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Documento storico: Testo Originale

LEGGE REGIONALE 30 luglio 1999, n. 19

DEFINIZIONE DEL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 1999/2000

(Legge di cessata applicazione per esaurita efficacia temporale)

BOLLETTINO UFFICIALE REGIONALE n. 99 del 31 luglio 1999

INDICE

Art. 1 - Finalità
Art. 2 - Rapporti tra Province e Regioni confinanti
Art. 3 - Specie cacciabili e periodi di caccia
Art. 4 - Giornate e forme di caccia
Art. 5 - Orari venatori
Art. 6 - Carniere
Art. 7 - Addestramento dei cani da caccia
Art. 8 Misure di salvaguardia dell'ambiente agricolo-forestale
Art. 9 - Strumenti di richiamo e metodi di caccia vietati
Art. 10 - Norme generali inerenti il Tesserino venatorio
Art. 11 - Dichiarazione d'urgenza
Il Consiglio regionale ha approvato
Il Presidente della Giunta regionale promulga
la seguente legge:
Art. 1
Finalità
1. Ai fini della tutela della fauna selvatica e delle produzioni agricole, il territorio della Regione Emilia- Romagna è sottoposto a regime di caccia programmata, sulla base della vigente normativa nazionale e regionale e dei rispettivi regolamenti.
2. Le aziende venatorie provvedono agli abbattimenti previsti dalle vigenti direttive regionali relative alla gestione delle aziende medesime.
3. Nei limiti dei piani approvati dalla Provincia, il titolare può autorizzare l'abbattimento di un numero di capi di selvaggina stanziale superiore a quelli previsti dall'art. 6, purchè entro i limiti quantitativi fissati dal piano di abbattimento, il quale potrè essere realizzato fino al 30 dicembre 1999 con eccezione per il fagiano, per il quale il termine è nissato al 31 gennaio 2000.
Art. 2
Rapporti tra Province e Regioni confinanti
1. La gestione faunistico-venatoria delle aree territoriali, prospicienti i corpi idrici, interposti tra province diverse, ivi comprese quelle confinanti con la Regione Lombardia, viene attuata sulla base dei rispettivi confini amministrativi.
2. E' tuttavia consentito l'adeguamento tecnico di detti confini, previa stipula, da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) interessati, di specifiche intese che le Province competenti renderanno eventualmente operanti, a mezzo di propri atti amministrativi, ove ritenute compatibili, rispetto ai propri Piani Faunistico Venatori.
Art. 3
Specie cacciabili e periodi di caccia
1. Per la stagione venatoria 1999-2000 le specie cacciabili ed i periodi di caccia sono i seguenti:
a)
Specie cacciabili da domenica 19 settembre a domenica 5 dicembre 1999:
starna (Perdix perdix);
pernice rossa (Alectoris rufa);
lepre comune (Lepus europaeus);
coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus);
b)
Specie cacciabili da domenica 19 settembre a giovedì 30 dicembre 1999:
quaglia (Coturnix coturnix);
tortora (Streptopelia turtur);
merlo (Turdus merula);
allodola (Alauda arvensis);
c)
Specie cacciabili da domenica 19 settembre a lunedì 31 gennaio 2000:
alzavola (Anas crecca);
beccaccia (Scolopax rusticola);
beccaccino (Capella gallinago);
canapiglia (Anas strepera);
cesena (Turdus pilaris);
codone (Anas acuta);
colombaccio (Columba palumbus);
combattente (Philomachus pugnax);
cornacchia grigia (Corvus corone cornix);
fagiano (Phasianus colchicus);
fischione (Anas penelope);
folaga (Fulica atra);
frullino (Limnocryptes minimus);
gallinella d'acqua (Gallinula chloropus);
gazza (Pica pica);
germano reale (Anas platyrhynchos);
ghiandaia (Garrulus glandarius);
marzaiola (Anas querquedula);
mestolone (Anas clypeata);
moretta (Aythya fuligula);
moriglione (Aythya ferina);
pavoncella (Vanellus vanellus);
porciglione (Rallus aquaticus);
tordo bottaccio (Turdus philomelos);
tordo sassello (Turdus iliacus);
volpe (Vulpes vulpes);
d)
Specie cacciabili da domenica 1 agosto 1999 a lunedì 31 gennaio 2000 unicamente in forma selettiva come da vigente Regolamento regionale sulla gestione degli ungulati secondo le prescrizioni dei calendari venatori provinciali, articolati per specie, sesso e classe di età nel rispetto dell'arco temporale massimo di due mesi, anche non consecutivi:
capriolo (Capreolus capreolus);
cervo (Cervus elaphus);
daino (Dama dama);
muflone (Ovis musimon);
cinghiale (Sus scrofa);
e)
Specie cacciabili da sabato 2 ottobre 1999 a lunedì 31 gennaio 2000 unicamente in forma selettiva come da vigente Regolamento regionale sulla gestione degli ungulati secondo le prescrizioni dei calendari venatori provinciali, articolati per specie, sesso e classe di età nel rispetto dell'arco temporale massimo di due mesi, anche non consecutivi:
cinghiale (Sus scrofa).
