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60.
SEDUTA DI MARTEDÌ 6 DICEMBRE 2011
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
Indice
Comunicazione prescritta dall'art. 68 Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Annuncio di risoluzioni, interpellanza, interrogazioni e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti)
Interrogazione oggetto 2088 (1425)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
DONINI (Fed. della Sinistra)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
Interrogazione oggetto 2089 (1426)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
VILLANI (PDL)
MUZZARELLI, assessore
Interrogazione oggetto 2094 (1430)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
ALESSANDRINI (PD)
PERI, assessore
Interrogazione oggetto 2095 (1431)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
BARBATI (Italia dei Valori)
LUSENTI, assessore
Interrogazione oggetto 2096 (1432)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NALDI (SEL - Verdi)
PERI, assessore
Interrogazione oggetto 2097 (1433)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
PERI, assessore
Interrogazione oggetto 2098 (1434)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
NOÈ (UDC)
LUSENTI, assessore
OGGETTO 1958
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali» (27)
(Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti)
VECCHI Luciano, relatore
CAVALLI (Lega Nord)
LOMBARDI (PDL)
POLLASTRI (PDL)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
GRILLINI (Italia dei Valori)
VILLANI (PDL)
BERNARDINI (Lega Nord)
OGGETTO 1675
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione»
(Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Richetti)
PARIANI, relatrice
LOMBARDI (PDL)
PRESIDENTE (Mandini)
POLLASTRI (PDL)
ALESSANDRINI (PD)
MANFREDINI (Lega Nord)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
MONARI (PD)
BARBATI (Italia dei Valori)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Risoluzioni, interpellanza ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,37
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la sessantesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Interpello i presenti per sapere se ci sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 22 novembre 2011 (n. 57)
- pomeridiana del 22 novembre 2011 (n. 58)
- antimeridiana del 23 novembre 2011 (n. 59)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
PRESIDENTE (Richetti): Diamo comunicazione, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento dell’Assemblea, dell’assenza giustificata del presidente Errani. Il vicepresidente Mandini, su delega dell’Assemblea, è alla commemorazione della strage all’Istituto Salvemini. Per impegni istituzionali, è assente anche l’assessore Gazzolo, che ne dà comunicazione.
Comunicazione prescritta dall'art. 68 Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari sono stati presentati i seguenti progetti di legge:
2048 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Riforma della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 recante disciplina della procedura di valutazione dell'impatto ambientale" (delibera di Giunta n. 1688 del 21 11 11).
2056 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Villani, Bignami, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi: "Riorganizzazione degli enti gestori del sistema regionale e delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000" (23 11 11).
2069 - Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Barbati, Mandini e Grillini: "Legge elettorale regionale" (25 11 11).
2075 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: "Interventi finalizzati al reperimento di alloggi a canone calmierato attraverso il cambiamento di destinazione d'uso da non residenziale a residenziale" (29 11 11).
2099 - Progetto di legge d'iniziativa del consigliere Bignami: "Modifiche alla L.R. Emilia-Romagna 8 agosto 2001, n. 24 recante - Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo" (05 12 11).
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione ai sensi del comma 1, lettera f) dell’art. 68:
Si comunica che la Commissione assembleare “Territorio, Ambiente, Mobilità” nella seduta dell’1 dicembre 2011, ha esaminato la petizione ogg. n. 1455 - “Petizione popolare circa la richiesta di non autorizzare la costruzione dell'Autostrada Cispadana che collegherebbe Reggiolo-Rolo con Ferrara Sud (delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 64 del 01 06 11)” (5), formulando una apposita relazione ai sensi dell’art. 121, comma 2 del Regolamento interno.
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 17/11/2011 al 30/11/2011
DPGR n. 210 del 21/11/2011
Nomina di Faggiotto Roberto in sostituzione di Ruffillo Stefano nel Consiglio della Camera di Commercio di Forlì-Cesena.
DPGR n. 212 del 22/11/2011
Nomina di Luppi Gilberto in sostituzione di Genedani Amedeo nel Consiglio della Camera di Commercio di Modena.
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione ai sensi dell’art. 68, comma 1, lett. n)
Si informa, ai sensi dell’art. 68, comma 1, lett. n), che l’ordine del giorno relativo alla convocazione della tornata di lavori assembleari fissati per il giorno 6 dicembre è stato integrato con i seguenti oggetti:
1794 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Modifiche e integrazioni alla L.R. 1 aprile 1998, n. 30 e alla L.R. 21 aprile 1999, n. 3" (delibera di Giunta n. 1349 del 19 09 11).
1995 - Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Istituzione del Registro unico dei controlli sulle imprese agricole ed agroalimentari regionali e semplificazione degli interventi amministrativi in agricoltura" (delibera di Giunta n. 1647 del 14 11 11).
Annuncio di risoluzioni, interpellanza, interrogazioni
e risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Risoluzioni
2050 - Risoluzione sulle proposte di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recanti il quadro legislativo relativo alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 (COM (2011) 615, 612, 611, 614, 607 e 610 def. del 6 ottobre 2011). Osservazioni dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della legge n. 11 del 2005 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 9 novembre 2011).
2061 - Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi e Meo per impegnare la Giunta regionale a promuovere, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, azioni volte a rilanciare la progettazione e realizzazione di prodotti di qualità e alto contenuto tecnologico da parte di aziende come la BredaMenarinibus, al fine di difendere e consolidare la presenza, in Italia, di produttori di livello europeo e tutelare i relativi lavoratori. (330)
2064 - Risoluzione sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per sviluppo della rete transeuropea dei trasporti - COM(2011) 650 definitivo del 19 ottobre 2011. Osservazioni dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell'articolo 5, comma 3 della legge n. 11 del 2005 e esame di sussidiarietà ai sensi del Protocollo n. 2 allegato al Trattato di Lisbona (approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio affari generali ed istituzionali" in data 21 novembre 2011).
2066 - Risoluzione proposta dal consigliere Defranceschi per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte ad esaminare le problematiche occupazionali produttive ed industriali riguardanti gli stabilimenti della Ferrari SpA e della Maserati SpA, al fine di tutelare i relativi lavoratori, anche in relazione al trasferimento di siti produttivi ed alla produzione di motori. (331)
2081 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini e Cavalli per impegnare la Giunta regionale a sollecitare l'Agenzia Interregionale del Fiume Po a porre in essere interventi di manutenzione degli argini e di pulizia dei canali nei Comuni del territorio modenese e piacentino al fine di evitare esondazioni dei fiumi Po, Secchia e Panaro. (332)
2083 - Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Monari, Grillini, Barbati, Naldi, Sconciaforni, Bonaccini e Luciano Vecchi per impegnare la Giunta a seguire la situazione degli stabilimenti del Gruppo Fiat in Emilia-Romagna, a chiedere che gli investimenti in altri stabilimenti siano aggiuntivi e non sostitutivi di quelli situati nel territorio regionale presentando la relativa pianificazione, ponendo anche in essere azioni presso il Governo affinchè la Fiat dia certezze agli impegni relativi al comparto automobilistico, al fine di rilanciare il settore manifatturiero italiano e di tutelare i lavoratori nello stesso operanti. (333)
2084 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Barbati e Sconciaforni per esprimere il plauso ed il sostegno alle parole espresse dal Presidente della Repubblica circa l'estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano e per invitare il Parlamento a svolgere l'iter di revisione del diritto di cittadinanza, rispettando i diritti di chi è nato e cresciuto e si sente italiano. (334)
2093 - Risoluzione proposta dai consiglieri Casadei, Costi, Monari, Ferrari, Mumolo, Piva, Mazzotti, Barbieri, Alessandrini, Marani e Cevenini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, presso la Conferenza Stato-Regioni, volte ad una revisione delle disposizioni normative e interpretative in materia di commercio, al fine di salvaguardare la concertazione tra Comuni e parti sociali, con particolare riferimento alla zonizzazione ed alla regolamentazione delle aperture degli esercizi commerciali. (335)
Interpellanza
2067 - Interpellanza del consigliere Defranceschi circa la normativa relativa alle misure per il riordino territoriale, l'autoriforma dell'amministrazione e la razionalizzazione delle funzioni, con particolare riferimento ai progetti di fusione e di Unione tra piccoli Comuni, anche in relazione all'informazione delle popolazioni interessate ed all'istituzione di servizi di consulenza legale sui temi di interesse per gli Enti locali. (81)
Interrogazioni
2054 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Vergato (BO), di un parcheggio pubblico. (1402)
2055 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa lo stato degli argini del fiume Secchia, nella zona del Comune di Cavezzo (MO). (1403)
2057 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la circolare ministeriale n. 3644/C in materia di liberalizzazione in via sperimentale degli orari, nelle località turistiche o città d'arte, degli esercizi di vendita, delle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande. (1404)
2058 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa le consulte degli immigrati. (1405)
2059 - Interrogazione del consigliere Lombardi, a risposta scritta, circa il progetto di Trasporto Rapido Costiero denominato TRC. (1406)
2060 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il sistema informatizzato di anagrafe canina, con particolare riferimento al canile comprensoriale di Forlì. (1407)
2063 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa la realizzazione di una centrale a biogas in prossimità del nuovo Ospedale di Cona (FE). (1408)
2065 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la realizzazione, a Lusurasco di Alseno (PC) di un impianto a biogas. (1409)
2068 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa procedure riguardanti la tutela del paesaggio e la materia urbanistico-edilizia poste in essere dal Comune di Vergato (BO), con particolare riferimento alla costruzione di un parcheggio nel parco urbano del Reno. (1410)
2070 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la fissazione di limiti demografici regionali riguardanti l'esercizio in forma associata di funzioni da parte dei Comuni. (1411)
2071 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa l'accordo, tra Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, riguardante la gestione di rifiuti. (1412)
2072 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa la selezione di orchestre operata dall'ARCI di Reggio Emilia per l'assegnazione a manifestazioni dedicate al ballo liscio. (1413)
2073 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il restauro dell'Ex Casa del Fascio di Predappio. (1414)
2074 - Interrogazione dei consiglieri Filippi e Manfredini, a risposta scritta, circa la regolamentazione dei "mercatini" rivolti all'hobbistica. (1415)
2076 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la realizzazione, nel Comune di Monzuno (BO) del nuovo ponte Molino Cattani. (1416)
2077 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il coinvolgimento del Comune di Savigno (BO) nel progetto di fusione dei Comuni dell'attuale Unione della Val Samoggia. (1417)
2078 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa il trasporto pubblico nell'area romagnola, con particolare riferimento alla società START-Romagna. (1418)
2079 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la situazione e la manutenzione degli alvei e degli argini dei fiumi, con particolare riferimento al Lamone, nella zona di Faenza (RA). (1419)
2080 - Interrogazione del consigliere Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione e le procedure relative alla bonifica della zona ove era insediata, a Piacenza, nei pressi del Bastione di Porta Borghetto, l'azienda denominata Industria Applicazioni Chimiche (I.A.C.). (Ritirata) (1420)
2082 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa ipotesi di varianti relative al Passante Nord. (1421)
2085 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la realizzazione, a Castelvetro (MO) di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica dalla combustione di biomasse di origine animale. (1422)
2086 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa i tempi medi di pagamento alle aziende delle forniture biomedicali, con particolare riferimento al distretto di Mirandola (MO). (1423)
2087 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la bonifica e le procedure relative al sito in cui operava, a Piacenza nei pressi del Bastione di Porta Borghetto, l'azienda denominata Industria Applicazioni Chimiche (I.A.C.). (1424)
2088 - Interrogazione della consigliera Donini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione del "Polo del soccorso" della zona sud della Provincia di Rimini e delle relative strutture. (1425)
2089 - Interrogazione dei consiglieri Villani e Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i tempi e le procedure di valutazione di impatto ambientale riguardanti il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Fiorenzuola d'Arda". (1426)
2090 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa le esenzioni, relativamente alla pesca dilettantistica, per cittadini portatori di handicap e di età inferiore ai 18 anni o superiore a 65 anni. (1427)
2091 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa notizie relative alla realizzazione, nel territorio piacentino, di un parco divertimenti di rilevanti dimensioni. (1428)
2092 - Interrogazione dei consiglieri Zoffoli, Alessandrini, Naldi, Grillini e Donini, a risposta scritta, circa l'attività della SIMEST SpA in relazione al sistema agroalimentare. (1429)
2094 - Interrogazione del consigliere Alessandrini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione degli aeroporti romagnoli, con particolare riferimento al piano industriale della società SAR SpA, partecipata della Regione Emilia-Romagna. (1430)
2095 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per contrastare la diffusione di batteri super resistenti agli antibiotici. (1431)
2096 - Interrogazione del consigliere Naldi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'allungamento del tragitto del People Mover, a Bologna, fino alla Fiera ed al CAAB, ed il Servizio Ferroviario Metropolitano. (1432)
2097 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le procedure ed i lavori di scavo della galleria Val di Sambro, con particolare riferimento a fenomeni franosi e al sopralluogo effettuato in data 1 dicembre 2011. (1433)
2098 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le rendicontazioni quantitative di tipologie di prestazioni sanitarie effettuate da strutture private accreditate, con particolare attenzione alla Casa di Cura Villa Maria Cecilia di Cotignola (RA). (1434)
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
1671 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, in merito al servizio di pronto soccorso degli Ospedali Maggiore e Sant'Orsola di Bologna e in particolare su tempi, modalità d'accesso e organici. (1125)
1687 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, per sapere i dati riferiti al parco auto e i relativi costi delle ASL e delle Aziende Ospedaliere della Regione, considerato che l'ASL di Imola ha fatto registrare una riduzione del suo parco auto. (1139)
1790 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa gli ampliamenti ed i flussi di smaltimento della discarica di Cà dei Ladri di Gaggio Montano (BO). (1219)
1791 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la situazione idrogeologica relativa alla discarica di Cà dei Ladri (BO) e l'eventualità di un suo ampliamento. (1220)
1822 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la costruzione di nuovi inceneritori ed il potenziamento delle linee già esistenti. (1241)
1839 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dello stabilimento della società Hermann di Pontenure (PC). (1253)
1854 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il nuovo centro Dialisi presso l'Ospedale di Bentivoglio (BO). (1267)
1858 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa l'utilizzo dei proventi del ticket sanitario per l'abbattimento dei costi di accesso al Nuovo Polo Ospedaliero di Cona di Ferrara. (1271)
1864 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, per conoscere gli stanziamenti regionali dell'ultimo quinquennio relativamente al Programma INFEAS (Informazione e Educazione alla Sostenibilità Ambientale). (1272)
1866 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, per conoscere le quantità di amianto rimosso da edifici pubblici o privati nonché i luoghi dove viene conferito. (1273)
1874 - Interrogazione del consigliere Ferrari, a risposta scritta, circa la normativa riguardante il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica agli allevamenti. (1280)
1884 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa la vigilanza sui pazienti psichiatrici del Centro Diagnosi e Cura di Parma. (1287)
1889 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i danni causati dalla diffusione della vespa cinese del castagno e le azioni, anche risarcitorie, da attuare per farvi fronte. (1290)
1890 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa le criticità della linea ferroviaria Suzzara-Parma, e le azioni da porre in essere per risolverle. (1291)
1893 - Interrogazione del consigliere Mumolo, a risposta scritta, circa la normativa riguardante la distribuzione degli Uffici giudiziari sul territorio, con particolare riferimento alle Sezioni distaccate di Tribunale di Porretta Terme e di Pavullo nel Frignano. (1294)
1895 - Interrogazione del consigliere Mazzotti, a risposta scritta, circa la situazione del trasporto pubblico ferroviario per i disabili, con particolare riferimento alla tratta Piacenza-Rimini. (1295)
1898 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa la modalità di concessione dei contributi relativi all'accordo in materia di politiche giovanili denominato GECO 2, con particolare riferimento ai centri sociali ed a soggetti riconducibili a episodi di violenza. (1297)
1903 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la Onlus Croce Italia. (1300)
1913 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa le misure che la Giunta intende assumere per il ripristino della viabilità della strada che collega Bardi (PR) ad altre località. (1306)
1914 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i finanziamenti ed i contributi concessi al Circondario imolese. (1307)
1916 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa la normativa riguardante l'individuazione degli interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici, i relativi controlli e le procedure connesse. (1308)
1963 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la riorganizzazione del servizio postale nell'Alto Appennino modenese, con particolare riferimento all'accentramento del servizio di smistamento nel Comune di Montefiorino. (1340)
PRESIDENTE (Richetti): Prima di iniziare i nostri lavori, come di consueto nell’anno del centocinquantenario, ascoltiamo lo svolgimento dell’Inno d'Italia.
(L'Assemblea, in piedi, ascolta l'esecuzione dell'Inno di Mameli)
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Richetti): Iniziamo i nostri lavori con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Chiamo il seguente oggetto:
2088 - Interrogazione della consigliera Donini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la realizzazione del “Polo del soccorso” della zona sud della Provincia di Rimini e delle relative strutture. (1425)
Risponde per la Giunta il sottosegretario Bertelli.
La parola alla consigliera Donini per illustrare la sua interrogazione.
DONINI: Grazie, presidente. Non utilizzo molto del tempo a mia disposizione per illustrare il testo del question time perché è assolutamente semplice.
Sono anni che si discute per la zona a sud di Rimini della costruzione di un polo unico del soccorso, in collaborazione con la Protezione civile e con la Croce Rossa. Già la Regione Emilia-Romagna si era espressa a favore del progetto, che è stato presentato e approvato dal Ministero.
Interrogo la Giunta per sapere se abbia intenzione di accelerare, di mettersi al servizio di questa progettualità che è necessaria e di operare per accentuare il proprio ruolo per la concreta realizzazione del progetto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
La parola al sottosegretario Bertelli per la risposta.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente.
In considerazione dei manifesti limiti funzionali e logistici della sede provvisoria del distaccamento dei Vigili del fuoco permanenti di Cattolica, il Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, ha redatto un primo Progetto preliminare per la realizzazione di un fabbricato polifunzionale da adibire a sede distaccata dei Vigili del fuoco, Centro Operativo Misto di Protezione Civile e sede della Croce Rossa Italiana. Detto progetto prevedeva la realizzazione, per un costo complessivo di 2.502.600 euro, di uffici, sala polifunzionale, magazzini, locali ad uso letto, autorimesse e parcheggi, per una superficie coperta di circa 1.500 mq (di cui 1.000 metri quadri per la sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco e 500 mq. per il centro sovracomunale di Protezione Civile e sede della Croce Rossa Italiana) e un’area scoperta di pertinenza di circa 5.000 metri quadri.
L’avvio delle fasi di progettazione, di dettaglio e di realizzazione dell’opera era subordinata all’intesa, mediante accordo di programma e sottoscrizione di un’apposita convenzione per la ripartizione delle spese, tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Rimini e il Comune di Cattolica. A tale fine, in data 6 ottobre 2010, si è tenuto un primo incontro tra i rappresentanti e i funzionari di detti Enti, nel quale alla luce dell’azzeramento dei finanziamenti statali relativi all’annualità 2009 e 2010 del Fondo regionale di Protezione Civile, e dei tagli alle risorse ministeriali e quindi della conseguente limitatezza del quadro finanziario generale, è emersa la necessità di una revisione del progetto finalizzata alla riduzione dei costi di realizzazione dell’opera del 50 % circa, mantenendo le funzioni essenziali e ridefinendo le ipotesi progettuali per un importo totale dei lavori di 1.250.000 euro.
