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66.
SEDUTA DI GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2011
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE AIMI
Indice
Interpellanza oggetto 1970 (78)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
POLLASTRI (PDL)
MUZZARELLI, assessore
Interpellanza oggetto 1982 (79)
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
POLLASTRI (PDL)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
OGGETTO 1996
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: «Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano»
(Testo base) (33) (Esame articolato)
(Ordine del giorno ogg. 1996-2016-2056/1 - Dichiarazioni di voto) (47)
(Ordine del giorno ogg. 1996-2016-2056/2 - Presentazione e dichiarazioni di voto) (52)
OGGETTO 2016
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Meo, Naldi, Sconciaforni, Defranceschi e Moriconi: «Istituzione del Parco regionale fluviale del Secchia»
(Abbinato)
OGGETTO 2056
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Villani, Bignami, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi: «Riorganizzazione degli enti gestori del sistema regionale e delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
MEO (SEL - Verdi)
CORRADI (Lega Nord)
POLLASTRI (PDL)
NOÈ (UDC)
FREDA, assessore
VILLANI (PDL)
DONINI (Fed. della Sinistra)
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta
MONARI (PD)
FAVIA (Mov. 5 Stelle)
PARIANI (PD)
PRESIDENTE (Aimi)
VECCHI Alberto (PDL)
MANFREDINI (Lega Nord)
BERNARDINI (Lega Nord)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,47
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la sessantaseiesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Iniziamo subito con lo svolgimento dell’Inno nazionale, considerato che questa sarà l'ultima volta, essendo questa l’ultima seduta antimeridiana del 2011.
(L'Assemblea, in piedi, ascolta l'esecuzione dell'Inno di Mameli)
Svolgimento di interpellanze
1970 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa la costituzione della Consulta per la Cooperazione e della Fondazione per la cooperazione emiliano-romagnola. (78)
Risponde per la Giunta l'assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Pollastri per l'illustrazione.
POLLASTRI: Grazie, presidente. La legge regionale n.6, recante le Norme per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione mutualistica in Emilia, istituisce all'articolo 3 la Consulta della Cooperazione, ai sensi del comma 1.
In questa Consulta siedono il Presidente della Giunta regionale o un suo delegato, l'assessore, rappresentanti di Associazioni di cooperative rappresentative operanti sul territorio regionale e 3 membri esperti designati dalla Giunta. Questa Consulta esprime pareri in merito allo sviluppo della Cooperazione, alle politiche economiche e sociali che coinvolgono o possono coinvolgere la Cooperazione, esamina le proposte progettuali pervenute, elabora un rapporto biennale sullo stato della Cooperazione.
Ai sensi dell'articolo 6 della citata legge che richiamo nell'atto ispettivo, la Regione è autorizzata a partecipare alla Fondazione per la cooperazione emiliano-romagnola, che ha lo scopo di promuovere ed effettuare «ricerche, studi, convegni, seminari riguardanti il movimento cooperativo e costruire ed aggiornare un archivio storico e un centro di documentazione del movimento cooperativo».
Verificato che (ho letto la norma agli articoli successivi) la Regione promuove il sostegno, lo sviluppo degli investimenti delle imprese, la capitalizzazione e l'accesso al credito delle imprese stesse, nonché - passaggio importante - l'incremento della partecipazione dei soci, l'ingresso di nuovi soci nelle imprese cooperative, sostiene iniziative imprenditoriali, concede sulla base di criteri definiti con provvedimenti propri della Giunta regionale contributi, finanziamenti alle cooperative di nuova costituzione, cofinanzia progetti di intervento nel territorio regionale predisposti dagli enti gestori dei fondi mutualistici, alla luce di tutto questo «mio studio» interpellavo l'assessore delegato, la Giunta per avere alcune informazioni in forma ufficiale.
Presento questi atti, assessore, per avere informazioni come previsto dallo Statuto e del Regolamento in quella che ritengo la sede naturale. Può quindi essere utile anche a tutti i colleghi sapere se siano state costituite queste attività, e in caso affermativo quali siano i costi di funzionamento (questo però mi interessa relativamente) e soprattutto quali progetti si potranno sviluppare in futuro e a quanto ammontino le risorse stanziate.
Si tratta di una richiesta di chiarimenti, di una panoramica che lei potrà fare a beneficio dell'Aula, perché ritengo sia un tema non troppo conosciuto, quindi riterrei giusto che lei in qualità di assessore allo sviluppo economico fornisse in Aula tutte queste notizie, che ritengo importanti per l'espletamento della nostra attività di controllo e di indirizzo in qualità di consiglieri regionali. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola all'assessore Muzzarelli per la risposta.
MUZZARELLI, assessore: Come ho avuto modo di comunicare anche in forma scritta al consigliere, al fine di favorire una relazione sempre più stretta tra la Regione e le organizzazioni maggiormente rappresentative della cooperazione, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale n.6 del 2006, è stata istituita il 28/11/2006 con decreto n.252 del Presidente della Regione la Consulta della Cooperazione.
Questa ha il compito di esprimere pareri riguardo alla programmazione regionale, allo sviluppo della Cooperazione, alle politiche economiche e sociali che direttamente la coinvolgono ai sensi dell'articolo 4 della legge n.6 del 2006. In particolare, secondo quanto previsto al punto 3, la Consulta esamina i progetti di legge pervenuti inerenti i programmi integrati di cui all’articolo 7 della suddetta legge, come lei ha giustamente ricordato.
Il funzionamento della Consulta è disciplinato dal Regolamento regionale n.1 del 28 marzo 2007, che risponde ai requisiti di efficacia e semplificazione procedurale e non prevede costi di funzionamento. La Regione per il momento non si è avvalsa della possibilità di partecipare, unitamente alle associazioni cooperative, all'istituzione di una Fondazione per la cooperazione emiliano-romagnolo.
Per quanto riguarda le risorse stanziate all'approvazione della legge n.6 e i beneficiari, si dà attuazione all'articolo 7 della legge regionale n.6 del 2006, inerente la realizzazione di programmi integrati di sviluppo e promozione cooperativa, attraverso il cofinanziamento di progetti coerenti con le finalità previste dall'articolo 2 della suddetta legge regionale.
In particolare, nell'anno 2011 gli interventi richiesti anche in considerazione della particolare congiuntura economica sono stati i seguenti: azioni e supporti per la nascita, la promozione e lo sviluppo di imprese cooperative in tutti i settori, in particolare nell'attività di servizio al sistema produttivo regionale, di aggregazioni imprenditoriali di lavoro autonomo professionale, di nuove cooperative come soluzione di crisi aziendali o promozione di nuove imprenditorialità derivanti dalla successione nella conduzione di impresa, per lo sviluppo di politiche attive per il lavoro, la promozione di azioni di contrasto alle forme di precarietà, così come previsto anche dalla legge regionale n.17 del 1 agosto 2005, Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro.
A questo si aggiungano la diffusione, l'accrescimento della cultura cooperativa e in particolare la ricerca, la formazione e la sperimentazione negli ambiti della cultura della responsabilità sociale d'impresa, della partecipazione nel governo di impresa e dello sviluppo sostenibile dell'impegno e sviluppo locale della sussidiarietà.
Le proposte progettuali presentate nel 2011 dalle associazioni di rappresentanza, di assistenza e tutela del movimento cooperativo regionale sono 6, per uno stanziamento regionale complessivo di 350.000 euro. Negli anni precedenti, dal 2007 al 2010, a favore della medesima tipologia di beneficiari sullo stesso articolo di legge sono stati previsti 38 progetti con uno stanziamento complessivo di 500.000 euro. Tali attività cofinanziate riguardano in particolare la governance, la responsabilità sociale, la promozione della cultura cooperativa e l'innovazione nel sistema cooperativo.
Il 2010 è stato invece il primo anno di attivazione dell'articolo 9 della legge regionale n.6 del 2006 sulla cooperazione. Tale articolo promuove nuove cooperative e, insieme ad altri due bandi start-up innovativi e progetti di giovani creativi, rappresenta le misure con cui abbiamo voluto dare fiducia a chi vuole provare ad affrontare la crisi attraverso la creazione di nuove attività e nuove imprese.
In particolare, questo bando ha premiato da una parte le cooperative e i consorzi che rappresentano progetti e attività di particolare valore sociale nell'ambito della cura, dell'innovazione, dell'ambiente e dell’energia delle categorie che hanno sentito particolarmente la crisi (giovani, donne, immigrati e tutti i lavoratori e lavoratrici occupati in modo discontinuo o in cassa integrazione o mobilità).
I dati sulla partecipazione ci hanno indicato che è stata una scelta giusta. Le cooperative nate da lavoratori colpiti da crisi aziendali, che quindi si sono rimessi in gioco, precari o disoccupati sono 32, ossia il 40 per cento del totale dei progetti presentati. Di queste, 10 cooperative sono femminili, 5 cooperative sono di giovani. I settori a cui appartengono variano dalla cura alla persona all'ambito dell’energia e dell'ambiente, fine ai servizi intesi in senso ampio (famiglie, imprese, persone, sport, spettacolo, cultura).
I soci coinvolti nelle cooperative provenienti da crisi aziendali, disoccupati e precariato, che sono uno degli ambiti che ci preoccupava di più in questo momento, sono 273, di cui 118 donne.
I progetti presentati sono 80, finanziati 74 per 1.495.322 euro per una mole di investimenti di 3.921.855 euro. Come abbiamo visto in questi giorni, i dati sull'economia sono di grande preoccupazione e credo che dobbiamo utilizzare ogni azione, ogni stimolo, ogni opportunità per creare impresa e per stimolare la voglia di intraprendere nella nostra regione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola al consigliere Pollastri per la replica. Le restano tre minuti, consigliere.
POLLASTRI: Grazie, presidente. L’esaustiva risposta dell'assessore Muzzarelli trova la mia piena soddisfazione.
Tutti i dati che l'assessore che ha in capo questa delega importantissima, soprattutto in considerazione del momento in cui ci troviamo e a cui faceva riferimento nella replica, mi inducono a ritenere che fosse importante avere ufficialmente nell'Assemblea legislativa un riferimento all'Aula da parte dell'assessore su una legge che nasce nel 2006, sulla quale ho voluto chiedere informazioni precise.
Devo ringraziarla, assessore, perché lei puntualmente mi dà risposte non generiche, ma molto circostanziate. Dalla sua risposta sono emersi dati importanti: le cifre dello stanziamento, i progetti, l’investimento di 350.000 euro e successivamente dei 500.000. Mi conforta soprattutto la parte finale della sua risposta, che riguarda i 32 progetti, dei quali il 40 per cento riguarda purtroppo persone che hanno perso il lavoro (118 donne) che hanno la possibilità di beneficiarne.
Dato che l'interpellanza aveva una veste di interesse generale, devo pubblicamente ringraziarla e mi dichiaro totalmente soddisfatto della sua risposta. Naturalmente continuerò anche nell'anno successivo a richiede questo tipo di informazioni e di avere costantemente il quadro della situazione non solo nel caso specifico a cui lei faceva riferimento oggi, ma anche in tanti altri settori che investono l’importante delega assessorato che lei ricopre.
Da parte mia come consigliere di minoranza, assessore, troverà sempre una collaborazione fattiva su questi temi, perché il momento economico e storico non solo della nostra Regione ma in generale impone di tenere i riflettori alti, come in questo caso ho cercato di fare, e di pungolare costantemente la Giunta su questioni che interessano moltissimo i lavoratori, le lavoratrici, i giovani e le donne. Grazie, assessore.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Abbiamo esaurito l'oggetto 1970, passiamo all’oggetto seguente:
1982 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le procedure relative alla definizione delle linee di indirizzo riguardanti le nomine. (79)
Risponde per la Giunta la vicepresidente della Giunta Saliera.
La parola al consigliere Pollastri per l'illustrazione.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Non voglio, vicepresidente, anticipare la sua risposta che non conosco, ma talora tramite il sottosegretario o altri esponenti della Giunta arrivano anticipatamente delle risposte scritte, nonostante la veste delle nostre richieste sia l’interpellanza orale che dà maggiore visibilità all'Aula e ritengo che l'interpellanza orale serva anche agli altri colleghi per avere informazioni che magari non avrebbero, se l'opposizione non ponesse dei quesiti alla Giunta regionale.
A volte penso che su questi temi sia utile a tutti i colleghi, soprattutto quelli più attenti, avere delle informazioni. Ricordo, assessore, che questo quesito mi era venuto in mente all'inizio del mio mandato ed era rimasto nel cassetto per un po' di tempo ma, dato che quando sono stato eletto innanzitutto mi sono letto lo Statuto e il Regolamento che per me - mi consenta la battuta - sono come la Bibbia, all'articolo 31 dello Statuto ho visto disciplinata la previsione dell'approvazione da parte dell'Assemblea legislativa delle linee di indirizzo per le nomine e la verifica della relativa attuazione.
Ricordo anche che in Consiglio comunale approvammo un documento simile, che prevedeva delle linee di indirizzo che davamo alla Giunta comunale relativamente a questo. Mi sono posto dunque alcune domande. Solitamente opero in questo modo: faccio un accesso agli atti su certi temi per avere i documenti, come ho fatto recentemente per la vicenda dell'ACNA Piacenza, per cui mi sono fatto dare i documenti, li ho esaminati e poi ho fatto l'interrogazione.
