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18.
SEDUTA DI MARTEDÌ 23 NOVEMBRE 2010
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
Indice
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Risoluzioni oggetti 716 - 721 - 726 - 730 - 731 - 733 - 739 - 741 - 746 - 752 - 753 - 755 - 758 (da 93 a 105)
(Annuncio)
Interrogazioni oggetti 706 - 707 - 708 - 709 - 710 - 711 - 712 - 713 - 714 - 717 - 718 - 719 - 720 - 722 - 723 - 724 - 725 - 727 - 728 - 729 - 732 - 734 - 735 - 736 - 737 - 738 - 740 - 742 - 743 - 744 - 745 - 750 - 751 - 754 - 756 - 759 - 760 - 761 - 762 - 763 - 764 - 765 - 766 - 767 - 768 - 770 - 771 - 772 (da 475 a 522)
(Annuncio)
Interpellanza oggetto 715 (43)
(Annuncio)
Risposte scritte ad interrogazioni oggetti 303 - 304 - 306 - 308 - 309 - 310 - 311 - 315 - 318 - 325 - 326 - 328 - 331 - 335 - 337 - 338 - 339 - 341 - 343 - 345 - 346 - 348 - 349 - 354 - 359 - 360 - 361 - 363 - 366 - 367 - 369 - 371 - 372 - 378 - 380 - 384 - 388 - 390 - 392 - 393 - 394 - 396 - 398 - 399 - 402 - 403 - 408 - 409 - 420 - 422 - 423 - 424 - 425 - 426 - 427 - 428 - 430 - 433 - 436 - 437 - 439 - 443 - 451 - 455 - 456 - 458 - 463 - 469 - 470 - 474 - 475 - 476 - 477 - 478 - 482 - 484 - 490 - 491 - 493 - 500 - 501 - 504 - 507 - 508 - 509 - 511 - 514 - 515 - 522 - 524 - 528 - 531 - 534 - 535 - 536 - 540 - 541 - 544 - 548 - 550 - 551 - 555 - 573 - 578 - 579 - 581 - 595 - 630 - 633 - 634 (188 - 189 - 191 - 193 - 194 - 195 - 196 - 199 - 201 - 206 - 207 - 209 - 212 - 215 - 216 - 217 - 218 - 220 - 221 - 222 - 223 - 225 - 226 - 229 - 232 - 233 - 234 - 235 - 237 - 238 - 240 - 242 - 243 - 248 - 250 - 252 - 254 - 256 - 258 - 259 - 260 - 261 - 263 - 264 - 266 - 267 - 270 - 271 - 274 - 276 - 277 - 278 - 279 - 280 - 281 - 282 - 284 - 287 - 290 - 291 - 293 - 295 - 300 - 303 - 304 - 305 - 310 - 313 - 314 - 316 - 317 - 318 - 319 - 320 - 323 - 325 - 330 - 331 - 332 - 336 - 337 - 340 - 341 - 342 - 343 - 345 - 346 - 347 - 353 - 355 - 359 - 362 - 365 - 366 - 367 - 370 - 371 - 374 - 378 - 379 - 380 - 383 - 386 - 389 - 390 - 392 - 402 - 427 - 430 - 431)
(Annuncio)
Risposta orale in Commissione ad interrogazione oggetto 545 (375)
(Annuncio)
Interrogazione oggetto 498 (335)
(La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE (Richetti)
Interrogazione oggetto 736 (498)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
LUSENTI, assessore
Interrogazione oggetto 765 (516)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
POLLASTRI (PDL)
GAZZOLO, assessore
Interrogazione oggetto 771 (521)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
MARZOCCHI, assessore
Interrogazione oggetto 772 (522)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NALDI (SEL - Verdi)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
OGGETTO 336
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata» (6)
(Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Richetti)
ALESSANDRINI, relatore
BERNARDINI (Lega Nord)
NALDI (SEL - Verdi)
VILLANI (PDL)
NOÈ (UDC)
DONINI (Fed. della Sinistra)
MUZZARELLI, assessore
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
BARBATI (Italia dei Valori)
PARIANI (PD)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
VECCHI Alberto (PDL)
MONARI (PD)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzioni, interrogazioni e interpellanza annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,36
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la diciottesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa e nomino scrutatori i consiglieri Costi, Mori e Pollastri.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute
- antimeridiana del 26 ottobre 2010 (n. 14)
- pomeridiana del 26 ottobre 2010 (n. 15)
- antimeridiana del 3 novembre 2010 (n. 16)
- pomeridiana del 3 novembre 2010 (n. 17)
inviati ai consiglieri unitamente all'avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s'intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Richetti): Diamo comunicazione, ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa dell'assenza del presidente Errani.
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna l'assessore Patrizio Bianchi per la seduta antimeridiana dell'Assemblea di oggi e l'assessore Melucci.
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
747 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e del bilancio pluriennale 2011-2013" (delibera di Giunta n. 1703 del 15 11 10).
748 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2011 e Bilancio pluriennale 2011-2013" (delibera di Giunta n. 1704 del 15 11 10).
749 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Patto di Stabilità Territoriale della Regione Emilia-Romagna" (delibera di Giunta n. 1705 del 15 11 10).
Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 21/10/2010 al 17/11/2010
Numero: 231 del 22/10/2010
Nomina di Paolo Ghiacci in sostituzione di Mauro Ferrari nel Consiglio della Camera di Commercio di Ferrara.
Numero: 238 del 02/11/2010
Nomina della Commissione Regionale per il settore Agroalimentare Biologico ai sensi dell’art.. 4 della L.R. 28/1997.
Numero: 241 del 02/11/2010
Nomina dei Componenti il Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Piacenza.
Numero: 247 del 10/11/2010
Nomina di Bruni Massimo in sostituzione di Po Amerigo nel Consiglio della Camera di Commercio di Modena.
Numero: 248 del 11/11/2010
Designazione di Vincenzo Urbini a componente del Collegio dei Revisori dei Conti della camera di commercio di Bologna.
Annuncio di risoluzioni, interrogazioni, interpellanza,
risposte scritte ad interrogazioni e risposta orale in Commissione
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
716 - Risoluzione proposta dai consiglieri Filippi, Villani, Leoni, Bazzoni, Aimi, Bartolini e Alberto Vecchi per impegnare la Giunta ad inserire, nella legge finanziaria regionale relativa al 2011 o nell'assestamento 2011 - 2013, un capitolo di spesa che preveda, attraverso un "project financing", la costruzione di un invaso idrico artificiale nel comune di Vetto D'Enza (RE). (93)
721 - Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte all'approvazione di una legge statale che istituisca, presso i Comuni dell'Emilia-Romagna, il Registro delle unioni civili. (94)
726 - Risoluzione proposta dal Presidente della I Commissione, su mandato della stessa Commissione, recante: "Indirizzi sulle modifiche alla legge n. 11 del 2005 per gli aspetti di interesse regionale, con particolare riferimento al ruolo delle Assemblee legislative". (95)
730 - Risoluzione proposta dal consigliere Manfredini per impegnare la Giunta ad attivare procedure e variazioni di bilancio volte a reperire risorse tramite le quali far fronte ai danni ed alle criticità idrauliche causate dagli eventi atmosferici avvenuti nel mese di ottobre 2010. (96)
731 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare l'estrazione di amianto, contenuto anche nelle ofioliti, chiudere e riconvertire le relative cave, con particolare riferimento a quelle situate nel Comune di Bardi (PR). (97)
733 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte al completamento del nuovo ospedale di Cona (FE) ed al mantenimento di servizi e reparti medici e diagnostici presso l'attuale ospedale Sant'Anna. (98)
739 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Bernardini, Cavalli e Corradi per invitare la Giunta a dare informazione ed evidenza alle modalità di raccolta di contributi a favore della popolazione della Regione Veneto, a seguito dei gravi danni causati dal maltempo. (99)
741 - Risoluzione proposta dalla consigliera Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sollecitare, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, un intervento normativo statale di principio preordinato alla regolamentazione e legalizzazione delle prestazioni sanitarie di consulenza e certificazione online, anche in materia di vendita telematica di farmaci. (100)
746 - Risoluzione proposta dai consiglieri Moriconi, Ferrari, Piva, Pariani, Carini, Pagani, Montani, Marani, Mumolo e Costi per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte alla sensibilizzazione in ordine alle gravi problematiche riguardanti il morbo di Alzheimer e al sostegno dei soggetti colpiti da tale patologia e dei relativi famigliari. (101)
752 - Risoluzione proposta dal consigliere Manfredini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a tutelare, in sede di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di costruzione di una centrale a biomasse, il territorio e la popolazione di Russi (RA), destinando anche Palazzo San Giacomo a sede per alta formazione collegata ai poli universitari romagnoli. (102)
753 - Risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Lombardi, Leoni, Bazzoni, Alberto Vecchi, Bartolini, Malaguti, Filippi, Aimi, Bignami e Pollastri per impegnare l'Assemblea legislativa e la Giunta ad aderire alla mobilitazione internazionale volta all'annullamento della condanna a morte comminata alla Signora Asia Bibi, a promuovere una campagna informativa sulla persecuzione in atto in Pakistan e in altri Paesi islamici contro i cristiani, e ad esporre uno striscione, sulla facciata della sede della Regione, raffigurante la Signora Asia Bibi. (103)
755 - Risoluzione proposta dai consiglieri Defranceschi e Favia per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a contrastare, dal punto di vista normativo, l'utilizzo di varie specie animali nell'ambito dei circhi e delle mostre viaggianti. (104)
758 - Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta a rivedere i criteri di ripartizione delle risorse del Piano sociale relativo al 2010, favorendo azioni nei confronti dell'infanzia e dell'adolescenza, e privilegiando erogazioni a favore dei singoli Comuni rispetto ai Distretti. (105)
Interrogazioni
706 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la chiusura del servizio di senologia nell'ospedale di San Giovanni in Persiceto e nell'ambulatorio di Crevalcore (BO). (475)
707 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le correlazioni tra la situazione ambientale ed i numerosi decessi avvenuti nella frazione di Case Missiroli (FC). (476)
708 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'agibilità, e i connessi lavori di consolidamento, relativi alla scuola di Traversetolo (PR). (477)
709 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa i progetti di impianti eolici, e le relative procedure di valutazione, avviati in Emilia-Romagna. (478)
710 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure di registrazione dei ricoveri presso il Pronto Soccorso, con particolare riferimento ad un fatto accaduto presso l'Ospedale S. Orsola di Bologna. (479)
711 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i disagi gravanti sui pendolari nella tratta ferroviaria Carpi-Modena, con particolare riferimento ad un episodio verificatosi in data 2 novembre 2010. (480)
712 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la cancellazione di una posizione dirigenziale di raccordo con le istituzioni centrali e con il Parlamento presso la Presidenza della Giunta regionale. (481)
713 - Interrogazione dei consiglieri Bernardini e Cavalli, a risposta scritta, circa la partecipazione della Regione Emilia-Romagna nella società Bologna Fiere spa. (482)
714 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione strutturale del Ponte medioevale di Olina, nel Comune di Montecreto (MO). (483)
717 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela dei cittadini danneggiati da intense precipitazioni atmosferiche avvenute nel piacentino, anche in relazione ai contributi di bonifica. (484)
718 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la regolamentazione di triage di Pronto Soccorso. (485)
719 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le tecniche alternative all'incenerimento per quanto riguarda il trattamento dei fanghi di depurazione. (486)
720 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa il rinnovo dell'affidamento, al Comune di Ozzano dell'Emilia, di un'area di proprietà regionale denominata "podere Foiano". (487)
722 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le consulenze attivate dalla Regione Emilia-Romagna, ed i relativi costi. (488)
723 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la celebrazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, del "Giorno della Libertà". (489)
724 - Interrogazione dei consiglieri Naldi e Meo, a risposta scritta, circa le procedure relative alla elaborazione del PRIT. (490)
725 - Interrogazione della consigliera Barbati, a risposta scritta, circa l'attività estrattiva, in Provincia di Parma, di "pietre verdi" (ofioliti) contenenti fibre di amianto. (491)
727 - Interrogazione dei consiglieri Bazzoni, Bartolini e Lombardi, a risposta scritta, circa manifesti di carattere politico affissi negli autobus delle linee urbane gestite da Start Romagna SpA. (492)
728 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i progetti sulla viabilità relativi alla Val di Setta. (493)
729 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la realizzazione della Variante di Valico dell'Autostrada A1 - Tratto Bologna-Firenze, con particolare riferimento al casello di Rioveggio. (494)
732 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa i finanziamenti ottenuti, relativamente al settore dell'edilizia scolastica, dal Comune di Medicina (BO), anche in relazione alla locale situazione delle strutture scolastiche pubbliche. (495)
734 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circ
a i controlli sulla presenza di amianto nella sede INPS di Forlì. (496)
735 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il sostegno all'olivicoltura nella Provincia di Forlì - Cesena. (497)
736 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta immediata in Aula, circa i controlli, specie in ordine alla sicurezza nel lavoro, da porre in essere in merito al cantiere TAV operante in via Carracci a Bologna. (498)
737 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa al cedimento del terreno, avvenuto a Bologna, in via Carracci, durante i lavori di realizzazione della TAV. (499)
738 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la pericolosità dell'incrocio posto all'uscita del Casello autostradale di Fornovo (PR). (500)
740 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione relativa al reparto di urologia dell'Ospedale di Porretta Terme (BO). (501)
742 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le problematiche ed i controlli relativi allo smaltimento della pollina nella Vallata del Bidente (FC). (502)
743 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa l'organico dell'Ospedale Maggiore di Bologna, con particolare riferimento all'Unità Operativa di Ostetricia. (503)
744 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa i tempi di attesa per esami diagnostici, con particolare riferimento ad un caso, riguardante un'ecografia addominale, avvenuto presso l'AUSL di Parma. (504)
745 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la situazione relativa all'acquedotto che serve il Comune di Camugnano (BO) e la frazione di Baigno, con particolare riferimento alla potabilità dell'acqua. (505)
750 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le procedure di vigilanza applicata, a tutela dei pazienti, nel Centro Santi di Parma. (506)
751 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa l'iter procedurale relativo al Piano Strutturale Comunale di Santarcangelo di Romagna. (507)
754 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le indennità non soggette a IRPEF in relazione al computo dei redditi delle persone affette da disabilità. (508)
756 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le procedure ed i finanziamenti relativi alla costruzione di un impianto a biomasse a Fora di Cavola, nel Comune di Toano. (509)
759 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la possibilità di installare impianti eolici utilizzando impianti sciistici e rifugi di alta montagna. (510)
760 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il progetto di stoccaggio di gas naturale a Rivara, nel Comune di S. Felice sul Panaro. (511)
761 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa la moratoria relativa alle autorizzazioni riguardanti impianti fotovoltaici, con particolare riferimento all'impianto proposto da ECOISOLA, a Borgazzo di Parma. (512)
762 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le linee-guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. (513)
763 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa problematiche relative alla prenotazione di visite relative all'AUSL di Modena, con particolare riferimento al servizio effettuato dal Tel&Prenota e Cup2000. (514)
764 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la pianificazione territoriale, e le relative procedure previste dalla normativa regionale, riguardanti il Comune di Ravenna. (515)
765 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare gli allagamenti che hanno interessato la Valdarda, la Valtidone e altre zone del territorio piacentino. (516)
766 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i controlli eseguiti dal Comune di San Lazzaro di Savena sulla realizzazione di alloggi di edilizia convenzionata. (517)
767 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa interventi di risanamento ambientale, con particolare riferimento al territorio parmense. (518)
768 - Interrogazione della consigliera Barbati, a risposta scritta, circa lo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Parma e la previsione della costruzione, nella stessa, di un termovalorizzatore. (519)
770 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa l'incentivazione all'uso della Posta elettronica certificata. (520)
771 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta immediata in Aula, circa la salvaguardia del sistema del welfare del Comune di Bologna, a fronte della riduzione delle risorse apportata dal Governo. (521)
772 - Interrogazione del consigliere Naldi, a risposta immediata in Aula, circa l'apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali nelle zone turistiche. (522)
Interpellanza
715 - Interpellanza del consigliere Favia circa la regolamentazione dell'obbligatorietà del ricorso ad energie rinnovabili nel caso di edifici di nuova costruzione, di ristrutturazione e di nuova installazione di impianti termici. (43)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
303 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'accorpamento degli istituti ITIS Belluzzi e IPSIA Fioravanti di Bologna. (188)
304 - Interrogazione dei consiglieri Bazzoni e Bartolini, a risposta scritta, circa l'interpretazione della L.R. n. 8/1994, con particolare riferimento alla quantificazione dell'area di rispetto relativa agli appostamenti fissi ed alle eventuali sanzioni a carico dei cacciatori. (189)
306 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la situazione relativa al bilancio del Consorzio dei servizi sociali, incorporato nell'Azienda di servizi alla persona di Ravenna, Cervia e Russi. (191)
308 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa procedure riguardanti la ASP Ad personam, con particolare riferimento agli atti di competenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma. (193)
309 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il futuro degli scali aeroportuali regionali, con particolare riferimento all'aeroporto "Ridolfi" di Forlì. (194)
310 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa casi di avvelenamento di animali. (195)
311 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le procedure di verifica dell'origine e della validità delle materie prime e dei prodotti alimentari importati da Stati esteri. (196)
315 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare la chiusura della scuola elementare di Ozzano Taro, nel Comune di Collecchio (PR). (199)
318 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'adeguamento delle camere ardenti in uso presso l'Ospedale di Modena. (201)
325 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i disagi causati alle attività economiche nei Comuni di Riolunato e Pievepelago (MO) a seguito della chiusura della strada n. 324. (206)
326 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per tutelare i lavoratori dell'OMSA di Faenza. (207)
328 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i rapporti intercorrenti tra una società, ed i soci della stessa, e la Regione Emilia-Romagna. (209)
331 - Interrogazione del Consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a fronte dello stato di degrado in cui versa la ex Colonia sita a Quartesana (FE). (212)
335 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il potenziamento, tramite una quarta corsia, del tratto autostradale che collega Bologna-San Lazzaro allo svincolo di Ravenna. (215)
337 - Interrogazione del consigliere Ferrari, a risposta scritta, circa le procedure relative al risarcimento dei danni causati agli allevatori dalla fauna selvatica. (216)
338 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la destinazione dei fondi riguardanti gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. (217)
339 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, per sapere quanti casi di legionella sono stati accertati nella provincia di Piacenza e in tutta la Regione; se, in merito, sia stata promossa una adeguata informazione e se esistano procedure d'urgenza per esami di laboratorio su casi sospetti. (218)
341 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, in merito alla distribuzione, da parte dell'ASL di Parma, alle imprese impegnate in lavori all'aperto di una 'Lista di controllo' titolata "Lavorare sui cantieri all'aperto nei giorni di canicola" e sui controlli conseguenti. (220)
343 - Interrogazione dei consiglieri Mazzotti, Montanari e Montani a risposta scritta, circa lo stato dei lavori sulla SS 16 nel tratto Taglio Corelli Consandolo (221)
345 - Interrogazione del consigliere Corradi a risposta scritta, in merito alle procedure concorsuali per l'attribuzione, presso l'Ospedale di Parma, di "Incarico di Dirigente Medico disciplina Neuroradiologia - Direttore U.O. Neuroradiologia". (222)
346 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alla gestione del "Podere Foiano" sito nel Comune di Ozzano dell'Emilia. (223)
348 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito ai contenuti degli spettacoli teatrali andati in scena a Casalfiumanese con il titolo "A tua immagine" e a Codrignano con il titolo "mangiami l'anima e poi sputala". (225)
349 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, in merito al progetto di collegamento autostradale fra Campogalliano e Sassuolo (c.d. "bretella") che apparirebbe obsoleto e legato ad un modello di sviluppo meramente quantitativo. (226)
354 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, in merito alle nuove tariffe ferroviarie Fer e Trenitalia e alla loro pubblicizzazione agli utenti. (229)
359 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, sulla situazione che si crea nei pressi della stazione di Piacenza dove sostano diverse persone in apparente condizione di precarietà sociale e quali misure si intenda intraprendere in merito. (232)
360 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito alla gestione del Trasporto Pubblico Locale Ferroviario, affidato dalla Regione al Consorzio Trasporti Integrati, ed alla situazione di incuria in cui versano aree della rete ferroviaria regionale. (233)
361 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alle installazioni di aerogeneratori previste nel Comune di San Benedetto Val di Sambro ed alla possibile realizzazione di parchi eolici. (234)
363 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, in merito alla presenza di un fosso, sito a Minerbio, fra Via Ronchi e la zona industriale di Ca' de Fabbri, che potrebbe essere zona di scarico considerata la presenza di anomale schiume e vene oleose. (235)
366 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, in merito alla decisione, assunta dal Comune di Bologna e dall'Azienda casa di Bologna (Acer), di installare 500 scaldabagni elettrici in altrettanti appartamenti della città. (237)
367 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'assistenza agli ammalati terminali ed i relativi costi. (238)
369 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la situazione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, con particolare riferimento a quello di Reggio Emilia. (240)
371 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la riduzione dei servizi per i pendolari nella tratta ferroviaria Bologna-Portomaggiore. (242)
372 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le problematiche relative alla tratta ferroviaria Bologna-Portomaggiore, gravanti soprattutto sui pendolari. (243)
378 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'Ospedale di Castel S. Pietro Terme, anche in riferimento alla creazione del relativo Country Hospital. (248)
380 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le sedi e gli uffici distaccati della Regione Emilia-Romagna. (250)
384 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative al nuovo Centro di Medicina Generale di Granarolo dell'Emilia (BO). (252)
388 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a tutela delle vittime di trasfusioni effettuate con sangue infetto. (254)
390 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, circa le richieste di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi siti nel territorio regionale. (256)
392 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione relativa al campo nomadi sito a Carpi (MO) in via Nuova Ponente. (258)
393 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti, in tema di accreditamento, le funzioni svolte dalle Aziende di Servizi alla Persona (ASP). (259)
394 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa istanze di richiesta di ricerca di idrocarburi nel territorio regionale con particolare riferimento ai progetti denominati "Tre Ponti" e "Le Saline". (260)
396 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa le problematiche e la riduzione delle corse, gravanti in particolare sui pendolari, relative alla tratta ferroviaria Bologna-Portomaggiore. (261)
398 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'illuminazione dei locali dello stabile del Distretto sanitario n. 2 di Mirandola (MO). (263)
399 - Interrogazione del consigliere Zoffoli, a risposta scritta, circa lo stato di avanzamento del progetto relativo al Trasporto Rapido Costiero Ravenna-Cattolica. (264)
