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77.
SEDUTA DI MARTEDÌ 27 MARZO 2012
(ANTIMERIDIANA)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
INDI DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
Indice
Comunicazione prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti)
Annuncio di petizione, risoluzioni, interpellanze, interrogazioni e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti)
OGGETTO 2464
Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le iniziative poste in essere in ottemperanza degli impegni assunti con l'approvazione, da parte dell'Assemblea legislativa, delle risoluzioni ogg. nn. 1949, 1954 ed, in particolare, di quella oggetto n. 2051, riguardanti la variante di valico.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
BIGNAMI (PDL)
PERI, assessore
OGGETTO 2496
Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i lavori e le procedure relativi alla Variante di Valico, con particolare riferimento alla tutela della pubblica incolumità.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
MANDINI (Italia dei Valori)
PERI, assessore
OGGETTO 2516
Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa centrali a biomasse relative al Comune di Palanzano (PR).
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
MEO (SEL - Verdi)
MUZZARELLI, assessore
OGGETTO 2517
Interrogazione dei consiglieri Bernardini e Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la distribuzione degli Uffici giudiziari sul territorio regionale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Porretta Terme e Pavullo nel Frignano.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
BERNARDINI (Lega Nord)
SALIERA, vicepresidente della Giunta
OGGETTO 2499
Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il ripristino della parità di trattamento tra uomini e donne nelle aziende in cui si applica il contratto separato firmato sul modello "Pomigliano", con particolare riferimento ai congedi di maternità e parentali.
(Svolgimento)
PRESIDENTE (Richetti)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
BIANCHI, assessore
OGGETTO 262
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Naldi e Meo: «Anagrafe pubblica degli eletti. Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione» (Testo Base) (35)
(Relazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 958
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Anagrafe pubblica degli eletti della Regione Emilia-Romagna. Disposizioni sulla trasparenza e l’accessibilità alle informazioni»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Mandini)
MEO, relatrice
POLLASTRI (PDL)
VECCHI Luciano (PD)
MUMOLO (PD)
BARBATI (Italia dei Valori)
LOMBARDI (PDL)
DEFRANCESCHI (Mov. 5 Stelle)
NALDI (SEL - Verdi)
MANFREDINI (Lega Nord)
MONARI (PD)
GRILLINI (Italia dei Valori)
NOÈ (UDC)
DONINI (Fed. della Sinistra)
CORRADI (Lega Nord)
OGGETTO 2225
Risoluzione proposta dai consiglieri Lombardi, Luciano Vecchi e Riva per impegnare la Giunta a rappresentare in ogni sede istituzionale in Italia e all'estero la necessità di rivedere la normativa sulle agenzie di rating e per l'istituzione di una agenzia europea di rating
(Discussione e approvazione)
PRESIDENTE (Mandini)
LOMBARDI (PDL)
VECCHI Luciano (PD)
GRILLINI (Italia dei Valori)
SCONCIAFORNI (Fed. della Sinistra)
CAVALLI (Lega Nord)
Allegato
Partecipanti alla seduta
Votazioni elettroniche
Allegato A
Atti esaminati nel corso della seduta
Allegato B
Petizione, risoluzioni, interpellanze ed interrogazioni annunciate
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RICHETTI
La seduta ha inizio alle ore 9,43
PRESIDENTE (Richetti): Dichiaro aperta la settantasettesima seduta della IX legislatura dell'Assemblea legislativa.
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta odierna dell’Assemblea legislativa il consigliere Favia.
Interpello i presenti per sapere se vi sono osservazioni sui processi verbali relativi alle sedute:
- antimeridiana del 13 marzo 2012 (n. 75)
- pomeridiana del 13 marzo 2012 (n. 76)
inviati ai consiglieri unitamente all’avviso di convocazione di questa tornata.
Se non vi sono osservazioni, i processi verbali s’intendono approvati.
(Sono approvati)
Comunicazione prescritta dall'art. 68 del Regolamento interno
PRESIDENTE (Richetti): Nel periodo trascorso dall'ultima tornata delle sedute assembleari è stato presentato il seguente progetto di legge alle Camere:
2461 - Progetto di proposta di legge alle Camere, ai sensi dell'art. 121 della Costituzione, d'iniziativa dei consiglieri Alberto Vecchi e Villani: "Modifiche al Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero)" (14 03 12).
PRESIDENTE (Richetti): Comunicazione, ai sensi dell'art. 68, comma 1, lett. k), circa le nomine effettuate dal Presidente della Giunta regionale, tramite l'adozione dei seguenti decreti dal 08/03/2012 al 21/03/2012:
DPGR N. 43 del 09/03/2012
Procedimento di estinzione dell'Ipab "Asilo Infantile Vittorio Emanuele II" di Roccabianca (PR) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 46 del 09/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia delle "Ipab riunite del Comune di Forli'" (FC) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 47 del 09/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Eredita' Maria Antonia Tommasoli Belloni" di Imola (BO) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 53 del 16/03/2012
Azienda Ospedaliero-Universitaria Di Modena - Nomina Direttore Generale.
DPGR N. 54 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Centro Educativo Bolognese" di Bologna (BO) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 55 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell' Ipab "Legati Riuniti Ravaioli Malatesta" di Civitella di Romagna (FC) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 56 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Opera Pia Bevilacqua" Di Bologna (BO) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 57 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "O.P. Lenzini" di Montefiorino (MO) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 58 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "O.P. Ospedale Infermi" di Civitella di Romagna (FC) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 59 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Orfanotrofio Femminile" Di Fidenza (PR) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 60 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Fondazione Anna Maria Pedrazzi Verni" di Bologna (BO) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
DPGR N. 61 del 20/03/2012
Procedimento di estinzione per inerzia dell'Ipab "Ricreatorio Dell'Immacolata" di Casola Valsenio (RA) - Nomina del Commissario ad acta incaricato della redazione dell'inventario del patrimonio e della ricognizione dei rapporti attivi e passivi.
Annuncio di petizione, risoluzioni, interpellanze, interrogazioni
e di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE (Richetti): Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i sottonotati documenti:
Petizione
2474 - Petizione popolare concernente la deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2011, n. 1190 "Determinazioni concernenti l'applicazione nella Regione Emilia-Romagna dell'art. 17, comma 6, della legge 15 luglio 2011, n. 111, in materia di compartecipazione alle prestazioni di assistenza sanitaria" (Delibera dell'Ufficio di Presidenza di ammissibilità n. 35 del 13 marzo 2012).
Risoluzioni
2460 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alberto Vecchi e Villani per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni, presso la Conferenza Stato-Regioni, volte a chiedere la modifica dell'attuale legislazione in materia di concessione dell'assegno sociale ai genitori stranieri ultrasessantacinquenni ricongiunti ai sensi dell'art. 29, comma 1, lettera D, del D.lgs. 286/1998.
2463 - Risoluzione proposta dal consigliere Favia per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni, anche in relazione allo svolgimento delle proprie competenze, volte alla attivazione di rapporti di collaborazione, di studio, di ricerca e di supporto con l'Istituto Ramazzini, cooperativa sociale Onlus impegnata nella lotta contro il cancro e le malattie ambientali.
2470 - Risoluzione proposta dal consigliere Manfredini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte ad evitare aggravamenti di oneri per i liberi professionisti che vogliono formarsi ed abilitarsi nella materia dell'Acustica.
2475 - Risoluzione proposta dal consigliere Cavalli per impegnare la Giunta a porre in essere azioni che esprimano contrarietà alle coltivazioni OGM e preoccupazione circa i rischi da esse derivanti.
2490 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Costi, Barbieri, Montanari, Mori, Pagani, Luciano Vecchi, Moriconi, Casadei, Ferrari, Zoffoli, Carini e Marani per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, volte a favorire il pagamento dei fornitori ed in particolare delle PMI, ad agevolare l'accesso al credito delle imprese ed a invitare gli EE.LL. a promuovere accordi con le banche per l'anticipo del credito alle imprese a tassi concordati.
2500 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Pariani, Barbati, Manfredini e Riva per invitare la Giunta ad esprimere sostegno e vicinanza nei confronti dei lavoratori licenziati a seguito della soppressione, effettuata da Trenitalia, di gran parte dei treni-notte nazionali, ed a porre in essere azioni in ogni sede opportuna, anche governativa, per la rapida ricollocazione di detti lavoratori.
2501 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Pariani, Barbati, Manfredini e Riva per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a promuovere la formazione degli operatori alimentari nei confronti della celiachia, incrementare i controlli sulle aziende che producono prodotti destinati ai soggetti che ne soffrono, valorizzando inoltre gli alimenti gluten-free anche al fine di contenerne i costi.
2504 - Risoluzione proposta dal consigliere Corradi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a monitorare l'incidenza sulla popolazione, specie studentesca, della dipendenza da internet, istituendo anche un polo regionale di ricerca clinica e di cura di tale patologia.
2505 - Risoluzione proposta dai consiglieri Zoffoli, Mazzotti, Fiammenghi, Casadei e Ferrari per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a valorizzare e migliorare, sia dal punto di vista tecnico che della fruibilità da parte dell'utenza, la linea ferroviaria che collega Faenza, Borgo San Lorenzo e Firenze.
2510 - Risoluzione proposta dai consiglieri Favia e Defranceschi per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo, al fine di prevedere deroghe all'art. 14 del D.L. n. 78/2010 che consentano assunzioni di personale educativo e docente oltre i limiti stabiliti dal patto di stabilità al fine di garantire la copertura delle dotazioni organiche, da parte degli EE.LL., dei servizi educativi e scolastici.
Interpellanze
2462 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa la riduzione dei componenti della Giunta regionale, in relazione al D.L. n. 138/2011.
2477 - Interpellanza del consigliere Pollastri circa le problematiche causate dalla linea ferroviaria che attraversa Borgotrebbia (PC).
2479 - Interpellanza del consigliere Favia circa la realizzazione del Nuovo Polo scolastico nel Comune di Lagosanto (FE).
2482 - Interpellanza della consigliera Meo circa lavori effettuati all'interno dell'Area di Riequilibrio Ecologico denominata "Schiaccianoci", nel Comune di Ferrara.
Interrogazioni
2459 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'utilizzazione, da parte della Regione Emilia-Romagna, del Fondo europeo per lo sviluppo regionale.
2464 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le iniziative poste in essere in ottemperanza degli impegni assunti con l'approvazione, da parte dell'Assemblea legislativa, delle risoluzioni ogg. nn. 1949, 1954 ed, in particolare, di quella oggetto n. 2051, riguardanti la variante di valico.
2465 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa la procedura di infrazione aperta dalla Comunità Europea nei confronti dell'Italia relativamente a discariche non conformi alla normativa europea, con particolare riferimento alla situazione esistente nel territorio regionale.
2467 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le procedure relative alla realizzazione di impianti a biogas a Mezzolara di Budrio (BO).
2468 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la variante al PRG n. 29, denominata "variante al ricettivo", approvato dal Consiglio comunale di Cervia.
2469 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa i criteri relativi ai controlli riguardanti i distributori automatici di bibite, snack e bevande calde.
2471 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le procedure riguardanti i provvedimenti autorizzatori, con particolare riferimento al recepimento delle direttive europee ed al settore fieristico.
2472 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa il decesso di una paziente che si era recata al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Faenza, con particolare riferimento alla possibilità di far fronte a casi di sospetto infarto cardiaco.
2473 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i tempi relativi alle procedure di rinnovo delle patenti di guida, con particolare riferimento alle persone affette da handicap.
2476 - Interrogazione della consigliera Noè, a risposta scritta, circa gli studi di fattibilità riguardanti fusioni tra Comuni, anche in relazione al Piano Territoriale Regionale.
2478 - Interrogazione dei consiglieri Pagani e Zoffoli, a risposta scritta, circa le cause della interruzione volontaria della gravidanza, la relativa diffusione e l'applicazione della L. 194/78 sul territorio regionale.
2480 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il procedimento riguardante la Coop. Terremerse.
2481 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il progetto "Pubblicità in ospedale" relativo all'Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi.
2483 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i procedimenti riguardanti la Cooperativa Terremerse.
2484 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i lavori relativi alla realizzazione della nuova "Porrettana" e della variante riguardante il territorio di Casalecchio (BO).
2485 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la tutela della salute in relazione a lavori svolti in un cantiere vicino all'Asilo sito in Via Cadriano, a Granarolo dell'Emilia.
2486 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa la situazione relativa alle Terme di Porretta e la loro valorizzazione.
2488 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la manifestazione denominata "Primavera sui prati", prevista a Bologna in data 24 marzo 2012.
2489 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa l'applicazione dell'IVA alla tariffa di igiene ambientale (T.I.A.).
2491 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa l'anticipazione del contributo statale relativo al funzionamento delle scuole paritarie.
2492 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa lo svolgimento dei test riguardanti l'insufficienza venosa cronica cerebro-spinale presso il Nuovo Polo Ospedaliero di Cona (FE).
2493 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della INTERCAST di Parma, e la relativa situazione aziendale.
2494 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la localizzazione di una azienda produttrice di conglomerati bituminosi nel Comune di Zola Predosa (BO).
2495 - Interrogazione della consigliera Donini, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della CFT S.p.A di Parma.
2496 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i lavori e le procedure relativi alla Variante di Valico, con particolare riferimento alla tutela della pubblica incolumità.
2497 - Interrogazione dei consiglieri Lombardi e Bartolini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le risorse e le procedure connesse ai danni conseguenti alle eccezionali nevicate avvenute nel febbraio 2012, con particolare riferimento alle Province di Rimini e di Forlì-Cesena.
2498 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa le problematiche riguardanti la Variante di Valico, con particolare riferimento alla Valle del Setta ed alla realizzazione di un ponte in località Molino Cattani.
2499 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il ripristino della parità di trattamento tra uomini e donne nelle aziende in cui si applica il contratto separato firmato sul modello "Pomigliano", con particolare riferimento ai congedi di maternità e parentali.
2502 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori relativi alla Variante di Valico, con particolare riferimento alla frana esistente nel territorio del Comune di San Benedetto Val di Sambro.
2506 - Interrogazione del consigliere Bernardini, a risposta scritta, circa i tempi di completamento della ristrutturazione del Centro Dialisi presso l'Ospedale Maggiore di Bologna.
2507 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la gestione delle risorse idriche regionali.
2508 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della ex Manifattura Tabacchi di Bologna.
2509 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, circa la realizzazione di centrali idroelettriche nel torrente Alferello (FC).
2511 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda la Perla.
2512 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori dell'azienda CNH di Imola.
2514 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT).
2515 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la messa a disposizione di una ragazza disabile di San Felice sul Panaro (MO) di servizi ferroviari idonei a raggiungere la scuola cui è iscritta.
2516 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa centrali a biomasse relative al Comune di Palanzano (PR).
2517 - Interrogazione dei consiglieri Bernardini e Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la distribuzione degli Uffici giudiziari sul territorio regionale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Porretta Terme e Pavullo nel Frignano.
(I relativi testi sono riportati nell'allegato B al resoconto integrale della seduta odierna)
È stata data risposta scritta alle interrogazioni oggetti nn.:
2163 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa un caso di sospensione dei contributi per il sostentamento riguardante una persona invalida con totale e permanente inabilità lavorativa.
2167 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, circa la moria di tortore verificatasi nei pressi di un sito industriale, a Faenza (RA), e le azioni da porre in essere per farvi fronte.
2169 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa i disagi per i pendolari di Parma, Reggio Emilia e Piacenza conseguenti all'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario.
2173 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa gli interventi della Regione Emilia-Romagna nell'azionariato relativo al trasporto pubblico.
2174 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa l'utilizzo di fondi europei, con particolare riferimento a quelli destinati alla riduzione del rischio di incendio boschivo.
2175 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per incrementare la sicurezza, la legalità e il decoro nell'ambito dei trasporti ferroviari.
2177 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa la verifica dei requisiti delle autoambulanze utilizzate dalle associazioni ONLUS.
2178 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa i controlli sanitari effettuati sugli animali, con particolare attenzione ad un gattile sito nel territorio forlivese.
2181 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, per sapere se la Giunta intenda intervenire presso Trenitalia affinchè vi siano ulteriori treni per la stazione di Vaio (sulla tratta Fidenza - Salsomaggiore Terme) anche al fine di renderli funzionali all'omonimo ospedale e ai suoi utenti.
2185 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, in merito al lamentato ritardo con cui è intervenuto il 118 a Imola in un incidente occorso il 31 dicembre 2011 ad un anziano signore.
2186 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, sulla macellazione in deroga di un suino presso l'Istituto Tecnico Agrario Statale "Garibaldi" di Cesena.
2188 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, in merito alle liste di attesa presso le Aziende USL della Regione.
2189 - Interrogazione del consigliere Malaguti, a risposta scritta, circa lo smaltimento, nella discarica di Jolanda di Savoia, di rifiuti provenienti dalla Campania.
2191 - Interrogazione della consigliera Meo, a risposta scritta, circa la chiusura degli ippodromi e la tutela dei cavalli da corsa.
2197 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Luciano Vecchi e Bonaccini, a risposta scritta, circa disservizi riguardanti la linea ferroviaria Modena-Mantova.
2206 - Interrogazione del consigliere Corradi, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per prevenire episodi di contagio di malattie nelle carceri.
2209 - Interrogazione del consigliere Filippi, a risposta scritta, circa il Pronto Soccorso ed il reparto di Cardiologia dell'Ospedale San Sebastiano di Correggio (RE).
2212 - Interrogazione del consigliere Bartolini, a risposta scritta, circa le problematiche e le procedure riguardanti le emissioni odorigene connesse alla lavorazione di pollina da parte di una azienda situata in prossimità di Santa Sofia (FC).
2216 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la Fondazione "Istituto sui Trasporti e la logistica".
2219 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa il depotenziamento dell'Ospedale di Vergato (BO).
2220 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la riorganizzazione dell'Ospedale S. Camillo di Comacchio (FE).
2259 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa i tempi di trasferimento al piano terra del reparto di Diabetologia dell'Ospedale di Piacenza.
2284 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, sulle nomine dei vertici della società TPER.
2286 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, sui disagi riguardanti gli utenti delle linee ferroviarie regionali nei giorni 1 e 2 febbraio 2012.
2288 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, sulla coltivazione e commercializzazione dei prodotti agricoli regionali che non rientrano negli ambiti di tutela predisposti dalla UE.
2289 - Interrogazione dei consiglieri Costi, Casadei, Ferrari e Luciano Vecchi, a risposta scritta, sul grave disagio, registrato nel traffico ferroviario il 1° febbraio 2012, per emergenza neve.
2291 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, sull'avviso pubblico per la copertura di un posto da Assistente tecnico (categoria C) presso l'ASL di Piacenza, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22/12/2009.
2294 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, sul progetto regionale di predisposizione della cosiddetta ricetta farmaceutica elettronica.
2295 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, sui disservizi verificatisi nel trasporto ferroviario a seguito della nevicata di mercoledì 1 febbraio 2012.
2297 - Interrogazione dei consiglieri Zoffoli e Alessandrini, a risposta scritta, sui danni alle colture agricole e agli allevamenti causati dalle nevicate che si sono verificate dall'1 febbraio 2012.
2298 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la tutela della denominazione "Modena" utilizzata per un prodotto agricolo transgenico.
2299 - Interrogazione del consigliere Villani, a risposta scritta, circa le problematiche relative alla percorrenza del treno n. 2289 ed i relativi disagi per i pendolari delle Province di Piacenza e di Parma.