Così ho fatto anche in questo caso, sebbene sia assolutamente diverso, e il direttore generale mi rispondeva con nota protocollo 005550 del 21/2/2011 (per questo ho anticipato in premessa che si trattava di una richiesta che avevo fatto parecchi mesi fa) che «a tutt'oggi l'Assemblea legislativa non ha mai approvato un documento in merito».
La mia considerazione sotto il profilo politico è stata quella di verificare - mi sono documentato anche sotto questo aspetto - estraendo copia dell'Albo di tutte le nomine con relative scadenze, composizioni dei Consigli di Amministrazione, indennità e composizione del Collegio dei revisori, per avere una panoramica complessiva di una giungla di partecipate e un coacervo di nomine che la Regione esprime nella sua potestà.
La stragrande maggioranza di queste evidentemente avviene per espressione del Presidente della Giunta, e soltanto in via residuale qualche nomina è votata dall’Assemblea, così come accade in Consiglio Comunale, come sa chiunque ne abbia fatto parte. Ne ho fatto parte per 18 anni e, da quando c'è la legge dell’elezione diretta del sindaco, sostanzialmente è il sindaco che fa le nomine nelle partecipate e il Consiglio comunale è abbastanza svuotato di questo tipo di designazioni, salvo quello del Collegio dei revisori, che è votato dal Consiglio comunale, con modifiche intervenute con una recente normativa, per cui i componenti di questi organi verranno in futuro sorteggiati in Comuni sotto un certo numero di abitanti.
Non voglio uscire però dal seminato e rimango agli atti che ho depositato. Dopo questa risposta del direttore generale vorrei sapere se sotto il profilo del controllo che esercitiamo - sul tema delle nomine avevano avanzato richieste anche altri Gruppi della minoranza - vi sia la possibilità che anche l'Assemblea regionale possa dare linee di indirizzo su questo tema particolarmente sentito, per cercare di colmare un vuoto a mio avviso esistente.
La legge disciplina e prevede in capo al Presidente della Giunta regionale questo tipo di potere e di scelta, ma sarebbe buona cosa che l’Assemblea regionale che rappresenta tutti i Gruppi politici e i rappresentanti dei cittadini potesse dare una linea di indirizzo, come accadeva quando sedevo sui banchi del Consiglio comunale di Piacenza, per cui votavamo delle linee di indirizzo ed era anche un modo per discutere di questo tipo di questioni, che considero molto importanti.
Non ci scandalizziamo che certe nomine vengano fatte per vicinanza politica anche legata a criteri di professionalità, però che l'Aula possa predisporre una linea di indirizzo alla Giunta anche su questo tema potrebbe essere una cosa estremamente importante sotto il profilo politico.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola alla vicepresidente Saliera per la risposta.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente. In riferimento all’interpellanza del consigliere Pollastri, come ha ricordato lo stesso consigliere, l'articolo 31 dello Statuto contiene gli indirizzi per la redazione del Regolamento dell'Assemblea legislativa.
Tale Regolamento costituisce una fonte normativa peculiare simile ai Regolamenti parlamentari, istituita allo scopo di consentire all'organo elettivo di autoregolamentarsi in modo autonomo. Il Regolamento, che deve disciplinare l'organizzazione e l'attività dell'Assemblea. è stato infatti emanato con decreto del Presidente dell'Assemblea legislativa il 4 dicembre 2007.
Al suo interno sono presenti due norme che riguardano le nomine, in attuazione dell'articolo 39 dello Statuto, contemplanti la possibilità che siano tenute udienze conoscitive o audizioni in Commissione assembleare sulle nomine, con riferimento alle linee di indirizzo di cui all'articolo 31 dello Statuto. Si tratta degli articoli 43 e 44.
In tale contesto, mi preme segnalare come la Giunta regionale si attenga e si sia sempre attenuta nel suo operare a quanto stabilito dalla normativa regionale in materia. Le nomine di competenza della Giunta sono infatti disposte sulla base degli specifici criteri e requisiti, secondo quanto disciplinato dalla legge regionale n. 24 del 1994 e le sue modificazioni, e naturalmente dallo Statuto che lei ha richiamato.
Circa il rispetto di questi criteri l'Assemblea legislativa ha il diritto di svolgere e di fatto svolge le proprie funzioni di controllo attraverso gli atti di sindacato ispettivo, anche sulle nomine di competenza della Giunta o del Presidente. Conseguentemente, le prerogative dell'Assemblea in materia sono tutelate anche nell'ambito della disciplina già in vigore, ferma restando la decisione posta in capo all'Assemblea legislativa in modo autonomo sulle modalità con le quali procedere alla definizione delle linee indirizzo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, vicepresidente Saliera.
La parola al consigliere Pollastri per la replica. Le rimangono trenta secondi.
POLLASTRI: Sarò telegrafico. Grazie, assessore, conosco la procedura, quindi conosco bene gli atti di sindacato ispettivo che sono stati fatti anche dai colleghi del Movimento 5 Stelle su nomine fatte da altri. Questo è il passaggio ordinario e le prerogative dell'Aula che è sempre sovrana esistono, ma il mio quesito era - non gliene voglio - più specifico, perché chiedevo se la Giunta pensasse di produrre un documento di indirizzo da sottoporre all'Aula.
Mi rendo conto però di aver forse voluto spaccare il capello in quattro o farne una questione procedurale, ma era anche politica nel dire che la Giunta predispone un documento, ce lo sottopone, per cui individuare i criteri che voi ritenete che i componenti nominati nei vari enti debbano avere sarebbe stato un passaggio importante.
Lei comunque mi ha risposto escludendo ogni tipo di omissione da parte dell'esecutivo, abbiamo gli strumenti per chiedere, visto che ogni tanto salta fuori che qualcuno non ha i requisiti non solo qui in Emilia, ma anche in altri consessi, non ha il diploma o come nel Comune di Piacenza che qualcuno doveva redigere un importante progetto per il Palazzo degli uffici e non aveva la laurea.
PRESIDENTE (Richetti): Consigliere, deve concludere.
POLLASTRI: Il tema delle nomine che ho posto oggi, presidente, è importante, perché sappiamo che spesso non sono sotto i riflettori e io volevo intensificare il dibattito, laddove comunque noi come opposizione continueremo a verificare e a controllare non solo nei requisiti formali, ma anche per quanto concerne l’operato dei rappresentanti che nominate nelle partecipate.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Abbiamo esaurito l’oggetto 1982 e con esso tutte le interpellanze previste all'inizio della seduta antimeridiana.
Passiamo all'ordine del giorno, così come da convocazione.
OGGETTO 1996
Progetto di legge d'iniziativa della Giunta: "Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano". (Testo base). (33) (Esame articolato)
(Ordine del giorno ogg. 1996-2016-2056/1 - Dichiarazioni di voto) (47)
(Ordine del giorno ogg. 1996-2016-2056/2 - Presentazione e dichiarazioni di voto) (52)
OGGETTO 2016
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Meo, Naldi, Sconciaforni, Defranceschi e Moriconi: "Istituzione del Parco regionale fluviale del Secchia".
(Abbinato)
OGGETTO 2056
Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Villani, Bignami, Aimi, Bartolini, Bazzoni, Filippi, Leoni, Lombardi, Malaguti, Pollastri e Alberto Vecchi: "Riorganizzazione degli enti gestori del sistema regionale e delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000".
(Abbinato)
PRESIDENTE (Richetti): Su questo oggetto, di cui è relatrice la consigliera Meo, sono state presentate 45 proposte di emendamento, 15 a firma del consigliere Defranceschi, 1 a firma del consigliere Favia, 1 a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi, 13 a firma di Villani, Bignami, Bazzoni, Lombardi, Filippi, Vecchi Alberto e Pollastri, 2 a firma Bernardini, 8 a firma Meo e 5 a firma Noè.
Nomino scrutatori per coadiuvare le operazioni di voto il consigliere Casadei, il consigliere Carini e il consigliere Pollastri.
Iniziamo con l'emendamento 2 a firma del consigliere Defranceschi. Poiché propone di sostituire un termine nell'arco dell'intero provvedimento, lo esaminiamo prima dell'articolo 1. Discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Questo è strettamente collegato anche all'emendamento 3 ed è una chiara espressione di una visione assolutamente diversa da quella del progetto di legge così come arriva in Aula, già chiarita ieri nel dibattito generale.
Questi due emendamenti si propongono infatti di istituire non macro-aree abbandonate a Comuni e Province, ma bensì, come avviene per l'ARPA, delle agenzie regionali che gestiscano i parchi, le riserve e i siti della Rete Natura 2000 nella nostra regione.
L’intendimento è chiaro ed è chiara anche la visione politico-amministrativa della questione, nel senso che abbandonare alla gestione singola dei Comuni o in piccola parte anche delle Province vuol dire per la Regione togliersi anche le funzioni delegate, la possibilità di controllo, di vigilanza e di intervenire all'interno della gestione delle aree protette, con l'evidente rischio che un Comune abbia mano libera in diverse iniziative e che ci si debba trovare, come è già successo in quest'Aula, che quando si segnalano violazioni di leggi regionali o nazionali (penso in questo caso al Codice dei beni culturali e del paesaggio) ci si senta rispondere di rivolgersi in Procura perché queste funzioni sono state delegate.
Non credo in scienza e coscienza che vorrei correre questo rischio, e mi auguro che su questo come su altre materie ci sia una profonda riflessione, anche alla luce della revisione della normativa che ci dovrà essere per fortuna sulle funzioni delegate alle Province.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: La mia risposta a questo emendamento è insita nella presentazione che il consigliere ne ha fatto, nel senso che questo emendamento scardina l'attuale impostazione di questa legge, per cui lo considero da respingere.
Tengo però a dire che i territori gestiti e accompagnati nella gestione da Comuni e Province non sono territori abbandonati (sarebbe veramente incredibile considerarli così!) e che i piani territoriali che vengono concordati parco per parco sono lo strumento a disposizione per questo territorio per fare delle scelte e per mantenere anche i livelli di controllo.
Questa legge, che cambia l'attuale struttura, non scardina quindi il sistema di gestione del territorio e di controllo del territorio, per cui il mio parere è di voto negativo.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Passiamo all'articolo 1, su cui insiste l’emendamento 1 a firma del consigliere Defranceschi. Discussione congiunta su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: All'interno di una legge ovviamente per sua natura e necessità molto tecnica mi sia consentito un momento filosofico, e cioè l'inserimento di una voce specifica nell’articolo 1, dove si parla di oggetto e finalità.
Premesso che condivido gli altri punti, che sono tutti importanti, sarebbe interessante inserire questa dicitura, che prevede che le nostre aree protette siano lasciate in eredità alle generazioni future. Credo che sia un concetto importante che dobbiamo inserire in questa legge perché non dobbiamo vedere i Parchi e il sistema delle Aree protette come una cosa nostra, gestita da un Comune o di più Comuni che si associano nella loro gestione.
I Comuni passano, le Giunte passano e cambiano, ma restano il nostro territorio, la tutela ambientale che non è nostra, perché è un patrimonio indisponibile come la fauna selvatica, un'eredità che dobbiamo lasciare al futuro e una cosa di tutti, di cui non possiamo impossessarci, ma che possiamo solamente regolare sul momento per far sì che rimanga per il futuro.
Considero dunque importante la valutazione di questa visione filosofica che penso possa incidere su questo progetto di legge.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Un momento di filosofia non si nega a nessuno, e condividiamo come maggioranza lo spirito di questo emendamento.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 1 a firma del consigliere Defranceschi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 1 è approvato.
Passiamo all’articolo 2, su cui insiste l’emendamento 18 a firma dei consiglieri Villani, Bazzoni, Lombardi, Vecchi Alberto, Bignami, Filippi, Pollastri.
Discussione generale su articolo ed emendamento. Dichiarazione di voto su articolo ed emendamento.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 18 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’articolo 3, su cui insistono 11 proposte di emendamento:
- emendamento 3 a firma del consigliere Defranceschi;
- emendamenti 15 e 16 a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi;
- emendamento 19 a firma dei consiglieri Villani ed altri;
- emendamento 31 a firma Bernardini;
- emendamento 33 a firma Meo;
- emendamento 41 a firma Noè;
- emendamento 32 a firma Bernardini;
- emendamenti 20, 21 e 22 a firma Villani ed altri.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Intervengo per quanto concerne gli emendamenti presentati dal collega della Lega, ribadendo che la centralità dei nostri emendamenti è quella di revocare la parte del testo che prevede l'obbligatorietà per i Comuni di essere inseriti anche nelle nuove strutture.
Come abbiamo già detto nella prima giornata di Consiglio, insistiamo affinché i Comuni vengano lasciati liberi di potersi esprimere rispetto al nuovo quadro ed assetto organizzativo della gestione dei parchi, che di fatto stravolge radicalmente quanto originariamente previsto nella fase costitutiva dei singoli parchi regionali, momento in cui i Comuni hanno liberamente espresso la propria adesione o meno ai parchi, mentre oggi, di fronte a una riforma complessiva che stravolge tutto il sistema, vengono "obbligati" - cito testualmente la parola inserita nel testo di legge - a rientrare nel nuovo soggetto riformato.
