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57.
SEDUTA DI MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
INDI DEL PRESIDENTE RICHETTI
Indice
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Aimi)
Annuncio di risoluzioni, mozione, interpellanze, interrogazioni e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Aimi)
Interrogazione oggetto 2023 (1381)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
CORRADI (Lega Nord)
MELUCCI, assessore
Interrogazione oggetto 2008 (1371)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
BIGNAMI (PDL)
PERI, assessore
Interrogazione oggetto 2035 (1390)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
GRILLINI (Italia dei Valori)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
Interrogazione oggetto 2036 (1391)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
MEO (SEL - Verdi)
GAZZOLO, assessore
Interrogazione oggetto 2039 (1394)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
NOÈ (UDC)
LUSENTI, assessore
Interrogazione oggetto 2037 (1392)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Aimi)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
RABBONI, assessore
OGGETTO 1932
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali» (26)
(Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Aimi)
PARIANI, relatrice
POLLASTRI (PDL)
BIGNAMI (PDL)
BORTOLAZZI, assessore
MUMOLO (PD)
OGGETTO 1909
Delibera: «Indirizzi per la programmazione sociale e dei servizi educativi per la prima infanzia per l'anno 2011, ai sensi della L.R. n. 2/2003 e della L.R. n. 1/2000 ed in attuazione del Piano sociale e sanitario regionale.» (Proposta della Giunta regionale in data 24 ottobre 2011, n. 1509) (62)
(Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 1909/1 - Presentazione, discussione e reiezione) (45)
PRESIDENTE (Aimi)
POLLASTRI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
CARINI (PD)
LOMBARDI (PDL)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
NOÈ (UDC)
VECCHI Luciano (PD)
MARZOCCHI, assessore
CORRADI (Lega Nord)
OGGETTO 1271
Delibera: «Nomina, ai sensi dell'articolo 69 comma 3 dello Statuto e dell'articolo 3 della L.R. 4 dicembre 2007, n. 23, dei componenti la Consulta di garanzia statutaria.» (63)
(Discussione e nomina dell'Avv. Enrica Gianola Bazzini, della Dott.ssa Lucia Scaffardi e dell'Avv. Marco Selleri)
PRESIDENTE (Richetti)
MONARI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
OGGETTO 1986
Delibera: «Elezione, ai sensi dell'art. 7 della L.R. 17 febbraio 2005, n. 9, del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.» (64)
(Discussione ed elezione del Prof. Luigi Fadiga)
PRESIDENTE (Richetti)
MONARI (PD)
OGGETTO 1985
Delibera: «Elezione, ai sensi dell'articolo 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.» (65)
(Discussione)
PRESIDENTE (Richetti)
MONARI (PD)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
BIGNAMI (PDL)
NALDI (SEL - Verdi)
Cordoglio per la morte del dipendente Michele Fonsino
PRESIDENTE (Richetti)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzioni, mozione, interpellanze ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
La seduta ha inizio alle ore 9,37
PRESIDENTE (Aimi): Dichiaro aperta la cinquantasettesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 8 novembre 2011 (n. 55)
- pomeridiana del 8 novembre 2011 (n. 56)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Aimi): Ha comunicato di non poter partecipare ai lavori della seduta odierna l'assessore Muzzarelli.
Comunicazioni prescritte dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Aimi): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
1958 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme in materia di tributi regionali" (delibera di Giunta n. 1601 del 07 11 11).
1990 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15/11/2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale 2012-2014" (delibera di Giunta n. 1643 del 14 11 11).
1991 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2012 e Bilancio pluriennale 2012-2014" (delibera di Giunta n. 1644 del 14 11 11).
1994 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell'ambiente" (delibera di Giunta n. 1646 del 14 11 11).
1995 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione del Registro unico dei controlli sulle imprese agricole ed agroalimentari regionali e semplificazione degli interventi amministrativi in agricoltura" (delibera di Giunta n. 1647 del 14 11 11).
1996 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano" (delibera di Giunta n. 1648 del 14 11 11).
2016 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Meo, Naldi, Sconciaforni, Defranceschi e Moriconi: "Istituzione del Parco regionale fluviale del Secchia" (16 11 11).
2019 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: "Norme in materia di handicap grave e ampliamento delle possibilità d'utilizzo del fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità - Modifica e integrazione alla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 (Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)" (16 11 11).
PRESIDENTE (Aimi): Comunicazione ai sensi dell’art. 68, comma 1, lett. i)
La Giunta regionale ha comunicato, ai sensi dell’art. 46, lettera j, dello Statuto:
- di aver proposto ricorso avanti la Corte Costituzionale, tramite la deliberazione n. 1645 del 14/11/2011, sollevando questione di legittimità costituzionale in merito a varie disposizioni contenute nel D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge con modificazioni della Legge 14/09/2011, n. 148.
- di aver proposto ricorso avanti la Corte Costituzionale, tramite la deliberazione n. 1658 del 14/11/2011, sollevando questione di legittimità costituzionale in merito a varie disposizioni contenute nel D.L. 6/09/11, n. 149.
PRESIDENTE (Aimi): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 04/11/2011 al 16/11/2011
DPGR n. 202 del 07/11/2011
Modifica della Consulta regionale degli Studenti, istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 13/08, ai sensi della L.R. n. 15/07
DPGR n. 204 del 14/11/2011
Dichiarazione di decadenza da componente di diritto del Consiglio delle Autonomie Locali del Dr. Pietro Vignali a seguito delle sue dimissioni da Sindaco del Comune di Parma e nomina della Dr.ssa Anna Maria Cancellieri, Commissario per la Gestione provvisoria del Comune di Parma, quale componente di diritto del Consiglio delle Autonomie Locali.
DPGR n. 205 del 14/11/2011
Sostituzione di un componente della Consulta della Cooperazione istituita con decreto n. 252/2006 ai sensi dell'art. 3 della L.R.6/2006
Annuncio di risoluzioni, mozione, interpellanze,
interrogazioni e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Aimi):Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
1950 - Risoluzione ai sensi dell'art. 5, comma 3 della legge n. 11 del 2005. Osservazioni dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sulle Comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM (2011) 417 e COM (2011) 424 e sulle Proposte di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio COM (2011) 425 e COM (2011) 416 def. del 13 luglio 2011 relative alla riforma della Politica Comune della Pesca (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 27 ottobre 2011).
1981 - Risoluzione proposta dalla consigliera Noè per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a tutelare l'occupazione nel settore delle testate giornalistiche locali anche in riferimento alla situazione dell'emittente "E'Tv" e del quotidiano "L'informazione". (318)
1983 - Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta ad emanare linee di indirizzo e provvedimenti che prevedano l'istituzione di un pubblico registro delle WEB TV operanti in Emilia-Romagna, con iscrizione gratuita ma obbligatoria e nel rispetto della "Carta di Treviso", favorendo inoltre l'istituzione di un osservatorio sul settore. (319)
2006 - Risoluzione sulle proposte di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recanti il quadro legislativo della Politica agricola comune (PAC) per il periodo 2014-2020 (COM (2011) 630 e 631 def. 18 ottobre 2011 e 629, 627, 628, 626 e 625 def. 17 ottobre 2011). Osservazioni dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della legge n. 11 del 2005 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 9 novembre 2011).
2007 - Risoluzione proposta dai consiglieri Bernardini, Manfredini, Corradi e Cavalli per invitare il Circondario Imolese ed il Comune di Dozza a non modificare l'originaria localizzazione della fermata ferroviaria di Toscanella, mantenendola lungo la Strada provinciale SP 30 Trentola. (320)
2009 - Risoluzione proposta dai consiglieri Villani, Malaguti, Lombardi, Bignami, Aimi, Bartolini, Leoni, Filippi, Alberto Vecchi, Polllastri e Bazzoni per impegnare l'Assemblea Legislativa e la Giunta a promuovere un tavolo di concertazione all'interno della Commissione regionale alle Politiche per la Salute per pianificare il trasferimento dell'Ospedale cittadino di Ferrara a Cona, ponendo inoltre in essere azioni volte a verificare e risolvere le cause che finora hanno impedito tale trasferimento. (321)
2010 - Risoluzione proposta dal consigliere Bignami per impegnare la Giunta, nell'ambito del processo di partecipazione e delle sue facoltà di consultazione e di confronto preventivo con le varie categorie di soggetti della società civile interessati, a chiedere pareri preventivi e non vincolanti al Consiglio dell'Ordine dei Medici del Capoluogo di Regione sugli atti deliberativi o amministrativi ritenuti rilevanti per la loro incidenza sull'organizzazione della attività sanitaria e sull'esercizio della professione medica. (322)
2031 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta regionale a promuovere, presso il Ministro degli Esteri, il Presidente del Consiglio dei Ministri e le istituzioni europee ogni possibile azione politica e diplomatica volta alla liberazione di Rossella Urru e degli altri cooperanti rapiti nei campi profughi saharawi di Rabuni, situati nei pressi di Tindouf, in Algeria. (323)
2033 - Risoluzione proposta dal consigliere Manfredini per impegnare la Giunta regionale ed il suo Presidente, in qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, a porre in essere azioni affinché vengano allentati i vincoli del Patto di stabilità e i Comuni più virtuosi possano spendere le proprie risorse, attualmente bloccate, al fine di rilanciare le imprese e l'economia. (324)
2040 - Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni finalizzate a vietare la presenza nelle scuole regionali di distributori automatici di bevande gassate e altri prodotti che possano concorrere al grave incremento dell'obesità tra giovani e giovanissimi. (325)
Mozione
2028 - Mozione proposta dai consiglieri Bignami, Villani, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi per impegnare la Regione Emilia-Romagna, attraverso un pronunciamento del Consiglio Regionale, a porre nella Conferenza Stato – Regioni il problema del superamento delle Regioni e Provincie a Statuto speciale, ponendo in essere iniziative finalizzate all'obiettivo di raggiungere condizioni di riequilibrio e di giustizia nei confronti di tutti i cittadini italiani. (21)
Interpellanze
1970 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa la costituzione della Consulta per la Cooperazione e della Fondazione per la cooperazione emiliano-romagnola. (78)
1982 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le procedure relative alla definizione delle linee di indirizzo riguardanti le nomine. (79)
2014 - Interpellanza del consigliere Filippi circa le procedure relative all'intervento di messa in sicurezza di un tratto del Rio Medici, nel Comune di Casalgrande (RE). (80)
Interrogazioni
1962 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la prevenzione delle malattie cardiovascolari e l'iniziativa "Un milione di cuori". (1339)
1963 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la riorganizzazione del servizio postale nell'Alto Appennino modenese, con particolare riferimento all'accentramento del servizio di smistamento nel Comune di Montefiorino. (1340)
1964 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il collegamento, denominato People Mover, tra la Stazione Centrale e l'aeroporto di Bologna. (1341)
1965 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Luciano Vecchi e Bonaccini, a risposta scritta, circa l'istituzione, nella Regione Emilia-Romagna, di un centro operativo della DIA. (1342)
1966 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Luciano Vecchi e Bonaccini, a risposta scritta, circa la modifica dell'orario del treno regionale n. 20703, che percorre la tratta ferroviaria Mantova-Modena. (1343)
1967 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione mediante project financing, del sistema di trasporto automatico denominato "People Mover". (1344)
1968 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la mancata bonifica di edifici piacentini contenenti amianto. (1345)
1969 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti l'appalto per la realizzazione, a Castel San Pietro Terme (BO), di un impianto fotovoltaico. (1346)
1971 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Camugnano (BO), di un impianto eolico per la produzione di energia tramite aerogeneratori. (1347)
1972 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative ad un avviso di reclutamento di personale emesso dalla società Ferrovie Emilia-Romagna. (1348)
1973 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i tempi di attesa per l'effettuazione di ecografie all'occhio ed all'iride da parte del Servizio Sanitario Regionale. (1349)
1974 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative al "Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata relativo al Comparto C3.2 - Cavamento" approvato dal Comune di San Giovanni in Persiceto (BO). (1350)
1975 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa procedure e questioni relative a beni appartenenti all'ex orfanotrofio Galletti Abbiosi di Ravenna. (1351)
1976 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa malfunzionamenti dell'acquedotto comunale a Civitella (FC), con particolare riferimento ai disservizi esistenti nella frazione denominata Cigno. (1352)
1977 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la Asp "Delia Repetto" di Castelfranco Emilia (MO). (1353)
1978 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa l'organizzazione dei servizi e delle strutture dedicate a persone affette da problematiche psichiatriche, con particolare riferimento alla situazione esistente nella Provincia di Bologna. (1354)
1979 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni, anche di carattere risarcitorio, da porre in essere a fronte dei danni causati, specie agli agricoltori, dagli ungulati. (1355)
1980 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la situazione del quartiere produttivo e logistico di La Secca di Monticelli d'Ongina (PC). (1356)
1984 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa procedure per l'affidamento di incarichi di alta professionalità poste in essere da AIPO. (1357)
1987 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la distruzione del bosco naturale nella zona denominata Piallassa Piomboni (RA) e la relativa tutela. (1358)
1988 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa il trasferimento delle pratiche sismiche presso un nucleo tecnico di valutazione organizzato presso la Regione Emilia-Romagna. (1359)
1992 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa le procedure relative ai proventi derivanti dalla vendita dei permessi per la raccolta dei funghi. (1360)
1993 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa il controllo della popolazione di lupi nell'Appennino parmense, ed i danni dagli stessi causati agli allevatori. (1361)
1997 - Interrogazione del consigliere Mazzotti, a risposta scritta, circa azioni da porre in essere per favorire le associazioni di volontariato che trasportano e accompagnano anziani, ammalati e invalidi presso ospedali e luoghi di cura. (1362)
1998 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la valorizzazione, nell'ottica di una maggiore risposta alle esigenze di sicurezza del territorio, degli istituti di vigilanza privata. (1363)
1999 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della azienda Magli di Bologna. (1364)
2000 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa misure di sostegno dell'attività edilizia. (1365)
2001 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il protocollo di relazioni sindacali siglato in data 21 marzo 2011 dalla Giunta regionale. (1366)
2002 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la situazione relativa agli accordi, ai finanziamenti ed alle procedure riguardanti la valorizzazione del Fiume Reno. (1367)
2003 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il processo di stabilizzazione del personale dell'ERVET. (1368)
2004 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le spese sostenute dalle ASL regionali a seguito di missioni svolte all'estero. (1369)
2005 - Interrogazione dei consiglieri Piva e Carini, a risposta scritta, circa la prevenzione delle patologie respiratorie croniche e le malattie allergiche. (1370)
2008 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa lo stato di realizzazione del Progetto denominato "Passante Nord". (1371)
2011 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere in relazione ad una discarica abusiva sita lungo le sponde del fiume Setta, nel Comune di Grizzana Morandi (BO). (1372)
2012 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la reintroduzione del canone per i titolari di passi carrai o pedonali superiori a 1,20 metri, deciso dalla Provincia di Bologna. (1373)
2013 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna nell'ambito della distribuzione, realizzazione, diffusione e utilizzo dei buoni Day Welfare. (1374)
2015 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa il funzionamento della rete telefonica nella frazione Piandelagotti nel Comune di Frassinoro (MO). (1375)
2017 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure relative al progetto "People Mover", da realizzare a Bologna. (1376)
2018 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il movimento franoso riguardante la zona di Santa Maria Maddalena ed il Rio Valardino (BO). (1377)
2020 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa gli effetti, sull'economia regionale, dell'introduzione della L.R. n. 6 del 2009, in materia di edilizia. (1378)
2021 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la manutenzione dei corsi d'acqua presenti nella Regione, con particolare riferimento al Fiume Setta ed al Torrente Marano (BO). (1379)
2022 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa movimenti franosi, la distruzione di aree boschive protette e attività di drenaggio connese ai lavori di scavo della galleria Val di Sambro (BO). (1380)
2023 - Interrogazione del consigliere Corradi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'apertura di attività commerciali o artigianali risultate fondate su false certificazioni abilitative a seguito di indagini poste in essere dalla Guardia di Finanza, e le azioni di prevenzione e di controllo da porre in essere per far fronte a tali situazioni. (1381)
2024 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa lo spostamento della sede di pronto intervento attualmente presente nel Comune di Vergato (BO). (1382)
2025 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa il pagamento, da parte dell'AUSL di Piacenza, degli stipendi e degli arretrati dei dipendenti di cooperative per la stessa operanti. (1383)
2026 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le aziende agricole produttrici di latte sul territorio regionale che hanno ricevuto il provvedimento di sospensione della registrazione aziendale ai sensi del DPR 54/1997. (1384)
2027 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure connesse al bando regionale per la concessione di incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto. (1385)
2029 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa il canone versato da Enel Green Power alla Regione Emilia-Romagna per la centrale idroelettrica di Isola Serafini (PC). (1386)
2030 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la contaminazione da legionella negli impianti idrico-sanitari nel nuovo ospedale di Cona (FE). (1387)
2032 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la promozione di Piani di mobilità scolastica. (1388)
2034 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa il sovraffollamento negli istituti penitenziari regionali, e le azioni da porre in essere per farvi fronte. (1389)
2035 - Interrogazione dei consiglieri Barbati e Grillini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la salvaguardia dello stabilimento ravennate della Pansac, e la tutela dei relativi lavoratori. (1390)
