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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 2287 -
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Approvato in data: 22/12/2020

Testo:

 

ORDINE DEL GIORNO

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

 

Premesso che

 

L'emergenza Covid19 che stiamo vivendo rappresenta una crisi sanitaria che sta avendo un impatto sociale che non va trascurato rispetto ai bambini e agli adolescenti nel medio e lungo periodo, soprattutto per coloro che vivono in particolare in contesti e situazioni di fragilità e in condizioni di svantaggio economico, educativo e socio relazionale.

 

Anche i recenti rapporti pubblicati da autorevoli associazioni- come ad esempio "Proteggiamo i bambini" realizzato da "Save the Children" e dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Gruppo CRC), evidenziano come, anche in Italia, i bambini e le bambine che vivono nelle famiglie e nei contesti più fragili sono diventati ancora più poveri e vulnerabili.

 

ln Italia, a causa degli effetti economici della pandemia, i minori in povertà assoluta rischiano di raddoppiare: vuol dire che 1 milione di bambine e di bambini in più potrebbero non avere lo stretto necessario per condurre una vita dignitosa, esclusi da quelle opportunità alle quali ogni bambino al mondo dovrebbe avere diritto e intrappolati nelle maglie sempre più strette della povertà educativa che imprigiona, fino a soffocarlo, il loro futuro.


Evidenziato che

 

in Italia, già prima dell'emergenza legata al covid-19 si registravano percentuali di deprivazione economica e materiale dei minori tra le più alte d'Europa, gli effetti della crisi economica innescata dalla pandemia sui bambini desta quindi preoccupazione. L'aumento della disoccupazione, registrato da Istat già a giugno 2020 come pari all'8,3% e stimato dal fondo monetario internazionale per il 2020 al 12,7%, e la conseguente riduzione della capacità economica delle famiglie rischiano di aumentare considerevolmente l'incidenza delta povertà materiale tra i minori.

 

La povertà di cui soffrono le persone di minore età non è solo economica ma anche educativa. L'una collegata con l'altra, investono la dimensione sociale, scolastica e di comunità, al cui interno si muovono e vivono bambini e bambine, ragazzi e ragazze e le loro famiglie.

 

Considerato che

 

la Commissione Europea, all'interno del Quadro Strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione per il 2020, riconosce alta filiera dell'istruzione un ruolo centrale nella promozione di programmi educativi specifici per dotare i bambini, sin dai primissimi anni di vita, delle competenze necessarie per affrontare e superare gli ostacoli nel loro percorso di vita, sottolineando la necessità di fornire un maggior supporto ai bambini più vulnerabili.

 

Governo e Parlamento sono impegnati nella definizione delle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per poter accedere ai finanziamenti del Fondo Next Generation dell'Unione, e al centro del dibattito c'è la scuola e la necessità di colmare il divario territoriale e le grandi disuguaglianze che caratterizzano oggi la condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese.

 

Le risorse del "Next Generation EU Fund" potrebbero pertanto rappresentare un'opportunità per programmare misure strutturali e organiche e un orizzonte temporale più lungo, che finalmente guardi al futuro delle giovani generazioni.

 

Sottolineato che

 

per garantire l'attuazione dei diritti sanciti nella Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, occorre dunque rilanciare con forza l'impegno di tutti, in primis delle istituzioni responsabili a livello locale e centrale per le politiche dell'infanzia, del Terzo Settore, della comunità educante, e attivare un ascolto costante dei bisogni e dei desideri di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

 

Il Decreto Rilancio ha incrementato, per il 2020, di 150 milioni di euro le risorse del Fondo per le politiche della famiglia, allo scopo di destinare una quota di risorse ai Comuni per il potenziamento durante il periodo estivo, anche in collaborazione con  istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socio-educativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, per i bambini di età compresa tra O e 16 anni (135 milioni), nonché per contrastare con iniziative mirate la povertà educativa (15 milioni).

 

Dato atto che

 

Il secondo pilastro del programma di mandato 2020-2025 della Regione Emilia-Romagna, dopo il rafforzamento del nostro sistema sanitario, è la scuola, intesa come volano di crescita insostituibile "per fare dell'Emilia-Romagna la regione della conoscenza e dei saperi". Da qui arriva l'obiettivo prioritario, contenuto anche nel Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, di garantire nidi gratuiti e servizi per l'infanzia pienamente accessibili a tutti. Poi la lotta alla dispersione scolastica, portare la quota di Neet al di sotto del 10%, il diritto allo studio 100 per cento, con servizi e borse di studio a tutti gli aventi diritto e ai meritevoli, insieme a all'orientamento per valorizzare inclinazioni e talenti dei singoli studenti.

 

La Regione Emilia-Romagna si è attivata fin dall'inizio della pandemia per mantenere un equilibrio tra la salvaguardia della salute e il bisogno di socialità dei bambini e degli adolescenti, attraverso fondi ordinari e straordinari: destinati anche a nidi e qualificazione di scuole dell'infanzia, nonché ad adolescenti e giovani per il sostegno ad alunni con disabilità e per progetti sul fenomeno del ritiro sociale) oltre a specifiche risorse per spazi di incontro e centri di aggregazione, web radio per ridurre le distanze fisiche, sale prove per la musica, infine la Younger card a cui si sono iscritti 78.800 giovani emiliano-romagnoli.