Insistiamo perché venga abrogata la parola "obbligati" e venga lasciata ai Comuni la libertà di esprimersi. Ribadisco che, se questa maggioranza ha la convinzione che quanto portato all'attenzione ed alla votazione di quest'Aula sia pienamente condiviso da parte di tutti i soggetti, non deve avere alcun timore nel lasciare gli Enti locali liberi di esprimersi in proposito. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Anche il nostro Gruppo ha presentato questa proposta emendativa con questo spirito. Temiamo infatti che i Comuni troppo «ingabbiati» da questa normativa un domani potrebbero non avere più tutela dei propri interessi.
È quindi necessario che l'adesione a parchi e aree naturali sia accettata e approvata da parte delle popolazioni e di chi le rappresenta. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Riguardo al nostro emendamento 15, l’obiettivo è quello di ridurre un errore geografico, naturalistico presente all'interno della legge, perché, come già detto in discussione generale, si parla di una definizione di macro-aree che dovrebbero avere un'omogeneità geografica e naturale, ma è evidente che questo non accade nel momento in cui le macro-aree, a parte l'eccezione dell’unica macro-area che ritengo compatibile con queste premesse, quella di Ravenna, del delta del Po e della pianura, tutte le altre vanno dagli Appennini con montagne che superano i 1.200 metri alla bassa pianura e alle rive del Po.
Credo che questo sia difficile da gestire anche dal punto di vista tecnico-scientifico, perché è evidente che nei parchi che gestiscono aree montane si trovano competenze tecnico-scientifiche ed esperienze di anni di chi vi opera che ovviamente non possono essere le stesse di chi lavora nel parco dalla parte opposta.
Come era stato richiesto anche da WWF, Legambiente e altre associazioni ambientaliste, nonché dagli stessi direttori dei parchi, da chi vi opera e vi lavora, si propone una revisione di queste zone, affinché queste abbiano veramente un significato geografico e naturalistico, e che quindi le macro-aree siano fatte a livello di montagna, di collina, di pianura e dei bacini dei fiumi.
Con l’emendamento 16 volevamo introdurre anche una tutela che riguardi anche le nostre coste, anche se qui c'è un problema tecnico con la legislazione nazionale, per cui abbiamo proposto un emendamento blando, in modo che venga considerata in questo progetto di legge la possibilità di tutelare l'ambiente marino fino a 10 chilometri dalla costa, se limitrofo alle aree protette.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Molto rapidamente, gli emendamenti sull'articolo 3 che ho presentato chiariscono meglio che quando si parla di parco si intende parco ed area contigua, quindi sono due emendamenti che chiariscono questa cosa. È stata una richiesta precisa per evitare discussioni e confusioni.
Concordo con l'emendamento 16 del consigliere Defranceschi, ma su tutti gli altri non concordiamo. La possibilità richiamata dal consigliere Corradi di sfilarsi dalle strutture attualmente esistenti è una cosa che noi dobbiamo rigettare, perché i parchi nascono dopo lunghissimi percorsi di condivisione durati anni, le comunità hanno scelto liberamente di aderire a queste strutture, hanno avuto per anni risorse. Su La Gazzetta di Parma di oggi c'è l'ennesimo contributo significativo ricevuto da Corniglio, un paese molto piccolo governato dal centrodestra, per un intervento di recupero di alcuni fabbricati importanti grazie all'azione del parco.
Le comunità locali hanno assunto anche degli impegni, perché all'interno dei Consorzi hanno assunto delle persone, hanno aperto dei mutui, hanno condiviso una storia. Un parco non è un tram, non si sale e non si scende a ogni fermata: sono strutture alle quali dobbiamo garantire un futuro con linearità e serietà.
Il discorso del consigliere Defranceschi su come sono state individuate le macro-aree potrebbe essere oggetto di molte discussioni. Sicuramente l'ipotesi che lui ha presentato e di cui altri hanno discusso potrebbe essere interessante, ma potrebbe essere anche fallace dal punto di vista della gestione, laddove ad esempio, se pensiamo a un sistema pianura, sono certa che dopo le prime due riunioni di coordinamento d’area, si porrebbe il problema di come sia formata questa pianura, quale sia il bacino, da dove arrivino i fiumi, dei problemi che nascono dalla montagna.
Il criterio scelto in questo caso di seguire i corridoi ecologici riconosciuti dai nostri strumenti di pianificazione regionale e provinciale come sistema territorialmente ed ecologicamente valido, che tiene anche conto delle attuali strutture amministrative che consentono una gestione, penso che possa essere un sistema che funziona.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Desidero rendere noto che all'articolo 3, in particolare al comma 8, si prevede l'obbligatorietà dei Comuni, il cui territorio ricada in quello amministrato dagli enti di gestione, di fare parte di tale organismo. Si impone però agli enti partecipanti di contribuire pro quota stabilita dallo Statuto dell'ente.
Questo comma produce il fatto che anche un piccolo Comune dovrà assumersi a bilancio l'impegno a sborsare soldi pro quota per spese decise da un organismo terzo per spese di investimento e di gestione, anche nel caso in cui non ne condivida le ragioni.
Attualmente i soci dei Consorzi decidono autonomamente quanto impegnare nella gestione dei parchi in base ai programmi proposti. Vedo che la consigliera Meo mi fa segni di diniego, però mi risulta che il Comune di Parma, il Comune di Fornovo e anche la stessa Provincia negli ultimi anni hanno giustamente tagliato alcune contribuzioni al Parco dei Boschi di Carrega, perché hanno ritenuto opportuno muoversi in questa maniera.
Oggi, per il semplice fatto che tali Comuni sono coinvolti a livello perimetrale si trovano blindati a dover partecipare a una decisione anche se non li coinvolge in misura pro quota. Questo mi sembra un coinvolgimento che va oltre la volontà di un Comune rispetto a una situazione che non lo coinvolge più di tanto, quindi invito cortesemente a prendere in esame questo emendamento che si propone di sopprimere l'ultima frase del comma, laddove dice: «lo Statuto determina le quote di contribuzione cui è tenuto ciascun ente».
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
La parola all'assessore Freda per la conclusione della discussione generale.
FREDA, assessore: Grazie, solo per chiosare rispetto all'emendamento 21 all'articolo 3, dove si propone di destinare prioritariamente gli introiti amministrativi al recupero dei danni alle coltivazioni agricole.
Questa non può essere una priorità del parco, perché questo ha altri obiettivi, però c'è l'impegno a individuare dei criteri per quanto riguarda i finanziamenti che la Regione eroga per aiutare gli agricoltori colpiti da questi problemi e destinarli prioritariamente alle attività agricole all'interno dei parchi. Questo è un impegno che si può assumere.
Per quanto riguarda le osservazioni della consigliera Noè, è chiaro che nulla cambia rispetto alla situazione attuale e per di più lo Statuto viene deciso da tutti i Comuni che partecipano, quindi nessuna decisione viene presa sopra la testa di nessuno, anche il bilancio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Freda.
Dichiarazioni di voto su articolo 3 ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Intervengo in dichiarazione di voto per confermare il voto favorevole ai nostri emendamenti. Colgo l'occasione di questo breve spazio per replicare alle dichiarazioni della consigliera Noè, in quanto all'origine le comunità locali erano state chiamate a pronunciarsi, e lo hanno fatto, per l'istituzione di parchi con competenza territoriale ben diversa da quella che andiamo ad immaginare oggi in tema di gestione, con delle regole del gioco ben diverse da quelle che escono da questo progetto di legge.
Oggi vengono stravolte le regole del gioco e nello stesso tempo vengono imbavagliate le comunità locali ed i loro rappresentanti democraticamente eletti (sindaci e Consigli comunali), vengono umiliate e incatenate con una norma che le obbliga a rimanere all'interno di questo percorso normativo, che viene calato sulla loro testa al di fuori delle loro scelte libere e democratiche.
Credo che questa sia una brutta pagina di democrazia e di rispetto delle autonomie locali da parte di questa Regione. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, per comunicare il nostro voto favorevole all'emendamento 33 proposto dalla relatrice, in quanto migliorativo delle tutele dei perimetri dei parchi, e invece il nostro voto contrario ad altri emendamenti presentati dall'UDC e dalla Lega, facendo mia la bella immagine usata dalla relatrice parlando di un tram da cui non si può salire e scendere.
È vero il discorso del rispetto delle autonomie locali però ci sono alcune autonomie locali che non possono essere interamente tutelate così come sono, perché esiste anche un concetto di interesse nazionale, dato che quando si devono fare delle autostrade si va contro l'interesse delle autonomie locali perché esistono dei princìpi superiori dello Stato, allo stesso modo quando si fa un parco probabilmente ci sono degli interessi superiori e si tutela quello che è un bene comune, che è di tutti, nemmeno soltanto di coloro che risiedono all'interno di questa Regione.
È quindi evidente che si deve forzare (ed è giusto che lo si faccia) anche un eventuale dissenso rispetto a una Giunta che magari tra cinque anni avrà parere assolutamente diverso.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Per ribadire appunto le nostre proposte emendative e dichiarare che condividiamo anche la posizione del collega Corradi della Lega Nord e quindi sull'articolo, non essendo stati accolti gli emendamenti, voteremo contro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Semplicemente per ribadire che comunque con questo comma 8 non c'è alcun rispetto delle autonomie locali, se non altro perché per effetto degli accorpamenti è logico che l’incidenza che avrà l’autonomia di ogni singolo Comune sarà più ridotta rispetto al passato, e quindi nel trovarci in un atteggiamento di grande forzatura rispetto all'autonomia locale devo decidere di votare contrariamente rispetto a questo articolo 3.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Grazie, presidente. Intervengo su questo articolo perché credo che sia la cifra che ha guidato la stesura di questo progetto di legge.
La cifra è quella di una imposizione, che vede l’assunzione di obblighi decisi in altra sede da parte di Enti locali. Se, come ha detto la relatrice, questi enti non sono un tram su cui si sale o si scende, potrebbero però essere un autobus sul quale si sale ma che a un certo punto cambia rotta, per cui qualcuno abbia anche il diritto di decidere di scendere.
Qui c'è un problema non di poco conto, relatrice: chi ha partecipato alla creazione dei parchi e dei Consorzi ha partecipato in relazione a un habitat che è calato in un determinato ambiente, dove vi sono determinate attività economiche, dove c'è un andamento demografico che magari è difforme rispetto a un’area limitrofa, e oggi si creano invece delle macro-aree.
Come ho già avuto modo di dire, mi chiedo cosa ci azzecchi con il Parco dei cento laghi il problema che inerisce l’attività dell'attuale Parco dello Stirone o del Piacenziano. Sono zone completamente diverse, ma questa macro-area deciderà ad esempio quali e quante caratteristiche debbano avere i territori che diventano esenti per la produzione di foraggio (e in alcune zone di questi parchi c'è la problematica del Parmigiano Reggiano, che poco interessa a chi insiste sul Parco dello Stirone).
Credo che questo sia un vulnus rispetto alle popolazioni che lì vivono e che dopo un lungo percorso hanno dato un assenso all'adesione ai parchi e ai Consorzi così come erano. Ritengo anche che sia un vulnus che abbiamo già visto anche in altre leggi regionali, che hanno prodotto risultati poco soddisfacenti laddove alle comunità locali non viene data la possibilità del recesso.
Come avevo già ho avuto modo di sottolineare in discussione generale del progetto di legge, la presidente Donini, evidentemente consapevole di alcuni limiti di questo progetto, ha parlato della clausola valutativa. Mi chiedo perché, vista questa facoltà della Regione, non applicare questa clausola valutativa anche alle comunità locali, segnatamente agli Enti locali.
Questo è un interrogativo al quale è facile dare risposta: questo è un progetto di legge sostanzialmente calato dall'alto, con necessità temporali che nascondono una volontà, in quanto sapete benissimo che poteva essere fatto un percorso molto più partecipato e razionale, e credo che, come ho detto in premessa, questo "partecipano obbligatoriamente" sia la cifra di una legge che viene calata violentemente sui territori, con una disomogeneità dei territori che non potranno esprimersi nei termini dovuti.
Credo quindi che sia un cattivo esempio di come la legislazione regionale imponga agli Enti locali misure che avranno una fortissima rilevanza sulle popolazioni, sugli Enti locali, perché al problema del bilancio si somma anche il problema del personale, e su tutte le attività economiche che insistono in quelle macro-aree.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Vorrei rassicurare il consigliere Villani: l'autobus non cambia strada, la strada è quella della tutela e della conservazione della natura attraverso un sistema di parchi.
Qui non bisogna equivocare: i parchi nelle loro singolarità e nelle loro peculiarità rimangono, continueranno a chiamarsi Parco dello Stirone piuttosto che Parco dei cento larghi piuttosto che Parco dei gessi bolognesi e saranno comunque governati dalla Comunità del parco, che è fatta dagli amministratori locali.
