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Documento vigente: Testo Coordinato

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LEGGE REGIONALE 21 febbraio 2005, n. 10

ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA

Testo coordinato con le modifiche apportate da:

L.R. 23 dicembre 2011 n. 24

Art. 5
Zonizzazione
1. L'area del Parco, individuata nella carta in scala 1:25.000 allegata alla presente legge, viene suddivisa in quattro zone:
a) zona A, di protezione integrale: rupe della riva di San Biagio; risorgente del rio Basino; rupi di monte Mauro; risorgente del rio Cavinale. Rappresentano le aree superficiali del Parco che possiedono il maggior grado di naturalità ed equilibrio, grazie anche alla presenza di siti difficilmente accessibili; ospitano alcune delle specie di prioritaria importanza conservazionistica locale (Cheilanthes persica, Staphylea pinnata, Galanthus nivalis, Monticola solitarius) e comunitaria (Bubo bubo) e alcuni habitat di importanza comunitaria (formazioni erbose calcicole rupicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica, foreste di Quercus ilex et Quercus rotundifolia);
b) zona B, di protezione generale: rupi ed emergenze gessose; aree a vegetazione naturale (aree boscate, arbustate o a gariga); ingressi delle grotte e doline. Rappresentano aree superficiali ad elevata naturalità, ma non sempre in equilibrio, e gli accessi ai sistemi sotterranei della Vena del Gesso Romagnola; ospitano molte delle specie di prioritaria importanza locale (Phyllitis scolopendrium, Helianthemum jonium, Speleomantes italicus, Bombina pachypus, Nyctalus noctula, Plecotus austriacus, Hystrix cristata) e comunitaria (Callimorpha quadripunctaria, Lucanus cervus, Osmoderma eremita, Cerambix cerdo, Pernis apivorus, Caprimulgus europaeus, Lullula arborea, Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus euryale, Myotis blythi, Miniopterus schreibersi, Myotis myotis) ed alcuni habitat di importanza comunitaria (oltre a quelli già citati per la zona A, formazioni di Juniperus communis su lande o prati calcarei, formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo Festuco Brometalia, con stupenda fioritura di orchidee, praterie con Molinia su terreni calcarei torbosi o argilloso-limosi Molinion caeruleae, grotte non ancora sfruttate a livello turistico, foreste di Castanea sativa);
c) zona C, di protezione e valorizzazione agroambientale: zone prevalentemente calanchive e zone ad uso agricolo. Rappresentano zone immediatamente circostanti l'emergenza gessosa, caratterizzate da agricoltura tradizionale, con colture largamente inframmezzate da residui habitat naturali, quali siepi, macchie boscate, praterie secondarie e rupi gessose, in territori che hanno subito la secolare attività dell'uomo; ospitano alcune delle specie di prioritaria importanza locale (Rhamnus alaternus, Typha minima, Lanius senator) e comunitaria (Triturus carnifex, Circus pygargus, Anthus campestris, Lanius collurio, Emberiza hortulana), oltre ad alcuni degli habitat di importanza comunitaria precedentemente citati (formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo Festuco Brometalia con stupenda fioritura di orchidee, praterie con Molinia su terreni calcarei torbosi o argilloso-limosi Molinion caeruleae);
d) zona area contigua, di promozione dello sviluppo locale ecosostenibile caratterizzato dalle seguenti tipologie ambientali:
1) agricola: zone distanti dall'emergenza gessosa, caratterizzate da un'agricoltura maggiormente specializzata, con dominanza delle colture legnose e minore diffusione degli habitat naturali residui;
2) fluviale: tratti di corsi d'acqua appenninici principali che attraversano in direzione sud-nord la Vena del Gesso Romagnola, caratterizzandone il paesaggio con ampie fratture; ospitano alcune delle specie di prioritaria importanza locale (Padogobius martensi) e comunitaria (Chondrostoma genei, Leuciscus souffia, Rutilus rubilio, Barbus plebejus, Barbus meridionalis, Cobitis taenia, Alcedo atthis), oltre ad un habitat di importanza comunitaria (Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior: Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae);
3) urbana: principali centri storici sorti sull'emergenza gessosa o nelle sue vicinanze, ma ad essa strettamente connessi.

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