Art. 4
Giornate e forme di caccia
1. Tenuto conto che la settimana venatoria è compresa fra il lunedì e la domenica successiva, la caccia può essere esercitata da domenica 1 agosto a giovedì 30 settembre 1999: caccia di selezione agli ungulati, alla cerca o all'aspetto in tre giornate a scelta ogni settimana.
2. La caccia alla selvaggina stanziale e migratoria è consentita nelle forme sottoindicate, da domenica 19 settembre 1999 a lunedì 1 gennaio 2000:
- da domenica 19 settembre a domenica 3 ottobre 1999, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore, in due giornate fisse (giovedì e domenica) di ogni settimana; tale limitazione non si applica alle Aziende agrituristico-venatorie e alla caccia di selezione agli ungulati, ove il cacciatore può svolgere fino a tre giornate di caccia settimanali a scelta;
- da lunedì 4 ottobre 1999 a lunedì 31 gennaio 2000, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore, in tre giornate a scelta ogni settimana.
- da lunedì 4 ottobre a domenica 28 novembre 1999, possono essere fruite due giornate in più a scelta, ogni settimana, per la caccia alla sola migratoria, da appostamento. Sabato 2 ottobre e lunedì 29 novembre possono essere esercitate due giornate suppletive per la caccia alla sola migratoria, da appostamento.
3. Qualora le Province, nell'ambito delle facoltà concesse dal comma 2 dell'art. 18 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Sito esterno, prevedano nei rispettivi calendari venatori provinciali, l'anticipazione dell'esercizio venatorio alla data dell'1 settembre 1999, la caccia in tale periodo si potrà effettuare in un massimo di cinque giornate fisse - mercoledì 1, domenica 5, giovedì 9, domenica 12 e giovedì 16 settembre 1999, esclusivamente da appostamento, fisso e temporaneo, fino alle ore 13, alle specie individuate dalle Province, da parte dei cacciatori iscritti agli ATC della Regione Emilia-Romagna, - ciascuno negli ambiti di iscrizione - o che esercitino la caccia nelle aziende faunistico-venatorie o da appostamento fisso con richiami vivi. Tali specie vengono individuate dalle Province tra le seguenti: cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, merlo, tortora. Le Province possono inoltre individuare altre specie appartenenti alla fauna migratoria acquatica. In detto periodo non si applica la limitazione alle sopracitate giornate per la caccia di selezione agli ungulati. Nelle Aziende agrituristico-venatorie l'esercizio venatorio può essere consentito a far data dall'1 settembre 1999, anche in quelle Province che non abbiano previsto l'anticipazione dell'esercizio venatorio, al fagiano ed al germano reale provenienti da allevamento per cinque giornate settimanali, secondo gli orari di cui all'art. 5 e senza limitazione di forma di caccia. Per i cacciatori che svolgano l'esercizio venatorio in dette aziende il numero delle giornate di caccia settimanali non può essere superiore a tre.
4. Per il conteggio del numero delle giornate usufruite per ogni settimana, vengono considerate valide le giornate comunque effettuate sia in Emilia-Romagna sia in altre regioni. Devono essere conteggiate anche le giornate effettuate nelle aziende venatorie.
5. La caccia al cinghiale ed agli altri ungulati è consentita nelle forme previste dall'apposito vigente regolamento.
Art. 5
Orari venatori
1.