Quello di cui stiamo parlando e a cui oggi mettiamo mano è non il sistema di regole e di confini territoriali o di zone protette piuttosto che non protette: è il sistema gestionale complessivo che viene semplificato, è il sistema di gestione del personale che viene omogeneizzato. Sono parole che negli anni ho sempre sentito come richieste specifiche anche del centrodestra, che negli anni ha mosso critiche a un sistema forse troppo frammentato.
Credo quindi di non dover aggiungere altre parole, in quanto mi sembra che lo spirito sia assolutamente chiaro.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Per dichiarare che voteremo contro gli emendamenti presentati da Lega, UDC e PdL, ma voteremo invece a favore degli emendamenti della consigliera Meo.
Le ultime considerazioni della relatrice sono le stesse che avrei posto a giustificare e a interloquire con le argomentazioni del centrodestra e del consigliere Villani. In realtà, non esautoriamo i territori dalla responsabilità della decisione, proprio perché le Comunità del parco garantiscono continuità all’esperienza accumulata nella vita dei Consorzi.
Creiamo l'occasione di costituire una rete, che dal punto di vista dell'efficienza e della razionalizzazione migliora l'efficacia degli interventi, perché si cresce meglio nella relazione piuttosto che nell'isolamento. Lo dico perché considero opportuno smentire l’allarmismo sorto su questo tema sui territori e credo che la lettura integrale del testo di legge e dello sviluppo del suo articolato spieghino la cosa.
Quando, consigliere Villani, sono intervenuta parlando di clausola valutativa l’ho fatto come lo faccio – e di solito il collega Lombardi è al mio fianco in queste iniziative – per ogni legge che contiene la clausola valutativa. Grazie anche all'attività della VI Commissione, infatti, inseriamo la clausola valutativa, a fronte di una discussione che si fa in Assemblea attraverso la Commissione Consiliare, su leggi che riteniamo importanti, leggi di settore, che hanno contenuti di innovazione, che producono un salto di qualità rispetto al passato.
È la clausola che contiene i criteri sulla base dei quali vanno restituiti all’Assemblea legislativa i dati relativi al tipo di effetti che questa legge produce rispetto agli obiettivi e alle finalità che ci eravamo prefissati. L’abbiamo in molte leggi e l'abbiamo anche su questa legge che riteniamo importante, perché introduce forti innovazioni, ed è evidente che quella sarà l'occasione di fare dei bilanci, di misurare gli aspetti positivi, le eventuali difficoltà.
Coerenti agli obiettivi che in legge abbiamo posto e che continuano a essere per noi il principio fondamentale, il nostro intento come Assemblea legislativa è quello di collaborare al perseguimento di questi princìpi. Questa era la mia riflessione sulla clausola valutativa durante la discussione generale.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 3 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 15 a firma dei consiglieri Favia e Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 16 a firma del consigliere Favia.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 19 a firma dei consiglieri Villani e altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 31 a firma del consigliere Bernardini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 33 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 41 a firma della consigliera Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 32 a firma del consigliere Bernardini.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 20 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 21 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 22 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 3 è approvato.
Passiamo all'articolo 4, su cui non insistono emendamenti.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 4 è approvato.
Passiamo all’articolo 5, su cui insistono due emendamenti: emendamento 34 a firma della consigliera Meo ed emendamento 23 a firma dei consiglieri Villani, Bazzoni, Lombardi, Vecchi Alberto, Bignami, Filippi, Pollastri.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Abbiamo presentato questo emendamento aggiuntivo che all’articolo 5 dopo «risorse» inserisce «nonché da un rappresentante per ciascuna delle categorie purché l'associazione di riferimento sia riconosciuta a livello regionale fra le seguenti categorie: ambientalista, tartuficola, micologica, piscatoria, venatoria, agricola, artigianale e industriale».
È dunque un emendamento che va nella direzione migliorativa, affinché la società civile che nel parco vive e lavora abbia rappresentanza. Per questo motivo il Gruppo del Popolo della Libertà insiste perché trovi accoglimento questa nostra proposta. La ratio di questo emendamento riguarda anche la possibilità che i portatori di interesse citati abbiano momenti decisionali.
L’emendamento è naturalmente aperto a eventuali subemendamenti. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Non avendo altri iscritti, dichiaro chiusa la discussione generale. Dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Questo è un tema che ricorrerà, e vorrei non essere equivocata su questo punto. Stiamo parlando della Comunità del parco, che si assume il carico della voce del territorio del parco. Quindi sono gli amministratori locali.
È giusto che in qualche modo rimanga nelle mani - consentitemi questa immagine poco felice - degli amministratori, degli eletti, dei rappresentanti del territorio. Questo è un passaggio molto importante, che ritroviamo.
I portatori di interesse devono trovare e trovano in questo provvedimento un loro spazio pesante di esistenza e di consultazione, perché è di questo che stiamo parlando: di una necessità di consultazione di tutti i portatori locali strutturata in questo procedimento. L’elenco potrebbe essere infinito, nel senso che sono rappresentate in questo emendamento e in altri che poi ricorrono alcune categorie importantissime, ma è indubbio che parco per parco o zona per zona possano esisterne tante altre (comunità locali, associazioni, comitati, persone che lavorano, pro loco).
Per queste esiste la Consulta del parco, che questa legge norma, ma che distingue fra portatori di interesse e amministratori del territorio. Sono ancora nella nostra legge, nel nostro ordinamento.
Respingo quindi questo emendamento perché le categorie che il Consigliere cita sono rappresentate nella Consulta del parco.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Per comunicare il nostro voto favorevole all'emendamento 34 della relatrice, perché anche in questo caso migliorativo delle tutele, ma anche il voto favorevole all'emendamento 23 ben presentato dal consigliere Pollastri, che ne ha riassunto bene le motivazioni.
Si parla di associazioni di categorie che vivono, lavorano e in alcuni casi dipendono anche dalle attività svolte all'interno dei parchi, quindi sarebbe normale che almeno fossero presenti alle convocazioni di queste strutture e potessero ascoltare quello che capiterà sulla loro testa, come per i portatori di interesse.
Capisco l'obiezione della relatrice (a parte che non c’è alcun problema ad allargare la lista), ma sulla base di quanto ha detto nel momento in cui ci saranno altri emendamenti che prevedono la presenza senza diritto di voto, quindi non una facoltà amministrativa ma di semplice audizione, immagino che il voto potrà essere favorevole.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Condivido in pieno lo spirito dell'emendamento del consigliere Pollastri e ovviamente non condivido affatto lo spirito di quello della consigliera Meo, anche perché è palese dalle sue dichiarazioni quale imprinting si sia voluto dare a questo progetto di legge.
Già dall'inizio della discussione di questo progetto di legge si vede chiaramente - scusami se te lo dico - l'arroganza che si sta dando a questo progetto…
BERTELLI: La chiarezza, che è un’altra cosa, non è arroganza.
NOÈ: Perdoni, dottor Bertelli, però io la vedo in questa maniera, anche perché, se l'obiettivo di questo progetto di legge è quello di trattare la Comunità dei parchi, quando si parla di comunità si intendono tutti coloro che a qualunque titolo insistono su quel parco, sia chi ha delle proprietà, sia chi lo vive, sia chi lavora in quel parco.
Qui, purtroppo, li abbiamo tagliati fuori dagli organi che contano, perché ricordiamoci che la Consulta del parco probabilmente accoglierà rappresentanze più estese, ma la Consulta non conta molto dal punto di vista decisionale. L’atteggiamento è quello di tagliare fuori le rappresentanze di chi vive, abita e possiede quote di terreno di quel parco.
Si è voluto coinvolgere solamente le istituzioni, con la pretesa e l'arroganza che solo le istituzioni siano in grado di comprendere le reali istanze. Lo avete notato dalle stesse udienze conoscitive, quando tutti hanno lamentato uno scarsissimo coinvolgimento al processo partecipativo.
I miei sospetti sono quindi fondati sin dall’impostazione iniziale di questo ragionamento, per cui convintamente voterò contro. Voterò invece a favore dell'emendamento del collega Pollastri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Se l'opposizione non avesse abbandonato i lavori della Commissione e avesse dato un suo contributo durante l’importante momento di elaborazione…
(interruzioni)
PRESIDENTE (Richetti): Colleghi, mi pare che agli altri interventi sia stata riservata attenzione, per cui consentiamo alla consigliera Donini di svolgere il proprio intervento. Prego, consigliera Donini.
DONINI: Sentir definire arrogante l’atteggiamento di una maggioranza che ha dedicato ore alla discussione su questo provvedimento in Commissione - sì, ore, e abbiamo fatto più sedute della Commissione - e avremmo dedicato tutto il tempo necessario ad affrontare tutti i temi, le discussioni e le argomentazioni offerti dai vari consiglieri.
Lo dico perché ho trovato grave quel gesto e mi ha rammaricato. Durante i lavori in Commissione ci siamo confrontati, ci siamo scambiati opinioni e sono stati molti anche gli emendamenti e le proposte presentate da colleghi della maggioranza.
Su questo tema specifico la collega Meo ha risposto. Sono preoccupata perché è singolare come sempre di più si alimenti l'idea che le istituzioni locali non siano rappresentative della comunità, idea abbastanza singolare e se vogliamo pericolosa.
Credo che nella relazione con le amministrazioni locali ci sia un grande spazio per la concertazione, che è il modo in cui normalmente gli Enti locali agiscono e predispongono le loro previsioni di bilancio. Sui vari ambiti e rispetto alle varie competenze l'esito di queste relazioni e di questi contatti si riproduce in scelte che sono non calate dall'alto, ma condivise.
Credo che questa legge tenga conto delle varie necessità e rispetti i ruoli, perché è una legge che garantisce il rispetto istituzionale, cosa da tenere in considerazione.
Nell'emendamento del consigliere Pollastri trovo un grande vizio di fondo, che non è tanto, collega Defranceschi, il fatto che nell'elenco non c'è qualcosa, ma la considerazione che secondo cui hanno diritto a partecipare soltanto le associazioni che hanno rilevanza regionale. Questo significa non conoscere che cosa attorno agli ex Consorzi e ai nostri parchi si sia sviluppato sul territorio: i parchi funzionano e continueranno a funzionare ancora grazie al fatto che sono nate tantissime associazioni locali, tantissime specifiche realtà, tantissime reti di volontariato.
Limitare il loro accesso perché non sono riconducibili ad associazioni rappresentative a livello regionale significa non garantire, ma limitare la partecipazione e censurare quanto è nato sui territori. Questo è un ulteriore elemento per bocciare l’emendamento 23 del consigliere Pollastri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Intanto mi conforta l'appoggio alla nostra proposta emendativa del collega Defranceschi, che ha sicuramente una certa sensibilità in materia. Tutta questa situazione - faccio una considerazione politica - nasce secondo me dalla fretta della Giunta, che ha costretto ad arrivare in Aula con questo provvedimento a fine anno, un provvedimento che, come è riportato dalla rassegna stampa, assessore Bertelli, come ieri evidenziato in discussione generale dal mio Capogruppo, ha suscitato malumore, malcontento e critiche senza pari nella storia di questa Regione, perché avete voluto venire qui in tutta fretta.
Come si sa, la gatta frettolosa ha fatto i micini ciechi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Grazie, presidente. Su questo articolo c'è un errore di fondo che è il titolo, perché, anziché chiamare l'articolo 5 "La Comunità del parco", visto il dipanarsi dell'articolo, sarebbe stato più corretto titolare "L’Assemblea degli eletti del parco", perché, consigliera Donini, non si esaurisce negli eletti la rappresentanza di una comunità, e meno male che non è così!
Una comunità è infatti un soggetto molto più vasto rispetto a chi riceve un voto, e meno male che è così in generale, non in questa legge, che, come ho detto, ha la cifra dell'arroganza legislativa che non ha voluto ascoltare né i territori né gli organismi della rappresentanza, di cui tanto vi riempite la bocca quando dite che questa è una Regione in cui le rappresentanze sono costantemente chiamate al dialogo e rispetto a questo dialogo se ne fa uno strumento di partecipazione.
In realtà, qui non è così, e questa doveva essere chiamata "L’Assemblea degli eletti del parco", perché di questo si tratta: di sindaci o loro rappresentanti o loro delegati o amministratori.
Lo spirito dell'emendamento che abbiamo presentato è quello di allargare nella sede dove si discutono le decisioni la rappresentanza territoriale di chi su quei territori vive e lavora. Ci sembrava e ci sembra a maggior ragione dopo la discussione che si è aperta su questo articolo che fosse necessario che nella comunità fossero presenti i portatori di interesse, perché qui si decidono alcune cose fondamentali: il documento preliminare relativo al Piano territoriale, il Regolamento del parco, che ha evidentemente una ricaduta pesante sulle attività che vi si svolgono.
Abbiamo già trattato questo argomento, in alcuni casi con un riscontro anche fortemente negativo, laddove sono stati istituiti parchi regionali sia sugli insediamenti che sui beni strumentali alle attività produttive.
Oltre a questo, rimarco non solo questa chiusura per cui tutto si decide all'interno di questa assemblea degli eletti del parco, ma la Consulta è un organismo assolutamente privo di capacità di incidere sulle scelte, perché, come dice la definizione, è consultivo, e i rappresentanti all'interno di questa Consulta vengono addirittura decisi dall’esecutivo del parco, con un meccanismo già noto in altre realtà normate da leggi regionali. Questo è l'esatto contrario di quello che significa partecipazione e apertura alla società civile: è semplicemente una riedizione di un modo antico di vedere l'amministrazione dei territori.
