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Legislatura XI - Atto di indirizzo politico approvato ogg. n. 6165 -
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Approvato in data: 20/12/2022

Testo:

 

ORDINE DEL GIORNO

 

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

 

la crisi sanitaria derivata dalla pandemia COVID 19 e il periodo di lockdown hanno rimesso in discussione l'intero contesto socio-economico nazionale e regionale, evidenziando ancora di più la necessità - legata ad una vasta diffusione di tecnologie e competenze - di un ripensamento della società e dell'economia in chiave digitale, di un'accelerazione, anche a livello regionale, di tutti i processi di trasformazione digitale.

 

Secondo quanto riportato nel programma di mandato 2020-25, “l'Emilia-Romagna da "Data Valley polo di eccellenza" deve estendersi a diventare una "Data Valley diffusa" in cui i dati sono beni comuni, tutelati e curati collettivamente, Questa strategia diventa così la Data Valley Bene Comune (DVBC), per sottolineare quanto questa nuova risorsa (i dati) e le opportunità che ad essa sono collegate devono esse re per tutti e a disposizione di tutti. Un bene comune infatti è un bene che è condiviso da ogni membro di una specifica comunità: una proprietà collettiva a disposizione per un uso civico. La visione della DVBC si basa sulla strategia espressa nel Programma di mandato della Giunta 2020-2025: è una scelta politica che indica nel digitale un fondamentale elemento trasversale, che pervade tutte le politiche "verticali" coinvolgendo e rafforzando l'ecosistema esistente, in ambito di imprese, ricerca, associazionismo e pubblica amministrazione".

 

La necessità di raggiungere una completa digitalizzazione del territorio regionale si inserisce all'interno del più vasto piano strategico Banda Ultralarga (BUL), con l'obiettivo di sviluppare una rete in banda ultralarga a livello nazionale, per creare un'infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea.

 

Tale strategia punta a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente in alcune aree del Paese, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, e rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultralarga in Italia.

 

L'intervento pubblico, in tali aree, è ritenuto necessario per correggere disuguaglianze sociali e geografiche generate dall'assenza di iniziativa privata da parte delle imprese e consentire, pertanto, una maggiore coesione sociale e territoriale mediante l'accesso ai mezzi di comunicazione tramite la rete a banda ultralarga.

 

Rilevato che

 

la copertura Internet in Emilia-Romagna è abbastanza differenziata a seconda dei territori e della loro distanza dai maggiori centri abitati.

 

La percentuale media regionale delle famiglie raggiunte dalla rete Internet è la seguente (calcolo effettuato sulla velocità di connessione):

 

- 5,4 % velocità inferiore a 2 Mbps;

- 23,2% velocità tra 2 e 30 Mbps;

- 31,6% velocità tra 30 e 100 Mbps;

- 39,8% velocità superiore a 100 Mbps.

 

Nell'area metropolitana di Bologna, la percentuale media delle famiglie è invece la seguente:

 

- 4,5 % velocità inferiore a 2 Mbps;

- 17,3% velocità tra 2 e 30 Mbps;

 -22,2% velocità tra 30 e 100 Mbps;

- 56,0% velocità superiore a 100 Mbps.

 

A fronte di una percentuale decisamente elevata (rispetto alla media regionale) per la connettività superiore a 100 Mbps, concentrata prevalentemente nell'area a ridosso della città di Bologna, nell'appennino bolognese si assiste alle maggiori criticità e deficienze infrastrutturali digitali.

 

Come si evince dalla seguente tabella, i Comuni di Camugnano e di S. Benedetto Val di Sambro sono quelli che presentano i dati peggiori, con la più alta percentuale di famiglie con connettività Internet inferiore a 2 Mbps, rispettivamente il 67,6% e il 60,7%.


 

Comuni

Velocità

< 2 Mbps

Tra 2 e 30 Mbps

Tra 30 e 100 Mbps

>100 Mbps

ALTO RENO TERME

15%

82,1%

2,2%

0,7%

CAMUGNANO

67,6%

32,4%

0

0

CASTEL D'AIANO

19,4%

80,6%

0

0

CASTEL Dl CASIO

39%

40,7%

16,3%

3,9%

CASTIGLIONE DEI PEPOLI

18,9%

81,1%

0

0

GAGGIO M.