2036 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei cittadini di San Benedetto Val di Sambro danneggiati da movimenti franosi relativi ai lavori di scavo della Variante di Valico. (1391)
2037 - Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa azioni da porre in essere per promuovere la verifica della qualità dei pasti distribuiti nelle scuole del territorio regionale, valorizzando anche i prodotti locali di qualità. (1392)
2038 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la frequenza ai corsi regionali di formazione in medicina generale per accedere al convenzionamento a tempo indeterminato per i ruoli previsti dall'ACN per la Medicina Generale. (1393)
2039 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'illustrazione, in sede di Commissione assembleare, del procedimento riguardante le nuove modalità di calcolo del sovra-ticket sanitario in Emilia-Romagna. (1394)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
1679 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, sull’applicazione in ambito regionale della Legge n. 194/78, con particolare riferimento a dati e modalità di funzionamento dei consultori familiari di cui alla Legge 405/1975. (1131)
1680 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, in merito al sovraffollamento nei reparti dell'Ospedale Maggiore di Bologna e della conseguente situazione di disagio dei pazienti. (1132)
1689 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, in merito alla società "Nuova Quasco", in particolare relativamente alle risultanze di bilancio, ai criteri di nomina dell'Amministratore Unico e all'eventuale piano industriale. (1141)
1692 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, sulle attività della Regione Emilia-Romagna per attuare il dettato della Legge 17/1982 "Norme di attuazione dell'art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata loggia P2", con particolare riferimento alla necessità di informazione sull'eventuale appartenenza a società a carattere segreto in caso di assunzione di incarichi pubblici. (1144)
1694 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, in merito a richieste del Comune di Lugagnano Val d'Arda (PC) relative a fenomeni di dissesto idro-geologico. (1146)
1716 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la pratica agonistica ed amatoriale del fuoristrada tramite l'utilizzazione di auto e di moto. (1163)
1717 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la situazione esistente a Ravenna, con particolare riferimento al numero di extracomunitari irregolari presenti ed alle risse verificatesi nel centro della città. (1164)
1719 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a seguito delle precipitazioni, e dei conseguenti danni, verificatisi nel piacentino, specie nei Comuni di Rivergaro e Cortemaggiore. (1166)
1722 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le procedure relative alla lottizzazione "Ghiarona", nel Comune di Brisighella (RA). (1169)
1726 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa le spese sostenute dalla Regione Emilia-Romagna relativamente all'aeroporto di Forlì. (1172)
1729 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la ristrutturazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Ramazzini di Carpi (MO). (1175)
1742 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la nomina di un componente del Consiglio direttivo dell'Ambito Territoriale di Caccia Atc Re4 della zona di Castelnovo ne' Monti (RE). (1185)
1745 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa l'incremento delle tariffe praticate da HERA, con particolare riferimento alla Provincia di Ravenna. (1186)
1758 - Interrogazione del consigliere Montanari, a risposta scritta, circa il recepimento e l'attuazione del D.Lgs. n. 227/2001 riguardante il settore forestale. (1195)
1759 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione della nuova centrale idroelettrica a valle della cascata delle Trote di Alfero (FC). (1196)
1763 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la situazione relativa al reparto di Ostetricia dell'Ospedale di Porretta Terme (BO). (1200)
1767 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la discarica Sotris SpA di Hera Ambiente sita a Ravenna, sulla statale Romea. (1204)
1772 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa il funzionamento della posta elettronica certificata relativamente alle comunicazioni riguardanti i ticket sanitari, con particolare riferimento all'AUSL di Parma. (1208)
1773 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa le procedure relative all'individuazione di aree e siti per l'installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. (1209)
1780 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, in merito al progetto di ridefinizione della situazione urbanistica e monumentale del Parco della Rimembranza di Brisighella (RA). (1213)
1784 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il rispetto delle procedure relative ad interventi edilizi posti in essere in Via S. Vitale Est nel Comune di Medicina (BO). (1216)
1787 - Interrogazione dei consiglieri Pollastri e Bignami, a risposta scritta, circa la campagna informativa regionale relativa al ticket sanitario. (1217)
1788 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le procedure di nomina dei dirigenti utilizzate dall'ASP del Distretto Cesena-Valle del Savio. (1218)
1792 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa i collegamenti a disposizione degli studenti che frequentano scuole a Cesena, con particolare riferimento a quelli provenienti da Cervia. (1221)
1795 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'attivazione degli impianti di cattura di uccelli di specie cacciabili per il loro utilizzo a scopo di richiamo nelle Province di Forlì-Cesena e di Ravenna. (1222)
1797 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere a fronte dei disagi per i pendolari dovuti alla soppressione del treno regionale n. 2124, che collegava Ancona a Piacenza. (1224)
1799 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa l'attivazione dei corsi professionali destinati ai lavoratori in cassa integrazione in deroga. (1226)
1801 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa incrementi delle tariffe relative ai rifiuti, con particolare riferimento alla Provincia di Ravenna ed alle richieste avanzate da HERA alle ATO. (1227)
1805 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa l'elaborazione e la gestione dei dati ricavati dalla "ricerca sulla pratica sportiva non organizzata", cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna. (1230)
1809 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la nomina del responsabile del reparto di cardiologia del Policlinico di Modena. (1231)
1813 - Interrogazione dei consiglieri Favia e Defranceschi, a risposta scritta, circa l'Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Ospedale Maggiore Azienda USL Città di Bologna. (1234)
1814 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la normativa relativa alla protezione degli animali durante il loro trasporto. (1235)
1819 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la regolamentazione dell'assistenza domiciliare delle persone anziane. (1239)
1823 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la prevenzione e la sicurezza nei posti di lavoro, anche in riferimento alla situazione relativa a Poste Italiane SpA. (1242)
1828 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa l'applicazione di un ticket aggiuntivo riguardante prestazioni sanitarie effettuate in regime di libera professione. (1245)
1829 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa un rave party svoltosi, in data 25 settembre 2011, in una golena nei pressi di Alfonsine (RA). (1246)
1832 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le procedure relative alla scelta del gestore di una struttura sportiva nel Comune di Rubiera (RE). (1248)
1833 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i lavori relativi alla riqualificazione dell'aeroporto Marconi di Bologna. (1249)
1842 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la regolamentazione delle assenze nei corsi riguardanti attività formative di cui alla delibera della Giunta Regionale n.105 del 1° febbraio 2010. (1256)
1843 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, circa lo svolgimento dei compiti di controllo in materia di sicurezza e igiene del lavoro e l'incremento delle relative risorse. (1257)
1846 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'acquisto, da parte dell'Ospedale di Cesena, di una apparecchiatura PET-TAC, e la diffusione di tali impianti nel territorio dell’"Area Vasta Romagna". (1260)
1849 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le direttive-guida dei piani di classifica dei consorzi, i tempi di redazione degli stessi ed i connessi contributi. (1263)
1852 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il decesso, durante il parto cesareo presso l'Ospedale di Bentivoglio (BO), di una giovane donna. (1265)
1856 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa l'utilizzazione della linea ferroviaria regionale Bologna-Vignola. (1269)
1857 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, in merito alla situazione creatasi sulla tratta di ferrovia Bologna-Milano, interessata anche dal passaggio di treni ad alta velocità che, in località Roveleto di Cadeo (PC), transitano a pochi metri da abitazioni private. (1270)
1868 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa notizie-stampa relative alla realizzazione di nuove piazzole attrezzate nell'area di Via Tomba Forella, a San Lazzaro di Savena (BO). (1275)
1869 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per tutelare la salute dei cittadini, specie in relazione ai decessi avvenuti nell'ambito di strutture ospedaliere. (1276)
1870 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la casistica relativa ai casi di abbandono scolastico da parte di soggetti assegnatari di borse di studio. (1277)
1892 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la promozione di campagne educative o di seminari di educazione alimentare presso gli istituti scolastici regionali. (1293)
1896 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le procedure di nomina relative al Consorzio di Bonifica della Romagna. (1296)
1910 - Interrogazione dei consiglieri Pollastri e Cavalli, a risposta scritta, circa i danni provocati da un terremoto sull'Appennino piacentino in alta Valtrebbia, con epicentro nel Comune di Ottone (PC). (1305)
1948 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, per sapere se la Giunta intende aprire un link informativo sul sito Internet della Regione per informare gli interessati delle nuove disposizioni del Codice della strada. (1332)
PRESIDENTE (Aimi): Invito i colleghi ad alzarsi in piedi per l'esecuzione dell'Inno di Mameli.
(L'Assemblea, in piedi, ascolta l'esecuzione dell'Inno di Mameli)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Aimi): Iniziamo i lavori della seduta antimeridiana con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, prendendo in esame il seguente oggetto:
2023 – Interrogazione del consigliere Corradi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l’apertura di attività commerciali o artigianali risultate fondate su false certificazioni abilitative a seguito di indagini poste in essere dalla Guardia di Finanza, e le azioni di prevenzione e di controllo da porre in essere per far fronte a tali situazioni. (1381)
Risponde per la Giunta l’assessore Melucci.
La parola al consigliere Corradi per l’illustrazione.
CORRADI: Sarò brevissimo per avere lo spazio di replicare alla risposta della Giunta.
Questa interrogazione trae spunto da notizie stampa che riportano la recente conclusione di un’indagine della Guardia di Finanza che ha interessato il rilascio di false certificazioni preordinate all’apertura di esercizi commerciali. Tali falsificazioni avrebbero tratto in inganno poco meno di 600 Comuni italiani distribuiti in 18 diverse Regioni.
Si parla di diverse migliaia di esercizi commerciali o artigianali in gran parte gestiti da asiatici e cittadini cinesi. Questo artificio, che ha visto coinvolti anche alcuni studi di commercialisti, ha consentito loro di aprire, in frode alle normative vigenti, attività commerciali gestite non solo in modo illecito e abusivo, ma anche con ampie violazioni delle normative fiscali e quindi con una grave evasione fiscale a carico della nostra comunità. Oltre a ciò, la concorrenza sleale ha finito per mettere in ginocchio diverse imprese sane del nostro tessuto artigianale e commerciale.
Attendo la risposta e mi riservo di replicare nel tempo rimanente.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.
La parola all’assessore Melucci per la risposta.
MELUCCI, assessore: Con riguardo alle questioni poste nell’interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue.
Si deve in primo luogo evidenziare che nella nostra Regione la disciplina vigente in materia di esercizio dell’attività commerciale è il decreto legislativo n. 114/1998 recante la riforma organica della legislazione commerciale. Dalla citata normativa statale discende che l’attività commerciale può essere esercitata con riferimento a due settori merceologici: alimentare e non alimentare.
I requisiti soggettivi per l’esercizio di dette attività si distinguono in morali e professionali esclusivamente per le attività alimentari. Quelli morali sono analiticamente previsti dall’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 114/1998. Occorre, inoltre, essere esenti dalle condizioni ostative previste dalla normativa antimafia (ex legge n. 575/1965).
L’esercizio in qualsiasi forma dell’attività di commercio relativa al settore merceologico alimentare era, inoltre - lo sottolineo –, subordinato al possesso dei requisiti professionali specifici elencati all’articolo 5, comma 5, del decreto legislativo n. 114.
A far data dall’8 maggio 2010, i commi 2, 4 e 5 del citato decreto sono stati abrogati per opera dell’articolo 71, comma 7, del decreto legislativo n. 59/2010. Stiamo parlando del recepimento della “direttiva Bolkestein” sui servizi. Attualmente, pertanto, la normativa di riferimento ai fini della dimostrazione del possesso dei requisiti per l’accesso all’attività commerciale nel settore merceologico alimentare e somministrazione è contenuta all’articolo 71, commi da 1 a 5, in riferimento ai requisiti morali, e al comma 6 per quanto attiene i requisiti professionali.
In conseguenza delle modifiche introdotte col decreto n. 59/2010, la Regione Emilia-Romagna ha rimodulato i corsi di formazione professionale per la somministrazione di alimenti e bevande e per imprenditore commerciale alimentare con decreto regionale del 2010, corsi questi che sono svolti da enti accreditati dal sistema della formazione professionale della Regione Emilia-Romagna che dispongono di consolidate esperienze nel settore.
Gli esercizi di vicinato, tipologia commerciale a cui solitamente corrispondo gli esercizi di che trattasi, sono soggetti, ai sensi dell’articolo 41 della legge regionale del 2010 di recepimento della direttiva servizi del 2006, alla SCIA, che va presentata allo Sportello unico per le attività produttive del Comune competente per territorio. Analoga segnalazione certificata di inizio attività è richiesta per l’apertura dei pubblici esercizi di somministrazione non soggetti a programmazione ai sensi dell’articolo 4, comma 5, della legge regionale del 2003. Per tutti gli altri casi è necessaria l’autorizzazione di esercizio.
Occorre, sia nei casi soggetti a SCIA che in quelli sottoposti ad autorizzazione, che l’aspirante esercente risulti in possesso dei prescritti requisiti professionali, la cui verifica e controllo risultano a carico dei Comuni. In caso di accertata carenza dei requisiti necessari l’amministrazione comunale, nei 60 giorni dal ricevimento della segnalazione, qualora rilevi irregolarità, adotta provvedimenti con cui dispone il divieto di proseguimento dell’attività. Con ciò si è venuto a configurare, da parte del legislatore statale, un intervento a posteriori rispetto all’inizio dell’attività.
Relativamente alla questione posta concernente l’obbligatorietà dell’iscrizione al Registro esercenti commercio (REC), si precisa che il decreto legislativo n. 223/2006, convertito con la legge n. 242/2006, ha di fatto abolito l’obbligo di possedere l’iscrizione al REC per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, venendo così a completare l’opera intrapresa col decreto legislativo n. 114, che aveva già eliminato l’obbligo di iscrizione al REC per le attività commerciali non alimentari.
È poi il caso di aggiungere che l’articolo 3 del decreto-legge n. 138/2011 – la manovra di Ferragosto prodotta dal Governo e approvata dal Parlamento – stabilisce che tutte le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche devono essere abrogate.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Melucci.
La parola al consigliere Corradi per la replica.
CORRADI: Grazie, presidente.
Una breve replica alla risposta dell’assessore per evidenziare che, a mio giudizio e come indicato anche nel testo dell’interrogazione, la Regione dovrebbe valutare l’opportunità di verificare se, con gli strumenti a sua disposizione, sarebbe in grado di coadiuvare le amministrazioni locali e in particolare i Comuni nell’attività di controllo. Era un quesito che ponevo nel petitum alla Giunta.
Quest’indagine così corposa ha messo in evidenza che le amministrazioni locali – si parla di poco meno di 550 Comuni –, tratte in inganno dall’esibizione di false certificazioni attestanti l’acquisizione dei requisiti professionali, sono state indotte ad avallare l’apertura di attività commerciali non solo nell’ambito della somministrazione di alimenti e bevande, ma anche più organicamente nell’ambito artigianale.
Mi riferisco a negozi di parrucchieri, centri estetici e altro, settori nei quali è prevista ancora oggi l’obbligatorietà del possesso dei requisiti professionali acquisiti mediante i corsi che tutte le Regioni, compresa la nostra, hanno disciplinato, arrivando perfino ad autorizzare i soggetti che tengono i corsi stessi.
Mi chiedevo se non si potesse immaginare l’istituzione, anche a livello informatico, di una sorta di albi di libera consultazione nei quali inserire tutti i soggetti che abbiano acquisito le certificazioni in modo legale e legittimo a livello regionale. Questo, da un lato, consentirebbe alle amministrazioni locali di disporre di un momento di verifica ulteriore rispetto alla semplice esibizione di un certificato cartaceo, che, come questa indagine ha evidenziato, può essere agevolmente falsificato.
Dall’altro lato, offrirebbe ai nostri cittadini e utenti la garanzia di verificare chi è effettivamente abilitato a svolgere determinate attività. Oggi i cittadini non sono in grado di appurarlo. Entrando in un negozio si devono fidare del fatto che l’esercente possieda i requisiti professionali.
In realtà, se mettessimo in rete questi elenchi, credo che forniremmo un servizio sia ai cittadini diligenti sia alle amministrazioni comunali, agevolandole nell’attività di verifica che oggi la legge impone loro, ma rispetto alla quale dispongono di strumenti pressoché inesistenti. O il documento esibito è palesemente falso e quindi anche l’impiegato comunale è in grado di rendersene conto oppure l’amministrazione prende atto che chi si presenta possiede la certificazione dei requisiti professionali e non può far altro che erogare l’autorizzazione di sua competenza.
Chiedevo se la Regione non ritenesse opportuno aprire una riflessione rispetto all’ipotesi di rendere pubblici gli elenchi di coloro che hanno ottenuto legalmente e legittimamente le abilitazioni e i requisiti professionali, nell’ottica di agevolare nella verifica i cittadini utenti e le amministrazioni comunali, chiamate ad adempiere, in base alle norme di legge, alla fase successiva di autorizzazione.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi.
Abbiamo esaurito l'oggetto 2023, passiamo al seguente oggetto:
2008 – Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa lo stato di realizzazione del Progetto denominato “Passante Nord”. (1371)
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Bignami perché svolga la sua interrogazione.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Chiedo all’assessore di conoscere lo stato di realizzazione dell’opera, evidentemente intendendo per realizzazione anche la premessa burocratica e amministrativa che presuppone il compimento effettivo della medesima.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bignami.
La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente.