Voteremo ovviamente a favore di questo emendamento, che mira ad allargare questa partecipazione e a far partecipare i portatori di interesse, come è giusto che sia in una società evoluta e che non può cristallizzarsi secondo questi dogmi datati e conservatori. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Villani.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 34 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 23 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 5 è approvato.
Passiamo all’articolo 6, su cui insistono 7 emendamenti:
- emendamento 4 a firma del consigliere Defranceschi;
- emendamento 24 a firma dei consiglieri Villani ed altri;
- emendamento 35 a firma della consigliera Meo;
- emendamenti 5, 6, 7 e 8 a firma del consigliere Defranceschi.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: All'articolo 6 abbiamo inteso dare il nostro contributo costruttivo, facendo una proposta emendativa aggiuntiva. Aggiungiamo infatti - lo leggo a beneficio di tutti i colleghi di maggioranza che avranno comunque avuto modo di esaminare le nostre proposte - «da un rappresentante delle categorie seguenti, la cui organizzazione sia riconosciuta a livello regionale» attenzione alle parole che sono a volte come pietre «ambientalista, tartuficola, micologica, piscatoria, venatoria, agricola, artigiana, industriale».
Coerentemente insistiamo, presidente, perché tutti questi emendamenti sono concatenati rispetto a una controproposta che il nostro Gruppo ha voluto fare in quest'Aula, che - apro e chiudo una parentesi - è stata anche oggetto di scarsa attenzione da parte della maggioranza.
Come abbiamo già evidenziato, chiediamo che venga attentamente esaminato anche da quei colleghi della maggioranza nei quali auspichiamo che in un sussulto di attenzione rispetto alla tesi sostenuta dalla relatrice questo emendamento possa trovare il giusto accoglimento non perché proposto dall'opposizione.
Si tratta di un emendamento molto importante, che chiediamo di valutare con una certa libertà perché è migliorativo del testo. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Alcuni emendamenti correttivi, in particolare il 4, riguardano l'introduzione di una figura regionale nel Comitato esecutivo, che ha ovviamente all'interno della macro-area compiti molto importanti.
Come avviene in altre istituzioni, quindi, crediamo che sia importante che l'assessore regionale competente o un suo delegato siano presenti all'interno di un Comitato che prende scelte così importanti per i parchi.
Stesso spirito è quello dell'emendamento 8, in cui le scelte del parco, in particolare quella dell'approvazione del Piano territoriale, sono poste al vaglio e approvate come avviene per tante altre istituzioni dalla Giunta regionale, perché qualcuno dovrà controllare che il Piano territoriale di un parco sia coerente con il Piano territoriale regionale, altrimenti c’è qualcosa che non va.
Allo stesso modo, l'emendamento 5 fa una precisazione importante all'interno dei compiti del Comitato esecutivo: «garantire l'osservanza e il rispetto delle normative vigenti in materia di tutela e salvaguardia delle risorse paesaggistiche ambientali».
È un richiamo che può sembrare ovvio e ridondante, vista la nostra legislazione, ma che invece è importante, perché ha un bel dire la consigliera Meo, ma le garantisco (e credo lo sappia) che le violazioni di leggi regionali e nazionali all'interno dei parchi sono all'ordine del giorno, e sono all'ordine del giorno le scelte di Province o Comuni in violazione di leggi regionali o nazionali. Introdurre questo meccanismo mi sembra quindi molto importante.
Allo stesso modo sarebbe importante anche per il dibattito che sta emergendo introdurre il cosiddetto «bilancio sociale», ovvero di un bilancio non semplicemente finanziario e contabile, ma in grado di dare una misura delle scelte compiute dall’amministrazione dal punto di vista etico. Proprio perché spesso i parchi vengono visti come un peso, un ostacolo, una difficoltà di cui qualche Comune, soprattutto in un periodo di crisi economica, vorrebbe fare a meno, questo strumento può misurare quanto il parco sia utile per quella comunità, per il territorio che è gestito all'interno del Comune.
Tale strumento, che ha già dato molti risultati in tal senso, garantisce una sorta di legittimazione al bilancio fatto da un singolo parco, ne fa un importante strumento di dialogo e di confronto con il territorio. Credo che su questo sia necessaria una riflessione veramente fuori dagli schemi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie. Intanto per presentare l'emendamento 35 a mia firma, che inserisce, probabilmente correggendo una cosa sfuggita in un primo momento, le riserve naturali fra gli enti che consorziati possono esprimere un rappresentante a determinate condizioni, come stabilisce l'articolo, nell'Ente parco, e per riprendere - per l'ultima volta per quanto mi riguarda - il concetto della rappresentanza delle categorie in questo caso addirittura nel Comitato esecutivo.
È necessario chiarire una volta per tutto cosa è un parco, che non è un'associazione, non è un gruppo: un parco è un ente territoriale che gestisce denaro pubblico. Non so se il consigliere Villani nei tanti anni in cui è stato il sindaco molto amato del suo Comune - glielo riconosco - avrebbe culturalmente, politicamente e amministrativamente accettato che nel momento in cui si discutevano gli strumenti territoriali o il bilancio seduti allo stesso tavolo dei consiglieri del sindaco e degli assessori ci fossero a pari dignità decisionale i rappresentanti di categoria. Io non credo sia possibile che pensi questo.
Diverso è utilizzare tutte le altre possibilità che la legge in questa Regione mette a disposizione per concordare alcuni passaggi, per verificare, per avere la capacità di gestire insieme anche con le associazioni di categoria. Sento alcune di queste molto vicine (non tutte, i cacciatori pochissimo), ma credo che ognuno abbia il suo ruolo. Lo dico adesso e non lo dico più, perché questo è un tema che ritorna. Volevo però chiarire questo concetto, perché un parco è un ente territoriale che decide strumenti di pianificazione territoriale e gestisce denaro pubblico.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Probabilmente potrei anche non intervenire, perché le parole della consigliera Meo si commentano da sole, però preferisco mettere agli atti quello che penso perché, cara collega, il fatto stesso che il parco sia un ente territoriale che gestisce del denaro pubblico a favore della comunità commenta già da solo il fatto che, proprio perché ha il sostegno di una comunità, questa comunità debba nella sua totalità partecipare alle decisioni.
Qui invece ecco l’arroganza che dicevo prima: è chiara la volontà di mantenere la maggiore rappresentatività delle istanze di quel territorio.
DONINI: Non avete capito la Comunità del parco.
NOÈ: Probabilmente io non ho capito, ma forse siamo in molti a non aver capito, e probabilmente ci sono tutte quelle persone che non sono state messe nelle condizioni di capire o quantomeno di far capire a voi cosa avrebbe desiderato chi vive e opera in quel territorio.
Questa è un'operazione fatta e cucinata in casa vostra, per cui oggi, leggendo l'articolo in questione al comma 4, punto h) dove si dice: «approvare i regolamenti dei parchi e delle riserve naturali, sentita la Provincia interessata», mi rendo conto che effettivamente questo provvedimento attribuisce al Comitato esecutivo ogni funzione relativa alla definizione anche dei Regolamenti del parco stesso e quindi anche tutti gli usi che saranno consentiti all'interno di quel parco.
Questa legislazione potrebbe determinare impatti restrittivi anche sulle attività già esistenti, e questo mi preoccupa molto ed è quello che preoccupa seriamente tutti coloro che non hanno potuto esprimere la loro opinione, anche perché purtroppo questo PDL non definisce alcun criterio o indirizzo per questa regolamentazione, al punto tale che non accetta alcuna ingerenza o rappresentatività del mondo esterno.
Non è disposto ad ascoltare, non è disposto ad avere un confronto più allargato, perché questo è un ente e come tale, secondo la vostra visione, deve rimanere una questione vostra, fra istituzioni. Questa è la vostra concezione della democrazia, della concertazione, della partecipazione?
(interruzione della consigliera Donini)
NOÈ: Trovo che anche questo provvedimento di legge ne dia ampia dimostrazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Dichiarazioni di voto su articolo 6 ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Ovviamente, alla luce dell’acceso dibattito che si è sviluppato sul punto, non possiamo che dichiararci rammaricati per questa chiusura precostituita da parte della maggioranza e quindi di questo muro contro muro anche laddove abbiamo presentato, collega Meo, delle proposte emendative in sintonia con l'opinione pubblica e con tutti coloro che hanno manifestato il loro dissenso nel metodo con cui state procedendo più che nel merito.
Dichiariamo quindi ovviamente il voto favorevole al nostro emendamento come ben motivato e contrario all'articolo 6 del vostro progetto di legge. Grazie.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Pollastri.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 4 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 24 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 35 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 5 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 6 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 7 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 8 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 6 è approvato.
Passiamo all'articolo 7, su cui insiste solo l’emendamento 9 a firma del consigliere Defranceschi. Discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Semplicemente per far sì che le famose Presidenze dei parchi non siano il solito luogo in cui per tutti questi anni molti partiti hanno sistemato i politici che non avevano avuto il giusto successo elettorale o politici a fine carriera che, viste le leggi nazionali, non si potevano più candidare per la seconda volta, con il risultato che ci troviamo nei parchi persone che nulla hanno a che fare con questo mondo, per cui non nutrono alcun interesse.
Visto il dibattito dell'altro giorno, volevo ricordare che si tratta di una politica di destra o di sinistra, ma è stata svolta in maniera assolutamente bipartisan, perché il consigliere Filippi ricordava che in questa Regione sono stati sistemati nei parchi politici trombati del PD, e ricordo che questa è una prassi che avviene in tutta Italia e che il PdL a suo tempo propose per il Parco dell'Appennino tosco-emiliano la signora Iva Zanicchi, detta l’aquila di Ligonchio, quindi mi domando quali competenze specifiche avesse la signora per ricoprire tale ruolo e prenderne il relativo stipendio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Vedo che il consigliere Defranceschi anche oggi non ha voluto perdere l’ottima occasione per dare dimostrazione della strumentalità con la quale persegue la sua iniziativa politica, peraltro con uno stile normalmente assai più garbato, ma oggi deve fare un compito doppio e quindi per non farci sentire l'assenza del collega Favia si sta sdoppiando.
DEFRANCESCHI: Questo non è accettabile.
MONARI: A parte che i Presidenti dei parchi hanno sempre svolto il loro ruolo a titolo gratuito, non so a chi si riferisca il consigliere Defranceschi quando parla di politici, e ovviamente mi attengo alle raccomandazioni del Presidente dell'Aula e non sottolineo gli aggettivi che Defranceschi ha usato, in quanto li ritengo volgari non solo per l'Aula, ma anche per le persone che si sentissero chiamate in causa.
È arrivato anche Favia, che bello, ci onora della sua presenza! Al consigliere Defranceschi chiederei invece come mai ci sarebbero consiglieri comunali - ho un’annotazione che mi hanno fatto pervenire i colleghi del consiglio comunale di Ferrara - del Movimento 5 stelle che percepiscono rimborsi di spese di viaggio doppi per partecipare a Commissioni. Chiedo questo a titolo di curiosità, visto che si parla spesso fuori luogo di politici trombati, per sapere se questo,invece, sarebbe stare correttamente dentro l’ambito della politica.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favia. Ne ha facoltà.
FAVIA: Dovremmo finirla con questo giochino, e per fortuna, consigliere Monari, che lei non ha completato il suo intervento, altrimenti, l’avrei portata direttamente in tribunale, parlando di doppi rimborsi riferiti ai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle!
(brusio in Aula)
Le dico che siamo in due in un Gruppo che si occupa di tutte le Commissioni e stavo finendo di preparare gli emendamenti per la legge che verrà esaminata dopo, e non mi piace fare altre cose non seguendo gli oggetti all'esame dell'Aula.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Favia.
Non avendo altri iscritti, dichiaro chiusa la discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Nel mantenere il mio stile come ricorda il consigliere Monari, faccio presente che l'utilizzo del termine "trombati" non è offensivo per l'Aula, in cui peraltro se ne sentono di tutti i colori, in quanto è un termine ampiamente utilizzato nel dibattito politico e giornalistico. Se però il Presidente dell'Aula lo ritiene inopportuno, mi arricchirò di nuovi sinonimi, ma non colgo il problema.
Purtroppo non ho capito se parlava di consiglieri regionali, visto che ha mischiato la segnalazione che arriva da Ferrara, ma non si permetta di dire che io o il consigliere Favia abbiamo sottratto 1 euro di denaro pubblico, perché qui prendiamo una brutta piega, visto che a volte succede il contrario.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Pariani. Ne ha facoltà.
PARIANI: Credo che nessuno dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle si possa arrogare il diritto di decidere per la politica italiana e per quest'Aula quali siano le parole volgari che vengono utilizzate per denigrare la politica, visto che della denigrazione della politica fanno la loro bandiera.
Ritengo che prima di tutto le parole utilizzate dal Consigliere Defranceschi squalifichino lui, non le persone che ha inteso colpire, che sono persone dalla storia politica specchiata, dal curriculum sui temi dei parchi, della difesa della natura, dell'intervento a difesa del territorio, che hanno una storia e una capacità di relazione con gli Enti locali e con le realtà che si muovono sul territorio. Auguro al consigliere Defranceschi di dimostrare a fine carriera (perché mi pare ben indirizzato alla carriera politica) di essere un politico con le medesime qualità.