39%

61%

0

0

GRIZZANA M.

19,8%

70,3%

9,9%

0

LIZZANO IN B.

26,7%

73,3%

0

0

MONGHIDORO

42,2%

56,3%

0

1,6%

MONZUNO

29,1%

42,6%

16,8%

11,5%

S. BENEDETTO V.D.S.

60,7%

39,3%

0

0

VERGATO

7,7%

26,8%

33,2%

32,4%

 

Inoltre, ben 6 Comuni (Camugnano, Castel d'Aiano, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere e S. Benedetto Val di Sambro) non sono raggiunti da alcuna connettività superiore a 30 Mbps, mentre per altri (Alto Reno Terme e Monghidoro) la connessione superiore a 30 Mbps è del tutto irrilevante.

 

Per quanto riguarda i plessi scolastici nella montagna bolognese, a fronte di una media regionale del 58,46% di scuole connesse in fibra con velocità 1 Gbps (pari a 1.820 su 3.113), ed una media provinciale del 60,16% (pari a 385 scuole nell'area metropolitana di Bologna), nelle Valli del Reno e del Setta la media scende drasticamente, con alcuni Comuni completamente privi di connessione veloce per le proprie scuole, come Marzabotto, Vergato, Camugnano, Castel d'Aiano, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Castel di Casio, per un totale di 32 plessi.


Rilevato che

 

su iniziativa del Ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, per incentivare il mercato a intervenire nelle cosiddette aree grigie (termine tecnico col quale si fa riferimento alle zone nelle quali si prevede l'investimento da parte di un solo operatore), sono stati recentemente pubblicati alcuni bandi ("Italia a 1 giga"), finanziati con fondi (l'importo complessivo è di quasi 3,7 miliardi di euro)  provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell'ambito della Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga.

 

Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, in relazione al primo bando pubblicato il 15 gennaio 2022, sono stati previsti investimenti fino a un massimo di 241 milioni e 370.000 euro per la cablatura veloce di 450.000 civici.

 

In relazione al bando per la connessione delle scuole8, pubblicato il 22 gennaio 2022, sono stati invece previsti quasi 13 milioni di euro per 656 scuole di Emilia-Romagna, Marche ed Umbria.

 

Lo stesso programma regionale di sviluppo FESR 2021-2017, approvato  dall'Assemblea legislativa, ha previsto lo stanziamento di circa 1 mld di euro, per "sostenere un rilancio capace di coniugare qualità del lavoro, incremento della produttività e valore aggiunto, innovazione tecnologica, ambientale e sociale, attrattività e apertura internazionale, accompagnando il sistema regionale nella transizione ecologica e nella trasformazione digitale e contribuendo a ridurre le diseguaglianze economiche, sociali, di genere, generazionali e territoriali".

 

La Nota di aggiornamento al Defr 2023-25, nel definire l'Emilia-Romagna come "regione dei diritti e dei doveri", ribadisce l'impegno a "Dare continuità alla Strategia Aree Interne e approvare una nuova Legge regionale per la montagna quale aggiornata cornice di riferimento per riconoscerne la specificità e strutturare un'azione di sostegno e promozione integrata che preveda, tra le altre cose, anche il completamento delle infrastrutture di comunicazione, l'incentivazione per la connettività e l'acquisto di tecnologie informatiche in particolare nelle aree a fallimento di mercato...".

 

Tutto ciò premesso, considerato e rilevato,

 

impegna la Giunta regionale

 

a procedere al potenziamento delle infrastrutture di comunicazione per imprese, scuole, famiglie, comunità, con priorità per le zone di montagna e delle aree interne della nostra Regione, ad oggi ancora gravemente condizionate dall'importante divario digitale che ne compromette le capacità di autosufficienza e di sviluppo.

 

 

Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 20 dicembre 2022

 

 

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