402 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa l'utilizzazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, di risorse relative ad un progetto nazionale sulla prevenzione dell'uso di sostanze dopanti in ambito sportivo. (266)
403 - Interrogazione della consigliera Barbati, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per sensibilizzare gli studenti in merito alla prevenzione dell'infezione da HIV-AIDS. (267)
408 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la situazione relativa all'Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio-Emilia. (270)
409 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa lo stato della sperimentazione clinica del CRM197 su pazienti portatori di placca aterosclerotica o affetti da patologie oncologiche. (271)
420 - Interrogazione dei consiglieri Sconciaforni e Donini, a risposta scritta, circa la situazione dei servizi socio-sanitari operanti nelle case circondariali e le azioni da porre in essere a tutela dei detenuti. (274)
422 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'allungamento dei tempi di chiusura del tratto della Strada Provinciale n. 324, relativo ai Comuni di Riolunato e Pievepelago (MO). (276)
423 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la congruità e le modalità di pagamento di canoni connessi all'occupazione ed all'utilizzazione di aree demaniali, con particolare riferimento al Bacino del Po di Volano. (277)
424 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa questioni applicative relative alla L.R. n. 21 del 2009 in materia di sviluppo della società dell'informazione. (278)
425 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa questioni riguardanti i dirigenti della Società Ferrovie Emilia-Romagna S.r.l. (279)
426 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa l'esercizio dell'attività venatoria in aree di valore naturalistico situate nella Provincia di Forlì-Cesena. (280)
427 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la situazione igienico-sanitaria dei locali dell'Ospedale di Mirandola (MO), con particolare riferimento alla chiusura della relativa sala parto. (281)
428 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa lo stato dei lavori di sistemazione della frana presente nel Comune di Ravarino (MO), in località Stuffione. (282)
430 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a tutela dei soggetti danneggiati dalla tromba d'aria che si è abbattuta, in data 8 settembre 2010, sui Comuni di Alseno e Castellarquato (PC). (284)
433 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa l'individuazione di commissari esterni nell'ambito di procedure ad evidenza pubblica, con particolare riferimento all'assegnazione del Global service. (287)
436 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la tutela e la valorizzazione del settore calzaturiero. (290)
437 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici, con particolare riferimento alla copertura della discarica di Campirolo, nel Comune di Collecchio (PR). (291)
439 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le problematiche connesse ai docenti precari presenti nel mondo della scuola, con particolare riferimento all'attivazione di convenzioni con l'INPS ed alla formazione di graduatorie. (293)
443 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle farmacie ospedaliere. (295)
451 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le problematiche connesse all'entrata in vigore del nuovo orario scolastico del servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano di Modena. (300)
455 - Interrogazione dei consiglieri Barbati e Mandini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere, anche attraverso disposizioni legislative, per tutelare gli studenti disabili e garantirne il diritto all'istruzione ed all'educazione. (303)
456 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la tempistica relativa alla conclusione dei lavori di rifacimento del ponte sul torrente Recchio, nel Comune di Noceto (PR). (304)
458 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le problematiche connesse al termine delle lezioni scolastiche ed alla relativa disponibilità di corse dell'ATC a Imola. (305)
463 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la chiusura dei piccoli aeroporti, valorizzando lo scalo di Bologna, con particolare riferimento all'aeroporto "Ridolfi" di Forlì. (310)
469 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la tutela e lo sviluppo delle Associazioni di donatori di sangue. (313)
470 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa l'applicazione della normativa regionale riguardante la valutazione della disabilità. (314)
474 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa il progetto di collaborazione con lo Stato di Israele denominato "Saving Children - la medicina al servizio della pace". (316)
475 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa i tempi di attesa per interventi chirurgici presso il Policlinico di Modena, con particolare riferimento ai casi di ipertrofia dei turbinati. (317)
476 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa l'esclusione della lingua inglese nella cartellonistica utilizzata presso l'Ospedale S. Orsola di Bologna. (318)
477 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i disagi per i lavoratori pendolari, con particolare riferimento a quelli che utilizzano la linea ferroviaria Parma-Milano centrale. (319)
478 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti gli interventi regionali in materia di progetti di filiera. (320)
482 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le spese sostenute, per mobilità passiva dei pazienti, dall'Ausl di Piacenza e dalla Regione Emilia-Romagna. (323)
484 - Interrogazione dei consiglieri Bazzoni e Bartolini, a risposta scritta, circa le procedure relative all'esercizio dell'attività venatoria tramite posta agli uccelli acquatici nei chiari, con particolare riferimento all'intervento posto in essere dalla Polizia venatoria provinciale di Ravenna in data 19 settembre 2010. (325)
490 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa i ritardi dei treni locali ed a lunga percorrenza che percorrono il territorio regionale, con particolare riferimento alla tutela dei viaggiatori pendolari. (330)
491 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la richiesta, avanzata dall'USL di Piacenza, di svolgimento dell'attività libero professionale dei propri medici presso un unico centro dell'azienda stessa. (331)
493 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure di nomina del Comandante della Polizia Municipale di Ozzano Emilia (BO). (332)
500 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa una variante urbanistica relativa al Comune di Cervia (RA). (336)
501 - Interrogazione del consigliere Naldi, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione di un tratto di pista ciclopedonabile in aree precedentemente destinate a sedime ferroviario della tratta Bologna-Verona. (337)
504 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la riduzione dei tempi di attesa per l'esecuzione di TAC e di RMN presso l'Ospedale di Vignola (MO). (340)
507 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il finanziamento regionale relativo all'ampliamento degli spazi museali ed alle iniziative per le celebrazioni dei 150 anni del Risorgimento italiano, con particolare riferimento ai Musei Civici di Modena. (341)
508 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il Pronto soccorso dell'Ospedale S. Orsola di Bologna, con particolare riferimento al servizio di trasferimento ai reparti dei pazienti ricoverati. (342)
509 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la funzionalità del DEA (Dipartimento emergenza accettazione imolese). (343)
511 - Interrogazione dei consiglieri Meo e Naldi, a risposta scritta, circa la coltivazione di cave di "pietre verdi" (ofioliti) e la commercializzazione di inerti contenenti amianto. (345)
514 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa il "Festival Verdi 2010". (346)
515 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa richieste di concessione per l'utilizzazione di pertinenze idrauliche relative al torrente Sillaro nel Comune di Castel San Pietro Terme (BO). (347)
522 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i controlli e le sanzioni relative alla sicurezza sul lavoro. (353)
524 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la tutela del Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Imola e la sua futura collocazione. (355)
528 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i disagi per la popolazione di Pian di Setta, nel Comune di Grizzana Morandi (BO), connessi allo scarico di terra di perforazione delle gallerie della Variante di Valico. (359)
531 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la costruzione di uffici, da parte di Trenitalia, presso un capannone destinato al ricovero delle motrici in Via del Lazzaretto a Bologna. (362)
534 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i costi relativi all'acquisto, la conservazione e lo smaltimento delle dosi del vaccino contro l'influenza A/H1N1. (365)
535 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la progettazione e la realizzazione della tangenziale di Corcagnano (PR). (366)
536 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la disoccupazione e la tutela dell'economia regionale. (367)
540 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa lo stato delle strade regionali e le relative criticità. (370)
541 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'orario di chiusura della stazione ferroviaria di Imola. (371)
544 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, in merito alla sospensiva concessa dal TAR dell'Emilia-Romagna su ricorso della LAV, della LAC e del WWF sulla applicazione della legge 157/92 ("Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"). (374)
548 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa un progetto, autorizzato dalla Provincia di Bologna, relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. (378)
550 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, in merito all'utilizzo della lingua araba e all'esposizione di messaggi pubblicitari all'interno dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna. (379)
551 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la presenza in servizio presso il reparto di nefrologia dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna del suo direttore. (380)
555 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa tempi e modalità del rimborso a due cittadini del Comune di Castel di Casio (BO) delle spese sostenute nel 2007 per lavori di abbattimento di barriere architettoniche. (383)
573 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la valorizzazione dei maceri quale strumento per il mantenimento della biodiversità e la possibilità di agevolare la ripresa della coltivazione della canapa. (386)
578 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa la realizzazione dell'opera denominata "Via Emilia Bis". (389)
579 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa emissioni relative all'azienda Undesa Italia srl ed i conseguenti controlli. (390)
581 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'integrazione sociale degli stranieri posta in essere nel Comune di Novi (MO), con particolare riferimento all'omicidio di una donna pachistana avvenuto in data 3 ottobre 2010. (392)
595 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la realizzazione del Tecnopolo di Parma, ed i soggetti coinvolti nel relativo progetto. (402)
630 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le moschee ed i luoghi di culto mussulmani, denominati "musalla", presenti in Emilia-Romagna. (427)
633 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa lo svolgimento, le procedure e le risorse relative al "Master in gestione dell'innovazione tecnologica negli enti e nelle aziende pubbliche" promosso dalla Regione Emilia-Romagna. (430)
634 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la destinazione di un fondo per il sostentamento della casa gestita a Bologna dal MIT (Movimento Italiano transessuali), al fine di sostenere la lotta contro la tratta di esseri umani a scopi sessuali. (431)
In data 4 novembre 2010 è stata data risposta orale, presso la Commissione “Territorio Ambiente Mobilità”, alla interrogazione oggetto n.:
545 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta orale in Commissione, in merito alle autorizzazioni relative ad un acquedotto privato in località Sanguineda di Vergato (BO). (375)
Interrogazione oggetto 498 (335) (La Giunta non intende rispondere)
PRESIDENTE (Richetti): La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 118 comma 1 del Regolamento interno, non intende rispondere alla interrogazione sotto riportata ritenendone il contenuto estraneo ai propri compiti d’istituto:
498 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa gli incarichi professionali attribuiti dall'ATC di Bologna.
(Sono state allegate le informazioni ricevute dall’ATC)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata
PRESIDENTE (Richetti): Iniziamo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata prendendo in esame il seguente oggetto:
736 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta immediata in Aula, circa i controlli, specie in ordine alla sicurezza sul lavoro e dei cittadini residenti, da porre in essere in merito al cantiere TAV operante in via Carracci a Bologna. (498)
La parola al consigliere Sconciaforni.
SCONCIAFORNI: Chiedo scusa, presidente, ho tre minuti per esporlo?
PRESIDENTE (Richetti): Ne ha sei complessivamente tra illustrazione e replica finale.
SCONCIAFORNI: Allora sarò velocissimo nell'illustrazione, anche perché le domande sono molto semplici e chiare e fanno riferimento all'ultimo, forse più inquietante, episodio che riguarda gli interminabili lavori dell'Alta Velocità presso la ferrovia di Bologna, e mi riferisco al cedimento strutturale che è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì 9 e 10 novembre, un cedimento che ha provocato una voragine nell'ambito del cantiere, a pochi metri da un palazzo abitato, di circa 12 metri e dal diametro di circa 3-4 metri di profondità. Questo è soltanto - ribadisco - l'ultimo forse più inquietante episodio di una lunga serie che ha visto cedimenti, evacuazioni di palazzi, allagamenti di cantine, inquinamento che è andato al di sopra di ogni limite tollerabile per via di questi lavori. Ovviamente i principali responsabili di tutto questo, sia chiaro, sono chi gestisce e chi ha a comando questi lavori, cioè Rfi e la ditta Astaldi, ma evidentemente in questo quadro i cittadini che - ricordo - si sono costituiti in un comitato di varie centinaia di cittadini, lamentano anche una sostanziale assenza, per esempio, dell'Amministrazione comunale e quindi da qui le mie domande molto semplici, non le sto ripetere perché, appunto, attengono a che cosa, a quali misure intenda adottare la Giunta regionale in merito ai controlli, in merito alla sicurezza sia dei lavoratori, sia dei cittadini tutti, a partire evidentemente dai residenti, ma sia soprattutto anche alla prestazione di questo osservatorio ambientale che Rfi aveva preso l'impegno di installare, che è stato fatto e che però dopo i primi rilevamenti è da circa un anno che non dà più nessun tipo di dato.
Quindi c'è una drammatica preoccupazione dei cittadini che chiedono evidentemente alle istituzioni delle risposte concrete e da qui anche la mia domanda.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Risponde per la Giunta l'assessore Lusenti, al quale diamo la parola.
LUSENTI, assessore: Riguardo all'interrogazione in oggetto possiamo, sulle base degli accertamenti e delle verifiche fatte, fornire questo quadro complessivo.
L'Azienda Usl ed Arpa della Sezione provinciale di Bologna eseguono costantemente, ciascuna per le proprie competenze, sopralluoghi nel cantiere TAV di Via Carracci, al fine di tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori impegnati nella realizzazione dell'opera.
Per quanto riguarda la voragine che si è aperta nella notte del 10 novembre 2010 si precisa quanto segue. Il cedimento in oggetto si è verificato a seguito dello scavo della galleria policentrica di pertinenza del lotto 8A, il cui appaltatore è la Società italiana per condotte d'acqua SpA. La galleria collega il camerone della futura stazione per l'Alta Velocità, sito a meno 25 metri, con la linea lato nord, sita sul piano di campagna. Il tracciato della galleria è parallelo a Via Carracci ed è all'interno dell'area di cantiere recintata. La galleria, di lunghezza pari a 800 metri, è realizzata con scavo tradizionale ed attraversa materiali molto eterogenei: matrice argillo-limosa nel primo tratto verso la stazione Alta Velocità, dove si è verificato il crollo, e matrice limo-sabbiosa ghiaiosa per il restante tratto.
Il pomeriggio successivo al crollo operatori del Dipartimento di sanità pubblica dell'Azienda Usl di Bologna si sono recati di propria iniziativa nel cantiere per verificare l'accaduto. L'area interessata dal cedimento è risultata delimitata da ringhiere mobili. Sul luogo erano presenti, oltre al personale dell'impresa esecutrice, i tecnici di Italferr e dei vigili del fuoco. Nella mattinata erano stati recuperati un container ed elementi in calcestruzzo tipo “new jersey” interessati dallo sprofondamento del terreno, mentre nel pomeriggio erano in corso interventi di messa in sicurezza dell'area, realizzati con getti di calcestruzzo alleggerito, al fine di colmare la voragine.
Il fronte scavo era stato interessato da un fenomeno franoso e al momento del sopralluogo risultava consolidato con la tecnica dello spritz beton, cioè dello spruzzo di calcestruzzo. Il tratto finale della galleria era delimitato da nastro di colore e tutte le lavorazioni al fronte erano sospese. Gli operatori del Dipartimento di sanità pubblica hanno ispezionato il cantiere sia in superficie, sia in galleria, e hanno assunto le prove relative all'accaduto.
Sulla base di quanto emerso dalle indagini preliminari risulta che il cedimento è iniziato durante le fasi di scavo, si è evoluto in modo lento e si è esaurito in circa un'ora. Il fenomeno, definito tecnicamente “sfornellamento”, è causato dal detensionamento del terreno, in questo caso già interessato da altre lavorazioni.
Attualmente i lavori di scavo nella galleria sono sospesi e sono in corso le indagini per evidenziare eventuali responsabilità circa l'accaduto e per individuare e fare adottare provvedimenti tecnici volti ad evitare il ripetersi di quanto accaduto.
Il giorno 15 novembre tecnici di Arpa hanno eseguito un sopralluogo nell'area interessata dal cedimento e sulla base di quanto hanno potuto accertare risulta non vi siano in atto effetti ambientali conseguenti al cedimento in parola, che risulta confinato all'interno dell'area di cantiere, comprese le crepe disseminate attorno alla superficie collassata. Pertanto Arpa ritiene che relativamente agli effetti ambientali causati dall'evento descritto non debbano essere predisposte particolari misure di sicurezza, fatto salvo il mantenimento in esercizio, anche a cantiere fermo, della procedura relativa allo smaltimento delle acque aggottate dalla falda contaminata da solventi alogenati, come prescritto a Rfi nell'ambito del procedimento di bonifica del sito contaminato relativo alla stazione di Alta Velocità.
Relativamente al tema della sicurezza dei lavoratori impegnati nella realizzazione dell'opera, si informa che il Servizio di protezione e sicurezza dei luoghi di lavoro del Dipartimento di sanità pubblica dell'Azienda Usl ha effettuato, dalla data di inizio lavoro del 2004, oltre 370 sopralluoghi nel cantiere in oggetto e nelle aree di servizio adiacenti, per verificare il rispetto delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori...
PRESIDENTE (Richetti): Assessore, la prego di avviarsi alle conclusioni.
LUSENTI: Sì, grazie. Quanto all'Osservatorio ambientale Nodo di Bologna, si precisa quanto segue. L'Osservatorio, ai sensi dell'art. 5, comma 1, dell'accordo procedimentale relativo all'Alta Velocità Nodo di Bologna è stato istituito presso il ministero dell'Ambiente e i suoi membri sono nominati con decreto del ministro dell'Ambiente. Esso, quindi, si configura a tutti gli effetti come un organismo del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. La relativa convenzione, sottoscritta il 17 luglio 1997 tra i ministeri dell'Ambiente, dei Trasporti, le Ferrovie dello Stato SpA, Cavet SpA, la Regione Emilia-Romagna e la Provincia e il Comune di Bologna, è scaduta il 10 febbraio 2010. La Regione Emilia-Romagna, la Provincia e il Comune, con lettera del presidente della Regione, della Provincia, del sindaco e ultimamente del commissario straordinario hanno chiesto più volte al ministero dell'Ambiente il rinnovo per un periodo di 2 o 3 anni dell'accordo, agli stessi patti e condizioni del precedente. Allo stato attuale, nonostante il ministero abbia dichiarato di voler procedere in tal senso, tale accordo non è stato ancora rinnovato. Nelle more del rinnovo, la Regione Emilia-Romagna, in rapporto con il Comune di Bologna, l'Azienda Usl di Bologna e l'Arpa, ha deciso di garantire i livelli essenziali di controllo ambientale necessari a valutare il rispetto delle prescrizioni contenute negli atti autorizzativi finalizzati alla mitigazione degli impatti ambientali. A tale scopo la Regione sta deliberando uno specifico contributo ad Arpa, che ha per oggetto “Supporto agli enti nella valutazione dei dati di monitoraggio ambientale effettuati da Rfi sui cantieri Alta Velocità del Nodo di Bologna”.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Lusenti.
La parola al consigliere Sconciaforni per la replica.
SCONCIAFORNI: Ringrazio l'assessore per queste informazioni, molte delle quali, o almeno sicuramente quelle relative all'Osservatorio, peraltro non erano neanche note, o perlomeno non sono mai state pubblicizzate, quindi rilevo anche delle informazioni nuove che credo saranno utili rispetto ai cittadini. Rimangono, e vado velocemente alla conclusione, evidentemente tutte aperte le problematiche di questo cantiere, perché è vero che questi controlli ci sono, per esempio quelli fatti dall'Arpa, piuttosto che dall'Asl, ma i livelli di inquinamento continuano ad essere tutti sempre superiori a quelli consentiti, quindi qui si pone oggettivamente il problema di come intervenire per limitare questi sforamenti continui, quindi evidentemente non è un problema solo di controlli.
Per quanto riguarda l'Osservatorio ambientale, si capisce perché il ministero, cioè il Governo, non vuole rinnovare la convenzione, perché evidentemente sarebbe palese questo continuo sforamento. Apprezzo quello che sta facendo la Giunta, insieme agli altri enti, per mettere in piedi comunque forme di controllo, diciamo così, rispetto a quanto sta avvenendo da tutti i punti di vista. Mi limito però a esortare, come dire, controlli costanti e soprattutto nell'ambito delle competenze che ha l'Ente Regione, di questo mi rendo conto, di sollecitare anche interventi concreti, anche facendo pressione sul Comune, che sicuramente ha responsabilità maggiori, perché lì è evidente che c'è una situazione di pericolo permanente, non soltanto dettata dal tema inquinamento, ma anche proprio dal tema sicurezza per chi lavora, per chi ci vive e per chi magari semplicemente passa con la macchina. Perché quel cratere, sì, è vero che è avvenuto all'interno del perimetro, ma è stato puramente casuale, visto che è avvenuto a dieci metri da un palazzo. Quindi, stante l'attuale situazione, niente può, come dire, far pensare che non possa succedere di nuovo e in termini anche più drammatici.
Quindi serve veramente da parte di tutti il massimo impegno perché ci sia veramente una reale sicurezza, da tutti i punti di vista, rispetto a quei cantieri, sicurezza che oggi evidentemente continua a non esserci.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Abbiamo esaurito l'oggetto 736, passiamo al seguente oggetto:
765 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per evitare gli allagamenti che hanno interessato la Valdarda, la Valtidone e altre zone del territorio piacentino. (516)
Risponde per la Giunta l'assessore Gazzolo.
La parola al consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Questa interrogazione a risposta immediata prende le mosse da eventi alluvionali legati a delle piogge che hanno interessato, come l'assessore sa, essendo ella stessa concittadina, la nostra provincia all'inizio di novembre. Questi numerosi allagamenti hanno prodotto, ovviamente, delle tracimazioni di fiumi e di canali e hanno causato numerosi danni, ma anche la città di Piacenza, assessore, ha avuto delle problematiche, relativamente alle zone, come lei ben sa, periferiche. Il che ha creato, presidente, un certo allarme nella cittadinanza, nei cittadini, soprattutto c'è stata anche una discussione che ho seguito a livello del Consiglio di circoscrizione n. 4, dove rappresentanti eletti del quartiere, delle varie forze politiche, hanno chiesto come mai anche sulla città ci sia stato questo tipo di allagamento, soprattutto nelle frazioni.
Quindi l'interrogazione serve per capire e sapere le ragioni e se vi siano, in via preventiva, per il futuro, delle possibilità da attivare, delle misure concrete da adottare per evitare che si ripetano nella provincia di Piacenza e nella città questi eventi e soprattutto, ma qui non ne faccio una polemica, assessore, lei lo sa perché ci siamo visti anche recentemente e abbiamo fatto anche numerosi sopralluoghi insieme sul territorio, di chiedere anche al Consorzio di bonifica se ci sia stato qualcosa tra virgolette, diciamo così, che non ha funzionato.
Dico questo sotto il profilo politico, perché avendo letto, come lei sa, le rassegne stampa degli organi di informazione della nostra provincia, questi dubbi su Piacenza sono stati avanzati anche dal sindaco Reggi, che certamente non appartiene alla forza politica che rappresento io, ma è sindaco del Partito democratico.
Per questi motivi chiedevo a lei, che è un assessore molto attento a queste problematiche, lumi sulla questione che ha investito il nostro territorio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola per la risposta all'assessore Gazzolo.
GAZZOLO, assessore: Con riferimento all'interrogazione del consigliere Pollastri preciso che nelle prime settimane del mese di novembre la provincia di Piacenza è stata interessata da intense precipitazioni, come lui diceva, che hanno sottoposto il sistema della bonifica, costituito da canali, casse di laminazione e impianti idrovori, a forti sollecitazioni.