La caccia alla selvaggina stanziale e migratoria è consentita secondo gli orari di seguito indicati:
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dalle ore alle ore
Periodo
alla migratoria e agli ungulati in selezione alla stanziale alla migratoria e stanziale agli ungulati in selezione
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1-15 agosto 5,10 - - 21,30
16-31 agosto 5,30 - - 21,05
1-14 settembre 5,45 - 13,00 ATC 20,40
19,40 ATV
15-18 settembre 5,55 - 13,00 ATC 20,20
19,20 ATV
19-30 settembre 6,05 7,05 19,05 20,05
1-15 ottobre 6,20 7,20 18,45 19,45
16-30 ottobre 6,40 7,40 18,15 19,20
31 ottobre-15 novembre 6,00 7,00 16,55 17,55
16-30 novembre 6,20 7,20 16,45 17,45
1-15 dicembre 6,35 7,35 16,35 17,35
16-31 dicembre 6,45 7,45 16,40 17,40
1-15 gennaio 6,50 7,50 16,55 17,55
16-31 gennaio 6,40 7,40 17,15 18,15
2. La caccia di selezione agli ungulati è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino ad un'ora dopo il tramonto.
Art. 6
Carniere
1. Ogni cacciatore nella stessa giornata di caccia non può abbattere complessivamente più di due capi di selvaggina tra le seguenti specie: coniglio selvatico, lepre, fagiano, pernice rossa e starna e comunque non più di un capo di lepre, pernice rossa e starna.
2. Per la starna e la pernice rossa è consentito l'abbattimento, rispettivamente, di non più di cinque capi nella stagione.
3. Per la lepre è consentito l'abbattimento di non più di dieci capi nella stagione.
4. Delle altre specie consentite a norma del presente calendario, per ogni giornata di caccia non possono essere abbattuti complessivamente più di trenta capi, di cui non più di dieci capi fra palmipedi e trampolieri, dieci folaghe, dieci colombacci e tre beccacce.
5. Il numero dei capi abbattuti per ogni giornata di caccia, nel rispetto del carniere previsto nei calendari venatori regionali, è valido per tutto il territorio nazionale.
Art. 7
Addestramento dei cani da caccia
1. L'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia sono consentiti da domenica 15 agosto a giovedì 16 settembre 1999, dalle ore 7 alle ore 20 escluse le giornate di martedì e venerdì di ciascuna settimana, con l'uso di non più di due cani per conduttore.
2. Le Province possono, mediante i rispettivi calendari venatori, modificare i termini sopra indicati, per motivazioni legate a specifiche esigenze territoriali.
3. L'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia sono consentiti nei territori aperti all'esercizio venatorio, ad eccezione di quelli ove esistono terreni in attualità di coltivazione e colture specializzate di cui all'art. 8.
4. L'addestramento e l'allenamento dei cani non sono consentiti dopo la pioggia e quando il terreno è ancora bagnato.
5. Da mercoledì 1 settembre a giovedì 16 settembre 1999, qualora le Province abbiano previsto l'anticipazione dell'esercizio venatorio, l'addestramento e l'allenamento di cani da caccia è vietato negli orari o nelle giornate in cui l'esercizio venatorio è consentito.
6. Da domenica 19 settembre 1999 a lunedì 31 gennaio 2000 è vietato l'addestramento o comunque l'uso del cane, nelle giornate in cui il conduttore non è in esercizio venatorio e nelle giornate di martedì e venerdì di ciascuna settimana.
Art. 8
Misure di salvaguardia dell'ambiente agricolo-forestale
1. Fermo restando quanto previsto all'art. 21 della Legge 157/1992 Sito esterno, l'esercizio venatorio è vietato nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali, nelle zone comprese nel raggio di m. 100 da immobili, fabbricati, stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, piazzole di campeggio, in effettivo esercizio, nell'ambito dell'attività agrituristica, e di m. 50 da vie di comunicazione ferroviaria, da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali e interpoderali, nei giardini e parchi privati, nei terreni adibiti ad attività sportive e nei fondi chiusi o fondi sottratti alla caccia di cui all'art. 15 della legge statale, opportunamente tabellati.
2. L'esercizio venatorio è altresì vietato nelle aree comprese nel raggio di m. 100 da macchine agricole operatrici in attività.