2302 - Interrogazione del consigliere Manfredini, a risposta scritta, circa il servizio di screening per la prevenzione e la diagnosi di tumori femminili svolto presso il Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara (MO).
2306 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa le problematiche causate dal maltempo alla circolazione ferroviaria, con particolare riferimento alla tutela dei viaggiatori e dei lavoratori pendolari.
2309 - Interrogazione del consigliere Cavalli, a risposta scritta, circa le azioni da porre in essere per evitare i disservizi ed i disagi causati dalla rete ferroviaria, durante e dopo il maltempo, ai viaggiatori ed ai lavoratori pendolari.
2311 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, circa la sottoscrizione di atti tra Regione Emilia-Romagna e la Regione croata d'Istria, con particolare riferimento alla questione degli istriano-dalmati.
2313 - Interrogazione del consigliere Piva, a risposta scritta, sulle misure che la Giunta intende adottare per la ripresa economica dei territori regionali colpiti da nevicate eccezionali.
2316 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, sui criteri di individuazione della superficie agro-silvo-pastorale di ogni provincia per il calcolo degli indici di densità venatoria.
2319 - Interrogazione del consigliere Defranceschi, a risposta scritta, sull’iter della richiesta di costruzione di un impianto industriale di produzione energia eolica sul Monte Fontanavidola (BO) e sulle intenzioni in merito all’incentivazione alternativa del microeolico e dei pannelli solari.
2321 - Interrogazione dei consiglieri Defranceschi e Favia, a risposta scritta, in merito alle corse, di Trenitalia e Fer, annullate o con ritardi superiori ai 15 minuti nel periodo compreso tra il 1° febbraio e il 13 febbraio 2012 a causa delle nevicate e in merito alla possibilità, da parte dei cittadini, di ricevere un indennizzo per i disagi subiti.
2323 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, circa la situazione dei treni e dei trasporti della Romagna.
2329 - Interrogazione del consigliere Favia, a risposta scritta, per sapere se la delibera 51 del 26 luglio 2011, che esclude dalla localizzazione degli impianti a biogas il territorio individuato quale "Comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano", è applicabile all'impianto che si vorrebbe realizzare in località Gazzata di San Martino in Rio (RE).
2330 - Interrogazione del consigliere Bazzoni, a risposta scritta, per sapere se anche nella nostra Regione si possono essere verificati episodi di truffe riguardanti alcuni farmacisti e medici, come si sono verificati nelle Regioni Piemonte e Lazio.
2332 - Interrogazione del consigliere Ferrari, a risposta scritta, circa lo svolgimento del servizio ferroviario in relazione alla stazione di Borgotaro (PR).
2342 - Interrogazione dei consiglieri Barbieri, Monari e Montanari, a risposta scritta, circa i ritardi ed i disservizi riguardanti il servizio ferroviario connessi al maltempo nel mese di febbraio 2012.
2345 - Interrogazione del consigliere Luciano Vecchi, a risposta scritta, circa la dotazione organica dei docenti in Emilia-Romagna, in relazione alla valorizzazione del sistema scolastico.
2360 - Interrogazione del consigliere Leoni, a risposta scritta, circa la soppressione di treni regionali e le connesse azioni da porre in essere a tutela dei viaggiatori e dei pendolari.
2373 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, riguardo all'ambito di applicazione e alle modalità del procedimento di SUPERDIA, soprattutto rispetto alle demolizioni e alle ristrutturazioni.
2376 - Interrogazione del consigliere Pollastri, a risposta scritta, sull’affidamento diretto da parte dell’ATO di Piacenza del servizio di smaltimento rifiuti ad IREN e sulla relativa procedura di infrazione della Commissione europea.
2378 - Interrogazione del consigliere Bignami, a risposta scritta, circa i lavori in programma al ponte in località Molino Cattani a Grizzana Morandi (BO).
2408 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa il mantenimento dell'apertura, nella giornata del lunedì, dello sportello di Poste Italiane di Cereglio, nel Comune di Vergato (BO).
2414 - Interrogazione del consigliere Alberto Vecchi, a risposta scritta, circa i giorni di apertura dell'Ufficio Postale di Granaglione, Molino del Pallone e Cereglio (BO).
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Aula
PRESIDENTE (Richetti): Cominciamo con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Aula. Chiamo l’oggetto:
2464 - Interrogazione del consigliere Bignami, di attualità a risposta immediata in Aula, circa le iniziative poste in essere in ottemperanza degli impegni assunti con l’approvazione, da parte dell’Assemblea legislativa, delle risoluzioni ogg. nn. 1949, 1954 ed, in particolare, di quella oggetto n. 2051, riguardanti la variante di valico.
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Bignami per illustrare la sua interrogazione.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Avremmo atteso una comunicazione in Aula da parte dell’assessore per avere un riscontro in ordine all’andamento dell’incontro tenutosi venerdì scorso proprio con riguardo alla vicenda dalla variante, incontro che ha avuto come punto centrale la mozione, votata da questa Assemblea, se non ricordo male, il 28 febbraio scorso.
Con riferimento alla vicenda della variante di valico, quella mozione chiedeva alla Giunta di adottare misure urgenti al fine di sospendere i lavori per il tempo necessario a verificare - per usare un’espressione ampia - lo stato della variante con riguardo all’impatto registrato sul territorio di Ripoli e sul territorio coinvolto dal passaggio della galleria di San Benedetto Val di Sambro.
Abbiamo letto sui giornali la soluzione che è stata trovata, soluzione che qualche collega consigliera ha definito - forse valorizzandola - una foglia di fico. A nostro giudizio, al di là delle prese di posizione di alcuni sindacati, i quali hanno rilevato l’emergenza occupazionale che sarebbe stata sottesa alla sospensione dei lavori, i temi centrali rimangono la sicurezza di quei territori e la sicurezza dell’opera.
Nel mezzo, tra la l’approvazione di questa mozione e lo svolgimento dell’incontro, vi è stato un fatto significativo, vale a dire l’avanzamento del fronte franoso, che è arrivato a lambire l’opera stessa, con risultati che forse hanno sollecitato Autostrade SpA quanto meno a considerare il tema dei civili coinvolti nell’esecuzione dell’opera. Da qui, la richiesta di sapere in che modo l’assessore Peri - già immagino il suo fare pugnace - abbia sostenuto in sede di tavolo in prefettura l’esigenza di dare esecuzione a questa mozione nitida e definita, ma mi pare molto labilmente accolta dalle risultanze finali emerse dal tavolo in prefettura.
Entriamo già nell’ambito della risposta. Sarei contento di essere smentito dalla relazione che l’assessore eventualmente volesse illustrare all’Aula. Quella mozione fu votata all’unanimità e, quindi, per una volta i distinguo politici non sussistono.
Mi fermo qui, augurandomi di potermi dichiarare soddisfatto dalla risposta dell’assessore.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Grazie, presidente.
Io ho tutta l’intenzione di riferire all’Assemblea come abbiamo agito in seguito all’ordine del giorno approvato all’unanimità. Penso che la cosa si potrà fare in una prossima seduta, perché oggi dovrò abbandonare i lavori a causa di alcuni impegni.
Ho interloquito con il presidente della Commissione competente, il quale mi ha annunciato l’intenzione della Commissione di procedere a un’audizione di tutti i soggetti interessati. Da questo punto di vista, per quanto di competenza della Giunta, abbiamo dato la più ampia disponibilità. Nei prossimi giorni, quindi, si potrà tenere anche un’audizione specifica sul tema, in modo da ascoltare dalla viva voce dei diretti interessati le varie posizioni e i dati.
Il giorno dopo il voto abbiamo trasmesso, con una nota ufficiale della Giunta, la risoluzione dell’Assemblea al prefetto affinché, per suo tramite, fosse recapitata a tutti i soggetti interessati, in modo particolare ANAS e Società Autostrade, oltre che al Governo. La stessa posizione abbiamo portato - i verbali potranno raccontare il dettaglio dell’intensità con la quale l’abbiamo sostenuta - all’incontro di venerdì, nel quale si è registrata anche un’altra serie di questioni.
Al tavolo si è preso atto che tutti i soggetti tecnici chiamati in causa, dai periti di parte a quelli terzi, a quelli nominati dal tavolo, ai servizi della Regione presenti durante l’incontro - quindi anche con riferimento a quelli di più recente comunicazione della stampa - tutti quanti hanno firmato e sottoscritto atti tecnici che dichiarano che né per la popolazione né per la stabilità del versante sussistono condizioni di pericolosità imminente, tali da richiedere una formale sospensione dei lavori.
Questo è quanto ci siamo sentiti dire al tavolo e abbiamo registrato questa posizione formale. Ciò nonostante, abbiamo insistito perché si procedesse in ogni caso, in onore al principio di precauzione, a una rimodulazione dei cantieri fino alla sospensione dei lavori. Il punto di equilibrio raggiunto è di due tipi. Da una parte, abbiamo ottenuto una modifica immediata della conduzione del cantiere, in modo da allontanare il fronte di scavo delle gallerie nord e sud ed evitare che la sovrapposizione dei due cantieri produca effetti moltiplicatori.
In seconda battuta, abbiamo acquisito con soddisfazione, seppure parziale, il fatto che Società Autostrade autonomamente, richiesta anche dall’ANAS, che ha raccolto l’invito dell’Assemblea legislativa, ha deciso una pausa nei lavori di entrambe le canne nel mese di aprile e il fatto che immediatamente sono state attivate le verifiche da parte di Ispra e CNR, che hanno dichiarato la propria disponibilità a valutare tutto il carteggio acquisito agli atti da parte dei tecnici e a procedere a propri sopralluoghi specifici. Tali accertamenti sono già in corso e continueranno nei prossimi giorni.
Le risultanze di tutto questo verranno portate al tavolo attivo presso la prefettura e in quella sede, se necessario, si assumeranno le opportune ulteriori determinazioni.
Questo è ciò che è accaduto in seguito all’ordine del giorno votato dall’Aula. Ribadisco la completa disponibilità non solo a informare complessivamente l’Assemblea legislativa su quanto sinteticamente sto dicendo adesso, ma anche a riferire, con tutti gli altri interlocutori, alla Commissione, che insieme al presidente si è convenuto di convocare nella prima data utile.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Bignami per la replica.
BIGNAMI: Grazie, presidente.
Anticipo all’assessore che formalizzeremo la richiesta per acquisire il verbale di questo incontro, una volta predisposto. Riteniamo che sia importante, come ha detto l’assessore, leggere nel dettaglio di che cosa si è trattato.
Allo stesso tempo, auspichiamo che il presidente della Commissione…
(interruzioni)
Crediamo che sia importante verificare la tenuta, assessore. La sua illustrazione sconta il fatto che l’Assemblea legislativa ha una competenza relativa - per usare un eufemismo - su questi temi. Tuttavia, riteniamo la sospensione dei lavori precauzionale, ma se non verranno sciolti alcuni nodi, i problemi potrebbero estendersi.
Noi abbiamo votato questo atto con la consapevolezza che da parte della procura fosse necessario svolgere accertamenti finalizzati a verificare l’effettiva pericolosità di quest’opera, pericolosità che, come ho già detto, noi rileviamo su due versanti, sia con riguardo ai cittadini sia con riguardo all’opera stessa. È su questi presupposti che il PdL ha votato la mozione, con uno sguardo significativo alla tenuta dell’opera.
Riteniamo che Autostrade SpA abbia un atteggiamento eufemisticamente ambiguo, determinato evidentemente dall’urgenza di chiudere l’opera, ma anche dalla volontà di non spiegare bene alcuni passaggi. In questo, l’affidamento ad Ispra e CNR dei rilievi di cui ci ha riferito, sperando che vengano condotti con la dovuta imparzialità, ci può tranquillizzare. Non posso dichiararmi, però, soddisfatto perché è evidente che l’obiettivo era un altro. Attendiamo che questa pausa precauzionale dei lavori possa produrre, in modo dirimente, o sicurezza sul cantiere, cosa che vediamo lontana, oppure una necessaria rivalutazione del medesimo.
Al contempo, poiché leggiamo sulla stampa che anche i cittadini saranno auditi dalla Commissione regionale, riteniamo importante che le istituzioni, soprattutto la prefettura - ma lo faremo anche noi nelle nostre sedi - mandino messaggi non tali da creare allarmismi, ma neanche banalizzanti. Non si può dire che non vi siano pericoli per i cittadini. Diverse famiglie hanno dovuto lasciare le proprie case a causa di un’opera certo importante, ma che non doveva produrre questi danni. Il fatto che non muoia nessuno non può essere accolto come una buona notizia in senso assoluto. Ovviamente lo è, ma quest’opera non avrebbe dovuto determinare nemmeno questa situazione, che reca con sé drammi familiari non indifferenti.
Ci auguriamo, quindi, che la prefettura, forse un po’ distratta fino a questo momento, si accorga dell’impatto dei lavori e alla fine di questo periodo di sospensione sia più attenta all’andamento dei cantieri, anche con proprie valutazioni. Attendiamo ulteriori comunicazioni e vedremo i verbali. Auspichiamo che alla fine di questa sospensione in un senso o nell’altro si riesca a capire che direzione prendere.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bignami.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2464. Chiamo l’oggetto seguente:
2496 - Interrogazione del consigliere Mandini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa i lavori e le procedure relativi alla Variante di Valico, con particolare riferimento alla tutela della pubblica incolumità.
Risponde per la Giunta l’assessore Peri.
La parola al consigliere Mandini per illustrare la sua interrogazione.
MANDINI: Grazie, presidente. Non intendo illustrare perché l’argomento è chiaro e abbastanza dibattuto questa mattina.
Aspetto la risposta dell’assessore Peri.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
La parola all’assessore Peri per la risposta.
PERI, assessore: Senza voler ripetere cose appena dette, cerco di rispondere esattamente alle domande specifiche poste dal consigliere Mandini.
Si chiede se, in base all’evoluzione dei monitoraggi, si concordi con il sindaco Stefanini. Durante la discussione di venerdì in prefettura il sindaco ha riaffermato un punto che non posso non condividere. È possibile emanare ordinanze, che hanno valore formale e contrattuale, in quel caso civilistico, di interruzione dei contratti in essere solo in presenza di elementi oggettivi, controfirmati da valutazioni tecniche.
Abbiamo riacquisito agli atti, come dicevo prima, le perizie di tutti i soggetti di parte e di quelli terzi nominati e tutte quante dicono non sussistere un pericolo imminente per la comunità, il che non significa che su singole situazioni non si debba intervenire in modo cautelativo, in onore al principio di precauzione, per evitare pericoli. Si è infatti proceduto con ordinanze per quattro abitazioni sulle circa 63 unità abitative oggetto di specifica perizia.
Si chiede, inoltre, se si ritenga necessaria o meno un’ulteriore prova o indicazione tecnica che attesti il pericolo per l’incolumità pubblica oppure se quanto già prodotto sia sufficiente. Tutti i soggetti hanno deciso di aumentare il monitoraggio, di allargarlo come superficie territoriale e, come dicevo prima, di sottoporlo alla verifica ulteriore di soggetti ancor più terzi, cioè ISPRA e CNR, opportunamente indicati dal prefetto dopo aver appurato la disponibilità del Ministero e degli enti emananti.
ISPRA e CNR hanno già iniziato il loro lavoro. Si sono recati presso la prefettura e hanno organizzato l’attività dei prossimi giorni sia con riguardo alla valutazione del monitoraggio già effettuato, per controllare che tutto sia stato fatto in modo non solo corretto, ma anche sufficiente a esprimere giudizi di quella natura, sia con riguardo a proprie ulteriori valutazioni.
Ricordo che il protocollo firmato in sede di prefettura prevede che il monitoraggio sulle case e sul territorio prosegua anche nei cinque anni successivi alla chiusura del cantiere. Non si tratta quindi di stabilire che quanto è stato fatto è a posto e non c’è altro da fare. Si registrano problemi o conseguenze perché questi problemi e queste conseguenze li si va a cercare attraverso l’opera di monitoraggio.
Si chiede poi se esista un pericolo immediato per l’incolumità di chi percorre la A1 in relazione alla questione del pilone. Da questo punto di vista venerdì abbiamo chiesto espressamente ad ANAS, soggetto concedente, e ad Autostrade SpA, soggetto concessionario, se avessero letto e preso nota delle risultanze della perizia e dell’indagine condotta dal Servizio geologico e se avessero elementi tali per ritenere l’infrastruttura A1 in quello specifico tratto e per quella specifica parte gravata da problemi di stabilità o di sicurezza. La risposta, verbalizzata in Prefettura, è stata che l’autostrada è assolutamente garantita e certificata.
Da quello che risulta, e come tale lo riporto all’interrogante, non sussistono problemi di sicurezza o di agibilità. Ovviamente la responsabilità è a totale carico di chi ha la competenza e la proprietà di quella infrastruttura.
Le azioni che la Giunta intende adottare sono quelle che dicevo prima. Oltre a riferire in Aula nella prossima seduta se e in quanto necessario, credo che la Commissione Territorio e ambiente abbia già calendarizzato un’audizione di tutti i soggetti che hanno competenza e titolo per ragionare su questo tema. Quella sede forse sarà il luogo di maggior dettaglio dove poter acquisire informazioni ed esprimere valutazioni.
Per quanto riguarda l’azione della Giunta, oltre a quanto raccontavo prima con quell’esito più o meno condivisibile, ma già acquisito, continueremo in questa attività con o senza prese di posizione unanimi o parziali. L’attività che contraddistingue l’operato della Giunta è quella di lavorare e agire in onore al principio di precauzione per consentire la realizzazione di un’opera ritenuta di interesse nazionale, ma con la precisa priorità della salvaguardia dei cittadini e del territorio.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Peri.
La parola al consigliere Mandini per la replica.
MANDINI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore anche per avere pazientemente atteso il mio arrivo.
Io, assessore, mi ritengo parzialmente soddisfatto dalla sua risposta e mi collego a quello che ha detto in relazione alla precedente interrogazione. Rispetto a questo problema abbiamo sempre dato atto alla Regione di essersi mossa in tempi rapidi e con attenzione. Non è vero che c’è stata una sottovalutazione del problema. Sappiamo che si tratta di un’opera di pubblica utilità di livello nazionale, è ormai inutile ripeterselo, ed è giusto prestare attenzione e fare tutto il possibile perché sia completata. Tuttavia, come lei aveva detto qui in Assemblea, credo che quel tavolo di concertazione avrebbe dovuto ascoltare e tenere nella giusta considerazione anche le esigenze dei cittadini di Ripoli, che hanno già subito e stanno subendo una situazione di grave disagio.
Su questo versante, assessore, non tanto per colpa della Regione perché sono altri i soggetti, in primis il sindaco, che dovrebbero operare tempestivamente da questo punto di vista, mi pare che quei cittadini ancora vengano tenuti in un limbo. Avranno risposte non si sa come e non si sa quando, ma per il momento c’è ancora grande incertezza. Visto e considerato che ogni tanto arriva un’ordinanza di sgombero sulla testa di qualcuno, mi pare strettamente necessario, assessore, e le chiedo un impegno su questo, che ai tavoli, ai quali saranno sentiti anche i comitati dei cittadini, sia perorata la loro causa affinché il sindaco di San Benedetto si faccia carico di questa situazione e si possa capire quali prospettive avranno queste famiglie e quali saranno i tempi di risposta. Dobbiamo andare oltre l’emergenza e cominciare a fare un programma che dia delle prospettive a queste persone.
