione anche alla Provincia o al Comune competenti, che possono formulare alla Regione proprie osservazioni in merito.
3. Ai fini di cui al comma 1, la Regione può effettuare controllo o richiedere alle organizzazioni la trasmissione del bilancio.
4. Indipendentemente dalla scadenza indicata al comma 2, le organizzazioni sono tenute a comunicare tempestivamente alla Regione, o direttamente per il tramite degli Enti locali competenti a seconda dell'ambito di svolgimento dell'attività, ogni variazione intervenuta nell'atto costituito, nello statuto e negli accordi degli aderenti.
Art. 6
Cancellazione
1. La cancellazione di un' organizzazione dal Registro è disposta per accertata perdita dei requisiti e delle condizioni necessarie per l'iscrizione, ovvero per richiesta espressa dall'organizzazione interessata.
2. La mancata presentazione, nonostante diffida, della documentazione di cui all'art. 5 costituisce accertamento della perdita dei requisiti di cui al comma 1.
3. La cancellazione è disposta con deliberazione motivata dalla Giunta regionale, da pubblicarsi sul Bollettino Ufficiale della Regione. Contro il provvedimento di cancellazione sono esperibili i ricorsi giurisdizionali previsti al comma 5 dell'art. 6 della Legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno.
4. I provvedimento di cancellazione sono comunicati all' organizzazione interessata e pubblicati per estratto sul Bollettino Ufficiale. Per le organizzazioni di cui al comma 2 dell'art. 4 è data notizia della cancellazione alla Provincia o al Comune competenti.
Art. 7
Accesso alle strutture e ai servizi pubblici o privati convenzionati
1. Gli aderenti alle organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale hanno titolo ad accedere alle strutture e ai servizi pubblici o privati convenzionati con gli Enti pubblici, operanti nel settore di loro interesse per lo svolgimento della loro attività, purchè questa sia compatibile con le disposizioni degli statuti e dei regolamenti degli Enti stessi. L'eventuale diniego all'accesso deve essere motivato.
2. L'accesso è in ogni caso subordinato ad accordi tra la struttura o il servizio e l'organizzazione di volontariato, in ordine alle modalità di presenza del volontariato e alle modalità di rapporto tra i volontari e il personale della struttura o servizio.
3. Gli accordi debbono prevedere tra l'altro:
a) la riconoscibilità del volontariato e dell'organizzazione di appartenenza;
b) il rispetto da parte del volontariato della normativa specifica riguardante l'attività svolta e delle norme per l'utilizzo delle attrezzature della struttura o servizio;
c) il rispetto della libertà, dignità personale, diritti, convinzioni e riservatezza degli utenti, compresa la libertà di questi ultimi da rifiutare l'attività del volontariato.
Art. 8
Diritto di partecipazione e di informazione
1. Le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale:
a) partecipano alle fasi della programmazione pubblica nei settori cui si riferisce la loro attività;
b) possono proporre, ciascuna per il proprio ambito territoriale di attività, programmi e iniziative di intervento alla Regione e agli Enti locali nelle materie di loro interesse;
c) hanno diritto di ottenere, su richiesta, copia degli studi e delle ricerche elaborati nei settori di loro interesse.
Art. 9
Formazione, aggiornamento e qualificazione
1. Le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale realizzano la formazione dei volontari aderenti attraverso specifici momenti di studio e promuovendo, anche in forma associativa, corsi di formazione e aggiornamento professionale ai sensi dell'art. 10 della LR 24 luglio 1979, n. 19 e successive modificazioni.
2. Le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale possono altresì realizzare, nel rispetto dei requisiti, dei criteri e delle modalità stabiliti dalla normativa statale e regionale, interventi formativi previsti nel programmi annuali delle attività di formazione professionale approvate dalle Province ai sensi dell'art. 18 della LR n. 19 del 1979 e successive modificazioni.
3. I volontari aderenti alle organizzazioni iscritte nel Registro sono ammessi, su richiesta delle organizzazioni stesse, ai corsi di qualificazione ed aggiornamento promossi dalla Regione e dagli Enti locali nei singoli settori di intervento, secondo le modalità generali previste per tali corsi e le ulteriori modalità eventualmente previste da leggi regionali. Tali ammissioni avvengono in condizione di parità con gli altri partecipanti.
Art. 10
Convenzioni
1. I rapporti tra le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale da almeno sei mesi, la Regione, gli Enti locali e gli altri Enti pubblici per la gestione di servizi, sono regolati da convenzione.
2. I suddetti Enti devono pubblicizzare la volontà di stipulare convenzioni, nelle modalità che riterranno opportune, dandone comunicazione in ogni caso a tutte le organizzazioni del loro territorio iscritte al Registro ed operanti nel settore oggetto della convenzione.