Nel 2008 il Governo, sollecitato dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune di Bologna, aveva avviato una procedura per chiedere alla Commissione europea di poter adottare le misure necessarie ad affidare direttamente a Società Autostrade la realizzazione e la gestione del Passante Nord di Bologna, attraverso procedure di gara ad evidenza pubblica per quanto attiene alla costruzione e attraverso, invece, l’affidamento diretto per ciò che attiene alla gestione. La procedura avviata dal Governo si è conclusa formalmente nell’ottobre del 2009 con una nota della Commissione europea che autorizza il procedimento a certe condizioni.
Nel corso del 2010 Società Autostrade ha direttamente avviato un proprio autonomo studio per valutare il possibile tracciato dell’infrastruttura, rispettando le indicazioni della Commissione europea. Regione, Provincia e Comune hanno informalmente valutato che quel tracciato non corrispondesse alle necessità del territorio interessato.
In data 3 novembre 2011 – poco tempo fa, quindi – si è tenuto presso il Ministero delle infrastrutture, alla presenza del Ministro, un incontro con tutti i soggetti interessati, cioè Regione, Provincia, Comune, ANAS e Autostrade SpA, nel quale si è convenuto di lavorare su un’ipotesi intermedia tra il tracciato valutato da Società Autostrade e la vecchia ipotesi oggetto di uno studio preliminare della Provincia di qualche anno fa.
Sulla base di queste indicazioni condivise da tutti i soggetti presenti alla riunione presso il Ministero, si è avviato un lavoro tecnico che ha già prodotto risultati, a mio parere, significativi nella relazione fra Regione, Provincia, Comune, ANAS e Autostrade SpA. Tale lavoro si sta in questi giorni traducendo in un protocollo di intesa che dovrà essere trasmesso al Ministro, il quale, attraverso l’emanazione di un decreto, avvierà formalmente la procedura per incaricare Società Autostrade della progettazione preliminare dell’infrastruttura sulla base del tracciato condiviso da tutti i soggetti.
Nell’accordo è prevista anche l’opzione della banalizzazione dell’attuale infrastruttura. Con questo termine si intende l’apertura alla libera circolazione all’interno delle due barriere, che per il momento sono collocate dove sappiamo, ma di cui il progetto definirà la migliore collocazione.
Questo è il quadro della situazione. Nei prossimi giorni è presumibile che si potrà sottoscrivere il protocollo e che il Ministro emani il decreto di avvio formale della procedura.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Bignami per la replica.
BIGNAMI: Chiedo gentilmente all’assessore se è possibile avere, nel caso in cui non contenga appunti particolari, la nota che ha letto.
Mi dichiaro soddisfatto della risposta.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bignami.
Abbiamo esaurito l'oggetto 2008, passiamo al seguente oggetto:
2035 – Interrogazione dei consiglieri Barbati e Grillini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la salvaguardia dello stabilimento ravennate della Pansac, e la tutela dei relativi lavoratori. (1390)
Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
A questo oggetto si è aggiunta la firma del consigliere Grillini, al quale do la parola perché svolga la sua interrogazione.
GRILLINI: La storia dell’azienda ravennate è molto simile a quella di tante altre. La Pansac aveva stabilimenti nel veneziano, nel bergamasco e uno a Ravenna. L’azienda andava bene e aveva molti dipendenti. Attualmente i dipendenti in gioco nello stabilimento ravennate sono un centinaio.
L’azienda è entrata in crisi per una dissennata gestione e soprattutto per la decisione del titolare di comprare il Mantova Calcio, che poi è fallito e i cui debiti sono stati riversati sull’azienda stessa. Le ragioni del fallimento, prima ancora che a mere questioni produttive, sono, quindi, legate alla pessima gestione finanziaria.
Un centinaio di lavoratori da tempo non percepisce lo stipendio. Con questa interrogazione abbiamo sollecitato la Giunta, per quelle che sono le competenze della Regione, a intervenire per garantire la continuazione dell’attività produttiva e in ogni caso la tutela dei lavoratori.
Vorremmo sapere qual è l’opinione e l’intenzione di intervento della Giunta stessa.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Grillini.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
La ricostruzione della vicenda Pansac svolta nell’interrogazione corrisponde sostanzialmente alle informazioni di cui dispone anche la Regione. Concordiamo con l’esame e l’analisi della triste vicenda, anche per quanto riguarda la scarsa capacità imprenditoriale, se non peggio.
Dato il carattere interregionale del gruppo, la vertenza è stata seguita direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico. In queste circostanze, quando sono coinvolti più stabilimenti in più di una Regione, la verifica delle condizioni di rilancio viene assorbita direttamente a livello nazionale. La Regione insieme alle istituzioni locali concorre e partecipa.
In data 16 novembre scorso si è svolto a Roma l’ultimo incontro fra le parti, dal quale è emerso che le banche non sono disponibili a sostenere il vecchio progetto industriale, ma hanno manifestato disponibilità a prendere in considerazione altri percorsi per la ripresa della produzione. La Pansac International si è impegnata a individuare la procedura più idonea (amministrazione straordinaria o concordata) per evitare la liquidazione e consentire la ripresa delle attività produttive. La Pansac International si è altresì attivata presso il Ministero del Lavoro per garantire ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria. L’Amministratore delegato di Pansac International ha informato le parti dell’esistenza di soggetti imprenditoriali interessati a rilevare l’attività produttiva della stessa azienda.
Il prossimo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico è previsto per il prossimo 29 novembre. Nel frattempo i lavoratori, che a Ravenna diversamente da altri stabilimenti del gruppo non hanno ricevuto lo stipendio di ottobre, hanno deciso il presidio dello stabilimento fino alla giornata di ieri, per evitare un eventuale svuotamento dei magazzini e il trasferimento dei macchinari.
Anche la Provincia e il Comune di Ravenna hanno istituito un tavolo permanente dedicato alla Pansac e hanno confermato che il loro obiettivo prioritario resta la ricerca di un acquirente dello stabilimento ravennate.
La Regione, pur non avendo istituito un proprio tavolo per seguire la vertenza per le motivazioni che ho detto sopra, è solidale con i lavoratori in lotta per la difesa della produzione e dell’occupazione e condivide pienamente l’impegno delle istituzioni locali.
Per quanto di sua competenza, la Regione è pienamente disponibile a concorrere alla ricerca di un nuovo soggetto imprenditoriale e ritiene che, nel caso, ricorrano tutte le condizioni per assicurare ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria, per la quale evidentemente siamo pronti a muoverci.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
La parola al consigliere Grillini per la replica.
GRILLINI: Siamo soddisfatti della risposta.
Ribadiamo quanto detto in premessa e cioè che spesso le crisi aziendali non sono dovute a mere questioni produttive, ad andamenti negativi del mercato o banalmente alla concorrenza internazionale, ma a una pessima gestione e a problemi di carattere finanziario.
Spesso aziende che hanno un ruolo nel tessuto produttivo, che potrebbero essere sane, che potrebbero garantire l’occupazione e che potrebbero assicurare con innovazione e ricerca la prosecuzione dell’attività produttiva si trovano fortemente in crisi per questioni esogene all’azienda stessa. Questo è uno di quei casi.
Io penso che l’impegno delle istituzioni sia necessario non solo per garantire la prosecuzione dell’attività produttiva, e quindi mantenere i posti di lavoro, ma anche per far sì che il tessuto produttivo della nostra Regione non si impoverisca sempre di più.
Vorrei chiedere all’assessore se possiamo avere il testo alla risposta.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Grillini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2035, passiamo al seguente oggetto:
2036 – Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la tutela dei cittadini di San Benedetto Val di Sambro danneggiati da movimenti franosi relativi ai lavori di scavo della Variante di Valico. (1391)
Risponde per la Giunta l’assessore Gazzolo.
La parola alla consigliera Meo perché svolga la sua interrogazione.
MEO: Grazie, presidente.
Questa interrogazione fa seguito alle cose che abbiamo letto, sentito e visto soprattutto in queste ultime settimane e nasce dalla preoccupazione per due aspetti che sempre accompagnano il dissesto del territorio: da una parte, la pericolosità e i momenti di rischio che si vengono a creare sui singoli territori e, dall’altra, il costo del dissesto per le casse pubbliche, di cui oggi ci dobbiamo preoccupare.
Noi chiediamo all’assessore cosa stia avvenendo nell’ambito della realizzazione della Variante di Valico e in particolare nel lotto 5B, visto che durante i lavori di scavo della galleria Val di Sambro molti edifici in frazione Ripoli Santa Maria Maddalena hanno riportato lesioni che destano grande preoccupazione sia per gli abitanti, sia per il Comune, sia per la stessa Regione.
Come ovvio, dobbiamo garantire la piena salvaguardia e l’incolumità dei cittadini, ma anche l’integrità del nostro patrimonio territoriale. Ciò deve ricevere la massima attenzione da parte di tutti i soggetti interessati, visto che i danni sono evidenti e notevoli. Soprattutto bisogna considerare la questione in prospettiva futura. Il movimento franoso oggi è in questi termini, ma domani potrebbe peggiorare.
A questo proposito chiediamo all’assessore quali azioni la Regione abbia attivato o intenda attivare per garantire l’incolumità dei cittadini di San Benedetto Val di Sambro, la loro tutela e quella dei loro beni nei confronti della società che sta realizzando l’opera.
In secondo luogo chiediamo se i movimenti franosi attivati dallo scavo della galleria possono creare problemi tali all’assetto idrogeologico dei luoghi da imporre anche in futuro interventi di difesa del suolo da parte dei competenti servizi regionali e, in questa fattispecie, se la Regione si possa rivalere delle spese sulla società che sta realizzando l’opera.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
La parola all’assessore Gazzolo per la risposta.
GAZZOLO, assessore: Presidente, consiglieri e consigliere, consigliera Meo, rispondo volentieri a questa interrogazione anche perché diventa utile per aggiornare l’Assemblea di ulteriori elementi e azioni intraprese dalla Regione.
Una breve premessa è doverosa perché coinvolge direttamente il mio assessorato. A seguito delle lesioni verificatesi in alcuni edifici di Ripoli Santa Maria Maddalena durante i lavori di scavo della galleria Val di Sambro, il 3 febbraio 2011 il sindaco di San Benedetto Val di Sambro ha chiesto all’Assessorato sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa, protezione civile un’attività di supporto specialistico da parte dei servizi regionali competenti.
Il supporto tecnico è stato immediatamente assicurato da parte dei geologi dottoressa Anna Rita Bernardi del Servizio tecnico di Bacino Reno e dottor Marco Pizziolo del Servizio geologico sismico e dei suoli e si è così concretizzato. Il 16 febbraio è stato effettuato un primo incontro sul luogo; a fine marzo è stata installata, a cura della Regione, una strumentazione laser per il monitoraggio dei movimenti del versante dei fabbricati, che è andata a integrare la strumentazione topografica e inclinometrica utilizzata da Società Autostrade.
Sono state redatte e fornite al Comune due approfondite valutazioni, la prima del 26 luglio e la seconda del 20 ottobre 2011, relative agli studi di stabilità del versante redatti da Autostrade per l’Italia nell’ambito della realizzazione della galleria Val di Sambro.
I dati forniti da tutta la strumentazione installata hanno permesso di rilevare con precisione la natura e l’entità degli spostamenti del versante dei fabbricati derivati dall’esistenza di due movimenti franosi attivi.
Il 26 ottobre, a firma congiunta con il collega Peri, ho inviato all’Osservatorio ambientale e socioeconomico della Variante di Valico e per conoscenza al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell’ambiente, all’ANAS, a Autostrade per l’Italia, alla Provincia di Bologna, al Comune di San Benedetto Val di Sambro e alla Comunità Montana di Vergato una nota in cui, a fronte delle lesioni verificatesi in alcuni fabbricati in corrispondenza dei lavori di scavo della galleria, si richiedevano valutazioni tecniche puntuali, qualificate, costantemente aggiornate nel tempo e svolte congiuntamente a rappresentanti della pubblica amministrazione per garantirne l’oggettività.
La nota chiedeva all’Osservatorio la formalizzazione di un protocollo di monitoraggio degli edifici e valutazione dei fenomeni riscontrati per garantire la terzietà nella lettura degli eventi e mettere, quindi, i decisori, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, nelle condizioni di assumere i provvedimenti più opportuni.
Il 9 novembre ho partecipato con il collega Peri a una riunione presso la prefettura, alla presenza dello stesso prefetto e di rappresentanti istituzionali della Provincia di Bologna, del Comune di San Benedetto Val di Sambro e dalla Comunità montana, unitamente ai legali rappresentanti di Autostrade per l’Italia e dell’Osservatorio ambientale della Variante di Valico.
Nell’incontro le parti hanno concordato di sottoscrivere un protocollo operativo per procedere con urgenza al monitoraggio congiunto e continuativo dello stato dei fabbricati di Santa Maria Maddalena e delle relative aree per acquisire informazioni sulla presenza, consistenza e progressione delle lesioni ai fabbricati, sia delle attuali che di quelle che dovessero verificarsi nel quinquennio successivo alla fine dei lavori in galleria.
Per assicurare la tutela della pubblica incolumità e il maggior contenimento possibile dei danni agli edifici è, infatti, necessaria la conoscenza costante e aggiornata dei fattori fisici del movimento franoso e dei fattori strutturali legati alle caratteristiche degli edifici derivante dal controllo periodico degli edifici stessi da parte di tecnici esperti, così da fornire al Sindaco tutti gli elementi utili alla comprensione dell’effettivo rischio per la pubblica incolumità e per la tempestiva adozione dei provvedimenti di competenza.
Il protocollo operativo, perfezionato nella riunione in prefettura, è stato approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 1635 del 14 novembre scorso. Il monitoraggio verrà affidato a un collegio di tecnici, di cui faranno parte due strutturisti regionali già individuati oltre a tecnici della Provincia, dei vigili del fuoco, del Provveditorato alle opere pubbliche e di Autostrade per l’Italia, che entrerà in attività nei prossimi giorni.
A termini del protocollo, i tecnici dovranno: effettuare il monitoraggio dello stato degli edifici e delle aree, che dovrà in ogni caso precedere l’avanzamento dei lavori; definire un programma di monitoraggio ed effettuare una completa mappatura dello stato di fatto degli immobili di Santa Maria Maddalena di Ripoli, anche in relazione all’avanzamento della galleria Val di Sambro; indicare la strumentazione di monitoraggio necessaria; dotarsi di opportuni criteri per individuare le situazioni di pericolo presente e potenziale, eccetera. Consegnerò alla consigliera Meo il testo del protocollo che detta modalità d’azione e impegni per tutte le parti interessate.
Al momento non vi sono elementi tecnici oggettivi per ipotizzare natura e caratteristiche di eventuali interventi di difesa del suolo, fermo restando che le valutazioni effettuate dal collegio dei tecnici in esito al monitoraggio e all’acquisizione di ulteriori elementi conoscitivi della complessiva situazione geologica del versante, tali da accertare nel modo più completo l’evolversi della situazione, forniranno di volta in volta le indicazioni operative e metodologiche a cui i sottoscrittori del protocollo si atterranno e di cui si faranno carico per quanto risulterà di rispettiva competenza, avendo come obiettivo primario quello della salvaguardia della pubblica incolumità.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Gazzolo.
La parola alla consigliera Meo per la replica.
MEO: Sono soddisfatta del livello di monitoraggio continuo a cui è sottoposta quest’opera, ma sono altresì preoccupata del fatto che l’opera continui ad andare avanti e che il dissesto sia in corso. Come qualcuno aveva detto fin dall’inizio, mentre qualcun altro lo dirà alla fine, stiamo creando condizioni territoriali rischiose per un pezzo importante di cittadinanza.
Da questo punto di vista, credo che non possa essere più accettabile che grandi opere come questa, comunque la si pensasse all’inizio, creino nel nostro territorio condizioni di dissesto continuo, benché monitorato. Ciò determina futuri costi pubblici di gestione del territorio che andrebbero assolutamente tenuti presente quando si procede alla valutazione complessiva di impatto ambientale e si dà il via a opere di questo genere.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2036, passiamo al seguente oggetto:
2039 – Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l’illustrazione, in sede di Commissione assembleare, del procedimento riguardante le nuove modalità di calcolo del sovra-ticket sanitario in Emilia-Romagna. (1394)
Risponde per la Giunta l’assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè perché svolga la sua interrogazione.
NOÈ: Grazie, presidente.
Propongo questa domanda perché da un quotidiano locale reggiano apprendo che sono in arrivo le nuove regole per il ticket sanitario. Addirittura il quotidiano annuncia che sarebbero definite e quindi entrerebbero in vigore questa settimana per effetto dell’accordo giunto a maturazione in questi giorni tra la Regione e le parti sociali.
Vorrei, quindi, sapere se tutto questo corrisponde al vero, ma soprattutto, come consigliere regionale, vorrei capire se mi sia possibile intervenire non a ratifica di quanto la Giunta e le parti sociali concordano e convengono, bensì come parte attiva nella rimodulazione del calcolo e se sia possibile farlo in tempo utile.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
La parola all’assessore Lusenti per la risposta.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente.
L’interrogazione richiama la delibera n. 1190 del 4 agosto 2011 e l’accordo del 24 agosto sottoscritto con le parti sociali, entrambi centrati sulla definizione delle modalità di applicazione del ticket aggiuntivo stabilito dalla manovra del 17 agosto, come rimodulato dalla Regione Emilia-Romagna.