 

Già in luglio la Regione, anche attraverso il bando "Adolescenza" da 600 mila euro, ha destinato ad associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori e parrocchie di tutto il territorio, la possibilità di un sostegno per accompagnare i ragazzi nel complesso passaggio all'età adulta, migliorandone gli stili di vita e il sistema di relazione con coetanei e familiari; attraverso la promozione di forme aggregative e l'orientamento scolastico per scongiurare l'abbandono degli studi e prevenire il disagio sociale. Tra i progetti rientravano anche la prevenzione al bullismo e al cyberbullismo, oltre ai temi legati all'Agenda Globale 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e una particolare attenzione alle ricadute dell'emergenza sanitaria da Covid-19 sulla vita degli adolescenti, privati per lungo tempo delle più normali relazioni sociali con i propri coetanei.

 

Sempre all'interno delle strategie del Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, la Regione Emilia-Romagna mira a creare una rete dei servizi educativi e delle scuole per l'infanzia (0-6) più forte, con l'accesso garantito a tutte le bambine e i bambini, abbattendo progressivamente liste d'attesa e costo a carico delle famiglie.

 

Tra le misure e le opportunità messe in campo dalla Regione all'interno del bilancio 2021 vi sono importanti sostegni rivolti all'infanzia e all'adolescenza come ad esempio i servizi educativi 0-6 anni, con i fondi ai Comuni per la riduzione o l'azzeramento delle rette dei Nidi (31,6 milioni); l'estensione agli studenti fino a 19 anni della possibilità di viaggiare gratis su bus e treni regionali, già oggi possibile per gli under 14 (44 milioni); borse di studio e benefici garantiti a tutti gli studenti aventi diritto (28 milioni).

 

La Garante per l'Infanzia e l'adolescenza, supportata dalla Direzione Generate dell'Assemblea Legislativa, in collaborazione con ANCI, ha attivato un progetto sulla povertà educativa al fine di contenere gli esiti derivati dalle diseguaglianze economiche, culturali e sociali che rappresentano ostacoli alla crescita individuale delle/i bambine/i e delle/gli adolescenti e alla piena realizzazione delle giovani generazioni.

 

La Garante per l’lnfanzia e l'Unicef (Comitato nazionale e Comitato regionale) hanno siglato lo scorso ottobre un protocollo di intesa per promuovere e sviluppare azioni di interesse comune nell'ambito della promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

 

Dato altresì atto che

 

Il Piano sociale e sanitario regionale, nelle schede d'intervento riguardanti le politiche per la riduzione delle diseguaglianze e la promozione della salute e le politiche per la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini, prevede interventi che hanno come destinatari diretti o indiretti preadolescenti e adolescenti.

 

ln attuazione del suddetto PSSR, la Giunta regionale ha recentemente introdotto una nuova scheda attuativa, specificamente dedicata ad "Azioni di contrasto alle diseguaglianze e alla crisi economico sociale generatasi in seguito all'epidemia da COVID-IO" e che tale scheda introduce tra le Azioni previste anche l'attivazione di forme di sostegno socioeducativo e l'attivazione di forme di sostegno alle attività scolastiche e formative, avendo attenzione all'empowerment delle persone prese in carico.

 

Il Piano regionale pluriennale per l'adolescenza si propone come un patto educativo tra i principali soggetti che si occupano di adolescenti, in cui la responsabilità sociale degli interventi sia condivisa, faccia crescere capitale sociale comunitario e possa promuovere cittadinanza attiva tra gli adolescenti e tra i soggetti che attuano gli interventi, individuando tre ambiti di azione progettuale sinergica: "Il dialogo", che pone particolare attenzione all'ascolto attivo degli adolescenti e del mondo degli adulti; "La cittadinanza attiva", intesa come coinvolgimento diretto degli adolescenti nelle scelte che li riguardano e come valore di orientamento e consapevolezza sulle scelte future; "La cura e il prendersi cura", ovvero l'affiancamento e il sostegno ai ragazzi più vulnerabili attraverso l'attivazione delle opportunità vicine al contesto di vita.

 

Le risorse aggiuntive integrative per uno specifico programma regionale finalizzato ad integrazione della programmazione attuativa 2020 dei Piani di zona per la salute e il benessere sociale.

 

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

 

a monitorare i nuovi bisogni dei bambini e degli adolescenti, anche attraverso la funzione dell'Osservatorio Infanzia e Adolescenza previsto dalla LR 14/2008, per consentire l'avvio di una stagione partecipativa verso la ridefinizione del nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale e del secondo Piano Regionale Pluriennale per l'Adolescenza sulla base dei dati aggiornati indispensabili alla programmazione degli  interventi e delle risorse, perseguendo l'integrazione delle politiche - sia a livello regionale che a livello territoriale - in attuazione del principio di "superiore interesse" dei minori, secondo quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;

 

a consolidare la prospettiva culturale, finanziaria e politica di investimento specificamente dedicato a servizi, progetti ed attività inclusive rivolte a ragazze e ragazzi in età evolutiva, sia attraverso le risorse proprie del bilancio regionale, sia ricercando il miglior impiego del Fondo Sociale Europeo, nonché promuovendo attivamente sui tavoli nazionali la possibilità di indirizzare in tal senso quota delle risorse di cui al Next Generation UE Agreement;

 

a organizzare per il prossimo anniversario della Convenzione ONU — Giornata mondiale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (20 novembre 2021) un evento significativo per favorire il confronto e rilanciare le tematiche dei diritti e dei doveri, delle opportunità e del contrasto alle diseguaglianze per le persone di minore età.

 

 

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 dicembre 2020

 

 

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