3. Le convenzioni devono prevedere:
a) le attività oggetto del rapporto convenzionale;
b) il contenuto e le modalità dell'intervento dei volontari, che devono essere rispettose dei diritti e della dignità degli utenti;
c) il numero delle persone impegnate nelle attività convenzionate, distinguendo tra volontari, dipendenti e prestatori d' opera a rapporto libero - professionale;
d) il possesso da parte del volontari delle necessarie cognizioni tecniche e pratiche e delle eventuali abilitazioni professionali necessarie allo svolgimento del servizio o delle prestazioni;
e) le modalità di coordinamento dei volontari con gli operatori dei servizi pubblici;
f) l'avvenuta stipulazione delle assicurazioni previste dall' art. 4 della Legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno in favore dei propri aderenti;
g) le strutture, le attrezzature e i mezzi impiegati nello svolgimento dell'attività;
h) l'indicazione degli eventuali oneri e spese ammessi a rimborso, tra i quali devono figurare gli oneri relativi alle coperture assicurare;
i) le modalità di verifica dell'attuazione della convenzione;
l) la durata della convenzione, le cause e le modalità della sua risoluzione.
4. La Giunta regionale, per fini di uniformità nelle prestazioni dei servizi, può emanare atti di indirizzi e coordinamento, nonchè schemi di convenzione tipo.
Art. 11
Criteri di priorità per le convenzioni
1. Nella scelta delle organizzazioni di volontariato con cui stipulare convenzioni, la Regione, gli Enti locali e gli altri Enti pubblici si attengono a criteri di priorità comprovanti l'attitudine e capacità operativa delle organizzazioni, considerando in particolare:
a) l'esperienza maturata nell'attività oggetto di convenzione;
b) il livello qualitativo in ordine agli aspetti strutturali, organizzativi, di quantità e qualità del personale volontario, anche con riferimento a standards previsti dalle vigenti disposizioni;
c) l'offerta di modalità a carattere innovativo e/ o sperimentale per lo svolgimento degli interventi e gestione dei servizi;
d) la sede dell'organizzazione e la presenza operativa nel territorio in cui deve essere svolta l'attività;
e) il tipo e la qualità della formazione curata dell' organizzazione.
Art. 12
Centro di servizi per il volontariato
1. I centri di servizio per il volontariato, di cui all'art. 15 della Legge 11 agosto 1991, n. 266 Sito esterno, sono disciplinati dalle norme della legge stessa.
Art. 13
Conferenza regionale del volontariato
1. La Regione indice con cadenza biennale una conferenza del volontariato, cui sono invitate le organizzazioni iscritte nel Registro regionale, i Comuni, le Province, le Unità sanitarie locali e le Comunità montane.
2. Possono partecipare alla conferenza le organizzazioni di volontariato non iscritte nel Registro ed i soggetti privati con fini di solidarietà sociale.
3. ALla conferenza è presentato un rapporto della Giunta regionale sull'andamento del fenomeno del volontariato nella regione Emilia - Romagna.
4. La conferenza esprime proposte e valutazioni sulle politiche nazionali, regionali e locali in tema di volontariato e sui rapporto tra le organizzazioni stesse e le istituzioni pubbliche.
5. Nell'ambito della conferenza le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale indicano i propri candidati al fine della nomina dei rappresentanti delle organizzazioni stesse nel Comitato di gestione di cui al comma 2 dell'art. 2 del DM 21 novembre 1991, da effettuarsi con decreto del Presidente della Giunta regionale.
Art. 14
Modificazione di leggi regionali
1. Gli Albi e i Registri regionali, provinciali, comunali o di Unità sanitaria locale, previsti da leggi regionali per l'iscrizione di associazioni, organizzazioni, gruppi e raggruppamenti di volontariato, si intendono sostituiti con il Registro regionale istituito dalla presente legge, e ne è parimenti sostituita la relativa disciplina.
Art. 15
Norme transitorie
1. Le convenzioni con le organizzazioni di volontariato in corso alla data di entrata in vigore della presente legge continuano ad avere efficacia fino alla loro scadenza naturale.
2. L'eventuale rinnovo deve avvenire secondo quanto previsto dagli artt. 10 e 11 della presente legge.
Art. 16
Norma finale
1. Restano salve le iscrizioni effettuate nel registro di cui alla delibera consiliare n. 801 del 16 gennaio 1992, nonchè le domande presentate in epoca anteriore all'entrata in vigore della presente legge.

La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Emilia - Romagna.
Bologna, 31 maggio 1993

Espandi Indice