Su questo tema è in atto un confronto con le parti sociali, cioè le organizzazioni sindacali e il tavolo regionale dell’imprenditoria, per verificare la possibilità di affiancare al sistema vigente di definizione del sovra-ticket regionale ulteriori possibilità per target specifici di popolazione, con particolare riferimento alla numerosità e al complessivo carico familiare.
A questo proposito ricordo che tali incontri si svolgono ormai da più di due mesi. Già alcune settimane fa, in virtù del fatto che chi vi partecipa ha un’idea soggettiva della riservatezza e una vanità irresistibile nel confrontarsi con i quotidiani locali, a seguito di uno di questi incontri erano uscite informazioni che si sono rivelate del tutto infondate perché relative ad argomenti in divenire e non ancora risolti.
Anche in questo caso, l’uscita su un dei quattro quotidiani locali di Reggio-Emilia delle dichiarazioni del tutto soggettive e riguardanti temi assolutamente non definiti di uno dei componenti del tavolo regionale dell’imprenditoria ha prodotto tale effetto.
Da parte nostra ribadiamo che al momento nessuna decisione è stata assunta e confermiamo la completa disponibilità all’illustrazione e al confronto in sede di Commissione consiliare competente prima di ogni decisione di merito, nei tempi e nei modi che verranno definiti e concordati con la presidenza della Commissione stessa.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per la replica.
NOÈ: Grazie, presidente.
Sono soddisfatta della risposta dell’assessore. Colgo comunque l’occasione per dire che, a prescindere dalla vanità irresistibile o dall’ansia da prestazione di qualche componente del tavolo dell’imprenditoria, ho ritenuto molto importante lo stimolo ricevuto dall’articolo sul giornale.
Ribadisco all’assessore, credendo di rappresentare anche l’interesse di altri colleghi, di voler essere soggetto attivo in questa partita quanto meno per conoscere e – perché no? – contribuire alle nuove modalità di rimodulazione del calcolo del sovra-ticket. Chiedo, quindi, come l’assessore mi ha confermato, di poter essere messa nelle condizioni di conoscere le proposte e di confrontarmi con la Giunta in tempo utile. Non vorrei che il nostro ruolo di Assemblea legislativa diventasse semplicemente un ruolo di ratifica.
A questo proposito, colgo anche l’occasione, visto che il tempo me lo consente, di ricordare all’assessore altri due punti. In primo luogo, non so fino a che punto sia adeguato pensare che, in un tema come quello del ticket e del sovra-ticket, le parti sociali siano rappresentate solo dalle organizzazioni sindacali e dal tavolo per l’imprenditoria. Ritengo che per parti sociali si possano intendere anche altre componenti al di fuori di queste rappresentanze.
Nel caso specifico, le confesso che pensavo che fossero stati coinvolti nella discussione anche i rappresentanti delle organizzazioni familiari, proprio in funzione della disparità che riguarda soprattutto le coppie coniugate. Mi piacerebbe, quindi, che in futuro si possa allargare la platea delle parti sociali per garantire una reale ed equa rappresentatività della società.
Inoltre, colgo l’occasione, assessore, per dirle che nella giornata di ieri abbiamo svolto un’audizione con esperti dei vari misuratori che ci ha consentito di comprendere meglio come si stia evolvendo il ragionamento per l’individuazione di uno strumento più adeguato per misurare la condizione economica dei nostri nuclei familiari.
Da questo confronto, nel corso del quale abbiamo avuto modo di comprendere meglio che cosa si intenda per Quoziente Parma, Fattore famiglie ed Equometro, abbiamo avuto tutti la possibilità di dedurre che, o attraverso la costruzione di un nuovo ISEE – anche se può sembrare paradossale un intervento legislativo regionale su una norma nazionale – o attraverso un correttivo, la Regione deve intervenire.
Sarebbe opportuno che in modo coraggioso questa terra, l’Emilia-Romagna, che già si caratterizza per il quoziente Parma e per l’Equometro, cercasse di affrontare organicamente l’individuazione di uno strumento o l’introduzione di un correttivo che permetta di ovviare a tutta una serie di disparità che, non ultimo, il ticket sanitario ha comportato.
Sollecito, quindi, la Giunta ad avviare nella Regione una discussione che possa andare in questa direzione.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2039, passiamo al seguente oggetto:
2037 – Interrogazione del consigliere Favia, di attualità a risposta immediata in Aula, circa azioni da porre in essere per promuovere la verifica della qualità dei pasti distribuiti nelle scuole del territorio regionale, valorizzando anche i prodotti locali di qualità. (1392)
Risponde per la Giunta l’assessore Rabboni.
La parola al consigliere Favia perché svolga la sua interrogazione.
FAVIA: Grazie, presidente.
Passerei direttamente alla risposta dell’assessore.
PRESIDENTE (Aimi): La parola all’assessore Rabboni per la risposta.
RABBONI, assessore: Grazie, presidente.
In relazione alle questioni sollevate dall’interrogazione, desidero precisare quanto segue.
La Regione è a disposizione del Comune di Bologna per supportare il Comune stesso o la società SERIBO nel processo di adeguamento alle direttive regionali per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime di qualità regolamentata nelle mense, sia mettendo a disposizione le competenze dello sportello per le mense, sia attraverso la disponibilità a partecipare a uno specifico tavolo tecnico.
Il monitoraggio presso i Comuni per conoscere le caratteristiche dei servizi di ristorazione pubblica e rilevare lo stato di attuazione della legge regionale, nonché le difficoltà incontrate o i motivi per i quali l’alimento biologico non viene utilizzato, è svolto periodicamente dal competente servizio regionale attraverso lo Sportello Mense Bio e proprio in questi mesi è stato inviato alle amministrazioni comunali della Regione il questionario per l’aggiornamento dei dati in possesso della Regione, che consentirà di effettuare la valutazione delle situazioni e prendere opportuni provvedimenti.
Per quanto riguarda i controlli, non esistono strumenti a disposizione dell’amministrazione regionale per sanzionare le amministrazioni inadempienti poiché la legge regionale n. 29/2002 individua il servizio di ristorazione collettiva pubblica come opportunità per sviluppare l’educazione alimentare in modo attivo nelle scuole e nelle strutture pubbliche di cura. Infatti, la legge regionale è una legge di indirizzo e non può imporre obblighi ai Comuni né conseguentemente controlli e sanzioni.
Sia i servizi scolastici sia i servizi di ristorazione collettiva costituiscono materia di competenza dei Comuni, ai quali spettano le scelte relative al servizio di ristorazione dalla tipologia di appalto al capitolato, ai menù, all’approvvigionamento delle materie prime, così come la fase di controllo nell’esecuzione del contratto.
Per quanto riguarda i controlli, essi sono effettuati dagli organi competenti in materia sanitaria (Aziende USL e NAS). Non è, quindi, possibile da parte della Regione adottare alcun tipo di intervento in questo ambito né effettuare indagini per valutare l’esistenza di ulteriori profili di irregolarità poiché esse spettano alla polizia giudiziaria. Nessuna iniziativa in merito, quindi, può essere intrapresa in quanto non rientra nelle competenze della Regione.
È, invece, compito della Regione favorire l’applicazione della legge n. 29/2002 e in particolare agevolare i Comuni e le altre strutture pubbliche che gestiscono mense collettive nella predisposizione e gestione degli appalti dei servizi ristorativi e delle forniture di prodotti e servizi in relazione all’obbligo di fornitura completa di prodotti provenienti da agricoltura biologica integrata o di prodotti tipici e tradizionali, così come previsto dal citato articolo 9 della legge regionale.
I tavoli di concertazione territoriali, organizzati per filiera e costituiti da rappresentanti di produttori, trasformatori, ditte di ristorazione e amministrazioni comunali e locali, sono stati attivati quest’anno nell’ambito del progetto “Bio per tutti” – per altro cofinanziato dal Ministero delle politiche agricole – volto a promuovere la conoscenza e il consumo di prodotti biologici. L’implementazione di questa azione è prevista nella seconda annualità del 2012.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Rabboni.
La parola al consigliere Favia per la replica.
FAVIA: Grazie, presidente.
Chiedo all’assessore di avere la risposta scritta. Credo che ci venga data una grande notizia ovvero che, come sospettavo, la tanto famosa legge n. 29/2002, che è stata venduta con un marketing incredibile come la legge per le mense bio, è un “bidone”. Come spesso accade in quest’Aula, facciamo leggi che non hanno alcuna cogenza sul territorio.
Leggendo bene gli articoli ed esaminando la situazione odierna, benché se ne parli tanto, il biologico nelle mense non c’è.
Questa è la verità. Il marketing ha sbandierato questa legge come la legge che ha portato il biologico nelle mense dell’Emilia-Romagna, ma in realtà il biologico non è arrivato o è arrivato in percentuali minime.
(interruzioni dell’assessore Rabboni)
Non è un’opinione. Siamo già pronti a chiedere che i dati relativi alle percentuali di cibo biologico consumato dai bambini nelle nostre scuole dall’attuazione della legge a oggi vengano messi on-line, così che tutti possano farsi un’idea.
Aggiungo che presenteremo una proposta di modifica della legge del 2002 perché di fatto è stata una legge di pura facciata. Modi e tecniche per rendere cogenti le leggi di indirizzo esistono. Evidentemente questi metodi e queste procedure non si sono rivelati soddisfacenti.
È, quindi, importante che subito, Comune per Comune, siano pubblicati on-line i dati relativi non solo alla percentuale adeguata di cibi biologici, ma anche alla qualità dei cibi. Tutte le analisi sui residuati, sulla presenza di OGM, di pesticidi e via discorrendo devono essere pubblicati su internet. I genitori dei bambini delle nostre scuole devono essere informati.
Si dice che non possiamo controllare perché non abbiamo competenza sui Comuni. È vero, ma per quanto riguarda le nostre mense? Dovremmo iniziare a dare l’esempio e invece non si fa quasi nulla. Questa Regione predica bene, ma razzola male.
È importante che da questa interrogazione siano arrivate alcune risposte, seppur non piacevoli.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.
Abbiamo così esaurito le interrogazioni a risposta immediata in Aula.
OGGETTO 1932
Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali» (26) (Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Aimi): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 15 novembre 2011. Ricordo che il progetto di legge è composto da un solo articolo. La relatrice della Commissione, la consigliera Anna Pariani, ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Ricordo ai colleghi che occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti.
Nomino scrutatori la consigliera Costi, la consigliera Moriconi e il consigliere Pollastri.
Si proceda alla votazione della richiesta di autorizzazione alla relazione orale, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Aimi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
23
Assenti
27
Favorevoli
23
Contrari
--
Astenuti
--
Constatata la presenza di n. 23 consiglieri, sospendo la seduta per mancanza del numero legale.
(La seduta, sospesa alle ore 10,34, è ripresa alle ore 10,39)
PRESIDENTE (Aimi): Riprendiamo la seduta. Ricordo che la relatrice della Commissione, la consigliera Anna Pariani, ha fatto riserva di chiedere l'autorizzazione alla relazione orale.
Si proceda alla votazione della richiesta di autorizzazione alla relazione orale, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Aimi): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
31
Assenti
19
Favorevoli
31
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Aimi): La richiesta è accolta.
La relatrice Anna Pariani ha la facoltà di svolgere la sua relazione.
PARIANI, relatrice: Grazie, presidente. La presente legge, che, come lei ricordava, è costituita da un articolo, proroga fino al 21/12/2014 le graduatorie per assunzioni a tempo indeterminato, che non siano ancora scadute alla data di approvazione del presente provvedimento.
La ratio di tale norma risiede nella semplificazione e riduzione dei costi, per evitare di bandire un nuovo concorso in presenza di graduatorie aperte, e per provvedimenti nazionali non esplicanti pienamente la loro potenzialità. Si tratta comunque di una disposizione transitoria.
L’opportunità di questo provvedimento parte da una considerazione legata all'attuale situazione di forte limitazione alle assunzioni nel pubblico impiego. Le più recenti manovre finanziarie, a partire dal decreto legge 78 del 2010, hanno previsto per le amministrazioni pubbliche locali un doppio regime per le assunzioni, strettamente correlato al rapporto tra spesa del personale e spesa corrente.
Qualora gli enti registrino una spesa per personale superiore o pari al 40 per cento della spesa corrente, non hanno possibilità di effettuare alcuna nuova assunzione. Se invece la percentuale risulta inferiore, è possibile accedere ad assunzioni in maniera limitata, pari al 20 per cento delle cessazioni avvenute nell'anno precedente.
La Regione Emilia-Romagna rientra in quest'ultima ipotesi, avendo un rapporto tra spesa del personale e spesa corrente pari al 9,6 per cento, quindi di molto inferiore alla soglia prevista del 40 per cento. Pure in presenza di tale buon indicatore, l’ente è quindi tenuto a sostituire solo un quinto del turnover, creando un allungamento dei tempi di possibile assunzione dalle graduatorie in essere, dalle graduatorie vigenti, e si determina così una situazione in cui l'utilizzo di tali graduatorie diviene molto più limitato rispetto al passato.
Le ragioni che motivano la scelta della proroga delle attuali graduatorie concorsuali sono in primo luogo, dinanzi a questi limiti così stringenti posti dalla legislazione nazionale, il rischio di dover e poter utilizzare graduatorie in essere per un numero molto limitato di assunzioni. Ne deriverebbe quindi un costo sproporzionato delle procedure concorsuali.
La necessità di ulteriori assunzioni avrebbe imposto inoltre di ripetere procedure concorsuali con conseguente dispendio di risorse. È possibile ricordare a titolo di esempio che la locazione di uno spazio adeguato in zona Fiera per realizzare una nuova procedura concorsuale comporta la spesa di almeno 10.000 euro.
Occorre anche tutelare in qualche modo l'aspettativa di coloro che sono collocati in graduatoria, pur non potendo questo interesse essere equiparato a quello vero e proprio di un diritto soggettivo. Va ricordato che le stesse procedure di assunzione si sono rallentate anche in ragione dell'obbligo di provvedere alla verifica di possibili mobilità da altri enti di personale in esubero, e della necessità di bandire mobilità esterne, al fine di consentire a dipendenti di altre pubbliche amministrazioni con il medesimo profilo di fare domanda.
La pubblica amministrazione pertanto deve operare due step preliminari alla possibilità di assunzione dalle graduatorie che sono in vigore in seguito a procedure concorsuali: assorbimento dell'eventuale mobilità su esubero e verifica di mobilità volontaria proveniente da altri enti. Per questo credo opportunamente la Giunta ha ritenuto di proporre il presente progetto di legge.
Dalla data di entrata in vigore di questo provvedimento si prorogano le graduatorie in essere, quindi valide in questo momento, fino al 31/12/2014, cioè per tutto il periodo che la normativa nazionale rende soggetto a blocco o limitazione delle assunzioni.
Si è quindi deciso un termine preciso, non la proroga tout court di tre anni alla scadenza di validità della singola graduatoria, e quindi tale proroga fino al 31/12/2014 è comprensiva della durata che fino ad oggi hanno avuto le graduatorie ancora valide.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Pariani.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Come già espresso in sede di discussione nella competente Commissione consiliare, il Gruppo del Popolo della Libertà voterà questo progetto di legge per i motivi che abbiamo già anticipato e che condividiamo sia sotto il profilo dei costi di eventuali, altre procedure concorsuali, sia sotto il profilo dell’aspettativa di numerosi soggetti che hanno partecipato a questi concorsi e sono in attesa di un'assunzione definitiva a tempo indeterminato, che questo provvedimento comporta.
Per queste due ragioni, una di contenimento dei costi nelle procedure e una per dare la possibilità, essendovi stato nel tempo un rallentamento di tutte queste procedure, di avere un margine di tempo ulteriore, noi voteremo questo provvedimento.
Avevamo chiesto in Commissione soltanto un chiarimento, assessore, riferito non solo ai concorsi già in essere, ma anche a quelli riferiti agli enti, ai dipendenti della Regione, ma soltanto per sapere quante siano le procedure espletate anche in questi enti.
Il voto del nostro Gruppo comunque sarà favorevole.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Grazie, presidente. Il nostro voto sarà favorevole come annunciato dal collega Pollastri, a fronte di una precisazione che chiediamo all'assessore in ordine all’estensibilità di questo progetto di legge anche alle graduatorie di natura interna, vale a dire per la selezione interna del personale.
Mi rivolgo anche alla presentatrice per confermare le indicazioni che il collega Pollastri ha anticipato, a fronte di un chiarimento che riteniamo necessario perché dalla formulazione della legge non si evince con chiarezza se la medesima trovi estensione e applicabilità anche ai concorsi interni. Su questo ci siamo confrontati con l’assessore, che gentilmente ci ha fornito i chiarimenti, e per ragioni di chiarezza interpretativa, anche ai fini di applicazione della norma legislativa che ci stiamo accingendo a votare, chiederei una risposta formale al quesito che pongo, vale a dire se questa legge sia applicabile anche ai concorsi interni.
In caso negativo vorrei conoscerne le ragioni, e, qualora le ragioni siano condivisibili come mi sembra siano in base alle anticipazioni che informalmente mi sono state date – e su questo mi permetto di richiamare anche l'attenzione della presentatrice del progetto –, quali iniziative si intenda assumere per consentire di rimediare a questa situazione di vacanza legislativa, che altrimenti determinerebbe nocumento ai dipendenti regionali.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bignami.