Una prima ipotesi operativa di ripartizione delle spese per la realizzazione della struttura polifunzionale, concordata dai rappresentanti degli enti e delle strutture tecniche partecipanti all’incontro, che comunque è da sottoporsi a cura dei rispettivi organi decisionali per la decisione finale, risulta la seguente: quanto al Ministero dell’interno, gli oneri di progettazione della cura, della realizzazione e del finanziamento per un importo pari a circa il 50 % del costo dell’opera; quanto agli Enti territoriali, quindi la Regione, la Provincia e il Comune, un concorso finanziario pari complessivamente ad euro 400.000, a cui aggiungere il valore del terreno edificabile messo a disposizione dal Comune.
Al momento, gli Enti territoriali e la Regione sono in attesa dei nuovi elaborati progettuali, che, in base agli accordi devono essere proposti dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rimini.
Si evidenzia, tuttavia, che, come è noto anche alla consigliera interrogante, tale progetto, pur da ritenersi di particolare interesse per l’impostazione interorganizzativa e per il miglioramento della sicurezza dei cittadini interessati, si inserisce in un periodo particolarmente critico per la finanza regionale e locale, per cui l’intera operazione dovrà essere sottoposta a un’attenta valutazione della compatibilità finanziaria nel contesto dell’individuazione delle priorità per gli interventi sull’intero territorio regionale.
La Regione tuttavia continua a ritenere che questa sia un’opera ovviamente da realizzare.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, sottosegretario Bertelli.
La parola alla consigliera Donini per la replica. Ha cinque minuti, consigliera.
DONINI: Grazie, presidente. Grazie, sottosegretario, per la risposta e per la completezza di informazioni.
È chiaro che sono consapevole della difficoltà di questa fase, una difficoltà legata anche ai contenuti delle ultime manovre finanziarie del precedente Governo, che ha tagliato fondi nazionali fondamentali, tra i quali anche il Fondo nazionale per la Protezione civile, dal quale le Regioni, per quel che attiene la Protezione civile, attingono parte delle risorse disponibili.
È anche vero, però, che, proprio perché sul tema della sicurezza si è progressivamente disimpegnato il Governo nazionale, è importante continuare a sostenere quella modalità di sistema a rete di Protezione civile che in questa Regione si è costruita nel corso degli anni, grazie all’attività della nostra Protezione civile, alla rete delle associazioni di volontariato presenti nella nostra Regione, ma anche alle convenzioni formali con quelle istituzioni, in questo caso i Vigili del fuoco, che dipendono direttamente dal Ministero.
Il polo previsto in zona sud, nella Provincia di Rimini, è sicuramente un esperimento interessante per recuperare quelle sinergie che ci permetteranno negli anni di affrontare il tema delle emergenze con maggiore efficienza, con maggiore efficacia e, come va di moda dire, anche con maggiore economicità. Proprio perché si dovrà tener conto di risorse progressivamente mancanti, è uno di quei progetti che andrebbero sostenuti.
Prendo atto della risposta e soprattutto con soddisfazione della volontà espressa come Regione attraverso il sottosegretario Bertelli di proseguire con impegno, per giungere alla conclusione di questa attività e di questa sperimentazione.
Concludo ribadendo che la cultura della Protezione civile, che non è solo l’attività legata all’emergenza, ma può essere un aspetto importante come presenza attiva sul nostro territorio, con queste sinergie con tutti i soggetti coinvolti può favorire un salto di qualità anche nel senso comune.
In una realtà come quella della Romagna, dove sono meno presenti le reti di volontariato della Protezione civile rispetto ad alcune aree dell’Emilia, può risultare un volano importante per sviluppare la rete, migliorando la nostra capacità di performances in questo ambito e riducendo anche i costi degli interventi e la filiera dei percorsi decisionali.
Se il Sottosegretario lo consente, acquisirò anche il testo scritto della risposta, perché mi è utile avere la cronaca così ben descritta dello stato dell’arte relativamente a questa progettualità. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2088, passiamo al seguente oggetto:
2089 - Interrogazione dei consiglieri Villani e Pollastri, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i tempi e le procedure di valutazione di impatto ambientale riguardanti il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Fiorenzuola d'Arda". (1426)
Risponde per la Giunta l’assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Villani per illustrare la sua interrogazione.
VILLANI: Grazie, presidente. Unitamente al collega Pollastri, abbiamo chiesto l’applicazione dell’articolo 114 del Regolamento, in relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa locale, sia di Parma che di Piacenza, relative all’avvio di una procedura di VIA da parte dell’azienda Mac Oil SpA, che inerisce la possibilità di espletare ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi in una vasta area, che comprende territori sia nella Provincia di Parma che in quella di Piacenza, sulla quale peraltro insistono alcuni parchi, quali il Parco del Trebbia, il Parco dello Stirone e la Riserva naturalistica del Piacenziano.
Molte attività legislative di questa Regione hanno regolamentato, in modo anche eccessivamente rigoroso, le attività che si possono svolgere all’interno delle aree protette. Cito la legge n. 19 del 2009, Istituzione del Parco fluviale del Trebbia, in cui si fa divieto per la tutela della biodiversità all’utilizzo di qualsivoglia attività estrattiva; la legge regionale n. 11 del 1988, Disciplina dei parchi regionali e delle riserve naturali, che sancisce il divieto di esercizio di nuove attività estrattive e afferma che la tutela delle biodiversità rappresenta l’obiettivo primario delle politiche di gestione del sistema regionale.
Anche la legge regionale n. 15 del 2006 argomenta e dispone in materia di tutela della fauna minore in Emilia-Romagna, che intende appunto assicurare alla fauna minore l’habitat naturale in grado di garantirne la conservazione.
Tutto questo è parso confliggere con la procedura di VIA depositata da questa azienda, e ci pare non risibile avere alcune risposte in merito a questa procedura di VIA, denominata Fiorenzuola d’Arda, che interessa queste zone protette, e capire l’atteggiamento della Giunta, visti i vincoli legislativi che ineriscono questa vasta area a cavallo delle due Province di Parma e Piacenza, regolamentate dalle leggi regionali a cui ho fatto riferimento, in particolare per quanto riguarda le attività estrattive lì vietate.
Abbiamo avuto anche modo di vedere che le stesse cartografie di questi parchi, di queste zone naturalistiche, di queste zone protette fanno parte del dispositivo che ha dato inizio a questa procedura.
Chiediamo anche al Presidente della Giunta se la società Mac Oil S.p.A. abbia già svolto attività di questo tipo sul territorio italiano e dove, se la Regione abbia anche valutato le conseguenze che l’apertura di un impianto di questo tipo per idrocarburi avrà nelle zone interessate, tenendo presente che questa ricerca risulta essere di carattere sismico e quindi anche nelle fasi preliminari particolarmente impattante.
Posto che dopo i riscontri della stampa abbiamo visto diversi interventi delle comunità locali e degli enti locali, che non avevano assolutamente riscontro rispetto a questa attività, vorrei sapere in che modo siano stati contattati o comunque informati gli enti e le comunità locali rispetto all’attività oggetto di questa VIA, e se vi siano stati riscontri di tipo ufficiale.
Ci chiediamo come sia possibile che nella Regione Emilia-Romagna, dove si pone particolare attenzione ad esempio alla vita della passera scopaiola, si vada ad autorizzare una simile procedura di VIA, sebbene questa procedura parta da un livello istituzionale sovradimensionato rispetto a quello regionale, in cui però la Regione ha ovviamente voce in capitolo.
Chiediamo quindi queste delucidazioni, perché la questione non ci pare risibile, posto che queste zone protette, regolamentate per legge, hanno alcuni limiti che a noi non paiono rispettati in questa occasione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
La parola all’assessore Muzzarelli per la risposta.
MUZZARELLI, assessore: Intanto esprimo apprezzamento per la nuova anima ambientalista del consigliere Villani, di cui sono molto contento. Non credo che ci siano delle relazioni tra la passera scopaiola e la ricerca degli idrocarburi, ma, a parte le battute, provo a stare al merito.
In relazione all’interrogazione in oggetto, si espone quanto segue. I tempi procedurali inerenti la procedura di VIA del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi Fiorenzuola d’Arda hanno iniziato a decorrere dal 26 ottobre 2011, data di pubblicazione sul BUR dell’avviso di deposito degli elaborati.
La legge regionale n. 9 del 18 maggio 1999, come integrata ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche e integrazioni, prevede che il procedimento si concluda con atto espresso dalla Regione entro 150 giorni dalla suddetta data 26 ottobre 2011, salvo sospensione del procedimento per eventuale richiesta di integrazioni alla documentazione depositata.
Allo stato attuale, in ambito procedimentale, si è tenuta il giorno 25 novembre 2011 la prima seduta di Conferenza dei servizi, nella quale è stato chiesto alle amministrazioni locali intervenute - richiesta reiterata tramite e-mail anche alle amministrazioni convocate, presenti in sede di Conferenza - di far pervenire entro la data del 16 dicembre 2011 segnalazioni circa eventuali integrazioni al competente Servizio di valutazione di impatto e promozione di sostenibilità ambientale della Regione Emilia-Romagna.
Qualora le indagini geofisiche confermassero la presenza di trappole di idrocarburi meritevoli di ulteriori accertamenti tramite perforazione di uno o più pozzi esplorativi, questi dovrebbero essere autorizzati dal Ministero dello sviluppo economico, sezione UNMIG, Divisione I, previa effettuazione di nuova specifica procedura di VIA di competenza regionale per singolo sondaggio.
Si precisa che la procedura di VIA sul singolo pozzo è attualmente prevista dalla vigente normativa in materia di idrocarburi, ma è sempre stata richiesta dalla Regione Emilia-Romagna ad esito delle procedure ambientali condotte sui permessi di ricerca idrocarburi nel regime normativo vigente.
La competenza di esprimersi sull’idoneità ai fini della ricerca della superficie proposta dalle società richiedenti è del Ministero dello sviluppo economico, che, sotto il proprio profilo energetico e di conoscenza delle risorse, ha interesse a che tutto il territorio nazionale venga indagato senza soluzione di continuità.
Per quanto attiene ai permessi in esame, la Mac Oil SpA ha presentato istanza presso il Ministero dello sviluppo economico nel luglio 2008. L’istanza è stata pubblicata sul BUR il 31 agosto 2008.
Nel merito della compatibilità ambientale dell’attività di ricerca nelle aree diverse, ricadenti all’interno del perimetro del permesso di ricerca, è la Regione che è tenuta ad esprimersi tenendo conto dei vincoli esistenti. La vigente disciplina regionale prevede che il giudizio di VIA sia formulato coinvolgendo tutte le amministrazioni territoriali interessate e rispettando le diverse competenze istituzionali.
Per quanto attiene il contenuto della legislazione nazionale e regionale richiamato nelle premesse dell’interrogazione in oggetto, si sottolinea che il divieto di effettuare attività estrattive nelle aree naturali protette riguarda cave e miniere assoggettate a un regime legislativo diverso da quello cui sono sottoposti gli idrocarburi. Si evidenzia comunque che, ad esito delle procedure ambientali condotte, la Regione non ha mai ritenuto compatibile la realizzazione di pozzi esplorativi o estrattivi, con le tutele poste in essere all’interno delle aree naturali protette.
Mac Oil SpA è una società per azioni italiana fondata nel 2007 e impegnata nell’esplorazione di idrocarburi liquidi e gassosi in Europa e nel Nord America. I maggiori interessi della compagnia sono in Italia, Polonia, Canada e Olanda. In Italia la società ha presentato istanze per cinque permessi di ricerca: tre in Lombardia, uno nelle Marche e uno oggetto di interrogazione in Emilia-Romagna.
Dai dati acquisiti dal sito web del Ministero dello sviluppo economico, tutte le istanze presentate hanno avuto il parere favorevole della Commissione per idrocarburi e le risorse minerarie, e per tutte è attualmente in corso la procedura di VIA da parte delle Regioni competenti.
Al momento la Regione è chiamata ad esprimersi sulle attività di ricerca di idrocarburi. Qualora dette attività evidenziassero la presenza di risorse tecnicamente ed economicamente sfruttabili, analizzerà con il consueto rigore lo specifico progetto di coltivazione nell’ambito della procedura di VIA, che la società è tenuta ad attivare, esprimendo un giudizio negativo nel caso in cui lo ritenesse non sostenibile per il territorio e in contrasto con la vivibilità dei Comuni interessati. Useremo quindi totale attenzione e ovviamente sinergia con le autonomie locali.
La Regione ha adempiuto agli obblighi di pubblicità imposti dalle vigenti normative di settore, provvedendo al coinvolgimento di tutte le Amministrazioni territoriali interessate, come richiesto dalla disciplina regionale di VIA, e ampliando l’invito a partecipare alla Conferenza dei servizi a quelle amministrazioni che ha ritenuto potessero fornire elementi utili alla formulazione del giudizio di compatibilità ambientale sulle attività di ricerca previste dal permesso.
Qualora la Conferenza dei servizi, insediatasi il 25 novembre 2011, ritenesse opportuno fornire delucidazioni sul progetto alle comunità coinvolte, ovviamente anche su richiesta delle autonomie locali, potranno essere decise le modalità più idonee per veicolare l’informazione, attuando quanto previsto nella legge regionale di disciplina della procedura di VIA o individuando altre forme più consone alle diverse realtà territoriali.
Preme sottolineare infine che l’Amministrazione regionale, al di là dell’orientamento di qualsiasi soggetto, non può che applicare le vigenti disposizioni normative, ma seguiremo con massima attenzione questa pratica evidenziata.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Villani per la replica. Ha un minuto, consigliere.
VILLANI: Grazie. Esprimo parziale soddisfazione rispetto alle delucidazioni che l’assessore ha fornito sull’iter procedurale. Dalle parole dell’assessore ho avuto conferma che è partita una informativa per gli Enti locali della quale però noi non abbiamo avuto riscontro, in quanto le Amministrazioni provinciali interpellate ci hanno detto di non sapere nulla di questa procedura, come si è verificato anche rispetto agli Enti locali.
Credo che sia assolutamente necessario adottare gli stessi criteri e lo stesso metodo adottati in altre situazioni molto delicate, critiche, nelle quali la Regione ha assunto decisamente alcune iniziative, come nel caso del deposito di gas di Rivara, dove c'è stato un coinvolgimento della Giunta regionale con alcune iniziative precise.
Anche in questa occasione devono essere adottati gli stessi criteri, perché ci pare che questa vasta zona dell’Emilia occidentale interessata da una spiccata protezione delle biodiversità meriti tale attenzione, laddove però il coinvolgimento delle comunità locali deve assolutamente avvenire attraverso chi li rappresenta, quindi gli Enti locali, che al momento sono assolutamente all’oscuro di quello che si sta evidenziando. Credo che questo sia un atto dovuto.
Per quanto riguarda la passera scopaiola, assessore, lei capisce che, siccome questa è una ricerca di carattere sismico, implica un considerevole passaggio di automezzi, che potrebbe disturbare un animale che avete avuto la premura di proteggere addirittura con dei provvedimenti ad hoc. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2089, passiamo al seguente oggetto:
2094 - Interrogazione del consigliere Alessandrini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la situazione degli aeroporti romagnoli, con particolare riferimento al piano industriale della società SAR SpA, partecipata della Regione Emilia-Romagna. (1430)
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Alessandrini per illustrare la sua interrogazione.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. Riconosco e apprezzo la strategia dalla Regione di promuovere l’integrazione degli scali aeroportuali dell’Emilia-Romagna, una strategia giusta che ha ottenuto il risultato di convincere gli azionisti di due aeroporti della Romagna, di Forlì e Rimini, a giungere alla costituzione di una società unica per la gestione dei due scali  con la collaborazione della Regione.
L’impegno però era quello di produrre il piano industriale della nuova società entro il 30 settembre 2011, per renderla pienamente operativa dal gennaio 2012. Siccome siamo di fronte a un’inspiegabile ritardo nella produzione di questo piano industriale, avverto la necessità di chiedere all’assessore Peri se abbia informazioni su questi ritardi, su questo rallentamento, che rischia non solo di compromettere l’avvio nei tempi programmati, ma anche di allungare troppo i tempi per individuare un altro partner da affiancare alla compagine sociale, creando le condizioni perché si possa partire rispettando gli impegni che ci eravamo assunti tutti, quello della riduzione dei costi e quello di programmare i voli in maniera diversa.
Attendo le risposte dell’assessore e poi mi riservo di fare una valutazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alessandrini.
La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Mi rendo conto che il consigliere Alessandrini sottolinea una difficoltà. Posso testimoniare anche da parte mia che la difficoltà è reale.
D’altra parte, sappiamo e sapevamo bene anche quando siamo partiti con questa ulteriore iniziativa, di essere di fronte a difficoltà oggettive. Dobbiamo ricomporre un quadro di gestione di queste due importanti infrastrutture e lo dobbiamo fare in un contesto economico e finanziario ovviamente più difficile di prima.
Da qui anche le ragioni di un lavoro che apparentemente va a rilento, mentre in realtà gli incontri ci sono stati e il lavoro di costruzione del piano industriale è avanzato. Nei prossimi giorni avremo modo di incontrare tutti i soci di entrambe le infrastrutture.
Come è noto, la Regione Emilia-Romagna ha fatto quello che si era impegnata a fare di fronte a questa Assemblea. In seguito all’approvazione della legge regionale, abbiamo compiuto gli atti conseguenti, anche di carattere finanziario. Avendo partecipato ad entrambe le sottoscrizioni di aumento di capitale, a questo punto è evidente che entrambe le società e tutti i soci coinvolti in quelle società devono a loro volta mantenere fede agli impegni che abbiamo condiviso e sottoscritto.
Rispetto alle richieste o alle domande che vengono avanzate nell’interrogazione, ovviamente all’ultima domanda non posso che rispondere in termini negativi. Come è noto, il bilancio della Regione - ne discuteremo in questa Aula fra pochi giorni - non consente ulteriori operazioni di questa natura, e d’altra parte la motivazione per la quale abbiamo adottato un progetto di legge come quello sulla società aeroportuale regionale aveva come principale obiettivo quello di fissare un perimetro di azione soprattutto di carattere finanziario, rivolto a questo tipo di infrastrutture.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dobbiamo impegnarci per far sì che quell’impianto e quel progetto producano tutti gli effetti utili possibili. Possiamo farlo non certamente da soli come soggetto regolatore (in questo caso con poche competenze), ma anche come soci di entrambe le società, a condizione che anche tutti gli altri soci si comportino in modo coerente non solamente con la legge regionale, che è stata condivisa da tutti, ma anche con le aspettative e le aspirazioni di due infrastrutture fondamentali per la gestione della domanda di mobilità aeroportuale nel nostro bacino di riferimento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Alessandrini per la replica. Consigliere, le restano quattro minuti.
ALESSANDRINI: Sono parzialmente soddisfatto, perché i due compiti fondamentali che doveva affrontare il piano industriale erano proprio quelli di razionalizzare i costi e fare un piano di traffico aereo passeggeri, programmando insieme i voli.
La road map per rendere operativa questa società prevedeva che entro il 30 settembre ci fosse il piano industriale, che non solo non c'è stato, ma purtroppo non c'è tutt’oggi, e prevedeva che entro il 31 dicembre di quest’anno ci fosse il conferimento definitivo delle quote alla nuova società, alla SAR, cosa che dubito possa avvenire.
Se va bene, quindi, stiamo perdendo dei giorni preziosi, mentre le difficoltà finanziarie dovrebbero accelerare i tempi. Se va peggio, temo che qualcuno, nel suo modo di operare, senza volerci vedere dei retropensieri, provocherà conseguenze veramente pericolose, perché si rischia di fare fallire l’intera operazione.
Poiché non è più solo un problema di territorio, ma è anche un problema della Regione, dobbiamo fare di tutto perché questo possa essere evitato, anche perché si rischia di far fallire il primo step della politica regionale, che è quello dell’integrazione aeroportuale, e che le ingenti risorse investite finora dagli Enti locali del territorio e dalla stessa Regione non possano sortire effetti positivi.