3. E' fatto divieto di sparo, a meno di m. 150 dagli stabbi, dagli stazzi e da altri ricoveri, nonchè dai recinti destinati al ricovero ed alla alimentazione del bestiame nei periodi di effettiva utilizzazione agro- silvo-pastorale, secondo le condizioni produttive del pascolo, e dai recinti dove gli animali sono tenuti in cattività stretta.
4. I cani devono essere condotti dal cacciatore in modo che il bestiame al pascolo o gli animali in cattività non siano disturbati o danneggiati.
5. L'esercizio venatorio è vietato in forma vagante, con l'esclusione della caccia di selezione agli ungulati, sui terreni in attualità di coltivazione. Si considerano in attualità di coltivazione:
a) i terreni con coltivazioni cerealicole ed erbacee da seme e da granella, dalla semina al raccolto, ad eccezione dell'erba medica da foraggio e della barbabietola per la sola produzione di radici;
b) le colture orticole e floreali, a cielo aperto o di serra;
c) i vivai e i terreni in rimboschimento per un periodo di tre anni dall'impianto;
d) i prati artificiali irrigui dalla ripresa della vegetazione al termine dei tagli;
e) i frutteti specializzati;
f) i vigneti e gli uliveti fino alla data del raccolto.
6. L'esercizio venatorio nei vigneti ed uliveti, a raccolto compiuto, oltrechè in forma vagante, è ammesso da appostamento fisso o temporaneo. Nei frutteti specializzati, a raccolto compiuto, è ammesso l'accesso dell'ausiliare per lo scovo ed il recupero della selvaggina abbattuta. Negli stradoni, nelle capezzagne e negli spazi di separazione degli appezzamenti a frutteto specializzato, a raccolto compiuto, è ammesso il transito con l'arma carica.
7. In deroga alle limitazioni ed ai divieti sopra riportati, nei terreni in attualità di coltivazione è ammesso l'accesso del conduttore titolato di operazioni autorizzate di ricerca di ungulati a qualsiasi titolo feriti; nell'ambito di dette operazioni, il conduttore del cane da traccia avrà cura di arrecare il minimo danno alle colture.
Art. 9
Strumenti di richiamo e metodi di caccia vietati
1. Ferme restando le disposizioni di cui all'art. 13 della Legge 157/1992 Sito esterno, sono vietati l'uso e la detenzione nell'esercizio dell'attività venatoria di:
- lacci;
- animali vivi accecati o mutilati utilizzati come richiami;
- registratori;
- richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico con o senza amplificatore di suono;
- dispositivi elettrici atti ad uccidere o stordire;
- fonti luminose artificiali;
- specchi ed altri dispositivi abbaglianti;
- dispositivi per illuminare i bersagli;
- apparecchi fulminanti;
- congegni di mira dotati di convertitore di immagine o di dispositivo di ingrandimento per la caccia notturna;
- esplosivi;
- reti;
- trappole;
- veleni e esche avvelenate o con tranquillanti;
- gas o fumi usati per stordire, uccidere o catturare animali;
- aerei;
- automezzi mobili;
- panie;
- esche.
2. E' consentito l'uso di richiami ottici, privi di fonti luminose ed acustiche proprie, con funzionamento manuale, meccanico, elettromeccanico ed elettromagnetico. Ai sensi dell'art. 4, comma 4 e dell'art. 5, comma 2 della Legge 157/92 Sito esterno, è ammesso altresì l'uso di esemplari vivi appartenenti alle specie consentite, sia a terra che su posatoi sopraelevati, regolarmente imbracati, non sottoposti direttamente a strattonamento. E' inoltre consentito l'uso di giostre fornite di stampi, nonchè di soli stampi, posti a terra o sospesi, fermi o in movimento, anche in penna. Gli stampi in penna sono consentiti solo se appartenenti alle specie cacciabili.
Art. 10
Norme generali inerenti il Tesserino venatorio
1. Il cacciatore potendo esercitare la propria attività in tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle disposizioni vigenti, deve indicare prima dell'inizio dell'attività, negli appositi spazi, il giorno (G) ed il mese (M) dell'esercizio dell'attività venatoria e contrassegnare, mediante un segno indelebile (x) il tipo di caccia prescelta (V = vagante; A = da appostamento). Deve altresì indicare, qualora intenda esercitare la caccia in ATC, la sigla dell'Ambito Territoriale di Caccia nell'apposito riquadro. Il cacciatore che esercita la caccia in CA deve indicare la sigla del Comprensorio Alpino nel riquadro predisposto per " ATC ". Deve invece indicare solo la sigla della Provincia, nell'apposito riquadro, qualora intenda esercitare la caccia in Azienda venatoria.