Per il resto, assessore, prendo atto delle sue parole. Credo sinceramente che non saranno quindici giorni di sospensione dei lavori a permettere di trovare cause precise o a stabilire l’esatta evoluzione. Quindici giorni per un’opera del genere, con tutto quello che sta succedendo, mi sembrano appena sufficienti. Le do comunque atto di aver portato le istanze dell’Assemblea a quella riunione. Mi aspettavo più sensibilità non da parte dell’assessore Peri, ma da parte del prefetto.
Mi ritengo perciò parzialmente soddisfatto per quanto sta facendo la Regione e totalmente insoddisfatto per quello che stanno facendo la prefettura e il sindaco di San Benedetto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Mandini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2496. Chiamo l’oggetto seguente:
2516 - Interrogazione della consigliera Meo, di attualità a risposta immediata in Aula, circa centrali a biomasse relative al Comune di Palanzano (PR).
Risponde per la Giunta l’assessore Muzzarelli.
La parola alla consigliera Meo per illustrare la sua interrogazione.
MEO: Grazie, presidente. Ho presentato questa interrogazione per un caso specifico, che secondo me può anche essere tenuto presente in situazioni simili nella nostra Regione.
Il Comune di Palanzano si è già dotato di una centrale a biomassa da 700 Kilowatt per riscaldare alcuni edifici pubblici attraverso una piccola rete di teleriscaldamento, che per alcuni mesi ha bruciato cippato fresco, così come previsto dal progetto. Poiché faceva molto fumo e di fronte allo scarso rendimento energetico, alle consistenti emissioni in atmosfera e alla gran quantità di ceneri residue prodotte da questo tipo di combustibile, si è passati a bruciare pellet. Non mi sembra che il progetto iniziale lo prevedesse, ma questo è.
Il problema si pone subito dopo. Il 16 gennaio lo stesso Comune ha autorizzato attraverso una DIA, cioè attraverso una conferenza di servizi con un’autorizzazione comunale, la costruzione di un’altra centrale a biomassa da 0,99 Megawatt, quindi sotto la soglia di 1 Megawatt di energia prodotta, in località Nacca di Vaestano, che brucerebbe all’80 per cento cippato di legna vergine e al 20 per cento residui di digestato di deiezioni animali, che dovrebbero provenire da un biodigestore, anche questo da 0,99 Megawatt, richiesto ma non ancora autorizzato.
Ci troviamo di fronte a due impianti molto opportunamente di pochissimo al di sotto del Megawatt. Apparentemente sono due linee diverse, ma in realtà si capisce chiaramente, a mio parere, che questo è un sistema per ovviare alla necessità di autorizzazioni e di valutazioni ambientali, che ovviamente sopra il Megawatt sono di tipo diverso.
La deliberazione di questa Assemblea del 26 luglio 2011 prescrive che, per evitare il cumulo degli impatti derivanti dalla concentrazione degli impianti, la realizzazione degli stessi nella medesima area o in aree contigue è valutata in termini cumulativi in sede di rilascio di autorizzazione unica o di controllo dei titoli abilitativi.
La Provincia di Parma, inoltre, nei suoi indirizzi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ha sottolineato che «l’assenza di grandi distretti di lavorazione industriale del legno, capaci di produrre con continuità ingenti quantitativi di residui legnosi, porta a ritenere poco praticabile e comunque poco vantaggiosa per il territorio montano la realizzazione di grandi centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica e calore. In considerazione dei volumi di biomassa richiesti e dei costi di esercizio, tali centrali rischierebbero, infatti, di dover essere alimentate con combustibili legnosi a basso prezzo, di provenienza extra provinciale se non extra nazionale».
Per questo io chiedo se per i tre impianti citati sia stata realizzata una valutazione cumulativa, ai sensi della deliberazione che riportavo prima, e, nel caso, da quale amministrazione e con quali risultati; se i proponenti di questi impianti abbiano avuto accesso a finanziamenti pubblici e, nel caso, in che misura; e se, visti i risultati di esercizio degli impianti a biomasse esistenti, non si ritenga più opportuno finanziare caldaie automatiche a pellet di minore potenza per il riscaldamento degli edifici pubblici e privati.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
La parola all’assessore Muzzarelli per la risposta.
MUZZARELLI, assessore: Le informazioni richieste dall’interrogante non sono in possesso del Servizio energia in quanto i provvedimenti amministrativi relativi agli impianti sono di competenza del Comune di Palanzano, in Provincia di Parma. Inoltre il tempo è stato limitato. Avendo ricevuto l’interrogazione ieri alle ore 12, abbiamo cercato di raccogliere quello che potevamo, visto che la competenza, come ripeto, è comunale.
Sull’impianto del Comune noi non abbiamo competenze dirette, ma ovviamente siamo interessati al ragionamento della consigliera Meo per fare funzionare meglio il rapporto tra esigenze energetiche ed esigenze ambientali. Poiché gli altri impianti sono sotto soglia, sono regolati dal livello nazionale.
Dalle verifiche fatte - credo che lei sia meglio informata di noi - emerge che la centrale del Comune per il teleriscaldamento degli edifici, di circa 700 Kilowatt, bruci anche pellet. Per noi non è un grosso problema, visto che sul territorio regionale stiamo inaugurando imprese che producono pellet. Qualche settimana fa ne ho inaugurata una sulle montagne di Reggio-Emilia e credo che sia un fatto importante perché occupa direttamente o indirettamente una decina di persone.
Per quanto riguarda gli altri due impianti, uno è stato autorizzato con le norme precedenti e l’altro ci risulta essere in fase di autorizzazione e sarà mia cura fare le verifiche del caso. Avendo ricevuto l’autorizzazione, il primo impianto è dato per acquisito. La domanda di autorizzazione del secondo è stata fatta prima della delibera regionale sulla valutazione congiunta e prima degli atti adottati dalla Giunta in queste ore. Mi risulta che siano in corso verifiche sui titoli abilitativi e verifiche di merito. Se la procedura è regolare, e sarà mia cura verificarlo, non sussistono problemi. Diversamente bisognerà riavviare le procedure nel rispetto delle nuove norme regionali.
Questo è il quadro che abbiamo potuto ricostruire a oggi. Sarà mia cura verificare che quanto sollevato sia controllato per assicurare la massima legalità degli atti della pubblica amministrazione, intesa nel senso più ampio possibile. Faremo le verifiche del caso.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Muzzarelli.
La parola alla consigliera Meo per la replica.
MEO: Mi scuso con l’assessore per il breve preavviso. Avevamo consegnato l’interrogazione venerdì e i tempi erano estremamente ridotti.
Il caso in queste ore è ritornato di grande attenzione per questo territorio. Mi pare che l’assessore abbia colto in pieno il senso della nostra richiesta. Si tratta di capire se quattro impianti da 0,99 Megawatt valgano tre e qualcosa o se valgano quattro impianti da 0,99. Altrimenti abbiamo un problema: il sistema consente di essere superato con artifizi di questo genere.
Non ho niente da dire su caldaie a pellet o a cippato. Forse avranno percepito un contributo per il cippato e invece usano il pellet, ma di questo parleremo un’altra volta. Il problema è capire se questi impianti vengono installati in barba alle regole che noi stessi ci siamo dati.
Il senso era questo. La rapidità non ha consentito né a noi né all’assessore, che comunque ringrazio per la risposta, di andare fino in fondo. È ovvio che seguiremo la vicenda e ci torneremo sopra, anche perché, come ha detto giustamente lei, sui titoli sta emergendo qualcosa.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliera Meo.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2516. Chiamo l’oggetto seguente:
2517 - Interrogazione dei consiglieri Bernardini e Manfredini, di attualità a risposta immediata in Aula, circa la distribuzione degli Uffici giudiziari sul territorio regionale, con particolare riferimento alla situazione riguardante Porretta Terme e Pavullo nel Frignano.
Risponde per la Giunta la Vicepresidente Saliera.
La parola al consigliere Bernardini per illustrare la sua interrogazione.
BERNARDINI: Grazie, presidente.
Questa interrogazione fa seguito a una risoluzione, che il sottoscritto insieme con altri colleghi, tra cui il consigliere Manfredini, aveva presentato nel lontano ottobre 2011, avente a oggetto la prevista redistribuzione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale e in particolare su quello emiliano-romagnolo.
Quella risoluzione impegnava la Giunta ad attivarsi, per quanto di competenza, in tutte le sedi opportune affinché i criteri di riordino messi a punto fossero integrati per contribuire a limitare gli effetti distorsivi sul sistema di presidio giudiziario regionale e su chiusure che apparivano fin da allora ingiustificate e potenzialmente lesive dell’efficacia complessiva del sistema giudiziario sul territorio.
In particolare l’attenzione è posta sui Comuni della montagna, come Pavullo nel Frignano e Porretta Terme ma altre sedi dislocate sul territorio regionale hanno forse le stesse caratteristiche, le stesse problematiche e gli stessi bacini di utenza. Ricordiamo che per quanto riguarda il tribunale di Porretta Terme si parla annualmente di oltre un migliaio di procedimenti civili iscritti a registro e di alcune centinaia di procedimenti penali.
È un servizio che è prestato all’intera collettività ed è inutile ricordare i problemi logistici e infrastrutturali per recarsi nella sede del tribunale di Bologna. Basta pensare allo stato in cui versano le arterie stradali e ferroviarie della zona per dimostrare quanto sia importante il mantenimento di queste sedi operative sul territorio, quale presidio per garantire la qualità del servizio e del sistema giudiziario, che sarebbe notevolmente compromesso dalla soppressione di simili uffici giudiziari.
Ricordo poi che a Porretta è stata costruita pochi anni fa una sede ad hoc per ospitare tutta la struttura giudiziaria, costata allora svariati milioni di dire. Riteniamo che sia un motivo in più per sostenere questa richiesta poiché si tratta di una delle poche strutture deputate e già costruite per la giustizia.
Do per lette le domande. Chiediamo di conoscere lo stato dell’arte e l’impegno della Regione in difesa di questi presidi.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
La parola alla vicepresidente Saliera per la risposta.
SALIERA, vicepresidente della Giunta: Grazie, presidente.
In riferimento alla richiesta dei consiglieri della Lega Nord-Padania circa la valutazione della Giunta regionale sulle proposte di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, si deve precisare che con la risoluzione del 26 ottobre 2011 l’Assemblea legislativa impegnava la Giunta a valutare gli effetti sul territorio regionale di un testo di legge che prevedeva la riduzione delle sezioni distaccate dei tribunali.
In proposito la Giunta regionale ha preso atto che la norma a cui i consiglieri fanno riferimento è contenuta nell’articolo 2 dalla legge n. 148 del settembre 2011 che, oltre a convertire il decreto legge n. 138 del 2011, ha introdotto una delega al Governo così formulata: il Governo, anche ai fini del perseguimento delle finalità del decreto legge n. 98, è delegato ad adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza. Nel seguito della norma sono poi formulati diversi criteri per la riorganizzazione, tra cui la soppressione o riduzione delle sezioni distaccate dei tribunali, ma soprattutto - a quanto pare - una riduzione degli uffici del giudice di pace.
Anzitutto va chiarito che non risultano emanati i decreti previsti dalla norma. In ogni caso, questa Giunta non è competente istituzionalmente a esprimere valutazioni sull’organizzazione degli uffici statali. In particolare va chiarito che i criteri definiti con legge dello Stato non sono impugnabili dalla Regione, che non ha attribuzioni in materia. Tuttavia, in casi analoghi essa si è fatta carico di recepire e di segnalare alle autorità statali competenti i disagi manifestati dalla collettività per la diminuzione dei servizi dovuti alla chiusura degli uffici pubblici. È noto anche come la Regione si sia impegnata, nei ristretti limiti delle proprie competenze, per migliorare la qualità dei servizi della giustizia, anche con accordi.
Nella fattispecie la norma di legge si limita a delegare il Governo a realizzare, mediante decreti legislativi, un programma di razionalizzazione degli uffici giudiziari di ogni giurisdizione, dal quale è possibile che derivi una riduzione degli uffici anche sul territorio regionale, ma della quale non è oggi determinabile la portata. Perciò non risulta possibile in questa fase una razionale analisi e quindi un intervento propositivo di questa amministrazione, che sarà possibile eventualmente una volta noti i decreti delegati, tenuto conto anche che la legge consente al Governo gli aggiustamenti necessari entro i due anni successivi.
Pertanto, una volta acquisiti tutti gli elementi di contesto, la Giunta valuterà se saranno presenti le condizioni più opportune per dar corso con efficacia a quanto richiesto nella risoluzione dell’Assemblea legislativa, che peraltro il consigliere Bernardini ha citato.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, vicepresidente Saliera.
La parola al consigliere Bernardini per la replica.
BERNARDINI: Grazie, presidente. Mi ritengo poco soddisfatto per il semplice motivo che rischiamo di chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati.
Mi chiedo se la Regione abbia scritto per segnalare che nelle Province di Bologna e Modena ci sono sedi che non possono essere chiuse, pena la messa a repentaglio di un sistema di servizi legato alle garanzie derivanti anche da quel settore così importante che è il sistema giudiziario, il che rischia di compromettere l’efficacia e l’efficienza del territorio stesso.
Chi conosce bene il territorio, sa benissimo quanto può essere difficoltoso garantire lo spostamento in blocco di oltre mille procedimenti civili e oltre centinaia di procedimenti penali che gravitano, per esempio, sul distretto distaccato di Porretta. Lo stesso vale per quello di Pavullo. Si tratta di zone enormemente prive di servizi. Se toglieremo loro anche quel poco che hanno, rimarrà solamente il deserto.
Poiché uno degli scopi di questa Giunta è valorizzare la montagna e garantire che non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, ritengo che sia doveroso, prima che il Governo ci fornisca l’elenco dei tagli e delle soppressioni e che ci dica come ha chiuso la partita, intervenire così come chiede la risoluzione.
La risoluzione non chiede di intervenire alla fine ma ora. Chiede di fare pressione e di ottenere garanzie su quello che non dovrà verificarsi. Se invece così sarà, si produrrà un grave danno per tutto il nostro territorio, per il sistema giudiziario delegato alle strutture distaccate e anche per tutti quei cittadini che si vedrebbero, per l’ennesima volta, privati di un servizio di enorme utilità. Sanità, trasporti e giustizia sono i tre pilastri su cui si basano l’efficienza e la qualità della vita delle persone fisiche e giuridiche che gravano sul territorio.
I cittadini e le aziende hanno bisogno di una risposta certa, veloce e facile, perché raggiungibile e a stretto contatto col territorio, anche da parte degli organi di giustizia locali.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Bernardini.
Abbiamo esaurito l’oggetto 2517. Chiamo l’oggetto seguente:
2499 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, di attualità a risposta immediata in Aula, circa il ripristino della parità di trattamento tra uomini e donne nelle aziende in cui si applica il contratto separato firmato sul modello "Pomigliano", con particolare riferimento ai congedi di maternità e parentali.
Risponde per la Giunta l’assessore Bianchi.
La parola al consigliere Sconciaforni per illustrare la sua interrogazione.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Farò una veloce esposizione dei fatti. I commenti li rinvio a dopo.
Stiamo parlando del contratto separato FIAT redatto sulla base del modello «Pomigliano». La mia interrogazione parte dalla mobilitazione di duecento lavoratrici, impegnate negli stabilimenti FIAT del modenese, che hanno scritto una lettera al Ministro Fornero. Il gruppo FIAT nei suoi stabilimenti, ivi compresi quelli dell’Emilia-Romagna, applica un contratto che, tra le altre cose, riconosce un premio di produzione a tutti coloro che lavorano per sei mesi consecutivi almeno 870 ore. La specificità, però, sta nel fatto che nel computo di queste ore non vengono considerate le assenze la cui copertura è, per legge o contratto, parificata alla prestazione lavorativa e cioè, solo per fare due esempi molto chiari, la maternità o l’assenza per curare un familiare o un figlio, parificata anch’essa per legge alla prestazione lavorativa.
Questo significa che, se una donna lavoratrice va in maternità obbligatoria o ha la disgrazia di dover assistere un parente o un figlio, quelle ore di assenza non verranno conteggiate, sebbene la legge preveda il contrario, per raggiungere il diritto al premio di produzione, che, come è facile immaginare, non è la differenza tra un alto salario e un altissimo salario, ma una vera e propria integrazione salariale. Considerati gli stipendi degli operai, consentirebbe di acquisire un minimo di dignità.
Questa misura viene giustificata dalla FIAT come strumento per combattere l’assenteismo. Evidentemente per Marchionne e il suo gruppo dirigente le donne, pur di non andare a lavorare, sfornano figli come in una catena di montaggio. Credo, quindi, che ci troviamo di fronte a una misura non solo gravissima in sé, ma anche palesemente discriminante nei confronti delle donne. È del tutto evidente che, a parte la maternità, già di per sé centrale, l’assistenza ai familiari, visto lo smantellamento dei servizi sociali a cui assistiamo, gravi soprattutto sulle spalle delle donne.
Chiedo alla Giunta quali misure intenda adottare per fermare questa palese discriminazione.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, consigliere Sconciaforni.
La parola all’assessore Bianchi per la risposta.
BIANCHI, assessore: Grazie, presidente.
Ringrazio il consigliere Sconciaforni per aver posto una questione che riguarda la Magneti Marelli - Powertrain di Bologna e Crevalcore, il Centro ricerche FIAT di Bologna e la CNH Italia SpA di Modena.
La materia che lei tratta fa riferimento a un’ipotesi di discriminazione. Abbiamo, quindi, immediatamente coinvolto Rosa Amorevole, nostra consigliera di parità, a cui rivolgo in questa occasione tutti i miei ringraziamenti. Ricordo che la materia, regolata per legge, prevede appositamente e specificatamente il ruolo del consigliere regionale e del consigliere nazionale di parità. È stato immediatamente attivato un incontro, che si è realizzato il 5 marzo scorso, presenti anche la senatrice Ghedini, componente della Commissione lavoro del Senato, la presidente della Commissione attività produttive e lavoro del Comune di Bologna e la presidente del quartiere Porto di Bologna, su cui insiste la Magneti Marelli.
È stato ribadito il ruolo del consigliere di parità nel contrasto alle discriminazioni collettive e la valenza nazionale dell’accordo nonché la competenza della consigliera di parità nazionale, la quale è stata immediatamente investita della questione e ha già agito nei confronti dello stesso Ministro del lavoro, chiedendo risposta rispetto alle preoccupazioni che lei ha presentato e che visibilmente rappresentano un possibile rischio di discriminazione.
La Regione non soltanto ha fatte proprie le preoccupazione che lei ha raffigurato, ma ha immediatamente attivato l’organo di riferimento, che con grande rapidità ha ascoltato le lavoratrici, ha organizzato un incontro, ha coinvolto le Commissioni del Senato e, tramite la consigliera nazionale cui spetta l’intervento per legge, ha direttamente coinvolto il Ministro.
Questa attività l’abbiamo svolta condividendo pienamente le preoccupazioni che lei ha qui esposto.
PRESIDENTE (Richetti): Grazie, assessore Bianchi.
La parola al consigliere Sconciaforni per la replica.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Ringrazio l’assessore e mi dichiaro soddisfatto perché si mostra cosciente delle competenze che un ente regionale ha rispetto ai temi che attengono ai contratti collettivi di lavoro. Non posso non constatare che la Regione si è mossa sfruttando tutti i propri ambiti di competenza e riconoscendo la gravità della situazione.
Penso che ci troviamo di fronte a una palese discriminazione, che peraltro si inserisce in una logica di impresa di cui Marchionne è il capofila, ma che non rappresenta certo un’eccezione nel nostro Paese, cioè la logica per cui, per rendere più competitiva un’impresa, non si punta sulla qualità del prodotto, sull’innovazione tecnologica, sulla ricerca, sulla formazione, ma su misure come l’aumento dello sfruttamento fisico dei lavoratori, i tagli salariali o discriminazioni come queste.