L'intensa attività di bonifica esercitata dal Consorzio ha impedito che avvenissero importanti allagamenti e quindi danni alle attività produttive e alle aree urbane. Si segnalano comunque alcuni allagamenti avvenuti in località Fontanaccia, in comune di San Pietro in Cerro, e in località Mucinasso in comune di Piacenza, dovuti il primo all'insufficiente dimensionamento di fossi autostradali, e il secondo a insufficiente dimensionamento del sistema fognario e quindi non riconducibili al sistema della bonifica.
Si segnalano inoltre alcuni modesti, circoscritti e temporanei allagamenti in diversi comuni della provincia di Piacenza, dovuti in particolare all'alto grado di imbibizione del terreno, dovuto alle piogge cadute nelle settimane precedenti.
Il sistema della bonifica ha comunque risposto in maniera positiva grazie alla buona manutenzione eseguita annualmente sulle opere da parte del Consorzio e alla realizzazione di nuove opere di bonifica, finanziate dalla Regione, a favore del Consorzio stesso, in particolare la realizzazione della cassa di laminazione Riello a nord del comune di Piacenza e al potenziamento degli impianti idrovori della Finarda e Armalunga in comune di Piacenza.
In particolare, per sottolineare l'intensità delle precipitazioni e la risposta fornita dal sistema della bonifica, è opportuno segnalare che gli impianti idrovori della Finarda e dell'Armalunga hanno sollevato circa 3,6 milioni di metri cubi d'acqua e diversivi ovest ed est hanno allontanato circa 8 milioni di metri cubi di acqua, impedendo in tal modo estesi e duraturi allagamenti dell'area urbana di Piacenza.
Inoltre la cassa di laminazione Riello, progettata per tempi di ritorno di cinquant'anni, è entrata in funzione per la prima volta laminando circa 100.000 metri cubi d'acqua, che altrimenti sarebbero defluiti in area urbanizzata di Piacenza.
Ora, e concludo, per rispondere ovviamente alla preoccupazione del consigliere, sottolineo che nel sistema della sicurezza territoriale anche in questa situazione si è evidenziato quanto risulti fondamentale il ruolo dei Consorzi di bonifica e un ruolo che ritengo sia necessario che si consolidi e prosegua nella sinergia con le altre strutture regionali che si occupano di difesa del suolo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Gazzolo.
La parola per la replica al consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Ringrazio l'assessore per la minuziosa e dettagliata risposta e le chiedo, come per prassi, la cortesia di farmi avere l'atto nella sua interezza, perché, appunto, lo riesaminerò e dovrò dare ovviamente risposta a quei cittadini che, preoccupati da questa situazione che si è creata, mi hanno interpellato per avere delle spiegazioni, anche perché il timore è purtroppo che questi eventi si ripetano nel tempo.
Mi sembra quindi di capire, sotto il profilo politico, il totale sostegno e assolvimento da parte della Giunta regionale da lei rappresentata, per la delega ad hoc che ha assegnata, del Consorzio di bonifica, che quindi sostanzialmente ha svolto un ruolo importante, anzi ha impedito, a quanto è detto nella risposta dell'assessore, che si creassero ulteriori problematiche.
Ripeto, io avevo sollevato questo quesito anche perché il sindaco stesso di Piacenza aveva espresso, nell'immediatezza dell'evento, dei dubbi, se ricorda bene, sulla tenuta delle vasche e quant'altro, parlo del comune di Piacenza, al di là del dibattito, che sappiamo annoso, che si trascina sul ruolo del Consorzi e sulle loro funzioni, però dalla sua risposta sembra che, insomma, qui non vi sia alcun tipo di responsabilità.
Emergono peraltro due cose che non sapevo e che sono, presidente, fonte di elementi nuovi rispetto alla mia richiesta: che a San Pietro in Cerro il problema sono state, assessore, delle fosse autostradali, ho capito bene? Quindi lì è competente la Società Autostrade?...
(interruzioni)
Quindi evidentemente bisognerà fare una sollecitazione, non so se sia stato già fatto, sul tema.
L'altra questione, il sistema fognario, relativamente al comune di Piacenza. Sotto questo profilo, nulla c'entrando il Consorzio, ma essendosi verificati questi danni a causa sia di queste fosse autostradali che del sistema fognario, facciamo una sollecitazione affinché in futuro, facendo le corna e i debiti scongiuri, non si ripetano queste situazioni, si possa intervenire preventivamente.
Comunque la ringrazio per gli elementi che ha fornito, non tanto a me, quanto ai cittadini che, preoccupati, mi hanno chiesto di intervenire sulla questione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Abbiamo esaurito l'oggetto 765, passiamo al seguente oggetto:
771 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta immediata in Aula, circa la salvaguardia del sistema del welfare del Comune di Bologna, a fronte della riduzione delle risorse apportata dal Governo. (521)
Risponde per la Giunta l'assessore Marzocchi.
La parola al consigliere Favia.
FAVIA: Da notizie di stampa si apprende che, a seguito dei tagli governativi, il Comune di Bologna si accinge ad effettuare una massiccia privatizzazione del settore educativo e scolastico, aumentando le rette e riducendone gli orari di apertura, introducendo la tassa d'iscrizione per le scuole d'infanzia, aggravando così la situazione finanziaria delle famiglie, già precaria per effetto della crisi economica ed occupazionale in atto.
Sempre da notizie di stampa si apprende che molti lavoratori precari del settore scolastico dell'infanzia, abilitati e formati, non saranno rinnovati dopo aver prestato servizio per anni, in alcuni casi si parla di persone che sono precarie ormai da dieci anni.
Si sta, quindi, mettendo in moto una mobilitazione sindacale su questi possibili tagli occupazionali e una mobilitazione dei genitori e delle famiglie coinvolte. Considerando che la gestione commissariale ha provveduto ad inviare apposita comunicazione alle famiglie, sicuramente con toni rassicuranti, ma che di fatto ha confermato le notizie di stampa, ci chiediamo se la Regione e la Giunta abbia intenzione di intervenire in qualche modo, e parlo non delle misure generiche che la Regione mette in moto, ma in questo specifico caso riguardante Bologna, chiediamo quindi se la Regione ha intenzione, come ha fatto ad esempio per il Teatro Duse, di intervenire e se sì in che modo, con quali modalità e con quali azioni nel concreto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
La parola all'assessore Marzocchi per la risposta.
MARZOCCHI, assessore: La manovra finanziaria del 2011 pone delle gravissime difficoltà all'interno del sistema delle autonomie locali, prevedendo pesantissimi tagli a carico dei Comuni, sapete in particolare 1,5 miliardi per i Comuni e 4,5 per le Regioni. In questo quadro, la Regione Emilia-Romagna è riuscita comunque a garantire per il 2010 un riparto del Fondo sociale regionale in linea con lo scorso anno, prevedendo in particolare, per la gestione dei servizi educativi 0-3, dove ci sono dunque i nidi, un incremento di risorse pari a quasi un milione di euro, quindi il più 16% dell'anno scorso.
La Giunta, inoltre, ha appena approvato il progetto di legge per il bilancio 2011 che contiene l'indicazione di uno stanziamento di risorse regionali per le politiche sociali pari a quello del 2011, compreso quindi il fondo straordinario di 22 milioni, di cui 11 erano destinati all'infanzia e alle famiglie, con un importante investimento, quindi, sui servizi per l'infanzia e per le famiglie.
Malgrado questi sforzi va ricordato però che le risorse assegnate dalla Regione agli enti locali per il welfare rappresentano circa il 10% dei costi che questi sostengono complessivamente e quindi non riescono certo a compensare, da un lato la riduzione dei trasferimenti statali e dall'altro l'aumento della domanda dei servizi, in parte causato dal persistere della crisi economica.
Il Comune di Bologna, più di altri, risente negativamente di questa situazione perché caratterizzato storicamente da una grande ricchezza dell'offerta, chi più ha più viene tagliato, è la grande ingiustizia di questa situazione. Ha infatti uno tra i più alti indici di copertura dei posti nido della regione e della prevalenza della gestione comunale rispetto ad altre modalità di gestione, pubbliche e private, dovuta anche all'interruzione del processo di statalizzazione delle scuole materne, che era previsto da anni e che è stato interrotto.
Il Comune di Bologna finora è riuscito a garantire la propria rete dei servizi, caratterizzata da elevati livelli qualitativi, coniugandola con un'azione di contenimento delle rette, che sono ferme da dieci anni sul Comune di Bologna.
L'assessorato, per accompagnare questa difficile fase, sta partecipando, nelle diverse sedi, al confronto fra i diversi soggetti chiamati in causa sui temi della gestione dei servizi sociali e socio-educativi. Tra l'altro ha condotto, nel corso del 2010, un'indagine sui costi dei servizi socio-educativi, i cui esiti arriveranno il 2 dicembre e ci permetteranno di consentire e di individuare degli strumenti a supporto della programmazione regionale e locale.
In modo particolare, rispetto alle notizie di stampa, da nostre informazioni nessuna scelta è stata ancora fatta, nessuna decisione in merito a quanto indicato e riportato dalla stampa dal commissario. Il problema è in atto e ci si sta riflettendo.
In più vorrei aggiungere un dato: la Regione, pur avendo questo grosso impegno in questo settore, incide ben poco sul sostentamento di questi servizi, pur considerando l'importante sostegno anche da parte dei Comuni, poiché noi diamo circa 200 euro l'anno ogni bambino, mentre il costo è di 9.000 euro l'anno, quindi è molto distante la possibilità di intervento. Però rimane l'intento di sostenere fortemente, ne è un esempio il discorso dei 5 milioni del 2011 esclusivamente per le famiglie, per far fronte anche a queste difficoltà, e al reimpegno dei 22 milioni, di cui 11 per minori e famiglie. In più stiamo lavorando con gli enti locali per rivedere tutta la modalità di intervento degli asili nido e abbiamo un tavolo tecnico attivo per poter riorganizzare i servizi in modo che siano più flessibili e più adeguati alle condizioni di lavoro delle famiglie, e in particolare delle donne, anche in considerazione della crisi.
Abbiamo commissionato ad Ervet, e ci arriveranno gli esiti il 2 dicembre, la ricerca sui costi dei servizi educativi e siamo a disposizione del Comune e di ogni ente locale che ce lo chiede per individuare risposte virtuose, il più possibile virtuose rispetto alle condizioni attuali e partecipiamo, come avete visto, a tutti i confronti possibili affinché ci sia una certa sensibilizzazione e una possibilità di insieme trovare delle risposte perché la situazione è così grave che un ente o l'altro da solo non possono trovare delle risposte. Queste risposte vanno trovate solo in maniera concertata tra gli enti locali, i gestori, le famiglie e i rappresentanti delle forze sociali, perché la situazione è veramente gravissima, in modo particolare a Bologna perché gli atti di cronaca, ma anche su molti territori nel settore dei servizi 0-3 sono quelli più penalizzati perché sono gli investimenti economici a più alto tasso d'investimento degli enti locali.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Marzocchi.
La parola al consigliere Favia per la replica.
FAVIA: Grazie, assessore. Mi permette un appunto? Ci conosciamo, tra parentesi, da diverso tempo, e c'è un po' il vizio da parte degli assessorati, quando si presenta una domanda inerente a un tema, di fare anche un po' tutta la cronistoria di ciò che fa la Regione. Se avessi voluto sapere cosa faceva la Regione e in che modo contribuiva la Regione per i servizi 0-3 avrei fatto un'interrogazione specifica, lo dico anche perché magari le risposte così possono essere un po' più sintetiche. So anche che non c'è un atto deliberativo del Comune, ma la domanda era ben diversa: avete intenzione di intervenire nello specifico, nel caso in cui quelli che sono gli annunci del commissario Cancellieri verranno poi trasformati in atti deliberativi? Abbiamo una situazione particolare, proprio perché Bologna ha una sua peculiarità nel settore 0-3 e un grosso problema di precariato, si chiedeva appunto se la Regione avesse intenzione di intervenire in maniera specifica. Questo la Regione l'ha fatto tante volte, al di là dei suoi compiti standard, in situazioni particolari. Avremo modo di riparlarne.
Penso che su Bologna invece la Regione debba proprio mettere in campo strumenti specifici, almeno per quanto riguarda il grosso problema di precariato che le ultime Giunte comunali si sono trasportate e si parla circa di 100 persone.
Ringrazio comunque l'assessore per la risposta, sappiamo che c'è un grosso problema a livello governativo di tagli, cercheremo comunque, per quelle che saranno le nostre facoltà, di attutire il colpo della manovra sui servizi sociali che dobbiamo offrire ai cittadini.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Abbiamo esaurito l'oggetto 771, passiamo al seguente oggetto:
772 - Interrogazione del consigliere Naldi, a risposta immediata in Aula, circa l'apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali nelle zone turistiche. (522)
Risponde per la Giunta il sottosegretario alla Presidenza Bertelli.
La parola al consigliere Naldi.
NALDI: Direi che è interessante quanto si sta discutendo a Ferrara, a mio parere abbiamo l'esigenza di capire dove stiamo andando nel settore del commercio e con quali strumenti pensiamo di governare questo processo.
Ora, la discussione a Ferrara ha assunto dei toni anche piuttosto aspri, penso che ci siano le condizioni invece in questo ambito per chiarirci sulle cose fondamentali. Allora, ricapitolando un attimo, il Comune di Ferrara propone di ampliare la zona turistica e lo fa nonostante avere ricevuto parere contrario da parte delle organizzazioni più rappresentative non solo del sindacato, ma anche dei commercianti e dei consumatori.
Credo intanto che questo dovrebbe indurci un po' tutti, a prescindere da come la si pensa su un caso o sull'altro, a riflettere su che cosa significa continuare a tenere aperti tutti gli esercizi commerciali, o tutti quelli che ce la fanno, a tutte le ore di tutti giorni e di tutta la settimana, perché questo fatto, oltre a creare dei problemi ai lavoratori, ai quali viene negata praticamente una vita sociale e una vita familiare (quando gli si chiede di lavorare praticamente tutte le domeniche dell'anno), sta producendo anche uno stravolgimento delle condizioni della concorrenza negli esercizi commerciali, perché è evidente che soltanto le organizzazioni più strutturate possono competere in questo ambito e questa modalità finisce per creare grossi problemi invece ai piccoli esercizi commerciali.
Negli ultimi anni questo equilibrio è stato profondamente modificato, credo che si possa ragionare anche sul fatto che non possiamo permetterci ulteriori trasformazioni da questo punto di vista. Comunque, detto questo, le domande che io ho avanzato sono relative a questi fatti: a) se la Regione conosce quanti Comuni stanno richiedendo lo status di città turistica o di città d'arte per accedere all'apertura degli esercizi commerciali e se tali proposte attengono a vocazioni turistiche effettivamente rilevanti, come previsto dalla legge 14 del '99; b) chiedo se la legge 14 del '99 non attribuisca alla Regione il compito di valutare le proposte motivate inoltrate dai Comuni, soprattutto quando la concertazione fatta dai Comuni evidenzi dei pareri negativi da parte della maggior parte dei soggetti delle parti sociali interessate. Mi fa molto piacere che sia il sottosegretario a rispondere, tenendo conto che, anche a mio parere, la lettura della legge regionale n. 14 del '99, all'art. 16 assegna senza dubbio alla Giunta regionale il compito di individuare i comuni ad economia prevalentemente turistica e le città d'arte.
Ora, che questo potere, in mancanza di contenzioso, venga demandato ai Comuni può essere anche una prassi in uso che poteva funzionare, appunto, se non ci fossero stati dei forti conflitti in loco; ma di fronte a dei problemi, a dei punti di vista sostanzialmente diversi, credo che la Regione debba appropriarsi di quanto la legge stabilisce, cioè della facoltà ultima a decidere chi ha diritto ad essere definita città d'arte e chi invece non ha diritto ad esserlo. Su questo comunque è molto interessante la risposta della Giunta, in particolar modo per l'autorevolezza del sottosegretario.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha esaurito quasi tutto il tempo a sua disposizione.
La parola al sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Bertelli, per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Temo che non si esaurirà qui nella mia risposta la discussione ed evidentemente continuerà ad impegnare il dibattito anche di quest'Aula, tuttavia, sto al merito dell'interrogazione e del fatto specifico.
Intanto, comunico che ad oggi risulta agli atti dei competenti uffici regionali esclusivamente l'istanza di riconoscimento come comune ad economia prevalentemente turistica presentata dal Comune di Ferrara il 16 novembre scorso. Non ce ne sono altre.
Ciò premesso, l'articolo 12 del decreto legislativo 114 del 1998 ha stabilito che nei comuni ad economia prevalentemente turistica e nelle città d'arte gli esercenti il commercio determinano liberamente gli orari di apertura e di chiusura e possono derogare dall'obbligo di chiusura domenicale e festiva. Attuando questa norma con l'articolo 16 della legge regionale n. 14 del 1999 abbiamo stabilito due principi. Il primo sta nel fatto che il riconoscimento regionale come comune ad economia prevalentemente turistica o città d'arte prende avvio esclusivamente da una proposta motivata del Comune, essendosi ritenuta l'amministrazione di livello locale la più idonea ad individuare le esigenze e le caratteristiche turistiche e commerciali del proprio territorio. Ai Comuni stessi spetta anche la scelta di individuare le zone e i periodi dell'anno per i quali richiedere tale riconoscimento.
Il secondo principio si sostanzia invece nella previsione secondo cui i Comuni possono richiedere il riconoscimento citato soltanto dopo aver adempiuto all'obbligo di concertazione con le associazioni imprenditoriali, sindacali e dei consumatori. Non potendo oggettivamente concedere un potere di veto sulle decisioni dei Comuni, la legge regionale prevede che decorsi tre mesi dall'inizio del procedimento di concertazione il Comune può comunque prescinderne. A quest'ultimo riguardo si fa presente che il decreto Bersani prevede, da parte dei rappresentanti dei consumatori, degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti, l'espressione di un mero parere consultivo.
Solo ai Comuni stessi, quindi, è attribuita l'iniziativa per l'inserimento del proprio territorio nel sopra citato elenco, ad essi spetta anche la scelta di individuare le zone e i periodi dell'anno per i quali richiedere il riconoscimento come comune ad economia prevalentemente turistica o città d'arte. L'articolo 16 della legge regionale n. 14 del 1999 non prevede criteri oggettivi per valutare le istanze comunali.
Cito tuttavia che nella prima fase di attuazione della legge 14/1999, la Giunta regionale ha riconosciuto come comune ad economia prevalentemente turistica e città d'arte solo quelli che avevano portato a termine, con esito favorevole, il procedimento di concertazione e quelli che erano già stati inseriti negli allegati 1 e 2 della previgente legge regionale n. 40 del 1984, per consentire ai medesimi di dare continuità alla disciplina degli orari di apertura e alla deroga alla chiusura nelle giornate festive e domenicali.
Si deve infatti rilevare che la possibilità di deroga agli orari (in termini di aperture festive e di aperture serali) erano già consentite dalle normative anteriori alla “riforma Bersani” e che la legge regionale n. 40 del 1984 conteneva negli allegati un elenco di 203 comuni nei quali gli esercenti potevano definire liberamente gli orari. Tra questi era presente il Comune di Ferrara.
Attualmente, terminata la fase di prima applicazione della legge 14/1999, i Comuni che non hanno positivamente portato a termine la concertazione, anche essendo decorsi più di 90 giorni dall'avvio di quest'ultima, non ottengono in prima istanza il riconoscimento regionale. Ad essi è sempre chiesto di ripresentare domanda, dopo avere riformulato la proposta, eventualmente limitandone l'ambito territoriale e temporale. Sulla proposta ridefinita deve essere svolto un nuovo tentativo di conciliazione e la nuova richiesta deve essere approvata con delibera del Consiglio comunale. Dunque, quando vi sia una reiterata volontà dell'amministrazione comunale, e solo allora, la Giunta regionale attua il riconoscimento.
Da ultimo si richiama il più volte manifestato orientamento dell'Autorità Garante della Concorrenza del Mercato (fra tutte la segnalazione prot. n. 49721 del 20 ottobre 2008) sulla rilevanza pro-concorrenziale di una disciplina non restrittiva degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Consigliere Naldi, ha un minuto e mezzo per la replica.
Prego, consigliere Naldi.
NALDI: Grazie presidente e grazie al sottosegretario per la risposta, che mi riservo ovviamente di leggere con più attenzione.
Mi pare, dall'ascolto, che lei abbia confermato che pur non avendo le parti sociali un diritto di veto, comunque in ultima istanza tocca alla Regione approvare le proposte avanzate dai Comuni e mi sembra di avere capito che, ma non vorrei impegnarla in cose che lei non ha detto, lei ritiene opportuno una seconda fase di consultazione. Questo è quello che anch'io auspicherei...
(interruzione del sottosegretario Bertelli)
Sì, Ferrara era già compresa in queste caratteristiche, ma si parla di un ampiamento della zona riservata a queste modalità, a queste possibilità di utilizzo degli orari festivi.
Poi avremo altre occasioni, come lei giustamente diceva, per discutere qual è il modello di sviluppo verso il quale vogliamo orientare il futuro di questa regione e questo Paese. Io comincio ad avere dei dubbi che il modello di sviluppo possa essere semplicemente trainato dall'esaltazione dei consumi e dal fatto che passiamo tutte le domeniche dentro agli ipermercati. Mi pare che comincino ad esserci molte voci autorevoli, molto, molto più della mia, che denunciano le contraddizioni di un Paese nel quale c'è una buona parte della popolazione che non sa come arrivare alla fine del mese e un'altra parte invece che è sollecitata ad attività consumistiche forsennate. Credo che sia venuto il momento di cominciare a ripensare a questi modelli di consumo, ma di questo avremo occasione di riparlarne.
PRESIDENTE (Richetti): Abbiamo esaurito l'oggetto 772 e con esso le interrogazioni a risposta immediata.
Passiamo allo svolgimento dell'ordine del giorno, come da convocazione.
OGGETTO 336
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata» (6) (Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Richetti): Il testo n. 1 del 2010 è stato licenziato dalla Commissione “Territorio Ambiente Mobilità” nella seduta del 4 novembre 2010.
Il progetto di legge si compone di 16 articoli.
È relatore della commissione il consigliere Tiziano Alessandrini, a cui do la parola per la relazione.
ALESSANDRINI, relatore: Presidente, colleghe consigliere e colleghi consiglieri, il progetto di legge che stiamo per discutere “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata” rappresenta un provvedimento normativo regionale che si prefigge di dare risposte al rischio di infiltrazioni mafiose ed alterazione della concorrenza.
È urgente affrontare questo tema soprattutto in questo periodo di crisi, in cui il settore dell'edilizia è quello più esposto ed oggetto di attenzione perché vulnerabile e rilevante sul piano economico.