Non ho altri iscritti nel dibattito generale. Ai sensi del Regolamento, se la relatrice vuole replicare al consigliere Bignami, può farlo.
Ha chiesto di parlare l'assessore Bortolazzi. Ne ha facoltà.
BORTOLAZZI, assessore: Come chiarimento è dovuto, perché in effetti questa modifica non prevede la proroga della graduatoria interna, perché, se l'avessimo fatto, saremmo andati in conflitto con la 150, che di fatto cancellava i concorsi interni.
Mi assumo però l'impegno a riprendere in mano il discorso della proroga delle graduatorie dei concorsi interni in sede di revisione della nostra legge 43, iter che avevamo già iniziato e che proseguiremo in questi mesi. All'interno della revisione della legge n. 43, quindi, considereremo anche l'aspetto della proroga delle graduatorie per i concorsi interni, perché altrimenti diventerebbe…
(interruzioni)
Certo, gli uffici lo sanno, quindi mi auguro che lavoreranno in tal senso.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Bortolazzi. Chiudiamo la fase del dibattito generale e procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Essendo relatrice anche della riforma della legge n. 43, volevo comunque assumere l'impegno che mi è stato chiesto anche in qualità di relatrice dell'altro provvedimento a seguito delle parole dell'Assessore, per dire che verificheremo insieme questa possibilità di rivedere il tema della proroga delle graduatorie interne anche in quell'ambito. Era quindi per rispondere e assumere anche come relatrice questo impegno.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Pariani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Confermando il voto favorevole già annunciato dal collega Pollastri, mi permetto, a fronte dell'impegno assunto dalla relatrice e anticipato dall'assessore, impegno che evidentemente orienta il nostro Gruppo in maniera favorevole rispetto al progetto di legge, di avanzare una richiesta di specifica, che è già stata data dall’assessore, ma che intendo rimanga a verbale, agli atti, che il percorso di revisione della legge di cui parlavano sia la collega che l'assessore andrebbe realizzato, come l’assessore anche se fuori microfono ha già detto, prima che vadano in scadenza graduatorie interne.
Diversamente, infatti, si determinerebbe un vulnus, in ragione del quale approviamo una legge che dà copertura alle graduatorie interne e nelle more di approvazione di questo progetto di questa revisione della legge si determinano decadenze in graduatoria, con una disparità di trattamento che creerebbe un rischio anche importante di esposizione per la Regione.
Dichiaro quindi voto favorevole rispetto alle indicazione e alle rassicurazioni che sono state date sia dalla relatrice che dall'assessore.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Bignami.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi, dell'intero progetto di legge, che peraltro consta di un solo articolo, sebbene di due commi, e questo lo prevede l'art. 96, comma 6, del Regolamento.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
37
Assenti
13
Favorevoli
37
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Aimi): Proclamo approvata la legge riguardante “Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Per ribadire il mio voto favorevole, dal momento che, essendosi smarrito il mio tesserino, non mi è stato possibile votare. Ho avvisato la Presidenza prima del voto.
Comunque sia, il mio voto è favorevole.
PRESIDENTE (Aimi): Molto bene, consigliere. Lo mettiamo agli atti.
OGGETTO 1909
Delibera: «Indirizzi per la programmazione sociale e dei servizi educativi per la prima infanzia per l'anno 2011, ai sensi della L.R. n. 2/2003 e della L.R. n. 1/2000 ed in attuazione del Piano sociale e sanitario regionale.» (Proposta della Giunta regionale in data 24 ottobre 2011, n. 1509) (62) (Discussione e approvazione)
(Ordine del giorno oggetto 1909/1 - Presentazione, discussione e reiezione) (45)
PRESIDENTE (Aimi): La Commissione “Politiche per la salute e politiche sociali” ha espresso parere favorevole nella seduta del 15 novembre 2011 con la seguente votazione: favorevoli 28, contrari 17, nessun astenuto.
Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole.
Su questo atto amministrativo insistono due emendamenti e un ordine del giorno.
Apriamo il dibattito generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Come già anticipato in Commissione, il nostro Gruppo voterà contro questo provvedimento. Ne abbiamo già dato le motivazioni e anticipato in Commissione anche le diverse perplessità.
Questo è un provvedimento che stanzia risorse per servizi educativi secondo indirizzi del Piano sociosanitario ormai scaduto. Nel frattempo, questo atto misura interventi ammissibili con le risorse messe a disposizione e stabilisce delle priorità, opera delle scelte rispetto agli obiettivi sopra citati.
Vi è una riduzione del Fondo nazionale, vi è una riduzione delle risorse e quindi la Giunta ha evidenziato alcune scelte di fondo, che, analizzando il documento, si riferiscono alla continuità di finanziamento al fondo sociale locale, all’eliminazione di trasferimenti – questo è stato uno dei punti, assessore, sul quale in Commissione non eravamo molto d'accordo sulla gestione ai singoli Comuni – e vi è poi l'ampliamento della rete per i centri famiglie, che vogliamo sapere come vengano utilizzati.
Vi è poi una razionalizzazione delle aree di finanziamento e al punto 5, su cui noi avevamo appuntato delle riserve e delle riflessioni, vi è l'azzeramento delle risorse in conto capitale a favore di azioni formative. Ci è stato risposto che vi sono decisioni nella Conferenza sociale, ma poi lei eventualmente preciserà meglio in Aula. Il punto cui noi insistevamo era che precedentemente i Comuni avevano un fondo per gestire problematiche sociali localmente come pianificazione di queste iniziative, mentre, come abbiamo già detto nell'ufficio di piano, abbiamo evidenziato delle criticità e dei programmi che a volte non sono direttamente riferibili alle esigenze dei Comuni stessi.
Vi sono anche delle cose riferite a progetti legati sia all'immigrazione che anche ad altre iniziative, che coinvolgono i servizi sociali. La richiesta era anche sugli investimenti per migliorare le strutture di prima infanzia e le dotazioni tecniche. Ci rendiamo conto, Assessore, che lei si muove con impegno, però tra numerose di difficoltà.
Chiediamo quali siano e come andranno finanziati i progetti formativi in luogo di questi investimenti strutturali e qui – parlo singolarmente – avevo avuto con lei uno scambio di opinioni, sebbene apprezzi il suo lavoro, scambio di opinioni che devo in questa sede ribadire relativamente a un progetto che sta molto a cuore alla Provincia di Piacenza, il Progetto Tagesmutter, che in un momento di difficoltà, come da lei evidenziato nella relazione, verrebbe incontro anche alle esigenze riferite ai servizi educativi della prima infanzia per i bambini e per le famiglie, a situazioni di compatibilità di orari di lavoro dei genitori e quant'altro.
In Commissione, se non ricordo male (eventualmente mi smentisca in sede di replica), lei ha definito questo eventuale progetto un “badantato”, e quindi secondo la mia opinione la Regione dovrebbe in maniera troppo dirigistica valutare questo progetto, che invece ha preso molto piede in Trentino. Lei conosce benissimo la questione ed è la stessa società – su questo non c'eravamo trovati d'accordo, ma poi ho fatto delle verifiche – che con un largo consenso delle associazioni su questo progetto opera in Trentino e dovrebbe operare su questo importante progetto portato avanti dalla Giunta provinciale della provincia di Piacenza.
Vi sono poi altre riflessioni sui contributi, sulle iniziative di consulenza e supporto, su come andranno a interagire le iniziative contenute in questo provvedimento. Vi erano state delle problematicità poi però ben chiarite dalla funzionaria presente in Commissione circa l'allocazione, la distribuzione e la tempistica degli stanziamenti per la programmazione del sociale, sul quale bene la dottoressa Raciti aveva chiarito i dubbi dei Commissari.
Sarebbe bene però, assessore, che lei in quest'Aula li chiarisse ulteriormente, anche a beneficio dei colleghi consiglieri regionali, che, non facendo parte della Commissione Consiliare competente, di fronte a queste tabelle potrebbero avere dei dubbi relativamente a questa problematica dell'impegno delle risorse a cavallo tra un anno e l'altro, quindi il problema dei fondi di competenza.
Questo chiarimento sarebbe importante soprattutto per i territori che utilizzeranno queste risorse per i servizi socio-educativi della famiglia e delle pari opportunità.
Ho evidenziato alcune osservazioni e le chiedevo le criticità dell'Ufficio di Piano che sono già emerse nel dibattito in Commissione, che considero una situazione chiave, sulla quale abbiamo appuntato delle preoccupazioni, assessore. Sotto questo profilo e per questi aspetti, anche alla luce del dibattito, ci riserviamo come Gruppo di intervenire ulteriormente.
Il Gruppo ha anche presentato (lei li avrà già visti) emendamenti e ordini del giorno per arricchire sotto il profilo politico il dibattito in quest'Aula, perché il tema è importante, però le nostre riserve su questo atto portato oggi in Aula permangono tutte.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
Scusi, consigliere Favia, se cortesemente può tornare al suo posto o comunque può seguire eventualmente la discussione fuori dall'Aula. Prego, consigliera Donini.
DONINI: Grazie, presidente. Anche quest'anno ci troviamo ormai a fine anno a deliberare questo importante documento di indirizzo, e di conseguenza a consentire ai Comuni di avere le risorse necessarie per perseguire la serie di obiettivi che sono indicati con questa delibera.
Lo dico perché la ragione per la quale si delibera a fine anno, entro il 30 novembre, è da imputare ai tempi con i quali le istituzioni nazionali, diciamo il Governo rende disponibile la quota di riparto per l'Emilia-Romagna di un Fondo nazionale per le politiche sociali, che dal prossimo anno è stato cancellato.
Fine anno è già un problema per quanto riguarda i tempi naturali della programmazione delle politiche sociali, ma in più dovremo tenere conto del fatto che dal prossimo anno, a finanziarie e manovre vigenti, l'apporto nazionale sarà totalmente inesistente.
In questa situazione di riduzione sistematica di risorse e di politiche nazionali, che sono in maniera esplicita orientate a cancellare ciò che è previsto da leggi nazionali – mi riferisco alla 328 e prima ancora alla Costituzione stessa –, se non cambiano le cose, questo sarò totalmente a carico della Regione e degli enti locali.
Di questo aspetto dobbiamo assolutamente tenere conto: c'è un trend progressivo negativo nel corso degli ultimi anni di riduzione sistematica di risorse da parte dello Stato al sistema dell'assistenza e della spesa sociale, per la quale sono i Comuni ad avere la titolarità, e progressivamente c'è un impegno sistematico della Regione a fare la parte che lo Stato non fa più, incrementando le dotazioni a disposizione degli enti locali.
Sono tre anni per esempio che dal 1 gennaio – siamo partiti con il 2010, poi 2011 e pare dagli annunci, peraltro adesso è iscritta a bilancio anche per il 2012 – la Regione stanzia 22 milioni di euro, per riconoscere quello che ahimè è un dato di fatto e che dovrebbe essere riconosciuto anche a livello nazionale e statale, ovvero che la crisi sta cambiando il contenuto dei bisogni delle nostre comunità, che il bisogno emerge, che per esempio la crisi occupazionale, che è uno degli aspetti per i quali era stato previsto lo stanziamento dei 22 milioni di euro, produce un aumento significativo dei cassintegrati e dei disoccupati del nostro territorio, che c'è un impoverimento generale delle condizioni di vita materiale delle nostre comunità. In questa situazione ci troviamo ad operare.
Credo che i contenuti di questa delibera siano interessanti e apprezzabili, perché cercano di non lasciare soli gli enti locali in questa condizione e di dare risposte concrete. Ritengo anche che sia saggio prorogare i termini di valenza del vecchio Piano sociosanitario, così come proposto nella premessa della delibera di accompagnamento, perché il nuovo Piano sociosanitario, che per le regole che ci siamo dati è uno strumento attuativo fondamentale, deve tenere conto degli effetti prodotti da una crisi che tutti auspichiamo che possa passare, ma che, se anche passasse, non lascerebbe tutto come prima: sono cambiate le condizioni della nostra realtà, di quella in cui operiamo.
Il nuovo Piano dovrà quindi tenerne conto, attraverso un lavoro puntuale di ricognizione e di valutazione dei bisogni, attraverso una modalità che io auspico, così come previsto dalle nostre regole, la più ampia e partecipata possibile, dando strumenti concreti per far fronte ai bisogni delle persone.
In questa situazione considero importante la scelta già iniziata nel 2010 di concentrare le risorse che abbiamo recuperato e di renderle disponibili alle zone del sociale e quindi ai fondi distrettuali. Ritengo che tale scelta tenga conto della necessità di farcela insieme, altrimenti sarà più dura per tutti, e che lavorare per incentivare questo lavoro di progettazione tra diversi soggetti, per farsi carico insieme di bisogni che non hanno una definizione territoriale chiara, perché appartengono a un' intera realtà o a un'intera società sia un modo positivo.
Allo stesso modo ritengo che a piano vigente sia importante – esprimo il mio modestissimo parere sulle proposte emendative presentate dal consigliere Pollastri – mantenere quel tipo di obiettivo innanzitutto perché sono obiettivi e finalità indicati dalle leggi di settore, sulla base dei quali abbiamo definito il Piano sociosanitario, all'interno del quale operiamo individuando gli indirizzi oggi oggetto della nostra discussione.
Non ci sto a considerare tutto il tema della formazione – per esempio mi riferisco al primo emendamento –, dell'autoformazione, dello scambio anche culturale come un costo inutile, perché soprattutto in questa fase è importante concentrare risorse per impegnare i nostri operatori a un costante lavoro di aggiornamento. L’approccio che io vorrei smentire come tendenza – non la denuncio come presenza, ma è un rischio oggettivo – è che nel corso degli anni la centralità diventino i servizi e si perda come centralità il bisogno reale della persona.
Questo lavoro di costante aggiornamento, di formazione e di scambio culturale è importante per consentire agli operatori non solo di essere documentati e aggiornati, ma di non rischiare di assumere l'approccio sbagliato, perché funziona così ed è nella naturalità delle cose.
Riguardo al secondo emendamento, ricordo che uno degli aspetti importanti della nostra legge regionale sull'immigrazione è il lavoro dell'Osservatorio regionale, perché di un fenomeno si parla con oggettività e con un minimo di scientificità, se si è in grado di avere gli indicatori per misurarlo, e la prima cosa che a noi serve e che serve alla nostra società è uscire dalle percezioni legate al senso comune prevalente e offrire dati certi e documentati.
Questo vale per qualunque fenomeno sociale: non credo che nessuno di noi abbia bisogno solo dell'aspetto generalista, legato al senso comune o alle visioni politiche ideologiche. Nessuno di noi ha l'ambizione di diventare specialista in ogni settore, ma possedere una serie di dati costanti di riferimento sulla base dei quali decidere quale sia l'emergenza, il bisogno o la priorità di quel momento è elementare e doveroso per chi è un decisore politico e un attuatore degli indirizzi soprattutto nell'ambito delle politiche sociali.
Non capisco tra le tante cose segnalate perché dover togliere tra gli obiettivi quello che chiede ai territori, alla dimensione provinciale e alla dimensione locale, di osservare il fenomeno, di monitorarlo, di acquisire i dati, di acquisire la consapevolezza della sua incidenza da ogni punto di vista, per stabilire il livello più adeguato di politiche, che vuole anche dire il livello più adeguato di risorse messe a disposizione di questo aspetto.
È come se si volesse rinunciare a capire e lasciar spazio all'improvvisazione. Questo è un piano che non lascia nulla all'improvvisazione e richiama costantemente, qualunque sia il settore e qualunque sia l'ambito, la necessità di conoscere il fenomeno.
Si stanno sperimentando delle forme diverse per essere più all'altezza del tipo di domande e di bisogno sociale che c'è, ma anche qui i bisogni non possono essere dettati come una sorta di lista della spesa: devono essere il risultato – così come previsto dalla nostra pianificazione di zona – di un lavoro rigoroso di relazione con tanti diversi soggetti, a partire dalla nostra capacità di fare esprimere chi è portatore diretto del bisogno. C'è questo aspetto legato all'informazione, alla comunicazione, al fatto che a volte rendi una persona consapevole del suo bisogno, se lo metti nella condizione di poterlo fare emergere, di poter fare la domanda.
Questo aiuta anche a dissuadere chi non è portatore di un bisogno preciso dal rischio di abuso rispetto a quel poco che c'è.
Tutto questo lavoro non ci ha portato al punto di arrivo, ma è la tappa di un percorso. Spero e auspico per esempio che si possa arrivare presto ad attivare formalmente, con il coinvolgimento dell'Assemblea legislativa…
PRESIDENTE (Aimi): Consigliera Donini, mi dispiace doverla interrompere, ma ha ormai esaurito abbondantemente il suo tempo.
DONINI: …i lavori per il nuovo Piano sociosanitario, perché sarà davvero un cambio di passo fondamentale e straordinario per la nostra realtà, e oltretutto necessario.
Esprimo dunque un voto favorevole su questo impianto e per quel che mi riguarda esprimerò un voto contrario alle due proposte di emendamento.
PRESIDENTE (Aimi): La ringrazio, consigliera Donini. Ha chiesto di intervenire il consigliere Carini. Ne ha facoltà.
CARINI: Grazie, presidente. Abbiamo molto apprezzato nella seduta delle Commissioni congiunte il dispositivo approntato e presentato dall’assessore. Lo abbiamo fatto perché ci ha dato la percezione precisa ancora una volta, quand'anche ce ne fosse bisogno, di quell'attenzione particolare che ha caratterizzato negli anni, e che tuttora continua, le politiche di questa Regione.