Sono consapevole - devo dare atto all’assessore - che la Regione dopo tutti gli sforzi compiuti non potrà mettere altre risorse, per cui bisogna accelerare e fare in modo che si riesca a partire nel più breve tempo possibile con la nuova società, perché l’altro punto fondamentale è l’esigenza di individuare un altro socio, possibilmente del settore, che vada a consolidare la compagine sociale, altrimenti i rischi che stiamo correndo sono veramente tanti.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Alessandrini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2094, passiamo al seguente oggetto:
2095 - Interrogazione della consigliera Barbati, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le azioni da porre in essere per contrastare la diffusione di batteri super resistenti agli antibiotici. (1431)
Risponde per la Giunta l’assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Barbati per illustrare la sua interrogazione.
BARBATI: Grazie, presidente. Assessore, in Italia da diversi anni si assiste allo svilupparsi di malattie che pensavamo debellate. Parliamo spesso ad esempio dell’aumento della tubercolosi e recentemente sui giornali si parlava anche di malaria. Per vari motivi quali la globalizzazione o i maggiori spostamenti dei cittadini all’estero, riscontriamo un aumento di infezioni che vengono veicolate nella nostra società.
In questo caso, alcune informazioni sulla stampa hanno allarmato perché riguardano alcuni batteri resistenti agli antibiotici. L’associazione dei microbiologi italiani è stata molto precisa dicendo che il contagio e già presente in Italia, tanto che sei casi di contagio sono stati identificati in Emilia-Romagna e solo un contagio è ufficialmente definito standard, in quanto riguarda una persona che si era recata in India, mentre tutti gli altri hanno contratto il virus per via ospedaliera.
Abbiamo quindi provveduto a presentare un’interrogazione e le chiediamo quali misure si intenda adottare per contenere il rischio di diffondere il contagio, se siano state allestite alcune aree negli ospedali emiliano-romagnoli per isolare i casi già accertati per la trasmissione di questo batterio e se siano già stati effettuati test per verificare se il personale sanitario sia stato eventualmente contagiato, perché ci pare comunque una questione da non sottovalutare. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
La parola all’assessore Lusenti per la risposta.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici non è un fenomeno nuovo. Il problema sta diventando però di anno in anno più grave a livello mondiale e non è controbilanciato dalla produzione di nuovi antibiotici da parte dell’industria.
In ambito europeo, l’Italia è uno dei Paesi più esposti al problema delle resistenze agli antibiotici. A partire dal 2010, come testimoniato dai dati pubblicati nel Rapporto europeo sulla resistenza agli antibiotici, si stanno infatti diffondendo in Italia batteri gram-negativi, appartenenti soprattutto alla specie klebsiella pneumoniae, che risultano resistenti ai carbapenemi, ad esempio imipenem o meropenem, farmaci fondamentali per la cura delle infezioni invasive causate da questi batteri. Nel 2010, il 15 per cento di klebsiella pneumoniae isolata dal sangue in Italia era resistente ai carbapenemi.
Il problema è accentuato dal fatto che questi batteri risultano resistenti a quasi tutti gli altri antibiotici disponibili, rendendo estremamente difficile la cura delle infezioni da essi causate.
La resistenza ai carbapenemi è determinata dalla produzione di particolari enzimi, detti carbapenemasi, capaci di inattivare i carbapenemi ed altri antibiotici come le penicilline e le cefalosporine.
Vi sono diversi tipi di carbapenemasi, la KPC, i più diffusi in Italia, le metallo-beta-lattamasi, tra le quali la New Delhi metallo, che sono attualmente diffuse soprattutto in alcuni Paesi asiatici e solo sporadicamente introdotte in altri Paesi - a questo fa riferimento l’articolo pubblicato su Lancet nel 2010, citato dalla consigliera Barbati - e infine le OXA 48, più frequenti in altri Paesi e molto rare in Italia.
Il sistema di sorveglianza Micronet, coordinato dall’Istituto superiore di sanità, ha evidenziato come la resistenza a meropenem in materiali selezionati sia passata dal 3 per cento del 2009 al 13 per cento del 2010, al 19 per cento nei primi mesi del 2011. Uno studio coordinato dall’Associazione microbiologi clinici italiani nel 2012, che ha coinvolto venticinque laboratori italiani, ha evidenziato come nella maggior parte dei casi l’enzima responsabile della resistenza ai carbapenemi fosse la KPC.
La novità di questi giorni è che è stata evidenziata una trasmissione locale di klebsiella, produttrice di carbapenemasi del tipo New Delhi Metallo, avvenuta durante l’estate 2011, che ha interessato 5 pazienti ricoverati in ospedali dell’area bolognese.
La Regione Emilia-Romagna, che ha una tradizione ormai decennale di attività mirate alla sorveglianza e al controllo delle resistenze agli antibiotici e delle infezioni correlate all’assistenza, ha messo in campo le azioni necessarie per contenere il fenomeno. È da sottolineare che non sono noti in Italia altri esempi di azioni coordinate a livello regionale, con copertura totale del territorio per il controllo della diffusione di enterobatteri, produttori di carbapenemasi.
Ciò è evidenziato anche da una nota pubblicata su Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, in occasione della Giornata europea degli antibiotici 2011, ove si sottolinea come siano necessari interventi di controllo di questa emergenza, delle vere e proprie azioni concertate dagli ospedali, ma anche dalle autorità sanitarie regionali e nazionali, e si cita come unico esempio di intervento il documento messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna.
Nel luglio 2011, la Regione ha infatti messo a punto e diffuso a tutte le aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna un’indicazione sulle misure da adottare, per identificare tempestivamente i pazienti con infezioni sostenute da questi microrganismi e controllarne la diffusione in ambito assistenziale.
Le indicazioni relative alle misure da adottare in ambito ospedaliero sono: identificare tempestivamente i pazienti che hanno infezioni da klebsiella pneumoniae o altri enterobatteri, produttori di carbapenemasi; identificare tempestivamente i pazienti che sono colonizzati da questi batteri, che cioè presentano il germe nell’intestino in assenza di sintomi; isolare efficacemente i pazienti con infezioni o colonizzazione da questi batteri, applicando le precauzioni da contatto e infine sorvegliare il fenomeno nel suo andamento temporale.
Le aziende sanitarie inviano alla Regione un rapporto dettagliato mensile sui casi identificati e viene preparato un report regionale mensile. Per garantire la continuità dell’attività di sorveglianza e controllo anche dopo la dimissione dei pazienti dall’ospedale, è stato approntato un protocollo specifico per affrontare il problema in ambito territoriale.
Questo documento declina le indicazioni utilizzate negli ospedali ai contesti extra ospedalieri, dove questi microrganismi sono meno pericolosi e quindi le raccomandazioni sono meno rigide che in ospedale, ma devono comunque essere monitorati con attenzione. Tutte le aziende hanno progressivamente adottato le misure indicate.
I protocolli implementati in Emilia-Romagna sono diretti al controllo della trasmissioni di tutti i tipi di carbapenemasi, incluse quindi anche le NDM, le New Delhi Metallo-beta-lattamasi. Non è quindi necessaria al momento alcuna modifica dall’approccio messo in campo.
La sfida invece è di applicare al meglio, in tutti i contesti assistenziali, i protocolli già esistenti e di monitorare strettamente il fenomeno, con l’obiettivo di ridurre al minimo possibile la diffusione di questi batteri e soprattutto i casi di infezioni gravi da essi causate.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Barbati per la replica. Consigliera, le restano quattro minuti.
BARBATI: Grazie, assessore. Mi rendo conto che la sua relazione è stata molto completa e capisco la difficoltà che ha incontrato. Sono stata più astuta, assessore, perché ho scritto i nomi di questi batteri nell’interrogazione, ma non li ho citati, e capisco che anche lei deve aver incontrato qualche difficoltà nell’arrivare in fondo, perché è una cosa complessa.
Mi sarebbe anche bastato che lei tranquillizzasse più che me personalmente i cittadini dell’Emilia-Romagna su un’allerta che ci deve essere su questi nuovi batteri resistenti agli antibiotici e sulla tutela del personale sanitario, che si annovera tra le prime vittime nei casi di tubercolosi. La ringrazio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Barbati.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2095, passiamo al seguente oggetto:
2096 - Interrogazione del consigliere Naldi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa l'allungamento del tragitto del People Mover, a Bologna, fino alla Fiera ed al CAAB, ed il Servizio Ferroviario Metropolitano. (1432)
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Naldi per illustrare la sua interrogazione.
NALDI: Grazie, presidente. Il mio intento, se fosse possibile, sarebbe quello di aggiungere un po’ di chiarezza in questa lunghissima e tormentata vicenda. Poiché di recente ho visto dichiarazioni contraddittorie da parte di personaggi pubblici.
Il Vicepresidente della Provincia di Bologna, Venturi, ha dichiarato che sarebbe una nuova linea del sistema metropolitano a risolvere il problema del collegamento fra la stazione e la Fiera. Il Presidente della Fiera, che ha “qualche esperienza politica precedente”, ha detto invece che sarebbe meglio allungare il People Mover fino alla Fiera, cosa di cui si parlava già cinque o sei anni fa, quando si cominciò a mettere in discussione la sostenibilità economica della metropolitana.
Ultimamente, sembrava che si potesse disporre almeno di parte delle risorse inizialmente stanziate per il metrò a favore del sistema ferroviario metropolitano e del sistema dei trasporti metropolitano di Bologna.
Tenendo conto di queste contraddizioni, del fatto che non si riesce mai a capire effettivamente se le risorse del metrò possano essere disponibili per finanziare finalmente il completamento del servizio ferroviario metropolitano, che tutti diciamo essere una priorità, ma poi gli investimenti per l’SFM non sono mai ai primi posti delle reali programmazioni economiche, tenendo conto anche delle ulteriori discussioni sul People Mover, su quanto possa pesare sulle casse pubbliche o quanto possa invece corrispondere agli intenti iniziali che dovevano prevedere un progetto totalmente in project financing, chiedo all’assessore competente - e mi fa piacere che sia proprio l’assessore Peri a rispondere - se a parere suo e degli uffici tecnici della Regione sia possibile allungare il tragitto del People Mover fino alla Fiera ed eventualmente anche al CAAB.
Qualora lo fosse, vorrei sapere anche se questo allungamento sia considerato funzionale sul piano trasportistico e possa contribuire a risolvere i problemi dell’equilibrio dei costi, di cui fino ad ora si è parlato molto per la tratta People Mover che va dalla stazione all’aeroporto, se in base agli accordi presi con il Ministero delle infrastrutture sia possibile spostare le risorse del metrò per finanziare in tempi certi il completamento definitivo del sistema ferroviario metropolitano.
Vorrei sapere infine se la Regione possa confermare che il People Mover non sarà compreso tra i servizi minimi del trasporto pubblico locale a contributo pubblico annuale e se la Giunta possa confermare che sul People Mover vi sono concreti interessi dei privati, sufficienti ad alleggerire il pubblico almeno del costo di gestione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Potrei cavarmela dicendo che alle quattro domande corrispondono quattro “sì”.
La prima questione in particolare, cioè se sia possibile allungare l’infrastruttura del People Mover fino a raggiungere altri luoghi importanti, come la Fiera e il CAAB, è in fase di valutazione.
Mettendo in relazione le due questioni poste dall’interrogazione, cioè da una parte alcune ipotesi avanzate dal Vicepresidente della Provincia di Bologna anche in convegni pubblici, e l’ipotesi di allungamento del People Mover, la decisione che abbiamo assunto di concerto fra Regione, Provincia e Comune di Bologna è quella di procedere in modo comparativo su tutte le soluzioni possibili, per valutare in modo oggettivo la relazione fra costi e benefici di queste diverse infrastrutture ipotizzate.
Questa valutazione deriva dal fatto - ed è l’altra risposta affermativa - che abbiamo già avanzato, anche qui di comune accordo fra Regione, Provincia e Comune, al Ministero e al nuovo ministro una proposta formale, peraltro già condivisa anche dal ministro precedente, di riprogrammazione delle risorse precedentemente destinate alla realizzazione della metropolitana, per utilizzarle ai fini del completamento del sistema ferroviario metropolitano di Bologna e anche all’estensione della rete filoviaria del Comune di Bologna.
Tale proposta è già stata avanzata e presentata formalmente al Ministero, e in questi giorni contiamo di avere l’interlocuzione sia tecnica che politica, per fare le opportune valutazioni.
Il metodo di comparazione fra i diversi sistemi ci pare quello più utile a evitare dibattiti che prescindano dal merito e l’emergere di una sorta di tifoseria su un sistema o sull’altro, valutando anche il fatto che l’estensione dell’SFM per arrivare a servire la Fiera e il CAAB vorrebbe dire, almeno nelle intenzioni delle proposte sentite, l’utilizzo di un ulteriore sistema, diverso dall’SFM in esercizio e diverso dal costruendo People Mover. Sarebbe quindi un’ulteriore tecnologia da inserirsi in un sistema già di per sé complesso.
Per evitare equivoci, tuttavia, e a scanso di futuri dibattiti, meglio procedere in questo momento alla luce delle decisioni che assumerà anche il Governo rispetto alla proposta avanzata di riprogrammazione dei fondi, e valutare in modo oggettivo una comparazione di costi e benefici fra le diverse infrastrutture proposte.
Per quello che riguarda il People Mover, ribadisco quanto affermato recentemente in una Commissione al Comune di Bologna e in occasioni pubbliche: il People Mover è un’infrastruttura che ha già avuto una sua parte di dibattito e di discussione sia pubblica che istituzionale, a seguito della quale si sono compiuti atti formali, fra cui due bandi di gara e la successiva assegnazione con la firma dei contratti.
Alla vigilia dell’apertura dei cantieri, che potrà avvenire nei primi mesi del 2012, la Regione Emilia-Romagna avrà già provveduto a tener fede ai propri impegni anche di carattere finanziario. Confermo che il People Mover non farà parte della contribuzione pubblica per i servizi minimi, anzi uno degli obiettivi è quello di mettere a valore una tratta che ha un significativo carico di domanda di mobilità, tale da non richiedere la contribuzione pubblica per il sostegno dei costi trasportistici.
Voglio segnalare a titolo di informazione che attualmente il servizio svolto su gomma è invece parte integrante dei servizi minimi, e quindi gode del contributo dei finanziamenti regionali, e che, come elemento di riferimento per valutare anche la comparazione degli altri sistemi di mobilità, un chilometro di treno dell’SFM costa circa 13 euro, un chilometro di autobus costa circa 3 euro e la valutazione sul costo chilometrico del People Mover si aggira attorno ai 4-5 euro a chilometro. Questo è lo scenario di riferimento e a questo corrispondono anche contributi di carattere pubblico, che vanno a compensare una parte dei costi.
Siccome la parte rimanente è a carico della tariffa, è del tutto evidente che a suo tempo, quando valutammo la proposta di People Mover e attualmente, mentre valutiamo la proposta di SFM, questi elementi di base sono abbastanza vincolanti anche ai fini della decisione finale. In ogni caso, la soluzione che abbiamo prospettato e che è stata condivisa anche dalle altre istituzioni è quella di procedere con una comparazione di tipo tecnico progettuale, che è già materialmente in corso. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
Consigliere Naldi, per la replica ha un minuto.
NALDI: Grazie, presidente, grazie, assessore. Ho detto prima che il mio intento era quello di acquisire qualche elemento in più di chiarezza e per questo la ringrazio.
Lei citava un sistema comparativo per decidere quale è la soluzione migliore per il collegamento stazione fiera, ma abbiamo bisogno di decidere in un quadro di chiarezza complessivo, senza il quale le scelte che si vanno a compiere risultano sempre inserite in un contesto poco chiaro, dove la polemica è molto facile.
Penso che sia fondamentale acquisire certezze relative alla possibilità di dirottare i fondi del metrò sul sistema ferroviario metropolitano. Questo è l’elemento fondamentale che dà chiarezza anche sul sistema filoviario.
Per quanto riguarda la gestione del People Mover, credo che sia fondamentale acquisire la certezza sul progetto originario, cioè un progetto in grado di sostenersi da solo attraverso il project financing. In questo modo, unire i diversi punti fondamentali dell’economia e della città degli affari per questa Regione sarebbe un fatto molto positivo per lo sviluppo dell’area metropolitana.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Naldi.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2096, passiamo al seguente oggetto:
2097 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le procedure ed i lavori di scavo della galleria Val di Sambro, con particolare riferimento a fenomeni franosi e al sopralluogo effettuato in data 1 dicembre 2011. (1433)
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Defranceschi per illustrare la sua interrogazione.
DEFRANCESCHI: Preferirei ascoltare prima la risposta dell’assessore. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente. Intuisco la domanda e quindi, a differenza di altri casi, leggo la risposta, che poi fornirò anche in forma scritta, in modo da essere abbastanza preciso e puntuale.
La Giunta regionale è a conoscenza che gli scavi della galleria di Val di Sambro sono attualmente fermi lungo la canna nord, dove è in corso l’esecuzione di alcuni drenaggi, al fine di incrementare l’effetto di captazione delle acque già svolto dalla stessa galleria, mentre sono in corso i lavori per la canna sud.
È inoltre a conoscenza che il 1 dicembre ultimo scorso, su convocazione della Direzione generale ambiente, presso la sede della Direzione lavori della Variante di Valico presso il Campo base Canova si è riunito il Collegio dei tecnici appositamente istituito dal protocollo operativo sottoscritto con la Prefettura di Bologna, la Provincia, l’Osservatorio socioambientale per la Variante di Valico, la Società Autostrade.
Il Collegio dei tecnici e il Collegio dei periti istituiti dal protocollo sopra richiamato sono stati operativamente costituiti il 24 novembre presso la sede dell’Assessorato del sottoscritto, prendendo atto delle nomine comunicate dalle parti. Per quanto riguarda l’operatività, è compito del Collegio dei tecnici dotarsi di un piano operativo di lavoro, che garantisca funzionalità e tempestività alle attività del Collegio stesso.
Finalità del sopralluogo del 1 dicembre sull’abitato di Santa Maria Maddalena era una preliminare presa d’atto della situazione logistica del luogo, al fine dell’organizzazione delle successive attività di monitoraggio. Trattandosi di un sopralluogo di carattere generale e informale, svoltosi su aree e strade pubbliche, non era dovuta alcuna preventiva informazione alla cittadinanza.
Riguardo alla presunta violazione del protocollo operativo nella parte in cui prevede che il monitoraggio dello stato degli edifici dovrà in ogni caso precedere l’avanzamento dei lavori, occorre evidenziare che lo stesso è stato concordato in una riunione tecnica alla presenza del Prefetto, partendo dal presupposto noto a tutti che a quella data erano in corso i lavori della canna sud della galleria, mentre erano temporaneamente sospesi quelli della canna nord e che, allora come a tutt’oggi, non è intervenuta da parte delle autorità competenti alcuna interruzione dei lavori.
Circa l’affidabilità di Autostrade nel valutare la situazione di pericolo e nel determinare il valore dei danni subìti dai cittadini, vale la pena ricordare che l’iniziativa di costituire il Collegio dei tecnici e dei periti formato da membri proposti dalle istituzioni nasce proprio dall’esigenza di evitare che Autostrade svolga da sola queste valutazioni e queste stime, peraltro dovute per norma, e di garantire che queste avvengano secondo criteri di opportuna imparzialità.
Per quanto riguarda l’attività dell’Osservatorio ambientale, si precisa che fino a questo momento lo stesso non ha mai pubblicato sul proprio sito internet dati inerenti l’avanzamento lavori della galleria Val di Sambro, o dati geologici relativi ai movimenti del versante su cui sorge Ripoli. Questi dati infatti vengono prodotti nell’ambito di un monitoraggio, che la direzione lavori effettua al proprio interno per valutare le condizioni di sicurezza, nell’ambito delle quali vengono svolti i lavori, e che condivide con l’Osservatorio, affinché lo stesso possa dare il proprio parere autorevole sulla situazione in essere.
