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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 3658 -
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Approvato in data: 30/06/2021

Testo:

 

ORDINE DEL GIORNO

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

a pag. 61 del documento della Commissione Europea di valutazione del PNRR del Governo italiano dal titolo “Analysis of the recovery and resilience plan of Italy/Accompanying the document/Proposal for a COUNCIL IMPLEMENTING DECISION on the approval of the assessment of the recovery and resilience plan for Italy” si legge che “Investments in hydrogen will be limited to green hydrogen and will neither contain blue hydrogen nor involve natural gas”, ovvero che si investirà solo sull’idrogeno verde, escludendo quello blu estratto dal metano.

 

Considerato che

 

nonostante sia spesso presentato come la soluzione per la decarbonizzazione dell’economia, l’idrogeno non una fonte di energia, bensì un vettore energetico o sistema di immagazzinamento dell’energia e, non essendo disponibile in natura come molecola libera, va ottenuto tramite modalità e processi molto diversi tra loro che richiedono l’impiego di grandi quantitativi di energia;

 

il processo per ottenere l'idrogeno "verde" si avvale di elettrolizzatori, ovvero macchinari che riescono a scomporre in ossigeno e idrogeno la molecola d'acqua tramite il passaggio di elettricità ottenuta da fonti rinnovabili, quindi senza impiego di fonti fossili;


l'idrogeno già oggi si può ottenere dal metano tramite un processo che libera grandi quantità di anidride carbonica: in questa versione viene denominato idrogeno "grigio". Quando il processo è associato alla cattura e allo stoccaggio dell'anidride carbonica in depositi sotterranei si parla di idrogeno "blu";

 

il fatto che produca grandi quantità di anidride carbonica, uno dei principali responsabili dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici in atto, fa sì che l'idrogeno "blu" non sia considerato un'energia pulita. A questo si aggiunge il rischio che l'iniezione di anidride carbonica nel sottosuolo possa innescare fenomeni sismici che, anche se di modesta intensità, minacciano di intaccare l'integrità del "serbatoio" provocando così il rilascio della CO2 stoccata. La zona di Ravenna, dove Eni intende realizzare il suo mega progetto di cattura di anidride carbonica, è considerata una zona ad alta sismicità, il che giustamente preoccupa la popolazione locale;

 

i progetti e gli studi per rendere l'anidride carbonica stoccata utilizzabile nella produzione di materiali (CCSU) ad oggi non hanno dato risultati significativi.

 

Ricordato che

 

con Delibera della Giunta regionale n. 1899 del 14 dicembre scorso è stato approvato il "Patto per il Lavoro e per il Clima" che definisce un percorso di transizione ecologica per l'Emilia-Romagna con l'ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile nel 2035;

 

nel 2018 i consumi di energia complessivi in Emilia-Romagna sono stati pari a 12.973 ktep di cui circa 1'11% è coperto da fonti rinnovabili, mentre il contributo delle fonti rinnovabili alla produzione di energia elettrica nella nostra regione è stato pari al 27% (fonte: Annuario dati ambientali ARPAE), quindi ben distante dall'obiettivo del 2035;

 

in sede di discussione in Commissione assembleare della Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027 (S3) il Gruppo Europa Verde ha presentato emendamenti volti a concentrare le risorse pubbliche destinate alla ricerca esclusivamente sull'idrogeno verde e su processi industriali di cattura e stoccaggio della CO2 estranei alla produzione dell'idrogeno blu e alla tecnologia CCS e CCSU.

 

Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta regionale

 

a confermare gli obiettivi del "Patto per il Lavoro e per il Clima" operando per dare una spinta decisiva allo sviluppo delle fonti rinnovabili, e - coerentemente con l'esito della valutazione del PNRR compiuta dalla Commissione europea in cui si escludono finanziamenti all'idrogeno blu e all'impiego del metano per ottenerlo - a non finanziare la produzione dell'idrogeno blu associata alla tecnologia CCSU.

 

 

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 giugno 2021

 

 

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