Se una lavoratrice rimane incinta e gode del diritto costituzionale alla maternità, non le viene riconosciuta una parte del salario. Credo che questo esempio - se ne potrebbero citare tanti altri - dimostri la logica barbara che appartiene a una certa imprenditoria sempre più diffusa anche nel nostro a Paese, rispetto al concetto di attività produttiva. A questi signori, a Marchionne e a chi la pensa come lui, evidentemente non interessa uscire dalla crisi premiando la capacità e le qualità delle persone. Interessa soltanto sfruttare e tagliare salari, agendo, a mio parere, in maniera vergognosa e discriminatoria soprattutto verso soggetti ritenuti evidentemente più deboli.
Credo che questo esempio, che ho voluto portare qui in Regione perché emblematico di situazioni che non possono essere taciute e di cui le istituzioni devono essere investite pienamente, dimostri che abbiamo a che fare con imprenditori rappresentativi di una nuova categoria di «lanzichenecchi», impegnati semplicemente a saccheggiare il territorio e ad andarsene da qualche altra parte a godersi i benefici.
Penso che tutto questo vada contrastato e do atto alla Regione che, nell’ambito delle proprie competenze, lo sta facendo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MANDINI
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Abbiamo terminato l’oggetto 2499 e con esso le interrogazioni a risposta immediata in Aula.
OGGETTO 262
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Naldi e Meo: «Anagrafe pubblica degli eletti. Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione» (Testo Base) (35)
(Relazione, discussione e approvazione)
OGGETTO 958
Progetto di legge d’iniziativa dei consiglieri Favia e Defranceschi: «Anagrafe pubblica degli eletti della Regione Emilia-Romagna. Disposizioni sulla trasparenza e l’accessibilità alle informazioni»
(Abbinato)
PRESIDENTE (Mandini): I due oggetti sono abbinati. Il testo è stato licenziato dalla Commissione "Bilancio Affari Generali ed Istituzionali" nella seduta del 12 marzo 2012 con il titolo: "Anagrafe pubblica degli eletti. Disposizioni sulla trasparenza e l’informazione".
Il progetto di legge è composto da 9 articoli.
La relatrice della Commissione è la consigliera Gabriella Meo, che ha fatto riserva di chiedere l’autorizzazione alla relazione orale. Ricordo che occorre il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri presenti.
Nomino scrutatori la consigliera Marani, il consigliere Defranceschi e il consigliere Alberto Vecchi.
Metto in votazione l’autorizzazione alla relazione orale con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
(Si procede alla votazione)
PRESIDENTE (Mandini): Comunico l’esito della votazione:
Presenti
29
Assenti
21
Favorevoli
29
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Mandini): La richiesta di autorizzazione alla relazione orale è accolta.
La parola alla consigliera Meo per la relazione.
MEO, relatrice: Grazie, presidente. Arriva oggi all’attenzione dell’Aula questa proposta presentata a luglio del 2010. Il percorso in Commissione è stato lungo. Il disegno di legge è stato integrato dal lavoro di molti ed è stato analizzato con grande dettaglio.
Del resto, non poteva essere che così, vista l’accresciuta attenzione da parte dei cittadini elettori nei confronti della trasparenza amministrativa, unitamente a una sempre maggiore necessità di rigore nel contenimento e nella qualificazione della spesa pubblica, volta anche alla riduzione dei costi della politica. Sono aspetti fondamentali di cui, con attenzione, occorre tener conto.
Molti cittadini purtroppo, influenzati anche da vicende politiche e giudiziarie che vedono casi di corruzione o di poco controllo da parte delle amministrazioni, rischiano di allontanarsi dalla vita politica e dalla partecipazione democratica. Lo Statuto della Regione Emilia-Romagna mette la trasparenza e l’informazione al cittadino tra i valori fondamentali e all’articolo 14 recita: «Le attività della Regione si ispirano al principio di massima trasparenza e circolazione delle informazioni, anche al fine di garantire ai cittadini e ai residenti una effettiva partecipazione. La Regione riconosce, favorisce e promuove il diritto dei residenti, singoli o associati, all’informazione sull’attività politica, legislativa e amministrativa regionale».
La promozione della trasparenza della vita istituzionale corrisponde, quindi, alla precisa scelta politica dell’amministrazione regionale di ampliare gli spazi per l’esercizio della democrazia partecipativa, come dimostrato dall’approvazione unanime della legge n. 3/2010 «Norme per la definizione, il riordino e la promozione delle procedure di consultazione e partecipazione all’elaborazione delle politiche regionali e locali».
L’ampliamento degli spazi di conoscenza e informazione al cittadino è inoltre un punto essenziale nel programma del Presidente Errani per il mandato 2010-2015, che a tal proposito recita: «Crediamo che ai cittadini debbano essere resi noti i principi sulla base dei quali si genera l’azione amministrativa, in particolare l’attenzione all’interesse pubblico, alla partecipazione, alla trasparenza e alla semplificazione delle procedure, all’efficacia degli interventi, al rigore con il quale vengono utilizzate le risorse pubbliche e ai controlli che competono all’ente», elementi questi che da sempre guidano l’azione della Regione Emilia-Romagna.
Per questo rivisiteremo il sistema dei controlli dell’ente per renderlo sempre più efficace e per garantire un uso delle risorse pubbliche sempre più trasparente. Qui si inserisce questo nostro progetto di legge. Seguendo l’esempio di altre democrazie, specie quelle anglosassoni, ogni istituzione dovrebbe rendere disponibile sul proprio sito web il bilancio interno, le presenze e il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati, il loro iter e la loro conclusione. Molto lavoro è già stato opportunamente compiuto anche dalla Presidenza di questa Assemblea.
A sua volta, ciascun eletto dovrebbe pubblicare i dati anagrafici, il codice fiscale, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo, la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno delle elezioni negli anni in cui ricopre l’incarico e in quello successivo, la dichiarazione dei finanziamenti ricevuti, dei doni e dei benefici, il quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dalle istituzioni cui appartiene.
L’insieme di questi dati dovrebbe essere fornito in modalità tale da far sì che possano essere facilmente elaborati e incrociati. Va detto che molte informazioni sono già disponibili sul portale della Regione e pertanto si tratterebbe per lo più di integrare la sezione «Regione trasparente» del portale, rendendola il punto di riferimento esclusivo della massima trasparenza possibile e della totale pubblicità della vita istituzionale, all’insegna del conoscere per deliberare.
Questa riforma potrebbe partire subito dopo l’approvazione e a costi limitatissimi. Servirebbe sicuramente per arginare la crescente pressione di sfiducia nei confronti della politica e la disaffezione alla partecipazione alla vita democratica e alle istituzioni, che spesso si basano su una distanza reale o percepita da parte dei cittadini. Per questo, tale attività normativa intende porsi a contrasto di questa distanza e fungere da ponte tra i cittadini elettori e la Regione.
Questa proposta si compone di otto articoli. Con l’articolo 1 si determinano le finalità della legge atte a valorizzare, attraverso la trasparenza, la partecipazione e il controllo dei cittadini sull’attività della Regione e degli eletti.
L’articolo 2 definisce gli obiettivi.
L’articolo 3 istituisce la creazione di un’anagrafe degli eletti e dei nominati. Credo sia una vera novità, anche se attorno a questa materia c’è molto fermento. Estendiamo la nostra anagrafe non solo agli eletti o ai membri della Giunta, ma anche ai nominati da parte della Regione Emilia-Romagna negli enti ai quali la Regione partecipa ed è rappresentata. Disegniamo con trasparenza tutto il panorama dei gangli decisionali della Regione.
Per ogni componente del Consiglio regionale o della Giunta dovranno essere indicati i dati anagrafici e patrimoniali, le cariche ricoperte, le indennità, i rimborsi o i gettoni di presenza percepiti a qualsiasi titolo, gli atti presentati con i relativi iter fino alla loro conclusione, il quadro delle presenze nei lavori di Giunta, in Assemblea o nelle Commissioni di cui si fa parte e i voti espressi sui provvedimenti adottati dagli stessi.
L’articolo 4 stabilisce le azioni da intraprendere per perseguire gli obiettivi di maggiore trasparenza sull’attività della Regione.
L’articolo 5 concerne le modalità di informazione e comunicazione dei suddetti sul portale.
L’articolo 6 tutela i dati personali.
L’articolo 7 stabilisce a quali cariche è estesa la presente legge, mentre l’articolo 8 è la norma finanziaria. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
Apriamo la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Già in sede di Commissione è stata evidenziata la posizione del nostro gruppo su questo provvedimento. In linea di principio il nostro partito è favorevole, in omaggio alle norme sulla trasparenza e l’informazione chiara ai cittadini in esso contenute. Avevamo detto fin dall’inizio di questa legislatura che probabilmente alcuni aspetti erano già disciplinati, ma ben venga tutto ciò che può essere utile a una maggiore pubblicità e trasparenza.
In questa Regione tanto è già stato fatto, anche con l’avallo e l’appoggio del nostro gruppo politico. Sotto questo profilo, poiché vi deve essere massima chiarezza e non vi possono essere, soprattutto nel momento politico che attraversa il Paese, zone oscure rispetto alle richieste dei cittadini, voteremo a favore.
Ben venga anche l’estensione della legge ai nominati. Gli eletti sono sotto i riflettori dell’opinione pubblica, ma spesso tanti incarichi e tante questioni che si vorrebbero mettere in luce riguardano quel sottobosco di società partecipate e derivate e di enti, dove siedono amministratori che non si trovano così direttamente sotto la lente dell’opinione pubblica. Ben venga, quindi, l’estensione del controllo e della trasparenza anche ai nominati che occupano posizioni di rilievo in enti meno controllati.
L’impianto complessivo presentato dalla Commissione, sul quale gli emendamenti sono stati numerosi, e la finalità del provvedimento ci vedono pertanto favorevolmente orientati.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Voterò e voteremo con grandissima convinzione questo provvedimento. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che vi hanno contribuito e in maniera particolare il consigliere Naldi, come proponente, la consigliera Meo, come relatrice, e il collega Mumolo che ha lavorato insieme ai colleghi per affinare il testo.
Nella relazione della collega Meo si sottolineavano gli elementi portanti del provvedimento, che non voglio riprendere. Mi preme, però, sottolineare alcune cose. Qualcuno nel corso dei lavori e della discussione ha affermato che in fondo quello che adottiamo oggi è un provvedimento quasi inutile, perché in realtà non fa altro che riprendere e sistematizzare provvedimenti e informazioni già disponibili. Io non sono d’accordo e penso che, anzi, il fatto di inserire in una legge apposita una serie di norme, alcune delle quali nuove o innovate profondamente, abbia un grande valore.
Ciò sta a significare che questa Regione - e in questo il ruolo dell’Assemblea legislativa è fondamentale - fa della trasparenza e di quella che gli inglesi chiamano accountability, cioè la verificabilità dello status e delle azioni di coloro che sono chiamati a svolgere un mandato rappresentativo o esecutivo, uno dei pilastri fondamentali del rapporto con l’opinione pubblica e dello stesso agire politico.
Sottolineo peraltro che, come spesso accade, siamo la prima Regione in Italia ad adottare compiutamente un provvedimento che congiunge tutti i possibili aspetti della questione. È di particolare importanza il fatto che applichiamo le previsioni di questa legge non soltanto a consiglieri e membri della Giunta, ma anche a coloro che sono nominati a incarichi di primo livello in agenzie ed enti regionali, estendendo quindi il concetto della piena trasparenza a tutti coloro che sono oggetto sia di un mandato affidato direttamente dai cittadini che di nomine di secondo livello.
Aggiungo poi che aver deciso di sistematizzare in una legge anche informazioni già rese disponibili, in maniera particolare attraverso l’applicazione di decisioni dell’Ufficio di Presidenza o decisioni della legislazione nazionale in termini di trasparenza, e di fornire al grande pubblico strumenti di accesso facilitato, è un’operazione di grandissima importanza.
Noi permetteremo a tutti i cittadini e a tutti coloro in giro per il mondo che, attraverso la rete, vogliono sapere con chi hanno a che fare e che cosa fanno costoro, di reperire facilmente le informazioni. Sarà più facile rispondere attraverso dati oggettivi e costantemente, almeno per quanto possibile, alle domande chi è chi (who is who) in questa Regione, chi fa che cosa e sulla base di quali interessi legittimi vengono adottate posizioni e iniziative.
Sottolineo un altro elemento importante. Essendo tutto sistematizzato e disponibile in maniera permanente, vi è anche una permanente tracciabilità dell’attività, delle iniziative e degli interessi di coloro che sono oggetto di questa regolamentazione. Credo che la nostra Assemblea faccia un passo importante.
Rivendichiamo con orgoglio di essere i primi e che, sulla base di quanto è successo in altre circostanze, altre Regioni o istituzioni seguiranno il nostro buon esempio.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Vorrei dire solo due parole perché questa per me è una giornata importante.
Io sono tra quei consiglieri che hanno avuto l’onore di dare un piccolo contributo all’estensione di questo progetto di legge. Il lavoro è durato del tempo, ma ha prodotto un risultato importante. È uno dei pochi provvedimenti dall’inizio di questa legislatura che - almeno dalle dichiarazioni - pare essere ampiamente condiviso da tutta l’Assemblea. È un ulteriore elemento di soddisfazione.
La proposta di legge in esame si pone l’obiettivo di dare una risposta concreta alle istanze di cittadini ed elettori, che oggi mostrano un’accresciuta attenzione nei confronti dell’operato delle pubbliche amministrazioni. Trasparenza, accessibilità ed equità sono obiettivi a cui cittadini ed elettori giustamente ambiscono, ed è un dovere della politica e degli amministratori fornire risposte chiare e tempestive, anche per continuare a mantenere saldo quel rapporto di fiducia con i cittadini, che altrimenti rischia di assottigliarsi.
I valori di fondo di questa legge sono già stati espressi dalla relatrice e dal collega Vecchi. Un primo tassello molto importante è segnato dallo Statuto della Regione Emilia-Romagna. Siamo partiti dal nostro Statuto e in particolare dall’articolo 14, che pone la trasparenza e l’informazione al cittadino tra i valori fondamentali di questa Regione. In effetti la scelta di promuovere un’amministrazione aperta, in cui sia consentito alla comunità regionale di avere informazioni per valutare l’attività delle istituzioni, non è nuova per la Regione Emilia-Romagna e l’Assemblea legislativa.
Negli ultimi tempi, per esempio, un passo molto importante sulla strada della trasparenza è stato l’adozione della nuova veste del sito web dell’Assemblea legislativa, in cui è comunicata una serie di dati, quali gli atti proposti, discussi e approvati, le decisioni, il numero delle sedute, la presenza dei consiglieri regionali, la composizione delle strutture, l’indennità, il bilancio e il rendiconto degli organismi interni, compresi i gruppi assembleari. Oggi, continuando a seguire questa strada, con l’adozione del testo di legge in esame quella convinzione che la pubblica amministrazione debba essere un luogo fruibile e trasparente per tutti si rafforza.
Nel merito della legge possiamo osservare alcuni punti qualificanti. Come è già stato detto dal consigliere Vecchi, il testo in esame rappresenta un’esperienza singolare nel panorama delle norme regionali perché può essere accostata esclusivamente alla normativa di altre due regioni, che hanno leggi abbastanza simili, cioè la Campania e la Puglia, anche se in questa ultima Regione si sono dotati di strumenti assai più limitati rispetto alla nostra legge.
Ad esempio, noi riaffermiamo l’obbligo della pubblicità per tutta la situazione patrimoniale dei singoli eletti e dell’ente e aggiungiamo una serie di altre norme che le altre Regioni non contemplano. In particolare, noi ci occupiamo sostanzialmente e in maniera incisiva della trasparenza, e parliamo di trasparenza della situazione finanziaria di ogni singolo consigliere, di ogni singolo membro della Giunta e di ogni singolo nominato, oltre quanto previsto dalla legge nazionale. Infatti, noi chiediamo, ad esempio, che vengano rese trasparenti anche le donazioni erogate e ricevute oltre il limite di mille euro. Inoltre, chiediamo vengano rese trasparenti - questo, tra l’altro, è già stato fatto - le spese del Gruppo di appartenenza.
Chiediamo la trasparenza dell’attività: progetti di legge presentati, ordini del giorno, interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, la presenza e i voti in Aula e nelle Commissioni di ogni singolo consigliere.
Chiediamo la trasparenza degli incarichi: l’ufficio proponente, la tipologia, il compenso e la durata di tutti gli incarichi. Chiediamo che questi dati siano resi fruibili, con determinate modalità, in modo che non debba essere difficile, ma molto semplice, per ogni cittadino, verificare tutto ciò che i consiglieri fanno in Regione e tutti i dati che ho appena indicato.
Anche l’ambito di applicazione è particolare, poiché noi non chiediamo la trasparenza solamente per le persone che sono elette, che si trovano in quest’Aula, quindi i consiglieri, e per le persone che governano questa Regione, cioè il Presidente e i membri della Giunta. Noi chiediamo che la stessa trasparenza debba essere data anche da soggetti che sono nominati dalla Regione o dall’Assemblea legislativa in enti, fondazioni, società partecipate. Anche questo è un elemento assolutamente innovativo, con il quale vogliamo dare un segnale politico di trasparenza, legalità e onestà.
Presidente, per il momento mi fermo qui, poi magari interverrò nuovamente per illustrare alcuni emendamenti. Voglio concludere ringraziando tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza che hanno collaborato alla stesura di questo testo e soprattutto i membri dell’Ufficio tecnico-legislativo, in particolare la dottoressa Voltan, la dottoressa Veronese, che ci hanno davvero molto aiutato nella stesura finale e nel drafting di questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Barbati. Ne ha facoltà.
BARBATI: Il mio sarà un intervento breve. Il tema è quello della trasparenza della classe politica in genere e per noi, come Italia dei Valori, è un tema importante.
Resta sempre il fatto che non bisogna mai dimenticare quello che a volte succede, ossia che la trasparenza non impedisce di certo a chi vuole delinquere di farlo. Lo abbiamo già visto: basterebbe ricordare la storia delle case "a sua insaputa".
Detto questo, credo comunque che mettere insieme, una volta per tutte, una serie di operazioni possa anche essere ed è un atto valido, anche perché - lo ripeto - molte di queste cose le abbiamo già fatte. Sul sito della Regione, come è già stato detto, credo che ci sia praticamente tutto quello che viene richiesto. Manca quella parte - e su questo do ragione al consigliere Mumolo - che riguarda gli enti di secondo grado, che è un passaggio importante, perché la lotta agli sprechi e alla casta non si ferma soltanto a chi svolge politica direttamente. Molto spesso noi dimentichiamo che, ad esempio, le partecipate a volte godono di regimi particolari e sono senza controllo.
Mi trovo molto d’accordo nell’estendere l’anagrafe pubblica proprio a questa fascia che fino adesso non era stata coinvolta.
Detto questo, anch’io eventualmente mi riservo di intervenire su qualche emendamento. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Barbati.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Intervengo non per entrare nel merito del provvedimento, perché il collega Pollastri ha già detto quello che pensiamo, ma semplicemente per riportare un clima che in Commissione in qualche modo abbiamo condiviso. Questo è il tipico provvedimento senz’altro utile, senz’altro positivo, ma che si inserisce nel clima di contrasto a un sentimento di antipolitica che, però, sembra risultare quasi vano.