Lo dico anche a nome del mio Gruppo e soprattutto dei membri delle due Commissioni. Abbiamo potuto rilevare come il bilancio della Regione, che ha dovuto continuamente fare i conti con un continuo calo dei trasferimenti dello Stato (quest’anno si è parlato di 390 milioni di euro in meno per l’azzeramento dei trasferimenti della Bassanini), abbia avuto anche il peso, il gravame di 31 milioni di euro in meno per la cancellazione del Fondo per la non autosufficienza, e ricordiamo i 400 milioni di euro congelati dal Patto di stabilità.
Anche i trasferimenti specifici dei fondi nazionali sono in continuo calo, e qui vale la pena di sottolineare proprio nella lettura dei numeri l'entità. Abbiamo avuto dal 2008 ad oggi dal Fondo nazionale per le politiche sociali un continuo calo dal Piano straordinario dei servizi socioeducativi, dal Fondo politiche per la famiglia, del Fondo pari opportunità. In sostanza, sono arrivati dallo Stato alla Regione nel 2008 68 milioni di euro, che poi sono diventati 42 nel 2009, 37 nel 2010 e solamente 12 nel 2011.
In questa situazione, la Regione Emilia-Romagna ha continuato a tenere alto il livello dei servizi, continuando a investire, per cui, se si esclude il 2010, anno in cui la Regione ha per di più compiuto uno sforzo del tutto straordinario e non più ripetibile stanziando ben 45 milioni di euro, vale la pena osservare che dal 2008 ad oggi le risorse regionali sono aumentate più o meno del 50 per cento ogni anno, e sono passate infatti dai circa 16 milioni del 2008 ai circa 22 del 2009, per arrivare ai circa 33 del 2011.
Ovviamente gli stanziamenti della Regione non bastano a coprire le falle aperte dal Governo uscente, ma resta comunque encomiabile l'azione della Regione, perché grossolanamente possiamo dire che dal 2008 al 2011 i trasferimenti dallo Stato alla Regione sono stati sul tema specifico di oltre il 75 per cento, e contemporaneamente la Regione ha stanziato un incremento complessivo di oltre il 100 per cento negli stessi anni.
Con la nuova programmazione vengono quindi selezionate le priorità considerate oggi rinunciabili per il nostro sistema regionale, e viene razionalizzata al massimo la programmazione delle risorse disponibili, dando continuità di finanziamento al Fondo sociale locale. Attraverso il riconoscimento della centralità del ruolo dell'ambito distrettuale, si sosterrà anche il processo di consolidamento del sistema di Governo locale.
Il programma comporterà l'eliminazione del trasferimento ai singoli Comuni come quota indistinta del Fondo sociale regionale per l'impegno del sistema dei servizi territoriali. Avremo il potenziamento degli interventi a favore delle famiglie attraverso il consolidamento e l'ampliamento della rete dei centri per le famiglie, la razionalizzazione e semplificazione delle programmazioni di livello provinciale attraverso la ricomposizione delle risorse precedentemente assegnate in quota indistinta, e l’azzeramento per l'anno corrente delle risorse in conto capitale destinate all'ampliamento dell'offerta dei servizi socioeducativi per la prima infanzia.
Per quanto riguarda le spese correnti, verrà concentrata l'attenzione sulle azioni di sistema, qualificazione, coordinamento pedagogico e formazione, e sul sostegno – aspetto assai rilevante – ai Comuni di piccole dimensioni, in particolare se montani, alle gestioni associate.
Tutto questo ci dice che da un lato c'è l'aspetto quantitativo di una Regione che investe, potenziando la capacità del volume dei suoi investimenti laddove i trasferimenti vengono continuamente diminuiti, ma c'è anche una capacità selettiva di responsabilità di agire ancora investendo sul futuro, nonostante le difficoltà generali che questo Paese attraversa.
Per questo motivo le due Commissioni congiunte hanno con forza ribadito l'appoggio all'Assessore e alla Giunta nel suo provvedimento, e per questo motivo ancora oggi siamo qui a confermare il nostro sostegno.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Carini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Possiamo dire che le direttive e gli indirizzi di cui stiamo parlando riguardano un argomento di grande interesse, che merita tutta la nostra attenzione, quindi gli atteggiamenti che noi prendiamo rispetto a questi indirizzi sono ovviamente di critica politica possibilmente costruttiva rispetto a certe impostazioni.
Non ci sfugge però soprattutto in un momento come questo l’importanza di dare risposte ai cittadini per quanto riguarda un servizio come quello nei confronti dell'infanzia da zero a tre anni e l'importanza che questo riveste soprattutto per le donne. Gli appunti critici già riproposti dal consigliere Pollastri che noi abbiamo avanzato in Commissione non devono distrarci rispetto al nostro interesse complessivo sulla vicenda.
Dal punto di vista dell’apporto costruttivo rispetto alla costruzione di questi indirizzi, noi abbiamo notato con favore come siano stati praticamente eliminati i fondi relativi alle spese di investimento. Questo potrebbe sembrare un controsenso, ma, siccome sappiamo che i fondi per investimento devono essere destinati obbligatoriamente agli enti pubblici, il fatto che si sia riservata una quota più ampia per quanto riguarda le gestioni, che invece si riferiscono a tutte le realtà, ci ha visto favorevoli rispetto a questa impostazione.
In questo senso, però, volevamo segnalare un aspetto, che forse può essere interessante per l’elaborazione di questi indirizzi. Nel momento in cui si vanno a formalizzare le convenzioni soprattutto con i privati sembrerebbe opportuno tener conto non solo del costo bambino, che oggi fa da punto di riferimento, ma anche di una quota che il soggetto privato ha affrontato per l'immobile nel quale gestisce questa attività.
Questo potrebbe essere un incentivo per le realtà private a investire loro fondi nella realizzazione immobiliare, che assicura più garanzie dal punto di vista sia degli standard, sia della possibilità per gli enti pubblici di fare investimenti inferiori. Questa potrebbe essere un’indicazione utile, così come credo che la Regione non si debba lavare le mani una volta che ha destinato le varie risorse alle Province e ai Comuni, ma abbia il compito di verificare anche l’esatto adempimento rispetto ai criteri di indirizzo.
Il consigliere Pollastri ricordava alcune esperienze di Piacenza, mentre io posso ricordare alcune esperienze della provincia di Rimini, dove rispetto all’importanza e al servizio offerto da enti privati il Comune di Rimini ritiene di non intervenire su questi, continuando a finanziare strutture pubbliche che danno risposte alla metà dei bambini, risposte che invece danno strutture private con minori risorse. Auspichiamo quindi un monitoraggio anche sull’applicazione pratica di questi indirizzi.
A proposito di Rimini, c’è l’atavica sottoconsiderazione della Provincia di Rimini, non si è mai capito se per incapacità della Provincia di Rimini di proporre progetti o della Regione di farvi fronte, ma sta di fatto che già in passato avevamo richiesto – e l'Aula si era espressa – un riequilibrio di questa situazione. Segnalo però che questo riequilibrio non è stato ancora raggiunto.
Per quanto concerne il tema del Tagesmutter, lei in Commissione ci ha detto che guarda con una certa diffidenza o comunque attenzione questa esperienza, considerando questo non come un servizio di badanti, ma di formazione e di crescita dei bambini.
Ricordo a me stesso più che a lei che qui stiamo parlando di zero-tre anni, quindi la componente educativa non mi sembra così fondamentale, anche se tutto ha valore nella vita di un individuo, e noi addirittura pensiamo che valga anche prima della nascita, però bisogna essere realisti. Se noi pretendiamo di avere delle educatrici di tutto punto per tenere dei bambini di sei mesi, credo che forse siamo troppo puntigliosi e alla fine non risolviamo il problema che invece le mamme hanno e che in certi contesti vanno risolti. Trattandosi nel Tagesmutter di un rapporto quasi diretto, credo che i genitori siano in grado di verificare di non lasciare i loro figli in mani che possano preoccuparli.
Dal punto di vista economico, invece, rispetto ai dati che lei ci ha dato, senza eccessiva polemica vorrei evidenziarne alcuni. Non possiamo negare che ci siano state via via riduzioni dei finanziamenti statali in questo settore, che è tipico della competenza regionale, salvo i Livelli essenziali. Lo Stato ha quindi ridotto questi fondi anche perché – è bene dirlo e nello specchietto che ci ha dato è ben evidenziato – alcuni si riferiscono a un Piano straordinario di servizi socioeducativi, che, come tutti i piani straordinari, ha un inizio e una fine, sarebbe auspicabile che proseguisse all'infinito ma era determinato in quella scansione temporale.
Escluso questo fattore eccezionale, i fondi statali sono passati da 26 a 12 milioni, un calo notevole, ma allo stesso modo anche i fondi regionali sono diminuiti, perché noi citiamo sempre i 22 milioni del Fondo straordinario ma, mentre nel 2009 il Fondo straordinario era di 6 milioni di euro e i fondi regionali 22 milioni di euro, nel 2011 sono 22 milioni i fondi straordinari e 33 in totale, quindi mi pare che i fondi propri della Regione in questo campo siano diminuiti in misura inferiore a quanto ha fatto lo Stato, ma sono comunque diminuiti, segno evidente della difficoltà di tutte le realtà, compresa la Regione.
Da questo punto di vista, è bene ricordare l'evidenza di questi numeri. Rispetto a questa impostazione ribadiamo il nostro voto contrario sul provvedimento, guardando comunque sempre con particolare attenzione alla vicenda, perché ci rendiamo conto che tocchiamo un punto importante della nostra società. Fra l'altro, in un momento come questo è apprezzabile la commistione fra il piano sociale e in questo caso il programma educativo, perché nella razionalizzazione delle risorse è opportuno – speriamo e vigileremo su questo – che l'aspetto sociale della vicenda non fagociti invece l'aspetto che riguarda precipuamente questa realtà, perché nel contesto complessivo questa realtà va certamente salvaguardata.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Molto rapidamente, perché ho già detto ciò che dovevo in sede di Commissione. Una cosa su tutte: non c'è chiarezza dei dati. Se dobbiamo passare un'ora in Commissione per capire se le spese della Regione siano aumentate o diminuite, si vede che nella presentazione dei conti c’è qualcosa che non funziona.
Spero che i dati inerenti la competenza e la cassa si possano allineare il prima possibile, per rendere fruibile anche ai consiglieri il modo in cui la Regione spende i soldi, parametrati anno per anno.
I comunicati che ho letto, secondo cui la Regione supplisce ai tagli del Governo, sono comunque fuorvianti, perché dire che la Regione aumenta le proprie risorse non è del tutto corretto, e nemmeno dire che la Regione supplisca ai tagli del Governo, perché il Fondo per la famiglia e il Fondo per le pari opportunità che sono stati azzerati non hanno visto comunque un intervento compensativo da parte della Regione.
Fa anche sorridere che nell'anno in cui la Regione istituisce la Commissione pari opportunità i fondi a questa dedicati spariscano e la Regione non intervenga in questa sede, in questo momento – parliamo dell’oggi – per ripristinare, seppure in parte, quel fondo.
Penso che questo la dica lunga sul quadro generale di quello che viene detto da parte dell'ente.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Come dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, questa è una materia molto delicata ed è ancora più delicato prendere atto della difficoltà evidenziata dal consigliere Favia, a seguito delle riduzioni dei trasferimenti e comunque delle risorse destinate a questo scopo, di avere una chiara visione della dinamica di come le risorse sono state stanziate, perché forse anche rispetto alle tabelle che ci sono state sottoposte la lettura è stata difficile probabilmente per criteri di competenza, di cassa piuttosto che di fondi straordinari che possono avere una loro competenza, ma avranno una loro manifestazione nell'esercizio successivo.
Non è stato facile comprendere effettivamente come analizzare il tema. Al di là di questo, con un po' di buona volontà sono arrivata a una conclusione, che mi spinge a fare soprattutto una considerazione, a cui tengo molto, anche se probabilmente si presterà a obiezioni da parte di qualche collega.
È però importante che questa Regione, così come finora ha fatto in funzione di una legge nazionale e in funzione di leggi regionali, si attivi affinché anche in un'occasione di riduzione di risorse non venga pregiudicato ciò che di buono e ciò che nella direzione giusta è stata impostato in Emilia-Romagna.
Mi spiego meglio: vorrei invitare tutti noi – e mi rivolgo soprattutto ad alcuni colleghi della maggioranza – nel parlare di formazione (faccio riferimento ovviamente anche alla fascia di welfare che coinvolge da zero a tre anni e da tre a sei) a partire dalla realtà e a cercare di farsi condizionare il meno possibile da un'ideologia, che poi alla fine possa pregiudicare una realtà che comunque ha prodotto dei buoni risultati.
Auspico quindi, al di là della difficoltà che posso avere avuto nella lettura dei dati, che comunque nelle politiche di welfare non si pregiudichino e non si vanifichino mai tutte quelle buone pratiche che sino ad oggi sono state attivate nella nostra regione.
Probabilmente, oggi ci sono minori risorse per sostenere quello stile e quelle buone pratiche, però mi raccomando che mai e poi mai un'ideologia a fronte di minori risorse possa pregiudicare la buona pratica e quindi la realtà!
Per quanto riguarda la lettura, devo dire, assessore, che ho avuto delle difficoltà sullo stanziamento del terzo anno, cioè ho capito che effettivamente il calo delle risorse ha comportato uno stanziamento inferiore per il primo e il secondo, però ho avuto difficoltà a capire dove andassero a finire le risorse per il terzo anno relativamente ai contributi per il miglioramento del coordinamento.
Vorrei annunciare in questa sede che, siccome ritengo che comunque la strada sia buona, al di là delle scelte delle priorità laddove probabilmente, come diceva il consigliere Lombardi, nelle priorità sono stati pregiudicati gli investimenti, mi impegnerò per monitorare e per verificare che quello stanziamento anche per il terzo anno sia possibile, perché non vorrei che a breve ci ritrovassimo che quelle buone pratiche, non so per quale ragione, se per realtà o per ideologia – potrebbero anche esserci le premesse –, un giorno in quest'Aula venissero vanificate.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente, intendo solo fare un intervento di puntualizzazione - innanzitutto a me stesso e poi, con la loro benevolenza, ai colleghi - rispetto al tema dell'impegno nella spesa sociale di questa regione.
È evidente che i dati si possono leggere in molti modi. Devo leggere una situazione, che ormai si caratterizza da un paio d'anni, di trasferimenti calanti da parte dello Stato nazionale, e ricordo a me stesso innanzitutto e ai colleghi che il bilancio della Regione, molto più proporzionalmente di quanto non accada per i Comuni, è fatto sostanzialmente di trasferimenti dallo Stato nazionale, anche quando, nel capitolo delle entrate, questi sono indicati sotto la voce “Risorse fiscali proprie”, laddove vengono comunque allocate dallo Stato, il quale è l’entità che le raccoglie.
In secondo luogo, al contrario di quello che accade per i Comuni, che possono – ancorché limitatamente – agire aumentando le entrate e anche contestualmente aumentando la spesa nei limiti del Patto di stabilità, la Regione opera con tetti di spesa, e quindi, ancorché avesse risorse maggiori, se il tetto di spesa viene fissato a un certo punto, non potrebbe spenderle.
In una situazione di questo tipo, quando si valuta quale priorità venga data a determinate politiche, in questo caso alle politiche sociali, ci chiediamo quale esercizio si debba fare. Si deve innanzitutto guardare la serie storica delle allocazioni della Regione e in secondo luogo valutare l'impatto dei tagli che sono avvenuti essenzialmente per le funzioni delegate, quindi Bassanini ed altri, in determinati settori.
I settori in cui la Regione interviene con risorse proprie da sempre, senza che a queste si siano aggiunti i fondi nazionali, sono una cosa, mentre i settori in cui la Regione è intervenuta per funzioni delegate sulla base di trasferimenti ad hoc dello Stato, cui eventualmente ha aggiunto risorse proprie, sono un'altra cosa.
Se la guardiamo da questo punto di vista, che rappresenta l'unico approccio serio, vediamo che la spesa in materia di welfare da parte di questa Regione (prendiamo la serie storica degli ultimi 4-5 anni) è – proporzionalmente alle risorse limitate a disposizione della Regione – aumentata, di fronte a un drammatico calo dei trasferimenti nazionali. Per le caratteristiche specifiche del settore welfare, è una spesa aumentata essenzialmente a beneficio degli enti territoriali sia singoli che associati, e, pur in una situazione di grave difficoltà e pur rappresentando il contributo della Regione una percentuale non molto grande della spesa sociale dei Comuni, è quello che ha permesso e permette a tutt'oggi di mantenere con grandissime difficoltà da parte degli enti territoriali livelli accettabili di prestazioni.
Sono d'accordo con la consigliera Noè sull’esigenza di cercare di mantenere, nonostante le difficoltà, le buone pratiche che hanno caratterizzato gran parte degli enti territoriali della nostra Regione, ovvero livelli accettabili di prestazioni ai cittadini.