Il provvedimento normativo si incardina pienamente nel programma di legislatura a proposito di legalità, sicurezza, semplificazione e competitività. Con questa legge regionale vogliamo tenere alta la guardia per tenere alto il livello di attrattività e del vivere bene nella nostra regione.
La scelta di mirare al settore dell'edilizia pubblica e privata è dettata anche dal quadro normativo nazionale in evoluzione, che sta per approvare definitivamente il regolamento di applicazione del Codice dei contratti pubblici, con ulteriore definizione delle funzioni regionali.
Come è noto, il tema della legalità coinvolge anche altri settori e per questo motivo si è data attenzione anche ai settori in cui le imprese hanno o possono avere potenziali rapporti di fornitura di beni e servizi con la Regione.
I temi dell'edilizia pubblica e privata sono estremamente complessi e possono essere affrontati da diverse prospettive, la struttura del mercato spesso è condizionata dalla presenza di imprese che potrebbero adottare pratiche suscettibili di alterare le condizioni di concorrenzialità. Il frequente ricorso nei rapporti di subappalto ad imprese non adeguatamente strutturate, l'utilizzo troppo elevato del criterio dei massimo ribasso, la scarsa attività di controllo dei numerosi cantieri, sia pubblici sia privati, le difficoltà nel giungere alle conclusioni dell'iter di realizzazione degli interventi edilizi portano conseguenze negative sulla qualità delle prestazioni, sulla sicurezza del lavoro e sulla diffusione di comportamenti illegali ed infiltrazioni della criminalità organizzata.
Nelle finalità della norma regionale si sancisce che la Regione Emilia-Romagna, in armonia con i principi costituzionali, coopera con lo Stato, con le altre amministrazioni pubbliche e con le parti sociali alla promozione dell'ordinata convivenza e della legalità contro i fenomeni di infiltrazioni mafiose, del lavoro irregolare, dell'usura e dei comportamenti illegali che alterano il mercato e la libera concorrenza.
Per il raggiungimento di tali finalità si prevede di attuare un sistema integrato di sicurezza territoriale, di qualificazione di idoneità degli operatori economici, nonché delle amministrazioni pubbliche. Si prevede inoltre l'adozione di procedure e di soluzioni finalizzate alla trasparenza e alla semplificazione e razionalizzazione dell'attività amministrativa e degli adempimenti a committenza pubblica e privata.
Guardiamo in estrema sintesi agli obiettivi che la proposta di legge vuole centrare: 1) norme chiare per valorizzare le imprese regolari e virtuose, per consentire la permanenza sul mercato a quelle che puntano sulla qualità degli interventi e sulla sicurezza del lavoro e dei lavoratori. 2) Aumento dei controlli. È previsto un potenziamento dell'attività di controllo nei cantieri edili e di ingegneria civile. La Regione definirà le modalità di adozione e di applicazione obbligatoria di sistemi informatici di controllo e registrazione automatica delle presenze autorizzate nei cantieri, ciò al fine di assicurare un più efficace e coordinato esercizio delle attività di vigilanza, secondo criteri che facciano riferimento principalmente alla dimensione dei cantieri e alla pericolosità dei lavori.
La norma vuole completare il quadro delle imprese che nei cantieri si avvalgono dei sistemi informatici di controllo e registrazione, inserendo non solo quelle che saranno obbligate a farlo in base alla delibera di Giunta, ma prevedendo anche quelle che volontariamente li utilizzano.
Un altro aspetto relativo al potenziamento e al migliore coordinamento delle attività di controllo riguarda la promozione, tramite accordi, dell'adozione di sistemi telematici di rilevazione dei movimenti e dei flussi dei mezzi e dei materiali nei cantieri.
Il terzo punto riguarda la semplificazione, la dematerializzazione dei certificati, delle comunicazioni e delle procedure. Si prevede che la Regione, in accordo con gli enti competenti, operi al fine di agevolare lo svolgimento delle attività delle amministrazioni pubbliche, degli operatori economici e dei cittadini. Ciò in particolare per costituire, aggiornare e rendere consultabile agli eventi diritto la banca dati delle certificazioni rilasciate sul territorio regionale, relative alla regolarità contributiva degli operatori economici, il cosiddetto DURC.
Tutto questo comporta la predisposizione di un supporto informativo per la semplificazione e dematerializzazione degli obblighi di comunicazione in merito al procedimento e agli endoprocedimenti edilizi e delle procedure per l'affidamento dei contratti pubblici.
In buona sostanza, noi perseguiamo due obiettivi: il primo è la riduzione delle pratiche e dei costi a carico di cittadini, imprese ed enti e il secondo è la riduzione dei tempi delle procedure e dei pagamenti. Inoltre, è stata rafforzata la partecipazione alle decisioni previste dalla presente legge con lo strumento della Consulta regionale del settore edile e delle costruzioni, per promuovere la legalità, la trasparenza e le qualità nelle diverse fasi di realizzazione dei lavori nei cantieri edili.
Nel settore edile e delle costruzioni, delle forniture e dei servizi a committenza pubblica, in particolare, si prevede il rafforzamento delle funzioni dell'Osservatorio dei contratti e degli investimenti pubblici, le modalità di rapporto con l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dei lavori, servizi e forniture e le funzioni di sezione regionale dell'Autorità stessa.
Le funzioni principali previste sono tre: acquisizione delle informazioni e dei dati utili per consentire la trasparenza dei procedimenti di scelta del contraente, nonché monitoraggio dell'attività degli operatori economici in sede di partecipazione alle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici; promozione della qualità delle procedure di scelta del contraente e qualificazione degli operatori; acquisizione delle informazioni e dei dati relativi agli investimenti pubblici. Inoltre sono stati indicati i compiti che rafforzano l'adozione di controllo e segnalazione grazie all'ausilio di strumenti informatici e della condivisione di banche dati. In particolare si prevede l'esercizio delle funzioni di segnalazione agli enti competenti per l'effettuazione delle attività di vigilanza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di obblighi assicurativi e previdenziali, con particolare riferimento alle situazioni in cui, anche mediante opportuna elaborazione delle informazioni raccolte, emergano significativi elementi sintomatici di alterazione del congruo e regolare svolgimento delle attività nei cantieri; così anche la segnalazione agli enti competenti dei cantieri nei quali si eseguono lavori aggiudicati ad imprese che hanno presentato un'offerta, la cui congruità sia stata sottoposta a valutazione di anomalia; la definizione e l'aggiornamento dell'elenco regionale dei prezzi, al fine di assicurare una determinazione uniforme, omogenea e congrua dei prezzi dei lavori pubblici; tale elenco è redatto con particolare riferimento alle voci più significative dei prezzi di costruzione, anche tenendo conto di specifiche condizioni provinciali. L'elenco costituisce strumento di supporto e di orientamento per la determinazione delle importo presunto delle prestazioni da affidare. Inoltre, le stazioni appaltanti che realizzano lavori pubblici nell'ambito del territorio regionale nell'elaborazione dei progetti verificheranno la possibilità di adottare soluzioni tecniche e di esecuzione per la tutela dell'ambiente, del risparmio energetico, del riutilizzo delle risorse naturali e della minimizzazione dell'uso di risorse non rinnovabili, della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nonché della riduzione dei rischi e dei disagi arrecati alla collettività nell'esecuzione dei lavori.
Con questo provvedimento normativo si rafforza l'aggiudicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Infatti, le stazioni appaltanti dovranno altresì verificare la possibilità di inserire fra i criteri di valutazione dell'offerta, elementi finalizzati al perseguimento degli obiettivi sopra indicati.
Per la prima volta viene declinata l'applicazione dei principi di cui alla comunicazione della Commissione Europea circa lo “Small Business Act” per favorire il massimo accesso alle procedure di affidamento di lavori, forniture e servizi anche alle piccole imprese, impegnando le stazioni appaltanti ad articolare le prestazioni in distinti lotti funzionali per prestazioni relative ad attività fra loro non omogenee.
Si intende così evitare l'artificioso aumento degli importi dei contratti e conseguentemente dei requisiti di partecipazione alle procedure di affidamento, che escludono le imprese di piccole dimensioni, riducono la concorrenzialità di queste procedure a discapito delle amministrazioni pubbliche, con il solo modesto vantaggio di diminuire il numero delle procedure di gara.
Nel settore edile delle costruzioni a committenza privata sono state previste norme rilevanti sotto il profilo della qualificazione delle imprese, della tutela e sicurezza del lavoro e della legalità. In particolare, la Regione, nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di osservatorio, provvede a: 1) segnalare agli enti competenti per l'effettuazione delle attività di vigilanza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di obblighi assicurativi previdenziali i casi di alterazione del congruo e regolare svolgimento delle attività nei cantieri, anche mediante opportune elaborazioni delle informazioni raccolte, dalle quali emergano significativi scostamenti; 2) acquisire in via telematica dai Comuni le informazioni in merito all'avvio e alla conclusione dei lavori dei cantieri, secondo modalità individuate con atto della Giunta regionale.
Altro aspetto di grande rilevanza per la legalità dell'Emilia-Romagna riguarda l'introduzione, come peraltro prevista nei lavori pubblici, delle verifiche preventive inerenti alla normativa antimafia vigente. Tale verifica condizionerà l'efficacia del permesso di costruire. Inoltre, viene condizionata l'efficacia del permesso di costruire, quindi dell'inizio dei lavori, alla trasmissione da parte del committente della documentazione già prevista dalla normativa statale, che dimostri l'idoneità dell'impresa affidataria ed esecutrice dei lavori. Si vuole in questo modo che il committente possa scegliere quelle imprese che dimostrino di essere in regola con gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro, di regolarità contributive e contrattuali. Solo questa scelta renderà possibile l'inizio dei lavori.
Inoltre, si prevede che la Giunta regionale possa stabilire ulteriori verifiche di idoneità tecnico professionali, rilevanti ai fini della tutela e della sicurezza del lavoro nei cantieri.
Infine, sono state previste misure di premialità per quelle imprese che sono in regola con le disposizioni di legge richiamate dall'art. 13, ma che volontariamente decidono di chiedere la collaborazione degli organismi paritetici, il cui ruolo in ordine all'attività di formazione, consulenza e certificazione è previsto dal decreto legislativo 81 del 2008.
Le imprese più meritevoli, secondo criteri stabiliti dalla Regione, con il supporto della Consulta, saranno iscritte in un elenco di merito. Queste sono le imprese che la Regione cercherà di valorizzare particolarmente, con diverse misure premiali, a partire da quelle di semplificazione amministrativa.
La proposta normativa cerca, quindi, di portare a sintesi e a sistema le esperienze, i progetti, le azioni promosse in questi anni dalla Regione, dagli enti locali e dalle forze sociali, in cooperazione con lo Stato, per favorire e rendere più ampia ed efficace la diffusione dal basso della trasparenza e della responsabilità sociale diffusa a favore della legalità, per una maggiore coesione territoriale e sociale.
Presidente, colleghe consigliere e consiglieri, consentitemi di terminare questa introduzione con un ringraziamento all'assessore Muzzarelli e al suo staff per l'azione di continuo supporto, politico ma soprattutto giuridico, al sottoscritto e a tutti i componenti della terza commissione nella fase di discussione dell'articolato del progetto di legge.
Nell'esame di questo progetto è risultato evidente il ruolo propositivo dei singoli consiglieri che, nel confronto delle idee, hanno indubbiamente contribuito a migliorare il progetto iniziale licenziato dalla Giunta, a partire dall'ampliamento della sfera di operatività ad imprese anche di settori diversi da quelli dell'edilizia.
Adesso la parola tocca all'Assemblea, grazie per l'attenzione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alessandrini.
Apriamo il dibattito in fase di discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Molto brevemente, per arrivare, diciamo, un po' al punto finale della discussione che si è avuta all'interno della commissione. Come minoranza avevamo approvato nella fase preliminare, le finalità di cui all'articolo 1, in quanto in quelle ci riconosciamo e quello ritenevamo che fosse l'obiettivo primario di questo corpo normativo. Analizzando poi i vari articoli, rispetto ai quali abbiamo proposto anche ipotesi di emendamento che sono state poi tutte resettate, ci siamo astenuti su quello che è il contenuto di tutto il corpo normativo proprio per il fatto che riteniamo che questo sia eccessivamente gravoso per le imprese, non sia tanto rispettato un principio di premialità nei confronti di coloro che, seppure accennato in qualche passaggio, veramente rispettano le regole e la cosa che più che altro ci porta a dare una lettura negativa di quello che è il corpo di tutti gli articoli, quindi, tolto via l'articolo 1 che riguarda le finalità stesse di cui abbiamo votato favorevolmente. Sono le stesse osservazioni che derivano dalle associazioni di categoria, preoccupate del fatto che ci sia comunque un ulteriore carico di gravame, un ulteriore carico di burocrazia, un ulteriore carico di costi che in un periodo particolarmente delicato come questo possa in un qualche modo essere un ulteriore peso per chi fa impresa.
Per tale motivo, quindi non ripetendo in maniera esaustiva tutte quelle che sono state le osservazioni che, come ho detto, abbiamo presentato anche sotto forma di emendamenti in commissione, ripetiamo di essere concordi sulle finalità, ma per quanto riguarda tutto il testo rimostriamo le nostre perplessità e quindi come tali non ci sarà un voto favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Il progetto di legge per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, che poi è stato allargato, diciamo così, a tutte le commesse della Regione, a tutte le attività che vengono commissionate dalla Regione, che oggi qui stiamo discutendo sicuramente va in una direzione positiva e molto utile, anche perché si inserisce in un ciclo virtuoso di iniziative legislative di cui la Regione Emilia-Romagna si è dotata negli ultimi anni per contrastare in maniera sempre più efficace la piaga degli incidenti sul lavoro, innanzi tutto a partire da questo problema.
Sappiamo tutti che alla fine di una catena di appalti e subappalti si trovano quasi sempre delle condizioni di lavoro veramente preoccupanti, deleterie, si trova molto spesso il lavoro nero, il lavoro in clandestinità, situazioni nelle quali non vengono tutelati i diritti dei lavoratori, il diritto ad un lavoro dignitoso.
Se è vero che l'Emilia-Romagna ha avuto un forte calo del numero di morti bianche, è altrettanto vero che i problemi da questo punto di vista non sono finiti, molti altri problemi si stanno aggiungendo e quindi noi dobbiamo effettivamente sviluppare tutte le leggi che consentano di contrastare questo fenomeno che altera in maniera profonda la concorrenza.
È un fenomeno questo, quello dell'illegalità, che corre il rischio, fra l'altro, di mettere fuori dal mercato le aziende più virtuose.
Per questa ragione ritengo che sia molto positivo individuare una lista di aziende che hanno attuato delle buone pratiche, che sono in grado di assicurare, in base anche alla loro storia, il rispetto di criteri di trasparenza, di correttezza e di responsabilità sociale.
Ritengo che sia anche molto utile predisporre tutti gli strumenti per verificare il monitoraggio nei cantieri e a questo proposito propongo di inserire anche nel testo in discussione un emendamento che richiami quanto già attuato, in particolar modo nel bolognese, con il progetto “Cantiere vigile” e lo possa diffondere su tutto il territorio regionale, favorisca la diffusione su tutto il territorio regionale.
Negli scorsi anni, infatti, per aumentare la sicurezza del lavoro nei cantieri edili del territorio provinciale è stato definito un protocollo d'intesa fra la Provincia di Bologna e le Ausl di Bologna e Imola, la Direzione provinciale del lavoro, l'Inps e l'Inail; il protocollo ha consentito lo sviluppo del progetto “Cantiere vigile”, che vede il sostegno dei Comuni e promuove gli interventi degli agenti di polizia municipale a supporto dell'attività di vigilanza degli operatori degli enti preposti al controllo nei cantieri. Il coinvolgimento delle forze locali di polizia municipale nelle supervisioni dei cantieri ha richiesto una specifica formazione professionale, che si è svolta presso le Associazioni intercomunali, le Comunità montane e i singoli Comuni che hanno aderito.
Il frequente ricorso nel rapporto di subappalto ad imprese non adeguatamente strutturate, l'utilizzo troppo frequente del criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici, la scarsa attività di controllo dei numerosi cantieri, sia pubblici che privati, le difficoltà nel giungere alla conclusione dell'iter di realizzazione degli interventi edilizi portano conseguenze negative sulla qualità delle prestazioni, sulla sicurezza del lavoro e sulla diffusione di comportamenti illegali e di infiltrazioni della criminalità organizzata.
In questo quadro, a mio parere, occorre introdurre strumenti per responsabilizzare le stazioni appaltanti e i soggetti affidatari di contratti pubblici rispetto ai comportamenti degli operatori lungo tutta la catena del subappalto. Questo è lo scopo del mio secondo emendamento, che mira ad introdurre la possibilità per la stazione appaltante di inserire una penale nei contratti pubblici, commisurata all'importo del contratto, da riscuotere in caso di inosservanza delle prescrizioni di legge da parte degli stessi soggetti affidatari e di loro subappaltatori per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto.
La violazione di norme nell'ambito di un appalto pubblico, oltre ad essere sanzionata ai sensi delle leggi vigenti, deve anche comportare per il soggetto affidatario il pagamento di una penale per il danno che la violazione causa all'immagine dell'ente pubblico appaltante, soprattutto nel caso di violazione di norme per la sicurezza e la regolarità del lavoro e a tutela dell'ambiente.
Concludo dicendo questo. Io sono convinto che questa legge possa introdurre delle modalità più consone allo sviluppo equilibrato di questa regione, possa introdurre condizioni di una concorrenza fra imprese basate su una qualità più alta e questo possa comportare anche un vantaggio competitivo rispetto ad altre parti di questo Paese.
Sono convinto che sia opportuno selezionare le imprese, come è fin dall'inizio negli intenti della proposta legislativa, sulla base di una white list, sulla base di buone pratiche storiche, consolidate nelle imprese; sono però anche convinto che serva anche introdurre delle forme di penalità per le imprese che non dovessero rispettare gli obblighi che si assumono al momento della stipula di un contratto con la stazione appaltante, perché quando ci troviamo di fronte a dei casi (purtroppo ne è successo anche uno ieri molto vicino a noi, qui a San Lazzaro) nei quali un lavoratore perde la vita per delle condizioni di trascuratezza, perché si lima fino all'ultima moneta pur di risparmiare. In questo caso, come vediamo, è l'ente pubblico che deve rispondere di quello che è successo, è l'ente pubblico che politicamente e nella comunicazione deve dire come mai si è verificato il tal episodio, quindi penso che noi dobbiamo fare di tutto perché il pubblico, le stazioni appaltanti abbiano gli strumenti per indurre le aziende che vincono le gare d'appalto a comportarsi in maniera virtuosa e a controllare affinché lungo tutta la catena del subappalto chi lavora lavori secondo criteri di serietà, di corrette pratiche, fino all'ultimo uomo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Grazie, presidente.
Questo progetto di legge nella sua impostazione e soprattutto nell'enunciazione dei principi credo che non possa che essere ampiamente condiviso, nel senso che è chiaro che ognuno di noi ambisce a vivere in una società nella quale ci siano forme di garanzia e sicurezza rispetto alla legalità e non solo, perché poi, come sempre, si mettono assieme tante cose che possono stare sotto la stessa definizione, ma che poi hanno vie diverse, per cui qui si parla di cose varie e quindi anche difficilmente poi catalogabili, così come è avvenuto poi anche nella stesura dell'articolato di questa legge, rispetto al presupposto iniziale.
Credo che, fatta questa premessa, ci sentiamo appunto di condividere quello che è enunciato sostanzialmente nel primo articolo di questo progetto di legge, poi quando scendiamo nel particolare vediamo che sostanzialmente noi andiamo ad implementare tutta una serie di adempimenti, alcuni dei quali già ampiamente previsti dalla legislazione vigente, e sostanzialmente si produce un effetto di ulteriore appesantimento burocratico nell'iter. Penso in particolare all'articolo 12, dove viene presa in considerazione l'efficacia del permesso a costruire e penso che nella situazione data, quindi di grande difficoltà, questo sia un comparto che non ha bisogno di ulteriori appesantimenti, ma il risultato finale di questa legge credo che purtroppo, ahimè, sia proprio in effetti questo.
Credo anche che occorra fare un'altra riflessione. Come è stato giustamente detto, sta per essere licenziato il Codice degli appalti. Credo che la partita si giochi sostanzialmente lì e che questa serie di appesantimenti, che utilizzano peraltro strumenti già previsti e per i quali occorre ci sia una puntuale applicazione, perché voi quando parlate dell'accordo fra prefetture e organi preposti non fate altro che ribadire una questione che già c'è, perché le prefetture hanno appunto questo obbligo di vigilanza su quello che succede soprattutto nel mondo degli appalti che riguardano l'edilizia, che riguardano le opere pubbliche. Ma il nodo non è questo.
Tutto i problema che viene affrontato in questo progetto di legge sarà risolto, credo, auspico, ma vedo lì lo strumento vero ed efficace, nel nuovo Codice legislativo sugli appalti, perché buona parte dei problemi che sorgono in questo settore sorgono perché le gare vengono fatte al massimo ribasso. Questo significa che vi sono imprese che sono borderline, vi sono imprese che fanno offerte al di fuori di ogni logica di mercato e nella filiera a cui qualche collega faceva riferimento poi si verifica che c'è insicurezza nel cantiere perché occorre reperire risorse, si verifica che vi sono tutta una serie di sub, sub, sub, subappalti che magari vanno in dotazione a piccole aziende che hanno scarsi mezzi. Guardate che il dato che noi abbiamo visto stamattina e che mi fa anche aprire una piccola polemica, perché, scusatemi, ma questo me lo dovete consentire, visto il vostro nume tutelare Saviano che dice che la Lega Nord ha delle zone di connivenza con settori poco trasparenti della vita pubblica della Lombardia, guardate i dati di stamattina, mutatis mutandis credo che allora potremmo dire la stessa cosa del PD di Bologna, visto che su 356 casi di certificate malversazioni di tipo criminale e soprattutto parlando di riciclaggio, 101 sono stati individuati nella provincia di Bologna e altri 60 in quella di Modena, dove mi pare che né il PdL, né la Lega Nord abbiano posizioni di governo. Quindi, visto che voi oramai avete questi numi tutelari che si permettono, nelle bagarre televisive, di fare affermazioni di questo tipo, mi pare che questa invece sia un'Aula dove si può parlare più seriamente di queste questioni e allora dico, la proprietà transitiva mi fa dire che il PD della regione Emilia-Romagna, che il PD di Bologna o quello di Modena, visto che sono forze da sempre di governo, presentano delle attività che sono in quella cosiddetta area grigia, così come Saviano ha detto della Lega Nord per quanto riguarda alcune attività economiche in Lombardia.