Questi dati tuttavia non sono mai entrati a far parte del Piano di monitoraggio ambientale approvato dall’Osservatorio all’atto del proprio insediamento e all’inizio della propria attività, e per questo motivo non sono mai stati pubblicati sul sito internet dell’Osservatorio. Vengono invece pubblicati i dati elaborati nell’ambito del Piano di monitoraggio ambientale con frequenza trimestrale, ma tali dati non forniscono informazioni rilevanti su quanto sta accadendo a Ripoli.
Gli ultimi dati inseriti sono effettivamente relativi a settembre 2011, in linea con il calendario di aggiornamento previsto dall’attività dell’Osservatorio. Si evidenzia pertanto che, secondo il protocollo firmato in Prefettura, tale organismo è tenuto a fornire periodica e costante informazione attraverso il proprio sito internet, oltre che sull’avanzamento dei lavori autostradali, sul livello di sicurezza degli edifici della frazione, di volta in volta accertato dal Collegio dei tecnici.
Si ritiene pertanto che l’Osservatorio vi provvederà non appena sarà reso disponibile dal Collegio dei tecnici il primo rapporto di monitoraggio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Defranceschi per la replica.
DEFRANCESCHI: Sono abbastanza sconvolto.
(interruzione dell'assessore Peri)
DEFRANCESCHI: Le ricordo che i termini di trasparenza e di pubblicazione dell’Osservatorio non sono cose che mi invento io, né chiedo che l’Osservatorio faccia qualcosa di diverso. Siete voi che a dodici mani avete firmato in un protocollo che dovete fare «una periodica e costante informazione attraverso il sito istituzionale per assicurare in tempo reale e con assoluta oggettività», ma non capisco quale sia il tempo reale, visto che il Collegio è stato formato due settimane fa e non ne sa nulla nessuno, nemmeno i cittadini, che quindi non sapevano che si facessero delle visite informali, apprendo dei cancelli ed entrandoci.
Non sapevano neanche dei dati di monitoraggio, perché nulla è pubblicato e non si sa neanche quale sia lo stato d’avanzamento dei lavori. Lei capisce, assessore, che nel momento in cui ad alcuni cittadini si crepano le case e sul sito istituzionale non si sa e non è dato sapere che i lavori della canna sud stanno continuando come se niente fosse, non mi sembra che ci sia una grande trasparenza in tempo reale! Forse questi cittadini avrebbero diritto di sapere che cosa sta succedendo.
Le ricordo che il protocollo che avete firmato non parla né di canna nord, né di canna sud, e neanche di ingresso nord e di ingresso sud: parla semplicemente del fatto che i lavori ad oggi dovrebbero essere fermi per fare il monitoraggio. Se vuole lo rileggiamo insieme, assessore, c’è scritto esattamente questo: che i lavori devono essere fermi e potranno riprendere una volta concluso il monitoraggio.
Se andiamo avanti con gli scavi, mi domando quale punto zero potremo stabilire, perché altrimenti ci troveremo ad essere ancora presi in giro da Autostrade, che ci dice che le case erano danneggiate già da prima, che la frana è ferma e solo il terreno si muove - questa è la gente a fianco della quale si siede - o che poche persone, come ha detto ieri, creano grandi allarmismi inutili.
Dire che oggi monitoriamo qualcosa mentre i lavori sono in corso, mentre una un’altra galleria sta arrivando sotto quella che ha creato questi danni, francamente, assessore, è una grande presa in giro per questi cittadini! Mi dispiace che ieri, a Riccione lei abbia detto che dobbiamo giocare a carte scoperte e non avere zone d’ombra, le stesse zone d’ombra che impediscono, per esempio, all’Osservatorio di fornire alla Regione da tre settimane la lettera con cui autorizzava Autostrade a fare i drenaggi abusivi in galleria.
Io credo che di zone d’ombra ce ne siano parecchie. Oggi, stiamo delocalizzando delle persone, in modo che le case siano vuote, quindi ovviamente non ci sia pericolo per la pubblica incolumità. Stiamo facendo un esproprio indiretto, autorizzato dalla Regione, e mi domando sulla base di quali leggi noi abbiamo firmato come Regione un protocollo che sostanzialmente mette le mani nelle case, nelle proprietà e nella salute anche psicofisica dei cittadini, senza averli mai consultati. Noi ci permettiamo di firmare a nome dei cittadini quello che avverrà di proprietà private.
Sono abbastanza basito e non riesco a capire come questa Regione abbia intenzione di tutelare la salute e il patrimonio pubblico e privato e quello della collettività. Giocare su canna nord e canna sud, quale galleria è ferma e quale no mi sembra francamente offensivo anche per chi ci abita.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2097, passiamo al seguente oggetto:
2098 - Interrogazione della consigliera Noè, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le rendicontazioni quantitative di tipologie di prestazioni sanitarie effettuate da strutture private accreditate, con particolare attenzione alla Casa di Cura Villa Maria Cecilia di Cotignola (RA). (1434)
Risponde per la Giunta l’assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per illustrare la sua interrogazione.
NOÈ: Grazie, presidente. Nei giorni scorsi, sono venuta in possesso di alcune tabelle, che praticamente sono delle rendicontazioni relative all’anno 2010 per le prestazioni sanitarie svolte nell’ambito della nostra Regione, sia dalle strutture sanitarie pubbliche, sia da quelle private accreditate.
Ho avuto modo di riscontrare come su alcune tipologie di prestazioni, in particolare quelle di carattere cardiologico, si rilevi effettivamente un grande dislivello fra le prestazioni rese da Villa Maria e tutte le altre, pubbliche e private, presenti in Emilia-Romagna.
Di fronte a questo clamoroso dislivello, mi sono posta una domanda, partendo da un presupposto. Sapendo che noi abbiamo una legge nazionale, la legge 833, la quale dispone chiaramente che le strutture sanitarie pubbliche possano anche avvalersi della collaborazione di strutture sanitarie private accreditate, riconoscendo a queste strutture una funzione integrativa, a fronte della quale il nostro Servizio sanitario nazionale rimborsa queste strutture per le prestazioni rese, vorrei capire, rispetto a questo dislivello che mi ha letteralmente sbalordito, se effettivamente nei dintorni di Villa Maria le strutture pubbliche non siano in realtà sottoutilizzate.
Vorrei anche valutare anche la possibilità di prendere spunto da questo ragionamento, visto che in questo momento stiamo ragionando sulla razionalizzazione della spesa regionale, in particolar modo per quanto riguarda quella sanitaria, che occupa oltre il 70 per cento del totale che spendiamo.
Mi interessa quindi capire come ci siamo rapportati a questo riguardo, ma soprattutto mi interessa oggi, visto che siamo forse alla vigilia dei rinnovi contrattuali dei contratti di fornitura. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
La parola all’assessore Lusenti per la risposta.
LUSENTI, assessore: Grazie, presidente. Il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’assistenza per le attività cardiologiche interventistiche erogate nei laboratori di elettrofisiologia pubblici e privati di questa Regione a pazienti residenti e non residenti sono condotti attraverso l’analisi della banca dati delle schede di dimissione ospedaliera, cioè il cosiddetto flusso SDO, e del Registro regionale di aritmologia interventistica, cosiddetto RERAI.
I grafici presentati nell’interrogazione fanno riferimento al dato contenuto nel Registro RERAI, che è stato attivato nel luglio 2005, che si basa sull’adesione volontaria di tutti i centri regionali di elettrofisiologia, pubblici e privati, e raccoglie informazioni relative alle caratteristiche cliniche dei pazienti sottoposti a procedure elettrofisiologiche. La natura volontaria della raccolta dati e motivazioni tecniche variabili a seconda dei sistemi formativi adottati dalle diverse aziende rendono la qualità del dato raccolto non sempre affidabile. I dati riportati nei grafici sono pertanto imprecisi.
La banca dati SDO, cioè schede di dimissioni ospedaliere, flusso consolidato da tempo, è molto più precisa e mostra che nell’anno 2009 Villa Maria Cecilia ha eseguito 274 procedure di ablazione trans-catetere, di cui 122 relative a pazienti della Regione Emilia-Romagna e 152 per pazienti residenti in altre regioni.
Nell’anno 2010, i corrispondenti numeri sono: 1213, di cui 227 relativi a pazienti della regione Emilia-Romagna e 986 per pazienti residenti in altre regioni. Nell’anno 2009, inoltre, Villa Maria Cecilia ha eseguito 54 procedure di studio elettrofisiologico, di cui 27 relative a pazienti della regione Emilia-Romagna e 27 per pazienti di altre regioni. Nell’anno 2010, i corrispondenti numeri sono: 126, di cui 22 relativi a pazienti della regione Emilia-Romagna e 104 per pazienti residenti in altre regioni.
Il rilevante incremento osservato nell’attività di Villa Maria Cecilia nel corso del 2010 è conseguenza dell’acquisizione, da parte della stessa struttura, di un professionista di rilevante esperienza nell’ambito delle procedure elettrofisiologiche. Tali procedure sono ricomprese nell’accordo contratto per le prestazioni di alta specialità con gli ospedali privati accreditati aderenti all’AIOP.
La struttura dell’accordo fissa un numero di prestazioni complessive da ripartirsi tra pubblico e privato, essendo previsto per la particolarità dell’erogazione sanitaria regionale non un regime di concorrenza tra pubblico e privato, ma un regime di integrazione quantitativa. L’insieme di tali prestazioni per le strutture private di alta specialità, che sono quattro, Villa Maria Cecilia, Villa Torri, Hesperia Hospital e Salus Hospital, può contare su un budget regionale di 59.388.570 euro all’anno.
Tale budget è insuperabile, dal momento che nell’accordo non è previsto alcuno sforamento e che, in caso di produzione eccedente, le strutture responsabili della produzione in eccesso non vedrebbero riconosciuta dal punto di vista economico la porzione di attività eccedente.
Negli ultimi due anni, tale limite insuperabile non viene nemmeno raggiunto per via delle modificazioni epidemiologiche intervenute, fenomeno che ha portato a una recentissima riconsiderazione dei fabbisogni complessivi di prestazioni di alta specialità da parte della Commissione cardiologica e cardiochirurgica.
Per quanto riguarda le prestazioni erogate ai pazienti di altre regioni, il loro riconoscimento economico è connesso alle procedure nazionali di riconoscimento della mobilità interregionale. Le strutture pubbliche hanno le risorse sia tecnologiche che professionali per espletare le attività in questione. Un recente audit condotto dalla nostra Agenzia sanitaria e sociale regionale ha evidenziato che i professionisti di Villa Maria Cecilia utilizzano criteri di eleggibilità alle procedure non immediatamente sovrapponibili a quelli utilizzati dalla media dei professionisti che operano nel pubblico.
La convergenza di detti criteri è un problema che è all’ordine del giorno, ma che va affrontato con gli idonei strumenti professionali, quali la convergenza su linee-guida comuni e la valutazione degli outcome, su cui la Commissione cardiologica e cardiochirurgica sta lavorando.
Per questo motivo, lo strumento dell’acquisizione di prestazioni aggiuntive dai professionisti del Servizio sanitario regionale non pare idoneo a ricondurre all’omogeneità la pratica clinica in questione, anzi esso sembra essere più omogeneo a un sistema concorrenziale, che per definizione tende ad aumentare la produzione complessiva, al di là delle approssimazioni che i nostri professionisti fanno in termini di stima delle necessità.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Lusenti.
La parola alla consigliera Noè per la replica. Consigliera, le restano quattro minuti.
NOÈ: Grazie, presidente. Grazie, assessore, per la risposta che mi ha dato, di cui spero di avere copia. Colgo però l’opportunità per renderle noto che prima di rivolgere questa domanda a lei e ai suoi uffici, mi sono anche confrontata con alcuni operatori nelle strutture pubbliche, all’interno dell’area vasta, soprattutto nelle zone limitrofe a Villa Maria.
Autorevoli esponenti, impegnati anche nelle prestazioni di carattere cardiologico all’interno delle strutture pubbliche, mi hanno comunque confermato che le strutture che quotidianamente vivono sono considerate sottoutilizzate rispetto a quello che si potrebbe fare. Questa è una ulteriore conferma non tanto per il contributo che al riguardo Villa Torri può dare su Bologna, ma anche in seguito a un’analisi che ho effettuato con la dirigenza sanitaria della mia Provincia, del fatto che effettivamente nel nostro sistema regionale un maggiore impiego delle strutture sanitarie, delle strutture fisiche e delle strutture personali potrebbe dar luogo a un minore esborso di quote da rimborsare per effetto dei contratti di fornitura che il nostro sistema ha contratto anche con l’AIOP.
Lo evidenzio soprattutto in questa fase di determinazione del nuovo bilancio preventivo, se non altro perché mi risulta che siamo anche in una fase di rinnovo, di negoziazione dei contratti di fornitura, perché mi piacerebbe che da parte vostra fosse effettivamente sensibile o comunque visibile la volontà di razionalizzare la spesa sanitaria, cercando di capire se questa razionalizzazione possa essere conseguente anche a una rivisitazione dei contratti di fornitura che noi abbiamo con l’AIOP.
Oggi un imprenditore, che magari in passato ha esternalizzato del lavoro perché gli ordini, le commesse erano tali da rendere più opportuno delegare all’estero oppure avvalersi di un servizio integrativo esterno, non ha più risorse che lo consentano, è opportuno forse far rientrare queste esternalizzazioni, nella misura e nelle condizioni in cui si riterrà opportuno, affinché le nostre strutture, il nostro personale già assunto possano, anche attraverso una modificazione dei contratti, ammortizzare i costi fissi della struttura sanitaria.
Per me è importante che rispetto a questa interrogazione che oggi pongo all’attenzione dell’assessorato ci possa essere una riflessione, dalla quale discende anche una scelta politica, che non vuole penalizzare nessuno.
Parto dalla legge n. 833 che disciplina il Servizio sanitario pubblico, che comunque ribadisce che le strutture sanitarie private nella nostra nazione svolgono una funzione sicuramente rilevante, ma integrativa del servizio pubblico. In un’ottica di integrazione, è importante verificare se le nostre strutture pubbliche siano sottoutilizzate, laddove i messaggi che ho ricevuto vanno fortemente in questa direzione. Mi pregio semplicemente di renderlo noto, perché potrebbe essere uno spunto interessante per razionalizzare ulteriormente la nostra spesa sanitaria. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè. Abbiamo concluso l’oggetto 2098 e con esso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Passiamo quindi allo svolgimento della parte relativa ai progetti di legge e dell’ordine del giorno.
OGGETTO 1958
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali» (27) (Relazione, discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Richetti): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio Affari generali e istituzionali nella seduta del 21 novembre 2011. Il progetto di legge si compone di 9 articoli. Il relatore della Commissione è il consigliere Luciano Vecchi, che ha presentato relazione scritta, al quale diamo la parola per la relazione.
VECCHI Luciano, relatore: Grazie, presidente. Semplificazione, efficacia di gestione, adeguamento della legislazione regionale al quadro normativo nazionale: sono questi gli obiettivi che si pone il progetto di legge che esaminiamo oggi in materia di tributi regionali.
Nel provvedimento viene peraltro ribadito il principio dell’invarianza della pressione fiscale, a cui la Regione Emilia-Romagna si attiene da anni.
L’obiettivo della normativa proposta è quindi duplice: da un lato recepire nell’ordinamento regionale il rispetto del quadro normativo statale di riferimento in materia di tributi, dall’altro garantire che l’esercizio dell’azione amministrativa regionale in ambito tributario tenda a una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione, anche attraverso la semplificazione di alcune procedure amministrative.
Il testo individua la semplificazione amministrativa rivolta soprattutto agli operatori come uno strumento capace di agevolare la crescita economica del territorio. In particolare, il testo punta a rendere efficace l’azione amministrativa senza gravare il procedimento di complicazioni burocratiche, da cui scaturirebbero oneri diretti e indiretti su cittadini e imprese.
In questo quadro, la finalità delle disposizioni risiede nel fornire certezza e chiarezza delle procedure, a garanzia di un trasparente e corretto rapporto tra istituzioni e cittadini. Nello specifico, si può osservare che il testo interviene a favorire e a semplificare le procedure amministrative, che in una materia limitata come quelle della riscossione diretta dei tributi gravano sul tessuto economico dei soggetti abilitati alla riscossione delle tasse automobilistiche.
Questi oggi operano per la riscossione della tassa auto in un regime di autorizzazioni rinnovabili nel tempo da parte della nostra Regione. Attualmente queste agenzie sono 264, di cui 129 sono delegazione ACI. A fine 2011, 103 autorizzazioni sono in scadenza. La scadenza dell’autorizzazione e la necessità del rinnovo si collocano peraltro in un periodo infelice, tra le festività natalizie e il mese di gennaio, ossia la principale scadenza di pagamento delle tasse auto. Tra l’altro, il regime di rilascio delle autorizzazioni a tempo determinato (ogni 3 anni) favorisce l’affermarsi di una minore propensione agli investimenti sull’attività di impresa da parte degli operatori.
Con il provvedimento in esame si provvede a stabilire che le autorizzazioni debbano ritenersi valide a tempo indeterminato, a condizione che permangano in capo al soggetto autorizzato i requisiti previsti per il rilascio. Ai fini dell’individuazione del peso economico del settore, basti pensare che l’andamento del numero delle riscossioni delle agenzie pratiche auto per tasse automobilistiche nel corso degli anni è sempre stato crescente, passando dal 63 per cento del 2006 al 67 per cento del 2010. I dati al 2011, seppure ancora parziali, confermano la tendenza.
Gli operatori delle agenzie di pratiche auto diverse dall’ACI hanno lasciato registrare nello stesso periodo gli aumenti più significativi, passando da 152.000 a 220.000 esazioni.
In secondo luogo, il progetto di legge mira a semplificare e a sostenere le imprese concedenti veicoli in locazione finanziaria, che hanno sedi principali o secondarie in Emilia-Romagna. Queste sono circa una decina, di cui otto gestite dalla Società Agenzia Italia. I contratti di leasing per nuovi veicoli immatricolati nel 2010 sono 57.200, di cui il 73 per cento per autoveicoli e il 27 per cento per veicoli commerciali, leggeri e pesanti.
Ragionevolmente si presume che a fine 2011 il mercato del leasing rispecchi lo stesso andamento dell’anno precedente, e, tenendo conto che i veicoli vengono gestiti per 4-5 anni dalle società di leasing, il totale delle prestazioni gestite supera quota 200.000.
Considerato che le società di leasing gestiscono un parco veicoli composto da una percentuale molto elevata di autocarri e che gli autocarri sono soggetti al pagamento della tassa per periodi fissi quadrimestrali, il vantaggio proposto nella norma, cioè di poter ottemperare cumulativamente per tutti i veicoli a disposizione da parte delle agenzie di leasing, facilita il controllo per l’amministrazione e riduce gli oneri a carico delle società, non solo in termini di diritto fisso legato al singolo versamento, ma anche in termini di costi amministrativi legati alla trattazione delle singole pratiche.
Queste misure tendono a creare condizioni favorevoli non solo per imprese concedenti veicoli in locazione finanziaria, già attive sul territorio emiliano-romagnolo, ma anche per attrarne di nuove. In effetti, tali imprese godono di ampia mobilità e in funzione delle condizioni che trovano nella gestione delle loro pratiche amministrative sono pronte a modificare la sede legale e di conseguenza il parco autoveicoli da una regione all’altra.