Ognuno può dare la valutazione che vuole, ma da questo punto di vista, se noi siamo seri – lo dico innanzitutto a me stesso – e guardiamo la serie storica dell'evoluzione del bilancio dell'allocazione delle risorse proprie di questa Regione, l'impegno per il welfare è stato crescente. Che poi nel 2010, in cui vi era un bilancio non ancora falcidiato dai tagli del Governo nazionale sia in termini trasferimenti che in termini di tetti di spesa, sia stato  possibile dare ancora qualcosa di più non significa che l'impegno negli anni successivi si sia ridotto, perché è evidente che quando c'è un po' di più si è riuscito a fare di più, quando c'è stato molto di meno si è comunque allocato di più per il welfare di quanto non avvenisse in precedenza. Di tutto ciò occorre avere piena consapevolezza.
Grazie, signor presidente.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Non ho altri iscritti in discussione generale. Ha chiesto di intervenire l'assessore Teresa Marzocchi. Ne ha facoltà.
MARZOCCHI, assessore: Grazie, presidente, buongiorno, colleghi. Solo poche parole anche per rispondere alle osservazioni che mi avete sottoposto.
Prima di tutto vi ricordo che questo è un atto dovuto, richiesto dalla legge 2, ma che in questa occasione poi potete dar conto dell'impegno di voler fare un lavoro di forte integrazione sia mettendo insieme le risorse in ambito sociale e socioeducativo, sia cercando di presentare un intervento, che in questi tempi di grande e grandissima difficoltà in tutti i settori e in modo particolare nel mondo del welfare ci ha costretti a fare e noi abbiamo voluto fare in maniera molto propositiva, cercando di integrare il lavoro dei territori.
Questo è il motivo per cui noi abbiamo scelto, scelto, scelto come volontà politica di favorire il lavoro di integrazione territoriale, e questo è stato il motivo per cui, a scapito dell'intervento parcellizzato sui singoli Comuni, abbiamo sostenuto l'intervento dei fondi distrettuali. Questo non significa che i Comuni non hanno risorse sociali per fare interventi di settore e molto differenziati, ma significa che le risorse regionali sono gestite in integrazione territoriale.
Questa questione riguarda non solo il sociale, ma tutto l'impegno della Giunta nel lavorare per il lavoro condiviso dei territori, per la semplificazione, per il risparmio, per il migliore utilizzo delle risorse che abbiamo a disposizione e per orientare la capacità progettuale integrata. Il welfare dunque non fa altro che seguire una scelta propria di questo mandato amministrativo.
Vorrei tranquillizzarvi anche per le verifiche dei fondi: voi sottolineate la necessità delle verifiche dei fondi, ma vi faccio presente che l'attuazione di spesa del Fondo sociale è monitorata non solo dalla Regione, ma anche in tavoli condivisi di monitoraggio con gli enti locali. Avete quindi questa occasione di verifica delle linee di indirizzo, ma tutte le amministrazioni territoriali sono coinvolte nel livello regionale, per tenere monitorato.
Noi quindi sappiamo con esattezza – e tutte le volte che lo desiderate in Commissione possiamo venire a portare gli esiti – come sono state spese tutte le risorse, comprese quelle dei fondi per le famiglie che voi chiedete.
Veniamo alla questione del conto capitale. Siamo stati costretti a scegliere per l'esiguità delle risorse se orientare le risorse verso il conto capitale o tenere aperti i servizi, e abbiamo scelto di orientare le poche risorse che avevamo per tenere aperti i servizi.
Non è una scelta dettata da dati di analisi, perché il conto capitale necessita di un cofinanziamento degli enti locali, che gli enti locali non sono in grado di sostenere perché non hanno risorse, ma anche perché gli enti locali che hanno risorse non possono spenderle, perché sono bloccati dal Patto di stabilità.
Abbiamo scelto quindi di sostenere la gestione dei servizi anche nella consapevolezza che molti enti locali, per le difficoltà che ho elencato, hanno ancora delle risorse degli anni pregressi da poter spendere almeno nel prossimo anno, e questo ci permette quest'anno di priorità altre, anche in considerazione che molti degli interventi di nuovi servizi stanno attuandosi – e noi siamo molto favorevoli e contenti e credo che tutti voi condividiate – con interventi di finanza di progetto integrata mista pubblico-privato, cose che anche voi sottolineate interessanti per la gestione dei servizi nel prossimo futuro.
Non c'è spostamento delle risorse dal conto capitale alla sola formazione. Vedete citati interventi di formazione perché per l'esiguità delle risorse e per lo sviluppo del nostro intervento (parlo dei servizi educativi) abbiamo necessità di sostenere un'implementazione del ruolo delle figure di coordinamento pedagogico dei nostri servizi, perché non è più sufficiente coordinare pedagogicamente, ma occorre avere la capacità di fare integrazione istituzionale e organizzativa dei servizi, per permettere che questi siano maggiormente fruibili e si diffondano maggiormente sui territori.
Si tratta quindi di una formazione mirata in quel settore, per poter rispondere meglio alle esigenze dei nostri territori. Le progettazioni previste sono esattamente in linea con quello che voi richiedete, perché sono orientate a mantenere aperti i servizi nei piccoli Comuni, nei Comuni della montagna, dove la risposta è più affaticata (lo vedete dalle percentuali delle risposte), e a sostenere i servizi sperimentali innovativi.
Siccome me lo chiedete un'altra volta, dico davanti a tutta l'Assemblea e me ne assumo tutta la responsabilità che mi sento garante dell’esperienza emiliano-romagnola, dell'esperienza straordinaria per gli interventi di primissima infanzia e voglio salvaguardarla e salvaguardare la qualità di questa esperienza.
Alla luce della volontà di salvaguardarne la grandissima qualità, non posso quindi permettere che sul nostro territorio ci sia il riconoscimento di un'esperienza certamente innovativa rispetto alla tipologia della risposta, che così com'è presentata non risponde alle garanzie di tutela della qualità dell'intervento.
L’esperienza Tagesmutter, così come è proposta sul nostro territorio – e non è la stessa del Trentino, nonostante la cooperativa sia la stessa…
(interruzioni del consigliere Pollastri)
PRESIDENTE (Aimi): Consigliere Pollastri, la invito a non disturbare.
MARZOCCHI: Non è la medesima. Noi abbiamo necessità di prendere quell'esperienza, di valorizzarla, di implementarla dal punto di vista formativo (titoli di studio e interventi di sostegno) e di integrarla dentro il nostro sistema dei servizi. Solo allora potrà essere assorbita dal nostro sistema, nella garanzia alle nostre famiglie di avere delle risposte appropriate e adeguate.
Faremo questo intervento – siccome lo chiedete, ve lo dico da tempo – entro i primi sei mesi del prossimo anno, e quindi lascio le parole al tempo dei fatti. A giugno del prossimo anno saremo qui con la revisione della delibera sui servizi per la prima infanzia (zero-tre anni), dove troverete finalmente riconosciuta questa tipologia di intervento, ma dentro i canoni di protezione e di qualità che noi vogliamo dare alle nostre famiglie, perché – permettetemi – voi sostenete che l'educazione si faccia anche prima della nascita e noi da zero a tre anni cominciamo a fare educazione e dove non c'è la mamma ci vuole una persona altamente preparata per accudire i bambini.
Più sono piccoli e più ci vuole professionalità e formazione, e su questo votatemi contro, tanto votate lo stesso contro i nostri provvedimenti, anche se sono in linea. Pazienza, noi andiamo avanti!
L’altro dato è quello dei tempi del fondo. Ho sbagliato a venire in Commissione, a portarvi molti dati e molte scalette. Noi stiamo assumendo e condividendo le linee di indirizzo dell'utilizzo del Fondo sociale dell'anno 2011, e ci troviamo il 22 novembre in Aula a stabilire le linee di indirizzo di un fondo che è di competenza di quest'anno che è già finito, e, se siamo qui adesso, non è per volontà della Regione, ma a causa dei tempi lunghi con cui abbiamo i fondi statali.
Vi garantisco che non succederà più, perché il prossimo anno saremo perfettamente allineati, non abbiamo più fondi statali, per cui andremo entro fine anno a parlare di Fondo sociale per il 2012 e sarà chiarissima competenza di bilancio e competenza di gestione. Vi faccio presente che, per far fronte a questa tempistica e alle difficoltà della nostra gente sui territori, a primavera del 2011 con competenza 2011 la nostra Regione ha stanziato 22 milioni per permettere ai nostri Comuni di cominciare a lavorare senza attendere i fondi di fine anno.
La competenza, quindi, resta. Per quanto riguarda la chiarezza dell’ammontare delle risorse, come evidenziato dai consiglieri Carini e Vecchi, se confrontate 2010 e 2011, quando la Regione ha dato, oltre che il suo fondo che ha quasi coperto la mancanza del Fondo sociale nazionale, straordinariamente delle risorse in più per le famiglie, e adesso, nel 2011, che non ci sono più per effetto di una crisi grandissima, diciamo che i fondi sociali sono calati, è proprio vero che i dati…
PRESIDENTE (Aimi): Assessore Marzocchi, ha esaurito il suo tempo.
MARZOCCHI: Tra quindici giorni, quando ci ritroveremo al bilancio, avremo modo di vedere per competenze negli iter di tempo dal 2008 a oggi come sia cambiato il Fondo sociale a livello nazionale e come quello regionale. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Marzocchi.
Sull'oggetto 1909 insistono due emendamenti a firma dei consiglieri Villani e Pollastri. Dichiaro aperta la discussione generale sui due emendamenti.
Se nessuno intende intervenire, ricordo all'Aula che c’è un ordine del giorno, che è stato già distribuito, a firma dei consiglieri Villani, Lombardi e Pollastri.
Apriamo le dichiarazioni di voto congiunte sull'ordine del giorno e sui due emendamenti e l'atto amministrativo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. L’ordine del giorno dell'oggetto consiliare adesso in discussione riguarda il punto 3 “Sostegno ai Comuni e altri soggetti pubblici quale concorso regionale all'attuazione dei Piani di zona dell'allegato 1 al dispositivo deliberativo”.
Alla voce “Criteri di riparto” a pag.13 si legge: «La Giunta regionale provvederà con propri atti formali all'individuazione delle modalità di accesso ai contributi. Rilevato che non viene previsto prima dell'adozione degli atti alcun passaggio informativo nelle competenti Commissioni assembleari, impegna la Giunta regionale a sottoporre al confronto preventivo nella Commissione Bilancio e nella Commissione politiche per la salute e politiche sociali gli atti previsti dal summenzionato punto 3», cioè i criteri di riparto «inclusi eventuali e successivi atti che si rendessero possibili grazie a ulteriori stanziamenti».
Su questo chiediamo un impegno, perché è importante – abbiamo già espresso questa nostra preoccupazione in diversi interventi – sapere subito quali siano questi criteri di riparto. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri. Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Intervengo in dichiarazione di voto sull'oggetto 1909 che ci accingiamo a votare per annunciare il voto contrario mio e del Gruppo Lega Nord.
Vorrei però esordire con un passaggio, uno dei pochi che riteniamo meritevole di essere rimarcato in termini positivi, ovvero la previsione di un maggior sostegno nella gestione dei servizi per la prima infanzia a favore dei Comuni di piccole dimensioni.
Al di là di questo aspetto, stentiamo francamente a trovare elementi di positività nell'impostazione dell'atto che ci accingiamo a votare, anche perché, come evidenziato in premessa e anche dal passaggio fatto dall'assessore, siamo in presenza di una proroga di un'ulteriore proroga, nel senso che il Piano sociosanitario a cui facciamo riferimento, 2008-2010, è ampiamente decorso e scaduto.
Non solo oggi ci accingiamo a votare una proroga degli stessi criteri per il 2011, ma è espressamente previsto che, in attesa del nuovo Piano, detti criteri vengano utilizzati anche per il successivo anno 2012. Altri aspetti che francamente non hanno convinto il nostro Gruppo sono quelli relativi al riparto dei fondi.
In particolare, non possiamo esimerci dall'evidenziare come nel Fondo sociale locale, dove incidono – immagino, perché poi tutto è demandato alla Giunta – anche gli interventi a favore dell'immigrazione straniera, questi assorbirebbero il 74 per cento, mentre all'infanzia rimane esclusivamente un 12 per cento delle somme complessive.
Oggi è tutto in definitiva abbastanza fumoso e demandato alla Giunta, tanto che sarà proprio con successivi atti della Giunta che verranno individuate le percentuali di riparto di questa quota più significativa del 74 per cento dei fondi della programmazione provinciale, e in quella sede negli atti di Giunta sapremo quanto viene destinato all'infanzia e adolescenza, quanto all'immigrazione, quanto alle politiche sociali e alla programmazione.
Riteniamo quindi che l'atto che oggi ci viene sottoposto sia una specie di cambiale in bianco a favore della Giunta, e vorremmo invece avere in futuro – ed è per questo che annuncio il voto favorevole all'ordine del giorno dei colleghi del PdL – un’informazione più puntuale rispetto alle scelte che la Giunta andrà a fare, perché vogliamo vedere in che misura verrà declinata questa cambiale in bianco che oggi andiamo a sottoscrivere in favore della Giunta. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Corradi. Non avendo altri iscritti in dichiarazione di voto, passiamo alle votazioni. Avevamo nominato come scrutatrice la consigliera Costi – che non vedo, dunque la sostituirei con il consigliere Luciano Vecchi – e confermo i consiglieri Moriconi e Pollastri.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma dei consiglieri Villani e Pollastri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 2 a firma dei consiglieri Villani e Pollastri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’ordine del giorno oggetto 1909/1 a firma dei consiglieri Villani, Lombardi e Pollastri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’ordine del giorno è respinto.
Si proceda alla votazione, per alzata di mano, del partito di deliberazione di cui all’oggetto 1909.
(L'Assemblea, a maggioranza dei presenti, approva il partito di deliberazione)
PRESIDENTE (Aimi): L'Assemblea approva.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
OGGETTO 1271
Delibera: «Nomina, ai sensi dell'articolo 69 comma 3 dello Statuto e dell'articolo 3 della L.R. 4 dicembre 2007, n. 23, dei componenti la Consulta di garanzia statutaria.» (63) (Discussione e nomina dell'Avv. Enrica Gianola Bazzini, della Dott.ssa Lucia Scaffardi e dell'Avv. Marco Selleri)
PRESIDENTE (Richetti): Vi ricordo che l’art. 69, comma 3, dello Statuto regionale dispone che: “La Consulta è composta di cinque componenti, di cui tre nominati dall'Assemblea legislativa e due dal Consiglio delle Autonomie locali. La legge stabilisce i requisiti per la scelta dei componenti la Consulta, individuati tra magistrati in quiescenza o fuori ruolo, docenti universitari in materie giuridico-amministrative e tra figure che abbiano maturato significativa esperienza nel settore giuridico-amministrativo. La Consulta è nominata nel corso di ogni legislatura non prima di dodici mesi e non dopo diciotto mesi dall'insediamento dell'Assemblea”.
La Consulta di Garanzia Statutaria è disciplinata dalla L.R. n. 23 del 2007.
Gli altri due componenti devono essere nominati dal CAL, e ho già dato personalmente comunicazione alla Presidenza del CAL affinché si provveda in questo senso.
La votazione dei tre componenti della Consulta da parte dell’Assemblea legislativa è segreta mediante schede, con voto limitato ad un solo nome.
Dichiaro aperta la discussione e ovviamente la proposta, da parte dei consiglieri, dei nominativi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Vorrei avanzare una richiesta di chiarimento tecnico, presidente, per cui la ringrazio se vuole chiarirmi il punto. Posso predisporre la presentazione di due curricula?
PRESIDENTE (Richetti): Assolutamente sì. La proposta può venire da parte di ogni consigliere e può anche proporre più di un nome e non più di tre.
Prego, consigliere.
MONARI: Grazie, presidente. Allora propongo a nome della maggioranza l'avvocato Enrica Gianola Bazzini di Parma e la dottoressa Lucia Scaffardi anch'essa di Parma, docente di diritto costituzionale. Ho depositato presso la Presidenza i curricula delle due candidature in questione. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari. Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Anche noi abbiamo già consegnato alla Presidenza il curriculum del candidato proposto dal nostro Gruppo ed anche dalla minoranza, si tratta dell'avvocato Marco Selleri, un avvocato che, dopo essersi laureato con 110 e lode, ha compiuto una importante esperienza professionale in vari settori. È inoltre autore di diverse pubblicazioni ed è stato anche relatore a un convegno per le operazioni di cartolarizzazione degli immobili degli enti pubblici.
Riteniamo quindi che abbia tutte le competenze per rappresentare la minoranza in questa Consulta di garanzia.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Manfredini.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, possiamo iniziare le procedure di voto. Chiamerei il consigliere-segretario Corradi perché mi coadiuvi nella chiamata per appello nominale e i tre scrutatori, che sono già stati nominati: il consigliere Luciano Vecchi, la consigliera Moriconi e il consigliere Pollastri.
Vi ricordo che il consigliere Monari ha proposto i nominativi Bazzini e Scaffardi e il consigliere Manfredini il nominativo Selleri. Lo puntualizzo affinché, nei limiti del possibile, ci sia un’espressione di voto valida.
Invito ora l’Assemblea a procedere all’elezione dei componenti la Consulta di Garanzia Statutaria.
Prego il consigliere-segretario Corradi di procedere all'appello nominale dei signori consiglieri per l'inserimento della scheda nell'urna.