Lasciata da parte questa piccola polemica, credo che sia però veramente utile che noi non si pensi che questo progetto di legge risolva tutto il problema che ruota attorno agli appalti pubblici e non solo, anche a quelli privati, è un aspetto positivo che si intravedono anche alcune forme di tutela nel rapporto del singolo cittadino, però credo, sono fermamente convinto, che lo snodo vero sia quello della nuova regolamentazione degli appalti e torno a dire che le gare al massimo ribasso consentono tutta una serie di operazioni che lasciano una zona opaca, che abbiamo potuto anche verificare sui nostri territori in diverse occasioni.
Occorre che si vada decisamente verso le offerte economicamente vantaggiose, che garantiscano la qualità dell'intervento, che fanno sì che le aziende si qualifichino, perché il portato non è semplicemente quello di una percentuale sempre più alta di ribasso rispetto a una dotazione economica, ma è anche un portato di qualità, di professionalità, che qualificano anche le aziende, quindi anche in questo senso ci consentirebbe di avere un'azione efficace nel mondo delle imprese.
Pur tuttavia, considerando che i presupposti di questa legge sono presupposti che noi condividiamo, che apprezziamo, seppure non siamo convinti che nell'articolato alla fine si raggiunga l'obiettivo che è stato prefigurato da chi ha dibattuto attorno a questo testo, il nostro certamente non sarà un voto di adesione a questo progetto di legge, ma un voto di benevola astensione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Debbo dire che di fronte a un progetto di legge che si propone di elencare delle disposizioni per la promozione della legalità e anche quindi la semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, alla luce anche di tanti timori che oggi abbiamo nella gestione di questo settore, soprattutto nella nostra regione, credo che sia assolutamente condivisibile, credo che si faccia fatica a non condividere il presupposto che l'impianto di questa legge si è voluto dare, soprattutto nel momento in cui l'obiettivo era quello di selezionare le imprese che operano sul mercato, sulla base, di elementi che siano prima di tutto qualitativi e anche di correttezza.
Personalmente ho avuto modo di verificare, anche da parte delle associazioni datoriali, quello che è il loro giudizio rispetto all'impianto che questa legge si è voluto dare e ho visto che tendenzialmente, in linea di principio, c'è un atteggiamento di condivisione ed è lo stesso che anch'io ho perché, ripeto, i principi sono assolutamente condivisibili. Però se c'è un aspetto che mi ha colpito rispetto ai vari suggerimenti, prevalentemente se volete di natura tecnica, che le associazioni hanno dato, un aspetto che secondo me è assolutamente necessario tenere conto in modo imprescindibile, e cioè che si istituisca una struttura di concertazione, una sorta di task force che riunisca tutte le associazioni regionali di categoria, affinché si possa ritrovare insieme la modalità per dare un'attuazione concreta a questa legge in tutte le sue fasi, perché, obiettivamente, è una legge che per le finalità che si pone, pone degli ulteriori obblighi, degli ulteriori aggravi e ovviamente con il conseguente dispendio che ne deriva.
Ecco, credo che questa sia una legge, molto impegnativa dal punto di vista dell'operatività delle imprese e credo che l'operatività, se deve produrre l'obiettivo che ci siamo posti, è necessario che nasca assolutamente da una concertazione operativa e attuativa, perché se effettivamente le associazioni e le istituzioni non si confronteranno e soprattutto non concerteranno le azioni da svolgere, credo che questa legge non porterà assolutamente a dei risultati.
Analogamente al giudizio del collega Villani, io mi pongo in modo favorevole rispetto al contenuto dell'impianto, però, ripeto, rispetto alle complicazioni che questa legge comporta sul sistema, soprattutto imprenditoriale, ritengo che sia più opportuno astenersi proprio perché è bene che l'attuazione di questa legge passi anche da un momento di concertazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Non ho altri iscritti ad intervenire in discussione generale.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Mi scusi, presidente, ma volevo ascoltare eventuali interventi, su questa proposta di legge, immagino che avendo poi l'esame dell'articolato e lo spazio per la dichiarazione di voto, ci sia l'occasione di ospitare un vivace e articolato intervento su un tema, che, al di là del contenuto specifico di questa legge, secondo me potrebbe valorizzare la nostra Aula.
Il tema è quello del contrasto ad ogni forma di organizzazione criminale, che nel nostro territorio è presente, ahimè, appunto, da anni, e sta progressivamente contaminando il tessuto economico, sociale e spero, voglio dire, non politico della nostra realtà. Lo dico perché l'idea di attivarsi in un ambito settoriale, come è l'ambito sul quale interviene questa proposta di legge, è figlia di una riflessione e anche di una consapevolezza che il problema c'è e ce l'abbiamo in casa. Questo credo che vada affermato con nettezza qui, in quest'Aula. Nessuno ritiene, spero, appunto, che il tema del contrasto alle mafie in questa regione sia un tema non in agenda, sia un tema che non ci riguarda, ma che in realtà sia purtroppo, appunto, una questione della quale dobbiamo tenere conto.
Apprezzo molto l'iniziativa della Giunta, peraltro conseguente a una serie di impegni di carattere programmatico assunti con la maggioranza che regge, appunto, questa Regione, nell'avere proposto, con un esercizio complesso, perché ricordiamoci che quando si parla di legge si parla...
(brusio in aula)
Scusi, presidente.
Quando si parla di leggi regionali si parla, appunto, di interventi in ambiti che ci lascia il 117 della Costituzione e la normativa nazionale in vigore sugli stessi. Per cui non è un esercizio facile ritagliarsi uno spazio, sul quale il legislatore nazionale provvede con leggi appunto quadro di una certa consistenza, avere uno spazio di intervento che ci consenta di arrivare fino alla fine senza violare competenze che non sono nostre e quindi senza esporci a ricorsi in Corte Costituzionale. Non è semplice. Spesso, e questo riguarda la realtà di molte Regioni, questi esercizi non si fanno, rinunciando in questo modo a mettere a disposizione tutti gli strumenti che possiamo usare per, come dire, conseguire, un obiettivo, che è quello appunto di contribuire alla costruzione della rete antimafia nel nostro territorio che risulti sia sugli strumenti che ha a disposizione, sia sulla dimensione di massa, perché, sapete, la discussione su queste leggi serve oltretutto anche a promuovere un senso comune su questi temi e direi che, appunto, questa è un'altra questione importante, si può fare.
Per cui la mia posizione sul commento appunto generale di questa legge è positiva.
Io ho ascoltato e ho seguito l'iter in commissione, e come sempre vorrei valorizzare, perché anche in questo caso si tratta di sostanza, il metodo di lavoro che qui noi assumiamo: è arrivata una proposta della Giunta, la commissione l'ha esaminata, ha proposto udienze conoscitive, si è confrontata con il sistema del mondo esterno, ha consentito nei tempi ai tanti soggetti che ai sensi delle nostre regole sono ammessi a condividere con noi le discussioni e gli iter decisionali, ha acquisito una serie di informazioni e di proposte di emendamento. La proposta della commissione stessa è stata emendata e ha assunto, come dire, la connotazione di una decisione la cui mano e la cui iniziativa è un'iniziativa di forma mista, anche se poi non è stata formalmente nella presentazione sottoscritta da qualche consigliere.
Questo è un metodo di lavoro che ci dimostra come è importante per noi continuare ad essere permeabili e rendere permeabili le nostre proposte a chi ha sul nostro territorio poi il compito di attuare le nostre proposte e in qualche maniera, appunto, di esserne condizionato nell'azione.
Quindi apprezzo e ho apprezzato una disponibilità generale offerta alla Regione ad intervenire in questo ambito. Ho apprezzato anche la discussione che c'è stata nella dimensione, per esempio, appunto, del sistema economico e produttivo che su questi ambiti intervengono, proprio perché o si va avanti insieme, e c'è una relazione di scambio vera e di assunzione vera di responsabilità, o non si produce l'effetto che noi vogliamo appunto produrre. L'effetto è questo: è quello di bonificare il nostro territorio dalla presenza delle organizzazioni del malaffare, ma anche bonificarlo da quelli che sono comportamenti che possono generare poi effetti collaterali assolutamente sgradevoli, che sono il terreno di cultura della criminalità organizzata. Mi riferisco, per esempio, ad alcune modalità con le quali le nuove forme di sfruttamento nel lavoro dell'uomo sull'uomo anche nel nostro territorio si manifestano, con il lavoro nero, con gli abusi, con le violazioni sistematiche rispetto appunto all'applicazione dei contratti nazionali di lavoro, con il tema della sicurezza nel mondo del lavoro, la sicurezza appunto nei cantieri.
Faccio notare che dal momento che qui non ci si illude, nessuno si illude che avendo affrontato il tema dell'edilizia abbiamo risolto quasi completamente il problema della relazione tra mondo economico “sano”, realtà delle pubbliche amministrazioni e malavita organizzata. Durante la discussione in commissione si è estesa l'applicazione di questa norma dall'ambito appunto dell'edilizia pubblica privata, all'ambito più generale degli appalti che le pubbliche amministrazioni fanno a coloro che per le pubbliche amministrazioni erogano prestazioni e servizi. Non è una scelta che vorrei che fosse sottovalutata perché, ripeto, la valenza di questa norma è cresciuta nel corso della discussione, mettendo in campo strumenti e modalità che io mi auguro saranno presto utilizzati per perseguire questo tipo di fine.
È dal 1995 che questa Regione vuole contribuire a una discussione nazionale, che è una discussione fatta anche di, come dire, scelte concrete, sul tema della sicurezza più generale, sicurezza intesa come diritto sociale, non nell'accezione appunto che sovente viene utilizzata nelle contrapposizioni a volte appunto ideologiche, è di sinistra o è di destra l'occuparsi o meno della sicurezza, e dal '95, proprio per, come dire, definire meglio il concetto di sicurezza come diritto sociale, si è attivato in questa Regione un progetto unico in Italia, che è il progetto “Città sicure”. Insieme a quel progetto che ha elaborato molto in quegli anni, che è figlio appunto della legge 24, che come sempre, voglio dire, appunto, non articola in tutti i suoi punti le modalità tassative e burocratiche con le quali agire, ma attiva dei percorsi attuativi la legge stessa (questo è il metodo che io apprezzo di più nella nostra legislazione regionale) per attivare delle filiere di responsabilità, che attraverso una serie di atti successivi e di realtà che possiamo utilizzare come strumenti dell'attuazione appunto della Regione, si occupano appunto dell'attuazione della norma.
Dicevo, il progetto “Città sicure”, appunto la legge 24, ha elaborato moltissimo in questi anni ed è dal '95 che in questa regione si cerca di monitorare la presenza, ahimè, delle organizzazioni riconducibili alle tante mafie di questo Paese, alle quali si sono aggiunte mafie anche estere in questi ultimi anni. Ricordo che, in seno a quel tipo di elaborazione, si sono acquisiti, attraverso appunto ricognizioni anche di carattere statistico, una serie di dati che hanno consentito per esempio ad Enzo Ciconte, che penso sia il primo tra i giornalisti del nostro Paese, ad occuparsi della ndrangheta, uno dei fenomeni criminali più sconosciuti (è solo di tre anni fa il primo rapporto nazionale della ndrangheta dell'Antimafia). È l'organizzazione più sconosciuta perché non ha pentiti e collaboratori di giustizia; Enzo Ciconte, grazie a una serie di dati messi a disposizione dall'attività del progetto “Città sicure” è stato il primo autore in questa regione, dalla fine degli anni '90, a scrivere libri di denuncia, ma anche inchieste giornalistiche dal mio punto di vista apprezzabili, lavorando anche in relazione con la Regione e con la Giunta regionale per diffondere consapevolezza e informazione su un fenomeno che era appunto una realtà.
Noi abbiamo iniziato a subire gli effetti della presenza della malavita organizzata quando il nostro territorio, alla fine degli anni '80, primi anni '90, è stato il territorio dove erano confinati pericolosi esponenti delle organizzazioni criminali e la questione si è diffusa a tal punto che non è tanto quanto la cronaca ci descrive può essere riconducibile alla presenza negli affari appunto emiliano-romagnoli delle organizzazioni criminali, quanto questo ormai rischi di contaminare anche il tessuto sociale nei suoi comportamenti. Vi cito un esempio che è accaduto pochi anni fa e che secondo me è un segno che ci deve allarmare molto, mi ha sempre fatto riflettere questo episodio, perché non riguarda di per sé una delle questioni specifiche legate al riciclaggio, al traffico di droga, alla presenza attraverso le procedure di appalto di aziende riconducibili a precise filiere del malaffare, ma riguarda effettivamente una cosa per noi inedita in questa regione: a Sant'Agata Bolognese arrestano un giovane di poco più di vent'anni perché coinvolto in una rissa in un bar. È un giovane la cui origine è Casal di Principe, ma che vive a Sant'Agata Bolognese da molti anni con la sua famiglia. Viene arrestato proprio perché coinvolto in una rissa in un bar tra coetanei e tra coetanei e un gruppo di migranti. Viene portato alla locale caserma dei carabinieri, nel giro di pochissimo, un paio d'ore, la caserma dei carabinieri viene presa d'assalto da decine di persone che cercano con un assalto di liberare questo giovane e Sant'Agata Bolognese vive un'esperienza assolutamente surreale e inedita per la nostra dimensione di guerriglia urbana, addirittura devono arrivare da Bologna rinforzi al personale della caserma dei carabinieri e la sommossa viene repressa con la repressione e con l'uso appunto della forza, lacrimogeni, insomma, una vera e propria esperienza di guerriglia urbana.
Allora, su questo episodio non si è riflettuto un granché, la sindaca allora di Sant'Agata denunciò i media perché, come dire, non diffusero adeguatamente informazioni su questo episodio. Perché preoccupante? Perché siamo ai comportamenti sociali, siamo a delle modalità di reazione che sono abbastanza allarmanti perché nuove. Questo è stato uno degli episodi che ha spinto l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna non solo ad occuparsi del caso specifico (ci furono allora molte interrogazioni e interpellanze, il tentativo di sollevare il tema e di portarlo sulle prime pagine dei giornali), ma ci fu anche la volontà di dare un contributo specifico alla crescita di una cultura antimafia che servisse ad interrogare, a fare interrogare i singoli sui propri comportamenti, ad allargare la rete di quel controllo democratico che è il sale della democrazia per come la concepisco io, non delegata alla rappresentanza, ma fatto collettivo, dimensione di comunità.
Allora, noi, come Assemblea legislativa, abbiamo, per esempio, fatto quest'operazione d'intesa con l'Osservatorio nazionale di Libera, legato appunto alla diffusione delle informazioni, libera stampa e libera informazione, abbiamo iniziato appunto ad occuparci della formazione dei giovani, abbiamo sostenuto la necessità di elaborare dei protocolli d'intesa con il mondo accademico, abbiamo supportato l'iniziativa d'inserimento tra i corsi di studio alle nostre Università (ne abbiamo una, lo dico sempre, di sedi universitarie, in ogni capoluogo di provincia e normalmente, per esempio, scienze sociali e giurisprudenza), perché il tema della criminalità organizzata e del suo contrasto fosse materia di studio, progetti appunto sulle scuole, ripeto, finanziamenti con il gusto di spendere bene soldi pubblici per formare giovani giornalisti, ecco, dare e mettere a disposizione tutti gli strumenti che abbiamo in qualunque ambito.
Per cui io sono favorevole a questa norma, al tipo di ispirazione che l'ha in qualche maniera illuminata, al percorso che in commissione abbiamo sostenuto per potere avere da un lato una rapida approvazione, ma da un altro lato l'occasione di un confronto e per quanto possibile di diffusione appunto di informazione su questi temi, senza avere l'illusione che questa è la norma risolutiva, è uno dei tanti tasselli che dal punto di vista istituzionale questa Regione fa perché ritiene di essere tenuta a farlo, per aumentare il livello di contrasto alla diffusione di un fenomeno del quale, ripeto, dobbiamo, come dire, avere sempre più consapevolezza.
È sufficiente? No, l'ho detto prima, però sicuramente è un passaggio fondamentale ed è fondamentale stare nell'ambito della costituzionalità, perché nessuno vuol fare operazioni d'immagine su un tema di questo genere, credo che non sia corretto fare un uso strumentale dell'antimafia a fini di “propaganda” e non lavorare per ottenere, come dire, una norma cogente sulla base delle nostre competenze, che possa concretamente inserire qualche manciata di sabbia in più negli ingranaggi, perché poi, come dire, nessuno qui le enfatizza, sono manciate di sabbia negli ingranaggi. Questa è una, altre, come dire, ognuno di noi può proporsi di farle attraverso anche la modalità con la quale si costruisce all'esterno la comunicazione relativa alla propria attività, altre sono in corso perché sono all'interno di moltissime indicazioni e norme regionali.
Questa è una sfida e siamo in campo, ed è in corso una sorta di guerra senza frontiere e quindi tattica e strategia vanno studiate di volta in volta. Ritengo, appunto, che questa norma faccia parte di quelle indicazioni strategiche importanti, sulle quali è giusto dare la propria disponibilità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Non ho altri iscritti a parlare, per cui dichiaro chiusa la fase della discussione generale dando la parola per la Giunta all'assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI, assessore: Il progetto di legge, mi è stato detto, risponde all'esigenza di creare un provvedimento normativo regionale per dare risposte, una parte di risposte, al rischio di infiltrazioni mafiose e all'alterazione della concorrenza in un periodo soprattutto di crisi e quindi il senso è dare un messaggio chiaro alla nostra realtà regionale, per proseguire il lavoro e dire in modo esplicito che l'illegalità deve stare fuori dalla nostra regione.
Si è parlato molto e da molto tempo del problema delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali al nord e, più in generale, delle aree ricche del Paese. Questo progetto di legge è una risposta, sulla base delle competenze regionali, nell'ambito dell'applicazione della legge 2 vorrei anche che si tenesse conto del processo che noi abbiamo avviato, a volte a volere fare tutto non si fa niente e quindi bisogna fare anche un pezzo alla volta. Abbiamo detto che dobbiamo costruire un patto per uscire dalla crisi con la legalità e la sicurezza del lavoro e nel lavoro; dobbiamo continuare a lavorare, e stiamo lavorando con il vicepresidente e la Giunta, per ragionare ancora sul riutilizzo del patrimonio sequestrato alla malavita; stiamo lavorando per cercare di dare un segnale ancora sui temi del governo del territorio, pianificando, controllando, perché questo è ciò che temono quelli che lavorano nell'illegalità, e quindi penso che sia un contributo per far fronte a una situazione che richiede attenzione, sostegno compatto di tutte le istituzioni, insieme alle forze dell'ordine, alle associazioni di categoria, ai lavoratori e ai cittadini.
Il punto è che parlarne serve, parlarne serve a tenere alta l'attenzione, ma è ovvio che non è sufficiente, dobbiamo dare dei segnali concreti giorno per giorno. Giorno per giorno un passo in più per rendere la vita difficile, sempre più difficile ai delinquenti.
I giorni nostri ci insegnano che le intuizioni degli anni '90 della Commissione parlamentare antimafia sulle infiltrazioni mafiose in aree non tradizionali erano corrette e consentitemi anche i complimenti alla Magistratura e alle forze dell'ordine per il positivo lavoro che ha portato a importanti arresti anche in questi giorni.
Alcune risposte, quindi, si danno, come dicevo, giorno dopo giorno e quella di oggi è una nuova risposta a una sfida che negli anni è cresciuta. Una risposta per quanto di competenza e un po' di più, per cercare, nell'ambito proprio delle competenze regionali, giustamente qualcuno evidenziava, noi stiamo cercando di infilarci in un ragionamento, sappiamo che siamo sul filo perché ovviamente ci sono delle competenze ben chiare anche a livello nazionale, stiamo tentando di dare quel segnale per cercare di stare in una direzione molto puntuale e occorre da parte di tutti grande senso di responsabilità per murare l'illegalità, per cercare di dare spazio a le tante imprese serie che operano nella nostra regione.
Legalità, onestà, regole, fedeltà ai grandi principi costituzionali, principi che caratterizzano il lavoro di quest'Aula, che caratterizzano il lavoro della Regione Emilia-Romagna e la legalità vuol dire soprattutto combattere, combattere ogni giorno e creare percorsi trasparenti e verificabili. Come abbiamo deciso di concentrarci in prima battuta sull'edilizia e le costruzioni, abbiamo cercato anche di allargare qualcosa, ma noi stiamo facendo un'operazione in conseguenza della legge 2, che prevede già una serie di operazioni che abbiamo sviluppato per cercare di controllare i cantieri, per utilizzare le nuove tecnologie, come l'esempio del progetto “REPAC” che stiamo facendo con Società Autostrade in uno dei cantieri della Variante di valico, per cercare di capire come funziona, chi entra, chi esce, con quali competenze, per avere le condizioni di capire come può funzionare per evitare che poi vengano sfruttate le persone o che entrino persone non regolari.
Quindi, abbiamo detto edilizia e costruzioni pubblica e privata, e stiamo vivendo un momento in cui il settore dell'edilizia e delle costruzioni è più vulnerabile per la crisi sul piano economico e l'unico motore della crescita può essere quello basato sull'equità, il rispetto delle leggi, e guai a chi cerca scorciatoie.
Quindi abbiamo bisogno di valorizzare le imprese con la “i” maiuscola, quelle che hanno il fisico, quelle che hanno, oltre la capacità del lavoro, la capacità naturalmente economica, ma che hanno una forte etica sociale proprio dentro, perché noi riteniamo che sia estremamente importante fare questo. Per questo abbiamo previsto punteggi aggiuntivi, abbiamo previsto una sorta di white list, perché? Perché ad un certo punto chi deve fare un appalto deve sapere che quelle sono imprese serie. Abbiamo scelto di valorizzare ancor prima di punire e quindi riteniamo che sia corretto proseguire il cammino, e anch'io sono d'accordo sul fatto che noi sviluppiamo questa decisione dettata dal quadro normativo nazionale in evoluzione. Infatti sta per essere emanato il regolamento di applicazione del Codice dei contratti pubblici, con un ulteriore consolidamento delle competenze regionali. Tra codice e regolamento si tratta di un corpo di 600 articoli e 30 allegati e quindi abbiamo lì nuovi compiti, ci siamo già innestati dentro a quel ragionamento che consente di proseguire il cammino per una grande azione in corso d'opera, per fare evolvere ogni giorno di più l'azione legislativa, per combattere soprattutto subappalti e appalti al massimo ribasso.
Io sono due anni che vado in giro in tutta la regione e dico sempre che noi non possiamo proibire perché c'è la legge nazionale, ma possiamo urlare, possiamo dire la nostra, possiamo dire la nostra opinione e la nostra opinione è controllare al massimo i subappalti ed evitare gli appalti al massimo ribasso. Credo che se anche quest'Aula, tutti insieme, assume questa forza, è una forza in più che trasmettiamo all'esterno per fare capire che stiamo facendo sul serio, credo quindi un fatto di legalità e di responsabilità.