Nella stessa direzione va l’articolo 5 del provvedimento, che dà facoltà alla Regione di estinguere i crediti di modestissima entità, laddove non siano evidentemente recidivi, che per motivi di economicità dell’azione amministrativa risulta opportuno abbandonare. Il progetto di legge, seppure di natura essenzialmente tecnica, contiene un rilievo politico, in quanto conferma e ribadisce, a legislazione vigente, il principio da sempre caro alle politiche di questa Regione di invarianza della pressione fiscale, misura molto significativa in un momento di forti tagli ai bilanci.
In osservanza di tale impegno politico, il Progetto di legge conferma le aliquote dell’addizionale IRPEF. Questo provvedimento è reso necessario a seguito del decreto legislativo n. 68 del 6 maggio 2011, che disciplina gli ambiti di intervento delle aliquote dell’addizionale regionale IRPEF da parte delle Regioni, sia a regime con la piena attuazione del cosiddetto “federalismo fiscale”, sia nel periodo transitorio.
Mentre le disposizioni di cui ai commi 3 e 6 si applicheranno solo a decorrere dal 2013, e la piena manovrabilità delle aliquote vi sarà solo, sempre a legislazione vigente, dal 2015, le maggiorazioni di aliquota disposte dalle Regioni attualmente in vigore sono fatte salve solo fino al 31 dicembre di quest’anno.
Si rende pertanto necessario un intervento normativo di mera conferma delle aliquote vigenti, al fine di continuare ad assicurare l’attuale livello di finanziamento dei servizi erogati dalla Regione. La norma è stata formulata nel disegno di legge in modo da non rendere necessario un ulteriore intervento normativo di mera conferma, in caso di rinvio dei termini previsti per le citate norme statali.
L’articolo 7 del provvedimento prevede il riversamento diretto alla Regione dell’intero gettito derivante dall’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale riferito ai tributi propri derivati e alle addizionali, in coerenza con quanto disposto dall’articolo 9 della legge n. 42 del 2009 in relazione al principio di territorialità, di cui alla medesima legge.
Nella modifica del quadro normativo regionale sono quindi stati osservati i criteri di chiarezza e di semplicità di linguaggio, sono stati garantiti i princìpi espressi dalla legge n. 212 del 27 luglio 2000, Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente.
Voglio segnalare che nei lavori della I Commissione assembleare sul presente provvedimento sono emersi anche alcuni suggerimenti di ulteriore affinamento della normativa, in particolare da parte del collega Cavalli, che ringrazio. Di concerto con la Giunta regionale, si è ritenuto di tenere opportunamente in considerazione tali segnalazioni nell’ulteriore riordino della normativa prevista per il prossimo anno.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.
CAVALLI: Grazie, presidente. Il Gruppo della Lega nord è sempre favorevole all’introduzione di semplificazioni normative e ci sembra che il progetto di legge vada in questa direzione, poiché tende a correggere alcune procedure di riscossione, come ad esempio è previsto agli articoli 1, 2 e 3, che condividiamo.
Ci auguriamo, inoltre, per tutti i cittadini emiliano-romagnoli che di questi tempi vedranno l’aumento delle tasse del Governo Monti, che la Giunta voglia riproporre anche per il futuro quanto previsto nell’articolo 6, ossia che non ci saranno aumenti delle addizionali regionali IRPEF, dato che ci stanno già pensando Monti e il suo Governo a tartassare gli italiani con ogni sorta di penalizzazioni, dalle patrimoniali alle pensioni, all’aliquota IVA, che sarà aumentata di ben due punti percentuali, penalizzando consumi e sviluppo.
Il Progetto di legge regionale sui tributi è condivisibile, ma tuttavia limitato, predisposto nella fretta, senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze sociali e di categoria, che con più tempo a disposizione avrebbero potuto dare un significativo contributo per i necessari adeguamenti della normativa, soprattutto nel settore della riscossione della tassa automobilistica regionale.
In Commissione e agli uffici regionali competenti ho infatti chiesto di intervenire su alcuni aspetti che da più parti mi sono stati segnalati come particolarmente critici. In particolare, ho segnalato come attualmente risulti che la tassa per il gancio traino superiore alla portata di 35 quintali possa essere riscossa solo dall’agenzia ACI, mentre sarebbe opportuno estendere questa possibilità anche alle tabaccherie, così come accade in altre regioni d’Italia.
Il programma informatico, attualmente distribuito dalle tabaccherie per le procedure della riscossione della tassa, prevede che l’operatore inserisca nei format predisposti la targa dell’auto e non anche il codice fiscale o il nominativo del proprietario. Questo comporta che si possano erroneamente effettuare versamenti non dovuti o a favore di altri, mentre un riscontro immediato di targa, corrispondente a persona, eviterebbe errori e disguidi. Anche per questi aspetti informatici e procedurali si dovrebbero prendere ad esempio altre regioni.
Il programma informatico a disposizione dei tabaccai non consente, inoltre, alcuna verifica sulle scadenze della tassa automobilistica, riscontro che sarebbe invece importante per evitare il versamento di periodi non dovuti o per segnalare ai contribuenti eventuali periodi arretrati scoperti.
Esiste infine il problema del pagamento dalla tassa automobilistica con i bollettini RAV. Oggi non è possibile farlo presso tabaccherie che non siano dotate di Lottomatica, ma solo di terminali FIT, che compiono tutte le operazioni per la riscossione. Abilitarli tutti agevolerebbe il servizio per tutti i cittadini, soprattutto per quelli residenti in zone svantaggiate o di montagna. A questo proposito, la Regione Piemonte ha già avviato la procedura da tempo.
Voglio ricordare inoltre che le tabaccherie riscuotono circa il 50 per cento dei bolli auto dei proprietari di macchina. Si tratta di suggerimenti nati anche da raffronti con altre regioni del nord e dalle stesse associazioni di tabaccai, che hanno saputo attrezzarsi per tempo per introdurre opportuni e utili correttivi nel sistema tributario. La Regione Emilia-Romagna segnala invece alcuni ritardi e provvede con aggiustamenti parziali, che non hanno potuto tenere in considerazione quanto avrebbe potuto emergere da un dibattito più esteso e articolato.
In attesa che ciò possa verificarsi, con la possibilità della Giunta e del servizio tributi, confido che questi e altri suggerimenti siano quanto prima tradotti in provvedimenti che la Regione vorrà adottare per semplificare ulteriormente la norma sui tributi, con la finalità di rendere più semplice la vita burocratica dei cittadini e degli operatori addetti alla riscossione dei tributi. Per questi motivi e per queste aspettative, pronunciamo già da ora un voto di astensione sulla proposta. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Cavalli.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Anch’io desidero intervenire su questo progetto di legge che, come viene ricordato nella relazione, si muove nell’alveo delle modifiche normative introdotte dalla legislazione nazionale.
Dico questo perché questa Regione è abbastanza restia a rendere esplicito il fatto che determinati provvedimenti non sono semplicemente il frutto della fantasia degli amministratori di questa regione, ma sono anche la conseguenza di provvedimenti del Governo precedente a quello attuale, che nel tempo è riuscito a razionalizzare le questioni nazionali, per poi rimandarle ai livelli regionali. Qui almeno viene citato nella relazione, poi vedremo nel prosieguo della giornata altri provvedimenti di legge in cui invece si tende a mascherare il contributo che il Governo precedente ha dato rispetto a queste impostazioni.
Il progetto di legge, però, nell’ambito del nostro ruolo di opposizione ci vede favorevoli rispetto all’impostazione che è stata data, perché risponde ad alcuni requisiti, ad alcune esigenze che erano emerse in questo settore, pur lasciando spazio a possibilità di miglioramento che il collega Cavalli ha ricordato sia in Commissione che in Aula, questa mattina. Interviene su procedure che si erano dimostrate arrugginite rispetto all’esito che volevamo ottenere.
Trattiamo di tributi regionali, quindi ovviamente siamo concentrati sul bollo auto. La questione del bollo auto per questa come per tutte le regioni è importante sia dal punto di vista della capacità di riscuotere in tempi celeri ciò che deve ottenere, sia per la possibilità di mettere nelle condizioni migliori coloro che per conto della regione devono riscuotere questo tributo, quindi vanno nella giusta direzione tutte le agevolazioni dal punto di vista delle autorizzazioni non più necessarie come prima, che vengono date a coloro che riscuotono questi tributi.
Per quanto concerne la questione del bollo per le agenzie che fanno noleggio auto, qui sicuramente siamo andati incontro alle loro esigenze, prevedendo la possibilità di farlo in maniera più consona e meno burocratica per loro.
Vi è poi la previsione dell’articolo 7, particolarmente importante perché ribadisce che tutto ciò che viene ricavato dalla lotta all’evasione in questo campo venga acquisito al patrimonio di disponibilità della Regione. Siamo quindi particolarmente attenti a questo provvedimento, come abbiamo già dimostrato in Commissione. Ho avuto modo di segnalare all’assessore la modifica introdotta da una recente sentenza rispetto all’addizionale IRPEF, che fortunatamente ci coinvolge non in questo momento, ma per il prossimo esercizio, quindi credo che dovremmo mettere mano ulteriormente a questa normativa per rimetterci in linea rispetto a quanto previsto da questa sentenza. Per il resto, ribadiamo l’atteggiamento di favore rispetto a questo provvedimento di legge.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Ringrazio il relatore, il collega Vecchi, per l’esposizione del provvedimento. Dico molto brevemente in premessa che questo atto recepisce una normativa statale che è a monte e semplifica la vita ai nostri cittadini sotto il profilo delle riscossioni.
Si tratta quindi di un esempio di come il precedente Governo avesse fatto qualcosa di buono anche in questo settore e avesse proceduto ad azioni concrete, volte alla soluzione di problematiche sotto il profilo delle entrate e della semplificazione.
L’articolo 3 trasforma (questo è uno degli effetti più impattanti e maggiormente concreti per i cittadini) i pagamenti delle tasse in trimestrali. L’articolo 5, quindi, sotto questo profilo è positivo: abbatte il contenzioso in quanto vi sarebbe una sproporzione tra l’attività che deve essere svolta dagli uffici e la probabilità di un’entrata, in quanto costerebbe di più il recupero dell’attività svolta. Questo dovrebbe servire ad allentare - passatemi il termine - la morsa sui cittadini in questo momento di difficoltà.
Bisognerà fare attenzione, consigliere Vecchi, alle modalità applicative in concreto, quindi alla fase successiva a queste disposizioni. Sotto il profilo dell’invarianza della tassazione, che, come si legge in relazione, adempie a un impegno politico, non aumentare le aliquote va bene, ma ricordiamo che queste addizionali vennero aumentate in seguito alla legge regionale n. 19 del 2006, che recepì, sulla scorta di indicazioni della Finanziaria 2007, un obbligo di aumento di queste imposte da parte delle Regioni per andare a sanare situazioni difficili relativamente ai bilanci della sanità. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
Auspico che, nonostante le difficoltà, soprattutto sull’IRAP - questo è un appello alla Giunta, ma mi sembra vi siano anche dei progetti di legge in cantiere - una riduzione, che in futuro sarebbe un segnale molto forte e concreto. Mi sembra anche di aver letto, in riferimento a nuova occupazione per i giovani e le donne, che anche l’attuale Governo, collega Vecchi, si stia muovendo sotto questo profilo per quanto concerne l’IRAP. Questa è una annotazione di carattere politico.
Per il resto, le valutazioni già molto ben espresse dal collega Lombardi segnano la posizione del Gruppo del Popolo della libertà rispetto a questo provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri. Non ho altri iscritti in discussione generale. Chiudiamo la discussione generale e passiamo all’esame dell’articolato.
Nominiamo gli scrutatori che mi coadiuvano nelle fasi di votazione: la consigliera Costi, il consigliere Mumolo e il consigliere Pollastri.
Procediamo con l’esame dell’articolato.
Si passa all’esame dell’articolo 1. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 1 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 2. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 2 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 3. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 3 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 4. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 4 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 5. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 5 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 6. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 6 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 7. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 7 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 8. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 8 è approvato.
Si passa all’esame dell’articolo 9. Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 9 è approvato.
Abbiamo esaurito l’esame dell’articolato.
È aperta la fase delle dichiarazioni di voto finale sull’intero provvedimento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. Il nostro è un voto favorevole sia sull’intero provvedimento che sull’articolato. Ovviamente si potrebbe far meglio, dovremmo lavorare di più per abbandonare l’uso degli sportelli nel settore pubblico e riuscire a informatizzare maggiormente le procedure, però, l’adeguamento normativo della Regione, che nasce da un intervento legislativo del Governo, ci vede comunque favorevoli, perché va nella direzione della semplificazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Anche noi come IdV voteremo a favore di questo provvedimento, che va nella direzione dell’efficienza della Pubblica amministrazione e della semplificazione delle procedure.
Volevo approfittare del mio tempo, in relazione anche a quanto detto, per ricordare due persone che ci hanno lasciato e che hanno dedicato la vita a una politica a favore dei diritti delle persone e a una Pubblica amministrazione che fosse dalla parte dei cittadini. La prima persona che vorrei ricordare è l’amica, onorevole Rosella Ottone, di Argenta, la cui nomina in Parlamento fu caldeggiata a suo tempo dal collega Montanari, che le è stato molto vicino e che ha anche partecipato alle esequie.
Ha infatti condiviso con me cinque anni di attività parlamentare in rappresentanza del partito di allora e anche in rappresentanza di quella quota femminile che fa così tanta fatica ad essere numerosa nelle Aule parlamentari.
L’altra persona che voglio ricordare è Lucio Magri, che è morto di recente nel modo in cui tutti sappiamo, perché ha destato molto scalpore, ma non è di questo che voglio parlare. Lucio Magri è stato il segretario del partito in cui ho militato per dieci anni, dal 1974 al 1984, il Partito di Unità Proletaria, e poi in vario modo è stato protagonista della stagione successiva.
Voglio ricordarlo per due motivi, che possono rendere il ricordo di questa morte unificante anche in questa sede. Il primo perché si ribellò a suo tempo all’invasione sovietica della Cecoslovacchia, ne pagò anche le conseguenze, perché venne radiato nel 1969 assieme ad altri (Rossana Rossanda, Eliseo Milani, Luciana Castellina, Valentino Parlato, Caprara) dall’allora Partito Comunista che, invece, sbagliando, mantenne una posizione a mio parere non corretta dal punto di vista del giudizio storico, e fu portatore di una visione di un comunismo libertario, di cui, ahimè, non abbiamo visto la realizzazione pratica.
Lucio Magri si sentiva da questo punto di vista uno sconfitto della storia, ma soprattutto si sentiva sconfitto dalla morte della sua carissima compagna Mara, insieme alla quale aveva trascorso molti anni.
Per ricordarlo, visto che lui stesso ha espresso il desiderio che non ci siano commemorazioni in suo onore, se non discussioni sul suo operato, sul suo libro, che io consiglio perché è un libro molto bello, Il sarto di Ulm, libro che lo ha tenuto in vita, per espressa volontà della moglie, negli ultimi tempi, seguo il suo invito, leggendovi le sue ultime volontà, contenute in questa breve lettera: «La mia morte è cominciata da tempo. Quando Mara è scomparsa, ha portato via con sé tutta la mia voglia di vivere ed ero già pronto a seguirla. Lei lo ha intuito e in extremis mi ha strappato la promessa di portare a termine il lavoro che avevo avviato negli anni della sua sofferenza e che in altro modo era anch’esso un punto di arrivo. La promessa è più un atto di amore, il regalo di un tempo supplementare, era uno stimolo e un aiuto per dare una conclusione degna al destino che ci aveva fatto casualmente, ma più volte incontrare, e poi dato tanti anni di felicità totale. Era anche un appuntamento, almeno così l’ho vissuto ogni giorno. Ora posso dire che la promessa l’ho mantenuta al meglio che potevo. Il libro è stato pubblicato anche in Spagna, in Inghilterra, in Argentina e in Brasile. Nel lungo e doloroso intermezzo ho avuto modo non solo di riflettere sul passato, ma anche di misurare il futuro, e mi sono convinto di non avere ormai né l’età, né l’intelligenza, né il prestigio per dire o per fare qualcosa di veramente utile a sostegno delle idee e delle speranze che avevano dato un senso alla mia vita. Intendiamoci: non escludo affatto che quelle idee e quelle speranze riformulate non si ripresentino nella storia a venire, ma in tempi lunghi e senza sapere come e dove, comunque fuori dalla mia portata. Per tutto ciò mi pare legittimo, anzi quasi razionale soddisfare un desiderio profondo che, anziché ridursi, cresce: il desiderio di sdraiarmi al fianco di Mara per dimostrarle che l’amo come e più che mai e dimostrare che la morte è stata capace di spegnerci…».
PRESIDENTE (Richetti): Deve concludere, consigliere.
GRILLINI: Sto finendo: «Può essere solo un simbolo, ma non è poco». A seguire un post scriptum in cui Magri chiedeva di evitare cerimonie funebri, rimembranze e giudizi dettati dall’occasione, ma di rivolgere semplicemente uno sguardo affettuoso o almeno amichevole a una coppia di innamorati sepolti in un piccolo cimitero insieme.
Concludendo, lo voglio ricordare con questo messaggio d’amore, che è stato l’ultimo messaggio di una vita intensa.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Presidente, avevo compreso che eravamo in dichiarazione di voto sull’oggetto 1958. Senza nulla togliere al dolore e ai sentimenti del collega Grillini, richiamo lei, presidente, al rispetto dell’ordine del giorno e di quello che in quest’Aula si fa.
Per gentilezza nei confronti del consigliere Grillini non sono intervenuto, a prescindere dal fatto che lei mi abbia dato la parola, ma vorrei che un episodio del genere non si ripetesse. Il consigliere Grillini ha tutta la possibilità di intervenire su quello che crede, ha gli strumenti per commemorare o chiedere che sia commemorato in quest’Aula chicchessia, purché ve ne sia ragione, ma credo che un intervento in dichiarazione di voto su un oggetto che nulla ha a che vedere con quanto ha letto, per quanto pregevole - e capisco i suoi sentimenti, consigliere Grillini - sia un episodio che non si debba ripetere. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere Villani, il consigliere Grillini in dichiarazione di voto, a partire dalla natura del provvedimento che stiamo approvando, che porta efficacia, ha fatto una considerazione richiamando l’impegno politico di qualcuno che ci ha lasciato.
Siccome lei ha esperienza e ha presieduto quest’Aula prima e meglio di me, faccio finta di non aver sentito il suo richiamo alla Presidenza.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Grazie, presidente. La ringrazio anche del suo chiarimento sull’intervento del consigliere Grillini, anche se lo ritengo fuori tema per quello che è l’oggetto che andiamo a trattare.
Ribadisco il voto di astensione da parte del Gruppo Lega Nord. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione dell'intero testo di legge, con l'uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
38
Assenti
12
Favorevoli
30
Contrari
--
Astenuti
8
PRESIDENTE (Richetti): Proclamo approvata la legge riguardante “Norme in materia di tributi regionali”.
OGGETTO 1675
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione» (28) (Relazione e discussione)
PRESIDENTE (Richetti): Il testo è stato licenziato dalla Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali nella seduta del 29 novembre 2011. Si compone di 12 articoli. Relatrice della Commissione è la consigliera Anna Pariani, che ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Vi ricordo che occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, si proceda alla votazione della richiesta di autorizzazione alla relazione orale della consigliera Pariani, con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Richetti): Comunico l'esito della votazione:
Presenti
34
Assenti
16
Favorevoli
34
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Richetti): La richiesta di autorizzazione alla relazione orale è accolta.
La parola alla consigliera Pariani per la relazione orale.
PARIANI, relatrice: Grazie, presidente. Da stime europee, il costo annuo delle pratiche burocratiche per cittadini e imprese in Italia sarebbe pari a 70 miliardi di euro, e siamo secondi solo alla Grecia all’interno dei Paesi OCSE per il peso economico della burocrazia.