2. Qualora la caccia sia esercitata in ATC o CA è obbligatorio, appena abbattuto un capo di selvaggina stanziale, annotare la sigla corrispondente alla specie abbattuta. In caso di deposito aggiungere un cerchio intorno alla sigla.
3. Qualora la caccia sia esercitata in AFV (Azienda faunistico-venatoria), la sigla corrispondente ad ogni capo di specie abbattuta può essere annotata al termine dell'attività giornaliera.
4. Per i prelievi alla selvaggina migratoria in forma vagante è obbligatorio per tutti i cacciatori, compresi coloro che esercitano l'attività in AFV, indicare la sigla corrispondente ad ogni specie abbattuta, non appena raccolta; per i prelievi alla selvaggina migratoria da appostamento fisso e temporaneo, l'indicazione di cui sopra deve avvenire ogniqualvolta si cambia o si lascia il sito di caccia; in caso di deposito aggiungere un cerchio intorno alla sigla.
5. I capi abbattuti in ATV (Azienda agri-turistico- venatoria) non devono essere annotati sul tesserino, ad accezione di cinghiali o volpi abbattuti secondo le limitazioni previste dal presente calendario venatorio. (DGR 3/1995, punto 3.1, penultimo capoverso).
6. Nel tesserino sono indicate le sigle delle specie più comuni in Emilia-Romagna e pertanto se si abbatte una specie consentita in altre Regioni e non prestampata nel presente tesserino, devono essere indicate, le sigle ASS oppure ASM (Altre Specie Stanziali oppure Altre Specie Migratorie).
7. Il cacciatore, appena terminata la stagione venatoria, deve riportare sulla apposita scheda riepilogativa " caccia stanziale " la sigla del proprio o dei propri ATC ed il numero complessivo di giornate e di capi abbattuti per le singole specie di selvaggina stanziale per ciascun ATC di appartenenza. Tale scheda dovrà essere riconsegnata all'ATC entro il 28 febbraio 2000, utilizzando tante copie della scheda compilata quanti sono gli ATC di appartenenza.
8. Il cacciatore che abbia esercitato la caccia nei confronti delle specie interessate dal regime di deroga, qualora tale prelievo sia possibile, (Passera mattugia, Passero, Storno e Taccola) dovrà compilare, appena terminata la stagione venatoria, la scheda riepilogativa " caccia specie in deroga ", indicando l'ATC o la sigla della Provincia, se tali abbattimenti sono stati effettuati in AFV, nonchè il numero complessivo di giornate e di capi abbattuti per le singole specie. Tale scheda dovrà essere inviata alla Provincia di residenza entro il 28 febbraio 2000.
9. In caso di mancata consegna o anche di incompleta trascrizione dei dati in tali schede sarà applicata la sanzione di cui all'art. 61, comma 2, della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8.
10. In caso di deterioramento o smarrimento del tesserino il titolare per ottenere il duplicato, deve rivolgersi all'Ente delegato al rilascio, dimostrando di aver provveduto alla denuncia dell'avvenuta perdita all'autorità di P.S. o locale stazione dei carabinieri.
11. Il tesserino va riconsegnato all'Ente che lo ha rilasciato, al momento del ritiro di quello relativo alla nuova stagione venatoria. In caso di mancata riconsegna o di riconsegna di tesserino non integro e contraffatto l'interessato non potrà ritirare il tesserino relativo alla nuova annata venatoria (art. 49, L.R. 8/1994) a meno che non venga prodotta apposita denuncia dell'avvenuto smarrimento o deterioramento all'autorità di P.S.
12. Il tesserino è personale e non cedibile. Chiunque sia in possesso di più di un tesserino di caccia è perseguibile ai sensi di legge.
Art. 11
Dichiarazione d'urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti degli articoli 127, comma 2, della Costituzione e 31 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Emilia-Romagna.

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