Quindi, questo è il senso: norme chiare, tutela della trasparenza, strada maestra per un Paese con libertà e concorrenza che premia le imprese migliori e legali. Ed è questo il lavoro che dobbiamo fare in un'Emilia-Romagna che è sempre riferimento nazionale nelle graduatorie per libertà d'impresa, perché qui dobbiamo conciliare sempre di più la capacità di essere al fianco degli imprenditori con il necessario e imprescindibile rispetto delle regole, della legalità e della qualità del lavoro. E quindi questo progetto di legge assicura obiettivi che riteniamo fondamentali, ripeto, è un processo in corso d'opera. Se qualcuno pensa che con una legge si può risolvere tutto o infilare dentro tutto si sbaglia, abbiamo la coscienza del limite ognuno di noi, cioè noi stiamo dando, come si dice, delle possibilità ulteriori al nostro sistema per reagire, e quindi dentro questo concetto stiamo tentando di lavorare definendo norme chiare per valorizzare le imprese regolari e virtuose, in modo che vengano premiate quelle che puntano sulla qualità degli interventi, degli investimenti, della sicurezza del lavoro e dei lavoratori, specialmente, ripeto, in un momento di crisi. Noi dobbiamo operare per valorizzare le imprese, diciamo così, senza macchia, noi non accettiamo i compromessi al ribasso, l'asticella della qualità deve essere sempre più alta.
Poi la semplificazione e la dematerializzazione, riduzione delle pratiche e dei costi a carico dei cittadini, delle imprese e degli enti, riduzione dei tempi delle procedure dei pagamenti, maggior conoscenza del territorio, feedback sulle scelte di programmazione territoriale, aumento dei controlli anche con l'utilizzo delle tecnologie informatiche, necessarie per evitare pratiche nelle quali possono annidarsi fenomeni di infiltrazione mafiosa. Aggiungo la valorizzazione di esperienze che, per esempio, qualche giorno fa in un dibattito in una realtà regionale è emerso come un valore enorme, per esempio abbiamo noi una scuola di polizia municipale interregionale, con sede a Modena, che è un riferimento anche per utilizzare il corpo dei vigili urbani per andare nella direzione di controllare i cantieri, eccetera. È un fatto che credo sia importante, come le sinergie operative, già richiamate, con le prefetture.
Nei prossimi giorni noi firmeremo una convenzione con le prefetture dell'Emilia-Romagna proprio per innestarci nei percorsi nazionali, noi siamo in Italia, dobbiamo stare dentro a quel percorso, tutti insieme continuare a lavorare in quella direzione. Quindi Prefetture, Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, Asl, Casse edili, Inail, Inps. Vedete, far parlare tutti questi è già complicato, metterli in rete è ancor più complicato, eppure sono cose che noi dobbiamo fare perché è fondamentale fare quel passo in avanti per trovare concertazione, definizione anche delle norme, per esempio, di indicatori di anomalie degli appalti, per esempio i controlli mirati, il coordinamento dei controlli e poi gli strumenti operativi: l'osservatorio, i contratti, gli investimenti pubblici, l'edilizia privata, e quindi man mano continuare un lavoro in progress per cercare di trovare azioni di contratto vero.
E poi l'inserimento delle clausole sociali e ambientali negli appalti, inserendo nei bandi e nei capitolati degli appalti pubblici clausole ispirate ad esigenze sociali, alla tutela della salute, dell'ambiente, alla promozione dello sviluppo sostenibile, favorire il massimo accesso alle procedure di affidamento dei lavori anche alle piccole imprese, applicando i principi della Commissione Europea, quello “Small Business Act” per definire percorsi mirati per valorizzare e integrare, senza scorciatoie ma operando per rafforzare reti ed opportunità tra tutte le imprese valide della nostra regione.
Quindi, questo è ciò che stiamo facendo. Ci sono anche alcuni emendamenti che sono stati predisposti, alcuni di questi li ritengo importanti, per esempio applicare l'accordo sulla congruità, un accordo che è stato fatto a livello nazionale. Credo corretta questa integrazione che è stata rappresentata perché anche nella nostra realtà ci sono rinnovi di integrativi e ci sono azioni che debbono essere messe in campo per controllare. Guarda caso nell'edilizia abbiamo scoperto che il 58% dei lavoratori edili sono part time, una cosa strana, e quindi, come si dice, ho citato alcuni esempi per dire come dobbiamo rafforzare un'azione di contrasto seria ed operativa. Quindi, questo è il senso.
Dobbiamo anche aprire un'altra pagina, ancora più complicata, difficile. Per esempio penso che dobbiamo alzare l'asticella anche sul tema della finanza. Noi abbiamo un problema che dobbiamo cercare di verificare, è chiaro che non possiamo mettere tutto dentro a un calderone, dobbiamo fare le cose fatte bene. In passato c'erano quelli che venivano chiamati cravattari, oggi l'usura mafiosa è una cosa ancor più complicata, ancor più difficile, allora dobbiamo trovare le formule, i contrasti sempre nello stesso raccordo con la Magistratura, le forze dell'ordine, la prefettura, i soggetti dello Stato. Non ci vogliamo infilare e metterci davanti a fare i fenomeni, perché non è facendo i fenomeni che si risolvono i problemi, è facendo un forte gioco di squadra che si possono risolvere i problemi perché la complicazione è enorme. È enorme e quindi penso che dobbiamo fare di tutto e di più. Di tutto e di più anche per accorciare le relazioni. Vedete, c'è una battuta di un importante personaggio dell'antimafia che ha detto: “Guardate un cantiere, quando andate in un cantiere e trovate un rappresentante del sindacato, vuol dire che lì è più difficile che la mafia sia dentro, se non c'è nessuno che controlla andate a controllare di più perché c'è qualcosa che non funziona”, nel senso delle relazioni, nel senso delle responsabilità. Quindi penso che sia estremamente importante potenziare anche la cultura della qualificazione dell'impresa con la valorizzazione degli enti paritetici, la formazione e quindi anche in questo senso abbiamo deciso di rafforzare il progetto di legge sui temi della formazione, perché per noi è estremamente importante.
Quindi, il messaggio che deve uscire è un messaggio di unità contro l'illegalità, per rafforzare un percorso, per dire che l'Emilia-Romagna c'è, per dire che siamo in prima fila nelle sfide profonde in una comunità che vuole assicurare nella giustizia una opportunità in più per tutti e per assicurare servizi seri nelle nostre comunità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
Abbiamo concluso la discussione generale, passiamo all'esame dell'articolato.
Sono state presentate 27 proposte di emendamento sull'articolato:
4 a firma dei consiglieri Barbati, Alessandrini, Donini e Naldi;
2 a firma del consigliere Naldi;
21 a firma del consigliere Favia.
Passiamo subito all'esame dell'emendamento 7, a firma del consigliere Favia, perché è un emendamento che sostituisce il titolo del progetto di legge.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Dalla lettura del testo proposto dalla Giunta ho avuto l'impressione che fossero pochi, non se ne abbia a male nessuno, i contenuti concreti, ma che ci fosse, di fatto, un ribadire dei principi guida sul tema, peraltro già dettati da norme nazionali.
Mi ha fatto molto piacere il dibattito in commissione, noi abbiamo portato emendamenti anche in commissione, altre forze politiche hanno portato il loro contributo, è stato sicuramente un bel dibattito che ha molto migliorato il testo.
Ovviamente noi siamo molto concentrati, da una parte, sulle azioni concrete e, dall'altra, sulla promozione anche di una cultura antimafiosa, che per noi è centrale.
Quello che ci lascia un po' perplessi e che riteniamo riduttivo è l'occuparsi del solo fenomeno come impostazione delle infiltrazioni nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata. Sappiamo, come dicevo prima, che questo passaggio è stato migliorato in commissione, ma non è ancora esplicitato con abbastanza chiarezza, a nostro avviso.
Noi riteniamo che il tema debba essere ampliato con la promozione della cultura della legalità ed il contrasto anche all'interno del sistema delle forniture e dei servizi e dell'economia in generale. Pertanto, il contrasto non può essere rappresentato da iniziative legislative settoriali, ma da interventi che abbracciano più settori e che in primis puntano sulla cultura della legalità, sul senso civico, per renderne consapevoli le nuove generazioni. Prima di occuparci del contrasto bisogna costruire un terreno arido, dove la mafia non riesca a gemmare e dove i suoi semi siano improduttivi; bisogna agire anche sulle scelte delle singole persone per tenerle lontane dai fascini dei facili guadagni. Rilevato ciò come atto concreto, per non far sì che questo diventi un dibattito dove tutti sbandieriamo la bandiera della lotta alla mafia, come atto concreto presentiamo questo primo emendamento, che in sostanza cambia il titolo da quello che - leggo testualmente – reca “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile privato e delle costruzioni a committenza pubblica e privata” in “Disposizioni per la promozione della legalità. Norme per la prevenzione e contrasto delle infiltrazioni mafiose e della promozione all'educazione e alla legalità”.
Penso che sia un emendamento accettabile, perché in base a quello proprio che è stato il lavoro in commissione allarga l'orizzonte in maniera più chiara e mi interessa, ovviamente, sapere il parere degli altri gruppi consiliari e spero che possa essere approvato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale su questo emendamento, chiudo la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento 7.
Se nessun consigliere chiede di parlare, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 7, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Passiamo all'esame dell'art. 1, sul quale insiste l'emendamento 8, firma del consigliere Favia.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Leggo la modifica che vorremmo inserire. Si chiede la sostituzione della seguente frase: “Contro i fenomeni di infiltrazione mafiosa, del lavoro irregolare, dell'usura e dei comportamenti illegali che alterano il mercato del settore edile e delle costruzioni a committenza sia pubblica che privata”, vorremmo modificarla con: “Nell'ambito di una più generale strategia di contrasto alle infiltrazioni delle mafie sul tessuto economico, produttivo e occupazionale regionale, adotta un sistema integrato di interventi volti a promuovere iniziative di contrasto e prevenzione dei reati di stampo mafioso e di educazione alla legalità, nonché alla costruzione di una maggiore sensibilità della società civile verso una cultura dell'integrazione e del rispetto delle diversità”.
Visto che c'è un voto contrario, mi piacerebbe sentire un po' anche i pareri dei consiglieri che votano contrario e capire perché votano contrario, perché veramente non sto capendo la discrepanza tra le dichiarazioni che hanno fatto nel dibattito generale e questo voto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Pensavo di essere stata chiara nella discussione generale, ma dal momento che in Aula alcuni colleghi non erano presenti mentre intervenivo, mi sento di ribadire una cosa velocemente, sapendo appunto che i tempi sono stretti nella discussione generale sugli emendamenti.
Ritengo che l'illusione di poter fare una legge che sia di per sé esaustiva di tutti i compiti che noi abbiamo sul tema del contrasto alla criminalità sia non solo un'illusione, ma che sia politicamente e istituzionalmente sbagliato, dal momento che assolutamente bisogna stare sui temi specifici e coprire l'ambito d'intervento della Regione, ambito sul quale, per esempio, la Regione ha competenze anche diverse, alcune in forma concorrente, alcune in forma esclusiva, alcuni ambiti attengono le politiche sociali, quelle delle comunicazione, altre riguardano specificatamente l'ambito dell'economia e degli interventi. Mischiare il tutto in un'unica norma o legge rischierebbe di rendere questa confusa, complessa, inapplicabile, esposta eventualmente a dei contenziosi in Corte Costituzionale, un manifesto di propaganda e ci sottrarrebbe la possibilità di fare qualcosa di concreto volta per volta, ambito per ambito.
Per cui questa è una delle ragioni per le quali, dal momento che in commissione quel che è stato possibile acquisire anche come dimensione di apertura è stato fatto, questa è la ragione per la quale io non sono contraria al principio e alle cose scritte qui, ritengo che lo strumento che viene individuato, cioè l'inserimento in questa legge, indebolisca e renda inagibile il tipo di norma che qui viene suggerita. Per cui il mio voto contrario non è, figuriamoci, e, come dire, chiamerei chiunque a testimone e sono disposta ad argomentarlo in qualunque luogo e in qualunque sede anche con dati oggettivi che ci porterebbero via qui troppo tempo, capito?, non è semplicemente un no perché sono contraria al contenuto, ma perché il contenuto viene proposto come inserimento ad una legge che ha una precisa finalità e che voglio vedere approvata senza contenziosi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Intervengo intanto a sostegno, se mi permette, consigliera Donini, di quello che ha detto, perché in effetti questo percorso è stato un percorso molto complesso e credo che nello spirito di tutti i gruppi qui presenti si sia cercato di dare vita ad un progetto di legge regionale che fosse veramente incisivo e importante.
Sappiamo benissimo la difficoltà di portare avanti queste tematiche, soprattutto nel tema degli appalti.
Ora, voler mettere dentro, poi tra l'altro neanche dando la possibilità di ragionare su questi emendamenti e di vedere che cosa significano all'interno di un testo delicato e importante, fa sì che diventa anche difficile capire quello che può essere accettato e quello che non può essere accettato.
Detto questo, qui dentro ci sono delle cose accettabili, ma che con quello che stiamo discutendo oggi secondo me non c'entrano assolutamente niente.
Ora, faccio un esempio banale: l'educazione alla legalità nella scuola, ma certo che dovremo fare un discorso simile, ma credo che sia di altra competenza, e potremmo presentare anche domani, anche subito un progetto di legge che chieda all'assessore competente di attivarsi per questa cosa.
Ma dentro a questa storia degli appalti, dispiace Favia perché bisognerebbe anche capire che adesso in questo momento facciamo una cosa importantissima che ci chiede il territorio, perché vediamo che l'Emilia-Romagna è soggetta a delle infiltrazioni mafiose e lo vediamo tutti i giorni, in tutte le province. Ci sono province più o meno colpite, allora facciamo uno strumento veramente forte e importante, che dia un segnale. Non mettiamo dentro, come se fosse una pentola di fagioli il tutto sulla legalità, sulla scuola, perché secondo me facciamo male. Poi se invece vogliamo far vedere che noi siamo quelli che presentano 800 emendamenti, quello è un altro discorso, ma noi non possiamo seguirvi in questo.
Quindi, preannuncio che il nostro voto sarà contrario, non tanto perché non crediamo, ad esempio, che nella scuola sia importante parlare di legalità od altro, ma perché dentro a questo settore dell'edilizia e degli appalti, non ...
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Richetti): Le chiedo scusa, consigliera, però il numero delle riunioni si moltiplica. Posso chiedervi attenzione soprattutto in questa fase?
BARBATI: Credo che il mio pensiero sia chiaro in merito.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Non ho altri interventi, chiudiamo la discussione generale.
Lei è già intervenuto, consigliere Favia, in discussione generale.
Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Prego, consigliere Favia.
FAVIA: Mi stavo iscrivendo appunto per le dichiarazioni di voto, presidente.
Presidente, sono sconvolto. Le chiedo di cambiare il Regolamento, di farsi promotore, perché pare che qui il Regolamento non valga. È una prerogativa che noi abbiamo, come consiglieri regionali, quella di presentare emendamenti in aula, perché noi lavoriamo fino al giorno in cui l'oggetto arriva in Consiglio.
Il lavoro è stato fatto anche in commissione, diversi emendamenti sono stati presentati anche dal sottoscritto in commissione, quindi non c'è stata un'esautorazione della commissione, assolutamente, e sinceramente avrei voluto sentire degli argomenti concreti.
Cosa vuol dire che non possiamo permetterci dei contenziosi con lo Stato, con il Governo? Dove sono?
Siamo all'art. 2 "Azioni di promozione regionale", dov'è l'ostacolo, me lo si spieghi, perché queste motivazioni mi sembrano un modo per arrampicarsi sugli specchi.
Non si vuole il dialogo? Non c'è problema, noi andiamo avanti lo stesso. Si dice che non c'è tempo per ragionare sugli emendamenti?
Consigliera Barbati, i suoi emendamenti, arrivati all'ultimo momento e scritti a mano, io li leggerò, li so valutare e li voterò.
Quindi non capisco perché noi, i nostri emendamenti, perché arrivano in aula non possono essere votati e voi che state criticando questo atteggiamento fate lo stesso.
Ma che coerenza è?
Presidente, sono veramente molto deluso dalla reazione che ha quest'aula ad un dibattito che dovrebbe essere un dibattito sui contenuti e sulle proposte, invece si decide proprio di bypassare il dibattito, di votare no per principio, perché le altre sono tutte scuse.
Stiamo parlando di interventi di promozione regionale, sono cose fattibilissime; altri emendamenti parlano di formazione, consigliera Barbati, e io penso che se vogliamo fare un testo che lavori sulla legalità, contro le infiltrazioni mafiose dobbiamo lavorare a 360 gradi, in maniera integrata e non fare leggi per ogni piccolo settore, perché questo va contro la semplificazione. Più leggi si fanno e più è complicato per il cittadino e per gli operatori dei vari settori riuscire a capirle.
Allora, vogliamo riempire questa Regione di leggi per fare una giungla legislativa.
No, noi vogliamo semplificare, come sta scritto anche in questo testo.
Quindi veramente, presidente, voterò a favore e voglio dichiarare pubblicamente la mia perplessità rispetto a questo modo di fare politica.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Le ricordo che siamo sull'art. 1, non sull'art. 2.
Non ci sono altri interventi in dichiarazione di voto, per cui chiudo la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 8, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 1 è approvato.
Articolo 2.
Su tale articolo insistono 6 emendamenti - il 9, il 10, l'11, il 12, il 13 e il 14 - tutti a firma del consigliere Favia.
Apriamo la discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Sempre sugli emendamenti, presidente.
Qui chiediamo di inserire all'art. 2, comma 1, la lett. b1) che leggo testualmente:
"alla diffusione di una educazione alle regole, alla tutela dell'ambiente naturale, al rispetto dei beni comuni, alla mediazione dei conflitti ed, in genere, alla costruzione di una cittadinanza attiva mediante la realizzazione nelle Scuole di ogni ordine e grado, nelle Università del territorio regionale, nella formazione professionale, di azioni di sistema finalizzate all'educazione alla legalità;".
Prima, presidente, mi riferivo all'art. 2. Lei giustamente mi ha corretto, proprio perché invece una critica dei consiglieri che mi hanno preceduto era rivolta al contenuto di questo articolo, quindi anticipavo per rispondere.
Grazie comunque della precisazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti a parlare in discussione generale, chiudo la discussione generale e apro la fase delle dichiarazioni di voto su emendamenti ed articolo.
Non ho iscritti a parlare, chiudo la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 9, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 10, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 11, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 12, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 13, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 14, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 2 è approvato.
Ora abbiamo una serie di emendamenti istitutivi di nuovi articoli.
Apriamo la discussione generale sull'emendamento 15, istitutivo dell'art. 2 bis, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Signor presidente, per questi articoli costitutivi facciamo un dibattito con votazione volta per volta o li devo presentare tutti in un unico dibattito?
PRESIDENTE (Richetti): Ogni emendamento lo trattiamo come se fosse un articolo, per cui discussione generale, dichiarazione di voto e votazione dell'emendamento e così per tutti gli emendamenti che lei ha presentato, uno per volta.
FAVIA: Grazie.
Presento l'emendamento 15: "Art. 2 bis - Formazione alla legalità
1. Per concorrere allo sviluppo della coscienza civile e democratica e contribuire alla lotta contro le mafie, anche sul piano educativo e culturale, la Regione, per le finalità previste dall'art. 2, alla lett. c), attua una programmazione triennale di interventi di sostegno, rivolti ad incentivare attività di tipo cognitivo, educative e di sperimentazione, nonché, oltre altra attività utile ad una reale conoscenza dei fenomeni malavitosi e delle sue cause e delle sue implicazioni storiche, socio-economiche, politiche e di costume, per quanto possibile anche con il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni caratterizzatesi su questi temi e presenti sul territorio regionale e di favorire l'educazione alla democrazia, all'integrazione e alla non violenza.
2. Per l'attuazione della programmazione triennale degli interventi, di cui al comma precedente, l'Assessore regionale competente in materia di scuola, formazione professionale, università ricerca e lavoro, è autorizzato a concedere risorse finanziarie alle Province per l'erogazione di contributi sulla base di una programmazione degli interventi le cui risorse saranno rese disponibili mediante l'istituzione di apposite unità previsionali di base..." - e poi ci sono tutti i riferimenti al bilancio.
"3. La Giunta regionale, successivamente alle normali procedure di collaborazione interistituzionale e di concertazione sociale e sentite le associazioni di settore presenti sul territorio regionale e gli organismi istituzionali competenti, assegna annualmente alle Province le risorse del fondo... e ne determina modalità e criteri per l'ammissione delle richieste di finanziamento...".
Anche questo, come dicevamo prima, è sempre un articolo che punta su un lato che è stato omesso, relativo ad una visione più larga che punti proprio sull'educazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Chiudiamo la discussione generale dando la parola all'assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI: Ho cercato di spiegare, poi capisco che è complicato, ma ho cercato di spiegare che noi stiamo facendo un provvedimento in asse e conseguente alla legge 2 che abbiamo fatto, non stiamo facendo un provvedimento tout court e onnicomprensivo sui temi perché se no bisognerebbe riprendere le leggi già fatte, le scelte già fatte, le azioni in corso, ciò che è in corso.
Ho detto all'inizio che stiamo predisponendo sui temi della legalità un passaggio aggiuntivo rispetto a ciò che abbiamo assunto come impegni negli anni passati in quest'aula, dove non partiamo da zero, ma partiamo già da un lavoro fatto sia dal Consiglio che dalla Giunta.
Stiamo focalizzando perché c'è un tema specifico. Io capisco che uno vuol fare tutto, ma stiamo attenti, perché ho la sensazione che chi vuole fare tutto a volte non può fare niente.
Quindi bisogna che focalizziamo perché oggi noi abbiamo un problema enorme in alcuni settori; vogliamo concentrarci lì e poi continuare a lavorare per fare il secondo pezzo del provvedimento che deve essere su due gambe e l'altra gamba è quella di rafforzare i percorsi avviati, soprattutto per ragionare sul tema del recupero del patrimonio che dobbiamo recuperare alla mafia, per ciò che dobbiamo rivalorizzare e fare un'operazione culturale ancora più robusta.
È chiaro che oggi se andiamo a fare pout pourri non concentriamo le nostre azioni; invece noi oggi dobbiamo dare un messaggio alla nostra Regione che su quel pezzo facciamo sul serio. Se mettiamo tutto e il contrario di tutto, capisco la buona volontà, capisco la passione, capisco anche il gioco della politica, capisco il gioco delle parti, capisco tutto, ma se noi ci concentriamo su una cosa facciamone una, perché a volte a volerne fare 100 se ne fanno male 100.