Questo solo dato, paragonato alla dimensione delle manovre che l’Italia sta affrontando per salvare la propria economia e contribuire alla stabilità dell’euro, ci dice come l’intervento sulla semplificazione amministrativa e legislativa sia parte di quel complessivo disegno di riforme, che abbiamo bisogno di realizzare per rendere più giusto, moderno e competitivo il nostro Paese.
La sfida è costruire anche in Italia un’amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese, basata su regole certe e trasparenti, che favoriscano la garanzia dei diritti di tutti e la libera competizione nel mercato.
Questo disegno di legge vuole contribuire, come dichiarato dal Presidente Errani con gli obiettivi del mandato elettivo, a ridurre oneri a cittadini e imprese, elevare la qualità della pubblica amministrazione, favorire la competitività delle nostre imprese, soprattutto piccole e medie. La semplificazione non è solo necessaria per ridurre i costi ed elevare la competitività, ma ha come obiettivo fondamentale la legalità, la lotta all’illecito e alla corruzione.
Elevare la qualità della regolazione è parte di quel cambiamento civico di cui il nostro Paese ha bisogno e a cui può contribuire l’innovazione della pubblica amministrazione. Semplificare non è delegificare o abbassare il grado di controllo sui beni comuni a vantaggio dell’iniziativa privata, piuttosto significa costruire una cultura condivisa, che poggia sulla responsabilità di chi assume un’iniziativa. Fiducia e responsabilità devono, essere le parole chiave di questo processo, verso una concezione di cittadino amico e di un’organizzazione statuale amica, dove è chiaro chi fa cosa, dove sono esplicitati i livelli di autonomia, di responsabilità e i momenti di controllo e le sanzioni esigibili.
La nostra impostazione sul tema della semplificazione è perciò alternativa a una visione centralistica e punitiva della pubblica amministrazione, e mira, a partire dal basso, dalla partecipazione dei soggetti coinvolti e dalla cooperazione istituzionale, a garantire un processo permanente capace di cambiare la cultura della regolazione.
In Italia la prima normativa sistematica in materia di semplificazione è la legge n. 59 del 1997, la cosiddetta “Bassanini 1”, che ha inaugurato una stagione di riforma complessiva della pubblica amministrazione e della sua organizzazione, strettamente connesse all’azione di semplificazione. Quella stagione ha consentito di promuovere un forte cambiamento culturale, fondato sull’accessibilità, la responsabilità e la trasparenza, sulla collaborazione tra i diversi attori della pubblica amministrazione, e ha affermato alcuni istituti di fondo, come il rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti, la Conferenza dei servizi, l’autocertificazione, la definizione del responsabile di procedimento e altri ancora.
Quella stagione ha avuto molti meriti, ma sappiamo che non ha ottenuto tutti i risultati attesi e si è chiusa con la riforma costituzionale del 2001, che ha spostato nuovi poteri in termini legislativi e amministrativi sulle Regioni e sul sistema degli enti locali.
Oggi il nostro orizzonte di lavoro è in linea con gli obiettivi europei di miglioramento della qualità della regolazione, enunciati nelle conclusioni del Consiglio Europeo dell’8-9 marzo 2007 in materia di better regulation. La Commissione Europea ha predisposto nel 2007 un programma d’azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell’Unione Europea e ha definito obiettivi di riduzione degli oneri pari al 25 per cento entro il 2012 - un traguardo molto vicino per noi -, oltre a obiettivi di semplificazione nello Small Business Act, il cui recepimento nella normativa italiana è avvenuto in questi giorni, quando l’iter di questo provvedimento regionale era già in corso, attraverso l’approvazione dello Statuto delle imprese l’11 novembre scorso.
A partire dalla riforma del Titolo V della Costituzione, le amministrazioni regionali sono titolari di molte competenze in materia di semplificazione soprattutto amministrative, e ciò è stato sancito nell’ordinamento nazionale attraverso l’Accordo tra Stato e Autonomie territoriali del 29 marzo 2007, che individua princìpi, modalità e strumenti d’azione per ogni livello istituzionale e recepisce l’obiettivo di ridurre del 25 per cento i costi amministrativi entro il 2012 anche nel nostro Paese.
A seguito di quell’accordo, si è avviato un processo di sperimentazione, che ha coinvolto in primis la Regione Emilia-Romagna, oltre a Toscana, Liguria e Friuli Venezia Giulia, nel periodo gennaio-giugno 2008, per sperimentare la misurazione degli oneri amministrativi, la cosiddetta «MOA», a livello regionale.
Successivamente sono state introdotte le norme nazionali, cosiddette «taglia oneri», inserite nella legge n. 183 del 2008, e si è avviato un piano per la semplificazione amministrativa per le imprese e le famiglie 2010-2012, al fine di perseguire questi obiettivi europei.
Negli ultimi anni, le diverse manovre economico-finanziarie hanno cercato di introdurre nuovi istituti a sé stanti rispetto a questo processo, per esempio la SCIA o le cosiddette «zone a burocrazia zero», che non hanno prodotto significativi cambiamenti del sistema, in quanto slegate da questo processo complessivo di riorganizzazione conseguente della pubblica amministrazione.
Di recente, la Commissione europea ha lanciato la Strategia Europa 2020 per uscire dalla crisi, rilanciare il sistema economico e promuovere una crescita intelligente, sostenibile e solidale, e tali obiettivi sono ripresi pienamente nel Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, siglato il 30 novembre scorso tra la Regione Emilia-Romagna, le istituzioni locali e le parti sociali.
All’interno del patto, citando gli obiettivi definiti nello Statuto delle imprese, si ribadisce come la politica di semplificazione normativa si proponga di raggiungere la migliore chiarificazione delle norme, l’eliminazione di sovrapposizioni e misure superflue, la responsabilizzazione della pubblica amministrazione sul rispetto dei tempi, la garanzia di risposte certe e tempi certi di risposta. E ancora, la semplificazione amministrativa e lo snellimento delle procedure devono avvalersi di tutte le opportunità offerte dall’Information and communication technology.
La semplificazione rappresenta pertanto un terreno di lavoro, su cui rilanciare una strategia di superamento dell’attuale stagnazione produttiva, liberando risorse che oggi sono impegnate in costi burocratici verso l’innovazione e gli investimenti.
Il presente provvedimento si configura come una legge-quadro, ma non è un testo solo di princìpi e indirizzi. Si propone di introdurre un’azione sistematica di valutazione dell’impatto legislativo e regolativo, di riduzione dei costi amministrativi e di lavoro permanente volto alla riduzione e alla semplificazione delle norme e degli adempimenti amministrativi, contribuendo dall’Emilia-Romagna al conseguimento degli obiettivi nazionali ed europei che prima enunciavo.
La Giunta regionale - ringrazio in particolare per il lavoro svolto la Vicepresidente Saliera - ha presentato il 1 agosto scorso un testo aperto al confronto, che conteneva princìpi e strumenti di lavoro per un’azione permanente, non episodica, consapevole della complessità degli obiettivi di semplificazione che non sono ottenibili con la semplice introduzione di singoli istituti.
I capisaldi di questo processo sono: la definizione di princìpi di qualità della regolazione del processo legislativo, l’introduzione dell’analisi di impatto della regolazione per le nuove leggi (metodo previsto dal sistema legislativo britannico a partire dal 1998 e sperimentato in Italia con la legge n. 50 del 1999, la Bassanini 4) al fine di esaminare effetti e costi di una norma con i benefici conseguenti alla sua applicazione; la previsione per le leggi e i procedimenti amministrativi della misurazione degli oneri amministrativi, la MOA, attraverso il modello definito con norme europee e l’introduzione di piani per la riduzione degli oneri in raccordo con la normativa nazionale e comunitaria.
A queste si aggiungano il patto per le azioni concrete, stipulato con gli Enti locali e le altre Pubbliche amministrazioni, assieme alla diffusione delle migliori prassi, l’analisi e la valutazione permanente dei procedimenti amministrativi da parte del nucleo tecnico dell’amministrazione regionale, partendo da quelli più onerosi o con maggiori problemi nel rispetto dei tempi di legge; un tavolo permanente di confronto tra la Giunta regionale, le parti sociali, le istituzioni locali e le rappresentanze dei cittadini, supportato dal Nucleo tecnico; una sessione di semplificazione annuale presso l’Assemblea legislativa da tenere entro ottobre ogni anno, che intervenga nella revisione di norme e procedimenti vagliati dal tavolo permanente e coinvolga le Commissioni consiliari permanenti.
Il provvedimento presentato dalla Giunta in questi mesi è stato al centro di un confronto ampio all’interno della Commissione consiliare I in sede referente e della Commissione consiliare VI in sede consultiva, che oltre ai Gruppi assembleari ha coinvolto la società regionale con le rappresentanze degli enti locali, delle forze sociali ed economiche, delle Camere di commercio, delle associazioni professionali, delle associazioni dei consumatori, delle rappresentanze del terzo settore. Questo lavoro si è associato al lavoro svolto anche dalla Giunta di ascolto del sistema regionale.
Dopo una prima udienza conoscitiva, tenutasi il 23 settembre scorso, che ha permesso al sistema delle imprese in particolare, ma anche a sindacati e associazioni di inviare contributi ed emendamenti significativi, la Giunta ha accolto molte delle sollecitazioni e ha presentato un pacchetto di emendamenti che sono stati accolti nel lavoro della I Commissione.
Il testo così riformulato è stato oggetto di una seconda udienza conoscitiva il 28 novembre scorso, anch’essa largamente partecipata dalle rappresentanze regionali, che hanno accolto con favore le modifiche presentate, sottolineando la larga condivisione del provvedimento, che è stato portato al voto dell’Aula con alcune ulteriori modifiche condivise in sede di I Commissione.
Il testo che viene sottoposto al voto dell’Aula è stato riformulato grazie a questo ampio processo partecipativo e oggi si compone di due titoli. Il Titolo I riporta l’impianto originario del provvedimento formulato dalla Giunta, in cui sono stati esplicitati all’articolo 1 i princìpi originariamente declinati nella relazione di accompagnamento, quali la sussidiarietà, intesa come sussidiarietà verticale, la responsabilità, l’adeguatezza e la proporzionalità dell’azione legislativa e amministrativa. È stata inoltre introdotta la possibilità, attraverso provvedimenti di Giunta, di regolare l’omogeneità delle procedure prodotte dagli enti locali, sempre lavorando con un metodo cooperativo attraverso i patti, all’articolo 1 e all’articolo 2.
Si sono meglio definite le modalità di concertazione con le rappresentanze sociali attraverso il tavolo permanente per la semplificazione, indicato come luogo di confronto da cui parte il processo di valutazione e selezione dei procedimenti da sottoporre ad analisi, con il supporto del Nucleo tecnico individuato al medesimo articolo.
La composizione del Nucleo definita dalla Giunta regionale si avvale del contributo della partecipazione di altri enti coinvolti nel processo di semplificazione, e sia per il tavolo sia per il Nucleo non sono previsti costi aggiuntivi per la Regione.
Il Titolo II, quindi di nuova introduzione, Misure di semplificazione per cittadini e imprese, definisce gli istituti di immediata applicazione nell’azione di semplificazione di norme e procedimenti. All’articolo 5 viene sancito il rispetto dei tempi di legge nella conclusione dei procedimenti amministrativi, sottolineando che tale istituto è elemento di valutazione delle professionalità e delle responsabilità dirigenziali nella pubblica amministrazione regionale e locale.
Viene inoltre indicata la realizzazione di una banca dati dei procedimenti della pubblica amministrazione in Regione, per consentire la piena accessibilità e tracciabilità di ciascun procedimento per cittadini e imprese. Si indica che i patti tra Regioni, enti locali e altre amministrazioni prevedranno modalità di restituzione degli oneri amministrativi legati al procedimento, qualora non vengano rispettati i tempi di conclusione dell’iter a causa della Pubblica amministrazione.
All’articolo 7 si definiscono modalità per garantire applicazione e modulistica omogenee sul territorio regionale per procedure in capo a Regioni ed enti locali, e all’articolo 9, in virtù della banca dati informatica dei procedimenti amministrativi testé indicata, si sancisce il divieto di richiesta di documenti già in possesso delle pubbliche amministrazioni.
All’articolo 8 è fatto divieto di introduzione di nuovi oneri non compensati con nuove normative e all’articolo 10 si prevedono modalità semplificate per aziende certificate, modalità che verranno individuate con provvedimenti di Giunta.
All’articolo 11 si fa riferimento all’esercizio dei poteri sostitutivi da parte della Regione anche per le materie che riguardano questa legge verso enti locali inadempienti, che saranno esercitati in base all’articolo 30 della legge regionale n. 6 del 2004, come già avviene in molti provvedimenti che sono all’esame di quest’Aula. All’articolo 12 vengono individuati gli istituti della Conferenza dei servizi e del silenzio-assenso come ambiti prioritari di lavoro per la prima sessione di semplificazione, da tenere entro il primo semestre 2012.
L’introduzione di questo titolo e dei relativi istituti di applicazione diretta descritti nei cinque articoli rappresenta un positivo elemento di immediata leggibilità delle azioni di semplificazione che la legge si propone, e rende direttamente esigibili principi e indirizzi del Titolo I. In particolare, oltre alla valutazione tempestiva di istituti di emanazione nazionale (Conferenze di servizi e silenzio-assenso), si introducono elementi di civiltà giuridica di stampo europeo, che possono rendere più giusti e semplici i procedimenti, al fine di ottenere maggior certezza nei tempi di conclusione.
Con questo provvedimento si potrà così avviare nel 2012 un lavoro che coinvolgerà l’Aula assembleare con due successive sessioni di lavoro: quella di prima applicazione, prevista all’articolo 12, e quella ordinaria, prevista all’articolo 4, così da permettere alla nostra Regione di essere conseguente all’accordo siglato tra Stato e Regioni nel 2007, contribuendo per la nostra parte all’obiettivo europeo di riduzione del 25 per cento dei costi amministrativi entro il 2012, con le modalità e le azioni che saranno previste dal Piano regionale per la riduzione degli oneri indicati all’articolo 1.
Alcuni provvedimenti già oggi in questa sessione sono in itinere per l’approvazione assembleare e contengono norme applicative già in linea con la presente legge. Le due sessioni di semplificazione nel 2012 sono, quindi, un obiettivo ambizioso e dovranno vedere un lavoro intenso da parte delle Direzioni regionali, della Giunta e dell’Assemblea.
Questo impegno potrà essere sostenuto dal clima positivo di larga collaborazione tra strutture regionali, Gruppi assembleari presenti in quest’Aula e soprattutto dal confronto aperto con il sistema delle rappresentanze regionali, che hanno dato un forte e significativo contributo alla definizione di un accordo ampio della società regionale su questa legge, nel percorso di discussione che abbiamo avuto alle spalle. Ciò appare come un buon viatico, perché questo provvedimento possa esplicare appieno le sue potenzialità e contribuire a una rinnovata stagione di riforme locali e nazionali, di cui purtroppo scontiamo quotidianamente il ritardo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
È aperta la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Chiederei di poter dividere il mio intervento in due momenti: uno più da membro dell’opposizione e uno con carattere più istituzionale, per tener conto del percorso realizzato nell’approvazione di questo PDL.
Intanto, una riflessione che sottopongo all’Aula è perché è così difficile in Italia sburocratizzare la nostra Pubblica amministrazione. In diversi momenti ci si è provato, molti sono stati i fallimenti, alcune battaglie sono finite purtroppo in niente, perché la burocrazia a volte ha un nome e cognome precisi, altre volte, invece, viene rappresentata come un mostro difficile da identificare, ma stritola non solamente i cittadini, ma anche la politica che vuole intervenire.
Questo avviene anche perché - è una colpa che mi sento di attribuire alla politica, che ne ha meno di quelle che in questo momento ci vengono rivolte - forse la mancanza di competenze da parte di operatori politici mette la burocrazia nelle condizioni di dettare norme e procedimenti che sono nella piena competenza, almeno dal punto di vista della loro strutturazione, dei soggetti politici che hanno a cuore l’interesse dei ceti di riferimento, a cui devono rendere conto.
Dico questo perché non è facile intervenire in questo settore. La mia critica nei confronti della burocrazia certamente non va alle singole persone che all’interno dell’apparato burocratico dello Stato, come della Regione, svolgono invece un lavoro assolutamente encomiabile.
Altre difficoltà sono dovute alle varie interpretazioni che vengono date di provvedimenti che cercano di alleggerire il peso per coloro che entrano in contatto con la pubblica amministrazione.
È stata citata prima dalla relatrice Pariani la SCIA, con tutte le problematicità che si è trascinata dietro. Risale a pochi giorni fa una sentenza della Corte Costituzionale, che ha giudicato incostituzionali le zone a burocrazia zero, che per gli addetti ai lavori sembrava annoverarsi tra i provvedimenti positivi per poter operare adeguatamente, mentre invece c’è chi ritiene che questo crei sperequazioni intollerabili dal punto di vista del dettato costituzionale.
L’altra questione che volevo sottolineare, a cui accennavo prima nel corso dell’esame dell'altro provvedimento, è che forse sarebbe buona norma, approfittando anche del clima attuale che stiamo vivendo, indicare, accanto alle cose che non si condividono del Governo nazionale, anche le cose che invece vanno in una direzione che può essere ampiamente condivisa, perché oggi siamo esattamente nell’ambito previsto dal Piano per la semplificazione amministrativa predisposto dal 2010 al 2012 dal Ministro Brunetta in data 14 ottobre 2010, quindi non ci stiamo inventando delle cose, ma mettendoci ovviamente del nostro stiamo applicando una normativa nazionale, per arrivare a quel taglio significativo del 25 per cento dei costi della burocrazia.
In quel Piano venivano indicate alcune priorità che noi oggi riprendiamo, e quindi non è scandaloso ricordarle per dire che le cose buone vengono anche da Governi che non si ritenevano amici.
Il criterio della logica di risultato, il criterio della valutazione di ogni impatto burocratico sono previsti in questo Piano predisposto già nel 2010, tanto che la misurazione e la riduzione degli oneri amministrativi, il cosiddetto MOA che noi espressamente richiamiamo all’interno del nostro progetto di legge, nascono come dicitura in quel progetto. Lì è prevista espressamente l’estensione delle misurazioni e delle riduzioni degli oneri anche alle Regioni e agli enti locali, e questo è l’ambito in cui ci stiamo muovendo.
Giacché spesso i nostri elettori ci chiedono cosa facciamo per loro e magari un provvedimento come questo può passare non inosservato, ma non particolarmente sentito, è bene ricordare che parliamo di un risparmio di 5 miliardi di euro, ovviamente sul livello nazionale e non solo regionale. Con questo provvedimento, infatti, ci inseriamo nel risparmio di questi 5 miliardi di euro e con i tempi che corrono e con i sacrifici che si chiedono trovare il modo di risparmiare queste somme appare positivo.
Era anche prevista - lo dico perché nel progetto di legge lo riprendiamo - la semplificazione per le piccole e medie imprese. Si tratta quindi di una particolare attenzione, che nel progetto di legge regionale viene ripresa, rispetto non tanto alla burocrazia in quanto tale, ma alla burocrazia e agli incombenti richiesti alle piccole e medie imprese, perché chiedere una procedura seppure in qualche modo giustificabile a una grande impresa in grado di sostenere costi sia economici che burocratici al suo interno, che di risorse umane al suo interno può essere plausibile, ma chiedere lo stesso adempimento a piccole o piccolissime imprese come il nostro tessuto economico invece prevede assomiglia molto a una vessazione. Questo testimonia il richiamo forte ad una attività del Governo Berlusconi e del Ministro Brunetta in questa direzione.