Se vi fosse rispetto per la capacità della politica di intervenire e di costruire azioni concrete sul territorio, forse anche lui potrebbe dare un utile contributo con la sua forza politica. Se si bastona e si intende prendere la parola sempre e solo per buttare fango, credo che il contributo del Movimento 5 Stelle sarà nullo, e questo è un peccato per tutta la politica.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Pariani.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 9 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 7.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 7 è approvato.
Passiamo all'articolo 8.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 8.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 8 è approvato.
Passiamo all’articolo 9, su cui insistono i due emendamenti 25 e 26 a firma dei consiglieri Villani, Bazzoni, Lombardi, Vecchi Alberto, Bignami, Filippi, Pollastri.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 25 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 26 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 9.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 9 è approvato.
Passiamo all’articolo 10, su cui insistono i due emendamenti 42 e 43 a firma della consigliera Noè.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Dichiarazioni di voto su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Semplicemente per ribadire quello che dicevamo prima, cioè rispetto all'emendamento 42 l'esigenza di connotare questo articolo 10 con un'adeguata rappresentanza e quindi nel caso specifico anche delle varie organizzazioni di impresa, e un emendamento che si propone di abolire il vincolo previsto al comma 3, che sottrae alle competenze del Comitato promotore delle macro-aree il territorio del parco.
Questa è la proposta che avanzo circa la circa la possibilità di sopprimere le parole «ma non nel perimetro dei parchi».
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Noè.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 42 a firma della consigliera Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 43 a firma della consigliera Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 10.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 10 è approvato.
Passiamo all'articolo 11.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 11.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L'articolo 11 è approvato.
Passiamo all’articolo 12, su cui insistono l'emendamento 10 a firma del consigliere Defranceschi e gli emendamenti 36 e 37 a firma della consigliera Meo.
Discussione generale su articolo ed emendamenti. Dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: L’emendamento prevedeva che fossero rispettate le relazioni sindacali, quindi che si lavorasse all'interno dei contratti nazionali per quanto riguarda la copertura.
Comunico il voto favorevole ai due emendamenti della relatrice.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Molto rapidamente, c'è stato un confronto anche con le associazioni sindacali e i contratti sono quelli dovuti in base alle normative in corso. Esiste da questo punto di vista anche l'emendamento 36 e successivamente anche l'emendamento 38 all'articolo 15, che chiariscono meglio questi passaggi che pure sono avvenuti e che sono stati discussi anche con i rappresentanti delle categorie dei lavoratori.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 10 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 36 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 37 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 12 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 12 è approvato.
Passiamo all’articolo 13, sul quale non insistono emendamenti.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 13.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 13 è approvato.
Passiamo all’articolo 14, sul quale non insistono emendamenti.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 14.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 14 è approvato.
Passiamo all’articolo 15, sul quale insistono l’emendamento 11 a firma del consigliere Defranceschi e l’emendamento 38, a firma della consigliera Meo.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Si tratta di due emendamenti praticamente identici. Il consigliere Defranceschi in discussione generale sul provvedimento di legge aveva sottolineato la disattenzione con la quale avevamo guardato questi emendamenti, tanto che ne abbiamo presentato uno identico!
Volevo quindi rassicurarlo, perché non è una disattenzione, ma è una condivisione del punto. Visto però che un'altra volta, a fronte di un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, ne avevo concordato uno identico con la maggioranza, decisi di non presentarlo e mi sono sentita dare pubblicamente della «nuclearista», per evitare equivoci l'ho scritto e l'abbiamo presentato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 11 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 38 a firma dalla consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’emendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 15 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 15 è approvato.
Passiamo all’articolo 16.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 16.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Richetti): L’articolo 16 è approvato.
Passiamo all’articolo 17, su cui insiste l'emendamento 44 a firma della consigliera Noè.
Discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Vedo che all'articolo 17, comma 1, lettera c) «la Regione si riserva di definire il limite dei costi di gestione», ma vorrei sapere se sia verso l'alto che verso il basso.
Forse la Regione dovrebbe invece stabilire la sua quota di partecipazione e di investimento in base a programmi condivisi e non per quota, per cui propongo di emendare scrivendo:«la Regione definisce la sua quota di partecipazione di investimento in base a programmi condivisi».
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE AIMI
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 44 a firma dalla consigliera Noè.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 17 è approvato.
Passiamo all’articolo 18, su cui insistono gli emendamenti 12 e 13 a firma del consigliere Defranceschi.
Discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Ovviamente non ritorno sulla presenza delle associazioni di categoria, mentre sono convinto che la relatrice terrà in ottima considerazione l'emendamento 12, laddove si parla di effettuare monitoraggi per quanto riguarda la biodiversità non solo all'interno delle aree sottoposte a tutela, ma anche all'esterno.
Credo che non sia necessario spiegarlo alla relatrice, ma è evidente che i parchi non sono zoo, non hanno gabbie, gli animali si muovono e le modificazioni che intervengono sulla fauna intervengono per fattori esogeni ai confini del parco, e quindi è fondamentale che lo studio sulla biodiversità si realizzi in un perimetro congruo anche per quanto riguarda i confini.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Il monitoraggio implica una serie di relazioni, per cui sarei per non accogliere l'emendamento come formulato, ma anche per dire, consigliere Defranceschi, che in realtà è già così, nel senso che il monitoraggio viene comunque esercitato nelle macro-aree e quindi le macro-aree oggi rappresentano la totalità del territorio, quindi non è soltanto inteso - stavo facendo una rapida consultazione tecnica da questo punto di vista - nel senso stretto delle attuali aree protette, ma è l'Osservatorio regionale che ha compito su tutta la macro-area, quindi di fatto è pleonastico.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 12 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 13 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 18.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 18 è approvato.
Passiamo all’articolo 19.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 19.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’ articolo 19 è approvato.
Passiamo all’articolo 20.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 20.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’ articolo 20 è approvato.
Passiamo all’articolo 21.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 21.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’ articolo 21 è approvato.
Passiamo all’articolo 22.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 22.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’ articolo 22 è approvato.
Passiamo all'articolo 23.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 23.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 23 è approvato.
Passiamo all’articolo 24.
Discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Nell’articolo 24 si caratterizza la suddivisione del parco in varie zone. Mi risulta che a questo proposito era stato chiesto di avere la garanzia che per effetto di queste zonizzazioni tutti i vincoli e i divieti previsti nei confronti delle nuove attività che si dovessero insediare in queste aree non coinvolgessero le attività già esistenti e quelle direttamente funzionali alle attività già presenti.
A questo proposito vorrei capire se effettivamente in questo progetto di legge ci sia una garanzia a tutela della prosecuzione e/o della manutenzione delle attività produttive esistenti. Avrei bisogno di comprendere meglio se nello spirito di questa legge ci siano comunque queste tutele.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Adesso noi stiamo osservando una zona particolare, però considero scontato, così come era in precedenza perché non cambia, che le attività in corso e quelle regolarmente pianificate continuino ad esistere nel loro percorso.
È sempre stato così anche nei parchi in precedenza, tanto che anche nelle zone fluviali a tutela, dove esistono ad esempio attività estrattive, vanno ad esaurimento, non si sono interrotte, ci sono stati magari dei piani di delocalizzazione che non sono andati in corso, però la zonizzazione prevede la pianificazione per il futuro, mentre la pianificazione in corso non viene esautorata da questo progetto.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Non avendo iscritti, dichiaro chiusa la discussione generale.
Dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Desidero ringraziare la collega Meo limitatamente all'interpretazione che ha dato rispetto al quesito che ho posto.
Mi auguro che la sua interpretazione corrisponda anche a quella dell'assessore, perché è molto importante. Lo dico non tanto per fare dell'ironia, collega Meo, ma perché so che a questo proposito erano state avanzate delle richieste di chiarimento e, siccome sono richieste molto importanti per capire quale sarà il futuro di chi già esiste sul territorio, mi auguro veramente, rispetto alla sintonia che immagino ci sia, che tutto ciò corrisponda al vero, perché io riferirò in questa direzione.
Se l'assessore ritornerà in Aula, mi farebbe piacere che questa interpretazione venisse confermata. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 24.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 24 è approvato.
Passiamo all’articolo 25, su cui insistono gli emendamenti 27 e 28, a firma dei consiglieri Villani ed altri, e l’emendamento 45, a firma della consigliera Noè.
Discussione generale su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, signor presidente. Anche sull'articolo 25, analizzato molto attentamente dal nostro Gruppo politico, abbiamo inteso proporre questo tipo di modifica.
Al punto b), comma 5 dopo le attività estrattive aggiungiamo «fatte salve quelle già previste dalla pianificazione di settore vigente» quindi quelle in corso, già previste «e quelle con finalità di recupero, ripristino, valorizzazione, previa verifica tecnica sulla salvaguardia della flora e della fauna e arricchimento del paesaggio».
Questo emendamento ha la sua ratio, colleghi, in sé, cioè mira a superare un tipo di norma contenuta nelle previsioni - faccio appello alla relatrice -, che rischierebbe di peggiorare certe situazioni già in essere, anziché migliorarle.
Per questo motivo chiediamo di valutarlo in maniera non preconcetta e chiusa, consigliera Meo, perché contempera in maniera armoniosa le varie questioni che il nostro Gruppo ha voluto evidenziare in quest'Aula, soprattutto per quel tipo di estrazioni già comprese, che non avrebbe senso bloccare.
Le chiediamo quindi di spogliarsi di quella veste di chiusura che lei ha rispetto alle proposte che io illustro, ma che sono il frutto di un lavoro congiunto di tutto il Gruppo del Popolo della Libertà, che è stato penetrante e attento, che ha seguito tutte le istanze che pervenivano dalle varie categorie.
Le chiediamo quindi un sussulto di attenzione rispetto alla nostra richiesta, affinché essendo di buonsenso trovi accoglimento in lei, referente istituzionale di questo progetto di legge.
Noi ne abbiamo presentati tantissimi, ma le chiediamo di non farsi condizionare dalla presenza del simbolo del Popolo della Libertà su queste proposte emendative e di valutarle anche alla luce di una realtà esistente, in cui ci sono opere già pianificate. Riteniamo quindi che questo emendamento debba essere accolto. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. Semplicemente per confermare un principio già evidenziato dalla consigliera Meo, che adesso troverà conforto anche nelle parole del funzionario. Visto che prima mi è stato garantito che questa legge non avrebbe coinvolto le attività esistenti e siccome purtroppo questa precisazione non si riusciva a desumere chiaramente dal testo normativo, cosa che invece mi è stata confermata prima anche dalla collega Meo, questo emendamento si ripropone di ribadire questo.
Si dice infatti che «in tutte le zone del parco vincoli e divieti operano solo per le nuove attività che si dovessero insediare in tali aree, lasciando escluse le attività già esistenti ovvero quelle nuove direttamente funzionali ad esse».
Ovviamente quando mi riferisco ad già esistenti sottintendo quelle attività che già legittimamente insistono sul territorio e che quindi possono continuare a svolgere regolarmente la loro attività. Sarebbe interessante rispetto alla pronuncia della collega, visto che ora l'assessore è tornato, trovare conforto rispetto alla coerenza di quello che abbiamo detto prima. Mi attendo quindi che questo emendamento venga accettato.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. È un passaggio da chiarire, perché a volte è più facile quando si è contrari che quando si condivide lo spirito e quindi si cerca di esplicitare meglio un concetto, che secondo me è abbastanza chiaro.
Questo pezzo della legge che stiamo osservando adesso non è quello di organizzazione della macro-area che non tocca gli aspetti gestionali, ma è quello specifico sull'assemblamento dell'area del Parco dello Stirone con quella della riserva del Piacenziano, quindi stiamo parlando di alcuni aspetti specifici.
Cercherò di rispondere in maniera armoniosa al consigliere Pollastri, che me lo sollecitava. Sulle attività già insediate adesso magari cerchiamo di capire bene questo passaggio, per cui le chiedo solo un attimo di pazienza. Sulle nuove attività fanno fede ovviamente la legge e la pianificazione che decideranno, sulle attività di escavazione finalizzate al recupero ambientale vorrei un momento di chiarezza, perché queste sono cose che eventualmente saranno pianificate con questo intento specifico dall'area stessa, ma non potranno essere autorizzate a prescindere.
Il ripristino ambientale è comunque già previsto per tutte le opere di cava all'interno dei parchi e, qualora siano necessari dei ripristini, li pianificherà l’ente che andiamo a costituire.
Ho risposto in modo puntuale, ma non commento oltre altrimenti l'anima ecologista prende il sopravvento!
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
La parola all’assessore Freda.
FREDA: Solo per precisare che l’articolo 25 parla di norme di salvaguardia ed evidentemente - questo è un principio di giurisprudenza noto a tutti voi consiglieri - non possiamo legiferare facendo venir meno dei diritti acquisiti. Le norme di salvaguardia sono intese in senso lato in tutta la pianificazione, quindi non riguardano i diritti acquisiti.