Quindi, ogni tanto se riusciamo a farne una fatta bene, concentrata e che consente di fare uno sviluppo della legge 2, perché questa legge nasce lì, poi dopo se uno la vuole cambiare è legittimo che la cambi, può presentare tutto quello che vuole, però stiamo ragionando di un'altra cosa, quindi vorrei che stessimo al ragionamento del lavoro che stiamo portando avanti e che tutti insieme abbiamo condiviso in commissione, perché anche da questo punto di vista, da un punto di vista dell'impianto l'abbiamo condiviso tutti in commissione, poi dopo ovviamente con tutte le libertà di azione e di riflessione, ma l'impianto è stato valutato in un certo modo, proviamo a concentrarci lì, se no rischiamo di non rendere efficace la nostra azione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
È chiusa la discussione generale sull'emendamento 15.
Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Facciamo un pout pourri: questo faccio fatica a comprenderlo, assessore, perché la legge è arrivata in commissione...
(interruzioni)
... no, guardi, è arrivata in commissione la legge con dei "si individuerà", "la Regione farà", con delle gran deleghe in bianco alla Giunta. È stata migliorata, ma sotto certi aspetti faceva acqua da molte parti e sono state in udienza conoscitiva le associazioni di categoria a demolirla, non Giovanni Favia o i grillini.
Quindi, noi abbiamo lavorato in commissione proprio per far sì che in questa legge ci fossero delle azioni concrete e c'è stata anche molta collaborazione.
Ho apprezzato, come dicevo prima, il dibattito in commissione.
Io non riesco a capire, se noi andiamo a fare degli articoli di legge, magari chiedo anche qui a qualche consigliere più esperto di aiutarmi, se noi aggiungiamo degli altri articoli, cosa vanno a perdere gli altri? Li approviamo, non è che andiamo a indebolire o a svilire gli altri articoli di legge. Questo è l'abc. Io veramente non capisco perché non si può allargare il raggio d'azione di questa legge e mi pare un po' bizzarro che si porti la motivazione che ci stiamo occupando di una cosa, se aggiungiamo qualcos'altro sviliamo il focus prioritario.
Sono d'accordo, assessore, che ci sta lasciando, che sia il focus prioritario,...
MUZZARELLI: Ho le orecchie!
FAVIA: Mi sto rivolgendo a lei, avrei piacere che seguisse...
Quindi, sono d'accordo che quello fosse il focus prioritario, però se mi permette non capisco da dove potrebbe nascere il pout pourri, solo perché noi con serietà e con buona volontà cerchiamo di allargare il tema anche ad un punto che credo, tutti condividano, sia importante.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto, pertanto chiudo la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 15, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Emendamento 16, sempre istitutivo di un nuovo articolo, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Questo è un punto molto importante. Io lo segnalai anche in consiglio comunale a Bologna, il giorno che c'era il ricordo della morte di Borsellino, nessuno si ricordò in Consiglio, in inizio seduta di ricordarlo, di pensare a qualche attività istituzionale del comune.
Ecco, io penso invece che la memoria sia importante; penso che noi in Italia abbiamo un grande patrimonio dell'antimafia e penso che non la si valorizzi abbastanza.
Quindi noi chiediamo l'istituzione di una settimana regionale della legalità, della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Lasciamo ovviamente all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, d'intesa con la Giunta regionale, di definire con propria deliberazione programmi, iniziative e modalità di organizzazione della settimana e i finanziamenti previsti.
Ovviamente, presidente, visto che io e il collega Defranceschi stiamo, mi pare, perché non ho gli occhi dietro, votando in piena solitudine e quindi prevedo che non ci sia discussione sul merito e anche questo emendamento verrà respinto, mi piacerebbe però poter continuare il dibattito con la presidenza dell'Assemblea perché penso veramente che la Regione su questo tema anche come Assemblea possa fare qualcosa.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale, chiudo la discussione generale e apriamo la fase delle dichiarazioni di voto sull'emendamento 16.
Non ho iscritti in dichiarazione di voto, poniamo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 16, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Emendamento 17, a firma del consigliere Favia, anche questo istitutivo di un nuovo articolo.
Discussione generale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Chiediamo l'introduzione dell'art. 2 quater "Costituzione di parte civile della Regione".
Qui spesso siamo abbastanza latitanti. Noi crediamo che la Regione debba prendere delle posizioni chiare, quindi "costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia afferenti il proprio territorio e per i reati connessi dei quali siano imputati i dipendenti dell'amministrazione". Questo, molte volte, non avviene, pensiamo invece che sia importante ribadirlo in una legge contro le infiltrazioni mafiose e per la legalità.
"Eventuali risarcimenti derivanti dai procedimenti di cui al comma precedente vengono destinati ad incrementare il fondo regionale di garanzia per la copertura degli oneri derivanti dalla gestione delle procedure di estinzione dei gravami dei beni confiscati alla mafia."
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale, chiudo la fase della discussione generale e apriamo le dichiarazioni di voto sull'emendamento 17.
Chiudiamo le dichiarazioni di voto e pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 17, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Emendamento 18, a firma del consigliere Favia, anche questo istitutivo di un nuovo articolo, che mi permetto di correggere con l'introduzione dell'articolo 2 quinquies e non quinter.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Questo: "Ai fini dell'art. 2, lett. f), nell'ambito delle proprie competenze, la Regione interviene per favorire la destinazione, l'assegnazione e la gestione dei beni immobili confiscati alle organizzazioni criminali, ai fini del loro utilizzo sociale." Sappiamo quanti sono, a quanto ammontano questi beni in termini di quantità e di valore in Emilia-Romagna e non sono cifre da poco.
"La Giunta regionale con proprio atto individua il Servizio regionale atto a gestire tale competenza, su proposta dell'Assessorato regionale, competente per materia, determinando il programma di attività e gli atti di indirizzo a cui il Servizio dovrà conformare la propria azione ed istituisce un fondo regionale di garanzia per la copertura degli oneri derivanti...”
Il Servizio di cui al comma precedente promuove la sottoscrizione di protocolli d'intesa con i soggetti pubblici competenti, per consentire che i beni confiscati effettivamente siano resi fruibili, liberi da vincoli giuridici e si attiva per snellire nell'ambito delle proprie competenze le procedure che vanno dal sequestro, alla confisca per finire alla destinazione e all'assegnazione dei beni confiscati."
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale, chiudo la discussione generale e apro la fase delle dichiarazioni di voto.
Non ci sono iscritti a parlare, chiudo le dichiarazioni di voto e pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 18, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Articolo 3.
Su tale articolo insiste l'emendamento 5, a firma del consigliere Naldi.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Non ho iscritti a parlare in discussione generale, chiudo la fase della discussione generale e apriamo le dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Non ci sono iscritti a parlare, per cui metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5, a firma del consigliere Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 3 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 3 è approvato.
Articolo 4.
Su tale articolo insistono gli emendamenti 19 e 20, entrambi a firma del consigliere Favia.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Sarei curioso di conoscere il parere di chi ha contestato gli emendamenti precedenti per essere fuori focus, cosa alquanto, come dicevo, bizzarra.
Vorrei invece iniziare un ragionamento su questi emendamenti che sono strettamente inerenti al tema in oggetto, con l'aggiunta del comma 3) noi chiediamo: "Al fine di assicurare la massima trasparenza... che ai sensi della vigente normativa in materia di lavori pubblici, i concessionari dei servizi pubblici regionali siano tenuti al rispetto dei seguenti principi:
a) tutti i provvedimenti finalizzati all'indizione di una procedura di evidenza pubblica devono essere puntualmente e specificatamente motivati in ordine alle ragioni che hanno indotto a prescegliere un determinato metodo di aggiudicazione; (spesso questo non è chiaro e spesso questo può aiutarci a capire cosa ci sia effettivamente dietro);
b) le commissioni aggiudicatrici terminano i propri lavori entro novanta giorni dalla data di insediamento, salvo motivate richieste di proroga alla stazione appaltante in caso di comprovata difficoltà di rispettare tale termine per impedimenti oggettivi o soggettivi;
c) la nomina di esperti, dotati di particolare qualificazione professionale, nell'ambito delle commissioni aggiudicatrici deve essere puntualmente motivata in relazione ai curricula dei soggetti designati e deve dare contezza dell'iter logico seguito per l'individuazione di ogni singolo componente esperto;
d) le Stazioni appaltanti hanno l'obbligo di inserire, a pena di nullità degli atti, nei contratti sottoscritti con gli appaltatori, una clausola risolutiva con la quale questi assumono gli obblighi della tracciabilità dei flussi finanziari." Il famoso conto corrente unico.
Preferisco anche avvisare, alcuni di questi concetti vostri colleghi del vostro partito in altre regioni li hanno votati.
Quindi veramente spero che ci sia una motivazione per ostacolare queste proposte concrete, estremamente concrete, assessore, che noi facciamo.
Per quanto riguarda l'emendamento 20, all'art. 4 chiediamo che venga inserito il comma 4:
"4. La Regione, le Province ed i comuni, nonché gli enti elencati al comma 1, perseguono l'obiettivo della trasparenza delle procedure finalizzate all'affidamento degli appalti, per tale ogni singolo atto della sequenza procedimentale, finalizzata all'affidamento di un appalto pubblico, deve essere immediatamente pubblicato in via telematica nel portale dei rispettivi enti, per la Regione sul portare di cui all'art. 6, comma 4, affinché chiunque vi abbia interesse sia in grado di seguire e monitorare l'iter del procedimento, nel rispetto dei limiti stabiliti in proposito dalla normativa vigente in materia di tutela della riservatezza," - ovviamente, quindi fatta salva la privacy - "inoltre dovranno essere pubblicate, con le stesse modalità, le autorizzazioni inerenti:
- movimenti terra e di materiali da cava;
- le società che effettuano movimentazioni di rifiuti e rifiuti speciali;
- le pratiche inerenti concessioni di deroghe per i vincoli esistenti;
- i provvedimenti sanzionatori per reati ambientali adottati nell'ambito del proprio territorio;
- le società che operano movimenti terra e/o che hanno incarichi di bonifica con indicazione tipologica e sito specifico di partenza, stoccaggio e deposito nell'ambito del territorio di propria competenza.
5. I Comuni dovranno inoltre rendere noti online sul proprio sito:
- le società pubbliche e private che conferiscono rifiuti in discariche o impianti collocati nel proprio territorio o di proprietà di società partecipate;
- i provvedimenti sanzionatori per reati ambientali adottati nell'ambito del proprio territorio;...", eccetera, eccetera, ripetendo, per quanto riguarda queste società, quello che veniva elencato nell'emendamento precedente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale, chiudo la discussione generale con l'intervento dell'assessore Muzzarelli.
Prego, assessore.
MUZZARELLI: Posso anche capire che si voglia trasformare la Regione in un altro ente, però sarebbe bene che stessimo anche noi al nostro posto, che abbiamo già da fare, sostituirci anche a pezzi dello Stato è sempre complicato, proviamo a fare le nostre cose che è già un risultato.
Per quanto attiene le competenze, primo; per quanto attiene le norme costituzionali e statali, secondo; per quanto attiene gli altri articoli di questo provvedimento, che probabilmente andrebbero verificati con attenzione per ciò che abbiamo già scritto, non nei particolari millimetrici perché assumere i particolari millimetri si dimentica qualcosa e quindi dobbiamo stare dentro in uno schema di ragionamento, perché più metti il pezzo millimetrico più perdi l'obiettivo strategico qualora venga fuori un nuovo lavoro di un nuovo appalto, di una nuova strategia.
Quindi, nell'art. 5 e nell'art. 6 noi abbiamo già sostanzialmente previsto larga parte di quelle cose che sono già scritte qui, allora se il tema è il protagonismo, la vetrina, io rispetto totalmente, non ci sono problemi, eccetera; se il tema è l'efficacia, discutiamo di efficacia.
Quindi, per quanto ci attiene noi vogliamo stare alle competenze regionali, stare agli articoli di questo provvedimento che nell'insieme garantiscono anche questi percorsi.
L'osservatorio, le prefetture, ognuno deve fare il suo pezzo, perché anche qui, ripeto, dobbiamo fare tutti la nostra parte. Io capisco tutto, ma non arrivo a capire tutto perché la complicazione è tale per cui non è semplice arrivare in fondo. Apprezzo chi riesce in tre giorni ad avere in mano una situazione complicata come questa, che per anni non siamo riusciti forse fino in fondo ad essere in grado di avere in mano, ma io penso che se leggiamo l'art. 5, se guardiamo la legge 136, se cerchiamo il DPR 150 e se guardiamo le cose che sono citate qui in termini di legge e di provvedimenti, abbiamo già dato le garanzie che io penso siano di copertura anche per questi lavori.
Poi, ovviamente, il resto è altro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
È chiusa la fase della discussione generale, apriamo le dichiarazioni di voto su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Qui nessuno si vuole sostituire a pezzi dello Stato ed è strano che lo dica lei, assessore, proprio il Partito Democratico, per quanto riguarda la riforma Gelmini, ha detto a livello regionale "sopperiremo noi, anche se non è nostro compito, alle mancanze del Governo", quindi bisogna essere un po' coerenti, non si può strumentalizzare tutto.
Perché, vede, qui non si tratta di fare i professionisti in tre giorni. Noi ci lavoriamo da settimane, abbiamo coinvolto degli esperti, esperti di appalti pubblici dell'antimafia, magistrati, abbiamo guardato il lavoro che è stato fatto in altre regioni dal Partito Democratico e lei questo lavoro, con la sua delicatezza istituzionale, lo sta appallottolando e mettendo nel cestino. Va benissimo, a questa arroganza ci siamo abituati, non ci intimidisce, però, veramente quando qui si parla di protagonismo, quando vediamo i titoli sui giornali o queste belle comunicazioni sul sito della Regione - ah, l'assessore Muzzarelli contro la mafia -, allora noi cerchiamo solo di andare un po' più nel dettaglio. Non le roviniamo la legge, assessore, che, ricordo, noi fummo i primi a presentare un'interrogazione sul tema, appena insediati in Regione, quindi non ci interessa la bandiera dell'antimafia, ci piacerebbe capire un po' meglio cosa non va delle nostre proposte, non "ma questo non è il lodo giusto, ma questo lo diciamo in maniera un po' più soft dopo", perché guardi che qui non c'è niente di illegittimo, quindi la sua risposta dovrebbe essere politica e manca.
La risposta è che qui non stiamo assistendo ad un confronto tra consiglieri, perché purtroppo io mi sto confrontando con la Giunta. Lo dicono le statistiche, che principalmente va avanti ciò che fa la Giunta in questa Regione, a dispetto di quello che si dice di Roma e di Berlusconi e che il Parlamento è chiuso, qui un po' di autocritica servirebbe, perché penso che l'Assemblea possa e debba fare di più e ci voglia anche più rispetto per le prerogative dell'Assemblea, quindi va bene, non c'è la risposta né tecnica, né amministrativa e né politica, ne prendiamo atto, non ci arrenderemo su questi temi, cercheremo comunque di andare avanti in altro modo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Voglio solo sottolineare che il Movimento 5 Stelle non ha partecipato, di fatto, al lavoro in commissione su questa legge, perché ha deciso, con un atteggiamento di bandiera politica, di presentarsi solo in aula e quindi non costruire concretamente le condizioni di un confronto sui temi che oggi stanno ponendo qui.
La scelta politica di fare questo è tutta loro e quindi non parliamo di arroganza politica, parliamo del fatto che vi presentate solo dove appaiono le televisioni: questo è il vostro modo di fare politica.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Giusto per rimarcare e giustificare il nostro voto contrario al corpo normativo, specificando bene che con il nostro voto favorevole in merito all'art. 1 delle Finalità condividiamo quello che è lo spirito che dovrebbe sottintendere e sottintende tutto il corpo normativo, al di là però di quelle che sono poi le sue estrinsecazioni nei vari articoli e nel corpo stesso, dove ripetiamo che invece noi abbiamo partecipato in maniera attiva, proponendo emendamenti quasi ad ogni articolo, che sono stati rigettati; abbiamo riproposto in parte anche quelle che erano le richieste che poi venivano dal mondo dell'associazionismo. Anche qui riprendiamo le stesse preoccupazioni che ho già annunciato in apertura della discussione, in merito a quello che è un gravame che riteniamo essere eccessivo oggi imporre a tutto il mondo imprenditoriale, che invece versa in una situazione di criticità, e quindi imporre anche dei costi di eccessiva burocratizzazione, pur rispettando quelle finalità ottime che sull'articolo 1 ci sembrano in questo momento essere un controsenso. Quindi, ripeto, per non essere poi strumentalizzato il giorno dopo, il nostro voto favorevole in seno all'art. 1 rimane perché espresso in commissione, però oggi nel valutare tutto il corpo normativo, il nostro voto è contrario.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Volevo solo precisare che il lavoro del Movimento 5 Stelle in commissione c'è stato; c'è stato prima, c'è stato durante e quindi sarà nostra cura mandare alla signora Pariani una copia del verbale di tutto quanto prodotto in commissione.
Le faccio notare anche che io non vedo telecamere, non vedo televisioni, che se vogliamo portare le televisioni in commissione siamo stati i primi a chiederlo, non abbiamo nessun problema.
Voglio far notare alla Giunta che quando abbiamo detto che qui si vota solo quello che fa la Giunta, che si viaggia come fa il Governo Berlusconi tramite esclusivamente decreti legislativi, che questa che si chiama Assemblea legislativa non ha prodotto a oggi una legge, se non votando le leggi che arrivano dalla Giunta, e questo è il cosiddetto abuso del decreto legge che viene rimproverato in Parlamento dove state dall'altra parte anche al Governo.
Addirittura questa Giunta si rifiuta di accogliere le risoluzioni votate qua dentro, se ne disinteressa completamente il giorno dopo che vengono votate. Questo non credo che sia un atteggiamento particolarmente utile e francamente continuiamo a domandarci quale sia l'utilità di questa Assemblea.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Il mio intervento è breve, però da come si è sviluppata questa discussione qualcosa volevo dire anch'io, nel senso che la condivisione dell'art. 1 è chiaramente solo un'enunciazione di principio che noi siamo assolutamente favorevoli sulla promozione della legalità.
Per quanto riguarda invece la semplificazione nel settore edile, delle costruzioni e quant'altro, questa legge ci lascia delle perplessità per cui noi ci siamo astenuti nel corso del dibattito anche affrontando altri temi.
A chiusura di questo breve intervento però onestamente, e mi rivolgo al consigliere Favia, quando si interviene e si fa il paladino di Borsellino, ti devo dire che sono un po' imbarazzati in quest'aula che qualcuno intervenga e si appropri del giudice Borsellino, che peraltro ha una storia molto chiara e precisa. Questo è avvenuto alcuni minuti fa e peraltro è una storia definita, è un suo percorso come grande servitore dello Stato, ma anche in gioventù come uomo che ha partecipato attivamente a una storia politica che non ho bisogno di ricordare in quest'aula. E che ci sia qualcuno come Favia che si va anche ad appropriare di Borsellino, mi lascia veramente disgustato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alberto Vecchi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Il dibattito mi sta sfuggendo di mano, però, sia pure stimolati e c'è reciprocità nelle risposte, Defranceschi ha detto delle cose che io non condivido e vorrei che rimanesse a verbale, perché ha raccontato ciò che non è vero, diffondendo una falsa informazione.
Basta leggere i rapporti sullo stato di attuazione della legislazione, che peraltro sono stati presentati anche attraverso la sesta commissione, per dimostrare che questa Regione, che impedisce con lo Statuto la forma del decreto in mano alla Giunta, è una delle poche regioni che attiva iniziative miste, e come il lavoro delle commissioni sia un impegno politico e istituzionale che abbiamo scelto di adottare quando abbiamo scelto quello Statuto, senza limitare chiaramente la libertà dell'aula, ma arricchendo la modalità di elaborazione delle nostre politiche pubbliche a lavori in commissione fatti anche...
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Richetti): Colleghi, chiedo scusa, consigliera Donini.
Colleghi, vi chiedo un po' di silenzio.
Prego, consigliera.
DONINI: ... in forma aperta e partecipata.
E qui io intervengo per dire che l'attività dei consiglieri e l'attività dell'Assemblea legislativa non è l'aula assembleare o esclusivamente l'aula assembleare, ma è con il lavoro quotidiano fatto anche di lavoro in commissione con il quale si costruisce il consenso sulle proprie proposte, attraverso la valorizzazione di quella dimensione, appunto.
Quando, allora, la collega Pariani ha fatto il suo intervento, io aggiungo questo, non è vero che non hanno presentato emendamenti i colleghi del Movimento 5 Stelle, qualcuno l'hanno presentato. Sicuramente non i 21 che ci sono qui, che peraltro sono anche contenuti, la dico qui, nel dossier che abbiamo tutti ricevuto, di una onlus che ha tutto il mio rispetto, che è la Casa della Legalità di Genova, nei confronti della quale mi sento, da un lato, di esprimere rispetto e il riconoscimento per il ruolo che nella rete antimafia giocano sul territorio nazionale, ma contestualmente il rammarico per non aver saputo chiedere di essere presenti ai nostri iter partecipativi, proprio perché in virtù di quello Statuto, per valorizzare il lavoro delle commissioni e per consentire un tributo concreto a quell'idea di partecipazione democratica, che è uno dei principi fondativi della nostra Regione, che abbiamo previsto la possibilità di interloquire con chiunque lo chieda o con chiunque appunto faccia parte di un albo regionale al quale basta chiedere di essere iscritti, senza limite.
Allora, quelli sono i luoghi nei quali abbiamo il dovere come consiglieri di costruire il consenso e di dare i nostri contributi perché le politiche pubbliche che deliberiamo siano in qualche maniera le più ricche possibili, anche di quote significative di partecipazione.
L'aula non è il luogo per fare questo tipo di lavoro, può essere il luogo per fare una correzione formale a un dispositivo, per aggiungere un aspetto legato più a questioni secondarie, ma non è normalmente il luogo sul quale si modificano gli impianti normativi.
Le commissioni che si sono riunite sono state (adesso non ricordo il numero, c'è qui il presidente) un certo numero; ripeto, udienze conoscitive se ne potevano chiedere anche altre perché qualunque commissario può proporre eventualmente in commissione e può assumere iniziative, per cui sono anch'io, perché è sconcertato il collega Favia, sono sconcertata anch'io, consigliere Favia, perché lei stesso non ci ha messo nelle condizioni di poter esaminare con il tempo che ci vuole l'entità di proposte sulle quali si potevano anche costruire dei consensi, ma attraverso una modalità che è diversa, che è quella certificata dal nostro Statuto e dal nostro Regolamento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di parlare la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Semplicemente per ribadire quello che ho già anticipato nel mio intervento precedente.