Il sentimento emerso nel corso della Commissione, e che mi preme qui riportare, era quello di dire che, comunque, pur appoggiando pienamente questo provvedimento, è giunto anche il momento di porre un limite a questa continua rincorsa a voler fare i primi della classe per stigmatizzare comportamenti della politica, che certamente ha da farsi perdonare molto, ma comunque bisogna tener conto anche delle situazioni oggettive dei vari consessi a cui si riferisce - di questo mi sembra che debba sempre tenersi conto - e in ogni caso un punto di caduta finale bisogna in qualche modo averlo.
Dico questo, come ho premesso, per riportare un clima ma anche per fare un esempio. Molto spesso questa ricerca esasperata della trasparenza, che come principio è assolutamente valido, potrebbe far correre il rischio di limitare l’attività dei consiglieri, anche determinando la caduta dell’interesse dei cittadini. Alla fine, l’interesse dei cittadini non è solo quello di avere una visione più trasparente possibile dell’attività dei consiglieri, ma è anche che i consiglieri svolgano in maniera adeguata la loro attività.
Mi spiego meglio: c’è un emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle che ripropone la ripresa televisiva all’interno delle Commissioni. È un argomento di cui abbiamo parlato più volte, non è certamente la prima volta, ed è un argomento che abbiamo trattato anche nella scorsa legislatura, quando abbiamo formulato il nuovo Statuto regionale, quindi è un problema che ci eravamo posti. Tuttavia, in quell’emendamento - lo cito come esempio - ci sono due elementi che possono essere interpretati in maniera diversa: da un lato, l’esigenza legittima dei cittadini di vedere cosa accade in Commissione, quindi la ripresa video delle Commissioni, dall’altro, siccome siamo tutti abituati a quello che succede nelle aule, c'è anche il rischio di riproporre in Commissione - proprio perché c'è una ripresa che si diffonde all’esterno - quelle contrapposizioni che qualcuno chiama "teatrino" della politica a cui a volte assistiamo in Aula.
Forse, all’interno delle Commissioni va privilegiato, proprio nell’interesse dei cittadini, il lavorare magari senza avere retaggi politici alle spalle o senza dover in qualche modo dimostrare qualcosa all’esterno, proprio per arrivare al migliore provvedimento possibile nell’interesse dei cittadini.
In Commissione tantissime volte è accaduto che sono passati anche emendamenti dell’opposizione o si è ragionato rispetto a cambiamenti del testo proposto, cosa che in Aula avviene con maggiore difficoltà.
Dal mio punto di vista, va parzialmente sacrificata l’esigenza di totale trasparenza, in questo caso, rispetto all’esigenza di un lavoro più proficuo nell’interesse dei cittadini.
Ho citato questo esempio per dire che la rincorsa a voler controllare tutto e a voler mettere in piazza tutto è un principio certo condivisibile teoricamente, ma che si deve scontrare con la realtà obiettiva e comunque deve avere un punto di caduta oltre il quale diventa veramente imbarazzante andare.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.
Vi comunico che sono state presentate quattro proposte di emendamento, una a firma del consigliere Defranceschi e tre a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
Iniziamo con l’esame dell’articolato della proposta di legge.
Passiamo all’articolo 1 (Finalità). Su questo articolo insiste l’emendamento numero 2 presentato dai consiglieri Mumolo e Naldi.
Apriamo la discussione generale sull’emendamento e sull’articolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. L’emendamento semplicemente sostituisce il titolo dell’articolo 1, "Finalità", con "Princìpi". In realtà, le finalità e gli obiettivi sono quelli previsti dall’articolo 2, mentre l’articolo 1 contiene soltanto la descrizione generale di quello che dovrebbe fare la Regione. È soltanto per questo motivo che si chiede di sostituire il termine "Finalità" con il termine "Princìpi".
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l'emendamento 2 a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’emendamento 2 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 1 così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 1 è approvato.
Passiamo all’articolo 2 (Obiettivi). Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 2.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 2 è approvato.
Passiamo all’articolo 3 (Anagrafe degli eletti e dei nominati). Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 3.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 3 è approvato.
Passiamo all’articolo 4 (Attività dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale) su cui insiste l’emendamento numero 1 a firma del consigliere Defranceschi.
Apriamo la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente.
L’argomento è noto, essendo già stato trattato in Commissione, e riguarda le riprese. Nell’ottica di questa legge, che commenterò in dichiarazione di voto, si procede a una trasparenza che cerchiamo di rendere globale e ampia il più possibile.
Infatti, in questo articolo si parla delle riprese audio delle Commissioni, che saranno messe a disposizione di qualunque utente sul sito della Regione. Ora, non si capisce perché la ripresa video, che attualmente nel nostro Regolamento è l’eccezione, non possa diventare tranquillamente la norma. Non si capisce quale sia la differenza tra l’immagine audio e l’immagine filmata, anche perché voglio ben pensare che in Commissione nessuno faccia atti di strana natura per cui non possa essere ripreso anche in video, oltre che in audio.
Non colgo il punto sollevato dal consigliere Lombardi - che come Presidente di Commissione vede tutte le settimane come si svolgono i lavori - del teatrino della politica. Il "teatrino", come l’ha definito lei, si può fare anche in audio, non c’è bisogno del video, a meno che non ci si mascheri in qualche modo.
Credo che questo sia il punto fondamentale per far sì che questa legge, che è sicuramente ottima e innovativa, da questo punto di vista, su un argomento a noi tanto caro, sia completamente trasparente come dovrebbe.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente.
Come i colleghi sanno e come sa anche il collega Defranceschi, fino ad ora le Commissioni si svolgono in maniera pubblica, con modalità abbastanza "all’antica", nel senso che sono pubblici i verbali delle Commissioni.
Con questo testo si propone di fare un passo avanti sostanziale, perché la registrazione audio, con archiviazione fruibile, e l’indicizzazione degli interventi per singolo consigliere e per argomento consente a qualsiasi cittadino di avere accesso alle nostre discussioni in Commissione e verificare con quali argomenti e con quali posizioni ogni consigliere vi ha partecipato.
Credo che, comunque, si tratti di un passo in avanti molto significativo. Dopodiché, siccome questa materia è trattata e regolata - scusate il bisticcio - da un Regolamento, nulla impedisce in futuro di fare ulteriori passi in avanti. Questo è l’equilibrio che abbiamo trovato in questo momento, superando posizioni personali - ad esempio quella del collega Defranceschi o di chi riteneva che fosse ancora preferibile continuare con la vecchia maniera - per arrivare a un punto nuovo e in maniera significativamente nuova, dal mio punto di vista. Credo che questo sia abbastanza indiscutibile.
Inviterei quindi il collega Defranceschi, pur riconoscendo le sue buone ragioni, ad apprezzare il fatto che siamo di fronte a un significativo passo in avanti rispetto alla situazione attuale.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.
Apriamo le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Intervengo solo per una breve replica a Naldi. Capisco le sue esigenze e le difficoltà, spesso, anche per chi sta in maggioranza, di trovare dei punti di equilibrio, ma francamente non mi sento di farne parte.
Non mi piace molto sentire parlare di "passo in avanti". Credo che l’ambizione di ciascuno di noi e il mandato elettorale dei nostri cittadini sia di fare il meglio, e ritengo che con questo emendamento lo si potrebbe fare.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 1 a firma del consigliere Defranceschi.
(È respinto a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’emendamento 1 è respinto.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 4.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 4 è approvato.
Passiamo all’articolo 5 (Modalità di informazione e comunicazione sui portali dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale). Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 5.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 5 è approvato.
Passiamo all’articolo 6 (Tutela dei dati personali) su cui insiste l’emendamento numero 3 a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
Apriamo la discussione generale su emendamento e articolo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Semplicemente l’articolo è stato riscritto perché è intervenuta una preoccupazione rispetto al Garante della privacy. Sostanzialmente l’articolo dice la stessa cosa e l’emendamento riporta quasi interamente l’articolo precedente. Tuttavia, siccome la materia della privacy rientra nella competenza dello Stato, con l’articolo precedente chiedevamo sostanzialmente l’acquisizione di un parere del Garante, che ci sembrava una cosa assolutamente legittima. Trattandosi di dati personali che devono essere inseriti in un portale e resi visibili a tutti, ci siamo preoccupati anche del diritto alla privacy di ognuno di noi.
Andando a guardare meglio, però, ci siamo resi conto che il Garante non ha anche questo onere, questa incombenza. Insomma, il parere che noi richiediamo non rientra nelle competenze del Garante, perché la legge relativa non lo prevede, quindi ci siamo preoccupati di incidere su una norma nazionale, cosa che ovviamente non può essere fatta da un’Assemblea legislativa regionale.
Per evitare che possa essere data una lettura dell’articolo orientata a vedere l’introduzione di una nuova competenza del Garante, noi proponiamo questa modifica. Tra l’altro, con la nuova formulazione evitiamo anche l’imbarazzo che ci potrebbe essere di fronte a un eventuale silenzio del Garante. Noi potremmo chiedere un parere al Garante che magari poi non arriva o arriva in tempi che non sono certi. Pertanto, in sostanza noi sostituiamo questo articolo con la nuova dicitura: «Il primo conferimento di documenti sul sito internet è effettuato previo contatto con gli uffici - non previa acquisizione del parere - del Garante per la protezione dei dati personali di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196».
Ciò per assicurare il rispetto della disciplina applicabile. Noi comunque consulteremo il Garante, ma non gli chiediamo obbligatoriamente un parere ed evitiamo possibili contrasti con la normativa nazionale. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.
Apriamo le dichiarazioni di voto. Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Come già preannunciato, ribadiamo il nostro voto favorevole a questo progetto di legge. È evidente che - come già confermato anche da uno dei presentatori - si tratta di un importante passo avanti nell’ottica della trasparenza, un tema a noi caro, in cui abbiamo sempre creduto e che abbiamo sempre sostenuto. Infatti, anche noi abbiamo presentato un progetto di legge in tal senso.
Mi dispiace solo che in questa discussione su un argomento così importante ci sia stato un vulnus iniziale per quanto riguarda la relazione, in quanto, come è noto, il progetto di legge sulla trasparenza nasce da una proposta del Partito radicale. L’idea condivisa era quindi di lavorare insieme su questa proposta anche con chi ci credeva, come i rappresentanti di SEL e dei Verdi, e anche di parte del PD, per portare un testo unico in Commissione. Poi evidentemente sono prevalse logiche diverse, logiche di cui spesso peraltro siamo accusati quando si parla di voler mettere delle "bandierine", quindi i percorsi sono andati avanti in modo separato, con l’evidente logica che alla fine passi un testo che ha un determinato marchio. Non importa, per quanto mi riguarda è una questione assolutamente passata. Prevale in me la preoccupazione che sia fatto un buon lavoro e che finalmente, dopo anni di trasparenza propagandata, si passerà a una trasparenza un po’ più realizzata sui nostri siti internet.
Ci dispiace - torno a dire - per l’argomento delle riprese video. Ne riparleremo sicuramente, visto che a breve partirà la discussione sul Regolamento di questa Assemblea. Come ho già detto, mi stupisce che ci sia qualcosa da nascondere nelle immagini piuttosto che nella voce.
Pertanto, per concludere, il nostro voto è sicuramente favorevole sull’intero progetto di legge, preannunciando migliorie che potranno essere portate in sede di Commissione VI, dal punto di vista del Regolamento di quest’Aula.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ricordo che siamo in dichiarazione di voto sull’emendamento numero 3 all’articolo 6.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 3 a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’emendamento 3 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 6, così come emendato.
(È approvato a maggioranza)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 6 è approvato.
Passiamo all’articolo 7 (Estensione delle disposizioni) su cui insiste l’emendamento numero 4 a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
Apriamo la discussione generale su articolo ed emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Questo articolo riguarda l’estensione delle disposizioni che noi abbiamo previsto all’articolo 3, ossia ciò che i consiglieri regionali, i membri della Giunta e il Presidente la Giunta devono dichiarare. Queste disposizioni le abbiamo estese a presidenti, vicepresidenti, consiglieri, amministratori delegati, direttori generali di istituti e di enti pubblici anche economici di nomina o designazione del Presidente della Giunta, della Giunta o dell’Assemblea legislativa.
Abbiamo indicato una serie di voci previste all’articolo 3. Tra queste voci c’era anche il punto k), relativo al quadro delle presenze ai lavori della Giunta, dell’Assemblea legislativa e delle Commissioni di cui fa parte e i voti espressi dal singolo in caso di voto elettronico o di voto difforme da quello del Gruppo o dal Gruppo di riferimento sui provvedimenti adottati dagli stessi.
Abbiamo ritenuto di dover espungere questo elemento da questo articolo perché si riferisce esclusivamente ai consiglieri e ai membri della Giunta e non agli altri soggetti, ossia presidenti, vicepresidenti, consiglieri, amministratori delegati e via dicendo nominati dall’Assemblea legislativa o dalla Giunta.
L’emendamento, quindi, espunge dall’articolo 7 il punto k) del comma 1 dell’articolo 3. Il resto rimane assolutamente invariato. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, nemmeno in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento 4 a firma dei consiglieri Mumolo e Naldi.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Mandini): L’emendamento 4 è approvato.
Metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 7, così come emendato.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 7 è approvato.
Passiamo all’articolo 8 (Sanzioni). Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 8.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 8 è approvato.
Passiamo all’articolo 9 (Norma finanziaria). Discussione generale. Dichiarazioni di voto.
Se nessun altro consigliere chiede di intervenire, metto in votazione, per alzata di mano, l'articolo 9.
(È approvato all’unanimità dei presenti)
PRESIDENTE (Mandini): L’articolo 9 è approvato.
Apriamo le dichiarazioni di voto finali sull’intero articolato della proposta di legge.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Naldi. Ne ha facoltà.
NALDI: Grazie, presidente. Credo che stiamo per adottare un provvedimento che costituisce un ulteriore atto di trasparenza di questa istituzione e dei suoi lavori. È vero che molte di queste disposizioni sono già in vigore. In questo caso, ci proponiamo di dare a queste disposizioni un assetto più strutturato, più leggibile, più accessibile, come è stato detto, proprio per favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini ai nostri lavori.
Oltre a questo, c'è una sostanziale novità, come già molti miei colleghi hanno segnalato, che consiste nel rendere visibile e trasparente non soltanto i nostri emolumenti, la nostra condizione patrimoniale, alla quale ultimamente - qui ha ragione il collega Lombardi - viene dedicata un’attenzione spasmodica da parte degli organismi di stampa, ma anche i nostri lavori, il nostro lavoro quotidiano, anche all’interno delle Commissioni.
Credo che, anche per questa ragione, il passo in avanti che facciamo per rendere fruibili le registrazioni delle Commissioni sia un fatto molto positivo, perché rende più esplicito il principio di responsabilità di ciascuno di noi e il nostro lavoro, e permette di rendere ulteriormente trasparente il nostro lavoro.
L’altro aspetto molto significativo credo che risieda nell’estensione delle norme che obbligano alla trasparenza ai nominati della Regione in tutti gli enti. Anche questo mi sembra un fatto di assoluto rilievo.
Vorrei dire che, purtroppo, sono trascorsi circa diciotto mesi dalla presentazione di questa proposta di legge. Lo segnalo di nuovo ai colleghi dell’opposizione, che ho sentito qualche volta lamentarsi del fatto che loro proposte di legge giacciono da 6-8 mesi e parlare del rischio di discriminazione delle opposizioni.
Credo di far parte, assieme alla collega Meo, della maggioranza, però questa proposta di legge è stata presentata diciotto mesi fa. Il tempo, in effetti, è servito per raffinare e precisare degli aspetti delicati, con la collaborazione di tutti. Devo sinceramente ringraziare tutti per il contributo che hanno dato.
Il tempo è servito anche per fugare dei dubbi e dei timori relativi al rischio di inseguire una fase molto delicata per la politica di questo Paese.
Credo tuttavia che siamo riusciti a fare un buon lavoro che ci fa compiere dei passi in avanti. La tempestività ne ha sofferto, ma è anche vero che, nel frattempo, alcuni provvedimenti adottati da questa Assemblea e dall’Ufficio di Presidenza sono del tutto coerenti con quello che stiamo approvando, quindi dimostrano ancora una volta che stiamo andando sulla strada della trasparenza, con la sufficiente coerenza di tutti gli atti che man mano assumiamo.
Credo che questo sia un provvedimento che fa compiere a questa Assemblea ulteriori passi avanti in questa direzione.
Vorrei ringraziare la collega Meo per il contributo di chiarezza che ci ha dato in quanto relatrice, il collega Mumolo, in particolar modo, per conto del PD, il Movimento 5 Stelle che ha contribuito sicuramente alla definizione di questa stesura e tutti i Gruppi che hanno voluto dare il loro contributo per arrivare a questo esito.
Esprimo un ringraziamento personale alla nostra collaboratrice Egle Beltrami, senza il cui lavoro oggi non saremmo qui a discutere questo provvedimento di legge. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Naldi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Voglio fare pochissime considerazioni aggiuntive rispetto al mio intervento precedente sul perché di un convinto voto favorevole a questa legge.
Innanzitutto, come è normalmente stile di questa Regione, adottiamo una legge che permette di raggiungere gli obiettivi che si pone - tornerò su questo fra un attimo - ed è solida, giuridicamente fondata e ambiziosa.
Da questo punto di vista, con questa legge, sull’obiettivo dell’informazione e della trasparenza basata sulla conoscenza dei dati oggettivi che riguardano eletti e nominati in questa Regione, non compiamo un passo in avanti ma raggiungiamo l’obiettivo. Ovviamente parliamo di quella parte della trasparenza che può e deve essere basata sui dati oggettivi, che non interviene evidentemente sulla valutazione politica, non interviene sul libero arbitrio delle persone, ma sul tema di una conoscenza effettiva di chi fa che cosa e, rispetto ai dati oggettivi, sulla base di quale linea e anche di quali legittimi interessi si muove.
Per me questa legge non è solo un passo avanti, ma è lo strumento che ci permette di raggiungere quell’obiettivo.
Faccio una seconda considerazione. Ritengo particolarmente importante questa legge perché il nemico delle istituzioni e della buona politica non è soltanto l’assenza di informazioni, ma è anche il monopolio o l’oligopolio delle informazioni, che produce spesso una distorsione e una parzialità delle stesse e che, a volte, se sapientemente manipolato - ma su questo ci sono fior di professionisti in ogni ambito - trasforma l’informazione in gossip.
Siccome il gossip è nemico non solo della buona politica ma anche delle istituzioni, qui di gossip non c’è più nulla. Si vedrà qual è lo stato patrimoniale di ogni singola persona, quali sono i suoi redditi, quali sono le sue attività, dal punto di vista quantitativo, lo ripeto, perché sulla qualità si potrà sempre opinare. Tutto questo viene sottratto a una manipolazione che poco (e spesso niente) ha a che vedere con l’informazione, ma che diventa soltanto strumento della cattiva politica e spesso della cattiva convivenza civile.
Il terzo elemento fondamentale è che con questa legge dimostriamo, salvo prova contraria, che qui dentro e per coloro che sono chiamati a svolgere funzioni apicali in questa Regione non c’è niente da nascondere (lo ripeto, salvo prova contraria), e che anzi la condivisione delle informazioni è un elemento di rafforzamento dell’attività istituzionale, dell’attività politica e, per quanto ci riguarda, dell’attività legislativa e di controllo. E di questo dobbiamo andare fieri.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Manfredini. Ne ha facoltà.