Passo invece alla seconda parte più istituzionale, in cui anch’io voglio ringraziare come Presidente della Commissione bilancio sia l’assessore Saliera, che la relatrice Pariani. All’assessore, nella logica sbagliata della politica peggiore, potrei dire che abbiamo completamente stravolto il suo progetto di legge, ma sarebbe una stupidaggine dirlo sia perché non completamente vero, sia perché enfatizzando questo la metteremmo nelle condizioni di fare provvedimenti inemendabili.
La ringrazio invece per aver proposto un progetto di legge assolutamente dignitoso nel momento in cui è stato proposto, aperto alla discussione, e soprattutto per aver dato modo alla Commissione e quindi all'Assemblea di intervenire, come è nostro compito di legislatori, nell’ambito di questo progetto di legge.
La concertazione che troppo spesso fa la Giunta - ho memoria precisa in questi anni di mia presenza in quest’Aula - prima di presentare un progetto di legge secondo me è sbagliata ed è anche al limite della potestà costituzionalmente riconosciuta alla Regione. Capisco che sia una prassi consolidata e non si possa intervenire in questi momenti privati, però, mentre la Giunta ha tutto il diritto e anzi il dovere di concertare l provvedimenti nel momento in cui li va ad applicare come organo amministrativo, quando si pone come iniziativa legislativa che spetterebbe più all’Aula che non alla Giunta, ma la prassi è questa per obiettive risultanze, se la Giunta arriva a una concertazione capillare con i soggetti interessati a quel provvedimento di legge, svilisce in maniera drammatica l'attività dell'Assemblea.
In questo caso non è stato così: tutto il lavoro di confronto con le varie associazioni, i vari organismi interessati all'applicazione di questa legge è avvenuto molto più nell'ambito della Commissione che non nell’ambito del rapporto preventivo della Giunta. La ritengo una cosa positiva non solo dal mio punto di vista, ma anche per i destinatari finali di questa norma, perché hanno avuto un’interlocuzione con la Regione molto più libera e molto più tranquilla che non interloquendo direttamente con il potere esecutivo, che poi è anche quello che domani deve intervenire direttamente nei confronti di coloro che invece avanzano legittime richieste rispetto a un provvedimento legislativo.
Si è trattato quindi di un iter assolutamente virtuoso. Non a caso abbiamo predisposto due udienze conoscitive, cosa non usuale per un progetto di legge, perché abbiamo voluto coinvolgere, visto che l'interesse era notevole, tutti i soggetti interessati nel fornire indicazioni precise, indicazioni che poi sono state ovviamente valutate e riviste dal livello politico, come è giusto che sia, ma che ci hanno anche consentito di arrivare a un’ampia condivisione di questo progetto di legge. Siamo arrivati quindi a realizzare un lavoro positivo e utile per la nostra dignità di consiglieri regionali e per l'esito che abbiamo ottenuto nei confronti dei destinatari di questo provvedimento di legge.
Qui noi applichiamo direttive europee, applichiamo indicazioni che provengono dal livello statale, miglioriamo la competitività del nostro sistema, riduciamo i costi per i cittadini e per le imprese che si avvicinano alla pubblica amministrazione e quindi facciamo certamente un’operazione virtuosa.
Ricordo tre elementi particolari, che credo abbiano costituito un punto fondamentale di questo progetto di legge per il confronto che c'è stato su questi temi. Uno è quello rivoluzionario - su cui non so se siamo i primi - della restituzione parziale degli oneri rispetto a procedure che richiedono il versamento di somme da parte di coloro che richiedono questo servizio. Pensare che la pubblica amministrazione, se non risponde nei tempi previsti per propria colpa, debba restituire una parte di questi oneri, anche se si trattasse di un euro, mi sembrerebbe un principio rivoluzionario positivo. In qualche modo, come cittadini, questo principio ci permetterebbe di far pace con un’amministrazione burocratica e lontana dalle nostre necessità.
Il potere sostitutivo è un altro elemento importante, che non deve essere visto solo come aspetto negativo e punitivo nei confronti di Comuni che, magari, vengono esautorati di qualche loro potere. Considerata la complessità di alcune autorizzazioni, forse il fatto che la Regione possa sostituirsi ad alcuni Comuni rappresenta uno sgravio per quei Comuni, perché può accadere che in alcuni casi non abbiano le opportune strutture e conoscenze per dare quelle risposte che dovrebbero dare nei tempi. E qui si innesca la mala pianta della burocrazia inutile: per allungare i tempi si richiede un documento inutile e si dice dopo quello che si potrebbe dire prima sempre per guadagnare tempo.
Il fatto che, invece, a un certo punto la Regione possa intervenire con le sue strutture per dare queste risposte mi pare una circostanza assolutamente positiva.
Sul silenzio-assenso siamo stati - dico “siamo” per amor di patria, ma in realtà dovrei dire “siete” - poco coraggiosi. Capisco che ci sono spinte che provengono anche da ambienti legati all’idea del privato visto come qualche cosa di dannoso e che, come tale, va sempre controllato e criminalizzato. Secondo me, in questo caso c’era lo spazio per fare qualche cosa di più, perché ricordo che il silenzio-assenso era comunque escluso da quei settori sensibili che, con l’applicazione di tale principio, potevano creare situazioni imbarazzanti. Semplicemente si lanciava un segnale importante nei confronti della nostra società regionale.
Mi paiono assolutamente positivi i richiami alla certezza dei tempi di conclusione. Questo è un altro criterio che dobbiamo diffondere il più possibile. Oggi il cittadino (ma anche l’imprenditore) guarda non solo al risparmio che può ottenere, ma anche alla certezza dei tempi, perché non è più possibile avere incertezze da questo punto di vista.
Molto positivo è il criterio dell’uniformità delle procedure amministrative. Siccome le nostre imprese lavorano in una provincia come in un'altra, almeno all'interno della nostra regione dobbiamo avere dei criteri uniformi e non dare spazio alle interpretazioni. Questo è un altro di quei settori in cui la burocrazia peggiore distrugge l'immagine non solo di se stessa, ma anche della politica. Se mi rivolgo a una provincia e mi chiedono un documento, mentre in un'altra me ne chiedono uno diverso, non capisco più cosa succede e certamente incolpo la politica nel suo complesso.
Il criterio di divieto di introduzione di oneri amministrativi non compensati è un'altra soluzione assolutamente positiva.
Quanto al divieto di richiesta di documenti già in possesso della pubblica amministrazione, ricordo quando Brunetta, forse in maniera un po’ irruenta, ha spiegato la questione del certificato antimafia. Allora tutti si sono inalberati, ma in realtà il concetto era questo: se la pubblica amministrazione ha già in mano i documenti, è inutile che vengano richiesti nuovamente.
Sono opportune, altresì, le semplificazioni per le imprese certificate. Siccome si tratta di procedure molto complesse, se noi individuiamo alcune certificazioni che riteniamo credibili e a cui diamo una certa valenza, il fatto che un soggetto sia certificato in questo modo già lo deve escludere da una serie di ulteriori incombenze burocratiche.
Si tratta, quindi, di un provvedimento che noi consideriamo positivamente. Ci siamo già espressi in maniera positiva in Commissione e lo faremo anche oggi in Aula. Credo che diamo un buon segnale, come siamo riusciti a darlo anche a coloro che hanno partecipato alle udienze conoscitive, i quali hanno visto innanzitutto una partecipazione in massa dei consiglieri anche non direttamente coinvolti, il che fa piacere perché il nostro lavoro è anche quello di ascoltare questi soggetti e, quando è possibile, interpretarne i bisogni. Credo che questo messaggio sia giunto a queste persone.
Abbiamo dimostrato, inoltre, elasticità nel nostro iter burocratico e abbiamo raggiunto, alla fine, un risultato assolutamente positivo di cui dobbiamo essere orgogliosi come Aula.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Intendo in premessa ringraziare il Presidente della Commissione bilancio, il collega Lombardi, e la collega Pariani per l’intenso lavoro che è stato prodotto, prodromico all’approdo in Aula di questo importante provvedimento.
In qualità di consigliere membro della I Commissione, ho seguito con grande attenzione e interesse, pur con i miei limiti, questo documento che è stato portato in Commissione dall’assessore Saliera e che ha avuto un iter, come bene ricordava il collega Lombardi, estremamente partecipato e discusso nelle varie udienze conoscitive e nelle sedute di Commissione.
Devo dire che l’importanza del provvedimento non può essere sfuggita anche all’esterno, in quanto semplificare significa intervenire inserendo chiarezza, sistematicità e certezza nelle norme che ricadono sui cittadini e sulle imprese. Parlo di norme, assessore, che spesso sono superate e rendono il sistema normativo elefantiaco e di difficile comprensione per i nostri cittadini.
Esiste un Ministero per la semplificazione che credo in questi anni abbia svolto una certa attività. Come legislatori regionali abbiamo avuto il compito, in questo mese e mezzo, di fare delle valutazioni approfondite sul provvedimento che ha visto, sì, numerose modifiche rispetto al testo originario che ci era stato licenziato dalla Giunta, ma ritengo siano state modifiche apportate in senso migliorativo e per ottenere in futuro una maggiore incidenza ed effettività sui cittadini e sulle imprese.
Ho particolarmente apprezzato - mi preme ricordarlo in quest'Aula -, da parte della collega Pariani, riferimento istituzionale per gli emendamenti proposti dai vari consiglieri, il recepimento di un mio emendamento (nella formulazione originaria dell'articolo 4) che mirava - lo devo dire con molta franchezza, assessore - non in maniera strumentale a eliminare la possibilità di affidare consulenze all'esterno. Ciò anche alla luce di un'importante pronuncia delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, riportata anche da autorevoli giornali quali Italia Oggi, che chiede una stretta su questo tipo di incarichi esterni. Peraltro, poiché negli organi che sono stati ricordati e che sono riportati nel testo vi è personale interno della Regione altamente in grado di attivarsi su queste importanti normative, ho ritenuto di presentare l’emendamento e la relatrice e la Giunta hanno valutato positivamente la mia proposta.
Sarebbe lungo ma anche importante ricostruire, soprattutto per il futuro, la storia riguardante il tema della semplificazione amministrativa. È un dibattito politico che parte dall’inizio degli anni Novanta e si incentra, come ha affermato chi mi ha preceduto, sulle cosiddette riforme Bassanini, in parte poi frenate, essendoci stata una fase anche di difficile attuazione e di attenuazione degli effetti delle stesse.
È la legge n. 241 che tende a riformare e cerca di eliminare le lentezze, le arretratezze delle normative. Soprattutto, sul piano formale, con una legge finanziaria, la n. 537 del 1993, si dà un forte impulso e si tende a modernizzare il sistema amministrativo e burocratico, nell’ottica di alcuni elementi portanti che ci hanno consentito come Stato di agganciarci al modello europeo.
Tali elementi portanti è giusto ricordarli oggi in quest’Aula: la valenza economica della regolazione, la crescente attenzione ai nuovi settori economici che erano in espansione, i settori dell'energia, della comunicazione, della telefonia, quindi norme che favorissero e accompagnassero questi processi di modernizzazione, l’esigenza di una riduzione del corpus normativo, che si avvertiva già nell'antico diritto romano. Il famoso detto riferito a Giustiniano «dentro alle leggi trassi il troppo e il vano» è una citazione per dire che l’esigenza di accorpare e di riunire un complesso di norme non nasce oggi, ma c’è sempre stata. Lo sforzo deve essere fatto proprio per ridurre questa complessità.
Vi sono, poi, esigenze di leggibilità dell’ordinamento, che mi piace in quest'Aula ricordare, nei diversi centri di produzione normativa. Cito il caso della legislazione delle Regioni.
In questa breve cronistoria, su cui mi sono documentato, viene poi un rapporto OCSE del 2001, molto importante. Si tenta di svincolare la cultura della semplificazione da una considerazione eminentemente giuridica e di accogliere la valenza economica del progetto, che credo sia contenuta anche in questo provvedimento. Ricordo un importante parere del Consiglio di Stato del dicembre 2004 proprio su questo argomento.
Dato che è contenuto nel testo, intendo citare - ma lo farò con la massima brevità - un altro documento. Si parla di analisi di impatto di regolamentazione. Assessore, naturalmente noi voteremo positivamente per tutte le cose valide che sono contenute in questo progetto, ma dobbiamo rimanere sempre vigili e attenti che questo provvedimento raggiunga i risultati importanti che si prefigge nei princìpi generali.
Ora, l'analisi di impatto della regolamentazione, che dovrebbe accompagnare tutti gli atti del Governo, di qualsiasi colore sia, per illustrarne le ricadute sulle imprese e i cittadini, resta, secondo una relazione presentata al Parlamento nazionale, un po’ al palo. Qui si fa il punto sullo strumento - che peraltro è contenuto anche in questa legge, e per questo segnalo questa preoccupazione - che riguarda anche le amministrazioni regionali, nel 2009 e nel 2010.
L’analisi di impatto nasce sulla scia di quanto avvenuto in altri Paesi, segnatamente i Paesi anglosassoni, quindi mutuiamo da quella tradizione questo tipo di studio preliminare per valutare le ricadute sulla società delle normative, e viene man mano recepita. La preoccupazione potrebbe essere - io cito questo rapporto, quindi dobbiamo tenerlo presente per le nostre normative in futuro - che gli uffici si attivino costantemente affinché gli atti che voteremo abbiano sempre un livello di qualità molto alta.
Questo è uno sforzo che bisognerà fare, ma credo che, se non ho colto male nel suo passaggio, da ottobre dovrebbe essere il momento per avere, assessore, un continuo confronto e un continuo controllo dell’impatto di queste misure che oggi ci accingiamo a votare.
Ritengo, in conclusione, esprimendo apprezzamento, che soprattutto in questa logica importante di responsabilità dell’Amministrazione regionale nel suo complesso – quindi non solo la Giunta che propone, ma anche l’Assemblea e le Commissioni – si debbano continuamente tenere sotto controllo gli esiti che avranno queste misure, nell'interesse e ai fini del rilancio della competitività delle imprese e della certezza dei cittadini, che si aspettano molto.
Questo è stato ben evidenziato, nelle udienze conoscitive, dai rappresentanti delle varie categorie ascoltate (che intendo ringraziare anche a nome del Gruppo del Popolo della Libertà) che hanno dato un contributo significativo a queste misure che sono un’importante scommessa per il futuro della nostra società emiliano-romagnola.
Per questo motivo il Gruppo del PdL voterà a favore.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alessandrini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRINI: Grazie, presidente. È indubbiamente una soddisfazione vedere l’Assemblea che si accinge ad approvare una legge sulla semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Parlo di soddisfazione anche perché questa legge darà attuazione a una parte importante dello Statuto della nostra Regione, soprattutto laddove si afferma che la Regione Emilia-Romagna prevede «procedure, modalità e strumenti per la valutazione preventiva della qualità e dell'impatto delle leggi»; che «l'attività amministrativa della Regione è informata ai principi di democrazia, trasparenza, efficacia, economicità, chiarezza delle norme e semplificazione delle procedure»; che la Regione, fra le altre cose, persegue «tempi certi dei procedimenti, anche al fine di facilitare l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini». Questi princìpi sono fissati nel nostro Statuto e questa legge è pienamente coerente con questo dettato.
La legge dà anche attuazione a una parte molto importante del programma di legislatura. Cito velocemente due riferimenti: il primo attiene agli indirizzi metodologici per la rifunzionalizzazione del sistema e per il miglioramento dei processi decisionali, il secondo al tema dell’anticipazione degli strumenti che vengono normati da questa legge, cioè il patto per le azioni concrete con gli Enti locali e la sessione di semplificazione. In quella sede venivano esplicitamente richiamati.
Anch’io, ovviamente, mi associo a ciò che è stato detto da chi mi ha preceduto, a partire dalla relatrice Pariani, nel dare atto alla Giunta, in particolare alla vicepresidente Saliera, di abilità, di sensibilità, ma anche di grande capacità di ascolto dimostrata. Badate, non è una pratica sempre scontata, diciamolo pure. D’altra parte è vero che il progetto di legge è arrivato in Assemblea decisamente diverso da come era stato licenziato originariamente dalla Giunta.
Questo è merito prima di tutto di chi ha coordinato questa azione, ma anche del lavoro dei Gruppi assembleari e dei singoli consiglieri. Permettetemi di citare in particolare le consigliere, che su questo tema ho visto molto qualificate e molto concrete, dimostrando grande conoscenza di questa materia, per non dire della relatrice e della Commissione intera.
Credo sia giusto, in una sede come questa, ribadire che questo risultato è stato possibile perché non abbiamo avuto paura di valorizzare il grande patrimonio che abbiamo in questa regione: le autonomie locali, le organizzazioni economiche, le organizzazioni sindacali, che ci hanno dato una grande mano per mettere meglio a punto questo strumento, ma anche le tante espressioni della società civile che non fanno mancare il loro contributo. In questo caso, credo che tutti abbiano contribuito a migliorare il progetto di legge.
Ciò detto, vorrei svolgere alcune sottolineature in merito a tre aspetti. Il primo riguarda il tema degli obiettivi che la legge si propone. Ci stiamo dotando - lo diceva molto bene la relatrice - di una “legge-sistema” per superare l’impostazione meramente tecnico-giuridica della semplificazione. Laddove hanno provato a fare in questo modo, il tentativo è fallito, quindi giustamente noi abbiamo scelto una strada diversa.
Un altro obiettivo è quello di non creare sovrapposizione con gli enti territoriali, ma neppure ridondanze con il livello statale. Giustamente vogliamo esplicare fino in fondo, appieno, il principio di sussidiarietà.
Infine, sempre sul tema degli obiettivi, vogliamo cercare di fornire a ciascun livello di governo una cornice entro cui operare, superando la frammentazione e la separatezza fra gli strumenti di semplificazione e la disciplina dei procedimenti amministrativi.
Il secondo aspetto su cui vorrei fare una breve riflessione riguarda i princìpi. Qui non si può non richiamare il tema della qualità intesa come certezza dei tempi amministrativi, con relativi processi decisionali; il tema dell’omogeneizzazione interpretativa; la responsabilità dei soggetti istituzionali che devono essere maggiormente adeguati a rispondere alle sempre maggiori e complesse istanze dei cittadini e delle imprese; infine l’unicità dell’azione amministrativa attraverso la collaborazione fra gli Enti locali da una parte e le autonomie statali dall’altra.
Il terzo ed ultimo aspetto riguarda il tema forse principale, quello delle misure individuate per la semplificazione interna al sistema e degli Enti locali, ma che hanno rapporti anche con i cittadini, le imprese e così via. Su questo non mi vorrei dilungare, anche perché fondamentalmente è già stato detto tutto. Comunque, credo che qui ci sia la base per lavorare bene, da adesso in poi, e produrre effettivamente la semplificazione.
Badate, i risultati di questa legge non li vedremo domani, ma probabilmente - mi auguro - li vedremo in modo decisivo alla fine della legislatura, quando avremo prodotto un grande lavoro. Adesso stiamo creando tutte le condizioni per svolgere questo lavoro. Questa è la prima tappa, da adesso inizia il lavoro che forse non è giusto definire più importante, ma sicuramente diverso e ugualmente importante: il tema del patto delle azioni concrete, il tavolo permanente per la semplificazione, il Nucleo tecnico di valutazione, gli strumenti di valutazione cui si faceva riferimento (AIR, MOA, AVP), la sessione annuale di semplificazione dell’Assemblea, la definizione dei piani di riduzione degli oneri, infine l’informatizzazione del sistema per consentire la piena accessibilità ai dati e allo stato dell’iter dei procedimenti medesimi.