Rispetto la piega che ha preso il dibattito adesso in aula e senza entrare nel merito rispetto ad alcune dichiarazioni che sono state avanzate dai colleghi del Movimento 5 Stelle, per certi aspetti comprendo un po' il rammarico del collega Favia nel vedere come a fronte forse di un lavoro, senza, ripeto, entrare nel merito di come questo lavoro sia stato fatto e sia stato posto a conoscenza dei colleghi, però, caro Favia, bisogna che tu nel tempo assumi la consapevolezza che siamo all'opposizione e quindi quando si è all'opposizione il lavoro è molto duro e credo che certe delusioni anche nel verificare come in determinate situazioni certe istanze non siano comprese, fors'anche laddove certe istanze sono state mutuate da ambiti territoriali dove chi oggi ti vota contro, in altri ambiti magari è stato più possibilista. Quindi, inizia a fare il callo, questa è una situazione che però deve anche aiutare a stimolare un'altra tipologia di confronto, di dibattito, che può essere anche più interpersonale nel cercare di arrivare alla condivisione, così come suggeriva anche la collega Donini.
È un esercizio che ogni tanto stimola questo mondo, che è quel mondo della politica.
Te lo dico perché io che vengo anche da un altro mondo, mi rendo conto che le tecniche di dialogo, per raggiungere determinate finalità, possono anche essere diverse.
Detto questo, rinnovo il mio voto di astensione, perché è un voto che fa una sorta di mediazione rispetto alla condivisione sugli obiettivi che si pone, però rispetto anche al fatto che se questa legge non sarà seguita anche da un momento di concertazione fra il mondo delle imprese e il mondo delle istituzioni, questa rimarrà carta straccia, perché secondo me contiene dei buoni principi, però, ripeto, se non ci sarà una reale concertazione in merito alle azioni da svolgere, questo vorrà dire che non si metteranno le imprese nelle condizioni di essere veramente operative nella direzione che ci siamo posti.
Quindi, lasciatemi dire, come ho sollecitato prima anche l'assessore Muzzarelli, che sarà fondamentale individuare anche un momento e una struttura di concertazione.
Io l'ho definita task force, che sia appunto il luogo in cui si possa agevolare l'incontro fra domanda e offerta all'insegna di una migliore qualità del servizio, e quindi rimango in attesa fiduciosa che questo momento di concertazione possa dare piena sensatezza a questo testo di legge che è sicuramente pieno di tanti buoni propositi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Non ho altri iscritti in dichiarazioni di voto, chiudo le dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 19, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 20, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 4 è approvato.
Articolo 5.
Su tale articolo insiste l'emendamento 21, a firma del consigliere Favia.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: L'art. 5 riguarda la Consulta regionale del settore edile e delle costruzioni.
La Regione istituisce la Consulta con l'obiettivo di consultazione, proposta, verifica e valutazione per promuovere la legalità, la trasparenza e la qualità delle diverse fasi di realizzazione.
Quindi noi, con molta attenzione alle parole legalità e trasparenza, abbiamo proposto un emendamento che prevede, oltre alla presenza dei vari collegi, dei vari ordini, delle varie associazioni di categoria, anche di tre componenti effettivi e tre componenti supplenti designati dalle associazioni che abbiano tra loro scopi statuari prevalenti il contrasto alla mafia.
Quindi ci sembra giusto far entrare in questa Consulta, visto che è un tavolo che non ha costi, che è un tavolo semplicemente di confronto, dare la possibilità anche alle associazioni che lottano contro la mafia di partecipare.
Aggiungo poi, visto che come diceva giustamente la consigliera Donini, il dibattito è anche un modo per poi reciprocamente confrontarsi, ovviamente sappiamo che non c'è il decreto legge, era un esempio, ma il concetto poi è il risultato, sono gli atti della Giunta e gli atti dell'Assemblea, però mi sono sentito, presidente, come le ho anticipato, un po' non infastidito, ma mi ha fatto un po' sorridere l'intervento del consigliere Vecchi, quando dice che io ho cercato di appropriarmi di Borsellino. Nessuno qui si appropria di niente, io il 19 luglio quando posso vado in Via d'Amelio per la ricorrenza, per me Borsellino è un eroe e non è un eroe Mangano. Io ho dei valori e penso che come me tantissimi italiani abbiano questi valori.
Ricordo anche che prima di morire Borsellino rilasciò un'intervista alla TV svizzera dove faceva capire esattamente che c'erano dei collegamenti tra Berlusconi e Dell'Utri e la mafia siciliana e tra un po' andremo a capire chi sono i veri mandanti delle stragi di Falcone e Borsellino.
E poi vedremo come andrà a finire.
(brusio in aula)
PRESIDENTE (Richetti): Consiglieri, prego.
Ha finito consigliere Favia?
È mio dovere ricordarvi però che ogni spazio in questa Assemblea va agito per quello che è. Se c'è una discussione generale è una discussione generale, se si discute un articolo o un emendamento di quello si parla, perché altrimenti ogni intervento è occasione per dirsi tutto e il contrario di tutto.
Dopodiché ho sentito anche diverse inesattezze.
Ora, si porta pazienza, siccome si sta facendo un lavoro puntuale sull'attività legislativa di questa Assemblea. Ci sono dei proponenti diversi, che possono essere Giunta, Assemblea, cittadini. Paragonare un decreto legge è improprio dal punto di vista formale, non le do un giudizio di merito. Allora, su questo, ma, ripeto, sono venuto in commissione, ho aperto su questo un dibattito, spero che la vostra presenza, come sempre puntuale e numerosa, mi dimostra che l'attenzione c'è, utilizziamo le sedi per quelle che sono, siamo sulla discussione dell'articolo 5, emendamento 21, discutiamo di questo.
Ci sono altri interventi in discussione generale? È chiusa la discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Vorrei esprimere il mio parere favorevole a questo emendamento, proposto dal Movimento 5 Stelle, perché mi pare che in questo caso la presenza di associazioni, immagino che pensino tipo Libera, a mio parere può contribuire a rendere più efficace il lavoro della Consulta.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Non ho altri interventi in dichiarazione di voto, pertanto è chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 21, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 5 è approvato.
Abbiamo ora l'emendamento 22, a firma del consigliere Favia, istitutivo dell'art. 5 bis, per cui l'affrontiamo come i precedenti.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Questo è un tema, è un punto molto importante, ed è uno di quei temi che, come diceva prima, la consigliera Donini, è stato portato avanti dalla Casa della Legalità.
Ricordo che noi non abbiamo preso delle proposte che ci sono arrivate con il dossier per costruire questi emendamenti, abbiamo interpellato diversi soggetti, abbiamo sollecitato la società civile, e tra gli altri la Casa della Legalità, che su nostra sollecitazione ha prodotto poi quel dossier, visto che non doveva essere privatizzato dal Movimento 5 Stelle, e giustamente la Casa della Legalità l'ha reso pubblico.
Se si legge con attenzione ci sono tanti provvedimenti che non sono contenuti in quel testo, anche se è un testo veramente valido.
Ne approfitto per ringraziare il presidente Cristina Abbondanza della Casa della Legalità che si batte tutti i giorni contro le mafie nel nostro paese.
Ecco, qui parliamo di sicurezza urbana e parliamo di polizia municipale. La polizia municipale può svolgere anche dei compiti ispettivi, non sono soltanto dei vigili urbani che fanno le multe, non sono solo quello almeno.
Visto che spesso i problemi, anche rispetto alle infiltrazioni mafiose sono comunali, abbiamo cercato di mettere un po' di ordine e di stimolare in maniera un po' più concreta la Giunta a fare qualcosa in termini di protocolli d'intesa istituzionali, protocolli d'intesa con le questure, i comuni e le province. L'obiettivo è quello di valorizzare, costruire e rendere operativi i tavoli interforze. Tavoli che riuniscono polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale, guardia forestale, per analisi congiunte. Il discorso è sempre quello, bisogna mettere insieme i dati, le conoscenze, cercare di fare rete, che provengono dai cittadini e scegliere quindi le risposte operative e corrette da fornire da parte di ciascun organismo istituzionale. Ovviamente, tenendo sempre ben presenti le specifiche competenze.
Poi gli accordi locali con le autorità provinciali di pubblica sicurezza, sempre per scambio informativo, i protocolli con le associazioni di categoria, questi sono fondamentali, e poi dei progetti a sostegno della legalità che vedano il coinvolgimento diretto delle forze di polizia municipali, guardie forestali e polizia provinciale, all'interno delle scuole, e questo si ricollega al nostro oggetto di prima, anche con i contributi della Regione e della Comunità europea.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho altri iscritti in discussione generale, chiudo la discussione generale e apriamo le dichiarazioni di voto. Non ho iscritti in fase di dichiarazione di voto, chiudiamo le dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 22, istitutivo dell'art. 5 bis, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Articolo 6.
Su tale articolo insistono 4 emendamenti:
emendamenti 1, 2 e 3, a firma dei consiglieri Barbati, Alessandrini, Donini e Naldi;
emendamento 6, a firma del consigliere Naldi.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Non ho iscritti in discussione generale, chiudo la discussione generale e passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Per annunciare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di parlare il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Mi permetto di risottolineare in dichiarazione di voto l'opportunità di prevedere l'introduzione o di fare quanto possibile per prevedere l'introduzione di penalità a fianco, come abbiamo detto, dell'individuazione delle premialità, delle aziende positive, perché, secondo me, è altrettanto efficace prevedere delle robuste penalità qualora vi siano aziende che non rispondono ai contratti che hanno sottoscritto con l'appaltante pubblico.
Ora, se questo non è fosse possibile per il timore di invadere campi che non sono di stretta competenza della Regione, io vorrei che fosse detto con chiarezza, ma venisse affrontato anche il tema di come comunque realizzare questo obiettivo che a mio parere è fondamentale per mettere sotto controllo tutta la catena degli appalti pubblici e possibilmente, quando parliamo di aziende committenti e virtuose, anche i privati.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Ha ora la parola l'assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI: La riflessione che pone questo emendamento è una riflessione seria.
Il consigliere ha ragione, c'è un timore legittimo sul tema delle competenze, quindi quando abbiamo il timore legittimo sulle competenze esprimiamo sempre un giudizio non positivo perché le penalità sono sempre una misura che va verificata nell'ambito della competenza diretta, non di surroga, e quindi abbiamo un problema di questo tipo.
È chiaro che affrontare e approfondire con impegno per svolgere un'azione di supporto per le stazioni appaltanti, sia per quanto attiene le verifiche, sia per quanto attiene la formazione, per rendere ovviamente i bandi più cogenti e più puntuali per il rispetto delle norme dei subappalti, che è uno degli elementi che deve evitare che succedano queste cose.
Adesso la prendiamo sul verso di evitare per arrivare a questo e ovviamente faremo anche gli approfondimenti per capire dove arrivare rispetto anche a questo punto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
Ha chiesto di parlare la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Presidente, per presentare i due emendamenti.
Noi abbiamo presentato, assieme ad altri firmatari, PD e Federazione della Sinistra, un emendamento alla rubrica dell'articolo, che chiediamo che venga così modificata: "Controllo e monitoraggio del ciclo degli appalti e degli investimenti pubblici."
Con questa richiesta di modifica intendiamo potenziare e valorizzare le attività, le azioni e le iniziative che la Regione intende promuovere, al fine di contrastare il fenomeno mafioso in ogni sua forma criminogena, con riferimento a tutte le fasi del ciclo dell'appalto.
Le azioni di contrasto pertanto devono riguardare, oltre che la procedura di gara, anche quella successiva e di esecuzione dei lavori, con peculiare riferimento a quel sistema di rapporti intersoggettivi tra appaltatore, subappaltatori, e più in generale subcontraenti, che costituisce, com'è noto, il terreno più fertile per le infiltrazioni mafiose.
Quindi, andiamo a chiedere appunto che la rubrica dell'articolo venga modificata con "Controllo e monitoraggio del ciclo dell'appalto e degli investimenti pubblici."
Poi, se posso presentare l'altro emendamento, così magari acceleriamo. L'altro emendamento, sempre all'art. 6, comma 2, lo presentiamo perché chiediamo che l'art. 2 venga modificato prevedendo, in conformità alla normativa nazionale, che la Regione promuova e realizzi la tracciabilità, il controllo, la registrazione dei flussi finanziari connessi all'appalto e riferibili a tutti gli operatori economici della filiera delle imprese a qualsiasi titolo interessati ai lavori.
Inoltre, al fine di consentire la massima trasparenza della spesa pubblica, si prevede che la Regione attui un costante monitoraggio degli investimenti pubblici, contrastando così il fenomeno delle infiltrazioni in tale settore.
Quindi, al comma 2 la lett. d) viene sostituita dalla seguente: "acquisisce le informazioni ed i dati relativi al ciclo dell'appalto e agli investimenti pubblici, al fine di consentire la tracciabilità e la registrazione dei flussi finanziari nonché la massima trasparenza sulla spesa pubblica".
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Non ho altri iscritti, chiudo la fase delle dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1, a firma dei consiglieri Barbati, Alessandrini, Donini e Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2, a firma dei consiglieri Barbati, Alessandrini, Donini e Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3, a firma dei consiglieri Barbati, Alessandrini, Donini e Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6, a firma del consigliere Naldi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'art. 6, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'art. 6 è approvato.
Abbiamo l'emendamento 23, a firma del consigliere Favia, istitutivo dell'art. 6 bis.
Discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: "1. La Regione al fine di coordinare e razionalizzare il lavoro delle amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 9, comma 1, e parliamo di quegli enti competenti in materia di raccolta dati e informazioni legati agli appalti pubblici,", quindi le informazioni per noi sensibili "... istituisce un Osservatorio regionale per la legalità...".
Questo per noi è un punto centrale.
Sempre in quell'ottica in cui questa Assemblea di rappresentanti dei cittadini dà delle linee guida e dei compiti un po' più chiari alla Giunta.
L'Osservatorio si occupa di:
- analisi e studi, in primis concernenti la legalità nelle Amministrazioni pubbliche regionali con particolare attenzione al fenomeno delle infiltrazioni delle mafie nel tessuto economico, produttivo e occupazionale regionale;
- compie quindi analisi e studi specifici sui settori degli appalti nell'edilizia e nella sanità. Quindi analisi e studi specifici per quanto riguarda edilizia e sanità.
- Controlli sulle variazioni urbanistiche, per scongiurare che la mafia approfitti dei cambiamenti di destinazione d'uso dei terreni;
- emanare linee guida per le Amministrazioni pubbliche regionali;
- l'introduzione di clausole per garantire trasparenza nelle gare d'appalto;
- una più efficace valutazione per la professionalità e affidabilità dei dipendenti pubblici che si occupano di appalti;
- monitorare le procedure di spesa e i tempi di pagamento;
- raccordarsi con l'autorità giudiziaria affinché tutti i dati in possesso siano accessibili in modalità telematica all'autorità giudiziaria stessa ed alle istituzioni preposte alle indagini, ed in particolare alla direzione investigativa antimafia, quindi in particolare alla DIA;
- raccordarsi con le altre amministrazioni, individuate all'art. 9, comma 1, della presente legge, affinché si mettano in rete tutti i dati relativi alle imprese per i quali vi è il divieto agli enti pubblici di avere rapporti, in quanto in specifico tali imprese direttamente o indirettamente hanno capitali e soci con sedi in paesi appartenenti alla cosiddetta black list, in quanto considerati paradisi fiscali. Anche questa sarebbe sicuramente una norma interessante, visto che sono proprio società a partecipazione pubblica che hanno rapporti con società, o coperte da segreto fiduciario addirittura con sedi in paradisi fiscali e questo è estremamente grave e non ho mai sentito una protesta da parte della Regione.
E poi, qui, andiamo sempre più nel dettaglio ed è molto importante:
- creare e gestire il Repository Unico regionale sulla Legalità, contenente tutti i dati in formato digitale sugli appalti e le forniture dell'amministrazione regionale e tutte ovviamente le altre amministrazioni da essa derivanti, quali:
- stato dell'appalto; codice dell'appalto; oggetto dell'appalto; tipologia d'intervento; ente appaltante; responsabile unico del procedimento; progettista; responsabile sicurezza, progettazione e direttore lavori; data del verbale di consegna dei lavori e data prevista di fine lavori; importo complessivo dei lavori a base di gara (compresi gli oneri per la sicurezza) e percentuale di ribasso di gara dell'offerta aggiudicataria; elenco dei lavori in economia previsti in progetto ed esclusi dall'appalto e incidenza percentuale della manodopera; impresa appaltatrice; elenco delle imprese subappaltatrici; elenco delle imprese subfornitrici; eventuali varianti in corso d'opera, con la relativa indicazione di variazioni di costo; dati relativi ad eventuale contenzioso; la lista dei fornitori della Regione e degli enti da essa derivanti con indicazione del valore economico e della tipologia di ogni singola fornitura, con indicazione della compagine societaria storica degli stessi ed eventuali partecipazioni in altre società; la lista delle offerte per ogni singola gara d'appalta o per trattative private, da quella vincitrice a tutte le altre, con indicazione della compagine societaria storica degli stessi, con verbali e determinazioni di assegnazione, descrizione dei capitolati; tutti gli incarichi diretti che vengono assegnati con indicazioni di tipologia e costo, non solo per le consulenze, ma anche per i servizi e lavori con indicazione della compagine societaria storica o dei consorzi collegati; tutte le indicazioni su progettisti, partner finanziari e subappalti con le rispettive indicazioni delle compagini societarie storiche; la lista di tutti i contributi e finanziamenti pubblici ed agevolazioni che vengono assegnati e riconosciuti dagli Enti locali a società e associazioni di imprese o associazioni di ogni genere, con indicazione dei soci delle stesse.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere, ha esaurito i 5 minuti a sua disposizione, la prego di avviarsi alle conclusioni.
FAVIA: La Giunta regionale definirà appositi accordi con le autorità competenti e gli enti da essa derivanti affinché l'Osservatorio, nel rispetto della norma sulla privacy, abbia la possibilità di acquisire e pubblicizzare i dati in suo possesso.
La Giunta regionale renderà operativa un'apposita sezione del portale regionale per dare diffusione dei dati dell'Osservatorio della legalità di cui al comma 2 del presente articolo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non ho iscritti a parlare in discussione generale, quindi la concludiamo con l'intervento dell'assessore Muzzarelli.
MUZZARELLI: Non ho capito bene, cos'è un altro Osservatorio rispetto a quello che abbiamo già? Perché ho la sensazione che questo sia un emendamento per istituire un altro Osservatorio.
Siccome l'articolo precedente prevedeva cosa deve fare l'Osservatorio, abbiamo già ragionato su cosa deve fare l'Osservatorio, questo diventerebbe un nuovo Osservatorio. Era per capire, dopodiché l'Osservatorio nell'ambito delle proprie competenze farà tutto quello che deve fare nell'ambito delle strategie che abbiamo definito nell'articolo precedente.
Quindi mi pare che sia già superato questo aspetto dell'Osservatorio, però vorrei evitare di farne due, questo è il punto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
Chiudiamo la discussione generale e apriamo la fase delle dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Su questo punto, presidente, l'assessore ha ragione, si sperava in un dibattito che poi portasse alla modifica in un contesto più dialogante di questa Assemblea. Era stato presentato proprio così, ma voleva poi integrare e rendere un po' più delineati obiettivi, finalità e lavori dell'Osservatorio.
Ovviamente di Osservatori ne vogliamo uno solo.
Effettivamente l'osservazione dell'assessore è giusta.
PRESIDENTE (Richetti): Quindi ritira l'emendamento?
FAVIA: No, l'emendamento lo metto ai voti così, perché ormai l'ho presentato, tanto non penso che questo cambi la sostanza della votazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto d'intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Per ribadire il mio disagio, perché questa è la riprova di come si usa in maniera inappropriata l'aula.
Ripeto e chiedo ai colleghi di riflettere sul modo migliore per lavorare nel rispetto delle regole democratiche che ci siamo dati.
E scusate il pistolotto, allora, se l'obiettivo è quello di dare un contributo per migliorare la norma, questa modalità non la rende possibile dal momento che, per esempio, ai lavori dell'aula non possono partecipare i tecnici, che sono in grado di garantirci rispetto alla legalità e alla legittimità di alcune nostre proposte. Poi potrei mettere in fila una serie di altre riflessioni.
Questo non è semplicemente restyling o un rifugio che viene sistemato, o la riscrittura in un linguaggio dal punto di vista morfologico sintattico migliore di alcuni nostri testi. Queste sono discussioni che vengono fatte inappropriatamente .
Ripeto, il tema dell'appropriatezza non è una questione che riguarda soltanto la sanità, ma riguarda in generale la qualità dei nostri iter e l'elaborazione delle politiche pubbliche, per cui mi piacerebbe che fosse ritirato questo emendamento, dal momento che Favia ha dichiarato di essere concorde con i rilievi fatti dall'assessore, altrimenti che senso ha.
Allora, questa è la riprova che il senso è quello della propaganda.
Se lei conviene che ha ragione l'assessore lo ritira, altrimenti conferma che la sua fino a qui è stata un'iniziativa di propaganda, che non aveva l'obiettivo di costruire dei percorsi concreti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Siamo in un dibattito che ha preso una piega ovviamente divertente, ancorché inusuale in quest'aula. Talmente divertente, e sono d'accordo con l'intervento della collega Donini, che immagino che il collega Favia, che ha presentato tutti emendamenti migliorativi nell'interesse della collettività emiliano-romagnola, per nulla strumentali, essendosi dichiarato d'accordo con l'assessore Muzzarelli, ma avendo detto che mantiene l'emendamento, penso che per coerenza voterà contro il suo emendamento.
E quindi il caso di divertimento in un'aula istituzionale che avrebbe invece il dovere di procedere speditamente nell'interesse di tutta la società emiliano-romagnola e anche di quei benedetti costi della politica che il consigliere Favia brandeggia di voler tutelare, ma che mi pare non tuteli affatto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
(brusio in aula)
Colleghi, vedo che si avvicina l'ora del pranzo, ma i lavori non sono conclusi, quindi ampi gesti, ma composti al banco.
Consigliere Favia, se è per annunciare il ritiro le do la parola, se è per continuare questo dibattito, che per me si conclude qui, no.
Consigliere mi dica lei.
(interruzione del consigliere Favia)
PRESIDENTE (Richetti): Lei a questa Presidenza ha già comunicato che intende ribadire l'emendamento, per cui non mi sembra che ci siano ulteriori elementi da aggiungere.
Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto, pertanto chiudiamo le dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 23, a firma del consigliere Favia.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'emendamento è respinto.
Non abbiamo il tempo di affrontare l'articolato in tutte le sue parti, sospendiamo i lavori e li riprendiamo alle ore 15.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,59
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno comunicato di non poter partecipare alla seduta gli assessori Patrizio BIANCHI e Maurizio MELUCCI.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Daniela MONTANI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
IL PRESIDENTE
I SEGRETARI
Richetti
Cevenini - Corradi
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