MANFREDINI: Grazie, presidente.
Anche oggi siamo chiamati a votare l’ennesima legge regionale che, credo, interessi veramente poco i cittadini, ma ormai questa sembra la caratteristica che contraddistingue la maggioranza che governa la nostra Regione. Con questa elemosina di legge, che non è altro che un contentino politico che il PD offre al SEL, per poter consentire anche a loro della maggioranza di poter dire che contano, che sono importanti e legiferano indipendentemente da cosa e su cosa, non risolviamo nessun problema per i cittadini né aumentiamo di un millimetro la credibilità della politica.
La Lega Nord voterà questa legge, anche se non possiamo esimerci dal sottolineare come essa contenga concessioni voyeuristiche che servono solo per consentire - lo diceva prima anche il collega Vecchi - a qualche giornalista di fare un po’ di gossip.
Malgrado le riserve, dunque, voteremo questa legge, perché non siamo certo noi della Lega Nord ad avere cose da nascondere. Non è certo tra le nostre fila che si annidano i professionisti della politica che, se privati delle loro poltrone, non saprebbero come procurarsi il pranzo e la cena, posto che si contraddistinguono per non avere mai lavorato un giorno della loro vita, salvo considerare come duro lavoro al servizio del popolo essere retribuiti per sedere da una vita su pubbliche poltrone.
Stiamo per approvare una legge che sostanzialmente ribadisce quel che è già previsto in altre leggi - ad esempio la legge del 5 luglio del 1982, n. 441, "Disposizioni per la pubblicità delle situazioni patrimoniali dei titolari di cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti" - e che riafferma i soliti princìpi ormai di routine, come quello della partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, alla funzione legislativa e al controllo dei poteri pubblici, senza però prevedere nulla di veramente concreto per la loro attuazione. Princìpi declamati e ribaditi ma continuamente disattesi laddove servirebbero. Diversamente, spiegatemi perché nella discussione sul progetto di legge della valutazione di impatto ambientale sono stati bocciati tutti gli emendamenti che prevedevano la trasparenza degli atti nelle conferenze di programma. Dateci una spiegazione.
Pur con queste premesse, ben venga la creazione di questa anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, se questo può contribuire a rendere più trasparente il sistema. Ricordate però che quello che i cittadini si aspettano non è certo un elenco del telefono ma un cambiamento radicale del sistema e la cancellazione della pletora di inutili poltrone nei tanti enti pubblici che avete creato in questi anni, opere per sistemare amici spesso "trombati".
Confermiamo, comunque, il nostro voto positivo a questa legge perché la riteniamo giusta, anche se inutile.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Manfredini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Monari. Ne ha facoltà.
MONARI: Grazie Presidente, intervengo anch’io per ringraziare la collega Meo, relatrice, il collega Mumolo, il collega Naldi, proponente.
Sto facendo io qualcosa che crea questo rumore?
PRESIDENTE (Mandini): Non credo che sia responsabilità sua. Magari può cambiare scheda e provare un altro microfono. Grazie.
MONARI: Il progetto di legge è nato in un momento di dibattito politico nel quale c’era un’ansia di alzare bandiere, di prendere posizione, anche e soprattutto verso l’esterno, di porsi come interpreti di un’esigenza di trasparenza che non era valutata sufficientemente rispondente alle aspettative dei cittadini, nelle modalità di svolgimento dei lavori delle Commissioni, della nostra vita istituzionale.
Dopo un approfondito lavoro in Commissione - devo dire che ho visto l’impegno di tutti i commissari, nessuno escluso - è uscito un testo di legge, quello che oggi stiamo approvando, che risponde a quell’impegno e a quel percorso che si è dato anche l’Ufficio di Presidenza.
È evidente che questo progetto di legge interviene in un segmento che poi dovrà essere armonizzato in una rivisitazione complessiva del Regolamento, dal momento che sono anche altri i provvedimenti già messi in campo dall’Ufficio di Presidenza. Altri nuovi provvedimenti sono allo studio e mi compiaccio del fatto che su questioni che riguardano la vita istituzionale dell’Aula e il complesso delle regole e del comportamento che coinvolge ogni consigliere regionale ci siano una dichiarazione di intenti e un voto pressoché unanime.
Bene, dunque: stiamo andando nella direzione auspicata fin dai primi giorni della legislatura - non solo dal Partito Democratico, ovviamente, ma anche dal Partito Democratico, dal presidente Richetti e dal presidente Errani - non solo di maggior trasparenza nei confronti di chi ci ha eletto e di chi ci segue dall’esterno, ma anche di maggior trasparenza nei rapporti tra di noi, tra consiglieri regionali, tra forze politiche.
Questo segna un passo avanti in quel percorso che - non mi stancherò mai di sottolineare - noi possiamo aiutare al recupero di credibilità della politica e delle istituzioni.
Con questo spirito - non voglio polemizzare né rispondere al collega Manfredini in quanto a inutilità di provvedimenti - il governo Monti ha appena stralciato e chiuso alcuni Ministeri mai agiti, localizzati a Monza, ma questo fa parte ovviamente di una cronaca di questioni che pertengono più al ridicolo che al politico. Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Monari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà.
GRILLINI: Penso che, al di là del tentativo di vellicare l’opinione pubblica, come ha detto il consigliere Lombardi, ci sia in realtà la necessità di insistere sulla trasparenza dei lavori e del funzionamento della macchina. Questo è l’elemento realmente innovativo di questa proposta di legge. Poi, come per tutte le proposte di legge, l’efficacia dipende ovviamente dal fatto che venga effettivamente messa in pratica. Si possono fare leggi che poi vengono ignorate, quindi sarà compito di tutti noi fare in modo che effettivamente questa legge sia applicata.
Ho trovato abbastanza divertente l’intervento del collega Manfredini, con cui spesso polemizzo amichevolmente e simpaticamente. Consiglierei al collega Manfredini di evitare una facile demagogia, perché non è affatto vero che qui dentro c'è qualcuno che è arrivato a fare il consigliere senza avere mai lavorato, a parte il fatto che io considero il lavoro politico un lavoro vero e proprio, con la sua dignità, che può e deve essere svolto con la massima competenza e professionalità.
Se mi dicono che sono un professionista della politica mi fanno un complimento, non mi rivolgono un insulto. Inviterei anche i colleghi a non svalorizzare il proprio ruolo e il proprio lavoro. A volte basta una frase, una boutade, per entrare nel solco di chi considera il lavoro politico un lavoro negativo. Il lavoro politico, invece, è un lavoro nobile e la politica è un’arte. Se fatta al servizio dei cittadini, la politica è un bene per la collettività. È ovvio che se uno fa politica per fare i propri interessi entriamo in un campo completamente diverso.
Consiglierei al collega Manfredini anche di non fare battutacce sul lavoro, perché non è difficile ricordare che "il Trota" è entrato in Consiglio regionale senza aver mai lavorato e, come è noto, è uno che si diverte molto in discoteca (e "traffica" anche in discoteca, come ci hanno detto i giornali). Non solo non ha mai lavorato, non è neanche riuscito a prendere un titolo di studio, dopo tre tentativi andati a vuoto. Del resto, il nome "trota" gliel’ha dato suo padre, quando ha detto che non è un delfino, ma appunto una trota.
Il padre, del resto, come ricordava il collega e come si apprende guardando Wikipedia, ha millantato una laurea che non ha mai preso.
(interruzioni)
La prima moglie ha chiesto la separazione perché Bossi millantava una laurea che non aveva preso.
Allora, cerchiamo di stare al merito.
Se vuoi, Manfredini, ti elenco tutti i lavori che ho fatto in vita mia, anche manuali, essendo figlio di contadini; delle mie origini proletarie-popolari vado fiero.
Dunque, stiamo al merito. Ogni legge può essere una petizione di principio oppure può essere un’effettiva applicazione nella direzione degli interessi della collettività. Si possono fare leggi e norme che poi non vengono rispettate. Abbiamo visto, come mi suggeriva prima la collega Barbati, che in Parlamento ci sono parecchi parlamentari che non hanno presentato le proprie dichiarazioni. Quando c’ero, ero uno di quelli che presentava immediatamente, come ho fatto qui, i miei redditi, non certamente luculliani.
Lo ripeto, il problema è garantire il massimo della trasparenza, perché spesso le istituzioni pubbliche vengono percepite dalla popolazione come un qualcosa di lontano, di oscuro e di inarrivabile, qualcosa di cui non si capisce bene la funzione.
Per questo si sceglie di dire a quante riunioni abbiamo partecipato, a quante Commissioni, quante volte abbiamo preso la parola, quanti atti abbiamo presentato e quanti atti abbiamo sottoscritto, soprattutto dire chi sono i nominati che spesso e volentieri - un po’ come i nominati in base alla legge elettorale, detta "Porcellum" - non si capisce bene chi sono e cosa fanno.
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere, la invito a concludere. Ha finito il suo tempo.
GRILLINI: Un’ultima annotazione. Diceva il collega Manfredini che questo è un contentino a SEL. Io dico che anche su questo il consigliere sbaglia, perché in questa maggioranza tutte le forze politiche hanno diritto a presentare proposte di legge, a vedersele discusse e possibilmente approvate.
C’è una pari dignità tra tutte le forze politiche che compongono questa maggioranza che sta alla base del patto di maggioranza.
(brusio in Aula)
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Meo. Ne ha facoltà.
MEO: Grazie, presidente.
Farò alcune brevi considerazioni. Il consigliere Manfredini dice, in apertura del suo interessante intervento, che siamo qui ad approvare l’ennesima legge. Ecco, questo secondo me è già un elemento che ci dovrebbe fare considerare con grande attenzione quello che stiamo per fare. Noi siamo qui, in questa Assemblea legislativa, con il preciso compito di approvare delle leggi che dovrebbero tendere a migliorare la vita dei nostri territori e della nostra Regione, quindi siamo qui a fare modestamente il nostro mestiere preciso. A volte io stessa un po’ abuso, nel senso che faccio domande o chiedo cose che non sono di strettissima pertinenza regionale. Quello che stiamo facendo adesso, però, è esattamente la cosa che noi siamo chiamati a fare.
Grazie a questa legge, in futuro, sia per l’Aula ma soprattutto per l’ampia e fin troppo lunga discussione che si è svolta in Commissione, rendendo pubblici questi percorsi ci sottoponiamo con trasparenza al giudizio dei nostri elettori. Il lavoro che abbiamo fatto in questo caso e in tutti quelli che verranno, l’analisi, il percorso grazie al quale siamo arrivati a questo articolato e a questa soluzione si possono giudicare positivamente, è un percorso trasparente, cioè leggibile da parte di tutti. Questo vale sia per tutti gli atti e i momenti salienti di questa discussione sia - forse questa è un’estrapolazione - per lo spirito con il quale i consiglieri lavorano, presentandosi di fronte ai cittadini e agli elettori esattamente per quello che sono, esattamente per quello che rappresentano, attraverso una pubblicizzazione degli atti ma anche della loro anagrafe, cioè da dove vengono, cosa hanno dietro, in che modo si rapportano con il loro elettorato. Questo è lo spirito e la volontà che animano questa legge.
È vero che molti di questi dati sono già disponibili: attenzione, tra disponibili e consultabili c'è una certa differenza, perché una cosa è vedere il dato sui giornali, una volta l’anno, una cosa è avere dei luoghi precisi, accessibili, nei quali volta per volta si possono prendere tutte le informazioni che occorrono. È un segnale di disponibilità all’accesso ai nostri dati per i nostri elettori che non può che aiutarci a ricucire un rapporto.
C'è anche un altro elemento di novità che non è stato sottolineato, però approfitto per farlo adesso. Mi riferisco alla possibilità - ovviamente non può essere un obbligo - che già oggi esiste della pubblicizzazione dei redditi, ad esempio dei coniugi, estesa anche ai conviventi, considerando che le nostre famiglie sono molto articolate in questo momento della nostra storia e della nostra società. Quindi è una trasparenza totale, che non si nasconde dietro nulla, ma rende veramente palese quello che siamo, quello che abbiamo fatto e quello che intendiamo continuare a fare.
Per questo credo che l’iniziativa abbia un suo interesse specifico; essa si colloca in un percorso nazionale nell’ambito del quale una serie di Regioni hanno lavorato e stanno lavorando in questo senso.
Facciamo semplicemente il nostro mestiere e la nostra parte, lo facciamo da consiglieri regionali, cioè da quello che siamo. C'è chi ha lavorato, il consigliere Naldi è in pensione, la consigliera Meo lavora, altri non lo so, ma credo che noi dobbiamo essere giudicati per quello che facciamo qui, che è quello che i nostri elettori ci hanno chiesto di fare. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Meo.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Noè. Ne ha facoltà.
NOÈ: Grazie, presidente. In merito a questo progetto di legge esprimo il mio voto convinto perché sono prima di tutto certa che esso potrà contribuire a dare più trasparenza all’attività che noi svolgiamo, soprattutto per cercare di recuperare un rapporto con i cittadini.
Vorrei fare due considerazioni a questo proposito. La prima: mi risulta che il contenuto di questo progetto di legge probabilmente trova forme di applicazione analoga anche in altre Regioni, quindi sarebbe auspicabile che il Presidente Errani - questo è l’invito che gli rivolgo, perché questo recupero di trasparenza dovremmo cercare di attuarlo su tutto il territorio nazionale - nella Conferenza Stato-Regioni invitasse tutte le Regioni italiane ad assumere un provvedimento legislativo che vada in questa direzione.
In secondo luogo, mi auguro che all’interno di questa Assemblea legislativa l’applicazione di questo testo di legge, laddove tende a rendere nota tutta la nostra produzione, la nostra attività (nelle modalità con cui la svolgiamo, attraverso interrogazioni, risoluzioni, progetti di legge), offra anche contestualmente, dal punto di vista della lettura dei dati, un criterio che consenta una lettura non tanto soggettiva, lasciata a se stessa, ma anche oggettiva. Probabilmente determinati numeri lasciati a se stessi si presterebbero a interpretazioni che forse non corrispondono nemmeno del tutto all’attività che un consigliere svolge per la Regione all’interno del suo Gruppo.
Chiedo vivamente che il giorno in cui faremo un commento dei dati che emergeranno rispetto a quanto dispone questo testo di legge, anche questa lettura possa essere accompagnata da una modalità sempre più adottata da tutti, che consenta di illustrare chiaramente l’operato di ognuno di noi in modo obiettivo. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Noè.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Donini. Ne ha facoltà.
DONINI: Grazie, presidente. Anch’io annuncio il convinto voto favorevole mio e del mio Gruppo a questa proposta di legge.
A differenza di qualche consigliere trovo che sia una legge utile, perché se è vero, da un lato, che questa Assemblea legislativa e questa Regione hanno intrapreso da tempo il percorso della trasparenza, ed è vero che alcuni dei dati che questa legge indica come dati che compongono le informazioni sugli eletti sono già resi pubblici, dall’altro lato era necessaria, a maggior ragione, una legge organica che desse sistematicità a questo volume di informazioni e lo rendesse consultabile in maniera efficace e trasparente.
Questa legge ci consente, anche grazie alle nuove tecnologie - abbiamo anche un nuovo sito dell’Assemblea legislativa appena reimpostato -, di creare una situazione che se da un lato aumenta il livello di conoscenza, di trasparenza, di informazione che diamo all’esterno, dall’altro consente anche ai colleghi consiglieri di avere un supporto omogeneo con il quale apparire all’esterno.
Credo che questa sia una questione giusta. C'è un tema di equità, di democrazia che riguarda anche le relazioni fra noi. Abbiamo, per esempio, situazioni in cui alcuni consiglieri - perché hanno diversi mezzi e una diversa impostazione del loro Gruppo - possono far pervenire all’esterno un volume di informazioni che altri consiglieri per mille ragioni, anche legate a loro scelte di carattere politico personale, non riescono a far giungere all'esterno.
Questa legge crea le condizioni perché i consiglieri vengano mostrati per quello che sono, per i loro precedenti, per il modo in cui vivono, ma anche per quello che qui fanno, per come si pongono, per quanto costruiscono occasioni di discussione e di riflessione.
Credo che sia un salto di qualità e che sia stato importante discutere questa legge, verificarla così come è stata verificata in Commissione e oggi approvarla. Ringrazio anch'io il Gruppo SEL-Verdi per l'iniziativa che ha assunto, ringrazio anche il Movimento 5 Stelle per aver sollecitato questa Assemblea a porsi seriamente questo tema, e ancora una volta prendo atto della competenza e dello stile con i quali la consigliera Meo ha fatto da relatrice a questa legge.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliera Donini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Corradi. Ne ha facoltà.
CORRADI: Grazie, presidente. Un breve intervento per commentare questa legge, che, come ha annunciato il Capogruppo, voteremo, ma anche per fare rilevare come - immagino che i colleghi ne siano perfettamente a conoscenza - le informazioni che con questa legge ci impegniamo a rendere pubbliche in modo organico di fatto lo sono già oggi, in quanto inserite per intero e credo anche con facile lettura nel rinnovato sito istituzionale dell'Assemblea legislativa.
Non più tardi di un mese o un mese e mezzo fa, il Presidente Richetti ha presentato in conferenza stampa il nuovo sito, in cui sin da allora ogni consigliere e ogni cittadino trova esattamente tutto quanto è indicato nelle varie lettere dell'articolo 3. Forse l'unica cosa che manca è il codice fiscale ma, essendo presenti nome, cognome, data e luogo di nascita, credo che chiunque possa benissimo ricavarlo.
Dobbiamo aggiungere quindi solo questo elemento in più rispetto a quello che già da un mese e mezzo è in modo organico facilmente leggibile in uno schema assolutamente comprensibile. Ci sono riuscito io, che confesso un’assoluta ignoranza sugli aspetti tecnologici sull'utilizzo dei siti, quindi credo che qualunque cittadino di questa regione abbia in modo assolutamente agevole la possibilità di ritrovare tutto quello che questa legge già contempla: presenze nelle Commissioni, presenze in Aula, dichiarazione dei redditi, stato patrimoniale, eventuale dichiarazione dei redditi del coniuge o del convivente, anche se, come ricorda anche la legge che ci accingiamo a votare perché è previsto dalla norma nazionale, è poi a discrezione del convivente o del coniuge dare l'ok rispetto a questa pubblicazione, cariche istituzionali ricoperte in Assemblea, liste dei Gruppi di appartenenza.
Tutto quello che andiamo a prevedere della lettera a) alla lettera k) è già disponibile in modo assolutamente intellegibile da tutti nel nostro sito da circa un mese e mezzo. L’unico elemento mancante (vado a memoria) è il codice fiscale, ma abbiamo già nome, cognome, data e luogo di nascita, che consentono a chiunque di costruirlo.
Non sto dicendo che ci accingiamo a votare una legge che fotografa quello che già abbiamo, però credo che sia un ulteriore tassello - lo voglio leggere in chiave positiva ed è per questo che la votiamo - di un percorso già iniziato, condiviso all'unanimità dell'Ufficio di Presidenza, che già oggi vede per quanto concerne l'Assemblea tutto quanto qui previsto già assolutamente disponibile in modo organico e coerente nel sito della nostra Assemblea legislativa. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Corradi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pollastri. Ne ha facoltà.
POLLASTRI: Grazie, presidente. Intervengo per rimarcare il voto positivo del Gruppo del Popolo della Libertà. Era certamente anche uno degli impegni che inizialmente avevamo anche noi indicato in pubblici dibattiti quello della pubblicizzazione dell’attività della rendicontazione delle presenze, degli atti, di tutto quello che un consigliere regionale svolge durante il mandato.