Siamo di fronte a una buona legge che consentirà, da una parte, di far risparmiare tempo e soldi ai cittadini e alle imprese e, dall’altra, permetterà alla nostra Regione, l’Emilia-Romagna, di dare un contributo - piccolo o grande che sia, è difficile preventivarlo con precisione - per aumentare la produttività dell’intero Paese. Credo che questo, così come stiamo vedendo in questi tempi, sia uno se non il principale problema che abbiamo in Italia. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Alessandrini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Carissimi colleghi, gran parte dei cittadini emiliano-romagnoli della mia età, cresciuti in famiglie numerose, una volta terminati gli studi - quelli della scuola dell’obbligo, come la chiamiamo oggi - entrarono nel mondo del lavoro.
Detto ciò, non posso che apprezzare, senza eccezione, le cose semplici. Sono, quindi, sempre a favore della semplificazione e dello snellimento delle procedure, della riduzione dei costi e dei tempi d’attesa per ricevere velocemente risposte o autorizzazioni dalla pubblica amministrazione.
Credevo di aver sbagliato quando ho letto il titolo che reca “Semplificazione del sistema amministrativo”, tant’è che, non avendo chissà quale diploma di laurea come lor signori, sono andato a cercare sul dizionario il significato della parola “semplificare”. Ho trovato che significa “rendere semplice o più semplice”. Andando oltre, ho trovato che “semplice” significa “formato da un solo elemento, non complicato, facile, elementare”.
Vi chiedo, allora, se qualcuno è in grado di spiegarmi, dove sta la semplificazione in questa legge? Ditemi, illustri laureati, dove stanno , in questa legge, che oggi tutti non vedete l’ora di approvare, la semplificazione e il contenimento dei costi per i cittadini? Mi riferisco soprattutto alla riduzione dei costi della pubblica amministrazione che gravano sulle spalle dei contribuenti; spalle che ormai non ce la fanno più a reggerli, dato che devono sopportare anche i costi della casa, della famiglia a carico, dei beni di consumo che aumentano e, soprattutto, delle nuove tasse che presto fioccheranno come regalo sull’albero di Natale delle famiglie, grazie al Governo Monti anche da voi sostenuto.
Si semplifica, forse, approvando l’ennesima legge, quando invece sarebbe stata sufficiente una direttiva, una circolare, una qualsiasi traccia che la Regione avrebbe potuto diffondere a tutti gli Enti locali? Vi chiedo se si semplifica prevedendo tutto l’armamentario della legge, che consiste in accordi con altre pubbliche amministrazioni e si tratta pur sempre di procedure da gestire, l’AIR, Analisi di impatto della regolazione, VIR, Valutazione impatto di regolazione, MOA, Misurazione oneri amministrativi, ATN, che non è una nuova azienda di trasporti, come si potrebbe supporre, bensì l’Analisi tecnico-normativa, AVP, Analisi e valutazione permanente dei procedimenti.
Sono già un problema tutte queste sigle, per tenerle in mente ci vorrebbe Pico della Mirandola. Inoltre, non mi pare che significhi semplificazione creare il milionesimo tavolo permanente e l’ennesimo nucleo tecnico, come invece volete fare.
Vi sembra una genialità inventare la sessione annuale di semplificazione, e prevederne addirittura due nell’anno 2012? Forse per riempire altre decine di armadi con verbali, relazioni, riassunti delle relazioni, prospetti, atti che non interessano di fatto a nessuno e che non producono nulla, come vediamo per la sessione comunitaria.
Da una Regione come questa, che vuole essere sempre al top tra tutte le altre per dare il buon esempio, ci si aspetta che le regole e le leggi siano ridotte allo stretto necessario e siano ben scritte, snelle e comprensibili. Se, invece, si vuole approvare questa legge che rappresenta una complicazione, che è sbagliata anche nel titolo e che aggraverà enormemente il lavoro degli uffici regionali e degli Enti locali, appesantendone i tempi e i costi nei prossimi dieci anni, allora bisognerebbe avere buona fede e il coraggio di dirlo ai cittadini, senza prenderli in giro vendendo per semplificazione un macigno di aggravi, costi e complicazioni.
In tempi come questi è un delitto gettare fumo negli occhi per giustificare nuove procedure, nuovi uffici, nuova carta da stampare e da buttare. Sia chiaro a tutti che questa legge non ha fatto che ripetere pari pari gli obblighi della pubblica amministrazione, che sono già scritti nelle leggi sul procedimento amministrativo, così come gli obblighi di risarcimento per i danni dovuti ai ritardi della pubblica amministrazione, che tutti i tribunali già riconoscono.
Abbiamo uffici già strapieni di carte, di riunioni, di tavoli, di nuclei per tutti i gusti. Sentiamo quotidianamente le lamentele dei Comuni per la carenza di personale, per i tagli, per i vincoli del Patto di stabilità, per i soldi che mancano per asfaltare le strade, per sostenere il sistema produttivo, l’occupazione, il trasporto e così via. E volete approvare una legge inutile che avrà un impatto aggravante su tutte le amministrazioni?
Qualcuno di voi, dottori, si è per caso soffermato a misurare gli oneri amministrativi di questa legge e a valutarne l’impatto? Sono a conoscenza di una trentina di leggi regionali le quali prevedono già sulla carta l’obbligo di valutazione di impatto delle politiche regionali nei vari settori, ma, a parte qualche relazione general generica, la Giunta non ci ha mai trasmesso cifre precise o valutazioni sull’efficacia o meno delle azioni, sufficienti a valutare se effettivamente si è speso bene e per necessità. Non sarebbe, quindi, il caso di attuare queste norme già in vigore prima di partorirne altre ugualmente inutili?
Vi ricordo che la spesa di funzionamento della macchina amministrativa regionale, tra organi istituzionali e affari generali, su cui dovrebbero ricadere gli effetti di questa legge, non solo non si è ridotta, ma è costantemente aumentata negli anni. Ricordo, inoltre, che solamente dal 2007 ad oggi ha registrato un aumento del 9 per cento. Badate bene, stiamo parlando di una spesa improduttiva a carico dei cittadini. Vi chiedo perché sottrarre queste risorse che potrebbero invece ripercuotersi positivamente nei circuiti del lavoro, dell’istruzione, dei servizi.
Vi sia chiaro che con questa legge di complicazione non farete altro che caricare i cittadini di adempimenti a pioggia e non mirati come, invece, una saggia amministrazione richiederebbe; adempimenti che ingolferanno ulteriormente gli uffici pubblici a scapito di snellimenti e procedure più rapide.
Da parte mia avrei trovato molto ragionevole e condivisibile una proposta di direttiva regionale volta a istituire e a diffondere tra tutte le pubbliche amministrazioni le migliori pratiche, la modulistica più essenziale, le informazioni e le banche dati già in essere o quelle perfezionabili. Dato che di buona amministrazione e trasparenza vi riempite spesso la bocca da almeno vent’anni, prendo atto che si vuole perdere l’ennesima occasione per tradurre in fatti l’esigenza diffusa di una vera semplificazione e di risparmio che i cittadini e le categorie produttive pretendono a gran voce.
Basterebbe raccogliere e diffondere le migliori pratiche e rispettare i tempi e che le leggi siano già in vigore da anni. Con questa legge di complicazione aumenterete, invece, i costi a carico di imprese e cittadini, la spesa regionale per la burocrazia, gli adempimenti richiesti ai Comuni e, probabilmente, ciò non farà ridurre i tempi di attesa per le pratiche dei cittadini.
Non c’è nulla di semplice in questa legge. Si tratta semplicemente di un orpello in più per riempire con parole quello che evidentemente la Regione Emilia-Romagna non riesce a riempire con i fatti concreti. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Grazie, presidente. È un oceano di parole intorno a una legge che riassume dei princìpi e delle prassi che, in parte, sono arrivate dall’Unione europea, in parte dal livello governativo, come qualcuno ricordava, per un intervento legislativo che - lo premetto - vede il favore del Movimento 5 Stelle o, meglio, vedrà il voto favorevole del Movimento 5 Stelle, che pure nel merito ha trovato molti punti di divergenza.
Io ho posto una domanda molto chiara: avremmo potuto creare questa prassi, questo percorso anche senza l’intervento di una legge? La risposta è stata “sì”. Insomma, noi parliamo di semplificazione e andiamo a creare un’ulteriore legge, in un Paese che peraltro è pieno di leggi inutili. È sicuramente bello, ci si fa pubblicità con un intervento legislativo, ma tutto ciò che mettiamo in questa legge non è materia da provvedimento legislativo. La Giunta avrebbe potuto, con un confronto in Commissione e anche in un tavolo con i portatori di interesse, andare avanti con una delibera e avremmo avuto molti meno costi.
Dico questo perché, in concreto, noi non possiamo assolutamente dire che creeremo dei risparmi. In tema di semplificazione e di riduzione di oneri amministrativi è da anni che sentiamo annunci. Ora, qui si mettono in fila delle buone pratiche, si dettano delle linee guida che non sono cogenti. Il grosso degli oneri della pubblica amministrazione è presso gli Enti locali, ma questi potranno disattendere ciò che scriviamo in questa legge e non succederà niente, nemmeno per eventuali rivalse verso il Tribunale amministrativo regionale.
Per questo noi siamo critici. Qualcuno potrebbe chiedersi, allora, perché voteremo a favore. Voteremo a favore perché comunque non si può dare un segnale negativo quando si va nella direzione della semplificazione, che noi condividiamo. Anche le buone pratiche che sono inserite nel provvedimento sono lodevoli e meritevoli. Quindi, non potremmo né votare contro, né astenerci, perché la legge rappresenta, comunque, un percorso migliorativo di ciò che oggi esiste.
Tuttavia, noi discutiamo non il metodo - anch’io devo fare i complimenti per la capacità d’ascolto che si è dimostrata - ma lo strumento in sé della legge. Inoltre, riteniamo che di fatto non vi sia alcuna cogenza. Qualcuno citava anche la sessione comunitaria, ma, ahimè, non ha dato tutti i frutti che doveva dare.
In realtà, una cosa che potrebbe fare questa Regione - e noi cercheremo di proporla - sarà una semplificazione reale, soprattutto con riferimento ai problemi che hanno i cittadini, che sono legati al tempo. Le persone oggi non hanno tempo e la burocrazia toglie tempo. Si tratterà di lavorare con le nuove tecnologie, ma in maniera reale, vera, non con piccoli spot, per abbattere la sportellistica.
Abbiamo presentato degli emendamenti che verranno proposti alla legge di modifica della n. 30 del 1998 sul trasporto pubblico locale. In Commissione io ho sollevato un tema: se su un autobus troviamo una persona senza abbonamento, ma titolare dello stesso, oltre alla multa la costringiamo a recarsi presso l’ufficio dell’azienda dei trasporti locali per mostrare fisicamente l’abbonamento. Pensate a una donna con dei figli, che magari ha mille cose da fare, va bene farle pagare la multa se dimentica l’abbonamento, ma perché costringerla a perdere mezza mattina per andare presso gli uffici a mostrare l’abbonamento, quando abbiamo l’elenco informatizzato di tutti gli abbonati? Con un palmare l’accertatore potrebbe verificare se questa persona è effettivamente abbonata. Ci può stare, per i motivi che spiegherà l’assessore oggi in risposta al mio emendamento, che si preveda una multa di pochi euro, perché abbiamo bisogno di seguire anche la tracciabilità, ma chiedere alla persona di recarsi presso gli sportelli per mostrare l’abbonamento è sicuramente archeologia.
Questo è solo un piccolo esempio - lo cito perché oggi ne discuteremo - ma lo si può verificare a tutti i livelli. Dobbiamo creare dei sistemi informativi unici. I Comuni dovrebbero avere un unico sistema informativo condiviso e noi dovremmo investire su questo. Tutte le banche dati dovrebbero essere comunicanti tra loro. Questa è la vera rivoluzione che si può fare: permettere ai cittadini di realizzare tutto da casa. Quando parlo di semplificazione penso a questo e penso anche a scrivere meno leggi. Per questo dico che discuto lo strumento.
Detto questo, poiché non farò la dichiarazione di voto, anticipo che comunque il nostro voto sarà favorevole, con le riserve che ho qui espresso.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Favia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere, scusi, ce la fa a stare nei termini?
MONARI: Sì, certamente. Intervengo molto brevemente, presidente, e la ringrazio, per piacere e anche per dovere, poiché penso che si debbano dei ringraziamenti. Lo ha fatto il collega Lombardi, che mi ha preceduto nell’intervento. Come esponente del Gruppo del Partito Democratico, avendo percorso l’iter che ha prodotto questo testo di legge, comprendo bene e sono abbastanza d’accordo su alcuni passaggi dell’intervento del collega Favia. Purtuttavia, poiché il progetto di legge fa da cornice, da contenitore ad altre azioni che ovviamente stanno dentro, ma a valle rispetto alle politiche che le varie deleghe dei diversi assessorati esprimono, penso invece che la validità e la dignità del progetto di legge siano lo strumento più idoneo per dare un messaggio anche all’esterno di quest’Aula del fatto che stiamo dicendo e facendo sul serio.
Il collega Favia ha ragione, c’è un problema di coerenza tra le richieste della società e dei cittadini e le risposte della pubblica amministrazione. C’è un problema di tempi, un problema di qualità e un problema anche di approccio mentale alla semplificazione. La politica, quando è buona politica, deve assumersi la responsabilità di stare davanti, di guidare il processo, non di mettersi in coda.
Per questo ringrazio per il lavoro svolto la Giunta e la vicepresidente Saliera, la relatrice Pariani, la Commissione e anche gli uffici, perché è del tutto evidente che per vincere la burocrazia occorre che il percorso venga fatto insieme dalla politica e dalla macchina amministrativa. Non si possono fare politiche senza avere un idem sentire con chi poi deve applicarle. Sembra un’ovvietà, ma purtroppo questo è il problema che si è accumulato in questi anni e che addirittura a volte si è presentato con la faccia dello scontro. Quindi, oggi occorre salutare questo provvedimento come un provvedimento che permette di compiere un passo avanti.
A me la parola sburocratizzazione piace poco, anzi non mi piace. È una parola che, peraltro, ha scarsamente a che fare con l’italiano, è uno slang giornalistico. Per ovvi motivi di sintesi, lo slang giornalistico tende a comprimere i concetti. A me invece piace parlare di efficienza, di maggiore efficienza, di crescita di efficienza. Questo, secondo me, va a beneficio anche del dibattito che stiamo svolgendo e che si è svolto questa mattina in Aula.
Al collega Manfredini, al quale come sapete voglio bene, dedico un passaggio, ovviamente non come risposta, non come dottore e neanche come professore. Io non ho visto emanare dall’ex Ministro per la semplificazione Calderoli norme sulla semplificazione e, ancor peggio, non ho mai letto commi di provvedimenti su norme rispetto al federalismo fiscale tanto sbandierato dalla Lega.
Capisco la capriola, il triplo salto mortale con avvitamento, cioè il fatto di stare prima al governo senza produrre nulla, quindi a totale carico della nazione, senza “lavurà”, come direbbe il mio amico Manfredini, ma adesso che da partito di governo siete diventati partito di lotta mi è sembrato un po’ ingeneroso, caro Mauro, il tuo intervento, con citazione di dottori e professori, quando non siete stati neanche in grado, quando siete stati al governo con Berlusconi, di svolgere dignitosamente il ruolo dei bidelli. Senza ovviamente offesa per i bidelli.
Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Monari.
Consigliera Barbati, lei aveva chiesto la parola, però abbiamo solo cinque minuti per chiudere. Se ritiene di farcela le do la parola, altrimenti spostiamo l’intervento al pomeriggio.
BARBATI: So di fare cosa gradita ai miei colleghi, oltre che a lei, se dopo una nutrita serie di interventi io sarò più sintetica. Quindi, penso di stare nei cinque minuti.
Come partito siamo sempre stati favorevoli a provvedimenti che contenessero al loro interno misure volte alla semplificazione amministrativa - anche alla riduzione della spesa amministrativa, ma in questo caso parliamo di semplificazione amministrativa - e in genere alla semplificazione di tutte le norme che creano problemi al cittadino che si rivolge alla pubblica amministrazione per trovare lavoro, per aprire un’impresa eccetera, eccetera.
È una questione molto complessa che, come diceva Monari, negli ultimi anni ha avuto soltanto un momento di attenzione, con l’ex Ministro Calderoli e quel simbolico rogo di leggi, cui purtroppo non è seguita alcuna semplificazione. Quindi, valutiamo positivamente questo provvedimento, se non altro per la finalità di migliorare la qualità dell’azione amministrativa.
Sono diversi gli aspetti positivi di questo provvedimento, ma siccome ho promesso di essere breve li tralascio, anche perché sono stati già presentati, e manifesto una sola perplessità, o magari un suggerimento o una richiesta di attenzione all’assessore sulle modalità con cui si istituisce ogni anno, nel mese di ottobre, nell’Assemblea legislativa la sessione di semplificazione. Quindi, è bene che ci sia il tavolo permanente, nel quale sono rappresentate le forze sociali, i cittadini; dall’altra parte, è bene che ci sia anche un nucleo tecnico in grado di elaborare idonee misure di semplificazione. A loro parere, intendo sia del tavolo sia del nucleo tecnico, quello del combinato disposto del comma 1 dell’articolo 4.
Non vedo in questo momento - forse mi sfugge - alcun ruolo svolto dall’Assemblea legislativa e avverto non dico una contraddittorietà, ma un elemento che mi preoccupa, perché sostanzialmente il tavolo e il nucleo tecnico si comportano di fatto come una Commissione assembleare, almeno nel momento in cui oggetto dell’attività di semplificazione, sempre secondo il parere di tavolo permanente e nucleo tecnico, dovessero essere parti o intere leggi regionali, come peraltro si lascia intendere al comma 2 dell’articolo 5.
Immagino che la sessione di semplificazione sarà il luogo nel quale, sulla base di un progetto di legge regionale proposto dalla Giunta, l’Assemblea legislativa potrà a sua volta valutare il lavoro del tavolo permanente e del nucleo di valutazione, e magari proporre essa stessa, almeno da quanto si intuisce nel comma 3 dell’articolo 5, misure di semplificazione anche diverse da quelle proposte dal tavolo e dal nucleo, ad esempio proponendo di semplificare me lo conceda, assessore, per chiudere questo intervento un po’ veloce, che non vorrei fosse diventato un po’ confuso - anche questa stessa legge. Quindi, lascio aperte diverse possibilità.
Prenda questo mio intervento come una richiesta di attenzione anche sul ruolo che questa Assemblea ha, affinché non venga sminuito da queste sessioni.
PRESIDENTE (Mandini): Chiudiamo qui i lavori e li riprendiamo alle ore 15.
Grazie.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,59
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta per motivi istituzionali ai sensi dell'art. 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta Vasco ERRANI.
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta l'assessore Paola GAZZOLO.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Hanno partecipato alla seduta il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Simonetta SALIERA.
Votazioni elettroniche
OGGETTO 1958Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Norme in materia di tributi regionali»” (27)
Presenti: 38
Favorevoli: 30
Tiziano ALESSANDRINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 8
Manes BERNARDINI, Stefano CAVALLI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Silvia NOÈ, Andrea POLLASTRI, Luigi Giuseppe VILLANI.
Assenti: 12
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Roberto CORRADI, Vasco ERRANI (m), Fabio FILIPPI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Alberto VECCHI.
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 1675Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Misure per l'attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione»”
Presenti: 34
Favorevoli: 34
Tiziano ALESSANDRINI, Manes BERNARDINI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari:0
Astenuti: 0
Assenti: 16
Enrico AIMI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Galeazzo BIGNAMI, Thomas CASADEI, Roberto CORRADI, Andrea DEFRANCESCHI, Vasco ERRANI (m), Fabio FILIPPI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Gabriella MEO, Alberto VECCHI.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Mandini - Richetti
Cevenini - Corradi
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