Il consigliere-segretario Corradi effettua l'appello dei consiglieri:
AIMI Enrico
presente
ALESSANDRINI Tiziano
presente
BARBATI Liana
presente
BARBIERI Marco
presente
BARTOLINI Luca
presente
BAZZONI Gianguido
presente
BERNARDINI Manes
presente
BIGNAMI Galeazzo
(assente)
BONACCINI Stefano
presente
CARINI Marco
presente
CASADEI Thomas
presente
CAVALLI Stefano
presente
CEVENINI Maurizio
presente
CORRADI Roberto
presente
COSTI Palma
presente
DEFRANCESCHI Andrea
presente
DONINI Monica
presente
ERRANI Vasco
(assente)
FAVIA Giovanni
presente
FERRARI Gabriele
presente
FIAMMENGHI Valdimiro
presente
FILIPPI Fabio
presente
GARBI Roberto
presente
GRILLINI Franco
presente
LEONI Andrea
presente
LOMBARDI Marco
presente
MALAGUTI Mauro
presente
MANDINI Sandro
presente
MANFREDINI Mauro
presente
MARANI Paola
presente
MAZZOTTI Mario
presente
MEO Gabriella
presente
MONARI Marco
presente
MONTANARI Roberto
presente
MORI Roberta
presente
MORICONI Rita
presente
MUMOLO Antonio
presente
NALDI Gian Guido
presente
NOÈ Silvia
presente
PAGANI Giuseppe Eugenio
presente
PARIANI Anna
presente
PIVA Roberto
presente
POLLASTRI Andrea
presente
RICHETTI Matteo
presente
RIVA Matteo
presente
SCONCIAFORNI Roberto
presente
VECCHI Alberto
presente
VECCHI Luciano
presente
VILLANI Luigi Giuseppe
presente
ZOFFOLI Damiano
presente
PRESIDENTE (Richetti): Procedutosi alla votazione a mezzo schede e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scutatori, comunico il seguente risultato:
Presenti
48
Assenti
2
Voti a favore della sig.ra Enrica Gianola Bazzini
16
Voti a favore della sig.ra Lucia Scaffardi
16
Voti a favore del sig. Marco Selleri
15
Schede bianche
1
Schede nulle
--
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo eletti membri della Consulta di garanzia statutaria l'Avv. Enrica Gianola Bazzini, la Dott.ssa Lucia Scaffardi e l'Avv. Marco Selleri.
OGGETTO 1986
Delibera: «Elezione, ai sensi dell'art. 7 della L.R. 17 febbraio 2005, n. 9, del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.» (64) (Discussione ed elezione del Prof. Luigi Fadiga)
PRESIDENTE (Richetti): Si riporta il testo dell’art. 8 della L.R. n. 9 del 17 febbraio 2005: “1. Il Garante è eletto dal Consiglio regionale con voto segreto. Ciascun consigliere può avanzare una candidatura motivata e accompagnata dal relativo curriculum. […]”.
Colleghi, vi ricordo ora le modalità di voto: è eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione, ossia il candidato deve ottenere almeno 33 voti. Dopo la terza votazione, qualora non si raggiunga detto quorum, l'elezione è rimandata alla seduta del giorno successivo. In questa seduta, dopo due votazioni, ove il candidato non raggiunga i due terzi dei voti assegnati, il Garante viene eletto con la maggioranza dei consiglieri assegnati alla Regione, ovvero deve ottenere almeno 26 voti.
La votazione avviene con scrutinio segreto a mezzo scheda. Ciascun consigliere, lo ricordo, può votare un solo nome.
Dichiaro aperta la discussione generale per le proposte dei consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. Intervengo per proporre a nome della maggioranza la candidatura del dottor Luigi Fadiga, del quale depositerò il curriculum alla Presidenza.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari. La proposta è quella del dottor Luigi Fadiga.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in discussione generale, invito l’Assemblea a procedere all’elezione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Prego il consigliere-segretario Cevenini di coadiuvarmi nella chiamata di questa votazione. Anch’essa avviene con voto segreto, ma con maggioranza qualificata, come ho appena illustrato.
Prego il consigliere-segretario Cevenini di procedere all'appello nominale dei signori consiglieri per l'inserimento della scheda nell'urna.
Il consigliere-segretario Cevenini effettua l'appello dei Consiglieri:
AIMI Enrico
presente
ALESSANDRINI Tiziano
presente
BARBATI Liana
presente
BARBIERI Marco
presente
BARTOLINI Luca
presente
BAZZONI Gianguido
presente
BERNARDINI Manes
presente
BIGNAMI Galeazzo
presente
BONACCINI Stefano
presente
CARINI Marco
presente
CASADEI Thomas
presente
CAVALLI Stefano
presente
CEVENINI Maurizio
presente
CORRADI Roberto
presente
COSTI Palma
presente
DEFRANCESCHI Andrea
presente
DONINI Monica
presente
ERRANI Vasco
presente
FAVIA Giovanni
presente
FERRARI Gabriele
presente
FIAMMENGHI Valdimiro
presente
FILIPPI Fabio
presente
GARBI Roberto
presente
GRILLINI Franco
presente
LEONI Andrea
presente
LOMBARDI Marco
presente
MALAGUTI Mauro
presente
MANDINI Sandro
presente
MANFREDINI Mauro
presente
MARANI Paola
presente
MAZZOTTI Mario
presente
MEO Gabriella
presente
MONARI Marco
presente
MONTANARI Roberto
presente
MORI Roberta
presente
MORICONI Rita
presente
MUMOLO Antonio
presente
NALDI Gian Guido
presente
NOÈ Silvia
presente
PAGANI Giuseppe Eugenio
presente
PARIANI Anna
presente
PIVA Roberto
presente
POLLASTRI Andrea
presente
RICHETTI Matteo
presente
RIVA Matteo
presente
SCONCIAFORNI Roberto
presente
VECCHI Alberto
presente
VECCHI Luciano
presente
VILLANI Luigi Giuseppe
presente
ZOFFOLI Damiano
presente
PRESIDENTE (Richetti):Procedutosi alla votazione a mezzo schede e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, comunico il seguente risultato:
Presenti
50
Assenti
--
Voti a favore del sig. Luigi Fadiga
34
Schede bianche
9
Schede nulle
7
PRESIDENTE (Richetti): Essendo stata raggiunta la maggioranza qualificata, proclamo il Prof. Luigi Fadiga nuovo Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna.
OGGETTO 1985
Delibera: «Elezione, ai sensi dell'articolo 10 della L.R. 19 febbraio 2008, n. 3, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.» (65) (Discussione)
PRESIDENTE (Richetti): Si riporta il testo del comma 5 dell'art. 10 della L.R. n. 3 del 19 febbraio 2008:
“5. Il Garante è eletto dall'Assemblea Legislativa con voto segreto. Ciascun consigliere può avanzare una candidatura motivata e accompagnata da relativo curriculum. È eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri assegnati alla Regione. Dopo la terza votazione, qualora non si raggiunga detto quorum, l'elezione è rimandata alla seduta del giorno successivo. In questa seduta, dopo due votazioni, ove il candidato non raggiunga i due terzi dei voti assegnati il Garante viene eletto con la maggioranza dei consiglieri assegnati alla Regione.
La votazione è segreta, a mezzo scheda, e ciascun consigliere vota un solo nome.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente. So che sulla candidatura che a nome della maggioranza proporrò, che è quella dell'avvocato dottoressa Desi Bruno, ci sono state già discussioni nell'ambito di nomine avvenute all'interno del dibattito politico in Consiglio comunale a Bologna.
Io e la maggioranza che ho l'onore di rappresentare in questo momento riteniamo che le doti di competenza riconosciute nell'ambito dello svolgimento delle funzioni che correttamente Desi Bruno ha già dimostrato durante l'esercizio di Garante delle carceri per la Provincia di Bologna siano a garanzia e a tutela della qualità del nome che stiamo proponendo.
Ritengo, altresì, e l'ho già affermato in diverse occasioni di dibattito su altri temi, che portare nell'Aula dell'Assemblea legislativa legittime opinioni e posizioni anche divergenti, sia ovviamente nelle prerogative dei consiglieri regionali e che ciò faccia bene alla qualità del dibattito, nonché al consolidamento del rispetto della stima che esiste tra di noi. Riterrei invece sbagliato e strumentale portare in quest'Aula tensioni che si sono sviluppate in dibattiti ad altri livelli istituzionali.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari. La proposta è quella dell'avv. Desi Bruno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Intervengo per mozione d'ordine, presidente. Aspettavo per iscrivermi a parlare che lei terminasse la sua introduzione, ma, ahimè, il consigliere Monari evidentemente si è prenotato mentre lei ancora stava parlando. Non sto intervenendo nel merito, ma sto avanzando una richiesta di sospensiva, che rivolgo alla Presidenza e all'Aula, per un motivo molto semplice, di procedura. Non entro ora nel merito e nella questione dei nomi.
Non chiedo che si faccia ciò che è stato fatto in Consiglio comunale a Bologna, dove sono stati valutati alcuni curricula e ogni singolo professionista o esponente del mondo associativo ha potuto candidarsi, però il fatto che una figura di garanzia che dovrebbe mettere insieme maggioranza e opposizione venga calata in Aula, rendendo di fatto difficile un esame dei trascorsi della persona, senza un approfondimento in Commissione, che, secondo questa logica, avrebbe dovuto esserci anche per le altre figure, non mi sembra opportuno. Evidentemente sulle altre figure c'è stata minore perplessità.
Io penso che, da un punto vista della trasparenza e del confronto del lavoro di quest'Aula, sia fondamentale discutere dei nomi. I nomi non si scelgono in una stanza: si discutono, si guardano i curricula e ci si confronta. Questa è la democrazia che io conosco. Andare direttamente in Aula è sicuramente legittimo da parte dell'Assemblea, ma io lo ritengo, soprattutto su un soggetto su cui c'è stato anche un dibattito antecedente in Commissione, una forzatura.
Per questo motivo, senza entrare oggi nel merito, chiedo che tutti i consiglieri abbiano la possibilità di ragionare sulla persona. Il ruolo è delicatissimo e, quindi, chiedo il rinvio e la sospensiva dell'atto.
PRESIDENTE (Richetti): Il consigliere Favia pone, ai sensi dell'articolo 74 del Regolamento, la questione sospensiva.
Vi ricordo che sulla proposta di sospensiva possono parlare soltanto un consigliere a favore e un consigliere contro per una durata non superiore ai tre minuti.
Ha chiesto di intervenire a favore il consigliere Bignami. Ne ha facoltà.
BIGNAMI: Intervengo a favore dalla richiesta di sospensiva, in quanto noi riteniamo che il tema posto dal consigliere Favia sia opportuno e centrato anche rispetto ad alcune esigenze di adeguatezza nel trattamento di questa candidatura.
Dispiace dover parlare di una persona. Cercherò di farlo nei limiti di quanto un dibattito pubblico può fare, ma già da ciò si desume la necessità di un approfondimento in Commissione. Questa Regione, infatti, anche con riguardo ad atti in sindacato ispettivo, ha ritenuto, proprio laddove si dovevano esprimere giudizi particolari sulle persone, di nascondere, per non dire censurare i dati che individuavano il soggetto, il che evidentemente condiziona il dibattito.
Il solo fatto che, nel condividere la richiesta sospensiva, io debba trattenermi nell'esprimere valutazioni sulla persona dimostra la necessità di un approfondimento in Commissione.
Mi limiterò a dubitare dell'effettiva opportunità che una persona, l’esercente di una professione, svolga in quel contesto un ruolo di garanzia, perché questa situazione ha già riverberato alcuni effetti su un precedente ruolo che la persona di cui stiamo discutendo ha svolto nel Comune di Bologna, ruolo con cui ha portato a valutazioni politiche e anche istituzionali rispetto alle modalità con cui ha svolto tali funzioni e su cui c'è stato un confronto.
Mi scuso con l’Aula se cerco di tenere un filo che non entri nel merito, però, in filigrana, credo che si capisca che ci sarebbe l'esigenza di esprimere valutazioni che attengono a situazioni di qualità, se non personale, almeno istituzionale e che svolgere questi ragionamenti con un freno a mano più che tirato comporta un'opportunità, che speriamo la maggioranza voglia condividere, affinché si vada in Commissione e in tale sede, con tutti gli strumenti di tutela, di riservatezza e di opportunità, ci si possa confrontare liberamente, esprimendo ciò che ognuno di noi sente di esprimere, senza necessariamente dover esporre le persone di cui si parla a giudizi che, al di là del fatto che noi possiamo anche essere tutelati rispetto a eventuali azioni civili, non portano comunque a un buon rapporto tra istituzioni e cittadinanza.
In questo senso mi sembra assolutamente centrata la richiesta del consigliere Favia e l'auspicio, vista anche la delicatezza del tema, è che quest’Aula voglia rinviare la questione per il tempo tecnico necessario al fine di procedere nel migliore dei modi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
Ha chiesto di intervenire contro la richiesta di sospensiva il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Intervengo contro la richiesta di sospensiva, che considero ambigua e inopportuna e cercherò di spiegarne il motivo nei tre minuti.
Trovo innanzitutto molto strano che, dopo aver effettuato due votazioni su due organismi di garanzia, procedura su cui nessuno ha sollevato obiezioni, si sollevino adesso, alla terza votazione su un istituto di garanzia, obiezioni sul metodo.
Ciò significherebbe che gli istituti di garanzia di cui abbiamo discusso e votato fino adesso non sono altrettanto importanti? Noi stiamo affermando questo. Si è parlato di “particolare delicatezza”. Perché, gli altri non hanno particolare delicatezza o forse la questione di metodo si pone soltanto quando Favia o Bignami non sono d'accordo su una proposta? Tutta la questione di metodo salta fuori quando il consigliere Favia e il consigliere Bignami non sono d'accordo su una proposta nominativa? Francamente non mi sembra un discorso metodologicamente molto sostenibile.
Può darsi che la procedura che abbiamo usato e che ci accingiamo a usare non sia perfetta. Io nutro un dubbio sul fatto che sia perfetta, per esempio, quella usata nel Comune di Bologna, dal momento che c'è voluto parecchio tempo prima di sciogliere tutti i problemi conseguenti al metodo usato in quella circostanza.
Sono diverse settimane, se non mesi, che parliamo di questo argomento. Sono diverse settimane, se non mesi, che ci scambiamo opinioni anche sulle eventuali candidature. Avendo potuto frequentare, perché sto seguendo alcuni progetti di volontariato, le carceri di Bologna e avendo visitato più volte il CIE di Bologna, mi sento di poter affermare che Desi Bruno ha svolto il ruolo di Garante in questi cinque anni per il Comune di Bologna con l'apprezzamento da parte di tutti coloro che ho avuto occasione di conoscere in questa mia, vi assicuro, molto costante presenza all'interno delle carceri.
Le opinioni diverse naturalmente sono legittime. Ognuno è legittimato a portarle avanti e a sostenerle, ma penso che accampare problemi di metodo al punto di arrivare alla sospensiva dopo che abbiamo votato con questo metodo altre figure prestigiose di garanzia sia del tutto fuori luogo e, quindi, chiedo di votare contro la richiesta.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Metto in votazione, per alzata di mano, la richiesta di sospensiva avanzata dal consigliere Favia.
(È respinta a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): La richiesta di sospensiva è respinta.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in discussione generale, si può passare alla procedura di votazione, che però rinvio alla ripresa della seduta, alle ore 15.00.
Cordoglio per la morte del dipendente Michele Fonsino
PRESIDENTE (Richetti): Prima di sospendere la seduta, colleghi, vi chiedo un attimo di attenzione e di compostezza: ci ha raggiunto durante la mattinata la notizia che è deceduto uno dei nostri commessi, Michele Fonsino. Michele lavorava da noi non da moltissimo tempo; aveva preso servizio da sei mesi presso l'Assemblea.
Questa voce ci ha raggiunto ad Assemblea in corso e, quindi, non abbiamo potuto farlo all'inizio della mattinata. Michele, peraltro, era figlio di una vittima del terrorismo. Suo padre è stato un poliziotto.
Michele Fonsino ha, dunque, cominciato il servizio presso di noi. Aveva solo 46 anni, ma se n'è andato questa notte improvvisamente, anche se da un po' lottava contro una malattia. Le cause, però, non sembrano strettamente legate.
A nome e per conto dell'Assemblea, ai colleghi e alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze, anche perché perdiamo un valente collaboratore.
Vi chiederei, pertanto, di chiudere quest’Assemblea con un minuto di silenzio, anche per ringraziare Michele del suo incessante lavoro con noi.
(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13,00
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l'assessore Gian Carlo MUZZARELLI.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta:
il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Alfredo BERTELLI;
gli assessori Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
Votazioni elettroniche
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 1932
Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali» (Mancanza del numero legale)
Presenti 23
Favorevoli: 23
Enrico AIMI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Paola MARANI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non votanti: 0
Assenti: 27
Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Antonio MUMOLO, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI.
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 1932
Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali»
Presenti 31
Favorevoli: 31
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non votanti: 0
Assenti: 19
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Antonio MUMOLO, Silvia NOÈ, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI.
OGGETTO 1932
Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: «Proroga della durata di validità di graduatorie concorsuali» (26)
Presenti 38
Favorevoli: 38
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non votanti: 0
Assenti: 12
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Stefano BONACCINI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Silvia NOÈ, Matteo RICHETTI, Alberto VECCHI.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Aimi - Richetti
Cevenini - Corradi
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