Si tratta quindi di una trasparenza che veniva assicurata ancor prima dell'approvazione di questa comunque buona legge, non solo sotto il profilo dell’attività, cioè dell'impegno svolto dai consiglieri in quest'Aula, ma anche sotto il profilo patrimoniale delle variazioni dei redditi, cosa che è importante che i cittadini possano verificare.
Avevo già citato l'esempio in Commissione per cui, anche se non tenuto, ho fatto pubblicare anche la dichiarazione patrimoniale di mia moglie, quindi sotto questo profilo è un esempio importante. Il voto sarà quindi favorevole. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Pollastri.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Defranceschi. Ne ha facoltà.
DEFRANCESCHI: Grazie, presidente. Vorrei fare una piccola contestazione ad alcune parole del collega Manfredini. Questa è una delle poche occasioni se non probabilmente l'unica che avrò nella mia vita per rimpiangere il fatto che il Movimento 5 Stelle non abbia delle tessere perché ne meritava per alcune sue parole sicuramente una ad honorem.
Sarebbe facile fargli notare che quando si parla di professionisti della politica e di averlo trasformato in un lavoro che i suoi vertici sono dal 1992 impegnati in tale attività, per cui da venti anni mangiano nella greppia di Roma, che spesso peraltro contestano.
Il punto fondamentale del suo intervento che non mi è piaciuto è stata l’affermazione secondo cui che per i cittadini e non sarebbe importante la trasparenza e non sarebbe un argomento sentito. È vero che ci sono argomenti decisamente molto più sentiti come la disoccupazione, la crisi economica, la nota situazione dell'Italia in cui peraltro ci ha portato proprio questa classe politica, perché l'impressione che si percepisce dalla Lega a livello nazionale è che dalla mattina dopo che sono usciti dal Governo Berlusconi sembra che siano calati come dei marziani su questa terra e che prima non si fossero accorti di quello che stava succedendo e di quello che stavano facendo.
Diventa difficile quindi pensare che la trasparenza non sia un argomento importante. Mi piacerebbe molto e credo che in un mondo ideale sarebbe possibile che la trasparenza potesse essere un argomento assolutamente inutile e sarebbe bellissimo che lo fosse, però, se c'è necessità di trasparenza e c'è la voglia di molti cittadini di sapere cosa fanno i nostri politici, come gestiscono i loro soldi, come vengono gestite le cariche pubbliche, a chi diamo degli stipendi, forse questo accade perché questi cittadini, visto il passato, non si fidano - e hanno perfettamente ragione - particolarmente di questa classe politica.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Defranceschi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mumolo. Ne ha facoltà.
MUMOLO: Grazie, presidente. Soltanto per dire altre due parole, perché ho sentito parecchi interventi di colleghi che dicono che voteranno questa legge senza grande entusiasmo, semplicemente perché non si può non votare una legge sulla trasparenza, ma che tutto sommato quello che essa stabilisce è assolutamente ininfluente perché le cose scritte in questa proposta di legge ci sono già.
Vorrei invece provare a sostenere una tesi un po' diversa, se i colleghi me lo consentono, perché a me non sembra che tutto quello che la legge prevede esista già: ci sono dei punti importantissimi e non vorrei che passassero sotto silenzio. Si afferma ad esempio che l'articolo 3 sostanzialmente è già tutto nel sito della Regione, che ho aperto e ho davanti a me, così, se poi qualcuno magari mi dimostrerà che c'è effettivamente quanto previsto dalla legge, mi scuserò perché evidentemente non sono stato attento a guardarlo, però non ho visto «la dichiarazione dei finanziamenti, delle donazioni o di qualsiasi altra elargizione ai consiglieri regionali o atto di liberalità ricevuto o erogato con un valore di oltre 1.000 euro annue».
Se c'è, non me ne sono accorto, ma mi sembra importante sapere se un consigliere regionale, se un politico dona o riceve una certa somma, anche se le donazioni sono assolutamente legittime e anche ricevere doni nei limiti previsti dalla normativa, perché voi sapete che non possiamo ricevere tutti i doni come consiglieri, ma saperlo non nuoce ai cittadini.
Non vedo gli atti presentati e sottoscritti con relativi iter dalla presentazione fino alla loro conclusione (progetti di legge, emendamenti a progetti legge, presentazioni, risoluzioni, mozioni, ordini del giorno, interpellanze e interrogazioni): per andare a verificarli, adesso si dovrebbe fare una bella ricerca, consigliere Corradi.
Per esempio vorrei vedere se ci sono gli emendamenti che sono stati proposti all'ultima normativa che abbiamo approvato per il contrasto alle infiltrazioni mafiose, che nel sito non ho visto, ma, se dovesse esserci, considero molto importante rendere fruibili questi dati in una parte apposita del sito in cui si può andarli a cercare sapendo che sono lì.
È importante anche rendere immediatamente fruibile dai cittadini il quadro delle presenze ai lavori della Giunta, dell'Assemblea legislativa, delle Commissioni di cui ognuno di noi fa parte, e i voti espressi da ogni singolo consigliere in caso di voto elettronico o di voto difforme da quello del Gruppo, oppure il voto del Gruppo di riferimento sui provvedimenti adottati.
Qualcuno potrà obiettare che andandolo a cercare si trova, ma facendo molta fatica, mentre per quanto mi riguarda sarà invece molto importante che il cittadino che voglia verificare la nostra attività vada in un settore dedicato del sito, clicchi e ci trovi tutti questi elementi.
C’è una serie di altre cose, per esempio la questione relativa all'attività degli incarichi esterni, tutti gli incarichi esterni, dove per ogni incarico devono risultare in maniera omogenea le seguenti voci: ufficio proponente, soggetto assegnatario, tipologia dell'incarico e ammontare dei compensi riconosciuti. Mi piacerebbe vedere se nel sito adesso ci sono tutti questi elementi e se sono resi fruibili.
Qualcuno è già intervenuto anche a proposito della pubblicità dei lavori assembleari con relativa pubblicizzazione delle sedute e degli argomenti in discussione in Commissione e in Assemblea, attraverso la pubblicazione degli ordini del giorno delle stesse, dei relativi verbali, delle registrazioni audio con archiviazione fruibile e indicizzazione degli interventi.
Non mi pare che questa cosa adesso ci sia, non ho visto l’indicizzazione dei singoli interventi dei consiglieri, suddivisi per singolo consigliere, per argomento trattato e comunque secondo una serie di modalità specifiche che saranno previste dal Regolamento che dovrà essere adottato e dal Regolamento interno dell'Assemblea.
Infine, ultimo ma non per importanza, last but not least, le disposizioni di cui all'articolo 3, comma 1, che la legge all’articolo 7 prevede si applichino anche a presidenti, vicepresidenti, consiglieri, amministratori delegati, direttori generali di istituti e di enti pubblici anche economici di nomina o designazione del Presidente della Giunta, della Giunta o dell'Assemblea legislativa. Oggi tutti quegli elementi rispetto alle persone nominate non sono nel nostro sito, ma è importante che ci siano.
Le minoranze in quest'Aula ritengono opportuno votare questa legge perché considerano molto importante garantire trasparenza…
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere, deve concludere.
MUMOLO: …sulle attività e sugli emolumenti di tutti i soggetti che sono nominati dall'Assemblea e dalla Giunta.
Concludo, presidente, dicendo semplicemente che chiedo ai colleghi della minoranza, che comunque ringrazio per il contributo che hanno voluto dare a questo progetto di legge per la piena condivisione di moltissimi di loro e l'apporto di tutti, di non sottovalutare quello che stiamo approvando oggi, perché è una legge importante ed è altrettanto importante che sia votata all'unanimità, a dimostrazione che volere essere ancora più trasparenti nella nostra attività, voler rendere ancora più trasparente l'attività della Regione sia una scelta compiuta da tutti quanti i consiglieri di questa Assemblea legislativa. Grazie.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Mumolo.
Se nessun consigliere chiede di intervenire, procedo alla verifica degli scrutatori: la consigliera Marani, il consigliere Defranceschi e il consigliere Cavalli, che sostituisce il consigliere Alberto Vecchi.
Si proceda alla votazione dell’intero testo di legge oggetto 262 con l’uso del dispositivo elettronico, a scrutinio palese, con la registrazione dei nomi.
Procedutosi alla votazione e alla verifica della regolarità della stessa da parte dei segretari e degli scrutatori, il presidente comunica il seguente risultato:
Presenti
41
Assenti
9
Favorevoli
41
Contrari
--
Astenuti
--
PRESIDENTE (Mandini): Proclamo approvata la legge riguardante "Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione".
OGGETTO 2225
Risoluzione proposta dai consiglieri Lombardi, Luciano Vecchi e Riva per impegnare la Giunta a rappresentare in ogni sede istituzionale in Italia e all'estero la necessità di rivedere la normativa sulle agenzie di rating e per l'istituzione di una agenzia europea di rating
(Discussione a approvazione)
PRESIDENTE (Mandini): Apriamo la discussione generale sull’oggetto 2225.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lombardi. Ne ha facoltà.
LOMBARDI: Grazie, presidente. Solo per illustrare questa risoluzione che è un po' datata, nel senso che si riferisce a quel periodo in cui in maniera del tutto improvvida alcune agenzie di rating procurarono un abbassamento appunto del rating di diversi Paesi e di diverse realtà interne ai Paesi in maniera abbastanza strumentale e soprattutto ad orologeria, cioè nel momento in cui si trattava di contrastare la speculazione sui debiti sovrani, in particolare sul debito del nostro Paese.
Se a questo aggiungiamo il fatto noto a tutti che queste agenzie di rating sono partecipate da società che a loro volta fanno ingenti investimenti proprio sulle attività valutate dalle stesse agenzie, si capisce che il conflitto di interessi è notevole e la credibilità di queste agenzie va a farsi benedire, come si dice in gergo.
Mentre fino a qualche tempo fa questo gioco al Risiko dell'alta finanza poteva non interessarci o costituire un esercizio per addetti ai lavori, negli ultimi mesi ci siamo accorti come questo abbia a che fare con la carne della gente, perché dalle vicende esclusivamente finanziarie in cui si perdono e si guadagnano miliardi di euro in pochi minuti, ma alla fine si tratta semplicemente di un travaso da una società a un'altra, questo invece oggi si ripercuote sull'economia reale e quindi si trasforma in crisi di aziende sparse nel mondo (a noi in questo momento interessano quelle del nostro Paese), diminuzione di posti di lavoro, incapacità delle persone di arrivare alla fine del mese.
Tutto questo ha spinto me con il consigliere Vecchi e il consigliere Riva che si è aggiunto a stigmatizzare questo comportamento, per quanto possiamo fare ovviamente come Assemblea legislativa, raccogliendo anche alcune sollecitazioni provenienti dall'Europa a creare addirittura delle agenzie autonome, svincolate da quelle classiche, che sono invece di livello mondiale. Abbiamo raccolto tutte queste sollecitazioni e le abbiamo riportate all'interno di questa risoluzione, che penso possa essere ampiamente condivisa.
L’aspetto particolare legato a questa Assemblea legislativa è che noi con questa risoluzione e chiediamo alla Giunta di fare quanto possibile per stigmatizzare il comportamento di queste agenzie, per tranquillizzare il sistema bancario locale rispetto a queste valutazioni, per valutare la possibilità di agenzie di rating europee, ma soprattutto diciamo alla Giunta che potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di non servirsi più di queste agenzie per la valutazione del Bilancio regionale, sia perché ci sembra di buttare dei soldi, sia perché ci siamo accorti nell'esame avvenuto in questi anni in Commissione che per valutare la Regione queste si riferiscono al rating dello Stato.
Se quindi non c'è una valutazione autonoma legata al bilancio della Regione, ma tutto è legato a come viene valutato lo Stato, risulta ancora più inutile spendere dei soldi per una valutazione di questo tipo.
Nella risoluzione, quindi, c'è anche la sollecitazione nei confronti della Giunta rispetto a questo aspetto.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Lombardi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Luciano Vecchi. Ne ha facoltà.
VECCHI Luciano: Grazie, presidente. Il consigliere Lombardi, con cui ho avuto l'onore di presentare questa proposta di risoluzione, ha riassunto efficacemente i contenuti e gli obiettivi della stessa, quindi mi limiterò ad alcune sottolineature, senza omettere però di dire che questo atto che presentiamo insieme è il segno non soltanto di una condivisione politica, ma anche di un lavoro comune effettuato in I Commissione sugli aspetti che riguardano sia il bilancio, sia le politiche dell'Unione europea.
Questo dimostra che quando un’Assemblea come la nostra si occupa di questioni e di tematiche che sono oggetto di dibattito e ci auguriamo anche di iniziativa legislativa a livello europeo non ci occupiamo di qualcosa che travalica i nostri compiti o la dimensione a cui ci dobbiamo riferire, ma ci occupiamo di qualcosa che entra prepotentemente nella vita quotidiana di ognuno di noi, delle nostre imprese, delle nostre famiglie, di qualcosa su cui è utile provare a interferire e a imprimere un cambio di segno.
Il tema delle agenzie di rating è non solo di interesse per l'opinione pubblica italiana e per gli altri Paesi sotto attacco speculativo, ma è diventato uno degli elementi pregnanti (ignoriamo quale sarà il risultato finale) del dibattito e dell’iniziativa politica a livello europeo, perché ci si è resi conto che il monopolio della valutazione dell'affidabilità finanziaria non soltanto di società e imprese, ma anche di Stati o di istituzioni - sottolineo "monopolio" perché, se le agenzie sono tre, in realtà quando si va a esaminare non soltanto il loro management ma anche gli assetti proprietari si constata come dipendano dagli stessi padroni e siano tra loro profondamente interrelate, quindi agiscono sostanzialmente in un sistema di monopolio - nel corso di questi anni e in maniera particolare negli ultimi mesi non ha fatto assumere alle agenzie di rating il ruolo di grande importanza di indicare al grande pubblico e soprattutto a coloro che hanno meno strumenti di valutazione indipendente quale sia il grado di affidabilità del debito o di chi debiti ha contratto, sia esso privato o pubblico, ma le ha rese un elemento di perturbazione dei mercati.
Basti citare infatti l'affare della Lehman Brothers, le oscillazioni in tempi molto sospetti delle valutazioni di affidabilità e quindi di declassamento dei debiti sovrani. Le agenzie sono spesso un elemento di turbativa del mercato anche perché agiscono in maniera non indipendente ma di monopolio e sono persino uno strumento attivo di illegittima speculazione finanziaria e di violazione delle sovranità. In molti casi siamo oggettivamente al limite dell'aggiotaggio.
A questo elemento di forte preoccupazione per il sistema finanziario che riguarda anche la realtà quotidiana dei nostri operatori finanziari o istituzionali si somma anche un'altra preoccupazione che abbiamo voluto sottolineare nella proposta di risoluzione. Riteniamo infatti che non possa prevalere quella versione dell'economia finanziaria secondo cui i soldi si fanno con i soldi, la ricchezza si produce soltanto sulle manovre speculative, e che invece l'economia reale, sia quella del mercato delle imprese, sia quella rappresentata dagli interventi istituzionali, passa in secondo piano e anzi può essere valorizzata o distrutta a prescindere dai suoi elementi oggettivi.
È importante sottolineare che non siamo contro l'economia finanziaria, ma vogliamo che essa sia al servizio delle persone, delle imprese e degli Stati. Per fare questo, lungi dalla pura testimonianza, diamo anche alcune indicazioni che sono importanti e che il consigliere Lombardi ricordava. Chiediamo alla Regione e quindi alla Giunta di valutare, laddove questo atto non rappresentasse un danno per la possibilità di accesso al credito di gestione del peraltro limitato debito della nostra Regione, l’opportunità di rescindere il contratto in essere con un'agenzia di rating.
Questo deve essere valutato attentamente e nessuno chiede di fare un'azione soltanto dimostrativa, di testimonianza, alla quale eventualmente corrispondesse poi un danno, ma senza dubbio il segnale deve essere dato. Siccome la nostra Regione avrebbe rispetto al proprio debito un rating oggettivamente superiore a quello dello Stato italiano, ma le regole attuali impediscono a un ente locale o una Regione di avere una valutazione superiore a quello dello Stato di appartenenza, l’opera delle agenzie di rating appare quanto meno un esercizio inutile.
Il secondo elemento che sottolineiamo ed è particolarmente tempestivo è quello di contribuire ad affrontare, per quello che la nostra dimensione può permettere di fare, il tema strutturale, laddove non è possibile che un continente come l'Europa, che un'Unione come quella europea, un Eurozona che rappresenta la più importante area omogenea di una moneta unica dal punto di vista sia della popolazione che del PIL sia priva di strumenti di valutazione propria di affidabilità dei debiti.
Da questo punto di vista sono in atto proposte legislative e peraltro c'è una iniziativa della Commissione europea che è all'esame del Parlamento europeo e a quanto ne sappiamo questo percorso dovrebbe concludersi nel prossimo mese di luglio: quindi potrà essere uno degli argomenti oggetto anche della nostra sessione comunitaria.
È evidente che c'è un tema che riguarda i valutatori e quali debbano essere questi soggetti e quale sia l'argomento della valutazione stessa. Si fanno avanti alcune proposte importanti: la più «estrema» che poi non è tale sarebbe quella di creare un'agenzia di rating indipendente, fortemente basata in Europa, ma in via subordinata e comunque non contraddittoria si propone di introdurre una serie di regole dal punto di vista europeo, che per un territorio come il nostro sarebbero di grande importanza, e di avere uno strumento che rispetto ai debiti sovrani preveda la volontarietà della sottoposizione dell’entità sovrana stessa a una valutazione quindi a un rating di affidabilità finanziaria, perché è evidente che un debito sovrano è una cosa diversa rispetto al debito di una impresa, e che tenda ad eliminare gli automatismi che oggi scattano in caso di un abbassamento del rating.
Qualcuno potrebbe sostenere che questo sia un meccanismo di mercato, ma non è così perché, se consideriamo gli automatismi inseriti per esempio nei criteri di Basilea 3 per la concessione dei crediti o gli automatismi previsti per esempio nei fondi pensione anche sovrani (pensiamo a quello norvegese e quindi anche a quelli garantiti dal pubblico), rileviamo un meccanismo perverso che va stoppato con una legislazione ad hoc. Contro la giusta volontà di regolamentazione sono in atto iniziative delle lobby delle tre agenzie di rating che vanno stoppate.
Una cosa molto importante è il pieno rispetto di quello che penso debba essere un reale libero mercato. Occorrerà introdurre un divieto di partecipazioni incrociate alle quote di proprietà di queste società, perché questo è un elemento di turbativa ai mercati stessi. Stiamo parlando non di qualcosa che è diverso dagli interessi del territorio, delle imprese e dei cittadini di questa Regione, ma di come poter contribuire a un dibattito e a una decisione da cui dipenderà molto della nostra economia futura.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Luciano Vecchi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillini. Ne ha facoltà
GRILLINI: Noi possiamo approvare tutte le mozioni del mondo, possiamo dire la nostra su quello che è avvenuto, sul rapporto tra economia di carta ed economia reale, ma sta di fatto che è inutile che noi cerchiamo dei nemici esterni, i cattivi, che sono molto cattivi, perché quando si tratta di economia non si regala niente a nessuno e in caso di eredità i parenti si sparano anche tra loro!
Non ci possiamo meravigliare, se gli altri non ci regalano quote di mercato o profitti. Il punto vero, al di là della cattiveria di Goldman Sachs e via discorrendo, è che siamo in un Paese che allo stato attuale ha 1935 miliardi di euro di debito pubblico.