Penso che questa sia una precisazione superflua, perché siete sicuramente consapevoli di questo aspetto fondamentale, però la faccio per sottolineare che non si parla di attività già insediate o comunque di diritti acquisiti in generale.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, assessore Freda.
Dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Se è possibile, potremmo sospendere la discussione su questo punto. Stiamo concordando un subemendamento di garanzia dei passaggi che abbiamo già espresso e concordato. Andiamo avanti e dopo lo riprendiamo, se l’Assemblea è d'accordo.
PRESIDENTE (Aimi): La Presidenza accoglie questa sospensione tecnica.
Passiamo all'articolo 26, sul quale non insistono emendamenti.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 26.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 26 è approvato.
Passiamo all’articolo 27, sul quale insistono gli emendamenti 29 e 30, a firma dei consiglieri Villani ed altri.
Discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Anche su questo emendamento voglio sottolineare lo spirito di sistemare quello che noi riteniamo più consono.
Vogliamo aggiungere all'articolo 27, comma 9 a modificare l'articolo 37 della legge n.6 del 2005 «a fronte di specifiche, motivate richieste da parte degli agricoltori», quindi sottolineo che questo è stato un emendamento confezionato dopo una fase di ascolto degli agricoltori «i cui allevamenti o terreni sono ubicati anche parzialmente nel territorio del parco concernenti danni o pericoli di danno alle coltivazioni e/o agli allevamenti da parte della fauna, l’ente di gestione sentito l'Ispra provvede immediatamente a prendere tutte quelle misure necessarie per prevenire tali danni, comprese le misure di controllo.
Qualora non avessero effetto, il parco è tenuto all'immediato indennizzo del danno procurato». Ci siamo fatti uno scrupolo per andare a incidere preventivamente e anche in sede di controllo per eventuali danni. Non sfuggirà infatti agli attenti colleghi come il problema degli indennizzi - e non contributi che è un'altra cosa - stia diventando sempre più importante per la vita di alcune imprese agricole alle prese con una fauna selvatica sempre più folta. Stiamo pensando agli allevatori, che devono fare spesso i conti con questo tipo di problematica (ad esempio gli ungulati).
Leggo di proposte interessanti come quella del consigliere Cavalli di Piacenza, che ringrazio, che sta facendo alla Provincia una proposta per una polizza perché spesso questi animali causano danni e c'è un tema di indennizzo, quindi non di contributo, che va comunque riconosciuto e non ignorato.
Dobbiamo quindi farci carico anche di questo tipo di problematica, per cui in maniera molto responsabile il Gruppo del Popolo della Libertà, sentite anche le categorie degli agricoltori, ha inteso incidere su questo provvedimento proponendo una vera politica di prevenzione di rimborso come parte integrante costitutiva delle zone di protezione naturale.
Chiedo quindi un favorevole riscontro - vedo il collega Carini che conosce bene la realtà del nostro territorio - e il voto favorevole, considerando non che è stato posto dall'opposizione del Popolo della Libertà, ma leggendolo nel merito e valutando anche sui vostri territori quanto accade e quanto di buonsenso è questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Faccio insieme anche la dichiarazione di voto per dire che mi asterrò su questo emendamento perché solleva un tema reale e importante.
Si fa un po' di confusione tra prevenzione e rimborso, perché anche nella relazione dell'assessore si è parlato molto chiaramente di questi 3 milioni di euro, ma è più importante la proporzione: oggi spendiamo 2 per rimborsare e indennizzare e 1 per la prevenzione.
Questa è l’ammissione del fallimento non a livello di questa Regione, ma globale di questa materia a livello italiano. Il nostro obiettivo dovrebbe essere ribaltare questa situazione. Il problema c'è ed è reale, però va affrontato e valutato seriamente, dati alla mano. È indubbio che ci sono imprese agricole che smettono per i danni dalla fauna selvatica, in particolare nelle aree di montagna e nelle aree dei parchi, perché la situazione è insostenibile.
Prevenire questi danni dal punto di vista tecnico tra recinti elettrificati e altri strumenti è insostenibile, laddove l'agricoltura sta già soffrendo. D’altro canto ci sono anche i privati, che o recintano o hanno questo tipo di difficoltà. Ci sono altri mille ragionamenti e ogni sei mesi mi faccio dare i dati di questi danni a livello regionale, dai quali si evince che la maggior parte dei danni causati dalla fauna selvatica sono attribuibili a fagiani e lepri, cioè dagli stessi animali che i cacciatori liberano per potergli sparare, per cui ci rendiamo conto che qualcosa non va.
È una questione molto seria, che invito la Giunta e la Commissione competente ad affrontare all'inizio del nuovo anno. Non credo che sia questa la sede per risolverla con un emendamento, perché occorre un ragionamento globale non tanto su chi abbia la colpa, ma su come affrontare questo tipo di problemi, pertanto mi asterrò su questo emendamento importante.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Alberto Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Alberto: Grazie, presidente. Questo emendamento è molto importante perché parliamo sempre di tutelare chi continua a lavorare in montagna, in territori difficili, ma all'atto pratico vengono create dall'ente pubblico (in questo caso la Regione, ma anche lo Stato) delle situazioni in cui è reso impossibile all’agricoltore continuare a svolgere la sua attività.
Le strutture create automaticamente incentivano infatti la presenza di ungulati nobili e meno nobili, che trovano nei parchi il loro habitat naturale perché non possono esservi cacciati, ma poi escono e distruggono tutte le colture soprattutto in montagna, rendendo impossibile l'attività.
Oggi chiediamo di inserire una tutela nei confronti degli operatori che lavorano all'interno dei parchi e nelle zone limitrofe, perché oggi abbiamo solo sentito tante parole, ma non c'è un'adeguata prevenzione e il risarcimento danni è estremamente limitato, perché prima che una piantina rovinata torni a produrre occorrono anni, quindi il danno non è quantificabile.
Tutto questo non fa altro che creare strutture molto belle per i cittadini che di sabato e domenica vanno a fare una passeggiata in montagna, ma che in realtà fanno sì che la stessa montagna sia desertificata perché chi ci dovrebbe lavorare è disincentivato a farlo.
Siccome non ci mettiamo adeguate risorse, dichiarare in una legge che abbiamo l'obbligo di risarcire chi vuole lavorare dà un senso di responsabilità forte anche a noi legislatori, consapevoli di dover andare incontro alle esigenze di chi lavora in aree difficili e che quello che andiamo a creare (in questo caso l'area protetta), se non siamo bravi a gestirla, non fa altro che danneggiare la loro attività.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Vecchi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie. A parte che mi piace ricordare che l'assessore era già intervenuta, nel condividere molte delle cose dette vorrei però chiarire meglio che adesso stiamo parlando esclusivamente di una legge che riguarda le aree protette.
Questo problema, che pure va gestito in base al cambiamento della presenza della fauna selvatica sul nostro territorio, riguarda l'intera Regione Emilia-Romagna, non è legato in maniera specifica o particolare alle aree protette, dove da sempre l’azione dei selecontrollori, nelle zone in cui è consentita, è affiancata dal personale del parco, che normalmente nelle aree protette riesce a diminuire la presenza dei danni da fauna rispetto alle zone esterne.
Nello specifico non sono totalmente d'accordo e mi rifaccio a ciò che ha detto l'assessore, ovvero che questo verrà sottolineato con particolare attenzione quando verranno esplicitati tutti i passaggi sulle macro-aree, però oggi alcune aree di montagna nella zona di preparco, mettono insieme bilanci molto considerevoli ricavandoli dagli oneri che ricevono da queste attività, quindi da quanto pagano i cacciatori per esercitare l'attività nelle zone di preparco Il Parco dei Cento Laghi guadagna 70.000 euro all'anno da questa attività.
Credo che, così come mi si dice da tante parti, i livelli decisionali vadano rispettati, ma potrebbero esserci anche altre necessità aggiuntive. È una valutazione economica di cui bisogna tenere conto all'interno delle aree. L’assessore in premessa l'aveva spiegato abbastanza bene.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 29 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 30 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 27.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 27 è approvato.
Ritorniamo all'articolo 25, sul quale insistevano tre emendamenti, ai quali si è aggiunto (e vi è stato distribuito) il subemendamento 46 sostitutivo dell'emendamento 45.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 27 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 28 a firma dei consiglieri Villani ed altri.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, il subemendamento 46 a firma dei consiglieri Noè, Meo e Manfredini.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): Il subemendamento è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 25, così come emendato.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 25 è approvato.
Passiamo all’articolo 28.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 28.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 28 è approvato.
Passiamo all’articolo 29.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 29.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 29 è approvato.
Passiamo all’articolo 30.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 30.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 30 è approvato.
Passiamo all’articolo 31.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 31.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 31 è approvato.
Passiamo all’articolo 32.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 32.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 32 è approvato.
Passiamo all’articolo 33.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 33.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 33 è approvato.
Passiamo all’articolo 34.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 34.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 34 è approvato.
Passiamo all’articolo 35.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 35.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 35 è approvato.
Passiamo all’articolo 36.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 36.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 36 è approvato.
Passiamo all’articolo 37.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 37.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 37 è approvato.
Passiamo all’articolo 38.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 38.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 38 è approvato.
Passiamo all’articolo 39.
Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 39.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 39 è approvato.
Passiamo all’articolo 40, sul quale insistono l’emendamento 39 a firma della consigliera Meo e gli emendamenti 17 e 14 a firma del consigliere Defranceschi.
Discussione generale congiunta su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: L’emendamento 14 sana un problema. Capisco la fase di passaggio della ristrutturazione di questi sistemi, però credo che affermare che le Province possono decidere quali siti della Rete Natura 2000 far rientrare nelle macro-aree, quindi porli oggetto di tutela, sia un po' una violenza per questi siti già un po' abbandonati, a meno che non rientrino già all'interno di parchi o di riserve naturali.
Avrei capito se fosse stata inserita nella legge una fase temporanea di 6-12 mesi, ma qui l'unica speranza, come sono certo mi verrà detto, è che l'abolizione delle Province o il loro ridimensionamento in termini di deleghe sani questa strana particolarità di tale legge.
Per quanto riguarda l'articolo 40, lo avevo già presentato in Commissione e sostanzialmente prevede che il nuovo Parco del Secchia, che a breve andremo a istituire a livello regionale, veda finalmente la luce dopo quindici anni di lavoro non tra un anno, ma tra sei mesi, visto che i tempi ci sono stati tutti, la condivisione anche a livello di territorio c'è stata.
Lo ripropongo non per pedanteria, ma semplicemente perché lo ritengo l'unico termine accettabile alla deroga alla fondazione di questo parco.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Visto che l'articolo 40 si propone di disciplinare il Parco fluviale del Secchia, l'esperienza di questo progetto di legge, anche per tutte le obiezioni e le criticità che probabilmente solo una parte ha sollevato sulle modalità di svolgimento, mi porta a fare una raccomandazione a quest'Aula e agli assessori.
Vorrei infatti evitare di ritrovarci per quanto riguarda il Parco del fiume Secchia nelle stesse condizioni in cui ci siamo ritrovati in questi giorni. Sarebbe veramente importante che su questo nuovo parco, visto che entro il 30 novembre 2012 si dovranno definire esattamente i confini di quest'area, tutto ciò avvenga con un adeguato confronto, perché in quel parco insistono molte attività di vario tipo.
Per evitare imprevisti o situazioni analoghe a quelle che abbiamo lamentato in questo caso, sarebbe opportuno che in sede di perimetrazione del parco ci fosse una verifica oggettiva, un'analisi preventiva in termini adeguati con tutti i soggetti coinvolti, per evitare sorprese di ogni genere.
Questa è una raccomandazione che rivolgo all'Aula.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente. Nello spirito di voler dare piena attuazione al primo Programma triennale per le aree protette fatto a suo tempo dalla Regione, che prevedeva comunque questa area, condivido anche le considerazioni della consigliera Noè.
Da questo punto di vista, in questi anni ho avuto un'evoluzione di pensiero, quindi non è vero che gli ecologisti siano poi così rigidi. All'inizio della mia storia in cui mi sono occupata di questi temi ritenevo che alcune cose andassero fatte soltanto perché erano giuste, mentre oggi ritengo che queste siano giuste, ma in anni di esperienza ho capito che vanno condivise, perché altrimenti non funzionano e, se non funzionano, la loro giustezza si perde strada facendo.
Presento quindi l'emendamento 39, che meglio chiarisce anche la volontà di mantenere in piedi il massimo della partecipazione. Debbo altresì dire che intorno al Consorzio volontario oggi esistente tanta partecipazione è stata anche fatta, per cui probabilmente nei tempi che ci siamo dati e cioè a novembre dovremmo sciogliere definitivamente tutte le questioni.
Visto che mi auguro che in dichiarazione di voto le cose possano essere abbastanza rapide e visto che il consigliere Filippi aveva a suo tempo espresso forte preoccupazione per i pesci del Secchia, comunico che i pesci stanno bene. Queste sono le foto che mi sono fatta mandare ieri dalle vasche.
(la consigliera Meo mostra alcune foto all’Assemblea)
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente. Insisto anch'io sulla raccomandazione, perché non è soltanto della collega Noè, ma è anche di Confindustria: infatti lungo quel tracciato ci sono aziende con centinaia di dipendenti.
