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Legislatura X - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 3618 -
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Annuncio in aula: 22/11/2016
Approvato in data: 22/11/2016

Testo:

 

ORDINE DEL GIORNO

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

la nuova legge regionale sui servizi all'infanzia si propone la ridefinizione dell'offerta 0-3 anni che, a sedici anni dall'approvazione della I.r. 1/2000, necessita di alcuni adeguamenti per cogliere le esigenze di una società profondamente mutata, bisognosa di un'offerta diversificata e flessibile, ma senza perdere in qualità.

 

La norma fa dunque tesoro dell'esperienza maturata da questa Regione e conferma l'impianto sostanziale della precedente legge, che ha garantito lo sviluppo di un sistema che ha saputo integrare le esigenze di contenimento dei costi alla certezza della qualità dell'offerta.

 

Su questo impianto, sono state scritte le innovazioni di cui si sentiva la necessità, a partire da una prospettiva di maggior flessibilità e differenziazione dell'offerta in un panorama integrato di servizi, fino alla definizione di quegli aspetti strategici per la realizzazione di un sistema di accreditamento fondato su un percorso di qualità, passando per il doveroso recepimento della nuova situazione istituzionale, che vede l'esaurirsi del ruolo provinciale, e del recepimento della normativa nazionale, che disegna un sistema integrato 0-6 anni.

 

Rilevato che

 

fra gli aspetti salienti toccati dalla norma, particolare attenzione viene riservata al tema dello stress da lavoro correlato dal quale deriva il così detto burnout, la sindrome da stress lavorativo che può insorgere soprattutto in coloro che esercitano professioni di responsabilità per cura e assistenza nei confronti di soggetti fragili quali sono i bambini. Le cronache degli ultimi anni hanno infatti portato alla luce alcuni episodi di prepotenze - e perfino di violenza - perpetrati da educatori ai danni dei bambini; episodi che non possono risolversi con il solo utilizzo della videosorveglianza che diverrà a breve obbligatoria in tutte le strutture di assistenza per soggetti fragili grazie ad una nuova normativa nazionale che a breve sarà approvata dal Parlamento, ma richiedono ulteriori misure capaci di inserirsi nell'ambito della formazione permanente degli operatori e della prevenzione attraverso un lavoro di analisi, confronto e dialogo che permetta di dare la corretta risposta alla pressione lavorativa.

 

Per tale motivo, la nuova legge prevede non solo che il progetto di autorizzazione della struttura comprenda anche indicazioni specifiche sulla prevenzione e gestione dello stress da lavoro correlato e che la commissione tecnica che lo autorizza debba essere composta anche da un esperto in materia, ma anche che la tematica diventi centrale nel lavoro di gruppo.

 

Evidenziato che

 

un'altra tematica che necessita di trovare sempre maggiori spazi, e non solo nell'ambito dei servizi socio-educativi, è quella della conciliazione, che oggi più di prima si declina in "flessibilità" e, soprattutto, in coerenti politiche del lavoro. Le famiglie di oggi rappresentano, infatti, una variegata gamma di situazioni e bisogni diversi, a cui il pubblico deve sapere rispondere coniugando esigenze di efficacia e di contenimento dei costi: una sfida che non può prescindere dal rafforzamento dell'integrazione fra pubblico e privato, all'insegna di un controllo pubblico che garantisca la qualità del servizio e la tutela del lavoratore.

 

Sottolineato che

 

risulta inoltre necessario supportare le attività di documentazione, informazione e formazione presenti nei territori, quali momento essenziale di arricchimento e qualificazione degli operatori e dell'offerta di servizio.

 

Si impegna ed impegna la Giunta,

 

nell'attuazione della legge, a prendere tutte le decisioni programmatiche e operative necessarie:

 

-       alla promozione della corretta attuazione e verifica delle azioni di formazione, prevenzione di contrasto allo stress da lavoro correlato;

 

-       alla realizzazione di un sistema effettivamente flessibile e di qualità, attento alle esigenze di conciliazione delle famiglie, ai bisogni educativi dei bambini ed alla tutela dei lavoratori;

 

-       a promuovere e sostenere le attività di documentazione, informazione e formazione offerte nei territori a supporto degli educatori, incoraggiando anche la messa in rete dei centri di servizio e consulenza per le istituzioni scolastiche.

 

 

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 novembre 2016

 

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