Il Governo Monti, rispetto al quale noi come Italia dei Valori come è noto siamo l'opposizione, non ha fermato la spesa pubblica, non ha nemmeno iniziato a intaccare il principale problema del nostro Paese, che è il debito pubblico. Su come si sia affermato questo debito pubblico si potrebbe parlare a lungo, ognuno ha le sue opinioni, ma ci sono dei fatti incontrovertibili sulla responsabilità dei Governi degli anni '70, '80 e primi anni '90, quando si è formata la voragine che è all'origine di tutti i nostri guai.
Il debito pubblico si somma a quella che viene definita "globalizzazione", che per il nostro Paese significa delocalizzazione dell'industria manifatturiera. Ci siamo occupati in questa Regione delle vicende Omsa, azienda che non era in perdita ma semplicemente si è trasferita per guadagnare di più, e abbiamo visto il servizio di Report, che mostrava come le operaie in Serbia non si possano neanche ammalare perché vengono immediatamente licenziate, subendo condizioni di lavoro pietose: siamo tutti capaci di fare profitti in questo modo, non c'è partita!
Bisognerebbe capire che a causa del mix tra globalizzazione/delocalizzazione e debolezza storica del nostro apparato industriale, che storicamente è stato assistito (possiamo andare indietro fino all'Unità d'Italia per capire come l'assistenzialismo di Stato verso l'industria e l'imprenditoria sia un tratto caratterizzante del nostro Paese) per l'Italia occorrerebbe una cura da cavallo, perché è noto che finché non si abbatte il debito pubblico paghiamo 70, 80, 85, 90 miliardi all'anno di interessi. Lo spread significa più interessi sul debito pubblico, significa più soldi spesi per far funzionare la macchina dello Stato attraverso i BOT, i CCT.
Possiamo anche fare un'agenzia di rating europea, ma, se non si affrontano i nodi decisivi dell'economia del nostro Paese e soprattutto del nostro debito pubblico, cambia ben poco, perché per chi deve investire nel nostro Paese il rating significa affidabilità di un Paese, significa possibilità di fare investimenti senza che il capitale investito vada sprecato o scompaia. Chi fa investimento persegue il profitto.
È affidabile il nostro Paese rispetto a questi investimenti? Qui ci sarebbe un discorso lunghissimo da fare sulle infrastrutture che ci sono, sulla burocrazia, sulla possibilità di investire in quella parte del Paese dominata dalla criminalità organizzata. Recentemente ne abbiamo parlato anche in quest'Aula: quando si va a vedere chi sono i dipendenti delle aziende straniere che hanno investito nel nostro Paese, si scopre che questi dipendenti vanno da Roma in su, non ci sono investimenti nel sud dell'Italia, nessuno va investire al di sotto di Roma.
Vogliamo affrontare i nodi strutturali che riguardano l'economia del nostro Paese o no? Vengono risolti con un'agenzia di rating europea? Non prendiamoci in giro, anche se poi va bene tutto, noi voteremo questa mozione perché non vogliamo metterci di traverso, però sta di fatto che, come anche il Presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dice spesso, la vera cura sarebbe stato imporre una vera patrimoniale, che abbattesse subito di almeno un terzo il debito pubblico, una cura alla Quintino Sella, che non a caso riuscì a mettere in pareggio i conti dello Stato, anche se dopo successe quello che successe con lo scandalo della Banca Romana.
Sta di fatto che senza l’abbattimento radicale del nostro debito pubblico non c'è alcuna possibilità che lo Stato abbia quelle risorse da utilizzare come volano per l'economia. Questa è la verità. In questo momento, il Governo Monti ha ripristinato un'immagine positiva dell’Italia nel mondo e mentre parliamo è in giro per l'Asia, però questo certamente non basta, perché il nodo è il debito pubblico che ha continuato a salire anche con i tecnici, e non è certamente scassando i diritti dei lavoratori mettendo in discussione l'articolo 18, che come tutti sanno ha riguardato un anno fa una settantina di lavoratori in tutto, che si risolvono i principali problemi del Paese, che sono il debito pubblico.
Con Monti il debito pubblico è cresciuto di altri 35 miliardi, sembra inarrestabile. Spero che questo Governo dei tecnici finalmente si possa occupare anche del principale problema del nostro Paese dal punto di vista economico, ma finora non l'ha fatto perché i dati sono sotto gli occhi di tutti. Rischiamo di arrivare al 2012 con 2.000 miliardi di debito pubblico, perché siamo il terzo Paese al mondo per questo debito, con la differenza che il Giappone può svalutare la moneta e quindi ridurre il debito, noi no perché siamo nell'euro, quindi non abbiamo più la valvola di sfogo che avevamo negli anni '70 e '80.
Quando si parla di economia bisogna affrontare i nodi reali, per cui invito i colleghi a leggere un bell'articolo pubblicato sul Corriere della sera di ieri o di domenica, in cui si evidenziava come la Apple da sola con i suoi 530 miliardi di capitalizzazione alla Borsa di Wall Street ha un valore in capitalizzazione superiore di 100 miliardi all'intero valore di tutte le nostre aziende quotate alla Borsa di Milano, che è stata venduta alla borsa Londra, quindi non è nemmeno più italiana.
Le aziende italiane quotate in borsa escluse le aziende pubbliche valgono meno della liquidità di cui disponeva la Apple fino a una settimana fa, quando decise di distribuire 45 miliardi in dividendi.
Siamo di fronte a una debolezza, a una pochezza dell'economia italiana, giacché sono solo due le aziende che competono da questo punto di vista, Prada e un'altra azienda sempre della moda, che svolge un ruolo importante nell’economia italiana, ma certo con i vestiti non risolviamo i problemi dell'economia (danno un contributo ma non sono tutto).
In una situazione di questo tipo sarebbe bene riflettere su come rilanciare l'economia del nostro Paese, rilanciare l'economia regionale in Emilia-Romagna, resistere alla crisi e abbattere il debito pubblico, perché, se affrontiamo i nodi strutturali della nostra economia, delle agenzie cattive possono avere interesse a deprimere l'economia europea a favore di quella statunitense.
Che poi facciano il loro interesse e siano esse stesse responsabili di questa crisi finanziaria non c'è dubbio, soprattutto una di queste era protagonista…
PRESIDENTE (Mandini): Consigliere, deve terminare.
GRILLINI: …protagonista dei junk bond, dei bond spazzatura. Anche se ci sono dei cattivi, se noi non affrontiamo i nodi strutturali dalla nostra economia, i cattivi avranno sempre la meglio, anche se opponiamo loro un'altra agenzia che magari fa qualche ritorsione su di loro.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Grillini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sconciaforni. Ne ha facoltà.
SCONCIAFORNI: Grazie, presidente. Considero opportune le riflessioni che vengono fatte in merito a una risoluzione come questa, che trattando un elemento specifico richiama una situazione complessiva.
Vorrei fare alcune riflessioni su questo, non essendo d'accordo sulle cose che ho sentito nell'ultimo intervento. Ritengo che il maggiore errore che potremmo fare magari votando anche una risoluzione come questa è pensare che oggi nel sistema economico ci siano i buoni e i cattivi che operano e, se le cose vanno male, è perché dei cattivi a livello economico le fanno andare male.
Un altro errore grossolano sarebbe quello di pensare che attualmente siamo in una fase in cui c'è un sistema economico-produttivo sano, buono, costruttivo e poi c'è un sistema finanziario cattivo, insano, che sta provocando tutta la crisi che stiamo vedendo in questo Paese. Le società di rating sono l'espressione più cattiva di questo sistema finanziario cattivo.
Credo che la realtà non sia questa, ma sia molto peggio di questa versione buonista che in questa sede non ho sentito, ma che leggendo sui giornali si può vedere a piene pagine da tanti pseudo-economisti.
La degenerazione che noi oggi stiamo vivendo non è data dalla contrapposizione tra un sistema produttivo buono e un sistema finanziario cattivo, perché questo sistema finanziario che oggi domina il sistema economico (fior fiori di economisti oggi chiamano l'attuale sistema capitalista un sistema finanz-capitalista mutuando una definizione che Gallino ha dato per descrivere quale fase del sistema capitalista stiamo vivendo), un capitalismo finanziarizzato, perché oggi le attività finanziarie sono strabordanti rispetto al volume del sistema produttivo.
L’insieme dei valori azionari o di tutti i titoli che sono in circolazione nel mondo sommati risultano svariate decine di volte superiori al PIL mondiale, cioè il valore dei vari titoli supera di svariate decine di volte il valore della produzione reale a livello mondiale.
Questo non è solo opera di qualche finanziere o di un sistema finanziario cattivo: questa è la conseguenza di un sistema capitalista che, trovandosi in una crisi di sovrapproduzione, è incapace di vendere tutto ciò che produce per le dinamiche anche di povertà che innesca, e si rifugia nella speculazione finanziaria. Questo non lo fanno solo i cattivi finanzieri: sono principalmente i produttori, i padroni, gli imprenditori che ricorrono all'attività finanziaria per supplire ai limiti, alle carenze o ai mancati profitti.
Marchionne non è un imprenditore, sebbene sia a capo della FIAT, e non è uno che si preoccupa principalmente di come rilanciare l'attività imprenditoriale e produttiva della FIAT: Marchionne prima di tutto è un finanziere, e la sua principale preoccupazione è valutare come alzare il più possibile il valore azionario delle sue azioni non attraverso l'attività produttiva, ma attraverso i giochi speculativi.
Questa è l'attività che la stragrande maggioranza degli imprenditori a livello internazionale non soltanto italiani sta svolgendo, quindi c'è un profondo connubio, un profondo intreccio, una profonda commistione tra l'attività produttiva e l'attività finanziaria, e ci vuol vendere fumo chi vuole separare questa situazione, mettendo da una parte gli imprenditori buoni e vessati e dall'altra i finanzieri cattivi, perché spesso le figure sono identiche.
I proprietari dei grandi fondi di investimento, che spostano da una parte all'altra miliardi e miliardi di euro causando quelle speculazioni che poi sono la causa principale del massacro sociale che oggi viviamo, sono non solo finanzieri (certo c’è anche chi non ha mai preso in mano un martello), ma in molti casi sono imprenditori, che oggi dedicano gran parte della loro attività a fare questo tipo di speculazioni.
Questa è la situazione che oggi vediamo, così come le agenzie di rating. Nell'ordine del giorno, che pure complessivamente ha elementi positivi, se non altro laddove invita la Regione a non affidarsi assolutamente alle società di rating per valutare i propri bilanci, e individua appunto le società di rating come un elemento disturbatore della situazione.
Le società di rating sono società finanziarie le cui quote sono detenute da altre Società finanziarie o da altre attività imprenditoriali. Chi controlla queste società finanziarie sono altre banche, sono un'altra finanziaria, sono grandi imprenditori o altre grandi multinazionali, quindi non è che le società di rating commettono errori o fanno finta di non vedere la situazione o sbagliano le valutazioni: semplicemente svolgono un’attività e un esame funzionale agli interessi di quelli che le controllano, perché le valutazioni delle società di rating si è visto e sperimentato che sono sempre state funzionali ai giochi speculativi di un Gruppo piuttosto che di un altro.
Le società di rating sono parte del sistema complessivo: sono uno strumento del sistema complessivo che noi oggi viviamo, sono una espressione della crisi, non la causa della crisi. Sono semplicemente un'espressione, un termometro della crisi che noi viviamo, ed è giusto mettere un argine all’attività di queste società di rating.
Sono il primo a concordare sul fatto che la Regione non dovrebbe affidare la valutazione delle proprie attività a queste società, ma non vorrei che qualcuno fosse così ingenuo da pensare che questa soluzione di arginare le società di rating porterebbe a un miglioramento della situazione economica-finanziaria che viviamo, perché le dinamiche e le cause della crisi economica e finanziaria che viviamo sono ben altre.
Il consigliere Grillini valutava alcune cose, alcune che condivido, però vorrei ricordare che uno degli elementi che testimoniano la crisi che viviamo e che paradossalmente non faranno che aumentarla è questa nuova Bibbia del cosiddetto "pareggio di bilancio", costituzionalizzare il pareggio di bilancio che se non sbaglio l’Italia dei Valori ha condiviso e votato.
Questa posizione politica mi mette in Costituzione il pareggio di bilancio ed è una delle altre manovre che le grandi società speculative stanno portando avanti per ingabbiare, incatenare gli Stati e impedire loro qualsiasi attività produttiva per poter uscire dalla crisi, e costringerli per ottenere il pareggio di bilancio a smantellare e privatizzare tutto quello che hanno ancora disponibile e pubblico.
La costituzionalizzazione del pareggio di bilancio è l'ultima frontiera che i grandi finanzieri, i grandi speculatori stanno cercando di adottare, per obbligare gli Stati a privatizzare e a vendere per ottenere questo pareggio di bilancio, quindi attenzione quando si dice che bisogna combattere e uscire dalla crisi e poi si appoggiano provvedimenti che vanno esattamente come quello della costituzionalizzazione per lo Stato del pareggio di bilancio, che vanno esattamente nella direzione auspicata dalla speculazione e dalle grandi finanziarie per non uscire dalla crisi, ma continuare attraverso le speculazioni a realizzare gli enormi profitti.
È chiaro quindi che questa risoluzione non risolve alcun problema, introduce un elemento che condivido cioè evitare che la Regione ricorra a queste società di rating, ma è evidente che la discussione su come uscire da questa crisi andrebbe non solo prolungata rispetto a quella che oggi stiamo facendo, ma dovrebbe vedere al centro ben altre misure, che non sono oggi oggetto della discussione, ma che evidentemente anche noi come Consiglio regionale dobbiamo essere chiamati a fare.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Sconciaforni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Cavalli. Ne ha facoltà.
CAVALLI: Grazie, presidente. Come Gruppo Lega Nord vogliamo dare il nostro contributo a questa risoluzione essendo favorevoli e facendo due considerazioni.
La classifica delle capacità di pagare il proprio debito pubblico è attualmente formulata dietro il corrispettivo delle tante, discusse, agenzie di rating, Standard & Poor’s, Moody's e Fitch. che si occupano di dare giudizi come farebbe la Commissione esaminatrice esterna dell'esame di maturità.
Finalmente la presa di posizione della BCE sulle agenzie di rating è stata completamente diversa: la Banca centrale europea si è svegliata e per bocca di Mario Draghi ha preso una posizione forte contro i giudizi assolutamente discriminatori espressi dalle agenzie di rating sui Paesi del vecchio continente.
Quello della BCE è stato un intervento interessato e tardivo, conseguente al declassamento della Francia, a dimostrazione di come gli organismi comunitari si muovano soltanto quando viene toccato chi detiene il potere reale in Europa. Quando Moody’s declassò l’Italia nessuno si permise di aprire bocca, ma si approfittò invece della circostanza per dare la colpa di tutto, tanto per cambiare, al precedente Governo.
Adesso che anche la Francia è uscita dalla tripla A e abbiamo i cosiddetti "professori" a governare l'Italia, si leva un coro di indignazione contro l'accanimento delle tre agenzie di rating contro l’Europa: meglio tardi che mai! Grazie all'articolo del Sole 24 Ore si scopre che Moody's, Fitch e Standard & Poor’s vantano complessivamente utili per oltre 1 miliardo di euro. Si tratta di un settore che, stando ai numeri, non ha affatto risentito della crisi economica internazionale e ne ha anzi tratto beneficio.
Che questi dispensatori di pagelle inutili servissero soltanto agli interessi della grande speculazione, lo si era capito da ben prima dell'intervento dalla BCE. A questo punto, però, l'auspicio è che nella presa di coscienza seguano fatti concreti, che si svincolino dai giudizi interessati di questa gente e siano incentrati sul rilancio dell'economia reale. Ben venga se la Regione Emilia-Romagna eviterà in futuro di assegnare tali incarichi! Grazie, presidente.
PRESIDENTE (Mandini): Grazie, consigliere Cavalli.
Se nessun chiede di intervenire in dichiarazione di voto, metto in votazione, per alzata di mano, la risoluzione oggetto 2225, a firma dei consiglieri Lombardi, Luciano Vecchi e Riva.
(È approvata all’unanimità del presenti)
PRESIDENTE (Mandini): La risoluzione è approvata.
Visto che mancano tre minuti alle 13.00, possiamo sospendere i lavori. Riprenderemo alle 15.00 con le interpellanze.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 12,57
ALLEGATO
Partecipanti alla seduta
Numero consiglieri assegnati alla Regione: 50
Ha comunicato di non poter partecipare alla seduta il consigliere Giovanni FAVIA.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri:
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Andrea LEONI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RICHETTI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Ha partecipato alla seduta il presidente della Giunta Vasco ERRANI;
il sottosegretario alla Presidenza Alfredo BERTELLI;
gli assessori: Patrizio BIANCHI, Donatella BORTOLAZZI, Sabrina FREDA, Paola GAZZOLO, Teresa MARZOCCHI, Maurizio MELUCCI, Gian Carlo MUZZARELLI, Alfredo PERI, Tiberio RABBONI, Simonetta SALIERA.
Votazioni elettroniche
Autorizzazione alla relazione orale:
OGGETTO 262 "Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Naldi e Meo: «Anagrafe pubblica degli eletti. Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione.»"
Presenti: 29
Favorevoli: 29
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Marco BARBIERI, Gianguido BAZZONI, Marco CARINI, Maurizio CEVENINI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Sandro MANDINI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 0
Assenti: 21
Liana BARBATI, Luca BARTOLINI, Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Thomas CASASEI, Stefano CAVALLI, Roberto CORRADI, Monica DONINI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA (g), Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Andrea LEONI, Mauro MALAGUTI, Mauro MANFREDINI, Paola MARANI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Matteo RICHETTI, Roberto SCONCIAFORNI.
OGGETTO 262 "Progetto di legge d'iniziativa dei consiglieri Naldi e Meo: «Anagrafe pubblica degli eletti. Disposizioni sulla trasparenza e l'informazione.»" (35)
Presenti: 41
Favorevoli: 41
Enrico AIMI, Tiziano ALESSANDRINI, Liana BARBATI, Marco BARBIERI, Luca BARTOLINI, Gianguido BAZZONI, Marco CARINI, Stefano CAVALLI, Maurizio CEVENINI, Roberto CORRADI, Palma COSTI, Andrea DEFRANCESCHI, Monica DONINI, Gabriele FERRARI, Valdimiro FIAMMENGHI, Fabio FILIPPI, Roberto GARBI, Franco GRILLINI, Marco LOMBARDI, Mauro MALAGUTI, Sandro MANDINI, Paola MARANI, Mario MAZZOTTI, Gabriella MEO, Marco MONARI, Roberto MONTANARI, Roberta MORI, Rita MORICONI, Antonio MUMOLO, Gian Guido NALDI, Silvia NOÈ, Giuseppe Eugenio PAGANI, Anna PARIANI, Roberto PIVA, Andrea POLLASTRI, Matteo RIVA, Roberto SCONCIAFORNI, Alberto VECCHI, Luciano VECCHI, Luigi Giuseppe VILLANI, Damiano ZOFFOLI.
Contrari: 0
Astenuti: 0
Assenti: 9
Manes BERNARDINI, Galeazzo BIGNAMI, Stefano BONACCINI, Thomas CASADEI, Vasco ERRANI, Giovanni FAVIA (g), Andrea LEONI, Mauro MANFREDINI, Matteo RICHETTI.
I PRESIDENTI
I SEGRETARI
Mandini - Richetti
Cevenini - Corradi
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