La consigliera Meo mi rassicura che con un altro emendamento, il 39, oltre a quello fatto, questo verrà tenuto in considerazione. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
Vorrei chiedere di sciogliere per cortesia il capannello davanti al consigliere Pollastri.
POLLASTRI: Non ho problemi, sono abituato.
PRESIDENTE (Aimi): Lei sarà abituato, ma la Presidenza no. Grazie.
POLLASTRI: Ormai ci avviamo alla conclusione. Noi voteremo naturalmente contro questo articolo, signor presidente, perché vogliamo ribadire la nostra contrarietà generale sia nel metodo che nel merito.
Volevamo sottolineare di nuovo come il non accoglimento di un emendamento importante - utilizzo questo tempo per ribadirlo - sulla gestione, lo smaltimento e il recupero di rifiuti non pericolosi, per cui le aziende agricole industriali fanno rientrare nel processo produttivo questo tipo di rifiuti, proposta tra quelle qualificanti che il Gruppo del Popolo della Libertà ha presentato, non offre la minima possibilità di valutare qualche aspetto positivo, a causa della totale chiusura da parte della maggioranza.
Esprimiamo quindi voto contrario anche sull'articolo 40.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Pollastri.
La parola al sottosegretario Bertelli.
BERTELLI, sottosegretario alla Presidenza della Giunta: Grazie, presidente. Come già ben spiegato dalla relatrice, consigliera Meo, confermo che per ciò che riguarda l’istituzione del Parco del Secchia l’emendamento 39, peraltro concordato con la Giunta, chiarisce che si tratta di avviare entro il 2012 un percorso che deve necessariamente essere condiviso con le comunità e con i soggetti locali, e quindi, con tutte le prerogative e gli spazi necessari perché questo Parco possa nascere con la condivisione delle varie realtà locali, compresi gli enti e le organizzazioni referenti che agiscono su quell'area di Parco.
L’emendamento proposto dalla relatrice e condiviso dalla Giunta tende a riconfermare che si intende aprire entro il 2012 un percorso finalizzato ad arrivare a definizione solo dopo che si siano trovate le condivisioni in sede locale.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, sottosegretario Bertelli.
Dichiarazioni di voto congiunte su articolo ed emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Per precisare che voterò a favore dell’emendamento 39 della relatrice per un ovvio motivo, in quanto, essendo cofirmatario della proposta di legge per l'istituzione di questo parco, che ha visto il suo percorso in Commissione, nonostante il dilatarsi dei tempi di questa approvazione, colgo con spirito favorevole il fatto che si ponga una data certa perché questo avvenga.
Non condivido la tempistica, che vorrei più breve, e per questo voterò il mio emendamento a riguardo, ma il voto favorevole c'è senz'altro.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Defranceschi.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 39 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è approvato.
L’accoglimento dell'emendamento 39 preclude il voto sull’emendamento 17, che quindi accantoniamo.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 14 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 40.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 40 è approvato.
Passiamo all’articolo 41, su cui insiste l'emendamento 40 a firma della consigliera Meo.
Discussione generale congiunta su articolo ed emendamento. Dichiarazioni di voto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 40 a firma della consigliera Meo.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’emendamento è approvato.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo per una correzione formale. Ne ha facoltà.
MEO: Per una correzione formale, perché nella Carta di definizione delle macro-aree allegata al progetto di legge c'è ancora la vecchia dicitura di ATOB, che viene quindi corretta in macro-aree. Mi dicono che la procedura sia questa, quindi volevo farlo per tempo.
PRESIDENTE (Aimi): Dopo la votazione dell’articolo, metteremo al voto la correzione formale.
Metto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 41.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Aimi): L’articolo 41 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, la correzione formale proposta dalla consigliera Meo.
(È approvata all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Aimi): La correzione è approvata.
Sono pervenuti due ordini del giorno, il primo a firma dei consiglieri Meo, Monari, Montanari, Mazzotti, Fiammenghi, Donini, Grillini e Naldi; il secondo a firma dei consiglieri Monari, Marani, Pagani, Casadei, Mori, Moriconi, Alessandrini, Carini, Ferrari, Mumolo, Cevenini, Noè, Meo, Naldi, Sconciaforni, Donini, Vecchi Luciano.
Dichiarazioni di voto congiunte sugli ordini del giorno e sul progetto di legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Villani. Ne ha facoltà.
VILLANI: Intervengo in dichiarazione di voto sul progetto di legge. È chiara la posizione che abbiamo avuto durante la discussione di questo articolato, che nasce dal profondo convincimento che questa sia una legge che dal punto di vista del metodo ha rappresentato indubbiamente un momento di grande difficoltà di rapporto fra la Regione, l'organo legislativo, le comunità territoriali e soprattutto l’associazionismo a più livelli rappresentato in tutto il nostro territorio.
Come abbiamo già avuto modo di dire, il metodo è stato sospetto - siamo abituati, perché quando è in Aula ride, poi nel momento non c'è, ma comunque mi rivolgo ai colleghi e all’unico rappresentante della Giunta presente - perché la rivisitazione di questa legge che discende da un dettato legislativo nazionale era a conoscenza di tutti noi, in particolare di chi rappresenta l'esecutivo di questa Regione.
Arriva però all'ultimo minuto, con un'incombenza strana, che ha fatto piazza pulita di tutta una serie di interlocuzioni, che invece hanno sempre caratterizzato le grandi, annose discussioni sui Consorzi, sulle zone protette, sui siti di Rete Natura 2000.
Questo era sospetto ma abbiamo capito perché: la Regione aveva già in mente un’impalcatura generale, che doveva essere violentemente calata dall'alto sul territorio. Credo che questo sia assolutamente oggettivabile rispetto alla discussione di questi giorni e soprattutto all'articolato.
Questo però creerà un problema, che avrà un riscontro non solo nel rapporto con gli Enti locali interessati, ma anche con le popolazioni che vi risiedono e con le attività economiche che insistono su queste macro-aree.
Sempre per lo stesso dettato legislativo nazionale aboliamo la legge istitutiva degli ATO per quanto riguarda il servizio idrico e la gestione ambientale rispetto ai rifiuti, e poi facciamo invece l’ATO per i parchi, quindi un ambito ottimale che di ottimale non ha nulla, perché, come ho avuto modo di dire in discussione generale, se guardate la cartografia, vi sono degli ambiti ottimali dove i parchi hanno finalità, obiettivi, caratteristiche ambientali, geologiche, paesaggistiche completamente difformi.
Prima mi chiedevo infatti che ci azzecchi il Piacenziano con il delta del Po o con le zone rivierasche, dove pure insistono zone protette, oppure l’oasi di Torrile, che sta tanto a cuore alla consigliera Meo, con le zone protette del nostro alto Appennino.Tutto questo configurerà, anziché un ambito ottimale, un ambito disomogeneo, dove emergeranno tante difficoltà.
Un aspetto che mi preme sottolineare in dichiarazione di voto è la totale chiusura rispetto ad alcuni emendamenti, che a nostro modo di vedere sono razionali e sono stati richiesti a più voci dal mondo della rappresentanza regionale, in particolare l'esclusione dei portatori di interesse dal principale organo di gestione di queste realtà.
Va segnalato anche come questa legge si cali nella realtà regionale con un reticolo normativo vincolistico, che si sovrappone a diversi strati. Con una crisi che non è passeggera o congiunturale, ma è una crisi che ridefinisce certamente i nostri costumi, le nostre attitudini e la capacità di una comunità di produrre lavoro per i propri cittadini, credo che con questa legge molte zone del nostro territorio che già vivono un’oggettiva marginalità - dove siamo con le leggi sulla montagna, caro consigliere Ferrari? Siamo al dibattito che si protrae senza riscontri di risorse vere - lo diverranno maggiormente nel corso applicativo di questa legge.
È necessario evitare di incorrere nell'errore che venne fatto approvando in questa Assemblea la legge di rimodulazione del welfare e segnatamente la legge che prevedeva l'istituzione delle aziende di servizi alla persona, non garantendo agli Enti locali, ai Comuni che venivano ricompresi nell'area geografica di appartenenza di queste aziende la possibilità del recesso, con gravissime difficoltà in diverse aziende di servizi alla persona, come sanno gli assessori che hanno delega su questi argomenti.
È una questione di razionalità: bastava inserire che la clausola valutativa fosse prevista anche per gli Enti locali che ricadono negli ambiti ottimali.
Per riassumere, è del tutto evidente che, al di là delle due convocazioni di Commissione, questa è una legge che ha un sapore assolutamente dirigista, neocentralista regionale, che non accetta una discussione con il mondo delle imprese e dell'associazionismo in generale.
Viste alcune delle norme che insistono sulle questioni del personale, sulle strutture gestionali e tecniche molto laboriose, considerando gli ambiti credo che saranno necessari dirigenti e funzionari, con una ricaduta assolutamente negativa sugli Enti locali, che saranno chiamati comunque pro quota a elargire risorse per questi bilanci, sicuramente appesantiti rispetto alla situazione attuale.
Avremmo voluto maggior dialogo, ma tant'è. Del resto, le premesse di una legge approvata in giunta il 14 novembre e che ci troviamo a discutere oggi dimostrano che l'intento di questa Regione non era certamente quello di un dialogo costruttivo sui fatti, ma era quello di approvare, perché ne aveva l'obbligo, una legge che considero espressione di arroganza legislativa e anche un po' raffazzonata.
Il nostro è un voto ovviamente convinto di contrarietà a una legge che avrà degli effetti assolutamente negativi su tutte le zone comprese in questi ambiti, in particolare sulle zone che vivono già una certa marginalità in Regione Emilia-Romagna.
PRESIDENTE (Aimi): Grazie, consigliere Villani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bernardini. Ne ha facoltà.
BERNARDINI: Grazie, presidente. C’è poco da aggiungere rispetto a quello che ha già detto il consigliere Villani. Vorrei solo ripercorrere alcuni punti, richiamandomi anche all’intervento della consigliera Donini sulla mancata partecipazione delle minoranze ai lavori all'interno della Commissione.
Non è stata una mancata collaborazione da parte nostra: la lettura che dobbiamo dare è diametralmente opposta. I tentativi di apportare miglioramenti attraverso gli emendamenti presentati a questo disegno di legge, che i tempi stretti e le scadenze imperative che ne condizionavano il percorso di discussione imponevano, ci hanno portato anche a una dimostrazione sicuramente forte come quella di abbandonare i lavori in seno alla Commissione, ma semplicemente perché non c'era dialogo.
Quando si parla con dei sordi è meglio utilizzare il proprio tempo per altre cose, che sicuramente possono essere più utili alla collettività, ed è quello che è successo all'interno dei lavori della Commissione. Come Gruppo della Lega Nord, abbiamo deciso di portare alcuni ragionamenti che erano stati fatti propri dal PD, e l'abbiamo fatto proprio per vedere fino a che punto ci fosse la disponibilità al dialogo, presentando emendamenti che il PD aveva presentato al disegno di legge presentato dalla Regione Lombardia su aspetti legati alla partecipazione, su aspetti di coinvolgimento di tutte le rappresentanze socioeconomiche presenti sul territorio.
Ritenevamo infatti che queste dovessero trovare degna considerazione all’interno di quegli organi formanti la governance del nuovo ente che andiamo a istituire per la gestione dei parchi, mentre invece in Emilia-Romagna sono state disattese.
Oltre al discorso della reversibilità di un processo che conosce solo un senso di marcia e non prevede alcuna possibilità di sfuggire, con ricadute sui costi di gestione che interessano gli Enti locali coinvolti, con quanto di buono e non di buono è presente all'interno di questo disegno di legge, ci siamo visti di fronte a una totale sordità, a un muro contro muro e addirittura a norme sulle quali avevamo lavorato che in Commissione venivano stravolte da emendamenti presentati dalla Giunta all'ultimo minuto.
Se questo è l'iter che ha portato all'approvazione di questo disegno di legge, bocciamo subito la parte relativa al metodo. Per quanto riguarda il merito, abbiamo dimostrato con i nostri emendamenti come quello che poteva essere migliorato sia oggetto di rivisitazione.
Il voto non può che essere contrario, e speriamo che questo modus operandi sia stato legato a un episodio spiacevole. Manca l'assessore di riferimento, però l'abbiamo sottolineato più volte: si poteva fare meglio, si poteva fare in modo diverso, si poteva fare con una metodologia più rispettosa di un lavoro di confronto all'interno delle forze in Commissione. In Aula non è passato nulla degli emendamenti…
PRESIDENTE (Aimi): Consigliere Bernardini, si avvii alla conclusione, grazie.
BERNARDINI: Quindi il voto è contrario su tutto il testo. Grazie.
PRESIDENTE (Aimi): Hanno chiesto di intervenire i consiglieri Corradi e Defranceschi, ma sono le ore 13,01, dunque aggiorniamo la seduta alle ore 15,00.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 13,01
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Thomas CASADEI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Giovanni FAVIA, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Ha partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Carlo LUSENTI, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Massimo MEZZETTI, Gian Carlo MUZZARELLI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Aimi - Richetti
Cevenini - Corradi
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